"Fermare la guerra per la pace e l'autodeterminazione dei popoli"

Uno la Jugoslavia seminando morte e terrore tra le popolazioni inermi
Fermare il massacro sostenere l'antico della sinistra si sta impegnando in queste ore
Come sapete è la città di Bologna e da tempo gemellata con la città di Zagabria questo legame di amicizia e di soli varietà per cito non si dà forza e ci coinvolge in questi tragici giorni
Per questo il Partito Democratico della Sinistra di Bologna si sente impegnato a dare una risposta concreta ed immediata alla richiesta di aiuti che il sindaco di Zagabria
Valorizza Buzzanca Circ
Ha rivolto ai cittadini di Bologna con una lettera indirizzata al sindaco in beni allora la parola Gianni Cuperlo coordinatore nazionale della Sinistra giovanile
Tutti insieme delle trasformazioni così profonde dell'ordine del mondo che certo nessuno aveva previsto o poteva prevedere soltanto pochi anni fa
Abbiamo vissuto pochi giorni addietro l'incubo di un attacco violento definitivo contro il rinnovamento e la rifondazione
Dell'URSS un attacco sconfitto dalla risposta del popolo di Mosca e dalla credibilità di uomini come Gorbaciov Eltsin
Abbiamo di fronte a noi un continente il nostro dove vecchi Stati si disgregano fino a scomparire dove altri sorgono affermando la loro indipendenza e sovranità
Un sommovimento inarrestabile di popoli di nazionalità Vietti niente qualcosa che ci interroga che interroga la politica le istituzioni in testa
Si combatte una devastante guerra civile con il suo bagaglio di vittime di sofferenze e di fughe disperate e di violenza
Interpretare le ragioni di una guerra è sempre una cosa molto difficile sete di potere di dominio di possesso
Ricostruire poi le ragioni e le cause di una guerra civile di un conflitto che nasce e si sviluppa tenta uno stesso Stato e forse un'impresa ancora più delicata
L'unica cosa che accomuna entrambe che le rende uguali ad ogni altra guerra in ogni altra parte del mondo e però la distruzione la fine di una speranza di vita per molti
Per noi che osserviamo quegli eventi da qui oggi diciamo la negazione della politica
I giornali Toni la cronaca
Di una carneficina assurda di donne e di vecchi che avevano rifiutato di lasciare come gli altri quella zona divenuto ma mai pericolosa
Donne vecchi che erano rimasti lì in quel villaggio croato a difendere quattro mattoni e quel po'di bestiame necessario per vivere
Due o tre al massimo sdraiandosi in un campo lì vicino sono riusciti a salvarsi ecco anche questo è il frutto di quella guerra anzi soprattutto questo è il frutto di qualsiasi guerra
Perché da secoli chi poi paga chi muore con le armi in pugno nella difesa di una stalle di quattro maiali e la gente in carne ed ossa spesso la più povera e la più debole
Allora la prima cosa da dire la prima cosa comunque rappresenta respingere la ragione ignobile delle armi e affermare la forza della ragione vera del dialogo del confronto della soluzione politica
Io voglio dire che oggi siamo qui essenzialmente per questo certo inutile nascondersi davanti alla realtà delle cose
E tutto è più difficile quando le divisioni gli odi i sentimenti di vendetta travolgono equilibri che da sempre erano delicati e fragili ma non esistono alternativa alla pace e al silenzio delle armi
è la storia del mondo la storia di questi mesi che lo dimostra
Nessuna soluzione possibile nessuna pacificazione credibile ovunque vi sia una situazione di crisi aperta che passi attraverso la sconfitta militare
L'annientamento politico e magari fisico del poiché non riguarda soltanto il governo federale o i presidenti di Serbia Croazia Slovenia e nemmeno soltanto i milioni di uomini e di donne incerti sulla loro vita e sul loro futuro
è una tragedia che ha radici lontane che esplode nel cuore di una rivoluzione senza precedente degli equilibri che avevano retto le sorti dell'Europa e del mondo per interi decenni autodeterminazione per ogni popolo la piena sovranità per ogni Stato il rifiuto della guerra come strumento di soluzione dei conflitti il rispetto dei diritti umani sono questi senza dubbio anche nel cuore di questa enorme rivoluzione
I principi sui quali si può fondare un nuovo equilibrio internazionale ed una nuova lunga stagione di pace
Mai proprio nella difesa di questi principi che ci troviamo davanti ad un bivio decide che politiche
Senza che alcuno Posse riesca ad individuare sedi nuove e strumenti originali per arginare spinte violente o addirittura come accade oggi soluzioni militari
Dall'altra invece la forza della politica e della trattativa
La disponibilità di tutti stati movimenti di liberazione individui a ricercare le risposte necessarie a domande legittime di autonomia e di sovranità
Risposte capaci di definire da subito i caratteri gli sbocchi di un nuovo sistema di relazioni e di autonomia in primo luogo tra i popoli
A questo principio di una effettiva autodeterminazione io non credo possibile continuare a rinunciare
La storia dell'Europa ci ha consegnato troppi lutti e troppe tragedia causa della repressione di quel principio perché si possa tollera Tina fare tutto ciò che è possibile
Perché la trattativa e di un negoziato abbiano ragione delle armi e dei bombardamenti
E sarà questo il terribile scenario nel quale la vecchia Europa dovrà dimostrare la sua credibilità e la sua coerenza politica
E però di aldilà di ciò altri problemi ed altri interrogativi si pongono davanti a noi davanti alla sinistra e davanti al movimento pacifista
Perché in primo luogo questa crisi dimostra in modo clamoroso che la fine della logica dei blocchi
è la distruzione di un blocco politico militare non significa affatto la soluzione e la rimozione delle cause possibili di nuovi devastanti conflitti persino nel cuore persino nel centro dell'Europa
Se la fine dell'incubo e della ricatto nucleare approvano prospettive enormi ai singoli Stati esplodono e tenderanno fosse ad aggravarsi nei prossimi anni
Ad entrare in crisi allora è davvero al vecchio ordine mondiale
è la stessa alleanza atlantica nelle sue forme del suo ruolo nella sua funzione deve mutare profondamente gli avvenimenti Jugoslavia ci dicono oltre ogni interesse di parte mio pre ed oltre ogni margine di dubbio che una reale sistema di sicurezza comune in primo luogo a livello europeo e l'unica prospettiva oggi storicamente credibile
No non viviamo in un mondo cambiato a metà
Viviamo in un mondo collegato è vincolato tra le sue varie parti e nel quale il rispetto dei diritti dei popoli ad ogni latitudine e ad ogni longitudine richiede una modifica profonda per tutti della cultura e delle istituzioni che fino ad oggi
Avevano salvato diverso
Ecco la sinistra deve lavorare perché questo segno non sia un nuovo caos o nuove forme di oppressione di dominio
Ma perché sia il segno di un nuovo ordine internazionale sul piano politico economico sociale sul terreno della rispetto di autonomia e nazionalità
Se questa è la sfida però e concludo un compito altrettanto fondamentale spetta non solo agli Stati alle loro diplomazie ma spetta anche agli individui e alla gente la storia di queste settimane ancora una volta dimostrato che questo compito è altrettanto fondamentale
è spetta poche i popoli e singoli individui e del loro coraggio ai movimenti pacifisti a questi agire con urgenza
Per affermare la democrazia al disarmo un'altra cooperazione in ogni angolo dell'Europa e dal basso
Una nuova diplomazia della gente chi può negare che sulla Piazza Rossa e davanti al Parlamento di Mosca come ieri a Pechino ed oggi con le madri dei giovani soldati in Jugoslavia
Non siano proprio ancora una volta le persone vive in carne ed ossa assegnare a determinare il corso degli avvenimenti e spesso la loro soluzione
Allora è giusto anche da qui da questa festa nazionale dell'Unità
Io credo offrire ogni sostegno alla carovana per la pace che molte associazioni italiane ed europee hanno promosso dal venticinque al ventinove settembre in gioco sulla via una carovana di pacifisti di uomini e donne libere di giovani che partirà dalla Macedonia e dalla Slovenia e che percorrerà tutte le repubbliche che si concluderà infine a Sarajevo con una manifesta affermano una guerra
Ma gli individui si
Perché la ragione degli uomini attraverso i secoli le rivoluzioni e le guerre io penso rimane ancora insieme al desiderio della libertà
L'obiettivo che nessuno dittatore ornamento potente è riuscito a sconfiggere e a cancellare
E qui sta la forza grande del nostro mondo alla guerra queste state continuerà ad essere la nostra battaglia per un futuro diverso dall'oggi qui e in ogni altro angolo del mondo per un futuro di pace di democrazia e di solidarietà tra i popoli
Ora la parola Renzo in beni sindaco di Bologna
Che si è voluto descrivere
Una situazione inestricabile
Dissoluzione
Quasi impossibile o difficilissima
Si è parlato di situazione
Balcanica
I Balcani di balcanizzazione
E adesso proprio questa Regione quella dei Balcani
Nella quale vivono
Numerosi popoli diversi fra di loro
Che praticano diverse religioni
Che hanno secoli di storia
Diversa
Sono lì Europa del dopo mille novecentottantanove
E per l'Europa della rivoluzione democratica dei Paesi del centro e dell'Est
è una crisi
Istituzionale
è una crisi politiche
Sullo sfondo di una realtà economica
Differenziata tra il sud e il nord del Paese
è una crisi che ha già avuto delle conseguenze tragiche
Sul terreno della lotta armata e degli scontri militari
Nei confronti di questo vero e proprio dramma ci sono due strade
Che
è quella di credere di pensare che il conflitto si possa circoscrivere
Che sia cioè
Un affare del quale ci possiamo disinteressare interno a quei popoli a quei Paesi
E che non avrà ripercussioni comunque vada i chiunque vinca al di fuori
Della Jugoslavia
La seconda
è quella di scegliere i buoni contro i cattivi
Allearsi con gli uni contro gli altri
E dividere così questa sarebbe poi la conseguenza
Non soltanto i Balcani
Che lo sono già a sufficienza ma anche l'Europa giudizi sulle responsabilità per quanto sta avvenendo
E questa possibilità è che la comunità europea
Ogni suo membro
Ogni popolo di questa Europa comunitaria
Si schieri e resti schierato dalla parte della pace
Del rifiuto dell'uso della forza
Del negoziato come solo metodo accettabile
Per affrontare e cercare di risolvere Problemi enormi
Che molte volte si pensa risalgono ad alcuni anni fa
E molti dei quali invece risalgono a parecchi secoli orsono
Tra di campo
Della pace e del negoziato contro l'illusione nazionalistico estremistica che trova adepti e sostegni nei diversi campi di una soluzione armata
Di tutto il contenzioso che ancora aperto
Ciò non significa naturalmente
Avere un atteggiamento pilatesco essere agnostici
E non vedere e individuare le responsabilità di quanto sta avvenendo
Ma vuol dire indicare
La esigenza prioritaria
Prima di tutto
Noi scegliamo la pace e perciò le madri
Che da Belgrado a Zagabria a Lubiana ecco l'altro
Usati come carne da macello
Senza che vi sia alcuna possibilità di soluzione pacifica
Questa tendenza che purtroppo è ancora forte all'interno dei diversi campi in conflitto
E che trova questo ostacolo in un movimento di massa delle mamme delle madri dei giovani che sono attualmente militari deve trovare il sostegno esplicito delle popolazioni italiane delle donne degli uomini dei giovani di Bologna
Scegliamo quei giovani
Di Croazia
Di Serbia
Di macedonia di Bosnia che non capisco istituzionali
Che hanno dato vita e stanno dando vita
Ad iniziative come quella che ricordava prima il compagno Cuperlo quella carovana per la pace che dal venticinque al ventinove di settembre attraverserà le varie repubbliche della Jugoslavia
E che si sono caratterizzate sino ad ora per la promozione di manifestazioni per la pace
E sosteniamo lo sforzo avviato con la conferenza di pace aperta ieri
E che resta per ora lo strumento e la sede più utile per uscire dalla spirale di un atroce guerra civile
E per garantire effettivamente sia il diritto dei popoli ecco
Delle varie realtà che compongono
La Jugoslavia sia la convivenza informe evidentemente nuove rispetto al passato dei popoli prima riuniti in quella federazione
è stato autorevolmente richiamato anche oggi
L'insieme dei principi in base ai quali è necessario trovare soluzione ai problemi aperti
Principi che sono stati sanciti nella Carta di Helsinki del mille novecentosettantacinque e poi in questa tappa della nuova Europa nella Carta di Parigi del mille novecento novanta
Sulla base di queste risoluzioni di questi accordi internazionali a cui realizzare gli obiettivi delle forze pacifiche
Democratiche
Che nelle diverse repubbliche della Jugoslavia agiscono perché siano effettivamente
Garantiti i diritti delle minoranze perché le forze armate siano poste effettivamente sotto un controllo democratico
E si è impedito perciò di agire così come oggi avviene a dei gruppi armati
Che sembra non essere sembrano non essere legati e collegati con l'esercito federale
E per alcuni dei quali invece è stato provato il sostegno da parte di questo esercito
Attraverso il rispetto l'apparentemente inestricabile
Trovare delle soluzioni che siano in grado di esprimere infettiva mente a livello federale e a livello di ciascuna repubblica la volontà dei popoli nello scegliersi la propria soluzione
Nello scegliersi il proprio partito la forza politica la quale dare il proprio appoggio per la formazione di governi repubblicani e per la eventuale formazione
Di istituzioni sovra Repubblica
La crisi della Jugoslavia
E più in generale la situazione dell'Europa dopo la rivoluzione che sta trasformando ciò che era l'Unione Sovietica
Richiede non fra di loro
Ma richiede una nuova accelerazione del processo di unione politica dell'Europa
è vero che a livello governativo
Fino ad ora sia registrata e la conferenza di pace aperta e un segno positivo
Una unità europea di intenti
Che ha retto di fronte alle tensioni provocate dalla crisi una strage
è però vero che anche se non a livello ufficiale
è noto che vi sono delle spinte in alcuni dei Paesi dell'Europa cavalcate anche in modo autorevole
Perché sia agisca pensando ai propri interessi di paese
Per
Ampliare
I collegamenti della nuova Germania
Con realtà dell'est europeo e anche dell'attuale
Jugoslavia
Vediamo che invece altri Paesi sono preoccupati ma non per ragioni prevalenti di politica
Estera ma perché hanno anch'essi dei problemi interni che sulla base dell'uno dell'altra soluzione alla crisi jugoslava potrebbero prendere
Un indirizzo o un altro pensiamo alla situazione dell'Irlanda e alla situazione della Corsica
Ebbene
Queste tendenze queste posizioni presenti all'interno di diversi Paesi dell'Europa
Che può essere utile per ciascun popolo e per il nostro continente nel suo insieme
E cioè ripeto l'accelerazione del processo di unione politica del nostro continente della nostra comunità
Allargata poi agli altri Paesi per i quali è già in corso un processo di associazione come la Cecoslovacchia l'Ungheria e la Polonia e agli altri Paesi per i quali in futuro si potrà registrare
Un collegamento del genere
Diceva Pellicano
Delle relazioni di amicizia tra Zagabria e Bologna
è un gemellaggio che risale a più di venticinque anni orsono
Così come altri con altre città dei paesi dell'Est tra italiani ma fu una scelta fatta a livello europeo
Una scelta per accompagnare all'Aoste politiche delle forze della sinistra in Europa occidentale
Anche la diplomazia per così dire di pace delle città ora questo legame
Così come quelli con altre città dell'Unione Sovietica della Cecoslovacchia della Polonia
Della di quella che era la Germania Est sono rapporti e relazioni che devono cambiare e mutare di carattere possono svilupparsi non soltanto come avveniva ieri con relazioni a livello istituti a Dini di queste città i giovani le donne le associazioni economiche le organizzazioni sindacali le forze politiche
Per sviluppare una effettivo e concreto Leganés di amicizia e di collaborazione
Il sindaco di Zagabria ci ha scritto nei giorni scorsi per chiedere attenzione e solidarietà e noi abbiamo risposto positivamente
Ma una risposta ad una lettera non è un impegno eccessivo ciò che diventa invece probante di l'attenzione da parte di una città è l'impegno appunto dei propri cittadini delle organizzazioni di categoria delle aziende delle associazioni economiche
Che tengano conto della situazione difficilissima anche dal punto di vista economico otto all'autodeterminazione
E ad appoggiare tutte le forze che alza Calabria e in Croazia si impegnano per una soluzione che sia appunto di pace e di sviluppo democratico di quelle realtà
Proprio per dare la dimostrazione di un impegno concreto da parte di Bologna nei confronti di queste realtà
Il Comune di Bologna e informo qui in questa sede approfitto di questa tribù là per dare l'informazione
Ufficiale il Comune di Bologna e l'università di Bologna
Hanno deciso di dare vita ad un centro di documentazione di studio di ricerca sui problemi dell'area danubiano balcanica
Hanno Bologna e l'Università di Zagabria e più in generale la realtà che allora era configurata dal punto di vista politico in un altro modo
Che portò alla istituzione di un collegio illirico ungarico a Bologna che ospitò studenti che venivano dalle chi da quelle zone dell'Ungheria della Jugoslavia dell'Austria diversi secoli questo centro che avrà il sostegno della Regione Emilia Romagna del Ministero degli Affari Esteri
E per il quale chiederemo il sostegno diretto di associazioni economiche delle imprese che possono avere più interessi a guardare in quella direzione
Potrà essere la dimostrazione concreta di un'attenzione della città della prestigiosa Università di Bologna qui in questo periodo così difficile offuscare dalla ricerca di scorciatoie che non esistono
Attraverso questa decisione
Io sono convinto che sarà apprezzata da tutti
La città di Bologna il Comune di Bologna pensa di avere dato anche un proprio contributo originale evitare in futuro un contributo originale
Perché prevalga in quell'area ora la pace e domani possa prevalere un clima di collaborazione anche sul terreno economico culturale e scientifico con l'Italia e con tutti gli altri Paesi dell'Europa
Allora la parola Piero Fassino responsabile internazionale del partito democratico della sinistra
Come siamo di fronte ormai da settimane e settimane
Ad una guerra civile sanguinosa
Ha qualcosa di più
Della crisi che pure già era molto grave degli scorsi mesi quando vi erano stati
Conflitti tra gruppi armati delle opposte etnie
Siamo di fronte ormai ad una guerra vera e propria con il suo carico di distruzioni i lutti di eccidi di sofferenze
Siamo di fronte nel cuore dell'Europa ad una guerra
Una parola che siamo stati abituati
In questi decenni
Molto spesso ad associare a conflitti che si svolgevano lontani volgevano Sempre lontano dall'Europa si svolgevano sempre in altri continenti
Potevamo far finta di credere che fossero una delle tante manifestazioni del sottosviluppo e delle contraddizioni il reso nubili del pianeta
Questa volta non è così
Questa volta la guerra e a poche centinaia di chilometri da cui io una zona nevralgica per l'Europa e non a caso negli ultimi secoli
Una delle aree nella quale si sono concentrati maggiori conflitti armati e da cui sono partite le scintille che hanno scatenato spesso come nella Prima guerra mondiale un conflitto generale una zona strategica un crocevia al nord e il sud dell'Europa le stelle ospitando ogni possibilità di trovare una soluzione ai tanti problemi che assillano la vita di quel Paese
Certo non è l'unica manifestazione
Di una gigantesco sommovimento che da due anni conosce l'Europa
La crisi dei regimi comunisti ha determinato un mutamento radicale dell'intera situazione politica economica sociale
Di una parte interno del continente l'intero est europeo sta conoscendo un terremoto istituzionale politico economico culturale
E sempre quando vi sono passaggi così
Grandiosi
Maturano processi e disse bevi segno positivo come la transizione democratica che nella stragrande maggioranza di quei fenomeni nazionalistici come l'esplosione dei conflitti intere indizi come appunto
Le esplosioni di conflitti e di scontri che hanno segnato in questi ultimi anni la vita della Jugoslavia
La Jugoslavia oggi ci dice cioè che il passaggio da un vecchio o un nuovo assetto non è un fatto indolore non è un fatto io nemico non è vero che si passa da un vecchio equilibrio ormai in via di superamento uno nuovo in modo lineare senza scossi senza senza scosse senza passaggi traumatici senza contraddizioni che possono esplodere in modo incontrollato e ingovernabile
Per questo il problema che deve porsi ciascuno che deve porsi ogni forza politica che deve porsi ogni governo che deve porsi la comunità internazionale
E come si governa ovvero un assetto dell'Europa e del mondo più democratico
Faccia l'uomo davvero un assetto dell'Europa e del mondo fondato sul negoziato sul consenso sull'accordo tra i popoli e non sulla forza sull'imposizione delle ragioni del più forte sulla guerra
Certo la Jugoslavia paese che ha una vita travagliata anche perché lì si sono concentrati nel tempo contraddizioni e problemi che oggi
Scoppiano in modo così traumatico Jugoslavia lo sappiano un Paese caratterizzato dalla coesistenza e convivenza di molti popoli di diverse etnie di diversi compì culturali e linguistici di diverse religioni
Ogni repubblica
Che fa parte della Jugoslavia è caratterizzata dalla convivenza al Paese e al tempo stesso di garantire ai serbi e i croati agli sloveni
Agli ortodossi musulmani
Ma le popolazioni del Nord alle popolazioni del Sud che sono portatrici ciascuna di storie e culture lingue
Religioni diverse i diritti alla proprio identità nazionale alla propria identità culturale alla propria identità religiosa
La vecchia Jugoslavia quella che era nata all'indomani della seconda guerra mondiale che per quarantacinque anni abbiamo conosciuto era nata l'abbia potuto vivere in condizioni del tutto particolari la personalità di Tito
Che attorno alla lotta antinazista prima e poi
Intorno all'idea di cercare di realizzare lì un regime comunista diverso dagli altri l'ha costruito una coesione che era funzionale ai rapporti tra Est e Ovest tra Stati Uniti Unione Sovietica all'Europa dei blocchi
Ebbene Tito è morto da dieci anni
L'Europa dei blocchi in Europa dei due campi contrapposti l'Europa delle grandi potenze e in via di dissoluzione il vecchio equilibrio il vecchio assetto entro cui si incastona la quella Jugoslavia e in via di superamento e oggi quindi il problema è di sapere che cosa avverrà che cosa deve essere costruito al posto di una Jugoslavia che non si è più che in via di dissoluzione
E per questo è necessario allora la soluzione negoziale
Credere che si possa risolvere il problema di quel Paese come la guerra con il ricorso alle armi con le ragioni del più forte che le impone all'etnia o alla comunità o la minoranza più debole è un'illusione ogni arrivano macedoni albanesi
Che il Kosovo è fatto di albanesi e di servi che ciascuna repubblica cioè è un complesso intreccio di diversi gruppi etnici religiosi linguistici proprio per questo la soluzione non può che essere quella dell'accordo del negoziato
Del cercare di affermare le ragioni di ciascuno e di trovare nell'intesa la possibilità di fare in modo che le ragioni di ciascuno non confliggano con le ragioni dell'altro
Ecco qual è la questione che oggi va affermata ed è necessario allora davvero sostenere in questo momento in ogni modo ogni iniziativa di pace che si stia costruendo si è aperto ieri all'Aja
Un negoziato difficile però opera della mediazione della Comunità europea
Un'eco Siato il cui esito non è scontato la Comunità economica europea abbia la capacità di essere unita di continuare a svolgevo Ruolo attivo di non lasciare soltanto alle parti in causa nelle quali può prevalere la tentazione di ricorrere soltanto al conflitto armato la possibilità di risolvere davvero quella situazione ricordava già in bene
Anche questo ruolo dell'azione non è così scontato abbiamo visto in queste in queste settimane non soltanto a riemergere dei nazionalismi Jugoslavia vediamo pericolosamente riemergere una vecchia logica nazionalistica anche nei grandi Paesi europei
La Germania
Che accarezza il sogno bis marchiano magari di tornare ad avere come un'egemonia sull'area che va dal Baltico al Bosforo
O la Francia che rispolvera l'antico asse strategico dell'Ottocento con la Serbia o delle armi né dell'egemonia di un Paese sugli altri che si potrà costruire un nuovo assetto in Europa
Un nuovo assetto si può costruire se si partirà dalla consapevolezza che oggi bisogna vedere affermare e realizzare i diritti all'autodeterminazione di ogni popolo garantire un assetto che consente a ciascun popolo di costruire le condizioni del proprio sviluppo economico e sociale
Realizzare le condizioni per cui i meccanismi di integrazione tra i diversi Paesi crescano e si costruisca così nel rispetto delle specificità di ogni etnia di ogni comunità quello unità europea nella quale anche ogni popolo e ogni comunità Porat potrà ritrovare riconoscimento alle proprie esigenze alle proprie aspirazioni
Una soluzione oggi per la Jugoslavia una soluzione che deve tenere insieme tre questioni che sono trenta e all'autodeterminazione
Una soluzione negoziata sui confini che sia capace di ridefinire dei confini consensualmente accettati da tutte le repubbliche
E l'individuazione di quali sono le materie i campi in cui quelle Repubblica realizzano forme di integrazione e di collaborazione nell'interesse reciproco e comune
Questo è l'unico resta l'unica strada che può essere perseguita e per farlo
E necessario perciò che la comunità continui gli sforzi che ha fin qui profuso
E necessario che ogni Paese sostenga l'azione della comunità e necessario che il nostro Paese che è così vi talmente interessato a quello che accade in un paese confinante
Abbia un'iniziativa che sia di pieno sostegno come lo è stato fin qui all'iniziativa unitaria dell'Europa
Evita
Quelle cozze apre fragile il suo esito non è scontato e difficili sono difficili gli argomenti da trattare da discutere difficile l'intesa
Tanto più queste difficoltà possono essere ingigantite se mentre c'è il negoziato non cessano le armi di sparare
Vanno avanti le operazioni belliche continuano i massacri gli eccidi e quindi si erge sempre di più quel muro di diffidenza di reciproca inaffidabilità di sfiducia reciproca
Che già è molto alto tra quelli che invece al tavolo delle trattative devono trovare un punto d'intesa e di accordo
Questo è quindi quello che dobbiamo fare in queste ore
Pieno sostegno all'iniziativa di mediazione della comunità per garantire una soluzione politica e negoziata rispettosa dei diritti dei diversi popoli della Jugoslavia
E iniziativa mese fa all'inizio di questa crisi anche il rinvio di una forza di interposizione militare nella comunità che divide il conte ti separi le parti in causa imponga la cessazione delle ostilità e una fase di tregua in ragione di tale che il negoziato possa davvero
Realizzarsi e conseguire dei risultati
Ciò vale soprattutto per noi
è un paese confinante la Jugoslavia un Paese con il quale negli anni l'Italia costruito una crescente aveva costruito una politica di crescente collaborazione cooperazione
Il confine tra noi viene e la Jugoslavia non è mai stata una frontiera aperta come è stata negli ultimi anni
Negli anni Cinquanta anzi fu un segmento della cortina di ferro passava di lì
La divisione dell'Europa in due palestre ottima di ferro quella barriera che divideva l'Europa in due in un fondo in una frontiera aperta in un confine aperto il confine più aperto da Europa
In un luogo di collaborazione tra popoli e Paesi a regime politico diverso a dimostrazione che era possibile è possibile costruire un Europa
In cui davvero siano bandite tutte le forme di conflitto di competizione di scontro tra Paesi e popoli ebbene proprio per questo oggi a maggior ragione il nostro Paese interessato
A fare in modo che la crisi jugoslava ritrovi una soluzione politica definitiva
Che sia foriera di pace ristabilita
Che consenta di mandare avanti appunto quella politica di collaborazione e di cooperazione che tra i due Paesi si era faticosamente costruita in questi anni e che era favorito in primo luogo diroccata trenta mila vitale in Dalmat sinistri in Slovenia
In Croazia
Tutto questo deve essere al centro delle nostre preoccupazioni la preoccupazione di chissà che quello che accade in Jugoslavia oggi può diventare paradigma domani per quello che potrà accadere in altri Paesi d'Europa proprio perché quella spinta nazionalistica quella esasperazione dei conflitti è qualcosa che scuote l'Europa
Centrale e orientale dalla Jugoslavia l'Unione Sovietica ci sono tre milioni di ungheresi che vivono nella Transilvania rumena
Ci sono tre milioni di tedeschi che vivono nella Slesia polacca
In Slovacchia c'è un movimento nazionalistico che pretende di spaccare in due la Cecoslovacchia e abbiamo visto come il fenomeno nazionalistico e l'Unione Sovietica esplosa ed è stato uno dei terreni di Tini quello che accade in Jugoslavia
E importante oltre che per le sorti di chi vive in quel Paese per le sorti dell'Europa e del mondo perché la soluzione che si darà oggi alla Jugoslavia può diventare punto di riferimento per fenomeni analoghi
E cambiasse alla crisi jugoslava si sarà in grado di dare una soluzione pacifica negoziata consensualmente accettata perché questo posto potrà contribuire anche in altre situazioni assoluzione a Malaga
Oppure se invece la crisi jugoslava precipiterà in un conflitto senza fine in una guerra drammatica con i rischi di dilatazione anche ad altre situazioni che oggi non sono ancora coinvolte
Tutto questo sta dietro quella crisi e per questo dobbiamo fare sentire
La nostra voce certa importante le iniziative come lo è stato delle cancellerie a far valere la sua forza abbiamo bisogno anche di far sentire la voce della forza della pazzia
Di milioni e milioni di cittadini di democratici del nostro paese che credono che sia possibile davvero costruire un ordine del mondo diverso un ordine dell'Europa diverso in Jugoslavia
In Croazia in Serbia in queste settimane non c'è sono stato non si è sentito soltanto il crepitare dei mitragliatori o dei bazooka o dei bombardamenti aerei
Si è sentita anche la voce delle madri serve delle madri trovate delle madri slovene
Che chiedevano di non mandare i loro figli al massacro che erano unite serbe croate slovene per una ragione di pace per garantire a quel paese ai popoli di quel Paese una prospettiva democratica
E di convivenza vero ebbene noi dobbiamo nato da Cuperlo iniziative
Sono state richiamate iniziative che si stanno costruendo una grande iniziativa pacifista che si svolgerà alla fine del mese Jugoslavia che coinvolgerà forte di tutta Europa
Dobbiamo far sentire la nostra voce lo dobbiamo far sentire noi noi del partito democratico della sinistra noi forze politiche della sinistra
Che siamo più che altro interessate a garantire appunto che ci sia una prospettiva di pace di democrazia in Europa e nel mondo e che oggi più che mai sentiamo che Jugoslavia si combatte
Una partita che non è soltanto qualcosa che attiene alla prospettiva la vicenda di quei popoli mattina la prospettiva vicende dell'Europa intera
Ecco quello che serve serve impegno e mobilitazione perché un nuovo ordine del mondo non si costruirà