Intervista a Matteo Colaninno sul caso Unicredit e le dimissioni dell'amministratore delegato Alessandro Profumo

Matteo Colaninno del Partito Democratico allora Profumo sia dimesso e adesso secondo lei che cosa succederà
Innanzitutto è il quadro di questa vicenda
Deve fare riflettere perché non c'è dubbio che
Di azionisti soprattutto coloro che esercitano il controllo dell'azienda hanno tutti i diritti e legittimamente possono sfiduciare cambiare il management a partire dall'amministratore delegato
Questa vicenda però si inserisce in una cornice nella quale
Non c'è dubbio ci siano state delle interferenze pesanti da parte della politica
A partire da qualche mese fa in cui partito in particolar modo la lega ha affermato pubblicamente attraverso il suo leader di volere occupare le banche
E quindi non c'è dubbio che attraverso le fondazioni bancarie in cui la politica esprime legittimamente membri e quindi governa salita di queste fondazioni c'è stata una pesante interferenza nella nella vicenda UniCredit
Quindi si tratta di capire se
La politica abbia offerto lo strumento per diventare l'ariete da parte degli azionisti dissenzienti di Profumo e se così fosse come a me appare
Rischiamo di ritornare di regredire indietro di trent'anni ecco
Perché UniCredit è una banca che oggi capitalizza circa quaranta miliardi di euro azionisti in tutto il mondo soprattutto i fondi e l'espressione dell'amministratore delegato è un'espressione della
Dell'interesse generale di tutti i portatori di interesse
E questo è il tema c'è l'Italia si offre alla comunità internazionale come un Paese
Nel quale appunto le fondazioni legittimamente esercitano un ruolo oppure nelle quali la politica vuole rimettere le mani sul sistema bancario se così fosse l'Italia rischia rischierebbe di diventare ancora più
Irrilevante nella comunità finanziaria internazionale e la questione della
Scalata dei libici che poi tra l'altro la stessa lega appunto aveva
Criticato duramente
Qui non c'è nessuna scalata c'è una presa di posizione importante da parte
Del
Di di fondi sovrani in particolare quello libico
Credo che la bandiera dei fondi non debba costituire
L'interesse primario dell'interferenze tra politica e certamente UniCredit è una banca che ha una rilevanza importante per il nostro Paese ma UniCredit probabilmente a oggi a oggi più azionisti non italiani che italiani
Allora
Certamente è importante che le autorità di controllo e del mercato come la Consob vigilino
Che le norme vengano rispettate che le leggi italiane vengono rispettate e se queste vengano rispettate la politica deve stare al suo posto cioè non interferire e allora profumo da detta proprio in parole molto povere da chi è stato fatto fuori
Ma
Dalle analisi superficiali che sono fatte fino ad oggi sembra che ci siano state delle pesanti divergenze con gli azionisti di controllo a partire da quelli tedeschi rappresentati dal Presidente del CDA Rampelli
Dalla insoddisfazione da parte di alcune fondazioni
E non va dimenticato che proprio in questi giorni sulle pagine dei quotidiani dei principali quotidiani economico-finanziari italiani
è evidente quello che è avvenuto anche nella Fondazione Cariverona in cui
La lega a come dire platealmente
Afferma a tutti voler contare molto di più
Dice per il territorio e fondazioni certamente hanno l'intera hanno l'obbligo
Di lavorare per i propri territori ma la governance la banca nulla c'entra con l'interesse dei territori cioè fare banca affidare
E guardare alle piccole e medie imprese le famiglie di un territorio è un fatto indipendente dagli azionisti delle fondazioni
è sono gli executive delle banche che decidono se fare credito a quella o quell'altra impresa non può essere certamente la politica che interferisce in questi
Il nostro ministro all'Economia secondo lei ha avuto qualche teso in questa vicenda
Ad oggi non credo non no riscontri soprattutto non c'è una gli ultimi momenti
Sembravano appianate alcune alcuni contrasti
Nei momenti più topici della crisi finanziaria e quando il consiglio di amministrazione di UniCredit e quindi non solo Profumo funzioni stazione nella sua collegialità
Ha deciso di non avvalersi dei cosiddetti Tremonti bond quindi no io credo che dietro ci sia uno scontro tra gli azionisti rispetto i quali non c'è dubbio che la lega abbia offerto di essere l'ariete per per fare questa operazione
Dopodiché è legittimo che gli azionisti diano fiducia e sfiducia in un manager
Ma
Oggi la credibilità dell'Italia sta anche nel fatto di mantenere indipendente le sue principale istituzione