Radio Carcere: informazione su giustizia penale e detenzione

Secondo lei e
Unica in cinque anni
Sveglio otto-dieci quindi inutile non linguaggio cinque metri quadri
è inaccettabile assolutamente inaccettabili anzi è gravissimo che ciò sia questo è un problema che è un problema di civiltà e quindi dovrebbe essere fra le priorità
Dovrebbe essere fra le priorità l'auspicio che io personalmente formulo e nel senso che si provveda a fare qualche cosa perché non è possibile che in un Paese civile come il nostro ci si è un sistema carcerario
Che presenti così tirarvi problemi che meritano di essere risolto proprie chiave di salvaguardia e tutela di quei diritti umani fondamentali che traggono origine dall'articolo due
Della nostra Costituzione
Che
Cadesse
Hanno anche il tema viene che
Abilitate altrove maggior il tribunale qualcosa maggiormente aprite
Come è possibile che potete fare quello che fate
Scusi secondino secondi in una città ricca superiore
L'italiano il tribunale
Cinque Codice di procedura penale
Dichiaro
Nuova del popolo italiano la Corte d'Appello di Palermo Seconda Sezione informa
In data cinque aprile mille novecento
Buonasera buonasera e ben trovati l'ascolto di Radio Carcere da parti Riccardo Arena la voce che avete appena ascoltato è la voce del Presidente della Corte costituzionale Alfonso Quaranta Presidente quaranta che per il onde endo alla domanda di una giornalista ovvero de Liliana Milella ha precisato che è inaccettabile è gravissima la situazione presente delegati italiane Presidente quaranta che si auspica come avete ascolti
Dato che presto si provveda a fare qualcosa che presto questa politica provveda a fare qualcosa perché la condizione presente legarci italiane non è degna di un Paese appunto come come l'Italia l'intervento
Del presidente quaranta è assai importante anzi arriva dopo altri autorevolissimi interventi in questi mesi abbiamo ascoltato la voce del presidente la Repubblica poi la voce del Presidente del
La Conferenza episcopale italiana poi la voce del Primo Presidente della Corte di Cassazione poi addirittura la voce del Pontefice poi ancora la voce delle Ministro della Giustizia Paola Severino tutti a dire sostanzialmente la stessa cosa in Italia
Regna il degrado e la disumanità nelle carceri italiane ora però dopo aver ascoltato tutti questi autorevolissimi interventi ci dobbiamo fare una domanda come mai le più alte cariche dello Stato
Parlavo di inciviltà delle carceri eppure questa politica non fa nulla per rimediare a questa e
Inciviltà come mai tutti ne parlano ma nessuno nessuno fa concretamente nulla di
Utile che il Paese che il Paese è questo dove le più alte cariche dello Stato indicano con insistenza un problema ma poi il Parlamento non legifera non riforma
Tale problema tale tale emergenza
Comunque sia questa sera come tutti i giovedì a Radio Carcere leggeremo certamente le lettere che le persone detenute ci scrivo dalle carceri italiane ma prima deve mettere ascolteremo anche la testimonianza della signora Mirella la signora Mirella e l'hammam ma
Di Alessandro Galea Illy il giovanissimo ragazzo di appena di ventidue anni che si è suicidato sabato diciotto febbraio una cella di isolamento del carcere del Carcere San Vito di Milano insomma l'ennesimo subisce io lei nei siamo Orte evitabile è prevedibile visto che per le problematiche che di cui soffriva Alessandro il posto meno adatto dove custodirlo era proprio un carcere era proprio una cella di isolamento di un carcere Alessandro
Avrebbe avuto bisogno anche perché persona sottoposto a misura cautelare avrebbe avuto bisogno invece di essere accolte custodito casomai in una come vita proprio come i genitori chiedevano invece no è stato messo in carcere in un vecchio carcere poi dentro una cella di isolamento c'era isolamento dove
Purtroppo le Sandro sabato si è impiccato si è impiccato con la giacca della tuta con la giacca della tuta che indossava suicide legarci che purtroppo fanno ancora discutere visto che
Oggi ne abbiamo scoperti altri due martedì ventuno febbraio infatti una persona detenuta i trentasei anni che si chiamava Ottavio Mastrochirico si è impiccato nel carcere di Foggia con il laccio della felpa della felpa che indossava me infine abbiamo scoperto che il due febbraio Gian Franco Farina di soli trentotto anni si è impiccato con un lenzuolo nel bagno della sua cella del carcere di Teramo il fatto accaduto il due febbraio sembrava una morte naturale invece abbiamo accertato che purtroppo Gianfranco Farina grazie impiccato appunto del reparto di alta sorveglianza sezione protetti dedicarci Teramo salgono così a dodici i detenuti che si sono suicidati nei primi mesi
Delle due mila dodici questo purtroppo appare sempre di più un triste bollettino di guerra un bollettino di guerra che però a detta del Ministro da giustizia serio di Benedetto è una sconfitta dello Stato ascoltate
Ogni suicidio ecco una sconfitta per lo Stato ogni suicidio è una sconfitta per la funzione riabilitativa dell'arte
No caro ministro è no ogni suicidio in carcere non è affatto una sconfitta dello Stato ogni suicidi in carcere se determinato dal collasso penitenziario chiamo in causa la responsabilità politica De il Ministro della Giustizia soprattutto se il ministro prende atto del collasso carcerario ma co
Mi fa lei non lo affronta o lo affronta o lo affronta male questa purtroppo è la matrice il segno della
In responsabilità di questa politica ogni suicidio è sconfitta dello Stato no
Non è sconfitta dello Stato comunque sia questa è la voce della signora Mirella la signora Mirella è la mamma di Alessandro Galea e li ragazzo di soli ventidue anni
Che si è impiccato sabato diciotto febbraio in una cella di isolamento del carcere San Vittore di Milano vi dico subito che da qua toh o accertato Alessandro Garelli aveva certamente dei problemi era un ragazzo difficile aveva bisogno di essere magari
Accolto in una comunità di recupero ma non certo ma non certo in un carcere carceri dove purtroppo
Alessandro poi ha deciso a quanto pare di farla finita un'altra precisazione prima di far discutere la voce da signora Mirella
è dai giornali si è letto che Alessandro era un ragazzo sottoposto era indagini in ordine al reato di violenza sessuale
Ecco nulla di più impreciso infatti Alessandro era certamente indagato è sottoposto a misura cautelare in carcere per una serie di molestie
Delle tipo una mano sul sedere un danneggiamento ecco voglio dire piccoli reati non certo la classica
Violenza sessuale del
Del maschio del ragazzo che violenta penetra brutalmente una povera ragazza Alessandro soltanto un ragazzo molto agitato che ha commesso poi una serie di piccoli reati di alcune molestia cui danneggiamenti ma moleste del tipo appunto la mano sul sedere questo dovevamo anche in memoria di Alessandro perché non è giusto timbrare lo come un violentatore in senso stretto quei se la voce che la signora Mirella nella sua voce nel colore della sua voce scorgere della disperazione di un cittadino di una mamma sola davanti al degrado di un potere sovrano dello Stato
Signora Mirella suo figlio Alessandro è stato arrestato il ventidue ottobre per una serie di piccoli reati commessi vicino mila è vero esse
Suo figlio pensando che purtroppo sabato diciotto febbraio è stato trovato impiccato in una cella del carcere San Vittore di Milano
Signora
Signora Mirella ma
Voi fin dal primo giorno da quello che si legge avete chiesto che Alessandro fosse affidato a una comunità perché questa richiesta e
Parlerò
Grazie anche a te a fare uso di sostanze stupefacenti
Lui ha fatto una serie di cose vere per esempio è stata ritirata anche la patente un anno perché guidava sotto effetto di sostanze stupefacenti
E io ai danni che chiedono ha comunicato il mio figlio per aiutarlo ma
Mi dicevano tutti e che finora aveva
E lui non voleva andare noi di poter ridare perché la maggioranza ha girato dappertutto approvato ad andare tanti posti però non è stata sempre negato un aiuto
C'hai avuto edito da nessuno per mio figlio ecco comunità tv e a maggior ragione avete avete chiesto quando suo figlio è stato arrestato aperto quanto perché dal mio figlio non doveva andare in carcere
La ragazza di ventidue anni
Non può andare in carcere ma ha bisogno una comunità una comunità di recupero tre mio figlio non era un delinquente mio figlio
Ad esempio quando faceva le cose alle faceva perché le voleva fare termale
L'altra intenzione non era di fare del male lui faceva le cose perché è un bambino ancora quindi insomma Alessandro aveva delle sue delle sue problematiche che sicuramente il carcere
Amplificato in un certo saputo affrontare e apertamente qui perché Alessandro era un ragazzo che anche quelle nominare da Londra avete tanti ma comunque la perfetta la pena entrate o da lui anche in carcere mi ha detto mamma
Orchestra tranquilla mi portino marijuana
Queste sono le parole due fino a quando
Una volta
Collocato sta di fatto a quel punto Alessandro a maggior ragione una volta appunto persona sottoposta alle indagini abbia bisogno di essere accolto casomai in una comunità e non certo in un arciere vecchio come San Vittore no
Il pane quotidiano la vita delle otto di persone che non potevano capire
Che ragionava non solo con il cervello come di psichiatri che l'argomento nelle loro mani mancherà giravano anche con il CONI
Rivelano placcato con cani
L'hanno trattato come un cane un ragazzo che aveva
Bisogna dire di aiuto evidentemente signora Mirella lei immagino insomma è stata più volte in carcere a trovare Alessandro quando stava a San Vittore ecco lei come lo trovava voglio dire
I primi giorni e poi sono passati i primi mesi peggiorava la sua condizione era più disperato cose gli diceva Alessandro
E che i primi che o almeno il petalo forte tutto un gioco
Alessandro Iraq rinasce con Hackman mi ha detto ma perché mi chiamo a Roma ma invece un gioco perché
Adesso basta basta perché io non non ce la faccio più
Perché lui pensava che forse è una
Piccola punizione per i reati
Atto Alessandro che lei chiede
In quella fatiscente sala colloqui di San Vittore che le chiede ma ma è un gioco forse raccontato bene cosa era la personalità di Alessandro
Nella sua ingenuità no voglio dire è molto indietro lui è caduto come all'otto
Caduto in un sistema
Ecco il figlio caduto dentro un sistema che non tutti
Un sistema che l'ha ucciso
Che non conosceva neanche perché mio figlio non conosce la delle intellettuali non conosce
E gli abusi sui minori non conosce queste cose non le conosce perché non li ha fatti mai
Siamo ai fatti quindi non li conosce signora Mirella
Suo figlio mentre era detenuto nel carcere di San Vittore a un certo momento viene trasferito in una cella delle cosiddetto centro clinico Centro ellenico altro non è che un insieme di celle insomma
Lei che è una e allora io dopo Tremiti mio figlio viene perché circa tre quattro metri del figlio
A un colloquio mediche manuale Occhinero trasferito e io protetto dove grandi accenna ittiche prima
E com'è accaduto nel caso non è caduto il
A è caduto il tetto che avevo sulla testa
Perché io sapevo che implichi Aprilia sarebbe stato mai mio figlio nel giorno in cui Alessandro sabato e lasciano isolamento del del reparto psichiatrico del Carcere San Vittore
Lei lo vedeva con tutto il giornale il giorno dopo giorno era più spento parlava linee navigabili mia figlia prima di entrare nella cella di isolamento è stato una settimana con un'altra con un'altra con un altro persona dentro una una cena
E aveva un creditore almeno
Poi dopo una settimana quella persona l'hanno fatto uscire e mio figlio l'anno passato nella cella di isolamento Pannella chiara di isolamento nella tolto tutto
Tutto anche la previsioni
Era un'ottantina piccolo certo tanto lui dentro non aveva niente non aveva niente non aveva rincuora non gli hanno dato le proprie corpi non gli hanno dato occhiolino laterale non vedo un po'di dentifricio io ho dovuto Carli
Non aveva niente non aveva Molica non aveva non aveva niente un ragazzo di ventidue anni non aveva più la sua vita aveva più la sua dignità nonché al quando l'hanno fatto in psichiatria
L'hanno ucciso
Signora Mirella ma è vero che nella cella isolamento del reparto psichiatrico dove stava Alessandro c'era addirittura i vetri rotti della finestra però inizierà
Che aveva prendono notti soprattutto quelle giornate crede che ci sono stati lui dormiva con la finestra
Collegati market al ritiro
Mi diceva che dormiva con il giubbotto con delle coperte e comunque sporche perché l'unico lettura gridavano io gli avevo portato le coperture vada che legavano lo gridavano da quando è passato dal braccio all'i lettura corretto è andata a finire in magazzino
La che derivavano
E poiché c'era comunque che le passava tutta la giornata Alletto per farsi passare la giornata perché non aveva niente spiragli cessato un momento in cui lei ha visto
Peggiorare Alessandro proprio perché sale in quella cella quando è successo ieri
Ci sono state delle volte che lui perdevano speranza invece la mamma io perché una speranza e mi dicevano hanno non ti preoccupare perché due abbiamo da lei crede che andare in comunità non ti preoccupare
E poi un po'lo tirava possono anche con mio marito di morali
Però alla fin fine comunque diceva va bene ma va bene tanto io ce la faccio va bene anzi ce la faccio perché sono forti quando è stato l'ultima volta signora Mariella che ha vissuto Alessandro suo figlio in carcere qualche volta è stato mercoledì che mercoledì
Mio figlio era
Era provato era un po'sporco perché comunque non non si lavava neanche più aveva la barba
Si cominciava a trascurare proprio
L'ultima ultime Frati con cui ci siamo lasciati con mio figlio perché mio marito sono stati ma Pantani
D'Antoni soldi sul conto che voglio comprarmi auricolare perché la musica quanto portate le ultime parla di mio figlio e poi abbiamo salutato e non penso che l'avranno fatto vere perché comunque non poteva avvenire
Signore noi signora Mirella lei conosceva meglio di chiunque altro suo figlio insomma questo olio su come si spiega il fatto che
Suo figlio ad un certo punto abbia deciso di suicidarsi in cella già la decisione
Che va a Bari ben oltre la difficoltà
Io non lo so i miei figli serenamente Sicilia Pincella non lo so pienamente mio figlio succinto comunque andrà avanti perché ha ucciso alla
Sono stati sempre loro deciderlo perché lui è arrivato al punto del delirio arrivato al punto delle delle tappe l'azione della disperazione e a quel punto l'hanno portato loro perché mio figlio e portato in comunità avrebbe giocato a calcio forse quel giorno con altri ragazzi come lui
Non sarebbe stato lui a morire in quella cella da nessuno
Perché è morto nessuno immagina come un cane
Questa dunque la voce la signora Mirella la mamma di Alessandro gallerie ragazzo di ventidue anni che se implicato sabato diciassette diciassette febbraio una cella di isolamento del carcere San Vito di Milano lo ripetiamo l'ennesimo suicidio
Prevedibile l'ennesima morte evitabile l'ennesima morte determinata da un sistema penitenziario ormai al collasso un sistema al collasso che non viene affrontato adeguatamente da questa politica sia dalla politica del Governo sia dalla politica parlamentare questo è quanto purtroppo questo è quanto ma adesso entriamo elencarci italiane perché queste sono le lettere scritte dalle persone detenute
Ci scrivono Roberto Adriano e Carlo dal carcere di Alessandria che affermano carissimo Arena ti inviamo copia di una lettera che abbiamo già spedito al Ministro della Giustizia
Paola Severino una lettera che ti preghiamo di
Divulgare
Tramite radio carcere ecco questo è il testo della lettera scritto era Roberto Adriano e Carlo al Ministro della Giustizia egregio ministro Severino le scriviamo per farli conoscere le nostre condizioni detentive all'interno del carcere Alessandria nella speranza che lei possa intervenire prima di tutto deve sapere che nel carcere di Alessandria siamo costretti per via del sovraffollamento
A vivere in quattro o in sei persone dentro piccole celle celle dove in pratica passiamo chiusi tutte le nostre invivibili giornate
Nel carcere di Alessandria infatti non ci sono nei corsi di studio né possibilità di lavoro ed è così ed è così che le nostre pene tradiscono parte di quanto affermato dall'articolo ventisette della costituzione
Non a caso senza rieducazione da queste celle sovraffollate spesso ci domandiamo ma che senso hanno le nostre pene che il futuro migliore avremo una volta scontata la nostra condanna
Come se non bastasse scrivono al ministro Severino queste persone detenute in casi di Alessandria come se non bastasse oltre alla nostra dignità qui a rischio anche la nostra salute soprattutto di notte
Infatti gli agenti della Polizia penitenziaria non ci sono ed è così che se qualcuno di noi a un problema grave come un infarto o altro rischia di non essere salvato in tempo
Di fatto caro ministro Severino nelle carceri Alessandria viviamo nel più assoluto abbandono il direttore del carcere né
Non lo incontriamo mai i magistrati sorveglianza è introvabile e non ci sono né educatori né assistenti sociali
Caro ministro lei da quella poltrona semmai chi essa si è mai chiesta come di fatto siamo costretti a vivere
Se siamo trattati come persone o come animali
Lei caro ministro Severino a tutta l'autorevolezza per cambiare le cose per cambiare le cose o almeno per provare a cambiare le cose e allora perché perché non lo fa
Perché continua a prenderci in giro con il decreto con il decreto svuota carceri o salda carceri come lo chiama lei
Saremo anche
Dei detenuti ma non siamo di certo
Dei cretini la lettera inviata al Ministro della Giustizia Paola Severino è fermato dai detenuti della Casa Circondariale di Alessandria una lettera che c'è stata inviata per conoscenza e per divulgazione anche a noi di radio carcere da
Roberto Adriano e Carlo appunto persone detenute carceri Alessandria lettera che noi di radio carcere soprattutto le domande poste dal ministro condividiamo con dividiamo appieno ve l'abbiamo già detto è questa una politica irresponsabile che ci sta prendendo in giro una politica in particolare una politica
Del Governo che conosce il problema dell'emergenza carceri ma che di fatto non lo affronta in altre parole
è una prese in giro
Stefano Marco Angelo Fabrizio Sandro Francesco Antonio Omar Lorenzo cristiano e Alessio ci scrivono dalla Sardegna o meglio dal carcere
Buon cammino di Cagliari e affermano caro Riccardo ti iscriviamo per informarti che noi tutti i detenuti nel carcere di Cagliari ci stiamo ci stiamo organizzando per fare uno sciopero della fame bravi ragazzi bravi
Sciopero della fame che vuole essere sia un segno di protesta per le condizioni disumane in cui ci fanno vivere
Sia un segno di lotta per chiedere a questa politica indifferente l'approvazione di una leggi di amnistia ed indulto e questo perché siamo davvero arrivati al limite della sopportazione
E lo immagino
Considera scrivono ancora queste persone detenute del carcere Buon Cammino di Cagliari che si sta organizzando per fare lo sciopero a farle considera che nel carcere di Cagliari
C'è come in tante altre carceri italiane o un sovraffollamento spaventoso questo vecchio carcere potrebbe infatti ospitare duecentocinquanta detenuti mentre noi mentre noi oggi siamo più di cinquecento persone
Un sovraffollamento che determina sia la violazione dei diritti umani che di ciò che è stabilito nella Costituzione e aggiungere anche un sovraffollamento che determina il reato di maltrattamenti ma questa è una mia opinione
Tra l'altro scrivono ancora queste persone detenute del carcere
Buon cammino di Cagliari tra l'altro denunciamo anche la mancanza del personale della Polizia penitenziaria personale spesso costretto a lavorare in condizioni
Vergognose ma denunciamo anche la mancanza di quel personale preposto alla nostra rieducazione
Insomma tutti noi tutti noi detenuti nel carcere di Cagliari siamo destinati ad essere degli Ötzi anti dello Stato siamo destinati ad essere
Degli orsi anti dello Stato ovvero
Persone costrette all'ozio costrette all'ozio per tutto il giorno dentro celle sovraffollate e di fatto stiamo vivendo in condizioni di totale degrado e di assoluta disumanità
Si può ancora chiamare pena questa pure non credo proprio
Non credo infatti dispongono questi ragazzi del calcio e buon cammino non credo ed è così che noi noi detenuti del carcere di Cagliari
Promuoviamo uno sciopero della fame per chiedere dignità dignità e giustizia per chiedere o l'amnistia è un indulto sappi caro Riccardo che da queste celle del carcere di Cagliari siamo sempre sintonizzati su radio carcere radio carcere che è la nostra unica voce ti salutiamo con stima e simpatia la lettera è firmata Stefàno Marco Angelo Fabrizio Sandro Francesco Antonio Omar Lorenzo
Cristiano e Alessio persone detenute nel carcere Buon Cammino di Cagliari bravi bravi bravi ragazzi bravi ad avere intrapreso questa iniziativa un'iniziativa che si rende necessaria anche perché
Se non vi fate sentire voi
Che state nelle carceri che subite questi trattamenti disumani e degradanti chi può farlo al vostro posto certo i radicali di stanno vicino ma
Voi dalle carceri è ora che
Di mobili chiatte in maniera
In maniera non violenta accetto però e ora che
Di organizzate per far sentire la vostra voce voglio dire
Il tempo della pazienza il tempo della tese al tempo della speranza come ho avuto già modo di dire
è finito occorre dire bassa alza la testa con dignità
E dire io sono una persona non un animale e l'otto in maniera non violenta
Per la dignità e per la giustizia Giovanni poi ci scrive dal carcere Poggioreale di Napoli caro radio carcere o sessantatré anni ti scrivo perché
Sono un detenuto paralizzato e sono quindi costretto a vivere su una sedia a rotelle
Passo interamente le mie giornate è chiuso in cella e convivo quindi denti quattro ore su ventiquattro con altre quattro persone detenute
La mia non è evidentemente una condizione detentiva ma è un vero e proprio imbarbarimento eh tutt'altro è tutt'altro rispetto a ciò che la nostra legge intende per detenzione e per pena
Ma la cosa che mi fa impazzire di più afferma Giovanni persona detenuta paralizzata nel carcere di Poggioreale ma la cosa che mi fa impazzire di
Più e che sono stato condannato senza aver avuto la possibilità di assistere al mio processo processo dove
Non mi sono potuto difendere processo che è terminato con una condanna che mi ha portato in carcere in altre parole sono uno dei tanti detenuti che è stato vittima della contumacia
Vittima della contumacia un istituto Barbaro ed incivile presente nel nostro magnifico processo penale
Al di là della mia situazione detentiva volevo anche segnalare a Radio Carcere la gravissima realtà in cui è costretto a vivere un mio compagno di cella che si chiama Nicola e che a sessantasei anni
Pensa che Nicola non solo si trovi in carcere per un reato vecchissimo ma durante la sua detenzione è stato anche colpito sentite
è stato anche colpito da unico plus un ictus che gli ha provocato la paralisi dell'intero lato sinistro del suo corpo
Poi non essendo adeguatamente Corato la paralisi di Nicola è peggiorata e si è estesa anche al lato destro con la conseguenza che ora Nicola
Non si può lavare da solo non si può vestire da solo e gli altri detenuti lo devono prendere in braccio permetterlo
Per metterlo a letto
Per questo stato di salute Nicola affatto già diverse istanze per la detenzione domiciliare ma tutte queste istanze gli sono state rigettate
Dal magistrato di sorveglianza
Mi piacerebbe domandare al Governo e alla politica questa secondo voi è detenzione oppure è tortura
Ciao e grazie la lettera è firmata da Giovanni persona detenuta paralizzata nel carcere
Poggio Reale di Napoli vedete
Vedete quando si parla del collasso del sistema giustizia del collasso del sistema penitenziario ci si riferisce non soltanto al sovraffollamento ma anche alla incapacità del nostro sistema giustizia del nostro sistema penitenziario a detenere in maniera idonea
Persone che soffrono di patologie
Così così gravi
Ci scrive poiché l'audio dal carcere di vicenza carissimo Riccardo ti scrivo in merito al cosiddetto decreto svuota carceri o meglio il decreto ribattezzato dal ministro dà giustizia salva carceri un decreto che
Evidentemente non servirà a nulla ma che stupisce per il modo in cui
è stato sostenuto dal Ministro della giustizia
Possibile che il ministro Severino non si renda conto che questo decreto si scontrerà con la realtà dei tribunali di sorveglianza tribunali che come un imbuto bloccano tutto
Saranno tutti infatti che i magistrati di sorveglianza impegno lo sei o sette mesi per fissare le udienze e se poi a tale lungo periodo di tempo ci aggiungiamo il tempo necessario per verificare l'idoneità del domicilio i tempi si allungano ulteriormente morale morale scrive Claudio recarci di vicenza morale chi deve scontare ai domiciliari una pena di diciotto mesi rischia rischia concretamente dite scorrere questi diciotto mesi in carcere mentre attende inutilmente una risposta dal magistrato di sorveglianza perciò mi chiedo alla base di questo decreto svuota carceri o salva carceri c'era la volontà del ministro Severino di affrontare l'emergenza carceri o si è voluto dare solo un placebo che non servirà assolutamente a nulla ho la sensazione conclude Claudio recarci di vicenza ho la sensazione che nemmeno o questo governo tecnico riuscirà ammettere il Parlamento di fronte alle proprie responsabilità responsabilità che impongono l'obbligo di ripristinare condizioni di legalità e di umanità nelle carceri
Lascio a te queste mie valutazioni e ti invio un caro saluto la lettera è firmata da Claudio persona detenuta nel carcere di vicenza Claudio come spesso capita
Siamo d'accordo siamo d'accordo questo decreto svuota carceri non servirà assolutamente a niente non soltanto per la tempistica che tu giustamente ai evidenziato ma anche perché forse
Forse in un anno farà uscire tre mila detenuti
Ma visto che negarci Tajani ci sono ventotto mila detenuti in più questo decreto svuota carceri è chiaramente inutile e il sostegno dato dal ministro la giustizia questo a questo provvedimento si traduce in una presa in giro la presa in giro poste in essere ripeto da una politica irresponsabile ecco perché insisto sul dire poi occorre ora alzare la testa perché il tempo delle attese il tempo della speranza a questo punto eh
Finito Giuseppe poi ci scrive dal carcere di Vibo Valentia carissimo Arena o ventidue anni ventidue anni e mi trovo nel carcere di Vibo Valentia da quattro mesi
Sono giovane scrive Giuseppe e non ha una grande esperienza eppure eppure anche io
Mi accorgo che qui davvero non funziona nulla consigliera che tutti noi detenuti del carcere di Vibo Valentia siamo costretti a vivere in sette o in otto persone dentro piccole celle mentre altri detenuti sono costretti a vivere in tre persone all'interno di celle fatte per una sola persona
Pensa che ci dobbiamo organizzare soltanto per poter andare in bagno visto che in questa cella è un'impresa anche fare un piccolo spostamento come appunto andare in bagno
Di fatto scrive ancora Giuseppe dai calci Vibo Valentia di fatto qui ci buttano nelle celle e ci ammassano come sardine e quindi e quindi lascio immaginare come siamo costretti a vivere
Per non parlare dell'igiene visto che nel carcere di Vibo Valentia funzionano soltanto due docce per sezione ovvero funzione non solo due docce per più di settanta detenuti
Di cure mediche qui non c'è nemmeno l'ombra mancano infatti le medicine e mancano i medici ad esempio il dentista che è molto richiesto in carcere viene poche volte a settimana e visita al massimo tre detenuti per volta
Facile quindi immaginare quanto sia difficile farsi curare anche un semplice mal di denti nel carcere di Vibo Valentia o no avrebbe già immagino
La verità scrive ancora Giuseppe da calci Vibo Valentia la verità Carolina è che siamo ormai disperati perché qui ci sentiamo abbandonati da tutto e quando veniamo considerati e quando veniamo considerati e solo per ma altra Tarcisio fisicamente moralmente per fortuna per fortuna c'è radio carcere che ci dà voce anche per che senza radio carcere come faremo a resistere a tutto questo ti mando una forte stretta di mano la lettera e e firmata
Da Giuseppe un ragazzo di soli ventidue anni detenuto nel carcere di Vibo valenza grazie Giuseppe del questa lettera
E che ti devo dire tieni duro con i due compagni detenuti recarci Vibo Valentia e soprattutto scrivi c'è ancora
Francesco dal capaci di Agrigento egregio dottor Arena dalla mia cella guardo cosa fa questa politica di Governo sul fronte carceri e le confesso che il resto ogni giorno stupefatto sul Tacchio dici
Recentemente scrive Francesco recentemente il ministro dà giustizia Paola Severino ha dichiarato che il carcere oggi tortura ora
Visto che oggi la situazione tanto grave mi domando perché il Ministro Severino non adottò un provvedimento serio per affrontare tale emergenza
Perché non pone seriamente il problema del Parlamento la verità scrive ancora Francesco dal carcere di Agrigento la verità secondo me è che se la Severino se la Severino non affronta seriamente l'emergenza carceri
Non le resta che prendersi la responsabilità
Di tale omissione e di conseguenza si deve si deve dimettere bravo Francesco
In caso contrario ovvero se la Severino di fatto non affronta l'emergenza carceraria significa che si associa si associa
Al degrado carcerario e a questa tortura e si associa a questa politica indifferente una politica che non fa l'unica cosa da fare ora ovvero
Approvare una legge di amnistia e di indulto seguita magari dalle riforme necessarie
La sensazione che ho conclude Francesco persona detenuta nel carcere di Agrigento la sensazione che ho e che anche questo governo dei tecnici ci stia prendendo in giro già
Come tutti giustamente detto radio carcere e non capisce invece o non vuol capire che l'Italia ha certamente bisogno di riforme economiche ma anche e soprattutto ha bisogno di una seria riforma
Della giustizia fino a quando fino a quando durerà questa prese in giro la saluto con tanta stima la lettera è firmata Francesco persona detenuta nel carcere di Teramo Francesco forse in un e diretti che sono perfettamente d'accordo con te è questa ripeto una politica irresponsabile che ci sta prendendo in giro una politica che gioca sulla pelle sia delle persone detenute che sulla pelle degli agenti
Della polizia penitenziaria ecco la domanda che tutti noi ci dovremmo porre ora è questa fino a quando fino a quando consentiremo questa politica irresponsabili riprenderci di prenderci in giro
Quanti detenuti morti quanti agenti morti dovremo ancora contare nelle carceri
Quanti maltrattamenti quante ingiustizie quante torture si dovranno ancora subire prima di far capire a questa politica irresponsabile che si è se oltrepassato il limite
E questa domanda
è questo il punto
Augusto poi ci scrive dal carcere di Teramo e afferma Caravaggio calcetti scrivo queste poche righe per darti l'ennesima l'ennesima brutta notizia infatti qualche giorno fa nel carcere di Teramo si è impiccato un ragazzo questo ragazzo s'chiamava Gianfranco Farina e aveva circa trent'anni ma tutti noi lo chiamavamo Ciccio Ciccio era amico con tutti noi ed era sempre gentile anche se era chiaramente depresso e passava gran e del suo tempo sdraiato sulla sua branda chiuso chiuso in se stesso nonostante ciò Ciccio non è stato mai ascoltato da nessuno e di fatto vive e va nel più assoluto abbandono insomma quello di Ciccio è l'ennesimo suicidio annunciato l'ennesima morte in carcere che si poteva e si doveva evitare
Oggi scrive ancora Augusto dal calcio ITEA ramo oggi è inutile dare la colpa al Carcina era mo'anche perché abbiamo capito benissimo che tutto il sistema penitenziario e abbandonato da questa politica ed è abbandonato anche da chi
Avrebbe la responsabilità delle carceri come il ministro Severino
Cara radio carcere continua a darci voce e aiutarci a lottare contro questa politica
Criminalità ciao e grazie la lettera firmata Augusto persona detenuta nel carcere di Teramo Augusto che ci ha portato lavoro tizia di quest'ulteriore sui Cilio il dodicesimo suicidio nei primi due mesi
Delle due mila
E dodici salutiamo poi Gomez che ci scrive dal carcere di Termini Imerese e che denuncia non solo il degrado di quel carcere ma anche ripetuti episodi di violenza subiti a danno delle persone detenute salutiamo un gruppo di persone dette
Nel carcere di Velletri che tutti insieme gridano a questa politica amnistia amnistia amnistia salutiamo Simo Aris e Mohamed che denunciano l'invivibilità presente nel carcere di Alessandria salutiamo Santoro dal Cal sì di Prato antenne che è una donna detenuta delle carceri Civitavecchia Riccardo dal carcere di Camerino Sebastiano e tutta la cella venti
Quattro del carcere di Lucera Daniel dal carcere di Biella Aniello i suoi compagni detenuti dal carcere Pagliarelli di Palermo
Prima di salutarvi vi ricordo però i nostri recate di ovvero come entrare in contatto con noi di radio carcere prima di tutto il numero di telefono di qui di Radio radicale che risponde al numero zero sei
Quattro otto otto sette otto uno ripeto zero sei
Quattro otto otto sette otto uno chiamate se siete da poco usciti dal carcere chiamate se avete dei casi particolari da sottoporranno di radio carcere vi ricordo anche il nostro sito internet che all'indirizzo www punto
Radio carcere punto com vi ricordo che siamo anche presenti su Facebook basta cercare il nome Riccardo al pena e vi spunterà fuori il simbolo di radio carcere su Facebook e poi e poi soprattutto le persone detenute
Ricordo l'indirizzo dove inviare le vostre lettere dal carcere come migliorare il legame che c'è tra voi che è stata in carcere e noi che cerchiamo di far sentire la vostra voce questo l'indirizzo per le lettere
Radio radicale
Rubrica radio carcere
Via
Principe Amedeo due
Zero zero uno otto cinque
Roma scrivete scrivete scrivete radio carcere non lasciate che le ingiustizie che subite rimangano protette dal silenzio e da quelle quattro mura grazie ad Alessandro Teodori per l'assistenza in regia e grazie a tutti voi che anche questa sera
Avete acceso una radio che ascoltare una piccola voce la voce di radio carcere l'informazione sul processo penale e la detenzione a tutti voi un caro saluto da ricca
Aldo Arena ma prima della sigla e anche in segno di solidarietà con le persone detenute oggi costrette a subire trattamenti disumani e degradanti ci salutiamo con una
Battitura una battitura delle sbarre che abbiamo registrato sotto al carcere di Regina Coeli una battitura per dire a questa politica basta basta basta con le presi in giro io sono una persona una persona detenuta una persona e non unanime alle e per questo l'otto per chiedere
Dignità e giustizia
Onore
Ma mai
La
Stilato dal niente io ad oppormi estiva per la giustizia
La con l'italiano il tribunale
Cinque codice di procedura penale
Già
Nuova del popolo italiano la Corte d'Appello di Palermo Seconda Sezione
In data cinque attivabili per la voce