Un welfare della persona per completare il processo riformatore di Marco Biagi a 15 anni dalla sua scomparsa

Però grazie a tutti
Per la presenza oggi il tradizionale convegno
In ricordo del professor Marco Biagi in questo quest'anno ha
Quindici anni
Dal suo
Barbaro assassinio
L'incontro di oggi giudicato
A una riflessione sull'eredità progettuale del professor Biagi soprattutto per quanto concerne
Le tematiche legate al welfare e quindi
La proposta di
Un nuove soluzioni di welfare per
Il mondo che cambia nell'epoca della quarta rivoluzione industriale
Come ogni anno l'evento è organizzato
Vada fatta l'associazione che lo stesso professor Biagi
Affondato nel due mila
E che oggi
Coinvolge
Circa duecento ragazzi tra
Ricercatori dottorandi collaboratori
E appassionati alla tematica dall'Associazione Amici Marco Biagi
Presieduta dal
Senatore Simoni Sacconi e patrocinato dal ministero trovo delle politiche sociali
Che come ogni anno ha organizzato in coorganizzazione con adatte il premio Marco Biagi per la migliore tesi
I laureati di dottorato che poi a fine incontro
Il ministro Poletti
Assegnerà
Ai vincitori
Ringrazio coi innanzitutto il Senato per la ospitalità in questa bellissima sala
E tutti i relatori che
Interverranno nei lavori molto ricchi di questa mia mattinata vi ringrazio per la presenza per la disponibilità
Chiedo a ringraziandolo davvero per anche quest'anno per essere riuscito ad essere presente oggi
Nonostante i i tanti impegni
Dei lavori del Senato tolgo subito la parola al Presidente
Pietro Grasso per i saluti e l'inizio dei lavori della giornata
Presidente Sacconi collega autorità
Gentili ospiti
Io
Consentitemi per prima cosa di ringraziare i promotori di questa iniziativa se l'Associazione ha amici di Marco Biagi adatto il Ministero del lavoro che le politiche sociali
E con loro tutti i relatori leggerò ho visto si
Cimenteranno in questa
Interessante tavola rotonda che il programma
Sono felice e aprire il terzo anno
Contributivo questa giornata di approfondimento il dibattito ispirata
Alle idee di uno dei più autorevoli giuslavoristi nel nostro Paese
Era il diciannove marzo del due mila due quando il professor Biagi accennava
Come d'abitudine in bicicletta casa nella sua Bologna e quella sera ad attenderlo
C'era un commando di terroristi delle nuove Brigate Rosse Piero uccise fu così
Bruscamente
Messa
La parola fine all'esistenza
Di un uomo
Che era ancora giovane
Nel pieno della sua vita e anche
Sì concluse l'impegno di un brillante studioso stimato ben oltre i confini nazionali
Da allora sono passati quindici anni
Sono stati
Anni di dolore per i familiari colleghi gli amici gli studenti
Anni di concessi
Che si sono protratte fino al
Terzo grado di giudizio
E che hanno individuato
E condannato irresponsabili di quell'efferato omicidio
Sono stati anche anni nei quali di studi le idee le proposte del professore hanno continuato e influenzare
Il dibattito vuol fare
E sul mercato del lavoro e continueranno certamente ad influenzare
Dalla quale intende l'ampiezza del diritto del lavoro che è uno stato in grado di assicurare discendente un equivale lente sostanziale a livello di democrazia di integrazione sociale
Di libertà definita
E infatti anche soprattutto attraverso
La propria occupazione che ogni persona
Si realizza si emancipate compiutamente contribuendo allo stesso tempo
All'arricchimento della società alla quale appartiene
Dove invece
Purtroppo
Siamo capace di garantire tale diritto nella sua più ampia accezione si fa largo l'esclusione sociale
è ormai chiaro che non possiamo permettere che vengano persi questi patrimoni umani prima ancora che
Economici
Il tema del lavoro e quindi centrale nella vita di ciascun cittadino così come in quello della nazione
Il perdurare delle difficoltà connesse
Alla lunga crisi economica che abbiamo affrontato in questi anni da un lato delle trasformazioni determinate dalle nuove tecnologie e dall'altro dalle innovazioni
Rendono sempre più necessaria una seria e profonda
Riflessione sul presente e sul futuro
Le risposte
Che saremo che sarete in grado
Di elaborare e mettere in campo alle tante sollecitazioni dei cittadini e delle imprese di segneranno certamente il domani
Dell'Italia
è una grande
Responsabilità che le istituzioni hanno il dovere di assolvere ampliando al massimo la loro capacità di ascolto e di dialogo
Per questo sono particolarmente lieto di vedere
Intorno allo stesso tavolo istituzioni parlamentari e governative
Docenti universitari i segretari generale delle tre più importanti sigle sindacali e i rappresentanti del mondo dell'industria e dell'artigianato
è un bel segnale
Di una dialettica vivace dalla quale non può che scaturire una ulteriore autorevole sprone alla politica
Prima di lasciare la parola è relatore consentitemi
Di aggiungere
Una cosa il convegno
Di oggi la vostra presenza qui in Senato
La più bella e concreta dimostrazione del valore del lascito intellettuale
Ideale ed umane Marco Biagi grazie buon lavoro scusate
Ancora
Non
Caloroso ringraziamento al Presidente Pietro Grasso per i saluti istituzionali assolutamente
Non formali ma davvero sentite che che ci ha portato anche quest'anno profitto anche potendo avendo adesso insomma visto
Alla presenza di tutti voi e ringraziando ringraziando
I ragazzi di adatti a tutti coloro che sono intervenuti quest'oggi
Ringrazio anche per rappresentare il dottor Gianni Letta il senatore Ichino in particolare
Che seguono con noi i lavori di questa
Di questa giornata
Adesso la lascio la parola al professor Michele Tiraboschi che
Ordinario di diritto del lavoro all'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e il direttore scientifico di adatto oltre che come sapete
L'allievo del professor Biagi per
Un'introduzione
I lavori è un ragionamento sui temi della giornata su quanto stiamo facendo su fra questi argomenti
Sì grazie buongiorno a tutti
E per prima cosa un saluto a tutti voi per essere qui per questa presenza
Sicuramente quindici anni fa non ci saremmo aspettati di essere qui eravamo
Di fronte a un momento molto buio
Nuovi allievi persone che hanno lavorato con Marco Biagi e quindi vedere tante voi tanti voi qui presenti un momento per noi importante di testimonianza di un progetto
E volevo anche salutare alcuni amici che non ci sono più uno in particolare Giorgio Usai che ha lavorato a lungo con noi
E fra i tanti amici anche una nostra studentessa che
Ha lavorato a lungo con noi
Peraltro vedo in sala anche le persone con cui ha lavorato che Roberta scolastici
Sempre una brutta malattia la portata via giovanissima e questo a sotto motivo per noi anche di impegnarci su temi di frontiera come piaceva Marco Biagi in particolare il tema del rapporto fra lavoro malattie
Croniche patologie come provvisto recentemente anche sui
Sui giornali
Detto questo che non è
Un saluto di rito ma proprio un ringraziamento autentico
Credo che il mio compito introduttivo sia abbastanza impegnativo quest'anno perché quindici anni non solo una tappa qualunque su una tappa importanti significativa forse anche un giusto tempo per fare di bilanci
Io personalmente forse credo anche le persone che hanno lavorato in questi quindici anni con noi arriviamo ma abbastanza stanchi che rispetto a questo appuntamento è stata
Una lunga maratona in realtà accorsa quei tempi dei cento metri
Quindici anni fa il clima delle relazioni sociali sindacali delle riforme del lavoro
Era molto diverso da quello di oggi però vediamo che oggi stanno tornando le stesse divisioni lo stesso modo di impostare in maniera
Ideologica non nel merito il tema delle delle riforme
Quindi non è per noi un momento di particolare sesto il particolare soddisfazione
Il tema delle riforme del lavoro il tema della legge Biagi ancora divide molto non c'è ancora un giudizio unanime
E anzi in questi quindici anni abbiamo anche registrato un tentativo
C'è un c'è piaciuto di riscrivere la storia cioè quindi di ammettere Marco Biagi tra i buoni tra i riformisti ma a condizione di lasciare ad altri la legge trenta senza neanche la riconoscenza e il
L'onore delle armi a chi ha lavorato su quei testi a chi lavorato a quella riforma
Detto questo peraltro spesso capita che nelle come Morazzi onere si parli della persona che vogliamo ricordare ma per parlare di altro per parlare dell'attualità per parlare di temi che
Sono oggi al centro del del dibattito ma invece insistiamo nell'impegno a prendere in mano e sui testi suoi libri e i suoi progetti e per questo oggi pomeriggio ci ritroveremo con tanti giovani tanti ragazzi che hanno ancora voglia di leggere con voi
I suoi scritti scientifici le sue proposte le sue lavorazioni e questo per me è un aspetto molto importante
Quindi molto impegnativo appunto perché
Quindici anni oggi risentiamo mentre negli anni passati non abbiamo il tempo di riflettere su su questo lungo tempo che è passato
è un impegno perché appunto è sempre delicato difficile ricordare con equilibrio le persone non a usarle per parlare di A altro in questi anni Marco Biagi è stato molto utilizzato da una parte dall'alto degli schieramenti politici e sindacali
Per parlare delle leggi del lavoro non per parlare del suo progetto che era un progetto riformista non era un progetto di regolamentazione del mercato del lavoro e poi molto impegnativo perché Marco Biagi più volte anche pubblicamente
Disse che non amava le commemorazioni lo disse in particolare alla aggiorno Simioni versi ti quando venne chiamato a ricordare il suo maestro Giuseppe Federico Mancini scrisse proprio che il suo maestro non avrebbe voluto
Una commemorazione magari invece cogliere l'occasione
Per fare una Bilancio una riflessione della sua ricca eredità del suo
Del suo impegno in questo è anche un po'il nostro obiettivo di oggi sicuramente uno sguardo sull'attualità
Il Progetto di una Libro bianco sul welfare della persona che probabilmente uno dei tasselli mancanti del suo progetto riformatore assieme a tanti altri
Pezzi in particolare della legge Biagi mi piace ricordare articolo diciassette del decreto due sette sei del due mila e tre
Che suggeriva già allora alla costituzione di un sistema serio autorevole condiviso di monitoraggio dei dati del mercato lavoro né continuamente come accaduto per la legge Biagi
E oggi per di Giosetta discutiamo dei dati sul mercato del lavoro
Ma ognuno è libero di portare i dati che vuole perché non c'è una sede un terreno neutro un terreno indipendente ma autorevole che certifichi la reale stato tenda al mercato della del lavoro
Quindi questo è un aspetto molto importante quindi oggi noi saremo sull'attualità critiche leggeremo
I suoi testi però in questa sede proprio livello da introduttivo e come il Bilancio
Di questi lunghi quindici anni questi difficili quindici anni io penso che possiamo mettere alla al centro del confronto del dibattito anche come spunto per
La tavola rotonda che seguirà cinque aspetti che possono
Aiutare a apprezzare il lavoro di Marco Biagi e a valutarne ancora la sua modernità e la sua attualità
Il primo è sicuramente quello della visione nove mossi scritto molte leggi del lavoro molte riforme del lavoro
Spesso sono state riforme senza Progetto senza un'identità
Senza una vera scelta di campo ma Min arido scontro tecnico fatto di norme di commi e poi il fatto di
Dati Marco Biagi invece lavorava su una visione su un progetto che aveva
Davanti a sé la grande trasformazione del lavoro in questo beneficiava della sua
Addotte di comparatista quello che si confrontava con altri Paesi con altre
Tra realtà e più volte Marco Biagi c'ammonito guardare quello che sta la succedendo in altri Paesi che hanno già registrato rispetto al nostro e cambiamenti delle trasformazioni che non sono solo le trasformazioni tecnologiche
Sono anche le trasformazioni ambientali dell'ambiente di lavoro e dei luoghi di lavoro sulle trasformazioni legate
Alla demografia che non è solo l'invecchiamento dalla popolazione
Che non è solo la quanto riguarda i flussi migratori ma anche
Come sta cambiando la popolazione aziendale quindi nuovi bisogni e lari cerca di nuove soluzioni questo un aspetto che da un più volte ha rimarcato il volere costruire un cambiamento attraverso una visione in una situazione come quell'attuale molto incerta molto confusa di insicurezza e di paure dove nascono nuovi bisogna avere una visione sicuramente un aspetto molto importante nella progettazione legislativa del canto questo che va anche ricordato il metodo di Marco Biagi che era un metodo legato alle relazioni industriali lo chiamava il diritto delle relazioni industriali
E quindi la richiesta al legislatore al Governo di fare dei passi indietro
Per lasciare invece il compito della regolazione del mercato agli attori sociali alle parti sociali loro chiamati a costruire
Emette il nuovo diritto del mercato del lavoro
Questa è una lezione credo che vada oggi ricordata stiamo forse assistendo
A una nuova stagione di divisioni di scontri molto forti sul tema
Del lavoro se vogliamo veramente ricordare Marco Biagi non semplicemente commemorarlo come si fa diritto in queste occasioni l'invito è quello al dialogo vero al confronto vero
Al dividersi quando è necessario ma sapere anche poi trovare
Delle soluzioni condivise
In questo ma molto colpito e lo richiamo per la seconda volta
Un passaggio di Giuseppe Federico Mancini maestro di Marco Biagi quando
Parlava dei riformisti iscrizione mi novecentottantuno un bellissimo libro riformisti terroristi
Ed è molto importante ricordarlo oggi in questa sede perché Federico Mancini cui Marco era molto legato scrisse che riformista non è certamente un'anima bella non è un puro chi vive chissà dove
Però il Riformista non è
Pur essendo un sognatore non è un idealista fine a se stesso cerca sempre una
Possibile orizzonte di riforme un possibile passo in avanti questo è l'invito che viene fatto oggi e spero che sia
Poiché valorizzato nella nell'incontro di oggi sia valorizzato nelle sedi istituzionali da un lato specie chi continuamente parla di giovani di disoccupazione giovanile di un impegno per un'Italia migliore
Avere la coerenza fra le parole e le e li azione riformista non è uno che scrive una legge o scrive un articolo sul giornale comodamente seduto sulla sua sedia uno che non ha paura a sporcarsi le mani a mettersi in gioco
A fungere da cerniera d'accordo fra diversi punti di vista questa era la forza del diritto delle relazioni industriali cioè la capacità di costruire adattandole delle regole su misura per il il cambiamento questo e l'insegnamento credo
Per importante che noi che noi abbiamo e questo spiega anche voi alcuni passaggi che noi troviamo negli scritti di Marco Biagi ce n'è uno diciamo famoso e più volte citato perché viene poi pubblicato dal Sole ventiquattro Ore all'indomani
Della sua scomparsa
Dal titolo il dado è tratto a riformasse modernizzare il il mercato
Del lavoro quando Marco Biagi diceva che è giunto il tempo di
Portare avanti il nostro Paese e di portarlo verso la modernità anch'chiarisco di pagare gravi prezzi per la conflittualità che qui viene l'ultimo passaggio della mia breve riflessione
Perché se devo usare un aggettivo per ricordarlo e per spiegare perché ancora importante ritrovarci nel suo nome credo che la parola coraggio se la più importante non la coraggio
Di chi si butta nella mischia senza capirne le
Le conseguenze il coraggio delle proprie azioni coraggio delle proprie scelte la coerenza fra quello che si scrive quello che si progetta per quello che si propone quotidianamente
E nella nella vita questo è un altro aspetto che spesso spesso manca
Non solo la fa la capacità la voglia di un dialogo vero costruttivo ma anche il coraggio
Di fare delle scelte delle scelte difficili che magari si pagano come Marco Biagi ha pagato ma che sono le uniche scelte possibili lungo Lory zone te
Delle riforme e possibili di chi vuole costruire davvero un cambiamento un miglioramento
E qui il coraggio in particolare lo leggo alla testimonianza la testimonianza concreta che non è solo testimoniare ricordare quello che è successo negli ultimi da quindici anni quel clima che si respirava che oggi lasciamo spesso sullo sfondo ma quel clima difficile in cui Marco Biagi e lavoro
Ma anche quello che poi è stato il suo impegno vero e concreto non solo limitarsi appunto la progettazione
Ma poi
Avvicinare quotidianamente giovani giovani studiosi da studenti ascoltarli ascoltare da loro il Cal rammento l'esigenza di bisogni e le paure le insicurezze e questa è la più grande era viva eredità che noi
Abbiamo da Marco Biagi cioè appunto l'impegno a al cambiamento proprio legato alla formazione di nuove generazioni di giovani e a lui dobbiamo punto Dammolin Graziano proprio per questo perché ci ha insegnato
Il il coraggio
Fino fino in fondo il coraggio delle scelte ma anche il coraggio appunto di educare le persone di formale persone di un limitarsi alla proprio compitino di di professore
Ma la convinzione che questi ragazzi che venivano formati che ancora oggi vengono formati fossero il vero motore
Del cambiamento entrando nell'associazione la rappresentanza datoriale e sindacale dentro le imprese sul loro la vera rivoluzione la vera la riforma possibile quindi ho
Ringrazio tutti voi per per essere qui con noi e spero che davvero non sia
Una rituale ci Marco Biagi non amava una commemorazione che non amava
Ma nel cercare di cogliere i segni che sono ancora vivi di quello che è stato il suo impegno nella testimonianza quotidiana né la voglia del dialogo della costruzione della costruzione
Di un bene comune nella ricerca di compromessi la ricerca di equilibri positivi per il miglioramento e soprattutto l'impegno che chiediamo anche a tutti voi di essere testimoni nei confronti delle giovani generazioni noi come i genitori noi come educatori ma anche voi impegnati nelle istituzioni nelle sedi della rappresentanza del sindacato il mondo le imprese
Di farsi carico di questi impegno educativo che poi è il vero impegno la vera la testimonianza del cambiamento grazie
Grazie
Al professor trombo scritte
Questo intervento su
Sull'eredità
Effettiva del sentenza del professor Biagi
A cui aggiungo
Anch'io
Tutti aggiungo direi minimi
Niente leggo anch'io
Facendo qualche considerazione
Di raccordo tra
Le riflessioni presentate il Libro bianco per un welfare della persona che ha citato e che ha un lavoro che abbiamo
Chiuso in questi giorni
Insieme alla all'Associazione Amici Marco Biagi
Proprio perché
Ciò che permane
Anche nel ricordo del
Del dei lavori
Del professor Biagi ma in generale dei lavori di quella stagione di riforme sul lavoro
Evidentemente ciò che permane non possono essere
Le soluzioni tecniche
Perché la soluzione tecnica la la la tecnica legislativa la norma specifica disposizione legislativa inevitabilmente risente
E deve risentire del mondo circostante e del cambiamento del
Del mondo dell'evoluzione o dell'involuzione poi dipende da come la si vede dell'economia dei rapporti di lavoro del
Da una più marcata globalizzazione in cui in questo momento dell'impatto della tecnologia sul mercato del lavoro eccetera eccetera per cui l'eredità non si può limitare alla disposizione
Precisa
La verità se rimane
Sempre nuova se è sempre attuale e proprio quella del metodo e della visione
Come mi pare abbia anche il inteso il professor Tiraboschi nell'intervento e per questo libro bianco per un welfare della persona
Fa suo un metodo che che era stato particolarmente utilizzato
In in quegli anni che proprio il metodo il libro bianco che veniva
Mutato era imitazione di quanto veniva solitamente poi viene fatto in altri contesti europei io a livello di
Di Europa vera e propria
Il primo libro bianco e quello a cui partecipano il professor Biagi
Proprio scritto in quegli anni la stagione del degli anni due mila due mila uno
E poi ce ne fu anche un secondo del Ministero del del lavoro che evidentemente risentiva di quel lavoro evidentemente attualizzata quel lavoro nel nel due mila nove
E il metodo e replicato anche oggi nel due mila e diciassette su un tema specifico ma ma questo non deve stupire perché dal due mila
Ad oggi è vero che for probabilmente l'Italia più di altri Paesi ha fatto fatica a modernizzare
Le le regole del lavoro e lo ha fatto anche compiendo degli errori probabilmente in questi anni
Però è indubbio che talune atomici assetto intanto il mondo un pochino ha cambiato
Per cui l'aspetto del welfare che pure aveva già centrale in cui libri bianchi in questo diventa la componente essenziale del titolo
Il tema del welfare della persona
E dentro al un libro bianco di questo genere entra anche il secondo aspetto che di cui si diceva che l'aspetto della visione
E l'aspetto della visione
Tutto sommato riassumibile dicendo
La centralità della persona rispetto al dogmatismo teorico o legislativo cioè
L'impegno la
Al centro dell'intervento ci deve essere la persona non l'affermazione
Di una idea o di un'ideologia
Politica o di una
Di uno sterile dogmatismo normativo che poi sotto sotto in fondo ha sempre delle ragioni di difesa di posizioni politiche
Per questo il Libro Bianco è un libro bianco per un welfare della persona
Un welfare della persona non in termini generici ma misurandoci con
Con l'attualità e quindi al tempo della quarta rivoluzione industriale
Dove con quanto rivoluzione industriale non vogliamo citare non vogliamo riferirci a un banale e mediatico termine che ormai viene citato ovunque anche a sproposito qualche volta ma vogliamo con questo termine
Riassumerei in un'espressione unica
Tutte le sfide della della moderna tra moderna economia del moderno e mercato del lavoro quindi le sfide della società oggi
In un mercato del
Lavoro che indubbiamente
Che che che che vive in una stagione di crisi che non è più eccezionale mai perdurante quindi non è più una situazione che forse passa è una situazione
Che ormai perdura
Perdura da tempo
In un in un contesto di di di ancor più facilitati
Spostamento di di di produzioni di globalizzazione in in sintesi in tutti i termini e soprattutto in un periodo dove
Il la veloce evoluzione dette della tecnologia
Apre tante domande sul futuro
Tante domande alle quali una risposta secca certa e decisa
A me personalmente non sembra sospettare un pochino di di
Di ancora una volta di di di pregiudizio di ideologia perché non c'è teoria scientifica che può
Con certezza anticipare quello che sarà l'impatto della tecnologia sul mercato del lavoro
Ci sono no alle due grandi frazione di che dice la tecnologia certamente
Comporterà un saldo negativo estremamente negativo di di posti di lavoro c'è chi dice il contrario guardate tutte le evoluzioni la prima seconda terza alla fin fine
Tutto hanno hanno hanno portato maggiore occupazione maggiori che destano un minore occupazione e minore ricchezza per cui
In base all'ANAS si scelgono
La semplificazione a questo livello di fronte alla Fidel la particolarità di quella che viene definita quarto in uso industriale rischia di essere rischia di essere debole
E allora il centro più che esserci
Una discussione che può essere appunto ultimamente un po'astratta su cosa sarà
Forse ci dovesse era discussione su come incominciare a modulare le istituzioni il funzionamento del
Del mercato il funzionamento del welfare rispetto al mondo che sta cambiando e poi
E poi di si starà ci si adeguerà quello che la realtà dice prima che ancora
Una visione del del futuro
In questo senso questo un po'il tentativo del
Del Libro bianco
Che commentiamo
Dove dove dove dove partiamo dal dal dall'osservazione
Che certamente rispetto a
Qualche decennio fa
Al centro del mercato del lavoro ma questa non è un'osservazione originale era una salute un'osservazione che aveva già ampiamente
Argomentato lo stesso professor Biagi noi in questi giorni Conad apprestiamo rileggendo i suoi testi e queste evidentissimo non solo luce non solo i certamente ma l'aveva
Inutili in un in di base in un dibattito che deve che che sporche spesso è un po'provinciale come quell'italiano aveva ampiamente anticipato il fatto che
Nel mercato del lavoro e lo e verifichiamo oggi
Essere questo ovvero poi possiamo discutere su giusto o sbagliato ma vero come osservazione come le capacità di lettura del dato della realtà aveva anticipato che sempre meno centrale era il posto di lavoro
E sempre più sempre più sfidanti sempre più attuale era dimensione del percorso
Lo diceva lui parallelamente lo lo dice l'Europa lo dicevano anche professori di altre discipline tra l'altro
E quei quei questa quest'questa intuizione che vede che tutto sommato derivava dal dall'osservazione a realtà ora è confermata bene
Questo apre tante sfide
Tantissime sfide
E perché ci siamo concentrati sul welfare
Perché probabilmente ancor più che è una sfida sulle modalità di regolazione del rapporto di lavoro che in fin dei conti è stato l'argomento su cui
Si sono esaurite buona parte dei di dei dibattiti delle polemiche legate alla stagione la legge Biagi
Ancor più che quell'aspetto
Al centro del del dio della sfida di oggi c'è la dimensione del Welfare perché in ogni caso per quanto in effetti noi di riforme del lavoro ne abbiamo viste anche ultimamente tante per come si fa una riforma che lavora all'anno
Con gradi di riformismo diverse ma
Tutto sommato si fa un intervento più o meno drastico sul lavoro all'anno
Beh invece il nostro sistema di Welfare
Tutto tutto sommato e quello ed è sempre rimasto quello ed è un welfare che
Si definirebbe in altre discipline occupazionale
Cioè legato al fatto che sia un posto di lavoro e quindi vuole far che ancora una volta invece faccia al centro il discorso del posto e non del percorso ma essendo costruito sul posto se diciamo che il centro del del mercato lavoro non è più il posto
Bene
Ci siamo mossi su come
Provare a reagire a questo cambiamento in termini di
Ne ha regolazione dei contratti di lavoro e di politica attiva diciamo che su questo forse siamo ancora al tentativo però il tentativo va in questa direzione
Forse un po'meno ce lo siamo chiesti del ci siamo chiesti che impatto ha questa questa evoluzione sul welfare che ancora uguale fa occupazionale per cui tu quali sostanzialmente Guelfa se
Verso i contributi se lavori
Se hai un lavoro regolare
E tanto più il lavoro è discontinuo tantomeno è lineare
Tanto più
Ne risente il Welfare un termine un po'più tecnico dette in questo caso della persona per questo la riflessione sul
Sul welfare della persona che non è
Una riflessione
O non vuole essere una riflessione politico ideologica molo assai deboli e vogliono essere degli spunti
Degli spunti di analisi e di
E dei punti di domanda anche se se vogliamo pur pur qua pur pur proponendo delle delle
Delle soluzioni da oggi lo renderemo scaricabile Libro bianco sul sito di adatte dell'Associazione Amici Marco Biagi per cui
Sarà leggibile nella sua completezza
Chiudo solo con una considerazione quello la scelta che che è stata fatta
E quell'anche in questo contesto però
Di mettere di provare a mettere o di affermare che al centro di questa evoluzione
Non ci può non essere il lavoro
Perché l'asse
Una
Una sotterranea idea
Che mi pare vada affermandosi e che non è campata per aria anzi
è fondata da un punto di vista proprio prettamente teorico ed economico e che
Accettando magari un futuro senza con meno lavoro si posta su si è posta si possa sostituire alla centralità del lavoro la centralità del reddito
Cioè la centralità la dimensione economica no non serve più che lavori
Se non hai lavoro si trova una soluzione per cui comunque agli un'entrata anche se è slegata dal dal lavoro
E però questa quest'idea che poi si modulare in tantissime soluzioni
Politicamente molto note che possono andare dai crediti cittadinanza a salari più o meno garantiti a nuove forme di politica passiva tutte queste soluzioni senza entrano lo specifico delle
Tredici quattordici modalità che la teoria conosce per
Formulare
Apra applicare questo non per verrà
Tutto verso soluzioni hanno in effetti
Al centro
L'idea che
I lavori in fin dei conti
Non sia indispensabile
Per la costruzione della dignità della persona e per la
E per lo diciamo così la l'importanza della della della costruzione del del del del carattere della stima di sé e del
Della vuol della che della del della capacità di coinvolgimento con la società che alla persona
Se non c'è al centro lavoro tutto sommato io posso accettare il sostituire il lavoro con il solo salario non posso darti lavoro trovo in qualche modo per cui chiedo almeno il salario
E quindi perché
Perché perché poi contestarlo perché a protestare perché tutto sommato
Il tuo l'obiettivo per cui lavori
E a ricevere lo stipendio non è il lavoro di persone e allora magari tramite una diversa tassazione ti garantisco lo stipendio senza bisogno di lavoro
Ecco questo è uno scenario che apre tante domande
E che e che prefigura un mondo che potrebbe essere molto diverso
E nel libro bianco che presentiamo
Abbiamo fatto anche lo sforzo però di non piegarsi a questo scenario di per sé ma pensare comunque
Che la politica e di conseguenza poi anche le le soluzioni tecniche
Debbano andare nella direzione di lasciare al centro il lavoro
Non più come dicevo magari il posto di lavoro va bene
Ma certamente il lavoro per quello che lavoro vuol dire nella costruzione della persona
E questo va oltre al solo aspetto è meramente economico meramente reddituale
Scusate magari sono andato un po'oltre i tempi che mi ero riproposto su
Sempre sul sulle soluzioni immaginate
Nel libro bianco di cui vi ho parlato lascio la parola al presidente dell'associazione ma amici Marco Biagi che l'altra a realtà che ha collaborato alla stesura del libro bianco presidente Maurizio Sacconi
E
Saluto Francesca Biagi che la Linke con noi anche quest'anno la ringrazio
Concorrerà poi a consegnare Higgins con il Ministro Poletti premi
Ai giovani
Meritevoli per le loro tesi
Saluto anche il ministro
L'ex ministro del lavoro Antonio Bassolino che
Avuto la ventura di conoscere come noi
La morte di un collaboratore di uno stretto collaboratore per opera dello stesso gruppo terroristico
Che non era stato identificato nei giorni in cui lavoravamo con il Ministro Maroni al Ministero del lavoro
Ragione che avrebbe dovuto indurre a comprendere di più le preoccupazioni che allora esprimevamo circa
I pericoli di
Per la sicurezza soprattutto di una persona come Marco che rappresentava all'obiettivo tipico per formazioni terroristiche intenzionate a a
Colpire le figure di raccordo le figure che come Marco davano fornivano i decisori
Elementi utili per fare
Il per governare il cambiamento anche quest'anno noi ricordiamo Marco
Proiettando le sue intuizioni nei suoi criteri per costruire il futuro
E il Libro Bianco sul futuro del modello sociale in al tempo della quarta rivoluzione industriale e della crisi del ceto medio
Vuole essere un omaggio a lui ma uno strumento che ci auguriamo risulterà utile per e decisori istituzionali e sociali
Marco ci ha aiutato nella rete nella redazione di questo libro bianco sotto diversi profili innanzitutto dobbiamo a lui lo diceva poco fa anche il dottor Massagli presidente di Garda PIT
Dobbiamo lui la visione dei cambiamenti che sono in corso e ragionevolmente si vi spiegheranno con una progressione geometrica nei prossimi anni grazie alle tecnologie digitali Marco non conosceva le tecnologie di cui disponiamo oggi
Ma di viveva nella cosiddetta
Terza rivoluzione industriale
Enti in
In qualche modo ha avuto la visione di ciò che poi si sarebbe prodotto cioè la fine della dei tradizionali modelli di produzione e di organizzazione del lavoro dei tradizionali modelli di tipo verticale
Quando cioè il lavoro era mera esecuzione di ordini gerarchicamente impartiti
E non a caso parlava di lavori usato il plurale perché intuiva la fine della omologazione del lavoro e
La necessità in conseguenza
Di ricostruire anche un sistema di tutele e soprattutto di tipo attivo tali da abbracciare tutti i lavori
E la preoccupazione perché
Lo animava era soprattutto quella di realizzare una società attiva in un Paese nel quale queste non si era mai compiutamente prodotta
E di guardarla molto i tassi di occupazione più che a quelli di disoccupazione e tradizionalmente l'Italia si era sempre collocata anche nell'Europa più ridotta di allora all'ultimo posto insieme alla Grecia
Ecco perché vi era sempre stato una sorta di era tra pigmento nell'impiego del lavoro anche
In proporzione soprattutto se confrontato con la crescita dell'economia
Quindi pensava quindi che latte di pensava che la società attiva si potesse però costruire e chi dovesse essere fondata sull'auto sufficienza sulla vitalità della persona consentita da istituzioni inclusive
E anche promossa attraverso criteri di responsabilità e di sussidiarietà
Attraverso i corpi intermedi attraverso le organizzazioni collettive della rappresentanza dalle intuizioni di rimarco io penso che si possono
Dedurre il libro alle segnata
E tre sfide che mi permetto di sottoporre poi
Anche ai
A coloro che si confronteranno nella tavola rotonda che seguirà la prima riguarda il pericolo delle macchine
Se ne discute molto bene Manuele poco fa ricordava le tesi
Del della fine del lavoro ma io mi permetto di sottolineare come questo pericolo possa essere ancor maggiore
In un Paese l'Italia che si è distinto nel mondo come quello che più ha utilizzato tecnologie di processo leggo selling
L'Italia
Ha avuto un vizio che fu denunciato anni fa dalla stessa Confindustria ricordo il Presidente D'Amato come
Segnalasse il fatto che noi fossimo diventati addirittura leader nella produzione di macchine utensili nella produzione di tecnologie di processo
In ragione del fatto che noi stessi l'avevamo impiegate ma anche in termini smodata i
Tali cioè da frenare l'innovazione di prodotto perché l'esigenza poi di ammortizzare quel tipo di investimento rallentava la innovazione dei prodotti che avrebbero comportato cambiamenti delle stesse tecnologia
Bene chiediamoci perché questo è accaduto già nella storia italiana perché c'è stata questa fuga dal lavoro di molte imprese questa paura del lavoro
Questo
Ricco la ricerca di sostituire il lavoro attraverso le macchine le macchine di ieri
Che preoccupa una che potrebbe riprodursi oggi con macchine
Straordinariamente più potenti dal punto di vista della loro capacità di sostituire la qui invito l'obiettivo della Società ti IVA deve essere innanzitutto declinato dal punto di vista di interrogarci sui modi con cui rimuovere la paura del lavoro quella Paolo del lavoro che può essere stata determinata ragionevolmente
Anche dalla regolazione del lavoro e anche dalle relazioni industriali in un tempo nel quale certamente erano più conflittuali di quanto oggi
Fortunatamente non
Non accade
La seconda sfida e quella della che Marco chiamava dell'occupabilità utilizzando il termine in poi avviliti della cosiddetta strategia di Lisbona della Commissione europea
Marco importa credo in Italia questo termine
La occupabilità vuol dire la capacità della persona di sopravvivere nel mercato del lavoro perché ritenuta abile competente
Dotato dicono dotato di conoscenze e ripeto giudicate utili terra
Per la produzione di impegno di servizi va bene la sfida la spilla a occupabilità significa
Affrontare un'altra sfida in un Paese in cui nel quale tradizionalmente
L'educazione la formazione il loro rapporto con il lavoro non hanno dimostrato particolare efficienza
Io penso che in Italia l'Italia abbia avuto un disastro educativo a partire dagli anni Settanta
Che la formazione raramente sia si riveli efficace e fondata sui bisogni della persona anzi tendenzialmente tutta costruita sulle esigenze dei formatori
E che tradizionalmente proprio
Fu istruzione formazione siano state concepite non solo come fase spinte della vita ma comunque separate dal mercato del lavoro oggi riconosciamo tutti l'esigenza che istruzione e formazione
Lavoro
Siano tra di loro stretta siano
Tra di loro strettamente integrate lungo tutto l'arco della vita è una sfida perché
Noi tradizionalmente non siamo mai riusciti a fare bene ciò
Riusciremo a farlo ora di fronte al pericolo che molti non occupabili vengano esclusi
E che quindi la maledetta predizione della fine del lavoro dell'esclusione di molte o della polarizzazione su pochi delle competenze delle e dei redditi si ripete si realizzi riusciremo in ciò
Su cui fino ad ora abbiamo largamente largamente fallito per produrre l'occupabilità e quindi l'inclusione di Monti
La terza sfida e quella
Di un modello di sicurezza di protezione sociale
Sostenibile
Sostenibile finanziariamente sostenibile socialmente di fronte alle nuove opportunità tecnologiche che sono straordinarie pensate nella sanità ma che costano
Di fronte ai bisogni ai nuovi bisogni a quei bisogni che sono indotti dalla discontinuità dei percorsi lavorativi per esempio e sono nuovi bisogni che costano
E di fronte al disastro demografico che sottrae entrate
Riusciremo a realizzare un modello sostenibile
Noi che tradizionalmente lo abbiamo costruito diciamo in modo disordinato
Per sovrapposizione per sedimentazione di decisioni successive
Secondo meccanismi aggiuntivi
Pensate alla sanità nel libro bianco sottolineano come l'innovazione in salita può essere assorbita soltanto se si scompongono e ricompongono i fattori tradizionali
Pensate alla
All'eccesso di offerta ospedaliera per acuti nel momento in cui larga parte della società pone una domanda di servizi alla non autosufficienza
Se
Se l'innovazione e solo spesa aggiuntiva ragionevolmente la sostenibilità non ci sarà ma se largamente Spesal sostitutiva invece ce la possiamo fare cioè
Possiamo coniugare
Costi contenuti con evoluzione del nostro modello di protezione sociale
Nel Libro bianco io mi limito a segnalarvi una proposta che facciamo avendo la lungamente elaborata
Grazie anche alla al contributo dell'ordine degli attuari che ringrazio
Perché ha avuto l'intuizione abbiamo voluto verificarne
La ragionevole sostenibilità
Ispirandoci a quei criteri di responsabilità e di sussidiarietà che Marco ci ha più volte che Marco era solito ricorrentemente sottolineare che ci ha lasciato
Riferiti come dicevo prima soprattutto ai corpi intermedi
Abbiamo immaginato come un l'accelerazione dello sviluppo della cosiddetto welfare complementare di di tipo collettivo e quindi di fonte contrattuale
Ma con una forte vocazione universalistica e e polifunzionale
Abbiamo cioè immaginato la produzione l'organizzazione di fondi collettivi integre quindi integrativi e integrati
Cioè i fondi che riunisca no
Previdenza sanità e a e l'onta nonché e l'assistenza alla non autosufficienza
E che possono essere organizzati incerto per sezioni separate per contabilità separata
Perché
La previdenza complementare e a capitalizzazione individuale la sanità complementare e a ripartizione
La e lanterne che era
è a capitalizzazione collettività non individuale collettiva solidale
Quindi vi sono esigenze di contabilità separata in conseguenza per verificare anche per vigilare continuamente sulla sostenibilità di questi di di di queste Sezioni
Ma è possibile organizzare contemporaneamente
Passerelle
Che arrendano modulabile i
Le prestazioni sui bisogni della singola persona noi abbiamo
Ho usato l'espressione welfare della persona fu va beh Michele Tiraboschi a indicarci questa idea di cioè di un welfare che avesse l'ambizione non solo di sopravvivere di fronte alle alle sfide che vengono poste alla sostenibilità
Ma che fosse in grado di adattarsi ai bisogni di ciascuna persona nell'arco di vita che possono poi per ciascuno essa dei diversi nelle varie fasi della vita
Questo welfare modulabile si ottiene sul soprattutto se esse sviluppa questo secondo pilastro con queste caratteristiche ambiziose
La modularità dovrebbe riguardare i possibili canali di comunicazione fra il primo il secondo pilastro immaginate la possibilità per il secondo pilastro previdenziale di concorrere a coprire i buchi del primo pilastro quei buchi che magari non consentono ma
Nel tempo breve oltretutto ci sono
Calcoli di delle prestazioni ancora di tipo misto provata che al richiedono il recupero di periodi di non lavoro o di periodi di studio
E qui ai per i quali si può attingere anche allo zainetto del secondo pilastro o o immaginate
Certamente la funzione complementare della della sanità di secondo lui secondo pilastro e che tuttavia può attingere per bisogni straordinari e questo è possibile già oggi
Alla previdenza complementare con una tassazione otto tutto agevolata del quindici per cento
E però immaginate anche la possibilità che quella previdenza complementare dia una rendita nel caso di non autosufficienza in questo caso pure tassata in quindici
Per cento perché aveva perché ha una rilevanza sociale evidente tale danaro consentire a quella persona che si trova in uno stato di non autosufficienza di concentrare su quella condizione
Tutto tutto tutte le protezioni di cui dispone perché per quella persona
Diventa fondamentale la retta di una residenza per anziani se vive in solitudine o l'aiuto alla famiglia per quanto riguarda personale
Un persone professionali che possono
Che possono concorrere ad un'assistenza h ventiquattro
è possibile cioè immaginare entro determinate regole la modularità alluso modulare di questi di queste Sezioni la confluenza delle prestazioni nel punto in in cui queste si determinano si determinano cioè i bisogni della persona in ogni fase della vita
Evidentemente questa assunzione di rischi maggiori
Derivante innanzitutto dal fatto che questi fondi devono concorrere a proteggere le persone dalla culla alla tomba dalla culla alla tomba il che vuol dire per esempio che la protezione sanitaria deve andare oltre l'età della pensione ed era deve arrivare alla tomba
La gran parte dei fondi sanitari si ferma non l'età di pensione è il momento più rischioso ovviamente quello successivo alla pensione successivo all'età di pensione
Ma se vogliamo immaginare un sistema protettivo e modulare non possiamo che allineare anche allontana che erano
Anche la sanità complementare
E di fronte ad una crescita dei rischi non possiamo che immaginare un ampliamento della base di questi fondi della base dei contribuenti a questi fondi cioè immaginare grandi fondi
Allarga base sociale a base associativa
E non solo perché ovviamente saranno coinvolte anche le famiglie ma perché posti possiamo ragionevolmente pensare ad un fondo unico per il secondario o un fondo unico per il terziario
Fateci sognare
Ho
Superando cioè mantenendo se volete una base legittimamente corporativa di attivazione
Ma immaginando una dimensione intercategoriali perché occorre massa critica per poter assorbire una dimensione del rischio molto più rilevante
Ovviamente complemento è una tassazione più amichevole e più coordinata perché previdenza
Sanità e Long term Kerr sono dimensioni complementari che godono di diverso prelievo fissi di diverso prelievo fiscale decrescente nel senso che ho
Secondo la progressione che ho indicato
Mentre in occorre in qualche modo un allineamento e comunque una
Tassazione di favore per un'operazione sussidiaria che interessa dalla comunità quanto più favorire
E possiamo anche immaginare che questi fondi progressivamente siano fondati sul cosiddetto open abbondante cioè sulla posso sia diventino siano ad un tempo fondi di origine contrattuale collettiva ma anche aperti
Quando diciamo dalla culla sono aperti certamente i familiari
Ma possono e devono essere aperti anche ad altre persone devono essere tali da assorbire i cambiamenti lavorativi devono essere tali da consentire la cosiddetta portabilità la continuità assistenziale
La portabilità oggi è regolata per quanto riguarda la previdenza collettiva è spontanea per quanto riguarda la sanità perché fondata sulla ripartizione
Quindi non si pongono specifici problemi è più complessa da definire per quanto riguarda il non perché allora per il carattere
Di lungo te io do che lo riguarda e per la necessità per la la caratteristica solidale della gestione capitalizzazione
Ma non possiamo non immaginare un welfare capace di abbracciare una vita molto più spericolata
Nel senso più regolette sto scherzando nel senso di una vita molto più dinamica complessa che non si risolve in un lavoro ovviamente
Nell'arco della vita attiva e che e che
Una vita tendenzialmente più segmentata quindi che può trovare in questo welfare personalizzabile ciò che
Rappresenta
Fatta ne rappresenta l'ombrello protettivo
Tale da incoraggiare vitalità tale da incoraggiare attività
Tale da incoraggiare intraprendenza è a rischio se volete anche rischio calcolato ovviamente e che deve riguardare il lavoro dipendente il lavoro indipendente il lavoro privato il lavoro pubblico
Si può Libro bianco si occupa ovviamente guarda anche al sistema delle casse dei professionisti o alle mutue dei lavoratori autonomi guarda anche al lavoro pubblico che ha cominciato a discutere
Di previdenza complementare e che conosce un pochino la sanità complementare un lavoro pubblico che ha un'anomalia ancora da risolvere
Quei TFS quei trattamenti di fine servizio che non sono così incoraggianti la scelta della previdenza complementare che sono un portato
Del passato cioè antecedenti l'anno due mila
Ma che ricchi
Che richiedono omologazione con con dell'istituto nuovo della
Trattamento di fine rapporto insomma problemi pratici che ci sono ma che bisogna cominciare davvero da affrontare ho finito chiedo scusa se mi sono duri un dato
Il Libro bianco peraltro di settanta pagine non è una cosa succeda
Leggera c'è un c'era una incerti summary che può consentire
In poche parole di
Navigare attraverso di esso con una far con facilità è un progetto ambizioso quello che abbiamo cercato di descrivere ma ragionevolmente
Come ci ha insegnato Marco costruito con pazienza riformista costruito con
Cercando ausilio presso le figure esperte
Quelle che ho citato ed altre che sono ringraziate nell'ambito del Libro bianco proprio perché
Non abbiamo voluto descrivere il solo dei principi
O tanto meno una sorta di ideologia ma abbiamo cercato di individuare con il suo metodo soluzioni pratiche per una vita buona nella società attiva
Grazie ringraziando il
Presidente Sacconi per per l'intervento approfittando anche per ringraziare il presidente dell'INPS Tito Boeri per averci raggiunto per la sua presenza l'incontro di oggi
Chiedo ai partecipanti alla seconda tavola rotonda di salire
Sul palco dei relatori per poter incominciare appunto la tavola alla quale mancherà per un impegno improrogabile che c'è stato comunicato ieri sera
Il professor Nannicini
Ringrazio
Di
Di intervenuti a questa seconda questo secondo momento la nostra mattinata che
è la tavola rotonda che vogliamo dedicare
Al
Una ricca a delle riflessioni sull'eredità progetto allo scopo centralità del professor Biagi e anche i temi del per Weah il far west della persona di cui abbiamo appena brevemente accennato dicendo dei contenuti del corposo
Libro bianco perché siamo riusciti anche se tardivamente ad anticipare in bozza hai i relatori che ripeto sarà poi scaricabile per tutti nella giornata di di oggi
Avrò modo senza adesso citare tutti gli intervenuti dando poi di volta in volta la parola di ringraziarli di presentarli
Chiedo interventi
Limitati in
Sei sette otto minuti di di primo intervento di modo da poter lasciare
Credo spazio anche a un veloci secondo giro di tavolo che immagino possa anche generarsi coi tanti spunti che che ci saranno offerti prima della premiazione dei i primi Marco Biagi
Mi permetterò solo d'quindi mi scuso innanzitutto con tutti i se sarò qualche volta pressante di presentarvi
Il
Con
Con un comunicato scritto quando il tempo va finendo di modo da riuscire
A rispettare
La scansione che ci siamo dati chiedo quindi inizio inizio subito il il giro di tavolo chiedendo a Susanna Camusso un segretario generale della della CGIL
Un intervento sui temi della giornata in su
Le
Ciò che dal suo punto di vista rimanere inattualità rispetto al dibattito di oggi
Di quel del di quella particolare stagione di riforme del lavoro del pensiero del
Del professor Biagi
Grazie buongiorno a tutti grazie andata al potere all'associazione
Amici di Marco Biagi non solo di
Questo occasione di discussione ma della
Lavoro che hanno continuato continuato a fare tutti questi anni
E soprattutto di averlo proposto anche stamattina sia professor Tiraboschi sia poi le relazioni successive
Nella chiave di partiamo da delle intuizioni che ci sono state che hanno anche come dire segnato molto la discussione di quel tempo proviamo da quelle intuizioni
Non come dire ad attribuire la rigidità del fatto che
Il tempo non passa ma proviamo da quelle intuizioni a
Ragionare di crisi come sarebbero affrontate le cose anche ovviamente a tirare qualche fila delle cose che sono concretamente successo
Le relazioni che ci hanno preceduto di stimoli mi hanno proposti molti sarebbe difficile in qualche minuto come dire intervenire
Su tutti i proverei a ragionare su
Due del dei temi proposti
Uno è il metodo che viene proposto seguendo le intuizioni
Di affrontare il tema della quarta rivoluzione industriale così come viene detto oppure della
Digitalizzazione dell'economia che abbiamo dinnanzi non in termini di polarizzazione arriverà la catastrofe arriverà la meraviglia che sono le due modalità con cui
Frequentemente viene affrontato ma in tema di che cosa possiamo fare come possiamo affrontare quella che a differenza delle precedenti rivoluzioni avrei essa è una carica di cambiamento sistematico molto rapido
E che probabilmente questa sarà la variazione rispetto al passato non permetterà gli assestamenti
Non avrà come dire lunghe pause tra un primo cambiamento e cambiamenti successiva
E allora se bisogna affrontare il tema di come le persone saranno dentro tutto questo di come il lavoro sarà dentro tutto questo
è chiaro che il tema della formazione delle competenze della capacità delle persone di non venire escluse da questi processi diventerà il il punto fondamentale
Si discute molto nella formazione e se ne discute prevalentemente come tema che riguarda l'al futuro
Come dovrà essere l'istruzione come bisogna riformare il sistema dell'istruzione bisognerebbe proporsi il tema di quelli che sono già al lavoro
Che vengono come dire coinvolti in un processo di straordinario cambiamento
E non necessariamente mi hanno le competenze se non si interviene con un processo formativo degli attuali
Questo ovviamente avrà come dinamica quella della polarizzazione che non è del
Tra chi ce la fa e chi non ce la fa
La polarizzazione non è inevitabile proprio per questo con quali strumenti si agisce diventa fondamentale
Abbiamo capito dall'intervento dell'onorevole
Nel sud senatore Sacconi che
Il tema della formazione viene riproposto nella ragionamento sul welfare alla persona
Si tratta qui di capire se è un grande processo
Di innovazione di cambiamento digit digitalizzazione rende la formazione è un fatto individuale
Ho la formazione come dire connessa come si sta dentro i cambiamenti al luogo di lavoro in cui si è
E da questo punto di vista anche a ruolo delle parti sociali e della loro e della loro definizione
Quindi diciamo abbiamo davanti abbiamo la possibilità è uno degli inviti che il comunitaria mente come CGIL CISL e UIL abbiamo proposto anche a Confindustria quando voleva discutere del Patto per la fabbrica e il come dire il tema di
Quanto diventa fondamentale in termini di prospettive e tutela la formazione come strumento che vagito collettivamente
E con regolarità quanto bisogno c'è di farlo oggi ad anticipazione e al Governo anche dei processi che verranno
Seconda cosa rapidissima Tano andare oltre i tempi
Veniva sottolineato non ci sarà non
Non c'è più non ci sarà un tema che riguarda il posto di lavoro ci sarà un tema che riguarda i percorsi lavorativi
Non c'è dubbio che la trasformazione è stata molto ampia dentro questa trasformazione però bisogna anche provare a fare qualche bilancio un certo punto
Che non è ovviamente riconducibile a singole proposte delle singole leggi o proposte perché se ne sono molto implicato l'alta quantità che ormai l'intreccio rende ogni tanto anche difficile scoprire la natura del
Delle norme però è indubbio che l'idea di percorsi
A
Invece tradotto una grande frantumazione attuale del sistema
Il sistema è frantumato si parla dei lavori poveri che erano una volta ma un oggetto sconosciuto
Il tema della precarietà è diventata una delle dominanti dell'accesso al lavoro
Il tema quindi di come si ricostruisce un'universalità delle tutele è diventato il grande tema perché a quella individuazione della non più fissità non è corrisposta nell'alta il disegno
Del percorso che accompagna le persone non solo perché siamo in ritardo rispetto a tutto il tema delle politiche attive
Come è noto si enunciano molto se ne praticano ben poche
Ma soprattutto perché in realtà c'è stata una segmentazione
Delle tutele delle singole persone e quindi il problema della loro universalità è un problema
Che torna in tutta la sua in tutta la sua attualità anche nella proposta che in conclusione faceva
Il non ho il senatore Sacconi sulla
Unicità dei fondi e sull'integrazione delle tipologie di fondi
Credo che il tema da unicità dei fondi sia un tema fondamentale non li abbiamo troppi e troppo frantumati che come dire distanti
Dall'idea della dimensione che c'è un percorso della vita lavorativa delle persone parlo ovviamente dei fondi contrattuali perché il ragionamento
Non si può che fare rispetto ai fondi contrattuali questo presupporrebbe anche qualche ragionamento invece sul resto
Del del mercato perché si sposi vuole dare una caratteristica
Di universalità ovviamente questo insiste credo che ci sia un grande tema che sempre più presente
Che la moltiplicazione delle rappresentanze imprenditoriali che spesso portano con sé anche la moltiplicazione dei contratti nazionali di lavoro
Determinando così una frantumazione che non è neanche più di origine settoriale sempre più
Di origine delle relazioni e frantumata anche gli affetti dei fondi dei fondi contrattuali di riferimento
Questa ipotesi per uno è un'ipotesi che costringe anche a fare una riflessione nuova rispetto ai lavoratori cosiddetto welfare contrattuale al welfare aziendale
Perché se la dimensione è quella e io penso che la dimensione sia una dimensione nazionale e una dimensione di necessita di grande integrazione di grande ampliamento
Delle platee di riferimento l'attuale tentazione invece di moltiplicare i singoli sistemi a livello aziendale che peraltro vale per una piccola platea di lavoratori realtà
Non per l'insieme della platea dei lavoratori va nella direzione esattamente opposta quindi mi pare che sia tema sul quale
Affrontare con concretamente non solo la relazione con di intervento legislativo e quindi la fiscalità ma soprattutto affrontare lo in termini di capacità di fare quel salto delle relazioni
Industriali che da tempo si propone che non è la disarticolazione per rappresentanza ma è la ricerca dell'universalità delle tutele porta con sé ovviamente anche un tema che
Contratti più grandi e dentro contratti più gradi anche regole più cogenti
Grazie
Grazie lascio adesso la parola ad Annamaria Furlan Segretario generale della CISL
Alla quale
Giro la domanda sulla cos'è rimasto che spunti ci sono delle eredità progettuale di Marco Biagi rispetto al dibattito attuale
Sì grazie dell'invito e soprattutto
Dell'iniziativa
Ed ecco non certa emozione che parte inutili Marco Biagi molto
Legato alla mia organizzazione
Con lui abbiamo lavorato molto
Come abbiamo lavorato molto con un'altra figura molto importante come quella di Tarantelli entrambi assassinati
Per volle un Paese più libero più moderno più partecipato
Dando voce ai depositi
Credo che questo vada bene sottolineato perché
Le scelte di libertà di grande responsabilità e di coraggio che hanno caratterizzato la vita
Di Biagi come di dal intona come di Tarantelli hanno cambiato profondamente il nostro paese
E io credo che molti aspetti che ad esempio Marco Biagi aveva individuato nel Libro bianco in parte poi ripresi nella stesse
Legge trenta se nel nostro Paese
Fossero stati realizzati può probabilmente saremmo un Paese oggi che sarebbe cresciuto di più con più posti di lavoro stabili con più partecipazione e compiuta democrazia
Quando affrontiamo il tema della modernità di Biaggi così come è stato
In qualche modo chiesto tali nostro moderatore io credo vantano analizzati gli aspetti
Essenziali del suo pensiero della sua visione
E paragonati a quello che oggi noi abbiamo realizzato di tutto quello è quello che invece e ancora lontano come obiettivo o in fase di realizzazione
La prima questione
Marco Biagi lo ricordiamo troppo poco è stato un europeista convinto
La dimensione delle dinamiche
Della che è uscita dello sviluppo e quindi in conseguenza anche delle regole del mercato del lavoro per lui avevano uno sfondo a dimensione europea molto importante
Esattamente quello che ancora oggi manca
Sia per quanto riguarda la crescita sia per quanto lo sviluppo ma anche per quanto riguarda gli aspetti regolatorie del sistema del mercato del lavoro colpe io ma anche del welfare europeo
E sono una delle questioni che noi abbiamo davanti da affrontare speriamo che anche lì occasioni perse tante navale della
Costituzione degli ovatta possano essere appuntamenti importanti perché l'ha centrali tarde il lavoro e quindi l'accentra ditta
Delle persone nelle politiche io con te
Diventino veramente il modo di cambiare e di cambiare rafforzando l'aglio quattro Biagi in tutti i suoi ragionamenti anche negli spunti per le buone pratiche parte dall'Europa
Parte dai grandi esempi di Paesi europei proprio perché consapevoli che l'Europa o meglio a parte il lavoro della crescita o nome
La seconda questione che Biagi pone con forza fortemente condivisa dalla cifre per sicuramente
è il tema del rapporto legge contrattazione
è evidente
In tutto il percorso di Bianchi quanto con la contrattazione prevalga sul tema della legge
Ma anche qua non per una
Posizione ideologica che era assolutamente distante dal suo modo di rapportarsi e di pensare alle cose
Ma perché nella contrattazione individua innanzitutto
Quei dati essenziali di libertà e di responsabilità delle parti sociali nell'individuare leggo le nelle relazioni industriali in netto di del modello contrattuale che
è ed era essenziale per il rafforzamento del lavoro il rafforzamento della capacità competitiva e della produttività attraverso la contrattazione
Oggi più che mai io credo che questo tema sia importante
Relazioni industriali innovative
Modelli contrattuali innovativi definiti reggo liberamente tra le parti sociali diventa no l'elemento indispensabile per far crescere il lavoro per far crescere anche salari
E per far crescere la produttività delle nostre impresa
La l'altro tema assolutamente cavo a viaggi è stato il tema della democrazia economica
Quanto ancora in questo Paese deve essere fatto sulla democrazia economica
La partecipazione dei lavoratori e quindi la responsabilità dentro l'impresa io uguale o di grande responsabilità
Anche nelle scelte nonché ovviamente nella capacità partecipativa organizzativa nell'organizzazione del lavoro nella gestione della flessibilità
è sono gli elementi che Biagi individuata quindici anni fa come una chiave di volta fondamentale per far crescere il Paese ancora da oggi
Nel nostro Paese sonno
Una terra di conquista nelle relazioni industriali nella democrazia della partecipazione nel lavoro
E nello strumento della partecipazione come elemento formidabile straordinario per la produttività e la competitività
Ovviamente legato a tutto questo in modo peraltro trasversale con un filo che lega tutte le argomentazioni cioè il tema
Della rapporto costante tra formazione e lavoro
Biagi ci insegna una cosa io credo molto importante molto attuale che oggi in qualche modo attraverso l'obbligatorietà
Tra scuole lavoro attraverso l'alternanza noi possiamo finalmente coniugati
E cioè che non c'è dominanza tra il lavoro e la formazione o viceversa ma che l'avevo diventa cultura e l'acquacoltura e lavoro allora all'ha possibilità
Per ogni lavoratore ogni lavoratrice per anni ciò avvenne uomo e Uggio Avane donna studenti nel nostro Paese
Di vivere insieme in modo fortemente intrecciato l'elemento formativo e l'elemento del lavoro eh
Il vero futuro per molti uomini e molte donne del vo nel Paese nell'Europa in tutto il mondo occidentale
Allora la straordinarietà di quel messaggio rimane assolutamente attuale un elemento indispensabile per la crescita e la dignità della voto e delle persone
Che il tema del diritto alla formazione in ogni momento della vita
E siccome è l'elemento lavorativo è un elemento formativo educativo l'intreccio tra formazione e lavoro vende un tutt'uno questo elemento di civiltà
E di crescita per la persona
Viaggi e moderno per questo
Ci ha posto quindici anni fa davanti a temi a riflessioni ha possibilità di scelte straordinarie per la crescita del nostro Paese
Oggi alcuni di questi percorsi siamo riuscite a realizzarli altri sono ancora da percorrere ma sempre molto molto attuali
Quindi affrontare oggi la logica della dimensione umana del lavoro dell'intreccio tra l'elemento della cultura
E del lavoro in modo costante della democrazia economica partecipativa e delle relazioni industriali e della contrattazione come scelta libera
Tra le parti sociali
Vengo oltre responsabilizzate
Rispetto all'articolo di legge io credo sia il dato più eccezionale che lo rende moderno all'utente il vivo nel nostro vivere quotidiano la rappresentanza sociale
Grazie ringraziando Carmelo Barbagallo Segretario generale della UIL per la sua presenza giro valuti anche a lui la stessa domanda sulla paternità dell'eredità del professor Biagi
Grazie per l'occasione vorrei partire da al
Giusto avvisi Biagi
Regolato dal mercato del lavoro volessimo ha sciolto alle porte sociale
Non sempre in questo Paese siamo riusciti a svolgere questo ruolo di partecipazione dovremmo recuperarlo
Dobbiamo trovare il modo di ripensare
Ai problemi
Della nostra società in chiave moderna come pensava Biagi
Per fare questo innanzitutto bisogna
Evitare di partire sempre dalla parte sbagliata
I diritti i costi di queste di questi cambiamenti commesse nel Paese in Europa nel mondo non fosse successo niente io vorrei citare soltanto un dato
Nel mondo e in Europa in Italia i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri
Non c'è un problema di
Compatibilità economica ma c'è un problema di redistribuzione economica
Quando si parla giustamente come diceva Maurizio Sacconi di pensare a voler fare della persona in un Paese che non riesce ancora a dare una risposta
Alla non autosufficienza in maniera
Diciamo coerente
è complicato perché significa che abbiamo ostacoli che sono importanti io sono
D'accordo sul fatto del percorso lavorativo e non del posto di lavoro io l'ho fatto in tempi non sospetti
Fatte barbiere loro aprono cooperativa dei pescatori ho lavorato in una
Concessionaria d'auto lavorato in un pastificio lavorato aula alle poste a me l'hanno lavorato alla FIAT a Termini Imerese ho fatto vedere tutti i lavori il percorso lavorativo completa e c'era pure del faro aziendale
Perché quando lavoravo ho fatto l'anno del lavoro nero alla cooperativa dei pescatori alle sei di mattina quando andavo alla pescheria pende la bolletta in per scarto mi davano pacchettino del pesce che
Era di di stagione diciamo più abbondante così come
Dopo aver lavorato un anno in una concessionaria d'auto mi hanno proposto di andare a lavorare in un pastificio dove
Da tre mila cinquecento ore alla settimana sono passato a cinque miliardi alla settimana quindi notevole svolgendo antieconomico
Ma c'era al come e per far aziendale cinque chi le mezzo di pasta una settimana come sapete la materia prima dal mercato pentola
Oggi questa discussione sembra
Che stia navigando ognuno il fai da te Cispel ci sono imprese promuovono far aziendale e ci sono
Realtà che
Diciamo cercano di modernizzarsi il nostro problema non sono le imprese che fanno la produttività attraverso il benessere aziendale nostro problema
Le imprese che lavorano per il mercato interno che non hanno questa capacità di produttività
Ci si fa riferimento alla Germania
Penso che Biagi la partecipazione alla vedesse in questo modo diciamo nel senso di
Proporre quel modello ma di quel modello ognuno ne vuole trarre soltanto e benefici di un pezzo c'è un problema
Ne abbiamo sbagliato a dare ai lavori socialmente utili ai giovani nel passato
Che si sono trasformate in precarietà c'è ci sono è che se i giovani che sono diventate anziane sono andati in pensione da
Con i lavori socialmente utili oggi dovremmo cambiare questo meccanismo lavori socialmente utile vanno date agli anziani che non possono più svolge alcune attività e potrebbero complementare
Attraverso questi lavori e di svolgere attività sociale ma i giovani proporre la stabilità del percorso lavorativo non darla
Io che ho rifiutato il posto fisso come diceva Zalone alle poste
E perché c'era un'offerta di lavoro che mi permetteva di farlo oggi non c'è nessuna offerta di lavoro ci abbiamo un problema che dobbiamo creare percorsi e percorso si fa con la formazione si fa con la capacità di creare le condizioni per avere un bel farle che permette di superare quelle difficoltà quando sono andato la prima volta in Germania al nuovo svaghi Anna
Negli anni fine anni Settanta
Loro guadagnavano il doppio dei lavoratori di Termini Imerese
Ma non avevano il beffardo e nel Paese di permettesse di mandare un figlio all'università e che gli permettesse di avere una vita sociale perché ne avevamo l'equo canone noi avevamo
La scuola pubblica gratuita compreso i libri che venivano date bambine avevamo la sanità pubblica gratuita che non faceva pagare etichette che avevamo un trasporto pubblico locale
Quindi come vedete oggi quando ci sono ritornato dopo quarantatré anni loro hanno la partecipazione hanno creato a condizione perverso l'azienda oggi loro continua guadagnare di più e stanno meglio di noi che nel frattempo abbiamo perso il beffardo diciamo
Statale molti pezzi sono state perse sono d'accordo a proporre
Di integrare il nostro vero far diciamo contattato sono d'accordo a fare in modo che le relazioni industriali nella relazione sono lavoro siano veramente efficace ed efficiente pensando anche
A quello che sarà industria quattro punto zero quand'è che ci metteremo seduti deve capire che cosa comporta nel nostro Paese industria quattro punto zero quand'è che metteremo a discutere
Dello
Opportunità che ci dà industria quattro punto zero se faremo noi il robot
Ma se pensano così come nel nuovo ordine mondiale si pensa di farci fare cameriere badante noi perderemo un sacco di posti di lavoro
Che non possiamo integrare soltanto con l'assegno di povertà da dare ai nuovi poveri che si aggiungeranno a quelle che già ci sono
La sfida se dovrà essere fatta solo fatto di dover e noi
Costruire
Un'industria quattro punto zero per il nostro Paese qui ho visitato un po'dei fabbricati industria quattro punto zero ecco benessere lavorativo aumento a produttività dal venticinque al quaranta per cento e con la capacità dalla formazione
Conti ma saranno sempre smarcato dal lavoro e ingrato deve risponde all'esigenza della competitività non solo perché continuiamo e se il secondo Paese esportatore in Europa ma perché
Nel nostro DNA nel DNA dei nostri giovani che non dovremmo fare fuggire se non per loro scelta per loro volontà ci sono quelle del risorse umane che servono per il progresso del nostro Paese
Grazie
Grazie mille non ripeto più la domanda di questo primo giorno il tavolo per commi
Mi limito poi attratta da presentare Illy singoli relatore ringraziandovi mentre per la presenza
Chiedo adesso al Presidente di Confartigianato Giorgio merletti dei portarci su un contributo
Sull'eredità negativa
Innanzitutto grazie per l'invito
Stato interne una mattina interessante su quello che ho appreso ascoltato
Mi permetto di Correggio da
Non si offende
Spero più o meno tutti ha detto la modernità del pensiero e di Marco Biagi io direi la contemporaneità del pensiero e Marco Vaggi non è la stessa cosa
è più importante a mio avviso io che non l'ho conosciuto
Ho cercato anche con l'aiuto di ricostruire in base alle cose che poi nel frattempo quegli anni
Abbiamo fatto in Confartigianato prima a livello provinciale poi ho fatto a livello regionale in Lombardia e quindi a livello nazionale
Per cercare di capire come Marco Biagi aveva
E io credo che abbia intercettato il
Il quello che non abbiamo fatto in parecchi in parecchi sotto parecchi aspetti quindi è rimasto moltissimo da lì il mio pensiero di contemporaneità
In primo luogo è rimasta la consapevolezza dell'importanza del suo un metodo di lavoro cioè
Come in un contesto che cambia può essere
Rimodulato e comunque essere calato in un modo che cambia
E in particolare dove io credo che ci siano chiare tentennamenti anche nel suo modo di lavorare come voi state lavorando quindi l'apertura i giovani pensavo lavoro per i giovani
E con i giovani
La ricerca poiché il confronto e la collaborazione con il il mondo dell'impresa
Noi però è stata una grande soddisfazione una grande attenzione
Ciò che il
Quanto Louise dedicato alla piccola impresa
Perché Marco Biagi a differenza di molti studiosi gli allora ma anche di adesso non ha mai sono ma snobbato il mondo della piccola impresa
Poi la la che Lalla citato prima
E del professor Tiraboschi l'attenzione e ciò che accade in altri Paesi europei
E non solo Marco Biagi era un giurista comparati vista molto apprezzato anche
All'estero
Poi
è stato detto io poi
Perché poi
Delle le opinioni vanno bene però bisogna anche calare dei dei fatti
E glielo due fatti importati
Secondo voi la visione di modernizzazione di rito del lavoro delle relazioni investe industriali perché Biagi aveva compreso prima di altri
Che i cambiamenti della società dell'economia e della tecnologia sono di
Di tale portata e di tale velocità che è fondamentale avere come obiettivo costante quello di adeguare le norme del lavoro come dicevo prima poteva essere capaci
Oggi parlare di tecnologia e innovazione
Vuol dire soprattutto digitalizzazione
Manifattura ovvero impresa quattro punto zero che passa da internet alla robotica
Alla alla domotica alla alla alla alla alle nanotecnologie in materiali avanzati
Dati recenti dicono che il mondo della piccola impresa ecco mi fa un po'così
Specie ascoltare ci dobbiamo mettere al tavolo
E io credo che per le aziende sotto i venti addetti sono dati
Presentati sabato scorso Adda Ancona
Le aziende i al di sotto di venti dipendenti digitalizzate sono il ventinove virgola sei per cento
Sono dati del due mila al fine del due mila sedici che aumenteranno nei primi sei mesi di almeno sei virgola nove
E che arriveranno entro la fine del del due mila quattordici al quaranta per cento
E stiamo parlando di una media quindi possiamo immaginare
Dove siamo in alcuno in alcune regioni impattano impattavano
Centottanta termine impresa i micro e piccole finalmente a detti seicentotrenta mila addetti
Questo cosa vuol dire vuol dire che anche il i contratti di lavoro in modo di lavorare si deve rapportare io cioè noi del mondo della della
Piccola micro e piccola impresa dell'artigianato abbiamo sottoscritto con le tre associazioni
Della del sindacato della delle idee dei lavoratori un contratto nuovo la prima volta che viene siglato dei tre Segretari generali per i per il mondo dell'artigianato per noi
è una cosa importantissima
Però teniamo e innovativo questo contratto teniamo presente che per la presente però che arriva da un contratto del due mila e quattro che era altrettante innovativo
Quindi
Diciamo che ci sia
Portati avanti con lavoro perché
Ovviamente bisogna guardare oltre
Però Marco Biagi non si limita a questo
Secondo me bisogna abbandonare
La concezione del diritto di lavoro inderogabile a favore di norme derogabili dell'autonomia collettiva
Ciò cioè dalla contrattazione collettiva
E ha infine e anche l'idea della necessità di investire sulle politiche attive del lavoro
Per un mercato del lavoro più inclusivo pensiamo ha aperto i giovani alle donne agli inoccupati antica del costo del lavoro a una certa età
Qui non voglio aprire polemiche però io dico che al contrario le vicende questi giri di di di questi giorni sui voucher insegna
Che non viene tutto ancora capita l'idea
Che lavorano il lavoro nero si combatte anche attraverso specifiche
Tipologie contrattuali che consentono di coprire e regolamentare ogni occasione esigenza di lavoro
E intendiamoci bene io non sono qui per difendere i voucher non mi interessa assolutamente infine
Quindi recupero che un po'di tempo una convinzione
Che ci siamo fatti che mi sono fatto che condivido assolutamente secondo noi l'accusa più fase che è stata formulata l'opera di Marco Biagi
La giudico una vera calunnia è quella di avere alimenti di aver alimentato la precarietà
A mio avviso e vero assolutamente il contrario Biagi Dottò contro la precarietà e contro
Il lavoro nero
Grazie
A questo punto sulla contemporaneità del pensiero del professor Biagi chiedo una riflessione anche a Maurizio stirpe ringraziando anche lui della presenza vicepresidente
Con delega lavoro e relazioni industriali di Confindustria imprenditore
Buongiorno a tutti grazie per l'opportunità ci concedete oggi di
Partecipare a questa manifestazione
Che sicuramente ci ricorda un errore nella materia del lavoro per quello che ha rappresentato per quello che ha dovuto subire
Io vorrei partire
Diciamo da una frase che lui
Scrisse sul giornale il due giugno del due mila uno
Che la ritrovo di grandissima attualità in questo momento
Quasi tutti i Governi confermano la individua individualizzazione dei servizi pubblici per l'impiego sempre più orientata di ricercare un rapporto personalizzato con il disoccupato cliente
Molti Stati hanno varato riforme in materia di ammortizzatori sociali subordinando rigorosamente l'erogazione di qualunque sostegno al reddito all'effettiva ricerca di un'occupazione
Ormai il rigore nella regola
Solo Portogallo Grecia e Italia
Ammettono evidenti ritardi
Quindi se noi andiamo
A guardare a contestualizzare questa
Questa frase sedici anni dopo e vediamo qual è la situazione in questo momento nel nostro Paese io penso che
Sia cambiato ben poco
Perché
Le politiche attive del lavoro
Diciamo di cui già
C'è stato qualche intervento al riguardo tanta parte di chi mi ha preceduto però vorrei
Vorrei focalizzare l'attenzione proprio su questo aspetto stentano a decollare
Se un Paese che ha perso dalla fine dei quest'anno l'indennità di mobilità
C'è stata l'istituzione dell'Amparo perché ancora diciamo stenta a trovare una sua dimensione di funzionamento efficace
E insieme con la nostra alla controparte sindacale noi abbiamo stipulato il primo di settembre un accordo sulle politiche attive del lavoro
Che in questo momento è un grande contenitore che deve essere riempito
Perché in pratica in questo accordo c'è forse una strada
Abbastanza innovativa per affrontare
Diciamo la gestione delle crisi aziendali in quanto innanzitutto si anticipa il confronto con la controparte sindacale al momento in cui si verifica la prima situazione di difficoltà
Si ipotizza l'esistenza di un percorso di ricollocazione
Del
Della persona spingendolo proprio quindi a a questo trade-off che ci deve essere tra
In pratica da un lato il sostegno al reddito Mauro dall'altro anche
Diciamo tra virgolette l'imposizione di
Fare un percorso di ricollocazione il terzo punto e quello dell'utilizzo anche della bilateralità per andare a sostegno delle politiche attive del lavoro ecco io dico
Dobbiamo riempire questi strumenti lampada questo momento rischi anche
Sotto la spinta anche delle regioni che non hanno
Che che in pratica hanno riacquisito una certa centralità dopo dopo in pratica l'esito negativo del referendum del quattro dicembre cioè e quindi creano
Delle condizioni di conflitto piuttosto che delle condizioni agevolative per il funzionamento dell'ente quindi debbo dire che
è un appello che che che volevo fare al ministro Poletti io lo rifarò anche quando lo vedrò personalmente cioè lampante deve decollare e l'accordo del primo di settembre altrettanto deve
Diciamo essere la strada innovativa attraverso la quale noi andremo a affrontare questo problema delle politiche attive
Senza
Senza le quali
A mio avviso lo stesso lo stesso Giobatta diciamo auto è come se fosse un tavolo con una gamba mancante cioè nel senso che se noi vogliamo a un certo momento
Rendere
Non traumatica
Le quanto è contenuto all'interno del job Bactu dobbiamo necessariamente mettere dall'altra parte un sistema di tutele tali
Per cui il lavoratore a un certo momento
Non deve cioè non deve pensare che al momento in cui si interrompe il rapporto di lavoro non c'è più nessuna possibilità ma deve invece pensare che da quel momento in avanti magari si apre un percorso diverso della vita
Che può portare ad un'altra che porta sicuramente ad un'altra occupazione e
E quindi diciamo il tutto
Non nell'ambito della traumatici tali che c'è
Invece in questo momento proprio per mancanza di paracaduti adeguati
L'altra riflessione che volevo fare sul l'altro grandi grandissima gravissimo problema che abbiamo che è quello della disoccupazione giovanile
D'altronde
Il nostro sistema di welfare rientrato in crisi allorché
Aumentando diciamo il tasso di disoccupazione soprattutto quello relativo ai giovani
In pratica
Il nostro Governo è obbligato a finanziare il web farà attraverso politiche di deficit
Poi politiche di deficit che naturalmente sottraggono risorse agli investimenti produttivi
Io ritengo che
Noi dovremmo veramente impegnarci su questo tema lo dovremo fare come sistema delle imprese perché
Più di una volta avuto modo di di di fare questa riflessione cioè per tanti anni il mondo della ricerca il mondo dell'istruzione il mondo della formazione del mondo delle imprese
Sono stati dei compartimenti autoreferenziali
Che alla fine non hanno saputo dare una risposta adeguata al problema diciamo dell'orientamento quindi
E quindi al l'altro problema che ne che ne è conseguente che quello dell'incrocio tra la domanda e offerta di lavoro
Quindi
Abbiamo adesso lo strumento dell'alternanza scuola-lavoro abbiamo lo strumento degli istituti tecnici superiori
Secondo me dobbiamo spingere il mondo delle imprese ad investire sempre di più su questi strumenti come anche dobbiamo spingere sull'apprendistato questa era stata un'altra grande intuizione di Marco Biagi
Per cui
Ritengo che solamente
Ripartendo da diciamo da questi fondamentali forse potremo andare a fare quell'operazione di la riforma del welfare che anche che anche Biaggi si auspicava già a quell'epoca in definitiva quindi
Ritengo che alla fine il Welfare statale guerre far contrattuale e lì per fare individuale debbono
Operare in una posizione di complementarità e di sostenibilità per poter fare questo naturalmente bisogna ricreare dalla base anche il
Il il contesto economico corretto affinché in pratica tutti questi strumenti possano svolgere la funzione di tutela della persona che ancora oggi nel nostro Paese stenta a decollare perché oggi il nostro sistema di quel fare più orientato
O sulle pensioni noi in pratica
Spendiamo il tre per cento in più rispetto alla media europea mentre è meno orientato invece sulla tutela delle persone basti pensare che
Le la la la tutela sanitaria se la confrontiamo alla media europea è più bassa del cinque per cento quindi questo la dice lunga secondo me
Proprio da questi punti dobbiamo ripartire e
E la lezione di Marco Biagi su questi temi è ancora attuale
Purtroppo sotto certi aspetti diciamo drammaticamente attuale grazie
Grazie ringraziamo anche il ministro volete di averci raggiunto
Ai lavori di questa mattinata
Adesso passo la parola aiole Vernola che direttore centrale delle politiche del lavoro welfare di Confcommercio imprese per l'Italia anche a lei
Chiedendo una riflessione su la contemporaneità del pensiero di Marco Biagi
Grazie
Grazie per questi invito questa è un'occasione
Devo dire sempre sempre importante ed è veramente
Significativo ritrovarci una volta all'anno
Grazie al lavoro che fa da parte della società perché amici Marco Biagi ricordare tutto il lavoro
Che c'è dietro come dicevi correttamente tu la contemporaneità del pensiero della progettazione
Contemporaneità che vediamo anche i passaggi quotidiani no che toccano la nostra normativa ancora oggi temi di attualità
Questo però ci deve far riflettere anche sul fatto che forse
C'è una contemporaneità dovute anche al fatto che alcuni nodi ce li stiamo portando dietro da tempo alcuni sono stati sono stati ricordati di interventi che mi hanno preceduta e anch'io li citerò Tizio al tema dei servizi al lavoro penso al tema delle politiche attive penso al tema dell'Uefa della persona già
Ci sono degli snodi che ormai lì nel nostro sistema Paese
Dobbiamo forse affrontare in modo più significativo incisivo se vogliamo fare un passo avanti perché tutti condividiamo credo qualcuno ciascuno questa sensibilità che sono temi centrali
è arrivato il momento di sederci
Intorno a un tavolo e di decidere una volta per tutte come pensiamo di entrare nel merito di mettere i piedi nel piatto come si suol dire
Per fare un passo avanti
Il il tema del della compagnia di oggi ma il TAR della persona
Ci ricorda proprio questo che e c'è un passaggio che io mi sono segnata
Significativo delle cose che voi dite
Certo è forse arrivato il momento
Oggi di invertire quello che è stato storicamente il binomio tra il mercato del lavoro eloquente far dove il secondo sosteneva il primo e forse bisogna cominciare a ripensare
A questo binomio nella vasca per cui la protezione sociale non sia la conseguenza del mercato del lavoro ma ne sia
Un propulsore no
In parte all'assistito anche affermare in prima allora
Il tema dell'Uefa
Secondo me non riguarda
E non va affrontato dal punto di vista del provate la spesa noi in Italia l'Italia spende oltre il cinquantaquattro per cento della spesa pubblica Guelfa quindi io non credo che ci sia un problema di quantità della spesa
Forse c'è un problema di ridisegno della spesa cento
Nel senso che noi abbiamo un sistema
Che nasce con la volontà di essere un sistema quanto più possibile universale inclusivo ma strada facendo sconta l'evoluzione di un sistema economico e del mercato del lavoro
Che oggi vediamo insomma non essere in grado di rispondere
Nello stesso modo con cui era stato pensato no
E per questa ragione già da tempo anche le parti sociali della contrattazione collettiva e anche in altri contesti si sono attivati in prima persona
Riscontrando che c'era un bisogno e lo voglio dire con molta serenità questo non è un bisogno solo della persona intesa come lavoratore un bisogno della società perché laddove anche il versante delle imprese non affronta
In maniera intelligente come rispondiamo bisogno
Di questo tipo che per meriti di tutti noi è chiaro che poi il vuoto che
Si viene a produrre ricade su tutte ricade sulla società sulla collettività sull'economia e quindi ricade molto negativo
Su tutte le parti
Noi abbiamo come Confcommercio pensato da tempo ad un sistema di Welfare che potesse intervenire
A integrazione di un sistema pubblico andando anche a disegnare quelle che potevano essere scenario come intercettabili nostri mondi anche alla tipologia di settori che rappresentiamo
Io ricordo sempre che noi siamo partiti con
I fondi dei dirigenti ormai settant'anni fa quindi quando nessuno ci pensava
E abbiamo attraversato lo scorso secolo allargando sempre di più
Questi questi strumenti perché abbiamo abbiamo verificato che laddove ci sono a strumenti di questo tipo ne lentamente le persone si sentano come dire accompagnate
E si sentono anche adottate in una logica ecco non è quella dell'assistenzialismo ma che è quella della risposta positiva
Sul tema del quindi del Welfare sicuramente la strada è quella dell'integrazione tra un pilastro pubblico che non può venire meno è imprescindibile
Un pilastro complementare che si sta sviluppando per la concertazione noi crediamo che su alcuni temi
La previdenza la sanità in particolare
Non sia irrilevante avere delle masse critiche a livello nazionale può essere fatta una scelta che abbiamo fatto
Dopodiché è chiaro che tutto ciò che può andare come terza gamba no a livello individuale ci può stare però diventa anche una gradazione diversa del bisogno
Quanto al però sono anche le politiche rivolti all'occupazione altre collocazione le politiche attive quello è uguale al far cioè noi dobbiamo pensare che quando parliamo di welfare
Parliamo esclusivamente
Del tradizionali pilastri che abbiamo conosciuto e questo secondo me e la grande scommessa su cui dobbiamo tutti insieme lavorare è vero
Che oggi abbiamo uno strumento che è lampante è vero che questo strumento ancora non sa decollando
è vero che noi non possiamo più pensare di per Dio preoccuparci di normare il mercato del lavoro
Senta costruire quella strumentazione necessaria a far sì che il mercato del lavoro sia un mercato dove tutti possono avere delle opportunità
Non possiamo
Pensare
Che creiamo lei posizioni lavorative solo con le norme noi dobbiamo lavorare su servizi dopo l'arresto di strumenti dobbiamo cercare di superare anche questo antagonismo che ormai sta carta caratterizzato gli ultimi quindici anni della nostra storia
Nel
Diciamo della concorrenza tra Stato e Regioni
Che su queste tematiche purtroppo salvo alcuni casi come dire modelli che hanno funzionato però non ha favorito lo sviluppo positivo complessivo
Nel Paese
E credo che il tema dell'investimento anche nella formazione anche nuovi strumenti della tratta spot lavoro
Debba essere centrale anche per le politiche imprenditoriali guardate l'apprendistato abbiamo investito tanto dell'apprendistato ed è venuto fuori dai numeri
Non abbiamo avuto i voli abbiamo trovato un ponte Renault fare delle nostre settori perché erano ambiti dove la formazione per l'ingresso era azienda fatta con lo strumento dell'apprendistato
Consentiva ciò che le scuole non ci consentivano più cioè trovare persone che erano le competenze
Svolge terminati mestieri perché
Questo paesaggio otto punto alcuni mestieri le abbandonati nelle scuole professionali negli istituti tecnici cioè non c'era possibilità
Quindi lo strumento di apprendistato è stato sport utilizzato moltissimo nel settore ha presentati da Confcommercio e tuttora continua ad essere utilizzato credo che siamo uno dei settori
Che non ha ridotto il numero neanche nell'anno due mila quindici due mila sedici perché
Percentuale perché perché è la possibilità di ad entrare in contatto con l'azienda imparando in azienda e quindi avendo un investimento è chiaro che va fatto un lavoro analogo anche su queste nuove opportunità che ci vengono date dall'alternanza scuola lavoro
è chiaro però
Che l'alternanza scuola lavoro non è un meccanismo perché dipende solo come è stato per l'apprendistato dalla regolazione dalla contrattazione che dalla disponibilità anche dell'impresa a dare un percorso formativo
Qui c'è in campo un attore non irrilevante Calusco qualche il sistema scuola quindi dalle c'è e all'università
E quindi lo sforzo più importante che dobbiamo fare è trovare il modo di dialogare di far derogare questi due mondi
A partire dal linguaggio che non è lo stesso tra il mondo del lavoro nel mondo della scuola attraverso un orientamento che deve essere in entrambe le direzioni cioè l'aspettativa ragazzi ma anche le aspettative delle imprese
E lavorando fortemente sul mismatching tipo di rendendoci conto che non possiamo immaginare che l'impresa di venti
Una scuola due ma dobbiamo cercare di far sì
Che queste esperienze siano esperienze che consentano un avvicinamento vero concreto e che consentano anche
Di cambiare cioè di rinnovare una cultura che porti l'azienda ad anticipare l'ingresso dei ragazzi nelle scuole siamo convinti
Che nonostante il percorso non sa non sarà come dire né
Immediato
Ne semplice
Questo alla fine consentirà anche di rispondere a un'ulteriore bisogno
Che questo il nostro mondo non va più lavoro cita con cui è andato fino a pochi anni fa prima i cambiamenti avvenivano ogni dieci anni ogni vent'anni no oggi cambiamenti avvengono molto più velocemente
E cambiamenti veloci impongono a tutti noi adattamenti veloci noi oggi dobbiamo porre il problema non delle delle risorse e del capitale umano che ci serve oggi ma di quello che ci servirà domani
E qui dobbiamo fare la capacità di anticipare
Per costruire canali di ingresso da una parte ma anche bisogni di risposta da parte delle imprese che siano preventivi rispetto a quello che verrà c'è solo un modo per farlo
Far dialogare questi mondi in maniera operativa costruttiva e non esclusivamente diciamo con strumenti formati
Se tutto questo come dire viene affrontato e viene lavorato questo l'auspicio questo è anche l'intenzione che noi abbiamo ripeto attraverso tutti gli strumenti quello legislativo ma anche la contrattazione ma anche la collaborazione iniziative come queste quindi con
Soggetti come vada perché possono fare la differenza nel cambiamento culturale abbiamo bisogno
Noi crediamo che questo ci porterà
Verso la nuova stagione dove ci aspettiamo che i nodi non siano gli stessi che stiamo affrontando detto all'inizio ormai da lungo tempo ritrovandoci a discutere tematiche
Che non hanno ancora avuto una soluzione definitiva co quindi questo è l'auspicio ma è anche l'impegno che noi ci mettiamo perché crediamo fortemente che il tema del welfare sia il tema che può cambiare fondamentalmente anche la visione del mercato del lavoro che ha attraversato la nostra legislazione negli ultimi cinquant'anni grazie
Grazie
Questo primo giro di tavolo si conclude con l'intervento di Sabina Valentini Responsabile del relazioni industriali di Confcooperative
Alla quale chiedo una riflessione sulla progettualità di Marco Biagi
Ma
Grazie Emanuele io in realtà
Più che una riflessione
Su i suoi testi
Le sue idee la sua progettualità vorrei dare una testimonianza oggi
Una testimonianza perché
è la prima volta
Dopo tanti anni che ho l'occasione
Di sostituire il mio Presidente
E al convegno annuale che abbiamo sempre fatto e sostenuto ricordando il professor Biagi è la prima volta che ho l'occasione di
Dare testimonianza
Ho imparato in questi quindici anni che le persone che non ci sono più diventano eterne
Nella nostra testimonianza
E nelle loro idee
Io ho avuto la fortuna
Di conoscerlo e di lavorare con lui in quella stagione in sala ci sono tanti amici che erano con noi in quel periodo
Ho avuto la fortuna
Di sviluppare la mia formazione professionale
Attraverso
Le sue idee i suoi insegnamenti i suoi iscritti ma anche
La sua praticità
Quando si faceva hanno
I primi tentativi di una riforma del mercato del lavoro che arrivo poi
Di tutto questo periodo io mi sono resa conto nel tempo quanto aveva inciso nella mia formazione
Perché
La cosa che ricordo Sempre a quelli più giovani di me che poi magari hanno lavorato con me e mi sono stati affidati nella loro formazione
è che il professor Biagi partiva da un concetto secondo me è basilare
Il lavoro di qualità
è solo se ci sono impresa e di qualità
E quindi lei in prese
Avevano un significato
Fondamentale solo una buona impresa piccola o grande che sia può creare
Lavoro di qualità lavoro buono perché il lavoro non è tutto buono il lavoro è buono ma il lavoro e anche cattivo
E da che dipende è spesso dipende da un'impresa buona e da un'impresa cattiva
Questo tema del attenere strette insieme il concetto impresa e lavoro
Era uno dei capo saldi tanto è vero che in quel periodo si fecero tanti tavoli di lavoro c'era una
Concertazione un dialogo sociale molto vivace e molto fecondo
Che il professor Biagi teneva dentro al Ministero del lavoro in collegamento con il Parlamento e le cose
Alla fine tornavano
E dentro questi tavoli teneva il lavoro attraversa i rappresentanti del sindacato
Che sono oggi qua presenti manteneva anche le impresa delle imprese piccole e le cooperative e gli artigiani la grande industria
Teneva tutti insieme e insieme si ricercava hanno le soluzioni
Era un grande conoscitore dell'impresa cooperativa
Noi abbiamo avuto l'onere e l'onore di essere citati in un paragrafo
Nel Libro Bianco del due mila uno questo è stato per noi una sorta di direttrice che ha accompagnato tutte
Le nostre riflessioni e le nostre politiche industriali
E in questo caso non parlo solo per me ma parlo per il sistema cooperativo organizzato e serio che appartiene
Alle grandi centrali cooperative come Confcooperative Legacoop AGCI perché poi
La buona impresa
Fa il buon lavoro quindi
Noi abbiamo avuto questo onore
E per rispondere un po'alla tua domanda su quel passaggio fondamentale inserito nel Libro bianco noi abbiamo lavorato escavato piano piano un solco
Facendo seguire alla legge che lui citava lì altre normative importanti altre altri paletti che sono stati messi collegando
La buona impresa cooperativa per esempio alla contrattazione comparativamente più rappresentativa
E la conta il contratto collettivo nazionale di lavoro comparativamente più rappresentativo diventa uno degli indici
Che quell'impresa sta operando all'interno delle regole fuori da quelle regole non c'è lavoro buono
Noi abbiamo a lungo riflettuto su tutto il libro bianco su tutta quella stagione abbiamo partecipato attivamente alla costruzione di passaggi e di cose importanti che derivavano da quello è l'eredità che fu raccolta e portata avanti certamente
Il lavoro di qualità e dedicata una società attiva il tema della società attiva
Secondo me oggi non coincide propriamente con quello che noi intendiamo come UE del fare
La società attiva era
Una concezione dove si teneva dentro
Tutta la gente che potenzialmente poteva essere produttiva
E quindi quelli che erano fuori che andavano inclusi quelli che erano i giovani ma anche quelli che erano più avanti con l'età ma non dovevano rimanere inattivi
Oggi il welfare come lo stiamo pensando non voi è uguale a far
Aziendale è un welfare dedicato a compensare una produttività in realtà questa forma di Welfare ancora ha bisogno di essere approfondite studiata perché comunque rientra in un concetto di chi lavoro c'è la
Allora il Welfare viene goduto da chi lavoro c'è la
Bisogna cercare di allargarci di più alla Società mi sono domandata in queste ultime ore cosa avrebbe fatto Marco Biagi o cosa ci avrebbe detto
Di fronte a un tasso di disoccupazione giovanile così devastante io eliminerei altri argomenti nella mia testa
Quello è largo mento quello è il tema come includere eccome fare uscire da una condizione di disoccupazione tutto al nostro potenziale
Di una buona società attiva
E lì sarebbe andato a pescare forse non lo so non vogliono darmi da interprete su questo ma certamente mi avrebbe avrebbe focalizzato il tema
Io credo
Sono state dette molte cose interessanti stamattina sono state fatte molte riflessioni
Certamente
Le parti sociali dovrebbero forse riappropriarsi un po'di più
Della loro capacità proattiva di promuovere e fare passaggi fondamentali da consegna aree a chi oggi è il legislatore a chi oggi è il Ministro del lavoro a chi oggi il Governo incarica
Lo dico in senso autocritico diciamo
Ci stiamo sforzando in questo ultimo anno due mila sedici effettivamente si sono prodotte buone cose cioè sta a tavola una ripresa di questo dialogo che veniva considerato dal professor Biagi alla base di ogni cosa
C'è stata una buona ripresa anche di queste
Idee confronto su idee che possono portare a delle soluzioni però come parti sociali abbiamo fatto di più in passato
Perché abbiamo fatto di più in passato abbiamo annoverato in passato accordi e passaggi fondamentali importantissimi forse potremmo fare di più chissà Secci direbbe questo e allora
Con la con l'idea che effettivamente lavoro impresa insieme possono produrre
Veramente lavoro di qualità questa parola lavoro di qualità mi è rimasta scolpita nella nella memoria del mio DNA
E e insisto su questo concetto insisto perché non va demonizzata all'impresa come non va
Messo da parte il lavoro di qualità
Forse potremmo fare ancora qualche sforzo in più forse potremmo rilanciare anche noi una un dialogo tra le parti che possa essere produttivo
Io vi ringrazio di questa opportunità grata molto grata di averlo conosciuto
Grazie e grazie anche
Per la testimonianza
Che mi riporta in in mente
Fatto che molti dei presenti
In questa sala hanno condiviso con professor Biagi quella stagione hanno partecipato
Alla nascita o alla costruzione successiva di Diana da parte per cui a loro la
Anche mi permetto di dire anche si può soprattutto
Il ringraziamento di habitat non solo per aver partecipato all'inizio ma in buona parte
Per buona parte di loro per continuare a sostenere a da parte
E quindi ringrazio ICI i soci della nostra associazione
Che ancora aderiscono ad adatta per
I valori il metodo con abbiam detto questa mattina che di qui ad si fa promotrice non aderiscono a data da parte
Ormai credo a distanza di abbia detto quindici anni
Solo ed esclusivamente per le ricordo della figura del professor Biagi ma io credo perché
Mi apprezza hanno l'eredità vissuta
Che e l'attività dei nostri ragazzi quindi continuano e ci permettono
Di essere da una parte un centro studi libero di esprimere
Il le proprie analisi libero di analizzare
Il mercato del lavoro sapendo qualche volta di scontentare taluni qualche volta tara altri questo non non ci però occupa anzi ammiriamo che i nostri soci
Ci permettano questa
Libertà proprio associandosi ad adatte quindi permettendoci
Di di avere una una base anche economica su cui costruire un'altra attività quindi ringraziando il sia perché ci permettono questa libertà di centro studi sia perché
I ci aiutano tutti i giorni
Anche coinvolgendo i nostri ragazzi nelle intercetti azienda
A
Costruire la scuola e ad altri che vuole essere ed è tuttora una scuola moderna di relazioni di lavoro
Quindi quello che è tornato spesso negli interventi di questo progetto il giro di tavolo centralità delazioni industriali che Gian Marco Biagi definiva reazioni di lavoro superando la sola dimensione industriale
La centralità
Di questo metodo bene quella che tutti i giorni noi proviamo a coltivare attualizzando la contemporaneità Zandonà
Nella scuola di dottorato che ad oggi conta centoventi ragazzi in corso quasi duecentosettanta che
Hanno già terminato il loro percorso dal due mila e sette ad oggi per cui anche numeri molto rilevanti sul settore così di nicchia come il dottorato in Italia
Un Paese che non conosce il dottorato applicato il dottorato industriale
E che nel caso di adatto lo ha conosciuto in un settore così strano perché è quello del di del diritto dello con le relazioni industriali perché
Quelle poche esperienze che ci sono nel nostro Paese all'infuori di adozione tutte in ambito scientifico ingegneristico non certo in ambito umanistico
E invece la nostra scuola umilmente però dimostra che
è una soluzione che può funzionare anche
Nel nel nostro Paese questo tutto questo permesso in buona parte proprio dei nostri soci alcunché tengo a ringraziare
Vivamente non solo per la partecipazione di oggi ma per la partecipazione alla vita dell'associazione come promesso abbiamo tempo per un secondo giro di tavolo cinque minuti circa a intervento
Che concentrerei più specificatamente anche se poi il tema inevitabilmente già emerso
Sul
Le sfide del welfare sulle sfide del verso
Welfare osservate dei protagonisti delle relazioni industriali di cui abbiamo appena detto per cui
Cosa va fatto cosa succederà del welfare che conosciamo nella cosiddetta quarta rivoluzione industriale e cosa può può fare la contrattazione per queste cosa possono fare
Le parti sociali per questo
Come prima coinvolgo
All'inizio di questo scongiuri tavolo segretario generale CGIL Susanna Camusso
Cosa può fare
La contrattazione per il welfare è ovviamente una delle
Dei temi più sfidanti che
Che ci possono essere un po'perché se ne parla molto anche a sproposito intanto in tante occasioni un po'perché indubbiamente viene letto come un punto del del possibile del possibile cambiamento
O del possibile riorientamento della
Della contrattazione
Credo che la prima cosa che forse bisognerebbe fare un po'di di ordine di che cos'è un il fatto
Perché non stiamo passando dal definire UE nel fare il secondo pilastro
Previdenziale piuttosto che sanitario ai buoni benzina e tuttora e vorrei far
E così credo che sia un po'complicato
Fare questa discussione secondo c'è bisogno di un welfare integrativo a vocazione universalistica veniva detto stamattina
Io aggiungo però un welfare che non è sull'integrativo della condizione della singola persona ma anche
Integrativo e non sostitutivo del servizio pubblico
Perché il rischio che anche da questo punto di vista sì continuità oscillare tra
Il dire e il servizio pubblico deve rispondere penso in particolare al tema sanità non autosufficienza perché l'universalità di quello previdenziale
Apparentemente definita poi c'è tutto un tema che riguarda
Nella precarietà la gestione
Ma
Speciale quindi le gestione separata quindi una
Tendenzialmente definita allora il tema di il servizio può essere integrativo oppure no
Perché le tendenze alla sostituti vita sono tendenze molto avanzate
Terzo tema che ovviamente c'è qual è la dimensione per cui diventa
Dal punto dal versante dei lavoratori universalistico
Perché le forme di maggiore agevolazione in questa stagione sono intervenuto sulla contrattazione aziendale
Cioè nel luogo dove meno c'è uno e il fare e più ci sono invece forme sostitutive alla fine della
Della retribuzione se si considera
E io credo che bisogna considerarlo che invece abbiamo bisogno di una dimensione che da un lato permette la portabilità
Se tu devi far decadere dei percorsi lavorativi sistemi devono permette alla portabilità
La dimensione di singola categoria è sempre più una dimensione insostenibile bisogna come dire trovare dei punti di relazione le gelosie sono straordinarie
Noi abbiamo recentemente fatto l'esperienza di mettere insieme i fondi mia di previdenza della cooperazione cioè un pezzettino piccolissimo di questo mondo ci abbiamo messo un tempo infinito
Perché ci sono delle delle delle gelosie che però sono il punto che rende
Intanto il dente che non lo si può frantumare nella dimensione aziendale e bisogna ampliarlo secondo il ragionamento che veniva proposto da un ragionamento di
Allargamento
Chi partecipa di fonti
Sia nella dimensione come dire singola sia nella dimensione plurima quella che copre
Dalla previdenza alla alla non autosufficienza con le forme di sostegno dei ritardi
Partecipano
I familiari partecipano
Gli ex cioè coloro che nel frattempo sono andati in tensione
Come dire è un grande tema che credo attraverso tutti i modelli di welfare anche degli altri degli altri Paesi non solo al nostro io vorrei provare a rovesciare la domanda
E uno strumento che dà risposta universale all'insieme dei lavoratori indipendentemente da quale sia la loro tipologia contrattuale o collocazione
Perché
Welfare per definizione dell'avere vocazione universalistica se diventa corporativo cioè secondo secondo se diventa un punto di ulteriore protezione a chi già in condizione di protezione
Non credo che faccia un buon servizio non fa un buon servizio universalità generale non fa un buon servizio alla necessità come dire di di evolvere
E allora credo che l'altro tema che c'è come si definisce la platea di perché oggi le platee sono i lavoratori dipendenti quando va bene ci mettiamo gli stagionali
O qualche ma sono come dire legati all'esistenza nel fondo e ragione del fatto che sono dipendenti da un'azienda associata
A quella associazione cioè la natura
Associativa che determinerà partecipazione nulla condizione dell'essere
Dell'essere lavoratore se la prospettiva come tutti raccontano è che i percorsi di vita sono percorsi percorsi di vita di lavoro sono percorsi
Che alternano modalità diverse e se e ce n'è bisogno uno dei grandi temi del welfare sarà
Welfare di continuità cioè come le interruzioni tra un lavoro e l'altro non siano semplicemente
La disoccupazione l'assenza di strumenti sia formativi sia di reddito è altrettanto evidente che degli strumenti pensati in una logica di
Singoli settori bene determinati non risponderanno più a quella prospettiva
Tutto questo per dire che c'è bisogno
Dopo una stagione che è stato una stagione ampiamente
Di dimensione o di prevalenza legislativa o di categoria Lizza azione di verticalizzazione delle politiche se si vuole costruire un versante di ampi
Interventi formativi dall'altro di ampi interventi di welfare di tipo universalistico c'è un grande bisogno che non
Quello che noi chiameremmo di ricostruzione di confederali taccia di capacità di dare
Una risposta generale non una risposta che è chiusa
Singolarmente nella nel proprio settore che credo che sia una sfida che c'è sui modelli
Perché è una sfida che riguarda non solo con me rinvia giorni ciò che c'è già
è una sfida che riguarda quella che secondo noi poi quell'ancora più importante il fatto che tutela e sicurezza diritti non possono essere in capo alle tipologie contrattuali ma devono essere in campo le persone che lavorano e quindi non possono essere
Sempre ed esclusivamente subalterna alla tipologia di rapporto di lavoro ma devono avere con la caratteristica
è
Universale e quindi mi pare che se si volesse
Dopo la stagione che in gran parte abbiamo concluso di discussione sui modelli contrattuali e di relazioni anche di misurazione della rappresentanza al nostro Ente le associazioni
Per imprenditoriali forse è il tema del si propone esattamente come si
Allarga lo sguardo e i confini e si ricostruiscono non le vecchie mutue
Ma un'idea come dire di welfare che ha una relazione con il tema della protezione come dato generale e di tutela generale per l'insieme dei lavoratori
Annamaria Furlan segretario regionale della CISL
Sì voi avete presentato questo
I propri ancor più welfare della persona
Con contenuti assolutamente importanti
De peraltro il tema va affrontato nel Paese
Non affrontarlo significa davvero a non creare oggi condizioni di tutela e di salvaguardia per il domani
L'invecchiamento della popolazione la natalità zero ma anche i temi economici del Paese ci impongono di affrontare questo tema
Partendo però da un presupposto che
Nel leggere i titoli non buono intravisto nell'analisi che offrite alla nostra attenzione
Noi partiamo sempre dal presupposto che oggi siamo di fronte a un sistema di welfare universale
Universale nel nostro Paese non significo uguale per tutti
Se vivi in una città del nord e ti devi curare quasi sicuramente potrai farlo vicino a casa se vive in una città almeno di una parte del nostro Sud probabilmente dovrei prendere la valigia e iniziare
Un
Periti e l'innovazione in giro per il Paese
Si nasce lì in una città del centro nord del nostro Paese sicuramente diritta la scuola a tempo pieno e quindi il tuo percorso formativo viene impostato in un determinato modo
Se nasce in un'altra parte del Paese è questa possibilità
Assolutamente negata
E il tema della dell'web fare della sua universalità del tema del diritto ovviamente di cittadinanza che racchiude
E il concetto che noi abbiamo di were fare
E gli standards di qualità da garantire a ogni cittadino a ogni cittadina e in ogni parte del Paese dove nasca dove vive ancora un tema
Affrontato in modo del tutto parziale ed insufficiente
Io credo che Linda sfida che abbiamo davanti sia anche quello di
Capire sino in fondo cosa significa l'efficientamento di un sistema pubblico di guerra
Perché se questo non coinvolge e non dare lo stesso diritto di cittadinanza ogni cittadino e ogni cittadino a continua a essere assolutamente parziale
In molte molte parti il il Welfare integrativo a partire da quello contrattuale penso ad esempio a quello sanitario di fatto diventa supplente di un'incapacità
Di dare anche risposte in modo particolare in alcune parti del Paese
Negare queste loro significa come dire non partire da un'analisi corretta e veritiera rispetto alle cose
Vogliamo affrontare il tema di come
Immaginando il Welfare del futuro in un Paese a crescita zero
Economica da tanti anni
In un Paese a crescita zero rispetto alla natalità
Come ho un'elevazione dell'età assolutamente diffusa importante ma che cambia cambia inevitabilmente i bisogni delle persone e delle comunità
E quindi iniziare a parlare seriamente di integrazione vera
Tra UE il fatto è pubblico e Wealth al privato anche attraverso i fondi contrattuali e allora il tema deve avere questo titolo
Che immagino non sarà un titolo semplice da discutere nel nostro Paese
Ma dobbiamo sapere che molto spesso già oggi
La sanità integrativa contrattuale attraverso i fondi supplisce a inadeguatezza o mancanza di risposte del sistema che già oggi e presente
Allora le provocazioni anche importanti che sono venute come proposta su questo tema io credo vadano
Guardate esaminate con grande serietà
Cosa significa no oggi i fondi contrattuali di previdenza integrativa e di assistenza integrativa sanitaria
Troppi fondi assolutamente parcellizzati e quindi inadeguati a poter svolgere il nuovo ruolo
Molto tassati
Morto tassati
Tassati più del passato
Senatore Sacconi parlava di passerelle che significa come dai singoli fondi
Almeno dal punto di vista della possibilità io prendendo un carico la persona e la sua complessità di bisogni nell'arco della vita riesco a dare risposte
Noi avremo comunque persone che rimangono fuori
Già oggi molti fondi
Possono essere allargati nelle loro prestazioni anche I familiari ma questo non basta
Allora basta l'integrazione tra fondi contrattuali e
Servizio pubblico o dobbiamo immaginare anche un Welfare di come unità
Che si prende carico
Di una fascia molto più larga molto più complessa di bisogni
Io credo che vada accettata questa scritta
E che finalmente il tema diventi
Discussione con fonto poi oggetto
Ma con risposte vere reali
Nomi ideologiche non possiamo spaccare il Paese su un tema e su temi così delicati
Che guardi al futuro
Con una situazione demografica economica molto diverso rispetto al passato
Certo la contrattazione può fare molto
Ma la contrattazione può fare molto se investire nella previdenza complementare e anche nella sanità integrativa a un sostegno
Quando i fondi integrativi previdenziali
Sono super tassati
è diventa complicato capirne sino in fondo anche il loro valore di Welfare e quindi sociale
Quando immaginiamo
Una democrazia economica partecipativa dove anche i fondi possono diventare strumento di investimento
E riserviamo a questi un tassazione molto svantaggiosa è è ovvio che
Scoprire il loro ruolo sociale e la loro funzione anche dal punto di vista della crescita e dello sviluppo diventa ancora più complicato
Quindi ridisegnare UE fate e parlare di integrazione sistemica tra UE fare integrativo e web fare il pubblico significa anche affrontare questi temi
Guardando anche le cose un po'più scomoda
La dico così
Noi abbiamo io credo anche attraverso l'azione del sindacato conquistato una cosa molto importante la detassazione dell'UE nel far contrattuale
Di tutto è tutto uguale e welfare contrattuale
Il welfare contrattuale che mi dà la possibilità
Di aiutare e sostenere i giovani nella scelta della previdenza complementare
O l'altra contrattuale che mi riconosce nella famiglia un bisogno di risposta per l'autosufficienza
è la stessa cosa devo versa al contrattuale della palestra non ti ha detto
Il senso di responsabilità anche delle parti sociali
Nel definire attraverso la contrattazione le relazioni industriali lettoni novità
Anche sulle questioni inerente al web fare e io credo sia un tema che va affrontato e va fatto con estremo coraggio
E quando parliamo di welfare di comunità parliamo di qualcosa di estraneo al Welfare contrattuali oppure no
Un'azienda
Che apre un nido nella Papi azienda
E si apre anche a bisogni insoddisfatti in un territorio in una comunità PUA diventa aree un elemento e quindi deve essere riconosciuto come tale di welfare di comunità io credo di sì
Quindi grazie della sfida grazie delle proposte vanno analizzate bene
Credo che debbano diventare davvero un elemento di discussione ma anche alla fine poi di scelte nel nostro Paese
Tenendo insieme tutte e tre le generazioni
Non se ne può più
Di un Paese dove i messaggi penali generazioni non sono di questione ma anzi sono di
Antagonismo di conflittualità
Allora nel ridisegnare il Welfare dando risposta a tutte e tre le generazioni credo che sia il compito arduo complicato ma doveroso
Che in questi tempi attendo una risposta
Grazie
Grazie
Anche per
I suggerimenti sull'evoluzione del Libro bianco perché la giornata di oggi preziosa anche per raccogliere questa serie di spunti che poi avremo modo di vi era volare correggendo e integrando
Emendando laddove occorrerà il il lavoro che stiamo portando avanti anche insieme all'Associazione Amici Marco Biagi Carmelo Barbagallo Segretario giornale lui
Premesso oggi noi siamo perché
Formazione complementare per
O sostituti l'uomo pubblico del mondo purtroppo
Quando
Porgiamo due riforme o dopo il suo no
Oggi quel faro nel verso
Non vorrei che
Valesse favorire anche con il concetto che abbiamo rispetto agli ammortizzatori sociali cosiddetti universale
Che odio personalmente sono virtuale perché non ci sono risorse
Allora quando
Lo
O
Porto abito
Dunque aiuto allo zero virgola nove
Rispetto al percorso lavorativo di cui si parlava prima
Che succede a un lavoratore chiede quando sta lavorando in azienda acciaio for sanitario integrativo
E quando interrompere quel periodo lavorativo e stava per un periodo
Disoccupato se gli capita in quel periodo la malattia agli attuali faccia solo da morire
Se non diciamo utilizzabile farlo diciamo che sia portabile
Da questo punto di vista quindi dobbiamo
Forse pensare
In maniera più o complessa come
Affidare il vettore contrattuale
A strutture che siano
Interconnesse anche nei periodi del percorso lavorativo che frazionato
Altrimenti
Il rischio che correremmo e di fare
Un ovvero fare ora diciamo alla persona aziendale o cosiddetto né verso avremmo a
Diciamo parziale per per periodi diciamo
Noi lo complessive
Allora dobbiamo discuto valgono molto profondo
Buongiorno
Babbo morto sulle opzioni
Arbab Abdullah gli amici e di Biagi a proporre questi temi
Così come
Ritorna approfitto che c'è presente con noi il vicepresidente di Confindustria ha mai abbiamo rilanciato l'idea che
Bocciò bevono giorno
Maggior fuoribordo
Della fabbrica
Quando
Dove faremo questo patto o passato già un po'Vibram poi dovremmo cominciare a discutere se possiamo
Riprendere questo aspetto perché io sono molto interessato
A che possiamo discutere di tutto
Dell'industria quattro punto zero degli volevo farla aziendale
Di formazione continua ad
Ammortizzatore sociale
Copertura
Adeguata per il giovane lavoratore dobbiamo pure metterci in conto la cosa
Produceva oppure Anna Maria
Do Magurno
Come dicevo
Pur multiuso accontentammo Combo
Per effetto del cambiamento del diciamo demografico
Lei utilizzazione del supporti va cambiato intorno di calma entra
Meno pannolini più pannolone significa che se ci sono cambiamento di usi costume perfetto dal nulla
Del verso diciamo so defecazione dalle donne al nostro Paese
Di questo questo incide moltissimo sulle aziende che lavorano per mercato interno e forse non sono parlo abbastanza perché le aziende che lavorano per averlo esportazioni non vanno discretamente visto che è contenuta ma adesso secondo Paese esportatore
Il problema è di o spesso nei consumi interni non si tenga conto che Ermanno bambino nasce vanno più anziano e queste vanno invitando speriamo che a questo invito a poi personalmente sono interessato
E più cambieranno gli usi consumi dal nostro Paese
Ci vorrebbero diciamo un anno Alessandro su questo ringrazio avere pure
L'istituto se cominciassimo a parlare di questa cosa grazie e buon lavoro
Grazie
Coglieremo il suggerimento certamente essendo stato citato lascio la parola subito a al vicepresidente di Confindustria
Maurizio stirpe
Però il prezzo affluenza magari anche per una risposta circa il patto per la PAC rispondiamo a Barbagallo sfugge
Allora evidentemente Barbagallo
Non
Non sa dei tavoli tecnici stanno lavorando su tutte le materie che noi decidemmo di affrontare un anno fa
Che erano la rappresentanza
Le politiche attive del lavoro i perimetri del Mar rappresentanza
Da uno a funzione della bilateralità e gli assetti della contrattazione noi per quanto riguarda noi siamo pronti
La nostra proposta è sul tavolo sia per quanto riguarda diciamo i perimetri dalla rappresentanza e la funzione della bilateralità e siamo pronti anche a darmi diciamo il nostro contributo in termini di assetti della contrattazione quindi
Quando voi volete
Noi siamo a disposizione non ci sono problemi
Nessuno si sottrae al confronto poc'anzi secondo me in un momento molto particolare del nostro Paese tutto possiamo fare a meno che sottrarsi al confronto
O alle nostre responsabilità o agli accordi ai patti che abbiamo fatto un anno fa quindi noi siamo coerenti ma riteniamo che entro la fine del mese di maggio il percorso che noi abbiamo intavolato
Nel mese di giugno dell'anno scorso
E anche nel in nella riunione che facemmo noi con il Ministro del lavoro il sei luglio io mi ricordo anche bene dove parlammo per la prima volta
Della cantierabilità dell'accordo sulla rappresentanza e il ministro poi alla fine promesso che entro marzo
Di quest'anno noi saremo in grado
Di
In pratica
Bene rendere effettivamente cantierabile con l'accordo quindi noi da questo punto di vista riteniamo che il compito di averlo fatto e di metterlo a disposizione quindi quando vuole ci possiamo riunire possiamo
Continuare ad approfondire gli argomenti
Che dovevamo di quello che è uno di parte
Per quanto riguarda invece
Il discorso del welfare io debbo dire che
Parlato già prima cioè secondo me
Abbiamo la necessità di
Far svolgere in modo complementare le funzioni al vuol far statale al welfare contrattuale e al welfare aziendale o unilaterale chiamiamolo così
Allora naturalmente però partendo da una considerazione cioè che sicuramente lo quel farsa tale non è un ombrello universale e la compra e la contribuzione che lo assiste e anche secondo me andrebbe riequilibrata perché iniquo da certi punti di vista quindi bisogna rimettere
Se dobbiamo riformare il sistema complessivo
Dobbiamo
Secondo me far
Fare tutto un passo indietro ridiscutere di tutto e poi vedere bene quello che deve fare lo Stato quello che dobbiamo fare noi nei contratti
Ma questo io penso che sia abbastanza chiaro cioè noi dobbiamo spingere su previdenza complementare
E assistenza integrativa e inutile andarci ad avventurare su altri
Terreni che
Dove magari non siamo neppure strutturati
Per poterle affrontare
L'ultimo
Nella contrattazione aziendale ci deve essere la risposta al
Discorso del welfare unilaterale quindi livelli debbono essere ben chiaro Stato deve
E dare diciamo dirci qual è il perimetro che può braccia e lo deve fare in un modo efficiente noi dobbiamo fare l'altra parte che manca
Naturalmente pensando anche a quelle che sono le risorse che abbiamo a disposizione perché
Indubbiamente non è che possiamo fare tutto senza avere in pratica i danari per poterlo fare quindi io ritengo che
La riflessione va fatta va fatta in termini di
Di
Azione riformatrice
Ma anche con un concetto importante di sostenibilità
Naturalmente sostenibilità non significa voler risparmiare vuol dire
Indossare il vestito che uno può permettersi di indossa
Questo deve essere diciamo
Il lavoro che noi dovremmo fare negli anni avvenire
Che naturalmente ci implicherà un'assunzione anche importante di responsabilità e forse in certi aspetti anche di impopolarità
Cioè
Se perché sia un certo momento noi non possiamo
Perché è troppo costoso indossare un vestito che non che non possiamo indossare dobbiamo avere il coraggio di dirlo alla gente
Tranquillamente e serenamente
Naturalmente
Però con la consapevolezza
Di essere in buona fede e di aver fatto tutto il possibile per venire incontro alle esigenze della gente indefiniti
Secondo me solamente ragionando così potremmo
Aumentare il livello di coesione che insomma è la condizione indispensabile per la convivenza civile all'interno del nostro Paese grazie
Anche per il precisissimo rispetto ai tempi chiedo anche prossimi relatori in modo da poter poi
Permetterà anche la premialità intervento conclusivo del ministro premiazione dei dei vincitori dei primi viaggi
La parola a Giorgio merletti presidente di Confapi
Io
Cercherò di fare contare nel tempo in effetti è stato detto quella però parola welfare ormai ricomprende praticamente tutto
Dalle pressioni pubblica quelle che negative dalla sanità pubblica con l'Inter integrativa di ammortizzatore sociale la conciliazione vita lavoro e via dicendo istruzione eccetera
La novità
Che oggi però abbiamo
In campo sul welfare
è che non si guarda
Non c'è solo più la figura del lavoratore dipendente ma
Ce ne siamo accorti noi ovviamente ma è anche logico ma anche quella di familiari dei nostri collaboratori
Degli imprenditori dei lavoratori autonomi e dei pensionati
E quindi insinuati inforca si va incontro uguale al fare sempre più inclusivo ma questo pone un problema di costi sia perché va incontro alle esigenze dei soggetti beneficiari
Sia per la tipologia e la qualità del prodotto del delle prestazioni erogate
E e in questo senso il problema esistente
Ed è importante secondo me è ancora più importante perché adesso come prima penso che sia giusto e logico portare degli esempi di cose che sono state fatte sono state ampiamente
Che ruolo che ha svolto sta svolgendo e devono svolgere la contrattazione collettiva e nel nostro caso la bilateralità
Per esempio nella sanità integrativa abbiamo un fondo che essa nati
Secondo fondo sanitario integrativo contrattuale italiano con circa cinquecento mila dipendenti
In continua
Crescita ma aperto anche è aperto questo ai agli imprenditori dei loro familiari
Nella formazione continua
Ormai formazione finita vecchia storia effetti
Ci studiano lavora
E chi non lavora che ormai non non
Accetti contrario chi non lavora studia vecchi
E chi lavorano studiati confondo artigianato si lavora su una base di seicento mila dipendenti
Poiché da da dallo scorso
Siamo abbiamo
Leggi ma è giusto che sia così nel campo degli ammortizzatori sociali nell'artigianato c'è il fondo di solidarietà bilaterale artigiana
Che un fondo realmente altre alternativo perché esistito o esclusivamente
Dalle dalle dalle parti sociali del comparto
E sono scritto otto censo ascritti ottocento mila lavoratori
è un fondo particolare fra le altre cose che va oltre stranamente va oltre la legge perché prevede l'intervento anche non previsto dalla norma anche per l'impresa è
Al di sotto dei cinque dipendenti il limite dei cinque dipendenti nell'accordo fra le parti sociali
Si va sotto i cinque dipendenti ecco su questi fondi le avvertenze fatte
All'inizio Susanna Camusso riprese da da Annamaria Furlan sono anche le nostre
Avere attenzione a livello di tassazione
E ovviamente avere non deve essere sostitutivi ma devono essere integrativi come sta nella parola
è questo bastano ce ne siamo assolutamente resi conto in Confartigianato ci sta lavorando da un po'di tempo
Ovviamente ci sta lavorando anche perché i costi sono importanti su come coprire
Le nuove esigenze di welfare
Per il mondo dell'imprenditore ma ovviamente è un fondo che può essere aperto
Cercando di massimi che ha Masi massimizzare l'efficienza ed utilizzo ovviamente delle risorse che sono sempre scarse e questo è quello che si sta facendo il problema c'è importante ce ne stiamo occupando
Per certi versi con i nostri collaboratori l'abbiamo fatto in collaborazione appunto si diceva col sindacato i lavoratori ma che arriva dalla bilateralità che ormai è un'esperienza più che trentennale insomma
L'esperienza c'è credo che ci sia un fatto buone cose
Io le Vernola
Ieri Prodi ancorché ci avete presentato a un sottotitolo
Al tempo della quarta rivoluzione industriale e della crisi del ceto medio ecco mi soffermo su quest'ultimo punto anche il ceto medio
Questo premente il motivo per cui sempre più il tema dell'uva il far diventa per neanche in tutti i nostri incontri
Cosa può fare la contrattazione collettiva tanto credo che abbia fatto già tanto non vuol dire che ci vogliamo fermare ma credo che semmai il punto si annettere a rodaggio mettere a sistema mettere a punto il motore
Certo sarebbe anche importante capire
L'asticella dell'ente del
Dell'area dell'integrazione inoltre primo secondo pilastro dove l'andiamo a collocare perché io son convinta
Che è uno dei temi
Abbiamo detto importanti sia ho detto che prima il ridisegno anche del welfare pubblico in una logica
Non di più speso meno spiega
Di una spesa che sia
Sempre più orientata al
A schema che cambia non abbiamo gli stessi bisogni che Ranieri alcuni non li abbiamo li abbiamo non riusciamo a soddisfarli
Quindi è importante che i due pilastri trovino un incrocio che non può essere strattonato da una parte e dall'altra perché altrimenti non siamo in grado neanche di fare in maniera efficace quell'integrazione importante
Su cui già da tempo stiamo tutti investendo
Son convinto anch'io come diceva prima
Da fuori anche qui e Susanna Camusso che i pilastri turca contrattazione soprattutto di una captazione nazionale devono essere quelli dei grandi sistemi di welfare penso alla previdenza penso alla sanità aggiungo la formazione
Aggiungo la formazione e e credo che su questi tre pilastri che sono ormai imprescindibili varia costruito un modello di interazione vero
In ognuna me diretto dove una parte per inseguire l'altra che poi si per la parte la contrattazione fino ad oggi
Che in seguito quella pubblica quindi forse è anche un modello diverso
L'integrazione che nasce da un rapporto diverso nel ridisegno del Welfare
Per la parte pubblica e quindi per la nostra parte
Dentro il nostro libro bianco si concede la mente tanto
Di cui si può ragionare e credo che gli spunti siano innumerevoli alcuni possono essere più condivisibili di altri convenienti naturale che sia però importante e aperto provato
A fare il tentativo di mettere da un atto infine ai temi
Dall'altro infine ai problemi e anche
Tentato di dare delle
Delle soluzioni
Credo che il metodo che voi ci ci presentate oggi sia un metodo che può consentire a tutti noi anche di avere degli elementi dove trovare dei punti di incontro
E penso che i punti di incontro che si potranno trovare dovrebbero però estera attenzionati in maniera attenta non soltanto come dire gli a
Apprezzamento diciamo così
Politico come innocuo anche comunque comunicativo ma anche
Con una legislazione di sostegno che sia più attenta anche al fatto che alcuni investimenti non sono come anche su questo chiudo dicendo
Che anche noi pensiamo che tutti tutti gli ambiti dove viene dato Gwen frazionamenti apprezzabili valori indicati però anche per noi il voucher non è tutto uguale
Grazie Sabina Valentini relazioni industriali di Confcooperative
Sì
Sempre per ultima perché è un po'mi chiamo Valentini e quindi
Da fin da piccola ero l'ultima del dell'ordine è un po'perché bisogna sempre ricordarsi che
Almeno io ma lo dico last but not least ma insomma via per tirarmi un po'su
Per quando la platea poiché stanca stanca allora
Noi del sistema cooperativo
Mi dispiace che Anna Maria sia andata via ma ha citato i fondi di previdenza complementare di matrice negoziale come un evento piuttosto importante uno strumento piuttosto importante però nessuno degli amici qua
Dei Segretari del sindacato ha ricordato che noi quindici giorni fa
Per la prima volta in Italia abbiamo sottoscritto un importante accordo per la fusione dei nostri terreni fondi di previdenza complementare in una logica
Fino
No alla però in una logica di semplificazione credo almeno
Ma pubblicità progresso penso che invece
Su questo siamo stati
Avanguardisti e comunque l'abbiamo fatto non devo dare pubblicità a un accordo che è interno mi premeva sottolineare la tendenza che deve essere seguita
Perché vi agitate quando il sistema cooperativo ha un'intuizione la porta avanti insieme agli amici del sindacato ci abbiamo messo tanto tempo a fare questo accordo è un accordo che ottimizza i costi
Concentra le risorse
Prende i fondi della cooperazione un unico fondo il fondo che nascerà diventerà il quinto fondo in Italia
E quindi noi siamo particolarmente soddisfatti di aver aperto una strada è un ragionamento ad un accorpamento degli strumenti perché siamo specializzati noi delle relazioni industriali
A a vere tanti contratti tanti fondi tanti fondi di previdenza
Tante parti sociali non rappresentative cioè in Italia questa è
La parcellizzazione della rappresentanza allora
E il sistema cooperativo ha fatto questo sul fronte della previdenza UE
Far inteso come sostegno sulla sanità integrativa in realtà noi da tempo stiamo ragionando
Non solo sui fondi sanitari di matrice contrattuale che pure è vent'anni fa abbiamo creato insieme I sindacati di categoria in molti dei nostri comparti uno per tutti il con parto della cooperazione agricola agroalimentare che vent'anni fa faceva nascere il fondo sanitario integrativo legato al suo contratto ma
Abbiamo ragionato anche
Su quello che Anna Maria citava come un welfare di comunità un welfare di territorio e quindi strumenti come la mutua sanitaria
O la mutua nazionale sanitaria o le mutue territoriali regionali provinciali
Che insistono nel sistema cooperativo e sono l'esperienza di grande valore e sono avverte
Non solo a chi è fortunato lavoratore dipendente cui si applica il contratto e che quindi ha la sanità integrativa perché di matrice contrattuale ma sono aperti per
Al territorio alla popolazione alla famiglia
Al lavoratore ma anche a tutti i suoi figli e alla moglie o al marito e via di questo passo quindi uno strumento come la mutua sanitaria che forse dovrebbe entrare
Nel vostro libro bianco sul Welfare come riflessione ulteriore di quali sono gli strumenti che
Nella realtà già esistono e quindi facciamo un'analisi è un suggerimento facciamo un'analisi della realtà e diciamo che già dà risposte alle alle famiglie
Grazie suggerimento appuntato
Grazie
Ringraziando tutti coloro che sono intervenute per la tavola rotonda che è stata ricca ed è stata anche
Alla faccia viste rotto questo terzo industriali assolutamente nei tempi quindi ringraziandoli per la
Oggi preciso una puntualità lascio la parola
Per gli interventi e le riflessioni conclusive al Ministro del lavoro Giuliano Poletti che ringrazio di essere con noi anche quest'anno al quale poi chiuderemo anche qualche minuto per la consegna dei premi
Buongiorno a Totti qualche rapidissima considerazione intanto
Un ringraziamento lavoro che abbiamo ha fatto e agli amici Marco Biagi perché
Questi incontri annuali hanno sempre la caratteri dica intanto di riportarci a un metodo di lavoro che io giudico assolutamente importante a partire dal Libro bianco cioè da una logica
Che
Ci chiede prima un'analisi una valutazione approfondita una ricognizione della realtà
E
Di costruire su questa ricognizione poi
Dell'ipotesi delle proposte delle considerazioni per il futuro
Ed al secondo tema quello di guardare
A a queste riflessioni
Sempre in termini combattere molto larghi molto integrati
Oggi si ragiona di welfare
Nostro Paese un Paese che una grande vocazione
All'integrazione tendenzialmente diciamo così non abbiamo i nostri silos
La sanità con la sanità l'assistenza e con l'assistenza alla formazione con la formazione
E avanti di questo passo questo significa anche delle filiere di governance per cui già il ministro l'Assessore regionale
Tutto tutto infilato
E nessuno che riesca a uscire da questo impianto perché poi
La costruzione norma sì ma è fatta
Ha fatto correre stampata su questo impianto per cui c'è il fondo nazionale fondo regionale la distribuzione i comuni
E quindi anche le azioni che messe in comune
Possono produrre degli elementi di
Efficientamento
Interessano poco perché
Non si posizionano non sono sul mio fondo sul mio capitolo sulla mia legge sul mio articolo
è questa è veramente un guaio perché non sono un incentivo
A innovare a cambiare a rendere più efficiente io credo questo sia un tema sul quale abbiamo bisogno di lavorare
E
Così con l'obbligo morale su un'altra grande parte
Cioè la costruzione delle infrastrutture
Della rete di servizi
Dalla capacità di gestire
I processi di riforma che andiamo a realizzare noi abbiamo una vocazione
Comprensibilmente a a fissare nella legge
Nella regola nella norma l'est