Pannella denuncia il legame tra debito pubblico e partitocrazia con un articolo pubblicato da "L'Indipendente"

Radio radicale abbiamo i nostri microfoni dal professor Sergio ricorsa professore ordinario di politica economica all'università di Torino nonché editorialista per me sui problemi economici e finanziari ovviamente del quotidiano il giornale di Milano
Colori vogliamo parlare del debito e del deficit pubblico Marco Pannella oggi su un articolo pubblicato dal quotidiano Lindy dente denuncia il legame tra il debito pubblico la formazione del debito pubblico e del dissesto delle nostre finanze con la partitocrazia
Ecco innanzitutto secondo lei il debito pubblico nel nostro Paese così come si è formato e così come è arrivato alle cifre spaventa Evoli ormai sul milione e mezzo e oltre di miliardi e di lire sia il De il deficit pubblico che secondo gli ultimi dati Istat
Veleggia sui centosettanta mila miliardi su base annua ecco sono responsabilità del sistema partitocratico e perché
Sicuramente la responsabilità principale
Del sistema partitocratico però bisogna dire che una parte notevole della responsabilità e anche dei cittadini italiani i quali non hanno saputo opporsi alle lusinghe del sistema partitocratico abbia un sistema corrotto corruttore
Ecco perché innanzitutto è responsabilità del sistema partitocratico insomma in che cosa come ha fatto la partitocrazia provocare questo dissesto così enorme delle finanze pubbliche nel nostro Paese spendendo troppo
Bisogna ricordare che oltre al all'indebitamento che ha raggiunto cifre astronomiche
Anche aumentata enormemente la pressione fiscale quindi alla stesura è aumentata la spesa pubblica aumentata come insomma della maggior disparità e del maggiore indebitamento
E come mai lo Stato spende tanto e quindi spende così male inevitabilmente perché un mucchio di cittadini italiani e sempre pronto a ricevere denaro pubblico
Ecco ma in questa responsabilità di quello che appunto viene chiamato il sistema politico partitocratico vi sono responsabilità poi gli affetti di tutti i partiti perché anche ripartiti gli occhi di cosiddetto posizione alcuni dei partiti di cosiddetto posizione in primis l'ex partito comunista
Hanno partecipato a questo sistema di spartizione ma è sempre mancata una opposizione seria
La partitocrazia consiste proprio in questo che tutti i partiti
Lo apprezzando i profitti e ritorno una fetta della torta ecco ma si può dire che un po'queste esplosione del debito in parte provocata dal fatto che
Estendendosi la cosiddetta allargandosi come si diceva per si dice il linguaggio politichese l'Area democratica cioè il gli alleati del sistema
Partitocratico e consolidandosi sempre più questo sistema si c'è abbisognavano sempre più risorse per acquisire il consenso dei cittadini più attori pubblica cioè ironico se bisogna dare a più gente vedere aumentare del botteghino
Ecco secondo lei come si può a questo punto uscire da questa situazione
Bisogna innanzitutto che avvenga un ricambio della classe politica e poi bisogna che anche gli italiani prendano altre abitudini italiani sono ingannati dal fatto che i politici li comprano
Facendo balenare
La possibilità di guadagnare miliardi e miliardi sotto varie forme dagli appalti alle sovvenzioni
Alle promesse di pensioni che poi non vengano mantenute e così via italiani lì a bocca non vedono
Il lato del vantaggio che è minimo e delle indicano che poi dovranno pagare per appagare tutti questi intimidatori
Con una fiscalità che ormai è diventata spogliate dice e con un indebitamento pubblico che anch'esso pesantissimo perché costringere i contribuenti a pagare
Perché qualcuno in carcere interessi ecco ma secondo lei questo problema del debito pubblico che sembra farsi sempre più drammatico non solo per le cifre ma anche in connessione con la liberalizzazione e l'unificazione dei mercati finanziari a livello europeo
Ecco come potrà essere affrontato dal nostro Paese in quale picco con qual è una suprema riducendo le stelle pubbliche non c'è nessun altro sistema
Naturalmente si può ricorrere a metodi portici per esempio
Per esempio il cambio della moneta
Ma allora chiglia dei valori monetari o di qualunque genere denaro nel portafoglio dei depositi in banca titoli del debito pubblico eccetera è costretto a pagare la metà Holmes o il venti per cento allo Stato per poter avere i nuovi biglietti del cambio della moneta per esempio venne molto discusso in italiano subito dopo la seconda guerra mondiale
Soltanto l'opposizione di Einaudi riusciti a impedirlo
Si potrebbe ricorrere a prego Titti forzosi cioè si noi potremmo diventare costretti a sottoscrivere nuovi titoli del debito pubblico l'inflazione potrebbe aumentare potremmo vari uscire dall'Europa
Ci sono ci sono tante possibilità
Nessuna le più adeguate lande la meno terrificante ridurre la spesa pubblica ecco ma come può questo sistema politico ridurre la spesa pubblica cioè sono necessari grosse riforme istituzionali ed elettorali per farlo
Certo perché in quanto viene comperato il voto dai partiti mediante una spesa pubblica che aiuta ora una categoria ora un'altra ora una persona con un'altra
Non si smette di Tizio cieco con lei secondo lei qual è il meccanismo elettorale di governo migliore che potrebbe funzionare meglio anche comparando con gli altri paesi poi entriamo in azione dopo ai meccanismi elettorali o istituzionali
è una è un problema di coscienza
Bisogna che la cittadina che tutti i cittadini italiani si rendano conto che sono
Dei suddetti le quali vengono comperate con una carota ma che alla fine sono bastonati
Bene ringraziamo il professor Sergio ricorso ricordiamo ordinario di politica economica l'Università di Torino per questa intervista dedicata al deficit e al debito pubblico nel nostro Paese
Diamo al nostro microfono il professor Antonio Martino professore se non vado errato di politiche teoria monetaria l'Università di Roma colui vogliamo parlare proprio di deficit e debito pubblico oggi sul quotidiano di in
Deve uscire un articolo di Marco Pannella in cui tra l'altro si afferma appunto che le norme il livello del debito pubblico nel nostro Paese e le norme livello anche del deficit pubblico dello Stato italiano sono da dividere addebitarsi alla partitocrazia e poi non sono da addebitarsi solo e semplicisticamente alle forze dico ma e in particolare proprio a quelli che ora si autodefiniscono e gli onesti tutti in sé
Consociativa del sistema partitocratico hanno avuto la loro brava fetta di responsabilità nelle
Formazione di questo di enorme debito pubblico lei è d'accordo certamente io quello che ritengo e che la causa
Principale del dell'incesto
Finanziario dal settore pubblico che corre fra l'altro il rischio di di dar vita qualcosa di molto molto grave per l'intera economia nazionale ed attribuire all'assenza di regole costituzionali in materia di bilancio cosa voglio dire intendo dire che negli anni Ottanta ci hanno promesso
Il risanamento tutti i governi in carica uno dopo l'altro c'ha promesso il contenimento della spesa e quindi la riduzione del disavanzo bene nel migliore centottanta il disavanzo dei trentaquattro mila cinquecento miliardi nel mille novecentonovanta è stato i centoquarantaquattro mila nel mille trecentonovantuno pare che abbia superato
I centocinquanta mila
Il debito pubblico e a duecento mila miliardi nell'ottantatré è arrivato invece a a a un milione trecentoventi mila miliardi nel novanta quindi
Le loro promesse non si sono sono reali e con lei ha parlato appunto di necessita di regole costituzionali
Re la formazione appunto delle bilancio pubblico e come si può dire che questo debito pubblico è causata appunto dall'assenza di regole certe di a stato di diritto nel governo dell'economia
Non c'è alcun dubbio perché gli incentivi in un sistema politico democratico credo che l'incentivo di chi siano gli stessi ovunque comunque un sistema politico democratico gli incentivi conducono
A una sorta di situazioni in cui gli uomini politici
Del governo o dell'opposizione delle quattro operazioni conoscono solo una Larizza la dizione quella di promettere sempre di più sempre di più promettere più significa spendere di più spendere di più se non ci si rende conto che spendere di più per una determinata esigenza significa non potere soddisfarle un'altra conduce a una e se il responsabile in violazione fra l'altro la nostra Costituzione vigente l'articolo ottantuno imporrebbe la copertura finanziaria
Delle nostre spese pubbliche e una che è cita del tutto incontrollata nella spesa pubblica qui ci vogliono delle regole costituzionali a me sembra che del gran parlare che si fa giustamente riforme su
Segnali questo sia un aspetto non sempre sottolineato che invece meriterebbe di essere sottolinea ecco ma ci potrebbe essere un anche un meccanismo di governi un meccanismo elettorale diverso presentano nominali di panico Sansone che in qualche modo possa favorire un miglior governo dell'economia secondo regole costituzionali Sanmicheli nominale di tipo anglosassone non c'è dubbio che accrescerebbe il rapporto fra l'elettore e l'eletto però il problema qui e che quando si ha un bilancio con
Quello attuale che supera i settecentocinquanta mila miliardi per l'intero settore pubblico e non si può chiedere al singolo elettore di occuparsi e il controllo diretto del Bilancio ecco perché io più che al controllo dell'elettore sul letto o meglio accanto a questo vorrei che ci fossero delle righe le regole costituzionali che presiedono a decisioni spesso per esempio una potrebbe essere quella di imporre la effettiva copertura finanziaria di tutte le spese
è ammissibile che sia coperto soltanto il primo anno la frazione del primo anno di vigenza la spesa pluriennale quel riscoperte per tutto il resto della sua vita
Ecco quindi però perché ci queste regole costituzionali per così dire siano effettive cessino effettivamente praticare bisogna poi che ci sono anche degli organi costituzionali che abbiano l'incarico
Di farle applicare che non siano suddito del sistema partitocratico non c'è alcun dubbio quelle il grosso problema grosso problema è una volta introdotte queste regole chi ci garantisce che verranno rispettate
E qui io penso a un accrescimento dei poteri della Corte dei Conti
E ha un qualche meccanismo che costringa il presidente della Repubblica ad avvalersi del suo facoltà di rinvio alle Camere di leggi prive di copertura finanziaria lei pensi che negli anni in cui quella potere venne esercitata gli anni che vanno diciamo dal cinquanta al sessantuno quando ci furono ben dodici rinvia alle Camere
Di leggi prive di copertura finanziaria
E il disavanzo pubblico in percentuale al PIL Lando diminuendo passò dal quattro per cento l'uno e mezzo per cento
Poi dal sessanta fino dal sessantuno fino a un paio di anni fa non è mai stata esercitata quella facoltà col risultato il disavanzo è passato dall'uno e mezzo per centosessantuno all'undici per cento attuale
Ecco quindi ci vogliono appunto questi questi organi ma nel lei contributi e professore appunto di politica monetaria quindi bene addentri campa campo dell'azione
Della nostra banca centrale la nostra banca centrale una delle più famose tecnostrutture come si usa dire pubbliche del nostro Paese
è stata spesso però subalterna al sistema partitocratico ma non c'è dubbio o c'è stato un momento in cui addirittura teorizzato alla inevitabilità della subalternità nella relazione del mille novecentosettantaquattro sull'esercizio mille centosettantatré
Il governatore di allora teorizzò la mi scusi mi scusi mi quella dove allora era era Carli l'attuale ministro del Tesoro in quale ministro del Tesoro teorizzò il fatto che il riff
Il finanziere con la creazione di monete il disavanzo pubblico sarebbe stato non un atto di politica monetaria ma sarebbe stato un atto se vizioso e quella del quella fu effettivamente una decisione improvvida perché ne seguirono tredici anni di inflazione a due cifre
Ecco ma
Lei prima all'inizio di questa intervista detto se si si rischiano soluzioni molto preoccupanti per il Paese ovvero
E le soluzioni preoccupanti sono queste il punto di partenza comune deve essere quello di rendersi conto che il debito va pagato comunque il debito verrà comunque pagato o lo pagheranno
Gli attuali possessori di titoli del debito pubblico se lo Stato non farà fronte ai suoi impegni oppure lo pagherà la collettività con imposte o con una minore spesa pubblica ma il debito in ogni caso verrà pagato e pagare un debito di quelle dimensioni
E possibile fintanto che il risparmio delle famiglie risparmiando delle parte delle famiglie e sufficiente a coprire il disavanzo annuo ma il giorno in cui il risparmio delle famiglie fosse inadeguato a finanziare il disavanzo annuo sarebbe la catastrofe finanziarie perché lo Stato non potrebbe pagare gli interessi sul debito pubblico non potrebbe rinnovare il debito a scadenza e così via
Lui si chiama avvicinando a quel punto di non ritorno
Ma guardi da un certo punto di vista di lungo periodo sì perché la percentuale le famiglie italiane continua a essere fra le più parsimoniosi al mondo lo aiutiamo fra i maggiori Paesi industrializzati
I secondi solo al Giappone quanto a percentuale di reddito risparmiato e questa è una grossa fortuna però pure essendo parsimoniosa le famiglie italiane risparmiano una percentuale dei crash senta di reddito cioè che la percentuale va diminuendo mentre il deficit non va diminuendo ancora non siamo arrivati al punto di rottura perché a seconda di come lo si valuta e il risparmio delle famiglie italiane circa il sedici diciotto per cento radio nazionale mentre il disavanzo del dieci e cinque undici per cento renda nazionale quindi resta un piccolo margine per gli investimenti
Ma se quel piccolo margine sia già si avverasse non ci sarebbe più spazio per gli investimenti
A quel punto si potremmo dire che siamo in un'economia di tipo serializzato perché se tutti i risparmi alle convogliato nelle mani della partitocrazia
Appare
Amante questa considerazione mai siamo già in un'economia che per il cinquantacinque per cento sovietici data perché il cinquantacinque per cento di quanto viene prodotto in Italia finisce nei canali politico burocratici cioè viene utilizzato secondo i criteri stabiliti dalla partitocrazia solo il quarantacinque per cento resta nella disposizione dei singoli delle famiglie e delle imprese quindi siamo già al cinquantacinque per cento sovietici se vogliamo proprio dire le cose come stanno ma in più ci sarebbe il problema che a quel punto lo Stato non potrebbe far fronte ai propri impegni e sarebbe o l'iperinflazione o il Co il consolidamento del debito due
Comasco e mi scusi un momento per i nostri ascoltatori che cosa vuol dire iperinflazione che cosa utile consolidamento dei dubbi debito significa che lo Stato
Con un'operazione di dubbia moralità decide di non pagare di non rimborsare coloro che hanno avuto la dabbenaggine di farli credito
Cioè i possessori di dare il debito pubblico questa è una eventualità non solo immorale ma anche abbastanza irrealistica
Per ragioni pratiche perché se lo Stato facesse una cosa di questo genere l'indomani non potrebbe più prendere a prestito perché nessuno sarebbe più disposto a fargli credito naturalmente
Iperinflazione significò l'inflazione accelerata ora il punto è questo il disavanzo in qualche modo va finanziato se non c'è se non ci fosse parolacce se non ci fosse il risparmio per finanziarlo come farlo stare a finanziarlo solo stampando quattrini non c'è un promotore
Stampando quattrini significa con l'inflazione
Ecco in conclusione di questa nostra chiacchierata di questa nostra intervista su dunque riforme istituzionali riforme elettorali assieme per cercare di bloccare il debito il deficit pubblico
Non c'è dubbio così come su questa questione e la finanza pubblica veramente chi è senza peccati scagli la prima pietra perché come diceva lei all'inizio l'Eures
Con Sabina non sono soltanto del governo né soltanto dell'opposizione le responsabilità sono di tutti i partiti che per ovvie ragioni dieci tutti i di tutti i partiti membri della partitocrazia di tutti i partiti membri a partire dal potere sia che per ovvie ragioni di acquisizione quando non di acquisto del consenso hanno utilizzato il bilancio pubblico a quello scopo col risultato che siamo arrivati all'attuale situazione di sesso
Bene ringraziamo Antonio Martino professore di Teoria e politica monetaria l'università di Roma per questa intervista dedicata al debito pubblico deficit pubblico e al sistema politico nel nostro Paese