L'Italia in Europa: sviluppo, concorrenza, libertà

Modulo di prendere posto al podio per un indirizzo di saluto
Signor Presidente
Autorità
Cioè delle signore e signori
Sono particolarmente lieto di porgere il più caloroso benvenuto a nome della civica amministrazione
A nome mio personale ma vorrei dire a nome dell'intera città
A tanti illustri relatori ospiti e a tutti i partecipanti di questo convegno
Considero un onore per questo vive grazie alla Confindustria di aver scelto Genova per questo prestigioso avvenimento
Della imprenditoria privata
Voglio sperare che questa scelta sia una scelta emblematica se è un segno di fiducia
Il rinnovato interesse verso la città perverso il suo futuro
In un anno particolarmente delicato per questa città che l'hanno Colombia
Genova si sta adoperando con un processo radicale di trasformazione rimuovendo i vecchi ostacoli parecchie difficoltà
Secondo un rapporto del Censis di non mora molti mesi fa
Genova è l'unica delle città metropolitane ad avere un processo innovativo fortemente programmatorio di una nuova città produttiva
Ho citato rapporto del Censis perché voglio essere ovviamente il più oggettivo possibile nonostante la crisi attanagliato questa città per lunghi anni in seguito alla decadenza
Per le sue imprese di base la siderurgia la cantieristica Genova
A attaccati con grande determinazione un nuovo Progetto di sviluppo che si incentra soprattutto sud grandi lavori su grandi lavori urbani
Una interessantissima mostra un ricco dépliant epicureo tori di passata desidero ringraziare mi soccorrono
E di evito a loro lo nocciola mento dirne un lungo elenco di iniziative di opera che quel che la città a a disposizione non voglio o mogli infelici aveva più di tanto
Voglio peraltro sottolineare alcune iniziative sia per la loro peculiari tra intrinseca sia per la loro carattere di assoluta novità che hanno almeno in campo nazionale
Ma prima della quale l'evento speciale
E colombiane l'esposto sulla quale non mi soffermo più di tanto con un'unica considerazione
E questa è l'unica esposizione che l'Italia almeno fino al due mila e i temi di questa esposizione Suma certamente temi di sicuro avvenire cioè la ma la nave ed il mare ma voglio dare una chiave diversa di lettura
Dell'esposizione alla triplice chiave di lettura
Che è quella di un'operazione urbanistica edilizia che non ha uguali nel mondo
L'aver pensato di fare l'esposizione internazionale il vecchio portò che non aveva più funzione mercantile portuali e riscattando lo rivitalizzando lo riportando la nuova vita mi pare una di quelle operazioni che è una uguale
Si tratta di di mettere delle funzioni che non c'erano più note ricadranno rivitalizzando la città stesse
Il fatto che con questo Casio di Genova si rilancia si rilancia in campo nazionale e internazionale
E poi la terza chiave di lettura è quella che noi non consideriamo le spot come punto
Di arrivo bensì come punto di partenza ripeto delle prospettive che questa città deve cogliere perché ne ha le potenzialità soprattutto in settori diverso di quelle rispetto a quelli del passato e sono i settori del turismo e sono i settori dallo spettacolo che sono settori della cultura ecco corredano proprio nella questo terreno
Il terreno della cultura Genova colto una di queste
Operazioni dicevo di qualità differente
Che quella d'aver conseguito da il gruppo ERG una grande sponsorizzazione Ovadia specializzazioni credo più alta se non la più alta in assoluto di undici miliardi e mezzo circa per far decollare questo teatro
Odiato che come voi sapete è uno dei più grande d'Europa ore venti al secondo dopo alla l'Opera della Bastille idea
Nostro Teatro dell'Opera e alla come si diceva una volta maglia nera fra gli enti lirici in poco più di un anno grazie anche a questa sponsorizzazione avvenuto decollo e oggi sta risalendo la graduatoria è arrivata in posti diversi de se si può parlare di graduatoria nel sul campo campo degli enti lirici
Un'altra operazione sempre di interazione pubblico privato sta venendo su un altro grande contenitore qui a due passi il Palazzo Ducale sede del governo
Della repubblica
Nelle nei secoli passati oggi uno scrigno di cultura caso moda arte e naturalmente di storia e alla città che verrà inaugurato fra poche settimane e che al quale stiamo applicando una strumentazione riversa innovativa è quello di verrà gestito da un consorzio consorzio di privati certa sotto la regia per assicurare gli ha dato alla quale naturalmente alla qualità
Delle esposizioni siano all'altezza quindi il controllo da parte del comune dall'università ma senza più infliggere dei costi
A lei ormai asfittici bilanci pubblici e soprattutto con risparmio di organico di personale non solo riuscendo quindi ad inserire nei circuiti internazionale le esposizioni e qui ci saranno e le mostre che qui ci saranno diventando quindi un ulteriore calamità rispetto a quel terziario che tutti noi vorremmo incrementare non è utopia questa pensare perché prendo un dato ci sia di conforto e quello dei dopo decenni di stasi dei sei alberghi
Che sono in parte costruite e stanno finendo e gli altri stanno finendo in questa città e altri sono in un hanno già ottenuto la concessione edilizia segno che l'imprenditoria private ci crede ma voglio citare un ultimo dato sempre di questo rapporto fra privato e pubblico che sta crescendo che credo che possa essere la nuova valvola il suo gol delle iniziative della mano pubblica e della vendita
Della azienda municipalizzata Dell'Atti un'azienda che costava svariati miliardi all'anno al cumulo che al comune ha venduto
Ha venduto per ventun miliardi e duecento milioni si è concluso l'operazione che di cui non avevamo mai avuto esperienze almeno di queste dimensioni in Italia stata venduta la Parma da ma voglio sottolineare attraverso una procedura ormai desueta
Che l'asta per con Candela vergine
La procedura di cui si erano persi addirittura i ricordi per la sua e per la sua complessità e per la sua assoluta Cristea viabilità non ha avuto molto ecco sui giornale su con le testate si ringrazio non ha avuto molto ai per generale sulla stampa ecco io un teste poche tratteggi che ho fatto
Rispettando mi auguro il tempo che mi era stato consentito aveva uno scopo quello soprattutto di destare in loro una certa curiosità ma certo stimola conoscere meglio una città che sta cambiando pelle
Io credo che Genova costituisca un esempio molto esauriente di un rapporto fra impresa città è un interlocutore fondamentale che questo è quello del lavoro per scavalcare quelli che sono degli interessi particolari a vantaggio della collettività
Signor presidente io ho finito voglio farmi è un augurio un augurio alla città e voglio fare un logorante allora
Che questo convegno che si lega al nome di Genova possa rimanere nella storia dei convegni e della imprenditoria nazionale sia per i temi trattati sia per gli obiettivi raggiunti
Vi ringrazio per l'attenzione e auguro buon lavoro
Signor presidente
Autorità
Civili militari religiose
Gentili signore gentili signori cari colleghi
Desidero esprimere la soddisfazione di tutti gli imprenditori liguri
Per la scelta di Genova come sede di questo convegno
Spesso si svolge a undici anni di distanza dal primo grande convegno della Confindustria
Che proprio a Genova nel settembre mille novecentottantuno
Presentò le proposte degli imprenditori per una politica industriale
Quello di oggi è un convegno altrettanto importante
Perché affronta temi di grande rilievo
Le prospettive dell'Italia nell'Europa
I suoi punti di forza e di debolezza
Le condizioni per il suo sviluppo
Concorrenza
E libertà come già indica lo stesso titolo
è importante anche per il momento in cui si svolge
Momento di rinnovo della legislatura momento in cui riflessioni e risposa abilità sono un imperativo per tutti
A me spetta di presiedere la prima sessione dei nostri lavori in cui si parlerà di responsabilità e mercato
Il tema
Verrà ampiamente sviluppato
Da Walter Mandelli consigliere incaricato del centro studi e dal Presidente Della Confindustria Sergio Pininfarina
Nelle loro relazioni introduttive
Mentre il dibattito si svolgerà nell'ambito di due tavole rotonde
Che approfondiranno due aspetti particolarmente significativi
L'esigenza di una nuova cultura per la Società europea
E il possibile futuro dello stato sociale
E cioè il grado e la qualità della protezione sociale compatibile con la crescita economica
Sono temi complessi sui quali mi limiterò ad alcune brevi riflessioni
Il crollo dei regimi dirigisti nei Paesi dell'Est ha fatto cadere l'antica illusione di poter cambiare il mondo rifiutando la libertà
Si rafforza invece e viene più generalmente condivisa la fede nella libertà dell'uomo
E la consapevolezza che solo un sistema economico capace di assicurare un crescente diffuso benessere possa consentire a ciascuno di esprimere liberamente tutte le sue potenzialità
Bisogna infatti riconoscere che pur con i limiti e i difetti propri di ogni concreta costruzione storica
Il sistema capitalistico occidentale è stato l'unico modello che si sia dimostrato capace di produrre ricchezza e di usarla per produrne di nuova
L'unico capace al tempo stesso di adattarsi al nuovo e all'imprevisto
Di scegliere fra possibilità diverse di cogliere le opportunità e di produrre nuove idee
Un sistema in breve che con i suoi stimoli e i suoi vincoli pone in essere attraverso lo sviluppo generale le condizioni di un maggior benessere individuale
Ma è anche un sistema rigoroso
Un sistema duro
Un sistema che prima o poi porta sicuramente i suoi frutti
La grande sfida che si pone oggi
E la costruzione di un capitalismo dal volto umano
Che riconosca la centralità dell'uomo senza dimenticare che solo attraverso l'utilizzo efficiente razionale delle risorse
E possibile la diffusione di condizioni di vita migliori
Lo stato sociale non è sbagliato
Nel nell'intenzione né nel metodo
E non credo si tratti oggi di smantellare uno
Si tratta invece di renderlo conforme se così si può dire al sistema di mercato
Si tratta di semplificarlo
Cercando di garantire a tutti una condizione minima di esistenza civile
E non certo di inseguire una meta irraggiungibile
Quale quella di voler provvedere ad ogni necessità
Sotto accusa non è quindi la legittimità del welfare spente quanto gli squilibri e le distorsioni prodotti dall'intensità del suo sviluppo
Quando si riducono troppo le risorse disponibili per lo sviluppo e lo sviluppo spesso che si interrompe
Quando poi le risorse sono distrutte da una non corretta gestione il risultato e ancor più negativo
La lezione più importante che ci viene dai paesi dell'Est dopo quella della perdita della libertà
Sono i disastri prodotti da una inefficienza dilagante
L'organizzazione burocratica della vita in un continuo spreco di risorse non ha fatto che distruggere ricchezza lasciando tutti più poveri
Ma non esiste organizzazione la più perfetta e sofisticata
Che possa funzionare se tutti quelli che operano nel suo ambito non hanno il senso del dovere e non sentono la responsabilità della propria funzione
Purtroppo il mito di uno Stato che deve provvedere a tutto e a tutti ha distrutto in troppi tale sentire
Mi sembra perciò di dover concludere che per un capitalismo dal volto umano
In primo luogo e necessario investire nella rieducazione dell'uomo alle sue responsabilità
Responsabilità e mercato sono in sostanza le due premesse fondamentali per la costruzione di una società migliore
E per quanto ci riguarda più direttamente la condizione prima perché l'Italia possa rimanere in Europa
Un'ultima cosa vorrei aggiungere
Parlare di responsabilità e mercato qui a Genova in un convegno organizzato dalla Confindustria e dalle organizzazioni industriali liguri
Mi impone il dovere di ricordare Angelo Costa
Angelo Costa
Imprenditore genovese
è stato per lunghi anni presidente della Confindustria
Che aveva ricostituito e affermato nell'Italia del dopoguerra
Nella ripresa della contrattazione sindacale democratica
Nei rapporti con i partiti politici e con la pubblica amministrazione
Profondamente cattolico e convinto liberista
Egli credeva nella possibilità che liberismo e socialità cattolica potessero coincidere
Il presupposto della libertà di impresa era il fondamento del suo sistema economico la convinzione che non vi possano essere giustizia sociale senza il miglior uso possibile delle risorse disponibili
Unità ad un profondo rigore morale ha guidato costantemente le sue azioni
La profonda coscienza delle responsabilità e dei doveri degli imprenditori
Responsabilità e doveri che riassumeva con coerenza in prima persona
Lo portava ad esortare così i suoi colleghi
Difendiamo la libertà anche con grande sacrificio
Soprattutto difendiamo la libertà degli altri
Particolarmente di chi ha più bisogno e con questo avremo l'ha difeso la libertà nella sua essenza che non è nostra né di altri ma che di tutti grazie
Do ora la parola a Walter Mandelli consigliere incaricato del Centro studi di Confindustria
Questo convegno
Chiude idealmente una lunga stagione di riflessione ed iniziative pubbliche
Che
Erano state avviate intorno alla metà del decennio scorso
Con il centro studi della Confindustria
Prima con Innocenzo Cipolletta direttore
Fino all'ottantotto poi con Stefano Micossi
Nell'ultimo quadriennio
E che sono state scandite da convegni nazionali organizzati dalla Confindustria ogni due anni
Usciranno in quel periodo da una lunga situazione
In cui l'ingresso dell'Italia nello SME
Fino alla metà del decennio quale si erano compiuti notevoli progressi nel controllo dell'inflazione e nella ristrutturazione dell'industria
Ma si era dovuto però accettare ritmi di crescita molto bassi
Disoccupazione elevata
Il nostro proposito allora in quei primi convegni era di riportare al centro delle politiche economiche
L'obiettivo del pieno sfruttamento delle risorse materiali ed umane del Paese
Attraverso elevati tassi di crescita
L'approvazione del libro bianco europeo dell'ottantacinque poiché l'atto unico dall'ottantasei sul mercato interno europeo
Crearono un contesto esterno coerente
Il programma del mercato unico infatti nasceva dall'esigenza di ridare slancio all'economia europea e di vincere le europee se Nismo
E identificava nell'abbattimento delle barriere che segmentato nei mercati europei
Nella frusta della concorrenza la via maestra per la ripresa dello sviluppo
Intorno a queste tematiche si sono sviluppate all'attività di ricerca e le iniziative del centro studi della Confindustria
L'attenzione si è concentrata soprattutto sui problemi dell'industria
Della tecnologia e della finanza
Delle caratteristiche dimensionali e degli squilibri regionali
Nel mercato del lavoro
Della competitività internazionale
Insieme all'industria abbiamo poi studiato i servizi
Il turismo
Si può dire ogni settore produttivo insomma nel quale l'economia italiana appariva in ritardo
Ma anche dove sembravano esistere opportunità di rilancio e di sviluppo
Inoltre abbiamo dedicato grande attenzione ai diversi aspetti del contorno
Il funzionamento dalla pubblica amministrazione influssi delle spese e delle entrate pubbliche il sistema di sicurezza sociale assistenza e tutela sanitaria
Le infrastrutture il sistema di istruzione formazione e ricerca
I risultati di questi lavori hanno formato all'oggetto di pubblici convegni e dei dibattiti
Sempre
Ha l'obiettivo di conoscere
Abbiamo cercato di affiancare l'obiettivo di fare
Evitando la critica aprioristica cercando di identificare i rimedi proponendo interventi realistici
Siamo giunti infine ad oggi dal mille novecentonovantadue alle soglie dell'avvio del mercato unico
Nel progettare questo convegno e i volumi che abbiamo predisposto come base di discussione
Abbiamo pensato che fosse giunto il tempo di fare dei bilanci
E inoltre che i temi dell'economia dovessero essere collocati nel contesto più ampio della società
Delle istituzioni di un quadro internazionale quale il cambiamento assunto ritmi convulsi
Abbiamo cercato di fornire sui diversi argomenti la valutazione d'insieme di quadro prospettico
Dove siamo che cosa resta da fare
Come si potranno evolvere l'economia e la società italiana del prossimo decennio
Decenni
Che il decennio dell'Europa monetaria e speriamo anche decennio dell'Europa politica
I saggi che abbiamo raccolto offrono mi sembra un panorama molto ricco di problemi
Molto ricco di stimoli molto ricco di spunti per l'azione
Mi sento di dire che abbiamo fatto un buon lavoro
Se invece volesse tirare un bilancio delle realizzazioni fatte
Nelle realizzazioni concrete fatte
E la distanza fra i dettami dell'analisi sui quali pure
Un ampio consenso in questi anni avevamo riscosso
E le scelte compiute be'questo bilancio assai meno soddisfacenti
Negli ultimi anni questo Paese sembra avere perso la capacità di decidere
L'avvicinarsi delle scadenze ha fatto alzare il tono delle discussioni e delle polemiche ma non ha fatto alzare il passo del cambiamento
Consentitemi dunque di ripercorrerne le grandi linee di discorso che abbiamo portato avanti in questi anni
E che troppe volte si è disperso nelle polemiche nella miopie dei dibattiti contingenti
Nell'arco dell'ultimo decennio sono mutati in modo fondamentale non solo il quadro dell'economia ma anche quello della politica e delle relazioni internazionali
Caduti collante politico ideologici dell'Occidente i contrasti di interessi economici tornano al centro dei rapporti fra i grandi Paesi
Ray grandi paesi e le aree commerciali del globo
L'Europa in questo quadro cerca di emergere come soggetto politico unitario
Proprio mentre la caduta dei muri a est mette in questione i fondamenti politici ed economici della costruzione originaria
Eppure
L'Europa economica e monetaria avanza
Con gli accordi di Maastricht
Impegni dell'unione monetaria sono divenuti parte integrante del trattato istitutivo dell'Unione Europea
I processi di integrazione le pressioni concorrenziali intanto si sono intensificate
In un ambiente economico caratterizzato da innovazione radicali imperniate sul sistema di tecnologie dell'informazione e sui processi produttivi flessibili e snelli
Il Giappone ha conquistato rilevanti vantaggi competitivi particolarmente nelle tecnologie di informazione
Si è accentuato il relativo declino degli Stati Uniti
L'Europa nel Complesso si è rafforzata nei settori di presenza tradizionale
Meccanica chimica tessile
Ma si è indebolita nei settori di nuovo sviluppo
Essa deve affrontare la concorrenza aggressiva dei Paesi del Sud-Est asiatico e in prospettiva quella dei Paesi centro est europei
In quei settori a tecnologia tradizionalmente lei vuole intensi
In questo contesto è emerso
Particolarmente in alcuni Paesi la tendenza a rinchiudersi a cercare le barriere commerciali
La soluzione ritardi competitivi
Al di là del difficoltà contingenti o di esigenze temporanee
Dobbiamo sapere però che non vi è alternativa valida quella di accettare la sfida concorrenziale
La scommessa dello sviluppo si vince sul mercato
Aprendo le economie valorizzando le iniziative l'attività d'impresa
Creando le condizioni perché queste possano svilupparsi
E questo è il senso della scelta europea di creare il grande mercato interno
è questo il senso degli accordi di Maastricht
Di realizzare entro questo decennio l'Unione monetario
Negli anni ottanta hanno visto una crescita straordinaria dell'economia italiana
Nell'industria dei servizi nel tenore di vita e nei modelli di consumo dei cittadini mai stati prima così elevati
Lo sforzo di ristrutturazione compiuto dalla grande industria non deve far dimenticare irrilevanti i successi delle imprese di medie e piccole dimensioni
Abbiamo investito massicciamente
Sì tassi d'investimento dell'Italia nella seconda metà degli anni ottanta sono stati fra i più alti di tutta l'area industriale
Abbiamo rafforzato la posizione dei settori tradizionali di specializzazione
In un periodo in cui gli altri Paesi perdevano terreno
Abbiamo creato la seconda industria europea
La quarta nel mondo nel settore delle macchine strumentali
Abbiamo visto lo sviluppo dell'industria accompagnato da quello vigoroso del settore dei servizi avanzati alle imprese
Sul piano macroeconomico l'Italia ha ridotto l'inflazione ma in misura insufficiente è sufficiente mettersi in linea con il parmense europei
Ha rimosso i vincoli e i controlli sui mercati dei capitali
Il triennio ottantasette ottantanove ha visto l'economia italiana ritornare a crescere a ritmi elevati
I successi dell'Italia riempivano in quegli anni le copertine dei grandi quotidiani e delle riviste internazionali
Sono trascorsi da allora poco più di due anni il rallentamento congiunturale non può spiegare da solo le difficoltà nelle quali si dibattono di nuovo le nostre imprese
Non può spiegare la caduta dell'immagine all'esterno e della fiducia all'interno del Paese
Quel clima che a oggi abbiamo fatto insieme di attendismo incertezza recriminazione
Fra i grandi soggetti sociali e politici
Che più di ogni altra cosa arriverà alla fine di un modello di consenso modello di consenso e di sviluppo
Le ragioni della crisi sono essenzialmente a nostro parere tre
In primo luogo la ricostituzione degli equilibri macroeconomici
Sia dal lato dei costi sia dal lato dalla domanda
Questa è stata fatta in un modo che poteva garantire solo benefici temporanei
In sostanza l'andamento contenuto dei costi e la crescita sostenuta dei redditi e della domanda sono stati riconciliati attraverso l'aumento del debito pubblico
Quando l'esigenza di arrestare la crescita del debito è divenuta indilazionabile
Sì sono aumentate le imposte e i contributi l'eccesso di domande di costi
E il difetto di produttività del sistema sono divenuti di nuovo evidenti
Economia si è fermata
Soprattutto è emerso in piena luce il conflitto redistributivo
Conflitto prima nascosto nel disavanzo il debito pubblico
I beneficiari dei grandi flussi redistributivi di spesa pubblica considerano tali benefici come irrinunciabile
Veri e propri diritti
Ma coloro che dovrebbero sostenere il costo non sono disposti e forse non possono farlo
In secondo luogo si è manifestata la crisi profonda dello Stato suo ruolo nell'economia per oltre quarant'anni lo Stato è intervenuto massicciamente nelle economie sostenendo la domanda
Compensando con sussidi pensioni posti pubblici coloro che il mercato e la concorrenza sospinge erano ai margini
Si sono trasferite risorse massicce verso il Mezzogiorno
Lo stato re distributore ha pian piano soffocato lo Stato produttore di servizi
Sempre più coloro che lo dirigono e vi lavorano hanno preso ad occuparlo come cosa propria e con rispettivamente sempre meno i cittadini hanno ricevuto servizi
Proprio mentre il costo dalla macchina pubblica raggiungeva e superava le medie europee
Non può sorprendere se vaste aree dell'economia sono divenute poco competitive
La difesa dell'esistente
La tutela rigida dei posti di lavoro
Il rinvio degli aggiustamenti necessari hanno creato un ambiente nel quale l'incentivo a innovare
è scarso
I redditi e i profitti sono troppo elevati nei settori che andrebbero ridimensionati
In quest'ambiente coloro che non possono sottrarsi alla concorrenza internazionale soffrono prende Icardi vincoli eccessivi
Del costo esorbitante ed è la qualità scadente del sette euro al pubblico
La terza ragione di crisi la cultura dell'assistenza ha progressivamente relegato al margine la cultura dello sviluppo
Nel nostro Paese il mercato alla concorrenza il profitto sono ancora visti come qualche cosa di contrario ai valori di uguaglianza e democrazia
Come qualcosa che occorre subire in mancanza di alternative migliori
In realtà mercato e concorrenza vogliono dire anzitutto più scelta per il consumatore più benessere più mobilità sociale
In una società improntata ai valori del mercato e della concorrenza
Lo Stato mantiene il diritto dovere di fissare le regole
E di promuovere pari opportunità pari opportunità per tutti i partecipanti alla contesa
Questi principi nel nostro Paese semplicemente non sono entrati nella coscienza comune
Questo nostro Paese solitamente inserito nell'Occidente ha continuato a vedere con sospetto valori che sono fondamentali
Fondamentali per l'Occidente quali la responsabilità personale per il risultato la meritocrazia la selezione
Tutto il dibattito recente sul rapporto tra etica ed economia
Partiva dalla nozione di una contrapposizione di fondo tra le due categorie
Contrapposizione che invece non ha alcuna ragione di essere
L'irrigidimento la progressiva corporativi d'azione della società oltre che dell'economia
Hanno trovato alimento in un sistema politico costruttivo costituzionalmente debole nelle decisioni e forte nelle mediazioni
Poco incline a riconoscere e difendere i diritti individuali e i cittadini singoli
Ma sempre
Se si può dire sempre cedevole nei confronti dei gruppi organizzati la molteplicità e contro il contraddittorietà delle leggi e degli interventi il carattere contorto ed iniquo del sistema tributario
Sono l'espressione diretta di questa impostazione
La logica del sistema al fondo e quella della spartizione fra gli insider s'
Tra gli occupati
Non vi è da stupirsi se progressivamente questo sistema blocco lo sviluppo e margine giovane rende permanente i disoccupati
E conduce l'Italia fuori dall'Europa
Perse la diagnosi della crisi italiana che abbiamo esposto e condivise
Allora evidentemente la terapia va impostata comun dice l'insieme
Basato su una congestione coerente della società
Della società che si vuole costruire per l'Italia degli anni novanta
L'obiettivo di insieme può essere sintetizzato secondo me nella formula
Della costruzione di una certa Peart cioè mobile
Flessibile competitiva
Una società nella quale il compito della politica e dell'amministrazione sia quello di scrivere far rispettare le regole
In cui le regole siano finalizzate alla largamente dalle difese dei diritti dei diritti e delle opportunità dei singoli
In Italia oggi si crede che la tutela diretta attraverso il negoziato fra gli interessi organizzati
In
Mediato dalla politica assicuri un risultato socialmente superiore
A quello che si può ottenere dal libero interagire degli individui all'interno di un quadro istituzionale forte e ordinato
La conseguenza dell'impostazione attuale sono l'arresto della crescita
Il progressivo irrigidimento della società e la perdita di ogni capacità di decidere perché ogni interesse organizzato può bloccare la decisione
Valgono soltanto i no
Ma la conseguenza più grave e la perdita di legittimità in un sistema di governo della società e dell'economia che accresce sempre più il numero degli esclusi
Voglio sottolineare due aspetti del problemi da affrontare primo
Le difficoltà e Vierne dell'Italian Nora Radice economica
Il risanamento dell'economia Polar realmente coincidere con il risanamento dalla società
Secondo
La dimensione congiunturale delle cose urgenti per rimettere l'economia in movimento
E quella strutturale delle cose da fare per affermare nel medio termine il modello di società
Aperta liberale europea
Sono strettamente intrecciate
Interventi urgenti insomma non debbono negare il modello di medio termine
I due problemi urgenti nell'economia italiana sono all'inflazione il disavanzo pubblico
Se l'Italia non riporta rapidamente la dinamica dei suoi eredi del del sui costi entro il limite stretto imposto dal vincolo di cambio
Si accentueranno fatalmente alla disoccupazione i processi di deindustrializzazione
Il controllo dell'inflazione richiede a sua volta
Primo che l'incremento delle retribuzioni nominali venga ridotto al più presto entro il tre per cento
Che la norma dei Paesi europei più virtuosi
Per raggiungere questo obiettivo sarà cruciale il comportamento del settore pubblico
Secondo che si rimuova dall'economia ogni forma di indicizzazione
Perché le indicizzazioni creano inerzia inflazionistica
Ma anche condiscendenza all'inflazione da parte di coloro che se ne sentono protetti
Terzo che si attacchino con decisione le cause dell'inefficienza aprendo i mercati eliminando le barriere all'entrata
Non soltanto per prodotto industriale martedì particolar modo per i servizi promuovendo la capacità di scelta e di selezione del consumatori
Il problema dei conti pubblici e a una dimensione finanziaria
E da una dimensione reale
Il disavanzo pubblico deve essere ridotto rapidamente dentro i valori medi dei partners europei tre per cento
Anche perché questa è la condizione chiave per partecipare all'Unione monetaria
Questo risultato non può essere ottenuto aumentandolo ancora le imposte
Perché la pressione fiscale era d'estorsione economica che essa determina sono oramai troppo elevate
Il freno della spesa deve essere accompagnato da interventi tesi a ricomporre per ogni livello di governo e centro di spesa il vincolo di bilancio
E quindi la percezione per gli elettori contribuenti del rapporto costo benefici dell'azione pubblica
Ristabilire il vincolo di bilancio nel settore pubblico ha implicazioni che vanno al di là del sì problema finanziario
Un operatore che non è soggetto al vincolo di bilancio non impiega le sue risorse in modo efficiente
Se gli è poi il più grande operatore del sistema economico all'intera struttura dei redditi della domanda dei prezzi relativi ne risulterà distorta
L'eccesso di consumi di costi ed il difetto di competitività dell'economia italiana trovano proprio qui la ragione principale
Un ruolo fondamentale deve essere svolto dall'Autorità per la concorrenza
Imponendo criteri di apertura e trasparenza nei pubblici appalti
Vincolando le imprese pubbliche comportamenti coerenti con la concorrenza
Obbligando a rivedere tutta la legislazione i regolamenti e le pratiche amministrative che limitano la libertà di entrata sui mercati e l'esercizio della concorrenza
Il quadro degli interventi sul contorno deve essere completato con la ripresa dell'opera di potenziamento delle reti infrastrutturale
Con la ricostruzione di un quadro di legalità e di funzionamento della giustizia
Ma questo richiede però la bonifica di tutto il sistema degli appalti e delle forniture pubbliche
Le chiede di fare entrare la politica dalla gestione degli enti pubblici
Con l'attribuzione alla scuola all'università la ricerca della massima priorità all'interno del bilancio pubblico e degli obiettivi collettivi
E aggiungo il fine agli interventi diretti più specificatamente al sistema delle imprese
Senza richiamare dettagli e molti aspetti trattati nel volume che abbiamo distribuito
Vorrei sottolineare due punti
In primo luogo certamente
Anche le imprese debbono mutare atteggiamenti e cultura se vogliono vincere la sfida della qualità
Nella produzione flessibile delle organizzazioni necessarie per operare sui mercati aperti è fortemente concorrenziale
Ma anche l'operatore pubblico la sosta intera devono riprendere a considerare l'impresa e lo sviluppo come portatori di valori positivi
Da difendere e promuovere in ogni campo all'interno della società
Le imprese devono essere incoraggiati a crescere a rafforzarsi patrimonialmente innovare e investire la ricerca
Per farlo hanno certamente bisogno di mercati finanziari efficienti
Il sistema della ricerca della formazione che sostengano le forze di un ambiente urbano localizzativo che favorisca lo sviluppo dell'impresa
E soprattutto hanno bisogno di buoni profitti
Negli ultimi anni la dinamica dei costi anche per il forte aumento di imposte e contributi ha di nuovo schiacciato la redditività
In misura incompatibile con la ripresa dell'accumulazione
Questo squilibrio nei livelli dei costi non può durare deve essere corretto
L'altro grande corno di una politica di sviluppo riguarda il mercato del lavoro
Nel sistema attuale la flessibilità la mobilità la differenziazione sono viste come disgrazie
Qualcosa da evitare ad ogni costo occorre modificare il sistema di determinazione delle retribuzioni che conduce a troppo uniformità scarso legame con la produttività occorre eliminare la molteplicità di istituti automatismi che Rizzi disconosco rottura del salary
Occorre rivedere le regole di ingresso e le regole di uscita dal mercato del lavoro introducendo forme contrattuali flessibili
E occorre rafforzare i meccanismi di formazione finalizzati alla mobilità
è chiaro infatti che la mobilità deve fondarsi sulle possibilità per il lavoratore di riconvertirsi di modificare le proprie capacità professionale
Gli interventi e le politiche che si sono descritti configurano nell'insieme
Un mutamento radicale nella pratica e nella filosofia di governo dell'economia
Resta da chiedersi se un sistema politico come il nostro si è in grado di assicurare tutti questi cambiamenti e tutti questi interventi e soprattutto in quanto tempo sorge in altre parole il problema dei meccanismi politici e istituzionali
E della loro adeguatezza rispetto alle scelte che occorre compiere
L'Italia è in cammino verso l'Europa e verso il due mila che lo voglia o che non lo voglio
Esistono del nostro Paese competenze di immaginazione capacità di sacrificio tutto in quantità ampiamente sufficiente per gli aggiustamenti che occorre compiere per entrare in Europa come protagonisti
No come recalcitranti era tarda tale il lavoro che abbiamo compiuto negli ultimi anni documenta la ricchezza la complessità la potenzialità del nostro Paese
L'augurio è che finalmente si riprenda governarlo con un disegno coerente finalizzato agli obiettivi europei grazie
Ferma mantello prende ora la parola Sergio Pininfarina presidente della Confindustria
Grazie
Tra signore e signori cari amici imprenditori negli ultimi anni il nostro Paese in piena sintonia tra il governo i cittadini si era dato un grande prioritario obiettivo
Arrivare preparati a quella fondamentale tappa del processo di integrazione europea che nel mille novecentonovantatré
Ora dal primo gennaio del prossimo anno
Cadranno le residue barriere alla libera circolazione delle merci dei capitali dei cittadini
L'Europa sarà un vero mercato unificato
Altri traguardi sono stati programmati
Al recente vertice di Maastricht
Per dare vita a una vera e propria unione monetaria
E per rendere possibile in prospettiva una completa unione politica
Di fronte ai grandiosi mutamenti dello scenario internazionale
Dovuti al repentino crollo dei regimi comunisti
Che hanno consentito la riunificazione della Germania
E l'avvio di un faticoso processo democratico nei Paesi dell'Est
Diventa sempre più evidente
Importanza di un'Europa veramente unita
Sono un'Europa unita può dare un effettivo contributo
Alla soluzione dei problemi mondiali
Quelli dello sviluppo dei Paesi del Sud del mondo
Quelli della rinascita dell'Est europeo
Quelli della ricerca di nuovi equilibri necessari per l'edificazione di una pace stabile e duratura
Nell'Europa la stragrande maggioranza dei Tagliani ha creduto
E continua a credere l'Europa ha smesso da tempo
Di essere solo la costruzione economica di un mercato di interesse dell'impresa
E ormai una realtà culturale sociale politica che è una crescente massa di cittadini percepisce nei suoi giusti valori l'Europa è un approdo a cui tendere non solo per le opportunità di sviluppo economico che essa offre ma soprattutto perché appare l'unico sistema in grado di assicurare a tutti un più pieno godimento dei diritti e delle libertà individuali
Quella di andare in Europa è una scelta che già abbiamo fatto molti anni fa
E che non ha alternative
Oggi
Il fronte i sacrifici necessari per onorare gli impegni assunti
Da qualche parte si tende ad affermare che sarebbe più conveniente per tutti non affaticarci tanto
Che possiamo tenerci le nostre specificità
Se non stia deviazione
Le quali tutto sommato
Ci hanno consentito di raggiungere risultati di benessere apprezzabili e spesso lusinghieri
Ma questo è un ragionamento falso
E ingannevole
L'alternativa non è fra il tenerci il nostro benessere e i sacrifici per entrare in Europa
In realtà
L'Europa si farà anche senza di noi
Se non accettassimo questa sfida di competizione globale il degrado economico e sociale del Paese che già chiaramente percepibile
Sarebbe destinato ad aumentare
Prima lentamente poi con sempre maggiore forza ed evidenza la decadenza colpirebbe il livello e la qualità dei servizi il tenore di vita delle famiglie le prospettive dei giovani
L'Europa è un'occasione irripetibile
Per costringerci ad affrontare un grande processo di modernizzazione del nostro Paese
Imprenditori sono consapevoli di avere un ruolo è una responsabilità fondamentale
Non solo per la tutela dei legittimi interessi delle imprese
Ma per l'innovazione e il cambiamento dell'intera società
Per questo
Come Confindustria
Non ci siamo certo chiusi nel nostro particolare
Ma ci siamo impegnati nel dare un contributo alla soluzione dei temi di interesse generale della società
Noi sappiamo bene
Che senza una società efficiente le imprese non possono vincere la competizione internazionale
Ma al Paese deve anche sapere che senza impresa all'altezza della concorrenza internazionale non andrà in euro
E sarà condannato a un irreversibile declino
La Confindustria riaffermato in piena autonomia dagli schieramenti politici
E con una forte compattezza di piccole medie e grandi aziende ha operato per raggiungere quei traguardi in integrazione europea che tutti insieme abbiamo fissa
Le nostre imprese sono già in euro
Sono le avanguardie dell'intera società
E sono state messe in un regime di piena e libera competizione sul mercato europeo
Dalle scelte politiche e dalla volontà della grande maggioranza dei cittadini
Ma questa avanguardia
Ha ora il compito fondamentale di segnalare al grosso dell'esercito che cosa c'è
Al di là delle colline che cosa significa un mercato concorrenziale come si fa a viverci dentro
Per potere mettere radici e creare stabili insediamenti d'avanguardia deve poter essere presto raggiunta da tutti gli altri
E allora ecco spiegate le motivazioni profonde delle proposte che abbiamo avanzato negli ultimi anni
In maniera sempre più pressante
E anche delle critiche
Che abbiamo rivolto a coloro che sia tardavano in vecchie postazioni di retroguardia
Peraltro ormai sempre meno sicure e confortevoli
Questo serrato confronto sulle cose da fare
Questo richiamo insistente la coerenza
Tra gli obiettivi conclamati e gli strumenti adottati non è contro la democrazia
Non è prevaricazione lobbistica sul voto popolare
Al contrario è la vera essenza della democrazia
è il vero motore della Società dinamiche e libere
Chi non accetta questa dialettica
Chi tende a demonizzare l'interlocutore tenta solo di nascondere l'inconsistenza delle proprie argomentazioni
La non volontà di misurarsi con le scelte concrete
Che è necessario adottare per rispondere alle più profonde esigenze dei cittadini
Il rilancio del modello dell'economia di mercato e la condizione base
Non solo per continuare a partecipare
Al processo di integrazione comunitaria
Ma soprattutto per rispondere ai bisogni di quella società aperta mobile flessibile
Verso cui tutti vogliamo e dobbiamo attendere
è una società cioè dove lo Stato fissa le regole e assicura il controllo
Dove più ampie sono le libertà ma anche le responsabilità individuali
Il mercato è il sistema che offre più opportunità di lavoro e di crescita tutti
Che consente di soddisfare meglio e a prezzi più bassi le necessità dei consumatori
E dove Massimo è il potere non dell'impresa ma dei cittadini
Il mercato non è di destra
Come una vecchia cultura continua a credere
Così come la gestione statale dei servizi pubblici e sociali non è di sinistra
Al contrario l'eccesso di burocrazia opprime la libertà
Mentre la flessibilità del mercato la rende concretamente fruibile
Il mercato non è la legge della giungla e neppure uno stato di natura al contrario esso un prodotto sofisticato delle democrazie avanzate
è di fatto di regole di leggi di comportamenti di cultura che occorre costruire pazientemente
Con atti quotidiani
Dopo i fallimenti dei regimi comunisti
E in Occidente la crisi di certi eccessi di welfare State
Occorre rifiutare con decisione il dirigismo statale il centralismo burocratico
Per tendere verso sistemi flessibili propri di una società democratica ed aperti
è questa la grande svolta del nostro Paese deve ancora in larga misura compiere è il nome d'un mercato così inteso che occorre affrontare i problemi della presenza del settore pubblico nell'economia e nei servizi sociali
Una presenza che spesso si basa su privilegi monopolistici
Che non hanno più alcun senso sociale
E portano un sicuro danno economico
è questa difficoltà a comprendere la vera essenza del mercato
Che ha portato alla costruzione di un sistema in cui la discrezionalità burocratica dà luogo sempre più spesso ad abusi ad arbitri
In cui si perde il concetto di efficienza nell'impiego delle risorse
In cui i partiti
Da strumenti di buon funzionamento della democrazia si sono trasformati incattiviti gestori del sistema economico
La nuova legislatura che inizierà a metà aprile
Ah quindi di fronte impegni di grande portata
Prioritario appare l'adeguamento delle nostre istituzioni
Per mettere in grado il sistema politico che adottare tempestivamente le scelte necessarie
La degenerazione della dialettica politica
La paralisi delle funzioni di governo la confusione fra i compiti di indirizzo di gestione e di controllo
Che caratterizzano la realtà italiana si spiegano in buona parte con l'obsolescenza dei meccanismi istituzionale
Dobbiamo avere ben chiaro che il processo di costruzione europea passa oggi per una fase in cui è necessaria una forte autorevolezza dei governi nazionali sia per impostare quelle politiche interne necessarie ad assicurare la convergenza sui parametri stabiliti a Maastricht
Sia per avere un forte potere negoziale a Bruxelles
Dove si stabiliscono le regole della nuova Unione
Occorre quindi riequilibrare
La forzandolo il potere dell'Esecutivo rispetto al Parlamento
Evitando sovrapposizioni paralizzanti
Il governo deve poter adottare strategia di lungo termine
Contando su una maggioranza stabile
Recuperare
Do capacità di decisione
Senza un'effettiva stabilità
Nessun Governo sarà in grado di imporre i necessari sacrifici per conseguire risultati positivi a medio lungo termine
Il governo deve inoltre strutturarsi su un minore numero di ministeri
In modo da avere maggiore coesione nella scelta dei grandi indirizzi politici
La funzione del Parlamento deve mutare attraverso una differenziazione dei compiti delle due Camere
E procedendo ad un'ampia delegificazione
Le regioni e gli enti locali
Debbono fruire di maggiore autonomia economica finanziaria
Normativa
E garantire così maggiore efficacia dei servizi
Una riforma della legge elettorale che eviti l'eccessivo frazioni ritmo
Appare indispensabile
Il governo deve emergere dal voto dei cittadini
E non dai successivi giochi dei partiti
E questo non vuol dire sminuire il loro ruolo
Al contrario favorendo un rapporto diretto fra le indicazione degli elettori e le costituzione del governo si favorisce il rinnovamento dei partiti stessi
Venendo ora più direttamente le questioni dell'economia
Sono imperative
Tutte quelle modifiche dell'iter delle leggi di spesa che consentono al governo di tenere la propria politica economica al riparo dei patteggiamenti che si svolgono in sede parlamentare
E che inevitabilmente conducono ad un gonfia mento delle spese al fine di soddisfare ogni istanza particolare di gruppi e di corporazione
Solo un disegno di ampio respiro che vinca la paralisi delle nostre istituzioni
Che sia diventato lo sviluppo tramite l'estensione dell'area di mercato e della concorrenza a tutte le componenti del sistema
Può ridare slancio anche nell'immediato all'economia italiana
Non c'è contrasto
Tra riforme istituzionali e cure che occorre prestare alla congiuntura
Le due azioni anzi sono logicamente intreccia è un governo autorevole deve saper affrontare insieme entrambe le cose
Chi volesse centrare tutta l'attenzione sulla situazione immediata
Cercherebbe semplicemente alibi per rinviare sine die né urgenti riforme strutturali
Così come si rinviasse i provvedimenti economici urgenti adducendo il motivo della necessità di riforme istituzionali verrebbe meno agli impegni presi dal nostro governo a Maastricht
Per disinnescare realmente
Le tensioni inflazionistiche
E ridurre i rischi di deindustrializzazione
Non bastano i rigori della politica monetaria del campione
Occorre modificare nel profondo il modo di agire del settore pubblico attraverso il contenimento delle spese correnti la reintroduzione del vincolo di bilancio per ogni centro di spesa
La stabilizzazione della pressione fiscale
La riconduzione dell'assistenza entro i limiti giustificati dalla protezione dei più deboli
Bisogna introdurre criteri di concorrenza e di efficienza gestionale nelle infrastrutture e nei servizi anche in quelli pubblici e sociale
Queste politiche passano necessariamente per un grande processo di privatizzazione
Almeno pari per dimensioni ed efficacia a quello effettuato in molti paesi europei
Dalla Gran Bretagna la Francia
E persino da Paesi che stanno rapidamente raggiungendo apprezzabili i livelli di sviluppo come il Messico
E le privatizzazioni debbono essere reali non fittizie contrabbanda andò per tali delle operazioni mirate in realtà a consolidare la presenza del pubblico nell'economia
Facilitando la raccolta i mezzi finanziari
In sostanza
Non occorre uno Stato minimo
Ma uno Stato diverso e migliore
Uno Stato regolatore e non più gestore
Che fissi delle regole chiare
E improntati i principi della concorrenza per tutti gli attori sociali
Che crei un ambiente favorevole all'impresa
All'iniziativa individuale all'avvio di nuove attività
Dando forte impulso alla ricerca all'innovazione all'istruzione
Un diverso assetto del settore pubblico si incentra hanno profonda riforma del sistema fiscale
Il riequilibrio dei conti pubblici
Non si può ottenere attraverso un ulteriore innalzamento della pressione fiscale
In realtà il settore pubblico tende a spendere sempre qualche cosa di più
Di quello che il fisco riesce a rastrellare
E per interrompere questa spirale perversa
Che non sembra avere il limite non c'è che una via bloccare la pressione fiscale complessiva sui livelli attuali
Peraltro già elevati
Sia in confronto con gli altri Paesi europei e sia in rapporto alla qualità dei servizi che vengono forniti ai cittadini
Bloccato il gettito complessivo
Il fisco deve essere profondamente ristrutturato
Sia per una maggiore equità
Nella distribuzione del prelievo sia per renderlo funzionale i grandi obiettivi di politica economica che il Paese si ed altro
In altre parole
Un fisco moderno deve favorire il risparmio e in investimenti produttivi
Occorre premiare coloro che intraprendono attività creatrici di ricchezza
Chi investe in Borsa
A sostegno delle imprese produttive
E non continuare a gravare sempre solo sui costi di produzione
Su tutte quelle voci cioè dall'energia al lavoro determinano la competitività dell'impresa
Prima ancora che un progetto economico
La riforma del sistema fiscale
Implica un profondo cambiamento di mentalità
Di cultura di governo
Lo Stato non deve più puntare ad intermediare il massimo possibile dei flussi finanziari per gestirle poi la ridistribuzione
Non è vero
Che questo processo assicuri equità e giustizia
Al contrario esso genera ingiustizie
E crescenti inefficienti nell'allocazione delle risorse
Con la conseguenza di bloccare la potenzialità di sviluppo
Estensione dell'area del mercato
Riforma fiscale sono necessari per innalzare le competitività del sistema
E se non riguarda solo l'impresa che già operano sui mercati internazionali ma deve essere un impegno per tutti
Del resto le imprese da sole non possono compensare la scarsa produttività degli altri settori
Anzi
Le crescenti diseconomie esterne
Scaricano costi insostenibili per l'impresa
Che hanno i loro prezzi vincolati dalla concorrenza con il resto del mondo
Non è un caso che lo scorso anno i prezzi dei nostri prodotti industriali siano cresciuti a un ritmo del due virgola cinque per cento
Molto meno della metà del tasso di inflazione
Gli altri settori quindi compreso quello statale attraverso il prelievo fiscale dei tariffe
Proprio con una mento dei costi del settore industriale che è di gran lunga superiore a quello dell'impresa e concorrente che sono ubicati negli altri Paesi
Il lavoro danaro di energia il fisco drenano le risorse dell'impresa
Riducendo l'autofinanziamento
E quindi gli investimenti
E le possibilità di contrastare politiche commerciali aggressive
Condotte da chi è riuscito a tenere sotto controllo la dinamica dei propri costi
Come avviene nella maggior parte dei Paesi industrializzati nostri concorrenti
Accanto
Alla riorganizzazione del settore pubblico occorre un'efficace politica dei redditi
Anche in questo caso non si tratta tanto di adottare misure di emergenza e quindi temporanee
Ma di porre mano revisione strutturale del sistema di relazioni sindacali in modo da modificare in permanenza i comportamenti dei singoli e dei gruppi sociali
In questo senso acquista rilevanza strategica l'abolizione dell'indicizzazione
Perché taglia alla radice l'indifferenza della gente nei confronti dell'inflazione
Il rischio della de industrializzazione
Derivante dalla perdita di competitività
Deve essere percepito per tempo da coloro che in ultima analisi sono destinati a sopportare
E cioè dai cittadini
Che senza una reazione pronta e convinta sono destinati a trovarsi privi del posto di lavoro
L'indicizzazione
Impedisce l'effettiva comprensione della crisi
Non ne fa cogliere con immediatezza le cause di fondo
Prolunga i tempi entro cui si dovrebbe sviluppare una sana reazione
Rischiando di far degenerare la crisi stessa fino a un punto di estrema pericolosità
Con l'accordo del dieci dicembre dello scorso anno
Noi abbiamo posto un primo importante punto fermo all'intera materia
La trattativa che riprenderà a giugno
Parte da una situazione in cui le indicizzazioni non ci sono più
Questo non vuol dire intaccare il potere d'acquisto dei lavoratori
Nel breve periodo serve a contenere gli altre menti previsti delle retribuzione
Entro gli obiettivi di inflazione programmati
In questo senso è di estrema importanza
Che anche la Banca d'Italia raccomandi l'eliminazione dei meccanismi di indicizzazione
Il calo del tasso di inflazione che già si sta verificando pur essendo da collegare in via prioritaria al permanere della recessione e alla forza della lira
Da dunque buone speranze di successo
Alla manovra impostata sulla dinamica salariale
Ma l'eliminazione della scala mobile
E soprattutto importante
Né più lungo periodo
Essa consente di impostare un nuovo rapporto con le organizzazioni sindacali
Che son chiamati a raccogliere la sfida di un nuovo assetto delle relazioni industriali
Adatti a una società aperta al mercato internazionale e che aspira a riprendere il cammino dello sviluppo
Il tabù della scala mobile
Era una cappa che opprime Iva l'intero mercato del lavoro
Una specie di muro di Berlino che impediva una più libera dinamica salariale
Ora si può aprire una nuova era di relazioni che consenta di costruire e di nuovo
Ne ove edificio di rapporti economici e sociali in cui sia possibile valorizzare la professionalità e il merito
Stimolando la creatività ma anche le responsabilità individuali
Non si tratta di penalizzare i lavoratori
Ma di avviare nuove relazioni sociali
Che consentano un maggiore e più stati del progresso per l'intero Paese
Tutto ciò
Ovviamente
Se il Governo saprà resistere alle pressioni sul settore pubblico
In particolare degli insegnanti
Che rischiano invece di innescare una nuova spirale di rincorsa salariale simile a quella che ha preso l'avvio nell'ottantotto proprio dal contratto della scuola
Su questo tema il governo manifesta pericolosa incertezza
E cerca alibi impropri
Mettendo sul banco degli accusati l'industria privata
Per quel che ci riguarda noi abbiamo bloccato i contratti integrativi e sarebbe sicuramente sbagliato che il Governo rinnovi proprio ora
Un contratto così importante con il rischio di prefigurare i futuri assetti per le relazioni industriali
Autorità
Cari colleghi
Impegno di energie
Il risorsa di progettualità
Cioè l'ingresso in Europa richiede al Paese
Va affrontato con un grande senso di responsabilità
E con la consapevolezza che i problemi possono essere risolti solo con il coinvolgimento di tutta la società italiana
L'industria è il primo e unico settore essere già integrato nel grande mercato europeo essa deve svolgere un compito insostituibile
Solo l'industria può portare l'Italia in Europa
Solo dalla sua capacità di traino
Possono nascere quelle spinte per affrontare in chiave ed efficienza
E in una logica di mercato la riorganizzazione dell'intero sistema Italia
La nostra volontà di contribuire alla soluzione dei problemi generali del Paese
è emersa chiaramente non sono nelle materie di nostra più diretta responsabilità
Come le relazioni industriali
Ma anche con iniziative che abbiamo preso per le riforme istituzionali
Per la lotta alla criminalità organizzata
Per l'ambiente per distruzione la formazione
E con questo convegno la Confindustria vuole riaffermare il proprio impegno
E la sua disponibilità per la modernizzazione del Paese
E offrire nuovo contributo nel pieno di una delle più importanti e difficili campagne elettorali del dopoguerra
Per la formulazione di un concreto programma per il rilancio dello sviluppo dell'Italia nella prospettiva europea
Ma il sistema politico che ha la responsabilità principale di guidare il Paese
E di condurle in condizioni di parità nell'Europa unita
è una responsabilità immensa
Che riguarda il futuro di tutti noi
Alle forze politiche
Vogliamo rivolgere un forte richiamo
Ad affrontare in concreto i problemi fondamentali del Paese
Noi non abbiamo mai messo in discussione il primato della politica
Noi respingiamo con fermezza le insinuazioni di quanti vogliono screditare il nostro ruolo accusandoci di tentazioni autoritarie tecnocrati
E proprio per rispettare le regole della democrazia
Che noi insistiamo per avere dai partiti dei programmi precisi e degli impegni prioritari
Non ci si può più limitare ad affermazioni generiche o astratti e andiate abbia dialettica di puro schieramenti
I cittadini vogliono impegni credibili
Sulle grandi questioni
I cittadini vogliono impegni credibili sulle grandi questioni che più ci preoccupa
La criminalità la giustizia il risanamento del settore pubblico il rilancio dell'economia
Più mercato
E più concorrenza sono un potente fattore di Ricupero di moralità nella gestione della cosa pubblica
Moralità di cui gli elettori sentono una forte necessità
Ma che ha anche un grande fattore economico perché solo una maggiore trasparenza e correttezza nella gestione del settore pubblico
Consente di concentrare l'attenzione sul Ricupero dell'efficienza dei servizi e sul contenimento dei costi nella costruzione delle opere pubbliche
Senza concorrenza senza trasparenza si rischia di cadere nella lottizzazione
Che è fonte di corruzione
La lottizzazione non si può vincere con l'invocazione
Ma sono riducendo l'area statale
E inserendo sistemi di gestione secondo i principi di mercato anche nel settore che rimarrà sotto il controllo pubblico
E sui programmi
E sulle cose concrete da fare
Che la Confindustria chiede oggi il confronto e le indicazioni dei politici
The i rappresentanti sindacali
Del mondo della cultura e dell'impresa
Per costruire insieme una società fortemente integrata nell'Europa che sia più ricchi e di beni materiali ma soprattutto di beni morali grazie
Ringraziamo il sindaco di Genova Romano membro il presidente della Confindustria Sergio Pininfarina e consigliere incaricato centro studi Walter Mandelli riprendiamo di accomodarsi Sala
Abbiamo
Diamo vita
Alla prima tavola rotonda di questo pomeriggio gli ha per tema una nuova cultura per una società europea
Chiamiamo qui al tavolo Giuseppe De Rita Ernesto Gismondi Sebastiano Maffettone
Lorenzo Necci
Ed il moderatore Enrico Mentana
Abbiamo
Accumulato un po'di ritardo come sempre accade queste occasioni chiedo la collaborazione di tutti coloro che interverranno per cercare di aiutare sia recuperare
Alain Elkann
Si limitasse al veloce per me particolarmente gradito perché l'unica cosa che veramente so fare comunque ci siamo parlati per fortuna nei pochissimi minuti intercorsi tra l'inizio del convegno adesso dietro le quinte eccome con gli ospiti di questo incontro è questa tavola a Rocco rotonda tutti insieme abbiamo pensato al modo migliore per Albania tempo è affidare a uno dei relatori poi sarà l'ingegner Ernesto Gismondi intervento introduttivo sul quale poi intreccerà Emo una serie di di interventi più opinioni e di spero di stimoliamo prego grazie tale
Spero non si dispiaccia carrabilità Center introdurre questo tema cito volentieri sancito riscritto per Confindustria del tutto
Tendenze dei processi sociali nel quale analizzi la situazione socioculturale del nostro Paese
Colgo dal tuo saggio tre valutazioni particolarmente significativo
La prima
Un progressivo appiattimento al presente della coscienza della gente senza gusto sorpreso per il futuro
Poi una vizioso assuefazione all'omogeneità e al conformismo
Senza prospettiva di indirizzo e di motivazione a cambiare
Ed infine
Una più o meno cosciente propensione collettiva a non sperare nel futuro
A non essere sicuri del presente
Partendo da questa analisi voglio provare a sviluppare alcune riflessioni sui perché di queste tendenze
Mi sembra che la cultura che si è sedimentato nel nostro Paese sia purtroppo la cultura della protezione della tutela che a soffitto in molti l'amore per il rischio e ancor prima la fiducia in se stessi
Viviamo infatti una società garantista dove le scelte di vita possono essere oggettivamente condizionato dove ci sia dentro e ci rassicurano il sentirsi uguali agli atti
Il garantismo potrebbe finire per toglierci la capacità di mettersi in discussione desiderio di rinnovarsi
L'ha spinta a realizzare la nostra potenzialità il mostro il mio perché perché cambiare faticoso scomodo e neanche gestione io vorrei sostenere provare a sostenere questa mia tesi con alcuni esempi lo Statuto dei lavoratori nascondere un attore che è stata una grande conquista sociale è ancora una grande conquiste sociali
Ecco alcune norme eccessivamente garantista dello Statuto dei lavoratori hanno indotto a volte il lavoratore non applicarsi a sedersi a pensare che tutto già predisposto e forse assicura
Non dimentichiamo inoltre che il mondo del lavoro e dell'impresa sconta ancora d'impatto della cultura di stabilità e di sicurezza che caratterizza il pubblico impiego una cultura che certo non aiuta a mettersi fiduciosi a sentirsi fiduciosi nelle proprie capacità nella conoscenza nella creatività
E tutti sappiamo che la sfida europea richiede di uscire dallo stato di torpore da protezione che ci ha pervaso una nuova cultura la cultura della competizione e terrorismo è necessaria l'accettazione di una società meno assistenziale più aperta è soggetta alla concorrenza ma quindi più difficile più impegnativa la crescita culturale dei lavoratori indispensabile sarà tanto maggiore quanto l'impresa privata e pubblica davanti non solo una partecipazione risultati ma soprattutto stimoli incentivi concrete opportunità di crescita professionale di formazione e quindi una dimensione del proprio lavoro più responsabile soddisfacente
Ma questa sfida consentitemi non ne esclude noi imprenditori noi dovremmo rispondere
Mettendo in campo gli aspetti più caratterizzante dell'imprenditorialità libertà da ogni condizionamento di tipo assistenzialistico ed effettiva assunzione del rischio misurata sulle regole del libero mercato europeo
Parlo dell'imprenditoria privata ma anche soprattutto di quella pubblica
La Società europea ci richiedono nuova cultura
La nostra nuova cultura sarà ricercare ancora continuare a ricercare un capitalismo più aperte maturo un capitalismo epico comma responsabilità sociale
Negli anni settanta anche nel mondo della scuola si è manifestato un processo culturale estremamente interessanti innovativo propositivo poi le cui vitalismo di massa e la certezza del risultato lungi dall'aver innalzato il livello medio degli studenti hanno finito al contrario per ridurre il livello culturale l'impegno richiesto restringendo la fascia qualitativamente apprezzabile ad unirli anche nella scuola siamo arrivati a mio avviso ad un punto di svolta la scuola è già cambiata ma deve ancora migliorarsi e tutte le università dovranno lavorare giovani validi per l'Europa non solo per i concorsi pubblici il nostro sistema pensionistico è eccessivo è limitativo eccessivo per gli oneri limitativo per i benefici penso che abbiamo il diritto di scegliere quale pensione costruirci come possibile in tutti gli altri prese d'euro
In Germania per esempio i contributi per le pensioni sono sì obbligato ma fissati ad un minimo livello e di leader ed i lavoratori sono liberi di scegliere fra un'assicurazione privata sull'assicurazione implica la vie sia e quindi possono decidere del loro risparmio quanti intendono investire per il futuro non solo
Il denaro accumulato viene gestito direttamente dai lavoratori che sull'assumono direttamente la responsabilità i Paesi dell'est
Nei Paesi dell'Est europeo lo Stato comunista sepolto dal suo stesso fallimento ha lasciato in eredità una cultura incapace di esprimere valori positivi
Non solo in termini di crescita ma addirittura di sopravvivenza
Questa cultura di attesa passiva
Di fronte ad uno Stato che avrebbe provveduto a tutto e a tutti e per certi aspetti è presente anche in Italia
Questa cultura non ha futuro troppa distanza e li ha separati da una società aperta mobile concorrenziali
Vorrei cercare di concludere sappiamo che l'Europa unita non è solo un insieme di leggi comunitarie direttive di regolamento ma è prima di tutto un insieme di ideali e di comportamenti
Allora sappiamo che il processo di integrazione è prettamente di natura culturale escludendo sia fenomeni di egemonizzato Simone sia aspettative di garantismo dovuto
Quindi
Affinché l'integrazione economica politica e sociale sì Fossa irreversibilmente realizzare è necessario che la cultura delle punture di diversi Paesi prima convergano diventando poi omogenee per creare una nuova cultura comune
Pur nel rispetto delle diverse etnie
Per essere nell'Europa comunitaria l'Italia deve darsi una nuova cultura la società la società aperta alla concorrenza
Deve ridurre le protezioni l'assistenzialismo la burocratizzazione che soffoca la competizione deve andare verso la valorizzazione della risorsa uomo perché sono le scelte indipendenti intesa superare ogni conformismo e l'assunzione di responsabilità e rischi possono por fine all'appiattimento collettivo
I politici i politici devono rispondere alle loro esigenze realizzare le riforme istituzionali stabilire un rapporto più corrette chiaro tra politica ed economia devono eliminare ogni possibilità d'intreccio perverso tra economia politica e magari la funzione politica quanto mai vitale per uno Stato democratico sia svolto dai politici l'accusa dell'editoria non meno importante svolgono diminuendo negli anni Bellamy e
No industriali sei
Va consente
Presenti
No
Posso da questo nell'ultimo pezzetto si sente grazie devo ricominciare no peccato era
Una volta
Dovevate dire serie
I politici i politici devono rispondere a nuove esigenze realizzare le riforme istituzionali stabilire un rapporto più corrette chiaro tra politica ed economia
Devono eliminare ogni possibilità di intreccio perverso tra economia politica e malavita
La funzione politica quanto mai vitale per uno Stato democratico sia svolta dai politici e la funzione imprenditoriale non meno importante sia svolta dall'imprenditore pubblici o privati gli industriali quindi noi Confindustria
Industriale debbono essere sempre più soggetto capace di azioni propositive
Non limitate soltanto al settore economiche sindacale ma estese anche alla politica le riforme istituzionali
Ciò non finti non significa che Confindustria farà politica ma che ha il diritto dovere di fare proposte poi politici e la decisione come sempre in democrazia
Credo che queste siano le condizioni minimali per partecipare a pieno diritto alla costruzione dell'Europa del due mila grazie agli abitanti
Organica lei è stato chiamato in causa non soltanto con l'esplicita citazione iniziale dell'intervento di Gismondi anche per tutta una serie di testimoni sollecitazioni che nessuno l'Italia per darsi una nuova cultura tale da andare dal Benetton dovrebbe fare tutte le cose che ha detto Gismondi certo auspicabile ma un libro dei sogni troppo forse anche troppo poco non basta così bassa una nuova cultura a tutto campo di questo tipo che fare
Io credo che
Bisogna sempre tener conto quando si parla in una tavola rotonda come questa
Della collocazione di cui siamo questo è un convegno di imprenditori e come tutti i convegni categoriali vive di orgoglio nella Gregori
I Verdi formazione esplicazione
Rispecchiamento della categoria
E in effetti anche giusto per certi versi ed è anche giusto che poi i protagonisti siano i presidenti vicepresidenti delle della della Confederazione
A noi tocca come tavola rotonda anche addirittura di contorno rispetta Gismondi tocca soltanto non tanto di fare il riempitivo che sarebbe probabilmente spiacevole ma di fare una riflessione che permetta di dare qualche input rispetto a questo grande orgoglio categoriale
Che io personalmente rispetto ed apprezzo dare qualche input che sia
Sarà del momento della cultura imprenditoriale oggi
Perché questi sprazzi di luce a centottanta gradi da trecentosessanta in fondo lo diceva in qualche modo Mentana hanno da essere ricondotti a un una qualche strategia non si può fare praticamente una un lavoro troppo panoramico certo sul panorama c'è la possibilità che tutti avvertono un pezzo della loro identità qualcuno
Lo sente quando si parla di fisco qualcuno quando si parla di bicameralismo qualcuno quando si parla di Europa
Però un minimo di concentrazione di spirito di direzione di senso di marcia collettivo ci vuole altrimenti è una è un fronte troppo ampio e troppo poco strategie
Allora la mia riflessione molto semplice è un po'queste
La cultura capitalistica la cultura di mercato e certamente la cultura vincitrice di questo scorcio di secolo ma proprio perché la cultura vincitrice è anche la cultura più fragili
Non è una cultura più forte
Perché quando una cultura avvinto a due pericoli o il pericolo di essere appagata e quindi di sedersi di New non riproporsi ulteriori obiettivi e cose da fare oppure corre il pericolo di voler far troppo di trovarsi un nemico
Un nuovo nemico rispetto al passato
Io ripresero il primo problema degli imprenditori italiani sia proprio questa consapevolezza
Che la cultura capitalistica e di mercato essendo la cultura vincitrice del secolo è la più franchi né e quindi occorre riproporsi gli obiettivi a darle per i prossimi anni
Se invece come sta avvenendo
Non soltanto evita questa cultura del capitalismo occidentale del mercato della democrazia di massa si appaga di quello che è stato il risultato di un processo di una battaglia storica oppure si va a collocare nello spazio di un nemico ulteriore da fronteggiare in questo caso da qualche mese
E la politica
La struttura pubblica
L'intervento da politica nelle cose dell'economia secondo me si mise ricettore ci vuole un capacità del mondo imprenditoriale di darsi una cultura Pininfarina Chiappa chiamata d'avanguardia chiamiamola uno cultura che si ripropone obiettivi collettivi
Altrimenti si decade all'appagamento o alla battaglia facile o troppo facile ma anche perfidamente difficile con la politica
Secondo elemento
Quali sono gli obiettivi di una cultura del vincitore che voglia riproporsi una leadership dei prossimi trent'anni
Ne sono sono tre
E il primo
Qual è la possibilità che la cultura occidentale capitalistica e di mercato a Davison vere i problemi dell'Est europeo
Secondo
Quali sono le possibilità che la cultura occidentale capitalistica e di mercato a di risolvere i problemi del Sud del mondo
Terzo quali sono le possibilità che la cultura capitalistica occidentale a di risolvere le sue povertà interno posto che il Paese più occidentale più capitalistico e di mercato tra gli Stati Uniti d'America vivono oggi un regresso alla povertà materiale
Che tocca almeno un terzo la popolazione dello stilista
Questi sono i tre obiettivi storici dalla cultura capitalistica e di mercato
Non sono la lotta contro o l'accordo più o meno tacito con Cirino Pomicino o con il Parlamento messo tutti insieme
Non sono gli attacchi alla pubblica amministrazione per carità rifacciamo tutti i veri concedo al capo
Gli obiettivi veri sono questi
E sono gli obiettivi che innerva un ciclo nuovo e senza ciclo nuovo la cultura non respira la cultura imprenditoriale non si forma
Di non crediate che basti mettere insieme parole sul mercato la competizione la corte la concorrenza eccetera per fare cultura di milioni di persone
Terza riflessione
La cultura del vincitore proprio perché fragile sui tre obiettivi forti seri deve porre ed elaborare cultura ma terza cosa deve avere un rapporto costante con l'altra cultura del vincitore di questo scorcio di secolo cioè con la democrazia di massa
La democrazia di massa ha vinto la sfida con il comunismo con il terzomondismo con le teologie della della liberazione di vario tipo
Però dentro la cultura della democrazia di massa ci sono germi di degrado che gli imprenditori devono conoscete
Il degrado delle dei diritti e delle regole
Il degrado portato da un dai tentazioni oligarchi che troppo forte
Il degrado dettato da una logica sempre crescente o ricercatori a di trasversalità di potere
Di verticalizzazione del potere
Nel momento in cui la democrazia di Massa vince c'ha dentro dei germi di negazione di se stessi verticalizza germi di verticalizzazione germi di oligarchi germi di di di offesa dei meccanismi di diritti pensiamo agli extracomunitari a germi di compressione delle regole e dei doveri pensiamo anche a certe regole di concorrenza finanziaria troppo spesso calpestate anche da ambienti vicino può
E qual è il rapporto fra una cultura del vincitore capitalisti che uccide e di mercato e questa cultura della democrazia di massa che che a germi di potenziale degrado
Possiamo potete voi imprenditori pensare che la cultura imprenditoriale del futuro sia unica replica verticistica trasversale
Soltanto perché si lega a un meccanismo del potere perverso che va crescendo in qualche direzione
Oppure dobbiamo difenderla fino in fondo la democrazia di massa la partecipazione la proliferazione dei soggetti delle sedi di decisione
Quarto punto solo cinque Juan Burdisso zitto stai tranquillo
Quarto
Questo significa che bisogna essere sempre più capaci di fare capitalismo occidentale sempre più capace di fare democrazia
Mentre invece è nel capitalismo nella democrazia attuale che ci sono i germi di regressione io inviterei industriali ad essere l'avanguardia di un ulteriore stati democrazia di un ulteriore stadio di capitali di forza del capitalismo
Però per questo bisogna abbandonare le battaglie fasce più apparentemente faccia
Bisogna abbandonare gli elenchi della serva di tutte le cose da fare che poi non stringono ma insomma
E mi fa cominciare una lunga strada
Insieme agli altri perché non ci sono
Il Litta modernizzando evitarlo
Lo dice uno che tutto sommato fa un mestiere da ricercatore quindi presumibilmente dai in Egitto no in Italia non ci sono élite modernizzati per fortuna perché il lì e lo sviluppo italiano è stato fatto da tanti di voi che magari non avevano fatto neppure il liceo università
Da una miriade di piccoli e medi imprenditori che hanno fatto non elette ma crescita dal bar
E quindi anche il futuro non è fatto da Elite model Rizzante ci vuole una cultura della pazienza della crescita dal basso di questa società
Chi mi conosce sa che batto sempre su questo punto quindi non mi non mi di lungo però vorrei richiamare questo elemento fondamentale
La cultura della pazienza
Sembra a me che molti di noi in dovunque lavorino io nel mio campo voi nel vostro siano presi da una tarantola di protagonismo a Breno
La cultura dalla pazienza non esiste
E invece una società cresce e un capitalismo occidentale una democrazia di massa crescono solo se accettano una la paziente altrimenti si va verso la verticalizzazione ma immediatezza del potere gli accordi di di bottega e via di questo passo
Ultimo punto credo che ci sia per fare un po'le cose che dicevo adesso cioè per impegnarsi culturalmente a fare
Nuova cultura del mondo imprenditoriale che è l'unico che ci può l'unica cultura che ci può poi permettere di competere a livello internazionale ci vuole anche un po'di accumulazione
Mandelli ha ragione quello che avevamo da dire l'abbiamo detto
I punti alti che avevamo del raggiungere sul piano culturale li abbiamo raggiunti adesso c'è un ciclo nuovo
C'è un ciclo nuovo che è un ciclo di accumulazione
La spendita del capitale e culturale della cultura del vincitore non è più possibile
Perché sarebbe soltanto autocelebrativa non
Capace di inserire un cuneo rinnovazione del futuro
E siccome siamo tutto sommato in periodi di ringiovanimento probabilmente questo impegno a una impegna una cultura della della pazienza e una cultura dell'accumulazione sono i due non auguri ma le due speranze le persone che vi hanno vissuto in modo partecipato il vostro mondo come me possono avere per il prossimo futuro grazie
Bisogna dire anche grazie per la franchezza al professor De Rita
Faceva riferimento alla al quarto punto nella chiusa del suo intervento a quella cultura della pazienza che sicuramente finora non sarà mancata a Lorenzo Necci commissario del Ferrovie dello Stato bisogna dire che qualcosa si muove in positivo se è vero che pur essendo arrivato Necci per ultima questo nostro incontro nessuno addebitato a ritardi delle ferrovie questo questo arrivo
Vuol dire che qualcosa almeno sta cambiando ma fuor di scherzo io penso che come dire la posizione la postazione di Necci sia particolarmente utile come osservatorio per vedere se davvero quel che il mondo imprenditoriale si attende anche dal settore pubblico o da ciò che è stato in massima parte settore pubblico si può anche avverare in qua in che modo e in che tempi
Anice Alfano
Una tavola rotonda il bello è che appunto ognuno può dire alcune cose quasi tutti dicessimo le stesse bisogna fare cercare di fare un con
Approvato all'unanimità
Consob e quindi bisogna affrontare e corre nuove essa sia per rilanciare il capitale di rischio come meccanismo di finanziamento dello sviluppo
Sia per disporre di un management capace di gestire al di là del capitalismo di Stato un al di là di un capitalismo un po'parrocchiale che quello italiano
Abbiamo adesso una grande occasione quella delle privatizzazioni mi auguro che le privatizzazioni non diventi non siano solo viste come uno strumento per finanziare parte del debito dello Stato ma diventino uno strumento per cambiare la cultura e la mentalità delle persone della gente del management
Forse nelle privatizzazioni di oggi ci può essere la base ci può essere la radice di quelle che potranno diventare domani le public companies di questo Paese è un'occasione da non perdere comunque un'occasione su cui riflettere con molta attenzione
Guai se facessimo delle privatizzazioni con un capitalismo di Stato con uno Stato che ne rimane padroni gestore
Come rischiamo di fare guai altrettanto se facessimo delle privatizzazioni con il capitalismo appunto di tipo parrocchiale
Ho avuto vecchio come quello che abbiamo affrontato finora mi sembra che nelle privatizzazioni cioè induce la possibilità di fare delle reali public companies governate dal mercato retta dal management
Proverei a fare qualche proposta
Io penso che ci siano due grandi problemi da affrontare nel nostro Paese uno è quello del lavoro lavoro pubblico va privatizzata questo benedetto rapporto di lavoro pubblico una volta per tutte stabilendo che il lavoro pubblico deve stare esclusivamente sul mercato retto dalle regole del mercato condizionato dalle regole del mercato e un altro il terreno sul quale Mentana
China invitato per quello delle infrastrutture
Se io penso che il Paese è in gravissimo ritardo infrastrutturale pensiamo credo che ne pensiate tutti quanti
Ma ritengo che in questo momento il problema fondamentale mi sembra che sia influenzato dal mio attuale mestiere e quello dei Trasporti mi sembra che la centralità della sposa dei trasporti è fondamentale per il nostro Paese
Poi nei servizi pubblici abbiamo poi inventato la la Repubblica di moda o rosso l'abbiamo un po'ripercorsa così come ad altri immaginava c'è abbiamo ognuno creato delle condizioni per lavare i panni del nostro vicino
Mi sembra che dobbiamo passare a concetti completamente diversi divisione dei servizi pubblici
E in questa visione dei servizi pubblici trasporti mi sembra che abbiano una centralità fondamentale non solo perché hanno quattrocentocinquanta mila miliardi di fatturato complessivo
Cioè più di un terzo il fatturato complessivo di questo Paese ma anche perché rappresentano l'unico sbocco per la qualità della vita e probabilmente per la conflittualità generale del Paese
Se potessimo avere a disposizione la macchina del tempo di guerra se ci proietta sino a cinque anni da oggi avendo fatto tutto quell'ammodernamento infrastrutturale dei servizi e il Paese richiede di cui il Paese ha un bisogno disperato
Probabilmente ci accorgeremmo che la grandissima parte dei problemi di questo Paese in termini di conflittualità e di qualità della vita
Sarebbero stati risolti
Però quando noi parliamo di ammodernamento del sistema dei trasporti o di ammodernamento del sistema delle infrastrutture veramente dobbiamo introdurre un concetto culturale è stato nominato frode indicata stato indicato qui spesso il problema della nuova cultura
Il problema dei trasporti non li può ammodernare nelle Ferrovie dello Stato da sole nell'Alitalia da soli nell'avviato da solo nelle autostrade da solo
è un movimento di paese che si richiede
Si richiede che la finanza faccia la sua parte con un capitale di rischio e non ci sia lo stato a intervenire a sovvenzionare le grandi infrastrutture si richiede che l'industria faccia la sua parte e che sia capace di lavorare a tempi e costi europei si richiede che il sindacato faccia la sua parte che le collettività locali partecipino del grande processo di rinnovamento e di ammodernamento
Faccio un esempio che può sembrare banale ma penso che possa essere anche significativo per capire il concetto se l'alta velocità la realizziamo in cinque anni costa venticinque mila miliardi è finanziabile privatamente da un'altissima utilità sociale
Se l'alta velocità da realizzare in quindici anni come probabilmente faremo come probabilmente avrebbe fatto il Paese alcuni anni fa se non si dota di strumenti moderni e corretti
La alta velocità costa quattro volte tanto non serve a niente all'industria e probabilmente non serve a niente al Paese
Cioè diventa un investimento inutile investimenti infrastrutturali hanno delle caratteristiche particolarissimo ossia idealizzato in tempi e a costi certi
Quando si vede sulle autostrade francesi o tedesche il momento in cui lavoro comincia il momento in cui finisce il costo che ha preventivato viene rispettato
Quella è cultura dei servizi e io penso che noi dobbiamo andare verso quel tipo di cultura dobbiamo ammodernare il Paese attraverso il cambiamento del sistema dei servizi attraverso il cambiamento del sistema dei trasporti però con queste regole però con questi sistemi perché altrimenti nella moda e voteremo mai estenderemo un mare di soldi che non servono assolutamente a niente
E le ferrovie dello Stato abbiamo un progetto che io immagino coerente con questo che oltre alla pazienza richiede tutte queste regole richiede tutti questi interventi richiede tutte queste partecipazioni
E il progetto dell'alta velocità è quello delle città quello della vivibilità delle città io penso che se a questo aggiungiamo anche un progetto vali e un Progetto logistica probabilmente abbiamo fatto un enorme passo avanti semplice e concreto verso la l'ammodernamento del Paese e verso l'avvicinamento del Paese all'estero
Io penso che sostanzialmente abbiamo ancora in mano il nostro futuro io non sono pessimista e non sono negati credo che il nostro futuro è ancora nelle mani della classe dirigente tutta insieme di questo Paese classe dirigente politica finanziaria industriale quando io mi incontro con cinque francesi quelli parlano lo stesso linguaggio in Italia non mi sembra che parliamo più le spese di viaggio siamo in troppi a parlare linguaggi diversi dobbiamo ritrovare un comune senso di appartenenza e comuni minimi valori di comportamenti credo che questo futuro può ancora stare nelle nostre mani se noi siamo capaci di fare poche cose chiare se non siamo capaci di a vere mercato mercato finanziario il management come punti di riferimento
Se siamo capaci di privatizzare il rapporto di lavoro pubbliche di dotare questo Paese di una grande moderna reale infrastrutture
E scenario mondiale cambia continuamente
Ci dobbiamo riferire a queste cambiamenti queste modifiche per posizionarci strategicamente in modo tale da essere sempre all'avanguardia del cambiamento vorrei forse fargli una domanda un po'retorica in questo contesto perita in un certo senso già risposta mi permetto solo di fare una piccola divagazione generale
Fine del capitalismo fine del comunismo e fine del capitalismo solo due cose che vanno insieme o no a me non sembra però certamente fine del capitale del comunismo significa fine del capitalismo di Stato
Significa fine di un capitalismo un po'parrocchiale che abbiamo avuto in Italia io penso che il capitalismo in Italia è una cosa ancora da applicare
Credo che sia venuto il momento di farlo il rischio di applicare regole semplici ed elementari del capitalismo e certamente è molto minore del rischio di non far nulla di rimanere bloccati e discorsi teorici e generici sull'Europa e sul nostro grazie
Grazie davvero allora anche a Lorenzo Necci che sicuramente non ha eluso i temi direi tiene e ha risposto
Nella maniera che io ritengo personalmente la più soddisfacente pre ancora
Far intervenire l'ultimo dei partecipanti a questo nostro incontro Sebastiano Maffettone abbiamo sentito vari segmenti di una possibile nuova cultura non chiedo
A lei di metterli insieme le chiedo di invece di verificare con voi in breve tempo visto che poco ne abbiamo che rispondenza ci può essere nel Paese al di là di un discorso che può rischiare diceva anche de Rita di restare un discorso di è lite o di autoproclamata intensi lette
Oggi è il sei marzo e se non sbaglio ricorre genetico di Michelangelo del Michelangelo uno l'artista sicuramente europeo Michelangelo due virus non europeo eppure potrebbe disturbare parecchi nuovi quando usiamo il computer
Fatto è che oggi è difficile parlare di una cultura europea
La cultura è molto più internazionale potremmo parlare di cultura occidentale parola tremo fuori sicuramente Paesi come il Giappone la Corea Singapore
Potremmo parlare di cultura industriale
Ma
Sarebbe a dire che c'è anche una cultura post-industriale
Posta questa difficoltà di base io credo però che esistano per essere chiari è semplice alcuni aspetti culturali che ancora oggi divisa l'Italia dall'Europa su cui si deve insistere se vogliamo che questa integrazione sia un successo e non un insuccesso
Io vorrei dire veramente tre cose prima non c'è la cui fatti
Evidenzia un po'sparse un po'raccogliticcia che mostrano quanto affermato cioè che c'è una differenza tra Italia Europa da un punto di vista culturale abbastanza netta è palpabile
Secondo suggerire qual è la ragione che mi sembra abbastanza chiara perse a proporre un rimedio che in realtà è molto debole ed è soltanto una proposta di riflettere su un aspetto della questione cominciamo da queste che ho chiamato sparse evidenza premetto così alla rinfusa ma secondo me se ci si pensa c'è un filo rosso che le congiunge
Uno l'atteggiamento durante la guerra del Golfo
Soprattutto l'atteggiamento degli intellettuali secondo statistiche più o meno esatte ma rozzamente esatte in Francia e l'Inghilterra circa il novantacinque per cento degli intellettuali era nettamente favorevole all'intervento nel Golfo in Italia non si è superato di poco di poco se si è superato il cinquanta per cento questa è una differenza molto evidenti contabile a mio avviso secondo la simpatia intellettuale diffusa
Per Pasolini
Totale globale ora io non metto in discussione il Pasolini raffinato poeta evidentemente nelle tarato
Ma i Pasolini sociale il Pasolini polemista sociale come è possibile che un uomo così polemico raccoglie per la coda tanto consenso e anche un po'ridicolo se ci pensate ma secondo me rientra in quel filo rosso
Di cui parlava
Terzo la preoccupazione per la verginità morale di Togliatti anche questo è un po'strana
Perché tanta preoccupazione per difendere verginità morale di Togliatti
Nella prima nella seconda versione le lettere mousse erano più o meno la stessa cosa perché tanta preoccupazione perché tanta discussione perché tanta acribia e acredine
Ancora perché in Italia c'è
A scuola l'ora di religione e non c'è l'ora di educazione civica questa bella domanda secondo me che secondo me molto nitidamente a mio avviso poi dirò perché naturalmente con le altre
E infine
Perché
Il comportamento verbale
E così distante dall'attuazione quando parliamo di problemi europei sappiamo benissimo che italiani sono pronti tutti sulla carta ad aderire a progetti europei ma quando si tratta di realizzare invece non sono così pronti ora qual è il filo rosso di questi qua sarebbe sostanzialmente con gli occhi piuttosto pomposamente ho chiamato la ragione di tutto ciò
Secondo me è una ragione abbastanza evidente
è la mancanza diffusa di un cultura pubblica liberale progressista questa non è indipendente dal mercato ma è la base su cui si sostiene il mercato
Prevale quella che Desmond chiamato correttamente una cultura di protezione e tutela ma che è anche una cultura cattolica e comunista che fa prevalere gli atteggiamenti egli attacca menti comunitari quindi legami familiari particolari localistici
Un lealtà sempre
A piccoli gruppi e ma la società nel suo complesso
Invece ovviamente è quella che si richiederebbe per essere europee nella misura in cui
La parola europeo vuol dire occidentale progressista industriale e così via sarebbe una cultura basata sull'autonomia e la responsabilità individuale
Questa non è una cultura solo di mercato ecco non vorrei che adesso ha inteso verità ma se dice questo non sono d'accordo questo tipo di cultura non è sicuramente solo una cultura di mercato chiunque abbia letto Adamo Smith sa
Che ci sono profonde basi morali del mercato queste basi morali sono quelle da costruire in Italia
E perciò che nella terza parte e parte si può chiamare da primitivi tempo estremamente ridotti che abbiamo avuto io vorrei proporre diciamo così una e suggerire una maggiore attenzione problemi quella che io chiamo etica pubblica
La ringrazio pubblica si basa sulla critica della sessione tipicamente cattolica eticamente marxista tra tecnici e chierici
Non è vero che i problemi altre da complesse la società di oggi si risolvono dividendo la responsabilità tra i tecnici che si occupa di quell'anno le cose non lato e i chierici che le discutono moralmente dall'altro i due problemi sono così interconnessi
E dal punto di vista nostro così interdisciplinari che non si possono discutere insieme
Per quello che riguarda specificamente la cultura industriale agricolo del mondo del lavoro la cultura dell'industria
L'etica pubblica diviene etica degli affari radicali a far non è una condanna la libertà d'impresa ovviamente la libertà d'impresa come la libertà di lavoro
E la libertà di spostamento è sacrosanta è piuttosto un modo serio di distinguere e prendere su appunto prendere
Sul serio i valori su cui si basa il mercato l'impresa e così via equivoco è stato definito da questo
Grazie anche a Sebastiano Maffettone
I nostro presidente e anche padroni di casa mi aveva chiesto di condurre a termine questo nostro incontro entro lei diciassette dieci
Siccome nella nuova fu della nuova cultura fa anche parte il rispetto dei tempi mi permetto di consegnargli allora alla platea e a tutti i Comuni di tanti cioè si tre minuti tantissimo farne buon uso grazie
Vi prego di accomodarsi
Veniamo ai nostri ospiti politici
E rispetto a quello che era previsto all'interno del nostro panel
Avremo prima l'intervento
Di Achille Occhetto rispetto a quello dell'onorevole Antonio per rinvia
Ringrazio onorevoli carica di questa disponibilità dovuta al fatto che l'onorevole Occhetto deve prendere un aereo
Mi auguro che l'onorevole Occhetto riesca a trovare il proscenio
E che ci raggiunga qui al podio
Arrivando eccolo prego onorevole
Signore e signori ringrazio il presidente della Confindustria per l'invito che mi è stato rivolto
è un atto di cui non mi sfugge il significato
E che interpretò come espressione di una volontà di confronto senza pregiudizi sui problemi struttura in gente del paese che sono al centro di questo convegno e oggi necessario mettere in campo
Una visione più complessiva degli interessi delle forze in gioco e delle responsabilità
E ciò che per mia parte intendo fare schiettamente
Con questo intervento e di rispondere positivamente all'esigenza che qui è stata apposta nella introduzione
è venuto meno un assetto internazionale fondato sulla divisione del mondo in blocchi contrapposti
E si e sul sistema di relazioni fra gli stati creato dalla guerra fredda
Il crollo dei regimi autoritari dell'Est impone una ristrutturazione radicale dell'ordine europeo
Si ampliano le frontiere della libertà e della democrazia maltempo spesso esplodono tensioni e conflitti sociali e territoriali etnici
Che possono avere effetti devastanti
Economia e istituzioni degli stessi Paesi più forti sono chiamate a prove assai dure
In Italia aggiunge instauri mento un ciclo della storia nazionale dominato da un sistema politico e da un esercizio delle funzioni di governo che hanno dato vita a un vero e proprio sistema di potere
Ciò non solo ha determinato quel mancato ricambio tra maggioranza e opposizione anche per il ritardo del PC a rinnovarsi
Che ha reso la nostra democrazia più vulnerabili
Ma favorito la confusione tra partiti e istituzioni fino all'occupazione dello Stato
Al tempo stesso ha fortemente modellato i caratteri della Società italiana del suo sviluppo economico sociale e civile per questa via una crescita economica in Italia ha avuto luogo cioè però a caro prezzo
Se dato vita a un sistema di accumulazione di distribuzione delle risorse molto costoso
Profondamente distorto e reso asfittico dal peso del parassitismo
Io credo che sia questo il nodo che oggi viene al pettine il venir meno delle regole condivido molto la sottolineatura che qui è stata fatta dal presidente della Confindustria sul tema delle regole e del rapporto tra diritti e doveri
Che stanno a fondamento del patto di cittadinanza
Mi segua gli anni se ingiustizie crescenti la progressiva emarginazione del Mezzogiorno l'assalto della criminalità organizzata il il rifiorire il fiorire dell'economia nera dell'estorsione e della tangente
Quindi quella che viviamo è prima di tutto una crisi di legittimità dello Stato
E quindi crisi della rete
Per questo affermiamo che la crisi istituzionale si somma e si intreccia con quello di del tipo di sviluppo economico e sociale del Paese
Questo spiega l'esplosione della protesta corporativa e del leghismo insieme col venir meno di rilevanti fattori di coesione sociale e nazionale
A nostro giudizio sono oggi in campo due ipotesi di fuoriuscita dalla crisi
Da una parte c'è quella di chi persegue una ricomposizione populista e plebiscitaria in fin dei conti né autoritaria
Intorno a un nuovo centro di comando a Uka
Quanto è avvenuto ieri è molto grave perché di dente
E c'è una volontà di colpire il Parlamento e attraverso il Parlamento di far deperire la democrazia
Dall'altra parte c'è quella per la quale noi rigorosamente ci battiamo di un sistema politico
Imperniato sul confronto tra programmi
E quali passioni alternative
E anche qui ritengo che possa essere un punto d'incontro significativo poi naturalmente si vedranno quale saranno questi programmi queste alternative con un'idea qui avanzata non di una contrapposizione astratta di formule
Ma di partire dai programmi e costruire su queste vie alternative politiche nel Paese noi giudichiamo che sia questa la strada che conferirà lo Stato nuova legittimazione e che consentirà quindi di rinnovare la Repubblica su più solide avanzate basi democratica non intendiamo essere in coerenza con le analisi e le ragioni che ci hanno condotto dopo il crollo del muro di Berlino alla fondazione del Partito democratico della sinistra i portatori di un progetto di riforma della democrazia
E due sono i capisaldi dell'ispirazione ideale nostra che intendo sottoporre alla vostra attenzione perché hanno un'attinenza con i problemi dello sviluppo economico
Il primo è il superamento netto della vecchia contrapposizione tra stato e mercato
Tra pubblico e privato
Attraverso una radicale messa in discussione
Di entrambe le categorie eccetto il mercato non è di per sé di destra lo Stato non è di per sé di sinistra
Il secondo è la messa in campo di una nuova idea di Stato a partire dalla crisi del vecchio Stato nazionale dall'esigenza di una riorganizzazione complessiva delle regole e dei potenti
Per ciò che concerne il primo aspetto
Noi non ragioniamo soltanto di un differente rapporto tra pubblico e privato
Anche se siamo convinti che occorra calibrarla nel nuovamente l'equilibrio
Certo lo statalismo pervasivo e autoritario cui la sinistra in una certa fase della sua storia aveva affidato il sogno di un governo efficace della modernizzazione è stato frantumato dagli eventi cui abbiamo assistito esso si è rivelato insieme tirannico inefficace
Incapace di provvedere alla soddisfazione di bisogni mediante un'offerta adeguata di beni e di servizi e al tempo stesso distruttivo di ogni spazio di libertà e di democrazia
Ma abbiamo dovuto registrare difficoltà e crisi anche nella funzione pubblica propria delle società complesse dell'Occidente capitalistico
Parlo del ruolo che la funzione pubblica assolto e assolve nella produzione di beni nella regolazione del mercato oltre che come naturale nella fornitura diretta di servizi di benessere
Sono al tempo stesso estremamente evidenti fallimenti del mercato cui le strategie neoliberiste avevano affidato nel decennio appena trascorso la funzione di riattivare sviluppo e produzione di ricchezza il nome dell'autonomia anzi dell'autosufficienza dei soggetti privati presenti sul mercato
Anche in questo caso si tratta di un duplice fallimento sul terreno dell'equità
A causa del realizzarsi degli squilibri in tema di padronanza delle risorse di attribuzione di opportunità di vita ma anche sul terreno dell'indicazione di finalità produttive valide per la collettività nazionale
Tali quindi da garantire o almeno da consentire una competizione meno squilibrata tra i sistemi nazionali nell'età della interdipendenza finalità che i soggetti privati a cominciare dal sistema dell'impresa si sono rivelati incapaci di affrontare se lasciati da soli e che sono oggi un passaggio strategico nella prospettiva della unificazione europea
Proprio per questo si tratta di superare la vecchia logica
Quella che si condensa in una cultura ottocentesca nell'alternativa più stato o più mercato nasce di qui e non soltanto dall'usura di un vecchio modulo politico istituzionale
La nostra proposta di una riforma della politica
La sinistra ha oggi un'ambizione tanto più grande
Quanto più radicale la messa in questione delle sue acquisizioni e delle sue categorie storiche
Essa si ripropone cioè una ricostruzione dei criteri delle regole
Degli strumenti con i quali si fondano
E si governa nei sistemi di relazione tra gli uomini
Sia per ciò che concerne la produzione e la distribuzione di ricchezza sia per ciò che concerne la produzione e distribuzione delle competenza democratiche individuali e collettive
E del tutto evidente
Che la questione istituzionale assume l'urgenza di una vera e propria questione democratica
Da un lato perché la lotta ingaggiata dai vecchi poteri per la propria sopravvivenza riproduzione una lotta senza quartiere dall'altro perché è stata fin qui elusa la necessità di dare una risposta ai gravi problemi dell'economia del Paese l'enorme deficit dello Stato
La finanziarizzazione dell'economia inflazione strutturale ascrivibile all'inefficienza dei servizi pubblici e privati le disparità gravi nella distribuzione del reddito e del carico fiscale
Sono questioni e fenomeni che stanno all'origine di un processo dissoluti Ivo del patto di cittadinanza sul quale si regge fin qui e si è retta fin qui da nostra Repubblica è un problema politico e morale che pesa per inteso sulle forze di governo di questo Paese
E di cui speriamo ogni giorno e di cui sperimentiamo ogni giorno le drammatiche conseguenze
Nella sensibilità con la quale anche settori rilevanti
Del mondo imprenditoriale hanno accolto l'appello del movimento referendario
Abbiamo colto il segno di un allarme e di un'apertura che ci appaiono di notevole significato
Nessun disegno riformatore può prescinderne
Se non vuol fallire il compito storico della ricostruzione su basi nuove di quel patto fondativo etica della solidarietà è strategia dei diritti sono le chiavi di questa riforma della democrazia
E l'ampliamento progressivo della sfera dei diritti di cittadinanza ne segnala la direttrice di espansione
In questo contesto abbiamo affermato il secondo caposaldo del nostro rinnovamento quello che concerne una nuova idea di Stato
Dai proponiamo un complesso di riforme tali da rifondare l'ordinamento democratico e sistema politico una riforma elettorale che attribuisca i cittadini la facoltà di scegliere direttamente il Governo un Parlamento più snelle autorevole capace di operare per grandi leggi
E di svolgere appieno le essenziali funzioni di indirizzo e di controllo un nuovo e più avanzato sistema di autonomia regionali
Una definizione più rigorosa del ruolo degli organi di garanzia a cominciare dalla Presidenza della Repubblica e soprattutto una riforma della pubblica amministrazione che distingua nettamente i compiti della politica da quelli della amministrazione la riforma dei partiti e degli stessi principi di base per il finanziamento pubblico delle attività politiche i criteri gli strumenti le regole per un sostanzioso passo avanti
Sul terreno cruciale per il nostro ingresso in Europa della democrazia economica sappiamo bene inoltre che rinnovamento delle istituzioni non si può isolare dalle soluzioni che occorre dare a una crisi finanziaria e produttiva che oggi determina un pericolo reale di de industrializzazione
Il dissenso della finanza pubblica dipende ormai in misura sempre crescente da quelle che abbiamo chiamato i costi del sistema di potere
O almeno da quelli che io chiamo i costi del sistema di potere da quella inestricabile matassa di sprechi inefficienze e redditi rendete parassiti ismi
Cui il regime affidato la propria riproduzione stanno qui le radici del deficit e del sovrappiù dell'inflazione italiana
Non è pensabile dunque recidere quelle radici senza una riforma del sistema politico nella direzione che ho cercato di illustrare e compito in primo luogo di una forza democratica che intendere pare del programma il proprio asse ma il problema che nella sua interezza riguarda credo anche voi anche gli imprenditori anche il vostro atteggiamento
E il vostro rapporto con le forze politiche che hanno diretto il paese fino ad ora è necessario operare con rigore per il risanamento del Paese ma è altrettanto necessario che i costi del risanamento siano equamente ripartiti
Per questo motivo noi riteniamo prioritario e ineludibile una riforma del fisco che senza aumentarne la pressione stabilizzi il gettito e resta distribuisca in modo consistente il prelievo attuale
Le nostre proposte in materia sono note possono essere sintetizzate in tre punti primo una consistente fiscalizzazione degli oneri sociali che riduca strutturalmente il costo del lavoro
Secondo un robusto decentramento a favore di Regioni Province e Comuni al fine di assicurare autonomia reali e vincoli di bilancio credibili e praticata chi deve spende chi deve prendere i soldi e deve essere anche quello che ha la facoltà diretta di spendere ed essere più direttamente sotto il controllo dei cittadini
Terzo una riforma del sistema impositivo centrale in direzione della onnicomprensività del prelievo della parità di tassazione tra redditi da lavoro ed a capitale accompagnate da una forte riduzione delle aliquote
La riforma fiscale una strada obbligata se si vogliono aggredire le aree di rendita di protezione ed inefficienza
Ma il settore protetto non si limita ai percettori di rendite finanziarie i trasferimenti clientelari o al settore pubblico dell'economia
Esso coinvolge anche segmenti non trascurabili del sistema creditizio e finanziario
E quella parte dello stesso settore industriale che prospera grazie ad appalti pubblici a revisioni dei prezzi compiacenti a collusioni sistemiche con politiche di governo e di maggioranza
Proprio perché rappresentiamo tanta parte dei lavoratori italiani
Noi siamo qui talmente interessati lo dico con chiarezza a difendere le imprese le imprese vere
Quelle che danno lavoro
Che producono ricchezza che rispettano le regole del gioco quelle del mercato e della democrazia che fare dunque
Non lo abbiamo detto e abbiamo anche formulato precise proposte nel nostro contro programma del governo ombra sulla finanziaria
Il cuore della manovra economica che ne proponiamo sta nell'operare uno spostamento di risorse molto consistenti e in tempi brevi
Ecco la nostra terapia d'urto dei settori protetti a quelli produttivi per questa indispensabile una vera politica dei redditi essa richiede un controllo delle dinamiche salariali compresa quella dei
Dato che su questo
Noi siamo fermissimo
Noi non diciamo la scala mobile non si tocca
Siamo per rivalutare tutto dentro una reale riforma del salario e nel contesto di una più generale politica dei redditi comprimere solo i salari del resto non gioverebbe nemmeno settore produttivo
Se le rendite continuano a gonfiarsi e se il Fisco continua a gravare solo sul lavoro e sulla produzione aggiungo che agire d'imperio sui prezzi finali sarebbe illusorio senza incidere sulla struttura dei servizi
Senza riformare il rapporto di lavoro nel pubblico impiego
Senza abolire l'intervento straordinario nel Sud senza spezzare la collusione perversa tra politica e affari senza un diverso sistema di aggiudicazione delle opere pubbliche
Senza intervenire sui meccanismi che regolano la spesa previdenziale sanitaria come si fa senza fare tutto questo pensare in un'economia di mercato del potere così
La operare sui salari e sui prezzi ma tutto ciò non è solo una riforma economica una riforma politica
Che impone il superamento di un modo di governare spartitorio e lottizzatore
Signore e signori nero l'Europa è sicuramente il contesto
E il vincolo al cui interno si collocano le nostre proposte economiche e istituzionale
Ed è anche per questo che oggi noi non riteniamo praticabile una politica di svalutazione che avrebbe l'effetto di aumentare l'inflazione e i tassi d'interesse
E che porrebbe le premesse per politiche di forti restrizioni che sarebbero pagate dai lavoratori
E alla svaluta azione contrapponiamo l'idea di una consistente fiscalizzazione degli oneri fiscali
Il Trattato di Maastricht vincola l'adesione dell'Italia all'unione monetaria condizioni assai impegnative per il controllo dell'inflazione la riduzione del debito e del disavanzo
Permettetemi di concludere
Rilevando che per noi
L'unificazione economica e monetaria non è il tocca sanno tocca Sanna che per taluni né lo spauracchio che peraltro e tuttavia un passo importante nella direzione di un'Europa politicamente unita un passo nello stesso tempo ricco di incognite Enrico di promesse ci sono rischi per i nostri settori e per le nostre regioni più deboli lo sappia ma ci sono anche reali promesso se partecipiamo con impegno
E con determinazione
Alla costruzione di una politica espansiva i cui margini sono molto maggiori per l'Europa nel suo insieme che per i singoli Paesi che la compongono così come sono maggiori a livello nazionale i margini
Per una difesa del mercato europeo contro una concorrenza sregolata
Si tratta di promesse basate su forze reali
Per ora in Europa sembrano prevalere le forze politiche moderate ma non dobbiamo mai dimenticare
Che sei l'unica area del mondo in cui lo stato di benessere ha raggiunto un effettivo radicamento politico e sociale l'Europa ad un quelle energie per difendere il suo modello di vita contro la l'aggressione competitiva di altre care
Noi pensiamo che queste energie ci siano anche in Italia italiani hanno capacità notevoli capacità di risparmiare e di lavorare e di intraprendere ma tocca a noi rispondere soprattutto a una grande aspirazione è un grande desiderio di libertà e di democrazia Europa non può essere un alibi per quelle forze che vorrebbero comprimere tali istanza con scelte sostanzialmente autoritario
Rifondare un Paese integrato nell'Europa non significa esclusivamente riformare la legge elettorale ma porre su basi più avanzate il progresso della nazione non solo economico ma sociale civile e morale
Per questo non ci appassionano gli oroscopi
Sulle formule di governo
Meno che mai ci convincono le promesse di governabilità
Di quelle forze politiche
Che portano tutta intera la responsabilità del dissesto attuarlo
Le nostre idee le nostre proposte dimostrano che noi
Intendiamo assumerci il compito di garantire insieme risanamento e rigore equità e sviluppo non vogliamo raccontare delle frottole i lavoratori e dire che domani con un governo di sinistra ci può essere il Bengodi no risanamento e rigore equità e sviluppo
Gli imprenditori privati che in questo governo
Confermano di voler essere tra i protagonisti
Di un'Italia più moderna e civile
Non possono a mio avviso non tenerne conto
Non tenere conto se ragioniamo così se c'è una sinistra che ragiona così non tenerne conto nella loro visione della politica e delle prospettive di governo del paese grazie
Ringraziamo onorevole Occhetto per il contributo
Chiamiamolo al podio l'onorevole Antonio Carini via
Prego onorevole e grazie ancora per aver consentito lo spostamento
Signor Presidente
Signore e signori
Io non voglio abusare del vostro tempo
Perciò ho pregato
L'ufficio stampa
Di diffondere il testo
Dell'intervento che avevo preparato
Mi limiterò
A fare alcune
Dichiarazioni
E alcune valutazioni sulle cose che sono state dette
E che ci interessano
Come cittadini e come classe dirigente di questo nostro Paese
Come voi sapete
Io sono un socialdemocratico
Se dovessi
Da chiudere
In una battuta
La filosofia è la prassi
Della socialdemocrazia
Se me lo consentite mi limiterei a citare una battuta di un eminente
Leader del laburismo inglese
Il quale spiegò
Con un concetto
Abbastanza semplice ed elementare
Qual era l'obiettivo
Che si prefigge la socialdemocrazia
Noi diceva
Vogliamo che la mucca del capitalismo
Sia ben nutrita
Band assistita
Noi vogliamo che essa produca tanto latte
Da poter consentire a noi
Di distribuirlo in modo equo tra tutti
I membri della comunità nazionale
Questa formula
Semplice ed elementare
Della socialdemocrazia
Spiega
La differenza che c'è oggi nell'ambito della Comunità europea
Tra Paesi
Che hanno avuto forze politiche ispirate a questi concetti a questi principi a queste idee
Ed altre forze
Che invece si sono fatte cullare
Dall'illusione
Della devoluzione
Anche se non cruenta o comunque l'illusione della scorciatoia
Verso un benessere generalizzato senza fatica
è una lotta che è durata cento anni
All'interno
Della sinistra europea
E che oggi vede trionfanti i principi di quel sanno pragmatismo al quale si sono informati
Ripeto in cento anni di storia
I socialdemocratici
Detto questo
Bisogna dare uno sguardo realistico all'Europa
E di individuare quali sono le differenze fra i dodici stanti che compongono
Quella che si avvia ad essere la più ricca e la più potente commercialmente parlando comunità del mondo
E in questa comunità
Ci sono undici Paesi
Che hanno governi stabili
Cioè dire che durano un'intera legislatura
Possono piacere non piacere
Questi governi appartengono a categorie diverso e della politica
Ma sono i governi che assicurano stabilita ai rispettivi sistemi
Così che
Questi Paesi
Undici su dodici
Stanno diventando sempre più efficienti mi riferisco a quelli che sono arrivati in ritardo soprattutto in Europa Grecia Spagna Portogallo grazie alla stabilità
Si stanno rinnovando profondamente grazie alla stabilità
Si stanno emancipato
E in qualche caso ci stanno superando grazie alla stabilità
Noi siamo il solo Paese della Comunità
Che a governi instabili precari
Che vivono alla giornata
Sottoposte alle pressioni le più diverse e alle emergenze le più diverse le più disparate
Mettiamo una toppa dietro l'altra e non siamo neppure in grado di soddisfare le esigenze della comunità perché siamo in ritardo
Nella applicazione delle direttive comunitarie
Questo è realisticamente il quadro
Da che cosa dipende la nostra instabilità
Naturalmente
Sono di parere diverso da quello espresso poc'anzi dall'onorevole Occhetto
La nostra instabilità è vero che dipende dalla mancanza di alternativa
Nel nostro sistema democratico
Ma la mancanza di alternativa dipende dal fatto che questo è l'unico Paese dell'Occidente europeo in cui la sinistra in questi quarant'anni è stata dominata dal partito comunista
Non essendo il partito lo comunista ritenuto un partito diciamo agibile sull'area del Governo
Questo spiega l'anno manichea l'anomalia italiana
Di questa maggioranza a senso unico
Nella quale molti a cominciare da noi
Hanno militato più per spirito di servizio che per convinzione
Essendo per quarant'anni la posta in gioco
Non l'efficienza dello stato
Bensì la difesa
E la sicure
Sa della democrazia
Questo spiega
Le ragioni della nostra hanno malìa
Però siccome non ci possiamo attardare sulle cose che sono state e io non voglio fare una facile polemica
Per quelli nei confronti di coloro che hanno in un certo senso favorito questo stato di cose
Sbagliando clamorosamente nel mille novecentoquarantotto perché tanto non serve a niente
Vediamo un po'Dream portarci le maniche e vedere come dobbiamo affrontare e risolvere i nostri problemi tutti quelli che sono stati rappresentate qui davanti a voi in modo encomiabile
Nelle relazioni di Mandelli e di Pininfarina pelle anch'e anche negli interventi
Dei partecipanti alla tavola rotonda sono problemi problemi che sono a valle
Ma a monte che cosa c'è che praticamente produce
Tutti questi effetti negativi
Cioè la instabilità
La instabilità del nostro sistema il direi il comportamento qualche volta capriccioso
Della classe politica del nostro Paese questo voler sempre e comunque far prevalere l'interesse del partito sull'interesse della nazione questo comportamento che prescinde costantemente dall'interesse generale
Finché non cambia questa mentalità
E inutile pensare che aggiustando la nostra Costituzione noi vediamo risolvere d'emblée i nostri problemi il problema non sta nell'ingegneria costituzionale certo che qualche cosa noi dobbiamo cambiare e aggiornare ma dobbiamo cambiare soprattutto i nostri comportamenti
Dobbiamo dimostrare alla gente di essere diciamo sensibili all'interesse generale
E allora
Cosa fare intanto voi avete bisogno
Di regole ho sentito dire
Ma le regole delle dette la il mercato
E queste regole voi le conoscenze
Sono largamente presenti nel mercato
Anche italiana
Nei prossimi anni
Si tratterà di omologare le nostre regole
Alle regole prevalenti nell'ambito della comunità europea
Ma non è un problema difficile da risolversi saremo spinti in quella direzione qualunque sia
Il tipo di governo che ci sarà nel nostro Paese
Quello di cui voi avete bisogno
è che come negli altri Paesi ci siano certezze sul piano politico
E qui
Il problema è esattamente quello al quale mi riferivo la stabilità come si fa a programmare come si fa a pianificare come si fa a stabilire i cosiddetti principi delle priorità
Come fate
Voi ad avere punti di riferimento certi in una situazione che mi regala un governo ogni dieci o dodici mesi ne abbiamo avuti ben quattro nell'ambito di una legislatura in questa ultima legislatura e nessuno sa perché
Perché non è che ci sono stati i governi che si sono succeduti agli altri
Perché è scoppiato un dissenso su un problema di natura economica o sociale no
Registriamo i cambiamenti che probabilmente sono il frutto di lotte intestine all'interno degli altri dei partiti
Però non c'è mai una motivazione che convinca la gente e spiega la gente del perché di questi cambiamenti
La ragione per cui noi da tempo sosteniamo inascoltati il principio della stabilità che non significa conservazione cioè non vuol dire che dobbiamo lasciare le cose come sono siamo stati primi noi
A dire che bisognava
Cercare di avere una legge elettorale che favorisse le aggregazioni
Se l'avessimo fatta oggi è stata mandata alle elezioni con due schieramenti
E il popolo italiano finalmente viva Dio per la prima volta anziché scegliere un partito avrebbe scelto un Governo come succede in tutte le democrazie dell'Occidente europeo
Ma invece non sarà così anche questa volta andiamo in ordine sparso a cercare di accreditarci presso un'opinione pubblica che sempre meno disposta a sentire parole
Tante parole e tante promesse tanti programmi
Io
Una volta in una riunione dei partiti della maggioranza di governo prega il Presidente del Consiglio di bandire dal suo discorso la parola difforme non perché ripeto in Italia non ci sia bisogno di riforme ma perché la parola riforme ormai suscita nel Paese nella migliore delle ipotesi uno scetticismo totale e allora nella prassi bisogna risolvere i nostri problemi ed è questo il punto
Non andiamo alle elezioni attraverso una legge con una legge elettorale che faciliti le aggregazioni
Per cui ripeto sarebbe stato più semplice
La soluzione dei nostri problemi andiamo in queste condizioni ho chiesto e chiedo qui davanti a voi perché son convinto che voi avete bisogno di più di ogni altro
Di certezze
Sul piano politico
Chiedo che ci sia almeno da dichiarazioni di intenti tra i partiti che intendono ossia Spirano aspirano a governare questo Paese per i prossimi cinque anni altrimenti noi non siamo in grado di entrare in Europa
Noi non siamo in grado di metterci al passo con la Spagna col Portogallo
E spero che domani non citabile anche con la Grecia questo raffronto negativo
Noi abbiamo bisogno e abbiamo tutte le condizioni ripeto per poter superare gli svantaggi attuali di una stabilità
Che sia l'impegno di un certo numero di partite a governare per un'intera legislatura questo Paese chiunque siano questi partiti purché noi consolidiamo le nostre istituzione e poi e poi
E poi leggeremo il Primo Ministro e come abbiamo proposto noi prima degli altri
Direttamente da da parte del Parlamento dando allori la soda ed esclusiva responsabilità della guida politica del governo consentendogli di scegliere i ministri dove vuole anche fuori possibilmente Forlì
Dalla classe politica parlamentare
E poi dobbiamo introdurre il principio della sfiducia costruttiva perché sono certo che così sarà difficile riuscire a battere un Governo se non si crea se non c'è già sottoscritta la maggioranza alternativa
E poi dobbiamo trovare una soluzione al problema della elezione del capo dello Stato ogni volta che ci alza vicino alla scadenza del settennato
La politica italiana entra in fibrillazione
Perché comincio le manovre le contro manovre che hanno come obiettivo all'elezione del presidente tutto questo Hans a carico dell'interesse generale del Paese che ne subisce le conseguenze negative dovremmo forse arrivare ad eleggere direttamente attraverso suffragio universale il Capo dello Stato mantenendo gli poteri attuali della Costituzione e non aggiungendo niente perché il nostro Paese
Deve temere il bonapartismo
Queste sono le poche cose voi mi direte ma tutti gli altri problemi discendono da questo la criminalità ma la criminalità aumenta per top perché riempie il vuoto l'assenza di credibilità dello Stato nella misura in cui lo Stato non è credibile
Chi lo sfida e anche un bambino di dodici anni armato di pistola
Dietro a un poliziotto inglese disarmato c'è uno Stato forte
E quindi è difficile
Sfidando o quanto meno si rischia sfidarlo dietro
Il nostro poliziotto diete il nostro carabinieri c'è uno Stato debole oggettivamente debole scarsamente credibile perché scarsamente efficiente perché totalmente instabile
Questa è la ragione per cui le fosse qui non funzionano
E la ragione per cui c'è nel Paese questa questa febbre che lo percorre
Certamente nella Valle Padana abbiamo raggiunto un livello di vita
Svizzero
Superiore la forza quello nordamericana
Giustamente la gente che nell'arco di quarant'anni
Grazie allo scudo
Protettivo della sicurezza europea
Offerto il sì dall'Alleanza atlantica noi siamo cresciuti in modo impetuoso oggi
Quelli che hanno un reddito elevato lo vogliono difendere sanno che non potranno migliorarlo nei prossimi anni ma almeno lo vogliono difendere e sono arrabbiati nei confronti dello stato dell'apparato pubblico in generale che non riesce a garantirgli quella sicurezza quella Franco Elita che si chiedono
Ma attenzione questi non possono scherzare imboccando strade pericolose che mettono in convulsione l'intero sistema politico italiano
Che poi ci porterebbe in condizioni molto più pericolose di quelle che stiamo vivendo in questo Paese
Io non ho condiviso l'iniziativa di una parte di voi di essere diciamo in di andare in soccorso alle forze referendaria non perché io abbia timore dei referendum
Perché con le cosiddette picconate
Si distrugge e probabilmente c'è qualche cosa da distruggere ma non si costruisce il nostro programma di sapere come costruire ciò che abbiamo distrutto cosa costruire su ciò che abbiamo distrutto
E questo lo si può avere in un modo solo
Anche regalando dire anche con la forza e lo sbarramento del cinque per cento io a nome del mio partito all'avevo accettato obbligando i partiti a stare insieme
La democrazia cristiana presentò Bondi ricorderete una legge di questo tipo però non se n'è fatto niente
Ci furono altri che alla mia richiesta di mettersi insieme e dissero no dobbiamo discutere dopo ma dopo andremo incontro a lunghi periodi di di di di di trattative e probabilmente avremmo governi diciamo estivi inattesi di avere un governo che all'apparenza sarà definitivo e probabilmente non lo sarà perché poi avremo una legge elettorale se riusciremo ha varato una nuova legge elettorale assai difficile tenerla nel cassetto per cinque anni per il resto della legislatura quindi è probabile che andiamo a nuove elezioni entro breve termine ci vuole un minimo quindi di come posso dire di ripensamento su tutte le nostre Tessil su tutte le nostre fosse e sono certo io in questo sono ottimista sono certo che se prevarrà il buonsenso se prevarrà l'equilibrio
Soprattutto tra la classe alla quale io appartengo io non mi sottraggo
Alle responsabilità anche se le mie sono inferiore certamente a quelle dell'altro noi siamo vissuti in clima di emergenza per più di quarant'anni tutte le storture che voi vedete sono frutto di questo clima di emergenza la guerra fredda c'ha fatto fare a forse cose
Che non avrebbero dovuto fare in un sistema più tranquillo più alternativo più articolato più organico
Però ecco ora i partiti armati di buona volontà se vogliono dare un servizio a coloro che rappresentano il motore economico del Paese bisogna che convengono sulla necessità di smettere di farsi di Falsini strada a gomitate e di far prevalere in tutte le loro azioni il bene comune cioè l'interesse generale queste l'impegno che per quanto mi riguarda io posso prendere davanti a voi grazie
Ringraziamo l'onorevole Carelia
Introduciamo la seconda tavola rotonda di questo pomeriggio chiamando qui al tavolo
Onorato Castellino
Sergio D'Antoni
Carlo Patrucco e il coordinatore
Gianni Locatelli
Siamo
Allora Locatelli abbiamo abbiamo recuperato qualcosa rispetto al tempo che avevamo perso io confido molto sulla tua capacità di coordinare e di moderare e ringrazio in anticipo i tre amici che daranno vita questa tavola rotonda abbiamo purtroppo per questa prima mezza giornata dei tempi molto ristretti ti prego di essere il più possibile ettolitri i tempi prestabiliti grazie mille
Grazie cioè che i tempi sono ristretti e poi comunque abbiamo un limite invalicabile che inizio dalla cosa del barbiere quindi se andiamo oltre un certo orario entrano Pezzini sapore nettamente in vista dello spettacolo quindi Jacket guadagniamo il tempo proprio con interventi preti dire che il tema non si sente eh ma ma non si curato che parlando così si sentiva
Niente da fare il microfono e con guai chiedo al microfono si sente adesso
Così benissimo
Il tema che dobbiamo affrontare seppur così probabilmente un primo di quelli che più complesse non si poteva immaginare il problema dello stato sociale per il due mila e nettamente richiama una situazione di intollerabile disavanzo di intollerabile il peso sui conti pubblici ma al tempo stesso una necessità di irrinunciabile
Politica per lo stato sociale abbiamo cioè una struttura che cibo di rivedere le regole ma ci impone anche di avere delle regole lo dobbiamo cambiare la sua sociale ma non possiamo rinunciare poiché sono alcune strutture essenziali alcuni servizi fondamentali di uno Stato moderno di uno stato sociale
Ecco direi che gli interventi di questa sera possono affrontare da diverse angolazioni
E secondo me anche con possibilità di qualche riflessione interessante
Questo tema perché abbiamo innanzitutto uno studioso come il professor Castellino che di argomenti vi è stato sociale previdenza e assistenza
Quanto costituisce tutto la stesa di questo tipo è lo studioso profondo da tempo e che ha disegnato anche quaderni incombente minaccia di una mancanza di politica la mancanza di forma in questo settore io credo che l'introduzione debbo su queste rive possa essere stranamente interessante nel senso di delineare qual è la prospettiva reale e quindi la prospettiva di reale pericolo in mancanza di una riforma in mancanza di una politica più di una riforma ancora della dello stato sociale che ci consenta di entrare nel due mila inteso come una realtà in cui saremo a confronto con altre realtà
Fortemente competitive soprattutto nel contesto europeo quindi è senz'altro parola a questo castello per questa sua
Siano così intervento di introduzione all'argomento prego professore
Stato sociale è un tema vasto siccome il tempo impone dei tagli il primo sacrificio sarà di di limitarlo
Di circoscrivere mio intervento al solo sistema previdenziale sicuramente la parte maggiore dello stato sociale ma non è tutto
L'assenza di un sistema previdenziale è ovvia far pagare contributi ai giovani per finanziare le prestazioni agli anziani e agli invalidi e ai superstiti ma di nuovo per semplicità diciamo soltanto anziani
Vede i vari modi di fare pagare i contributi ai giovani noi abbiamo scelto quello più ovvio cioè di farli pagare in proporzione alle retribuzioni
Ma già qui ci sono delle differenze perché non tutti i settori pagano i contributi completamente esima dico quanto poi ai vari modi di determinare le prestazioni il nostro sistema è andato oscillando per decenni fra due diversi criteri quello di guardare all'intera storia contributiva di un individuo e in base a questa intera storia determinare la sua pensione
Oppure quello di guardare soltanto alla fase finale della sua carriera di lavoro e di dico commisurare la pensione alla sua sola retribuzione finale dopo decenni di oscillazione siamo passati con l'ultimo atto che è del mille novecentonovanta
Ad estendere a tutti i settori ivi inclusi i settori del lavoro autonomo questo secondo criteri e cioè la commisurazione della pensione alla retribuzione finale ma questa uniformità i criteri non esclude che siano rimaste delle forti e sensibili differenze
Intanto in alcuni casi per retribuzione finale si intende una media riferita a un periodo lungo altre volte un periodo più breve altre volte si guarda semplicemente la retribuzione finale puntuale dell'ultimo giorno poi ci sono delle correzioni verso il basso che sono i trattamenti minimi per molti anni c'è stata una correzione verso l'alto il famoso tetto che poi è stato se non eliminato fortemente attenuato nei suoi affetti e infine quella che forse tuttora la distinzione più grossa da caso a caso
è il diverso criterio con cui si determina il raggiungimento del diritto a pensione di baby pensionati sono il caso estremo di facilitato il raggiungimento di questo diritto e poi c'è un ventaglio molto ampio di cassa
Orbene queste forti disparità di trattamento implicano una forte disparità nel nella generosità del sistema previdenziale
Stia previdenziale ad alcuni e da molti più lire di pensione di quante di ad altri a parità di lire di contributi paga
Quindi questa disparità si traduce in una forte redistribuzione di reddito a favore di coloro che sono trattati meglio a danno di coloro che sono trattati peggio
E questo è il primo grosso difetto del nostro sistema la disparità i trattamenti
Poi c'è il secondo grosso difetto ed è la sua Hinata e innata sembra da qualche tempo ineluttabile tendenza ai disavanzi che i sistemi previdenziali sia in disavanzo è cosa che ormai sanno tutti il primo grido d'allarme ufficiale fu lanciato più di una dozzina d'anni fa dall'allora ministro del lavoro Tina Anselmi ed allora questa coscienza del disavanzo che ci affligge sempre più diffusa sempre più ripetuta e sempre più no allora di fronte a questi due mali una forte disparità di trattamento da un lato e un crescente disavanzo dall'altro il rimedio appare ovvio si tratta di ridurre le disparità ma ridurre tagliando dall'alto quindi tagliando dall'altro si attiene al tempo stesso la riduzione delle disparità e la riduzione del disavanzo che questo si dovesse fare l'hanno saputo praticamente tutti i ministri del lavoro succedutisi in questo decennio dodicenne
Quindi abbiamo avuto un disegno di riforma previdenziale Scotti un disegno di riforma di Gezi un disegno De Michelis un disegno Formica bisogna Donat Cattin e nell'ultimo semestre un disegno Marini
Tutti questi disegni di legge sono stati accomunati dalla uguale sorte di cadere talvolta dopo essere stati discussi dalle Camere talaltra senza essere nemmeno stati approvati dal consiglio dei ministri
Non sarebbe leale e dire che in tutto questo tempo il Parlamento non ha fatto nulla ci sono stati dei momenti fors'anche dei periodi in cui Parlamento sembrava seriamente intenzionato ad affrontare questo doppio problema
E ci sono state delle leggi nel periodo del ministero De Michelis
Che hanno corretto alcune assurdità in termini di trattamenti minimi è di trattamenti di invalidità c'è stata una presa di posizione
Sotto ministero Goria per cui si è dato un piccolissimo correttivo al fenomeno dei baby pensionamenti delle trentacinque
Ma a fianco di questi pochi momenti di serietà ci sono stati invece altri forse più numerosi momenti di nuova generosità quindi la legislazione previdenziale è andata a zig zag alternato qualche momento di severità a momenti di molto maggiore larghezza
E quindi in questi altri momenti cordoni della borsa previdenziale sono stati ulteriormente allargati anziché ristretti
Ma anche il non fare nulla peggiora la situazione perché in col non fare nulla cioè col lasciare le cose come stanno
Si accumulano disavanzi che quindi vanno aggravare il debito dello Stato
E quel che è più grave si accumulano aspettative si accumulano speranza si accumulano quelli che poi vengono definiti i diritti acquisiti e che rendono sempre più difficile ogni tipo di intervento
Un altro segno dei tempi è che dieci dodici anni fa le previsioni sul futuro del sistema previdenziale erano opera di qualche privato studioso
A poco a poco sono stati pubblicati studi più ufficiali che da ultimo abbiamo avuto sia la ragioneria generale dello Stato sia link che sono entrati in campo come autori di previsioni non a caso Lindsay la Ragioneria generale dello Stato sono i due più grossi pagatori di pensioni
Dopo un incerto divario queste previsioni vanno sempre più convergendo
E ormai solo chi è in malafede può negare che le previsioni per il due mila due mila dieci due mila venti sono previsioni nere il sistema non può andare avanti così
Finirebbe per
Scoppiare
Scoppiare cosa vuol dire venire clamorosamente meno alle sue promesse
Quindi è ovvio che anziché continuare a fare promesse che alla fin fine non potranno essere mantenute sarebbe molto più serio limare le promesse non si tratta di fare nulla di drastico non si tratta di buttare a mare il sistema previdenziale non si tratta di dire agli anziani che non ci sarà più un sistema previdenziale che pensa a loro si tratta solo e soltanto di razionalizzare queste promesse renderle più
Verifiche e quindi più
Realizza
Il prossimo Parlamento avrà questo compito che i Parlamenti precedenti non hanno voluto affrontare o quanto meno non hanno saputo risolvere
Il Parlamento prossimo se lo troverà più grosso più grave proprio perché ogni anno che passa rende il problema più difficile e tuttavia toccherà al prossimo Parlamento affrontarlo una volta per tutte
Altrimenti
Il nostro sistema previdenziale finirà per assomigliare a quella che nella Divina Commedia la promessa fraudolenta di Guido da Montefeltro lunga promessa con l'attendere corto
Ma Guido da Montefeltro è finito all'inferno e quindi non è un esempio da seguire tra
Senta certamente non è da seguire tuttavia ho l'impressione che non ci rendiamo conto di quanto intensamente tutti vorrebbero seguirlo se non altro per assicurarsi una garanzia che comunque ricadrà e dovrà essere onorata dai nostri figli per i nostri nipoti e credo che veramente questo sia il punto nodale di una classe politica lei giustamente accennato
Alle responsabilità del prossimo Parlamento che si troverà altro che un'obiezione di coscienza qui si terrà una montagna da risolvere che è quella veramente di una riforma del sistema relazionato coi solo del sistema previdenziale ma sappiamo che lo stato sociale non c'è solo il sistema previdenziale c'è poi tutta la presento la spesa sanitaria e quant'altro
Agganciato a questo tipo di
Di sistema di così lo stato sociale
Ecco e sappiamo tutti che dobbiamo cambiare il meccanismo che dobbiamo evitare la promessa di qualche cosa che non saremo in grado di mantenere e non saremo proprio i termini reali non in termini così di promesse ancora da aggiungere e quindi un impegno che deve riguardare tutti a cominciare questo monito e credo che da questo punto di vista la testimonianza
Di
Un dirigente sindacale come Sergio D'Antoni
Possa essere chiamata a una responsabilità particolarmente significativa sappiamo che questo stato sociale in genere tutti gli stati sociali oppure tutti i sistemi di sicurezza sociale sono costruite una forte pressione giusta in certi tempi incerti condizioni pressione di rivendicazione pressione di distribuzione ora problema dall'esecuzione non è più raggiungibile con il sistema tradizionale quello che il suo dizionario occorre un sistema di responsabilizzazione di ciascun attore nel meccanismo del rapporti e della contrattazione
Sociale ecco da questo punto di vista a domanda che peserebbe porre a un'ordinanza sindacale
Voto a Sergio D'Antoni è se il sindacato ha riflettuto sufficientemente sulle proprie responsabilità in ordine a questo deragliamento complessivo dello stato sociale se non ritiene finalmente di porre i propri comportamenti
Quell'ansia di responsabilità collettiva che purtroppo in tempi passati e ancora attualmente presenti sembra così
Scarso sembra così addirittura assente prego
Sia
Anch'io ringrazio per l'invito che mi è stato rivolto
Mantengo l'impegno di
Stare nei dieci minuti
Promesse
Per rispondere subito alla domanda che
Il nostro coordinatore ci ha fatto ci siamo posti con con io penso con con grande impegno e grande serietà questa domanda proprio perché partiamo dalla consapevolezza che era nel parole della della relazione del presidente Pininfarina che andare in Europa non è un viaggio una passeggiata andare in Europa costa
Siccome l'Europa è senza alternative perché se non ci andiamo noi in Europa viene e costa di più tanto vale porsi il problema di andarci nella consapevolezza che andarci costa e siccome il costo deve riguardare l'intera collettività
Il problema di fondo di questa fase è che questo posto sia distribuito con grande equità e con grande giustizia
Perché è proprio il fatto che le modifiche che dovremo fare su una serie di asset sono tali da determinare conseguenze
Alcune volte pesanti altre volte
Meno pesanti ma su una globalità di interessi di cittadini o c'è un grande senso di equità una grande ingiustizia nel somministrare queste medicine o noi rischiamo rischiamo di saltare complessivamente rischiamo risaltare come avvenuto in questi anni con delle esplosioni corporative perché ciascuno a quel fondo ritiene di farsi fuori da questo aspetto di risanamento e secondo il proprio assetto di rapporto di forza di risolversi le proprie questioni
Ed è chiaro che ciascuno si fa da parte
E come la politica dei redditi così è la politica di risanamento dello stato sociale
Ciascuno pensa che la politica dei redditi e la politica del ventidue all'altro
Ma il la politica del suo debito così come il risanamento dello stato sociale non è mai il risanamento di tutti ma quello per la siccome qui è stato fatto l'esempio del sistema previdenziale
E io sono molto accordo con le cose che diceva il professore Castellina che è necessario fare il riordino per fare il riordino bisogna partire dal fatto che bisogna abolire quarantasette regimi privilegiati
Perché se la gente vede aboliti quarantasette a Pergine privilegiati capirà che bisogna riconvertire l'intero assetto e allora anche misure impopolari verranno accertate ma se invece qualcuno deve conservare quello che ha comunque e dovunque perché non si capisce bene perché il destino gli ha riservato questa grande
Assente dal grande futuro e gli altri devono pagare tutto questo complica nel regime previdenziale io penso che ormai le cose sono mature
Per quel che mi riguarda
Debbo allungare l'età
Mi schiero subito su un versante molto preciso perché toccare le prestazioni sarebbe una caduta complessiva della vita
Di interi masse di lavoratori non sempre più forti sul mercato e questo finirebbe per essere assolutamente inaccettabile nel complesso e quindi io credo che l'allungamento lavorare sulla bocca vento Valletta rendendo obbligatorio l'allungamento dall'età
A Siviglia la strada maestra per arrivare verso questo e chiaro che queste regole il sesto debbono valere per tutti e debbano partire dal fatto che intanto quello che c'è e deve poter funzionare nel frattempo che il riordino arriva tutto questo creerà problemi perché è vero che c'è un costo nel sistema Paese sul non funzionamento degli assetti pubblici c'è anche un costo se funzionano le imprese negli ultimi anni funziona molto meglio di quanto non funzionasse due anni fa non si dice perché nel nostro Paese c'è questo grande vizio dalla sindrome del negativo si parla sempre molto bene di quello che non va ma non si sottolinea quello che va un poco meglio
Sia nei conti sia nel recupero dall'evasione contributiva sia nello scoprire nicchie incredibili che riguardano anche il vostro mondo
E che sono tirate fuori tirate fuori da un assenso di comportamento generale
Io se posso fare lo dico sommessamente una critica nell'impostazione proprio queste facce io noto che questo la fase in cui ciascuno deve assumersi la propria responsabilità e dire cosa è pronta a fare per modificare questa quello che non va in questo Paese
Se ciascuno pensa di scaricare su qualche altro la cosa si complicherà diventerà sempre più difficile vi do un solo dato
Sugli extracomunitari alle imprese risultano trenta mila extra comunitari che versano contributi previdenziale
Gli extracomunitari ufficiali quella dalla polizia quel non quelli clandestini quella polizia sono ottocento mila
Dove stanno cosa fa
Non lavora nessuno dice nulla non c'è dove
C'è un problema di tutti c'è un problema di assunzione di responsabilità c'è un problema di partecipare a un nuovo assetto che bisogna determinare
Parliamo di
Del di spostamento siccome qui ho visto che nel momento in cui dobbiamo risanare dobbiamo cambiare il modo come si funzione
Parliamo del pubblico impiego
Che parte determinante nel funzionamento dello status sociale
Beh noi abbiamo fatto questa proposta di privatizzare il rapporto di lavoro del pubblico impiego tra lo scetticismo generale traballa quasi il distacco Giuda
Beh io vi prego di riflettere
Cioè noi riteniamo che questa sia la strada maestra per innescare regole omogenee per tutto il mondo del lavoro e sappiamo quanto siano importanti proprio in quel quadro di equità e di giustizia
Ma non pensate che privatizzare il rapporto di lavoro tra i pubblici dipendenti sia popolare
Anzi assolutamente impopolare
Se oggi andate nella scuola proprio perché il presidente ci torno tra pochissimo ha parlato al contratto dalla scuola siano già andate in una scuola e chiedete volete le nuove regole del pubblico impiego la privatizzazione o volete l'aggancio ai ricercatori universitari
Non fate il referendum la risposta si sa vogliono l'aggancio che una figura stranissima del sistema pubblico italiano contro cui noi ci battiamo con tutte le nostre forze
Se una figura debole si aggancia una figura più forte lei è tranquilla da quel momento ci pensa al forte lo trascina
Ma sapete perché perché il ricercatore universitario e così appetibile per il professore di liceo perché il professor ricercatori agganciato all'associato che si aggancia all'ordinario che agganciato ai direttori generali che sono agganciati gli animali ai gli ambasciatori cui si agganciano i magistrati che sono agganciate ai parlamentari questo non è un Paese l'aggancio queste è una condizione
Resta resta la condizione la condizione dalla quale bisogna partire se poi dobbiamo trovare regole uniformi generali per tutti invece questi ci pensano prima avete letto oggi questa norma stupenda
Che hanno messo in questa che si pagano i dirigenti sulla media
Della contrattazione dell'anno precedente che una volta ho atteso momento dobbiamo presidente cambiare gli automatismi questi reintroducono un'altra senza consultarsi con nessuno e siccome avara dal novantatré
Non vale per fortuna al novantadue si suppone che vale per i contratti che dobbiamo rinnovare nel novantadue che significa che siccome noi lire nove Remo al quattro e mezzo per cento anche allora un anno e quattro e mezzo
Ma evidentemente chi ha scritto quella norma che il ragioniere generale dello Stato sacche non verrà riscattato dal quattro e mezzo
E quindi si mette le mani avanti
E dice se non verrà rispettata io voglio quel di più ma questo è allora io vi chiedo possiamo continuare a scaricare
Cioè in questo ambito un un comportamento che non ci porta da nessuna parte io penso che è indispensabile invece assumere comportamenti coerenti
Di grande equità noi sappiamo di dover cambiare assenti Moggi di voler modificare comportamenti di non poter tutelare tutti e dovunque però vi chiediamo la stessa intensità lo stesso quadro
Vogliamo cambiarlo questo Paese separatamente non lo cambiamo più ci rivolgiamo insieme alla politica e vogliamo cambiare le istituzioni ma fino a quando queste istituzioni saranno quelle che abbiamo davanti dobbiamo aiutare
Le istituzioni a governare per aiutarle dobbiamo muoverci su uno schema di parità di assunzione di responsabilità ecco perché io
E non condivido in un pomeriggio in un pomeriggio solo che non ho solo segnalato in un po'il so solo c'avete chiesto l'abolizione della scala mobile l'abolizione o strutture lavoratori il blocco dei contratti pubblici il riordino previdenziale spola cauto all'attenzione all'offerta
Vogliamo fare invece un lavoro serio paritario per gestire questa cosa con equità e con per determinare questi cambiamenti
E allora il blocco del contratto non serve serve a rispettarlo con gli impegni assunti al quattro e cinque
E per quel che ci riguarda noi manterremo questi impegni perché noi siamo più preoccupati di voi del differenziale di inflazione che si determina in questo Paese perché lo pagava interamente sia sul versante occupazionale sia sul versante è difficile perché anche da noi tutti vogliono fuggire perché dico l'ultima cosa di Santa indico perché insieme dobbiamo anche cambiare questo assetto di disvalori che in questi anni è venuto fuori
Questo modo questo modo incredibile questo messaggio ignobile che ci viene che ci devasta che devasta il cervello
Questa questa concezione dell'arricchimento a qualunque costo del fatto che lo studio non serve a niente del fatto che il successo si conquista a qualunque condizione perché il sacrificio l'impegno non vale più possiamo ribaltare darci darci
Motto lo dico semplicemente non con Congress spero con grande semplicità un motto che dica puntiamo sul cervello la solidarietà sul cervello perché sta crescendo un paese di ignoranti
E costato socia siamo l'unico Paese in euro poiché la scuola l'obbligo quattordici anni voi avete fatto una bella iniziativa io sono del parere quella conferenza la ripresa con iniziativa comune con un patto per la scuola siamo l'unico Paese in cui si scrivono alla scuola elementare cento persone se ne laureano sette Paesi nostri concorrenti se ne laureano venti ventuno e dicono ai nostri ragazzi che la laurea non serva a niente glielo dicono i laureati così lo stanno tranquilli
E tutto questo finisce per innescare questo meccanismo incredibile questa specie di beautiful universale per cui se chiedono ai ragazzini
Chi sono le persone i personaggi più popolare al primo posto e Berlusconi al quarto Gesù Cristo perché sono diventati tanto per i dipendenti che poveretti non
Non riescono più a a districarsi da questo meccanismo vogliamo riportarlo tutto questo io io cito sempre un'esperienza personale perché noto una figlia diciannove anni e che e studia ma studia per fare un favore a me dipendesse da lei non gliene frega niente perché gli hanno messo in testa che tanto non serve a nulla
Ma noi dobbiamo fare una società insieme che riesca a risanare e la solidarietà che non è solo un valore una risorsa un Paese non solidale non va da nessuna parte un paio se che non considera l'altro sempre l'altro qualunque sia il colore la sua pelle l'altro anche al rapporto se l'impresa consideri lavoratore se il lavoratore CONS dell'impresa grazie
Questo
Questo applauso che tributato ad Antonio sicuramente perché ha parlato come un uomo d'impresa con un imprenditore quindi vuol dire che
A assegnato magari fa parlare Vittorio sporche per far bene vedendoli bisognava sindacali quando quando si diffondono le buone idee siamo sempre fonte infiniti fatto che un capo di un grande sindacato come Antonio abbia segnato lo stile importanti non c'è non ha
Vola Laceno la responsabilità al fatto che tutti diano pare questi sono fai lo dico seriamente non lo dico come una acquisizioni negativo anzi mi hanno preso in positivo io penso che dobbiamo costruire qualcosa di serio nel futuro dovremo costruire tutti assieme come sulle ciascuno certamente costruirlo però vuol dire eh condividere una serie di concerti noce di principio senza abilità e ho seguito anche un applauso scrosciante per la denuncia del sistema degli agganci nella meccanismo l'esecuzioni pubbliche e credo che sia il il il l'applauso non fosse un applauso all'aggancio ma forse una fase la denunzia di questo meccanismo perverso e quindi a maggior ragione di rinunciare a questi concetti è un estremo all'estremamente importante e credo che la voce lista i maggiori e migliori più sicuri alleati di una politica come quella che ha disegnato D'Antoni signor va bene imprenditori le imprese non prendiamo l'imprenditore sino una persona veniamo imbonitore come persona che nell'impresa e da questo punto di vista vorrei sentire da visibilmente Patrucco
Qual è la sua reazione la sua sensazione visto gli oneri che è un sistema di stato sociale come quello che noi stiamo vivendo oggi scarica sull'impresa emarginando la cioè per andare in Europa costa costa perché bisogna rinunciarono serie di situazioni di privilegio diffuso che non sono certamente i privilegi dell'impresa ma che anzi danneggiano l'impresa e allora vuole capire da Patrucco la sua reazione associazione che non c'è un'associazione di grande gioia a sentire che d'ora in avanti avrà nuovi alleati nella battaglia per difendere il cammino dell'impresa non l'Europa prego io resto freddissimo
Davvero candidato no resto prendessimo perché
Perché non posso dimenticarmi ne fa molto piacere quando sento delle conversioni
Io sono laico però sono poi a me mi comanda l'altissimo quindi insomma ma voglio dire sento delle conversioni sulla via di Damasco perché quasi quasi
Mi vien da pensare che poi i contratti nel pubblico impiego li abbia fatti
Voglio dire
Eccitato il discorso della scuola ma Sergio con tutta l'amicizia
L'incremento nel nelle scuole negli ultimi tre anni in cui noi non siamo stati protagonisti di quel contratto fuori legge nel finale imprecava ecco rileggere i giornali del maggiore del giugno del mille novecentottantotto siamo rimasti soli
No more chance Muzzonigro avete fieno però più no però siamo stati scavalcati da voi quaranta volte non viene non deve e non può più lo dico solo per una ragione di giustizia e di verità vi prego di leggere i giornali del dell'aprile del maggio del gioco
Dal mille novecentottantotto è una bella raccolta
Guarda ti voglio soltanto dire una cosa che io ero talmente disperato nel maggio del mille novecentottantotto perché ministro della Funzione pubblica il ministro del Bilancio manco rispondevano più il telefono che in assenza del presidente Pininfarina nessuno presso il gusto di scrivere un telegramma chiedendo per piacere
Che sopra se desse la firma di quel contratto
Cioè voglio dire tra a queste le polemiche del passato però attenzione perché quando si fanno questi discorsi decenni dalle già in realtà quando uno scopre che negli ultimi tre anni
Affronto di un tasso d'inflazione tutto o se mi ricordo bene a diciassette diciotto interamente sono stati del trentasei francamente risulta difficile che gli attori di questo processo ci siano tutte adeguate alle nuove regole perché vede il problema qual è che ormai ha ragione il presidente Pininfarina come avete ragione tutti voi quando dite che il viaggio in Europa è un viaggio costoso la mia impressione perché la maggioranza di questo Paese non ha ancora capito che deve pagare il biglietto cioè pensa che qualcuno li tiri in Europa mentre invece qui bisogna pagare i biglietti e dato che la maggioranza di questo Paese non ha capito che bisogna pagare il biglietto allora diventa molto difficile riuscire a portare l'intero convoglio verso l'Europa per a questo punto il cammino sarà un cammino molto faticoso e le locomotive può darsi che da sole non ce la faccio magari bisogna aumentare la quantità di vapore ben mettere dentro la locomotiva io però non volevo fermarmi a questi singoli aspetti io volevo proprio perché ci avete invitato a parlare dello stato sociale per il due mila io aumentare sarebbe già anche solo parlare dello stato sociale del novantacinque del novantasei cioè di quando dovremmo essere in Europa perché poi nel due mila oggi siamo o non ci siamo dentro l'Europa nel senso che procederemo nel mille novecentonovantasette con un esame di ammissione nel mille novecentonovantotto e poi c'è l'esame finale nel mille novecentonovantanove quindi chi c'è c'è che non c'è sta fuori
Allora qual è il problema che a me pare
Di fondo in questa situazione
Perché quando si parla di stato sociale lo si può affrontare sotto diverse ottiche lo si può affrontare sotto l'ottica macro economica cioè vedere qual è l'impatto vedere qual è la situazione lo si può affrontare solo sul lato dell'uscita e lo si può affrontare su un altro versante che quello che io in questo momento privilegio ed è quello del rapporto nei confronti della società civile
Cioè se io dovessi individuare
Qual è una delle cause forse la causa del malessere diffuso che oggi pervade la società italiana nei confronti del sistema politico
E più in generale con approssimazione anche relativamente facili del sistema pubblico e rappresentato dal fatto che ormai è opinione diffusa che il costo dei servizi è considerato eccessivo rispetto al prodotto che viene offerto
Allora a questo punto si tratta di capire qual è l'elemento di distorsione
E cioè se l'elemento di distorsione è rappresentato dal costo o è rappresentato dal prodotto perché quando in un'azienda non facilitano le cose si tratta di capire se la riconversione deve essere fatto sul lato dei ricavi cioè bisogna spesi oppure è fatta sull'atto del prodotto la mia impressione ma non è un'impressione
Scontata e che pagando noi
Avendo ormai raggiunto Gabriele in termini tecnici il livello di pressione fiscale simile a quello degli altri paesi e quindi pagando come gli altri
La scontentezza il malessere deriva dalla qualità del prodotto che viene offerto e di conseguenza ragionare in termini di stato sociale significa capire tanto per mettere un primo punto significa capire perché il prodotto che viene offerto è Diego Buono rispetto a quello che viene offerto negli altri Paesi
La mia impressione meno buono rispetto a quello degli altri Paesi e perché per quanto riguarda i produttori di quel servizio si è privilegiata la quantità rispetto alla qualità e perché si è privilegiata la quantità re spetta alla qualità e che quello ha rappresentato una delle aree fondamentale di raccolta del consenso politico punto e basta se poi pensiamo che negli ultimi anni quella ma quella quantità e diventata addirittura leadership in termini di Crash salariale andiamo a leggere i risultati in termini di deficit pubblico e scopriamo che quel biglietto che ci porta ci dovrebbe portare in Europa io è alta in questo Paese lo stanno pagando soltanto coloro che fanno i conti con la concorrenza internazionale mentre invece non lo pagano affatto quelli che vivono nei settori protetti
E questo il primo punto per cui ne discuterà di stato sociale significa verificare fino in fondo quali sono le condizioni che
Come si può dire possono muoversi in termini di soddisfazione dei bisogni del consumatore e qui voglio dire c'è l'elemento portante di fondo elemento portante di fondo perché voi ci avete da Confindustria noi abbiamo per forme sul titolo a questo incontro di oggi e di domani sviluppo concorrenza libertà
Vengono questo intervento è ridondante
Perché avrei potuto soltanto dire che non essendoci concorrenza non c'è libertà di scelta per quanto riguarda il cittadino e di conseguenza stante la quantità di risorse Intermediate dallo Stato anziché essere un acceleratore di sviluppo questo stato sociale e diventato un frenature di sviluppo e con questo preclusa ogni intervento
Ecco ma a questo punto il problema vero è di capire che cosa ci aspetta non nel due mila ma ci aspetta in avanti perché se noi continuiamo a limitare il nostro intervento rispetto ai tradizionali campi di intervento dello stato sociale ragione Sergio la formazione in campo fondamentale ma allora voglio dire ce ne sono anche altri
Oggi c'è un problema di fondo oggi c'è un problema di ordine pubblico
Oggi c'è un problema se non volge questo compito lo Stato non è uno stato sociale nel senso che nega diritti ed uno Stato che negativi
Sì è uno stato contraddittorio rispetto voluto stato sociale la seconda cosa beh abbiamo i problemi dell'immigrazione e quindi di non nuova situazione d'una nuova area di povertà
La terza
E quello della libertà delle nuove paura qual è la libertà delle nuove paura la libertà delle nuove pure quella della non più sicurezza del posto di lavoro è quella di essere espulso dei processi produttivi allora voglio dire e più importante investire presente mica p della riconversione delle figure professionale come garanzia del reddito oppure più utile soltanto continuare a fare investimenti a pioggia immunologico sommaria che poi molte volte sono testate dalla condizione delle Mercedes l'altro elemento su cui volevo un attimo ha portato ad una riflessione questo noi abbiamo uno stato sociale che continua a essere uno stato sociale tipo indifferenziata
Nell'impresa in ormai adottiamo tecniche di marketing estremamente sofisticati sappiamo che uno degli elementi fondamentali del market di un'impresa è quello di scegliere e di muoversi dopo io dei prodotti o meglio una politica commerciale adeguata rispetto al segmento di riferimento
è ancora possibile
In una società come quella del mille novecento e novantadue
Offrire per quanto pieni di servizi dello Stato sociale o comunque i servizi che debbano essere pagati dallo Stato avere un'offerta di carattere indifferenziato
Oppure non pensiamo che le condizioni di questo Paese siano condizioni molto diverse
E cioè che ci siano zone e ceti sociali di questo Paese
Che non hanno più bisogno di un servizio di carattere differenziato ma che vogliono invece avere un servizio come si può dire molto più finalizzato alle loro esigenze che lo Stato sicuramente non sarà mai in grado di offrirgli
E quindi non pensiamo per esempio che si debba riconsiderare diverso il ruolo dello Stato e cioè che è quello di distributore della della ricchezza in termini di creazione della soglia di sicurezza sociale lasciando poi siano attori pubblici o privati che in concorrenza si muovono al fine di offrire quel servizio segmentato rispetto alle esigenze del singolo cittadino e in ultima analisi non riteniamo che oggi libertà concorrenza
Significo non imporre le scelte di vita di un cittadino ma significa lasciarlo libero di scegliere di destinare una quota del proprio reddito tra consumi investimenti
Tra risparmio futuro i consumi attuali lasciandolo poi libero in termini di scelta
Di quelli che sono le strade attraverso cui tutelare il proprio reddito futuro cioè questo significa passare dalla logica a mio modo di vedere dell'utente per passare alla logica del cliente e se vogliamo significa sale dalla logica del subito che era quello dello Stato che gli dava quello che riteneva del sovrano che egli riteneva che egli egli riteneva utile a quello del cittadino in grado di scegliere
Questa è la strada nuova dello stato sociale non coercitivo e lo stato di chi sa offrire condizioni di sicurezza ai propri cittadini ma non li vincola in termini di punti tutto merito cogenti come se si possono non più in grado di operare delle proprie scelte ultima considerazione perché ormai credo di aver passato interno certe
Voglio dire perché queste cose non si fanno
Tutti abbiamo fatto un accenno al sistema istituzionale ben io voglio soltanto che citare un tema che che il professor Castellino ha ricordato con molta puntualità ed è il problema prende delle pensioni
Ferma finché ci saranno alleanze di tipo competitivo per cui è premiato o crede di essere premiato
Colui che si differenzia
Su una logica particolare di tutela di interessi piuttosto che recuperare il disegno di carattere generale cioè in buona sostanza fino che questo sistema di governo sarà garantito e legittimato dalle anzi di tipo competitive ed hanno alleanze di tipo come si può dire compatte che diano il senso della direzione di marcia le cose che diciamo in questo convegno francamente non seduce vanno
A realizzato il che significa che il tema centrale di qualunque operazione di riforma istituzionale stante i ritardi e le urgenze oggi è quello di recuperare capacità di governo
E cioè di essere come si può dire l'ha detto al fiocchetto piacerebbe di capire poi come si fa ma cioè di ragionare sulle cose da fare piuttosto che poi trovare in una logica di e nel senza gli elementi di differenziazione alla ricerca di consensi facce e su questo terreno facendo due proposte di carattere istituzionale facile facile per quanto riguardano le pensioni
Io credo che al di là dei tanti discorsi se noi facessimo
Fa approvare dal Parlamento
Due tipi di intervento
Beh il primo intervento che non si possono fare provvedimenti migliorativi dalle pensioni sei mesi prima delle elezioni
Il secondo perché non è vero che si fanno promesse che poi non si riescono a mantenere vedi Gianni
Perché le promesse si riescono a mantenere l'anno dopo ma quando si fanno promesse sul piano pensionistico gli affetti di misure a quindici venti trent'anni data
E quindi è molto facile per chi prende quella decisione dimostrare che essi hanno adempiuto alla promessa fatta ai cittadini salvo poi spaccare l'azionario il patto generazionale perché gli effetti sui modi per con il trenta ma questa non è una novità basta andare apre il regime americana quello che capita negli Stati Uniti dove a fianco del Parlamento c'è un'Authority indipendente che per quanto attiene ogni scelte di carattere previdenziale denuncia rispetto all'
Unione pubblica quelli che sono gli impatti di quella scelta previdenziale nell'arco dei prossimi dieci settanta settantacinque anni scusa settantacinque questo è il modo serio con cui si affronta il problema delle pensioni
E a questo punto l'ultima proprio perché è poi c'era già una tirata e non posso non dirmi ciò il problema è quello della riforma
Della privatizzazione del rapporto di pubblico impiego perché sembra che in questo momento ne stiamo facendo delle battaglie o abbiamo sostenuto delle posizioni così per il gusto di contrapposizione
Ma non abbiamo detto che non va bene la privatizzazione del rapporto di lavoro del pubblico impiego abbiamo detto che non va bene quel tipo di privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego in cui esiste la scala mobile la contrattazione centralizzata e poi la contrattazione decentrata
Queste cose si riescono a fare ma semplifico e banalizzo soltanto nel momento in cui ci sono due il primo la responsabilità dei risultati di gestione e la seconda e con le davano il format della dirigenza pubblica oggi leggendo solo ventiquattro ore tanto per fare un po'di pubblicità alla ditta abbiamo capito che abbiamo negato qualunque possibilità di risolvere i problemi che non responsabilità di gestione perché quando Sigismondo e su questo siamo d'accordo nel riproduzione dei dirigenti abbiamo buttato a mare qualunque possibilità di risanare la situazione della finanza pubblica andando a premiare chi sa fare andando a penalizzare invece non merita questo tipo di un grazie
Dopo non ci rimane
Altro tempo fare discutono al momento che certamente richiederebbe moltissimo ma mi brevissimamente un'osservazione dell'intervento dello studioso di questi problemi un intervento del sindacalista analizza l'imprenditore emerso comunque una sintonia che è un signore di carattere politico al di là delle specializzazioni o delle specifico previsto alcuno è certamente questo un tema estremamente politico era forse il vero unico grande tema politico cioè come attraverso la solidarietà di tutti coloro che credono nelle possibilità di ripresa di questo Paese dinanzi questo Paese si possano risolve dei grossi problemi è uno dei problemi grossi senz'altro con lo stato sociale grazie si scorda
Ringraziamo i partecipanti a questa tavola rotonda di chiamiamo al podio
L'onorevole Renato Altissimo per la conclusione di questa prima giornata
Siamo in ritardo ahimè
E allora
Forse magari invece di rivolgermi all'onorevole
Potrei rivolgermi all'ex giovane imprenditore pregandolo di favorire sino alla conclusione in tempi accettabili e far fortuna
Rapidi perché ho capito che se no finiamo in mezzo l'ardire di Siviglia
Ed è vero che da tutta un'opera del Piermarini addirittura della lirica mi sembrerebbe eccessivo
Io potrei anche cavarmela
In dodici secondi
Dicendo che sono
In piena convergenza totale consenso con le relazioni introduttive di Mandelli e Pininfarina
E credo che l'analisi siano analisi giusta corretta
Ed anche le formule
Di risoluzioni proposte mi trovano totalmente
Convento
Devo dire che la cosa mi annoia anche molto polizia economico pochi minuti fa che mi diceva che tipo di discorso farai gli ho detto ahimè fanno sempre lo stesso
Perché mi succede da anni di dire sempre le stesse cose
Mi annoio quindi a continuare a ripetermi
E vedo con divertito stupore come cambiano gli altri
C'è un punto
Mi pare faccia parte dell'azione di Micossi che mi sembrava importante sottolineare quando dice
Che nel nostro Paese la cultura dell'assistenza
I provvidenziali Isma'di matrice cattolica l'antagonismo di radice marxista hanno progressivamente isolato relegato al margine la cultura dello sviluppo ed è stato così
In una società continua un'economia improntata ai valori del mercato e della concorrenza lo Stato mantiene il diritto dovere di scrivere regole e di promuovere pari opportunità per tutti i partecipanti alla contesa
Questi principi nel nostro Paese semplicemente non sono entrati nella coscienza comune e queste la grande vera verità l'assenza dalla cultura di mercato il prevalere invece da democrazia consociativa il prevalere di logiche strane che invece negli altri paesi già erano fortemente presente
E quando sempre nella relazione centro studi si dice
Quei grandi partiti popolari che si consideravano estranei insieme al sistema capitalistico e dallo Stato visto come espressione delle liti liberale e degli interessi appunto del grande capitale
E allora non c'è nulla da stupirsi se le cose sono diventate quelle che sono diventati
Ma proprio per questo
Allora oggi
E necessario urgente provvedere alla modifica del sistema politico
Proprio per e del sistema istituzionale proprio per realizzare le ricette che abbiamo sentito
E lo stesso discorso che fece a Capri quando dissi a quanti di questi convegni abbiamo partecipato quante volte abbiamo ascoltato le stesse cose e quanto poco siamo riusciti a realizzare di quelle cose che diciamo apparentemente tutti assieme convergenti nei conventi
La sfida dei prossimi tre anni
Lo sappiamo tutti
Una sfida da far tremare i polsi
E sappiamo anche che sarà fatta in un Parlamento
Con grandi incertezze con grandi frammentazione cioè nella condizione peggiore
Per riscrivere un disegno
Sulla finanza pubblica che ci riporta in Europa
Ma non esiste il dilemma facciamo prima le riforme e poi Risanamento la finanza pubblica perché non abbiamo il tempo
Non avevamo proposto di fare adesso
A queste elezioni a fianco dell'elezione della Camera del Senato l'elezione di una camera costituente che si occupasse per i prossimi due anni
Delle nuove regole istituzionali soltanto alla fine di questo lavoro si potesse andare ad un confronto su quelle regole che in ogni caso il Paese deve decidere e non di nuovo soltanto il Parlamento
In modo che il Parlamento potesse continuare a sviluppare il suo lavoro
Così non è stato fatto e dovremo fare il tutto assieme
Noi siamo arrivati ad un'analisi attenta
Non ha Lisi
Che ritrovo anche una convergenza nella relazione di Pininfarina lui dice il Governo deve emergere dal voto dei cittadini e non dei successivi giochi dei partiti
Questo non vuol dire sminuire il loro ruolo al contrario favorendo rapporto diretto tra indicazione degli elettori e costituzione del governo si rinnova i partiti medesime
E ne siamo convinti che questo sia vero e siamo convinti che ci sia oggi una profonda necessità di riforme elettorali ed istituzionali mi dispiace per l'amico Spadolini
Che ritiene che tutto sia perfetto e nulla vada modificato non è così c'è uno strappo violento oggi fra la società civile la società dalla politica
Perché hanno capito che in ogni occasione chi determina le regole sulle segreterie dei partiti e non invece le sedi del Parlamento
Con la rappresentanza adeguata degli interessi d'espressione dei cittadini ed allora se così è
La proposta che ne abbiamo formulato
E quella dell'elezione diretta del capo dello Stato
Dell'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Province e delle Regioni e non mi faccia sorridere onorevole Occhetto dicendo che questo darebbe luogo regimi populistici la Francia c'era da trent'anni ha funzionato
Non ho capito perché un sistema equilibrato di regole non potrebbe funzionare anche da noi
E così il sistema elettorale
Ve ne proponiamo sistema elettorale uninominale a doppio turno che significa in aspirine
Distretti
Di cinquanta sessanta settanta mila elettori
All'interno dei quali al primo turno si possono candidare i rappresentanti di tutte le forze politiche
Ma al secondo turno si possono candidare soltanto quelli che hanno superato la soglia del dodici e mezzo per cento e fra questi quello che prenderà il maggior numero di consensi sale eletto nel Parlamento
Oggi siamo in una situazione invece in quei collegi elettorali sono i due tre milioni di cittadini
Ed è evidente che l'individuazione
Del deputato dell'eletto non riuscirà mai ad interpretare quell'elettorato nel distretto invece saprà nomi e cognomi
Di chi sono i suoi elettori e potrà avere un rapporto diretto di rappresentanza i suoi lettori sapranno che si si è comportato male alla fine dei cinque anni lo cacceranno a pedate e verrà sostituito da qualcun'altro questo e tornare a rivitalizzare la democrazia
Però
In questa campagna elettorale
Dove si vendono bidoni a catena
Tutti mi parlano di riforme istituzionali e io vi prego
Ve lo chiedo davvero con attenzione andata da guardare ad esaminare le singole proposte di tutte le forze politiche
Per evitare davvero che
Complicate però quello che invece soltanto vile metallo
Una proposta
Di riforme istituzionali complessiva quindi che riguardi rami alti rami bassi
E mi preme sottolineare che una delle prime
Riforme nazionali che dovrà essere fatta il giorno dopo le elezioni
E quella della in emendabilità della legge di bilancio se non faremo questi e non c'è da gridare allo scandalo nota quei parlamenti ce n'è più antico Parlamento del mondo il Parlamento inglese cioè in Germania e in Francia
Se non faremo questo anche i tentativi successivi di correggere la scuola pubblica saranno su talmente vanificata
E oggi abbiamo un un enorme problema abbiamo sentito no ma tensione
C'è una ricerca che è stata fatta in questi mesi
Da cui emerge che il grande debito pubblico
Che la somma dei De Filippi gli anni successivi
E quello derivato da scelte politiche che sono state fatte negli anni settanta all'epoca del compromesso storico della solidarietà nazionale quando si diceva allora spendiamo oggi e scarichiamo le stelle sui nostri figli sulle future generazioni e così è successo non c'è da stupirsi oggi se quello che è avvenuto esattamente quello che si sapeva quindici anni fa che sarebbe avvenuto
Io sento
Tante conversioni sulla via di Damasco
Mi spiace di Occhetto si è andato via
Mi ha fatto tenerezza quando ha parlato fortunatamente sono caduti i regimi autoritari del
Ho ascoltato D'Antoni
D'Antoni mica siamo stati noi a dire
Quindici anni fa che il costo del lavoro è una variabile indipendente mica ce lo siamo inventati noi era la vostra Filosofia c'avete trascinati su quelle strade
E Santa idea qualcuno le dica le responsabilità morali anche dai comportamenti e l'assenza delle coerenze
Io potrei
Semplifico barbiere che sta arrivando cercare di allungarmi
Nell'indicare le ricette sul piano economico ma gli ho dato una risposta condivido pienamente le indicazioni che sono emerse le due relazioni e se volete di più sottoscrivo pienamente
L'articolo manifesto
Di spaventa i monti che è uscito sui giornali l'altro giorno
Temo soltanto
Che quelle ricette
Non siano ancora sufficienti e questo ci fa capire quanto drammatica e quanto in salita sarà
La prossima legislatura sul piano del risanamento dalla finanza pubblica
Dicevo è pieno
Di bidoni
Fate attenzione quindi
Ci son partito riporta assieme
Segni Carli Formigoni
E fatta di parlare tutti e tre con lingua diritta
Altrimenti non sono prendetevi dopo
Se chi ha riscoperto
Una verginità di opposizione
Su sessanta mesi di governo
In questa legislatura non ci si rifà una verginità in sette mesi
Da allora questo è l'appuntamento importante
Forse il più serio
In più anche problematico
Dal mille novecentoquarantotto in poi
Pensate
L'ottantasette erano le ultime elezioni
C'era un mondo che non esiste più non esiste più
Tutte le nostre coordinate mentali con cui abbiamo utilizzato gli strumenti culturali che avevamo per fare politica per determinare le nostre scelte politiche sono cadute
Gli aumenti invece forse anche per effetto di questo la frammentazione nel Paese
Non lasciamo che queste
Che diventa oggi una grande occasione di cambiamento reale
Lasciamo perdere questa grande occasione
Quando per la prima volta possiamo dare il nostro consenso con la ragione e non con le mozioni senza ricatti di nessun tipo né psicologico né ideologie
E allora
L'unica vera raccomandazione
Assieme alle conclusioni che ha fatto Sergio Pininfarina
Nella sua relazione
E quella pensiamoci tutti con attenzione guardiamo un ragionamento
I motivi della nostra scelta del cinque aprile
Nella di mezzo no la nostra appartenenza in Europa
Ma in Europa ci rimarremo comunque siamo un mercato troppo importanti perché ci caccino nella
Basso Mediterraneo
Ma ci rimarremo ai margini di quell'Europa dell'Europa che conta dell'Europa che prenderà le decisioni
E saremo anche noi a quel punto si muoveva il coraggio di aver fatto le scelte giuste questa volta davvero una Regione di serie B o di serie cinque e adesso lasciamo il barbiere di Siviglia
Riprendo vi prego ancora una comunicazione di servizio
Uscendo dal teatro con un percorso facilmente percorribile a piedi
Attraverso piazza Fontane Marose potete accedere a via Garibaldi sede del palazzo comunale
Dove siamo tutti invitati ad un poco offerto dalla municipalità e dal Sindaco
Vi ringrazio per averci seguito fino ad oggi fino ad ora e arrivederci tutti a domani mattina