L'intervista è stata registrata venerdì 22 maggio 1992 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Balcani, Bosnia Erzegovina, Cee, Croazia, Digiuno, Governo, Jugoslavia, Rifugiati.
Rubrica
MINISTRO
Visto Boniver e lei ha potuto accertarsi personalmente della situazione drammatica nella ex Jugoslavia è pronta l'Italia ad affrontare anche l'ondata di profughi che ci sarà non ci sarà un'ondata di profughi prove non me lo auguro vivamente perché
Nei colloqui che ha avuto ieri a Zagabria Lubiana chiedo tratte sia il vero delle richieste affinché i Paesi europei prendono delle quote di profughi soprattutto dalla Bosnia ma è stato detto in tutti i modi che che questi proprio in realtà non vogliono la tale i territori contigui alla Bosnia e quindi sarebbe in qualche modo addirittura corso la violenza farli abbandonare alla loro terra eccede addirittura un programma messo in piedi dall'alto come fare altro niente
Per rimandare i bosniaci né in quelle parte del loro territorio che dove appunto non non rischiano più la pelle credo che la soluzione che evita prospettando a livello europeo sia la più logica cioè quella di mandare massicci aiuti chi immediati umanitari e aiutare questo ce l'hanno chiesto i croati soprattutto da costituire dei grandi campi di raccolta per i profughi che Thiago appunto il piano dei profughi
Morale ecco visto ma questa cifra di dodici mila unità di cui ieri si è parlato ecco che validità questa è la richiesta che il rappresentante del Governo della Croazia
Mi ha fatto in questa conversazione che ho avuto ieri
Gli stent duro desidererebbero avere Italia accogliente dai dieci ai dodici mila profughi saremo in grado di di contenerli
Ripeto questa non è la strada scelta dal Governo e non era stata scelta la comunità europea a prescindere dal fatto che fra gli arrivi dello scorso autunno e di questa settimana siamo già a quota diciamo due mila considerando che i costi per il mantenimento nei Paesi occidentali dei profughi è dieci volte superiore al corso reperimento nelle strutture emergenziale in Croazia e Slovenia fa
E anche dei ragionamenti oltre che umani dicevo prima questi non vogliono lasciare il loro Paese anche certamente di tipo economico visto un'ultima domanda in Italia come lei saprà ci sono ottocento persone che stanno conducendo un digiuno perché dire all'Italia un intervento deciso e così ritiene che non si faccia tutto il possibile per fermare questi massacri lì come giudicare l'intervento italiano fervente tagliando è un intervento europeo dove non ci sono iniziative diciamo unilaterale
E in questa drammatici stima vicenda penso che l'impotenza dell'Europa credo che sia stata dimostrata ampiamente d'altro canto la soluzione che poi fu che potrebbe essere prospettata e come ha detto De Michelis questa mattina al Senato la produzione di tipo ottocentesco cioè mandiamo le nostre truppe con i nostri soldati assieme ai soldati di altre nazioni europee e per morire per la libertà della Bosnia Erzegovina sono guerre che credo non potrebbero in alcun modo avere più senso oggi certo ripugna
Ed è rivoltante vedere come si possa assistere necessariamente impotenti vorrei dire fino adesso al massacro sistematico dei cibi idem ho capito andando nello stilare novembre cioè a Dubrovnik e anche adesso anche se non ero in zona di guerra il significato vero la parola guerra civile significa che i CD
Di lì sono i primi obiettivi e infatti i serbi stanno svuotando la base dei domina proprio dei cd è lì che non appartengono all'etnia serba
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