Guerra nel Golfo Persico: voto espresso dalla DC in Parlamento per la partecipazione delle Forze armate italiane nel conflitto

Tra molti cattolici impegnati in politica particolare all'interno della Democrazia Cristiana è stato un voto difficile quello sulla partecipazione italiana
Alla guerra in corso tu come hai votato e perché
Ma io ho votato con difficoltà ma con convinzione
Ho votato aderendo alle comunicazioni del governo per quella che appunto una uso della violenza c'è una guerra uso della forza dice tecnicamente dello statuto delle Nazioni Unite
Ripristinare una condizione di sicurezze di legalità
Non voglio nascondermi dietro le parole però ne sembrava
Che noi avessimo come dire
Un obbligo acquisito ormai non il giorno in cui si è votato ma acquisito nel momento in cui avevamo dato la nostra adesione a uno stimato ma la risoluzione sei sette otto che appunto avvisa che alla scadenza dell'ultimatum esaurite cioè tutte le possibilità di convincimento Pacifico si sarebbe comunque ricorso all'uso della coercizione
Ho avuto molti dubbi prima cioè quando l'ultimatum è stato dato perché mi sembrava che appunto dare un ultimatum
Inevitabilmente avrebbe poi messo la coalizione alla condizione di doverlo rispettare pena la perdita assoluta di credibilità e non c'è certamente bisogno in questa fase che le Nazioni Unite la prima volta in cui escono dalla paralisi in cui gli ha tenuto la contrapposizione tra Est e Ovest subiscano Mosca ho avvisato però nella riunione di gruppo che abbiamo fatto die questa decisione e ci costano tanto sul piano dei principi che pure sono rigorosamente interpellati dalla nostra coscienza ma ci costa sul piano strettamente Poli il titolo della possibilità e congruità di una nostra partecipazione a quella che comunque al di là del esaltazioni che per la verità mi sembrano molto contenute certamente sarà una guerra dolorosa che non risolverà nessuno dei problemi polipi
Salvo quello appunto del rispetto almeno formale delle decisioni per loro
Cosa intendi per prezzo politico per il dopoguerra
Ma io credo che in primo luogo ci sia da tenere in conto che il risentimento delle masse arabe non è una variabile della quale possiamo non tener conto
Un risentimento che evidentemente affonda le sue radici in moltissimi errori fatti dei regimi arabi
Nell'ostinazione con la quale hanno sempre rifiutato di discutere e di riconoscere una autorità sovranazionale e cominciando dal riconoscimento dello Stato di Israele
Un risentimento che affonda le sue radici nelle difficoltà economiche a cui un certo modo di gestione dei regimi e quello dirà che non è la a dimostrazione hanno impedito che ingenti risorse fossero trasformati in strumenti di pace e che quindi hanno indebolito la possibilità anche di e crescita economica di queste nazioni il fatto è però che quali che siano le responsabilità di regimi che anche l'Occidente ha contribuito per parte sua attenere invita commettendo con ciò un errore di cinismo che oggi ahimè paga dolorosamente tuttavia questo risentimento ce l'Occidente viene considerato un'aria rigorista un'aria priva di solidarietà nella quale il ragionamento sul governo internazionale e sulla redistribuzione internazionale e le ricchezze in realtà un ragionamento ipocrita una guerra non pochi approfondire evidentemente questo risentimento comunque finisca e quindi porre una serie di problemi che ci interpella no io dico in primo luogo come responsabili politici essendo uso a fare una distesa sì è una tra le mie responsabilità in quanto soggetto investito di funzioni pubbliche le mie responsabilità sul piano morale e religioso in quanto appartenente ad un mondo che è un mondo a dimensione planetaria e chi crede appunto in una fede dalla quale certamente alla ricerca della ah contrapposizione la fine delle violenze e fondamentale però questi problemi ci sono anche credo che ne dovremmo augurarci che la guerra come tale cioè la crisi come tale sia risolta il più rapidamente il meno dolorosamente possibile
Per avviare subito quella rafforzamento l'autorevolezza di un organismo internazionale come l'ONU che ecco senta di affrontare le due grandi questioni aperte la questione palestinese e la questione libanese del resto questa è stata almeno sul piano delle dichiarazioni la posizione che costantemente è stata ottenuta dal la comunità europea ma dallo stesso presidente Bush mi rendo conto tuttavia che ogni giorno che passa si accumulano o di risentimenti tragedie e lutti che certamente non favoriranno in prima battuta una ripresa di dialogo alla quale pure io credo noi come Paese mediterraneo siamo candidati
Tu hai sottoscritto SI un finora uno dei pochi deputati democristiani ho fatto un'interrogazione che è stata presentata da un gruppo di parlamentari
Per a chiedere un passo del governo italiano verso lo Stato Vaticano per arrivare al riconoscimento dello Stato di Israele e lo Stato Vaticano tuttora non riconoscerlo stato di Sereni
Perché ai sottoscritto questo atto parlamentare e che cosa pensi del di quello che è stato finora l'atteggiamento della Chiesa nei confronti del problema israelo palestinese
Ma io non ignoro che probabilmente la procedura è abbastanza discutibile nel senso che non so quali passi lo stato italiano possa fare nei confronti della Santa Sede mi sembrava però che avesse un valore emblematico in questo momento una sollecitazione
Perché la Chiesa faccia venire meno alcune perplessità probabilmente fonda ma che oggi di fronte all'evolversi delle cose potrebbero fare interpretare una posizione della Chiesa coma sostegno quasi unilaterale o non sufficientemente distaccato di una delle parti in conflitto io so bene che la Santa Sede non ha ancora riconosciuto Israele in primo luogo per la difficoltà da parte di Israele di accettare una serie di vincoli che sono posti dalla Santa Sede al riconoscimento ufficiale tutto il e mi sembrerebbe che nei momenti in cui Israele aggredita e nel momento in cui dobbiamo tutti sperare che in Israele prevalga il sentimento che la sua sicurezza non è affidata appunto alle armi ma è affidata ad una capacità internazionale di realizzare condizioni di sicurezza la Santa Sede anche attraverso lo strumento diplomatico che certamente il più usurate o tra quelli che ha a disposizione ma che tuttavia esiste fin quando esistono Stato del Vaticano faccia un gesto in quest'
Direzione lo dico anche perché io sono assolutamente in linea non potrebbe essere che così con le posizioni pastorali e porre le encicliche di Giovanni Paolo secondo mi spiace che anche nel mondo cattolico si si via ha voluto tradurre automaticamente queste posizioni senza tenere conto del fatto che esiste una consolidò la dottrina più volte ribadita anche da gli stessi vescovi e dallo stesso Papa secondo cui i laici hanno un dovere in più o se si può
Il dovere in meno nel senso che non devono limitarsi a ripetere ciò che dice il magistero ma se sono autenticamente credenti e autenticamente laici il
Bravi debbono anche poi tentare di mediare nel contingente nella storia le posizioni di principio di valore assoluto che dalla episcopato o dal magistero vengono proposti che francamente questa contrapposizione un po'provinciale tra a cattolici che sono più vicini al Papa li vogliono più bene cattolici che invece fanno soffrire il Papa mi ricorda moltissimo rovesciate l'esponente gli anni Cinquanta le polemiche su altre posizioni per esempio la borsa e così via io credo che ci sono delle questioni sulle quali il magistero a ovviamente un dovere oltre che diritto di traduzione della prescrizione in modo diretto è il caso per esempio il diritto alla vita e il caso dell'indissolubilità del matrimonio tuttavia anche in quei casi molti cattolici che facevano politica ritennero di dovere privilegiare le loro responsabilità di esponenti del parlamento o di responsabile
Punto di una comunità che non è integralisti che la mente cattolica e in così come in questo momento pur con tutti i dubbi e la lacerazione che appartengono alla responsabilità del privato da politici non possono che augurarsi il primo che è appunto il conflitto sia un'estrema risorse che subito si torni alla negoziato che questo negoziato coinvolga tutti i soggetti e lo Stato di Israele certamente un soggetto in pensabile la cui sicurezza la cui esistenza ma anche la cui capacità di dialogo con i Paesi arabi è un elemento fondamentale sul quale la primazia vaticana come tale c'è come diplomazia laica evidentemente può svolgere un ruolo questa no state le ragioni per le quali io penso di aver fatto bene voi se in questo momento non sa mai se uno fa bene o male del resto quello che in
Porta non è avere dubbi quello che importa è decidere sempre pronti a revocare eventualmente le proprie decisioni quando argomenti pubblici più dimostrino che hai torto