Byblos - La recensione di Alessandro Litta Modignani

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale ad Alessandro Litta Modignani
Nel due mila dodici gli Stati Uniti hanno superato la Russia in testa alla classifica mondiale dei paesi produttori di gas l'anno prossimo supereranno l'Arabia Saudita in quella dei produttori di petrolio
Come scrive il presidente ormai ex prete ex presidente dell'ENI Giuseppe Recchi nel suo pamphlet nuove energie edito da Marsilio siamo in presenza di un vero e proprio cambio di paradigma
Innescato dalla scoperta di nuove tecniche di estrazione di gas e petrolio
Dalle profondità degli scisti argillosi
La presenza di questi immensi giacimenti era nota da tempo ma solo notevoli investimenti e il perfezionamento delle tecnologie hanno consentito agli inizi degli anni Duemila sfruttarla con successo
Sono migliorati il controllo della perforazione e la flessibilità dei metalli che oggi consentono a grandi profondità di scavare fino al sette chilometri quali in orizzontale
Questo processo avviene con la tecnica della frantumazione fracking delle rocce argillose contenenti i grandi in bolle di gas mediante il getto ad alta pressione di acqua mista ad additivi chimici
Si estraggono così lo Sheikh Ali e lo sceglie o il che hanno sconvolto l'assetto energetico del pianeta con conseguenze economiche e politiche tutte da valutare
Uno dei primi effetti di questo cambiamento è il ritorno già in corso sul suolo americano di alcune produzioni manifatturiere nei settori più energivori
Per effetto del calo del prezzo dei prezzi dell'energia negli USA molte industrie stanno rilocalizzare sugli impianti o significativi riflessi sull'occupazione
Secondariamente ieri rigassificatori sono stati rapidamente il bar dell'Ati
E verranno sostituiti con nuovi impianti di liquefazione ne sono previsti sette che fra tre o quattro anni metteranno gli Stati Uniti nella condizione almeno virtuale di esportare il gas in bombola attraverso gli oceani
La partita si presenta alquanto complessa secondo la destra repubblicana gli USA dovrebbero indirizzare le esportazioni di gas esclusivamente verso i Paesi alleati della NATO in tal modo l'America farebbe crollare il prezzo del gas russo mettendo all'angolo le velleità imperiali di Putin
Secondo altri osservatori questa visione e del tutto illusoria per commercializzare Gaspar paesi lontani lo abbiamo visto servono costosi impianti di liquefazione etnica rigassificazione
Fra questi ultimi quelli già operativi in Europa occidentale i tre italiani e spagnoli per esempio sono oggi largamente sottoutilizzati
Semmai il prezzo del gatto perché scendere ipotesi tutta da dimostrare sostenere questi investimenti risulterebbe anche economico
Mentre l'Europa avrebbe tutto l'interesse come ha scritto Stefano Casertano su pagina novantanove del quindici marzo a restare attaccato alla mammella metallica russa
Perché il prezzo non sarebbe sufficiente altrimenti a coprire il costo dei nuovi impianti d'importazione di anale
Quello che è certo è che l'America oggi appare tutt'altro che destinata a un inesorabile declino
Grazie anche a questa rivoluzione energetica l'economia americana è tornata a crescere gli Stati Uniti dispongono in questo campo di un formidabile mix positivo
La conformazione geologica l'abbondanza di acqua ma anche le tecnologie avanzate la competitività del sistema industriale e finanziario l'accessibilità alla rete dei metanodotti
E poi ancora un governo favorevole alla pratica degli sprechi
E infine ultimo ma non minore una tradizione giuridica che vuole i proprietari del suolo titolari dei diritti anche su quanto estratto dal sottosuolo
Un perfetto rovesciamento della sindrome di Nimby tanto che negli USA ipotesi esplorativi sono circa duecento mila
Se volgiamo lo sguardo all'Europa troviamo una situazione specularmente opposta
Nel Vecchio Continente le resistenze all'OSCE il gas sono innumerevoli un po'ovunque con la sola parziale eccezione della Gran Bretagna
La Francia addirittura vietato la pratica del fracking il nome del cosiddetto principio di precauzione
In particolare l'opposizione dei piccoli agricoltori è fortissima per un contadino americano scoprire un giacimento sotto il proprio campo è una cuccagna per quello europeo invece è una calamita
Poi che i diritti di sfruttamento del sottosuolo sono quasi sempre di pertinenza statale
Rechi scrive che l'Europa appare ferma al palo a causa di una serie di occasioni mancate
Al momento attuale il gas in Europa costa circa tre volte più che negli Stati Uniti un fattore che domina alla base la competitività del vecchio continente
Un handicap di non di non poco conto è dato dalla scarsa compatibilità di reti poiché in questo settore ognuno procede in ordine sparso
Secondo uno studio della Commissione europea una nuova rete continentale integrata di gasdotti avrebbe il costo di mille miliardi di euro
E produrrebbe risparmi valutati in circa sessantacinque miliardi all'anno
Anche la politica dei costosissimi sussidi alle rinnovabili si è rivelata sbagliata il rincaro dell'elettricità ha penalizzato l'economia provocando oltretutto un imprevisto ritorno all'impiego del carbone assai più inquinante
Solo nel due mila dodici il nostro Paese appeso oltre dieci miliardi di incentivi pari a circa il diciotto per cento delle bollette pagate dalle famiglie
Miliardi miliardi distribuiti a pioggia a produzioni anche di bassa efficiente
Alla Spagna non è andata meglio avendo quel governo garantito ai produttori di energia solare fino a dodici volte il prezzo di mercato
Come è noto l'Italia produce idrocarburi sufficienti appena al dieci per cento del fabbisogno nazionale
Questa quota potrebbe anche raddoppiare afferma lì PRC attivissimo esponente dell'ENI nel suo libro se non vi fossero troppo resistenze ideologiche e paure immotivata
Sono davvero così infondati i timori degli ambientalisti
Chi utilizza questa tecnica sostiene che essa viene praticata a grandi profondità ben al di sotto delle falde acquifere normalmente utilizzate dall'uomo
Altre critiche riguardano la dispersione di gas in atmosfera e la possibile correlazione fra il trekking e i terremoti
Ma in entrambi i casi finora nessuna evidenza scientifica è stata riscontrata in questo senso
Rimane il principio di precauzione che tuttavia anche in Francia sembra destinato a lasciare il posto a un atteggiamento più realistico
La stessa Ségolène Royale
Mio ministro dell'ambiente tornata recentemente in auge ha dichiarato nei giorni scorsi di volere praticare una ecologia non punitiva
Una versione più completa di questa recensione dal titolo la rivoluzione energetica prossima ventura e pubblicata sull'Agenda liberale del centro di Napoli sul sito Centro Einaudi punti
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Alessandro Litta Modignani