XXXI Meeting per l'Amicizia fra i Popoli - Dentro la crisi, oltre la crisi

Buona sera
Buonasera a tutti e benvenuti a questo incontro sul tema dentro e oltre la crisi
Un benvenuto particolare
Al Ministro dell'economia delle finanze Giulio Tremonti
E all'amministratore delegato di ENI Paolo Scaroni
La mostra di questo meeting sulla crisi che hanno fatto gli studenti di Milano insieme alla Fondazione per la sussidiarietà
Ci insegna che da questa crisi
Si può e si deve imparare
Però bisogna anche capire che cosa bisogna imparare che cosa si può fare per migliorare le condizioni affinché ognuno di noi possa vivere meglio
Stasera parliamo quindi di economia e di politica economica finanziaria
Dopo la decisione dell'Unione europea a maggio di sostenere la Grecia con settecentocinquanta miliardi
Giulio Tremonti ha detto che la dominante politica nella certa non è stata l'alternativa tra stabilita
E crescita ma è stata l'alternativa al sta
Tra stabilita esistenza del continente
Le conseguenze
Le conosciamo sono stati di tagli i sacrifici in Francia Gran Bretagna Germania Spagna
E anche
Nel nostro Paese
Come è giusto che sia in una democrazia
La manovra finanziaria presentata da Giulio Tremonti ha suscitato un breve e intenso dibattito
Però nessuno ha messo in dubbio il coraggio
Di salvaguardare il bilancio dello Stato già appesantito da un enorme debito pubblico
Di rivedersi a ridimensionare finalmente realmente la spesa pubblica
Di introdurre delle prime misure
Contro gli sprechi
Mi preme sottolineare che sia i dipendenti pubblici siano insegnanti
Hanno certamente hanno reagito con entusiasmo ma hanno accettato con senso di responsabilità i sacrifici e penso che questo sia segno della maturità civile di questo Paese
La riduzione del debito pubblico non è certamente un uno scopo in sé
Ma consente il raggiungimento di una media maggiore libertà di azione dello Stato
Li consente di fare interventi mirati a sostenere l'economia
Del Welfare
E la riduzione della pressione fiscale proprio obiettivi che Giulio Tremonti ha cercato di raggiungere
E a realizzare nei primi governi ai quali ha partecipato come ministro
Ma poi è esplosa la crisi
E ha costretto a limitare al minimo indispensabile le spese pubbliche l'interventi statali
Però
Sono stati anche deliberati somme importanti per l'ematologo a motorizzato ori sociali specialmente a tre per sono a casa di integrazione che hanno permesso a tante aziende di non licenziare e penso che questo sia un grande merito
Però già durante la crisi
Si è cominciato a lavorare sul federalismo fiscale e su una riforma fiscale correlata
Queste sono due obiettivi importanti che noi evidentemente condividiamo in pieno in quanto espressione del principio di sussidiarietà
Ci sono fatti anche i primi passi per la semplificazione
Per la burocrazia
Riforme che non costano niente e speriamo anche che la giusta
Lotta contro l'evasione non appesantisca di nuovo gli adempimenti amministrativi delle imprese
Però qualsiasi riforma fa leva sulla forza imprenditoriale di questo Paese
E quindi siamo grati a Paolo Scaroni di essere qua con noi per riportare dal suo punto di vista
La situazione di economica di questo Paese
Il suo punto di vista
Vuol dire una persona che lavora al vertice dalla più grande multinazionali italiana
Che conosce attraverso il suo settore quello dell'energia molto bene il fabbisogno odierno e il futuro delle famiglie dell'industria tra l'altro sa anche i prezzi che paghiamo per l'energia
E
Ha quindi anche un osservatorio globale in più
Non trovando almeno per ora nel gas nell'olio in questo Paese conosce anche molto bene le interdipendenze internazionali nei quali noi dobbiamo operare
Quindi grazie è la parola a Paolo Scaroni
Buonasera a tutti
L'ultima volta che sono venuto qui al meeting a Rimini era il due mila e sette
A quel meeting parlavamo della mia azienda dell'ENIT parlavamo del prezzo del petrolio che continuava a crescere e sembrava inarrestabile sostenuto dal boom dell'economia mondiale
Si parlava anche della nostra Italia che non cresceva
Una malata cronica in un mondo che sembrava in piena salute
E delle molte patologie per le quali per noi era impossibile crescere sopprimiamo più degli altri dell'impatto della globalizzazione
Sono passati tre anni
Ed è cambiato tutto
La crisi si è abbattuta prima sugli Stati Uniti poi sull'Europa insomma su tutto l'Occidente colpendo banche risparmiatori in prese lavoratori
E ultimamente anche i bilanci degli Stati
Beh devo dire che contro tutti i pronostici il nostro Paese ha retto bene alla crisi
L'Italia
La pecora nera dell'Europa quell'Italia in declino che non riusciva mai a crescere più di un misero
Zero virgola
Tanto da venir superata in velocità
Dalla Spagna in pieno boom e che continuava a portarsi dietro un debito pubblico record se la sta cavando meglio di quanto avremmo pensato anche noi ottimisti
A cosa dobbiamo questa performances insperata beh a mio parere la dobbiamo attraccata tristi che per la nostra economia
Da sempre sottovalutate primo la
Patrimonializzazione delle nostre famiglie le nostre famiglie hanno pochi debiti hanno risparmiato molto spesso posseggono la loro casa
Poi
Secondo il provincialismo delle nostre banche che le ha tenute al riparo grazie a Dio
Da quelle scorribande finanziarie internazionali che sono state
Il detonatore della crisi che abbiamo vissuto
E infine la manifattura questa caratteristica tipica della nostra economia
Che ci fa grandi produttori e grandi esportatori
E poi devo dire che ce la stiamo cavando meglio
Perché per una volta abbiamo pescato un jolly abbiamo affrontato questa crisi internazionale con la maggioranza di governo forte
Che ha sostenuto una politica economica del Governo se è vera e senza tentennamenti il Ministro Tremonti
Che è qui con noi oggi
In questi due anni ha fatto le cose giuste
E soprattutto ha evitato di fare le cose sbagliate che in tante di suggerivano
Il combinato delle caratteristiche della nostra economia e della gestione efficace della crisi ha fatto sì che nel gregge dell'Europa non solo non siamo più nuovi la pecora nera
Ma che anzi siamo nella parte migliore del gregge
Solo pochi passi dietro la bianchissima pecora tedesca che ormai irraggiungibile
Ora forse
Il peggio l'abbiamo detto le spalle
E dobbiamo dunque ricominciare a crescere
Affrontando la concorrenza globale di quei Paesi
La Cina l'India il Brasile
E non solo che loro la crisi non la conoscono ma che anzi continuano a guadagnare posizioni nell'economia mondiale
Allora nel dopo crisi
Noi italiani siamo piazzati bene meglio di quei Paesi
Che non che per i quali i deficit di bilancio pubblico sono una novità non erano abituati non come nuovi hanno famiglie indebitate fino al collo sistemi bancari azzoppati
Oppure centinaia di migliaia di nuove case invendute che fanno presagire dei mercati mobiliari in crisi ancora per molti anni
Per l'Italia e perenni che la più grande azienda del nostro Paese e che vuole continuare a crescere nel mondo la crisi rappresenta un'opportunità da non sprecare
E l'occasione irripetibile che abbiamo per sottoporci a un check-up
Porre rimedio alle croniche inefficienze del nostro Paese per cambiare in meglio stimolati e non spaventati dalla concorrenza internazionale
E qui mi sembra molto appropriata questa frase che per la verità non conoscevo di Ardea animista anche ho visto qui riprodotta al meeting
Che dice una crisi può essere un avvio la benedizione per ogni uomo e per ogni nazione perché tutte le crisi portano progresso
Possiamo dunque ricominciare a crescere dobbiamo solo essere capaci di toglierci di dosso gli ultimi residui di quella cultura sviluppata nel senso Santon otto egualitaria dista e poi portata avanti nell'economia chiusa degli anni Settanta e ottanta che voleva livellare tutti verso il basso
E che
E che per trent'anni
Ha reso quasi impossibile
Premiare i migliori penalizzare i furbi mettere al centro della nostra società l'uomo l'individuo e la famiglia per costruire quell'Italia che tutti noi vogliamo
Cominciamo cambiando la scuola qui qualche segnale positivo comincia a vedersi ma per troppi anni la scuola è stata soprattutto lo strumento per lavoro i professori
Abbiamo costruito una scuola che promuove tutti
Penalizzanti migliori e che per di più come abbiamo recentemente ha preso discrimina con voti fasulli gli studenti del nord del Paese
E
Che dire dell'università una pletora di siti di laurea con innumerevoli corsi creati senza attestare il mercato del lavoro per il quale dovrebbero essere destinati
Abbiamo costruito un sistema universitario costoso e ridondante con pochi poli di eccellenza
Scarsamente considerato all'estero
Abbiamo dimenticato che lo scopo dell'università
E quello di formare laureati in grado di entrare nel mercato del lavoro apportando nuove competenze e che il nostro sistema economico ha bisogno di eccellenze per competere nel mondo
Nei miei noi assumiamo circa mille cinquecento lavorati all'anno siamo credo l'azienda italiana che ne assume di più
Selezioniamo dalle migliori università italiane ed estere molti nostri laureati hanno studiato in Francia in Inghilterra negli Stati Uniti ma anche l'India in Pakistan o in Egitto e così via
Una considerazione generale i giovani laureati fuori dall'Italia sono meglio preparati per il lavoro
Molto meno attaccati al posto fisso e più disponibili alla vita spesso avventurosa ma di sacrificio che è parte essenziale della carriera indenni
E allora
Se vogliamo lasciare alla crisi dietro le spalle dobbiamo partire dal educazione scuole università devono preparare al lavoro e alla competizione promuovere chi si impegna formare i talenti che servono all'Italia per competere
Dobbiamo poi affrontare una volta per tutte il problema di un'amministrazione pubblica costosa INAF inefficiente del tutto inadeguata a quello che serve per competere nell'economia globale
Non possiamo più vedere nell'amministrazione pubblica soprattutto locale un postificio dove al privilegiato che ne fa parte non si chiede l'efficienza e spesso nemmeno la presenza
Devo dire
Devo dire che non ho mai capito perché il barista svogliato assenteista o che tratta male i clienti venga licenziato senza che ciò desti scandalo
Mentre il dipendente pubblico resti un intoccabile qualunque cosa faccia
Il risultato
Una spesa pubblica elevate crescente di servizi per i cittadini e le imprese inadeguati
ENI opere in settanta Paesi al mondo dei quali molti sono considerati
Dei Paesi sottosviluppati
Possiamo dire che per noi e siamo italiani i rapporti con le nostre amministrazioni locali perlomeno in alcune parti del Paese sono tra i peggiori che abbiamo
Per uscire vincenti dalla crisi dobbiamo toglierci di dosso questa burocrazia costosa ed inefficiente che protegge i fannulloni penalizzando chi lavora seriamente
Sì la nostra Amministrazione pubblica rappresenta l'esempio più evidente di quel garantismo malsano
Teorizzato in norme e accordi sindacale negli anni settanta non si può dire che il mondo dell'impresa ne sia immune
Per competere sui mercati mondiali continuando ad investire e a produrre in Italia
Le nostre imprese e noi Dieni per primi dobbiamo essere efficienti e flessibili con uomini e donne pronti a dare al massimo
Operiamo invece in un mercato del lavoro con regole lontanissime da quelle dei Paesi con i quali competiamo frutto di una stagione sindacale ideologizzata
Regole che sembrano fatte apposta per proteggere chi non si impegna e per impedire di premiare il merito e risultati
Così come nella pubblica amministrazione anche nell'impresa italiana e la presenza sembro un opzionali pensate che il tasso di assenteismo di ENI nel nostro Mezzogiorno e più del doppio di quello che registriamo nei nostri stabilimenti nord Italia
E
Badate i nostri stabilimenti nord Italia hanno un tasso di assenteismo più alto di quello che noi abbiamo nei nostri stabilimenti in centro Europa
Allora
Quando io vedo che nel nostro Mezzogiorno abbiamo tassi di assenteismo superiori al dieci per cento
Questi vogliono dire un'organizzazione inefficiente più ore di straordinario costi non competitivi meno propensione a investire
Proprio in quelle aree del paese dove c'è più bisogno di nuova occupazione
Sì esitiamo noi di ENI o esita FIAT
A investire nel nostro Mezzogiorno come possiamo sperare che lo facciano le multinazionali straniere
Fatico a credere devo dire che fatico davvero accreditare che in Puglia o in Sicilia
Ci si ammali davvero ho
Il doppio di quanto ci si ammala in Lombardia
O il triplo di quello che ci sia ma la in Francia o in Germania
Allora siccome non ci credo
Non ci credo che ci si ammali il triplo che in Germania vuol dire che siamo di fronte a una truffa collettiva che i sindacati lo Galli non contrastano tollerata se non coperta da chi è responsabile di quelle visite fiscali che continuiamo chiedere senza alcun risultato
Questi furgoni assenteisti artisti della finta malattia e dello straordinario a rotazione
Danneggiano chi lavora seriamente impediscano la creazione di nuovi posti di lavoro e minano la competitività dell'Italia nel mondo
Più sofferte invece la questione degli esuberi
Persone che per molti anni hanno fatto un lavoro onesto e che un giorno non possono più essere impiegate perdita la pena di competitività dell'azienda
Il fatto che questa sia una situazione sofferta e lo è non può esimerci dall'affrontarla in un mondo globalizzato nel quale nascono ogni giorno nuovi concorrenti non si può difendere l'occupazione per decreto
Mantenere l'ad ogni costo anche quando questo vuol dire fabbricare prodotti cari in perdita o invendibili è una strategia destinata a fallire
Perché per un'impresa perda la capacità di competere vuol dire alla lunga perdere tutti i posti di lavoro abbiamo sotto gli occhi di tutti noi gli effetti di un mercato del lavoro ingessato
Aver creato una categoria di lavoratori super protetti ha provocato la nascita di una categoria di lavoratori super precari
Quei trentenni al quarto ostaggi con contratti a tempo determinato o formule equivalenti
D'altronde
Il sistema ipergarantista creato negli anni Settanta con lo Statuto dei lavoratori
Porta agli imprenditori del nostro Paese noi inclusi ad interrogarsi non solo su come
Attirare i giovani di talento ma anche su come ritardavo nell'assunzione a tempo indeterminato
Di ogni neo assunto non si valuto non solo le capacità ma anche il costo di quarant'anni di stipendi visto che si dovranno ineluttabilmente impiegare pagare fino alla pensione
Questo mercato del lavoro ingessato va cambiato il subito per renderlo simile a quello dei Paesi con i quali competiamo
Tutte queste riforme della scuola della pubblica amministrazione del mercato del lavoro sono difficili certo
Ma sono realizzabili se ognuno Stato in prese i cittadini faranno la loro parte
I benefici per il nostro Paese sarebbero immensi
Mi piace immaginare un'Italia nella quale un'azienda come ENI può trovare tutti i talenti dei quali ha bisogno
Ragazzi preparati
Competitivi green Tosi pronti a spostarsi a cambiar Paese a mettersi in gioco per avere successo nella competizione globale
Mi piace immaginare un'Italia in cui le aziende internazionali ed italiane fanno a gara per investire soprattutto al sud perché lì si lavora con passione e impegno perché uomini e donne sono capaci ed efficienti
Perché l'amministrazione pubblica
Facilita in ogni modo l'attività delle imprese
Un Paese
Quello che sogniamo in cui i giovani possono trovare lavoro in un ambiente che stimoli all'eccellenza primi risultati e faciliti il cambiamento stimolando quella creatività
Gioia e dignità che come ricordava Giovanni Paolo II sono proprie dell'attività lavorativa
Questi Italia può crescere evincere nella competizione globale
La crisi ha messo in luce le nostre qualità
Il dopo crisi ci dà l'opportunità di fare ciò che sappiamo deve essere fatto non sprechiamo la
Noi abbiamo sempre sostenuto che non economia ha sempre dei presidi posti culturali ed educativi
E quindi grazie a Paolo Scaroni che ha evidenziato
Come la crescita in un Paese dipende prima di tutto dalla capacità di mobilitare tutte le risorse esistenti che in questo Paese certamente non mancano
Ma che hanno bisogno di impulso forte e penso che questo meeting a questo darà sicuramente un contributo
Ci sono pochi politici e l'Europa che hanno
Riflettuto in un modo così approfondito sulle cause della crisi sulle misure da prendere come Giulio Tremonti difatti è stato invitato
Dalla scuola centrale del Partito Comunista
Cinese a Pechino
Ed è stato anche invitato a all'Istituto poiché nastri pur go
Che la culla di quel liberalismo che ha potuto generare l'economia sociale del mercato
Noi non siamo né un istituto e tanto meno un partito
Siamo un popolo semplice che cerca di dare il suo contributo al bene di tutti e quindi desiderose di ascoltare il ministro
Passavo di qua per a caso ho visto un po'degente è come qua
è un onore
è un piacere
Essere qua
Un piacere anche perché occasione di
Mette su villa braccialetto commetta
E di questi tempi essere un po'leggero e se volete anche un po'affinché Tonet non guasta
Ho disegnato il mio discorso
Cava
Trovare punti
Da dove veniamo
Dove siamo
Dove andiamo
è una formula che ho copiato da Sant'Agostino
I tempi sono tre
Presente del passato presente del presente presente del futuro
Il primo è la memoria
Il secondo è la visione il terzo l'attesa del furto
E non c'era tesa non c'è speranza senza un tempo interiore
Ed è per questo che io qui cerco di
Esprimere
Il mio pensiero e di rappresentata dello in una logica di responsabilità che sento e che vorrei condividere con voi
Con la globalizzazione dove siamo passati di colpo dall'età della certezza all'età dell'incertezza
Dal mondo G sette al mondo G venti
E di colpo perché mai nella storia dell'umanità una mutazione così profonda
Sono cambiate di colpo la struttura e la velocità del mondo è avvenuta in un tempo così breve in soli venti anni quanti sono gli anni che vanno
Dalla caduta del muro di Berlino ad oggi
E la globalizzazione e tra le cause
Della crisi con gli squilibri enormi sia
Determinato e pensare che la crisi sia dipendente da altro e non gli squilibri tipici proprie intrinseci alla globalizzazione è oggettivamente piuttosto inappropriato che un cambiamento così forte del mondo
Possa essere privo di effetti economici e politici
Che possa avere altre cause
Altre colpe altri fattori scatenanti francamente superficiale ed anche per questo che io credo sia
Intellettualmente importante la mostra che avete fatto
Qui al mittente
Le cause sono diverse sono profonde
E come la crisi
Ha sorpreso il mondo con il suo arrivo improvviso
Improvviso però tanti ma quell'altezza di tempo non per
Il Governo a cui ho l'onore di partecipare che si è presentato
Nel marzo dell'ottantotto in campagna elettorale con un programma con scritto dentro una crisi che arriva e che si aggrava e che ha agito di conseguenza
E tuttavia come la crisi a
Con il suo
Arrivo improvviso ha sospeso il mondo così la ripresa
A sua volta ci si presenta con margini molto ampi di incertezza di disomogeneità di discontinuità
Tanto da configurarsi ancora
Come
Terra incognite
Incognita per i grandi e per i piccoli a oriente come a uccidere
Nel mondo della globalizzazione del mondo G venti le forze in campo le dinamiche dello sviluppo della crisi le fasi cicliche sono assolutamente imprevedibilmente di prassi
Diverso il rispetto a prima e ancora incognite
E cambia anche la politica LEA mutazione imposta dalla crisi e anche una mutazione sulle forme del pensiero politico
Dappertutto nel mondo si cercano politiche adatte al tempo presente diverso dal tempo passa
Per l'Europa e cerco di focalizzare il mio intervento sull'Europa prima e sull'Italia poi
Per l'Europa il gongola della crisi a suonato è segnato la fine
Del mondo con loro coloniale
E del derivato costituito dalla nostra storica rendita di posizione
Prima
Potevamo
Vendeva e le nostre merci ai prezzi che volevamo piazzare i nostri titoli quando dove e come volevamo ora non è più così
Si è con la crisi
Spianato il differenziale di favore
Differenziale coloniale che l'Europa ereditava dalla sua storia adesso tutto è competitivo tutto piano
Tutto simmetrico
Per essere chiari nel vecchio mondo del G sette più o meno c'erano sette Paesi che controllavano l'ottanta per cento dell'economia unificati da un codice
Economico il dollaro da un Codice linguistico l'inglese da un codice
Politico la democrazia occidentale
Nel mondo che viviamo adesso che vediamo intorno alla tavola del G venti e tutto radicalmente diverso è il G venti che ha l'ottanta per cento alla ricchezza del mondo
Il Codice e linguistico non è più l'inglese perché orgogliosamente parlata alla lingua di tanti altri grandi Paesi e il Codice
Politico non è più solo quello della democrazia occidentale altri ordinamenti altri paesi si presentano orgogliosi della loro
Posizione e della loro
Tradizionale
E uno si deve chiedere che Jean search all'Europa un continente vecchio abbastanza statico rispetto a Paesi che sono più vitali più forte
Più giovani
L'Europa stare agendo
Il tali agendo con
Un processo politico che inizia dopo il secondo weekend di maggio quando in effetti tutti vedo no l'alternativa tra la fine
E un nuovo principio
Già quella
Fine settimana l'Europa comincia a costruire una sua architettura che apparentemente
Economica
Che apparentemente tecnica che in realtà è profondamente potenzialmente politica ed è un'architettura chiave base su quattro pilastri
Primo la Banca centrale europea comincia a fare una funzione diversa dapprima non ancora uguale a quella delle altre grandi banche centrali ma certamente una funzione di difesa del nostro sistema
Secondo viene attivato il suo mondo di difesa e di garanzia
Europeo in fondo al quale ha concorso
Con molta forza anche il nostro Paese con forza politica intellettuale non solo i conti
In queste due
Posizioni labanca Centrale Europea e il fondo europeo sono
Le due
Basi della difesa esterna dell'Europa la difesa contro la speculazione la difesa contro la sfiducia
Ma sull'altro lato ci sono altri due pilastri
Il primo è l'idea di una riscrittura del patto di stabilità e di crescita e guardate questa non è
Economia o tecnica queste profondamente politica l'idea che
Il nuovo Patto si basa su una sessione di bilancio comune
Questo vuol dire una forte devoluzione di poteri dagli Stati ha una sede sovranazionale non è la sessione di bilancio un punto dell'agenda dei ministri non è
Un luogo puramente
Temporale e l'idea che i Governi e coordinano le loro politiche ogni
L'idea della sorveglianza che non può essere limitata Ai debiti pubblici ma anche estesa ad altre grandezze ugualmente potenzialmente pericolose
E poi le sanzioni
Il quarto punto che insieme al terzo
Il nuovo patto la nuova politica europea compone con il patto da una parte della Difesa verso l'esterno dall'altra parte la disciplina interna dell'euro ed è il nuovo tipo di politica che
La crisi impone a tutti gli studenti
Puoi avere un'idea
Romantica di questo tipo di politica ed è quello che esse intorno in Inghilterra come se fosse quella politica di austerità una riedizione della battaglia d'Inghilterra una mobilitazione della popolazione
In un'azione fatta dell'interesse comune nazionale
Puoi avvertire quel tipo di politica in altre forme
Io credo pur non condividendo tante analisi non condividendo i presupposti politici ma credo che possa essere per tutti utile rileggere
Gli iscritti di Berlinguer sull'austerità
I presupposti sono molto diversi ma quanto dice e scrive Berlinguer nel settantasette sulla austerità è un termine di riferimento etico e politico che non possiamo trascurare
E certo la nostra politica è diversa da quella la nostra visione delle società occidentali è diversa da quella formulata allora
Ma un ragionamento sulla responsabilità
Nelle politiche di bilancio credo sia
La base politica
Di riflessione
Per i prossimi anni in tutta Europa
Italia
In cui il pallone
Da Ministro
Del governo Berlusconi
Il Presidente Consiglio oggi e mi ha incaricato di salutarvi
Noi siamo
Orgogliosi e convinti della politica che abbiamo fatto
La politica sulla sicurezza per la quale esprimiamo
Come dire le nostre scuse alla malavita
La scuola l'università la pubblica amministrazione i cantieri sono aperti
Le emergenze
E tra le emergenze l'emergenza
Causata dalla crisi
Io credo
Ragione fondamentale di orgoglio per noi è successo finora conseguito su questo campo
Quello della stabilità finanziaria non è
Un dato ragionieristico contabile economico è un dato il dato politico per eccellenza perché i bilanci contengono
Una parte fondamentale della vita di ciascun Paese
E avere tenuto i conti
Ha prodotto come effetto la tenuta del sistema finanziario e bancario
Del sistema pensionistico della coesione sociale anche della conservazione della nostra base industriale
Ed è ragione di orgoglio ad resistito alle
Proposte Desy ciste estimo liste che venivano
Da tante parti della politica e della società civile
E solo sul presupposto della tenuta dei conti che adesso possiamo
Volgere lo sguardo
Sopra volgere lo sguardo al furto
E non c'è
Possibilità di fare diverso se non c'è se non continua ad esserci la tenuta dei conti
Ma se c'è la tenuta dei conti ci può essere anche il presupposto per una politica che avanza
Ed è questo il tema delle riflessioni che questo costo fatto con il Presidente del Consiglio
Non possiamo pensare che lo sviluppo si fa con il deficit
Perché il deficit non causa
Sviluppo causa crisi
Non possiamo illuderci che lo sviluppo si fa con la Gazzetta Ufficiale
Che si fa per decreto dobbiamo immaginare disegnare tutti insieme una politica che
Mirata allo sviluppo da questo Paese
Una prospettiva
Una prospettiva in più
In questo è la funzione del Governo
I governi liberali moderni non hanno il bastone sovietico sull'economia
Non hanno la bacchetta magica nel nuovo mondo le politiche nazionalmente orientate non sono più possibili e tuttavia i Governi hanno un potere un dovere una responsabilità
E questo è
Il
Potere dovere che abbiamo in questa fase
Ad attirare sviluppare il nostro programma a un mondo che sta progressivamente cambiando
Quindi dobbiamo
Riaprire il cantiere
Delle riforme delle cose da fare
Certo questo è un Paese strano
Se la produzione industriale non va bene
è colpa del Governo uno dovrebbe dire Sella produzione industriale non va bene è
Colpa degli operatori economici no è colpa del Governo
Se il sistema bancario non funziona bene idem è colpa del Governo
Se il sistema commerciale non va bene idea ma è colpa del Governo questo è un Paese davvero molto stanno per cui
Sulla politica si dice che il fatturato è potuto e poi allatto tutti si fanno gli affari loro
E questo
è uno scenario non positivo
Fortemente negativo
Se si va avanti così viene fuori un po'l'immagine
Del vecchio più Biella della torre di Babele
E noi non pensiamo
Contro quelli che invece vorrebbero
Il nostro Paese come la torre di Babele noi non pensiamo che l'Italia si è fatta così Italia che abbiamo e che vogliamo è molto diversa ed è molto migliore
I tuttavia il Governo ha
Il dovere
Di
Disegnare un quadro strategico di disegnare un software
Descriverlo
Di densificare dei punti strategici degli obiettivi
Di combinare lì coi mezzi e con le ambizioni che abbiamo conoscendo i nostri handicappati ma anche
Guardando le nostre chance e questo richiede
Un impegno da parte del Governo ma un impegno da parte di tutti
Si richiede il consenso e la collaborazione di tutti non solo del Governo non solo degli altri soggetti ma di tutti insieme e noi a questo punto dobbiamo cominciare stiamo cominciando
A fare un'analisi della realtà economica del nostro Paese
E non è solo economica e anche istituzionale
Scrivere alcuni punti su cui riflettere
Uno si può chiedere perché
La media
Della crescita in alcuni Paesi è maggiore che in Italia per
Magia perso
Tempi alla negatività tipiche del nostro Paese o per altri fattori per altre cause
Ecco noi abbiamo cominciato a mettere giù otto punti su cui cominciare una riflessione per capire cosa è
In negativo in positivo il differenziale di crescita
Dell'Italia eccetto uno potrebbe andarli a vedere quello che è stato fatto prima il latte versato certo alla struttura demenziale di alcune privatizzazioni fatte a debito e a volte a doppio debito
Dalle telecomunicazioni alle autostrade agli spezza tini del nella e questo anche potrebbe diretti perché l'Italia
A un differenziale negativo competitivo rispetto ad altri Paesi mai passato
Non possiamo neanche essere fatta listi del tipo nel calcolo del PIL non c'è dentro l'evasione che
Più grande da noi che altrove quindi noi siamo sia pure fuori bilancio ricchi almeno come gli altri
Non è corretto neanche andava indietro e dire la nostra economia un'economia che segue i ciclo viene un po'dopo il ciclo siamo il secondo livello di officina della Germania
Quando ci sarà una ripresa consolidata conterranno anche i nostri prodotti di lusso o da casa ton tutte cose ragionevoli da considerare ma credo che dobbiamo essere più ambiziosi
Primo punto di riflessione
In un mondo in cui le
L'economia e la competizione è tra giganti
è critica la posizione di un Paese come il nostro che ha una quantità enorme di prodotto interno lordo fatta da imprese con quindici cinquanta addetti
Lo straordinario successo competitivo della Germania dipende dal fatto che la Germania parla con i giganti con la Cina da gigante
Con dieci settori industriali concentrati fondamentali
La nostra posizione è oggettivamente diversa e più qui
La nostra piccola e media impresa a una dimensione non
Adatta non completamente adatta alla competizione che si prospetta tra giganti
E
Contiene in sé enorme positività ma forse bisogna pensare qualcosa in più
Oggi
Viene approvato il Regolamento del mega Fondo per le piccole e media impresa
Fondo al quale concorrono
Lo Stato con la Cassa depositi e prestiti la Confindustria molti operatori da ultimo anche le banche popolari sicuramente fondamentale per dare le nostre piccole e medie imprese una dimensione maggiore
Nella manovra
Articolo quarantadue io sto cercando di fare un'analisi
Vi rubo un po'di tempo
Forse è abbastanza purtroppo tecnica poco retorica ma credo sia utile una riflessione nella manovra c'è la norma sulle reti di impresa
Non puoi in generale le piccole imprese non poi costringerle a fondersi le poi mettere in rete
Ed è una norma molto importante
Pensiamo che possa essere molto utile
Pensiamo che
Confindustria e le organizzazioni e piccole e medie imprese debbano fondamentalmente concentrarsi su questo strumento che contiene gli strumenti gli incentivi per mettere in rete le piccole e medie imprese
Italiana
Sull'estero
è fondamentale la concentrazione delle nostre strutture di promozione commerciale
Dobbiamo concentrarci come avete
Sull'Italia dobbiamo concentrarci come emette sulla est
E questo è un
Intervento che va assolutamente
Ma non dobbiamo dimenticare ripeto che in un mondo dominato da giganti la nostra dimensione piccola e media
E positiva ma
Non so se dice
Secondo punto
Nel mondo la competizione non è più tra uguali Mazza disuguali
Un tempo non era così la competizione errata uguali
Italia competerà con la Francia la Spagna con il Belgio tutti avevano più o meno
Nell'ordine del mercato europeo
Una fondamentali omogeneità strutturale adesso non è più così
Noi competiamo con giganti non uguali hanno
Competiamo con economie constati con ordinamenti totalmente diversi danno
Dove le regole
Dell'impresa del lavoro riflettono
Una realtà
Una storia radicalmente diversa da quella che abbiamo accumulato in questi decenni in
Euro
Questo pone la grande questione che è la questione del diritto e da sempre nella storia la questione del diritto alla battaglia per il diritto e Battaglia politica
L'antico regime cade quando non risponde nei cahier de doléances
Al popolo produttivo che chiede uno due
Una legge un ruolo d'imposta non volevano l'anarchia volevano un dovere
Una legge la semplicità che poi sarebbe venuta con i grandi codici borghesi base
Della rivoluzione industriale un ruolo di imposta non volevano essere taglieggiati età che giacché in continuo e dappertutto
La grande questione la battaglia per il diritto torna ad essere fondamentali in Europa e iniziale noi viviamo in un sistema in cui
Tutto I vietato
Tranne ciò che graziosamente temporaneamente permesso dallo Stato noi dobbiamo ribaltare questa
Noi dobbiamo ribaltare questo sistema e dire tutto e libero tranne ciò che è vietato da una legge che merita di essere considerata come legge
Che non come base della dette Lario
Taglieggiamento affatto dalle burocrazie amministrative e politica
Le caste i costi sono qua
E naturalmente non vuol dire che è libero
Ciò che non è permesso dalla legge penale e ti dicono ama diventa commessa guai sta io credo che dobbiamo cominciare a pensare che una certa quantità di diritti e di regole
è un lusso che non possiamo più permetterci non possiamo pensare che il mondo si è andati all'Europa e l'Europa che deve adattarsi al resto del mondo
E quando si fanno discussioni sul mondo per affetto sui diritti perfetti
Ottimo però bisogna stare attenti che se tu vuoi i diritti perfetti nella fabbrica ideale rischi di conservare i limiti perfetti ma di perdere la fabbrica che va da un'altra parte
Un altro punto alla finanza pubblica la finanza pubblica italiana è cresciuta negli ultimi trent'anni come un albero storto
Troppa responsabilità il centro
Troppa
Non responsabilità dato che non c'è il dovere poteva e di mettere le tasse alla periferia e dunque non abbiamo troppo debito pubblico troppa evasione fiscale e troppa inefficienza amministrativa
E quello che dobbiamo fare il federalismo fiscale e lo stiamo facendo
E non è un salto nel buio è un salto verso il futuro non è una regressione storica e l'allineamento dell'Italia all'Europa lo stiamo facendo con grande responsabilità
Con
Grande fiducia
Il sistema fiscale italiano
E oggettivamente molto complicato e la pressione e molto altro
Non è molto diverso in altri Paesi dove si lamenta
Il carattere caotico della legislazione l'eccesso della pressione fiscale
Per inciso certe molto alta e non voglio qui fare l'apologia della pressione fiscale ma un conto è
Avere uno stipendio un basso cuneo fiscale ma non avere la casa e dovere pagare la scuola e la sanità
Un conto è avere un
Carico fiscale ma deve almeno la sicurezza della scuola e della sanità ma certamente la pressione fiscale è alta
Il come scritto nel primo Governo Berlusconi nel novantaquattro bisogna passare dal centro alla periferia il federalismo fiscale così possiamo e dobbiamo passare dal complesso al semplice
E siamo convinti e dobbiamo
Ricominciare a studiare avevamo cominciato l'impegno su questo poi è venuta la Grecia
Chi ha
Lievemente distolto le attenzioni ed impegno amministrativo dobbiamo ricominciare a ragionare su una riforma fiscale ciabatta radicalmente il numero
Delle complicazioni di regimi che si sono segmentati
In trent'anni
Noi siamo convinti chiese da questo esercizio
Semplificare molto sulle aliquote eliminare tutti i regimi o quasi tutti i regimi se li vuole conservare conservi vecchi regimi corre da chi aliquote se no avrai nuove aliquote è una base imponibile semplici
Sì ma
Noi possiamo che
Pensiamo che possa venire fuori spazio per tre agevolazione per tre favori indirizzati dallo Stato solo sulla famiglia
Sul lavoro sulla ricerca
E c'è l'atto
E certo su questo è fondamentale studiare capire spiegare in Europa fare giusti calcoli
Vedete
Il politico firma l'assegno
Ma se è scoperto sono le famiglie che lo pagano e noi non vogliamo
Che quindi avremo
Un regime più sempre c'è un regime fiscale di sostegno per la famiglia per il lavoro della ricerca ma solo sul presupposto solido e serio della tenuta dei conti
Molti di quelli che parlano di riduzioni fiscali di Ingegneria e di questo tipo mi sembrano quello che va al bar e dice da bere per tutti
E chi paga voi
Lavoro
Sopra la dimensione della piccola impresa il sistema produttivo italiano è ancora
Seppure in misura decrescente ancora basato sull'ideologia del conflitto tra capitale e lavoro
è il caso di Pomigliano la dice abbastanza lunga
C'è anche abbastanza un paradosso se ci fate caso nelle imprese con meno di quindici addetti
Non c'è
L'articolo diciotto ma c'è un grande spirito di coesione tra l'imprenditore e lavoratore c'è una Cognetti c'è un sentimento comune non c'è conflitto
Perché l'imprenditore è un ex lavoratore perché il lavoratore sogna di diventare a sua volta imprenditore
Sopra quella dimensione non c'è l'articolo diciotto ma c'è il conflitto seppure in misura
Progressivamente
Mino
Più l'eccezione che la regola che cosa può e deve fare un Governo deve assolutamente continuare la politica di
Combinazione tra il capitale il lavoro politica che è iniziata due anni fa con i contratti di produttività
Che dovrebbe svilupparsi noi pensiamo
Non con la partecipazione dei lavoratori alla gestione ma con la remunerazione
Lavoratore calcolata anche sugli utili dell'impresa
Come parametro come base di calcolo
Ed è un po'questo della combinazione tra capitale e lavoro in una logica comune uno dei segreti della Germania
Noi sappiamo dobbiamo fare di più su questo e vorremmo iniziare un esperimento di compartecipazione non alla gestione ma in un qualche modo di calcolo della remunerazione
Un esperimento vorremmo cominciare a farlo con Poste italiane S.p.A.
Sud
L'Italia un Paese duale dove le medie non sono mediante
Il centro nord Italia quaranta milioni di abitanti un medio Paese europeo a un livello di ricchezza di produttività molto sopra la media euro
Il resto venti milioni di abitanti e nella posizione rovescia opposto
In questa è la grande questione di questo Paese e della questione meridionale ed è demenziale quello che è stato fatto finora anche da noi di considerare la questione meridionale come una questione regionale
La questione meridionale è una questione nazionale e non è la somma delle singole regioni
Quando ho detto bisogna rifare la Cassa del Mezzogiorno
L'idea non è stata accolta
In modo unanime a
Ricordo anche delle reazioni era un modo per indicare serve una politica nazionale per il Meridione il Meridione non è la somma
Delle Regioni dove ogni Regione si faccia dentro di sé stessa ci vuole una visione generale una visione meridionale
E questo vuol dire che i fondi che ci sono devono essere prima inventariati c'è la cattiva abitudine di nasconderle
Devono essere inventariati e poi concentrati e diretti in una strategia nazionali
Venendo in giù faceva una considerazione molto banale il
Passante di Mestre è stato fatto in quattro o cinque anni
La Salerno-Reggio Calabria è un cantiere da alcuni
Stavo per dire decenni ma insomma ci sarà qualcosa che non va e la differenza che non è che mancano i soldi e che manca una visione nazionale strategica meridionale
L'istruzione è un fattore competitivo fondamentale
In molti Paesi che sono ormai la sesta la settima potenza industriale non erano
Così vent'anni fa e sono diventati così perché hanno enormemente investito
Sull'istruzione che hanno investito sul capitale umano che nella globalizzazione è un fattore strategico fondamentale
Io credo che molto abbiamo cominciato a fare molto in più dobbiamo fare anche una riflessione sulla ricerca
Sulla finanziamento della legge
Ma e una riflessione che va fatta con grande responsabilità non in una logica burocratica non disperdendo i fondi approccio
E poi c'è un altro punto
Su cui siamo molto indietro pur essendo la quinta ma di fatto
Ora del mondo e dell'istruzione tecnica
Noi abbiamo abbandonato l'istruzione tecnica
E l'istruzione tecnica e invece strategica per lo sviluppo di questo Paese
Non c'è niente di male
Se
Sull'istruzione tecnica
Si lavora insieme con l'industria e con le imprese
Ottavo e ultimo punto quello dell'energia una dice perché gli altri paesi crescono più di noi perché noi in meno degli altri pensate un po'che gli altri Paesi con cui ci confrontiamo almeno creare
Non va dimenticato che nel calcolo del PIL che è un calcolo algebrico c'è anche dentro l'onere tetto Chai sull'import di energia
Ora competere senza il nucleare e competere in un modo lievemente auto spiazzato
E quindi credo che
Questo ottavo punto il nucleare sia fondamentale per così
Ma
Questi otto punti possano diventare sette o nove si può approfondire si può cambiare
Ma credo che sia il dovere del Governo Aprilia tutte gli uomini e a tutti i soggetti di buona volontà nell'interesse di questo Paese
E non credo che sia giusto un ragionamento che distingue dischi dal cosa la cosa giusta e definire le cose giuste sia una cosa ingiusta e giusta perché è giusta a prescindere da chi la porta
Devo finire nel vecchio mondo
E cerco di finire con la politica del vecchio mondo la politica scendeva dall'alto verso il basso ed erano le ideologia e che si calavano sui popoli e ne determinavano
La vita e la realtà io credo che nel mondo che viviamo il motore gira all'incontrario politica non deve essere dall'alto verso il basso o dall'ideologia verso la realtà
Deve essere dal basso verso l'alto
E quando dico basso è in realtà l'alto della persona della famiglia della comunità
E credo che
Tutto questo sia fondamentale per definire un modello politico un modello civile
Che non contiene solo la solidarietà
Socialista
Che non contiene solo anzi sempre di meno l'avidità mercati sta che contiene in sé anche
Molto della carità cristiana
E dunque non solo la vere ma anche l'essere
Non solo gli interessi ma anche
I valori non solo il comprare ma anche donare
Il vostro meeting il nostro meeting
Si scrive sulla formula del del siderale cose grandi
Questo è il cuore
Ebbene
C'è una bellissima frase di Pascal che dice unire le ragioni della mente a quelle del cuore così da vedere le cose con un solo sguardo grazie
Grazie grazie a Giulio Tremonti per le tanti spunti di riflessione che ci ha lasciato
E si è capito che anche le decisione le più complicate e quelli da prende sono veramente complicate alla fine sono riconducibili sempre a una visione dell'uomo la visione dalla persona e la CRI il Senato ha dalla visione che pensava che gli egoismi più spiccato alla fine si compenseranno a vicenda il liberismo e adesso come spesso succede la storia si pensa di
Trovare rimedi nel dirigismo e andiamo di nuovo del liberismo Adige risma invece si è capito stasera
Che il titolo del mittente il desiderio
Che nasce dal cuore dell'uomo è un fattore politico ed economico perché noi non partiamo dell'altro polo Gia negativa partiamo dalla fine Gucci anche nell'uomo Centi Sideri o che vuole il bene che vuole il bello e che vuole fare cose grandi e questo vuol dire che la politica post servire questo cuore
E io penso a a condizione che questo cuore perché non bisogna essere sentimentali a condizione che questo desiderio venga educato e possa esprimersi attraverso la responsabilità reale
è una politica che fa e spero tanto che la farà le riforme per sprigionare ulteriormente questo cuore come fa ad ore economica Polito dentro questo Paese quello che ci promettiamo da questo mittente e speriamo che
Ognuno di noi possa dare il suo contributo perché alla fine ciò che abbiamo detto in tutto questo meeting per adesso e lo diremo ancora nel però nei giorni dipende non da una massa generica ma dipende da ognuno di noi grazie ministro grazie Franco