Grazia a Curcio: Martelli si rivolge alla Corte Costituzionale

Radio radicale come annunciato nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Martelli sulla questione della grazia Renato Curcio
Ha deciso di chiamare in causa la Corte costituzionale affinché su questo argomento si sciolga il conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato abbiamo al telefono il professor Giandomenico Pisapia avvocato nude padri del nuovo codice di procedura penale che insieme al professor Barile ha formulato il testo del ricorso professor Pisapia su quali considerazioni giuridiche si basa questo ricorso alla Corte costituzionale
In realtà un il ricorso era l'unico mezzo per o temere dalla Corte costituzionale
Un opinione precisa sulla natura della grazia e sulla competenza disporre la spessa
La Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica il potere di concedere la grazia
E e ai sensi dell'articolo ottantanove della Costituzione la grazia stessa deve essere data su proposta del ministro della giustizia e il ministro stesso deve concluso mare l'atto se non che si è verificato che il presidente del consiglio dei ministri tale ritenuto che il la competenza a decidere sulla concessione della grazia forse non delle presidente su pareva che su proposta del ministro della giustizia ma su parere del consiglio dei ministri in quanto ritenuto atto
Politico che investe la politica generale del governo e su questo punto che c'è una divergenza di opinioni su cui è bene
Che la corte se si riterrà competente si pronunci perché la costituzione distingue chiaramente tra ah mi spieghi tutto che sono provvedimenti di carattere generale e quindi con un valore politico generalizzato
Che vengono decisi concessi dal dal presidente per la Repubblica su uno legge di delegazione del parlamento e quindi è giusto che il trattandosi i provvedimenti a caratteri generalizzato sia il Parlamento a pronunciarsi
Mentre per la grazia che un provvedimento singolo che riguarda un atto di clemenza secondo la tradizione
Di carattere umanitario di carattere equitativo come ha precisato anche il nuovo Cordusio sulla penale eventualmente anche correttivo
La competenza non è più in relazione a un indirizzo politico generale ma in relazione a un caso singolo particolare
E quindi la proposta non può che spettare al ministro della giusto sia al quale spetta anche di compierli istruttoria per accertare che esistono i presupposti per la grazia scialbo sempre al Presidente della Repubblica perché il titolare del provvedimento definitivo di decidere se concedere o meno la grazia ecco questo poi provvedimento sarà controfirmato salvaguarda siti e su questo punto che non essendosi non non essendoci precedenti al riguardo e sembra avendo il Presidente della Repubblica in una lettera espressamente chiarito che il suo intendimento era di concedere la grazia come atto politico come espressione di una un segnale come espressione di un superamento debito dell'emergenza terroristica e quindi come segnale politico di carattere generale
Ed avendo lo stesso presidente della LIPU confortato l'opinione del presidente del Consiglio dei ministri che dovesse essere di governo esprimersi è questo trasformava
La grazia dà atto di clemenza singolo in un atto di carattere politico generale
E questa la ragione del della differenza di opinioni e quindi del conflitto unico strumento necessario per ottenere che la corte unico organo competente si può
Su quella ecco ecco ma lei come risponde a chi sostiene invece che un ministro da solo non può essere considerato un potere dello Stato
La giustizia vede il problema si pone in modo particolare perché è l'unico ministro al quale la cosca
In numerosi articoli centodue ed altri a proposito per l'audizione a proposito del del della richiesta dell'autorizzazione a procedere per reati di vilipendio al Presidente della Repubblica e così via di seguito
Quindi
La giustizia a differenza degli altri ministri ha un rilievo istituzionale costituzionale diverso e d'altra parte non è che sia il potere del ministro il potere e del Presidente della Repubblica
Su proposta del ministro e poi che la Costituzione stabilisce l'articolo ottantanove che ogni provvedimenti del Presidente della Repubblica è valido solo se mai messo su proposta del ministro competente e nella specie l'unico ministro competente in materia di grazia
E il ministro della giustizia quindi il problema non può che essere risolto altri pentiti il con Vito resterà così natura la grazia da atto umanitario equitativo individuale in un atto che ha un valore politico generale e allora se questo la corte dirà cambieremo opinione su quello che è la natura giuridica della Calabria tradizionalmente considerate come un atto di clemenza e quindi un atto che sì
Realizzasse uno con riferimento ad un singolo individuò per una valutazione particolare
Se diventa un atto politico generale
E e allora naturalmente il giusto che intervenga non il Governo ma il Parlamento ecco secondo lei
Tra la Repubblica ha voluto insistere su questa storia della grazia è litica le assicuro che non non riesco a capire
Non tanto più che in realtà il Presidente della Repubblica si è apertamente pronunciato a favore della grazia dicendo che voleva concederla e subito
Ma nello stesso tempo richiedendo che c'è di più lui pronunciato cioè il consiglio dei ministri
E forse anche sapendo che la maggior parte dei partitiche fanno parte del governo si erano pronunciati in senso contrario alla grazia come atto anche politico ma comunque contraria alla grazia cultura proprio le sue implicazioni politiche e mi mi parlano che potesse a ad un tempo o fornire la grazia dichiarare di voler la anzi subito
Sollecitare il ministro
A chiederla appare cioè la proposta e contemporaneamente da provocare una pronuncia un pronunciamento del Governo che così per quelle notizie che almeno finora erano apparse sulla stampa più ministro democristiano aveva dichiarato di essere contrario anche altri partiti mi pare che non si erano pronunciati a favore col rischio di vedere come dire negate quella grazia che si dichiarava di voler concetto di non so se mi sono spiegato
Professor Pisapia volevo approfittare della sua collaborazione per porle anche questa domanda lei che come ricordavo in apertura e uno dei padri del nuovo codice di procedura penale come sta assistendo a questa richiesta dopo l'ennesimo assassinio di minor garantismo sollevata Anda alcune parti
Secondo me trarre occasione il qualche volta vorrei dire pretesto da ogni il caso bravissimo come quello ultimo
Di Palermo Copley quello precedente di Scopelliti che tra l'altro carissimo amico per magistrato di altissimo livello di grandissima umanità
Dare addosso al codice secondo me e e sbaglia che ci siano anche nel codice
Cosa eventualmente da modificare questo non giustifica affatto critica che il codice il nuovo Codice impedisce di svolgere le indagini e di ricercare i colpevoli e di pupillo di e di tenerli dentro
Su questo vorrei proprio che fosse chiaro che intanto il Codice da amplissimi poteri alla polizia giudiziaria anche di propria iniziativa poi le indagini sono condotte sotto la direttiva del Pubblico ministero e il questo assicura oltre che completa correttezza d'indagine anche un ampio ulteriore professionalità che peraltro si richiede anche nella polizia giudiziaria
Che dovrà tutt'al più affidare la propria professionalità al più presto come la dovrà affidare il Pubblico ministero
Cessando dal la vecchia opinione di considerarsi giudice ma considerandoci Pubblico ministero il cui indicò come responsabile delle indagini
Se non ci sono in mezzi sufficienti e a questo è e i giusti o che si provveda e su questo le proposte e le proteste dei magistrati possono essere giuste perché è giusto che si mette a loro disposizione tutto
Tutte le attrezzature e tutto il personale indispensabili per condurre le indagini
Ma non si dica che hanno le mani legate perché in realtà il Pubblico ministero la polizia giudiziaria hanno tutti tutta l'ampiezza dei poteri per poter condurre le indagini naturalmente
Si tratta di vedere quali ostacoli di altro tipo si frapponga cioè Sein efficienza di mezzi oppure se non vi siano anche ipotesi che sono state formulate sulle quali io non posso pronunciarmi ma da più parti si formula l'ipotesi che difficoltà le indagini sorti soprattutto in certe regioni anche rivalutato possibili infiltrazioni o addirittura da Julio su questo mi pare che il Consiglio superiore sta facendo anche delle sue indagini e indubbiamente se questo fosse indubbiamente qualsiasi impegno di lavoro e qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe vanificato da infiltrazioni o da collusioni che vi possano essere quando potrà difficoltà della prova su cui si è pronunciato il ministro Scotti
Io direi che di la difficoltà della prova bisogna distinguere se nella ricerca della prova non è vero che la polizia non abbia mani libere e il Pubblico ministero non abbiano mani libere
Perché nella valutazione della prova ebbe questo principio proprio di civiltà sull'alcol sul quale non si distinguere che per certi reati i criteri di valutazione della prova sia diverso ricche per altri perché se no il principio di uguaglianza della Costituzione se ne va a passeggio insomma
Cosa ne pensa delle argomentazioni invii coloro che vorrebbero modificare la presunzione di innocenza
Ecco risponde in modo molto netto che la presunzione di Innocenzo di non colpevolezza non è soltanto un principio costituzionale ma è un principio colto da tutte le convenzioni internazionali ratificati dall'Italia e quindi legge dello Stato non è modificando quella presunzione o o peggio abolendo la essi risolve il problema il problema esiste ma va risolto in altro modo cioè dire una volta che vi siano termini abbastanza ampi come son previsti anche dal nuovo Codice parliamo di quattro anni che possono in certi casi arrivare a sei di carcerazione preventiva
Altri che Schumi lì nel primo periodo delle indagini
Spostare in questi termini e magari in casi eccezionali aumentarle i termini di carcerazione preventiva dopo la doppia conforme io son convinto che potrebbero anche essere allungate anche se quattro anni ci sono già tanti di carcerazione preventiva cioè la celerità del processo e lui il la la la chiave
Per risolvere il problema cioè snellire i processi e fare in modo che dopo quattro anni si possa arrivare ad avere la sentenza definitiva
In ogni caso se anche si volesse parlare di una esecutività provvisoria della sentenza di secondo grado conforme alla prima non si potrebbe mai dire che è una sentenza definitiva
E sarebbe un errore tecnico e costituzionale
Dire sentenza definitiva più tutt'al più si potrebbe pensare a una provvisoria esecuzione ma meglio ancora di un eventuale allungamento dei termini di carcerazione
Ci sono il primo a dire che se veramente e qui compito dei magistrati evitare che si arrivi a termini lunghi per la la celebrazione dei processi ma se veramente si arrivasse al giudizio di secondo grado
In copia conforme
Forse una scarcerazione automatica questi accertamenti bisognerebbe evitarla perché indubbiamente la presunzione
Dice ma non sparisce ecco questo
Ma dal professor visto il via io la ringrazio per il momento sentisse presto