Assemblea annuale della Confindustria

Io dichiaro ufficialmente aperta la parte pubblica dell'assemblea della Confindustria mille novecentonovantadue
In primo luogo
Voglio dare il mio benvenuto alle autorità
Ai nostri ospiti e a tutti gli
Con piacere ricordo che ieri la nostra Assemblea ha eletto alla presidenza Luigi Abete
A vice presidenti Carlo Callieri Luigi Orlando Giampiero Pesenti
A consiglieri incaricati Claudio Cavazza Giancarlo Lombardi
Ettore Marsiglia
Antonio Mauri e Paolo passanti
Mi rivolgo ora il mio salvo autorità signore e signori e cari colleghi
Questa Assemblea si svolge quasi in contemporanea
Con l'insediamento di Oscar Luigi Scalfaro alla presidenza della Repubblica
Permettetemi dunque di cominciare il mio intervento
Con un augurio deferente affettuoso
Al nuovo capo dello Stato
Spetta a lui
Il compito di rinsaldare il rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini
Scossi e turbati da eventi drammatici
Quali il barbaro assassinio del giudice Falcone
Di sua moglie
E della sua score
Ne siamo certi
Che il nuovo presidente
Nella sua rettitudine intellettuale e morale
Per la sua fede nella democrazia
E il suo profondo senso dello Stato e della legalità
Sia l'uomo adatto a rappresentare tutti gli italiani a rendere più limpide dell'istituzione indirizzandole verso quelle riforme ormai indifferibili
I quattro anni in cui ho avuto l'onore
Il guidare la Confindustria
Hanno coinciso con un periodo storico straordinario
Caratterizzato da una forte accelerazione del processo di integrazione comunitaria
E dal crollo dei regimi comunisti
Sotto l'incalzare degli eventi il mondo è cambiato
Il mercato unico tra pochi mesi sarà costituito l'unione politica economica e monetaria dell'Europa non è più una vaga aspirazione dei popoli ma un progetto concreto che obiettivi modalità e tempi infiniti
Le contrapposizioni ideologiche fra comunismo e liberalismo fra Est e Ovest sono finite
Il modello di democrazia fondato sul pluralismo politico
E sulla libertà d'iniziativa è risultato vincente
Esso appare oggi l'unico in grado di dare una risposta alle esigenze di crescita economica e civile dei singoli e dei popoli
Tuttavia
La rottura dell'equilibrio bipolare
Ha favorito l'emergere di nuovi problemi derivanti dai risorgendo integralismi e nazionalismi e dai crescenti flussi migratori che richiedono alla comunità
E all'organizzazione internazionali delle nuove responsabilità e capacità politiche e di sviluppo economico
In questo scenario in rapido cambiamento
La Confindustria si è battuta per affermare i valori dell'economia di mercato e della modernizzazione
Individuando in essi la condizione base
Per lo sviluppo dell'impresa per consentire al Paese di continuare a partecipare
A pieno titolo
Al processo per l'unità dell'Europa
Non ci siamo pertanto limitati a sporgere la funzione di tutela sindacale
E di rappresentanza dell'impresa ma abbiamo allargato la nostra prospettiva
Affrontando tutti i temi dello sviluppo economico civile culturale della società
Il primo cardine della nostra azione è stata l'assoluta autonomia
Da ogni condizionamento esterno
Era questo un patrimonio
Che io avevo ereditato dei miei predecessori e che oggi Losa mente salvaguardare
Nessuna decisione è stata adottata per condizionamenti esterni
Ne per istanze imprenditoriali che non fossero le espressioni della volontà dei nostri organi statutari
All'autonomia abbiamo pagato talvolta impresso dell'isolamento ma abbiamo guadagnato sicuramente in credibilità in trasparenza e incoerenza
Io non voglio dare un messaggio politico
è un compito questo che spetta oggi al nuovo presidente Luigi Abete
Eletto ieri dall'assemblea dei delegati
Desidero solo ricordare quelle che sono state le più salienti realizzazioni durante la mia presidenza
A tre di esse
Io mi sento particolarmente legato
A raddoppio della LUISS che consentirà il potenziamento dell'università
Aumentando il numero degli studenti e migliorandone le condizioni di studio
Al rafforzamento della nostra struttura a Bruxelles
Che conferma l'impegno e la vocazione europea della Confindustria
Alla creazione dell'Istituto per l'Ambiente
Che in piena autonomia studia i problemi ecologici sotto il profilo economico tecnico e giuridico
Oggi
Interpretare le esigenze dell'impresa significa anche operare per l'affermazione di valori e di interesse generale
Per questo abbiamo fatto in questi anni il massimo sforzo per accentuare il nostro ruolo propositivo
In questa chiave si spiega anche l'impegno della Confindustria sui grandi temi della finanza pubblica del fisco del verso le stelle
Delle infrastrutture e dei servizi
Altrettanti aspetti cruciali per migliorare la Bild in cui operano le imprese ed accelerare così la trasformazione del Paese
Rafforzando nella competitività
E su questa linea
Di modernizzazione del Paese
Che abbiamo ricercato punti di convergenza con le altre componenti rappresentative della nostra società
Con il mondo politico e sindacale
Come con le altre organizzazioni imprenditoriali
Noi ci siamo sforzati di essere sempre costruttivi ed obiettivi quando abbiamo espresso critiche
Aspre talvolta lo abbiamo fatto per difendere gli interessi dell'economia e di tutta la società italiana
Non abbiamo mai assunto nei confronti del governo dei partiti o di altri nostri interlocutori
Atteggiamenti dettati da motivi di interesse corporativo
Ma sempre per sollecitare soluzioni ai problemi del Paese
Cioè valso anche ed in particolare per il tema delle riforme istituzionali
Che attiene alla responsabilità primaria della politica
E nel quale la Confindustria ha ritenuto di intervenire
Per dare il suo contributo di parte sociale attenta agli interessi generali
Noi ci siamo battuti contro la criminalità organizzata
E contro le commistioni improprie tra politica ed affari
E le vicende di queste settimane confermano la validità della nostra diagnosi e delle nostre proposte di cambiamento
Con lo stesso spirito costruttivo
Noi abbiamo operato nel campo sindacale
In cui la nostra responsabilità e primaria
Fin dall'inizio del mio mandato
Io ho cercato di coinvolgere il sindacato
Nell'esame congiunto dei grandi problemi della dinamica del costo del lavoro e della riforma della struttura del salario
Ciò
In relazione soprattutto alle differenze di condizioni esistenti negli altri grandi Paesi industrializzati e particolarmente in quelli europei
Certo
Mi resta il grande rammarico
Che non sia stato possibile concludere il negoziato sulla riforma della struttura del salario dei livelli di contrattazione
E dar vita così a nuove relazioni industriali più moderne più europee
Capaci di assicurare quell'efficace politica dei redditi che condizione essenziale di competitività per l'impresa e per il sistema Paese
Tuttavia il protocollo del dieci dicembre scorso anche se non risolvente dal punto di vista quantitativo
Costituisce una svolta per la prima volta governo sindacati imprenditori hanno sottoscritto un accordo che riconosce la necessità di arrestare
O comunque ridurre le indicizzazioni al fine di combattere l'inflazione
Questa è la strada per avvicinarci alle condizioni in vigore negli altri paesi europei
E in quelli più industrializzati con cui dobbiamo competere
E non dobbiamo abbandonato
Abbattere l'inflazione
Aumentare il livello di competitività dell'impresa e che difende il livello d'occupazione sono obiettivi di carattere generale
Autorità signore e signori cari colleghi per quattro anni io sono stato alla guida degli imprenditori
Una parte sociale importante per il Paese
Io ringrazio la Confindustria
Ringrazio gli imprenditori che mi hanno eletto e mi hanno sostenuto
Ringrazio tutta la struttura
Ringrazio anche i rappresentanti delle istituzioni e della politica dei sindacati della stampa
E l'opinione pubblica
Con cui mi sono confrontato
A tutti debbo in qualche misura l'esperienza che ho vissuto che mi ha gratificato come uomo e come imprenditore
Ho trascorso quattro anni straordinari
Ricchi di eventi e di emozioni
Anni lunghi
Per l'eccezionale varietà degli impegni ma anche consentitemi di citare un verso di Montale corti come giorni
Per l'intensità con cui sono stati vissuti io lascio il mio mandato con serenità e senza rimpianti
è giusto che sia così
Il nostro Statuto prevede un massimo di quattro anni di presidenza per consentire alla rotazione delle cariche che è garanzia insieme e di democrazia interna e di energie nuove al servizio della Confindustria
Lascio il testimone a Luigi ha detto
Che è un uomo un imprenditore che conosco profondamente e che ha collaborato con me in questi anni sempre con grande impegno capacità e lealtà
Ad Abete io esprimo stima e l'amicizia
Insieme la certezza che guiderà una Confindustria assolutamente autonoma
Sempre più casa degli imprenditori
Con l'ambizione e la capacità di interpretare le esigenze di cambiamento e di progresso della società italiana
Grazie
Vi ringrazio molto e ho dato la parola al presidente della Confindustria vigente
Autorità signore e signori cari colleghi
L'assemblea generale pubblica e nella vita di Confindustria l'occasione in cui si fa il punto sul cammino dell'organizzazione
E si traccia la vota per nuovi traguardi
Questa Assemblea avviene in un momento grave della storia della Repubblica
In una società normale
Un'associazione d'impresa non dovrebbe occuparsi di fenomeni criminali
Ma in questi tempi difficili anche noi componente attiva della società vogliamo impegnarci in questo compito civile
Ancora dopo tanti è caduto un uomo giusto Giovanni Falcone
Siamo sgomenti di fronte a tanto di spregio per la vita umana
Noi siamo a fianco dello Stato
Uno stato di cui lamentiamo le gravi deficienze
Ma di cui difendiamo i valori e che vogliamo più capace di proteggere i cittadini e coloro che in prima linea difendono questi valori
Uno stato che sia capace di interpretare il bisogno di giustizia e l'esigenza di cambiamento
La rottura dei vecchi equilibri politici economici sociali impegna tutti ad un adeguamento permanente delle strutture istituzionali dei meccanismi e delle prassi consolidate dell'agire
Nella molteplicità degli sbocchi possibili di una realtà che presenta un numero di variabili elevato quanto mai in passato dobbiamo ritrovare comunanza di indirizzi
Per fare emergere i valori della democrazia politica e sociale dello sviluppo economico e della diffusione del benessere
Confindustria
E oggi un punto di riferimento
In forza della sua della sua autonomia da ogni condizionamento della sua capacità propositiva
Grazie all'impegno di tutti i presidenti che mi hanno preceduto
A Sergio Pininfarina un ringraziamento particolare
Per la qualità del suo impegno per Confindustria e per l'amicizia nella nostra collaborazione
Confindustria è una grande associazione d'interessi
Attenta ai problemi generali del Paese guidata dai valori della società aperta
Gli anni Novanta per il tumultuoso processo di cambiamento che li caratterizza era sono il terreno più congeniale agli imprenditori
La cultura dell'impresa e cultura del cambiamento
Siamo chiamati ad operare in una realtà in cui nuove regole devono disciplinare le relazioni tra le imprese il mercato le società le istituzioni
Queste nuove regole assumeranno significato e forza soltanto se ciascuno sarà in grado di fare finalmente la propria parte
Senza pretese di vecchie o nuove centralità se riusciremo a rimettere insieme i due società quella dei diritti e quella dei doveri che sembrano essere sempre più alternative in un unicum che ne valorizzi entrambe
Sul fondamento di una nuova responsabilità individuale e collettiva
Oggi hanno industriali spetta la responsabilità di contribuire a delineare con estrema determinazione sugli obiettivi e con piena consapevolezza dei limiti del nostro ruolo
Gli itinerari che l'economia e la società dovranno seguire per un domani di crescita economica di prosperità sociale di sviluppo civile
Negli ultimi cinquant'anni il mondo ha camminato velocemente sono cambiati gli assetti politici l'economia la cultura le caratteristiche sociali
Anche l'industria sotto la spinta dell'innovazione tecnologica e dell'apertura dei mercati si è profondamente modificata
Dalla originaria contrapposizione dei due blocchi si è passati ad un assetto più articolato per l'emergere di nuove realtà
Si sono aperti nuovi orizzonti all'estensione dei modelli occidentali di democrazia e di valorizzazione dei diritti dell'uomo
Ma questa epoca contiene in sé anche i germi di nuovi stabilita
Per la debolezza delle istituzioni transnazionali di governo della politica e dell'economia per le tensioni e le conflittualità locali per l'esplosione di contraddizioni politiche etnie e sociali allungo compresse
La contrapposizione fra Nord e Sud anzi per alcuni aspetti appare accentuarsi ponendo ai Paesi industrializzati il grave problema di far fronte a masse crescenti di popolazioni alla ricerca di dignitose condizioni di vita
Una domanda che richiede politiche capaci di coniugare la ripresa dello sviluppo con una solidarietà responsabile
Rivendicherà con risultati grazie ho chiesta ci vuole Talato ma era scomparsa
In questo quadro l'Europa cerca di emergere faticosamente come soggetto politico unitario
Proprio nel momento in cui sono mutate le costruì le condizioni della sua costruzione originaria in conseguenza dell'unificazione dalla Germania e della prospettiva di allargamento ai Paesi dell'Efta e soprattutto a quelli dell'Est
L'Europa appare oggi in grado di competere nel mercato globale con le grandi aree economiche che ruotano attorno agli Stati Uniti al Giappone ma questo non avviene senza difficoltà
I Paesi europei ieri hanno scelto di scommettere sul mercato unico oggi inizia la sfida di realizzare per la prima volta nella storia dei popoli una nuova unità statuale costruita senza guerre
Senza i vincitori né vinti fondata sul pluralismo politico e sociale e sulla libertà di mercato
In questo processo l'Italia è rimasta impantanata nel doppio conflitto quello geopolitico e quello socioculturale
Che ha richiesto una costante mediazione fra le esigenze dello sviluppo e quelle di una società debole
L'equilibrio è stato garantito con ingenti risorse pubbliche destinate a vaste categorie sociali e funzionali all'acquisizione di consenso in presenza del rischio del comunismo e di una elevata conflittualità anti-sistema
In questa chiave si spiegano lo scambio fiscale degli anni sessanta la dilatazione dello stato sociale degli anni settanta lì per garantismo nel mercato del lavoro
Sono stati IST tasselli di un patto sociale in proprio per consolidare l'aspetto democratico del Paese
Un obiettivo conseguito pur con molte contraddizioni
Ma questo modello assistenziale è entrato in crisi per l'accumulazione del debito pubblico da esso stesso generato e per l'apertura dei mercati internazionali
Negli anni ottanta la risposta dell'industria le difficoltà di competitività è stata la ristrutturazione essa ha investito soprattutto i processi e ha consentito di compensare gli aggravi dei costi
Con l'esaurirsi dalla positiva congiuntura internazionale tutti gli squilibri solo di emersi bruscamente le imprese incontrano crescenti difficoltà corriamo rischi reali di deindustrializzazione e disoccupazione
Le ragioni della crisi odierna sono essenzialmente tre
L'espansione della spesa pubblica ha prodotto una situazione finanziaria dello Stato ormai insostenibile
La dilatazione della funzione redistributiva dello Stato sussidi pensioni posti pubblici ne ha progressivamente soffocato le funzioni di erogatore di beni fondamentali ordine pubblico giustizia istruzione
Infine la cultura dell'assistenza della protezione proprio per il perpetuarsi di questi comportamenti ha inesorabilmente prevaricato quella della responsabilità e della intrapresa
Il cambiamento la flessibilità il mercato sono stati scoraggiati ed avversati
In effetti sono cresciuti i redditi e le libertà individuali
Ma è diminuita l'eguaglianza delle opportunità
Si sono diffusi privilegi corporativi la società si è irrigidita la flessibilità e la mobilità sono state vissute come una disgrazia non come occasione di crescita è urgente quindi passare da una cultura della protezione dell'appartenenza ideologica o corporativa ad una nuova cultura della responsabilità dell'identità della competizione in un sistema di regole trasparenti
Questo
Ovviamente non vuol dire escludere la solidarietà che rimane un valore nella vita degli uomini e della società
Significa passare dalla solidarietà dei mezzi alla solidarietà dei figli cioè passare da una solidarietà svincolata dalle compatibilità economiche
Che si ritorce contro gli stessi ceti che si illudeva di proteggere ad una ispirata a criteri di efficienza e responsabilità in grado di dare risposte permanenti
E concreti ai bisogni
Alla politica spetta guidare questa di fondazione del Paese lasciandosi alle spalle gli schermi che non esistono più
Le grandi visioni ideologiche il conflitto di classe i comportamenti collettivi basati sull'antitesi amico nemico o destra sinistra
La logica delle variabili indipendenti che continua a innervare come un fiume carsico gli atteggiamenti sociali più radicati lo scenario che abbiamo di fronte richiede che vengano affrontati in modo nuovo i problemi irrisolti del vecchio assetto sociale e nuovi problemi che si affacciano all'orizzonte degli anni novanta
Tra i problemi ereditati dal passato
Ancora irrisolti almeno cinque hanno il carattere di priorità l'inflazione
Che nel nuovo regime di cambi fissi e di competizione globale minaccia la sopravvivenza stessa dell'apparato produttivo innescando processi di di deindustrializzazione e di disoccupazione diffusa
La finanza pubblica gravata da un debito di un milione e mezzo di miliardi che distorce il funzionamento dei meccanismi economici indirizza i risparmi verso impieghi improduttivi altera la dinamica dei redditi e dei prezzi
La pubblica amministrazione
Deresponsabilizzato retorica demotivata dalla eccessiva invadenza dei politici che non è più in grado di garantire una corretta applicazione delle leggi e che spesso si fa complice del malcostume nel rapporto politica affari le relazioni industriali ancorata a vecchi schemi conflittuali e troppo spesso ancora pregiudizi ideologici
Che ostacola la crescita della produttività e non consentono di tutelare i veri interessi di chi lavora e soprattutto i bisogni di chi non ha lavoro
Il corporativismo economico e sociale
Che senza più regole generali e legittimazioni riconosciute
Tende a irrigidirsi in gruppi di pressione che occupano le istituzioni le banche le stesse imprese secondo uno schema neo feudale che estende l'area della disaffezione della deresponsabilizzazione e fa aumentare il numero degli esclusi
Accanto a questi cinque Problemi vecchi irrisolti fondamentali nella transizione dal vecchio sistema consociativo alla Società aperta si pongono nuovi problemi
Risponda alle domande di qualità della vita che fanno emergere nuovi bisogni immateriali e materiali
Modernizzare lo Stato conciliando lo con la richiesta di autonomia che sale dal Paese senza aumentare i costi pubblici senza rinnegare l'esigenza di equilibrio trarre forti aree deboli del Paese
Rendere compatibile la tutela ambientale con lo sviluppo economico colmare il deficit infrastrutturale del Paese in un momento di scarsità di risorse pubbliche
La Società aperta
Ampie l'orizzonte dei problemi ma offre anche l'opportunità per risolverli innalzando la soglia del progresso economico e sociale
Le imprese gli imprenditori sono pronti a nuove equilibrio tra democrazia sociale e democrazia politica e chiedono altrettanta prontezza e capacità di risposta dallo da coloro che sono stati chiamati a governare
E qui si evidenzia il problema dei problemi il ruolo della politica
La politica
L'arte cioè di risolvere i problemi complessi nell'interesse della Società dei cittadini strambo stando chiaramente una crisi di identità
Dopo il periodo delle grandi scelte delle grandi idealità purtroppo la politica è diventata amministrazione o peggio molti politici sono diventati amministratori
Amministratori senza un progetto e quindi molto più tesi a dividere la torta dell'esistente che a cucinarli una nuova non dobbiamo demonizzare tutto ma questa classe politica deve misurarsi con il nuovo assumendo rischi del nuovo se non vuole essere travolta dalla forza delle cose
Cambia il mestiere dello Stato cambia la funzione dalla politica
Prima doveva garantire il cittadino da questo o quel problema oggi deve perseguire un progetto di sviluppo tenendo in equilibrio interessi individuali e collettivi ma avendo ben fermi gli obiettivi di crescita generale
Il Paese le intese non possono attendere oltre il tempo e la scriminante per la efficacia di ogni sera
Occorre di fronte a tutti questi problemi individuare alcuni punti fermi
A noi sembra che tre abbiano dignità prioritaria
La società Perk
Il primo l'affermazione delle regole della società aperta
Flessibile meritocratica competitiva
E se l'alternativa al modello neo corporativo verso cui negli ultimi anni sta scivolando sta scivolando la società italiana organizzata in gruppi di interesse che mediano liquidi l'equilibrio distributivo si spartiscono lo Stato
La società aperta pone al centro il cittadino e l'iniziativa individuale
Vede il mercato anzitutto come opportunità di scelta di mobilità sociale
Tutela i diritti dei cittadini verso i poteri dello Stato e la pubblica amministrazione
E quelli dei consumatori verso le imprese
Responsabilizza il singolo nel determinare la sua posizione nella scala dei redditi lo Stato fissa le regole garantisce servizi e infrastrutture la politica indica le grandi direzioni di marcia la solidarietà tutela solo chi ha veramente bisogno
La sintesi di questi valori segna la sconfitta della politica intesa come pura intermediazione nella presunzione che essa assicuri un risultato superiore a quello che si ottiene dal libero interagire dei soggetti all'interno di un quadro istituzionale forte dominato per questi motivi
Non hanno più senso nuovi esperimenti consociativi
Che non potendo nulla decidere nulla risolvano
Il secondo punto fermo
è il diritto di stare in Hopa è una scelta irreversibile su cui edificare il nostro domani
Di fronte alla gli emergenti tentazioni protezionistiche e di chiusura dei mercati internazionali
Scusate
Prego prego
Prego sì però
Sto
Di fronte agli emergenti tentazioni protezionistiche
Obiezione dieci mesi
Di fronte alle di emergenti tentazione protezionistica tanto per la terza volta di superare il protezionismo di fatto che viene realizzato da alcune situazioni
La Società dei diritti e dei doveri deve valere per tutti e per chiunque per qualunque mestiere abbiamo rispetto del lavoro regionali dei giornalisti e dei fotografi ma l'orale rispetto del nostro di fronte agli emergenti tentazioni protezionistiche e di chiusura nei sistemi nazionali la strada della piena integrazione europea è quella vincente fuori dall'Europa l'Italia non riuscirà a realizzare più elevati livelli di civiltà non ci nascondiamo e le intese rimasti che lo dimostrano che l'ingresso in Europa è un impegno molto costoso
Che si paga governando nel breve periodo il processo di crescita della domanda interna e colmando rapidamente le deficienze di competitività del sistema Paese
L'integrazione europea non è un'operazione di addizione di singoli mercati ma la creazione di un nuovo spazio in cui interagiscono i produttori e consumatori in cui ciascuno è libero di scegliere i prodotti ma anche di localizzarsi fecondo la maggiore convenienza l'internazionalizzazione quindi non è un vincolo né un limite ma un grande fattore di libertà per i cittadini e per le imprese
Il salto che oggi dobbiamo fare
E quello dell'Europa consapevole il passaggio cioè da un'adesione entusiastica ed emotiva ad una scelta cosciente basata su comportamenti appropriati
Il terzo
Punto fermo è fare sviluppo un forte tasso di sviluppo è necessario per dare risposta alla domanda di qualità della vita che cresce nella nostra società
Per allargare la base del benessere a Kimi ancora escluso per contribuire al riassorbimento degli squilibri regionali esistenti in particolare del Mezzogiorno
La vera risorsa del Paese è l'imprenditorialità diffusa e questo il nostro Delta competitivo nella competizione internazionale
Questo ricco giacimento nazionale deve oggi misurarsi con mutate esigenze finanziarie con i problemi dell'innovazione di prodotto con una domanda di qualità e affidabilità anche di servizio
Per riuscire in questo sforzo è necessario che l'imprenditore posso operare in un contesto idoneo possa programmare la propria attività con relativa certezza sui costi da affrontare nell'ambito di regole semplici e uguali per tutti
Senza privilegi e distorsioni imposti da soggetti monopolisti pubblici
Senza soprattutto il sovraccarico di costi determinati da un'inflazione che gli viene dall'esterno e che non può essere assorbita nei prezzi ormai vincolati dalla competizione internazionale
Certo
C'è un grande problema di sprechi inefficienze certo c'è un grave problema di inquinamenti mio alitosi Cetto c'è disuguaglianza di prelievo fiscale tra categorie di cittadini e dice scritti
Ma grave errore sarebbe coltivare l'illusione che bastino i due le l'inefficienza punire l'intrallazzo colpire gli evasori per risolvere i nostri problemi
Esistono squilibri strutturali da sanare e non sono più possibili terapie graduali Ste
L'ottantanove ormai è storia il novantasei è già oggi
Su questi punti fermi noi dobbiamo cercare di raggiungere i nostri obiettivi
Che riguardano lo stato e l'economia
Lo Stato e la società l'economia l'industria nell'ambito del rapporto tra Stato e società gli aspetti su cruciali sono la riorganizzazione del settore pubblico e la formazione dei giovani
La riorganizzazione del settore pubblico richiede in via prioritaria la Burgo tua dalla burocrazia centralizzata
E il ridimensionamento della funzione redistributiva
Il decentramento amministrativo questi deve essere fondato su principi rigorosi di bilancio e su un'ampia autonomia impositiva con un assetto fiscale che assicuri la certezza e l'invarianza del prelievo
Il decentramento deve essere adattamento alle domande della collettività non burocrazia giunta è pertanto essenziale la cancellazione degli organismi centrali le cui funzioni vengono decentrate
La risposta vera alla domanda di regionalismo e nella definizione non solo delle competenze ma della quantità di risorse che devono essere prelevate gestite ai diversi livelli di governo ciò richiede una contemporanea riformare il sistema tributario che semplifichi imposte aliquote ampli la base imponibile sposti la pressione dalla produzione al consumo
La mancata risposta questi problemi ha innescato il conflitto per la ripartizione dei carichi fiscali tra coloro che producono reddito ai quali sono richiesti crescenti oneri e coloro che beneficiano delle tutele e dei trasferimenti pubblici
A questa causa anche se non soltanto ad essa sono riconducibili le tentazioni localistiche
Nell'ambito della riorganizzazione del settore pubblico la funzione di produzione dei servizi collettivi andrebbe scovate separata dall'amministrazione pubblica
E ogni trasferimento di fondi dovrebbe essere rigorosamente limitato per stimolare nella gestione su base economica e incentivarne la privatizzazione
L'intero sistema degli appalti e delle forniture pubbliche vari organizzatori in base a principi di reale concorrenza e trasparenza e questa peraltro la risposta Aido uno dei gravi problemi morali del Paese
Questo problema esiste
Lo sappiamo tutti e non da oggi è la conseguenza di una crescente deresponsabilizzazione di nove vecchie e male applicate di singoli comportamenti delittuosi
A questi giustamente la magistratura sta dedicando puntuale attenzione
Occorrono però regole nuove per disciplinare il rapporto tra pubblico e privato ma occorrono anche nuovi comportamenti
è legittimo fare intermediazione sul mercato privato non è legittimo intermediare tra un potere politico per definizione discrezionali e il mercato
Perché allora perché allora è un'autentica qualificazione dell'offerta non si organizza presso una istituzione pubblica che potrebbe essere la Camera di Commercio il registro delle imprese
Perché gli albi fornitori continuano ad essere decisi dalle stesse amministrazioni che appaltano
Perché gli appalti non possono essere fatti con progettazioni esecutive complete che obblighino l'impresa costi definiti
Perché non realizzare un monitoraggio sui tempi e sui modi dell'azione pubblica
Il prossimo futuro sarà certamente difficile
Da un lato la tentazione di vedere in ogni situazione l'intrallazzo
Dall'altro il rischio di una burocrazia che trovi molto più comodo decidere di non far nulla
Ma il Paese ha bisogno di andare avanti di crescere e per questo ha bisogno di infrastrutture e domanda pubblica ben gestita le risorse economiche sono poche e tali rimarranno negli anni prossimi occorre quindi immediatamente perseguire l'obiettivo delle concessioni di scopo cioè di contratti in cui l'impresa avuta la disponibilità nell'uso del territorio del servizio Progetti finanzi e segua i gestisca il tutto con risorse private
Gestire insieme due novità un più moderno sistema di appalti e un forte utilizzo delle concessioni di scopo è certamente una sfida enorme ma è l'unica possibile
L'altro aspetto del rapporto tra Stato e società riguarda la formazione dei giovani si pone anzitutto un problema di valori di volgere in positivo il giudizio antimercato ancora fortemente diffusi
Aumenta l'esigenza di una qualificazione dei processi educativi di un più stretto collegamento tra sistema dell'istruzione della ricerca e sistema produttivo di una crescita dell'autonomia didattica dalla ricerca attraverso un'autonomia finanziaria che potrebbe essere conseguita
Anche in forza di un livello di tasse più adeguato fatte salve le condizioni oggettive di bisogno
E operando maggiori sforzi per iniziative congiunte pubblico privato
Occorre valorizzare insegnanti e formatori riconoscendo loro l'importanza dalla funzione ma chiedendo anche impegno professionalità aggiornamento su questi temi continueremo a lavorare in profondità
Bisogna ampliare gli sbocchi nel mercato del lavoro favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta realizzando professionalità adeguate estendendo bene le risorse ad esse destinate
Per consentire qui lei voluti obiettivi in campo economico coglie sceglie co.co.co. coglie sciogliere due nodi
Uno di ordine generale la ricostruzione del mercato
L'altro di ordine più specifico cioè l'aggressione ai due elementi di maggiore fragilità del nostro sistema l'inflazione il disavanzo pubblico
In questo contesto si inserisce anche la questione delle relazioni industriali che costituiscono un pezzo decisivo della politica economica
La ricostruzione del mercato va attuata innanzitutto accelerando l'apertura dell'economia la concorrenza e la sua integrazione nel mercato unico in quello globale
I passaggi cruciali sono la Capria applicazione delle direttive CEE la liberalizzazione del settore dei servizi la formazione di regola dei quadri per la riduzione delle aree monopolistiche e per la gestione dei monopoli naturali
Ma ricostruirà il mercato soprattutto oggi vuol dire realizzare un ampio programma di privatizzazioni
Certo
Perché questo o con nuove regole procedure trasparenti coerenti con la logica di mercato
Ma perché qualcuno dubita ancora che applicando la regola del mercato sia possibile mobilitare le risorse per il trasferimento di grandi e piccole unità produttive quando l'esperienza anche in Paesi meno sviluppati come il Messico l'Argentina prova il contrario
Perché qualcuno teme ancora la costituzione di posizioni dominanti quando è sufficiente per specifiche situazioni prevedere una norma che fissi un tetto alla proprietà del di quote azionarie
Perché si parla tanto di azionariato diffuso e poi non si vuol cogliere grandi opportunità delle privatizzazioni collegandoli ad incentivazioni fiscali dei risparmiatori
Perché infine non si studia seriamente l'utilizzo di strumenti finanziari innovativi come i warrant per legare le privatizzazioni alla riduzione del debito pubblico
L'inflazione il disavanzo pubblico vanno frenati con una manovra decisa abbandonando quella gradualità che si è
Rivelata perdente
L'inflazione nemico numero uno delle imprese e dei lavoratori dei cittadini batterla consente la ripresa dell'accumulazione la difesa dei redditi reali dei lavoratori l'aumento d'occupazione
Il consenso sulla lotta all'inflazione e sulla ripresa dello sviluppo deve essere il collante di un progetto comune delle parti sociali per realizzare un sistema di relazioni industriali più moderno questa deve essere la linea guida l'abbattimento dell'inflazione i che in una società aperta e competitiva e l'unica strada per garantire il potere di acquisto dei salari
Nel nostro Paese non si ancora consolidata un'autentica nuova cultura che regoli conflitti di interesse omologhi diritti e doveri tra impiego pubblico e privato protegga davvero le fasce deboli e non crei gli assistiti permanenti
Una cultura che salti l'autonomia delle parti sociali a confronto in un libero negoziato e che abbia l'obiettivo di costruire un sistema di relazioni industriali che renda i lavoratori partecipi dei destini dell'impresa il luogo dove si concretizza l'autentica comunità degli interessi
Su questi presupposti occorre verificare tutta la problematica della produttività
Per la quale sono necessari nuovi criteri e più efficaci regole di misurazione e vanno ripensati profondamente tutti gli aspetti contributivi e previdenziali per uscire da un modello assistenzialistico che non ha più dimensioni gestibili
E ho mai vista in Sabina infatti
Ormai indispensabile un'urgente ridimensionamento del sistema previdenziale pubblico e la definizione di previdenza interpreti Venzi integrative individuali e collettive che generino risparmio da utilizzare per l'accumulazione
Finalmente dovrà essere data attuazione al principio che gli oneri per l'assistenza sanitaria vanno posti a carico della fiscalità generale
Nell'ambito di questa problematica
Appare necessario dire una parola chiara sugli eventi degli ultimi giorni
Noi riteniamo superato il sistema delle indicizzazioni e ci sono serie ragioni per questa convinzione
L'obiettivo di De indicizzare l'economia per vi si fraziona il Paese la considerazione che tutti i Paesi più progrediti non hanno sistemi simili la urgenza di eliminare trascinamenti aspettative
Abbiamo cambiato le tabelle le prime erano sulla finanza pubblica sul sistema del lavoro al nostro Paese il secondo sulla competitività
Sul costo del lavoro
Il no alle indicizzazioni non è un pretesto per ridurre la crescita del costo del lavoro nel breve periodo
è il convincimento che la lotta all'inflazione non è solo il prodotto di decisioni assunte a livello centrale ma anche la risultante di una miriade di comportamenti dei singoli
Senza indicizzazioni l'impresa che non può aumentare i prezzi perché stretta dalla concorrenza opporre una forte resistenza all'incremento dei prezzi dei suoi fornitori e così facendo contribuisce alla lotta all'inflazione
Analogamente la famiglia non più protetta nel suo reddito da sistemi di indicizzazione si opporrà ad aumenti dei prezzi
Modificando i suoi consumi e cambiando i suoi fornitori
La somma di questi comportamenti micro economici crea una mentalità anti inflazionistica come ci dimostra l'esempio degli altri paesi
La fine delle indicizzazioni restituisce responsabilità ai singoli di tutte le indicizzazioni quelle del cambio mutevole che hanno protetto l'industria del passato quelle dei salari che fino a ieri hanno protetto le famiglie
Altra cosa è il problema della garanzia di un reddito minimo di sostentamento per quei lavoratori ai quali oggi non si applica la contrattazione collettiva
E questo problema che può trovare varie soluzioni e che per quanto ci riguarda deriverà dal contesto dalla proposta globale che presenteremo al tavolo del negoziato
Al tavolo siete Remo senza prove né accettare pregiudiziali
Pronti a discutere di tutto per definire tutte insieme le questioni che riguardano il lavoro le sue regole i suoi costi le sue dinamiche
Ma il problema politico ed economico e capire cosa significa in questo momento l'obiettivo dell'inflazione programmata e quale deve esserne il livello avere come riferimento all'inflazione generale del nostro Paese significa subire ineluttabilmente una inflazione generata da altre diseconomie
L'obiettivo minimo allora sembrerebbe quello di Maastricht cioè rifeci al tasso dei Paesi europei più virtuosi
Ma l'obiettivo strutturale che un Paese moderno e competitivo che vuole svilupparsi con un'economia ben governata deve tendere all'inflazione zero
Quindi anche per l'Italia l'inflazione zero e la condizione di crescita e di recupero della competitività perduta negli ultimi anni
In ogni caso l'obiettivo irrinunciabile è il tasso di inflazione del paese nostro competitore più efficiente
Noi siamo diventati un grande Paese industriale grande per la tecnologia grande per lo Comazzi per l'occupazione grande per la nostra capacità di produrre reddito
E noi ci confrontiamo quindi con i grandi paesi industriali non con le media aritmetica
Il tasso di inflazione da Francia e paga due virgola sette per cento
è questo l'obiettivo minimo che dobbiamo raggiungere al più presto
Strettamente intrecciata
Con l'obiettivo dell'inflazione
Con l'obiettivo dall'abbattimento dell'inflazione
è la riduzione del disavanzo pubblico condizione chiave per partecipare all'Unione monetaria
E ora che tutti abbiamo piena consapevolezza dalla gravità della situazione finanziaria del settore pubblico
La riduzione del disavanzo non può più essere perseguito aumentando le entrate perché la fischi che signore fiscale contributiva e il livello di distruzione economica in e semplicità sono mai troppo elevati
La dimensione raggiunta dalla spesa pubblica è divenuta causa diretta di compressione della piscina
Occorre dunque frena
E o le retribuzioni dei pubblici dipendenti
Tenendo comunque fermo il vincolo di non modificare l'attuale massa salariale pubblica rallentando anche drasticamente la crescita della spesa pensionistica l'abbattimento dell'inflazione la riduzione disavanzo pubblico devono essere accompagnati da una contestuale irrilevante discesa dei tassi di interesse
Perché allora lo Stato non concretizza tale volontà accompagnando le misure di contenimento della spesa pubblica con un rapido ampliamento del finanziamento del debito pubblico in ECU
Con ciò riducendo il costo del servizio e facendosi carico esso stesso del rischio di cambio
Una politica dell'impresa deve affrontare le ragioni di debolezza del sistema Paese che consentono che consistono nella diversità dei comportamenti delle componenti produttive
Partendo dalla par condicio degli operatori occorrono integrazione culturale tra industria privata a partecipazione statale finanza servizi artigianato e agricoltura
L'integrazione richiesta anche dalle nuove tendenze dei prodotti verso l'innovazione e del mercato verso la globalizzazione che riguardano ogni componente produttiva e né omologare interessi valori prospettive
Sappiamo che anche nel mondo dell'impresa non tutti operano secondo regole di di mercato la sfida per tutti e quindi anche per noi è proprio quella di ricondurre a unitarietà i comportamenti delle imprese
Ma tutte le imprese devono poter contare sulla certezza l'uniformità dei costi e delle normative a livello europeo
Ciò vale in particolare per l'ambiente per l'energia per i trasporti
Comunque deve essere anche l'obiettivo dell'internazionalizzazione
Una efficace politica per l'impresa
Fa emergere il problema del mercato finanziario dalla sua debolezza esso va affrontato con strumenti innovativi di natura fiscale
Che favoriscano gli investimenti d'impresa e dei cittadini promuovono le concentrazioni tra piccole e medie imprese tre Minoli investimento produttivo
Per aumentare gli investimenti in ricerca occorre assicurare forza finanziaria riprese
Perché l'innovazione di prodotto è la più costosa e la più vischiosa
Perché tanto ritardo allora per varare i fondi chiusi i fondi pensione fondi mobiliari
Perché le cime fiscali più nevosi di quelli riservati ai titoli di Stato
Occorre recuperare inoltre il rapporto tra banca e impresa filo affrontato solo in termini difensivi degli equilibri esistenti e spostare l'obiettivo sull'interesse nazionale lo sviluppo
Attraverso un processo di privatizzazione e di azionariato diffuso nel sistema bancario anche gli istituti di credito saranno sollecitati alla competizione e alla riduzione quindi del costo della intermediazione in questo contesto di politica per l'impresa
In cui impresa industriale
E le altre imprese hanno obiettivi comuni abbiamo i problemi specifici
La questione industriale
La questione industriale si pone oggi nuovamente in Italia
Quasi a ricordare che ogni decennio la sfida della modernizzazione non può che riguardare l'industria in quanto motore dell'economia
Negli anni settanta questione industriale è stata rilegittimazione dell'impresa dei suoi valori
Negli anni ottanta è stata ristrutturazione di processione nazionalizzazione dei prodotti negli anni Novanta la questione industriale è il superamento del vincolo dimensionale e l'innalzamento dei contenuti tecnologici per far ciò le imprese devono essere incoraggiati a crescere rafforzarsi patrimonialmente a innovare e investire nella ricerca e nuovi prodotti
Questo richiede mercati finanziari efficienti un sistema della ricerca della formazione che affianchi i loro sforzi un ambiente urbano localizzativo che favorisca le aggregazioni le sinergie
E soprattutto le industrie hanno bisogno di fare profitti schiacciati negli ultimi anni dalla dinamica dei costi da un forte aumento di imposte e di contributi
L'Italia deve muovere più rapidamente dalle tecnologie la Buy intensi tradizionale a quelle cavità all'interno
A maggior valore aggiunto asserviti ai servizi avanzati
Dobbiamo accettare la mobilità intersettoriale ristrutturare vorrà dire più che nel passato cambiare impiego delle risorse e delle persone
La compresenza e lo sviluppo di grande impresa di impresa familiare di public company non sono e non devono essere considerate alternative
Debbono essere favorite tutte insieme
Perché la pluralità dei soggetti e degli assetti produttivi è una ricchezza dell'economia nazionale
E non va posta quindi isterica antagonismo e di questo Confindustria è stata rimarrà una testimonianza positiva
Per vincere la sfida della qualità della produzione flessibile delocalizzazione della commercializzazione anche il sistema industriale deve mutare atteggiamento e cultura
Ma in questo processo le indusse devono sentirsi vicine le articolazioni politiche istituzionali e sociali non si può chiedere all'impresa di essere produttiva innovativa avanzata in un ambiente in cui ogni fatto che tende a scoraggiare l'iniziativa reprimere il cambiamento ritardare le decisioni
La grande rivoluzione industriale tecnologica che stiamo vivendo e anzitutto rivoluzione manageriale e organizzativa
Essa parte dall'aver rimesso
L'uomo al centro dei processi produttivi sia nell'esecuzione che nel controllo
Questo modello richiede partecipazione condivisione degli obiettivi
Esige che i valori del mercato dalla flessibilità della qualità siano condivisi nella società
Impegnino il sistema dell'istruzione della formazione
Si riflettano nelle istituzioni e nelle leggi
Il rafforzamento dell'industria della sua competitività rimane fattore determinante per lo sviluppo del Paese
La questione industriale in Italia e oggi è strettamente connessa con la questione meridionale
Il problema della competitività industriale anche nel Mezzogiorno si pone come un fattore strategico
Per rafforzare l'integrativo che vita economica del paese e responsabilizzare ciascuno al proprio sviluppo
Consentitemi un inciso
Io sono figlio di un imprenditore meridionale
Che ha avuto il coraggio di rischiare
Nei giorni scorsi
Ho trovato per caso una lettera
Inviata nel mille novecentoquarantanove
A un tipografo romano
Antonio a Piquet
Mio padre
La carta intestata
Movimento Federalista Europeo
Comitato d'onore
Sulla carta intestata a Luigi Einaudi Enrico Grubman Ferruccio Parri Gaetano Salvemini Luigi Sturzo
Diceva la lettera
Caro signora Becker
Dopo aver inviato le prime tessere il mille novecentoquarantanove
Ai membri del nostro comitato dei nove e a donna Ida Inaudi
Ho il piacere
Di inviare a lei la tessera numero sette
In segno di riconoscimento per il suo continuo appoggio al nostro movimento
E per la sua meritoria attività
Con i più cordiali saluti il segretario generale alti ospite ecco io voglio
Lasciarvi io voglio lasciarvi una testimonianza
Una testimonianza che è duplice è una testimonianza della dimensione morale enzima operativa di un imprenditore
Ma è anche una testimonianza date le dimensioni di una di una dimensione che comuni a tanti piccoli medi e grandi imprenditori italiani che sono rappresentati in questa sala
E allora
Chiuso l'inciso che però era dovuto perché sentito
Torniamo all'industria italiana all'industria Diana che deve svilupparsi del Mezzogiorno
Noi
Sappiamo che si schiudono oggi per questa industria rilevanti opportunità nei mercati dell'Est europeo ma la prospettiva del due mila ci vede anche proiettati come avamposto verso il sud del mondo
Dobbiamo impegnarci quindi a utilizzare questo decennio per riequilibrare il processo di industrializzazione della nazione Italia se vogliamo cogliere questa duplice opportunità
Certo industrializzazione non vuol dire sull'industria in questa logica vuol dire impresa
Essendo impensabile un maggior dinamismo della produzione se non esiste con temporalmente una maggiore cultura d'impresa nei servizi nei trasporti nell'agricoltura nel turismo e più in generale nella gestione del fatto economico
E ciò dovrà avvenire con una forte saldatura con la politica industriale comunitaria per essere a pieno titolo nella competitività tra le grandi aree di sviluppo dell'economia mondiale
In questo scenario concludendo
Gli interessi dell'impresa che vengono a coincidere con gli interessi generali
L'impresa diviene ha fatto cattivo per l'apertura alla società mentre la società aperta in un processo virtuoso promuove l'impresa
Il modello consociativo ha prodotto finora slogan il patto dei produttori l'alleanza dello sviluppo ed altri ancora
Non serve attardarsi più ovvi pensarli oggi è tempo del fare
Ciò di cui il Paese ha bisogno
Per passare dalla cultura consociativa neo corporativa alla società aperta è una riforma istituzionale che incida in profondità sui comportamenti collettivi e io clienti quelli individuali verso i valori della libertà e della responsabilità
Gli imprenditori hanno compreso da tempo che nuove regole dello sviluppo economico e nuove regole dello sviluppo civile sono facce della stessa medaglia
Occorre una riforma delle leggi elettorali che unisca maggiormente elettori ed eletti
Occorre una riforma della governabilità che rafforzi gli esecutivi con maggiori poteri nelle leggi di spesa
Occorre una riforma nel rapporto tra Stato e mercato che separi la funzione di indirizzo e controllo dall'attività di gestione occorre riformare i i soggetti e le regole del contro
Questo è un tema sul quale Confindustria si è impegnata fra i primi e al quale continuerà a dedicarsi con la massima determinazione
Su molti punti a parole sembra crescere il consenso
Ma allora
Perché non si avvia immediatamente un'iniziativa parlamentare per le riforme
Io so che stamattina un grande applauso è stato
E messo da questa sala quando il presidente Scalfaro ha detto facciamo la commissione per le riforme bicamerale a tempo perché quella un problema del Paese chiedereste affrontato insieme
E separatamente dai problemi della governabilità economia che sono anch'essi immediati e urgenti
E perché allora noi facciamo subito meglio perché non l'abbiamo ancora fatto
Perché non si procede rapidamente a introdurre l'elezione diretta del sindaco
Visto che a parole tutti dicono di essere d'accordo
E allora
Siamo arrivati alla conclusione
A conclusione vera al nodo non di questa Assemblea ma nodo cui tutto il Paese oggi ha di fronte
Anche i partiti demolendo il reato
Le posizioni di conservazione di progresso saranno identificate d'ora in poi non tanto dalle dimensioni della spesa pubblica che per forza di cose tutti dovranno comprendere ma dai soggetti che si sceglierà di promuovere o quelli costretti alla competizione nel mercato o quelli assistiti nelle corporazioni
L'Italia non deve diventare un'area depressa nella geografia dell'Europa unita
Occorrono progetti regole ed uomini che sappiano interpretare il domani
Questo è quanto noi chiediamo per un ordinato e prospero futuro del Paese
Per una nuova fase di democrazia della società petto
Questo è anche il nostro impegno di imprenditori la responsabilità che ci assumiamo per la nostra
Generazione e per i nostri figli grazie
Grazie
Grazie e la testimonianza più bella che viene data non solo a me ma a tutti gli amici che hanno lavorato in questi giorni per esprimere compiutamente questi concetti
Penso anche una reciproca
Speranza
Un siamo comunque lo imprenditori fiduciosi che i problemi si risolvono se si vogliono risolvere e in questa fiducia cedo la parola al ministro dell'industria Guido Bodrato
Signor presidente autorità signore e signori
Questa Assemblea e consapevole della gravità ed insieme della particolare complessità della situazione del Paese
Ed anche delle specifiche condizioni nelle quali svolgo il mio intervento in quest'occasione il Governo si trova infatti a gestire l'ordinaria amministrazione in attesa che eletto il nuovo capo dello Stato l'onorevole Oscar Luigi Scalfaro
Che proprio questa mattina ha prestato giuramento prende il via il processo per la formazione di un governo che sia espressione del Parlamento eletto il cinque aprile
Il mio intervento non può ignorare questa realtà e penso sia giusto quindi limitarlo ad alcune riflessioni che definiscono il quadro di riferimento delle scelte dei comportamenti
Che si impongono al governo al Parlamento e dalle stesse parti sociali
La crisi di equilibri politici messi in discussione in modo esplicito dalle elezioni dopo mesi di rinvii logoranti
Rischia di concludersi in crisi delle istituzioni come effetti negativi che un'incertezza di questo tipo a sull'andamento della vita economica
Una caduta di credibilità conseguente al logoramento delle forme tradizionali della democrazia rappresentativa
E ha diffuso impatto con la questione morale
Rischia di delegittimare la classe dirigente in una fase di grande transizione di profondi tensioni
Che richiede invece particolare autorevolezza da parte di chi deve gestire scelte che coinvolgono tutta la società
Il barbaro ricatto mafioso con l'ombra terroristica che vi si sovrappone
Sembra volere sfidare direttamente lo Stato nel suo ruolo di garante della convivenza civile
Certo è che quando facciamo riferimento ad altri momenti altrettanto drammatici della vita del nostro Paese dobbiamo riconoscere che alla straordinaria unità morale e civile che li Cortona distinse
E che diventò la principale ragione della resistenza al terrorismo ora si contrappone una evidente rischio di degenerazione di frattura tra la società civile e le istituzioni democratiche
All'orizzonte internazionale che continua ad essere caratterizzato da una situazione di incertezza
In ordine ai tempi e alla intensità delle inversione del ciclo congiunturale
Che pure si sta delineando si aggiunge quindi un ciclo politico che influenza negativamente la capacità di affrontare gli aspetti di carattere strutturale della crisi economica nella quale si trova il nostro Paese
Il documento approvato la scorsa settimana dalla comunità è in questo senso esplicito
E delinea la minaccia di una nostra emarginazione da un processo di crescita del mercato unico cresca essenziale per il nostro futuro
Dopo aver detto che l'Italia con ogni probabilità non sarà in grado si dodici fare i criteri di Maastricht
Si afferma in quel documento che un tale esito data la dimensione dell'economia italiana potrà avere serie ripercussioni negative sull'intera comunità
Si deve in verità sottolineare che la comunità giunge a questa conclusione dopo avere condiviso le analisi della relazione di cassa presentata dal ministro del Tesoro il venticinque marzo
Che già collocava il fabbisogno del settore statale intorno ai centosessanta mila miliardi nell'ipotesi di completa attuazione della manovra di finanza pubblica decisa con la legge finanziaria e con i provvedimenti collegati
Rispetto alla gravità della situazione economico finanziaria
Va inoltre sottolineato l'impegno con il quale la Banca d'Italia ha sostenuto la manovra del governo attestandosi su una efficace difesa del tasso di cambio vincendo non poche pressioni a favore della svalutazione della lira
E tenendo fermo il vincolo del ricorso al mercato
Per il rifinanziamento del disavanzo pubblico
L'indicatore sul quale si fondano le conclusioni della comunità è costituito dall'incidenza del disavanzo pubblico sul prodotto interno lordo
Quell'indicatore
Rimarca la nostra distanza dall'euro e ha fatto porre la domanda se sia sufficiente affrontare il problema in termini di manovra finanziaria per quanto essa sia come deve essere rigorose determina in discussione è una dimensione della spesa pubblica che non è solo incompatibile con le entrate e tale da assorbire quasi tutte le risorse prodotte dalla capacità di risparmio della nostra società
Ma anche una qualità della spesa che appare inidonea a generare sviluppo economico ed ormai anche a garantire il consenso sociale
Questo è il nodo che rende insufficiente qualsiasi manovra che non metta insieme ad una rigorosa politica Bilancio anche una seria politica dei redditi in funzione di una reale contro Petitti vita del nostro sistema produttivo
Quando il governo per non compromettere le decisioni che il prossimo governo dovrà assumere e non soltanto in materia di finanza pubblica ha congelato gli impegni di spesa al livello attuale ha espresso questa consapevolezza
In altri termini dietro la crisi della finanza pubblica c'è una crisi più profonda che riguardo al sistema Paese
Sul sistema Paese siano ormai consolidati analisi ricordati in modo puntuale e dalla relazione del vostro presidente
Che riguardano la inefficienza della pubblica amministrazione inadeguato funzionamento dei servizi e gli effetti negativi che ne derivano sul sistema produttivo e sulla sua capacità di competere
A parità di condizioni in un mercato sempre più aperti
Per rispettare gli obiettivi di Maastricht bisogna riconoscere che questi obiettivi mettono in discussione il modo di essere dei principali istituti dello stato sociale vers dal sistema pensionistico a quello sanitario
I quali vanno profondamente riformate il proprio se si vuole evitare
Che con la loro definitiva di segregazione si disgrega anche il meccanismo produttivo con imprevedibili conseguenze sociali e politiche per lo stesso valore della solidarietà
La CEE continua peraltro a contestare anche i nostri interventi nel settore produttivo
Comune interpretazione assai estensiva è discutibile del concetto di aiuto all'impresa nel cui ambito si fanno rientrare non solo gli interventi deliberati
Per favorire la ristrutturazione del nostro apparato produttivo industriale
Ma anche la cassa integrazione guadagni e la stessa fiscalizzazione degli oneri sociali
Possiamo forse constatare che questa interpretazione nasconde la debolezza della politica sociale della comunità
In questo contesto si collocano le procedure
Che con una certa insistenza sono state aperte dalla comunità contro le leggi di politica industriale anche se si stanno in questi giorni risolvendo le procedure relative all'innovazione tecnologica e dalla legge sulle imprese minori
Domandiamoci come sia possibile ridimensionare drasticamente l'insieme di interventi sociali ed economici
Che hanno caratterizzato la nostra politica anche nella sua dimensione geografica cioè con riferimento alla questione del Mezzogiorno
Senza disegnare il quadro di una riforma di più ampio respiro
Qui si colloca le colloca l'esigenza che il Governo ha ribadito in questi giorni in coerenza con la posizione assunta con il protocollo del dieci dicembre
Di una politica dei redditi diretto a conseguire un abbassamento strutturale del tasso d'inflazione
La riduzione del suo differenziale rispetto agli altri principali paesi europei
La difesa della competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali
La stabilità del cambio ed il rispetto degli obiettivi fissati a livello europeo nell'orizzonte del mercato unico
Questa strategia del resto è l'unica che può garantire la difesa reale dei livelli di occupazione in un sistema aperto alla competizione internazionale
Il ministro del lavoro ha ribadito proprio in questi giorni la necessità di giungere ad una riforma del sistema contrattuale
Con l'obiettivo di allargare gli spazi della contrattazione ponendo fine al vecchio meccanismo di scala mobile risolvendo il problema della dinamica retributiva con un preciso riferimento al tasso di inflazione programmato
Ma anche a questo fine
Per realizzare cioè relazioni industriali che senza pretendere di eludere il conflitto sociale che si accompagna alla vita delle società industriali siano funzionali alla crescita del benessere va ricercato e costruito un arco di consensi molto ampio
Che può nascere solo dalla convergenza suo obiettivi a lungo termine in radicale controtendenza rispetto ai diritti a comportamenti che sono stati spesso vincenti nel recente passato
Restare in Europa è per noi un obiettivo essenziale
Ma proprio questa constatazione
E il carattere sempre più stringente delle direttive comunitarie
Pongono l'esigenza di una più evidente legittimazione democratica degli organi preposti al governo della comunità
E di una maggiore trasparenza delle loro decisioni
Condivido in questo senso le preoccupazioni che spesso emergono dallo stesso Parlamento europeo
E questa l'altra faccia della medaglia se vogliamo come dobbiamo volere
Una adesione sempre più convinta di tutti i Paesi alle strategie comunitarie
E se per il nostro Paese è necessario recuperare la distanza che c'è ancora tra le parole e i comportamenti concreti
è però necessario procedere con più decisione anche sul terreno della crescita politica della Comunità europea
Ciò è tanto più importante nel momento in cui la comunità deve reggere la sfida posta sul terreno politico oltre che su quello economico dal disgregarsi del regime sovietico e dall'aprirsi a nuovi rapporti in tutta l'Europa dell'Est
Il trasferimento di competenze dagli Stati nazionali al governo comunitario
Che incide in modo sempre più evidente anche sulla politica industriale valorizzando positivamente il modello della concorrenza deve essere accompagnato da una ripresa della vitalità democratica
Per evitare l'affermarsi di una visione tecnocratica che sarebbe segnata dall'impronta delle economie più forti ed ai gruppi di pressione meglio organizzati mentre il rapporto banche ma stabiliva come principio della prospettiva comunitaria che la politica della concorrenza non deve ostacolare eventuali processi di crescita delle dimensioni di impresa e di concentrazione industriale
Questa incertezza di importazione rischia di trasformare Bruxelles di una sede di contrattazione permanente invece che in un centro di emanazione di indirizzi ai quali gli Stati membri si devono attenere
La prospettiva dell'integrazione europea costituisce del resto una delle ragioni forte della stesse privatizzazioni degli enti pubblici economici e degli enti di gestione delle strutture cioè
Attraverso le quali si espresse in Italia la presenza dello Stato nella vita economica
Questo ruolo se considerato in una prospettiva storica ha indubbiamente giocato una parte significativa del processo di industrializzazione del nostro Paese
Ma per conto ha incontrato il limite di una eccessiva chiusura nell'ambito delle frontiere nazionali e la mancanza quindi di quel respiro che diventa essenziale
In una fase in cui il confronto tra l'impresa acquista un carattere globale ed investe i rapporti tra l'Europa e gli Stati Uniti e Giappone
Il Paese e i Paesi emergenti del Sud Est Asia
Associare capitale pubblico del capitale privato diventa l'occasione lo strumento per superare la contrapposizione tra pubblico e privato
In una fase nella quale la competizione sempre più sempre meno tra impresa e singolarmente considerate e sempre più tra sistema
Ciò vale anche al di fuori della dimensione aziendale
La collaborazione tra l'impresa il momento pubblico inteso nel suo significato più ampio e invero quanto mai necessaria per conferire all'economia italiana quelle caratteristiche che ancora le manca
E che la indeboliscono nel confronto internazionale non solo sul terreno economico
Gli ostacoli che incontrano le nostre impresa nel processo di internazionalizzazione sono del resto riconducibili in qualche misura a questa difficoltà di fondo ed è su questo terreno che comprende la politica dei fattori la qualificazione dei servizi il rafforzamento dei sistemi di reti
Il consolidamento del potenziamento del tessuto connettivo del Paese
Che si dovrà esprimere la volontà dell'Italia di partecipare efficacemente alla competizione a livello globale con i rischi ma anche con le opportunità che questo comporta
Alcuni passi significativi io credo siano stati compiuti in questa direzione nelle telecomunicazioni l'Italia sta investendo a ritmo di dodici mila miliardi l'anno il doppio di Paesi come la Francia e la Gran Bretagna
Nel settore elettrico lei nella programmi di pari entità ai quali si possono aggiungere consistenti investimenti privati in conseguenza della liberalizzazione normative soprattutto del nuovo regime di preti di concessione dell'energia elettrica
Infine nel settore dei trasporti ciò dal via programmi di grandi dimensioni a cominciare dai trenta mila miliardi del piano dell'alta velocità delle Ferrovie dello Stato
La portata di questi programmi è tale da poter incidere sulla struttura a medio termine dei settori produttivi interessati e soprattutto sull'armatura di fondo del sistema delle grandi reti che ci integrano al sistema europeo la politica industriale nell'ultimo anno si è espressa soprattutto su quattro linee di intervento
L'attuazione del piano energetico nazionale
La politica a sostegno della piccola impresa incentiva l'innovazione tecnologica la revisione delle metodologie tariffario con i più significativi provvedimenti di attuazione del piano energetico si è avviata la liberalizzazione dei prezzi dei prodotti petroliferi
Allineando l'Italia agli altri partners europei e si sono definiti i prezzi di cessione all'Eden dell'energia elettrica da parte dei produttori privati
Il ministero dell'industria rilasciato nell'ultimo anno cinquantacinque autorizzazioni per la produzione di energia elettrica per una potenza complessiva di due mila cinquecento megawatt
Considerando complessivamente gli investimenti che possono essere così attivati abbiamo una domanda stimabile sui dieci mila miliardi di lire
Che contribuirà a migliorare l'efficienza energetica del Paese ed a riattivare il ciclo degli investimenti
La logica seguita è stata quella di sostituire progressivamente la dialettica del mercato ai vincoli di tipo amministrativo creando condizioni di concorrenza e di più alta efficienza del settore energetico
Quanto alla piccola impresa i numerosi provvedimenti di attuazione necessari per l'effettiva operetta evita della legge trecentodiciassette sono stati in gran parte elaborati e sono ormai approvati o dall'esame degli organi di controllo
Il successo di questa legge a pochi mesi dalla sua emanazione è misurabile pur nei limiti delle risorse disponibili nell'attivazione del primo e più importante decreto
Che riguarda le agevolazioni per gli investimenti in macchinari ad alta tecnologia
I riscontri sono presenti oltre che nel numero elevatissimo di domande pervenute nella qualità degli investimenti
Ove la componente innovativa dei sistemi e fortemente caratterizzante e denota una chiara propensione delle piccola impresa di incrementare a modernizzare le proprie capacità produttive la prima impressione che si ricava dall'esame di dati è che le previsioni sul grande afflusso delle domande ci siano avverate più di sei mila cinquecento nei primi quindici giorni
Ma è in quest'anno di difficoltà economiche si sono dirette prevalentemente alla richiesta di contributi in conto capitale inoltre va sottolineato lo scarso interesse manifestato per questa legge dalle imprese meridionali
Questo fenomeno impone qualche riflessione sulla politica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno
Questo intervento va ripensato
Soprattutto Nendo conto dell'esigenza di ricondurre la politica industriale ad un unico indirizzo e di fare della politica meridionalistica un'espressione della strategia comunitaria
Per il riequilibrio regionale all'interno della comunità
Conserva poi carattere di priorità anche in un quadro di finanza pubblica restrittiva il sostegno alla ricerca e dall'innovazione tecnologica
Come ha ricordato la comunità dopo una lunga istruttoria ha confermato la compatibilità della legge quarantasei con i principi del Trattato
Essenziale a questo punto che questa legge con la trecentodiciassette non rimanga priva di stanziamenti anche in vista di un suo ulteriore affinamento
Credo infatti che si debbano potenziare l'interno di specifici distretti industriali di cui è ricco il nostro Paese le capacità imprenditoriali esistenti
E che possono essere suscitate facendole convergere su progetti integrati di interesse generale
Questo sviluppo degli ambiti di applicazione della legge quarantasei
Potrebbe utilmente consentire una nuova tipologia di interventi che in una prospettiva di medio periodo potrà correre talmente supplire all'affievolirsi di strumenti che saranno sempre meno accettati in sede comunitaria
Un ultimo richiamo alla politica delle tariffe e dei prezzi amministrati
La logica cui ci siamo ispirati nel gestire questo difficile strumento di regolazione del ciclo economico è stata quella di costruire mano a mano i prezzi amministrati con politiche di mercato
Ricercando condizioni di concorrenza e per quanto concerne le tariffe di introdurre regole di tra i scarpe in funzione degli Investimenti e dell'incremento di produttività delle imprese che operano in regime di monopolio
Anche da questo indirizzo credo sia avvenuta una sollecitazione ad un recupero di efficienza d'altra parte abbiamo ottenuto un risultato positivo sul fronte della manovra anti inflazionistica
L'insieme delle tariffe dei prezzi amministrati
Nei primi cinque mesi del novantadue ha concorso all'aumento dei prezzi su base annua nella misura dell'uno due uno tre per cento senza per questo generare squilibri nei conti a livello di singola impresa
Su questo fronte dunque credo si possa dire che si è concorso agli obiettivi della politica economica del governo anche in relazione agli impegni assunti con i sindacati
Queste decisioni hanno cercato di farsi carico di un difficile quadro di compatibilità
Contrastare il procedere di una crisi internazionali che inevitabilmente si riflette sull'economia italiana
Favorire l'integrazione del sistema europeo senza contrapposti pesanti per il nostro apparato produttivo
Concorrere a ridurre le tensioni inflazionistiche attraverso la politica delle tariffe senza penalizzare gli erogatori di servizi pubblici
Rafforzare le strutture di mercato e valorizzare la concorrenza superando posizioni di rendita favorita da sistemi di prezzi che storicamente proteggevano posizioni marginali
Alcuni risultati mi sembra si siano raggiunti è però necessario riconoscere come oggi sia impossibile una qualunque politica industriale in assenza di un solido quadro di riferimento offerto da una politica economica complessiva
Che presenti un elevato grado di coerenza nelle sue diverse componenti
Politica monetaria e creditizia politica tributaria di Bilancio politica del lavoro e della sicurezza sociale e politica della formazione quest'ultima tanto più importante in una fase di trasformazioni e di continui mutamenti
Sotto l'impulso della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie in cui il capitale umano e le conoscenze acquistano un rilievo prima
Soltanto se ogni segmento risulta coerente con gli altri e chiaramente finalizzato ad obiettivi convergenti diventa possibile fare politica industriale
Dato che è sempre più essa influenzata da ciascuno di questi fattori
Si sta per inaugurare in Brasile la Conferenza dell'ONU sull'ambiente e lo sviluppo
L'attenzione verso queste tematiche è particolarmente forte dei grandi Paesi industriali ma le preoccupazioni di un irreparabile degrado ambientale riguardano anche i Paesi meno sviluppati
Le esigenze dell'industria sembrano spesso e a volte possono oggettivamente essere in conflitto con quelle dell'ambiente
Si stenta a trovare una definizione concreta e accettata a livello generale del principio dello sviluppo sostenibile
Ma questa impostazione tutta volta a sottolineare i profili potenziali del conflitto tra industria e tutela ambientale
è in realtà parziale e non coglie l'insieme del fenomeno e le potenzialità positive che esso comprende l'ambiente non è solo un limite alle attività produttive
Certamente le necessità ambientali sono ormai parte integrante dei processi produttivi e comportano oneri aggiuntivi in alcuni casi particolarmente gravoso
Sono ordini da affrontare evitando fughe in avanti che comprometterebbero la capacità competitiva di un sunto di un singolo Paese e anche dei soli Paesi europei esposti alla concorrenza con Giappone e Stati Uniti
Ma l'ambiente è anche una grande occasione per nuovi mercati
Come è stato chiarito
L'esperienza in questi ultimi decenni ha mostrato come la tecnologia antinquinamento abbia comportato da un lato un più vantaggioso rapporto costi benefici in termini di salute
E di eliminazione dei danni all'ambiente e dall'altro una maggiore redditività le industrie per la maggiore efficienza nell'uso delle risorse
L'iniziativa della Confindustria di dar vita ad un apposito Istituto per l'Ambiente sta ad indicare una giusta attenzione a questi problemi
Che contribuirà certamente a rafforzare una utile sinergia fra le sedi istituzionali gli operatori industriali e le esigenze dell'intera collettività sempre più attenta alla qualità della vita
Con questa Assemblea la vostra organizzazione ha provveduto nel rispetto del dettato statutario alla nomina del nuovo presidente
Rinnovo con amicizia la mia considerazione per l'intensa attività coronata da significativi successi del presidente uscente Sergio Pininfarina
Rivolgo a Luigi aveva
Rivolgo a lui già venti più calorosi auguri per l'impegnativo compito con che lo attende ed una particolare apprezzamento per la sua intelligente ed ampia relazione
L'Italia ha bisogno di un vivace costruttivo dialogo tra le forze sociali di una qualificata e diffusa presenza del mondo della produzione
Di iniziative capaci di concorrere al rinnovamento della politica e dalla riforma delle istituzioni
è importante la stabilità dei governi poiché il livello della solidarietà sociale e del ciclo economico sono spesso condizionati dagli assetti politici
Tutto questo non deve però ridurre la consapevolezza che l'Italia attende soprattutto segnali di cambiamento
E pretende comportamento assolutamente coerenti con quel bisogno di legalità che dà forma e sostanza a quel patto sociale che solo può tenere insieme le energie migliori del nostro paese grazie
Evidenziamo amministra Bodrato per il suo intervento abbiamo tracciato la rotta cominciamo la navigazione
L'Assemblea è chiusa e la giunta è convocata fra un quarto d'ora in sala Giunta