Intervista a Francesco Tedesco sulla prossima conferenza di Copenaghen sul clima

Radio radicale continuiamo ad approfondire il tema della prossima Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici sull'emergenza ambientale climatica ed energetica che si apre il lunedì prossimo lo facciamo con Francesco tedesco responsabile della campagna mi ha Energia e clima di Greenpeace buongiorno tedesco buongiorno a tutti domande volevo farle con lei come giudica questa conferenza che si avvenuti cioè pensa che comunque si potrà arrivare a conclusioni anche molto importanti o sarà più un una una discussione preliminare
O o preparatoria per decisioni vere e proprie che saranno prese fra un anno un anno e mezzo due anni
Beh io mi auguro che il risultato del vertice di Copenaghen abbia un valore assolutamente
Pinco Lante e anche legalmente vincolante
Che non si arrivasse a questo risultato se raggiungesse solamente mero accordo politico sarebbe diciamo fallimento del vertice per quanto riguarda gli impegni
Annunciati recentemente
Dalle due grandi e più grandi economie del del mondo Stati Uniti e Cina occorre ricordare che a Copenaghen
Questi due pesi e due dovranno assumersi impegni comunque differenti che e quello che viene richiesto da parte della comunità internazionale
Gli Stati Uniti dovranno ridurre le proprie emissioni in termini assoluti questo vuol dire dovranno raggiungere livelli più bassi rispetto a un anno di riferimento che è il mille novecentonovanta
La Cina invece non gli viene richiesto uno sforzo di questo tipo
Le missioni Cinelli
Potranno aumentare quello che si chiede e che aumenti nuovo di meno a livello internazionale Greenpeace e insieme anche alle altre associazioni ambientaliste
Chiedono a tutti i Paesi in via di sviluppo una riduzione di questa crescita dell'ordine del quindici e trenta per cento e i l'impegno che è stato annunciato dalla Cina nelle settimane scorse nei giorni scorsi vada in questa direzione
Impegna invece annunciato dagli Stati Uniti di Obama
Che hanno parlato di una riduzione del diciassette per cento rispetto al due mila cinque invece
è un impegno debole che non è ancora sufficiente per trovare un accordo Copenhagen carte
Appunto questo impegno di è al due mila cinque esteri pur lo riportiamo all'anno di riferimento corretto che il novanta
Sarebbe una riduzione di appena quattro
E quattro per cento quindi
Quindi gli Stati Uniti in sostanza devono fare molto di più di quello che per fino ad oggi è stato annunciato volutamente
Ecco e veniamo a a quello che forse è il cuore in questo momento della della trattativa ed estremamente complessa tra le tale dei livelli delle principali potenze economiche del mondo cioè il rapporto tra i Paesi ricchi e i Paesi cosiddetti
Le le così dette potenze emergenti o Paesi in via di sviluppo perché tra l'altro ricordiamo che ci sono gradi molto diversi di sviluppo e di che poi di di di PIL nella Cina è molto più avanti per esempio dell'India la Cina ha avuto una crescendo stai gigantesca negli ultimi
Quindici anni ed oggi
Ha raggiunto un'immissione di anidride carbonica che in assoluto il pari quella triste degli Stati Uniti naturalmente la popolazione cinese molto più grande di grandi Stati Uniti
E quindi a livello pro capite i maggiori inquinatori sono di gran lunga lista tu intensi ecco quindi volevo chiederle rispetto a questo problema il rapporto tra tra i Paesi ricchi paesi che non sono richiesta lei come vede questo problema cioè come si deve ripartire
Diciamo l'onere de poi di di di di di arrivare a questa riduzione vi è anidride Carboni e tra l'altro mi scusi volevo anche ricordare che l'India
Ha chiesto proprio in questi giorni che i Paesi più ricchi
Né di hanno una grande quantità di danaro ai Paesi in via di sviluppo per agli oltre che tecnologie e proprio per
Aiutare i Paesi in via di sviluppo a raggiungere questi obiettivi
Beh
I Paesi industrializzati hanno la responsabilità storica di aver causato oltre il problema dei cambiamenti climatici dell'aumento delle temperature eccetera eccetera quindi
I paesi industrializzati devono impegnarsi a ridurre nel più breve tempo possibile del le proprie emissioni e
A livello internazionale già stato definito da due anni dal summit di Bali che questo range di riduzioni
è compreso tra venticinque per cento è un quaranta per cento al due mila venti e quindi
Nel breve termine nel lungo periodo invece riduzione stanno ancora più pesanti si parla dell'ottanta per cento al due mila cinque
I Paesi in via di sviluppo invece
Dovrebbe impegnarsi a un un risultato differenza ossia
Nel breve termine
Prima nel due mila e invece esattamente I Paesi in via di sviluppo il cui gruppo giustamente che molto eterogeneo perché ci sono economie in forte crescita e altri Paesi invece che sono poverissimi
Comunque complessivamente tutti i perimetri a tutti i Paesi in via di sviluppo non viene richiesta
Una riduzione in termini assoluti delle missioni ma solo una riduzione della crescita quindi emissioni potranno crescere ma dovranno avvenire Simenon libanesi poi in un secondo momento
Diciamo dopo il due mila venti
Che incomincerà a chiedere anche io Paesi economicamente più forti tra quelli in via di sviluppo di adottare impegni
Riduzione in termini assoluto quindi in questo momento sono anche le quantità
Le percentuali di o della della diminuzione assoluta o della diminuzione della della velocità di accrescimento e questo che in questo atto si sta discutendo
Sono i voglio dire i singoli numeri per le singole nazioni insomma
Esattamente esattamente il problema è proprio questo che nel nuovo trattato che enuncio ospitiamo venga definito Copenaghen dovranno essere contenuti anche tutti gli impegni di ogni singolo Paese
E si dovrebbe proprio per
Si
Veniamo a agli strumenti per per raggiungere questi obiettivi Energia la produzione di energia rinnovabile
O aumento dell'efficienza energetica quindi risparmio energetico che cosa in questo momento bisogna fare a suo giudizio
Beh bisogna operare su i livelli che sicuramente occorre avviare una profonda tradizione del sistema energetico mondiale per quello
Tagliare la nostra dipendenza e combustibili fossili che sono da più la prima fonte di emissioni dei gas serra al mondo
E dall'altra parte bisogna operare anche sull'utilizzo dei dei suoli in particolare l'altro problema molto grosso e la deforestazione degli ultimi polmoni verdi del del pianeta perché
Scene tagliamo gli alberi
Gli alberi non sottraggono ufficio due e quindi è come se avessimo una nuova fonte di emissione
Quindi questi sono i due grandi settori
Occorre avviare al più presto una evoluzione energetica pulita fondata sulle fonti rinnovabili e che sicuramente misure di efficienza energetica
Il primo nemico dai fare fonte fossile e il carbone occorre assolutamente abbandonare questa strada il carbone e il combustibile le più alte emissioni dei gas serra
E occorre fuori fermare al più presto la deforestazione proprio per questo l'impegno economico che viene chiesto ai Paesi in via industrializzati
Per aiutare i Paesi in via di sviluppo a
Per fermare i cambiamenti climatici è anche un impegno economico per fermare la deforestazione e
Ci sono dovrebbero esserci i soldi per questo sono richiesti i soldi anche per avviare una rivoluzione energetica pulita nei Paesi in via di sviluppo in modo che non seguono la nostra stessa traiettoria ma un'altra Trento e di sviluppo
E l'ultimo capitolo disperde e quello relativo a misure di adattamento ai cambiamenti climatici che
Saranno era inevitabile che già oggi sappiamo si venendo al nostro Paese Alitalia come giudica in questo momento la si l'azione italiana rispetto
Al problema cui energetico che al pronuncia e all'emergenza climatica e cosa pensa che che il nostro Paese si succeda esso
Quali quali strade dovrebbe orientarsi su che cosa dovrebbe impegnarsi più il nostro Paese
Ma il mio giudizio è completamente fallimentare per quanto riguarda la politica energetica dell'Italia l'Italia a un obiettivo da raggiungere al due mila e dodici dopodomani
Nella riduzione dei gas serra del sei virgola cinque per cento rispetto a novanta in realtà rispetto a quell'anno se nostre missioni sono aumentate del circa dieci per cento diciamo quindi
Lo sforzo da fare gomme o sedici adesso noi probabilmente probabilmente mancheremo questo obiettivo e dovremo pagare delle sanzioni a livello internazionale
Dopo questi sono avremo abbiamo già un altro obiettivo di riduzione delle emissioni più impegnativo che ha un obiettivo europeo
Che ci obbliga a ridurre del venti per cento entro il due mila venti
Ecco
Noi quindi dovremmo lanciare adesso in una rivoluzione energetica pulita per sviluppare su larga scala tutte le fonti rinnovabili che abbiamo a disposizione dall'eolico alle biomasse sostenibile
Partendo
Includendo in queste anche misure di efficienza energetica per contenere i consumi e stiamo andando invece nella direzione opposta perché il Governo sta
Pianificando il ritorno al nucleare dell'Italia
E anche il ritorno del carbone di cui si parla meno ma forse si sta facendo o di più in quanto la scorsa estate il Ministro dell'ambiente autorizzato tre nuovi impianti a carbone ecco carbone e nucleare sono
Fonti energetiche pericolose prima di tutto e sporche che aumentarla hanno le missioni dell'Italia in futuro
E invece di ridurle conoscerete fra l'Europa quindi noi stiamo andando esattamente nella direzione sbagliata setta dispetto in particolare alla all'efficienza energetica risparmio per esempio indù in due campi come in due settori come quello dei trasporti dove sappiamo che sappiamo che in Italia è cresciuto molto le le emissioni di carbonio nel campo i trasporti appunto sono molto ventate e poi il campo del del del risparmio negli edifici quindi l'efficienza energetica degli edifici ecco su questo
Che cosa Greenpeace in particolare propone per il nostro Paese dico sempre
Ma dal punto di vista dei trasporti che ci sono tutta una serie di misure che occorrerebbe pare che invece fa onorevole a a soluzioni come l'Ecopass limitare l'utilizzo dell'automobile all'interno dei centri urbani
Occorrerebbe reclusi sanare fissiamo il trasporto merci per ferendo recepire
La comanda o una dipendenza cronica su questo occorre sicuramente
Introdurre nuovi andando per ridurre le emissioni su perché l'O metro invece dei veicoli e questa è stata
Una una nostra campagna nessun ci possono fare sicuramente
Molte altre iniziative e in futuro in un futuro e sicuramente da prediligere
Lo sviluppo e l'introduzione di veicoli elettrici che sono molto molto più efficiente
Di quelle a combustione interna ri riguardo all'efficienza noi abbiamo commissionato un rapporto al Politecnico di Milano
Chiedendogli di
Capire quali sono i potenziali tempi abbattimento dei consumi al due mila e venti e risultato e veramente sorprendente perché operando solamente sul lato dei consumi
Di energia non quindi dal lato della produzione
Sento fuori che si potrebbero risparmiare circa cento miliardi di chilowattora
Entro il due mila e venti che è una cifra enorme se pensiamo che i consumi dell'Italia ad oggi si attesta mattone trecentoquaranta miliardi quindi diciamo quasi un terzo
Quindi non c'è potenziali per ridurre le i consumi sono ampie amplissimi
E le le misure da dispiegare in tutti i settori da quello occidentale sicuramente per il consumo energetico degli edifici ma anche a livello industriale
Con sostituzione di un motori elettrici impianti d'illuminazione eccetera sono avente tantissime cose che si possono ma quindi possiamo dire che
Che il il risparmio l'efficienza energetica e lo strumento più importante per il nostro Paese almeno in tempi brevi cioè per i prossimi anni
Assolutamente sì l'efficienza energetica un tale sull'efficienza energetica eh
La precondizione fondamentale per arrivare per avviare una rivoluzione energetica pulita questo perché essendo il richiamo a contenere i consumi di energia
Allora possiamo aumentare di molto
Il contributo delle rinnovabili
E invece i nostri comunque consumi Nomentano sempre le rinnovabili avranno sempre una quota limitata
Proprio ieri
Greenpeace a diffuso il nuovo rapporto che si chiama energia Evolution italiana e qua mostra quali sono i potenziali delle fonti rinnovabili raggiungibile in Italia
E pensate che al due mila cinquanta il settantacinque per cento dell'elettricità
Di qui italiane hanno bisogno potrebbe arrivare dal vento dal sole dall'idroelettrico e dalle altre fonti rinnovabili in modo pulito
Va bene allora ci fermiamo qui noi ringraziamo molto Francesco Tedesco responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace grazie grazie davvero grazie a voi arrivederci grazie