"Dalla fine della Jugoslavia al ritorno dell'Italia in Istria, Fiume e Dalmazia"

Ormai siamo per iniziare
Noi
La
Magari
Allora ecco se prendete posto e caso mai si chiude la porta per cortesia io pregherei di prendere emotivamente
Oppure lasciar sentivo lasciare aperto per respirare però
Allora Savignano Daniele sino quegli elementi umani
Preghiera di non fumare lasciamo apriamo le porte per far passare un po'd'aria
Siamo troppi per respirare bene ma
Meglio avere Galdo essere in tanti
Che stare al freddo impone
Bene
Allora mentre
Massimo
Tua io pregherei tutti gli amici che sono qui sulla sinistra di prendere posto del
Non era in aula
Allora
Roberto
Allora cari amici è che io pregherei diamo il via
Alla nostra manifestazione
Pregherei di prendere posto
Che prevede numerosi numerosissimi interventi saranno tutti interventi contenuti nel tempo ma saranno saranno numerosi proprio perché questa manifestazione vuole avere un significato di coralità
Ne abbiamo scelto la data odierna
Del quattordici di gennaio
Perché domani è previsto da parte del governo italiano il riconoscimento della Croazia ed è la slovena
Noi abbiamo ribadito più volte lo ribadiranno poi tutti gli illustri
Amici e camerati che sono qui con noi questa sera qual è la nostra posizione non contestiamo affatto il diritto di nuovi Stati di sorgere riteniamo che la dissoluzione della Jugoslavia che fu invenzione antitaliana concepita contro gli interessi morali storici strategici dell'Italia nella rete a dico non possa che essere salutata con favore da parte della destra italiana ma riteniamo che i diritti altrui non possano essere sovrapposti ai diritti dell'Italia e che quindi non possono nascere nuovi Stati che inglobi no italianissima e terre di Istria di fiume e di Dalmazia
E che pertanto il nostro governo dovrebbe
Abbinare a un eventuale riconoscimento di queste nuove realtà la volontà e il coraggio di rimettere in discussione quei trattati il trattato di pace del quarantasette con il diktat e il trattato di Osimo del settantacinque
Quegli atti politici sottoscritti e imposti dalla defunta politicamente Jugoslavia che hanno decurtato l'Italia di terra e di storia di tradizione
E quindi noi vogliamo lanciare un monito ecco perché abbiamo chiamato tanti amici che poi presenteremo nella successione di rapidi interventi che avremo delle associazioni decimali dei dalmati
Degli istriani esponenti del Movimento Sociale Italiano esponenti del combattenti Smoke
E ovviamente bisognerebbe salutare i tanti presenti sono numerosissimi io ringrazio tutti quanti perché vuol dire che questa battaglia
Nazionale per una battaglia del passato una battaglia reduci mistica ma una battaglia moderna attuale sentita che noi abbiamo l'orgoglio di essere stati soli a ricordare agli italiani e a riproporre
A parte i camerati e gli amici che sono qui e che appunto presenteremo dopo io ne saluto tanti che sono qui presenti con noi oggi chiedo scusa ovviamente
Per le omissioni inevitabili che vi saranno perché ce ne sono tanti sparsi nella sala fuori che non riescono nemmeno a trovar posto visto l'afflusso che c'è stato
Ma io ecco voglio salutare innanzitutto ma anche altri la Medaglia d'Oro Cobolli che ce l'ho con la sua presenza
Eroi di Capodistria che non poteva far mancare il suo apporto la Medaglia d'Oro Zanardo la signora che qui rappresenta altre pagine di storia e ci sono tanti esponenti delle associazioni combattentistiche dopo a nome di tutti parlerà Cesco Giulio paghino come presidente dell'Unione dei combattenti della RSI
Ma io voglio
Salutare e ringraziare Maletta che con Casillo e tutti gli altri camerati rappresenta lana ma l'associazione dell'Armani inizia voglio salutare il camerata Lodoli che insieme ad altri camerati rappresenta ai combattenti di Spagna e così tanti altri è arrivato poco fa il rappresentante della RAI che ha portato l'adesione di quest'altra associazione importantissima la ringraziamo moltissimo per la sua adesione vi sono tantissimi altri esponenti del combattenti ISMU dell'eroismo della storia nazionale che mi son tanti come metodo c'è l'italiano rappresentiamo e quindi la signora
La signora vale schizzare a il cui marito ucciso dai partigiani e che quindi ringraziamo per la presenza e tanti altri ancora vedo qui tra di noi l'onorevole generale soprattutto Ambrogio Viviani tecnico noi
Sono c'è anche tanti altri esponenti non solo della nostra tradizione politica manca la lezione combattentistiche Acer senatore Aimone finestra che ringraziamo per la presenza
L'adesione che ha combattuto in quella terra che sul Secolo d'Italia ci ha dato una tenore testimonianza e ci sono altri dirigenti del partito il segretario dalla Federazione romana Teodoro Buontempo che salutiamo e ringraziamo
E e tantissimi altri c'è l'onorevole Domenico Gramazio segretario generale del Cis
Che ha portato l'adesione di questa associazione che già tanto ha fatto l'associazione informazione sociale l'associazione cattolica il segno d'Italia l'associazione culturale punto fermo gli amici del Comitato giovani polisti e Dalmazia che sono venuti da Napoli l'associazione
Quarto tempo
E tantissimi altri e chiedo scusa ripeto per coloro che non saranno stati citati me ne scuso perché siamo veramente tanti ma veramente questa manifestazione deve acquisire il valore di questo monito al governo
Io chiusa questa carrellata darei subito la parola a un uomo che ha avuto una grande parte in questa iniziativa perché sulle colonne del Secolo d'Italia il trenta dicembre è stato il primo a lanciare un appello per questa iniziativa
Al suo appello ne sono seguiti tanti altri e ce ne sono tanti altri appunto da finestra Pozzo anche camerata Gianvenuti che saluto segretario di una sezione romana Trieste Salario e che era stato condannato a morte di Tito
E che simbolicamente rappresenta la tenacia del mondo nostro che ha vinto di fronte al fallimento di Tito dovevo Solaria e del comunismo però dicevo il primo appello è venuto da Nino dedotto a tutti quanti voi ben noto
Istriano combattente decorato
è un uomo che fa parte della storia del presente e del futuro del nostro movimento a te la parola vino
Gentili signore
Camerati di sempre signori
Il mio animo integralmente istriano
Sin dal profondo di tante generazioni
E vibrante mente grato a Gianfranco Fini
Che fortemente ha voluto questa manifestazione
Come tappa essenziale
Della nostra non facile battaglia
Ideale per la nuova redenzione della patria
E intendo dedicare
Il mio primo salotto
Al Capo dello Stato
Grazie presidente
Lei ha già vinto la grande sfida
Contro le spire della viltà e dell'ipocrisia
Confidando nella sua autorevole attenzione
Per questo nostro incontro
Ora io invito questa qualificata Assemblea
Ad alzarsi in piedi
Però un minuto
Di pensoso silenzio
In memoria delle centinaia di migliaia
Di caduti ioni era di ogni regione d'Italia
Che fra il mille novecento e quindici e il mille novecentodiciotto
Hanno versato il loro sangue sul Piave
Lungo l'intero corso dell'Isonzo sino alle tormentate pietraie del Carso per far sì che il tricolore trionfa se in libertà
Non soltanto a Gorizia Trieste ma sorpasso pretorio di Capodistria sulle terre citare civica di Fiume sull'Arena di Pola Suzzara interrati Dalmazia
In memoria dei caduti
Dal secondo conflitto mondiale
Negli scontri frontali sul mare nei cieli contorno l'accozzaglia di serbi croati e sloveni
Nella fornace balcanica di barbarie di odio
Sino alle disperate difese del mille novecento a quarantacinque della decima Mas del battaglione San Marco
Del battaglione San Marco
E Tagliamento del reggimento Istria comandato da Libero Sauro
In memoria delle decine di migliaia di italiani trucidati né non antiche case venete per lo più civili disarmanti
Ho martirizzati nelle tante Foibe che stanno lassù oggi come altrettante assente nell'editoria inattesa dal giorno aveva riscosso
Allora anche in memoria dei quattro giovani aviatori in missione di pace colpiti dell'oro bianco elicottero come la pressione premeditata e deliberatamente mirate
Riposo vi prego
A Trafalgar vestita da centrali
Che hanno accompagnato
Mi ero proposto
Di non lasciarmi sopraffare
Dalla commozione
Assumendo la responsabilità di aprire questa grande manifestazione ma non sempre agevole Ra frenare l'onda emotiva che ci pervade
è il vostro entusiasmo vitale la misura di quanto fosse necessario un appuntamento come quello odierno
Ora il mio primo appello
Rivolta ai miei conterranei
Alle famiglie di quei trecentocinquanta mila e più due esuli che nel mille novecento a quarantasette sono stati costretti ad abbandonare tutti i loro averi per non rinunciare
E a rinnegare la propria italianità
Io so con certezza
Poche quelle famiglie tutte quelle famiglie
Hanno conservata negli anni di padre in figlio lo stesso orgoglio e la stessa dirittura morale di quella scelta
Ma ora che in queste nostre terre
Vengono cioè in quelle nostre terre purtroppo vengo no
Messi a soqquadro
Con furia selvaggia
Valore inestimabile di natura artistica culturale storica con l'incendio di biblioteche millenarie
è la profanazione di molti cimiteri ora io vi dico cari conterranei non basta
Non basta l'orgoglioso silenzio
Ora è necessario che ogni seria
Ogni figlio ma ogni dalmata offra un segno tangibile di partecipazioni agli eventi che si susseguono
La colpevole inerzia di un governo in dissoluzione non deve dare al mondo l'impressione che tutti siano disposti a dimenticare
Noi dobbiamo proclamare ad alta voce
E isteria in Dalmazia a Fiume Aldina delle vesti Aliberti razziali farla sloveni serbi e croati ce lo stilista intatta e dirompente
Un determinato problema esclusivamente italiano è esclusivamente Italia
Un secondo
Io voglio indirizzare a tutte le famiglie italiane
Non c'è casa di città o di campagna
Dall'Alto Adige alla Sicilia
Che non conservi
Magari buttata
In cantina in soffitta
Qualche cimelio o qualche ricordo di qualcuno un nonno un padre
Appartenente alla famiglia che abbia fatto la guerra ora perché è tanta noncuranza da parte di troppi discendente
Sarebbe sufficiente a riportare alla luce quel lembo di tricolore
Che c'è sempre immondi decorazione immondi diploma in ogni foglio reggimentale
Un tempo non molto lontano
In ogni casa italiana
Esisteva una bandiera tricolore
Che veniva riposta ordinatamente per essere esposta in occasione delle grandi ricorrenze nazionali
Allora come il dilagante consumismo c'è ormai nelle case di tutti cioè l'eccessivo è superfluo ma non c'è la bandiera della patria
Il tre il colore è assente e molto spesso persino dagli edifici pubblici
Uno straccio di bandiera
Salta fuori qua e là soltanto in occasione di qualche vittoria sportiva
Lo signori e signora
Quanti signore e signori Julio cominciato qui signor signora
Quale è più suggestiva
Quale più suggestiva
Partecipazione si sarebbe potuta attuare
Nel giorno dal recente
Recente
Abbattimento del nostro elicottero in missioni di pace
Barbaramente colpito in volo se non quella di poter esporre ad ogni finestra il tricolore assegnato di lotta
Tanto i funerali di Stato
Sono oramai unicamente vane parate
Di malaugurio
Io ho chiuso perché tutti dovrebbero parlare
Siamo in dodici parleremo prova traccia per a chiunque di voi
Anzi
Io invito i miei coloro che faranno dopo di me
Di invitare qualcuno
Di questi
Gli italiani chiede a gliela leggo
Allora
Chiudo
E a chi
Io chiudo perché il mio compito a quello di questo iniziale appello
Io appartengo io ho la fortuna una sfortuna si guardano a Farina graficamente
Di aver partecipato a tutte le tappe diversa trovammo dramma istriano e Dalmat
Ho vissuto la felicità
Delle ore in cui durante il fascismo noi avevamo nelle nostre terre col tricolore da corrente
E facevano paura persino ai popoli cosiddetti più grandi come l'Inghilterra come l'America
Però il punto di cacciare un ministro degli Esteri
Dal no il nostra paese Vieste è Vieste ingresso
Ho vissute in armi tocca la guerra combattuta con il grande miraggio
Di salvare i nostri confini orientali perché noi istriani e dalmati comprendevamo
Quanto fosse importante salvare quei confini per salvare tutte al resto dell'Italia Ennio
Io l'ho vissuta interamente anche questo triste dopoguerra
Che noi gli abbiamo in cui noi avevamo sofferto più ancora di quella che ha possano comprendere i nostri confratelli di altre regioni
Perché non è tanto il bisogno perché gli istriani hanno saputo lavorare sodo danza potrà sistemarsi con il loro lavoro ma a quel dolore psicologico
Che il nostro padre Dante a indicatori italiani ed è sempre il più grande dolore che sia della vita quello di rimpiangerlo il luogo natale
Amici signorina camerati io ho detto quello che dovevo dire ricordatevelo appelli ai conterranei dall'Italia facciamo che le loro voci comincino a farsi sentire
Migrazioni lo ricorderò per le parole
Sentite sincere come sempre ci ha rivolto saluto intanto altri dirigenti esponenti che c'hanno raggiunto il senatore Nando Signorelli dirigenti nazionali la morte baci Limido Laffranco la segretaria nazionale femminile del movimento sociale onorevole Evelina Alberti
Ed aveva subito la parola all'onorevole Cesco Giulio Badino presidente onorario del Movimento sociale ma soprattutto presidente nazionale dei combattenti dalla Repubblica sociale italiana
Rispettando siamo
Commilitoni e camerati
Voi
Che avete vissuto I seicento giorni della Repubblica sociale
Al solo pensiero
Dico come ci si ribellano l'otto settembre proprio in difesa della degli attica isterica e Dalmazia
Con i reparti più validi nostri dalla decima tagli aumenta la Venezia Giulia
Non ne è a voi che mi rivolgo perché valori come io stessa ho al solo pensiero Cicco muoviamo
Ritorniamo a quei germi tastoni essi a quell'entusiasmo a quel momento in cui veramente ai ci sentivamo ancora qui detersivi dagli altri e non sapeva non reagire
Lei ricorda anche c'è ai ciarpame e ai siamo Vaglieri farli Clò questo messaggio
Non siamo soddisfatti quello che abbiamo fatto noi Mazzarri case sette a deserta maestri Ethan laziale si attende qui Castelli è è anche il no
Cornell Astral fa alzare
No io uscirei ma apre ai cedervi
Mastronardi Anna Zapparoli bella battaglia la sapremo perché altrimenti Senna un sapessimo elegia qua è stato significherebbe che siamo dei pazzi antichisti che siamo degli atti che non siamo degni di essere fascisti è italiano
Ci sono pervenuti molti messaggi ne leggerò però soltanto due scelti emblematicamente il primo ovviamente del segretario nazionale del Movimento sociale italiano impegnato anche oggi in quel lungo giro d'Italia che lo sa portando in ogni regione ad arrivare a nostra Fiamma rilanciare il nostro partito è oggi il Molise per altre manifestazioni altri incontri
Segretario nazionale onorevole Fini
Al quale dobbiamo sottolinearlo si deve il rilancio di queste iniziative il grande meraviglioso corteo di Trieste che con mele tanti altri camerati abbiamo tenuto le tante manifestazioni di italianità si devono a questo impulso di ripresa nazionalista e nazionale
Sotto la guida del movimento sociale italiano tenuta parole fine lo definì ci manda questo messaggio cari camerati la nostra iniziativa odierna si ricollega le quarantennale battaglia missina
Che ci ha visto a Trieste e recentemente a Capodistria e domani ci dovrà vedere in Istria al fiume in Dalmazia per l'Italia e con l'Italia Gianfranco Fini
E poi di un'altra generazione un'altra medaglia d'oro la Medaglia d'Oro Alessandro Toniolo Oni che ci manda il suo messaggio la sua adesione la sua solidarietà e lo ringraziamo perché al vi sono legate altre pagine di eroismo a Nettuno
Ora darei immediatamente la parola per due brevi saluti rappresentanti dell'associazione l'informazione sociale l'avvocato Proietti che ho visto affacciarsi prima
All'onorevole Domenico Gramazio segretario generale del Cis pre-gara intanto nove Gramazio di prendere la parola pregherei l'avvocato Proietti divenire
Ma
Noi del Centro iniziative sociali devo ricordarlo voglio ricordarlo come lo abbiamo fatto nella lettera inviata Maurizio Gasparri che ha ideato e voluto questa manifestazione
Il quattro novembre mille novecentonovantuno abbiamo fatto
Insieme a Roberto Menia
Insieme Aimone finestra insieme ad Alberto Baldoni
Una manifestazione proprio per sensibilizzare il nostro mondo a Roma sul problema dell'Istria sulle della Dalmazia e ci siamo recati in quella giornata di pioggia all'unico monumento che c'è
Ai Dalmati e agli istriani e quelli infoibati nel vecchio quartiere istriano dalmata
Sulla via Laurentina e li abbiamo deposto una corona d'alloro caro Gasparri
Il significato di questa manifestazione che è voluto e al quale tutti noi abbiamo aderito con entusiasmo
Vuol significare che Roma anche a Roma dopo il bombardamento ideologico che ha fatto dimenticare i diritti degli italiani ci sono migliaia di italiani che solo in questa battaglia e si riconoscono in questa battaglia beh saremo al fianco
Tuo caro Gasparri e dell'amico Menia che è andato per primo unico a Gorizia far sventolare il tricolore per dire che quelle terre appartengono al sangue degli italiani e all'Italia
Quindi grazie a tutti i camerati che hanno aderito e il nostro impegno a continuare questa battaglia che deve essere la battaglia per l'italianità dei nostri delle nostre terre e per ritornare a far sventolare il tricolore
Non solo a Trieste ma in tutta l'Istria e la Dalmazia viva l'Italia viva gli istriani
La parola grazie Gramazio all'avvocato io Vietti presidente dell'associazione informazione sociale
Sono francamente emozionato
Penso come la gran parte di voi
Di prendere la parola
Questo convegno
Ringraziando
Maurizio Gasparri e la direzione nazionale del partito di aver pensato questa manifestazione sono emozionato dicevo perché
In questi giorni e anche in questo momento in questa manifestazione si sta concretizzando quel passaggio di testimone che idealmente quando è nato il movimento sociale italiano
I fondatori di questo partito pensavano e ride ipotizzavano forse sognavano sarebbe avvenuto
Dopo
Quaranta cinquanta quarantacinque anni veramente Boy da quella conclusione di quella brutta guerra
Persa sul campo ma vinta nelle idee di quella brutta guerra
Che ci ha tolto quelle terre che sono sacrosante mente Italia passaggio di testimone
Che Roberto Menia ha voluto simboleggiare nei giorni scorsi quando è andato a fare di nuovo Rispo intonare su quelle terre il tricolore italiano
Passaggio di testimone che sicuramente pesa per noi Giovanni di questo partito di questa idea che pesa e che far tremare veramente porsi perché oggi quando crollano le bandiere rosse del comunismo non dobbiamo dimenticare che questa ideologia che assassinato nel mondo milioni e milioni di persone è crollata anche e non credo in maniera
Marginale
è crollata anche per la predicazione di tanti militanti anti-comunisti in tutta Europa ed è crollata anche per la predicazione di quel militanti anticomunista e dell'idea che fu sempre Giorgio Almirante
Ed oggi quando noi
Siamo pronti a riprendere quel testimone
Diciamo che dobbiamo fare
Da giovani un giuramento
Riportare su tutte le terre italiane su tutte le terre dove la storia aveva imposto il nostro tricolore riportarlo sconfiggendo quell'infame ditta
Ce lo chiede il sangue il cuore e la storia speriamo di esserne pronti grazie
Grazie all'avvocato Proietti tra gli altri esponenti che sono giunti voglio salutare geologo il camerata Marcon che è venuto da Trieste e lo ringraziamo
Che è rappresentante dei combattenti dalla Repubblica sociale che ha raggiunto ci siamo visti venerdì a Trieste per un'altra manifestazione ci ricordiamo oggi
Saluto anche il senatore Pontone dalla segreteria nazionale del partito l'onorevole Giulio Maceratini non so forse altri quando rivedremo
Adesso do la parola a un rappresentante del mondo del vero giornalismo e della della cultura perché l'apporto dalla cultura del giornalismo questa battaglia non poteva mancare di oggi rappresentato qui tra gli altri da Franz Maria D'Asaro una firma tutti nel Clara e soprattutto qui in veste di vice presidente del Sindacato Liberi scrittori
Grazie
Amici e camerati
Sono molto contento di non essere qui soltanto dal titolo personale
Quale vicepresidente del Sindacato Libero scrittori italiani perché avendo notato fra gli intervenuti fra i presenti il segretario generale nostro carissimo amico Francesco Grisi penso di poter
Penso di poter allargare questa nostra solidarietà a a questa riunione ma sono ancora più contento di ricordarmi in questa occasione Caro Nino ventotto ricordando gli anni lontani di quando
Comincio il nostro sodalizio sono molto contento di ricordarmi anche di essere un profugo d'Africa e credo di poter portare anche il pensiero e la solidarietà dei profuga
Non basta vedo seduto in seconda fila l'amico Bonanno che rappresenta la gente di Malta abbiamo anche in altre
E allora tutto questo mi fa pensare quanto il vostro ardore che esplode in questa sala
Non deve limitarsi ad alimentare questa fiamma e la fiammata anche del Movimento Sociale Italiano ma dobbiamo entrare in una fase come dire operativa persuasiva documentata storicamente perché oramai è l'ora di cominciare a fare i conti non soltanto con i sentimenti che ci vogliono non soltanto con la passione che ci vuole ma anche con i dati della storia con i dati del diritto internazionale con i dati di tutto quello che noi possiamo far pesare a quello che non fu il tavolo della pace ma fu il tavolo dell'ignominia del diktat
E allora come prima cosa abbiamo qui l'onorevole Tremaglia che rappresenta quella bella pattuglia di nostri parlamentari che su questo problema sicuramente ci daranno delle grandi soddisfazioni allora la prima cosa da dire questo ignobile governo
è che se spende essere un centesimo delle parole che hanno speso in favore dei palestinesi
Ma io l'appoggio ai sacrosanti diritti dei Dalmati denti umani degli istriani forse non saremmo a questo punto
Allora i tempi sono limita Aly limitati quindi bisogna bisogna stringere molto io credo onorevole Tremaglia
Mi sono mi sono avventurato in un piccolo excursus di diritto internazionale giorni fa sul Secolo che la prima cosa da fare e dimenticarsi di Belgrado
Perché ora non abbiamo più a che fare con Belgrado
Adesso abbiamo a che fare con Zagabria e Columbian e stiamo attenti stiamo attenti alle facili illusioni della solidarietà con la Croazia ma merita la Croazia per tutto quello che sta soffrendo da parte dei serbi ma ricordiamoci che avremo attacca da fare col loro per fare i conti per l'Istria e la Dalmazia
Non dimentichiamolo
Perché
Nel mio messaggio di adesione a questa manifestazione ho detto all'amico Gasparri
L'ho detto a Luís per dirlo al partito
Che dobbiamo impegnarci da ora in poi
A documentare storicamente tutto quello che è accaduto
Amici la storia non ha memoria quando è fatta dai vincitori io ho ripescato giorni fa
E ho preparato un articolo che ho consegnato e spero che uscirà nei prossimi giorni ho ripescato un libro scritto da un ufficiale inglese che era qui in Italia insieme con i partigiani
Il quale per dimostrare come e perché
La Resistenza non è stata tenuta in alcun conto dagli alleati
Racconta fra l'altro fra virgolette i partigiani stanno raccontando stanno preparando una storia falsa che diventerà avverrà per le scuole dei dei ragazzi italiani del futuro quindi noi abbiamo il dovere di questa contro informazione
E io colgo l'occasione
Di questo nostro momento per ripetere
Che dobbiamo fare in questa opera di controinformazione ci dobbiamo impegnare tutti voi prima di degli altri perché ci potete dare delle testimonianze fondamentali
Concludo prima di concludere però
Meno del prodotto
Tu ti sei rivolto in maniera particolare ai tuoi conterrà
Amici facciamo di tutto perché dalla dal Zara da Fiume dall'Istria fino alla Sicilia i conterranei divido ventotto siano tutti tutti gli italiani grazie
Io unisco al saluto di France dato che il mio nei confronti del professor crisi che ci ha onorato con la sua presenza così come saluto reato anche l'onorevole Berselli altro parlamentare del movimento lo celebrano
Ringrazio anche due emittenti libere Tele Tuscolo ed Europa TV che stanno seguendo questi nostri lavori che nei prossimi giorni attraverso gli schermi televisivi che come sappiamo a volte sono più efficaci per raggiungere la gente che resta di gran nelle case
Si fonderanno degli ampi servizi su questa manifestazione
Ma il momento anche dare la parola ai rappresentanti delle associazioni
Che rappresenta le fiumare gli istriani dalmati e quindi è con grande piacere io prego di intervenire dottor Ambleto Ballarini vice sindaco del Libero Comune di Fiume in esilio e vicepresidente della Società di studi
Una
Mio tramite
Anche a nome del Sindaco fa Bietti forzatamente assente oggi ma per motivi di salute
Io porto il saluto di Fiume in esilio
A tutti gli italiani di buona fede adriatica qui convenuti
Consentiteci
Di dividere oggi più che mai
Le nostre speranze
Consolidate dalla nostra storia
Consacrati dai nostri morti
Salvaguardate dal giuramento di Ronchi
Con tutti i giovani del Movimento Sociale Italiano che hanno l'orgoglio e il coraggio di battersi ancora perché giustizia sia resa perché l'Italia ritrovi se stessa
Forse
Qualcuno fuori di qua
Ammalato
Di prudente pacifismo o di vita congenita
Giudicherà
Poco opportuna
Poco saggia
Questa nostra fiumana presenza ufficiale è inequivocabile
Forse qualcuno correrà domani a portare i nostri nomi come già avvenuto sotto gli occhi dei croati
Forse qualcuno correrà dai burocrati del ministero degli esteri
A dire che siamo i pericolosi sostenitori del irredentismo neo fascista
Ebbene amici
Questa gente non sa fuori di qui
E sulle autoblindo e di d'Annunzio a Fiume stava scritto me ne frego
Mandorle amare
Ed è questa la prima domanda
Ma dove ma potremmo portare noi la nostra voce le nostre idee le nostre volontà
C'è qualcuno fuori di qui che ci ascolta
C'è qualcuno fuori di qui che può conservare tutto questo
C'è qualcuno fuori di qui
Che intenda come noi intendiamo
E consideri ancora aperta dopo Osimo
Contro la protervia slava
Contro l'iniquità dei trattati quella questione adriatica
Della quale il fiume rimane ancora nonostante tutto
Una questione veniva è sofferta come una ferita che non si è rimarginata
Io penso che fuori di qui non ci sia nessuno
Agli inizi del mille novecentonovanta
Quando il vento della perestrojka stava finalmente scuotendo anche il sistema comunista jugoslavo
Su mandato
Dei fiumani esuli in Italia nel mondo siamo andati nella città perduta
Confidando più nei miracoli che ne la forza del nostro governo
Volevamo vedere
Se oltre al pentitismo dei rinnegati che stava dilagando
O all'antifascismo cronico di qualche criminale su partite che ancora credeva di dettar legge
Non vi fosse anche un segno limpido e sincero di italianità superstite
Noi abbiamo trovato nella città sconvolta dalla follia comunista
E dalla brutalità slava
Sommersa da una folla incapace di viverla come noi l'avevamo vissuta per secoli
Noi abbiamo trovato dei giovani
Come noi
Senza riserve innamorati di questa nostra grande insostituibile patria
Prima cioè il conflitto serbo croato avesse complica le cose con quella ferocia che ci è ben nota
Noi abbiamo assistito al miracolo dell'italianità che risorge dalle ceneri della sconfitta dell'invasione
E della guerra
Abbiamo assistito al miracolo che si ripete
Il delle Itala gente ricordate Carducci dalle molte vite
Quindici giugno mille novecentonovantuno il conflitto serbo croato ancora doveva scoppiare
Nella cattedrale di San Vito a Fiume gremita di folla il sindaco del Libero Comune di Fiume in esilio ha parlato dopo il vescovo croato di Rijeka
Ebbene
In quella cattedrale
Il nostro sindaco di Fiume italiana
Ha rivendicato con compostezza ma con fermezza
Il nostro naturale diritto al ritorno qui eravamo ha detto fa Bietti qui siamo è qui resta Remo a casa nostra
In altri tempi
In altri tempi per molto meno avremmo avuto forse diritto a una fuori va
Di quei tempi di questi tempi invece
Ce ne siamo andati a testa alta regalando alle autorità cittadine la medaglia dannunziana commemorativa della marcia di Ronchi
Si badi bene
Non era una sfida era soltanto una puntuale confermo
Ci siamo lasciati con l'impegno reciproco
Di aprire liberamente ufficialmente
Una sede per le nostre italianissima istituzioni culturali fiumana
E per quanto poco possa valere come tutti sappiamo la parola croata dopo le quindici tregua
E anche quella serba naturalmente
Noi abbiamo dovuto constatare che nessun croato si era opposto al nostro programma
Nessun croato ha voluto a Fiume ignorare gli esuli siamo ritornati in Italia
E di tutto questo è stato buon testimone allibito quanto taciturno il console generale d'Italia a Capodistria
Siamo ritornati abbiamo riferito puntualmente al nostro governo
Abbiamo riferito al ministero degli Esteri alla Regione Friuli-Venezia Giulia e a quella curiosa e forse inesplorata istituzione privata che si chiama Università Popolare di Trieste
Tutti dico tutti senza tema di essere smentito hanno posto ai nostri fatti alle nostre parole un premeditato quanto ottuso Silenzio
E allora concludo
Forse è fuori di qui come potete constatare fiume italiana non esiste
Forse i fiumani esuli di lingua italiana non esistono fuori di cui
E allora qui
Nelle mani dei giovani del Movimento Sociale Italiano caro Menia
Noi depositiamo la nostra fede e la nostra speranza noi con voi fidiamo in un altro maggiore come disse il nostro inimitabile poeta
Vi sono molte aurore che ancora non nacquero grazie
Ringraziamo Ballarini per questo intervento molto dei decreti dovremmo pregare dal fiume spostandoci all'Istria Capodistria se la Medaglia d'Oro Cobolli volesse onorarci di un suo saluto di un suo breve intervento
Perché egli rappresenta un patrimonio di storia un esempio per tutti quanti eroi
Vi saremmo grati se volesse prenderà la parola
Dalla tribuna forse un emendamento
No teorico
Ecco che c'è in giro
Non era prevista che parlassi
Per ragioni di salute
E di specifica ma di fronte all'invito accetto perlomeno di portare a tutti gli amici Sean qui in sala
Il mio saluto con un abbraccio un ringraziamento all'INPS organizzatori dico extra meravigliosa manifestazione
E esprimere una speranza
Che venga il giorno che si dia giustizia anche interno
Dove cioè alle parole ancora per spiegare un nostro attuale modo di dire
Noi diciamo voglio tornare
E
E il Avolio tornare
Non è soltanto un nostro personale dei siti
Sei metri a qui a Roma è morta mia sorella Italia
Si chiamava Italia battezzata così
Ai tempi dell'Austria nel mille novecento undici da quel grande patriota che era mio padre
Voglio torna o vi va comporta a Capodistria nel nostro cimitero
E io l'ho portata
Quasi non superando che fosse tanto facile l'abbiamo c'è poi tali Perez il riposo eterno in quel
Giorno
Lì davanti ai militari morti ho detto qui voglio tornare anch'io ho primo può morto
No
No
Non sarà anche anni mi rimangono ma io spero dei torna da vivo
Ad ogni modo il muoio tornare no spero poco ho detto prima non è un vedere una volontà per Sean Nale
Noi diciamo poi torna perché noi vogliamo che lei nella nostra terra giorni l'Italia
Non no qual è il piano niente e l'Italia che bene tornare in Istria e listeria credere tornare a essere italiana bene
Siccome non dei tende purtroppo né da me nel da tutti queste vie piogge altri amiche che ciò qui dentro dobbiamo sperare volere che sia l'Italia a voler tornare perciò io finisco viva l'Italia che voglio tornare nelle nostre terre
Ringraziamo queste parole la Medaglia d'Oro Cobolli credo non
Debbano essere chiosata in alcun modo dall'euro la parola a un giovane a un giovanissimo
Appiano Cordignano un ragazzo che molti hanno cominciato a conoscere perché pur essendo molto giovane sedici anni re della Dalmazia vive a Roma a questa nostalgia struggente della sua terra e sul Secolo d'Italia
Secolo d'Italia che sta dedicando ampio spazio a queste battaglie a queste iniziative a queste tematiche
Egli ha ripercorso nei giorni passati una bellissima storia documenta di stima della Dalmazia lo ringraziamo per questa testimonianza e riteniamo che la parola di un giovanissimo si rivolge una benissimo subito dopo la parola parole dalla patria a te la parola
Sono onoratissimo di parlare
Dopo che ha parlato la Medaglia d'Oro
Cobolli
Che praticamente fa rivivere la storia della nostra Istria dalla nostra Dalmazia
Da quando è iniziata la guerra nella ex Jugoslavia io lo sparito sono ritornata lottare attivamente per il ritorno all'Italia di Istria Fiume Dalmazia io sono un ragazzo sedicenne e quando mi sono trovato a parlare discreta Mazzia con altri italiani non missini non quindi
Questi signori che parlavano con me mi hanno detto che questo argomento era un argomento secondario e che erano altri gli argomenti da discorrere e dato per dibattere in questo momento
Ora io mi chiedo e chiedo a tutti gli italiani
Che non sono presenti qui dentro se non sia secondario
Sì è secondario l'argomento dell'Istria e della Dalmazia e di Fiume
E dei territori vedenti quando varie popolazioni di questi territori ed enti fu chiesto di sacrificarsi in nome della patria
E appunto io vorrei riparlare della Baggio di cervello come fu praticamente ricordato nell'altro nell'altra riunione degli esuli a Milano sempre segreto sociale
Mai istriano dalmati abbiamo sofferto per la pace che non abbiamo mai ottenuta e ora siamo di nuovo dimenticati
Ma noi non moriamo noi ci siamo sempre e noi giovani
Siamo sempre in prima linea qui in sala c'è un ragazzo di Spalato di cui noi non facciamo il nome perché e cittadino ancora Jugoslavo
Né opportuno questo ragazzo
Era stato chiamato a fare a partecipare alla guerra in Croazia ma non ha voluto partecipare ed è venuta in Italia in Italia non ha ricevuto l'asilo politico perché con passaporto jugoslavo
Non ha avuto nazionalità in Jugoslavia perché italiano ora dopo il trattato di pace della seconda guerra mondiale si sono appannata salvaguardare solo le comunità italiane di Istria fiume terso e neanche Zara e da quel momento la Dalmazia è stata cancellata come se in Dalmazia mai ci fossero stati italiani come se non fossero mai esistiti quindi a Spalato Ragusa azzarda
Nelle isole riparlo glissa italiani non sono tutelati e stanno diventando dei croati il salto ingrati stanno riuscendo a fare gli italiani che sono rimasti lì dei croati c'è gente priva di cultura perché la cultura croata
Insegna ancora qualcosa da definire
E quindi
I croati gli sloveni che hanno sempre ostacolato e odiato maggiormente italiani
L'Italia adesso si accingono a schiacciarsi definitivamente ha visto che si riferisce Griffith definitivamente da lì sarebbe la Dalmazia
E ora alcuni pacifisti che rimangono fuori da questa sala come è già stato ricordato
Stanno dicendo adesso arriverà l'Europa unita adesso ci penserà l'Europa metterà a posto tutte queste minoranze i confini sono questi non si toccano ora io chiedo che come farà l'Europa pensare a queste a questi argomenti quando i croati e gli sloveni che hanno avuto la sovranità di queste terre hanno continuamente torturato ucciso
Disarmato italiani di Dalmazia l'Istria e Fiume
Nicola Luxardo e tutti gli esuli
In privato tutta la gente ora
La pace non è mai stata ottenuta quindi
Praticamente adesso ci vuole un ritorno dell'Italia ministri in Dalmazia per questo ora concludo
Dicendo che nei miei articoli sul Secolo d'Italia ho scritto che in Istria Fiume sebbene non felicemente italiani sono ancora largamente presenti mente ammazzi agli italiani ci sono sì ma sono sul punto di scomparire definitivamente sono con una fiamma un tempo splendente
Ma che ora anche se diversamente accesa si va spegnendo totalmente per questo sta solo a noi
Sta solo a noi seicento presenti questa sera in questa sala
Sta solo a noi far rivivere prima che sia troppo tardi la fiamma dell'italianità nelle terre orientali della degli atti
Dopo deroghe al sedici anni un giovane anche se un po'più grande
Che ha dedicato un grande impegno a questa causa perché gli triestino ma e soprattutto istriano
Perché tale si sente delle sue radici per la sua identità e come istriano è andato qualche settimana fa a fare quel gesto simbolico
A Capodistria sul palazzo petrolio a sventolare il tricolore a tenere una manifestazione non di partito ma di italianità la parola al presidente nazionale del FUAN Roberto Menia
Chiari tali Camera
Ecco ma io non mi ricordo non mi rivolgo tanto ai camerati di fede e di De questa in questa occasione quanto piuttosto agli italiani Fratelli d'Italia
Perché
Perché per me
Perché per me io mi auguro che si sente ecco perché permette
In questa causa credo fermamente
Nella quale sono disposto personalmente
Credo olimpionico
Allora
Ecco io mi auguro che con questo microfono si senta meglio
Questo è il problema altezza ecco io riprendendo il filo riprendo il filo del discorso
Per me bellissime splendida stupendo essere anche qua in questa in questa serata romana e quindi lontano dalla mia città dove certe cose si sentono di più
Perché con la realtà opprimente di un confine ingiusto e antistorico
Che pesa che incombe su Trieste
E soprattutto in una situazione di una città che è composta
Per un terzo quanto meno da esuli Giuliano dalmati
E quindi una città che ha patito tra l'altro ha avuto un dopoguerra molto più lungo una città che tono Alitalia solo nel cinquantaquattro e che ripeto è composta un tessuto sociale estremamente particolare
E che è una città che testimonia che vive ancora e che sente nelle sue carni lacerazioni profonde per le ingiustizie della storia reca molto bello dico potrà essere oggi a Roma
E parlare con voglia di parlare con voi ed essere tra tra amici tra camerati tra fratelli
Sentire Cobolli eroina
Grida quel voglio tornare che mi diceva mio nonno e a mio nonno
Come un anno che ricordo che ricordo meglio ma i suoi occhi chiavi nelle lacrime ai suoi occhi quando ripensava alla sua lista del podestà di cui io sono innamorato
Tutto ciò che mi è stato trasmesso dal mio nonno da mia madre o da mia mamma che veniva addirittura da corso e quindi andrà profonda Dalmazia
Ecco io porto una testimonianza che quella di un giovane di una generazione che evidentemente è venuta dopo e che quindi queste lacerazioni profonde gli ha vissuto e conosciute soprattutto attraverso quella che è stata la storia della sua famiglia attraverso ciò che è stato raccontato attraverso ciò che ho potuto studiare imparare
è vero quello che si diceva prima vero quello che diceva dato nel nell'Italia di oggi in quest'Italia nei libri
Che ci hanno propinato a scuola aveva storie sono fatto studiare nulla di tutto ciò si sa se non fosse stato ecco per l'impegno devo ringraziare Maurizio Gasparri
Attraverso il Secolo d'Italia mi ha dato la possibilità dato la possibilità a tutti noi di riparlare di fare e di rifare di questo tema dell'italianità dell'Istria di Fiume Dalmazia
Delle nostre rivendicazioni radenti sta possibile in questo momento perché non è follia non sono sogni campati in aria non no no non è follia collettiva quello che ci affratella qua questa sera a gridare con forza a voler credere con forza che è possibile che possibile ridisegnare i confini ingiusti
Ecco io dicevo
C'è storia che parla è la memoria storica del nostro popolo che ci impone di ricordare e ci impone di rivendicare
Non è possibile
Che questo popolo che questa nazione sia dimentico di ciò che ha seminato nella storia nei secoli nei millenni
Un secolo fa il nostro confine etnico era le Bocche di Cattaro
E anche al di là ma diciamo le bocche di
Cattaneo
Ebbene pare impossibile che questa Italia che domani non è un caso che noi siamo qua questa sera i domani riconoscerà le nuove Repubbliche di Slovenia e Croazia
Non si renda conto che a favore del mondo balcanico e slavo
L'Italia è regredita da Cattaro a Trieste
Perché la storia che parla ed è incisa sulle pietre incise in quei leoni di San Marco che ci sono e ci sono alzava i leoni sulla porta di terraferma e i croati e nessun altro non ha battuto hanno abbattuto per per dire che chissà chi l'aveva costruita quella porta
Ed è la vena più di Roma che parla di Ron che che che parla dell'all'arena di Pola che parla di Roma e potrà parlare dell'arco dei Sergi potremo parlare e potremmo ricordare che ne so i corrieri passando dei passando attraverso le strade dell'Istria
E diritti di Caputi vittime Giustino poli di Rubini Home che Rovigno degli oli apparenze anche Parenzo dei dei dei TAR satirica che più Quarnaro o poco quante ne potevo diverte meglio Hortus Megan perché poi ecco i nomi
E Roma che parla è la storia che parla sono le pietre che parlano e allora ecco dicevo se la storia parla è la memoria storica o qualche cosa di profondo che vive poi nello spirito nell'anime la nostra nazione perché la nazione come unità di destino
E allora se se in questa se se ne radicamento profondo nel senso profondo della nostra nazione crediamo allora ecco questa battaglie sono da da da da condurre fino in fondo e da vivere fino in fondo
E attraverso il riferimento alla storia che poi non parla Traverso non parla solamente attraverso le pietre ma parla attraverso la gente attraverso gli uomini attraverso le esperienze di ognuno di noi di ognuno di voi quanta gente c'è in questa sala e quanta gente c'è anche qua con noi
Che testimoniava il che testimonia oggi l'Italia profugo esule qua
Ripensare a quella che è stata la storia dell'ultimo secolo in quella sponda adriatica
Ebbene questa Italia perché dimentica di questa storia perché non parlare dei tanti esodi perché non fu poi un esodo solo perché ci fu il primo è Soverato il primo esodo dalla Dalmazia mia nona posizione mia da Cortona perché Courtois ci fu strappata
Perché fu Trantino purché non ci fu assegnata da dopo già dopo la prima guerra la famosa vittoria mutilata perché era dalmati azioni ci rimase praticamente soltanto Zara con le isole lago sperperare cosa che era un insulto
Gli inglesi francesi si trovano d'accordo diventare la vecchia Jugoslavia questa Jugoslavia che si ripropose sir inventò con titoli con il regime comunista Titina e chi fu e chi fu se non Tito con i suoi colorate con i suoi sloveni che andava delibera talmente ad info i bare l'agenda di privare gli italiani a dare la caccia all'italiano
A a seminare il terrore il panico per costringere gli italiani all'esodo e allora leso dove già il primo ESO del quarantatré mia mamma loro sembrano nel quarantatré poi l'esodo del quarantacinque coi leso del quarantasette da Paul detta e poiché è poi l'esodo e poi leso dopo il cinquantaquattro al capo di Striano dalla zona dei quando si comincia a capire che purtroppo quella zona B probabilmente Alitalia mai sarebbe ritornata
Ebbene questa questa è la storia poiché la gente dovrebbe conoscere anche nelle scuole non si insegna e questa questa e questa è è la storia che noi ricordiamo ecco una ricordiamo perché perché in questo momento in questo momento la parliamo della politica attuale di questo momento quando tutto pare si possa ridiscutere quando la storia corre molto più veloce qui di quanto avremmo potuto immaginare quando da una parte la Germania si riunificata quando il Giappone che non ha mai accettato il trattato di pace e potrà riavere le sue isole Curili noi diciamo ebbene signori Italia tu Governo italiano che pare i diritti dei popoli di tutti
Prima giustamente dato lo diceva se avessero speso una parola sole tutte quelle che hanno speso per i palestinesi la norma ricordatevi che palestinese abbiamo in casa perché i fiumani danno i trecentocinquanta mila e furono costretti a nello dopo la seconda guerra mondiale c'abbiamo i calli sono Fratelli d'Italia
Ebbene perché non se ne ricorda nessuno
E allora noi diciamo ecco in questo momento non è impensabile
Non è impensabile ridire a chiare lettere quello che un diritto nostro inalienabile in prescritti bene perché Signori volete riconoscere la Slovenia Croazia bene riconoscete era nel nome del sacrosanto diritto all'autodeterminazione dei popoli è vero
Ma il diritto all'autodeterminazione dei popoli fu negato al popolo istriano fiumano e dalmata dopo la seconda guerra mondiale
E cosa ci fu dire che che che non segna un plebiscito italianità più grande se non quelle solo di quei trecentocinquanta mila e questi o hanno il diritto oggi di ritornare nelle loro case nelle loro terre da italiano dica meccanica
Il termine perché è
Ecco dei temi ditemi perché in questa Italia in questa Italia noi dobbiamo confrontarsi dopo giorno giorno dopo giorno con i vivi con i pavidi con con con con con questa gentaglia che Striscia al governo Striscia per non inciampare fra perché ecco perché perché noi crediamo che questa Italia abbia bisogno di un grande messaggio di riscossa nazionale abbia bisogno di un grande messaggio irredentista perché no perché si può ritornare a sognare perché si può ritornare a sognare ecco quello che non deve essere però considerato un sogno realizzabile
Anche perché ecco lì dalla gente dalle tante vite e perché no e perché non illudersi di vedere un giorno di nuove sventolare la nostra bandiera tricolore a Zara Fiume Pola è possibile
è possibile non ci dobbiamo credere fermamente credere questo è un compito che soprattutto delle nuove generazioni delle giovani generazioni
Ed è un compito che possiamo portare avanti dobbiamo portare avanti ma con riferimenti precisi con culture con storia colline contraddizione e non è che in questo partito poi siamo gli eredi depositari di cultura e tradizione nazionale di memoria storica soprattutto saremo sicuramente in grado di portare avanti fino in fondo questo impegno
E nel concludere
Ecco lasciatemi Spena comma una parolaccia rivolta la mia città soprattutto
In in questi giorni
Si dice che a fianco del documento ufficiale che riconoscerà la Slovenia la Croazia che corre nel firmato domani
Dovranno essere firmati anche dei protocolli d'intesa tra Italia bilaterali trilaterale tra Italia Slovenia Croazia aproposito del riconoscimento delle minoranze della tutela delle minoranze
Allora però perché la storia parla sia molto chiaro questo da una parte c'è una minoranza italiana
Quella di Istria del Quarnaro e della Dalmazia che è stata decimata ridotta ai minimi termini
E questo a seguito di un esodo imposto dalla violenza comunista e la politica di nazionalizzazione del regime di Tito
Dalla Jugoslavia di Tito e che non è cambiata con gli attuali governi di Slovenia e di Croazia che sono fortemente anti italiane andatelo a chiedere a chi abita quelle terre equazione uno comma con politica con la complicità i comunisti italiani
Dall'altra parte nel triestino c'è una minoranza slovena in prima che conta al quattro per cento
Fortemente ferocemente anti italiana che non ha nessun bisogno di essere ulteriormente tutelata visto che a livello di Parlamento europeo è riconosciuta come la siccome la la la minoranza e più tuttora dall'Europa
Ebbene sì dice
Che in questi accordi verrebbe previsto un bilinguismo in entrambe le zone questo vorrebbe dire che probabilmente nelle prossime settimane io mi dovrei trovare con una capiente da scritta islamico
Questa è una follia che Trieste italiana non accetterà mai noi siamo pronti con tutto il partito Marzio Tremaglia ad andare sulle piazze di Trieste a combattere a gridare come sempre dell'Alitalia
Cari amici ora abbiamo qui presente tra noi una persona che ha vissuto una pagina importante una pagina grave a nostro avviso quella del Trattato di Osimo
Si tratta del professor Augusto Sinagra io pregherei di portare anche lì la sua testimonianza spero che sia ancora qui Insalaco che sta arrivando perché gli fece parte di quella Commissione ma ce lo dirà l'UE adesso brevemente
Che si occupò di quell'infame trattato di Osimo di cui noi oggi chiediamo da questa manifestazione con forza la cancellazione per riportare intanto almeno sulla zona B nuovamente il tricolore la parola al professor Sinagra ordinario di diritto internazionale università
Devo ringraziare il presidente del solito
Io ho la voce bassa chiedo dallo Stato comprensione
No no no Presidente perché sono pure preti depone vedo due
Desidero ringraziare dicevo
Innanzitutto il presidente ventotto onorevole Tremaglia Maurizio Gasparri dottor D'Asaro
Onorevole Tremaglia mena
Tutti quelli che mi hanno preceduto in particolare
La medaglia d'oro comporre
In particolare desidero ringraziare la Medaglia d'Oro Cobolli al quale rivolgo il mio saluto molto deferente
Nell'assoluta consapevolezza che tra le Medaglie d'Oro che sono state elargite dal nostro governo ci sono differenze assolutamente profonde differenze radicali
Ringraziare tutti voi dell'opportunità che mi date risorgere qualche perché ricordo qualche riflessione
Ma soprattutto la possibilità al partito al quale io non sono iscritto
Perché ha organizzato questa manifestazione ma verso il quale io gratitudine onorevole Tremaglia
Perché quando ero ero piccolo e negli occhi mera rimaste impresse e ancora lo è
L'immagine di una patria divisa è in ginocchio
E con la fiamma del Movimento Sociale Italiano che mi fece
Mi fece sognare e ancora mi fa sognare nella consapevolezza di questo sogno diventerà realtà
Mi fece segnare sognare un sogno magnanimo di concordia e di dignità nazionale e di questo io ringrazio il partito nella sua nella sua interezza
Per il resto cosa dire dopo le cose
Commoventi struggenti
Hanno detto le persone che mi hanno preceduto
Non credo tuttavia di avere titolo minore
Per considerare una mia partecipazione diretta i problemi delle taglie Anita di Istria dalla Dalmazia
Io sono siciliano
Non siamo lontani da quelli da quelle terre per il numero di morti che c'abbiamo lasciato
E allora ho titolo anch'io per parlarne e soltanto dire che
Potrebbe essere sembrerà Stores stridente
L'aridità delle considerazioni giuridiche che può fare un professore di diritto internazionale e allora prima ancora di raccogliere l'invito del dottor Gasparri
Riprendendo un po'le cose molto interessanti che diceva mena
Io direi che bisognerebbe forse procedere per gradi facendo i conti
Con una realtà che non vede l'Italia maggioritaria presente questa sala anche se devo dire che la presenza così numerosa è andata al di là di ogni immaginazione che io potessi avere e allora io penserei che forse i parlamentari del Movimento Sociale
Potrebbero proporre nelle nei modi e nelle nelle forme che si conoscono che questo riconoscimento di corazzieri Slovenia sia assistito da una riserva
Da parte del governo italiano
Nel senso che
E sabbia concernere la revisione delle frontiere
Nazionali
E abbia ad esprimere nel modo più deciso il rifiuto di ogni idea di negoziazione reciproca di trattamenti di minoranza
Non si può assolutamente porre un problema di questo tipo come diceva giustamente Mina che vede da una parte una minoranza dichiaratamente anti italiana
Chi immensi Taché nel nostro Paese
A fronte di una minoranza
Che non è più presente in quei posti e che richiede prima ancora che un discorso di questo genere si possa porre il suo ritorno in quelle terre
E allora la seconda il secondo punto che dovrebbe contenere esprimere questa riserva
La possibilità non soltanto dell'indennizzo reale della restituzione di tutte le proprietà degli esuli istriani e dalmati che non è mai avvenuta a meno che mai con gli Accordi di Osimo
Ma la possibilità per chi di essi lo voglia di ritornare nelle loro case solo dopo si potrà porre un problema successivo a meno che non si voglia continuare nella politica scellerata mia opinione Tusa
Che ha visto sistemare il problema della minoranza
Di lingua tedesca in Alto Adige
Che al con la conseguenza che minoranze diventata la presenza italiana in Alto Adige
Anzi direi di più che minoranze diventato tutto il popolo italiano
Almeno dal punto di vista dei benefici economici dal punto di vista delle provvidenze e quant'altro assiste quella che ancora oggi viene contermine vittimistica il consenso vittimistica ho chiamata minoranza di lingua tedesca in Alto Adige
E dopo cosa può dire un professore di diritto internazionale
Che ha riflettuto anche se non ho scritto su questo argomento e certamente i trattati che sistemano gli esiti della guerra non sono trattati lo dico durante le mie lezioni all'università abitualmente sono dedicata come dicono i tedeschi
Ma tuttavia regole della politica
Renderebbero improponibile una un discorso sulla revisione del trattato di pace di Parigi fintanto che non ci sarà nel nostro Paese un governo che abbia un minimo di titolo per assumere giustificatamente questo nome
E allora il problema di si pone su un piano strettamente politico
E sul piano giuridico non per quello che può riguardare la disintegrazione della Jugoslavia
E che può riguardare il problema di come e quanto
Gli Accordi di Osimo possano ritenersi ancora in vigore
Io ritengo mi permetto di suggerirlo ai parlamentari del Movimento Sociale Italiano alla alla riflessione dei parlamentari del partito io mi permetterei di riflettere sì anche in questa materia
Dove non ci sono dati dalla prassi
Internazionale
Conducenti nel senso preciso se non ricorre l'ipotesi della clausola rebus sic stantibus
Intanto
Sono stati conclusi quegli accordi scellerati quanto si vuole in quanto sia viva la previsione di raggiungere un risultato politico demenziale quanto si vuole ma quella era la condizione politica che condusse alla conclusione degli accordi
La storiella più o meno incomprensibile che il dopo Tito richiedeva la sistemazione definitiva dalla frontiera orientale della patria mentre viceversa
I fatti hanno dimostrato esattamente il contrario
L'idea che avesse potuto giovare alla stabilità dei Oropa una Jugoslavia unita queste ed altre furono le condizioni
Le situazioni in presenza delle quali furono conclusi quegli accordi non ha
Queste condizioni sono venute meno di allora dal punto di vista del diritto internazionale presidente D'Asaro lo ha evocato questo profilo arriva a mente se si vuole ma giuridico
Ecco da questo punto di vista io penso che un discorso di questo tipo possa essere ben poco ben proponibile
E anzi devo dire che arrivo dubbi a questo proposito ma una riflessione più attenta mi porta a considerare che la tesi sarebbe presentato il dottor Gasparri
Mi chiedeva di evocare qualche cosa nei miei ricordi lo faccio con Sacchi prestigio perché questo rinnova l'amarezza
E quando ero giudice è vero distaccato al ministero degli affari esteri
Ebbi la ventura di occuparmi seppure marginalmente di questo problema degli Accordi di Osimo e che di Osimo che cosa posso dire che quando media ad esprimere nel corso di un incontro di una riunione da elementari osservazione che non c'era fretta
E chi si aveva una cambiale nel cassetto
Che si sarebbe potuta mettere all'incasso se Dio la storia l'avessero voluto come ora io la storia lo vorrebbe lo consentirebbe
E allora se ne sarebbe parlato
Mi fu risposto da un diplomatico del quale non ho voluto più ricordare il nome mi fu risposto in modo gli atti tante e arrogante ma lei è dannunziano come se questo avesse potuto costituire un insulto
E poi ancora mi aggiunse dinanzi alla mia piccola insistenza perché poco contavo
Non lo ricordo più
Non lo ricordo non lo ricordo più
Quindi
Credo no no
No grandi cardinalizia vogliono allora era non
Nano
Scusate non
Comunque
Non non
Ma non vincoli e De Gasperi sia l'errore per favore
Per nove ore
No dico ancora due interventi ma non piccoli e De Gasperi si trattava di un ministro plenipotenziario cioè di un diplomatico non ero ministro in senso politico
Nel quale ancora mi oppose la mia piccola insistenza perché poco contavo come poco conto adesso
Mi oppose la domanda ma lei vuole mandare i bersaglieri in zona di
A quel punto la presenza delle signore mi costringe
Rendere in termini diverso diversi quello che gli risposi di comandi sua sorella perché avrà più successo le bersagliere in Italia
Lui
Fu incaricato poi dopo di far parte della Commissione della delegazione italiana confinaria per l'inceppamento del confine di Osimo
Jugoslavia a distanza di pochi mesi dalla conclusione di quei trattati avevano già sconfinato in larga misura
Feci presente che a Nova Gorica
Avrei invitato la controparte italiana jugoslava a rientrare quanto meno nei confini concordati pochi mesi addietro
Ebbene sono stato dimissionato dalla delegazione confinaria italiana
Queste sono le testimonianze estremamente tristi che posso rendere
Ma conclusivamente cos'altro dirti se non ringraziarvi
Dell'attenzione sono sicuro che non ho detto niente di importante sono sicuro che vi ho annoiato ma
Ma vi sono grato tuttavia di avermi dato la possibilità di rendere testimonianza pubblica
Di un impegno mio personale che sarà assolutamente in Abruzzo ineludibile nei limiti delle mie competenze di quello perché potrò e di quello che mi potrà venire
Il professor Sinagra stiamo avviandoci alla conclusione
Ci ha portato un altro elemento certo gli ultimi due interventi e che voglio anche ricordarle colgo l'occasione di fronte alla vada così invasiva che nostro giornale il Secolo d'Italia merita il vostro incoraggiamento il vostro sostegno volta l'abbonamento di permettere dire che raccogliamo anche in questa occasione così come si raccolgono le firme contro la legge Gozzini così come si raccolgono le firme per un appello al governo contro il trattato di Osimo contro il diktat per denunciare questa iniziativa Fi che anche voi possiate continuare insieme a me questa battaglia
Conclusa questa meravigliosa manifestazione prima di procedere agli ultimi due interventi voglio salutare anche altri parlamentari che sono capitati e l'onorevole Tatarella coordinatore della segreteria nazionale del Movimento Sociale Italiano
E cioè in particolare onorevole Parigi aveva Parigi nostro parlamentare ci ha portato
L'ultima interpellanza fatta dal nostro Gruppo da camera proprio poc'anzi alla vigila del riconoscimento di Croazia Slovenia che riecheggia le motivazioni di questa manifestazione
Firmata da Luís dal presidente del partito Pazzaglia l'onorevole Fini da tutti i parlamentari ovviamente colpevole Tremaglia che poi concluderà i nostri lavori e Parigi voglio ricordarlo che qualche settimana fa intramoenia andò a scalpello are l'insegna di una scuola
Dalle parti di Trieste dove c'era ricordato nel nome di questa scuola da Primo Maggio che era una data di un massacro a Trieste una sacro vergognoso che fu giustamente il primo maggio del quarantacinque ovviamente ci ricorda Menia
Ed egli col piccone o quello stesso Picone politico che costi oggi USA lui ha preso un piccone di quelli veri e a scalpello lato questa scritta la cancellata
E noi lo ringraziamo
Perché quel piccolo ne era il nostro Picone la nostra volontà
Do ora la parola all'avvocato Oddone Talpo
Che è un personaggio importantissima egli e direttore della rivista dalmatica ed è un grande studioso ha scritto molti libri molti trattati sulla sua dalmate si è occupato di tutto trattati storici Peppino una storia delle società di ginnastica di Zara
Il suo amore per la sua terra per la sua patria nel fegato in mille modi c'è un'ora anche lì con la sua presenza volentieri do la parola all'avvocato Talpo
Ieri collego rapidamente a quanto ha detto l'amico Sinagra
Domani cioè il riconoscimento da parte dell'Italia della Croazia e dalla Slovenia
Che cosa vuol dire riconoscere internazionalmente
Queste due denominazioni geografico etniche
Vuoi dire
Elevare quelle due regioni
Assetato di pieno diritto nei rapporti internazionali
Cioè
Mentre il conflitto attuale fra serbi e croati era una guerra di niente
L'Europa il Vaticano ieri
L'Europa domani
E le verrà quel conflitto a conflitto di Stati
Con tutte le conseguenze dirette e indirette che un conflitto di Stati può portare a due passi da casa nostra
Ma il riconoscimento ancora un altro aspetto
Secondo me vuoi dire rinuncia da parte dell'Italia senza riserve a tutti i nostri diritti sulla sponda orientale dell'Adriatico
Vuoi dire rinuncia per che noi riconosciamo uno stato del quale lei ignora viviamo oggi confini
La Croazia
Sarà l'espressione statale della regione vedere attivo approvata che comprende tutta l'Istria la Dalmazia sino a Ragusa o sarà un qualcosa di diverso che ancora internazionalmente non si conosce
Perciò ha detto bene
L'onorevole sì ma l'amico Sinagra
Che l'Italia dovrebbe almeno riconoscere come riserva
Per lasciare mano libera ad una nostra eventuale diplomazia che fosse attenta agli interessi italiani in Adriatico per poter giocare le sue carte
Ma credo che di diplomatici attenti agli interessi italiani di Adriatico non ce ne sia o ce ne siano molto pochi
Ma non tanto li voglio quasi giustificare per colpa loro
Ma perché in Italia dai cinquant'anni non sa insegnata più la storia
E anche questi diplomatici che oggi si trovano ai vertici e che sono nati nel quaranta
Non hanno mai appreso nella storia quello che lei aveva la proiezione dell'Italia in Adriatico gli interessi italiani su quelle terre e succubi Totti
Abbiamo accettato quella Procter va posizione della cultura italiana
Di assoluto rispetto e soggezione rispetto al verbo comunisti
E da allora ritengo che il Presidente della Repubblica abbia centrato la situazione
Quando a Basovizza
Rendendo omaggio agli infoibati ha detto
L'attuale regime
E dominato non tanto dalla cultura comunista
Ma da quello pseudo cultura che ci è stata propinata per quarant'anni in modo egemonico come cultura democratica
Eh no in in questi anni no ridicola Grande Italia noi innocui presenti perché lo testimoniate con la vostra presenza
Abbiamo dimenticato gran parte delle radici della nostra storia e del sacrificio dei nostri padri ancora nel mille novecentoquindici mille novecentodiciotto ed oggi arriviamo al riconoscimento di uno Stato
Ieri al riconoscimento di una popolazione lei leviamo al stato
Senza conoscere o senza volerlo conoscere con chi abbiamo a che fare
Noi siamo vissuti o vissuta Zara
Amico Valerin argument
Gli altri dalmati che sono qui hanno vissuto per anni e decenni a contatto con il popolo provata con il popolo sarà
Dobbiamo metterci subito davanti questo parametro
è un popolo diplomaticamente abilissimo
Sa cambiare le carte in tavola come nessun altro popolo nella storia
Un mese due esempi
Nel mille novecentodiciotto al quattro novembre mentre l'Italia vinceva Vittorio Veneto davanti a noi fuggivano
Le truppe austriache ma che trova ostriche ero nel clero atti il regime intatti dall'esercito Austroungarico
Quello stesso giorno quattro novembre apporrà i croati aizzava hanno la loro bandiera sul Naviglio austro-ungarico dichiarando che quali state per quale stato vincitore
Dell'austroungariche alla flotta era doveva essere croata
Ci vollero Energia dell'ammiraglio Cagni per poter rimettere le questioni a Pau
Ma ricordo un'altra cosa ben più recente molti di voi probabilmente che sono qui l'hanno vissuto in prima persona
Il diciotto maggio del mille novecentoquarantuno a Roma si fermavano gli accordi fra il governo italiano ero stato indipendente di Croazia di Pavelic che venne creato da Mussolini
In quell'accordo venivano regolate le queste le comprimarie la Dalmazia veniva desse all'Italia
Ma
Ai croati a Pavelic sembrava un disdoro avere nel proprio territorio la seconda armata te la ricordi Rollo riproporsi tali la seconda armata che presidiava come il truppa d'occupazione quei territori perché la guerra era stata rapidissima
Occupando militarmente quei territori i comandanti esercitavano anche i poteri civili
Pavelic chiese dei poteri civili fossero restituiti alle autorità croate
Mussolini il ventidue maggio dette l'arbitro che le truppe italiane possono considerate truppe staziona anti in territorio amico dare atto
In quel momento è provato ripreso in mano il potere ai civili
Si scagliarono dall'indiscriminata lotta al contro i serbi furono i massacri della Jugoslavia fra serbi e croati che nell'arco di tre o quattro anni con l'intervento di Tito
Hanno cagionato qualcosa comunque io ne trecento quattrocento mila morti fra di loro
Signori impariamo conosce agricola sono del liceo ministri dei nazionalisti megalomanico e stiamo attenti sono abilissimi a chiedere ma non danno niente
Se l'Italia non riprenderà coscienza della sua missione adriatica noi ci troviamo di fronte ad un periodo ben difficile serba il profughi
A cui ai quali per oltre quarantacinque anni è stata posta la mordacchia
Perché solo oggi ringraziando il movimento sociale ringraziando le iniziative si è potuto riparlare di Dalmazia di Zara di piume di pollo dell'Istria come non si è potuto parlare finora finora mai propoli avevamo l'ostracismo finora ci dicevano ma perché potevate restare era perché siete venuti qui in Italia
Signori siamo venuti in Italia perché eravamo italiani abbiamo rescisso le nostre radici perché lo abbiamo voluto essere uomini liberi intera libera
Cari amici siamo quasi arrivate le conclusioni che saranno poi tra terrore Tremaglia ma prima ecco c'è stata una richiesta
L'intervento da parte di alcuni rumeni quale hanno anche loro la loro causa nazionale ma riteniamo che tutte le cause nazionali giuste debbano essere sostenute quindi nove volentieri vediamo la parola per un brevissimo saluto a questa nostra manifestazione per cui preghiamo e rappresentante di questa delle azioni delegazione di romeni ad andare al podio per il suo intervento un paese al quale noi siamo stati vicini
E nel quale ci siamo recati Commenda nei mesi scorsi quando il comunismo almeno in parte Carlo
Lega
L'Italia è l'Alitalia cancellare irretrattabile Dori vanto aver moto
Quando metti quattro auto Villanova incappa nel mille novecentonovanta ellenista dall'estero della Germania quando il ministro sovietico Naro patto e il territorio romeno
Ecco estera Marcaria chiediamo
Ha cancellato trattato Della o si vota chiaro Pato all'Alitalia
Tele che doveva Milani parte
è il più realizzare
Carlo Azeglio italiane al Governo abbiamo
Noi siamo d'accordo con questa governo illegittimo chiara lei ha avviato questa con colpo di Stato con questa rivoluzione conquistata della Romania che comunisti avviato al potere è portare il popolare la miseria
Per insegnare ai tagli ed entrate alla Romania pardon trattata con gioca un altro poco visto e non è mai tornata era la daranno durante la data l'abbiamo
Rincara Italia amministratore è la più grande clima analogo via libera dietro dichiara
E
Accademici siamo arrivati quindi alle conclusioni ecco prima di dare la parola onorevole Tremaglia e che voglio invitare tutti coloro e sono stati tanti ringrazio ci sono stati anche tanti altri dirigenti nazionali Fioretti
Bordoni Luzzi come dato redarguire o che anche qui rappresentanza di un suo familiare che combattendo combatte i corazzieri fu ucciso fucilato dai croati era era un rappresentante dei Battaglioni M
Questa battaglia proseguirà ecco io quando ho iniziato a fare attività politica parlare di queste cose
Sembrava un'illusione all'epoca degli anni settanta
E c'è stata tanta gente che ha pagato un tributo pesante anche le generazioni del dopoguerra non hanno vissuto pagine drammatiche ma anche ironiche come le guerre ma hanno vissuto le loro guerre civili Richard ebbene prima si doveva soltanto sopravvivere primum vivere quindi non si poteva avere la forza e il coraggio di porre problemi di questo tipo
Pensava non dico dieci o vent'anni fa ma tre anni fa che il comunismo si sarebbe sgretolato in questa maniera qui i nostri amici romeni inneggiavano a re Michele qualche giorno fa aprendo il giornale abbiamo letto che morì museo dedicato a Mosca Marx ed Engels
è stato chiuso per Marx ed Engels dedicato agli zar ai monarchi della Russia cose impensabili Anna Fabiano avuto quindi la fortuna
Di veder crollare il comunismo di veder crollare questa mistificazione devo dire che il merito è anche un po'di chi ha combattuto quel comunismo del fascismo che l'Italia e la Spagna avessero la stessa sorte della Romania e della Bulgaria della Russia e per questo dobbiamo dirlo a oggi
Altri me che ci sarebbero stati i gulag anche qua ci sarebbero state tante cose né parte questo solo grazie al fascismo pari diceva ecco fino a dieci quindici anni fa parlare di Istria Dalmazia di Fiume era soltanto un ricordo storico oggi di fronte alla storia che si rimette in moto
è una scelta possibile è una indicazione politica è una battaglia concreta è una Bossi evita ecco come ha detto Cobolli col suo intervento che più di ogni altro c'ha commosso la possibilità di tornare di ritornare di riportare l'Italia questa è una battaglia che il movimento sociale italiano con Almirante in movimento vociare italiano per decenni ha combattuto con coraggio a volte andando controcorrente sembrando un po'romantico e utopica dico a tanti ma era molto più reali Istica questa nostra battaglia di identità nazionale anti comunista di tante altre cose assurde che sono state rovinate al popolo italiano e quindi abbiamo le carte in regola perché questa battaglia continui sia oggi attuale tra dieci anni ma forse anche prima potrà essere vincente apre quindi Mirko Tremaglia che queste battaglia incarnato hai guidato alla testa di tutti coloro che nel mondo sono vi in al Movimento Sociale Italiano e anche alla testa di coloro che in Italia credono delle nostre idee la parola per concludere questa nostra meravigliosa manifestazione di gravità per la quale tutti quanti vi ringrazio
Farò
Maurizio
Debbo dirvi
Un grazie profondo
E lo debbo dire innanzitutto a te
Che sei stato
Insieme a tanti altri
Il protagonista
Di questa
Meravigliosa
Manifestazione
Devo dire che quando un giovane
Entra
In questa atmosfera in questa tensione
Caro Gaspare con tanta Nostalgia mi fai ricordare Vianney più belli
Della mia giovinezza
Perché quando subito dopo
La nascita del movimento sociale italiano
Roberto Merril
Ci prese il CIO annunciò l'assalto per le strade d'Italia
Beh c'era un simbolo ovvero
Che pena in fondo a tutti quanti noi la battaglia per Trieste la battaglia per le nostre terre che c'erano state strappate
E fu quella una meravigliosa pagina della gioventù del movimento sociale italiano il Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori
Erano i ragazzi che erano tornati dalla Repubblica sociale italiana che avevano dentro visse tutto quello che il fascismo ci aveva dato e cioè il grande ideale della patria ideale
Che sono stati
Il
Il traguardo vero della nostra vita politica l'insegnamento costante che c'è venuto da quelli che ci avevano preceduto i da una vecchia guardia
E ancora e
Quant'è difficile parlare davanti a voi quanto è difficile di fronte a uno schieramento così nobile
La grande aristocrazia
Della nazione della patria
Voi mi dovete capire
Che uno va a cercare dentro se stesso il titolo
Per il quale il potere discovery con voi
E forse ne ho uno solo
Ed è quello che ci accomuna
Nel servizio e anche nel sacrificio perché in questo momento sento soprattutto che sono un orfano di guerra
E allora cari amici e cari camerati
Noi dobbiamo
Poter rispondere questa sera a tutto quello che ci avete domandato tutto quello che ci avete indicato al fatto che si è costituita qui stasera
Una qualche cosa forse certamente di nuovo che vuole pur
Il dito della denuncia e dalla condanna
Nei confronti di un governo che ha soprattutto rinnegato la coscienza nazionale
Trecentocinquanta mila è sulle
Se ne sono andati cacciati dalle loro terre dalle loro case
Caro Ballarini quanta sei stato bravo
Ma ti voglio solo dire ve lo dico a voi
Quanti ne ha incontrati nel mondo
Dieci ore di Fiume di Pola di Zaia dell'Istria dalla Dalmazia
L'agenda
Racconta ai propri figli e ai propri nipoti
Una storia che sa di leggenda che sa il dramma e anche di tragedia
Perché non solo le
Sono state lasciate
Non solo le famiglie
Sono state tracciate nel mondo non solo l'Italia non c'è più Marco l'Italia di allora
Quanti ricordi e quante memorie caro caro Talbot
Cari amici
Voi dovete sentite
Profondo dal vostro cuore perché allora
Non si poteva arrivare alla stazione di Bologna
Dove c'era il legno tanto agonismo italiano
Questa questa valanga umano
Abbandonava le proprietarie del
E nella sofferenza veniva spunta chiamata
Rita alle stazioni
Da via di quel che avevano voluto alla sconfitta contro
Già negli outlet
Che avevano sofferto a dismisura
Mamma della sconfitta così nasce
Una riga di contrapposizione chiarita l'ora ci ha portato sino ad oggi
E cioè l'italianità tra gli italiani da una parte e l'anti Italia dall'altra ecco perché io ho avuto e ho questo privilegio questa immensa soddisfazione con tante fatiche Emma che nessuno può conoscere nella loro grandezza analoga immensa soddisfazione di aver riconosciuto quest'altra Italia
Continente per continente
Prima un segnale e in particolare
Gli aerei sulle e sono stato con loro nel mille novecento e ottantotto e ho vissuto
Ecco quando io dico e ti portano le fotografie e così hanno raccontato ai ragazzi in modo che i ragazzi non possono mai dimenticare nemmeno lontani
Quello che è il senso della patria ecco andate a leggere un messaggio occulto del Capo dello Stato occulto perché i giornali salvo il Secolo d'Italia
Non l'hanno pubblicato nelle radio nel rendere di sì o di no hanno trasmesso il messaggio all'Italia rimandando
Dove consiglio
Alda come quel
Stanno discutendo addirittura dai Parlamenti così come sta avvenendo nel Parlamento australiano Ilioi compresa
Le radici e il retaggio
E che ha dell'incredibile se noi pensiamo a quello che sul
Talia dove tutto viene confuso contraddetto dato radici è retaggio ecco in questi italiani che imboccano
E dice consiglia nel suo messaggio c'è la richiesta
Nella patria dall'Italia alla ricerca
La ricerca della storia
La ricerca che nasce dalla richiesta per esempio nuovamente molto sentita e profonda di cittadinanza italiana
E da qui tutto e cioè la nostra tradizione e la nostra cultura la nostra lingua hai ragione danza qualcosa
Cultura che guida il mondo
Quando così profondo e sentito l'amore e il profumo è la voglia di patria
Agendo o comunque
E il nuovo
In questo governo dove la cupidigia di servilismo e la cupidigia di Luciana hanno appiattito e hanno invece lasciato qualsiasi valore Sant'
Il bivio
Ecco perché noi siamo diversi da tutti gli altri
Ecco perché il mio ringraziamento atea tutti quelli che hanno collaborato a contare
Sacrosante al giusto
Sì si rifà alla storia
E allora alle domande fatte state tranquille
E la risposta c'è
Perché questo gruppo parlamentare del movimento sociale dal
E vi dico
O le ultime
Interpellanza ventitré di settembre interpellanza otto di ottobre
Interruzione del sedici di ottobre mozione del venti dicembre interventi in commissione e in aula da parte di tutti quanti i
Presentanti più qualifica
Della
Della nostra rappresentanza politica
Per dire che cosa
Che è stato accennato qui prima e cioè che non si possono fare
Si pensi al buio perché questo è l'insulto perché noi dobbiamo dire
Regolamento
Ha ragione il professor Sinagra e così come ha detto D'Asaro
Nel momento in cui la Jugoslavia non c'è più
Cadono
Sul piano del diritto internazionale righe sono infatti sono gli accordi sono i trattati che sono stati sottoposti perché viene a mancare il soggetto politico e di diritto internazionale che gli atti e
Non è possibile più mantenere in vita perché decade da domani
è il trattato di Osimo non c'è nessun luogo caro pronti a difendere
Per il semplice fatto che quel trattato Quirico venne fatto a fronte di una legislazione quella jugoslava che non esiste
Per cui sono puntati completamente quali sono i rapporti
I rapporti tra Stato e Stato mai
Fondi che interessano anche le persone
Ma
Se così è
Nella verità nascono due Stati
Siano esse nascono due Stati nuovi uno si chiama Slovenia e uno si chiama Croazia e noi dobbiamo fare i conti
Perché sono ai confini terrestri marittimi i nostri
E quindi noi dobbiamo congressi Stati stabilire quelle che sono le situazioni internazionali
Nel quadro degli avvenimenti che sono avvenuti sul piano internazionale
E che cosa è avvenuto su un piano internazionale
è che sono venuti a mancare completamente gli affetti della seconda guerra mondiale nel momento in cui la Germania
Arrivata la riunificazione i Paesi baltici son diventati sovrani indipendente i Paesi dell'Europa orientale sono diventati sovrani indipendente il Giappone diceva media ha richiesto le isole in cui
E c'è una situazione completamente nuova
Il giorno di Natale
Il giorno di Natale
Alle ore diciannove e ventisette
Una tale fantastico
Meraviglioso perché il giorno dalla
Vendetta
Per le nostre idee dalla storia e dalla civiltà diciannove ventisette si ammaina il giorno di Natale la bandiera rossa e cade nel hanno
Deve processare il comunismo su un piano internazionale per consegnarlo alla storia e quindi alle nuove generazioni e quindi ai nostri ragazzi
Com'è che lei mi deve nei confronti dell'umanità ma si risolve l'Unione Sovietica
Si risolve l'Unione Sovietica non esiste più ora dalle potenze vincitrici delle grandi potenze vincitrici pensate mantengono ancora il vento al Consiglio di sicurezza
Quindi spazzato via poteva essere infetti ben trattato di pace del mille novecentoquarantasette che fine deve fare
Atteso che la Jugoslavia non c'è più
E atteso che noi abbiamo il diritto di porre questo problema soprattutto con una riflessione che affidò a tutti quanti voi e che è questa
La logica del quarantacinque era una logica infame
Quando ci strapparono le nostre terre dell'Istria e dalla Dalmazia vale diedero alla Jugoslavia ed era in una logica internazionale luogo
Esisteva ed era infame ma esisteva
Ma voi pensate sul serio che nel mille novecentoquarantacinque
Se non ci fosse stata la Jugoslavia ma ci fosse stata la Repubblica di Slovenia
E la repubblica di Croazia c'avrebbero strappato le nostre da d'oro ed è questo uno dei punti fondamentali direi di merito forse possiamo dire così
Per il quale noi oggi ci troviamo di fronte a una situazione completamente cambiata e dobbiamo fare i conti se
Nello stato di oggi e internazionale di diritto internazionale politicamente così importante così cambiato
Ci devono strappare ispirate davano Soveria e cinema mostre appare la guarda la la Dalmazia per darla
Dava alla Croazia ecco cari
Camerati queste cose le abbiamo poste Sinagra
Vi assicuro
Nell'emozione nell'ultima mozione in particolare
Quella del venti dicembre
Dove proprio contestiamo il governo italiano che non si può andare al buio
Le imprese quali riserve di fondo
In tutti i Paesi del mondo hanno compiuto
Ribaltando
La situazione della sconfitta l'Europa non può essere più sconfitta non può essere più di guerra civile
Ecco perché in un mondo
La posizione
Della rinuncia per la rinuncia dimenticando anche il queste opere mi pare Gaspani o da altri o ballerini
Qualcuno ha detto circa il memorandum d'intesa della Farnesina sta in questo momento cantando
E non ci sono meno random
A deciderne sarà proposta una delle proposte che nasce e cresce la quale scompaiono così illustrare
E così vocalmente eccelso
Cioè la proposta è
Prima fino ad arrivare al riconoscimento veri
Per i fan hanno lo stesso per auto confermarsi nella storia
è bisogna chiedere agli esuli
Lui
Cosa che il movimento sociale italiano nel panico iniziativa quello viva organico
E il maestro dalla nostra iniziativa di propaganda
Capace intelligente e sensibile
E noi dobbiamo trovare
Il modo per far parlare gli esuli
Eliminando il sacrosanto diritto perché ci ha commesso un arbitrio un sopruso un rinvio Avenia arrivano cerca quarantacinque
Ci sono a caccia di trecentocinquanta mila persone erano e si dice ma gli italiani non ci sono
Noi italiani ci sono
E sono italianissimi ed è giusto pensare provvedere anche i tempi di crisi diminuzione ed altri papà Sica possono tornare nelle loro case non lo tenga ma nello stesso tempo lasciando sono gli arbitri del destino delle loro case della loro terra
E pertanto noi faremo questo quesito internazionale diamo i liquori di pensieri di molto
In modo che siano questi trecentocinquanta mila euro rappresentante va bene
Tatò Talpo
A farsi che
Ci si possa esprimere nella richiesta e lì prima la normativa ritornino all'Italia
Io concludo caro Maurizio perché so
Che i tempi sono quelli
Che sono assegnati
E d'altronde la forza non viene dalle mie parole nei coraggio
Ma viene da voi
Dagli eroi della patria
Caro proporvi cara signora
Dalla gente che ha combattuto dalla gente che ha sofferto ovunque controlli del comunismo internazionale tavolo odori
In modo tale che si potessero determinare queste situazioni nell'Unione Sovietica viene alla Jugoslavia
E allora è giusto ricordare quello che è stato detto
Mi pare proprio da tempo
Quando Cossiga
Primo Capo dello Stato è andato a Basovizza
E ha detto qualche cosa di più Talpo
Ha detto e si è andato a Basovizza pene per conto di un rapporto diverso gli ottici sono aperti ma perché c'è questa falsa esitiamo Movimento Sociale Italiano che è la parte dalla relazione il patto nazionale nasce perché esiste arredatori
E perché noi diamo imposto alla coscienza anche dal capo dello Stato alla verità
Ma Saprissa vi sono inginocchiato per chiedere il perdono per una classe dirigente che ha impedito come diceva Talpo
è impedito questa perché in sudditanza di schiavitù ha perso su cultura marxista ma soprattutto per la cucina ecco democratica di venire qui
A rendere omaggio
Agli italiani infoibati dai comunisti di Tito che avevano occupato il nostro territorio dice Cossiga altro che Liberazione petto come la vendetta dei nostri monti dei nostri caduti
Davanti a noi e insegna la gente gli ostaggi
Altri riguardanti gli invalidi
Perché è una cosa dirompente
Chiede
Questi esuberi questa gente ben fuori e rappresentate
Voi non avete e non poté capire ostacoli nel momento in cui si apre il baratro per questa Prima Repubblica nefanda ecco che ritornano viene consacrata
Torna davanti a noi la grande sfida dell'italianità per questo
E ringrazio molto palco
Così come ringrazio molto ventotto e tutti quanti
Che ne è andato la possibilità virgolette si dice parlamentare
Ma dentro nello spirito di combattimento e non può avere limiti perché noi siamo il Bormida la fede agli uomini d'appello non hanno limiti il solo uomini dalla fede sono combattenti
Ho presentato e della loro in copia
La ed è la prima proposta
La proposta una concessione della medaglia d'oro
Al valor militare alla memoria
Al comune in esilio bizzarra
E la grande occasione di grande riferimento alla nostra storia antica recente dei che abbraccia tutti gli istriani dalmati perché noi vogliamo andare in Parlamento mettersi a confronto ma un dolore decisivo confronto con i nostri avversari anche con i nostri nemici
è bello
Rilasciate solo di euro inizio
Riguarda
Tanto tempo fa
Napoleone
Sconfitta l'Austria nel mille ottocentocinque ad Austerlitz
Con la pace di Presburgo aggregato la Dalmazia Allegri italico
E a febbraio dell'anno dopo il generale ma firma con un programma nella pronuncia lo è dalmati
L'imperatore Napoleone nel mille ottocentocinque Editalia posto che ovviamente alla vostra patria
Egli ha fissato i vostri destini
Trattato di Presburgo garantisce la riunione della Dalmazia al Regno d'Italia bravi dannati
Riempite i nostri destini liquidati vostro orango quello tagliano i vostri illuminazioni mostrate lì fedeli alla Patria comune
Anelanti per servizio dal vostro sovrano sommessi alle leggi sotto le quali egli ha limiti di popoli d'Italia come membri di una sola famiglia e D'Annunzio
Dopo il ventiquattro di maggio lanciava un messaggio
Chi più di te fu coraggiosa e costante usare
Fedele disperata nell'auto di ogni giorno
Non lo sappiamo
Noi ce ne ricordiamo
Il popolo di Zara solo punto tutti negato dalla madre senza lamento contro la madre ha salvato il comune italiano
Ha preservato la figura della nostra più antica dignità
Nella Dalmazia latina da Schiatti barbariche Nicola mente invase usurpata colpa poi imperiale il popolo di Zara salvato e confermato di l'odioso comune italico
Ha mantenuto nel suo pugno il ferimento che non lo sia più antica libertà queste parole gentili cerchiamo dovrebbero essere un canto
Perché solo intanto ed è io di avvicinarsi alla tua virtù e al suo partito
Il grande messaggio elegante messaggio
Con il quale noi concludiamo ecco nel nome di Zaia del nome di fiume nel nome di Pola nel nome dell'Istria ed eravamo Marzia che devono essere redenta
Questa nostra grande manifestazione è una manifestazione si dal Movimento Sociale Italiano mai la grande manifestazione della riscossa nazionale e viva l'Italia
Non ho parlato
A seconda componente
Ricordo
Ricordo
Ricorda tutti Khan dati che
Davanti all'uscita si raccolgono gli abbonamenti al Secolo d'Italia sia colgono le firme per la petizione cotoletta
Dato di Osimo e l'Atm ma le firme per il referendum contro la legge Gozzini priva fiume l'Istria la Dalmazia italiane