XIX congresso straordinario del Partito comunista italiano

Salvatore Cherchi delegato di Carbonia
Prego per
Buongiorno
Campagna e compagni
Il segretario del partito a conclusione di una Roma corposa relazione ci invitati con la citazione dell'Ulisse di Tennyson ad andare oltre l'orizzonte per scoprire un mondo nuovo
è un viaggio che parte già con questo congresso
Saltiamo con la cognizione di ciò che vogliamo fare cioè per quale progetta e se la rotta non è tutta l'infinita abbiamo validi strumenti di navigazione
è una nave robusta
La sfida ad andare oltre l'orizzonte definito passo spesso non viene da un partito allo sbando degli evidenti
Ma vi è un partito che ha coscienza disse di ciò che rappresenta ed è tanto nella storia di questo Paese
Del suo profondo radicamento e che ha dentro di sé e soprattutto una straordinaria risorsa morale che può sorreggevano nel momento in cui rimette in discussione se stesso
In questo nostro tempo in cui si manifestano profondi sconvolgimenti in Europa nel mondo e in cui si accentua in Italia viene generazione del sistema dobbiamo rifarci più che mai ad una concezione gramsciana della politica intesa come strumento fondamentale per cogliere i fenomeni nel profondo e per capire il senso della storica
Quindi per profferire un orizzonte una prospettiva chi lavora e si impegna perché la politica sia fatto pieno di contenuti
Una forma per dare senso e ha ragione alla vita degli uomini ai loro rapporti alla loro crescita sociale e morale in un mondo che cambia rapidamente
Questo possiamo compiere a partire dall'area dei fini sezione di noi stessi
Innanzitutto sul piano ideale e culturale nella consapevolezza che non possiamo trovare dentro noi stessi dentro la nostra sola tradizione culturale tutte le risposte
è certo c'è il meglio della nostra tradizione culturale da conservare e sviluppare separando ciò che è morto da ciò che è vivo
Ma c'è anche necessità di un incontro con altre culture per cercare nuove sintesi per dare le risposte giuste alle contraddizioni del mondo di oggi
Cerco lottiamo anche politicamente
Mettendo in campo un progetto che a partire da un nostro movimento autonomo può determinare il sommovimento dell'intera sistema politico italiano rompendo né i meccanismi intrinseci di stagnazione
Tutto questo è stato chiamato da alcuni compagni politicismo
Con una polemica che riduce all'ingenuo atto salvifico un'operazione che invece vuole saldare il Progetto iniziativa sociale prospettiva politica
E che quindi può assumere lo spessore e la dimensione della grande politica e porri collocarci al centro della iniziativa politica
Ogni ora considerare due aspetti essenziali nel ragionamento sulla qualità e sul segno di Poteri così come vengono fermandosi alla scala nazionale ed internazionale
La strutturazione degli interessi forti specie delle grandi concentrazioni industriali finanziari editoriale multinazionale induce nuove forme di dominio sui cittadini e sulle comunità
Si accentua la dipendenza economica sociale e culturale delle aree più deboli del Mezzogiorno europeo
Anche per l'affermarsi dalla unificazione dei mercati in un contesto caratterizzato da grave ritardo i processi di integrazione politica
Era l'assenza o dalla scarsa incidenza delle politiche dell'equilibrio e di coesione sociale nella comunità e nel Paese
La caduta del muro di Berlino esaurisce o spinge all'esaurimento l'assetto fondato nel dopoguerra in Europa sul modello per dirla con le parole di Altiero Spinelli della restaurazione degli Stati-nazione
Con la sua proposizione con la sovrapposizione di due domini egemonici adesso l'Unione Sovietica ad Ovest gli Stati Uniti che seppure in misura anche fortemente differenziata hanno assunto poteri e funzioni dei singoli Stati
Dalla crisi di questo modello descritto con le parole di Spinelli può risultarne straordinariamente accelerata un'idea di Europa e vada oltre non solo i modelli funzionari istrici dalle agenzie dei mercati unificati ma anche oltre lo stesso modello confederale
Nel nuovo contesto storico la sinistra italiana ed europea deve assumere con il maggior vigore l'obiettivo di accelerare la prospettiva della costruzione della unione politica europea dei popoli e delle regioni
Nell'Europa dei popoli e delle regioni che diventa possibile assicurare in forme pacifica democratiche la più ampia espressione delle soggettività degli individui dei popoli e delle nazioni
E Mancini fatti da ogni sorta di subalternità e di inferiorità
Un'Europa politicamente unita non come risultato quindi di una mera traslazione in avanti delle sedi attuali della sovranità quanto piuttosto di un potere fondato sulla sovranità popolare e sulla ridefinizione redistribuzione dei poteri nei livelli istituzionali statuari e infrastrutturali
Ne consegue per il nostro progetto politico che sul piano istituzionale
Il principio di autonomia in modo particolare l'autonomia regionale deve essere assunto come principio cardine di ogni ordinamento statale democratico e pluralista
In primo luogo dell'ordinamento dalla futura Unione Europea
E per quanto attiene all'Italia come principio essenziale della riforma istituzionale nella direzione di un potenziamento radicale delle Autonomie regionali speciali o di ordinaria
E allo stesso tempo di un loro raccordo unitario è dalla loro un'adeguata e differenziata rappresentatività in tutte le istituzioni centrali dello Stato
è in questo contesto che possono essere superati i limiti evidenti delle autonomie speciali delle Regioni cui il costituente ha riconosciuto uno stato particolari per ragioni dietro storiche ed etno culturale
Occhetto nel sottolineare ripetutamente nella sua relazione introduttiva alla obsolescenza dello Stato nazione ha opposto la esigenza di poteri transnazionali cui deve rispondere un arricchimento in termini di poteri e di funzioni dalle Autonomie regionali
Nella nostra
Nella nostra prassi politica nella nostra politica istituzionali questa ispirazione ancora non è sostanzialmente entrata
Anzi se guardiamo indietro alla nostra iniziativa dobbiamo riconoscere i limiti nel contrapporre un assetto alternativo al neo centralismo statale
Hanno bloccato una nostra coerente iniziativa autonomistica le radici più profonde della nostra tradizione in primo luogo ci ha bloccato una sorta di dirigismo centralista
Che spesso ha spinto a sottovalutare il ruolo delle Autonomie regionale
E in secondo luogo O Globo operato da freno forse inconsapevole l'idea di essere un partito di opposizione permanente per cui il sistema di regole che abbiamo proposto era più legato alla cultura del vincolo che non a quella delle pari opportunità
Il ragionamento come si è venuto sviluppando negli ultimi anni negli ultimi tempi in modo particolare sulla riforma del sistema politico e sulla redistribuzione dei poteri nei diversi livelli istituzionali può guidarci nel superamento dei limiti dalle Autonomie di miliardi Perrino tesi al rango di pura funzione amministrativa
Secondo appunto questo ragionamento si poteva riguarda la nuova idea di sicurezza e mi avvio alla conclusione risparmiando forse anche qualche minuto
La nuova idea di sicurezza
Indica come obiettivo politico la eliminazione di tutti i mezzi di distruzione di massa
è innanzitutto di quelli nucleari questo obiettivo abbiamo enunciato con grande chiarezza già nel Quercia già già prime anche ribadito ancora nel corso di questo congresso
Questa linea
Implica scelte di carattere inedito ed immediato
Come è stato detto nella relazione introduttiva
Devono riguardare questo obiettivo deve comportare la rinegoziazione degli accordi per le basi NATO e americane presenti nel nostro Paese
Questo rigore siano i negozi amento deve essere funzionale a un processo di avanzamento del disarmo nel Mediterraneo
Nella mia regione Sardegna il Governo i governi sono stati prodighi nel concedere gigantesche estensione di territorio a basi NATO e ha basi americane
Noi dobbiamo assumere in questo congresso l'obiettivo della invadeva particolare l'obiettivo della eliminazione dalla base di la Maddalena per sommergibili a propulsione nucleare e ad armamento nucleare base
Che nel mille novecentosettantadue Andreotti in forza di un trattato segreto regalò agli Stati Uniti d'America
Per l'eliminazione della base si è recentemente pronunciato all'unanimità il Consiglio regionale della Sardegna
è stato un pronunciamento unanime che ha riguardato l'insieme delle forze politiche che ha posto con nettezza e senza ipotesi subordinata è l'obiettivo della eliminazione dalla base nucleare della Maddalena e prima ancora un più vasto movimento articolato pluralista composito aveva promosso un referendum su scala regionale per chiedere un pronunciamento
Alla gente sarda sulla a permanenza di questa base questo pronunciamento popolare è stato impedito dalla a repulsione delle dei quesiti referendari
Dei quesiti referendari ma è chiaro che nella coscienza del popolo sardo emerge con nettezza ha la volontà di superare di cancellare di eliminare la base nucleare della Maddalena noi raccogliamo dunque l'invito a promuovere un nuovo movimento di opinione di massa ricorrendo l'iniziativa passata che già si è prodotta in numerose stagioni perché è attraverso la via a attraverso la iniziativa nelle sedi competenti nelle sedi competenti istituzionali è un vasto movimento di opinione di massa si posa appunto conseguire l'obiettivo della eliminazione di questa base con questo congresso care compagne e cari compagni e si avvia
Ma che si avvia verso la conclusione ci proiettiamo nella fase costituente del nuovo partito la chiarezza dell'impegno a lavorare da subito e senza incertezze
E con chiarezza lavorare
Dell'impegno lavorare da subito e senza incertezze sull'obiettivo indicato dai congressi di base deve coniugarsi con la ricerca tenace
Del più ampio contributo dell'insieme del partito alla costruzione del nuovo andando oltre gli attuali schieramenti dissi e vino
Non si tratta di elimina di alimentare generiche tensioni unitarie e del resto non possono annullare le differenze sin qui manifestati sì ma di misurarsi e responsabilmente nel vivo e nel merito del processo che si avvia è questa una condizione essenziale per il successo della operazione di straordinario rilievo politico e ideale che stiamo avviando
Ha la parola ora
Il compagno Massimo più aventi delega tutti Mantova si prepari Renzo leoncini di Livorno
Compagne e compagni io dalla relazione del compagno Occhetto ho apprezzato prima di tutto la nettezza di pronunciamento
Noi usciremo da questo congresso con una direzione di marcia ben precisa
Che segnerà una certa irrevocabile per quanto riguarda il futuro dalla nostra strategia politica
Lo stesso dibattito congressuale che si è sviluppato in questi giorni
è il frutto di questa relazione
Ed è ormai incentrato sul dopo sul che fare per realizzare l'obiettivo politico che uscirà da questo congresso straordinario il compagno Occhetto a puntualmente replicato
A chi ripetutamente nel corso di queste settimane
Ti ha chiesto con chi pensiamo di costruire questa nuova formazione politica con chi pensiamo di aprire questa fase costituente
Ha replicato in maniera puntigliosa con un elenco di forte di interlocutori della sinistra italiana cui noi pensiamo in maniera privilegiata di rivolgerci
E a altrettanto crudelmente evidenziato
Che prima che è un problema che riguarda gli altri cioè con chi è un problema che riguarda noi stessi
Anch'io sono tra quei compagni
Che non sente con particolare angoscia il problema con chi
Che è convinto che prima di tutto il problema della costituente della nuova formazione politica è un problema che riguarda noi
Come siamo come partito come siamo strutturati
La nostra politica la nostra vita interno
E quindi la credibilità della proposta politica dipenderà soprattutto da noi dal modo come ci presenteremo dal modo come costruiremo questo appuntamento di Rifondazione della sinistra italiana
è un appuntamento quindi questo che ci obbliga a fare i conti con voi stessi
E fare i conti con gli stessi vuol dire tante cose prima di tutto vuol dire andare a fondo precisare meglio
Le conseguenze di una frase che è rimasta in sospeso in questo dibattito congressuale
La frase che indicava la la necessità della rottura dell'involucro ideologico
Rottura dell'involucro ideologico significa recidere completamente i legami tagliare i fili con una tradizione con una elaborazione teorica che di fatto fa a pugni con quello che noi siamo diventati nel corso i tanti anni di battaglie di pratica democratica
Fare i conti col nostro bagaglio ideologico non significa sicuramente fare i conti con Carlo Marx
Di cui anti dobbiamo
Ancor più di quello che abbiamo fatto nel passato mettere in risalto le proprie le grandi intuizioni
Il fatto che fu il primo a comprendere l'importanza dell'innovazione
Nella società capitalistica
Le sue intuizioni sull'andamento ciclico dell'economia sulla toglierà il denaro
Ne quindi Conti Carlo madre rimane uno dei più grandi teorici della liberazione umana
Se è vero come è vero che uno dei suoi più grandi critici un grande economista austriaco
Arrivo a definire Carlo Marx come un grande pensatore quando l'uomo politico che parlava non agli stomaci affamati ma le menti affamati
Ora quando noi
Diciamo che dobbiamo fare i conti fino in fondo con il nostro bagaglio ideologico ideologico o teorico significa fare i conti
In maniera risoluta con la terza internazionale
Con il leninismo
Perché ridi fatto che avviene la saldatura fra la teoria marxiana e lo Stato
è lì che viene avanti il processo di ideologizzazione dello Stato dell'occupazione dello Stato da parte del partito
Il non aver reciso questi legami ha avuto delle conseguenze politiche gravi negative
E ci ha portato a dichiarare fino qualche anno fa che quanto avveniva nei Paesi dell'Est
Era frutto di degenerazioni era frutto di errori
E non invece quanto stava accadendo nel era nient'altro che la conseguenza oggettiva di un modello di organizzazione del potere
Di un modello di organizzazione che si basava su un partito unico sull'occupazione dello Stato
Ora la domanda che dobbiamo porci credo Cuesta abbiamo fatto il i conti fino in fondo
Come partito con tutto questo io sono convinto di no se è vero come è vero
Che non dieci anni fa ma due mesi fa
Un ministro del governo ombra del nostro partito
Ha liquidato
L'esperienza della dittatura del proletariato
In maniera sbrigativa
Comune esperienza del movimento operaio internazionale tout court
Quindi se abbiamo tutti insieme rilevato che la democrazia è il più straordinario fattore di innovazione sociale oltre che politica culturale di questi secoli noi dobbiamo credo essere fino in fondo conseguenti
Sul piano delle dichiarazioni perché le parole hanno un peso
E dobbiamo sciogliere ogni residua zona di ambiguità e di reticenza
L'altra domanda portano il dibattito congressuale era quale tipo di formazione politica
Il compagno Occhetto ha replicato chi paventava
Pericoli di forme di partito leggero legate
Alla
Leadership legate unicamente ad una politica di immagine dichiarando in maniera esplicita che noi pensiamo d'un partito di massa profondamente ancorato nella società civile certo quale tipo di formazione politica dipenderà sicuramente dalla strategia e anche qui segretario generale è stato abbastanza netto e preciso quando indicato che il disegno politico verso cui lavoriamo è quello della costruzione di una unità riformatrice
Un disegno quindi che si pone come obiettivo la risoluzione della vera anomalia del nostro Paese
Che rimane l'unico paese nell'Occidente insieme al Giappone in cui la sinistra non ha mai governato e non è mai riuscita a portare al potere le tradizioni l'elaborazione la rappresentanza
Di cui è depositaria in questo Paese un disegno quindi che punta a rompere una cultura della separazione che è in fin dei conti la malattia vera della sinistra italiana una cultura della separazione che ha prodotto una cristalizzazione di ruoli
Secondo cui il PSI è il depositario di una cultura della modernità e in base a questo si rapporta i centri decisionali il nostro partito al monopolio dell'opposizione sociale politica il partito radicale si occupa di diritti civili
E i movimenti verdi si occupano di ambiente
Certamente questa strategia dell'Unità riformatrice a un passaggio obbligato
Ed è la soluzione del riformismo come bussola politica come quadro generale di riferimento a cui uniformare con coerenza di comportamenti
E le linee
Il problema oggi è di capire quale tipo di riformismo tenuto conto che non si parte da zero
Io provengo da una realtà quella mantovana che collocata nella pianura padana che è stato un laboratorio formidabile
Di esperienze politiche all'insegna del riformismo e qui riformi ma è stato un fenomeno politico culturale e sociale di grande spessore di grande rilevanza che ha prodotto tra l'altro classi dirigenti e poi hanno anche a livello nazionale diretto in prima persona
Le organizzazioni del movimento operaio e democratico un riformismo che ha avuto come tratti caratteristici una grande capacità di battaglie di lotta in questa zona nascono le prime leghe contadine
Che ha avuto quindi lotte etniche ma che ha avuto altrettanti epici momenti di trattativa e di mediazione
Uniformi ritmo quindi che faceva i conti del Po col potere così come era e non a caso qui nascono le prime amministrazioni di sinistra agli inizi di questo secolo
Ecco quali sono i tratti distintivi che dobbiamo salvare di questo riformismo io credo che il tratto distintivo e dobbiamo salvare consista soprattutto nella capacità di individuare l'interesse generale come asse del cambiamento che era un assillo che quel le classi dirigenti hanno sempre avuto insieme a quello della politica delle alleanze
Qui siamo a Bologna
Bologna avuto un sindaco dal mille novecentoquattordici al mille novecentoventi che era Francesco Zanardi che era chiamato il sindaco del pane
Però mantovano che era stato anche vicepresidente della Provincia nel mille novecentoquattro
E che all'indomani dello sciopero del settembre del mille novecentoquattro con la repressione allora ordinata da Giolitti con i morti che vi furono nelle piazze italiane
Affermò
Testualmente verrei meno l'idea socialista se dovessi provare solamente un piccolo sentimento di odio verso i carabinieri i carabinieri sono fratelli meridionali con cui noi dobbiamo costruire le alleanze dobbiamo costruire le prospettive
Di un'Italia migliore
Quindi la soluzione dell'interesse generale come asse del cambiamento credo sia anche la spiegazione del perché non hanno attecchito in questa zona
Posizione improntate ad una dica Rismondo di sinistra che ha una matrice culturale prima che politica
Questo riformismo è sicuramente superato così è anacronistico oggi pensare a un UFO a un riformismo di tipo pura piano
Così come credo sia superato il riformismo che ne abbiamo praticato per tanti anni e fino die
Che cosa è stato il nostro riformismo come Partito Comunista Italiano
Su cosa si fondava
Si fondava in in sintesi sull'idea di trasformazione integrare di questa società in nome di una società futura organicamente prevista nelle sue strutture nei suoi valori nelle sue forze sociali
Ecco in una società che produce innovazione cambiamento con questi rinvii così sconvolgenti io ritengo non sia più praticabile un tipo di riformismo finalistico
Ma un riformismo inteso come processualità e Abs agli elementi di flessibilità di elasticità in grado di potersi consentire di esprimere una capacità di comprensione di guida di questi processi di trasformazione non serve più oggi un riformismo che privilegio un conflitto sull'altro
Il capitale sul lavoro ma noi viviamo in una società che produce una grande miriade quotidiane di contraddizioni di conflitti ognuno di questo chiede alla sinistra una capacità di comprensione
Una capacità di Indirizzo e di guida serve quindi un'idea nuova e moderna di riformismo
Perché sono convinto che di questo riformismo moderno nella società italiana ci siano le premesse culturali e sociali
Che cos'è mancato
A questo riformismo moderno è cambiato di fa era mancata di fatto la politica è mancato una capacità di rappresentanza da parte delle forze politiche della sinistra
Ciò che noi chiediamo in fin dei conti al partito soltanto tra visto italiano è soprattutto questo
L'impegno insieme a noi a far divenire politica strategia prospettiva di governo questa cultura riformista che è presente che è fortemente presente
Nella parte progressista di questo Paese quindi altro che subordinazione nei confronti dei compagni socialisti
Noi siamo convinti che questo impegno passò di attraversa una fase di confronto e attraverso la costruzione delle convergenze necessarie su quelle che sono le grandi questioni irrisolte che bloccano la modernizzazione di questo Paese un impegno conti blocchi criminali e mafiosi
Un impegno sulle riforme istituzionali sulla giustizia sulla compatibilità ambientali dello sviluppo
C'è il Partito socialista italiano non accoglierà il nostro invito
Se lasceranno il monopolio politico della rappresentanza di questa cultura riformista
Bene io sono convinto che anche in quel partito si apriranno difficoltà si apriranno contraddizioni che loro centralismo monocratico non riuscirà più sicuramente a soffocare
Ha la parola ora il compagno Renzo leoncini delegato di Livorno
Si prepari la compagna Anna Sanna
Compagne e compagni
I tempi della campagna congressuale sono stati per i lavoratori della mia fabbrica comunisti Ienno
Momenti di battaglia sindacale contro un accordo sottoscritto che non corrispondeva
Al mandato dei lavoratori
Poiché adesso non coglieva appieno
L'essenza delle esigenze che stava rovistando dentro e fuori la fabbrica perciò se non respinto avrebbe di fatto delegittimato il consiglio di fabbrica e lo stesso delegato
Non c'è dubbio
Che quanto si è verificato in questi anni in siderurgia
è il frutto delle non scelte di politica industriale
Che i governi del nostro Paese hanno fatto rendendo subalterno questo settore
A ciò che si decideva al di fuori dei nostri confini
Portando nel tempo nella logica dell'oggettività della crisi arrendere tutto subalterno di fronte all'efficienza e alla produttività
Subalterno a mesto in primo luogo è venuta l'occupazione l'ambiente
Le condizioni di vita in fabbrica e lo stesso sindacato primo in questi anni di una propria progettazione autonoma da contrapporre alla logica ristruttura cresce del padronato
A Piombino proprio in ragione di ciò i lavoratori le loro organizzazioni sindacali
Il nostro partito in primo luogo con le forze istituzionali si sono volute cimentare ognuno per la propria parte
In un progetto scaturito dalle esigenze della classe operaia di questa fabbrica ma che guardasse anche fuori da questa un contributo quindi che coniugasse fabbrica e territorio occupazione condizioni di lavoro risanamento ambientale oltre i cancelli della stessa
Perciò dopo il risultato negativo Espresso da lavoratori ad un'intesa ritenuta non corrispondente a queste esigenze
Convinti di essere dalla parte della ragione
Consapevole che la loro azione era legata strettamente alle sorti gli stessi e della zona sul piano economico e occupazionale
E di fronte a un atto unilaterale dell'azienda hanno risposto con determinazione con la lotta che è scaturita con lo sciopero a oltranza
Non abbiamo trovato indifferenza anzi abbiamo trovato solidarietà non solo a parole
Ma con apporti e possibilità di allargare la lotta non solo alla categoria ma di tutti i lavoratori di tutta la città
Una lotta di grande impegno ed è grande sacrificio pari a quattordici giorni di piena astensione dal lavoro
Che ha visto ha pagato questo sacrificio nella giornata di giovedì
Dove è stata raggiunta un'altra intesa che i lavoratori dell'Ilva ieri hanno approvato
Ecco compagne e compagni
Ho voluto in questo mio intervento fare riferimento a questo importante e significativo momento di lotta della classe operaia
Per affermare che la stessa quando lei ha motivata non è abbattuta
Massa ancora esprimere progettualità idee rivendicazioni di carattere generale pur nella particolarità dei momenti che riescono ad aggregare per essere punto di riferimento
Ma cari compagni deve essere punto di riferimento queste la nostra esperienza Vieri ma sarà anche per il domani
Dovremo uscire al più presto dalla logica del difensivista mo'e della subalternità
Senza paura il timore di non essere compresi
Senza paura e piumone di non essere eseguiti
Questo non può succedere sei Progetti e gli obiettivi sono costruiti prima di tutto con il consenso dei lavoratori
Li stessi non esitano a battersi per il loro raggiungimento
Questo compagne e compagni vuole essere perché così io lo vivo così come lo hanno vissuto i miei compagni di Piombino un risultato parziale
Ma pur sempre un contributo alla necessità immediata che abbiamo di dispiegare su questi ed altri fronti lotte e mobilitazioni partendo da rivendicare lo stesso contratto di lavoro
Perché ormai è certo non può passare
Non può colmare i bisogni e le esigenze accumulatesi in questi anni deve eccezioni
Complessiva del settore siderurgico non può passare perché mancante
Di quei valori che i lavoratori si vogliano riappropriare e che anche noi come partito nella conferenza operaia di Roma avevamo enunciato in certi casi esaltato
Parte anche da questa constatazione la mia criticità alla mozione di Occhetto
Sono state troppe le volte che abbiamo ipotizzato una ripresa del mondo del lavoro Ray collocandolo al centro del sistema
Nel quale abbiamo creduto ma che poi non abbiamo provato a concretizzarlo
Quindi perché aspettare domani partiamo fin da oggi a dispiegare concretizzare meglio il nostro impegno sulle lotte sociali
Nel nostro Paese che si possa ritenere sfilare per le vie delle nostre città l'insieme del mondo del lavoro dipendente no
Perché con la loro rotta sive affermino ieri ritti il lavoro la giustizia sociale
Bene e compagni nella nostra esperienza vissuta in un primo momento
Da una mancanza di democrazia avvenuta
Dal nostro impegno mobili tante si è trovata la risoluzione con il massimo della partecipazione alle scelte alle rotte non più abituati a fare
Alle decisioni
Su questo fronte
Punto di riferimento di credibilità e di fiducia i lavoratori lo hanno trovato e ha avuto dal partito comunista
Da chi nel bene e nel male nelle sconfitte nelle vittorie è sempre stato al loro fianco
Dico questo perché noi oggi viviamo una intensa fase Piera di preoccupazioni
Le preoccupazioni vengano quando voi ci domandiamo come faremo subito oggi stesso ad affrontare i temi che io sopra o schematicamente cercato di porre alcun diverso
Quando non ci sarà più un mezzo come il Partito comunista alloro sostenendo e alla loro realizzazione
Sono perciò convinto che i lavoratori hanno bisogno di questa grande forza perché questa grande forza si può rinnovare rifondare se queste necessario per raggiungere l'obiettivo dell'alternativa
Ma la sua costruzione è un processo di idee di Progetto di lotta che riesca ad aggregare il massimo delle forze di progresso del nostro Paese
Sapendo per tutto ciò che l'alternativa non si costruisce al tavolino ma la si costruisce e si fa camminare sulle gambe della gente
Di coloro che non hanno ancora perso la speranza di costruire una società più giusta democratica e socialista
Noi oggi siamo questo punto di riferimento
Lodi verremo ancora di più
Sì e dopo questo congresso si ricomincia concretamente a ricreare
Un Terenzi e di nuova mobilitazione di nuovi diritti di nuova fiducia nel quale una grande parte del popolo italiano crede ancora grazie
Comunico
Comunico al congresso il compagno Gino Morellato della federazione di Losanna iscritto al Partito comunista italiano dal mille novecentoventuno garibaldino di Spagna
Saluta il congresso e versa un milione per far fronte alle specie congressuali
Grazie del compagno Morellato
Ha la parola ora la compagna Anna Sanna delegata di Sassari si prepari Umberto Carpi
Prego
Meno care compagne e cari compagni
Che per me che per noi non possano mai venire meno alcuni riferimenti fondamentali
Che definiscono la nostra funzione di forza politica della trasformazione del mondo di oggi
Ah bene un Progetto e adesso commisurare il nostro pensare il nostro agire
Tradurlo in forza di mobilitazione collettiva riferire le nostre idealità alla vita reale
Far reagire dentro le sue contraddizioni e dentro i suoi conflitti
Rompere la separatezza della politica dalla vita
Se vogliamo non solo preservare ma sviluppare il nucleo forte ed essenziale della nostra storia e della nostra ragion d'essere
Quello di creare le condizioni
Perché un numero sempre più grande di donne e di uomini salgano sulla ribalta della storia e siano protagonisti della loro storia
Abbiano l'apparato la padronanza di un progetto di vita disegnato individualmente e collettivamente
Attinga noi se stessi e costruiscano sulla propria esperienza dell'essere al mondo le radici della propria libertà
La democrazia non può e non deve aver alienare le donne e gli uomini da se stessi
Di sconvolgimenti in atto nel mondo ci riportano a questo nucleo forte ed essenziale della convivenza umana
Ci indicano che nel processo ampio di unificazione dell'umanità che si svolge sotto i nostri occhi non c'è solo il pericolo di essere omologati e stritolati dentro i processi di modernizzazione
C'è anche si esprime con una forza e via via più grande una soggettività nuova dei popoli e degli individui che ha già messo completamente in discussione in i vecchi assetti del mondo
E che propone in forme inedite il principio democratico
Noi siamo dentro questo movimento profondo abbiamo anche noi contribuito a determinarlo non possiamo e non dobbiamo chiamarci né fuori
Questo a me pare il senso vero della proposta che discutiamo
E questo che ci fa dire che la fase costituente già aperta che la stiamo già costruendo e determinando con questo congresso e con i fatti che esso ha già prodotto
Tra questi fatti la riflessione che noi operiamo su noi stessi non è poca cosa
E non è una semplice presa d'atto di una nostra inadeguatezza
E la volontà di costruire insieme ad altri una nuova civiltà della politica
Che nel superi l'attuale miseria e che era rimetta in sintonia con una grande platea di donne e di uomini che verso la politica si sono fatti attenti ed esigenti
La nostra autonomia si costruisce o si ricostruisce dentro questi riferimenti in questo investimento di futuro in questa proiezione verso il mondo
La nostra storia medici ne ricava senso non mortificazione o annullamento
La discontinuità che fra poniamo tra il nostro presente il nostro passato non è il vezzo del nuovo e la porta che apriamo verso gli altri non per farci invadere ma per rendere comprensibili le nostre ragioni volendo squarciare il velo delle false rappresentazioni degli altri su di noi Dinoi su gli altri
Questa operazione di verità non è un'operazione a perdere e un atto di maturità di responsabilità democratica
Che già porta verso la riforma della politica e verso la democratizzazione integrale del sistema politico
Noi non siamo soltanto una comunità di donne e di uomini che attinge a una comune dialettale ragioni del proprio impegno
Tutta la nostra storia è segnata nel bene e nel male dalla capacità o dalla incapacità nostra di entrare in una in un rapporto fecondo con la società
Di aderire alle sue pieghe di rappresentarne gli interessi più veri
Non stiamo scegliendo di collocarci in un altro campo stiamo proponendo che altri discendano e disimpegni no
E perché questo avvenga occorre che esso non sia pur più tutto occupato da un Progetto è da una esclusiva e aristocratica idealità
E la possibilità di riconoscimento soggettivo ed oggettivo della nostra possibilità
Della nostra parzialità che consentiranno avvicinarsi ad impegnarsi di altri soggetti e parzialità in un progetto che occorrerà definire insieme
La consapevolezza che questo è possibile ed è necessario c'era c'è rafforzata dall'esperienza che in forme diverse molte di noi hanno vissuto costruendo in questo partito è fuori di esso una relazione con altre donne
La carta delle donne è stata un'esperienza inedita e forte di conquista dell'autonomia dentro un partito segnato dalla cultura degli uomini
Per questa ragione il diciannovesimo congresso più di altri e il Congresso delle donne e delle differenze tra le donne
Anche queste un passaggio ricco del processo di costruzione di un Comune mondo di donne
Non l'avevamo forse messo nel conto messo non si può ascrivere alla sfera dello stare dentro gli schieramenti decisi dagli uomini
Riconoscere la nostra autonomia nelle scelte che abbiamo compiuto il riferimento alla proposta del segretario generale
E la legittimità di quelle scelte differenti sposta su un terreno di più grande maturità e autorevolezza la politica delle donne dentro il Partito Comunista Italiano
Parlo per me
Ma non credo che sia soltanto mia la convinzione che l'aver scelto di fare agire la nostra differenza
Non dentro un qualsiasi luogo misto della politica ma dentro quaestor luogo misto storicamente determinato che il Partito Comunista Italiano
Comportasse e comporti io ora all'acuirsi della fase costituente
Unico un investimento via via crescente della forza delle donne comuniste del progetto politico nella funzione dirigente nella definizione dell'identità del partito
E un'assunzione di responsabilità altrettanto forte quando si passa al dalla enunciazione alla concreta costruzione di un partito di donne e di uomini
E potuto accadere che nella nostra discussione sia emersa come centrale la questione dell'autonomia politica delle donne dei suoi luoghi e delle sue forme e questo è accaduto perché è giunto a maturazione un processo
Che avevamo avviato da tempo
La nostra costituente era cominciata prima nella nella relazione con le tante diverse donne alla società nel patto sulla rappresentanza
E forse è vero che la proposta di Occhetto ci induce a un'accelerazione che alcune di noi io molti di noi possono avvertire come estranea rispetto ai tempi delle donne
Ma essa ci offre anche l'occasione di un intreccio della politica delle donne con la politica del partito che è qualcosa di più di una opportunità da non perdere
Abbiamo affermato di voler essere parte costitutiva e fondativa della nuova formazione politica e questo deriva dalla consapevolezza che soggetto politico si diventa non solo perché si sono segnate tutte le tappe che l'autonomia femminile potrebbe prevedere come su due in questo processo
Ma anche perché si ha l'ardire di un atto soggettivo forte e già sufficientemente fondato in una esperienza in una pratica politica significative
Ma c'è l'esperienza di originale progettualità e di originale direzione politica delle donne comuniste che io vorrei sottolineare e valorizzare
Che non depotenziano anzi vi sottolinea con forza della pluralità i luoghi i gruppi e movimenti nella storia politica delle donne italiane
è stata è e rimarrà ricchezza insostituibile dell'autonomia femminile
La storia e l'esperienza delle donne comuniste si muove ormai dentro un orizzonte di grande ricchezza di riferimenti e ha consentito l'elaborazione tra le più avanzate nelle forme e nei contenuti sulle forme e sui contenuti della politica
La legge di iniziativa popolare sui tempi è forse uno dei pochi sentimenti veri di programma fondamentale che abbiamo cominciato a costruire ed esser venuta perché abbiamo saputo uscire da vecchi involucri ideologici e abbiamo accettato di confrontarci con nucleo problematico questa nel punto di incontro tra la vita delle donne e la libertà femminile
Proprio questa elaborazione ci rende convinte della urgenza di un programma fondamentale sul quale possano misurarsi scelte coerenze progettualità visibilità delle forze dei soggetti delle persone
Che vorranno concorrere a dar vita alla nuova formazione politica questa sarà l'impresa grande l'affascinante avventura di costruzione di una nuova cultura politica che non sarà meno rilevante non avrà meno conseguenze di altre svolte decisive della nostra storia
Ci siamo inoltrate monto io credo come donne comuniste sul terreno della costruzione di una forza inedita delle donne
E abbiamo compreso che la libertà femminile ha bisogno di un orizzonte grande per dispiegarsi ora ci compete una responsabilità nuova quella di sperimentare i tempi le forme e contenuti di una democrazia femminile sulla quale non vi sono tra noi soluzioni già pronte
Di una democrazia dentro il partito attraverso la quale possa esprimersi compiutamente l'autonomia delle donne nell'organizzazione mista
Possa legittimarsi il reciproco riconoscimento delle diverse pratiche e posizioni politiche
Possano darsi sedi autorevoli di tutte le donne per l'elaborazione e la verifica la visibilità del loro progetto politico
Una responsabilità grande quindi la cui assunzione ci porti finalmente alla costituzione di una nuova forza politica nella quale uomini e donne non solo militi lo insieme ma sappiano a
Di
Ho ascoltato la relazione del segretario del partito
Con attenzione tanto più puntigliosa
Quanto maggiore è stata la nettezza
Con cui nel corso di tutta la fase congressuale
Mi sono battuto contro la proposta di costituzione di una nuova formazione politica sostenendo le ragioni della terza mozione
Ho ascoltato con grande attenzione ripeto
Ma devo dire
Che i dubbi
Che mi hanno accompagnato nel corso
Di tutto il congresso
Sono non diminuiti ma aumentati
La le molte ideologiche convocate in un elenco
Spesso ripetuto in molti interventi
Tra le molte ideologia e convocate per sommatoria formare
La nuova a dar luogo alla nuova forza politica
Ho sentito ricordare spesso
I liberaldemocratici la cultura liberaldemocratica e ho sentito richiamare altrettanto spesso il nome di Gobetti
E in effetti Gobetti collaborò con Gramsci all'Ordine Nuovo
Ma collaborò con gran sia l'ordine nuovo
Dopo aver scritto non dovremmo mai dimenticarlo un elogio della ghigliottina
Dopo avere condiviso e per aver condiviso con Antonio Gramsci la convinzione
Che solo
Un forte giacobinismo avrebbe potuto sbloccare la vita culturale e politica italiana
Grandi centoventi collaboravano all'Ordine nuovo ma non come sommatoria di ideologie
Ben se per un referente sociale che lì accomunava
Di nuovo liberalismo parlava Gobetti Maris oggetto di quel nuovo liberalismo nell'interpretazione di Gobetti era la classe operaia edera il Comune
Referente sociale
Che consente il vacue liberale e a quel comunista
Di lavorare insieme nell'ordine Nuovo per lo sviluppo della democrazia per il rafforzamento della presenza della classe operaia nella vita del Paese
Mi sono chiesto ma còrsa in tutto l'impianto
Del discorso introduttivo del segretario
Lascia
Così soddisfatti nel fondo perché ditemi che il segretario ci pone sono senza alcun dubbio temi che Gramsci avrebbe definito di grande politica la formazione di una forza politica nuova
Lo sblocco di un sistema politico
La prospettiva di un cambiamento nella vita spessa culturale e politica di uno Stato
Temi di grande politica
Ciò che colpisce è il tempo di proposte che tendono a ridurre queste tematiche di grande politica
A piccola politica a quella che Gramsci analizzò come piccola politica
Non un autentico partito riformatore
Autenticamente alternativo
Se alternativa può essere soltanto alternativa di classi e di classi dirigenti davvero alternative questa era la grande politica che di cui ci parlava Gramsci
Altrimenti noi siamo
A una semplice proposta di alternanza subalterna all'interno dello stesso blocco di potere piccola politica diceva Gramsci del resto
Nessuna formazione politica riformatrice può essere può dirsi tale
Senza saldi referenti sociali
Non può né capire nel rapportarsi politicamente ai movimenti senza un saldo riferimento sociale e perciò che proprio qui
La relazione del compagno Occhetto meno convince non convince quando parla della classe operaia e dice che siamo vicini alle sue lotte ma vogliamo no analizzare e capire fino in fondo per rovesciare questa tendenza
La crisi del nostro rapporto con la classe operaia
Tutti noi ricordiamo l'infelice titolo con cui l'unità
Ci annunciò una pioggia di consensi sulla proposta di Occhetto
Mi pare circa tredici mila lavoratori a Mirafiori
Trecento iscritti alla sezione cinquanta partecipanti al dibattito
Una quarantina di sì ma non è una questione di numeri è una questione di caduta verticale della nostra presenza e del peso della nostra presenza
Vogliamo sì o no analizzare fino in fondo perché non è cosa del sindacato e del sindacato è nostra insieme la caduta drammatica
Della democrazia sindacale
Che vuol dire caduta del rapporto tra sindacato e lavoratori in questi giorni abbiamo sotto gli occhi di quanto avviene
E non possiamo sottovalutare quanto è avvenuto a Pomigliano d'Arco quanto è avvenuto a Torino quanto è avvenuto a Bolzano
Cioè la capacità niente di meno
Che del sindacato fascista della CISNAL ha di fare le assemblee le assemblee numerose in fabbrica è un rischio grave
La caduta di democrazia sindacale comporta un rischio grave per la democrazia del Paese per la democrazia presenza spessa della classe operaia del suo ruolo democratico nel Paese
Non convince
La relazione quando parla del movimento studentesco e dice che lo abbiamo salutato con simpatia è con attenzione
Ma molti Jacopo
Demmo chiaro o no
Che il movimento studentesco ha posto questioni di sive cui la legge Ruberti non risponde o risponde male nel senso dell'uscita dal pubblico e a favore del privato
Vogliamo dirlo che da questo punto di vista si tratta di una legge inemendabile dar ritirare
Questo ci chiede il movimento studentesco e vogliamo soprattutto capire che quello dell'università è solo un aspetto dell'emergenza scuola
Noi non possiamo noi non possiamo non vedere in quanto accade nell'università in questi giorni solo un aspetto particolare dell'emergenza scuola perché
Grave il problema dell'università ma grave il problema per esempio dell'evasione dall'obbligo e le due cose stanno insieme
Perché non non ci dobbiamo dimenticare
Che il movimento universitario rivendica sei
Una riappropriazione del sapere
Ma noi non possiamo come forza politica dimenticare che oggi solo una piccola percentuale dei laureati
Laureati a loro volta che si trovano di fronte ad un difficilissimo rapporto col mercato del lavoro ma solo una piccola percentuale di laureati viene dalla classe operaia
E da famiglie di lavoratori
Tutto questo noi non possiamo scordarci e lo come non ci possiamo scordare che soprattutto nel Meridione
L'evasione dall'obbligo
Quindi fenomeni di nuovo analfabetismo
Stanno assumendo spesso dimensioni di tipo americano dove come voi sapete gli analfabeti assoluti o di ritorno sono decine e decine di milioni
Non convince la relazione sempre a proposito dei movimenti nell'accenno davvero inadeguato al problema degli extracomunitari e del razzismo
Noi tutti abbiamo in mente a Firenze in questi giorni ma il problema è grande
Con accenni così inadeguati si resta subalterni all'iniziativa altrui
Ci consente all'onorevole Martelli dico Martelli
Di spacciarsi per una sorta di Nelson Mandela italiano Lugli esponente di un partito di un partito che in tutte le città cavalca la parte peggiore delle lobbies i commercianti reazionari
Rischiamo in Italia una guerra fra disperati i nostri e disperati gli extracomunitari dopo il comune denominatore è proprio la disperazione capitalistica
Non convince infine neppure il compiacimento molto estrinseco per il movimento delle donne e per la questione del tempo che essi hanno posto
Questione centrale questa del tempo ma incomprensibile nella sua essenza al di fuori d'un analisi marxista del tempo di non lavoro oggi non più tempo libero e di vita
Tempo del gioco e della bellezza diceva Shiller ma tempo vuoto
Dopo il capitalismo domina culturalmente e sfrutta economicamente e moralmente
Dunque un tempo di morte della disperazione del brutto fuori di ciò non si capiscono unitariamente le questioni della droga del degrado delle città dell'imbarbarimento spesso dell'informazione
Devo dire che rispetto a questi problemi grave sarebbe c'è la nostra cultura da un'analisi dei rapporti materiali nella società da un'analisi dei rapporti di classe
Invece come dire
Volesse utilizzare per analizzare tutto questo
Le categorie del pensiero non debole ma ormai stremato come quello che abbiamo potuto recepire per esempio del più recente libro di uno dei Pasdaran del sì di Giacomo Marramao
Ma quale forza riformatrice quale Forza Nuova della sinistra è mai questa
La verità è che non della cancellazione del Pci dal panorama politico italiano
Perché di questo alla fine si tratta piaccia o no hanno bisogno di lavoratori i giovani la nostra stessa democrazia
Bensì di un partito comunista rinnovato e forte dall'autentica identità riformatrice di un vero partito del cambiamento
Ma questa identità mio una cominciato ad offuscare sì da oggi dalla proposta del segretario
Noi raggiungemmo il nostro massimo storico elettorale nel settantacinque settantasei un massimo storico che spense perfino perfino un anticomunista come Cacciari
Accorrere a fare il deputato per noi malgrado il rischio per la democrazia che a suo parere noi rappresentavamo
Ma sull'onda del grande ciclo di lotta e sua
Tali tra anni sessanta e anni Settanta noi il partito di Togliatti e di Longo ottenne un grande insuccesso elettorale
E fu allora con la politica di unità nazionale che cominciano a sbiadire usi la nostra immagine di forza delle cambiamento è da allora che data tutto questo ora il compagno D'Alema ci ha chiesto ieri
Il compagno D'Alema ci ha chiesto ieri di partecipare
Di partecipare alla fase costituente
Se se la conclusione non fosse già scontata
Ma purtroppo il tono degli interventi degli altri interventi lascia pensare il contrario
E comunque la nostra partecipazione sarebbe tutta tesa alla costruzione di una forza autenticamente riformatrici e rivoluzionaria in quanto veda nel conflitto un valore essenziale
Il perno stessa dello sviluppo democratico e produttivo che non sono due cose distinte se non nell'ideologia padronale e purtroppo di alcuni settori sindacali
Una partecipazione tutta tesa a contrastare dunque il Progetto di una forza di sinistra sì
Ma compatibile con questa forma storica del capitalismo e sarebbe dunque una forza riformatrice debole che andrebbe non ha sblocca are mare in saldare in blocco moderato
Ha la parola
Alla parola ora il compagno Marco Fumagalli delegato e quindi l'hanno si prepari Ciampi Franco Borghini
Cari compagni
La discussione congressuale ha sconfitto il nuovo comune che si è affermato nei primi giorni quando si lancia la proposta quello del no conservatore sentimentale e anziano certamente nel no ci son di nazioni diverse giovani meno giovani
Ma un peso fondamentale l'anno i giovani e le donne son caratterizzato in questi anni nel nostro partito con elementi di rinnovamento profondo aperte rapporto con la società
Sono questi i compagni gli auditi in ragione del rinnovamento del partito e di una grande forza di trasformazione non forze conservatrici residuali ma forse vide attive del nostro partito
Ho riflettuto molto sulla proposta di aprire una fase costituente
Lo scontato ancora attentamente la relazione nel segretario del partito
Devo dire francamente che la continua a sentire vaga e contraddittoria una poi debolezza che permette letture opposte
Non mi spaventa il nuovo anzi ma nuovo non può essere una categoria che da sola spiega la realtà
Ne convenne ci siamo misurati su una grande questione che ha segnato questo secolo un'esperienza enorme drammatica
Quella di milioni di uomini che hanno cercato di costruire una nuova società e che allora esperienze concrete sono arrivate contraddire le ragioni da cui erano partiti
E quella nostra che altra del comunismo italiano sine dal concordi diversi apporti che venute maturando a partire da Gramsci una sua propria originalità
Sarebbe un errore gravissimo un TIR distinti quegli esiti dalla nostra vicenda i comunisti italiani
Noi non possiamo sfuggire un giudizio storico e teorico su quel le esperienze e sulla nostra esperienza rivendicando con orgoglio la nostra originalità che ci ha fatto divenire una grande forte radicata nella storia e nella democrazia di questo Paese
Non nego ritardi seri sarebbe sciocco anzi dobbiamo ragionarci con più coraggio io non nego l'esigenza di un rinnovamento pioli culturale del nostro partito
Ma le nostre ragioni fondanti sono tutte qui vige ed è viva la lotta all'ingiustizia e l'oppressione nelle forme vecchie e nuove
La lotta presenta la sopra la separatezza crescente tra governati e governanti tra chi ha e chi non ha tra chi sa e chi non sa ho sentito l'assenza di queste depressioni nonostante qualche fare tranquillizzante io ho visto la coincidenza tra il crollo del muro di Berlino la proposta come se quel crollo forse anche la nostra sconfitta
Tutto questo compagni ha dato un colpo secco le nostre stesse ragioni fondanti
E il pericolanti per iniziativa degli altri che non siamo dinanzi a un nuovo inizio Massimo scrive la parola fine fine del comunismo fine dei Comunisti italiani dentro a questa offensiva rischi di passare anche la fine di ogni idea di trasformazione radicale
E rimane il capitalismo reale come unico orizzonte possibile addolcire attenuare una sua violenza ma in quale l'orizzonte davanti a noi
Io nego che sia così
Vedo le sue contraddizioni vedo come no di norme vengono al pettine punti anche lo sviluppo e sulla scena planetaria ecco il nord e sud del mondo e impone nuove spine deliberazione di giustizia scavano riaffiorano
Non le chiamo grandi comunismo forse troppo ma grandi contraddizione a cui l'Occidente capitalistico non può e non vuole dare una risposta
E io non sento la mia storia mi esperienze concrete le mie ragioni fondanti come un fardello da cui liberarmi Manzini permettono di capire meglio di altri cosa avviene nell'ultima prova risposte di tenere aperta una prospettiva di lavorare per trasformare il diciottesimo congresso ecco trovato molto questa ricerca le necessità in aree prive di una forte autonomia politiche culturali e l'esigenza di una forte moderna criticità
Certamente anche legioni tardi perché nasconde nemmeno e c'è un'ambiguità
Ma io vedevo lì la possibilità di una ripresa di iniziativa della sinistra la possibilità di una controffensiva culturale e sociale che riaprisse una fase nuova dopo gli arretramenti gli anni Ottanta non solamente in Italia ma in tutta Europa
Gli anni Ottanta sono segnati da grandi trasformazioni da una porta innovazione da quei ceti sociali profondi che hanno però spostato il baricentro del potere sia nella fabbrica che in una società e lo ha visto diseguaglianze crescenti lo svuotamento rese vedremo della democrazia il concentrarsi in poche mani di grandi potere ed innanzitutto queste in questi anni abbiamo oscillando tra Rocca mente subalternità ai processi che avvenivano il problema davanti a noi allora ed oggi
Come superare questa situazione come costruì una proposta forte che pare la società e i cattivi di forze chiatta nove processi politici
Permettetemi Compagnoni ferimento la mia città Milano un punto alto dello sviluppo penso che le trasformazioni avvenute nel campo dell'economia nuovi nel nuovo Binoni concentri migliora mani grandi potere penso all'informazione penso e nuove forme del dominio ed era l'inazione
E penso a Milano dove vengono oggi maturando grandi questioni esplosive l'ambiente l'inquinamento l'immigrazione
Innanzitutto questo c'era e c'è l'esigenza a Milano come nel Paese di costi in una ideale del Governo e della trasformazione beh costruendo una trama tra amministrazione capacità di leggere valorizzare conflitti nuovi antagonismi per ridare peso ruolo lavoro insieme non le contraddizioni
Queste la situazione giudice teso in Congresso e la volontà per esempio Milano di rompere una Tenaglia che schematicamente pongo così
Da un lato il cardinale Martini e più porre venduto il verismo cattolico dell'altro eccetera innovazione del portiere potrete socialista e dall'altro ancora la protesta ripiegamento la lega lombarda
Questi al problema davanti a noi un disegno ambizioso è quello di costruire un nuovo schieramento sociale riformatore
E così ho letto anche a lotte l'altro mio la FIAT Federica la soggettività visibilità dignità lavoro e lavoratori
Azione forte la ridefinizione di una nostra autonomia culturale e progettuale
Se non è forte l'analisi la realtà dei possibili interlocutori è quasi inevitabile che lo sbocco di tutta l'operazione finisca sul binario morto di un'operazione senza alimenti politicista
Dove la manovra per sbloccare il sistema politico diventa lo sbocco necessario per capitalizzare l'operazione spessa
E allora i movimenti la sinistra sommersa rischia di diventare la cornice la vera novità chi sono i rapporti nuovi tra noi e il Partito Socialista
Io vedo positivamente l'apertura di un nuovo dialogo ma non è la prima volta e questo avviene e non è utile la sinistra passare da momenti di dialogo a momenti di rissosità come purtroppo potrebbe avvenire già le prossime elezioni
Per questo quindi scooter serenamente su ciò che ci divide definire proposte idee nuove lavorare tre questi ci possono unire
Gli elementi di conflittualità tra noi compagni socialisti non sono episodici mi sono legati un presunto settarismo reciproco
Forse c'è anche questo ma non il dato fondamentale
So che ci divide e la politica ridire che abbiamo da trasformazione delle riforme la lettura di questo Paese il ruolo della sinistra questo il punto vero e solo così si spiega la divisione su molti temi non come fatto episodico ma come certe profondamente diverse che qui non voglio riprendere non si apre compagni una paginetta sinistra sul terreno della manovra politica
Ma solo che siamo capaci delega la proposta dell'alternativa una forte iniziativa che modifica i rapporti reali una società e che sappia incalzare il partito socialista in questo senso l'ho del lavoro diventa decisivo
Quello che sta avvenendo nelle fabbriche metalmeccaniche deve riguardarci tutti
Non voglio porre in discussione l'autonomia del sindacato anzi
Ma aperta una questione seria sui contenuti sulla democrazia e c'è una protesta reale tre lavoratori e c'è una crisi di consenso molto seria
A questo non si può rispondere con la chiusura burocratica negando questa crisi questo rischia di veder definitivamente rapporto con grandi masse di lavoratori e di portare a spinte corporative o massimaliste
è una crisi che non nasce oggi ma oggi è uno dei punti più acuti è una crisi di consenso ma ripeto anche di regole democratiche
Le piattaforme contrattuali non possono essere discusse per cinque mesi tre segreterie e poi in quindici giorni pose innanzi lavoratori inserire questi sostanzialmente possono approvarle o modificarle
Se è così scompare quasi soggettività consapevole organizzata e qualità di iniziativa che detti i riti e le questioni sociali aveva segnato la fine anni ottanta ridando visibilità e dignità lavoro visivi tornare nel silenzio
Se non si sposta i rapporti sociali di classe ci non si sposta il baricentro del potere un pezzo fondamentale della nostra iniziativa rimane muto e silenzioso
Insieme al lavoro altri contrizione si presentano davanti a noi altre culture si afferma nove
Vero la sinistra oggi nelle sue culture diverse sensibilità nelle sue forme organizzate non è più la stessa dei venti anni fa
E non possiamo mettere il timbro comuniste sull'alta diversi da noi e nessuno vuole questo
Anzi quello che ho imparato che la sinistra non è più riducibile a uno ma ognuno è geloso la propria identità della propria storia anche se breve Vecchioni in realtà non vuole esserne inglobate nel marginata
Ma volesse rispettata riconosciuta vuole trovare canali propri di espressione per incidere non è una lettura statica
Ma così ho conosciute incontrato il volontariato cattolico il movimento pacifista le realtà ambientaliste e queste ci dice oggi anche il movimento degli studenti e Medea un po'vecchia quella di pensa di ridurre tutto dentro un contenitore di una nuova formazione politica c'è una sinistra reti di differenze di aprire un po'cesti di unità può partire solo da un riconoscimento reciproco da un processo che in forme nuove vicende che accordi intese punti di vista
Dentro l'esperienza concreta di confronto e di incontro
Un processo lungo di scandaglia mente di culture e realtà diverse che possa aprire una fase nuova di unità dentro un processo che può avere anche carattere federativi
Ho concluso per i compagni
Non ho parlato del nome del passato e la conservazione sono preoccupato come tutti gradi visione sede del partito
Non voglio dividere il partito però voglio la chiarezza e la coerenza la chiedo a me stessa e la chiedo a tanti compagni nel sì che oggi su posizione opposte difendo la proposta le compagnie Occhetto
Il compagno D'Alema ci ha dato atto che nostro non è solamente un no e ha rilanciato la proposta di un governo unitario del partito
Voglio confrontarmi seriamente con questa proposta
Deve essere però chiaro che nulla può essere come prima la divisione non è stata solo su un nome mai stata una divisione politica e culturale
In questi mesi non siamo rimasti chiusi dentro no e non lo saremo neppure nei prossimi mesi
Voi di Rinnovamento si stanno confrontando e si confronteranno dentro il partito
Ne prendo che possano emanerà sull'Aventino quando da lunedì tutto il partito dovrà impegnarsi per le elezioni amministrative per un successe delle liste preferito comunista la sfida è tutta sui contenuti sui programmi sulle de e alla confronto vado ottimista lanciando io una sfida ai compagni del sì si è parlato poco di due fatti che sono avvenuti in questi mesi nei congressi
Il primo che in molte città sui contenuti si è affermato una maggioranza ben diversa da quella prima mozione
Penso dell'Internazionale i temi della NATO ai temi a democrazie le partite i temi del lavoro e la seconda è che le si è diviso e le letture diverse no prodotto lacerazioni serie dentro i congressi lettera dell'azione
Questi sono i segni più significativi della debolezza la proposta e delle ragioni della seconda mozione
Su questo terreno la sfida aperta
Che non parola fine esterni mi farò da parte come svela qualche sterno che ci consiglia e consiglia di mettersi da parte ma una cosa deve essere chiara tutto il partito dobbiamo lavorare per l'unità ma l'unanimismo è morto ed è finita concludo
Ed è finita anche i media dell'unità che non parte da riconoscimenti esplicito delle differenze
Dovremo pensare a regole nuove e certe a una vita democratica più ricca e intensa in cui tendenze diverse si confrontano in cui maggioranza e minoranza si formano sapendo che questo potare Kielce tutti
Anch'io combatto e cristallizzazione delle posizioni ma questo non può impedire il libero dispiegarsi le diverse posizioni di una vera competizione una tunica vita democratica
La fase che si apre complessa altri interverranno sto dibattito alcuni già detta le regole il confronto è utile ma deve essere chiaro che la sovranità deve esser del partito e solo del partito
La maggioranza sale di aprire una fase non di chiuderla ora proseguiremo la discussione sui contenuti sulle forme organizzate su vede e alla fine il partito dovrà decidere che è stata imboccata
La nostra battaglia la mia battaglia e il nome del futuro di una speranza una convinzione che è necessaria una grande polemica sulla nazione che non accetti l'orizzonte del capitalismo come unico orizzonte possibile
Che sappia misurarsi con le sfide le contraddizioni Mordenti che che non si estende alle piccole vittime del palazzo che fanno la cronaca ma non la storia e questa forza è stata ed è per me i milioni di italiani il Partito Comunista Italiano
Credo anch'io compagne e compagni che se noi vogliamo fare in modo che i lavoratori italiani
Comprendano le ragioni di fondo della svolta storica che stiamo per compiere noi dobbiamo partire dal paese sì dobbiamo chiedere di che cosa ha bisogno oggi d'Italia
Per diventare davvero un Paese più civile più democratico più moderno un paese aperto alle grandi idealità del socialismo se noi partiamo da qui
Allora avvengono in primo piano le vere questioni sulle quali noi dobbiamo discutere
I nodi strutturali che dobbiamo contribuire a sciogliere
E la stessa questione del tipo di partito al quale dobbiamo dare vita per contribuire al rinnovamento dell'Italia diventa tutto sommato più semplice e più chiara
L'Italia sta per integrarsi in Europa è un avvenimento storico di importanza eccezionale
Per il quale hanno lavorato uomini come Giorgio Amendola e Altiero Spinelli ma come arriva all'Italia a questo appuntamento
Ci arriva con una struttura produttiva che è fragile
Con un sistema formativo e della ricerca che è gravemente inadeguato e vergognosamente arretrato con una rete di servizi che inefficiente e improduttiva
Ci arriva con squilibri sociali e territoriali crescenti
Con una somma di ingiustizia e di arretratezze che sono indegne di un Paese civile arriviamo in Europa senza aver ancora oggi una legislazione antimonopolistica insomma arriviamo in Europa in condizioni davvero veicoli impreparato
L'Italia è un Paese che si è arricchito ma che però non è cresciuto è un paese che si è anche trasformato però è un Paese che non si è rinnovato nel profondo
Qual è la causa fondamentale di questo fatto questo il quesito che ci dobbiamo porre
Essa sta mi pare nel fatto che in Italia il processo di rinnovamento è andato avanti in ritardo
E soprattutto sta nel fatto che a differenza di altri paesi europei in Italia il processo di rinnovamento
Ha avuto il condizionamento delle forze moderate e conservatrici le quali sono riuscita a snaturare urlo e in larga misura a vanificare
Qui è il fallimento del centro sinistra che è stata non una banalità ma un serio tentativo e poi il fallimento del pentapartito
Cioè il fallimento del tentativo di rinnovare il Paese affidando però la guida del processo di rinnovamento no ma l'unità delle forze riformatrice della sinistra
Ma ad uno schieramento imperniato sulla democrazia cristiana e sulla divisione della sinistra e dunque uno schieramento moderato
All'interno del quale il partito socialista non solo il Partito socialista di Craxi ma anche il Partito socialista di Nenni di De Martino di Mancini
Non poteva che essere com'è stato subalterno e incapace di fare andare avanti un processo di rinnovamento
Noi delle ragioni di fondo di questo fallimento noi dobbiamo discutere apertamente
Con chiarezza e con i compagni socialisti e con gli altri lo dobbiamo fare con oggettività con spirito costruttivo e senza sottacere
Queste uno dei meriti della mozione numero uno di non sottacere quelle che possono essere state anche le nostre responsabilità noi non abbiamo bisogno cari compagni di alzare la voce nella polemica noi abbiamo bisogno di ragionare e di fare riflettere perché dalla risposta a questo interrogativo dipende l'avvenire non solo nostro ma della stessa democrazia italiana
Ora quello che a me pare emerga dalla esperienza storica
E che il limite principale all'avvio di un processo di riforme di rinnovamento sta nel fatto che in Italia non esiste
Un moderno e unitario partito riformatore un partito democratico di massa
Distillazione socialista ma capace però al tempo stesso di raccogliere le istanze di progresso di giustizia dell'intera società un partito radicato nel mondo del lavoro ma capace però di tenere uniti e di collegare
Strati sociali diversi un partito quindi credibile
Come forza di governo e dunque davvero capace di contendere alla Democrazia Cristiana la guida del Paese
è la mancanza di questo partito al posto del quale noi abbiamo avuto la frammentazione dalla sinistra e la mancanza di questo partito che spiega il perché in Italia il processo riformatore non è andato avanti
A me non convince l'idea
Secondo la quale il principale problema della sinistra sarebbe quello di liberarsi oggi della ipoteca moderata che su di essa eserciti avrebbe il partito socialista
E che avrebbe impedito alla sinistra di dispiegare appieno tutte le proprie potenzialità riformatrici c'è del vero naturalmente in questo però attenzione
è uno schema troppo facile non è un'ipoteca moderata
Che ha impedito alla sinistra di governare perché anzi in Italia la sinistra è stata in tutti questi anni un grande fattore dinamico di combattività e di cambiamento quello che ha impedito impedisce alla sinistra di governare e la mancanza di unità e dalla mancanza di una sua credibilità come forza di governo cioè il fatto di non apparire
Davanti al Paese come una forza affidabile
Di non essere unita intorno a un programma che conquista la maggioranza del popolo italiano e conquista quei ceti che sono decisivi per governare un Paese moderno come il nostro
Queste è il nodo che noi dobbiamo sciogliere cari compagni
Fra di noi possiamo polemizzare ma su questo non possiamo ingannare ci
Questo è un nodo storico
Che accompagna la storia d'Italia dalla sua fondazione ad oggi è il problema
Della trasformazione della sinistra in classe dirigente nazionale è un problema al quale hanno lavorato uomini come Gramsci e come Turati
Come Togliatti e come Nenni come Amendola e come lombarde come Longo e come Pertini e l'opera alla quale abbiamo insieme lavorato nel corso di tutti questi anni
E a me pare che il merito della relazione di Occhetto stia nel fatto che essa propone con chiarezza questo problema della sua dimensione storica
Noi ci proponiamo di dar vita a una nuova formazione
Che vada oltre l'esperienza storica del Partito comunista ed è il partito socialista non esiste soltanto il problema di superare i limiti del nostro riformismo
Esiste anche su questo sono d'accordo con il compagno D'Alema
Anche perché l'avevo scritto nel mio intervento sulla tribuna congressuale che esista un problema di superamento dei limiti del riformismo socialista
Che si è rivelato in secondo perché subalterno alla Democrazia Cristiana noi vogliamo gettare le fondamenta di un nuovo grande partito riformatore italiano
Di tutta la sinistra che raccolga il meglio della nostra comune tradizione ma che sia aperto anche alle grandi novità del nostro tempo
La nostra proposta perciò
Non può essere contro qualcuno
Ma deve essere fare qualche cosa non può mirare a restringere l'area riformatrice ma deve allargarla sempre di più ecco perché noi non la possiamo pensare solo in rapporto al nostro partito ma dobbiamo guardare all'insieme delle altre forze in primo luogo al Partito socialista
Consentitemi su questo punto di sottolineare l'importanza delle cose che ha detto qui il compagno Occhetto e che io condivido interamente si può non condividere o condividere quello che è stato detto
Ma a me pare che dobbiamo e qui consentitemi di rivolgere un appello anche di carattere personale noi dobbiamo cessare quel gioco suicida fra di noi
Secondo il quale chiunque ponga a un certo punto il problema dell'unità e del rapporto con il Partito Socialista viene immediatamente dipinto e presentato come qualcuno che vuole portare alla fuga ordinazione al Partito socialista non è così la relazione ha chiarito bene questo punto è un chiarimento finalmente è giunto anche dalla direzione del partito socialista non c'è nessuno a sinistra
Che propone la fusione o la confluenza questa prospettiva non esiste e non ha senso che noi ci dividiamo su questo punto il problema è un altro
Noi dobbiamo avviare un processo politico e culturale e programmatico che ci consenta oggi di trovare le convergenze le collaborazioni l'unità necessaria per guardare alle elezioni amministrative
Dobbiamo uscire dalla logica devastante delle sfide egemoniche della contrapposizione
La sinistra deve passare dalla sfida al confronto
Dalla contrapposizione all'unità al tempo stesso se noi abbiamo questo processo verrà in primo piano anche un'altra grande questione che noi abbiamo sempre posto e che non dobbiamo lasciare agli altri
Ed è la questione come dice Bobbio della ricomposizione unitaria delle forze del socialismo italiano non è una prospettiva di oggi
Ma è una meta alla quale noi non possiamo non tendere è un grande obiettivo che non può non essere il nostro io comprendo la preoccupazione di chi dice la condivido
Che dobbiamo salvaguardare il pluralismo della sinistra italiana
Che dobbiamo ritiro respingere la tentazione che Piccini e PSI rappresentino tutta la sinistra però è quindi è chiaro che il processo che ne dobbiamo avviare non è questo
E quello piuttosto di ricondurre ad unità nelle forme possibili quelle forze che si rifanno alle idealità del socialismo le quali non esauriscono la sinistra ma ne rappresento ma la parte più significative determinata
Comunque compagne e compagni quello che conta in muoversi in questa direzione il Partito socialista ci ha chiesto una cosa
Ha detto dovete conviene con nettezza la scelta del riformismo
Dopo la relazione del compagno Occhetto
Dopo questo congresso nessuno potrà più dire in Italia che noi questa scelta non l'abbiamo compiuta
La scelta del riformismo che non è una ideologia ma è un metodo di governo è un modo di affrontare i problemi della trasformazione noi questa scelta l'abbiamo fatta in modo chiaro è inequivocabile
Ma proprio per questo noi oggi possiamo e dobbiamo chiedere ai compagni socialisti di fare anch'essi un'altra scelta il Partito socialista deve scegliere l'alternativa
Deve dire con chiarezza che vuole lavorare perché la sinistra vada unità alla guida del Paese
Se noi compiremo questa scelta il Partito socialista farà la sua parte allora noi apriremo una stagione nuova non solo per la sinistra ma per la democrazia italiana
Consentitemi concludendo un solo cenno mezzo minuto al problema del dopo è un problema difficile per tutti per il sì e per il no
Noi dobbiamo compiere in questo congresso una scelta chiara come è stato detto dirimente scegliamo la fase costituente l'approdo deve essere una nuova formazione politica può darsi
Come ha detto qualcuno uccello del malaugurio che noi non ci riusciamo
Però attenzione se noi non ci riusciamo se parliamo in questa ipotesi non c'è un ritorno indietro noi imbocchiamo una strada dalla quale è molto difficile
Se non impossibile tornare indietro quello che ne dobbiamo volere
E che si apra dopo fra di noi un libero confronto dialettico di posizioni che ciascuno possa dire quello che pensa rischiare senza vedersi appiccicate le etichette consentitemi di dire una cosa e ho chiuso davvero di carattere personale io sono uno dei compagni che questa esperienza l'ha fatta
Sono stato collocato non so da quale suprema autorità alla destra erano neanche passato gli esami
Poi mi è stata appiccicata un'altra etichetta che ho condiviso con altri compagni
L'etichetta di migliorista
Oltre a questo punto cavarmela con una battuta facciamo un nuovo partito una nuova formazione ebbene colgo l'occasione per dichiarare che in quella nuova formazione io farò di tutto per mettermi al centro e voglio vedere
Chi decide che c'è una destra o la sinistra e come si fa però però al di là
Al di là di questo dietro a questo gioco delle etichette c'è un problema
Che noi dobbiamo affrontare e risolvere il problema è questo noi dobbiamo a vere
Un confronto libero non solo di persone ma anche di tendenze culturali
E dobbiamo volere che queste componenti culturali vengano allo scoperto ci sono e sono una ricchezza c'è una componente culturale che si chiama storicismo dalla quale è derivato il riformismo nostro l'abolizione nazionale ho concluso
E la scelta che abbiamo compiuto io mi riconosco in questa corrente culturale so che non è l'unica so che ce ne sono delle altre altrettanto importante ma allora la scelta che in questo congresso dobbiamo fare non è quella semplicemente delle correnti
E quello di fare in modo che questa ricchezza di cultura si possa esprimere liberamente che si passi da un confronto fra persona un confronto fra aree culturali perché da tutto ciò verrà un contributo grande al nostro partito e a tutta la sinistra
La commissione politica e convocato per le ore dodici
Il proprietario della Thema verrebbe targata Milano o NI cinquantanove ottantuno blocca un garage in via Riva Reno cinquantadue poi che la macchina è chiusa ed è cinta chiavi il compagno che la possiede occhio o comunque chi la possiede è pregato di recarsi per spostare l'auto alla parola ora il compagno Walter Veltroni delegato di Reggio Emilia
Sì prepari
Si prepari il compagno Gavino Angius
Scrivendo un articolo nell'estate di un altro anno indimenticabile nel mille novecentocinquantasei
Italo Calvino diceva che è una caratteristica questo volgere di anni la discussione
Tutto è in discussione tutto si presenta come problema da ogni parte cose nuove reclamano un posto centrale
Della nostra attenzione
Ogni questione richiede più che a una risposta un insieme di notizie un inventario delle tesi in contrasto là dove tutto ieri pareva sicuro fino al dogmatismo oggi partito da ristudiare riverificare e non sono possibili rifiuti a questo fervore problematico pena il non capire più nulla
Il restare senza parole
E si badi tutto ciò non può essere ascritto sotto le abusate retoriche etichette della crisi di tutti i valori o del dubbio esistenziale metafisico
Salta agli occhi il carattere fortemente pratico funzionale del problema di Isma'ad oggi
La sua atmosfera non psicologica ma storica il suo essere dominato non da un'ansia interiore ma da una fretta dettata dalle cose come se i cervelli anche i più allenati a percorrere i tempi
Debbano cimentarsi in un'ardua gara di inseguimento con la storia
Anche il nostro cervello collettivo questo partito che pure è uno dei più allenati a percorrere i tempi ora deve cimentarsi in una prova ardua
E ciò che stiamo facendo che abbiamo fatto in questi mesi con orgoglio e passione
Mossi dall'obiettivo di costruire una nuova armonia tra noi
La nostra funzione storica e i mutati equilibri di questa epoca intensa e veloce
Ci sono già prodotte nella vita politica italiana in verità molte novità anche profonde
Certo non tutte sono il risultato della nostra iniziativa ma in queste settimane l'acqua stagnante dalla vita politica italiana è stata scossa e non avrebbe potuto essere altrimenti la nostra iniziativa
Io vorrei in particolare soffermarmi su ciò che di nuovo emerso nella Democrazia cristiana nel partito socialista
Si è prodotta una novità nella vita del partito Scudocrociato io ho partecipato al convegno di Firenze in cui la sinistra democristiana discusso Dinoi e della crisi dell'ex c'era lì grande rispetto ed attenzione per noi la sofferta consapevolezza che ciò che è accaduto in Europa ora mette in gioco tutti
L'organo del partito socialista si è adombrato per quel nostro dialogo ed ha sbagliato
Lì è successo qualcosa di nuovo
Non si discuteva più tra comunisti e sinistra democristiana mossi dalla Nostalgia per il tempo della solidarietà nazionale
Ma si discuteva della necessità per il Paese di costruire una democrazia dell'alternativa qualcosa ora accade anche nel partito socialista perché negarlo
All'inizio siamo rimasti colpiti dalla freddezza e dall'ostilità quasi con la quale il gruppo dirigente socialista accolto la nostra proposta
è scattato un riflesso condizionato una sorta di paura dichiarata del valore della nostra ispirazione che raccoglie sviluppa l'idea forza del diciottesimo congresso e cioè l'autonomia politica e culturale dei Comunisti italiani
Il PSI stretto è soffocato come in un'alleanza subalterna democrazia cristiana avrebbe probabilmente preferito che noi scegliessimo altre strade
Avrebbe forse preferito che noi convocarsi in un congresso
Per dichiarare il nostro fallimento storico che tutto avevamo sbagliato dai tempi della Comune di Parigi ad oggi e che altro non potevamo fare che rinunciare a noi stessi alle nostre ragioni magari accodandosi subalterna mente a partire al Partito socialista
Oppure probabilmente
Avrebbe preferito un pc incapace di intendere i tempi inchiodato in un settarismo Puppo in una pretesa di autosufficienza una sorta di Pizia italiano che avrebbe rischio uso al PSI
Autentiche praterie d'iniziativa politica
Noi non abbiamo scelto nell'una nell'altra di queste strade ma proprio per questo oggi possiamo rivolgerci in maniera aperta al Partito socialista
E apprezzare le più recenti posizioni come il ricordo dell'appello all'unità di Pertini o il fatto che questa sia una novità
Si incomincia a costruire una prospettiva politica per la sinistra italiana riconoscendo che nella storia è anche nel presente del movimento operaio del nostro Paese
Esistono diverse anime diverse tradizioni diverse storie e che tutto questo è un patrimonio non un impaccio
è importante cioè che si riconosca che una prospettiva di unità della sinistra in Italia avanza sviluppando e non combattendo l'autonomia delle sue diverse componenti
Ed è un fatto nuovo infine che l'invincibile armata del Governo Andreotti e del patto politico che lo sostiene abbiano subito più di un corpo in queste settimane
Ma ciò che a me pare ancora più significativo il movimento che si è determinato per effetto della nostra proposta nella società si sbaglierebbe sbaglieremmo tutti c'è scrolla stimola spalle un po'snob misticamente
Di fronte alla sinistra diffusa questa sinistra c'è
E non è fatta solo di intellettuali ma di lavoratori di gente semplice sono masse di popolo che abbiamo incontrato che in questi anni nelle lotte per i diritti civili delle battaglie sindacali nelle iniziative contro la mafia per la pace di cui abbiamo trovato per molti anni i segni della presenza nelle urne nei risultati elettorali
Però queste forze si sono disperse
Hanno maturato frustrazioni e delusioni profonde certo perché forse non siamo stati in grado di rappresentare pienamente i loro interessi i loro bisogni e i loro diritti ma anche perché in questi venti anni è maturato una separazione troppo profonda
Tra il carico di speranze che era racchiuso nei voti o nella scelta di impegno politico ed equilibri di governo e di potere immobili e pericolosi di questo Paese
Eppure molte di queste forze hanno costruito percorsi originali di rapporto con la politica
Si può dire che in Italia esiste una politica che si è sviluppata fuori dai partiti e che vive nelle mille forme di organizzazione dal basso
Di volontarismo di associazionismo e che talvolta tende a saltare la mediazione dei partiti tradizionali e a proiettarsi autonomamente nelle battaglie politiche ed elettorali io sono andato ad ascoltare l'assemblea del Capranica
L'ho ascoltato energie nuove parlare un linguaggio familiare
Parlavano di questione morale della necessità di un'autentica politica di riforme di una radicale contestazione delle logiche di pura crescita quantitativa della nuova frontiera dei diritti individuali e collettivi
E gli ho anche sentiti parlare del rapporto con il piccino al pieno rispetto del nostro patrimonio storico e con la voglia di dialogare con tutto il partito comunista con il sì e con il no
Queste forze si aggregano non per dar vita ad un movimento di opinione ma ad un partito di massa
Lo ha ricordato in un messaggio a quell'assemblea Norberto Bobbio che ha scritto ricordando il fallimento del Partito d'azione fu quello uno smacco che mi induce a dire anzi a ripetere guai ai movimenti di opinione che non scendono dal cielo delle idee che possono essere anche buonissime alla sfera più bassa degli interessi
è per questo che la Costituente non può e non deve nascere con un colpo di teatro con il gesto di un giorno
La Costituente prenderà forma se vibra come un processo diffuso e di massa nei quartieri nelle scuole nei luoghi di lavoro nelle università
La nostra iniziativa si propone l'obiettivo di rompere quel vecchio meccanismo delle appartenenze figlio delle divisioni ideologiche di questo quarantennio che ha impedito la naturale dislocazione delle scelte politiche e culturali dei singoli individui io non ritengo naturale e comunque non ritengo che noi dobbiamo accettare passivamente
Il fatto che in ragione di quelle divisioni un giovane cattolico democratico impegnato nel volontariato nella salsa dell'associazionismo alla fine quando sia tratta di andare a votare in ragione di quelle divisioni finisce con il dare il voto la Democrazia cristiana a un partito che poi usa il suo voto per proporre magari la pena di morte
La sinistra deve riconoscersi ritrovarsi e far pesare tutta la sua forza per quale obiettivo io non credo che vi sia a sinistra spazio per una omologazione di culture programmi valori penso invece ad un moderno antagonismo ad una criticità tanto radicale nei confronti del presente quanto capace di sposarsi a coerenti e praticabili obiettivi programmatici
La sinistra può la sinistra deve riconoscere tutta la sua ricchezza e deve mettere al centro ragioni programmatiche e se sono le uniche che oggi definiscano il confine tra progressisti e conservatori tra destra e sinistra
Ma per noi la scelta programmatica significa ancora qualcosa di più
Il passaggio dalla cultura finalistica che ha visto in una società altra un nell'assunzione di responsabilità di governo il traguardo finale di una corsa a tappe ad una cultura di programma
Tanto rigorosa quanto ambiziosa e coraggiosa
è stato detto che i contenuti della relazione di Occhetto confermano e sviluppano il diciottesimo congresso
Ciò vuol dire che non c'è riduzione di antagonismo né di conflittualità Mash nella scelta di rinnovamento che proponiamo a chi gli chiedeva intimo
Come avrebbe fatto la democrazia cristiana di fronte al pc che cambia a continuare a chiamarsi anticomunista Giulio Andreotti ha risposto saremo anti qualcos'altro
Ha ragione noi Andreotti non siamo diversi alternativi per come ci chiamiamo ma per ciò che rappresentiamo in termini di valori di programmi diviene nella società italiana
Questo abbiamo cercato di fare e abbiamo cercato di farlo in coerenza con la parte migliore della nostra storia nel nostro atto di nascita c'è la rottura critica di Antonio Gramsci e nella nostra storia c'è la fatica del cambiamento
Io mi chiedo ad esempio cosa sarebbe Dinoi oggi compagne e compagni se nel mille novecentottantuno di fronte ai fatti polacchi non avessimo ascoltato le ragioni di quel grande coraggioso innovatore che è stato Enrico Berlinguer
Ma in queste settimane e vorrei venire in in conclusione la parte che riguarda più direttamente la nostra vita interna si è già prodotta una reale novità nella vita del partito
Convivere con questa novità significa evitare di trascinarci residui di una concezione vecchia dell'unità del partito
Non è vero che l'unità del partito esiste solo se non si esprimono in forma visibile posizioni diverse
Ciascuno di noi ha infatti vissuto intensamente in queste settimane
Per me la campagna congressuale è stata l'occasione non solo per affermare le ragioni e le posizioni delle quali sono profondamente convinto ma anche per ascoltare le ragioni di compagni che si sono schierati in maniera diversa
Ho contrastato la scelta di fondo dei compagni del no che a me apparsa incapace di corrispondere alle nuove sfide che sono di fronte a noi ma ho ascoltato con interesse le preoccupazioni per i rischi di perdita di antagonismo la insistenza sulla necessità che per noi la politica sia sempre vissuta come processo di massa
La sottolineatura di contenuti qualificanti la nostra iniziativa sociale e politica la nostra proposta oggi è stata provata dei congressi ora diviene impegno di azione del nostro partito
Si apre una fase costituente allo scopo di dar vita ad una nuova formazione politica questo era il tema posto al congresso su questo i compagni si sono pronunciati danno decise ci dobbiamo oggi porre un interrogativo di fronte a questa fase nuova e voglio essere schietto se prevalessero logiche di rivincita un atteggiamento astioso di freno e se non si riuscisse a corrispondere all'obiettivo che il Congresso fissa
Saremmo tutti sconfitti sarebbe sconfitto il nostro partito
Sarebbe un danno grave per tutto il partito se dopo il congresso ci si dividesse tra chi promuove costruisce la nuova formazione politica e chi invece svolge la funzione di guardiano dell'itinerario di questo percorso per poi magari fare i conti alla fine ma cosa significa per me lavorare tutti per quell'obiettivo anche qui voglio essere schietto si può lavorare insieme senza che siano cancellate le differenze tra di noi anche quelle emerse in questi mesi
E se non sono state concentrate mi pare solo sul fare o no la nuova formazione politica ma anche sui caratteri le forme la linea di questo processo
Io credo in definitiva come ha detto con grande forza Occhetto nella sua relazione che si debbano creare le condizioni per una unità tra di noi a tutti i livelli capace di riconoscere l'esistenza di differenze
E di renderla d'un tempo trasparenti e non cristallizzate
Una logica nuova che riconosca l'esistenza di una dialettica tra posizioni e schieramenti ma rifiuti le degenerazioni correntizie come l'ossificazione delle idee e delle collocazioni individuali
E consenta sulle scelte della fase costituente di definire di volta in volta intese in maggioranza
In questa ipotesi io credo e non in una indistinzione una cancellazione di posizioni tra loro differenti ciò che si dovrà impegnare una volta provata l'apertura la fase costituente per dar vita ad una nuova formazione politica
è la ricerca di scelte di contenuto capaci determinare convergenze anche tra posizioni che si mantengono differenti
Questo io credo sia l'obiettivo che noi dobbiamo avere di fronte un ultima cosa vorrei dire compagni si sono dette in queste settimane molte cose ingiuste sul segretario del partito su tutti noi si deve sapere una sola cosa
Nel pensare nel proporre nel difendere la proposta della svolta una sola cosa abbiamo avuto a cuore un solo obiettivo ci ha guidato
Evitare il declino del Partito comunista per costruire le condizioni perché le ragioni e gli ideali del nostro partito possano vivere e vincere nell'Italia degli anni novanta
Ha ha la parola ora il compagno canino Angius delegato di Livorno si prepari la compagnia Livia Turco
Il Congresso deciderà all'apertura della fase costituente di una nuova formazione politica nessuno contesta la sovranità di questo congresso
Ma nessuno neanche surrettiziamente
Può pensare di pre condizionare la sovranità del prossimo congresso né dentro né fuori il Partito comunista
E al partito che ci dovrà tornare
E qui lo voglio dire chiaramente non c'è in atto nessun duello come dice oggi l'unità ma un confronto aperto libero e democratico come mai nella storia del Partito Comunista Italiano
E dunque noi siamo dentro questa fase ci staremo tutti dentro con le nostre idee
Questo congresso è un passaggio il prossimo sarà un punto di arrivo e discuteremo dei caratteri della forma partito del suo programma politico fondamentale del suo sistema di valori
Non abbiamo detto soltanto dei sì o dei no si sono avanzata delle proposte politiche anche radicalmente nuove sul rinnovamento del partito comunista e della sinistra italiana
Si è cercato di costruire qualcosa di nuovo
Ma no come si è detto ieri perché altrimenti saremmo tra fonti ma per la ragione fondamentale per il convincimento profondo
Che i comunisti sono e resteranno la forza innovatrice della sinistra italiana più conseguente di questo sistema politico dello Stato e della società italiana
Guardiamo a noi stessi per modificare la realtà che cambia
E dunque rinnovando noi stessi noi siamo di nuovo chiamati ad assolvere come nei momenti cruciali della storia italiana
Ad una funzione democratica storica e politica di rappresentanza essenziale della sinistra anche europea
E siamo chiamati ad una collocazione dei rapporti tra le forze socialiste e socialdemocratiche internazionale
Noi siamo e dobbiamo restare un partito ma un partito e anche e innanzitutto parte deve decidere quale pare io non divido i compagni del sì e del no in buoni e cattivi
E so che la nostra è è e resta e resterà una causa comune
Ma tuttavia non si direbbe il vero se non si affermasse che nelle posizioni politiche nella concezione del partito e sui caratteri della nuove identità non si sono manifestati anche al di là del sì e del no posizioni a volte molto distante
E questa pluralità di posizioni oggi va considerata una ricchezza
Cosa ci impongono la crudeltà di una storia lontana che nell'Est annegato libertà e i diritti e l'irrompere nella scena mondiale dei popoli che vogliono liberare se stessi e affrancarsi dallo sfruttamento più bestiale
Ci domandano un atto di rinnovata autonomia politica e culturale come parte di uno straordinario movimento di liberazione umana
C'è una sfida con noi stessi ma c'è anche una sfida personale
E la sfida essenziale per noi stessi consiste nel liberare oggi i principi fondanti del socialismo rendendoli attuali innerva Handley di altre culture ma non rinunciando mai ad una propria visione del mondo
Gramsciana mente dobbiamo affermare che i punti di vista esistono anche se vi sono taluni nostri amici intellettuali aderenti alla costituente che lo nega
Gli occhi di un bambino palestinese vedono il mondo in modo diverso da quelli di un bambino di Francoforte
All'altra sfida e qui in Italia
Come una forza di trasformazione di rinnovamento
Non può non porsi per essere Tare l'obiettivo di contrastare di sconfiggere innanzitutto con le forze moderate e conservatrici oggi più forti e al governo imperniate nella Democrazia cristiana
Ma anche quel riformismo scettico e un po'traditore che circola molto insieme al massimalismo demagogo e poltrone di troppi
Dovremo contaminarsi è stato detto bruttissima parola con molti ma perché qualcuno non anche l'umiltà di contaminarsi con con questa forza che sono stati e sono i comunisti italiani
Discutere così radicalmente disse ha un senso se dunque è chiaro che il conflitto generale e tra interessi e visioni diverso
Serve a questi fini un partito nuovo Occhetto ha parlato di partito riformatore di massa è una definizione precisa impegnativa
E tuttavia io non posso non tacere che nel corso della campagna congressuale già andata avanti un'idea che non è stata adeguatamente contrasta
L'idea cioè di un partito più leggero un po'azionista un po'radicali un po'terza forzista
Con figure di primo piano di un certo notabilato culturale un partito meno antagonista e conflittuale in cui la rappresentanza degli interessi deboli è più sfumata
E in cui prevalgono preoccupazioni elettoralistiche propria di un partito di opinione
Un partito insomma per dirla con una espressione di Paul Valery Lecce come lo a sud M ma noi siamo un movimento reale e delineare una rottura così drastica con il nostro passato
Significa ipotizzare qualcosa di profondissimo che non riguarda più soltanto noi ma che tocca un pezzo della democrazia italiana
Tocca cioè lo strumento più importante che in questo Paese hanno avuto nelle loro mani la classe operaia i lavoratori quelle che si chiamavano le classi subalterne
Non sono degli ideologi quelle compagnie quei compagni che hanno aderito alla seconda mozione
In realtà la più grande operazione ideologica che si potrebbe fare consisterebbe nel devitalizzati dei vitalizzare il Partito Comunista di una sua sistematicità critica per farne soltanto il crogiuolo di culture diverse e persino contrastanti
Ma allora se si vuole davvero mantenere l'unità di un partito bisogna definire nuove regole di democrazia interna e prendere realisticamente atto che ormai il vecchio centralismo democratico e davvero finito e come ha detto Tortorella che non si potrà più far rientrare dalla finestra ciò che tutti noi abbiamo fatto uscire dalla porta
E la fase costituente
Si misureranno come mai accaduto culture politiche profondamente diverso interne ed esterne al partito
E queste culture si esprimono ormai in aree precise definite che già oggi operano nel dibattito politico interno ad esse se ne aggiungeranno altre quelle della sinistra sommersa dei club che si vanno organizzando
Oggi è domani l'unità del partito e persino il partito stesso rimarranno tali se si avrà la capacità di mantenere insieme le diverse aree politiche che compongono già oggi questo partito
Non si tratta quindi di riconoscere dall'alto una minoranza ho un dissenso questo è un modo vecchio d'intendere la nostra democrazia
Si tratta di riconoscere una pari dignità posizioni politiche che si manifesta nome che compongono nel loro insieme ognuna per conto proprio una nuova unità politica di questo partito
Non è infatti pensabile
Che nel momento in cui si manifestano le più larghe aperture le più grandi più grande credito alle forze anche esterne al partito nella fase costituente
E che si organizzano al tempo stesso si costringano componenti diverse di questo partito ad un assenso preventivo alla politiche che si perseguono o ad un dissenso benevolmente tollerati
Appunto per queste ragioni
Va considerato un diritto di tutte le aree politiche che nel partito si esprimano
Quello di partecipare a pieno titolo proporzionalmente consensi riservati atti ricevuti a tutti gli organismi elettivi ed esecutivi del partito questo è il governo unitario del partito
Dobbiamo quindi dire la verità a noi stessi
Perché già oggi questo confronto politico deve svilupparsi tra di noi in forme più chiare e più limpide
E l'unità politica del partito deve diventare per tutti la conquista di una posizione politica nuova e attraverso quindi la definizione di un nuovo Codice democratico del nostro partito che noi possiamo dare un contributo ampio nella fase che verrà a rinnovare le idee della sinistra
Che cosa dibattito congressuale è emerso e che tuttavia va ancora chiarito mi rivolgo ai compagni del sì
Abbiamo detto e sostenuto noi credevamo nella proposta lo scivolamento uno spostamento a destra della nostra cultura politiche un qualcosa irreversibile e di non detto
I francesi dicono Saba Sunday
Possiamo cambiare insieme questa irreversibile Scelta certo c'è stato qualcosa di improprio e nella discussione che abbiamo fatto
Perché quando si rimuove in un'analisi della situazione politica da da quando si discute della costituzione di un nuovo partito come se noi chiedessimo appesi alla costellazione di Sirio allora è evidente che qualcosa di impolitico avviene anche nel nostro dibattito io penso soprattutto anche al dopo congresso al fatto che avremo elezione difficili e che le dovremo combattere come ha detto poco fa Veltroni e come giustamente ha detto Occhetto nella relazione tutti insieme come un sol uomo
E le dovremo combattere preparando bene in vista e programmi
Possiamo rinunciare al simbolo del partito là dove ci sono condizioni politiche nuove
Ma non possiamo accettare di porre prende intimamente in discussione il simbolo e il nome del partito senza aver conquistato posizioni politiche più chiare mette
Tali da costituire effettivamente delle liste unitarie di alternative insomma i pasticci dell'Aquila vanno evita bisogna liberare le energie vitali
Nella democrazia italiana a cominciare dalle città dalle Regioni dai Comuni attorno alle quali di uno scontro duro perché si giocano interessi enormi e si gioca una parte dell'egemonia politica e culturale in questo nostro Paese
Le grandi forze finanziaria ed economica del nostro Paese vogliono governare progettare le città del futuro
E sono FIAT Ital sta Fondiaria Cavalieri del lavoro non c'è dunque una battaglia politica neutra da affrontare ma una battaglia politica forte per condizionare l'uso determinare la vita delle città
E per fare in modo che quel capitalismo reale che domina la nostra società che non è qualcosa di astratto di ideologico ma che nell'aria che manca ogni tanto nella città di Milano o l'acqua da bere che non c'è
Nei rubinetti delle case del sotto noi dobbiamo prepararci per combattere tutto quanto questo e dobbiamo misurarci con la concretezza politica con la quotidianità della nostra vita
Fatta nelle città di sottili violenze di arbitrarie disuguaglianze di diritti negati di razzismo insinua
Non vogliamo che le città siano progettate dalla da e dobbiamo chiederci perché le periferie urbane debbano diventare anche nelle nostre città in questa società le periferie della serve quindi un partito con forti dei non un partito pigliatutto che pur rischiare di non acchiappare niente
Dobbiamo avere un partito cioè che è in grado di affrontare il tema del rinnovamento della sinistra
Discutendo con i socialisti apertamente
Con attenzione con rispetto ma non con diplomatici
Così potrà andare avanti il confronto con i socialisti mi chiedo ma non è forse il Governo Andreotti l'espressione politica di quell'ambizione moderata e conservatrice che oggi vuole guidare la società italiana e dove il riformismo socialista
Ora il partito socialista delineato una nuova proposta di riforma istituzionale di tipo presidenzialista e regionalista discutiamone pure ma chiedo ai compagni socialisti è intanto perché cari compagni
Alla Camera dei deputati nei giorni scorsi avete fatto passare anzi avete sostenuto
Una la nuova legge istituzionale di riforma che doveva riformare i comuni italiani e che non riforma esattamente nulla una legge impostata da Gava che sembra scritta dai prefetti e che lo colloca RAI comuni italiani gli ultimi in Europa
L'autonomia politica
Donare perché avete fatto
Discutiamo allora apertamente di tutto informa schietta e fra ma discutiamo anche della politica e delle prospettive politiche ha ragione Veltroni a dirlo chiaramente
Dobbiamo porre l'interrogativo al Partito socialista se questo partito vuole avviare condoni anche a prescindere dalle attuali collocazioni politiche
Un lavoro serio e costruttivo e schietto per costruire una base comune per definire un alter prospettiva di alternativa in Italia cioè un governo alternativo al pentapartito che mandi la Democrazia Cristiana all'opposizione
Non si può prescindere da quello che sta accadendo nella situazione politica economica e sociale italiana
Non si può non vedere la mostruosa concentrazione di poteri economici che attribuisce la chimica italiana d'un solo padrone misto una struttura importante nell'economia italiana guard
Non si può non vedere la tremenda crisi della magistratura il potere di mafia e camorra il contestarsi in poche mani dell'informazione come c'insegna Berlusconi
Il ritorno degli uomini della P due la gravissima crisi del Parlamento italiano l'attacco alle giunte di sinistra il terribile spettro del razzismo
Il tentativo di introdurre la pena di morte e infine addirittura avanzare l'idea di beatificare De Gasperi questa è un po'l'aria che tira
In questo fine
Allora non si è ristretto concludo lo spazio per una forza di opposizione si allarga
E qui allora dobbiamo definire davvero i caratteri del nostro partito la nostra linea politica discuterla più apertamente
Ho concluso compagne e compagni
Diceva Montesquieu che i politici antichi parlano sempre di morale e di virtù e che i politici moderni parlano troppo di scambio di momenti in che cosa dovrebbe consistere la modernità della nostra politica nel parlare di scambio di moneta non credo non penso che lo creda nessuno
Dovrebbe consistere secondo me nell'imparare le ragioni fondanti del nostro movimento libertario uguaglianza
E se saremo capaci di far questo andremo avanti l'orizzonte di una società più giusta socialista si avvicinerà per questo dobbiamo avere un partito di idee non egemonico un partito che sia come è stato detto un'organizzazione eticamente fondata
L'idea comunista non è la premessa del Regno o la fine della storia o della società perfetta e stimolo alla visione al pensiero critico come insoddisfazione come ricerca ante dogmatica
Adesso che cosa è crollato Oskar Lafontaine ha detto non è crollata l'idea socialista ma lo stalinismo è crollata qualcosa aggiungo mi permetto di aggiungere che io come comunista italiano combattuto
E non c'è idea di Gorbaciov o parola che gli USA che non sia stata anticipata nella teoria nella pratica dei Comunisti italiani
Il mondo non è più diviso soltanto tra Est e Ovest ma tra nord e sud si libera Mandela ma i suoi amici si definiscono comunisti vengono assassinati dei gesuiti nel Salvador e l'accusa di essere comunisti
E mi ricordo che il Vangelo secondo Matteo dice che la ricchezza il malvagio in sé ma non vorrei apparirvi troppo estremista penso all'affermazione di Occhetto terminato sul serio
Che ha fatto nella campagna congressuale ha detto sono comunista mi sentivo comuni comunista tutta la vita
Per ognuno di noi ieri voi care compagne e compagni uomo-donna essere comunisti significa forse qualcosa di diverso e di originale
Io sento che noi siamo un'entità morale in questo Paese che siamo una storica
Qui dietro le nostre spalle sono simboleggiati delle vele al vento e sono belle forse siamo tutti un po'Gente di mare ma non siamo naufraghi del comunismo come oggi scrive la Repubblica
A volte mi chiedo
Che cosa significhi per ognuno di noi a essere comunisti ognuno di noi c'è una risposta io penso a quei pescatori di Bahia cito anch'io un poeta descritti con tanto calore da Amato in una bellissima poesia
Penso a quei pescatori che per vivere ogni giorno lasciano le loro case e vanno ad affrontare un mare bellissimo e dal durissimo lì in quel mare e la loro vita ma quel mare a volte si infuria e difficile affrontarlo quel mare a volte diventa ostile si impenna intempestive furiose in quel mare a volte si può morire
E si pescatori Biba io lo sanno ma non rinunciano al loro mare Assault Carlo a viverci con i loro compagni di pesca e di lavoro con le loro donne non vi rinunciano perché quel mare e la loro vita
Neanche noi comunisti penso io care compagne e compagni dobbiamo rinunciare alla nostra di
Trazione
La Commissione una comunicazione della Commissione politica e il Congresso si riunisce in seduta plenaria nella sua sede alle ore sedici e trenta ora la parola la compagna Livia Turco delegata di Perugia dopo di lei parlerà Giorgio Napolitano
Ho scelto e scelgo di stare ora ritenuta dentro il processo costituente
Tale radicalità mia proposta dall'essere donna comunista
Una duplice identità
Troppo care radicata per porre per poter essere dimenticata è appannata ma soprattutto utile e importante per le donne italiane per il rinnovamento del nostro partito e della sinistra
Essere donna comunista mi attribuisce una indiscutibile priorità dentro il processo costituente
Mettere al centro la forza delle donne e costruire a partire da essa un forte autonomo progetto di trasformazione della società
Scelgo dunque nettamente la mia autonomia che mi deriva dal rapporto con le altre anzitutto con le altre donne comuniste
Per ricostruire e rinnovare il patto tra di noi
è questo il luogo da cui si dirama e con cui si misura il processo costituente che intendo costruire o l'insieme delle donne comuniste anche quelle che si sono pronunciate contrarietà a tale proposta individuando i percorsi e le sedi di comune elaborazione di iniziativa
Ieri Franca Chiaromonte ci ha ha proposto da alcune Dinoi di prendere tempo rispetto all'esito congressuale
Di misurare rispetto adesso una distanza ma è proprio nella valutazione dei tempi del rapporto tra il nostro tempo di donne la fase costituente che ci siamo divise
Essa pertanto è una differenza tra noi difficilmente componibile
E tuttavia proprio la nostra autonomia nella fase costituente ci richiede il tempo e la capacità di rinnovare un patto tra di noi
Per questo penso sia utile partire da una sede in cui confrontare in modo più ravvicinato i punti che ci hanno divise
E costruire se sarà possibile io spero sia possibile un percorso comune che rispetti le nostre differenze
Sapendo che ciò proprio in nome della nostra libertà e della nostra forza non potrà significare impedire l'avvio del processo costituente per le donne che su esso hanno scommesso
E credo che noi donne possiamo e dobbiamo a partire dalla nostra autonoma costituente da quella che avevamo già aperto con la carta
E allora ci può tornare utile in questo momento una lezione che ci deriva proprio dalla storia delle donne comuniste
La loro capacità di stare in sintonia d'interpretare i bisogni le domande delle donne italiane la volontà e l'assillo di essere utile alla loro emancipazione io vi confesso che essendo una grande curiosità
Di ascoltare l'esperienza che tante donne conducono in campi diversi
Nel monte riapro sociale del movimento pacifista nelle professioni di allargare i confini delle nostra interlocutrice ad Est ad Ovest nel sud del mondo
Cerco di stare con le lavoratrici per conoscere la loro vita e anche per sollecitarne ad autorganizzarsi nei luoghi di lavoro
Insomma è questa forza diffusa il plurale delle donne che mi coinvolge e la consapevolezza del permanere di tante zone della debolezza femminile che mi vincola nella mia responsabilità
E mi piacerebbe che noi donne comuniste il processo costituente coalizzarsi mo'così
Attivando ciascuna un proprio progetto attivando dal basso un processo molecolare di produzione di forza femminile
Abbiamo parlato di democrazia della vita quotidiana di democrazia del fare di visibilità di contrattuali tale e allora buttiamoci ciascun attivando il principio di libertà e di responsabilità come richiamava ieri con grande pertinenza Claudia Mancina
Ci sarà più ricco per tutte parlare della modificazione delle nostre forme di riconoscimento delle differenze di democrazia per la donna
Ma la radicalità è contenuta anche nella sfida della Costituente
Avviare un processo di rinnovamento della politica a partire da un modo nuovo di essere partito politico della trasformazione e sollecitare così una costituente democratica nel nostro Paese
Un processo che propone il superamento delle appartenenze ideologiche per fondare su un piano di recupero di reciprocità la costruzione di forti riferimenti ideali di una rifondazione etica della politica raccogliendo e valorizzando le interni verità contenute dentro ogni cultura politica
Per questo è necessario superare le appartenenze ideologiche ed elaborare dentro i processi sociali a partire dalle domande di libertà di liberazione di nuova solidarietà espresse dalle donne e di uomini un nuovo quadro di valori e di finalità
Superare la forma del socialismo etico e quella del pragmatismo svincolato dei principi
Costruire invece una soggettività politica che stabilisca un esplicito raccordo tra finalità e scelte concrete tra le finalità l'azione concreta i soggetti che si chiamano in causa e si intendono rappresentare questa mi sembra la forma inedita ed oggi necessaria di una sinistra critica che ambisca al governo
Ed allora è fondamentale il piano della prassi e cioè la chiamata in causa di quei soggetti e di quelle culture politiche che già oggi esprimono una domanda di cambiamento è una critica dell'esistente
Costruire il progetto di trasformazione in grande parte costruire le condizioni di una fonte libertà di movimento di una piena esplicitazione di queste soggettività critiche il viene esplicitazione dei conflitti di cui sono portatrici
Per questo il tema delle forme politiche e la questione del raccordo tra finalità e scelte concrete sono costitutive di una forza critica sono costitutivi della sua identità
E risiede allora qui impegnativa novità che ci proponiamo di costruire assumerà i soggetti e le culture politiche le loro autonome peculiare forme della prassi come contraenti e fondanti del progetto politico della trasformazione delle sue forme delle sue regole
è un passaggio obbligato se vogliamo costruire un partito di finalità
Per usare una felice espressione usata da compagnia Zanardo che allarghi le sue radici culturali e per evitare al contempo che tale allargamento arresti un fatto formale o puramente indicativo
Mettere al centro del progetto e della formazione politica i soggetti nella loro concreta prassi
è necessario se si vuole evitare una semplice giustapposizione tra le varie correnti culturali e scendiamo come costitutive dell'azione di trasformazione e fare invece di essere i paradigmi di un progetto di trasformazione una chiara indicazione in tal senso ci viene dall'esperienza di molti credenti e cattolici superare il dialogo andare oltre un incontro ai margini che si riduca a gesti comuni
è la necessità che avvertiamo tutti ma che cosa significa concretamente misurarci su due questioni che investono direttamente il nostro modo di essere il nostro progetto la prima la democrazia come sviluppo della solidarietà
Come costruzione di un'etica della responsabilità come capacità di partire dagli ultimi e su questo punto la relazione del segretario svolto riflessioni importanti
Concretamente questo significa per noi chiederci quali capacità abbiamo non soltanto di ascoltare valorizzare le concrete forme di solidarietà che si mettono in campo ma come diventare noi costruttori di una concreta laica solidarietà
Come diventiamo anche noi costruttori di un originale volontariato sociale
Che quali interessi e valori completamente cerchiamo dunque la questione della solidarietà posta ci dei cattolici ci richiama nelle nostre coerenza rispetto ad un punto di fondo che scegliamo qual è la nostra concezione della politica
Quale radicamento sociale costruiamo e voglio ricordare in merito alla bella lettera che ci ha inviato che ha inviato due comunisti monsignor Bettazzi e che significativamente iniziava così cari compagni
E la seconda questione riguarda il nostro sviluppo ideale in merito alla questione religiosa e più precisamente in riferimento alla concezione dell'uomo e al quadro di valori contenuti nella religione cristiana
Anche qui non si tratta di questione attinente solo al piano delle idee
Bensì alla capacità nostra e della sinistra di rispondere alle domande di libertà di liberazione poste dagli individui
La nostra capacità critica nei confronti di un individualismo che vede nella tensione al consumo nel superamento costante del limite né l'autosufficienza del primato dell'economia i suoi tratti costitutivi
Proporre come costitutiva di una nuova formazione politica l'esperienza e la cultura della solidarietà
Proprio al cristianesimo significa anche da parte nostra sollecitarne ad una loro messa in discussione
Ad esempio deve restare forte la nostra critica circa l'arretratezza e anche la vera e propria sordità manifestate da larga parte della Chiesa nei confronti della liberazione femminile
Ecco perché è importante stabilire un'esplicita e trasparente raccordo tra le finalità che si scelgono le opzioni concrete che si compiono chi si chiama in causa nella sua capacità di mobilitazione di iniziativa la forma partito che si vuole costruire
Per questo ritengo essenziale molto impegnativo lavorare per un programma fondamentale partendo dalla definizione di un manifesto ideale e su questo ritengo che la relazione abbia espresso contenuti importanti
Discutendo in questi mesi mi sono sentita molte volte obiettare
Si sta in un partito non solo per un programma sono anche d'accordo ma il programma fondamentale anzitutto la scelta di una grande idea è un processo di mobilitazione delle intelligenze e la costruzione di elaborazioni e proposte ma anche di una forte iniziativa nella società
E costruire un programma fondamentale significa mobilitare i Soggetti e sollecitare i conflitti che lo possono costruire non c'è nessuna demagogia in una scelta in questo ma la scelta di un piano dell'agire politico è un programma fondamentale richiede un'analisi rigorosa della realtà economica e sociale delle forze in campo
Le grandi idee la capacità di definire una scenario sono necessari proprio per costruire una concretezza programmatica che sia effettivamente incidente che trasformi seppure con gradualità la realtà
E ritengo che un esempio che dovremmo conoscere in modo approfondito sia costituito proprio dal lavoro compiuto dell'Spd
Che ha saputo trasformare le nuove contraddizioni del mondo in nuove discriminanti politiche tra destra e sinistra in temi di mobilitazione dello schieramento della sinistra che essa dei ha saputo stabilire quel raccordo tra valori e programmi
Ma
Un esempio mi deriva anche dall'elaborazione e noi donne comuniste abbiamo compiuto sui tempi di vita e la riflessione sulle ragioni delle forti difficoltà in cui in merito a un tema così strategico si dibatte la sinistra
Abbiamo elaborato una proposta concreta addirittura legislativa che redistribuisce risorse e poteri e però e può considerarsi costosa e stravagante sole se si ragiona come Mortillaro avendo cioè come unicamente presenti le compatibilità del mercato
Ma che invece può consentire addirittura un risparmio se si assumono altre compatibilità derivanti da una diversa concezione della produttività sociale
E perché abbiamo potuto pervenire a tale concretezza perché ci siamo fondate fidate di una forte progettualità lo scenario forte
Info
Ieri di democrazia nella vita quotidiana di affermazione di una libertà sostanziale della persona e proponiamo una contestualità tra le politiche del welfare l'orario di lavoro e l'organizzazione delle città
Io sono convinta che si potrà uscire dalla difensiva rispetto la battaglia sull'orario di lavoro solo quando si avrà il coraggio di parlare di una politica del tempo basata su una diversa concezione rispetto a quella industrialista
Si potrà uscire dalla difensiva solo quando si avrà la capacità
Di saper ascoltare le effettive domande sociali e scegliere chi si rappresenta
Per esempio proprio sull'orario si darà più ascolto alle certo giuste spinte salariali insiste ma anche alle donne alle lavoratrici che hanno messo in discussione proprio in merito all'orario di lavoro accordi sindacali
E pure illusioni io credo a costruire una strategia sull'orario di lavoro non scegliendo come soggetto contrattuale forte proprio le domande la soggettività delle lavoratrici
Ecco qui un esempio concreto circa il rapporto tra il progetto il programma che si sceglie paralizzati ma e che e che si può mobilitare e dunque radicamento sociale del programma stesso
E su questa questione del modo di intendere il programma fondamentale che vorrei riuscissimo almeno a capirci con i compagni e le compagne del no
Intendere così il programma fondamentale non è forse per noi Comunisti italiani realizzare uno sviluppo rispetto alla nostra forma critica non è forse aggredire un nodo che è proprio della nostra storia
Quella sorta di separazione nel senso della non sufficiente ravvicinate elaborazione tra il piano dei valori e del Progetto e quella del programma dell'azione concreta
Non è forse ancora ancorare le idealità all'azione concreta anziché smarrirlo e è intendere così il programma fondamentale non significa forse raccordarci con i dispositivi critici presenti nella società e sollecitarli a comporre un quadro di priorità e di compatibilità
E allora proprio chi teme nella Costituente una deriva moderata
Non dovrebbe rinvenire qui il primario ed esaltante banco di prova il cimento ed il Palio dura e difficile cui dovremo comunque passare per essere forza critica e di governo
Ieri la compagna Fulvia Bandoli ha affermato che vuole continuare a sperare a cimentarsi nel nella costruzione di un nuovo comunismo né l'Occidente capitalistico
Io come lei ma molti come lei
Riteniamo che la critica i processi di alienazione i processi di mercificazione l'affermazione da libertà di ciascuno come condizione per un libro lo sviluppo delle facoltà del genere umano costituiscano un punto di riferimento essenziale
Le chiedo
Ma il nostro essere comunisti italiani non ci propone proprio a partire da quei punti di riferimento di guardare al nostro mondo di cogliere le contraddizioni i conflitti e i soggetti che possono concretamente alimentare
Un'azione di critica di trasformazione non ci propone di cimentarci oggi nella definizione di un programma fondamentale
E il nostro essere comunisti italiani non ci sollecitano a portare la definizione di tale programma fondamentale all'insieme delle forze della sinistra europea
E possiamo allora noi proprio noi Comunisti Italiani e siamo diventati grandi perché siamo stati interpreti dei sentimenti e delle ragioni che hanno alimentato le masse lavoratrici
Proprio noi nel momento in cui vogliamo dare nuova linfa nuovo vigore nuova efficacia alle idealità socialiste dentro questa concreto tempo storico
Possiamo prescindere dai sentimenti e dalle intelligenze dalle valutazioni anche di migliaia di donne e di uomini che hanno conosciuto del socialismo del comunismo anche il volto della tirannide
Proprio per la nostra originalità ci appartiene l'Est europeo e ci appartiene per quanto riguarda il passato e ci riguarda ci appartiene tanto più per quanto attiene al futuro
Io credo e stare nella Costituente lavorare per una nuova formazione politica non significhi mettere a tacere o metterà da parte il nostro essere comunisti penso invece possiamo consentirci la coscienza del limite
Sentirci c'è una parte ma una parte che è talmente le carte in regola è talmente radicata nella sua identità e storia e talmente lucida e determinata nelle idealità che vuole conseguire nella funzione che si attribuisce da potersi consentire l'umiltà quella umiltà che porta a guardare attorno a noi ad immergersi nella società per sollecitare da aggregare forze disponibili a battersi per lo sviluppo della democrazia e della libertà e della giustizia sociale
Ed allora anche la questione del nome non era rinuncia la nostra identità ma ancora una volta la coerenza rispetto a un atto di audacia
Allargare la forte forze del cambiamento mettere in campo quella risorsa davvero antagonista che è la voglia di lottare e di progettare da parte di tante donne e tanti uomini
Per pesto sono profondamente convinta che dobbiamo trovare tra di noi le forme e le regole
Per poter contribuire tutti dentro una più forte solidarietà
A costruire questa prospettiva di allargamento ed innovazione della sinistra a costruire questa nuova stagione di elaborazione e di lotta e io confido nella possibilità di un nuovo patto tra di noi di una nuova solidarietà
Azioni
Alcune comunicazioni relative ai nostri lavori
La commissione Statuto si riunisce nella sua sede alle ore dodici cioè subito
La commissione elettorale si riunirà alle ore sedici nella sua sede
I delegati le delegate della mozione numero tre si riuniranno nella sala della commissione politica alle ore quattordici e trenta
Ora la parola al compagno Giorgio Napolitano dopo di lui Antonio Bassolino
Giorgio Napolitano delegato di bene
Compagnie e compagni
Occhetto si è fortemente impegnato nella sua relazione
A raccogliere interrogativi e rilievi e a rispondervi guardando già alla fase costituente che sta per avviare voi mi consentirete tuttavia di ricordare ancora come la proposta da lui presentata con grande coraggio nel novembre scorso alla direzione e al Comitato centrale fosse partita da un'analisi certamente non provinciale
Da un'analisi già nell'ultimo indi il penultimo congresso
Delle maggiori questioni e contraddizioni della nostra epoca e poi a cominciare dalla scorsa primavera delle travolgenti vicende di crisi e di crollo dei regimi dell'Est e infine delle esigenze e delle nuove opportunità di ricomposizione unitaria e di rilancio della sinistra europea in una fase di straordinaria accelerazione della storia
Abbiamo ascoltato qui ripetuti richiami alle ambiguità e ai rischi di questa fase
Ne siamo ben consapevoli non ce ne accorgiamo ora non cediamo a Candide ottimistiche attese
Ma facciamo attenzione a non rovesciare il segno della nostra valutazione d'insieme le gravi tensioni che scuotono l'Unione Sovietica i pericoli di deriva nazionalistica e di destra ormai visibili in vari Paesi dell'Europa centrale e orientale
Cinque un corno innanzitutto a giudizi ancora più pesanti sulle responsabilità di regimi e partiti che hanno soffocato e non risolto ma ha fatto riesplodere antichi conflitti
Determinato reazioni di ogni sorta a pratiche coercitive e a politiche di stagnazione e regressione economica e sociale non possiamo tornare indietro compagne e compagni rispetto alla valorizzazione del moto di liberta che è dilagato in quei Paesi e delle potenzialità di sviluppo democratico che lì si sono aperte
Per quanto accidentato e incerto appaia ora il cammino
Ne possiamo mettere in ombra
Il quadro generale che si è venuto delineando col contributo decisivo dell'elaborazione di innovatrice dell'Audace lungimirante iniziativa di politica internazionale di Mikhail Gorbaciov e del gruppo dirigente sovietico
A fronte di tutti i rischi che vende vediamo ci sono fatti e possibilità consistenti come non mai di avvicinamento negoziato intesa tra Est e Ovest sul terreno del disarmo e della cooperazione economica e politica si tratta dunque di mettere in campo
Forse sempre più ampie perché quelle possibilità che nascono anche da una crisi oggettiva negli stessi Stati Uniti delle vecchie politiche di corsa agli armamenti di contrapposizione frontale si traducano in sviluppi reali di sempre maggiore portata quel che resta dominante e il dato storico positivo dirompente della fine della guerra fredda e della lunga divisione simboleggiata dal muro di Berlino
Essenziale e che la sinistra si faccia portatrice di un nuovo Progetto per l'Europa
Incentrato su una forte caratterizzazione politica e sociale e democratica del processo di integrazione nessuna reale apertura della Comunità europea
E insieme su una prospettiva di più ampia unità e cooperazione su una prospettiva di superamento di entrambi i blocchi militari attraverso lo sviluppo del percorso di Helsinki
Sappiamo bene che tra i rischi maggiori vi è quello di un concentrarsi dell'Europa su se stessa tra nuove euforie presunzioni e preoccupazione
Di un'accresciuta emarginazione dei problemi sempre più assillanti delle masse sterminate dei popoli del Sud che pure rappresenta una sfida globale per il mondo degli anni novanta la sola risposta valida sta in una grande concreta battaglia per impegnare l'Europa in uno sforzo di rinnovamento complessivo secondo giustizia delle relazioni economiche e politica internazionale
A delineare un nuovo progetto per l'Europa compagne e compagni si è cercato seriamente di contribuire da parte nostra nei mesi passati su tutti i piani
Da quello delle politiche di cooperazione con l'essere a quello delle politiche di cooperazione con Sud da quello del disarmo a quello delle risposte al brusco e anche avventuroso precipitare del problema dell'unificazione tedesca
Lo abbiamo fatto in Italia e in Europa nel Parlamento europeo
Nei nostri rapporti con partiti come la Spd le cui posizioni vengono talvolta liberamente interpretate e strumentalizzate da qualche compagno e nei rapporti con quell'Internazionale socialista
Che in qualche intervento si è trattata con molta sufficienza
Salvo a scoprire solo ora che avremmo dovuto aderirvi come PC di ma sulle nostre
Ma sulle nostre proposte e posizioni relative a questo insieme di problemi
Io desidero non aggiungere nulla alla relazione del compagno Occhetto che pienamente condivido e che non ha peraltro contraddetto in alcun modo documenti targhe del governo ombra
Presieduto com'è noto sempre dal compagno Occhetto
Compagne e compagni dobbiamo e ancor più dovremo domani operare come grande forza politica nazionale capace di prospettare soluzioni avanzate per i maggiori problemi di politica estera e di politica interna sulla base di un'attenta considerazione
E dei dati reali
Delle posizioni delle principali forze in giuoco delle possibilità effettive di spostarle ulteriormente
Questo ci ha insegnato in particolare Enrico Berlinguer in momenti cruciali della vita internazionale
E solo così e solo così ci si può affermare come forza che Conti in Europa come forzati governo in Italia
Per contare oggi in Europa
Non possiamo restare prigionieri del passato
Dobbiamo saper trarre perché di questo si tratta come ho detto Bobbio
Le ultime conseguenze da un lungo processo di rinnovamento che ci aveva già da tempo condotto fuori della tradizione del movimento comunista
è necessario trasformarci in una più aperta e dinamica formazione politica senza impacci di sorta nel rapporto con altre fondamentali forze della sinistra europea riproporre un vecchio schema ideologico in sostanza anche se non lo si dice apertamente
Comunismo contro socialdemocrazia
Significherebbe frapporre ancora un ostacolo al più libero incontro unitario oggi possibile
Su punti critici e problemi nuovi comuni a forze di diversa ispirazione ed esperienza al di là delle vecchie divisioni e separazioni storiche
Un ostacolo anche Allo sviluppo di un'intensa collaborazione
Gli ha fatto cenno ieri in beni con le forze di sinistra che si vanno riorganizzando nei Paesi già governati dai partiti comunisti e che si orientano in prevalenza verso l'Internazionale socialista
E questa collaborazione tra sinistra dell'Est e dell'Ovest e decisiva
Per contrastare fenomeni involutive di e anche tendenze a ingenui Occidente chi idonei già menti di un mercato senza regole a est
Nel momento in cui ci si deve più che mai cimentare a Ovest con problemi di regolazione democratica
Dello sviluppo capitalistico di fronte alla crescita e alla concentrazione del potere economico su base nazionale e transnazionale
Non poniamo faccio osservare a Craxi
Sullo stesso piano
Fatti e processi storicamente così diversi come il crollo dei regimi comunisti e le contraddizioni e diseguaglianze che caratterizzano le società ricche e democratiche dell'Occidente
Ma la più cruda riflessione critica su quei regimi non può attenuare l'impegno della sinistra a battersi per il cambiamento in queste società
Ed è
Per portarci
Ed è per portarci ancor meglio all'altezza di questa irrinunciabile prova che intendiamo trasformarci in una più larga formazione di sinistra
Capace di svolgere il suo ruolo
Anche su scala europea in una prospettiva altamente conflittuale di integrazione e di unità europea
Non solo lottando dalla opposizione ma creando le condizioni per un'alternativa di governo nel nostro Paese
Sarà a tal fine molto importante compagne e compagni una fase costituente intesa come laboratorio programmatico come seconda occasione d'incontro tra diverse sensibilità culture e competenze
Sarà molto importante l'elaborazione di un programma fondamentale che ci consenta di compiere dopo tante graduali e parziali revisioni dallo io operate nel corso degli anni un inventario conclusivo di posizioni teoriche politiche proprie della concezione del socialismo prevalsa nel movimento comunista e tradotta sin costruzioni statuali e pratiche di potere di cui abbiamo denunciato gli esiti sempre più gravi
Un programma fondamentale che ci permetta di assumere con piena coerenza principi e valori e ben determinati obiettivi strategici
Riconducibili alla visione da lui enunciata nello scorso congresso della democrazia come via del socialismo
Il tema della democrazia nella fase storica attuale dei suoi limiti e delle sue potenzialità
Il tema del rapporto tra pluralismo diritti individuali
E politiche di ingiustizia e di solidarietà che vanno ormai proiettate su scala internazionale in un'ottica globale
Il tema del rapporto tra processo di autoaffermazione delle donne e processo di trasformazione generale della società sono solo alcuni dei punti
Su cui dovremo compagne e compagni cercare di giungere a più mature condivise acquisizioni
E potremo con l'apporto di valide forze non comuniste
Individuare meglio il confine tra un programma fondamentale e più delimitati i programmi di governo
Così da tradurre concretamente in termini nuovi una scelta riformista non ridotta a pura visione storica un'affermazione di metodo
Programmi di governo rispondenti a vincoli di coerenza
Che combinino il rilancio di orientamenti e impegni propri di una forza di sinistra e socialista
Con l'azione volta a risolvere quelle peculiari questioni italiani di decadimento e corro compimento dello Stato e dell'amministrazione di crisi della legalità e della vita civile che non a caso trovano lavoro più acuta espressione nel Mezzogiorno e da cui nasce un'urgente necessità
Di riforme istituzionali ed elettorali una diffusa esigenza di ricambio nel governo del paese
Dolce svolge
La funzione insostituibile di un movimento di forze sociali
Il cui sviluppo solleciti spostamenti tra le forze politiche e non ci sfugge né la persistente complessità di un confronto su strategie comportamenti prospettive con un partito socialista da cui ci dividono serie divergenze
Nella necessità di un ancora più ampia tessitura di alleanze politiche
Vorrei limitarmi a rilevare come fatto altamente positivo
Un più equilibrato comune apprezzamento
è emerso nella preparazione di questo congresso al di là di persistenti diversità di valutazioni e di accenti sull'importanza di un tenace sforzo volto a sbloccare e portare avanti il confronto col Partito socialista
E più in generale a proposito del ricorrente rilievo di illusione politicista
Rivolto alla proposta su cui stiamo per pronunciarci
Permettetemi di ricordare come una delle più preziose acquisizioni della nostra cultura politica conto agli atti e già con Gramsci sia stata la valorizzazione del concetto di iniziativa politica
Per citare appunto un passo gramsciano un'iniziativa politica appropriata è sempre necessaria per liberare la spinta che matura nella società dalle pastoie della politica tradizionale dobbiamo decidere di assumerci la responsabilità di una coraggiosa eccezionale iniziativa politica nessuno di noi sottovaluta le difficoltà e gli dissi mani sentiamo innanzi tutto la necessità
E ne vediamo le possibilità di successo la forza liberatoria ed espansiva
Condivido anch'io non poche preoccupazioni ed esigenze
Espresse da compagne e compagni che non hanno consentito sulla proposta
Ho detto e ribadisco la mia convinzione che nella fase costituente la vostra ricerca e la nostra dialettica interna debbano svolgersi nel modo più aperto e libero abbiamo bisogno dell'apporto di tutti
è vero
è vero
Anche tra quanti hanno sostenuto la proposta di Occhetto ci sono diverse posizioni e sensibilità e vanno riconosciuti diversi apporti parlo degli apporti Di Giovanni
Dirigenti e militanti come compagno
Di una generazione anziana
Ho soprattutto il senso dei nostri limiti
I conti col passato ci sono costati
L'orgoglio per tante limpide battaglie e conquiste
Ci hanno dato al pc un posto incancellabile nella storia del movimento operaio della democrazia italiana non ci fa velo nella ricerca di errori e ritardi
Abbiamo ricevuto dalle generazioni che ci hanno preceduto
Ci siamo sforzati di onorare il rinnovare
Un patrimonio e delle bandiere ci ora ci apprestiamo non a svilire
Ma a trasmettere per quel che di più originale secondo hanno rappresentato
A delle forze più giovani e ad una formazione politica cui spetterà a cercare di raggiungere compagne e compagni la dove noi non siamo giunti
Delegati i delegati della seconda mozione si riuniranno alla fine della seduta qui in questa stessa sala ora la parola al compagno Antonio Bassolino delegato di Firenze dirà la compagna Tiziana riscatto
Giunti ormai alla conclusione del cammino congressuale zio e ora dopo dico per tutti voi tale compagnie cari compagni
Cercare di fare un passo in avanti in modo limpido
Non si tratta di cancellare il confronto di questi mesi come se non fosse successo nulla
Si tratta di discutere in modo nuovo
Tenendo tutti conto che una chiara maggioranza degli iscritti si è pronunciata a favore di una fase per una formazione nuova e che nelle altre mozioni si sono espresse forze vive del partito e della società
E allora importante definire nuove regole e un patto politico in grado di riconoscere di far convivere e liberamente dialogare differenti orientamenti e tendenze culturali e politica
Noi avremo bisogno dei prossimi mesi di impegnare pienamente indirettamente dentro una fase nuova tutti comunisti italiani
Senza deleghe come è stato detto a questo o a quel compagno di sì senza deleghe che nessuno chiede reale e ancora tra di noi il bisogno di confrontarsi con i forti timori presenti molti compagni di una possibile omologazione e di una perdita dei caratteri alternativi e antagonisti ci del nostro partito
Questi timori non sono senz'altro infondati
Ma questo rischio c'è comunque è nelle cose
E già negli anni settanta e ottanta il nostro essere partito comunista si è accompagnato a molte scelte moderate sul piano sociale e politico generale e allora è decisivo verificare più da vicino i caratteri della fase costituente essi dietro di essa c'è come io credo oppure no un problema reale oggettivo di funzione internazionale e nazionale di prospettiva politica generale
Enorme infatti il mutamento della struttura dell'Europa e del mondo e due grandi strade si fronteggiano
Da una parte
Instabilità e conflitti su confini pericoli di vari scismi resta ingabbiato e poco alla volta compattato e un più grande drammatico distacco dei Sud del mondo dai paesi sviluppati
Oppure una nuova Europa e un diverso rapporto con il Terzo Mondo
Per la prima volta in questo secolo via infatti la possibilità di superare quella storica scissione tra Oriente e Occidente che ha segnato la vita di interi popoli e la vicenda del movimento operaio
Ogni grande forza riformatrice e allora chiamata a ripensare se stessa non più dentro una rigida divisione ma oltre al di là delle cortine di ferro e a ragionare non nei termini ristretti del socialismo occidentale mani l'orizzonte di un nuovo socialismo europeo e di una terza fase del movimento operaio
è questa novità che può consentirci come ha fatto giustamente Occhetto nella redazione
Di essere più ambiziosi rotte per il disarmo e per il superamento dei blocchi
E questa novità che può incidere anche su quel nesso internazionale e nazionale
Che ha sempre agito pesantemente negativamente sul nostro Paese Soon modi di pensare sul carattere delle forze politiche tanto agito connesso che è una fonte di legittimazione
Del sistema politico italiano e delle coalizioni di governo è stata proprio l'appartenenza di campo e la logica dei blocchi
Se è così allora è evidente che noi non facciamo nessuna analisi disperata
Ma cerchiamo di lanciare una idea di socialismo di socialismo libertario
E di lanciare un messaggio di fiducia di speranze di lotta sul piano internazionale quindi la realtà italiana dove la nostra scelta non è di per sé un atto salvifico
Nessuno di noi può coltivare l'illusione di un nostro facile ingresso nel governo
La nostra scelta può invece rendere più produttiva più forte vincente la nostra lotta perché d lotta comunque si tratta per una grande svolta politica
Ma quale lotta
La verità è che noi siamo ormai ben oltre il compromesso democratico su cui per decenni interi si è fondata questa Repubblica anche negli anni del conflitto sociale più aspra i partiti politici italiani hanno da tempo esaurito la funzione di portare le masse e lo Stato democratico
E di fronte a noi non c'è solo un governo questo Governo Andreotti cui opporci con efficacia ma c'è un qualcosa di più corpose Complesso un sistema politico sociale
Che è un sistema di potere ma anche di interessi di rapporti di loro radicamento sociale
E questo sistema compagne e compagni che bisogna destrutturare dal basso e dall'alto con la lotta sociale con un'iniziativa politica forte
Avviando una riforma in positivo aggregando forze speranze facendole riuscire a pensare in una prospettiva di governo
Così poi che possiamo davvero costruire un più ricco radicamento sociale assolvendo a una nuova funzione nazionale ecco perché ma vi ha ragione non basta gridare Votta Votta
Anche se le lotte sono essenziali
Ed è da vedere bene si è sufficiente a questo punto un rinnovamento nostro una rifondazione anche del Pd cinquantotto Ale
Ma pur sempre nella continuità
Dentro il quadro che ha retto per più di quarant'anni oppure se noi non dobbiamo lanciare una sfida più alta la sfida di una nuova fase costituente della democrazia italiana
Di una rifondazione del modo di essere dei partiti e del rapporto tra politica e Società a questa sfida che vuole obbligare tutti avidi finissi non possono sottrarsi nella DC né in primo luogo il PSI
Che è sempre più di fronte all'appuntamento di un serio bilancio critico dell'esperienza di questi anni
Dei risultati di un'alleanza politica che non consente non solo come è stato riconosciuto una grande politica riformista ma spesso neanche una più modesta ippiche con la politica riformista
Adesso qualcosa sembra muoversi a sinistra e questo è positivo
Cambio innanzitutto i toni per ora ma in politica anche i toni contano perché servono a rendere più bello e più ravvicinato il confronto su contenuti e sulla prospettiva
Un confronto che ha da fare conseguita in vari campi dalle riforme istituzionali alla questione sociale a problemi come la legge Ruberti la droga che riguardano la vita di tanti giovani
Questo valore dei contenuti di scelte qualificanti noi dobbiamo farlo vivere anche tra di noi nella elaborazione di un programma fondamentale
Un programma che definisca una idea di società
E le nostre coerenze compatibilità non con questo assetto sociale e politico ma con un autonomo disegno di trasformazione vi è qui io credo tutto uno sforzo grande da colpire
Per rendere chiaro il nostro intendimento di costruire una forza autonoma dalle classi dominanti
E che mette in discussione la pretesa del capitalismo di corrispondere alla natura più intima delle persone e delle cose
Ma proprio perché vogliamo far vivere una tale ispirazione e da modificare profondamente concerto nostro atteggiamento culturale e politico verso il rapporto che intercorre tra crisi e sviluppo del capitalismo
C'è da fare i conti con serietà
Pongo in visioni consolidate e stratificata hanno in fondo a tutta una parte della cultura nostra la crisi piace
è il nostro terreno preferito perché più la crisi è forte più può essere presentata come radicale in magari catastrofica e più diventa motivabile una prospettiva di cambiamento radicale
L'altra faccia di questa medaglia
E poi la difficoltà del movimento operaio
Nelle fasi espansive di cinico a muoversi al di là di una logica redistributiva e di parziale miglioramento delle condizioni di vita
Ritorno in realtà di fronte noi compagne e compagni un nodo irrisolto
Quale quello di darci una Teoria della trasformazione nei punti alti dello sviluppo capitalistico e nel cuore delle fasi espansive
E anche per la debolezza di una cultura di questo tipo
Che io credo si spiega qui il grande paradosso di una profonda crisi del PC che comincia il momento più alto della nostra storia ed è la nostra forza a metà degli anni Settanta
Ecco perché abbiamo bisogno ha ragione Asor Rosa di un pensiero forte e di un radicamento nei moderni conflitti la nostra epoca
A partire dal conflitto tra crescenti esigenze di valorizzare il lavoro e la realtà persistente di controllare il lavoro da parte della grande impresa
C'è qualcuno fuori di noi sulla grande stampa
Che ci invita ad andare alla fase nuova a liberarci di un vecchio e storico opera istmo del PC
Io penso esattamente il contrario
Vorrei chiedere
Ma dove mai questo storico operai insomma ed ora sta anche vorrei aggiungere
Nell'Italia di questi ultimi dieci quindici anni fatte le dovute eccezioni perfino una stella letteratura sulla moderna classe operaia e su un mondo del lavoro tanto complesso e articolate
E qui invece è più che mai non con uno opera Isma'ristretto male il mondo del lavoro largo il nostro principale referente sociale in questo mondo del lavoro articolato
Nelle concrete all'inazione di ogni giorno nelle domande di salario di orario di poteri e di diritti
è stato detto ieri da questa tribuna
Che dopo il grande rilievo
Dato ad un orientamento prevalente plagio operai per la prima mozione
Vi è poi stato una valanga di no sulla piattaforma dei metalmeccanici
A me compagne e compagni lo dico con sincerità
Non convince una certa interpretazione in termini di tragica disperazione
Degli operai comunisti che hanno espresso in molte fabbriche una maggioranza per la prima votazione
Nonché elementi di frustrazione per i colpi subiti negli anni ottanta non vi siano e non sarò certo io annegato
Ma noi non possiamo giudicare in un certo modo l'orientamento di tanti operai il nostro dibattito e poi considerare evitare il Gico penali che votano contro la piattaforma di metalmeccanici dobbiamo avere tutti più rispetto per le idee degli operai comunisti per quelli della prima della seconda e della terza mozione
Sotto
Che se c'è un elemento di novità e di speranza
Proprio l'emergere dopo molti anni di una nuova generazione operaia
Che magari non ha la memoria delle grandi lotte degli anni sessanta ma forse non ha neppure dentro di sé la grande solitudine degli anni ottanta e che cerca giustamente una sua vita autonoma e originale
Allora i compagni e compagne non spetta di portare la coscienza politica dall'esterno
A noi spetta di aiutare molto di più perché non riconoscerlo molto di più di quanto non siamo riusciti a fare in questi ultimi mesi la ricerca di nuove esperienze di massa
Qui di fare in modo che la politica nostra degli altri partiti sappia dare risposte alle loro domande ai loro bisogni
Per questo e concludo la Costituente non può essere un fatto diverso
Ma una costruzione di massa e creativa città per città
Nel vivo dei conflitti
Capaci di fare emergere anche quel conflitto democratico
Che permea la vita politica la stessa vita delle partite del sindacato e che reclama uno spostamento dei poteri delle decisioni verso il basso e la definitiva rottura di ogni forma di centralismo una costituente per costruire una forza
Erede della singolare incancellabile esperienza
In cui si sono fatti i formati Comunisti italiani
Capaci perché più larga più democratica
Più sensibile a forze critiche che non vengo dal nostro troncò di dare ai lavoratori a tutte le forze di rinnovamento uno sbocco di governo e di cambiamento
In questi giorni abbiamo tutti visto nel documentario di Nanni Moretti le immagini della grande passione dei militanti comunisti
Abbiamo risentito quella bella frase di Giuseppe Di Vittorio
Quell'orgoglioso il giusto rivendicare
Che noi Comunisti italiani abbiamo insegnato al bracciante non togliersi il cappello di fronte al padrone
Io ho compagne e compagni e lo dico con sincerità
Non so se ce la faremo in questa nostra impresa
So che la sfida è difficile e impegnativa e che non si tratta di cancellare una storia
Ma di impegnarci in un cammino nuovo so però che noi tutti gli eredi di Di Vittorio non possiamo soltanto cercare di arrestare un declino che dura da tempo
Ma abbiamo il dovere di ricostruire una prospettiva e una funzione di fare l'altro passo di portare gli eredi di quel bracciante questo moderno mondo del lavoro alla direzione dello Stato
Pubblicazioni
Alcune comunicazioni
I delegati della prima mozione che fanno parte della Commissione elettorale
E i segretari regionali della prima mozione si riuniranno le ore quindici nella sala della commissione elettorale
Inoltre il sottogruppo di lavoro sull'università della commissione politica si riunirà alle ore tredici presso la sede della stessa Commissione
Ora la parola la compagna Tiziana riscattate legata di Teramo seguirà il compagno Alessandro Natta
Il compagno Tortorella nel suo intervento di ieri ha citato la vicenda delle liste abruzzesi sperare di continuare la difficoltà maggiore che vi sarebbe nel cimentarci all'opera della costruzione di una nuova formazione politica per il fatto di essere prefigurata essa come frutto della contaminazione tra culture politiche differenti
Io che penso che di problemi ne avremo tanti sicuramente se ho ben compreso il senso di quanto ha detto Tortorella troppo che in quella deduzione si sia quanto meno una forzatura essa sta a mio parere nella identificazione del processo necessario alla costruzione delle liste elettorali e quello che sottende alla nuova formazione politica anche altre forze forse la pensano così
Non io non i comunisti abruzzesi e cerco di motivarlo
Mi pareva d'altra parte che sulla questione specifica anche se indubbiamente di rilievo grande delle liste per le amministrative
Ci fosse tra noi un'intensa che andasse al di là degli schieramenti congressuali
Mandando al merito le ragioni politiche e programmatiche che militano a favore di un pluralismo all'interno della sinistra
Riguardano solo il rapporto tra noi e il Partito Socialista o l'intero schieramento della sinistra italiana
Mi pare comunque che al di là del dover essere oggi è così
E con pezzi di questa sinistra se penso alla droga alla riforma elettorale al pluralismo nell'informazione si sono già qui ed ora battaglie comuni di qui mi pare derivi lordi esigenza che non solo col Partito socialista si possano studiare ipotesi di avvicinamento
Distinguendo appunto l'aria dei partiti da quella della rappresentanza istituzionale
Ragionando su eventuali accordi patti programmatici ed elettorali
Cercando così di superare naturalmente a condizione che si determinino basi programmatiche chiare gli inconvenienti di un'accentuata concorrente frammentazione nell'area della sinistra
è evidente che nell'attuale quadro istituzionale
Dobbiamo valutare se non vogliamo incorrere in errori di astrattezza se quell'obiettivo vada più opportunamente concretizzato attraverso uniche liste
O se invece così non si indebolisca elettoralmente lo schieramento riformatore
E sia quindi più conveniente per le città la strada degli accordi politici e programmatici
Ma ciò va fatto credo attraverso una ricognizione che non può essere centrale ma che si sviluppi città per città
Di una cosa comunque io compagni sono convinta se vogliamo muovere qualche passo in direzione del ripristino della piena legalità democratica nelle amministrazioni se vogliamo provare a liberare i governi locali da veri e propri comitati d'affari
Se vogliamo non solo predicare l'esigenza di una riforma elettorale qualcosa in quella direzione va tentata
Sono assolutamente convinta che gli interlocutori sono quelli possibile secondo la discriminante di basi programmatiche chiare
Seppure in ritardo e con scaltrezza di mezzi in Abruzzo abbiamo innanzitutto lavorato a definire con chiarezza quale dovesse essere l'identità programmatica delle liste cui avremmo dato vita questo nella convinzione che il problema delle identità programmatica
Riguarda tutte le liste anche quelle col simbolo nostro sotto le quali in questi anni si sono raccolte volontà molto difformi tra di loro e persino trasformismi
Ed è stato a partire puntigliosamente da credere proprie carte d'identità programmatiche sui temi dell'ambiente della solidarietà ed è la trasparenza amministrativa che ci siamo messi in cerca di possibili interlocutori
E li abbiamo ricercati in direzione del cattolicesimo democratico in una regione dove hai me l'influenza della sinistra democristiana è la più bassa d'Italia
In direzione delle forze ambientaliste in una regione dove già otto mesi fa Arcobaleno il Sole che ride hanno di fatto deciso di dar vita ad un'unica lista
In direzione di settori laici riformisti di ispirazione socialista e radicale
Era chiaro a molti di noi e comunque atti per questo progetto si è abbattuto e comunque io così la penso per riuscire ad aggregare queste forze pretendeva un'operazione dura su noi stessi
Riconoscersi come una parzialità collocarsi con gli interlocutori in una dire in condizione di pari dignità e perciò
Carlo da soli
Le abbiamo chiamate liste di convergenza programmatica affinché fosse chiaro dentro e fuori di noi di cosa si trattasse
I modi le forme sicuramente discutibili i veri e propri errori politici con cui si è annunciata la possibile candidatura di Marco Pannella L'Aquila
Non possono offuscare il senso profondo di questo nostro lavoro
Né tanto meno essere presi a pretesto per argomentare contro l'idea della nuova formazione politica io compagni
Non so ancora con certezza come finirà nelle città Bruzzesi
Ciò che posso dire che mi auguro che anzi sto lavorando affinché nelle convenzioni programmatiche convocate da noi e insieme ad altri nelle prossime settimane la prossima settimana
Si passa a tirare una somma positiva
Affinché si coaguli no accordi programmatici e potenzialità politiche ed elettorali che schiera insieme tutto l'arco riformatore a cui in questi mesi ci siamo rivolti un'ultima cosa io non credo che i programmi siano parole al vento buoni per ogni stagione
Certo lo sarebbero se fossero degli elenchi di desiderata non invece come ci siamo sforzati di fare se si tratta di pochi e sensati punti forti dentro un Progetto siffatto che aggredisca nodi strategici delle nostre città
Io ad Oba Lore prioritario ai codici di comportamento in tema di appalti sanità incarichi professionali alle nuove regole per garantire i diritti dei cittadini alle informazioni alla difesa civica e referendum nei Comuni nelle Regioni
Dopo valore prioritario all'obiettivo propostoci dalla relazione e a cui aderisco con calore
La scelta di non partecipare come rappresentanti politici ai comitati di gestione delle USL per indurre il Governo e il Parlamento
Ad affrontare immediatamente le nuove norme legislative e la riforma dell'Austria
Ma compagni da quando discutiamo di questa questione
Perché fino ad ora nonostante gli sforzi non lo abbiamo fatto io credo che se vogliamo adesso lavorare bene dobbiamo avere lucida consapevolezza che il tema della questione morale
Visto nelle sue implicazioni politiche e quindi il tema della autoriforma della politica sono temi che ci hanno riguardato e in parte ci riguardano ancora
Io non credo che noi possiamo sentirci solo pubblici accusatori nel processo allo Stato alla politica costi commessi oggi sono non ci sono stati estranei in questi anni opportunismi elettorali ismi atteggiamenti consociativi
Costruendo una nuova formazione politica intorno ad un programma fondamentale che faccia della separazione tra politica e pubblica amministrazione
Della solidarietà dei diritti di cittadinanza punti forti della nostra azione politica possiamo con maggiore forza ridefinire noi stessi e così dare un contributo forte al problema più grande della nazione
Questi obiettivi queste culture non sono solo nostri soli comunque non basti amo a dare conto di quel nesso oggi scindibile che ci propone ma la relazione tra libertà uguaglianza solidarietà
La contaminazione tra la parte più vitale della cultura nostra e le parti più vitali delle culture liberaldemocratiche di quella cattolica democratica non sono ostacolo ma anch'io credo condizione
Perché la nuova formazione politica sia una forza popolare
Sì è forza popolare se del popolo si sanno rappresentare interessi e aspirazioni
Bastano compagni le lotte sociali
Bastano solo più lotte e di questo sono convinta che ci sia bisogno o un'esperienza ormai decennale non ci dice che ciò che è anche necessario il progetto politico
E dentro quel progetto che c'è bisogno come dell'aria qui e ora
Di solidarietà politiche dei diritti separazione tra politica e pubblica amministrazione
Io sono d'accordo non siamo noi che non possiamo attendere
Sono ai bisogni dei più deboli che non possono attendere debbono trovare la strada democratica del potere e cioè la possibilità del loro soddisfacimento sono loro che hanno bisogno di una politica riformista e graduali festa
Contaminazione è evidente non è fusione ma non è ad un partito ideologico che pensiamo è un partito programmatico in senso forte cosciente della propria funzione storico-politica capace di una permanente ricerca di sintesi culturali e politica
è difficile ma non è impossibile non è impossibile perché già per molti di noi
Al di là degli schieramenti congressuali il partito è un'organizzazione di idealità energie differenti attorno ad un programma non è impossibile perché siamo forti di una grande originalissima esperienza
Grande e originalissima nel mondo infatti di sintesi intesa non come ridursi ad unum noi donne comuniste discutiamo danni
E danni teniamo in stato di conflitto permanente questo nostro partito
E questo conflitto non è stato motivo di paralisi o di impoverimento densi di arricchimento straordinario anzi del più grande fattore di arricchimento in questi anni del Partito Comunista Italiano
Certo diversi come parzialità non è facile per molti di noi anzi per mo'anche per molte di noi
Anzi è impossibile se si pensa che ciò possa avvenire attraverso un processo spontaneo lunedì dovremo metterci all'opera ma farlo saremo sempre noi che siamo qui noi con la nostra formazione la nostra esperienza eppure molto di noi dovrà cambiare certo considero anch'io una scelta politica che stiamo compiendo un atto fecondo in sede
Ma solo mi pare evidente lo era già nella relazione non basta il partito nuovo di Togliatti è stato un grande partito perché realizza un intreccio felice tra forma organizzativa programma e finalità politiche
E dalla sua ebbe l'ingresso simultaneo e massiccio di centinaia di milioni di migliaia di uomini e di donne
Portatori di una cultura assolutamente nuova rispetto alle altre generazioni di comunisti e ciò anche fece nuovo quel partito molti di noi siamo uomini e donne che in questi anni hanno imparato l'arte del governo nelle istituzioni e nel partito
L'arte che considero utile della mediazione tra posizioni differenti l'arte del rinnovare nella continuità queste arti non ci bastano più
Dobbiamo saper inventare saper costruire sa per relazionarsi tradurrà linguaggi differenti torna in campo come esigenza vitale la formazione politica una politica dei quadri che valorizzi le forze in trincea che sposti decisamente pezzi
Nessuno di noi ha bisogno di capi corrente io comunque ho bisogno di un partito in cui la dialettica sia libera
E che offre a tutti pari opportunità permetterà cimento passione intelligenza politica capacità di innovazione
E pari opportunità dobbiamo offrire anche ai nostri eventuali nuovi compagni
Se pensiamo davvero alla necessità di un collegamento con altre forze altre soggettività altre idee culture che intendono impegnarsi in un progetto riformatore
Se non vogliamo Fago citarle operazione alla quale se stesse credo si sottrarrebbero
Non possiamo pensare credo solo all'iscrizione di singoli l'arricchimento non può essere il frutto di un rapporto non può che essere il frutto di un rapporto dialettico anche qui mi sorregge l'esperienza di donna comunista
Credo perciò che esso sia possibile se prevediamo anche adesioni di gruppi e di forme associate
A questo proposito voglio dire in conclusione che l'idea affacciata in via di ipotesi dal segretario
Dell'eventuale partecipazione non solo individuale ma anche associata delle donne per quanto mi riguarda
La considero qualcosa di più di un'ipotesi così mi pare scioglieremo meglio i nodi intricati dell'autonomia e della democrazia delle donne
No comunicazione
Una comunicazione
Delle cattive una mozione numero uno che fanno parte della Commissione politica si riuniranno le ore tredici e quindici nella sala della commissione politica
La parola al compagno Alessandro Natta delegato diceva
Allora il compagno defunto al
Dibattito di questi mesi
E quello che viene svolgendo assieme al congresso non risolveranno io penso il contrasto che è insorto a novembre avverto
E condivido le preoccupazioni che sono di tutti i compagni e che ho sentito nella relazione del segretario
Ma forse più che insistere sulla grande impresa
Di cui saremmo chiamati a decidere il successore o il fallimento
Era ed è opportuno e duttile
Rendere ancor più chiaro
Che la ragione prima e fondamentale del contendere sta in una diverrà assai visione metodologia del rinnovamento della nostra politica e del nostro partito
Noi la minoranza riteniamo che il Partito comunista italiano abbia in sé le ragioni le risorse e le capacità
Di un rinnovamento che consenta di far fronte in questa fase storica
Alle esigenze dalla lotta per la democrazia e il socialismo e per un'alternativa in Italia
La maggioranza invece sostiene
Che per questi obiettivi occorre ormai costruire un altro partito al di là e la tradizione e dell'identità comunista
Lasciamo stare l'intenzione
Sappiamo tutti che può accadere Procter causano viventi perdere vita cioè perdere la vita cercando le ragioni del PD
Sì si può sbagliare voglio dire da una parte e dall'altro
Il dovere di tutti però
E di non rinunciare alla ricerca della soluzione più valida più adeguata per fini che lo sappiamo vanno al di là dell'interesse del nostro stesso partito
Per questo la condizione prima e di prendere atto ora con Serena pazienza ed anzi compositivo apprezzamento che si è formata una maggioranza e una minoranza
Si tratta per noi senza dubbio di una novità
Ma che non deve sorprendere nessi concertare che è segno anzi di grande vitalità e coraggio
Il dato più inedito e di maggior rilievo come ieri ha giustamente sottolineato il compagno Tortorella
è che si sia manifestata e raccolta
Attorno ad una posizione di critica e di dissenso e ad una proposta all'interno attiva nei confronti di quella del segretario del partito
Una parte così ampia evviva dei militanti comunista
Ma qui
In questo coraggio della discontinuità in questa responsabile determinazione è la prova che un rinnovamento era già in atti
Per impulso accerto del diciottesimo congresso e se permettete a me di dirlo per le sollecitazioni nei fatti anche precedenti al diciottesimo con
E qui
è la testimonianza significativa di quanto siano grandi le energie le volontà disponibili
Se si tratta di costruire una nuova forza che per l'ispirazione ideale
L'Indirizzo e il programma politico posso a definirlo scusi comunista e sia uno utenti che a forza di sinistra
Non ci interessa
E non aspiriamo ad una qualche forma di Nico degnissimo di poterti cioè dichiarare personalmente e dulcis quei a definendo e Comunisti italiani che interessa il futuro del partito
E in questo partito sentiamo di rappresentare e di esprimere un nucleo vitale e fecondo
E pertanto rivendichiamo non solo il diritto ma avvertiamo il dovere di partecipare in pieno a tutta la sua vita e attività
Non c'è
Non dovrebbe esserci dubbio infatti che nel governo del partito e cioè nell'iniziativa politica nell'azione politica
Ebbene
Ed è necessario ricercare il più possibile un'impostazione unitaria una corresponsabilità un impegno comune a cominciare da quell'occasione immediata
Che sotto tutti i profili proposte programmi liste e a rappresentata dalle elezioni
Ed anche per la fase costituente
Noi non abbiamo alcuna intenzione di estraniarsi ne è certo potremmo tollerare di esser messi da parte sia chiaro a tutti
A questo cimento non siamo Cerro Torre inutili per mettere i bastoni tra le ruote
Il nostro proposito è stato
Ed è di fare andare il carro in una precisa direzione
Non ci guida la logica si è chiamata della rivincita
Ma quella della democrazia del dovere di ascoltare del diritto di essere ascoltati e dell'impegno naturalmente di continuare nell'opera
Per conquista
Per raggirare gare
Nuovi consensi e forse e per affermare le proprie idee e la propria proposta altro che cristallizzare
Noi non vogliamo assolutamente cristallizzato ci vogliamo crescere come forza in questo partito
Sono compagni
Sono compagni che forse
Ci sono compagni che forse hanno affrontato questo passaggio senza rende Rossi ben conto del suo carattere cruciale
E prima si sono meravigliati
O così è parso delle pensioni delle asprezze
Della durezza dei colpito ed ora sembrano sorpresi che questi raggruppamenti non intendano ne possono comparire
Forse noi
Più giù gli altari abbiamo preso sul serio travagliato a mente la proposta di una nuova formazione
E non avrebbe davvero senso il desistere ora che sia appare una ricerca un confronto un dibattito di massa si è perfino detto
Gli approderanno ad un nuovo congresso che giustamente tutti come del resto è ovvio affermiamo essere sovrano
E per il quale non è possibile oggi predeterminare l'esito da parte di nessuno
Io comprendo il senso ma non vedo la necessità
Di intese particolari per governare questo processo lo ripeto
Ci staremo dentro per indirizzarlo all'osso Bacco di una profonda innovazione delle idee del programma della forma del nostro partito
Io ho osservato più volte che era un puro artificio tentare di dividerci tra chi vede e chi invece non capisce che abbiamo di fronte sfide enormi e nuove
Totti
Sappiamo misurare che siamo come si dice ad un passaggio d'epoca ad un sommovimento che ha investito ed investe l'intero assetto internazionale le concezioni del mondo i rapporti di produzione i confini statali
Le strutture stesse dalla civiltà
è giusto sottolineare le grandi possibilità determinata dalla fine dalla guerra fredda dalla stessa Carrisi radicale e positiva dei regimi del socialismo reale
Ma sbaglia avremmo
Noi e la sinistra se ci affidassimo al moto delle cose
Se non avessimo chiaro non solo la complessità
E la sicurezza dei problemi e dei compiti che abbiamo davanti ma se non ci rendessimo conto e sarà necessario anche il coraggio di andare controcorrente
La capacità di intrecciare la difesa all'attacco
Ecco perché a me
E paradosso già negli anni scorsi che fosse importante quasi un discrimine rendere più acuta la memoria critica del nostro passato
E sottolineare con più vigore la peculiarità e l'originalità della nostra politica che non è solo un fatto nazionale
Per rivendicare con nettezza il ruolo di grande forza democratica e socialista che il Partito comunista italiano ha avuto nella storia dell'Italia repubblicana è in campo internazionale
Ho detto cerotto
Con un paradosso che non mi sarebbe spiaciuto
Se il nostro fosse rimasto il solo partito del mondo a chiamarsi comunista ed è un per fare terzo il comunismo in un solo Paese ma per reagire
Nel modo più drastico contro il Complesso assurdo del fallimento degli altri o quello più assurdo ancora delle colpe che avremmo potuto come
Essa arrestati un partito diverso si dice non è sufficiente lo so mai un fatto essenziale
E invece si è quasi giunti a sentire comunque Enzo l'aver avuto due uomini come garantisce togliamo
Il nostro patrimonio
Il nostro patrimonio ideale politico
Il nostro patrimonio ideale e politico
Non può essere inteso come un titolo di vecchia ma decaduta nobiltà o come un motivo di auspicabile gratitudine
Esso costituisce invece una grande risorsa su cui dobbiamo ancora sapere far leva eccome altrimenti
E su quali basi
Potremo chiedere la fiducia degli italiani nelle elezioni di maggio se non richiamando puro attraverso il vaglio della ragione che ha criticato l'opera positiva ed anche esemplare del nostro partito in particolare nel governo degli enti locali e fondando su di essa
La credibilità dei nostri propositi di innovazione dei programmi e di riforma dell'istituzione
Pensare come io penso che noi non dobbiamo ricominciare a rifare tutto daccapo
Non significa affatto negare la necessità di cambiamenti anche radicali
Ma lei svolte sono tali quando la proposta politica rappresenta una novità profonda ed evidente
Così si presentava
Con una carica dirompente per i comunisti e con una cariche enorme di però sornione per le grandi masse di popolo nel quarantaquattro quarantacinque l'idea di una politica nazionale e democratica
E l'idea di partito sfide fin lì incoerenza
Ad una strategia di trasformazione sociale e politica è io rapporto ai valori e alle finalità
Non di un qualche foglio Maggi un programma di rinnovamento dell'Italia in sostanza quello dalla lotta antifascista e dalla Costituzione
Io ho sentito nel dibattito congressuale con grande sorpresa da parti di Verro se la critica
Del carattere ideologico
Del gravame dell'involucro del militarismo del provvidenziali istmo della metafisica dei fini di cui dovremmo finalmente liberarci certa
Qualche peccato di Di Rollo il cinismo dimessa n-esimo di fede nell'immancabile vittoria finale ha denunciato la nostra vicenda
Ma è da garantendo può care compagne e compagni
Che ci siamo liberati da ogni sorta di Filosofia della storia eccoli schiettezza io debbo dire che a me sembra di averlo vissuto in un ben diverso partito
Un partito che ha cercato testardamente
Di divenire come qui in Emilia un movimento politico reale
Evitando i rischi e le trappole del propagandistico e delle predicazioni astratte un partito che ha fondato la sua forza su un concetto preciso del fare politica come intreccio
Tra l'azione concreta per obiettivi immediati e parziali e tensione ideale e impegno progettuale per avanzare verso il socialismo
E il partito
Come organizzazione politica Rimassa
Rispondeva dunque per noi ad una concezione dalla politica
Come interesse impegno
Azione di grandi masse umane di un grande movimento sociale rappresentava lo strumento di lotta per un programma di riforme sì per un riformismo ispirato alle idealità
E finalità socialista
Che cosa si vuole dunque mettere in discussione ora l'idea del cambiamento
Ma badate lo diciamo tutti ne siamo consapevoli almeno io penso che i grandi bisogni dell'umanità
Alla fine di questo millennio disarmo e sicurezza eguaglianza tra i popoli affermazione universale dei diritti dell'individuo e del cittadino riconoscimento della differenza tra i sessi salvaguardia dei beni comuni esigono come Sempre più che mai di Rocca criticità Progetto coscienza e volontà di contrapposizione e badate
E in quella ricerca di una saldatura
Tra libertà e l'eguaglianza che il compagno Occhetto ha richiamato più volte la sintesi tra libertà e giustizia
Che ha animato per due secoli il movimento democratico e quello socialista e quello comunista e bene
Questa domanda questa esigenza non può scomparire dall'orizzonte della politica e del movimento della storia
è proprio per questo
Io dico sarebbe arato rinunciare attenuare il carattere
In un partito con una chiara connotazione ideale politica con una cultura sei arriviamo Terna della trasformazione sociale
Della riforma intellettuale e morale
Così come di un partito di ampio e saldo insediamento sociale di grande apertura al confronto culturale di forte capacità programmatica e di iniziativa politica
Gli ha bisogno se vogliamo andare avanti nell'impresa difficile
Di costruire in Italia un'alternativa di governo io non credo affatto
E faremo più presto a rompere il blocco del sistema politico
Con una qualche metamorfosi dell'immagine del partito o liberandoci del marchio come si è detto o peggio cambiando forme immobili
Nella politica
Noi non siamo stati insensibili non lo siamo stati la tempo alla critica che investe prevaricazioni e le formazioni dei partiti e la partitocrazia ma ad una riforma dalla politica
A me sembra e non posso a fondarsi seguite e suggestioni che sono state presenti anche nel nostro dibattito congressuale
Il segretario del partito non le ha riprese anzi ha riproposto un'altra idea quella più tradizionale
Di euro del Partito comunista ma queste suggestioni ci sono come quelle del partito di democrazia plebiscitaria liederistico un'idea
E mi preoccupa perché rientra peraltro in una tendenza più generale
Che è quella di rispondere Allai esigenza acuta accerto in una società complessa alla esigenza del decidere del governare con le soluzioni semplificata Ricci
Del presidenzialismo dei meccanismi maggioritari e in definitiva della delega anche quando si afferma di voler far contare di più i cittadini io credo che dobbiamo andare in una diversa direzione
è in questo orientamento chiari affermo non vi è alcuna presunzione l'autosufficienza culturale di escluso divismo politico esperto nessuna tentazione di isolamento
Né può far fede del resto la linea che abbiamo seguito in Oropa
Dopo una tenace afferra tariffe Rfi tessitura di rapporti contante forze progressiste in primo luogo con i partiti socialisti socialdemocratici e laburisti
C'ha portato ad essere oltre che a dichiararci parte effettiva della sinistra
E se io formulo ora una riserva in merito alla richiesta di un mandato per l'adesione all'Internazionale socialista è perché non ho mai ha ritenuto
Che fosse giusto e corretto per noi e per i nostri interlocutori piegare una scelta politica di tanto rilievo astro provento di revisione del carattere del nostro partito
è chiaro
A mio giudizio che non è il momento più opportuno questo
Io non sento affatto il bisogno di dimostrare che vogliamo e compiamo questo passaggio finché ci definiamo Partito Comunista Italiano
E mi sembra che sia da riflettere un po'più a fondo non solo agli interrogativi che lo stesso compagno Occhetto si è posto in rapporto all'eventualità di una tale adesione
Ma anche e soprattutto riflettere più a fondo alle prospettive e al carattere della stessa Internazionale socialista nella nuova fase storica
Così in Italia abbiamo bene inteso da tempo attraverso esperienze positive e negative che l'impegno e l'agire politico non si riducono non si esprimono solo nei partiti
Che è un partito anche un grande partito popolare come il nostro non può essere un corpo chiuso e rappresentativo dell'universo sociale e culturale
Che il pluralismo anche nella sinistra non solo è un dato della storia e della realtà
Ma può essere un valore e una risorsa
Che le ricomposizioni o meglio la costruzione di nuove formazioni politiche esigono un concorso di volontà
E processi e reali
Di forze effettivi e riconoscibili è chiaro i referenti sociali
Che non bisogna confondere il problema del partito della Ford rappresentatività sociale della sua apertura
E ascolto ed osmosi non posso usare il termine contaminazione scusatemi ma è la stessa cosa
Con altri
Vennero per un fatto filologi
Con altre culture non si può confondere questo con il problema delle alleanze una confusione che mi è parso abbia aggravato parecchio sull'idea dalla nuova formazione ma se valgono queste premesse allora il tema vero
Attuale
Però noi a me sembra quello del ridefinire o definire ho finito con chiarezza noi stessi la nostra identità
Il programma cioè e la forma partito questa opera io la ritengo preliminare e pregiudiziale
Di questa opera il soggetto deve restare il partito tutto il partito
Nelle sue diverse posizioni e sensibilità e il che non significa escludere altri ma certo il titolare responsabile della proposta
Nostra ma anche io ritengo della proposta dalla maggioranza resta il partito anche in questo si esprime per me il significato
Più profondo dire non rammento il rinnovamento è stato l'ispirazione alla regola costante dei Comunisti italiani
Vedete qualche contributo
Credo di averlo dato anch'io per tante cose che hanno cambiato il nostro partito
Ed anche per avere sollecitato estinti
Ha compiti e a responsabilità di direzione un nuovo è giovane il gruppo dirigente
Non ho scelto per questo
Non ho scelto per questo da fare alcuna ammenda ma nemmeno per aver dato voce alla critica e all'opposizione di fronte ad una proposta che ho considerato è consistito Rosi familiare
Dico questo perché sia chiaro una volta di più che lo scontro riguarda una questione politica a mio giudizio la più rilevante delle questioni politiche
In gioco lo sappiamo tutti ce lo diciamo
E la forte del partito
Una svolta è possibile
Ma non c'è bisogno per questo care compagne e compagni di ammainare le bandiere tenerle ben alte doppia e non perché però le bandiere si combatte e si muore
Ma per che tenerle alte necessario per far vivere è per far progredire il Partito Comunista Italia
L'azione
Una comunicazione compagni o meglio la correzione a una comunicazione fatta prima non si tratta dei delegati della prima mozione
Ma dei delegati della seconda mozione che fanno parte della commissione politica che si riuniranno alle ore tredici e quindici nella sala della commissione politica stessa chiaro
Adesso la parola è al compagno Claudio Petruccioli dopo di lui Nilde Iotti
Quattro
Compagno di un grande lavoro venti o prego Petruccioli puoi parlare
Un grande lavoro compagne e compagni
Abbiamo fatto
Che si aggiunge a quello compiuto dal diciottesimo congresso
è un grande lavoro si attende
La cui importanza è evidente a tutti noi è straordinaria
Per attuare prima di accoglierci in un nuovo congresso sovrano
Le decisioni che intanto questo congresso altrettanto sovranamente stabilirà
E per far procedere in questa direzione il carro del partito
Nel corso del lavoro che ci attende lo dimostrano le discussioni di questi giorni
Si confronteranno esigenze e culture diverse che sono al nostro interno
E con altre che sono all'esterno e già oggi la ricchezza è tale e l'espressione tanto libera che con tutta la evidenza la unità la operatività nostra
Deve legarsi sempre di più a giuristi e a scelte politiche
Su uno io mi concentrerò
Di questi giudizi
Poi chiede la situazione italiana
E degli aspetti legati alla necessità di un rinnovamento della politica e delle istituzioni e dei rapporti fra le forze politiche si è ampiamente discusso e da parte di altri compagni sia intervenuto con grande chiarezza
Mi concentrerò sulla necessità di un ulteriore approfondimento anche in questa discussione
Nel giudizio sul modo di libertà chi ha scosso i Paesi dell'Est europeo e sui Problemi anche sui pericoli nuovi che ne scaturiscono
Un punto accompagna accompagna a me sembra molto importante e lo voglio dire nel modo più semplice e diretto
Quel che è avvenuto lo consideriamo non dico complessivamente ma ciascuno di noi individualmente
Positivo o negativo
Per la sinistra nel mondo per le prospettive della sinistra nel mondo
Dopo quello che è avvenuto in riferimento a quel che avviene la battaglia nostra e di altre forze di sinistra si fa più facile o più difficile o meglio se volete si fanno più aperti o più chiusi gli orizzonti
La possibilità di una lotta di liberazione degli uomini delle donne e dei popoli si accrescono diminuiscono
Io da una mia risposta sono convinto che quanto è avvenuto e stabilendo sia un bene una forza per tutti
Perché questo non ha non disattiva ma Piva forze non chiude ma apre possibilità non de potenzia le idee le teorie per un cambiamento ma ne suscita di nuove la domanda il vecchio assetto il vecchio assetto
Nella sala sei un attimo cento movimento è troppo brusio non è possibile che si possa continuare in queste condizioni invito i delegati a restare seduti e seguire con attenzione l'intervento che si sta svolgendo prego Petruccioli grazie
Una domanda il vecchio affetto
Garantiva a comunque le forze di progresso meglio di quanto sia lecito pensare o immaginare con la sua fine è una domanda cruciale compagne e compagni
Perché se è vero che siamo alla fine di un'epoca e all'inizio di una nuova non è certa indifferente il carattere di questo passaggio il giudizio che ne diamo e se a questa domanda si dovesse rispondere pensando che il vecchio assetto pur con tutti i suoi limiti e difetti garantiva di più
Allora io mi chiedo cos'è l'interdipendenza una trovata per coprire un ripiegamento è un fallimento
Non è forse invece l'espressione di un modo nuovo di pensare oggi necessario e mi domando ancora se la risposta fosse quella che ho ventilato che senso avrebbe Corbascio
Ripetiamo tutti Lodi e apprezziamo e apprezzamenti esprimiamo ammirazione siamo colpiti
Quando viene a Roma e fa il discorso che ha fatto quando durante le elezioni dice non importa che vengano eletti iscritti o non iscritti al gusto l'importante è che siano per la perestrojka
Ma se la risposta fosse
E quello che è accaduto è una sconfitta è un secco arretramento allora i suoi sarebbero i segni della disperazione
I suoi pensieri e le sue proposte sarebbero quelli di una Franco e non quelli di un uomo che prevede anticipa il terzo millennio
Se così fosse allora chiunque pensa a sinistra o tenta una qualunque novità sarebbe un folle
Poiché mentre si prepara la tempesta e delle più minacciose invece di cercar riparo e ridurre le vele le spiegherebbe puntando all'Argot e progettando nuove rotte io non credo che sia quello il giudizio giusto
Dico non solo politicamente ma storicamente e culturalmente e idealmente giusto
E penso che questa rivoluzione è storicamente buona utile per la sinistra ed è buona e utile per l'umanità
Ed è il segno di un possibile armonioso ricongiungimento certo non indolore né meccanico ma faticoso ed impegnativo
Tra le attese e le speranze della umanità e legga le ragioni le pratiche della sinistra
Lo penso oggi e non lottare compagne e compagni sempre pensato anche perché io nelle forme e nei modi in cui questa rivoluzione sta avvenendo non l'avevo immaginata
A me non piace fare l'autocritica agli altri parlo per me
Credo di essere sempre stato da quando sono entrato in questo partito e via via con crescente consapevolezza e convinzione contro l'autoritarismo dei regimi dell'Est
E ho spiccato con profonda convinzione la liberalizzazione la democratizzazione in quei Paesi
Sono grato a questo partito per non avermi messo nel periodo in cui sono stato in esso in contraddizione insanabile con questi miei convincimenti tuttavia questa trasformazione in questi modi io non l'ho pensata è prevista non l'ho neanche auspicata in questi forme e tempi qui su questo punto io mi faccio un'autocritica
E per non prolungare il me stesso compagne e compagni qualcosa che può essere ipocrisia e doppiezza mi sottopongo a un teste oggi
Avendo visto quello che è accaduto e accade all'estero come è avvenuto e avviene se tornassi indietro a due tre e cinque anni fa
Con questa consapevolezza con questa memoria del futuro e mi chiedessero di scegliere di rispondere alla domanda
P va bene o no lo auspichi sono cosa risponderei io io dico oggi compagne e compagni sì mi va bene è giusto e positivo è necessario ed è utile
Per loro ma anche compagne e compagni per me cittadino di questo mondo di oggi che dopo allora la pace alla liberazione alla democrazia alla democrazia e al socialismo
Questa risposta io credo che si debba dare io voglio dare
E così faccio i conti con questo ottantanove che consentitemi compagni io sento un po'come il mio mille novecentocinquantasei anche se più grande e profondo e più decisivo
Ci sono quelli che pensano che il prevalere
Invece in questa circostanza sia quello di una parzialità di un blocco di un sistema su un altro blocco e su un assoluto un sistema e che ragionano a mio avviso con lo sguardo volto all'indietro
E pensano che una delle due parzialità o uno dei due blocchi o sistemi diverranno la nuova totalità
E se ne rallegrano alcuni o se ne disperano comprensibilmente alti
Io non sono d'accordo secondo me sbagliano non vedono la profondità e la generalità del cambiamento e quindi non sentono il bisogno non avvertono la necessità di un nuovo inizio
Abbiamo detto molte volte compagne e compagni sinistra che cosa vuol dire dove si mette il socialismo lo si accantona lo si dimentica
Tutt'altro mi sembra che invece lo si recuperi gli si ridia forza e capacità propulsiva una sinistra in tutto il mondo che toglie il socialismo da un luogo di conservazione
Cerca di pensarlo non più come qualcosa che sta sempre in un altro luogo in un altro tempo e lo mette invece al centro del suo pensiero della sua razionalità
E lì nella nostra né pezzi testa di uomini e donne che agiscono oggi e tutti i giorni lo fa vivere
Certo così si deve liberare il socialismo da imbracature che lo hanno soffocato la soffocano liberarlo dai vincoli del pensiero sistemico da una razionalità ottocentesca liberarlo
Dalla pretesa di una razionalità chiusa onnicomprensiva e ogni esplicativa
Dalla vincolo di un pensiero che pensa di essere forte solo se riconduce tutto ha un fondamento unico
A una verità o a una legge che dovrebbero essere la verità delle verità o la legge di ogni altra legge
Il fondamento necessario perché vero del movimento della storia degli uomini è questo il pensiero forte
Non mi sembra perché questo tipo di pensiero non ha nessuna o a scarsa capacità di confronto con la realtà di oggi sarebbe come misurare nell'era dell'informatica il livello di sviluppo di un Paese ancora con le tonnellate di acciaio prodotte il socialismo sarebbe condannato a restare confinato nell'epoca costruita da quella vecchia razionalità io sono convinto di no
Certo è necessario si rinnovi che non vuol dire perdere la forza critica ma semmai riconquistarla
Accantoniamo forse la critica alla mercificazione
No
Cerchiamo invece quante cose che oggi esistono solo in forma di merce possono e devono prendere vita in forma diversa e scopriamo così teoricamente il valore della solidarietà
Oh quante cose che assumono forma di merce se assumono forma di merce vengono negate o distrutte e scopriamo così l'ambiente
Accantoniamo forse la critica l'alienazione allo sfruttamento no la facciamo invece vivere nella concreta quotidianità individuale nella differenza di uomini e donne
Non la sacrifichiamo a vincoli che sottopongono ancora una volta gli uomini e le donne a schemi e categorie che li trascendono e li nega no e la richiamo
Volgendo la tutti i meccanismi di dominio di una persona su altre persone
Senza pensare compagne e compagni che i meccanismi di dominio si risolveranno automaticamente tagliando le una qualche radice strutturale
Idea nostra di
In questo senso possiamo dirci secondo Marx radicali nel senso che la radice dell'uomo all'uomo spesso ma l'uomo ovvero concreto che intanto non è un uomo ma sono uomini e donne
Che tutto può tentare ma che non è onnipotente perché ha dei limiti e ha innanzitutto il limite del tempo che gli è consentito di vivere e il limite della natura
E che riconosce il limite e quindi rifiuta accompagna accompagna il concetto e l'ideologia e la politica di potenza
Anzi rifiuta la politica come luogo regolato dalla legge della potenza luogo invece dove si misurano in modo conveniente razionale le scelte e i conflitti le relazioni collettive
Sì fine del machiavellismo
Cioè il rifiuto di sottomettere il mezzo alpine
E soprattutto di far diventare compagne e compagni mezzo di qualunque cosa e per qualunque cosa gli uomini e le donne la loro vita
Il che mostruosamente contraddittorio quando poi si assume l'umanità stessa e la sua libertà come spine
Democrazia via del socialismo abbiamo detto per questo regolazione e controllo consapevoli e convenuti e così la democrazia non è vincolo ma veicolo di trasformazione di liberazione
Non c'è domanda di trasformazione o di liberazione alla quale la democrazia non possa in via di principio rispondere
Chiediamo
Cominciamo a chiedere una democrazia quello che non abbiamo mai chiesto che non abbiamo ancora pensionato potessimo chiedere alle accettiamo almeno in via di ipotesi
Che i limiti della democrazia sono null'altro dei limiti che noi stessi le poniamo nel nostro pensiero e andiamo oltre questi limiti
Per un orizzonte perché avere l'orizzonte compagne e compagni è una insopprimibile necessità umana per vivere fare e pensare
Ricordate consentitemi di farlo con un omaggio personale diretto
Al compagno Cesare Luporini maestro di questi studi ricordate
Quella siepe che dall'ultimo Rizzo unte il guardo esclude anche per l'orizzonte per non averlo escluso lavoriamo e camminiamo e compagne e compagni superiamo la la siepe
Abbiamo la presidente
La presidenza ritenuto che data allora
Non si faranno altri interventi la compagna in questa seduta la compagna Nilde Iotti parlerà nel pomeriggio
Deciderò fare però debbo fare adesso alcune comunicazioni vi prego di stare attenti
Primo la riunione delle compagnie delegate della mozione uno prevista per oggi alle ore tredici e trenta si terrà invece domani alle ore tredici e trenta
Desidero dire debbo dire a tutti i compagni delegate e delegati che alla fine della seduta pomeridiana
Si terrà la seduta riservata per delegate e delegati per ascoltare e discutere la relazione della commissione elettorale
Inoltre la commissione verifica poteri si riunisce oggi alle ore diciassette sedici
E la commissione politica alle ore sedici e trenta
La seduta la del pomeriggio comincerà alle ore quindici precise e con questo la seduta è tolta buon pranzo tutti i compagni
Vorrei raccomandare a chi ha la parola di non superare i quindici minuti io suonerò il campanello al quattordicesimo minuto
Do la parola ad Adriana Cavarero cui seguirà Carlo leoni
La fase costituente dunque finalmente si apre
Ho molto apprezzato il passo della relazione di Occhetto laddove dice che posizioni anche idealmente diverso è di donne e di uomini
Possono incontrarsi sul terreno della costituzione di una nuova formazione politica e delle scelte programmatiche
Un incontro tra soggettività differenti
Nella rivendicazione di ciascuno della sua autonomia della sua parzialità non esclude ovviamente in conflitto ma un conflitto che qui non sceglie l'arma dell'estremità e della separatezza
Bensì appunto il terreno della contrattazione ebbene precisare che su questo terreno che è il terreno preciso
Della costituzione di una nuova formazione politica non si contrattano visioni del mondo e neppure per dirla con il linguaggio delle donne ordini simbolici bensì nel radicamento al proprio ordine simbolico e alla proprie pratiche autonome che ciascuno o ciascuna ha scelto per sé si contrattano appunto le regole i contenuti programmatici di una costituenda formazione politica molto meno ho apprezzato l'intervento del compagno Reichlin
Egli sia detto che finalmente si torna a parlare di politica e non si parla solo dell'Amazzonia ed è la differenza sessuale
Evidentemente per il compagno RAI lento la politica è quella che non contempla la parzialità dei due soggetti differentemente sessuali ma in quell'antica e mai tramontata dell'uomo uno tutto
Ebbene se questa è la convinzione del compagno Reichlin io non avrò occasione di contrattare con lui semplicemente perché non seguiamo sullo stesso tavolo di trattative
Lui siede sul tavolo della politica universale maschile io siederò sul tavolo nel quale per citare il segretario ancora una volta nessuno dei due sessi cede alla tentazione di imporsi come totalizzante
Anche se su questo tavolo siederò per qualcosa e non contro qualcuno
Né contro quegli uomini che non riconoscono la loro parzialità
Né contro altri che non intendono partecipare all'impresa costituente né tanto meno contro quelle donne che non vogliono o vogliono in tempi e modalità diverse affrontare la questione che ora investito del partito
A queste donne voglio comunicare il mio pensiero con schiettezza
La questione dell'autonomia politica delle donne statuaria tutte
Le donne hanno molti luoghi della loro politica il pc o un luogo un luogo reso possibile ed effettivo con l'esperienza della carta perché con la carta una soggettività femminile autonoma delle comuniste si è affermata e si è resa palese
Con peculiarità ed è regina Rita con legami interni ed esterni al partito in vari modi per ciascuna e con diversa intensità
Un guado dell'autonomia politica delle comuniste è però fattualmente situato in un partito ossia in un'organizzazione mista di donne e di uomini
Tutto il mondo è misto e nel misto ci siamo tutti donne e uomini ma un partito questo partito
è un'organizzazione politica precisa e particolare a regole idee obiettivi e modalità operative
Non nascondiamoci dietro un dito le regole ossia la forma partito sono determinanti per la selezione delle idee degli obiettivi
Attualmente sono regole che le donne hanno provato già operanti in quanto deciso dagli uomini che del partito hanno fatto la storia
Personalmente Leo esperite come bloccanti vischiosa come meccanismo liturgico e procedure rapide che tende a stemperare le differenze in unanimismo
Finendo perciò col rendere inefficace marginale aggiuntiva
Quella soggettività femminile che pur si vorrebbe reale ed efficace
Personalmente reputo dunque non indifferente l'occasione di ripensare questa forma partito e di decidere le regole la struttura di una nuova formazione politica il segretario ha detto un nuovo inizio
Nel momento di comincia amento della vecchia forma partito io non c'ero non solo per motivi di età ma perché l'idea di una parzialità di donne e di uomini non c'era
In questo nuovo inizio voglio allora esserci per contrattare appunto regole che rendano trasparente ed efficace la presenza dei due sessi in un partito che già da tempo si è proclamato un partito nei due sessi
Avrò avremo la forza che sarò capace di trovare lo so che la mia forza in questa puntuale vicenda stando alla relazione con le altre donne comuniste
E non che vogliono partecipare all'impresa lo so che la mia forza non sta nell'amicizia nei rapporti di stima che possa avere con qualche uomo magari importante del partito lo so
Non solo per motivi per così dire oggettivi ma perché ho scelto la forza che viene da fonte femminile e solo su questa faccio conto
Certo so anche che questa forza non mi viene da tutte le comunista
Ma non mi è mai venuta subito immediatamente da tutte le comuniste
Beh comuniste non sono un tutto omogeneo una serie di eguali senza differenze fra di loro sono donne diverso e con esperienze diverse e idee diverse in comune hanno un radicamento del proprio sesso riconosciuto come primario
Se questa priorità viene però assunta come categoria che tutte eguaglia
Che decide per filo e per segno che cos'è la vera comunista o peggio la vera donna diventa allora ideologia predica gergo non forza di libertà
Giustamente mi viene chiesto che cosa e a nome di quale donne andrò al tavolo della contrattazione appellandomi alla soggettività femminile che cosa appunto
Andrò a contrattare per esempio
Delle regole che presuppongono come dato innegabile la presenza dei due sessi che nessun unanimismo e nessuna sintesi finale può fondere in un soggetto universale astratto
Ma anche ad esempio un programma di riforma che tende all'ampliamento al funzionamento effettivo di tutti quei servizi sociali che agevolano il bisogno di tempo per sé delle donne
Quindi anche un'idea di politica che rinunci a tempi invasivi e totalizzanti della nostra vita che cancelli l'idea di militanza a tempo pieno
Senza mangiare e con poco dormire come anche avviene in questo congresso
Io intendo giocare nella politica generale obiettivi precisi e specifici e non il senso autentico della mia esistenza
Andrò a contrattare anche un programma di riforma universitaria e scolastica che istituzionalizza di spazi autonomi della ricerca e del sapere femminile
A nome di chi
Di quali donne di quelle comuniste che vorranno condividere la discussione ed elaborazione di questi e di altri obiettivi nei luoghi autonomi dove le comunista interessate al processo costituente non le comuniste del sito o dell'uno decideranno di trovarsi ma anche avendo particolarmente attenzione per i luoghi che altre donne non comuniste
Hanno già fatto esistere per una Costituente femminile
Aggirò come rappresentante di tutte le donne no c'era tutto
Di potere comunista neanche per sogno
Soltanto agirò chiedendo fiducia o Dandolo
A quelle donne che condividono questo Progetto
è il progetto che qui è in discussione ben sapendo che questa impresa della costituente è cruciale è importante
Ma è temporanea è a scadenza essa non rappresenta né il tutto della politica generale né tanto meno il tutto la e la Z della politica delle donne
Non è il punto di svolta positivo o negativo del loro destino di donna
Una bella avventura dice Bobbio non lo so certo una scommessa nella quale voglio avventurosamente contare con vecchie e nuove compagne
No
Ha la parola Carlo leoni seguirà Giorgio Cremaschi
Credo non sarebbe utile per nessuno
Sminuire il valore della discussione che c'è impegnato e ci ha diviso negli ultimi mesi
Non è stato un referendum tra astrattisti e no
Se si fosse trattato solo di questo non avremmo avuto una partecipazione più elevata rispetto agli altri congressi e soprattutto non ci sarebbe stata così tanta passione nel nostro confronto interno né tanta attenzione fuori di noi
Ciascuno di noi ha portato nel dibattito e anche nei momenti di lotta politica più aspra le proprie idee un modo di guardare alla Società italiana di oggi al nuovo scenario mondiale e anche a un insieme di ansie di timori di spinte emotive che proprio in quanto sentimenti hanno tutta la dignità politica perché come noi non può pensare alla politica come cinico mestiere di potere ma come grande passione civile
Decine di migliaia di compagnie di compagni hanno vissuto così in questi mesi questo è un primo punto dal quale non si può prescindere
Il secondo è che si è trattato per noi di un salto positivo nella democrazia interna si è votato ci siamo divisi contrapposti questo è stato difficile per tutti ed anche doloroso
Uso questi termini pensando anche alla situazione di Roma e alla divisione di un gruppo dirigente che ha dato grandi prove di solidarietà e di innovazione politica
Ma detto questo non sento nessuna Nostalgia per una vecchia pratica quella sì liederistica nella quale le differenze anche i contrasti venivano trattati ed Musati da pochi dirigenti
Nel chiuso di un confronto che consegnava poi ai militanti un prodotto già mediato
Che poteva essere condiviso interpretato ho tirato da più parti anche contrastato ma soltanto con il mugugno e alla fine con il silenzio
Questa pratica di una delega passiva è stata rotta
Questa volta si sono chiamati davvero gli iscritti a decidere
Con un metodo certo più che perfettibile ma comunque democratico perché il voto delle compagnie dei compagni poteva concretamente spostare in una direzione o in un'altra l'esito del nostro congresso
Parto da queste considerazioni sul valore del dibattito
Perché nessuno di noi può illudersi pensando che si sia svolto un congresso comunale entro e che magari si possa tornare ai metodi tradizionali alla Belle GA verso ristrette camere di compensazione
Chi è stato chiamato a votare a scegliere vuole continuare a farlo vuole continuare a decidere
Ora con la decisione conclusiva di questo congresso si aprirà un capitolo del tutto nuovo
Ritengo essenziale che a questa fase partecipino attivamente tutte le forze del partito disponibili a prescindere da come si sono collocate nel dibattito congressuale
Non mi affascina neanche un po'l'ipotesi di vivere i prossimi mesi attraverso le gabbie di tre componenti immobili estatiche
E questo soprattutto perché io credo che il dibattito che si aprirà di qui in avanti proprio per la sua importanza
Richieda una collocazione personale di ciascuno di noi assolutamente libera da condizionamenti organizzativi e da logiche di disciplina più o meno velate
Tutti sappiamo e tutti lo abbiamo detto esplicitamente che sul sì e sul no si sono incontrati compagne e compagni provenienti da esperienze diverse da diverse sensibilità politiche
Perché ingabbiare una realtà così potenzialmente dinamica
Idee preoccupazioni contenuti espressi nel dibattito anche di chi ha da parte di chi ha poi votato no io le ritengo non solo legittima ma preziose per costruire un processo politico forte
Dico questo per una precisa ragione politica
Molti temono che il processo che abbiamo possa essere spinto su una deriva moderata
Un pericolo di questo tipo di spostamento dell'asse politico c'è sempre stato c'è sempre noi lo abbiamo corso più volte e mi rendo conto che dentro un progetto di svolta radicale di apertura alla società
Noi ci sottoponiamo liberamente a diverse sollecitazioni e quindi in mare aperto il rischio di uno sbandamento politico può farsi maggiore
Ma questa è una preoccupazione del no o non è invece di tutti noi e la smentiamo limitandoci a esprimere un timore o un presagio o invece come io credo impegnandoci attivamente
Dirigendo questo processo perché vada nella direzione giusta
Ecco perché guardo alla sostanza politica non a quella formale e basta di un governo unitario della fase che abbiamo dinanzi basata ovviamente su nuove regole e su piene garanzie
La relazione con la quale il compagno Occhetto aperto questo congresso
Ha dato una indubbia forza di analisi di contenuto di Progetto all'obiettivo di questo congresso un punto di grande forza nella proposta della Costituente
Sta nel fatto che con essa noi puntiamo a riaprire una linea di comunicazione tra partito e società civile che negli ultimi dieci anni si era chiusa a condizione naturalmente che cessi che ci si liberi definitivamente
Dall'idea che i partiti di oggi siano capaci di raccogliere interpretare tutta la domanda politica che esprime questa società
Se è così
La fase costituente non può essere intesa come una maratona convegnistica
Né come un'operazione di palazzo ma come un lavoro di forte presenza sociale di lotta
Di conquista delle forze disponibili nel mondo del lavoro e delle professioni della cultura del volontariato delle forze sociali
L'obiettivo è quello di una forza politica capace di parlare a una sinistra che nella società e potenzialmente maggioritaria che oggi è compressa e dispersa tra le maglie del vecchio sistema politico ma che non si riconosce soltanto nel PC
E spesso non si riconosce non milita in nessuno degli altri partiti
Che questa sinistra trovi una piena rappresentanza politica è un'esigenza è anche una urgenza della situazione italiana
Il rischio della omologazione
Lo superiamo se siamo chiari innanzitutto su un punto a chi rivolgiamo la proposta di costruire con noi una nuova formazione Occhetto nella relazione si è soffermato bene su questo punto
E noi ci rivolgiamo a soggetti individuali e collettivi
Che rifiutano l'omologazione che ci domandano una maggiore non minore radicalità critica di essere più non meno capaci di modificare realmente qui ed ora
La realtà esistente liberandoci da un alibi finalistico che ha fatto spesso da copertura a pratiche moderati e consociative
Non abbiamo in testa allora di costruire l'ennesimo partito moderato del vecchio sistema politico ma una forza antagonista critica radicata nei ceti popolari che si batta concretamente
Per una trasformazione radicale di questa società
Ma tutto questo è stato giustamente detto Roma domando una rottura della tregua sociale da subito una ripresa del conflitto che non solo nei contenuti ma anche nelle forme deve essere nuovo
E non c'è dubbio che le lotte degli studenti rappresentano un primo grande segnale di questa rottura
La nuova formazione dovrà darsi una struttura organizzata di massa abbiamo detto ed anche qui dobbiamo intenderci ed essere chiari
Perché è superata non solo la vecchia analisi che vedeva nei partiti una rigida nomenclatura delle classi sociali
Ma anche una idea dei partiti come espressione di un conflitto generale che aveva caratteristiche proprie di una società più strutturata con linee di demarcazione tra le classi più nette e rigorose
Nella società attuale più complessa
Oltre al conflitto tra capitale e lavoro ed intrecciati commessi si esprimono altri terreni di contraddizione sociale
Quello tra i sessi innanzitutto e quello tra uomo e natura tra diffusione del sapere concentrazione dei poteri dell'informazione tra i diritti di cittadinanza e uno Stato burocratico e parassitario
Una formazione politica che voglio esprimere il suo punto di vista dentro questa nuova articolazione del conflitto se davvero vuole essere di massa non può darsi una forma una forma omogenea e tanto meno piramidale
Ma deve costruirsi come un'organizzazione diversamente articolata capace di fare agire da protagoniste diverse culture ed anche una pluralità
Di gruppi tematici di centri di ricerca di parzialità dalle quali viene oggi una domanda di riforma della politica una organizzazione quindi la più diversa possibile da quella dei partiti tradizionali
Che cosa può tenere insieme idee culture diverse dentro un nuovo partito della sinistra
Non un collante ideologico naturalmente ma neanche un elenco minimo di obiettivi deboli facciamo la scelta ha detto Occhetto di un programma fondamentale inteso come grandi scelte di fondo e una scala di valori ideali della sinistra alle soglie del Duemila
Scelte e valori che in larghissima parte sono già nostri e nei quali può riconoscersi un'area più vasta rispetto al solo Partito Comunista le grandi opzioni del diciottesimo congresso andavano già oltre la tradizione della cultura socialista e comunista classica
Il concetto di interdipendenza il rapporto tra Stato e mercato che li abbiamo definito la non violenza il valore della differenza sessuale la democrazia come li ha de il socialismo
E la ristrutturazione ecologica dell'economia come non vedere che queste scelte che noi autonomamente abbiamo prodotto possono essere condivise non solo da noi ma da tanta gente che è di sinistra pur non essendo comunista e che oggi è muta perché priva di rappresentanza politica
Perché rinunciare a dare voce una prospettiva più ampia a questa sinistra oltre che hanno gli stessi la relazione di Occhetto
Ha chiarito bene ancora una volta il punto fondamentale dell'operazione che vogliamo avviare
Non è il nostro scioglimento in una realtà indefinita
Nella giusta posizione l'assemblaggio piatto tra forze e culture diverse
Siamo noi attraversa una ricollocazione politica ideale del PC alla luce delle grandi novità mondiali a suscitare un falco un uomo e questo fatto nuovo che noi determiniamo in piena autonomia
Dovrà essere capace di suscitare nuove disponibilità
E di parlare il linguaggio di una sinistra più ampia
Una ricollocazione politica ideale che ha un senso soltanto se va oltre e se supera in avanti tutte le esperienze fin qui prodotte dal movimento operaio
Quella comunista ma anche quella socialdemocratica figli entrambi di un vecchio industria lirismo e di una concezione statalista ormai superata
Significa aprire quella terza fase di cui parlava Berlinguer
E indicare la prospettiva è l'idea di un nuovo socialismo nel quale può riconoscersi una cultura di sinistra che ha più e diverse radici quella dei Comunisti Italiani innanzitutto
E quella di parte del mondo cattolico di una certa cultura socialista democratica e che muove da motivazioni ambientaliste pacifiste dalla rivoluzione femminile
Si tratta come ha detto D'Alema di riscrivere una tavola di valori della sinistra di oggi solo noi
In Italia possiamo produrre questo fatto nuovo
Proprio perché non siamo all'anno zero nella rifondazione della cultura comunista e proprio perché abbiamo un'ambizione assai maggiore rispetto a quella della semplice rivendicazione di una originalità ideale nazionale ma abbiamo l'ambizione ancora una volta di partecipare da protagonisti al rinnovamento della idea di socialismo
Alla parola Giorgio Cremaschi seguirà Gloria Buffo
La drammatica
Consultazione dei lavoratori metalmeccanici sulla piattaforma contrattuale
è un punto estremo
Ma rispondono l'inatteso
Di un processo di crisi della capacità di rappresentanza del sindacato confederale e anche della sinistra che viene da lontano
Se devo fissare un punto di partenza di questa crisi
Io lo colloco nella scelta del durante l'unità nazionale
Possiamo dirci
Dopo tanti anni
E in tempo di grandi revisioni
Che quella scelta fu sbagliata o condotta in modo sbagliato almeno per tre ragioni
Perché legava nei fatti
Al di là delle dichiarazioni programmatiche una scelta sindacale a un determinato quadro di governo aprendo un varco alla crisi dell'autonomia della democrazia sindacale
Perché si propone una scelta di moderazione salariale senza imporre radicali riforme sul fisco sulla gestione e la distribuzione delle risorse dei servizi dello stato sociale
Ma soprattutto perché dava per acquisito e consolidato il potere del sindacato in fabbrica e considerava che le esigenze di ristrutturazione dell'impresa e peraltro non comprese appieno si manifestassero in modo netto neutrale rispetto adesso
Così sindacati italiani la sinistra il PC sono arrivati impreparati e indeboliti alla svolta degli anni ottanta e alla grande ristrutturazione che ne è seguita
I trentacinque giorni alla FIAT sono stati comunque è un eccezionale prova di coraggio intelligenza politica
Enrico Berlinguer andò ai cancelli della FIAT e dichiarò che una sconfitta operaia avrebbe cambiati in peggio l'intero corso dello sviluppo democratico del Paese
Io credo che quella intuizione volesse dire che era possibile un'altra strada un'altra gestione della ristrutturazione non fondata sullo schiacciamento delle soggettività del lavoro e sulla liquidazione del potere sindacale
Il quotidiano la Repubblica allora non capiti a un'altra strada era possibile e in nome dell'efficienza nei fatti si schierò con la Fia
Eppure proprio da lì da quella lotta cresceva da quella nostra sconfitta si alimentava il McKee messe che poi avrebbe comprato Repubblica
Non ci fu poi la tv poi lo scontro sulla scala mobile
Emblematico più ancora che per la sostanza per il principio di un decreto del governo che tagliando i salari colpiva nel profondo l'autonomia contrattuale del sindacato
E c'è infine lo sviluppo progressivo dell'ideologia sul fondo e del potere fondati sulla centralità dell'impresa è sulla marginalizzazione del lavoro industriale
è ovvio che tutti questi processi hanno avuto due facce le innovazioni emersi hanno anche un aspetto positivo che possiamo cogliere volgere a nostro favore
Ma qui voglio dire che quando un lavoratore metalmeccanico dice no al contratto spesso ha in mente perché mi ha vissuta gran parte tutta questa storia
Trova quello sbagliato perciò parlare semplicemente di malessere la questione più profonda c'è una condizione sociale che esplode e che si somma con una crisi di fiducia cresciuta negli anni
Spesso sul milione e duecento mila lire di un operaio
Di Pomigliano d'Arco vivono quattro cinque persone
In particolare nel Mezzogiorno ma non solo lì ragazzi e ragazze subiscono con i contratti di formazione lavoro con le forme del lavoro nero non tutelato condizione di lavora di salario spesso agghiaccianti
C'è insomma una povertà operaia da troppo tempo ignorato
Ma queste o è solo una parte della realtà del lavoro vi è una bastare del lavoro dipendente
E del lavoro industriale che non ha questi drammatici problemi di condizioni di vita ma che tuttavia subisce in un altro modo il peso della ristrutturazione
Una ideale ideologia di moda degli anni ottanta e vorrei ricordare al compagno Borghini da questo punto di vista che l ideologia degli anni Ottanta hanno questo di particolare che dicono che tutti quelli che le criticano fanno ideologia una delle energie negli anni ottanta di parlava dell'inevitabile estinzione del lavoro operaio sostituita dalle macchine dell'informatica non è così certo l'innovazione avanzata parti di lavoro umano sono state sostituite dalle macchine ma quello restante il lavoro rimasto e quello nuovo che si è creato sono diventati ancora più indispensabili per il funzionamento del processo lavorativo
Nei primi anni Ottanta le imprese hanno spesso usato la cassa integrazione come strumento per costruire il consenso necessario realizzare l'adattamento e la partecipazione ai ritmi dell'impresa
E lasciatemi dire che in questo senso la conclusione a cui giunge il filosofo Gianni Vattimo in una recente intervista all'Unità
Nella quale scopre positivamente la cassa integrazione come strumento alternativo alla piena occupazione al diritto al lavoro mostrano un solo che il pensiero debole sia alquanto debole come pensiero quando scende sul terreno della concreta politica
Ma anche poco originale
Oggi siamo di fronte in realtà un nuovo passaggio
Nel quale mentre i vecchi strumenti forse non bastano più
Altri nella nuova fase della competizione internazionale e nella nuova fase di rigidità delle monete le imprese hanno ancora bisogno di una maggiore capacità di manovra sulla forza lavoro
D'altra parte sono proprio quelle aree di lavoratori in qualche modo sviluppate se in questi anni i nuovi tecnici ricercatori nuove figure specializzate
Che sentono Sempre meno tollerabile il fatto che l'impresa mentre ha bisogno del loro intervento cosciente dall'altro pretende che questo avvenga secondo schemi di governo dei tempi
Per l'organizzazione del lavoro dell'evoluzione professionale che sono decisi gerarchicamente a burocraticamente dall'alto
Qui c'è la storpiatura delle soggettività
Delle lavoratrici e dei lavoratori e anche la maledizione di una flessibilità che chiede a chi lavora di essere a disposizione a prescindere dalle differenze appare a prescindere dalle differente in primo luogo a prescindere dalla differenza di sesso
Qui c'è anche tutta l'arretratezza della cultura di governo dell'impresa del management dal patronato italiano
Che è riproduce una tradizionale vocazione autoritaria e paternalistica delle nostre classi dominanti
Ma pensiamo solo alla proposta FIAT che ha stupito Trantino intellettuali e giornalisti evidentemente con poco tempo a disposizione per pensare alla proposta FIAT di lavorare alcuni sabati per stare a casa durante la partita di calcio
Proposta Micra ignota perché vuole risparmiare sui costi dello straordinario autoritaria perché impone a tutti di essere tifosi
E paternalista perché ripropone la festa vien tale delle vecchie canzoni operaio
Ma l'arretratezza della cultura imprenditoriale e manageriale si innesta su una contraddizione che ben più ampio
La grande impresa ha detto lo scienziato politico americano Robert Dahl
è in realtà un grande sistema politico posseduta da privati all'interno del quale c'è un'enorme accumulo di autorità e che viene diretto da un'oligarchia
Ma allora la democrazia dell'impresa prima di tutto il riconoscimento della sua diversità dei soggetti che in essa vi operano dance diritto per è questi soggetti all'autogoverno disse
Tutto questo però richiede un'opera di vero e proprio smantellamento del potere oligarchico e gerarchico manageriale
Qui sono falliti prima ancora che su tutti gli altri terreni
I modelli del socialismo reale nel momento in cui si è pensato di sostituire alla burocrazia al potere privato una burocrazia pubbliche si è ridotto il socialismo ha un'idea di redistribuzione delle risorse governata autoritativamente
Ma qui c'è anche una contraddizione di fondo del capitalismo reale
Fino a che la grande impresa potrà convincere la società che l'efficienza nella produzione e inseparabile dai gerarchi autoritarismo nessuno sviluppo alternativo sarà realmente praticabile
Oggi a differenza degli anni Cinquanta il patronato non vuole liquidare il sindacato
Buona parola lo ricordava stamattina il compagno Bassolino assegnarle un ruolo preciso e limitato quella di parziale distributore di risorse che non tocca al governo della fabbrica della condizione di lavoro
Ma proprio per questo la questione della democrazia sindacale diventa una priorità strategica per tutta la sinistra
è questa democrazia in sindacale non va intesa solo come diritto al voto anche sequestro però lasciatemelo dire non può essere lasciato solo alle discussioni sui sindacati dei paesi dell'Est
Ma va affrontata come scuole va proposta come scuola di autogoverno di partecipazione come strumento per cambiare i rapporti di potere nei luoghi di lavoro
La contestazione delle grandi fabbriche nei confronti del sindacato parte quindi da condizioni materiali diverse e forse assai difficili da affrontare in un contratto solo ma esprime comunque un bisogno di protagonismo che deve trovare uno sbocco
Ma la fine del socialismo reale dell'Est non sta lì insegnarci che ogni tentativo di voler imporre dall'alto un Progetto produce mostruosità e liquida il Progetto spesso diventa quindi elemento centrale per una sinistra di trasformazione la questione dell'autonomia e della democrazia vi sindacale ma qui bisogna confrontarsi con una Teoria della governabilità che a sinistra finora ha sempre colpito l'autonomia del sindacato al di là delle dichiarazioni programmatiche
Qui c'è il punto di il mio dissenso con la relazione la proposta del compagno Occhetto e la mia convinzione che un'altra strada di rinnovamento sarebbe stata più produttiva
Il confronto a sinistra è necessario ma tra chi e chi esiste in Italia e in Europa una sinistra che in nome della governabilità ha stretto un patto con l'impresa
Fondato sul fatto che l'impresa governa i meccanismi dell'economia della produzione e la sinistra di governo cerca di limitarne i danni sociali
Il riconoscimento dei meriti dei bisogni era l'espressione sintetica di questa scelta io credo che questa filosofia sia in crisi
Da un lato i bisogni degli strati più poveri del Terzo più povero della società esplodono in misura conflittuale e qualche volta anche tra loro
E la comparsa di un razzismo politico e sociale del nostro Paese
è un segnale profondo a cui non basta anche se sono indispensabili dare risposte di valore
E anche se bisogna pur sottolineare che è un partito della sinistra in Italia come il Partito Repubblicano Italiano ha una macchia recente vergognosa sulle questioni del razzismo di cui si deve ma pulire
D'altro lato tutta la cui filosofia dei meriti e delle professionalità si scontra con i poteri materiali che governo mercato e produzione non solo quelli occulti ma i poteri ben visibili dell'impresa nella società e nel mercato
Ecco allora che occorre nella sinistra un altro punto di vista altrettanto luogo ma che non può esaurirsi nel pensiero liberalsocialista per quanto avanza
Dei nostri discorsi diciamo che siamo arrivati a un bivio della storia dell'umanità
Parliamo di sviluppo ecologicamente compatibile come necessità di sopravvivenza parliamo dei quattro quinti dall'umanità che vive in condizione di miseria senza precedenti
E poi ci scontriamo nella nostra vita quotidiana con ostacoli che bloccano anche le più piccole riforme non ci sta non sarà allora che c'è bisogno di misurarsi con la crisi proprio del tradizionale concetto di sinistra di governo e ricostruire quello della sinistra dell'autogoverno ed al cambiamento sociale
Pensiamo solo oltre a tutte le questioni che ho detto
Alla formazione del punto di vista della differenza sessuale che ci proporrà di misurarci io credo sia qualcosa ho capito
Con una prospettiva di conflitto tra uomini e donne e che imporrà cambiamenti del nostro modo di vivere operare più radicali di quelli che sono richiesti dalla stessa lotta contro la lira soluzione sociale e quella
Del lavoro
Di fronte a tutto questo
Io non credo che dobbiamo temere di sentirci soli se riproponiamo una sinistra antagonistica che sappia tenere assieme nella ricerca nel suo operare idee socialiste comuniste e quelle democratica misurandosi con i bisogni della grande maggioranza dell'umanità
Ai funerali di Marx Engel disse che fu merito di Marx avere avversari e mai nemici
Va quindi superata in ogni senso io credo in condivido in questo la relazione l'impostazione del congresso
Qua superati in ogni senso la logica dell'amico nemico ma l'avversario quello resta e io credo che si chiami ancora il capitalismo reale
Ha la parola no riordino boh seguirà tanta della casa
Sembrerebbe lineare
Affermare che l'alternativa non si può fare in Italia perché il sistema politico è bloccato e che il sistema politico è bloccato perché sono bloccate le forze politiche di sinistra divise o da separazioni storiche o frammentate in rivoli poco efficaci
Ma è proprio vero che il sistema politico si sblocca semplicemente con una mossa interna al sistema politico a me pare che i fatti ci dicano altro
Innanzitutto perché gli attori politici nati negli anni settanta e ottanta in questo Paese si sono prodotti fuori dalle forme politiche tradizionali
Questo è particolarmente vero per le donne è vero in modo diverso i per le forze ecologi si veda ragione Asor Rosa a parlare per entrambi di soggetti portatori di pensiero forte ma se è così la soluzione allora non sta nei caratteri di una nuova formazione politica ma nel riconoscere che la politica va oltre il sistema politico ed è qui che bisogna riformare nel rapporto tra tutti i soggetti politici la cosa pubblica e lo Stato
Alcune donne che fanno politica e cultura nel movimento delle donne voglio o no che l'inviolabilità del corpo femminile diventi un diritto scritto nella Costituzione
E non vogliono farlo grazie a un partito nuovo o vecchio che sia ma grazie all'iniziativa politica autonoma delle donne che questa cosa l'hanno pensata inventata
Ora che delle donne che fanno politica non in un partito vogliano cambiare la Costituzione
Non deve essere più considerato una follia una velleità deve essere possibile questa è la riforma del sistema politico a cui io penso che il servizio pubblico radiotelevisivo se vuole essere pubblico davvero non sia solo o del governo o dei partiti Cuesta e la riforma del sistema politico
Io non credo che occorra non dirsi comunisti per fare questo
Il sistema politico non si cambia tutto dall'interno anche per un'altra ragione
E cioè che i poteri importanti le forme di dominio ciò che decide e sempre più fuori dal sistema politico strettamente inteso io non penso solo ai cinque o sei padroni dell'Italia che in poche mani concentrano parti enormi del mercato e del potere condiziona non lo Stato
Ma anche alle forme che il dominio di pochi su molti tende ad assumere che non sono solo quelle economiche o del comando forte ma forme di dominio culturale pervasive e suadente
E per questo motivo che sul controllo del sistema delle comunicazioni di massa si svolge lo scontro più furibondo perché da lì passano le idee insieme alle notizie che arrivano subito e dovunque
Questa è la prima delle mondializzazione e insieme però e la questione che più divide a sinistra in Italia
Ascoltata la relazione io mi chiedo come si costruisca un'unità programmatica cui socialisti se per esempio su questo punto che tanto ci divide tacendo o diplomati Zandonà o invece facendo altre scelte e chiare
Io non ero e non sono d'accordo con la nuova formazione politica ma avevo capito da tanti dirigenti sostenitore della prima mozione che gli interlocutori erano trasversali
Avevo inteso a proposito di programma che durò tre questioni la droga l'informazione ad esempio erano le discriminanti ora i dubbi sono più che legittime
Io ho apprezzato che D'Alema distinguesse tra alternanza e alternativa ma pensa a mio avviso ancora un vizio di fondo semplici cambierà dice D'Alema anche il PSI più facilmente muterà
Ma la politica non è una partita a scacchi dove il più freddo e il più veloce dei giocatori minuzia c'è anche una durezza dei processi sociali che ha radicato il Nuovo Partito Socialista incidenti orientamenti l'allegato a forze economiche potenti che nessun giocatore anche il più abile può trascurare
Chissà che non stia qui a loro una forma di provincialismo nel credere che ciò che in Europa non riesce ovvero un'alternativa delle sinistre che non sia legata processi reali possa cadere in Italia per volontà di due segretari di partito
Nessuno disprezza l'idea di una sinistra di governo il problema è se sinistra di governo venga prima che sinistra di cambiamento o più concretamente se proporsi di governare in forza di processi e forze reali dentro la società sia quello che conta o al contrario far discendere il proprio radicamento sociale dal fatto di governare
Ieri sera al TG tre e si sono viste donne palestinesi colpite da soldati israeliani
E subito dopo alcune comuniste che intervistate su un congresso parlavano di differenza sessuale alcune ci hanno detto che il contrasto era impressionante
Altre ci hanno detto che soffrono linguaggio che molte di noi usano su questo su chi siamo come parliamo chi rappresentiamo dobbiamo dirci la verità in una delle verità possibili io credo è che il mondo politico che ci siamo dati e troppo piccolo per quello che siamo diventati nel PC si sono donne che fanno Teoria politica iniziativa sociale in modi molto diversi fra loro
Ma a differenza degli uomini noi siamo autorizzata una forma politica o unica che oggi sono le commissioni femminile e domani magari potrebbero essere un'associazione di donne nella nuova formazione politica siamo autorizzati a un linguaggio unico quello che tutte capiscono senza poterci permettere anche linguaggi teorici e quando tutte quante dobbiamo fare tutto insieme in luoghi uniformi senza differenziazioni
Chi di noi ha avuto meno occasioni di discutere si sente privata di qualcosa dalle altre
Dobbiamo uscire io credo dà un'idea dell'autonomia come uniformità e unità
Non dobbiamo toglierci ma darci la parola anche quando le parole sono difficili siamo abbastanza forti per farlo
Questo congresso e NATO come un congresso prevalentemente di uomini ora io credo anche un congresso di donne
Anche perché una volta divise legittimamente individualmente sul sì o sul no alcune hanno preso una distanza dagli uomini che hanno scelto di dire no alla Costituente con parole proprie
Con un proprio testo congressuale anche qui presentato altre hanno risposto proponendo un altra idea dell'autonomia
C'è chi come me ritiene più importante la libertà femminile che come ha detto Franca Chiaromonte qualcosa che si produce in conflitto
Con la libertà generale degli uomini e tipi otto e chi ha più a cuore oggi la costruzione di una sinistra femminile che altra cosa c'è chi ritiene che a unirci in un partito si approva un programma o l'appartenenza al genere femminile ma allora io credo staremmo più libere nel movimento delle donne e chi come me crede che sia l'identità che consente di produrre programmi se è vero che il programma è prima di tutto un punto di vista così mi pare nata anche la nostra proposta sui tempi
Dal lavoro sull'identità compiuto in questi anni da tante comunista
Tante cose ci dividono non solo un scusi o un no
Non è l'autonomia delle donne nella Costituente che ci può unire l'autonomia se la prenderanno le donne che la Costituente la faranno se vorranno prendersela faremo politica tutte con tante forme diverse il confronto continua su un piano che non è la Costituente e che non è il piano di una contrattazione paritarie libera tra donne e uomini di una sintesi di progetti che io non credo sintetizzabili
Perché questo non dipende dalla forma e dal nome ma dai rapporti di forza dalle idee dalla libertà che le donne produrranno
Due cose però piccole ma non troppo potremmo farli insieme qui subito tutte quante far sì che ci sia evitata l'offesa di un ingresso in organismi dirigenti che per farci posto si devono ancora allargare aggiungendo le donne agli uomini e non mi pare un buon inizio per un partito di donne e di uomini e infine l'impegno a pensare tutte quante che le forme che prevedono le donne nel partito non siano più comunque una forma unica anche la più elastica ed autonoma
Le nostre differenze anche quelle soprattutto quelle delle pratiche politiche meritano grande rispetto i meritano anche forme e riforme che ne tengano conto
Contributo che nasce dal loro modo diverso di lavorare di rapportarsi con gli altri e le altre
Dall'aver fatto della relazione tra donne e dal darsi forza reciprocamente un punto di riferimento prioritario che guarda al concreto delle questioni e degli obiettivi da raggiungere
Testi agli anni meglio penso che sia utile partire da un'esperienza concreta
Che noi donne comuniste genovesi abbiamo deciso sia parte integrante del progetto più complessivo con cui i comunisti pensano di ridisegnare Genova e che per noi rappresenta anche l'apertura di quella nuova fase delle donne comuniste e cioè l'obiettivo di diventare soggetto politico
Che partendo dalla propria cultura e dalla propria visione della società e della vita progetta e realizza obiettivi che soddisfano esigenze e bisogni di tanti soggetti DiVersi
L'esperienza a cui mi riferisco riguarda un progetto da noi elaborato per il recupero sociale ed ambientale del centro storico della nostra città
Lo stato di abbandono in cui esso versa fastidio pure essendo uno dei più grandi ed interessanti e centri storici d'Europa sia attualmente un luogo dove si esprimono le forti contraddizioni tipiche di questa nostra società lo spaccio e il consumo della droga condizioni di miseria emarginazione degli anziani concentrazione della stragrande maggioranza dei terzo mondiali della città che peraltro vivono in condizione veramente disumana
Totale mancanza di strutture per i bambini a cui si aggiunge un problema reale e di sicurezza che lede in particolare le donne de soprattutto alla sera sono praticamente impossibilitati a circolare da sole
Partendo da tale disastrosa realtà abbiamo ritenuto indispensabile entrare in campo con le nostre idee con la nostra progettualità con la nostra fantasia perché vivendolo quotidianamente in tutti i suoi aspetti ci siamo rese conto che solo noi potevamo ridisegnato lo in maniera tale che tenesse conto anche delle donne
Ed è in questo senso allora che abbiamo deciso di non lasciare soltanto alle competenze dominanti cioè maschili il progetto di recupero di tale zona
Itinerario esemplari con illuminazione notturna arredo urbano piante fiori panchine eliminazione delle auto posteggiate spazi liberi in cui fare irrompere donne uomini bambini anziani per riappropriarsi della prova della loro vita
Un progetto di recupero che sappia far interagire problemi di strutture con problemi sociali offerta di solidarietà con offerta di sicurezza integrazioni etniche con autonomia culturali la concretezza della sperimentalità caratteristica peculiare delle donne diventa così patrimonio dell'intero partito come elemento fondamentale per rifondare la politica
Questa concretezza ma comunque accompagnata ad una maggiore capacità di realizzare e gestire tanti progetti messi in campo
Riducendo timori insicurezze culturali e psicologiche Treffen hanno la voglia di vincere e di confrontarsi con il potere inteso come rappresentazione compiuta dell'esercizio dei diritti individuali e collettivi
La cultura delle donne o meglio le culture delle donne sono elementi importanti per questa nuova fase che si apre
Non mi convince l'affermazione che essere soggetti fondanti della fase costituente debba significare la fine del conflitto tra i sessi
Semmai ciò significa far fare un salto di qualità questo conflitto portarlo più avanti diventare più forti questo conflitto può diventare esso stesso elemento progettuale della nuova formazione politica
In una formazione politica fatta di uomini e di donne il conflitto per esistere ha bisogno di potersi esercitare in luoghi su contenuti Sopron grammi concreti
Un conflitto non cristallizzato e fine a se stesso che fa parte di un processo e che quindi tiene conto degli sviluppi e dei risultati della battaglia politica
Partecipare alla fase costituente quindi non per perdere la nostra autonomia ma per segnare con la nostra diversità la nuova formazione politica certo ciò significherà misurarsi con i problemi confrontarsi scendere in campo e mettere in discussione i nostri progetti
Ma questo è proprio ciò che io voglio fare convinta che nella fase costituente
Le donne comuniste possano portare elementi fondamentali al programma che si andrà e decidere elementi che dovranno diventare essi stessi discriminanti di fondo
Penso all'attenzione che da tempo le donne hanno nei confronti del rapporto tra ambiente e sviluppo
Al tema della pace del disarmo a quel concetto di coscienza del limite che il compagno Occhetto ha citato nella sua relazione e che da tempo fa parte della cultura delle donne
Penso alla legge sui tempi e ha come essa possa essere considerata rivoluzionaria sia dal punto di vista culturale che politico e sociale
Perché costringe tutti qua mini e donne a ripensare complessivamente tutti i tempi
A rimettere in discussione culture e modi di essere d'agire di ognuno di noi
Penso che nella fase che si aprirà finito il congresso saremo tutti chiamati a definire forma e programmi della nuova formazione politica e dico tutti intendendo con ciò una necessità di andare oltre le posizioni che ci hanno visto divisi in questi mesi
Perché penso che nella definizione dei programmi e quindi della concretezza dei contenuti sia possibile trovare terreni di Progetto e di lotta comuni
Definire i contenuti del programma e fare crescere una battaglia politica nel Paese capace di determinare spostamenti dei rapporti di forza oggi esistenti ecco il duplice compito che ci aspetta tutti
La radicalizzazione delle posizioni oggi esistenti nuocerebbe a tutto il partito è invece necessario il contributo di tutti i compagni di tutte le compagnie per disegnare un programma basato su forti contenuti riformatori
Al quale affiancare un forte radicamento sociale che ci consenta di raggiungere quegli obiettivi attraverso la battaglia politica e sociale
Penso innanzitutto al mondo del lavoro attraversato oggi da nuove e profonde contraddizioni trasformato nella sua composizione e al quale la fase costituente dovrà necessariamente guardare nella definizione del programma
La sfida che ci attende è dunque alta ed impegnativa
Il saper ritornare ad essere riferimento di tanti uomini di tante donne sarà più possibile se sapremo parlarci deve ascoltarci di più di quanto è avvenuto in questi mesi
Se lavoreremo insieme alla ricerca non più di ciò che ci divide ma invece di ciò che ci unisce
Ha la parola Francesco Ghirelli seguirà Grazia zuffa
Per capire se esiste la possibilità per una ripresa delle forze della sinistra e per comprendere se il nostro progetto abbia degli spazi concreti
Dobbiamo volgere l'attenzione anche fuori dal nostro dibattito interno
Ma nella Società negli uomini e nelle donne nei ragazzi e nelle ragazze cosa sta avvenendo
Per vedere ciò che guardiamo dobbiamo liberarci da opacità
Da letture tutte piegate a logiche interne
Da esami e sospettosi determinati da sedimenti decennali questa notizia in questi quattro mesi molto ha iniziato a cambiare il termine sinistra in Italia è tornato ad essere un elemento positivo
L'alternativa è tornata ad essere un terreno di confronto reale e concreto
Questo non era scontato anzitutto quello che è avvenuto a deste immette nell'immaginario collettivo un senso negativo e questo avviene a prescindere da noi
Poteva rivedere riverberarsi sull'orientamento di milioni di persone di lavoratori e dei democratici
Con ciò depotenziando capacità di lotta attenuando l'antagonismo sviate endo le differenze
In queste due settimane abbiamo percepito toccato neanche verificato che invece potevamo radicalmente innovare lo strumento partito con Pinuccia per essere forza di cambiamento in cui milioni di uomini e di donne ragazze e ragazzi possano riconoscersi ed essere protagonisti della loro vita
Non dobbiamo aver paura o timidezza nell'usare il termine non usuali nel linguaggio politico lo abbiamo fatto tutti insieme con amore con intelligenza
Alle verità stabilite abbiamo contrapposto la ricerca faticosa la capacità di ascolto
Il rispetto delle ragioni dell'altro
Mi torna in mente il pensiero di Aldo Capitini l'uomo della non violenza le contrapposizioni lasciano il posto alle differenze
Se si vuole interloquire con il movimento pacifista se ci si vuole incontrare con la cultura della non violenza allora le condizioni basilari
Sono la tolleranza e la capacità di ascolto
Ho sentito in alcuni troppo diffidenza verso uomini e donne intellettuali e non che rispondendo positivamente hanno costruito luoghi di incontro sedili discussioni
So bene che ci sono posizioni diverse a volte non condivido ciò che affermano questo però non deve portare ad una risposta con il piglio autoritario di chi possiede la ragione
Perché prima sommersi o emersi non trovavano interessa ed oggi la manica lo manifesta no a questa domanda concreta dobbiamo una risposta
Perché ora invento non forme nuove di aggregazione e non hanno sentito ieri il desiderio di entrare nelle nostre tradizionali strutture oggi c'è quindi un fatto nuovo hanno riaperto un dialogo con noi ancora una volta ciò si ripropone perché vedono il Partito comunista non come strumento assestante orgogliosa di una diversità pura hanno percepito che questo partito è capace di essere lo strumento al servizio della democrazia italiana hanno visto e apprezzato la capacità di mettersi in discussione per interpretare le straordinarie novità e partecipare a costruire definire una nuova identità della sinistra
Le difficoltà sono molte
Ma dobbiamo vedere anche le potenzialità positive che ci sono i terreni ove incamminarci penso per esempio al fatto nuovo
Che compiremo con l'elezione del nuovo comitato centrale in cui il quaranta per cento sarà formate da donne
Dopo questa elezione non sarà più come prima producendo un'accelerazione una dinamicità nuova non è quindi tutto deserto e noi non dovremmo chiuderci in un'oasi
Ci sono tanti soggetti che possono essere protagonisti insieme a noi
Per riconoscerli dobbiamo partire da un assunto e cioè la reale pratica delle differenze
Molti dei valori su cui è cresciuto questo nostro partito sono transitati e la domanda da porsi è semplice difficilissima siamo ora in grado di raccogliere ciò o meglio siamo capaci di contribuire a costruire un punto d'incontro queste la via per evitare il declino a rovesciare la tendenza degli
Mi ottanta che ha portato alla sconfitta della sinistra
Qui è il tratto elevate concreto della proposta avanzata dal compagno Occhetto
è un'operazione che parte da una consapevolezza nutrita di fiducia proiettata interamente a capire ciò che c'è in movimento o quello che è bloccato nella società
Ci sono voglio ripeterlo nella società italiana tante energie
Che potenzialmente esprimono disponibilità
Per costruire un progetto di ricambio alternativo all'attuale sistema potrò politico
Ma queste forze non si aggregano defluiscono a volte compaiono e subito dopo scompaiono non basta dire fare lottare occorre dar fiducia
Nel senso di rendere credibile un percorso al termine del quale sia possibile che la democrazia cristiana possa andare all'opposizione
E ciò
E ancora più importante oggi nel momento in cui crollano i miti le certezze le ideologie
Ci vuole qualcosa di più un'idea un progetto e un programma non solo quindi criticare denunciare ma aggregare forze cambiare i rapporti di forza nella società
E dentro a ciò si può e si deve costruire un porte de stesso movimento di lotta per rompere l'attuale paludosa situazione e per realizzare lo schieramento sociale alternativo
è una forza della sinistra quindi deve porsi il problema
Del governo per cambiare veramente si accentua con ciò l'antagonismo la criticità e il conflitto e anche le contraddizioni degli altri a partire dal Partito socialista
è su questa strada
Che il progetto di un rapporto a sinistra esce allo scoperto
E pone a noi e socialisti una verifica sulla coerenza
Nel rendere credibile un rapporto con tante forze della sinistra che chiedono di essere liberate diresse protagoniste di una speranza concreta di alternativa e pone il problema del confronto sui temi concreti
Non si tratta quindi
Di rimuovere il Partito comunista perché concausa del blocco del sistema politico ma pare nel processo costituente del Partito comunista il punto di aggregazione primario
Delle forze della sinistra per sbloccare il sistema politico
è una sfida al Partito socialista i cui termini sono chiari e che riduce i margini di utilizzazione di rendite di posizione oppure uno scenario che va oltre la dimensione nazionale
E ormai questo il dato di riferimento che spinge a pensare ad un nuovo vocabolario della sinistra a ragionare oltre i modelli conosciuti a deste ad Ovest Seat quei termini interdipendenza contaminazione
Sono i jet oggi i termini di una sinistra
Che voglia rispondere a ciò che si va svolgendo in questo piccolo pianeta ove viviamo negli anni novanta si preannunciano impegnativi affascinanti perché contengono in sé
Germi della costruzione della distruzione sono le parole che ho tratto da un breve scritto di padre Nicola Giandomenico del Convento di San Francesco ad Assisi c'è in tante forze quindi la percezione degli sconvolgimenti che sono in corso non dobbiamo illuderci e dobbiamo dirci la verità anche se non ci piace non solo c'è un rischio forte
Penso ai Paesi dell'Est di omologazione al capitalismo addio svolta orientati a destra in modo conservatore la domanda è che cosa fa la sinistra europea e quale ruolo di un partito come il nostro originale in cui sto e davvero assurdo allora pensare ragionare in questa ottica pensare ragionare per dare anche quelle risposte questi impormi pericolosi che abbiamo visto nelle città italiane in queste ultime settimane
Nuovo sviluppo del Sud
Ho invasione del nord e non ci ripropongono una parte del pensiero più fecondo di Enrico Berlinguer
Quando posti il problema che il movimento operaio doveva ridisegnare qualcosa per mantenere le conquiste democratiche ottenute e lo poteva fare solo incontrando le sterminate povere popolazioni del Terzo del Quarto mondo
Ecco perché questa risposta dobbiamo dare ragionare e non c'è già qui
Una ragione porte per impegnare culture diverse affinché non prevalga un indirizzo moderate conservatore affinché la contraddizione nord e sud del mondo
Non sia una bomba deflagrante in grado di aprire minacciosi e terribili contraddizioni per tutti questi fenomeni segnali Sensi comuni degli uomini e delle donne tratteggia l'in modo indelebile i rapporti della società
Per i definiscono concetti e modelli di democrazia qui sta uno dei modi del confronto di oggi la sfida che abbiamo deciso quindi di porranno i stessi alle porte progressista e di sinistra in Italia si ascrive a ciò
E da qui la scelta forte che abbiamo operato
E che ci sia bisogno di quei sesto di queste incontro io voglio esprimerlo prendendo un passo di un libro di ammenda ma l'ovunque le crociate viste dagli arabi
Che indicano quanto tutti abbiano da cambiare
Stavo per iniziare la preghiera
Quando un franco mi si precipitò addosso mi afferrò emivolto il viso verso Oriente dicendo così si prega
Avevo pregato abbastanza e uscì stupefatto per il comportamento di quel demonio che tanto si era alterato nel vedermi pregare in direzione della Mecca
Di fronte ai grandi problemi dell'ambiente della pace della democrazia c'è bisogno quindi di incontro tra culture diverse
Cioè la necessità di un dialogo di uomini e di donne di un nuovo vocabolario di valori io credo non lo possiamo fare se ti lasceremo permeare da quei valori nella pratica quotidiana
Non a caso citato quel pasto di quel libro
Perché qui torno con la riflessione di una grande novità che contenuta nella proposta di Occhetto
C'è l'esplicito riconoscimento del valore della questione religiosa nel rapporto tra comunisti e credenti queste la qualità del rapporto per dare vita ad una originale compenetrazione di iniziative
Non è una piccola acquisizione il riconoscimento e l'assunzione di alcuni valori ritenuti qualificanti per la coscienza religiosa
La positività dell'esperienza di fede e la libertà di espressione
Di ogni coscienza religiosa il valore della vita la dignità umana della persona è una forte liberazione di energie perché si incontrino con pari dignità con quelle di ispirazione laica riformista e socialista
Ed è chiaro e netto all'idea che abbiamo delineato quindi di una nuova formazione politica non pensiamo ad una Giunta
A qualcosa che già c'è
Ma ad un incontro di porte che non hanno la stessa formazione culturale e politica ma che vogliono scommettere
Nella possibilità di riorganizzare le forze progressiste di sinistra in Italia non chiudendo sto in un'ottica nazionale e nemmeno erano cento ricca gli ultimi due minuti che mi resta no
Voglio dire qualcosa sulla fase che si apre
Il Congresso doveva decidere
Se aprire o no la fase costituente
è il diciannovesimo congresso chiude una fase politica ne apre un'altra come costruire la fase costituente
Tutti comunisti italiani saranno impegnati in una forte decisa proiezione verso la società italiana per radicare ciò che abbia a cui abbiamo lavorato in questi quattro mesi
Dovremmo favorire tutte quelle aggregazioni che si sono costituite o si costituiranno in funzione
Della nuova formazione politica e sollecitare le nostre strutture le nostre sezioni ad un impegno di forte apertura con l'esterno
Tutto questo io credo ci proietti fuori oltre questo congresso
E si riproponga quindi comporta in cui ognuno possa dare un contributo a partecipare per realizzare il processo ci daremo regole trasparenti per governare il partito che consentono una dialettica positiva
E Pazzano delle differenze un arricchimento
Perché ciò sia possibile io credo che tutti quanti dobbiamo lavorare
Per non produrre cristalizzazione ove si sono prodotti per ridurle del risultato del congresso io ritengo che sia netto e inequivocabile è stato assegnato è stato segnato da un'assonanza
Tra gruppi dirigenti e iscritti
E credo che questo si sia potuto avvertire
Si sia potuto avvertire netto nel passare anche dei giorni abbiamo detto in questa direzione
E si è percepito da parte delle scritte degli scritti che tutti erano protagonisti di un dibattito e di una scelta altamente democratica
La fiducia nelle idee ha dimostrato forza della proposta ho concluso qualche mese fa
Nelle sezioni era di nuovo penetrata la rassegnazione
Ora sentiamo di vivere un'esperienza concreta io credo affascinante un'impresa non semplice ardua difficile
Ma un'impresa da vivere con tutti i dubbi e le domande ma con slancio ed entusiasmo la politica può tornare ad essere un impegno personale se si arricchisce
E io credo che questo dobbiamo fare abbiamo fatto in parte di speranza e di fiducia
Alla parola Grazia zuffa seguirà Biagio De Giovanni
Il compagno Occhetto affermata nella sua relazione del congresso è chiamata a decidere con chiarezza all'apertura della fase costituente ed ha aggiunto cerco di citare testualmente perché mi sembra importante
è ovvio che non usciamo dal Congresso con due correnti quella del sì e quelle del no giacché quelle componenti tremano motivazione dal confronto che in questi giorni conoscerà il suo esito
Dunque mi pare che ci sia un invito alla minoranza al rispetto delle decisioni di maggioranza tuttavia questo passaggio non mi sembra ovvio come apparentemente potrebbe sembrare
Anzi credo che sia un punto serio di verifica della nostra cultura politica della nostra volontà e capacità di rinnovamento
E permettetemi una digressione c'è stato nei congressi di sezione di federazione mi pare anche in questo congresso un plauso generalizzato al superamento del centralismo democratico
Attraverso la formazione che si è avuta nel congresso di distinte e contrapposte ipotesi politiche
Credo che sia più che giusto
Ma proprio quando il plauso e così generalizzato proprio direi l'eccesso di consenso deve far suonare un campanello testimoni un atteggiamento critico scopriremo allora che ci siamo divisi ben oltre le ragioni tre potrebbero formare due correnti
Ci siamo infatti divisi sulle ragioni di fondo che giustificavano un meno l'esistenza del nostro partito del sulle ragioni o meno del nostro stare al mondo da comunisti italiani
Dunque proprio perché la divisione ha riguardato un punto così fondante mi pare opportuno soffermarsi su come possono oggi interagire maggioranza e minoranza nella fase costituente che si aprirà da domani e dico subito che non mi convince l'idea che questa minoranza che si è creata si debba azzerare semplicemente perché la maggioranza ha deciso in modo contrario
Già lo diceva il compagno Tortorella dobbiamo stare attenti a che il centralismo democratico oggi così oggetto di unanime esecrazione non rientri dalla finestra
Dunque come lo superiamo
Dobbiamo essere attenti perché io penso che sia che si chieda alla minoranza di adeguarsi alla maggioranza rinunciando alle proprie ragioni e rientrando così in una gestione unitaria sottolineo tra virgolette
Sia chiaro contrario se si chieda di rimanere fuori in nome di una netta distinzione tra maggioranza e minoranza vi pare che sono le due tendenze che sono state presenti nel dibattito precongressuale congressuale
Ecco a me sembrano ampie tu queste logiche totalizzanti
Opere di vecchie culture politiche che a parole diciamo di voler superare proviamo allora a vedere nel concreto al passaggio politico che ci sta davanti cioè cosa può voler dire contaminazione con altre culture
Ed uno spunto mi viene dall'intervento di Franca Chiaromonte
Franca proponeva di mettere in campo l'idea critica delle donne rispetto al principio di maggioranza e minoranza perché giustappunto questo principio non dà conto delle differenze
Io credo che questi però non può essere solo la bussola che orienta le donne in un percorso autonomo altrimenti anche qui rientrerebbe dalla finestra Latham prese crapa separatezza delle donne
Allora io mi domando come la tanta almeno a parole ospitata valorizzazione delle differenze
Portato della cultura delle donne può agire qui concretamente nel conflitto che determina col principio di maggioranza e minoranza
Il compagna Chetta dedicato ampio spazio nella relazione all'esaltazione del conflitto e dunque cerchiamo di cogliere i punti dove i conflitti di culture concretamente si determinano e vediamo se riusciamo a governarli
Se dunque una minoranza non può essere né cooptata né esclusiva che sono due modalità totalizzante di aggiramento
Quali sono le ragioni poste dalla minoranza che ha senso politico riproporre nella nuova fase costituente aperta dal Congresso
Ecco a me l'interrogativo di fondo che ha senso riproporre della Costituente e che poi a dar senso alla nostra differenza di minoranza nella Costituente sembra essere questo
Nella pluralità di forze aggregazioni culture che vogliamo mettere in campo il fare interagire nella fase costituente
Quale posto a la nostra forza la nostra aggregazione la nostra cultura ovvero che ruolo ha la nostra differenza all'interno delle differenze a sinistra
Badate che sempre non rispondiamo a questo interrogativo di fondo che lo si voglia o meno il mettere a disposizione della nostra forza come si dice significherebbe metterà a disposizione un vuoto contenitori
In fondo mi pare che sia la stessa domanda che si poneva ieri Asor Rosa quale ruolo e destinata svolgerebbe la costituente la cultura comunista
Ha senso anche a un severo bilancio critico di una tradizione politica che ci permetta di ridefinirla di rifondare la sì da permettere l'incontro con altre culture
Se non
Ride finiamo noi stessi non solo corriamo il rischio di annessione al pensiero altrui ma necessariamente la contaminazione di cui si parla si trasforma in un'arbitraria e totalizzante fusione di culture
E dunque si presenta dietro l'angolo il rischio di sintesi totalizzante presente della nuova formazione politica dunque credo che la fase costituente non può partire pregiudizialmente accantonamento la differenza culturale e politica che noi rappresentiamo e questo sarebbe davvero allora un esito precostituito
Io insisto molto su un bilancio critico della nostra tradizione politica
Tanto più avendo presente passaggi significativi della relazione del segretario
Occhetto ha cercato di dare le coordinate della nuova formazione politica ha parlato di partito di massa profondamente radicato nella società di partito popolare internazionalista ed europeista partito di lotta e di governo
Sono d'accordo ma mi sembrano caratteristiche niente affatto estranea alla nostra tradizione politica
Dunque non basta riaffermarlo affidando la novità al puro e semplice atto secondo mi pare utile capire semmai perché queste nostre acquisizioni di Ray storiche sono oggi entrati criteri e se non sottoponiamo acritica alla nostra storia e nostro agire presente il gesto di rottura assume che lo si voglia o meno una valenza totalmente politicista
E mi chiedo perché nonostante le reiterate affermazioni dell'importanza della rottura della discontinuità
Noi abbiamo incontra nel concreto tanta difficoltà a leggere nelle vicende politiche quotidiane i punti che ancora ci negano a vecchie pratiche politiche
Un esempio assai significativo è stato sotto i nostri occhi in questi mesi
Ed è il modo con cui ci siamo rapportati al movimento degli studenti
Non si è trattato solamente di incertezze iniziali di diversità di opinione fra di noi peraltro più che legittime c'è stato un difetto più di fondo già conosciuto peraltro perché ricatti veramente sperimentato nel rapporto con movimenti dei lontani anni Settanta e in particolare col movimento delle donne
Il difetto è di vedere nei movimenti la semplice espressione di un disagio sociale senza riconoscerli come soggetti politici
Nel rapporto con il movimento degli studenti questo difetto è apparso chiaramente quando abbiamo implicitamente o anche esplicitamente affermato che la riforma Rubertis seppure discutibile non era in realtà il punto politico principale era giusto combattere
Non abbiamo colto che l'istanza di fondo tutta politica del movimento era la riaffermazione del valore della cultura anche e soprattutto fine a se stessa nella formazione delle donne e degli uomini
Dunque il punto principale era la riaffermazione dell'autonomia della cultura rispetta la quale la dilagante ideologia privatistica è di per sé è una minaccia
Perché tenta di impostare direi proprio per la sua stessa esistenza un rapporto sbagliato fra pubblico e privato
Ma ripeto abbiamo fatto partite accogliere questa istanza tutta politica non solo perché abbiamo i nostri scheletri nell'armadio e cioè la paura di essere accusati o il timore di ricadere in vecchi e biologi è stata messa ma perché l'idea di valutare i movimenti come pura e semplice espressione di disagio sociale è congeniale all'idea secondo la quale solo i partiti sono portatore di istanze politiche da mediare opportunamente in sede istituzionale e queste gare induttiva del ruolo dei movimenti è già presente era già presente nel nostro rapporto con movimento degli anni settanta e da che parte non irrilevante nel determinare il fallimento dello spostamento a sinistra grandioso di quegli anni
Il sistema politico non si sblocca o no per il nostro nome ma per questa arretratezza di cultura politica che ho con cui oggi dobbiamo ancora fare
Adesso certo questa è potenzialmente superata questa arretratezza perché analisi acquisita ma non è così nella pratica politica la stessa esistenza sulle pratiche politiche sulla loro verifica noi abbiamo posto voi donne abbiamo posto nel confronto fra donne in questa fase precongressuale
Abbiamo ormai chiari i motivi che hanno diviso hanno diviso le donne che hanno aderito alla svolta alla Costituente da quelle che non vi hanno aderito lo diceva con chiarezza Franca Chiaromonte
Non c'ha convinte l'aver posto le donne come soggetto fondante perché non ci ha convinto l'idea di un soggetto femminile al singolare dunque unico e perciò l'astratto che si costituisce con un soggetto maschile astratto
E preferiamo trasparenti concreti parziali contratti fra concreti uomini e donne
Abbiamo risottolineato l'importanza della pratica politica dell'autonomia legata inscindibilmente all'estraneità e all'esercizio del conflitto
Ma la del tanto insistito sull'autonomia sul conflitto questo vorrei sottolineare non è dovuto a differenze puramente di teoria fra di noi
Io ho in mente una preoccupazione direi più politica più legata ad un'analisi critica del nostro rapporto col femminismo
Nella nostra storia di rapporto fra donne comuniste Partito Comunista e femminismo è stato proprio il riconoscimento della pratica politica il punto di maggiore difficoltà e di più tardiva acquisizione
In realtà queste recentissima perché risale solo alla carta delle donne dunque a pochi anni fa
E io ho in mente che tanta resistenza era il rapporto soprattutto alla non accettazione del conflitto che la pratica politica autonoma delle donne portava così
Dunque permettetemi di dire che tanta insistenza è dovuta andava stolti sospetti rispetta le compagne che si sono riconosciute della Costituente come li ha definiti dirà è un po'incautamente ieri la compagna d'America
Pensi e dovuta legittime preoccupazioni politiche di chi come ad esempio la sottoscritta ha vissuto in prima persona le sparse e le difficoltà del rapporto fra le femministe le donne comuniste il Partito comunista
Ed io non credo che nella rifondazione della tradizione comunista
Nella fondazione di una nuova formazione politica possano rinunciare a questa capacità critica ed autocritica
Di saper leggere della nostra storia e di trovare connessioni col nostro agire presente e col nostro progetto futuro e questo è davvero il meglio della tradizione comunista che sarebbe sbagliato mettere con troppa disinvoltura nel cassetto
La commissione politica si riunisce subito
A commissione politica si riunisce subito la riunione della commissione verifica poteri è fissata per le ore diciassette alcune altre comunicazioni
Una borsa del congresso contenente documenti dalla provincia di Alessandria
è stata appresa fra probabile errore ai banchi dalla delegazione piemontese
Gli avesse fatto è pregato riconsegnarlo alla quinta fila lato destro guardando il palco magari tenendosi il danaro
No non c'è né
Allora poi i capi delegazione delle federazioni di Milano Pavia Parma la Spezia
Firenze Arezzo Pisa Prato Perugia latina
Viterbo Napoli Caserta Salerno Catania-Siracusa devono recarsi alla segreteria della commissione elettorale
Ora
Do la parola al compagno Biagio De Giovanni
Dopo di noi parlerà Alda Alberto Minutes
Care compagne cari compagni
Il dilemma che davanti al nostro congresso come Stato davanti ai pre congressi
Su cui abbiamo dibattuto in cui abbiamo dibattuto in questi mesi
E nell'alternativa
Tra rifondazione di una forza comunista
O di una nuova formazione politica
Credo che questo significhi che ambedue
Le posizioni che si esprimano nelle diverse mozioni
Riconoscano la necessità di un rinnovamento profondo e radicale
Oltre i termini a cui ci aveva portato il diciottesimo congresso del nostro partito
E direi che se c'è un primo merito che io voglio riconoscere alla mozione alla proposta del compagno Occhetto
E proprio quello di avere colto il momento di questa necessità e di questo rinnovamento
Perché questo riconoscimento che in definitiva vede un punto d'accordo sulla necessità di un rinnovamento profondo
Perché siamo stati tutti d'accordo credo
Nel riconoscere i termini di quella che si chiama che chiamiamo giustamente svolta dei poca
E anche il riconoscimento del fatto voglio dirlo con grande chiarezza ma su questo credo che ci sono anche molti compagni che sono d'accordo
Che in questa svolta d'epoca e sicuramente coinvolto qualcosa di molto profondo della nostra storia e della nostra identità
Io non voglio tornare analiticamente sul tema dell'Est che è stato sottolineato già da molti compagni
Voglio soltanto dire che la vicenda
Che si è svolta all'inizio
Con la caduta verticale dei sistemi di Stati governati dei partiti comunisti
Certamente pone io voglio con l'acustica questione
La necessità di un ripensamento in profondo del problema della sinistra in Europa e nel mondo
Perché
Ma perché anche i più critici di quell'esperienza e noi certamente siamo stati fra i critici di quell'esperienza chi potrebbe negarlo
Non possono tuttavia disconoscere
Non avrebbe senso farlo
Che all'Est si è svolta nel Novecento un pezzo essenziale della storia della sinistra di tutta la sinistra
Basterebbe pensare a che cosa è stato l'impegno dell'intellettualità europea
Nei decenni venti trenta quaranta cinquanta sulla vicenda del comunismo
Ebbene la crisi profondissima di questa dimensione vivente in discussione lo stesso tema della sinistra
E vorrei aggiungere rispetto agli esiti di quella sì di quella vicenda esiti imprevedibili e difficili a prevedersi problematici
Che possono avere certamente esiti diversi
Vorrei dire che francamente non condivido rilievi o accenti come quelli che ieri erano presenti nell'intervento della compagna Luciana Castellina
In cui in sostanza si diceva sia pure per un cenno ma era un cenno significativo che la rinascita dei nazionalismi lì che in qualche modo nasce dall'in Commissione violenta ed esterna del principio del mercato ma vivaddio
E lì è caduto un cemento ideologico e strategico in cemento strategico che ha tenuto insieme con periodizzazione i complesse che non possono neanche essere tutte unificate nella pura coercizione perché è un grande problema storico quello di fronte al quale ci troviamo
è stata la fine di un cemento strategico e culturale chi ha tenuto insieme un mondo nel cadere di questo cemento ideologico e strategico culturale e ideale
I temi dei nazionalismi ritornano con
Violenza
E preoccupano
E quale letture noi dobbiamo dare di questa vicenda
Ma io credo che non lo voglio dire con un massimo di schematicità e di semplicità
Non credo che dobbiamo cogliere i germi di una nuova democrazia di una possibilità democratica
E dobbiamo dire con qualche angoscia perché io credo che questo in qualche modo faccia parte poi di una vicenda complessiva
Che in questo contrasto a cui abbiamo assistito drammatico in cui milioni di uomini hanno posto un problema ebbene
Questo contrasto è stato tra il tentativo di innestare un principio democratico e il comunismo storico cioè la realtà degli apparati di sistemi di Stati che sono stati governati dei partiti comunisti
Ma possiamo dare uno sguardo anche più ampio al fatto che l'ottantanove balletto in positivo io non sono d'accordo con chi dice che ci troviamo di fronte a una svolta a destra
è una realtà complessa capisco carica di rischi e di preoccupazioni ma c'è un problema
Non sono d'accordo perché tra l'altro questo principio democratico in qualche modo si muove anche altre realtà
Abbiamo assistito alla liberazione di Mandela in Sudafrica abbiamo assistito a una vicenda interessanti gravi e per certi aspetti quella del Nicaragua
Bene su che cosa dobbiamo mettere l'accento in quella vicenda
Può essere giustissimo mettere l'accento anche sui vincoli di quel voto
Ma secondo me è più giusto mettere l'accento sul fatto che per la prima volta una classe dirigente
Comunista o comunque vicine
Voluto opposti attribuito Mabo non può porsi di fronte alla al rischio di una elezione democratica
E quindi in questo ambito io credo che noi dobbiamo ragionare sull'onda di una problematicità di quelle di di queste vicende ma anche di un forte principio di democrazia che si va affermando
E che rimette in movimento il pensiero anche della sinistra europea
Non credo che noi dobbiamo assumere atteggiamenti di sufficienza in nessun modo di fronte al dibattito che si va allargando i definendo
In settori significativi della sinistra europea ma su questo non voglio fare esempi particolari
Perché vorrei venire nella seconda parte del mio intervento a un ragionamento più specifico
In questo quadro e torno al problema che ho posto all'inizio
Come ripensiamo la nostra identità io son convinto che un grande problema politico e che è un grande problema culturale come diceva ieri Asor Rosa
La domanda principale che io credo dobbiamo porci che io credo ci stiamo ponendo ecco
A oggi un senso preciso lavorare per il rafforzamento di una identità comunista
Io sono di un avviso diverso per due ragioni che naturalmente ed esprimo con un massimo di sistematicità
Intanto perché il comunismo è stato un principio strategico mondiale
Che ha posto problemi di rapporto tra economia e politica sta col partito che ha occupato la storia del Novecento il più grande tentativo di mutare lo stato di cose insistente nel Novecento come qualcuno ha detto
L'attacco assai poco credibile
Assai poco sostenibile lo diceva anche ieri il compagno D'Alema
Una sorta di principio locale che non a caso badate non a caso oggi è portato a riparlare di orizzonte di utopia
Non a caso
Non a caso cioè trascina il grande tema storico-politico che ha visto forze reali uomini in carne e ossa partiti burocrazia stati impegnati in una lotta
Su un terreno
E non può non essere giudicato evanescenti
E poi c'è un secondo elemento sul quale di
E che la seconda ragione
Perché è importante secondo me che noi abbiamo messo a rischio fino a incrinare concettualmente nella realtà
La forma partito
Cioè quello che può diventare che poteva diventare un elemento di blocco nel confronto oggi e badate noi oggi già siamo su questo terreno di una grande novità
In una novità irreversibile io dico perché noi già siamo un partito diverso oggi in questo congresso
Un partito che discute che dibatte che si confronta
Per onestà Ortiz alle minoranze tendente alla dialettica certo anche il rischio della lacerazione anche l'asprezza della discussione
Ma questo è già un frac e già l'elemento di una rifondazione
Ma per dormire
Al tema fiscale su cui volevo cercare di offrire qualche spunto di riflessione ai compagni
Nell'ambito di questo problema è il senso
Ha senso proposti
Il tema così dal punto di vista come dire della cultura politica rifondare una cultura comunista io sono rimasto colpito dall'intervento di Asor Rosa debbo dire che mi sento abbastanza critico nei suoi confronti voglio molto rapidamente esprimere le ragioni di questa critica
Questo richiamo
Alla cultura della massa comunista
Con intorno un'analisi della società italiana voglio fare questo punto esplicito discussione pepite dove dobbiamo polemizzare discute
Con intorno un'analisi della società italiana e soprattutto dell'intellettualità e della cultura italiana
E secondo me elevata e pericolosa
Perché al di là di movimenti come ecologismo il femminismo che lo stesso Asor Rosa sai riconosce non appartenere
Alla cultura comunista o alla cultura del movimento operaio nelle sue radici originarie
In sostanza la diagnosi era che tutta un'intellettualità oggi è spinta verso destra tra empirica ideologia diceva Sorrow saprà integrazione specialistica e ideologia nel senso di per le donne così
Attenzione all'analisi della società italiana attenzione all'analisi della complessità delle forze culturali ideali
E improvvisamente troviamo che il partito non le aveva capite non aveva capito le domande le esigenze e i bisogni che da questa società avvengono
Intellettuali autoreferenziali e non so che cosa significhi
Cioè chi si riferiscono essi stessi che non hanno una base di massa che non hanno un collegamento organico
Anch'io non credo che il punto sia così
La potente rilevare non solo l'ampiezza la complessità del dibattito teorico e politico che c'è nella cultura italiana
Le dimensioni della sinistra non partitica non si può ironizzare sui club sono un fenomeno complesso è vero le sensibilità che sono in movimento
I tentativi di mettere in rapporto competenza ai politica e allora piuttosto e giusta l'altra domanda come intuiamo il rapporto con questa realtà Occhetto non aveva nessuna ragione digitare la cultura comunista tratto perché è chiaro che siamo noi che facciamo una proposta
E lo stesso fatto che noi facciamo la proposta significa che impegniamo la nostra identità ideale culturale e politica evidentemente siamo il soggetto che sta la proposta
C'è un Celant non ci travolge avevamo di fronte a questo fatto
Come entriamo in relazione con questa cultura
Lo possiamo fare con un vago
Spirito di pensiero anti-sistema
Un po'sovversivo
Con vecchie analisi storiche provinciali con il richiamo continuo dobbiamo fare più lotte perché la politica fiscale lotta eccetto in un certo senso è così nome lo possiamo fare in un altro modo compagni
Lo possiamo fare mettendo a confronto con questa realtà andando al confronto con questa realtà
Con i punti più alti della nostra cultura noi il partito comunista italiano
Con le nostre Corona con le nostre essenziali radici perché questo richiamo a Gramsci non è canonico che è risuonato nella nella nell'aula di questo congresso nella sala da questo congresso perché grammi si è stato il più grande riformista comunista
Che negli anni Trenta rifletteva già sulla fine dell'espansione del principio del diciassette perché i quaderni già sono una riflessione su questo e qui ci sarebbero tante cose da dire
E perciò contengono un'analisi del capitalismo e perciò contengono un'analisi della democrazia e poi cioè in un certo senso sono già oltre il leninismo cioè oltre un attimo uria ultra democratiche e quindi pericolosa
Perché dire abolizione dello stato e inveramento della democrazia significa mettere in discussione la democrazia cioè le regole
Che sono evidentemente l'anima il cuore della democrazia
Quando noi diciamo un minuto solo il finisco democrazia via del socialismo abbiamo già fatto un enorme passo avanti
Ma un passo avanti fondamentale perché la democrazia non sono solo i diritti sono anche ipotesi di e sono anche i rapporti critici tra dimensione politica e disse e dimensione dei poteri non politici
E allora
Le altre culture dobbiamo incontra così ricordando e vado rapidissimamente a concludere
E questo significa entrare in contatto con altre culture con altre idee con altre forze
Questo significa innestare il tema della democrazia nel tema della libertà politica
Gramsci non è Gobetti
Ma dibattuto con Gobetti e da oggi intreccio di queste culture in una fase storica nella quale il tema ritorna quello della democrazia incompiuta e ritorna il tema del rapporto Tarditi dei cittadini e diritti dell'uomo in tutta su terreno planetario
Questo torna ecco perché torna il grande tema delle riforme del riformismo e la necessità per l'Italia
Di un partito riformatore moderno che affronti questi temi
Un partito che già a mio avviso ci sta rinnovando un partito nel quale tutti maggioranze e minoranze hanno la possibilità di portare il loro contributo culturale e ideale al rinnovamento della sinistra italiana
Nero dobbiamo vedere questo con una sorta di disperazione o di angoscia dobbiamo vederlo con grande fiducia con grande ottimismo con grande convinzione della possibilità di successo
La parola al compagno
La parola al compagno Minucci dopo di lui parlerà Pietro Folena
A questo punto del nostro dibattito
è auspicabile che venga compiuto da parte di tutti
Uno sforzo per delimitare precisare i termini del confronto
Così come si vengono delineando in quest'ultima fase per circoscrivere in altre parole
Sia i punti di dissenso sia se ci sono i punti di convergenza e di consenso
Il mio intervento vuole essere un modesto contributo in questa direzione
Neppure io sono rimasto convinto dal rapporto introduttivo del compagno Occhetto
Due affermazioni mi sono sembrate tuttavia degne di no
La prima è quella che ha riconosciuto il carattere positivo e il valore dell'apporto dato al dibattito
Dai compagni che hanno svolto un ruolo di aperta critica e anche di opposizione alla sua proposta
Non sempre questo riconoscimento c'è stato durante le varie tappe dell'iter congressuale
Qualche volta anzi abbiamo avvertito il senso di una incomprensione infastidita
Eppure come ricordava ieri Aldo Tortorella
Sì anche questa volta la dialettica interna si fosse mantenuta entro i confini tradizionali
Se i gruppi dirigenti e l'insieme del partito si fossero allineati più o meno in blocco magari con qualche dissenso in molti mugugni
La stessa operazione politica avviata dalla segreteria sarebbe stata negata in radice
Avrebbe visto venire meno sin dall'inizio di se stessi presupposti
Non si può fare innovazioni con vecchi strumenti né si può praticare con l'unanimità la critica all'unanimismo
Anche per questo sarebbe un errore grave se nel nuovo Statuto non fossero garantiti i diritti e presenza delle minoranze soprattutto in una fase costituente come quella che stiamo abbia la seconda affermazione contenuta nel rapporto riguarda la fase costituente dalla nuova formazione politica che dovrà concludersi con il prossimo ventesimo Congresso e che viene definita come un processo nel quale non sono predeterminate precostituiti i caratteri la natura il programma fondamentale della nuova Euribor rifondata organizzazione
è una risposta a questa a una nostra espressa richiesta e deve essere ora ora valutata nelle sue effettive conseguenze pratiche aggiungerei a questi due un terzo punto contenuto questo nel testo della prima mozione
Laddove si dice che
Non il congresso in corso ma eventualmente nel prossimo sarà posta in discussione la questione stessa del nome del partito ritenuta secondario meramente formale da Bari compagni
Ma credo non dal compagno Occhetto che esordì come segretario vorrei ricordarglielo con un discorso in cui esaltava il valore delle parole chiave e delle immagini simbolo non è dunque una forzatura rilevare che le scelte cruciali della Costituente sono ancora tutte da compiere
E sottolineare nello stesso tempo che la nostra battaglia l'impegno per la seconda mozione non solo non è stato affatto un'impresa di retroguardia
Ma ha contribuito a evitare improvvisazioni ed errori da cui sarebbe stato difficile tornare indietro
Ha contribuito soprattutto a rimettere nelle mani dei militanti delle compagnie dei compagni ogni decisione sul futuro e sulla sorte stessa del nostro partito
Da qui mi sembra il principale esito positivo di questo diciannovesimo congresso
Questo giudizio non cancella il mea culpa via una serie di preoccupazione assai pesanti sottratto in questi mesi di dibattito
L'impressione in primo luogo di una certa fragilità di un certo indebolimento ideale culturale del nostro impegno politico
Mi sono chiesto e mi chiedo quanto abbia influito nel sollecitare fenomeni negativi
Il modo stesso con cui è stato aperto il dibattito
E che cosa debba significare oggi l'arte della direzione in un grande partito di massa sottoposto alle tensioni alle sollecitazioni geologiche alle contraddizioni laceranti della grande metamorfosi sociale di questi anni
Devo confessare di essere rimasto colpito dalla rapidità con cui il nostro dibattito tende ad assorbire con una permeabilità del tutto nuova e per certi aspetti insospettata schemi di analisi modi di pensare
Luoghi comuni che da gran tempo fanno parte del bagaglio ideologico di altri settori politici e culturali e vengono spesso utilizzati nella polemica con noi Comunisti italiani
Certo non siamo più una cittadella assediata si dice ed è vero le influenze reciproche sono all'ordine del giorno ma qui si tratta d'altro
Non di un arricchimento ma di un rischio di impoverimento dello spessore culturale della nostra politica di una caduta di criticità che può costituire una minaccia seria per l'autonomia spessa del nostro partito e dell'intero movimento operaio
E mi chiedo anch'io sono d'accordo con Asor Rosa quanto pesi il mancato approfondimento della base culturale del nuovo corso prima e della nuova formazione politica
Oggi
Prendiamo certi luoghi comuni che sono stati largamente presenti nel nostro dibattito talvolta per motivare l'adesione al progetto stesso
Anche se d'acqua a questa tribuna né tutta una è composta copiata ad esempio l'idea che lui che il fattore K l'essere chiamarsi comunisti sia il vero ostacolo al nostro accesso al governo
Non ho prevenzioni di sorta e se dovessi essermi sorbito per vent'anni territoriali di Alberto nonché e mi si dimostri ma mi si dimostra che aveva ragione pazienza cercherò di adeguarmi ma è mia impressione
Che dietro una certa semplificazione dalla questione del Governo ci sia in realtà una concezione sbagliata della politica separata dalla realtà sociale da un'analisi corretta dei rapporti fra le classi
Un altro luogo comune quello secondo cui il PC perderebbe voti perché gli elettori considerano screditata la parola comunista dopo la comunismo dopo la drammatica crisi dell'Est di questo abbiamo colto e che anche in questa sala
In realtà le nostre difficoltà sono cominciata assai prima del crollo dei muri e dei regimi autoritari del cosiddetto socialismo reale
E la gente non ci ha visti in questi anni è troppo uguali ai partiti dell'est ma semmai troppo uguali agli altri partiti italiani
Golf nuoto
Molte volte
Molto in voga anche più
Lo slogan che ha più colpito la nostra forza elettorale è stato tutti i partiti sono uguali
Non a caso abbiamo perso voti soprattutto nei quartieri operai delle grandi città del Nord nelle borgate popolari di Roma e delle città meridionali
Dove una parte tipica del nostro elettorato si è sentita meno difesa di prima nel grande sommovimento della ristrutturazione economica e sociale
Anche in questi fenomeni si riflette una concezione drammaticamente riduttiva della politica che in qualche misura ha finito per influenzare anche noi
Una politica chiusa in se stessa che si guarda allo specchio sa parlare solo a se stessa come professione staccata dalla Società reale dalla gente
Ora anche la parola d'ordine a cui attribuiamo in questo periodo un'importanza centrale quella dello sblocco del sistema politico tende a uniformarsi come è già stato accennato dal resto a questa visione unidimensionale dalla politica
In una società complessa come siamo a dire oggi
Non tutto può essere ridotto al cosiddetto sistema politico deve far riflettere il fatto che in Paesi come il Giappone dotati di uno straordinario dinamismo porta economico e di grandi capacità di modernizzazione
Hanno ci esista un sistema politico bloccato da quarant'anni e il caso italiano sotto questo profilo ha qualche analogia con quello giapponese
Gli sblocchi i cambiamenti reali passano ovunque attraverso processi più profondi e non sempre coincidenti con semplici seppur importanti alternanza di governo alla base delle grandi svolte o se si vuole della liquidazione di un determinato ciclo politico ad esempio il passaggio dalla maggioranza assoluta della DC al centrismo e dal centrismo al centro sinistra e così via c'è sempre stata una capacità nostra e di altre forze democratiche
Di cogliere i movimenti reali della società italiana e di tradurre in uno spostamento dei rapporti di forza sociali e politici
Alla base c'è sempre stata la capacità di un impianto culturale che io riferisco in grande misura alla lettura gramsciana di Marx e all'ispirazione libertaria del nostro antifascismo
Di reagire alle grandi trasformazioni strutturali di questo quarantennio non costruendo astratte tavole di valori
Ma reagendo con idee forze con nuove analisi ai processi reali
Ai nostri stessi errori alle difficoltà di conoscenza e di rapporto con grandi fenomeni inediti come la rivoluzione delle donne o il passaggio da un ciclo tecnologico scientifico delle forze produttive ad un altro
Il compagno Occhetto ha parlato con un calore da apprezzare della necessità che nel processo di formazione di un nuovo partito si realizzi un incontro fra culture diverse
Ma al di là del problema della effettiva comunicabilità di alcune fra le culture citate che pure esiste
La questione centrale oggi con quale attitudine di fondo andiamo noi a questo incontro con quali idee forza con quale nuova analisi con quale asse culturale
Con Gramsci e con la sua ricognizione del terreno nazionale
Il PC adottato per la prima volta la classe operaia e le classi subalterne del nostro Paese
Di un'analisi nuova e di un fondamento culturale che ha permesso loro di conquistare per la prima volta un'autonomia di giudizio sulla storia e sulla realtà strutturale della società italiana
Possiamo fare a meno oggi di un fondamento simile
Per della nostra autonomia e della identità che ne discende
è una crisi di autonomia non essa stessa un ostacolo alla reale unità della sinistra delle forze di progresso
Non riprendo qui perché le condivido pienamente le osservazioni svolte da Bertinotti Garavini sulle ragioni della tregua sociale e della frantumazione dei movimenti di massa
Mi limito a osservare che pesa anche qui la carenza di un punto di riferimento unitario nell'analisi della società moderna le difficoltà di questi anni che hanno basi oggettive nella rapidità dell'innovazione
Sono state aggravate non possiamo nascondercelo dal prevalere anche in molta parte dalla cultura di sinistra e nelle stesse file comuniste di tendenze alla liquidazione della stessa nozione di classe e del conflitto di classe mentre
Mentre si trattava e si tratta di ridefinire adeguare questa nozione ai mutamenti odierni come strumento in sostitutivi insostituibile di conoscenza e di lotta
Ma oggi questa difficoltà può essere superata persino la Repubblica la Stampa tornano a parlare di classe operaia qui a rilevare sulla base dei dati degli ultimi due tre anni degli addetti all'industria tornò mentale in cifra assoluta persino nella grande fabbrica ma questo è solo un aspetto e forse non il principale
Siamo soprattutto di fronte a un'estensione di funzioni sopra Ticino produttive nel terziario
In particolare in quello più legato all'innovazione
La grande innovazione ci apposto difficoltà enormi
Ma oggi essa tende tenderà sempre più ad accentuare la contraddizione fra la qualità scientifico tecnologica del processo di lavoro e la negazione della valorizzazione del lavoro stesso
Sotto forma anche di basso salario come vediamo ma soprattutto di spersonalizzazione e di una più integrale e sofisticata alienazione
è una contraddizione che riguarda sempre più anche i tecnici e gli impiegati e che pone problemi di analisi nuova per tutto il mondo del lavoro dipendente per una parte notevole dello stesso lavoro autonomo
Il punto di partenza oggi non può che essere un grande sforzo per una Ripoli di citazione di massa delle classi lavoratrici e dell'intera società italiana
Proprio per questo sono lieto che Occhetto torni a parlare dopo un periodo di ambiguità come ricordava Angius di partito di massa
Di questo tipo di partito c'è bisogno oggi più di ieri di un partito di militanti non di telespettatori altrimenti la democrazia quella vera non sopravviverà
Il PC ha compiuto soprattutto dal cinquantasei ad oggi una timida e contraddittoria esperienza di pluralismo interno bisogna oggi dilatare al massimo questa esperienza puntando su un pluralismo
Reale generalizzato e istituzionalizzato dal regole rigorose capaci di evitare il formarsi di corrente cristallizza si tratta di lavorare insieme queste regole
Che debbono valere per la stampa di partito per gli organismi dirigenti per la loro stessa formazione il confronto d'opinioni deve costituire la regola ma questo richiede a mio avviso un rapporto qualitativamente diverso fra vertici e base
Avendolo sostenuto e scritto in tempi non sospetti
Ripropongo qui che anche utilizzando le nuove tecnologie della comunicazione sulle decisioni più importanti per la direzione dei gruppi parlamentari vengano chiamati a pronunciarsi l'assemblea di sezione
Con voti consultivi qua seconda dei casi con voti vincolanti sarebbe un modo per elevare la cultura politica media di tutti noi per restituire vitalità le sezioni per mettere nuove radici alla vita democratica del nostro Paese
Proprio perché consideriamo inseparabile l'unità e l'autonomia dei comunisti
Il governo dà la fase costituente lo stesso rapporto con le forze esterne con le sinistre o con coloro che vengono chiamati cofondatori non può essere affidato ad una sola parte del partito ma tutto il partito
Nel rispetto e nella piena valorizzazione del suo pluralismo interno questo sarà possibile se nel processo unitario s'in Italia in Europa i comunisti italiani non porteranno solo una generica e stanza di progresso ma facendo leva su ciò che di più ricco e maturo hanno accumulato nella loro straordinaria esperienza storica
Porteranno una rinnovata capacità di rappresentare il riscatto delle classi subalterne e l'idea di un socialismo e di un comunismo nuovi fondati sulla libertà e su uno sviluppo integrale per la democrazia politica
Ha la parola
Ha la parola Pietro Folena e dirà Anna Maria Riviello
Per per cambiare
Non è
Non è una domanda inutile né appartiene solo ai compagni alle compagne del no
Noi potevamo anche accontentarsi dei primi risultati del nuovo corso
E sperare di temere o di arginare le perdite per qualche tempo ancora
Ma io credo che sia proprio la gente qui fuori
Finché noi discutiamo a dirci che non c'è tempo da perdere
A parlarci come giustamente affermato qualche compagno della mozione due
Della politicizzazione
Dei rischi di una rivoluzione silenziosa e conservatrice
Della distanza fra il come si vive qui ed ora e il Palazzo
Non dico questo inducendo a una cultura politica diffusa nel decennio neoliberista che ci ha parlato di una società buone di una politica cattiva lo dico alla rovescia
Perché il dramma della politica della sinistra in questi anni è stato proprio quello di non dare sufficiente visibilità i conflitti grandi e piccoli
E così nello svuotamento di vecchi Poteri ne sono cresciuti di nuovi spesso al di fuori di ogni sovranità e di ogni controllo democratico fino alla P due e alla nuova mafia
Perciò si è sentita la politica come Palazzo per alcuni comune deficit nemico da battere ma per altri per i più forse aspettando fuori dal portone gli avanzi della cena
E da questo sentire noi dobbiamo muovere non per assecondarlo con quanto di indistinto cioè in questa cultura politica
Ma per aprire porte e finestre della politica per fare entrare aria nuova per una casa di vetro perché tutto sia chiaro e trasparente
Il cuore della questione posta da Occhetto muove da cui la riforma della politica e arriva alla rifondazione della sinistra
Il mondo negli anni scorsi ci aveva detto che la politica è un affare dei signori della guerra e quando andava bene della pace
L'Est Mandela libero l'ottantanove ci dicono ora che la politica può essere un affare scomodo per lor signori di tutti di enormi masse che rivendicano diritti e poteri democrazia non violenza
Certo il nuovo capitalismo finanziario di holding poteri transnazionali assegnato in questo decennio punti all'attivo e la crisi della sinistra storica il fatto più significativo
Ma quando milioni di esseri umani si mettono in moto si riapre una grande possibilità condizione che la sinistra sappia Cantet ampliare il proprio modo di essere la propria agenda il proprio linguaggio si può incrinare finalmente l'ideologia dell'eterno presente quella che oggi ti fa dimenticare quello che eri ieri e che oggi ti impedisce di immaginare oggi volere ciò che puoi essere domani il domani il dopodomani tornano finalmente fuori da ogni rinuncia e fuori da ogni millenari lirismo a essere un grande problema politico
Non perché ne dobbiamo consolarci con l'immaginazione per non vedere la concretezza della realtà attorno a noi ma perché il fatto che siano cadute nella coscienza di tanti non dico solo la parola comunismo
E dobbiamo dircelo che quel buco nelle bandiere pesa e parla tutta l'umanità ma anche la parola socialismo è stata identificata ora con dittature e violazioni di libertà ora con lo statalismo assistenzialismo e sprechi
Ora con compressione di libertà e di spinte creative tutto questo rischia di rendere più spogli più indifesi qualcuno ha detto perfino orfani
Dobbiamo rifondare il senso di queste parole
E non ci basta pronunciarle quindi a voce più alta o in modo più infatti Ico perché arrivino al cuore di milioni di esseri umani
Dobbiamo saper arrivare lì portando per intero e anzi rinnovando e rigenerando il nostro carico di critica la società e di cambiamento in modi e in forme nuove
So che c'è una pensione
Quella che andando al di là dell'orizzonte perdiamo il senso etico di cui il nome Partito Comunista Italiano si è tanto caricato il senso di chi sta sempre dalla parte dei più deboli
Dei subalterni delle persone espropriate del proprio tempo del proprio lavoro il senso di chi si batte contro ogni sopruso ogni furberie ogni ingiustizia
Dobbiamo però dirci che già da anni per molti non è più stato così
E abbiamo visto troppe volte proprio i più bisognosi allontanarsi per primi di fronte al vuoto di parole lontane oppure neppure avvicinarsi
E allora parliamo con chiarezza fra di noi
Perché da più di dieci anni non esiste nel Mezzogiorno un vero movimento di massa di giovani disoccupati collegato al sindacato è alla sinistra
Io credo anche perché noi abbiamo oscillato come un pendolo fra l'orizzonte di un vecchio riformismo che non a tappo lavoro e talvolta gonfiato in rivoli della spesa pubblica
E la consultazione di risulta al sistema di potere
Allora compagne e compagni
E dagli ultimi è dagli ultimi che la Costituente deve partire non dalle dispute fra Dinoi o fra qualche intellettuale
Laddove dobbiamo ripartire nello non arriva non solo la parola comunismo una politica democratica ma non arrivano neppure l'acqua o l'asfalto un ospedale dove ci sia una sala operatoria o un certificato ottenuto senza raccomandazioni uno Stato che si occupi di tutti i soggetti più deboli fino ai bambini di cui la politica non parla perché tanto oggi non votano
Dobbiamo fondare io direi neppure a rifondare in tante zone un partito della solidarietà che dia una mano una speranza e certo anche parole nuove a chi non può permettersi di attendere le conclusioni di un convegno qualcuno potrà dire che questa è una affermazione che sembra nascere da una cultura politica di matrice cattolica io rispondo senza difficoltà sì è in parte vero abbiamo da imparare dal volontariato e dall'impegno sociale non ci basta la nostra cultura riformatrice
Aggiungo aggiungo che
Contaminando mia incontrandomi riscopro anche l'origine solidaristiche cooperativistica del nostro movimento operaio
Il punto in più rispetto ai tanti frammenti dell'impegno che già esistono e la politica il Progetto il manifesto di idee forza che fanno divenire l'atto quotidiano del singolo parte di un atto generale di tutti
è questa una politica debole allora che non sa incidere né i poteri forti e spesso contro i poteri forti io credo il contrario
Perché una rete di solidarietà e di politicizzazione diffusa
Può essere soprattutto nel Mezzogiorno la base su cui si regge un nuovo grande conflitto democratico che si candidi a governare e a rigenerare lo Stato
A mandare via i corrotti dalla cosa pubblica estirpare la mafia affermare sviluppo giustizia efficienza servizi l'alternativa non può nascere malgrado o contro il Mezzogiorno ma o vincerli
Dove c'è la parte più debole del Paese come riscatto democratico e talvolta come Rifondazione statuale Opel Ampera in tutto il Paese
Perciò per parte nostra dobbiamo dichiarare guerra tutte le forme di consociativismo
Anche a quelle più ospite come si è visto dopo le resistenze che ci sono state in seguito al convegno di Avellino dell'anno scorso
E non per un furore moralistico anche se a recuperare un carattere etico la politica è un problema
Ma per liberare le istituzioni qualificare alla spesa pubblica migliorare sì voglio dire anche questa parola la civiltà quotidiana del Mezzogiorno
Io saluto e condivido la proposta di lotta che Occhetto ha fatto con le dimissioni dei comitati di gestione delle Unità sanitarie locali e più in generale penso che dobbiamo aprire conflitti in ogni servizio che non funzioni e negli enti pubblici delle partecipazioni statali o del credito dove spesso il ruolo dei politici
è degenerato trascinando con sé le istituzioni ecco la cultura del limite come ha detto Occhetto della politica e dei partiti e ecco la rifondazione di un meridionalismo di un regionalismo di un sistema di autonomia
Non è questo il senso più vero del processo che si è aperto in questi ultimi anni a Palermo a Catania altrove e che oggi si vorrebbe chiudere
C'è già chi ci dice è stata una parente si è tutto finito
Vedremo
Ma quando mai si è visto nel Mezzogiorno una città del Mezzogiorno come è successo di recente a Catania a tre mesi dalla caduta di bianco mobilitarsi per un nuovo corso considerato quei vecchi stemmi della politica
Perdente
O come spiegarsi di fronte alla caduta della giunta Orlando Rizzo che settecentocinquantuno professionisti palermitani tra cui trenta primari ospedalieri
Firmano un appello a favore di una Giunta per così dire perdente e lo pubblicano appagamento sul quotidiano dei nemici della giunta
Forfait
Forse allora
è vero il contrario che i perdenti non stanno da questa parte
Così come il perdente in ricco per lingua R. in pochi anni o pur non riuscendo la vedere ha vinto poi sui missili a Comiso
Catania
Palermo si parlano della crisi della vecchia politica delle vecchie appartenenze di un sistema di potere di un comitato d'affari di una mediazione politico mafiosa
Ma ci parlano anche della crisi di un'opposizione eterna a un sistema di potere eterno
E quando si dà visibilità il conflitto a questa bella parola si sa stancante poi per cosa contro chi è contro cosa
Quando si dimostra che si può governare in un modo o altro da quello delle clientele allora la politica la parola politica ridiventa positiva viene restituita la gente torna a significare per la libertà di ognuno
E per ciò che gli ho credo che nel Mezzogiorno dobbiamo saper contrapporre alle vecchie trasversalità degli affari
Trasversalità pulite oneste e di contenuti e di comportamenti di progresso e la sfida è per tutti è per i cattolici democratici che militano nella sinistra democristiana
A partire da Leoluca Orlando non è nostra infatti la contraddizione di militare nello stesso partito che fu di Vito Ciancimino e chiedi Salvo Lima
I cattolici democratici e dell'impegno sociale nel laboratorio di Palermo come nel sommerso di tutto il Paese
Hanno di fronte a sé Illy gigantesco problema
Di imprimere anch'essi come stiamo facendo noi un mutamento al sistema politico italiano Carey collochi vera destra ed era a sinistra reali forze di progresso e reali forte di conservazione
Io ritengo che il posto dei cattolici progressisti
Quando saremo riusciti a costruire il sistema dell'alternanza non potrà che essere quello di partecipare alla fondazione di una nuova sinistra
Superando ogni riproposizione vecchia o nuova dell'unità politica dei cattolici
Ma la sfida sui contenuti e anche per il partito socialista che non può come fa positivamente aroma aprirsi sulla questione del razzismo ma Palermo continuare allearsi con Gonnella con Lima con la Pucci
Torni a sinistra
Il Partito socialista accetti la sfida dell'alternativa della riforma della politica
Un atto concreto di rinnovamento e di dialogo da parte del PSI per passare dalle parole interessanti di questi giorni ai fatti
Sarebbe per esempio modificare alla Camera l'articolo sulla punibilità dei tossicodipendenti
Poche ore dopo dopo
Con l'impegno formale il valore della solidarietà
La vita
Per costruire il sistema dell'alternanza è affermare un'alternativa è infine per noi
Il compagno Magri ha ricordato come le fabbriche abbiano detto no in molta la piattaforma contrattuale ma quel no e anche quell'altro sì detto spesso nelle stesse fabbriche dalle stesse persone alla Costituente
Non si interrogano tutti noi a fondo non ci dicono che bisogna ricominciare da lì dai diritti ai tempi dei conflitti per darsi nuovi strumenti e nuove politiche e quello striscione studentesco che dice i partiti offendono la politica
Se è ingiusto verso di noi e sappiamo che è ingiusto non ci domanda qualcosa di fondo sugli anni passati sulle nostre lentezze e mediazioni incertezze
Questo movimento degli studenti
Non ha bisogno di padri nobili o di corteggiamenti ha bisogno di politica e ci chiede di ascoltare di fare autocritica per un decennio di caduta di impegno su questo terreno e se necessario io credo sia necessario di cambiare ciò che non va della nostra politica e dei nostri disegni di legge è una parola importante e a qualcuno può sembrare fragile in questa era dello spettacolo nella relazione di Occhetto questa parola è ascoltare
Io credo che sia una parola che al di là delle divisioni ci possa contribuire a far andare avanti tutti ascoltarci noi a partire dal gruppo dirigente riconoscendo quanto se imparate in questa discussione
Ascoltare la base del partito così come abbiamo fatto questa volta e così come avevamo fatto troppo poco nel passato e ascoltare soprattutto la società fuori di cui le sue parole i suoi silenzi siamo raccordo a me pare sul fatto che il nostro modo di operare non è più al passo coi tempi moderni ecco i moderni conflitti
Le nostre divisioni ci potranno aiutare se finalmente ci faranno mettere d'accordo non tanto fra di noi magari su qualche organigramma ma con la società
Ah costituente per me è un atto di umiltà una cultura del fare e sia la base di un nuovo fare cultura ci confronteremo nei prossimi mesi sui caratteri di questa formazione
Governare insieme la fase nuova vuol dire certamente come ha detto Tortorella non considerarsi gli uni liquidatorie gli altri conservatori vuol dire gli uni essere consapevoli che il partito non è governabile senza o contro il trentacinque per cento degli altri che non è pensabile considerarsi fuori dal processo che si aprirà
La storia insomma io credo non sia finita
E non dobbiamo ora recitare una parte prevista da qualcuno nel copione dipende da noi
Come è stato in altri grandi passaggi storici del nostro partito in questo passaggio anti andando al di là del muro e c'è tra la politica e la gente abbiamo di fronte un'impresa ardua ma affascinante
L'impresa di pensare progettare organizzare una nuova sinistra di critica di cambiamento
Alla parola
Ha la parola
Ha la parola Anna Maria Riviello
La parola la compagna Anna Maria Riviello seguirà Elio Armano
Considero compagne e compagni un elemento di ricchezza la diversità di opinione emersa in questi mesi tra le donne comuniste non sempre è stato così
Durante il periodo più importante della strategia dell'emancipazione che si prolunga per alcuni aspetti nel Periodo che abbiamo chiamato da emancipazione e liberazione di cui occuparsi di donnine significava scegliere una questione un contenuto un tema specifico le divisioni tra quelle che scendevano in generale della politica e quelle nello specifico facevano vedo in qualche modo della ricchezza di esperienze intellettuali e politiche delle donne comuniste
Non è rituale quindi dire
Che oggi può essere utile a fare emergere le differenze
Tutta la discussione parte infatti dal riconoscimento del valore della differenza sessuale della parzialità
Dei soggetti della storia e della politica del valore teorico e politico della relazione tra donne
Con la carta itinerante delle donne comuniste queste idee sono entrate nel Paci introducendo nella sua cultura politica già ricca di diverse tradizioni altre nuove idee le donne lo sappiamo hanno sempre vissuto concretamente la coscienza del limite impaccio del corpo e dei sentimenti
E oggi tutto questo si propone
Come una nuova idea di libertà
Il cui carattere costitutivo ossia la relazione con gli altri e con i corpi è un'idea di libertà di cui abbiamo tutti bisogno per costruire un futuro non violento in un mondo vivibile
Così come hanno concretamente percepito la diversa durata del tempo quello della fretta e dei ritmi della produzione
E quello più lento della cura e dell'attenzione e questo serve per contrastare l'ottusità limitando a Morengo decisioni Silenzio
Ma perché tutto questo passa a divenire ricchezza sociale deve porsi il tema del potere della politica e saper produrre analisi puntuali sulla false e cioè su come si intrecciano le condizioni politiche sociali in questa situazione
Storicamente determinata e quali sono le forze e di soggetti possibili della trasformazione qui probabilmente emergono né differenze tra annuivo e il mio parere quello di una donna comunista meridionale
E che questo decennio abbia costituito un concreto arretramento nella condizione di vita delle donne italiane pure in presenza di un'accresciuta forza sociale femminile
L'ultima modernizzazione porta con sé l'attacco allo stato sociale e alle condizioni e a una condizione di residualità
Per un'intera area del Paese il Mezzogiorno con una fortissima disoccupazione femminile e giovanile e lavoro nero per le ragazze
E curiosamente è la riprova che le donne vivono oggi una condizione sociale difficile
Non di via di arretratezza ma di incide ci viene da un articolo di Mortillaro Felice Mortillaro pubblicato dall'Unità
Dunque un mento alla legge sui tempi delle donne comuniste accanto agli altri il commento più interessante
Quaestor secondo Mortillaro con questi strumenti il pre CIPE si rivolgerebbe a sedimenti marginale della società per recuperare un po'di quel consenso perduto nelle classi egemoni è una lettura moderata
Statica ed economicistica della realtà sociale che però ci fa misurare l'ampiezza dello scontro
Spara
E la ricchezza di uno scontro una concezione che non sa vedere la ricchezza dei soggetti in campo che non sono tutti irriducibili accetti la legge sul tempo invece una risposta alta la crisi dello stato sociale di cui troppo spesso abbiamo discusso in modo retorico e ripetitivo a questa crisi non si può rispondere senza ripensare alla riduzione dell'orario del lavoro al mondo del lavoro ai tempi e agli orari a politiche per i cicli di vita
Solo così si può andare avanti opachi lavori Oppini usa un attimo non è spiacevolissimo parlare nel brusio vi prego di di partire grazie
Solo così si può dare un nuovo impulso a da una qualificazione di sviluppo della rete dei servizi sociali
E a valorizzare davvero il tempo della pazienza e dell'attenzione e dietro queste parole
Forse che possano sembrare leggera
Questo della pazienza vi sono situazioni consolidate interessi corposi da rimuovere privilegi fiscali Qualità nella pubblica amministrazione e pressioni corporative basti pensare a quanta parte
Del potere della Democrazia cristiana nel Mezzogiorno sia legata al tipo di politiche sociali messe in atto trasferimenti monetari e istituzionalizzazione per i bisogni assistenziali
Anche da questo versante la costruzione dell'alternativa e nello stesso tempo urgente e complessa solleva problemi politici sociali ed istituzionale
Il quesito Pastor sì dal segretario del partito oggettivamente schiacciato la discussione precongressuale sul tema dell'identità ed era cultura politica
Sulla quale condivido le considerazioni del compagno Asor Rosa a cui abbiamo risposto come è noto in modo differenziato ora non si tratta di tornare indietro
Ma di proseguire il confronto su tutti gli elementi che concorrono a costruire un programma fondamentale cultura politica appunto contenuti programmatici a forma partito
Tantissimi sono sì alla fine del verticismo
Su quest'ultimo punto vorrei aggiungere qualche osservazione
La condizione femminile le commissioni femminili sono state pensate da un partito che li riteneva il luogo dello specifico dove si producevano politiche su un tema in questi anni essi sono state molto di più in un serrato confronto con il mondo femminile e femminista
Da in un continuo operare asimmetrico con il partito hanno superato lo schema entro cui erano state pensate però esse non possono in sé mettere in forse l'idea che la sintesi che vale per tutti uomini e donne avvenga altrove né possono così come sono
Dare pienamente conto delle differenze il modo del superamento non può essere affidato al congresso Mara affidato alla Conferenza delle donne da costruire tutte insieme
C'è quindi molto da lavorare e dà e non vale per costruire in Italia con la democrazia della vita quotidiana di cui parliamo da qualche tempo che allude a poteri diffusi e nuovi diritti e dalla nostra e al nostro Progetto di cambiare la società partendo dai bisogni concreti dei più deboli perché questi hanno in sé la ricchezza della urgenza della trasformazione della domanda di liberazione
è un'affermazione di parte come si vede io voglio essere di parte perché penso che in questa società complessa con comandi Sempre più semplificati
Bisogna avere il rigore morale e intellettuale di esserlo e che solo così possiamo di nuovo parlare alla maggior parte della gente
Allora la parola al compagno Armano poi parlerà il compagno Mario altro
Compagne e compagni
Sapevamo danni lo sapeva Emmola suo bevono in primo luogo i compagni più anziani lo hanno poi saputo ha imparato quelli delle generazioni successive lo sappiamo tutti indipendentemente dall'appartenenza a questa o a quella delle mozioni
Che il PC è sempre stato un animale politico atipico che il PC era una porta politica anomala che di fatto occupavamo lo spazio socialiste
Che in Italia eravamo e siamo stati ciò che in altri Paesi sono stati a sinistra nelle varie scene nazionali i socialisti lesse perde il laburismo
Il comunista e italiani
è stata sempre una definizione affermata positivamente con l'orgoglio di chi sfida allo stato di cose presente è stata il sinonimo della nostra diversità nel panorama politico italiano nelle battaglie sociali e morali
La paura degli altri per questa parola era per noi quasi un pezzo da ostentare una sottolineatura fortissima un passepartout per le masse popolari
Che rifiutavano e rifiutano partitici ruberie pubbliche e private compromessi e ingiustizie di ogni sorta
Il nome l'aggettivo è stato e in Italia lo ancora per molti di noi un distintivo efficaci un aggettivo impropri usato non correttamente ma capace di evocare i alimentare speso speranze idealità passioni senza le quali la politica del giorno per giorno e anche quella fatta di proposte puntuali oneste si mise dice
La parola giustificava attenti sacrifici eppure offuscata dallo stalinismo significava libertà e ci metteva diversamente dai socialisti
In un orizzonte umano internazionale dove parevano prevalere e spesso prevalevano le cause dei popoli e delle lotte di liberazione le spinte propulsive di una storia in divenire
La cosa anche questo era una cosa ha funzionato alla grande
La giraffa di Togliatti il partito nuovo degli italiani ha salvato è cambiato la nostra Italia
Ha mantenuto a lungo moralmente intatto il mondo popolare ogni giorno condizionato la scena politica ed economica
è
Anche ha influito conforta nella crescita culturale del Paese
Sì è venuta insomma costruendosi affermandosi una identità una componente della vita nazionale che non è stata e non è solo nostra ma che si è riverberata persino sulle altre forze politiche e sociali
Condizionandone atteggiamenti e persino i tratti distintivi la ditta si è spesso legata dal collante dell'anticomunismo
Non ci si venga a dire che ciò però poteva funzionare all'infinito che la manichea suddivisione tra buoni e cattivi potesse accontentarci e accontentare sempre la gente che il mondo e le cose italiane continuassero a stare a guardare il nostro spettacolo la nostra saggezza la nostra diversità il nuovo viene da lontano anche quello degli ultimi mesi indimenticabile ottantanove a premesse antiche prima o poi chissà quando e con che prezzi avremmo anche noi dovuto fare i conti con la storia
Le nostre elaborazioni l'originalità della nostra politica nazionale ed europea lo dimostrano
Intenti ci siamo formati leggendo le provocazioni di Amendola i documenti della direzione i tempi di Longo leggendo le suggestioni di Ingrao
La paura però il sentore del di creino convive da tempo con la nostra attività quotidiana
Sapevamo tutto da un pezzo sapevamo di non poter vivere a lungo di rendita che non bastavano le avanzate elettorali del settantacinque settantasei
E che non sarebbero bastati a lungo i nostri secchi forti distinguo verso il comunismo reale per metterci al riparo dall'annunciata bufera della storia dai fallimenti e chi perché avevamo lucidamente previsto
La grande parentesi di Enrico Berlinguer antiche spronare c'è ancora più avanti per molti è rinfocolato l'illusione che si potesse rimanere dentro un sistema stelle fisse
L'ultimo Berlinguer invece tutto dentro l'angoscia di non reggere dentro l'ansia di dover cambiare
Non ci doveva illudere lo Stato lo scatto corale il grande omaggio morale ed elettorale intorno al suo tragico commiato di Padova
Perché fare quello nostro era da tempo all'ordine del giorno
Anche gli altri lo avevano capito il nostro ansimare hanno un dato della vita politica nazionale
E il PSI si era messo da tempo al lavoro arrivando al paradosso di praticare cinicamente ma con successo l'esortazione berlingueriana di saper stare al governo e nel contempo all'opposizione
La stessa dici ha trovato nuove baldanza e grinta inconsuete
Per muovere la situazione bisogna muovere la gente la gente muove con idee e con proposte vere con novità capaci di innestarsi su problemi sociali irrisolti e spesso aggravati
Sapevamo da un pezzo pur non avendo scheletri nell'armadio
Che le nostre biblioteche erano piene di ideologismi di definizioni inservibili piene viaria ha sempre più fretta cosa tanto più stridente in un mondo trent'diventato sempre più un villaggio globale
Cioè era chiaro anche per le nostre sezioni per i compagni che fanno vita politica attiva stando tra la gente
Tra i compagni che con la loro esperienza colgono ciò che avviene all'interno del senso comune
Credo sia utile parlare di esperienze concrete la scorsa settimana sono stato eletto nuovo segretario della federazione di Padova
E anche se ho avuto da tutte voti da tutte le mozioni sono preoccupato per la nostra capacità reale di lotta per la prova delle elezioni di quel dopodomani che il prossimo sei di maggio
Che Angius giustamente dice essere un appuntamento di tutti noi e me lo auguro davvero
Dall'ottantuno e ancora oggi sono sindaco di un piccolo Comune però in comune sindaco rosso di un comune del Veneto bianco
Un comune gli è riconosciuto per il suo contributo alla resistenza per i suoi morti per le sue lotte antifasciste
Oggi conosciuto per i segnali dati dai suoi comunisti locali
Togliatti parlava di unire i temi internazionali e nazionali alla fontanella oggi per dirla con l'ambientalista americano barrique Commoner bisogna pensare globalmente e agire localmente i comunisti di Catone che in questi anni non hanno perso ad ogni elezione sono andati avanti
Non perché sventolano bene le loro bandiere o i loro simboli ma perché hanno saputo far parlare il colore delle cose perché ha notato contenuti politici e culturali a cose concrete che si toccano con mano che si vedono che si usano dietro alla battaglia contro i sacchetti di plastica e controlli spray o l'usa e getta contro il consumismo c'è un'attenzione per l'ambiente che dagli amici Verdi non ha più niente da imparare da parte comunista chico Mendes è stato da noi onorato piantando migliaia di alberi veri e non facendo solo discorsi
E la lotta al razzismo la lotta per la non violenza non si è limitata ad erigere un monumento il venticinque aprile scorso a Martin Luther King ma quando Jerry e San Marcello è stato assassinato l'estate scorsa a villa Literno
Noi che non avevamo immigrati abbiamo deciso di aprire un centro di accoglienza in suo nome dove già ora abitano alla pari tre lavoratori marocchini tra lavoratori senegalesi
Abbiamo costruito un palazzetto dello sport
E lo abbiamo dedicato a Olof Palme da tre anni fa abbiamo costruito una biblioteca l'abbiamo dedicata a Pasolini abbiamo costruito una casa albergo per gli anziani
Che porta il nome Gianpiero Spinelli abbiamo aperto scuole materne avviato serviti costruito piazze e strade l'ultima dedicata subito la settimana scorsa a Sandro Pertini
Un anno fa abbiamo convocato il Consiglio comunale per condannare chi è un cesto e quest'anno all'inizio di gennaio eravamo già in Romania con un team di viveri e medicinali per fare un gemellaggio concreto con un paese della Transilvania
Quando facciamo questo la gente ci capisce non ci non importa del nome un nome buono purtroppo ormai solo per l'Italia
I comunisti italiani debbono continuare a essere conosciuti per quello che fanno non solo per quello che dicono
Eppure
Malgrado questo lavoro attento Aberto avvertita in modo crescente tra i cittadini che ci stimano un distacco una sorta di diffidenza il crollo dell'Est la bomba del fallimento a catena amplificato da e-mail dei media si sommano al fastidio per la politica al fastidio crescente per i partiti alla rigetto per l'impegno Occhetto e come qualcuno li chiama anche tra noi i suoi colonnelli hanno messo i piedi sul piatto nel piatto
Hanno votato un disegno certo di massima le linee di un Progetto che bisogna definire in modo collettivo e la mi auguro unitario
Anziché rinnovare tinteggiare la facciata anziché trasformare la giraffa in camaleonte si sono rifiutati di fare i custodi di quello che poteva diventare un magnifico Mausoleo ma un mausoleo del passato
Si sono rifiutati di fare le controfigure hanno voluto fare i dirigenti era il loro dovere
Chi ci avrebbe mai detto che il re è nudo da un pezzo non sarebbe mai giunto il momento certo Berlino è stato il pretesto una tardivo occasione ma dovevamo aspettare i fatti di bus Bucarest
Non sarebbe mai stato il momento perché è un'inerzia travestita da saggezza cioè lo impediva da tanto da tanto tempo
Quante repliche si dovevano dare ad Aspettando Godot di Samuel Beckett nel nostro partito
C'ero certo è vero anche che all'ombra di Occhetto parlano più oracoli che filosofi producendo immagini e sentenze che ora sono suggestive ora fa lo fanno venire la pelle d'oca
La filosofia diventa spettacolo
Ciò però non può essere una scusa per non vedere e per non agibile il partito non può abitare in via delle Botteghe grigie
Anche nelle case per bene quand'è ora si rompono i piatti ed è una cosa liberatoria non è una questione di età non è una questione di generazioni è che nessuno può più vivere davvero violenta
Se ci sono altre proposte oltre Ricchiuto dovevano venir fuori dovevano essere discusse ma intanto ricominciamo ad usare compagni la nostra forza a investire bene il patrimonio a preparare davvero insieme alle elezioni tiriamo fuori dal garage il governo ombra andiamo al lavoro
Il partito e la sua gente sono fortunatamente vivi vogliono combattere la DC e il suo sistema di potere vogliono stanare portare a una nuova forma di unità i compagni del Partito socialista
Finisco
No no può etti da citare per la chiusura posso però attingere a un album di famiglia a differenza di tanti che difendono meritoriamente con decisione la fisionomia comunista acquistata anche di recente
Io ho avuto la fortuna di avere un nonno iscritto al partito nostro dal mille novecentoventuno al partito che allora SIP qui amava Partito Comunista d Italia
E di avere avuto un padre operaio e comunista non gli ho mai traditi non ho mai ucciso il padre come qualcuno propone con filosofica leggerezza
Meno che mai li tradiscono oggi seguendo consapevolmente la Costituente scegliendo di costruire con altri una forza politica nuova per liberare dalla Swiss sia la società italiana
Portando la nostra gente sulla strada e su e sulle strade e le lotte della nuova Europa
Un'Italia e un'Europa dove non vogliamo essere dei clandestini ma dove vogliamo essere come sempre nella nostra storia dei soci fondatori
Farò alla al compagno pronti poi alleerà Fausto Giovannelli
Con l'apertura della fase costituente si deve chiudere questo periodo di indeterminatezza del nostro discorso sulla forma partito
Non vale più l'argomento che non possiamo andare all'incontro con gli altri dettando noi la formula della nuova organizzazione
La formula tra nostra organizzazione
Deve partire anche da un contributo ideale il nostro
Alle idee degli altri antica
A confrontarlo con tutti ma con le nostre idee si pone dentro la fase costituente come una delle sue condizioni il problema dell'autonomia politica dei comunisti
Il contributo che viene da noi dalla nostra storia nelle attuali condizioni sul futuro di questo Paese
C'è una domanda di cui da cui partire ed è la domanda di questo congresso
Che cosa rimane della forma storica dei partiti comunisti dopo il passaggio di grande crisi dal socialismo questa forma storica è stata una necessità delle classi oppresse per tutta un'epoca che è quella della guerra civile europea momento di storia mondiale non a caso tra due guerre mondiali
Se non partiamo da questa coscienza della storia da poco passata se l'abbandoniamo non capiamo nulla del presente
I partiti comunisti sono organizzazione di lotta che nascono dentro la necessità di uno scontro frontale di classe ma anche politico su questo rompono con il vecchio movimento operaio cara dualista riformista minimalista
Non sono superate le ragioni di quella frattura all'uova è superata questa frattura oggi e magari già ieri ma qual è la tragedia politica del tentativo di realizzazione del socialismo nell'est del mondo
è che quelle organizzazioni prima di tutto di lotta non sono state capaci di riconvertire siccome forse prima di tutto di governo ragioni storiche certo la guerra civile mondiale entro cui il socialismo si è trovato ma anche limiti soggettivi dogmatismi dottrina Rizzini che hanno prolungato con la teorica una situazione che nella storia non c'era più
Qui dentro c'è la vicenda del Partito Comunista Italiano Togliatti ha capito che nel quarantaquattro la situazione andava cambiando e andava con Diana
Craxi l'aveva intuito alcuni decenni prego
Anche il PG partito nuovo nasce da uno scontro dalla lotta antifascista dalla guerra di liberazione
Togliatti nel quarantaquattro a Firenze dice ricordate di compagni che la bandiera con la quale non siamo sorti è sempre la stessa bandiera
Quel programma è sempre lo stesso programma ma ricordate di che il compito dei comunisti rimani in ogni periodo storico quello di saper dirigere l'azione delle classi operaia dei lavoratori e dei popoli interi entro quel dato periodo
E allora Togliatti aveva conosciuto Stalin e aveva letto anche Machiavelli sapeva che non si poteva portare la guerra dentro la pace sapeva che diversi sono i modi di conquista del potere e di gestione del potere
E l'idea di ricongiungere nei fatti nonne i nomi le due grandi tradizioni del movimento operaio italiano la realizza nel partito nuovo
A attenzione compagni quando diciamo forma storica dei partiti comunisti non diciamo soltanto il partito di legno ma anche il partito di Togliatti in quanto dal primo partito sia sopravvissuto nel secondo fino a noi è discorso ancora da fare e che abbiamo appena incominciato a fare
Certo che non la doppiezza togliattiana ma le doppiette togliattiana hanno tutte esaurito la loro funzione
Quella fra partito di massa e direzione politica effettiva nelle mani degli apparati
Quella tra riferimento esterno a un socialismo realizzato e attività quotidiana nelle pieghe di questa società
Quella tra dimensione politica internazionale e tradizione culturale nazionale tutti i rami di un albero che hanno ben fruttato ma che non fruttano più e infatti tutte queste idee vanno sciolte in una nuova idea di sinistra organizzata una delle poche voglio dire idee convincenti che hanno accompagnato la svolta
è questa io la dico così di mettere a frutto l'esperienza di organizzazione comunista in una nuova forma
Non quindi la rinuncia politica il pentimento storico la presa d'atto nella sconfitta che pure sono affiorate nel dibattito dentro e fuori di noi non si va lontano con queste cose
Si arriva qui vicino ad alzare le vele rosse di questo partito dello spagnolo immobile della politica italiana
La volontà invece di mettere a disposizione un patrimonio di notte e di organizzazione luci ed ombre vittorie ritirate esperienza viva dunque per un progetto forte il risoluto di cambiamento
Il problema allora per noi è come questa forza che ha conquistato consenso quando è solo quando ha saputo fare l'opposizione sia di qui in avanti capace di conquistare consenso facendo governo ma governo politico fatto di scelte decisioni otto azioni criteri valori e dunque programma senza pensare mai
Ed ecco la cosa semplice difficile da fare senza pensare mai di rinunciare ad una funzione di opposizione sociale
Ecco perché la riforma delle riforme di questo partito e la distinzione del partito nella società e del partito nelle istituzioni
E nella società che il partito incontra movimenti associazioni gruppi individui e lavora con loro impari dignità
A organizzare quindi diritti forti di donne e di uomini contro i poteri forti che li opprimono a volte anche informe democratiche ed ecco quello che non trovo nell'affresco del segretario sulle soggettività alternativi e proprio questo contro il il salto il pensiero marxista e l'organizzazione comunista hanno fatto alla lunga storia delle classi subalterne
è l'individuazione precisa nella teoria e nella pratica dell'avversario anziché la loro ha la sua analisi scientifica il discorso sulle sue interne contraddizioni come figlia per più efficacemente combatterlo
C'è un dato duro della realtà storica di questo tempo ed è che il Milan novecentottantanove non chiude soltanto il secondo dopoguerra
Chiude forse quella guerra civile europea che aveva preso le mosse nientemeno che dal mille novecentoquattordici perché la pensa come protagonisti il tentativo di realizzazione del socialista
Siamo oggi di fronte alla sconfitta di questo socialismo come forma sociale altra come forma di potere altro da quello storico dell'Occidente
La potenza del capitalismo si erge di fronte a noi più forte che davanti allo sguardo scientifico rivoluzionario limare
Altro quindi che scomparsa del nemico e altro che suggestioni da pensiero debole e tuttavia occorre guardare dentro le sue contraddizioni e questo è il compito nostro che se non assolveremo noi non verrà assolto da nessuno
Mi pare che qui ci sia un passo indietro rispetto al livello di analisi che negli ultimi due congressi avevamo intitolato come grandi contraddizioni della nostra epoca
Quella che è stata la questione femminile è oggi una contraddizione è il luogo di un conflitto il convivere socialmente e politicamente aggiungerei anche teoricamente di due parzialità
è un conflitto dove non dall'Walker dove non c'è luogo per sintesi ma soltanto ad una valorizzazione della differenza
Questione ambientale contraddizione quella nord e sud e contraddizione quella etnico nazionale contraddizione che rispetto all'immediato passato
Si è aperto oggi un tracciato di contraddizioni geopolitiche proprio qui in Europa la questione tedesca è la contraddizione tedesca dentro l'Europa di oggi
E allora stare con il conflitto dentro le contraddizioni scegliendo una parte è la regola d'oro di una politica di trasformazione starci con una forma critica di pensiero e con una pratica aggressiva della realtà
Questo dobbiamo immettere dentro la nuova forma di organizzazione e questo è il modo per spostare forze detta spostare consenso
Quel consenso che prima di tutto serve per una sinistra non di sistema ma di cambiamento consenso militante fresco Giovanni alternativo perché antagonista che ricarichi la passione per la politica
Il movimento comunista ha voluto nel suo esito pratico una tragica caduta
Ma nel suo specifico ha avuto un merito che non si può cancellare
Tenere insieme grandi interessi e grandi ideali una classe e non genericamente un popolo da una parte e non utopia Degiovanni non Utopia Matteo rinvia dall'altra ecco come riconvertire allora nel mondo che cambia
Questa grande merito della tradizione comunista il problema per noi è quello è come essere allora dentro una nuova sinistra in una situazione che dobbiamo sapere difficile ci sono processi capitalistici profondi che avvengono nel nostro campo sociale c'è una sconfitta operaia sul campo del conflitto di classe che complica il nostro rapporto essenziale il nostro riferimento fondamentale al mondo del lavoro
Con grandi interessi che si spostano su piccoli interessi ci sono parti di popolo nostro di blocco sociale popolare tradizionalmente riferito a noi che si ridisse Locarno nel campo di consenso dei partiti di governo in quanto tali
E nella gestione attraverso uno scambio politico e sociale di massa delle risorse pubbliche il voto di Roma dobbiamo leggerlo lucidamente anche in questo modo
C'è un dato materiale discoli citazione che è stato qui molto richiamato con componenti dinamiche interni dei processi di modernizzazione
E concludo con la domanda classica nostra che fare
Descrivere tutto questo rappresentarlo soltanto per restare sull'onda di questi processi bene questa è stata la scelta socialista anzi la scelta di Craxi
Ripete re sia pure aggiornato a questo tipo di scelta senza che sia nelle intenzioni di nessuno io credo che questo non è nelle intenzioni di nessuno
Ma di fatto nel costituirsi di una nuova formazione politica che scivola e si adatta alle tendenze dell'epoca perché non guidata dall'inizio non controllata nei suoi esiti ripetere quella via sarebbe un tragico errore
Ma chi l'ha detto che la politica deve inseguire il nuovo deve registrare quello che c'è la politica deve sapere cosa ciò che viene e per questo ci vuole una cultura della realtà
Ma deve saperlo anche contrastare quello che dice correggere deviare il corso delle cose e per questo ci vuole una cultura della trasformazione realismo politico quindi Pierre giustificabile soltanto quando è accompagnato da una volontà politica che mi permetto di chiamare ancora rivoluzionaria
Ecco l'intervento della cultura comunista dentro la costruzione della nuova forma di organizzazione su questo siamo tutti responsabilmente chiamati a rimboccarci le maniche
A dare il meglio di quello che ciascuno è capace di dare se ci saranno le sedi gli spazi di le intenzioni tutta intera sarà la nostra disponibilità altrimenti ognuno di noi farà pesare in altri modi quello che fin qui è diventato con l'esperienza e con la regia
Perché è vero che è morta un'esperienza di comunismo ma il pensiero comunista non è morto e non ha intenzione di morire
Bettiza
Issac compagne e compagni che non si ponga in questo sporco mondo la necessità di un suo nuovo inizi
Una comunicazione
Compagni delegati le compagnie delegate sono pregati di consegnare i
I compagni delegati alle compagnie delegate sono pregate di consegnare i questionari dell'Istituto Cattaneo
Ai punti di raccolta
è convocata un'altra comunicazione è convocata la riunione dei coordinatori regionali della mozione numero due subito presso gli uffici della mozione
Ha la parola il compagno Fausto Giovannelli poi parlerà Bruno Trentin
Care compagne e cari compagni
Permettetemi di richiamare per un attimo l'attenzione di questo congresso
Sul sì immediato è convinto che è venuto dall'Emilia-Romagna
Uscì così vasto da risultare alla fine decisivo esentati di questo congresso
Vale la pena di riflettere lì
Non solo perché siamo qui a Bologna l'Emilia Romagna nella culla del riformismo
Nel luogo geografico nello spazio storico dove i comunisti italiani hanno praticato il loro i Formis Monreale
Vale la pena di riflettere di perché questo è un dato di rilievo nazionale numerico e politico
è stato detto che questo sì esteso
E punto di un conformismo o di un adattamento alla realtà
Io credo che sia vero il contrario che si è invece proprio la consapevolezza dei limiti del riformismo storico italiano ed europeo occidentale
Proprio la consapevolezza dell'insufficienza della cultura della trasformazione di cui parlava poco fa Tonti quello che ha spinto campate dei comunisti dell'Emilia-Romagna a pronunciarsi in questo modo
Credo che sia una sciocchezza parlare di compagni iscritti che hanno scelto l'indicazione dei funzionari
Può anche essere vero che qualcuno ha fatto così ma cos'è il gruppo dirigente diffuso dirigente comandante di questa regione se non un pezzo vivo della nostra storia della sostanza politica di quello che siamo
E dunque l'adesione al sì di questa Regione
Ha la sua radice nella convinzione sedimentata era altissima tanto da essere quasi inconsapevole che l'identità di una forza politica non sta nell'astratto ma sta nel concreto
Non sta in un codice genetico in una cultura ma nella sua funzione fattuale nella prassi nella società
E vero il mille novecentottantanove ci ha consegnato un mondo diverso siamo d'accordo tutti su questi ma non è solo da querceto e non è di colpo il quattordici novembre che abbiamo maturato la necessità di un nuovo inizio per noi e per la sinistra
Non cambia da un giorno all'altro il mondo ci sono delle rarità e delle domande aperte che arrestano che sono antiche
E noi ci troviamo non da dieci mesi Mara dieci anni qui a Bologna in Emilia come attore ma forse più che altrove a lottare in un mondo già diverso
In quello che è stato detto un futuro già cominciato in cui ci siamo trovati più di una volta noi forza di cambiamento e porta di riforma a inseguire anziché a promuovere i cambiamenti ed evoluzioni
Un nuovo inizio una rifondazione della sinistra sono da tempo nelle cose
Un problema d'identità lo sentiamo sospetto su di noi da almeno dieci anni
Almeno data ai congressi i tre congressi nel corso dei quali tutti straordinari di fatto abbiamo cercato di accompagnare ma sarebbe più onesto dire di inseguire la velocità del cambiamento storico
E perdonare l'Emilia-Romagna
E sospeso il Dinoi forse dal settantasette di Bologna o dai giorni dell'autorizzazione della dai attico da quei giorni e da quei segni talmente di morte del mare
Che hanno proposto interrogativi radicali primordiali sul senso di queste civiltà su un senso della nostra stessa politica sul senso di un modello di consumi più senso di quelli che altri hanno chiamato il modello ma che soltanto il prodotto
Alto di una esperienza che ha toccato il suo limite
L'Emilia Romagna è tutto un buon posto per a viverci
Un luogo DSI benessere in cui alla crescita materiale sia accompagnata una ricerca di senso che ha costruito una civiltà del lavoro della solidarietà e della libertà
è un luogo dove c'è creatività voglia di fare
Che trova sbocchi in un legame di collaborazione tra cittadini amministrazioni tra pubbliche e private
Tutto ciò è vero ma edema la crisi ecologica della Valle Padana e vero laico dei tumori
Ed è un inquinamento delle città ed è alla Bosnia dei fiumi ed è all'inquinamento delle falde ebrea la cementificazione del territorio e una solitudine metropolitana che cresce a fianco di una foto e socialità che a fatica d'esistere
E vera diffusione della droga la comparsa di tensioni artistiche e anche non dimentichiamo Ravenna la maggior diffusione del lavoro non tutelato nei cantieri e negli uffici
E vera con buona pace del cardinale Biffi la fatica del vivere quotidiano delle donne in questa regione dalla doppia Pacenza nel lavoro formale e in quello di solidarietà di cura e familiare
E vero spersonalizzazione di certi servizi ed è vero che i cittadini giudicano mai più a teatro quel politicismo esasperato cui si dosa nota patiti perfino gli amministratori di una farmacia pubblica
Se uno svuotamento delle situazioni locali c'è unità d'odio insomma dei rossetti a partire dalle leggi elettorali che produce una governabilità debole
Proprio quando muove interdipendenze richiedono poteri locali più fuori
Nessuno di questi problemi ha potuto essere ha risolto semplicemente avanzando sui vecchi percorsi il viluppo e qualità sociale non ci sono più apparsi collegati da un tratto lineare si è riaperta in termini diversi dal passato una forbice tra crescita economica e di civiltà
Ci si propone in sostanza una nuova frontiera del riformismo non solo nell'Est ma anche nell'Ovest e anche in questa regione dell'Europa anche nell'Emilia sono cambiati e stanno cambiando i contorni di ciò che è di sinistra
Avevamo però questo scelto di convocare convocato un congresso regionale un congresso tematico straordinario
Con l'ambizione di fare non per un impulso esterno e non per una spinta di vertice tanto meno per una costruzione una questione burocratica
Di fare una foto di cambiamento
Non un cambiamento fisiologico di programmi non basta voltare pagina bisogna cambiare registro
E affrontare i conflitti dal lato della società e da quella del governo senza i quali non è possibile alcun riformismo ma solo modernizzazione crescita senza qualità
è su questo terreno di questa Regione ossa
Terreno lungo coltivato atto dalla notte iniziativa
Che è calato questo straordinario ottantanove dell'Europa che è calato il crollo del muro di Berlino e con esso molto più dal collo di un confine di guerra e anche più del ruolo degli equilibri di alta ma la crisi di una congestione proustiana della politica degli Stati dei partiti
La crisi di una sorta di militarizzazione della politica che appare una sopravvivenza del passato in questa idea nucleare in quest'area della non violenza in quest'area in cui la democrazia si propone come paradigma necessario di ogni conflitto
Vi è nella cultura politica dell'Europa dell'Est e dell'Ovest e anche negli Stati Uniti
Ed è visibile perfino nella produzione cinematografica di Hollywood un venir meno dell'idea del nemico nemico politico ideologico militare
E oggi ancor più che dopo Hiroshima e ancor più che dopo Cernobyl si sostituisce all'idea del nemico la coscienza di una comunità di destino
L'idea di una comunità di destino che muove cambia i profili regia chiederà solidarietà che costringe tutti in primo luogo la sinistra a rielaborare le sue categorie analitiche le strategie economiche e sociali
C'è chi parla di trionfo del capitalismo ma non è così
Una cosa riconoscere la vittoria del mercato sul sistema di produzione burocratico alta e pensare che le uniche condizioni possibili del mercato sono quelli in cui dominano i potentati industriali finanziari
Questo ha detto Ban sarebbe un corto circuito mentale
E siamo di fronte al maturare e a compiersi di una ridefinizione dell'idea stessa di sinistra
Le moderne ragioni della Sinistra del Duemila le sue parole chiave interdipendenza non violenza democrazia vanno oltre il mondo analizzato certamente oltre il comunismo realizzato e anche oltre il comunismo pensato non possono essere ricondotte neppure con le più audaci a acrobazie teoriche al Manifesto del partito comunista e al pensiero di Marx
Le vie che può calcolare la liberazione umana non saranno definite come si dice siano quelle del Signore ma sono tante e non possono essere contenute in una sola teoria in una sola parola e in una sola idea
Lo spettro delle idealità della sinistra moderni assai più largo di quello che la nostra tradizione ed è la stessa tradizione riformista socialdemocratico
Non credo che sia questo pensiero debole
Credo che lo sviluppo ecologicamente sostenibile e la valorizzazione della differenza sessuale riequilibra notturno compie convivenza multirazziale federalismo come idea
Per il futuro della Germania e dell'Europa e anche del governo mondiale siano tutt'altro che un abbassamento degli orizzonti ideali in questo mondo unificato dalla potenza tecnologica e dalla comunicazione in tempo reale
Da questo centro crescenti di una comunità di destino una grande sinistra posata adozione programmatica di tante storie di tanti c.t. interessi idealità diverse oppure non sa
E di fronte a tutto questo non ha senso attardarsi meditazioni e non ha senso muoversi all'interno della logica del rinnovamento nella continuità
Che lascia margini ed antiche oggi inservibili doppiezza
Una fase costituente dichiarato non dichiarata segue sempre quasi per legge fisica i periodi di grandi sconvolgimenti nella società come della natura
Grande merito della proposta di costituente è a mio avviso aveva data un travaglio oggettivamente inevitabile una direzione di marcia è un obiettivo che mentre muove noi muove anche altre forze
Sarebbe sbagliato nasconderci sottovalutare la delicatezza e anche la drammaticità di questo passaggio
Dama che cita che va oltre e più in profondità del sì Dole no delle percentuali che si esprimono
Vi sono in questa fase pericoli dissoluzione tra tutte le forze che hanno il nostro nome la nostra storia è una radice che non serve negare e proprio per questo avuto è a un senso una rappresentatività una funzione politica vitale questo confronto può Combat quale esso non può essere sottovalutato e non deve essere individuato solo col metodo delle percentuali
Era un'illusione frutto di una qualche sottovalutazione pensato e fatto il congresso ci saranno tolte le magliette del sì e del no e tutto poteva ricominciare come prima
Non è così e non sarebbe giusto né serio né utile
Tentare mediazioni diplomatiche sul punto che è stato oggetto di tanta discussione e del pronunciamento degli iscritti
Sarebbe anzi pericoloso condurrebbe a a un corto circuito la nostra discussione
è meglio la chiarezza
La proposta avanzata dal segretario del partito il quattordici novembre scorso ha prodotto una passione e un'attenzione sterminata
Per qualche giorno davvero affatto vive ai pc come un'associazione di uomini e di donne in comunicazione tra loro con la voglia di dire insieme nel presente e nel futuro e con la capacità di sentire il presente come storia
Quella proposta accesso al nostro estendiamo intorno a voi come un campo magnetico
Concludo
Sarebbe pazzesco laziale che si esaurisse lentamente la costituente deve avere scadenza forma organizzata di mille incontri a partire da domani
Fino ad oggi la pubblica opinione la gente sì atteso paia risultati di una conta ma da domani e per qualcuno già da ieri la domanda è un'altra chiede fatti e contenuti tra la società e noi dobbiamo partire da qui non da noi stessi ma dalla gente che guardano voi non si può rinunciare come è stato detto a tentare una ricerca comune
Una costituente per natura un processo volto ad aggregare e ciò che è diverso e separato
E sarebbe paradossale avviava
Ed è elevando muri all'interno della forza che ne è promotrice ma questa ricerca per avere possibilità di un approdo non deve intonare punto di partenza e di distinzione
Non potrà funzionare volontaristico via le magliette
E invece potrà funzionare la forza autonoma delle domande che ci vengono rivolte alla società la forza autonoma delle battaglie cui siamo attesi dell'incontro con altri nel quale possiamo trovare meglio le ragioni dello stare assieme
Ci sono tante e profonde ragioni che ci condurranno a batterci uniti presto e anzi prestissimo nella battaglia elettorale per il governo delle città delle Province delle Regioni
Le elezioni amministrative sono un appuntamento politico forte che coinvolge tanti interessi tanti cittadini e tanti compagni quanto una coinvolti questo confronto congressuale
Secondo me non partiamo male questo congresso un van congresso secondo me un congresso dico di cui nessuno può dire che ci sono dei pasticci e in cui se ho ben capito ogni dirigente
Ha difeso le ragioni della sua mozione ma è stato prima di tutto se stessi a quell'appuntamento delle elezioni dobbiamo presentarci per quello che siamo
E per quello che vogliamo diventare esercitare il PC però la Costituente una forza che vuole che è stata un'epopea del Novecento e che vuole fondare la sinistra del due mila
La parola al compagno
Bruno Trentin
Parlerà
La compagna Ersilia Salvato
Compagni e compagne
Io sono convinto che con questo congresso
Noi possiamo di dobbiamo ritrovare le basi
Il terreno di un confronto creativo
E di una nuova unità
Assolutamente inedita nei suoi cimenti e nelle sue sfide
Affrontando cioè insieme l'onere di definire i contenuti e gli sbocchi di un processo costituente
E voglio dire anche a costo di stupire o di irritare qualche amico e compagno che questo confronto creativo e già conciato
Io almeno ho vissuto così la mia partecipazione al dibattito congressuale
Riconoscendo in altri apporti critiche suggestione che mi hanno indotto a riequilibrare la mia rispetto
Così come ha avvertito in molti compagni in questo stesso congresso
Accenti e argomenti stimolanti
In generale il superamento di ogni logica manichea
Io mi rifiuto di considerarli come accorgimenti oratori
Ma a questo punto dico anche che non possono più rimanere dei segnali a distanza
I connotati e gli obiettivi
Di una nuova formazione politica per il socialismo che questo congresso deciderà altri non sono infatti che la capacità di misurarci qui ed ora
Con l'esigenza di ride verificare dire definire
Alcune grandi opzioni ideali
Per l'avvenire dell'Italia dell'Europa
Sulla base di obiettivi programmatici rigorosi
Capaci cioè di compromettere finalmente i gruppi dirigenti di fronte alle forze che vogliamo coinvolgere nella trasformazione della società
Ridando così credibilità e trasparenza gli obiettivi all'azione politica e alla lotta sociale
Viene meno infatti con la crisi di Yalta non solo la divisione del mondo
Ma anche quelli Mikel culturale e politico il quale assegnato per molti versi anche la nostra strategia in Italia della transizione al socialismo
Confinando aveva nei momenti decisivi
Entro la ricerca di una nostra legittimazione al diritto di governare
E progressivamente
Entro l'orizzonte sempre più angusto
Di una governabilità dell'esistente magari più efficiente più onesta e meno conflittuale di quella praticata dalla Democrazia cristiana e dei suoi alleati
La democrazia bloccata di cui parliamo in Italia
Nel paese in cui i grandi lotte grandi conquiste democratiche di popolo sono state realizzate con il concorso determinante del nostro partito questa democrazia bloccata non nasce soltanto bisogna riconoscerlo dalla convenzione per escludere una grande forza di progresso come PC come il Pdci
Ma anche da tutte le implicazioni di questa scelta
E in primo luogo dallo spostamento progressivo del confronto politico dai programmi agli schieramenti dalle alleanze politiche intorno a obiettivi riformatori ad alleanze corporative predeterminate
Dall'accettazione di una gestione consociativa della cosa pubblica
Così
L'assunzione del capitalismo
Di questo capitalismo selvaggio che domina tutto l'Alitalia come limite invalicabile di un'espansione la democrazia ha finito in molti casi con il definire la frontiera del nostro agire politico
Portando anche noi a praticare nei fatti una concezione strumentale del conflitto sociale
In ragione non dei suoi obiettivi
Ma del ruolo di supporto
Odio sta
E a seconda dei casi lo riti sociali potevano rappresentare per l'avvicinamento meno indolore della sinistra o di una sua parte all'area di governo
Questa concezione strumentale del conflitto sociale che nega alla radice la sua autonomia e il suo ruolo insostituibile permanente nel progresso e la democrazia
Che nega nella sostanza al di là dei molti proclami che non abbiamo fatto in direzione contraria l'autonomia politica e progettuale dei sindacati
E degli altri movimenti organizzati che ne sono l'espressione
Ha potuto così convivere tranquillamente
Anche nel nostro partito
E in tanta parte
Della qui
Specifici del conflitto
Con un'apologia acritica e condiscendente nei confronti di qualsiasi movimento sociale
Sia esso riformatore oppure corporativo sia esso portatori di solidarietà o invece di divisione e di regressione
Ed essa manifesta tutto il suo limite a mio giudizio nel momento in cui i grandi rotture culturali e sociali
Come le lotte operaie per andare oltre il conflitto distributivo fra salari e profitti
Per conquistare nuovi spazi di potere di autogoverno del lavoro o come la rivoluzione femminile negli anni settanta
O con i movimenti di lotta contro il disastro ecologico
O come l'Europa che va costruendo sì sotto l'impulso confuso e contraddittorio dei popoli e delle grandi società multinazionali
Nel momento in cui queste grandi strutture culturali e sociali che pure abbiamo cercato di assumere richiedevano e richiedono tuttora una trasformazione complessiva della politica delle sue priorità
E l'assunzione di quelle scelte compromettenti e rigorose che per esempio sono mancate
Alla metà degli anni Settanta
All'indomani cioè delle grande ciclo delle lotte operaie per l'orario il controllo dell'organizzazione del lavoro il controllo sugli investimenti e grandi imprese
Qui sta la necessità
Che io vedo ancora ignorata da tanti compagni anche in questo congresso
Di un'altra discontinuità nel nostro modo di fare politica
E nel nostro radicarsi
Come forza politica di sinistra nel conflitto sociale moderno
Avvicinandosi cioè con umiltà
Alla conoscenza dei contenuti di questo conflitto e dei suoi risvolti politici
E sulla base di questa conoscenza
Sapendo si schiera rischiando di persona
Sugli obiettivi che si ritengono coerenti con una lotta di emancipazione delle classi lavoratrici
Si può anche perdere questa battaglia
Ma non esiste altra strada per conquistare credibilità e fiducia i larghi strati della classe lavoratrice non solo per una sinistra riformatrice
Ma per un sindacato dei diritti della solidarietà e per una cultura politica capace di dialogare con la società e non solo di interpretarla in base ai propri cari
Domandiamoci davvero a questo punto
Quali sono le ragioni di fondo della crisi di credibilità che in alcune grandi vertenze contrattuale come quelle dei metalmeccanici coinvolge oggi proprio il sindacato
Che più di altri
Si è battuto con tutti i limiti che voglia
Per i diritti contrattuali collettivi e individuali dei lavoratori
E che più di altri
Ha cercato di resistere alla rincorsa corporativa
Sollecitato da un padronato preoccupato di salvaguardare con ogni mezzo il proprio potere sul lavoro e una gerarchia oppressiva nell'impresa
Domandiamoci
Senza sciacallaggio
E senza dimenticare che in queste vertenze non sono in gioco soltanto il salario gli orari dei lavoratori ma proprio l'esistenza di questo tipo di sindacato
Prima ancora della sua omologazione
Questa crisi di credibilità
Investe certamente i limiti di una democrazia sindacale
Spesso espropria
Dalla divisione fra i sindacati
E nello stesso tempo drammaticamente condiziona
Dalla coscienza di massa
Che senza unità fra i sindacati c'è soltanto la testimonianza dei poco e in alcuni casi ritengo io stesso che queste testimonianze diventa necessaria
E la sconfitta però della maggioranza degli oppressi ecco certamente dei più deboli
Ma credo
E se esprima più nel profondo
Una sfiducia
Nelle possibilità del sindacato ma anche della sinistra
Di spostare con un'azione coerente rigorosi i rapporti di potere e le regole della democrazia
Nella determinazione della qualità del lavoro delle condizioni di salute di sicurezza di un'autentica universalità dei diritti all'interno e all'esterno dei luoghi di lavoro
E in questa sfiducia peso non errori anche lontani i nostri discontinuità incoerenze
E non superiamo certo cavalcando oggi la pratica dell'opportunismo o del cedimento a qualsiasi rincorsa corporative
Si tratta invece di sapere se siamo in grado di dimostrare con il nostro impegno
E le scritte l'esplicitazione degli obiettivi primordiali
Dell'azione solidaristico del sindacato che possibile cambiare
Assumendo fino in fondo le nostre responsabilità di dirigenti sindacali dirigenti politici
E mettendo al centro del conflitto sociale dei metalmeccanici dei chimici come nel pubblico impiego non la monetizzazione dei diritti della salute e della sicurezza della stessa democrazia economica
Ma la salvaguardia e la avanzata ad una contrattazione decentrata delle condizioni di lavoro del salario della sua struttura dal tempo di lavoro e di vita delle persone
Dico questo nella convenzione
Una convenzione che oggi manca persino in molti quadri del sindacato in molti dirigenti del nostro partito
Che nessun potere sindacale
Nessuna contrattazione collettiva nessuna democrazia economica può fondarsi sulla negazione dei più elementari diritti di sciopero di contrattazione di associazione
Nei confronti di milioni di uomini di donne italiani o immigrati
Questa volta appunto
E tenti di superare con il rigore della proposta dell'esempio e della coerenza la divaricazione crescente che va determinandosi tra società politica e società civile
è la vera sfida che comporta la scelta di un processo costituente
Il quale si misuri su un programma fondamentale con le sue priorità le sue scelte le sue esclusioni con le sue proprie autonome compatibilità e questi un respiro che io avvertii
Nello sforzo di Occhetto di indicare il nuovi orizzonti del nostro agire politico
E di ancorare su queste scelte non sua
La nostra collocazione nella sinistra italiana e nella sinistra europea il confronto che vogliamo aprire nella trasparenza con il Partito Socialista Italiano potrei parlare ancora la necessità di definire con lo stesso rigore un'autentica strategia della riconversione dell'economia italiana dello stato sociale di fronte alle sfide del disarmo del degrado ecologico di una nuova divisione del lavoro su scala europea e mondiale
Oppure delle proposte che abbiamo il dovere di fare per la riforma della scuola e dell'università
Ma vorrei soprattutto insistere in questo intervento sulla inscindibilità esiste a mio parere se vogliamo essere credibili
Fra una sfida programmatica sulla riforma dello Stato delle istituzioni rappresentative dei sistemi elettorali e una nuova stagione delle lotte sociali della legislazione per l'affermazione di nuovi diritti individuali per le donne di mira i lavoratori precari gli handicappati
Una nuova stagione di lotta e di legislazione che aggredisca alla radice lo stato di non diritto e di divisione anche giuridica che opprime il mondo dai lavori
I meccanismi di oppressione di sfruttamento che dominò nell'economia sommersa
E che costituiscono il primo veicolo della penetrazione mafiosa del suo prepotente in tante regioni del nostro Paese
La sfida qui e ora e riuscirà a far approvare con l'iniziativa politica e la lotta dei lavoratori nei prossimi due mesi
Una legge che abolisca il diritto al licenziamento arbitrario dei lavoratori nei piccoli riprese
Ridando così forza reale
Al potere di contrattazione dei sindacati anche nella grande nella medesima impresa
E ridando credibilità alle possibilità di una nuova stagione della sinistra italiana
Essa può ridare forza alla grande battaglia libertaria che è sempre stato al centro della riflessione
E del comunismo senza partito di Carlo Marx
Anche quando contrapponeva la lotta di gli artisti in Gran Bretagna per l'obiettivo socialista della conquista del suffragio universale alla vacuità di tutte le elucubrazioni dottrinari dei movimenti socialisti del continente
Questa sfida
Può costituire un punto di partenza è un referente concreto per dare un segno e un orizzonte
Ad un governo costituente della nuova formazione politica un governo costituente attento a tutte le sollecitazioni e alle critiche che sono già avvenuto nel corso di questo dibattito alla proposta della Costituente
Ma capace soprattutto di liberare energie straordinarie che esistono dentro di noi che fuori di noi
In un cimento che non ammette banali compromesse ma che sollecita umiltà ricerca e nuove feconde articolazione rilievi e proposte
Certi come si rimproverava campagna ieri noi non abbiamo certezze
E la nostra storia ci impone di andare avanti
E ci impegna non fermarci nell'autocompiacimento se non vogliamo veri vogliamo sperimentare verificare insieme una nostra idea di socialismo fondato sulla conquista di più ampi spazi di libertà e di autogoverno dai lavoratori dei lavoratori subordinati in primo luogo dei cittadini e di tutti i soggetti liberi è diverso
Che aspirano ad una società in cui la loro diversità e le loro Diversi aspirazioni siano riconosciuti come valori cancellabile e questo se mi permettete Company
E la risposta il messaggio che attendono da noi tanti militanti delusi frustrati angoscia
Della sinistra in Europa all'Est ma anche all'Ovest e in Germania
In tutta la Germania
Non la riproposizione dello spettro di una storia scandita da tappi ineluttabili
In nome delle quali in molti di loro hanno scontato la perdita della loro libertà e della loro dignità
E hanno subito un regime di oppressione nella fabbriche nello Stato nell'attesa di una libertà comunista riservata alle generazioni future
Ma la proposta di una confederazione la grande Europa e di una sinistra capace di costruire un'Europa dei diritti e dell'autogoverno dei produttori certe
Non è la promessa della felicità
Una promessa che oggi appare odiosa anche a molti di noi
Perché questa felicità ognuno di noi intende conquistarsi la da solo così come padrone vuole essere delle proprie inquietudine delle proprie sofferenze e dei propri dunque ma la volontà questo sì
La grande scelta etica che Tortorella giustamente rivendica
Di lottare per camminare eretti come diceva un in termini diverso
Tante di vittoria
Per non dovere mendicare il proprio destino per affermare e difendere anche con la vita la dignità e la creatività della persona umana
Un po'
E company la seduta continua sino alle ore ventuno
E si concluderà con gli interventi dei compagni Cazzaniga per la mozione tre e Ingrao per la mozione due subito dopo si apriva la seduta riservata alle delegate ai delegati per la relazione della commissione elettorale
La commissione politica si riunisce immediatamente nella sua se
Debbono darmela
La commissione politica si riunisce immediatamente nella sua sede
E terrà la seduta conclusiva domani mattina alle ore no
Per domattina
Alle ore nove e quarantacinque
E prevista la riunione dell'ufficio di presidenza adesso è arrivata del congresso e la segreteria del congresso per definire lo svolgimento della seduta pomeridiana dedicata alle votazioni il congresso è convocato domattina alle ore dieci e trenta
Per la replica conclusiva del segretario generale questo è il programma
Dei nostri lavori ora alla parola la compagna Ersilia Salvato parlerà poi compagna Lanfranco Turci
Compagne e compagni
Io non so non riesco e non credo sia solo la fatica disagio l'inquietudine di questi mesi
Non riesco a capire se fili comuni di ragionamento possiamo riuscire a intrecciare stiamo intrecciando in questo dibattito congressuale
Avverto invece con sofferenza che non si tratta soltanto di mettere in campo una volontà forte vera di reciproco ascolto di riconoscimento e comprensione delle ragioni altrui
Avverto con sofferenza che non si tratta soltanto di tener fuori reticenze preoccupazioni maniche esposizioni diceva un attimo fa il compagno trentenne
Io senza o altro e voglio dirlo con grande franchezza
Sento dentro una consapevolezza dura che si sono fortemente inclinati nel corso di questi tre mesi che ci stanno smarrendo senza i comuni Gruppi di culture di scelte di vita che ci hanno tenuto insieme nel passato che ci tengono insieme fino ad oggi e che io mi auguro possano continuare ancora a tenerci insieme al di là di unanimismo i falsi e paralizzanti
Ma io credo che per fare questo la condizione prima e non fingere non rimuovere quanto è accaduto sapere bene avere consapevolezza che ci siamo divisi non sull'esigenza di programmi fondamentali
Non sull'esigenza di aperture di confine di riforma profonda della politica
Sulla volontà e sul bisogno di cambiare la nostra cultura di incontrare di contaminarsi con altre culture non su questo ci siamo divise compagne e compagni
Anzi forse è bene ricordare che su questo nel diciottesimo congresso avevamo approvato insieme con un grande sforzo collettivo non soltanto una grande unità
Ma evidentemente anche una volontà comune di ragionare in maniera concreta io penso che dobbiamo dirci qui stasera la cosa vera concreta sulla quale ci siamo divisi e continuiamo ad essere divisi anche in queste ore e questo secondo me è il ragionamento sull'identità comunista che io credo dobbiamo continuare a fare con grande chiarezza e con grande nettezza identità comunista e l'abbiamo ascoltato nel dibattito congressuale non soltanto nelle tante assemblee negli incontri tra compagni e compagne
Viste da alcuni come un fardello pesante da cui liberarsi in fretta per tante ragioni non ultima una voglia accerto frettolosa mio avviso di governo e invece ha un'identità comunista riscoperta in questi mesi in queste settimane un'identità comunista che a mio avviso possiamo nominare in questo modo una volontà nuova una nuova criticità
Per dare risposte alle le nazioni del mondo presente a questa domanda di cambiamento di autonomia di cittadinanza di democrazia
E allora se questo è vero se il nodo di questa nostra passione politica è proprio l'aggiramento che noi dobbiamo tentare di continuare sull'identità comunista
Io penso che la straordinaria ricerca di questi mesi non soltanto non può essere azzerata o rimossa io credo che le parole i sentimenti di tante compagne e compagni
Quei ragionamenti sul voi stessi e sulla realtà quel forte sentirsi comunista e Comunisti
Quei contenuti radicalmente antagonisti debbono continuare ad essere presenti in ognuno di noi debbono continuare ad agire ad agire politicamente e io avverto la necessità di partire da essi
E che si misurare su questo una rinnovata volontà oggi di costruire risposte urgenti bene ai tanti conflitti ai soggetti che sono nuovamente in campo
E non certamente per razionalizzare l'esistente quella risposte vere ed urgenti
Ad un bisogno ad un grumo che io intravedo una società italiana dati Kato e al di là di apparente omologazioni che proprio bisogno di cambiamento è domanda di liberazione e domanda di nuove libertà
E riforma della politica parate anche questo verbalizziamo di poter affrontare con grande sincerità
Io credo dobbiamo anche dirci una sorta di stanchezza almeno io così l'avvento e voglio metterla in campo addirittura in alcuni momenti di indifferenza
Rispetto a vuoti così apparentemente ricchi e nuovi a fiume di parole che forse qualcuna pensa possono consentirci fortunate navigazioni o avventurose esplorazioni
A me invece sembra che ci facciano correre rischi pesanti
Di scivolare via senza traccia senza danni rendere senza sorriso di questa storia dello scultore della Pomponio soppalco scusa può esserlo solo aria e avventura quotidiana
Che la vita di tante di tanti ora compagnie o non ne ho il tempo e non è neanche la voglia di tornare a ragionare sul resto sull'interdipendenza
Su sintesi astratte che pure ho sentito fare
Tra coscienza ecologica e coscienze pacifiste coscienza e femministe sui nobili conflitti che dovrebbero mettere in campo astratti giochi di differenza
Io voglio fare altro voglio consumare il mio tempo cercando nuovi identità cittadinanza
Soggetti dei veri conflitti che attraversano il mondo che attraversa uno ognuno di noi che sono dentro questo bisogno di riforme dissenso dalla politica che bisogno di cambiamento e voglio farlo non soltanto perché la relazione del segretario non mi ha convinto
Non soltanto perché avverto difficile e pesante seguirà la strada che qui è stata indicata
Ma perché sento che una battaglia politica la battaglia politica per il presente e il futuro della nostra forza Ida democrazia nel nostro Paese
Può continuare settori e cultura politica sanno misurarsi a partire dai soggetti e allora io parlerò di nomi di entità soggetti in carne e ossa come una volta eravamo abituati a dire
Citando tre fatti i tre soggetti tra tanti per fatti tre soggetti ti ho visto da vicino nei giorni scorsi nella mia città a Napoli tre fatti tre soggetti apparentemente lontani
Che ci dicono in realtà che non si può parlare di generico bisogno di Stato di diritto ma desidero invece intravedere qual è il punto di intersecazione vivo e lacerante tra democrazia formale e democrazia sostanziale
Qual è questo punto nella vita quotidiana de concrete disuguaglianze le moderne solitudini la dura assenza di poteri nelle mani dei cittadini e di cittadini per fatti tre soggetti qualche giorno fa a Napoli
Per una straordinaria coincidenza
Una manifestazione di cinquanta mila studenti i lavoratori dell'Alfa di Pomigliano che bocciano la piattaforma che bocciano i sindacati incerto e le donne e i bambini senza casa di Napoli
Che occupano non il Comune o le sedi dei partiti neanche il nostro che occupano il Duomo di Napoli pesce angolo la Chiesa come interlocutore prestarle quindi apparentemente diverse ma secondo me tanto vicine
In che cosa proprio in questa domanda non soltanto di appartenenza di identità ma una domanda di presente e futuro che altri dominano e vogliono poter continuare a dominare
Che invece questi ragazzi questi lavoratori queste donne vogliono riprende nelle loro mani
Per cui sì al molo di continuare a lottare anche se c'è afasia ci sono Silenzi a volte ostilità delle istituzioni delle forze politiche dei sindacati
E guardiamo l'da vicino questi tre soggetti guardiamolo da vicino rifuggendo da analisi politicista portai inseguimenti dell'ultima ora guardiamo questi studenti di Napoli ma delle altre grandi città
Del nostro Paese a partire dagli studenti parla palermitani bene cosa ci hanno chiesto ama soltanto espresse un disagio sociale
Hanno soltanto chiesto più aule più formazione più cultura io credo che abbiano chiesto queste ore altro abbiano messo in campo una domanda radicale e antagonista rispetto a sapere ai saperi una domanda che appunto non è genericamente di diritti c'è una domanda di poteri e hanno messo in campo anche una riflessione vera sofferta sulla loro quotidianità
Cinque loro bisogno di essere ognuno per la propria parte della propria libertà soggetto e insieme soggetti politici
Che di questo Paese vogliono cambiare non soltanto forme di governo non soltanto razionalizzare l'esistenza che di questo paese ambiscono cambiare
Quello che è in profondo è stata la rivoluzione moderata degli ultimi dieci anni
Che anche noi come Partito Comunista Italiano
Non abbiamo saputo o voluto contrastare a fondo e certo i rischi di omologazione li ritroviamo tutti quanti oggi
E quei rischi di omologazione significa erano soltanto silenzi e solitudini si dipingono anche smarrimenti o di senso e smarrimenti Odyssey e io voglio guardare da vicino anche questi operai
E concordo con quanto stamattina ha detto il compagno Bassolino ci mettiamo anche riparlare dei compagni lavoratori di lavoratori del sì e del no
Dei compagni che insieme pur partendo da posizioni diverse hanno bocciato con la piattaforma domandiamoci e soprattutto abbiamo Rispetto la loro storia della loro vita
Dei loro bisogni io credo che questo sia profondamente giusto ma se questo è vero allora altra deve essere la nostra volontà altro dev'essere il nostro modo di costruire le risposte
E se questo è vero dobbiamo dirci fino in fondo che è una crisi di rappresentanza e di legittimità dello stesso sindacato
Ma un altro nome altro cognome che la stessa crisi di democrazia così profonda qui ad ovest
Sulla quale forse troppo poco abbiamo riflettuto tanto eravamo intenti a riflettere soltanto sulla mancanza di democrazia nei Paesi dell'Est quello che accade all'Est ci consente oggi ritornare invece ragionare in maniera molto forte in maniera conflittuale
Non di generiche astrattezza madri conflitti veri e di quello che oggi è la democrazia in questo Paese allora quei lavoratori in carne e ossa
Portano in campo bisogni concreti materiali certamente portone in campo una domanda vera di democrazia
E a quei lavoratori bisogna dare risposte non finite risposta non neutrali perché se si scelgono questi lavoratori se si sceglie di stare da quella parte sì più si dà una risposta certi interessi
E non ad altri interessi e se crisi c'è del sindacato da democrazia e se è crisi c'è anche la politica tutta quanta io credo che sia anche dovuto al fatto è troppo poco o non Sempre noi abbiamo saputo scegliere interessi scegliere da che parte stare
E io voglio qui dirlo perché ho ascoltato con grande attenzione quando diceva il compagno Trentin
E le ultime sue parole ad esempio sull'esigenza e l'urgenza di una legge che nei prossimi due mesi di a risposte concrete
All'economia sommersa eterna voglia riaccompagno Trentin che quell'economia sommersa nella mia realtà nel Mezzogiorno si chiama sfruttamento di donne e di uomini di ragazzi e di ragazze
Quella sfruttamento a far forate Ivo che conosciamo bene che spetta al quale non serve è una generica legge
Come quella che è stata approvata in commissione lavoro ai sulla quale noi secondo me abbiamo fatto male a non fare una dura opposizione quella legge che lui dice che si può mai cervicale anche la vita di quel lavoratore
Ma entrare risposta vera e concreta
E quella che si costruisce la domanda che c'è in quel referendum dove appunto diritti inalienabili come il diritto alla libertà il diritto al lavoro non possono essere mercificata anche se si tratta di costruire altre tutele e altre culture
E da ultimo le donne certo a quelle donne di Napoli però conoscono forse il linguaggio che la differenza sessuale che sanno molto bene che cosa deve essere l'antagonismo che partono a bisogni duri dei concretezza quotidiana ma che non chiedono soltanto più rispetto che non chiedono soltanto risposto ad una domanda
Che chiedono qui né in quella città come in tante altre realtà del Mezzogiorno di essere soggetti di essere cittadini di poter vivere non soltanto stagioni di pari opportunità
Ma ti vorrei mettere in campo fino in fondo il conflitto
Bene compagne e compagni questi tre fatti queste tre storie questi tre soggetti
Io credo debbano dirci anche altro e voglio qui farlo con grande franchezza
In maniera anche sommessa rivolgendomi agli altri compagni queste altre storie questi tra soggetti questi tre fatti a me parlano di comunismo voglio proprio dirlo così americano che oggi qui ora si può continuare a fare una battaglia per essere in maniera critica contro quel capitalismo selvaggio che è stato ricordato mi dicono che qui ed ora in questo nostro Paese ma anche in tante altre parti del mondo non soltanto la speranza del comunismo non è finita
Ma oggi più di ieri in maniera attuale in maniera drammatica
Quella parola è quella utopia diventano concretezza della realtà la concretezza la realtà
Di che ceppo scendi e anche non soltanto non omologarsi alla Società dei due terzi ma che scendi anche da quale parte stare io qui voglio dirlo non soltanto perché c'è in campo questa riflessione sull'identità comunista
Ma perché credo che forse l'unico punto di mobilità rispetto al dibattito congressuale
è quel ragionamento che è stato fatto nelle relazioni in tanti altri interventi molto attento nona l'alternativa molto attento no L'Alternativa sociale molto attento all'alternanza per andare al governo di questo Paese
Quel reciproco ascolto e quella volontà di comunicare tra noi socialisti
Alla quale io guardo con attenzione ma che certamente non mi convince nomi comincerebbe se non significasse anche confronto dure astro
Su alcune questioni che più ci stanno a cuore su una visione diversa che abbiamo avuto che continuiamo ad avere sullo stato sulla libertà
Sui diritti di cittadinanza io non voglio citare tante cose ora citare soltanto la legge contro la droga
E voglio dire accompagna accompagna un'esperienza che io ho fatto lì in Senato
Quando sostenendo insieme ad altre compagne e compagni la nostra posizione una posizione certamente dalla parte del tossicodipendente un gesto di amicizia verso chi e disagio io mi sono sentita dire la compagni socialisti che se noi portavamo avanti con la posizione e in particolare alcuni di noi era perché eravamo dello a perché eravamo dello cosa significa questo cosa significa nel prossimo futuro quale incontro si può fare quale alternativa si può costruire se su queste cose non ci diciamo fino in fondo la verità
E non combattiamo visioni che io ritengo visioni moderne ma che ritengo visioni arretrate dispetto ai bisogni di oggi di questa società io compagni e compagne voglio avviarmi a concludere
Non citando neanche io poeti non ne avrei la forza in questo momento
E voglio fare altro io sono stata in giro come tante tanti
In tanta parte del Paese soprattutto nel maggio giorno di questo Paese e tra le altre cose tra tante che mi hanno colpito e che mi hanno fatto vivere questo Periodo
Scesa tra una profonda sofferenza personale ragionare sulle mie scelte di militanza
E sulla scelta di militanza di tanti compagni e insieme anche quel sapersi riconoscere intanto in tanti dentro Dinoia fuori di voi poi le tante quei tanti a cui ho parlato non solo in questa occasione ma anche prima e anche in altri momenti quando mi sono presentata con la mia identità di donna comunista bene tra le tante cose che mi hanno colpita ce n'è una che voglio ricordare in conclusione tra i tanti appelli un appello firmato da giovani normali proprio così giovani normali
Ragazzi e ragazze di Catanzaro di una provincia del profondo Sud che è come lavoro parole semplici portavano in campo questa loro quotidianità
E insieme a questo bisogno così profondo così radicale di antagonismo certa antagonismo alterità
Alternativa e questi compagni queste ragazze e questi ragazzi che alcuni con la tessera tanti senza testa be'dicevano annui dicevano ai compagni comunisti se la miseria del possibile questa lasciata ci dà speranza dell'impossibile certa lasciamoci la speranza del possibile io voglio rispondere anzitutto a quelle ragazze e quei ragazzi
Perché se realmente vogliamo non soltanto continuare a ragionare su di voi e andare avanti io credo che non possiamo soltanto guardare ad altri soggetti ai quali pure dobbiamo guardare ma dobbiamo avere l'umiltà e la capacità di ripartire da essi dalle loro domande dalle loro storie
La parola al compagno Lanfranco Turci
Poi parla dalla compagna Paola Bottoni
Care compagne e cari compagni
Con questo congresso noi assumiamo un impegno veramente di portata storica
E vorrei sottolineare come sia ben chiaro dalla redazione compagno che dal dibattito già di questi giorni che noi non ci apprestiamo ad assumere solo una decisione formali una decisione di tipo istituzionale cioè di dare avvio a una fase costituente
Ma già con il dibattito che ha preceduto questa Assemblea e con la relazione questa Assemblea
è stato proposto una serie di elementi ideali e pratici di contenuto una trama concettuale che proponiamo di approfondire ulteriormente nel nostro partito e già da domani con gli interlocutori della nuova formazione politica io credo che siamo tutti convinti anche per la civiltà
Che ha caratterizzato questi due giorni di dibattito che ne dobbiamo continuare a sviluppare il confronto
In un clima sereno di collaborazione di realtà al nostro interno fra i compagni che hanno sostenuto le diverse mozioni
E dico ciò non solo perché abbiamo bisogno di una forma partito che dia garanzie a tutti per il presente e per il futuro ma perché credo che ci sia spazio per un approfondimento concreto di merito che sappia verificare altri punti di intesa oltre i punti grandi di differenza strategica che sono stati
Evidenziati e credo che in questo confronto non dovremmo solo fare giocare tutte le grandi voci molteplici del nostro partito non solo le voci di coloro che si apprestano confluire con voi in una nuova formazione politica
Ma anche pezzi interi di società
Che con le loro esperienze i valori che hanno enucleato hanno concorso renderle più ricca questa Italia di oggi
Una dialettica più ricca subito dunque dentro al nostro partito nei prossimi mesi nelle prossime settimane
Ma con altrettanta chiarezza dobbiamo vere presente che con questo congresso si è proposto una scelta netta e che se sarà approvata dal Congresso è una scelta irrevocabile
Dico ciò non certo per spirito di faziosità
O per intolleranza verso coloro che questa scelta non condividono
Anch'io voglio per tutti anche per me è un partito più libero più garantista nei meccanismi che governano il suo pluralismo interno ma faccio questa sottolineatura perché avverto l'incalzare del tempo
Le occasioni già mancate nel passato l'impazienza di vaste aree sociali e culturali che da anni aspettano il disgelo di questa nostra grande forza la sua piena spendibilità democratica e di governo
Dobbiamo renderci conto che non è cominciato quattro mesi fa questo processo ha una storia lunga alle spalle e se è pur vero che guardandolo dall'interno nostro del dibattito comunista delle nostre dinamiche dei drammi anche personali che hanno investito tante centinaia di compagni
Questo contrasto questo processo può sembrare anche troppo rapido può sembrare perfino guidato da una spinta dà una spinta decisionista ebbene dobbiamo dire che non è così nei fatti
Non è così dal punto di vista esterno dal punto di vista del Paese dell'Europa
E credo che dobbiamo ringraziare i compagni Occhetto per avere fatto questa brusca interiore accelerazione del nostro processo di cambiamento
Accelerazione guardando prima di tutto alla sinistra europea nella quale dobbiamo definitivamente confluire stiamo attenti compagni ci sono vari modi di analizzare
Quanto avvenuto nella fine dell'ottantanove in questi primi mesi del novanta
Io sono convinto che la sinistra europea in questo momento non è più forte mai di fronte a maggiori difficoltà e maggiori rischi che nel passato in qualche modo il socialismo europeo oggi si trova su una striscia di terra sconferma molto sottile
Avendo di fronte a sé il crollo dell'esperienza dell'Est
Avendo alle spalle un'ondata ancora non domata di forze moderate di forze conservatrici di forze neoliberiste che pensa che pensano anzi
Dal crollo dell'esperienza del socialismo reale di Zaia ancora lunghi anni di egemonia e di espansione indefinita sei così
Se questa è la portata dello scontro in cui siamo tuttora impegnati ecco perché i tempi assumono una rilevanza così grande ed altro lato compagni rendiamoci fu conto
Pur con tutta l'importanza che al nostro partito noi non siamo l'ombelico del paese e tanto meno siamo l'ombelico del mondo non sono gli eventi che possono seguire i nostri tempi ma sono i nostri tempi che debbono accelerare con l'accelerazione della storia
E allora bisogna però che ci diciamo
Che c'è un mito da definitivamente eliminare da questo dibattito
Il mito in qualche modo il rischio evidenziato nel dibattito dei mesi scorsi che questa scelta
La presenti per il nostro partito una deriva a destra come si è detto nel dibattito interno ed esterno al nostro partito bisogna che ci intendiamo compagni
Anche nell'uso delle parole di destra e di sinistra
A me verrebbe voglia scherzando
Di pone una domanda al nostro congresso
Nel linguaggio corrente che leggiamo tutti i giorni noi diciamo se guardiamo al panorama sovietico che inglesi il riformatore quello che vuole il mercato l'impresa le libertà democratiche e di sinistra
Diciamo che Gorbaciov è un riformatore di centro diciamo che li cacciò che quello della purezza della proprietà collettiva della pianificazione del ruolo del partito è in corso Torre di destra ma compagno se provassimo a tradurre questo linguaggio nel dibattito italiano e anche l'Inter nel nostro partito che sarebbe di destra che di sinistra in questa fase
Ma badate
Si può anche scherzare su queste cose
Ma io pongo questa questione in termini non di scherzo perché dobbiamo acquisire tutti una maggiore senso di rispetto della libertà della dignità di ognuno di noi e delle posizioni che sono sostenute nel nostro dibattito
Sono fatto questa domanda scherzoso su che cosa significa essere di destra di sinistra oggi del PC e perché
Non possiamo nasconderci
Che c'è stato in una parte del nostro dibattito negli ultimi anni un atteggiamento pregiudiziale verso determinate posizioni non giudicate per i loro merito ma assunte invece come punto di partenza
In relazione alla distanza dalle quali ognuno assumeva si giudicava la sua legittimità adesso è un comunista a tutti gli effetti degno di militare e di combattere in questo partito
Se oggi tutti vedenti chiamo giustamente i compagni di tutte le mozioni e tanto più compagni
Delle mozioni di minoranza rivendichiamo
Più libertà di parola più libertà di organizzazione più rispetto reciproco di tutte le posizioni io dico ben venga ben venga facciamo un salto di civiltà da questo punto di vista ricordandoci
Che a dispetto della dignità e dalla libertà di ciascuno è la condizione per la dignità e la libertà di tutti questo il salto di civiltà ulteriori dobbiamo compiere tanto più per i mesi caldi che ancora caratterizzeranno la vita del nostro partito
Dunque con l'iniziativa di questo congresso
Con questa proprio netto di discontinuità per usare un termine entrato così coerentemente nel nostro dibattito nel nostro gergo non ci assumiamo fino in fondo la responsabilità per quanto ci compete di contribuire a sbloccare la situazione politiche italiane
Sono alcuni anni che questo problema è sul tappeto non certo quello di dar vita a una nuova formazione politica ma senz'altro da parecchi anni sul tappeto
Quello della nostra capacità a cogliere fino in fondo la sfida riformista che nel nostro Paese era già matura dall'inizio degli anni settanta e alla quale diamo un'altra risposta in quegli anni che poi non si è dimostrata vincente
Ora si parla spesso nel nostro dibattito
Dei terribili anni ottanta
E se ne discute a volte con un linguaggio appropriato
A volte a me pare con un linguaggio e con un modo quasi caricaturali dando un'idea di di un'Italia assai meno complesso di quanto non si è invece effettivamente ma è pur vero
Che gli anni Ottanta no non porto nel nostro segno non portano il segno vincente di una sinistra di governo Paton invece il segno più forte dei grandi gruppi capitalistici
Portano più forte segno del pentapartito che il segno dell'unità delle sinistre porta un più forte segno della criminalità economica piuttosto che quello dello sviluppo della democrazia
Dobbiamo però dirci interrogandosi su questi anni ottanta che era colpa come sempre non è mai solo dell'avversario ma è anche di una sinistra che nel suo insieme con diverse responsabilità
Non è stata in grado di presentarsi come alternativa credibile e vincente alla maggioranza del Paese ed è questa la risposta che oggi tentiamo di tale con questi passaggi prima col diciottesimo Congresso oggi con questo congresso straordinario e devo dire cari compagni se mi permettete un'altra battuta
Che a volte in questa discussione in queste settimane
Un continuismo così esasperato come ho sentito incerto argomentazioni per cui apice difesa ogni passaggio ogni passaggio ogni momento dalla nostra scelte politiche di tutti gli ultimi anni lascia perplessi
Mi fa venire in mente se mi permettete visto che siamo in Italia in tardi ormai
E bisogna alleggerire il nostro clima mi fa venire in mente una battuta
Che mi pare fuori portata al compagno Pajetta attribuito a un dirigente del partito comunista ungherese alla vigilia del cinquantasei che palle grosso modo si fosse espresso in questo modo cade compagno Pajetta
Non è la linea del partito che è sbagliata e la situazione che è sbagliata bene io ho l'impressione che a volte la nostra discussione la colpa sia dei fatti e non invece delle capacità che abbiamo saputo completamente esprimere nel nostro ruolo e nelle nostre alleanze
Dunque ci mettiamo in moto
Attraverso un allargamento della nostra cultura politica attraverso per usare un'altra parola che mi piace meno ma che intraprende questa molto correntemente la nostra discussione una contaminazione
Con altre idee con altre culture con altri Progetti io credo che questo sia un fatto che arricchirà indubbiamente tutti noi ma io penso anche che per quel partito di massa popolare riformista democratico
Cui stiamo pensando che proponiamo con questo congresso ci debba essere un asse chiaro a leggere lo sforzo centrale della costruzione della nuova formazione politica
Intendo dire in altri termini
Cioè l'asse che a me pare di incidente per il futuro dovrebbe essere un asse che sappia unire il riformismo storico del Partito comunista della sua esperienza
Alla cultura liberale con cui ci siamo misurati negli ultimi anni che abbiamo assunto grandemente del nostro modo di agire di analizzare la Società italiana e di fare le nostre proposte politiche e programmatiche
Dunque una sorta di alleanza tra qualcosa di antico è qualcosa di molto più nuovo e moderno
Cosa intendo con questo riformismo storico intendo
Campagna e compagni il meglio della nostra tradizione riformista di Comunisti italiani una tradizione che abbiamo ereditato in parte e non dobbiamo nascondercelo da socialismo riformista della prima del prima fase del secolo
Una una tradizione riformista che certo nei primi anni del dopoguerra è stata molto costretta dentro gli schemi dell'ideologia per finta e nazionaliste e poi negli anni successivi sedeva via sviluppate più di bellamente più creativamente
Una tradizione che ha avuto nel tempo i suoi titoli nobili nella parola d'ordine togliattiana della democrazia progressiva e poi nell'elaborazione in un'altra fase della parola d'ordine della via italiana al socialismo
Una tradizione ancora che ha trovato il suo applicazioni più significative nelle politiche delle alleanze sociali non dimentichiamo mai compagni
Famoso una formosa indicazioni alleanze sociali che qui in una città come questa è storia
E ancora cultura vivente da alleanze per esempio tra la classe operaia e i ceti medi pensiamo l'esperienza dei governi locali Governo del Territorio creazione di sistemi locali di voler far spetta di stato sociale
Ebbene dobbiamo dire che c'è ancora nella memoria storica di questo partito soprattutto in questa città in questa regione
Un discorso storico di Togliatti del quarantasei i Togliatti che a Reggio Emilia le quarantasette nel famoso discorso sui ceti medi dell'Emilia rossa certo
Non vorrei essere io poi a peccare di continuismo dopo aver criticato il continuismo di altri compagni quella intuizione si colloca oggi in un tutt'altro contesto strategico ideale
Non è più e in tempi in cui non si può più intendere come un sistema stellare di alleanze di ceti intermedi
Costruiti attorno alla centralità della classe operaia né come una tappa transitoria verso il socialismo ad economia sta attizzato e pianificata ma oggi si può intendere come assunzione del valore dell'imprenditorialità diffusa dei lavoratori associati in cooperative dei lavoratori che chiedono nuovi poteri all'interno dell'impresa capitalistica come passo di una democrazia economica come passo verso un mercato che non sia l'attuale avena in cui dominano lire al chilo feudali ma si è invece un mercato trasparente da
Al che pure abbiamo visto presentarsi così anche recentemente negli Stati Uniti d'America che cos'è questo partito comunista libera e il partito che discute del governo dell'economia e delle regole più che della statizzazione
E il governo e il partito dei diritti individuali delle differenze dell'ambiente garanti statalismo il partito che chiede di dare più voce e poteva i cittadini contro la stessa partitocrazia
è partito che stabilivano le dei meccanismi istituzionali ho finito dell'alternativa non solo lealtà ed alternative politiche ma anche per le alternative di vita dei singoli uomini e donne della nostra società
Allora io credo che su questo asse su questa alleanza fra riformismo storico liberal democrazia moderna e progressista possiamo individuale il nocciolo più originale della nostra proposta il nocciolo che ne portiamo come contributo originale alla sinistra europea
Io capisco un certo fastidio quando si dice in modo schematico con questa scelta noi diventiamo partito socialdemocratico europeo
Lo capisco perché per un verso si obietta che lo siamo da molto tempo
E lo capisco anche perché credo che ne portiamo il nostro contributo originale alla socialdemocrazia europea proprio sui temi che onora ho ricordato
E se è così allora questa nostra scelta non era ricomposizione unitaria non è un ritorno al alla fonte lontana ma invece l'appuntamento su una nuova frontiera socialista e democratica
Capace di parlare agli uomini alle donne di oggi
Questo partito comunista non è dunque un corpo morto abbandonato sulla spiaggia dalla tempesta del comunismo storico
Ma invece una forza vitale che pure fra Zanardi discontinuità le più aspre quali quelle che stiamo vivendo è ancora in grado di portare un suo pezzo di verità erano solite umanità alla ricerca sempre attuale della libertà della democrazia del socialismo
è stata ritrovata la delega di Gianni Magnani il compagno può ritirarla presso la segreteria del congresso apparato la compagna Paola Bottoni coi parlerà Gianni Cuperlo
è già il momento di guardare al dopo congresso a come si apre la fase costituente con quali modi forme e regole con quale unità
E certo non vedrà diplomati ismi nei rapporti tra noi e spero neppure una mera unità d'azione
Tra le due ipotesi di rinnovamento in campo tra la proposta di vero rinnovamento dell'organizzazione di partito che abbiamo e quella di una rifondazione mi riconosco in questa seconda sostanzialmente perché e compagni il tema del rinnovamento
Ovviamente è vero del nostro partito è di fatto aperto da molti anni
E più e più volte negli ultimi anni ci siamo cimentati abbiamo provato abbiamo promesso il rinnovamento del partito e il tempo è trascorso incaricandosi di dimostrare l'incapacità della nostra capacità da Uto riforma
E che ora viene riproposta ma che a me pare ormai fuori tempo massimo
Nel dibattito aperto da novembre le donne come gli uomini di questo partito si sono espresse e divise sulla proposta di dar vita la fase costituente di una nuova formazione politica è stato un ovvio esercizio di libertà personale eppure è stato un fatto nuovo accaduto per la prima volta nel nostro partito
Mettendomi in posizione di naturale a dispetto delle nostre diverse opinioni vorrei ritornare su due questioni
La prima riguarda le valutazioni corse nel dibattito del partito del partito in Emilia Romagna la seconda riguarda la politica della differenza sessuale
Già nella tribuna congressuale ma anche dell'inserto su Rinascita così come solito instant book che ormai accompagna ogni avvenimento molto meno devo dire nel dibattito congressuale locale
Sì teso a disegnare una datata o le o grafica quanto inesistente immagine del partito Emiliano e bolognese e della società di questa Regione
è la solita vecchia idea del modello della micro società emiliana che sarebbe stata costruita da un partito comunista onnivoro annettendo assai dalla Resistenza in poi tradizioni sociali e politiche diverse
E le odierne crisi di questo modello non sarebbero altro che la prova delle indigestione di ieri
Un ragionamento anzi una caricatura di questo tipo porta in sé è una contraddizione gigantesca perché tradisce il suo pensiero considerando l'inevitabile che un partito il nostro partito quando diviene partito di massa e popolare radicato nella società e il consenso e per questo ha l'onere e l'onore del governo ancorché locale e regionale
Appartiene di meno all'esperienza storica straordinaria originare fecondi Sima dei Comunisti italiani ovviamente non è così
è sbagliata innanzitutto l'idea del modello perché non dà conto della ricchezza e nelle contraddizioni
Da oltre un decennio cui siamo alle prese qui come altrove d'arresto e perché mai dovrebbe essere diversamente
Con una specifica necessità
Quella di imprimere cifre di qualità nuova ad uno sviluppo economico effettivamente cresciuto su basi già elevate di benessere ben consapevoli che una società più ricca non è affatto di per sé è una società più giusta
E ciò sui canali difficili tra crisi e trasformazione
Per ritessere i legami tra innovazione e socialità tra libertà e solidarietà
E vero i tratti dell'esperienza politica sociale di Governo del nostro partito sono messi tutti alla prova proprio perché il liberalismo non sa è fermato i confini di un inesistente modello se il grado di consenso è pari alla responsabilità politica che si porta questa e quello si cimentano quotidianamente in presa diretta con fondamentali contraddizioni e conflitti
Quello tra povertà e ricchezza innanzitutto chi è più povero oggi
Un operaio medio o un tossicodipendente di famiglia borghese un pensionato un immigrato extracomunitario o una donna che vive con il suo stipendio dei suoi figli
L'immagine di un Emilia sassi ai disperata che ci siamo sentiti cantare per più di un anno
Non è veritiera ma non lo è di meno quello di una regione di una sinistra e di un partito prigioniero della sua tradizione non è più così da tempo
Si è detto che qui noi siamo i migliori eredi del riformismo socialista
E sia ugualmente sostenuto e ha ragione
E con maggior credito che in diverse fasi della storia si è dovuto qui interpretare di innovare cambiare noi stessi cambiare ciò che abbiamo costruito che abbiamo innovato che abbiamo governato
Se ciò può in qualche modo spiegare l'esistente o l'origine dell'esistente e certo non può dar conto delle sfide del futuro
Accanto alla richieste al sistema produttivo emiliane padano c'è il primo mare che muore l'Adriatico
E ciò dice che siamo ad un altra soglia nella quale di nuovo si tratta di cambiare noi stessi di cambiare ciò che abbiamo costruito di realizzare il nuovo di guardare al futuro
Accanto ad una condizione femminile di miglior favore emergono chiare ai nostri occhi due contraddizioni strutturali e tipica di una società matura una condizione femminile anzi tante diverse condizioni femminili diverse per generazioni per ceti sociali per percorsi formativi professioni per condizioni familiari
Ciascuna delle quali mette in luce vecchie e nuove disparità
E tutte quante tuttavia mettono lui il luce insieme l'ingiusta divisione tra libertà maschile responsabilità femminile in una società che è strutturalmente già da tempo mista
Ed è per queste ragioni che emerge ancor più idee evidente forse qui che altrove
Che ha la forza sociale che le donne esprimono in questa parte della realtà italiana in questa regione non corrisponde ne presenza né teso né potere politico corrispondente proprio perché hanno cambiato molto della società
E proprio perché sono state protagoniste di tanti cambiamenti emerge che il sistema politico resiste mette in atto una sua propria attitudine alla conservazione
Siamo quindi alle prese qui con come altrove del resto come dicevo
Con l'intero spettro delle contraddizioni in cui viviamo
Con i temi della conversione ecologica dell'economia emiliana e padana
Con l'emergenza e rinnova il risanamento ambientale ad iniziare dal poi dall'Adriatico con il problema di riannodare i fili del rapporto tra innovazione e solidarietà
Celiento di misurarci comunque con soluzioni innovative ed anticipatrici e mettendo su queste volasse di nuovo originale dei nostri programmi elettorali delle prossima campagna elettorale amministrativa certo neppure in Emilia Romagna i comunisti sono uguali tra loro
E le differenze non sono certo nata con la proposta del segretario
Se una posizione prevalse e del resto siamo questo congresso per questa ragione non è certo perché il partito in Emilia Romagna
Sia più conformista che altrove
è la stessa esperienza sociale politica e di governo che i comunisti hanno condotto in questa regione che prendono ad un cambiamento radicale quanto urgente
La compagnia Bandoli nel suo intervento si chiedeva come farà il partito comunista a convivere con al suo interno una minoranza con gruppi e complesse
Conosco troppo bene Fulvia per dubitare che anche lei orari scrivere insieme le ragioni comuni della nostra appartenenza politica insieme alle nuove regole ai nuovi modi di questa fase straordinaria che si apre per il nostro partito
La proposta della costituente ha diviso anche noi ha diviso anche le donne e considero anche questo un semplice esercizio di libertà personale
Tornare alle vecchie forme sedi delle donne comuniste ancorché indesiderabile io non lo ritengo tale e comunque precluso
Tra il sì e no delle donne non si tratta di costruire una terza posizione di mediazione
Ma di ripartire da cosa ci tiene insieme per poter definire in questo congresso come continueremo a stare insieme
Vedo come un pericolo la ideologizzazione delle differenze per mozioni tra noi a scapito inevitabile
Di un abbassamento della nostra autonomia o di un inquinamento della nostro esercizio di autonomia personale e di genere
Grazie a questo siamo state invece siamo un soggetto destabilizzante delle forme e delle regole del partito già da molto tempo
E grazie alla nostra lucida e relativa autonomia dalle logiche dei gruppi dirigenti del partito e dalle loro divisioni abbiamo acquisito una vera forza e ciò è stato nel vecchio come nel nuovo pc
Beh il dibattito sull'autonomia femminile
Svolto dentro questo lungo dibattito congressuale ha proposto problemi di diversa natura
La soluzione è lo sviluppo di una politica della differenza sessuale
Per noi fatta con forza già il diciottesimo congresso e le diversità fra noi
Sono questioni a mio parere distinte e di diversa natura e che io considero di diverso orango i
Primo
Quello della costruzione di una politica della differenza sessuale
Attiene alla costruzione di un obiettivo strategico straordinaria inusitato quello cioè di rimettere l'intero mondo le sue strutture sociali sistemi politici e dei poteri nelle mani degli uomini e delle donne
Se dico all'intero mondo non è per astrazione i rapporti ONU sulla condizione delle donne sullo stato delle popolazioni
Ci danno uno spaccato terrificante dell'ingiustizia globale che presiede l'iniqua divisione dei lavori delle libertà delle ricchezze tra gli uomini e le donne
Il femminismo occidentale al suo banco di prova e di confronto nel mondo odierno
E diversità tra noi invece in questo congresso non dovrebbero farci smarrire il senso profondo e politico della differenza sessuale la sua qualità antagonistiche sovvertito riceve l'ordine dato il maschile
Non dover don dovrebbe farci smarrire che essa è innanzitutto un Progetto di trasformazione profondissime dell'intera società
Uscire da questo congresso con un ordine del giorno comune che su questo si rivolge alle donne comuniste enormi che non sono qui con noi mi parrebbe già un patto politico importante
Ora si accampò siamo chiamate tutte a prendere le prime decisioni sul dopo a partire da domani dal voto dei nuovi organismi dirigenti
Non ho ben inteso l'intervento o il riferimento che la compagnia buffo faceva nel suo intervento non mi sento affatto di subire in questo momento alcuno smacco e alcuna umiliazione
E vorrei dirle che è ingiustificato da parte sua questo sentimento per lei esprimeva semplicemente per il fatto che la seconda mozione espanderà la sua presenza degli organismi dirigenti sostanzialmente aggiungendo una presenza delle donne
Del resto la norma del Regolamento quaranta e sessanta che io considero un fatto di civiltà non solamente per il sistema politico ma per l'intero sistema sociale è stato un fatto di novità che tutte quante abbiamo salutato positivamente
Abbiamo la comune necessità dopo il congresso di ritrovarci tutte in un'unica sede per avviare la fase nuova e proseguire il lavoro comune
Ugualmente però si pone la necessità di dar vita strumenti propri delle donne per la Costituente
Per procedere col massimo di creatività e di originalità nella costruzione di luoghi e di sedi aperte di aggregazione di tutte le donne fra le donne che condividono
Questa ipotesi è che sono disponibili a lavorare con noi alla formazione di una nuova formazione politica di un nuovo partito
In terzo luogo o forse il terzo livello rimane incerto l'autonomia dei gruppi dei movimenti dell'associazione delle donne che rimangono per tanti di noi con il ferimento insostituibile
Con questo congresso compagne e compagni ci lasciamo alle spalle il centralismo democratico è già un fatto
Ma se questo volesse dire proiettare sul nostro futuro ciò che siamo ora le divisioni di ora di questo congresso mi terrebbe ancora un'operazione di nero iperrealismo molto più significativo e utile impegnativo sarà invece proporsi un nuovo incontro con la società per la costruzione di una nuova formazione politica democratica e della sinistra si tratta infatti di progettare
Con la società con le forze vive disponibili di questa società una nuova formazione politica un luogo politico misto che nasca fin da ora per le donne e per gli uomini un partito democratico della sinistra dell'Europa
Ha la parola il compagno Gianni Cuperlo
Parlerò fuori
Il compagno Luigi Colajanni
Ci sono sfuggite ma è la rilevanza della complessità della discussione ripetitivo aperto Mimesis
Abbiamo cercato di cogliere dentro quella riflessione i nodi di fondo che ci pareva giusto mettere in evidenza la riforma della politica e la sua restituzione milioni di esseri umani come avvenuto nei Paesi dell'Est il rinnovamento della sinistra di parti non secondaria della sua cultura politica di fronte al crollo di un sistema bipolare
La necessità di superare una rigida forma partito che mostra ogni giorno di più la sua difficoltà a leggere rappresentare un processo vivo reale di nuove aggregazioni e nuove sensibilità che animano la società civile
Tutto ciò ci chiede di non a ridurre Mansi di articolare meglio i caratteri della nostra periti che la coerenza della nostra iniziativa c'è quel mondo già oggi è cambiato
E l'Europa nella quale siamo nati e cresciuti per tanti aspetti ha lasciato spazio ad un continente dove almeno potenzialmente un'idea di casa comune è più vicina
A destra il crollo di regimi oppressivi ha liberato energie di intelligenze umane finora compresse
Sentiamo di essere la prima generazione messa nella condizione non solo di pensare e di immaginare ma di vedere e di vivere una fase storica dove il principio della corresponsabilità
Si sostituisca finalmente ad una ossessiva ideologia della distruzione e dell'annientamento del nemico
E non è davvero cosa da poco
A partire da qui inizia a misurarsi la funzione determinante di una sinistra all'altezza della sfida che si apre perché di questo si tratta
Di una sfida che non prevede soprattutto di fronte a questi avvenimenti una sorta di tardiva pacificazione la rimozione o la diluizione di un comune di un conflitto economico culturale e sociale che sempre invece farsi ancora più vasto
E d'altra parte quale pacificazione potrebbe esserci dentro un modello di sviluppo e di relazione tra gli uomini
Che riproduce immutabili forme e contenuti di contraddizioni che ancora trascinano una parte larga del genere umano a sopravvivere in condizioni umilianti ed indegna quale binomio quale sintesi potrebbe ancora oggi coniugali di via di una pacificazione con la realtà di un pianeta affamato assetato offeso nella sua speranza di emancipazione e di liberazione
Per tutte queste forze la quotidiana esperienza che parla del bisogno di un'alternativa possibile di valori di orientamenti di stili di vita
Non ci siamo nascosti allora i caratteri di una realtà che cambia vorticosamente davanti a noi
E siamo convinti della debolezza di un'analisi che voglia vedere nel crollo dei regimi dell'Est il segno di un'omologazione inevitabile di quelle società ai modelli occidentali
Ciò non solo perché l'esportazione del nostro modello di sviluppo produrrebbe costi non sopportabili
Ma perché oggi in modo clamoroso mentre a destra esplode una domanda ineludibile di democrazia ad Ovest eccetto consegne profondamente diversi emerge il nodo di una crisi della democrazia che finora sia realizzata
Non vi è il senso di alcuna strumentale equidistanza in questa affermazione
Ma la fotografia semplice elementare di milioni di ragazze senza lavoro o dei giovani immigrati nuove vittime di una società della discriminazione e dell'odio
Allora per noi comincia qui la sfida di una risposta nuova
Sapendo che abbiamo bisogno oggi come e più di ieri di una forte e visibile alterità
Non le vocazione vuota di un antagonismo di facciata tutt'altro la necessità di una critica di una moderna critica di questo sistema delle sue regole
La convinzione che non possa bastare soltanto una razionalizzazione di ciò che esiste il governo un po'più efficace delle compatibilità del
Per le quali ogni bisogno umano appare mercificata bile ogni domanda di senso che non incroci linguaggi e le esigenze del profitto
Appare come un'oretta sopra e moderno
Noi sentiamo alla luce della nostra esperienza
Di cogliere qui il senso grande di una storia di una politica che ha animato i comunisti italiani
Avere contribuito all'emancipazione di milioni di uomini e di donne e di giovani attraverso battaglie di massa quotidiane tese ad affermare libertà e diritti negati
E tutto ciò senza rinunciare mai ad una lotta per l'affermazione di una società fondata su valori diversi
Certo noi oggi sappiamo bene che quella lotta che quel progetto non è non può e non deve essere la ricerca di un orizzonte finalistico saremo noi i primi a rifiutarlo
Ma può invece deve essere la ricerca di un nuovo umanesimo non violento
Di un socialismo dove con la sfida originale ed affascinante per tutti noi dove creare le coordinate i paradigmi della trasformazione oggi possibile e necessaria per affermare un altro modello di sviluppo e di relazioni umane
Dove lo sfruttamento degli uni sugli altri non appaia non sia più nei fatti un confine insuperabile
è crollato un modello storico sotto i nostri occhi e quel crollo ci riconsegna aperti nodi vitali del futuro nostro della sinistra della politica
Come legare oggi e domani il tema della democrazia alla realtà del sud del pianeta
Quale ruolo assegnati ai saperi e alla loro funzione possibile dentro una nuova divisione del lavoro
Come ripensare la complessità dei tempi individuali e sociali di produzione e di vita esempi isolati di un interrogativo più generale che preme su di noi con la forza di una minaccia
Pensare una scala programmatica e valoriale che non è altra cosa dal tema grande di una riforma profonda della politica di forme di pratiche di contenuti della politica
Qui crediamo e Comunisti italiani alla sinistra europea nel suo complesso di elaborare una nuova ricerca
Nuova perché siano stati interni anche noi ad una vecchia dinamica del mondo dove ma è soltanto un esempio uno dei tanti possibili la stessa ambizione ad una società multirazziale non c'era
Non era prevista non era vissuta
E per oggi quell'idea di viene improvvisamente insieme a molte altre obbligo morale etico oltre che politico ed è un'idea che non chiede soltanto un provvedimento di sanatoria oppure il superamento di una assurda riserva geografica no
Chiede oltre a tutto ciò di ripensare le nostre città
La rete dei poteri che in esse si realizza la qualità possibile della cittadinanza per quanti oggi non hanno nulla e non la possiedono se non un bagaglio di stenti ho paura o la ricerca di pane e lavoro
Quanti arrivano magari Lissoni nelle nostre città nel cuore di Roma o di Firenze e non chiedono soltanto servizi ed assistenza non ci interrogano soltanto sulla necessità di evitare
Che un diciottenne lì a coltelli l'ultima notte di Carnevale si chiedono qualcosa di più
Diceva uno dei giovanissimi ultrà
Fermato dopo le aggressioni razziste di Firenze diceva io non ho dubbi io lo rifarei
Perché difendo la mia città e la mia gente ecco allora di fronte a questa fase perché i giovani immigrati chiedono alla sinistra oltre i servizi oltre l'assistenza e le buone leggi
Di non rinunciare all'idea di una società che esso fosse diversa nei suoi valori e nella pratica solidale potrà pensare di cambiare la coscienza di chi aggredisce i senegalesi davanti a casa
E di quanti
E di quanti come ha fatto la Nazione di Firenze inducono a patetiche giustificazioni salvo poi commuoversi ipocritamente spendere titoli e cerimonioso i riconoscimenti di fronte alla sacrosanta liberazione di Mandela ma proprio qui a questo livello
Un'altra domanda ci si interroga
E cioè basti amo noi raggiungere questo obiettivo forse per approvare una sanatoria sì
Ma per convincere quel ragazzo che ci sono alternative più forti e più ricchi e possiamo essere sufficienti noi da soli
C'è già dentro di noi la risposta questo tema così nuovo per la nostra stessa cultura
Il punto non è forse difendere ciò che già abbiamo ma caso mai costruire frontiere che ancora non ci appartengono e farlo con umiltà perché questa è la sfida più complessa
Se oggi la non violenza e dentro ciascuno di noi la risposta possibile che ci sentiamo di offrire ciò non deriva dalla nostra tradizione che non prevedeva quel valore quella scelta
E se oggi possiamo dire di sentirci e di essere non violenti cioè dovuto anche al fatto che c'è esiste
Una sinistra più ricca che un tempo essendo che tanti percorsi tante identità sorte pure in anni difficili non sono il segno banale di nostri ritardi o lacune
Ciò vorrebbe dire pensare a noi come al centro motore di ogni processo progressivo e creatore di nuova conflittualità ma così per fortuna non è no tutto ciò è il frutto di altri filoni di pensiero di sensibilità diverse di paradigmi Sordi fuori a volte anche contro le storture dentro cui a volte siamo stati anche noi collocati ed ecco allora perché non vogliamo rinunciare al valore fondamentale e cioè al senso di una trasformazione possibile reale di una struttura dei poteri e dei valori ad essi connessi
Capace di giustificare la guerra di un popolo la furia di nuovi razzismi
O se volete soltanto ma non è poi cosa di poco conto la vita di qualche decina di ragazzi sacrificati in nome di un torneo mondiale di pallone
E però non vogliamo rinunciare a quel valore
Sapendo che l'idea di alternativa che esso evoca il più grande di noi ha bisogno della nostra identità senza rimozioni o scorciatoie ma insieme ad essa
Della forza di tanti altri che hanno maturato un antagonismo politico culturale e sociale non meno ragionato ed intenso di quello che ci anima e tutto ciò per produrre un'idea di socialismo più ricca completa più nostra
Anche qui sentiamo cresce nella sfida
Come pensare ad una nostra identità quella dei giovani comunisti italiani che oggi deve poter parlare pena la sua disgregazione certe giovani immigrati oggi studenti in lotta
Ma insieme ad essi anche a quel giovane che a Bucarest scende in piazza e chiede al suo governo di dichiarare formalmente che è fatto divieto di ricostituire il Partito Comunista certo lo sappiamo bene di quale comunismo si tratta
Ma sappiamo anche sentiamo anche che per i nostri valori le nostre ambizioni e quelle di quella ragazzo possono essere tante le sintonia e poche o nulle le differenze
Il punto però come sempre accade non è saperlo maglie sceglie la dire convincendolo che la battaglia può essere una sola
Perché infine non conta convincere del conflitto quanti sentono un antagonismo il senso di una non riducibili tra dell'uomo a merci e vivere dentro disse
Ma conta portare su questo terreno quanti sono vittime di una espropriazione delle loro libertà dei loro diritti e dei loro poteri
Perché dovremmo difendere le nostre coerenze allora che vivono invece di attaccare le compatibilità le rendite i poteri delle pievi di altri
E dall'esterno con forza che ci proviene questa domanda di politica io vedo qui il valore per tanti aspetti straordinario del movimento studentesco di questi mesi
La forza di una protesta diffusa e che ha prodotto una critica radicale della modernizzazione di questi anni
La novità rappresentata dall'avere recuperato la centralità conflittuale degli apparati del sapere il tema Dessì collegato di un governo sociale dell'innovazione contro i rischi di una privatizzazione crescente
Gli studenti hanno fatto tutto ciò riscoprendo la politica occupando centocinquanta facoltà e chiedendo giustamente al governo di ritirare un pessimo progetto di legge in materia di autonomia
Tenendo conto di una domanda nuova da essi avanzata
Non quella di una rapida correzione dell'articolato di legge ma la necessità di pensare ad un altro governo democratico dell'università e qui a questo livello gli studenti hanno convocato la loro critica verso la sinistra ancor verso il Partito comunista
La critica verso una ritardo che non è di pochi mesi ma forse di anni rispetto al bisogno di assumere con coerenza questo tema come un asse centrale della propria azione
La critica verso una sinistra che a lungo su questi temi ha ragionato bene ma poi ha tollerato dentro gli atenei una triste pratica consociativa che oggi va definitivamente rimossa
Per affermare un unico asse tra pensiero e azione prende pratiche
Una critica che chiede al Piccini conducono una ferma opposizione di aprire nei fatti un confronto con il movimento a partire dalla piena disponibilità modificare e migliorare i propri progetti di legge
Molti giovani potrebbero rimanere delusi non tanto se le occupazioni cesseranno queste domani potranno essere riprese di fronte all'atteggiamento di chiusura del Governo
La vera delusione sarà possibile se non troveranno ascolto e sbocco le ragioni e le domande sollevate e che interrogano la sinistra innanzitutto sul senso di una nuova cittadinanza nel campo dei saperi
Qui c'è già allora nostro ordinario banco di prova sul terreno di una nuova politica scegliere di interpretare valori scelte assumere lotte capaci di restituire alla politica l'idea di un confronto però gli andamenti e strategie diverse
Noi non vogliamo sottrarci quindi chiudo ad uno sforzo che mira a definire caratteri e forse di una sinistra di trasformazione
E ciò senza rinunciare ai valori e segna le discriminanti di una ricerca che si fonda su un'identità agli Ca'
Aprire un processo di contaminazione con alta di leggere i limiti della forma partito è fondamentale perché sono proprio i valori della condivisione con altri che esigono di rimuovere ogni chiusura
Ma esigono anche distinzioni e la capacità di leggere percorsi diversi
Se parliamo di solidarietà allora
Non vi possono essere ambiguità e dobbiamo sapere che a dividerci oggi da quanti rivendicano e tra questi in prima fila il partito socialista un principio di punibilità per i tossicodipendenti non sono pochi aspetti secondari di una legge
Ma una intera concezione della persona dei suoi diritti primo tra tutti quello all'assistenza alla fiducia
Ecco allora la ragione forte di una sinistra che deve parlare a movimenti associazioni gruppi individui
Così lo deve fare sui temi dell'ambiente del lavoro non si tratta di inseguire i tempi anzi si tratta di comprendere prima di altri che esista una radicalità diffusa che ci interroga
E si tratta di comprendere che in tutto ciò la questione giovanile diviene centrale
Il PC aprirà una fase costituente di rinnovamento profondo e di ricerca ne vogliamo pesare vogliamo cercare di contribuire nella definizione di contenuti e scelte che si vorranno compiere
Non ci siamo appassionati danza in alcune occasioni non abbiamo compreso a fondo un confronto
Dove sentivamo sfuggire dentro le forme più vecchie domande i bisogni di una ricerca assolutamente originale
Né oggi ci pare che il problema per noi possa essere soltanto la necessità di trasferire meccanicamente le scelte adulte ad un livello giovanile
L'intero corpo della FIGC discuterà e deciderà le scelte più giuste
Valuterà l'ipotesi di radicalizzare la nostra esperienza
Di pensare ad un soggetto politico autonomo ad un'organizzazione della Sinistra giovanile radicata di massa antagonista questo modello di sviluppo un'organizzazione aperto e plurale forte delle suggestioni e dei percorsi che abbiamo scoperto in questi anni
E però chiediamo al partito di offrire a noi a milioni di giovani la forza che nasce dal solco di una tradizione che oggi ci consente di affrontare questa discussione
La forza di chi ha saputo produrre comunque l'elaborazione di un nuovo ordine delle cose e noi abbiamo detto l'anno scorso di un altro senso della ragione
Oggi è giusto dire con obiettivo così ambizioso chiedo una sintesi più alta e il concorso di tanti di tante forze diverse ma in ultima analisi è però quello quell'altro senso della ragione ciò di cui sentiamo il bisogno
Non per evocare la conferma di una deriva lontana del tempo
Ma rinunciando magari le battaglie che domani a Bari ci deve impedire di lasciare soli cinquantaquattro clandestine a cui si continua a rifiutare un visto d'ingresso
Ma per creare le condizioni reali di una modifica delle compatibilità e delle regole di un modello di società e di sviluppo dove qualcuno tollera
Che novanta milioni di minori possono morire da qui al due mila e nome di una modernità che se così è non poche ispirarsi a valori morali
Non chiediamo allora la sinistra di limitare a dire sì antagonista o di definirsi a parole più aperta
Chiediamo una politica dell'azione della pratica di una scelta di campo che non si è mai ambigua chiediamo allora anzi lavoriamo per una sinistra né i fatti più antagonista aperta plurale
Ricca nuove moderna non perché e concludo davvero al passo con i tempi ma perché ancora una volta avanti ai tempi mio qui di una cultura delle mode del possesso
Della forza e della ricatto sugli ultimi
Non c'è forse oggi modernità più eversiva che riaffermare la scelta di ripartire proprio da lì
La scelta di ripartire dagli ultimi per comprendere quanto è grande una sete di giustizia e di libertà
Tra quelle masse di Nono uomini come le definisce Norberto Bobbio persa nello scontro pauroso di interessi e di poteri che oggi è in atto ripartire dagli ultimi e dalle cose e se questa sarà la scelta ogni nostro sforzo della regia troveranno una ragione forte ed entusiasmante per poter essere estese fino in fondo
A fianco di una grande forza popolare della sinistra come abbiamo sempre fatto
Come vogliamo fuori da qui continuare a fare ancora per lungo tempo
Alla parola il compagno Luigi Colajanni
Può il parliamo ai compagni Emanuele Macaluso
Compagno Occhetto nella sua relazione ha ripetuto
Che ora di fronte agli enormi mutamenti dobbiamo fare di più
Attraverso una riorganizzazione della sinistra europea
A cui far partecipare con orgoglio autonomia la forza dell'esperienza originale del nostro partito io voglio parlare di questo poiché è una parte essenziale della proposta politica
Di cui discutiamo e basata su questo e voglio non aggiungere altre motivazioni storico politiche quanto piuttosto indicare le ragioni motivare la necessità e l'urgenza estrema di realizzare al più presto un pensiero politico comune un'iniziativa di tutte le forze di sinistra e progressista europea sui punti essenziali che un enorme accelerazione della storia apposto davanti a tutti
Ora in questi mesi nello sforzo di rispondere a queste sfide
Ogni forza politica vitale ha messo alla prova se stessa
Molte idee e posizioni comuni sono immerse
Molti nodi sono più chiari ma ancora irrisolti è però siamo lontani da una forte e univoca azione politica di sinistra
E sentiamo rinati l'inadeguatezza di fronte ai compiti che si pongono nessuno fra noi io credo può non sentire l'ansia di dare un segno progressista
Pacifico democratico un segno di sinistra alla ricerca di nuovi assetti e di un nuovo equilibrio in Europa in un'Europa completamente cambiata
Cosa deve essere questa Europa come entità politica economica militare le idee che avevamo fino a qualche tempo fa sono revocate
Quale nuovo rapporto tra Est e Ovest quale rapporto di rapina o invece di cooperazione di sostegno a un reale processo democratico si deve istituire con i radicali mutamenti di sistema all'Est
Frutto di una rivoluzione democratica dagli esiti non scontati
Questo è oggi io credo il compito più importante di qualunque forza progressista e di sinistra in Europa quello di contribuire a una guida progressista di tutto questo e per farlo
E per farlo si devono unire le forze quelle che esistono oggi che sono vive della sinistra dell'Ovest e dell'Est e superare ogni divisione storica e ideologica del passato
Per accelerare tanto quanto sia e ci si è accelerata la storia la propria capacità di intervento di proposta
Insieme a tutte le forze di sinistra io credo che noi non possiamo smarrire questo punto essenziale della nostra proposta politica l'urgenza deriva dal fatto che l'esito non è scontato
E che solo la rapidità dei processi
E il protagonismo di Gorbaciov fanno finora messo in secondo piano sia il pericolo che i gruppi dirigenti che assicurano la transizione a destra vengano indeboliti e sostituiti da forze peggiori
Sia il ritardo di proposta e di iniziativa delle forze di sinistra e lo spazio lasciato a quelle conservatrici e devo dire che dall'esito di tutto questo dipende anche il futuro della sinistra e non solo del nostro partito in Europa
Che è un ritardo ci sia stato si è visto ad esempio sulla questione tedesca sulla quale tornerò
Per la quale all'inizio è prevalsa un'iniziativa pericolose arrischiata nazionalistica
Del cancelliere Kohl mentre oggi si avverte un recupero di capacità di proposta e di indirizzo sia delle spese che di altre forze della sinistra europea e anche dell'Unione Sovietica
Per questo chiediamo un mandato per stringere i rapporti con l'Internazionale socialista sapendo come qualche compagno ci ha voluto ricordare che essa stessa è una struttura già in trasformazione
Destinata a mutare ulteriormente con l'ingresso ad esempio di partiti dell'Est di varia origine gli altri partiti europee
Sapendo che essa è il massimo punto di aggregazione politica oggi esistente della sinistra e non solo in Europa
Sapendo che anche i riformatori dell'essere tutti compresi Corbaccio offre duplice fanno ad essa riferimento ci sono al suo interno partiti con indirizzo assai diverso lo sappiamo
Ci saremo anche noi se sarà possibile con la nuova formazione politica con il nostro bagaglio abbiamo proprio per la nostra storia molto da dire e più di qualcosa da portare il processo lo ha detto anche il compagno nata stamattina iniziato da tempo ed è per questo che oggi anche nel pieno di tali sconvolgimenti
Sono già emerse importanti posizioni comuni che guidano l'azione di ognuno voglio fare degli esempi
C'è convergenza
Sull'apertura il sostegno e la collaborazione con le riforme democratiche all'estero
C'è convergenza sulla necessità di accelerare la costruzione di unità politica dell'Europa
Capace di dirigere democraticamente i processi
Un'Europa da cui smuove muovere per allargare Adeste e a sud con nuove sedi politiche istituzionali ed economiche di associazione e cioè per non permettere che siano le grandi finanziarie le multinazionali e l'iniziativa privata a guidare i processi
C'è convergenza sull'obiettivo di un nuovo equilibrio europeo
Fondato su un sistema di sicurezza comune che deve uscire da Vienna ed a Helsinki due in cui inserire la questione tedesca
E a cui ancorare la prospettiva di una casa comune europea una posizione che unisce già ora le forze fondamentali di una sinistra dell'Est e dell'Ovest dalle spende a Gorbaciov fu un asse dal quale non dobbiamo staccarci
E sul quale ci siamo pronunciati per primi nel Parlamento europeo
Per cui trovo infondate le critiche che ci sono state rivolte da questo punto di vista dalla compagna Castellina è infatti si delinea un indirizzo comune vuole spedendo i socialisti francesi e italiani mi pare
Con l'Unione Sovietica per una unità tedesca inserita nella costruzione europea
Che non faccia parte della NATO né che rimanga pericolosamente neutrale tra due blocchi considerati allora si permanenti una scelta eso darebbe la Germania
Nella illusione di una strategia nazionale e non invece europea e del resto la tesi della neutralità fu sostenuta dalla Spd negli anni Cinquanta e mai più ripresa oggi non la sostiene nessuno
Una via che invece assumono un regime transitorio
Coerente con l'obiettivo di un sistema di sicurezza europeo e che anzi ne costituisca il primo concreto embrione attraverso vari gradi a forme di smilitarizzazione convenzionale enucleare il contrario della politica e della linea di col quella dell'accelerazione il responsabile
Dell'annessione tramite l'articolo ventitré della Costituzione tedesca
Perché in effetti si confrontano due linee
Una quella di Kohl di unità tedesca fondamento nazionalistico e non è un caso e su questo ci sia convergenza tra questa linea che è contro la moneta unica europea e la signora Thatcher
Per questo ha resistito coltiva in fondo all'ultimo sulla fino all'ultimo sulle frontiere per questo ha praticato la via della forzatura e dell'annessione
Ed una unità affondamento europeistico che è quella dell'Spd
Che tende a presentarsi come il partito che può garantire l'unità tedesca possibile concordata con tutti i popoli interessati inserita nella costruzione europea
Certo i pericoli della primaria sono enormi ma la seconda è possibile
Proviamo a immaginare compagni un simile processo guidato da un Spd che vinca le elezioni a Est e a Ovest io credo che questo segnerebbe davvero uno spartiacque una svolta positiva in tutta la situazione europea
L'importanza di queste convergenze politiche grande anche se non ancora sufficiente
L'abbiamo misurata in questi mesi anche nel parlamento europeo nonostante i limiti dei suoi poteri
Un primo colpo alla linea di collo sulle frontiere è venuto al Parlamento europeo un primo richiamo a intervenire sulle concentrazioni editoriali e sui pericoli per la democrazia è venuto al Parlamento europeo lo sforzo di dare una vera politica sociale
Una carta sociale che sia anche un punto di riferimento per i movimenti sindacali dell'Est
è in corso nel Parlamento europeo con il concorso del nostro gruppo e di un'elaborazione importante che abbiamo condotto insieme con il centro di riforma dello Stato
L'appoggio più immediato alle riforme ad est ed ai riformatori anche se di origine comunista e non era un fatto scontato
Come accaduto conducente è venuta nel Parlamento europeo come anche il sostegno all'idea di una casa comune e di una confederazione di Stati come orizzonte verso cui muovere
Questo avviene perché c'è un rapporto politico nella sinistra e al di là di essa con forze europeiste certo poiché non possiamo avere un'idea né propagandistica
Bene idilliaca della sinistra europea dobbiamo sapere anche cosa non va su che cosa la sinistra è indietro nell'elaborazione nell'azione comune
Per esempio non c'è ancora un progetto politico istituzionale di unità politica sovranazionale c'è ancora un limite nella politica delle forze di sinistra in Europa un limite sulla questione istituzionale su cui tanto insiste il Partito comunista forte della lezione
E dell'elaborazione di Altiero Spinelli
E in secondo luogo non c'è ancora la piena convinzione che per trovare un nuovo equilibrio politico aiutare la transizione democratica est occorre andare ben oltre le tappe gli obiettivi precedentemente stabiliti per il disarmo
Soltanto una grande accelerazione quantitativa e qualitativa né i tagli sulle spese degli armamenti
Può far avanzare la situazione politica e stabilizzare le forze riformatrici dell'Est con una grande capacità di intervento di mobilitazione di risorse che oggi non sono disponibili e questo è il terreno possibile anche di una comune iniziativa politica di massa in Europa
E in terzo luogo molto deve essere ancora fatto nell'individuazione dei limiti della democrazia e dei suoi contenuti oltre il Duemila
Non solo in materia di conquiste sociali e di democrazia economica
O di effettivi poteri di intervento per la ristrutturazione ecologica dell'economia
Ma per i diritti individuali e collettivi di tipo nuovo
Compresi quelli relativi all'informazione agli emigrati i nostri a quelli extracomunitari
Allo spazio giudiziario europeo per lottare contro la droga la mafia i poteri occulti fino ai temi cruciali del ruolo della donna sui quali davvero possiamo dare un contributo alla sinistra europea
Vado di dire la nostra Occhetto ha proposto quasi un calendario di possibili temi programmatici da discutere col Partito socialista
Io suggerisco di inserire in questo in questo il ruolo agli obiettivi della presidenza italiana della Comunità europea dei prossimi sei mesi e quanto l'Italia debba autonomamente fare
Per favorire spingere di processi
IPA ascessi
Di cambiamento in Europa sono apprezzabili per molti aspetti
E rivelano convergenze di cui ha già parlato le analisi e gli indirizzi esposti alle dal ministro degli Esteri Demichelis alla Commissione della Camera nel febbraio scorso e molte delle proposte credo coincidenti con un'elaborazione
Che si è sviluppato in Europa soprattutto ad opera Richard e loro ma da tutto questo per il quale pure valgono le osservazioni critiche rivolte al complesso della sinistra europea
Bisogna anche trarre conseguenze operative per scelte proprie del governo italiano che vuol fare l'Italia che facciamo per contribuire ad accelerare i processi di disarmo
Rivediamo integralmente la disposizione l'organizzazione delle forze armate italiane
Revochiamo le scelte di modernizzazione Dharma de logiche di dislocazione delle forze sul territorio nazionale
Anticipiamo in vario modo quelle decisioni internazionali che devono essere presi a Vienna per esempio rimettendo in discussione la scelta degli F sedici nel senso che nei modi indicati da Occhetto nella relazione
E lo status il numero la funzione delle basi militari
Compresa la Maddalena
è possibile insomma un ruolo attivo dell'Italia tanto più doverosa in quanto essa ha giustamente rivendicato il diritto di dire la sua e di essere presente alle decisioni più importanti riguardanti l'Europa di domani questo ruolo era possibile anche all'epoca di Comiso Non è mai troppo tardi per svolgerlo oggi dunque c'è materia di confronto col Partito socialista
E anche fra di noi
Se nella fase costituente guarderemo al merito di ogni questione e abbiamo molto da dare alla lotta per il progresso e per il socialismo oltre il Duemila io ne sono convinto certo lo sbocco precostituito che mi fa più paura compagni
Non è quello tanto agitato ma che nessuno vuole o può imporre della nuova formazione politica che io mi auguro si realizzi e per il quale lavoro perché questo lo valuteremo tutti insieme mi preoccupa di più
Quello degli atteggiamenti precostituiti
Del distinguersi anche a prescindere dai contenuti ed è nell'evitare questo che dobbiamo mostrare la nostra diversità e la grandezza della nostra storia e questo deve essere lo sforzo vero di tutti noi
Ha ora la parola e il compagno Emanuele Macaluso
Poi parleranno i compagni cassa mica è in grado
Compagne e compagni
Mi stupisce
Che i compagni Tortorella
Ma anche qui è nata
Abbiano fatto solo accenni fugaci
Agli sviluppi della situazione politica
Alla relazione con le altre alle relazione con le altre forze di sinistra
Che costituiscono un momento essenziale
Per valutare e già oggi
La validità dell'iniziativa che è al centro di questo congresso
Faccio questo rilievo
Perché da parte di tutti senza distinzione di mozione
Si è messa in evidenza una preoccupa un po'un preoccupante deterioramento della democrazia italiana
Una paralisi delle istituzioni
Che favorisce l'aggressività
Dei poteri finanziari
Che controllano anche l'informazione quindi un momento essenziale dallo svolgimento democratico ebbene una forza come la nostra
Con la sua storica
Non può solo denunciare questa involuzione
Svolgerà una lotta di difesa
Di contenimento dell'offensiva
Senza individuare il nodo che occorre sciogliere per impedire una vera e propria crisi della democrazia italiana
Dico questo cari compagni
Perché noi siamo stati abituati
A guardare i nostri problemi
Anche quelle inerenti al nostro modo spesso di essere come partito in stretto rapporto a quelli del Paese
E prima di tutto agli svolgimenti della democrazia
Questo e solo questo
è il metro con cui dobbiamo misurare la validità
Della proposta del segretario del partito
Il nodo da svolgere
Che la proposta di Occhetto individua e lo sbocco del sistema politico italiano
Come condizione essenziale
Primaria per rianimare la democrazia italiana
Colgo subito l'obiezione che è stata fatta
Non è la prima volta che poniamo questo problema
E per risolverlo non ci sono scorciatoie
Scusate la digressione che faccio
Discutendo questo tema nella mia sezione di Roma dove ho presentato la mozione
Un giovane compagno
Rispondendo all'obiezione sulla scorciatoia visse beh dopo quarantatré anni cercava e scorciatoie poi non è proprio male
Ora la storia delle scorciatoie
E fuorviante però ed è fuorviante
Perché nega che su questo tema
Sia oggi possibile e necessaria un'iniziativa di dimensioni politiche
Qualitativamente diverso da da quelle che hanno caratterizzato la nostra battaglia degli anni scorsi
Nata ha detto che dentro il nostro partito
Ci sono tutte le energie intellettuali e umane per operare un rinnovamento come abbiamo fatto nella nostra storia
Io sono d'accordo con lui
Solo che è proprio la nostra storia questa nostra capacità di rinnovarsi
Oggi ci suggeriscono di andare oltre
Non è una negazione del nostro patrimonio dei punti alti del nostro pensiero di Gramsci e di Togliatti
Proprio questo insegnamento ripeto ci suggerisce di andare oltre la tradizione
So bene caro nata che non è una metamorfosi della nostra immagine che possa sbloccare il sistema politico
E non è questo che vogliamo fare
Vogliamo dare vita ad un nuovo partito di sinistra
Un partito che ha deve rivivere nel quale deve rivivere il nucleo essenziale della nostra storia
Liberandolo dai pesi e condizionamenti che l'hanno annebbiato
E costruire le ragioni di riprovarci con altri che come noi vogliamo voglio no che la democrazia alla democrazia dare il senso del cambiamento
Cosa annebbiato il nostro impegno democratico
Il nostro impegno riformatore la nostra autonomia le cose che hanno detto qui con molta efficacia il compagno Tortorella il compagnone
Da dove sono nati e come si sono prolungati dubbi e diffidenze di forza e sicuramente democratiche e socialiste nei nostri confronti
Il rapporto con l'Unione Sovietica
E i Paesi socialisti è stato in momenti diversi un punto di forza è un punto di debolezza del nostro essere io non nego che c'è stato un momento in cui in questo rapporto è stato anche un punto di forza
è vero quel che ha detto Tortorella
Almeno da venti anni il nostro distacco dai paesi dell'Est è stato netto
Metto ma non nettissimo ecco il punto il punto di dissenso
Io ritengo che dobbiamo guardare con me serietà e serenità critica la nostra storia che è una storia che mantenne ed è una storia costitutiva del socialismo italiano ed europeo
Perché abbiamo mantenuto un rapporto che come ha detto Tortorella non ci recava certo vantaggi
L'abbiamo mantenuto per questi motivi mi pare essenziale
Perché l'Unione Sovietica riequilibra va la politica di potenza dell'unione del degli Stati Uniti è questo è stato vero ed è stato vero io ritengo almeno sino alla guerra del Vietnam
Ma non è stato più vero dopo con la potenza con la politica di potenza di Breznev
Abbiamo anche considerato ecco l'altro punto riformabile i quei sistemi
Dal Memoriale di Yalta spesso in poi
Noi abbiamo ritenuto che all'interno stesso del sistema all'interno del sistema sovietico era possibile un processo di sviluppo democratico
Ebbene i fatti oggi ci hanno dato torto
E gli errori si pagano le nostre difficoltà politiche nascono di qui anche se non sono solo qui
E quando la situazione con la crisi del centro sinistra alla fine degli anni sessanta si è messa in movimento e quando lo sviluppo dalle lotte anche di lotte per la libertà civili
Hanno mutato la situazione politica nel Paese parlo degli anni che poi ci portarono alla al settantacinque settantasei e alla Grand avanzata nostra ricordata da Minucci ed altri compagni qui
Dobbiamo anche dire che quel successo elettorale
Non fu possibile spenderlo pienamente
E poi né sul piano politico e non solo per errori che certamente ci saranno stati negli anni in cui Berlinguer avanzò verso la solidarietà nazionale no
Io penso compagni che ci sia un problema politico e anche allora freno la possibile espansione non solo elettorale ma politica del nostro partito
Questo è dovuto al fatto che all'autonomia questa è la mia opinione che all'autonomia che abbiamo giustamente rivendicato non è stato nome sta non non si ha avuto contemporaneamente l'approdo nell'aria del socialismo europeo
E alla lunga questa divaricazione tra la nostra autonomia
è il nostro distacco però dall'alveo dal socialismo europeo non reggeva e non ha retto soprattutto dopo la rivoluzione democratica dei Paesi dell'Est
Oggi quindi avevamo il dovere di dare sbocco a a queste tre esigenze
Conclude il nostro processo di autonomia
Ricollegandoci tornare a del socialismo europeo e quindi con l'Internazionale socialista
Superare pienamente la forma partito che ci aveva caratterizzato dare vita a un partito di ispirazione socialista
Di massa democratico capace di accogliere forze diverse che fanno rime aveva riferimento a questa ispirazione cristiane socialiste democratica è l'iniziativa del segretario del partito ammesso in movimento proprio perché abbiamo dato questo spessore alla nostra proposta la situazione politica a cui ho fatto riferimento all'inizio
Nella democrazia cristiana annotato il compagno Veltroni solare avvenute significativi spostamenti e ha fatto riferimento alla sinistra democristiana
Abbiamo notato anche spostamenti e nell'insieme della Democrazia Cristiana però attenzione compagne c'è chi pensa
E ora può venire il momento dei due forni e di rigiocare ancora una volta la manovra dello scavalco tra le forze della sinistra e alla sinistra democristiana noi iniziamo
Che l'azione fatta l'iniziativa avuta e certamente un'iniziativa nuova è che si colloca bene nel contesto nuovo che si è determinato e tuttavia è anche vero che la sinistra democristiana
Ha un limite oggi ed è il limite è di non proiettare è una prospettiva del futuro
A sinistra democristiana degli anni sessanta uscendo dal centrismo progetto il centrosinistra
E dopo la crisi del centrosinistra con Moro progettò l'uscita dal centrosinistra con quella che fu chiamata una nuova fase oggi la sinistra democristiana Sir resta ferma così come certo senza proiettare una prospettiva non avrà certamente una prospettiva e finisco dicendo che la situazione come è stato detto si è mossa anche nel partito socialista
Basta misurare compagni la distanza che c'è tra le cose che abbiamo sentito in questi giorni
E rispetto a quelle che avevamo ascoltate Aldo D'al diciottesimo congresso è passato un anno e sembra già molto tempo
Le cose dette dal compagno Occhetto e risposta Carax sono un fatto politico colto non a caso oggi da tanti commentatori nei nei giornali un fatto che già una direzione più netta al nostro cammino
E non è un caso che su questo tema essenziale
Abbiamo sentito valutazioni concorde con le quali anche io concordo mi riferisco alle cose dette dai compagni D'Alema Borghini Napolitano Veltroni e altri ora tutto è più facile c'è quindi una scorciatoia
No compagni la strada è ancora in salita ma abbiamo perso i primi varchi e di questo bisogna prenderne atto
Compagne e compagni le delegate ai delegati che iscritti non hanno potuto prendere la parola
Possono a consegnare i loro interventi per iscritto entro le ore dieci di domattina prima cioè delle conclusioni del segretario del partito questi interventi saranno pubblicati negli atti del congresso
Parola al compagno Gian Mario Cazzaniga
Compagnie e compagni
Vi ringrazio dell'applauso io spero di poter richiamare così anche la prossima volta
Nella proposta di costituire una nuova formazione politica vi è stata fin dall'inizio
Una volta assenza di programma politico e di referenti sociali determinanti
Assenza che ha costituito insieme la debolezza e la forza della proposta
Non a caso la mozione del segretario rinviava conferenza programmatica e nuova forma partito al dopo congresso
Da ciò deriva l'eterogeneità dei consensi alla proposta
Consensi unificati soltanto dalla consapevolezza della crisi del partito e da una forte volontà di cambiamento
Temi peraltro comuni a tutte le mozioni
Si produce così all'interno della maggioranza dei due terzi unanimismo di facciata pieno di vetri sotterranei incrociati che da tempo indebolisce il nostro partito
E che lo ha portato la stagnazione degli anni ottanta
Da ciò è derivata il carattere di referendum e la povertà di confronto politico in molti lavori congressuali
Dove non a caso le commissioni politica dei congressi federali entrando finalmente nel merito delle grandi questioni politiche da quell'Internazionale a quelle sociali
Esprimevano maggioranze e minoranze assai diverse da quelle espresse nel conteggio delle tre mozioni
Ma questo confronto politico riemerso qui nel pluralismo di molti interventi
Non avrà conclusioni
Pena il crollo di una maggioranza che sono sulla eterogeneità delle sue componenti può continuare a esistere appunto come maggioranza
è significativo che nella relazione del segretario non si parli mai di conferenza programmatica
Non a caso la fraseologia del programma promesso non ha mai chiarito se di programma fondamentale si trattava
Cioè di un progetto di medio-lungo periodo che ridefinisce identità e valori fondanti
Oppure di programma di governo per l'alternativa cioè di un progetto di breve e medio periodo fondato su obiettivi concreti e correlato all'individuazione dei referenti politici e partitici con cui costruire l'alternativa spessa
Anche in questo caso discussione concreta del programma significarvi discussione della maggioranza
Pesa su tutte queste ambiguità l'assenza di una riflessione autocritica sulle nostre sconfitte negli anni ottanta
Sulla responsabilità di un gruppo dirigente che teorizza la discontinuità
Ma applica il continuismo più coerente nel non mettersi mai in discussione
La stessa questione della forma partito è stata variamente posta dai sostenitori della mozione del segretario
In alcuni casi anche con contributi di grande interesse
Chi ne mantiene un carattere organizzato di massa rifacendosi alla tradizione socialdemocratica
Chi pensa un partito leggero intrecciato con una federazioni club alla riscoperta della tradizione liberaldemocratica
Chi punta su movimenti trasversali in chiave neo radicale
Chi ripropone il lavoro dipendente come soggetto politico protagonista in chiave neo laburista
La risultante di tutte queste diverse posizioni sembra essere un partito arcobaleno simile al partito democratico degli Stati Uniti
In cui anime vecchie e nuove del partito con convivono con una delega in bianco al gruppo dirigente
Si comprende in questo quadro come le analisi sia continuamente rivolta alla società civile erratamente alla società politica
Cresce l'attenzione per i movimenti per vecchie e nuove forme di associazionismo per i volontariato
Con lei c'è cari differenti per la nuova formazione politica nelle donne i giovani non meglio identificati
Nell'ambientalismo né i radicali
In passato erano frequenti riferimenti al femminismo
Ma da quando le donne sono divenute soggetto fondante della nuova formazione politica il femminismo è passato da interlocutore esterno a componente in proiettata
Si capisce come i Verdi forte di questo precedente
Pesano con preoccupazione il rinascere in nuove forme di una ideologia organi cistica del partito che tende all'assimilazione onnivora
Ma la povertà dei riferimenti alla setta politica non deve trarre in inganno
La centralità dei riferimenti alla società civile e la premessa per una delega al gruppo dirigente che non esprimendo una chiara e precisa strategia politica deve avere mano libera per ogni tattica possibile
In questo quadro si comprenda insistenza su cattolicesimo democratico non meglio individuato
E la scarsa attenzione all'avvenimento più importante della recente vita politica italiana il distacco della sinistra democristiana dalla maggioranza conservatrice che oggi governa dici
Né convince il clima di cordialità
In cui sembra credere in compagnia Macaluso da poco sviluppato sì col Partito socialista senza scendere sul terreno del confronto programmatica e con scarsa attenzione verso il dibattito interno al Partito socialista
Dove la sinistra socialista torna esprime analisi e posizioni interessanti
In questa precoce primavera bolognese il clima di cordialità non stupisce mi dispiace occorre tuttavia guardarsi dall'improvviso e gelate come ben sanno i contadini emiliani
Se l'analisi della società politica italiana risulta volutamente cadente non meno insoddisfacente appare un'analisi della società civile che ragiona spesso di movimenti ideali ma poco si confronta con i movimenti reale
Dalla crisi della democrazia sindacale alle contraddizioni recenti fa movimento degli studenti e politica universitaria nostra in genere della sinistra
Emerge un ritardo d'analisi editi iniziativa del partito
A cui questo gruppo dirigente nella divaricazione di posizioni che convivono al suo interno non è in grado di dare risposte
Alla base di questa lettura ideologica della società civile che esalta i movimenti possibili e viene poi scavalcata dai movimenti reali sta una caduta della memoria storica che costituisce la vera discontinuità della storia nostra culturale e politica
Quando Togliatti diresse la costruzione del partito nuovo sotto la spinta della lotta antifascista confluirono nella rifondazione del PC
Che non a caso cambiava allora nome
Socialisti e cattolici repubblicani anarchici portandovi la propria storia politica la propria tradizione culturale
In questa operazione culturale di massa all'utilizzo di Gramsci da parte del gruppo dirigente togliattiano significò la ricollocazione dei nuovi comunisti italiani in alcuni filoni specifici della storia nazionale ed europea
Valorizzando illuminismo e nell'idealismo
Si può discutere sui limiti di questa operazione
Che comunque le nostre spalle
Ma non della sua grandezza di una sua efficacia per tutta una fase storica
Ma quando si teorizza l'apporto di nuovi filoni culturali e politici alla nuova formazione
Anche i lati singole e rispettabili individualità di una sinistra assai poco sommersa
E non dubito che molte di queste individualità siano rispettabili
Ma alcuni queste già hanno manifestato vi serve e qualcuno mi sembra si sia
Poco fa dimesso
A quale molteplicità di filoni culturali ci si riferisce a quale nuove sintesi culturali sia spire a quale ricollocazione di questa nuova storia ideale e politica nel quadro europeo
Su tutto questo i promotori
Della nuova formazione politica balbettano
A conferma che non solo è difficile parlare di Boco precostituito ma perfino di direzione di marcia
Eppure da queste grandi questioni culturali
Da una ritrovata capacità di direzione lotte sociali
Da una riflessione sui rapidi mutamenti della situazione internazionale
Che pongono come possibile
è urgente insieme l'obiettivo dello scioglimento dei blocchi in un sistema di Comune e sicurezza europea
Che deve ripartire quel confronto politico che questo congresso referendario non è riuscita a sviluppare
Nelle Commissioni politica dei congressi federali sono emerse tutte le questioni che oggi bloccano la ripresa del movimento
Necessità di passare nel sindacato dalle correnti di partito le correnti di programma restituendo ai lavoratori il diritto di decidere sulle proprie lotte sulle proprie rappresentanze
Estensione diritti sindacali milioni di lavoratori delle piccole imprese che ne sono privi
Misure di tutela sociale iniziative d'organizzazione sindacale per gli immigrati extracomunitari
Atti unilaterali disarmo inizia dalla riconversione civile dell'industria bellica ricostruzione del movimento degli studenti come autonomo soggetto politico all'interno delle scuole delle università sviluppo di lotte sociali Conte Contini progetti di privatizzazione dei settori produttivi dei servizi
Sono queste le questioni reali su cui i comunisti si sono confrontati in queste settimane
Al di là del confronto referendario sulle mozioni per individuare strumenti efficaci di questi sì di sbocco del sistema politico italiano
Da qui dobbiamo e vogliamo ripartire
Non è possibile considerare precostituito lo sbocco della costituente per la nuova formazione politica in una situazione dove non sono un terzo del partito di più da questa prospettiva
Ma dove la stessa pluralità di posizioni nella maggioranza verifica l'inesistenza di un comune sentire su questo sbocco
In questo quadro la proposta di un governo unitario del partito
Nei mesi che ci separano dal ventesimo Congresso
Proposta interessante e che per quanto ci riguarda non avrà nessun rifiuto pregiudiziale
Richiede chiarimenti e programmi di lavoro per essere accolto
Ci sembra di poter indicare cinque
Uno
La coincidenza delle sedi decisionali effettive con gli organi dirigenti statutari diversamente da quanto è avvenuto in tutti questi mesi in cui comitato centrale e direzione non hanno avuto alcun ruolo nelle decisioni
Due
Il riconoscimento del pluralismo politico come nuove positiva realtà che deve prefigurare la nuova forma partito non solo con i diritti organizzazione già riconosciuti nello Statuto del precedente congresso
Ma anche come Comune accesso ai mezzi d'informazione e penso la parzialità dell'Unità in questa fase
Che dalle stesse risorse
Punto tre una lapide organizzazione la conferenza programmatica intesa come Conferenza sul programma di governo per l'alternativa Obiettivo urgente e necessaria premessa per una più lontano impegnativa conferenza sul programma fondamentale
Una rapida conferenza sul programma fondamentale che diventi un seminario di acchiappa nuvole non mi sembra interessante
Punto quattro una conferenza di organizzazione che presenti concrete proposte sulla nuova forma partito
Punto quinto
Mantenimento dell'attuale Statuto come Statuto di un partito di iscritti unici titolari dei processi decisionali con mantenimento dei divieti di iscrizione ad altri partiti
E ad associazioni segrete o riservate
L'impossibilità
Non faccio altro che ripetere lo statuto che abbiamo provato tutti qualche mese fa
L'impossibilità in questo congresso di arrivare a stesura di nuovo statuto implica la necessità di stabilire come condizione per ogni modifica statutaria nella fase
Da qui al prossimo congresso a nostro giudizio una maggioranza qualificata dei due terzi dei membri del Comitato centrale
Su questa base il governo unitario del partito potrà realizzare a livello più alto la sfida sulla rifondazione
Che in verità alcuni fra noi
Iniziano già qualche tempo fa
La nostra sfida e per la rifondazione di un grande partito di classe di massa a forte radicamento sociale
Di un partito di donne e di uomini che sappia operare per la costruzione di un forte moderno partito comunista in Italia per una democrazia socialista in Europa
La parola al compagno Pietro in gara
Compagne e compagni
Sia la relazione del segretario del partito sia la grande parte degli interventi volti da compagne e compagni del sì
Partono dal crollo dei regimi delle
Dei regimi dittatoriali del resto e dalla constatazione che la situazione del mondo è radicalmente cambiato
Davvero sarebbe difficile dissentire da questa affermazione e sei scritta sui giornali di tutto il pianeta
Il dissenso comincia quando bisogna definire quale analisi viene fatta di questi mutamenti mondiali e soprattutto quali conseguenze bisogna ricavarne per l'azione
In questo senso la questione tedesca mi sembra davvero esemplare
Mi fa piacere apprezzo che il segretario del partito l'abbiamo posta finalmente all'ordine del giorno
Ma devo chiedermi perché la proposta del segretario sulla questione del pesca sia non solo insufficiente ma così tardiva
Il fatto è che per molti mesi noi abbiamo visto in modo statico le stesse vicende dell'est le abbiamo lette solo come fine del comunismo e non già nel loro movimento
Nelle lotte che accendevano nei tempestosi spostamenti di forze statali sociali che determinavano
Spostamenti che chiede chiedevano ben di più di una condanna e non tirarsi fuori domandavano invece iniziativa come sinistra e come Italia
Perciò questo Paese e questo governo sono stati colti del tutto impreparati dal terremoto del visto
E il ministro degli Esteri italiano De Michelis e l'ha anche confessato ha detto in un'intervista pubblica sugli incontri di Ottawa
Siamo stati aggirati
E cosa da nulla che questo Paese sia stato aggirato sulla questione più grande ed urgenti
Il segretario del partito ha invitato il governo di italiano ad adeguare la sua politica estera
E davvero c'è da ammirare la gentilezza e gli accenti compagno Occhetto il presidente del Consiglio di questo Paese in questi giorni è andato a Washington a invocare da Bush
La garanzia che la nuova Germania unita resti dentro al la NATO sta scritto sull'Unità
Ciò è accaduto appena una settimana fa
Questa dunque e ancora oggi la politica estera di questo governo
E allora io avanza una richiesta chiedo che finisca finalmente il nostro tenace assurdo atteggiamento consociativo verso una politica
Che significa questa invocazione di Andreotti ritenere la futura Grande Germania di ottanta milioni di tedeschi dentro l'organizzazione militare della NATO
Se non una stupida sottovalutazioni di ciò che non è Germania unita e giustamente c'era umidità e armata dentro la NATO rappresenta non solo per la Polonia per l'URSS
Ma anche per noi italiani
Per l'Italia e per gli equilibri europei e per il possibile riaccendersi di nazionalismi non solo tedeschi e di ritorni
A vecchie contrapposizioni di alleanze su cui questa Europa per più di un secolo sia prima sanguinosamente spaccata per andare poi alla deriva di due fatali guerre mondiali
Il compagno RAI ci ha ricordato ieri che si fa politica quando si assolve ha una funzione nazionale internazionale e lui sa che su questo l'accordo è pieno
Bene ma su quale tema oggi più di questo si definisce un ruolo dell'Italia in Europa
E aspetti decisivi dico io del volto spesso dell'Europa e anche un domani di questo nostro Paese che non sia rigettato ancora di più verso una condizione di ulteriore dipendenza
Non mi convince la proposta del segretario del partito che mette insieme due processi a scadenze diverse l'unificazione tedesca e la integrazione politica europea
Questa proposta trascura singolarmente il fattore tempo che pure conta molto in politica e ancora di più in fasi di drammatica accelerazione come quelle squadernato intorno a noi
La prospettiva della Germania matura in questi mesi
E oggi che possiamo giocare la carta della neutralità e della smilitarizzazione e oggi che uccise Polonia e forze pacifiste dell'est
E dell'Ovest possono essere coinvolte in questo disegno poi temo sarà tardi
E l'accelerazione delle misure di disarmo anche con atti unilaterali
Che chiedeva ieri la compagnia Castellina non è non significa un più uno è in stretto rapporto con questi tempi accelerati e nuovi della situazione
Da cui dipende anche il volto dell'URSS il domani io dico anche l'Avvenire la sorte di Gorbaciov stesso
Si dice costruire convergenze e programmi comuni con il Psi
Rispondo ecco temi decisivi per un'azione comune
Se non questi quali altri allora
E vogliamo davvero aprire un discorso reale con tutta quella componente cattolica le chiese i movimenti
Che chiedono smilitarizzazione chiusura delle basi straniere servizio civile risorse per il Terzo Mondo ebbene quali temi più attuali di questi che ho indicato per costruire
Una convergenza reale e il cachet
Ma allora non è proprio questo
Un nodo per incontrare forze cristiane correnti democratiche letti intellettuali
Che lo sfacelo del Patto di Varsavia anche Adeste cercano oggi una strada di non omologazione dentro la caserma della NATO o di una cena
Che sia resa ancora di più Strumendo della NATO e quindi di un blocco egemone che infine colpisce anche noi Italia
Si dice è crollato un mondo è vero ma è crollato anche il rischio o l'argomento di una minaccia armata dall'esterno contro l'Europa occidentale questo non era vero io lo ricordo negli anni Cinquanta e sessanta e soprattutto tra soprattutto nell'era di Breznev oggi invece davvero e l'America stessa ne discute
E io sostengo che noi come sinistra italiana ma anche come piccino stiamo utilizzando ancora questa carta enorme nuova per i giovani del nostro Paese
Quando ascolto il compagno Napolitano affermare mi sembra di citare direttamente le sue parole
E dobbiamo muoverci nella prospettiva di superamento dei blocchi militari
Costoro che in quelle parole c'è una valutazione degli aventi dei tempi reali d'iniziativa ed è la portata delle decisioni in corso già ora che evidentemente muova muove da un'altra analisi e da un'altra strategia
Per me lo dico francamente non solo tardive ma ancora oggi arretrati Napolitano dice che il luglio Occhetto pensano e vogliono la stessa cosa e sia ma l'una qui è un punto nodale del dissenso
Su che cosa dobbiamo misurare
Il grande rinnovamento da intraprendere se non su questi brucianti accelerati dilemmi che riguardano così direttamente l'Europa embrioni e anche le risorse e le grandi risorse
Che potranno oppure no essere dirottate dagli arsenali militari ai bisogni del terzo mondo
Ed è evidente anche il dissenso di analisi e di strategia sull'altro versante pure strettamente connesso al primo sulla questione sociale
Anche qui noi della mozione numero due ma anche la mozione numero tre non siamo venuti a chiedere semplicemente roggia mente più lotta abbiamo portato un'analisi di fase
Sosteniamo che sia venuto sviluppando in questi anni un nuovo ciclo di innovazioni da parte della grande impresa che muove ormai in due direzioni
La prima la crescente diretto a penetrazioni i mondi vitali sinora in parte sottratti alla mercificazione
L'esempio più clamoroso riguarda la perimetrazione avvolgente nel campo dell'informazione dei saperi
E l'altra la necessità dell'impresa ad alta innovazione tecnologica di chiedere ormai al lavoratore quello che sommariamente chiamerò una collaborazione intelligente
Cioè un grado di consenso se lo vogliamo definire così
Che corrisponda alla flessibilità dell'impresa e al di più di iniziativa non predeterminata che tutto un campo di nuove tecnologie oggi richiede e qualcosa di più e di diverso dall'adattamento macchina né dell'uomo alla fabbrica fordista che l'indimenticabile Charlot in Tempi moderni all'inizio degli anni Trenta ci rappresento ed è anche diverso da quello a modulazione del costume di vita che Ford predicava e su cui Gramsci dal carcere scrisse riflessioni dimenticato che si potrebbe dire che oggi si chiede al lavoratore una vera e propria compenetrazione alla logica d'impresa
Ciò vuol dire che deve esser messo sotto controllo qualcosa di più della quantità del salario e poi e nemmeno la frantumazione individualistica
Garantisce questo consenso umano che ha bisogno di essere sanzionato i codificato
Ecco che al momento dei prestiti e repressivo che nel passato quasi chiedeva la distruzione del sindacato subentra oggi la richiesta di un sindacato garante e Strumendo di questa nuova certezza di consenso adattativo
Si cammina come su una sorta di crinale
Il lavoratore sente avverte il valore di questo nuovo potenziale intelligente che gli mette in campo
Sente che qui c'è una nuova risorsa di sapere di conoscenza personale e sociale
Si aprono campi difficili e delicatissimi e contemporaneamente egli esposto ad una concezione più sottile più penetrante
Si apre un nuovo livello la questioni se eccome il lavoratore condannato ad essere loro divieto oppure se riesce se può riuscire ad affermare una nuova capacità di controllo e di autodeterminazione e quindi siamo voce sull'esito di questo nuovo ciclo oppure no
E quali strumenti collettivi sono da pensare o da ripensare perché questa voce possa esprimersi
Ecco il grande terreno nuovo
Se questa analisi ha un fondamento di verità allora l'articolazione della contrattazione
E non la sua centralizzazione
Il valore di una rivendicazione strutturale Como l'orario di lavoro il problema della formazione permanente
La sovranità dei lavoratori per ciò che riguarda le piattaforme e le conclusioni del negoziato e quindi non solo la democrazia nel sindacato
Ma la democrazia dei lavoratori ecco temi che dipendono stringenti questioni
Di iniziativa e di confronto
Poiché sia la lavoratrice il lavoratore non vedranno spazi e strumenti e poteri reali per decidere sulla qualità del loro lavoro e sulla tutela dei loro diritti allora sarà vano
Pateticamente predicatorio gridare
Contro le frantumazione corporative e le rincorse sarà li ha visti in un Paese per giunta in cui così vasta e ancora oggi radura fascia dei bassi salari del lavoro nero e della disoccupazione
Dunque stiamo discutendo della sorte e del volto del sindacato
E non solo in Italia
Anche le culture e le pratiche socialdemocratiche europee ne sono investiti
Che lo sappiamo e tutti ad occhio nudo possiamo vedere immaginare
Le complicazioni che in questa fase introdurranno quei dannati della terra che sbarcano in Europa perché cacciati dalla fame delle loro terre
E il tendente sociale che può recare con sé una manodopera che non trovi risposta adeguata e innovatrice nei Paesi dell'Est
Di questi tempi incalzanti di azione purtroppo io non ho trovato traccia nelle scarne e rituali parole che il segretario del partito ha pronunciato il suo sindacato è sbagliata la nostra analisi la nostra proposta se le metta in campo un altro
Altrimenti che l'umanità affermare che il nuovo partito dovrà avere un radicamento sociale
O anche presentare giuste proposte di legge che però non poggiano su una strategia che coinvolga reali i soggetti sociali in carne
E qui davvero è clamorosa la vicenda degli studenti
Io non ci credo non me la sento di spiegare le condizioni devastate di tante università italiane con l'inefficienza e l'incuria di non si sa chi e non è per caso che la lotta degli studenti sia cominciata da a Palermo cioè dal profondo Sud e che c'è stata nelle università uno
Questo processo sta selezionando selvaggiamente l'una e l'altra università
Secondo nessun criterio pubblico e con una rovina per il sud Italia
E anche con un guasto per quel Sud Europa che l'Italia ecco io credo che ci sia un filo fra quel nuovo dominio sulla collaborazione intelligente in fabbrica di cui parlavo prima e questa nuova selezione selvaggia nel campo del sapere
E anche in quell'altro campo decisivo che lo scontro sul controllo dell'informazione
E mi spaventa che noi andiamo a questi scontri pure così palesemente strettamente collegati in modo così frantumato che a brandelli
Esagero le cose ma dobbiamo capirci
Io sono convinto che se sono sconfitti gli studenti in ultima analisi vincerà anche sua emittenza Berlusconi no
Non sono impazziti gli studenti quando hanno sollevato eccessivi la questione della libertà del video parlando a nome anche di milioni di utenti tuttora senza potere
E quando ancora Issing gli studenti disperatamente hanno scoperto i fax per comunicare in tempi reali fra di loro sì è lo stesso identico problema
E la sorte del sapere moderno che Emilio della grande dalla grande impresa computerizzata alla scuola
E a quell'ospite onnipresente che ogni giorno dal televideo ci collega al mondo e al tempo stesso ci manipola
Noi
Fissi agganciati in tanti e in troppi ancora senza voce
Vedete se io leggo l'intervista che giorni or sono gli studenti rilasciata all'Unità un ministro dello nostro governo ombra vi sentite
Non mi trovo nemmeno l'ombra di queste connessioni e le sue risposte purtroppo mi appaiono paurosamente limita eppure se vengono sconfitti gli studenti saremmo più deboli anche nello scontro Enimont dove già oggi la voce dei lavoratori
Perché sarà sconfitta nelle università un'autonomia non statalista né ministeriali vista e allora tutto alla prospettiva che pure ci preme di una nuova funzione del pubblico sarà indeboliti
Allora anche il nostro richiamo alle socialdemocrazie europee sarà assai più debole rituale perché non daremo loro una mano ad affrontare quelle grandi nuove tematiche del rapporto fra pubblico e privato che emergono sin dalle sconfitte dell'Est ma anche dalle prove nuove ed urgenti con cui devono cimentarsi le sinistre dell'Ovest
Voglio essere chiaro
Fuori da queste lotto il discorso con il si resta fortemente subalterna
E non perché Craxi amico di Berlusconi ma per una ragione più profonda che non intervengono soggetti politici e sociali che spostano i Poteri nei campi in cui si si decide oggi il volto del Paese
E anche sui libri
Dirà Craxi resta e resterà stretto a Berlusconi e a questo tipo di governo perché non vede altra strada su cui motivare una sua funzione e per spostare i rapporti di forza
E allora
Allora noi rischieremmo di trovarci a un brutto Brivio o piegare c'è una collaborazione subalterno con col sì
Che al di là della sinistra dei club e l'interlocutore delle vero dell'Inter in d'iniziativa ad Occhetto e lo stiamo vedendo in questo congresso
Oppure ripiegare in un arroccamento settario
E non bastano i giuramenti o dichiarazioni rassicuranti fra di noi
La maggioranza dei sì anche in questo congresso è stata ricca di proclamazioni ma ci ha detto assai poco su una strategia reale che incida sulla fase sui contenuti nuovi del conflitto
E invece anche la vera critica alla DC sta nella disgregazione concreta del suo blocco di potere
Rilanciare una una ragione della sinistra
Una sua rimotivazione storica qui e ora significa allora costruire risposte a questi nuovi essenziali storicamente determinati bisogni di autonomia che possono collegare l'operaio il tecnico della grande impresa automatizzata allo studente di Palermo alla donna che chiede altri tempi di lavoro e di vita sino al negro che lotta nell'Africa di Nelson Mandela
Io non so se il compagno Macaluso considera anche queste cose accenni fugaci alle forze politiche alle sorti della democrazia
Diminuito a rispondergli che io considero questi obiettivi decisivi sia per lo sblocco del sistema politico e anche per le sorti della democrazia italiana
Il dissenso perciò prima ancora che sull'esito della fase costituente
E qui sapete come la pensiamo
E sulla valutazione della fase sui connotati del conflitto sulla strategia con cui affrontare in questo quadro proprio non capisco la richiesta rivolta a noi di azzerare le divergenze si superano in positivo quando cadono i motivi del dissenso la relazione del segretario del partito poteva aiutare spingere perciò quest'esito purtroppo nulla
E c'è poi una questione più profonda
Troppe volte io vedo compagni del sì che tardano
Badate ancora adesso a riconoscere che in dissenso con la maggioranza cioè nel partito oggi un'aggregazione corpo USA che avanza un'altra concreta proposta politica e che in una serie di vicende decisivi del Paese tocca o anche supera il quaranta per cento del partito questo rifiuto dalla realtà non giova perché indebolisce la fecondità del confronto e del dissenso
Dico fecondità del dissenso perché io non accetto l'idea del il senso comune male
Che cosa strana
Che cosa strana davvero strana siamo nell'anno mille novecentonovanta alle soglie del due mila c'è stato l'indimenticabile mille novecentottantanove così è stato chiamato e parliamo addirittura di una lotta per una democratizzazione integrale
E io anzi sarei più sobrio nell'uso di queste parole eppure ancora oggi il formarsi di una maggioranza e di una minoranza nel partito diciamolo in fondo vista come un male
Esaltiamo tanto
Nelle dichiarazioni valore delle differenze giudichiamo sul valore del conflitto eppure solleviamo subito il sospetto di pericolo perché ci sono formati una maggioranza e una minoranza risibili non certo per un capriccio
Ma su un tema di grande portata e di una di fronte a una decisione tanto brusca quanto sconvolgente
Sarò ancora una volta in errore ma io credo di aver imparato un'altra idea dell'unità del partito
Penso che un confronto vero ci ha il suo fondamento necessario penso che dobbiamo liberarci dalla paura di dissidenti
Penso che dobbiamo avere ultimo non dobbiamo avere timore di discutere del nostro dissenso fra di noi e con gli altri alla luce del sole
Non amo le correnti perché ritengo che le correnti tendono a riprodurre il potere dei cartoon ma credo anche
Ma credo anche che nei partiti moderni se vogliamo dirci la verità dobbiamo costruire delle regole nuove per comunicare gli uni con gli altri
E soprattutto per il perché possono comunicare fra di loro e convergere ci riescono egli opinione iniziative quelli che stanno in basso alla periferia e che ancora oggi godono di Poti pochissimi diritti rispetto a quelli io farò gli altri che hanno poteri di comando
Cerco
Dovremmo darci regole garanzie nuovissime rispetto alla fase del tutto inedita che si apre e che riguarda addirittura la sorte del partito guardiamo quindi senza affatto sottovalutare né il peso
Scusate io adoperò questa parola ma con calma queste nostre divergenze
Quanto più le guarderemo con calma senza spirito
Di rivalse di anatemi tanto più sapremo trovare l'intesa per le battaglie comuni per gli appuntamenti grandi che non possono aspettare leggo oggi su alcuni giornali
Le notizie di minacce di Citti scissioni e non mi riferisco certo al compagno Pintor alcuni sopra il compagno Occhetto ha scritto per conforme agli tutta la nostra stima
Modo
In ogni modo si denuda chi fa chiasso cose simili altro che andare noi invitiamo donne e uomini di questo Paese a iscriverci ora questo cartoon
Perché siamo qui a sostenere che esso deve vivere rinnovarsi e diciamo a tutti e non solo gli iscritti guai se questo partito avessi un indebolimento nelle prossime elezioni amministrative
Ancora una volta sarebbe un regalo prezioso prima di tutto ad Andreotti ad apporre la
Io non faccio solo un appello ad un richiamo rituale
Torno anche qui all'analisi da cui sono partito si tratta del governo delle città cioè di uno di quei simboli classici di un legame collettivo di un riconoscimento reciproco di cittadinanza
E persino di una vicinanza di un incontro e invece in queste metropoli è in corso un processo feroce di dispersione e di frantumazione di consumo insensato del tempo nelle gabbie delle auto strozzata dal traffico di moderni solitudini
E oggi anche da
Voi di amarissimo i conflitti razziali
Qui davvero dobbiamo reinventare concretamente al di là delle frasi luoghi di riconoscimento reciproco dell'altro e di convergenza e convivenza fra culture diverse nella città come viene chiamato
Perciò quando parlo di questa lotta comune da condurre parlo non solo di un vincolo disciplinare fra di noi di un obbligo legato cicuta assegni scusatemi la parola
Alla comune bottega partito parlo dei bisogni dei beni che sono la prova in questa nuova pace di cui parlavo prima
Perciò il rinnovamento di questo partito che parte integrante di questa loro
Questo orizzonte di cui abbiamo parlato questo orizzonte del comunismo questo punto di vista con il permesso del compagno De Giovanni lungi dal precludere mi mi aiuta a capire il presente
Compagno Occhetto mi consenta uno schema egli citando il poeta Tennyson ha invitato ad andare oltre l'orizzonte io più modesto e meno titanico chiedo di tenere aperto questo Di Giorgio questo
Parlavo
Parlavo poco prima dei nuovi rapporti fra uomo e macchina ho letto nel più grande giornale borghese italiano il Corriere della Sera uno scritto di Gianfranco Dioguardi dal titolo quando lo schiavo è troppo bravo
Era uno scritto che ragionava sui nuovi ritmi di velocità un cui oggi un qualche ora attore elettroniche una macchina computerizzata può reagire dagli stimoli e determinare tempi di decisione di lavoro che l'ha detto umano alla macchina computerizzata fatica a reggere
E l'antica favola della macchina che si impadronisce dell'uomo che l'ha creato
La cosa interessante però la spiegazione che veniva data chi questa discontinuità fra macchina computerizzata ed essere umani
Essa veniva indicata nella diversa velocità di decisione fra la macchina e l'uomo velocità
Riflettete un attimo il senso vero di questa parola per ciò che riguarda l'uomo scopriremo allora che una diversa velocità umana sì c'è ed ha a che fare molto ed anche con l'affettività l'emotività la distrazione come irruzione della fantasia o del dubbio ecco allora dopo la domanda è un limite umano
Oppure è un'enorme ricchezza è un difetto dell'uomo o una sua irriducibilità
Anche al cancro calcolo più raffinato
E quindi io penso una insopprimibile creatività che a costo di morire può sottrarsi ad ogni schema e ogni obbligo
Questa ricchezza non è misurabile con alcun medio del mercato tenere aperto questo punto di vista chiama ad altri chi tenta ora svela aspetti fondanti dell'alienazione moderna
La tecnica l'essere umano la materialità della necessaria produzione sociale e la irripetibilità insopprimibile dell'individuo l'ostinata incalcolabili ITA della vita
Anche non umana
Ci sono è vero i guardiani ma mettere le braghe al mondo edifici ed in fondo a ben vedere certi guardiani per porti e feroci che ci siano
Sono
Tuttavia alla fine abbastanza stupidi
Qui
Allora
Qui
E
Allora
Compagni e compagni
No
Garantendo una volta aveva compagne e compagni
Dei chi è a Roma chiusa
La seduta pubblica
Perché a un quarto d'ora
Si apre la seduta riservata
Il rendiconto lavori della commissione elettorale
Ringrazio agli invitati
La loro presenza ma anche a loro devo dire come
Tutti coloro non saranno elencati successivamente che non possono prendere parte ai lavori dal ceduta riservata
Prego
Quindi
Dalla sala e dalla le tribune possono rimanere in sala soltanto i delegati
Regate
Le compagne e compagni del Comitato centrale che non siano stati eletti delegati i compagni della commissione nazionale di garanzia i compagni del collegio centrale dei cento e la segreteria e
Si conclude ora naturalmente anche il lavoro dei giornalisti e degli altri mezzi di comunicazione radio ed è
Allora bravo un quarto d'ora
I compagni che io qui ho elencato saranno qui giornaliere che domani
Mentre invece non è domani
Se volete approfittare ed è di questa sorta di pausa chiamiamolo Boldi
Ivi annuncio che il congresso è convocato in seduta plenaria aperta alle dieci e trenta prima ci saranno una serie di riunioni delle quali darò notizia quando avremo finito i lavori seduta riservata
Domani mattina ho già detto alle dieci tre