Presentazione del libro "L'ultima sfida" di Adalberto Minucci

Amo subito
Questo dibattito sul libro dire Adalberto Minucci Minucci l'ultima sfida qui è presente alla mia destra il compagno signorile Bodrato
Minucci manca Novelli chieste è in arrivo si è si è bloccato lì per la strada sarà chi fra qualche minuto allucinanti
Per la verità io dovrei fare un'introduzione alla fine che però non non un modo di farla perché il tempo è strettissimo
Vorrei dire soltanto pochissime parole
Per consentire intanto gli oratori dice riaccomodarsi e di ambientarsi
E di questo libro di Minnucci l'ultima sfida
Che io ho letto attentamente e
E che mi ha anche
Affascinato perché come vecchio comunista
Ho rivissuto non tutta la storia del comunismo italiano
Ma senza dubbio la vita la storia dei Comunisti italiani di quest'ultimo quarto di secolo a partire
Dal sessantotto e vive passo per passo
La storia dei comunisti che la storia
Del movimento operaio democratico italiano che la storia dei lavoratori
Che è la storia della lotta politica della nostra vita
E proprio partendo dal mille novecentosessantotto che io desidero richiamarlo anche se allora
Eravamo almeno noi comunisti Reggiani impegnati in una battaglia punta contro le forme di settarismo che c'erano
Soprattutto fra i gruppi di giovani
Desidero ricordare questo periodo
Perché fu il momento poi di grandi rotte non solo dei giovani studenti dell'Università ma soprattutto della classe operaia
Che impressionò
Segnale profondo
Che determinò negli anni seguenti perché dopo le grandi lotte operaie
Nel mille novecentosessantotto sessantanove
Il movimento politico della sinistra il movimento dei comunisti e dei socialisti
Riuscì ad imporre delle questioni fondamentali
Parlo delle regioni parlò galleggia del diritto dei lavoratori della legge di riforma del suolo urbano del divorzio
De la grande avanzata dei comunisti del mille novecentosettantacinque settantasei che si arriva
Al compromesso storico
All'alternativa democratica
Alla elaborazione berlingueriana
Del mille novecentosettantasette
Che voce il problema
Dell'austerità
E quindi un tema che fu dibattuto molto all'interno del movimento operaio e dei comunisti i quali avevano vissuto il mille novecento
Settantasei
Con grande entusiasmo perché i comunisti erano arrivati al trentaquattro per cento
Forse il socialista
Ringraziamo l'arrivo del compaiono quelli
I socialisti forse meno quegli anni
E lì comincio anche una certa dialettica si accentua una certa dialettica
Ma comunque amore ricordare in questo momento mi sovviene in questo momento
E desidero ricordarlo ai compagni e ai lavoratori ai presenti
Un dibattito che fu fortissimo anche nella nostra provincia
Quando
Ci fu il discorso di Berlinguer dell'austerità
Dell'inizio del mille novecentosettantasette
Del compromesso storico poi dell'alternativa democratica ricordo allora che era un dirigente della federazione comunista
Tutte le sere che passavo nelle sezioni discutere che sentivo una reazione dei compagni dei lavoratori a far capire
Quei concetti che con tanta passione aveva colto Enrico Berlinguer il quale poneva il problema del compromesso storico ed è e poi dell'alternativa democratica
Come un momento
Di lotta per un salto qualitativo per uno sviluppo qualitativo della Società nazionale
E che poneva il problema di una qualificazione delle lotte del movimento operaio e delle responsabilità del movimento operaio con l'austerità cioè in una drammatica situazione l'esigenza che tutte le forze sociali si ponessero in un quadro
Di una prospettiva generale
Tante
Che i cattolici democratici
Che l'onorevole Moro visse a se voi il proponente
Se voi vi proponete un socialismo con una qualità diversa
Se vuoi che pone dei problemi di una qualificazione della Società di una qualità della vita allora anche noi siamo interessati anche noi
Vogliamo aprire un discorso e quindi in questa problematica noi tra abbiniamo un collegamento con tutte le realtà politiche con tutte le forze politiche
E nell'analisi che compie il compagno Minucci
Pone un problema compagni e lavoratori che ci poniamo anche oggi
Perché il declino comunista
Perché il crollo comunista nei Paesi dell'Est
Ma soprattutto
In Italia
Sì come si dice che con il nuovo partito dal PDS si vuole cogliere il meglio della tradizione comunista
Qual è il meglio della tradizione comunista e qual è quello che bisogna scartare
Mettere da una parte ecco quindi centro degli battito anche oggi
Desidero ricordare che allora
Nella elaborazione berlingueriana
C'era
Un grande oppositore
Che si chiamava Giorgio Amendola
Il quale
Era molto compreso forse per l'esperienza degli anni Venti dell'avvento del fascismo
Poneva il problema che la classe operaia doveva compiere dei sacrifici senza contropartita
Senza contropartita
Mentre Berlinguer poneva il problema
Che bisognava lottare per un quadro politico il nuovo pronti per un nuovo della Società lei per qualificare le lotte dei lavoratori per migliorare le loro condizioni di vita chiedendo
Sacrifici a tutta la società
Voi capite che torniamo al dibattito proprio di oggigiorno al dibattito che si pone dopo il trentuno luglio
Al dibattito sei giusto che la classe operaia deve apporre sci dell'i limiti rivendica attivi
Ho
Senza contropartita
O se debbono esserci delle contropartite questo il problema
Comunque
La questione di fondo l'ultima sfida che propone
Il compagno Minucci nel suo libro
Io devo dire sinceramente che
Più mi pare che non mi convince il titolo lo dico francamente nel senso che non c'è mai un'ultima spinta
Io ripasso nella mia memoria le lotte ormai di mezzo secolo sembra sempre che sia la battaglia decisiva
Non credo che sia siamo all'ultima spiaggia mai siamo all'ultima spiaggia ma c'è netto che si pone un problema fondamentale in questo libro
Cioè i comunisti italiani che sono un'altra cosa di quello che è stato il comunismo dell'Est
Anzi
Che le distanze i comunisti italiani dall'Unione Sovietica e dai comunisti dell'Est
Le hanno preso ben tempo addietro non dico dal cinquantasei già nel cinquantasei ma c'è non altro nel sessantotto in modo chiarissimo con le questioni di Praga
Giustamente Minucci ricorda i suoi colloqui che ha avuto voi massimi dirigenti dell'Unione Sovietica allora già nel sessantasei i comunisti italiani
Ebbero uno scontro nettissimo e presero in modo onestissimo le distanze sostenendo che non può esserci socialismo senza democrazia e che la battaglia democratica è in inserite strette con essa
Alla battaglia per il socialismo quindi fin da quegli anni lo dico per quei compagni che oggi dicono ma avete taciuto per tanto tempo si si è taciuto ci son presa di posizione sbagliate ma almeno da un quarto di secolo i comunisti italiani
Parlano in modo netto e chiaro comunque
L'ultima sfida che pone
Nel suo libro chiedo scusa
Sì sono stato un po'lungo ma punto
Che pone il compagno Minucci è questa i comunisti italiani
Cambiando
Costruendo un partito diverso il Partito democratico della sinistra riusciranno
A rovesciare il quadro della situazione politica a rovesciare il quadro della situazione che da oltre un decennio le forze conservatrici che destra dominano l'Italia l'Europa e il mondo
Ma riescono bloccare questo sistema
Questo ondata di destra rovesci Harlan e aprire prospettive per il movimento democratico e di sinistra oppure dopo il crollo dell'Unione Sovietica dopo il crollo dei paesi dell'Est
Dobbiamo rimandare alle future generazioni le prospettive di una ripresa del movimento democratico di sinistra queste la grande sfida dei comunisti italiani
Cioè quei comunisti che hanno creato un grande partito che hanno creato la questione comunista in Italia
E che a un certo punto hanno deciso di costruire un partito nuovo democratico della sinistra per avere un luogo un punto di confronto di dibattito di dialettica all'interno di questo partito per prefigurare una unità io dico una federazione di tutte le forze della sinistra democratica del nostro Paese per aprire la possibilità di una strada di ripresa del movimento
Popolare democratico ma soprattutto per una nuova società
Che abbia una qualità nuova i temi della giustizia sociale della libertà della solidarietà umana è un ruolo e gli italiani devono giocare in tutto il mondo
Chiedo scusa di questa ampia introduzione
Che devo confessarvi anche di averla fatta per consentire al compagno signorile di trattenerlo ancora qualche minuto il compagno signorile
E qui dal pomeriggio di oggi ha partecipato a un dibattito interessante prima di cena
A un disimpegno che si è assunto a Bologna e che deve rispettare e quindi io cedo la parola a signorile
Chiedendo scusa per lui agli uditori seppi subito dopo dovrà lasciare il nostro incontro
Io ripeto le scuse perché sarò costretto a fare una cosa che non è mia abitudine cioè di dare un contributo questo questa discussione e poi non
Essere presente nella fase successiva
Dico subito però che ho voluto farlo
In questo poco
Concentrarsi di impegni come atto di
Interesse di testimonianza di affetto rispetto al ragionamento che Alberto Minucci fa
E come
Persona impegnata non da oggi
Ad affrontare tutte le tematiche che possono contribuire a chiarire il panorama dei rapporti a sinistra
E se possibile farlo avanzare
Nelle sue realizzazioni negli sbocchi
E in quello che a mio giudizio un vero e proprio stato di necessità
Partendo da una premessa
Che io considero non da oggi la sinistra italiana la sinistra più stupida d'Europa
Perché e la sinistra che ha avuto
Una forza sociale che nessun'altra componente di sinistra Welles democrazie industriali ha avuto
Una creatività politica è una forza culturale
Notevole
è stata regolarmente
Nel disaggregato vario delle sue rappresentanze
Maggioranza numerica del Paese
Non ha mai potuto o saputo dare a questa sua realtà
Uno sbocco politico in grado di collocarla come forza di governo come sinistra di governo propria alle democrazie industriali portatrice di un programma complessivo di governo della società e delle istituzioni
In grado di esprimersi dialetticamente con quell'altra grande federazione di interessi con quella gregata U politico e culturale che la Democrazia Cristiana
Che ha rappresentato con un ampio spettro Guido Bodrato e quindi rappresentante autorevole
E vitale di una forte lettura democratica e popolare della realtà democristiana ma ha saputo rappresentare un altro polo di riferimento che è stato vincente in questi anni devono essere democrazia
Io faccio queste affermazioni andrò avanti a spezzoni
Perché non ci troviamo di fronte ad una realtà minoritaria sarebbe ben diverso il mio ragionamento
Se io dovessi ragionare sulla sinistra perdente minoritaria
In realtà
Noi abbiamo realizzato
Mettendo insieme un'area discontinue diversa ma che almeno a parole si riconosceva su determinate prospettive ideali su determinati interessi sociali addirittura su determinati programmi
Un complesso che nel Paese rappresenta almeno metà
Della nostra popolazione
E che volta per volta attentato soluzioni politiche ed ha perso
Io voglio dire a Alberto che poi polemizza era nella sua replica come è giusto che faccia essendo stato egli uno dei
Più attivi più impegnati collaboratori di Enrico Berlinguer al quale denunciami negava con grande affetto personale
Io considero un punto di rottura di crisi
Ecco se me lo consentite un tragico errore
Quello compiuto dal partito comunista
In quegli anni
Che segnarono attraverso referendum successivi
La crescita nei Paesi di una forte volontà di alternativa
Di una domanda di cambiamento profondo
Che in qualche maniera si espresse attraverso una massa di consensi sul partito comunista che raggiunse non dimentichiamo
Ad un certo punto dopo
La maggioranza relativa dei consensi ma che comunque si attestò stabilmente oltre il trenta per cento
E quando questo assurdo sistema di referente
Sembrava dover aprire la strada a quella che era un'ipotesi reale sostanziali di schieramento di alternativa quando nel Partito Socialista consentitemi di dirlo
Venne messo in minoranza De Martino e il congresso di Torino e prima ancora il Midas del settantasei
Sancì il congresso di Roma del settantacinque sancì la disponibilità del Partito socialista a partecipare ad una politica di alternativa la risposta che venne dal Partito comunista fu il compromesso storico e se me lo consenti tutti gli argomenti che vennero portati che successivamente sono stati portati a giustificare quella scelta politica non risolvono un problema la sensazione l'impressione che sigarette che si è fu che la marcia l'ascesa di una sinistra ancora probabilmente immatura ma pure sospinta da una volontà popolare assumere delle responsabilità dirette di governo veniva fermata ad un Paese che chiedeva l'alternativa si rispondeva
Dichiarando la necessità
Di un rapporto diciamo così di collaborazione con la Democrazia Cristiana
Che segnava esattamente l'opposto segnava la fine
Di una fase politica se volete una mia opinione infatti lo hanno dimostrato
La crisi del Partito comunista italiano è cominciata allora
Non perché
Non ci fossero i problemi del rapporto con la DC
Perché è questo rapporto non veniva collocato all'interno di un disegno politico consapevole chiaro di alternativa
Quindi vanno invece date altri argomenti
Veniva aperta la strada ad una involuzione dicono che questo
Della politica della sinistra che nel partito socialista non a caso nell'arco di qualche anno cambio
Veniva aperta la strada al ritorno della democrazia cristiana a quel ruolo diciamo così centrale che essa venne ad assumere negli anni ottanta
Parlo del mio partito
Il tentativo di Torino
Di fare del Partito socialista un partito che rappresentasse la modernità e la giustizia
Prefigurando la crisi comunista
Fu un tentativo coraggioso
Che ebbe dei risultati parziali
Ma che al momento decisivo quando il Partito socialista doveva presentarsi come la forza in grado di dare a sinistra delle certezze di riferimento i risultati sono stati opposti a be'la gente che guardava al Partito socialista con tutte le sue critiche però come una forza con un partito in grado di essere
Il punto di rilancio di una nuova stagione della sinistra dopo la crisi del comunismo la risposta è stata data in termini di ripresa di collaborazione con la DC scusami Guido va siete sempre voi
Come dire la pietra dello scandalo
E la crisi socialista quella che stiamo vivendo anche in questi mesi che io sto vivendo
Vorrei soltanto una crisi legata ai fatti di Milano nasce da molto prima nasce da questo venir meno del ruolo politico socialista come Nuoro originale autentico innovatore
è da questa difficoltà o impossibilità della sinistra a riproporsi a ripresentarsi come sinistra dico
Punto fare questi due riferimenti per far capire che non stiamo ragionando di volontà di desideri di velleità
Questa è una democrazia nella quale la mancanza dei soggetti politici dell'alternanza
La mancanza della Fisiologia nella democrazia italiana dell'alternativa
Il venir meno di quella che nelle grandi democrazie industriali è la natura stessa del ruolo democratico quella cioè del ricambio delle classi dirigenti dei programmi
Della possibilità di scelta fra quelli che sono grandi aggregati sociali di ideali
Determina una sorta di smarrimenti o di sconcerto di debolezza
Ecco se la sfida non so se ultima o meno Alberto
Però se la questione è che lo dobbiamo porre e dobbiamo poi
Alla sinistra italiana alla democrazia italiana
E quella della necessità di un nuovo e grande soggetto politico che si faccia carico del pluralismo nella diversità che è fisiologica nella sinistra italiana e non esso primitive
Nello stesso tempo si faccia carico della necessità di dare sbocchi politici i soggetti politici obiettivi politici a tutto questo
Beh se non lo facciamo noi non è affidabile lo dico al nostro presidente e concludo alle future generazioni
Io sento molto forse perché
Ho attraversato come dire la fascia il limite della cosiddetta giovane età sento molto il peso e la responsabilità che grava su Ginori
Di una trasformazione della qualità della politica di una evoluzione della democrazia italiana che se non a soggetti politici in grado di raccogliere queste esigenze di trasformarle di renderle fattori attivo andrà altrove andrà altrove
Dalla lega al patto dalle forme
Anche qualunquisti di rifiuto
Della politico del sistema politico
Noi andremo verso
Una situazione una realtà una trasformazione del rapporto fra istituzioni e Paese e la qualità della democrazia
Che andranno a nostro danno
Concludo con un piccolo esempio
Io considero singolare parlo nella sede del PDS
Che stia diventando domina
Ed è giusto che sia così verrà per certi aspetti
Un grande tema come quello della questione morale nel rapporto fra etica e politica
Che sia dominante
Un grande tema come quello delle trasformazioni istituzionali
E sia quasi esile
Laterale
Episodi
Quello che io penso nei prossimi mesi diventerà il tema dominante delle lotte sociali
La condizione economica sociale
Del cittadino
No politica di una società che vede trasformare le ragioni stesse della sua crescita negli anni passati in qualcosa di profondamente e autenticamente diverso oggi un povero se si ammala buoni perché la sanità pubblica è inefficiente era sanità privata è posto USA cerchiamo di capirlo chi è il povero
Il povero è
Un lavoratore dipendente che percepisce un reddito di un milione e mezzo al mese cioè la grande maggioranza della jeep
Allora
Una sinistra che non affronti anche questi problemi io non sono un populista come i capi
Parlo in termini di sinistra di governo
Ma che non faccia ritornare da questione sociale
Intesa come grande questioni di economia
E di qualità della vita
Fattore cuore della sua azione della sua lotta perde credibilità diventa lo dico con grande dispetto Sinistra Radicale
Assume caratteristiche che non sono proprio affida ad altri
Condizioni e lotte battaglie che debbono essere proprio nostro
Personalmente ritengo che in questo ultimo anno noi abbiamo assistito a un processo di destrutturazione dello stato sociale
Assolutamente sbagliato
Per certi versi
Imprevedibile
Al quale non abbiamo saputo contrapporre nessun elemento non di difesa dell'esistente e stupita la battaglia sulle bandiere vecchie come la scala mobile
Ma di riqualificazione dei servizi di riqualificazione della qualità della natura di una democrazia sociale che faticosamente abbiamo costruito in questi quaranta
Ecco io mi fermo qui
Perché l'ultima sfida o la sfida di questo periodo di questo tempo
è molto semplice
Ho detto e ripeto nella pluralità nella diversità delle esperienze delle componenti nella crisi del partito e della sua struttura tradizionale in questa grande domanda di federazione che c'è a mio giudizio e che deve in un certo senso portare la sinistra ripensare anche i suoi valori culturali ed organizzativi
C'è ci sono le condizioni per un aggregato i francesi lo chiamavano rassemblement
Della sinistra che si ponga in termini di governo delle istituzioni e di governo dei processi sociali
A quella che è la grande confederazione democristiana soggetta anch'essa un profondo processo di autocritiche di cambiamento
Siamo in grado di contrapporgli o di concorrere con un altro grande soggetto politico e sociale
Ed è questa la risposta che dobbiamo dare alla crisi delle ideologie una risposta non pragmatica non è invasiva mare innovatrice
Questo è quello di cui ho solo al vero personalmente profondamente convinto ed è quello che io ricavo come elemento positivo interessante dal libro che Alberto Minucci ha voluto scrivere grazie
Io io ringrazio il compagno signorile per il contributo dato a questo dibattito
Dobbiamo accoglierà la sua richiesta di abbandonare la sala perché deve recarsi a Bologna per un altro impegno lo ringrazio anche per il contributo dato al dibattito prima di cena e anche più in generale al dibattito
Difficilissimo che sta sostenendo all'interno del partito socialista i della sinistra italiana
Diamo ora la parola
Il compagno Diego onorevole Diego Novelli
Capogruppo del gruppo parlamentare della Rete
Non c'è bisogno di presentare ulteriormente il compagno Novelli che e popolarissimo Reggio perché è stato popolarissimo sindaco di Torino e anche vorrei dire fra i primi animatori di una battaglia per una giusta morale
Nel nostro Paese la parola a Diego Novelli
No io
Io ringrazio gli amici della festa dell'unità
Nazionale
Invitato a presentare a parlare
In questo libro di Adalberto Minucci
Per due ordini di considerazioni la prima perché mi lega ad Adalberto Minucci una fraterna amicizia da oltre quarant'anni
Non vestivamo alla marinara come una celebre o presunta tale signora torinese ma portavamo più o meno i calzoni alla zuava tutte e due quando lui giovanissimo venne a Torino a lavorare alla redazione dell'Unità e io con un anno quasi un anno più vecchio di lui
Lavoravo presso la edizione torinese de L'Unità
Ma
L'altra motivazione
Mio compiacimento di essere qui questa sera
è data dal fatto che il libro di Minnucci di regola quando si presenta un libro si dice sempre bene perché è difficile che uno vada a presentare il libro e poi mi dica male
Ma io credo che il libro di minuti sia offra una grosso occasione di riflessione sull'oggi perché ci troviamo nelle condizioni in cui ci troviamo si dice da più parti leggiamo direi quasi quota chiaramente anche alla luce di quello che è accaduto in queste ultime questa ultima settimana drammatici fatti
Come quello di Milano tragici
Si dice siamo arrivati al capolinea siamo alla frutta
E allora perché noi dobbiamo domandarsi perché siamo alla frutta perché ci troviamo in questa situazioni
Così difficile così drammatica
Così dagli sbocchi imprevedibili ecco senza fare dell'allarmismo del catastrofismo io vorrei che almeno
Voi che questa sera siete venuti qui
Avessimo tutti la consapevolezza della gravità
Della drammaticità del momento che stiamo vivendo quando un Presidente del Consiglio un capo di governo va alla televisione e di fronte ad un quadro direi drammatico dice
Siamo nelle mani di Dio mi sembra che sia un po'preoccupante la cosa anche per i credenti io credo che sia un po'preoccupante quando un capo di governo del conclude questo appello che fa al Paese e anziché indicare delle soluzioni precise concrete
E anziché avere una corrispondenza di credibilità anziché appellarsi diciamo al popolo italiano deve alzare gli occhi verso il cielo
Tra l'altro io non lo so si sia credenti o meno dice siamo nelle mani nelle mani di Dio
E allora questo libro è importante perché ci consente offre per lo meno materiale di riflessione per capire quello che è successo quello che accade oggi allora io molto rapidamente e mi scuso
Se lo faro schematicamente quindi con una non sufficiente analisi anche un approfondimento di questo ride ricco così è un percorso direi più da cronista io sono un vecchio cronista sono un vecchio giornalista quindi lasciatemi fare
Questa amarcord ecco risalendo a trent'anni fa perché per capire quello che accade oggi in Italia secondo me bisogna fare un salto indietro di trent'anni
Trent'anni fa ci trovammo in una situazione che presenta delle analogie con quelle di oggi
Una crisi si diceva di crescita e di sviluppo
Una crisi del sistema l'Italia era passata da una società agricola
Industriale ad una società industriale agricola l'Italia si sentiva allora si diceva ha bisogno di un un ammodernamento era diventato dopo la fase della ricostruzione e della restaurazione capitalistica era si sentiva stretta aveva bisogno era diventata una potenza industriale aveva bisogno di ammodernare lo Stato italiano
Ci furono dei momenti compagni non
Non giovanissimi presenti ricorderanno il le vicende del mille novecentosessanta che proprio a Reggio hanno avuto dei momenti di tensione ed i momenti tragici Governo Tambroni cioè di fronte ad una domanda di cambiamento che veniva dal paese e dalle necessità del Paese si tento la Democrazia cristiana nel il le classi dominanti di questo Paese tentarono una svolta di destra con il Governo Tambroni
Quella svolta fallì
E si imboccò la strada del centro sinistra centrosinistra si poneva come primo obiettivo quello di ammodernare l'Italia attraverso un processo democratico di riforme
Il centrosinistra è fallito come noi tutti ben sappiamo le grandi riforme che il centrosinistra si era prefissato tranne alcune non possiamo dimenticare lo statuto delle dei dei lavoratori
Ma le grandi riforme di cambiamento dello Stato nei ricorderò una sola per tutte ad esempio la riforma urbanistica che un ministro democristiano Fiorentino sullo aveva avuto il coraggio di impostare di presentare in Parlamento
E venne addirittura sconfessato dall'allora segretario della Democrazia Cristiana
Aldo Moro che andò la televisione a dire questa legge non non non c'entra niente con la Democrazia Cristiana il povero Fiorentino sullo fu mollato come si dice in gergo sportivo sul padre
E cosa aveva perché quella legge fu abbandonata dagli stessi compagni socialisti che vi ricordate era all'epoca finalmente erano entrati nella stanza dei bottoni come diceva il vecchio Pietro Nenni e si poteva cambiare
Le cose in Italia
Non capimmo perché quella legge fallì clamorosamente lo abbiamo poi scoperto
Qualche anno dopo quando vennero pubblicati i diari di Pietro Nenni ad un certo punto in un certo giorno ed un certo mese del mille novecento il sessantaquattro si legge sessantatré anzi si legge negli appunti di Leni
Che abbiamo dovuto abbandonare dice noi socialisti quella legge perché si sentì un umor di sciabole
Cosa voleva dire
Ed al famoso piano
Solo il tentativo di di colpo di Stato cioè le forze reazionarie di questo Paese pur di fermare una riforma urbanistica che tendeva semplicemente a colpire la rendita parassitaria
Quella rendita che un Pontefice certamente non rivoluzionario come Pio dodicesimo aveva definito nel mille novecentoquaranta la rendita parassitaria che va combattuta
Comunque il centrosinistra malgrado il fallimento del centrosinistra si apre una stagione nuova
In Italia
Dopo anni di silenzio di letargo della classe operaia
Pensate sette anni gli operai della FIAT non fanno sciopero
Sì riprende il movimento delle lotte
Ma ha una connotazione profondamente diverso al movimento o le le iniziative del movimento operaio
Perché perché non si pongono più soltanto problemi di carattere rivendicativo salariale o normativo l'orario di lavoro ma si pongono delle questioni che hanno una connotazione diversa
Si rifiuta ad esempio la monetizzazione della salute
Si chiede la dove si faceva un lavoro nocivo e magari si percepiva le cento lire le duecento lire all'ora in più ci dice no io rifiuto di fare questo lavoro nocivo rifiuto sopra soldo pretendo di lavorare in condizioni tali che mi consenta domi salvaguardino la salute
Ma soprattutto ai qui Minucci debbo dire è stato uno dei compagni che
Con maggiore
Ha contezza ecco anticipò
Queste cose con una una serie di saggi di scritti su Rinascita sull'Unità l'edizione piemontese de L'Unità
Il superamento della stessa rappresentanze operaie della fabbrica cioè in quegli anni assistiamo ad un superamento della vecchia Commissione interna con i compagni ricorderanno con una diversa rappresentanza operaia cioè i consigli
I delegati di reparto di officina i consigli di fabbrica cosa vuol dire tutto questo e una domanda di democrazia che nasce dal basso
Nella fabbrica ma questa domanda di democrazia Doina la riscontriamo la la ritroviamo anche nella città
Qui abbiamo un consigliere comunale un ex consigliere comunale di Torino Guido Bodrato ricorderà Guido Bodrato i movimenti spontanei che nascono nelle città i cosiddetti comitati spontanei di quartiere
Cioè i cittadini non accettano più di andare a votare una volta ogni cinque anni e di delegare a cinquanta sessanta ottanta persone
Il governo della città ma pretendono di intervenire sul Bilancio sul piano regolatore sull'organizzazione dei servizi anche questa è una domanda forte di democrazia
Ma pensate quello che avviene nella scuola non solo il movimento studentesco che investe di università anche nelle scuole medie e medie superiori
I tanto discussi criticati decreti delegati per la prima volta nella scuola diamo
Docenti agli Heavy genitori che discutono l'organizzazione della scuola
Non solo vengono messi in discussione i cosiddetti baroni dell'università ma viene messo in discussione l'organizzazione della scuola anche questa è una domanda di democrazia
Ma pensate cosa ha significato il movimento delle donne
Nella società italiana in quegli anni
Anche le donne pongono una domanda di democrazia ma pensate quello che avviene nella Chiesa cattolica
Struttura fortemente autoritaria fortemente gerarchizzata ebbene con il Concilio Vaticano secondo noi abbiamo una forte apertura
E una disponibilità a recepire questa domanda che viene dal basso di democrazia ebbene io voglio mettere assieme questi cinque filoni
Fabbrica città scuola donne Chiesa cattolica che non interessa soltanto il mondo dei credenti interessa tutta la società italiana
è un grande movimento popolare di massa che dal basso
Si manifesta anche conforme farraginose se volete infantili con elementi di estremismo
Con tutta una serie di aspetti anche critici ma comunque è un movimento che rivendica il cambiamento nella società italiana
Ed è un movimento che si esprime alla luce del sole
Ebbene a questo movimento palesi
Che porta avanti una domanda di democrazia si contrappone un altro movimento occulto che dal suo primo forte segnale il dodici di dicembre del mille novecentosessantanove con la strage di Piazza Fontana
A Milano e per dieci anni
Noi assistiamo ad uno scontro tra questo movimento palesi popolare democratico che ha dei punti alti pensate cosa ha significato sul piano elettorale del mille novecentosettantacinque il mille novecentosettantasei
Ebbene sì sì si confronta
A uno scontro violento con quell'altro movimento molto che
Si manifesta attraverso le stragi attraverso le logge massoniche coperte attraverso i servizi segreti e deviati
Attraverso il rapimento di Moro attraverso il terrorismo evita uno diciamo questo questo arco di tempo va dal dodici dicembre del mille novecento e sessantanove al due di agosto del mille novecentottanta con la strage di Bologna
Questa è diciamo il il il percorso storico mille novecentottanta
Io vorrei
E libero di minuti da degli spunti di riflessione su queste questioni
Vorrei che noi facessimo avessimo il tempo di fare una riflessione su quel maledetto mille e novecento ottanta che l'hanno della svolta in Italia
Mille novecentottantasei febbraio il sei gennaio delitto Mattarella
Delitto Mattarella il primo delitto di mafia che ha delle connotazioni completamente
Diverso e nuove del delitto Mattarella troviamo implicata la mafia tradizionale troviamo la grande criminalità organizzata Pippo Calò troviamo la femminilità comune
La banda della Magliana di Roma troviamo lo stragismo nero Giusva Fioravanti troviamo la P due Sindona nel delitto Mattarella troviamo tutte queste componenti mille novecentottanta e l'anno della svolta nella Democrazia cristiana
Preambolo Donat Cattin viene liquidato
La stagione di Moro e di Zaccagnini
Mille novecentottanta mi spiace che Claudio Signorile sia andato via e l'anno della svolta al vertice del PSE il gruppo diciamo dei colonnelli della svolta del Midas viene liquidato
Ed emerge duri con la elle maiuscola e diventa il padrone assoluto del Partito socialista
Mille novecentottanta è l'anno della strage di perché hanno mille novecentottanta ripeto è la strage di Bologna
Mille novecento ottanta è l'anno dei trentacinque giorni della FIAT e della sconfitta del movimento operaio italiano
E lì
Al decennio precedente al decennio che aveva ha rappresentato un modo un grande movimento di democrazia di grandi speranze di cambiamento inizia il decennio degli anni ottanta
Il decennio a mille novecentottanta non dimentichiamo a livello internazionale il quattro novembre mille novecentottanta l'ascesa
Al vertice della più grande potenza economica industriale e finanziaria militare del mondo di quell'attore che per otto anni interpreterà la parte del Presidente degli Stati Uniti
INA legalismo
Facciamo attenzione non è a Reagan il personaggio l'ex attore cinematografico il realismo è una cultura è un modello di vita di comportamento è un modello di società
Parte dal mille novecentottanta la grande ondata liberista
Il ritorno all'individualismo più esasperato all'avviso monkey Eramo vi siete mai chiesti chi arabo non è soltanto Rambo punto Rambo due Rambo tre e film prodotti per fare
Cassetta per fare di quattrini Rambo è un messaggio culturale è un modello di vita
Che viene trasmesso l'individualismo più esasperato che si trasmesse si trasmette con le forme più strani più singolare
Io ricordo sempre con lo spot televisivo prodotto dal ministero del lavoro
Per propagandare i corsi di formazione professionale
Dove si vedevano due giovani che dovevano partecipare a questi corsi di formazione che correvano ad un certo punto uno dei due giovani inciampava cadeva l'altro non è che si fermava gli dà una mano perché se li alzasse no lo scavalcava
Doveva arrivare perché la vita il messaggio che viene trasmesso e quello che la vita è una competizione è una gara io devo vincere
E
Debbo dire ripeto mi spiace che il compagno signorile per gli è stato anche lui uno dei protagonisti di questo filone culturale sia pure con atteggiamenti e critici qualche volta debbo dire che non me ne sono accorto molto spesso ecco di questa cultura
Diciamo delle lambiscono strano case Rezza quella dei Trussardi quella di geometra Pan secca quello che fa tre faceva gli altarini le piramidi per i congressi del del del Partito Socialista ecco era la cultura del del degli anni quando lui era presidente del Consiglio no vi ricordate il famoso discorso alla alla Fiera
Di Bari la barca va ecco l'Italia
La il nuovo miracolo economico quando ci avevano fatto credere che eravamo diventati tutti azionisti tutti giocatori in Borsa l'Italia
Si fermava le o fuori ah della Borsa passavano io non so se in Emilia è accaduto quello che è accaduto anche in Piemonte a Torino passavano casa per casa a vendere i titoli
Le i fondi di dotazione
Paghi uno ritiri tre come i fustini per le le le le le macchine da lavare la biancheria ecco eravamo diventati l'Italia si fermava all'ora
Per sentire il telegiornale lo da Roma chiamavano Milano Everardo Everardo Everardo Della Noce ci dava al Ficino iella lira sterlina davo tutti previo penso anche qui i pensionati con cinquecento mila lire al mese quale affanno a fine mese
Tutti i giovani in come fuma come facciamo compriamo le le Montedison compriamo le Olivetti cioè abbiamo subito
Un processo se mi è consentito usare un'espressione un po'cruda ma visto che l'ha usata Beppe Grillo al Festival di Sanremo tre anni fa e siccome il Festival di Sanremo è l'evento dell'anno come quest'ultimo con Pippo Baudo abbiamo subito un processo di foglio di mento collettivo questa è tale realtà
Allora dobbiamo direzioni ecco
La sconfitta della sinistra Company prima che una sconfitta politica è stata una sconfitta
Mi chiese un intervento presso la Fia
Perché fosse rispettato un accordo sindacale che prevedeva il rientro in fabbrica di una certa aliquota di lavoratori che erano in cassa integrazione mi sono sentito rispondere
Dall'avvocato quello dalla erre moscia che l'abbiamo l'hanno fatto anche il senatore a vita ecco cosa vuole il sindaco questi operaio ormai hanno quarantacinque cinquant'anni non sono riciclabili
Questa la modernità degli anni ottanta
Siamo in grado di riciclare la spazzatura separiamo il ferro dal vetro la carta da Lelio la plastica dal metallo non siamo in grado di riciclare gli uomini cioè gli uomini solo considerati meno dell'immondizia
E allora in questi anni diamo furia o di follia quando non vuole essere polemico sempre con i compagni socialisti ma quando il compagno Martelli
Si faceva le prediche faceva i Caligaris per i vocalizzi al mattino ecco sulla modernità noi comunisti eravamo dei venti euro eravamo fuori perché eravamo ancora io una sera abbia azzardare a Torino parlare
Della mia infanzia in un vecchio caseggiato di Borgo San Paolo code i ballatoi
A ringhiera e dicevo che quel ballatoio rappresentavano un momento di comunità i cortili avevano una funzione di aggregazione delle famiglie mi su fu subito ha pizzicato l'epiteto del sintomo del ballatoio
Non è moderno non è all'altezza dei tempi ecco noi invece parlavano di grandi appalti di grandi infrastrutture poi abbiamo capito anche perché parlavano di appalti un'infrastruttura
Nonché gli appalti nonché gli appalti e le infrastrutture non siano necessarie ecco ma io voglio sapere
E dovremmo fare una volta un'analisi seria se tutte le grandi opere pubbliche che sono state realizzate in questi decenni in Italia erano in funzione dei cittadini degli utenti
Ho erano in funzione degli appalti e delle tangenti
E allora
In pochi minuti serve a capire anche la crisi del partito comunista
Quando e ancora in vita Berlinguer che qui è stato ricordato stasera
Io vorrei leggervi in una stupendo intervista ma andate a cercarla del mille novecentottantuno di Enrico Berlinguer
A Scalfari Direttore di Repubblica quando parlava della crisi dei partiti quando diceva le cose che in dieci anni dopo
Dobbiamo leggere ma quanti compagni nella stessa direzione del partito comunista avevano criticato quell'atteggiamento quell'analisi spietata che Berlinguer aveva fatto e poi questo malinteso senso dell'unità
Quest'idea che a tutti i costi bisogna fare l'unità a sinistra senza specificare cosa significava
Sinistra senza significa senza specificare cosa significava
La confusione che si è fatta perché socialista si diceva presidia socialista si diceva e si dice Gorbaciov per fortuna socialista si inizia l'ispirazione di culturale Occhetto socialista si dice Craxi cioè sionista si inizia in Carelia socialista si dice Nicolazzi socialista si dice da Regina Coeli Pietro Longo per voi capite che qualcosa
Qualcosa vuol dire che non funziona
E allora noi ci siamo trovati a subire una offensiva
Altro che la caduta dell'ideologia e compagni
Un'offensiva soprattutto di carattere ideologico
E siamo stati un po'paralizzati eravamo una specie di Elefante perché lo amo ancora
Una una grande forza e colpito dalla poliomielite ecco con i muscoli atrofizzati e che non riusciva più ad esprimersi quasi imbarazzati quasi a chiedere scusa a tutte le mattina
A tutte le mattine per legittimarsi questo è stato
Il fenomeno
Veramente singolare di un una forza così grande così
Radicata nella realtà nella società italiana nell'animo popolare che ha subito una una sorta di io
Certamente ci sono anche i sarebbe stolto sarebbe un'analisi parziale sciocca non tener conto del contesto internazionale ma pure in quel contesto internazionale data la specificità del Partito Comunista Italiano
E noi avevamo la possibilità di uscire in un modo diverso
Da quel tipo di crisi che aveva investito a livello internazionale
Il il il i partiti comunisti invece noi ci siamo trovati nella situazione in cui ormai inutile piangere sul latte versato però la concludo
Secondo me
Di avere l'umiltà la pazienza
La voglia
Di ripartire non dico da zero ma di fare piazza pulita di tutto il ciarpame pseudo culturale di cui siamo stati vittime in questi anni e di andare a riscoprire la politica
Riscoprire la politica intesa come ci ricordava Giancarlo Paietta la politica
Intesa come Utopie come Scienza la politica intesa come ricerca come immaginazione come fantasia come creatività e nello stesso tempo come rigore come impegno come studio questo è politica
Come poter come abbiamo potuto accettare certe anche espressioni che hanno definito
Non voglio anche qui essere polemico nei confronti di un altro compagno socialista quando mi sono sentito dire la Compagnoni Rino Formica la politica e sangue scusate emerga da e no cari compagni non ci sto
Non mi interessa
E peggio ancora quando la politica diventa Rampini sumo la politica diventa scalata sociale la politica diventa affarismo la politica diventa possibilità di sistemazione o di arricchimento
E allora e da qui che noi dobbiamo partire
Dalla passione per la politica
La politica intesa come impegno civile come tensione morale la politica intesa anche come divertimento perché negarlo inteso nel senso di passione di impegno civile
Di gratificazione perché impegnando ti in una battaglia poi vedere dei risultati
Non la politica vista soltanto come tornaconto personale
Cioè saper stabilire quell'intelligente rapporto tra le esigenze del singolo e le esigenze dei molti
Ecco allora
Che la riscoperta della politica
Che ci propone si ripropone Adalberto Minucci in questo libro la passione civile per la politica
Ma in questi anni parlare di politica in questi termini gli era esporsi alla berlina perché non era un pragmatico non era un decisionista non è uno che guardava al concreto non è il ruolo che guardava al sodo
E noi abbiamo subito questa offensiva io mi auguro che da questa grave crisi che noi stiamo subendo
Possa esserci la capacità la forza l'intelligenza la volontà di a riprendere quei temi quei valori di cui il Partito Comunista è stato portatore per tanti tanti tanti di noi
E allora
Il punto centrale
Rimane quello dell'uomo e cioè la riscoperta dei valori del vuoto
Riproporre al centro dell'attenzione della ragion d'essere anche della politica i valori dell'uomo
Io credo che
Oggi pur nella gravità nella drammaticità della situazione in cui ci troviamo ci siano le condizioni per una ripresa ma perché queste condizioni si verificherò
Abbiamo bisogno che ognuno di noi
Dia il suo contributo il suo impegno
Non è tollerabile Nancy è tardi non possiamo accettare che qualcuno di noi possa dire ma la colpa è degli altri sono gli altri che devono decidere anche nel PDS anche in coloro che non non hanno aderito al PDS ma che sentono ancora
Questa passione per la politica dei compagni di Rifondazione ma per i cattolici stessi
I cattolici democratici che sono impegnati da questo punto di vista noi dobbiamo dire oggi ognuno deve fare la sua parte non può esserci qualcuno che possa dire non lo sapevo non c'ero
E quindi non ho potuto dare il mio contributo perché come si diceva quando noi eravamo giovani a Torino un grande dirigente del nostro partito celeste legare mille alla fine dei corsi che facevamo di formazione culturale perché in sezione giovani
Compagni o amici che siete presenti nelle sezioni del partito comunista non si studiava soltanto il marxismo ecco ne abbiamo studiato la storia Della filosofia la storia della letteratura italiana cioè le sezioni nostri erano un centro di vita culturale
E alla fine di questi corsi ricompaia celeste negargli le diceva il corso adesso è finito
Adesso tocca a voi andare avanti
La responsabilità è vostra portare avanti la ricerca lo studio la passione perché ricordate di compagni che da oggi voi avete delle responsabilità personali
E se l'istruzione è obbligatoria l'ignoranza è facoltativa
Ringrazio
Ringrazio compagno Diego Novelli
E ora diamo la parola all'onorevole Guido Bodrato eminente dirigente uno dei massimi dirigenti della Democrazia Cristiana
E che la sua notorietà l'impegno civile e politico
Continuo che ha nel nostro Paese
Non
Non mi lasci il compito di illustrarne ulteriormente la sua figura la parola moderata
Grazie
Il nostro moderatore
Presentando il libro di Adalberto Minucci questa sera
Ha fatto qualche rilievo critico sul titolo di questo libro
Che non è un libro di analisi un momento di dibattito di polemica politica e quindi credo che vada letto
Per questo suo significato
Io credo invece che anche se certamente esprime
Tutta l'attenzione polemica di queste
Quasi centoventi pagine quindi di un libero molto agile
Questo titolo L'ultima sfida di acconto di una situazione che a mio parere
Non è soltanto la situazione che vivono
Coloro che hanno negli ultimi anni attraversato la crisi del comunismo italiano
Ma è per molti aspetti la situazione di tutti coloro che erano e sono impegnati i n qualche partito politico l'impressione cioè di essere arrivati
Ad un punto di non ritorno
A dura prova che è per molti aspetti definitiva per la vita democratica del nostro paese
Credo anche di poter dire io sono
Un lettore esterno di questo problema almeno per come ha affrontato in questo libro che dedicato
Quasi soltanto ai problemi del partito democratico della sinistra
Credo di poter dire anche che
Questo è un libro principalmente rivolto all'interno della sinistra
E soprattutto del Partito democratico della sinistra
Con un atteggiamento a me sembra molto corretto
Che cerca di mettere insieme le questioni dalle quali è nata la crisi del comunismo italiano
Ed insieme della democrazia del nostro Paese
Questa dicembre sia la tesi fondamentale del libro di Minucci
Che i comunisti hanno dato ed è storicamente accertato direi che è una questione largamente fuori della discussione
Un contributo essenziale alla nascita della democrazia italiana
E la loro crisi
Anche per questo motivo coincide e in qualche modo determina o alimenta la crisi della democrazia italiana
A me pare che su questo si debba attentamente e riflettere
Anche tenendo conto
Direi delle stagioni alle quali Minucci si riferisce
Lo dico in modo anch'io molto Breve molto semplificato semmai poi Minucci potrà correggere
Se la interpretazione non corrisponde
Al suo pensiero
Ma mi sembra che la queste pagine emerga che c'è un momento nel quale il Partito Comunista Italiano
Pure non partecipando in modo pieno
Alla crescita e alla
Modernizzazione diciamola così ma nel senso tradizionale non nel senso ideologico che poi prevalso negli ultimi tempi della Società italiana però egualmente contribuisce in modo decisivo all'affermazione del nostro ordinamento democratico
Diciamo dalla Resistenza all'inizio degli anni sessanta
Poi ci sono gli anni nei quali si afferma una crescita anche elettoralmente forte
Ma soprattutto un ruolo politicamente decisivo
Che in qualche modo viene avanti con la realizzazione nel nostro Paese di una società di tipo industriale dagli anni sessanta fino alla fine degli anni settanta con il rafforzamento della presenza sindacale ma soprattutto con una continue pressante iniziativa politica del Partito comunista
E poi c'è il Terzo Periodo che invece Novelli ha voluto riferirsi ad un un anno in particolare l'ottanta diciamo
Dall'esaurirsi della fase della solidarietà democratica in poi
Che è caratterizzato da un declino che diventa più accelerato dopo l'ottantanove cioè in connessione con la fine del comunismo sovietico ma che in qualche modo si era già delineato in precedenza per un indebolimento evidente di strategia del comunismo italiano
Ecco io credo che sia importante
Oltre a descrivere questa vicenda politica che ripeto non è una vicenda solitaria ammassi intreccia con la storia della nostra democrazia
Cercare di capire che cosa accade tra un Periodo e l'altro
Perché è certamente vero
Che l'affermarsi di una certa concezione democratica
Ha determinato delle reazioni forti
E delle reazioni che hanno anche violato le regole della convivenza democratica come quelle che sono state prima ricorda
Ma io credo che sarebbe un'analisi superficiale
Quella che non cogliesse anche gli errori che dal punto di vista democratico si sono compiuti e vorrei dire gli errori che ha compiuto la sinistra rispetto alla evoluzione politica sociale ed economica del nostro Paese
E a me sembra che Minucci lo faccia cioè Minucci cerca di individuare anche quelle che sono stati alcuni passaggi decisivi
Le incertezze del Partito comunista
Ricorda per qualche aspetto anche una certa solitudine di Berlinguer era una critica che veniva che è venuta non soltanto da Amendola ma anche da altri dirigenti del Partito Comunista dei confronti
Della politica di Berlinguer
Ed io rispetto a quella vicenda la vicenda centrale a quando matura quella svolta in negativo che è stata ripetutamente ricordata e alla quale sono dedicate delle pagine molto interessanti di questo libretto
Vorrei dire che per la verità non so se in questo modo vale una classificazione di nostalgico che per la verità non credo che sarebbe corretta
Ma vorrei dire che molte delle critiche che questa sera ho ascoltato anche da signorile mi spiace che ci abbia dovuto lasciare che vengono alla politica decisa
Dopo le elezioni del settantasei
Sono critiche di comodo che non colgono in pieno quella che era la situazione di quel momento e le ragioni della strategia del compromesso storico e poi della scelta politica della solidarietà nazionale
Io condivido con Minucci la distinzione tra compromesso storico e solidarietà nazionale o solidarietà democratica
Non c'è dubbio che nel pensiero di Berlinguer
Il compromesso storico non era soltanto una formula politica era qualcosa di molto più impegnativo molto più complesso
Era in qualche modo la proposta al Partito Comunista
Di incontrarsi superando certe importazioni schematiche del passato con una realtà sociale che si stava profondamente modificando a livello internazionale a livello nazionale
Nella economia e dai rapporti sociali era in qualche modo la consapevolezza che come a livello internazionale si era esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d'ottobre
Così nella società contemporanea si stava esaurendo la spinta propulsiva di ordine democratico che aveva portato alla crescita dello stato sociale
Questa era la consapevolezza e se noi non ci rendiamo conto di questo
Credo che non riusciamo nemmeno oggi a capire
Per quale motivo il neoliberismo
Pure non avendo proposte realmente costruttive e supera anti uso questo termine nel significato marziano
Di superamento di una situazione vince nei confronti di uno stato sociale che in crisi inarrestabile
E questo è una delle ragioni gravi della situazione nella quale noi viviamo
Quindi
No no ma invece arrivò a questo che era una proposta anche a noi noi l'abbiamo colta quella proposta in un senso diverso cioè
Nel dibattito che c'è stato in questi oramai più di dieci anni quindi ed in dibattito che forse è diventato anche ripetitivo e quasi noioso
Molte volte personalmente ho potuto dire che mentre noi accettavamo la linea della solidarietà democratica
Non accettavamo la linea del compromesso storico che nel pensiero di Berlinguer in qualche modo aveva alla fine come sbocco
Una esperienza di socialismo nella realtà Italia
Però
Lasciando aperto come inevitabile questo dibattito ciò che non si può accettare in termini strettamente storici
è presentare
Le formule politiche che si spera avventarono tra il settantasei e il settantanove come un accordo tra democristiani e comunisti a scavalco delle altre forze politiche italiane
Vedete se voi andate a leggere qui è ricordato ciò che ha scritto Chiaromonte
Sulla vicenda del compromesso storico
Emerge con tutta chiarezza
Che se nel mille novecentosettantasei dopo un risultato elettorale che Minucci ricorda ebbe due vincitori
L'ultimo ha avuto più di umili più di due venti il cinque aprile
Ed è questa la ragione della grande incertezza
Politica italiana perché dal cinque aprile sono tra i grandi partiti usciti soltanto partiti venti i vincitori sono piccoli movimenti o le leghe che non hanno per evidenti
Ragioni la capacità di dare una formula di governo al nostro Paese
E quelli che la danno sono vinti e quindi si portano dietro le incertezze di una situazione politica allora c'erano due vincitori la Democrazia Cristiana di Zaccagnini e il partito comunista di Berlinguer
Ebbene se questi due partiti dopo il vuoto del settantasei
Non avessero approvato nelle condizioni dell'emergenza di quegli anni
Emergenza istituzionale emergenza economica l'inflazione al ventuno per cento emergenza sociale il terrorismo la capacità di trovare un punto di accordo e fossero tornati perché l'unica alternativa Request ad elezioni nell'autunno del settantasei
Molto probabilmente ci sarebbe stata una ulteriore forte radicalizzazione della lotta sociale e politica
Avrebbero aumentato i loro consensi la Democrazia Cristiana ed il Partito comunista e sarebbero stati schiacciati
Da questo scontro proprio coloro che si lamentano
Dell'accordo fatto per evitare una indebolimento delle nostre istituzioni in quel momento
D'altra parte credo che e sarò brevissimo anche su questo ma alcuni riferimenti è importante ricostruirli per capire quali erano i problemi che abbiamo di fronte che in larga misura solo presenti ancora oggi
Quando si arrivo
Al mille novecento settantasette settantotto io ricordo la conferenza operaia comunista di Genova
Ricordo la difficoltà che emergeva del Partito comunista di fronte ad una situazione che costringeva i comunisti a stare il mezzo al guado e certamente ci furono allora anche a responsabilità e incertezze e resistenze della Democrazia Cristiana
Ma lo possiamo dire
Che se non ci fosse stata la strage di via Fani il sequestro e poi l'assassinio di Moro
Nel mese di gennaio marzo del mille novecentosettantotto forse sarebbe già finita la solidarietà democratica
Perché erano assai forti all'interno del partito comunista le resistenze a continuare in quella esperienza
Lo erano per contrasti in ordine alla politica che si faceva
Lo è e lo diventarono in seguito quando per l'adesione al sistema monetario europeo si giunse alla rottura dei rapporti tra Democrazia Cristiana il Partito comunista
Ecco io questo voglio dirlo perché ci furono questioni politiche rilevanti che non furono nascoste cancellate non era un gioco a danno degli altri partiti
Ma era il tentativo di trovare un punto di incontro tra forze che per il ruolo che avevano avuto e che conservavano ancora provavano grandi difficoltà
A collaborare in un'azione di governo pur conservando quella posizione
Che la storia riconoscerà come grande merito di Togliatti e di De Gasperi
Di essersi scontrati ma senza portare lo scontro politico al di fuori delle regole della nostra Costituzione
Ecco che quindi il contributo alla crescita democratica è venuto attraverso un rapporto dialettico molto forte
E molto vivace tratti partiti maggiori del nostro paese
La terza osservazione che vorrei fare
Riguarda la grande attenzione che Minucci dedica al caso italiano
Noi sentiamo molte volte presentare il caso italiano la situazione italiana la crisi italiana come una questione come dire anomala nel contesto europeo e nel contesto delle grandi democrazie dell'Occidente
Per cui il problema fondamentale sarebbe quello di omologare la realtà italiana a quella degli altri paesi di dare all'Italia le regole economiche sociali politiche e istituzionali che hanno gli altri Paesi
A me sembra che su questo tema Minucci sia molto attento cioè tende a rendere evidenti
Anche degli aspetti positivi della realtà italiana
E a mettere in evidenza il rischio che c'è perdendo questi aspetti positivi di indebolire proprio le parti democraticamente più avanzate della nostra società e noi viviamo un po'questa questa stagione di olfatto un cenno prima vi sono riferimenti molto precisi nel libretto di Minucci è vero che la crisi che vive la sinistra oggi dipende principalmente da due problemi
Che non sono di piccolo momento il primo riguarda il contesto internazionale
Le correnti che si stanno affermando a livello internazionale
Il fatto che sempre più il nostro paese vive in un contesto aperto internazionalmente condizionato nel quale senza volere sottolineare oltre misura l'Effetto
Distruttivo per i partiti di orientamento socialista e comunista della crisi dell'ottantanove
Ci sta il fatto che si è affermata a livello internazionale una corrente neoliberista di dimensioni rilevantissime che che è egemone
Nel mondo occidentale
Noire
Possiamo anche come dire costruire delle polemiche Novelli e lo ha fatto con molta abilità nei confronti di Reagan e di Bush della Thatcher
Però anche Novelli ha dovuto riconoscere che questa concezione darwiniana della vita si affermano i più forti è logico che sia così
Questa concezione in base alla quale i repubblicani americani affermano che la loro politica non guarda i poveri ma i ricchi perché se c'è un ricco di più c'è un povero di meno
Senza poi riconoscere che anche negli Stati Uniti invece queste diseguaglianze sociali profonde hanno fatto aumentare come dicevano i giornali di questi giorni il numero dei poveri
Quindi non è vero che è un ricco in più determina un povero in meno ma siccome la ricchezza è una concentrazione di risorse e una
è una spinta le diseguaglianze finisce poi per creare delle situazioni di impoverimento incontrollabile ma questa concezione purtroppo si afferma
Si è affermata anche della cultura politica del nostro Paese dall'ottanta in poi
Questa idea della della politica come tutta orientata alla conquista e alla conservazione del potere che è in qualche modo dentro molte culture politiche io penso che lo sia in larga misura anche dentro la cultura politica di sinistra però è diventata uno l'unica regola alla quale ad un certo punto ci si è riferiti per vedere se si avevano successo nella lotta politica
E quindi c'è questo elemento con il quale fare i conti qui invece questo primo dato questa ondata a livello internazionale molto forte che influisce anche sulle posizioni democratiche del nostro Paese
Ma c'è l'altra del mutamento della realtà sociale
Di una situazione radicalmente nuova rispetto alla quale forse io credo qui
Ci sia quale che come dire ancora concessione al passato da parte di Minucci
Perché Minucci riconosce che vi è stato un declino della politica di sinistra ma poi alla fine lo ha fatto parecchie volte dei suoi libri con grande coerenza e con grande insistenza
Tende a riferire essenzialmente alla classe operaia la politica della sinistra
E qui caro Minucci
Anche se tu non sei mai stato tra i catastrofisti nel giudicare il capitalismo italiano quante volte la sinistra ha sbagliato strategia perché la sua strategia era sostanzialmente fondata sull'attesa della catastrofe del comunismo del capitalismo magari di nuovo in in questi in questa condizione di crisi riemerge era questa concezione sarebbe un altro errore a mio parere però credo che si debba riconoscere che non soltanto la dimensione quantitativa
Ma anche la capacità di essere classe generale della classe operaia si è venuta riducendo con riferimento alla evoluzione della struttura della società della quale noi viviamo
E mi sembra che qui ci sia una lettura direi prevalentemente politica che ha il pregio di questo libro
Ma che rispetto a questi mutamenti così profondi dal punto di vista strutturale rischia di non far cogliere in modo pieno cambiamenti che sono stati reversibili
E che chiedono alla sinistra una cultura diversa da quella del passato cioè io credo sia molto difficile immaginare di ricostruire la sinistra
Recuperando dal passato l'opera Isma'anche se localismo è stato nel passato una grande forza anche dal punto di vista democratico della sinistra italiana in modo particolare
Ecco queste sono le riflessioni che io vorrei fare
Come dico partendo dalla considerazione che questo un libero
Che si rivolge io credo principalmente a coloro che partecipano a questa nuova esperienza di costruzione del PDS con la preoccupazione
Direi Gorbaciov Viana se posso dire così
Che non si perda in questa nuova esperienza quella che è stata la forza della tradizione democratica del comunismo italiano
E nello stesso tempo con un accenno finale rivolto a Rifondazione
Mi pare che
Le cose che Minucci cui dice
Hanno evidente questa preoccupazione di mantenere un dialogo in quella direzione che però Rifondazione riconosca che sarebbe un grande errore chiudersi solo nella vecchia esperienza perché i fatti nuovi che avevano caratterizzato anche la crescita elettorale dei comunisti in Italia nel corso degli anni sessanta e settanta corrispondevano tutti
Alla capacità di aprirsi al di là del Vecchio
Comunismo secondo la logica del nuovo partito alle realtà nuove che si determinavano nel nostro Paese
Ringrazio l'onorevole Donato ed ora diamo la parola all'autore del libro ha da
A Minnucci
E colgo l'occasione per invitare poi tutti presenti in pubblico
Alla libreria Rinascita dove si può trovare il libro a un prezzo modico
E quindi potranno coi personalmente a sono anche qui libri forse potranno personalmente poi fare le loro riflessioni oltre quelle che stiamo udendo stasera
Minucci sì
Io mi rendo conto non solo per la mia situazione personale ma perché vedo
I volti e le mosse in compagnia degli amici insalate comincia a far freddino o mi sbaglio e quindi vorrei proprio tagliare molto
Molto di quello che potrei dire anche stimolato dalle cose dette qui dal da tre amici e mi fa piacere fra l'altro che di discutere di un mio libro con tre che sono tre personaggi che sono molto importanti nella vita politica italiana ma sono stati e sono miei amici dal tempo immemorabile soprattutto Diego e
Guido Bodrato torinesi
Come me io ero torinese d'acquisto ma abbiamo lavorato credo per me
Almeno venticinque anni insieme fin dall'età più giovane ci siamo abbiamo avuto un molto spesso l'occasione di scambiarci le idee poi con
Diego quasi diciamo in B in modo familiare avendo vissuto al Giornale nostro e e nella vita
Privata anche come due grandi amici
Beh li ringrazio intanto ringrazio Giannetto per le cose band dette di questo libro
Non voglio dire ipocritamente non meritate anzi mistero che appunto le cose dette stimolino molti amici e molti compagnia a leggere il libro appunto non costa molto non ci vuole molto a leggerlo perché è un libretto agile mi sembrano sono centoventi pagine un po'truccate
Perché la al sono pagine Brevi insomma
Mi auguro che sia una lettura interessante perché effettivamente Guido poco Bodrato poco fa l'osservava non è un libro di analisi generi Pieralisi possono risultare non sono lunghi ma talvolta anche noiosi
L'analisi io ho cercato di farle il retroterra analitico di questo libro
è un libro che è uscito tre anni fa
Chi è stato ricordato qui
Da da da da qualcuno degli oratori intitolato i comunisti l'ultimo capitalismo l'ultimo non
Fu per sempre diciamo è ma l'ultimo come l'ultimo di una teoria di capitalismi mi interessava mettere in rilievo che non c'è un capitalismo assoluto ce ne sono tanti e ce ne saranno ancora probabilmente
Questo libro era invece un'analisi abbastanza densa Fulvio con
Credo abbastanza attuale mi fa piacere che così sia stato riconosciuto da molti critici anche da avversari politici e così via il libro attuale invece è un libro il ultimo quello uscito in questi mesi
è un pamphlet c'è un libro polemico polemico all'interno del del
Vecchio ceppo comunista dalla famiglia comunista italiana diciamo e quindi anche del PDS e non esito a a rilevare che la polemica è il succo di questo libro polemica anche con compagni con amici eccetera
Polemica assenza
Senza come dire senza ipocrisie perché penso che
Il nostro partito il PDS ma tutta la sinistra Traverso in un momento così difficile che chiunque la la possibilità di dare un contributo pur modesto di idee
Di discussioni di critica deve farlo altrimenti rischiamo davvero di non uscire da questa crisi e non siamo usciti da questa crisi
Votata colto molte delle cose così come del resto Diego delle cose
Che intendevo dire che intende detto in questo libro voglio solo
Correggere una cosa ma non polemicamente ma per capire la il dramma che ha vissuto la democrazia italiana in quest'ultimo ventennio
Proprio perché il tema fu fondamentale la il quesito fondamentale del libro è come mai un grande partito della sinistra
Il solo partito comunista dell'Occidente ad aver raggiunto un livello di consenso così grande no più del più di un terzo dei voti
La l'aver raggiunto la soglia del Governo del governo del Paese come mai poi c'è stato questo declino fino al
Diciamo al l'ottantasei ottantasette poi il crollo di questi ultimi cinque anni la caduta di questi ultimi cinque anni come mai come si spiega quali sono le ragioni qui c'è la polemica e bisogna
Di scioglierlo questo questo nodo se vogliamo poi capire anche il che fa ecco ma a Bodrato voglio dire che per rispondere alla domanda perché nella caduta perché l'insuccesso
Della politica e di avvicinamento dei comunisti al governo
Del diciamo la la svolta berlingueriana e così via credo che non si possa solo attribuire alle resistenze opposte Guido
Dai comunisti all'interno del partito comunista la politica berlingueriana Predappio alla strategia del compromesso storico
Che certamente era una grande strategia e non una politica governativa voglio dire qualche sì si è tentato di farla passare per una banale
Banale pateracchio governativo non ci fu solo la resistenza interna del PC ma ci fu una resistenza fortissima
E determinante secondo me nella DC nel mondo cattolico e poi non parliamo di tutto il resto non dimentichiamoci che comincia di lì
La la la campagna la la la crociata o se volete lo stillicidio di attacchi del del Partito socialista
Craxiana che Craxi nasce viene avvocato diciamo in tutta quella polemica e viene fuori come il personaggio che deve guidare il partito socialista la rottura alla alla fine di un esperimento
Di avvicinamento al governo del partito comunista e non dimentichiamo Guido che
E il il la rottura dell'unità nazionale sia
Per una per una
Forzatura come dire per una horror resistenza accanita e
E anche di tipo non solo moderato molto conservatori interno alla DC
Il il il buon Moro il povero Moro fu costretto a fare dei discorsi così la Solari ma ve lo ricordate il discorso del gruppo parlamentare il discorso di Benevento si trovò di fronte una DC che resisteva tutti a tutti i costi e pur accettando che si andasse a un governo tra contrattato con il Partito comunista ma senza il Partito comunista
E però poi se c'è un governo guidato da Andreotti tutto composto a destra
Guidata da Ricordi e ricorda che se non ci fosse stata proprio quel giorno il rapimento di Moro forze questa composizione di destra che si volle dare al governo con tutti i ministri scelti a doppio quasi tutti forse quella era già un'occasione per di rottura
E di non partecipazione quindi certo resistenze interni al Partito Comunista Stasi un dibattito non sempre chiaro ma anche ma anche un atteggiamento cladistiche rese difficile quell'esperienza
E in qualche modo pose le con pose le premesse del suo del suo del suo fallimento ecco ma il libro che cosa vuol dire libro si svolge attorno a due interrogativi
E devo dire due questioni tuttora irrisolte ma io non ho avuto la pretesa di risolverne obolo voluto Said solo dare un contributo e spingere compagni amici a discutere ancora e a vedere a dare a loro volta un apporto a questa questione la prima questione era ad essere di tipo analitico
Perché c'è stato in questi ultimi quindici anni perché la la la questione si pone secondo me a
Come questione proprio reale di dati
Attorno alla metà degli anni settanta come mai c'è stato un arretramento è una sconfitta o una serie di sconfitte generalizzate di tutte le sinistre nel mondo guardate non c'è Paese non c'è partito dalla sinistra
Che non abbia in questi quindici anni
Ha avuto una caduta anche grave non solo il crollo dei Paesi socialisti che se volete del socialismo reale così detto che se volete viene per ultimo il fatidico ottantanove
No ma è tutta la sinistra dico partiti comunisti dall'Occidente partiti socialisti partiti socialdemocratici le sinistre cristiane e nasce da quel periodo lì proprio una una difficoltà anche delle sinistre democristiane e mi auguro che dopo gli ultimi dibattiti si creino le condizioni per uscirne
Ma certo in quest'ultimo decennio Guido la vostra
Parte nella DC a ed è è diminuita ha avuto un peso molto minore purtroppo hanno pesato gli Andreotti i Forlani è tutta questa gente oggi anche De Mita che mi sembra però sia molto poco a sinistra nella nel dibattito attuale
Della democrazia cristiana ecco come mai tutte le sinistre compresi i movimenti di liberazione del Terzo Mondo che pure negli anni sessanta e settanta avevano avuto un'importanza così grande nel formare la coscienza di una sinistra unitaria
Pensate al Vietnam manca dopo Vietnam
Come mai sono caduti come ma sono stati sconfitti il tra l'altro la domanda non è peregrina neppure dal punto di vista della nostra questione della nostra questa italiana del caso italiano perché è singolare
Che partiti così Diversi distillazione di cultura noi pensiamo anche solo ai partiti comunisti non so a quelli del potere
Dei dei Paesi del socialismo reale ma a partiti così diversi noi e i francesi noi e gli spagnoli noi i tedeschi e così via
E ma i partiti socialisti
I partiti socialdemocratici tutti hanno subito un colpo quelli che sono riuscite a resistere al governo Italia Spagna e Francia lo hanno fatto perché si sono spostati a destra parliamoci chiaro
E sono stati partitiche persino dichiaratamente nel caso di Craxi hanno detto di voler fare loro una politica la Thatcher per impedire che la facesse la destra se padre commettendo un errore ma lo hanno fatto consapevolmente
Ora perché questa è la prima domanda torna a cui
E e e né in questo contesto di un calo di un arretramento di tutte le forze di sinistra
Di una vittoria della destra dobbiamo dircelo cari compagni perché se si è assistito se si è come dire insincera su questo punto se non si dà una risposta di verità non capiremo niente il mondo si è spostato a destra
E Diego ricordava come non è stato solo un fatto di asse politico di orientamenti politici ma di cultura e anche anche Bodrato si richiamava ha un problema di cultura di cultura di orientamenti matte stanno tornando fuori di le grida naziste
Ora rende contro gli ebrei contro i neri contro ma ci rendiamo conto di quello che sta succedendo in questi giorni in questi mesi
E danni e danni che cos'è l'America la band degli Stati Uniti che sono venuti fuori dagli incendi di Los Angeles dalla dalle sparatorie contro i negri vedi c'è veramente secondo me qualcosa di allarmante in quello che sta succedendo nel mondo che cos'è il Giappone dalle cronache che si reggono fra scandali e autoritarismo
Profondo nella non solo nella vita industriale ma nella vita statale eccetera eccetera
Detto questo è che così accompagni lasciatemelo dire questo terribile esplosione prevalere di idee conservatrici pezzi da un neo zariste
Nella
Nella Russia di oggi
Nelle né i frantumi della vecchia Unione Sovietica in Polonia in Cecoslovacchia e così di che cosa succede dire della vecchia Jugoslavia ma siccome qui siamo proprio di fronte a uno spostamento a destra che fa paura
Ecco in questo contesto va studiato il caso italiano
E il il problema del Partito Comunista Italiano per un verso il caso italiano Guido sembra quasi attenuato perché è una sconfitta di tutti non ci distingue in questo caso una volta si poteva di
Rafforza il PDS ci sono altri spezzoni
Che partono dal vecchio Piccin ma certo la sconfitta ci unifica alle altre forze dalla sinistra della sinistra europea
Ecco io credo che se si dove io tento una risposta in questo libricino e vorrei continuare a lavorare su questo filone ognuno di noi ha una come dire una ossessione
Una
Fissazione ma non sono cose inutili anche la fissazione anche la specializzazione in un certo ambito su un certo filone può essere cosa utile un contributo a un dibattito generale io penso cari compagni
Che la svolta storica in Europa e nel mondo e soprattutto nel mondo occidentale ma con riflessi ovvi anche nei paesi i mi sottosviluppati
La fine dell'era industriale del fortissimo
E non è un caso che per noi Comunisti italiani questa questione sia così importante perché Gramsci ci ha dato gli strumenti dalla comprensione di questo fenomeno
L'invidia la grande industria fordista taylorista che ha dominato la scena per oltre un secolo quello che è stato chiamato il secolo americano sta lasciando oggi il posto a un'industria di audit a un'economia una struttura produttiva molto diverso da si passa dalla rigidità organizzativa
Della della fase fordista ha una grande flessibilità e articolazione attuale
E qui ci sono due aspetti io lo mi soffermo solo non mi soffermo neppure lo dico così sperando che né i compagni questo costituiscono stimolo se volete a una ricerca una discussione anche interiore
Da la la la fine di un mondo rigido irrigidito gerarchicamente no alla linea di montaggio l'operaio collettivo segna due difficoltà uno per il capitalismo
Che diciamo aveva costruito tutto sulla sulla sulla grande fabbrica
Gerarchizzata no e e e non a scanso questo modello può essere diffuso in tutta la società nell'amministrazione nella cultura nella in tutti i settori gradi nelle banche in tutti i settori dalla vita economico sociale
è una difficoltà non a caso il capitalismo da quel momento mentre fino ad allora aveva corrisposto ai problemi nuovi di crescita sociale di socializzazione
Diciamo definendosi capitalismo popolare capitalismo sociale che dà una risposta alla domanda sociale da quel momento il capitalismo torna indietro
Diventa capitalismo privatistico di tipo ottocentesco il capitalismo dell'individuo isolato dell'individualismo esasperato
Perché cerca di dare in questo modo una risposta la flessibilità e alla e alla articolazione estrema noi noi sinistra noi comunisti anche
Scommette come dire
Veniamo traditi da un'insufficienza culturale questo sì ecco il problema
Anche noi abbiamo imparato a organizzarci a far politica a elaborare le nostre idee sulla base di una concezione organi cista della classe operaia classe operaia compatta
Disciplinata un partito compatto disciplinato
La grande fabbrica un po'al modello di tutto
I Comunisti italiani in meno
Banalmente meno
Ideologicamente che altri partiti comunisti
I partiti socialisti in modo differenziato ma un po'tutta la sinistra è dominata da quest'idea oggi non siamo in crisi di fronte a questa spostamento d'accento a questo cambiamento del modo di produzione perché di questo si tratta
E del resto è impressionante come questo passaggio e da un modo di produzione all'altro fosse stile sia stato anticipato da Marx un secolo fa
Proprio sulla base di una grande intuizione intuizione scientifica non siamo stati messi in difficoltà da questo e non ci siamo più ripresi
Aggiungo ecco il il nodo qual è il punto polemico
La svolta il passaggio dal pc al PDS il modo come è stato attuato non ha risolto questo problema semmai in qualche misura lo dico come problema come parere personale ma temo che molti fatti mi diano ragione se mai lo ha un po'aggrava
Perché perché si è pensato ecco il punto vi ricordate le analisi
Iniziare i no della svolta
Si è pensato che in realtà invece le nostre difficoltà risalissero alla alla morte del comunismo anche noi abbiamo accettato questa questa espressione morto oltre il comunismo è chiaro che anche noi
Ci rimettiamo le penne o comunque ne subiamo un colpo eccetera eccetera
Io non accetto queste espressioni tipo morte del comunismo perché sono di una superficialità in provetta insopportabile ma non voglio discutere
Di questo di queste questioni qui dico solo che noi nel Gian tre anni quattro anni fa nel fatidico ottantanove del crollo dei muri
Sbagliamo la prospettiva tutti noi forse insomma non voglio dare colpe quelli e merita d'altri
Ma un po'tutta la sinistra arrivò a credere che il crollo dei muri la fine del socialismo reale autoritario delle cibi autoritari segnasse una sorta di liberazione
Di mondo più felici no in realtà assegnato la fine del bipolarismo delle del dominio di due grandi potenze in equilibrio del terrore fra di loro assegnato latini la vittoria di una sola potenza il comando di una sola potenza che oggi si sente più libera di prima di fare il gendarme unico del mondo ma guardate compagni questo non ha portato pacificazione i e vita felice per i popoli noi siamo sempre sull'orlo di una guerra endemica
E questa è la verità prima c'era un equilibrio che ci terrorizzava se volete e che doveva essere superato ma per diventare un nuovo equilibrio di pace ma un nuovo equilibrio di guerra oggi c'è uno squilibrio permanente
Basta un'anomalia nel Golfo Persico o nella Europa balcanica odore dell'America centrale o in Africa che subito partono le operazioni di polizia internazionale come la chiamate
Spiritosamente Andreotti
Sì l'accumulo hanno truppe si mandano eri gente che muore gente che combatte qualcuno che si che pretende di di controllare il mondo si piegano a questo fine gli organismi internazionali
L'ONU che cos'è oggi ma davvero pensiamo che il governo unico mondiale sognato da Berlinguer e da Gorbaciov formano scherziamo
è lui un organismo sovranazionale dipendenza di chi comanda queste il vero problema Guido secondo me e bisogna riconoscerlo senza senza infingimenti
Perché o lo superiamo ci rendiamo conto della situazione che si è creata oppure oppure è una è un dramma non sappiamo davvero come uscire da questa situazione ecco perché io credo che noi dobbiamo un po'rivedere queste questi luoghi comuni da cui siamo partiti
Dobbiamo ridare alla sinistra e mi si consenta ai comunisti italiani perché non è che sto che si sono volatilizzati solo perché qualcuno ha detto adesso passiamo dal comunismo al non comunismo queste sono frasi dico bisogna ridare a questa sinistra alla sinistra legata alle grandi classi popolari alle classi subalterne un'analisi scientifica di quello che accade
Che accade nel mondo che accade in Italia col la tesi diciamo che circola per tutto il libro l'altra questione sul che fare e che noi dobbiamo e più finisco proprio in due sia in pochi secondi poche battute
Noi dobbiamo dare un contributo a tutta la sinistra italiana e alla sinistra europea ovviamente lui lui vedere ecco io non sono ti ringrazio Guido non sono uno con lo sguardo rivolto al passato e anzi credo di essermi sempre battuto nel PC oggi nel PDS per far prevalere qualche idea nuova se possibile qualche volta sbagliando come tutti possiamo fare
Ma io credo che ci siano dei dati permanenti di una politica moderna e democratica
Della sinistra in Italia che il PC è rappresentato in modo profondo che non vanno abbandonati la politica di unità delle sinistre
La politica di vita democratica non si può contrapporre come abbiamo fatto in questi anni a volte un po'infantili mente ma dobbiamo andare con la DG io dovevo andare con il PSI
è e su questo dividerci spaccarci e così via ma proprio è una concezione infantile secondo me
Noi abbiamo avuto sempre un grande interesse per la questione cattolica nel nostro Paese per la vicenda delle sinistre democristiani di dell'intera democrazia cristiana abbia molto sempre un grande interesse per le forze socialiste per le forze democratiche più vari e dobbiamo continuare la bella sulla base dei contenuti della politica delle scelte di fondo della politica ecco ora dico
Il che fare sta soprattutto nel in questa questione secondo me
Se c'è oggi un mondo della sinistra così variegato così in difficoltà che esce da una sconfitta uscirà può uscire da una sconfitta
Qual è il contributo che si può dare sulla base del grande patrimonio di idee
E di cultura che è stato rappresentato per tanti decenni dal dal comunismo Italia che non è il comunismo staliniano
Giustamente Bodrato riconosceva il Partito Comunista contribuito alla rinascita della democrazia alla vita della democrazia nel nostro Paese il Partito comunista italiano è stato anche una fetta in una parte immensa della cultura italiana
Gramsci ha segnato un secolo dibattito un una una cultura di tutto il Paese
Le idee su due e la lettura di marzo fatta da Gramsci hanno segnali sono ormai nel sangue della gente
Nei libri
Dei pensieri anche di chi non se ne accorge anche di chi non lo sa
E il Partito comunista proprio per questo per questa sua immensa influenza culturale è stata una grande forza nel cinema nella letteratura
Nella Filosofia nel dibattito in questo se si pensa ai grandi nomi della cultura italiana quanti sono stati orientati vicini amici
Qualche sciocco anche alla sede alla televisione ieri sera avrete sentito quello piccolo Gianni zero di Cossiga quando era Presidente che faceva la cronaca del Premio Campiello la televisione tutto per dire
Sul TG uno Antonio
Parla col Bernardi che voi sapete si interessa di televisione
Tutto per dire che i comunisti in questi quarant'anni hanno soffocato la cultura italiana hanno dominato la cultura italiana per fortuna che il Campiello ha resistito tutte stupidaggini perché chi ha comandato in Italia in questi quarant'anni si sa bene
Chi aveva soldi che va al potere che aveva anche il potere di comprarsi gli intellettuali se gli intellettuali fossero stati davvero in vendita si sa chi c'erano quindi l'influenza dei comunisti è stato influenza ideale
è stata sono state le loro idee loro elaborazioni la loro cultura a avere certamente una grande influenza ma tutto questo non è sostituibile cari compagni
è rinnovabile è trasformabile muto ed a cambiarsi ma se manca questo è un vuoto che si crea nella cultura italiana e nella vita politica italiana
Io oggi a me sembra consentì liquido che quello che caratterizza la vita del paese in questo momento è la e la rende molto fragile in qualche modo la rende persino come dire inquietante almeno ai miei occhi è più agli occhi di molti di voi non è tanto che i due partiti popolari che certamente sono stati determinanti nel congiungere le grandi masse del popolo
Allora Stato democratico nelle creare come dire una simbiosi fra la vita democratica e e e il e la gente e non è che questi due partiti sono in crisi o ciascuno in modo a modo loro ma non hanno più idee
Non hanno più la forza di suggerire la Società italiana una nuova via
Nuove vie d'uscita nuove
Sì nuovi slanci nuovi entusiasmi non non non ce l'hanno loro e non c'era nessun altro questo è il punto vero ecco la crisi vera ecco perché sono in blocco
Fatto in quasi angosciato apro lo angosciava cancellata certamente dal linguaggio di chi vuole fare il militante tuttavia questo è il punto
E allora la mia provocazione la mia polemica ha proprio questo significato cerchiamo cari compagni Dinon accontentarci di niente
Di nonché l'
Vedere che basti una nuova sigla un nuovo a a risolvere i problemi dobbiamo avere mette riuscire a far diventare di nuovo protagonisti come nei momenti più alti della vita della democrazia italiana
Gli uomini le donne i giovani io dico le classi
Non dimentichiamo le perché
Ha fatto piacere vedere su un titolo un titolo sull'Unità non lo vedevo da tanto tempo le classi non sono da cancellare meno male tanto non si cancellano loro secondo me vedete come conflitti di classe torna a farsi acuti
Ma soprattutto bisogna capirle le classi le nuove divisioni di classe le nuove caratteristiche la nuova composizione sociale di una società moderna partiamo da questa analisi
Per rilanciare quella che secondo me è assolutamente indispensabile la presenza di un partito di cambiamento e se non fosse Presa come dire
Come sono
In modo ambiguo direi la presenza di un movimento rivoluzionario moderno nella società italiana
Ringrazio a nome di cui tutti credo
L'autore del libro di
L'onorevole Bono tratto Novelli signorina