18 DIC 2003

Intervento di Marco Cappato sul vertice mondiale sulla società dell'informazione che si è tenuto nei giorni scorsi a Ginevra

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 3 min 49 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Marco Cappato sul vertice mondiale sulla società dell'informazione che si è tenuto nei giorni scorsi a Ginevra", registrato a Parlamento Europeo giovedì 18 dicembre 2003 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Cappato (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Censura, Cina, Commissione Ue, Cuba, Democrazia, Diritti Umani, Finanziamenti, Informatica, Informazione, Monopolio, Onu, Parlamento Europeo, Sviluppo, Tecnologia, Telecomunicazioni, Telematica, Tortura, Tunisia, Unione Europea, V.

La registrazione video ha una durata di 3
minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.

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  • Marco Cappato

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, mi rivolgo innanzitutto alla collega che lamentava il fatto che il Parlamento europeo non ha adottato una posizione prima del Vertice, invitandola a rivolgersi ai responsabili dei gruppi politici che in seno alla commissione per l'industria non hanno ritenuto questo tema meritevole di essere dibattuto in Aula prima del Vertice. In secondo luogo, vorrei rilevare che la dichiarazione politica del summit , dopo mesi di negoziazione, include fortunatamente un riferimento alla libertà di espressione, riferimento che paesi come Cina, Cuba e altri regimi comunisti - e qui mi scuso con il collega Alyssandrakis, secondo cui la povertà è alla radice di tutti i mali, ma forse anche l'assenza di libertà gioca un ruolo - hanno cercato di eliminare dai testi dell'ONU, non riuscendovi. Il problema attuale è che abbiamo un piano d'azione per i prossimi due anni in base al quale verranno convogliate decine di miliardi ai paesi in via di sviluppo per potenziare la società dell'informazione. Credo che la Commissione europea, signora Commissario, dovrebbe fare molta attenzione al modo in cui si utilizzeranno in fondi in questione, subordinandone cioè l'utilizzo ad aperture e a passi concreti dal punto di vista del libero mercato, della democrazia e dei diritti fondamentali. Rischiamo altrimenti di continuare a fare quello che stiamo facendo ora: col nostro danaro, con il danaro pubblico e privato, stiamo costruendo e finanziando i sistemi - i software - che consentono ai regimi dittatoriali e, sempre di più anche ai nostri paesi, di censurare, filtrare ed impedire l'accesso alla società dell'informazione. Non solo. C'è anche un problema di libero mercato. Nei paesi in via di sviluppo, solitamente le società che gestiscono Internet e le telecomunicazioni sono dei monopoli od oligopoli corrotti che, attraverso la corruzione, reprimono le possibilità individuali di accesso a Internet e alla società dell'informazione. Se, come faremo, ci prepariamo a spendere somme enormi per quei paesi, assicuriamoci che queste somme siano destinate anche allo sviluppo della democrazia e dei diritti umani. Preoccupiamoci di sollevare il problema di Tunisi, dove si svolgerà un summit che sarà gestito, come ci ricorda l'Organizzazione mondiale contro la tortura, dal generale Ammar, cioè l'ex responsabile delle operazioni di tortura del regime tunisino. Vorrei anche consigliare ai colleghi di non fare un gioco delle parti, per cui alcuni devono trattare di temi scomodi mentre altri si possono permettere il lusso di parlare soltanto di progetti, di cooperazione e di mercato, che piace tanto anche a noi e che vogliamo promuovere, ma non a scapito della libertà e del diritto.
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