Intervista a Mauro Cavicchioli, della Comunità Papa Giovanni XXIII, sulle carceri

Torniamo a parlare della situazione delle carceri della emergenza penitenziaria e lo facciamo anche alla luce di questo appello di direttori penitenziari del sindacato direttori penitenziari
Dove si dice per l'appunto come dirigenti penitenziari non ci pongono in condizione di svolge il nostro lavoro con dignità nell'effettivo rispetto delle leggi chiunque anche un richiamo alla illegalità
Delle carceri italiani sapete che era
La battaglia di radicali e di Marco Pannella la richiesta di una
Amnistia proprio perché non soltanto in termini di clemenza si tratta di aggiramento Ermini di rientro nel legalità dell'esperienza delle carceri vogliamo parlare con la con la Mauro Cavicchioli che è il responsabile della Comunità Papa Giovanni Paolo ventitreesimo quella che fu fondata da don Oreste Benzi e dicevamo Cavicchioli è il responsabile della comunità
Troppo per il servizio sul carcere allora le chiedeva un commento diciamo sui questo appello del Cityper ma in tal vorrei che ci raccontasse la sua esperienza all'interno della Conferenza nazionale del volontariato giustizia come associazione Comunità Papa Giovanni Paolo ventitreesimo che cosa fate cosa fa la vostra associazione
E dunque Comunità Papa Giovanni ventitreesimo Nando buongiorno tutte grazie anche dell'opportunità che ci viene data di approfondire e di
Poter vivere la nostra su un tema molto caldo che personalmente a me ma anche alla comunità di cui faccio parte e anche a don Oreste stava molto a cuore perché comunque è un mondo
Di sofferenza e un mondo abbandonato un po'da tutti e quindi abbiamo il dovere tutti di enti metterci le mani anzi di metterci un po'l'anima
E di sviluppare dei percorsi e dei processi legislativi gli umani anche di accoglienza ridare speranza a queste persone
E hanno sempre attualmente sbagliato ma che però
Hanno diritto no gli ricominciare un percorso nuovo
Ecco noi siamo all'interno della Conferenza nazionale due cerchiamo fra
Perché non è facile dove cerchiamo di
Insieme di portare avanti questa battaglia
No attraverso un po'
I rapporti con le istituzioni attraverso il lavoro direttamente delle strutture penitenziarie dove
Moltissimi volontari vanno ed è un'esperienza molto forte perché vanno nella totale gratuità
No a fare un servizio di eccellenza devo dire perché perché comunque ce n'è bisogno
E questo direi che questo è un po'il lavoro più importante che viene fatto personalmente anch'io
Mi occupo di questo di questa cosa diventa ormai quasi trent'anni e lo faccio anche il
In maniera appassionata perché poi con mia moglie abbiamo aperto questa realtà di casa famiglia dove insieme con noi da quindici anni vivono con i miei figli con la mia famiglia vivono persone che vengono da questo settore
Il primo povertà e di solitudini sofferenza cioè dei servizi
Pervenuta quanti quanti sono per esempio le persone con cui abitato in questa casa accoglienza
Nella nella mia famiglia siamo normalmente e una ventina entro tale complesso a noi quindi di detenuti sono nove e dieci
Ed è un'esperienza molto bella molto forte molto impegnativa anche perché poi dopo si portano portano con sé queste persone la loro sotto storie loro sofferente quindi a volte simpatica però
è un'esperienza molto ricca che cerchi si è arricchito moltissimo e quindi devo dire un grazie a Dio che
Quel giorno circa vent'anni fa mia fatti incontrare questo questo mondo questo mondo così perverso
E quindi ecco ci aiuta molto positivo al credito
Credo che come Comunità
Come società potremmo fare molto di più
Credo che lo dobbiamo fare lei dice responsabile anche delle dei rapporti con le istituzioni esterne
Quindi con gli enti locali diciamo con le Amministrazioni comunali come come funziona con che tipo di lavoro fate
Ma ecco dove siamo dove siamo
Cerchiamo di nel costruire dei rapporti con le Province che sono un po'con M. istituzioni penitenziarie dove andiamo con il direttore del carcere con i servizi sociali non li volete
Con i provveditori e anche direttamente spesso giù a Roma al dato e dove abbiamo avuto diversi incontri dove cerchiamo di
E andare e di portare un po'la voce
Di chi non ha più voce
Non è è un percorso difficile un percorso e un percorso complesso perché Di Salvo
è perché comunque voi la la
La gente diciamo dalla società
Loro vogliono anche i decreti siano chiusura oggi non danno fastidio no nel nostro immaginario c'è un po'questa
Questa cosa qua legata alla paura di ognuno mi hai sbagliato devi pagare e quindi è giusto che si intitola
Su questo c'è ha un ruolo diciamo fondamentale anche l'informazione diciamo no in televisione vediamo centinaia di trasmissioni sulla Censis attacco loda dare in pasto poi telespettatori insomma Patera quando ci sono serviti per esempio sulle carceri sulla realtà carceraria diciamo la
Non è che gli ascolti manchino diciamo è un tema sul quale dal tal pubblico sarebbe anche sensibile
Credo di sì credo di sì da una parte senz'altro se viene spiegato bene il problema
è chiaro però che le notizie che ci vengono buttar tempo addosso la maggior parte ci sono anche servizi interessanti che vengono fatti però la maggior parte sono tutte notizie negative
E quindi per una persona che
Commette un reato anche grave sembra che praticamente tutti sono così e quindi
Si scatena nell'immaginario le persone quella paura che poi ovviamente
E quindi la politica rimane al sodo la politica
E il bar dietro il consenso della gente capisci
E questo è un problema medie di seguire e di realizzare delle leggi innovative conservati in Brasile a conoscere un'esperienza importante che ha una recidiva del sette per cento
In Brasile dove c'è una situazione disastrata abbia maturato un'esperienza bellissima che stiamo cercando di portare l'Italia scuro appartenga enorme
Non fatica enorme perché non troviamo collaborazione da parte di nessuno dei quali nessuno l'esperienza che
Praticamente gestisce in modo un po'innovativo tutto il percorso trattamentale di recupero delle persone che commettono reati
Perché grazie recidiva sette per cento in che senso quindi
Nel senso che in Italia
La recidiva e intorno all'ottanta per cento settanta ottanta per cento questo vuol dire che chi esce dal carcere nell'ottanta per cento dei casi torna a commettere dei reati
E in quella in quell'esperienza che abbiamo visto il più
In Brasile è soltanto il sette otto per cento
Di quale la particolarità
La particolarità che che
Il quell'altro in quelle strutture hanno avuto e hanno subito all'interno ma trasformarli evoluzione una trasformazione
Non luoghi pieni di pena da luoghi negativi ai luoghi di accompagnamento positivo delle persone
C'è un percorso rieducativo e di reinserimento effettivo al di là di cioè
Del contrario di quanto accade nelle carceri italiane
Esatto esatto oppure pure pure essendo chiusi perché ovviamente è una persona che
Che fa del male
Perché chi commette dei reati fa del male I che possiamo lasciarlo libero ovviamente hanno quindi va chiuso
Ma in quella che l'usura abbiamo il dovere l'obbligo
Di sviluppare dei percorsi educativi che funzionano abbiamo visto che non funzionano
E se tutto nuova perché non dobbiamo farlo anche qua quali sono i motivi per cui non si può fare è una cosa logica però
Però
Non c'è un fatica difficile
Molto difficile
Se quindi e stiamo lavorando stiamo lavorando abbiamo fecondati vincolare ho chiesto però poi
Però poi siccome alla gente non me ne frega Pietralito da politica segue il consenso della gente fondamentalmente è questo il problema è allora dobbiamo alzare il tono
Dobbiamo essere più mirati dobbiamo essere più aggressivi essi senso positivo e che hanno facendo delle battaglie così
Pietro deciso e determinato
E ricominciamo eclatanti forse qualcosa si ottiene
Io tornerei all'appello per l'appunto dei del sindacato dei direttori penitenziari perché se loro arrivano a scrivere questo appello dove parlano di un ritorno al rispetto delle leggi e dicono non vogliamo essere com'i cd illegalità che quella nelle carceri e dicono anche se per ricostruire una logica penitenziaria che si anche diciamo che restituisca la pena questo valore rieducativo di cui parlava lei se per fare questo bisogna ricorrere anche ad uno strumento come l'amnistia noi direttori non siamo affatto scandalizzati co indignati
Lei cosa pensa di questo
Ma ecco personalmente ricordo non è questo questo punto confrontarmi anche con la comunità però credo
Almeno io personalmente sono favorevole però solo ed esclusivamente ad alcune dei fiori cioè non possiamo
Dico questo non possiamo mettere sulla strada persone per abbandonarle a se stesse e questo sarebbe
Un crimine perché quella persona abbandonata a se stessa inevitabilmente tornerà a commettere un reato e quindi
Far commettere un reato come dicevo prima significa fare del male fare del male a qualcuno o direttamente o indirettamente comunque e fare del male a qualcuno e quindi vuol dire per ritornare dentro
E quindi su cui in questo modo non siamo d'accordo siamo d'accordo immette in un
Come Progetto di ritardo che coinvolge il territorio il più possibile quindi tutte le realtà di volontariato
Nelle associazioni gli enti locali che sono nel circondario del carcere
Ogni persona che se un progetto di vita allora il sistema sicuramente funzione è chiaro che qualcuno ricalcherà però
Però in un progetto del genere in pochissimo tempo credo credo poi per carità queste cose anche facile dirle poi magari farne più difficile però
Se vogliamo lo potremmo fare in pochissimo tempo risolviamo un problema che è abbastanza grosso questo il sovraffollamento e
E vediamo un po'di dignità
Leali tu cioè lei dice l'amnistia sì va bene al paese serve poi un recupero quindi con tutta la
Il territorio intorno affinché ci sia un recupero unto inserimento nella viaggiano armare di questi detenuti
è logico non possiamo parlare di amnistia definitori
Cioè non possiamo dire mettiamo lì fuori e lasciamoli in balia di se stessi sarebbe
Un grave errore
Chiaro senso che ma poi io dico anche da oggi
Come dire gli strumenti che abbiamo no Psicologia la psiche tutta una serie di esperienze mila niente che che vanno a toccare l'animo umano perché di questo si tratta
Per queste persone sono persone che hanno subito prima di fare violentavano subita loro
Lo dico alla violenza che loro hanno subito nessuno paga nessuno si mette in discussione no ecco perché se un bambino Arturo accompagni nel suo percorso di crescita in modo equilibrato
Per tranquillo che quel bambino che quell'uomo non diventerà mai un delinquente un ladro un assassino
Ma lo diventerà mai di quel bene che
Che quel bando bambino non ha avuto e chi ha la responsabilità
E credo che sia un po'di tutti
Che probabilmente quella famiglia non è stata aiutata e tutta una catena che si ricollega ma però è un aspetto che dobbiamo mettere a mettere in gioco
Certamente
Bene allora grazie a Mauro Cavicchioli che lo ricordiamo è il responsabile della Comunità Papa Giovanni Paolo ventitreesimo per il servizio sul carcere grazie sentirci