Sono intervenuti: Antonio Martino (ECONOMISTA).
Tra gli argomenti discussi: Club Pannella, Partito Radicale, Politica, Riformatori.
Rubrica
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ECONOMISTA
Radio radicale in questo servizio vi vogliamo riproporre una serie di interventi che l'attuale ministro degli affari esteri Antonio Martino affatto sulle scende o in casa radicale e riformatrice cominciamo questo nostro chiamiamolo viaggio nei rapporti tra Antonio Martino economista professore alla LUISS alla Libera Università degli Studi sociali di Roma e attualmente appunto capo della diplomazia nel governo presieduto da Silvio Berlusconi
E il mondo radicale il movimento dei club Pannella i riformatori
Cominciamo questo viaggio dalla campagna di iscrizioni al Partito Radicale delle mille novecento novantatré come ascolteremo dalle stesse parole del professor Antonio Martino
Martino non si iscrisse al partito radicale ma comunque e dette dei giudizi delle valutazioni sull'azione del trans partito transnazionale ascoltiamo
Non sono molti gli intellettuali che si scrivono al partito radicale tu cosa fa chi scrive o no
Ma guarda per qui non si occupa attivamente di politica l'iscrizione a un partito finisce con l'essere avallo Reed decisioni inevitabilmente prese da altri e per questa ragione che io non ho ancora rinnovato la tessera al mio partito e quindi sarebbe strano che ne scrivessi al partito radicale però per la simpatia che ho sempre avuto per quell'anima libertaria che ispira
Tante battaglie radicali sia quelle con cui mi sono trovato l'accordo quelle con cui non mi sono trovato d'accordo io se è possibile vorrei dare un contributo pari alla quota di iscrizione in modo che un militante radicale
Temporaneamente in verbi difetti ricorso a farlo al posto mio sì certo del possibile
Ovviamente esenti cosa ne pensi di questo partito radicale che cosa può fare secondo del partito radicale in questa situazione sia in Italia sia nel resto del menu
A me sembra che in tante in Italia potrebbe continuare a tenere alta e su un arco di i problemi forse più ampio che in passato la bandiera libertaria che noi abbiamo bisogno di un partito di sbarcare in Italia perché mi sembra e gli altri partiti siano piuttosto appiattiti
Su una concezione statalista dei rapporti fra Stato e cittadino e questo è vero in politica in generale come in economia in particolare a me piacerebbe vedere un partito radicale che sia libertario anche in economia ecco mi piacerebbe vedere le battaglie radicali estese
Al l'economia cosa significa libertà dal termine libertario usato in Italia una cosa usato nemmeno intanto sassone in
Il fattore libertario secondo me io ero contrario all'adozione di questo termine che non molto tempo fa ritenevo che liberale andasse bene perché libertario mi sembrava avesse un connotato negativo
Ma in realtà credo che l'adozione del termine si è resa necessaria dal fatto che spesso i nemici della libertà si sono appropriati del termine liberale per esempio
In America il lebbroso sono favorevoli allestita all'estensione del dell'intervento pubblico maggiori imposte maggiori spese pubbliche alla burocratizzazione della società quindi in America la scelta libertario obbligata per chi crede
Appunto in una battaglia di difesa contro l'invadenza pubblica significherebbe essere libertario ma significherebbe non essere bacchettone e dei diritti civili cioè avere il coraggio delle grandi battaglie di libertà nel campo della giustizia nel campo appunto dei diritti di di Società del dei cittadini ma al tempo stesso libertario potrebbe significare una battaglia di liberalizzazione dell'economia di espulsione della politica dall'economia di divorzio
Dell'economia dalla politica ecco questo ne sembra potrebbe essere una definizione libertario in Italia un
Metto la possibile è prevedibile che ciò avverrà nel futuro che ci sarà un'accentuazione libertaria nel nostro sistema economico io me lo auguro perché secondo me allora in fondo in fondo
I partiti veri sono soltanto due
E sono quello statalista che crede che i problemi possono essere risolti dando più potere al Governo e quello liberale libertario che crede e viceversa
Che il progresso umano e civile dipenda da un allargamento delle libertà personali
A me piacerebbe provvedere for nascere forte questo secondo partito in alternativa agli altri ecco ma secondo te dove ci sono tracce contenuti di politica né di cultura libertaria
Ripartiti ma ci sono in diversi partiti e debbo dire che se guardiamo al problema in una prospettiva storica le cose vanno enormemente meglio oggi di quanto andasse in passato a parole cioè nella dialettica politica alla causa di coloro che credono la libertà personali è molto più forte oggi di quanto non fosse diciamo
Vent'anni fa ho venticinque anni fa però purtroppo nelle nella politica concreta cioè la politica delle cose non si vede l'influenza di questa impostazione libertaria se non in qualche caso importante ricordo le battaglie radicali nel campo dei diritti civili ma in economia e certamente
Ecco secondo te che cosa succederà appunto dicevo nel nostro Paese nei prossimi giorni nei prossimi mesi in questo campo si le liberalizzazioni di cui si parla sono scosse serio non
Ma guarda finora ci sono state molte chiacchiere prendi per esempio la prima ritorsione ne abbiamo parlato tante volte avete avuto la cortesia di chiedere la mia opinione
Ce ne parlano tanto la finanziaria del novantuno prevedeva introiti per venticinque miliardi mila miliardi poi quella del novantadue vende a sette mila per il novantadue quindici mila per quest'anno sono state tutte chiacchiere un sempre per Rizzato
Nulla i boiardi finora hanno avuto la meglio
E il potere economico resta saldamente sotto il controllo sotto il controllo pubblico qualcosa dovranno fare io temo che finiranno col farla per la ragione sbagliata cioè se non hanno più quattrini
Sa che si parla molto sotto gli occhi di tutti il tracollo del sistema politico e della classe politica italiana ma secondo della classe economica imprenditoriale italiana non
Anche lei io almeno pezzi importanti di questa classe molto da rimproverarsi ma non c'è dubbio perché le due cose sono collegate diciamo brutalmente le cose come stanno all'imprenditore fa il suo interesse
Un nel mondo e con le modalità che il sistema entro il quale opera gli consente se quindi noi abbiamo un sistema in cui si accetta per esempio la privatizzazione dei profitti e pubblicizzazione delle pernici quando le cose vanno male interviene interviene il settore pubblico a far pagare al contribuente gli errori dell'imprenditore beh l'imponibile imprenditore ne approfitta
è una colpa sua ma è prima di essere una colpa sua è colpa di questo connubio infelice fra politica ed economia se noi riusciremo ad espellere i politici dall'economia
Anche gli imprenditori saranno costretti dalle regole del mercato a comportarsi meglio così potremmo dire insomma che
Da una parte c'è un sistema politico partitocratica dall'altro vi è un sistema economico molto di collusione tra l'impresa che in qualche modo sono
Io vivo anzi vi sono vissuti in simbiosi non c'è dubbio non c'è dubbio perché mette nei panni di un imprenditore alle regole di responsabilità del mercato sono numerose perché significa che se tu sbagli devi sopportare il corso del tuo errore
Se tu gli occhi una facile scappatoia che consiste nel fatto che quando le cose vanno bene i quattrini se ritiene e quando le cose vanno male sia a pagare i debiti
Da dal settore pubblico lui a San Felice di questo scarico di responsabilità cioè in pratica quello che voglio dire è che l'intervento pubblica corrotto anche il comportamento offre
Ecco cosa si può fare
Rompere questo rapporto a parte ovviamente le indagini giudiziarie che colpiscono sei politici estivi imprenditori ma io vorrei sollevare il motivo più che
E andare a colpire quelle che sono le manifestazioni effettuata anche di questa frase io credo che noi dovremmo rischi per riscoprire l'importanza di definire chiaramente la linea di demarcazione che separa ciò che deve essere fatto
Nell'ambito delle decisioni politiche ciò che invece deve essere fatto per i singoli alle famiglie e alle imprese
Soltanto quando avremo una linea di demarcazione netta allora lo Stato farà lo Stato cioè quello che deve fare
E i singoli faranno il loro mestiere ma ora abbiamo invece che lo Stato non fa lo Stato non abbiamo mai avuto così poco Stato in termini di risultati riluttante
E i privati invece di fare i privati e qui servire perseguendo l'interesse l'interesse generale finiscono col fare il loro interesse a spese della collettività
Bene questo era il professor Antonio Martino nel corso di un'intervista a Radio radicale il quindici gennaio del mille novecento novantatré
Il diciannove novembre dello stesso anno
è partita la campagna per la raccolta delle firme per i tredici referendum quelli per la rivoluzione politica democratica e la rivoluzione economica liberale e liberista i tredici referendum per l'appunto quello quel diciannove novembre fumo annunciato l'inizio della raccolta delle firme in un'apposita conferenza stampa
Poco prima pochi giorni prima il primo novembre del novantatré all'Hotel Nazionale si era tenuto una riunione della Lista Pannella tema proprio la campagna referendaria era intervenuto anche il professor Antonio Martino ascoltiamo quello che aveva detto
Prima di venire qua ho chiesto mia moglie di gomma secondo te un'aggregazione di partiti democratici che dia vita al partito dice guarda la gente non vuole questo la gente vuole un nuovo programma
Cioè dovremmo passare credo io sono d'accordo ai contenuti dovrà questo punto di vista quel referendum
E veramente sarebbe veramente importante perché verrebbe un segnale che
Una posizione sicuramente democratica di civiltà giuridica antistatalista insiste l'anti statalismo non è un monopolio
Di forse qualunquista il mare senso sano senso dello Stato ora io da un punto di vista tecnico mi rifiuto di dire
Sono laureati in giurisprudenza ma dalla vecchia di ventinove anni mi ha insegnato a odiare i giuristi italiani non non molto
Se fosse vero che il referendum
In quanto non comporta variazioni di gettito ammissibile allora certamente è ammissibile e certamente ammissibile perché per poter sostenere comporta variazioni di gettito noi dovremmo sostenere che facilita l'evasione
E non è vero
Perché passando al sistema a un sistema diverso di riscossione non tramite i datori ma direttamente avremmo semmai un controllo in più non in meno
Perché i soggetti non sarebbero più uno solo rapporto datori fisco ma sarebbero due datori finisco lavoratori dipendenti fisco la verità è che dietro la tesi di coloro che sostengono Tremonti per esempio che me l'ha detto
Un paio di giorni fa a Trieste che comporterebbe una diminuzione del gettito cella radicata convinzione che si lavori con i dipendenti si rendessero conto di quanto farò imposto si rifiuterebbe di farlo ma allora dire che volete un fisco fraudolento perché serve un fisco trasparente la gente non accetta di pagare le imposte
Ora non so se sarà possibile fare questo referendum mi piacerebbe molto fare
Se si potesse fare
Noi otterremmo un risultato accidentale di cui forse ci importa poco cioè di vedere schierati sulla stessa linea Bertinotti Abete
E invece un risultato significativo dimostrare che esiste un'alternativa questo sistema di democrazia acquisitiva che è rappresentata dalle regole di una società libera
Riusciremo a farlo questo non lo so questo devo dire
I giuristi
Il referendum il quesito di cui parlava il professor Antonio Martino era ovviamente quello relativo al fisco alla possibilità anche da parte dei lavoratori dipendenti di denunciare il loro autonomamente al fisco i propri redditi senza passare per il meccanismo
Delle detrazioni d'imposta gestite direttamente dall'impresa
In questo caso un ruolo quasi di funzionario pubblico quel quesito referendario ha fatto parte poi è diventato parte del pacchetto dei tredici referendum
Il diciannove novembre come abbiamo detto nel corso di una conferenza stampa fu annunciato l'inizio della raccolta delle firme si tratta di una campagna molto molto difficile anche a causa dell'ostracismo pesante da parte delle reti delle cosiddetto servizio pubblico radiotelevisivo
Della RAI solo e negli ultimi giorni possiamo dire fu assicurato il risultato di quella campagna referendaria il due febbraio del mille novecento novantaquattro
Fu possibile depositare le firme raccolte presso la Suprema Corte di cassazione come stabilisce la legge riguardante le procedure
Per e referendum abrogativi ascoltiamo sulle difficoltà di questa campagna referendarie se quei suoi contenuti sempre il professor Antonio Martino in quell'occasione intervistato da Roberto Iezzi
Ma vede la difficoltà di riuscire a raccogliere le firme che è stata enorme Bereshit una difficoltà di sci e arrivare fino a questo punto che con ha sottolineato Galderisi è stata enorme e secondo me è piccola cosa rispetto al fatto che questi referendum siano stati proposti
Noi siamo in presenza di un evento secondo me senza precedenti nella storia la Repubblica italiana perché per la prima volta e gli elettori saranno chiamati a votare su contenuti concreti che hanno attinenza non con un riti civili ma con l'organizzazione sociale ed economica nel nostro paese questo è un fatto senza precedenti
L'unico elemento preoccupante di questo successo e che quanti credo nella libertà quanti ci attribuiscono libertà e personale
Un notevole valore vedono il loro debito di gratitudine nei confronti di Marco Pannella crescere in misura preoccupante per fortuna non c'è una data di scadenza sono avremmo già fatto bancarotta
Sapevo Sommatino questi referendum firmati da Pannella firmati da Bossi di è stato qui l'impegno organizzativo dell'uno e dell'altro ma firmati anche da Berlusconi e poi dà segni sì
Io credo che io credo che su molti di questi referendum ci sia la convergenza amplissima e che non rispetta fatto alla divisione tradizionale delle forze politiche passa attraverso i confini forze politiche fare un solo esempio io so per certo che ci sono morti
A Rifondazione Comunista che sono favorevoli all'abolizione sostituti d'imposta
Un referendum che come lei sa è stato ritenuto opportuno anche dal presidente la Confindustria quindi come vede posizioni che sembrerebbero antitetiche
O viceversa finiscono col ritrovarsi su alcuni di questi contenuti Forza Italia potrà dare spessore a questa campagna referendaria ma io so che sul quasi tutti i referendum c'è un amplissimo consenso come essa Silvio Berlusconi li ha firmati tutti tranne quelli che avevano attinenza con la nel suo giro d'affari cioè quindi sul commercio e quelli sulla RAI
Credo che in una la maggior parte degli esponenti Corsicato siamo d'accordo su quasi tutti i referenti ad un'ultima cosa per in questi referendum quali rischi di sono se vi sarà un governo alle sinistre
Ma io rischi per la verità non ne vedo c'è la possibilità che se passa il referendum elettorale si debbano rifare le elezioni tutto sommato fare le elezioni non è un rischio per la democrazia e non farle che è un rischio
Bene come avete sentito vi abbiamo proposto una serie di interviste di interventi del professor Antonio Martino
In particolare sulla necessità per il nostro Paese di una rivoluzione economica liberale e liberista che vide finisse come abbiamo sentito non le sue stesse parole i confini fra pubbliche privato fra Stato e e mercato e sull'importanza delle lotte delle iniziative radicali sia del trans partito France nazionale radicale del partito radicale abbiamo sentito all'inizio ossia le iniziative del movimento dei club Pannella
In materia referendari appunto in materia di rivoluzione economica liberale e liberista
Qua si un anno fa il ventidue dicembre del mille novecento novantatré Antonio Martino interveniva alla seconda convenzione del movimento dei club Pannella
Tende una delle tre relazioni le altre due furono quelle del professor Marcello Pera e dello stesso Marco Pannella concludiamo questo viaggio nei rapporti tra il professor Antonio Martino economista della scuola di Chicago della scuola di Milton Friedman professore alla Luiss
E attualmente ministro degli affari esteri del governo Berlusconi dicevamo concludiamo questo viaggio nei rapporti tra il mondo radicale il movimento riformatore che Pannella il professore Antonio Martino proprio proponendovi questo intervento questa relazione era ripetiamo il ventidue dicembre mille novecento novantatré il professor Antonio Martino ancora parlava molto di economia e non era capo della diplomazia del governo Berlusconi Bona scorto da Radio radicale
Io non vi nascondo un certo imbarazzo a prendere per primo la parola
In genere chi
Per primo prende la parola in una contro di questo genere
Dovrebbe inquadrare il significato politico della riunione ricollegando lo
Alla opinione Presidente ma sono sicuro che questo che forse il punto più importante per inquadrare il significato di questo incontro
Lo farà e certamente molto meglio di quanto non posso farlo io Marco Pannella io posso dirvi perché aderì la volta scorsa a un documento che mi venne trasmesso cortesemente da Marco Pannella è perché mi trovo qui di nuovo oggi per due ragioni anzitutto perché in quel documento venivano presentati i sette referendum antistatalisti anti corporativi che a mio avviso offrono un'occasione senza precedenti al nostro Paese
Di dibattere in concreto temi attinenti organizzazione economico sociale dell'Italia
Ed erano temi sui quali io mi trovavo e mi trovo fortemente d'accordo
In secondo luogo perché ritenevo allora e ritengo tutt'oggi che l'appello di Pannella alla costruzione quello che egli chiama Partito Democratico cioè la costituzione di un soggetto politico che faccia proprie le ragioni della libertà e Possa offrire agli italiani un'alternativa alle aggregazioni che si sono formate sia un'esigenza da incoraggiare quindi più di questo cioè delle ragioni che hanno indotto me ad aderire all'ora essere presente oggi non mi sento di dire e invece vorrei ora ricollegarmi a quanto avevo detto nel mio primo intervento il mio intervento alla prima di queste convenzioni del movimento Pannella per il partito democratico
Come forse qualcuno di voi ricorderà
Il nove ottobre scorso nella prima fase di questa convenzione
Sostenne che tutti i problemi del nostro Paese nascono dall'abuso della politica dai vizi della democrazia acquisitiva
Dall'uso sistematico per la spesa pubblica come strumento per l'acquisizione quando addirittura non per l'acquisto del consenso
In quell'occasione sostegni anche cambiare gli uomini è necessario ma non basta bisogna cambiare le regole ora vorrei chiarire meglio questo punto
Io credo che noi ci dobbiamo liberare da due illusioni che hanno condizionato gli ultimi decenni della nostra vita politica illusione elettorale e l'illusione finanziaria
Illusione elettorale consiste nella convinzione implicita che i nostri rappresentanti politici dal momento che sono stati democraticamente eletti dal popolo non abuserà hanno mai del loro potere
Si comporteranno sempre in conformità dell'interesse generale
Ora se le cose stessero in questi termini non sarebbero necessarie regole costituzionali per definire circoscrivere
Delimitare disciplinare l'ambito di azione dei governi democratici se lavoro azione e immancabilmente per definizione ispirata al perseguimento di obiettivi di interesse generale perché mai dovrebbe essere vincolata
A libertà dei cittadini non correrebbe nessun pericolo perché mai un governo democratico abuserebbe del potere conferitogli
Quanto questa illusione sia falsa lo hanno di dimostrato dolorosamente le vicende degli ultimi anni
Dovremmo avere imparato che il vero problema non è rappresentato dal come io leggiamo
Ma da cosa hanno titolo a fare una volta che sono stati eletti in assenza di rigidi vincoli costituzionali all'azione di governo anche il più democratico di questi tenderà a naturalmente ad espandere la propria azione a debordare dall'ambito istituzionale dei suoi doveri ad invadere la vita dei cittadini comprimendo e conculca andò per libertà individuali
Non possiamo più permetterci alla luce dell'esperienza recente di firmare assegni in bianco a nessuno
Dobbiamo insistere perché l'azione dei governi venga rigorosamente circoscritta e delimitata dalla norma costituzionale
Questo è particolarmente importante per esempio nel campo della politica economica
Il primo fondamentale cambiamento di rotta di politica economica deve essere il passaggio dalla prospettiva discrezionale a quella costituzionale dobbiamo cioè abbandonare la discrezionalità nel governo dell'economia
Smetterla di illuderci che la gestione discrezionale del Bilancio del fisco e della moneta possono essere strumenti utili per il perseguimento dello sviluppo dell'occupazione della stabilità monetaria
Qualsiasi autorità non sottoposta a vincoli finisce prima o poi con un abusare del proprio potere proprio perché ha la possibilità di farlo
Lo dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio l'esplosione ingiustificata ed ingiustificabile delle spese la proliferazione delle imposte e l'enormità del carico fiscale oltre i frequenti episodi di instabilità monetaria
Come ci ha insegnato Delirium nel disegnare le norme di condotta dei pubblici rappresentanti dobbiamo partire dall'ipotesi che siano dei mascalzoni non perché di fatto lo siano ma perché potrebbero esserlo
Dobbiamo quindi sottoporre a reggere regole costituzionali le decisioni di spesa il fisco e la moneta
E del mille novecentoventisei il famoso saggio di Kenzo sulla fine della Jal fare
Dopo oltre mezzo secolo l'esperienza suggerisce che ad essere finita sia invece la desidera abilità di un governo arbitrario l'idea che sia saggio lasciar fare al governo
Questo implica fra l'altro l'introduzione di un tetto massimo al prelievo tributario l'obbligo della copertura finanziaria effettiva delle spesse il divieto di monetizzazione del debito e di finanziamento inflazionistico del disavanzo e così via
E vengo all'illusione finanziaria
In una democrazia priva di una costituzione fiscale funzionante Esiste una relazione di interdipendenza che lega l'aumento della spesa pubblica all'aumento del destino del disavanzo
Questa relazione di interdipendenza e determinata da una serie di asimmetrie nella percezione dei costi e dei benefici della spesa pubblica semplificando queste asimmetrie possono essere ricondotti a tre
Primo
Il contrasto fra benefici concentrati che vanno cioè a un numero ridotto di persone e costi diffusi ripartiti cioè su un gran numero di persone
Una decisione per esempio di distribuire dieci milioni di lire all'anno a cento mila beneficiari conferisce ad ognuno di essi un incentivo di dieci milioni di lire ad adoperarsi perché la decisione venga approvata
D'altro canto se i mille miliardi di lire all'anno che si rappresentano il costo della spesa vengono ripartiti sull'intera collettività italiana ognuno dei cinquantasette milioni di italiani
A un incentivo pari a sole diciassette mila e cinquecento lire per opporsi alla decisione c'è chi ha da guadagnare dalla legge di spesa a da quel Nieri dieci milioni che ne sopporta il costo paga soltanto diciassette mila e cinquecento lire in queste circostanze scriveva
Il freddo Pareto nel lontano mille ottocentonovantasei l'esito è fuori dubbio gli sfruttatori avranno una vittoria schiacciante
Strettamente collegata alla prima simmetria e la seconda che è costituita dal contrasto fra benefici visibili e noti ai diretti interessati e costi invisibili
I non avvertiti cioè da coloro che li dovranno sopportare la visibilità dei benefici garantisce il sostegno
Politico alla proposta mentre l'invisibilità dei costi neutralizza ogni opposizione
Nell'esempio che facevo prima è assai dubbio che ogni italiano sappia quanto gli costa quella decisione di specie se dubbio che sappia che personalmente dovrà pagare diciassette mila cinquecento lire l'anno
Quindi stando così le cose gli sfruttatori possono agire indisturbati le loro vittime resteranno all'oscuro di tutto
La terza simmetria e particolarmente rilevante nel nostro sistema politico perché costituita dal contrasto fra benefici immediati anche se modesti e costi futuri anche se enormi
Dato che negli ultimi quarant'anni la speranza media di vita alla nascita dei nostri governi è stata pari a dieci mesi
C'è stato un incentivo per tutti i governi in carica dotare decisioni che produce Sorin un beneficio immediato anche se piccolo ma che veniva ascritto a merito del governo in carica con un costo futuro anche se le norme perché avrebbe rappresentato il problema di un governo successivo
Il triste corollario di questa terza simmetria e che le decisioni di spesa pubblica sono quasi sempre ispirati al contingente
Barattolo un vantaggio immediato anche se piccolo con la rovina futura lasciando poco spazio i progetti volti alla cresce durevolmente la prosperità nazionale il contrasto fra la crescita e la spesa corrente quella in conto capitale destinato agli investimenti
Dimostra la cosa in modo non equivoco
Ora se questa analisi fosse valida noi dovremmo attenderci che il finanziamento della spesa pubblica dovrebbe essere realizzato primo in modo da diffondere quanto più è possibile il costo delle decisioni di spesa
Secondo occultare cioè rendere invisibile questo costo a chi lo deve sopportare terzo produrre benefici immediati anche se piccoli ma con un costo futura anche se le norme ora questo ma il rifinanziamento esiste si chiama deficit il deficit è un'imposta diffusa che grava sull'intera collettività invisibile perché pochissimi si rendono conto del fatto che il deficit imposto e infine un'imposta a scoppio ritardato nel senso che dà l'impressione che verrà pagata in un secondo momento a costo futuro per così dire quindi se questa analisi fosse valida noi dovremmo attenderci un aumento del deficit pubblico come strumento di finanziamento della spesa in grado di diffondere occultare posporre il costo effettivo l'attività nel settore pubblico
L'andamento del disavanzo pubblico negli ultimi trent'anni conferma la validità di questa analisi al di là di ogni ragionevole dubbio
Nel mille novecentocinquanta il deficit fu di quattrocento e un miliardi pari al quattro virgola tre per cento del PIL
Nel mille novecentosessantuno anno dalla morte Rinaldi era diminuito a trecentocinquantasette miliardi pari a soltanto l'uno virgola quattro per cento del PIL
Non c'era stato pareggio però si era ridotta drasticamente l'incidenza del disavanzo sul prodotto interno lordo in quel decennio era viva la consapevolezza dell'importanza di quel principio costituzionale rappresentato dall'ultimo comma dell'articolo ottantuno
Ci furono pensate ben dodici rinvia alle Camere di leggi prive di copertura finanziaria da parte dei presidenti della della Repubblica e la sua applicazione rigorosa Biava al contenimento del disavanzo avviava il Paese verso il pareggio
Poi con l'avvento del centrosinistra il principio dall'articolo ottantuno giudicato arcaico viene aggirato e i risultati sono chiarissimi
Trecentocinquantasette miliardi di disavanzo nel sessantuno tre mila duecentoventidue miliardi in settanta trentaquattro mila cinquecentootto miliardi nell'ottanta centocinquantacinque mila seicentottantadue miliardi nel novantadue
Per coloro che ritengono che questa sia dovuto all'inflazione ricordano l'incidenza sul PIL uno virgola quattro per cento nel sessantuno cinque virgola uno per cento non settanta otto virgola nove per cento dell'ottanta dieci virgola tre per cento nel novantadue se oggi il nostro Paese rischia la catastrofe finanziaria
La causa prima va ricercata nell'abbandono della prospettiva costituzionale
I guasti prodotti dalla discrezionalità nelle decisioni relative alla politica monetaria la gestione del bilancio pubblico non possono più essere ignorati
Un numero crescente di studiosi sostiene l'opportunità del passaggio ad una prospettiva costituzionale l'abbandono cioè della discrezionalità del governo dell'economia la reintroduzione di efficaci regole imparziali che disciplinano le decisioni relative
E questa la sfida del nostro tempo
Così come sostenuto da James Buchanan premio Nobel per l'economia nel mille novecentottantasei un insieme di regole fiscali e monetarie imposto e definito dalla costituzione
è un requisito essenziale per l'agibilità di una società tollerabili mente libera
E ora vorrei passare se me lo consentite uscendo dal mio seminato a occuparmi nel momento politico attuale
A sostenere queste tesi in questo momento politico c'è il rischio concreto di essere considerati assolutamente matti nessuno sembra rendersi conto che questo il problema del nostro tempo
La spiegazione dell'indifferenza assai semplice
Data la eterogeneità dei due schieramenti potenzialmente in campo
Il dibattito politico non può aver luogo sulle specifiche proposte perché non appena venissero avanzate emergerebbero prorompente i contrasti insanabili per esempio all'interno del cartello delle sinistre
Non esiste infatti nemmeno una possibilità di formulare programmi concreti che possano essere accettati simultaneamente diciamo dall'onorevole Cossutta o dalla sinistra moderata
Ed è per lo meno fantastico supporre che il partito democratico e la sinistra possa davvero articolare una concreta piattaforma programmatica coerente con la sua improvvisa folgorante conversione all'economia di mercato
Il dibattito quindi avrà luogo attraverso slogan privi di contenuti
Accuse ed anatemi insensati ed attacchi personali come prima peggio di prima
In questo momento politico
La nostra posizione
La posizione di chi cioè pone problemi concreti e difende le ragioni della ragione
Mi ha fatto venire in mente una favola che ho trovato in un libro di Bernhard foto inno alla gogna recentemente edito da Liberilibri che consiglio a tutti di acquistare e ve la vorrei leggere
Se loggione splendi su una sua raccolta di favole racconta la storia del Gallo e dei cavalli il Gallo era andato nella stalla sistemarsi per la notte
E non essendovi una rastrelliera o altre comunità che facesse al caso suo fu costretto a sistemarsi per terra
E poi che i cavalli spingevano in cerca di spazio e mettevano in pericolo la vita del Gallo egli è di egli diede loro questo meditato consiglio
Prego signori stiamo stiano fermi altrimenti rischiamo di caute starci
Ora anche noi rischiamo corriamo questo rischio come il gallo di essere calpestati da Cavallin bizzarri anzi data la mia passione per i cavalli se me lo consentite
Modificherei la cosa dicendo anche noi rischiamo di essere calpestati da mandrie di vacche in bizzarri dite
Saremo sottoposti alle ingiurie allo scherno ed agli attacchi a domina in dei soliti democratici a parole ne volete un esempio
Ho avuto modo di partecipare qualche giorno fa in mattinata ad un dibattito sul GR tre e in serata ad una puntata di Milano Italia
Il senatore Filippo Cavazzuti alla radio e il senatore Cesare Salvi alla televisione entrambi come voi sapete del PDS hanno ritenuto opportuno farmi bersaglio di un'accusa assai bizzarra Martino e liberale
Quando i liberali erano al governo spesa pubblica Eddie e debito crescevano rapidamente ergo Martino non può parlare a noi del dissesto della finanza pubblica
L'idea implicita evidentemente era che io io che negli ultimi venticinque anni ho dedicato con mono maniacale assiduità gran parte della mia produzione scientifica della mia attività pubblicistiche divulgativa combatterà l'esplosione della spesa
Della fiscalità e del disavanzo io sarei responsabile dell'attuale situazione di bancarotta
Due quasi ex comunisti accusano Méribel lista di statalismo
Se posso approfittare della
Se posso approfittare dalla vostra pazienza vorrei prima di concludere dedicare mezzo minuto non più agli illustri senatori del PDS
Se essi credono di avermi mosso un'accusa ricordandomi che sono liberale si sbagliano di grosso io sono liberale lo sono stato sempre se c'è qualcuno che deve vergognarsi del proprio passato non sono certamente io liberale
Io ero liberale da ragazzino
Quando nel mille novecentocinquantasei assieme ai miei coetanei
Scesi in strada per manifestare contro il massacro dei patrioti ungheresi ad opera dei carri armati dell'Unione Sovietica
Massacro applaudito dai Comunisti Italiani e ho ancora liberale nel mille novecentocinquantasette quando venivano firmati a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea
Alla cui realizzazione aveva dato un contributo non secondario ministro degli Esteri liberale Gaetano Martino
Ed i Comunisti italiani con singolare manifestazione di idiozia si opposero a quella che definirono l'Europa dei monopoli ho continuato ad essere liberale nel mi
Le novecentosessantatré quando noi liberali ci opponemmo la nazionalizzazione delle delle Regie elettrica un'operazione scandalosa voluta dai comunisti ed ai socialisti
Ed ero ancora liberale nel mille centosessantotto quando invano cercavamo di convincere i comunisti dell'insensatezza dell'idea che il salario sia variabile indipendente
Ho continuato a essere libera nella prima metà degli anni Settanta quando i comunisti negavano l'esistenza del terrorismo di sinistra sono stato liberale quando si è trattato di opporsi al finanziamento pubblico dei partiti politici
E alla creazione di quell'incubo burocratico corrotto inefficiente costosissimo che il servizio sanitario nazionale voluto anche dai comunisti
E l'ho sempre liberale nel mille novecentosettantanove quando smise di rinnovare la mia restare iscrizione al Partito liberale italiano disapprovando il suo ingresso al governo e l'ho continuato a protestare per oltre un decennio per le follie finanziarie del pentapartito
Tutte approvate col decisivo voto dei Comunisti italiani
Ero liberale il ventitré novembre del mille novecentottantasei quando assieme a ricorse Marongiu c'era anche Marco Pannella
Partecipai alla marcia dei contribuenti Torino presenti trentacinque mila persone una marcia che alla vigilia era stata bollata dall'Unità come marcia dei bottegai
E da liberale mi sono riscritto nel PLI nel mille novecentottantotto però porre la mia candidatura quella di altissima e convincere il PLI ad uscire dal governo
Come liberale ho assistito non senza protestare allo scempio che maggioranze comunisti hanno fatto della finanza pubblica non c'è nemmeno una legge di spesa delle tanti leggi di spesa sbagliata e gli ultimi dieci quindici anni che non sia passata col consenso dei comunisti
Per anni i comunisti hanno dato prova di conoscere soltanto una delle quattro operazioni la dizione promettere di più spendere di più tassare di più
E ora
Proprio ora che la realtà dimostra che all'audizione ci sono accompagnati inevitabilmente nelle altre tre operazioni la sottrazione di fondi la moltiplicazione dei debiti e la divisione delle spoglie meglio nota come spartizione del bottino proprio ora i comunisti hanno l'impudenza di vuol dare a me elezioni saggezza finanziaria e di liberismo non impareranno mai
Di fronte a queste grottesche manifestazione distorsione della verità e di attacchi personali la cui violenza è pari solo all'insensatezza a noi non resta come il gallo per richiamare tutti al rispetto reciproco e alla tolleranza
Ho ho detto che a porre i problemi ed indicare le possibili soluzioni c'è il rischio di essere considerati inattuali è un rischio che non ci fa paura
Continueremo a batterci per quei valori di libertà nei quali abbiamo sempre creduto
Per quanto mi riguarda continuerà a essere liberale liberista e libertario
Liberale perché credo che il pericolo maggiore per le libertà personali venga dall'abuso della politica e che in assenza di una Costituzione funzionante il futuro e la libertà sia in pericolo
Il velista per ragioni di libertà molto più importanti di quelle dell'efficienza perché la libertà economica non è altro che il contenuto della libertà senza aggettivi e perché ogni decisione estensione delle decisioni politiche a scapito del mercato
Riduce la nostra libertà
Libertario infine perché credo che la mia vita mi appartiene rifiuto che siano altri ad impormi come viverla
La legge deve proteggerci dalla violenza degli altri non costringerci a fare ciò che l'illuminata e limita la saggezza dei nostri governanti ritiene conforme al nostro per interesse in questo mi distinguo da tanti
Che credo di poter essere liberali senza essere liberisti o liberisti senza essere anche libertari
Ed è per questo
Che oggi o vergato violando la mia professionale riluttanza un assegno con l'importo della quota iscrizione al partito radicale a favore radicale ignoto
Volesse
La libertà e una o non è elementari ragioni di coerenza ci impongono di difenderla in tutte le sue manifestazioni e quanto all'accusa che così facendo la nostra sia politiche inattuale ci siano di conforto le parole di Benedetto Croce
Non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati
Mai un popolo ci vogliono i politici attuali e quelli inattuali
E se i primi sono giudicati Salieri secondo i matti ci vogliono i Savi e ci vogliono i matti e guai ai popoli che hanno solo i Savi perché spetta di solito ai matti porre coltivare i germi della politica venire
Bene questo era Antonio Martino il professor l'economista Antonio Martino il ventidue dicembre del mille novecentonovantatré alla seconda convenzione del movimento dei club Pannella
Attualmente Antonio Martino lo ricordiamo il ministro degli Esteri del governo Berlusconi non ascolta la radio radicale Antonio Martino e il movimento riformatore il movimento dei club Pannella
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