Conferenza stampa di presentazione del libro "In carcere: del suicidio ed altre fughe" di Laura Baccaro e Francesco Morelli (Editore: Ristretti orizzonti)

Buongiorno a tutti Benvenuti per essere presenti qui a questa conferenza stampa io mi presento sono Irene testa dell'associazione radicale detenuto ignoto
Al tema di questa conferenza stampa è quello dei suicidi è in particolare la presentazione del libero dal titolo in carcere del suicidio ed altre fughe
Per questioni di tempo mi sarebbe piaciuto intervenire maniera più
Approfondita sull'argomento ma abbiamo perso già venti minuti per cui preferisco dare la parola agli ospiti e quindi intanto un elenco delle persone che partecipano alla conferenza stampa
Dunque Ornella Favero direttore responsabile di ristretti orizzonti Laura Baccaro Coltri cede libero psicologa e criminologa interverranno inoltre Rita Bernardini deputata radicale membro della Commissione giustizia Luigi Manconi presidente dell'associazione è un buon diritto già sottosegretario alla giustizia
Interverrà inoltre Riccardo Arena Direttore di Radio Carcere è Angiolo Marroni garante dei diritti dei detenuti del Comune laziale
Della Regione Lazio è Fabio cui del Forum per la salute
Intanto la parola ad Ornella Favero
Sì
Sì
Allora io appunto sono
Responsabile di questo giornale e sito dal carcere realizzato da detenuti e volontari ristretti orizzonti
E perché noi abbiamo cominciato a occuparci di questa questione dei suicidi abbiamo cominciato con questo dossier suicidi
Perché volevamo semplicemente dare un nome e magari un pezzo di storia alle persone che morivano in carcere
Non solo di per suicidio ma
Insomma in carcere si muore molto di più che fuori
Le storie delle persone che muoiono in carcere molto spesso sono storie dove la la persona è cancellata è cancellata non si vede non esiste
Se muore mentre va in ospedale non risulta nemmeno essere morta di carcere insomma quindi
Sono situazioni di persone senza storia e noi volevamo ridare loro un'identità è una storia
E raccontare qualche cosa della vita di queste persone quindi
è un dossier che raccoglie ovunque sia possibile perché il carcere non è ancora quel luogo trasparente che tutti forse vorremmo o quasi tutti vorremmo fosse
Quindi raccoglie ovunque dove
Ci sono le notizie su queste storie ovunque vuol dire dai giornali dai giornali locali
Dall'Amministrazione dei volontari dai parenti dei familiari che adesso molto spesso
Si rivolgono a noi
Ecco il dossier NATO così oggi mi sembra che
La situazione rispetto a quando noi abbiamo cominciato a fare questo dossier stia precipitando e francamente sono contenta di parlare di questo libro di questa situazione
Perché mi sembra che questo degrado progressivo e rapidissimo non veda dalla parte di chi dovrebbe pensare a delle soluzioni nulla del genere
Allora in carcere oggi
Ci stanno sempre di più i soggetti che credo più a rischio di suicidio cioè ragazzi giovani
Ragazzi anche
Persona la prima carcerazione persone per le quali l'impatto con il carcere è assolutamente drammatico
E infatti sapete che questa e la fascia è la fascia d'età in cui
Più spesso succede che le persone si uccidano
Poiché sono persone per le quali l'impatto con il carcere è drammatico perché noi che abbiamo un progetto di prevenzione nelle scuole
E ci accorgiamo
Sempre di più che i ragazzi non hanno nel loro orizzonte
Questo prospettive questo possibile rischio e invece i comportamenti degli adolescenti e dei giovani sono sempre più a rischio e le leggi oggi
Dunque signor traducono questo rischio in carcere cioè oggi ira ne vediamo arrivare sempre più spesso ragazzi giovani
E quindi non li vediamo da una parte nelle scuole in questo progetto di prevenzione e dall'altro poiché vediamo tanti arrivare per reati legati alla droga arrivare in carcere perché oggi purtroppo l'unica soluzione
Ha il problema ai problemi di questo genere esse è vista sempre di più come il carcere
Quindi io credo che parlarne sia fondamentale non so come si possa
Fare veramente prevenzione perché perché credo che nelle condizioni attuali delle carceri parlare di prevenzione sia
Quasi ridicolo purtroppo ci sono state
Nel in quest'ultimo te in questi ultimi tempi due circolari più una di un anno fa del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Che c'è il piano di tamponare la situazione invitando i direttori LEA a
Che ne so dare concedere alle I detenuti degli spazi aprire le celle infatti ma sono assolutamente dei palliativi per una situazione che drammatica drammatica anche in un carcere come quello di Padova che ha una casa di reclusione con persone con pene medio-alte
E che oggi comincia a vedere in celle da uno tre persone
Tre persone che non ha una prospettiva di sei mesi o un anno hanno una prospettiva di anni anni una vita a volte ci sono tutta una cella contra ergastolani
Tre in uno spazio previsto per uno allora queste in queste condizioni come si fa prevenzione dei suicidi credo che
Che non lo so io ho l'impressione che non neanche non si possa fare quasi niente credo che noi dobbiamo lavorare e ragionare su che cosa si può fare per ridurre il danno da carcere oggi io
Ridurrò come ridurlo per esempio con le misure alternative che oggi drammaticamente vengono concesse sempre meno e questo incide tantissimo sulla condizione
Psicologica delle persone detenute perché non avere una prospettiva non sapere non vedere della tua vita niente che ti possa aprire uno spiraglio spiraglio di speranza significa veramente
Che questo si traduce in un forte rischio delle persone per le persone
Quindi io credo che per prevenire dobbiamo
Lavorare a a ridurre i danni di questa galera a fare delle proposte per queste condizioni per per il sovraffollamento a ridare una prospettiva
A quello che è l'articolo ventisette della Costituzione il carcere deve tendere
Alla alla rieducazione al reinserimento delle persone oggi
Che come è possibile pensare di fare un percorso in carcere in queste condizioni e che senso allora la carcerazione di persone come dicevo prima giovani o al primo reato quante drammatico l'impatto con il carcere
Se queste persone non hanno più una prospettiva
Se gli stranieri non hanno un non hanno più nulla non hanno un futuro né a casa loro perché immaginate tornare a
A casa dopo magari dieci quindici anni di migrazione e non hanno futuro qui quindi noi parliamo di persone comunque a cui stiamo tagliando qualsiasi prospettiva di futuro in queste condizioni non so come si possa nemmeno parlare di prevenzione del suicidio
Grazie
Nella Favero grazie anche per il lavoro che qua ristretti Orizzonti fatta che va ricordato che ristretti orizzonti
è una rivista realizzata da detenute e detenuti del carcere di Padova è un modello da esportare uno dei pochi in Italia che funziona così come dovrebbe funzionare un carcere ora la parola alla ora Baccaro
Con altri se ne è libero soci vicini
Grazie udienze presenti nel
L'idea che avevamo avuto che abbiamo avuto con Francesco Morelli che non può essere presente nel momento in cui abbiamo deciso di parlare di suicidio e di altre fughe
Era un'idea di riassumere un po'il lavoro di ristretti a fronte anche delle problematiche emergenti che
E quotidianamente noi sentiamo dal carcere e sul carcere né perfetti
Del suicidio ad altre fu che è perché pendolari enti importante al di là
Cioè oltre al fatto di dare un nome un'identità una identità a persone che vengono dimenticate
Anche importante sottolineare il fatto
Che le persone che si suicida né in carcere non hanno patologie mentali
Poi può esserci un disagio però non nascondiamo alle dietro un'etichetta di malattia mentale non usi usiamo la psichiatria per nascondere una situazione invivibile del carcere al di là del disagio personale dei ragazzi come diceva prima Ornella
Quindi una fuga
A nostro avviso una fuga dalla speranza come possiamo dire
Sono persone come dico sempre io e non mi stanco di ripetere con il futuro di dietro sono più persone che l'unica possibilità che possono vedere e la paura la paura di uscire
Che cento come un l'insicurezza che hanno
Riguarda lo stato sociale
La non accettazione quindi parliamo di fuga parliamo di fuga e quante sono le infuriano finora sono state quarantotto quest'anno
Quarantotto suicidi con un tasso altissima perché siamo a settembre rispetto l'anno precedente l'anno scorso che sono stati quarantasei suicide nell'anno sereno e andiamo a vedere i tassi di auto
Lesioni snodo
Vediamo che nel due mila otto abbiamo quattro mila novecentoventotto atti di autolesionismo una quantità di persone che manifestano disagio incredibile
Per quanto riguarda poi tentati suicidi abbiamo seicento ottantatré tentati suicidi nel al due mila otto
Io sono propensa a pensare che questi sono dei numeri sottostimati sia per quanto riguarda di episodi
Di tentato suicidio che di autolesionismo
Sono numeri più bassi rispetto alla realtà questi sono segnali forti che ci vengono dalle persone che volevo morte i educare
Sono segnali di disagio importanti per qui ci si chiede come ci siamo chiesti noi chi c'è dietro
Il reato perché il punto è come a un convegno di qualche anno fa dei ristretti e sono persone e non reati quindi noi la nostra attenzione per queste fugare
Diventa un'attenzione sia umana
Che per il nostro per il mio personale punto di vista l'attenzione all'uomo deve sempre esserci altrimenti il fallimento di tutte le istituzioni
è il fallimento della pena è il fallimento della democrazia quindi un'attenzione alla all'uomo
E poi gli interventi come ci dicevamo cosa facciamo in quali momenti possiamo agire in questo momento con il sovraffollamento
Abbiamo già difficoltà anche a proporre quindi né cosa proponiamo proponiamo ovviamente come diceva Ornella l'applicazione di misure alternative per ridare un senso non solo alla pena ma la vita di queste persone
E poi anche a mio avviso interventi di
Di chiarezza da parte dei mass media per quanto riguarda le problematiche della sicurezza noi ci siamo portati a pensare che il carcere riserva risolva tutti i problemi di sicurezza pensiamo sia un buco dentro al quale entrano
Dei soggetti e che non escono più il nostro punto fare un'informazione anche corretta sul che entra in casa e su cosa fa su cosa succede sulla piena
E quindi anche ogni intervento
Secondo me info esterno da parte dell'informazione i anche per ridare un senso di accettazione alle persone che poi sceglieranno grazie
Grazie
A Ballarò
E abbiamo potuto ascoltare questo libero è un contributo scientifico e inedito molto importante perché cerca appunto di indagare su sul perché di questo fenomeno
Così come alcuni anni fa ha cercato di indagare sul perché dei suicidi in carcere Luigi Manconi a cui darò ora la la parola
Prima cosa
Devo dire che mi dispiace molto che non sia qui Francesco Morelli
Mi auguro che la sua assenza non sia dovuto ora
Un ulteriore piccolo iniquità che ha subito
Devo dire subito che ho trovato questo libro
Davvero molto bello dire né testa
Uto la gentilezza di ricordare
Gli studi fatti ormai una decina fa
Di anni fa da me dai miei collaboratori proprio su
Fenomeno dei suicidi in carcere erano studi
Strettamente sociologici
Questo libro che viene presentato oggi
Una
Conferma piena di tutte le acquisizioni e le evidenze scientifiche che all'epoca
Indagammo ma a un pareggio ulteriore che trovo davvero davvero importante
Come già è stato detto da Ornella nel suo intervento qui noi abbiamo oltre che
Di darti statistici socio biografici
Abbiamo
Elementi cruciali
Preziosi e direi indispensabili che hanno a che vedere con gli studi di vita e di morte
Delle persone che hanno fatto questa scelta
Diciamo così il fattore umano ha in questo libro un ruolo
Cuccia le e io sono
Anche da un punto di vista scientifico dell'analisi
Di questo fenomeno
Molto contento che questa
Dimensione sia stata indagata nei limiti in cui è possibile farlo perché porta un contributo originale originalissimo e ripeto ineludibile
A quel tipo di analisi che appunto negli anni scorsi
Più di un ricercatore ha avviato qui abbiamo appunto
L'identità personale valorizzata i percorsi di vita la sfera della dimensione privata e del percorso
Sociale e carcerario che
A come
Ultimo
Elemento gesto estremo tappa finale la scelta del suicidio
E questo materiale
Rappresentato dalle storie di vita dalla ricerca delle dinamiche personali
Dai fattori che costituiscono
L'esistenza individuale un elemento determinante senza questo nessun discorso sul suicidio in carcere e la sua prevenzione
Può essere nemmeno tentato poi certo ci sono tutte le questioni che Ornella sollevava
Che hanno a che vedere con le politiche per la prevenzione ma intanto il libro porta questo contributo che io ritengo un contributo davvero davvero importante
Perché noi sappiamo e lo sappiamo garantire da un secolo e oltre che ogni suicidio e un fatto asse
Ogni scelta suicida di Agca dietro una biografia è una storia individuale che non può essere generalizzata
Diciamo
Le ragioni profonde
Difficilmente possono essere indagato
E tuttavia c'è un percorso che noi oggi siamo in grado di ricostruire
Questo percorso punto con grande fatica perché evidentemente ci sono
A mio avviso ancora importanti battaglie da condurre ad esempio per poter accedere ai fascicoli personali dei detenuti poterli studiare
Che a quel lavoro di prevenzione potrebbero dare un contributo davvero importanti quindi davvero io ringrazio
Curatori tu che sei presente di questo libro che ringrazio assai Francesco Morelli perché oltretutto
Il suo lavoro che in questo libro testimoniare a una storia antica
Forte significato che non è solo
Quello relativo all'esperienza individuale di Francesco voglio aggiungere
Una piccola considerazione per poi cedere
La parola qualcun altro una piccola considerazione
Io trovo che anche
Il titolo di questo libro sia molto efficace perché un titolo pertinente pertinenti pessimo
Come qualcuno sa io ho scelto come titolo di un sito dedicato alla questione penitenziaria
Innocenti evasioni non era solo un omaggio doveroso
A Lucio Battisti a Mogol
Autori Crisone meravigliosa ma c'era la volontà di giocare con l'ambiguità
Di quel termine evasione che voi avete giustamente valorizzato non è
Un gioco linguistico è qualcosa di molto più profondo il libro ci aiuta a comprenderlo ma dico di più che
Nell'inconsapevolezza degli autori di quel titolo di quella tali so che nella loro inconsapevolezza e nell'uso che noi siamo autorizzati comunque a fare di quella inconsapevolezza c'è ancora
Un'altra ricchezza che si può trovare perché quelli Innocenti evasioni non significa evasioni
Incongruente evasioni come dire prive di drammaticità al contrario sono evasioni tragiche
Ma dove l'elemento dell'innocenza e assolutamente cruciale e l'elemento dell'incontro della innocenza non è solo
Il fatto che chi suicide si suicida non può essere
Punito per l'atto fatto dal momento che il Codice penale italiano non
Sanzione il tentato suicidio ma perché quella innocenza fa riferimento esattamente alla ricerca
Che può essere disperata e dovunque avveri quel suo esito tragico di una via di fuga
Di una
Capacità
Di sottrarsi a quel dominio dispotico totalizzante che il sistema penitenziario quella via di fuga che appunto o a
Delle
Forme legali delle dei canali di uscita riconosciuti non sono riconosciuti ma incentivati ecco il discorso sulle misure alternative le misure alternative sono appunto possiamo usare questo termine senza preoccuparci che qualcuno lo strumentalizzi sono
Vi è di fuga legali
Dal dispotismo totalizzante di una condizione disumana quindi l'evasione di cui parla il libero che presente nel titolo e appunto l'attenzione
Ritengo davvero preziosa a una condizione che si e quella descritta da norme lei è una condizione di frustrazione
Molto pesante pervasiva dove
L'assenza questo viene scritto descritto bene nell'introduzione l'assenza di mobilitazione collettiva fatalmente
Incentiva forme di
Azione individuale
E chi non ha possibilità di movimento di parola può
Muoversi e parlare solo col proprio corpo e con la disponibilità del proprio corpo fino
Al suo uso tragico che appunto il suicidio ecco mi sembra che il libro ci aiuti bene a capire
Questa dimensione oltre le statistiche che sono importantissima ma che non ci danno quello spessore umano al quale invece dobbiamo continuare a saper guardare
Grazie a Luigi Manconi ora la parola Rita Bernardini
è
Deputata radicale membro della Commissione giustizia che di carcere carcerati se ne occupa da sempre
Ma va ricordato che nel mese scorso un'iniziativa molto importante dovuta al suo impegno e Ferragosto nelle carceri italiane
Che ha consentito a tantissimi parlamentari forse per la prima volta in Italia di visitare le gallerie italiane è di prendere conoscenza e coscienza forse di ciò che si vive oggi in carcere
è io credo che questi queste o Ferragosto in carcere mi auguro possa portare a una discussione parlamentare
In entrambe le Camere soprattutto mi auguro che non si affronti soltanto il tema del sovraffollamento ma questo prezioso strumento strumento che rappresenta questo libro possa essere d'aiuto sia al legislatore che al parlamentare la parola Rita Bernardini
Grazie viene io volevo
Ringraziare
Laura Baccaro Francesco Morelli che non può essere qui non so quali siano
I motivi per questo dono che ho ricevuto oggi quindi che questo libro che leggerò perché non ho avuto la possibilità di leggere prima e voglio ringraziare innanzitutto
Ristretti orizzonti
Non è un caso che poi
Questo libro nasca dall'approfondimento di quello che possiamo definire un sito una rivista
E ma sicuramente uno strumento di conoscenza che ha avuto la forza in questi anni di di non smettere mai di non smettere mai nemmeno per un minuto
A
L'attenzione che ha sul carcere nel carcere con nella quotidianità di un rapporto vedete
C'è una persona che sicuramente voi tutti conoscete che il professor Luigi ferraioli
Che già da molto tempo usa un'espressione il carcere è un'istituzione opaca
Ebbene ristretti orizzonti fa sicuramente quell'opera per rendere invece il carcere sempre di più
Con gli strumenti che gli vengono messi a disposizione per rendere il carcere un'istituzione trasparente ma la lotta
è dura noi
Con il detenuto ignoto con Irene testa abbiamo depositato una proposta di legge per l'anagrafe pubblica delle carceri
Perché riteniamo che oggi il carcere è inteso come qualcosa
Che non fa parte della società è qualcosa di lontano è qualcosa da dimenticare
Mentre io sono convinta che se i cittadini conoscessero quello che avviene nelle carceri quello che sono oggi le carceri ci sarebbe sicuramente una maggiore
Sensibilità una maggiore comprensione e anche una maggiore intelligenza
Nel esaminare quello che è il ruolo
Del carcere il carcere che dovrebbe essere estesa inteso come l'estrema ratio e che invece e diventa e diviene sempre di più e oggi siamo credo al massimo
Alla massima espressione di quella che io definisco che è per le istituzioni oggi il carcere cioè una discarica sociale
E dico che è per le istituzioni e quindi dico che le istituzioni sono e svolgono un ruolo purtroppo di
E so che la parola è forte ma divengono sicuramente delinquenti abituali
Di delinquenti abituali rispetto alla violazione dell'articolo ventisette della costituzione
Perché sicuramente
Degli istituti penitenziari italiani non hanno niente a che vedere con quello che prevede la nostra Costituzione con quello che prevede prevedono le leggi con quello che prevede l'ordinamento penitenziario quindi è una continua
Ente cioè quando uno commette un reato e poi di esce e Lori commette poi continua su questa strada come viene chiamato delinquente abituale
Beh e lo Stato che per decenni fino ad arrivare alla situazione attuale
Viola le leggi viola la Costituzione che cos'è che cosa sono queste istituzioni se non
Delinquenti abituali ora però queste
Queste osservazioni che sto facendo lasciano il tempo che trovano se però non troviamo le risposte adeguate a a quello che accade
E le risposte rispetto alla situazione attuale da sono intanto io prima ho diritto ho detto la trasparenza
Conoscere quello che avviene dentro le carceri ho ricordato all'opera meritoria che svolge ristretti orizzonti ma insomma ci sono
I dati dell'illegalità sono questi ci sono ventitré mila detenuti in più rispetto a quelli che le carceri potrebbero supportare ventun mila ventidue mila poi le cifre va bene insomma siamo a queste dimensioni
E gli agenti di Polizia penitenziaria sono carenti nel numero di cinque mila non sono dati nostri sono dati del Dipartimento a quel che ci risulta a noi la carenza di otto mila unità
E gli educatori non ci sono
Gli psicologi sono una figura che soprattutto con il passaggio alla sanità penitenziaria ormai sembrano
Figura pressoché scomparsa
Insomma questi sono queste cifre minime sono le cifre dell'illegalità allora io non so noi non possiamo dire beh facciamo queste quest'altra riforma il tratto per anni
Le carceri torneranno ad essere legali no
Noi dobbiamo assumerci la responsabilità ecco perché
Pannella ha fatto la proposta di un'amnistia guardate
Un'amnistia chi è molto molto diversa da quella che è stata fatta in Italia ne sono state fatte diverse
Spesso abbinati all'indulto ma amministrative che sono state fatte in Italia dalla prima che fu quella di Togliatti fino ha l'ultima che anno è stata chi mi aiuta
Nel novanta quindi stiamo parlando di molti molti anni fa
Perché se facciamo i conti credo di non sbagliarmi insomma sommando assieme tutte le amnistie che sono state fatte in Italia in sessant'anni sono state liberate
Possiamo dire cinquanta mila persone
Che hanno usufruito di questo strumento ebbene Marco Pannella che cosa dice io spedire spero di poter fare con Marco grazie a ristretto orizzonti un convegno su questo
In realtà c'è un'amnistia schifosa strisciante della quale nessuno si assume la responsabilità di classe
Che è quella che viene fatta con le prescrizioni
Cioè ogni anno ci sono non abbiamo fatto il conto sono un milione ottocento mila negli ultimi dieci anni
Cioè primo ho ricordato una cifra cinquanta mila un milione ottocento mila prescrizioni negli ultimi dieci anni
E di e processi che non vengono celebrati
Ed è perché schifosa perché in genere coloro che usufruiscono della prescrizione non sono certo i i poveri disgraziati
Che vanno a finire nelle carceri nostrane sono coloro che si possono permettere avvocati
Che possono fare la guerriglia diciamo così fino a far cadere il processo in prescrizione ma comunque queste prescrizioni vengono fuori da una giustizia malata
Rendiamoci conto che il carcere e il punto finale di una giustizia che al collasso perché quando noi parliamo e questi sono dati ufficiali del Ministero della giustizia
Poiché oggi siamo a cinque milioni e duecento mila processi penali arretrati
E duecento mila prescrizioni all'anno ecco quando parliamo di questo vuol dire che è una giustizia in affanno vuol dire che i processi durano troppo a lungo
Vuol dire che quando una giustizia arriva dopo molti anni beh scusatemi a poco a che fare proprio con il concetto stesso di giustizia ecco perché ritengo che si debba fare e si debba riflettere anche
In fretta su questo perché ci sono misure urgenti c'è una riforma della giustizia che deve essere fatta
E l'amnistia e uno degli strumenti di questa riforma poi misure
Insomma non ha che stiamo facendo adesso un convegno su come decongestionare le carceri però ecco io credo che se partiamo dal dato dell'illegalità
E dal pulirlo superare credo che siamo già molto avanti e nel ragionamento credo che siamo sulla strada giusta
Grazie Ritanna palare Angiolo Marroni garante dei diritti dei detenuti dalla Regione Lazio extra Mattarella poco dell'Osservatorio nazionale sulla salute in carcere correggimi se sbaglio sì grazie
Noi qui siamo una riunione una conferenza stampa in cui i presenti
Sono tutti
Molto informati le attuali condizioni in cui si trovano le carceri italiane
Siamo tutti molto informati della legislazione penale
Egli una legislazione
Relativa alla procedura penale
E siamo pure molto informati del fatto che
O il Parlamento con il Governo
Stava Bossi-Fini in poi ha continuato a produrre norme che hanno peggiorato la situazione carceraria oltre che la situazione del diritto penale
Ne abbiamo don ultimo caso di suicidio pochi giorni fa veramente tremendo
è un detenuto che si è lasciato morire di fame
E chiosa dell'esplicazione del mancato intervento in questi casi che erano spiegazioni
Come dire un po'salomonica dicevano fondo uno debole morire
Mascia comuni
Cioè il diritto a morire
Però
In quel caso lì forse si poteva anche evitare che morisse tentando di intervenire
In modo adeguati l'affollamento aumenterà in virtù di queste norme questo è sicuro aumenterà commenta quotidianamente
Il piano carceri
è stato un grande annuncio
Prima che diventi realtà ce ne vuole
Però io nuovi quartieri tutti gli interventi che io onta proposto in quanto commissario
Però questo piano carceri molto difficile che si realizzi entro mobile si realizzi a breve
Tra l'altro se voi l'avete visto in molti casi è scritto finanziamento da reperire
E quando si dice al finanziamento dei velivoli che non c'è
Oppure finanziamento da individuare e che voli che non c'è ancora
E tutto questo piano carceri quando sarà realizzato
Si è già servisse a sostituire gli istituti penitenziari fatiscenti di i vergognosi inumani
Pensiamo che a Favignana un carcere sotto il livello del mare tanto per dirne una se noi non quando sarà fatto tuttavia non avremo risolto il problema
Né misure alternative
La mia esperienza e che stanno diminuendo a vista d'occhio
Non non si riesce più ad aprire misure alternative come sarei contento
Forse gli stessi magistrati sono preoccupati si preoccupano
E poi c'è anche il fatto che nel Lazio peraltro è accaduta una cosa particolare cioè accaduto che oltre a tutti i collaboratori di giustizia che c'erano di competenza del tribunale di sorveglianza del Lazio
Si sono aggiunti anche tutti quarantuno bis d'Italia sul Tribunale di sorveglianza del Lazio che peraltro è un organico molto piccolo
Ridotto e quindi non fa fronte neanche avrà misure ordinarie
Non parlo poi decidendo di identificazione di espulsione quello non è non è in carcere ma è peggiore un grazie ora quali sono le prospettive pezze il problema che dobbiamo fare
Oltre a facciamoci presenziare in crisi quel giorno presso la Sala manifestando qui a davanti a Montecitorio non c'è prevenzione non c'entri l'organizzo educatori non c'è opposizione giudiziaria
Corritore prospettica
Cioè noi che pensiamo che si debba fare che si possa fare
Ora settimo spieghi se sei ottimista o pessimista
Dove rispondo che l'ottimismo e la volontà ci deve essere
Non possiamo perdere l'ottimismo dell'impegno
Ma se poi andiamo all'ottimismo della ragione allora lì forse
Cosa viene meno
Perché la situazione politica italiana è una situazione politica che non vedo possa cambiare a breve
Sull'azione politica dell'appello ci sia questa idea e la sicurezza con la pena col carcere
Allora io penso e dobbiamo continuare nell'impegno che noi tutti svolgiamo le nostre postazioni
Dobbiamo fare in modo che le Regioni anche intervengono concretamente in più che
Il Governo nazionale
Dobbiamo fare in modo che la riforma sanitaria ormai si applichi davvero per cui non c'è danno dalla riforma ma un miglioramento
E peraltro la riforma sanitaria nostra camminando benissimo in tutta Italia almeno nelle regioni a statuto ordinario perché quella su speciali non è neanche partita
Dobbiamo io penso moltiplicare i garanti moltiplicando impegno moltiplicare la volontà di tutti noi
E soprattutto coinvolge le forze sociali le forze politiche quelle più attente corretto ci sentono
Ripeto io per il momento vedo questo vedo che noi dobbiamo continuare questo sforzo mantenere accesa questa
Fiaccola di questa volontario di riscatto di questo sistema di cambiamento profondo di questo sistema così punitivo dobbiamo fare in modo che l'opinione pubblica si convinca della sicurezza non viene data dal carcere
E dobbiamo coinvolge anche i nostri stessi movimenti equa ripartiti a guarire uno fa riferimento a quelli che sono disponibili
Perché altrimenti io credo che non non ne usciamo bene da questa situazione mi dispiace
Non dare un messaggio di ottimismo ma non ci riesco francamente perché ripeto
La differenza sono ottimisti o pessimisti nota
E appuntamenti il pessimismo insorti pessimista e più informato questo è il problema che abbiamo noi lo siamo molto informati
Impegniamoci dirottiamo facciamo tre dobbiamo farlo diciamo a stampa i mass media televisioni e radio tutore vogliamo i garanti di più ce ne siano meglio è e così via
Tuttavia dobbiamo sapere che stiamo combattendo contro una marea che per il momento non è facile non è facile affermare
Grazie Angiolo la parola Simona Filippi coordinatrice di Antigone vi devo pregare di essere molto brevi perché abbiamo già sforato con l'orario grazie si gratti soltanto qualche breve considerazione intanto
Facendo il mio ringraziamento personale anche a nome dell'associazione A ristretti orizzonti verrà
Questo libro che leggerò al più presto e per il lavoro che quotidianamente viene fatto
Nel difficile sicuramente poter dire che dimostrare scientificamente delle condizioni di sovraffollamento attuali producano suicidio
Però è evidente
Che dinanzi i numeri di cui ci raccontava anche primari da Bernardini che qui non ripeto
Comunque dinanzi a quei numeri è evidente che le condizioni in cui si trovano a vivere queste persone portano a situazioni di
Gravi e che possono portare anche a gesti tragici come quello appunto del suicidio
E il in questo senso voglio semplicemente ricordare che che le condizioni
Attuali delle carceri italiani producano condizioni di inumane anche di tortura è stato detto quest'estate
In relazione alle dei condizioni di detenzione di in cui ha vissuto non adesso ma esattamente quattro anni fa un detenuto sulle mano vicina
E lo ha detto la Corte europea purtroppo l'Italia l'unico Paese insieme alla Russia ad avere questo triste primato di essere stata condannata appunto dalla Corte europea per le condizioni inumane e disumane Imperia ha vissuto questa persona
Devo dire che Antigone adesso con questa nuova figura che il Difensore civico
Che abbiamo istituito circa un anno fa un mensile sicura informale ovviamente non istituzionale che abbiamo lanciato anche per ricordare che accanto a garantire i giornali locali c'è necessità di un
Garante nazionale questa è un'altra assenza grave che il Parlamento con Cina rimandare questa figura abbiamo passato partire questi state questa campagna di appoggio ma i detenuti che vogliono presentare ricorso
Alla Corte europea in questo senso ringrazio ancora Francesco Morelli e distretti diciamo uno
Ci stanno aiutando insomma nella
Pubblicizzazione di questa notizia e nel giro di diciamo più o meno neanche un mese sono pervenute le associazione già circa quattrocento richieste
Di detenuti scrivono da tutta Italia devo dire che purtroppo le condizioni che ci descrivono sono molto peggiori di quelle di sole mano vice di quelle di quattro anni fa
E ed è per questo che riprendo poi riferimento a cui faceva prima tornano a favore o delle circolari che sono state fatte dall'Amministrazione penitenziaria da cui l'ultima di dieci anni fa di dieci giorni fa scusate
Non è un caso quella circolare perché quella circolare
Diciamo una se viene vista con attenzione anche riferimenti che vengono fatti rispetto alla sentenza di luglio è stata fatta propria risposta e con il timore anche
Che ha dopo Sulejmanovic ci siano molti altri molte altre condanne del nostro Governo probabilmente questa è una strada che
Una delle tante
Insieme alle altre che andrebbero fatto che a questo punto sia bensì ha il dovere di percorrere
Perché se è vero che l'Italia ha avuto varie condanne per la lunghezza dei processi che poi insomma hanno fatto diciamo una storia nella giurisprudenza e anche portato ad una legge questa è un'altra strada
Che stiamo appunto percorrendo
E dicevo i detenuti ci descrivono situazioni molto peggiori molto peggiori senso le mano dice e la sede del la Corte aveva deciso di condannare lo Stato per condizioni inferiori
Hai tre metri quadri in cui appunto questa persona ha vissuto
Per qualche mese
Posso dirvi che ci sono persone che attualmente vivono anche in condizioni peggiori di questo perché affianco a questo
Ci sono l'assenza di cure l'assenza di ora d'aria di attività lavorative di tutto quanto e da qui appunto la paura d'amministrazione penitenziaria e di conseguenza la circolare
Di dieci giorni fa in cui dite in cui appunto editto rischi è scritto in pratica
Sì ci sono condizioni di persone sole perché vivo le condizioni sono solamente cercate di farle stare almeno con le scuole con le con le porte con i blindati aperti
Ringrazio nuovamente ristretti orizzonti
Si attesti Mona la parola Riccardo Arena dei Direttore di Radio Carcere
Sa da tutti mi chiamo Riccardo Arena cura rubrica radio carcere rubrica di informazione sul processo penale detenzione non a caso una rubrica che nasce
Radio radicale dove se no poi poi diventa ha prevalso libertà di informazione poi diventa pagina su riformista che esce mercoledì il suicidio
In carcere sono d'accordo con leggi Manconi
è un problema che va affrontato concretamente anche perché
Di volta in volta ogni suicidio diverso all'altro ogni persone diversa all'altra
E da quel dovrò parlare da Bruti quindi volevo partire da diversità della priorità della persona seppur detenuta e della sua diversità una priorità e una diversità ignorato dal carcere
Prima il mio breve intervento vi dico le cose la prima siamo forza quarantanove susciti perché mi scrivono che mi dicono che la notte dall'undici e dodici settembre
Alle tre di notte un dedurlo toni su un tunisino di trentuno anni se impiccato nel carcere di Prato dover tentato a quanto pare il suicidio almeno altre tre volte in gestendo detersivo tagliandosi le vene con un coltello
E in giro indo una la metta
Secondo informazione debito queste mortalmente è andato dall'altra parte il quarantanovesimo fa parte dei numeri non delle persone
Quelli che potrebbero uccidersi Lamberto
Rinchiuso nel carcere
Di Udine Lamberto è affetto da un gravissimo a depressione non so se che citi si ascolta Prince sale chi ci ascolta la prego di Carlo Sama depressione è una mafia
Grave non soltanto di prezzo e Libia ma anche per chi deve e detenuto è stata fatta una consulenza tecnica che accerta che Lamberto a un'elevata
Sì in teologia autolesionistica ideazione suicida e grave il ricorrente due medici legali si sono occupati di lui hanno si impiega hanno sottolineato al giudice di sorveglianza del rischio
Sull'ICI Dario è
Elevatissimo del giudice di sorveglianza se ne è lavato le mani ha rimesso gli atti
Al tribunale di sorveglianza di dice tra a ottobre nel frattempo la Lamberto e a rischio suicidio
E su due
Dicevo lo diceva Luigi Manconi dall'va affrontato in termini reali il caso per caso chi succede e perché chissà in carcere e perché questa differenza purtroppo non la sa amministrare il carcere anzi
Il carcere di fatto e incapaci di affrontare con il caso in modo diverso
Il carcere e incapaci di differenziare
E incapaci differenziare per ciò che è stata condannata in base al reato commesso incapaci di differenziare la persona che sta male che sta manifestando un disagio la persona condannata la persona
Che sta manifestando un disagio anzi
Perché
Chi perché ha un disagio
La situazione cambia e cambia la grande
C'è si c'è il rischio di suicidio
Due sono le soluzioni sotto in carcere ordini ignorato
Come questo tunisino che sta mazzo Percassi librato
Come Lamberto
Benigno rate lasciato in cella
Oppure vieni spogliato emessi nasce l'isolamento per proteggerti
Ora io dico grazie che poi m'ammazzo scusate sesto poco bene inizio un disagi Milashi macello sette persone ti faccio penso che pensi che guariscono
Se io ho un disagio se manifesto una sintomo già suscita
Diminuito lascia isolamento nudo quando esco da qua c'era chi pensa che possa fare sorridere è ovvio che mi ammazzo
Qua arriviamo al punto antiche ho finito
Come dice Pannella sono quindi
Questo protetto per arrivare a questo punto sono persone molto spesso che sono state suscitate
State attenti
Sono persone che sono state ammazzate sì sono state suicidati non giriamoci intorno
Ma nessun giudice nessun giudice italiano
Accetta se il reato è stato commesso o meno il pm interviene scrivo inizia reato arrivano sigillato una cella e poi
Chiesta una condanna per una persona che è stata è stata indotta susciti in Italia
Ci sono la condanna per chi è stato Malta sono in carcere poche pochissime sui Cine su una
Ed è strano
Perché costruiamo una polizia con insomma a pensarci bene
Il carcere è diventato
Fotografiamo la situazione prima il carcere è un luogo di impunità
L'istituto dello Stato dopo una persona viene messa per il via ad una legge e dove dovrebbe regna la legge diventa un luogo di impunità
Il carcere è un luogo senza giustizia dove nessun giudice italiano sia civile che amministrativo che penale
Interviene verifica per deliberi a capire quali conseguenze ha determinato una situazione di leggi sulla singola persona è il nodo carcerario
E queste quarantotto quaranta persone morte in carcere ne sono la testimonianza il carcere impunito il lodo carcerario
Responsabilità di chi lo so che non mi farò amici ma intanto non sono io non sto qui per questo
Innanzitutto i direttori delle carceri
Il direttore del carcere risponde innanzitutto dal punto di vista e civile non c'è non c'è poco discussione per i danni morali psichici cause al detenuto dal punto di vista del responsabilità penale nel caso in suicidio ponendo l'eventuale è semplicissimo
Come io faccio vedo l'eventuale quando io come turnazione immaginando mi conseguenze dannose di quell'azione male sottovaluto
Però me li immagino un esempio corro velocemente in macchina mi immagino che pure ammazzare qualcuno sottovaluto quell'eventualità attraverso la signora prende in pieno l'ammazzo
è un macigno con dolo eventuale Laveno ventata
Tu direttore che sai che un detenuto
Sei una cella ed è malato depresso Lamberto Udine e lo lasci appende le gocce basti una cella sono affollata tu con corri e nuove in di un reato un eventuale reato commesso un se muore così si fa delle lesioni a titolo di dolo eventuale
Non ne scappiamo
Questo è
Vi dico questo perché la soluzione intanto che si potrebbe prospettare fare intrallazzi sia in carcere io come Riccardo Arena
Personalmente mi preoccuperò di denunciare alla la Procura della Repubblica tutti i casi in cui si verificò dei reati all'interno del carcere e il direttore non fa nulla per impedirlo
Inviterò le persone detenute nell'ambito degli spazi me concessi a fare azioni civili per risarcimento civile morale e
Patrimoniale del danno subito
La giustizia non possiamo aspettare Strasburgo è una follia guardare in carcere che già il processo la legge la giustizia processo penale debba spettare a giustizia Roberto è già una cosa strana va bene
Ma che la giustizia l'intero nel caso si debba giù ad aspettare non il giudice di Roma magici Strasburgo è una follia qui ci siamo abituati
Ma scusate tanto ma non c'è un giudice una promoter Repubblica a Roma che verifica un'eventuale abuso d'ufficio ai a carico del direttore del carcere abuso d'ufficio laddove Luini SCCI pubbliche funzioni
Immette gente in carcere violando la legge creando un danno ingiusto non è l'abuso d'ufficio
E questa procura Repubbliche Roma che sta facendo si occupa di per un'indagine per chi in guerre s'è morto in e in Afghanistan ma siamo fuori di testa dobbiamo spetta di Strasburgo
Non è così che funziona
La il controllo della legalità in carcere possiamo stare ore a parlarci ha svolto l'Arci addosso a fare anche
Belle cose che poi diventano diventano autoreferenziali se non ci muoviamo se non pretendiamo la giustizia in carcere
Per nuovi cittadini liberi e per le persone che sono lì detenute
Questo è quanto grazie
Cambursano anche in parte d'accordo con quello che il ministro
Credo anche che non si possono attribuire tutte le responsabilità i direttori delle carceri perché naturalmente anche
Inizi gli strumenti bene
Assolutamente singolare scarica addosso
Nessuna
No non possono rifiutarsi quindi
è comunque andiamo avanti stiamo per concludere do la parola Fabio Bui del Forum Salute
Allora buongiorno io avevo iniziato è pensato a una breve relazione
Ma
Ascoltando i vostri interventi
Ho pensato che dovevo dire una cosa e che a questa interessante
Precisa
Conferenza stampa in cui si raccontano pezzi di storia non numeri non il numero dei susciti enti è come se mancasse un grosso attore istituzionale
Abbiamo parlato del suicidio abbiamo parlato del gesto abbiamo descritto un quadro
Ma dobbiamo dire che
Davanti al discorso sanità
Salute in carcere ora sono le ASL sono le Regioni gli interlocutori
Le persone che devono rispondere a quelle persone che noi abbiamo descritto come persone con problematiche spesso sociali
Questo anche per non essere autoreferenziali
Io credo che iniziative come quelle di oggi
Debbono coinvolgere chiedere e sostenere e fare il punto su quella grande riforma
Che ha stabilito il transito e il passaggio della medicina penitenziaria al sistema sanitario regionale
Per dare a tutte le persone ristrette un'omogeneità di trattamenti ma soprattutto per dare come i cittadini liberi quell'attività di prevenzione diagnosi e cura però stabilire differenze fra chi è recluso e che è libero
E allora a che punto siamo con questa riforma quali passaggi come le Regioni hanno recepito ma anche come il Governo ha sostenuto questo
Dobbiamo dire che le Regioni finora non hanno ricevuto un euro
Dobbiamo dire che tutto quello che le Regioni hanno fatto bene o male le hanno anticipato e molti di voi conoscono le difficoltà economiche di molte regioni
Dobbiamo chiederci il delicato transito del personale come sta avvenendo e come è avvenuto con quali livelli
Con quali progetti con quale modalità il Forum nazionale che ha in ristretti orizzonti
Un grande sponsor tant'è che ristretti ha aperto un link su non peggio il perché la salute è uno dei principi fondamentali e che non si parte con la detenzione
Questo sta portando avanti questo chiede alle istituzioni questa chiesta anche i parlamentari a luglio per esempio quando ci siamo incontrati ha chiesto facciamo un monitoraggio a che punto è la situazione in una realtà che è profondamente cambiata
Abbiamo parlato però
Della necessità della SARS dell'assistenza psicologica però forse dobbiamo anche dire che tutti i provveditorati regionali hanno ulteriormente tagliato le ore gli psicologi per quale motivo
Risorse economiche per cui in alcuni carceri con cinquecento persone ci sono ventitré ore mensili di psicologo è un elemento notevole o no questo
è un elemento notevole quello che poi porta
Anche gli agenti di Polizia penitenziaria gli operatori a un turnover massacrante
Parliamo anche di suicidi fra gli agenti della Polizia penitenziaria o parliamo del disagio che molti operatori ci manifestano forse anche l'assenteismo o la malattia è una causa concludo
Noi come Forum abbiamo
Un impegno ci prendiamo le nostre responsabilità oggi chiediamo ristretti ai parlamentari presenti al terzo settore e alla stampa
Di continuare a tenere alta l'attenzione su questo tema perché non si può secondo noi
Separare il problema di suicidio o della sofferenza dal contesto più ampio della sanità e della salute in carcere grazie
Grazie a te
Ora la parola a Maria Luigia culla direttore generale dell'Istituto Superiore Studi penitenziari grazie mi dispiace intervenire per ultima arma
Mi pare di essere l'unica ancorché appartenenti all'amministrazione penitenziaria oggi ad intervenire se non
Ho capito male in quanto sulla libertà un pochino il ritardo
Però mi piace intervenire perché alcune cose vanno dette premetto che il mio intervento ovviamente a titolo personale come direttore dell'Istituto superiore istituti penitenziari
Ripeto però alcune cose vanno dette mi piace intanto complimentarmi con gli autori e in particolare
Con Laura beccato con cui ci siamo conosciuti qualche giorno fa quando è venuta dovessimo istituto per fare un intervento ad un gruppo di educatori neo assunti intervento che peraltro
Ha riscosso molto successo
E quindi ho avuto poca occasione diciamo di leggere approfonditamente questo questo libro perché mi è arrivato qualche giorno fa ebbero l'ho sfogliato proprio per poter essere nelle condizioni di dire qualcosa mi sembra che la tematica trattata
Sì è una tematica molto importante perché oltre a denunciare i dati che peraltro sono dati ovviamente istituzionali ufficiali
Oltre a denunciare i dati di kora conta una serie di storie Storie di uno Amanita dolente che sta dentro il carcere che molte volte non è conosciuta nemmeno gli stessi operatori
Dell'amministrazione penitenziaria perché sono storie che sono
Raccontate anche nel dettaglio che quindi ovviamente sottolineano quelli che sono aspetti di sofferenza che comunque chi sta dentro il carcere a a prescindere dalle condizioni più buone o meno buone già il carcere di per sé una soffre
Sa
Però vorrei anche dire che io sono della categoria di quei direttori penitenziari che sono stati come dire imputati di una serie di responsabilità da chi mi ha preceduto dell'intervento
Ecco io ritengo di dover dire che proprio nella professione direttore vede in penitenziari una professione
Che non vorrei definire anche essa dolente perché lavora in un settore che chiaramente è compresso che chiaramente non tratta solo pratiche ma tratta umanità
E come tale è chiaro che la possa essere una professione che richiede
Molta attenzione al sistema che governa e non penso che ci siano direttori in qualche modo abbiano contribuito ad indurre al suo vice Iddio ecco è una situazione molto complessa che chiaramente si è resa ancor più estate riserbo ancor più complessa da questo grosso sovraffollamento
Probabilmente c'è una pecca originaria nel senso che
Abbiamo ancora una visione del carcere che è quella del passato e un carcere che ovviamente da probabilmente molto in termini di sicurezza molto polemica tanto in termini di sicurezza ma poco viceversa di attenzione al trattamento
E probabilmente sconta questo suo peccato originale dall'essere stato
Sempre molto autoreferenziale
Nel senso che carcere in qualche modo si è difeso chiudendosi alla società ha fatto comodo non andare a vedere perché diventa un comodo alibi per non avere problematiche di coscienza
Ecco oggi forse bisogna interrogarsi e e fare velocemente in modo tale che ci sia
Una visione del carcere completamente diverso a io penso che per esempio un patto di solidarietà sociale che metta a tutte le componenti che comunque sono coinvolte nel sistema penitenziario a prescindere dal Dipartimento che istituzionalmente chiaramente ne è diciamo competente ma tutte queste altre componenti ecco dovrebbero essere indotte
A mettere insieme come dire una serie di misure a sistema che possano non dico risolvere ma quanto meno attenuare quello che oggi è il problema di questa immensa che si rivela alcune con questa diciamo
E si immensa dimensione io penso alle regioni per esempio che vi sono competenti
Per tante
Importanti funzioni che a volte fanno interventi che sono buoni o meno buoni ma comunque sempre a macchia di leopardo ovvero interventi sporadici che però non rientrano in una sistematicità di un po'di interventi ma penso anche agli sta lo stesso volontariato che entro ormai
Tranquillamente all'interno del sistema
Ma è un volontariato e comunque non è all'interno di un progetto complessivo
E poi in qualche modo come dire aiutare a rendere meno problematica
La vita all'interno delle strutture penitenziarie qualcuno ricordava agli operatori del Corpo della Polizia penitenziaria io ricordo quelli ma ricordo anche tutti gli altri operatori
Che lavorano all'interno del sistema e che con pochi mezzi o si danno da fare per cercare di fare al meglio quello che possono fare per portare non contribuire al benessere per portare quel po'di benessere che è possibile dare in questa situazione però ritengo anche che ci vogliono interventi coraggiosi a livello legislativo noi siamo un Paese dove non so chi lo diceva prima
è il detenuto deve essere comunque fatto entrare nel carcere il direttore non ha possibilità
Di respingerlo c'è un piccolo Stato l'Olanda per esempio ma ce ne sono anche altri ma ricordo l'Olanda dove e quando si esaurisce il numero dei posti disponibili
Le persone vanno rimandati indietro e si programma poi ovviamente un sua una sua venuta successivamente in relazione alla disponibilità quindi questo penso che potrebbe essere una di quelle misure ma ci sono
Altre che ne possono che ne possono essere immaginate anche velocemente laddove ci sia
La come dire e la disponibilità politica a fare questa cosa
Penso alla vecchia misura della passata legislatura la messa alla prova che già utilizzata per il settore dei minori penso agli arresti in detenzione domiciliare per coloro che per esempio hanno soltanto pochi mesi da scontare
E mi pare che un emendamento in tal senso sia stato presentato proprio qualche giorno fa un ampliamento del ventaglio delle misure alternative insomma il carcere deve essere l'ultima delle soluzioni non può essere la soluzione principale
Perché poi si scaricano sugli operatori penitenziari di responsabilità che chiaramente non hanno se non in minima parte allora è giusto che intervenga la magistratura del colpire quelli che sono responsabili
Finisco compiacente ulteriormente per il testo che intanto già la disposizione di metterlo in biblioteca per la lettura dei nostri corsisti e ovviamente sono poi a disposizione anche per ulteriori interventi grazie
Grazie alla dottoressa Appula se non ci sono domande abbiamo concluso
Un saluto a tutti allora residenza