Sono stati discussi i seguenti argomenti: Anziani, Cinema, Cultura, Donna, Famiglia, Film, Malattia, Maternita', Moretti, Societa'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
Rubrica
Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale
Nel corso di mia madre l'ultimo film di Nanni Moretti nel quale un po'come ho finito i vini I fatti dati come presenti e reali si mescolano o sogni ricordi e fantasie
Insieme alle immagini di un film che la protagonista che di mestiere fa la regista sta girando
Viene raccontata un certo punto il seguente ricordo
La madre anziana della protagonista parcheggiando la macchina tampona la macchina di fronte alla sua
Sopraggiunge la figlia che controlla la patente della madre verifica che è scaduta la straccia sotto i suoi occhi si mette alla guida dell'automobile
Ma ecco anziché parcheggiarla correttamente sbatte più volte apposta con il parafango contro un muro
è un atto crudele di cui e lei a ricordarsi con un rimorso evidentemente punitivo nei confronti della madre che continua a guidare con la leggerezza di una donna ormai svampita
Ma nell'accanimento con cui la macchina viene sbattuta si può leggere anche una diversa contrarietà
E cioè il rifiuto di accettare l'idea che la madre sia invecchiata che debba morire e che il mondo come si dice protetto dell'infanzia sia definitivamente perduto
Come già saprete elemento centrale del film di Moretti è la malattia la degenza in ospedale e poi la morte
Di una donna anziana l'insegnante di latino in pensione e male di due figli di un uomo e una donna di età ormai matura e si racconta dei loro turbamento il loro dolore via via che si accorgono di perdere la madre
A tale tumori gli effetti dei più Comuni quasi lei della condizione umana
Nel loro caso a ben guardare assume i toni
Di una catastrofe corrisponde al naufragio delle loro esistenze c'è una scena rivelatrice del film
In un primo momento sembra l'immagine di un sogno ma poi si conferma reale ed è quella in cui la figlia una mattina risveglio trova il proprio appartamento tutto allargato
Se il figlio si è licenziato dall'impresa in cui per tanti anni ha lavorato come ingegnere
Lei è tuttora una regista di cinema a quanto pare affermata ma ecco il film che sta girando impegnato ma impegnato nel modo più conformistico più convenzionale
Racconto di un industriale americano Lucinico deciso a licenziare per bieco profitto un certo numero di operai
Quel film risulta così in autentico per così dire così posticcio anche a chi ci lavora
Che il divo americano che chiamato a interpretare l'industriale durante una ripresa
Ecco che dimentica una dopo l'altra tutte le sue battute
E i Emily dubbie gli sforamenti che tormentano l'autrice
Sembrano in questo caso la riprova che lei stesse non credi al film che forse moralistica mente sia imposta di girare e infatti nel corso di una conferenza stampa in un monologo con sé stesa
Conferma di sentirsi incapace di interpretare la realtà che la circonda
A contrasto con tale senso o di estranei Cagliari soprattutto di crisi di sfacelo aggravato nel caso della donna da una vita privata disastrata
Lo studio lindo in cui lavorava quotidianamente la madre dove campeggia una libreria con il volume dei classici latini bene allineati
Sembra custodire un ordine un senso diciamo della vita
Destinati però ad andare dispersi insieme a chi in quello studio abitava
In conclusione se
L'auto ironia l'umorismo alleggeriscono apparentemente il racconto denoti dominanti le più profonde le più belle del film quelle che per me Totano il film di una qualità poetica
Sono appunto quelle del disorientamento e della disperazione
Spiccano nel film le interpretazioni di Margherita Buy per sottigliezza psicologica e per l'umorismo quella di John Turturro mia madre di Nanni Moretti un saluto da Gianfranco Cercone
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