Un'Italia industriale in un'Europa più forte - Convegno Biennale Piccola e Media Industria Confindustria - seconda e conclusiva giornata

Ma
Sì a
Sale dal podio interessante piccola industria Unione industriale Torino Bruno Di Stasio
Autorità
Colleghi e colleghi imprenditori urgenti dei relatori grazie a tutti di essere qui oggi a Torino
è importante stare insieme in momenti come questi la sensazione di solitudine home tende ad essere
Per tutti noi imprenditori un sentimento mai consueto
La paura di non farcela l'isolamento la tentazione
E la rete di resa alla cui un sentimento al quale noi non vogliamo cedere
E siamo qui oggi insieme qui a casa nostra in Confindustria per manifestare la nostra rabbia e la nostra preoccupazione per quello che sta succedendo
Ne imprenditore ripetiamo spesso che abbiamo l'ottimismo nel nostro DNA
Che abbiamo l'obiettivo
Che perseguiamo spesso i limiti dell'incoscienza animati dalla passione e dalla voglia di fare il tema oggi
E Italia in Europa crescere si può si deve
Ne imprenditori siamo un po'anticonformisti la mia originalità che molti conoscono oggi si concretizza in una piccola proposta ribaltiamo il titolo dell'intervento
Crescere si deve
Le imprese italiane devono crescere e questo è un imperativo
Alcuni anni fa
Sono stato invitato a partecipare
A un convegno
Che analizzava uno studio fatto dalla dalla Bocconi dal via Santa boccone
E nella tavola rotonda partecipavano i principali attori del mercato
Del mercato e lo studio era fatto sugli impatti di Basilea tre
Sulle piccole e medie imprese italiane alla luce dei nuovi scenari economico competitivi
I partecipanti alla tavola rotonda erano
Dedico del diciamo dei relatori molto importanti ha partecipato Banca d'Italia le maggiori banche e e una serie di investitori internazionali ebbene da quel dato è stato un dato molto scioccante
Dallo studio sia emerso che le piccole e medie imprese per riuscire a competere in un nuovo scenario e in questo nuovo contesto competitivo
Devono avere una dimensione
Non inferiore ai quindici venti milioni di fatturato pertanto stiamo parlando di aziende con venti trenta dipendente
Attualmente in Europa noi costituiamo una sorta di anomalie addirittura la dimensione media
Dei nostri competitor pay è molto superiore a quella italiana
I dati che c'erano stati segnalati parlavano di imprese tedesche il mio piccolo nelle imprese tedesche
Quella dimensione almeno tripla di quella italiana e l'Europa con la dimensione almeno doppia però forse ne stiamo parlando di piccola impresa ma forse sfuggono
I dati
Attuali delle imprese italiane in Italia le attività economiche censite sono oltre quattro milioni e mezzo
Però di queste oltre la metà sono ditte individuali
Un milione seicento mila impresa e sono classificate microimprese con meno di dieci dipendenti
E tutti pensiamo peccato siamo a nove virgola nove
La media di questo milione e seicento mila imprese e di tre virgola otto addetti
Chiamati in Piemonte volte
E allora facciamo i conti con quelle che sarebbero queste impresa interpretate da quello studio dal Bocconi
Significa che in tutta Italia solo due centocinquantacinque mila imprese hanno più di
Dieci dipendenti
Sono numeri che fanno riflettere tutti sappiamo che salvo eccezioni solo alle aziende che superano una certa soglia dimensionale sono meglio attrezzate
Per innovare esportare internazionalizzarsi investire in ricerca in breve sopravvivere inoltre una dimensione
Media definite inadeguata rende ancora più difficoltoso l'accesso al credito
E adesso andiamo sull'atto dolente che quasi nessuna toccato però facciamo in maniera costruttiva è stata completate negli scorsi giorni un'indagine
Che veniva già fatta in Piemonte sul benchmark di relazione col sistema banche d'impresa
Questa indagine è stata gestita da piccola industria centrale pertanto di Confindustria Roma
Ed è stato un benchmark
Basato su tre regioni teste abbiamo preso il Piemonte che conduce non è questa indagine da diversi anni
L'Emilia Romagna per avere una regioni del Centro-Nord è una regione del sud che abbiamo abbiamo scelto la Puglia perché aveva già una serie di analisi molto avanzate sul prezzo
I contatti sono stati le aziende sono state circa settecento i contatti però e avendo
Queste in presi da quattro cinque banche sono state
Oltre tre mila con sono stati interpellati è stata fatta in Cuna naresi qualitativa del servizio offerto a queste banche su oltre duecento banche ebbene
Quello che era emerso da quel convegno
Che voleva dire che il novanta per cento di in palese oggi essendo sotto la soglia che
Veniva indicata di quello studio il novanta per cento di aziende in Italia
Con oltre il cinquanta per cento di occupati
Oggi e è stato classificato
A rischio di essere messo fuori dalle competizioni internazionali
Io sono rimasto molto scioccato e io l'ho ribadito che oggi
Qualcosa bisogna fare
Sono passati tre anni
Ma ne sono passati ormai sei della visita la crisi
E non mi sembrava
Che nessun grande passo avanti sia stato fatto nonostante
Dobbiamo anche vedere impositivo qualcosa che può darci uno spunto per il futuro
Crescere si deve
Per sopravvivere per progredire
I sistemi economici funzionano solo lettura imprese grandi e piccoli enti di ricerca università istituzioni che in mi auguro che lui impegni un interlocutore affidabile ma soprattutto presente non come oggi crescere si può
è un'affermazione che ci sentiamo di poter fare
è ben vero che le dimensioni delle nostre imprese è un limite forte ma distretti Filieri e oggi reti di impresa sono stati una testimonianza di capacità
Grinta e volontà di un sistema che possono contare sulle sue forze che però oggi stanno cominciando a mancare
Ho parlato di reti
Seconda l'apporto dei laboratori di reti di impresa
Oggi le rette sono circa settecento in cui il quarantuno per cento manifatturiere ma andiamo a vedere quelle che stanno portando
I benefici maggiore a chi partecipa
Le aziende che partecipa a queste reti sono circa tre mila cinquecento però teniamo conto una cosa
Quattromila in palese hanno chiuso dall'inizio dell'anno tremila e cinquecento sono entrati avete negli ultimi due anni stiamo andando anche nell'impresa a una velocità che non è giusta se vogliamo salvare questo progetto Italia
Quelle che stanno telefonando meno meglio sono le reti verticali
Dove c'è un'impresa che e valutata meglio delle altre per la sua struttura al suo Manzone sull'organizzazione
Che riesce a trainare una serie di fornitori opache era su dei progetti più internazionali queste sono le reti che stanno per formando minimo
E oggi una cosa molto importante
C'è allo studio una proposta
Di una normativa comunitaria che riconosca tale strumento come beneficiario delle risorse della prossima programmazione comunitaria
è un progetto caldeggiato anche dal nostro Ministro dello sviluppo economico per facilitare le reti in rete le imprese avente alla partecipazione dei programmi comunitari
Il patrimonio di competenze che possediamo come sistema manifatturiero parlano scomposto ed è quello che ci consente
Ancora e non sappiamo per quanto
Di far parte della competizione globale anche se noi siamo stanchi assettati e il il e non ci hanno fornito l'attrezzatura giusta percorrere crescere si può
è una domanda perché i nostri interlocutori c'è o non ci sentono o non ci sono o che vengono a darci dei dei piani che sono totalmente fuori da quella che è la realtà
Che cosa state facendo per noi grazie ancora a tutti voi colleghi per lo sforzo straordinario e per la PESC passione che ci mettete ancora nel vostro lavoro grazie
è un messaggio chiaro i nostri interlocutori passione conto indifferenza non ha mai funzionato la passione deve trovare una giusta risposta nel suo Paese
Il tempo è scaduto l'abbiamo scritto nel tempo è scaduto ormai da alcuni anni chiediamo pertanto a tutti i nostri interlocutori e i nostri partner
Ma anche a questo punto anche organizzazioni sindacali
Di aiutarci a salvare un patrimonio che abbiamo creati in tanti anni ma che stiamo disperdendo e chiediamo il prossimo futuro Governo di non inventa e niente cerchiamo di condividere un manifesto che tutti noi abbiamo voluto quel consegniamo un Governo
Un piano industriale con delle politiche industriale
Fatto da gente che l'impresa di piani industriali ne capisce grazie a voi tutti e buon lavoro
Sale ancora oggi
Interessante così industria Piemonte Gianfranco Carbonato
Cari amici e cari colleghi buongiorno
Benvenuti a Torino
Desidero innanzitutto ringraziare associarmi ai ringraziamenti già fatti ieri
A Sorbo c'era
Nostro Presidente Giorgio Squinzi per aver scelto Torino come sede per questo nostro incontro
La scelta di Torino emblematica
Perché ci consente di riunire le nostre voci in una città e in una regione
Dove
Due anni fa abbiamo festeggiato i centocinquanta anni dell'Unità del nostro Paese
In un tripudio di bandiere tricolori
Qui oltre cento anni fa
E nata la prima associazione industriale italiana da cui poi è nata a Confindustria
E io faccio questi riferimenti storici
Non in modo rituale ne vogliono essere riferimenti di maniera
Il loro scopo di ricordare a tutti noi che quello che stiamo attraversando è veramente un momento storico per le nostre imprese e per il nostro Paese
A Torino in Piemonte
Sono nate e cresciute aziende
In moltissimi settori industriali
Qui la manifattura
è stata per anni
Sviluppata
In simbiosi con il territorio e con la società
Qui è nata e dal suo quartier generale la più grande impresa manifatturiera italiana la figlia cioè tutti auspichiamo
Possa presto rientrare anche in Confindustria
Qui è nata
Quella che è stata probabilmente la più grande occasione perduta dell'industria italiana l'Olivetti
E non è un caso
Che qui
La i fitti sia particolarmente sviluppata
E la meccatronica abbia avuto origine
Ma qui è nata l'industria aeronautica
Quella della telefonia fissa e mobile
Qui hanno sede importanti aziende in settori produttivi diversi dall'alimentare al tessile dei beni strumentali alla chimica dall'editoria al cemento
Qui molte imprese multinazionali si sono insediate
Per
Con importanti stabilimenti produttivi
Perché qui c'è gente che lavora
E intorno a queste grandi imprese
Si è sviluppato un indotto ricchissimo di piccole e medie aziende
Cioè nel corso degli anni si è sviluppato e selezionato
E si è internazionalizzato a volte suo malgrado
Nel corso delle crisi degli ultimi anni
Ma Torino non è stata solo una capitale politica in manifatturiera di questo Paese
Torino anche radici fu profonde nella finanza di questo Paese nelle principali banche del Paese
E nelle principali assicurazioni del Paese
E infine come
Auspico possiate averlo
Toccato con mano in queste
In questi due giorni
Torino negli ultimi tempi
Ha sviluppato
E valorizzato il proprio patrimonio culturale e turistico facendo leva sull'evento olimpico del due mila sei ed è diventato un polo di attrazione
Per visitatori nazionali ed internazionali
Quindi Torino e il Piemonte
Sono una sede naturale
Per lanciare all'Italia un messaggio di forte cambiamento
La nostra storia
Vissuta più sul fare
Che sul sentire o sull'argomentare ci legittima a lanciare di il messaggio forte e chiaro che la misura e ormai colmare
Lo vogliamo dire questo
Con forza a quelle organizzazioni sindacali
C'è ancora non comprendono che il recupero di produttività nel mercato globale
Deve essere un obiettivo comune delle imprese e dei lavoratori
Lo vogliamo ribadire visto il silenzio assordante che ha accompagnato il nostro manifesto Confindustria per l'Italia finora
Alle forze politiche italiane senza distinzioni
Ci sono sempre lontane dai problemi reali del Paese e sono tuttora impegnate strenuamente in una lotta di potere incomprensibile e ingiustificabile
E vogliamo in
Infine dirlo
Rivolgerci consapevoli di essere la seconda economia dell'Unione all'Europa
Così impegnata in esercizi certosini di rigore di austerità
E così distante dei principi di solidarietà e di sviluppo che ispirarono i suoi padri fondatori
Amici e tempo di cambiare
E tempo di tornare a far prevalere gli interessi generali rispetto a quelli di parte
Di concepire e perseguire nuove strade di sviluppo
Devi dare impulso ad una manifattura sana e intelligente
Di investire risorse nella crescita in una parola
Di cambiare marcia
è tempo di passare dalle parole i fatti
Abbiamo speso troppe parole
E di abbandonare quelle pericolose tentazioni di decrescita infelice cioè farebbero tornare la nostra civiltà indietro di mille anni
E tempo ritornare investire nell'impresa
E nelle infrastrutture in particolare quelle legate
Ai grandi corridoi europei
C'è un destro qui fuori in cui c'è un documento che vi invito
A sottoscrivere di sostegno alla tarda come infrastruttura determinante per questa
Regione
E per il nostro Paese
Per far ciò occorre ripristinare un clima di fiducia nel Paese
E occorre immettere liquidità
Nel Paese e questo lo devono fare tutti i soggetti coinvolti la pubblica amministrazione che deve pagare i propri debiti le banche che devono sostenere le imprese
E gli imprenditori
Che devono tornare ad investire nelle proprie impressi
Le imprese
Sono il motore che ancora sostiene
Questo Paese e consenta questa nostra barca di non affondare
E il nostro lavoro
Che sostiene una spesa pubblica sanità livelli intollerabili
E finanziata da un'opprimente pressione fiscale
Se si ferma dalle imprese questo Paese non ha più futuro e così non avranno prospettive i nostri figli prossime generazioni
Un Paese civile non consente alla pubblica amministrazione di far fallire le imprese non pagando i propri debiti
Ne tollerabile assistere ai tragici episodi di persone che si tolgono la vita dopo che sono state private della loro dignità
Confindustria e pronta a mettersi in gioco e a partecipare ad un processo condiviso di rinnovamento e di rilancio del Paese
A partire dalla sua stessa organizzazione
Su questo tema
Una Commissione speciale da qualche mese sta lavorando
Con l'obiettivo di semplificare il sistema associativo migliorandone il raccordo con le imprese e ribadendo né i principi di forte identità e autorevole rappresentanza
Io veramente auspico che questo convegno possa far scaturire
Idee e proposte concrete per le nostre imprese e per il nostro Paese
E che la classe politica in Italia come in Europa
Ne prenda atto con urgenza grazie
Sale al podio ivi residente in regioni che i conti Roberto Conte
Buongiorno a tutti
Benvenuti
In Piemonte per questo
Importante convegno nel portare
Il mio
Saluto vorrei
Fare alcune brevi riflessioni alcune di carattere generale altre
Legate anche alla mia esperienza concreta di Presidente della Regione
Quelle di carattere generale
Riprendono purtroppo discorsi
Troppe volte fatti senza avere poi un
Riscontro concreto
Da parte vostra soprattutto da parte
Anche di un
Sistema politico e di un meccanismo istituzionale che poi alla fine
Non parte da quelli che sono
I dati fondamentali
Al di là di quelle che possono essere le opinioni politiche perché
Ci state in politica uno abbia un'opinione un altro un'altra
Non ci sta anche le opinioni vengano utilizzate strumentalmente falsificando la realtà
E procurando dei danni enormi poi al sistema produttivo al Paese agli stessi lavoratori che
Poi
Non hanno più opportunità
Allora noi siamo un sistema
Un paese che non ha materie prime
Questo lo sappiamo tutti sono concetti fondamentali basilari non abbiamo dei tesori
L'unico nostro tesoro è rappresentato dal lavoro noi siamo un
Sistema di trasformazione basato sul lavoro
E allora in questa realtà che cosa si fa
Sì tassa soprattutto l'impresa e il lavoro cioè è una cosa demenziale non è possibile uscire dalla crisi se non si affronta questo nodo e cioè di andare ad alleggerire la pressione fiscale sulle imprese sul lavoro perché noi amiamo soltanto questa grande risorsa che è una risorsa importante
Primo punto
Quindi il vostro manifesto non è un manifesto
Perché parte da interessi di bottega l'abbiamo già visto in campagna elettorale ma è una cosa
Minima elementare
La seconda cosa non si può fare tutto certamente
Impossibile con una bacchetta magica e risolvere il problema
E allora bisogna
Agire
In settori dove il riscontro può essere più immediato
Per anche qui non sappiamo quali sono i settori dove può esserci alcun riscontro più immediato e lo sappiamo
Sono i settori
Dove i nostri prodotti riescono a bucare perché sono prodotti di grande qualità quindi puntare sulla ricerca puntare sulla innovazione puntare sulla di internazionalizzazione
E non a caso dico puntare sulla internazionalizzazione perché
Oggi noi qui ieri anche
Facciamo un discorso legato al sistema delle piccole impresa
E il sistema delle piccole imprese non è un sistema
Obsoleto
Dal dal dal mio punto di vista ricordiamoci che
Il sistema delle piccola e media impresa costruito il miracolo economico
Ma è un sistema
Cioè ma aiutato perché la piccola impresa Appula
Penetrare nei mercati stranieri ma ha bisogno di essere aiutata attraverso per esempio la Costituzione
Di reti di impresa allora lo sappiamo che questi
Sono i canali di intervento però parole parole e poi alla fine non si fanno le riforme
Necessarie
Verrà intervenire in questa direzione
Io allora vi porto la mia esperienza di Presidente della Regione in un contesto molto difficile
C'è il Piemonte
Rappresenta
Difficile anche perché abbiamo problemi grossi di lancio che stiamo risolvendo volevo anche
Dirvelo perché so che questo ha dei riflessi positivi e quindi ogni tanto diamo delle notizie positive sul mondo delle imprese
Noi in questo contesto collaborando con voi abbiamo cercato di dare con le nostre limitante purtroppo competenze perché il problema del federalismo
Non attuato un problema di impossibilità di reali
E delle politiche industriali e fiscali legate le esigenze del territorio perché noi qui sappiamo che cosa dobbiamo fare per il nostro sistema delle imprese e possiamo guardarci in faccia a collaborare direttamente in maniera più più più rapida
Ecco noi andiamo
Investito in ricerca e idem in innovazione e abbiamo investito in un sistema di e defiscalizzazione mirato
Alle aziende che intendono insediarsi sul nostro territorio oltre ad aver varato
Il piano per la internazionalizzazione che sta cominciando a funzionare e che prevede una cosa innanzitutto molto semplice e cioè il fatto di raccogliere in un unico organismo
Tutte le competenze in tema di internazionalizzazione che spesso hanno portato nel passato a vivere l'impegno delle istituzioni nel internazionalizzazione
Come un turismo come dire istituzionale non legata al raggiungimento dei risultati
Invece abbiamo talmente poche risorse che dobbiamo assolutamente indirizzarle noi abbiamo varato questi piani
Abbiamo stanziato queste risorse stiamo aiutando concretamente le aziende stiamo affrontando anche il problema della liquidità del sistema delle imprese attraverso un accordo che abbiamo fatto
Tra la nostra Finanziaria regionale chela Finpiemonte il la BEI
Perché apportato a ci l'impiego di cento milioni di euro
Da destinarsi al sistema delle piccole e medie imprese piemontese
Quindi è possibile
Diciamo
Indirizzare un percorso
L'ultima cosa che vorrei dirvi
L'ho vista sulla mia pelle volevo trasmettere della è che la sistemazione dei bilanci delle pubbliche amministrazioni fondamentale per dare una risposta nei pagamenti al sistema delle imprese
Quando non ci sono i bilanci a posto c'è una
C'è dedito c'è crisi di liquidità
E poi non si paga intenti ragionevoli io posso dirvi che
Siamo stiamo lavorando
E la settimana prossima quindi non fra due anni
Saremo in grado di presentare in Regione Piemonte in questo contesto difficile di abbiamo ereditato un cronoprogramma
Per far sì che nel due mila quattordici i pagamenti delle ASL ai fornitori e ASL e aziende ospedaliere non superino i sessanta giorni
E questo come è possibile come sarà possibile sarà possibile grazie al lavoro che è stato fatto dal punto di vista della messa sotto controllo dei conti
Allora si parla tanto
Di lavoro di impegno e allora bisognerebbe riuscire anche ad adeguare la comunicazione a quello che fa
Ciascuno
Perché poi succede anche che chi fa le riforme viene sistematicamente massacrato e non riceve aiuto da nessuno quando tutti sanno che invece determinata riforme devono essere fatte
Per esempio la riforma della messa in rete
Degli ospedali
Per asciugare determinati costi del sistema sanitario e invece poter recuperare risorse per investimento anche qua questo è un aspetto importante
Perché se non andiamo
Ad avere una informazione corretta ma in questo Paese non riusciremo mai a cambiarlo invece dobbiamo cambiarlo e molto rapidamente grazie e buon lavoro
Saliani palco
Il direttore di RAI news ventiquattro no nicchia Maggioni
Buongiorno di nuovo buongiorno a tutti
è una giornata importante non sono certo io a dirlo è una giornata importante perché
Oggi praticamente tutti i giornali e televisioni stanno parlando di quello che succede qui a Torino ed è difficile immaginare che ne stiamo parlando perché è un convegno secondo me si è capito cuore che questo qualcosa di più è un appuntamento
Importante chiave per il Paese allora innanzitutto siamo una platea molto più ampia minimi
Quella che possiamo vedere specificamente perché ci stanno seguendo in streaming da tutta Italia
Imprenditori lavoratori persone che vogliono capire oggi mi a Torino che cosa verrà detto verrà fatto per cambiare
Il il loro futuro il senso dell'emergenza del momento non serve lo racconti di nuovo io Longhi dette voi tutti i giorni nove cerchiamo di raccontarlo
Qui lavora tori lo provano sulla propria
Pelle e quando Enrico Giovannini presidente dell'Istat e ce lo ricordava ieri il Presidente Vincenzo Boccia
Dice che stiamo attraversando la crisi
Più seria la crisi economica più profonda dell'Italia
Dal momento dell'unità dal momento in cui questo Paese ha costruito la propria unità
Vuole dire quello che poi ognuno vive ogni giorno e allora bisogna capire
All'interno di questa emergenza che cosa si può fare che cosa si va a fare oggi può essere una grande occasione
Per segnare un percorso certo non di parole ma tappe infatti
Che cosa c'è al centro di questa emergenza cioè un sistema che sta soffrendo ogni giorno ci sono imprenditori e lavoratori che guardano in faccia la crisi ogni giorno e allora direi che prima di confrontarci e di arrivare al discorso sulla
Parto e sulla possibilità di di appunto di scrivere o di immaginare
Quale può essere il percorso che porta un patto fra produttori e poi ne parleremo insieme
Con i nostri ospiti andiamo a vedere le facce le storie le persone mi chi ogni giorno sta facendo i conti con questa crisi e sta anche cercando di capire come farà gravanti vediamo
Ogni azienda nasce tra la fine del seicento all'inizio per settecento sul piano di costruzioni nel settore degli acciai costruzioni metalmeccaniche
Fa notare una piccola azienda metalmeccanica che da lavoro a settanta persone operiamo nel settore automotive del primo equipaggiamento dato lettura di guarnizioni pianeta motori endotermici
E ne avrei chiamiamola corretto Morandi che di guarnizioni la mia azienda si occupa di information communication technology
Dal mille novecentottantatré principalmente sviluppiamo software gestionale e su commessa perenzione
La so come che è nata nel nel novecentosettantatré
Produciamo una una gamma completa di attrezzature per la demolizione siamo operanti nel settore delle imprese del mio movimento terra
Pescano in un'azienda che è nata nel settantanove
Ci occupiamo della costruzione di spazi tecnici cellulari e di distribuzione trasformazione dell'asse materiale plastico tra nord un'ammenda giovane nata a circa diciassette anni fa siamo specializzati
Nella lavorazione trasformazione montaggio del vetro piano conduciamo vetrato isolanti però serramenti facciamo continua e quant'altro
L'impatto della crisi sulla mia azienda è stata quella di rallentare fortemente un processo di crescita che era iniziato con grandi speranze nei primi anni Duemila fino al due mila sette due mila otto
L'impatto della crisi
Sul nostro territorio è stato drammatico ogni giorno chiudono aziende ogni giorno si disperdono decine e decine di posti di lavoro
E qualcosa che non è tollerabile oltre
La crisi ha avuto un infarto abbastanza problematico abbiamo avuto un mercato che è cresciuto abbastanza in maniera lineare soddisfacente fino al due mila sette
Nel due mila sette purtroppo ha cominciato a scendere
Che in cinque anni abbiamo perso
Oltre l'ottanta per cento del mercato le imprese del movimento terra si sono trovati senza nuove commesse di lavori pubblici e come era la Giunta del fatto che i lavori già fatti non gli venivano pagati per quanto riguarda le imprese edili si sono trovate con moltissimi appartamenti invenduti
Perché le banche che finanziavano non hanno più erogato
La situazione
Drammatica mentre preoccupante
Basti pensare che noi nel due mila e dodici abbiamo ci siamo rimboccati le maniche come si dice in gergo abbiamo prodotto un fatturato di circa un terzo superiore a quello del due mila undici questo
Vuol dire che i miei collaboratori sono stati uniti con me non hanno fatto fare ieri e alla fine
E tutto questo sia tramutato nello stesso risultato verranno poi ma quindi vuol dire che questo terzo
Di aumento di fatturato ci ha consentito di consolidare diciamo così ecco il bilancio e la la il risultato economico dell'anno prima
Di fatto c'è stato
Notevole sul mio territorio hanno chiuso un sacco di aziende
Nemmeno l'azienda che rappresento ne è stata esente qui abbiamo dovuto fare forti tagli soprattutto il personale per mantenere
Uno sbarco diciamo sopravvivenza per quanto riguarda la mia azienda devo dire che siamo riusciti ad oggi a tamponare la situazione fornendo i nostri clienti un prodotto glorificare quale il software gestionale relativi servizi
Siamo gli ultimi ad essere tagliati dalle aziende stesse è indubbio che il perdurare però di questa situazione ci preoccupa
Per quanto riguarda invece il territorio la situazione
Devastante anche nel mondo nell'hinterland torinese basta fare un giro
E desolante vedere capannoni chiusi che addirittura fatiscenti
A strategia
Ha avuto un dato importantissimo su questo territorio non amiamo aree desertificata
Le zone industriali dove l'eccezione del magazzino aperta noi come azienda dove stiamo vivendo con importanti tardi ci spieghi come Sindaco
Un difficile accesso al credito
Puntando su di un quanto soprattutto sui nostri entro gennaio il primo
Ci oggi l'ostacolo più grande per la mia attività la
Cassitta vivibilità
La nostra etica ci dice di essere Cernic corretti mantenere alta la nostra reputazione stiamo attingendo le nostre risorse quando questa scorta sarà finita che cosa succederà
L'ostacolo più grande per la nostra attività
Fare acquistare ai nostri clienti i nostri prodotti innovativi oggi
Niente nona
Diciamo le risorse per poter investire in innovazione che vitale per l'economia per porsi sul mercato in un modo molto più competitivo
L'ostacolo più grande Parlamento attività oggi
La scarsa domanda dei prodotti della nostra azienda
Unità a un aumento di competitività e quindi di pressione sui prezzi di costo ancora comunque elevato e alcuni fattori produttivi in particolare del lavoro
L'ostacolo più grande
Per la nostra attività essere poco competitivi rispetto ai nostri competitori globali che troviamo in tutti i Paesi del mondo
L'ostacolo più grande per la nostra attività è sicuramente la grande macchina burocratica
Chicchi calcinacci Inarcheck consumati che ci fa pagare tante tasse che non ci rende mai sereni sono quattro gli ostacoli il lavoro la la finanza il fisco e la burocrazia
Mi vorrei però nell'occasione soffermarmi sul
Il discorso della il problema della fiscalità una ricerca che io ho fatto nel due mila cinque potrebbe avere qualche piccola variazione ma credo che
Concetto fondamentale quello che conta
Le tasse sono
Sui passi carrai sui rifiuti sulle bonifiche sulla depurazione le tasse sulle concessioni governative le tasse sulla proprietà le tasse sulla pubblicità
Le tasse sulle concessioni per le frequenze spettasse sul contributo di riciclaggio
Le tasse sul risanamento ambientale le imposte sulle carte di credito l'imposta sulle donazioni e le imposte catastali le imposte ipotecarie l'imposta di fabbricazione le imposte sui intrattenimenti
Imposte di registro l'imposta sulle successioni e sulle successioni l'imposta di bollo
Imposte sulla Camera di commercio le imposte sugli oneri bancari passivi l'INPS
In ogni
L'IVA linee la TOSAP i cinque IRES l'IRAP e l'IRPEF ditemi voi se questo cinquantadue per cento
Dei miei conti sul commentano obiezioni talmente ad Atene crisi sono stati
Così soluzione anche un po'quindi della crisi guardando i mercati esteri stiamo investendo tantissimo ormai all'inizio della crisi sull'innovazione di prodotto penso nel cercare nuove tipologie di trasformazione
La strategia per battere la crisi
Era quasi scontata abbiamo iniziato a cercare di vendere i nostri prodotti sui mercati lontani allo stesso tempo abbiamo incrementato il nostro apparato tecnico
Perché ci siamo resi conto che solo avendo prodotti al massimo livello di tecnologia possibile andare sui mercati competitivi del mondo
Le azioni che abbiamo messo in campo per battere la crisi sono di lungo periodo
In primo luogo l'innovazione e gestionale
Con il management
E ci permette di migliorare continuamente i nostri processi
In secondo luogo innovazione di marketing e commerciale in terzo luogo la ricerca
E lo sviluppo
I nuovi prodotti in settori sinergici a quello attuale due sono stati gli ambiti importanti in cui ci siamo diversi anni fa impegnati
Uno la ricerca lo sviluppo e l'altro è l'internazionalizzazione investimenti
Investimenti investimenti
Abbiamo
Messo in atto un processo per rinnovare tutti i nostri sistemi software gestionali per
Proporrei clienti
Nuove funzionalità ci avvaliamo di esperti
E con queste persone con indiscussi abbiamo i nostri clienti organizziamo convegni e con la nostra stessa associazione chiamiamo i massimi esperti del settore ripeto in Italia
Abbiamo realizzato convegni importantissime andiamo dentro le università
Noi non smettiamo mai un attimo di fare scuola le persone sono la risorsa più preziosa che abbiamo in azienda
E quindi noi pensiamo che tutti debbano preoccuparsi
Politici per primi
Il rapporto tra la qualità e il costo
Del personale che lavora in azienda abbiamo bisogno di un sistema dell'istruzione
Scuola e università
E sia veramente meritocratico ed efficace nel breve termine abbiamo bisogno di risorse
E nuove regole per la formazione continua onda diamo
Dal punto di vista del costo sono pienamente convinto che le a proposte di Confindustria siano Cecen prestissimo
Parliamo di ridurre drasticamente il cuneo fiscale ridurre se non eliminare l'IRAP
Parliamo
Di aumentare le ore lavorate annue la cosa pubblica perché bisogna fare anche se c'è stato un previsionale e quello
Deliberare i pagamenti della pubblica amministrazione in modo che le nostre aziende possono spendere un sincero investire con i loro soldi
Un'altra cosa fondamentale da film della defiscalizzazione
Per quanto riguarda sia le aziende che i dipendenti oggi paghiamo troppe tasse in questo momento avremmo bisogno di tante cose ovviamente ma le dico una su tutte perché assoluta sulla finanza la liquidità
Finora
La piccola media impresa ha lavorato prevalentemente sul mercato italiano ed europea solo mettendo in condizioni la piccola e media impresa di andare sui mercati globali
Noi avremo la possibilità
Di risollevare questo Paese
Abbiamo bisogno
Lo Stato faccia devono stare tutta la giustizia si giustizia Finsiel far west di oggi bisognoso stato smette di essere autoreferenziale
Costosissimo inefficiente i non produttivi
Non bisognosi grande
I sindacati tinte forti critiche come in tutto questo
L'impresa il sistema
Dell'apparato che ci permettano di lavorare perché solo
Dalle imprese si riuscirà
Okay
Andare avanti con le imprese che
Crescono
Si riuscirà
A a dare un futuro ai nostri
In questo momento avremmo bisogno di
Tranquillità
Avrei bisogno anche di continuare a sognare noi abbiamo investito negli anni scorsi perché l'Arci una nuova sede la sede moderna spaziosa luminose efficiente e questo sogno deve essere portata avanti perché
Chi è un sogno è finito
Boh
La vicinanza inviarmi era una cosa di questo tipo in un momento come questa mi sembra che sia il senso
Il senso di questa giornata stavo
Mentre gli imprenditori parlavano cercando di segnarmi le loro parole chiave e poi mi sono resa conto che facendo un percorso hanno già detto tutto cioè questo questa Italia che abbiamo visto in questi dieci minuti di raccogliere incrociati
Sono forse una delle ragioni per cui il nostro Paese nonostante impatto però c'è
Di questa crisi è ancora in piedi non sono loro e personale
Non so dall'anno prossimo al patto con gli eventuali intese ci sono lavoratori che si sentono all'interno di un sistema che va difeso comunque a tutti i costi e che quindi come dire
Diventano l'altro elemento chiave della di questa produzione che in questo momento sta tentando di stare in piedi a tutti i posti
Verrebbe da dire che ci sono una serie gli attori invece latitanti in queste domande
Perché
Se abbiamo capito esattamente che ci sono imprenditori ci sono i lavoratori ecco altri attori che dà le risposte che dovrebbero dare le dovrebbero aver dati dovrebbero essere pronti a darle
Mi sembrano un po'più distratti ma avremo tempo di riparlarne tra poco
Allora se questo è il quadro questi sono i luoghi dove si cerca comunque
Di costruire qualche pezzetto di futuro anche in un oggi così complesso c'è poi
Lo scenario di riferimento il il grande disegno all'interno del quale tutto questo si deve collocare
Allora è per questo che dare il benvenuto al professor Alberto Quadrio Curzio vice presidente della l'Accademia scusatemi Nazionale dei Lincei per ma contarci quali sono i termini di riferimento della situazione in questo momento professore
Caro Presidente goccia
Caro Presidente Squinzi cara Presidente Mattioli
Dov'era
Vicario del di più economista
Prendere la parola
Con
La
Convinzione di poter dare qualche contributo e tuttavia
Confido nella vostra
Sia
Dovuta anche al fatto che molti di voi mi sono amici e da molti di voi ho appreso molto come economista e come professore universitario e questa non è
Retorica
Se mi consentite questa breve premessa
Autobiografica ritengo impossibile per un economista professore universitario
Non
Frequentare il mondo dell'impresa
E il mondo del lavoro
Naturalmente poiché l'economista deve fare la sua parte ma deve conoscere come funziona la realtà entrando così nel concreto
Io ho trovato molto bella
La titolazione del convegno
Un'Italia industriale in un'Europa più forte così come ho trovato molto bella la titolazione del programma di Confindustria l'Italia
Crescere si può e si deve e su quel programma avanzerò poi una proposta
Nella mia la riflessione
E hanno dato un comando ma non mi hanno detto come funziona e quindi
Qualche problema bene
Allora quando coi
Proseguiamo
Allora
Io ritengo che
Anche il manifesto
Confido che qualcuno mi aiuterà sta ancora nelle slide
Anche il manifesto che Confindustria pubblicato sul Sole ventiquattro Ore tempo scaduto nella sua
E qui c'è un comando questo grazie nella sua efficacissima senza esenti
No guardi signora te non va avanti sarà
Bene proseguiamo fermarci un attimo ecco allora nella sua efficacissima sintesi
Rappresenta un manifesto non minaccioso ma un manifesto di profonda preoccupazione per la situazione del nostro paese
Una frase scritta
Nell'elaborato
L'Europa e l'Italia nel secolo asiatico è davvero emblematica per
Raffigurare la situazione presente per delineare nel futuro
La priorità è salvare il Paese ciò si può fare solo unendo le forze politiche e le parti sociali
Con quello spirito del dopoguerra che cita spesso il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
Occorre accantonare gli interessi particolari e guardare solo alle esigenze dell'Italia
Credo che questo sia davvero un programma sintetico e forte al quale tutti debbono ispirarsi
Alcune mie riflessioni riguardano
Il confronto tra l'Italia ed Europa dal punto di vista macroeconomico
Sarei semplicemente folle a darvi indicazioni su come far funzionare l'economia reale le vostre in paese e quindi mi atterrò alla parte più macro economica
Per delineare poi due proposte che riguardano rispettivamente l'Italia e l'Europa
Nella rappresentazione grafica il verde dà il vantaggio dell'Italia sulla media dell'euro zona l'azzurro dà il vantaggio dell'euro zona sulla media dell'Italia
Ce le guardiamo la dinamica del prodotto interno lordo vediamo che la media dell'euro zona va sempre meglio della media dell'Italia
Dal mille novecentonovantanove prescindiamo dal novantaquattro novantanove cioè dall'inizio dell'euro
Si tratta di uno scostamento che in taluni momenti ha raggiunto livelli assai significativi ed è il peggior divario si è verificato nel due mila dodici con un punto virgola sei per cento quali
Dell'Italia sotto la media dell'Europa e tuttavia anche l'euro zona non cresce a livelli soddisfacenti
Non cresce a livelli soddisfacenti perché i da un due tre e due quattro per cento della seconda parte degli anni Novanta
è adesso o meglio nella previsione del due mila quattordici a poco più dell'uno per cento
Dunque se l'Italia fa meno bene dell'Europa l'Europa non va sufficientemente bene e questo deve pre appare non solo l'Italia per riagganciare l'euro zona ma anche l'euro zona per riagganciare altre aree che crescono più rapidamente
A mio avviso sono indispensabili due riforme strutturali
Una in Italia per l'efficienza pubblica del sistema Paese gli imprenditori che prima hanno parlato ci hanno detto molto e l'altra in Europa per una politica finanziaria della crescita
Parlare di riforme strutturali vuol dire parlare di riforme che richiedono tempo
Ma più che tempo richiedono continuità di azione
E non continui cambiamenti di azione di politiche economiche nel contesto della il nostro Paese e dell'Europa
E questa è la prima raccomandazione che mi sentirei di dare ai Governi che entrano in carica tengano una continuità nella loro azione di politica economica non continuino a cambiare al
E menti sarà ben difficile far recuperare il nostro Paese quanto l'Europa
Sulla discontinuità in questi ultimi tempi le ha mostrate di drammatiche affrontando le diverse crisi con modalità diverse l'una dall'altra
Modalità che hanno creato davvero molto sconcerto
Italia
Dal mille novecentonovantanove ha sempre avuto un tasso di disoccupazione più basso della media europea e tuttavia del solo l'ha raggiunto quello della media europea ci avviciniamo entrambe alla dodici per cento per media europea intendo la media dell'euro zona
E tuttavia sappiamo che l'Italia ha un tasso di occupazione un tasso di partecipazione nettamente inferiore
A quello della media dell'Eurozona circa dieci punti percentuali il che vuol dire che vi sono molte risorse umane ovviamente in età lavorativa
Che non sono a valore e che vanno messe a valore questo è un grande problema del nostro Paese che non dipende dalla sistema produttivo dal sistema delle imprese ma da un contesto di cui dirò tra poco
Talvolta si dice mi è stato riferito pochi giorni fa anche dal presidente carissimo amico Giorgio Squinzi che le imprese manifatturiere italiane non innovano
E questa affermazione completamente sbagliata si fonda spesso su delle statistiche che non rilevano l'innovazione informale incrementale continua delle imprese italiane
Che talvolta non trovano specifica rilevazione nei dati statistici ma trovano rilevazione nei dati di commercio estero
In questa rappresentazione ricordo che nel due mila dodici il surplus commerciale italiano senza energia
E stato di settantaquattro miliardi il surplus commerciale della Francia
Senza energia è stato negativo di quattordici miliardi questo dato da solo basterebbe per dimostrare quanto le imprese italiane del manifatturiero sono competitive
Nella rappresentazione ad istogramma che voi vedete sotto si indica un dato estremamente interessante calcolato con un indice forti scora Dini
Le imprese italiane battono le imprese tedesche nessun mille duecentoquindici prodotti di commercio internazionale su quattro mila prodotti in totale
Per un valore complessivo di fatturato di cento
Settantaquattro centocinquanta miliardi di dollari
Come vedete gli Stati Uniti battono la Germania solo su mille novantanove prodotti il Giappone su mille novantasette la Francia su seicento settantasei
Da dove viene questa forza competitiva della manifattura italiana
Viene da tre fattori uno la forte determinazione degli imprenditori italiani che sono molto identificati con le loro impresa e secondo una continua ricerca scientifica e tecnologica applicata
Che non troverà rilevazione nei dati statistici ma che esiste e terzo perché molte imprese si sono internazionalizzato
Se noi guardiamo i dati di finanza pubblica quelli che ci terrorizzano tutti i giorni ma quelli sui quali ci terrorizzano anche tutti i giorni
Ebbene noi constatiamo che dal due mila otto a proseguire il deficit su PIL italiano è sempre stato migliore del deficit su PIL della euro zona
Non è un dato scontato è un dato significativo l'Italia non ha fatto male in termini di controllo del deficit dal due mila otto in avanti
Se poi guardiamo gli avanzi primari scopriamo che l'avanzo primario italiano è enormemente più grande dell'avanzo primario europeo
Naturalmente sappiamo anche che noi abbiamo un punto di debolezza che il debito sul prodotto interno lordo ma attenzione
La distanza in termini di punti percentuali oscilla sempre tra il trenta e il trentacinque per cento punti percentuale
Ma la distanza relativa si è molto ridotta perché nel corso della crisi il debito pubblico dalla euro zona e aumentato molto più velocemente del debito pubblico italiano
E quindi la distanza assolute rimasta circa trenta punti percentuali ma la distanza relativa si è ridotta
Ciò significa che nel corso della crisi e soprattutto negli ultimi buona anno e mezzo due la finanza pubblica italiana è stata molto controllata
Che cosa proporrei io per il nostro Paese vi ho detto prima una riforma strutturale
Azzardo qui una terminologia che avrei dovuto modificare prima dei rappresentarla in una slide ma che modifico esponendo la voce
Una convenzione socio-economica costituente
Al fine di tracciare dei percorsi per la crescita dell'economia reale del nostro Paese ma quando parlo di economia reale parlo anche di sistema bancario che è fortemente integrato checché se ne dica
Con il mondo della produzione e malgrado
Osservazioni critiche che non possono essere rivolte solo al sistema bancario ma anche ciò che a Stam Monte del sistema bancario comprese alcune recenti disposizione sulla
Svalutazione di
Elementi patrimoniali del sistema bancario medesimo
Ebbene io propongo una convenzione socio economica per il sistema Paese
Una convenzione costituente che si potrebbe anche auto costituire
Perché perché il nostro sistema istituzionale funziona male
La duplicazione delle Assemblee legislative fa perdere moltissimo tempo nella normazione e questo certamente non sarebbe compito di un'Assemblea socio economica costituente gli esecutivi sono troppo deboli
E come tali non riescono a prendere decisioni rapide e qui arriviamo invece una parte che vi riguarda direttamente
Una burocrazia troppo potente ma inefficiente il costo di questa burocrazia è spavento
Non solo sul sistema dell'impresa e Masciulli cittadini sui cittadini io approvato nei giorni scorsi ad accedere ad alcuni siti della pubblica amministrazione in via sperimentale e non ci sono riuscito
Non ci sono riuscito
Sono un cittadino mediamente colto mediamente istruito ma non ci sono riuscito
L'ibridazione
Deliberazione tra centralismo e federalismo
Non sappiamo più dove siamo siamo in un sistema che va verso una
Configurazione federalista stiamo ritornando al centralismo non lo sappiamo più
Quindi bisogna rimettere mano quel Titolo quinto della Costituzione per capire dove siamo e dove andiamo
Ed infine gli eccessi della normazione
Si era detto una volta e l'Europa aveva prescritto che bisognava calcolare gli effetti di ogni norma per valutarne il costo sul sistema economico
L'Europa non credo l'abbia fatto o forse l'ha fatto l'Italia certamente non l'ha fatto e qui la mia grande proposta
è
Una vera riforma del sistema fiscale italiano prima è stato dato un elenco allucinante del numero
E della
Varietà
Delle imposizioni sul sistema Italia che vuol dire sulle persone sulle imprese
Bisogna fare questa riforma del sistema tributario farla bene una volta per tutte e che duri a lungo
In Piemonte
Non possono ricordare quanto grande fu Quintino Sella
Così come tanti altri straordinari ministri delle finanze che adottavano un motto dell'illuminismo lombardo
Di Pietro Verri le imposte devono essere semplici e stabili nel tempo è una
Proposizione che risale al II settecento a cui si rifece Quintino Sella a cui si rifece Luigi Einaudi a cui si era invece Ezio Vanoni semplici e stabili
Però lascio in riferimento al come ma credo che una riflessione al proposito sia assolutamente necessaria
Veniamo all'Europa
Il tempo stringe non voglio togliere spazio a una tavola rotonda dove le parti sociali discuteranno in quello spirito costruttivo che Giorgio Squinzi porta avanti e che io ritengo essenziale
L'Italia deve essere più assertiva in Europa io non ho mai
Amato quel tetto farei compiti a casa
Perché fare i compiti a casa sta a significare una posizione di soggezione rispetto a qualcuno
Fare i compiti insieme all'Europa si ma fare i compiti a casa no non mi è mai piaciuta dunque l'Italia deve essere più assertiva in Europa
Quanto meno quantomeno per ottenere la par condicio ad altri Paesi
Io continuo a non capire anche se poi di darò la risposta che mi è stata data perché la Spagna abbia chiesto ed ottenuto cento miliardi di prestito dal cosiddetto fondo europeo salva Stati di cui quaranta erogati
Ovviamente assoggettando sia ai controlli peraltro tenui
E abbiamo ottenuto una
Scomposto il CONI mento del pareggio di bilancio di qualche anno quest'anno la Spagna marcia con un deficit del sei virgola cinque per cento scusate due mila tredici previsioni devi giornale
Allora bisogna essere più assertivi bisogna essere più consapevoli che l'Italia è troppo grande troppo forte essere trattata come uno studente che deve fare i compiti a casa e poi si faranno gli esami
Per onestà debbo dirvi che la risposta che è stata data la mia critica alla quale io non rinuncio malgrado la risposta non rinuncio
E che noi dovevamo chiudere la procedura di infrazione alla quale eravamo sottoposti altrimenti non avremmo potuto godere in futuro dei benefici di una flessibilità
Per dedurre dei deficit determinate specie di investimento ma come vedete questo è un circuito sbagliato perché se noi arriviamo a quella flessibilità quando il nostro sistema scassato
Cosa ce ne facciamo di quella flessibilità c'è proprio un'incongruenza logica in tutto ciò
E veniamo all'Europa
Ora
L'Europa
L'Europa ha fatto una scelta molto radicale che è quella del rigore fiscale
Badate i fondamentali dell'Europa sono molto meglio dei fondamentali degli Stati Uniti con una differenza che gli Stati Uniti sono Paese pragmatico dove si fa a decidere con una velocità straordinaria l'Europa non è
Un'area politica istituzionale pragmatica
La scelta quale è stata la scelta è stata quella di puntare su un rigore fiscale rientrare rapidamente sotto il tre per cento il deficit su PIL far scendere il debito su PIL
Addirittura nelle prescrizioni del fiscal compatta dal due mila quindici ad una velocità impressionante
Ma io credo che le comparazioni siano molto importanti che bene se noi prendiamo la comparazione rispetto agli Stati Uniti e al Giappone
Questi dati non sono del tutto aggiornati ci accorgiamo che il debito pubblico sul PIL dell'Europa
Rispetto al Giappone e cento venticinque punti base
No scusate centoventicinque punti percentuale più basso di quello del Giappone e il Giappone sta ponendo in essere una politica molto aggressiva
Che potrebbe essere sfruttata dall'Europa
Perché il Primo Ministro giapponese ha dichiarato che comprerà titoli emessi dal cosiddetto fondo salva stati europeo per deprimere lo Iene e rivalutare l'euro
Sarebbe un'ottima occasione per vendergli un'enorme quantità di titoli del fondo salva stati europeo da usare per fare le nostre operazioni interne non procederei
Con il bilancino la settimana scorsa o forse questo è stato messo un prestito del cosiddetto Fondo salva stati europeo da cinque miliardi di euro
Il che vuol dire che sta procedendo con emissioni piccolissime ha superato da poco i duecento miliardi dopo due anni di operatività
Non è questo che bisogna fare adesso bisognerebbe fare misure di densità di questi titoli molto più massicce
Se confrontiamo con gli Stati Uniti che stanno salendo molto rapidamente noi siamo venticinque punti percentuali sotto il debito su PIL degli Stati Uniti
La domanda che io faccio a voi e faccio a me ma non è possibile spingere un po'di più
Fare un po'più di debito pubblico nel contesto dell'Eurozona sto dicendo per fare investimenti in infrastrutture ieri c'perché lo sviluppo e via discorrendo non mi pare che gli Stati Uniti siano sull'orlo della bancarotta anche se sono perfettamente consapevole
Che avendo loro la valuta di conto del sistema mondiale hanno dei gradi di libertà maggiori dei nostri
Mi avvio rapidamente alla fine
Noi sappiamo tutti sapete che l'Europa
A scelto una linea di rigore con il cosiddetto fiscal compact vi faccio presente che il fiscal Compaq è un trattato internazionale non è dentro i trattati europei
Ed ecco perché è stato approvato con tanta rapidità
Questo però ci dice che si possono fare dei trattati internazionali tra gli Stati dell'euro zona in brevissimo periodo di tempo perché il fiscal compattezza trovato in brevissimo periodo di tempo
Sapete anche che è stato varato un altro trattato che io ritengo molto importante anche se sottoutilizzato che quello dello European Stability meccanismi ma che
A come obiettivo la stabilità
Questo io lo chiamo stabiliti meccanismi è stato concepito come un fondo Croce Rossa o comunque conto di pronto soccorso cioè andare ad aiutare quei Paesi che stanno crollando
La mia
Ipotesi che ho anche lavorato in uno studio con Romano Prodi che questo fondo venga trasformatori in un fondo finanziario europeo di sviluppo
Per finanziare investimenti nella crescita e mettendo dei titoli europei da collocare sui mercati mondiali
Attualmente questo fondo hai messo poco più di duecento miliardi di
Euro
Dovrebbe passare rapidamente a una scala da mille miliardi di euro il che sarebbe agevole con determinate garanzie
Con una leva
Molto più grande
Uno a tre per arrivare fino a tre mila miliardi di euro con tre mila miliardi di euro l'Europa potrebbe fare un'enormità di investimenti in infrastrutture
In ricerca e sviluppo cioè tutto ciò che stanno facendo gli Stati Uniti che come ci è stato detto ieri stanno richiedendo una nuova industrializzazione fatta sui testi menti e su ricerca e sviluppo
Certo
Se questo European stabiliti nei canili viene considerato solo come un'autoambulanza
O come la Croce Rossa non andremo molto distante però sottolineo esiste un trattato internazionale che con poche modifiche
Può modificare questo fondo in un fondo lì sviluppo non confondo Croce Rossa
Quindi questa è la strada che a mio avviso va seguita e
Mi avvio rapidamente alla conclusione
I programmi europei fino al ventidue mila venti sono molto interessanti
Investimenti in energie a infrastrutture per l'energia investimenti in trasporti investimenti nella banda larga
Sono circa uno virgola cinque dure triliardi cioè due mila miliardi di euro di Investimenti
Ma il problema e che non hanno le risorse finanziarie
Quindi il disegno è
Perfetto il disegno è largamente condivisibile come quello della
Portare l'industria a un venti per cento del PIL europeo ma se non ci sono le risorse
Tutto ciò non potrà essere realizzato ed ecco come si connette il disegno del Fondo europeo di sviluppo con questi grandi progetti
è stato detto prima dell'attacco la tabella finanziata ed è una grande opera ma di quelle opere se ne potrebbero fare moltissime per unificare il meglio l'Europa per renderla veramente un sistema come una rete nervosa unificata
Tutto ciò però non si può fare senza risorse sic
Avevo
Alla conclusione
La mia conclusione salto questa parte nella quale vi davo il dettaglio che ho presentato peraltro
Alla Giunta di Confindustria del fondo finanziario europeo per l'emissione di tre mila miliardi di obbligazione con garanzia reale per mille miliardi e qui faccio una piccola chiosa
Taluni Paesi del centro nord Europa non si fidano
Dei Paesi del sud Europa così si dice
E in particolare
Non si fidano di Paesi che hanno un reddito alto
Tra questi c'è l'Italia bene se noi stabilissimo che il capitale del Fondo europeo di sviluppo
Forse è costituito da beni reali e non da promesse nominali
Ci si dovrebbe affidare
I beni reali sono tangibili bene l'Italia dovrebbe conferire a quel fondo le sue riserve auree che non vuol dire venderle vuol dire conferirle in garanzia
Dovrebbe conferire a quel fondo una serie di
Valori patrimoniali entità patrimoniali
Come
Azioni di società di reti detenute dal Tesoro azioni di qualche grande
Entità giuridica che contiene i patrimoni immobiliare cioè ben
Reali
Dai nostri conti l'Italia potrebbe conferire senza nessuna difficoltà a fino a duecento miliardi di euro la Germania dovrebbe conferirle trecento ciò su assalire si arriverebbe andamenti a mille miliardi
Su mille miliardi credo che i banchieri non mi possono smentire
Un'emissione di tre mila miliardi garantiti da mille miliardi di beni reali stati divisi ma e con quella potremmo davvero fare molto infine ultimo accenno la Banca centrale europea
Prima
O meglio ieri il vicepresidente Tajani che aveva operato molto bene secondo me anche per la questione dei debiti delle pubbliche amministrazioni
A tutti farebbe molto piacere sapere alla fine quanti sono questi debiti perché l'altro giorno a un'intervista mai chiesto ma quaranta miliardi sono tanti io dico sono tanto sono pochi dipende quanti sono i debiti perché se i debiti sono centoventi miliardi centoquaranta non è una cifra sconvolgenti
La Banca centrale europea
Secondo me ha fatto molto in questi anni ha fatto molto però bisogna anche utilizzare le possibilità che la Banca Centrale Europea offre
E qui
O un altro punto interrogativo non risolto
Al mese di agosto di luglio del due mila dodici poi di agosto e poi di settembre è stato messo a punto un meccanismo
Chiamata ora il monito di casa Action
Che consente alla Banca centrale europea di acquistare titoli di Stato
Di Paesi dell'eurozona a scadenza massima triennale purché i Paesi che lo richiedono ne facciano richiesta e ci sottopongano a condizioni di vigilanza rigorose
Io personalmente
Avrei fatto questa richiesta per avere un ombrello protettivo da usare in caso di necessità
Naturalmente la risposta che mi è stata data ci sarebbero state imposte delle condizioni di finanza pubblica più pesanti di quelle che abbiamo già adesso
Ebbene anche questo non mi convince non mi convince perché secondo me
Il rigore fiscale che è stato applicato l'Italia anche per stato di necessità perché ormai eravamo considerati
Fuori mercato quasi fuori mercato edittale che non ci possono essere imposte condizioni aggiuntive
Noi stiamo accettando
Una pressione fiscale ormai vicina
Legale vicino al quarantacinque per cento e reale vicina al cinquantacinque per cento è molto difficile che ci possono fare delle prescrizioni
E tuttavia
Se le prescrizioni riguardassero il taglio di una spesa pubblica improduttiva e ce n'è tanta
Ben vengano i condizionamenti imposti dalla Unione europea
Venga
Concludo
Il rigore sul lato delle entrate
Lo sappiamo ahimè fare
Il rigore sul lato della spesa
Improduttiva
Non lo sappiamo fare
Ebbene ce lo imponga l'Europa ma nel contempo chiediamo ossia
Un'apertura di credito al cosiddetto Fondo salva stati denominazione che non mi piace sia
Un'apertura di credito alla Banca centrale europea
Con riferimento al possibile acquisto di titoli di Stato a scadenza triennale io sono convinto che se ci fosse sopra do questo secondo il nostro spread si ridurrebbe ulteriormente molto velocemente migliorando le condizioni anche per la concessione di crediti da parte delle imprese
Al ci sta da parte delle banche al sistema delle imprese li ringrazio molto per la cortesia continua a far seguire
Su
No
Grazie davvero e grazie la vera professor Quadrio Curzio perché
La sensazione ascoltando no e che una serie di cose che ci sono state date come dogmi non siano poi esattamente dei dogmi ci sia nelle strade percorribili e su queste strade forse vale la pena di fare una riflessione insieme di c'è una uno dei passaggi del professor Quadrio porterà su un discorso delle infrastrutture allora sentiamo
Questo leader della detto Mario Viano che è commissario straordinario del Governo proprio per la paura e quindi ci riporterà all'interno del discorso infrastrutture sentiamo
L'Europa non è fatta solo di
Moneta di integrazioni normative
Ci vuole anche l'integrazione fisica bisogna congiungere le città bisogna congiungere i porti bisogna avere una rete le priorità da questo punto di vista dieci corridoi
Che collegano l'intera Europa a ventisette Paesi un pezzo fondamentale di questo e la Torino-Lione il progetto definitivo innova totalmente
Il vecchio progetto ha contestato del due mila cinque i benefici che porta al Paese sono cruciali noi perdiamo circa
Sei otto punti
All'anno rispetto ai nostri competitor per le inefficienze del nostro sistema nel nostro sistema di trasporti e del sistema logistico
Ed è evidente che la tratta cruciale è costituita dalla tratta alpina dei tagli è collegata all'Europa sostanzialmente attraverso le Alpi
Tra gli altri vantaggi da da di cui tener conto ce l'effetto occupazionale che è di due tipi
C'è l'effetto occupazionale legato al cantiere alla realizzazione dell'opera e qui
Stiamo parlando di almeno mille posti di lavoro diretti e circa due tre mila indiretti e c'è ancora un aspetto che credo vada considerato
Noi abbiamo previsto dei cantieri particolare in cui non sono previsti i campi base cioè gli operai non mangiano nelle cucine da campo del cantiere e non dormono nei container
Ma dormono nel sistema ricettivo Della Valle e mangiano nel sistema della ristorazione che la Valle è in grado di of lire stiamo parlando all'incirca di tre milioni di pernottamenti e stiamo parlando di circa dieci milioni di pasti
Che per il sistema turistico Della Valle è un in
Risultato di grandissimo interesse questa zona è stata riconosciuta dall'Europa
Come una euroregione che si chiama alta media
Che comprende cinque Regioni il Piemonte la Liguria
La Valle d'Aosta con alta e pacata
Questa zona è una zona che una delle più manifatturiere d'Europa
è una zona che ha circa venti mila diciannove milioni di abitanti un milione ottocento mila imprese un PIL di cinquecentoquaranta mi miliardi all'anno
Sono i numeri di un medio Paese europeo allora pensare che un medio Paese europeo non abbia collegato due delle sue capitali con una linea moderna ad alto Stendhal per i passeggeri e per le merci sarebbe semplicemente una follia
Ecco c'è allora arrivati alla al momento insomma anche ci sta aspettando di questa mattinata il professor Quadrio Curzio ci parlava della convenzione socio economica per il sistema Paese e adesso invece cerchiamo di dare un senso in sostanza a a questi ed è anche in realtà
Gli attori della fabbrica possano insieme
Trovare un percorso possibile per ricostruire il Paese quello che diceva
Presidente voce ieri nel suo discorso facendo questa specie di appello alla responsabilità e mettendosi in un campo in modo responsabile per cercare
Di trovare una via possibile nel per il Paese in un momento in cui
Mancano una serie di altri riferimenti allora darei subito il benvenuto
Sulla palco Raffaele Bonanni Segretario cinesi la Susanna Camusso segretario CGIL raggiungere termiche
Al dottor Enrico Cucchiani sia di Intesa San Paolo
A Stefano Dolgetta vicepresidente delle relazioni industriali Confindustria e a Stefano Micossi direttore generale mi Assonime
Premesse Luigi Angeletti della UIL non c'è per ragioni logistiche e non è arrivata in tempo ma appunto per null'altro prego
Allora c'è un attimo di alla ricerca del posto siamo facendo un nuovo gioco
Allora
Parlare di parto
Come dire
Implica il trovare una almeno in questa fase in questa sede
Una possibilità Bin percorso comune che alcuni punti sui quali intende esso comunque decidere se questa via se la via del trovare un patto è effettivamente
Una via importante chiave
Rispetto al
Momento che sta vivendo il Paese
Nulla l'emergenza la gravità della situazione l'abbiamo rievocata più volte questa ma in atto e non serve appunto nemmeno revocarla perché proprio la storia quotidiana che si sta vivendo allora direi partiamo
Un attimo dalla ride lineare questa situazione il momento
Che
Lei in prese e come ovvia conseguenza i lavoratori che vivono all'interno del sistema delle imprese stanno vivendo Stefano Dolce vita
Lo abbiamo sentito ripetere da molti dei degli imprenditori che aprivano questa nostra mattinata
Il momento estremamente complesse sono e qualcuno diceva
Siamo arrivati in fondo alla possibilità di rimetterci Energia metterci prospettive ma anche avere come dire delle scorte concrete sulle quali per i conti
Se possiamo
Sostituzione deve fare
Io sono prima di tutto l'imprenditore quindi vivo in prima persona questa situazione così drammatica che sta attraversando l'Italia
Venendo vivo sulla mia pelle tutti i giorni nella mia azienda e devo veramente Nieri mi sono reso conto di quanto grave sì a questa situazione
Abbiamo due problemi sostanziale il primo problema è un problema di domanda interna che in
Il forte calo e abbiamo un problema di esportazione il problema non hanno interna colpisce certamente alcuni settori della nostra attività
E ci sono dei settori industriali che stanno soffrendo veramente moltissimo perché non c'è sviluppo anzi c'è un forte calo dei consumi e di conseguenza della domanda
Nell'esportazione noi abbiamo
Dobbiamo fare così una differenza fra quelle aziende che sono strutturate ricche possono esportare perché hanno un presidio dei mercati
Dei mercati esteri quelle aziende invece che fanno una semplice esportazione dell'Italia
Adesso
Spesso verso appunto i mercati esteri
Anche qui c'è un grosso problema è un problema è
Che tutta l'Europa che sta soffrendo non solo l'Italia
Quindi le aziende che esportano non possono
Non trovano soddisfazione sul mercato europeo
Abbiamo visto che le nostre esportazioni in Europa sono addirittura calate in questi ultimi mesi quindi devono cercare
Sfogo nei mercati
In crescita che sono prevalentemente di Stati Uniti
Sono l'aria asiatica su questi mercati stiamo vivendo un grosso problema che il problema della svalutazione delle monete locali del dollaro dello ieri
Che rendono sempre più difficile la nostra attività
Quindi noi siamo chiamati oggi se vogliamo
Mantenere
Questo settore manifatturiero che rappresenta
Diciamo un asset
Importantissimo per il nostro Paese in termini di
Di di di di competitivi competenze in termini di di creazione di ricchezza in termini di occupazione dobbiamo certamente puntare
Un recupero di competitività
Abbiamo visto ieri come
Per esempio il costo del lavoro che nel due mila era uguale a quello americano oggi sia
Il cinquanta per cento più elevato rispetto agli Stati Uniti
Sappiamo anche come una ci hanno spiegato ieri con uno una un nuovo posto di lavoro nell'industria manifatturiera in America crea tre posti di lavoro nei servizi
Abbiamo sentito anche come l'Inghilterra stia cercando di sviluppare il settore manifatturiero
Perché soprattutto con le medie imprese perché ritiene che questo settore fonte di ricchezza a fronte di occupazione
Quindi il nostro sforzo
Deve essere quello di puntare a un recupero di competitività che consenta appunto alle nostre aziende di continuare a vivere di continuare a esistere uno dei temi fondamentali quando parliamo di competitività esattamente del costo del lavoro del costo del lavoro però non è un'unica
Elemento della competitività però me una componente importante
E quando anche parliamo di domanda interna i per stimolare la domanda interna dobbiamo parlare dei salari netti che vengono percepiti dai nostri lavoratori
Noi sappiamo che il costo del lavoro in Italia è uno dei più alti in Europa sui salari netti in Italia sono tra i più bassi d'Europa
Quindi da una parte
Non creiamo competitività delle aziende e dall'altra parte non nemmeno stimoliamo la domanda interna di questo Paese
Quindi
Visto anche che oggi abbiamo qui con noi i rappresentanti gli enti importanti del mondo sindacale
Credo che uno dei temi su cui noi dobbiamo lavorare certamente il discorso del
Del del lavoro
Dissenso in senso lato
Mirato punto a competitività mirato alla domanda interna
Ecco quindi questo discorso del costo del lavoro mi sembra di capire al al centro del del problema allora Raffaele Bonanni discorsi anche questo per
Se esiste questa esigenza di
Chiamiamolo patto chiamiamolo dialogo chiamiamolo punto d'incontro è chiaro che c'è
Una sorta di
Meccanismo di come si direbbe tra gli Stati ad eccezione di sovranità reciproca di piccole a aree nelle quali però
Si può costruire un terreno di ragionamento comune se in qualche modo da questa emergenza bisogna uscire e mi sembra
Che l'esigenza di uscirne sia chiaro a tutti allora
C'è una possibilità e una volontà di creare un terreno comune sul quale costruire un percorso per l'uscita dalla crisi
Ma il terreno comune c'è
C'è stato
In altre occasioni
è stata anche una pressione forte che noi abbiamo fatto anche insieme
Utilizzando anche
Stesse parole d'ordine stessi obiettivi
So che questo lo si faceva nella speranza
Che la classe politica
Nazionale locale
Raccogliesse
Le nostre indicazioni
Ma noi dobbiamo arrivare a un bilancio
Di fronte alle macerie che abbiamo di fronte
La rappresentanza politica e in grande difficoltà
Spero che non cadono non senza difficoltà la rappresentanza sociale
Il Paese sta male
Si dice dalle mie parti
La cera si consuma
E la processione non cammina
E questo accade da diverso e diverso
Tempo
Il problema quindi è come
Non solo dare indicazioni e simbolicamente appunto
Costituire il punto di differimento dalla Società italiana
Che ha spetta una governabilità del Paese molto molto più stringendo è chiaro
Se non diamo segni in questo senso io la vedo davvero
Molto problematica la nostra
Situazione sono anni che sosteniamo
Che siamo schiacciati dalle tasse e si passa
Il lavoro sempre di più sequestro naturalmente al di là delle esportazioni
E possono anche migliorare il più i mercati interni non riesco a sorbire quindi
Impresa in difficoltà lavoratori licenziati o casse integrati
Le tasse non basteranno finché io sono d'accordo con ciò che diceva
Il professore Quadro Curzio è la nostra riflessione
Non da oggi ma molto molto tempo il sistema istituzionale e politico e amministrativo
Sembra intoccabile
Ed è la ragione delle tasse elevatissime che noi paghiamo ma è anche la ragione della corruzione ed è la ingovernabilità che esce
E noi da diverso tempo sosteniamo questo
Io sono molto d'accordo ed è un lato
Di speranze importante quello che abbiamo visto ieri sera
Quando i saggi hanno rassegnato
La loro opinione su come riorganizzare il Paese
E su questo punto specifico
Loro
Hanno sostenuto una cosa
Che dove auspichiamo da diverso tempo di arrivare ad una sorta di così grande loro parlano di
Commissione redigente che grosso modo e ciò che sosteneva
Il professore pocanzi
Non solo politici in questo caso
Si diceva parlamentari
Ma anche i rappresentanti delle realtà economiche e sociali
In modo tale da disegnare un'Italia nuova
Che la faccia finita con Regioni che vogliono somigliare alle Stati
Rovinando allo Stato
In altri con azioni amministrative e sono inefficienti costose l'occasione
Per mancanza di controlli
E di autocontrollo di corruzione
Di malversazioni
E di un sistema
Un sottosistema economico governato da loro
E naturalmente incrina la nostra economia
E addirittura la tra pc ancora
Le nostre
Possibilità
Su questo
Pronunciarci con molta forza
E testimoniare questa grande volontà
Quindi starci mani e testa dentro
Come
Parti sociali
Credo che sia
Non una sfida nei confronti dalla classe politica no
Un soccorso
Nei confronti della parte migliore ovunque presente
Perché oggi
Obiettivamente
Lo diceva anche il presidente della Regione
Qualora un amministratore un politico vuole sapere un comportamento
Riformatore trova
Migliaia e migliaia di ostacoli ecco perché è importante
E le realtà innervata è la realtà economica e sociale italiana devono rassegnare una loro secca
Sorte
Chiara
Opinione
Noi
Viviamo di produzione nominiamo dirà
L'occupazione dipende da queste
Io sono stufo come sindacalista
Di risponda giornalistiche ogni giorno richiedono
Se è vero che i disoccupati aumentano
E cosa corrispondere uno
Che le ISO occupati aumento
Ma la riflessione di fondo è
Certo che aumentano ma se l'economia va male
C'è tutto ciò che deve soccorrere economia va
Al contrario mai chiaro che
Questa storia
Deve essere interrotta dobbiamo spenderci ritiro dobbiamo intervenire maggiormente in modo forte
Anche inusuale
E non significa avere cose son cose significa dare segni forte di incoraggiamento alle parti migliori
Inc acché questo Paese venga venga Vernate io spero
Incoraggiati anche
Dal vostro dibattito
Che nelle prossime giornate
Qualora
Non ci danno a tutti i costi
Un Governo
Che proviamo le soluzioni migliori per farci sentire
Da parte nostra
Continuiamo
La nostra opera di migliorare la produttività delle aziende
Ma su questo obiettivamente non abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi anni una rivoluzione culturale
Ma noi possiamo migliorare quanto volete e abbiamo molto da fare ancora
E dovremo fare ancora molto
Se io credo
Che c'è buona speranza per i prossimi giorni
Per migliorare le nostre relazioni industriali anche attraverso
Nuovi accordi dirle colazione
Mare
Il sistema che sta intorno alla fabbrica
Che a soqquadro e che ha bisogno di un intervento fortissimo quindi tasse
Noi crediamo che il lavoro debba
Ricevere
Un vero e proprio
Dimezzamento delle tasse se vogliamo ravvivare i consumi e ridare forza alla produzione
Poi lo Stato ne riprende di più
Perché se le merci si vendono ci sono tasse indirette c'è oratori lavorerò non costano in cassa integrazione perché va a carico dell'erario pubblico
E produce altro rendite quindi altre pars e le aziende lavorano potranno
Lavorato lavorando potranno appunto pagare
Pagare di più quindici se si riduce le tasse
Si riducono le tasse aumentano le tasse l'innalzamento delle tasse che riduce non solo il numero di denaro che affluisce l'avevo pubblico ma vi è una distorsione e voi sapete gli una evasione
Fiscale
Insopportabile
E io spero che anche su questo ci metteremo d'accordo un vero e proprio
Dimezzamento delle tasse ma dando rilevanza penale all'evasione fiscale
Così nessuno potrà più lamentarsi e tutto potrà essere più regolare la vicenda istituzionale e molto importante
I fattori dello sviluppo sono
Fondamentali io spero
Che su quel sito
Ci metteremo d'accordo io sono
Convinto che questo faremo
Sono convinto che daremo
Una sveglia al Paese nelle prossime giornate nei prossimi tempi grazie
Grazie a Raffaele Bonanni
Devo dire che almeno giornalisticamente sentire qualcuno che in questo Paese insediare nei prossimi giorni
Proveremo a fare delle cose fa bene perché se non si ha la sensazione che tutto possa essere improcrastinabile e non voglio come dire va avanti nella polemica ma noi e le persone che abbiamo visto all'inizio nella nostra mattina sappiamo bene che i giorni contano molto
Nella storia di questo momento le ore contano molto
Allora
Stefano Micossi mi sembra che il tema sia un po'
Cercar di capire
Che cosa si può fare su due piani
Che cosa si può fare in una
Un contesto come quello che stiamo evocando qui in questo momento nell'oggi io non patto possibile in una costruzione dialogo possibile
Che cosa si può fare dunque nell'immediato e poi anche
Cosa si può iniziare a cacciare per il medio periodo diceva Vincenzo Boccia ieri attenzione e medio periodo non è
Va bene e poi ci pensiamo nel medio periodo è come oggi costruiamo il medio periodo allora
Al professor cultura ci ha dato il quadro ogni cose che si possono fare perché l'altra notizia di questa mattina
E che si sente dire che delle cose si possono fare
Ecco rispetto
Allo scenario e al territorio volevo sentire
Io
Sono preoccupato dell'emergenza
Di una situazione che può scappare di mano per gli stupidi qui ci sono
Obiettivi possibili comuni
Fra le parti sociali secondo me e ci sono
Anche
Azioni comune nel proporre questi
Interventi non sto proponendo di dimenticarmi
Che questo Paese ha bisogno di
Interventi di più lungo respiro
Nelle strutture dei mercati della pubblica amministrazione ma
In un quadro
Politico
Paralizzato e in questo vuoto di capacità di decidere
Ci sono delle cose su cui forse tocca il compito alle parti sociali
Mantenere creare e mantenere una forte pressione sulle istituzioni e anche per quello che possono
Su questo mondo
Politico
Senza bussola allora
Bilancio pubblico la prima cosa su cui ci dobbiamo intendere che
Non ci devono essere manovre correttive io non riesco a capire come
Che tutte le volte che si parla di cose anche banali che si possono fare subito
Dagli uffici del Tesoro della ragioneria finita la proposta di un aumento di imposte non ci devono essere manovre correttive quest'anno perché abbiamo fatto abbiamo fatto perché si può fare ancora e teneva spesa come già
Diceva giustamente Quadrio Curzio Tambre è stato detto in molti interventi ma non ci devono essere manovre correttive sì la Commissione europea prima di noi si è accorto che abbiamo esagerato
Nei giorni scorsi sostanzialmente ci ha aperto lo spazio per pagare i crediti la pubblica amministrazione e per aumentare l'utilizzo dei fondi strutturali
Questi spazi vanno sfruttati badate bene
Ieri ha detto per gli anni del di teledidattica devono essere pagati tutti qui c'è un pericolo grandissimo che l'ottanta per cento di quei debiti
Di regioni sanità e comuni che hanno fortissime ragioni per non pagare
E quindi sul rispetto delle procedure che sono stabilite la comunicazione dei miei miti e quant'altro diciamo bisogna istituire degli americani e di monitoraggio e bisogna stargli addosso perché se possono non pagheranno di nuovo tanto sono chiamate indebitarsi giustamente
Per pagare allo stesso modo è stato aumentato il vincolo del bilancio sull'utilizzo dei fondi strutturali
Si possono toccare il fondo ingenti poiché il Ministro delle Regioni accendendo le decisioni
E c'è un problema molto serio da questo punto di vista delle Regioni e poi
Tre cose semplici è ovvio
Che ci devono essere i fondi per la cassa in deroga venga adesso ci ha detto che ci sono ma che ci avevano detto che non c'erano ieri l'altro che bisognava aumentare le tasse
Secondo
Bisogna evitare questo aumento dell'IVA che vale due miliardi quest'anno bisogna evitarlo e qualcuno deve dire chiaramente che questo aumento dell'IVA quest'anno non si fa
Ne parliamo dopo qual è la situazione ci ragioniamo in autunno la nuova legge di bilancio terzo accordo su su questo dobbiamo intenderci
è molto popolare l'idea di abolire l'IMU sulla prima casa
Però qui dobbiamo essere chiari primo sulla prima casa è bassa e sentiamo solo
Ingenti ma un maggior numero di persone per questa cosa noi avremo meno denaro per battere il cuneo fiscale bisogna che scegliamo gli obiettivi
Questo secondo me non è il momento
Di dedicare risorse ingenti ad abbattere limo sulla prima casa è il momento se ci sono risorse per abbattere il cuneo fiscale
Perché questo va direttamente sull'occupazione questo è
La prima cosa una serie di interventi sul settore pubblico che hanno valenza in media la seconda
C'è un problema molto serio di credito adesso il dottor concerne sicuramente
Dia delle cose una parte del problema Francoforte il quadro in corso credo identificato il problema perfettamente andamento dell'inflazione nella zona euro
Che è già sceso sotto il famoso obiettivo da due per cento siamo ad uno e settantacinque per cento quindi siamo sufficientemente più bassi e con sufficientemente più disoccupati del previsto perché la banca centrale si decida
Non solo da un passante in tasso d'interesse cosa che può fare ma da adottare usare strumenti aggressivi che sono disponibili per aumentare l'afflusso di liquidità alle imprese e abbattere gli interessi sui titoli di Stato
Il modo di fare
Lo ha detto Quadrio Curzio noi dobbiamo entrare nell'ordine di idee che in questo memorandum of understanding con la Commissione europea
Per gestire in un quadro concordato questo input questi interventi e altri che adesso dico
Va fatto
Questioni di orgoglio che diciamo io non posso dunque che un'umiliazione e questa è una stupidaggine i memorandum understanding quello che ci può permettere di usare della stessa flessibilità
Di cui ha usato la Spagna
E noi siamo in condizioni molto migliore per farlo
Giustamente ha detto quando è in corso
Per le misure che abbiamo già adottato la cui ci sono
Tale codice che dobbiamo fare dapprima la BCE può fare degli schemi diciamo cosa grave politiche sul collaterale in sostanza
Facendo degli schemi di fanghi in fondo su come si dice cioè io ti do i soldi può capire questi alle imprese
E usando come collaterale direttamente questi crediti alle imprese persona politica dei collaterale che è una decisione esecutiva la BCE secondo
Bisogna che noi attiviamo un meccanismo di intervento sui titoli di Stato per questo abbiamo bisogno del memorandum understanding abbattere i nostri tassi
A lungo termine che sono ma rimangono
Troppo alti anche quelli a breve termine anni a quattro anni a cinque anni e infine
Qui forse
Dobbiamo ragionare
Il sistema bancario sta soffrendo moltissimo devo dire per il capitale non perché ha fatto operazioni spericolate ma perché c'è un deterioramento impressionante degli attivi
Il problema non riguarda le due banche di vertice del sistema riguarda quello che c'è subito sotto
Noi dobbiamo entrare nell'ordine di idee di rendere disponibile ma in una condizione punitive ma condizioni generose
Come fece il Segretario del Tesoro consona al due mila otto due banche americane
Credito
Ampio
E a basso costo che le banche dovranno restituire se no diventerà capitale
Penso altro cioè c'è spesso capitate come gli strumenti ci sono
Ma di nuovo per fare questo abbiamo bisogno del memorandum Nuova Andes
Quindi noi commemorando understanding ci apriamo la strada in tasche nefanda Infocom sull'acquisto di titoli di Stato ricapitalizzazione a generosa senza gravare immediatamente sul debito pubblico delle banche
Questo vuol dire credito
Infine
Schemi per l'occupazione noi dobbiamo riuscire a ragionare su questa cosa sul territorio bisogna impedire che la disoccupazione aumenta bisogna accelerare lo sforzo per ricollocare quelli che escono io mi chiedo se non ci sia spazio qui
Per
Lavorare insieme sul territorio
A schemi di Wendy sharing
Di diminuzione concordata degli orari di lavoro direi Collocamento
Di utilizzo dell'APEM di Stato che è molto più largo di quello che fosse a tutti quanti abbiamo ancora capito c'è un'esigenza di intervenire sul territorio per tenere in piedi
Nei Paesi in difficoltà
Ma che sono buone voi avete sentito e per tenere i lavoratori inventore intraprese
Questi sono interventi comuni sul territorio sui quali fosse possiamo lavorare insieme
Grazie perché ha veramente a questo punto messo niente iniziale sui quali andare a confrontarci non produce aveva proprio come dire messa al centro della scena l'intervento
Di ricorsi per cui proviamo a capire perché se tra sindacati crede si dialoga
Per cercare un percorso possibile poi però voi avete un ruolo fondamentale per la questione del credito e perché siete un pezzo centrale di questo sistema alle
Assoluto
In realtà noi abbiamo bisogno di inquadrare complessivamente il problema l'Italia un Paese strano
Che per un lato e dottor Jekyll e dall'altro il Ministero Aida se venisse esaminata da un oculista direbbe che siamo un Paese strabico uno psichiatra cd firmerebbe o un Paese che soffre di schizofrenia se un'Italia che ha parametri macroeconomici
Assolutamente allineati a migliori rispetto alla media dell'euro zona degli Stati Uniti e del Giappone come
Con la consueta precisione evidenziato dal professor Quadrio Curzio
C'è una parte del mondo imprenditoriale e non analizziamo in modo estremamente analitico
Che cresce a tassi
Incredibili in tre anni il toto venti per cento dell'impresa italiana è cresciuto al tassi compresi fra il trenta al sessanta per cento ha visto l'export aumentare più del della Germania e le regioni in cui sono concentrate questi in prese
Hanno un PIL pro capite superiore del sette per cento il PIL pro pro-capite tedesco
Questa diciamo è la parte del Paese che ci dice che si può ed è la parte del Paese che ci consente di Sonia
Però questa è solo una parte della fotografia
L'abbiamo anche l'altra fetta
L'altra l'altra faccia della medaglia
La disoccupazione all'undici virgola sette per cento a la disoccupazione giovanile al trentotto per cento che secondo me non è solo un problema economico è un problema sociale ed è un problema morale gravissimo
Abbiamo le imprese che chiudono abbiamo i giovani
Di qualità
Che emigrano all'estero abbiamo i tempi di pagamento della pubblica amministrazione che sono più alti di quelli della Grecia
E i tempi di pagamento delle arsura calabrese sono novecentonovantacinque giorni
Secondo l'economista
Autorevole il livello di produzione industriale a livello del mille novecentottantasei
E il PIL negli ultimi anni diminuito dell'otto per cento mentre è rimasto mediamente stabili in Occidente è cresciuto del trentacinque per cento nei Paesi emergenti né del sessanta per cento in Cina
è del tutto evidente
Che questo tipo di problemi donne non sono problemi che riguardano solo l'ente e se o sono i lavoratori ma riguardano anche lo Stato e le banche per le ragioni politiche diceva prima Stefano Micossi
è un problema comune che ha bisogno di della ricerca di soluzioni comuni
Questa è una crisi diversa dalle precedenti che è una crisi innanzitutto
Che oltre a essere la più grave
E determinata dal crollo degli investimenti
Gli investimenti negli ultimi anni sono imminenti del quindici per cento
In Europa e del venticinque per cento in Italia
Anche perché anche le imprese italiane che investono l'investment ANIA ma investono fuori ci sono quattro protagonisti che simultaneamente
Stanno
Attraversando un periodo di Di Lella recente
C'è il dilemma régime dello Stato per ragioni ovvie le è stato non ha soldi da spendere riduce investimenti e spese cielo il dilemma reggente alle banche richiamato prima dal Stefano Micossi che sostanziale
Nato dai parametri fissati dai regolatori e non possiamo dare la colpa è regolatori perché questo rigore ci preserva
Dalla possibilità del collasso del sistema bancario che avrebbe conseguenze ancora maggiori
C'è ed eleva recente l'impresa
Che non investono
Soprattutto non investono in Italia e il dilemma recente conseguenze delle famiglie le famiglie spendono di meno comprano meno case comprano meno automobili
E del tutto evidente che ci ritroviamo in una spirale negativa dagli affetti molto pericolosi e molto preoccupanti ed è del tutto evidente che bisogna arrestare questa spirale
Se tutti questi quattro protagonisti sono indi l'emergenza
è evidente che è difficile per ciascun protagonista a trovare la ricetta da solo
Che consenta di uscire occorre un architetto occorre un regista che consenta di
Mettere in ordine i problemi e trovare delle sedi delle soluzioni dei punti di attacco
Ma purtroppo
Purtroppo noi vediamo che
A quarantotto giorni di distanza dalle elezioni non né ancora successo se al assolutamente nulla
Ad oggi io non sono un grande
Come dire cultore l'analista dei fatti politici però se guardo i titoli dei giornali e dei telegiornali vedo che si sta discutendo solo il metodo
Per l'individuazione dei nomi dei candidati al Quirinale il quindi Nale vedo che si parla di programmi
Di governo
Per cambiare
Ma
Non è chiaro del
Come cambiare non è nemmeno chiaro al cittadino se si cambia in meglio in peggio
Tutto questo come dire non è comprensibile né per il lavoratore né per l'imprenditore né per l'operatore finanziario
Diciamo che c'è una distanza va bene
Fra
Il livello della discussione generale e quello che
Il problema
Percepito dei singoli
E quanto meno c'è una chiara percezione che nel nostro Paese tra chi dovrebbe avere un senso dall'urgenza dei problemi non c'è il senso dell'urgenza
Attenzione perché questa percezione
Di assenza
Del senso dell'urgenza
Non è una percezione soltanto
Domiciliata nel nostro Paese fra le persone in questa sala
Fra i nostri concittadini è una percezione molto sentita anche all'è strano e tutto questo ovviamente ha ripercussioni molto serie anche perché non siamo noi viviamo in un mondo isolato ma vediamo
In un contesto europeo
Meglio in un contesto globale
Allora
Io credo che la sua
Dobbiamo avere una visione sufficientemente equilibrata
Ci sono Paesi che hanno attraversato situazioni simili
E ne sono usciti brillantemente ricordate tutte che tutti che nel due mila e tre
L'economista descriveva la Germania come il malato d'Europa era messo molto peggio di noi
Il Brasile ha passato situazioni molto difficili ma ne sono usciti hanno ripreso
Un percorso di crescita un percorso virtuoso
Ma non solo possiamo nemmeno dimenticarci i casi di Paesi come l'Argentina come il Venezuela paesi più vicini a noi come l'Ungheria
Che sono passati rapidamente da situazioni
Come dire di notevole progresso di notevole di crescita di situazione da situazioni strane
A situazioni drammatiche grazie al populismo alla negazione dei problemi alla rimozione dei problemi
Ha un atteggiamento di ricerca dei colpevoli anziché delle soluzioni sintesi della sintesi noi ci troviamo in una situazione in cui
Si può riprendere a crescere
Direi che anzi l'imperativo categorico nella sito nostra situazione che
Si deve crescere
Ma
Dobbiamo stare attenti ha come farlo
Grazie
Devo dire che
Devo dire che sentire revocare questa distanza tra il livello della discussione che anche noi raccontiamo tutti i giorni telegiornali e quello che succede nella realtà che vivete voi in quella che rimane lavoratori che
Sono nelle nostre aziende perché giustamente del Consei c'era
Non si compra più non si investe più il meccanismo economico non riparte ecco io penso che ogni volta
Che uno di voi chiude una zia bene stiamo raccontando è troppo e stiamo raccontando troppo e tutti i giorni poi il dibattito non è chiusa in casa si compra un'auto o se si compra la casa il dibattito è come sopra viviamo
Il senso dell'urgenza nasce dal tema della sopravvivenza che si sta ponendo chiave per molte persone all'interno e questo fa ESE allora Susanna Camusso quando noi ci siamo sentiti come dire raccontare una serie di cose in campagna elettorale
E poi però ci rendiamo conto che gli appuntato rimettere al centro il lavoro è una frase che io ho sentito moltissime volte
E poi però mi accorgo che da quarantotto giorni e non abbiamo un Governo che le persone ci restituiscono un racconto di vita quotidiana
L'insopportabile
Che le imprese hanno dei problemi che hanno allora questo rimettere al centro il lavoro come si può declinare dentro quest'urgenza ieri
Ricito il discorso
Vincenzo Boccia che mi convinceva quando diceva
Dobbiamo trasformarci in un Paese che vive di confronto e mormora incompiuto quale il punto in cui forse
Si può costruire un confronto duro fino a quando serve ma che non si trasforma
In conflitto che
Come dire togliamo tutti la possibilità del domani
Nato buongiorno a tutti
E a tutte
Proviamo a rovesciare il tema
Qual è l'urgenza
Perché installare divergenze rischia che occorrono anni sei
Un elenco magari assolutamente ragionevole dal suo punto di vista altra bisogna individuare con le agenzie
Non c'è cioè che
In avvitamento della nostra economia tale che la situazione procede a valanga
Non è semplicemente che sta
Deteriorandosi c'è una valanga in corso basterebbe pigliare la chiusura del due mila dodici primi tre mesi del due mila tredici per capire che è un processo che non è più in nessun modo governato
Che si traduce nei numeri che qui sono stati dati alcune vorrei aggiungerne uno solo perché se no né moltiplichiamo che il livello di impoverimento del Paese
Perché così come
Un'impresa che chiude è una perdita che rischi minor rimettere piovuto
Una famiglia entrata in povertà
è una famiglia che entra in una situazione da cui è molto difficile recuperarla per portarla
Se diciamo che il tema
Il tema è questo senza fare grandi filosofi in uso una cosa il professor Quadrio Curzio me lo permetterà che diceva aver fatto
Aveva accettato la filosofia dei compiti a casa
Ha determinato una scarsa selettività in Europa vorrei aggiungere che non abbiamo accettato la filosofia i nostri Governi hanno accettato la filosofia dei compiti a casa volendo anche essere i primi della classe che volevano il consenso della maestra
E non siamo qui allora c'è bisogno che non li becchiamo quella strada lì
Perché quella strada l'iter per tante cose c'ha portato bisogna provare a cambiare l'approccio
Qui
Lo stiamo tutti parlando era alta
Perché poi i titoli spesso li fanno più i giornali magari che le cose che si dicono
E quindi tutti
Si interrogano se questa è la giornata di alcuni
Esce un patto
Parto nel patto dei produttori
Che devo dire che sono
Azione come aggiungere non può che essere affascinato del successo del tema del patto di prodotto e una perché è di perché dei trentini alla memoria vorrei dire deteniamo il copywriter non so se abbiamo la sento economico ma sicuramente però
Credo che nessuno in questa stagione possa permettersi il gioco delle luci
E quindi di raccontare ancora una volta un contenitore un'ambizione una e invece di parlare di un po'di cose concrete
Le cose concrete vuol dire anche riconoscere a che punto siamo comprese le tante ferite che il sistema
Nelle relazioni industriali a
Ferite che ci sono anche forse hanno
In molte situazioni complicato di più
I percorsi il ricco percorsi che
Dovevamo fare e la ragione per cui io penso che invece abbiamo anche un compito possibile in questi giorni
Che parla però delle cose che possiamo fare noi delle cose che possiamo fare delle cose che possiamo chiedere senza immaginarci
Come dire degli eccessi che sono probabilmente molto ambiti da tutti perché vorremmo tutti
Uno scenario differente ma con il rischio che questo ci faccia in più ma
La prima cosa che io credo che noi possiamo fare di quale
Inutile nasconderci con Confindustria stiamo un cugino taci ci sia un rischiamo discutendo è immettiamo
In ordine le relazioni tra le parti
Ridefinire una rappresentanza definiamo le regole di democrazia chiudiamo la lunga stagione degli strappi delle divisioni perché può apparire un altro tema rispetto all'economia ma invece
Avere una vera delle buone relazioni è la premessa voi agire diversamente insieme
La seconda cosa che io credo che possiamo fare approvare individuale
L'agenda delle effettive priorità del mondo che verrà ma di quella rete che dobbiamo mettere perché la valanga non continui a precipitare
Perché se non si ferma la valanga io temo che noi partiamo e che continuano a fermare una ripartenza che ogni volta sta in fondo autunnale in un altro semestre però che non c'è perché nel frattempo con un effetto che
Le nubi nelle montagne conosciuto bene la slavina Rossi cosa dobbiamo dobbiamo fare
Individuare quali sono i due nodi
Che determinano la valanga io credo che i due nodi si chiamano lavoro fisco
E di questi bisogna parlare
E tutte e due portano con sé una parola che si chiama redistribuzione
Il carico fiscale sulle imprese il carico fiscale sul lavoro un carico fiscale insopportabile
Le scadenze che abbiamo davanti determineranno con il carico fiscale su i lavoratori pensionati e le imprese ancora più forte diamo incarico che decidiamo che diciamo già essere insopportabile
La dico dal versante dei lavoratori per non fare la parte di qualcun altro ma poi si può parlare anche di quelle delle imprese
Ma abbiamo
Non abbiamo avuto restituzione del fiscal drag abbiamo avuto l'aumento di tutte le addizionali possibile immaginarlo c'abbiamo limo
Arriva l'altare esso
Ci preannuncia un altro aumento dell'IVA se mettiamo insieme tutto questo poi è inutile parlare di domanda interna perché è evidente che continua il crollo dei consumi
Allora dire che bisogna abbassare la pressione fiscale sui lavoratori sulle pesanti non è dire solo una cosa che riguarda
Il loro reddito è dire una cosa che riguarda tutta l'economia e riguarda quella tanta parte del nostro sistema produttivo che vive di domanda interna e non solo di esportazione
Ma analogo ragionamento possiamo fare rispetto alle imprese penso al fatto che
Di continuare a dire che nell'IRAP deve vedere una quota che riguarda il numero di lavoratori occupati è nel momento dalla maggiore disoccupazione una tassa ancor più giusta nel poiché non è stato per lungo tempo perché si favorisce l'occupazione
Invece di favorirla però diciamo c'è una cosa vera
Noi dobbiamo
Rapidamente abbassare
Questo carico fiscale dobbiamo anche evitare che ci siano delle date come quella
Tra giugno e luglio che è una sorta di
Miccia Jalil pronta per innescare l'incendio e però bisogna dire che bisogna spostare quel carico fiscale da un'altra parte
Perché se no i ragionamenti appaiono come dire cognome indicare proprie questioni e poi non si sono
Siamo in grado
Una organizzazione dei lavoratori organizzazione delle imprese di dire
Che c'è bisogno di abbassare sul lavoro
Complessivamente inteso la tassazione e che la si può cominciare a spostare un po'sulle rendite
Sulle grandi proprietà Sochi a convenire nella crisi incrementato la propria dimensione di reddito mentre gli altri facevano fatica
A reggere il quotidiano perché così si ricostruisce un sistema che non è solo l'emergenza
Ma che è la chiave anche per guardare per guardare al dopo e siamo insieme lo diceva Raffaele prima
In grado di dire che sull'evasione bisogna andare a un grande salto di qualità legge emergenza vuol dire per esempio dire che se
Si utilizzano un po'di risorse dell'evasione per ridare anche attraverso forme
Una tantum come sono le detrazioni ai lavoratori e alle imprese qualche risorsa si comincia a fermare quella valanga che dice
La seconda cosa si chiama come ridistribuiamo un po'di lavoro
Perché anche qui non c'è solo un problema di fisco c'è un problema di reddito dei lavoratori ma c'è un problema di disoccupazione che continua a moltiplicarsi
è chiaro che
Molto spesso ne citiamo il modello tedesco il modello tedesco fu un modello di redistribuzione del lavoro
Mentre da noi in qualche caso da logica flessibilità significa precarietà
Nel modello tedesco non c'era la precarietà c'era l'idea usarli l'orario e distribuzione come elemento che manteneva l'occupazione
Possiamo provare a ragionare tra di noi se non incrementiamo seriamente l'utilizzo dei contratti di solidarietà comune elemento che favorisce
La redistribuzione del lavoro e il mantenimento di quel legame tra imprese e lavoratori per tenere insieme il fatto che il nostro obiettivo che le imprese non chiudano nonché semplicemente si mettano in una stasi abbiamo però anche bisogno di cose
Valutare non abbiamo bisogno delle risorse per gli ammortizzatori in deroga non credo che se ne abbiamo bisogno solo le organizzazioni sindacali penso che ce ne abbia bisogno anche il sistema
Nelle prese
Perché bisogna farlo in qualche modo rapidamente se queste sono le urgenze in queste ore unirei due perché credo che l'urgenza debba anche segnare
Qual è la prospettiva
E che anche qui segna un cambiamento rispetto alle cose che sono successi
Quindi credo che sono molto legate noi dobbiamo trovare il modo con una stagione di scarsissime risorse
Da un lato di redistribuire sul piano fiscale dall'altro di riformare la pubblica amministrazione perché questa è una delle necessità che può anche generare risorse quelle risorse dobbiamo usarla
Per aumentare il tasso di istruzione il tasso è la qualità dell'istruzione del nostro Paese perché noi stiamo non solo di Vendola la valanga ma stiamo preparando un futuro se non c'è
Se diminuiamo la capacità e la qualità dell'istruzione e l'altra cosa per fare tanta ricerca che innovazione che deve
Non essere caricata solo sulle riprese le imprese secondo me devono farne di più ma ci vuole
Tanto l'intervento del sistema universitario del sistema di ricerca pubblica e tanta politica che incentivi l'innovazione e la ricerca
Perché
Scusa del termine che poi si usa per dire troviamo delle soluzioni o meno è un termine che fa capo a produttività competitività e così via e poi far capo qualche inserita lì ci andiamo
Anche recente
Il nostro Paese aumenta davvero il suo tasso di competitività e di produttività se fa due operazioni
Se riprende l'innovazione
E se qualifica un sistema pubblico
Al servizio dei cittadini invece che al servizio della Ragioneria dello Stato
Credo che questo sia
Il salto di qualità e rispetto a questo anche se ovviamente tutte le leve non sono in mano umano le parti sociali tra le parti sociali possono dire molto
Anche perché così delineano quella politica industriale che per tanto tempo diamo
Lasciato da parte e che invece oggi è la chiave per dire che il Paese ci immaginiamo di costruire
Grazie
Alla linea S posso accogliere
Se posso accogliere un
Un termine innerva ragionamento insomma perché stavamo facendo era
D'accordo ci ragioneremo insieme e però volevo appunto
Chiudere per un istante in nostro prendo svedese ma non riesco a sentire
E però vorrei fare un brevissimo giro cogliendo la frase che diceva prima suona come un sol compito possibile allora se in attesa poi di andare verso la la conclusione del Presidente Squinzi se dobbiamo andare a identificare due punti ciascuno per dire questo è una cosa che si può fare sul questa si può
Andare a lavorare Stefano Micossi
A sull'immediato
Mantengo quel che ho detto dobbiamo occuparci fosse insieme si può
Di queste emergenze nuovo credito e anche mettere un po'dispensa di capacità di spesa nel sistema nei modi che ho detto se guardiamo un po'più lungo
è molto importante il tema di gravità rimettere in ordine alle relazioni tra le parti
Ma
Credo
Che dobbiamo risparmi diciamo mantenere che la direzione che è stata presa con tanto fatica fosse anche con qualche strappo non necessari in questi anni
Che è quella però
Degli accordi di produttività del decentramento questo diciamo lo dobbiamo mantenere lo dobbiamo affrontare forse con gli accordi sulla rappresentanza ma l'obiezione non può cambiare
Raffaele Bonanni
L'accordo sulla rappresentanza
Non potremo
Sono convinto di questo lo faremo
Daremo
Anche una scossa
Relazioni industriali devono mirare
A far funzionare meglio i luoghi di lavoro perché gli stessi lavoratori da una maggiore produttività circa vediamo più salario e ne abbiamo bisogno figuriamoci su questo d'accordo io confermo
Che bisogna
Risultati immediati
Lavorare almeno sulle tasse
Questo lo devono fare sulle tasse lo devono fare
Perché così è una follia
Nessuno al mondo depresso come addirittura carica più sulle tasse addirittura non
Scarica le tasse sui cittadini
Noi siamo un grande Paese manifatturiero abbiamo bisogno che le merci vengono acquistate per
Che il volano appunto la ruota della produzione civili velocissimamente
Poi l'altra questione ci sono le questioni istituzionali
L'indirizzo ma ha dato in modo forte
La classe politica non è in grado di autoregolarsi
O c'è una realtà
Prestigiosa forte che indicare obbliga a una strada altrimenti fra dieci anni saremo ancora parlare
Della stessa cosa
Lo abbiamo visto
Nel corso
Dei tagli
E innumerevoli e dei carichi fiscali innumerevoli
Si tagliava linearmente che è un errore si passava in modo abnorme
Pur di non andare col laser a vedere
Dove ci sono inefficienze e dove c'è darli regolare
Abbiamo imparato in queste ore quindi è bene che noi spesso ci esprimiamo subito anche perché il lavoro qualcuno esagera lavoro prezioso in questo senso
Su questa materia
L'altra questione
Una Santa
Alleanza tra di voi basta
Che ogni opera
Sia bloccata in questo Paese
Bassa che ogni infrastruttura ogni etnia morde
Mi ammodernamento da della lealtà
Del energie e così via venga bloccata noi non possiamo un Paese industriale
Stare in queste condizioni ci sarebbe bisogno appunto di politiche anticicliche e di riammodernamento
Eppure non c'è alcuna cura basta un piccolo interesse
Per fermare grandi interessi ecco perché
Le grandi rappresentanze
Come quelle che siamo che rappresentiamo noi
Le loro
Tirare un pugno solido e forte
Su un tavolo
Altrimenti non succede nulla
E io spero
Che questo lo si sappia fare la parte oscura
Perché lo ripeto segni dico dalla rappresentanza politica dobbiamo dare un segno forte che non lo è
Quella appunto dell'economia del sociale le parti sociali insomma
Devono essere la nervature
Su cui ricostruire il nostro Paese
E i conti anni
Un sistema anche
In questa
Cosa si può fare in compagnia di fatti mi sono riservato questa parte prima non si volevano sforare nei tempi ma non volevo neanche evitare di rispondere alla sua domanda
Credo che il sistema bancario che pure in presenza di vincoli esterni impotenti e che hanno una loro ragione
Possa fare di più e meglio io mi interrogo su una cosa talvolta viene negato il credito anche all'impresa e non solo alle imprese
Cioè non hanno speranze ma anche imprese che hanno ordini e buoni prodotti perché viene negato questo credito
Perché non vengono pagate allora noi dobbiamo superare va bene questo circolo vizioso e dobbiamo individuare dei nuovi strumenti è una nuova logica ecco quindi la logica di operare lungo l'intera filiera
Dopo errare per distretti che sono una cosa un fenomeno italiano e non presenti in altri Paesi
E uscire dal dal dai vecchi schemi delle moratorie dove stiamo mettendo a punto strumenti che ci consentano di operare per salvare quella parte del sistema produttivo italiano che
Sostanzialmente stante saranno ma che soffre delle strozzature che esistono a monte avanti attenzione però che il sistema imprenditoriale italiano e tocco troppo dipendente dal credito
Bancario allora occorre ampliare e migliorare la struttura finanziaria delle imprese italiane come
Occorre più capitale
E occorre maggior ricorso ai bonsai corpo verbosa alle obbligazioni corporate ma c'è un problema in Italia
Chi li compra dove si collocano ecco in Italia abbiamo un problema nel problema
Che tipicamente i gli investitori istituzionali che dovrebbero assolvere questa funzione sono i fondi pensione ebbene in Italia ci sono cinquecento quarantacinque fondi pensione
Che il Comune attivamente valgono novanta miliardi
La settimana scorsa è avvenuta l'esponente del fondo pensioni palese uno solo centottanta miliardi sono interessati a investire in equity in corpore bon sono venuti persino a vedere
Una a conoscere meglio una banca della periferia italiana
Queste sono alcune cose che si possono fare l'intero all'interno del sistema finanziario ci sono però altre cose che
Esulano dal sistema così detto finanziario
Molte sono state menzionate consentitemi di fare una riflessione su nessuna cosa
Che forse potrà sembrare provocatoria anche se non intendeva esserlo con alcune ideali esponenti a a questa
A questo tavolo quando noi abbiamo una disoccupazione giovanile al trentotto per cento abbiamo l'esigenza di migliorare
La flessibilità in ingresso la flessibilità in ingresso nel mondo del lavoro perché noi non possiamo
Contribuire a creare una generazione di disoccupati
E poi ci sono
E poi ci sono le riforme a costo zero al di là di quelle della burocrazia su cui e degli enti inutili o poco produttivi su cui si è soffermato Raffaele Bonanni vi faccio solo un esempio al scusate al di là
Della
Costo pratico dello della burocrazia dell'incidenza che ha sulla
Sulla sull'occupazione faccio l'esempio di una grande azienda italiana noto in tutto il mondo
Per avere il permesso ad ampliare lo stabilimento nel proprio terreno dove era sorta la fabbrica iniziale
Ha impiegato sette anni per avere l'autorizzazione a Chicago
Il tempo intercorso fra l'individuazione del terreno l'ottenimento dei permessi la costruzione degli impianti
La messa a punto dei macchinari e l'uscita a pieno regime di tre linee produttive otto mesi
è evidente che molti investimenti non vengono diretti verso l'Italia ma vanno altrove per queste ragioni poi ci sono riforme a costo zero
E molti non se ne rendono conto c'è un mercato in crescita in Europa ed è quello degli anziani perché in Europa nascono poche persone
Molti di questi anziani sono al nord
Quando vanno in pensione vogliono venire in Paesi con un clima mite
L'Italia a un clima mite rispetta i Paesi nordici a un'offerta culturale straordinaria arte e così via ebbene noi facciamo di tutto per non farli venire
Uno straniero che viene in Italia non può assumere una cameriera una badante un persona personale in servizio in qualsiasi altro Paese lo può fare
Se uno viene da un borgo un anziano non diede in macchina ad Amburgo ma viene vero e ha bisogno di comprarsi un'automobile
Uno straniero in Italia non conta ma un po'a comprare un'automobile attenzione queste sono riforme che sono un costo a costo zero e che ci consentirebbero di attrarre investimenti
E incrementare
Facilmente l'occupazione soprattutto al sud
Allora Susanna Camusso nel compito possibile siccome avevo parlato lungo appunto di emergenza eccetera a volte nella momento nell'emergenza uno decide che alcune cose che erano
Il rinunciabile importanti in un'altra fase possono essere gli viene in mente rimessa in discussione c'è qualcosa che può essere messa in discussione uno ancora
C'è un percorso possibile che ENI ed ENEL
Le cose per fare il compito impossibile viste
Io penso che ci sia
Bucci
Molte cose però
Sarà forse un problema di formazione di origine io tendo a rimanere con i piedi per terra
E a sapere che una situazione difficile come questa è una situazione in cui
Le rivendicazioni sono infinite e paradossalmente sono assolutamente tutte legittime perché sono solo la somma delle cose che negli anni si sono determinati e che uno legge vedesse singolarmente o collettivamente come il tema che si è costruito
Ma non è vero che si può fare tutto
Perché se no non capisco perché se fosse assolutamente vero che si può fare tutto allora è inutile che facciamo in questa discussione che stiamo facendo da molto tempo evidentemente c'abbiamo dei vincoli là dentro i vincoli bisogna scegliere
Io continuerò la nostra organizzazione continuano a dire che se bisogna scegliere bisogna partire dal dato che si è costruito in questo Paese che è una straordinaria diseguaglianza
In ragione di aver costruito una straordinaria diseguaglianza che è uno dei fattori che parla collare la nostra economia bisogna ricostruire degli elementi di redistribuzione e continueremo a pensare che la
Grande emergenza si chiamano lavoro il fisco
Lavoro perché ce n'è troppo poco perché abbiamo ormai quasi due generazioni che si sentono escluse dalla possibilità di avere un futuro
Lavorativo in questo Paese per questo bisogna cominciare a redistribuire per questo bisogna cominciare a immaginare
Come si bloccano gli investimenti a partire
Dal tema del patto di di stabilità per i Comuni virtuosi per nessuno gli investimenti non
Non ci sono mai e non si crea nel nuovo lavoro è quello che c'è
E troppo poco ultra che messo in discussione bisogna partire dalle questioni fiscali anche per un altro alloggio
Se si continua
A pensare che il fisco
O sale
Houssine cancella che l'oscillazione sistematica della discussione del nostro Paese non se ne costruisce connesso che dovrebbe essere virtuoso che oggi virtuoso buone l'ho fatto che il fisco e l'alimentatore fondamentale dell'UE
E quel fare anch'esso alimentatore dei tanta economia non a caso quando parliamo di credito delle imprese in grande parte parliamo di crediti che hanno nei confronti della pubblica amministrazione esattamente per le attività di guanti
Allora lì bisogna ricostruire un punto di equilibrio
Nelle costruire un punto di equilibrio di distribuzione del carico fiscale e bisogna che quell'equilibrio dica
Che i lavoratori delle imprese
Non possono essere grandi pagatori ma dovrà avere una tassazione giusta che mi permetta di mantenere risorse per alimentare il mercato da un lato per crescere sul versante sul versante dell'impresa queste sono le cose che possiamo fare
Quello che dicono concretamente mettiamo quella rete impediamo di precipitare in faccia e rimettiamo in moto una situazione
Normale appare una parola grossa in questo periodo ma almeno mettiamo in moto una situazione di partenza che vale per tutti i sensi uno spazio al dialogo e certo che lo spalma spazza via la voce quotidianamente lo sbalzo di dialogo però il fatto del riguardante il fatto delle cose concrete
Non raccontiamoci che cancelliamo tutto e fatto delle cose concrete fatto dal
Per esempio che bisognerebbe dire tutti insieme che il decreto sul credito alle imprese
L'hanno fatto per complicare la vita per aumentare i costi per non dare
Indietro quei soldi rapidamente io credo che se non ci mettessimo intorno a un tavolo sapremo trovare un criterio
Che semplifica quel decreto e permette di immaginare che quella riferita entri
Così come sono assolutamente convinta che troveremo la soluzione su da dove trovare le risorse da via molto in per gli ammortizzatori in deroga e anche per provare a fare un'operazione sul fisco
Che alleggeriscano vedere alleggerire ma abbia anche il coraggio di dire dovessimo prendere per alleggerire
E allora
Grazie avvicinandosi quindi alla concludendo gente alle nello spazio di questo dialogo coi sentiremo Presidente spenti tra poco
Beh insomma
Confindustria ha sempre avuto momenti Vigni forse il dialogo con
Con i sindacati possiamo anche ricordare eventi come nel novantaquattro quando
Andiamo veramente iniziato una politica di concertazione sì bisogna però tener presente che in questo momento
Il Governo non è nel pieno delle sue
Delle sue idee cioè il potere e quindi questo è un grosso limite e non possiamo oggi fare delle proposte a un Governo quando sappiamo già che questo Governo non è in grado di di di prendere delle decisioni
Importanti in questo senso e quindi io
Quello che voglio dire che Confindustria ha già presentato
L'elenco delle cose da fare ha preparato un documento che cresce
Si può il anzi si deve un documento che tiene conto di tantissimi aspetti che è stato sottoposto a tutte le parti sociali essi ai partiti politici e sindacati e a chi ha ottenuto un consenso unanime
Su questo documento non ci auspichiamo che il prossimo Governo si misuri e che su questo documento il prossimo Governo possa prendere
Delle delle decisioni importanti
Però in questo momento io credo che noi dobbiamo
Pensare soprattutto le cose concreti e dobbiamo pensare a quelle cose che oggi insieme noi possiamo fare
Perché secondo me proprio per quello che io ho detto all'inizio quando ha fatto un po'il quadro della situazione che è un quadro
Drammatico secondo me deve avere al centro
Il il lavoro
Noi dobbiamo pensare
Come ho detto prima un recupero di competitività da una parte
A una crescita dei salari nitida Dozzo vaste
Su questi temi noi dobbiamo
Discutere e dobbiamo parlare in maniera concreta e prendere delle decisioni rapide
Dei temi sono già sul tappeto le tele sono già stati avviati ne riferisco alla defiscalizzazione del contratto di produttività noi siamo pronti lunedì mattina a firmare questo accordo con tutti i sindacati
Parliamo del del della rappresentanza che è un altro passo molto importante perché o
Definire delle regole
Che possono portare l'esigibilità dei nostri contratti
Il possiamo discutere veramente le cose concrete alla né ce lo auguriamo perché una cosa che mi sento di aggiungere è che quello che mi sta guardando è un Paese e si è sentito raccontare troppe cose verrebbe voglia di vedere delle cose concrete magari poche piccole ma certe
E al di là del fatto dal ministro istituirsi o meno io non credo molto alla sostituzione dei soggette all'interno e di organizzazione
E quindi il Governo deve fare il Governo lo Stato deve fare il Governo ad ognuno di noi deve fare la sua parte
Quello di cui si sente veramente tanto il bisogno in questo momento e di risposte concrete e quindi
Da domani in questo senso anzi già da oggi il Paese riguarda presenteremo
A questo proposito anche il Presidente Giorgio Squinzi tra poco
Io vi ringrazio vera questo confronto e direi che la nostra tavola rotonda si quindi è qui
Sentiamo allora anche a
Che grazie
Accordi
Allora direi che a questo punto possiamo
Sentiremo mentre i nostri ospiti lasciano il PAI con possiamo sentire il
Saluto che ci ha mandato
I la Presidente nel Senato Piero Grasso sentiamolo
Gentili Presidenti
Non potrò essere tra voi alla Biennale della piccola industria Confindustria due mila tredici un'Italia industriale in un'Europa più forte
Che si svolgerà il prossimo dodici tredici aprile a Torino
Come pure avrei davvero voluto e arrivo programmato
Ma vi prego di considerarmi idealmente presente
è vero la crisi economica ha avuto un impatto estremamente forte sul sistema produttivo nazionale ma non dobbiamo farci scoraggiare
La vera sfida per l'impresa e per le stesse istituzioni e imparare ad affrontare la crisi come un momento non solo di ripensamento ma di autentico rilancio dei processi economici
In questa prospettiva trovo estremamente pertinente il vostro richiamo
Ha una visione unitaria e pragmatica per la crescita
E questo infatti un obiettivo che può trovare realizzazione anche attraverso la riscoperta di un nuovo rapporto fiduciario tra le imprese la politica tra chi produce e chi decide
Vorrei ricordare in particolare
Il protocollo di legalità
Sottoscritto nel due mila dieci tra il Ministero dell'interno e la Confindustria
Poi rinnovato nel due mila dodici che proprio attraverso una fattuale collaborazione tra imprese autorità pubbliche finalizzata all'attivazione di misure di salvaguardia
Atte a contrastare l'azione delle organizzazioni criminali nell'economia
Ha segnato un momento di rilevante evoluzione nella garanzia della libertà di impresa
Le stesse misure legislative
Varate negli ultimi giorni per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione
Sono il segnale di un cambiamento fondato su una più strutturale e cooperazione tra gli attori politici e sociali
In tutte queste aree di intervento il Parlamento si conferma quale interlocutore privilegiato per il mondo produttivo anche nella prospettiva della partecipazione alla governance economica europea
E per il nostro Paese rappresenta un punto di riferimento indispensabile
Nel rinnovare a tutti voi un sincero augurio di buon lavoro
I prego di rivolgere il mio più caloroso saluto i rappresentanti della piccola industria e con il loro impegno la perseveranza nell'attività di impresa e il coraggio nell'affrontare le sfide quotidiane
Continuano a fare grande la nostra economia rendendoci più che mai orgogliosi del tessuto produttivo italiano Piero Grasso
Ecco era la saluto all'intero tratto sembra che il Senato allora dopo questa due giorni intensa piani temi erano al momento del raccordo tra la presenza esperienze come invece era l'accordo dal
Prego
Gentile direttore sono un piccolo imprenditore che lavora anche con enti pubblici e se è vero che nel Biellese le cose con Comuni e Province sono sempre andate meglio che altrove
è altrettanto vero
Che i ritardi nei pagamenti ci sono e creano non pochi disagi tanto che sono stato costretto a ricorrere al prestito bancario per affrontare a mia volta pagamenti e cercare di restare in piedi
Ma così non si può andare avanti
E ora dovrò prendere la drastica decisione di indebitare ulteriormente o chiudere l'attività
Non mi firmo
Per evitare quasi inevitabili e ritorsioni
Ecco di Biella venticinque marzo due mila tredici
Autorità
Signore e signori
Cari amici e colleghi
Quanti di noi si ritrovano in questa drammatica lei
Leggendo queste parole di un piccolo imprenditore quanti di noi in questo momento si stanno chiedendo che cosa mai è diventato il Paese che tanto amiamo e per cui abbiamo lavorato tanto
Chiudere o indebitarsi
Questa è l'alternativa perché rischia del suo
Come vostro Presidente
Come italiano
Chiedo
Di non vivere in un paese così
Chiediamo
E abbiamo diritto
Dividere in un Paese
Che rispetti e premi il lavoro d'impresa la capacità di rischio e non li bonifiche non li avete rischia e in poco rischia
Chiediamo di vivere
In un Paese
Dove la politica sia buona politica mi si faccia rispettare
Qui stimare per le scelte che compie e per quanto sarà realizzato
Un Paese di cittadini e non di sudditi
Quando all'inizio di quest'dell'anno
Con Vincenzo Boccia
Abbiamo cominciato a riflettere sul tema centrale di questa giornata in cui ne approfitto per ringraziare Vincenzo
I suoi collaboratori e
Tutta la piccola industria per il prezioso lavoro che hanno svolto finalizzata in questi giorni
Un Paese
Era scosso una il brivido di una seconda fase recessiva dopo che la produzione non aveva ancora recuperato i livelli persi nella prima ondata
Guardavamo alla scadenza elettorale anche se con qualche scetticismo per una campagna che si profilava distratta sui temi dell'economia del reddito del lavoro ed è la famiglia
E la data di a metà aprile ci parve
Una giusta collocazione
Per discutere con un nuovo governo politico
Convinti che la crisi economica costringesse la politica rapide decisioni istituzionali
Il tema dell'Italia manifatturiera
Negli Stati Uniti d'Europa era pienamente centrale con la strategia generale con il presidente di Confindustria per l'Italia basato sul recupero della crescita
Attraverso
Una stagione di riforme serie che sapessero incidere profondamente
Né immani
E nelle strutture del Paese nei suoi anacronismi nelle sue eterna resistenze al cambiamento
Come è nostra abitudine
Lo abbiamo fatto scegliendo la strada della responsabilità della serietà
Elaborazione ponderata dei concetti e numeri
E qui ringrazio Luca colorarsi e tutto il centro studi di Confindustria per quello straordinario lavoro di sintesi e di analisi delle proposte che sono venute da tutta la Confindustria
Non ci siamo limitati ad elica ad evocare i problemi abbiamo individuato soluzioni percorribili e risorse a copertura degli interventi
Non ci siamo abbandonati o generico lamento
Vorrei corso alla solita panacea del taglio demagogico di questo o di quello
Abbiamo offerto questa proposta alle forze politiche e ne abbiamo ricevuto solo plausi e consensi
Magie della campagna elettorale
Questo è il nostro progetto e noi lo difenderemo
Speravamo oggi di poter discutere del programma dei primi cento giorni di un nuovo stabile il Governo invece siamo più di cinquanta giorni l'inerzia totale
Rischioso e costoso grosso modo
Abbiamo contato di aver buttato via più di un punto di PIL
Cinquanta giorni dalla chiusura delle urne che ci hanno dato il peggior risultato che potessimo immaginare la vittoria del non governo e così parlare di crescita oggi sembrano alzando se non è un miraggio
Non è un indicatore leggero ci conforta fatta eccezione per Veronica prestazione
Di alcuni settori sui mercati internazionali
E a questo proposito vorrei rivolgere un applauso noi dobbiamo fare un applauso I nostri colleghi del mobile
Per quanto hanno saputo fare alla Fiera di Milano in questi giorni
è una vera iniezione di fiducia e speranza nel futuro
Fiducia
E affidabilità
Ciò di cui noi abbiamo bisogno fiducia
Stabilità del Governo
Perché questi indici
Così negativi non sono più solo il frutto della tempesta finanziaria o il trascinarsi relativi domanda globale che pure continua a soffiare e a fatica anche altre economie incluse quelle forze
Dentro questi numeri
E nascosta tutta rinnego attesa di un sistema politico che strangola
Quelle creature che dice di amare
E ci dice di volere amministrare
I lavoratori e imprese insieme questi
Sono i numeri del
Questi numeri sono il frutto del non governo
Nella mancanza di quel minimo di responsabilità da parte di tutti di sospendere le ormai più che ventennale di ostilità e dare un governo al Paese in un momento così drammatico
Personalmente
Mi sono stancato di cercare di capire e di comprendere questo gioco dell'oca in cui tutti i giorni torniamo alla casella di partenza
In economia e nella vita reale di noi imprenditori il principio di conservazione della voce
Sì permettete ve lo dico da chimico purtroppo non vale
Ciò che si distrugge oggi non si trasforma in altro e non si ricrea più e capitale sociale perso definitivamente
Sappia
Le ambizioni di governo e in questo gioco perverso sia niente in poco tempo un patrimonio costruito da generazioni e generazioni gli imprenditori di lavoratori
Per i non addetti ai lavori non per noi
Spieghiamo gli effetti di questo gioco perverso
I dati
Ci dicono oggi che il manifatturiero pesa
Per meno del diciassette per cento della ricchezza prodotta in un anno
è vero che
In tanti
Poco informati dei fatti
E purtroppo anche alcuni economisti sono giunti alla conclusione
Che in fondo anche senza questo contributo il PD subirebbe certo
Colpo duro
Ma rimarrebbe comunque
Elevato
Questo è falso
Falsi Simone questi sono calcoli del tutto sbagliate
E pericolosamente fuorvianti
Se consideriamo
Come si deve fare quanta produzione viene direttamente e indirettamente attivata dal manifatturiero in tutto il Pavese il peso dell'industria raddoppia
E si scopre
Che fornisce il lavoro al più di otto milioni di persone
Stiamo giocando
Con il futuro di otto milioni di famiglie che vivono di industrie
E anche questa misura però non basta a dare la vera dimensione l'importanza del manifatturiero per l'economia italiana
Per cogliere appieno la posta in gioco
Ebbene ricordare
Che l'ottanta per cento delle nostre esportazioni sono costituite da beni manifattura
Intero PIL
Implodere
Se venisse a mancare il manifatturiero
Stiamo giocando con il destino del nostro Paese
Nell'ultimo incontro con il Presidente Giorgio Napolitano anche in questi giorni durissimi di fine mandato e lo straordinario esempio di serietà istituzionale e di vera cura per l'interesse nazionale
Avevo sottolineato l'esigenza è urgentissima di dare alle imprese ciò chiede all'impresa
Pagare i debiti della pubblica amministrazione fanno in fretta e con trasparenza subito sono soldi delle nostre imprese sono soldi nostri
Il Presidente con un richiamo pubblico forte e quasi il rituale ha sollecitato il Governo ad intervenire
Sindaci e amministratori locali hanno lanciato appelli analoghi
La Commissione europea ha fornito adeguate indicazioni per un provvedimento che non intacca se le politiche di rispetto di bilancio e di finanza pubblica
Con una presenza determinante
Nel vicepresidente dagli anni
Chiara qui ieri con noi e che ringrazio
Su un monte di debiti in poco meno di cento miliardi
Ne sono stati messi a disposizione quaranta in dodici mesi
Troppo poco pochi
Ma comunque un inizio mirato un provvedimento del Governo
Importante su quale dobbiamo lavorare ancora sugli aspetti della tempistica della burocrazia
Molte sono le sollecitazioni quasi un grido di dolore che in questi giorni
Mi sono arrivate da amministratori locali e dei sindaci per un provvedimento che tutti ci segnalano di difficilissima lettura ed applicazioni
Anche noi abbiamo dubbi ma siamo convinti che il Parlamento potrà svolgere
Un ruolo fondamentale
Le rendere la norma semplice trasparente e di rapida applicazione
E a questo proposito vorrei ringraziare
Le forze politiche che in questi giorni si sono confrontate con noi
In questo merito
Ma vi assicuro
Che questa è solo il primo
Importante passo e che non molleremo Lapresa fino quando tutto non sarà stato sondaggi
Contemporaneamente
Stiamo insistendo su altre direzioni
Una un intervento anticongiunturale utilizzando
Le risorse europee non spese anticipando la prossima programmazione europea
Un intervento sulle garanzie al credito presso il consolidamento dei confini territoriali
Una moderna Sabatini per i beni strumentali l'information technology il sostegno dei mercati esteri
Cantierare subito interventi anche di piccola dimensione per la protezione del territorio il risparmio energetico la ristrutturazione del patrimonio edilizio
Un credito di imposta per l'innovazione la ricerca e l'occupazione giovanile
E mentre lavoriamo
Su questi altri temi importanti per ritrovare la crescita non perdiamo
Occasione per ricordare che
Misure anche ambiziose e positive magari con risorse importanti
Diventano virtuali se non accompagnate da processi amministrativi chiari trasparenti e rapidi
Ieri
Vincenzo Boccia
Via proposto una visione moderna del rapporto tra le componenti sociali che sono alla base su cui costruire un Paese che crede nel suo futuro
Questo patto tra produttori è animato da un principio che dovrebbe essere scontato ma irrituale per il nostro Paese tra l'Italia
Non vogliamo sottoscrivere quello che dovrebbero fare gli altri ma ci imponiamo su quello che dobbiamo fare noi adesso
Per il nostro Paese
In caso contrario lo Stato diventerebbe un formidabile produttore di scetticismo crescente male primario dell'economia e della voglia di fare impresa
Tutta Confindustria sta operando per mettere in circolazione credito e linfa vitale adesso
Difendere la base produttiva oggi
Vogliamo interventi mirati realizzabili con risorse vere
Oggi
Il nostro credo quasi nostro mantra mi viene da dire credito Investimenti occupazione
Nel contempo non dobbiamo non vogliamo distogliere lo sguardo al futuro farsi sopraffare dallo sconforto e dalla rabbia che pure tanta e comprensibile
Mia
Come vostra
La risposta ai sentimenti contrastanti
Che ci animano o sovrastano regge solo difendendo ed espandendo il manifatturiero italiano
Possiamo avere una crescita sostenibile del Pirelli per rispondere alle molte sfide che ci stanno di fronte
Per questo
Per questa ragione
Abbiamo una sola priorità
La crescita la crescita fondata sull'industria
Poi
Oggi
Tutti noi siamo qui a Torino
Con l'obiettivo di dare una scossa al Paese
Rimetterci su quella strada
Per questo
Devo un grazie sentito l'unione di Torino alla sua Presidente Licia Mattioli
Di cui apprezzo sempre la determinazione e le parole chiare e forti anche quando parla dell'azzardo un esempio non certo fulgido di come dovrebbe essere un sistema Paese
E
La scossa
Intendiamo darla con un messaggio pacato e responsabile essendo il vostro Presidente per carattere poco portato al di fuori del decesso
Oggi
Qui a Torino insieme al tempo è scaduta anche alla nostra pazienza
Cosa deve accadere ancora di più perché si comprenda la gravità dell'emergenza economica e di rischi concreti che stiamo correndo
Il rischio
Di vedere sparire rapidamente una parte vitale della nostra capacità di produrre
Il rischio
Di proseguire nelle viscere del nostro benessere a una velocità ancora maggiore di quella già drammatica che abbiamo vissuto negli ultimi anni
Il rischio di perdere anche le aziende sane
Che muoiono per mancanza di credito
Il rischio
Di lasciare i giovani senza prospettiva eliderne fuggire dal nostro Paese
Il rischio
Ricercati in futuro senza più proprie dal Governo
Siamo qui a Torino oggi
Per opporsi a tutto questo
Chi non dimostra
Buonsenso e responsabilità pubblica in questo momento perderà per sempre il nostro consenso
In una tempesta perfetta
Come quella che si è dato purtroppo oggi quotidianamente da vivere
Se diamo
Che la nave abbia una guida salda e riconosciuta
Per questa ragione da settimane
Invochiamo governa degli uomini di buona volontà per il nostro Paese
Non un Governo qualunque però
Tanto però se l'avessi la coscienza
Un Governo di qualità
Di alto profilo di capacità politica elevata
Si percepisca
E sappia interpretare il momento drammatico del Paese
Un Governo in grado e nelle condizioni di adottare gli opportuni POR provvedimenti con al primo posto dell'agenda
Il lavoro e l'impresa
Di fronte a un mondo in continua rapidissima evoluzione avvertiamo profonda l'urgenza di un grande impegno da imprenditore da Italia
E
Di un ulteriore sforzo spero
Sforzo personale e con
Scrivo
Per affrontare e superare tutte insieme le difficoltà di questo momento storico
Uno sforzo
Da cui nessuno può sottrarsi se vuole bene a questo Paese
Crediamo così profondamente nelle possibilità e le capacità del nostro Paese di avviare una nuova stagione di crescita per assicurare giuste prospettive di futuro ai nostri giovani e alle nostre famiglie
Da avere depositato nel nostro progetto per l'Italia le nostre imprese idee la nostra volontà con portandole con cifre che non possono essere smentite
Sentiamo forti le nostre responsabilità anche di classe dirigente io ogni giorno mettiamo a disposizione i nostri sforzi le nostre competenze il nostro impegno di imprenditori che lottano per un domani migliore
Siamo fermamente convinti che il luogo di sintesi del nostro comune sentire e della nostra sempre di questo dimostrata disponibilità
A partecipare convivere il salto di qualità necessario per lasciare questa crisi alle spalle sia una politica che abbia come obiettivo solo il bene comune e non
La mera soddisfazione di ambizioni personali
Non delude etici
Se chiudono lei le nostre imprese muore il nostro Paese grazie
Voglio aggiungere altro
Non c'è
Insomma
In