Sempre daccapo - Presentazione del libro di F. Bertinotti (Ed. Marcianum Press)

Bene
Buonasera a tutti è ben trovati
Alla presentazione di questo libro
Fausto Bertinotti sempre daccapo
Un libro come penso abbiate letto nell'introduzione in atto così da un incontro casuale tra me e
O di sfacciataggine ho chiesto a lui
Se voleva lavorare su un libro insieme con me fortunatamente la moglie Lella mi ha dato una mano e mi ha sostenuto perché
Il Presidente Bertinotti non voleva assolutamente
Lavorare insieme come su questo libro e lei mi ha sostenuto in questo
Questo libro che porta dentro di sé indubbiamente cose molto interessanti ma che adesso i relatori ci aiuteranno a comprendere lascio subito la parola a professore
Il Rettore dell'università della LUMSA che già ringrazio per l'ospitalità che ci ha dato a questo nostro incontro il professor Francesco Bonini
Grazie sono molto lieto a nome di tutta l'università e anche a nome del professor Giuseppe dalla Torre mio predecessore che ha voluto questo incontro e che presiede le edizioni Studium cui la Marcianum Press e strutturalmente collegata sono molto lieto di salutare tutti salutare l'autore e i partecipanti a questa importante presentazione
La nostra
è una università che io definisco solitamente con tre aggettivi un'università solida una università agile e un'università di ispirazione cattolica
E proprio questa nostra ispirazione cattolica ci rende
Attenti curiosi
Aperti alla ricerca alla discussione e al dialogo e credo che questo volume
Sia un bellissimo esempio di ricerca di attenzione
Di apertura e di dialogo
Naturalmente saranno gli illustri ospiti che io
Saluto molto calorosamente molto cordialmente a parlare di questo libro
Io l'ho letto Duvia ATO con molta
Partecipazione con molta curiosità e anche un bel libro dal punto di vista
Tipografico dal punto di vista della presentazione e volevo
Cinque citare semplicemente una questione che secondo me è una questione strutturale
Che investe anche
I giovani studenti vedo qui alcuni degli studenti il mio corso di storia delle istituzioni politiche e di altri corsi della nostra università
A pagina ventuno leggiamo in un mondo che aggrava la disuguaglianza e ci lascia orfani di valori
La domanda virgolette come va ripensato l'agire umano assolutamente un fondamento perché come se fossimo di nuovo nudi e quindi non è facile dare una risposta credo che per dare
Le buone risk poste occorre prima di tutto porsi le buone domande e iniziare un itinerario di ricerca che quel mestiere che si fa in università qui sono molto lieto che la presentazione di questo importante bel libro avvenga proprio in una università alla danza buon lavoro e grazie a tutti
Domande buoni nella ricerca nella ricerca continua del senso ultimo da dare alle cose ma soprattutto la vita sua Eccellenza Monsignor Rino Fisichella
è il primo che ci aiuterà a scoprire anche quali sono queste domande di senso chili all'interno indubbiamente del libro di Fausto Bertinotti
Vorrei innanzitutto congratularmi con il presidente Bertinotti
E perché no anche con donne Roberto perché
Lui ho avuto l'audacia di domandare il Presidente a vinto le riserve ha risposto ma come è stato detto
Per potere a rispondere bisogna fare anche delle domande
Di solito porre le domande semplice più complicate invece dare una risposta
Vorrei innanzitutto giustificare la mia presenza qui questa sera
Perché
Ho conosciuto il presidente Bertinotti esattamente il quattordici novembre del due mila e due
Il quattordici novembre del due mila e due è una data importante per
La nostra storia recente e anche per la storia del
Parlamento italiano perché era visita di Giovanni Paolo secondo al
Parlamento alla Camera
La sera di quella giornata indimenticabile per me credo anche per molti a cui
Che hanno partecipato al tema e di quella serata mi trovai con allora non era ancora Presidente della Camera Bertinotti ha un
Allora il mio primo Porta a Porta a cui io non volevo neppure andare
Ma alla Vespa che mi telefonano dicendo che doveva andare e di sì scusi ma io che cosa c'entro
Che lui da buon giornalista penso disse come se non viene lei chi deve venire
Non non capivo il motivo però andai e ciò che mi colpì fu
L'ironia la sottile ironia
Del Presidente Bertinotti davanti a un intervento a mio avviso molto ingenuo di un dei rappresentanti dei partiti presenti in ma non dico quale
Ovvi motivi ma l'ironia sottile che mentre le telecamere nomi riprendevano
Io mi fece una risata non finire qui probabilmente non lo ricorda ma a me questo è il primo il primo contatto con il Presidente
Poi può essere a lui anche molto grato perché io per quindici anni
Ho svolto il lavoro così chiamato indebitamente del cappellano della Camera dei deputati
Non esiste un cappellano della Camera dei deputati esiste vive dal Rettore responsabili della Chiesa che si trova all'interno dei palazzi della Camera dei deputati
E quindi ricordo non soltanto
Sulla sua cortesia e la sua gentilezza ma anche la grande libertà con la quale io potevo svolgere il mio ministero
Negli anni della sua Presidenza e così anche debbo dire alcuni colloqui che ogni tanto abbiamo avuto quando mi
Portavo Daloui a
Così a dare dei saluti alcune feste particolare
E devo dire anche dei colloqui in cui
Mi parlava e questo mi colpì gli dissi anche che doveva pubblicarli
Mi colpiva la sua conoscenza di San Paolo e delle dispense io ricordo ancora questo particolare delle dispense che lui possedeva non ricordo più di chi di un corso su San Paolo che aveva seguito
Quindi non so se le ha pubblicate penso di no ma può essere il lavoro per dopo questo
Questo bel volume
Di insieme con domande di Tondo coperto
O io vorrei innanzitutto giustificare anche il mio intervento io non parlerò della prima parte
Del volume
Perché di fatto non è la mia competenza cioè io non entrerò nelle questioni politiche nelle questioni di analisi che sono state fatte così come non entrerò nel merito della interpretazione di alcuni
Autori
Dell'area marxista che non mi trovano su questo aspetto io intendo invece intervenire perché più volte nel volume
Soprattutto partirei da pagina settantasei il presidente richiama alla importanza e alla dimensione del dialogo
Scrive
Parlando proprio del dialogo che c'è sempre il rischio della sopraffazione che può mettere in crisi è interrompere il dialogo
Penso però che gli anticorpi debbono essere alimentati da ognuno dei portatori del dialogo insistendo ognuno sul proprio terreno
Su ciò che lo favorisce ma anche mettendo in discussione sempre sul proprio terreno non su quello dell'alto gli elementi che oggettivamente ne compromettono l'andamento
Ecco perché mi piace poteva intervenire in proposito perché
Mi provoca a interrogare
A interrogare innanzitutto a partire dalla prospettiva
Di di fede dalla prospettiva del cristianesimo dalla prospettiva di quegli elementi che
Possono costituire
Un dialogo tra un credente e un non credente
Debbo dire ugualmente che la cosa importante e può più questionare poche domande porre interrogativi
Agostino Sant'Agostino diceva che fides sì non intelligente o nulla est la fede se non è pensata e nulla la fede se e non è provocata da delle domande non raggiunge la sua finalità
Non è certamente una fede una fede cattolica e altro può diventare una fede fiduciante può diventare un
Un altro ma
Perché possa qualificarsi pienamente come una fede cattolica
Richiede a essenzialmente bisogno di interrogarsi
E di interrogare sempre di più
Il contenuto della propria fede
Ecco queste pagine a un credente
Provocano la domanda
E poco non l'interrogativo su come la fede è stata vissuta su come la fede si è alimentata nel corso dei secoli
E anche soprattutto in quelli che sono gli ultimi due secoli che vedono il protagonismo di una
Di alcune ideologie tra le quali anche quella quella marxista
Però la cosa che mi è mi ha colpito di più la ritrovo in questa espressione tanto semplice quanto profonda
Dove Cristo posano sguardo lo dice la conoscenza e l'inclusione
Ecco io vorrei prendere le mosse proprio partire da qui
Dove c'è Cristo lì c'è conoscenza
Cioè vi si incomincia a conoscere il mistero della propria esistenza
Le domande dissenso arrivano qui io sono
Figlio del Concilio Vaticano II in modo particolare di quella bellissima espressione che proviene
Dalla
Costituzione sul rapporto tra la Chiesa il mondo contemporaneo
Dove alla gaudium et Spes si dice che solamente alla luce del ministero incarnato trova piena luce il mistero per voi
è una pretesa e me ne rendo conto è una pretesa nella pretesa che merita di essere analizzata
Perché perché dice la capacità dell'accoglienza
Lì si incomincia a conoscere e lì c'è una forma di conoscenza una forma di conoscenza che proviene dalla fede ma anche dice la capacità di essere accolti
E allora le pagine in cui il presidente Bertinotti parla del Gesù storico
Io credo che l'importanza del Gesù storico sia fondamentale
Anche perché non c'è una separazione tra il Gesù storico e il Cristo della fede
Perché la fede ha cercato di fare propria la dimensione della storicità di Gesù ma il Gesù storico è importante come persona
Il Gesù storico è importante anche per il non credente per il messaggio che porta indipendentemente che possa in stato interpretato come
Il primo il primo socialista come ritornare in alcune interpretazioni
è importante perché pone delle domande pone degli interrogativi
Perché il suo messaggio in ogni caso è stato un messaggio che ha attraversato i secoli
Ed è un messaggio che possiede una nota di universalità
Da qualsiasi parte del mondo noi ci troviamo quel messaggio quella bella notizia può ancora provocare le persone
Può provocare una domanda di senso può provocare a cercare di capire
Di rispondere al chi sono io
E in che modo il chi sono io può porsi anche nell'orientamento di questa identità personale che cerca una idealità col cerca delle idealità verso cui potersi orientale
Mi spingo adesso a esprimere le condivisioni che o
Dalla lettura del libro del Presidente Bertinotti
Innanzitutto condivido il richiamo al primato della coscienza
Questo per noi cattolici non è una cosa secondaria il primato della coscienza è
L'elemento forse più originale che abbiamo e che dobbiamo conservare con gelosia custodendo no oltre ogni possibilità
La
Di infrangere nella sacralità
Nella prima lettera che la possono Giovanni scriveva
La cito per dire quanto per noi sia importante il primato della coscienza su qualsiasi cosa davanti alla legge davanti all'istituzione anche davanti al Sommo Pontefice
La coscienza si pone sempre e soltanto esclusivamente in rapporto a Dio
Ed è lì che trova la sua origine di che trova la sua libertà non altrimenti nella prima lettera di Giovanni la posto lo scrive
Quand'anche il tuo cuore dice Cardia ma
Il termine il termine ovviamente quello nella consapevolezza della coscienza qualunque qualunque cosa il tuo cuore ti dovesse rimproverare sappi che Dio è ancora più grande del tuo cuore
Io credo che questa sia una dimensione piano è fondamentale la coscienza ci pone dinanzi a Dio ma Cippone dinnanzi a un Dio che è ancora più grande di qualsiasi cosa la nostra coscienza ci possa rimproverare
Perché perché Dio è amore OCSE ossa che attesti in Dio è amore e in quelli del principio fondamentale che origina la rivelazione cristiana e che origina la nostra conoscenza differita
Al di fuori di questo non riusciremmo a capire Paolo a cui il presidente fa più volte anche a riferimento
E qui c'è anche una dimensione dalla quale io mi
Sottraggo un attimo nel senso che non lo seguo nella interpretazione di Paolo come il fondatore del cristianesimo
E Paolo non ha fondato il cristianesimo Paolo ha dato al cristianesimo ha dato una dimensione senza dubbio
Di
T d di
Discontinuità certamente con
La legge il primato della legge della legge mosaico
Ma Paolo proprio perché Paolo ha impresso innanzitutto il tema della libertà è il tema dalla coscienza non di una libertà qualsiasi come poteva essere interpretata ma di una libertà che agisce nella verità e nella carità ma qui
C'è tutto l'insegnamento della lettera d calati che non ho bisogno di
Riproporre perché la conosce la conosce il presidente molto bene quindi innanzitutto direi il primato della coscienza
Il secondo elemento è la dignità della persona
Non solo la dignità della persona ma anche
I pericoli che oggi sono presenti in questo cambiamento culturale nei confronti di un non rispetto radicale della dignità della persona
E di questo vorrei subito ugualmente analizzare un perlomeno accennare a un elemento che mi trova pienamente consenziente di cui io credo
Ancora non abbiamo piena consapevolezza delle conseguenze che questo accada
Scrive a pagina venti quindi ventiquattro il Presidente Max diceva datemi un mulino e io vi dirò che trasforma azione storico sociale stiamo vivendo adesso potrei potremmo dire datemi internet e io vi dirò
Io lo seguo pienamente su questo perché internet cari amici Inter nette una cultura internet non è uno strumento con il quale noi ci confrontiamo
Internet è una autentica cultura di cui noi oggi siamo chiamati accoglierne in profondità le sfide
Ed è una cultura ed è talmente una cultura di internet perché innanzitutto sta modificando il linguaggio
E poiché la scuola idee che ha Rihanna su questo aspetto credo di trovare
Direi conforto ma anche
Unanimità l'uomo è il linguaggio l'uomo è linguaggio
Non soltanto si sta cambiando il linguaggio ma interne sta cambiando di conseguenza perché modificare il linguaggio non è una cosa che lascia senza conseguenze
La conseguenza del cambiamento dei comportamenti
E il cambiamento dei comportamenti porta a tal punto da considerare questa nuova cultura con delle patologie che già si stanno curando e che già si stanno affacciando all'orizzonte
In maniera anche alquanto grave
Parlando con alcuni amici negli Stati Uniti alcuni medici mi hanno detto davanti a queste considerazioni che io facevo qualcheduno avanzava perfino di ipotesi
Che non è improbabile che nel futuro si possa anche modificare la stessa struttura del cervello
E che quindi a livello fisiologico possa anche cambiare la la la condizione dello stesso cervello probabilmente noi non consideriamo ancora con tutta la sua
Profondità e sfida quello che proviene da internet
E io direi che da questa dimensione poi
Sull'origine di internet su questo non voglio interferire perché non è più un milione mio ambito non ne ho le conoscenze sei frutto del capitalismo o meno
Questo lo lascio alla
Possibile discussione ma certamente
Su quello che è la dimensione
Di una analisi del cambiamento culturale dal quale noi che è epocale nel quale noi ci siamo interamente inseriti se non altro come via di passaggio questo credo che sia una dimensione che dobbiamo accogliere
Così come condivido con il Presidente la sua analisi circa il primato della sono parole che ricorrono spesso della concorrenza e della competitività
Cioè in che modo questo binomio determina purtroppo la vita dei rapporti delle persone
Perché dalla dalla concorrenza ed alla competitività ovviamente la persona ne esce facilmente come oggetto di merce come oggetto di mercato
Questa non è una questione ideologica questa è una questione con la quale dobbiamo confrontarci e questo è il realismo davanti al quale noi ci veniamo a trovare
E la denuncia che più volte anche Papa Francesco ha fatto di questa dimensione credo che ci tocchi in moto particolare
Quello che io vorrei porre come domanda come interrogativo al Presidente Bertinotti esse perché io credo che lui abbia ancora molta fiducia nella societas nella società
Io alla luce delle considerazioni che ho fatto adesso
E alla luce anche del primato di internet io temo temo sempre di più anche vedendo gli orientamenti politici e culturali
Che si stanno prendendo non solo in questo Paese ma in diverse parti del mondo io penso che noi ci stiamo avviando verso una
Contraddizione determini verso una società che non sarà più una società sarà un agglomerato di individui
Questo è il mio la mia
Preoccupazione più grande temo che noi stiamo sempre di più perdendo il senso della societas
E questa è una preoccupazione che ci deve toccare tutti quanti i credenti non credenti non è questa la questione perché tutti viviamo all'interno di questa realtà storica e se non c'era societas che cosa che cosa rimane
Soprattutto per noi che noi credenti che facciamo della comunità il punto focale di quello che
La nostra fede quindi in che modo assumere la responsabilità perché la societas spera manca con quella sua carica di capacità di
Riconoscimento dalla presenza gli uni degli altri dell'apporto nella complementarità gli uni degli altri di quello che è la capacità della solidarietà e della sussidiarietà che si formano nel doveva vivere insieme
E nel doveva sentirsi responsabili gli uni per gli altri
E insieme gli uni dagli altri per il bene di tutti
E così la domanda sul senso della propria esistenza
Io credo che diverse domande don Roberto le ha poste alla Presidente con molta onestà debbo dire che adatto con sincerità ha dato la sua la sua risposta e che è una risposta che a mio avviso
Ma su questo arriverò come conclusione se mai
E perché voglio anche dire alcune difficoltà che io che ho trovato più che difficoltà direi
Alcune esplicitazioni d'altra parte la mia anima io ho fatto il teologo per tutta la mia vita poi hanno sbagliato mi hanno fatto vescovo e quindi il tempo per lo studio è venuto ancora di meno anche se permane
Permane il desiderio e la realtà
Ma ci sono alcune questioni che
Mi piace a partire dal dialogo della mia identità perché anche lui è entrato nel
Giustamente nel mio ambito e quindi io debbo
Rispondere a questo
E
Vorrei sottolineare ma penso che su questo possa essere d'accordo l'irriducibili tra della fede a qualsiasi
Dimensione ideologica qualsiasi
Anche davanti al capitalismo anche davanti ad altre realtà cioè la fede per sua stessa natura irriducibile a una forma un'unica forma di pensiero
E addirittura irriducibile anche a una sola forma attraverso la quale noi esprimiamo la fede
Perché si apre a delle istanze che sono multiple
Proprio per la sua caratteristica di essere rivolta all'uomo come tale laddove questi vive
E quindi è una realtà che vada dall'Europa all'America latina dagli indios all'Africa senza alcuna difficoltà e la deve essere capace di inserirsi nella cultura nel linguaggio
E quindi andare spingere ad andare sempre sempre oltre
E l'altra cosa che mi crea un po'più di problema
Il la questione sul popolo
Soprattutto poi in riferimento a San Paolo
Perché noi noi siamo gelosi di questo cioè la lingua greca avete la lingua greca all'epoca anche di Paolo la lingua greca aveva due termini per parlare di popolo uno era quello di De Musso ed altro e a quello di Davos
Noi non abbiamo mai utilizzato il termine Demos abbiamo sempre utilizzato il termine Laos
Ma l'osso ha un significato sacrale ha un significato particolare perché il Laos è un popolo che si caratterizza per essere alla presenza di Dio
E quindi il punto fondamentale da cui noi traiamo la nostra originalità nel considerarci Popolo di Dio
E questa dimensione dimensione più secca male non è nella nell'orizzonte sociologico nell'orizzonte politico ed è proprio quello che ci consente di essere universale da questa prospettiva
Il Los a una
Una dimensione
Nella stessa lingua greca di quel popolo che viene che viene addirittura riservato in uno spazio che diventa spazio sacrale
Per poter rendere il culto fastidio questa è la prima dimensione
Io se scelto un popolo perché gli renda il culto quindi c'è la dimensione sacrale in primo luogo non non quell'alta non quella quella sociologica
L'altra cosa io non parlerei
Qui mi sembra pagina settantasette c'è una bella una per la dimensione che ci prova ci trova insieme ma poi dopo a me dice qualcosa di più perché il Presidente dice
Il dialogo necessario eccetera così la grandezze troppe deve escono approvazione di Cristo come uomo e di ore di marzo sono contengono un elemento che favorisce il dialogo ma anche lo minaccia
La natura della loro cultura con il mondo antico
Io aggiungerei questo è vero è vero
Una cultura Mannoni il rifiuto
Il cristianesimo non ha rifiutato il mondo antico questo per noi fondamentale
Anzi noi abbiamo colto la ricchezza in forza dei semina verdi in forza di dei logori spermatico noi abbiamo raccolto la la il pensiero da qualsiasi parte veniva
La Sacra Scrittura potremmo dimostrare a Saccà scrittura quanti esempi nell'Antico Testamento di quello che la sapienza orientale
Anche nell'Egitto noi abbiamo il più possibile cercato di raccogliere questa dimensione di e di
Trasformarla cioè
Di renderla il il più possibile capace di giungere
Nella sua attenzione verso
Il punto finale cioè che per noi è costituito appunto dalla
Presenza di Cristo quindi
Mi piace pensare al cristiani e Primo non in discontinuità Nonino cottura ma in quella continuità che capace di trasformare e di trasformare Porto quegli elementi di verità e di bontà che sono presenti nelle culture
Questo è il mistero un po'della nostra
Della fede dell'incarnazione concludo
Dicendo che
Ho ritrovato l'entusiasmo del Presidente Bertinotti anche nelle pagine che ho letto
E mi permetto soltanto di dire alla luce del dell'ultima frase che ha scritto a conclusione del suo libro
Citando la seconda Timoteo magari non ho conservato la fede ma certamente potremmo dire ho conservato l'entusiasmo ho conservato il desiderio di continuare a lottare ho consegnato la Polonia
Di poter esprimere pienamente me stesso e allora con l'augurio che possa essere dette possa diventare
Una provocazione io non so se gli avrei dato il titolo sempre daccapo
Ma avrei dato certamente da come ho letto il libro sempre oltre perché ogni tappa che è stata raggiunta mi sembra che sia una provocazione ancora ad andare oltre
E quindi questo andare oltre che apre degli spazi che probabilmente
Avranno ulteriore possibilità di dialogo grazie
Grazie eccellenza per la bellissima riflessione una fede che si alimenta interrogandosi
Primato della coscienza la dignità della persona
E alcune chicche che ci aiutano a comprendere anche il mondo di oggi interna che ha internet è che una cultura
L'uomo che è linguaggio e poi tutta la bellissima riflessione sulla societas
Ora a
L'onorevole Sergio Cofferati chi ci illustrerà probabilmente gli altri temi caldi anche del momento a lui la parola
Grazie
Io conosco Fausto Bertinotti da qualche tempo in più di quanto è capitato a lei
Siamo stati compagni di banco per molto tempo in verità la posizione era rovesciata lui stava alla mia destra io la sua sinistra
Da chi se ne possono dedurre
Molte cose
Che io ero più radicale di luglio contrariamente a quello che lui ha sempre pensato
Oppure che la collocazione era speculare come nel Parlamento per cui la destra sinistra andava misurata in virtù di dove stava il dominus che era il segretario generale della CGIL che stava di fronte al mondo
In quella lunga esperienza
Ho praticato insieme a lui un rito
Il lunedì mattina si riuniva la segreteria
Il rito della Segreteria la così riassumibile una lunghissima introduzione del Segretario generale Bruno Trentin
è una lunga risposta di Fausto Bertinotti
Poi
Se restava del tempo
Ma quasi mai
Però è stata un'esperienza straordinaria per più ragioni che non casualmente ritorno nel libro alcuni nostri amici un po'maliziosi mi hanno detto vedi Fausto adesso
Parla
Della fede risponde
Ha domande
Che hanno come riferimento l'appartenenza religiosa mostrando sorpreso di non sono per nulla sorpreso
Per tante ragioni a cominciare
Da cui si consumava quel rito
Lei non lo deve stimolare sul piano della provocazione perché lui accetta tutte insomma non
Robusta vocazione tra gli elementi provocatori di quel tempo oramai
Tra i nove abbastanza lontano che c'era quello che lui esibiva nella lettura
Il
Pacco dei suoi giornali aveva come primo giornale L'Osservatore Romano
Qualcuno pensava fosse una
Non vezzo una sorta di esibizione invece era una provocazione
Perché
Dimostrava i suoi interlocutori
Un'attenzione
Era il tema delle persone e della loro collocazione anche dall'appartenenza religiosa che gli altri non avevano e che addirittura
Non non prendevano in considerazione come argomento possibile
Nel lavoro che svolgevamo né
Quelle discussioni nella lunga relazione
E la non indifferente risposta erano di grandissimo interesse per per due ragioni la riguardava la cultura politica
Di Bruno Trentin e l'altra quella di Fausto
Bruno Trentin
Era l'esemplificazione del dell'il coacervo di Croce
Liberale socialista
Certo cultura quei temperata dalla vita dalla storia dall'esperienza fatta in tanti luoghi diversi di Bruno
Fausto e
Gliela speculare in un rapporto a volte addirittura esasperato
Pensate noi che eravamo un po'più giovane del segretario generale sostanzialmente maliziosi
Prendevano appunti nel congresso di Rimini nel quale il cui
Dentro la CGIL contrappose alla Segreteria Generale un documento alternativo
Nelle conclusioni di quel congresso Bruno Trentin cito Fausto per novantuno volte
Perché
Perché gli argomenti posti da Fausto che la maggioranza di noi non condivideva comunque ero non sanitario stimolo politico e culturale
Ecco lo stimolo culturale dell'epoca il tentativo di leggere
Vicende apparentemente anche piccole la trasformazione del mondo del quale noi ci occupavamo
Delle persone che lavoravano di quelle che avrebbero voluto lavorare non riuscivano a farlo che era sempre collocato in un quadro
Generale è una vecchia cultura quella di guardare al particolare partendo però dal generale che I messi un po'persa
Oggi si guarda al particolare partendo dal particolare stesso definisce in tanti casi
Invece
La lettura di quello che succede la lettura di
Quali sono i processi e poi la ricerca della risposta in ragione del ruolo che svolge in quel momento
Che era all'epoca sindacalista sarebbe diventato poi
Segretario di un partito della sinistra e successivamente Presidente Presidente della Camera ma
Anche negli aspetti più
Minuti quelli più semplice apparentemente più semplici c'era questo sforzo straordinario di comprendere
Senza steccati
Addirittura anticipando qualche volta delle possibili conclusioni di quelle vicende con un atteggiamento e con argomenti esplicitamente provocatori per stimolare anche
La risposta dell'interlocutore del momento
Io ho sempre apprezzato moltissimo anche quando le tesi non erano da me condivise questo modo di approcciare le questioni nelle quali ci dovevamo occupare sono questioni molto delicate
è molto importante anche per milioni di persone non
Non per gruppi ristretti
Pensate al tema del lavoro ritorna ripetutamente
Dentro dentro libro il libro un libro di grandissimo fascino per me
Devo dire anche
Adoro Berto che
La titolazione la sottotitolazione giusta è una conversazione al di là che ci siano domande ed è molto bello perché anche lo stimolo che viene a chi risponde
E dato dalla qualità non
C'è un filo un filo conduttore che non viene mai perso da chi rispondeva che domanda
Non è un libro di intervista come qualcuno semplicisticamente ha cercato di dire no una cosa molto più complessa e per questa ragione secondo me anche molto più affascinante
Ma ritornando al merito questa collocazione delle vicende che riguardano le unioni di persone in un quadro in un divenire costante ma in un quadro generale e il rapporto giusto col tempo
In questi ultimi anni
Diciamo per comodità in questi ultimi vent'anni il carattere del lavoro è cambiato quasi radicalmente
Noi siamo figli di una storia dove il fordismo
Che è esprimere e Ford dopo ipotesi anche rovesciare l'ordine logico è del tutto arbitrario erano il modello di riferimento
E allora il lavoratore o la lavoratrice era collocata in un processo durissimo
Dove lavoro e la sofferenza ma semplice da interpretare che in qualche modo anche semplice da rappresentare
I cambiamenti di questi vent'anni sono cambiamenti epocali senza ritorno
Quel modello non c'è più è marginale in gran parte del mondo industriale ed è stato sostituito da attività dirette dove le persone non sono meno sfruttato del lavoro non è meno sofferenza in quanto non lo fosse allora
Però è meno visibile
E meno riconducibile a sintesi ed è meno rappresentati
Aggiungete che la mancata percezione di questa trasformazione da che parte dei grandi soggetti di rappresentanza soprattutto quelli di rappresentanza sociale che non penso solo a chi rappresenta
Le lavoratrici e lavoratori ma penso anche che rappresenta le in prese non sono stati questi soggetti in grado di
Conoscere per tempo i cambiamenti e dunque
Ove necessario di anticiparli e in ogni caso di assecondarli assicurando visibilità
Alle persone che dentro ciascun ambito quello dell'impresa o quello del
Del lavoro dipendente o del lavoro autonomo erano coinvolti
Questo processo non percepito non governato dirompente è credo una delle ragioni del cambiamento della dimensione di società quello nel quale anche lei faceva riferimento prima
Se guardiamo
Non soltanto alla rappresentanza sociale ma quelle istituzionale politica ci rendiamo conto di quali sono i danni che si sono già determinata
Non vorrei sembrare legato ha un passato che non ritornerà ma
I grandi partiti politici erano
Luoghi di acculturamento
Di conoscenza di valorizzazione della persona
I partiti attuali non lo sono più sono la somma di soggetti di rappresentanza
Spesso di presunto potere e comunque di dimensioni piccola tenuti insieme più dall'interesse che non
Dall'appartenenza dal valore al quale si fa riferimento
Ed è questo c'è un la trasformazione
Molto consistente secondo me è reversibile
Che non casualmente preoccupa Fausto devo dire non da adesso gli devo dare atto correndo contestato molto delle sue tesi che la percezione di questo cambiamento lui l'ha avuta primaria
è risolvibile
Questa trasformazione
Teoricamente sì concretamente credo che i margini per ritornare a forme di rappresentazione e di rappresentanza che siano coerenti con la gestione dei processi sia molto difficile
Questo non vuol dire che ci dobbiamo abbandonare alla deriva al flusso che prevale
Qualche volta anche la semplice Resistenza può far non testimonianza ma costruire le condizioni perché in un futuro non lontanissimo alcuni di questi cambiamenti vengano mutati rivolti verso il positivo
è cambiato il modo di lavorare cambiato il bisogno delle persone si era rifatto il sistema che le protegge ora pensata la crisi del welfare in Europa
E pensate anche alla modifica dei diritti delle persone
Diritti conquistati con grandi sacrifici anche con
Robusti momenti di lotte di conflitto che sono stati in un tempo brevissimo accantonati sui diritti
La catena classica quella di valore tra il diritto della persona il diritto di chi lavora il diritto del cittadino tende a frantumarsi e in ogni caso in uno degli aneliti indebolito alleggerito
Ha senso una società nella quale
Il valore dei diritti individuali e collettivi viene costantemente messo in discussione ovviamente è una società che esiste ma aperte valore perde interesse per le stesse persone che vivono all'interno di questa società
Allora il governo di queste trasformazioni
Il
Il rapporto di fronte a questi cambiamenti che esiste tra culture diverso
L'approccio che ai laico l'approccio che ha
La persona che ha un pratica una fede religiosa inevitabilmente sono destinati per alcune di queste grandi culture secondo me a convergere
La crisi che ricorda Fausto più volte e che trovo del tutto convincente nessuno di fronte a questi cambiamenti può svolgere la testa dall'altra parte
Lei diceva prima
Non signore di internet che è una cultura e non è uno strumento
Non solo è vero vanno cultura che sta producendo danni rilevantissimi nel modo di essere dei minori
Il danno non è esclusivamente sulle persone adulte che diventano dipendenti di una modalità di vivere di comunicare il danno maggiore e Surico
Minori le persone più deboli le più esposte quelle che vengono private dell'innocenza e di una parte della loro crescita secondi canoni tradizionali che non quelli del gioco il gioco c'è ancora
Ma non già pubblicato un gioco che trasforma un gioco che il condizione
Pensate
A quello che oggi si può determinare
Guardando non soltanto affermavano macro la ludopatia che prende le persone povere quando cercano di usare il gioco per uscire dalla povertà o per dimenticare la povertà pensate allo stesso fenomeno trasferito sui minori
Senza controllo perché la società che rappresenta non è in grado di immaginare forme di controllo e di protezione o addirittura in qualche caso quella società ipotizza
La necessità di non avere forme di controllo forme di protezione
Ecco credo che per questo molte cose dovremo fare insieme dico dovremo minimi coinvolgono
Per quello che mi riguarda per quello che che che
Per investire
Faccio adesso per quello che forse lo farò tra non molto tempo non so non ho certezze però
Questi problemi
La rappresentanza istituzionale la rappresentanza politica gli avranno di fronte
Coesistono problemi antichi ne parlavamo prima
Abbiamo
Una Costituzione ancora da applicare non solo da difendere ma in larga parte ancora da applicare
E contemporaneamente abbiamo l'esigenza di percepire i cambiamenti che poi
Se non orientati verso uno sviluppo positivo rischiano di mettere in discussione
La stessa la stessa Costituzione abbiamo bisogno di
Interventi concreti per trasformarla produzione di beni di servizi in un'attività
Che sia orientata a costruire la felicità
Non è inseparabile la vita delle persone dal loro lavoro
La vita delle persone alle modalità con le quali si crea la ricchezza e ancor di più a come la si redistribuisce
La straordinaria distrazione nella grande debolezza dei soggetti in rappresentanza collettiva e ci deve inquietare
Guardate secondo me viene ancora prima di cosa siamo ognuno di noi qual è la nostra appartenenza
Di qual è la nostra adesione a una fede oppure la pratica della
Della laicità
E il venir meno di una parte della storia almeno dell'ultimo secolo e mezzo
Le grandi utopie hanno sempre avuto come riferimento non soltanto la felicità finale il sol dell'avvenire per quanto riguarda
Quelle che hanno affascinato noi ma in ogni caso la funzione
Dello stare insieme delle persone
Oggi il pericolo più consistente incombente questo la rottura di qualsiasi luogo la cancellazione dei luoghi la rottura di qualsiasi pratica di attività in comune della rappresentarsi collettivamente
Prestiti a devastante della singola persona che verrebbe soffocata nella sua identità dalle dimensioni collettiva fatto molta strada troppo secondo me
Però
Per cercare di porre argine a questa che può diventare una deriva
Pericolo SIS I ma
Soprattutto per chi verrà dopo di noi bisogna ritrovare dei valori e quale fare riferimento
è impressionante la mancanza di valori
Nei comportamenti di tante troppe persone
Non è la differenza dei valori e la loro cancellazione
Cioè la messa in mora di ciò che ha affascinato
Che viene considerato come
Vecchia cultura addirittura come elemento che che frena si diceva prima del la competitività la competitività è sempre esistita tra le persone
Esiste nella nella produzione dei beni alla produzione dei servizi è una può essere una delle molle della crescita
Quella che tiene insieme la ricerca l'innovazione con
Il prodotto finale ma se la competitività non è più una sfida positiva
Ma diventa il conflitto alimentato d'arte tra le persone e ha come fondamento l'arretramento delle protezioni delle tutele e dunque della dignità della persona sia nella funzione di lavoratore che dei cittadini cambia natura
Della stessa idea di competitività e bisognerà riscoprire molte cose a cominciare dalla
Inesistenza della neutralità della scienza
La nostra parte
Politica ha avuto per lungo tempo che ancora non ha superato questa sorta di condizionamento la subalternità verso la scienza tutto ciò che cambia deve essere visto come elemento positivo
Non è sempre così una scienza non è stata neutrale
è l'obiettivo al quale viene volto alla ricerca e la conoscenza quello che dà un senso è un valore all'attività stessa insomma abbiamo un campo di ricerca vastissimo
Fausto ancora molte riflessioni da fare perché in verità il di puro non si conclude
Aggiungo per fortuna
Il libro mette un punto fermo rispetto
Ad un pezzo dalla storia che
Lui ha attraversato molti di noi hanno vissuto insieme a luglio a fianco di Luigi condividendo criticando è irrilevante i temi che il libro affronta in questa lunga conversazione
Stanno prima
Della diversa valutazione su alcune delle dinamiche ci hanno informato pure
L'esistenza nelle ideologia della storia
Soprattutto di questa parte del mondo per almeno
Però almeno un secolo e mezzo insisto nel riferimento temporale perché credo che i grandi cambiamenti siano da collocare la metà dell'Ottocento
E quando il mondo cambia comincia la dimensione dalla produzione materiale dei beni a diventare prevalente sull'economia precedente
Paradossalmente quel cambiamento è stato percepito alle origini
Sia
Dalla cultura cristiana
E cattolica sia dall'altra parte
Per la cultura marxista con più attenzione di quanto non sia dato vedere
Nei cambiamenti attuale è un paradosso
Dover dire che un secolo e mezzo fa guardando a quello che capitava intorno a loro con maggiore attenzione
Dovendo gestire peraltro conflitti che rischiavano di essere distruttivi stante la debolezza dei soggetti che confligge
Oggi abbiamo la possibilità e la strumentazione per comporre il conflitto ed anche una valenza positiva considerandolo per quello che
Dimensione fisiologica nei rapporti delle comunità che ci distrae gli hanno salvo poi renderci conto che le cose vanno nella direzione sbagliata in quell'anno nuovo spiccata
Io spero davvero
è mia convinzione
In verità gli autori potrebbero avere un'opinione legittimamente del tutto diverso
Che il libro sia da considerare con una prima riflessione su quello che è capitato e che poi
Questa riflessione abbia come proseguiva anche qualche ragionamento
Per dare un la prospettiva
Traccia di speranza un po'di luce anche su quello che potrebbe capitare diversamente da questo punto è negativa
Che a me pare difficile affermare ma forse non impossibile dunque avete ancora molto da lavorare lo speriamo almeno io lo spero penso di interpretare il parere almeno di alcuni quelli con i quali ho avuto modo di parlare al di là dei mali niente
Ci sono sempre e che vedono in questo tuo sforzo chissà perché un cambiamento rispetto al passato ma fu superiore non contestati nel passato non peraltro maggio
Allora prendendo l'input da
Tra l'onorevole Sergio Cofferati dovremmo riprendere in mano il titolo che ci ha proposto sua eccellenza monsignor Fisichella sempre oltre
E proprio perché vogliamo andare sempre oltre a ora lasciamo la parola a Fausto Bertinotti
Buona sera
Buonasera e grazie
E dov'è possibile seguire molti colleghi grazie menti ma lo faccio più breve possibile grazie anche a voi che siete venuti o che avete avuto la gentilezza di venire ad ascoltare quello si dice di un di un libro
Al Magnifico Rettore Università per l'ospitalità
A monsignor Fisichella e a Sergio Cofferati chi hanno avuto loro sì la generosità di commentare
Così ampiamente approfonditamente generosamente il libro non so
Se devo associa ai ringraziamenti anche don Umberto Donadoni non sono sicuro
Non Lella di sicuro ma neanche drogato non sono sicuro perché debbo dire che ho affrontato questo lavoro con molto tra il MOSE
Non è la prima volta che mi capiti il Mar questa volta mi è capitato davvero
Dopo Berto lo devo ringraziare davvero tantissimo per come ha condotto la conversazione come la preparata
Per come alimentata con le domande con
Con la preparazione degli incontri davvero moltissimo
Tocca a voi risponde alla domanda se va ringraziato o no alla luce del giudizio che darete sulla lettura del del libro
Come diceva adesso Sergio
Il tema non non mi è estraneo anzi mi ha accompagnato per tutta la vita politica
Ma qui ci sono delle domande
Che toccano il profondo e li intimo esistenziale
Che non sempre vengono manifestate scoperte nel corso del dello scontro politico e della dimensione pubblica
E dunque questo odi dei problemi che può essere talmente intrecciato almeno lavoro con quell'altro quello direttamente politico
Si presta a una per me straordinaria difficoltà
E forse allora si dà il caso di spiegare non perché lo abbia fatto
Ripeto il tema del dialogo tra credenti e non credenti e per viola ancor più direttamente tra cristiani e marxisti attraversato tutta la mia vicenda politica tutto dall'inizio dall'inizio degli anni Sessanta
Noi la nostra generazione
è stata spot fortemente coi nuove generazioni socialisti comunisti è stata fortemente investito dal Concilio Vaticano II ma fortissimamente noi non saremmo quello che siamo stati senza il Concilio Vaticano II
Già è stata veramente una evoluzione che c'era coinvolto convoco letteralmente coinvolta e da lì in avanti abbiamo camminato insieme naturalmente anche con grandissimi contrasti
Ma una una parte rilevante del cattolicesimo sociale che ha preso l'abbrivio dal Concilio Vaticano II
Non è stato altro da noi
è stato un una costruzione di un processo che le società ricordava anche nelle vicende sindacali nelle pur nell'importanti di censite
E poi cosa dialogante possibilità in mille modi per citare gli ultimi casi ancora nel movimento altri a mondi a lista nelle vicende dei movimenti pacifisti nella vicenda contro la guerra
Quindi non sarebbe questa una Regione medi stupore mi di dovere spiegare la ragione di una disposizione al dia indiretta
La cosa che credo minareti una qualche spiegazione
E
Il tempo in cui si colloca questo esigenza DDA questa per me abdicare alle irriducibile
Decisiva istanza DDA
Questa esigenza prodotta su un terreno che monsignor Fisichella ha individuato precisamente in un punto di di privare esce di discrimine
Che tuttavia è quello che secondo me proprio richiedere via
Tra diciamo il mio Demos e il suo lavoro
Questo popolo che diciamo nella mia dimensione e naturalmente prevalentemente demmo su ma non ci sono dei mostri
Nella dimensione di di monsignor
Fisichella
Era osti ma nocciola
Insomma siamo uomini in questo mondo ma non di questo modo anche in questo mondo
E per noi che siamo uomini in questo mondo si può dire in un certo senso che non siamo solo in questo modo ad intenderci sul significato di questo nasce
Da qui la ragione di un dialogo che diventa secondo me è una necessità storica
Per usare una formula del Concilio per tutti gli uomini di buona volontà
Perché siamo di fronte per l'umanità allora rischio della catastrofe questo e il punto diciamo tipo poi naturalmente
è un punto che può essere di vista che può essere contestato ma perché a tastoni intendo precisamente quello che lei consegnò Fisichella diceva
La pena vita del
Società
Della dimensione delle società qui c'è un
C'è una diciamo l'intuizione di una
Di una donna politica terribile ma nella sua
Drammatica terribili età
Anche purtroppo capace divisione cioè Margaret Thatcher Margaret Thatcher
Affrontò questa questione precisamente sul punto che propose cinicamente oggi la società non è niente l'economia e gli individui sono tutti
Si può dire che quella diciamo così Paul quel
Programma quel programma
A larghissimamente guidato i processi cioè
Con omicidi tecnologici scientifici del nostro
Che cosa emerge in questa che chiamo catastrofe e che chiede per poterlo a indagare proprio di di portarsi sull'orlo del precipizio per poter inserire
Si configura
Come catastrofe una tappa nella agli nazione e nella mia ci ficca azione fino ad ora sconosciuto
Le cose che lei diceva su internet sul mutazione del linguaggio in in realtà alludono e anzi parlano di una mutazione antropologica
Che l'umanità sta rischiando di come e che in parte co
Questa mutazione e questo è il
Il punto che vi propongo come assoluto necessario del dialogo
Alcune grandi culture
Viene dopo una sconfitta storica dell'ultima impresa politica
Che si è proposta di realizzare qui nel secolo nella terra una liberazione dell'uomo dallo sfruttamento e dall'alienazione
è il sostanzialmente la storia grande terribile del Novecento grande e terribile
è la storia cui
Non solo diciamo nella trascendenza
Si potesse pensare che gli ultimi potevano diventare i primi ma anche
Nella storia
Quella sconfitta e quel fallimento
Ha fatto sì che
Si producesse
Tu dicevi Sergio dopo la crisi del capitalismo fordista keynesiano
Un nuovo animale una nuova bestia economico e sociale una nuovo sistema capitalistico
E
Fondato sulla diseguaglianza le disuguaglianze non è più in questo nuovo sistema un elemento che fa parte di una costruzione che parte novanta corretta non la diseguaglianza è il motore del sistema
Non non è un accidente
Ne
La leva fondamentale che produce
La spinta in avanti e la devastazione che li corrisponde che noi rileggiamo in termini di disoccupazione precarietà
è nel mondo assai più consistentemente devastazione di umanità
Povertà endemica guerra quando il Pontefice lo citiamo pochissimo perché
Sembra troppo una captatio benevolentiae ma quando il Pontefice parla di terza guerra mondiale viene equivocato e che non si intende il segno dei tempi non si intende non si intende nelle sue parole drammaticamente profetiche
La via del tempo
Un anche del tempo che appunto generale un meccanismo che può condurre alla catastrofe alla fine la società
Alla sua utilizzazione dell'economia e dell'individuo la crisi della coesione sociale
Che noi viviamo la crisi tra civiltà
La costruzione di una città ne ho avuto Italia in cui si produce una rivincita dell'edilizia e i e il popolo nel dettaglio diciamo in entrambe le dimensioni credo di poterlo dire anche nella dimensione a cui lei ha fatto riferimento
Viene sostanzialmente negato come tale
In primo luogo proprio dalla politica che anche nella nozione di Demos dovrebbe essere quella in grado di Asti di assecondare la sua ascesa come forma di organizzazione della democrazia di dignità e di rappresentanza
Oggi la politica è diciamo una delle
Manifestazioni più scredita temi in Occidente dall'Agcom
Quando diciamo è stata
Il sovrano
Un sovrano che oggi è ridotto una condizione totalmente servile e la devastazione anche di qualità è il frutto di questa conseguenze talché
Il conflitto è essenzialmente un conflitto tra l'altro è basso asciutta e il conflitto invece che essere
Un conflitto progressivo che dà luogo a una a un avanzamento della qualità della vita delle persone dal podere relazioni interpersonali della qualità dell'esistenza
è spesso un conflitto despoti
Io invece che essere come lo abbiamo conosciuto nelle nei momenti migliori nel Novecento certamente dopo le grandi costruzioni democratiche nel secondo dopoguerra in Europa
Un conflitto
Tra le tante del basso e l'altra scelta un compito verticale che produceva riforma sociale eh oggi misto di molte cose conflitto quello orizzontale devastante
Frutto anche questo
Della produzione di questo capitalismo che non solo genera un consenso passivo ma anche produce delle pulsioni distruttive tra coloro
Che non atti agiscono a questa nuova ispirazione in altre parole a me pare
Che noi siamo di fronte ad una costruzione economico e sociale
Che tende attraverso una parte destruens che anche distruzione oltre che di diritti di umanità a costruire una nuova Antropologia
In questa nuova Antropologia secondo me è connessa anche una acutamente o possibile della scienza e della tecnica ai fini appunto di realizzare
Questa nuova dimensione questo nuovo orizzonte quale essenzialmente quello di un individuo mercantile
Che abbia in questa relazione di i di solitudine
E contemporaneamente di merce
In una prigione da cui si è impossibile uscire
Se grossomodo insomma questo è il rischio che l'umanità corre
Quindi
Si ha necessità di un dialogo
Coloro che fin qui in forme anche diverse hanno pensato che questo non dovesse essere l'esito
Di molte cose tanto meno della modernità
Cioè che la modernità non si potesse la modalità che è un fenomeno non ha bisogno di Dio lavori complesso articolato contraddittorio ambiguo tuttavia
Non potesse avere come suo esito
Una società neutro Italia
Fondata sulla delegificazione di rapporti
Monsignor Fisichella ha fatto un'osservazione che meriterebbe di essere approfondita quella sulla
Rottura che cioè io penso
Sia
Il cristianesimo che le culture di origine marziane hanno prodotto rispetto
Al mondo antico
Mi piacerebbe approfondire l'argomento Cappato credo di capire la sollecitazione quello che voglio dire che la cottura comunque c'è
E che cosa è e la cultura con l'idea che era del mondo antico secondo cui la verità
Fosse molto difficile da raggiungere
Ma comunque solo per pochi io ottimali
Agli altri era preclusa la possibilità di accedere a verità in forme diverse capisco bene tutta la diversità tanto il cristianesimo quanto l'eredità del marxismo I tiene possibile per la verità sia faticosissima mente
Un'impresa raggiungere ma per tutte e per tutti accessibile a tutti per tutti naturalmente
So bene che qui diciamo è questa la ragione del dialogo cioè la diversità perché
Monsignor Fisichella iscrivermi con me come nera
Al suo studio e la sua storia in questo in questo popolo rosso questa verità in Cristo
Ne novità quelli che quelli che si possono dire noi nera nella coscienza e persino nello sforzo di liberazione che le classi subalterni possono realizzare rispetto al classico mirante ma
La cottura importante
Ora e proprio qui che si produce l'elemento dell'ANCI già nel dialogo perché io penso
Che questa pulsione verso l'eguaglianza oggi sia messa a di Cal mente in discussione dal sistema in cui che si viene formando
Che cioè non solo tu non puoi più tende a lei all'eguaglianza
A meno di essere messo fuori
Da allora i cinque si costruì turche si costituisce come nuova organizzazione della società e del consenso politico istituzionale ma
Che venga
Opposta come un disvalore un'anticaglia un elemento che in qualche modo allenta la possibile crescita
Il tema delle quali Anza cioè come una palla al piede aspetto non una modalità ma la potabilizzazione
All'ora
Io penso che
Queste culture
Che secondo me sono state sconfitte
Ad oggi
Debbono riprendere la discussione appunto da capo per in faccia ad un compromesso daccapo per andare oltre
Ma giacca
Che cosa
E stato sconfitto
Se volessimo prendere in grande rispetto ai grandi cifre da storia potremo parlare come un grande filosofo dei vinti giusti
Cioè di quelle che
Hanno fatto una grande battaglia l'hanno persa che tuttavia però anche per Vendola hanno posto un seme
Che continuiamo a vivere perché si riproporrà
E non per una lettura come dire ottimistica ma per un'analisi precisa delle contraddizioni che si determinano nel nostro tempo e nel tempo che si annuncia se volessimo fare diciamo dei grandi centri
E delle grandi storie queste sconfitte se li paghiamo quelle alcoliche possiamo parlare deve della Comune di Parigi come delle comunità Gesuiti che del Sudamerica come decana pattisti di Brinzio come del diciassette
Se vogliamo parlare in termini più ravvicinati c'è secondo me una pietra di inciampo su cui ragionare e la Costituzione siamo discostati plastico anzi lo è ma io penso così
Cos'è stato il punto più
Costituente
Della società che si annunciava dopo la tragedia di una guerra mondiale che aveva provocato cinquantacinque milioni di morti era di suo di Auschwitz
E dopo la rinascita della resistenza e antifascismo che cosa è stata e sarà questo se la Repubblica
Insisto non non ho il tempo per
Però naturalmente dimostrarlo ma vi vorrei proporre la B l'abbandono della tesi della costruzione come compromesso tra le grandi correnti culturali che l'hanno animata quella
Social comunista quello democratico cristiano e quella liberale no non penso che sia così
In realtà penso come Calamandrei che la costruzione sia stata la traduzione di una cultura in cui si trascende invano queste grandi culture di origine e che possiamo chiamare l'antifascismo costituzionale
Che questo elemento questa costruzione
Pensava appunto di
Coniugare la democrazia con l'eguaglianza ed atto esplicitamente le creme invento
A Repubblica fondata sul lavoro e l'articolo tre dice
Questa società aperta
Che deve puntare all'eguaglianza perché simul stabunt simul cadent o c'è un avvicinamento alle quali Anza o vuole la democrazia ed i fatti e di fatti così è successo
Noi viviamo nell'apparenza il regime democratici francamente mi pare che
Un'osservazione più
Onesta debba parlare di regime oligarchi ci di fatto
A uno svuotamento sostanziale della democrazia intesa sia come costruzione che come ad azioni politiche sociali
E che questa sia precisamente il prodotto della grande
Sconfitta dell'istanza del eguaglianza
Eguaglianza ecco io penso
Emergeva bene anche nel discorso di Cengio Ferrati in materia secondo me annunciato con forza altra condizione di realizzare un approfondimento nel discorso di monsignor Fisichella
Che questo tema del dialogo deve trovare
Un modo di porsi anche diciamo nella quotidianità
Nel cielo dell'ente e ne era a terra della quotidianità
Chi questo dialogo certo ieri in primo luogo e diretta con gli stessi protagonisti cioè
Tra gli eredi sconfitti dal movimento operaio e
Il pensiero cattolico nella sua manifestazione anche politica
In altre parole di chi
Di chi io credo
Pensa che diversamente dai pensiamo ridare
Bisogna ridare come sapete bene si può riassumere nella formula la mia libertà finisce dove comincia la libertà dell'altro mari che è una formula chapeau altissima ma è una formula che
Sia il per
La pensione da cui io di arrivo sia credo di poter dire quello del mondo cattolico ha rifiutato in radice
Perché quello vede l'altro come un limite mai l'idea dell'altro come limite è un'idea incompatibile con la costruzione di una comunità di dagli uguali che può essere fatta soltanto se vedi se pensi all'altro
Come elemento di arricchimento ditte e imprescindibile
Nella costruzione della libertà la non era
Non è che la mia libertà finisce dove comincia la tua è che la mia libertà è l'attuale natura e la mia non sono non solo in questo certamente diciamo
Per
In questo
Il Paolo della lettera i garanti
Di scarico un monumento l'eguaglianza poi dirò anche del ovviamente riconosco la differenza però lì c'è il monumento eguaglianza quando dice
Ne servono le signore
Nel Giubileo le Gentile fino a dire né un uomo né donna
Ma uguali so bene
Che aggiunge in Cristo qui c'è il punto d differenza Mangone di nove conoscibilità del termine del dialogo perché il primo è la prima parte quello né né me
è un elemento che segna la storia intera dell'umanità
Non credo che sarebbe crollata la Società signorile e a questo il mio insegnamento e
Di Franco Rodano no disse senza queste opposizione prodotta dal pensiero di Paolo conto l'antropologia signorile
Partiva dal Veneto
E anche diciamo ma lasciamo stare con la dimensione politica ora queste culture che considerano l'altro come indispensabile al processo di liberazione contro l'individualismo mercantile
E anzi l'altro tanto più è diverso da te tanto più indispensabile a te l'altro di il tuo altro di
Il mio alto di ieri e a ante
A me operaio specializzato l'operaio comune di sei anni nella storia del movimento operaio quel
Giorno e mezzo prima e la storia unità è stata per un per mezzo secolo
Anche il conflitto tra specializzati e comuni Elena e la riscossa value degli ultimi è stata in larga misura quando si è composta questa unità ma è sempre così oggi all'immigrato
C'è questa
Oggi è quello più lontano dal tempio disperato
E persino quello che si scontra violentemente come diceva Gandhi quello che usa la violenza non del tuo nemico e quello a cui tu non sei arrivato
In una forma di dialogo che costruisca nato la comune umanità c'è una formula bellissima di una poesia di Bertold Brecht
Che dice ve la ricordate tutti certamente venne a prendere uno zingaro
E io non era una zingara lasciami fare
Veniamo a prendere un ebreo io non era un ebreo rilasciati fare veniamo prenda un comunista e io non è un comunista nasce il fare
Venne a prendere me
E al non avevo più nessuno a cui chiediamo aiuto questo punto
è un punto che si ripropone oggi come una chiave di volta non è un elemento come dire più della della cultura politica è propriamente dell'agire quotidiano
Otto sei in grado di realizzare questa rivoluzione copernicana rispetto all'oggi esistente in cui l'altro invece che essere nemico ho anche sentito o anche soltanto
Essere indifferente attende o peggio e se è quello dove FIAT finisce la tua libertà oggi è parte
Integrante della ricostruzione di quel daccapo per la ricostruzione della nuova
Liberazione
Allora quale rapporto diciamo anche tra un non credente un credente in questo processo
C'è una una formula che gli amici sanno che ho citato tante volte perché a me ha colpito moltissimo e
Di Walter Benjamin c'è la descrizione
Nel suo libro più importante di una storia che che secondo me molto affascinante ma anche molto illustrativa
Ed è
Il l'acconto dell'autonoma brutto ma che si fa la fine del Settecento accede esistito realmente ma nulla racconta un'autonoma che
Gioca a scacchi
E scusi si fa presto la fama che sia
Difficilmente
Sconfigge bile anzi poi si crea la fama che sia invincibile allora Acco o no
Da questa autonoma tutti mi giri maggiori giocatore di scacchi del mondo
E l'automa inesorabilmente vince quale che sia la grandezza l'avversario l'avversario viene sconfitta da questa utopia da questo volendo meccanico che gioca le sue partite vince
Naturalmente la fama dell'autonomia invade tutto tutto il mondo
Se nonché
Un curioso si ferma fine della partita e vede che sia pure una porticina dal da autonoma esce un nano Gobbo
Il nano gobba diversamente dall'automatismo regolava le partite le vinceva
Cioè a vincere non era l'automa ma era il nano Bobo secondo Walter Benjamin
La macchina il movimento operaio il nano dopo e la tipologia io dirette possiamo provare anche a cambiare i termini della questione ma dell'alleanza tra l'automa il nano bordò e assolutamente indispensabile questo punto
Allora
Io credo io credo che
Senza una nuova alleanza
Tra
Le istanze di eguaglianza che promuovono nel
Venne
E le istanze e di eguaglianza che promuovono nel Laos
Ci deve essere una comunicazione capace di far scoccare una scintilla della Jihad collettivo
è chiaro il punto rimasto stop favorendo la fusione
Comunque capo non solo capisco la differenza ma difendo la differenza perché il fondamento del piano
E accetto di dispongo mi con la possibilità anche di
Modificare molte delle
Convinzioni che mi muovono anche in questo in questo scambio ma lo scambio è indispensabile
Perché senza questo spot senza questo scambio senza questa diciamo innalzamento l'uso la parola precisa utopica della contesa politica noi oggi
Il
E non credo
Non avremo nient'altro che una politica
Sussunta per usare un termine marziano vento la formazione economica e sociale del capitalismo finanziario globale del processo di mercificazione di così finché azione
E una politica che si propone sempre e soltanto di cambiare qualcosa perché nulla cambi nella sostanza
Una politica cioè che galleggia sull'esistente
Che che e che semplicemente Sheryl alimento adattativo ma l'elemento da tattico oggi non è quello di altre fasi in coi va bene
Non è ai
Capaci di produrre grandi cambiamento ma assecondarli almeno un miglioramento delle condizioni di vita ordine in mente il secondo dopoguerra
Ne
Precisa la povertà
Si riducono istanze territoriali
Si nasce lo stato sociale sì un po'malconcio ma nasce o sociale che in Italia non c'era mai stato
Per la prima volta i figli dei lavoratori vanno scuola questa formula orribile dell'ascensore sociale in qualche modo comunque si muove
Oggi invece assecondare la tendenza
Vuol dire
Favorire l'andata verso una catastrofe
Uso ancora una immagine di un altro filosofo che secondo me aveva molto ragione diceva la rivoluzione non è fare con il treno è fermarlo
Fermarlo prima che precipiti nell'abisso
Ed è per questo che io penso che oggi bisogna ricominciare daccapo
Prima di cominciare daccapo perché
Se stai dentro il meccanismo il meccanismo molti tra logico ottimali Giacotti divo
E troppo più forte ditte se ci rimani dentro perché era già avvenuta una lunga metamorfosi non è che comincia da oggi
La a chi ha già plasmato larghissimamente nei processi che sono realizzati oggi osservati sono i barbari senza barbarie i barbari cioè quelli che stanno fuori del recinto
Per questa ragione
E questa è la seconda cosa che non cito le parole di Papa Francesco suonano così autentiche
E così diverse dalle parole della politica ci sarà una ragione per cui
C'è questa sproporzione
Tra gli uni e gli altri nel tempo di Giovanni ventitresimo e avete visto Dio cantate le loro del Concilio Vaticano II però e ai così vero che c'è un rapporto con la politica della stagione che si parlava della triade
Giovanni ventitreesimo carne di camoscio
Cioè una relazione tra la
L'ascesa di un grande movimento religioso era venuto alla luce di forze politiche in grado di intendere la stagione del grande cambiamento la nuova frontiera oggi ai
La voce del Pontefice e il deserto della politica
Hai una parola profetica era banali tante le parole prodotte dal mercato della politica ora se non si spezza questa gabbia io penso che non ci sia almeno la rinascita la politica
Nella riconquista
Di uno sguardo sul mondo e sulla fraternità e sul tuo essere parte dell'umanità
Per questo daccapo
Questo daccapo era tengo molto ripeto accetto
L'andare oltre che
Anche questo fa parte Sergio della nostra storia cento
Ne abbiamo due modi di porsi quando siamo in difficoltà una che la questione e ben altro
La questione ben altro
Punto chiave essa
E l'altra è andare oltre ma perché anche questo andare oltre non era a formulare suggestiva tale avanzato in genere
è perché non si riesce a fare i conti con quello che c'abbiamo davanti quindi questo oltre è un'altra passa mento in nome di una cosa che non si conosce mentre il suo è una cosa che io credo di capire molto vede
Scontrati voi c'è un motore Baricco
Che a me affascina molto certo cioè come dire il paradosso che ci sembra
Che quasi sempre nel mondo ebraico
Per quello Paolo se ne distacca così radicalmente no
E dice questo motivati se ti affacci ha un terreno che non conosci
E non vedi alcun sentirlo non vedi nessun sentirlo in cui incamminati
Mettiti in cammino
La frase apparentemente paradossale
E invece e secondo me è molto indicativa del presente non vedi nessun sentirlo mettiti in calmi
Perché prima o poi ne troviamo aiuto e se non lo troviamo ai contribuì a farne
E trovo singolare una connessione con un protagonista recente oggi un po'in ombra del nostro tempo il subcomandante Marcos
Che nel sud del Messico e
La foresta lasciandone aveva lanciato il botto camminare domandando
Che appunto questo camminano insieme e insieme interrogarci
Che è l'abbandono di ogni presunzione
Di una verità da bandire contro l'altro
E ho contro ogni
Presunzione egemonica
Io penso che siccome siamo sconfitti
Chi il grande pensioni per
Il pensiero del cattolicesimo applicato alla società alla politica
Se non quella facendo entrare il pensiero alla pratica del movimento operaio
è vero
Tutti molto mal messi la Chiesa come si vede
Molto meno ammaccata di altri in grado di produrre
Un fenomeno
Lo e qui mi fermo a proposito delle colture marchi di noi
Avrebbe immaginato
Le dimissioni di un pontefice
Chi la fa dei medici
E naturalmente la presenza di monsignor Fisichella
Di Donato Roberto mi mettono in soggezione a dire questa frase però diciamo proprio nella dimensione mondana a me viene da dire
Che un papà così strano
Innovatore
Se mi fa la seta rivoluzionario come Papa Francesco non ci sarebbe stato senza la rottura prodotta dal gesto veramente profetico
Di papà Benedetto sedicesimo
Questo elemento appunto
So bene cosa mi si può suggerire anche in termini di
Copertura si fa se si può dire così dello spirito santo lo so bene che non è traslabile questa cosa nella dimensione mondane secolare ma la politica può imparare
Anche da ciò che direttamente non le appartiene può imparare cioè che senza una rottura radicale
Con l'oggi non sarà in grado di guadagnare il domani perciò io penso che cominciare daccapo e il dialogo siano per chi pensa ancora
Credevo Alianza sia ciò che dobbiamo conquistare l'unica strada possibile grazie molte tra lo Stato anzi
Allora ancora grazie al Rettore della LUMSA Francesco Bonini con i suoi collaboratori grazie I relatori Fisichella e Cofferati grazie anche alla Fondazione cercare ancora
Con la presenza di wc Vittorio e grazie a tutti voi per la presenza sicuramente Fausto Bertinotti metterà le firme sul libro che avrete tra le mani
Grazie
Probabilmente