L'etica della parola. Politica, comunicazione e responsabilità

Buonasera a tutti è ben trovati
Recentemente curata da Diego Fusaro è uscita per Bompiani una nuova edizione della missione del dottor deficit ovvero la più straordinaria descrizione moderna del ruolo dell'intellettuale
L'intellettuale ha un compito nobile essi non è un giornalista riscrive cose che non saggia enti a cui non importa non è un opinionista che ha opinioni disinformati su tutto
Non è un intrattenitore ma il compito di guidare di sorvegliare promuovere il processo di emancipazione del genere umano un tramite una prassi trasformati
Il dottor della torre d'avorio come modesto conservatore del sapere cede confini stradali il passo all'intellettuale come un uomo che pensa e opera nella e poi per la società
è chiamato ad agire in prima persona e a spronare ogni uomo a fare altrettanto nella duplice consapevolezza dell'imperfezione presente
Ed è la perfezioni futura in un rifiuto ostinato di accettare l'esistente come dato di fatto indipendentemente dall'attività umana
La missione del tutto il manifesto per ogni pratica filosofica cioè per ogni visione che ritenga la filosofia indispensabile
Non solo per una lettura del reale ma anche per intenderla come il diritto
Per trasformazioni nella società
Ridotto l'intellettuale è un consulente filosofico i nel servizio permanente come militari
L'osservatorio filosofico e la compagnia regala Altomeni le due sigle che hanno organizzato questo incontro
Sono un tentativo di mettere insieme le energie di chi la filosofia prova a farla a portarla tra la gente nei
Nei ristoranti come questa sera né i telefonini
L'osservatorio filosofico come sapete anche un po'casta disponibile gratuitamente su iTunes ed in vacanza perché
Organizziamo anche delle vacanze filosofiche l'anno scorso
Sulle rive del lago di Avigliana con Gianni Vattimo parla rinviabile quest'anno faremo una full immersion dedicata uno dei più grandi pensatori del Novecento Benedetto Croce nella sua pesca Serroni con Mario reale
Ci siamo dati un tema quest'anno le ragioni della politica in occasione della pubblicazione suoi Bubka dell'omonimo libro ancora di Mario reale
La nostra natura itinerante abbiamo aperto a Frosinone questa rassegna con un incontro intitolato luccicanti anfibio
Ovvero tutte le crisi dell'Occidente comporta Ercolani Corrado comune ed oggi come secondo momento di riflessione vogliamo interrogarci sul linguaggio
Abbiamo ospite il professor Giuseppe D'Acunto docente di Filosofia del linguaggio già la Sapienza adesso all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum all'università europea di Roma
Che ha scritto tanti volumi sui suoi studi sono già bellissimi titoli la prosa del senso la parola nuova momenti di riflessione filosofica sulla parola del Novecento
E l'etica della parola che peraltro da il il tema il titolo alla serata alla serata di oggi ovviamente l'appunto illustrerà meglio di quanto non possa fare io il suo lavoro
Che cosa gli abbiamo chiesto che cosa vogliamo fare questa sera noi vorremmo che la sua relazione che il suo intervento fosse strutturato si dividesse sostanzialmente in due parti
Nella prima la prima è relativa ad una introduzione al rapporto tra il senso e l'espressione del senso quindi tra senso il linguaggio
A questa parola da sempre già iscritta nella carne viva leggo parole sue peraltro dell'esperienza per lui istiga tre riflessiva
Citando quegli autori della cultura europea che hanno riflettuto sul linguaggio come fenomeno della parola struttura e avvenimento al tempo stesso
Perché abbiamo una struttura linguistica precede non la formulazione della parola e poi abbiamo il dire
Nella seconda parte vorrei che condivide secondo invece le sue riflessioni sulla responsabilità della parola sulla responsabilità del nostro linguaggio soprattutto negli ambiti della comunicazione dei media e soprattutto anche in ambito della
Comunicazione politica
Oggi sembra che più che la parola vada di moda la parolaccia non perché retoricamente più efficace non può va dritto al sodo e più nel senso no sembra che vada di moda la violenza verbale
Prima di dare la parola considerato che abbiamo in tempi strettissimi per colpa di un maledetto treno mi volevo anticipare con i ringraziamenti se permettete così dopo taccio per sempre non presenti cioè per questa sera prego
E dobbiamo ricordare radio radicale che sta registrando quest'incontro andrà in onda nei prossimi giorni sarà disponibile nel sito www punto Radio Radicale punto it dei nostri partner Micromega e critica liberale
Il Hristo pub del Medioevo che ci ospita
E ne approfittiamo per ricordare I presenti a chi ci sta seguendo da casa
Che il nostro popolo casta appunto l'Osservatorio filosofico di cui vi dicevo prima a recentemente cambiato server per cui
I vecchi abbonati possono agli cercarci sua ictus e
Abbonarsi di nuovo e ovviamente dire tu gratuitamente
Detto questo detto tutto
Lascio la parola al professor dal grazie anch'io ho fatto con i ringraziamenti alla compagnia di canto omini nella persona di Mauro testo per l'invito gentilmente rivolto a me
Al ristorante che ci ospita per inciso la scena fin qui è stata ottima
Nonché a tutti gli intervenuti
Vorrei iniziare confessando vi oltre naturalmente al piacere anche un certo imbarazzo che
O provato nel raccogliere la prima formulazione a medio reddito stesso come filosofo infatti non sono all'otto otto appunto
Che vi potrebbe interessare di sentirmi pontificare sui massimi sistemi
Né questa certo la mia ambizione allora come possiamo produttivamente passare questo tempo insieme
Per cui
E nella speranza di non annoiarvi ecco o pensato che solo una cosa potevo fare per cui o optato per una soluzione come si dice oggi di basso profilo
Ossia parlarvi del mio lavoro come fino ad oggi l'ho condotto e come intendo condurlo
Per il futuro quanto meno più prossimo
In tal senso faccio mio questo invito vivendolo come una felice occasione offertami l'occasione di fare una cosa che altrimenti mai neanche lontanamente mi sarei sognato di fare un primo bilancio
Della mia attività scientifica ormai
Hai trentennale
Mi scuso inoltre se non parlo disinvoltamente a braccio
Ma mi appoggio come potete vedere ad un testo scritto sono abituato a parlare infatti in contesti accademici e questa situazione informali in cui per di più mi trovo al centro mi destabilizza un po'per cui
Non solo per ottimizzare il mio il tempo a mia disposizione ma anche per prevenire possibili brutti scherzi dell'emozione ho deciso appunto di spendere per iscritto
E di legge di questa mia breve autopresentazione ecco concepito
L'incontro di oggi come un'autopresentazione non potevo fare altrimenti
Sono docente di filosofia e mi capita di ricoprire diversi insegnamenti ma un nostro con più frequenza regolarità rispetto ad altri là dentro Mauro caso quello di filosofia del linguaggio
Che ho insegnato a contatto anche la Sapienza le mie pubblicazioni scientifiche soprattutto quelli dell'ultimo decennio hanno avuto a che fare privilegiata mentre con questo campo
E veniamo così al titolo che è stato dato al presente incontro scelto devo dire molto opportuno per me molto appropriatamente da Mauro etica della parola
Luigi che conosce un po'il mio lavoro sa benissimo che questo oltre a essere il titolo di un mio libro del mille nel due mila e nove scusate dedicata discreto
Può fungere tranquillamente la cifra riassuntiva di tutta la riflessione filosofica che vado svolgendo mi riconosco c'è pienamente in questa formula io stesso ne faccio in un certo qual senso la mia insegna teorica
Partirei appunto dalla formula e che della parola e innescherà i subito il doppio senso del gettito oggettivo e soggettivo
Etica cioè come un qualcosa che è una proprietà della parola e di cui quest'ultima è a sua volta al tempo stesso una declinazione
Etica come si sa viene da ethos
Un termine che Heidegger ci ha invitato a intendere nel senso di abitare ecco perché sembra che venga data o in corso casa quindi il paradigma dell'abitare no
Per cui in via assolutamente iniziale
Potrei dire che concepisco la parola come un modo di abitare il mondo non però politicamente come voleva lo stesso Heidegger richiamandosi ad un terzo di Rutelli ma prosaicamente
Termine quest'ultimo che mi fa pensare a un qualcosa che mette radici in quella carne il riferimento è ovviamente a nello punti uno dei miei autori
Che è la pasta comune di cui siamo fatti noi stessi e il mondo
Parto da un'ipotesi poco ortodosso dal punto di vista strettamente linguistico ossia che la parola sia la cellula e il nucleo germi Nale del linguaggio poco ortodossa perché nel campo dei miei studi
Vige da tempo incontrastata una tesi quella secondo cui la parola intesa come atto creativo individuale sarebbe sempre preceduta dalla lingua
Intesa come sistema e la tesi del maggiore linguista del Novecento Ferdinando il sostituto no nella cui orbita un po'tutti ci muoviamo
Facendo mio il principio secondo cui il linguaggio articolato metterebbe radici nel terreno della gestì colazione che della corporeità donando importanza alla dimensione cosiddetta circostanziale
In quanto sfondo extra linguistico
Indistinto in cui si sbaglia l'apparizione della parola
Tale sfondo lo faccio coincidere anche con l'esperienza del voler dire qualcosa
Inteso come quella riserva permanente dissenso che convertendo si solo parzialmente nel parlare fa della lingua in quanto allusione un continuo processo di metabolizzazione
E a riguardo parlando di metafora voglio ricordare che il primo accesso a questo ordine di problemi lo devo all'autore cui ho dedicato la mia tesi di dottorato cioè Giambattista vico
Di cui ho approfondito appunto la Filosofia implicita nella sua riflessione sulla retorica
Dico tutta la vita insegnato retorica no che che ne dica Croce che ci invita espungere questo aspetto dal suo profilo intellettuale
Dicevo che il patto da un'ipotesi poco ortodossa dal punto di vista strettamente linguistico la preciso meglio appropriandomi della definizione di un filosofo americano
Si chiama George Herbert migliore il quale afferma quanto segue sentite un po'
Questa frase la metto un po'ex ergo diciamo di quello che sto dicendo ciò a cui la parola si riferisce
E qualcosa che può risiedere nell'esperienza dell'individuo
A prescindere dall'uso del linguaggio che vedete una parola che mette radici nell'esperienza umana
A prescindere dall'uso il linguaggio che non ci viene detto se
Questa questa esperienza e prelimbiche caparra linguistica no comunque prescinde
E sedi prescinde vuol dire che essa intesa in qualità di gesto incardinato in un comportamento ossia Bragg Battisti che a mente in termini di abito
In un testo che ho in preparazione e che si intitola semiotica dell'espressione studio il passaggio dal gesto alla parola attraverso la mediazione di una terza figura il ritmo
Cosa intendo per ritmo
Uno degli attori dammi studiata in questo testo l'antropologo il linguista francese ahimè poco noto ma
Assolutamente geniale Marcel giusto parla di gesto proposizione male
Attribuendo gesto la propensione naturale a strutturarsi sin tatticamente sinteticamente in senso letterale Sintax disposizione no
Dandosi appunto una cadenza struttura legittime il gesto si dà naturalmente una cadenza ritmica
Per l'autonomia appena citato il nostro corpo dopo aver scattato i segnali che provengono adesso dalla realtà circostante e averli raccolti in quelli che lui chiama minorenni
E qui sarebbe appunto l'origine del linguaggio che quindi sarebbe in mimetica
Li rilancio infine sotto forma di pensiero di azione in momenti davvero presente sono dunque tre il momento mimetico DG in aria il momento ritmico
Che consiste in una di articolazione in un assetto più coeso della fase precedente infine
Il momento in cui codifichiamo le due fasi orali precedenti nella scrittura
Ma torniamo al ritmo un autore che studio nel un altro motore che studio nel mio prossimo libro il linguista francese ha rimesso Nick
Invita intenderlo non come abbiamo fatto da tempo immemorabile fin qui nel quadro della legge del numero e come sinonimo di ordine di misura no
Ma come un qualcosa di connaturato linguaggio così che per questa via arriveremo a superare la canonica e ormai poco produttiva distinzione nel segno fa significato insignificante sapete significato
Concetto significante immagine acustica nonché in un testo fra contenuto e forma
Potremmo pensare cioè al darsi di un senso extra lessicale che per me Ando disse tutto il discorso si struttura appunto in termini di continuità del ritmo quindi
Ci invita a pensare il ritmo nel segno della continuità non della discontinuità continuo fatto fino ad oggi
Parlando di gesto come abito e prospettando lo come ipotesi naturale circa l'origine del linguaggio trovi inevitabile risalire a un autore che sta all'origine di molte questioni ancora aperte del nostro tempo Darwin
Da lui riprendo l'idea relativa al carattere modulare nel linguaggio umano
Nel senso di un sistema combinatorio che funziona componendo ricomponendo elementi discreti in ordini e combinazioni particolari sempre nuove idea di cui egli si serve in chiave esplicativa soprattutto in un testo
Per me molto importante si chiama l'espressione delle emozioni nell'uomo degli animali del mille ottocento settantadue un'altra tesi di mitra l'autorizzazione richiamato prima che mi sta molto a cuore che parlare
è innanzitutto parlarci
Nel senso che la comunità della parte la risposta dice e a tal punto essenziale all'insorgenza della parola che noi stessi per primi ci percepiamo come membro di un altro tale comunità quindi non innanzitutto ci sentiamo parlare
Parlando innanzitutto ci sentiamo parlare
L'atto in cui chiudiamo parlare sarebbe cioè quello in cui si costituisce la nozione stessa di significato poiché nel momento in cui incardiniamo ciò che diciamo in un profilo dal sfratto fermo e stabile
Mettiamo capo ad un qualcosa che vale al tempo stesso per noi
E per gli altri quindi è qualcosa di oggettivo
Un altro conto tedesco del Novecento uno dei maggiori si chiama Arnold TLN ha definito questo fenomeno come auto affettività della voce
E l'ha indicato come quello in cui sarebbe custodita per lui la radice principale del linguaggio
Grazie ad un tale fenomeno noi impariamo Addis bloccarci a trasferirci nella reazione dell'altro
Per cui l'interiorità pensate nascerebbe nel segno di una figura non mentali Istica mente ampio centrata ma etero differenziale
Che è proprio ciò che ad esempio ha consentito a Victor
Di
Parlare e anche il titolo di un suo libro del SEC come altro
E questo la scoperta molto importante perché gettando luce sul modo di insorgere del linguaggio siamo arrivati a vedere come sia proprio nel segno di esso che discutendo si
La dimensione del Sele si dischiude
Al tempo stesso anche la dimensione dell'alterità
Definendo la parola nella sua essenza come gesto penso ovviamente al gesto dei dico indicativo
Ora approfondendo il problema filosofico e linguistico delle enunciazione enunciazione quello che sto facendo io cioè sto parlando e quindi convertendo
Atto
In modo a nell'attualità parlare punto il sistema della lingua e consegnato all'i vocabolari di lingua italiana e drammatica di lingua italiana quindi
L'enunciazione questa l'enunciazione cioè convertire
La
La la virtualità della lingua dell'attualità del parlare
Ecco
In un libro appunto pubblicato nel due mila dieci ho studiato questo problema e ho potuto mettere meglio a fuoco il carattere fondamentalmente interruttivo dell'alterità
Prospettando la parola nel suo profilo
Ostensivi o
Indicativo
Come quello spazio etico in cui facciamo Regina realmente esperienza della comunanza umana dell'incontro e della prossimità
Dando sia noi nel segno dell'indicazione la parola mostra inoltre di avere un vero e proprio molto
Nel senso proprio il senso fisiognomica del termine cioè
Nel senso che la percezione e l'identificazione del parlato
Avvengono sempre secondo modalità di tipo fisiognomica offre di est alti come si dice interne tecnico esattamente come noi conosciamo una faccia o un oggetto familiare ecco
Chi ha scritto così importante su questo argomento e il secondo Wittgenstein
è proprio questa dimensione che si concretizza nella materialità della voce e quella che forze
Più è stata affossata nel regime sottocute a lungo da lungo tempo ci troviamo cosiddetto di dei vocalizzazioni del logos
Regime che oltre a fissare il primato ontologico del pensiero sulla parola ha provveduto anche Addis incarnare quest'ultima liberando la dalla corporeità del fiato della voce
Trovo che commotivo da recuperare sarebbe proprio questa unità originaria e spezzata fra luogo se voce e ciò a partire dal ripensamento di una fan della famosa definizione aristotelica del linguaggio come phone
Significativa phone significativo quindi qualcosa che cita approva della genesi naturale contemporanea
Di articolazione vocale e di attività logico conoscitiva
Ora oltre al titolo etica della parola l'incontro di oggi presenta anche un sottotitolo politica comunicazione responsabilità lascio cadere senza alcuna esitazione il primo termine
Non rientrando la problematica relativa ai visto nella mia sfera di competenza specifica e mi approprio invece degli altri due
Ebbene comunicazione responsabilità posso considerarli come le parole chiave intorno a cui si raccolgono due mie testi e che ho già citato cioè uno quello dedicato Merlo ponti
La prosa del senso dedicato al tema dell'espressione metro Monti e l'etica dalla parola dedicato al ricordo Merlo punti impianta il processo della comunicazione sulla dialettica fra silenzio ed espressione
Poiché il lunedì è un senso prima che ci sia linguaggio
Il lasciarsi guidare da le cose così come esse si danno e si manifestano e un far sì
Letteralmente che esse prendono la parola parola che perciò e da sempre già iscritta
Citava proprio ma Mauro questo passo prima
Da sempre già iscritta nella carne viva dell'esperienza prelimbiche Ettore riflessiva
Nella sua opera maggiore la fenomenologia della percezione del mille novecentoquarantacinque Bellotti interpreta il motto fenomenologico che prescrive un ritorno alle cose stesse come un recupero
Di quel mondo anteriore alla conoscenza dice
Di cui essa parla sempre
Come l'espressione seconda di quella vita il riflessa della coscienza che opera in modo in avvertito e silenziosamente prima del significato concettuale
Che fa leva sulla funzione rappresentativa etero referenziato il segno segni
Appunto si riferisce sempre a qualcos'altro da segno stesso
Si darebbe c'è un significato gestuale un significato esistenziale un significato emozionale che dice Carlo Ponti e immanente alla parola e che coincide con un numero
Degli usi possibili del nostro corpo
Dietro la parola cessi un'operazione categoriale ma ciò non vuol dire che essa riposa sul concetto come
Sul suo fondamento parlare non è accedere ha un oggetto posto da un'intenzione conoscitiva o da una rappresentazione ma quella dimensione
Espressiva entro cui pensiero stesso trova la sua canzone la sua ragion d'essere e il suo compimento le parole abitano dicevano punti non solo le cose
Ma anche il soggetto stesso quando le pronunce
Quando pronunciamo la parola noi diamo abitiamo
Appunto
L'ambito che essi si apre no
Ecco e ciò che ci consente di affidarci spontaneamente alla parola e di muoverci a nostro agio in essa e proprio il fatto che noi possediamo
E senza articolare come molto una modulazione come un certo stile di condotta dicevano punti del nostro corpo
In tal senso proprio come noi non ci rappresentiamo mai lo spazio esterno quando ci muoviamo in esso
Ma lo viviamo come quel campo d'azione che ci si arrende intorno si udivo camminare mi alzo il cammino no non mi rappresenta uno spazio prima
Neanche il cammino quindi come tutto questo al così
Non abbiamo bisogno di rappresentarci la parola per capirle per pronunciarla
Essa e un certo luogo dice Merlo punti del mio mondo linguistico fa parte della mia costituzione
Mi discende che la parola non è il modo di designare un pensiero ma la presenza di questo se suo pensiero nel mondo sensibile non il suo vestito dice Marco Ponti ma il suo corpo
Una riflessione quest'ultima che quasi identica possiamo trovare anche nello Zibaldone dei lombardi lombardi zibaldone mille seicentonovantaquattro dice esattamente la stessa cosa
E passiamo al termine responsabilità ecco lucidato fino adesso il termine appunto comunicazione e luci diamo un po'il termine responsabilità
Ecco
Una parola che come sapete ha un profilo linguistico prima ancora etico responsabilità che significa abilità nel rispondere
Quindi non soltanto rispondere ma
Una risposta che sia all'altezza della domanda quindi
Una parola che
Prima che etica
Ha un profilo linguistico
Linguistico e comunicazionale
Su questo punto di richiedo ho sviscerato soprattutto la sua riflessione intorno al fenomeno della promessa
Nel cui segno egli intende l'identità personale come fedeltà alla parola data quindi vedete
Ricreare intende l'identità personale nel segno di una figura della responsabilità la parola data la fedeltà alla parola data ecco per legge
Tre sono i fattori che ci obbligano a mantenere una promessa
Innanzitutto chi promette si vincola l'impegno di fare qualcosa dando prova così di essere fornito di autostima
In tale autostima trova espressione poi due il bisogno di essere riconosciuti da altri
E sempre a qualcuno infatti che si promette ed è qui che il fare di cui si è appena detto si configura propriamente come andare
Non dare all'altro qualcosa di ritenuto buono da chi promette
Infine tra i
Dietro il mantenimento di una parola data c'è sempre la volontà dice richiede di preservare la struttura del linguaggio la storia nella la sua struttura fiduciaria
Nel senso che il linguaggio nel suo uso normale ingloba sempre una tacita clausola di sincerità e di
Carità in un certo consenso
Vorrei parlare a terminare parlandovi della riflessione di Di Pietro in merito al problema della traduzione
Ecco l'ultimo l'intero ha riflettuto sopra la produzione perché qui che trova la sua formulazione ciò che egli ha definito etica dell'ospitalità linguistica
Si parte dal fatto che nell'atto in cui noi ci rivolgiamo ad un altro
In quest'ultimo c'è sempre un qualcosa dello straniero l'altro è sempre uno straniero per
Quindi ciò fa sì che lo scambio comunicativo di tipo intra linguistico non sia strutturalmente diverso da quello in fra l'inquisito
Concedere una spiegazione nella nostra lingua all'interlocutore di turno
Presentando gli la cosa dal non capite null'altro modo ecco quando qualcuno non capisce non è
Diamo un'altra versione no
Della cosa no ecco quindi e quindi traduciamo
Già produciamo perché appunto ricerchiamo una corrispondenza fra due versioni dello stesso discorso
Che e proprio ciò che facciamo anche quando traduciamo da una lingua ad un'altra
Tanto nel primo quando perse nel secondo caso andiamo alla ricerca cioè
Di un principio di equivalenza
Nel cui segno si svolge perciò
Qualsiasi forma di scambio Inter umano mediato linguisticamente
In tal senso rappresentando un modello di integrazione che concilia il proprio le strane identitario spedita la traduzione
Io ritiro si configura come un ethos che perfettamente funzionale sia la politica
Di edificazione della nuova Europa in cui tutti siamo impegnati sia alla cultura del dialogo ecumenico e interreligioso
Oggi quanto mai urgente ecco primato lasciato vi ricordate cadere il termine politica più che altro lato lasciato in sospeso ora come potete vedere
Loro di guadagno
Ma solo dopo aver ora attraverso altri percorsi segnate dei termini della comunicazione e della responsabilità quindi la mia proposta teoretica è questa dei guadagnare
E appunto la dimensione della politica attraverso le vie della comunicazione e della responsabilità che quanto ho provato a fare in queste piccole note che vi ho esposto