"Le utopie possibili"

Care compagne
Cari compagni
Anzitutto un vivo ringraziamento
A quanti
Concretamente
Hanno consentito
Che fossimo nuovamente qui
Per la nostra ricorrente è festa che quest'anno si chiama garofano rosso
Un particolare ringraziamento anche a chi non risulta
Aver partecipato ambiente ma in realtà con il suo lavoro sicuro
Ha dato più di tutti
Siamo nuovamente alla nostra festa è il nostro rapporto con la società
Un rapporto che vogliamo
Incontrare una società che vogliamo incontrare con la quale vogliamo discutere e dalla quale vogliamo rivolgersi per farle sapere chi siamo da dove veniamo
Cosa intendiamo fare e dove intendiamo arrivare
Quest'anno analizzeremo in un respiro toscano
E tuttavia oggi molto più omogeneo alla realtà complessiva del Paese
Il conto che la storia ha presentato a tutta la sinistra
Ma più in particolare a quella sinistra che riteneva che conto non sarebbe mai stato presentato
La storia infatti dopo nemmeno settant'anni
Ma come sono stati lunghi
Ha rimesso in movimento una situazione ricordate la situazione che si era creata a Livorno nel mille novecentoventuno
Che invece di essere una scorciatoia verso l'utopia
Quella che qualcheduno considerava la grande utopia dimostrato invece che l'uno che ha non ha alcun senso né tanto meno al sesso lo strumento partito
Ritenuto idoneo al perseguimento della medesima
Questi ultimi anni sconvolgenti per tanti aspetti hanno peraltro rimesso in corsa alle sole Utopie possibili
Quelle del socialismo democratico e riformista che come disse Turati agli scissionisti di Livorno era l'unica strada per raggiungere alla democrazia
L'unica vera strada l'unica strada della sinistra per poter concretizzare un'importantissima utopia che si chiama democrazia
Incontriamo dunque la storia sessant'anni dopo
E sono purtroppo settant'anni di ritardo che ormai sono alle nostre spalle rappresentano il passato devono essere superate
E dimenticate per guardare al futuro con ottimismo ma ben coscienti dell'Adagio dimmi da dove vieni e ti dirò dove vai e quindi non è il caso di abbandonare affrettatamente la nostra strada per incamminarci in un'altra
Fino a che non sarà chiave chiara la strada e non sarà altrettanto chiara la compagnia per ritroveremo
La nostra storia e purtroppo la storia di una sinistra nella quale i rapporti sono stati sempre difficili ed in più occasioni anche molto tesi tanto che in più circostanze
è stato un grande sbattere di porte
Lo sbatte inventore alle porte cominciato nel mille novecento a venti ventuno a Livorno ha continuato nel mille novecentoquarantasette con la nascita del Pd
è continuato poi nel mille novecentosessantaquattro con la nascita del su e successivamente sia rinnovato nel sessantanove con il rinnovato nascere del del partito socialdemocratico
E soprattutto le le porte sono state sbattute da chi appena uscito ha invocato l'unità
E ha dichiarato ai quattro venti le proprie ragioni che generalmente non sono quasi mai state dalla parte degli scissionisti anche se molti troppi errori vi sono stati anche tra le nostre file
Ma la nostra è sempre stata una storia di grande democrazia
Dentro e fuori del partito
Un partito che ha cento anni nei quali in tanti impegni in tante lotte in tanti erano
Voi è sempre stato a testa alta a sinistra senza mai alcun tradimento all'utopia del socialismo
La storia il divenire dell'uomo ha favorito né poteva essere altrimenti il divenire di una società migliore
Nella quale il crollo del comunismo impone oggi il raggiunge anni il raggiungimento di nuovi traguardi nel socialismo democratico
è giunta l'ora di un grande confronto di un grande dibattito nel partito e fuori del partito per chiarire
Orientare sottolineare i principi di libertà e di democrazia che sono stati presenti e saranno sempre presenti nel socialismo
Nella storia della sinistra è arrivato finalmente il momento della ricerca una ricerca vera dell'unità
Sarebbe un grande atto di coraggio per tutti i socialisti partire dalle singole anche diverse posizioni e costruire l'unità socialista
Una prospettiva chiara semplice forte
Ma ad oggi le risposte ottenute che pure sono già tante non sono quante
Sarebbero necessarie per mettere in movimento un processo così ampio e così rilevante quale quello che deve portare all'unità socialista
Le nuove condizioni dell'Europa apriranno a sinistra nuove conflittualità se non si porrà mano all'unità socialista
Che non sarà facile da costruire perché richiede grande convinzione e grande impegno per rimuovere grandi e numerosi ostacoli grandi e numerosi pregiudizi
Occorre coerenza soprattutto accettazione delle lezioni della storia
E questa coerenza la chiediamo ai compagni del PDS che nella richiesta di adesione all'Internazionale socialista hanno dichiarato che intendono operare per contribuire all'unità delle forze socialiste della sinistra in Italia ed Europa e persegue e perseguire l'obiettivo di un'alternativa di governo nel nostro Paese
Non ci sarà mai all'orizzonte un hunter nativa di governo se prima non vi sarà l'unità socialista unità che è anche un primus nei confronti dell'unità della sinistra
Avremo modo di parlare di tutto questo nella nostra festa ma prima di passare la parola al compagno Intini credo che siano necessarie due parole per Livorno
E poco più di un anno per raccogliendo un preciso messaggio elettorale i socialisti e dei repubblicani hanno concordato con l'allora PC una maggioranza tripartita per la città e la provincia di Livorno
Ed oggi ci domandiamo se siamo stati chiari nel dire quello che si sarebbe fatto e soprattutto se siamo stati determinati e decisi nel fare quello che è stato detto
Sentiamo urgente la necessità di misurare la nostra capacità di assicurare il buon governo della città senza rimanere invischiati nel trantran amministrativo
La gente è stanca delle astrazioni della politica a soprattutto a cuore i temi della salute
I temi del lavoro perse per i propri figli ed aspira ad una vita serena pretendendo ed avendone diritto a maggiore sicurezza e a più efficienza dei servizi pubblici
Si sente però che i nostri governi sono alquanto spenti insufficienti a soddisfare le aspettative comprensibili della gente
E ciò sia con riferimento agli impegni assunti che vanno comunque confermati per riguardo alla loro attuazione quasi che la macchina politica sia sovrastata e soffocata dalla macchina burocratica
Eppure le basi politiche nella maggioranza sono solide e costituiscono un riferimento adeguato è stabile che non risulta nemmeno ingessato in uno schieramento in una formula
Anzi è aperto al dialogo ed alle collaborazioni possibili
Sui grandi temi
E purtroppo anche su quelli più piccoli che sono stati indicati nel programma come capisaldi per la ripresa dello sviluppo della società livornese
Si registrano ritardi
Che non hanno bisogno di verifiche ma solo di un cambio di marcia nel lavoro politico delle giunte che prima verrà meglio sarà per tutti
Ed i socialisti nelle amministrazioni hanno fino ad oggi e certamente lo faranno anche domani lealmente fatto il loro dovere
Quanto alla Giunta di Livorno
L'eventuale preannunciato al cambiamento del sindaco non può che essere discusso tenendo conto delle novità del quadro politico livornese
Che alla nostra sinistra va ricordato una volta per tutte non è oggi più quello terra nel luglio del mille novecentonovanta
Cari compagni è arrivato ora il momento
Di riflessioni più ampie per questo passo la parola al compagno onorevole Ugo Intini della direzione del partito
Stiamo assistendo al crollo dell'ultimo impero coloniale e multinazionale
Il crollo di un impero coloniale
Come quello Della vecchia Inghilterra o francese non avevamo capito di che si trattava forse perché le colonie non erano al di là del mare Merano ai confini Cecoslovacchia Germania orientale
Questo impero è crollato con il crollo del muro di Berlino dell'ottantanove
Adesso sta crollando l'ultimo invero multinazionale
Come quello sfuggito come quello ottomano come quello zarista di cui l'impero sovietico è stato per qualche aspetto la continuazione
Quegli imperi nati
E sviluppati nell'Ottocento tenevano insieme popoli nazioni etnie religiose diverse
Sotto la corona la corona degli Asburgo la corona del Nizzardo
Qui
Nell'impero sovietico stavano
Sotto la falce e martello tenuti insieme dalla ideologia comunista che era il cemento dell'impero
Sciolta
La ideologia l'impero si è disgregato e assistiamo di più grandi fenomeni storici
Da secoli a questa parte
Che avrà conseguenze inimmaginabili
In genere gli interi sono crollati in seguito alla perdita di una guerra
Ma a ben vedere non si è parlato di guerra fredda per tanti decenni senza ragione
In effetti si è condotta dal dopoguerra ultimo ad oggi
Una sorta di guerra strisciante
L'unica possibile nell'era nucleare una guerra indiretta
Che tuttavia ha provocato tante perdite tanto sangue in Asia
Dalla Cina all'Indocina alla Corea all'Afghanistan
In Africa dall'Angola al Mozambico
In Europa
Da Budapest a Berlino a Praga in America Latina dal Nicaragua Cuba le tante guerriglie
Una guerra nella quale da una parte si è giocata la carta del dispotismo delle intimidazioni militare
Della propaganda di una idea salvifica e quasi religiosa
Dall'altra la forza dell'economia del libero mercato
Non siamo stati protagonisti noi italiani
Della mossa finale in questa lunga partita a scacchi
Brest Neffa ha giocato la carta dell'intimidazione militare contro l'Europa per dividerla dagli Stati Uniti
E per piegarla psicologicamente appuntato i suoi missili SS venti conto l'Europa occidentale
Noi abbiamo avuto la forza psicologica ed economica per reagire per rispondere per piazzare i missili Pershing e Cruise
In quel momento che è stato il crinale di questa lunga partita l'URSS ha capito che non avrebbe retto la corsa agli armamenti e ha cominciato a flettere e infine Mosca è crollata
è caduto l'ultimo totalitarismo del ventesimo secolo dopo quello nazista
La guerra è finita
Entriamo in un dopoguerra che offre grandi pericoli e grandi opportunità
Pericoli
Perché potremmo avere ondate di immigrazione dall'Est europeo dove stando duecentocinquanta milioni di persone
Allorché si apriranno definitivamente le frontiere ondate tali che la vicenda albanese apparirà uno scherzo da ragazzi
Potremmo avere la guerra civile non solo la porta di casa come già abbiamo Mata repubbliche sovietiche ciascuna dotata di armamenti nucleari
E tuttavia grandi grandissime opportunità
Dobbiamo pensare a un Piano Marshall adesso sì che la guerra è finita
Di aiuto dell'Europa e dell'Occidente
Verso i Paesi dell'Est europeo un aiuto generoso a popoli che hanno la possibilità di svilupparsi impietosamente
Vediamo la possibilità di una grande Europa dall'Atlantico agli Urali
Come prematuramente sognava De Gaulle un'Europa che torni finalmente al centro del mondo dopo esserne stato un poco ai margini per colpa della sua divisione
Abbiamo grandi pericoli e grandi opportunità
Anche in Italia
Perché l'Italia è l'unico Paese occidentale dove il comunismo è esistito davvero
E dove quindi gli avvenimenti di Mosca hanno sempre storicamente determinato grandi conseguenze
Solo in Italia un terzo dell'elettorato ha votato per un partito comunista
Soltanto in Italia è esistita una egemonia culturale comunista
Una egemonia che fu la forza dell'ex PC
E che oggi è la debolezza veri innovatori del PDS paradossalmente
Perché il comunismo è finito prima nella società civile che è la più pronta a cogliere il vento dei tempi
Poi è finito nel sistema politico
Perché il sistema politico deve prendere atto di ciò che matura nella società civile
E sta finendo tardivamente per ultimo nel mondo della cultura perché il personale gli operatori della cultura sono evidentemente più lenti a cambiare perché appartengono a un'élite impermeabile e così accade che questo mondo della cultura comunista che un tempo era la forza propagandistica del PC oggi offre del PDS verso il rinnovamento ricorda continuamente questo mondo i sacri principi di cui gli uomini della cultura comunista sono stati in qualche modo per tanti decenni sacerdoti
Grandi pericoli e grandi opportunità
Il pericolo in Italia e che si ripeta in qualche misura naturalmente minore quello che stiamo vedendo accadere nei Paesi dell'Est
Nell'Europa dell'Est è caduto il mito comunista e che cosa si avanza per la disillusione una grande ondata di qualunquismo e di localismo disgregato
Cade il mito dell'economia pubblica stati Zatta
Del socialismo reale
E si corre in quei Paesi verso un altro mito quello della libera impresa come neofiti del liberismo puro credono adesso qualcuno dei paesi dell'Est
Che il mercato posso da solo risolvere tutti i problemi e non voglio neanche sentire più parlare di socialismo
E infine cade una religione nei Paesi dell'Est la religione comunista
E lo spazio lasciato vuoto da questo mito viene riempito da una eccessiva invadenza della chiesa
Anche noi in piccola misura avvertiamo in Italia questi pericoli
E tuttavia avvertiamo innanzitutto in Italia una grande e straordinarie opportunità
Costruire finalmente
Una grande forza socialista liberale e democratica
Esattamente come è avvenuto in tutti i grandi Paesi europei
La forza la cui mancanza costituisce l'anomalia italiana il motivo della debolezza storica della nostra democrazia
Lo stesso Occhetto non ha fatto ancora tutti i conti che doveva con la storia neppure nell'ultima direzione ancora questa settimana
Ha spiegato che la rivoluzione d'ottobre è stato una grande cosa ma in qualche modo è stata snaturata poi
E quindi ha visto in modo meno chiaro
Con minore consapevolezza
Con minore lucidità
Di quanto Filippo Turati vedeva esattamente due anni dopo la Rivoluzione d'ottobre nel mille novecentodiciannove
E quasi incredibile la capacità profetica del vecchio leader socialista riformista di fronte a quello che accadeva a Mosca
Nel mille novecentodiciannove egli diceva esattamente
Nessuno di noi e tanto d'otto da poter stare pronostici sicuri
E qui si sbagliava per un eccesso di modestia
Probabilmente diceva Turati avremo questo triste affetto
Che la miseria il terrore la mancanza di ogni libero consenso basti ricordare che in Russia non esiste libertà di stampa il diritto di riunione conculcato i lavori militarizzato e più presi di mira dalla persecuzione governativa sono i socialisti di tutte le scuole
E infine la pretesa irrazionale di forzare l'evoluzione economica
Tutto ciò ha portato e porteranno ineluttabilmente lo scoraggiamento di qualsiasi attività produttiva
E avverrà questo paradosso
Che un Paese così vasto ricco di tutte le risorse
Che ha l'enorme vantaggio di non essere tributario dell'estero e quindi non può essere boicottato che ha dovizia di miniere di cereali di ogni ben di Dio che avrebbe potuto con sapiente gradualità dei provvedimenti diventare l'antesignano della nuova civiltà per aver imposto una rivoluzione ad oltranza
Per la quale manifestamente immaturo dovrà varcare attraverso una infinito odissea di colori forse vi ritorni verso il passato e nel miglior caso dovrà soffrire per l'adattamento necessaria al nuovo regime decenni dipartimenti e di povertà
Mentre fin d'ora è costretto a creare una immensa macchina militari Istica quale non ha alcun altro Stato e che un permanente pericolo per qualunque presente o futura democrazia
è assolutamente incredibile la capacità profetica di queste parole che hanno dipinto esattamente quello che sarebbe successo nei decenni successivi
Dunque l'Italia non si sono ancora fatti sino in fondo i conti con la storia non gli si sono fatti come a Mosca o come a Tallinn
In quei Paesi in quelle città non ci sono più ritratti di Leni
Non sussiste più la mitologia del marxismo leninismo
I termini di sinistra e di destra hanno il giusto significato quello che viene dato a questi termini in tutto il mondo
A Mosca come in tutto il mondo si dice che Eltsin e di sinistra
Perché
Per un socialismo liberale
Democratico aperto al mercato aperto all'Occidente si dice
E li cacciò offre ho riscosso
O i protagonisti del colpo di Stato sono di destra
Perché
Perseguono la vecchia
Ideologia marxista leninista la vecchia idea di ostilità all'Occidente di Stato accentrato
E da noi invece si dice che Cossutta e i custodi del comunismo sono di sinistra e che Napolitano e di destra
è stata invertita curiosamente
La geografia della politica in Italia
Non si sono fatti i conti con la storia sino in fondo
Ma la battaglia storica e politica e vinta e la strada e ormai segnata
Non dobbiamo perciò incalzare né apparire arrogante
Perché abbiamo oggi una grande responsabilità noi dobbiamo sapere distinguere tra il comunismo reale e il comunismo ideale
Il comunismo reale è storia di orrori
E ha fatto soltanto in Russia venti trenta milioni di morti più del nazismo
Il comunismo ideale e invece la storia di milioni di nostri compagni
Di lavoratori italiani
Che hanno rappresentato come noi e insieme a noi interessi popolari una storia di sacrificio di passione politica di disinteresse e di generosità
Noi quindi dobbiamo essere leali e amichevoli verso i compagni ex comunisti
Meno abbiamo il dovere di esserlo
Verso quella parte della borghesia italiana che ha fatto il contrario del suo dovere
Penso ad esempio lo scalza Rismondo
Agli intellettuali sedicenti indipendenti di sinistra
Perché vedete la storia del Partito comunista è stata la storia di prese d'atto in Italia sempre tardive e sempre insufficienti delle lezioni che venivano da est
Nel mille novecentosessantanove tragga nel mille novecentottantuno la Polonia
Nel mille novecentottantanove il muro di Berlino ogni volta questa borghesia cieca ha dato atto al Partito comunista di aver compiuto il passo decisivo e definitivo
Per smentirsi da sola la volta successiva
Ogni volta dato una patente prematura il PC anziché aiutarci ad incalzarlo ci ha aggredito
Questa borghesia perso in questo modo la sua credibilità
Non merita molta attenzione anche perché
Il suo consenso non ce lo darà ma
Meritano una proposta onesta e corretta i compagni ex comunisti la proposta de L'Unità socialista
L'unità socialista e un polo di aggregazione in una sinistra che ha conosciuto purtroppo sempre e soltanto processi di disgregazione e di divisione
L'unità socialista e una prospettiva di Avvenire lineare per gli stessi ex comunisti
Intraprendono la strada di un rapporto fraterno con i socialisti di tutto il mondo attraverso l'Internazionale socialista e naturale che la intraprendono con i socialisti di casa loro innanzitutto
L'unità socialista
E uno scudo all'offensiva della destra
Perché
Finita l'ideologia comunista noi non vorremmo cadere nella ideologia
Del libero mercato della grande impresa in una ideologia di segno opposto ma pur sempre in una logica
L'unità socialista il contrappeso una democrazia cristiana che sia fatta arrogante e invasiva
L'unità socialista il biglietto di ingresso per l'Europa
Perché l'Europa non la farà il qualunquismo distruttivo
Non è un pulviscolo frammentato di partitini l'Europa la faranno tre grandi partiti un grande partito democristiano e conservatore
Un partito intermedio liberaldemocratico e un grande partito socialista
E il grande partito del socialista esattamente quello che manca all'Italia
L'unità socialista il presupposto per le riforme istituzionali
Perché noi ci abbiamo provato abbiamo capito da quindici anni insistendo giorno dopo giorno da soli che il grande problema di questo Paese e il problema delle istituzioni ma dà soldi proprio non ce la facciamo a cambiare le istituzioni
E il nodo sta tutto lì è inutile piangere sulla criminalità
O sul bilancio dello Stato
Perché il problema istituzionale alla radice
Il bilancio dello Stato questo deficit di cui si parla continuamente anche a sproposito ma il problema è molto semplice
Noi abbiamo uno stato debole politicamente instabile
Che pertanto e alla ricerca del consenso purché sia non sa di dire non sa dire di no a nessuno e quindi non sa far pagare le imposte sin in fondo e non sa far pagare i servizi
E quindi abbiamo uno Stato povero a fronte di famiglie
Quelle ricche molto ricche l'Italia il Paese al mondo occidentale che ha la più alta percentuale di risparmio privato
E che nello stesso tempo alla più alta percentuale di deficit pubblico povertà pubblica e ricchezza privata
Ma soltanto i diritti dicevano i vecchi socialisti si possono permettere uno Stato povero perché uno Stato povero non in grado di dare solidarietà a quelli che hanno bisogno
E la criminalità
Anche se un problema istituzionale uno Stato debole
Uno Stato incapace di imporre la legge della ragione e della democrazia le corporazioni non sa guidare una magistratura impermeabile
Verso le scelte indispensabili per combattere la criminalità in Italia il problema non è che
I criminali non vengono individuati o non vengono arrestati il problema è che i criminali vengono individuati vengono arrestati e vengono liberati perché non li si processa perché la magistratura non è in grado di processarlo
Noi abbiamo ventun mila criminali in libertà dei quali più di mille pericolosi assassini
E di fatti i conti tornano abbiamo venti trenta mila carcerati di meno della Francia o dalla Germania occidentale che sono Paesi in tutto simile al nostro
Questi sono i problemi dell'Italia semplici e non si risolvono senza una profonda riforma istituzionale
L'unità socialista
Infine
Come cemento aggregante anche per lo stesso PDS
Perché il PDS non può dividersi tra nostalgici del comunismo da una parte e dall'altra liberaldemocratici confusionari che considero la socialdemocrazia stessa superata in questo modo
Tra comunisti e liberali ci sarebbe un fossato un solco assolutamente incolmabile e si prepara ebbero nuove disgregazioni e divisioni all'interno del PDS
L'unità socialista è un punto di aggregazione anche per lo stesso PDS
Ma l'unità socialista va perseguita nella serietà e nella chiarezza
Nella serietà
E cioè con i tempi necessari
Con prudenza e garanzia di concretezza senza forzature propagandistiche il fatto che noi si dica
Al PDS che i tempi e i modi sono affidati alle delicate esigenze interne del PDS indica che non vogliamo forzare per un motivo propagandistico ma vogliamo costruire con serietà
E chiarezza perché noi parliamo di unità delle forze che si riconoscono né i principi socialisti e nell'Internazionale socialista
Parliamo di unità tra spie sei PDS PSDI non parliamo genericamente di una confusa unità della sinistra
Chiarezza perché l'unità non è una formula di governo non è a priori contro qualcuno e cioè contro la DC mai per qualcosa
Per costruire come nel resto d'Europa una grande forza socialista che non è uno schieramento ma il presupposto per qualunque schieramento praticamente utile alle forze del lavoro e del progresso
A Livorno settanta anni fa
La capacità di attrazione di Mosca spacco il movimento dei lavoratori
Oggi sparito quel polo negativo di attrazione batte l'ora de L'Unità e della ricomposizione
Questo segna una vittoria storica e politica ma anche morale per i socialisti
Vedete il PDS oggi paga il vincolo con Mosca
Ma un tempo il vincolo con Mosca porto al pc denaro prestigio sostegno militare e organizzativo
Noi senza quel cordone ombelicale siamo cresciuti più gracili ma liberi e moralmente puliti
Siamo cresciuti con una sola semplice morale non quella di Stato non quella del Partito Chiesa ma quella della gente comune
La morale secondo cui uccidere mentire male per tutti per i potenti per i dirigenti dei partiti per le élite come per il più semplice dei cittadini
Aveva torto Gramsci quando diceva
Che il partito e il moderno Principe di Machiavelli come il principe di Machiavelli autorizzato a contravvenire alle regole della morale no il partito moderno è un insieme di uomini liberi che rispondono soltanto alla propria coscienza individuale
La compagna di paillettes Miriam Mafai una grande giornalista lo ha scritto finalmente bene
E con onestà sulla Repubblica in questi giorni
Perché si è domandata nel triangolo rosso
Si è ucciso
Perché si è mentito lasciando per dieci anni in galera un innocente
Perché ha risposto
La morale la ragion di partito hanno prevalso sulla morale comune
E questa e la vera la grande questione morale che ha diviso i socialisti dal vertice comunista
Il nostro modo di essere la nostra vittoria morale sono oggi una speranza per gli ideali socialisti
Sì e morta l'ideologia ma il nostro socialismo non è mai stato ideologia bensì un misto di valori morali e di pragmatismo
Che può adattare perciò questi valori morali con elasticità alla realtà che cambia
Certo è morto il comunismo marxista leninista ma non è finita la storia
Non è la fine della politica né dei nostri ideali che sono di solidarietà di giustizia di libertà
Oggi come ieri e che non sono stati sporcati dalla grande menzogna stalinista
Non è la fine ma è l'inizio
Abbiamo tenuto alti questi ideali e realizzando tutti il riformismo concretamente possibili in Italia
Assicurando la governabilità
Fronteggiando da da destra
Una minaccia crescente con delle forze assolutamente insufficienti
Perché una parte prevalente della sinistra era ancora ipnotizzato da Mosca ed era perciò inutilizzabile
Adesso intorno alla bandiera di questi valori si può finalmente unire tutto il popolo socialista
La lunga notte iniziata Livorno settanta anni fa e terminata
Con il cuore dell'Ottocento perché conserviamo i sentimenti e i valori dei nostri nonni
Con le idee del due mila perché fuori dei dogmi ideologici possiamo applicare pragmaticamente questi valori al mondo che cambia
Attraverso l'unità socialista prepariamo insieme una prospettiva di Avvenire