Presentazione del "Rapporto Svimez 2015 sull'economia del Mezzogiorno"

Allora buongiorno
A tutte a tutti
Saluto Adriano Giannola presidente della Svimez Riccardo Padovani e il direttore
Della Svimez i relatori
Che interverranno nella discussione i parlamentari che vedo numerosi in sala
E tutti voi tutte le autorità presenti che oggi avete deciso di essere qui con noi
Ecco prima dell'estate prima dell'estate
Avevo proposto dal Presidente Giannone al direttore padovani
Di presentare qui a Montecitorio il rapporto due mila quindici sull'economia nel Mezzogiorno è perché l'avevo fatto
Avevo fatto perché dopo le anticipazioni mi sembrava un rapporto di
Grande interesse e anche perché ritengo che le istituzioni
Sia quelle nazionali che quelle locali debbano dare segnali più forti
Segnali di attenzione nei confronti dei problemi sociali del Paese e soprattutto della situazione ancora difficile del nostro meridione
E oggi la presenza così numerosa di tutti voi in questa sala dimostra che c'è attenzione ma dimostra anche un'altra cosa
è un segno della credibilità
Della vostra associazione una credibilità che si è conquistata in tanti e tanti anni di attività
E già perché l'associazione
L'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno la Svimez la Svimez come mi diceva il Presidente prima e non lo Svimez
è nata
Il due dicembre del mille novecentoquarantasei quindi annata
Esattamente sei mesi dopo la nascita della Repubblica
La Repubblica la Repubblica italiana una e indivisibile
Di cui appunto si parla la nostra Costituzione e la Svimez semper nata in tutti questi anni con serietà perché veramente l'Italia diventasse davvero davvero una cioè unità superando
L'antico divario tra nord e sud del Paese
A che punto siamo su questo
Percorso ora cielo ce lo diranno i nostri relatori
E io che difficilmente cedo al pessimismo ma assicuro anche nelle situazioni più complicate
Ecco non posso non rilevare dei
Degli elementi di ripresa timidi
Timidi ma comunque degli elementi di ripresa
Oggi
A sette anni dall'inizio della crisi economica le statistiche sulla situazione generale del Paese e parlo del Paese
Evidenziano qualche
Miglioramento miglioramento nella produzione industriale nei consumi nei consumi soprattutto quelli durevoli
Nella fiducia dei cittadini
è anche nei livelli occupazionali almeno in quelli a tempo indeterminato
Intendiamoci io sono convinta che
Potremmo considerarci veramente fuori dal tunnel della crisi solo quando saranno i cittadini a dirci che sono migliorate le loro condizioni di vita
E oggi non mi pare che siamo ancora arrivati a questo punto tante che io stessa continua a ricevere delegazioni di persone indigenti di persone che temono di perdere il posto di lavoro di persone che
Hanno bisogno di essere ascoltate perché
Perché si sentono si sentono abbandonate a volte veramente abbandonate
E tuttavia
E tuttavia la tendenza verso i primi miglioramenti che va comunque salutata come positiva
è accompagnata da dati fortemente contraddittori
La più
Evidente e purtroppo non nuova di queste contraddizioni si chiama proprio mezzogiorno
E non perché alcuni di quei primi segnali di ripresa non siano arrivati lo dicevamo prima Presidente anche nelle regioni meridionali
Quel che non cambia ancora e che preoccupa è il divario il divario tra il nord e il sud del Paese e questo divario lo si continua a registrare in tutti i campi
C'è ripresa ma continua esserci questo grandi divario e i campi sono sicuramente l'occupazione sia quella giovanile che quella femminile
Ma anche i dati sull'abbandono scolastico i dati sulla produzione e sulle infrastrutture che in alcune regioni del Meridione sono veramente in condizioni drammatiche ecco questo divario
è uno dei maggiori ostacoli alla ripresa
Perché parliamoci chiaro non è che potremmo pensare di riprenderci solo a metà e quindi
Ci riprenderemo realmente tutti insieme e il nostro Paese ce la farà ad uscire stabilmente dalla crisi se anche il nostro meridione sarà coinvolto in questo processo
E domani noi leggeremo auspicabilmente leggeremo sui giornali
Leggeremo i resoconti commenti di questo rapporto che oggi verrà presentato ma temo che dopo domani
Dopodomani questi dati saranno all'attenzione
Dei soliti Sperti
Dei soliti esperti e questo appunto abbastanza preoccupante
E allora
Io penso che tutti veramente tutti noi siamo chiamati a
A tenere alta l'attenzione sulla situazione del nostro Mezzogiorno e quando dico tutti dico il Parlamento di col Governo le Regioni i Comuni e anche le organizzazioni sociali
E alla Camera che cosa abbiamo fatto
Alla Camera questo tema è stato affrontato più volte abbiamo
Fatto approvato delle mozioni
Delle risoluzioni e abbiamo anche deciso i capigruppo che dedicheremo quanto prima una seduta speciale dei lavori dell'Aula proprio al Mezzogiorno e devo dire tutti i Gruppi hanno
Convenuto su questa necessità
I temi specifici da trattare qui sono tanti e meritano chiaramente di essere come voglio dire oggetto di riflessione ma io vorrei soffermarmi su un punto
Ecco e vorrei attirare l'attenzione mostra su uno dei questi temi che è quello dei fondi strutturali
Fondi strutturali
Che possono dare importanti opportunità all'intero Paese
Essendo in gioco attraverso i fondi strutturali ottanta miliardi di stanziamenti sia europei che nazionali di cui
Sessanta riservati al Mezzogiorno
Quindi sono risorse importanti sono risorse disponibili in un quadro generale che continua ad essere il fortemente condizionato
Dai vincoli di finanza pubblica e sarebbe quindi uno spreco ingiustificabile se non si riuscisse a impegnarli nel modo migliore
E perché dico questo
Perché nel corso di molti incontri che ho fatto nei territori ma anche qui
A Montecitorio ho avvertito una certa preoccupazione
Forte preoccupazione per i ritardi che hanno caratterizzato sia la chiusura della programmazione due mila sette due mila tredici per la quale pare che ci sia
Un reale pericolo di perdita di fondi
Ma anche per l'avvio della nuova programmazione quella due mila quattordici due mila venti
Allora sono ritardi che
Che discendono da difficoltà delle autorità statali e regionali a presentare alla Commissione europea
Programmi operativi che indichino in modo circostanziato ed efficace come i fondi
Andranno spesi
Allora
Vale la pena ricordare qui che il Parlamento assunto una decisione di grande importanza di grande rilievo con la costituzione dell'Agenzia per la coesione territoriale
Alla quale appunto spettano queste funzioni le funzioni di di consulenza le funzioni di assistenza per le Regioni ma anche di surroga il surroga in caso di loro inadempienza
Ecco sono funzioni essenziali quelli dell'agenzia per garantire l'effettività e anche la qualità della spesa
Ed è per questo che auspico fortemente che l'Agenzia sia ammessa finalmente in una condizione di piena operatività
Poi appunto mi pare di capire che qualche buona novità direttrice ce l'aveva già data però mi auguro che veramente ci sia uno sblocco di questa situazione
E il Parlamento continuerà a fare la parte che gli spetta cioè monitorando l'attuazione degli impegni del Governo e delle Regioni e anche la qualità
Degli interventi che si intendono finanziare nei programmi operativi nazionali e regionali
Ho a questo scopo
Invitato anche i Presidenti di Commissione di Commissioni quelli chiaramente più compiuta quelle che si occupano del tema qui alla Camera
Ad attivarsi attivarsi per verificare in raccordo con il Governo lo stato di avanzamento
Della programmazione valutare tutti i possibili interventi per rimuovere le criticità esistenti
In conclusione
Vorrei dire che
Anche il dibattito sul Mezzogiorno ci dice qualcosa qualcosa che ha un valore generale e cioè
Che le disuguaglianze delle tante disuguaglianze che oggi vediamo nel nostro Paese sia
Quelle sociali che quelle territoriali non possono essere sanate affidandosi semplicemente alla mera logica di mercato
Certo non si debbano neanche ripetere gli errori del passato quelli di una presenza eccessivamente invasiva dello
Stato nell'economia o della costruzioni di quei carrozzoni clientelari che poi hanno dilapidato solamente risorse pubbliche
E non hanno risolto alcun problema
Ma tuttavia ritengo che l'intervento della mano pubblica sia decisivo decisivo ma deve
A Venere caratteristiche innovative sia nelle forme e anche nelle finalità
E la finalità
Non può
Che essere quella di uno sviluppo sostenibile sostenibile socialmente sostenibile ecologicamente sostenibile
Di una politica che rilanci la produzione investa sui settori più innovativi sulla green economy che produce lavoro
E anche sulla cultura e sulla ricerca
Ecco dobbiamo veramente guardare al futuro con fiducia noi siamo un grande Paese noi abbiamo superato grandi prove
Nella storia recente ci siamo sempre rialzati
Dalla seconda guerra mondiale da quelle macerie materiali e morali dalla sfida del terrorismo la mia generazione cresciuta con la minaccia del terrorismo prove ben più difficili ci siamo riusciti
E mi sento di dire che ci riusciremo ma
Dobbiamo veramente ognuno di noi fare la propria parte vi ringrazio
Grazie
Presidente
Di questa
Anzitutto per l'ospitalità in questa sede
Così carica di significato
E
Per un'associazione
Come lo Svimez che un'associazione come è stato ricordato che nasce
Assieme alla Repubblica con
Diciamo con la partecipazione non certo localistica dei suoi fondatori ma
Da
Presidente del Comitato di liberazione alta Italia a
Esimi esponenti del
Deliri ore della Banca d'Italia ecco
Questa
Iniziativa appunto una associazione di persone perché questa è la Svimez voleva avere un significato e io spero che abbia ancora questo significato
Di
Progetto per l'Italia perché di questo si tratta come è stato anche il sottotitolo di una biografia molto interessante sul Pasquale Saraceno che
Non a caso poi rappresentato molto per lunghi anni le vicende della Svimez
Io la ringrazio veramente questo
Ospitalità di queste parole di questa introduzione ci sono anche il segno
Di una concordanza diciamo tra istituzioni un'associazione molto piccola molto specifica molto particolare sia
Questa e missione
Da sempre
è una missione che quindi dà un senso al neo meridionalismo un senso
Strettamente nazionale finalizzato
A un tema che è quello in questa situazione del ripresa dell'Italia in un'ottica europea perché questo adesso è il quadro con il quale ci confrontiamo e su quale poi potremmo anche fare dei commenti
Anche preoccupati rispetto
Alle dinamiche in atto ora io do rapidamente
La parola direttore della Svimez appunto per l'illustrazione di alcuni dei dati diciamo del rapporto alla parte più quantitativa dati parte
Anticipati quel trenta luglio di quest'anno
E sui quali viene
Ora riteniamo utile e opportuno toccare non un complemento di informazione è una valutazione più
Esaustiva
Prego dottor Padoan
Date e questo qui da
Dunque il rapporto quest'anno attraverso un'analisi di dati più significativi sono andamento delle economie della società
Vorrebbe offrire non solo un'istantanea del sud dopo la crisi ma cercare di cogliere i tratti di fondo delle trasformazioni economiche sociali e demografiche avvenute
Di carattere dinamiche strutturale da identificare e interpretare per contribuire alla definizione di un'efficace strategia di sviluppo in questo senso riteniamo che l'analisi sia fondamentale
Per l'individuazione delle politiche della loro taratura
Il dato di fondo è che la crisi restituisce un paese ancor più divise disuguale la flessione delle attività produttive è stata molto più profondo al sud con effetti negativi che sono non solo più transitori ma strutturale
Il rischio che occorre ed è a nostro avviso senz'altro possibile contrastare che il depauperamento di capitale umano sociale imprenditoriale e finanziario
Possa trasformare questa lunga crisi in un nuovo equilibrio al ribasso di minore sviluppo e minore benessere questo purtroppo è possibile ma meritiamo è possibile poi assolutamente invece ribaltare la situazione
Dopo il fallimento delle politiche di austerità che hanno contribuito al momento della disparità taverne deboli e forti nel nostro Paese e in tutta la zona dell'area euro
è giunto il momento di mettere in campo con una forte positiva discontinuità una strategia nazionale di sviluppo all'altezza delle grandi sfide economiche
E sociale che abbiamo di fronte una strategia che ponga al Mezzogiorno al centro e sulla quale tornerò brevemente in conclusione credo sì soffermerà al Presidente giorno
Provare a essere molto sintetico l'esposizione dei dati macroeconomici in che in parte anticipata a luglio mi sembra comunque opportuno tornare a licenziare agli aspetti più importanti
In quanto costituiscono il punto di partenza prodromico per la individuazione delle priorità e del carattere che non è rinnovata politica di sviluppo dovrebbe assumere per essere in grado di conseguire significativi impatti
Il dato di fondo è che non solo nel Mezzogiorno ma nel due mila e quattordici l'Italia è stato l'unico Paese dell'Unione europea l'unico grande Paese ad avere una dinamica ancora negativa del PIL
Un calo dello zero quattro a fronte di un incremento medio nel resto d'Europa
Il ritarda
L'aggancio alla ripresa riconducibile non solo a fattori congiunturali e alla persistente necessita di politiche di bilancio restrittive che hanno influito sulla domanda interna
Ma anche soprattutto a casa di più lungo periodo i casi di più lungo periodo relativa all'andamento negativo della produttività e della competitività nazionale del Paese
Che sono all'origine del divario di crescita rispetto agli altri Paesi che data
Per lo meno dall'inizio degli anni due mila
Nel complesso del dell'intero periodo due mila due mila quattordici l'Italia è rimasta stagnante meno uno e uno a fronte del più dieci otto per cento della media europea vista un dato che
Diciamo
Mi sembra volte venga sottovalutato
E che però dalla dimensione dei problemi che si sono poi
Aggravati durante la crisi
Nello stesso periodo l'Italia è l'unico Paese nel quale la dinamica della produttività è rimasta stagnante
Mentre nel resto d'Europa i progressi nell'innovazione tecnologica la diffusione di tecnologie hanno portato ad incrementi di forti di produttività almeno tutto il perito precedente alla crisi
Ora se nel complesso comunque l'Italia sta uscendo pur con lentezza dalla crisi il Mezzogiorno non sembra ancora partecipare alla ripresa
E il due mila quattordici il PIL della reca lato dell'uno e sette dell'uno e tre per cento un punto in più di calo rispetto al
Nord con questo VII hanno al Mezzogiorno arrivata totalizzare
Una caduta del prodotto interno lordo di tredici punti a fronte del sette per cento
Le ragioni sono naturalmente numerose e vengono dal minore stimolo della domanda estera dato dalla chiusura dell'economia meridionale ma anche alla riduzione della domanda interna chiari riguardato sia la spesa per consumi
Che ha riflesso in buona parte anche la caduta dei consumi pubblici sia la spesa per investimenti che si ridotte più che nel resto del Paese
In conseguenza al divario di sviluppo in termini pro capite è aumentato malgrado la riduzione della popolazione al sud che avrebbe dovuto proprio algebricamente sostenere il movimento opposto è caduta
L'acqua e c'è stata una contrazione del processo di accumulazione che oggi rappresenta il minor freno alla ripresa specie nel Mezzogiorno
Dal due mila due mila e condivide hotel due mila e quattordici investimenti fissi lordi sono continuity come ultimamente al sud di quasi quaranta punti undici punti in più che nel resto del Mezzogiorno e che da una crisi che ha interessato tutti i settori
Con una forte accentuazione sia nell'industria in senso stretto nel manifatturiero con la dovuta arrivare quasi al sessanta per cento che nel settore delle costruzioni un fatto anche questo secondo che ha un notevole impatto sull'economia del sud
A questa caduta di accumulazione ha contribuito non poco la compressione della do spesa in conto capitale della pubblica amministrazione che ha riguardato tutto il Paese ma è stata nel sud nettamente più intensa
Dall'inizio degli anni due mila questa andamento negativo della produttività che abbiamo
Che ho già sottolineato c'è stato nel Mezzogiorno e si è accentuato negli ultimi anni nei quali si è prodotto un forte incremento del divario tra il Mezzogiorno il centro nord
Soprattutto nel settore manifatturiero ma debbo dire anche dai dati nel settore agricolo ecco anche in quest'ultimo caso
Giustamente si evidenziano le prospettive però i dati sul settore agricolo del Sud nel complesso sono molto negativi cioè caduta di investimenti
Aumento per il gap di produttività
Nel corso del due mila e quindici fattori esterni interni su quale punto non mi soffermerò hanno favorito un cambio vinto l'azione
Qui la congiuntura fattori interni le esteri che diciamo sono noti prezzo la caduta del prezzo del petrolio
La maggiore disponibilità di risorse monetarie sull'interno il Governo ha messo in campo una serie di provvedimenti in qualche modo che hanno iniziato a imprimere un carattere espansivo la politica di bilancio ecco che i risultati di diciamo questa
Nuova situazione sono secondo le nostre stime che nell'anno in corso il PIL italiano dovrebbe crescere di circa zero virgola otto punti percentuali
Per le regioni del nord dovrebbe esserci un primo momento del villa del reddito dell'uno e uno per cento nel Mezzogiorno incremento sarebbe molto minore cioè più zero uno per cento
Quindi una sostanziale stabilità che interrompe però la caduta sperimentata nella negli ultimi sette anni e che quindi va
Diciamo tenuta in conto
La ripresa invece arriverà seppur debole intellettualmente nel sud nel due mila sedici anno nel quale il sud dovrebbe avere un incremento dello zero sette per cento a fronte dell'uno e cinque del Centro-Nord dire che le novità dal lato dei consumi sono che c'è un arresto della caduta dei consumi nel sud ancora in una crescita però già un segno positivo
Il dato più rilevante che giocherà nel futuro che permane un andamento fortemente differenziata a livello territoriale per investimenti fissi lordi
Nel Centro-Nord già nel due mila e quindici servano in un'espansione c'è una crescita dell'uno e cinque per cento dopo un calo del tre per cento l'anno successivo nel sud invece l'evoluzione sarebbe ancora negativa meno uno per cento
E la divaricazione dovrebbe permanere anche nel due mila sedici perché il Nord farà un incremento si prevede di due virgola cinque punti percentuali
Il Mezzogiorno
Sostanzialmente la un solo in più piccolo incremento dello zero cinque per cento quindi sull'arco di due anni più zero cinque al sud più quattro al nord
Beh verrei ora appunto a vedere gli elementi diciamo gli elementi principali in relazione alla a alla situazione delle diseguaglianze
Per il lavoro il welfare
L'allargamento dei divari di prodotto si amplifica stride divari semplifico ulteriormente guardando al mercato del lavoro
Dei nel sud tra il due mila otto e due mila quattordici a
Grosso modo concentrato il settanta per cento delle perdite nazionali oltre cinquecento mila persone su
Ottocento mila Di Carlo il mercato il marcato dualismo generazionale del mercato del lavoro italiano assume connotati sempre più gravi strutturali accentuando si ulteriormente del dualismo territoriale
Dal due mila due mila due mila otto il due mila quattordici l'occupazione giovanile si è ridotto in Italia di un milione novecento mila unità
L'accentuazione al sud è stata molto più forte cioè trentadue per cento di calo affronto del ventisei nel Centro-Nord altro dato che mentre nel nord del calo di occupazione giovanile recuperato dalla crescita forte degli ultracinquantenni nel sud questa crescita
E notevolmente più bassa
E l'immagine più nitida del livello a cui siamo arrivati nel sud è data oltre al pubblico va ben oltre la congiuntura dal tasso di occupazione giovanile
I dati che non hanno paragoni in Europa mostrano che nel sud sono un giovane su quattro lavora e per le donne una su cinque è un dato pari a meno della metà della media europea
E le difficoltà dei giovani sul mercato del lavoro specialmente le giovani donne è stata
Scusate
Sta consolidando l'intreccio perverso tra crisi economica e dinamiche demografiche questo l'abbiamo messo più volte in luce e c'è un vero e proprio cambiamento nella democrazia italiana
Tra il due mila e uno il due mila quattordici sono immigrati dal sud verso nord
Quasi un milione settecento mila meridionali con un saldo migratorio netto di settecentocinquanta mila unità degli emigrati il settanta per cento sono giovani e circa duecento mila sono laureati
Nel giro più o di poco più di un decennio il sud apprezzi inoltre il primato che era la fertilità femminile che si è abbassata divenendo minore di quella del Centro-Nord
Il risultato è che nel Mezzogiorno ha toccato nel due mila e quattordici il tasso più braccia il numero di ore di nuovi nati più basso dall'inizio dell'Unità d'Italia
Diciamo per avere una dimensione nell'anno dell'Unità nascevano al sud
Quattrocento mila
Bambini
Anche dopo la guerra degli fotogramma circa trecento mila lo scorso anno siamo arrivati a centosettantasette mila poi su basi di popolazione che era naturalmente molto più ristrette negli anni più lontani
Si sta creando dunque una rovesciamento della piramide demografica l'abbiamo più volte sottolineato la piramide dell'età con un calo di peso in prospettiva delle classi più giovani un invecchiamento dalla popolazione del sud
Ecco a fronte se di questo quadro
Evidentemente è strutturalmente difficile si registra nel due mila quindici alcuni segnali positivi
Tra la fine del due mila e quattordici milioni trimestri del due mila e quindici sembra esserci stata una decisa inversione di tendenza del mercato del lavoro che riguarda anche il Mezzogiorno i dati del secondo trimestre del due mila e quindi ci sono noti sono
Positivi il Mezzogiorno ha avuto una crescita di centoventi mila persone appunto secondo trimestre dell'anno sulle precedente
Contro i sessanta mila del nord
Ecco la dinamica più accentuata del Mezzogiorno crediamo vada valutata con un po'di e cautela perché
Lo stesso periodo dell'anno precedente era un periodo veramente di minima con una caduta eccezionale
In ogni caso si tratta di un segnale in cui incoraggiante che testimonia come anche il sud sia beneficiando
Degli effetti delle di contribuzioni
Dei che derivi degli oneri sociali
Anche alla luce di questi primi dati positivi sarebbe opportuno rendere operativo anche per il due mila sedici al sud con la stessa intensità e con la stessa durata di trentasei mesi l'esonero dal pagamento dei contributi INPS a carico del datore di lavoro
Non vi è nessuna ragione obiezione ragionevole a che questo sia riservato al Mezzogiorno
Visto che nel sud che si è concentrata la perdita di occupazione nella crisi più vasta e che l'anno scorso la misura è stata finanziata con risorse destinate agli investimenti del Mezzogiorno
Tre virgola cinque miliardi della parte da perché è stato abbondantemente sottolinea
Nonostante i primi segnali di ripresa il raggiungimento degli obiettivi europei di occupazione sembra estremamente lungo e difficile
Spesso a un livello micro senza concorrente supporto dell'azione pubblica al sud mostra segnali
Straordinari di resistenza e volontà di riscatto avesse abbiamo voluto riconoscere quest'anno il grande valore anche simbolico ospitando un focus specifico del rapporto
Con il racconto del progetto Policoro della Conferenza episcopale italiana che testimonia come l'investimento sui giovani meridionali
Sia non solo necessario ma è anche possibile
La portata della sfida ovviamente assai più ampia e diciamo per far fronte a questi problemi non riteniamo che
Si richiede una politica economica complessiva che favorisca l'aumento della domanda e degli investimenti lineare capaci di accresce produttività e innovazione del sistema con un impegno specifico nel Mezzogiorno tuttavia
Il mercato del lavoro è senz'altro sensibile a politiche mirate
E vi è una necessità anche di politiche specifiche le politiche per il lavoro che dovrebbero cominci diciamo intervenire per
Moderare quelli risolti i problemi di disallineamento tra domanda e offerta con una strategia di politiche attive del lavoro e della formazione integrate con le politiche passive di sostegno al reddito
Benché la discussione del job Bettazzi sia concentrata solo su alcune
Questioni anche di visive occorre ricordare che la riforma si caratterizza per un approccio sistemico alcuni aspetti di merito sono positivi come le politiche come per le politiche attive il coordinamento centrale dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro
Che potrà determinare una maggiore efficienza speriamo dei servizi per l'impiego al sud tuttavia ciò che sembra mancare in questo processo riformatore un'ottica meridionalista che tenga conto dell'impatto ben più profondo della fase recessiva sull'economia
Meridionale degli alti livelli di emarginazione povertà
Venendo alla povertà con una crisi così lunga non poteva che segnare l'intero Paese in particolare il sud con crescenti fenomeni di disagio sociale di aumento delle aree di povertà
Nel caso italiano emerge con grande evidenza uno stretto nesso tra dualismo territoriale e disuguaglianza
La distribuzione dei redditi è infatti assai diversa nelle due macroaree nel centro nord una persona su due il cinquantaquattro per cento cinquanta virgola quattro per cento è collegata nei due quinti
Più ricchi del reddito che abbiamo distribuito appunto in
Cinque aree nel mezzogiorno invece più frequente una collocazione la parte più povera della distribuzione delle famiglie
Il sessantuno e sette per cento degli individui si colloca nel DUP in tipi poco la povertà assoluta dal due mila otto è raddoppiata in entrambe le parti del Paese arrivando a quattro milioni di persone nell'intero Paese
La sua incidenza aumentata al sud dal cinque due dieci e sei nel Mezzogiorno dal Borsetto al cinque sei quindi resta doppia l'incidenza del Mezzogiorno
Se si guarda il rischio di povertà
Il Centro-Nord risulta esposto un individuo su dieci nel sud uno su tre
Completo punte più elevate nel caso di Campania e Sicilia la dimensione del fenomeno rende evidente l'esigenza di adottare anche in Italia delle specifiche politiche di sostegno
Dei redditi
Già ampiamente sperimentati in quasi tutti i Paesi europei due sono come è noto il due per le principali proposte in discussione
Il reddito di inclusione sociale il reddito di cittadinanza entrambe le misure hanno l'importante vantaggio di concentrare le risorse
Su i più poveri la differenza di platea di beneficiari determina una rilevante differenza di costo qui abbiamo indicato appunto gli imprime numero di famiglie eventualmente beneficiare gli importi
In Italia alle preoccupazioni relative al costo delle misure anti povertà hanno ancora prevalso suo ogni altra considerazione relativa all'eguaglianza d'altra parte
è anche vero che la relazione positiva fra equità e crescita risulta verificata il compito del decisore pubblico dovrebbe essere di scegliere
E di mediare tra le proposte in campo nella consapevolezza però che una misura universalistica di reddito di sostegno al reddito non è più rinviabile
Ora accanto agli aspetti più direttamente economici nel Rapporto di quest'anno abbiamo inserito molto l'abbiamo insistito molto sugli effetti di alcune politiche generali ordinarie necessari per favorire l'inclusione e l'ampliamento delle opportunità
Prima di tutto il capitale umano i progressi quali-quantitativi dell'istruzione compiuti anche dal Sud negli ultimi anni rischiano di interrompersi negli anni crescenti per vari fattori
Se negli indicatori specifici di partecipazione di conseguimento di lavoro il gap territoriale sembra colmato dai livelli di istruzione della popolazione
Si rilevano ancora forti
Divari significative quindi generale ciò che emerge dalle nostre analisi che quest'anno sono piuttosto diffuse nel rapporto e la stretta correlazione tra il processo di accumulazione del capitale umano il retroterra soci economico e culturale degli studenti
La riforma della buona scuola di recente approvata dal Governo introduce cambiamenti importanti a cominciare dall'inversione di tendenza nella spesa pubblica e l'istruzione
Il vero banco di prova però su cui loro si dovrà misurare l'efficacia o meno della riforma e nella sua capacità di essere quello strumento di equità e di promozione sociale
Che la scuola non è di colmare i divari quali-quantitativi creare territoriale tipologie di scuola
L'autonomia delle istituzioni scolastiche che è uno dei cardini la riforma può produrre effetti positivi soltanto nell'ambito di un quadro di azioni di sistema
Che garantisca una parità di servizi scolastici nelle due parti del Paese
Altro punto l'obiettivo di ridurre il divario di avviare un processo di sviluppo non può essere perseguito senza una premessa fondamentale e cioè l'aumento
Di efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione ecco quest'anno abbiamo utilizzato un indice sintetico prendendo spunto da un analogo indice della Banca mondiale
Che abbiamo chiamato anzi uno studio che abbiamo pubblicato sulla nostra rivista
Indici della qualità delle politiche
Scusatemi delle istituzioni pubbliche bene il dato che emerge che nel complesso il grado di efficienza della pubblica amministrazione del sud è
Più o meno la metà di quello del resto del Paese e che questa situazione si
Diciamo manifesta anche a scala provinciale
Va perseguito dunque il miglioramento delle qualità delle performance delle pubbliche amministrazioni anche in termini di razionalizzazione aumento dell'efficienza organizzativa
Ed è la gestione del personale soprattutto nel Mezzogiorno dove le carenze sono più evidenti la recente delega al Governo in materia di riorganizzazione della piena potrebbe andare in questa direzione ma sarà fondamentale seguirne l'attuazione
Calibrando la le condizioni e bisogni anche in termini di risorse nelle diverse realtà territoriali
Ora
Avviandomi verso la fase conclusiva volevo richiamare alcuni aspetti relativi all'emergenza produttiva in particolare alla situazione del settore industriale
Bene settori industriale nell'ultimo settennio ha registrato al sud una caduta del prodotto di trentacinque punti di in fibra più che doppia nel
Rispetto allo
L'entità della contrazione del prodotto e dunque tale che non può essere riconducibile al tradizionale edificata che nelle fasi negative del ciclo espelle dal mercato l'impresa inefficienti e lascia spazio a quelle più efficienti e produttive
Si tratta piuttosto di un'erosione profonda della base produttiva
Espulso dal mercato anche imprese sane ma non attrezzata superare una crisi così lunga e impegnativa
Ecco uno dei lasciti più pesanti di questa caduta degli investimenti è stato il forte depauperamento del capitale produttivo quindi un elemento strutturale
Si è avuto un abbassamento dello stock di capitale lordo di circa sette punti e una perdita di capacità produttiva che noi valutiamo in circa il trenta per cento
è un fenomeno massiccio di investimento che evidentemente affatto proseguire non solo i fenomeni di desertificazione industriale Fedi
Rarefazione delle imprese ma anche di da un sano insigne con una ulteriore abbassamento della dimensione media e quindi delle capacità delle imprese
Diciamo di fare innovazione e di essere sui mercati internazionali
Altro elemento centrale
Diciamo perché abbiamo già visto a livello macroeconomico ma che nell'industria è particolarmente forte e la caduta della produttività l'industria meridionale negli ultimi sette anni ha avuto una caduta reale della produttività del lavoro del diciotto per cento
Questa completamente sterilizzato una dinamica del costo del lavoro meno accentuata nel sud perché al Sud del costo del lavoro per occupato è aumentato del sette per cento contro il quindici nel resto del Paese
La caduta però più intensa dalla produttività ha dato luogo a un incremento di Clup nel sud che arrivato ad essere centotrenta quasi di quello del Mar del Centro-Nord
Evidentemente con una difficoltà ovviamente media del sistema questo non riguarda naturalmente molte imprese vale ed è competitiva ecco di fronte al rischio che la pesante crisi degli ultimi anni possa trasformarsi in un processo progressivo di desertificazione industriale
Appare ancora più necessaria che in passato
La necessità di mettere in campo una politica industriale attiva che inverte al trend degli ultimi anni che ha visto una vera e propria diciamo soprattutto al sud rarefazione sparizione degli incentivi
Anche di quelli che avevano in passato funziona a tal fine per rilanciare la politica industriale del sud
Occorrono a nostro avviso due elementi il primo perché la politica industriale nazionale per la quale in generale è necessario un rafforzamento
Si è articolata a livello nazionale ecco credo potrete vederlo da la slide successiva in questi anni quasi tutte le misure più importanti
Diciamo di rango nazionale all'avuto un basso accesso delle imprese del sud perché non sono state articolate
Tenendo conto delle difficoltà strutturale che derivano anche dalla prevalenza di piccole e medie imprese meno in grado di fare progetti di investimento ed accedere a forme di finanziamento
Alla politica nazionale è necessario poi affiancare una politica regionale specifica per il Sud ecco qui
Un punto che ha prevalso per molti anni lo sappiamo è stata l'assoluta prevalenza del contesto rispetta le politiche di sostegno alla crescita e lo sviluppo della promozione dell'industria
Crediamo che sono in questo profilo a gli interventi generali di rilancio dell'accumulazione come sono in questa fase per esempio la CIG gli ammortamenti accelerati
O altre forme di contribuzione vadano affiancati interventi strutturali in grado di accrescere la competitor del sistema cioè le dimensioni
La specializzazione settoriale nel breve periodo però la necessità di intervenire immediatamente consiglia per contrastare l'attuale recessione
Di iniziare a potenziare e a rafforzare alcuni strumenti ecco non mi dilungo nella slide
Vengono indicati gli aspetti principali e dire che uno che volevo richiamare le quello di un accesso riservato alle imprese del sud per il Fondo italiano di investimento e Fondo strategico nel quale il suddette
Sostanzialmente assente un'altra aspetto a nostro avviso importante quello di rafforzare i cluster
Tecnologici collo lo studio di forme di sostegno alle piccole e medie imprese come quelle che esistono in Germania e in altri Paesi con gli istituti Fraunhofer
Non mi soffermo diciamo che una prima batteria però di interventi significativi giace ecco in questo
Dire che riproduciamo riportiamo anche quest'anno
Diciamo il pacchetto di agevolazioni che vengono praticate negli ultimi paesi proprio perché diciamo la destrutturazione che c'è stato in Italia della politica industriale è stata talmente forte il discredito talmente forte che sembra quasi impossibile diciamo concepire una ripresa ecco se si vede nel caso della Germania
Accennavo prima ci sono ormai degli strumenti molto forti che potrebbero servire all'intera anche all'Italia da da forme di sostegno all'impresa e dei per le piccole imprese nell'innovazione tecnologica
Al sostegno all'export dove il sud attualmente completamente assente nei
Negli strumenti nazionali e con l'ultimo punto e mi accende mi mi mi avvio a chiudere
Le analisi dati fin qui richiamati evidenziano come di fronte alla dimensione del problema sociale ed economico
Si imponga l'esigenza di una strategia di sviluppo
Affidare recupero dell'area come è avvenuto eccome discende ancora dall'impostazione prevalente in sede europea solo al meccanismo delle svalutazioni interni con riduzioni con una politica di riduzione di costi e prezzi
E alle riforme di liberalizzazione dei mercati finisce per aggravare gli squilibri strutturali e divari competitività reale debole e quelle più forti
I deficit di competitività e produttività devono essere affrontati invece con una politica coordinata di investimenti in Europa in Italia e nel sud in genere in breve serve una politica attiva di sviluppo
Occorre recuperare una logica di sistema una logica industriale non ridotta al solo mercato perché molte rimessa contro gli investimenti a rendimenti differiti
La progettazione a lungo termine la necessità di coordinare stimolare l'iniziativa privata insieme quella pubblica questo può consentire di aggredire i nodi del declino italiano
In questo disegno lo Stato dovrebbe divenire responsabile come regista e non come pure entità di spesa o solamente come garante del funzionamento dei mercati
Per realizzare una strategia di sviluppo di ampia portata infatti è fondamentale ripristinare a scala nazionale il ruolo degli investimenti pubblici per la crescita anche come indispensabile leva di attivazione di stimolo di quelli privati
Il riposizionamento competitivo del Mezzogiorno è condizionato alla realizzazione di alcuni passi necessari all'avanzamento del processo di sviluppo
Conseguibile soprattutto con l'attrazione di investimenti esterni e l'espansione delle attività in settori nuovi in questa prospettiva la nostra associazione nel corso degli ultimi anni è andata proponendo alcune direttrici di intervento prioritario
In aree
Non separate ma interconnesse tra di loro occorre a nostro avviso investire in alcune aree i cosiddetti drivers che potrebbero fare del Sud un'opportunità di sviluppo per l'intero Paese
La logistica per cogliere appieno i vantaggi gli appieno i vantaggi competitivi del sud nella rinnovata centralità mediterranea dei traffici
A partire dalla di generazione delle aree retroportuali dei principali porti del sud dell'utilizzo dello strumento delle zone economiche speciali
Che potrebbero essere di rapida istituzione purtroppo non lo sono ancora le energie rinnovabili in cui il sud ha la potenzialità per essere decisivo nella riduzione della dipendenza della genetica dell'intero Paese
La rigenerazione urbana e ambientale che in una prospettiva in cui a livello mondiale tutte le analisi concordano
Nel ritenere che la popolazione le attività industriali si concentrano le città ecco la rigenerazione urbana potrebbe avere un grosso ruolo di catalizzatore dello sviluppo anche come catalizzatore delle altre degli altri grave appena accennati
A questi
Diciamo tre Travel principali se ne aggiungono a nostro avviso due
In settori specifici industria culturale per valorizzare il vasto capitale umano le potenzialità del sud legata alla valorizzazione del patrimonio culturale artistico noi prescrittiva più ampia del solo turismo
Che già oggi peraltro fa segnare una certa vivacità lacrime lamentare l'industria dove il Mezzogiorno presente eccellenze dove ci sono le premesse ancora da sviluppare con adeguate politiche per esprimere appieno tutte le sue potenzialità
In conclusione riteniamo che tali investimenti soprattutto in logistica energie in città in particolare abbiano il doppio potenziale da un lato possono avere effetti positivi anche nel breve e medio periodo come efficace spinta anticiclica stimolando la crescita del prodotto interno e l'occupazione
Al riguardo abbiamo avviato da tempo diciamo la elaborazione pur faticosa di un piano di primo intervento
Che individui prime azioni da effettuare ricadenti in questi driver con una possibilità di impatto anche rapido sua occupazione del reddito
Dall'altro lato
Il grave il possono rappresentare quella vera e propria operati nuova infrastrutturazione in grado di creare le condizioni per attrezzare il territorio meridionale tutto il sistema nazionale
All'integrazione all'interno e allo sviluppo sui mercati internazionali delle filiere produttive esistenti e soprattutto al salto in settori nuovi quelli che caratterizzeranno lo sviluppo del futuro
è quello che seppero fare le politiche di sviluppo attuata nel secondo dopoguerra di infrastrutturazione industrializzazione di base che consentirono di creare le condizioni necessarie
Per l'avvio di un processo di sviluppo del Mezzogiorno risultato debbo dire questo
A differenza di molte opinioni coerenti correnti
Io lo sviluppo del Mezzogiorno risultato cruciale ed l'impetuoso sviluppo di tutta l'economia italiana negli anni Sessanta e settanta grazie
Grazie direttore Vallorani
A mia volta
Però
Alcune
Considerazioni
Sul filo diciamo degli argomenti sollevati dall'analisi
Dei dati
Cercando di essere
Più sintetico anche per rispettare
I tempi
Farò alcune
In considerazione appunto
Dato immateriale illustrato per
Chiarire magari
Sollecitare poi
Anche dell'industria
Interventori un po'
La filosofia
Che
Ci spinge a dire
Che è un
Piano
Di primo intervento un
Visione strategica
Di ricollocazione del Mezzogiorno
Nel circuito dello sviluppo
Non solo è possibile
Mai
Urgente e necessaria
Un po'ironicamente dice
Direi che nello spirito
Edouard diano che gli esami non finiscono mai
Il trenta luglio
Il Mezzogiorno fu rinviato a settembre
A settembre si è presentato non ha trovato la Commissione e ovviamente non perché la Commissione
Si sia sciolta ma
Perché evidentemente
Il programma era troppo complesso
Ancora
Ci attendiamo che
Questo esame venga rapidamente avviato ecco augurarvi mentre concluso
Certo
La riparazione a cui veniva chiamato il Mezzogiorno non riguarda i suoi dati
Quelli che abbiamo illustrato che comunque anche con in più
è sincero ottimismo e sono dati preoccupanti perché
Sono dati che non si non guardano una congiuntura Mara
Esprimono il rischio di un consolidamento come avevamo detto
A luglio di una
Di un sotto sviluppo di un nuovo sotto sviluppo sia pure di chiaramente voluto rispetto a quello degli anni Cinquanta
La riparazione quindi riguarda tutta l'Italia l'esame a cui tenuta il Paese è quello di individuare
Una strategia nazionale che riesca a innescare
Diciamo l'euro l'emergenza meridionale rovesciando né
Il verso com'è di moda dire oggi
E rispetta questo direi ci sono delle positive novità che vanno
Attentamente colte
Ma che io direi sono di due tipi era stato prima citata succedere ci sono novità esclusivamente esogene alle quali noi ci aggrappiamo
Per farci trascinare riprendere accrescere queste sono
Da tutti riconosciute
La caduta del cambio tra euro e dollaro ma che c'è già tendenzialmente rovesciata
L'abbassamento del prezzo del petrolio che è un fatto strutturale ma sul quale toccherebbe ragionare
In modo molto più serio e attento magari attento a quello che dice l'ultima enciclica del Papa Francesco su questa tematica dell'uso delle risorse fosse nel
Vi è poi
Il quantitativo ISIN cioè
Gli inondare assi in Europa del
Flusso di monnezza a costo zero
Che dovrebbe rivitalizzare un po'la domanda interna e avviare evitare la deflazione in cui siamo sostanzialmente in vi dico
Per quanto i tempi ISIN tanto per chiarirci altro non è che la ripetizione di quella che negli anni Settanta e Ottanta fino
I primi anni dopo nel sistema monetario europeo noi chiamavamo
Il credito amministrato
Cioè oggi non siamo in un mercato del credito al di là delle apparenze siamo in un credito strettamente amministrato attraverso i due tipici strumenti massimale sugli impieghi
E il vincolo di portafoglio gli obiettivi sono diverse nel caso in cui il portafoglio servono
Ammette l'insicurezza
Gli Stati indebitati
E
Ovviamente
Il massimale sugli impieghi nei fatti attraverso il parametro di basi dirà tarati
Quindi apparentemente con una logica di mercato in realtà con una logica amministrativa estremamente più rigida del massimale degli impieghi di un tempo
Condizionano di fatto il rapporto tra banche e imprese in modo nel Mezzogiorno particolarmente severo
Quindi
Elementi esogeni sono questi a questi si aggiunge l'elemento endogeno alcuni elementi endogeni
A quali viene attribuita una
Un potere
Diciamo taumaturgico tutto da verificare
Il principale le riforme istituzionali che dovrebbero per così dire consentire di accelerare la velocità naturale del sistema economico italiano in modo tale che cogliendo la ripresa esogene questa possa determinare all'interno tassi di sviluppo più elevati
Del pur
Positivo uno virgola sei uno virgola sette previsto per il due mila sedici sia i
Ecco e come dire mettiamo i bulloni apposto e la macchina riprenderà a correre il problema il problema è è la macchina non sono solo i bulloni bulloni sono molto importanti e quindi le riforme istituzionali
Che possono la riforma del mercato del lavoro in soldoni e burocrazia snellimento Acerra cedute cose auspicabilmente
Non sono appunto non ha messo a punto dei bulloni problema è che se la macchina non è più
Come dire così giovane così pronta
Dopo il rodaggio a ripartire bella però la velocità rimarrà
Dell'utente
E se questa macchina
La sua parte più debole più fragile in un'area che è il trenta per cento della popolazione del quaranta per cento del territorio rischiamo che contemporaneamente
Con i bulloni messi a posto la macchina per di ulteriormente colpi quindi il grande quesito a mio avviso
Non tanto quello che troviamo nella legge di stabilità che oggettivamente non può fare miracoli
Ma può indicare direzioni ma quello che
Verrà dopo la legge di stabilità chi diciamo il masterplan
Annunciato io direi che avremo bisogno dopo la legge di stabilità di una nota aggiuntiva come quella
Che invece la Malfa scritta assieme al Saraceno non per caso nel sessantotto per dire quali sono
Strategicamente i problemi che ci aspettano e quali sono strategicamente le opzioni che abbiamo di questo purtroppo non mi sembra che ci sia discussione non solo non c'è discussione
Ma c'era una convinta
è
Affermazione che non c'è bisogno di avere una strategia basta mettere a posto i bulloni e come detto letteralmente il Mezzogiorno Attali vantaggi competitivi
Oggi nel mondo per cui una volta rimesso in moto la macchina questi vantaggi saranno sfruttati appieno
E dovrà prendere il volo questo
Mi per ci permettiamo di dissentire come Svimez sia per l'esperienza sia per la teoria sia per lo scetticismo diciamo su questo tipo di impostazione
Non ci sembra convincente per cui noi insistiamo a dire che ci vuole una nuova visione del problema Italia
E il cuore solo con una nuova visione del problema Italia una visione portata alla discussione ecco la nota aggiuntiva al confronto magari alla confutazione
La visione stessa
Solo sulla base di questo forse riusciremo ad approdare o qualcosa di più che non siano segnali positivi
Congiunturalmente auguriamoci efficace fertili ma strutturalmente non risolutivi
Ora
Esigenze prioritarie in questo momento sono rilancio dell'accumulazione abbiamo visto abbiamo perso sette per cento di stock di capitale fisso
Trenta per cento di capacità produttiva cioè forse alla seconda guerra mondiale più o meno aveva avuto risultati di questo genere
La differenza è che
I ponti sono in piedi le strade sono ancora percorribili quindi non ci accorgiamo che è passata una guerra ma sostanzialmente il dia i punti sono anch'essi in certe aree è passato anche di una guerra proprio fisica
Ma detto questo per altri motivi
Ma detto questo come dire il contesto è ancora quello di un Paese saranno sviluppato f dice
Ma né e le dinamiche di questo Paese sarà sviluppata felice che ci lasciano pieni di dubbi e le preoccupazioni e
Con
Più urgenza ci fanno interrogare su qual è la visione
Ne
Chi di chi si confronta nel Paese per la ripresa del Paese stesso tutti vogliamo questa ripresa e il confronto al momento è abbastanza
Carente anche se siamo sicuri che è un
Diciamo in silenzio operoso come si diceva
Di una un'arte urgente rosa che lavorerà plus uscire
Con
Il masterplan chiamatelo come volete io preferisco chiamarla con la nota aggiuntiva strategica che da finalmente un indirizzo ci chiarisce la visione
Di
Verso la quale siamo chiamati operare assieme
Ora l'altro elemento ripresa dell'accumulazione avevano detto che tutela delle fasce deboli perché in questo sfilacciato sedere economia negli ultimi sette anni quello che abbiamo appena visto il parere
La povertà in senso assoluto relativo
La probabilità di passare la soglia della povertà
Tutti i temi di cui non avevamo mai parlato passato diciamo dieci anni fa perché ci sembravano
Improponibili non tutto andava sempre più o meno in un'ottica
In positivo che è da sette anni stiamo andando esattamente al contrario quindi l'esigenza di un
Ne
Socialmente importante e come dire di garanzia come
Abbia detto anche direttore prima una priorità
In questo senso per esempio ci viene da chiedersi ma
Abolire l'Attanasi che vuol dire un certo percentuale degli incassi fiscali
E quindi rinunciare a questi in virtù di anche di una scommessa sulla ripresa dei consumi eccetera eccetera per
La stessa cosa come l'aumento della domanda e così via non poteva essere ottenuta facendo
Una di quelle forme moderata coerente lo stesso ammontare dispensa a favore delle
Fasce più deboli della popolazione
E qui c'è una scelta redistributiva perché è di redistribuzione si parla en agli antipodi
E di questo vorremmo una giustificazione tecnica oltre che
Sono circa diciamo è chiaro che c'è uno che ha più voi servono che almeno voi se in questo Paese e in questo momento ovviamente si sceglie chi più ha più voice
Ma
Quindi esigenze prioritarie che
Ancor di più concorrono a far sì che
Sia
Necessario parlare della visione nella visione noi adesso sempre per essere molto citazione abbiamo due elementi da proporre con molta forza da uno a costo zero e la formazione di capitale umano
A costo relativamente zero sto pensando per esempio alla alta formazione alla formazione di capitale umano ad alto potenziale pensiamo all'università e i dottorati così via
Che vedono una redistribuzione ha speso da via via calante che ci auguriamo che adesso con la buona scuola si passi a una ripresa della spesa nel settore così promesso e così ha detto
Dicevo a una spesa costante o calante che redistribuisce però a sfavore delle aree deboli con la prospettiva tecnicamente dimostrabile di praticamente chiusura
Ho
Come dire
Ridimensionamento drastico
Per esempio delle istituzioni universitarie nell'Italia meridionale e questo
E presenti siano ed evidente Federico II sapienza
Vari e così via non fanno che andare in from incontro a una riduzione operativa che vede quindi
Come correlato emigrazione di studenti quelli che se lo possono permettere iscrivesse nell'Università del nord
Che hanno una redistribuzione inversa
Allora questo apparentemente sotto leggi da di parametri oggettivi totalmente infondati destro con molta chiarezza l'OCSE se lo dice con molta evidenza
Non possono anche rappresentare un disegno o è ignoranza ore
Volontà
Allora io inviterei esecutivi immediatamente a rovesciare il verso da questo punto perché questo è formazione di capitale umano ad alto potenziale non solo quello che forniamo lo esportiamo
Ma cominciamo a incidere sulla possibilità di formarlo
E sulla possibilità che questa famosa ricerca l'innovazione all'internazionalizzazione trovi una linfa in loco da poter
Essere immediatamente operativa e produttiva
Sono temi quindi questi che non c'entrano con
L'austerità
Il criterio di efficienza la meritocrazia al discussi diciamo coperti da questa chiamiamola ideologia si sta praticando una cosa molto diversa
Secondo elemento a costo non zero ma con forti elementi redistributive è un richiamo alla legge di applicazione del federalismo fiscale che la sicurezza che hanno in questo sembrerà paradossale non abbiamo contribuito
Consiglieri anche gli emendamenti e ragionando all'epoca alla definizione di quella legge che ha un suo equilibrio nonostante si chiami legge Calderoli se non sbaglio
E che se fosse applicata imporrebbe due cose
Un fondo di perequazione infrastrutturale di cui
Non c'è traccia
In nessun documento è un fondo di perequazione in generale articolo cento sedici della Costituzione e centodiciannove della Costituzione fondi aggiuntivi e così via
Allora è un richiamo alla applicazione di una legge della Repubblica quindi non è riforma costituzionale e applicazione della legge ordinaria
Che scompare
Anche dalle intenzioni ufficialmente esplicitate
è un richiamo a mio avviso sagge doverosa perché può aprire anche una discussione importante
Nel Paese informa seria su doveri diritti responsabilità e chiarire
E aldilà del
Dei luoghi comuni come nel
Nel risorse possono essere gestite in un'ottica a mio avviso più coerente
All'esigenza di sviluppo e poi veniamo alla strategia
Essere breve io vado proprio per cenni sono state già detto è vero la visione
Che manca in questo momento
Alla discussione
Opere in offerta la discussione del Paese ecco un autorevole esplicitazione di qual è la filosofia di fondo perché una cosa è certa sette anni di crisi non sono un fatto congiunturale
Tanto più che questi sette anni di crisi seguono a quindici anni di stagnazione
Che già
Noi avevamo denunciato alla fine degli anni Novanta d'Italia è il malato d'Europa ce lo diceva Faraci al Times riceva l'economista e ce lo dicevamo anche noi conveniamo
E quando
Dopo le
Come dire
Le anticipazioni del due mila del trenta luglio l'economista ne riprende per discutere l'Italia si sta spaccando
E allora c'è qualcosa che non è la congiuntura e la struttura che è in discussione
Allora vogliamo riaprirla questa discussione laicamente senza dire chi vince e chi perde ma dicendo abbiamo sbagliato tutti
In buona misura dalla parte dall'altra cerchiamo di concentrarci su obiettivi comuni allegra
Delle polemiche soprattutto
Tra chi si occupa di Mezzogiorno che ci si divide su cose
Spesso di lana caprina per cui poi ci si accorge che in effetti siamo tutti d'accordo in una visione di fondo ora la visione di fondo che in questo momento dovrebbe trovarci tutti concordi a mio avviso
è capire che cos'è l'Italia in questa Europa
In questa Europa l'Italia è l'unico grande Paese fondatore che dovrebbe avere un peso molto più rilevante non più
Più che altro per la sua
Natura per la reputazione che deve avere è l'unico grande Paese mediterraneo di questa Unione europea
Il Mediterraneo è un punto strategico del mondo
è anche un punto
Di
Grande sviluppo
E di grandi conflitti di grandi tragedie noi normalmente ci prendiamo le tragedie e CIPE prendiamo poco dello sviluppo offerto dalla nuova centralità del Mediterraneo
Venezia scomparsa perché è stata scoperta l'America
E adesso Italia fumo profittare di una
Innovazione che è la Cina l'India al Vietnam e così via che guardano al mercato più ricco del mondo l'Europa è e considerano il Mediterraneo un punto strategico si comprano il Pireo
E abbandonano Taranto
Non usano appieno Gioia Tauro che è il miglior rapporto possibile di football Mediterraneo riconosciuto tecnicamente da tutti
Non vengono a Napoli perché Napoli fa di tutto per non ospitare nessuno
Vanno a Salerno giustamente perché è molto meglio
Vanno a Cagliari ma con molta limitatezza allora noi abbiamo un potenziale proprio di guerra per così dire pacifica per rimettere
In
Circuito l'Italia nel Mediterraneo con il ruolo che dovrebbe avvenire che localizzato
In gran parte del Mezzogiorno è chiaro che si apre una discussione Trieste Venezia Genova
Ma la discussione folle se noi facciamo uno contro l'altro occorre avere la capacità e qui
Non può che essere
Il Governo che abbia quel ruolo di regista e non di controllore del bidone
Di far la guardia al bidone delle regole ma che sia capace di essere il regista di una strategia
Che è una strategia di politica industriale immediata perché il retro porti vogliono dire delle cose i visto il patrimonio di altre cose eccetera eccetera
E
Che comporta l'uso di strumenti
Non convenzionali per noi ma convenzionali per tutto il resto d'Europa le zone economiche speciali la Polonia né a dodici
L'Olanda ne ha
Comunque la Germania non lo so ma tutti ci hanno e solo noi abbiamo una timida Trieste d'una proposta che giace da due anni al Senato per la Calabria
Ora queste cose non sono problemi regionali è il problema di scelta strategica nazionale queste la visione che io spero nel master plan emerga al di là del
Piano dei porti e così via molto dettagliato ecumenico e di fatto che non lo sceglie
è chiaro che sono scelte complesse
Scelte dietro i quali ci devono essere risorse e investimenti ma le risorse ci sono e gli investimenti sono possibili
E la capacità di attrarre attraverso strategie generali fortissima di attrarre che cosa enormi flussi di capitale che girano per il mondo speculando destra sinistra e trovando scarsi approdi
Produttivi
Noi
Potremmo essere
Nell'occhio del ciclone di un
Rigenerazione di una finanza che possa aiutare l'economia reale
E questo è un tema
Dissi diceva prima la Svimez danni parla di strategie interconnesse
L'interconnessione logistica che vada declinata qui non entro nel merito del complicatissima logistica valore che vuol dire
Il transhipment un avendoci Özil dei passi ci sono ad una struttura incredibile di complicazioni e di evoluzioni
Che vuol dire una politica industriale non più fatta nell'idea che è ormai accantonata del distretto industriale ma della filiera delle catene di valore
Che sono
Per il Mezzogiorno sarebbe l'ossigeno perché noi non abbiamo distretti notifiche ci illudiamo nel Mezzogiorno neve avremo mai in modo come li ha avuti il Veneto come
E che stanno evolvendo verso una modello di catena del valore in cui ha loro occupano posti strategici
Ecco Mezzogiorno quello deve vedere quella politica industriale e quello Empoli dello stare fai con la logistica che
Il Presidente Sangalli di confisca con di Conf mi sembra Confcommercio
Ci ha detto il costo stimato della mancanza logistica italiana e quarantadue miliardi di euro all'anno cominciamo ad affrontare ad abbattere quel costo
E l'Energia è interconnessa queste cose le energie rinnovabili che è la prospettiva obbligata dei Paesi non perché il petrolio costerà di più ma potrà costare anche di meno
Ma come ci diceva appunto l'enciclica Non rischiamo grosso a continuare in questo modello di sviluppo e quindi dovremmo dire all'ENI all'ENEL a Terna
E così via a Finmeccanica
Noi abbiamo un problema abbiamo delle opportunità enormi
Abbiamo la nostra energia fossile la Basilicata ma abbiamo le nostre energie rinnovabili che sono soprattutto nel Mezzogiorno dobbiamo aprire una visione strategica in cui logistica Energia
E rigenerazione urbana sono i tre pilastri devono di una strategia nazionale
Allora
Perché non facciamo una nota aggiuntiva
Su questo tema più per proporre alla discussione per vederla bocciata per vederci e confutati
Non è da quattro anni la proponiamo questa nota aggiuntiva
Abbiamo solo le reazioni ai dati negativi al pessimismo non è vero noi non siamo pessimisti siamo realisti e realisticamente diciamo quali sono le strade percorribili
Su questo purtroppo non trovi proviamo a volte grandi consensi
Tanto per chiudere il diciotto di dicembre dell'anno scorso
Abbiamo fatto al Ministero delle regioni un incontro
Con
Autorevoli rappresentanti del Governo
Presentando il piano di primo intervento del Mezzogiorno che era proprio centrato su queste direttrici
Lettrice strategica di lungo periodo e proposte progetti immediatamente attivabili
Grandi apprezzamenti e poi il silenzio
Io dico perché c'è un'attività operosa nel
Back office che porterà a questo masterplan
Che in qualche modo avrà una sua visione ecco noi chiediamo urgentemente che questa visione venga esplicitata e attorno ad essa si possa laicamente discutere
Per arrivare però rapidamente a scelte
Condivise il più possibile il come si fece implicitamente negli anni Cinquanta cioè il miracolo economico eh
L'espressione più alta di quello che la Presidente prima ci ricordava nella missione della Svimez
La Cassa del Mezzogiorno
E nasce questa visione e l'uso dalla Cassa del Mezzogiorno e quindi l'Agenzia in queste ore direi a una missione importantissima in questo momento di reinterpretare come strumento
Di coesione e razionalizzazione strutturale quell'ora
Missione un'ultima notazione dell'Europa
Sarò brevissimo solo per Dimitrie per
Evidenziarla però l'ho detto mille volte Europa lei euro
Aree valutarie non ottimale
Al di là di tutti i nostri demeriti noi non potremo mai competere con la politica di coesione e di convergenza che l'Europa
Ha disegnato quella è una politica di divergenza e di disgregazione e ce lo stiamo sperimentando da vent'anni
Noi dovremo rimettere in discussione mi meraviglio che non è mai stato fatto i parametri sulla base del quale si
Gestisce si governa e si distribuiscono le risorse con la cosiddetta politica di coesione europea
Ultimo esempio le lezioni polacche diceva un collega della Svimez se prende i soldi e scappa
è esattamente questo se ne può lattina hanno vinto gli euroscettici cos'è la Polonia la Polonia allo Stato che ha dodici zone economiche speciali
Che non alle euro che non ha quindi i patti di stabilità da rispettare
Che attrae in prese dall'Europa perché parte dell'Unione europea e che ha il sessanta per cento circa dei fondi europei strutturali
Pagati da noi e dal resto d'Europa
L'Irlanda e poco meno
Come facciamo noi a vivere in questa Europa
Se non
Per
L'affetto visione e gli interessi che possiamo aderire pensando che non siamo il Mediterraneo che siamo una parte essenziale di questo mondo
Però che dobbiamo porci il problema di regolare questo mondo in un modo un po'diverso
E non ce la dobbiamo prendere con l'euro ma con quello che noi facciamo per salvare l'euro ed euro non lo salverà in quantità degli ISI alla lunga ma lo salverà una Recup
Tata visione e di cooperazione politicamente se era stata pensiamo a del loro specie ha mai padri fondatori ai Jean Monnet e così via altrimenti veramente
Il problema dei nulla coesione della convergenza ce lo potremmo scordare grazie
Ok allora
A me spetta adesso di come dire coordinare credo che
Presidente ci deve lasciare per motivi istituzionali e la ringraziamo veramente sentitamente di questa sua presenza
Per averci dato questa ospitalità questa sua testimonianza di vicinanza grazie
Sanzionare
Quindi ora io
Molto notare il mai intendano la parola nell'ordine punto
Siccome sono previsti interventi quindi invito Monsignor Filippo Santoro che l'arcivescovo di Taranto quindi una città
Particolarmente al centro delle attenzioni
Territorialmente ma anche per il porto di cui parlavamo prima e poi la sua responsabilità credo del diritto
Per l'Ufficio del lavoro della Conferenza episcopale italiana è un testimone quindi particolarmente
Prezioso in questo momento prego Consigliere
Grazie Presidente Vernola
Direttore proprio umani
Signore e signori qui presenti
Quando ascoltavo i numeri le
I vari vari grafici cc rappresentavano la situazione difficile del sud
Immediatamente mi veniva in mente che dietro questi numeri ci sono delle persone e allora vedevo le facce della gente particolarmente della gente del sud
Che cc le istituzioni ma anche a noi la fila di persone che chiede un intervento che chiedono aiuto
E sentendo i vari dati e sentendo anche le prospettive
Vedo che tutto non si può ridurre all'aiuto immediato che si può dare per risolvere
Il problema contingente ma ci vuole proprio questa visione di cui nostro Presidente parlava ecco
La rete la lettura del rapporto Svimez certo non induce all'ottimismo
Il vento freddo della crisi pari affievolirsi al nord e il sud nel sud Italia continua da ad arrancare come accade da secoli senza soluzione di continuità
Quel vento freddo ci investe ancora come è stato dimostrato
Quello che il rapporto certifica con inesorabile nel in un ineludibilità dei numeri
Ed è intuibile da chi ogni giorno ci si misura con le esperienze dei territori ogni giorno le sentiamo queste ferite con il vissuto delle donne degli uomini ai quali è a noi spetta il compito di dare conforto di accoglienza
Stiamo vivendo una base della quale l'economia italiana stenta a riprendere un robusto sentiero di sviluppo con un andamento ancora negativo del Mezzogiorno che ha affrontato quindi
Il settimo anno di recessione ininterrotta
Prodotto nel sud Italia un ampliamento del divario dire efficienza rispetto al resto d'Italia ed Europa ed i cui livelli quantitativi e qualitativi
Sono tali da condizionare tutte le prospettive di sviluppo del territorio meridionale
Un altro punto che la lettura del testo che oggi è qui presentato ci mette in evidenza è la necessità di mettere in campo con forte
Una forte discontinuità si parla rispetto al passato una strategia nazionale di sviluppo l'altezza delle grandi sfide economiche sociali che abbiamo di fronte
Che ponga al centro il Mezzogiorno vorremmo che nella preoccupazione nazionale
Il Mezzogiorno non sia il problema ma sia un centro di attenzione è questo che la nostra gente chiede come riconoscimento rispetto di una comune dignità
In questo senso soffermiamoci su quanto sta più a cuore alla missione della Svimez vogliamo fare notare come l'obiettivo dello sviluppo industriale del Mezzogiorno
Può essere perseguito con interventi di politica industriale che però non vadano assenso unico
Occorre la tanto invocata differenziazione dell'attività produttiva a partire da un differente modello di sviluppo
Che è fortemente desideriamo un modello di sviluppo diverso da quello di una economia che uccidere
Come ha più volte affermato Papa Francesco
Un un modello di sviluppo differenziato il l'esempio delle di Taranto e dell'Ilva è chiaro un dominio
Enorme della
Dell'Ilva e dell'India e di un certo tipo di industria e la la
La la negligenza del di tutti gli altri aspetti del turismo della
Della del dell'artigianato dell'agricoltura che pure segna
Elementi di eccellenza una
Un un differenzia amento e i è indispensabile proprio perché in un modello di sviluppo che pone al centro la persona i volti concreti
E non la finanza e l'economia e queste sono queste risposte quotidiane che noi siamo chiamati
A dare e che tutta la società deve proporre
Il mio ruolo nella cene la Conferenza episcopale italiana nella Commissione per i problemi sociali del lavoro giustizia pace custodia del creato
E particolarmente il mio compito di pastore della Chiesa di Taranto mi pone una posizione di osservazione purtroppo privilegiata rispetto a quanto
Ritrae a illustrato dai dati raccolti
La caduta continua degli Investimenti la crisi della grande industria la cui essi delle disuguaglianze a causa della perdita di posti di lavoro
E quelle generazionali di genere l'emergenza democratica che vedi abbassarsi pericolosamente la media dei nuovi nati da un lato
E dall'altro una nuova immigrazione in cerca di opportunità
Non più verso il nord d'Italia verso altri Paesi europei
Che sono agevolati da politiche economiche fiscali non ho moglie omogenee sul territorio dell'Unione la necessità di garantire un'efficace lotta per la legalità
Una buona amministrazione sono tutti temi con i quali
Ci confrontiamo ogni giorno sforzandoci di non farci del moralizzare dalla loro complessità e dalle seguita
Dei risultati raggiunti il nostro compito primario è proprio quello di sostenere la speranza e i dati ci spingono molte volte in altra direzione
Perciò cinici ci mettiamo come mosse abbattere contro la roccia perché
Possa venire una soluzione adeguata
Ancora
Se è vero come è vero che è compito della Chiesa è quello di infondere speranza
Altresì vero che non può esimersi da lì da rilanciare questo grido che da queste terre sia alza e di richiedere con forza l'attuarsi di misure evocate programmate da tempo
Dal rapporto si evince come nessun Paese in grado di farcela lasciando indietro una parte dello stesso
Così come l'Italia non potrà farcela continuando a lasciare indietro un sud che si continua a penalizzare anche dal punto di vista infrastrutturale
Un Paese tagliato in due non solo per le opportunità economiche e culturali ma anche dal punto meramente fisico che cosa cosa che negli uffici a il potenziale superamento del gatto
Le linee di alta velocità sono un segno chiaro in questa direzione
Taranto è anche un luogo privilegiato per il richiamo del rapporto alla rigenerazione urbana a mi ha molto colpito questa attenzione alla rigenerazione urbana
Come un driver di sviluppo economico civile e amministrativo argomento che ci trova convinti sostenitori
Ma ugualmente testimoni della moltitudine di dichiarazioni di intenti in merito per esempio la nostra città vecchia di Taranto
Hai quali in tanti anni sono seguiti fatti
In maniera inversamente proporzionale
Il sempre crescente interesse per alcune regioni meridionali tra cui quella che conosco meglio e che sento dire la Puglia
Per la loro offerta culturale dimostra come l'impegno per la narrazione culturale dei territori possano possa produrre uno su Lupu alternativo non certamente sufficiente ma in grado di dare respiro alla diversificazione economica
C'è una ricchezza dell'esperienza umana nell'esperienza culturale che può essere uno spunto un'opportunità così come risulta incoraggiante lo sforzo dei nostri agricoltori
Quelli che hanno raccolto la sfida tecnologica
E che con tanta fatica tentano di sottrarsi alla morsa della grande distribuzione
E dell'industria di trasformazione investendo in qualità
Anche il loro sforzo va sostenuto nelle forme possibili premiando l'impegno che produce un'economia sana e che salvaguarda il territorio
Il rapporto Svimez scatta una fotografia impietosa un'istantanea realistica e dolorosa
Chi ha il merito di indicare quali siano davvero le emergenze di un Paese che arranca e che rischia di restare sempre più indietro se non riuscirà a fare serenamente i conti con quella parte di esso
Troppo a lungo penalizzata
E vissuta come un peso
Ma in effetti ricco di energie opportunità
Che occorre
Mettere nelle condizioni di dare buoni frutti nell'interesse di tutti
Ciò di cui si necessita particolarmente una politica nazionale
Adeguatamente dotata sotto il profilo finanziario che dovrebbe essere articolata a livello territoriale a cui affiancare una politica regionale specifica per il Sud
Condividiamo quanto da tempo lo Svimez sostiene nel proporre alcuni ambiti produttivi prioritari come driver dello sviluppo del Sud
Tra loro fortemente interconnessi ad esempio puntare sulla logistica
Era ed è stato detto sulle energie rinnovabili sulla rigenerazione urbana di sicuro potranno fornire un riposizionamento competitivo dell'apparato produttivo meridionale
Aggiungiamo anche la dovuta attenzione al turismo all'agricoltura all'artigianato locale
Crediamo a nome dell'ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza episcopale italiana vi sia almeno un prerequisito necessario il suo stile insostituibile per un vero sviluppo dei territori meridionali
Si tratta prioritariamente di favorire processi di generazione formazione sviluppo di capitale umano e sociale
Che tenga conto di quei giovani e giovani adulti a cui prioritariamente va posta attenzione
I nostri giovani sono realmente questa realtà che la risorsa più grande che abbiamo è che esso offre il il indice più alto di disoccupazione è una cosa impressionante
Va posta attenzione se vogliamo sradicare in partenza quei fenomeni che pure il rapporto evidenzia e che per brevità di sottolineo sotto due aspetti innanzitutto la fuga dal sud
Dovute alle specie alle nuove migrazioni che sottraggono le giovani generazioni in età feconda fisicamente e culturalmente dall'aria in questione
Se questa tendenza alla perdita di peso demografico non verrà sollecitamente contrastata
Il Mezzogiorno sarà interessato da una perdita di popolazione riguardante tutte le classi di età più giovani con una conseguente erosione della base della piramide dell'età
E un rigonfiamento al vertice in sintesi al sud si troveranno più vecchi e più poveri questo la fotografia più vecchie più poveri disse questa fuga dal sud non è
Immediatamente rivista e corretta
Secondo la povertà assoluta
Ci riferiamo al cosiddetto rischio di povertà una misura su redditi insufflata serata su redditi insufficienti e che comprende persone che sono già povere o sono a rischio di diventarlo
La mia esperienza di sacerdote missionario in Brasile sono stato in Brasile missionario file il dono un per ventotto quasi ventotto anni e lì il grande tema sempre ricorrente era
Le radicamento drappo pregressa la la il togliere la le radici della lo sradicamento della povertà e in ogni e e il grande tema
Che in una situazione come quella brasiliana si sviluppa da parte dell'intera società ed è
Un posto come non uno degli del del del dei corollari ma come punto di approccio di tutta la questione e e ed esige interventi precisi
Per tutte le tipologie familiari già nel due mila e tredici il rischio povertà risulta significa obiettivamente più alto del Mezzogiorno come confermano i dati delle utenze presso la Caritas
Di cui il rapporto ospita un focus da qui l'esigenza di adottare anche in Italia delle specifiche politiche di sostegno dei redditi più bassi
Già ampiamente sperimentate in molte economie europee è necessario da parte del Parlamento qui siamo proprio nel Parlamento
Un rapido attento discernimento delle principali proposte in discussione
E con una pronta esecuzione da parte del Governo questo grande tema del reddito dei vari re
Che che che che sia fatto un discernimento la parola che è stata molto usata nel Sinodo che si è chiuso domenica scorsa ci aiuta anche un discernimento in questo tipo di lavoro politico infine e termino
Per costruire e accumulare capitale umano a fronte della sua diminuzione
E e impoverimento vorremmo dare testimonianza di un'esperienza che da vent'anni vede come attore principale la Chiesa italiana cioè le diverse Chiese che sono in Italia a cominciare da quelle del sud
Siamo grati a lo Svimez alla Svimez perché nel Rapporto di quest'anno ha voluto inserire il racconto del Progetto Policoro
Il cui centro
Di là disponibili di significato e raccolto attraverso tre termini giovani Vangelo lavoro
Il progetto Policoro nato il quattordici dicembre mille novecento novantacinque si caratterizza per aver accolto la sfida della disoccupazione giovanile
Che questa sfida appone alle chiese pone alla società con un'attenzione particolare al meridione d'Italia
Con la precisa volontà di individuare delle risposte all'interrogativo esistenziale di tanti giovani
Che rischiano di passare dalla disoccupazione del lavoro alla disoccupazione della vite questo è l'obiettivo dalla disoccupazione del lavoro alla disoccupazione della vita
Il quattordici dicembre tra esatti vent'anni dal suo inizio tutte le persone impegnate in questo problema Progetto
Progetto Policoro via avranno un'udienza con Papa Francesco e sicuramente ci darà un orizzonte nuovo che ci aiuta nel nostro cammino
A cui noi guardiamo per essere confermati nel cammino della fede e nel cammino della vita
In questo progetto i giovani sono gli indiscussi protagonisti
L'esperienza più entusiasmante vissuta in Brasile vissuta poi anche in Italia vissuta cominciata a vivere da tre anni che sono a Taranto
è rendere i nostri giovani protagonisti lo Progetto Policoro è un esempio di questo tipo
Ce ne sono anche altri allora il protagonismo giovanile deve essere sostenuto e incentivato devono essere offerte delle possibilità
In questo progetto i giovani sono
I protagonisti e quello che armata il il il il relatori o dello del della Svimez ci offre è questa fotografia
Spero proprio e mi auguro che da questa fotografia nasca una scossa delle coscienze perché il rilancio del dell'attenzione al Mezzogiorno e sui problemi sociali economici e culturali
è un bene non solo per il sud ma per tutta l'Italia grazie
Actio
Monsignor Santoro
E appunto ricordo come
Con grande piacere andiamo
Sviluppato questa collaborazione con la Conferenza episcopale italiana
Prospettando sia progetto Pollicoro ossia l'intervento della Caritas
E
Do ora la parola
Al
Maria retorica agro al direttore dell'Agenzia per la coesione
Territoriale una istituzione
Più volte evocata questa mattina
Che alla quale si riconosce
E si affida una missione particolarmente impegnativa prego altresì
Grazie molte per questo per questo invito che davvero assunte all'agenzia della coesione territoriale
Un'occasione
Siamo operativi avvalendosi
Del dipartimento di sviluppo e coesione quindi della struttura che ha presieduto per anni alle politiche di coesione da circa un anno però
Diciamo saremo pienamente operativi solamente entrando nel due mila sedici perché
Della scorsa settimana la registrazione alla Corte dei conti nei nostri regolamenti di organizzazione contabilità quindi
Anche se la creazione dell'Agenzia corrisponde sia ad alcune raccomandazioni specifiche date all'Italia per tempo quindi dal due mila dodici
Di aprire un focus maggiore sull'attuazione nelle politiche di coesione sia una volontà del legislatore di descrivere la governance a seguito André politiche di coesione sempre a seguito appunto
Di un periodo particolarmente difficile quello del due mila sette due mila tredici
Quindi nonostante l'importanza e l'urgenza e nonostante questa legge istitutiva sia del due mila tredici il percorso è stato molto lungo e faticoso come spesso succede in Italia e il cambio di passo che si voleva raggiungere quindi
Anche il cambio diverso di impostazione rispetto alla gestione alla governance delle politiche
Di coesione no non ancora tutti i segni che avrebbe potuto portare nel periodo in cui siamo stati attivi
Volevo dividere in questo intervento
Anche se in brevissimo tempo so di avere dieci minuti dedicando una parte al rapporto Svimez è una parte appunto
All'Agenzia
E al suo ruolo per quanto riguarda il rapporto Svimez sa devo dire che i dati che sono stati lanciati appunto in al Luglio ma alla fine di luglio e poi che oggi ci sono stati
Illustrati sono anche ben noti all'Agenzia la coesione nella nostra nella nostra Agenzia vivranno diciamo e speriamo si rafforzeranno ancora
I conti pubblici territoriali e tutto il sistema dei conti pubblici territoriali che hanno dato da sempre un contributo
Formidabile a leggere come diciamo così gli investimenti pubblici ma in generale tutta l'economia del Mezzogiorno rispetto anche alle politiche di coesione e alla loro natura aggiuntiva
Potessero per raggiungere gli impatti desiderati
Quindi diciamo sono dati inequivocabili su questi diciamo
Conosciuti come ripeto anche nell'ambito
Di chi ha negoziato l'accordo di partenariato per il quattordici venti tutto attraverso i conti pubblici territoriali questi stessi dati rappresentano
La condizione di contesto da cui si è partiti a negoziare il nuovo accordo di partenariato da negoziare vi sono i nuovi fondi strutturali
Dati quindi inequivocabili che ci indicano come in affetti sia ancora un'economia
Duale la nostra rendono ancora estremamente attuali le parole di Pasquale Saraceno che nel sessantuno diceva che nel Mezzogiorno
Non c'era un meccanismo di sviluppo autonomo un'economia divisa quelle che l'ultima ma va due Sezioni nella prima il mercato era un elemento di propulsione di crescita
Nella seconda il mercato non era di per sé un elemento di sviluppo ed aveva continuamente bisogno di una rilevante componente pubblica
Però c'è anche da dire che l'aggiuntività se la guardiamo e l'abbiamo vista in un dibattito anche interno all'Agenzia quando ha preso le sue prime mosse
In effetti
I fondi strutturali e quindi quelli aggiuntivi anche nazionali rappresentano per le politiche del Mezzogiorno circa la metà degli investimenti e non è la stessa cosa per il nord quindi sono anche le politiche ordinarie che funzionano
A maggior vantaggio del nord mentre al sud diciamo che
La coesione ha fatto sempre la sua parte nonostante
Diciamo le défaillance molto evidenti che ci sono e che sono anche legate al fatto che la maggior parte delle risorse sono nel meridione sembra un paradosso
Ma diciamo gestire programmi estremamente complessi come quelli del due mila sette dei tredici
Che erano circa sei miliardi alla partenza per la Campania per esempio con le amministrazioni più fragili diciamo comporta una difficoltà
Aggiuntiva che va comunque tenuta presente la diagnosi sul Malmö sul funzionamento diciamo
Non a eccellente della nostra nel nostro utilizzo dei fondi strutturali è stata abbastanza unanime nel guardare diciamo così alla carenza di capacità amministrativa
Come a una delle cause principali e credo che lo abbia dimostrato anche rapporto Svimez che ha dedicato un punto importante su questo lasciando vedere quanto questo indicatore
Sia distante come tanti altri quelli del benessere sicuramente molti altri ma anche questo molto distante da quelli del nord ed è chiaro che amministrare una massa di risorse
Così importante per amministrazioni più fragili non non è una sfida semplice quindi proprio questa la sfida probabilmente che
Va maggiormente raccolta l'agenzia nasce
Con queste due mission
Particolari ugualmente importanti una quella di accompagnare e di
Far crescere la capacità amministrativa non solo nella gestione dei fondi ma anche nella capacità delle amministrazioni regionali e centrali di raggiungere i propri obiettivi specifici quindi
Quegli obiettivi che attengono I al diciamo così alle parti di tali dello sviluppo o del Paese
E anche quello di migliorare sicuramente di accrescere la capacità
Di di utilizzare questi fondi e che vuol dire accrescere questa capacità vuol dire non solo poterla
Far
Aggiungere a un a livello di efficienza
Dell'andamento della spesa di assorbimento dei fondi ma significa invece portarla a raggiungere risultati attesi e questo credo sia anche una delle grandi novità su cui impostato il quattordici venti e che ha dato che diciamo fa un po'
Le il pari con con la missione dell'agenzia
E cioè partire dei risultati attesi avere un focus molto molto forte sulla sull'attuazione quindi sulla capacità di mettere in essere Investimenti
E di poterli realizzare in una tempistica corretta per raggiungere i risultati che inizialmente si sono sono stati prefissati
Ora qui è stato evocato molto spesso la mancanza di una strategia è stata evocata per la politica industriale
Ma è stata evocata anche per il Mezzogiorno ed è stata vocata in generale perché in assenza di una strategia tutti gli interventi sono spot perché in assenza di una strategia
C'è dispersione a pioggia ci sono molti i progetti che è un'altra delle critiche che molto spesso è stata portata avanti sulla diciamo è stata portata
Responsabilità delle politiche di coesione credo che anche questo nel cambierà perché e sta cambiando
Sta cambiando perché in effetti il quadro in cui agiscono questa volta i fondi strutturali cioè quelli del quattordici venti che come è stato ricordato sono una massa estremamente importante
Di risorse ma in cui agiranno anche quelli del fondo di sviluppo e coesione che sono altrettanto importanti rappresentano trentotto miliardi quindi
Una cifra estremamente ragguardevole di sviluppo concentrati anche questi per l'ottanta per cento al Mezzogiorno anche se non più regionali in senso stretto cioè che non saranno più affidati alle Regioni
Saranno guidati da piani strategici piani strategici che
Per quanto riguarda le FS ci dovrebbero essere
Diciamo così dettati dentro una cabina di regia che dovrebbe essere qui veramente il condizionale è d'obbligo di prossima di prossima costituzione ma su questo non mi sbilancio perché era prevista nella legge di stabilità dell'anno scorso
E quindi
Però la cosa che volevo qui richiamare e che invece diciamo per i fondi strutturali sta andando avanti
L'esistenza delle strategie di specializzazione intelligente e le strategie specializzazione che tante sono condizionalità ex ante
Lo sono per i fondi strutturali s'il documento è a Bruxelles e dovrebbe essere diciamo così approvato entro la fine di questo anno costituisce questa strategia il fondamento per diciamo l'elemento
Il presupposto per poter spendere diciamo così le risorse sia dell'Obiettivo uno sulla ricerca sull'innovazione sia quello sulla competitività e diciamo per la prima volta
A livello statale a livello regionale sia concordato su cinque driver di sviluppo quindi su cinque traiettorie di sviluppo
Che condizioneranno anche diciamo l'utilizzo dei fondi di sviluppo e coesione quindi questo senso la tenuta di un quadro scadrà strategico
Più più chiaro e che ci
Ci permetterà di sicuramente di concentrare maggiormente degli interventi e il ruolo dell'agenzia sarà anche quello di garantire questo colloquio fra per esempio programmi operativi nazionali e quelli regionali
Per esempio nel piano ci sono due piani che sono pronti uno a Bruxelles e che quello sulla banda ultra larga la crescita digitale
Dove diciamo nello stesso contesto si programmano due virgola due miliardi di fondo di sviluppo e coesione due virgola sette miliardi di fondi strutturali un altro piano è quasi pronto né un piano settoriale molto importante su un'altra traiettoria di sviluppo scelta
Nell'ambito della S tre che l'aria o spazi io
Ora questi credo siano segnali che mi sento di dover dare qui come è diciamo vertice di una struttura che
è nata appunto per guardare maggiormente all'attuazione per portare un grado di innovatività nella gestione
Dei fondi strutturali in grado di innovatività che è legato sicuramente al mettere a disposizione i territori
Professionalità alta questo è sempre stato fatto anche nel passato ma di mettere anche capacità manageriali come ripeto non solo dei fondi ma anche dei progetti di sviluppare
Quella che è mancata nella scorsa programmazione e forse un'attenzione che è mancata nel corso di questi venti anni di politiche di coesione cioè un'attenzione molto così focalizzata molto
Anche sulla progettualità la progettualità stava anche la grande assente cioè la focalizzazione era molto sulla programmazione una programmazione coerente di altissimo livello
Molto ben focalizzata
E poi sull'avanzamento della spesa che invece ci ha portato molte volte a mettere dentro anche elementi che non erano così pertinenti allo sviluppo e che forse non erano nemmeno qualitativamente
Così importanti quindi l'attenzione la per la progettuali la capacità di progettare sia un po'persa
Adesso che stiamo rendicontando con grande difficoltà la spesa del sette tredici ancora siamo diciamo con otto virgola otto miliardi
Da rendicontare per assorbirla tutta rimane un obiettivo dell'Agenzia
è un obiettivo del del Governo ci rendiamo conto quanto può con la progettualità nello scorso periodo sette tredici sia stata sostenuta abbia avuto modo
Di esprimersi a livello qualitativo importante la stanza di idee progettuali ma più che di idee di progetti esecutivi cantierabili perché di idee
Diciamo ce ne sono sempre molte ma invece
Quello che è mancato il poter contare
Sulla appunto sulla possibilità di attuare e progetti che concretamente davano una risposta
Anche alle
Esigenze dei cittadini
Quindi è una parola sul cosa fa l'Italia in Europa io credo che sulle politiche di coesione anche questo probabilmente è un punto importante per la governance
L'semestre di presidenza apportato un grande successo cioè portato il
Sul tavolo sul tavolo di un Consiglio operativo quello degli affari
Generali della della Commissione europea la questione della coesione è una sessione dedicata
Ci siamo molto battuti per ottenerla perché appunto la coesione poi veniva sempre discussa nell'ambito di gruppi di lavoro quando si negoziava appunto i regolamenti
Relativi ha i fondi strutturali ma non aveva una sua sede politica mentre alcune delle ricadute importanti che ci sono state anche nel quattordici venti come per esempio la clausola macroeconomica che cambia un po'il contesto è l'impostazione
Delle dei fondi strutturali venivano discussi in Ecofin quindi la mancanza di una sede in cui si possa discutere di politica di coesione che sono praticamente un terzo del bilancio mancava e questo diciamo l'Italia l'ha ottenuto
La Lituania purtroppo non lo anche sposato ma lo ha sposato la presidenza lussemburghese il sedici novembre se il diciotto novembre saremo
Di nuovo a Bruxelles e nell'ambito di un Consiglio
Dei ministri dedicato alla coesione credo che questo sia essenziale per poter contare in Europa rispetto a delle politiche che ci vedono in una posizione unità e per questo forse anche svantaggiata
Essere l'unico Paese pagatore netto che diciamo e anche grande percettore delle politiche di coesione proprio per la condizione del nostro Mezzogiorno
Quindi per evitare di essere delegati all'ed insigni Gian per tutta la vita ma senza poter dire su questa parte di un terzo del bilancio comunitario
La nostra in modo diciamo anche proprio connesso con tutte le altre
Tematiche
Che si tratta ma a Bruxelles compresa quella diciamo fiscale
Perché molto con molto legato diciamo per esempio la clausola d'investimento dello zero tre che si chiede oggi
E che dovrebbe portarci a fare stesa molta stesa nel due mila sedici per i progetti
Che sono finanziati cofinanziati nel quattordici venti e che
Chiaramente saranno molto molti di questi molte di queste risorse
Proprio per la loro divisione saranno nel Mezzogiorno se si riuscisse a spendere veramente questa massa
Che la flessibilità CIDA nel negli investimenti nel Mezzogiorno credo che quel salto qualitativo che c'è un prendiamo potrebbe veramente essere
Compiuto oppure
Potremmo diciamo così forse cominciare a compierlo io credo che
La pluriennale storia dei rapporti della Svimez sette Simoni a che non ci siano ricette modelli precostituiti di immediata applicazione
Ne sono stati numerosi proposti molti sperimentati anche nel passato sia nelle fasi che gli analisti giudicano positivamente sia in quelle che giudicano a più deboli impatti penso che come dietro i numeri dello sviluppo ci sono le persone è stato ricordato nell'intervento che mi ha preceduto ma anche
Nell'introduzione di Monsignore cantino al rapporto
Anche dietro le procedure e la governance ci sono altre persone
Nell'agenzia ci sono altre persone sui territori altre persone questa sfida che dobbiamo cogliere e che diciamo l'agenzia si organizza
Poter a poter raccogliere nel migliore dei modi a compiere questa mission di accompagnamento che gli è affidata
Due parole sull'Agenzia perché mi sono dilungata troppo in questa prima parte per dire solamente che a breve uscirà il piano triennale
E che in questo piano triennale una grande importanza oltre le cose che ho detto e quindi progettualità capacità amministrativa
Rivestita dal partenariato rilevante il partenariato avuto un oscuramento in questo ultimo anno perché in realtà non siamo riusciti proprio per
Le fasi di passaggio voglio credere almeno per quanto riguarda l'Agenzia per la fase di passaggio
Ad instaurare e sui territori e con il tradizionale partenariato nazionale un rapporto stabile che invece indispensabile era indispensabile
Non solo perché lo vogliamo ma indispensabile perché lo dobbiamo e anche perché in questi cicli di programmazione così lunghi
La discussione con il partenariato e con i territori la capacità di essere Marte cioè
Master salite son sono Smart cioè di sapersi adattare eventuali cambiamenti in corso
Rimane è una cosa fondamentale anche per riprogrammazioni eventualmente e necessaria e questo non lo si può che fare con chi sul territorio opera e con i beneficiari di queste politiche che sono i cittadini
Ma direi sicuramente il sistema produttivo
E tutti diciamo gli stakeholder perché
Appunto quindi anche gli studenti qui ne sono stati richiamati moltissimi realtà dal
Essere un'Amministrazione che si occupa di fondi strutturali al centro significa effettivamente
Occuparsi di uno spettro molto ampio di questioni e quindi sentire molto forte la responsabilità di poter essere
A disposizione di queste necessità
Grazie Presidente allo stesso entro per
Questa
Analisi anche
Le prospettive di un impegno
Molto rilevante
Che attende agenzia e quindi
Con la quale speriamo di colloquiare proprio nell'ottica del
Delle scelte della
Lungo periodo di un lungo periodo di programmazione che ci ha portato nel due mila venti
Prego già
Adesso la parola
Sotto Giuseppe Farina che è il segretario confederale CISL
Con responsabilità
Delle politiche per il Mezzogiorno prego sì grazie buongiorno a tutti
Un'occasione importante per un tema molto importante che appunto
Come riusciamo a rianimare ed economie meridionali
Per poter dare un contributo maggiore anche alla crescita di tutto il Paese
E da questo punto di vista voglio subito dire che diciamo rappresentare una delusione rispetto all'azione del Governo
Perché c'è uno scarto evidente tra le cose che abbiamo sentito nel
Nel Trattato dello Svimez sia nel rapporto dello Svimez e quindi la complessità dei problemi
E appunto quelle che sono le risposte che il Governo sembrava sembra voler dare io insomma vedo che nella legge di stabilità c'è davvero poco
Il masterplan pare un mistero
E anche la cosa della flessibilità europea di cui la dottoressa che lo ha funzionato niente ma è una cosa che però appunto al momento appare piuttosto misteriosa quindi
Di fronte ad un quadro molto comunque un plesso diciamo della vicenda meridionale ma della vicenda di tutto il Paese
è oggettivamente il primo il primo elemento che viene fuori a questo scarto evidente tra le esigenze che si esprimono
In particolare nel sud del Paese le risposte che il Governo in questo momento sta cercando di dare
Temo che il Governo si illuda come veniva detto
Si illuda che la ripresa in atto sia in grado di per sé di farsi insomma di far rimontare l'economia diciamo nel centro nord e di equilibri attraverso di quei salire un effetto traino sull'economia del sud
Io credo che ci sia che diciamo che bisogna essere più prudenti che questa cosa no la ripresa in atto è una richiesta è una crescita siamo quel quello che stiamo vedendo e una crescita in perfetta
Perché per almeno per tre ragioni e quindi è insomma non basterà per poter appunto risolvere i problemi che qui sono stati evidenziati
è una diffida è una crescita imperfetta perché veniva ricordato non lo voglio ricordare intanto in buona parte dipende diciamo da fattori esterni
E che pertanto non sono governabili e che pertanto in un mondo globale così incerto con una governance così incerto oggi si sono domani potrebbero anche non essere più
Poi c'è un altro fatto che è una crescita molto disomogenea e che davvero interessa soltanto alcune parti del Paese non riguarda tutte le parti e quindi non è soltanto un problema di localizzazione del sud perché ci sono altre aree del Paese che pure non sono al sud
Che stanno facendo fatica
Quindi è una crescita disomogenea e soprattutto è una crescita
Che inferiore a quella dei Paesi più sviluppati con i quali noi concorriamo
Ed è una crescita appunto che si è poi la cosa più importante che non produce l'occupazione che è necessaria e quindi non da
Diciamo una risposta al tema dell'occupazione che a me sembra il problema principale diciamo con il quale il Paese
Quindi è una ripresa dimezzata
Che sta interessando prevalentemente le regioni del Centro-Nord e fuori dalla propaganda solo marginalmente guardo solo marginalmente quelle del sud
Le distanze tra il nord del sud del Paese aumentate durante la crisi se non si fa nulla sono quindi rischiano di e di di di di crescere persino
Io credo che non si tratta di essere dei puffi non vogliamo essere dei gufi ma non vogliamo neanche essere degli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia
Quindi la verità oggi che noi vediamo è questa
Questa è una condizione diciamo avendo il Sud è pagato prezzi altissimi durante la crisi più che nel centro nord
Questa è una situazione che se non affrontata non è più tollerabile né per il Sud ma non è neanche sostenibile economicamente per tutto il Paese perché noi siamo convinti
Che senza il sud dell'Italia tutta non riparte
è sempre più evidente infatti che non si riuscirà a realizzare i tassi di crescita sufficienti a creare nuovo lavoro in tutto il Paese
Senza il contributo di ricchezza prodotte dei consumi degli oltre venti milioni di italiani che abitano le regioni del sud
Quindi il rilancio dell'economia meridionale non è quindi solo un problema di solidarietà nazionali o di riduzione delle disuguaglianze e anche e soprattutto una condizione necessaria per la crescita lo sviluppo di tutto il Paese
Non partiamo da zero il Mezzogiorno d'Italia contribuisce già oggi comunque in maniera importante al PIL del Paese
E la sua economia e vedo che ci sono diciamo fattori di svantaggio ma la sua economia ancora un'economia importante misurabile confrontabile con quella di interi Paesi europei naturalmente più piccoli penso Austria Belgio
Ha una diffusa e qualificata presenza industriale gli ha sedimentato negli anni competenze saperi industriali e strutture e anche strutture scolastiche diciamo diffuse
Dispone di un patrimonio paesaggistico culturale che non ha eguali al mondo ed è soprattutto geograficamente una straordinaria piattaforma logistica immersa nel Mediterraneo
Oggi il luogo di tragedie e sofferenze ma che resta una delle aree economiche più intense di più intensi traffici commerciali
E di interscambio nel mondo
Se proprio voglio posso insomma voglio una critica Jallal al rapporto che mi sembra diciamo che sui temi dello sviluppo industriale sulle possibilità del rilancio industriale del Mezzogiorno ci sia un po'troppo diciamo
Di scetticismo invece io insomma penso che
L'industria del Mezzogiorno ancora oggi ha i problemi ma insomma
Ancora oggi tutte le possibilità diciamo per potersi riprendere il sud ha soprattutto bisogno di più investimenti pubblici e privati non solo di interventi straordinari
Ha bisogno di più investimenti pubblici o privati di una politica ordinaria appunto di una bordi di tanta buona e stabile politico ordinaria del governo degli amministratori e della politica ha detto locale
E le due cose non sono più separabili
Solo una politica nazionale e locale seria e competente che rifugge al populismi facili consenso può creare le condizioni di nuovi investimenti nei territori
E il rilancio dell'economia meridionale cioè insomma da dimostrare che fare attività economiche e produttive investire nel Mezzogiorno non solo è possibile ma conviene
Il problema gaffe che infatti abbiamo infatti non è come il Mezzogiorno agganci il nord del Paese ma è piuttosto è come il sud possa contribuire di più affinché l'Italia possa agganciare l'Europa
E da questo punto di vista desta qualche preoccupazione la con sulla confusione che ancora permane oggi qualche schiarita c'è stata diciamo sul tema della gestione dei fondi
Quindi
Il tema che abbiamo di oggi diciamo che abbiamo di fronte oggi e di quello che facciamo per il Mezzogiorno perché questa non la riteniamo la condizione per dare una prospettiva di sviluppo a tutto il Paese
Quindi da questo punto di vista appunto la valutazione sulla
Sulla inadeguatezza io credo che ci sono delle cose che abbiamo qua non caratteri di priorità
Intanto la prima priorità e l'idea che diciamo che qui nessuno ce la può fare da solo nemmeno il Governo Renzi è una sfida troppo alte importante per essere giocata a compartimenti stagni
E nel chiuso della politica istituzionale e parlamentare
Noi come sindacato non vogliamo riproporre rituali concertativi ma di costruire modalità nuove di partenariato sociale che coinvolgono di più imprese sindacati nella gestione dei fondi nelle scelte del Governo per il Mezzogiorno
Noi abbiamo individuato quattro proposte che abbiamo presentato in un convegno solo dieci giorni fa proprio sul tema del Mezzogiorno
Che come CISL abbiamo intitolato ripartire dal Mezzogiorno per far crescere il Paese
Ci sono alcune cose che vanno fatte subito la prima cosa che va fatta subito e che di imparare a spendere di più e meglio le risorse aggiuntive
Europee disponibile l'esperienza di Foderà della programmazione due mila tredici due mila
Il
Due mila sette due mila tredici fax diciamocelo non ci non diamo le responsabilità di particolare a nessuno ma è una vergogna
Che in un momento in cui c'era una fame gli investimenti una fame di lavoro miliardi non siamo riusciti a spendere la massa inettitudine incapacità
Di fare quello che in altri Paesi europei hanno fatto quindi è chiaro che la nuova programmazione non si può sbagliare neanche un euro della nuova programmazione
Può essere diciamo disperso se non per rafforzare le possibilità
Competitive dei territori del Mezzogiorno ad attrarre lavoro e a risolvere i problemi diciamo della
Del della bassa produttività delle inefficienze
Quindi non la prima cosa che dobbiamo fare imparare a spendere di più e meglio le risorse comunitarie queste undici in Colle un obbligo e quindi c'è necessità diciamo ci sono proposte più particolare
Però è chiaro che c'è bisogno di concentrare le risorse comunitarie soprattutto e dandogli degli indirizzi e degli obiettivi prioritari del governo qualcosa sta facendo sembra che qualche indicazione importante
Però è chiaro che i fondi di fondi europei devono servire per rendere più attrattive migliorare
La competitività dei territori perché noi lavora al sud e lo porteremo solo se avremo territori in grado di attrarre nuovo lavoro
Se i territori del sud e con un danno non non si interviene per migliorarne le loro capacità competitiva è chiaro che il lavoro non arriverà quindi soldi europei devono servire soprattutto per migliorare appunto
I territori e renderli più attrattivi diciamo al quelli che sono di Investimenti
è necessario naturalmente semplificare ed e velocizzare le procedure di attivazione degli Investimenti
E su queste e se c'è ovviamente su questo da con cui da definire fino in fondo il tema del rapporto con Bruxelles e su questo famoso zero tre che naturalmente
Se si riuscisse ad a vere a spendere diciamo in tempi in tempi rapidi e veloci forse davvero può dare una mano diciamo da questo punto di vista
C'è infine da chiarire con urgenza il ruolo dell'operatività della nuova agenzia per la questione di finire le forme di partenariato sociale ma oggi a uso del Tipo parole positive
Da questo punto di vista
Il secondo punto è l'infrastrutture ci sono ritardi storici da recuperare due priorità collegare meglio il sud con il resto del Paese con l'Europa e con il resto del mondo
E riqualificare da un punto di vista sociale ambientali territorio mentali dotazioni infrastrutturali materiali e immateriali che migliorino la qualità dei servizi alle persone alle in primis
Terzo punto lo dico ovviamente molto rapidamente fiscalità di vantaggio oggi produrre beni e servizi al Sud ha un costo persino maggiore che nel centro nord oggi costa di più perde per le note diciamo
Problematiche appunto legate
Ad alcuni ad alcuni ritardi ad alcune ad alcuni assenze quindi è necessario delle per potervi dare una mano all'economia meridionale e quindi rintrodurre un'effettiva fiscalità di vantaggio
Per chi investe assume del Mezzogiorno
Attraverso l'introduzione di un Ubu subito di imposta per chi investe e il mantenimento queste la proposta che ne abbiamo fatto il mantenimento dell'attuale dei contribuzioni per i nuovi assunti
E noi la proponiamo per tutta la durata del ciclo della programmazione europea
Che sono cose che abbiamo chiesto ma che evidentemente al momento non ci sono
Poi c'è il quarto quarto punto solo le politiche industriali della competitività noi abbiamo individuato due problemi soprattutto i che hanno bisogno di essere affrontati
Il primo il più importante la crescita dimensionale dell'impresa del Mezzogiorno a una ha una struttura industriale persino più parcellizzata di quella del centro nord
E se non affrontiamo questo problema non riusciremo mai a risolvere i problemi della bassa capitalizzazione del sistema
Non riusciremo mai a risolvere i problemi della difficoltà del rapporto con il credito non riusciremo mai a fare quelle innovazioni che possono permettere anche una maggiore internazionalizzazione
Noi abbiamo indicato anche appunto il tema del ricorso al credito che è un'altra di quelle cose che stanno rendendo più difficile per il Mezzogiorno allora
Anche qua scegliamo delle priorità io penso che c'è bisogno di un progetto di politica industriale che in particolare per il Mezzogiorno intervenga per
Irrobustire diciamo la dimensione delle imprese quindi renderle più
Rende di più possibile diciamo la sfida
Sull'innovazione sull'internazionalizzazione poi risolvere anche attraverso strumenti diciamo di intervento pubblico diciamo il fatto che crede che il credito bancario
è una delle altre leve necessarie per poter appunto di animali e degli Investimenti
C'è un ultimo punto questi sono i quattro punti o detti infrastrutture fondi europei politiche industriali e che le fiscalità di vantaggio c'è un ultimo punto che scrive che abbiamo messo che quello naturalmente della legalità nella quale non voglio soffermarci non soffermare non ma è chiaro che
Da questo punto di vista il tema di come
Non solo il poliziotto oppure le Forze dell'ordine ma di come la politica e le parti sociali e tutti insieme
Mettiamo in campo una straordinaria iniziativa dei territori nelle regioni di impegno civiche civile
Per poter appunto accompagnare
E diciamo sostenere anche l'impegno che deve naturalmente aumentare degli ispettori e dire però chiaro che anche questo è un tema che ha bisogno di un risveglio civile ha bisogno di una rinascita della società civile a partire da quella del Mezzogiorno
E noi abbiamo la responsabilità di alimentarla di attivarla però è chiaro che questo tema c'è il dire che l'illegalità toglie risorse speranza ai giovani
Non si dice una cosa una cosa che non è che non è vera
Negli ultimi mesi unisco nelle situazioni difficili da differenza la fanno le classi dirigenti
E quindi se riusciremo meno diciamo a dare a fare del dente il di nuovo un rilancio un'idea nuova rispetto alla crescita allo sviluppo del Mezzogiorno questo dipenderà soprattutto dalla classe politica da data dai sindacalisti dagli imprenditori dipenderà da tutti quelli che hanno delle responsabilità
Però questa davvero è una responsabilità enorme perché appunto noi siamo convinti che se non riparte il Mezzogiorno non ripartirà tutto il Paese quindi non saremo in grado di dare le risposte all'occupazione
E quindi dà atto cannoni tocca questa diciamo classe dirigente della politica del sindacato dell'impresa
Delle amministrazioni locali assumersi questa responsabilità di fare quello che davvero non è più rinviabile ridare fiducia speranza e lavoro ai giovani del sud e a quelli di tutto il Paese e vi ringrazio
Grazie
Toffanin
Il quadro si sta
Completando che parole quindi adesso dal
Alessandro Laterza e vicepresidente
Confindustria con delega
Al Mezzogiorno prego
Buongiorno e grazie a
Grazie al GMES per questa iniziativa io procederò con pochi telegrammi perché siamo in un drammatico ritardo io per mestiere gestisco i tempi
Nel lavoro e negli incontri quindi come dire cerchiamo di serrare il primo telegramma il seguente
E andiamo al sodo perché c'abbiamo girato molto intorno nella legge di stabilità non c'è traccia del Mezzogiorno primo primo punto ci sono alcuni interventi perché molto apprezzabile
Mi riferisco agli interventi relativi alla Salerno-Reggio Calabria terra dei fuochi all'IVA c'è anche un interessante intervento
Una dotazione per Matera capitale europea della cultura due mila diciannove tutte cose ripeto gregge però il Mezzogiorno nel complesso non c'è
Come mai pongo questa questione visto che tutto sommato
E da molto tempo che pur con nazioni parziali il Mezzogiorno non è al centro dell'agenda politica dei Governi non di questo Governo in particolare
Come mai pongo questo problema venne lo pongo perché il sette di agosto perché mi sono anche come dire pregiato di seguire in streaming nella riunione di direzione PD
Il Presidente del Consiglio annunciato a
La assoluta centralità del Mezzogiorno nell'agenda politica del Paese e questo per me è stato una notizia
Molto forte insomma straordinaria non
Non ovvia e non rituale due annunciato che il famoso masterplan che in realtà più o meno si capisce che cos'è su questo
Punto eviteremmo le cose che in realtà nelle slide perché di questo parliamo
E in alcune come dire notizie che circolano ride ripeto di Mezzogiorno nella stabilità non c'è il masterplan cosiddetto era funzionale non è una mia ipotesi erano come dire anche questa è la tutto annunciato
Era funzionale a registrabilità quindi uno dice diamo male insomma non c'è questa relazione così
Forte così convincenti di fronte a questa che non è una valutazione critica e una constatazione materiale cioè il sud dagli servita non c'è
La risposta articolata dal Governo di due tipi
Lo è stato fatto in vario modo in varie sedi ma come dire anche sentite di persona quindi anche qui non parlo di un'interpretazione risposte numero uno la manovra registrabilità ha un carattere espansivo
In particolar modo per effetto del taglio sull'imposizione fiscale quindi avrà un effetto positivo per tutto il Paese al nord come al sud
Argomento accettabile beh non molto perché non si capisce
In che cosa consista il differenziale propulsivo che dovrebbe ridurre il divario nord-sud cioè come si dice da un beneficio a tutti non si capisce perché si dovrebbe come dire ottenere
Un un'arringa una rincorsa positiva
Secondo argomento più più complesso l'ho accennato avevamo dottoressa agro è vero che il Governo ha avuto uno straordinario risultato molto positivo ed è stato quello di ottenere
Questa possibilità di sforare il patto di stabilità europea nella misura dello zero virgola tre per cento del PIL cinque miliardi che fanno leva a undici miliardi
Dal Governo ci viene detto ma qui cominciano i condizionali sette di questi degli undici miliardi così attivati sarebbero di pertinenza del sud che cosa sono questi
In realtà non c'è praticamente nulla di del nuovo o di particolare se non una positiva questo sì azione di efficientamento dalla capacità di spesa questo zero tre per cento del PIL
Crea lo spazio finanziario per poter dare attuazione a che cosa al masterplan
Cos'è il masterplan sono quindici accordi o parti cosiddetti tra
Governo e Amministrazioni regionali Città metropolitane di cui non sappiamo alcunché però sì si dice che siano in fase di
Di costruzione che dovrebbero in qualche maniera favorire questa accelerazione della stesa di
I fondi strutturali
Penultimo telegramma abbiamo parlato di problema
Dei fondi strutturali la stessa Presidente Polverini ha ricordato l'importanza della massa di risorse che per il sud e non solo per la verità
Sono destinate al due mila quattordici luglio due mila venti per piacere ricordiamoci sempre di parlare dei fondi strutturali da un lato
E del fondo di sviluppo e coesione dall'altro perché se sessanta miliardi sono sui fondi strutturali
Quaranta miliardi poco meno quaranta miliardi sono sul fondo di sviluppo e coesione di questo fondo di sviluppo e coesione che è una gestione meno complessa dal punto di vista dei rapporti con l'Europa
Noi non abbiamo praticamente alcuna notizia è dettaglio non irrilevante è sostanzialmente la fonte principale per quanto riguarda gli investimenti nelle infrastrutture quindi capite che la questione è abbastanza come dire
Complessa
Aggiungo che
C'è tutta una partita
Troppo noioso forse a discutere in questa sede e cioè
Che per quanto riguarda i fondi strutturali il cofinanziamento nazionale dei programmi di Calabria Campania e Sicilia
Ma anche dei programmi cosiddetti pone che interessano tutti in mezzo giorno è stato dimezzato cioè c'è un venticinque per cento in meno sul su questi programmi
Venticinque per cento terrebbe utilizzato così questa fu la promessa di del rio in programmi paralleli non si ha notizia di questi programmi paralleli ora voi capite che io personalmente ho accolto con grande fiducia
Le come dire la prospettiva che è stato disegnato e primi di agosto adesso comincia a essere un po'preoccupato perché non vedo onestamente
Un'azione è un risultato conseguente quindi mi auguro che nella discussione di un approfondimento che ci sarà sulla legge di stabilità
Ci sia qualche cosa che ci faccia perlomeno capire intuire o sperare
Che in queste dichiarazioni di agosto ci sia qualche cosa di come dire sostanzialmente vero non solo un discorso di natura consolatoria che noi evidentemente non sarebbe sufficiente
E mi auguro che in un'altra occasione di poter discutere più in dettaglio le proposte ha ragione il presidente Giannola Svimez fa delle cose che diciamo purtroppo
Raccontarci cattive notizie fa anche delle proposte però c'è un piccolo problema possiamo discutere noi di proposte
Quando siamo in una condizione in cui non si capisce nemmeno se il Mezzogiorno a diciamo diritto di cittadinanza
L'agenda politica del Paese le stima di fare un esercizio anche interessanti dal punto di vista accademico ma poco utile quindi quello che ci vuole adesso
Una forte spinta politica se ci sarà potremmo come dire dibattere ma anche di ipotesi diverso il mio questo è positivo che ci sia un confronto
Sulle soluzioni che si possono dare altrimenti francamente ripeto rischiamo di ritrovarci poi annualmente a pestare l'acqua nel mortaio grazie
Grazie ad Alessandro Laterza che
Con questo richiamo a una realismo e anche
Un invito
è una discussione costruttiva
Conclude un po'questa nostra mattinata io ringrazio tutti i relatori anzitutto ottimi che sono
Intervenuti
E ovviamente anche se non
Presente rinnovo i ringraziamenti alla Presidente Polverini
Ringrazio voi per la pazienza mi auguro
Che come
Interesse sia stato possibile eseguire questi lavori
E vi do appuntamento magari alle prossime anticipazioni diffide testardi Finzi di mezza estate come suol dirsi grazie ancora era richiede