09 MAR 2017
intervista

L'interpellanza di Mauro Pili sulla situazione nelle carceri italiane

INTERVISTA | di Lanfranco Palazzolo - RADIO - 18:03 Durata: 9 min 54 sec
A cura di Alessio Grazioli
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"L'interpellanza di Mauro Pili sulla situazione nelle carceri italiane" realizzata da Lanfranco Palazzolo con Mauro Pili (deputato, Misto).

L'intervista è stata registrata giovedì 9 marzo 2017 alle ore 18:03.

Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Agenti Di Custodia, Carcere, Criminalita', Cronaca, Dirigenti, Emergenza, Formazione, Giustizia, Governo, Immigrazione, Integralismo, Islam, Italia, Lavoro, Mafia, Ministeri, Prevenzione, Sardegna, Sicurezza, Stato, Suicidio, Terrorismo Internazionale, Violenza.

La registrazione audio ha una durata di 9
minuti.

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  • Mauro Pili

    deputato (MISTO)

    Leader del Movimento Unidos Quello che segue è il testo dell'interpellanza presenato nella seduta della Camera dell'8 marzo scorso dall'onorevole Mauro Pili: "Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che: nelle carceri italiane nell'ultimo anno di sono verificate 8000 aggressioni a cui si affiancano poco meno di 10.000 casi di autolesionismo e circa 11 mila manifestazioni di protesta non collettiva; gli eventi critici all'interno delle carceri sono in continuo aumento; si registra sempre di più un organico che decresce di pari passo all'aumentare del lavoro, delle criticità e dei nuovi sistemi di sicurezza, aumentano gli episodi che disturbano la vita all'interno degli istituti penitenziari creando problematiche ai detenuti e agli agenti in servizio; si registrano sempre più litigi, episodi di violenza ma anche proteste ed evasioni sono fenomeni che raggiungono numeri importanti; queste criticità sono un segnale di come le problematiche legati alla vita nelle carceri, senza gli adeguati mezzi e la professionalità del personale che vi lavora, rappresenti un vero pericolo, sia per i detenuti stessi che per i poliziotti in servizio; la denuncia di Angelo Urso, segretario generale della Uil Polizia Penitenziaria e Michele Cireddu segretario regionale della Uil penitenziari mette «in evidenza come la disparità numerica derivante dall'alto numero di detenuti rispetto ad un organico fermo da troppo tempo, si ripercuote sulla qualità del lavoro di chi rappresenta lo Stato all'interno del carcere»; il carcere deve rieducare ma se tra le sue mura si registrano situazioni di violazioni delle regole di civile convivenza, c’è bisogno di mettere mano alla loro gestione-organizzazione; in Sardegna nell'anno 2016 sono stati 438 gli eventi critici quali autolesionismi, tentativi di suicidio, risse ed altro; più della metà si sono verificati nel carcere di UTA che ha il triste primato assoluto tra gli Istituti della penisola per numero di tentati suicidi (61) e per numero di autolesionismi in proporzione al numero dei detenuti; le manifestazione di protesta collettiva ed individuale invece sono così suddivisi: sciopero della fame collettivi 31, individuali 310; casi di rifiuto del vitto per protesta sono stati 913 collettivi e 36 individuali; numeri di astensione dalle attività sono stati 116 collettivi e 3 individuali; percussione sbarre per protesta 3608 collettivi; sono stati 14 i rifiuti di rientro nelle celle; le manifestazioni contro le condizioni di vita intramurarie sono state 4184; i casi di danneggiamento beni sono stati 24; proteste contro misure legislative sono state 598; si tratta di dati di una gravità inaudita che confermano tutte le denunce che il sottoscritto interpellante ha anzitempo sottoposto all'attenzione del Governo; ancora niente è stato fatto per prevenire tragedie e anzi appare sempre più evidente un Governo latitante e una gestione del amministrazione penitenziaria non adeguata alle esigenze; si registra un tentativo sempre più evidente del Dap, con la complicità del Ministero, di voler blindare la vita in carcere rendendo sempre più complicato anche l'esercizio del mandato parlamentare -: se il Ministro interrogato non ritenga di dover affrontare con somma urgenza le criticità soprarichiamate; se non ritenga di dover adottare iniziative urgenti tese a coprire le rilevanti carenze negli organici e nella stessa organizzazione; se non ritenga di dover assumere iniziative per ripristinare una normale detenzione nelle carceri sarde, che risulta sempre più grave a causa di scelte secondo l'interrogante irresponsabili che hanno destinato in Sardegna detenuti in regime di 41-bis, AS1, AS2, AS3 con aggravio di incombenze e lavoro, per il già scarso personale a disposizione in regime di ordinarietà; se non ritenga di dover provvedere alle nomine dirigenziali di cui in premessa, considerato che, più volte, le strutture carcerarie sono gestite in regime di comando e sovrapposizione d'incarico tra più strutture"; (2-01702) «Pili»
    18:03 Durata: 9 min 54 sec