L'intervista è stata registrata lunedì 13 giugno 1988 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Ambiente, Aria, Governo, Inquinamento, Ozono.
La registrazione audio ha una durata di 11 minuti.
Rubrica
MINISTRO
Siamo all'Hotel Nazionale con il ministro dell'ambiente il socialista Giorgio Ruffolo questa mattina lunedì tredici giugno ci tiene una conferenza stampa qui in questo albergo romano insieme alla partita che il ministro e il primo segretario federale del partito di Caserta Stanzani
In una conferenza stampa sul tema dell'ozono come maturato questo impegno congiunto Ministero Ambiente ministro Ambiente partito radicale io voglio subito a fare una precisazione non è che ci sia un impegno congiunto tra il ministero dell'ambiente il partito radicale c'è un in si attiva del Partito Radicale alla quale il ministero dell'ambiente e molto sensibile e e io ho accettato molto volentieri l'invito del partito radicale di partecipare a questa vostra manifestazione così come avevo accettato l'invito della demo sì è cristiana nel loro convegno quindi il ministero e il Ministro non possono prendere me e opportuna che prendano iniziative congiunte con partiti ma devono essere attenti e solleciti alle iniziative come quella del partito radicale che esprimono un una senso di responsabilità rispetto ad uno dei problemi più drammatici del nostro tempo lei è il primo ministro europeo dell'ambiente credo forse anni anche mondiale ma potrei sbagliarmi che ha ha sollecitato un impegno internazionale
Degli organismi appunto internazionali sul tema del buco nell'ozono il sedici giugno prossimo a Bruxelles e si rivela un Consiglio dei ministri dell'ambiente e della c'è da lei appositamente convocato su questo argomento quando nel mese scorso lei lancio Lalla per questo problema e chiese la convocazione urgente del consiglio dei ministri che cosa aveva in mente qual era il problema che lo assillava passerei per me che anche su questo qualche piccola precisazione il Consiglio dei ministri dell'ambiente si riunirà il sedici a Lussemburgo e si riunirà per la sua riunione diciamo normale io ho chiesto che venisse prima ho chiesto una convocazione straordinaria ma dato che il consiglio in ogni caso il sedici si veniva a Lussemburgo il commissario il presidente del consiglio dei ministri dell'ambiente hanno accettato di inserire all'ordine hanno proposto di inserire questo l'argomento all'ordine del giorno della riunione del Lussemburgo che cosa ci proponiamo novità a Bruxelles a Brescello a Lussemburgo di chiederebbe chiediamo prima di tutto un impegno molto più intenso dell'Europa e della comunità in particolare
Sulla questione dell'ozono un impegno scientifico perché mentre gli americani sono
Molto impegnati
Attraverso varie organizzazioni nazionali ed internazionali il più recente più recente documento è quello della NASA Lawson cioè in tanti gli europei sono molto molto molto ritardati su questo su questo argomento quindi la Commissione dovrebbe innanzitutto intensificare il coordinamento dello sforzo scientifico europeo perché l'Europa dia un contributo fattivo e determinante e nel riconoscimento nel accertare la situazione e nel definire i rimedi necessari la seconda questione riguarda i rapporti con l'industria noi sappiamo che i clorofluorocarburi sono definiti da una larga maggioranza degli scienziati come responsabili in larga parte di questo fenomeno e quindi si pone un problema di sostituzione di queste produzioni con altre produzioni il che pone problemi di concorrenza che non possono non essere affrontati a livello internazionale e anche qui la comunità può prendere delle opportune iniziative la terza questione è forse la più recente quella della ratifica del Protocollo di Montreal sei undici Paesi non ratificheranno il protocollo lo di Montreal nel quale una cinquantina di Paesi si sono impegnati a ridurre a dimezzare la produzione di cloro fluoro col coro carburi nei prossimi cinque anni è questo protocollo non potrà entrare in vigore e quindi siccome i Paesi della comunità sono dodici basta una iniziativa comunitaria di sollecitazione della ratifica per poter assicurare che almeno questo passo sia compiuto la quarta questione
Protocollo di Montreal è sufficiente forse alla luce degli ultimi dati allarmanti non è neppure sufficiente e quindi bisogna vedere quali iniziative prendere per andare al di là del protocollo di Montreal come si vede ce ne multa di trovarmi al poco da mettere negli impegni del suo ministero il problema dell'ozono atti è posto sono tutti al primo posto i problemi purtroppo non si possono mettere lungo una scala cerchiamo di affrontarli sia quelli nazionali che stiamo affrontando
Con tutta la sollecitudine e l'intensità necessari sia quelli internazionali credo che bisogna metterli allo stesso livello non è pensabile che un Paese che ha responsabilità mondiali come l'Italia possa disinteressarsi di un pro ma che investe la sopravvivenza dell'intera specie
è vero che l'Europa e la maggior produttrice mondiale dei CFC l'Europa è una forte produttrice di CFC forse non è la maggiore io credo che nelle complesso come euro fa comunitaria sia forse la più importante si la cosa importante in qualche modo paradossale e che in Europa gli usi dei CFC sono quelli più come dire privo di quelli che poi ebbero essere sostituiti con maggiore facilità mentre in Inghilterra sono già state già in larga parte avanzato il processo di sostituzione per gli usi più facilmente sostituibili come gli sprechi per esempio in Europa questo processo che ancora e ancor ha ritardato quindi possiamo fare molto per ridurre il contributo negativo che noi europei diamo alla riduzione della fascia dell'ozono così l'impegno ad
Il governo italiano quale sarà
Governo nel suo complesso per quanto riguarda l'iniziativa che abbiamo preso a Lussemburgo già detto l'impegno di seguire ed i promo
Povere in sede comunitaria un'azione efficace in sede comunitaria perché questo è un problema nel quale i singoli governi possono poco la fascia dell'ozono che circonda le costerà terrestre da soli certamente non possiamo fare nulla ma qualche cosa d'si può fare anche a livello nazionale io costituito una commissione del ministero dell'Ambiente chiederò il sostegno del Ministero della ricerca scientifica per accertare tutte le possibilità di contributo che il mondo scientifico italiano posso ricordare incontrerò quanto prima i produttori di clorofluorocarburi ce n'è uno poi in Italia per vedere che cosa si possa fare già in Italia per potere ridurre la produzione di CFC l'unico produttore italiano da molto e fu siamo contenti sono per il momento non sembra essere stato particolarmente sensibile al problema ma non mi pare né in un recente convegno promosso dalla Democrazia cristiana un rappresentante della Monte flusso è venuto e ha dato dei dati e delle informazioni che dimostrano la sensibilità del gruppo d'altronde sarebbe molto strano che non fosse sensibile a questo problema si tratta di assicurare che naturalmente la riduzione della produzione da noi non sia seguita da un aumento della produzione altrove questo del resto non riguarda soltanto l'Italia riguarda anche il protocollo di Montreal
Non basta che cinquanta Paesi l'abbiano sottoscritto ratifichi no bisogna che anche gli altri Paesi che non hanno ratificato non si mettano a produrre circa cinque occorrenza con gli altri collegio prima ha detto che forse il Polo protocollo di Montreal nome sufficiente poco efficace perché
Primi di di riduzione della produzione nesso stabili sono piuttosto blandi sono piuttosto bassi non sarebbe il caso dunque anche il governo italiano lancia ad esempio una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica al non uso leader minati prodotto contenenti CFC e ad esempio anche l'obbligo di etichettare presenti prodotti spread in bomboletta spray come con i loro contenuto circa il propellente ecco sono tutte piccole cose che possono servire per esempio di orientare il mercato e quindi orientare la produzione ci sono molte cose che possono essere
Arte e naturale e in necessario tuttavia non farle in modo disordinato bisogna che gli obiettivi siano perseguiti in modo ordinato sequenziale adesso la cosa fondamentale ratificare la corto intanto da noi perché l'accordo non è stata ancora ratificato neppure da noi mi sto dando da fare perché Camera e il Senato possano quanto prima ratificarlo e credo che siamo abbastanza avanzati in queste su questo terreno bisogna ratificare l'accordo bisogna convocare le industrie bisogna ottenere un una un accordo internazionale perché ripeto su base nazionale si possono fare molte cose soprattutto come addetto dei nel senso dello rientrare il pubblico nel far conoscere questo problema e da questo punto di vista l'iniziativa radicale e importante come tra gli altri partiti di altre forze politiche e sulla base di questa mobilitazione si può andare anche al di là dell'accordo di Monti del ma bisogna fare un passo per volta ma rapidamente questo sì ultimo vediamo ecco
La campagna del partito radicale patologia in quanto questa voce rifondato come transnazionale ha individuato come uno dei primi temi di impegno appunto transnazionale proprio perché internazionale planetario il buco nell'ozono non soltanto come problematiche ecologiche ecologica ecologista
Ma anche proprio come tema di carattere transnazionale con lei come giudica questa battaglia del partito radicale per la quale ha come lo sa che si è tenuta anche nelle mese scorso una marcia come ho detto io la giudico un fatto importante
Te di responsabilità così come giudico responsabili importanti le iniziative che anche altre forze politiche hanno preso in questo senso e da questo punto di vista credo
Che non ci possa non essere un accordo anche ci sono dei momenti in cui ci si scontra e ci sono dei momenti in cui e dovrebbe questo essere uno dei momenti in cui non si approfitta di un fatto per come dire strumentalizzarlo politicamente si tratta di cooperare tutti ad una azione di salvaguardia che riguarda tutta l'umanità quindi questo va molto al di là delle questioni diciamo anche della concorrenza politica è importante proprio perché non è un fatto di concorrenza credo ma è un fatto di coscienza prima di lasciarla post
Posso introdurre qui un altro tema che non ha niente a che fare con l'ozono Stille governo è stato battuto per la prima volta a Montecitorio alcune settimane fa su un decreto quello per l'Enichem di Manfredonia che lei anche aveva sottoscritto quindi una sconfitta anche sul Parlamento ed Torno circa alla ripresa degli scarichi a mare dei reflui del capo la Tame di quell'industria accusati inquinare il mare Adriatico come attrezzo quella scontri prima
Di tutte le ore il Parlamento non ha detto no alla ripresa degli scarichi ha detto no a al a un decreto
Che definì IVA come non punibili coloro che scaricano a mare avendo ottenuto un'autorizzazione da parte dell'amministrazione io continuo a rimanere e non sarebbe non è certo strano dell'idea che quelle decreto fosse perfettamente legittimo il governo ha deciso in senso contrario naturalmente Minc il parlamento deciso in senso contrario Dimichino all'la decisione del Parlamento ma non ho altro da dire sulla e legittimità e opportunità dell'azione che il ministero dell'Ambiente ha compiuto del resto il trenta giugno in ogni caso discariche a mare saranno finiti per quanto riguarda le mica me perché così stabilisce il mio decreto e saranno finiti anche per gli altri due stabilimenti che scaricano a mare quello di Porto Marghera e quello di Scarlino e la questione ci potrà dire chiusa definitivamente grazie ministro
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