Tre referendum per la riforma democratica su iniziativa del Corid

Ma io credo che con la consueta mezz'ora di ritardo
Si possa cominciare
Questo incontro
è stato indetto dal cori d'come voi sapete il comitato per la riforma democratica
Sotto la moto sotto la presidenza del professor Massimo Severo Giannini
Che ha promosso i tre referendum sulle partecipazioni statali sull'intervento nel Mezzogiorno e sulle nomine bancarie
Abbiamo voluto
Promuovere questa giornata di incontro
Perché riteniamo che a questo punto vi sia non soltanto i problemi
Di raccolta delle firme che pure sono urgenti gravi e siamo ammetta della Campania con notevole difficoltà notevoli difficoltà ad Anzio data da fatti organizzativi finanziari da Frattini tempo ma che sia necessario a questo punto della campagna
Anche un riflessione comune
E un approfondimento dei temi specifici che sono sollevati dai tre referendum sulle partecipazioni statali sull'intervento del Mezzogiorno e sulle nomine bancarie
Questa la ragione per la quale ci troviamo qui oggi con un programma
Che prevede in mattinata due tavole rotonde incontri la prima su Stato mercato partiti che sostanzialmente dovrebbe discutere i due referendum sulle partecipazioni statali e sulle nomine bancarie che sarà moderata da Mario Pirani con l'intervento come voi vedete nel programma
Di Filippo Cavazzuti Riccardo Gallo Gianni Locatelli Fabio Roversi Monaco e Nicoletta Rocchi e la seconda incontri secondo colloquio e quello che si svolge varie
Subito dopo sulla l'intervento straordinario del Mezzogiorno che sarà moderato
Probabilmente non da Turani con Salvatore Cafiero Raimondo Catanzaro Felice Ippolito e Gianfranco Viesti
Non abbiamo ritenuto opportuno in questa incontro in questa riflessione comune di dedicare anche riservare anche una seconda parte dell'incontro nel pomeriggio
In cui vi sia la possibilità sia per coloro i quali hanno già partecipato ai colloqui della mattina sui singoli temi sia ad altri
Che hanno aderito ai referendum di condurre una riflessione comune sul significato complessivo della campagna referendaria
Il tono che abbiamo voluto dare questo incontro a questa giornata
Diciamo è quello che si potrebbe schematicamente riassumere far parlare soprattutto persone diciamo non direttamente impegnate
In attività politiche non esponenti politici abbiamo fatto questo tentativo nel senso che oggi è stato sollevato anche in recenti articoli della stampa
Molti si interrogano
Sul significato dei referendum di questi referendum del Comitato Giannini come degli altri del comitato Segni come di quelli e promossi dal Partito Radicale
Come mai dei referendum strumenti di rinnovamento in una certa misura contro la degenerazione partitocratica in realtà vedano tra i promotori è tra gli animatori anche esponenti politici certamente questo è un su una contraddizione o comunque è una questione sulla quale vale la pena di condurre una riflessione comune
Questa è la ragione per la quale
In questa giornata del Corridori abbiamo voluto dare la parola e abbiamo cercato con le difficoltà che sempre comportano mettere intorno a un tavolo
Persone diverse autorevoli di diversa provenienza abbiamo voluto mettere intorno a un tavolo soprattutto diciamo i non politici o comunque i non esponenti politici speriamo di riuscire in questa impresa che riuscì speriamo che venga fuori da questa giornata sia nelle e colloqui specifici della mattinata sia nella discussione più generale pomeriggio un Indirizzo
Uno orientamento che serva per approfondire per rafforzare la campagna referendaria dei singoli referendum del suo significato complessivo
Stamane prima del primo colloquio quello animato da Mario Pirani il professor Gianni prenderà ora la parola per introdurre i nostri lavori
Riservandosi credo ma questo ce lo dirà direttamente presso Gelmini semmai a fine mattinata di riprendere e tirare le file della discussione in un relazione con quello che successivamente si discuterà nell'ambito dei due referendum due colloca quindi la parola ora alla professor Giannini per la sua relazione introduttiva
Dunque relazione introduttiva per un modo di dire
Perché avete sottoscritto vero abbondantemente
Dunque qui voi sapete che questi referendum
Sono nati storicamente dal successo riportato dal primo referendum del correre
In materia elettorale l'unico che la corte costituzionale ha ammesso l'unico che e si è potuto mandare avanti
No sto discutere delle ragioni della Corte costituzionale che qui non ci sono ma sto solo a discutere della realtà che si è costituita
Com quando dire sei
Come guida del primo delle idee di referendum batte il Corelli
Sentire il bisogno di rinnovare
I referendum che non erano stati ammessi dalla Corte Picasso costituzionale
Il aderenza a quella che Elia ritenuto e giustamente una promessa fatta popolo
In qualcuno è sorta l'idea che probabilmente si poteva andare anche oltre la materia elettorale cioè investire con questi referendum
I problemi cominciare ad investire il problema nei della pubblica amministrazione in generale altri problemi
E per questo
Ci siamo riuniti e abbiamo visto che si può fare che si poteva fare che in fondo già nei principi portati avanti dal Corelli era contenuta la possibilità di sente l'azione referendaria anche ad altre materie
Lettere e Matteo lieve che trovate esposte i nostri referendum sono state scelte direi per intuire con la prima perché si tratta di materia che comportano la sottoposizione referendum di una legge colpi gruppi chili
Quindi sono tecnicamente molto facili
E vero che ci sono altri argomenti molto più cara ai dal punto di vista della primizie reazione della partitocrazia degenerata
Nella di nella cosa pubblica per esempio basta che voi pensiate un momento ai contratti dello Stato alle opere pubbliche e così piena solo clienti
Queste materie presentano l'inconveniente di investire una quantità di leggi che allora come farle dal punto di vista tecnico come congegnare nelle al fine di portarle ad un referendum
E pensate un momento a quello che sono le concessioni di opere pubbliche un disastro sapete tutti no
Un istituto dal quale entrava camorra alla mafia tutto quanto vero nell'esecuzione di queste attività che cosa si tratta
Ci sono venticinque leggi ritengono questa materia
Capite possiamo fare venticinque referente
è un'assurdità
Quindi per forza in certo modo per forza di cose i per cominciare anche va detto noi abbiamo scelto delle materie facili infatti non vi sfuggirà che in nei terreni nelle tre proposte referendarie
Si chiede la pronuncia referendaria
O su una legge o su un corpo di articoli individuabili di una legge
Detto questo qui lasciamo andare tutto il resto vero cioè il fatto che oramai i referendum hanno cambia corrono struttura che alla fine da strumento in certo modo eccezionale
Sono divenuti si può ritenere uno strumento ordinario di consultazione del popolo questi son tutte premesse che ometto
Perché riguarda hanno un carattere generale che forse meriterebbe ben altro discorso
I tre referendum abbiamo proposto in fondo come vi dicevo riguardano argomenti piuttosto semplici
Le nomine bancarie sono rivolte contro la legge del mille novecentotrentotto
Con la quale
Il governo si impadronì delle nomine bancarie alle banche locali
Cominciare casse di risparmio
Allora il discorso era piuttosto semplice perché eravamo in una fase legislativa
Contrassegnata dalla istituzione dell'ispettorato per la tutela di Keren del credito della difesa e del risparmio
Organo che ha fatto il eccellente mimi per la propria attività anche perché è stato sempre la Banca d'Italia
Ecco e allora si pensò da parte del governo di estendere l'ambito della
Decisione governativa anche alle nomine degli amministratori de questi enti il discorso è andato avanti abbastanza bene per un pezzo
Fino a questo dopoguerra
Quando le nomine bancarie sono diventate delle nomine partitiche
E allora cinque assalto su tutto
Si è guastato tutto nel senso che la scelta non viene fatta più secondo criteri di capacità o di professionalità
Viene fatta secondo criteri politici o per lo meno si è aperta la porta a a che questo accadesse a noi ci sembra perfettamente inutile che il Governo ci debba occupare delle nomine bancarie degli enti locali
Quindi chiediamo semplicemente l'abrogazione della legge la motivazione è che con una normativa la quale si presta all'invadenza partitica
Fin troppo scoperta
Altro referendum alle partecipazioni statali noi qui sotto proponiamo la soppressione del ministero
La cosa curiosa che ricorderete e che il Consiglio dei ministri
E quattro sedute infatti si dichiarò anch'esso favori che vuole
Alla soppressione del ministero delle partecipazioni statali però dopo nessuno ha visto più niente
Non è stato questo è l'errore salta concretata in alcun procedimento quindi se è così Allo stato lì e non creazione che cosa può accadere che il Consiglio dei ministri veramente elabori questa normativa su oppressiva
Come può accadere che non faccia niente noi siamo appena ieri
Perché è chiaro che se viene elaborata una normativa soppressivo noi siamo i primi ad essere contenti
E perché perché vuol dire quello che si queste finalità che noi qui prospettiamo al popolo si possono raggiungere per altre strade probabilmente più semplici ad ogni modo questo referendum ha come contenuto semplicemente la soppressione di questo ministero ormai inutile
Ricordo per chiarire le idee come questo ministero risale al mille novecentocinquantasei
Quando il problema delle nazionalizzazioni era un problema aperto che oltretutto politicamente rilevante
Oggi la situazione si è stabilizzata
Il ministero per le partecipazioni statali si limita a controllare più precisamente a dire di controllare tre enti che voi tutti conoscete ferrovieri lei mi e lei sì
Perché tirerei controllare perché questi enti vanno avanti per conto loro
Perché hanno capacità decisionale che vanno ben oltre le capacità del ministero
Come fa il Ministero a stabilire la politica economica del Liri Chillida i mezzi dovettero va in quadri idonei a fare questo
Quindi il ministero si limita a ratificare un po'le nomine a dare alcune autorizzazioni e approvazioni a documenti contabili e non fa altro allora è chiaro che è inutile no è una Spesal piuttosto ingente che sia atto sa all'erario pubblico per finalità che non esistono più
Voi direte ma chi controlla tic controllerà gli enti di gestione lievi le firme eccetera
Il ministero che per sua natura queste competenze cioè il ministero dell'industria
Non è necessario mi dissero speciale
Il ministero dell'industria tutti i quadri
Attrezzati per dare direttive aiutare gli enti controllati
Infine il ministero egli scusate il referendum che più ha dato luogo a discussioni cioè quello relativo alla soppressione dei lilla organizzazione pubblica che si è sovrapposta alla normativa per i il così detto dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno
L'organizzazione pubblica di cui noi impariamo è contenuta nella legge sessantaquattro dell'ottantasei quindi l'ultima legge relativo al merger torna è un'organizzazione che con sta di un ministro di Luna segreteria del ministro di un dipartimento statale di un'agenzia
Per il Mezzogiorno disse lei enti pubblici e di contorni vari a questa organizzazione a che serve
E niente
Che a Roma perché perché il Mezzogiorno con la seconda parte della legge che regola le varie forme di Ausili pubblici all'iniziativa invece intorno alle iniziative del Mezzogiorno
è una rigidissima rubinetti
Perché questi Ausili pubblici
Debbono passare attraverso tutta questa complicatissima organizzazione
In cui noi assistiamo ad un conflitto permanente tra il dipartimento
Che ha poteri decisionali e l'Agenzia che in teoria avrebbe Poteri esecutivi in ordine alla all'impiego del danaro pubblico
Vediamo militante così sia Rigano proprio per questi conflitti
Perché dobbiamo rimettere le decisioni di impiego alla rinunzia la quale normalmente capisce poco
Quindi quando si mette in contatto con le banche sono le banche che stabiliscono le condizioni del rapporto che interviene tra il potere pubblico e il privato
E le stabiliscono molte volte in modo tale che fanno fallire il privato quindi non possiamo dire che questa azione sia un'azione soddisfacente sotto ogni aspetto
E allora proponiamo la soppressione di questa organizzazione qui che cosa c'è stato che evidentemente noi abbiamo pestato i piedi al Ciak con l'ICE quindi reazioni alcune reazioni sono semplicemente cretine perché quando si dice che noi vogliamo sopprimere
L'intervento straordinario nel Mezzogiorno si dice una cosa
S'consapevolmente sbagliata
Perché a questo non lo vogliamo fare ma vogliamo sono metti sopprimere l'organizzazione
Altri dicono che noi crediamo comunque
Un clima di diffidenza nei confronti del Mezzogiorno
Questo discorso è completamente errato in fatto e lo stiamo prendendo dal successo che ha questa richiesta referendaria proprio nel Mezzogiorno
E se gli uomini non sono cretini e noi dobbiamo partire dalla premessa che non lo sono
E spiegatemi perché a Palermo a Mila a Napoli a Bari questo è il più sottoscritto
Dei referendum di Julia nel noi abbiamo fatto proposta
Vuol dire quindi che la gente del Sud si sente giustamente derubata
E non è e perché prendete un poco il consunto
Di tutta questa organizzazione
è un costo altissimo arriviamo a quasi due mila miliardi
E qui si fanno tutti gli sottrazione delle somme destinate agli Ausili leader meglio il giorno ecco questo è semplicemente il contenuto di questo referendum qui si erige sì ma poi che succede
Poi se il Parlamento è intelligente farà una legge per dire a chi spettano le diverse attività di cui sono affidatari i diversi organi ed enti per distribuire in modo più semplice soprattutto vedete meno costoso
Perché una volta soppresso ed è un dipartimento è un'agenzia per forza di cose dobbiamo tornare agli organi normali che c'è di strano
Quante somme
Non distribuisce oggi e il ministero dell'industria il ministero dell'agricoltura il ministero del Turismo
Tra gli imprenditori tra enti pubblici e proprio a titolo di sovvenzione
Dice arte attività
Perché allora vuol dire questi ministeri sanno fare
E allora perché dobbiamo essere diffidenti circa la loro capacità di amministrare anche
Somme rivolte all'incremento di attività concernenti il Mezzogiorno
Si dice ma allora si passa a un da un intervento straordinario ad un intervento ordinario grazie tante quello che si vuole
Siamo mica noi ad averlo voluto nello stesso Parlamento che si è posto il problema del passaggio a forme di intervento ordinario e allora
E allora ventitré che il di i discorsi si fluidificare al punto tale nero che divengono dei discorsi inutili
Ad ogni modo acquisibili niente occorre però che il problema c'è c'è naturalmente io parlo delle persone in buona fede
Non parlo dei ministri che i quali se il cognome son tutti malafede perché non si può prendere
Quello che scritto qui per dire voi volete sopprimere tutto l'intervento del mese lo lo dico basta leggere qui non occorre altro
E allora io qui vorrei chiudere
Vorrei chiudere questa esposizione che come vedete è molto semplice molto elementare
E perché si inizi proprio la discussione approfondita di queste tematiche
Approfondita nel senso il Consiglio The bene che dopo
C'è sempre qualcosa da fare
Cioè non illudiamoci
Che attraverso i referendum si possano risolvere i problemi del nostro Paese
I problemi il Ferello ma sono uno strumento per sopprimere
Sono uno strumento nel nostro diritto positivo abrogativo
In nessun Paese resto esistono referendum propositivi salvo che in Svizzera ma la Svizzera sei secoli di libertà dietro di sé
Quindi ha ben altri campi tutti all'uso degli strumenti di espressione del popolare
E allora
è chiaro che anch'essi Nouri
Necessarie più semplice Ignashevich referente
Sopprimiamo la legge del trentotto pone nomine bancarie ecco certamente dopo ci sarà qualche cosa fare perché perché ci sono enti bancari locali che oggi non hanno più sta tutto
Quindi non sanno come fare a procedere alla elezione dei propri di presidenti e vicepresidenti che allora si dovranno certamente umile in un nuovo Statuto
E per adottare questo nuovo Statuto saranno necessari dei procedimenti amministrativi che occorre regolare perché nessuna legge oggi si occupa di questi procedimenti particolari quindi vedete che ogni referendum ha una quota ha una coda consistente nello stabilire alcunché
Tuttavia se noi siamo al significato polittico di questi referendum
Non vorrei dire di più di quello che già è stato detto dal tante parti sono referendum che semplificano la vita pubblica sono referendum che su tra dicono determinati istituti ad influenze negative
Io qui non voglio discutere circa la partitocrazia che è un fatto molto complesso
Mai significativo che qui vi siano tanti rappresentanti di partito preoccupati della partitocrazia a noi sembra che questo sia uno dei principali riflessi positivi delle proposte referendarie che abbiamo presentato
Bene grazie buongiorno allora come dal nostro programma adesso si apre il colloquio di Mario Pirani
Sono stato mercato e partiti con Filippo Cavazzuti Riccardo bravo Gianni Locatelli Fabio Roversi Monaco Nicoletta Rocchi non ci scusiamo con con Gianni Locatelli perché per una serie di di pasticcini che stanza che che sono state fatte in realtà un suo omonimo anche dove giornalista del Sole ventiquattro Ore entrato con il nome di Franco nel programma
Ma il in effetti come abbiamo ora la presenza era prevista da Pati passeggiando Careri quindi passo la parola a Mario Pirani e credo che ci sono un paio di assenza di assenze temporanee ma vedremo se nel corso di questa ora di colloquio potranno essere rimpiazzate o potremo avere l'arrivo di Gallo di Roversi Monaco
Dunque se questa discussione sul Stato mercato i partiti in realtà sui due referendum di cui vi ha parlato poc'anzi il professor Giannini
Aveva bisogno di una attualizzazione di dare il senso di una di un evento che entrano proprio nei fatti di questi giorni
A mio avviso le vicende della decreto di sulle privatizzazioni
Danno una risposta
Credo che il questo disegno di privatizzazione di origine governativa costituisca
La risposta distorta del governo a questi referendum
Questo decreto che nasce non sulla base di un disegno economico per in qualche modo smantellare la corporazione proprietaria che ha oggi in mano gran parte delle aziende pubbliche italiane
E anche di una serie di altri istituti non nasce da questa esigenza nasce esclusivamente da un'esigenza di tipo finanziario di trovare un po'di soldi
Per far fronte al imbuti della finanziaria nasce anche con questa filosofia della falsificazione di bilancio quale secondo me è questa finanziari che annoverare entrate e uscite di cui si già già si sa in partenza che non corrisponderanno a verità e quella delle privatizzazioni e una sol che si pensi che contempla mi sembra quindici mila miliardi di entrate nel corso danno che dovrebbero corrispondere a una direi a una vendita anche maggiore delle parti di partecipazione in quanto dovrebbe essere solo una perché quindici mila miliardi per il Tesoro dovrebbero essere una percentuale che gli enti dovrebbero dare in seguito a questa Bindi
Quello che sta avvenendo dove si vede che il governo da una parte il Parlamento dall'altra gli enti da parte loro combattono accanitamente per non c'entra assolutamente nulla
Il fatto che non si faccia nessuna direi nemmeno Elenco di massima di quali sono i settori che si vuole si vorrebbero dismettere per usare questo brutto verbo
Che nessuna risposta sia stata data in sede CEE la rispettiva richiesta specifica che era stata fatta
E per rendere credibile
No che voi privatizza Rete ma che questa voce
Di quindici mila miliardi per la Finanziaria abbia qualche contenuto reale dovreste dirci hanno detto simile detto il Consiglio dei ministri delle finanze della CEE dirci almeno qual è l'elenco delle prime aziende fortemente come avete visto è una cosa è un oggetto misterioso allora questo dà il senso secondo me
Politico di che cosa significano questi referendum sulla partecipazione
Dovrebbero in qualche modo come dire dare una risposta all'epoca democratica al alla truffa contabile e all'alibi ad ideologico che l'accompagna perché ogni qualvolta basta leggere le dichiarazioni di dei parlamentari di ministri di presidenti di enti ogni qualvolta si parla di privatizzazione la risposta che viene e che si vuole smantellare
Come dire qualche cosa di buono la proprietà pubblica
E
Che si vuole dunque colpire la priorità della politica sulle esigenze non si capisce di quale
Bieco disegno di
Di impadronirsi delle aziende pubbliche
Questa libido nordico lo troviamo dunque perché perché a differenza della nomenklatura dei paesi dell'Est la norma incauti che si reggeva con l'alibi del socialismo da nomenklatura dei l'regime italiano si regge
Sull'alibi della democrazia non è molto difficile colpirla
è molto difficile concettualmente porre il problema del rovesciamento della partitocrazia senza correre il rischio di apparire come dei nemici della democrazia o di essere dipinti come tali pulite il governo dei tecnici volete lo Stato uno Stato
Che non esista più tutto in mano ai privati
Ecco la risposta del referendum è una risposta anti partitocratica ma democratica
Direi che è la anche l'antitesi della risposta delle leghe cioè è una risposta che ride conduce in un ambito in un alveo democratico
L'antitesi che oggi si pone la Società Italiana contratti contro la partitocrazia
E certamente ve l'ha già spiegato il professor Giannini non è una risposta tecnicamente ineccepibile o risolutiva
Da questo punto di vista soprattutto una risposta politica e laccetti il tentativo di fare entrare la volontà popolare nella discussione sulla riorganizzazione istituti istituzionale dell'economia
Cosa molto difficile da è una era una scommessa di questo tipo
Per quanto riguarda le banche che è uno dei punti credo il principale punto di discussione adesso nella tavola rotonda è stato già ricordato che il referendum colpisce la legge tende ad abrogare la legge del mille novecentotrentotto
E curioso se riflettiamo un attimo le leggi del mille novecentotrentotto
Era una legge che
Sanciva affermava e realizzò l'efficienza centralistica del sistema bancario
Noi oggi dobbiamo ne chiediamo l'abrogazione direi per far cadere un aspetto di inefficienza parcellizzata questa legge sentenze che si è trasformata nel suo contrario non serve per l'efficienza centralistica
Uno può criticare l'efficienza centralistica però è un dato come dire in qualche modo positivo
Ma vi si contrappone oggi l'inefficienza parcellizzata perché il Comitato del credito non riesce più a fare una nomina nemmeno delle della più infima Cassa di risparmio per ogni nomina della più infima Cassa di Risparmio nemmeno provinciale ma
Di un gruppo di Comune e noi oggi si discute di tutto e siccome non ci si mette d'accordo sul Monte dei Paschi o un la casa o sulla Tari pronunci sì esserci nemmeno mettere d'accordo sulla su Canicattì
Ecco dunque che li lei ne siamo arrivati all'inefficienza parcellizzata
Vi è poi un problema direi di natura ormai politico-ideologica filosofico come vogliamo chiamarla
La
Repubblica la Costituzione tutela il risparmio
Ora con il
Lei la Presa in mano del risparmio delle banche da parte di partiti
Si è veramente realizzato qualcosa che da questo punto di vista viene in genere è sotto gli occhi di tutti ma nessuno più lo dicevo forse se ne accorge che il risparmio è stato confiscato dai perda dal controllo partitico
Il risparmio degli italiani
Direi che non ci siamo tanto preoccupati non so io per primo scrivendolo del conflitto di interessi tra banca e industria
Ma dire che nel conflitto di interessi ancora maggiore cioè tra banca e partiti da questo punto di vista tra Banca come luogo dove il risparmio si raccoglie e si ridistribuisce e deve essere tutelato attratta direi dal punto di vista dell'ordine pubblico generale della Repubblica e invece viene come dire utilizzato contrattato usato
Sotto un controllo dei partiti cioè Tikkun proprio un conflitto di interessi estremamente corposo direi molto più rilevante di quello del rapporto partibus
Direi letto queste quattro cose che dovevo dire per introdurre mi pare siano più che sufficienti
Dare adesso la parola all'onorevole professor Filippo Cavazzuti
Risparmi la sua qualifica di ministro ombra dato
Delle ombre sette porterebbe Lorca abbiamo qui ce l'abbiamo qui in carne ed ossa dunque lì ci dirà qualcosa credo di molto interessante sull'argomento
Io prenderei anch'io le mosse un momento dalla vicenda del decreto sulle privatizzazioni
Tutto è tranne che un decreto sulle privatizzazioni
Nel senso che
Prima è una risposta al referendum spostando le competenze del ministero delle Partecipazioni statali e ministero del Bilancio
Quindi a questo punto il ministero può anche scomparire ma il decreto se dovesse diventare legge assegna al ministro del Bilancio Cirino Pomicino larga parte le competenze che invece avrebbe oggi ad interim Andreotti la squadra comunque lo stesso
E in secondo luogo non affronta ripeto un problema di come negli altri Paesi è stato affrontato con un processo legislativo definendo
Le procedure prima di definire cosa si vende
In tutti i Paesi che si è passato a o problemi di privatizzazione la grande trasparenza su tutto le procedure affinché i prezzi fossero significativi tutto ciò nel decreto non esiste il decreto in qualche modo cerca di riportare nelle mani del Presidente del Consiglio sostanzialmente i poteri di nomina degli enti che altri provvedimenti cercavano di sottrarre in modo significativo che nel nel una prima versione presentata al Senato
Dal ministro Carle che era un disegno di legge sulle privatizzazioni veniva accettato all'abrogazione di alcune norme del Codice civile il due mila quattrocentocinquantotto cinquantanove sessanta sessantuno che sono norme del Codice civile pensate e Quintario di economia di forte dirigismo dove il potere di nomina stava nelle mani del potere politico delle imprese al pubblico a rilevanza pubblica anche dove lo Stato non avesse delle partecipazioni
è significativo che nel decreto già di legge Carli si accetta la provocazione
Di questi articoli del Codice civile nel decreto Pomicino viene ribadita l'importanza e lineari affermata la validità di quelle norme del Codice civile che riportano nelle mani del potere politico di potere di nomina di
Diciamo di enti e impresa e probabilmente anche banche all'interno del aveva ribadito quel concetto
Quindi in qualche modo le abbiamo la difficoltà questo scopriamo l'ombrello che evidentemente un sistema di partiti che ha lunghe e forti est tra fitti terminali all'interno de la gestione e la cosa pubblica è ovvio che offre che
Importanti resistenze
Al riduzione della loro presenza nell'economia da questo punto di vista l'ora e qui il referendum e necessaria
Ed è vero come dice professor Giannini che il referendum e solo un referendum abrogativo ma costringere ad abrogare certe norme mi pare che sia un modo per stimolare il sistema politico
A abbandonare certi tipi di Presa sulla sistema e col e dico questa e in premessa per cercare ispirata al mio le cose su cui penso io di dovere riferire un pochino più ampiamente che è il problema delle nomine e banca
E lodevole bancario per mio a una filosofia di fondo che per cui il referendum va sostenuto cioè l'idea che se noi riportiamo agli statuti i poteri di nomina degli degli degli amministratori noi rompiamo il cosiddetto piano regolatore politico piano regolatore un piano regolatore che deve essere sempre che deve avere tutte le cose belle al proprio posto prima della sua approvazione e promulgazione per cui appunto diceva anche Mario Pirani non si riesce a decidere della Cassa di Pescasseroli perché essa e i loro
Est stretto
Reticolo di interessi di partite ricorrenti che arrivano dalla Cassa di Pescasseroli posto che ci sia alla a Cariplo o al Monte dei Paschi di Siena o il San Paolo di Torino
Bene io credo che questo processo di accentramento nelle mani di un'unica persona il ministro del tesoro o diciamo il Governo comunque il sistema politico
E sostanzialmente
Fortemente mediatrice di un'autonomia che io considero a forte contenuto democratico personalmente ritengo che la democrazia viva
Dove esistono molti corpi e molta autonomia
Così come deve esistere un'autonomia a livello locale provinciali tipo in positivo credo che a riportare il decentrare le decisioni sia un fatto non tanto di ingegneria istituzionale di cui non sono particolarmente esperto credo che su un fatto di democrazia sostanziale
Cioè il fatto di riportare in sedi dove ci sono interessi locali storie tradizioni abitudini credo che sia un fatto di forte democratizzazione del sistema
Ecco perché allora il referendum contro le nomine in realtà è il referendum che voglia riportare in altre sedi
Quindi in una frammentazione sul territorio di interessi il potere di corpi locali di autore leggersi il diciamo i rappresentanti di istituti che esercitano un peso importante anche nella vita locale questo Palio eh la filosofia di fondo del referente certi referendum non è sufficiente
Per esempio voi sapete che la non esiste il regime della prorogatio
Per cui il referendum passa mi auguro vince ma se non immediatamente non introduciamo una norma che è vietato il regime della prorogatio
Bene scatta il regime la prorogatio e tutti gli attuali vertici degli attuali banche pubbliche possono restare secondo tradizione a governare ancora per dieci quattordici diciotto anni come abbiamo avuto alcuni esempi di prorogatio
Quindi il problema del referendum va immediatamente
Sistemato con un problema che blocca la prorogatio evidentemente il commissariamento dell'ente se non si procede negli statuti alla l'immediato rinnovo delle ed è delle de delle case
Ancora appare mio un punto su cui chiede il referendum delle nomine bancarie che deve essere evidente Valetto anche per riuscire finalmente a far decollare decollare la legge Amato
Voi sapete che la legge Amato la legge sulla ricapitalizzazione e delle banche pubbliche e non decolla
Malgrado le ramanzina Ramponi è ormai le pressioni che il governatore dalla Banca d'Italia fa quotidianamente al sistema bancario perché proceda nell'applicazione della legge Amato chiamato non parte
E non parte perché le prospettiva di questa legge ed era di fare da voi quello che ho fatto in Francia
In Francia meno giornata quattro possono un provvedimento molto simile a quello della legge Amato che affronta circa lo stesso problema quello della debolezza del sistema bancario la necessità della sua ristrutturazione ha ricapitalizzazione ripatrimonializzazione
Dunque che
Le la dimensione media dell'istituto bancario si accresca per reggere la concorrenza internazionale
Tele presente che quando nel mio liceo trentotto venne fatto il decreto Mussolini di accentramento di poteri di nomina l'economia italiana è un'economia chiusa
Non esisteva movimento di capitali non esisteva libertà di insediamento di concorrenti stranieri in Italia cioè diciamo è una piccola economia chiusa a prevalente componente agricola con alcune grandi industrie ma il fenomeno
Successivo della Seconda guerra una guerra mondiale il diffondersi della piccola e media industria la la completa integrazione dell'economia italiana dell'economia europea la completa libero la sua dei nuovi miti capitali erano tutte cose che ovviamente al trentotto
Non c'erano dunque
A fronte di questa completa integrazione non è un problema di un sistema bancario che deve crescere nella sua dimensione media
Ma
Crazy nella dimensione media vuol dire che due banche si devono fondare
Ma se si devono fondere due banche può dire che di presidenti se ne uno solo rispetto a due
Che c'è un unico direttore generale rispetto a due direttori generali se poi le banche sono molto piccole devono fondersi otto banche quindi scomparire otto presidenti otto direttore generale otto vicepresidenti e via di questo passo
E qui allora il problema siccome dietro
A gli otto presidenti agli otto vicepresidenti agli otto direttori generali non è che gestiva un corpo locale che in un qualche modo li ha prodotti ma ci sta il piano regolatore deciso a Roma
Beh è evidente che il potere di nomina fortemente viene ridimensionato il numero di famiglie che possono essere portate al vertice degli istituti rischia di essere dimezzato
La servitù si dimezza
E dunque è evidente che in un sistema politico di questo genere la legge Amato non funziona i localismi vengono mascherati da esigenza di mantenere tradizioni il vero problema invece che è si riduce drasticamente il potere di no ecco perché allora
Togliere
A livello centrale il potere di fare il piano regolatore è a parer mio la premessa assolutamente indispensabile per fare ripartire a livello locale delle iniziative imprenditoriali qui non si tratta di inventarsi di penalizzare il sistema bancario che è alto quanto di riuscirà a togliere una serie di
Vincoli steccati blindature
Che il sistema politico ha fatto a proprio favore del potere di nomina al sistema bancario ogni potere di nomina di questa gente sono gli amministratori delle banche non è che siano cariche semplicemente onorifiche sono quelli che hanno il potere di amministrare
Avendo il potere di amministrare hanno il potere di decidere le strategie imprenditoriali te della propria va è evidente che se il potere di nomina non è un problema di
Espressione di aziende che vogliono crescere patrimonializzarsi affrontare la sfida a livello europeo ma è semplicemente un problema di distribuire del delle cariche e di organizzare il sistema delle nomine in modo funzionale agli equilibri fra i primi fra le correnti viene viene meno un forte stimolo a che questo sistema posto in un qualche modo gestire l'integrazione
Voglio francese e tedesco riconoscere che il nostro sistema bancario un sistema di secondo ordine fortemente politicizzate che farebbe meglio parte di un'alleanza copto islamica che non ignoranza economica che noi di tipo che non invece proiettata verso i nostri partners internazionali però questo vuol dire anche fare qualche modo morire non far crescere un sistema bancario perché insisto c'è una stretta connessione fra la nomina e le strategie del sistema stesso
E credo che ha il problema del nomina debba poi rivedere lo ricordava il professor Giannini bisognerà Metra solamente le manette negli statuti
Cioè non è pensabile la semplice colazione ma va rivisto soprattutto in materia delle casse di risparmio
Ma nel caso di un padre bisogna evidentemente immaginare che non possono valere degli statuti immaginati quando le casse di risparmio e i banchi del Monte erano istituti che hanno svolto un importantissimo ruolo come erano i Monti di Pietà
Erano nient'altro che Monti di Pietà dove dunque anche per effetto di una
Borghesia intelligente di forze locali avevano organizzato queste primi formazione di un sistema bancario non poteva immaginare che gli Statuti immaginati per un monte di pietà siano anche gli statuti che oggi possono governare istituti bancari alcuni dei quali sono ben cresciuti oltre le originali intendimenti dei fondatori e quindi si è data di immaginare di forzare in un qualche modo
La legge Amato che sapete introduce la Fondazione da un lato e l'azienda bancaria dall'altro
Affinché la fondazione rimanga una confraternita di uomini PI che in un qualche modo devono con gli utili della banca posseduta fare buone azioni
L'università un po'di sanità curare l'ambiente e le opere d'arte ma quindi non qualche modo che ritornare alla Fondazione vera e propria come insieme di uomini Piqué non esercitò il credito
Evolvono all'azienda bancaria a questo punto si un'azienda bancaria vero e proprio semmai a questo punto ceduta totalmente ad altri
Il modo di immaginare che la Fondazione non solo scorpori lentamente l'azienda bancaria ma alla fine la terra del tutto
Evidentemente avendo venduto alla banca avrà un suo patrimonio potrà tornare organizzare dell'efficienza carità e cose anche molto importanti tutte a livello locale ma perdere questa connessione fra la Fondazione
La banca il che vuol dire ripeto lavorare sugli statuti e per esempio cominciare apporre il divieto home la incompatibilità tra il sedere nel consiglio d'amministrazione della Fondazione e sedere nel consiglio d'amministrazione della banca
Perché voi sapete che uno della legge Amato uno dei punti in cui non si è riusciti a Naim i decreti attuativi che non si è riusciti abrogare mai questa norma che consente che si possa stare in contemporanea nella Fondazione nell'azienda bancaria in modo da mantenere stretto il lo stretto collegamento diretto la filiera fra il poi la nomina
E la gestione ecco queste sono a parer mio
Il temi più rilevanti che stanno dietro questo referendum e questo referendum ripeto è non riesce a risolvere il tutto perché dopo sicuramente interventi legislativi in materia dicevo di prorogatio di potere stare nei consigli d'amministrazione della Fondazione della banca e in problema di intervenire sugli statuti diventa molto importante
Ed era molto importante fu questo il Parlamento le forze politiche si dovranno concentrare la mia opinione e che ovviamente il principio lo ribadisco e quello che sta le gambe al referendum cioè a riportare come fatto di democrazia sostanziale a riportare agli statuti ai singoli enti il potere di nomina e lavorare sugli statuti perché questi si aprono maggiormente alle realtà
Locali non consentire che e immaginare lentamente nel tempo il distacco della banca dalla Fondazione certo rimane un problema
Delle banche più importanti su questo non possiamo far finta che esistano istituti che ormai hanno dimensione nazionale o internazionale
Credo che anche su questo ci si dovrà lavorare successivamente una linea potrebbe essere quella che per istituti più importanti pur mantenendo il potere di nomina nelle mani delle lì del diciamo degli organi previsti dagli statuti ci possa essere un controllo
Un potere
Divieto diciamo adesso io non non sono giurista chiedo Tudor russo Giannini se mi avventuro in terreni che non mi sono proprio sono pronto a ricevere dalle bacchettate sulle dita laddove non supererei il suo esame
Ma dico si potrebbe immaginare che pur mantenendo a livello degli statuti il potere di nomina ci sia data la rilevanza di questi istituti
Non so la la controfirma di o un decreto del presidente del Consiglio che in un qualche modo accetta o revoca a questo punto per potere riportare se si muove così
Diciamo un organo politico come il Consiglio dei ministri poter riportare un controllo parlamentare sulle nomine più rilevante
Io sono molto affezionato da questo punto di vista forse un po'ingenuo ma mi entusiasmò molto quando vedo la cose già mi Nation delle delle commissioni di Camera e Senato americano che fanno l'esame in circuito televisivo aperto e posso interrogare in candidati io confesso che mi piacerebbe proprio tanto riuscirà a dire prestigiosi candidati a grandi istituti di credito e davanti un circuito televisivo chiedere non solo come si chiamo né ci sono ma cos'hanno fatto nella vita che programmi hanno da fare per quella banca
Cocchi che quanti conoscono dei loro corrispondenti più prestigiosi delle banche di Londra o di New York cioè riuscirà a fare davanti all'opinione pubblica in una bella seduta quello con cui normalmente la democrazia mere americana
Che abbandona tutta una serie di piccoli casi ma vere sotto l'occhio di una esame pubblico fare quei pochi ma grossi casi io credo che sarebbe un elemento di democrazia di trasparenza e forse anche i candidati più ignobili
Facilitare però a quel punto anche solo di moda dimettersi in lista per no evitare distrusse hanno un minimo di amor proprio di evitare il problema della cross examination fatto in circuito televisivo aperto
Grazie professor Cavazzuti la parola al direttore del Sole ventiquattro Ore Gianni Locatelli
Grazie anche perché contrariamente alle preoccupazioni di chi ha steso il programma a me il fatto di essere in giovamento non merita fatto disturbo anzi
Credo che un po'di ringiovanimento ci sia anche in questa iniziativa l'isolamento dalla vita pubblicata la vita politica in quest'iniziativa del referendum in fondo se ricordiamo
L'esperienza del precedente referendum sulle preferenze unica abbiamo tutti vissuto come una aria nuova che si inseriva finalmente in una situazione che tutti percepivamo e percepiamo come una situazione estremamente pesante su tutto estremamente preoccupante per quelle che possono essere di sbocchi concreti
Per la politica e per quello che dipende dalla politica e cioè che la vita dei sino cittadini chiede l'istituzione in cui questi Salini vivono per quello che io ritengo sia molto importante divario dei giusti
Come dire delle giuste precisazioni sugli aspetti tecnici di questi tre referendum infatti nel corso Giannini
Da Cavazzuti che il giusto richiamare perché poi hanno come dire una incidenza diretta su alcuni aspetti specifici della vita organizzativa dello Stato e dell'economia io credo che sia importante anche richiamare il collegamento di questi tre referendum con anti referendum che vengono contemporaneamente proposti e con il contesto generale da la realtà politica da realtà economica in cui si inseriscono ripeto al di là dei singoli aspetti che sono credo anche come diceva il professor Gianni in una scelta tattica per poter centrare in maniera abbastanza semplice ma in maniera abbastanza gestibile nel nella proposizione alla alla al Paese i vari argomenti altrimenti andremo su come dire essendo abrogativo preferendo andremo su testi referendari strumenti complicati addirittura incomprensibile quindi primo elemento questo collegamento ad un'altra né e a tante iniziative di carattere Frentani
è un collegamento che da un certo punto di vista se devo riflettere ad alta voce può sembrare o un forse non dico preoccupante ma rischiosa nel senso che presentando un numero eccessivo di proposte può ingenerare l'impressione o un certo fastidio nel così ne negli elettori in quanto da una impressione di eccessiva proliferazione
Di iniziative e quindi anche un eccessivo scadimento di queste stesse iniziative io ritengo però che siano rischio tutto sommato
Affrontabile se sappiamo soprattutto collegare non solo le varie iniziative tra di loro
Presentandole come un momento ulteriore di liberazione da certe aveva da certi comportamenti Massi soprattutto riusciamo a presentare il valore politico di queste iniziative non nascondiamoci che al di là ripeto degli aspetti tecnici che possono colpire questa o quella norma
Di una certa situazione è soprattutto la dimensione la conseguenza politica di queste iniziative che avrà un domani risalto
Io credo che il poter
Avere una situazione in cui me nome delle banche non vengono più come o finora sono avvenute seppure faticosamente sia solo il modo di aprire una situazioni in cui non sarà più gestibile semplicemente il singolo o specifico aspetto delle nomine bancarie ma chiaramente la nuova realtà delle nomine bancarie o del meccanismo di nomina delle banche ai vari livelli elevati responsabilità dovrà inserirsi in un di realtà complessiva non è che possiamo immaginare di abrogare un singolo aspetto togliere un singolo mattone di questo edificio pensando che poi dopo sia sul video con un mattone diverso in quel preciso momento in quel preciso posto
Togliendo il mattone lungo due mattoni di questo edificio evidentemente non sta più in piedi questo difficile quello tutto sommato
Si desidera e si chiede il perché non non ci sono in questo momento Offerte altre vie per fare quel tipo di ristrutturazione che oggi è indispensabile io ho parlato di ristrutturazione che può sembrare una parola strettamente industriale
In realtà oggi siamo davanti a un'esigenza di ristrutturazione politica se così possiamo chiamarlo
Il fondo in questo senso l'ordine del il riferimento all'esperienza dell'imprenditoria riferita all'esperienza dell'imprese
è un riferimento abbastanza significativo il fondo usciamo da una situazione in cui le imprese hanno fatto una pesante pesante per la realtà anche occupazionale ma pesante anche per la realtà del capitale una pesante ma fruttuosa e utilissima ristrutturazione all'inizio degli anni Ottanta la Firenze tante miserie ottanta l'industria italiana si è voglio dire violentemente ma anche molto efficacemente ristrutturata e ha potuto godere di un decennio di grande di grande crescita un decennio ha consentito di partecipare a anni di sviluppo generale
Oggi siamo una situazione di recessione usciamo
Se usciremo faticosamente da una situazione di tensione e sappiamo lo lo lo lo vediamo nei fatti e lo percepiamo anche nei risultati che l'industria italiana dovrà affrontare ulteriore una nuova iniziativa di ristrutturazione tratto sarà molto più faticosa molto più complessa e devo dire molto più costosa in termini di carattere generale di quanto non fu dieci anni fa perché non si tratta più di fare una strutturazione di tipo produttivo riorganizzare il modo di Poe
Mozione ma si tratta di fare una ristrutturazione che aggiungendo a un una hanno innovazioni cate produttivo
Altri elementi che sono appunto l'inserimento dei mercati e la disponibilità di strutture generale di economia da questo punto di vista se l'industria deve affrontare una seconda e pesante e siccome è decisiva
Solo la sopravvivenza ristrutturazione
è ora di prendere coscienza europea prendiamo coscienza tutti quanti ma soprattutto coloro che sono responsabili che in prima persona in questi situazione che ero stato in questo momento che deve affrontare un processo di ristrutturazione
I politici la classe politica la classe di governo la classe che gestisce questo Paese per responsabilità delegato per esubero responsabilità usurpata
In qualche modo deve affrontare questa ristrutturazione se il Paese se lo Stato se il sistema pubblico generale non si decide ad affrontare questo passo secondo me non solo per le premesse beveva il suo crollò sotto come dire la concorrenza di una situazione di trazione che non perdona ma pone sono tutte le premesse perché questo Paese perda l'opportunità di crescere nei prossimi anni
E qui un un una presa di coscienza difficile che implica ovviamente una strutturazione anche di carattere culturale
E quando noi vediamo il percorso che stava seguendo con le caratteristiche venir definito prima Mario Pirani il decreto o provvedimento Coco o comunque esso possa chiamarsi
In futuro sulle privatizzazioni
E vediamo che questo percorso non è un percorso casuale o perché ci sono semplicemente delle volontà che rifiutano dir compiere questo passo questo percorso è un percorso un posto in certo senso da una organizzazione politica e pubblico imprenditoriale che non può che percorre queste strade che sono state che non porta da nessuna parte
Che sono solo in certo senso girotondo problema e non affrontano la vera situazione che è quella di una ristrutturazione ripeto che consiste poi dopo nel collocamento nella distribuzione di cosiddetta sul mercato nel fare tutto quello che è necessario per vendere queste imprese
Non dico redditività perché non è che si possa farlo da un giorno all'altro ma perlomeno con possibilità di sopravvivenza in un mercato di carattere competitivo ecco questo percorso obbligato questo percorso che viene in certo senso da tutta una sedimentazione di comportamenti e di logiche è proprio questo il percorso che va cambiato che va a stravolto e naturalmente quando noi osserviamo i comportamenti e i sacchi inutili apertamente né in una ormai di adesione generale o per interesse epidemiologi ormai non c'entra più soprattutto certo senso prevalgono gli interessi e la difesa di questi interessi che siano corporativi o politici o o divario bottega prevale è ormai è presente e penetrato fino in fondo in questo tipo di comportamenti il cui concetto che viene definito definito un tempo di stato sociale che però sono talmente di uno Stato che si è impadronito
Per a uno tormentare la propria sopravvivenza SDI improvviso di alcuni centri importanti di produzione
Della ricchezza che in questo punto ritenete vengono captati e vengono distribuiti non per un interesse generale ma per altri interessa quindi e questo meccanismo è questa sedimentazione di interessi
Che potevano avere anche ma schedature ideologiche ma che oggi ormai si difendono solo nella tenersi a a braccetto che va certo senso inserita la zeppa va inserita la come dire elemento elemento di rottura del referendum quindi ripeto secondo me estremamente importante avere la consapevolezza che al di là dei punti di aggancio che possono essere i minimi o o specifici punti di aggancio tecnico è la dimensione che li collega ad altri referendum e che ricollega soprattutto alla politica quella che rende ormai interessante anche come dire ai non esperti anche al semplicismo Dino la promozione di queste di queste iniziative e da questo punto di essere concludo
Credo che la il contributo che possono dare tutti gli strati tutti gli ambienti tutti i luoghi in cui c'era possibilità e c'è la la la la l'opportunità di dibattere questi argomenti sono contributi stabiliti importanti lo può fare soprattutto la stampa lo possono fare i giornali o possono fare anche i giornali
Solo apparentemente di carattere temi come può essere un giornale economico perché ormai abbiamo maturato tutti e credo che questo sia certo senso una maturazione che ci può far sperare per il successo anche del dopo e referendum alle mutate tutti la consapevolezza che non ci sono campi settoriali o specifiche degli specifici che dividono l'economia e la finanza da altre realtà ma che tutto fa parte di una situazione in cui la libertà concreta effettiva e non puramente ideologia di intraprendersi Dim di intraprendere di motore di spostarsi di
Tenere relazioni a livello locale nazionale internazionale ciò che fa la vera democrazia e la vera possibilità di successo di una democrazia oggi in un Paese come il nostro è un Paese che evidentemente forse non ancora ben percepito ma a livello solo livello credo responsabile sulla politica perché a livello i cittadini questo è ben presente la sua correlazione in un contesto che non è di paese ma ormai di continente e quindi con regole che non possono più essere e quelle di una volta ma devono essere imposte da una realtà non situazioni nuove questo credo sia secondo il mio parere estremamente importante cioè dare questa dimensione questa capacità di sommovimento politico culturale e quindi di carattere proprio proiettato sul futuro che viene dei referendum per quanto possono essere Peto referendum agganciati a temi specifici
Grazie a Gianni il professor Riccardo Gallo vicepresidente deliri e trattenuto per una credo una votazione della del comitato di presidenza per la giunta di Illy
Legge il suo intervento dottor lavaggi che segretario generale del Comitato riforma democratica che organizza il referendum
Grazie aggiungo che Riccardo Gallo telefonicamente mi ha detto che appena finisce lui arriva lo stesso e che quindi se ci sono poi delle domande impersona può eventualmente rispondervi
Il suo intervento che mi ha trasmesso riguarda l'abrogazione del ministero delle Partecipazioni statali la sua storia l'abrogazione
La legge del mille numero mila cinquecentottantanove che si twitt ministero delle partecipazioni statali fa approvato dal Parlamento il ventidue dicembre mille novecentocinquantasei
Dopo trentacinque anni di governo si è impegnato a presentare un provvedimento legge per lo scioglimento dello stesso ministero a questo tema Ugo la Malfa diede due importanti contributi
Con la relazione conclusiva che il nove aprile mille novecentocinquantuno egli presentò al Consiglio dei ministri nella sua qualità di ministro senza portafoglio con l'incarico di provvedere al coordinamento di programmi di azione degli enti e delle società cui partecipa allo Stato
E con il successivo discorso che egli tenne la Camera il sedici marzo mille novecentocinquantasei nella discussione di credo di legge governativo che istituiva appunto il ministero
Nella relazione cinquantuno Ugo la Malfa sottolineo tra le altre due questioni di fondo
Ci sarebbe dovuto pensare ad un ministro
Più che a un ministero cioè ad una responsabilità politica più che ad organizzazione burocratica l'eventuale Ministero in ogni caso avrebbe dovuto prima o poi assorbire l'IRI affinché lo Stato potesse gestire la partecipazione nelle aziende attraverso holding di settore
In alcuni scritti di qualche anno dopo nel mille novecentocinquantaquattro Bruno Visentini espresse seri dubbi circa l'opportunità dell'istituzione di un tale ministro ammonendo che esso avrebbe finito per ingenerare un aumento delle infra mettesse
Politiche in questo sistema di impresa
Nel discorso del cinquantasei la Malfa torno sul rischio della burocratizzazione del settore industriale a partecipazione pubblica insito nella Costituzione del ministero ma coerentemente si espresse a favore della proposta della Commissione parlamentare
Per la soppressione della direzione generale del dicastero
Il sistema delle partecipazioni statali poi realizzato a parte la struttura di un vero e proprio ministero per il resto corrisponde né i vari livelli in cui è articolato alla prospettazione di Ugo la Malfa al contrario il ruolo e di compiti che i livelli hanno via via assunto in pratica risultano molto diversi
Anche perché le deviazioni di ruolo e di compiti hanno trovato fertile terreno nelle periodiche incertezze della programmazione economica il ministero delle Partecipazioni statali in particolare ha confuso il proprio ruolo di coordinamento e di indirizzo generale con il ruolo amministrativo finanziario proprio degli enti di gestione o al più delle finanziarie di settore inoltre cosa ancor più grave
Il ministero non ha tutelato l'indipendenza del sistema delle partecipazioni statali dalle pressioni dei partiti politici
Rileggendo oggi la relazione di la Malfa del cinquantuno dove si dice che il ministero prima o poi dovrebbe assorbire Liri si potrebbe arrivare a concludere che vi è una soluzione alternativa allo scioglimento del ministero
Ed è l'incorporazione dei tre enti IRI ENI Efim nel ministero stesso
Questa soluzione potrebbe corrispondere alla diagnosi generalmente condivisa
Che la capacità degli enti di svolgere un ruolo di coordinamento delle finanziarie di settore controllate sia andata riducendo sempre più e che il numero di livelli gerarchici e in ogni caso oggettivamente eccessivo
In considerazione delle condizioni economiche e finanziarie particolarmente gravi dell'Efim si potrebbe aggiornare la proposta sostenendo che la struttura attuale del ministero andrebbe abolita e sostituita con quelle dell'idea dell'ENI
E però da ritenere che ha che ha a trentacinque anni dalla costituzione del ministero
Che non vi siano più i margini per progetti di riforma per quanto illuminati essi siano
Che il ministero delle partecipazioni ministro delle partecipazioni statali non abbia mai avuto non abbia più alcun autorevolezza abbiamo ad emanare indirizzi politici che se l'IRI Elleni divenissero strutture alla sua diretta dipendenza la lottizzazione partitica certamente aumenterebbe
Per dimostrare questa tesi con qualche esempio pratico tratto dalle cronache recenti basta ricordare che alla fine dello scorso mese di agosto
Quando la stampa ha rivolto l'attenzione dell'opinione pubblica sull'imminente affidamento di responsabilità organizzative ai dirigenti di una società controllata dall'IRI Lili Tecna
Il sottosegretario al ministero delle partecipazioni statali annunciato dapprima che se ne sarebbe occupato lui direttamente che poi lo stesso presidente del Consiglio e ad interim ministro delle partecipazioni statali le avrebbe approvato
Ora il paradosso è del tutto evidente il ministero delle partecipazioni non avendo negli anni scorsi emanato direttive generali
Allo Spazio oggi per occuparsi di specifici fatti
Organizzativi interni ad una società controllata dove ente di gestione e finisce così facendo magari inconsapevolmente non sono di sostituirsi all'ente stesso ovvero di smentirmi l'eventuale sue decisioni ma addirittura di sostituirsi al consiglio di amministrazione della società controllata che è l'unico competente in materia di affidamento di funzioni dirigenziali
Altro esempio analogo viene dalla notizia che mentre la società Ilva controllata dall'IRI sta studiando di cedere alcuni cespiti aziendali il secondo sottosegretario al ministero di parte delle partecipazioni statali ha dichiarato pubblicamente che si riserva di controllare lui
Che pure non ha non avrebbe alcun titolo l'eventuale operazione di cessione e addirittura il presidente della commissione bicamerale parlamentare socialista
Così come il secondo sottosegretario
Si è affrettato a comunicare la propria intenzione di convocare i vertici dell'Ilva per un'audizione sull'argomento scavalcando in ciò le competenze dell'azionista IRI
Un altro esempio ancora viene dall'ENI dove il business plan di una società controllata qual è l'ENI che hanno che pure dovrebbe essere un fatto meramente aziendale
O la scelta di un partner tecnologico che pure dovrebbe essere una questione attinente la strategia del dell'impresa formano oggetto di attenzione nientemeno che del sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Un altro problema è quello delle nomine degli amministratori delle società controllate dagli enti di gestione
Il ministro Piga emanò una direttiva generale con cui chiese di essere informato preventivamente sui nominativi da prescelti rapper posizioni di vertice ora il punto è questo
è giusto che il ministro sia informato prima che la nomina venga formalizzata ma dopo che l'organo deliberante comitato giunta di presidenza dell'ente di gestione abbia maturato nel suo seno la Scelta
Oppure è giusto che l'informativa venga portata alla conoscenza del ministro dalla prestato residente dell'ente prima ancora che egli abbia proposta al Comitato di presidenza
è chiaro che in questo secondo caso nel segreto della consultazione facilmente può accadere che invece di un informativa si abbia una vera e propria designazione politica o partitica o correntizia
In materia attinente l'amministrazione del amministrazione delle aziende da tutelare invece gelosamente
Queste pratiche ricorrente
Di eccessiva infra ammettenza nell'autonomia delle amministrazioni aziendali ha sempre costituito proprio il rovescio della medaglia dell'eccessiva autonomia delle stesse amministrazioni aziendali
Che troppo spesso hanno proceduto in ordine sparso indecisioni anche strategicamente fondamentali per l'economia italiana
Pochi mesi fa è stato dato l'annuncio della raccolta delle firme per il referendum abrogativo del ministero delle partecipazioni statali il quesito è molto semplice volete voi che sia abrogata la legge ventidue dicembre mille no centocinquantasei
Sull'istituzione del ministero delle partecipazioni statali
In un articolo su il Popolo organo della DC l'otto settembre mille novecentonovantuno Giampaolo Rossi ha sostenuto la tesi è questo referendum è un falso problema
Perché se la questione quella dell'interferenza dei partiti nell'economia pubblica allora esso non si risolve con lo scioglimento di un solo ministero
Se invece la questione è quella della privatizzazione delle aziende controllate
Cioè
Così come la Confindustria da tempo auspica allora essa è ugualmente non si risolve nello scioglimento del ministero ma lo stesso governo con decreto legge del tre ottobre novantuno
Ha introdotto la possibilità che gli enti pubblici economici siano trasformati in società per azioni e le partecipazioni risultanti dalla trasformazione possono essere alienate nel rispetto degli indirizzi deliberanti del CIPE
Questo provvedimento lo si voglia condividere o no certamente smentisce la tesi dell'organo della DC
Perché introduce l'idea della cessione a terzi del rapporto azionario oggi in mano allo Stato per il tramite del ministero delle partecipazioni statali
Ed infatti contemporaneamente il governo ha approvato un disegno di legge che delega al governo stesso la predisposizione entro il trenta giugno novantadue
Di un provvedimento per lo scioglimento del ministero
Tutto dipende dunque da sé e da come il governo utilizzano alla legge delega se infatti confermerà l'intenzione di cedere a terzi parzialmente o totalmente il rapporto azionario e se scioglierà il ministero nel senso che abolirà completamente il centro di gestione delle partecipazioni cedute o in corso di gestione
Allora si potrà ben dire che avrà avuto coerenza lungo un percorso discutibile ma pur sempre politico se invece la trasformazione ISPA non troverà più attuazione ovvero se essa tarderà ovvero si aggiungerà ma senza alcuna successiva privatizzazione delle partecipazioni così che essa sarà ininfluente
Ovvero infine
Tale privatizzazione sarà marginale competenze burocratiche del ministero saranno trasferite ad un altro ministero come ad esempio quello dell'industria
Equivocando di nuovo tra le due diverse sfere politiche allora si potrà affermare che nulla sarà cambiato peggio sarà stata creata una vana attesa di fonti finanziarie alternative con la conseguenza che le imprese si troveranno pericolosamente in mezzo ad un quadro strategico
Per tutte le ragioni fin qui discusse in conclusione bisogna augurarsi che la raccolta delle firme per il referendum abbia successo e che prevalga il sì
La verità no ringrazio per l'atto per la fatica tali perse letto l'intervento di Gallo può darsi che e gli arrivi e dica qualche altra cosa io credo la parola all'ultima ora attrice di questa nostra prima tavola rotonda che Nicoletta Rocchi segretaria del sindacato bancari CGIL
No
Abbastanza breve nel senso che intendo quei testimoniare le ragioni di una scelta la scelta della FISAC CGIL
Che al suo congresso o nei primi giorni del mese scorso ha deciso di aderire al referendum sulle nomine bancarie
Voglio portare le motivazioni di un sindacato ed una sindacalista nel senso che non sono assolutamente ammalata di Vanzina realismo di titanismo sindacale quindi ho ben ti ho ben chiaro il senso
E il limite oggettivo dell'inizio dire dello spazio politico della iniziativa del sindacato in cui del sindacato quindi non sono qui per con ricette pronte ma sono anche dell'avviso che anche in virtù di un lavoro continuo e quotidiano in tutti i gangli di questo settore noi organizziamo i bancari gli assicuratori i dipendenti della Banca d'Italia un'opinione ce ne siamo ci siamo tuffati e abbiamo tutta una serie di preoccupazioni di interrogativi e riteniamo che questo referendum una prima soluzione la nostra ai problemi con cui ci misuriamo tutti i giorni quantomeno apre uno spazio di denuncia civile e non anche offre soluzioni diverse da ricercare così come diceva il professor Giannini nella sua introduzione questa mattina
Una volta che siano state abrogate delle leggi e delle norme e su determinate materie allora quali sono le ragioni di un sindacato di categoria non rappresentiamo gli interessi anche dei lavoratori a sopra dei lavoratori del credito
Noi abbiamo sempre condiviso le ragioni di questa riforma a cui si riferiva Ca'cui si riferisce sia l'opuscolo che presente referendum che il professor Cavazzuti nel suo intervento noi abbiamo condiviso gli obiettivi della legge Amato abbiamo condiviso l'esigenza che le banche italiane si apprezzasse ero all'apertura dei mercati
Europei del mercato unico unico europeo nel novantatré aria accresce essere loro carato di patrimonializzazione di concentrazione si trasformassero da enti pubblici economici in società per azioni e si definissero i gruppi polifunzionali
Noi abbiamo però la sensazione giorno per giorno nella loro storia attività quotidiana sindacale anche contrattuale anche di vedere traditi e svilito si è progressivamente svuotati gli obiettivi di questa legge che pure abbiamo giudicato importante anche se non pochi
Problemi di natura contrattuale e sindacale ha determinato al sindacato che operava in questo ai sindacati che operano in questo settore
Noi abbiamo l'impressione di trovarci sistematicamente davanti a grandi manovre
Il piano regolatore a un certo punto della discussione nella fase di attuazione della legge Amato sembrava aver riferimento soprattutto al riassetto istituzionale dimensionale geografico del sistema creditizio nei fatti né i fatti ci troviamo in una situazione ondivaga
Insisto che le stesse vicende contrattuali della categoria risultano informate da questo da da da da da dal clima che si vive nel settore enorme la sensazione che abbiamo è la stessa che riportava il professor Cavazzuti poco fa
I partiti politici del nostro Paese pur di non perdere il controllo di questo settore
Sono disponibili a pagarne la marginalità dall'Europa e il fatto che vivano in condizione come dire certamente non non all'altezza di quelle che sono le esigenze di un'economia
Reale pur evoluta molto evoluta nel nostro Paese
Questi a questa è la sensazione altrimenti non si capirebbe perché ci troviamo di fronte a progetti fatti e disfatti
A noi non vogliamo mettere in discussione ad esempio la bontà di alcune scelte e di alcune operazioni già operate in applicazione della legge Amato non ha sostanzialmente l'applicazione di questa legge Langue
E quindi questi progetti che vanno nel perché vengo che vengono e che vanno delle cose che sembravano definite che vengono rimanesse indicus questione interventi di persone anche politica che poco c'entrano per quelle che sono le vicende
Sindaco e delle vicende del sistema creditizio faccio un esempio per tutti lo dicevo poco fa
Questa situazione che si sta determinando ad esempio nella costruzione di quelli che potrebbero essere poli regionali delle casse di risparmio aggregazioni regionali
Che tutto sommato la discussione risente certamente di quelli che sono gli interessi di quell'o quel determinato umano e politico che è impegnata che c'è il suo collegio elettorale quindi la sua posizione di potere costruire quelle determinate aree territoriali
Non ci sono cose insignificanti anche perché le cose avvengono non esiste veramente nessun piano regolatore perché le cose avvengono con totale con totale mancanza di chiarezza la spiacevole percezione di interferenze esterne che nulla hanno a che fare con le vicende creditizia nel nostro Paese le viviamo tutti i giorni
Ci sono voglio dire appunto discussioni ma nove abbiamo la percezione quindi la situazione di di indeterminazione che si vive in un momento in una vicenda un divagare in cui non si afferrano veramente quelli che sono i confini quindi un sindacato che ha condiviso gli obiettivi di riforma
Che li vede sostanzialmente snaturato in progress un sindacato che sistematicamente viene scavalcato parlo appunto di un'esperienza che mi hanno un po'che se il sistema di gamete scavalcati molti in molti casi illustri dal permissivismo degli amministratori nei confronti del loro dei loro dipendenti
Un sindacato che sostanzialmente Sas auspicherebbe proprio in una fase così complicata come quella che dovrebbe vivere il sistema finanziario nel nostro Paese un livello di relazioni sindacali più evolute più adulte di quelle che si sono vissuti in altri settori che hanno vissuto la riconversioni
Organizzative che attraversano oggi nostro settore e che però non riescono ad a vere questo tipo di livello
La legge Amato aveva gli obiettivi che ricordava Cavazzuti lavate con maniglie la patrimonializzazione l'elevamento del grado di efficienza delle aziende aveva anche un altro obiettivo che era quello secondo noi di valorizzare quella che era
Voglio dire la proprietà pubblica di importantissimi primari istituti di credito del nostro Paese
In questi istituti di credito vanno di importantissimi gangli della economia meridionale Banco di Sicilia Banco di Napoli sul Banco di Sicilia non si riesce più a capire e a capire quali saranno gli orientamenti di un management che è stato riconfermato ricostituito prostitute abbastanza recentemente io dicevo che questi importantissimi istituzioni creditizie meridionali ma anche di primaria importanza nel nostro Paese tutto sommato che appartengono che appartengono allo Stato che sono di proprietà statale in queste aziende lo Stato lo non non è mai riuscito a far penetrare quelle che potevano essere
Ne prerogative
Che gli deriva dovrà essere il proprietario
Noi registriamo dei veri e propri delle lotte dei casi di monarchia assoluta
Di direttori generali e di presidenti soprattutto di direttori generali che determinano le condizioni dell'operare senza dover rendere conto a nessuno senza rendere conto a nessuno
Nella più totale mancanza di trasparenza anche perché e finisco veramente se è un problema
Sì è un problema esiste nel nostro Paese esattamente quello di un Paese la democrazia bloccata dove il ricambio
Non avviene a livello di governo e dove quindi il personale politico che viene assegnato a svolgere determinati compiti di direzione in questo o quell'importante ganglio vitale della nostra economia e dell'intervento dello Stato
Nell'economia è chiamata non dover rendere conto a non dover mai dare le consegne
Questo determina veramente una totale situazione di irresponsabilità e di mancanza di verifica di quello che l'operato di quelli che sono i manager i dirigenti e gli amministratori
Delle banche italiane sta parlando non delle casse di risparmio delle piccole Casse di Risparmio legate al localismo e alla economia e all'economia locale sto parlando di grandissimi importantissimi maggiori istituti di credito del nostro Paese avrei avuto piacere
Se fosse stato presente
Riccardo Gallo di chiedere poi anche su su quelle che sono quali sono ad esempio le stesse strategie del Liri rispetto alle proprie partecipare nel sistema creditizio noi stiamo parlando di cose enormi di dalla della consistenza Ciampi uno non lo possiamo anche vedere sotto il versante sindacale perché non è insignificante
Conoscere se li effettivamente intenderà operare in direzione di una commerciale di un'aggregazione
Dalla Banca Nazionale del lavoro la Banca commerciale italiano continua a ricercare sinergie da Comit e Credito sta di fatto che i confini di questa ridisegna di di ridisegno azione complessiva eri
Ricerchi dettatura complessiva del sistema creditizio italiano avvengono a effettivamente al di là di ogni coordinate ore referendum sulle nomine bancarie non non non offre certamente soluzioni a tutti questi problemi però noi riteniamo che si inserisca perfettamente in questo tipo di strategia volta
Ad aprire spazi di maggiore democrazia in questo sistema e a ridimensionare drasticamente il ruolo dei partiti politici soprattutto di un partito politico in questo in questo settore
Con questo intervento si chiude la tavola rotonda il colloquio su Stato mercato partiti e ringraziando innanzitutto i Mario Pirani che ha voluto dirigere questa
Questo con l'occhio con gli interventi mi pare che ci hanno portato notevoli specifici contributi di Filippo Cavazzuti Riccardo Gallo
Gianni Locatelli Nicolette Rocchi ora possiamo passare
Direi con una estrema puntualità alla secondo colloquio
Quello sull'intervento straordinario del Mezzogiorno
E abbiamo chiesto
A Giovanni Russo di Voeller moderare questo colloquio Giovanni Russo come voi sapete giornalista
Con una grande tradizione di esperienza meridionalistica
E quindi siamo molto lieti che in assenza di Peppino Turani sia proprio Giovanni Russo la persona adatta per modulare questo colloquio a cui intervengono Salvatore Cafiero Raimondo Catanzaro Fenice politologo Gianfranco Viesti che prego di accomodarsi qui alla tavolo
Della
Do la presidenza
Giovanni serio dove vuole
Ricordo dunque questo collabora misurare circa uno allora
Al termine di questo colloquio diciamo nel l'ultimo quarto d'ora della mattinata prima di chiudere i lavori per il pomeriggio
Riprenderà la parola il professor Giannini quindi diciamo l'ordine dei lavori lo svolgimento di di questo colloquio sul Mezzogiorno quindi un breve intervento di chiusura il professor Giannini e poi l'aggiornamento dei lavori al pomeriggio per la seconda parte
Presidente io devo innanzitutto premettere che come accennato bloccare amico Massimo Teodori ero qui venuto per assistere al dibattito e poi intervenire eventualmente nel pomeriggio
Dato che sono previsto tra coloro che forse potrebbero parlare un pomeriggio
In in modo mi accingo volentieri a a questo compito improvvisato
Che penso che
Purtroppo e dire le mie opinioni dopo intanto vorrei premettere le ragioni per cui io penso che questo dibattito e questo referendum sono un momento importante nella storia politica italiana ma anche nei riguardi di quello che la politica per il Mezzogiorno
Io sono stato eccitante non promette a firmare il referendum poi l'ho firmato
Nel sono stati istante per una ragione che in parte esprimeva proprio Giuseppe Galasso in un articolo del mattino di ieri
Stranamente perché io ritengo che il referendum colpisce alcune distorsioni di una parte del di quello che la legislazione l'intervento straordinario così come l'intervento straordinario
E si è trasformato
Per usare questa espressioni si è trasformato negli ultimi vent'anni ma
Non riguarda e non poteva del resto riguardare il problema generale della politica dello Stato italiano per il Mezzogiorno Galasso nell'articolo di ieri sul Mattino lasciava intendere mettono lieto che lui abbia preso questa posizione dato che insieme Nord e Sud al mondo
Abbiamo speso sostenuto alcuni abbiamo sostenuto alcune necessità che riguardavano proprio l'intervento nel mezzogiorno e il rapporto tra lo stato e Mezzogiorno ha sostenuto che in realtà secondo lui tutto il tipo di intervento straordinario
Va abolito non soltanto quella parte procedurale che opportunamente secondo me qui nel referendum viene affrontata
Ora io direi che vorrei fare ancora un'altra considerazione prima di dare la parola alcune alte considerazione così alti all'impronta prima di dare la parola ai partecipanti al dibattito la prima considerazione
E che questo referendum che è stato un da molti suoi oppositori ma anche del presentato come soprattutto dalla classe politica democristiana anche nel sud alla prevalenza del gestione delle amministrazioni locali delle Regioni anche molto ben rappresentata ai vertici del potere e nel governo è stato presentato come un attacco al subito
E
Un attacco diciamo è una un'accusa inconsistente e inconsistente come del resto sta obiettato osservata anche
Giannini
Per due motivi il primo motivo è che in realtà oramai il queste esigente reperendo ma nasce credo ed alcuni dei protagonisti anche di queste critiche sono presenti qui a questo
A a questa tavola rotonda nasce dalle critiche negli ultimi quindici anni studiosi molto serie si occupa il Mezzogiorno hanno fatto al modo come si svolge alla politica
Dell'intervento straordinario e queste critiche
Sono pieni di esse richiamano ai le grandi tradizioni del meridionalismo classico del sonno le tradizioni che vanno da Giustino Fortunato a D'Urso Salvemini fino a nostro indimenticabile Francesco Compagna
è che hanno sempre cercato di distinguere tra quello che era una politica di programmazione vera e propria
Per risolvere i problemi economici e sociali Mezzogiorno è quella che era invece una politica indiscriminata di di di erogazione di risorse senza un effettivo possibilità di programmarle e anche di di vederne la loro utili utilizzazione e quindi ero questo questo in questo referendum oppone pongo un problema che era stato apposto in questi termini l'altro problema è che
Presentare oggi il referendum o come una specie di di manovra che divide l'Italia in due e che chi approva il referendum in realtà poi uno che si schiera contro i meridionali è una banale e demagogica posizione di interesse elettoralistico e politico che riguarda proprio quel meridionalismo piagnone e quell'atteggiamento
Diciamo Beatty mistico del Mezzogiorno che è stato sempre quello condannato dei meridionalisti classiche Giustino Fortunato non avrebbe mai
Approvato l'idea di lamentarsi perché non arrivano abbastanza soldi al Mezzogiorno Giustino Fortunato poneva come del resto gli altri grandi meridionalisti compreso
Presente De Marco che è stato quello che poi era più favorevole alla liberalizzazione
Che poi fu attuata da Ugo la Malfa Giustino Fortunato divide del marchio dorso non avrebbero mai approvato questo lamentela questa pièce ministero questo accattonaggio a cui ho avuto l'occasione di assistere recentemente in un convegno delle regioni meridionali svoltesi svoltosi Lucania dove di tutto si è parlato ma non si è parlato del modo come la Regione amministrano
I fondi che loro sono dati non se parla del modo di come vengono fatti gli appalti non si è parlato del sistema delle concessioni che esiste nella legge sessantaquattro e che è un sistema che favorisce obiettivamente non solo la mancanza di ogni controllo da parte dello Stato ma favorisce nella gestione degli appalti in modo tale che indirettamente gli appalti finiscono anche alla camorra alla 'ndrangheta e alla criminalità organizzata che aveva oramai inserita in tutte le piccole imprese anche le medie imprese che gestiscono le opere pubbliche i movimenti di terra eccetera e quindi le regioni meridionali riuniti sia a Potenza per parlare dei rapporti tra mezzogiorno e Stato italiano hanno chiesto semplicemente più soldi e hanno sostenuto che in realtà cosa che viene sostenuta anche da autorevoli meridionalisti che in realtà lo Stato poi dice di dare una certa determinata somma dicendo quindi milioni centoventuno mila miliardi al Mezzogiorno mediata nella soltanto trentuno mila che è un argomento a mio avviso privo di qualsiasi senso non solo ma che non ha nessun
Animo di erogazione del danaro pubblico è consentito in una situazione in cui l'insofferenza generale soprattutto nel Mezzogiorno volte che nel nord verso questo modo di gestire le risorse e di stabilizzare un potere di amministratori locali spesso corrotti
Si si manifesta però questo poteva essere oggetto
Di un mio intervento nel pomeriggio e non voglio togliere la parola agli altri vorrei aggiungere ancora un'altra cosa per dire quando è interessante questo referendum Giannini ha parlato del numero degli enti
Ed i cosiddetti enti meridionalisti questi vari enti che fanno capo all'Agensud
E ha parlato di due mila miliardi che costano io non lo so io so però che ci sono seicentosettantotto dipendenti che ognuno di questi enti quando uno va e a spulciare quello che loro effettivamente fanno è è oramai da molti anni in un certo senso incapaci di fu di offrire un una una una prospettiva vera su queste cose poi vorrei concludere dicendo che proprio la Svimez nel rapporto del minacciano l'Olanda ha parlato
Di uno degli altri aspetti nuovi del Mezzogiorno è che la e creazione di un nuovo blocco sociale che è un blocco sociale che nasce al proprio dal dal rapporto sempre più stretto tra professionisti di quella borghesia meridionale che sono diventati organici
A questi progetti spesso riguardanti opere pubbliche perpetuo che non finiscono mai e che che era progettazione professionisti non solo meridionali io quando in giro per il Mezzogiorno d'incontro
Una quantità di FIAT di gli enti o di iniziative che vengono dal Nord nei quali fanno i progetti ho accettato sia ed economia progetti di costruzione di opere che il che nelle quali sì il dispendio evidente di un un blocco sociale in cui i Consorzi delle opere pubbliche i cosiddetti consorzi industriali si collegano all'impresa del nord del sud e a piccole imprese meridionali in un ingorgo tale che è difficile oramai capire quali sono quelli che ne traggono un maggior vantaggio e questo blocco sociale il vero ostacolo
Al rinnovamento del Mezzogiorno la Svimez lo indicava nei rapporti almeno a vicenda Roland e io vorrei dire che questo referendum per usare un'espressione che non vorrei usare ma la dico è un piccolo colpo con un primo colpo di piccone a questo blocco sociale almeno me lo auguro ed è per questo che io ho firmato il referendum e che ora mi trovo qui benché non sia né un politico di professione
Nei diciamo così un meridionalista di professione mi trovo qui a presiedere questa tavola rotonda e comincio col dare la parola scusandomi per la confusione di quanto esposto finora al professor Salvatore
Ma io vorrei subito sgombrare il campo io non ho grande simpatia morale e stima intellettuale per il presidente del comitato promotore per aderenti firmatari di questo di questa proposta referendaria quindi non penso affatto che loro siano schierati intendano sia darsi contro il Mezzogiorno
Sì no no ma per lavorare sui giornali sì
E vorrei anche ricordare del resto l'ha fatto anche Giovanni Russo
Che noi siamo stati noi siamo stati fra i primi fra i più tempestivi critici di questo sistema di intervento definito dalla legge sessantaquattro credo siamo stati quanto invece c'era un coro di approvazioni perché ricordo che quella legge
Non ho avuto voto contrario in Parlamento sono stati tutti o favorevoli o non contrari insomma
E poi puntualmente nei successivi rapporti sul Mezzogiorno nostre interventi sulle riviste eccetera abbiamo documentato è confermato
Il giudizio negativo su questa legge è tuttavia debbo dire che io dissento dalla proposta referendaria che ritengo al di là dell'intenzione dei promotori politicamente inopportuna e dirompente per la situazione reale del mezzogiorno e soprattutto per l'unità morale del Paese vorrei sommariamente richiamare i motivi
Del mio dissenso io sono anche convinto dalla gravità ecco della crisi politico-istituzionale del Paese e chi non potrebbe esserne convinto insomma anche se qualcuno può cavarne qualche grande o piccolo vantaggio ma sempre miserabile
Siamo tutti solidalmente vittime di questa crisi politico istituzionale ma io commetto questa crisi politico istituzionale
Ad un'altra crisi che secondo me più grave più profonda che connessa alla prima dal rapporto di causa ed effetto reciproco e che la crisi del sentimento nazionale unitario della crisi del senso dello Stato
Io ricordo la lezione di Rosario Romeo la formazione dello Stato nazionale
Dello Stato ma devo nazionale unitario
Avrebbe dovuto essere secondo me è stata la premessa per integrare fra loro con l'Europa
Società che una lunghissima storia apre un pre unitaria aveva reso profondamente diversi e molto
L'una molto più distante dall'Europa David del della tra
Insomma lo Stato nazionale unitario costituiva la premessa per avviare a soluzione la questione meridionale
Ora io sono convinto che nel quadro unitario il Mezzogiorno ha compiuto un grande cammino
Verso la modernità e verso l'Europa e che questo cammino è stato particolarmente intenso nei primi trent'anni di vita della nostra Repubblica
Poi certo negli ultimi quindici anni sono intervenute vicende economiche internazionali la degenerazione del sistema politico interno
Il dissesto finanziario ed è bastata questa crisi certo lunga ma considerando in una prospettiva storica transitoria insomma episodica anche se dura ormai da da un decennio e più perché in certi settori della opinione pubblica diciamo quelli
Culturalmente più deboli o comunque più inclini a non andare al di là dell'orizzonte ristretto della cronaca o degli interessi immediati dalle proprie tasche toccano interessi dico di contribuenti anche per dichiarare che il mezzogiorno eh irrecuperabile e che lo Stato unitario non è che un atto di tuffa ordita da questi meridionali
Disonesti e mafiosi per spillare soldi questi settentrionali onesti e laboriosi
Queste sono riaffermazione delle leghe
Caro dichiarano
Apertamente io ritengo di affermazioni analoghe sarebbero fatte anche da quelli che oggi hanno Juan kora qualche scrupolo di stile per farle basta basta era ma qualche affermazione
Delle leghe che del resto è facilmente prevedibile
Perché si scateni l'impulso che Longanesi
Riteneva irresistibile per gli italiani ad accorrere in soccorso dei vincitori che io credo che noi abbiamo il dovere di contrapporci di
Nella maniera più ferma possibile di opporci a questa contrapposizione tribale
Abbiamo che non vogliamo veramente dichiarare fallimento e la liquidazione non tanto dalla politica meridionalistica ma dell'unità nazionale
E invece la proposta referendaria ripeto contro l'intenzione dei suoi proponenti
Ma proprio per la sua natura che è il semplificatrice delle questioni e perché chiama ad una radicalizzazione delle posizioni
Finisce pari in fondo per con lo spianare la strada a queste forze antiunitari
E debbo dire se è una ma cosa Luck di cui maggiormente mi rammarico per questa proposta referendaria e che noi che siamo poi i promotori del referendum aderente al referendum e noi di tradizione meridionalistica democratica il Riformista ci troviamo schierati in due schieramenti contrapposti in compagnia
Di forse che dovrebbe sui nostri comuni nemici
Poi corpo lui Connor con il qualunquismo nordista e noi con il solismo questuanti e questo mi sembra veramente una cosa grave
Si dice che
è stato detto
Che l'iniziativa referendaria è una provocazione per ottenere poi la riforma dell'intervento nel Mezzogiorno io ora temo che nel clima che si è venuto determinando nel Paese questo
Questo non sia vero proposta referendaria servirà comperare potrebbe servire Massimo dove non serve neanche questo a sgomberare il campo da questo sgangherato intervento straordinario di oggi
Non servirà né utili né anche questo questo intervento scade nel novantatré
Cioè quando si terrebbe il referendum
Ma secondo me sarà percepito sarà inevitabilmente percepito
Come diciamo
Un messaggio a confermare l'idea che non c'è più una specificità del problema meridionale non è più necessario un impegno addizionale per il Mezzogiorno non sono più necessarie azioni differenziate
Per il Mezzogiorno
E ora impegno addizionale reazione differenziata per il Mezzogiorno sono secondo me è necessario per motivi molto semplici perché il problema che il Mezzogiorno presente con un venti per cento di disoccupazione cito solo questo dato perché veramente riassuntivo non possono che essere profondamente diverso e incomparabilmente più gravi dei problemi che pure presenta l'altra parte del Paese che sostanzialmente in situazione di piena occupazione salvo crisi temporanee
I necessario un intervento differenziato perché
Di strumenti ordinarie di intervento i ministeri gli enti inadempienti statali nazionali
E il sistema delle autonomie locali sono in una condizione di debolezza incomparabile con quella delle articolazioni periferiche del sistema degli enti locali del Nord
L'esperienza di questi anni ci ha insegnato chili
Diciamo sotto la spinta degli interessi della capacità di pressione della capacità di iniziativa e di proposta degli interessi del Nord
Nell'ambito delle amministrazioni ordinaria del bilancio dello stato del bilancio dei ministeri e così via non si riesce a rispettare nemmeno quella non dico la quota di riserva ma nemmeno una quota a favore del Mezzogiorno che sia proporzionale alla quota di popolazione del Mezzogiorno sul totale per quanto riguarda la spesa di investimento
E poi mi pare che ci sia
Sotto gli occhi di tutti diciamo
Minuti capacità degli enti locali Regione troncare nel Mezzogiorno di trovare risorse per investimenti nel muro dissestati bilanci gravate da spese correnti eccessive l'incapacità di fruire dei dei finanziamenti comunitari l'incapacità di accedere nella misura che sarebbe necessaria i mutui della Cassa depositi e prestiti
E soprattutto la loro
Per quanto riguarda gli enti locali del mezzogiorno la loro S esposizione gravissima diciamo ad Intra da condizionamenti carattere
Di carattere addirittura illecito insomma ricordava giustamente
Giovani Lorusso che non abbiamo parlato di questa blocco sociale che opera nella Società Meridionale che vedo in Siberia insieme
Il ceto politico pressato dalle sue esigenze elettoralistiche in un'atmosfera di Agone S. elettorale senza quartiere
La pressione delle imprese meridionali ma non sono meridionali che sono largamente dipendenti da dalla all'all'ottenimento di sostegni e di commesse pubbliche
Dalla pressione dei di di bisogni diffusi socialmente diffuse che richiedono risposte immediate di assistenzialistiche direi fra fra virgolette che sono proprie non possono non esserci con la società in cui c'è il venti per cento di disoccupati
E vogliamo che in una situazione come la nostra in cui dato il dissesto della finanza pubblica se vogliamo intervenire nel Mezzogiorno e bisogna intervenire a cambiare le condizioni ambientali e del Mezzogiorno per rendere conveniente lo sviluppo produttivo non bastano
Certo gli incentivi
E vogliamo che in una situazione come questa in cui dato il dissesto della finanza pubblica e data l'esigenze di efficienza da cui purché tutti quanti avvertiamo dobbiamo anche per l'intervento di carattere infrastrutturale venire di ricorrere alla partecipazione finanziaria dei privati e comunque alla presenza dei privati nella gestione dei servizi pubblici vogliamo affidare il presidio dell'interesse pubblico che in questa circostanza è una cosa importantissima
Proprio a questi enti di carattere ordinario o non abbiamo invece bisogno di strutture differenziate articolate
Che abbiano certe caratteristiche che erano nella mente dei meridionalisti che inventarono l'intervento straordinario e che vorrei ricordare si chiamavano Donato Menichella Francesco Giordani e Pasquale Saraceno
E cioè
Una certezza di finanziamento disponibilità finanziarie e di programmazione
Pluriennale un'autonomia una o una libertà rispetto alle procedure rigide alla alla rigidità delle procedure dell'organizzazione della burocrazia e di un'autonomia e responsabilità
Di fronte ai poteri al potere politico
Ma anche di fronte ad interessi
A quelli che si chiamano i comitati di affari insomma
Ecco io credo io credo che questo sia tuttora necessario e temo che non l'atmosfera
L'attuale del nostro Paese
La referendum non mi aiuterà a recuperare questa dimensione del dell'intervento che il Mezzogiorno pressantemente richiede certo se vogliamo che tutto il Paese vada in Europa
E non solamente un'amica di essa tra l'altro neanche l'altra metà ci andrebbe
Poi molto bene se dovesse allungo indeterminata mente sopportare il peso di questo mezzogiorno giù piccante quindi
Questo in sostanza il motivo perché
Come me insomma
Sì serba la lezione del riformismo meridionalista dei compagni e De Rossi Doria di Saraceno questo il motivo per cui io non posso essere d'accordo sul referendum
Opposto può
Situazione a cui io sono molto sensibile siamo sensibili tutti noi che abbiamo ci siamo battuti lo sviluppo del Mezzogiorno cominciando dalle pagine del mondo accanto appunto maestri Rossi Doria cioè del fatto che siamo in due in tutto uguale ustione in questo momento chiamare rischia di passare seguaci
Quelli che vogliono sostenere ferendo mamma io spero che ciò non accada e siamo a rischio quelli che invece vogliono la prosecuzione che il referendum non non ci sia perché pensano che l'intervento straordinario debba proseguire
A rischio di passare per quel gruppo di meridionalisti biennio unico e sopra tutti accattoni che si sono manifestati poi quelli della classe dirigente delle regioni nel convegno delle Regioni a cui ho assistito io vorrei dire solo una cosa prima di dare la parola al professor Catanzaro
Primo dovete usare vorrei dire solo una cosa che purtroppo allora occorre che di comune accordo si proponga una politica per il Mezzogiorno che non sia quella venuta negli ultimi anni ma non sia proprio quella che ritengo arredato quello che a mio parere è stato un errore fondamentale come del resto si può costatare girando per il Mezzogiorno di un'industrializzazione dall'alto
è stata in parte sbagliata in gran parte e di una mancanza diciamo così di controlli oramai per cui questi enti locali che tutti dicono i primi i fondi in realtà amministrano gli appalti a modo tale che loro si indici vengono spesso ammazzati per come l'Italia
Consulta prego
Ma io parlerò nel pomeriggio la chiedo scusa non interverrà voglio solamente dire che noi non siamo che io personalmente non solo per la conservazione
Di questo intervento straordinario forse neanche per la conservazione del nome di straordinario che secondo me è diventato un nomignolo nomine nuove
Però voglio dire sono convinto della necessità che l'intervento nel Mezzogiorno anche a quelle caratteristiche che ho richiamato soprattutto di differenziazione rispetto alla strumentazione per per i motivi che ho detto e se possibile
Ottenere una convergenza di impegni su un cambiamento che sia fondato su un progetto e non solo su
Sull'abrogazione insomma io non potrei che esserne felici Fiore solamente a giugno se mi consente un buon ma anche un piccolo codicillo che trovo una grande differenza fra i referendum elettorali del Comitato segno questo le prendono rettorale del Comitato segna tre da Suso
Diciamo a così vasto da cordoni d'accordo non importano attraverso un uso accorto del bisturi abrogativo
Propone un un sistema alternativo cioè avremo una Moon un sistema elettorale questo
Questo referendum
Distrugge solamente il palazzo che certamente fatiscente ma non ci dice nulla sul progetto del Comune identità cadono in Africa fare qualche consigliere allora io io non so seguire l'ordine alfabetico perché qui alle mondo catalizzare da lei la parola granché io poi ho fatto con l'intervento per offrirgli la possibilità di quel che ha detto
Io vorrei dare al mio intervento più un tono confacente a quello di una tavola rotonda quindi sarò breve in questo primo intervento perché credo che dallo scambio di opinioni e dalla possibilità di replicare poi si possono chiarire una serie di punti
E devo dire che contrariamente al professor Cafiero che mi ha preceduto
Io sono favorevole alla proposta referendaria
E quindi mi corre l'obbligo di dire perché innanzitutto
E e anche vorrei sottolineare che è vero che questo rischio si corre il rischio sottolineato da Cafiero di essere accomunati alla quelli che non lo vogliono al Mary dire sia pure per motivi argomentati al meridionalismo piagnone
E quelli che lo vogliono invece a quelli a coloro che tradizionalmente sono stati spesso anche in chiave razzisti che ai nemici del Mezzogiorno
Ma io credo che se noi ragioniamo attenta mente su quali sono stati gli affetti
Dell'intervento straordinario in particolare per ciò che riguarda la spesa per opere pubbliche nel Mezzogiorno e in particolare negli ultimi quindici anni quando mi pare e su questo credo siamo un po'tutti d'accordo
Il pendolo dell'equilibrio tra investimenti produttivi finalizzati allo sviluppo industriale nel Mezzogiorno
E spesse per opere pubbliche spesso di natura assistenzialistica corrispondenti alloggi che nonno di tipo produttivo
Si è trasferito decisamente a favore di quest'ultimo modalità di intervento
Ora
Se prendiamo facciamo due tipi di considerazione la prima il primo tipo di considerazione e quella che prende il Mezzogiorno nel suo complesso come unità di analisi a seconda che farò dopo
E quella che tende a sottolineare le differenze che ci sono all'interno delle regioni meridionali
Cafiero ricordava un punto dolente della situazione meridionale l'incapacità degli enti locali meridionali di programmare e spendere di avere una progettualità di finalizzare le risorse a programmi produttivi e di investimento lo ricordava anche Russo
Ma io mi chiedo
In che misura questa crescente incapacità dell'ente locale meridionale
Non deriva dalla possibilità di attingere a risorse di trasferimenti in altri termini in che misura è una domanda che mi fa cioè in che misura
La spesa per opere pubbliche in che misura queste massicce iniezioni di finanziamenti al Mezzogiorno
Non hanno contribuito ad accrescere quella che io definisco la a irresponsabilità del ceto politico meridionale
Per irresponsabilità del ceto un politico meridionale intendo non un giudizio morale
Non do un giudizio morale do un giudizio tecnico
Per irresponsabilità intendo il fatto che
Il ceto politico meridionale e abituato e sempre più è stato abituato a spendere denaro che gli deriva da trasferimenti di denaro con il quale può operare una serie di attività rivolte all'ottenimento di
Consensi elettorali e politici ovviamente che è lo scopo del politico può creare intrecci con coloro che si danno da fare per erogare questi finanziamenti a livello centrale
Può o come dire trattandosi di attività era opere pubbliche e quindi con le particolari caratteristiche dell'impresa del settore edilizio e così via
Creare situazioni di ridistribuzione a favore del sistema politico e dei suoi clienti di parte e spesso di parte non indifferente di queste risorse
Non sto qui a fare cifre sul percentuali
Tangenziali che non sono soltanto le tangenziali delle autostrade ma sappiamo che sono ben più
Ecco allora intento voglio dire che questo stato di cose a mio avviso
Ha determinato un a un mento notevole delle possibilità di corruzione nel sistema politico
E come tutte le situazioni di questo tipo ha determinato queste possibilità di corruzione insieme all'emergere di uomini nuovi e spregiudicati che trovano in queste possibilità di finanziamento
Ho modo per
Cambiare termini di riferimento pratiche di comportamento pubblico
Veniva ricordato qui il fatto che ci troviamo nel mezzo giorno in una situazione di
Progressiva moria di consiglieri comunali assessori uomini politici eccetera che sta a dimostrare il fatto che l'intreccio tra
Questo tipo di affari le infiltrazioni mafiose e camorristiche e il settore politico e in pericoloso aumento
Ora a me pare che se noi da questo discorso generale andiamo a ad analizzare invece la situazione del mezzogiorno sotto il profilo delle sue differenziazioni interne
Possiamo constatare come
Prendiamo se prendiamo tre indicatori
L'indicatore della criminalità l'indicatore della spessa per opere pubbliche e l'indicatore della industrializzazione
Possiamo constatare come le regioni nelle quali sia avuto una un mento dell'indice di localizzazioni industriale
Sono quelle nelle quali si è avuta la minore spesa per opere pubbliche nelle quali sia il minore tasso di criminalità
C'è come dire una concordanza di indicatori non voglio essere così ingenuo da sostenere che l'uno sia causa dell'altro ma certamente c'è da riflettere su questo punto
La seconda questione che vorrei affrontare
Risponde a un altro quesito
In che misura la spessa dell'intervento straordinario così come si è configurato nell'ultimo quindicennio cioè essenzialmente spessa per infrastrutture opere pubbliche ed altro in che misura
Favorisce
L'emergere di figure di imprenditori a livello locali e quindi di impresse o in che misura danneggia l'emergere di questi figuri
Vale a dire e una politica che consente di innescare una marcia in più nel meccanismo auto propulsivo per l'industrializzazione del Mezzogiorno oppure no
Noi sappiamo che nel Mezzogiorno esistono degli ostacoli di carattere generale alla formazione dell'imprenditorialità e delle impresse delle barriere molto alte all'entrata e alla formazione di nuove impresse
Barriere che derivano anche dal fatto che i servizi di cui dovrebbero godere le impresse e che per le imprese sono costi sono abbastanza elevati
Questo deriva dall'inefficienza degli enti pubblici dal fatto che in generale la qualità dei servizi nel Mezzogiorno inferiore
Ora a queste alte barriere all'entrata di nuovi imprenditori e quindi a questi ostacoli alla formazione di imprenditorialità
Si aggiunge il fatto che in una situazione di incertezza di mercato soprattutto in una fase di economia in profonda trasformazione
Le energie imprenditoriali si indirizzano verso settori in cui la redditività e assicurata
Ma quali sono questi settori nel Mezzogiorno questi settori sono per l'appunto quelli connessi al massiccio finanziamento da parte dello Stato cioè i settori delle opere pubbliche l'edilizia eccetera
Sappiamo che questo settore un settore ciclico che ha scarsa capacità di propulsione industriale sappiamo anche che è un settore che a differenza del settore manifatturiero
Si presta molto di più anche qui alle in frammenti Tensei alle intermediazioni di tipo criminale
Quindi una politica per il Mezzogiorno a mio avviso dovrebbe essere una politica che contrariamente a quello che è accaduto sin qui tende a sviluppare a incentivare le autonome energie meridionali
E questo proprio il punto che mi pare si possono ottenere in primo luogo eliminando questa parte dell'intervento straordinario vale a dire sollecitare il in direzione giusta
Le energie meridionali e proprio per questo motivo che io non non ritengo che
Ci possa essere quel tipo di rischio che Cafiero sottolineava di quelle strane alleanze o trovarsi sulla stessa barca da parte di soggetti tradizionalmente su barche o su sponde opposte in definitiva a me pare il problema fondamentale possa essere sintetizzato in questo tipo di considerazione
Sottolineava molti anni fa a Gershwin crono a proposito dello sviluppo economico italiano ma in generale a proposito dello sviluppo economico delle aree arretrate
Che il problema fondamentale non è tanto è soltanto la formazione di capitale in queste aree ma è principalmente il fatto che il capitale si concentri e Cindy Rizzi nelle mani giuste
Io credo che l'attuale politica per il Mezzogiorno ha indirizzato il capitale nelle mani sbagliate
Dovrai evitato che mani giuste si formassero credo che l'obiettivo che questo referendum vuole conseguire e quello di cominciare a far formare le mani giuste
Se poi si potrà tornare in dando do la parola al professor Felice poi
Le ultime parole del professor Catanzaro si attaccano proprio a quello che io volevo dire
Io sono favorevole al referendum
Sono favorevole al referendum perché e dico che il referendum arriva tardi
Perché la Cassa del Mezzogiorno doveva cessare la sua attività quando è stata riformata quindici anni
Io per prepararmi a quest'incontro di oggi oppresso nelle mani
Questo bellissimo questa bellissima antologia degli articoli pubblicati sul Mondo di Mario Pannunzio sui problemi meridionale
Io ho trovato in quelle che sono delle critiche avanzate al momento di istituzione dalla cassa
Da persone come Carlo Petrocchi che è stato un grande direttore generale del ministero dei lavori pubblici Oliviero Zuccarini e lo stesso compagna c'erano anche altri scritti ma non riguardavano la cassa di dell'amico russo e di tanti altri collaboratore del mondo ho trovato che già dall'inizio si era visto
Il vizio d'origine
Prima di tutto
Il primo vizio d'origine
Era il fatto di aver creato la struttura uova
La quale struttura nuova nella mente di quei meridionalistiche ha citato il professor Cafiero
Giordani Menichella fa Saraceno doveva essere per un tempo Breve
Cioè la cassa era stata creata per dieci anni poi è stata prorogata venti poi apprenda poi è venuto la riforma che secondo me è stata la più sbagliata quella di quindici anni
Perché serviva solo a dare un abbrivo iniziale
Attraverso delle opere pubbliche che infatti la cassa nel primo decennio preciso proprio le strade la sistemazione delle strade e altre opere pubbliche di questo genere edilizie che ci voleva per portare il Mezzogiorno a un livello un po'più alti
Quello che è mancato e questo lo rileva fin dall'inizio Carlo Petrocchi il quale diceva si fa un'amministrazione straordinaria
Ma si faccia attenzione che bisogna riformare i ministeri che non funzionano cioè i lavori pubblici e le due direzioni generale dell'agricoltura che si occupavano di bonifica integrale non fare un ente nuovo
Perché questo è un po'il vizio dell'Italia che quando una cosa non va bene si lasciarla
Passiva e se ne fa un'altra è successa anche nei lavori pubblici perché fu fatto l'Anas tanti anni fa ancora in epoca fascista quando si si accorse che il ministero dei lavori pubblici non era in grado di gestire una nuova rete viaria sicché e si volle creare una rosa un organismo più agile più funzionale si crea un l'Anas quando poi Landis diventato vecchio è nata la Cassa del Mezzogiorno che ha fatto nel campo stradale le stesse cose che avrebbe dovuto fare la lista in inizialmente però si dimentica che in Italia le strutture poi si burocratizzato no Symbol esistono nella nella struttura nei negli uomini specialmente e quindi se ne deve fare un'altra nuova è successo così adesso faccio un esempio anche nel caso della ricerca scientifica
E qua l'università non funzionava si fece il CNR discernere non funzionava sufficientemente si pensi il trenta ora diventate ne ha le che non funziona assolutamente più a loro mossa ne pensa di fare un'altra però non si distrugge mai quello di prima e questo è un errore gravissimo vale chiudo questa parte
Allora la cassa
Mancava era proprio questa cioè praticamente era un doppione del ministero dei lavori pubblici e dell'agricoltura in quei primi dieci anni e fondo pione ma voi Symbol sì
Si è appesantita eccetera e queste un primo errore secondo errore la mancanza di piano
Se si vuol fare un intervento straordinario o si vuol fare qualche cosa di straordinario per un numero di anni definito si deve avere una un un programma una pianificazione invece tutto è stato fatto senza pianificazione andando incontro al principe mancavano i Progetti si chiamano i progetti io ho vissuto sono molto vecchio vissuto questa roba tecnica della cassa
Dall'inizio perché mi sono occupato di tante di quelle opere pubbliche di quelle dighe di quelle cose al punto di vista puramente tecnico che voi una grande esperienza
Bene si pigliano i progetti che c'erano perché non c'era o non c'è invece un programma e a me mi piace molto ridere devo dire questa cosa perché una casa sintomatica
Che pochi anni fa non più di cinque o sei perché si era la seconda legislatura gli ho fatto al Parlamento europeo
Una volta noi della della della classe diciamo del della schiera dei meridionalisti di seconda generazione come diceva Fini chiede compagnia cioè i seguaci di Giustino Fortunato eccetera noi siamo la seconda generazione di quei meridionalisti la
Bene
Avevamo sempre detto queste cose a un certo momento eccessivo ride il piano la politica di piano la programmazione che non è mai stata fatta un bel giorno in un convegno a a Palermo era allora ministro degli interventi straordinari nel Mezzogiorno che è sempre stato in mano i democristiani quel debito mi pare che si chiamasse che è una una avellinese la legge autore della legge di che non si doveva fare
E queste sapete che disse
E abbia lamenta una cosa grottesca dice io da che sto a questo ministero mi sono convinto che ci vuole un piano all'anima tenute distinte
Avete avuto tanti ministri democristiani a questi posti prima di Tex étoile resto nel mille novecentottantaquattro ottantacinque che questa
Scopre che ci vuole il piano lo stiamo dicendo dal da dalla Fondazione dalla Repubblica ci volontà e qui sta la mancanza di piano che poi ha portato a questi interventi sconclusionate
E ne dirò qualche esempio interventi sconclusionate di opere non finite che sono fatte le dighe non sono fatte le opere di adduzione delle acque e così via
E pensa a cosa l'industrializzazione quell'industrializzazione che giustamente nel mille novecento negli anni cinquanta che indichino compagna diceva che non doveva essere l'industrializzazione
Delle delle conserve dell'olio della pasta dei mattoni o anche del petrolio cioè ce l'aveva con le raffinerie
Ma temi se andiamo a fare invece delle industrie delle industrie manifatturiere perché queste avrebbero sollevato eccetera
Ma invece quando si attacca la riforma della cassa
Si è rifatta se ricomincia a decorrere opere pubbliche e sapete perché
Perché quando è venuto al problema intanto perché con le opere pubbliche o come ha detto il professor Catanzaro e dove si ruba di più e dove la la la camorra alla 'ndrangheta eccetera possono più intervenire
Va bene perché nelle opere pubbliche intervengono le specialmente nell'edilizia nelle grandi opere come le dighe le strade eccetera
Ma perché non si poteva fare nessun industrializzazione quindici anni fa perché non c'è un'ideologia io mi ricordo che in un convegno tenuto ancora nel mille novecento negli anni Cinquanta a Bari
Quando cominciò all'Italia parlasse di energia nucleare insieme a Guarino sostenemmo che l'introduzione dell'energia nucleare in Italia avrebbe sollevato il Mezzogiorno perché avrebbe dato delle fonti di energia
A Prezzi conveniente in quantità sufficiente
Se non c'è né energie come volete fare all'industria
Proprio quindici anni fa in quei giorni in cui si discuteva la legge una volta all'allora presidente delle nelle dichiarò in un convegno al Banco di Roma al Banco di Napoli a Napoli
Che non si perché l'ENEL non era in grado di dare un chilowattora per nuove IVA utenze industriale nel Mezzogiorno perché mancavano decentra
Come mancano tuttora e quindi non c'era possibilità di fare nel giro come volete perché si faccia un'industria sente energie allora ecco che quelli che hanno fatto la cassa di fatto la casa e quindici anni fa nel momento peggiore
A loro si sono ricompattati piombate nelle opere pubbliche ma le opere pubbliche erano già quelle necessarie indispensabile erano il dato è stata fatta in trent'anni prima vent'anni prima
Non era il più il momento di opere pubbliche quindici anni fa è il momento dell'industrializzazione che non si potette parla perché non c'era l'Energia siccome questo problema non si voleva portare a vari Bau si disse facciamo le opere pubbliche quindi questa soluzione del referendum che no io non sono d'accordo col professor capire ma solo per questo perché io non lo vedo che uno abolizione
Del intervento statale non attraverso le una cosa come la Cassa del Mezzogiorno ma lo vedo per rinnovare perché oggi è diventata una situazione incredibile la mancanza di piano la mancanza di industrializzazione
E tutte le opere fatte nel Mezzogiorno io posso mica è superfluo qui ricordarle no ma sono troppe le opere faraoniche ho scritto due recentemente perché io già nel quindici anni fa fece una campagna di stampa sulla allora
Sul mondo di allora vi ricordo che fece un articolo aboliamo la grancassa ecco perché diceva che era una grancassa di risonanza va bene
E sono troppe le opere pubbliche che faraoniche che non hanno portato alcun beneficio per lo sviluppo dell'economia meridionale troppi finanziamenti industriale erogate per i motivi elettoralistici o prenderà molte opere sono state eseguite solo parzialmente
Come l'Acquedotto del Pertusillo che fu definito monumento all'inettitudine in quanto eseguito alle costo sopra Monte mancavano legalizzazione le canalizzazioni a valle
E così via
Analoga sorte hanno avuto altre importanti opere per le quali sono state eseguite dighe come quella di Occhito uno dediche più ardite più bella del mondo e e le grandi gallerie di derivazione ma ancora manca oggi le opere di adduzione per l'irrigazione quindi una un intervento caotico un intervento fatto sulle opere un intervento fatto per diciamolo pure molto spesso per rubare sono ho assistito io
Abiti è che erano state progettate
Erano state calcolate erano state decise perché si pensava che costassero dieci e che poi sono costate duecento
Con tutte le perizie suppletive si diceva facciamo passare al consiglio d'amministrazione Della Casa fatica con pochi scavi comporta composti i lavori addizionali perché poi facciamo le perizie suppletive
Quindi è stato la corruzione che lentamente lentamente si è impadronito della casa
E quando questa corruzione era arrivato al massimo quindici anni fa la cassa invece che scadeva invece di Paola scadere se rinomata peggiorando notevolmente
Quindi
Non voglio dire altro di di di difatti diedero ma questo il problema fondamentale quindi ben venga questo referendum perché serve a cambiare e qua voglio dire un'altra cosa a proposito di questo referendum ma anche di quello delle partecipazioni statali guardate che l'abolizione del ministro o l'abolizione del ministro delle partecipazioni non serve a niente se noi vediamo
Il corpo burocratico e lo passiamo all'altro quindi
Se noi aboliamo le partecipazioni però la direzione generale relativa la passiamo al ministro Pomicino ora possiamo al Tesoro e lo stesso perché cambia ministro quello che bisogna distruggere con la fiamma ossidrica solleva direzioni generali
Sono le burocrazie che si sono formate incrostate sono i funzionari che stanno là
Se noi le le attribuzioni del ministro del Mezzogiorno le passiamo al ministro della del lavoro dei lavori pubblici o dell'agricoltura hostess se non distruggiamo tutto il coacervo di interessi che si è cristallizzato qua volato estremo di Zappa torno al medico
E questo mi sembra molto anzi una breve per le partecipazione statale queste evidente se ne veniamo in blocco tutta la passiamo al ministro dell'industria vuol dire che il ministro dell'industria cavallo stesse regole che per gli permise di Patrizio cioè interventi indebiti nella conduzione degli enti
Il reato questo è il punto fondamentale perché tante volte si dice beh aboliamo il ministero e non serve a niente abolì mise miserabili ab abolire
Non il ministro ma la struttura burocratica che si è creato attorno al ministro senza portafoglio dalla Caf e al ministro con portafoglio delle partecipazioni statali
Queste finalmente il significato delle io ringrazio molto
Simone posto nei suoi interventi anche per alcune considerazioni per esempio quest'ultima
Che mette in luce un aspetto di questo referendum che colpisce appunto quella non montatura che io ho definito meridionalismo di Stato io spero che questa non venga dura cambi
Proprio perché egli esistono oramai delle possibilità di vivere solo per la propria autoconservazione do la parola al professor Gianfranco Viesti
Forse
Com'è andata
Grazie Presidente io vorrei articolare mio intervento su quattro punti principali
Uno il motivo di fondo per cui sono d'accordo con questo referendum due i motivi specifici di critica alla legge di cui si chiede l'abolizione cioè la sessantaquattro
Tre il motivo di fondo per cui credo che questa abolizione da sola non serva invece serva anche una politica una nuova azione legislativa attiva quattro perché ritengo che questa azione legislativa debba essere comunque completamente diversa da quella cattiva caratterizzato il passato
Punto primo quando
Ho letto della proposta del comitato referendario sono rimasto molto perplesso
Perché avevo una certa difficoltà innanzitutto a condividere totalmente l'impostazione tecnica del referendum e poi avevo la difficoltà di fondo nell'affrontare questa tematica
Che richiede grande riflessione e grande lavoro di cesello legislativo a colpi di referendum
Questa mia incertezza è durata molto poco per un motivo fondamentale e cioè perché il referendum è l'unico strumento possibile oggi
Le idee di riforma e di miglioramento dell'intervento sono tantissime
Le prospettive
Di migliora di migliorare l'efficacia sono state avanzate in molti modi c'è sempre un problema di fondo che non sono mai a state attuate
Perché perché lo status quo non è indifferente ma lo Stato scopo e il grande la grande base di potere su cui si regge una gran parte degli interessi che ruota nel Mezzogiorno il fatto che la riforma dell'intervento non si faccia non è casuale
è un fatto assolutamente voluto perché solo se le cose continuano ad andare così un grosso Cetto politico sociale amministrativo e economico
Può continuare a vivere come ha vissuto fino adesso
Il ferendo i per semplificare il referendum
Offre il fianco a problemi che molto intelligentemente professor Cafiero sottolineava di lotta del Nord contro Sud me ne rendo perfettamente conto la mia decisione di aderire è stata dovuta al fatto che e l'unica speranza
Di innestare un cambiamento radicale
Se non c'è questo intervento così forte il sistema da sé non cambia perché l'incrostazione di potere economico politico che vuole che l'intervento non funzioni è troppo forte
Detto questo motivo di fondo vorrei molto brevemente spiegare perché sono convinto che questa legge vada abrogata
Questa legge attenzione come funziona nella realtà
E non necessariamente come è stata impostata noi purtroppo dico purtroppo perché sempre peggio dobbiamo essere capaci di misurarci su come le leggi della politica industriale
E della politica economica effettivamente funzionano in Italia e non per quello che c'è scritto sulla carta quello che c'è scritto sulla carta può essere grandemente condivisibile il loro effetto reale dell'economia può essere totalmente non condivisibile
Io credo che la legge sessantaquattro
Sia davvero grave per due motivi fondamentali uno che direi statico uno
Don sud ma anche questo non c'è sulla carta sulla carta c'è scritto normalmente che si danno i contributi all'industria nella realtà passano cinque anni tre anni e questo è
Il di e contro questa realtà che noi dobbiamo intervenne ma credo che su questo Basile basti leggersi le pagine cristallina il rapporto Svimez per essere tutti d'accordo sul fatto che funziona poco piuttosto vorrei spendere due parole sul fatto che ritengo
Molto importante anche quello che io chiamerei l'effetto dinamico e cioè questa legislazione di intervento
Ha degli effetti positivi ma è terribilmente pericolosa
è terribilmente pericolosa perché crea cultura del sottosviluppo io non sono un economista e cercherò di parlare da economista
Ma credo che se noi non ci confrontiamo con questi problemi dinamici non riusciamo a cogliere l'essenza del problema
Questa legislazione crea dinamicamente una allocazione delle risorse inefficiente
è molto più redditizio fare l'imprenditore edile che l'imprenditore tessile al su perché l'imprenditore edile riesce a guadagna anche onesto riesce a guadagnare molti più soldi che non imprenditore tessile
Questo sistema di incentivazione così come adesso rallenta l'afflusso di capitali che ci sono al Sud verso settori aperti alla concorrenza internazionale
Questo è un effetto profondamente negativo
Perché è un meccanismo circolare più in questi settori crescono più creano occupazione diventano importanti in aree locali più c'è necessità di sostenerli per motivi sociali
Più la bolletta meridionale diventa un qualcosa che tutti da Trieste era Agrigento vedo non come un dover mettere mani al portafoglio per evitare che scoppi un bubbone sociale
Questo tipo di sussidio crea l'abitudine al fatto che comunque gli investimenti al Sud siano meno produttivi
O le perle alcune perle dell'investimento al Sud sono interventi efficaci cioè che hanno fatto qualcosa ci meravigliamo positivamente quando c'è qualcosa di realizzarlo
Anche se questa realizzazione inefficiente rispetto a parametri europei e più inefficiente i soldi sono stati tecnicamente spesi peggio
Questo è pericolosissimo perché crea comunque l'impressione la realtà di un'area in cui l'economia non funzionerà come nel resto d'Europa in quei parametri di valutazione sono diversi che nel resto d'Europa
Questo tipo di intervento disse tocca agli imprenditori che già talvolta sono viso educati di per sé nel nuovo Fini ma lì s'e disse educa fortemente e molto più importante conoscere il politico locale frequentare i corridoi delle regioni frequentare i canali attraverso cui si possono accelerare le pratiche che frequentare il mercato
Io sono convintissimo personalmente che una grandissima parte del struttura imprenditoriale meridionale sia profondamente sana nonostante questo effetto di incentivo
Il sussidio e questo tipo di intervento porto altamente negativo in una prospettiva dinamica secondo me
Perché il sussidio crea la cultura del sussidio e l'aspettativa del sussidio
C'è una realtà straordinariamente interessante al Sud e quella di Brindisi
Cioè di un'area profondamente infrastrutturata profondamente favorita geograficamente
Profondamente collocata circondata dare in forte sviluppo nell'ultimo periodo che è una una città in rovina e in al collasso perché permeata da e solo ed esclusivamente dalla cultura del sussidio perché tutta
Era andata la Montedison miliardi
La grande industria di
Sia le l'industria in una prima fase sia alle grandi le grande un certo tipo di grandi opere pubbliche non discutiamo adesso non vorrei entrare sul sull'argomento che complesso e non vorrei essere troppo lungo
Se degli effetti della grande industria voglio dire soltanto che quell'area è ferma perché tutte le intelligenze le forze di quell'aria sono indirizzate a un unico fine
Avere un ulteriore sussidio perché la situazione sociale non esplode
Se finiscono i soldi dello Stato tutto crolla questo ce lo sentiremo dire ed è assolutamente voluto
è assolutamente voluto
Per questo io sono pur essendo d'accordo con tantissime delle cose che diceva il professor Cafiero credo di divergere Daloui su questa valutazione di fondo e cioè che non se ne esce se non con una spallata così
E vero
L'ultimo effetto dinamico del perché questo intervento straordinario e dannoso lo vedete semplicemente guardando i cinque relatori che sono seduti a questo tavolo sono tutti meridionali
Siamo tutti meridionali questo è pazzesco che di politica di sviluppo territoriale in Italia ci si occupi etnicamente
Perché sono i meridionali sono in grado di parlare di mezzogiorno
Perché ormai la parte una grossissima parte
Delle migliori intelligenze d'Italia siano economisti amministrativisti non si interessano più perché è un problema talmente incancrenito che non se ne può più risolvere il se ne occupano i meridionali
è colpa dei settentrionali è colpa dei meridionali non mi interessano non ritengo un problema etnico trovo che l'effetto dinamico estremamente negativo di questo tipo di intervento sia stato quello di concentrare la discussione dal punto di vista etnico come che solo chi è meridionale potesse parlare di sviluppo economico di diffusione territoriale lo sviluppo che è un tema che mi pare abbastanza denso
Punto terzo
Nonostante questa forte adesione al referendum io ritengo che il referendum sia
Da sé
Solo assolutamente insufficiente se non accompagnato da una proposizione politica attiva
La situazione dell'economia meridionale particolarmente complessa e sicuramente non mi soffermerò in questa sede vorrei dire semplicemente che è molto più articolata di quello che normalmente si può pensare
E che ci sono delle parti estremamente più dinamiche di quello che il la valutazione normale
Ma il punto di fondo e che a mio avviso nelle regioni meno avanzate d'Italia serve una politica regionale attiva perché il livello dell'ambiente economico di queste regioni ancora sufficiente insufficiente a creare da sé sviluppo economico serve un intervento attivo che acceleri
Questi processi di sviluppo economico
Sono molto tentato
Dalle proposizioni di volti che si moltiplicano per cui c'è questa frase forte che prenderà sempre più piede e cioè per dato lo stato che abbiamo GE dati i problemi del Mezzogiorno meglio niente che questo intervento
E io vi devo dire in tutta franchezza che se la opzione forse o niente o questo intervento io direi meglio di niente
Credo che nel lungo periodo staremmo tutti meglio
Sono però convinto che dobbiamo avere la forza intellettuale per uscire da questa dicotomia e per dire meglio qualcosa
Quarto punto e poi chiudo scusandomi per la lunghezza questo qualcos'altro deve essere straordinariamente diverso dall'attuale
Io non sono un'economia un tuttologo ne sono un amministrativista sono soltanto l'economista e quindi non non naturalmente nessuna ricetta pronta su questo
Ma vorrei fare una riflessione di fondo e cioè noi siamo ancora figli della cultura dello sviluppo economico degli anni Cinquanta una cultura in cui
C'era una ricetta per lo sviluppo
Bastava introdurre alcuni elementi nuovi in qualsiasi realtà economica e in qualsiasi momento di tempo per avere il risultato positivo
Bastava incentivare e favorire trasferimenti di capitale al sud perché questi combinandosi con abbondante dotazione di lavoro del Sud producesse lo sviluppo
La teoria economica fortunatamente mode più moderna e più recente si è accorta che questa impostazione non funzioni
Primo perché non c'è purtroppo nessuna ricetta secondo perché non c'è purtroppo nessuna ricetta che vada bene dappertutto in qualsiasi momento dite
Se noi non usciamo da questa impostazione di fondo
Credo che abbiamo difficoltà a vedere quanto profondo presso il cambiamento rispetto attuale legislazione dove andare è un grande problema
Che tipo di legislazione che tipo di intervento non è per niente facile ma badate il fatto che il Sud varia relativamente male non sorprende mica tanto
Negli ultimi quindici anni i su tutto quasi tutti i Sud del mondo sono andati male e quasi tutti i no del mondo sono andati bene per una straordinario insieme di motivi di carattere tecnologico di mercato su cui non voglio sicuramente
Sicuramente annoiato
Ci sono delle eccezioni però è a queste che dobbiamo guardare ci sono delle eccezioni di suddette sono andati più veloci ci sono le eccezioni di Sud che hanno recuperato e come hanno fatto hanno fatto in modo molto diverso da come abbiamo tentato di fare noi
Lei sud che sono andati bene è un elemento essenziale è stata una domanda pubblica sofisticata intelligente che ha spronato le imprese a migliorare
La cosa è andata bene non perché sono piccoli e gialli ma perché c'era un sistema straordinario di incentivi mirati alle imprese
Noi abbiamo fatto esattamente il contrario tanto più c'è domanda pubblica al Sud tanto più questa stimola l'inefficienza
Stimola le lenzuola come si chiamavano allo scandalo e è un intreccio ormai in cui di economia c'è poco eccesso Rocco ci sono c'è solo conservazione ricca tanto più c'è sviluppo tanto più c'è forte concorrenzialità nelle industrie e anche su questo abbiamo abbiamo agito in senso a volte profondamente diverso creando dei dei grossi campioni nazionali
Pubblici al Sud di cui spesso ci siamo lamentati dell'inefficienza dobbiamo dirci molto chiaramente che là dove c'è stato sviluppo al Sud c'è stato perché c'è flessibilità salariale
Questo è un grosso discorso che a un certo punto che è stato fatto da qualcuno che è stato molto di notato ma bisogna fare
Perché è un maestro di scuola Napoleone editoriale enormemente superiore mio maestro di scuola di Milano
E perché se l'industria al Sud deve crescere deve avere una certa competitività sui prezzi e sui costi e quindi sui salari che compensino la minore produttività ambientale
Ci piace lavano ma è così
Col mercato del lavoro attuale questo non è possibile e dove si sviluppa il Sud si sviluppa in negli ultimi cinque anni c'è stato un fiorire spaventoso di laboratori di di confezioni di abbigliamento due minori stimiamo due mila cinquecento miliardi di valore
Non è poco è un'occupazione di fra sessanta settanta mila addetti quasi tutti nuovi brutti sporchi cattivi ci piaccia o non ci piacciono intanto queste sono le uniche cose che si muove sono quasi le uniche cose che sembrano totalmente senza salvo l'intervento salvo l'intervento automatico di fiscalizzazione è un'altra cosa importante voglio chiudere dicendo che
Anche i meccanismi della politica economica a mio personale avviso devono andare molto più sull'io sono molto preoccupato perché siamo in Italia e perché discutiamo dell'oggi
Di tutto quanto
Discrezionalità nell'intervento che sono invece molto più favorevole a tutto quanto e automatismi
Sono o idealmente favorevole al fatto che le regioni debbano avere una politica attiva ma più ci penso più mi convinco che sono invece profondamente contraria
Contrario perché dare più competenze diamo alle Regioni così come le regioni sono oggi meno le cose funzionano
Allora o ci piace per motivi ideali però sappiamo che non funziona o se ci interessa quello che funziona dobbiamo porci il problema perché le regioni sono un impegno ricettacolo di quanto di peggio c'è nella società meridionale i falliti i fanno spesso i politici regionali e tante volte qualche volta dei funzionari regionali non solo del Sud ma al Sud è peggio per motivi storici e non è Ricci essendo meridionale non penso che i meridionali siano peggio dei settentrionali
Questo è un po'è un problema da porsi più diamo alle Regioni più scommettiamo sull'inefficace
E naturalmente una una qualsiasi e qualsiasi politica di intervento non può che comportare
Sanzioni per
L'erogatore di politica economica le regioni meridionali hanno bruciato miliardi comunitari miliardi dello Stato semplicemente per motivi che conosciamo tutti basta leggere i giornali perché i consigli regionali non si riuniscono per che non ci sono le maggioranze perché ognuno si deve interessare molto di più delle assunzioni e che di queste cose comunque non funzionano se non ci sono stati degli sprechi insieme a problemi di di di funzionamento quello che intendo dire e che una politica economica che non prevede sanzioni per l'inefficienza è una politica economica che non funziona per questo chiudo dicendo che queste considerazioni mi portano mi riportano livello generale di sostegni ai referendum perché credo che chi fa l'economista dei poco
Passi l'economia poi però quando gli si pone un problema come questo referendum che è un problema di politica economica debba guardare la realtà complessiva e allora la realtà il mio personale giudizio che l'adesione di fondo a questi referendum
E che la realtà complessiva statuale in cui noi siamo oggi è talmente degenerata
E talmente
Devastata da questo cancro della partitocrazia che nessuna iniziativa di politica economica funzione per cui l'economista non può non occuparsi di queste cose perché altrimenti si ritrova a fornire ricette e a non capire perché non funzionano
Il motivo questo è il motivo di fondo per cui io credo che questo referendum nonostante tanti problemi e giustissime considerazioni che faceva capirlo sui pericoli che
Può sollevare sia estremamente opportuno in questo momento grazie
Tavola rotonda devo rendono arringa giù tutti vorrei semplicemente dire una parola in conclusione che cioè benché Cafiero dica che e contrario al referendum in realtà al fondo in questo dibattito c'è stato una concordanza e questa concordanza sta nel fatto che effettivamente il modo come si affronta la politica economica inviluppo il Mezzogiorno è sbagliato e su questo tutti coloro che desiderano che le cose vadano diversamente
Sono pronti a essere d'accordo che il referendum sì o no un mezzo per poter arrivare a questo scopo ognuno ha il diritto liberamente di pensare tra
Allora
Rispetto che c'è un movimento per per andare via vorrei vestirmi che i professor Giannini voleva riprendere la parola ed è in arrivo credo che sia ecco è già arrivato quindi fra un minuto un minuto Allegri riprende fra un minuto riprende la parola i i anch'io volevo nel frattempo mentre attendiamo professor Giannini
Volevo avvertire scusami
I lavori che interrompe l'inno dopo che il coniuge mi aveva di nuovo parlato riprenderanno nel pomeriggio alle ore quindici e trenta con una discussione generale nella quale sono previsti
Molti ed autorevoli interventi sul significato generale della strategia referendaria per la riforma democratica e quindi questo avviso che faccio non soltanto per i presenti ma anche per coloro che ci ascoltano attraverso radio radicale anzi io ringrazio Qui Radio Radicale che trasmette
Indiretta questa nostra giornata grazie alla quale gli ascoltatori possono essere non soltanto alcune decine o centinaia ma forse qualche migliaio di ascoltatori possono essere aggiunti
Da questo nostro incontro che è stato così denso così di approfondimento quindi io vorrei avvertire prima di dare la parola mi pare al professor Gianni Nico
Mi dicono che c'è un altro intervento purché sia breve che i lavori riprenderanno alle quindici e trenta allora
Dedicata ad altra domanda lo abbiamo fatto volentieri anche se non è prevista dal rotondo pregandolo di una dietro il pittore come percento delle brave persone termica
I avermi dato la parola io sarò brevissimo per la verità io non ho avuto intanto chi sono sono il vicedirettore generale della Fime
Nominalmente uno di quegli enti di promozione di cui di deve discutere il il referendum io devo dire non ho avuto alcuna esitazione nel firmare
Per il referendum proprio perché obiettivamente mi occupo da anni
Di mezzogiorno e perché sto alla fine ecco nominalmente un Ente di Promozione realtà forse con due parole sarà bene spiegare che cos'è la fine la fine è una banca d'affari una delle maggiori banche d'affari italiane sicuramente la principale banca d'affari meridionale
Basterà dire semplicemente che un e un gruppo finanziario la fine che chiude
E che realizzare utili distribuisce dividendi
E che ha avuto in dotazione dallo Stato in quindici anni circa centosettanta miliardi che ha restituito allo Stato sotto forma di tasse pagate sugli utili prodotte e che ha realizzato investimenti per circa tre mila miliardi
Potendo attingere avendo il merito di credito sul mercato
Ed è opera quindi in questa dimensione di mercato in un contesto obiettiva ammette che non facilita tutto questo perché non crediate insomma che tutto questo sia stato in qualche modo agevolato dalla diciamo dal dal sistema istituzionale in cui operiamo Masera semplicemente dire che questa legge che il professor Ippolito prima ricordava fatto dal ministro De Vito
Diciamo in prevedeva anche delle decretazioni secondarie che sono forse per certi aspetti ancor peggiori del di alcuni punti della legge stessa bassi semplicemente dire per esempio che è stato imposto alla fine
Partecipata al quarantanove per cento dalle primarie banche italiane
Uno Statuto che l'ha fortemente lesivo degli interessi delle banche e quindi evidentemente arrecando un danno un danno alla società e basti ricordare da ultimo il caso
In cui la fine ha proposto una aumento di capitale a costo zero per lo Stato proponendo una fusione con la Banca d'affari del Banco di Napoli
La FIN Banna e l'operazione è stata ostacolata e siamo ancora in attesa di una risposta chiara e precisa per andare avanti
E ora dico che si è parlato della qualità di questo intervento straordinario giustamente sia denunciato come questo intervento straordinario obiettivamente sia carente
Io vorrei semplicemente fare riflettere anche su di un altro aspetto che spesso non viene preso molto in considerazione perché accanto alla qualità c'è anche il problema della quantità
Perché questo perché la quantità e produce degli effetti obiettivamente produce degli effetti di spiazzamento
Perché quando a un certo punto il PIL meridionale come è venuto fuori da un recente studio della Confindustria per il settantacinque per cento proviene da trasferimenti dello Stato e allora effettivamente diventa tutto molto difficile
Perché come è stato ricordato da una parte si produce un effetto di spiazzamento verso l'aria competitiva del mercato quella che obiettivamente deve fare i conti con la
Concorrenza non solo nazionale ma internazionale dall'altra parte produce un effetto di spiazzamento verso il sistema creditizio perché quando a un certo punto
Io e gli investimenti nel nel Mezzogiorno avvengano finanziati quasi esclusivamente per il tramite
Di trasferimenti diretti dal Tesoro alle amministrazioni o alle imprese si bypassa completamente il sistema creditizio e allora poi voglio dire non ha molto senso lamentarsi del fatto che le carenze del sistema creditizio e bisogna allora porsi il problema anche di ridurre la quantità perché io penso Betty la mente che bisogni bisogna accettò punto probabilmente riflettere pensare se non sia necessario ed opportuno allo stato attuale delle cose cercare va bene
Di provocare anche una sorta di shock va bene per rimettere in piedi quei meccanismi o semplicemente per fare funzionare quei meccanismi di mercato
E di selezione dei progetti d'investimento e quindi fare funzionare gli strumenti proprio per l'economia di mercato va bene
Per andare corpo per dare nuova forza a quelle forze nel Mezzogiorno che esistono non finanziano esalta i maggiori finanziatori della piccola e media impresa meridionale che esiste e che che è un corpo effettivamente abbastanza solida ecco e e per cui effettivamente il problema e anche ma il problema proprio quantitativo non soltanto qualitativo grazie
Grazie anche a quest'ultimo intervento io credo che stamattina nella in anche in questa seconda tavola rotonda in questo secondo colloquio oltre al primo abbiam ha avuto uno straordinario una straordinaria serie di o interventi di approfondimento nel merito del referendum cosa che finora almeno lui era stata messa insieme così come siamo riusciti a mettere insieme stamani
Segno questo mi pare complessivo mi sia consentito questa riflessione
Segno questo che non si tratta soltanto l'iniziativa referendaria di un colpo d'ariete rispetto al sistema politico cosa che dove anche nel suo complesso ma e anche una strategia che porta a dei risultati specie specifici estremamente pensati e che saranno dove vanno in che direzione si rivolgono quindi io ringrazio innanzitutto Giovanni Grasso che accettato e da grande esperto minimaliste
Di dirigere questo secondo colloquio e quindi Salvatore Cafiero Raimondo Catanzaro che dice Polito e Gianfranco Viesti
Mi dicono che il professor Giannini vista l'ora tarda non interviene
Ma ha distribuito ridistribuzione per la stampa e anche per i partecipanti a questo convegno una sintesi delle cose che ha già detto e che avrebbe voluto raggiungere in questo secondo intervento quindi sono a disposizione all'ingresso con questo chiudiamo la sessione mi sta bene dando appuntamento allora ore quindici e trenta per la seconda parte di questa giornata un appuntamento è un invito a partecipare non solo a come in quale hanno voluto Semeta stamattina direttamente ma anche a coloro che hanno seguito attraverso radio radicale grazie e l'appuntamento al pomeriggio
Un aspetto a mio compiere questo
Opera non
Così piacevole così facile di riprendere la discussione
Abbiamo previsto per questa giornata di colloquio
Due parti una prima parte che abbiamo svolto stamane credo con notevole interesse
Ministero delle partecipazioni statali
Nomine bancarie intervento nel Mezzogiorno vi sono state stamattina due tavole rotonde o comunque due
Nuclei discussione credo estremamente interessanti perché hanno sviscerato e approfondito le questioni specifiche dei referendum specifici
Abbiamo poi prevista di questa giornata di colloquio questa seconda parte nel pomeriggio sulla significato complessivo della strategia referendaria
Nel momento in cui in seno al Comitato Giannini
Avevamo previsto questa impalcatura di una giornata complessive discussione non era un un caso questa bipartizione tra una parte specifica sui singoli referendum
E una parte più generale di discussione complessiva della strategia referendaria
Dicevo non casualmente perché perché in molti di loro i quale che siano le posizioni e i punti di partenza
Vi è la sensazione confermata
Da molte cose che sono scritti in questo periodo
Che oggi referendum abbiano acquistato una per così dire doppia valenza anche rispetto ai referendum alla storia referendaria di questo Paese
Una doppia valenza nel senso di strumenti per porre all'ordine del giorno politico e per decidere
In termini di democrazia diretta in termini popolari
Questioni specifiche e importanti questioni specifiche altrimenti non sarebbero poste all'ordine del giorno della politica quindi come strumenti che hanno un loro esito specifico
E una loro proposta puntuale
Dall'altra parte dicevo una sensazione che c'è in molti di noi anche se si tratta di una sensazione quindi non ancora né di una consapevolezza né di una consapevolezza che abbia delle conseguenze che oggi i referendum nel loro complesso
Promossi come voi sapete in tre gruppi un primo gruppo dal comitato cosiddetto segni ma in realtà rappresentante di uno schieramento
Di persone di forze molto più ampie di quelle che possono semplificarsi nella persona stesa disegni quella Giannini anche esso promosso dallo schieramento di forze di forze e e il terzo pacchetto quelli promossi direttamente dal partito radicale in quanto tali la sensazione che oggi questa moltiplicazione di degli strumenti questo sommarsi di referendum nello stesso tempo in questo tempo
Abbiano assunto un valore che vada anche al di là del lo strumento specifico per risolvere problemi specifici
Questa è la ragione per la quale abbiamo voluto questa seconda parte della discussione
Seconda parte la discussione che dovrebbe essere appunto per quanto possibile un momento comune di riflessione
Su questo interrogativo la strategia referendaria il referendum nel loro complesso indipendentemente dai chi Silvia promossi e indipendentemente dall'esito specifico dei singoli referendum
Oggi rappresentano un canale di espressione o un canale di decisione o un mutuo di aggregazione e di una forza o di una politica tesa al rinnovamento la riforma di questo Paese
Questo direi è la ragione per la quale Citro troviamo qui
In questo senso credo che valga la pena di rileggere quanto Massimo Severo Giannini stamane ha dato alla stampa come sintesi della sua relazione che ha tenuto in apertura dei lavori stamane prima delle due tavole rotonde
Giannini in questa sintesi ha così scritto
Coerentemente con la vittoria referendaria del nove giugno abbiamo nuovamente promosso sì ai referendum elettorali con il comitato presieduto da Mario Segni che questi tre referendum quelli del colorito
E si concernono in linea generale il diritto dell'economia ed investono e qui non non rileggo i dati analitici la legge
Numero settecento settore settantotto del mito centotrentotto quello per le nomine bancarie la legge mille novecentottantasei numero sessantaquattro sull'intervento straordinario del mezzogiorno e la legge mille non mille cinquecentottantanove del mille novecentocinquantasei sul Ministerio delle partecipazioni statali di cui si propone l'abrogazione
Continua Giannini
Se come si pensa il consenso popolare ai referendum si confermerà assai ampio
Si aprirà un problema politico al quale occorre sin d'ora pensare dinanzi ad una legislatura che si preannuncia costituente
Il nostro auspicio e che il movente movimento referendario si ponga come stabile punto di riferimento per quanti ritengono prioritario un programma di autentico risanamento del paese
Occorrerà perciò dare una rappresentanza tale movimento affinché siano difesi tanto i contenuti dei referendum quanto il programma di riforma elettorale
E e democratica che si incarnano al di fuori del quale peraltro non si scorgono progetti di bonifica dello Stato
E dell'amministrazione pubblica ma solo generica protesta o inadeguati appelli agli onesti
Ben sappiamo che i referendum proposti sono alimenti e vedono l'adesione di persone forse appartenenti ai più diversi ambiti politici e di partito civili e sociali accomunate tuttavia dà l'idea di fondo della grande riforma democratica
Il dibattito va dunque affrontato ed auspichiamo che adesso partecipino con idee e proposte quanti sono impegnati nella campagna dei referendum
Per parte nostra riteniamo meritevole di attenzione l'idea che le forze politiche e civili che compongono il variegato movimento referendario destinino candidati comuni alle prossime elezioni per il Senato
Candidati comuni che in tal caso prescindere ebbero dalle appartenenze partitiche
Sarebbe una prima importante risposta ad una pubblica opinione che ne siamo convinti nuovi referendum e chiede che si vada anche oltre i referendum con tangibili passi nella direzione della riforma politica
Quella che avanziamo non pretende di essere una proposta risolutiva ma un contributo ad un dibattito che è già in corso e che ulteriormente approfondiremo in un forum che si svolgerà a dicembre ho voluto rileggere questa dichiarazione data alla stampa da Massimo Severo Giannini
Perché in esso sono contenute le idee ovviamente di Giannini ma delle idee
Mi pare delle che camminano in una direzione che la direzione abbastanza singolare nuova e abbastanza dirompente vale a dire sollevare l'interrogativo di che cosa
Il movimento referendario una volta raccolta le firme portata a termine l'operazione preliminare
Della richiesta referendaria con i loro deposito che cosa il movimento referendario si propone di fare nei mesi successivi e in particolare nelle occasioni delle prossime elezioni politica generale credo che sia un tema di amplissima portata certamente controverso
Ma credo che sia opportuno e necessario
Non ignorarlo perché sul tappeto che lo si accetti o che lo si rigetti ed è quindi opportuno che oggi a sei mesi dalle elezioni se ne comincia pubbliche se ne cominci pubblicamente a parlare
Voglio anche aggiungere
Per precisione che questa giornata l'abbiamo voluta essenzialmente col protagonisti diciamo così non politici
Nel senso che da parte di molti anche nella stampa è stato sollevato l'interrogativo
Se non vi sia non passi attraverso l'operazione le operazioni referendaria una manovra trasformisti Ca'di riciclaggio della classe politica essendo tra i promotori dei referendum di tutti e tre i pacchetti referendum
Esponenti politici e addirittura correnti uomini e partiti politici nel loro complesso non abbiamo voluto scientemente
Fare questa giornata di discussione non invitando i politici
Al di fuori dei membri del comitato che tra l'altro neppure sono presenti se non marginalmente ma tentare di invitare per far partecipare sia nella sessione sui referendum specifici che in queste sessione più generale di far partecipare quanti diciamo così con una bruttissima espressione ma non ne trovo una migliore
A parte sono non direttamente impegnati nella politica e sono non politici professionisti cioè persone provenienti dalla società civile ma che comunque hanno visto hanno aderito referendum e vedo il referendum oggi uno lo strumento opportuno e necessario di rinnovamento di espressione di riforma democratica in questo Paese
Questo è un po'le ragioni per le quali siamo qui riuniti questo punto possiamo aprire questo dibattito prego coloro che vogliono parlare di far vivere far pervenire la presidenza innanzitutto
Quanti sono stati già previsti nell'invito nella predisposizione del programma ha chiesto ora di parlare Guido corazzieri
Guido corazzieri che di un club prego
Punto e virgola
Potrà campa de un club della sinistra
Beh una sigla sinistra i club un club della sinistra dei club
Come uscirne non so
Sì dei funzionari
Ma dunque così tutti accogliendo le sollecitazioni che sono venute prendo la parola in realtà volevo dire stamattina non ho fatto in tempo
Mi sono trovato qui in orario diciamo alle quindici e quindi
Tuttavia non io era fatta preparato un intervento e quindi io farò una chiacchierata sono un non politico come si suol dire ma sono un professore di economia che si è sempre interessato di politica ma che non ha mai ricoperto cariche né in partiti né e le amministrazioni
Come mi sono trovato in questa vicenda referendaria mi sono trovato attraverso il mio club Bach è un club della sinistra
Che era nato non completamente diciamo ma principalmente in appoggio alla trasformazione
Del Piccinin PDS che è rimasto deluso di tutto quello che è successo se voluto delle modalità attraverso le quali la trasformazione del PC
In PDS ha avuto luogo e che non facevano presagire come poi si è visto nulla di buono né di costruttivo
E poi diciamo in questa avventura di queste stante nella quale si è faticosamente messo in piedi faticosamente non perché ci fossero contrasti o difficoltà sui contenuti ma perché appunto sembrava un'impresa eccessiva convogli moderata fuori portata fuori portata ecco corrono insieme una quantità enorme di tentennamenti di paura di difficoltà ma insomma poi alla fine è venuta fuori la proposta Giannini direi di quella che fondamentalmente io
Mi sono occupato diciamo da un punto di vista molto materiale cioè facendo le telefonate correndo a Capalbio non so perché poi concerto numero di dei promotori stavano a Capalbio e così che qui mi sono trovato impiccato
In questa vicenda referendum Giannini che però è stata di estremamente importante perché non solo ha dato un segno complessivamente diverso a tutta l'operazione referendaria che si stava muovendo soltanto sotto il nome di Segni pur accogliendo delle forze che son poi anche le stesse diciamo del referendum Giannini per larga parte
Ma anche perché io ho avuto l'impressione punto quest'estate che i referendum di Segni siano partiti con il tempo giusto
Proprio perché se in lui sentiva il fiato sul collo di un iniziativa laica di un'iniziativa che non nera
Solo sua e che lui non si giocava più solo contro la democrazia cristiana ma che cominciava ad assumere delle caratteristiche più ampie quindi diciamo questo è stato
Significato io credo molto importante di questa iniziativa al di là dei contenuti che restano importantissime naturalmente
Un altro significato politico al fatto che su questo una referendario altri referendum siano siano partiti
Di valenza diversa spesso non dico più importanti o meno importanti ma che non attaccano diciamo quello stesso terreno o perlomeno solo uno mi pare che è quello istituzionale e del modo di governare il Paese
Questo è l'ultima proposta di Giannini quest'ultima proposta di Giannini era nell'aria devo dire forse non so se era nel pensiero di Giannini ma certamente è una cosa di cui si è parlato a lungo e edera anche un qualche cosa che ostacolano l'inizio dei lavori ostacolo all'inizio i lavori perché c'era chi vedeva immediatamente non dico immediatamente ma vedeva come un percorso sicuro
Il per un percorso elettorale diciamo un percorso che avrebbe portato
Che lusinghiero che doveva condurre alle lezioni e c'era invece chi si rifiutava di vedere o per lo meno si rifiutava di seguire un percorso che avesse già questo obiettivo
Chiaramente indicato o magari confusamente indicato ma fortemente presente
Lire confusamente indicato allora però fortemente presente in alcune forse in alcune persone cioè non non era un fatto come dire non mi è sembrato almeno che fosse un fatto di di schieramento
Qual era l'obiezione che si faceva allora e che in parte voglio dire può ancora sussistere che mi ha fatto sempre una riunione del club proprio l'altro giorno e queste stesse obiezioni veniva e cioè che il referendum venga interpretato come in qualche cosa di strumentale
Come qualche cosa di strumentale rispetto ad altro rispetto ad altri
Ed infatti la soluzione che allora si adottò aprono un non so neanche bene se fu a se fu approvato meno ma insomma diciamolo la soluzione sulla quale tutti si era d'accordo era viceresponsabile ferendo un e lasciamo in non definito questo punto
Perché la sua esplicitazione come dire approdare
Questo tipo questo tipo di sospetto
Secondo me questo obiezione in parte è
E ancora vera
Però stanno vi sono le altre ragioni dall'altro lato la principale di queste ragioni come dire
Un senso diciamo sono solo due secondo me uno è che vi è una sensazione abbastanza precisa di questa repubblica stia finendo
Che ci sarà una seconda Repubblica ora questa è come dire una sensazione ma è talmente diffusa in così numerosi ambienti ad esclusione di quelli più strettamente governativi e parlamentari
E comunque anche diciamo al Quirinale anche in alcuni ambienti che dovrebbero come dire difendere no l'attuale assetto di potere questa questa convenzione estremamente diffuso
Cosa significa una seconda Repubblica io credo che nell'immaginario intanto innanzitutto nel mio immaginario ma probabilmente nell'immaginario di moltissimi italiani Seconda Repubblica utile cambiare le facce che ci governa
Ma non come si diceva una volta sostituire un'opposizione che conosciamo e che ci appare altrettanto luogo la di una maggioranza che purtroppo conosciamo ancora di più
Ma proprio un cambiamento delle facce delle persone dei modi dei metodi con delle con i cambiamenti che sono sicuramente cambiamenti istituzionali che sono sicuramente dei cambiamenti elettorali che potrebbero o dovrebbero essere cambiamenti di costume e così via ma che dovrebbero essere anche cambiamento del personale politico
Io credo che nell'immaginario cambiamento del personale politico la cosa che colpisce di più ed è quello ecco come prepararsi a questo se è vero che questo deve succedere
L'altra l'altra considerazione che viene abbastanza spontanea riportare a voi perché è stata fatta meno a moltissime persone non dico forse moltissimo ma la mia esperienza
Come dire molto limitate in questo senso che gran parte del mio tempo lo passò Venturi è sita occuparmi di grafici e di tassi di interesse
Ma per esempio raccogliendo le firme o dando una mano a persone che raccolgono le firme sia qui a Roma sia in Abruzzo dove qui a Roma diciamo dei banche proprio messi sulle capiterà sinistri in Abruzzo
A Teramo c'è un banco o banchetto zone come grano bancarella per la vita la vu cumprà un po'nove sta delle banche
Dei radicali ecco insomma la gente chiede dice ma perché dobbiamo votare ma non nel senso
Colpa di mi perché devono dare una riserva diceva
Che andiamo a fare le elezioni ad aprile che chi ecco diciamo queste sono secondo me due forti motivi per come diceva
Il nostro solitario che si deficiente tartàre che orari anche lui antelucane puntuali
Il motivo per cui secondo me ecco anche se le forme come parlo io non c'ero che Stati Uniti e non so cosa se Giannini su questo punto si è dilungato se qualcuno ha ripreso l'argomento cioè le forme in quella forma indicata ha un certo significato però cosa significa significa che alcuni alcuni partiti alcuni deposita rischierebbe più la vedo così posso immaginare il Partito Repubblicano che in alcune realtà potrà immaginare il PDS
O Partito Liberale no ecco si tirano da parte
Un qualche cosa che non saprei dire che cosa indica un candidato che però voglio dire
Deve essere diverso da quelli vecchi anche se poi personalmente potrà essere un liberale un repubblicano
Un comunista voglio dire ecco su questo ma che certamente rappresenti un qualche cosa di nuovo io direi ma non lo so io oggi non solo un politologo non sono un giurista quindi queste cose mi lasciano sempre molto il peso riesca immaginarle con molta fatica
E con molta difficoltà d'altro canto l'idea di fare un partito mi sembra in questo questo punto veramente una cosa molto molto difficile proprio per gli inconvenienti di immagine estivi
Abbastanza chiare a tutti viene sui quali non c'è bisogno di minimo bene io
E se n'è parlato anche troppo spero
Così di essere uscito quanto meno a scaldare l'ambiente ad avere un successore su questo trampolino bilancio
Bene grazie
Chiesto la parola Massimo Nicolazzi
Ripeto chi intende intervenire prego far venire qui un bigliettino di persone un avviso
Voglio siccome andiamo in diretta per radio radicale voglio ricordare che siamo alla Laura dei gruppi parlamentari
Convegno del comitato per la riforma democratica in corso di attuazione che andrà avanti tutto il pomeriggio la la comproprietà lamenta che si trova in via Campo Marzio settanta qualcosa
Ecco perché ci volesse raggiungere direttamente non ascoltarci soltanto attraverso a radio radicale la parola Nicolazzi grazie Massimo io vi prego di
Considerarmi e puramente in funzione di apripista per il momento e per il modo in cui intervenga in questo dibattito e null'altro mi voglio riservare
Cercando di
Vorrei solo cercare di contribuire a far traccia sulla neve
Ricordando in qualche modo e riparte in un giorno
Da quello che è stato l'aeroplanino di carta che nella tarda mattinata di oggi si è posata su questa segnalare che è la dichiarazione del professor Gianni
Vi siano anzitutto una cosa
Che a me sembra che al di là dell'articolazione del merito della proposta
Il valore della sintesi di Giannini
Stia nel fatto di sottolineare
L'ineludibilità
Di misurarsi con il problema della rappresentanza politica
Di quello che chiamiamo forse con un po'di Pompa il movimento referendario
Ponga cioè direttamente il problema relativo al fatto che è una raccolta di firme
Fatta nel mille novecentonovantuno per un voto referendario che si terrà nel mille novecentonovantatré
Che passerà e in questi due anni dal vaglio di una Corte costituzionale rispetto alla quale per esempio in materia di referendum elettorali non abbiamo alcuna garanzia di non ripetizione di verdetti già ascoltate
E che si interseca con delle elezioni politiche nel mille novecentonovantadue
Rischia di essere una fioritura che si spegne assai presto
Rischia di essere
Se non a garanzia
Dessert l'inizio a sua volta di qualcosa
Un estremo fattore di disgregazione e di disillusione
Che forse può servirvi tribune di palco
A qualcuno che c'è montato sopra
Ma che certo in termini di tempi e l'impatto non è capace da solo
Di cambiar le cose ovvie avviare un processo di cambiamento
Seconda cosa io credo che
Noi dobbiamo considerare la proposta di questa mattina
Con un punto il punto di un ideale ordine del giorno
Che ha bisogno a questo punto di articolarsi
Secondo la dogmatica giuridica
Più tradizionale
Parlando del suo oggetto e dei suoi soggetti
Che cosa va a fare e su che cosa si costituisce
Uno schieramento referendario
Che cosa vuol dire parlare rispetto a questo di legislatura costituente
Butto una traccia e dico che forse non stiamo pensando a nulla di epico nel senso che il discorso
Non può che essere non può che partire
Dalla necessità e dalla possibilità di un grande patto tra le forze che in qualche modo si specchia non è il referendum
Per il risanamento di questo Paese
Dalla coscienza della necessità e insieme della transitorietà
Di un patto di questo genere
E dal fatto che programmaticamente il parto
Non va a fondare assi o a promettere scossoni tellurici
Ma diventa un patto sulle micro a cose
E cioè un parto per ristabilire un minimo di certezza alle regole
E per ridar capacità di funzionare
A questa macchina spettatore e per avviare un inizio di risanamento di ciò che ci sta portando non solo fuori d'Europa ma anche a sud del Mediterraneo
I soggetti massima parlava bene
Di una percezione che indubbiamente sta anche nella gente che vede il movimento referendario nelle sue rappresentanze attuati di un dubbio
Sull'ennesima operazione trasformisti che alla classe italiana del fatto che forse si stia contribuendo a scrivere
Un nuovo capitolo in divenire in un saggio di Carlo Tullio Altan
Credo
Chi è anche di questo si debba parlare nell'ambito dalla proposta Giannini è inutile che mi dica che l'azione patron invece il problema mi trova particolarmente sensibile
Credo di poterne parlare rispetto alla proposta Giannini anche perché non avendo quarant'anni
La cosa mi tocca solo come lettore
Ma credo anche che un problema di legittimazione lo si affronti
Non rinviando al dopo elezioni il confronto tra le forze che dicono di essere referendarie
Su come far vivere i referendum da subito
Credo cioè che sia alimenti la sensazione che di ennesimo trasformismo si sta parlando
Se alla fine di tutto questo c'è un presentarsi alle prossime elezioni politiche delle forze italiane dei partiti italiani per intuirono il loro assetto tradizionale
Allora nessuna cacciata dei mercanti dal tempio
Per i partiti e per i pezzi di forze politiche che nel movimento referendario stanno tutt'altro
Un enorme ringraziamento è un riconoscimento che queste firme senza di loro
Non sarebbero probabilmente state raccolte
Ed anche un'apertura di credito
E un'apertura di credito importante
Perché però su questa apertura di credito
Ci sia un inizio di qualcosa
Che già mette in discussione la forma partito per come davanti agli elettori al prossimo turno
Domenica scorsa c'era
Un ottimo articolo di Mauro Paissan sul manifesto
E in qualche modo contro il referendum e contro il movimento referendario
Nel senso che la tesi di Mauro era che il rischio visto dalla sua prospettiva era che qui sì rubasse anche il futuro
E si rubasse anche il futuro
Nel senso di proporre in realtà nel merito un'operazione di mercato selvaggio chiamata
Con altro nome
E nel metodo
Una bella riverniciata della classe dirigente di questo Paese
è possibilissimo che tutto questo non sia vero
Credo che Mauro Paissan sia il primo ad esserne convinto però mi sembra tutto da giocare anche se la strada è molto difficile ed è una strada che non passa per etichette ma per sperimentazioni quali io considerò la proposta Gianni mi sembra sia una strada che vale la pena di ripercorrere
Anche perché bene o male ci dovrà capitare prima o poi di scoprire che non siamo in tutto uguale
Al per quei in di bordo esso
Che era abituato all'insuccesso e non si rassegnava facilmente un cambiamento di regime grazie
Grazie Sofia Ventura
Sollecito ancora iscrizioni a parlare
I media che possiamo fare un minimo piano di lavoro comune
Ma io volevo semplicemente qualche qualche appunto qualche riflessione innanzitutto sul fatto che questo momento d'incontro viene dopo tutta un'altra serie di appuntamenti di occasioni di confronto dibattito
Che si proteggono praticamente da più di un anno
Siamo qui quindi un'ennesima volta per tentare di fare politica e di ricostruire quello spazio politico che dovrebbe essere quello proprio dello Stato di diritto ma che non è oggi e abbiamo questo nuovo strumento per cercare di costruire questo spazio politico e di restaurare tra virgolette lo Stato di diritto i referendum i referendum ma che sono anche l'esito di un lavoro oggi dicevo già dura da parecchio tempo
Di tentativi di ricerca per capire in questa situazione drammatica sicuramente che fare
Ora i referendum gioco indubbiamente un ruolo molto importante in quanto tali e su questo inutile dilungarsi sui contenuti referendum già sappiamo tutto sulle conseguenze nel caso di una vittoria anche però c'è qualcosa di più Massimo Teodori prima parlato
Della funzione dei referendum per quanto riguarda l'aggregazione e la funzione di aggregazione e di espressione e anche ci ha detto di decisione ecco il problema però è proprio qui
Aggregare importante esprimersi nell'ambito della società civile anche però a un certo punto gli attori principali di questo movimento che si sta formando devono poter avere la possibilità di divenire degli attori decisionali dunque è necessario a questo punto che questi attori possono avere una rappresentanza come diceva appunto
Massimo Nicolazzi il problema della rappresentanza è ineludibile
Dunque per decidere bisogna essere rappresentati bisogna essere presentati in particolare in questa legislatura prossima che Gianni dice scrive sul suo documento si preannuncia essere una legislatura costituente bene non possiamo permettere che in questo momento così importante
In questa legislatura costituente siano presenti solo coloro che probabilmente riusciranno a mettere in atto un nuovo papocchio
Che possano eventualmente anche distruggere i prossimi risultati dei referendum e mi riferisco sia referendum Segni che ai Giannini quindi le riforme elettorali che alle riforme che riguardano la pubblica amministrazione
Politica estera presenta e per controllare per controllare che non ci prendono in giro un'altra volta per controllare e quindi anche per poter decidere in questo senso io intendo la proposta Giannini
E ottenendo anche nel senso che i partiti devono dare dei segnali un po'più convincenti mille grazie appunto si diceva per il fatto che molti partiti sono mobilitati per la raccolta delle firme
Però è un po'poco mobilitarsi per la raccolta di firme di referendum che se passeranno il se è molto grande
Verranno tenuti nel mille novecentonovantatré è poco quindi credo che il segnale significativo sarà la risposta alla proposta di Giannini la risposta che ci darà la misura
Dalla pubblicità dei partiti di superare se stessi di superare
Il ritmo le nonnismo dell'istituzione partito dell'organizzazione è partito
Vedremo quindi se questi partiti strano anziché andare oltre se stessi se quindi veramente normali far politica in modo diverso o se invece si nascondono dietro a questa campagna referendaria senza però volete cambiare veramente qualcosa
Grazie a sua figlia
Angelo Panebianco
Io
Soltanto alcune cose può pochissime
Su due due o tre punti la prima è questa io naturalmente ho aderito come credo la maggior parte dei presenti alle iniziativa sono faccio parte anch'io di questo partito trasversale dei referendum però
Penso che bisognerebbe come dire smorzare leggermente i toni
Cioè e i referendum e non determineranno certamente da soli gli esiti
Nei dai referendum ci si può aspettare la rigenerazione della Repubblica e quindi anche se capisco che la le ci sono delle esigenze di retorica politica quando quando si si prendono iniziative retorica politica necessaria
Credo che però sia la fine controproducente caricarli di eccessive eccessive aspettative
I referendum abrogativi avranno un qualche impatto a seconda della particolare congiuntura in cui verranno a trovarsi va a incidere nel momento nelle nel nella nello scenario che ci troveremo dopo dopo le prossime elezioni quindi saranno una pressione uno strumento che omessa determinerà una rigenerazione oppure no asseconda la particolare situazione
Per quanto mi riguarda io aderito fondamentalmente con con lo spirito di e chi aderisce a un'iniziativa da ultima spiaggia
Non non come qualcosa che in positivo delinea un qualche progetto lo può attuare lo delinea sì lo degna guai non c'è un qualche progetto ma non ha in sé gli strumenti per attuarlo per le caratteristiche stesse del referente
E detto questo è detto anche che una volta detto che siamo tutti a favore dei referendum e facciamo parte tutti di questo partito dei referendum io penso anche che però bisogna mettere qualche puntino sulle i e i puntini sulle i riguardano io sono molto perplesso non non tanto sul iniziativa Giannini cui ho sentito solo ora ma in generale di tutte queste cose che ho sentito dire che scrivere sulla trasformazione di gruppi del gruppo che fa capo che che si è il ritrovato intorno molto variopinto eterogeneo che si è ritrovato intorno a referendum in qualche altra cosa
In una qualche altro tipo di solidarietà politica prima di tutto perché non questo è assolutamente contrario la logica del referendum una delle sciocchezze che si commettono sempre e con e poi si va incontro a delusioni quelle presente di scambiare maggioranze referendari con maggioranze politiche le maggioranze referendari non c'entrano nulla con le maggioranze politiche
Non possono essere scambiate per tali e ed è una vera e propria truffa caricarle di altre significa quando ci fu la battaglia sul divorzio a favore del divorzio votarono dei anche oltre a tante altre persone dei rispettabilissimi liberali
I quali però per che si trattava di attuare un diritto un diritto civile in questo Paese che però mai avrebbero fatto parte di quell'alternativa di sinistra egemonizzata dal pc di cui alcuni favoleggiava non in quegli anni
Quindi scambiare le maggioranze referendarie con le maggioranze politiche è un gravissimo errore che porta poi a alle delusioni del tipo risultato del referendum sulle preferenze
A a giugno e una settimana dopo certi un un certo andamento del voto in Sicilia ma questo è assolutamente normale può scandalizzarsi solo chi fa confusione tra queste due cose
Così come non bisogna fare confusione tra queste due cose secondo me bisognerebbe anche avere ben presente come dire le sane sacrosante differenze che ci sono anche tra di noi nel senso che convergere sulla disponibilità a cambiare le regole del gioco non significa affatto essere poi d'accordo su molti altri fondamentali problemi che riguardano la vita pubblica
E questo ripeto ancora una volta logico se in Gran Bretagna ci fosse un'iniziativa per abolire l'uninominale
Molto probabilmente gruppi di lavoristi e gruppi di conservatori si troverebbero insieme nella difesa illumina l'uninominale e tuttavia questa sarebbe anche l'unica cosa che laburisti e conservatori avrebbero in comune
Ecco quindi a mio giudizio bisogna ridurre dentro attizzare questo questo elemento cioè vedere solidarietà politiche che non ci sono e non ci possono essere e nel momento in cui si converge intorno a una proposta di modifica delle regole del gioco le in campo vuole cambiare le regole del gioco significa semplicemente concordare sul cambiare regole che ci consentano poi meglio e quindi verso i modi di dividerci eventualmente domani come è giusto e sacrosanto nelle nelle democrazie
Il secondo punto che volevo toccare
E e questo riguarda più i referendum elettorali che che gli altri che gli che i referendum
Giannini i referendum naturalmente
è una specie di mannaia quindi non si va col fioretto soprattutto con referendum di tipo abrogativo cioè si colpisce in nei punti dove è possibile colpire
Per cui per esempio non è possibile fare nulla di segno antiproporzionale sulla Camera per le caratteristiche del del referente
E quindi proprio perché se si aderisce iniziativa di questo genere si sa che si va un po'a colpire all'ingrosso con con la mannaia non credo sia giusto dove trova anche anzi un po'inutile fare del come dire
Delle delle sofisticate analisi di ingegneria costituzionale di ingegneria politica sui vantaggi e gli svantaggi di questo o quel tipo di sistema elettorale maggioritario a doppio turno a un turno eccetera eccetera cioè tutte queste cose
Le trovo le trovo insulsa in un momento in cui in realtà si tratta di Brindisi di sbloccava in una situazione bloccata però trovo anche che proprie figlie di del del vedere un po'con un minimo di realismo la situazione si debba anche riconoscere che spesso tendiamo a caricare di obiettivi tra di loro diversi e non necessariamente compatibili
Lo strumento referendario e faccio un esempio
Chi come molti di noi credo tutti o quasi tutti siamo convinti che sia necessario superare la proporzionale
Vogliamo il superamento dalla proporzionale spesso e volentieri perché abbiamo in mente due obiettivi
Che però non è detto che siano tra di loro compatibili cioè non è detto che lo stesso strumento che consente di raggiungere l'obiettivo da consenta anche di raggiungere l'obiettivo Pitt
Fondamentalmente il primo obiettivo che hanno in mente coloro che puntano ad abbandonare la proporzionale e dare una botta a quella che chiamiamo partitocrazia
Questo è il primo è il primo fondamentale obiettivo però se ci pensate questo un po'per tutti noi dell'organo che si è così non è solo questo l'altro obiettivo il secondo obiettivo e quello di avere maggioranze un po'più coese governi che governino eccetera eccetera ora questi due obiettivi spesso e volentieri nella nella discussione politica vengono confusi
E invece vanno tenuti distinti perché non è detto che lo strumento che consente di raggiungerne uno consenta anche di raggiungerne l'altro
Noi sappiamo per esempio che il passaggio l'Unione alle secca è lo strumento probabilmente più dirompente rispetto la partitocrazia
E il più dirompente da questo punto di vista avendo questo obiettivo l'uninominale secca eh lo strumento più dirompente
Però è anche vero che non è detto che questo strumento consenta anche di raggiungere il secondo obiettivo cioè quello di maggioranza è relativamente coese delimitate lo ha consentito lo consente in Gran Bretagna
Per una serie di ragioni che hanno a che fare con le caratteristiche del sistema britannico non è detto può non è detto che non lo che lo consenta per una cosa diversa da dire niente lo impedisce però non è detto che lo raggiunga quindi questo significa che e gli riformatori o gli aspiranti riformatori hanno due obiettivi
Tra di loro non necessariamente componibili usando quel certo strumento se si vuole semplicemente aumentare la coesione delle maggioranze per esempio ci sono mezzi meno dirompenti
La riduzione dei collegi le clausole di sbarramento riforme parlamentari in senso anti assembleare
Una somma di questi di questi strumenti potrebbe aumentare la coesione delle maggioranze e riformare in chiave anti assembleare diciamo così dato che uno dei problemi è l'assemblearismo il carattere assembleare del nostro sistema governo debole e regime assembleare in senso assembleare il sistema politico però riforme di quel tipo noi sappiamo non colpirebbero la partitocrazia cioè l'occupazione dei partiti dello star dello stato dell'economia del parastato da parte dei tanti
Al tempo stesso come dicevo non è affatto detto che una riforma in senso maggioritario che ottiene sì l'obiettivo di colpire la partitocrazia
Serva anche a raggiungere l'altro l'altro obiettivo ecco questo non per arrivare a nessuna conclusione particolare ma solo per come dire
Ricordare che ebbene va benissimo quindi comizi nelle piazze enfatizzare l'importanza fondamentale decisiva e dirompente dei referendum ma conviene anche soprattutto perché poi i referendum andranno anche gestiti politicamente dopo
Anche le vittorie e le eventuali vittorie devono poi essere devo avere un un un qualche un qualche
Devono essere gestite in qualche modo allora un atteggiamento realistico verso i problemi che il referendum secondo me sarebbe opportuno
Grazie Angelo la Provincia
Io vorrei fare una breve riflessione
Su
I problemi che
Comporta
Siamo l'impegno e la dedizione a a questi tre referendum
Nel senso che io accettato molto volentieri di dare il mio contributo per quanto minimo possa essere al successo di questa campagna referendaria sia per questioni di carattere generale facilmente comprensibili che si possono ricondurre a questa la frase di Massimo Severo Giannini riportata in questa in questa documento cioè che l'idea di fondo
Sia una grande riforma democratica quindi se vogliamo una prospettiva di ampio respiro retorica quanto vogliamo una speranza profonda ma una cosa in cui credo tutti crediamo
E si ha per una particolare aspetto che in pratica il significato Lipari assuma questa proposta dei tre referendum perché
In linea di massima rispetto all'esperienza che il popolo italiano fatto con i referendum precedenti mi pare che questi siano dei referendum
E se non toccano individualmente i singoli
Cittadini perché quelli precedenti più o meno investivano
In modo diretto o meno diretto investirono la vita personale la vita privata
I cittadini pensiamo dico
O la questione dell'ultimo relativo all'ultimo referendum sulla riforma elettorale che riguarda un po'il cittadino come elettore come
Parte di una comunità politica e sociale oppure i referendum sulla legge Reale o referendum sulla responsabilità dei giudici o il referendum sulla scala mobile cioè tutte cose che bene o male toccavano o potevano toccare
Proprio la vita del singolo individuo del singolo cittadino inteso come lavoratore come parte di una comunità attive operante questi tre referendum evidentemente toccano certamente il sistema sociale l'apparato produttivo economico
Il compito problema degli scompensi tra il nord e il sud ma direi che marginalmente toccano la vita
Del singolo elettore o di colui il quale sarà chiamato andare alle urne a votare
Su questo referendum perché credo che siano pochissimi
Gli italiani che hanno un conto corrente in banca
Che sanno esattamente dieci chi è il presidente della banca presso cui hanno il conto corrente o questi importi non granché
Delle nomine Guido dei presidenti delle casse di risparmio così direi per la questione del ministero delle partecipazioni statali di cui la maggior parte degli italiani hanno una conoscenza assolutamente così lontana impalpabile
A cui sono sottostante al Monte disinteressati
Lo stesso potrebbe dirsi per la questione dell'intervento straordinario nel giorno che evidentemente un problema che fornite riguarda più direttamente coloro che vivono nel Mezzogiorno ma in gran parte degli italiani che non vivo nel Mezzogiorno non sentono con un problema vitale per la loro l'esistenza di sopravvivenza e quindi si tratta di tre proposte di referendum che proprio perché non entrano nell'interesse immediato dei singoli cittadini investono però come dire un responsabilità un senso di responsabilità politica dei singoli e della collettività chiamandoli a riflettere su quelle che sono i problemi dell'organizzazione e le prospettive dell'organizzazione dello Stato italiano dello Stato italiano che per molti aspetti
Entrato in una crisi
Livelli istituzionali costituzionale politico sociale
Che sembra irreversibile
E quindi il collegamento fra questa proposta di tre referendum così specifici che riguardano come dice Giannini in apertura il diritto dell'economia cioè un aspetto particolare
Del sistema sociale italiano ecco la necessità di collegare questi tre aspetti particolari alla questione più generale
Della riforma dello Stato alla questione più generale
Del superamento attraverso una fase che io penso non potrà non essere costituente del superamento della crisi proprio del nostro Stato e della nostra società
Allora penso che questi tre referendum debbano essere caricati di significati
Sono un po'perplesso su quello che ho sentito prima
L'intervento di Panebianco certo nessuno deve drammatizzare niente siamo già travolti da drammi quotidiani
E drammi storici
Nessuno deve enfatizzare oltre il giusto però una battaglia che si svolga intorno a tre temi fondamentali come questi
Che riguardano un sistema di apparati di servizi di interesse generale del nostro Paese anche un problema gli etica politica per quanto riguarda specificamente la questione della lottizzazione degli interventi dei partiti sulle nomine bancarie e con la collega del genere e deve evidentemente
Assumere dei valori e dei significati che non possono essere limitati soltanto all'oggetto o non possono diciamo concludersi soltanto nella analisi dell'oggetto di cui si parla
E nella prospettiva soltanto del successo relativamente al
L'esito del referendum
Ci sono evidentemente appunto dei problemi di prospettiva d'altra parte mi pare che Teodori introducendo aveva detto che questi queste proposte di questa proposta di tenere ferendolo aveva assunto un come dire una duplice significazione
Un appunto di carattere particolare relativa alla specificità dei temi e un'altra come le ho detto testualmente
Un problema che ha assunto un valore che va al di là dello strumento specifico io credo che questo sia un punto su cui riflettere e detto questo tipo di valore che va al di là del dato specifico che ha in un certo senso che mi interessa poi particolarmente perché e come dire da una maggiore ragioni maggiore forza per esempio al modo come io personalmente intendo debba essere condotta questa battaglia referendaria Madaghiele prenda aria che è stato già detto prima
Non dimentichiamolo si incrocerà
Con eventi politici istituzionali
Di grande rilievo e che oggi come oggi nessuno di noi è in grado di prevedere non è raro reale svolgimento sviluppo che può essere o diciamocelo chiaramente o nel senso
Di una conquista graduale pacifica
Ti riforme di base Suppa costruire quella che possiamo chiamare la Seconda Repubblica oppure può anche provocare diciamo lo stato di instabilità ed incertezze
Di cui non è facile prevedere nelle ripercussioni
Ne la fine
Allora ritornando diciamo al tema specifico di questi tre referendum
E credendo
Ottimisticamente convincendo lamentele come preferite
A questa schema della grande riforma democratica di prospettiva qui parla Giannini
Devo direi allora che forse animando con questo spirito
Prossima o l'attuale e ancor più impegnativa prossima campagna referendaria noi possiamo veramente fare un'opera di convincimento un'opera di informazione di persuasione nei confronti di tanti che come dicevo all'inizio
In questo momento non sentono questi dove vendono come fatti vitali della loro esistenza
Tra l'altro
Questi tre referendum
Come tutti i referendum che si stanno programmando e che siamo investiranno poi frontalmente tutta l'opinione pubblica da moltissimi sono visti comune un'ancora di salvezza e quindi sono visti come un punto di riferimento positivo
Con una speranza e quindi hanno un carico di positività e di ottimismo di cui noi non possiamo non tener conto
In nome di una Realpolitik o di vogliamo cinismo che ci viene dalle esperienze passate o dalla freddezza con cui molti di noi prevedono
I dati oggettivi ci sono molti che non hanno questo grandezze questo cinema che anzi sentano di potersi appassionare
Questa battaglia proprio perché sahariano
Ho avvertono
E questo passaggio di un referendum particolari è un passaggio non sono obbligato
Ma è un passaggio profondamente innovatore di un sistema che di innovazione di aver bisogno moltissime ma che già subendo per così dire l'attacco in positivo di panico le riforme o di piccole trasformazioni
Che questa informazione poi possono operare come fattore dirompenti all'interno del sistema stesso
Quindi talvolta diciamo basta un un sassolino
O basta un colpo di fionda per abbattere un gigante di come Golia e tra questi anche i colpi di fionda dei di un referendum noi sappiamo avvertiamo molti di noi lo avvertono molti cittadini lo avvertono questi colpi di fionda possono anche riuscire farà battere un gigante
Anche se malato come il sistema italiano
Per fare questo però a mio avviso occorre fare un'opera di come dire di propaganda di informazione di conoscenza e molto attiva
E ripeto non si può fare questo se sia una visione diciamo ottimistica in positivo di questa cosa
Cominciare a spiegare ai legami interno che c'è fra questi tre referendum il fatto che con questi referendum con un altro tipo di velivolo abrogativi ma noi intendiamo liquidare un'eredità
Degli anni Cinquanta sostanzialmente perché anche la la legge per esempio che l'intervento straordinario quel giorno e una legge che si richiama all'esperienza precedente della Cassa del Mezzogiorno che degli anni cinquanta infatti nel testo del documento
Sì credo il relativa la proposta di referendum si dice la legge che regola quindi sì è una legge dell'ottantasei ma che parte dagli anni Cinquanta ricordiamo caduto spiegare bene
Con la sforzo maggiore di informazioni che è possibile che l'informazione già ad una prima conquista diciamo di adire di adesioni e di partecipazione dobbiamo dire che noi liquidiamo i vogliamo liquidarle eredità degli anni cinquanta che sono stati anni particolari dell'asta del nostro Paese
Erano gli anni della grande genuina delle in cui comincia trionfa anzi la il potere democristiano
Sono gli anni della guerra fredda
Sono gli anni delle grandi cessioni ideologiche politiche all'interno del nostro Paese sono gli anni in cui si gettano le premesse del sistema che ancora attuale meticci per cui quando la gente dice ma è da quarant'anni che vediamo le stesse facce così
Facendo i conti quarant'anni sono come gli anni cinquanta cioè quando si è instaurato un potere per cui non solo nelle banche ma anche nella nomina all'ufficio
Del due mila quartiere per la raccolta netta è probabile la Democrazia Cristiana metteva uno dei suoi quindi non è che uno spesso questo richiamo positiva le nomine bancarie alla legge del mille novecentotrentotto quindi non regge fascista riteniamo giusto correttamente storicamente giusto ma mi fa sorridere perché la legge che fascista invece trentotto prevedeva l'intervento del Governo per la nomina
La presidenza della Cassa di Risparmio benzina del mese tutto il sistema bancario italiano che è stato nominato dalla non dalla lottizzazione perché poi si arriva dall'applicazione del siero dominato dalla diciamo dal imperio del partito maggioranza relativa chi l'ha permesso neanche i suoi alleati mai in quegli anni
E fino avanzati anni di del centrosinistra che mai permesso di interferire nelle nomine non solo
Un settore delicato come settore bancario umani Bonfante nomine gli uffici enti organismi istruttore
Meno importanti
Quindi dobbiamo litigare un'eredità di sopraffazione un'eredità di dittatura tra virgolette potremmo dire di un regime politico che non faceva altro che continuare sotto altra forma per questo aspetto specifico
Peraltro ugualmente no va be'questo aspetto specifico non faceva che continuare a dilatare sotto ampie
Altra forma quelle che il regime
Fascista perché poi se noi in casa riflettiamo bene questa eredità degli anni cinquanta in fondo il Veneto negli anni Trenta
E poi nuovo in questione fornendo ma in fondo
Risolviamo cerchiamo di risolvere o di concludere una fase storica che ha il culmine legislativo funzionare negli anni Cinquanta ma premesse storiche sono negli anni Trenta
Perché se le nomine bancarie per la Cassa di risparmio sono decise a trentotto ma è in seguito alla Grande Crisi e quindi inserito alla Corallo Dell'Acqua seduttore
Anche banche italiane che lo stato e in e consuete intervenire con la costituzione dell'IRI
E così per la diciamo per la questione relativa alla
Alla stessa questione Mezzogiorno all'intervento straordinario ma le premesse sono anche i tutti i piani di bonifica integrale fatte tra la fine degli anni Venti
E tutti gli anni Trenta del periodo fascista che che blinda integrale che prevedeva l'intervento dello Stato anche in forma straordinaria per risolvere alcuni problemi
Che allora era la relativi alla bonifica integrale che poi con le tasse nel giorno di Venerdì problemi generali al mezzogiorno della questione meridionale
Espressione che il fascismo ha sempre rifiutato non esisteva rifaceva questo minerale e poi a cinquanta esista questo equivale non si fa che dilatare la bonifica integrale alla questione
Quindi è un'eredità degli anni Trenta è un'eredità degli anni cinquanta è un'eredità storica che ha condizionato il processo di formazione di costituzione del sistema sociale e politico italiano
Il nostro è uno dei sistemi più vecchi
Fra tutti i sistemi delle cosiddette democrazie occidentali
Ora questo discorso va fatto diciamo nel momento in cui noi proponiamo vestiti del referendum dal fatto perché permette di datare a ciascuno
Di nuovi la consapevolezza di votare per un progetto di riforma
Che anche se tocca aspetti particolari specifici tuttavia interviene come vedete per via storica se non altro per via ideale all'interno del meccanismo di potere e di organizzazione del sistema sociale
E sul giornale costituzionale italiana
E comunque qua vediamo trapassa tranquillamente anche dal fascismo alla cosiddetta democrazia posto fascista
Allora se questo questa tematica può essere arricchita
Di questi significati di questi valori evidentemente la campagna referendaria non come trarne un vantaggio ma può essere fatta solo se noi carichiamo di significati non scarichiamo di significati quest'altra parte le le tre tre commenti
Ai alle proposte referendario riuniti in questo fascicolo prevedono tutte e tre alla fine un paragrafo che dice dopo il referendum tutti e tre hanno questo paragrafo finale dopo il referendum
Ora io devo dire non voglio rubare del tempo a questo è un argomento che forse qualcuno può interessare sapere che succederà dopo il referendum io mi rendo conto che quando
E si fa la campagna per il referendum mirata a demolire una legge non un apparato un sistema che veramente sono anacronistici e sono diciamo contrari a tutte le norme
Dell'equilibrio dello sviluppo dell'organizzazione eccetera eccetera
Già questo è un impegno rilevante
E non è il caso di proporrà poi impositivo che come suggerisce dopo il referendum però qui ci sono tre paragrafi che dicono dopo il referendum in cui si suggeriscono
Quelle che possono essere diciamo i progetti
Sostitutivi degli organismi che si vogliono oppure si spera vengano elimina
Io vedo che
La parte relativa Maraini precedenti è molto ricca
Di informazioni ed è molto stimolante
Ai fini proprio dalla campagna referendario cioè si forniscono gli strumenti per capire perché si sia individuato nelle nomine bancarie nel ministro delle partecipazioni statali e nell'interpretazione del Mezzogiorno tre momenti importanti di un sistema diciamo ormai corrotto vecchio
Decanato in tutti i suoi statuti in tutti i suoi valori però la parte relativa al dopo referendum dovesse anche prese in considerazione direi con altrettanto impegno
E proprio perché Infamous proprio per quel progetto di grande riforma democratica che significa anche proposizioni in positivo di quello che si intende fare certo noi vogliamo siamo d'accordo sull'idea della della eliminazione del ministro delle partecipazioni statali
Evidentemente però
Io rimango perplesso quando leggo nel parare alla fine del paragrafo dopo il referendum
Bisogna riportare finiscono finisce così il paragrafo bisogna riportare lo strumento partecipazioni statali a una durevole capacità di contribuire al risanamento e allo sviluppo capire se sia un lapsus qui oppure il ragionamento non l'ho seguito con attenzione e poi se pensiamo per l'eliminazione del ministero e quindi lo strumento partecipazioni statali tante più esistere diciamo neanche
Come sopravvivenza
Per inerzia alla fine del ministero
Il l'espressione io capisco che i medesimi cosa vuole dire questo de cioè che fin de resistono ancora finisce invece presentare ma esistono gli enti a partecipazione statale questo il senso è questo però noi non possiamo lasciare nel vago che cosa succederà di questi enti e partecipazione statali sin qui dice
Bisogna fare in modo che si costringono le imprese a Patrizio Repubblica ad operare come imprese alla pari con le imprese private
Questo però rientra un discorso generale sulla fidelizzazione su cui non è che non siamo tutti d'accordo
Io ritengo che lo Stato
Lo Stato uno Stato democratico uno stato rinnovato naturalmente non lo Stato che abbiamo noi davanti ad esso o è stato rinnovato non possa e non debba perdere quelli che sono le sue capacità di intervento
In positivo nel senso di una anche di grandi riforme di struttura
In un settore così importante e delicato come quello delle partecipazioni statali delle imprese pubbliche del rapporto fra pubblica e privata perché anche tutta questa retorica delle privilegiati e non ci deve impedire di valutare quelli che sono i termini oggettive del confronto non è che noi privatizzando
Eliminiamo quello che una funzione importante in un sistema democratico dello stato relativamente ai problemi dell'organizzazione dello sviluppo del sistema produttivo io quindi su questo punto
Chiedo e vorrei posso anche contribuire a un chiarimento su quello che può essere nel ruolo di uno Stato
Posto referendum lo stato in cui non esiste più un mistero esibizione delle proprie funzioni statali ma esiste un sistema di imprese pubbliche a partecipazione statale che devono avere un indirizzo
Che devono seguire delle linee di programma di sviluppo perché altrimenti e che stelline qualcuno gliene debordare perché altrimenti il questo equilibrio fra il pubblico e privato non si troverà mai io stamattina non ho partecipato
Non ho ascoltato voglio essere ha parlato pure di queste nel dibattito sul rapporto Stato mercato eccetera però questo è un punto che va secondo me
Tenuto in considerazione cioè
La mia preoccupazione e che siano chiari gli oggetti
Di cui ci occupiamo questi referendum non tanto chiari i soggetti che poi opereranno alla fine di questi referendum cioè dopo lo sperabile successo di questa
Tenendo conto ripeto del fatto come è stato pure ricordato e che prima ricordavo anch'io cioè che questa verrà
Fra due anni tutto questo in un momento di gara di passaggio o se vogliamo di transizione
Assolutamente in irreversibile
Del sistema sociale e politico italiano e quindi spetta anche a noi dare un contributo alla soluzione in positivo o alla ad accompagnare in positivo questo processo di transizione di cui certamente la riforma dei partecipazione persuasione statali la riforma del problema delle nomine bancarie il problema del Mezzogiorno
Non possono che essere alcuni momenti soltanto grazie
Grazie
Lucio viveri alla parola Nuccifora
Sofia
Un intervento molto breve molto settoriale forse addirittura superfluo però anch'io non ero qui stamattina quindi probabilmente toccano dei temi che già stamattina sono stati sono stati affrontare mi sembra però che nella mia condizione si trovino diversi dei presenti quindi forse sono in buona compagnia
Io sono d'accordo con la cosa che diceva
Diceva poco fa Panebianco che non è il caso di caricare
Di caricare eccessivamente ognuna delle nove delle di queste iniziative in senso il pezzo forte non perché non se non ritenga che non siano importanti ma perché ritengo che alimentare climi da ultima spiaggia poi rischiano di avere effettivi destabilizzanti nei confronti della della pubblica opinione di disaffezione nei confronti della politica questi referendum
Non serviranno a rigenerare nel suo complesso il sistema politico però sicuramente serviranno a interrompere questa che una una grave
Carenza del nostro sistema politico cioè questo intreccio governo sottogoverno e la politica lottizzato via che inquina il sistema politico sono sicuramente uno dei nodi fondamentali
Che non riusciamo a rimuovere in questo in in questa fase io mi voleva occupare esclusivamente di ciò che riguarda il l'intervento straordinario al Mezzogiorno anche perché vedo qui una nota che credo sia la sintesi dell'intervento di stamattina del professor Cafiero e nella quale spero che egli non ha non si sia espresso
Esattamente in questi termini però vedo che c'è un'assertività
E una come dire un rifiuto di prendere in considerazione ipotesi forti che stanno crescendo oggi nel nostro Paese nei confronti della politica l'intervento straordinario che se fossero state espresse anche qui in questa sede
A voce allora veramente ci troveremo davanti ad una ad una pervicacia assolutamente assolutamente inspiegabile cioè affermare così molto semplicisticamente che la vittoria del referendum significherebbe la consegna integrale dell'azione pubblica nel Mezzogiorno all'amministratore statali ordinaria agli enti locali come se questo fosse un delitto di lesa maestà
Oppure affermare che il referendum non ci darà una nuova politica meridionalistica ma alla fine di ogni politica meridionalistica come se oggi la Società italiana non fosse sufficientemente matura da operare un passaggio di questo tipo proprio il superamento dalla politica l'intervento straordinario cioè il superamento della concezione per la quale metà del Paese e una realtà che va tutelata in maniera superiore rispetto a quanto non si faccia per altre aree del Paese ciò oggi in sede scientifica esistono tutta una serie di analisi che ci mostrano come l'articolazione territoriale del Paese noi sociologi Preside parliamo di formazioni sociali territoriali
L'articolazione del Paese oggi segue altre linee segue linee più complesse che non sono sicuramente la statistica dello Svimez per cui è chiaro che se tu crei un gruppo di regioni italiane e ci metti dentro Calabria e Basilicata poi ci sono i divari
Questo
Voglio dire sono sono giochi che oggi non rendono la complessità della società italiana
E allora dire che non si possa pensare altro che un sistema di questo tipo ignorare completamente il problema di quale limite allo sviluppo del Mezzogiorno è stato in questi anni una nascita di tecnostrutture come quelle della cassa che hanno avuto un effetto di inquinamento pazzesco e di limitazione dell'attività degli enti locali e della capacità propositiva proprio delle realtà locali altro che politica di sviluppo
Cioè questa concezione di a di assistenza che ha pervaso non soltanto i settori dove era socialmente doveroso assistere i redditi per esempio delle famiglie una difficoltà di reddito
Di alcune aree ma che ha trasformato Inner strumenti di assistenza addirittura gli strumenti che dovevano essere a sostegno delle imprese o a sostegno delle realtà produttive di questo è oggi un limite non lo sviluppo del Paese tutto quanto e che la tecnostruttura dello Svimez non si renda conto di dovere aggiornare i propri meccanismi di analisi della realtà nazionale e continui ad insistere su questi slogan che forse avevano un senso in passato ma io ho qualche dubbio che il avessero un senso al di là della fase della ricostruzione che aveva necessariamente delle esigenze straordinarie ma che non si giustifica la luce dello sviluppo della società meridionale nel suo complesso e dalla Società nazionale
Cioè oggi noi ci troviamo davanti un problema che sta per diventare europeo perché ci troviamo davanti ad un problema di inquinamento forte della struttura sociale della struttura sociale del Paese oggi Palermo e Napoli contano politicamente molto più di Milano
E questo è un problema politico grosso
Che vuol dire continuare ad insistere con strumenti d'attrazione alla realtà di questo tipo e veramente un elemento di di di cecità politica adesso io penso e spero che di queste cose si sa si sia discusso stamattina
Non solo non so quanto questo quanto queste avvenuto però mi sembra che
Anche la soluzione che sta cominciando a marciare rispetto alla tentativo di intercettare alcuni di questi referendum
La proposta che vedo venir fuori di accorpamento delle competenze del ministero per l'intervento straordinario al Mezzogiorno e del ministero delle partecipazioni statali all'interno del ministero del Bilancio
Che probabilmente creerà problemi seri in fase di applique in fase di realizzazione dei referendum e credo che sia una soluzione
Peggiore del male peggiore del male stesso che intendiamo curare con con il referendum quindi credo che ci sia un lavoro proprio di realizzazione politica di questa iniziativa che molto grosso e e che va affrontato proprio in sede in sede parlamentare
Quindi capisco le difficoltà e i problemi che sorgono quando cominciamo a riflettere sulla proiezione parlamentare di questo schieramento articolato che ha dato vita ai referendum però certo
Se e sarebbe
Molto amaro che l'iniziativa referendaria poi sbloccasse in una iniziativa governativa che accrescerebbe il potere di tecnostrutture pericolosissima come quelle che si stanno creando all'interno del ministero degli interni e e finirebbe per togliere dalle nostre mani quest'arma che abbiamo individuato con delle tre proposte di referendum grazie
Grazie alla spinta parlare Giovannini
Grazie viene intanto volevo rivolgere un un invito a un prossimo appuntamento credo abbastanza di rilievo perché anche a seguito di una polemica pubblica che c'è stata in in questi giorni
Mercoledì prossimo ventisette novembre alle ore diciotto si svolgerà un faccia a faccia che credo molto interessante presso la sala stampa estera fra il presidente del comitato per la riforma democratica Massimo Severo Giannini e il ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino in materia di finanza pubblica
Questo dibattito sarà moderato dal giornalista della Stampa Alberto Statera che con un'intervista professor Giannini le reazioni suscitate
Da le reazioni che poi gli sono state di il del ministro Cirino Pomicino e un po'a causa di quell'intervista che c'è è stata questa sfida diciamo così ho questi in invito a un confronto pubblico
E e credo che sia significativo che tanti argomenti dei quali nell'aula che qua vicina che l'aula del Parlamento spesso non è possibile affrontare determinati argomenti ve un dibattito vero sulla finanza pubblica sulla legge finanziaria sui temi attenenti ai tagli referendum credo sia molto interessante
Credo che vi sarà modo anche di approfondire
Queste polemiche che sono state mosse dai alcuni grandi esponenti della Democrazia Cristiana meridionale nei confronti della referendum sull'intervento sta dinari al Mezzogiorno fra questi Cirino Pomicino
Ma non solo Cirino Pomicino per la verità benché una certa stampa nazionale non lo registri ancora
I quotidiani del Sud due soprattutto la Gazzetta del Mezzogiorno il Giornale di Sicilia il mattino hanno ospitato negli ultimi dieci aggiorni degli attacchi IST e delle critiche severissime
A questa proposta di referendum firmati con interviste articoli da
Mannino da Cirino Pomicino da Misasi dal capogruppo della DC Gava eccetera eccetera ora credo che questo incontro pubblico ci sarà occasione di a vere i chiarimenti necessarie
Il l'intervento che che che volevo fare era da un lato relativo alla a questa brutta sensazione a mio avviso negativa sensazione che si va diffondendo
Di esagerato ottimismo circa la raccolta delle firme per i referendum perché in verità a oltre metà e benedizione del tempo della raccolta delle firme come lavaggi non non passa giorno che non ci ricordi
Il numero delle firme non è ancora un numero in grado di consentirci di essere sicuri di tagliare il traguardo delle cinquecento mila firme crediamo che questo valga anche per gli altri amici
Promotori dei referendum quelli elettorali che insieme a Mario Segni abbiamo copro mosso e quelli relativi a finanziamento pubblico dei partiti normativa sulla droga legge in materia di usura e controlli ambientale quindi siamo ancora lontani dalla netta laddove
In più occasioni noi abbiamo detto che la speranza è che tutti i referendum che sono in campo possano tagliare il traguardo delle cinquecento mila firme ed essere lì
Anche alla vigilia della campagna elettorale quando i partiti dovranno chiedere consenso tutti i partiti agli elettori affinché
Tutte le forze politiche prendano posizione sui temi sollevati dai dai referendum
Deve invece un po'al punto focale che credo sia stato introdotto questa mattina grazie al contributo che ci ha dato con la sua sintesi e con la sua relazione il professor Giannini
Ovvero la questione è
Che va oltre i referendum e di cosa accadrà e cosa sarà del movimento referendario credo su questo anche in relazione alla scadenza elettorale
Io credo su questo che
Il merito se non altro di questo spunto di dibattito consista nel porre un problema politico in termini chiari e non di lasciarlo
Sottaciuto o così diciamo vagante nei colloqui
Diversi che vi sono a proposito anche bella scadenza elettorale oltre che dell'esito dei referendum ma di laici darlo diciamo così di portarlo alla luce per ragionarne insieme per aprire un pubblico dibattito e penso che
Non si debba tanto osservare questo questo problema sollevato sotto il profilo degli sbocchi elettorali o delle naturalismo quanto di un problema politico che effettivamente esiste
Perché esiste il problema politico di fronte a una legislatura che molto probabilmente e molto probabilmente grazie ai referendum
Che stanno dando in questo senso un contributo determinante sarà probabilmente una legislatura costituente la prossima legislatura bene
Ora dinnanzi a una legislatura che
Sì prevede come legislatura come con funzione costituente
Ci si chiede
E molti che si trovano oggi diciamo così stretti fra un'incudine un martello diciamo l'incudine
Di questo sistema dei partiti e il martello della mera protesta o del neo piccone che in realtà è vero demolisce ma non è che costruisce se le ragioni e dove mai finiscano e come possano esprimersi le ragioni dei Democratici Riformatori o di quanti credono che effettivamente attraverso
Una nuova legge maggioritario uninominale e un'opera di bonifica dello Stato e la pubblica amministrazione che solo questa sia la strada per arrivare a quella svolta di riforma democratica effettiva di cui il nostro Paese ha necessità e bisogno ecco di qui
Credo il merito di questo spunto di dibattito volto a dare una rappresentanza politica al movimento referendario o meglio di dare al Paese il punto di riferimento di una possibile cultura non partitocratica di governo perché
Credo che di questo si tratti i referendum e sono quel poco che c'è tanto poco che siano cioè appunto la May RAI generica protesta
E questo sistema dei dei partiti
Ora se è vero che il consenso popolare va oltre lo stesso numero delle firme raccolte questa da verificare però indubbiamente si registra un'onda di simpatia di conforto di speranza di fiducia nei confronti del movimento referendario
E è alta è vero che questo patrimonio non può essere disperso e dagli come unico sbocco il voto referendario del novantatré significherebbe
Condannarlo a una disillusione a una rassegnazione sopra tutta l'ipocrisia del non fare i conti col problema politico delle elezioni del mille novecento novantadue
Qual è il problema
Il problema è che nel movimento referendario vi sono forze politiche intere Oppo parti di forze politiche di diversi partiti
Che si candidano a questa rappresentanza e questo è assolutamente legittimo
E e va sottolineato il ruolo importante che queste forze stanno dando alla al successo della campagna referendaria
Il problema a mio avviso è che il credito il credito a per candidarsi a rappresentare quest'area politica
Il credito nei confronti di chiunque abbia condiviso in questi anni questo sistema politico e di fatto è stato condiviso da molte delle forze che
Fanno parte integrante del movimento referendario e animano la campagna referendaria non può essere un credito illimitato o in incondizionato e certo non si può guadagnare questo credito solo promettendo
La promessa e l'abitudine
E l'abitudine BBB questo sistema dei partiti che si sarà buoni riformatori nella prossima legislatura se naturalmente le urne sapranno essere di grande consenso per queste promesse di riforma ora
L'affrontare questo dibattito necessario perché perché chi vuole essere riformatore
Chi volesse riformatore deve essere riformatore prima e chiedere consenso dopo in una certa misura credo che sia necessario qualcuno già l'accennato nel momento in cui
Due esempi per esempio il partito radicale decide di togliere di mezzo il proprio essere forza politica elettorale nazionale va in questo senso quando Giorgio La Malfa annuncia il Partito repubblicano e pronto a ridiscutere la propria forma partito diciamo che va in un
In questa direzione
Ora rimettere in discussione la propria forma partite da andare oltre i referendum già prima della prossima scadenza elettorale e parlare molto chiaro su questo credo che sia una cosa una cosa davvero davvero necessarie
Di qui nasce la proposta che è stata è stata avanzata ovvero che da un lato il movimento referendario sulla base delle proposte di referendum che sono in campo
Si faccia protagonista di un programma di risanamento di questo Paese guardate che le sei proposte se prendete le proposi referendum elettorali e le proposte del Comitato Giannini
Maggioritario uninominale la proposta Dahrendorf che deriva direttamente dal referendum in materia elettorale
E le proposte di bonifica di pezzi dello Stato e l'amministrazione pubblica partecipazioni statali banche mezzogiorno vi si potrebbe aggiungere RAI USA e quant'altro questo di già in sé pochissimo ma fortissimo programma politico
Per una legislatura che si pretende si vuole legislatura legislatura costituente
Se il momento referendario sapesse dunque assumere questa sua responsabilità
E se soprattutto non cadesse nelle Errore di ritenere da un lato che è necessario fare il quattordicesimo quindicesimo sedicesimo partitino perché il movimento di referendum non nasce per fare un partito politico ce ne sono già troppi
E dall'altro però non illudersi che ancora una volta funzioni la tecnica del candidato buono nei partiti cattivi fra virgolette perché insomma i tempi dei candidati galantuomini sono un po'finiti
Nel senso che i riformatori in buona fede della politica oggi nei loro partiti soccombono sono minoranza sono minoranza
E emarginata
Se così non fosse se i riformatori della politica all'interno dei loro partiti avessero effettiva forze consenso B
Di già
Sarebbe si sarebbe verificato proprio ospitiamo che in Parlamento finalmente si può discutere di riforma elettorale si può discutere di abolizione ministero e partecipazioni statali si può discutere di intervento Salinari si può discutere delle riforme che sono necessarie e questo sistema dei partiti che non consente in parlamento il che vuol dire che all'interno dei partiti di questo sistema dei partiti riformatori
Sono una minoranza non di rado emarginata
Ecco allora l'idea non già l'idea rispettosa credo delle specificità delle diversità dell'integrità di storie diverse
Delle forze politiche anche delle forze politiche che aderiscono ai referendum
L'idea che giunge non già di una chiamata io su questo sono perfettamente integralmente d'accordo con l'articolo scritto da Ernesto Galli della Loggia non già di un appello agli onesti con questa categoria che di per sé
Non è categoria sufficiente per cementare un progetto politico non già di appello al partito degli onesti o sedicente partito degli onesti cui non è delegabile questo tipo di rappresentanza perché prima di questo Paese non è quello di fare appello ha patito gli onesti prima di questo Paese e conquistare e quello che in fin dei conti implicito nella richiesta referendaria
E la conquista delle regole della certezza del diritto dei principi di uno Stato di diritto quindi di di strutture legislative di regole che poi figlia non un'estate che non è stava disonestà dipendono anche dal tipo di norme di istituzioni e di regole del gioco politico che presiedono ha un sistema politico e e quindi il problema di conquistare regole nuove non il partito degli degli onesti o la generica protesta la conquista e nuove regole e dei principi dello Stato di diritto
Di qui l'idea l'idea che solo un'idea che non è che voglia essere una proposta risolutiva un dogma
L'idea che le forze ma non soltanto le forze politiche le forze civili abbiamo dal mondo e l'imprenditoria dal mondo il giornalismo dal mondo e la cultura un
Uno slancio positivo a sostegno dei referendum abbiamo molto spesso anche da parte di esponenti
E di personalità o di osservatori di di di persone che non sono direttamente impegnati in politica nei partiti
Da molti anni dire anche da troppi anni diciamo quasi un alibi a un non proprio impegno diretto che è giusto perché non corrisponde forse a loro professione ma poi diventa alibi nel momento in cui ecco tutto ciò che è politica deve essere poi pur sempre delegato i partiti ma perché ma dove dove è scritto ora se questa grande alleanza di coloro che producono di coloro che provano a produrre politica di coloro che però provano a produrre anche giornalismo producono industria producono sindacato ex costoro
Se un patto dei produttori come dice Fumagalli potesse effettivamente avere uno sbocco che va al di là dei referendum
E che comprenda la scadenza elettorale questo io credo sarebbe un fatto molto positivo che darebbe un punto di riferimento alla all'opinione pubblica e quindi quindi non si tratta di chiedere a Mario Segni di uscire dalla Democrazia Cristiana che sarebbe credo un'insensibilità oltre che un errore politico probabilmente di andare a fare come la la la la la nuova rete di Mario Segni e non più di Leoluca Orlando in nome dell'onestà o il nome di non so cos'altro
E né si tratta di chiedere a Giorgio la Malfa o a Marco Pannella o acqua Renato Altissimo o altri leader politici di rinunciare a un'identità una storia delle lista elettorale una presenza politica non è questo in discussione né di demonizzare il ruolo dei partiti
Perché in fin dei conti per dire c'era chiara non si è mai visto un nuovo sistema politico
Il nuovo regime politico per così dire che possa essere edificato senza anche un pezzo della classe dirigente dell'Ancien Régime perché storicamente questo non si è mai verificato è un la insomma Eltsin proviene dalle file del Partito comunista l'Unione Sovietica non è che sia un prodotto improvviso di una Vandea che si candida a governare con un nuovo sistema politico quel Paese
E quindi si tratta di rispettare le diverse identità dei diversi partiti
E nessuno vuole far nascere liste elettorali per la Camera dei deputati o ridiscutere la presenza di legittime lista elettorale per la Camera deputati però la riflessione
Sul versante del Senato la riflessione sul versante di possibili candidature comuni
Per il Senato credo sia una riflessione giusta
E perché Mario Segni non potrebbe essere il candidato di noi tutti al Senato in Sardegna oltre che il candidato nella Democrazia cristiana
Del partito della Democrazia cristiana e perché lo stesso non potrebbe accadere
Per altri nomi ne cito alcuni a casi o a caso per per Augusto Barbera in famiglia o per Marco pannelli in Abruzzo o per non politici io non persone direttamente impegnati in politica ma che potrebbero rappresentare lo schieramento riformatore
Sulla base di un fatto transitorio e di una convinzione che in fin dei conti in molti abbiamo e qual è questa convinzione che oggi non ha grande senso dirsi cristiani Socialisti Democratici di sinistra liberali repubblicani perché questo ha senso quando c'è la politica ma molto poco senso quando c'è la partitica
E che per diversi domani nuovamente cristiani o socialisti o democratici di sinistro liberali repubblicani ma per diversi autenticamente tale occorre che vi siano nuove regole
E allora quanti sono diversi e stanno nel movimento referendario giusto penso che si assumano le proprie responsabilità
E sulla base di un patto transitorio molto semplice fare reo e cioè la difesa dei contenuti dei referendum segni Giannini si candidano a rappresentare quanto meno in una delle due Camere
Il la forza intransigente di richiesta di svolta democratica che i referendum di già incarna
E un'idea è un'idea sottoposta naturalmente al dibattito e alle opinioni di di tutti quanti non vuole essere né un dogma né un'imposizione né una forzatura ma credo ribadisco che se non altro abbia il merito di porre laicamente un problema anziché di delegarlo o alle segrete stanze o di fingere di di rimuoverlo nel momento in cui invece questo problema questo problema c'è
Grazie Giovanni è iscritta a parlare Giovanni Russo
Io
Mi sono trovato stamane
A dover moderare la tavola rotonda sul
Il problema del Mezzogiorno cioè sul referendum indetto per l'abolizione di alcune norme di intervento straordinario nel Mezzogiorno
E quindi alcune delle cose che volevo dirle in un certo senso novantacinque anticipate dell'introduzione a questa tavola rotonda che era molto significative interessante
Perché nell'ambito di questa iniziativa dei referendum se ha aperto un tema di grande interesse proprio per la sensibilità generale della cultura democratica italiana di fronte ai problemi dello Stato italiano proprio presentando questo referendum che il segnale
Di a che punto è giunta la crisi di quella che era stata l'impostazione di una democrazia riformatrice dignità
Cioè che avrebbe mai pensato
Dei creatori dell'intervento straordinario
Di coloro che non vollero e qui pur essendo d'accordo con l'impostazione dei rilievi sulla tradizione
Dell'intervento straordinario che risale agli anni Trenta vorrei sottolineare che per la prima volta però negli anni Cinquanta idea di maniche dall'idea di Saracino vedere Jordan ma l'idea in generale
Dei gruppi politici che si ispiravano al nuovo rapporto tra mezzogiorno è stato che era quella di creare una possibilità di programmazione e di riforma nel Mezzogiorno diversa da quella che era stata diciamo l'impostazione tra l'altro tradizionale tant'è vero come ville ricordava di questione meridionale per venti anni durante il fascismo non c'era mai parla ora
Costoro certo non pensavano che questo stesso strumento che loro avevano creato e che per i primi quindici venti anni sembrava rispondere almeno in certi settori a queste ispirazioni ci sarebbe poi trasformato in uno degli strumenti attraverso cui un anno mongola Tura burocratizzata e una possibilità di introdurre incentivi e finanziamenti senza controlli avrebbero creato una delle principali aspetti della crisi istituzionale dello Stato le questo è il punto per cui la presentazione del referendum Marco a contrario di quanto ha sostenuto stamane Cafiero con nobili
Intenzioni cioè capire ha detto guardate che noi spacchiamo l'Italia in due che da una parte c'è coloro i quali diranno
Che essere abolire intervento straordinario significa abbandonare il Mezzogiorno a se stesso altri sicuri si si schiereranno su una posizione di mezzogiorno lamentoso e piagnone quindi il referendum
Secondo Cafiero è un modo di consegnare in un certo senso l'Italia a coloro che vogliono il mezzogiorno e le questioni meridionale a coloro che vogliono praticamente una crisi definitiva dei rapporti tra mezzogiorno considerato come problema nazionale e Mezzogiorno invece abbandonata a se stessi sono in realtà invece la proposizione preferendo mette il dito su una piaga oramai chiare e la piaga è quella di
Di una situazione soprattutto nel Mezzogiorno che è una situazione così grave perché il sintomo principale della crisi dello Stato italiano
Presentare la questione del Mezzogiorno e i rapporti tra il modo come avvengono i finanziamenti nel Mezzogiorno e di come funziona la struttura e la norma in duratura che eroga attraverso vari sistemi che sarebbe opportuno che gli economisti ricordandosi di essere oltre che economisti anche cittadini studiassero non dal punto di vista economico anche dal punto di vista delle loro effettuarli effettive modo di di di manifestarsi
Ci si rende conto che la crisi generale dello Stato italiano alla sua principale espressione probabilmente quindi questo referendum coglie un punto politicamente civilmente socialmente essenziale tanto è vero che io penso che sia a mio parere il più popolare ferendo ma non per le ragioni per cui oggi si dice si sostiene da coloro che lo temono o che non lo vogliono anche in buona fede che sarebbe un modo di appoggiare i movimenti leghisti o i movimenti separatisti ma perché la sensazione generale delle persone che vivono solo nel Mezzogiorno ma che si occupano di questi problemi e che effettivamente questo sistema è un sistema che favorisce in fondo il degrado della vita sociale della vita civile dei rapporti economici e della possibilità di sviluppo del metodo ma guardiamo per esempio nella tavola rotonda di stamattina come sono stati affrontati in certi problemi anzi secondo me il referendum se ha un difetto e quello vi voler salvare una parte di questo intervento
In quanto non è salvabile nulla oggi dell'intervento sull'ordinario perché se è vero che la parte che riguarda le procedure e le ora pubbliche è un è la parte più evidentemente negativa le opere pubbliche
Perpetue queste che attraverso i completamenti non finiscono mai di essere finanziate e quindi favoriscono una serie non solo di finanziamenti a fondo proceduto ma favoriscono inoltre quella crescita della piccola e media criminalità attorno alla nascita e la crescita dell'opera pubblica
Basta andare adesso per esempio
Nel Melfi se in Lucania e rendersi conto che vorrà tornare iniziativa sana come quella della FIAT sta crescendo proprio in una zona come la Basilicata che era indenne
Da ogni infiltrati da molte intestazione camorrista sorgendo per una logica proprio interno al meccanismo economico che c'è oramai nel Mezzogiorno
Una micro e criminalità è un tipo di piccola
Mafia o camorra che è legata alle impressi che gestiscono le cave alle imprese che fanno gli scali a tutte le imprese che fanno i lavori cioè oramai la commistione di questi sistemi al sistema diciamo così in apparenza legale e quasi diventato endemico nel mezzogiorno ora per tagliare queste cose esiste naturalmente
Ai fini dovrebbero si dovrebbe ricorrere ad un altro modo di affrontare il problema però voglio dire che accanto a questo c'è il grande problema del incentivi alle industrie che esso che che ha rappresentato un dispendio tale da
Veramente sorprendere chiunque osservi da vicino la situazione per esempio tutto il tipo di industrializzazione che c'è stato dopo il terremoto è stato una industrializzazione fasulla di rapina
è inesistente che ha permesso solo di finanziare industrie che sono tali solo sulla carta è che alla quale hanno partecipato non solo gruppi meridionali ma anche grandi e medie imprese
Dell'Italia centrale e vitale del Nord perché il vero la vera ragione per cui l'intervento straordinario è diventato una delle caratteristiche intorno a cui si arroccano tanti interessi e che non può essere trasformato se non si ricorre appunto ha una forma referendaria è costituita da un blocco sociale nuovo un nuovo blocco sociale che è costituito da un'alleanza nella quale i tre elementi di questa alleanza sono grosse industrie che spesso sono industria anche noi per fare mosse meritorie di di livello di livello nazionale
Accanto a questo in tutti questi Consorzi sia di opere pubbliche che riguardano poi la costruzione di impianti per industrie ci sono le cooperative
La lega delle cooperative che è presente per un terzo quasi tutti questi consorte h e poi il terzo elemento è costituito da due elementi sociali tipici del Mezzogiorno
Di professionistiche sono diventati i tecnici oramai quasi organici di quella che è un sistema di trovare il modo di ottenere sempre più finanziamenti anche se non servono veramente per lo sviluppo industriale da una parte è la impresa degli appalti e dei subappalti diarree legata alla criminalità organizzata ora questo grosso blocco
Soci nuovo blocco sociale e quello che veramente costituisce il bubbone centrale con con contro il quale appunto è molto difficile batterci se non si elimina uno degli strumenti che non rivende agli onesti ma egualmente bisogna dirlo esplicitamente e questo tipo di intervento sull'ordinaria attenda questo l'altro sistema è tipico
Che è stato instaurato nel Mezzogiorno per cui si può dire che a secondo dei vari aspetti poi chi lo sviluppo economico nel Sud
è il sistema delle concessioni le quali concessioni consistono nella bollire al ogni potere di controllo da parte dello Stato
Sull'esecuzione effettiva sia delle opere pubbliche sia di quelli che sono le realizzazioni industriali e di lasciare al concessionario i poteri che visto un tempo aveva lo Stato che persino il regime fascista lo Stato Conte questi sono i temi intorno a cui secondo me bisogna battersi bisogna rendere noti per capire l'importanza del referendum sul fronte questionari ditemi in base a cui si può capire anche qual è l'importanza poi del Porta referendum perché quando si dice il referendum fa colpisce annulla eliminate le norme ma non costruisce nulla non si tiene conto che in realtà quel referendum si vogliono colpire questi aspetti
Degradati questi aspetti di degrado civile politico economico e sociale che caratterizzano oramai la vita pubblica e la vita civile la vita economica dell'Italia meridionale ecco perché io penso che affrontando questa modo di guardare al referendum sul mezzo sul sull'intervento straordinario uno può guardare anche all'altro aspetto sottolineato da Lucio Villari anelli prima cioè di che cosa
Cosa significa il post referendum cosa può significare il porto referendum nel Sud
Che cosa significa dopo il referendum come si può reagire all'idea che con il referendum chi vuole colpire
Ci vuole praticamente affogare le poco oppure strozzare MetroTram questo non è non solo non è assolutamente vero ma è vero il contrario
Ed è vero che colpendo questi gangli invece che controllano e che soffoca nel Mezzogiorno e lo si libera c'era la famosa frase di Silone alla fine del libro Fontamara una frase
Che è rimasta sempre un po'senza risposta from alla è la famosa frase significa che finiva a che fare
Che fare dopo il dopo il referendum che fare significa evitare che sì ricostruisca questo sistema e per evitare che si ricostruisca un sistema di questo genere è chiaro che andrà esaminato la possibilità di colpire questi gangli diciamo negativi che con come mi apro con l'approvazione del referendum verranno per la prima volta perlomeno intaccato
Grazie ai giovani non solo per aver mesto Galli della Loggia
Devo comunicare che Cesare Salvi passato qui poco fa
E non possiamo che essere passato Cesare Salvi fa sapere
Che inganna oggi e domani c'è questa mobilitazione straordinaria del partito democratico della sinistra e quindi questa la ragione per la quale lui non è potuto rimanere me altri i suoi colleghi comunque noi
Do ringraziamo ora però e questo l'aveva già e poi prende la parola Carlo Patrucco
Sì
Poche parole per
Come spesso capita ormai alla metà oltre la metà alla fine dibattiti per ripetere in buona parte cose già dette da qui per ribadire
In particolare vorrei ben minore alcune cose che ha detto Angelo Panebianco vorrei cioè ribadire la mia contrarietà
A che lo schieramento referendario
Sì Proietti oltre il la scadenza referendaria stessa si Proietti
Come movimento politico e quindi eventualmente anche come presenza come attore della notte elettorale e poi in un futuro Parlamento sento qui da tutti giustamente ripetere che il prossimo la prossima legislatura sarà una legislatura costituente
Credo che sia vero ma mi chiedo e allora questo schieramento referendario con quale programma costituente si presenterebbe dal momento che se non sbaglio
Sui due principali punti di un eventuale NO costituzione cioè la legge elettorale nella ridefinizione dei poteri tra gli organi costituzionali mi pare che all'interno dello schieramento referendario c'è la massima divisione
Allora è un po'buffo dire sì sì la prossima legislatura sarà costituente per questo che ci dobbiamo presentare quando poi perché visibilmente non sia un alcune piattaforma comune per affrontare questa scadenza costituente
Mi pare che anche lei ciuffi di gente se poi ricomposte tra i due Comitati per quello segni e quello Giannini
Indicano una sostanziale diversità divergenza diversa domani differenza di ispirazione fra questi due grandi ali marcia anche del fronte referendario e credo che divisioni ugualmente forte tra l'altro ci sarebbero anche qui soltanto soltanto tra di noi quindi non vedo come si possa proiettare
In termini politici generali questo che deve secondo me essere soltanto un momento di distruzione di distruzioni referendum abrogativi servono soltanto a questi come giustamente ricordava Angelo
Volerli trasformare in qualcosa d'altro significa due cose Farnace insieme degli aborti politici e io credo anche qualche cosa che come è giusto che capito importi politici non abbiano nessuna vita politiche anche perché guardate io credo che bisogna guardarsi dal
Sottovalutare la forza di insediamento sociale del sistema partitocratico in Italia cioè io credo che il successo dei referendum
E affidato anche ad una certa doppiezza che l'opinione pubblica ha verso il sistema dei partiti verso il quale da una parte conferisce diciamo così un un capitale di sosta di di consenso dall'altro però
Ah ma dichiararsi all'opposizione cioè non è assolutamente detto che un voto plebiscitario ai referendum anti partitocratiche equivalga a una deficit di consenso la sottrazione di consenso al sistema dei partiti secondo me appunto chi facesse queste equazioni rischia di andare incontro alcuna clamorosa spinti
Io credo che
Tutto questo programma da questo progetto
Nato da Giannini insomma di tu cui vedo insomma il consenso degli anni di proiettarsi politicamente ed elettoralmente
Tutto questo questo Progetto quest'idea quest'ipotesi richieda un esame della di questa benedetta trasversalità per reati della trasversalità non è una cosa tanto buone così dalla trasversalità e il volto buono del consociativismo ma è la stessa cosa cioè in nuce la trasversalità alle stesse e la risposta patologica ad una patologia la trasversalità ma è una cosa che nelle due ciò così non
Su cui non si può costruire un sistema politico altrimenti si fa lo stesso sbaglio che all'affondamento della Costituzione la Repubblica italiana
Cioè di un raggruppamento di partiti che si è proiettato in una Costituzione e automaticamente diventato un regime perché a un certo punto ciò che lo teneva insieme era soltanto appunto questo patto
Noi faremo questo patto costituzione faremo una specie di appunto consociativismo senza il CLN senza la Resistenza che almeno erano gelosi delle pagine drammatiche e insomma gloriose anche della vicenda politica e storica del Paese io credo che non abbia nessuna possibilità di
Di vita autonoma ci sarebbe soltanto il quattordicesimo quindicesimo partitino
Di centro sinistra più o meno immagino collocate in quella con dieci
Con dieci deputati sarebbe la replica nel mille novecentonovantadue del Partito d'Azione e si presenta alla Costituente perfezione
Che attacca quello quello che Piton insomma
Le le stesse
I tre referendum rimane risaniamo quello appunto sulla partecipazione statali Mezzogiorno enorme di nomina per le banche portati mettiamocelo
Raccolgono delle maggioranze forse è presumibile che troppo spesso una maggioranza elettorale a sostegno di queste tre richieste di questi tre calcolati a richieste di abrogazione non è una maggioranza la più eterogenea possibile in cui tra l'altro io che sono favorevole so benissimo di trovarmi accanto a persone da cui preferirei prendere le distanze però il meccanismo e con cui quindi politicamente non posso avere niente in comune ma dov'è questo fronte c'è il fronte referendario ma cosa mancherebbe nel momento in cui diventa politico sì mi rendo conto cianosi può risolvere politicamente
Parliamone diciamo le cose come stanno qui c'è una parte della classe politica italiana di questo sistema che ha un problema di stare dentro e stare fuori di combatte nel sistema ma al tempo stesso di ipotizzare un proprio inserimento nel sistema io capisco che questo è un problema
Drammatico nel momento in cui tutto il sistema è sottoposto ad una sollecitazione di mutamento e al tempo stesso diciamo così di in Caro ogni mento per te due cose vanno di pari passo però non credo che si possa risolvere in questo moto io credo che il fronte Different Dario deve mantenersi fuori dalla dalla politica
Fuori dalla politica
Il la nuova
La nuova fase costituente se inizierà potrà sì sì referendum successo potrà iniziare sulla base di una forte spinta l'indicazione al mutamento con alcune cose mutate nei fatti perché la legge nel referendum abrogherà ebbero alcuni punti importanti del nostro sistema politico e questo è il
Quello che il referendum deve fare Ivor me lo sono
Che sono tra i fermati firmatari di questi tre più tre di questi sei referendum intendo diciamo così in questo modo la mia
Adesione referendum per
Allora la parola Carlo Patrucco Carlo Patrucco vicepresidente della Confindustria credo che noi dobbiamo ringraziarlo particolarmente di essere venuto qui tra noi
Perché oggi c'è stato incorso una riunione della Confindustria o dei giovani del Comitato centrale regioni industriali mi pare
In una località del Veneto con la presenza credo di tutta la Giunta della Confindustria questa anche la ragione per la quale e una serie di presenze originariamente previste non si sono potute verificare
Per questa impossibilità materiale Carlo Patrucco ha voluto credo anche con acrobazie di viaggio arrivare qui da noi quindi noi lo ringraziamo di questa presenza che è particolarmente significativa bontà sua personale al di là della sua persona per tutta la Confindustria
No o ringrazio ma
Io ero da un'altra parte non era questa cosa ma
Perché drammatica la cosa a cui ho assistito a questa mattina
E non apparentemente può c'entra nulla con le cose di cui state discutendo cercano invece di trarre un punto dalle cose drammatiche che ho sentito oggi
La logica della mia presenza qui
E in parte cercherò di rispondere a due o tre cose mi dispiace di non aver sentito tutto il dibattito anzi ho sentito soltanto un pezzo di intervento il premio fu sono parte dell'intervento di Galli della Loggia risponderò una cosa proprio partendo da questo punto dalle dell'alloggio io sono stamattina ero a questa cosa
Finché organizzata dal dall'istituto di studi di politica estera dell'incontro
Tra l'Italia e la Germania ci sono stati due interventi uno del nostro governatore della banca centrale e poi c'è stato un altro intervento che quello del vicepresidente della banda punto cinquanta
Il quale ha sostenuto con una tranquillità assolutamente presentata in che la nuova Europa sarà fatta da centri concentrici
Che ci stanno in centro nel cerchio più stretto sarà il nucleo per dirla in termini fisici
Nucleo che determina poi la fissione
Gli altri stanno attorno più o meno vicini godono
Allora
La cosa drammatica che egli aggiungeva era la seguente diceva la Germania non ha le carte in regola per entrare nel nucleo centrale
Sono convinto che ce la faremo
E con altrettanta convinzione diceva sono altrettanto convinto che poi non ce la farete
Adesso banalizzo spero che nessuno voglia registra queste cose ma insomma dava per scontato che la Germania non era ancora dentro e quindi pensate la distanza che c'è tra l'Italia e Francia allora
Facevo questa riflessione mentre rendeva diciamo per ma che cosa c'entra 'sta roba con i referendum accentra
C'entra perché è pur vero che oggi non siamo nella situazione drammatica del dopoguerra
è pur vero che oggi non esistono spazi politici per partite il mio partito un collirio o pur con dignità culturale politica rilevante però a mio modo porta a mio modo di vedere francamente siamo in una fase di ricostruzione almeno simile a quello del dopoguerra
Nel senso che oggi non c'è più in gioco la conquista come si può dire del tradizionale democrazia nel senso nel senso tradizionale che chi fu protagonista di di quel momento lo viveva ma oggi c'è in gioco invece diritti di appartenenza
E sono i per esempio il diritto di appartenenza all'Europa
Ed è un diritto di appartenenza che non c'è legata più nessuno che non si conquista forse con le armi non si conquista più con la Resistenza non si conquista più con la mobilitazione armata
Ma si conquista secondo me aggregando su un progetto un fronte ampio che si contrappone ad un altro fronte altrettanto ampio in questo momento occorre essere molto preciso e dire maggioritario al di là di quello che
Che invece con questo diritto di appartenenza non vuol fare i conti allora in questo senso anche le riforme istituzionali a mio modo di vedere assumono una qualche una qualche valenza diverso nel senso che modo di vedere non bastano soltanto nuove PPI giuste regole per governare le istituzioni
Se accanto all'istituzione non c'è un progetto complessivo verso le quali farle marciare
Cioè io credo che oggi se continuiamo a ragionare nella logica dell'aggregazione o di segregazione di tipo partitico
E non incominciamo a ragionare un po'di più nella logica del movimento cioè nella logica della trasversalità che non è detto che sia una trasversalità che poi si ricompone in un nucleo in un nucleo politico
Ma io credo che francamente la l'ipotesi o il pensare che un progetto ambizioso come quello che significa metterci in regola per entrare in Europa non appartenga alla cultura politica di questo Paese
Anche questo in maniera trasversale è una che ci sia qualcuno che c'era qualcuno no oggi all'interno del sistema politico questa cultura e minoritaria fortemente minoritari
E però serrata di contrapporre movimento movimento Progetto Progetto su una cosa sono molto d'accordo di questa ambivalenza cioè si firmano i referendum ma nel frattempo ci si gode dalla situazione
Però voglio dire è un processo lungo le derive sociale sono derive sono valutazione segnato prodiana sono sono onde lunghe di di trasformazione e allora o si inizia a a ragionare su proprio su questo progetto cercando di trovare aggregazione magari anche creazioni spontanee chiuso di che contraddittorie
Però ecco importante che il progetto sia un progetto unico un progetto definito un progetto sul quale esiste un processo di costruzione comune
Un secondo passaggio legato a una polemica che in questo momento caratterizza le forse più le pagine dei giornali di quanto ma è il confronto tra il mondo economico al mondo politico
Ma vedete io di su questo su questo polemica non si non si non ci in gruppo più di tanto il pane
Nel senso che io credo invece fermamente alla vendita del ruolo dei partiti all'interno di questa società come momento di collegamento tra la società civile e gli interessi di carattere generale solo possono essere rappresentate dai partiti
Ecco il dramma vero qual è ma è inutile che vi insegniamo e altri dico di queste cose siete maestri
Il problema non è il partito il problema è la degenerazione del partito e dall'invadenza del sistema partitico all'interno dalla società civile anche qui calma ragioniamoci vediamo
Però se oggi io dovessi trovare una logica di degrado Olmo una motivazione di degrado della politica è una logica di degrado della società civile
Beh forse Magare superficialmente ma individuerà è proprio l'esistenza di questo nesso che si è andato via via amplificando tra società civile e partitocrazia
Che oggi sta portando di fatto alla incapacità di azione all'incapacità di Rush di risposta tra l'altro è colloqui il nesso tra i referendum i tre referendum Giannini e se volete i referendum di tipo elettorale e questo rappresenta se non si è rompere questo circolo attraverso meccanismi di diversa modalità elettorale le modalità di raccolta del consenso continueranno ad essere quella di sempre
E quindi si andrà alla ricerca della logica della clientela e così via dicendo
Ecco perché a mio modo di vedere le cose in questo Paese si tengono movimento Progetto discorso di liberazione se volete
O di maggiore ordino di nuove regole per quanto riguarda i rapporti tra mondo politico Società Civile riforma di tipo riforma elettorale dei meccanismi elettorali e questo mi pare che sia già di per sé un progetto comune
Su quale incomincia ovviamente hanno fatto con grande con grandi voli e con grande superficialità però mi pare che di fronte a messaggi confusi come quelli che oggi circolano messaggi di questo tipo possono avere un minimo di loro coerenza
All'interno di questo voglio dire ci sono alcuni ma con il referendum che ci stanno particolarmente a cuore
Credo che prima ancora di di ogni altro Confindustria si espresse in maniera molto precisa non è recente data mille novecentottanta ottantaquattro la prima volta in cui Confindustria chiese l'abolizione del ministero delle partecipazioni statali
Vi posso soltanto dare due indicazioni del perché noi siamo fermi su questa posizione al di là dell'adesione che ormai avete visto esserlo
Sufficientemente ampie anche al nostro interno la relazione di Giunta il presidente Pininfarina dice cose molto precise sulla sul sui tre referendum
Ma la motivazione vera e che proprio la
Se volete la distorsione nel ruolo dell'impresa
Pubblica
Non deriva dal mi smentì agilmente degli degli degli dei suoi operatori
Dirigenti ma il vero la vera contraddizione è stata che proprio da chi aveva responsabilità politica
Sono state affidate alle partecipazioni statali ruoli e compiti
Che con l'economicità di gestione non hanno mai avuto nulla a che vedere io vorrei che con un minimo di di di sguardo retrospettivo andassimo a vedere quali erano i compiti che di volta in volta nei diversi libri bianchi onere diverse occasioni venivano affidate alle partecipazioni statali
Le partecipazioni statali come riequilibrio nord-sud
Le partecipazioni statali come funzione anticiclica ed anticongiunturale
Le partecipazioni statali come il riequilibrio occupazionale in maniera ancora più le partecipazioni statali come antenna avanzata dell'innovazione tecnologica del nostro Paese mai una volta che sia venuto fuori le partecipazioni statali come impresa che devono misurarsi sul mercato
Cioè voglio dire non mi interessa tanto a questo punto il dibattito e la polemica sui fondi di dotazione o sulle o sugli interventi
Dissero Leon Brittan a proposito della distorsione degli interventi degli aiuti dello Stato all'interno dell'economia
Mi interessa soltanto cogliere l'aspetto e l'essenza che essendoci una iniziativa di natura politica
A che affidava ai meno agile almeno esimente diffuso delle partecipazioni statali obiettivi diversi
Sui quali quelli bravi ci credevano realizzavano determinati obiettivi ma altri ci campavano nella logica della non profittabilità delle partecipazioni statali
Generando così un meccanismo perverso che poi portava alla logica dei fondi di dotazione alla logica degli interessi agevolati alla logica degli aiuti e avanti di questo passo
E proprio il come si può dire i
L'elemento politico quello che ha creato distorsioni
Sono lontani i tempi di Senigaglia rispetto a questi tipi di obiettivi
Questa è la logica perversa che conduce sostanzialmente a quello che è il vero grande dibattito che poi se mi consentite si misura anche nella logica aggregante rispetto al movimento referendario e antireferendari e dello scontro tra chi minoranza oggi si misura
Sul mercato aperto con la logica della competizione internazionale
E quelli invece cioè la maggioranza di questo Paese il quale gode ancora di grandissime rendite di posizione di monopolio e e di conseguenza vive in quelle aree enorme del settore economico che il settore protetto ecco vedete io credo che mai come in questo momento la logica
Come si può dire le logiche di aggregazione abbiano un loro valenze un loro al di là della politica abbiano una loro valenza e una e un loro sottofondo molto forte nel ceto sociale in cui fanno riferimento
E guardate che questo è lo scontro che c'è in questo momento in corso nel Paese
Si tratta di capire che è successo questo scontro si riesce
Per dirla alla Galli della Loggia non soltanto abrogare
Non soltanto abrogare certo non c'è un referendum non c'è evitino e ci sono i i referendum propositivi ma se su questo a il movimento che sta dietro all'iniziativa referendaria
Riesce come movimento
Anche a costruire e cioè a fare azione e proposta politica sapendo che a questo punto anche all'interno del sistema politico al di là delle tradizionali logiche si stanno realizzando
Come si può dire alleanze trasversali
Che possono potrebbero costituire movimento all'interno delle aule parlamentari e per poter ricominciare a ragionare sulla definizione delle nuove regole per poter iniziare ragionare su un ipotesi di cambiamento molto più forte
Ecco perché insomma io credo che su questi referendum vada valga la pena di giocarci una partita importante valga la pena rigiocare una partita che non è una partita così insomma ma vale la pena di di verificare sia sul piano sociale sia sul piano politico sia sul piano delle risposte sia sul piano poi delle delle risposte che il sistema politico darà a questo tipo di iniziative
Vale la pena di misurare il prosieguo di questo tipo di di aggregazione che si è venuta a creare
Un'ultimissima veramente un'ultimissima considerazione
Io l'ho detto prima credo in una società che abbia come elemento di raccordo tra società civile tra società degli interessi e di interesse generale il sistema dei partiti questo mi porta soltanto chiarire un unico punto
E cioè che io non credo si possa pensare di governare un Paese a colpi di referendum
Però è altrettanto vero
Che mi pare
Oggi di fronte all'inazione forte
Che sta dominando
Il mondo politico io di fronte a me la trattativa sul costo del lavoro alla la come si può dire la non tensione la non voglia di cambiare rispetto alle modalità di comportamento del passato il non capire che ci sono sfide tutte diverse per il futuro
Cioè in sostanza rispetto all'inazione del sistema politico beh credo che questo sia un segnale molto forte attraverso il quale a secondo delle risposte che si daranno poi questo sistema politico sì legittimo sente legittima una volta per tutte con i rischi o dire con i rischi
Che si può anche corre il rischio di buttare via il bambino con l'acqua sporca o peggio ancora detto in c'è soltanto poi l'acqua sporca questo voglio dire che è un problema che bisogna porci un problema su cui bisogna meditare un problema di funzionamento della democrazia è un problema sul quale io credo che poi occorra avere accanto l'iniziativa di aggregazione anche cercare di capire attraverso quali strade si riesce a costruire l'aggregazione politica grazie
Grazie perché Marco Ottavio lavaggi
Grazie io vorrei fare due considerazioni
La prima
Come segretario generale del Corridori prendendo il grido d'allarme lanciato da Giovanni
E qualche minuto fa sulla situazione
Delle firme quando abbiamo lanciato la campagna io ho detto abbiamo due nemici il primo è generale autunno cioè il fatto che pioverà e sarà difficile avere i tavolini per le strade ed il secondo sarà la sensazione che siamo tutti così d'accordo in questo Paese con questa cosa
Che tutti diranno tanto vinciamo non c'è bisogno che gli impegni io perché si impegnerà a quell'altro
Si è verificato puntualmente questo cioè sta piovendo e i partiti abbiamo pensato che si impegnano a quell'altro
Siamo a quaranta giorni dall'inizio abbiamo meno della metà
Delle firme
Perché ci servono non ci siamo dati un obiettivo di settecento mila firme invece che di cinquecento perché ci piace stravincere ce lo siamo dati perché calcolando quello che l'esperienza ci insegna a essere il numero delle firme che aggiungono non valide il numero delle firme che giungono in ritardo il numero di firme che si perdono se non abbiamo settecento non siam sicuri di arrivare attualmente non ci siamo
Quindi prima di parlare di cosa succederà dopo la nostra grande vittoria bisogna avere la vittoria
La seconda considerazione che volevo fare la faccia un grande cautela
Sia perché il terreno è molto delicato
Sia perché l'idea è preziosa
Sia perché io stesso parlo qui come segretario del corrente non come vice capo della segreteria del partito repubblicano voglio mantenere queste mie due funzioni ben distinte la maniera milioni di non mischiare di non andare dire troppo
E la questione sollevata
Questa mattina da
Dall'intervento di Giannini ripresa da Giovanni Negri su quei intervenuto il professor Galli Della Loggia adesso Patrucco
Del movimento referendario che si fa partito
Io credo che il vantaggio della la valore di un movimento referendario di trovare un accordo tra persone che la pensano diversamente rispetto a molte cose su un punto che si risolve con un sì e con uno
Io probabilmente se andassimo la pars construens
Della nostra iniziativa sulle partecipazioni statali non sarei d'accordo su quello che propone Lucio Villari però siamo qua insieme a diversi poi una volta che sarà stato avvocato noi proporremo di privatizzare di più di quanto prima proporrà lui
E quindi non dobbiamo caricare questo animale di incarichi che non può portare
L'ho detto mi pare anche chiaramente Galli della Loggia nel suo intervento non è che automaticamente il movimento referendario può farsi partito però però però però questo movimento referendario non propone dei referendum qualunque
Propone dei referendum per cambiare le regole del gioco
In questo Paese se vuole essere coerente con la sua proposta su questo punto e per camper cacciare smantellare il sistema partitocratico in questo Paese se vuole essere coerente con il suo contenuto
E deve agire
Coerentemente con i valori che propugna
E quindi cominciare ad aggregare forze in un'ottica di sistema elettorale diverso
Sulla base di un accordo sul cose da fare
E non sono necessariamente tutte le forze che sostengono il referendum e no
Ma sono coloro che nel fronte riformatore sono anche d'accordo su cosa va fatta
Sul progetto
Come
Diceva Patrucco ci sono state tante polemiche ancora continuano su questa questione del partito degli onesti ho letto il l'articolo del professor Galli Della Loggia
Sull'uscita del segretario del mio partito chiedo che ci sia una differenza tra il partito degli onesti di Berlinguer
Che aveva una base morale di divisione dei buoni e dei cattivi e l'approccio laico
All'idea di di un partito per gli onesti che è l'unione di coloro che ritengono che è opportuno tornare alle regole
In questo Paese e chiese sono d'accordo su un progetto
Credo che sia pericoloso pensare a fare questa cosa con un cartello
Io mi ricordo in questa stessa ollare alcuni dei presenti due anni fa ricorda il professor Galli Della Loggia ricordo Massimo Teodori in una riunione per le elezioni europee c'ero anch'io ero da quelli che sostenevano c'era Peppino infatti soste non c'era più
Sostenevano questa cosa e ricordo come siamo finiti
L'operazione di cartello
Se non hanno un'anima convinta
Vanno male e le operazioni innovatrici sono difficili da pazzia dall'oggi al domani quindi molta cautela
Non vogliamo neanche fare l'ennesimo partitino
Uno dei problemi di questo Paese che ce ne sono troppi
Dei piccoli partiti
Però vogliamo superare l'attuale meccanismo di divisione delle forze politiche in Italia
E vogliamo uniti coloro che vogliono innovare ce ne sono tanti cioè segni
Che però nella democrazia cristiana e in minoranza
Ci sono amici che non conoscevo che ho conosciuto in questa esperienza Ada Becchi Filippo Cavazzuti gli indipendenti di sinistra con i quali dicono cose quando ha sentito che sono totalmente d'accordo rivolte posso firmare anche come repubblicana se Massimo Teodori dice Calderisi ce n'è che e poi c'è che sono però anche loro non sempre in accordo con tutti i rappresentanti dei loro rispettivi partiti lunedì
I veneti di sinistra col PDS gli amici radicali che sono qui con altri
Radicali appaiono cioè il Partito repubblicano
Dove chi fa una scelta coraggiosa oggi di cambiamento rispetto al passato non è un signore che sta in minoranza nel suo partito ma il segretario
Con questo non voglio dire che il partito per gli onesti c'è ed è il mio e gli altri sono disonesti quindi l'alleanza che voi proponete va fatta venite nelle liste che noi faremo perché evidentemente non non penso che neanche questa possa essere l'unica risposta ma ne siamo consapevoli anche noi
Quando abbiamo detto siamo pronti a superare anche
La nostra come partito se
Si verifica un cambiamento questo questa negazione va verificata su un programma
Non basta il programma sia bisogna cambiare le regole
Bisognerà che coloro che saranno d'accordo sulle nuove regole da farsi
E su come si sono i premi economici di questo Paese si mettano insieme coloro che saranno da una parte si uniranno
Su questa base però prima bisogna vincere i referenti
Prima mi aveva le settecento mila firme poi nella prossima e poi ci saranno le elezioni si vedrà se si potrà fare qualcosa insieme che questo veto non sarà il partito potrà essere eventualmente un'alleanza tecnica come si è fatto in passato tra alcuni partiti nei collegi senatoriali dove
Nessuno dei partiti
Riformatori piccoli da sola ma è una speranza di avere un eletto per via del sistema elettorale potrà nascere cose allora nascere sulle cose
E non sarà un automatico trasferimento del fronte che si è creato acqua su questo questi referendum potrà essere alcuni sì altri no dovrà essere però sulle cose grazie
Sono costretto ad essa darmi la parola perché vorrei dire due
Vorrei fare alcune osservazioni non non preordinate ma che
Che mi sono venute perché stimolato dagli interventi che ho ascoltato in particolare degli interventi dei miei cari amici
Panebianco e Galli della Loggia
Stimolato dalle osservazioni che loro hanno fatto che sento come osservazioni pertinenti
Ma che hanno bisogno di un ulteriore ragionamento insieme dice Angelo Panebianco
Perché il problema di cui stasera noi dobbiamo parlare qui la questione centrale non è tanto quella questi referendum la bontà di questi referendum il risultato specifico di questi referendum sulle quali siamo tutti d'accordo ma l'interrogativo che tutti ci assilla direi un po'anche con una brutta parola oggettivamente e quello del dopo referendum se da questa cosa può nascere altro se deve nascere alto sì è giusto che coloro che sono impegnati in questa campagna si adoperavano in qualche direzione e quindi in queste linea anche la questione elettorale
Perché alle porte
Io devo subito dire precisare
Come il mio atteggiamento politico e personale
E che non ho assolutamente in questo momento nessuna certezza sulla strada da imboccare
Sai imbucare personalmente la strada bucare in termini di comitato Gelmini e più in generale di gruppo che ha dato vita in questi mesi acquisti riferendo dice Angelo Panebianco state attenti
Non confondiamo le maggioranze referendarie con le maggioranze politiche
Attenzione una cosa sono gli schieramenti che si creano sul cambiare le regole del gioco un altro sono quelle sui contenuti sui quali ci si può dividere non ci possono essere dei suoi diari attività politiche che raccolgono tutti coloro che sono stati d'accordo su questi referendum perché sono cose diversi certamente io
Sarebbe
Un pura demagogia è un puro errore
Pensare e che il referendum che sicuramente si andassero di fronte al voto popolare avrebbero una grande maggioranza e un grande suffragio
A questo corrisponde in realtà un nucleo politico più contatto unitario con delle intenzioni
Però all'interno di questi referendum e di tutti i referendum mettiamoci quindi segni quelli Gelmini e anche una certa misura quelli radicali all'interno di questo referendum c'è un
Per investire consapevolezza che la crisi delle crisi questo Paese è data proprio dal nodo per partitocratico per usare un una brutta parola
Sicuramente questa e qualcosa è un nucleo ed è anche un nucleo con che porta con sé un'altra consapevolezza che nella consapevolezza che se non
Sconfigge amo questo nucleo cioè se non riusciamo a trovare l'antidoto a questi al problema partitocratico sia che lo si aggredisca attraverso le regole sia preventivo sia il rischio attraverso gli specifici contenuti greca se non riusciamo a sconfiggere
Il l'il Nucleo anti il il nucleo partitocratico in realtà è impossibile anche a bere qualsiasi altra trasformazione del sistema qualsiasi altra via d'uscita io non ho non ho una speranza miracolistica sui referendum non credo assolutamente
Che i referendum siano dei colpi di maglio che sconfigge sconfiggono questo sistema
Anche tutti nuovi referendum anche se si arrivasse votare in un referendum e nove referendum vincessero stravince sono popolarmente il sistema non questo non sarebbe un colpo di maglio non sarebbe l'Algeria non sarebbe quelle cose che sappiamo vengono a ogni regime dall'esterno e costringono un sistema a trasformarsi radicalmente
Qui noi stiamo parlando qui non già su una ipotesi nessuna prospettiva di qualcosa che accade che ribalta il sistema improvvisamente la nostra Algeria non stiamo parlando di questo perché la nostra giuria non ci sarà
In una situazione quale quella in Italia
Kakà anch'catastrofe economica può darsi queste cose ma io non credo qui noi stiamo parlando su un impaludamento progressivo del sistema italiano nel quale bisogna trovare all'interno del sistema alcuni figli alcune forze minoritarie
Che individuano degli strumenti
Per uscire per trovare delle vie di uscita non è il minimo comune denominatore Angelo
Fra queste cose così diverse che sono polizza di in questo sistema
E cioè ed è ed è appunto questo minimo comune Dominator di coloro i quali hanno questa consapevolezza che di lì bisogna ripartite bisogna ripartire nel dare un colpo ai partiti e a quel punto si può ricominciare
Io credo che questo sia un qualcosa
Un bene che noi stiamo abbiamo messo insieme
Un bene che abbiamo sul tappeto
Come amministrare questo bene questa che ancora non è una forza me che sicuramente una debolezza una dispersione ma sono uomini provenienti da diversi orizzonti anche aspettative che abbiamo creato il problema è come amministrare questo bene
Se questo bene non riusciamo a a danno di altre forme di espressione per farlo crescere
Perché non abbiamo altro perché in vista non c'è altro perché non c'è niente che scansa il sistema è che ricostruisce da un'altra parte se intorno a questo nucleo noi possiamo creare una via di uscita partecipe qualcosa oppure no questo è il problema che noi abbiamo ma interviene per Galli Della Loggia e ci dice
Ma guardate
è se è vero che la prossima legislatura legislatura costituente il ragionamento è che bisogna essere presenti la costituente non si è presente in una costituente
Se non sia un programma no non è vero che la prossima legislatura costituente
Questo è un grave errore
è un grave errore perché le costituenti sono costituenti con mandato costituente
E qui non c'è nessuna istituto che ha oggi abbia un mandato costituente
La prossima legislatura non sarà una legislatura che ha un mandato costituente
Perché sarà una normale legge snatura io personalmente sono convinto che bisogna trovare una strada costituente ma sarà costituente era stata straordinaria come la strada ordinaria
Quindi la strada alla costituente o passa attraverso una Costituente straordinaria o passa attraenti attraverso gli strumenti i referendari comunque
Un passaggio costituente deve sempre avere un passaggio di sovranità attraverso la sovranità popolare quindi la prossima legislatura non sarà assolutamente con una assegni una mandato costituente sarà un grande pasticcio all'interno del quale esisteranno delle forze dei nuclei che vorranno muoversi in una certa direzione e saranno estremamente minoritari estremamente solita aggrava il problema
Non è quello di avere un programma per la Costituente che non esiste
Il problema è di sapere se noi dobbiamo salvare all'interno di quella cosa che non sarà una costituente
Ma che sarà una normale legislatura più in pasticciata e più in crisi di quella le passate legislature se è opportuno se è saggio se è doveroso se democraticamente responsabile
Salvare un nucleo piccolo che sia il quale continui attraverso lì dentro
Attenere aperti sulle varie questioni fondamentali di lotta anti partitocratica e democratica che noi oggi stiamo perseguendo attraverso i referenti
Questo è il vero problema è che noi abbiamo abbiamo di fronte il problema non è quello del grande programma costituente di cui non abbiamo gli strumenti non ci sono gli istituti non non ci sono neppure procedure
Questo non esiste questo problema e qui i problemi invece di sapere se noi dobbiamo lasciare alla deriva la prossima legislatura
E ai ai ulteriormente piatto vaccinarsi intorno alla crisi allo spezzettamento alla o se riteniamo che un nucleo di persone che hanno avuto la lucidità di non di pensarla giusta non di pensarla giusta ma di promuovere di azionare degli strumenti istituzionali
Che potessero arrivare al recupero di una parte di democrazia e a dare qualche colpo attraverso gli strumenti democratici di sapere sia utile e opportuno e necessario rispondere attraverso una presenza in questa situazione che mantenga questo filo che sarà un filo che sarà mantenuto eventualmente non solo e non tanto all'interno de la prossima legislatura non costituente
Insieme in accordo con i referendum che contemporaneamente vanno avanti perché la lotta per referendum è una lotta che dura fino al mille novecentonovantatré e poi dopo Milano centonovantatré quando si andrà a votare quindi nove cioè questo è un progetto di lunga lena che abbiamo di fronte sono due o tre anni
Di grandi casini di grandi trasformazioni di grandi crisi e di sapere quali sono i nostri strumenti che noi dobbiamo mantenere attivi non di posizioni giuste non di grandi programmi
Giusta non di chiarezza istituzionale giusta ma degli strani strumenti effettivi che siano capaci di incidere allora
Qual è il problema
Il problema non è quello del Partito d'Azione
Il problema è esattamente il contrario
Io se volete e quello che oggi sento in questa situazione è una grande perplessità sul significato complessivo dei referendum
è che comunque quello che riusciremo a fare o non fare Allo stato con queste forse con queste risposte
Assolutamente inadeguato
Cioè il problema in questo momento
E che il professor Giannini noi tutti
Comunque ci conformi hanno non stiamo creando un movimento
E saremo comunque inadeguati
Ma la riflessione comune alla quale noi chiamiamo
Tutti quelli con i quali riusciamo a parlare a portare in questa discussione è il seguente
Riteniamo giusto che domani in fondo gli uomini più tradizionale dei partiti che con quel tanto di ambivalenza o di trasformismo o di buona coscienza o di lotta di partitocratiche contro quello che mi fa essere partitocratiche hanno imbracciato questi strumenti dobbiamo lasciare solo loro
Quindi solo le strutture tradizionali di partito per quelle che sono che sono delegabili
Perché parliamoci molto chiaro in mente
Anche Mario Segni che quello che è riuscito ad acquistare maggiore forza visibilità immagine
Ma al prossimo passaggio elettorale e con lui tutti quanti quelli che hanno fatto il referendum non per una loro cattiveria o per loro trasformismo ma fino a quando
Saranno prigionieri nelle loro organizzazioni nei loro partiti non potranno andare molto al di là di quello dove sono arrivati fino ad oggi
Perché in realtà il problema e che il sistema e infatti in questa maniera il sistema tiene prigioniere queste forze allora e questo vale per per per gli amici del PDS vale per gli amici
Della Democrazia Cristiana vale per tutti gli altri e certamente le cose andranno avanti in questa maniera alla la questione che poi abbiamo di fronte
Quella se ce la facciamo se riteniamo opportuno di tenere in piedi
Un nucleo che per sua tradizione per sua capacità per sua riconoscibilità
Per per le sue caratteristiche storiche perché poi la nostra storia siamo voi stessi non le buone intenzioni non il i programmi
Se c'è un manipolo di persone e qui io non penso in in grande purtroppo perché in questo momento non possiamo pensare in grande non abbia non ce la facciamo a pensare in grande dovremmo pensare in grande se un manipolo di queste persone
è giusto e opportuno che continuino attenere allacciato questo filo che abbiamo allacciato con tanta fatica
In questi mesi questo è il problema che abbiamo di fronte è un problema molto se volete molto più molto più piccolo ma in un anno un certo mica molto più grande perché guardate in questo Paese
Tutto sommato
Poi certe minoranze nel momento in cui hanno avuto questa consapevolezza che hanno avuto le carte in regola forza hanno giocato dei ruoli che hanno qualitativamente pesato in termini democratici molto più di quanto la loro quantità il loro numero il loro peso specifico loro forza o i loro voti potessero pensare questo questo è il problema io credo che nessuno di noi pensa di fare un partito tanto meno un partito trasversale io son d'accordo che il trasversalismo è una pessima cosa
Ma la cosa a cui qualcuno di noi pensa e pensa contanti Good dubbi esattamente opposto al trasversalismo perché il trasversalismo significa ognuno rimanga prigioniero delle proprie organizzazioni storiche
E nelle proprie organizzazioni Stalin coltivi tutti i trasformismi e tutti i vincoli dopodiché magari facciamo qualcosa insieme no oggi questo fare qualcosa insieme per i referendum probabilmente non basta più e allora vale la pena
è opportuno e adeguato sicuramente non è adeguata creare invece un nucleo che possa un un unico diciamo con una brutta parola integralisti conti partitocratico referendario
Capace di portare avanti nei prossimi due anni nei prossimi tre anni contemporaneamente la battaglia referendaria che segue il suo corso il suo meccanismo portare avanti questa speranza che abbiamo accisa o invece dobbiamo dobbiamo o in una certa misura disperde questo patrimonio questo è una domanda vera che abbiamo di fronte se vogliamo scendere
Diciamo da da discorsi molto grandi a quelli che sono effettivamente oggi a mio avviso i nodi politici sui quali io personalmente lo ripeto oggi non so dare una risposta ma sento che non solo soggettiva quello che possono essere respinte le passioni soggettive ma che c'è anche un qualcosa
Per così dire che ci viene richiesto in termini sensazione molto vaga io penso che se ci sono delle condizioni minime per tutto questo
Ne valga la pena perché poi potrebbe avere un impatto e un significato è una forza molto maggiore anche della esiguità delle cose che potrà numericamente o elettoralmente rappresenta questo non è un partito non è fra le sversato Isma'esattamente l'opposizione al trasversalismo
Esattamente l'opposizione al trasformismo perché il trasformismo si sta se tutto ricca rimane immutato e tenere in piedi una consapevole speranza minoritaria che stiamo ingaggiati in una lotta di lunga lena e in un momento nel quale le trasformazioni del sistema politico
Le crisi economiche le crisi istituzionali vanno precipitando e forse avere questa bandierina poco significare qualcosa rispetto al gran rimescola io che c'è intorno a noi grazie
Sì purtroppo qui perché
Dunque mi pare che c'era ancora Peppino Calderisi che voleva prenderlo
Ecco se poi
Ci sono altri che vogliono prendere la parola
Allora se non ci sono altri che poi vogliono prendere la parola significa che con la fine intervento di Calderisi chiudiamo questa sessione faccio solo delle
Poche considerazioni perché molte cose sono state già dette io credo che se noi fossimo di fronte ad un
Funzionamento in qualche modo anche parzialmente fisiologico del nostro sistema politico e ci poi e pende pensassimo di intervenire
Politicamente con gli strumenti di cui stiamo discutendo qui referendum modo per altri versi la proposta che ha fatto
Stamattina presto Giannini beh credo che forse dovremmo tutti quanti dubitare della nostra perfetta sanità mentale
Ma purtroppo
Non siamo di fronte neanche per un po'a un funzionamento diciamo fisiologico
Della nostra democrazia
E siamo di fronte invece ad una crisi gravissima della Repubblica ad un blocco pressoché assoluto del sistema politico alla impossibilità
Ormai manifesta constatata di autoriforma come appunto abbiamo potuto vedere quest'anno con tutte le vicende se la mia ma ripercorre sono impressionanti crisi di governo
Le il stesso messaggio presidente repubblicani la inconcludenza più assoluta del del della dibattito sulle riforme anche dopo risultato del nove giugno e tutto quello che è accaduto quest'anno dimostra in modo incontrovertibile mi sembra
La situazione di blocco in cui ci troviamo è
Credo che
La gran parte se non la totalità ma sicuramente gran parte di coloro che hanno promosso il referendum individuano è quando un punto come è stato ricordato di analisi valutazione comune che questa situazione derivi da quella che è appunto la degenerazione del sistema dei partiti
E che la causa che il vero cuore della crisi del nostro sistema politico
E allora di fronte a questa situazione esitata di ragionare di capire con quali strumenti con quali modi si può intervenire fare almeno dei tentativi di modifica di cambiamento da qui vengono l'idea dei referendum l'idea che venuta
Dopo quella sciagurata sentenza dalla Corte costituzionale del gennaio scorso c'è curata perché ha consentito di fare solo quel referendum sulle preferenze il nove giugno
Che in sé per sé è anche contraddittorio
Che ha consentito solo di
Potere par manifestare al corpo elettorale italiano una esigenza di riforma ma che non è riuscito come abbiamo visto a modificare poi alcunché e in sé per sé appunto
Forse porterà sì certo fu degli effetti positivi ma forse anche non si sa quali prevarranno se saranno anche maggiori effetti negativi a quote ci ha impedito di fare del senno di ben altra portata è stata sciagurata quella sua sentenza perché se avessimo punto votare preferendo sul Senato per esempio beh oggi ci troveremmo con un pezzo di riforma una fatta avremmo
Era anche un modo anche graduale sperimentale di tentare di promuovere una riforma e non so il tema politico perché alla Camera avremmo avuto ancora un sistema proporzionale al Senato invece i padri siano stati costretti a mettere in atto delle sperimentazioni dal nuovo sistema maggioritario nominare maggioritario
E certo è un'incongruenza questa ma nella situazione data avrebbe potuto rappresentare appunto una del tentativo di passaggio graduale anche sperimentale ripeto
La Corte non ce l'ha consentito da quella sentenza dalla nel gennaio scorso dopo quella sentenza abbiamo pensato allora di capire in che modo poter agire e c'è venuto in testa di carri promuove con tenacia con testardaggine se volete referendum
Siamo inventati anche questa possibilità che assolutamente nessuno pensava di poter riproporre fare nuora subito prima della fine legislatura incardinare una nuova iniziativa referendaria prima della finestratura era una possibilità tecnicamente anche non ritenuta possibile abbiamo invece verificata concepita dal febbraio marzo scorso
E questi ne saranno ecco però io vorrei tenere tengo a precisare alcune cose non io non ritengo è respingo anche la valutazione che siano
Delle colpi di piccone dei grimaldelli dei fatti semplicemente distruttivi
Non per questo ritengo che ne è fermo da ore essere ritenuti me non sola strada salvifica ne siano di per sé risolutivi per carità
Non credo assolutamente in questo ecco però non ritengo affatto che i le Pen o almeno alcuni di essi
Siano solo degli elementi al venti demolitori ma sono anche degli interventi che contengono delle precise proposte dei precisi indirizzi ripeto non sono certamente esaustivi di un programma ma sono dei nodi che vanno a essere toccati e toccati anche con precise proposte o precisi indirizzi di riforma
Sto ancora ai temi delle fendono elettorali che non fanno specificamente parte di questa giornate discussione ma che vanno evidentemente
Insieme a questi temi
Ed è insiste il referendum del Senato propone si è forse un po'un fatto casuale ma fortunatamente propone un sistema maggioritario nominare maggioritaria con una correzione proporzionale guarda caso è un sistema che corrisponde a quel sistema cui vorrebbe giungere dando correggendo la rigidità del sistema inglese
E quel sistema che propone la diceva membra sistema no un quindi una quota tre quarti la maggioranza dei parlamenti dei deputati e senatori eletti con il sistema uninominale maggioritario e una quota di un quarto eletti con la proporzionale e sistema che propone a Bel per la cedola Kia
E una sistema tiene proposto anche in Francia
Per cambiare il doppio turno ventuno solo ma con questa correzione proporzionale dai gollisti
è un sistema che consentirebbe di andare a toccare il cuore della crisi del sistema dei partiti
Perché costringerebbe a mette in discussione radicalmente il modello di partito che appunto quello che conosciamo del partito di massa burocratico di massa con la sua pretesa di egemonia sulla società e sappiamo che un sistema nominale andrebbe a a modificare radicalmente
Il modo di essere ripartiti
Spingerebbe a una
Modello con molta più ridotta consistenza organizzativa un partito più d'opinione non più di insediamento così come adesso in cui gli apparati di partito non avrebbero la supremazia che hanno oggi
Sui candidati sui gruppi parlamentari sui parlamentare in cui rapporto
Elettori
Partito verrebbe ad essere attenuato a favore di un privilegiato rapporto fra elettori ed eletti cambierebbe tutto il modo di essere
Della partitocrazia e anche il numero dei partiti sarebbero costretti i a un processo di riaggregazione non ci sarebbe una semplificazione a due forze politiche forse l'hanno fatto negativo non possibile nella nella situazione politica data non non si può pensare di fare tutto attraverso una riforma elettorale bisogna anche che maturino dei processi politici ma questo sistema appunto consentirebbe ugualmente la esistenza di tre quattro forze politiche
E quindi credo che sarebbe eccetto forse di per sé come dice a Panebianco non è se risolve questo tipo di problema va a intaccare il cuore della partita non di per sé e eccetto che risolverebbe il problema
Della dare un governo mi va be'certo andare poi ad un completamento della riforma è tra le con una riforma istituzionale
Ne parliamo e credo che sia giusto parlare in questo senso di elezione diretta a tutti i livelli proprio anche per far capire alla gente di cosa si tratta hanno diciamo e cedette il sindaco lezioni diretta
Del parlamentare se diretta delle funzioni di governo credo che sia anche un modo per rendere comprensibile all'opinione pubblica con poche parole qual è il senso significato
Della riforma elettorale istituzionale che può essere fatta essa innescata da riferendo ma past dal da quelli elettorali io credo che anche passando gli altri referendum
Giannini questi vanno a toccare alcuni nodi di fondo della occupazione partitocratica della cosa pubblica delle istituzioni beh e credo che anche qui si possano vedere dei nodi ben precisi certo non sono di per sé risolutivi
Ma i le Pen non forniscono dei minimi ma significativi indirizzi riformatori e allora credo che la proposta
Giannini
Io credo che sia una anche qui un tentativo rispetto alla situazione data da discuterà dibatte da verificare
Ma che debba avere ecco questo io credo che ci sia un punto da precisare
I referendum non devono essere solo una generico stimolo o appunto oppure appunto dei colpi di piccone
è delle delegati di demolizione contengono dei ben precisi indirizzi riformatore noi dobbiamo difendere tutelare questi precisi contenuti riformatori dei referendum perché questa anche l'unico modo per evitare che questi referendum e sarà una lotta quanto mai difficile siano metabolizzati da questo sistema politico diano luogo ad una ennesima stagione trasformisti Gardella della lunga tradizione trasformisti Ca'
Italiana certamente sarà molto difficile ecco ma il problema allora è che anche a questo fine e pensare di mettere in piedi solo i referendum e non porsi il problema della rappresentanza politica
Di coloro che appunto intorno a questi nuclei essenziali
Tentano di riformare il sistema politico italiano beh credo che sia anche un una necessità di dare forza alla tentativo le esigenze di riforma che questi referendum prospettano e porre il problema della rappresentanza
Di chi tenta di muoversi nella società civile all'interno dei vari partiti come diceva ricordava poco fa Massimo su questo nove aggiungere altro sia un tentativo una strada da da perseguire e quindi io mi auguro che questa proposta nella consapevolezza che certamente dei limiti
Che referendum a parte questa proposta rappresenta Roma della situazione drammatica in cui ci troviamo
Queste cose possono essere e quel filo quel bandolo della matassa che dobbiamo almeno tentare di tirare per cercare di dare uno sbocco
Democratico riformatore alla crisi della Repubblica la crisi sempre più grave dello Stato e delle istituzioni di fronte alla quale ci troviamo è un tentativo estremamente difficile
Non è di per sé certamente forse risolutivo
Mai l'unica cosa che abbiamo gli unici strumenti che abbiamo
E allora se ci sono altri strumenti beh che vengano tirati fuori ne discutiamo ma se di questo disponiamo ebbene e sarebbe veramente una iattura pensare di non utilizzare al massimo delle potenzialità queste cose che almeno siamo riusciti finora a pensare e ammettere in cantiere
Certo tutti quelli che sono intervenuti questa giornata bravo io non so se breve forse lunga certamente intensa di nostra discussione credo che non mancheranno prossimamente
Le occasioni per proseguire nel nostro discorso credo che nel frattempo ha non solo tutti presenti ma anche tutti quelli che ci ascoltano da Radio radicale
Occorre rivolgere un appello che la campagna referendaria tutta quanta rischia di vanificarsi se nei prossimi giorni non si intensifica frazione di raccolta delle firme grazie