Rassegna stampa ambientale

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Giovanni De Pascalis per questa nuova puntata della nostra rassegna stampa dedicata ai temi dell'energia dell'ambiente del territorio
Allora cominciamo da alcuni articoli che
Ci hanno informato sugli sviluppi delle trattative internazionali quelle cosiddetto dopo Copenaghen né quindi le trattative relative all'emergenza climatica riscaldamento climatico mondiale
Ecco il primo articolo con cui vogliamo dar conto
è quello comparso su Repubblica il ventidue gennaio scorso
A firma di Maurizio Ricci intitolato clima questo sconosciuto già disattesi gli impegni del vertice di Copenaghen
L'ONU saltata la scadenza di gennaio a botta calda era stato giudicato un mezzo fallimento se quindi era apparso un mezzo fallimento un mese dopo la sua tumultuosa conclusioni del vertice di Copenaghen appare un fallimento totale
Vuoto di impegni e di scadenze per mantenere entro i due gradi l'aumento di temperatura mondiale causato dall'effetto serra i singoli Paesi dovrebbe avrebbero dovuto indicare entro il trentuno gennaio si era detto a Copenaghen i loro programmi nazionali di riduzione delle immissioni
Al due mila venti
Impegni volontari non vincolanti la cui somma in base agli annunci dei mesi scorsi veniva giudicato dalla comunità degli scienziati comunque insufficiente a raggiungere l'obiettivo dei due gradi
Di aumento della temperatura tuttavia per la prima volta paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo si sarebbero ritrovati nello stesso elenco di impegni contro l'effetto serra che finora i grandi Paesi emergenti
E come loro gli Stati Uniti d'America avevano rifiutato nel venuto fuori ben poco
Scrive Maurizio Ricci
A dieci giorni dalla scadenza del trentuno gennaio ammette i responsabili dell'ONU per il clima Ivo De Boer segretario della United Nation la framework compenso non Clai nasce in giù
Solo una ventina di Paesi sui centonovantadue presenti a Copenaghen si presa il disturbo di comunicare all'ONU suoi impegni
Fra questi
L'India la Russia messi con l'Australia la Francia la Norvegia
Di fatto il trentuno gennaio diventata quello che lo stesso del verde finisce una scadenza flessibile
I Governi i Governi possono dare l'indicazione entro il trentuno gennaio anche dopo ufficiosamente i Governi dei Paesi ricchi hanno fatto sapere al nono che ribadire hanno i loro impegni
L'Europa per una riduzione dei gas serra del venti per cento rispetto al mille novecentonovanta
Il Giappone del venticinque per cento rispetto al due mila cinque gli Stati Uniti del diciassette per cento sempre rispetto al due mila cinque
Ma la chiave di Copenaghen era la decisione di grandi Paesi emergenti di assumere per la prima volta una responsabilità diretta verso l'effetto serra
Non una riduzione assoluta delle emissioni con i Paesi ricchi ma un loro contenimento anche in presenza di sviluppo economico
Quarantacinque per cento in meno delle emissioni per unità di prodotto interno lordo per la Cina
Venticinque per cento per l'India
Trentasei per cento per il Brasile i tre Paesi più il Sudafrica si incontreranno Delhi dopodomani per decidere la loro posizione secondo le indiscrezioni iscrizioni ribadire hanno gli impegni già annunciati come ha fatto l'India
L'accordo di Copenaghen del resto non ha nulla di vincolante eh come dice De Bernard sostanzialmente una lettera politica di intenti
Tuttavia e presto per parlare di catastrofe quello che esce a pezzi dal vertice di Copenaghen e dalle scadenze flessibili tra virgolette
Più che la lotta l'effetto serra il processo decisionale dell'ONU cioè il tentativo di varare un accordo legalmente vincolanti approvato all'unanimità da centonovantadue Paesi lo riconosce lo stesso De Berti
Non puoi avere tutti i Paesi in ogni momento nella stessa stanza il futuro della lotta all'effetto serra passa probabilmente per accordi più ristretti
In fondo i Paesi industrializzati più Cina India e Brasile presentano da soli l'ottanta per cento delle emissioni mondiali un buon accordo fra loro vale più di un cattivo accordo firmato da tutti
E passiamo al all'articolo invece
Della stampa firmato da Marco bardato sì che è intitolato clima l'accordo già traballa un mese dopo il vertice ONU tutti in fuga dall'impegni il nodo USA
Allora
L'articolo che siglato retroscena scrive Marco Baldazzi un mese dopo il faticoso compromesso raggiunto la Conferenza dell'ONU sul clima a Copenhagen il mondo stenta a tenere fede all'impegno anche minimi su cui era stato trovato l'accordo
Pochi Paesi rispetteranno la prima scadenza decisa nella capitale danese quella del trentuno gennaio
E la data entro la quale ogni nazione dovrebbe presentare il proprio un piano per la riduzione dell'emissione di gas i negoziatori dell'ONU sul tema Ivo de Berra ammesso che fino ad ora si sono fatti vivi solo una ventina di Paesi che ha sostanzialmente cancellato dal calendario il traguardo di fine gennaio
è questo infatti l'avevamo già visto
E andiamo più avanti nell'articolo il quadro un mese dopo si sta ulteriormente complicando nessun passo avanti è stato compiuto per definire i termini della distribuzione
Di circa trenta miliardi di dollari per assistere nel breve periodo i Paesi che dovrebbero subire le conseguenze più immediate per il cambiamento climatico
Ma le stesse basi scientifiche su cui poggiano le previsioni di queste conseguenze vengono nominate da alcuni passi falsi
Il PCC l'organismo ONU premiato con il Nobel per la pace che si occupa di studiare l'evolversi del clima ammesso che ci sono stati errori nel giunge ad alcune delle consegne conclusioni sciocca degli ultimi anni
Tra le quali l'annuncio che entro il due mila trentacinque scompariranno i ghiacciai dell'Himalaya una retromarcia che ha fatto cantare vittoria gli scettici che contestano l'esistenza stessa del problema
Di uno sconvolgimento del clima provocato dall'uomo ritengono quella in corso su una fase ciclica naturale
I problemi più grossi però sono quelli legati alle scelte degli USA
Il secondo maggiori inquinatori da Carboni al mondo dopo la Cina il Presidente Barack Obama intende tagliare le emissioni del quattro per cento sotto i livelli del mille novecentonovanta
Una quota pari a una riduzione del diciassette per cento rispetto ai livelli del due mila cinque attraverso una legislazione sull'energia che segni una svolta rispetto alla linea dell'Amministrazione Bush
Ma Obama già a Copenaghen non ha potuto portare alcuna proposta concreta perché il Congresso statunitense che deve ratificare le sue scelte
Era concentrato sulla riforma della sanità la battaglia su cui la Casa Bianca in questi mesi ha investito quasi tutto il proprio capitale politico
Adesso la situazione è peggiorata ulteriormente per Obama
La perdita martedì in Massachusetts del seggio senatoriale su cui era seduto fino alla morte
Il democratico TEP Chennedy ha fatto svanire in Senato super maggioranza di sessanta voti necessaria Obama per bloccare qualsiasi tentativo di ostruzionismo da parte dei repubblicani
L'elezione a senatore di Scott Brown ha portato in Congresso un altro duro oppositore della legge che dovrebbe imporre una regolamentazione alle aziende statunitense
Le difficoltà degli Stati Uniti rappresenta un freno ad agire anche per la Cina e per i Paesi in via di sviluppo e anche chi come Australia Giappone Canada e pronto introdurre forti legislazioni antinquinamento e ora raffreddato dalla situazione a Washington
E quindi insomma situazione complicata e difficile
E la conferenza che di Copenaghen appare ancora più vuota di gli effetti positivi rispetto a quanto non fosse apparsa già un mese fa
E passiamo adesso alle questioni energetiche italiane e in particolare al questione dell'energia nucleare su questo il L'Unità a sta dedicando una particolare attenzione con una serie di articoli
Usciti nel nelle urne gli ultimi giorni
E già martedì diciannove gennaio un un articolo l'appunto sull'Unità intitolato il nucleare un affare francese all'Italia solo poche briciole
Un articolo che dunque afferma per essere dal punto di vista economico quella della costruzione di
Delle centrali nucleari che il Governo vuole realizzare in alcune regioni italiane a essere un affare per quel che riguarda la costruzione della realizzazione delle centrali un affare molto più per i francesi che non per gli italiani
Allora leggiamo l'articolo firmato da Roberto Rossi il nucleare un affare per tutti sarà questo il senso del discorso che oggi l'amministratore dell'ENEL Fulvio Conti fra quattrocento imprese italiane riunite a Roma con la benedizione di Confindustria
Una torta da dodici miliardi di Europ suo Manti in commesse da dividersi tra chi ci sta si tratta del settanta per cento dell'investimento fatto sapere nel in totale circa sedici diciotto miliardi per la costruzione di quattro centrali
Ma è davvero così si chiede
L'unità la risposta è no non è così con la costruzione degli impianti e Pirellone l'industria italiana avrebbe avrà ben poco da aspettarsi quanto
Per rendersene conto basta consultare il sito della francese di FI e di FI la società che con ENEL possiede Sviluppo Nucleare Italia
Se la sono divisa in modo paritetico cinquanta e cinquanta ma è soprattutto la società dalla quale attingere Emo conoscenze per rilanciare il lato morì nel nostro Paese
Nelle sue pagine web come spiega Greenpeace in un rapporto che sarà presentato alla stampa oggi relative al Rettore reattori EPR Flamanville a tre
è riportato una parte nucleare dell'impianto pesa per una quota pari al sessanta per cento dell'ammontare totale dei costi
Ma per la parte nucleare dell'impianto la francese Areva a un brevetto esclusivo scrive L'Unità questo vuol dire che in Italia di diciotto miliardi polizza Dina ENEL rimarrà ben poco
Forse sei al massimo sette miliardi quasi la metà di quello promesso dall'amministratore ENEL
E
Sempre L'Unità
Il giorno successivo mercoledì venti gennaio dedicava due pagine alla questione dell'energia nucleare e vediamo l'articolo principale sempre di Roberto Rossi finti lattico intitolato nucleare avanti a tappe forzate
Serve riformare il Titolo quinto
A tappe forzate verso il nucleare il vero affare del prossimo decennio per le grandi imprese in Italia vale secondo Confindustria circa trenta miliardi questo affari
Il settanta per cento dei quali auspicano le imprese destinato all'Italia un boccone da mandare giù il prima possibile senza troppi ritardi e intoppi
Senza un confronto con quelle Regioni che dovranno ospitare le centrali cinque in tutto quattro delle quali corte con tecnologia francese
Per questo a Roma davanti a centinaia di aziende riunite durante il sappi cioè il meeting l'amministratore delegato di ENEL Fulvio Conti ha sostenuto che sarebbe utile riformare il Titolo quinto della Costituzione
Cioè
Con la parte della Costituzione che regola i poteri delle amministrazioni locali e delinea il nostro federalismo in particolare per ciò che riguarda la politica energetica
è necessario ha chiarito conti che tale materia nell'ambito di una riforma del Titolo quinto della Costituzione torni di competenza dello Stato pur nel rispetto
Delle prerogative locali
L'uscita di conti ha il merito di rendere pubblico un argomento finora taciuto scrive Roberto Rossi il manager statale è nominato dal Tesoro
Ha detto pubblicamente quello che il Governo sta attuando in realtà sotto traccia
Domani al Senato in Commissione bilancio si parlerà del decreto che individua i criteri per la localizzazione di impianti e depositi
Il ministro per i rapporti regionali Raffaele Fitto raccomandato attraverso una lettera riservata al Presidente del Senato Renato Schifani di fare in fretta anche il costo di scavalcare le regole
Perché da quel decreto mancano le firme di Regioni e Consiglio di Stato che pure per legge dovrebbero esserci
Il Governo dopo il ricorso di undici governatori regionali alla Consulta ha deciso ieri di riunire la Conferenza Stato-Regioni per il ventotto gennaio e cioè proprio a ridosso della scadenza per la conversione del decreto
In sostanza il Governo sta già né i fatti escludendo le Regioni dal confronto questo anche perché vuole evitare che il dibattito sull'atomo possa entrare nel nel nel voto per le regionali del ventotto ventinove marzo
Un timore espresso anche dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sul nucleare ha detto il numero uno degli industriali in Italia assistiamo a dibattiti superficiali e demagogici
E sempre sull'Unità lo stesso giorno nella pagina successiva un altro articolo
Di Andrea caro Gatti
Dà conto dell'imbarazzo leghista nessuna modifica di quella norma e sia si sta sempre parlando del la parte relativa all'Energia
Leggiamo una parte di questo articolo assai difficile praticamente impossibile che il Parlamento decida di rimettere mano al Titolo quinto della Costituzione in particolare quella parte che attribuisce alla legislazione concorrente tra Stato e Regioni
La produzione distribuzione dell'energia
L'auspicio dell'amministratore delegato di ENEL Fulvio Conti portare tutto in capo allo Stato per evitare troppe polemiche sulla localizzazione delle centrali nucleari non trova apparentemente grandi sponde neppure nel centrodestra alfiere del nucleare
Un'opinione personale spiegano dallo staff del Ministro Scajola non c'è alcuna volontà politica di intervenire sul Titolo quinto non è all'ordine del giorno
Il leghista Marco Reguzzoni fedelissimo di Bossi
Concede acconti qualche ragione anche in Paesi federalisti come la Svizzera le energie di competenza dello Stato centrale e capisco che un manager di una società come l'ENEL preferisca una soluzione centralizzata
Ma il Titolo quinto non è in discussione non lo sarà assicura il con il colonnello leghista
La nostra Costituzione assegna questa competenza alle Regioni e così resterà esse conti dovesse insiste nel chiedere più centralismo non compete all'amministratore delegato di ENEL
Fare battaglie per cambiare la Costituzione ripeto capisco il suo ragionamento ma io sono e resto federalista quella di conti destra una considerazione di principio
No il Carroccio non ha nessuna intenzione di andare a rimettere le mani in un anno in una norma complessa come il Titolo quinto della Costituzione quel poco di federalismo che già in Costituzione dal due mila uno
Con i quattro passaggi parlamentari previsti dall'articolo centotrentotto il rischio che l'ossatura venga stravolta anche su altri temi
Con Roma che si possa riprendere competenze che oggi sono delle Regioni
Non è certo un argomento da affrontare a due mesi dalle regionali con i candidati del Carroccio in prima linea in Veneto in Piemonte e su un argomento come lato Moro che e assai poco popolare tra gli elettori di Bossi
E sempre a questo proposito sui Europa di giovedì ventuno gennaio
Abbiamo trovato un un'analisi un commento di Gianni Del Vecchio
Che intitolato dopo il nostro Ciciliano lato mo'e più lontano e scrive Gianni Del Vecchio c'era una volta la Sicilia attrazione tutta forzista
Quella del sessantuno a zero del due mila uno figlia di un intreccio di potere politica affari che faceva di questa terra il modello da seguire per il centrodestra nazionale
C'era una volta però perché da qualche mese quel sistema balbetta i granelli di sabbia messi dal PD e dal governatore Lombardo hanno inceppato la macchina gioiello di Schifani e compagni
Con effetti impensabili tipo un fragoroso schiaffo Silvio Berlusconi sotto forma di un netto rifiuto alle centrali nucleari uno dei provvedimenti più chiari al Presidente del Consiglio peraltro
Mettendo così sempre più a rischio il ritorno all'atomo del nostro Paese
L'Assemblea regionale siciliana nella nottata fra martedì e mercoledì approvato all'unanimità con l'appoggio quindi anche di P.D.L. U.D.C.
Due ordini del giorno presentati dal Partito Democratico con lo stesso filo conduttore no al nucleare nell'isola
Un voto che ha rafforzato una posizione già non entusiasta verso l'atomo del governatore Raffaele Lombardo che finora aveva sempre rimandato ogni scelta a un referendum popolare
Vedo che c'è un'ampia convergenza sul tema del nucleare ha detto Presidente siciliano ci batteremo perché nella nostra regione non si parli nemmeno lontanamente di centrali
Una chiusura netta che mette fine a tutte le voci che vogliamo uno dei reattori NDF localizzato nell'agrigentino in particolare a Palma di Montechiaro
E si restringe così sempre di più il novero delle Regioni nelle quali il consorzio italo francese potrà costruire le centrali
Con i nostri Cimiano infatti si allunga la lista degli enti che si sono mossi per scongiurare il pericolo nucleare Basilicata Calabria Emilia Romagna Umbria Lazio Puglia Liguria Marche
Piemonte Molise Toscana hanno presentato un ricorso la Corte costituzionale per conflitto di attribuzione visto che in Mannini in materia energetica le decisioni dovrebbero essere prese di concerto fra Governo
Regioni
Quindi
Sempre più ampio però ampio e netto l'avversione delle regioni italiane all'ipotesi de della realizzazione di centrali nucleari
Sempre sulla medesima questione quindi sulla questione dell'energia nucleare un punto di vista molto diverso e quello che invece troviamo sul Sole ventiquattro Ore in particolare un articolo pubblicato mercoledì venti gennaio
Che da dava conto della posizione di Confindustria e quindi di Emma Marcegaglia su tutta la questione
L'articolo firmato da Federico Rendina è intitolato scelte chiare per il nucleare sottotitolo Marcegaglia serve un disegno serio stabile di politica energetica allora
Leggiamo una parte di questo articolo rinascimento nucleare italiano si parte ma non tutti mostrano lo stesso passo industria risponde all'invito si rimbocca le maniche raduna i campioni o il suo o aspiranti tali garantisce un sistema di validazione
Di chi parteciperà al gioco all'insegna di più avanzati Standard internazionali
Ma mette le mani avanti la politica che ha formalmente lanciato la sfida si rimbocca le maniche garantisca regole chiare e stabili nel tempo coerenti con una mobilitazione di investimenti davvero poderosa oltre trenta miliardi
Per l'intero programma che a cavallo del due mila trenta dovrebbe affidare all'atomo di terza generazione
Un quarto dell'elettricità italiana
Emma Marcegaglia presidente di Confindustria e Fulvio Conti amministratore delegato dell'ENEL in tandem per una mattinata di incitamenti a quattrocento imprese
Per quella che auspica la gamma a gran voce Marcegaglia e conti nel primo sappi Sheng meeting tenuto ieri mattina nel segno della Confindustria potrà e dovrà costituire la nuova Fiera italiana dell'atomo
Ma più avanti sull'articolo eh si dice resta il fatto che proprio il versante istituzionale abbattere come dicevamo la fiacca
B più più che batte la fiacca commentiamo noi qui c'è proprio un un'opposizione molto netta da parte di della grande la maggioranza delle Regioni italiane della dalla grande maggioranza delle Regioni
Comunque continua
L'articolo nel nucleare come più in generale nelle regole della politica energetica che certamente non è fatta ripeto Marcegaglia e conti solo di atomo bisogna guardare a tutte le fonti a tutte le tecnologie
Serve incalza Emma Marcegaglia un disegno di politica energetica serio di medio termine magari con pochi incentivi ma con regole chiare che non cambino negli anni perché se si cambia con continuamente si scoraggiano gli investimenti
Largo alle rinnovabili e largo nucleare un'opzione intelligente che va incontro la sicurezza tecnologica e a diversificazione delle fonti bando però la nebulosità della politica energetica alla inaffidabilità delle procedure autorizzative
Lunghissime diverse tra Regione e Regione
Una situazione l'esempio emblematico cd citato a Marcegaglia che ha portato nel settore delle energie rinnovabili a dover impianti sulla carta
Pari al centoquaranta per cento del consumo di punta nazionale una follia peraltro teorica visto che in realtà oggi non riusciamo a produrre nemmeno il sei per cento dell'energia da fonte rinnovabile
E
Quindi questo il punto di vista di Confindustria
Ecco si parlava in quest'ultimo articolo anche dell'agire rinnovabile e allora vediamo a questo proposito
Il raddoppio del fotovoltaico un articolo sembra ancora sul Sole ventiquattro Ore di martedì diciannove gennaio sempre a firma di Federico Rendina
Grande corsa ma un po'abrogata l'energia fotovoltaica
Con buoni motivi soddisfazione visto che ci stiamo progressivamente riga allineando I campioni europei delle fonti energetiche aver di Germania in testa
Ma con qualche incognita spedì futuro perché la nostra corse trainata dalle mie imminente scadenza dei vecchie piuttosto generosi incentivi pubblici alle installazioni alla produzione di energia solare
Con un dibattito ancora aperto sul nuovo regime con tutta probabilità più avaro che dovrebbe scattare entro fine anno e in effetti commentiamo noi gli incentivi al fotovoltaico sono molto più generosi
E continua Federico Rendina sta di fatto che il fotovoltaico italiano chiude il due mila nove raddoppio rispetto a fine due mila otto
Con oltre novecento megawatt di impianti titolati ad accedere i sussidi del Conto Energia il meccanismo che garantisce la rivendita all'operatore elettrico della corrente così prodotto ad un prezzo maggiorato
Entro il prossimo anno fa sapere il GSE il gestore del sistema elettrico
Si arriverà i mille duecento megawatt incentivati il massimo previsto dal vecchio sussidio in scadenza
In questi mesi si sta correndo nella consapevolezza che gli incentivi per i futuri impianti verranno tagliati motivando questa decisione con la crescita della redditività dei nuovi pannelli più efficienti e meno costosi
Ma è davvero così
Il dibattito di vivace
I ministeri deputati lavorano i nuovi incentivi e le associazioni di settore stanno trovando una sintesi
Mentre su piccoli impianti su si dovrà essere mantenuto sostanzialmente invariato per quelli più grandi accettabile un taglio attorno al cui indici per cento
Ma i produttori aderenti al gruppo G i figli Aniene si erano inizialmente detti disponibili a un taglio maggiore
Per le grandi installazioni ma ecco una nuova voce che riaccende il dibattito tagliare gli incentivi non conviene a nessuno anzi l'Italia in una situazione migliore per trasformare una corsa più veloce possibile alle rinnovabili impartiva solare fotovoltaico
In un poderoso moltiplicare di sviluppo economico e di occupazione
Però sta di fatto che in Sicilia questo diciamo noi
E sta di fatto che in Sicilia si afferma da parte di esperti che si è molto vicine ormai al punto di equivalenza tra il costo dell'energia elettrica prodotta da fotovoltaico e il costo dell'energia elettrica acquistata
Dai produttori nazionali che la prova che producono energia elettrica soprattutto in larghissima parte da dall'energia fossile quindi da petrolio e gas in particolare
E quindi non si vede come gli incentivi possano rimanere sempre più o meno
Allo stesso livello
E quindi questo l'articolo del Sole ventiquattro Ore
Di cui abbiamo letto una parte sulla sullo stato del delle energie fotovoltaiche in Italia
E ancora sulla questione della grande crescita degli impianti di energia solare fotovoltaica
Abbiamo trovato sul Corriere della Sera di mercoledì venti gennaio un ampio articolo
Proprio su questo in un articolo intitolato la corsa delle fabbriche solari di elettricità
Le cifre nel due mila nove la potenza installata del fotovoltaico è aumentata del quattrocento per cento l'eolico del trentacinque per cento
Firmato da Giuseppe Sarcina
Terza puntata di un
Di una serie di servizi del Corriere della Sera sulle rinnovabili
è un articolo interessante perché e ci dice che la corsa al fotovoltaico in particolare
Ha il suo apice in Puglia e in in Puglia e nel Salento perché la penisola salentina e la parte più a sud poi anche della della Puglia dove c'è più sole in sostanza
Leggiamo una parte di questo articolo gli imprenditori della green economy sono tutti d'accordo il due mila dieci sarà l'anno del solare alla Pugliese attenzione agli speculatori e all'improvvisatori
Non conosco un operatore che non lavori in quella regione racconta Pietro Pacchioni trentatré anni ingegnere meccanico direttore generale di green Utility una società nata a Roma nel due mila sette
Su iniziativa di tre giovani professionisti che come tanti altri stanno realizzando un progetto ambizioso diventare produttori di energia da fonti rinnovabili
La formula sperimentato da Pacchioni si appoggia su due pilastri esterni un solido partner industriale una sponda finanziaria
Ma ci sono anche aziende che tentano l'avventura con un telaio organizzativo più leggero come per esempio la fautore nevralgici fondata da Michele Giacalone ingegnere meccanico di trentotto anni da Pordenone
Il terreno dedizione il solare impianti costruiti con pannelli fotovoltaici utilizzati non per i consumi energetici di famiglie e imprese ma solo e soltanto per produrre cedere elettricità
Alla rete pubblica con un contratto blindato per vent'anni sottoscritto dal GSE i gestori dei servizi energetici
Società controllata dal Ministero dell'economia che garantisce il pagamento di un prezzo fisso in media quaranta centesimi per ogni chilowattora
Nei giorni scorsi il Ministero dello sviluppo economico ha segnalato che nel due mila nove la potenza installata del fotovoltaico aumentato del quattrocento per cento si tratta per ora dello zero virgola tre zero virgola quattro del fabbisogno nazionale
Tuttavia le cifre non bastano per raccontare la corsa alle imprese italiane verso i terreni incolti nel foggiano nelle Murge Baresi nel Salento
Mentre le altre regioni del centro sud come Sicilia Lazio Abruzzo crescono a un ritmo più lento negli ultimi sei mesi la Puglia è passato dal terzo al primo posto in Italia
Per potenza installata diventando l'epicentro della corrente verde grazie a una legge regionale la numero trentuno del due mila otto
Ecco il passaggio chiave della normativa per installare i piccoli impianti sotto il megawatt di potenza e sufficiente presentare la DIA dichiarazione di inizio attività i Comuni saltando gli uffici regionali
La risposta è garantita entro trenta giorni
Per esempio la fa utenti Giacalone soci
Ha messo sul piatto ottocento mila Euro sta trattando con due banche per un finanziamento di tre milioni di Euro in totale tre virgola nove milioni di Euro servirà per costruire un impianto fotovoltaico da un megawatt a Muro Leccese nel Salento
Da quelle parti incrocerà Massimo Vignudelli anche lui friulano di San Daniele ingegnere trote elettrotecnico imprenditori terza generazione della Giovanni vi aiuta automazione fondata nel mille novecentoquarantatré
Abbiamo quattro centrali idroelettriche in Friuli costruita tra l'ottantasei e il due mila otto ci siamo spostati sul fotovoltaico sulla scia degli incentivi
Soldi sicuri dunque ma anche troppo facili oggi nessun investimento finanziario garantito dallo Stato a cominciare da BOT e CCT assicuro un ritorno così alto
Ma non è che gli incentivi del governo stanno diventando una nuova categoria dire in terza più che di imprenditori innovativi
Sono domande sollevate dagli esperti del settore Comes ad esempio Alessandro Clerici presidente di fast Energia producibile da fotovoltaico con la potenza oggi installate pari a circa un miliardo di chilowattora all'anno e verrà pagata
Con un prelievo di quattrocento milioni di euro all'anno sulle bollette della luce per un importo più o meno pari all'uno virgola cinque per cento del totale del conto elettrico italiano non è una cifra esorbitante
Ma se venissero mantenuti gli attuali incentivi che venissero confermati gli obiettivi di circa dieci mila megawatt di fotovoltaico al due mila venti sulle bollette verrebbe a pensare una cifra
Che a fine percorso supererebbe i cinque miliardi di euro all'anno
Quindi appunto un peso
Molto grande un costo molto grande per incentivare
Impianti voto fotovoltaici se si contano si continuasse a erogare l'attuale e generoso incentivo
E ancora sulle energie rinnovabili ma questa volta in particolare sull'energia eolica un e editoriale di Vittorio emiliani pubblicato su L'Unità
Del ventidue gennaio scorso l'editoriale intitolato il vento e l'ambiente
Cioè cosa scrive
Vittorio Emiliani a Urbania antica Castel durante il Ducato di Urbino si è votato domenica sull'installazione di ventiquattro pale eoliche alte centoventi metri sui monti soprastanti
Clamorosamente l'ottantuno per cento degli elettori ha votato no dopo un dibattito vivo ricco di informazioni le obiezioni che hanno fatto breccia due punti
Si tratta di paesaggi molto belli e integri dove turismo e agriturismo cominciano arrendere
Ma anche di terreni franosi di un ecosistema assai delicato popolato da specie animali e vegetali pregiate e così via
Un voto contro l'eolico no dice emiliani un voto per un e oli col pianificato in modo attento da installare dove vi siano le condizioni ambientali e paesaggistiche quindi fuori dalle zone tutelate
Un segnale preciso rivolto i politici marchigiani in generale e istituzioni che riluttante a ormai a pianificare anche l'uso dei beni riproducibili dando il via libera al Business speculativo
L'eolico ha conosciuto una diffusione sregolata i megawatt di potenza eolica installata solo oggi
Circa quattro mila ottocento ottenuti però con un numero assai elevato di pale giganteschi alte cento centoventi metri soprattutto nel sud dove cominciano a levarsi proteste richiesta di moratoria
Tale diffusione avvenuta ovunque i Comuni più indebitati si rendessero disponibili alle proposte lì per lì allettanti
Di procacciatori di affari aziende salvo pentirsi perché il rumore il movimento dei pare fa fuggire animali insetti e turisti
Spesso Rizzi residenziali magari stranieri anche dei monti di Urbani hanno minacciato di andarsene
Diranno le regioni il buon esempio creando tavoli comuni con le associazioni a cominciare dagli agricoltori
Fra l'altro continua emiliani in Italia i venti non sono forti né soprattutto costanti la loro intensità a parte alcune zone di Sicilia e Sardegna e la metà circa di quelle misurabili in Danimarca in Scozia in Irlanda
Quindi tante palle epoca Energia
Insomma conclude Vittori mila e non dobbiamo giocarci il bel Paese
Cambiamo adesso argomento occupiamoci di inquinamento un una notizia che arriva da Padova una notizia pubblicata sul quotidiano di Padova il Padova appunto
Rischi da inceneritore e PM dieci il caso sui banchi del Parlamento
Appello dell'Aduc al Sindaco Zanonato deve intervenire per tutelare la salute dei cittadini e scrive Silvia Fabbri
L'articolo pubblicato giovedì ventuno gennaio
Scrive Silvia Fabbri una legge impone al Sindaco di intervenire a tutela delle fasce deboli della popolazione invece a Padova l'Amministrazione mostra imbarazzo preoccupata di non scalfire l'immagine artatamente costruita di città dei primati ecologici
L'attacco di Maria Grazia Lucchiari dirigente dell'Aduc Associazione difesa utenti e consumatori padovana
E diretto al primo cittadino Flavio Zanonato a poche settimane dall'avvio della terza linea dell'inceneritore di San Lazzaro fonte di ulteriore inquinamento atmosferico da micropolveri secondo la portavoce dell'associazione
Il caso Padova approda ora in Parlamento la deputata Elisabetta Zamparutti radicali Partito Democratico esponente della Commissione Ambiente della Camera ha presentato un'interrogazione al Ministro della salute al Ministro dell'ambiente
Da parlamentare radicale ricorda dati alla mano che nella zona dell'inceneritore di Sannazzaro si rileva una concentrazione di inquinanti superiore perfino a quella dell'Arcella secondo i dati di novembre due mila nove
Nelle due zone della concertazione PM dieci più elevata per quindici giorni consecutivi
Sono state Granze ottantaquattro virgola sei microgrammi per metro cubo d'aria dell'internato Ignoto con ottantadue virgola sette microgrammi
La deputata Zamparutti chiede al Ministro l'intervento del Governo in nome dell'articolo cinque del decreto legislativo centododici del mille novecentonovantotto
Con riferimento alle funzioni compiti degli enti locali in caso di accertata inattività che comporti in adempimento delle prescrizioni prescrizione dell'Unione europea il Presidente del Consiglio assegna l'ente inadempiente un congruo termine per provvedere
è così questa notizia che arriva da Padova
Torniamo adesso un momento la questione del cambiamento climatico perché nelle ultime settimane vi è stata anche una notizia
Abbastanza clamorosa cioè quella dello sbaglio da parte Delli scienziati dell'il PCC
E riguarda lo scioglimento dei ghiacci dell'Himalaya ecco proprio su Repubblica giovedì ventuno gennaio è stato pubblicato un un ampio articolo che occupa tutta pagina
Diciannove il titolo e i misteri del clima pazzo ore IAT civili nell'AIA non si sciolgono più
Sottotitolo l'ONU ammette le previsioni erano esagerate di cosa si tratta scrivere ma ad usi
è sempre più sottile ghiaccio su cui camminano i climatologi due brutti colpi in tre mesi hanno scalfito l'immagine degli scienziati che studiano il riscaldamento del pianeta
Dopo lo scandalo delle e-mail rubate a novembre in cui alcuni ricercatori suggerivano di aggiustare tra virgolette i dati ieri l'intergovernativo capannello un Crime scene in giro Agenzia ONU incaricata di monitorare la febbre del pianeta
è stato costretto a fare marcia indietro sulla previsione tanto allarmistica quanto poco accurata
I ghiacci dell'Himalaya si sciolgono più rapidamente che nel resto del mondo e potrebbero scomparire del tutto entro il due mila trentacinque o addirittura prima annunciava il rapporto il PCC del due mila sette considerato che il tetto del mondo
è la principale riserva di ghiaccio dopo i poli e che i suoi dodici mila chilometri cubica di acqua dolce alimentano lindo il Gange e il brama puta
Disse Tandu centinaia di milioni di persone l'allarme era da far tremare i polsi
Ieri li PCC ammesso di avere un po'esagerato nel due mila trentacinque l'Himalaya sarà ancora in via anche AATO e un comitato di esperti si riunirà perimetri dato che era stato gonfiato
Ci siamo sbagliati su una cifra è vero ammesso ieri il responsabile dell'il PCC scenderà page duri ma questo non toglie nulla le prove scientifiche surriscaldamento del pianeta
La seconda figuraccia di seguito degli PCC avuto però l'effetto di Rimini rinvigorire il fronte degli scettici anche se
Come fa notare un dossier dedicato oggi la National cambiamento
Se i dati dei PCC sono sbagliati potrebbero anche essere o per difetto e questo dunque
La notizia sul clamoroso errore che riguarda gli accenni Mariah
E adesso passiamo alla ai trasporti alle auto elettriche sul Sole ventiquattro Ore di mercoledì venti gennaio
Si poteva leggere un articolo proprio dedicato a alle autolettighe ma ho in particolare però con un riferimento alla fabbrica FIAT di Termini Imerese
Che dovrà cesserà la la la sua produzione cioè che la FIAT vuole abbandonare entro il due mila undici quest'articolo intitolato per l'outlet che avanza il Piano Revaz di cosa si tratta
Si tratta di un progetto della fabbrica indiana pareva
E scrive Marco Masciago alle complesse trattative per la messa a punto di un piano per rilevare riconvertire la produzione di veicoli elettrici
Lo stabilimento FIAT di Termini Imerese sono proseguite lunedì con un incontro tra i rappresentanti del Fondo di Private equity che iper Natixis e l'aveva elettriche Cars di Bangalore quindi appunto
Una fabbrica di automobili indiana secondo Simone Cimino numero uno di cappello alleanza con il gruppo indiano specializzato nella produzione di
Minimo utilitari a motore elettrico sarebbe vicina
Le due società punterebbero a finalizzare un memorandum di intesa
Da presentare al Ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola durante il tavolo su Termini Imerese in programma per venerdì ventinove gennaio prossimo il vicepresidente della revoca cita Marini
Ha spiegato che per il momento quelle con gli italiani sono semplici discussioni esplorative
Per studiare la possibilità di produrre auto in franchi Cindy
Precisando che la casa indiana non sta discutendo l'acquisizione dello stabilimento
Va bene poi l'articolo nel proseguo possiamo verso tutto vedremo gli sviluppi che sono naturalmente di questa prospettiva che è interessante sempre sulla
Propulsione elettrica un altro articolo sul Sole ventiquattro del ventitré gennaio ci informa che tra e nelle Piaggio c'è intesa strategica
Per le moto elettriche
La joint-venture tra Piaggio ed ENEL è nata con i mezzi e tecnologie già appunto ci mettono la faccia direttamente i capi azienda Roberto Colaninno e Fulvio Conti
Pronti a scommettere che sarà un successo non solo per il doveroso tributo alla compatibilità ambientale ma anche per le ricadute tecnologiche e perché no
Per i Business e quindi vediamo che anche nel nostro Paese qualcosa si muove nel campo della mobilità a propulsione elettrica
Ma cambiamo decisamente argomento occupiamoci
Di di territorio di e di di di boschi e di rimboschimenti
Sul supplemento R due D Repubblica di martedì diciannove gennaio scorso sono stati pubblicati degli articoli molto interessanti su un rimboschimento
Che io su un impero importantissimo rimboschimento in atto in provincia di Mantova
E vogliamo leggervi una parte dell'articolo
Scritto da Paolo Rumiz giornalista scrittore molto noto per i suoi reportage estivi di viaggio in particolare
Allora scrive Paolo Rumiz
Mantova salici olmi Frassine querce mille ettari di alberi nuovi per il Po
Vincolati a bosco perenne mille ettari tra Borgoforte io stia in soccorso al vecchio fiume saccheggiato dagli uomini da lontano sembrano la peluria sulla testa di un neonato
Rimedi bene sulla sommità di un'isola chiamata Rodi
In un baleno né di sabbia limo color argento alto sui fianchi pian lati della corrente
E l'isola laboratorio uno spazio Franco di cinquanta ettari che in autunno si copre di migratori ed è protetto sulle sponde da una boscaglia di salici Ingrid GT dal fango e dai detriti da alluvione
Ed è solo una minima parte del piano di ripristino avviato in provincia di Mantova l'unica di tutto il nord a governare sulle due sponde per giunta nel punto più vulnerabile del fiume
Qui al centro perfetto della Pignata padana un bacino da venti milioni di abitanti
C'è solo il guado per arrivarci Ragip patina fondare la plastilina si mette di tre quarti fatica mordere qualcosa di solito poi esce dalla moto e guadagna la dorsale
E arrivato il tempo di restituire il maltolto dice l'assessore provinciale all'ambiente Giorgio Rebuschi
Nella Mota fino alle caviglie
Siamo la terra con meno foreste della Lombardia e ora siamo obbligati a lavorare sul benessere verde
Immobili alberi abbatteranno più di mille tonnellate all'anno di emissioni di CO due e per questa performances l'uomo del PD appena avuto dal Sindaco P.D.L. di Roma Gianni Alemanno il premio un bosco perché otto
Quella di Mantova sarà anche l'unica macchia rossa della Regione in chiusura d'Italia mai verde che ne fa la differenza
Sul tema della protezione ambientale forse quella che paradossalmente prende più sul serio i progetti della Lombardia formigoniana
Il maltolto si diceva un'enormità sei mila ettari tanto hanno rubato il fiume nel solo tratto tra Emilia e Lombardia permette su più periti industriali piantagioni di mais e cemento dragaggi abusivi di sabbia
Maurizio fontanili e il Presidente della Provincia più unità d'Italia di tocca vivere col fucile in mano per impedire altri scempi in cinquant'anni hanno asportato cinquecento milioni di metri cubi di roba
Con danni terribili ma ora basta abbiamo messo le mani su una trentina di cavatori e la giustizia se messa in moto
La rapina abbassato il letto di quattro metri
E ha messo a nudo il basamento dei piloni sotto i ponti
Sugli argini i salici non pescano più in acqua con le radici e alla fine muoiono in piedi dice fontanili mostrando inerisca litri emergenti dalla boscaglia delle scarpate
è guerra al coltello contro l'estrema prestazioni e I ladri ovviamente il Piano Verde della Lombardia non piace affatto
I cartelli che indicano le oasi sono stati oggetto di atti di teppismo e sulla stampa locale filtrano lettere di accusa dove si parla di sperpero di soldi pubblici nonostante siano in gioco fondi europei e sottrazione di diritti acquisiti ai danni dei privati
In politica un putiferio
Uno pensa che la lega con la storia del dio Po sia d'accordo con la riforestazione invece no a tuonare contro l'onorevole deputato Gianni Fava capogruppo dei lumbard in Provincia e nel Comune di sabbia
Sabbioneta oltre che ben remunerato consigliere d'amministrazione di una decina di società di smaltimento rifiuti
E poi l'articolo proseguo l'articolo molto lungo e che
Consigliamo di andare allergia e
Qui ci fermiamo abbiamo finito un saluto da giovani De Pascalis