04 GEN 2016
intervista

Mezzogiorno e monnezza: il caso della discarica di Campolescio - Un reportage di Maurizio Bolognetti

SERVIZIO | di Maurizio Bolognetti - CASTROVILLARI - 11:53 Durata: 36 min 40 sec
A cura di Alessio Grazioli
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Nel suo ultimo rapporto sui rifiuti urbani, l'Ispra sottolinea che mediamente la percentuale di raccolta differenziata si è attestata in Italia, nel 2014, al 45,2%, raggiungendo con sei anni di ritardo l'obiettivo fissato dalla normativa per il 2008.

Ma mentre le regioni settentrionali fanno registrare una percentuale del 56,7%, che si avvicina a quel 65% che avremmo dovuto raggiungere nel 2012 in base a quanto prescritto dall'art.

205 del Codice dell'Ambiente, nel nostro Mezzogiorno la raccolta differenziata segna decisamente il passo, con percentuali che in Basilicata, Calabria, Molise,
Puglia e Sicilia sono ben al di sotto del 30%.

Nelle cinque regioni meridionali citate, le peggiori performance appartengono alla Sicilia e alla Calabria, che nel 2014 hanno differenziato rispettivamente il 12,5% e il 18,6% dei loro rifiuti urbani.

In un sud che fatica a far decollare una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, si continua a prediligere il binomio discarica-inceneritori anziché applicare quei criteri di priorità, indicati da direttive comunitarie, che mettono ai primi tre posti la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio.

In regioni come la Calabria, a causa di inettitudine e a volte di interessi non sempre limpidi, la gestione degli Rsu continua a rappresentare un problema e non, come pure potrebbe essere, una risorsa.

La storia della discarica di Campolescio, costruita negli anni '90 a nord della Piana di Cammarata in agro di Castrovillari (CS), assurge ad emblema della dissennata e scellerata gestione dei rifiuti in terra di Calabria.

Una discarica che Ferdinando Laghi, vicepresidente dell'Isde, ha definito senza mezzi termini una bomba ecologica.

Bomba ecologica che attende - come sostengono gli attivisti di numerose associazioni e comitati, tra cui "Solidarietà e Partecipazione" e "Il Riccio" - solo ed esclusivamente interventi di bonifica e di messa in sicurezza e dove non è possibile stipare nemmeno un altro grammo di spazzatura.

Non a caso la discarica, già da tempo satura, fu chiusa nel 2002 dall'allora Commissario per l'emergenza rifiuti, a causa delle patenti carenze igienico-strutturali.

Gli ambientalisti locali, guidati dal dottor Laghi, si stanno battendo per scongiurare il pericolo che, in aperta violazione delle indicazioni fornite dalla Regione Calabria e dalla stessa Arpacal, la discarica venga riaperta.

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riduci

  • Vincenzo Veltri

    portavoce comitato contro la riapertura della discarica di Campolescio (CS)

    Ferdinando Laghi

    vice presidente di Medici per l'Ambiente

    Elvira Costabile

    imprenditrice agricola

    Erminio Dessi

    portavoce associazione ambientalista Il Riccio di Castrovillari

    11:53 Durata: 36 min 40 sec