Economia ed Elezioni. Interrvista a Matteo Colaninno

Radio Radicale ecco ci ha l'economia delle azioni il consueto appuntamento della nostra emittente dedicato ad esponenti del mondo dell'impresa dell'università del sud del mondo sindacale che si sono candidati alle elezioni politiche
L'ospite di oggi è un un imprenditore di vicepresidente della Piaggio la deputato uscente che che si ricandida nel collegio Lombardia tre per il Partito Democratico De Matteo Colaninno che che deve collegato telefonicamente con noi il benvenuto Colaninno
Grazie buongiorno a Falck buongiorno agli ascoltatori allora insomma non lei non abbiamo accennato a sommare si reca un deputato uscente e quando è stato candidato nella
Scorse lezione dal segretario del PD Veltroni era una delle tre punte del mondo dell'impresa e le altre erano Calearo Maria Paola Merloni
Ora imprenditori insomma non in politica non solo questi due insomma non si sono non si sono distinti né per presenze all'interno del
Nel consesso parlamentare mentre lei ha avuto a OLO
Tanta per centotto Calearo il cinquanta per cento Armelloni il trentatré per cento ora Calearo non si ricandida la Merloni
Si ricandida con una lista concorrente al PD
Ecco insomma
Una domanda che mi che sorge ma
Questa classe la società civile e meglio del società politica perché se ci si vanta tanto la società civile però poi alla fine insomma non sono molto produttivi
No non credo che la cosiddetta società civile sia meglio se da
Dal della politica in generale poi certamente
La politica assieme agli ultimi quindici venti trent'anni non ha certamente brillato nel suo rapporto fiduciarie ore di
Reciproca
Neri reciproca comprensione con l'opinione pubblica e con e con gli elettori ma questo a mio giudizio riguarda certamente la politica che alle responsabilità primarie
Ma in generale le le le classi dirigenti del Paese e quindi non fare un discorso
Unicamente PTP dei confronti e nei riguardi della politica quindi io penso
Che le esperienze di
Persone che abbiano avuto
La possibilità di di di operare
In settori
Particolari e specifici ad esempio l'impresa possono certamente
Costituire un'opportunità un contributo
Nell'ambito parlamentare quindi nell'attività legislativa e politica del Paese
Ma ritengo che il legislatore e quindi l'attività legislativa parlamentare richieda
Delle sensibilità delle competenze esperienze
Quindi probabilmente un impiego arrivavo un impegno coerente alla scelta che si è fatta
E quindi certamente la cosiddetta società civile può rappresentare un'opportunità
Ma non ritengo che possa come dire rappresentare il paradigma della politica fare politica far parte di un'istituzione legislativa come
Il Parlamento italiano richiede una corrispondenza di di
Di sapere di competenza la capacità di quindi muoversi ricomprendere
L'ambito legislativo e quindi il mio giudizio è certamente possono essere possono essere positive
Esperienze che vengono innestate dall'esterno
Ma non credo che come dire un Parlamento integralmente fatto per il
Ipotesi
Unicamente da esperienze esterne possa rappresentano un paradigma se sto nel modo più assoluto per quanto mi riguarda la mia scelta è stata ritengo coerente
La rifarei anzi sono fatta sono lieto appunto che di poter
Appunto presentare di nuovo il il mio territorio cioè Mantova la mia città e la mia circoscrizione nella rame ramo del Parlamento alla Camera per i dipendenti
E credo che sia una scelta quella fine che debba se portato avanti con un impegno se non totalizzante ma quasi ecco non non si può pensare alla rappresentanza parlamentare
Part-time part-time per cui io questo non non lo così anche perché lettura ci sono stati dei deputati imprenditori con presenze il venti per cento venticinque per cento cioè anch'io credo che determinati enti ecco io questo per credo che questo non sia il modo migliore
Anzi e in che io ritengo che la scelta che
Una persona compie né nei confronti del dell'elettorato del partito ed è la forza politica che era presente in Parlamento debba essere portata fino in fondo o viceversa se dei civili
Se se scopre di avere sbagliato se son sempre c'è sempre la strada delle dimissioni ecco finiti salta da una parte all'altra lo fa legittimamente ma è lontano dal dal
Quanto al mio stile dal mio modo di confrontarci alle spalle adesso ci occupiamo o di quello che il tema di questa rubrica che non sono i problemi e con
Dell'economia ecco secondo le quali dovrebbero essere le priorità del proprio da affrontare nelle prime settimane di legislatura economica
Enti anzitutto diciamo una terapia d'urto una una una risposta immediata al al problema finanziario delle imprese che oggi soffrono certamente per crollo di ordinativi e quindi per crollo Pinto manda dovuto a mercati che scendono a ritmi del venti trenta per cento all'anno e soffrono anche per una una una crisi un'asfissia finanziaria
Un primo punto che a mio giudizio da sbloccare immediatamente
La tematica che riguarda i crediti che le imprese hanno nei confronti dalla pubblica amministrazione ammontano secondo stime di Confindustria settanta miliardi che è una un ordine di grandezza enorme
E lo stato giustamente pretende lealtà e puntualità negli adempimenti fiscali lo Stato non può essere quello che porta reitera una situazione che crea un danno moltiplicato
N volte in un momento in cui tuona finanziario delle imprese rilevanti in però sulla Dolcedo sul crediti nella pubblica amministrazione per radio radicale che non abbiamo tutte le carte in regola per poterne parlare e che insomma è uno Stato un cavallo di battaglia
Gli ha dal due mila otto insomma c'è stata anche la proposta di legge Beltrandi Misiani che anticipava la direttiva europea però ecco insieme ai crediti della pubblica amministrazione non andrebbe un po'rivista la la legge sugli appalti perché poi fondamentalmente succede che un quarto dei degli appalti vengono dati per chiamata diretta quindi senza nessun
Nessuna gara spesso queste e prevista insomma da parte delle impresa insomma un di carico perché sanno che allungano i tempi sono un po'più lunghi ecco non andrebbe un po'rivista anche l'altra parte gli appalti
Assolutamente senza alcun indugio dico no ero partito dalla dalla questione però è legata fondamentalmente assolutamente legate l'altra faccia della medaglia e quindi
La battaglia anche che Radio Radicale ha portato avanti di cui sono assolutamente consapevole è una battaglia assolutamente condivisibile
E che fa parte certamente del delle delle prospettive
Legislative e speriamo anche di governo della mia forza politica diciamo aggiungo alla questione dei crediti che non è
La l'unico l'unico punto
Immediato su cui bisogna intervenire con tempestività alla seconda questione riguarda i consumi noi faremo una politica economica una politica fiscale in grado di
Spostare il carico fiscale dai ceti medi e bassi che oggi rappresentano i grandi numeri super del consumo italiano cioè ridotto ai minimi termini
Noi porteremo avanti una politica di Investimenti
E quindi di politica industriale nei confronti di quell'impresa che o stabilizzano lavoro da una parte ovvero che in facciano degli investimenti di risorse
In ricerca e innovazione attraverso l'introduzione
Di crediti di imposta questo faceva parte già di un programma che purtroppo è stato eliminato
Dal centrodestra che si chiamava industria due mila e quindici e che aveva questo obiettivo sta altra questione riguarda di cantieri
Tipico dei cantieri e le opere che che potrebbero rimettere in moto un volano che riguarda la piccole imprese italiane artigianato
E in sarete appunto di di di esatto edilizia di dimensioni minori noi riteniamo che si debba derogare il patto di stabilità interno e che si debbano mettere risorse per edilizia in modo particolare immediato anche per dare una risposta sociale la questione della scuola l'edilizia scolastica e d'altro canto anche interventi in ambito sanitario e quindi su questo
Bersani è stato molto chiaro uno dei punti cardine del nostro programma appunto quello di rimettere in moto una seria un volano di piccole opere ma che abbiano una un effetto diffuso sul sul sulla centinaia di migliaia se non di milioni di IPTV di piccole imprese che oggi sono
Non pagate dalla pubblica amministrazione e che anche non non riescono a prendere nuovi ordinativi sente e non volevo farle qualche domanda capire da tre altre con invece però il dibattito elettore
Insomma si sta soprattutto nella parte economica sia un po'incentrato su un limone ora sono uscite io sono di questi giorni i dati che comunque chiunque avesse osservato in maniera obiettiva poteva anticipare tranquillamente è una
Il l'importo sull'IMU sulla prima casa e di duecentoventicinque euro praticamente una resa una rata condominiale e invece tutto il dibattito poi Berlusconi Monti in parte anche il PD somma si sono perse tradito quel su questo sul limo che
Sera prim'probabilmente non è la priorità ecco invece intervenire sulla tassazione insomma di facendo le maniere insomma magari distribuendo il carico non so detenute detraendo sociale più di nelle mi sono un po'in patinato praticamente
Privilegiando ciò il lavoro le imprese o bisogna intervenire sugli mole cosa ne pensa
Ma guardi la vicenda degli Moro è intervenuta
Attraverso diciamo questa
Promessa non realizzabile a mio giudizio anche molto scorretta che il PdL ha fatto durante la campagna elettorale attraverso Berlusconi cioè addirittura quella di restituire
Anche in contanti sino male al di là della della proposta di Berlusconi è possibile noi non li ha un attrito è una tematica si prima serata è stata condizionata sull'IMU da questo noi non abbiamo mai discusso
Più di tanto di rimosse non riproponendo quello che il centrosinistra aveva già fatto
Sull'IMU quando si chiamava ICI cioè noi siamo per togliere
Limo o l'ICI sulla prima casa ai ceti molto bassi cioè chi paga quattrocento cinquecento euro come avevamo già fatto mentre siamo per il mantenimento del primo
Ma non sarebbe prioritario non so metterà toglie un po'il look per abbassare il cuneo fiscale o alloggiavano essendo
Forse non mi sono spiegato noi non abbiamo discusso di Mimmo
Noi siamo stati costretti da un dibattito allucinante in campagna elettorale da Berlusconi a puntualizzare sul primo la nostra politica fiscale è un'altra
Quello che il centrosinistra si propone e che ha già avuto modo di fare è una abbassamento delle aliquote sulla prima aliquota IRPEF che rimette in moto i consumi una incentivazione fiscale per le imprese che investo no
E e quindi una politica fiscale favorevole per lento rese tra l'altro ricordo che
L'imposta sui redditi delle imprese che si chiamava IRPEG nel due mila sette è stata portata dal trentatré al ventisette e mezzo per cento dal Governo Prodi forse utile ricordarlo
Il cuneo fiscale contributivo di cinque miliardi di euro l'anno è stato una significativa del ministro Padoa Schioppa che Bersani dell'ultimo Governo e su questo noi ci muoveremo con coerenza cioè
Noi porteremo avanti una legge
Sulla capitalizzazione dell'impresa e cioè quell'impresa e che si rafforzeranno dal punto di vista patrimoniale potranno trovare un forte incentivo fiscale noi faremo incentivi fiscali perché questa
Essenziale
Sia per la patrimonializzazione sia per la capacità di accesso al credito il rating che mi le imprese oggi hanno nei confronti delle banche
Secondo noi siamo per una politica fiscale favorevole
Nei confronti delle imprese che stabilizzano investono sul lavoro
Quindi su questo questo è il punto portante dell'Italia giusta di Bersani no il suo progetto si chiama Italia giusta il punto cardine è questo non sessione mi passi il termine
Di governo di Bersani e sarà quella del lavoro della produzione
Della possibilità che l'Italia torni a rafforzarsi sulla sua
Sul suo asse principale che è la manifattura intensamente tenendo conto di un mix generale dove c'è un
Ci sono anche altre componenti i quali l'agricoltura i servizi il turismo ma noi
Non siamo tra quelli
Ne sentiamo ce ne sono che pensano che l'Italia debba
Rinunciare alla sua porta manifatturiera sì noi siamo per rafforzare la forza
E la capacità produttiva che l'Italia a oggi nel contesto internazionale
Senta lei verrà l'appunto rafforza un po'la produzione però c'è un problema che quando si fanno anche i prodotti bisogna pure venderli ora noi abbiamo un un sistema produttivo proprio composto non ha né larghissima parte con tra il novanta novantacinque per cento di picco le imprese ora come lei
Sa benissimo sono articoli con mercati che stanno crescendo sono i mercati abbastanza lontani dove non è agevole per una piccola impresa anche media raggiungerli quindi come si fa a superare il nanismo delle imprese dove comunque abbiamo anche una fiscalità diciamo che incentiva a non crescere
Ma anzitutto ai minori condivido l'imporre all'impostazione del del problema che è che lei mi ha dato anche se ritengo che la falla la nuova fase della globalizzazione che avremo di fronte
Sarà diversa da quella che abbiamo vissuto ci sarà a mio giudizio nei prossimi dieci anni una fase in cui le grandi aziende grandi gruppi industriali saranno quelli ad essere messi più in difficoltà
Una vi sarà saranno scontri tra titani e la vicenda dell'autore solo la punta dell'iceberg tutto questo cioè voglio dire
Cato maturo però già un po'ma in generale quanto meno Europa la competizione si svolgerà tra aziende che avranno
A livello di grandi gruppi industriali e di di multinazionali
La migliore capacità di generare cassa
Riprodurre diritti generare Investimenti di comprendere inserire una rivoluzione tecnologica e costante nel prodotto inseguire il consumatore cliente su frontiere
Che hanno spiazzato è cambiato profondamente i mercati quindi ritengo che i grandi gruppi industriali nei prossimi dieci anni
Saranno sottoposti a una concorrenza è una competizione della globalizzazione
Molto più pesante di quello che è stato in televisione siamo avvantaggiati con le nostre multinazionali tascabili io ritengo di Fini cioè mentre essendo più agile quindi a più velocità deve adeguarsi proporre tengo vi si dice anzi ho sempre pensato per paradosso fino a qualche
Tempo fa che l'Italia fosse pedantemente svantaggiata
Per il fatto che la prima era globale metteva fuori campo le imprese piccole per dimensione
Struttura finanziaria debolezza organizzativa e tutto quello che sappiamo oggi ritengo che ovviamente con dei con dei correttivi di politica industriale perché il punto che lei sollevava rimane cioè il fatto che circa il novanta sul mio cuore parliamo in termini assoluti circa quattro milioni e duecento mila imprese oggi abbiano una dimensione media
Inferiore ai quindici dipendenti comunque
Fa rimanere il problema che
Lei Radio Radicale avete più volte evidenziato quindi su questo certamente c'è da lavorare attraverso stimoli all'aggregazione delle imprese comunque al rafforzamento anche tecnologico
Patrimoniale e finanziario di queste imprese ma non c'è dubbio che
Quel quella dimensione
Della della media impresa italiana che sul alla capacità dell'artigianato questi così la diciamo strada alla sfida dette affissione della vicinanza al cliente possono rappresentare sterzava addosso
Un grandissimo punto di forza proprio nel momento in cui la globalizzazione invece aveva evidenziato la debolezza della dimensione il problema principale adesso credo che questa sua risposta aveva di stimola due domande allora
Quindi una idea faccio subito ma tre non abbiamo visto anche abbiamo avuto modo di ospitarne me anche recentemente di queste nostre multinazionali tascabili che senta crescevano anche in un momento di crisi
In questo momento di crisi queste multinazionali però hanno una forte propensione all'investimento in innovazione quale o della formazione mente quindi rappresenta una minoranza del parere del panorama imprenditoriale italiano gli altri siamo fa un po'pigri
E in qualche modo quindi come si fa a stimolare questi i pigri che sta sono e rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese ad investire in innovazione e informazione
Ma indicato purtroppo e questo non è tanto il settore pubblico anche se non ha mai fatto in un problema privato non è non assolutamente nessuno dice mai radio radicale quell'esattamente purtroppo i numeri e quindi si dicono cose che il settore privato che
Che si allontana dai benchmark
Delle migliori fatiche internazionali ora su questo credo che
La la il Programma industria due mila e quindici e
è stato già un programma di governo e che diventerà
Ovviamente con una proiezione diverso ma con la stessa filosofia di impostazione di base
Uno del del tutte le leve di politica industriale di politica economica perché molare le imprese ad investire
Eccola ma non dovrebbe essere rara o nel DNA di un'impresa insomma investire nell'interesse cioè
L'impressione che segnare Tesco risolutamente Express per molte imprese tendano un po'più a privilegiare il management le pagandoli pure abbastanza bene e diciamo disinteressarsi di competere sul mercato
Ma ci succede ci sono anche questi casi io conosco tantissime realtà invece anche dove la piccola dimensione
No no no massima qualità rapporti anche con la grande distribuzione organizzata io proprio in questi giorni di campagna elettorale ho visitato alcune realtà di dimensioni veramente
Ridotte ma con alta tecnologia grande qualità controllo del processo produttivo conoscono con sistemi e processi altamente tecnologici
E quindi certamente c'è una una sorta di di resistenza o come la verità e di pigrizia nel comprendere questo ma generalmente c'è oggi anche diciamo purtroppo sotto sotto sotto il punto della competizione nella concorrenza
Una consapevolezza maggiore rispetto a qualche tempo fa non c'è dubbio che l'Italia abbia accumulato dei ritardi in questo rispetto ad altri Paesi la Germania in primis
E e non c'è dubbio che arriva a mio giudizio una una una una un Governo
Non possa esimersi dal fare politiche industriali ecco può sulla politica industriale ecco che sarà l'altra domanda che aveva in sospeso che lei mi aveva stimolato ma
E bisogna che il Governo sono che non sa do fa c'era dia delle linee di politica industriale e non Bampo incontrai già quello che lei diceva prima dicendo che le multinazionali tascabili essendo più agili quindi hanno più facilità a
Comprendere per quello che sta succedendo sul mercato quali sono le esigenze mercato quindi innovazione di prodotto di di processo eccetera ecco non è un po'in contraddizione cioè immaginare c'era qualche per quel che se Ivana fa un articolo di Alesina e Giavazzi le e loro usavano questa immagine dice è impossibile pensare quattro funzionari del Ministero che si mettono in una stanza ed progettano Facebook
Ecco quindi cinque
Fatte insomma io ritengo però che
Come dire su cui su questi ragionamenti non non si possa ragionare a compartimenti stagni com'è vero che le multinazionali tascabili rappresentano oggi
Una un un benchmark un punto di riferimento a altamente competitivo per le per tutta la vita del nostro sistema produttivo
Ma le multinazionali tascabili rappresentano oggi circa un millesimo del panorama produttivo che abbiamo di fronte sono circa quattro mila
Questo rapporto ultimo rapporto Mediobanca su quattro milioni e quattrocento mila imprese circa probabilmente già nel fatturato iniziamo a cambiare né il Governo ha fatto la legge va a cambiare anche come addetti quindi non va
Non vanno sottovalutati i numeri in termini assoluti
Quindi su questo noi dobbiamo essere consapevoli che
Parliamo di un comparto di riprese dinamiche che hanno che presentano redditività costante nei conti capacità di investimento capacità non di delocalizzare
Che è una strategia non qualcuno lo fa però lo fanno in maniera funzionale a a presidiare il mercato ecco quindi non è una strategia diciamo
Povera tra virgolette cioè non è se non è solo il risparmio è trovare cerca di costi ma va alla ricerca di nuovi clienti
E e fanno bene a farlo perché se non ci vanno loro ci vanno dei loro concorrenti su questo voglio dire dobbiamo essere molto chiari con quelli che si sono illusi con i dati di Pontida
Che tra l'altro li hanno solo annunciati e mai messi prendendo in giro un po'eludendo gli imprenditori italiani che dovrebbero chiedere i danni Ai Signori di Pontida
Cioè alludo alla lega ci si era capito no era chiaro disomogeneità nella mia volontà è specificato per questo ma
Devo dire appunto che gli imprenditori che sono andati sui mercati internazionali con le multinazionali tascabili hanno avuto dei grandi risultati
Sono riusciti attenere redditività consolidando i conti attenere anche l'occupazione in Italia si è puntato in presenza di mercati
Molto molto difficili con contrazioni di quote di di di margini di redditività mantenere anche l'occupazione e quindi questo è certamente una uno dei una delle strategie importanti cioè di quella di lavorare affinché queste multinazionali tascabili possono avere
Un domani un un supporto dal
Dalla dall'azione del Governo kosovara tra il Governo non significa
Pensare di chiudersi in un ministero e progettare un prodotto significa per esempio che un Governo deve portare la sua filiera di imprese in giro per il mondo
Insieme alle banche insieme agli imprenditori
Portando certamente non solo la multinazionale tascabile ma anche che erano no è l'ultima quando la politica industriale non esce con più bene perché siamo belli lunghi già abbiamo superato abbondantemente il tempo ha chiesto il rinvio
Per quanto dalla politica industriale ne abbiamo ormai pochi grandi gruppi
Io ritengo che dobbiamo tenerceli ben stretti possibilmente dobbiamo tramezzini di nuovi
Ritengo che appunto le difficoltà sul futuro sui grandi gruppi aumenteranno come ho già detto prima
E quindi serve una una una politica industriale perché il grande gruppo è in grado di mettere in moto una dinamica sull'intero sistema produttivo straordinaria intermedi Investimenti
Di occupazione questo vada c'è di ricerca indotto e quindi è un volano è un moltiplicatore di di di sapere di tecnologie di nuovo fondamentale
Noi dobbiamo fare una politica importante su sua su alcuni grandi gruppi anche quelli partecipati dallo Stato che purtroppo
Nelle cronache schizzano presenti nel non per me articolo settantatré ma è un fatto
Siti di natura straordinaria come d'altronde non l'Italia a mio giudizio non perderebbe moltissimo in un ente indebolimento di Titti della più grande azienda manifatturiera che la FIAT quindi
Io su questo non lo non l'ho qua e le apre un'altra dovremmo stare altrimenti minuti lavare faccio l'ultima domanda per magari della affronteremo un altro tema e l'altro intervista la FIAT e lei parlava appunto tra delle multe
Tascabile Cerato ma però l'impressione come lo che sta succedendo alla campagna elettorale che ha un po'quello che sta su ed è successo in questi decenni della politica economica del Paese e che sì sì è un po'basati su dei falsi problemi insomma andavo come adesso un solo successo sull'IMU i problemi che economici sono quelli tirati fuori da Confindustria
Che ha
Generato il tutto il dibattito economico che non sempre rappresentano quelle che sono le priorità e le aziende infatti ma non è capitato diverse volte in questi anni di avere rapporti con queste
Gioielli in Italia anni che praticamente Pavesi di disinteressano completamente della vita associativa di vendere
Confindustria però hanno dei problemi che sono completamente diversi da quelli che do dall'articolo diciotto del piccole cose che vengono messe in vendita ecco
Come si fa una politica economica o con quali interlocutori se poi le associazioni di categoria sono delle decente
Rappresenta diciamo una minore una parte minoritaria del e nel sempre quella più vivace del sistema produttivo italiano
Ma guardi
Molto francamente io vedo anche
Che nelle nelle nelle ultime prese di posizione di Confindustria di di di di Rete imprese di Confartigianato insomma
Nel mondo dell'intero mondo produttivo c'è una una una esigenza di richiamo alla al mondo della politica a stare su questi che problemi molto concreti
Che interessano la vita del delle persone delle imprese piuttosto che le polemiche continua di campagna elettorale che non portano nulla e in particolare devo dire il
Anche di recente la Confindustria è stata molto molto chiara cioè parlate di impresa parlate di economia reale
L'interlocuzione diciamo bisogna mettersi d'accordo come quelle dell'economia reale
Ma l'economia reale cioè nel senso se quella che dice Confindustria quelle che hanno gli altri impresa
No no secondo me no non c'è una una una une CUN è un'economia reale che abbia un privilegio e un'altra che sia subordinata nel programma del Partito Democratico in tutti i documenti approvati dalle dalle nostre assemblee dei nostri organismi
C'è un'attenzione primo ritardi AA alle piccole imprese
All'artigianato
Al lavoro e la se vinceremo le elezioni se governeremo questo Paese questa strada la nostra ossessione quotidiana la piccola impresa l'artigianato cioè gli milioni
Steve in Trentino distinti imprenditori ed i lavoratori che costituiscono
Un un
Un patrimonio fondamentale su cui regge gran parte della della darebbe il prodotto italiano detto questo parlo da un territorio quello di Mantova dove
Non non è pensabile non considerare il resto del mix produttivo
L'agricoltura per il nostro Paese rappresenta un fattore estremamente importante che non va dimenticato anche in un'ottica
Di di proiezione futura che che l'abbiamo visto sono problemi che stanno
Alimentando anche il dibattito mondiale il problema e il problema e le opportunità
Di di diritti di Hilti riconvertire in una processo integralmente ecologico alcune aree industriali del Paese
La questione siamo dei dei beni dei dei beni storici artistici culturali cioè d'Italia a riscontrasse un dovere rimettere in moto alle attività produttive di questo Paese senza
A mio avviso schematismi un imprenditoriali seriali serie B di serie C questi schematismi ritrovo sbagliati se ci sono stati o se c'è questa percezione
Vorrei tranquillizzare non è la filosofia del Partito Democratico noi vogliamo cambiare pagina questo Paese a partire dalla economia reale certe il lavoro le imprese
E le attività delle persone che
Si realizzano non solo perché prendono offrendo uno stipendio alla fine del mese auspicabilmente banche trovano poi realizzato da poter dignità nel lavoro benissimo grazie a Matteo Colaninno grazie a voi a Radio RAI