Sono stati discussi i seguenti argomenti: Crisi, Economia, Esteri, Geopolitica, Globalizzazione, Immigrazione, Ispi, Italia, Rassegna Stampa, Rifugiati, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 10 minuti.
Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale lunedì ventidue febbraio due mila sedici soggetti presentiamo con l'assegno di geopolitica l'ultimo rapporto dell'ISPI intitolato e nuove crepe della governance mondiale scenari globali che l'Italia
Pubblicato recentemente presentato a Roma il diciassette febbraio scorso alla presenza del Ministro degli esteri Paolo Gentiloni un evento questo che Radio Radicale
A seguito registrato e potete ritrovare attraverso il nostro sito internet radio radicale conto Titti che cosa scrive Lispi nel presentare questo rapporto due mila sedici
Il due mila quindici ha offerto un quadro meno univoco degli anni che lo hanno preceduto sul terreno economico si sono finalmente manifestati alcuni segnali di ripresa o almeno di controtendenza rispetto alla grande crisi del due mila sette due mila otto
Sebbene anche qui in misura molto disomogenea da un Paese che da una regione all'altra più pronunciati negli Stati Uniti ancora fragile in Europa del tutto assenti nella gran parte dei cosiddetti Brix
Il quale al contrario hanno persino accentuato la propria involuzione economica e istituzionale
Sul terreno politico invece è continuata l'implosione dell'ordine internazionale tanto su scala globale tanto quanto su scala regionale e particolare proprio nel contesto mediterraneo che costituisce il quadrante obbligato della politica estera italiana
Ancora più che nel recente passato anzi collasso generale del Medioriente e le crescenti tensioni sulla sponda sud del Mediterraneo
Hanno finito per investire direttamente anche l'Europa comunitaria
Un primo segmento di connessione è stato l'aumento la diversificazione dei flussi migratori con la vera proprio esplosione della rotta balcanica a fianco di quella marittima che dalla Libia conduce in prima battuta l'Italia
Un secondo segmento è quello creano dato dalle incursioni terroristiche che hanno colpito direttamente la Francia
Ma elevando il livello della minaccia anche in tutti gli altri Paesi europei
Un terzo elemento riconnessione infine è di natura istituzionale in qualche misura persino culturale
La percezione di emergenza precipitata con la crisi migratoria che la minaccia terroristica messo a nudo infatti
Lei fragilità della costruzione anche identitaria dell'Europa favorendo la proliferazione di risposte nazionali e mettendo al minuto i difetti di coordinamento delle rispettive istituzioni compresi i servizi Intelligence soprattutto urla combinazione e la progressiva confusione
Tra emergenza profughi ed emergenza terrorismo aperto crepe persino materiali allo spazio europeo simboleggiato e dalla costruzione di muri e barriere confine tra lo Stato in un altro
Tradotte anche politicamente nel rafforzamento dei confini esterni dell'Unione e nelle restrizioni al principio di libera circolazione al proprio interno
E in ultima istanza destinati ad approfondire le divisioni politiche eritemi azioni tra i Governi che le stesse opinioni pubbliche dei diversi Paesi
Dando nuovo alimento partiti e movimenti populisti o apertamente nazionalisti
Tema dell'edizione due mila sedici dell'annuario ISPI è appunto questa proliferazione di crepe materiali e simboliche
Che rovescia l'immagine dello spazio politico ed economico internazionale
Infatti che a mente coltivata a partire dagli anni Novanta dalla maggioranza dei politici degli studiosi e dei commentatori di relazioni internazionali da una parte è franata alaggio politica aperta e armonicista dica che l'accento di quell'immagine
Invece di un mondo piatto emancipato dalle divisioni politiche ideologiche militari del passato più ordinato da qualche architettura multilivello di governance globale prefigurata dal processo integrazione europea
Quello osservato nell'ultimo anno ma probabilmente anche quello che si profila per i prossimi anni eh nella stessa Europa
Un sistema internazionale spaccato da un numero crescente di crepe politiche ed economiche
Nuovamente rivisto le sfere di influenza tentato dal rafforzamento dei confini attraversato da forti correnti Titti ISSI integrazione o come si sarebbe detto qualche anno fa di carri nazionalizzazione della sicurezza
In crescente difficoltà nella ricerca di soluzioni concertate e condivise alle principali crisi
E qui arriviamo all'altro lato della medaglia mentre fino ad almeno un decennio fa esisteva se non altro tre principali attori una forte fiducia nella capacità di gestire le crisi e appianare le crepe
Questa fiducia ha lasciato il posto quello che rischia di diventare un micidiale circolo vizioso
Da un lato che il moltiplicarsi delle crepe politiche ed economiche mette ogni volta in luce inadeguatezza degli strumenti esistenti di governance persino nei contesti istituzionalizzati come quello europeo
Dall'altro la mancanza con ritardo delle risposte concertate approfondisce le crepe esistenti che rischia di crearne di nuove come già avvenuto di fronte alla guerra civile siriana o alla crisi migratoria il primo capitolo di questo rapporto ISPI due mila sedici affronta proprio questo ripiegamento su se stesso della governance internazionale
Le risorse la disponibilità politica economica e militare alla prevenzione alla gestione delle crisi non hanno cessato di diminuire negli ultimi anni insieme alla fiducia nella possibilità di tradurre gli investimenti i risultati
Secondo la durissima lezione delle avventure in Iraq in Afghanistan e in Libia
L'obiettivo enfaticamente condiviso della transizione alla democrazia è stato sostituito da un intreccio politicamente che retoricamente spericolato
Tre richiamo cerimoniale principi democratici e il sostegno di fatto regimi autoritari come quello di assunsi in Egitto
L'intelaiatura politica istituzionale della gestione delle crisi se poco a poco strappata per effetto della crisi di efficienza e legittimità delle stesse istituzioni internazionali
L'aspirazione un ordine internazionale guidato dal suo le democrazie liberali ha dovuto fare i conti con l'impossibilità di escludere dalla gestione di un ordine internazionale efficiente potenze essenziali ma non liberaldemocratiche
Quali Cina Russia con i rispettivi contesti regionali Arabia Saudita Pakistan e Iran
Il cui l'inserimento appare essenziale per la pacificazione tanto dell'Iraq quanto della Siria
Infine la leadership diplomatiche militare degli Stati Uniti si è smarrita in una confusione strategica sempre più appariscente
Passata in pochi anni dall'attivismo spesso responsabile dell'amministrazione Bush alla paralisi dell'attuale Amministrazione Obama oltre a dare
Mantenere una disordinata accorse in ordine sparso per procurarsi sicurezza in qualche altro modo l'esitazione della politica estera degli Stati Uniti
Hanno aperto lo spazio a iniziative opportunisti degli altri Stati a cominciare dall'intervento russo nella guerra civile siriana con obiettivi politici almeno nel breve periodo più definiti e più facilmente perseguibili di quelli americani ed europei
Proprio l'attivismo Russo al Mediterraneo un anno dopo la crepa già aperta dall'occupazione della Crimea è una delle principali novità politiche diplomatiche dell'ultimo anno
Sullo sfondo di questa combinazione tra le esitazioni americane che l'attivismo non coordinato di altri attori è proseguita anche nel corso del due mila quindici la destrutturazione dell'ordine Mediterraneo mediorientale simboleggiato Attali guerre civili
In Siria Iraq insieme ma distesa fino al collasso della Libia
In questo quadro ancora molto instabile scrive gli spicchi la politica estera italiana si è sforzata che da terzi alla crisi dei contesti multilaterali che costituiscono il suo tradizionale il contesto di riferimento
Sul versante europeo Matteo Renzi fa valere con forza l'interesse nazionale più dei suoi predecessori
Ma l'inadeguatezza di Trento la missione che ha preso il posto di mare nostrum a guida italiana alla quale hanno aderito su base volontaria solo dodici Paesi membri dell'Unione europea e la scelta di Varsavia come quartier generale di Frontex l'Agenzia europea che coordina la gestione delle frontiere
Sono la prova più visibile dell'incapacità italiana di incidere guidare le scelte finali dell'Europa anche sulle tematiche che ci riguardano più direttamente
Tanto che nel bene e nel male che è stato solo quando Angela Merkel ha aperto per qualche tempo le porte della Germania che la questione immigrati è diventata un ineludibile affare europeo
Proprio l'emergenza profughi tuttavia l'Italia ha offerto la prova migliore del due mila quindici gestendo la crisi umanitaria dalla prima linea di Lampedusa e delle sue coste meridionali
Mentre di fronte alle grandi crisi euromediterranea dell'anno l'Italia si è ritagliato un ruolo chiave per la soluzione diplomatica libica culminata nei vertici di Roma del tredici dicembre
Con molte maggiori difficoltà politiche ed economiche vitali aderito al sistema di sanzioni contro la Russia
Infine di fronte alla mobilitazione internazionale controlli si sa l'Italia ha imboccato un approccio prudente sul terreno militare
Memore della catastrofe Della Ventura libica del due mila undici ma l'annuncio del Presidente del Consiglio dell'invio dici di quattrocentocinquanta soldati in Iraq a difesa della strategica dica di Mossul sembra indicare che qualcosa sta cambiando un
Penso particolare conservano in ogni caso i rapporti tra l'Italia e l'Unione europea ma romano che ha recuperato credibilità e con il sottostante miglioramento degli indicatori finanziari pubblici in particolare il rapporto tra deficit pubblico e prodotto interno lordo
L'Italia è cominciato ad avanzare richieste di maggiore flessibilità ma queste richieste si scontrano con la nuova Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker assai più dura nei rapporti con i Paesi membri della precedente Commissione Barroso
In una simile clima si è delineato tra ottobre e dicembre un vero e proprio scontro tra italiche Commissione
Nel quale il duro livello delle polemiche appare appena velato da una sfida cortesia formale
Infine anche quest'anno per la seconda volta li spicca interpellato centotrenta studiosi italiani internazionali esperti Daria diplomatici giornalisti ed espone oggi dal mondo delle imprese per una valutazione delle sfide dalla politica estera italiana e delle politiche adottate nel corso dell'anno due mila quindici
I risultati che segna uno scarto positivo rispetto allo scorso e i commenti a questa pagella dell'Expo il pane chiudono questo rapporto così in sintesi Alessandro Colombo e Paolo Magri rispettivamente direttore che Presidente dell'ISPI
Nella introduzione
Che apre questo rapporto intitolato le nuove crepe della governance mondiale scenari globali che l'Italia rapporto ISPI due mila sedici appena pubblicato come detto
C'è stata alcuna prima presentazione altre ve ne saranno in giro per l'Italia nei prossimi giorni e mesi
Quella che Radio Radicale ha seguito e quelle che si è tenuta a Roma il diciassette febbraio scorso presso la sede della stampa estera alla presenza del Ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni potete ritrovarla sul nostro sito internet in versione integrale naturalmente
Radio Radicale punto Irti per chi volesse invece recuperare integralmente questo rapporto ISPI appena pubblicato sono circa duecento pagine in PDF completamente gratuito in italiano
Lo trovate sul sito internet ISPI on line punto it it si chiude qui la puntata di oggi della rassegna di geopolitica un grazie per l'ascolto da Lorenzo rende Bono ascolto con la programmazione di Radio Radicale
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