"Abolire il carcere. Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini" di Luigi Manconi, Stefano Anastasia, Valentina Calderone, Federica Resta (Chiarelettere)

Oggi ventinove maggio a Parma si è tenuta alla presentazione del libro abolire il carcere una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini
Abbiamo al microfono Luigi Manconi che uno degli autori di questo volume
Un volume che termina con questa frase questo libro vuole portare vicino a noi è una realtà intollerabile per contribuire
A superarla
Perché il carcere è un luogo che simbolicamente viene tenuto lontano dai centri cittadini affinché nessuno dei due
Una costruzione materiale comunisti tutto
Che
Da ormai vicine
Gli anni
Viene edificato fuori dalla cerchia cittadina fuori dalla comunità urbana
Sempre più lontano cioè dallo sguardo degli abitanti della città
Il carcere deve essa allontanato da quello sguardo il carcere non deve essere visto
Quindi lo si fa lontano
Perché così facendo si contribuisce a rimuovere dalla coscienza dei cittadini
L'esistenza di questa istituzione così crudele e allo stesso tempo così inutile e però
Spostando il carcere fuori dalla città
Si aiuta il cittadino a ignorarlo
Perché il carcere davvero il luogo del male ciò che il posto dove il male
Che evoca in reati unicamente
Ci richiama i diritti
E così intollerabili in mente un'attenta azione per tutti
Il male
Che la gran parte delle persone e noi stessi per il primo
Vogliamo ignorarla vogliamo quindi imprigionare uno quel male il nuovo chiuso che non ci provo chicche non ci solleciti
Che non cito enti
Ecco il luogo del male a tu dici
Il luogo che fa male che non serve annulla di ciò per il quale si dice sia stato creato ed esista
E questo libro è una ragionevole proposta questa sotto titola
Per la sicurezza dei cittadini alternative al carcere
E i dati sono così inconfutabili che davvero è impossibile resistere alla loro saggezza
Basti pensare che nel sessantotto settanta per cento dei casi chi sconta la propria appena interamente in carcere dentro una cella chiusa
Reitera il reato sessantotto settanta per cento dei casi chi sconta la pena in misure diverse dal carcere reiterare il reato
Nel venti per cento dei casi fatte
La comparazione tra quel dato impressionante inquietante è rappresentato dal settanta per cento di recidiva perché sconta la pena in una cella
E quel venti per cento di recidiva perché scontano appena fuori dalla cella e vi rendete conto immediatamente come il carcere faccia male produca solo crimini e criminali
Dei termini cioè un quotidiana attentato alla sicurezza dei cittadini nel libro è citato la fase di Spinelli che dice l'unica riforma possibile abolire il che ha c'era
E poi viene detto che la quasi totalità degli addetti ai lavori è d'accordo sull'idea che il carcere ben essere l'extrema ratio per pochissime persone
Ora in Parlamento però si allungano le pere si aumenta la prescrizione come Venezia
E che in Parlamento non ci sono addetti ai lavori anzi in Parlamento
Ci sono persone che raramente sono dette a qualunque lavoro e quindi
Si dedica un lavoro politico ma ad approfondire le questioni dedicano pochissima attenzione
Dedicano molto attenzione alle pulsioni che circolano
Nel profondo scuro delle ansie collettive in quel profondo oscuro delle ansie collettive c'è la domanda certo di più carcere
Perché era domande irrazionale che vuole per rispondere a altrettante
Bisogni il razionale di giustizia
E questo è il dato di realtà e che nessuno vuole affrontare con serietà e razionalità la questione delle pene
Quando tu dici quasi nessuno degli addetti al lavoro pensa che il carcere debba essere lo strumento ordinario ma lo ritiene solo l'estrema ratio
Non è quasi tutti gli addetti ai lavori tutti senza eccezione lo pensano qualunque poliziotto penitenziario pensa a quello che penso io
E poi le circostanze invece contribuiscono a riprodurre all'infinito questa macchina crudele inutile che il carcere grazie grazie Luigi Manconi
Valentina calderone autrice di questo libro insieme a Stefano Anastasia Federica resta e
Luigi Manconi che abbiamo appena sentito e direttrice dell'associazione A buon diritto Associazione per le libertà
Voi parlate di alternativo alla pena carceraria
Quali sono le possibili alternative
Ma innanzitutto siamo che prima di identificare delle alternative bisognerebbe mettere in atto delle misure per evitare che la gente in Trinca Arzere
Quindi depenalizzare restringere diciamo così l'ambito del penale carcerario il più possibile anche evitare insomma
Di moltiplicare i reati e moltiplicare le pene per i reati
Poi Busiri facciamo un po'agli altri Stati dell'Europa in cui e ci sono un ventaglio di possibilità e di misure molto
Molto più ampie che da noi
Ci sono tutti gli istituti di problema e se non ci sono
Tutte le misure che diciamo così in alcuni casi evitano anche addirittura la celebrazione del processo
Verso l'Italia è stata
Appena introdotto risolutore la messa in prova
Che era stato mutuato diciamo così dalla giusta minorile e quello è appunto una modalità per cui per la persona che viene
Che viene imputata non fa neanche il processo si sottopone diciamo così tramite una relazione insomma viene definito quale potrebbe essere il Po corso l'atto riparativa o che potrebbe che potrebbe compiere nel momento in cui questa messa alla prova appunto da dei buoni risultati il processo è istinto
Quindi
Diciamo così ci sono vari gradini e varie possibilità e in Italia diciamo dobbiamo occuparci prima di tutto di non fare entrare le persone in carcere dopodiché
Cioè ricami sia un problema dell'ergastolo e di molti di quelli molti ergastolani che non accedono alle misure alternative magari per trenta quaranta quarantacinque anni
E l'ergastolo appunto è concettualmente anticostituzionale nel momento in cui si pensa che una persona attraverso la pena che dovrebbero educarla però non sarà mai abbastanza l'educatore a poter uscire
Tra l'altro avete ricordato in questo dibattito che nella Costituzione
Non si fa cenno al carcere
Non parla di carcere parla di pena
Bene criteri pura quindi quindi il il costituente ricostituente chiusure figurano una serie di misure una serie di possibilità ecco in carcere sembra che l'unica possibilità sia il carcere
E veniamo qui a
Ciò che lo Stato investe nelle varie prospettive oggi in Italia quali sono le percentuali investisse sul carcere perciò attuali investisse sulla invece di sulle misure alternative diciamo che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che gestisce tutto il sistema
Appunto punitivo e carcerario e non solo
A più o meno un bilancio di tre miliardi di euro l'anno
E di questi soldi la maggior parte la stragrande maggioranza quasi il settanta per cento sono destinati al personale e di questo personale la maggior parte composta da agenti di Polizia penitenziaria
La parte invece destinata
A le persone e quindi di ufficio che si chiamano uffici di esecuzione penale esterna che sono quelli che dovrebbero che devono organizzare tutta la serie di misure alternative equity dalle relazioni
Che devono fare per i magistrati alla e creazione del programma che queste persone che sia un
Un'assistenza sociale piuttosto che vari servizi piuttosto che lavora all'e sterno insomma
L'amministrazione penitenziaria dedica a questo capitolo per me così importante di bilancio solo il due virgola cinque per cento delle risorse virgola cinque per cento con una forza quindi con degli uomini delle donne che
Lavorano per questi servizi di mille cinquecento quindi contro i quaranta mila e oltre agenti di Polizia penitenziaria in servizio pagati dal Ministero
Ci sono solamente i mille cinquecento persone con scarsissime risorse
Ovviamente questo è un lavoro molto dinamico perché questi assistenti sono assenti sociali principalmente
Lavorano sul territorio nel territorio quindi hanno bisogno di macchine hanno bisogno di benzine hanno bisogno di mezzi hanno bisogno e di poter telefonare ecco spesso allora non è consentito neanche dall'ufficio a fare una telefonata al cellulare perché non hanno i soldi per pagare la telefonata cellulare
Quindi
Con mille cinquecento persone con il due virgola cinque per cento di risorse come si può pensare di cambiare effettivamente questo paradigma che escono la mente carcerario e tutto incentrato sul rinchiudere le persone mentre non del speso niente perché queste persone possano stare fuori
E fuori il posto dove torneranno perché non stanno in carcere per sempre parte appunto gli ergastolani di cui parlavamo prima no non c'è un'idea che qui si possa veramente chiudere la porta a chiave e buttare la chiave queste persone torneranno primo poi in mezzo a noi in mezzo a quelli che non hanno mai commesso reati e saremo noi e siamo noi i primi se ci pensiamo bene a volere che queste persone abbiano delle diverse opportunità
Per la nomina con forte
Questo è un libro si è detto razionale che propone cose concrete
Quale
La scaletta mio padre il capito prima la depenalizzazione contemporaneamente la dei carceri Zazie un e poi lo spostamento di risorse
Dalla sistema del carcere al sistema delle misure
Alternative e della giustizia riparativa avesse immaginato della tempistica rispetto a questa proposta
Lì ci vorrebbe solamente volontà nel senso che appunto ci sono delle cose che possono essere fatte subito un altro dei punti che per noi fondamentale lo scandalo enorme
Rappresentato dai bambini dai zero ai tre anni che hanno la possibilità
Da legge adesso insomma in alto fino a sei di rimanere in carcere con le tenute con le madri detenute quindi
Bambini piccolissimi che non possono essere affidati a nessun altro parente perché magari non hanno nessuno comunque perché la madre siete Larry con sé
Però di questi bambini in carcere in Italia attualmente sono neanche sessanta quindi si parla di sessanta bambini che per i primi tre anni la loro vita al momento fondamentale per tutti insomma quell'età ovviamente si trovano costretti a a vedere agenti con lo sbattimenti delle chiavi la battitura dei Ferri la porta è appunto la porta i cancelli che si chiudono e dietro di loro e in una situazione di promiscuità con altre mamme in mini con altri bambini se
Si va a vedere dentro alle sezioni sono dove ci sono gli asili nidi e si vedono questi bambini e queste madri è un qualcosa di di straziante l'appunto non stiamo parlando di milioni di persone stiamo parlando di sessanta bambini con sessanta mamme
Allora cosa ci vorrebbe
La è stato approvato poco tempo fa un provvedimento
Per la costruzione di case famiglia per a questo scopo e sono quindi case-famiglia che potrebbero
E con una diversa gestione insomma anche senza sbarre quindi senza porte che si chiudono insomma come sezione protetta che sarebbe molto più decorosa questa rete è stata approvata è passata ma non è finanziata quindi è una legge che non ha una copertura finanziaria
Ora cosa ci vorrebbe veramente non abbiamo le risorse per risolvere il problema di sessanta bambini ecco questa sarebbe una delle cose che potrebbero essere fatte immediatamente ma come potrebbero essere fatte immediatamente tutte le altre che
Citavi prima tuo solo che
Non c'è la volontà non c'è la volontà di decidere di non innalzare come dire come se fosse la una gara a chi
A chi propone di più no o sto introduciamo questo reato quello il reato viene bene questa legge fatta bene solamente se pensiamo al massimo della pena che possiamo che possiamo immaginarci non è questo non è così ma
Ecco forse
Tutte le cose che non vi sono possono essere fatte tutte quante insieme se ci fosse la volontà di farlo il cambiamento culturale che serve per mettere in atto queste cose ecco forse quello sarà il processo più lungo e più difficile grazie classe forense nel calderone
Lavoravo si Assessore ai Servizi Sociali della comune di Parma
Organizzatrice con il suo assessorato di questa
Serata perché avete voluto quindi Luigi Manconi perché avete voluto parlare dell'abolizione del carcere
Beh perché questo libro un libro eccezionale di una semplicità ed una chiarezza disarmante rispetto a questi temi l'aveva appena letto e l'Associazione
E veramente radicale mia però ha promosso insomma questo presentazione del libro e io ho voluto organizzata come Assessorato credo che un momento di riflessione su temi del genere sia ora di di cominciare noi come Comune facciamo già una serie di iniziative come con il carcere abbiamo un protocollo io danni anche prima come tecnico
Tecnico dei servizi sociali prima di fare l'assessore quindi seguivo già anche da tecnico tutte queste parti
Ma la frustrazione anche quello che può fare un ente locale per un carcere
Come quello di Parma è una voce sola ventuno bis assistiamo in carcere di massima protezione è una goccia nel mare perché qualche qualche aziono sportello DD e mediazione culturale è un un garante nel carcere
Qualche attività ricreativa cresciamo organizzare più qualche borsa lavoro perché il grosso delle borse lavoro le facciamo comunque con una con l'Uepe con gli uffici di esecuzione penale esterna
Sono una goccia nel mare quindi io non ho la sensazione
Come ente locale come amministratore come Comune di poter avere un qualche senso rispetto alla logica di
Rieducazione di un carcere gli aspetti che invece mi interessano di più sono quei
E che vanno a muovere una cultura e questo libro introduce i temi che più mi interessa non nel senso che davvero rispetto all'istituzione carcere bisogna incominciare a domandarci cosa può essere l'alternativa
Troppo farcene andare dietro a quella che è la cultura dominante l'idea che bisogna punire chiudere buttar via le chiavi dell'Arcella perché sappiamo che il carcere
Non restituisce cittadini migliori non restano per sempre in carcere quindi dobbiamo porci il problema di quando escono di come sono quando escono allora se il carcere
Non rieducativa produce solo ulteriormente criminalità bisogna cominciare a domandarsi se c'è un'alternativa
Abbiamo promosso anche un incontro con Gherardo Colombo io vorrei nei prossimi anni riuscire a
Attirare l'attenzione su queste riflessioni perché non se ne parla abbastanza perché un tema scomodo ante ma che non porta nessun consenso è un tema
Che è più facile invece affrontare dal punto di vista anche politico ad a tutti i livelli assecondando quella che è che è un po'il sentire comune cioè quello per reprimere non voler vedere punire chiudere in carcere credo che invece
Ci vuole un po'di coraggio affrontare questo tema dal punto di vista
Ecco rischia di essere una goccia nel mare anche questa attività diciamo così pubblicistica nel senso che in questo anche in questo dibattito è emerso
Questo combinato disposto tra l'opera dei mezzi di comunicazione di massa l'opera della politica nel
Per per fare questa cultura del carcere numerose unica soluzione possibile che fa
E purtroppo purtroppo è difficile scusi tutte tutte le volte che si vanno ad affrontare temi scomodi insomma difficile affrontarli in dal punto di vista mediatico culturale ma perché perché i temi che vanno che vorrebbero andare a cambiare la cultura sono temi difficili da trattare e credo che comunque bisogna insistere insistere e riprovarci e perché perché in queste cose ci si deve credere basta inutile
Cioè il c'era poca gente anche stasera ma perché è un tema scomodo perché l'organizzato io come Assessore quindi
An e quindi è più facile cogliamo l'Assessore della Giunta
Pizarro ottiche ha vinto
Inaspettatamente questa è una cosa che a questa Giunta viene fatta pagare
Certo con il silenzio e boicottaggio di un'iniziativa in modo che non si sappia nulla di tutto quello che facciamo questo è un po'
è un po'quello che è vivo lo dico in modo sì
Sono sono abbastanza delusa da tutti questi aspetti perché credo che un tema come questo che riguardi tutti dove c'è un parlamentare del del PD hanno è una persona che il Presidente della Commissione per la tutela dei dei diritti umani del Senato
Meritava comunque un'attenzione da parte della città
Grazie grazie alla con la Russia
Marco Maria freddi e segretario dell'associazione liberamente la ricade di Parma che a promosso questo dibattito che come abbiamo sentito dall'assessore lavora Rossi è stato poi organizzato dall'Amministrazione della comune di Parma
Cosa dire di questo dibattito
Ma guarda io sono estremamente felice di questo di questo piccoli evento che sarà premessa di quello che noi stiamo organizzando qui a Parma che sarà
Il secondo incontro che faremo come Nessuno tocchi Caino
Poiché noi crediamo che sia importante portare a compimento qui a Parma tutto un percorso che partendo dalla pena di morte termini propone in quello che dovrebbe essere l'atto finale per noi
Che è quello proprio dell'abolizione del carcere come
Frontiera ultima nostra ed è per quello che noi stiamo lavorando ormai da tanti mesi attorno a questo progetto
E finalmente il ventiquattro di ottobre si realizzerà con questo incontro qui a Parma
Quindi questo dibattito su la presentazione del libro di Luigi Manconi Stefano all'asta sia Valentina calderone e Federica resta
Abolire il carcere una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini è una specie di aperitivo
In vista di un convegno che si terrà qui a Parma sull'abolizione della carcere
Un'ultima cosa soltanto tutto questo nasce anche con l'intenzione di voler raccogliere tutto quello che sarà originato da questo tavola rotonda a cui parteciperà
Senz'altro Sergio D'Elia parteciperà Rita Bernardini mi auguro che di averlo di oscurità di anche di Marco Pannella lo stesso Luigi Manconi sotto la sua disponibilità
Stiamo attendendo conferma da altri relatori perché ne vorremmo portare proprio questa esperienza al congresso di Nessuno tocchi Caino del prossimo dicembre
Nella speranza che
Questo
Molto radicale modo di
Pensare a
Un nuovo sistema carcerario tra virgolette possa diventare una battaglia radicale
Grazie a Marco Maria freddi e un saluto da Emiliano Silvestri