Nella comunicazione, la società riminese specializzata in bonifiche, riferisce di una perdita di carburante da uno dei serbatoi interrati del distributore.
Gli operatori della Petroltecnica segnalano "che si è determinata una situazione di pericolo concreto e … attuale di superamento dei valori di concentrazione limite accettabili del sottosuolo".
Dall'esame dell'incartamento relativo al sito inquinato, ubicato a pochi metri dal fiume Melandro, è emersa nel corso degli anni una preoccupante contaminazione non solo del terreno a valle del distributore, ma anche delle falde acquifere e dello stesso torrente Melandro, tributario del Tanagro (affluente di sinistra del fiume Sele).
La bonifica del sito, iniziata circa dieci anni dopo la notifica inviata nell'agosto del 2003 dalla Petroltecnica, non risulta ancora conclusa.
Tonino Iallorenzi, consigliere comunale della lista "Satriano Insieme", e Fiorenzo Magni sottolineano l'abnorme presenza di alcuni inquinanti registrata nel corso degli anni, tra i quali un additivo denominato MTBE (metil-t-butil etere) utilizzato per accrescere il numero di ottani delle benzine.
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