"Da cristiani nella società, sviluppare la solidarietà e riformare le istituzioni nell'Europa dei cittadini"

Allora dimensione religiosa dimensioni umana si incontrano e si fondono
In tal senso il riferimento a Dio non è mai negazione o diminuzione dell'uomo
è vero il contrario solo il riconoscimento di Dio apre la strada della vera esaltazione dalla dignità personale di ogni uomo
La causa di Dio e la causa dell'uomo ostando insieme o insieme cadono è questa un'affermazione centrale della Centesimus annus nella lettura che fa delle Ress nove che hanno segnato la storia dell'Europa in questi ultimissimi anni
Come scrive il Papa il marxismo aveva promesso di sradicare il bisogno di Dio dal cuore dell'uomo
Ma i risultati gli hanno dimostrato che non è possibile riuscirci senza sconvolgere il cuore
Secondo spunto riguarda l'identità e il dialogo di cui parla il documento della CEI in perfetto parallelismo con il programma del vostro congresso da cristiani nella società
La fedeltà cordiale coraggiosa e direi tra sparendo te alla propria identità di cristiani non elimina affatto il dialogo
Ma è la conditio sine qua non della sua stessa possibilità non solo della sua possibilità ma anche della sua efficacia e il grado di influsso di incisività storica nella nostra società e cultura è misurato dalla maggiore o minore fedeltà alla nostra identità più profonda
Quella di essere per grazia uomini nuovi perché interiormente trasformati da Gesù Cristo redento Rome is
Penso che anche per la nostra presenza e per il nostro impegno di trasformazione della società si possa applicare la parola di Cristo
Voi siete il sale della terra
Ma sei sale perdessi sapore con che cosa lo si potrà rendere salato
A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini
Proprio la fedeltà a queste identità non solo legittima ma sollecita il dialogo più ampio possibile con tutti senza alcuna preclusione
La connotazione cattolica che è essenziale all'identità cristiana trova qui una sua applicazione
è un dialogo all'insegna della più grande libertà
Del resto come ci ricorda l'apostolo Paolo Cristo è venuto da battere ogni muro di divisione
Ma proprio questo fatto esige la più grande responsabilità
Sì nella società e quindi accanto anzi insieme a tutti e dentro ogni problema umano ma da cristiani
Un terzo spunto è dato dall'impegno per la giustizia
Anche se la portata dalla parola del Signore assai più radicale
Pure a un suo spazio di applicazione non lo sforzo che le ACLI vanno facendo per costruire un mondo più giusto nell'ambito del lavoro e dell'intera società
Beati quelli che hanno fame e sete dalla giustizia perché saranno stanziati
Beati i perseguitati per caso dalla giustizia perché di essi e io negli uffici
Impegnarsi per la giustizia significa riconoscere effettivamente la dignità personale di ogni uomo e quindi tutti i suoi diritti e tutte le sue responsabilità
è il testi inequivocabile dell'autenticità dell'impegno per la giustizia
Per riprendere linguaggio ecclesiale l'opzione preferenziale per i poveri
Battersi ad ogni livello per le fasce più deboli della popolazione
Per quanti non riescono a far valere i loro diritti
Per il colpiti dalle vecchie dalle nuove povertà
Rientra non solo nella tradizione delle ACLI ma è una precisa esigenza evangelica è un gesto necessario per il realizzarsi di una vera e moderna democrazia
Ma di fatto è impossibile riconoscere la dignità personale dell'uomo e quindi i suoi diritti e doveri se non siamo all'uomo così come lo vuole dire ossia sempre solo come un valore in sé e per sé un fine dunque e mai di un mezzo
Senza un profondo e disinteressato amore verso ogni uomo non ci può essere vera giustizia
In particolare come scrivono i vescovi del loro documento la carità autentica contiene in sé l'esigenza della giustizia si traduce pertanto in un'appassionata difesa dei diritti di ciascuno
Ma non si limita a questo perché è chiamata a vivere la Gius a vivificare la giustizia immettendo un'impronta di gratuita e di rapporto interpersonale nelle varie relazioni tutelate dal diritto
Il burocratismo l'anonimato il legalismo sono pericoli che insidiano le nostre società
Spesso ci si dimentica che sono delle persone coloro ai quali si rivolgono in molteplici servizi sociali infine un ultimo spunto riguarda il primato da assicurare ai valori morali nella nostra vita personale e sociale
Sono i valori più significativi e più decisivi
Perché sono i valori dell'uomo in quanto un uomo c'è chi si ostina ritenerli valori astratti lontani se non addirittura alienanti o insignificanti dai numerosi e gravi problemi che appesantiscono la nostra società
In realtà niente possiede una forza rivoluzionaria ed una carica di cambiamento di fronte alle troppe situazioni di ingiustizia presenti nel mondo
Più rilevante è più efficace di quella sprigionata ai valori morali sono a questi stessi valori e dunque dall'interno e non da qualcosa di esteriore in termini di profonda liberazione e non di servire subordinazione
Che sollecitano la convergenza il consenso l'impegno unitario e quanti si riconoscono come credenti e come uomini in quei valori
Semplicemente esigenza di coerenza
Il documento della Cei dell'otto dicembre mille novecentonovanta e limpido e preciso
I grandi valori morali antropologici che scaturiscono dalla fede cristiana devono essere vissuti anzitutto nella propria coscienza e nel comportamento personale
Ma anche espresse nella cultura e attraverso la libera formazione del consenso dalle strutture leggi e istituzioni
Intorno ad essi non può quindi non realizzarsi la convergenza e l'unità di impegno dei cristiani
Ciò vale ad esempio per il primattore la centralità della persona
Il carattere sacro e inviolabile e la vite umane in ogni istante della sua esistenza
La figura e il contributo della donna nello sviluppo sociale
Il ruolo e la stabilità della famiglia fondata sul matrimonio la libertà e i diritti inviolabili degli uomini e dei popoli la solidarietà e la giustizia sociale a livello mondiale
Ciascuno è chiamato a promuovere il secondo l'ambito delle sue responsabilità e delle sue condizioni di vita a nessuno e lecito invece disinteressarsi di essi dividerli l'uno dall'altro o collaborare alla loro pratica negazione
Concludo
Mi rincresce sinceramente di non potermi trattenere con voi essendo impegnato nell'assemblea speciale per l'Europa del sinodo dei vescovi
Mi sono assentato un poco d'accordo con il cardinale Ruini perché le ACLI meritavano senz'altro questa mia presenza che vuole essere espressiva la presenza di tutti per
Posso dire che nei lavori del Sinodo europeo entrata e più d'una volta e grazie anche ad un pesco italiano monsignor Charlier l'istanza del mondo del lavoro
Non solo come destinatario
Ma anche come soggetto attivo e protagonista della nuova evangelizzazione e come forza primaria di unificazione dell'Europa
Di un'Europa che vogliamo ricca i valori umani e cristiani
Condivido con un po'con voi la gioia per l'incontro che avrete sabato con il Santo Padre
Un incontro che vuole essere con ferma
E insieme stimolo per il vostro impegno da cristiani nella società
Mentre auguro di cuore un felice risultato dei lavori del vostro congresso assicurò a tutti a ciascuno la mia fraterna preghiera
Perché alle ACLI
Siano all'altezza delle sfide dei tempi gli ancor più dalle responsabilità culturali operative che Dio stesso il Signore della storia affida loro gran
Il vostro applauso
Il nostro ringraziamento alle parole di monsignor Tettamanzi sua eccellenza monsignor Tettamanzi
Prima di dare la parola al presidente nazionale delle ACLI Giovanni Bianchi
Come ha già anticipato vorrei sottolineare la presenza di numerose
Delegazione in rappresentanza dell'associazione dei sindacati e dei partiti
In particolare saluto con viva amicizia Sergio D'Antoni
Dell'Atti
La delegazione dalla Democrazia cristiana qui datata
Segretario Arnaldo Forlani
Il senatore Gennaro Acquaviva in rappresentanza infatti socialista
Italiano
Via via daremo coi
Notizie di altre arrivi in particolare poi presente Giampiero Rossi Melli con in rappresentanza dell'Arci
Ancora
Mario Mario Colombo Galli se diciamo così amico assente anche confondiamo sembra essere CISL re Olimps
Ma poi la la relazione del bagamento cristiano lavoratori connesso al presidente qui
La parola adesso a Giovanni Bianchi
Grazie credo
Verrà distribuito l'opuscoletto con la relazione non impressionate mio faro ampi tagli sfidando peraltro nella capacità congressuale di tutti di leggere per traverso e venti io
Quindi credo che questo comunque serva
Ad aiutare la lettura e l'ascolto
Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra
La domanda di Salomone
è anche la nostra domanda
Lo è stata
Lungo quasi mezzo secolo del nostro comune cammino
La testimonianza del servizio che ci siamo sforzati di portare tra i lavoratori
L'ascolto nei momenti della formazione perfino io credo le incursioni in visioni del mondo oggi cadute rispondevano all'ansia di trovare una risposta
Forse perché siamo tra quelli che il Vangelo collocherebbe dalla parte di Marta
Forse perché il nostro è sempre stato di fatto prima che prescelta territorio di confine quando ancora prima della tappa segnata dalla Centesimus annus la distanza che separava il mondo del lavoro dalla Chiesa
Era molto visibile
è del resto l'interpretazione che della nostra vicenda mi dava
Orsono tre anni don Giuseppe Dossetti
Invitandoci a mettere sul conto della Provvidenza difficoltà ed errori senza i quali suggeriva Dossetti
Non ci porremmo oggi con tanta intensità l'interrogativo che Salomone ha formulato anche per noi
è nel segno della Sapienza dunque perché ci assista e ci affianchi nella fatica che ci sforziamo di leggere il nostro oggi con la voglia di fare del diciottesimo congresso non una celebrazione ma un momento di ricerca
Convinti dalla preghiera del re sapiente che pur mantiene le alleanze la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore
Dovendo progettare il nostro futuro nel campo del Piotta siamo chiamati a far memoria del nostro passato a confrontarci con le origini e con i padri fondatori
è l'atteggiamento di chi vuole andare avanti non consumando futuro logiche ma costruendo senza dimenticanze la propria soggettività nella storia
Come farlo sinteticamente e senza ammucchiare sul tavolo troppi documenti
Ecco il ricorso alla domanda di Salomone che non è certo rapina di basso profilo ma è proprio vero che Dio abita sulla per
Così si sono interrogate generazioni di militanti con questo cruccio si è confrontata la nostra attività e qualche volta il nostro attivismo
Questo è stato il nostro coraggio e se si vuole il nostro eccesso
Questa domanda ci riproponiamo nelle trasformazioni del lavoro nella società complessa sugli esiti un di un mondo nuovo e tutto da decifrare
Questa domanda ci incalza davanti alle macerie del muro caduto e come ha detto il cardinale Thomas Schepp ai sopravvissuti all'ideologia della menzogna
Altri a Marchionne almanacchi Aranno sulle formule governative e sugli scostamenti elettorale non è il nostro mestiere
Hanno in importa capire come con il dissolversi del più grande esperimento di ingegneria umana della storia sono parole del Papa in Cecoslovacchia sia crollata anche in Italia un'etica popolare
Segnata dall'ostinazione dell'ideologia ma attraversata da una passione per la giustizia
Nessuno cita più un libro di Merleau-Ponty umanesimo e terrore sulla tragedia anche privata dello stalinismo
Ed è facile
Constatare la dimenticanza di un vissuto operaio nelle grandi fabbriche che sul valore del lavoro il mito del proletariato e la sua capacità di farsi Stato internazionale degli sfruttati ha costruito vite di singoli
E prospettive di massa
Chiedersi se è proprio vero che Dio abita sulla terra vuol dire saggiare il coraggio di una modesta ma tenace Profezia popolare la nostra nel tempo della morte dell'utopia
Perché siamo stati pensati così da Achille Grandi e monsignor Luigi Civardi anzitutto
Adesso
Va fatto riferimento per togliere la forza della tradizione originale delle
Di Achille Grandi
Può dire sì che si tratta di un padre della patria sommerso
Firmatario del patto sindacale di Roma con Buozzi e di Vittorio già fondatore nel mille novecentosei del primo sindacato nazionale bianco quello dei testi membro influente della Costituente
Il suo però non è un cursus honorum da predestinato
Una scalata priva di scosse leader operaio e popolare sa anche andare controcorrente pagare di persona
Quando il patto Gentiloni vede in lizza nella sua come un candidato liberale davvero troppo moderato grandi organizza una scampagnata qui ci sono due scuole geografico una dice al Resegone l'altra al Monte Bisbino
Mai scalata risultò comunque più politica mai turismo più mirato
Al candidato del Patto verranno a mancare con i voti cattolici le possibilità di entrare in Parlamento Achille Grandi pagherà dovrà lasciare Como per Monza dove peraltro inizierà sul cittadino una efficacissima attività giornalistica
Che un padre che un personaggio di tale stampo sia tra i fondatori delle ACLI non stupisce certamente nessuno
Stupisce invece un certo oblio
Quasi che il chiasso che circonda tanti poster corrente avverta la minaccia di una figura così singolare è diversa di una statura spirituale che non prese in considerazione dalle procedure canoniche
Non si limita per questo credo io nella compagnia dei santi minori
Di monsignor Luigi Civardi assistente dell'Azione cattolica e primo assistente nazionale delle ACLI e altrettanto celebrata la fama di spiritualità
Per questo
Pochi ricordano un suo penetrante giudizio secondo il quale via tristi avevano scelto la strada ad arrivare al cuore delle persone passando per lo stomaco
Pensavamo signor Civardi ai patti dallo zucchero a quel po'di roba che i primi circoli distribuivano per ridurre gli stenti dell'immediato dopoguerra
Pensava quelle coperte un tra malamente tinte che si sforzava nodi diventare cappotti
Anche questo
Anche questo fa parte della forza dalla tradizione originale delle ACLI con quella capacità di animare ed è chiedere il sociale che De Lubac richiama nei nuovi paradossi
Capacità di ricostituire un tessuto ecclesiale e solidale stando tra la gente
Piuttosto che rincorrendo i documenti ai loro lambic ideologici un problema di stile è una tensione dell'anima
Una condizione indispensabile per essere titolari di un pensiero capace di recuperare costantemente fine
Emissione
Ebbene sta per concludersi il centenario della Rerum Novarum
Non è per noi una scadenza formale siamo parte di quella vasta mobilitazione Dellai Kato cattolico che ha avuto nella Rerum Novarum il magistero sociale della Chiesa una spinta decisiva è un orientamento costa
Un punto mi pare essenziale chiarire
Il nostro modo di porsi nei confronti di questo Magiste
Torna più opportuno citare una aureo libretto apparso nel mille novecentotrentuno per i tipi di vita pensiero e firmato da tale Mario Zanatta
Abbiamo tutti in seguito ha preso che dietro lo pseudonimo di Mario Zanatta si nascondeva Alcide De Gasperi allora esule presso la Biblioteca Vaticana
Aureo libretto perché fin dal titolo indica un metodo e dà conto di una ricerca prima del capolavoro di Papa leone tredicesimo si danno esperienza di lavoratori ed artigiani credenti a riflessioni di cenacoli intellettuali che anticipano e preparano il testo mirabile dall'incipit
Da coloro che si raccolgono a Magonza intorno all'arcivescovo forchette Aler a quanti fanno riferimento a Londra Almenno incappate Arpa operosa
E dall'enciclica una volta pubblicata riprendono le mosse nuovi gruppi di testimonianza nuovi cenacoli culturale
Alle origini della famosa enciclica ci sono dunque decenni di preparazioni minuta sul campo decenni di opere di un movimento associativa che attraversa dal nord al sud anche la nostra penisola
Banche banchetti e cooperative e casse rurali cantine latterie cucine sociale tutte gravitanti attorno alla parrocchia ricevono la loro convalida
Non vi è dubbio che questo capitalismo popolare parrocchiale abbia costituito il solo soccorso di cui abbiano beneficiato una gran massa di piccoli proprietari fittavoli ed emigranti
In anni caratterizzati dalla fuga dei contadini dalle campagne dall'urbanesimo da malattie gravissime dovute alla scarse istanza dell'alimentazione così scrive
Gabriele De Rosa circa alcuni aspetti del movimento cattolico tra la fine dell'Ottocento agli inizi del Novecento
E tutto ciò non basta ancora
Alle origini del magistero ciò sale ci sono anche le grandi figure dei santi sociali da don Bosco a Cafasso a Cottolengo
E come non ricordare
In questo contesto don Luigi Sturzo
è penetrato
Il convincimento ormai generale diceva Caltagirone nel mille novecento cinque
Che i cattolici più che appartarsi
In forme proprie grazie sentano con tutti gli altri partiti moderni la vita nelle sue svariate forme per assimilarla e trasformare
è il moderno
Più che sfiducia e ripulsa deste il bisogno della critica dal contatto bella Reforma
La Centesimus annus Tien conto fa memoria di questa storia
Agendo individualmente
O variamente coordinati in gruppi dice l'enciclica associazioni ed organizzazioni hanno costituito con un grande movimento per la difesa della persona umana e la tutela della sua dignità
Il perché nelle alterne vicende della storia ha contribuito a costruire una società più giusta o almeno a porre argini e limiti all'ingiusti
La Centesimus Annus si colloca dunque nello spartiacque di un'epoca se il Novecento inizia con la prima guerra mondiale che segna la fine del mondo di ieri
Il terzo millennio iniziato ora da quella data chiave che è stato il mille novecentottantanove anche noi
Possiamo parlare della fine di un mondo del mondo in cui siamo cresciuti in cui abbiamo imparato a pensare e ad orientare
Questo mondo non sta per finire
è finito
è finito per chi stava dalla parte di chi ha perso è finito anche perché stava dalla parte che chi ritiene di chi ritiene da verificare
Ma qua quale rapporto delle attività con l'altro terrina sociale della Chiesa
I fondamenti della nostra identità sono due
L'annuncio del Vangelo
E la dottrina sociale della Chiesa non si tratta
Per noi di tenere insieme queste due cose si tratta sempre incessantemente di legge la nostra iniziativa sociale e politica alla luce del mistero pasquale
Non altro ci insegna la stessa dottrina sociale della Chiesa ed ha ricordato poco fa monsignor Tettamanzi la dottrina sociale è una citazione dalla Centesimus annus ha di per sé il valore di uno strumento di evangelizzazione
In quanto tale annuncia Dio il mistero della salvezza in Cristo ad ogni uomo
E per la medesima ragione
Rivela l'uomo a se stesso
In questa luce e solo in questa luce si occupa del resto
Quanto noi
Possiamo dire di venire
Da un periodo in cui già smagliante di Fini Cile complessa immergersi nella nostra storia e anche scoprire il filo di una fedeltà e di una appartenenza ecclesiale che non è mai venuta meno anche ai periodi di maggiore tensione
Credo che ci sia un motivo profondo di questa fedeltà
Essere con la Chiesa testimoni di Cristo nel mondo del lavoro
Per queste siamo stati amati fin dalle nostre origini come portatori di una vocazione particolare difficile caro
Così
Diceva nel suo ultimo messaggio nel primo maggio del cinquantotto Pio dodicesimo delle acque
Voi sapete
Quanto le ACLI sono care al nostro cuore quando taluno luce di speranza noi attingiamo da esse
Raddoppiamo la stima verso la vostra compagine che vuole essere per voi scuola scudo e forza del vostro cielo
Questo amore per la nostra compagine non è più venuto meno un anno dopo sono queste le parole di papà Giovanni
Numerose
Furono le attività intraprese per favorire i lavoratori aiutandoli a risolvere i loro problemi alla luce dal Vangelo
Sotto la guida della Chiesa nello spirito del cristianesimo che è fermezza libertà rispetto dell'uomo e al tempo stesso lealtà
Carità dolce
Il rapporto con Paolo sesto fu seppur certamente quello più profondo
Il quindici gennaio cinquantacinque così diceva nella sede provinciale delle ACLI milanesi
Davvero e per me è singolare bello questo incontro con i dirigenti di questo caro è stupendo Movimento dei lavoratori cristiani ci siamo conosciuti da lontano via apro l'animo mio il mio cuore la mia affezione
Voi siete i continuatori gli eredi di una tradizione cattolica molto onorevole bisogna guardare questo nuovo mondo che sale dall'invenzione dalla tecnica dalle fabbriche dagli stabilimenti con la nuova organizzazione industriale
Tutta questa popolazione che si è chiamata proletariato cresciuta intorno al lavoro nuovo bisogna che sia di nuovo abbracciata affratellato a nel seno dalla
è a tutti noto
La drammatica crisi del mille novecentosettantuno
L'otto maggio la presidenza della Conferenza episcopale italiana dichiarava nel rispetto dell'autonomia rivendicativa delle armi dalla loro libera scelta di essere un movimento di lavoratori cristiani i vescovi non ritengono che oggi le ACLI rientrano tra quelle associazioni per le quali il decreto apostolica apposita tempi
Prevede il consenso della gerarchia ecclesiastica
Si apriva una crisi dolorosa
Non veniva meno tuttavia quell'attenzione quell'affetto con cui ancora papa Montini il quattro dicembre del settantuno parlava delle ACLI ha rivolto ai preti incaricati della Pastorale del lavoro reduci da una grande bufera quella prevista appunto
I vediamo molto volentieri
Proprio per questo affetto che portiamo nel cuore da sempre
Specialmente da quando ragazzi diceva al Papa abbiamo frequentato gli ambienti del nostro movimento sociale le nostre opere le nostre associazioni da quando sono state fondate queste benedette ACLI subito dopo la guerra con quale cuore con quali speranze con quale ardimento con quali propositi di di autenticità di fedeltà
Di avere l'ispirazione del Signore per i bisogni che avevamo davanti perché l'interpretazione dei sentimenti molto tumultuosi
E tanto anche agitati di chi aveva subito la grande tragedia della guerra e che si rimetteva all'amore
Cos'era successo non credo sia questa la sede per una ricostruzione storica delle vicende che sono nel cuore di gran parte di noi
Ma qualcosa va detto sul senso di quel momento drammatico che Hands che è il senso di una intera generazione di una fase storica quanto mai difficile per il Paese
Associazione di frontiera abbiamo tante volte detto
Forse mai
Come in quel periodo l'essere frontiera della presenza cristiana nel mondo del lavoro comportò un equilibrio difficile un'avventura che doveva aprirsi a rischia contraddizioni a speranza delusioni aspettative e abbandoni
Siamo rimasti drammaticamente fedele alle nostre tre fedeltà
Abbiamo resistito per la ricerca costante anche in quei momenti
Di essere nella vita della Chiesa se volevamo a bere un senso nel mondo del lavoro
Lei ha qui sembravano nelle visioni più pessimistiche andare incontro ad un processo di smarrimenti o dice spesso non è stato così
C'è il tempo della semina il tempo della raccolta si raccolse si raccoglie oggi il lavoro di chi ha seminato ieri
Siamo più ore in un momento in cui le immagini delle ACLI è riemersa in pieno dove nessuno può porre dubbi sull'autenticità
Del nostro sport
Ho detto sporto tentativo perché siamo ancora lontani dall'esprimere con coerenza ciò che vorremmo essere fare per testimoniare nella società e nel mondo del lavoro la nostra vita di fare
Diciamolo pure forte siamo ad un nuovo inizio
Oggi possiamo parlare di un rilancio alto del nostro movimento a partire da questo fondamento
Da questa riconquistate approfondita appartenenza ecclesiale
Le ACLI sono movimento di ispirazione cristiana
La svolta il chiarimento del settantuno vanno viste comuni impulso e come l'inizio di una strada difficile che ci ha portati a questa meta da questo risultato
Per queste
Ci riconosciamo nel definire cioè nell'essere definiti associazione all'ispirazione cristiana queste espressioni infatti
Se da un lato chiarisce che le api non hanno come obiettivo primario la postulato come oggi comunemente intese del sì ed esercitato per esempio dall'Azione Cattolica dall'altro lato impegnare a quindi alla ricerca di una santità radicale
E di una trasformazione del mondo secondo la speranza e la misericordia di Dio
L'ispirazione cristiana indica il nostro modo d'essere nel mondo del lavoro
Importa qui aggiunge che per dottrina sociale della Chiesa non intendiamo solo le encicliche papali che ne costituiscono certamente la struttura di fondo ma anche il magistero dei nostri Vesco
Sempre più impegnati in questi decenni ad orientare le comunità cristiane e non cristiane dei problemi di un mondo sempre più complessa difficile
Dal documento dell'ottantuno la Chiesa italiana e le prospettive del Paese a quello più recente sul Mezzogiorno
La nostra ispirazione cristiana non vuole dunque essere uno stato d'animo un generico riferimento culturale
Ma lo sforzo di aderire innanzitutto alla parola di Gesù Cristo e alla tradizione e di attuare creativamente l'insegnamento sociale della sa da questo retroterra discende il nostro impegno nella città dell'uomo
L'unità dei cattolici non è in questa prospettiva un fatto marginale un fatto di sensibilità o di comune sentire essa le sue radici profonde in una storia che insieme Clancy Ale sociale politica una storia da non leggere certamente come astratta continuità piuttosto una storia mossa travagliata fatta di esperienze molte Lecce oggi nella società in cui viviamo nella cosiddetta società complessa il tema dell'unità dei cattolici si pone in termini diversi dal passato
I processi di secolarizzazione la pervasività della cultura radicale la stessa crescita Dellai Kato cattolico esigono una testimonianza certa concreta radicata esigo una pratica di responsabilità e di coerenza che sia in grado di esprimere una identità nell'apertura della carità e quindi in un confronto e in un dialogo incessante
I temi dell'unità del confronto sono chiaramente indicati nella prolusione del cardinale Ruini all'ultima assemblea della Conferenza episcopale italiana
Il primate la centralità della persona
Il carattere sacro e inviolabile della vita umana il contributo della donna nello sviluppo sociale il ruolo e la stabilità della famiglia fondata sul matrimonio e il pluralismo sociale la libertà di educazione
L'attenzione privilegiata alle fasce più deboli della popolazione
Non a caso
Dal secolo della Adda di ogni e tu il credente si trova a fare una ricognizione della città che li ospita e a prendere posizione
Nei confronti di sa
Si tratta peraltro di valori così profondamente uniti a segreto ha ha sottolineato proprio monsignor Tettamanzi in una celebre intervista
Che davvero diventa illogico accettarne alcuni rifiutarmi
Unità che si confronta con il consenso anche quello elettorale nella libera maturazione delle coscienze cristiane come sostenuto dal Papa al convegno di Loreto che in questo come in ogni altro ambito
Non può prescindere da un serio confronto con la parola della
Dottrina e senso del resto correnti e più volte ribaditi
Nei documenti delle ACLI degli ultimi anni la libertà di voto e non soltanto di voto che caratterizza la quotidianità democratica si colloca per il credente nella scelta di una coscienza che a cura di confrontarci con la parola della del resto l'unità dei cattolici è un tema più profondo e radicale di quello delle forme della politica una unità non da conservare ma da promuovere
Approfondire sviluppare perché nella società non venga mai meno una forza d'impegno di orientamento che sappia preparare nell'oggi il regno di la vocazione del nostro movimento è chiara
Testimoniare creativamente tra i lavoratori che la speranza cristiana può farsi Progetto di una più salda convivenze
Che la carità in cui siamo stati battezzati è in grado di costruire incessante solidarietà
Ha iniziato dunque
Il terzo mille
Se questa fatica del pensiero ad interpretare le incredibile accelerazioni dal presidente il rischio è quello di vedere il futuro al passato
L'ottantanove è stato l'anno spartiacque l'anno anche di una ingenua spera
Il crollo del muro di Berlino la distensione ormai irreversibile il tra Est e Ovest il trionfo della perestrojka la fine del sistema bipolare hanno prodotto una facile euforia
La guerra sembrava un ricordo del passato da conservare tra i cimeli di un'altra epoca si è parlato di fine della storia
Meno di un anno dopo sarebbe scoppiata la guerra del Golfo sarebbe crollata l'Unione Sovietica sarebbe nata una guerra civile nei Balcani
L'ordine internazionale è letteralmente crollata e la guerra irrompeva gagliarda e più giovane che mai sulla scena internazionale
Tutt'altro che disposta purtroppo a lasciarsi archiviare fra le macerie dal passato
La fine appunto di un po'
La fase che stiamo attraversando è ancora una fase di decostruzione di de soluzione
Non si intravede l'alba di un mondo nuove bisogna stare attenti a non vedere soluzioni passaggi provvisori
Bisogna durare con l'attenzione con l'intelligenza in un periodo lungo di trapasso che vedrà nuovi equilibri ma anche nuove crisi
Alcune prospettive tuttavia tendono a configurarsi con una qualche chiarezza
Innanzitutto la crisi in alcuni casi lente in altri più accelerata dello Stato nazione l'Europa moderna è stata l'Europa degli Stati la stessa cittadinanza moderna si è costruita sul fondamento dallo Stato nazione non bisogna sottovalutare questa crisi
Lo Stato ha assicurato la pace all'interno ha regolato la guerra all'estero
Lo Stato nazione nasce non solo neutralizzando la guerra civile e religiosa e proprio in Europa ma assorbendo in diversi modi le etnie sparse nei vari territori nazionale
I processi di mondializzazione dell'economia è il costituirsi di aree geopolitiche sempre più vincolanti hanno innestato un processo di deperimento di questo Stato nazione la sua crisi porta ad un dissesto profondo non solo dei rapporti internazionali ma degli stessi assetti interni
L'esplosione l'Unione Sovietica quella di alla Jugoslavia i contrasti tra cechi e slovacchi
Il moltiplicarsi degli scontri etnici segnano la fine di un ordine interno e internazionale che aveva come suoi soggetti gli stati queste figure della politica moderna che stanno lasciando il posto a nuove forme
Ancora non sappiamo bene quali di governo politico del sistema
Un secondo elemento
Che va configurandosi con chiarezza sulla scena internazionale è il riassetto di aree geopolitiche nuove è un grande rimescolamento dei confini
La costruzione di un'Europa comune è uno dei casi più clamorosi ma appunto quale Europa
L'Europa ottocentesca ritorna prepotentemente ad interrogare la piccola Europa costruita con le due grandi guerre mondiali
Come allora è esplosa la questione balcanica è esplosa la questione tedesca e la crisi del gigante sovietico incombe minacciosa sulla sua propaggine atlantica l'euro
Quale Europa dunque bisogna essere chiari per capire le profonde trasformazioni in corso fino a pochi anni fa
Quando si parlava di Europa si parlava di Europa occidentale aperta ai Paesi del Mediterraneo
L'Europa aveva salvi i confini all'Est l'Europa che abbiamo immaginato che abbiamo in parte costruito era appunto una piccola Europa questa non c'è più
è un problema aperto e di non facile soluzione
La stessa domande vale per l'Unione Sovietica lacerata tra Occidente ed Oriente tra sogno occidentale è sogno quando suonavo con le Repubbliche meridionali che graviteranno sempre più verso l'area di influenza del mondo musulmano
Insieme a loro operano in e all'Unione Sovietica e il Medio Oriente la altra grande area geopolitica in corso di profondi riassestamento
La guerra del Golfo se ha sconfitto almeno parzialmente Saddam Hussein non ha certo fermato le ragioni complesse della rinascita islamica
Del sogno di un Islam unificato pur nelle sue di fare decisivo sarà certamente il confronto tra palestinesi ed israeliani noi siamo qui in una giornata che ci auguriamo non soltanto storica ma carica anche di un successo storico per le iniziative che iniziano AV AC
Sempre più Israele può assumere il ruolo di un grande ponte tra mondo arabo e mondo occidentale
In Palestina non si gioca soltanto la convivenza pacifica tra due popoli
Il loro reciproco diritto alla terra in Palestina si gioca una partita più grande più difficile
Quali rapporti tra Paesi arabi e mondo occidentali quali conseguenze avranno tali rapporti nello stabilire le gerarchie del listati
Ed è la leadership in quella zona
La Pesa
Con cui si è aperta la conferenza di pace la consapevolezza delle sue difficoltà e pari soltanto alla certezza che lì è iniziato un processo nuovo rispetto a tutta la storia del secondo dopoguerra
Il terzo grande problema che ci sta dinanzi e quello del terzo mondo
La situazione si è andata in questi anni aggravando paurosamente
L'attenzione sempre precaria delle potenze occidentali è stata letteralmente travolta dagli avvenimenti delle
Il dramma insomma dal popolo il Terzo Mondo rischia di trasformarsi in tragedia
è giusto avere consapevolezza chiara della situazione ma non basta a fermare qui la nostra analisi è tutto il problema del Terzo Mondo che vedi a cambiare profondamente la sua grammatica nei prossimi decenni
Da tempo questa parola terzo mondo indica realtà assai diverse tra loro fortemente disomogeneo
Dobbiamo abituarsi ad uno sguardo locale capaci di distinguere le situazioni specifiche i bisogni diversi uno sguardo innanzitutto capace di vedere e valorizzare l'autonomia del cosiddetto Terzo Mondo
Prima di tutto ha scritto assente per quanto riguarda le politiche dei Paesi del Sud o queste sono qualcosa che dovrà essere determinato dagli stessi popoli del Sud non da quelli del Nord
Basterebbe questo
A capovolgere la logica della cooperazione internazionale tesa a creare situazioni più da dipendenza che di sviluppo
Basterebbe questua non consentire che la realtà di questa cooperazione sia fatta in gran parte di commercio di armi e di debiti
Ma ancora
Quale rapporto CEE
Tra crescita della democrazia e sviluppo del terzo polo
Gran parte delle situazioni di guerra scritto ancora assenti e continuano in Africa tra alcuni Paesi anche altrove è connessa al grande interesse dei paesi del Nord non dico tutti a vendere i prodotti delle loro industrie di armamenti
A poveri Paesi africani
E Asia
Esportare la guerra eh impedire lo sviluppo della democrazia
Dietro gli aiuti al Terzo Mondo rischiano di passare buona coscienza e loschi affari drammatiche omelie e sfruttamento
Prima che del nostro aiuto il Terzo Mondo ha bisogno allora del nostro rispetta
Mi chiedo se i reati non debbano assumere una critica più precisa nei confronti della gestione dalla cooperazione internazionale mi chiedo se la nostra diplomazia popolare non debba accompagnarsi ad un'opera di denuncia dei modi degli sprechi dei parassiti ismi dell'inutilità di tanti progetti di intervento che servono più a chi li fa che a chi le riceve
Mi chiede infine se tante realtà missionarie di volontariato debbano essere lasciate sole nella testimonianza di una condivisione e di una denuncia che non riesce ad a vere quelle col civile che invece a me
C'è infine una quarta prospettiva che passi Mendo un profilo strutturale
I prossimi decenni saranno caratterizzati da grandi migrazioni internazionali
Gli squilibri demografici economici gli smottamenti geo politici stanno portando centinaia di milioni di uomini a spostarsi per trovare altrove di che poterti
Nell'arco dei prossimi quarant'anni le popolazioni del Nord di Mezzegra hanno il loro peso mentre quelle del Sulta raddoppieranno la loro incidenza e quelli della parte Est quasi la triplicate
Nel solo bacino del Mediterraneo graviteranno nel giro di pochi anni circa sei
Allora
Prendere posto per favore
Gli amici della direzione salgano sul palco
La presidenza e la direzione sul palco prendiamo il posto per l'inizio dei lavori
Tutto al collasso tutto calcolato
Comincia
Allora
Io
A
Un
Quindi
Alla
Rinviamo
Cari amici
Tocca a me come segretario nazionale all'organizzazione secondo un ormai consolidata liturgia del nostro movimento dichiarare aperto il diciottesimo congresso nazionale delle ACLI
Convocato sul tema da cristiani nella società sviluppare la solidarietà riformare le istituzioni nell'Europa dei cittadini
E tocca a me rimettere a nome dei colleghi del Consiglio nazionale della direzione della presidenza il mandato che abbiamo ricevuto diciotto congressi che cadenza normali quasi cinquant'anni di vita del movimento
Molti di questi congressi di grande significato e notevole rilievo storico
Anche questo che ci apprestiamo a celebrare lo voglio sottolineare senza enfasi ma con compiacimento a nelle premesse tutte le possibilità per essere ricordato come una pietra miliare nel nostro cammino
Sarà il congresso per l'incontro con il Santo Padre il papà del lavoro e della pace
Un evento tanto desiderato ed atteso e ci ha vissuto con quell'entusiasmo e quel calore che dimostreranno nella partecipazione quindici mila acri visti che sabato converranno a San a piazza San Pietro
Da tutta Italia
Anzi da tutto il mondo perché non dimentichiamolo noi siamo un movimento internazionale
Che grazie alla nostra immigrazione di cui siamo fieri dall'Italia si irradia in Europa in America del Nord in America Latina fino in Australia
Sarà il diciottesimo anche il congresso che deve aprire necessariamente una fase nuova della nostra storia perché a questo ci chiamano gli eventi che incalzano con una rapidità e profondità impressionante
Dopo le attività il dopoguerra
Create per contendere al comunismo sullo stesso terreno del movimento operaio la capacità di offrire ai lavoratori alla povera gente una speranza di dignità e di giustizia sociale
Dopo le attività e gli anni sessanta che prendendo coscienza di quanto la logica su lottizzante del capitale
Può essere devastante portatrice di schiavitù ed emarginazione
Giocarono compassione coraggio la carta dell'unità dei lavoratori
Ecco di fronte a noi nuovamente le attivi in campo aperto
Oggi la grande insidia non è principalmente quella ideologica e politica
Non ha corporeità ben definita
La grande insidia oggi è innanzitutto di carattere etico e taglia trasversalmente tutta la società le classi sociali e in qualche modo noi stessi
E l'insidia di un modello individualistico che si contrappone alla società della solidarietà
Lo scontro e fra la costruzione di una società solidale e l'affermarsi di una società degli interessi individuali spicci e particolari che facilmente degenera Ò Neill o bianche violente e certamente non democratiche per questo le ACLI si sono date nella conferenza organizzativa di rischia di due anni fa il grande obiettivo di essere il sistema di solidarietà
Che opera per costruire nella società una Rete di solidarietà
Un sistema formativo ed operativo allo stesso tempo che coinvolga e responsabilizzi sempre più le persone nel fare associazionismo nel fare volontariato nell'autorganizzati
Nel misurarsi sul terreno dell'imprenditorialità sociale
La società moderna è innervata da diverse reti reti di comunicazione reti di interessi reti commerciali reti in prenditi Hive
Esaltate dalle varie tecnologie informatiche e telematiche che permettono di comunicare in tempo reale
Le ACLI tra queste vogliono concorrere alla creazione appunto di una rete di solidarietà
Perché lo sviluppo non sia solo quantitativo
Ma capace di costruire nel lavoro solidale
Come dice la Centesimus annus una vita più degna di far crescere effettivamente la dignità e la maturità di ogni singola persona
La sua capacità di rispondere alla propria vocazione e dunque all'appello di Pio in esso contenuto
Lungo la strada della costruzione di un sistema di solidarietà abbiamo operato in questi anni con determinazione
Con impegno forse persino con durezza per incidere su alcune realtà divenute opache e a morte e con qualche sintomo a volte di degenerazione
Chi valuta con serenità quanto abbiamo fatto deve riconoscere che i risultati positivi non mancano
Che le energie del movimento e dei servizi della realtà nazionale delle realtà locali sono mai sempre più sinergie
Cioè si alimentano reciprocamente sviluppando e potenziando la rete dei nostri quindici mila punti di presenza qualificandoli come snodi di una rete più ampia
In questo processo di crescita e di rigenerazione sono impegnati in questi mesi anche le ACLI della provincia di Roma
Lei a chi nicchiava colgono ed ospitano questo congresso e a nome anche delle quali parlo come commissario straordinario
Le ACLI di Roma hanno traversato una difficile crisi oggi ancora non del tutto conclusa
Ma che mi auguro possa esserlo nelle prossime settimane
Perché il movimento in questa provincia centrale ha più titoli posso svolgere il ruolo che gli spetta e per il quale ha le potenzialità e le possibilità necessarie
Io credo amici che tutto il congresso vorrà rivolgere agli acquisti di Roma stasera numerosi in questa sala
L'augurio che diventino punto di riferimento per l'associazionismo cattolico e democratico in provincia di Roma
Che siano presenti sui terreni cruciali del sociale come quello dei giovani disadattati degli anziani abbandonati degli immigrati terza mondiali oltre che sui temi del lavoro
Costruiscano quindi contribuiscano quindi alla creazione di istituzioni trasparenti ed espressione vera dei cittadini
Siano cioè le ACLI di Roma come devono esserlo alleati di tutte le Province ditta di ogni parte d'Italia veramente dalla parte della gente
La parola diamo la parola a Padre Pio Parisi che ci guiderà nella preghiera
Ci poniamo in ascolto della Parola di Dio dal libro degli Atti degli Apostoli
Avrete la forza dello Spirito Santo
Che scenderà su di voi
E mi sarete testimoni a Gerusalemme in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della tela
Per lo voi amici gli estremi confini dalla Terna sono anche il mondo del lavoro
La società la nostra testimonianza e l'impegno da cristiani nella società
Suggerisco ora una breve meditazione con la speranza di poter di aiutare a vivere con sede i giorni di questo congresso
In ascolto della Parola di Dio questo congresso e il momento presente che vivono le ACLI ci si rivela come un evento della storia della salvezza
Che significa un evento della storia della salvezza
Che questi giorni sono importanti per il cammino di ognuno di noi verso la salvezza che sono una tappa determinante importante nella storia delle ACLI
Che sono una parte di quel grande evento della storia della salvezza che è la chiesa
La coscienza dividere un evento della storia della salvezza
Non ci esalta non ci deve saltare perché sappiamo che tutto è dono di Dio
E poi sperimentiamo ogni giorno la nostra radicale insufficienza
Questa coscienza non ci spaventa però perché abbiamo fiducia che chi è iniziato i nomi l'opera buona la porterà a compimento come dice Paolo nella lettera ai Filippesi
Questa coscienza però ci rende estremamente attenti a fare ogni passo con diligenza
A procedere con costanza
A sopportare con pazienza e soprattutto a donare con generosità
Questa coscienza ci fa sperimentare
Di essere un disegno che non viene da nuovi
Ma dal mistero infinito di Dio
Ma come andrà questo congresso andrà bene
Cosa resta da fare perché vada bene
Dopo la mole immensa di lavoro di fatica che avete fatto per prepararlo a tanti livelli accede io penso che c'è ancora un passo da fare
Perché il Congresso vada bene e io penso il passo più decisivo è dividere in questi giorni del congresso con spirito di fede
E in particolare i suoi momenti religiosi e più ancora in particolare quel momento che ci sta tanto a cuore che è l'udienza dal Santo Padre viverlo con spirito di fede quindi come fatto ecclesiale
Io penso che tanti Esterni non diverso Esterni Aleardi ma diciamo Esterni era ha lo spirito vero della chiesa
E quindi privi forse di discernimento spirituale coglieranno in questo fatto in questa udienza soprattutto un fatto politico non so un aggiustamento divine di Squeri di schieramenti di equilibri non so
Ecco noi in ascolto della Parola e illuminati dallo spirito cogliamo il fatto ecclesiale cioè la comunione
Secondo tutto l'insegnamento del Concilio Lumen Gentium dei nostri vescovi comunione comunitarie tante cose
Cerchiamo quindi di vivere
Questo momento comuni o anale soprattutto con gioia cristiana
E la gioia cristiana non è un sentimento evidentemente superficiale non ha nulla a che fare con l'ebrezza o con qualunque tipo di trionfalismo non è un fatto mondano la gioia cristiana e l'esperienza di Dio
Di comunione al suo ministero di amore infinito è partecipazione all'esultanza di Maria del Magnificat all'esultanza di Gesù per il privilegio dei piccoli
E da questa gioia noi ci sentiamo rianimati
Cioè spese sperimentiamo una spinta nuova
Interiore beh psicologicamente ben comprensibile ma una spinta soprannaturale e quindi non riducibile a tutto ciò che la Psicologia può spiegare
E siamo rianimati a che cosa alla conversione prima di tutto nel senso cristiano
Che è ciò per tutto scoperta del Signore rivolgersi al Signore comunicare pienamente con lui e siamo rianimati anche all'azione
Come cerchiamo la conversione
Fra di noi lo sappiamo cari amici a cerchiamo soprattutto nell'ascolto della Parola la sequela di Cristo la comunione al mistero pasquale sono scelte chiare delle ACLI
Ma diciamoci francamente quali consiste quale consistenza hanno tali scelte nelle ACLI
Occorre essere in questo momento estremamente sinceri e confessare davanti a Dio agli uomini i doni ricevuti e le risposte mancate
La proposta risuona danni nelle aree di la parola ai piccoli la lectio divina popolare pregare la parola
Cercare con semplicità la contemplazione del mistero che ci avvolge ci sostiene nella nostra vita nella nostra storia
Qualcuno di noi si è mosso qualcuno s'è fermato un po'presto qualcuno ha detto di sì forse solo con la rabbia qualcuno forse non sa nemmeno a corto di questa parola
Di questa proposta che corre nelle anche lì io penso che in questo congresso occorra fare il punto
Pregare per poter decidersi di mettersi meglio in moto
E e scoprendo che si tratta di mettersi in modo nel cammino
Nel viaggio di Gesù verso Gerusalemme che è la storia per la nostra salvezza
In questo momento di gioia in cui partecipiamo percepiamo l'evento della storia dalla salvezza è assolutamente necessario fare il punto sul cammino di conversione delle anche nell'ascolto della Parola
Ma noi cerchiamo la conversione anche nella sconto dei piccoli e dei poveri
L'ascolto dei piccoli e dei poveri è un'esigenza dell'ascolto della Parola la parola porta questo ascolto dei piccoli e dei poveri e questo porta a sua volta la parola di Dio
L'ascolto dei piccoli e dei poveri è la via per riscoprire la necessità e l'emissione inesauribili potenziato Dio potenzialità di ogni tipo di ascolto
L'ascolto e il momento decisivo il più difficile della comunicazione
A questo proposito io in forma ecco che mi sono permesso di farvi un piccolo regalo congressuale o natalizio non so fate voi
Un libretto scritto da un mio amico coetaneo calabrese e dammi il cui titolo è se siete contenti voi potete ritirarlo presso lo stand sospendere idea due mila una piccola esperienza di ascolto di piccoli e dei poveri
Ma la gioia di questo evento della salvezza Ciriani ma la conversione Ciriani manca l'azione il diciottesimo congresso nazionale delle ACLI l'incontro con il Papa e tutto ciò che questo fa sperare devono portare frutti di conversione e conseguentemente di novità nell'azione è il tempo di cercare un'azione che sempre più chiaramente esprima la novità di Cristo la conclusione della Centesimus Annus l'abbiamo tutti presente la novità di Cristo qual è la forza della debolezza la vittoria sul male e sulla morte mediante la morte la risurrezione la novità di Cristo è il mistero pasquale
Proporre la forza della debolezza nell'impegno sociale e politico è la novità a cui sono chiamati tutti i cristiani e il grande debito che essi hanno verso l'umanità
Riconoscere in tutte le esperienze umane divinità di sofferenza di peccato la grande risorsa della storia e dell'azione sociale e politica è la vera intelligenza il vero discernimento a cui sono chiamati coloro che credono in Gesù Cristo
Inventare via nuove che non passino solo attraverso il potere la forza la violenza è la sequela di Cristo nel mondo di oggi
Perché l'azione delle anche lì senza nulla perdere del suo prezioso bagaglio storico divenga novità cristiana occorre che le Agis impegno ancora sempre di più nella ricerca
Di questa novità di Cristo non basta che si affidi a qualcuno tale compito occorre che tutte le ATER siano in stato di ricerca della novità cristiana nell'azione sociale e politica
E allora concludendo mi pare con la nostra meditazione si può rivolgere alla Chiesa come ci rivolgiamo in questo momento alla Chiesa
Si presenta una quantità di pensieri e di sentimenti che vanno dalla gratitudine alla ricerca e alla richiesta di aiuto alla proposta di compiere insieme a ulteriori passi di conversione
Al tempo stesso sentiamo che tutto ci unifica nella straordinaria esperienza di stare tutti insieme nell'unico disegno e nell'operare di Buttiglione
Dice San Paolo lettera ai Romani concludendo tutto
La parte speculativa la riflessione della lettera ai Romani Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza
Per usare a tutti misericordia o profondità della ricchezza della sapienza e della scienza di Dio quanto sono in tedesco imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue figlie
Grande è il bisogno di contempla di silenzio per contemplare il mistero ma trova dire qualche parola
Vogliamo manifestare nella Chiesa la nostra speranza
Speriamo in un grande risveglio della fede per la testimonianza dei cristiani nella storia
Osiamo sperare che il mistero di Cristo ci annunciato fino agli estremi confini della terra fino alla dimensione sociale e politica dell'esistenza umana
Osiamo sperare la radicalità evangelica ancor dove sembra che si chieda la Chiesa una saggezza solamente umana una proposta etica solo naturale
Chiediamo poi a tutti i pastori e fedeli singoli e comunità di essere aiutati a crescere e a diminuire a crescere diminuendo
Crescere nella fede in Gesù Cristo nell'ascolto della Parola nell'ascolto dei piccoli e dei poveri nella conversione del nostro cuore nel sentirci Chiesa nell'abbracciare tutta l'umanità col suo sofferenze
Le sue umiliazioni ai suoi peccati
Diminuire ogni sentimento d'ogni pensiero di orgoglio di vanagloria e di compiacenza personale o comunitario
Ogni atteggiamento di contrapposizione di concorrenza di partigianeria ogni compromesso ogni abdicazione ogni pusilla limita la nostra richiesta di aiuto si rivolge a vescovi e sacerdoti alle comunità cristiane ai teologi agli uomini di cultura agli uomini di preghiera soprattutto ai piccoli e ai poveri
Perché ci facciano partecipi della loro esperienza
Ringraziamo il sindaco onorevole Sindaco di Roma onorevole Franco Carraro di essere venuto al nostro congresso apportarci il saluto e lo invitiamo a prendere la parola tipo
Io sono molto liete di Onorato
Porgere il saluto darà Città di Roma e mio personale a questo diciottesimo congresso delle ACLI
Voglio dire che
In questo momento
Credo si percepisca da parte di tutte le persone l'esigenza che chi è nella società soprattutto chi svolge attività pubblica nella società si debba ispirare a criteri
Di moralità
Che non sempre sono uguali a quelle del moralismo
Ai valori della solidarietà
Io credo che
Delle ACLI si possa dire tutto si possano discutere
Le idee le prese di posizione gli atteggiamenti ma non si possa certo disconoscere il fatto che il criterio ispiratore
Dell'attività è stata sempre coerentemente quello di una grande spinta morale
Cosa della quale certamente in questo momento il nostro paese ha bisogno così come nel momento in cui si entra nell'Europa
Nel momento in cui il comunismo è stato sconfitto
Proprio nella sua ideologia oltre che nelle sue conseguenze pratiche
Credo che ancora più forte
Debba
Avvertirci da parte di tutte le esigenza di ispirare l'appeal proprio operato alle linee dell'efficienza
Del pragmatismo ma anche di una grande solidarietà
Il vostro congresso
Parla del cristiano nelle istituzioni e nell'Europa ebbene io credo che non non non si possano non essere attenti e anche un po'preoccupati del fatto per esempio che l'altro ieri la comunità europea abbia sancito delle norme comunitarie
Per le donne in stato interessante in gravidanza che sono nettamente peggiorative rispetto a quelle che vigono nel nostro Paese da moltissimi anni
Il pericolo insomma è quello che una società nazionale ed internazionale sempre più protesa all'efficienza che tra l'altro si trova in questo momento ad affrontare un problema di crisi economica sia indotta anche a seguito della sconfitta del comunismo a preoccuparsi in modo totalizzante degli a spetti economici degli aspetti dell'efficientismo
Degli effetti del del del della ricerca del profitto senza occuparsi della tutela di coloro i quali sono più deboli che per fortuna sono meno numerosi di un tempo ma proprio per questo rischiano essendo una minoranza sempre più minoranza di essere dimenticati o accantonati
Ecco perché credo che il vostro congresso sia importante ecco perché porto con molto simpatia
Il saluto della nostra città è l'augurio di buon lavoro e l'augurio soprattutto che la vostra azione Possa contribuire a rendere la nostra società più giusta più solidale e anche più morale grazie
Abbiamo alcuni adempimenti di carattere formale da compiere il primo adempimento di carattere formale
La nomina del Presidente del nostro congresso
A nome della direzione nazionale propongo a presiedere il congresso diciottesimo congresso l'amico Giuseppe Andreis
Se senza
Cari amici delegati ringrazio per la fiducia che mi avete dimostrato eleggendo me alla presidenza del congresso
Con il vostro aiuto
Non ho dubbi
Per la sua buona riuscì
A nome vostro do il benvenuto a tutti i partecipanti autorità civile religiose
Rappresentanti di associazioni sindacati partiti che hanno colto il nostro invito a partecipare
Al diciottesimo Congresso nazionale delle ACLI
Da cristiani nella società sviluppare la solidarietà riformare le istituzioni nell'Europa dei cittadini
Un titolo che dice a chiare lettere l'impegno delle ACLI per i prossimi anni
E anche l'importanza del nostro congresso
Esso si colloca
Per una felice coincidenza della storia in un momento di grandi cambiamenti vere e proprie rivoluzioni in grado di innovare profondamente e positivamente la nostra vita
Ma se grandi sono le speranze altrettanto grandi sono i pericoli da superare i problemi da risolvere
I pericoli delle guerre come quella fratricida che insanguina quella che fu la Jugoslavia che impone tragici tributi di sofferenza ai suoi popoli e in particolare quello croato
Richiedono scelte coraggiose perché vengano fermate per queste motivi le ACLI hanno chiesto al governo del riconoscere al più presto Slovenia Croazia
E oggi qui dal Congresso ribadiscono la richiesta
Assieme e ad assieme a quella
Quella di un pronto intervento dell'ONU perché la tregua non sia
Nuovamente tradita e diventi definitiva
Stanno in
Sta quindi anche a noi fare la nostra parte perché l'Albero della Pace verdetti e fiori rischia perché le spade si convertano in aratri a cominciare dalla nostra Europa
Le cui radici cristiane devono trasmettere linfa vitale per la concordia tra i popoli e le chiese del Vecchio Continente
In questi giorni a Roma si svolge il sinodo dei vescovi europei una tappa fondante di fondamentale importanza per il futuro
Facciamo voti fare vedi perché si realizzi secondo l'intenzione del Santo Padre e faccia progredire i rapporti tra i cristiani
A questi grandi avvenimenti si accompagna una vitalità evidente riconosciuta del movimento alcolista
Possiamo dire oggi con legittimo orgoglio che la Chiesa la società italiana le forze socia le forze sociali e politiche
Guardano con attenzione alcuni con sorpresa alla novità
Che le ACLI propongono nel nostro Paese
Il nostro congresso
Non è però solo un atto politico
Organizzativo culturale
E anche una festa del popolo a Pristina
Il popolo acquista si prepara all'evento del sette dicembre la feste cristiane dell'incontro con sua Santità
Giovanni Paolo secondo
Un incontro che conclude
Dopo più di venti anni un cammino duro e sofferto
Una lunga marcia che ci ha interrogato trasformati resi più adulti più responsabili più attenti alla nostra vita spirituale
Alla necessaria testimonianza cristiana nella società e nel mondo del lavoro
Alla conclusione positiva di questo cammino abbiamo a volte con percorsi differenti
Contribuito tutti tutti senza distinzione alcuna
Permettetemi però
Di ricordare con particolare affetto alcuni amici
A cui mi sono sentito particolarmente vicino come del resto tutti voi
Marino Carboni Angelo loro
Domenico Puleio
Due grandi sacerdoti
Padre Aurelio Boschini e monsignor Cesare paga
Oggi non sono più tra noi
Ma ci sono vicini saranno accanto a noi in San Pietro nella Sala Nervi a vivere quei momenti per cui avevano lavorato lottato pregato e sofferto
è significativo che tutto questo si compia nel centenario della Rerum Novarum
Nell'anno in cui una nuova incipit pecca mette al centro dell'attenzione generale il valore della dottrina sociale della Chiesa
E di conseguenza l'impegno dei lavoratori cristiani
Non è però il frutto della fortuna o semplice coincidenza
E il risultato del nostro lavoro della nostra esperienza e presenza sociale del nostro essere Chiesa
Così come lo abbiamo realizzato in questi anni
Dobbiamo essere consapevoli delle fatiche dei compiti che ci attendono
Che stiamo per cominciare un cammino nuovo per le ACLI chiudere un cammino significa ripartire subito dopo verso nuovi obiettivi egoisti e verso nuovi impegni
La gravità e la dimensione dei problemi
Che abbiamo di fronte ci può atterrire
Può darci il senso di insufficiente
Farci perdere lucidità e coraggio
Ma non dobbiamo per questo scoraggiarci in questi momenti dobbiamo attingere anche alla nostra storia
Per guardare fiduciosi al futuro
Grandi Pastore Penazzato Rapelli e tanti altri a Christie trovarono agli inizi della vita delle ACLI
La forza per innalzarsi al livello dei problemi altrettanto grandi e difficili dico nel di come quelli attuali
Si trovarono di fronte a questi problemi
Ma non si fermarono essi vinsero la loro partita pagando prezzi dolorosi compiendo scelte difficili
Dettero muscoli e anima alle ACLI
La loro opera continua in noi e tuttora ci sostiene
A più di venti anni dal congresso di Torino
Che segnò una svolta fondamentale nella storia nella loro storia
Le ACLI credono di dover contribuire alla soluzione dei problemi italiani e concorrere alla costruzione della nuova Europa
Cari amici
Oggi noi rappresentiamo in questo congresso un popolo alcolista presente in Italia e all'estero
Un popolo con una sua identità
Contraddistinta dalle tre fedeltà alla Chiesa al lavoro alla democrazia
Donne e uomini capaci di lavorare nell'impegno quotidiano
Ma anche pronti a raccogliere sfide nuove
Come i nostri padri quarant'anni fa anche noi dobbiamo trovare forza crescere in saggezza Da Rin alzarci al livello dei problemi che la storia la Provvidenza apposto davanti a noi
Con l'aiuto di Dio fiduciosi nella sua parola cominciamo il nuovo cammino con i lavoratori dalla parte dei poveri e dei piccoli per costruire l'Europa dei cittadini buon congresso otto
Continuiamo i nostri lavori
Completando
L'organo
Per la presidenza del congresso
Propongo come vicepresidenti
Formenti Maria Teresa
Passo quello franco
De Matteo Aldo
Intino Giovanni
Boy Giovanni
Non si Lorenzo
Rossetti Rossano
E Celli Federico
Invito quelle che non sono già sul palco a prendere posto al tavolo della presidenza del congresso
Voglio proporre inoltre per la segreteria del congresso Vincenzo Menna Rizzuto Giuseppe
E Nadia Cucchi
Anche per loro vale l'invito di Venere al tavolo della Presidenza
Dobbiamo continuare agli adempimenti congressuali
Approvando
La composizione delle Commissione previste dallo Statuto cominciamo appunto dalla Commissione modifiche statutarie del Consiglio nazionale
Propongo alla sua presidenza Giacomo Antonio Michele
E la seguente composizione
Intino Giovanni Monti Camillo Bartolucci Teo tesine Alessandro
Ruini Roberto Nicola Carmela Filippi Maria Fortunato Maria
Boni vittoria Guccione Minnie
Poi Giovanni San Lupo Giuseppe Moscato Carmelo Ferrari Giuliano za Nolli Luigi Volpini Roberto Menna Vincenzo capito meno Luisa Lai Silvio villa Vittorio Solinas Maria
Tortora Sovana fa Gianni Guido
Fusco Emilio
Follini Alfredo
Grazie per l'approvazione adesso alcuni sono rinforzato la vista e procedo a proporre la commissione elettorale sarà più breve
Ne fanno parte Bartolucci Teo che proponiamo come presidente
E poi i componenti Bruhl abbaino Bruno Russo Antonio Lorenzelli Luigi
Mario chairman era
Fili Giovan Battista
Mario Marta Mattesini Ignazio Scimone Antonio Sarnelli Pasquale Gianni Ciardi ovvi di Anna Appignano i Giuseppe Bettin Alia Amedeo
Pongo alla vostra approvazione
Terza commissione commissione verifica poteri
Si propone presidente San Lupo Giuseppe e componenti Morgante nel ricco Anconitana e Domenico Latini Renato Armelloni Giambattista
Petrino Fernando Demarco tornino Riolo Calogero Mastrovito Giannantonio
Ancora la commissione preparatoria del documento congressuale del Consiglio nazionale
Si propone presidente buona Andrini Vincenzo e componenti Passuello Franco capito meno Angelo Cantù Lorenzo Tomai detti
Nordio Mario Pirillo Lucio Valentini Alberto Formenti Maria Teresa Tortora Sovana Carlucci cito Liz Solari no Fazzi Luciano Orsi Marco Mele Rina Cesaretti Leonardo Orfei Ruggero Galante Ornella Zucchi letta perito Giovanni
Silvio Antonino Boni Mirto Gutierrez mano Emma Boschiero Arturo Tiraboschi Giovanni Motta Oliviero Trotta Pino Cucchi Marinella millepiedi Umberto
Vi ringrazio per la approvazione delle proposte
Che ho presentato le commissione sono un fatto importante per l'attuazione del congresso quindi possono cominciare la loro opera e così ieri siamo a compiere un altro passo importante per i lavori della nostra
Assise congressuale
A questo punto compiuto le adempienze necessarie
Devo dire che
Ci sono presenti delegazioni italiane ed estere
Faremo poi un annuncio più preciso nel frattempo
Diamo la parola con vivo piacere a sua eccellenza monsignor Dionigi Tettamanzi segrete segretario generale della Commissione episcopale la Conferenza Episcopale Italiana
Ringrazio di cuore dell'infinito che mi avete rivolto di portare il saluto della Conferenza episcopale italiana
Del suo presidente cardinale Ruini e mio personale a questo vostro importante il congresso
E l'occasione per esprimere la speranza vorrei dire alla certezza della chiesa
Per la partecipazione delle ACLI ovviamente secondo la loro natura e finalità al cammino pastorale dell'intera Chiesa italiana per quest'ultimo decennio di secolo cammino che trova i suoi orientamenti nel documento meglio nella consegna evangelizzazione e testimonianza dalla carità
In profonda consonanza con la dottrina sociale della Chiesa
E in specie con l'enciclica Centesimus annus
Il documento della CEI contiene diversi elementi che penso possono illuminare e stimolare la presenza dei cristiani nel mondo del lavoro e nella società d'oggi
Mi permetto di raccogliere di proporre in modo sintetico qualche spunto che affido alla vostra riflessione
Il primo spunto riguarda l'evangelizzazione
è spunto fondamentale
Perché l'evangelizzazione definisce la missione stessa della Chiesa la ragione per la quale la chiesa è stata voluta e mandata da Gesù Cristo
Annunciare il Vangelo e nient'altro
E la missione originale inconfondibile e irrinunciabile della chiesa
Alla Chiesa allora dobbiamo chiedere proprio questo
L'annuncio del Vangelo
Di questo abbiamo bisogno
Ogni uomo ha bisogno più del pane che si mangia e dell'aria che si respira
E dalla Chiesa dobbiamo accogliere questo vangelo come luogo e forza dalla massima umanizzazione per noi e per la società
Certe del Vangelo ci rivela il mistero di Dio ma proprio per questo ci rivela il mistero dell'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio
In realtà il Vangelo si risolve nella persona viva concreta di Gesù Cristo
E lui è inscindibilmente
Dio
Svolgimento una oleografia però che non scalda gli animi ci sono stati anche altri eroi ma talvolta purtroppo dimenticati dalla cultura politica del Paese di Cattaneo di Ferrari tutto spesso per alcuni verso i Doors un'altra
L'unità nazionale non si salva né con i ricordi né con i controlli Cordi questo il problema grave che ci troviamo dinanzi oggi è sempre più domani
L'avventura europea esalta sempre più il ruolo delle regioni oltre la funzione degli Stati
Si creano aree economiche nuove si intrecciano scandisce facciali culturale nasce l'Europa dalle regioni e lo vediamo anche della nostra associazione Province che stanno lungo il confine che hanno anche comunicazione la porta il tempo di formazione professionale oltre confine
è un fatto reale culturale che sta crescendo e nel quale è bene prendere subito Buonanno
Comprare demonizzare le leghe non serve la sfida è diverso come pensare oggi ad una unità nazionale realmente regionalista capace di esprimere le culture locali senza franare nel localismo
Non siamo forse già in ritardo
Quattro anni fa
Parlammo di una fase costituente del sistema politico e sembravamo facili profeti di sventura c'era forse ancora l'illusione di una riforma indolore del sistema politico
Ma cosa voleva dire per noi allora esse in una fase costituente
Che non era in crisi una formula di governo
Che non era in crisi solo la centralità democristiana ma che si era esaurito un intero ciclo persiste ma poi
Prima di procedere oltre val forse la pena di sottolineare ancora il perché della nostra iniziativa perché Area che li hanno organizzati forum del cattolicesimo democratico
Perché si sono fatte protagoniste dei referendum per la riforma della legge elettorale perché abbiamo presentato ancora alcuni giorni fa la Cassazione la legge di iniziativa popolare per la riforma delle istituzioni
Che senso ha
Per un'associazione a vocazione eminentemente formativa mettere i piedi nel piatto dei problemi istituzionali sono perplessità che hanno attraversato anche il nostro movimenti
Potrei rispondere semplicemente è il carattere costituente della fase che rende la linea di confine tra sociale e politico assai morto
Rotta in molti tratti in altri scoscesa alla geometria dei piani si sostituisce la spezzato delle intersezioni troppo astratta
Basta guardare
Alle nostre strategico di cittadinanza al nostro programma di politiche sociali lo ricordavo poco fa per capire che non l'uno dei punti esposti e oggi praticabile senza una riforma del sistema politico
è da qui che siamo arrivati lì
Che senso ha parlare di riforma dello stato sociale di riforma fiscale sanitaria del sistema dell'istruzione all'interno di una ingovernabilità strutturale
Se non si rifonda il sistema politico qualsiasi politica sociale non può che essere un episodio un frammento di un procedere sussultorio ENI incoerente dell'iniziativa ricovero
Di più non ci saranno regole che consentiranno una reale democrazia allora gli interessi più forti saranno sempre più rappresentati e quelli più debole sempre più fidati alla beneficenza sociale
Ma c'è un'altra ragione che rende a mio avviso necessaria la nostra incursione nei problemi dalla riforma istituzionale
Essa è legata al valore che assume perché viene da una formazione cattolica la dimensione politica
Credo che in oltre quarant'anni di storia repubblicana mai la politica è parsa così affannata così compromesso
Nel vissuto di milioni di italiani oggi e la cosa non mi piace proprio la politica legata all'immagine della prepotenza dell'arroganza della formica della corte cito allora comunque se necessario non si stima più il ceto politico ci sopporta una classe politica spesso nel disprezzo
Padre Pio pareti no non ci vuole applauso qui è una cosa dolorosa dalla quale bisogna fare constatazione Padre Pio Parisi ha scritto insieme ad altri un denso libretto che ha per titolo una speranza per Napoli
Oggi questa speranza rischia di non esserci più la politica rischia talvolta di apparire
Smarrita in ogni dimensione ideale di avere smesso la pensione alla speranza di un mondo più giù quando va bene ed è raro e amministrazione quando va male e a fare che fare
Come formare alla politica noi associazione se non con una iniziativa politica
Non basta scrivere trattati sul principe ideale
Bisogna anzitutto chiarire le regioni per cui un sistema rischia di rotolarsi in se stesso
Capirlo in modo disincantata di ripartire insieme ad altri per costruire le condizioni di una democrazia diverso e di una speranza dare ali alla politica perché torni a crescere anche la società quel tentiamo umilmente per la nostra parte
Perché viene da una formazione cattolica per chi è a contatto con il mondo giovanile a ritornare a pensare la politica come impegno come valore è un'esigenza starei per dire punto primo
La strada è stata lunga ed è assai facile circuitare eticamente i problemi della politica avanzare vibranti proteste e poi cadere nella disillusione il mezzo di mezzo c'è il lavoro paziente dell'analisi delle ragioni storiche politiche sociali per cui il sistema rischia di finire cioè spesso senza questo scavo non c'è iniziativa politica nessun pentimento dunque rispetto al passato ma anche nessun rimpianto
Si tratta oggi di Ri immaginare una nuova unità nazionale a partire dalle domande diverse dal contesto mutato interno e internazionale dalle contraddizioni presenti e quelle che si profilano
Nell'immediato futuro
Gli orientamenti di non di questa nuova statualità mi sembrano essere fondamentalmente due
Una democrazia dell'alternanza è uno Stato che riscopre la Regione l'ente locale le cento città come una risorsa indispensabile delle sue identità
La democrazia dell'alternanza non l'abbiamo mai intesa come alternativa alla Democrazia Cristiana
E non per particolare simpatia per legami storici e culturali che pur ci sono
Semplicemente ci sembrava troppo poco rispetto al quadro
La posta in gioco era altrove un insieme a un intero sistema politico rischiava di esaurire le sue potenzialità e le sue capacità di orientamento delle dinamiche economiche sociali del Paese
Tutti i partiti oggi sono più o meno partiti istituzioni eh sì gestiscono più pezzi di Stato che sintesi politiche governo più flussi di risorse che dinamiche della società civile sovrappongono sovente alla dimensione dello stato interesse di fa
La democrazia dell'alternanza indica per noi la riscoperta della democrazia come competizione tra programmi e schieramenti alternativi chiude una dimensione agonistica eroi spartitoria della politica
Alla base della democrazia dell'alternanza si colloca l'emergere due autonomia l'autonomia della società civile e la riaffermata autonomia dello Stato
Cosa c'è dietro l'immagine così gara a Roberto Ruffilli del cittadino come arbitro cosa esprime questo cittadino che decide se non una società civile uscita dalla tutela
Dalla protezione o dal mero scambio politico
Il cittadino come arbitro non è un cliente non conosce Patroni
Ma quando emerge questa autonomia della società civile essa porta con sé anche l'autonomia dello Stato
Quale distinzione esiste oggi tra Stato e partiti tra pubblica amministrazione partiti tra informazione pubblica il partito
C'è una compenetrazione perversa che appunto che ha avuto effetti devastanti non solo nel funzionamento delle istituzioni ma in quella cultura civile anch'essa diffusa nel Paese che identifica politiche a fare esercizio del diritto
E la richiesta di un favore
Democrazia dell'alternanza vuol dire per noi alcun'altra cosa ritornare a scoprire il potere come responsabilità o se si vuole la responsabilità del potere
Viviamo da tempo in una situazione per cui non esiste la possibilità di imputare scelte o non scelte a questa o quella forza politica
Le decisioni non hanno soggetto decidente ma solo talvolta una mediazione confusa di soggetti che rende il potere letteralmente il responsabile dinanzi ai bisogni e alle domande del Paese
Responsabilità è una parola che va presa alla lettera il dover rispondere di qualcosa a qualcuno
Dinanzi alla babele dei linguaggi sorge poi la tentazione del grande decisione
Alla paralisi della iniziativa risponde il Di Livio di onnipotenza all'estenuante mediazione l'immaginario della decisione assoluta
Eppure la strada da percorrere non è quella della democrazia plebiscitaria
Ma di una democrazia che ha reso responsabile il potere dove precisi e chiari soggetti possano assumersi la responsabilità di precise e chiare decisioni di cui dovranno dar conto all'elettorato
Nostre proposte di riforma della legge elettorale si basa su questi orientamenti sblocco del centro politico democrazia competitiva governo responsabile
E ce l'abbiamo fermata soltanto i referendum istituzionali e anche per ci pare che questo sia il modo per fare la nostra parte noi non vogliamo governare a colpi di referendum
Fare la nostra parte anche il modo migliore per incalzare i partiti alle istituzioni nei quali continuiamo a credere perché faccia la loro parte
Solo uno stato del giornalista io credo può rilanciare oggi una nuova unità nazionale
Non siamo dinanzi ad un problema di ministra attivo modo un problema eminentemente politico regionalizzare non vuol dire decentrare
Ma vedere l'ente Regione come organi di vero e proprio governo del territorio in merito al fisco
Alle politiche pubbliche ai grandi servizi sociali allo sviluppo dell'economia del lavoro
E della cultura non si tratta di proporre un astratto federalismo ma una organizzazione statale incardinata sulle regioni e non è questa la migliore tradizione del cattolicesimo democratico
Una nuova Mack non una nuova macchina amministrativa ma certamente un nuovo soggetto politico con propria amministrazione in grado di essere responsabile dinanzi ai cittadini agli utenti alle forze economiche sociali
Non più regioni ordinarie o straordinarie ma regioni autonome nel contesto di una rinnovata unità nazionale
Tutto ciò
Tutto ciò non è riducibile a ingegneria istituzionale dal momento che incontra Liffey spinte e perfino l'onda lunga della società civile
Un civile inedita mente ricco sto conclude
Anche se non tutto muore al punto che sarebbe fuori strada che intendesse opporre una società civile tutta etica ad un palazzo tutto corrotto
Purtroppo non mancano soggetti del civile più disponibili a chiedere protezione che promozione
Resta il fatto che in questo civile si collocano accanto alle spinte corporative ai percorsi carrieristi c'ha elementi anche malavitosi in mille sentieri della solidarietà
Che rapporto IReF sintetizza
Un italiano su dieci dedica in media sei ore la settimana a un impegno gratuito per gli altri
Milioni di persone dai ragazzi delle ambulanze alle nuove forme dal volontariato alla lunga storia dell'associazionismo tradizionale ACLI comprese
Milioni di persone che non si esibiscono in vetrina ma lavoro nel sommerso anche perché ai media gestiscono i loro i confronti un programmato la causa
Accanto ai sentieri della solidarietà una voglia di partecipazione politica che è l'altra faccia della disaffezione del rigore che una parte dell'opinione pubblica non nascondo ormai più nei confronti dei ceti della polis
Ci imbattiamo qui e in un fatto pressoché inedito è in questo tessuto sociale
Che va Mammano emergendo quella che schiera definito una nuova dimensione politica della società civile orizzontale se vogliamo dire in rapporto alla dimensione verticale dei partiti e istituzioni
Quindi quei si sono giocate le grandi partite sull'etica prima che nelle Aule del Parlamento
Quelle tenzoni ecologiche qui ha preso le mosse la grande vittoria referendaria del nove giugno qui principalmente avverrà il confronto intorno ai valori alle regole
Se il mondo cattolico si è ricostituito nel nostro Paese con caratteri ovviamente differenti rispetto a quelli degli anni Cinquanta
è perché ha fondato nella convivenza continui di Diana del Civile fino a ricostituire nella trama dei rapporti primari le proprie radici
Se le ACLI sono ritornate decisamente in campo è per aver scelto questo terreno non abbiamo inventato nulla
Non spetta alle organizzazioni e ai loro i dirigenti inventare per questo ci sono i poeti abbiamo piuttosto interpretate dato forma politica alle tensioni profonde all'onda lunga della società civile
Canalizzare i percorsi dalla solidarietà interpretare gli esiti delle scuole di formazione alla politica dare voce all'esigenza di pace e accoglienza quotidiano
Questa la selezione che ci siamo proposti di fare nella società civile
Ma di Kandor ci ulteriormente in un mondo cattolico che proprio qui
Sia richieste
Riconosciamolo francamente
Se non ci fossimo gli accreditati in questo mondo in quest'area senza radici sarebbe rimasta la nostra identità e i nostri problemi politici attendere però quasi tutti ancora una soluzione
Potremo sempre provare a consolarci con documenti ben fatti ma scarsi rimarrebbero comunque i risultati
Due sottolineature forse due avvertenze non posso tacere la prima è che questa nuova dimensione politica della società civile che è altra cosa rispetto al pre politico di cui parlava padre Sorge un decennio fa
Chiede di essere riconosciuta è rispettata nella sua autonomia
Che intenda lucrare né a rapidi e impropri vantaggi su altri piani corre il rischio dei corto circuito appare come colui che è intento a mettere vino nuovo in otri vecchi
La seconda avvertenza a riguarda i modi della nostra presenza e della nostra iniziativa nell'area dell'associazionismo quelle che ci ha fin qui affascinato e sono spinti a una politica per cartelli in grado di raccogliere i soggetti del civile dell'associazionismo in particolare intorno a grandi battaglie democratica
Dal cartello contro i mercanti di morte che vendono armi ad educare senza punire in occasione dalla legge sulla droga un modo per raccogliere a polarizzare in energie in quella che è sempre padre Giacinto definirebbe una società in frantumi attraversata da conflitti di classe pur senza classe
La nostra pratica avuto questo spessore
Al punto che le letture della realtà italiana che prendono le mosse dalle diagnosi di dare indoor sembrano reggere meglio il passato prossimo piuttosto che il nostro futuro
Qui anche si colgono il senso e le modalità del nostro impegno referendario
Ripeto per l'ennesima volta che non ci ha preso vaghezza di giocare con il Meccano delle istituzioni e la nostra collocazione che ci ha spinto impegnati su un terreno dove non soltanto a noi è parso di poter ricollegare etica e politica
è la lezione ancora una porta di Roberto Ruffilli che l'associazionismo cattolico ha raccolto non soltanto per rendere più efficiente il rapporto con lo Stato le istituzioni ma anche più lenti
E ciò abbiamo deciso di fare assai prima che sul treno referendario dicesse di salire la folla di coloro che hanno aspettato di vederlo vincere
Strano Paese
Strano Paese davvero il nostro dove l'ultimo tentativo di riforma elettorale risale ad Alcide De Gasperi e siamo al mille novecentocinquantadue
E oggi
Dopo che il fatto miracoloso nel dopoguerra ventisette milioni di cittadini si sono pronunciati sulle lego elettorale il Parlamento sembra fingere che nulla sia accaduto
D'altra parte altre insidie presso lo strumento referendario
è l'atteggiamento di quell'area laicista e radicale che pensa di governare a colpi di referendum è aumentato il numero dei quesiti reduci inevitabilmente l'efficace per così dire la dignità dello strumento costituzionale
Vi si aggiungo una non nasconde di bile seppur legittima lotta culturale per la leadership su di un'area dove il laicismo radicale pensava di aver stabilito la propria egemonia e che ha poi avvertito l'iniziativa porte dell'associazionismo cattolico
Tutto ciò
Si conferma nella scelta che abbiamo deciso cioè di star fermi ai referendum elettorale se non in cento almeno i novantanove potrebbero contarsi temi sui quali si può consentire con Giannini mai soggetta democratica non volgere tutto il referendum
Anche qui si rivela la nostra intenzione è il nostro ruolo fare fino in fondo la nostra parte nella convinzione che questo sia il modo migliore per costringere il Parlamento a fare la prova
E quell'uso mirato dell'autonomia del Civile che è tanto più efficace e coinvolgente tanto quanto più gestisce il proprio limite e rispetta l'altrui autonomia
Si avvicina salto istituzionale si avvicinò comunque la riforma nella politica italiana che cambierà io credo la geografia politica del Paese
Tutti i partiti saranno costretti a trasformarsi e qualcuno si è già messo in strada
Io ho letto così con un passo positivo la conferenza nazionale della Democrazia Cristiana è un mettersi in strada in questa direzione ed è un fatto da noi certamente apprezza
Tutti i partiti saranno costretti a trasformarsi a rideterminare in modo nuovo la loro identità era proposta programma
Si tratta davvero di salvare la Repubblica per salvare bisogna rinnovarla coraggiosamente in fretta
Oltre le logiche delle convenienti piccine o di interessi di fare affinché in Italia resti l'enorme patrimonio della Costituzione è ormai indispensabile cambiare la legge elettorale selezionare un nuovo ceto politico dare un ruolo diverso
Ai cittadini
Le ACLI hanno fatto la loro proposta
Il problema drammatico è uscire dall'autoreferenzialità ormai paranoica di un certo ceto politico più e addestrato a recitare che a fare chiuso a transazioni che ha Progetti
Più pronto alla cattura del consenso che all'elaborazione del programma
Il crollo del mondo comunista apre l'opportunità di uscire anche dalla nostra nomenclatura di dare ali all'azione politica e sociale della presenza dei cattolici del nostro Paese
Dobbiamo trovare il coraggio di ricominciare ora che si è chiusa un'intera fase della nostra storia repubblicana lavorare perché la speranza di venti figura politica per milioni di uomini e di donne
Perché la solidarietà e la giustizia siano gli orientamenti di una convivenza civile vuol dire far nostro quel bisogno di senso che ha richiesto oggi dalla storia che stiamo vivendo
Vuol dire riprendendo l'invito del Papa al popolo di Napoli e del Mezzogiorno organizzare la speranza
Organizzare la speranza implica una analisi dell'oggi è una ricognizione dei nuovi impensati territori dalla storia
Esige il coraggio della profezia quotidiana è una puntuale ricognizione però delle nostre energie
Evoca una primavera qui ebbene c'è una nuova primavera Christa sfida via illogico pensare quanto questa si traduca nella creazione di nuova classe dirigente
Con la capacità peraltro tradizionale nella nostra associazione di acquisire energie nell'area cattolica Atessa acconti
Anche queste presenze ci stanno a cuore e del resto i canali della comunicazioni ci son fatti più comunicanti all'interno di battaglie civili insieme condotte sotto la formula della politica per carte
Ma resta al fondo di in evidenza il tema che dà senso alla quotidiana reale delle ACLI e alla loro vicenda storica
La presenza cioè di personalità a diverso titolo esemplare queste stimoli cioè che ai diversi livelli e in particolare ai livelli locali ci hanno convinti a venire alleato
Di fronte ad essi alla loro umile esistenza ricca di senso e quindi di inquietudine di fronte al loro impegno ci sia presentate insopprimibile alla domanda di Sant'Agostino Curno nei e perché non anch'io
Era doveroso a rimettere in sesto le strutture dei nostri servizi
Non dovevamo noi stessi nel senso che ne andava del nostro destino e della nostra sopravvivenza lodo vide mamo a chi ci guarda di fuori ed è ovviamente interessato a constatare come spaziamo la soglia di casa nel mentre esigiamo dagli altri una politica diversa e più pulito
Eppure non solo giovani io credo si scrive alle ACLI per il fatto che abbiamo ripete ripianato i debiti del patronato e via e abbiamo rimesso complessivamente a regime la ma
Tutto ciò andava fatto
La gente continuerà comunque a venire alleati se si imbatterà sul territorio in quelli che chiamiamo i nostri santi minori
Chissà poi se minori essi ci ripropongono in positivo il dubbio salomonico che davvero Dio abiti su questa terra
Cari
Invito e invito i partecipanti
A restare al loro posto
Perché abbiamo ancora al Coni momenti importanti in particolare sono arrivati due telegrammi del
Presidente della Repubblica
E dall'onorevole Nilde Iotti Presidente della Camera dei deputati ne daremo lettura
E intanto colgo l'occasione per alcune altri saluti
In primo luogo a monsignor Ilario cappucci Arcivescovo melchita
I Gerusalemme
Al di là
è presente alla delegazione del partito democratico della sinistra Paola Caio ti e Giulia Rodano moto
Il movimento operative federativo democratico Giovanni Moro segretario politico
Il presidente del movente Lumia Giuseppe
La delegazione della CGIL
Il Presidente
Dell'unione nazionale cooperative italiane Luciano D'Ulizia
Il segretario generale della Jesse Luigi Lusi
E una delegazione della Confederazione cooperative italiane guidata dal vice presidente
è presente ed è arrivata il senatore Rino Serri de Rifondazione Comunista
Carlo costa della Confederazione mondiale del lavoro lacci MT
Ecco a dò lettura dei telegrammi
Cominciando
Con quello dell'onorevole Iotti
Nell'impossibilità di partecipare ai lavori
Questa è un messaggio non telegramma del diciottesimo congresso nazionale delle ACLI desidero far pervenire a tutti i presenti il mio saluto più amichevole unito all'augurio di buon lavoro
Voglio innanzitutto sottolineare che i temi al centro del vostro dibattito mettono a fuoco problemi di cruciale importanza per il nostro Paese in questa particolare fase storica
In primo luogo l'esigenza di sviluppare una rinnovata e allargata solidarietà che sia in grado di attenuare le diseguaglianze che sono cresciuta in questi anni in modo considerevole
Allargando il divario tra i ceti sociali divario che si manifesta non solo sul piano economico ma anche su quello dei diritti civili e sociali dei cittadini
Vi è poi la consapevolezza che condivido pienamente della necessità ormai improcrastinabile di riforme istituzionali in grado di introdurre significativi miglioramenti nel funzionamento delle istituzioni e soprattutto di promuovere una riforma della politica
Dando in questo modo una risposta alla crisi alla grave crisi che si è aperta nei rapporti tra i cittadini e lo Stato
Sono compiti a mio avviso urgenti anche di fronte alle scadenze che ci pone il processo di integrazione europea a cui nostro paese deve partecipare a pieno titolo
Voglio esprimere la mia convinzione che su questa strada l'impegno della vostra associazione che nella sua storia ha sempre ricercato Vie modi concreti per realizzare nella vita collettiva i valori cristiani
Può trovare vicine forze di matrice di provenienza culturale diversa ma ugualmente consapevoli delle difficoltà del presidente e che dall'impegno comune possa venire quella grande capacità innovatrice di cui il Paese ha bisogno di rinnovo con questi convincimenti il mio saluto e augurio di buon lavoro vinte Iotti presidente
La Camera dei deputati
Do lettura del presidente inviato al congresso solo tramite a Giovanni Bianchi dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga
In occasione del diciottesimo congresso nazionale delle ACLI opportunamente dedicato a un tema che assume oggi in questo particolare momento storico una rilevanza e attualità del tutto particolare
Desidero rivolgere il mio fare ripeto il cavolo e caloroso saluto augurale a lei e per il suo cortese tramite alla presidenza nazionale del sodalizio
Agli illustri relatori alle personalità convenute a tutti i partecipanti all'importante assise i recenti epocale avvenimenti che in Europa e nel mondo vanno segnando questo ultimo scorcio di secolo e delineano un ordine internazionale profondamente modificata rinnovato
Se da un lato segnano il trionfo dei grandi valori di democrazia e di libertà dall'altra vedono permanere e talvolta avanzare inquietanti zone d'ombra
Me la caduta dei regimi comunisti regimi comunisti nel crollo del socialismo reale nell'Est europeo e nel mondo intero deve infatti indurci a ritenere che siano stati definitivamente superati i grandi problemi della liberazione
Del progresso dell'eguaglianza e della giustizia sociale
E che si sono collocati al centro delle nobili battaglie delle classi lavoratrici e delle loro organizzazione
Perché una semplice ed assoluta vittoria del capitalismo non potrebbero non potrebbe di per sé essere sufficiente a risolvere nell'ampio articolato e dinamico scenario della Società italiana contemporanea gli insegnamenti della nostra radicata tradizione etica e cristiana
Hanno tutte inciso ed influito non solo nella vita dei cattolici ma in quella della collettività nazionale nello stato nelle sue istituzioni
Nell'affrontare quindi le sfide del futuro al di fuori e al di là di antichi schemi di contrapposizione ideologica l'azione che le ACLI
Saranno chiamate a svolgere potrà attingere a tale grande patrimonio spirituale in adesione agli ideali che ne hanno animato il lungo e proficuo impegno nel mondo del lavoro
Ciò in vista di contribuire autenticamente a risolvere i complessi problemi coi quali si deve tuttora
Confrontare giorno dopo giorno il nostro Paese e in più generale il mondo moderno in un rinnovato slancio che coinvolga tutti coloro che credono in un progresso giusto ed equilibrato della società civile
Un progresso che non sia solo frutto di mero accumulo di ricchezze ma che travalicando il dato economico sappia collocare al centro della società della sua evoluzione l'uomo la sua dignità la sua libertà e la sua spiritualità per disegnare la nuova società che dovrà affrontare il terzo millennio adesso lance di modernizzazione di crescita e di sviluppo le sue attese di rinnovamento di giustizia sociale di sempre maggiore partecipazione democratica dei cittadini
Alla vita e alle scelte della comunità per concorrere a indirizzare verso l'orizzonte di un nuovo immane umanesimo economico e culturale
Il passaggio dalla società industriale postindustriale a quella del futuro
Occorrerà percorrere l'itinerario di una grande riforma
Non solo economica ma anche morale in questa impresa occorrerà vigilare affinché tutti i bisogni spirituali e materiali dell'uomo siano egualmente promossi attraverso un concorde forte impegno di operante solidarietà
Di rispetto del primato dell'uomo in particolare nel mondo del lavoro dove più si avvertono i pericoli di disparità e di ingiustizia ma anche di alienazione e di impoverimento culturale della personalità dell'individuo
Con questo auspicio rinnova tutti il mio più cordiale saluto Francesco Cossiga
Ringraziamo le personalità autorevoli per questi importante messaggi altre informazioni sono presente due dirigenti palestinesi provenienti dai periferie occupati
Ancora
Buzzi Carlo presidente dell'Associazione italiana maestri cattolici
E poi tre amici
Domenico Rosati
Ugo Piatti
E Vittorio cozzare
Tra l'asse ai loro titoli basta quello di amico
No
E siccome è un amico
Domenico Rosate mi ha detto a ricordare si è assentata un momento Ferdinando Storchi
Allora ancora comunicazioni
Una importante domattina alle otto e quindici santa messa nella cappella quella vicino al centro stampa quindi siete avvisati e potete essere puntuali
Poi ancora altre comunicazioni che riguardano lo svolgimento dei lavori di domani mattina che riprendono alle nove quindi vi prego di essere puntuali
Vi annuncio che poi in serata si svolgerà in anticipo rispetto ai tempi tradizionale la sessione dedicata all'esame dello Statuto comincerà alle ore otto alle venti quindi anche qui vi prego di essere presenti
Poi c'è un'altra notizia ancora la Commissione Statuto per preparare i lavori dovrà riunirsi domani alle nove presso la Sala apposita destinata alla commissione che quella vicino
Al bar Segafredo questa qui sopra qui quindi è facile da trovare
Poi
Accerto domattina sono previsti interventi molto importanti tra gli altri quello del ministro del lavoro Franco Marini
Un'altra cosa
Veniva
Bene
Guarda
Nella parte sud
I l'Amati ci fatti dell'Albania l'invasione del porto di Brindisi non sono che un episodio di un fenomeno assai vasto
E non evitabile
Anche se un grande deciso intervento dalle potenze industrializzate
Mirasse a uno sviluppo accelerato delle regioni povere del pianeta questo riuscirebbe solo a regolare non affermare i grandi flussi migratori
Ma di tale grande deciso intervento non c'è proprio traccia almeno per ora tra le potenze industrializzate
Enormi problemi ma anche enormi opportunità che non vengono colte
E comunque non ci sono soluzioni pronte qua a portata di mano
Quale ruolo
Possono svolgere in questo contesto nella loro modesti alleati che fare
Ci siamo mossi in una duplice prospettiva la radicalità della pace il realismo della pace
Innanzitutto la radicalità della pace non l'ideologia della pace sono due cose ben diverso
Il rapidissimo
Sta scritto nel Salmo grande la pace poiché anche se agli Israeliti diventassero idolatri ma facessero opera di pace Dio direbbe non posso far nulla contro di loro
Come ci ha ricordato Enzo Bianchi
Per il credenti nel Dio di Abramo e di Gesù di Nazareth il tema della pace non è innanzitutto un tema di ordine etico morale o sociale
Ma è essenzialmente un tema di ordine rivela Tivo che sta nello spazio della fede anzi un tema direttamente cristologia
L'insuperabile contraddizione tra violenza e fede e la corrispondente irrinunciabilità della pace devono portare ciascuno di noi è la chiesa intero
Su un nuovo cammino che veda sorgere una teologia della pace efficace operante nella compagnia del Duomo
Tante volte
Abbiamo sottolineato in questi mesi drammatici che lo Shalom non è assenza di bue non è tregua non indica un'assenza ma una pienezza di giustizia di vita di felicità di quiete
Non a caso sempre Enzo Bianchi ci invita a tradurre la parola Shalom con la parola salvezza e questo ci dice quanto sia importante anche imparare a prega per la pace
Siamo da sempre stati con il grande immenso popolo della pace quello stesso che poi viene portato a dissangua sì nelle guerre
Non abbiamo avuto mai alcuna esitazione suo dove schierarsi
Ma proprio per questo la pace per noi non è una ideologia non è una bandiera non indica un sistema perfetto dove finalmente cesserà la guerra la guerra fa parte della storia dell'uomo almeno fin qui che non è una storia che attende la salvezza che attende la paurosi via è una storia che attende la salvezza che attende la parola sia che attende lo Scià non definitivo
La visione biblica dunque ci consente proprio essa una visione anti idolatri della
In che senso allora possiamo svolgere una iniziativa politica per la pace questa radicalità
Non ci consente solo la forza di una testimonianza sia pure paradossale
Questa è la domanda che ci porta all'altro aspetto del nostro atteggiamento il realismo per la pace
Non l'utopia della pace ma il suo realismo
Il luogo della nostra iniziativa politica sì lo si colloca in quel difficile sconnesso spazio che intercorre tra guerra e Poli
La strategia fondante del nostro realismo e quella del primate incessante in ogni situazione della politica come dialogo confronto trattativa
Non una politica della guerra ma una politica che neutralizza incessantemente la guerra trasformando i fronti in confronti gettando ponti dove si scavano abissi creando comunicazione dove ci sono soltanto Silenzi
Se c'è una figura che può riassumere la nostra strategia è appunto quella del comunicato un comunicare inteso in modo profondo comunicare problemi aspirazioni esperienze conoscenza
In queste vorremmo essere grandi costruttori di Poe
Il comunicare disarma l'odio il parlare faccia a faccia fa uscire dal delirio dall'isolamento la conoscenza introduce all'accoglienza della
La forma della nostra politica e dunque quella della comunicazione ci sono esperienze concrete di questa politica ci sono vorrei qui ricordare la figura di un caro amico il padre Bruno usare la sua iniziativa di Neve Shalom
In questa situazione con un gruppo di persone intorno a me abbiamo cominciato a pensare che bisognava fare qualcosa per far cadere le barriere di paura che sono la causa principale dei conflitti dei pregiudizi degli stereotipi dell'ente
Della ignoranza che ci separa e ci oppone bisogna costruire ponti di rispetto
Abbiamo cominciato a sognare in Israele tutto comincia con un sogno sempre accade qualche volta che il sogno di venti risalta
Abbiamo segnato un villaggio
Non lontano da Gerusalemme nel quale possiamo vivere nell'uguaglianza e nella collaborazione e parenti e hanno
E questo il metodo anche se si tratta di un'esperienza paradossale è comunque questa una strategia di comunicazione e critiche
Queste sono state le basi della nostra iniziativa di pace in questi anni difficili ed entusiasmante nello stesso
La lotta contro i mercanti di morte
Il viaggio a Gerusalemme la missione a Baghdad la missione nei Balcani
Le tappe di un itinerario attraverso cui è cresciuta la nostra capacità di intervenire costruttivamente in alcune grandi crisi in corso
Abbiamo definito questa nostra iniziativa una diplomazia popolare
Una espressione insieme curiosa e provocatoria la diplomazia in genere quella degli Stati
I dica lei descriva un rapporto di Potenza
Noi abbiamo praticato la diplomazia dei semplici che indica i descrive un rapporto di accoglienza non una mobilitazione dei popoli contro gli Stati ma di migliaia di uomini pacifici contro la guerra
Capace di inserirsi nei conflitti e dalle contraddizioni non con la soluzione
E la non con la presunzione di soluzioni certe ma con la pretesa di realizzare dia
Abbiamo fatto questo
L'abbiamo fatto
Con umiltà e con caparbietà l'abbiamo fatto con altre associazioni alcune di ispirazione cristiana alcune di ispirazione laica è stata un'occasione di dialogo di confronto che va
Portata
Ebbene io credo
Dobbiamo che dobbiamo fare un salto nella nostra cultura di pace
Si è chiusa un'intera fase storica del pacifismo mondiale
Il pacifismo che noi conosciamo di cui siamo parte è cresciuto si è pensato all'interno di un mondo bipolare
Esso è attraversato nelle sue varie culture da imiti internazionalisti da quelli populistici da un astratto terzomondista
Tutti i resti di una cultura che è stata a suo modo grande e significativa nei decenni trascorsi e che oggi non serve più a capire i processi nuovi
Qui bisogna essere consapevoli dello scarto avvenuto superare la schizofrenia tra immaginario dei movimenti e i loro pragmatismo
Nessuna lotta iconoclasti da contro e mi
Più che il loro declino ci interessa la realtà nuova è il modo per capirlo
Se guardiamo al passato non è con l'occhio della Nostalgia né con quello del pentimento
Lo guardiamo con l'occhio dell'unico ostinazione che abbiamo quella della speranza
è solo questa speranza spingerci verso una cultura politica internazionale nuova il primo dovere quello di conoscere di studiare di approfondire quando non ci sono più le vecchie immagini a sostenere una linea di iniziativa politica le nuove non possono che nascere da una passione profonda per i problemi per le realtà emergenti pari contesti in trasformazione
Studiare la nuova realtà internazionale esserne curiosi
è la strada necessaria per costruire una iniziativa efficace
Avevamo parlato al congresso di Milano delle ACLI come associazione internazionale anzi transnazionale
Per sottolineare questa apertura del nostro movimento ad una dimensione più vasta alla sua capacità non solo di pensare ma di essere nei processi di internazionalizzazione delle società civili europee
è un discorso da riproporre per intero e con forza maggiore a distanza di circa quattro anni
Ripeto non solo una cultura internazionale non solo una iniziativa politica internazionale ma una presenza organizzata a livello internazionale come
Con quali soggetti
Credo che dobbiamo guardare con occhi nuovi la realtà delle ACLI dell'emigrazione
Non solo pare il patrimonio di valori di esperienza di solidarietà che esse hanno espresso ma per il significato politico che vengono ad assumere in questo contesto che ci troviamo a vivere
Siamo dinanzi a una svolta che è importante capire in tutta la sua portata
Nella storia del nostro movimento
Le ACLI dell'emigrazione con i loro servizi sono state una struttura di sostegno di difesa di promozione per migliaia di italiani che partivano dai paesi d'origine per trovare un lavoro che in Italia non c'ero
Il patronato la formazione professionale circolo ACLI sono stati ripeto strumenti di tutela e di promozione di identità di culture di dignità in situazioni difficili spesso drammatica
Forse oggi insieme a tutto questo Acri delle migrazioni sono diventate qualcosa di più esperienze prodotti servizi realizzati sono diventati realtà significative non solo per gli italiani all'estero ma per altri soggetti
Nello stesso tempo la mobilità degli uomini non solo quella delle merci e dei capitali sempre più sarà una realtà decisiva dell'Europa di domani
Una società civile europea sarebbe impensabile senza questa mobilità senza un associazionismo diffuso ecco ebbene se vero tutto questo le ACLI dall'emigrazione sono certamente una delle nostre gambe internazionali sono le ACLI intere nella loro dimensione organizzativa a livello internazionale
Non un pezzo di movimento un pezzo a volte marginale ma una strategia portante complessiva anche a livello organizzativo
è un passaggio che va pensato in profondità in tutto ciò che implica richiede ciò comporta non solo un rapporto diverso con le altre in Italia comporta il trasformare la qualità di questo rapporto il suo diventare uno degli assi portanti della natura internazionale del nostro movimento
Io credo che noi possediamo gli strumenti per organizzare questa realtà nuova dobbiamo però fare una strategia chiara e deciso
Essere nell'emigrazione nell'immigrazione sedimentare organizzazione esperienza Progetti vuol dire creare materialmente la nostra natura la nostra struttura internazionale non un sentimento
Non una faccia l'ipotesi culturale ma la pratica paziente di un esercizio di responsabilità e di Progetto possono oggi infatti essere una associazione internazione
Le nostre radici lo sappiamo bene stanno nel lavoro
Siamo nati
Come associazione di lavoratori cristiani e tali vogliamo continuare ad essa
Purché il lavoro non venga inteso a partire dalle sue riduzioni sociologica
Si tratta di intendere il senso e le tappe di una storia che attraversa drammaticamente l'Occidente il mondo intero che ha prodotto tecniche scienza saperi emissioni
Professionalità e solidarietà ma anche Stato e mercato conflitti e spiritualità
Una storia imponente
Una quotidianità doloroso
Non è solo il destino della fatica biblica che ci incalza
Sono le forme della convivenza sociale nell'oggi fino a quella società proprio complessa percorsa dai conflitti di classe e pur senza classi di cui ci ha parlato
Padre Sciascia India al simposio ma per la Rerum Novarum
Questa storia del lavoro e dei lavoratori è stata movimento
Probabilmente continuerà ad esserlo in forme per le quali non possediamo ancora riconosciamo l'una buona volta gli strumenti di lettura
La nostra scatola degli arnesi e talvolta dolorosamente vuota isolatamente voi quella di altri e addirittura sfondata altri ancora stanno parlando molte troppo in queste giornate letteralmente strapparla
Si assiste dunque ad una apparente inflazione delle idee
Avevamo parlato nel congresso di Milano di una vera e propria fase costituente eravamo dinanzi ad una trasformazione profonda della cittadinanza sociale del lavoro del sistema politico nel nostro Paese
Se parlo di crisi ne parlo adesso in questo senso nel senso delle trasformazioni e le trasformazioni non esigono rimpianti pongono sfide
Non è Luca non restauri ma programmi originali in grado di muoversi nelle contraddizioni
Credo abbia ragione Aris Accornero quando ci dice che stiamo passando siamo già in parte passati da una società industriale o fordista ad una società
Non si sa che cosa
Può sembrare una definizione povera
A me pare una definizione accorta abile che stimola un'intelligenza capace di stare nei processi senza la consolazione di fatti risoluzioni una definizione che si basa su due consapevolezza la società industriale la Società del lavoro con la elle maiuscola del lavoro come ideologia del lavoro come classe operaia è una società in corso diaconi
Sta formando in un sta formandosi una società diversa in cui convivono dinamicamente con intrecci originali il vecchio e nuovo il passato e il futuro società postindustriale troppo facile
C'è qui un'impazienza di nuovi modelli esplicativi che direi bisogna tenere a freno forse bisognerà per un tratto fare a meno di modelli per calarsi senza frange nella vita di ogni giorno
La nostra società di transizione è ancora una società fortemente industriale è una società dei lavori ma quale realtà industriale quale realtà dei lavori
Un elemento di continuità ma anche forte un elemento di discontinuità
Essere nelle trasformazioni vuol dire praticare queste discontinuità starci dentro come momento non come momento patologico di un processo ma con la volontà di governarle
Produttivamente
Le analisi delle trasformazioni dell'impresa si sono moltiplicati in questi anni mettendo capo ad un quadro ormai abbastanza definito dei problemi
Prima ha scritto Federico Butera c'era l'impresa Castello una grande impresa con produzione di massa con una gerarchia di catene di montaggio con un cervello tecnico al cento e con un'astrazione meccanica in grandi capannoni
Divisione del lavoro parcellizzazione dequalificazione
Intorno la società Fabbrica con la sua gerarchia di indotti di bisogni di case di servizi con il suo mercato come spazio flessibile e disponibile all'offerta dei prodotti tipo abbastanza uniforme abbastanza uguali
Volendo usare l'ancor valido linguaggio marziano nell'impresa Castello un sistema di macchine si contrappone ad una massa di vuoto lo scontro sociale sta in questo parapiglia
Non ha importanza in questo caso porre il problema se negli ultimi decenni tale impresa sia stata materialmente prevalente sul territorio
Certamente è stata egemoni negli anni sessanta e settanta ai importi modelli comportamenti perfino linguaggi basti pensare a tutto una grande stagione di lotta sindacale alla cultura rivendicativa agli stili organizzativi alle forme della contrattazione
Il cartello non è crollato ha cambiato forma è diventato una RAI
Possiamo continuare a dire dopo forti a non so che dacché lo ripeto nella realtà vecchio e nuovo si impastano insieme senza stabili ti e certi confini
Alla stabilità
Si sostituisce sempre più un'altra parola chiave di oggi e nel prossimo futuro la flessibilità decentramento dalla produzione diversificazione dei prodotti
Introduzione di macchinario polivalente è così
Scompare dunque il vecchio mondo e ne appare un altro
Dai profili incerti ancora in cerca di interpretazione il lavoro si dei concentra sì dei massi PK Gallino dice sì liofilizzato chissà
Le imprese si indeboliscono e si disperdono non una società frantumata ma una società frastagliata segmentata come il lavoro stesso che produce
De periscono vecchie gloriose figure operaie e se ne formano di nuove attenzioni de qualificate ma anche ultrà qualificate
Diminuisce la classe operaia e aumentar i lavoratori dipendenti
Il lavoro oggi non è più configurabile misurabile con il metro dal vecchio lavoro operaio tramontano i profili professionali fissi le carriere che duravano una vita l'organizzazione del sistema di ma
Trionfa come tendenza ho detto la flessibilità grave errore pensare che sia solo un bisogno dall'impresa la flessibilità e anche una domanda del mondo del lavoro
Flessibilità nei tempi nell'organizzazione del lavoro ma anche lavori flessibili
Si stanno producendo fenomeni nuovi mezzi lavori quasi lavori spezzoni di lavoro un mondo che si usa chiamare con una espressione assai generica lavoro informa
Un crogiolo di esperienze assai diversificate assai vicino disomogenea che preme sui tempi stessi dall'impresa più strutturato e più
Anche i sindacati
Ovviamente i conti con questi problemi e talvolta ci appare in affanno una fanno non di poco conto
Flessibilità decentramento innovazione tecnologica Carrisi delle vecchie identità collettive mutamenti profondi hanno messo in difficoltà la sua rappresentanza
Non siamo certo noi tra i cantori del declino sindacale anzi mai come ora accanto a difficoltà si aprono a nostro giudizio dinanzi al sindacato spazi di interventi è un passaggio di fase
Quando il castello si trasforma in Rete deve cambiare la cultura contrattuale
La struttura organizzativa le cultura del lavoro c'era un sindacato del Castello che si contrapponeva all'impresa si tratta di costruire un sindacato avrete una cultura sindacale che controlli stimoli in qualche modo governi tutto questo
Diventa cruciale pare a noi per il sindacato riuscire a rispecchiare la differenziazione la frammentazione degli interessi
Che deriva dalle rapide trasformazioni nelle posizioni lavorative LA profili professionali nelle domande
E nei bisogni dei lavoratori
Per tutto ciò non basta
Decentrare la contrattazione è decisivo individuare metodi nuovi nella ricomposizione degli interessi che evitino una logica perdente di piattaforme meramente additive e di piattaforme che riducano
La pluralità
Ci sono alcune sfide che riguardano il movimento dei lavoratori nel contesto più generale della politica italiana
La prima
è quella del formarsi di una società duale
Una società difesa in una sua parte
E indifesa in un'altra sua parte
Di una cittadinanza come privilegio e di una cittadinanza se può dirsi così come esclusione questo processo in Italia tanti nomi innanzitutto l'inoccupazione
Il grosso dei senza lavoro
è costituito ormai dai inoccupati e non da disoccupati
La vera gravità sociale della disoccupazione sta nel fatto che chi cerca oggi di cominciare a lavorare trova maggiori difficoltà di chi deve rimpiazzare il posto di lavoro che ha perso
La disoccupazione moderna costituita assai più da un lavoro non trovato che dà un lavoro perduto
è un fenomeno preoccupante
Che investe prioritariamente il nostro Mezzogiorno e i cui effetti sulla società rischiano di risultare dura
Specialmente al Sud l'attesa del posto quasi sempre nella pubblica amministrazione diventa l'assillo è insieme l'approdo che distrugge ogni in dimensione in prenditi va dal lavoro
Dobbiamo cominciare a pensare seriamente ha un diritto al lavoro oltre il mito della piena occupazione
Nessuna presa di posizione demagogica ma una presa d'atto realistica di un problema allarma
Se si vuol creare una cultura del lavoro come prestazione non come posto una cultura del lavoro come servizio produttivo e non come rendita vanno abbattuti i tempi della in occupazione Giovanni
Non si tratta di trovare lavori fittizio lavori assistiti che servono più Adeste Noiret un problema che a risolverlo
Due sono gli strumenti principe di questa strategia le politiche attive del lavoro è la formazione
Politiche attive del lavoro che sappiano inserirsi efficacemente nei contesti territoriale una formazione che sappia vedere e prevedere opportunità di lavoro una formazione sia detto all'occupabilità
Stanno davvero per finire gli anni del consumo allegro e della spesa facile e del debito senza frontiere
Non solo l'avventura europea richiede rigore e responsabilità ma le contraddizioni sempre più evidente di una società come quella italiana che coniuga spreco e disoccupazione opulenza ostinata e zone diffuse di povertà
Questa
Contrapposizione lacerante investe anche il sindacato che rischia talvolta di trasformarsi in una corporazione di interessi forti a scapito degli interessi deboli
Che rischia di gestire assistenza e parassitismo come al Sud dove si tratta invece di rompere il circuito perverso dell'assistenza
Vanno insomma riscritte coraggiosamente le regole delle garanzie non solo con la rimozione di assurdi privilegi ma tentando di cambiare la logica e in funzione di una società
Come ho detto non è più quello industriale
Nel nostro dibattito precongressuale è stato questo un tema presente
Qualcuno ha osservato
Che in piena era atomica continuavamo ad usare vecchi archibugi e che forse erano finiti i tempi di allaccio condita socialdemocratica
Una sfida da cogliere perché coglie la serietà di un problema
Non si risana oggi il debito pubblico senza una politica che sappia coniugare rigore giustizia
Una politica che sappia socializzare i sacrifici evitando di ricorrere ai vecchi consueti sistemi una politica che sappia attivare dal basso una responsabilità dei problemi collettivi
Anche la cosiddetta questione meridionale può essere affrontata con serietà ed efficacia solo a partire da un risanamento del bilancio del Paese
Se non si affronta con decisione il problema del risanamento della finanza pubblica si ricordava a Bari l'amico Franco Marini ministro del lavoro anche il problema del Mezzogiorno rischia di restare marginale
Uno dei nodi cruciali oggi della questione nazionale dunque il problema del Mezzogiorno
La questione meridionale oggi come non mai una questione nazionale
La morte di Pasquale Saraceno è stata quasi il simbolo delle conquiste dall'illusione dei fallimenti di una grande stagione di meridionalismo in questo secondo dopoguerra
Una stagione finita la metà degli anni Settanta
E oggi possiamo discutere l'abbiamo fatto sei quelle strategie di industrializzazione fossero le più appropriate si si possono vedere oggi limiti economici e culturale di un impegno che ha cambiato il volto del nostro Mezzogiorno ma tale impegno fa ha detto
C'è stato
Proprio quando al nord si avviavano i processi di ristrutturazione industriale quando esplodeva l'area della piccola impresa il Sud passava dallo sviluppo all'assistenza
La questione meridionale si è risolta ormai son quindici anni in una questione di trasferimenti diretti
Ora sono sotto gli occhi di tutti i guasti sociali civili economici culturali di una politica del facile consenso dello strapotere di quella catena di mediatori che ha gestito l'assistenzialismo meridionale
La disoccupazione giovanile e femminile e soprattutto meridionale la criminalità organizzata si è diffusa e controlla larghe zone del territorio nel Mezzogiorno ma va detto non soltanto del Mezzogiorno
è la mafia imprenditrice la mafia che ha studiato Keynes come si è scritto recentemente
Diciamolo con franchezza
In gran parte del Sud è stata distrutta una cultura d'impresa
Compromessa la dimensione del lavoro come prestazione
Il lavoro è un privilegio una rendita un posto l'onnipotenza della pubblica amministrazione l'onnipotenza del Padrino aggio politico hanno mortificato una delle società civili e va detto più laboriose d Europa
I milioni
I milioni di meridionali emigrati al Nord in Germania in America in Australia in ogni parte del mondo hanno testimoniato di quale cultura del lavoro fosse espressione la società americana
Il Sud dunque non è un'emergenza il Sud è oggi la stessa questione nazionale
Chi volesse vederli ancora l'occasione per un intervento straordinario un'area depressa per cui chiedere l'obolo al Paese costumi prepara davvero il trionfo delle leggi nel Sud va rilanciata la crescita autonoma della società civile va smantellato pezzo a pezzo quel sistema politico clientelare che ha depresso la crescita civile va estirpata con un intervento coordinato
L'economia criminale
Nel Sud e insomma va rilanciata l'impresa
A partire da un grande patto della società civile imprenditori associazionismo volontariato sindacato chiesa l'associazionismo ha qui un ruolo importante da svolge spesso l'associazionismo meridionale frammentato disperso isola non sempre
Si tratta di coordinare gli interventi non solo delle ACLI in uno sforzo comune perché dal Mezzogiorno come diceva Sturzo rinasca il mezzo ciò
Io credo che le ACLI debbano riflettere più a lungo sulla trasformazione avvenuta nel loro modo di essere e di operare nel mondo del lavoro
Sono cambiati e profondamente i modi e la qualità della nostra presenza
Spesso tante nostre genericità e tanti ritardi derivano dall'affrontare a tutto campo un tema che pratichiamo poi localmente per problemi specifici
Dare determinatezza al nostro contributo
Dare sfigura specifica le nostre esperienze concrete vuol dire tornare a giocare un ruolo creativo come accadde nel mondo del lavoro
Bruno Manghi
Nel convegno di studio di Pinzolo dell'anno scorso
Rilevando come il sindacato sia stava aspra trasformando in una grande organizzazione di interesse invitava le armi ad essere animatrici nel mondo del lavoro di idealità e solidarietà
Che rischiavano altrimenti di naufragare nella cultura sindacale
è una sollecitazione da cogliere con umiltà
A patto di non restarne prigionieri
E lavorare una cultura nuova del lavoro fondata sulla centralità della persona è uno dei compiti del nostro movimento e dobbiamo assumerlo perenti
Una rapida osservazione sul programma e poi l'ultimo capitolo questo lo dico anche
Come dire aiutare all'ultimo strappo
C'è una chiave di lettura
Che attraversa la nostra proposta programmatica
La distinzione sempre più chiara e che sempre più di Briamo riuscire ad articolare tra pubblico e statale
Abbiamo tante volte detto che ci sembrava fuorviante lo slogan più sta più società e meno Stato
Quale è stato in Italia c'è troppo Stato e troppo poco sta
C'è insieme una presenza soffocante della dimensione politica e una sua assenza drammatica
Governare di più e gestire di meno sembra uno slogan ed è invece un processo difficile una scommessa che facciamo anzitutto a noi stessi
Tutto ciò infatti
Presuppone una diversa qualità della società civile una forza crescente della sua autonomia e della sua organizzazione presuppone il potenziamento strategico di quella dimensione pubblica non statale
Che è indice di una società forte ed aperta
Capaci insieme di impresa e di solidarietà
Nella fase di passaggio verso i nuovi lidi della cittadinanza sociale
Il ruolo dell'associazionismo diventa fondamentale non solo per rilanciare la democrazia ma anche la solidarietà non solo per inventare lavoro ma anche per produrre impresa
Non soltanto animazione sociale un supplemento d'anima di una società sempre più perplessa ma attore politico capace di responsabilità e socialmente riconosciuti sono anche queste le ragioni che ci hanno convinti a proporre e riproporre a insistere perché il Parlamento passi quella legge quadro sull'associazionismo non è voglia di vendere le nostre la mette ne distribuzione Aligi Azzi pensiamo che il riconoscimento di questa presenza e di queste autonomia sia un fatto dovuto un fatto politicamente dopo
Un primo elemento allora del nostro programma è la riforma del sistema formati due sono i punti cardine l'autonomia degli istituti il pluralismo delle agenzie formati
Parlare oggi dell'autonomia della scuola
Vuol dire riformare il ministero della pubblica istruzione delegare i poteri gestionale agli enti locali abolire i provveditorati a rilanciare il ruolo delle regioni e allo stesso tempo a ripensare la funzione stessa del ministero
E all'interno di questo contesto
Che è possibile pensare ad una vera e propria autonomia degli istituti un'autonomia in grado di farne delle vere e proprie imprese sociali nel territorio capace di una responsabilità tipa verso i suoi bisogni
Formati
Ma cosa vuol dire autonomia responsabilità di Bilancio ricerca di risorse libertà di organizzazione didattica il tutto ovviamente all'interno di regole di verifiche di controlli che orientino unitariamente il sistema
L'altro cardine della nostra proposta riguarda la pluralità delle agenzie formative
Bisogna fare interagire all'interno di un sistema in unitario dell'istruzione più agenzie formative non delega di questo o quel problema ma cooperazione creativa all'interno di un progetto comune
Si tratta di superare l'angusto dibattito su scuola cattolica e scuola statale
Di non confinare la questione del pluralismo nelle forme di una vecchia cultura il pluralismo va riconosciuto come tale come una risorsa per rilanciare e riqualificare il nostro sistema formativo
Ciò esalta non deprime la funzione dello Stato
Nel nostro progetto la funzione dello Stato è duplice da una parte esse dovrebbe esaltare le sue funzioni di programmazione di controllo di aggiornamento di orientamento del sistema dall'altra essere parte
Essere una delle agenzia formativa in concorrenza con le altre dislocata nei punti vitale e di trasformazione del sistema complessivo
Orientamento generale e innovazione locale in un contesto pluralistico dalla formazione
Sistema previdenziale
è giunto crediamo nel nostro Paese ad una svolta
Non bastano più ratio razionalizzazione dell'esistente oggi credo dobbiamo ripensare il rapporto tra i tre pregarti della previdenza quell'obbligatoria quella integrativa quella privata
Lo schema attuale legato ad una fase trascorsa dell'organizzazione sociale del lavoro ad una determinata composizione della popolazione italiana
La pensione di cittadinanza ha senso solo all'interno di una riforma significativa
Dei tre pilastri della previdenza e sistema definitivamente quella distinzione tra previdenza ed assistenza che da più parti in questi decenni sembra oca
Bisogna portare la previdenza ad un rapporto più responsabilizzato con i lavoratori
Questa deve diventare una sua strategia consapevole articolata fatta di più voci e non delegata ad una breve obbligatorietà sempre più povera e sempre meno gestibile credo nei prossimi anni se non la si riforma
In modo radicale
Anche la previdenza all'interno di regole certe di garanzie certe deve ritornare all'assaggio
Ancora la centralità della famiglia è un aspetto strategico del nostro programma siamo dinanzi a un profondo ripensamento del ruolo e della figura sociale della famiglia come soggetto di specifiche politiche sociali la famiglia non è soltanto il luogo degli affetti
Il luogo deputato alle dinamiche del privato la famiglia non è soltanto un soggetto di Spesal di consumo non è soltanto un soggetto politico las la famiglia e soprattutto il crocevia delle generazioni
Non si può tornare al passato
Il problema interrogarsi se il destino della famiglia sia la scomposizione la dispersione ossea possibile
Ricostruire una identità di tipo sociale comunitario non contraddittoria rispetto alle nuove percezioni dei diritti di cittadinanza
Esplorare una nuova sintesi mi pare che questo sia il compito che abbiamo dinanzi
E infine la riforma del sistema sanitario assistenziale oggi come non mai il recinto dei protetti e degli esclusi è segnato dal funzionamento e dalla qualità dei servizi sociali
Essi si sono ma non funziona ma attenti quando troppe voci
Che da anni hanno responsabilità amministrative e dirigenziale gridano allo sfascio c'è sotto un tranello
Il tentativo di smantellare il sistema sanitario nazionale
Noi noi non lo difendiamo così come
Ma ricordiamoci che è stato una conquista di civiltà
C'è un patrimonio di esperienze
Di professionalità di attese frustra di speranze deluse nel settore sanitario che può essere però l'immotivato
Che può essere raccolto in un progetto riformatore il nostro parlo pro NATO ha fatto un'inchiesta da dove non solo questi dati ma anche questa tendenza reale
E me
Dare ruolo e valore agli operatori sanitari tutelare gli utenti due gambe insieme da far camminare insieme per non portare il sistema lo spaccio certe
Via i partiti dallo S le via dall'amministrazione sprecone clientelare ma non bastano i tecnici dell'amministrazione e i manager patentati
Ci vuole comunicazione partecipazione integrazione un modello reticolare della sanità che deve vedere al suo interno anche il privato sociale non già per gestire spazzi o silenzi
Ma per rifunzionalizzare il sistema attraverso una partecipazione attiva degli utenti delle loro famiglie delle solidarietà locale
Nessun appalto
E nessuna mancia per opere di carità ma una prospettiva certa di riforma regole trasparenti di comunicazione di cooperazione per migliorare la qualità delle prestazioni per verifica pensi
E siamo all'ultimo capitolo di questa relazione
Come dar conto rapidamente delle difficoltà
Di quest'oggi
Quest'oggi nel quale appunto siamo chiamati come Acri a fare la nostra parte
Partirei da un evidente paradosso
Da una distanza che si è fatta davvero insopportabile
Da una parte l'esigenza di tornare a fare l'elogio della politica forse provocatoriamente certamente controcorrente dopo averne giustamente negli scorsi anni indicato il limite
Ma troppe vicende interne
E la tragedia di quella che fu la Jugoslavia sono lì a dirci che quando le forme del politico non sono all'altezza delle trasformazioni non sparse non spariscono soltanto le rendite e clientelari Maria emergono nel contempo mostri antichi
E pericolosi
Ma ecco il paradosso perché se da un lato è così necessario rifare l'elogio della politica dall'altra nel contempo così difficile fare l'elogio di questi partiti
E se la difficoltà riguarda come riguarda tutti i partiti ecco che la questione si fa ancora meno consolante e più complicate
Constatiamo oramai guasti che va producendo su larga scala
Una proporzionalità inversa
Tra l'estensione del ceto politico nel nostro Paese che non si limita certamente ai partiti al loro indotto
Anche anche alcuni di noi possono far parte di questo accento
E si è perché c'è molta
Ed è troppo alla gente che mangia di politica fino a costituire davvero una nomenclatura è una sorta di nuova classe e quindi c'è una proporzione inversa tra l'estendersi di questo accetto la capacità di fare politica
Troppo ceto politico e troppo poca politica perché la vischiosità degli interessi e delle rendite di questa nomenclatura otto un della capacità di innovazione fino ad isterie lire le istanze riforme
Così alle buone intenzioni e le prediche si sprecano quel che resta afferma che nessuna classe politica legifera contro il proprio interesse
C'è chi ci chiede se sia legittimo stupirsi tanto
Per lo sfondamento culturale della Lega
Quando da tempo almeno un decennio la Stone sionismo è la versione alla partitocrazia sono leggibili statisticamente così la lega organizza quel che c'è
Quel che già c'era da tempo
Nell'oggi con lucido disincanto che gli è abituale Mino Martinazzoli sentenzia
Il senatore Umberto Bossi può straparlare da mattina a sera tanto i suoi voti crescono lo stesso dal momento che le ragioni delle leghe sono i nostri Toni
Dico di più
E penso all'ultimo Ruffilli che si chiedeva sconsolato se fossimo giunti già qualche anno fa all'autunno o all'inverno di questa Repo
Se il discorso sulle riforme elettorali ed istituzionali non uscirà presto
Dalle conversazioni termali per avviarsi sulla strada della iniziativa politica e della decisione anche in Parlamento
Localismo e plebiscitario Isma'troveranno l'occasione per un fatto non facilmente solo
Così forse risapute
Ma non del tutto banale
Vi è un aspetto però che più di tutti mi cruccia e sul quale con tutta la malagrazia di cui sono capace vorrei richiamare l'attenzione intendo cioè proporre all'esame la circostanza inquietante almeno per me
Che fa sì che terreno di coltura dei localismi in Italia siano spesso le zone bianche
E non le miglia sazi e disperata o la Toscana secolarizzata dai massoni
Penso alla provincia di Brescia alla diocesi di Bergamo alla Brianza manzoniana alle ricche zone prealpine del Varesotto
Gli hanno visto storicamente i natali ben altre leghe quelle bianche di un Achille Grandi fondatore dalle ACLI
Penso per il bergamasco al famoso sciopero di Ranica uno ha delle pagine esemplari più calde di una storia di solidarietà sociale
E sindacale cattolica mente ispira la domanda si fa impertinente ma ineludibile come mai in aree di tradizionale radicamento educazione cattolica crescono accanto a percorsi di segno opposto ci siamo anche noi perbacco percorsi all'apparenza egoistici e chi si Autograph
è una domanda che non possiamo rimuovere che non tocca soltanto il partito
Che tocca anche l'associazionismo e l'associazionismo diversa ispirazione perché è a l'orizzonte comune nel fare solidarietà
Venezia è una domanda
Nella storia nazionale forte
E un altrettanto risposte evasivo forse repressivo forse elusiva quella del regionali
La storia nazionale attraversata da questo sogno di uno stato che esprime e coordina in un programma nazionale la vita delle regioni
è un'idea forte anche del programma popolare un assillo di don Luigi Sturzo la regione come soggettività politica amministrativa morale
L'avventura che abbiamo percorso è stata però un'altra assai diverso
è stata quella dell'accentramento dell'uniformità di una rete burocratica che si estese da un capo all'altro della penisola
Lo stesso decentramento è stato visto in questa luce gli enti locali erano terminali periferici di un'amministrazione centrale
Del resto basta guardare i poteri reali degli enti locali
In Italia è cresciuta con estrema fatica l'idea di un'amministrazione locale come espressione del governo del territorio
Lo scarto che esprimono le leghe si colloca in questa faglia della storia nazionale in questa unità mai veramente compiuta
Una unità nazionale mai vissuta come appartenenza di soggetti diversi ad una comunità ma una rimozione delle diversità in nome di un'unità astratta e sempre più lontani la crisi dello Stato nazione è qui da noi parlata dalle leggi
C'è una risposta consolatoria di questa sistema politico ne ha parlato dei ritardi compriamo le leghe
C'è anche un'altra risposta consolatoria anche se più sofisticata se non altro per questione di forma il ceto politiche delle leghe così rozzo che non potrà far fortuna
Tra domanda di nuovo Stato e cultura leghista sembra esserci un baratro che rassicura
Risposta che dubito sia un po'elitaria e probabilmente impotente
La risposta