Lezione magistrale del Presidente del Copasir Massimo D'Alema: "Europa, Mediterraneo e crisi globale"

Grazie per essere ancora una volta qui
Fra noi grazie per la lezione magistrale che ha accettato di condurre
E io prima di
Passare la parola per un breve saluto al
Al Magnifico Rettore
Come è giusto che sia
Pessotto lineare il fatto che questa è una università non statale ma è una università
Che è di proprietà del territorio vuole dare la parola per
Un breve messaggio di saluto al Sindaco che vedo qui dal sindaco di Enna che vedo qui presente in rappresentanza
Del territorio di questa
Di questa Provincia
So che il Presidente della Provincia impegnato in un contemporaneo convegno che si tiene antenna alta allora chiedo Paolo Garofalo di salutare il Presidente D'Alema
Come rappresentante del territorio
Ringrazio ringrazio Cataldo ringrazio Cataldo per
Le parole che ha detto università legata al territorio e questo è un territorio piccolo presidente è un territorio
Che ha
Molte difficoltà e che lei affronta con
Con la forza di una grande comunità una comunità che mi onoro di rappresentare assieme
E per quello che riguarda la città di e nacque assieme agli altri Sindaci molti dei quali ci sono vicini in me un unico contesto è una comunità che ha avuto il piacere di accogliere il Presidente D'Alema più volte
Normalmente ringraziamenti si fanno alla fine c'è un dossier dal mio tornati bellissimo stritola grazie per quasi comincia ringraziare qui non si capisce neanche
Il il perché alla fine nel caso del del Presidente D'Alema viene viene facile capire il perché lo abbia avuto vicino in momenti difficili in momenti assolutamente difficile per questa comunità
Abbiamo Uto vicino quando ci siamo inventati alcune soluzioni queste una delle soluzioni siamo inventate per il territorio questa struttura che ci riceve di oggi ci ospita l'abbia avuto vicino in momenti in cui
La politica era
Elemento di
Di desolazione distrazioni dieci di attacchi di ingiurie e ogni qual volta abbiamo ricevuto la presenza di di D'Alema
è stato un risvegliare l'orgoglio della politica intesa come politica al servizio del territorio non sono non è una frase fatta io normalmente mi conoscete non parlo per per prassi detrarre frasi fatte non non prepara interventi prima
Per la brevità dell'intervento voglio lasciare spazio alle mie orecchie soprattutto e sentire la lezione magistrale se l'intervento verrà Turandot
Mi limito
Ringraziarti Presidente ringraziarti per il sostegno che ci ha dato il momento di grande difficoltà
E che ci hanno aiutato avere un punto di riferimento una visione più larga delle cose una visione
Anche più lucida
E la forza che ci ha dato in qualità di Presidente del consiglio dei ministri
Ricordo perfettamente quando in quel periodo un
Un grandissimo accordo confermato tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri il Governo regionale allora Capodicasa rappresentato per quanto ci riguarda
Come territorio dal senatore Crisafulli assessore alla presidenza
Che porto un'idea diversa anche del del lavoro in questo territorio che porto un'idea di imprenditorialità diffusa che porto un'idea
Di orgoglio e di risveglio di un territorio piccolo che a quella presunzione maledetta di farsi sentire in ogni circostanza
Ed è per questo Presidente che io ti ringrazio e ti ringrazio a nome della comunità invece tutta
Anche
Mi permetto di farlo anche a nome del
Delle comunità vicina dei Comuni dei Comuni che che Simone all'interno della provincia di Enna è oltre probabilmente perché il centro della Sicilia
è un centro
Diffusore di una idea di società e di un'idea di città diversa
Che vede nel espressioni migliori a salire fino
Al Presidente D'Alema punti di riferimento inossidabili
Che ringrazio per la presenza dei ringrazio fin d'ora
Per la vista istituzionale che vorrei fare un comune
Vienna fra qualche ora
E lascio la parola salvando grazie
Presidente D'Alema
La sua visita e qui alla colore
è una visita gradita
Dalla nostra comunità universitaria e gradita perché si tratta di un atto di amicizia
Nei confronti di questa comunità universitaria
E gradita anche perché suona come un riconoscimento un apprezzamento
Del lavoro fatto nel corso di questi sei anni
Dalla nascita dell'università oggi il lavoro del quale ha parlato il presidente Salerno
Ma è una visione gradita anche perché attraverso la lezione magistrale
Abbiamo la possibilità di ascoltare
Studenti e docenti opinioni importanti come le sue
Su questioni di straordinaria attualità di straordinario interesse
Per il futuro anche del Mezzogiorno del nostro Paese in particolare della Sicilia
Tenuto conto dei fatti
Accaduti delle vicende ancora in via di svolgimento che interesso no la Regione mediterranea ecco in questo senso la sua lezione magistrale
Si inserisce
Molto bene
In un ciclo di attività che abbiamo svolto sin dal primo giorno di vita si può dire dell'Ateneo
Proprio per consentire ai nostri ragazzi di farsi un'idea
Dei problemi anche di quelli pratici che riguardano il processo di integrazione europea
E anche
Di farsi un'idea
Delle
Dello sforzo che noi
Abbiamo svolto continuiamo a svolgere per promuovere una politica della cooperazione mediterranea
Ecco rispetto alla quale vi sono molti ritardi da colmare
E mi riferisco non soltanto
Agli atenei
Di questa Regione ma mi riferisco anche all'attività svolta dalla Regione Siciliana in questa direzione
Noi
Abbiamo
Avuto riconosciuti mi riferisco al decreto dei istituzione dell'università dei corsi di laurea che avevano proprio oggetto problematiche euromediterranea
Ma al di là dell'offerta formativa stiamo sviluppato una serie di iniziative cito soltanto l'ultima in ordine di tempo non ultima certo per la sua importanza
Che questa università è riuscita a promuovere quella della creazione di un osservatorio mediterranea
Noi siamo partner della
Consiglio Nazionale Forense quindi una grande realtà associativa
E l'Osservatorio mediterraneo che abbiamo realizzato insieme al Consiglio nazionale forense l'osservatore mai tranne sui diritti umani
Ha sede a Enna
Presso la corretta non presso
La conferenza non presso
Il Consiglio nazionale forense
Si tratta di un'istituzione che intendiamo valorizzare che può fare molto per la difesa dei diritti umani in concreto per la difesa anche in sede processuale e si tratta di una
Istituzione
Rispetto alla quale avremo modo anche di coinvolgerla inattività anche non riguardano soltanto come dire la discussione teorica ma che riguardano anche tutta una serie di adempimento di carattere pratico
Che abbiamo in animo di realizzare
Io credo che quanto è avvenuto e sta avvenendo nel Mediterraneo
Merita una grande attenzione da parte nostra
Abbiamo in più occasioni discusso di ciò con i nostri studenti con i nostri docenti abbiamo spiegato perché la questione mediterranea e la nuova questione meridionale
E perché l'ambizione della nostra Regione
Di potere costituire in questo senso un ponte che possa legare
L'Europa meridionale i Paesi della sponda sud dopo a mio giudizio non può soltanto fermarsi alle
Dichiarazione di buona volontà ma deve sostanziarsi in iniziative politiche che vedono proprio nelle attività culturali un punto un punto un punto focale
Vi sono problemi comuni vi sono problemi comuni che riguardano una diversa qualità dello sviluppo tra i Paesi delle due sponde della sponda nord dove la sponda sud e c'è un grande problema una grande emergenza
Da questo punto di vista che riguarda la necessità di qualificare il capitale umano non c'è sviluppo senza un processo di riqualificazione o di qualificazione adeguata del capitale umano
Quindi noi riteniamo che in questo senso il lavoro che possono svolge dalle università è un lavoro importante
E in questo contesto ritengo che noi ci siamo segnalate continueremo a segnalarci per la grande attenzione che dedichiamo
Alle questione della cooperazione culturale
Che ha bisogno non soltanto di atto di buona volontà ma ha bisogno di conoscenze ha bisogno
Come dire di di di di
Incontri ha bisogno di un dialogo che però
Si sostanzia poi in atti in atti concreti
Dopo le rivolte dei mesi scorsi in alcuni Paesi si è avviato un'importante processo di ricostituzione di ricostruzione delle istituzioni è un processo
Che vogliamo seguire
Tenuto conto dei molti rapporti che abbiamo colore versata la sponda sud o da vicino
Vi sono state già delle elezioni si sono elette delle assemblee costituenti altre se ne leggeranno
Nelle prossime settimane
Dal lavoro di queste assemblee probabilmente verrà fuori una una verità importante che spesso è stata negata strumentalmente negata e cioè che si può trovare una via di conciliazione tra Islam e democrazia
E riteniamo che il mondo universitario siciliano può dare un grande contributo
Per trovare un modello importante del tipo di quello offerto dalla Commissione di Vienna ai Paesi dell'Est europeo
Che ricostruivo euro in senso democratico le proprie istituzioni noi ci siamo dichiarati disponibili
A fornire supporti sul piano della documentazione sul piano delle risorse umane
Agli organismi che sosterranno questo sforzo di riscrivere
Le costituzioni ebbene in questo senso Presidente D'Alema
Ritengo che siccome l'anno che verrà sarà un anno importante perché questi processi costituenti probabilmente approderanno all'approvazione del nuovo costituzione
Sin da oggi sin da oggi la invito ha potere valutare insieme i risultati di questo lavoro a vedere in concreto come saranno e come potranno funzionare lo
Le istituzioni democratiche che saranno descritte regolate dalle nuove costituzioni e sono certo che approveremo
La sua disponibilità per venire qui
Per un'altra lezione magistrale la quale però considereremo ci occuperemo un po'delle Carte dei lavori preparatori di quello che emergerà e di quello che può essere anche il ruolo della Sicilia
In questo processo tenuto conto che può essere un ruolo importante che la Sicilia
Può
Diventare una torre non secondario all'interno dei processi di sviluppo che riguardano varia
A condizione naturalmente però che la Regione si attrezzi per potere svolgere questo compito
E che le università siciliani che hanno tanta buona volontà tanta voglia di fare possono essere concretamente sostenute in questa direzione così pure che questo impegno suo questo
Testimoniato dall'atto di amicizia costituito da questa visita avrà un seguito la ringrazio a nome di tutta la comunità universitaria per la sua presenza oggi qui alla colore
Buongiorno
Ringraziare
Terrore e
Per questo invito per questa opportunità di incontrarci
Il Rettore
Sindaco della città tutte le autorità e gli amici che hanno voluto
Affettuosamente salutarmi
E soprattutto vorrei rivolgermi agli studenti e i cittadini che sono qui con loro
Per quello che sarà un discorso spero interessanti appassionato l'espressione lectio magistralis è sempre molto imbarazzante per chi deve ascoltare ma soprattutto per chi deve parlare
Spero che questo discorso risulta possa stimolare
Soprattutto
Quella che ha mi sembra oggi essere l'Energia di cui il Paese ha bisogno
Per tornare ad essere protagonista del processo di integrazione europea
Perché e nel futuro di un'Europa unita
Che c'è anche il destino dell'Italia e la possibilità di esercitare fino in fondo il nostro ruolo
Nel mondo
Un ruolo che naturalmente affonda le sue radici in uno straordinario patrimonio di civiltà di cultura e di lavoro
Non è facile in questo momento guardare con speranza al futuro dell'Europa perché l'Europa vive i giorni più difficile della sua storia unitaria
Singolarmente questa frase è stata ripetuta in questi in queste ore faceva parte del espresso del discorso programmatico del Presidente del Consiglio professor Mario Monti
E contemporaneamente a Berlino la cancelliera Merkel diceva grosso modo le stesse parole
Viviamo giorni difficili
Probabilmente i più difficili da quando il processo di integrazione europea si è messo il cammino nel dopoguerra con la tappa fondamentale dei Trattati di Roma
E la difficoltà non nasce soltanto dal debito
Ne soltanto da un attacco speculativo all'Europa
La difficoltà nasce soprattutto dalla debolezza politica dell'Europa
Dalla mancanza di visione e di strategia
Proprio nel momento in cui ci sarebbe più bisogno di visione e di strategia
E cioè nel vivo di grandi
Straordinari mutamenti epocali
Che stiamo vivendo
E che spingono il nostro continente ripensare il suo ruolo
A ridefinire la sua funzione
A riprogettare il suo futuro
Eppure l'Europa
è stata sin qui il processo di integrazione europea
Uno dei più straordinari successi della storia umana
Che suscita ammirazione in ogni parte del mondo
Il fatto che in questo continente
Nel quale non dimentichiamolo mai hanno avuto origine due devastanti guerre mondiali
Si sia costruita una realtà politica di cooperazione e di pace
è stato il frutto della lungimiranza della capacità delle classi dirigenti europee
Io assegnato una svolta profondissima non soltanto nella storia del nostro continente ma nella storia del mondo
Io ricordo non ricordato anche in un mio libro
Credo che mi disse il cancelliere Kohl
Alla vigilia dell'entrata in vigore dell'euro
Nel momento in cui infuria vano le polemiche in Germania
Ed erano fortissime le resistenze dell'opinione pubblica tedesca
All'entrata in vigore della moneta europea
E
L'attaccamento al marco
Per la Germania
Per un Paese che aveva vissuto la tragedia di Weimar la svaluta azione al mille per cento della propria moneta la stabilità del marco era
Molto di più che non un fattore economico
Era uno straordinario elemento di stabilità democratica di certezza del futuro abbandonare il marco appariva per i tedeschi un salto nel buio
E il cancelliere Kohl rispose scrivendo
Questo diventò naturalmente questa lettera ad una sua elettrice diventò un un argomento del dibattito pubblico
Egli rispose
Parlando della storia della sua famiglia
E ricordando che
Il fratello di sua madre
Era caduto combattendo nella prima guerra mondiale sul fronte francese sulla marca
E per un destino crudele
Anche il suo fratello maggiore che portavano stesso nome
Era caduto combattendo nella seconda guerra mondiale anche Lulli nel cuore dell'Europa il cancelliere diceva oggi mio figlio
Attraversa quella frontiera sulla quale sono morti in milioni di euro pay senza passaporto
Questa è l'Europa
E per difendere fare andare avanti questo straordinario processo di pace e di coesione e di collaborazione
Rispondeva il cancelliere
Nessun sacrificio
Nessun sacrificio è troppo grande
Ma lei euro poi si è rivelato essere non un sacrificio
E lo dico a quanti ancora nel nostro Paese mantengono delle perplessità
Credo che dovremmo cercare di riflettere su che cosa ne sarebbe stato dei risparmi degli italiani se noi avessimo affrontato la bufera della crisi finanziaria senza la forza di una moneta forte
Ma l'Europa non è stato soltanto pace immunità
è stato anche una straordinaria capacità di tenere insieme lo sviluppo
Lo sviluppo capitalistico
E
I diritti sociali
I diritti civili
Quella che è un grande pensatore liberale come Ralph Dahrendorf ha chiamato la quadratura del cerchio
E cioè
Capitalismo e inclusione sociale
Crescita e ripartizione della ricchezza
Un modello sociale
Quella economia sociale di mercato che rappresenta il modello più alto
Di organizzazione della società umana sin qui realizzato
L'Europa è la culla
Dei diritti umani
L'Europa è quella straordinaria Carta dei diritti e dei principi
Che è il fondamento della nostra Unione
Un patrimonio enorme di cultura e di civiltà
Lo dico perché proprio non momento di difficoltà non bisogna dimenticare ciò che è stato costruito
E ciò che deve essere difeso
Certo il nostro continente si è trovato a vivere in questi anni la sfida sconvolgente della globalizzazione
Dell'apertura dei mercati
Di una competizione globale sempre più accanito aridi incalzante
L'Europa ha perduto via via
Il suo primato e parte dei suoi privilegi
Pensate ancora oggi l'Europa è
Alla pari con gli Stati Uniti la prima l'Europa se noi intendiamo l'Unione europea
La prima grande potenza economica del mondo
Di gran lunga la prima potenza commerciale
E alla pari con gli Stati Uniti grosso modo alla prima potenza economica del mondo
Ancora oggi l'Unione europea rappresenta il ventitré per cento del PIL mondiale
Ma qualche anno fa eravamo più forti
E nel corso dei prossimi quindici anni le proiezioni danno la ricchezza dell'Europa
Al di sotto del dieci tra l'otto il nove per cento del PIL mondiale
Siamo dentro una trasformazione in rapidissima
Che la crisi ha reso ancora più rapida
Negli anni della crisi l'economia europea rimasta ferma quelle italiane andate indietro
Mentre l'economia cinese è cresciuta del trentacinque per cento
Mi riferisco agli anni della crisi
è evidente che la rapidità con cui crescono soprattutto le grandi economie asiatiche ma anche di altri Paesi emergenti
In rapporto
Alla mancata crescita europea
Accelera un cambiamento dei rapporti di forza
Rapidamente
Ci troviamo a vivere ci troveremmo a vivere sempre di più in un mondo diverso
Eravamo abituati a pensare che le grandi relazioni economiche passassero tutte dal nord del mondo
Oggi non è più così
E crescono i rapporti economici e commerciali tra i Paesi del sud sud subito
Naturalmente se tessuto si intende la Cina e Brasile
Le nostre lentezze
La nostra spocchia volte
Vengono travolte io mi sono occupato in una stagione interessante della mia vita politica ho presieduto comitato del Parlamento europeo per le relazioni con l'America del sud
L'Europa sta negoziando con l'America del sud un accordo di libero commercio
è un negoziato che dura da ventuno anni
Senza che se n'era in carica
Per gli egoismi di alcuni Paesi europei
In particolare la Francia
Che non vuole aprire ai prodotti agricoli dell'America latina
Io mi trovavo qualche anno fa lì Brasile in Argentina in Uruguay in un viaggio
Politico quando contemporaneamente ci fu una visita del Presidente cinesi Hu Jintao
Il quale in una settimana firmo accordi di collaborazione economici pari a quelli che noi stiamo negoziando da ventuno anni
E poi andò via
Dopo un rapido viaggio
Questo è il rapporto
Questa è la difficoltà dell'Europa attenere il passo per il peso dei nazionalismi per le sue chiusure per le sue timidezze
Con un cambiamento rapidissimo e sconvolgente dello scenario economico e quindi anche politico del mondo
Nuovi protagonisti
In qualche caso
Io credo
E inappropriato parlare di nuovi protagonisti
In qualche caso si tratta di grandi protagonisti che tornano ad esercitare il loro ruolo
Pensate alla fine del Settecento
Il PIL della Cina e dell'India rappresentava insieme di questi due Paesi il sessanta per cento della ricchezza mondiale
Non si può dire i cinesi che sono una potenza emergente si offendono
Sono stati per quattromila anni di storia unitaria ininterrotta una delle più grandi potenze del mondo e si considerano che c'è stato una breve parentesi
Ed oggi tornano ad esercitare il ruolo che storicamente hanno esercitato
Lo dico perché e diverso lo spirito
I cinesi non si sentono
Un Paese del terzo mondo che emerge si sentono una grande potenza per storia tradizione e cultura civiltà
Alcuni dei simboli di questa preminenza dell'Occidente sono caduti
Che cosa era il G sette poi diventato G otto per la cooptazione politica della Russia
Il G sette quando nacque a Rambouillet nel mille novecentosettantacinque si presentava come il club dei Paesi più ricchi e potenti
Rappresentava da solo
Oltre il settanta per cento della ricchezza mondiale
Era il club dell'Occidente
Stati Uniti quattro maggiori Paesi europei il Canada e l'unico Paese occidentale dell'Asia cioè il Giappone
Il club delle grandi potenze occidentali che dominavano l'economia e la politica del mondo
Oggi questo organismo è stato di fatto sciolto
Non ha più alcun senso
Non c'è nessuna decisione importante che possa essere presa a quel tavolo perché non c'è nessuna decisione importante che possa essere impresa senza vere al tavolo delle decisioni non solo la Cina ma l'India il Brasile Sudafrica
Il G venti all'espressione di questo nuovo equilibrio mondiale
Di un nuovo assetto di un nuovo rapporto di forza ho raccontato altre volte ho un un episodio di qualche anno fa estremamente interessante
Chi mi ha molto colpito e che rende l'idea molto meglio di tanti analisi quando mi trovai ad incontrare il presidente cinese cinta proprio nei giorni seguenti alla occupazione americana di Baghdad insieme
Era una delegazione dell'Internazionale socialista a due leader europei eravamo tre europei e noi gli dicemmo che eravamo molto preoccupati per nulla
L'unilateralismo americano
Convinti di trovare comprensione diciamo anziché l'interlocutore avrete avete ragione la risposta fu totalmente spiazzato
Che è urgente o ci guardò e disse non noi non siamo preoccupati
Se perché sapete se gli americani pensano di poter governare il mondo da soli
è un'illusione
E tra qualche anno dovranno venire qui a trattare con voi
E siccome i cinesi sono molto gentili mi si rese conto che avevamo tre europee poteva sembrare sgarbato diciamo
E disse ma anche l'Europa potrà essere al tavolo se sarà unita
E con queste brevi parole ci Congedo diciamo
Che io ricordo sempre questo aneddoto perché nella sua rapidità e nella sua chiarezza credo dica gran parte diciamo di quello che ci dobbiamo dire
L'Europa se non sarà unità non conterà nulla
E
Certo in Europa ci sono alcuni Paesi che pensano di essere sempre delle grandi potenze diciamo
O che pensano che la realtà del mondo sia quella fotografata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il mondo del dopoguerra la Francia il Regno Unito
Ma
Questa queste visioni sono visioni del passato
Nel mondo del futuro è solo l'Europa unità
Che può affrontare le sfide e continuare ad avere un peso nei nuovi assetti mondiali
Rimontando le sue difficoltà
Dal punto di vista economico queste difficoltà sono o la mancata crescita
E le tendenze demografiche
Continente che invecchia e chi fatica a
Fare crescere la sua economica
Dal punto di vista politico la difficoltà è quella delle vere una politica
Internazionale comune dei grandi Paesi europei
Senza la quale appunto
Difficilmente l'Europa potrà giocare un ruolo decisivo nelle crisi nei conflitti nelle evoluzioni politiche che sono in corso
Insomma la prima grande risposta alla crisi dell'Europa
Potrebbe sembrare paradossale
L'Europa potrà reagire alla sua crisi soltanto rafforzando la dimensione europea
Non c'è un'altra strada
Arretrare rispetto al processo di integrazione
Tornare all'idea che siano gli Stati nazionali a garantire una prospettiva di crescita di sviluppo sarebbe una disastrosa illusioni
Se l'Europa non va bene la sola cura e
Più euro
E cioè un'Europa più forte e più integrata
Un'Europa che non sia soltanto fondata sulla collaborazione tra i Governi
Questa è a mio giudizio oggi questo è il problema più serio
L'Europa dominata dalle forze conservatrici nell'Europa intergovernativa
Quando si parla dell'Europa si pensa alla signora Merkel
Non Presidente della Commissione europea Barroso che pochi sanno chi sia ricchi poco peso a
Nelle decisioni importanti
L'Europa intergovernativa è più debole e meno democratica
La costruzione europea è sempre stato un equilibrio complesso tra diverse istituzioni istituzioni intergovernative il Consiglio e istituzioni comuni
Parlamento Commissione
E
Il Parlamento istituzioni basate su una forte diretta legittimazione democratica
Le difficoltà nel rafforzamento delle istituzioni e nella riforma la caduta del Trattato costituzionale il difficile compromesso di Lisbona
Tutto questo ha reso più fragili le istituzioni comuni
E a esaltato il momento della collaborazione tra i Governi
Ma un'Europa intergovernativa ripeto è più debole ed è meno democratica
Vedete
Oggi l'Europa ci appare
Fondamentalmente
Come un insieme di vincoli di obbligazioni imposte
In particolare
Obblighi e vincoli in materia di politiche di bilancio di rigore di austerità
Questo è il frutto della debolezza dell'euro
Del fatto cioè che accanto alle istituzioni che presiedono
I vincoli di bilancio in particolare alla Banca centrale europea
Non hanno forza istituzioni che promuovano politiche comuni
Questa a simmetria questo vuoto democratico il fatto cioè che ci siamo dati regole e vincoli
Per garantire la stabilità monetaria ma non ci siamo dati regole e vincoli per promuovere lo sviluppo l'occupazione i diritti sociali
Tutto questo è all'origine della crisi europea
E
La vera risposta a questa crisi consiste nella consapevolezza che moneta unica e mercato unico non potranno reggere alla lunga se non ci sarà
Una politica di sviluppo una politica dell'innovazione un'armonizzazione delle politiche fiscali
Un'armonizzazione delle politiche sociali
Ma come si può pensare che ci sia concorrenza tra i Paesi europei in materia di trattamento fiscale dei capitali
O in materia di diritti sociali
In un'area di moneta unica
E di mercato aperto
La mancanza di coordinamento in questi campi genera tensioni e diseguaglianze che alla lunga non sono sostenibile
Ecco quindi la sfida
In questo momento più che mai
Abbiamo bisogno di combinare
Politiche di austerità di rigore
Di rigore nella Spesal
E politiche
Di sviluppo
Questo è possibile è certamente possibile
è stato possibile anche nell'esperienza del nostro Paese
Ve lo dico se mi permettete diciamo un'osservazione
Può apparire squisitamente politica in questi giorni tutti salutiamo diciamo l'avvento di un Governo che certamente fa
Del risanamento finanziario il suo principale obiettivo e siamo in un'emergenza che secondo me ritiene che questo
Ma
Non è giusto dire come qualche volta si scrive
Che
Le difficoltà finanziarie il debito pubblico sono il frutto delle responsabilità della politica
Qualche giorno fa l'agenzia americana Bloomberg
Che non è certo sospettabile di essere un organo della sinistra diciamo
Che è un
L'Agenzia della finanza americana e Bloomberg che il Sindaco conservatore di New York
Ha pubblicato sul suo sito uno studio sulla sul debito pubblico italiano durante gli ultimi otto Governi
Al quale vi invito sale
Tuttavia risulta che il debito pubblico italiano tra il novantaquattro e il due mila uno e costantemente calato
Tendenzialmente verso l'obiettivo di andare al di sotto del cento per cento del PIL
Attraverso politiche costanti di contenimento della spesa pubblica
Dopo il due mila uno ha ricominciato a crescere
Saldo
Il periodo due mila sei due mila otto
Nel corso del quale il debito pubblico e di nuovo sceso al centotre per cento del PIL poi ha ricominciato a crescere io non cito il Governo cito gli anni diciamo
E
Vorrei fare osservare che nel due mila
La spesa pubblica italiana che oggi raggiunto il cinquantatré per cento del PIL nel due mila
Era il quarantasei virgola due per cento del PIL
Vorrei ricordare che nel corso di quell'anno raggiungendo questa soglia minima che è la più bassa degli ultimi quarant'anni
Il Governo stanzio più soldi per la sanità e più soldi per la scuola
Io ho detto scherzando Monti
Se vogliono sapere come si fa siamo disposti per fare un'audizione
Nel senso che è possibile fare
Non è affatto impossibile ricordo anche che in quegli anni la spesa per il Mezzogiorno era dieci punti superiore a quella di oggi
Dunque è possibile conciliare politiche di rigore e politiche di sviluppo
E le politiche di sviluppo hanno bisogno di avere una dimensione europea
Si parla finalmente in Europa dei titoli europee i cosiddetti euro bond
Dopo che per molti anni il
Il veto tedesco ha impedito che ci si mettesse su questa strada
Oggi pare che siano i conservatori inglesi lo stacco
Gli eurobonds avrebbero una duplice fatto
Innanzitutto potrebbero consentire di europei rizzare una parte del debito sovrano dei singoli Paesi membri ma non nel senso che qualcun altro città che era impossibile
Ma nel senso che la garanzia europea sul debito sovrano
Costituirebbe un muro invalicabile per la speculazione
E determinerebbe un abbassamento dei tassi di interessi
La seconda questione secondo uso degli eurobonds è per finanziare grandi programmi Europea degli Investimenti
Nelle infrastrutture strategiche
Ma anche nell'innovazione nella ricerca
Nuove infrastrutture innovazione e ricerca Economia verde
Una politica energetica comune dell'Europa
Che rafforzerebbe anche il potere contrattuale dell'euro dell'Europa nei confronti dei grandi produttori di materie prime
Una politica fiscale armonizzata
Con
L'impegno a cercare di affrontare quello che il più pauroso squilibrio che si è determinato in questi anni e cioè
Il fatto che la pressione fiscale sia progressivamente spostamento in modo esclusivo sul lavoro e sulle imprese
Vedete nell'epoca della mobilità dei capitali i capitali sono inafferrabili
I lavoratori sono fermi
Lavoratori impresa e sono stanziali
I capitali si muovono
La concorrenza fiscale fra gli stati fa sì che la pressione fiscale
Si alleggerisca sui capitali
Perché se no fuggono e si concentri sul lavoro
Pensate che il lavoro dipendente che rappresenta poco più del quaranta per cento della ricchezza nazionale nel nostro Paese paga l'ottantatré per cento del gettito fiscale
Questo problema costituisce un'enorme ostacolo
Allo sviluppo
Quel processo di finanziarizzazione dell'economia
L'illusione che si possa creare ricchezza dal denaro il denaro che produce denaro
L'effetto magico del capitalismo chiamava Carlo Marx
In realtà ha portato a sbalordito Zare il lavoro e l'impresa
Cioè laddove davvero si produce la ricchezza
E anche le politiche fiscali a hanno finito per penalizzare la produzione di ricchezza
Io ritengo che sarebbe necessario introdurre una tassazione europea sulle transazioni finanziarie
In attesa che questa possa essere diventare una tassa globale secondo la proposta
Che fu avanzata qualche anno fa dal
Economista democratico Tobin
Una anche una modesta tassazione sulle transazioni finanziarie
Porterebbe
Grandi risorse con le quali finanziare Investimenti e sviluppo
Insomma
L'Europa
Potrà tornare
Anche ad essere percepita dai cittadini
Non soltanto come un'intimità minacciosa che vuole che si tagli la spesa sociale le pensioni
Ma come una grande forza positiva se si darà strumenti e obiettivi di crescita
Di aumento dell'occupazione di innovazione dotando sia
Che dei mezzi finanziari per esercitare questo Ruocco questa è la vera svolta che è necessario
Questo è il più
Europa
Di cui oggi si avverte il bisogno
E naturalmente
Queste Europa
Un'Europa che torni ad avere una strategia di sviluppo
Affrontando le vere ragioni della crisi
Le vere ragioni della grande crisi mondiali queste ragioni vedete sono fondamentalmente tre
La prima
è
Una mancanza di regole la crisi finanziaria esplode anche perché
La finanza mondiale è cresciuta come un mostro
Privo di regole e quando il mercato non ha più regole diventa una giungla
Questo gap di regole
Lo si potrebbe definire un gap di democrazia cioè il fatto che esiste una realtà economica mondiale
A fronte della quale non c'è nessuna autorità politica democratica in grado di
Regolarne il funzionamento
Vedete c'è stato un evento che io considero un momento simbolico di questo spostamento del potere quando si è riunito il vertice dei grandi del mondo per discutere degli stipendi dei manager finanziario
Con l'obiettivo di fermarli e non ci sono riusciti
I grandi del mondo
Che impressionante diciamo di che cosa significa il potere dei grandi gruppi finanziari oggi è la mancanza di regole
La seconda ragione della crisi
è stato il deficit di innovazione
Perché il fatto che il capitalismo mondiale ha potuto contare su un'enorme esercito del lavoro a basso costo e cioè i lavoratori di Dieter dei grandi Paesi emergenti Oria emergenti
Ha
Allentato la spinta verso l'innovazione tecnologica
E la terza ragione della crisi è stata la crescita delle diseguaglianze
Il capitalismo globale senza regole ha prodotto un aumento delle diseguaglianze sociali
Vertiginoso negli ultimi vent'anni
E un impoverimento del mondo del lavoro e delle classi medie
Vedete è vero che la crisi esplode come la crisi dei mutui no il credito Francia la bolla dei mutui immobiliari americani
Ma perché esplode la bolla dei mutui immobiliari americani non solo perché la speculazione finanziaria
Ha fatto sì che questi mutui immobiliari siano stati trasformati i rifiuti fino al ventesimo grado di prodotti sofisticatissimi che hanno inquinato
Il patrimonio di tutte le banche del mondo cioè
Cioè questo aspetto
Di una speculazione senza regole
Che ha portato
A costruire un edificio di carte
Ma alla base di questo edificio c'era il fatto che la famiglia media dedicare ogni mese pagava il mutuo
Quando la famiglia media americani impoverita non è stata più in grado di pagare il mutuo l'edificio è crollato
La crisi è certo crisi di una finanza senza regole
Ma all'origine c'è l'impoverimento delle classi medie del lavoro
E cioè quelle norme fenomeno di diseguaglianza sociale
Chiara compagnia ATO il capitalismo globale
In Italia negli ultimi vent'anni redditi da lavoro sono cresciuti del tre per cento e quelli dei da capitale del quarantaquattro per cento
E la distanza tra un operaio è un manager di un grande gruppo finanziario è cresciuto di retribuzione cresciuta di trentanove rispetto al passato
Questo è abbastanza impressionante
E si è determinato un fenomeno
Che rovescia un paradigma classico della cultura neoliberiste
Cioè l'idea che la diseguaglianza sia un motore della crescita
Non è vero
Al contrario l'eccesso di diseguaglianza è stata una delle ragioni della caduta dell'economia
Perché la crisi si presenta come una grande crisi da caduta della domanda cioè riduzione dei consumi perché le famiglie non sono più in grado di consuma
E questo problema riguarda gli Stati Uniti ma riguarda anche l'Europa anche perché nel mondo della competizione globale la ripresa europea non potrà fondarsi soltanto sulle esportazioni
Anche perché nel mondo di oggi esportano tutti anche i cinesi ed indiani e quindi la nostra fa infetta inevitabilmente si fa più piccolo
Non ci sarà ripresa senza una rinnovata capacità di consumo della famiglia media europea e quindi senza una ridistribuzione della ricchezza
All'interno delle nostre società
In Italia per esempio e di vitale importanza
Una cambiamento del sistema fiscale che riduca la pressione fiscale sul lavoro e sulle impresa
Redistribuire Nicola a svantaggio della rendita e dei grandi patrimoni
Ma non questo per una
Come dire per una pretesa classista
No perché questa è un'esigenza dell'economia
E non soltanto di coesione sociale
Perché è evidente che se la ricchezza si concentra in poche mani questa non in generale consumi
Se il grande manager va in pensione con quaranta milioni di euro di liquidazione
E non essendo deputato nessuno protesta diciamo
Queste sono le liquidazioni
è difficile che corra spenderli dal droghiere
Ma se quella ricchezza si ripartisce tra molti cittadini questa alimenterà una ripresa dei consumi e quindi dell'economia
L'Europa è di fronte a queste sì
E dal modo in cui l'Europa saprà affrontarli e badate solo un'Europa più unita può affrontarle perché è chiaro che ciascun Paese da solo non ha la forza
Anche perché in un singolo Paese cambiare il trattamento fiscale dei redditi da capitale se non c'è un accordo di tutti correzione fuori soltanto il rischio che i capitali se ne va un altro Paese affrontati me
Quindi è solo a livello su
Transnazionale che si possono affrontare queste sfide
E si possono vincere solo insieme
Anche per questo c'è bisogno di un'Europa nel mondo che si presenti con un volto più unitaria
Da tempo io ritengo che non ha senso
Che l'Europa
Nelle grandi istituzioni finanziarie sia rappresentata dai rappresentanti di singoli Paesi
Nel bordo del Fondo monetario c'è un inglese in francese un tedesco un italiano se ci fosse un solo rappresentante dell'Europa conterebbe molto di più
Che non i quattro cinque diciamo che si litiga non lo spazio
Unificare la rappresentanza europea nelle grandi istituzioni finanziarie
Applicare veramente l'articolo diciannove del Trattato
Che imporrebbe all'Europa di concertare insieme le posizioni che si tengono in Consiglio di sicurezza quando io sono stato Ministro degli esteri l'Italia ha ottenuto il posto in Consiglio di sicurezza come membro non permanente
Con un voto che fu straordinario
Nel senso che fu un voto quasi unanime dell'assemblea nazionali
E siamo stati per due anni nel Consiglio di sicurezza
Perché io cercai di applicare l'articolo diciannove ter
E cioè ogni volta che c'era una discussione importante chiedevo una riunione del Consiglio europeo per discutere insieme
Che cosa avrei cercai di utilizzare il seggio italiano come seggio europeo il maggiore ostacolo bene dai Paesi membri permanenti
Germania e Francia che non intendevo minimamente concertare in sede europea le posizioni comuni da portare nel Consiglio di sicurezza
Sono convinto che un seggio europeo nel Consiglio di Sicurezza rappresenterebbe uno straordinario passo in avanti
Ma non solo per l'euro anche per il funzionamento delle istituzioni globali
Ora questa idea di un'Europa che si presenta unita nel mondo
E che quindi ha un peso non abbiamo le spalle una vicenda drammatica che fu è stata quella dell'Iraq
Di fronte alla guerra americani immigrate l'Europa si divise drammaticamente
Una parte dell'Europa si accordò agli americani
Il Regno Unito
L'Italia di Berlusconi all'epoca
Una parte dell'Europa si oppose
In Francia la Germania
Il risultato fu che l'Europa non porto nulla
Le quella che si accodo che appunto si accordo e basta
Né quella che si oppose che non riuscì affermare le decisioni americane
Io penso che quell'esperienza deve rimanerci in mente
Sezione
Affrontare il tema del Mediterraneo come banco di prova
Di questa nuova euro
Vedete il mare nostrum come lo chiamavano i latini romani torna al centro delle relazioni internazionali
Quell'idea che fu di Braudel di uno spostamento del fulcro dei rapporti mondiali dal Mediterraneo all'Atlantico e qua dell'Atlantico verso il Pacifico in parte certamente si è realizzata
Ma non c'è dubbio che oggi Mediterraneo torna ad essere un crocevia importante
Sia
In senso negativo crocevia di conflitti
Passa qui
Quella frontiera tra Islam e Occidente che rappresenta oggi uno dei motivi di tensione di pericolo maggiore per la sicurezza
Internazionale
Ma anche
Per altre ragioni
Il tema della sicurezza energetica nel Mediterraneo un punto cruciale le grandi migrazioni
Con i loro drammi
In Mediterraneo è una delle grandi frontiere delle migrazioni
Alla pari con l'altra grande frontiera che quella tra il Messico e gli Stati Uniti dice
Mi pare che è stato fatto qualche giorno fa da parte di organizzazioni umanitarie conto di quante decine di migliaia di persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo
è una delle più grandi tragedie umane
Questo
Questo processo di immigrazione non governato lo sfruttamento che ne fanno realizzazioni criminali
Il cinismo con cui molto spesso l'Europa guarda
A questo fenomeno
E badate che questo cinismo e tanto più
Incomprensibile in quanto l'Europa ha assolutamente bisogno degli immigrati
Secondo la Commissione europea
O nei prossimi vent'anni nuovi facciamo venire in Europa trenta milioni di persone oppure tutti i sistemi previdenziali europei salteranno per anni
Già oggi
In Italia si pagano le pensioni solo perché ci sono gli immigrati
Che producono l'undici per cento della ricchezza nazionale
E siccome sono giovani tutti mentre gli italiani sono giovani ma anche anziani molti siccome abbiamo un sistema a ripartizione in cui si pagano le pensioni
Con i contributi dei lavoratori attivi
Gli immigrati sono tra quelli che pagano e non percepisco
Se se ne andassero tutti come con espressioni colorite barbariche
Veniva detto Flora debba da qualcuno che è stato e fortunatamente non sta più con il Governo Moffa
Se se ne andassero tutti il primo aspetto sarebbe che i lavoratori padani non riceverebbero più l'attenzione su
E naturalmente nessuno
Tutti vediamo che gli immigrati pongono anche dei problemi diciamo ma il problema e governare questi processi non esorcizzare Orly diciamo
Quindi mediterraneo e luogo di conflitti
E l'uovo di opportunità
Torna ad essere cruciale anche dal punto di vista economico le grandi rotte commerciali che dall'Asia vanno verso l'Europa passano dal Mediterraneo attraverso Suez
Torna ad essere importante anche come mare lo dico perché tutto questo è
Sono problemi e opportunità per il Mezzogiorno
Ora
In questo Mediterraneo
Che cosa fa l'Europa
E soprattutto come l'Europa guarda a questa opportunità e a questa sfida che è rappresentata dal dal moto di cambiamento del mondo arabo
Badate
Questa rivoluzione araba
Non è finita
E destinata non soltanto a consolidarsi in nuove democrazie si è votato in Tunisia sta per votare in Egitto
La Libia si è liberata richieda la Siria combatte per liberarsi da una dittatura sanguinaria
Ma anche i regimi del Golfo sono scossi
Da un moto che ha ragioni profonde
Il Marocco è spinto verso un'ulteriore evoluzione democratica
E l'Algeria è un Paese che sembra stabile ma attraversato da profonde tensioni
L'intero mondo arabo si è messo in movimento
Ci sono ragioni economiche e sociali e la rivolta di una generazione di giovani che
Si è formata attraverso internet attraverso le la televisione che che è una generazione globale
E non tollera la corruzione la diseguaglianza pauroso di questi Paesi
La distribuzione in eguale della ricchezza della rendita petrolifera
Regimi corrotti
Quindi una grande rivolta sociale ma è anche una rivolta di libertà
E ne è protagonista una generazione moderna
Che mossa da valori non diversi da quelli che ispirano i giovani del nostro Paese
E degli altri Paesi occidentali
Naturalmente questo processo di cambiamento che si è aperto
Può andare verso est diverso
è evidente che
E c'è anche il rischio di un peso crescente di movimenti islamisti
Naturalmente qui dirò qualcosa io sono molto d'accordo anche con un cenno che ha fatto Rettore Salvo andò
Bene Islam non significa di per sé i fondamentalisti
Il rischio del fondamentalismo religioso c'è oggi nel mondo
Come effetto anche della globalizzazione ricerca di sicurezza identitarie
Un rischio di questo genere non attraversa sul mondo islamico anche il mondo cristiano
L'islamismo può giocare in ruoli diversi
C'è un islamismo democratico penso alla Turchia
Cioè l'islamismo della Repubblica islamica iraniana
Sono modi di terzi dell'Islam politico di manifestarsi
Io credo che l'Occidente anzi chi alimentare una paura islamofobia che ha spesso sostenuta da una sostanziale ignoranza
Dovrebbe cercare di lavorare per incoraggiare
Quelle esperienze di conciliazione tra Islam di democrazia
Il banco di prova delle nuove costituzioni fondamentale cioè si tratta di vedere se queste costituzioni
Si ispirerà hanno fondamentalmente alla Sharia
Oppure se saranno costituzioni laiche
Ma qui ripeto
è la collaborazione politica culturale il dialogo
E non la propaganda islamofobia ca che ci possono aiutare ad esercitare un'influenza positiva su questi processi
E allora di fronte a questo cambiamento quale strategia dell'euro
Io direi innanzitutto la
La la prima scelta è che l'Europa non si presenti come in ostaggio circa
Dei vecchi regimi
In fondo vedete i vecchi regimi andavano abbastanza bene
Per i Governi europei
Che garantivano la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e una politica di contenimento dell'immigrazione poco attenta e i diritti umani
Questo cinismo dell'Europa
Questa sensazione che l'Europa a due verità
Una è e sono i diritti che sono scritte nelle sue carte e un'altra verità principi che ispirano la sua politica estera ecco questo è il modo peggiore dell'Europa di presentarsi alla nuova generazione del mondo arabo
Primo dobbiamo sostenere la democrazia
Con coerenza
Sostenere la democrazia significa misurarsi con le nuove leadership che ci possono piacere o non piacere
Io ho sempre considerato lo dico assolutamente controcorrente diciamo rispetto un grande errore europeo quando l'Europa poi
Le elezioni palestinesi
Andò a controllarle
Certificò che si erano svolte regolarmente ma poi siccome li aveva vinti Hamas disse noi con voi non parliamo
Messaggio devastante
Perché la democrazia e la democrazia
E la democrazia impone
Che si dialoghi con le leadership scelte democraticamente anche quando non piacciono
Anche quando non piaccia
Sostenere con coerenza la democrazia
Incoraggiare appunto una conciliazione fra Islam e valori democratici laicità dello Stato
Governare insieme a loro
I grandi nodi comuni che abbiamo energia migrazioni
Ripensare il rapporto con l'altra sponda del Mediterraneo
Per esempio a mio giudizio
Costruendo una politica energetica che si orienti verso un risparmio delle fonti tradizionali e verso una valorizzazione delle fonti alternative
Politica nella quale questi Paesi possono essere dei partner formidabile
Perché solo Galasso petrolio il Sahara
Non è un luogo ideale per produrre energia solare
Lo è senza dubbio
Diversificare
Costruire progetti comuni interconnettere le reti
Governare insieme i processi migratori
Che non possono essere incontrollati
Ma devono essere governati attraverso una politica che attira verso l'Europa
Una immigrazione di qualità
Io ricordo per esempio che andando a discutere con le autorità tunisine o marocchine questo problema mi sentivo rispondere
La carie cari signori si rivolgevano a vita
Voi avete una legislazione in materia di immigrazione che impedisce
L'immigrazione legale in Italia
Perché un giovane che voglia venire in Italia
Per lavorare che va
Al all'Ambasciata per chiedere il visto si sente rispondere che se non ha un contratto di lavoro un contratto d'affitto non glielo dai
E quindi
Il che è chiaramente un'assurdità e quindi si rivolge all'ambasciata di un altro Paese
Un disperato non si rivolge all'ambasciata si rivolge al clandestino scolo porta qui
Il risultato di una politica che rende pressoché impossibile l'immigrazione illegale
Non è che non ci sono gli immigrati
è che vengono da noi i disperati quelli che invece vogliono andare regolarmente a lavorare all'estero vanno in altri Paesi che hanno legislazioni più intelligenti più flessibile
E noi abbiamo avuto esattamente questo freno
Mentre
Io penso che
Noi potremmo e dovremmo
Naturalmente con la chiaro quando c'è la crisi economica c'è meno spazio degli immigrati quando ce le ha ripresa ce n'è di più
E naturalmente il ragionevole fare una politica attiva e cioè dire che noi abbiamo bisogno di idraulici ecco
Per esempio chi è in grado di fare questo lavoro venga lo accogliamo a braccia aperte
Questo sarebbe ragionevole
Naturalmente questo significa rinunciare a fare
Della politica dell'immigrazione un tema di propaganda una paura dai citare per ragioni elettoralistiche uno dei temi del peggior populismo europea
Io credo che
Dopo il fallimento dell'Unione per il Mediterraneo una nuova politica verso meriteranno comporta anche una nuova visione istituzionale
C'è una proposta molto interessante elaborato dal Movimento federativo democratico
Che propone la creazione di una comunità
Euromediterranea
Che non sia l'unione di tutti quelli che stanno intorno al Mediterraneo ma sia una comunità tra l'Unione europea i Paesi dell'altra sponda che hanno scelto la democrazia
Democrazia rispetto dei diritti umani rispetto del pluralismo siano criteri della politica estera europea
Anche per avere rapporti economici privilegiati con chi sceglie la democrazia
Vedete
Di fronte alla grande rivoluzione dell'est europeo la caduta del comunismo
L'idea di entrare nell'Unione europea
Fu
Uno straordinario volano per quei Paesi
Cioè l'idea che se diventavano democratici avrebbero avuto anche i vantaggi economici della loro integrazione nell'Unione europea
Io credo che noi dovremmo costruire una politica simile verso l'altra sponda del Mediterraneo
Rapporti privilegiati con i Paesi che scelgono la democrazia garantiscono i diritti umani i diritti delle donne la laicità dello Stato
Come grande stimolo
Ad un processo di accelerata trasformazione in senso democratico che il mondo arabo
E in questo contesto lasciatemi fare un cenno
è evidente che se noi non vogliamo che questo un morto del mondo arabo si volga contro l'Europa e contro l'Occidente
Occorre ben altra capacità di iniziativa per spingere verso la pace nel conflitto arabo israeliano
Israele rischia di perdere una grande opportunità
Israele ha avuto a lungo la forza di essi il privilegio di essere l'unica grande democrazia della Regione
Nel momento in cui è in cammino la democrazia anche nei Paesi arabi
Bisognerebbe fare la pace
Una pace basata sul diritto internazionale sulle risoluzione delle Nazioni Unite
Altrimenti non c'è pace
E l'attuale atteggiamento della leadership israeliana che rifiuta questi fondamenti per la pace
Persino a Obama hanno detto di no
Quando Obama ha detto la base per la pace sono le risoluzioni dell'ONU i confini del sessantasette l'attuale atteggiamento della leadership israeliana rischia di approfondire il solco
Perché vedete mentre i dittatori arabi non o devono un reale interesse risolvere quel conflitto la cui esistenza anzi era un pretesto anche per loro
Le democrazie aratri a mio giudizio
Non potranno più tollerare un doppio standard per cui ci sono paesi che sono tenuti a rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite che Paesi che se ne possono infischia
Il che naturalmente alla lunga non è accettabile per l'opinione pubblica dei Paesi arabi
Qui c'è un nodo delicatissimo
è evidente quanto è forte il le e le ragioni del legame tra l'Europa e Israele ma io penso che nel nome dell'interesse di Israele
Che la pace interesse di Israele l'Europa dovrebbe avere un ruolo più attivo e più incalzante
Vedete io ricordo che quando noi ci mettemmo in mezzo questo l'ha ricordato molto bene nel libro di memorie di Condoleezza Rice che è uscito qualche giorno fa negli Stati Uniti quando l'Italia assunse la leadership del tu
Dell'iniziativa internazionale per la pace tra Libano e Israele
Questo crea qualche problema nel Governo israeliano
E in particolare il Governo israeliano non era affatto favorevole al dispiegamento di una forza internazionale i confini di sapere
Ma quando lo si fece
Dopo gli stessi israeliani hanno dovuto riconoscere che quella forza internazionale è stato un fattore importante di sicurezza per Israele
Lo dico perché non sempre e nell'interesse di Israele fare quello che dice Netanyahu
Qualche volta forse
Si può fare l'interesse di Israele incoraggiando lì anche in modo un po'più attivo
Lavorare per la pace e comunque
Questo nell'interesse dell'Europa
E in tutto questo concludo dicendo in tutto questo c'è lo spazio della politica italiana
Mi ha fatto molto piacere sentire le iniziative della vostra università
In materia di diritti umani e la ricchezza dei legami che avete stabilito con l'altra sponda del Mediterraneo
Noi dovremmo moltiplicare iniziative come queste
Quello che avviene nel Mediterraneo muta anche il ruolo del Mezzogiorno d'Italia
Che deve come diversi studiosi dicono da tempo ripensare assi anche come nel nord del Mediterraneo
E una prospettiva in cui Mediterraneo non sia più il luogo della paura il terrorismo islamico le migrazioni clandestine
Ma un luogo di collaborazione economica civile tutto questo è interesse vitale nostro i parlo Dino e meridionali fissa
Nel senso anche che ne possono venire nuove opportunità di crescita di lavoro di sviluppo
Non c'è un altro destino per l'Italia se non essere
Uno dei Paesi più coerentemente impegnati per l'integrazione europea
E uno dei Paesi che lavorano per spostare il baricentro dell'Europa verso su tutto
L'Europa per molti anni si è occupata fondamentalmente del nord dell'estate anche comprensibile
Era l'integrazione dell'ex mondo sovietico Stato una grande frontiera di pace
Oggi io credo noi dovremmo attirare l'Europa verso sud perché qui
C'è la grande frontiera di pace di cooperazione sulla quale l'Europa deve spostare la sua forza
E anche i suoi progetti finanziari il suo impegno politico
Questo è il ruolo dell'Italia
Grande Paese mediterraneo ed europeo
Ora siamo alla vigilia di una nuova fase politica
Io credo che sia un un bellissimo segnale evidente che dopo avere alimentato tante ostilità verso l'Europa verso il timore
Di essere esclusi un certo fastidio provinciale per il fatto che si riunivano sempre Sarkozy della Merkel
Adesso invece
A quel tavolo ci saremo anche noi
Vedete in fondo
In fondo era assente non c'era un terribile complotto verso l'Italia bastava darsi una guida politica tale da farsi invitare a queste riunioni grazie
Sì
Se
Sì
Scusate
Se ci sono
Magari con precedenza per gli studenti
Interventi
Domande da porre
All'onorevole D'Alema
No
Domande
Abbiamo alla
Cristina è la nostra Presidente tenete i rappresentanti degli studenti verso il salto la precedenza destinati grande
Buongiorno buongiorno a tutti e ringrazio
A nome di tutti gli studenti della coerenza Presidente D'Alema per l'onore che ci ha concesso oggi etnico complimento personalmente per la sua lezione di oggi molto interessante
La mia è una domanda che riguarda la globalizzazione in realtà lo rilevo conoscere la sua opinione sugli effetti di un eventuale globalizzazione nei mercati europei oggi
è in riferimento anche ai mercati della del Medio Oriente e del nord Africa in relazione proprio alle condizioni economiche attuali
Ringrazio nuovamente
Buona giornata
Sì
Cito un altro non c'è un posto
Il pubblico adulto anche più disciplinato
Ma è normale così
Così
Il secondo si sono
Prego Truglio un docente
Un docente
Ah voglio dire che tra i nostri docenti
Cioè
Giovanni Pitruzzella che appena diventato Presidente del CNEL dell'Antitrust utile che questa Università ed essenziale consiste nel farsi io sono Tullio stimare un docente
Un docente della Kore
E caro Massimo sono rimasto molto contento non sentire la tua lettura magistrale e penso che sarebbe stato contento anche Nanni Moretti perché detto molte cose di sinistra e questo
Ci riempie veramente
Veramente rinvio
No con la volevo dire questo forse nel tuo intervento una piccola considerazione aggiuntiva che mi sento di fare questo è il ruolo della conoscenza della ricerca
In Europa stiamo declinando perché investiamo sempre meno io ho la fortuna di insegnare la Thailandia in una università privata
E vedo come in quell'isola gli sforzi per risorse umane ed economiche che si impegnano nella ricerca sono incommensurabili mente maggiori di quelle che
Si spendono da noi
Quindi credo che
Il
Il futuro dell'Europa certo passi dalla politica dall'economia ma anche
Dalla conoscenza fortunatamente la lunga notte della Gelmini è finita
E speriamo
Tra lo dico perché ora siamo nella maggioranza e quindi appoggiamo questo Governo che ci sia un'inversione di tendenza perché le università italiane sono ricche di talenti ma povere di risorse grazie
Ci sono
Un altro studente
Prego cibo un giorno illustrissimo Presidente
E io ero nello stesso posto quando c'era
Il Presidente Fini ad una lectio magistralis università era all'inizio del mio percorso universitario esso sono alla fine allora chiesi
Chiesi quale il ruolo del dell'Italia con i rapporti dell'allora presidente della lega araba Gheddafi oggi chiedo a lei quale loro del dell'Italia con le sfide
In quest'aria nordafricana con tutte le rivoluzioni delle quali ci ha parlato e quale ruolo del della Sicilia come secondo me prua di una barca Bella tanto per la sua velocità e non per la sua grandezza dove secondo me lo skipper dovrebbe essere appunto l'Italia di una barca a vela che rappresenti l'Europa grazie
Le
Una
Ottimo
A le volevo fare una domanda che è la regola
Si disattese ignora
E volevo fare una domanda
Lei cosa ne pensa del ruolo che possono svolgere le università per l'integrazione culturale e nazionale grazie
Io
Nazionale o
Chiedo scusa perché non credo di poter
Rispondere
A domande che messe insieme sarebbero il titolo di altre conferenze anzi
Io spero di avere fornito qualche spunto diciamo nel mio lungo discorso per esempio su che cosa
Significa su quali problemi pone la globalizzazione problemi e opportunità naturalmente i problemi sono evidenti con l'apertura dei mercati
Primo grande problema è che noi siamo scesi da atti da grandi potenze economiche che ci fanno la concorrenza c'è poco da fare questo è un dato nuovo dalla realtà sa
Naturalmente questo questo tema che oggi riguarda soprattutto il rapporto con l'Asia domani riguarderà sempre di più anche il Mediterraneo sì naturalmente
Devoluzione dei Paesi arabi è un fatto per molti aspetti positivo per altri aspetti ci porrà dei problemi no cominciano già arrivare le arance l'olio e ed e quindi la competizione con i nostri prodotti quindi noi che avevamo una posizione dominante
In tanti campi merceologici e
Abbiamo fatto delle esportazioni un punto di forza dell'economia italiana siamo sfidanti dalla globalizzazione
Dal fatto cioè che emergono competitori che spesso
Avendo costi minori minori diritti sociali salari più bassi sono in grado di competere con noi in condizioni anche
Diciamo di
Di di vantaggio
Quindi per
Per questo aspetto siamo spinti a dovere trasformare la nostra economia in particolare sono molto d'accordo professor criminali puntando sull'innovazione sulla ricerca e cioè sulla nostra capacità di produrre
Meglio degli altri a costi più ridotti non perché abbiamo i salari più bassi di quelli dell'Albania o del Marocco il che è impossibile
Anche se
Dice
I salari italiani sono molto bassi
Ma perché per il tasso di innovazione dei nostri prodotti quindi è evidente che noi siamo
Sotto la frusta di una competizione che ci pone enormi problemi
Però è anche vero che questa globalizzazione un'opportunità
Perché
Insomma
Per dire di di quelli che ci pongono i problemi cinesi i sensi cinesi si pongono problemi ma è anche uno straordinario mercato pensate di in Cina ci sono già oggi cento milioni di consumatori che hanno standards europee
E quindi è vero che decide di fare la concorrenza però è anche il principale mercato per vendere le Ferrari nel mondo e la Cina comunista dove se ne rendono più che negli Stati Uniti d'America
Quindi in in fondo lo diciamo noi dobbiamo cercare di vedere a questa questa trasformazione come un'opportunità i rischi le sfide sono inevitabili
C'è chi diceva che dobbiamo chiudere le frontiere mettere i dazi ma
Vi prego di di di
Capire che sono delle sciocchezze dice
Non si può fermare il mondo con i dazi ecco
Mentre invece bisogna cercare di guardare
A questo cambiamento come anche per le opportunità che porta con sé naturalmente ad un Paese che sappia innovare che sappia cambiare il suo mix produttivo che sappia investire di più sull'innovazione sulla ricerca io spero che questo
Nuovo ministro a colui estinzione è sicuramente una delle personalità più adatte fare qui nuovo io conosco bene perché fra l'altro è uno dei
Principali collaboratori della fondazione che io presiedo
Curato per noi due anni fa un bellissimo volume proprio su innovazione e ricerca quaderno della Fondazione Italianieuropei ma soprattutto lui è stato
Il Rettore del Politecnico di Torino che è
L'università italiana
Che è stata in grado di attrarre più fondi privati per la ricerca in assoluto
L'università pubblica il cui bilancio è costituito per
Ben più che metta parliamo centinaia di milioni di euro non di spiccioli da contratti di ricerca con le imprese private
Perché ha una straordinaria avuto una straordinaria capacità di attrazione proprio di di di risorse private per l'innovazione la ricerca e quindi
è
Sicuramente da questo punto di vista
Non soltanto un ricercatore anche un manager
Diciamo di prima qualità duramente qualcosa
Capacità di una persona valgono poi vedere le risorse le condizioni però è un buon segnale con quel tipo di preoccupazione io sono convinto che le università ruolo essenziale
Di collegamento di di
Di
Uno degli strumenti si è detto quale deve essere ruolo dell'Italia all'Italia è l'interlocutore gli interlocutori di questi mondi
Processo di democratizzazione dei paesi arabi dovrebbe avviene vita in un interlocutore essenziale io ho incontrato durante la campagna elettorale
Tunisina
Questa campagna elettorale si è svolta anche in Italia dove hanno votato circa oltre cento mila immigrati tunisini e sono venuti qui il leader i nuovi leader democratici della Tunisia
Io ne ho incontrati diverso sia la leader del partito democratico progressista diciamo che il più feriti
Quello quella
La seduta e sia il segretario generi il Presidente del partito e Nadal fra il partito islamico che poi
Ha vinto le elezioni se Rashid che annunci
Tra l'altro mia mi ha colpito un dato che ci dovrebbe far riflettere che il partito islamico che ha avuto quasi circa il quaranta per cento dei voti
Un grande risultato non la maggioranza assoluta
Però ha avuto il
Trentacinque in Tunisia il cinquantadue nelle comunità all'estero
Il che è interessante perché aprire anche come certi fenomeni di ostilità che ci sono nel nostro Paese spingono le comunità qui a radicalizzare assi in senso islamico
Questo è abbastanza dovrebbe farci riflettere dice
Però
Insomma questo dialogo è stato estremamente interessante anche comunque annunci quale in chi ha detto dice posso dire
Va innanzitutto ha voluto vedermi e parlare che anche interessante dopodiché mi ha detto da noi nostro modello la Turchia non è non è il grande noi vogliamo un Islam democratico insomma non
Io penso che voi dobbiamo dialogare con queste nuove classi dirigenti e penso che le università sono un punto essenziale di questo dialogo e dobbiamo attrarre giovani
Ma di rendere
Perché mai
I ragazzi del Maghreb o del mondo arabo più anglofono Dal Mas retta come si chiama
Devono andare negli Stati Uniti fondamentalmente o a Parigi che non dobbiamo attrarre quindi una parte delle nuove classi dirigenti di questi Paesi
Benissimo possiamo fare
Abbiamo alcuni studi o non danno i visti
Sono politiche assunte vanno cambiate
Perché sono dannosa verso il nostro Paese non dannose presso il nostro Paese
E quindi
Io credo molto al ruolo delle università
Penso che l'Italia si gioca una partita essenziale oggi nel Mediterraneo anche in chiave europea
E naturalmente questo dipende dal fatto che noi
Liberiamo le chiedo le risorse valorizziamo le nostre opportunità e il Mezzogiorno da questo punto di vista secondo me può fare molto io avevo
All'epoca quando ero ministro degli esteri e avevo pensato
Ad un lavorato ad un progetto di creare un grande campus lo euroaraba in Sicilia
Attraverso anche l'impegno di un consorzio di università
C'era
C'è c'era
Natale
Io
Io volevo fare un campus avevo pensato alla possibilità di riutilizzare l'aria di Comiso in questa chiave eccetera poi dopo
Insomma
Gli italiani hanno preferito la Gelmini per un certo periodo e quindi le cose si sono ancora
Sono un po'arrestata e ora io spero che questi progetti possano essere ripresi perché e lì che se la politica si fa lì
Soprattutto sul piano della costruzione dei rapporti culturali di collaborazione del coinvolgimento delle nuove generazioni quella è la base di una buona politica grazie