Intervista a Lorenzo Dellai sulla revisione della composizione delle Commissioni Parlamentari e sul dibattito politico all'interno dell'area della maggioranza di centro - sinistra

Radio radicale con all'onorevole Lorenzo Dellai presidente del
Del Gruppo parlamentare per l'Italia centro democratico per parlare del degli equilibri all'interno della
Della maggioranza ne abbiamo visto che diciamo la il cambio delle presidenze delle Commissioni e a significato diciamo un un nuovo ridisegno degli a degli assetti nella
Anche nella nella nella maggioranza adesso si parla anche del dell'arrivo di un di un gruppo di di parlamentari che fuoriescono da da Forza Italia
Volevo sapere cosa cambia a questo e soprattutto come considera
A questo dibattito
Ma io non darei una
Il peso eccessivo a quanto è accaduto sulle commissioni prassi parlamentare che siano espressione della maggioranza
All'inizio della legislatura Forza Italia faceva parte della maggioranza di Governo oggi non è più così
Dunque mi pare che sia stato un adeguamento abbastanza ordinario non credo che abbia dei significati politici particolari
Quanto l'arresto si seguiamo anche noi in questi
Queste evoluzioni per quanto ci riguarda
La Costituzione si se così sarà al Senato di un gruppo promosso dal senatore Verdini non modificherà i confini politici della maggioranza
Quanto si a quanto è dato capire ne sarà un gruppo che pur dall'opposizione esprimerà
Di volta in volta dei voti favorevoli su proposte di riforma
Costituzionale che eventualmente fossero condivise mi pare che per ora l'interpretazione più corretta e debba essere queste non vedo cioè all'orizzonte
Processi di fusione o di trasformazione della natura politica di questa coalizione oltre tutto
Abbiamo anche visto in questi giorni delle prese di posizione piuttosto nuove rispetto al passato da parte del Ministro Alfano del senatore Casini i quali fino a qualche settimana fa dichiaravano di voler costruire
Il cuore moderato del nuovo centro destra che oggi dichiarano che questa prospettiva non esiste più e che dunque il tema è quello di un accordo colpiti
Dunque mi pare di capire che siamo in presenza di un dibattito molto forte ma per ora non mi pare che stia mutando la natura politica del Governo per la sua maggioranza
Ecco questo secondo lei non mette in difficoltà l'arrivo dei retini anni diciamo non l'area della maggioranza ma i confini della maggioranza
Con la minoranza del Pd al quale alla quale sono state riconfermate le presidenze delle Commissioni
Quali francamente io credo che la stabilità di questa legislatura e anche se posso dire il procedere delle riforme
Non dipende tanto delle alchimie o dei contratti che possono essere fatti con pezzi di opposizione che si spostano
Dipende dal grado di solidità dell'attuale maggioranza e soprattutto dal grado di coesione dei gruppi parlamentari del principale partito di questa maggioranza quindi
Io penso che sia interesse del Governo del Presidente del Consiglio
Al di là delle dichiarazioni sia interesse cimentare
La sua maggioranza e i suoi gruppi parlamentari mi pare che in realtà
Stia cercando di farlo il probabilmente
Qualche modifica al testo della riforma costituzionale al Senato potrebbe andare in questa direzione
Si potrebbe ritornare anche sulla legge elettorale secondo lei
Guardi noi abbiamo votato direi non certo entusiasticamente peritali con come è noto la nostra un'opposizione assolutamente diverso e ne abbiamo però preso atto
Quella legge determina una sfida politica la sfida politica e la trasformazione dei soggetti della politica
Mi sembrerebbe in questo momento piuttosto ardito immaginare di fare una retromarcia
Perché rischierebbe di essere i ovviamente interpretata come una sconfitta di questo progetto
Detto questo le leggi elettorali come sappiamo sono il frutto dell'arte del possibile quindi non mi meraviglierei non mi scandalizzerei se di qui a qualche tempo si ritocca se quella legge
Non è in questo momento la nostra proposta perché non si può neanche accreditare di fronte al Paese che un passaggio importante come la legge elettorale si fa ai due mesi dopo lo si discuta
La sanità allora noi abbiamo visto siamo venuti veniamo da due tre giorni di polemiche su questo
Si era parlato in un primo momento di tagli poi il termine è stato cambiato e si è parlato di risparmi lei da Presidente della Provincia autonoma di Trento si è trovato anche a gestire
Questo diciamo capitolo nell'ambito delle responsabilità che arriva volevo sapere qual è il problema della nostra sanità se è vero quello che ha detto qualcuno che
Già da tempo noi siamo ai livelli Tia data trojka europea tarda da
Da prima del due mila dieci
No no io non credo a queste eccessive dichiarasse degli allarmi finanziario credo piuttosto che ci sia un problema però certamente è una sanità come in tutto il settore del welfare
Rispetto ai parametri di investimento in sanità a livello europeo non è vero che l'Italia spende troppo
Se mai spende male in alcune parti del Paese e quindi è giusto non parlare di riduzione del fondo sanitario nazionale perché siamo a livelli assolutamente in linea con la media europea è giusto parlare di manovre per rendere più efficiente ed efficace questa spesa
Dunque è giusto non parlare più di tagli men che meno lineari cioè che colpiscono tutti chi è efficiente e chi non lo è
Ma è giusto parlare di una
Attuazione progressiva di quel patto che il Governo ha fatto con le Regioni famoso patto sulla salute che prevede anche alcune misure
Piuttosto drastiche piuttosto dolorose se non accompagnate com'è giusto che sia anche da una certa gradualità quando parliamo di sanità parliamo comunque di un corpo vivo della vita del Paese
Non sono
Come dire le politiche drastiche i senza confronto quelle che possono dare risposta dunque mi pare che la linea Governo in questo sia
Sia corretta sia coerente
Bisogna probabilmente introdurre anche una collaborazione fra le varie regioni del Paese in maniera tale che le buone esperienze che pur ci sono devo dire al nord come al sud un po'a macchia di leopardo
Possono diventare un standards ringrazio ringrazio il presidente del Gruppo parlamentare per l'Italia centro democratico Lorenzo Dellai