Cerimonia inaugurale delle Celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia

Dalla raccolta signor Presidente con le grandi bandiere nelle piazze nelle vie con il tricolore nelle vetrine nelle finestre siamo orgogliosi di essere parte di questa patria di essere di sentirsi italiani le tante storie delle nostre città tutto differenti sono giunte attorno alla bandiera la Costituzione che il vero farò nei momenti più bui del nostro Paese
Momento in cui tante famiglie sono in difficoltà
Festeggiando l'unità della nostra patria continuiamo a ritenere che proprio nelle città a Reggio Emilia come nelle altre cento città d'Italia i problemi del tempo assume una dimensione veramente umana
E nelle città che la globalizzazione diventa carne nella storia delle persone
E anche a Reggio Emilia la crisi si è fatta sentire tra i giovani e tra tante persone tante padri e tanti madri in cassa integrazione
E nelle città che i problemi del tempo diventano labili di ognuno di noi si sente in frontiera eppure nelle città che le persone trovano opportunità
Proprio qui tantissimi giovani partecipano le decidi che al servizio della comunità qui la convivenza tra diverse culture presa ad esempio dal Consiglio d'Europa
Qui ci sono imprenditori che stringono i denti insieme i propri dipendenti e non contro di loro
Qui abbiamo scelto di mettere al centro l'educazione
Che è un'eccellenza di livello internazionale al centro dello sviluppo della città non solo dello sviluppo culturale ma dello sviluppo economico riconoscendo l'economia della conoscenza un ruolo formidabile di incubatore di innovazione
Ne cita solo come ricordava Cattaneo la spina dorsale della nazione e l'autogoverno municipale nel mezzo privilegiato per far compiere una nazione opere grandi
Un autogoverno non basato solo sui Sindaci ma sulla cittadinanza piena così la intendiamo noi sul sentirsi parte attiva di una comunità sul protagonismo di ogni cittadino
Vogliamo pensare che questa sia la pubblica felicità a cui aspirava la città innalzando l'albero della libertà nel mille settecentonovantasei e istituendo sin Repubblica
Per questo ci aspettiamo una nazione che non sia matrigna nei confronti della città ma che lei sappia valorizzare
Per questo soffriamo per i tagli dei servizi anche per non potere pagare le imprese che hanno lavorato nostre opere pubbliche per via delle regole del patto di stabilità
Nelle città
Nelle città la libertà l'uguaglianza e la fratellanza espresse dal tricolore si declinano con parole di tutti i giorni la libertà di realizzare i nostri sogni senza calpestare quelli degli altri
La fratellanza come cura dell'altro
Sapendo che la cura genera cura e l'uguaglianza come riconoscimento che ogni persona a prescindere dai suoi documenti e portatrice dei diritti in sé
E primo fra tutti quello della sua inviolabilità
Questa è l'eredità che ci lascia il tricolore in questo stesso spirito il sentimento verso la nostra patria non è riconducibile a un desiderio di gloria o di potenza nazionale
Ma bensì al sentimento che si prova verso una cosa bella è preziosa ma anche in perfetta e fragile che bisogna amare preservare
Bisogna essere compassionevoli verso il proprio Paese diceva sì Mumbai
Come verso i genitori anziani e come verso la persona anziana
E l'amore per la patria è strettamente collegato un forte desiderio perché la cittadinanza sia possibile per tutte le culture per tutte le diversità
A un Paese come il nostro la varietà delle idee non può fare del male
Per questo salutiamo positivamente quanto avverrà domani a Reggio Emilia quando cristiani copti musulmani in Egitto si incontreranno davanti al Municipio
Per manifestare solidarietà alle vittime di Alessandria dimostrando così che nelle città può sempre rinascere rispetto condiviso per i princìpi supremi della pace della convivenza
Abbiamo consegnato alcune settimane fa la Costituzione a i cittadini di origine straniera che hanno ottenuto la cittadinanza
E poco fa l'abbiamo consegnata agli studenti diciottenni allora in particolare chiediamo di tenerla ben stretta
Nessuno potrà strapparla delle loro mani ce ne saranno orgogliosi come lo siamo noi da sempre viva il Presidente della Repubblica viva il tricolore viva l'Italia
Prende la parola la Presidente della Provincia dottoressa Sonia Masini
Benvenuto signor Presidente della Repubblica italiana benvenuta signora Napolitano saluto tutte le autorità civili militari religiose
E saluto tutti i cittadini a partire dai giovani i quali sono consapevoli di avere oggi tra noi
Non solo il Presidente ma soprattutto la guida morale e culturale veramente più autorevole del nostro Paese
Come amministratori pubblici cerchiamo ogni giorno di compiere il nostro dovere nell'interesse dei cittadini
Non possiamo tuttavia nascondere come tutto ciò diventi sempre più difficile
Anche per la scarsa autonomia e gli scarsi mezzi a disposizione e come a volte ci sentiamo impotenti di fronte ad ingiustizie mai superate o che ritornano
Nonostante le lotte di tante generazioni e di prima anche i raggiunti in tanti campi
Sono in questo teatro rappresentanti del mondo del lavoro delle professioni e dell'impresa
Delle istituzioni e del volontariato donne e uomini protagonisti di quel made in Italy così prestigioso
Persone attive capaci dalle quali si può ripartire per superare le difficoltà
E creare nuova occupazione migliorare l'Italia e l'Europa ancora troppo prigioniere di schemi superati
E di nuove paure e per ora incapaci di delineare nuovi modelli che sappiano generare nuova crescita conciliando competizione e diritti secondo le regole della democrazia
Signor Presidente vorremmo raccontarle di più di una comunità come quella di Reggio Emilia
Abituata a rimboccarsi le maniche soffrire e gioire per il proprio lavoro accogliere successi senza montarsi la testa
Certa però di essere parte determinante di ciò che rende bella e forte l'Italia
Crediamo che l'avvenimento a Reggio
Città e provincia del tricolore per dare inizio alle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia abbia compiuto una scelta significativa
Forse non c'è bisogno di raccontare nulla perché la conosce bene il Paese che rappresenta ebbene
Noi vogliamo dirle che siamo come sempre pronti a guardare avanti con ottimismo pur colpiti fortemente dalla crisi economica e spesso rammaricati per le occasioni perdute di un sistema Paese certamente più debole vi tante sue parti
Vogliamo avere fiducia non solo nelle nostre forze
Ma soprattutto
Nella possibilità di unire queste forze a quelle di tanti altri italiani del nord del centro del sud che si battono per una migliore giustizia contro macchie e sopraffazioni
Abbiamo ora un motivo in più per avere fiducia perché quando il tempo sembrava divenire ancor più incerto per i nostri giovani per gli studenti
Figure come la sua signor Presidente hanno saputo prenderli per mano quei ragazzi ed indicare loro buone strade richiamando tutti alle nuove necessità e responsabilità
Non si fermi signor Presidente continuino a tenersi per mano quei ragazzi
Affinché i loro sogni non siano perduti
Affinché siano ritrovate la capacità di dialogo ed il rispetto e la fiducia tra le diverse generazioni affinché questo Paese e tanto amiamo
Possa riprendere nuovi slanci riconosca le proprie diversità e diventi perciò più unito più forte più libero
Prende ora la parola il Presidente della Regione Emilia-Romagna dottore Vasco Errani
Mentre
Signora Napolitano autorità cittadine e cittadini
Questo sette gennaio che apre le celebrazione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia e per noi tutti l'occasione per una riflessione