"Governabilità e riforme"

Diamo il benvenuto caloroso al presidente del Senato l'amico fra Polo e Giovanni Spadolini
Presidente Spadolini anche anche qualche origine Polo diramare Chigiana quindi c'è un affetto da un colore particolare anche anche per questo
Presidente Spadolini presiede questa nostra questo nostro incontro su governabilità e riforme e io gli cedo immediatamente la parola per dare inizio ai lavori di questo pomeriggio grazie
Ringrazio l'amico Filippo
Affettuoso a tutti gli amici dalla Democrazia cristiana è presto di sentire la voce escono e rivolgo un saluto affettuoso atteso sentite a tutti gli amici la Democrazia Cristiana presenti
A questo incontro
Sono lieto
Che conferisce intuizione questo dibattito sia stato programmato all'indomani del primo fatto importante di questa legislatura in materia istituzionale cioè la nomina del presidente della commissione per le riforme istituzionali commissione bicamerale nomina che è avvenuta lieve che mi consente
Di rivolgere un augurio altrettanto affettuoso all'amico Ciriaco De Mita che ne è stato chiamato che verrà
Dicevo a De Mita che qualche minuto fa
Che magari se ci si fermava un tantino corroso
Si poteva tornare indietro di dieci anni lui segretario del partito io Presidente del Consiglio era così nell'agosto settembre del mille novecentottantadue ma quella data al di là delle radici lontane la nostra amicizia
Mi consente di ricordare un fatto importante che fu una crisi di governo risolta sul terreno dei problemi istituzionali
Per la prima volta la storia italiana del trapasso fra il primo e il secondo governo minio la centralità dei temi di riforma istituzionale si impose in modo tale che divenne la chiave
Per ricostituire
Un difficile equilibrio di governo fra gli alleati del pentapartito formula
Che era nato del resto col mio stesso Governo prima non si era mai verificata
E che si è prolungata si può dire fino al mille novecentonovantuno
Attraverso esperienze varie ma tutte ricche di caratterizzazione istituzionali
E fu allora che fu elaborato il decalogo sul quale poi nacque col Governo Fanfani a me successivo
La commissione Bozzi che fu la prima commissione di indagine distruttorio sui propri istituzionale che svolse un secondo lavoro orientativo istruttorio e di quella Commissione pure fece parte
L'amico De Mita
Si può dire che in questi dieci anni hanno visto quindi una specie di ripiegare sì
Del parlamento dalla classe politica sui problemi dell'ordinamento istituzionale
Superando quei tabù per cui addirittura queste materie non erano comprese neanche in programmi di governo
Tanto si ritenevano le istituzioni
In qualche modo distaccate soprastanti i temi della dialettica
Politica
Oggi
Abbiamo il nuovo strumento una commissione che in partenza
E ancora istruttorie e di indagine
Ma che si arricchirà
Presto
Di compiti poteri costituzionali che lì vengono conferite a una legge che in questo momento è in preparazione alla commissione Affari consumare il Senato e legge consentirà a questo gruppo di sessanta rappresentando delle forze politiche italiane
Con l'ufficio di presidenza equilibrato e rappresentativa anche delle correnti contestatrice del sistema
Consentirà di elaborare proposte
Su tutti i temi della religione istituzionale che siamo sottoposti a voi al Parlamento
Con procedure nuove e più appropriate rispetto a quelle garantito l'attuale Costituzione in modo tale da potere identificare il corso di questa legislatura concorsuali filatura in qualche misura costituente
O meglio costituente in tutte le parti che l'esperienza storica di questi cinquant'anni quarantacinque anni con obbliga a rivedere
Vorrei lanciare brevissimamente per introdurre questo dibattito produttori o illustrare chi ne fa chi partecipa
L'amico Valerio Zanone per il partito liberale
L'amico Ferri
Ferri per la socialdemocrazia quello che vedi caro data sempre in televisione con quella barba ma ora non ce l'ho fatto per identico
La
L'amico Maccanico per il partito repubblicano
L'amico Intini per il partito socialista italiano
L'amico Massimo D'Alema per il Partito democratico della sinistra
Che non c'è ancora
Io affido sullo Iseppi che quindi sarà per arrivare se non arrivano a Kohl persuade
E l'amico leopoldo Elia
Noi tenteremo vi pare
Due giri
Tutte e due fondati sull'uso di cinque sei minuti a testa in modo che si possa alimentare un dibattito e che naturalmente in qualche caso quando un oratore
Userà più tempo io non la interromperò
In modo tale che ci possa essere un dibattito nel quale si inserirà poi in modo anche conclusivo
La mia con Ciriaco De Mita io volevo solo dare il quadro dall'agenda costituzionale per i così inquadrare il tema dei problemi che urgono davanti a noi
Cioè il primo il tema della riforma l'elezione diretta del sindaco che è materia questa le elezioni amministrative che non è sottoposto al giudizio al vaglio
Della commissione
Per le riforme istituzionali e sulla quale d'altra parte il Parlamento deve decidere rapidamente perché le situazioni tipo Milano non sono prorogabili
Oltre un certo limite e noi siamo riusciti
In varie città travagliata da crisi amministrative profonde non solo amministrative
Siamo riusciti a rinviare ad agganciare con questa riforma importante sulla quale esistono ancora posizioni differenziate fra i partiti ma che si impone rapidamente anche per avviare diciamo pure quella formula di governo del primo ministro eletto al Parlamento che è
Alla maggioranza del consenso alle forze politiche sul piano nazionale e diventa quindi l'esperienza del sindaco eletto direttamente dagli elettori dal popolo una forma dei prefigurazione di quello che potrà essere il governo del primo ministro
Eletto al Parlamento
Ci sono scadenze poiché invece intrecciano le competenze della Commissione le competenze del Parlamento
E la prima è quella urgente condizionata da datteri datate precise relativa alla riforma del sistema elettorale politico un tema molto caro
All'amico De Mita che da anni si batte con posizione tenacemente perseguito in questo campo
Qui no la commissione disporrà del potere esaminare i disegni di legge sul sistema elettorale politico e questo già contenuto delle emozioni
Però ci vorranno circa sei mesi perché il processo la legge costituzionale sia completo quello che darà maggiori poteri in modo tale che poi i pacchetti di proposte vengano sottoposti referente le assemblee ed è evidente che non possiamo aspettare questa è la scadenza perché il trenta gennaio voi lo sapete è una data obbligata se noi Parlamento non provveda provincia però vedere alla legge elettorale noi andiamo quasi certamente salvo modifica o di portato il pensiero e la corte verso un referendum che oltretutto investe un solo ramo del Parlamento quello proposto dal gruppo segno ed altri gruppi
Quindi lascia completamente scoperto l'altra l'altra Camera e investendo un ramo del Parlamento una soluzione in qualche modo radicale finisce per contrapporre ancor più radicalmente quel ramo all'altro e quindi creare una situazione che di per sé non può assolutamente restare
Abbiamo quindi ho motivo di forza maggiore perché le forze politiche sia quella maggioranza sia quell'opposizione
Riflettano in questi mesi e trovino aiutate anche dalla Commissione per la parte istruttoria che essa compie un terreno di intesa
Su una riforma che entro la metà Di Maggio dovrebbe essere in grado di essere approvata dal Parlamento perché in caso contrario scatterà l'ora
Il referendum
Peuterey quindi in testa all'agenda costituzionale una materia che di per sé levate delle lezioni non è tradizionalmente fra le materie costituzionali perché non prevede leggi
Di tipo costituzionale per la sua revisione della legge elettorale per la costituzione della legge ordinaria ma ormai le connessioni tra legge elettorale e il sistema istituzionale sono diventate così profonde che non è pensabile separare nude
Ed è in ogni caso indispensabile addirittura che la Commissione anticipa in qualche misura il suo lavoro intrecciando lo con quello i due rami del Parlamento per arrivare a una soluzione
Che poi da cui poi dipendono molte cose perché è evidente che la disciplina di uno dei passaggi essenziali
Della vita democratica non può essere lasciata una richiesta costituzionale di norme abrogato da un referendum
Che fra l'altro lo ripeto riguarda solo il Senato i consigli comunali e provinciali il Parlamento deve dare risposte precise
E a seconda del sistema elettorale prescelto ci saranno sulla scena politica partiti profondamente diversi
E diversi si porranno gli assetti istituzionali che dovranno essere passate pensati anche in relazione al modificato modello elettorale
C'è poi
Una terza
è fondamentale scadenza
Che è quella di ripensare il rapporto fra Parlamento e governo e di utilizzare tutto il lavoro svolto in questi anni
Per esempio al Senato grazie all'impulso impareggiabile l'amico Leopoldo Elia qui voglio rivolgere uno affettuoso ringraziamento
In materia di correzioni al bicameralismo perfetto e attuazione di un riformismo procedurale che consenta di sveltire i rapporti tra Senato e Camera pur mantenendo per Roma
Quella posizione in cui i cattolici e i laici democratici sono da sempre uniti la posizione bicamerale
Che del resto è stata comportata in modo solenne dall'esperienza all'Est europeo
Dove tutti hanno ricostituito il bicameralismo soppresso non a caso nell'Assemblea comunista degli anni quarantacinque quarantasei e quindi abbiamo età terzo settore al quale lasciatemi dire
Che si assomma la questione morale di cui il Parlamento ad accogliere fino in fondo la gravità
Dando risposte concrete all'ansia di la vita presente nella pubblica opinione
E anche qui i problemi si intrecciano fra quello che sarà il lavoro della commissione bicamerale e quelle che saranno i progetti di legge ordinaria comincia a pensare a una nuova legge che da varie parti viene richieste che è indispensabile per il finanziamento pubblico dei partiti correttive tutte le norme che non hanno evitato gli scandali la corruzione e che devono essere emendate riviste prima che sia troppo tardi
E che quindi vuol dire molto rapidamente
Infine l'Europa
Su questo lo devono essere chiari
Piuttosto che a chiederci se non sia il caso di rallentare il nostro ingresso l'unità europea dobbiamo essere pienamente consapevoli che l'unica strada
è quella di far sì che la politica interna ed economica italiana venga dettata nei prossimi anni proprio da maschi
Il trattato significa rigore economico significa trasparenza politica significa risanamento anche delle istituzioni
Guai ad aspettarci sconti o a credere che in caso di ritardo di inadempienza i nostri partner se ci si fermeranno all'angolo la strada ci aspetteranno non ci aspetterà nessuno
Se non saremo in grado di arrivare all'appuntamento europeo e questo pone grandi doveri per la politica economica del Governo e del Parlamento in questo momento l'aumento del tasso di sconto a un segnale estremo
Una lite e di conseguente austerità si impone per l'Italia se non vogliamo disperdere le conquiste di quasi mezzo secolo
E i riflessi giuridici sotto gli occhi di tutti
Il Trattato prevede l'istituzione della cittadinanza europea
E il diritto dei cittadini quindi della comunità di votare alle elezioni municipali nel Paese di residenza il che richiederà un aggiornamento alla console pubblica aggiornamento di cui sarà investita certamente la commissione bicamerale ma ci sono conseguenze su un piano almeno non immediatamente istituzionale
Il processo europeo non ci spinge la soltanto armonizzare la nostra legislazione con quelle di altri Paesi europei
Ci dovrà indurre arrivo usare fino in fondo utili strumenti di bilancio per far quadrare i conti che oggi non quadrano e favori da imprese nazionali rispetto al mercato unico dove la concorrenza sarà durissima addirittura spietata
Anche in questo caso il Parlamento sta facendo la sua parte il Senato ha individuato
Per i disegni di legge di ratifica del Trattato di Maastricht un percorso che ne che dovrebbe consentire salvo sì imprevisti sempre possibili con il nervosismo dell'Assemblea in questo momento l'approvazione nei prossimi giorni e cioè il secondo le richieste del Governo prima del venti settembre
Il venti settembre anche la data del referendum francese
Un no di Parigi a Maastricht è un'ipotesi
Che dobbiamo assolutamente escludere fino a prova contraria data le conseguenze devastanti del suo realizzarsi comunque il nostro dovere e di lavorare in questi giorni in queste ore
Che ci sia parlo dal venti settembre per evitare ogni tentazione ostile Oliviero Beha da parte dell'elettorato francese
Un no a Maastricht finirebbe per bloccare il processo riformatore anche in Italia
Bloccherebbe tutto il risanamento economico e risanamento istituzionale
E soprattutto Amici della Democrazia Cristiana vanificherebbe la grande battaglia per l'Europa che è stata la caratteristica di questo Paese da De Gasperi Sforza fino a oggi
La parola all'amico Zanone
Il primo quali fare fra gli otto e i dieci minuti il secondo cinque ecco sul capo una cosa che sia su quindici minuti grazie assai ringrazio agli organizzatori dalla festa amicizie quest'invito
Non è la prima occasione in questa sede in cui ci si ritrova a parlare di riforma istituzionale
Fu così se non ricordo male anche l'anno scorso sul lago Maggiore quanto più si rinnovano quest'occasione di dibattito
Mi viene da chiedere se la riforma sia un evento ossia un processo
Sia un evento cioè un fatto compiuto
Che accade globalmente
Intero nella sua armatura come Minerva è nata intera la sua armatura dalla testa di Giove in questo caso potrebbe essere quella dell'onorevole De Mita
Orse sia invece anche insieme a questo un processo che va avanti per strappi per gradi con molte tensioni e contraddizioni inevitabili
Sotto il primo profilo cioè la riforma come evento questa occasione mia gradita anche per dire una parola
Di doveroso omaggio alla memoria del mio grande amico Aldo Bozzi
E alla sua opera che fu tanto solerte quanto sfortunata perché il Parlamento non diede corso alle conclusioni di quella Commissione
Ma il clima da allora è molto cambiato e credo che questa volta il destino sarà molto più positivo
E costruttivo
Tanto che se dovessi muovere un'obiezione alla mozione parlamentare sulla dalla quale ha preso vita questa commissione bicamerale io vorrei permettermi di esprimere un personale rammarico per il fatto che quella mozione abbia ristretto il campo dell'opera dalla commissione di sessanta soltanto la parte organizzatoria dalla Costituzione
Le costituzioni si cambiano quando si accumulano i casi che il loro testo originario non aveva potuto prevedere dall'Italia nel mille novecentoquarantotto quella presente mille centonovantadue
Si è avverato un colossale processo di sviluppo economico di mutamento sociale che al merito non secondario anche dalla Carta costituzionale del mille novecentoquarantotto
Dunque si sono moltiplicati i casi che la Costituzione del quarantotto non aveva potuto prevedere io credo perciò che sarebbe stato meglio pensare ad una modifica complessiva dalla Costituzione
Che investisse anche la prima parte l'intera Costituzione che quindi tenesse conto insieme dei ai nuovi strumenti della democrazia anche ai nuovi diritti di libertà
Ma a mio avviso la riforma insieme ad un evento atteso ormai per molti aspetti necessario anche e soprattutto un processo un processo che è in atto e di cui già conosciamo alcune tappe ed altre le vediamo ormai dinanzi a noi con sufficiente chiarezza
Io colloco come primo primo passo in questo processo riformatore
Il referendum del novantuno che ha ridotto ad una il voto di preferenza per la Camera
E che ha dato luogo in questo nuova legislatura ad una Camera dei Deputati sostanzialmente molto diverso dalla precedente ci sono delle discussioni fra noi su questo
Riconosco l'obiezione di fondo che la preferenza unica privilegia troppo quelli che non sono come ha detto che sono detentori di Budget elettorali miliardari nonostante questo difetto
Io credo che questo è stato un passo importante non perché costruisce uno sistema ma perché ha smantellato quello precedente
E porta nella direzione che mi appare obbligata a cioè verso l'uninominale ITA del collegio il secondo passo è avvenuto per merito dalla Democrazia cristiana
Quando si è avuto il coraggio di passare dalla teoria alla prassi di introdurre di fatto il criterio della incompatibilità fra il mandato di ministro l'incarico parlamentare
Io vedo in questo un sostanziale ossequio ad un giusto principio di distinzione delle responsabilità e le ipoteche
Un terzo passo che sta compiendo i suoi progressi è quello della riforma dell'immunità parlamentare in via di attuazione ormai il quarto la quale ricordava poc'anzi Presidente Spadolini l'elezione popolare dei sindaci
Su questo forse un po'ha detto una parola in più nel mio personale dizionario elezione diretta dei sindaci significa che
La scelta del sindaco come capo dell'esecutivo comunale avviene con voto ad personam distinto dal voto che si dà alle liste chiamata comporre il consiglio comunale
Un film l'altro metodo India diciamo in in discussione rispetto di un'alternativa rispetto a questo e cioè un voto sostanzialmente di lista in cui c'è però un capolista destinato diventar sindaco verso la sua lista abbia successo
E a mio avviso un modo di elezione diretta del sindaco per modo di dire cioè l'unico porto progresso vero è che l'elettore votando conosce in anticipo chi sarà il sindaco qualora il suo voto
Sia coronato da un consenso maggioritario quale elezione popolare quella che introduce questo elemento personale nella scelta del sindaco
Io mi rendo ben conto che essendo il Comune la vera esperienza fondamentale della nostra democrazia
No no
Un'altra
Poteva dove
Ha dato nato
Dicevo che mi rendo conto che essendo il Comune il il fondamento di base della della nostra democrazia
Se passa questo criterio del voto distinto cioè dell'elezione separata del sindaco rispetto alla consiglio comunale questo non mancherà di dare un forte impulso anche decisioni carattere nazionale in senso per così dire presidenzialista già di elezione diretta del capo dello Stato del capo del governo
La mia posizione personale è un un po'diverso da quello ufficiale del Partito liberale nel senso che io non non stravedo per il presidenzialismo
Anzi devo osservare che l'epoca della commissione Bozzi i presidenzialisti non ce n'era nessuno tranne forme Movimento Sociale e tutti gli altri gruppi si espressero contro questa ipotesi dunque dobbiamo chiederci perché nell'arco di pochi anni data la la tendenza presidenzialista guadagnato tanto terreno molti ne sono ora apertamente fautori e quelli che conservano qualche dubbio come me tuttavia si rassegnano ad accettarla
Io penso che la risposta è amara ma semplice cioè all'origine di questa di questa tendenza verso la democrazia diretta c'è la crisi dei partiti
Io penso per ciò che la gente dei partiti deve interrogarsi sulla propria crisi e non può permettersi più di manifestare una contrarietà anche a forme di democrazia diretta per quanto riguarda l'esecutivo però mentre a livello centrale
Ammetto
La preoccupazione di un pericolo Cesari sta nell'elezione diretta del capo dello Stato il governo credo che a livello comunale a livello dei sindaci questa esperienza sia totalmente matura nella forma più netta io ho cercato di illustrare l'ultimo strappo tappa o grado per cui procede questo processo riformatore
Di stamane ed è il disegno di legge che il Presidente del Consiglio ha annunciato per il governo dell'emergenza economica
Si tratta di una riforma istituzionale belle buona anche quella essendo evidente che non che questo disegno di legge non serve affatto contrastare l'emergenza che è in atto in questi giorni in queste ore ma semmai prefigura la risposta da dare ad emergenze future
Penso in proposito che rendano un cattivo servizio al presidente del Consiglio questo disegno di legge
Tutti coloro che lo presentano con una richiesta di pieni poteri
Per l'elementare ragione che in una democrazia liberale non ci sono piedi potere i poteri sono controllati limitati bilanciati sono poteri dosati
E in alcune materie poi il la prerogativa del potere parlamentare storica grande difficilmente rinunciabile a cominciare dall'imposizione fiscale in più antico potere dei parlamenti
Con tutto questo non si nega alla opportunità che il Governo si è rafforzato nel fronteggiare situazioni di emergenza ma mi chiedo se non sarebbe più utile a questo fine
Una proposta almeno il nuovo attiva ma forse non meno efficace quale quella che sancisce la inemendabile Rita della legge finanziaria ed anche la in emendabilità dei decreti legge che sono quello strumento costituzionale per fronteggiare appunto
Necessità straordinarie ed urgenti come quelle che si prospettano in questo provvedimento
Credo che in questo ci sia la possibilità di dare al Governo più forza più prontezza senza nulla togliere ai poteri parlamentari per concludere presidente per mantenere nei termini che ci siamo prescritti
Io penso che
La riforma istituzionale così come la vediamo in atto
Ormai un processo destinato a trasformare
Il panorama politico al quale ci siamo abituati in Italia che era poi una trasposizione in termini geografia politica interna degli scenari della guerra fredda
E che siamo ormai in una ricomposizione del sistema politico
E avrà esiti avrebbe mi permetterei di immaginare entro pochi mesi
Penso perciò che nelle due nelle due simultanei questioni che abbiamo trattato l'anno scorso alla festa dell'amicizia rivediamo quest'anno la riforma istituzionale forma politica
Emerga sempre più chiaramente il rapporto che c'è fra questi due processi riformatori la mia convinzione è che la riforma istituzionale non può che essere figlia della riforma politica e la prima istituzione che cambia il partito che la prima norma che cambia sono i comportamenti e che questo processo quindi pienamente in atto la riforma è un processo pienamente in atto qui mentre parliamo
Notturno
Cioè di quanto io
Io credo
Ci sia anche molta demagogia nell'affrontare in questo momento la politica delle riforme e credo quindi che se da un lato sia importante non dimenticare che la nostra carta costituzionale io credo che non sia da riformare globalmente come accennava Cannone
Perché ha fatto a suo tempo una scelta che ancora attuale basta pensare che ha scelto con grande coraggio la centralità della persona umana
E delle sue libertà civili e della sua forza morale
Che credo che va via vada difesa con tutte le forze e con un Ricupero certo del senso etico e cioè recuperare il primato dell'etica
Che viene ancora prima di quello della politica credo che questo sia molto importante sottolinearlo riconoscerlo e gridarlo perché ci sono tante voci intorno e non credo che si possa andare avanti a colpi di referendum perché certamente una riflessione più meditata e anche più attenta proprio per non slabbrata re i valori fondamentali di ciascuno di noi cosa che sta facendo l'Europa in particolare il Parlamento europeo dove certo si attende la ratifica importante necessaria irrinunciabile del Trattato di Maastricht ma si sta anche lavorando
Alla Costituzione europea che sarà una nuova fonte del diritto e quindi le riforme istituzionali non possono essere sganciate e non valutare quello che è un quadro di riferimento che sta rivoluzionando la gerarchia delle fonti del diritto quindi la prima fonte del diritto
Sarà la Costituzione d'Europa
Le direttive europee
E quindi la nostra Costituzione stessa
Finisce per essere in una posizione non subordinata ma certamente diversa da quella che è stata finora proprio perché lo Stato di diritto deve limitare accettare di limitare in qualche modo la propria sovranità
Che non è facile da accettare vediamo che ci sono alcuni Stati
Tipo l'Inghilterra che non ci rinuncia facilmente a limitare in qualche modo la sovranità dello Stato soprattutto in alcuni settori estremamente delicati come quello della difesa ecco partendo da questo presupposto fondamentale e quindi riacquistando questo senso forte dell'etica della politica e quindi dell'etica delle istituzioni dell'economia della vita umana di ogni giorno credo che la questione di fondo
Sia proprio quella che comunemente si chiama questione morale che però poi in realtà è una questione che non si può generalizzare
E affrontare con qualunquismo perché certamente di qualunquismo se ne fa molto ai nostri giorni probabilmente non sia nemmeno il coraggio la fine di denunciarlo perché c'è una specie di coda di paglia una ricerca a volte di un alibi
Forse a livello anche di sub con ciò per cui certe pressioni o anche certi voti ho visto anche nell'affrontare la riforma così del cosiddetto maxi decreto mi sembra che a volte l'emozione prenda
Il sopravvento anche una certa pruderie per apparire in qualche modo più avanzati degli altri nell'affrontare un certo tipo di costume anche un certo tipo di realtà
Io credo forse sarà la mia deformazione professionale avendo fatto per tanti anni il magistrato che il rapporto tra politica e magistratura che oggi viene presentato all'opinione pubblica ancora una volta in termini di grande conflittualità
Con una sorta quasi di braccio di ferro
Legittimando striscianti delegittimazione interferenze nei confronti della magistratura eppure la costituzione in queste chiara perché l'indipendenza e l'autonomia
Dei tre poteri dello Stato perché anche se nell'ordine giudiziario appunto viene definito ordine in realtà è un potere in termini di servizio
Al cittadino beh credo che questo tipo di rapporto dovrebbe essere al centro del dibattito parlamentare
Potremo affrontarlo e ci sono alcune proposte alcune mozioni in Parlamento già pronte potremo affrontarlo anche in sede di una commissione che io credo sia importante istituire per il finanziamento dei partiti
Perché è già lì certamente dovremmo discutere dell'autoriforma della riforma dei partiti ma dovremmo anche decidere
Se le norme da introdurre cioè le nuove regole del sistema
Debbano incidere o meno anche sui processi in corso perché questo è un nodo che non viene mai fuori se non viene accennato a volte dagli stessi magistrati
Borrelli in un'intervista molto lucida e chiede il procuratore capo della Repubblica di Milano e chiedendo sì e chiedendo
In fondo a tutti noi
Se la convivenza civile potrà sopportare o tollerare l'allargarsi delle inchieste molto onestamente Borrelli ha detto io non credo
Che la convivenza civile potrà affrontare un allargarsi un di Lagazzi purtroppo perché
Il sistema di corruttela così infiltrato così diffuso
Così mortificante ha piegato le coscienze forse anche dei cittadini più lontane a volte a pensarci però alla fine le ha piegato per necessità o per paura o per qualunquismo
Beh anche questo credo che sia un nodo da risolvere ma allora dovremmo risolvere
Anche i problemi appunto dei rapporti tra la politica e la giustizia la politica la magistratura io credo che questo sia il rilancio vero della riforma istituzionale
E cioè riportare ad una sorta di collaborazione che naturalmente non mortifichi l'indipendenza e l'autonomia e della magistratura e della politica
Attraverso un raccordo ricordandoci che l'obiettivo è lo stesso e cioè la realizzazione dello Stato democratico altrimenti sembra che stia a cuore soltanto a uno dei poteri la realizza ora
C'è il primato della magistratura fino ad oggi c'è stato il primato
Della politica
Probabilmente diciamo che
Oggi noi ci troveremo poi in fondo una nuova fase che io penso poesia querela stampa perché anche i poteri di fatta diciamo come la stampa
Ieri il sindacato
Che sono poteri non raccordati
Con i poteri istituzionali non raccordati fino in fondo e questo è l'altro aspetto importante di una riforma istituzionale e cioè raccordare e la legittimazione c'è nella Carta costituzionale i poteri di fatto con i poteri istituzionali
Perché non ha aver tardato nel raccordo tra i vari poteri dello Stato
Ha significato che i poteri emergente hanno conquistato spazi come naturale per il potere che tende a diffondersi hanno acquistato spazi a volte non consentiti o comunque se spazi dilatati
Non contemplati da regole circa la responsabilità e circa comunque una equilibrio un punto e la ricerca di un punto di equilibrio che non vada a dispetto appunto della realizzazione della persona umana ecco perché io credo che se da una parte i tempi debbano essere molto stretti
Per realizzare la riforma sul finanziamento
Pubblico dei partiti e io credo che si debba dire no al finanziamento pubblico e trovare delle regole che possono arrivare
Borrelli ha proposto ha buttato sul tappeto l'idea di una causa di non punibilità ci sono altre proposte che sono venute da altre parti
Comunque io credo che si possa trovare una formula che possano in qualche modo ricupero are alla legalità
Per lo meno per l'avvenire un rapporto che certamente è stato inquinato e comunque tradito sotto diversi aspetti però
C'è un'altra riforma di cui non si parla mai e che io credo che sia necessariamente da affrontare
E cioè la riforma dell'ordinamento giudiziario perché se i partiti sono in crisi se l'identità dei partiti oggi
è nell'occhio del ciclone quindi oggetto di discussione non si parla del ruolo del giudice
E allora questo giudice lo lasciamo diciamo regolato da una legge delle guarentigie e da un ordinamento giudiziario vecchio di anni con tutti i problemi che il Consiglio superiore della magistratura
Ha proposto sul tappeti in maniera anche conflittuale ad altissimo livello eppure non si affronta e non è all'ordine del giorno una riforma fondamentale globale prevista dalle disposizioni transitorie della carta costituzionale e che io credo quindi debba risponde all'interrogativo della gente perché se guardiamo a ruolo del giudice di qualche anno fa
Certamente non era quello attuale perché il giudice aspettava a tavolino l'arrivo delle carte poi decideva
Oggi il giudice ed è qui ce l'ha spinto un po'anche la politica diciamolo chiaramente soprattutto degli anni di piombo con la legge sui pentiti con un contatto più ravvicinato del giudice ad una realtà sociale
Ecco io credo che l'altra parte fondamentale sia quella di affrontare e la riforma del Consiglio superiore della magistratura
Io mi chiedo se il Presidente della Repubblica debba continuare a presiedere il Consiglio superiore della magistratura
O non sia meglio che il Consiglio superiore sia presieduto da un laico dal cioè da un non togato in questo senso laico e il presidente abbia quel suo ruolo di garantismo certamente ad altissimo livello
E quindi non per diminuirli Poteri certamente ma per renderlo anche più libero di intervenire e non ritrovarci a conflitti preoccupanti preoccupati come quelli che si sono avuti nella scorsa gestione del Consiglio superiore della magistratura
Un raccordo istituzionale tra Consiglio superiore parlamento e governo che non è mai stato definito perché spesso molte leggi vengono addirittura fatte senza neppure il parere del Consiglio Superiore della Magistratura pur riguardando questioni di giustizia ecco io credo
Che questa riforma del pacchetto delle riforme
Debba essere tenuta presente io credo che sia il nodo centrale perché se la società civile quindi quella politica in questo momento storico
Riuscirà a superare comunque a trovare un punto di equilibrio di raccordo tra il potere raccordando appunto quelli di fatto a quelli istituzionali cercando una diversa misura di contemperamento di confronto tra i poteri che a volte confliggono tra di loro e non riescono neppure a essere in qualche modo ricondotti all'ordine delle cose delle ragioni nemmeno alla fine sollevando conflitti istituzionali che alle abbiamo sfiorati tante volte qui abbiamo un illustrissimo giurista e in questo senso come il presidente Elia che certamente io credo l'avrà notato anche luglio in qualche modo a volte lo anche accennato
Non sono stati sollevati conflitti come costituzionali ma abbiamo sfiorato l'incostituzionalità di alcuni comportamenti e su questo ci siamo passati sopra e allora l'interferenza dei poteri
E la supplenza dei Poteri perché non c'è solo la supplenza della magistratura sull'esecutivo sul legislativo ma abbiamo visto spesso la supplenza del legislativo sul giudiziario
E la supplenza dell'esecutivo sul legislativo sono tutti fenomeni devianti che noi abbiamo accettato passivamente sì ogni tanto qualcuno si è stracciato le vesti ma poi in realtà non si è risolto nulla è che io credo che nell'affrontare questa stagione di riforme
Lo si debba fare di tutt'erba un fascio e cioè non si debba cercare
Correre il rischio in qualche modo di turbare equilibri che invece hanno radici profonde della coscienza dei cittadini italiani certo il momento è molto difficile forse siamo tutti disperati non lo so veramente c'è una sorta di allarmismo che
Arriva a far chiedere d'altra parte l'opinione pubblica la interpretata così pieni poteri
E anche qui bisognerà discuterne vedere perché ne sappiamo poco di quello che è stato proposto così improvvisamente in una legislatura appena iniziata e quindi non so con quanta
Legittimazione con quanta consapevolezza lo dovremo verificare credo molto da vicino però dall'altra parte credo che ci debba essere l'umiltà
Da una parte certamente di riconoscere alcuni errori profonde ma dall'altra anche di recuperare quel senso importante essenziali rinunciabile del valore della persona umana la cui libertà morale io credo sia veramente sacra e credo che la dovremmo difendere con tutte le nostre forze e anche con molto coraggio
Parola al senatore Maccanico
Io concordo pienamente
Con la tesi iniziale dell'amico Zanone in quale se chiesto ma la riforma del sistema istituzionale è un evento un processo io sono d'accordo che si tratti di un processo
E per quanto riguarda il nostro Paese questo processo è cominciato da Adamo già da molto tempo molto opportunamente Presidente Spadolini ha ricordato il decalogo adesso secondo governo
E io ricorderò che quando nacque il governo De Mita uno dei punti centrali del programma di governo era quello del riforme istituzionale in un certo senso in quella fase essi la però anche una strategia che fu o accettata un po'da tutte le parti politiche si ebbero due dibattiti importanti alla Camera e al Senato
E sì partita l'idea che essendo sui grandi temi sulla fronte la forma di governo delle lezioni le posizioni molto distanti
Si dovesse cominciare da quei argomenti quegli argomenti sui quali era più facile trovare un accordo e che del resto non erano argomenti minori
Si affrontò il tema delle procedure parlamentare di sistemi di votazione
Si affrontò il problema del bicameralismo se affronto il problema delle autonomie locali e il problema dell'ordinamento della Presidenza del Consiglio
In quella legislatura appunto fu consapevolmente imboccata una strada graduali spicca si disse andiamo avanti su questi temi sui quali è più facile trovare l'accordo trovato l'accordo su questo se successo su questi temi ci porterà ad una ad affrontare i temi di fondo del sistema politico che allora era soprattutto visto in termini di efficienza di efficienza di superamento di meccanismi consociativi di meccanismi che erano non più adeguati alle esigenze alte da temperie nuova della situazione politica
Ora io devo dire che questo sforzo che fu fatto nella passata legislatura ha avuto in parte Successo perché certamente la nuova legge sulla Presidenza del Consiglio no alla riforma delle Autonomie la riforma sul procedimento amministrativo una legge sulla dalla quale scusa raramente veramente si parla ma che può essere uno dei punti fermi di riforma della pubblica amministrazione sono certamente dei traguardi dei positivi che si sono avute ne corre però è innegabile
Che in quella legislatura a una certa intenzione iniziale poi è avvenuto cadendo questa tensione un iniziale si è venuta a valle intanto la la la pressione su questo sì avuto una caduta verticale
Contemporaneamente nasceva nel Paese nasceva il peso ma impazienza maggiore che fu regalata dalle elezioni regionali fu rivelata successivamente a eventi successivi molto molto clamorose
Ora noi ci troviamo a riprendere questo discorso in una fase estremamente delicata una fase di crisi profonda perché noi ci troviamo di fronte non siamo più a una crisi di equilibri politici per cui si doveva passare dal centrismo e centrosinistra allargare le basi domanda non siamo al centro di una crisi profonda del sistema politico siamo una centro di una crisi di credibilità delle forze politiche
Qui dobbiamo avere consapevolezza che si è creato uno iato un distacco propongo e questo è il tema che non abbiamo perciò i l'altra il ventidue la situazione nella quale noi siamo all'inizio di questa legislatura una situazione completamente diversa da quella che avevamo all'inizio della passata legislatura
Quello che è avvenuto
E cioè il paese è stato messo di fronte a una realtà di un sistema politico fondato sulla sistematica illegalità
Abbiamo avuto una offensiva clamorosa della criminalità abbiamo una situazione dei conti pubblici che e ottimistico definire disperato e che questa condizione dobbiamo cercare
Di operare
E
Devo dire che quando all'inizio di questa legislatura si è posto la problema del Governo
E noi abbiamo ritenuto che più che avanzare proposte e programmi bisognasse dare prove concrete ed immediate di un buona volontà di cambiamento
Noi abbiamo detto
Cominciamo ad avere un governo svincolato dai partiti perché la cosa che ha colpito l'opinione pubblica è questa ingerenza
Panikkar complessiva dei partiti in tutto in tutto che è ormai crea una
Un ballo
Invalicabile fra le opere pubbliche la classe politica cominciamo a dare un consegno concreto prefiguriamo nella formazione del nuovo governo del nuovo governo o una novità
E quando la democrazia cristiana con felice intuizione nel corso della crisi ha posto il problema della incompatibilità non repubblicana abbiamo subito colto questa novità
Abbiamo subito no colta perché è un fatto nuovo
Immediato che colpiva l'opinione pubblica
E io sono sicuro che se quel principio fosse stata colto se quel principio fosse stato accolto noi avremmo oggi un governo di legislatura
Avremo un governo in b molto più forte di quello che non è adesso per poter prendere le misure necessarie per risanamento del Paese
Noi purtroppo questa indicazione non è stata indicata io so benissimo
Che la semplice incompatibilità per la carica tranne dei ministri e per sì non è di per sé un prova una soluzione so benissimo che questa decisione deve essere inquadrata in una visione istituzionale coerente complessiva ma quell'era un segno importa un segno molto importante che noi repubblicani abbiamo colto ora al punto in cui siamo
E io credo che la costituzione della Commissione
Per gli afferra per la riforma bicamerale telefoni seduzione su un fatto importante positivo
Però per non sciuparlo noi dobbiamo immediatamente porta procedere alla elezione alla emanazione della legge costituzionale che dà il potere a questa Commissione e questo è un passaggio molto delicato e molto importante
Perché io su questo io mi auguro che ci sia un largo accordo tra le forze politiche per segnare si tratta di una procedura eccezionale di una procedura che dovrà derogare per una volta solo l'articolo centotrentotto che va mantenuto fede va mantenuto fede
Però su questo è si gioca la credibilità della commissione se noi nel giro di poche sette
Alla commissione se noi concorderemo su questo la vita della commissione andrà avanti e io spero con risultati positivi ma se ci arrenderemo su questa legge veramente le corriamo dei grossi rischi per il processo riformatore io non voglio
Indicare fin da qui i quali dovrebbero essere i punti della legge legge secondo me
Dove deve essere una legge molto snella ridotta all'essenziale perché più si amplia la materia più è facile trovare e motivi di disaccordo
Quindi questo secondo me è la cosa più importante che va fatta al più presto
Contemporaneamente molto significativo e e la la che che la Camera si è impegnata nella riforma della della elezioni etnei per i consigli comunali e introduca la elezione diretta del sindaco in questo c'è stato già il fatto siciliana che importanti
Cioè che l'Assemblea siciliana abbia approvato o una legge io non voglio non sono completamente d'accordo con quello per questa legge ha stabilito ma certamente è un segno forte un segno importante io mi auguro che anche la Camera proceda su questo devo dire che la posizione che io oso è molto simile a quella che ha enunciato l'amico Zanoni cioè io ritengo che se si vuole fare una vera cosa nuova occorre che ci siano due
Sketch la scheda per il Consiglio sia separata dagli azionisti io credo che questo non fa correre nessun pericolo alle forze politiche ma secondo me le rafforza
Secondo me è la via più giusta per poter a far fare a dare al Paese una novità importante come questa del
Dopodiché nella sede della Commissione affari costituzionali l'affresco della commissione bicamerale io credo che ci sarà una connessione molto stretta fra la la forma di governo che noi vorremmo vorremmo adottare
Fra i rapporti fra governo e parlamento della legge elettorale è un nodo
Che va sciolto insieme che va affrontato insieme in questo io non l'ho detto anche all'amico Presidente Spadolini le due cose non sono separate anche se la legge la riforma elettorale
è una legge ordinaria mentre la riforma della della forma di governo comporta delle norme costituzionali io credo che i due temi siano talmente connessi che bisogna guardarli con un'ottica unica
A questo punto io vorrei andare al di là dei limiti di tempo che mi sono state assegnate io
Mi pare che le priorità sono queste
E spero veramente che questo per quanto riguarda la riforma dei partiti ecco nello zaino le dice bisogna riformare i primi partiti se vogliamo avere un nuovo ordinamento io credo che proprio interne l'accettare questa sfida dell'ammodernamento del nostro sistema i partiti si rinnova se i partiti sapranno o agire con coerenza con visione nuova facendo tacere i particolarismi cioè le proprie prospettive
Particolari e sapranno avere una visione istituzionale coerente che metta da parte appunto questi particolarismi
Corteggiò stessi partiti Silvani modificherà perciò sta ed in questo modo in cui accettando queste sfide concrete che i partiti si io credo che la via del riscatto e una sola ridare dignità alle nostre istituzioni occorre che il Paese
Si accorga che le istituzioni cominciano a funzionare
Se ne avremo questo se avremo un governo che funzione se avremo un Parlamento che riesce a produrre le la classe politica si riqualificherà in questo e non con i proclami o con dichiarazione voglio toccare l'ultimo argomento della Della crisi de per la questione morale ecco la questione morale in termini politici si pone il problema istituzionale lo dobbiamo vedere analizzare spietatamente che cosa acconsentito questi abusi che
Sono motivo di scandalo per l'opinione pubblica per la coscienza civile del Paese
Ricordo la l'appello che ha fatto il cardinal Martini recentemente sulla primo coraggio di vedere esattamente quali sono i meccanismi che hanno creato queste quali sono le modifiche che dobbiamo fare noi credo che in poche dei morti la strada giusta grazie
Parola amico Intini
Ma seguirò un ragionamento adesso e poi risponderò nella seconda tornata alle tante sollecitazioni che sono giunte dall'interventi io credo che per ragionare bene sulla questione italiana si debba guardare in giro per il mondo non avere una visione chiusa
Nel mondo è finita la terza guerra mondiale che si è condotta in modo strisciante per decenni tra Est e Ovest
E siamo in un dopoguerra in un dopoguerra che vede le nazioni sconfitte dilaniati allora interno in preda a una crisi economica tremenda
E anche le nazioni vincitrici come sempre avviene in un momento di grande incertezza di confusione
Di crisi dei sistemi politici di rinnovamento continuo
In Italia questa crisi l'avvertiamo più che negli altri Paesi occidentali
Per tanti motivi perché l'Italia è stato l'unico paese occidentale dove al suo interno esistito il conflitto tra Est e Ovest perché abbiamo avuto una Italia dell'est all'interno dell'Italia
Perché in Italia caso unico per troppi decenni l'area della maggioranza di governo ha coinciso a torto o a ragione nella visione dell'opinione pubblica accomunare a della credibilità democratica
E questo ha impedito il ricambio tra maggioranza e opposizione bloccando la democrazia
E anche ha portato a un difetto di conduzione economica del Paese perché alla ricerca esasperata del consenso abbiamo avuto uno Stato capace di dire soltanto sì e pochi no e quindi uno Stato spendaccione
Incapace di incassare le imposte come doveva che alimentato un deficit pubblico enorme una povertà pubblica a fronte di un eccesso di privilegi di ricchezza di settori privati della società civile
Adesso
In questo dopoguerra si deve cambiare
C'è un conflitto in Italia non tra chi vuole le riforme dei partiti e chi vuole conservare le cose come stanno
Ma tra chi vuole le riforme dei partiti e chi vuole liquidare il sistema dei partiti
è chiaro che il sistema dei partiti così come non regge che i partiti devono fare meno ma meglio
Più politica e meno gestione ritirarsi dalla società civile che hanno occupato in modo esagerato diventare partitico struttura di pace batterio di pace
Dopo il periodo di guerra
E però una democrazia senza partiti e una democrazia alla brasiliana che non vogliamo
E la democrazia nella quale Lester Thurow dice crescono tre grandi mali che si avvertono ad esempio nella società americana
E si avvertono ormai anche da noi e cioè il localismo lobbismo e corporativismo tre mali che riempiono lo spazio lasciato vuoto dai partiti in crisi
Purtroppo c'è un fascio di forze molto consistente che converge nel colpire il sistema dei partiti e nel liquidarlo
E un fascio di forze in parte tipicamente italiano in parte no concorrono forze diverse
Una parte dei poteri economici forti spaventati da Maastricht dalla fine del protezionismo e anche dell'assistenzialismo nei loro confronti
Queste forze immagino no che si possano governare direttamente senza più la mediazione dei partiti politici
Con i tecnici che poi altro non sono se non li con sull'enti dei grandi gruppi
Con i giornali che dialogano direttamente con l'opinione pubblica al posto dei partiti
Ci sono ex comunisti afflitti dal complesso di Sansone e cioè è crollato il comunismo delle crollare tutto il sistema politico devono accollare tutti i partiti deve finirla politica
Ci sono i localistiche che vedono i partiti il cemento dell'unità nazionale
Ci sono i reazionari e i fascisti di sempre ci sono le corporazioni c'è anche qualche settore Dalla Chiesa secondo me che pensa sia giunto il momento di guidare direttamente l'opinione pubblica senza più mediazioni
E un fascio anti partitocratico composito
Che può diventare un nuovo fascismo e che costituisce un pericolo solitario grave perché non è vero che l'Italia abbia una storia democratica solida l'Italia ha una storia di grande autoritarismo nell'ultimo secolo
Da questo fascio parte contro il sistema democratico dei partiti un missile a due Stati
Il primo stadio colpisce sul terreno politico secondo una strategia che è stata indicata come meglio non si sarebbe potuto da bocca qualche giorno fa prima si delegittima il sistema democratico dicendo che un regime e con una menzogna perché non è un regime è un sistema molto difettoso ma democratico dove si va a votare in continuo si dice che questo regime è colpa di tutti i mali dell'Italia
Si criminalizza questo regime
Secondo la logica poi che era del brigatismo se ne colpisce uno per educarlo e cento si vedono i processi politici contro questo o quell'uomo politico come un simbolo di una criminalizzazione generale di tutto il sistema
E bisogna contrastare questo primo stadio che del del missile che avanza così rapidamente e non serve per contrastarlo
Accodarsi con conformismo con calcolo convinta alla moda prevalente non serve proprio ieri Panza aggredito ingiustamente il segretario del PDS Occhetto
E a me è venuto in mente quello che il vecchio Nenni diceva hanno i ragazzi
A proposito
Del fanatismo e dall'odio politico degli anni Trenta diceva Ilia toujours Peter Pipino Tite più e diceva i ragazzi c'è sempre un puro più puro che pure
Ha ragione il cardinale Martini
Non si può contrapporre una società civile degli onesti a una società politica dei disonesti
A maggior ragione non si può contrapporre all'interno del sistema politico i partiti degli onesti
A quelli disonesti e ancora a maggior ragione non si può contrapporre all'interno dei partiti che il massimo del grottesco correnti degli onesti alle correnti dei disonesti
Perché ci sono due questioni morali una e quella che tutti conosciamo
E l'altra e quella che non si può e non si deve consentire che l'argomento morale sia usato come arma impropria nella lotta politica per raggiungere posizioni di potere e per sconfiggere gli avversari
Il secondo stadio di questo mistica due statiche va a colpire e quello istituzionale io vedo un percorso prevedibile e pericoloso
Prima se non c'è accordo tra le forze politiche per una riforma elettorale
Potrebbe essere dichiarato costituzionale al referendum
Dopodiché il referendum si fa divento un grande plebiscito popolare contro la cosiddetta partitocrazia
Il sistema democratico e il Parlamento viene delegittimato si va di corsa a nuove elezioni
Che danno luogo a un senato eletto in un modo con il sistema uninominale maggioritario a una camera eletti in un'altra con la preferenza unica
Due camere contrapposte il Parlamento diventa totalmente ingovernabile il sistema nel giro di poco tempo precipita verticalmente e crolla
Per fermare questo razzola due Stati occorre una grande presa di coscienza
Una grande scatto di orgoglio dei partiti politici
Che possono rispondere a questi fustigatori
Che bene o male in questi partiti in quello ex comunista e comunista democristiano socialista in tutto ci sono state migliaia e milioni di persone che hanno prestato un'attività di volontariato
Mentre invece i cartoni non hanno mai scritto una riga senza essere pagati né in decenni non hanno mai scritto una riga a favore per la democrazia
Prima per il fascismo
Poi rivoluziona ritmo comunista negli anni settanta e oggi per il qualunquismo hanno scritto
E poi dobbiamo fare le riforme istituzionali
Evitando la confusione politica e la confusione istituzionale
Evitando la confusione politica e cioè avendo orrore del cosiddetto partito che non c'è
Perché non mi pare
Che si posta pensare a una coalizione a una maggioranza cosiddetta di sinistra avendo della sinistra un'idea provinciale e astratta
Rifondazione comunista a Mosca verrebbe definita conservatrice questo linguaggio che si usa Mosca
Le ultime posizioni di la Malfa Londra verrebbero definite thatcheriana
La rete a me sembra un incrocio tra una Giachery siciliana di reminiscenze mila fiale e gli epigoni dello stalinismo torinese
Penso che nessun Paese al mondo gli ex stalinisti immaginino di processare con processi politici democratici
A torto ingiustamente nei Paesi dell'Est accade il contrario
Quindi no alla confusione politica
E no a quell'istituzionale che le sarebbe legata noi in particolare a una uninominale maggioritaria
Che comporterebbe a mio parere tre pericoli il primo darebbe la maggioranza
A chi è troppo al di sotto del cinquanta per cento potrebbe dalla maggioranza anche a chi abbia trentacinque per cento
E Dio sa come questo sarebbe impossibile insopportabile in un paese dove a torto o a ragione si ritiene non delegittimata oggi una maggioranza del quarantotto quarantanove per cento
Il secondo pericolo è che si finirebbero per eleggere nelle metropoli i candidati prodotto dei media
E nei paesi i notabili e quindi ci sarebbe al posto dei partiti un mix tra una democrazia la brasiliana prodotto dei media
Una democrazia simile alla Italietta pre fascista
Il terzo pericolo della uninominale e che si spezzerebbe l'Italia inalare geograficamente omogenee dal punto di vista politico e questo sarebbe di effetto devastante per l'unità del Paese
Ecco io avevo parlato forse lungo ma credo che non si debba essere tuttavia pessimisti
Perché alla fine questo fascio di forze diverse che vuole non riformare profondamente come noi vogliamo ma cancellare il sistema dei partiti e un fascio troppo diviso per vincere
E poi in Italia non può accadere niente di sosta all'intervento diverso da quello che accadrà nel resto d'Europa perché siamo ormai agganciati all'Europa
E l'Europa verrà costruita non dalla retorica anti partitocratica ma dai partiti era esattamente io credo da quattro grandi partiti
Da un partito socialista democratico da uno democristiano da uno liberaldemocratico e da uno conservatore e noi in qualche modo con un sistema politico rinnovato saremmo e siamo in questa Europa
Ecco D'Alema
Ha la parola
Microfono
No
Ma io ritengo innanzitutto questo che
Voglio cominciare con una nota non dico di ottimismo ma insomma
Di valutazione delle possibilità nuove che oggi ci sono
Innanzitutto mi pare che noi siamo entrati
Nella fase delle riforme
Dopo che per troppi anni il tema delle riforme è stato purtroppo soprattutto agitato
Come tema di una contrapposta propaganda
Tra le forze politiche
A mio giudizio contribuendo ad una delegittimazione del sistema democratico
Perché per in un Paese nel quale i grandi partiti per dieci anni dicono che bisogna cambiare le istituzioni e le regole del gioco e non cambiano nulla
Incoraggiano i cittadini a pensare che la democrazia non può funzionare
Oggi abbiamo cominciato a cambiare
Ed anche mi sembra che nel momento in cui si è avviato si sta avviando questo concreto Processo
Si ridimensionano molte delle bandiere ideologiche che sono stati agitate in questi anni
Ad esempio del presidenzialismo socialista diciamo non si ha più notizia io dico fortunatamente da qualche tempo
Lunga più
Tiziano
Che è stata una delle grandi campagne a mio giudizio di delegittimazione del sistema democratico
E maturano anche possibilità
Che non erano pensabili qualche tempo fa di convergenza e di soluzione
Siamo arrivati a questo sull'onda di due fatti
Uno indubbiamente positivo
E cioè la spinta che è venuta dall'opinione pubblica dei cittadini
Dal fatto cioè che
Sul tema di una riforma della democrazia
Si è organizzato un movimento di cittadini
Che ha travalicato le tradizionali organizzazioni di partito
Che ha dato vita ad una spinta Molteni Pellice
E in questo senso a mio giudizio positivamente trasversale
Nel senso che un uomo mini gruppi associazioni
Legati a diversa matrice culturale e che probabilmente in una democrazia compiuta si collocheranno diversamente
Rispetto alle grandi scelte programmatiche
Hanno trovato un terreno comune di impegno
Per cambiare le regole del giuoco per riformare la democrazia
Per rinnovare le istituzioni
Io sono persuaso da questo punto di vista non ho mai visto il movimento dei referendum come qualcosa di contrapposto alla democrazia rappresentativa e alla funzione dei partiti popolari
Credo che il fatto di contrapporsi o meno da qui a questo movimento dipende dal coraggio dalla capacità di rinnovamento dei partiti
C'è anche però una seconda ragione che invece diciamo a un segno negativo cioè il fatto che noi siamo sospinti da una drammatica emergenza
Dal convergere come veniva ricordato anche poco fa
Sempre dal senatore Maccanico atti
Elementi di una profonda crisi economica finanziaria e dello Stato
Con una crisi di legittimazione del sistema democratico
Caratterizzata da una fragilità da una frammentazione e anche dall'emergere di un inquinamento del sistema democrat
Io credo che sarebbe un gravissimo errore
Sottovalutare la drammaticità e anche la pericolosità di questa crisi
Il fatto cioè che in questa crisi si finiscono poi per confondersi per sovrapporsi
Esigenze anche giuste
Di rinnovamento morale di rigenerazione con spinte che hanno un segno qualunquista e potenzialmente antidemocratico
Come sempre avviene in una drammatica crisi organica in cui gli elementi della crisi economica della crisi democratica si intrecciano fra di loro
Non è facile
Distinguere in modo manicheo il bene dal male in una crisi così drammatica
Quello che è importante che vi sia una capacità delle forze democratiche di dare una risposta
E quindi di indirizza are questo movimento di protesta verso un rinnovamento democratico io penso che non abbiamo molto tempo
Io non mi colloco fra quanti demonizzato il sistema dei partiti e certamente condivido
L'allarme di Intini quando egli dice
Una democrazia senza partiti che possono non essere gli attuali partiti senza partiti cioè senza grandi strumenti di partecipazione collettiva dei cittadini
Di formazione della volontà collettiva una democrazia che non sia sostenuta da questi grandi strumenti di partecipazione di formazione della volontà è una democrazia più debole
E io aggiungo una democrazia nella quale i più deboli contano di meno che non c'è dubbio che i detentori del grande potere economico dei grandi mezzi di comunicazione di massa
Per fare valere
I loro interessi e le loro idee possono anche fare a meno dei partiti
Il cittadino comune il lavoratore
Se non si associa se non si organizza
Non può esercitare lo stesso potere
Ed è evidente che per una forza di sinistra come la nostra questo è un punto essenziale
Però mi veniva da dire lo dico con una battuta che non vuole alimentare polemiche ascoltando Intini e i suoi argomenti mi veniva in mente che la vecchia battuta invece avvocato calma così si perde la causa
Perché sinceramente diciamo
In questo momento
Ho la classe dirigente del Paese e gli uomini che dirigono i partiti
Hanno anche il coraggio politico e l'onestà intellettuale
Di presentarsi al Paese non voglio dire col capo cosparso di cenere insomma ma con
Quella
Necessaria
Comprensione
Verso un moto di protesta e soprattutto se non siamo capaci di dare a questo moto delle risposte positive
Se non ci rendiamo conto che il dramma del nostro Paese sta nel fatto che quei mali lobbismo localismo corporativismo sono stati diffusi anche alimentati da questo sistema dei partiti
E se quindi noi non poniamo il problema nei termini di una profonda rigenerazione ed i campi
Io sono contrario ai processi politici
Ma la politica italiana è afflitta da molti processi penali questo è qualcosa di cui si deve tenere conto
Cioè diciamo è emerso un male profondi
E questo chiede un coraggio di cambiamento
Che non può ridursi alla pura e semplice difesa del sistema dei partiti
E io dico anche in questo non c'è nulla di staliniano stalinista eccetera di rinnovamento di ceto politico la forza delle democrazie e anche nel rinnovamento di ceto politico
Il mondo democratico e pieno di uomini che hanno governato
Che sono stati statistiche sono stati leader
E che ora scrivono ragionano e consigliano
E nei regimi totalitari diciamo
E che invece non c'è ricambio di ceto politico
E ci sono uomini per tutte le stagioni e quindi porre l'esigenza di un ricambio di ceto politico non significa criminalizzazione o pretesa di fare un processo
Significa ricercare le condizioni per avviare una fisiologico rinnovamento
D'altro canto nella storia dell'Europa diciamo così per rifarmi alla metafora della guerra e del dopoguerra
Be'quasi mai
Gli uomini che hanno governato i Paesi durante le guerre sono stati gli uomini che li hanno condotti nei dopoguerra verso nuovi traguardi
Anche uomini che hanno vinto le guerre
Sono stati poi messi da parte i testi e la saggezza della democrazia altro che stalinismo
E nel nostro Paese esiste anche un problema di questo tipo
Di ricambio di ceto politico
Perché una mentalità nuova si affacci una visione nuova
Meno carica
Delle asprezze delle contrapposizioni del passato
Più capace di pensare oltre certi schemi ideologici perché rifondare il sistema dei partiti significa innanzitutto ritrovare nella società
Negli interessi che si vogliono rappresentare
Le ragioni fondanti di rinnovate forze popolari che certamente hanno avuto le loro ragioni fondanti anche in una contrapposizione ideologica che oggi appare superata
E ragioni fondanti significa anche come dire restituire la politica quella tensioni di idealità che motiva la partecipazione di milioni di cittadini
Altrimenti inevitabilmente finisce se soltanto per essere legata al perseguimento di un interesse particolare o corporativo
Io sono profondamente convinto di questo e penso cioè che il sistema dei partiti si difende rinnovandosi
E penso che la grande direttrice delle riforme istituzionali debba essere queste e cioè ricostruire le condizioni
Di una democrazia fondata sul consenso
E anche le ragioni di un consenso che non si frammenti dietro agli interessi particolaristici
In questo senso io ritengo non esclusivo ma importante il tema di una riforma elettorale
E cioè di una riforma elettorale che di per sé diciamo non non imporrà non determinerà ma può incoraggiare i favori
Un processo di aggregazione di forze una progressiva semplificazione del sistema politico
Una più elevata possibilità di scelta dei cittadini fra proposte programmatiche e politiche alternative
Che vengano prospettate non come lascia errante contrapposizione ideologica ma come civile confronto fra proposte diverse di sviluppo e di governo
Io considero questo un tema essenziale
E quindi da questo punto di vista ad esempio mi permetto fare due notazioni e poi concludo
Beh io non sono molto d'accordo sinceramente con
Il modo in cui anche qui Monti modo molto civile per la verità si conduce una certa campagna sul tema del riforma per la elezione diretta del sindaco
Intanto penso che si debba discutere laicamente senza non c'è nessuno che voglia difendere il vecchio sistema non c'è nessuno che voglia il presidenzialismo ecco discutiamo laicamente io continua a preferire
La proposta che d'altro canto fu la proposta firmata anche da Mario Segni
Che lega insieme in una logica maggioritaria la elezione del sindaco alla formazione di una maggioranza
L'altra scelta
Quella della elezione diretta è separata del sindaco beh ha una sua logica
Significa mantenere da una parte
Il Consiglio
A mio giudizio con la proporzionale perché imporre la maggioritaria in questo non ha non avrebbe alcun senso che la maggioritaria ha un senso se definisce una maggioranza di governo ma se il governo viene eletto in modo separato e diretto non ha alcun senso
L'avere da una parte la democrazia dei partiti
Frammentata degli interessi particolaristici a cui si sovrappone l'investitura plebiscitaria di una persona
Io non credo che questa sia una riforma efficace nel nostro Paese
La vedo come una soluzione carica di rischi
Un sindaco eletto in questo modo o diventa Luís l'arbitro e allora il consiglio una pura funzione oppure sarà costretto per governare a patteggiare con gli interessi particolaristici
Vedo meglio un sistema nel quale si forma un sindaco e la sua maggioranza e si formano sulla di fronte agli elettori con il voto degli elettori sulla base di un programma che vincola uomini e forze politiche
E vedo questa riforma con una riforma più feconda nel nostro Paese come elemento di sollecitazione di un rinnovamento dei partiti
Non credo in questo senso di esserlo con un uomo che non è sospettabile garante del referendum di essere un difensore della vecchia partitocrazia come Franco Morganti ha scritto un articolo a mio giudizio assai intelligente sul Sole ventiquattro Ore di qualche
Di qualche giorno fa il quale dice dissocia andò l'elezione del sindaco da quella del Consiglio si introduce un meccanismo di riforma che in realtà contraddice la proposta referendaria
Che sostituisce a una grande riforma orientata all'alternanza una piccola riforma orientata all'emergenza di personaggi da rotocalco
Che crea gravi pericoli di contrapposizione quindi di stabilità eccetera è un tema di riflessione
E in questo senso io ritengo importante invece
Che verso quel tipo di riforma alla quale io penso sembra in questo momento si orientino le maggiori forze politiche italiane
Perché è un segno di una volontà riformatrice in una direzione
Seria in e importante da ultimo voglio dire questo
E il Parlamento sta lavorando
E forse questa è la risposta migliore ai rischi di un'ondata qualunquista
Il Parlamento ha approvato una riforma dell'articolo sessantotto della Costituzione
Sull'immunità
A mio giudizio rilevante il Parlamento sta lavorando alla riforma della elezione del sindaco
Il Parlamento ha dato prova di notevole sensibilità mi riferisco per esempio al modo in cui è stata affrontata la questione pure delicata delle autorizzazioni a procedere
Senza alcuna tentazione di tipo ostruzionistico di difesa dell'impunità del ceto politico
Io ritengo che tutti
Dobbiamo valorizzare questo questo non è nel merito esclusivo della maggioranza e dell'opposizione
è un segno di responsabilità e anche di come dire di consapevolezza del Parlamento
E mi pare che anche in questo confronto istituzionale finalmente
La vecchia logica diciamo dello scontro maggioranza opposizione cioè del far valere una proposta di maggioranza
è una logica che sembra tramontare in favore di un confronto più libero e più aperto
Ritengo che la commissione bicamerale che è stata istituita possa favorire l'esigenza di un confronto libero e aperto e non vincolato a ricatti di governabilità
Tuttavia io questo voglio dirlo io trovo che la sortita del governo di ieri B da questo punto di vista introduca un problema molto serio
Parliamoci chiaro
Beh noi discutiamo di riforme istituzionali
E ma un governo che pretende di espropriare il Parlamento
Della possibilità di decidere in materia fiscale in materia di Spesal
Compie una fondamentale riforma istituzionale
Di forte segno autoritaria
E finisce per incoraggiare mi sia consentito il governo Amato denti you dei comizi di Leoluca Orlando uno spirito antiparlamentare e di liquidazione del sistema dei partiti
Per avere l'elogio dei grandi giornali dei grandi industriale che dicono bravo
Perché bisogna mettere a tacere il Parlamento perché non si può risanare e se non si liquidano i partiti perché non si può risanare questo Paese con il consenso dei cittadini
Allora io dico se noi vogliamo seguire il cammino delle riforme democratiche per rendere più forte la democrazia bisogna sconfiggere le tentazioni autoritarie velleitario le scorciatoie in un Paese democratico di fronte a una crisi così grave il Governo ha il dovere di di dire al Parlamento e al Paese quale strategia e quali misure
E se non è in grado di proporre una strategia si dimette non sostituisce al vuoto di proposte la richiesta demagogica di pieni poteri ed imbavagliare il Parlamento
Altrimenti su questa strada le riforme istituzionali avverranno nel modo peggiore e non sulla via di un rafforzamento dalla democrazia
Professore Elia
Ringrazio innanzitutto non so se si sente
Il presidente Spadolini per aver ricordato il mio lavoro a proposito della riforma del bicameralismo processuale ne traggono spunto per un flash diciamo che può servire anche per il futuro stiamo attenti in avvenire a non mescolare temi che devono essere tenuti distinti la riforma del regionalismo come distinzione di competenze tra Stato e regioni
Resa più difficile probabilmente ci vorranno anche fasi transitorie dalla crisi economica dalla crisi finanziaria che rende più di più ardua la distribuzione delle competenze in materia economica tra stato e regioni deve essere tenuta distinta dalla questione del bicameralismo averle volute unire purtroppo ha reso più difficile la soluzione di entrambi i problemi
Ho sentito alcuni interventi come quello di Zanone che si rammaricava un po'dell'amico Zanone che si rammaricava
Del fatto che solo la seconda parte della Costituzione sia nella competenza della Bicamerale più le leggi elettorali le leggi elettorali politiche
Ebbene vorrei ricordare che in questo caso questa distinzione ha un grande significato
Perché la prima parte e certamente suscettibile anch'
Di integrazioni di aggiunte non c'era la televisione quando i costituenti hanno scritto l'articolo ventuno e e si potrebbe continuare con la bioetica e con altri problemi
Ma c'è una profonda differenza con il problemi della seconda parte della Costituzione per la prima parte ci possono essere bisogno di aggiunte di perfezionamenti
Solo la seconda ci pone problemi di revisione organica
Che ci confrontano con l'intera forma
Di governo e con quella legge fondamentale che nelle democrazie è la legge elettorale
La prima parte basata sul personalismo ispirata sulla difesa della persona umana sia intesa in sé che nelle formazioni sociali
Ha retto e regge anche come costituzione economica agli sviluppi che andranno oltre il Duemila
Che andranno nel prossimo millennio io son sicuro che questa costituzione nelle sue parti fondamentali ha una vitalità a una comprensibilità che può abbracciare queste evoluzione
E un altro punto è è quello delle della riforma della legge
Sull'elezione del sindaco ecco un altro insegnamento ne viene tenere ben distinto il livello locale dal livello nazionale
Ecco io non ci devono essere spinte al presidenzialismo sulla base di una scelta fatta in sede locale il diritto comparato ci insegna che in Germania per esempio
Abbiamo elezioni del borgomastro dirette e abbiamo a livello nazionale abbiamo il Governo parlamentare quindi non confondiamo i due livelli
E decidiamo quanto al primo in base a esigenze che possono essere diversamente valutate io temo che l'impostazione di D'Alema riduca troppo il tre il Sindaco il candidato sindaco a capolista
E che non venga colto dal dal Partito Democratico della Sinistra e anche dal Partito socialista e anche naturalmente da chi nella Democrazia cristiana si pone su altro schieramento non venga sottovalutata la valenza commissariale in questo periodo
Della
Diciamo dei compiti di un sindaco naturalmente tutto dipende dalla distribuzione dei poteri tra sindaco
Giunta consiglio comunale io credo che l'elezione popolare del sindaco non possano lasciare intatto il rapporto di poteri che c'è tra Giunta consiglio e sindaco nella legge cento quarantadue quindi laicamente eccetto senza diciamo emozioni di tipo ideologico affrontiamo questo problema ma cerchiamo di cogliere tutti gli aspetti di questa problematica non dimenticando che a mio avviso
Il punto più interessante della legge siciliana che ha spetti certamente anche criticarmi
E però quello per cui il sindaco eletto dal popolo senza un collegamento indissolubile con una lista e ha il potere di nomina nelle aziende municipalizzate nelle società per azioni
Che fanno capo al Comune
Togliendo
Questo potere alla lottizzazione tentazioni della lottizzazione partitocratica questo il punto che deve essere valutato appieno e io spero che nelle discussioni dei prossimi giorni si tenga conto di questa dimensione che mi appare fondamentale ecco per quello che riguarda le riforme invece che attengono propriamente ai compiti della Commissione
Presieduta dall'amico De Mita
Ecco io credo che innanzitutto è già un segno di grande novità il fatto che la commissione possa partire cioè noi siamo riusciti a realizzare quello che fino a qualche anno fa pareva impossibile
C'era chi pretendeva di tenere in ostaggio le riforme di porre la questione le riforme elettorali di porre la questione di fiducia o meno sulla questione dell'elezione diretta del sindaco ebbene siamo riusciti siamo riusciti in questi anni
A farsi che con la commissione bicamerale e con la separazione di responsabilità tra Governo e Parlamento questi temi possano essere affrontati
Con piena laicisti ma libertà di dibattito da tutte le forze politiche senza che una in un imperativo derivante dalle coalizioni di governo Possa intralciare il corso di queste di queste dibattiti che vanno affrontati con vero spirito costituente con lo spirito con cui lo affrontarono i nostri predecessori allorché
Allorché consentirono anche all'interno di uno stesso partito ecco che tendenze
Non perfettamente in linea con quelle della maggioranza del partito mi riferisco per esempio agli atteggiamenti dell'onorevole Tosato in tema di elezione del presidente della Repubblica furono consentiti e non diciamo preclusi impediti da un atteggiamento miope da un atteggiamento di corte avveduto
Questa è una grande conquista è già una grande conquista poter affrontare questi temi con questa libertà la Democrazia cristiana ha dato un contributo che io penso debba essere merita di essere attentamente eh valutato dai dagli altri partiti dalle altre forze politiche in materia elettorale in materia elettorale
Nulla naturalmente preclude un riesame a fondo come dirò tra poco alla luce delle ultime vicende però la Democrazia cristiana ha fatto delle scelte
Che hanno un loro fondamento la critica Luni nominalismo non è stata svolta così da noi in termini di politica spicciola è stata svolta
A livello altamente politologico da Giovanni Sartori da altri politologi che la pensano come lui e che ritengono che che
Il difetto principale dell'uninominale Isma'sia di potere accentuare più ancora che il notabilato
Dell'epoca giolittiana
Di accentuare un localismo una divisione del Paese che canonizzò erede la prevalenza delle leghe in certe zone la prevalenza dei partiti di sinistra in altre del partito della Democrazia cristiana nel Centro Sud ecco e purtroppo in qualche collegio forse anche gli associazioni di vita attività legalmente discutibile ecco in modo che
Si avrebbe invece che un contributo alla dimensione nazionale della soluzione dei problemi una messa in pericolo di questa dimensione fondamentale
E d'altra parte il bicameralismo italiano fornisce delle occasioni di sperimentazione di sistemi elettorali che altri ordinamenti non fosse si può in una camera accentuare
L'aspetto della partenza del sta al sistema proporzionale in un'altra camera si può sviluppare di più
Nell'ambito dei collegi uninominali voluti dalla Costituente sviluppare di più una tensione maggioritaria
Più ancora di quello che non si sia fatto in alcuni dei progetti presentati fin qui quindi si può raggiungere una soluzione
Un insieme di soluzioni armoniose
Che e però per la Democrazia Cristiana dovrebbero in linea di tendenza fondarsi non su due turni ma sono l'unico turno perché per una per una questione di lealtà di fronte all'elettorato bisogna dire all'elettorato prima che voti anche i singoli partiti
Che voti per la prima volta non nel vuoto i singoli partiti ma partiti che abbiano già come avviene in Germania preso degli orientamenti di alleanze di coalizioni
Bisogna ridurre al mi al massimo la fase di contrattuali lirismo post-elettorale sia dopo le elezioni sia tra il primo e il secondo turno che alcuni auspicano
La nostra spinta all'unico turno
Deriva proprio da questa volontà
Di far valere al massimo la decisione degli elettori e di non ha sosta esasperare
Per i partiti senza identità i partiti senza volto si devono votare i partiti che hanno assunto un certo orientamento anche in tema di alleanze e di coalizione
C'è anche una flessibilità del nostro progetto anche in tema
Di il Governo di forma di governo noi vogliamo un governo che non sia parlamentare in senso assoluto come è stato fin qui in un bar in balìa più che del Parlamento poi dei partiti in parlamento noi vogliamo piuttosto un governo che
E con le debite garanzie però rafforzi la posizione in modo determinante non in modo cosmetico la posizione del
Presidente del Consiglio consentendo quello che non fu consentito al Presidente Spadolini durante il suo governo eventualmente di proporre anche la revoca
Di un ministro o di alcuni ministri questo deve essere raggiunto e deve avvenire però nel nostro progetto poi naturalmente c'è una disponibilità di costituenti a discuto ecco una flessibilità che consenta di non irrigidire troppo le designazioni delle persone
Anche nei regimi
Più in cui il potere del primo ministro come in Inghilterra è così forte
Però è stato possibile superare la posizione pur così suggestiva per i conservatori inglesi della signora Thatcher senza provocare
Un ricorso immediato alle elezioni la stessa cosa avvenne quando fu sostituito Erhard in Germania
Quando è stato sostituito Schmitt da Kohl nel mille novecentottantadue ecco allora che anche la ipotesi della sfiducia costruttiva si tratterà di vedere se una sola volta o più volte ecco possa essere un contributo a questo equilibrio tra flessibilità e grado di necessaria rigidezza rispetto alla labilità duale che deve essere conseguito ecco una governabilità di tipo europeo di medio tipo europeo
Questo dobbiamo dobbiamo fare sempre con quel senso di equilibrio che anche per le le leggi elettorali per esempio ci deve portare a differenziare la legge del Senato da quella della camera senza che queste leggi siano talmente di vari canti da rendere poi veramente difficile
Un procedimento legislativo
Che già lo è per la sua strutture ecco io credo che con questo spirito che non è di arroccamento
Sull'esistente che vuole secondo buone intenzioni oneste che non che pretendono di essere giudicati sui risultati che non vogliono essere di gattopardi Isma'di conservazione dell'esistente sotto altre vesti ecco io credo che noi potremo affrontare questa stagione difficile che ci deve portare dalla guerra al dopoguerra nel senso di farci traghettare da un periodo transitorio ultra quarantennale a un periodo che vorremmo dire a regime un periodo che auspichiamo di regime stabile non di regime sottoposto a questo passaggio dal transitorio al permanenti cento e concludo dobbiamo a vere
Anche disponibilità a riesaminare le conclusioni raggiunte nella decima legislatura può darsi che le dobbiamo mantenere quasi tutta in gran parte però dobbiamo riesaminare le soluzioni allora raggiunte alla luce
Della frammentazione ulteriore che nel voto si è avuta il cinque aprile
Alla luce della questione morale
Della vita dei partiti pensate alle spese elettorali pensate e alla vita il collegamento purtroppo in alcune grandi città tratta ingenti e acquisto delle FS che ha alterato il rapporto della vita democratica nei partiti
E fare anche opera questo nei comportamenti di autocorrezione non si parla più e meglio non parlare di autocritica ma l'autocorrezione pensare a quanti secondo il linguaggio del cardinal Martini hanno voltato la testa dall'altra parte ecco questo deve essere anche attentamente considera e ci sono altri problemi la questione nazionale posta dalle leghe che ci deve consigliare a una verifica delle soluzioni che abbiamo raggiunto
E a diminuire a limitare il potere che si è troppo concentrato
Pensate al valore significativo della incompatibilità al di là della separazione del controllo quello che è il significato profondo dell'incompatibilità e che di fronte a una classe politica
Interamente quasi interamente parlamentari Giata che accentra potere di governo di di di membro del governo di parlamentare di uomo di partito di appartenente a dire a organismi di partito B si è cercato
Di ridurre di limitare secondo le migliori tradizioni del costituzionalismo occidentale
Questo potere
Ecco finora abbiamo avuto delle anche dei ritardi delle esitazioni da legge elettorale della Camera andava modificata dopo il referendum ci sono stati indubbiamente delle delle degli indugi che avrebbero dovuto essere accantonati
Ora però speriamo che non sia troppo tardi se partiamo con le avvertenze con le sensibilità con le disponibilità che richiede questa vicenda vicenda difficile ma che io mi auguro feconda per il nostro paese grazie
Ringrazia l'amico Elia che riuscito
Concludendo questo dibattito a dare un'idea così preciso delle questioni che incombono sul nostro futuro
Evocato anche un'esperienza che per noi rimane sempre fondamentale quella della Costituente
E la possibilità che allora fu sperimentata di poter lavorare per la nuova edificazione costituzionale anche in pendenza di grandi contrasti politici e ideologici del Pagliaro nel secondo periodo della Costituente
Io credo che questo un vivo dibattito che si ripete in termini più premi potrebbe essere fosse destinato ogni partito presente a dirci qual è il punto che ogni partito il motivo più importante per questa revisione più urgente per questa revisione costituzionale stante
Lo stesso Ufficio di Presidenza
E accompagna l'amico De Mita a ventisette la realtà completa del Parlamento
E anche le forze come le leghe o Rifondazione Comunista che in qualche modo sono in posizione di maggiore contestazione
Del sistema o misura secondo me sommamente opportuna
Ma che richiede proprio la coscienza del ruolo
Anche fondamentalmente politico per questo commerciano dovrà svolgere
Perché è vero che ci sarà una separazione dalla maggioranza di governo siamo maggioranza costituzionale o addirittura se possibile più vaste di fronte costituzionali ma non c'è dubbio
Che in questa stessa legislatura noi dovremmo sentire gli effetti benefici
Di una revisione
Che non potranno ripetersi rosse sul rapporto fra i i partiti politici
Se come è probabile tale revisione seguirà il concorso di tutte le forze oggi di maggioranza e non di maggioranza che alla Costituzione hanno contribuito hanno concorso
Valutavamo con l'amico De Mita che sono sostanzialmente i partiti che l'hanno eletto gli stessi che hanno concorso a formare la così sulla Repubblica
Perciò non cedeva chiudo e nessuno a Torre e anzi ci deve rendere più partecipi del disagio che sta fuori dei partiti di questi partiti ma che deve anche indurre a mantenere chiaro del quarto di continuità storica ideale
Fra la Costituente e questa nuova esperienza
Di approfondimento e non di stravolgimento dei dati della Costituzione repubblicana
Partirà il quindi per il secondo giro dall'onorevole
Za nuove pregandolo
Così di muoversi crede delle sollecitazioni che ho formulato
L'impressione
Caro Presidente che ricavo da questo
La prima sequenza di interventi mi ogni volta che ci troviamo discutere
Di riforma istituzionale
Cominciamo discutere
Intorno allo Stato
Finiamo per discutere intorno a noi stessi
Intorno ai partiti
E quindi anche intorno al modo di selezione del ceto politico alla rappresentanza politica
Intorno i sistemi elettorali
Ora io vorrei
Ora le due
Questione che raccolgo dagli interventi dei colleghi hanno espresso le rispettive opinioni prima questione
Una democrazia liberale può fare a meno dei partiti certamente no
Seconda questione il sistema tradizionale dei partiti qual è attualmente
Corrisponda alle aspettative dei cittadini ahimè certamente no
Allora da questo doppio no
Viene una risposta obbligata senza i partiti devono esserci ma non possono restare come sono
I partiti devono per sopravvivere trasformarsi ce la dobbiamo trasformarci
E questo mi sembra di tale evidenza
Che il contrasto che
Mi permetto di intravedere
Non è neppure più come poteva essere ad Arona l'anno scorso
Il contrasto fra i riformatori più o meno avventurose di i prudenti difensori per la stabilità e della conservazione
Forse il rischio maggiore non è la conservazione ma il trasformismo cioè l'agganciano sia modelli di trasformazione apparenti qualche volta mendace
Dunque noi dobbiamo puntare alla trasformazione vera senza declamazioni
E se facciamo un paragone con il dibattito dell'anno scorso che ho intravisto pubblicato in questo volume
Allora si pose ricorderanno gli amici democristiani
Lecco ancora recente del messaggio al Parlamento del Presidente della Repubblica Cossiga
Che aveva invitato i partiti alla metà moriamo sorta di
I tempi mento
Salutare e salvifico bene io credo che in questo anno
Forse non tanto pare intenzione ma per la forza delle cose
E questo processo come dicevo ha fatto una grande strada
L'immunità parlamentare poteva restare com'era mantenere fino ancora il presidio della difesa per inerzia no c'è stata una risposta politica molto chiara su questo
Il cumulo fra funzione di Parlamento di governo non poteva opportunamente essere riformato io torno a dare atto dall'alla Democrazia Cristiana di essere stata il partito che ha promosso questa riforma vera
E quindi contraddittoria stridente rispetto al sistema ma proprio per questo dotata di un'efficacia riformatrice io credo che tutte riforme vere stridono contraddicono strappano laterano qualche cosa si procede così
è
Sempre i in materia di questa trasformazione Dino ai medesimi
Fino a quando possiamo ancora difendere il sistema attuale di finanziamento pubblico dei partiti
Con il finanziamento occulto che adesso si accompagna credo che siamo tutti più o meno d'accordo sull'esigenza di una riforma in cui chiederemo i cittadini di sostenerci non soltanto come attori ma come contribuenti allora da tutto questo
Narra una trasformazione che come diceva il senatore Maccanico avrà poi la levatrice dalla nuova creatura nella riforma
Elettorale dove anche lì a mio avviso del ruolo dei partiti dovrà cambiare un po'e dovremmo lasciare più spazio al rapporto diretto fra gli elettori gli eletti alla alla scelta alla personalizzazione dei ruoli con tutto ciò che questo può comportare e con problemi che non non sottovaluto e non nego ma che tuttavia non credo possiamo esimersi dall'affrontare data la necessità di recuperare la fiducia della cittadinanza
Dunque anche qui
Fuori dell'agenda della commissione presieduta dall'onorevole De Mita il grande significato
Lasciamo pure da parte degli effetti di traslazione ma anche in sé perse della questione che c'è stata trattato da molto in questo dibattito dell'elezione dei sindaci
Certo
Sindaci dell'Italietta erano così l'espressione del notabilato non c'erano onorevole Intini de de buoni sindaci e dell'Italietta nel loro effigi baffuto e barbuto che adornano ancora oggi i giardini pubblici di molte città italiane
Dobbiamo io credo scegliere un meccanismo che se se teniamo conto dell'esigenza attuale
Deve prevedere da un lato questa elezione diretta e dall'altra un consiglio che sia la rappresentanza attiva permanente della città
E che e che in caso di contrasto risolve il suo contrasto restituendo la parola la decisione al corpo elettorale
L'ultima questione che voglio toccare dunque riguarda la riforma elettorale e quindi il meccanismo maggioritario
Non non si può
Difendere la la proporzionale
Al di là di quanto sia possibile anche se io resto dello
Dall'avviso che alla alla proporzionale vengono addebitate molte colpe improprie
Per conto mio il passaggio sistemi più o meno maggioritari che prendono in qualche modo conto del pluralismo rappresentativo tipico della realtà politica del nostro Paese
Non è più tanto una questione di scelta quando era questione di tempo
Se ci crediamo davvero in questo trasformazione del sistema politico italiano
Nella nuova aggregazione su grandi aree su come ad esempio le aree di riferimento europeo ricordate l'onorevole Intini allora la preoccupazione che si pone di evitare che è un meccanismo maggioritario scatti troppo presto e finisca perciò dei congelare gli apparati residui nella loro sopravvivenza questo credo sia ormai il punto bisogna che il rinnovo del costume politico proceda
Perché la riforma elettorale non sia una ultima difesa del vecchio sistema Getter serve sopravvivere ma l'inizio del nuovo
Aggiungere qualcosa
Sì volevo solo osservare che in realtà su alcune riforme c'è molta fretta cioè tutti hanno fretta quasi che ciascuno di noi avesse quasi paura di se stessi e delle proprie tentazione della propria incapacità oggi di affrontare i tanti nodi irrisolti del nostro sistema però qui lo avrete avvertito un po'tutti noi si è guardato ai fini da raggiungere i partiti si preoccupano giustamente di rinnovarsi non si sa bene poi come per poter anche diciamo la verità mantenersi in sella e quindi trovare un certo tipo di assetto politico
Si cerca di arrivare ad un fine che Possa risanare l'economia pubblica però hanno non si parla mai dei mezzi poi soprattutto in rapporto all'etica
Ecco e cioè io credo non vorrei che in questa fretta così con fretta si sono fatte le privatizzazioni senza poi un controllo molto chiaro diciamo la verità e un riscontro
E credo quindi anche questo debba essere uno dei punti da osservare soprattutto in questa assise in cui credo che proprio anche la filosofia Cristiana che anima questo dibattito io credo che il cristianesimo sia poi la filosofia politica vincente indipendentemente dal suo aspetto religioso
Perché è crollato il comunismo il capitalismo il cristianesimo l'Europa cristiana e una socialdemocrazia cristiana quella che sta andando avanti come paradigma
E non possiamo non chiederci e non rispondere al quesito sull'eticità dei mezzi non basta che il fine sia etico dobbiamo anche vedere che il mezzo usato e quindi il ricambio politico il rinnovamento del partito
Il cambiamento delle persone con quali mezzi avviene perché se noi arrivassimo ad un rinnovamento
E ripeteremo forse cose che si sono già avvenute in altre epoche storiche
In cui allora è forse più o coraggioso più chiaro più onesto affrontare apertamente un contrasto ed un confronto è vero anche io sono del parere con Intini che stiamo vivendo una specie di dopo guerra strisciante
Non tutti forse l'hanno avvertita non tutti l'hanno sofferta però credo che sia importante che ci si soffermi un attimo tanto le soluzioni poi si troveranno certamente si stanno già trovando ci sono già delle coalizioni su alcune riforme che si vanno ipotizzando perché in realtà quello che forse anche giustamente fa paura ai partiti e come inquadrare il movimentismo trasversale che può diventare a sua volta un partito strisciante questo di cui poi sopra tutti i grandi partiti hanno timore
E probabilmente hanno anche ragione forse è anche giusto cercare di trovare una risposta alternativa c'è chi la trova in una specie di sinistra perché anch'io sono del parere che il concetto di sinistra vada poi analizzato perché oggi cosa significa sinistra o destra credo che pochi sappiano rispondere
Credo che ci si debba confrontare proprio sui valori da difendere e nei quali credere quella che poi deve vincere come filosofia se siamo d'accordo che certi valori vanno difesi fino in fondo allora potremmo chiamarci sinistra destra non sono una la formula può e non ha senso importante è che ci si creda davvero e che veramente poi siamo tutti pronti a difenderli e non a glissare
E a nasconderci dietro alibi più o meno fasulli
Quando si tratta di uscire allo scoperto e di fare dei sacrifici per difendere i valori fondamentali della persona umana e ne ha fatto riferimento molto bene Elia perché bisogna tirare le conseguenze da questi valori importante ecco perché io sono convinto che nell'affrontare anche la commissione bicamerale nell'affrontare senta certamente riprendere da capo tutto il dibattito perché non finirebbe più però certamente tenendo fermi alcuni punti non possa eludere questi interrogativi pressanti sia sulla riforma del sistema elettorale sia nel raccogliere alcune indicazioni che sono venute in questi momenti così caldi anche dall'opinione pubblica
Senza però scendere o lasciare spazio a quelle che sono al posto dei partiti e lobby improvvisate o consolidate perché noi diciamo di voler combattere la mafia ebbene io credo che la mafia abbia ci sia sia molto pesante si era un fenomeno così diffuso diceva il povero Boris Giuliano
Pochi giorni prima di essere ucciso dalla mafia ve lo ricordate il vice questore di Palermo
La mafia cambia pelle che si adatta anche ai rinnovamenti della politica dalla non ci illudiamo che basti rinnovare qualcosa per poter combattere la mafia che al suo sistema
E le sue il suo potere organizzata ci vuole forse qualcosa di più
Cioè se noi arrivassimo senza una coscienza politica forte ad affrontare le riforme questo io credo che sia il nodo vero poi nel dibattito prima ancora di trovare le regole beh credo che sarà difficile poi pensare che la mafia sia stata combattuta perché avrà allungato diciamo la sua forza la sua egemonia
Forse con un sistema anche diverso ecco perché allora nell'affrontare anche la riforma elettorale
E penso dico due parole su quella del sindaco perché è la più immediata è quella che si dovrebbe varare entro la fine di settembre
Io credo che sia difficile non ancorare in qualche modo un sindaco alla maggioranza certe suggestivo dire il sindaco viene eletto direttamente dal popolo la diciamo che le l'entusiasmo e il consenso è spontaneo però un un sindaco che non sia allegato ad una maggioranza che e la governabilità e le riforme mi sembra che sia uno dei temi di questo dibattito il tema centrale
Pensiamo a chi può benissimo portare a fare il sindaco organizzando che la mafia è capace di organizzare
Il progetto soprattutto nelle zone laddove più organizzate dove più forte beh certamente potrebbe essere facile leggere un sindaco ad hoc in momenti particolarmente delicato in territori particolarmente difficile allora credo che anche qui bisogna ragionare con un minimo di buonsenso sia piuttosto vedrei un sindaco che certamente Possa scegliersi la Giunta che potrebbe essere anche soppressa come Giunta ma che sia effettivamente qui si stabilisse l'incompatibilità
Tra assessori e consiglieri comunali un consiglio comunale che si elegga un presidente che abbia quindi una sua autonomia funzionale
Perché non è giusto fare commistione tra la Giunta e il consiglio comunale e cioè che il Consiglio comunale abbia quei poteri di indirizzo di programma e di controllo come il suo presidente e il sindaco che attraverso una mediazione corretta chiara onesta perché la mediazione può essere anche Chiara e onesta noi siamo una società che stacchi dettando la logica del sospetto che è stata istituzionalizzata in alcune leggi né leggi importanti come la legge Rognoni-La Torre come in tante leggi essenziale i conti Rossi ha introdotto una un diciamo un argomento una parola quella del sospetto che dal punto di vista giuridico è molto difficile da definire ecco io credo che sottilmente si siano infilati nella nostra società civile nella nostra democrazia
Alcuni aspetti che forse abbiamo sottovalutato un po'tutti sia da una parte che dall'altra e di cui oggi rischiamo di essere prigionieri ecco solo recuperando questa lucidità
Mentale anche in questa onestà della ragione forse potremmo Rivara non non dico a fare subito grandi riforme tra fare quelle riforme vere nei quali nelle quali la gente possa credere e soprattutto gli uomini possano riconosce
Accade così ha detto
Anch'io Presidente ritengo che sia un fatto di Grande importanza politica all'inizio di questa legislatura
Che si sia riusciti a disgiunti c'era il problema del governo cioè della maggioranza di governo da quello delle riforme istituzionali
E che con la costituzione della Commissione bicamerale si sia appunto creata questa liberazione in un certo senso da una serie di impedimenti che nel corso della passata legislatura canino impedito o hanno rallentato il processo di riforma
Proprio per questo però io mi permetto di insistere anche se nessuno dei intervenuti lo ha ripreso l'importanza che avrà la legge costituzionale che conferirà i poteri che la commissione questa legge costituzionale è urgente Locri Sperto è il primo secondo me appuntamento che bisogna bisogna affrontare
E va fatta in grande raccordo perché noi dobbiamo essere in grado di dare alla Commissione questi poteri
Altrimenti diventa una commissione di studio e basta questi poteri in tempi molto rapidi
Direi al massimo in sei mesi
Quindi per restare alle priorità che lei aveva chiesto Presidente io ritengo questa una delle priorità fondamentale del resto la discussione già impiantata alla prima Commissione del Senato mi pare che debba andare avanti
Quanto alla alle questioni che se io ritengo fondamentali a mio avviso quella del Governo e del Parlamento sono assolutamente essenziale
Noi non possiamo dobbiamo fare in modo che il nostro ordinamento non consenta più che ci siano governi formati da delegazioni dei partiti
Governi nei quali il presidente del Consiglio ha solo una funzione mediatori è fra i conflitti di ministri che rispondono ai loro segretari dei partiti più che al presidente del Consiglio ecco perché il sistema della preminenza del Presidente del Consiglio quello che nel linguaggio comune si chiama del cancellierato secondo me e la questione importante fondamentale prioritario che bisogna affrontare noi abbiamo avere un governo che abbia omogeneità un Presidente del Consiglio che si è il vero capo della maggioranza
Un Presidente del Consiglio che possa proporre e revocare i ministri un Presidente del Consiglio che abbia poteri veri per poter assicurare l'unità di indirizzo politico e amministrativo decorre
Naturalmente questo comporta anche un problema di poteri del governo
Ed io ritengo che senza una norma costituzionale di delegificazione
Cioè che di al Parlamento i poteri legislativi in alcune materie Mariselli ma ma dei limiti costituzionalmente un'area di poteri normativi per il Governo io credo che sia qualche cosa di molto importante ed essenziale e noi eravamo quasi riusciti a farlo nella passata legislatura perché nella legge sul che riguardava la riforma del bicameralismo eravamo riusciti a mettere una norma costituzionale
Che appunto stabiliva che nelle materie non riservate dalla costituzione alla legge il governo aveva i poteri normativi
Era una un principio importante un principio che secondo me va ripreso per i test se ne vogliamo dare all'Istituto governo quella forza che e quella autorevolezza che a negli altri ordinamento
Ciò significa anche riforma del Parlamento
Cioè io credo che anche le vie le riserve di leggeva barba vadano in certo modo rivedute
E si era quasi cominciato perché nel colgo l'ultimo Governo Andreotti aveva presentato un disegno di legge in materia di articolo ottantuno della Costituzione che per esempio in materia di spese conferiva maggiori poteri al governo amico di Prodi poteri al cioè quella se si fosse fatta quella riforma dell'articolo ottantuno che era stato proposto con quel disegno di legge che poi è rimasto negli archivi e probabile che la nuova legge fatta proposta dalla dal governo Amato sarebbe stato del tutto superflua come giustamente ha rilevato l'amico l'amico sanno a proposito di questa legge io naturalmente non avendo ancora il disegno di legge davanti mi riservo di decidere ma io non posso esimermi da alcune osservazioni
Questa questo provvedimento è ispirata a un ordinamento come quello tedesco che ignora l'istituto del decreto legge
E l'ordinamento tedesco prevede le le possibilità dell'emergenza lo stato di emergenza e quindi quella legge tedesca del sessantasette una legge di attuazione di una norma costituzionale ma quell'ordinamento ignora i provvedimenti d'urgenza i decreti legge non le abbia questa è la prima osservazione
La seconda è la con nostra condizione talmente grave che non abbiamo bisogno dei provvedimenti adesso delle interventi e non di una legge sulle procedure per fare gli interventi ecco questo sono le mie
Naturalmente mi riservo poi quando ci sarà il disegno di legge all'esame del Parlamento di valutarlo con grande serenità ed obiettività
Un'altra priorità che io vedo e quella che riguarda la riforma delle Autonomie qui non ne abbiamo parlato
Ma è uno dei punti chiave ed io sono d'accordo in tutto con l'amico Emilio D'Elia che questo problema della riforma delle tornerebbe in autonomia debba essere lette tenuto separato nettamente separato dal problema del bicameralismo
Non è che la passata legislatura su questo abbiamo fatto una brutta esperienza
Cioè e io come ministro degli Affari regionali visto del thriller
Per il problema istituzionale gli affari regionali avevo c'è creata ho cercato di fare avanzare la riforma dell'autonomia partendo da quello che a mio avviso è il punto fondamentale la finanza regionale
Se noi non diamo alle regioni autonomia finanziaria secondo richiederle per le prescrizioni della Costituzione autonomia impositiva quote i tributi erariali e trasferimenti noi non faremo un passo sulla ora nella commissione Affari costituzionali si è voluta a quel punto sovrapporre i due problemi problema da riforma costituzionale delle Regioni con lei bicameralismo e risultato è stato che non abbiamo fatto un passo in avanti né per il bicameralismo né per la riforma delle regioni
Ora noi questo errore
Speriamo di evitarlo nella prossima Commissione
La questione del sindaco e questo è l'elezione diretta del sindaco
Oggettivamente una priorità perché la la la le camere la camera dei deputati su questo si sta e io su questo non posso che ripetere quello che ha detto prima e concordare con le osservazione che ha fatto l'amica Elia
L'elezione diretta del sindaco
Fatta col doppio con la doppia scheda secondo a mio avviso sarebbe il segno più
Immediato percepito dall'opinione pubblica della volontà dei partiti di rinnovarsi di cambiar
Se noi avremo questo coraggio io credo che questo San varrà tanto molto di più di tante affermazione di tanti propositi per dimostrare concretamente che i partiti sono pronti a rinnovarsi
Non c'è dubbio che era amico intimo Tini che erano democrazia senza partite inconcepibili
Però noi abbiamo avuto fino adesso una certa forma partito che non è più sostegni l'abbiamo da una forma partita che è stato molto influenzato dalla concezione leninista dei partiti anche per contrastare non abbiamo bisogno di partiti a con apparati non abbia bisogno di partiti pesanti regia di partiti che siano lungi da me l'idea di avere dei partiti come comitati elettorati semplici comitati elettorali anche sei grandi democrazie hanno partiti di questo tipo non dico questo ma certamente non abbiamo bisogno di partiti burocratizzata e pancia i partiti che costino meno che fondo in uno dei più sul volontariato
Che si presentino all'opinione pubblica in certi momenti che convogli no
Anche la mutevolezza degli ad delle di atteggiamenti soprattutto avendo come come forza aggregante due cose i valori e le soluzioni che si danno per i problemi per i problemi concreti perché la gente sensibile ai problemi concreti
Per quanto riguarda la questione elettorale e io qui non non voglio a appaiono così trattare a fondo questo problema che ci terrebbe a lungo secondo me la cosa importante avere presente gli obiettivi che noi vogliamo raggiungere con la prole
Se ne abbiamo partiamo dagli obiettivi io credo che noi potremo trovare gli accordi e io credo che gli obiettivi siano e siano facilmente individuabili il primo obiettivo deve essere quello di avvicinare gli eletti agli elettori di avvicinare
Il secondo obiettivo deve essere quello di cercare di rendere meno costosa e non le battaglie elettorali meno costoso
E
Consentire un'aggregazione non siamo in presenza di una frammentazione politica eccessiva
E quindi dicevo ci vuole una legge elettorale che spinga l'aggregazione che spinga l'aggregazione i meticci sono tanti legge sbarramenti e altre cose anche questa è una cosa che si può ottenere
Terza cosa avvicinarci a quei sistemi elettorali dei vari Paesi che consentono non sa non solo la scelta del deputato ma anche la scelta del Presidente del Consiglio non dico del governo del presidente del Consiglio di chi governerà
è chiaro che in Inghilterra quando il cittadino va a votare non vota solo per il suo deputato ma sa benissimo che votando per cui il deputato vota per cui un certo Presidente del Consiglio ecco se noi abbiamo queste finalità presente poi possiamo e e le concorre e le condividiamo io credo che allora se non sarà difficile trovare la soluzione per questi problemi ottima parola sul bicameralismo
E io devo criticato quello per il comportamento che si è avuta nella passata legislatura che ha bloccato la riforma vediamo realismo che a mio avviso era un obbligo forma eccellente
Una riforma del bicameralismo quando se noi vogliamo avere una seconda camera elettiva e assai difficile poter stabilire una graduazione di poteri fra i due rami del Parlamento sullo rimaneva fedele alla impostazione della Gola della Costituzione che vuole un Parlamento
Con due rami con due rami equivalenti e noi
Fuori dagli schemi della bicameralismo procedurale dello schermo che con tanta sapienza la l'amico Elia nella passata legislatura è riuscito a portare avanti
Io credo che noi veramente fare in una riforma importante seria
Che non sconvolgerà
L'ordinamento ma certamente dare adesso una maggiore efficacia maggiore efficienza e soprattutto maggiore autorità di fronte ai cittadini grazie
Onorevole Intini raccolgo brevemente le sollecitazioni del dibattito
Maccanico anche Zanone mi convincono molto sono d'accordo quando dicono che deve finire questa ingerenza tanica dei partiti della società civile come la chiama Maccanico sono assolutamente d'accordo
è vero che il leninismo e la tradizione di partiti
Totalizzanti archetipica dalla storia italiana a determinato questa situazione
Sono d'accordo ma moglie penser
A una condizione sola e cioè dalla Società italiana si devono dettare tutti si devono ritirare i partiti si devono ritirare i poteri economici si devono ritirare le corporazioni la società e ce la deve svilupparsi liberamente
Non è vero che l'eccessiva forza dei partiti ha portato a questi fenomeni di corruzione è vero il contrario e cioè quando i partiti aveva una grande forza una grande capacità di attrazione ideale culturale
I fenomeni di corruzione erano più contenuti quando i partiti si sono indeboliti i baroni delle Province
Sì sono di sfrenati nella corruzione la situazione e peggiorata
Si è determinato un circolo vizioso per cui più veniva meno la Presa
Del partito sulla società civile più ostico entrava venendo meno questa presa di sostituirla con un diffondersi ramificato del clientelismo
Ciò determinava maggiore odio sita del sistema dei partiti e questo in un circolo di cui la fine della spirale non si era ancora
Ferri ha sollevato l'argomento della magistratura
Io dico che la magistratura e anche un'azienda che produce ordine pubblico e che quindi la efficienza dalla magistratura ha una grande importanza
Non penso possa funzionare un'azienda
Governata da un sindacato
Dove i dipendenti sono pochi
Dove non possono essere trasferiti là dove servono
Dove non hanno specializzazione dove non hanno organizzato se ne gerarchica
Dove le carriere sono automatiche
E dove al grado e allo stipendio non corrisponde la funzione così come si avrebbe se un direttore generale di una banca facesse il cassiere ai rischia
Io credo che
Il caso del funzionamento della magistratura italiana sia tra i casi unici dell'Italia forse il più unico
Non voglio polemizzare con D'Alema
Sono assolutamente d'accordo con lui quando qui e lo ha fatto in altre circostanze e anche con difficoltà sostiene che una democrazia senza partiti non è una democrazia e non possiamo permetterci assolutamente di rinunciare all'apporto del PDS in questa difficilissima lotta per difendere una democrazia dei partiti perché se crollasse
Il contributo del partito più partito degli altri e di quello più forte organizzato in questa difesa del sistema dei partiti che deve esser riformato ma non cancellato probabilmente la difesa sarebbe perdente
Qui non ci possiamo permettere di rinunciare all'apporto in questo del PDS
Soltanto una battuta mi deve essere consentita dal momento che ogni tanto D'Alema fa qualche battuta verso il mio segretario
Se non si sono mai visti nel dopoguerra
Dei generali che hanno combattuto la guerra vincente a rimanere imposizione dirigente
Se lo si sia visto poco questo certamente non si è mai visto né si può vedere
Dei dirigenti che hanno perso una guerra rimanere dirigenti dopo la guerra
Elia avanza un'analisi
Molto analitica delle soluzioni possibili come e naturale per il suo ruolo di autorevole costituzionalista io credo che ci si debba guardare intorno a quello che succede negli altri Paesi
L'uninominale Isma'maggioritario in Gran Bretagna dà dei risultati che in Italia non sarebbero tollerati
E accaduto che il Partito liberal socialista abbia con il venti venticinque per cento di voti avuto sedici deputati e accaduto che i conservatori abbiano avuto la maggioranza assoluta con il trentacinque trentasei per cento
E c'è un dibattito durissimo in Gran Bretagna su questo punto
La Francia è un modello in crisi si sta pensando di cambiare la legislazione elettorale francese
La crisi è tale che non ce ne siamo accorti ma alle ultime elezioni amministrative in Francia tutti i partiti
Della tradizione democratica da quello comunista quello gollista tutti insieme
Non hanno chiesto più del trentasei per cento dei voti dei cittadini perché sono andati a votare sessanta sessantacinque per cento se fosse accaduto quest'Italia saremmo alla tragedia nazionale
Non ci piace il modello americano che profondamente in crisi
Dove va a votare meno del cinquanta per cento dei cittadini
Dove di questo meno del cinquanta per cento un terzo avrebbe volontà votato volentieri per però che è una specie di Bossi americano
Un modello che funziona forse meglio degli altri e quello tedesco
Dove c'è una il nominale
Ma una proporzionale nel contempo
Un sistema buono
Che ottiene il risultato anche di eliminare rispettando la proporzionale al voto di preferenza che come tutti considerano è uno degli incentivi alla corruzione
Nel nostro Paese con un eccesso di spese elettorale
La cosa più urgente chiedeva Spadolini
è chiaro e la riforma elettorale per fermare per far deragliare questo missile in marcia di cui parlavo nella introduzione
Una riforma elettorale che deve avvenire entro la primavera e che
Deve rispondere
Non come nel quarantasette in modo prioritario a una esigenza di garantismo ma oggi a una esigenza di efficienza perché le nostre istituzioni non soffrono di mancanza di garantismo ma di mancanza di efficienza e la mancanza di efficienza e sassi diventa poi un pericolo per la democrazia
Per questo non mi convince
La battuta che mi pare soprattutto propagandistica
Del mio amico D'Alema che dice Damato Amato vuole imbavagliare il Parlamento noi abbiamo sofferto
Da sempre non di Parlamento imbavagliati dai governi ma piuttosto di governi imbavagliati dai Parlamenti
Voglio concludere dicendo che bisogna avere una gran paura delle mode
Tanto più delle mode che partono dalla California
E partita dalla California alla fine degli anni Settanta alla moda suggerita da Friedman delle politiche monetarista io credo che le politiche monetarie viste siano tra le cause della crisi economica internazionale che stiamo vivendo
Adesso al posto di Friedman arrivato fu cui ama che dice che caduto il comunismo e quindi è finita la storia ed è finita la politica
Io credo invece che la politica non sia finita io credo che sia finita una certa politica e che ci sia bisogno di un'altra politica ma forse di più politica di prima
Di una politica meno di potere
E di una politica più di proposte più di idee più libera più laica ma non di meno politiche e io credo che
Ormai la divisione in Italia e anche nel mondo non sia tra chi ragiona politicamente in un modo e chi ragiona politicamente in un altro sia tra chi ragiona politicamente e chi no ragiona politicamente
D'Alema
Io mi sforzerò di rispondere al quesito
Posto dal presidente Spadolini
In un senso non non molto dissimile per la verità delle risposte che sono state date sin qui
E vedo anch'io come ha detto Maccanico beh una priorità
Di Carate
Di carattere temporale
Penso cioè che la Commissione bicamerale per le riforme debba essere
Rafforzata dall'approvazione rapida di una legge costituzionale che le conferisca
Potevi referenti
Ritengo cioè questo molto importanti ai fini di
Come dire
Mettere il processo delle riforme su binari certi
E impegnativi per tutti
Francamente insomma anche soltanto l'idea di un nuovo dibattito sulle riforme istituzionali magari interrotto da una crisi di governo dà lezioni anticipate
Mi sembra troppo simile diciamo idea di un suicidio del sistema democratico per essere pensati
Questo è un momento nel quale occorre un grande senso di responsabilità da parte di tutti gli uomini politici democratici di questo Paese
Ci sono delle misure da salva di salvaguardia che devono essere T-Rex
Quindi noi dobbiamo dare a questa Commissione rapidamente
Poteri
Farne una sede di confronto ravvicinato di definizione di proposte
Che poi il Parlamento Fossa esaminare
Io non sono un costituzionalista ma la mia opinione è che una legge costituzionale si possa fare senza toccare
In buona sostanza le procedure previste dall'articolo centotrentotto della Costituzione cioè che il problema è quello di modificare le norme che la Costituzione prevede per il processo legislativo
Per accelerarlo ma non credo personalmente non solo personalmente questa è la nostra proposta
Che la legge costituzionale debba prevedere una modificazione delle procedure previste dall'articolo centotrentotto della Costituzione
Questo mi sembra il primo punto su quale sito io ritengo e spero che si possa arrivare rapidamente ad una convergenza d'altro canto la stessa mozione istitutiva della commissione bicamerale beh in qualche modo definisce già una traccia
Dei contenuti
Ultima si fa alla esigenza di una riforma organica della seconda parte della Costituzione
Quindi di una revisione dell'ordinamento che ridefinisca rapporti fra i poteri
E non entro nel merito del Complesso delle questioni che sono state ancora qui proposte poco fa ancora da Maccanico che in parte condivido quanto attiene al rapporto fra Governo Parlamento
Stato centrale e autonomie
Tuttavia anche qui se posso permettermi di dare un suggerimento
Io ritengo che la questione del sistema elettorale sia una questione prioritarie
Il sistema pur non essendo questa questione una questione diciamo come noto di rilevanza costituzionale io penso saggiamente diciamo i costituenti non hanno collocato il sistema elettorale fra i principi costituzionali
Sistema elettorale è uno strumento
Non non può essere un'ideologia un valore
Noi abbiamo bisogno a mio giudizio di introdurre nel nostro sistema elettorale elementi che magari in altri Paesi sono stati sperimentati hanno dato dei frutti e debbono essere superati
Da questo punto di vista diciamo
Io ritengo che si debba con una certa saggezza guardare al modello dell'esperienza di altri Paesi
Ci sono paesi nei quali sistemi elettorali fortemente drasticamente maggioritari hanno prodotto dei guasti nel quale raramente c'è l'esigenza di introdurre elementi di proporzionalismo
A questo corrisponde alla storia ai all'esperienza reale bisogno per esempio dell'Inghilterra
Noi abbiamo un'esigenza diverso e dobbiamo pensare il sistema elettorale come uno strumenti
Volto a favorire un processo di rinnovamento democratico a costruire canali più robusti per la formazione del consenso
A favorire anche un processo di aggregazione a contrastare un rischio di frammentazione
Cioè che deve corrispondere ai bisogni democratici del nostro Paese in questa fase storica
E allora io ritengo che ne abbiamo bisogno di introdurre elementi maggioritario del nostro sistema
Di avere un sistema che favorisca il formarsi attraverso il voto di un consenso aggregato che forma una maggioranza di governo
Che abbiamo bisogno di un sistema elettorale che spinga l'aggregazione e che scoraggi la frammentazione
Questo può essere ottenuto con
Metodi con proposte anche diverse tra di loro
Io dico sinceramente che o delle Riserve nei confronti della proposta democristiana che è stata illustrata poco fa da professore Elia
Perché a mio giudizio è la proposta più stati
Sto voglio dirlo molto sinceramente e cioè ed è anche quella che introduce elementi maggioritari in modo più artificioso nel nostro sistema
Sostanza una proposta che non muta il sistema elettorale
Che introduce
L'apparentamento fra i partiti
Patto di coalizione preventivo
Concetto a mio giudizio abbastanza pago di fronte agli elettori
E che fa scattare ex posto
Un premio di maggioranza a consolidamento della coalizione che raccoglie più voti
Io ritengo che questo sistema e quello più stati
E quello che tutto sommato diciamo favorisce di più uno status quo
Che introduce di meno processi reali di aggregazione e quindi anche di riforma dei partiti nascita di nuovi soggetti politici
E del sistema nel quale elemento maggioritario appare più artificioso e veste cioè il fatto che una maggioranza di governo che non ha i numeri per governare se li vede come dire regalare
Da un premio di maggioranza che scatta a posteriori come diciamo così premio per l'avvio per essersi apparentati di fronte agli elettori
Io penso ad un sistema elettorale che sia più dinamico che determini un processo
Un processo può essere anche chiamato trasformismo non vorrei diciamo così quel richiamare le pagine gramsciani
Certo una trasformazione può anche presentarsi
Mutamento dei soggetti politici
Io penso per esempio che un sistema nel quale la maggioritaria scatta al secondo turno come risultato di un voto ad una coalizione che si forma di fronte agli elettori e che vince la sfida con un'altra coalizione
Da all'elemento maggioritario una più forte legittimazione popolare
E un minor carattere artificioso
Sono anche convinto che è possibile combinare
Taluni benefici del sistema uninominale penso al rapporto più diretto
Tra elettori ed eletti e anche all'elemento forte di selezione responsabile del ceto politico del sistema uninominale sollecitate di partiti
Che sia possibile combinare questi vantaggi con il mantenimento di una rappresentanza che abbia basi nazionali cioè un sistema uninominale
Non radicalmente maggioritario ma corretto in senso proporzionale
In questo senso io per esempio ritengo che l'esperienza tedesca possa darci degli elementi utili di valutazione
Ma di questo discuteremo io ritengo anche qui che si debba andare ad una riflessione seria
Che forse tutti dobbiamo spero spogliarci da una pretesa che finirebbe per essere paralizzante
Lo dico innanzitutto per nome intendiamoci
E cioè di immaginare quel sistema elettorale che possa essere poi più favorevole alla forza che rappresentiamo
Che se entriamo in una logica diciamo di questo tipo io credo che alla fine finiamo per riprodurre contrasti paralizzanti
E che renderanno molto difficile la ricerca di un'intesa
E tuttavia questa intesa a mio giudizio è necessario poi si potrà anche valutare l'opportunità che la commissione bicamerale una volta definita un'ipotesi di riforma
La proponga immediatamente all'approvazione del Parlamento
Io ragiono qui
Ipotesi suggerimenti poi starà l'autorità di chi presiede
Può anche essere definita e messa da parte
Inattesa di una visione più organica
Ma un parlamento che non sia in grado in un tempo rapito padre
Di definire un'ipotesi seria di riforma elettorale e di averla lì per lo meno nel cassetto sarebbe un parlamento non responsabile ed esposto al rischio di una crisi drammatica che c'è nella precarietà politica italiana
Che si è sospinge esse a tornare a votare col vecchio sistema elettorale a mio giudizio porterebbe ad esiti rovinosi
Io vedo finito nesso molto forte tra una riforma elettorale che abbia questi ispirazione un processo di rinnovamento dei partiti
Anche se naturalmente rinnovamento dei partiti richiede altre riforme
E in particolare riforme che definiscano una separazione netta fra politica e amministrazione
E che restituiscano ai partiti una funzione alta di Indirizzo e di governo
Partiti che invece perdendo chi ha ragione Inti
La questione morale non nasce dalla forza dei partiti
Nasce dalla loro debolezza
Dalla loro rinuncia ad una funzione di Indirizzo che sta si è ripagata occupando il sottogoverno la pubblica amministrazione
E questa è una questione molto complessa
Io mi permetto anche qui di suggerire che sia affrontata senza schemi ideologici fra io sento ripetere una cosa ma come mi mi consentirete il leninismo non c'entra un tubo proprio niente
Tra l'altro la concezione leninista del partito e la concezione di un partito di élite noi abbiamo a che fare con grandi partiti di massa
Che sono figli della tradizione democratica europea
Della tradizione delle grandi socialdemocrazie dei grandi partiti popolari che sono stati partiti pesanti
Io sono per andare a partiti che siano meno burocratizzati
Meno costosi
Ma non meno di massa ed è questa la questione
La sfida
Cioè che restino grandi organizzazioni di grandi masse di cittadini
E non e Little
Che catalizzano il consenso e che organizzano sedimenti del ceto dirigente
E io ritengo che se si vince questa sfida avremo una democrazia robuste
Altrimenti noi avremo una democrazia Francia
E guardando al passato diciamo i grandi partiti di massa il sistema proporzionale
I partiti pesanti quelle cose che oggi noi riteniamo debbano essere superate tuttavia hanno svolto in questo Paese una funzione straordinaria
Nella costruzione di una grande democrazia in un Paese che aveva conosciuto soltanto l'esperienza fragile della democrazia liberale poi il fascismo di una grande questo non lo possiamo dimenticare
E a questa esperienza
Noi da questa esperienza dobbiamo naturalmente correggere quello che deve essere corretto ciò che è caduto ma senza disperdere questo sarebbe davvero una perdita secca Brescia
Il valore di un sistema democratico nel quale milioni di cittadini e non ristrette élite sono state protagoniste della vita politica
Il sistema nel quale ancora vanno a votare malgrado tutte le critiche eccetera una massa di cittadini una percentuale che non ha pari nelle altre democrazie
Un Paese nel quale la politica entrata nella vita nella coscienza di tanti
Persone anche semplici
E in una fase nuova della nostra democrazia questo valore deve essere riproposto reinventato non abbandonato
Perché se fosse abbandonato noi andremmo verso la democrazia forse più efficiente ma più povera rispetto a quella che il nostro Parisi ha conosciuto
Elia sì brevemente vorrei capire son o per rispondere alle domande del presidente sono d'accordissimo con
L'amico Maccanico circa la urgenza delle regole delle misure che devono dare poteri e alla Commissione
Ove diciamo siccome ho ritenuto che comunque questa disciplina dovesse essere la conservare come del resto ha detto anche D'Alema l'essenza del articolo centotrentotto cioè quel rapporto tra potere parlamentare e potere elettorale che è la vera sostanza di quella norma
Ecco sono stato accusato dal professor Miglio di voler non fare le riforme è invece proposito
Era del tutto diverso di non appunto imbarcando ci in una difficile
E molto opinabile revisione dell'articolo centotrentotto rendere aggiungere ulteriori difficoltà al cammino delle riforme quindi bisogna fare queste regole
Secondo le modalità che saranno ritenute più plausibili e e farle molto rapidamente per quello che riguarda le riforme elettorali c'è una c'è un riconoscimento
Importantissimo della loro priorità perché una volta sì condizionava la riforma elettorale ad altre riforme ad altre ha precedenti
Impostazioni relative alla forma di governo oggi tutti convengono che c'è una priorità abbiamo sentito anche l'onorevole Intini su questo punto molto preciso su questa priorità della riforma elettorale quale che sia la forma di governo o le modifiche della forma di governo bisogna dare in modo assoluto questa priorità
E direi che non entro in
In una analisi minuta di quello che è stato affermato dall'onorevole D'Alema circa un giudizio di staticità un minino della proposta dici perché mi limito a ricordarle che il sistema tedesco non a doppio turno e che per quello che riguarda il premio la proposta del PDS
Prevede nel secondo turno che si raggiunga la maggioranza assoluta dei seggi da parte di una coalizione purché questa non abbia avuto meno del quaranta per cento dei voti validi il che significa che ci può essere un divario
Di più del dieci per cento travolti e seggi quindi non non mi pare che ecco ci sia questa
Diciamo questa abissale e differenza tra proposte per cui una possa definirsi statica o meno la formazione di nuove forze politiche non deve non non non può essere attribuita
Troppo a virtù o di un nuovo sistema elettorale deve nascere da un motto da un travaglio che innanzitutto sia proprio della società italiana
Certo su quello su cui concordo non è solo la priorità ma è l'urgenza
Solo che non capisco perché basti tenere almeno nel cassetto
E qui si tratta di entro trenta entro i primi di gennaio si tratta di avere una nuova legge elettorale per il Senato altrimenti altrimenti non vedo come la Corte Costituzionale Possa diciamo evitare
Anche in base alle sue precedenti sentenze il referendum sulla legge elettorale del Senato aggiungiamo a queste le altre due leggi che pure sono necessarie per evitare un referendum in cui la spinta antipartito anti partitica porterebbe a trascurare i reali contenuti dei quesiti
E cioè mi riferisco appunto alla legge elettorale per i comuni e soprattutto alla legge sul finanziamento dei partiti bisogna evitare bisogna anticipare D'Alema ha detto che apprezzato sempre il referendum soprattutto come integrativo alla democrazia rappresentativa come stimolo al Parlamento e bene raccogliamo questo invito e e facciamo sì che queste leggi esca no non nel non rimangano nel cassetto ma vadano sulla Gazzetta Ufficiale altrimenti i rischi
DR di dover fare a primavera un referendum più che mai alterato da una consultazione su oggetti Diversi sistema dei partiti antipartito eccetera
Veramente renderebbe più che mai aleatoria
La vera al vero approfondimento dei temi affrontati purtroppo l'illegittimità all'illegalità sistematica di cui ha parlato giustamente Maccanico
Dai grandi attualità ai temi della giustizia trattati da fare Rita Intini e quindi io penso che indubbiamente
Oltre che nella Commissione per taluni aspetti costituzionali ma soprattutto proprio in sede di leggi
Cioè status dei magistrati ordinamento giudiziario
Valutazione del rende il merito del rendimento contro carriere puramente automatica per anzianità ecco tutto questo dovrà essere sicuramente affrontato concludo
Dicendo che la cosa più difficile dei prossimi mesi sarà quello che Intini chiama ragionare politicamente perché il punto difficile veramente difficile e queste fin dove le nostre misure
Sono anti partitocratica e le riforme che proponiamo sono veramente anti partitocratiche cioè mirate ad eliminare abusi
Privilegi i partiti situazioni che apparentemente appaiono a tutela del parlamento e dei parlamentari ma in realtà sono a tutela dei partiti e degli esponenti dei partiti danni sono diventati ecco tutto questo sarà il problema e invece dove
Dove sono misure non antipartito ma a difesa dei partiti dove finisce la lotta contro la partitocrazia e quindi la difesa dei partiti e dove invece effettivamente si tocca la sostanza di un regime di partiti quale quello delle democrazie occidentali è un grande problema è un forte problema che noi dobbiamo
Poter risolvere con la coscienza che c'è parecchia zavorra da accettare grazie
è l'amico De Mita dirci qualche parola
Diciamo ma io vorrei aggiungere solo qualche considerazione mi pare che
La riflessione sia stata serena ricca dialogante io considero un contesto positivo per il dibattito sulle istituzioni io considero importante è stato già detto da Spadolini dagli altri
La Costituzione l'avvio dei lavori della Commissione non è una cosa da poco
Che il parlamento sotto l'impulso dei due presidenti sia riuscito in un tempo molto rapido
A utilizzare l'espediente della formula della mozione per dar vita alla Commissione non è cosa da poco
Ritengo anche molto importanti il modo come si è dato vita all'ufficio di presidenza a parte il Presidente
Parlo del tipo di organizzazione il dibattito che ci ha paralizzato per anni la maggioranza di governo e maggioranza sulle istituzioni
è scomparsa dalla nostra memoria il sofismo delle doppie maggioranze delle maggioranze trasversali
Se realizzato senza grandi contestazioni
Abbiamo recuperato un principio un principio costituzionale valido
Che nell'ufficio di presidenza ci fosse la rappresentanza delle forze politiche in riferimento alla consistenza della rappresentanza
Credo che un discorso così solo qualche anno fa avrebbe creato grandi lacerazione grandi contrasti ipotizzare che la lega Rifondazione
Fossero soggetti abilitati a concorrere ad essere presenti in un ufficio di presidenza
Richiamo alla mia memoria
Tutte le discussioni sul ruolo e la funzione delle commissioni parlamentari
Queste importanti
Quello che un po'preoccupa ma credo che sia secondario
Nella discussione più sugli organi di stampa per la verità che tra gli addetti ai lavori sul ruolo la funzione sull'utilità della commissione questo è un po'contraddittorio
Perché per la prima volta abbiamo deciso di decidere e anziché lavorare per decidere c'è la discussione sulle intenzioni
Io vorrei dir questo
Innanzitutto l'ordine del giorno che ha consentito la costituzione della Commissione è stata accompagnato da una dichiarazione di volontà di quasi tutti i partiti
Di dotare poi la Commissione di poteri referenti perché poi di questo si tratta
è una questione procedurale nonno di potere il sostituto ori del potere primario del parlamento
E l'analogia con nuovo la commissione Bozzi è ricorrente
Io vorrei gli richiamare e e a me stesso e a tutti gli altri lo dico anche a Zannone
Beh che quella Commissione fallì
Per un difetto di direzione
E io questo non lo dico adesso io ho fatto parte della Commissione
E quando la commissione sia avvio a concludere non definendo proposte ma raccogliendo l'orientamento i io mi dissocio ai dai lavori della Commissione
Anche le commissioni di studio hanno valore politico se quella commissione
Si fosse sforzata di ipotizza are le risposte avrebbe fornito al Parlamento e alla pubblica opinione un riferimento uno
Viceversa e ci si imbandita hanno
Perché le soluzioni da adottare non potevano contraddire la maggioranza di governo che ci
Questo fu l'errore
Credo che questo errore adesso sia stato superato perché la Commissione e l'abbiamo fatta con un criterio diverso
Ma io ho chiesto anche un po'l'autorizzazione al Presidente del San del Senato per dire la cosa che sto dicendo
Io guiderò i lavori della commissione commesse la commissione fosse già adottata di poteri referente
Non è un appropriazioni indebite
Perché il rilievo giuridico alle proposte che la commissione definirà
E importante nel momento in cui la proposta arriva in Parlamento per il dibattito parlamentare ma per la definizione della proposta hanno
Quindi anche in questo Perrier DOP preparatorio il lavoro della commissione non può che essere così e quindi deve essere un lavoro utile non una ricerca accademica
C'è il problema della legge elettorale che qua mi è apparso
Essere l'argomento perché oggettivamente è così probabilmente l'argomento più urgente
Non perché venga prima la legge elettorale e poi la riforma dell'ordinamento del Parlamento del governo ma perché incrocia la coincidenza dell'eventualità del referendum
E se io sono d'accordo con D'Alema io sono stato partecipe dello processo referendario come momento di sollecitazione no al referendum vogliamo dare o all'iniziativa referendaria un valore di sollecitazione recuperando al Parlamento
Il dovere di decidere non la facoltà di decidere
Dobbiamo essere in condizione di elaborare una proposta di modifica del sistema elettorale
Sui tempi
Certo se fossimo in condizione di approvare la modifica del sistema elettorale prima del trenta gennaio
Avremmo ottenuto il massimo io credo però che i tempi utili siano
Ne se di aprile
Perché anche se la corte ammette e io credo che ammetta questa volta nessuno dice che non debba mettere
La richiesta referendaria beh la legge viene modificata prima dell'indizione del referendum Morcella riconsiderazione de la corte tra la nuova condizione giuridica e la richiesta di modifica
E e qua i tempi coincidono tutti
Perché aprile significa oltre i sei mesi che la commissione si è dato
Il lavoro preparatorio della commissione entro i sei mesi dovrebbe essere definito
Anche se probabilmente per i tempi della decisione i tempi possono essere più lunghi ma io parlo dei tempi per la elaborazione della proposta
E il Parlamento dovrebbe dotare la commissione di dei poteri referenti perché di questo si tratta enduro lo spazio di tre quattro mesi
C'era discussione sull'articolo centotrentotto anche su questo io vorrei che il nonno si riducesse la questione a d'una questione di falsi principi nessuno
Discute di modificare le norme procedurali per la revisione costituzionale così come previsto dalla Costituzione in condizione di normalità
Si tratta di vedere sia adesso
Che tutti siamo d'accordo perché tutti abbiamo convenuto che bisogna cambiare non diciamo che si può cambiare abbiamo detto che per le parti orda anch'ordina di mentali non per i principi
Dobbiamo cambiare non ancora abbiamo deciso come ma abbiamo convenuto che si debba cambiare
Stabilire che ci sia o una lettura anziché due non significa stravolgere le norme a garanzia della Costituzione ma soltanto a rendere il procedimento più spedito
Ma credo che anche queste una questione secondaria perché se davvero siamo d'accordo anche la doppia lettura è una cosa che può avvenire in tempi rapidi in Parlamento c'è l'altra questione
Che io considero un po'più importante di questa è una questione che ci ha appassionato tanto
Nei mesi passati e che viceversa desse un po'scomparsa se un procedimento di revisione costituzionale
Debba coinvolgere o no anche i cittadini diretta Mendel non coinvolgere i cittadini attraverso la delega data
A i partiti che concorrono a realizzare le modifiche la democrazia cristiana aveva avanzato una proposta o meglio io l'aveva avanzata per la democrazia cristiana e segretario non mi aveva sconfessato
Cioè nell'immaginare anche in questo però di applicare la norma costituzionale
Se questa volta data la straordinarietà dell'evento non siamo in presenza di un aggiustamento ma di un aggiustamento Complesso
Che richiede una sua organicità
Se alla fine non si possa ritenere che la decisione di modifica del Parlamento possa essere sottoposta a referendum confermativo
è una questione sulla quale io credo che si possa discutere con molta serenità senza introdurre tensioni eccessive
Io ho una sola preoccupazione
Non non sui lavori tempi potenti e una preoccupazione che ho detto e ripeto ad alta voce e lo voglio dire a tutti
Lo dico D'Alema sono stato molto attento
Al suo intervento
Io temo che se affrontiamo le questioni del riordino
Con la preoccupazione di garantire un risultato a qualcuno io non dica chi ma un risultata qualcuno il lavoro sarà difficile probabilmente intriga intricato e senza conclusioni
Perché non è dato avere una regola che garantisca qualcuno
E dato a vere una regola che arbitri lo scontro delle posizioni e poi dentro la regola si vedrà chi vince e chi perde
Quello che mi turba non è immaginare la regola che consenta l'alternativo l'alternanza credo di poterlo dire io che in questi dieci anni
Mi sono abbastanza messo in difficoltà per questo tipo di discussione
Ma queste un'eventualità come nel gioco di una partita
C'è bisogno che non si stabilisca chi vinca prima e quindi può vincere lune Po vincere l'altro
L'importante però e che la vittoria sia il risultato del gioco e non la vittoria sia legata all'organizzazione di una condizione particolare del campo
Io che non sono la creta differenza di Forlani
Nella mia esperienza di ragazzo non est non avendo doti atletiche
Quando si organizzavano competizioni sportive c'era un mio zio che organizzava le corsie aveva desiderio di farmi vincere una corsa
La corsa di velocità fu organizzata non in linea retta ma con una curva una curva ad ampio raggio e io occupa il la posizione interna quindi avevo un vantaggio di percorso
Rispetto ai concorrenti all'estremi di alcune decine di metri nonostante questo io non riuscivo a vincere e per farmi vincere anticiparono di qualche metro il traguardo dopo di allora io mi sono rifiutato di fare corsa
Credo che le regole dobbiamo farle così senza anticipazione di traguardo
Hammer resta solo il compito di concludere questa manifestazione ringraziando il prologo il vasto pubblico
Di aver avuto la pazienza di sopportare per due ore e mezzo tutti gli oratori che hanno parlato è stato un miracolo di resistenza
E di attenzione
Io vorrei dire solo che su due punti rispetta il quesito posto che la priorità è emersa una risposta pressoché unanime
Che si impone che per prima la legge costituzionale di attuazione dei poteri conferiti alla Commissione
Bicamerale proprio per evitare i rischi che giustamente De Mita ha messo in luce il pericolo cioè di esercitazioni accademiche che non riescano a incidere su una realtà che non può aspettare
Il secondo sulla riforma elettorale che avviene anche indipendentemente dalle date diciamo protocollare impone alle forze politiche una soluzione vorrei dire immediata che si muove fra i mesi di gennaio
E di aprile e che potrà essere utilmente essa stessa preparata nel lavoro istruttorio della conversione ma richiede da parte dei partiti uno sforzo straordinario
Eccezionale perché la Mater letta la prima volta che si modifica dalla Costituzione fa parte integrante del tessuto costituzionale naturalmente al di là della procedura
Non così domicilio regionale e quindi richiede da parte delle forze politiche consapevole qualcosa di nuovo si impone in materia uno sforzo di sintesi e un'ultima battuta certa per la viva propose la riforma dell'autonomia giustamente
E IBM accanito hanno sottolineato come essa debba essere tenuta distinta dal bicameralismo
E lasciatemi dire come lo sulla base di questo sforzo che stiamo compiendo in un periodo così dominato da fermenti di dissoluzione o nazionale
Noi dobbiamo riaffermare il principio dell'unità nazionale
Principio fondamentale
Se vogliamo che la Costituzione risponda ai fini per cui essa è nata la nostra Repubblica è una repubblica delle Autonomie ma è una repubblica unitaria
Concludo rivolgendo la marchigiano marchigiano il tormentoso rapido Arnaldo Forlani e non alla presente quanto