L'intervista è stata registrata venerdì 25 marzo 1988 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Ambiente, Ecologia, Inquinamento, Mare, Partito Radicale, Sviluppo.
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MINISTRO
RAD
NUOVA ECOLOGIA
professore
Sia aperta a Milano nella giornata di giovedì ventiquattro di marzo un convegno promosso dal ministero dell'ambiente in chiusura dell'anno europeo dell'ambiente dal titolo ambientare lo sviluppo sviluppare l'ambiente il convegno si svolge presso il Castello Sforzesco di Milano e i appunto iniziato come Dick Cipolla giovedì ventiquattro di marzo per proseguire poi nella giornata del venerdì venticinque e chiudersi nella mattinata di sabato ventisei di marzo
Questo convegno chiude le iniziative risate in Italia nel quadro dell'anno europeo dell'ambiente via con il suo punto di riferimento il rapporto Brundtland il rapporto Brundtland s'è un rapporto delle Nazioni Unite sullo stato dell'ambiente sullo stato della terra sostanzialmente che è stato curato appunto dalla signora Brundtland Keller Primo Ministro norvegese
Questo rapporto è stato prodotto da una Moro di più di due anni e ha come titolo inglese Howard fa Monti reciproche significa il nostro comune futuro
In questo rapporto sono contenute alcune terrificanti prospettive per il nostro Pianeta che rischiano di vedere nei prossimi anni svilupparsi in una situazione tremende dal punto di vista dell'effetto Serra dal punto di vista degli effetti del buco nel coltre di l'ozono che ricopre la nostra atmosfera la difende dai miraggi ultravioletti
Di appunto in questa ricerca delle nazioni unite appare poi alla fine è una indicazione per come superare il problema dell'inquinamento inteso non solo a me ente come danno momentanea ma dell'inquinamento del pianeta come danno in prospettiva futura appunto terrificante per la salute di tutti gli abitanti e da terre con l'indicazione che emerge è quella di continuare sia produrre produrre anche di più quindi non fermare lo sviluppo ma con minori impegno di energie minore impegno
Di prodotti inquinanti quindi con un miglioramento delle tecnologie dei nuovi materiali con un uso più Fernando e dell'Energia questa l'indicazione che emerge da questo rapporto e il convegno di minano stando a quanto dichiarato dal ministro Polo vuole essere una sorta di ripetitore di questo rapporto proprio per amplificare le affetto il che ha avuto questa ricerca delle Nazioni Unite di fare presente ai governi del mondo attrarre solo la presenza qualificata di politici di licenziati di esperti internazionali a questo incontro appunto ricordare ai governi del mondo
Quali devono essere le mosse che vanno compiute per conciliare il più possibile lo sviluppo dell'ambiente con
La necessità di sviluppo per quanto riguarda le economie dunque trovare un punto d'incontro tra economia ed ecologia sostanzialmente che sappiano
Trarre da questo incontro i migliori frutti perché lo sviluppo non sia solo uno sviluppo in senso economico ma se anche uno sviluppo in senso di qualità della vita
Questo dunque il quadro di questo convegno di tra gli Inter enti che ci sono stati nella giornata di giovedì sicuramente uno dei più significativi oltre a quello del ministro Ruffolo è stato quello di Barry Commoner ambientalista lo studioso statunitense che da molti anni si batte in prima fila nella lotta contro il nucleare Communara voluto sottolineare come sia fallito lo sforzo considerevole comunque dei Paesi avanzati per migliorare significativa mi l'Inter l'ambiente pesantemente inquinamento
Questo perché l'inquinamento dell'ambiente una malattia incurabile l'unica strada è quella della prevenzione dell'inquinamento e il prevede Simone dell'inquinamento è una cosa realizzabile solamente attraverso un cambio delle tecnologie di produzione quindi al di ci Nando le tecnologie di produzione utilizzate ai concetti di qualità della vita e tenendo sempre presente
L'impatto ambientale che le tecnologie stesse causa esempio di tutto ciò è stata all'energia nucleare fallita anche dal punto di vista economico dice il comma nove proprio perché e negli Stati Uniti farle
Niente l'opposizione pubblica i suoi rischi ambientali ha fatto sì che si determinasse un alto costo anche solamente nel cercare di minimizzare questi rischi e dunque proprio questo fattore intrinseco questa forte unione tra rischio ambientale i e di conseguenza aumento dei costi è indicativo perché il strada la via maestra per risolvere la crisi dell'ambiente della crisi dello sviluppo con e appunto il passaggio a sistemi di produzione basati su tecnologie dodici per usare una terminologia eh propria degli ambientalisti
Questo dunque appunto quanto per quanto riguarda l'intervento di Como nata e passiamo ora ad ascoltare alcune interviste realizzate a margine dei lavori del convegno signor ministro porre le questioni la questione dell'ambiente al centro dei programmi di sviluppo dell'economia industrializzate e delle economie dei Paesi in via di sviluppo significa mettere in discussione gli indirizzi che sono sino ad oggi seguiti a livello
Lamentati io e quali possono essere le tappe per avvicinarsi a questo obiettivo dal punto di vista politico istituzionale e culturale
è un processo certamente faticoso lungo e paziente non si può rende tare il mondo dall'oggi al domani ma certo che dobbiamo renderci conto che in modi di sviluppo attuali non sono più compatibili con la stessa sopravvivenza del pianeta dobbiamo in qualche modo riparare a quella che il chi grande minaccia che abbia mai gravato sulla nostra esistenza in quanto specie umana forse sull'esistenza dell'intero Pianetta al sesso come e minacciato da catastrofi incombenti e possibili non c'è in queste parole nessun intento catastrofista o millenarista c'è solo la presa di coscienza sempre più ampia che questi problemi ci sono sono innegabili e ci coinvolgono tu chi non hanno frontiere non è necessario ricordare che problemi come quello della deforestazione
Una superficie distrutta ogni anno pari alla superficie del Belgio
Come quelli della desertificazione come quelli delle piogge acide come quelli del lacerazione della coltre di ozono cui i radicali hanno dato e stanno dando una particolare attenzione sono problemi che coinvolgono la vita di tutti quindi
Vende inganno occasioni come questa che del resto di questo congresso di questo convegno che abbiamo voluto promuovere a Milano sul tema della compatibilità tra ambiente e sviluppo e ben vengano occasioni come quelle da cui abbiamo preso le posso in questo convegno la pubblicazione del libro della signora Brundtland il capo del Governo norvegese sul futuro di noi tutti che abbiamo voluto commentare qui a Milano e sviluppare questo dibattito al quale hanno preso parte trenta Paesi col trenta relazioni dei massimi esperti internazionali e nazionali dibattiti che non devono restare ad illustrare ad arricchire le nostre biblioteche ma che devono fornire occasione e impulso all'azione dei governi ecco perché abbiamo dovuto sollevare i temi del dibattito ecologico a questo livello operativo quelle recentemente anche in un'intervista ha fatto presente la necessità
Di un governo mondiale delle risorse che si può raggiungere magari passando attraverso un nodo che a quello di un governo europeo di un'Europa unita ecco in proposito quali possano essere le mosse
Salire fra
Da e l'esigenza è ormai chiara all'interdipendenza sempre più stretta dell'economia e delle tecniche dell'ecologia non fa riscontro l'interdipendenza politica abbiamo centocinquanta Stati sovrani ognuno dei quali cerca pensa di potere risolvere i problemini suoi problemini separatamente dagli altri e quindi l'esigenza lo iato il divario e l'insegna Amina ciò uso di una crisi ecco travolge Arci in che cosa si può fare si possono incoraggiare tutti i modi della correndo da quelli più in intensi come la comunità europea che e o dovrebbe essere un governo regionale alle regionale nel senso che raggruppa una grande regione del mondo l'Europa occidentale
A quelli a Cracco ora quegli accordi internazionali che possono essere e che possono essere stabiliti anche in assenza di un Governo mondiale prendo pro una un esempio il l'accordo di Montreal sulla lacerazione della coltre di ozono ventiquattro Paesi hanno ratificate hanno hanno sei che hanno siglato quest'accordo ma non lo hanno ancora ratificato occorre rafforzare la cooperazione moltiplica e i soggetti collettivi mondiali oggi c'è la pallida istituzione dell'ONU delle Nazioni Unite non basta nell'ONU nelle sue articolazioni anche se si danno molto da fare e se sono benemerite la FAO l'Organ l'azione della sanità ma occorrono soggetti amministrativi non soltanto come dire soggetti culturali e diplomatici occorrono soggetti amministrativi che possano prendere delle dei ci sia un i soggetti collettivi che possano Mammano disegnare la trama sottile ma sempre più fitta di un Governo mondiale ecco le chiedo un'ultima cosa soltanto proprio ieri lei qui faceva riferimento all'operazione lanciata dal ministero di
L'ambiente di recupero del bacino del poiché questo comprende anche la situazione del fiume Lambro proprio ieri il fiume Lambro è stato nuovamente inquinato con sostanze tossiche nel nel sua parte iniziale del corso ecco ci si scontra continuamente con questo tipo di cose e poi che cosa si può fare ad esempio c'è una legge negli Stati Uniti che prevede la una taglia sugli inquinatori e quindi un rapporto più attivo da parte della popolazione può essere questa una strada per frenare gli
In attori ma vede noi possiamo porre delle taglie possiamo imporre delle multe possiamo
Vado un po'più in là mettere in galera la gente possiamo soprattutto stride dei depuratori terre disinquinare degli smalti tori di rifiuti delle discariche degli inceneritori per smaltire i rifiuti ma non è con queste pur necessarie misure e distensione e di riparare o dei guasti che potremo affrontare il nodo della questione ambientale la questione ambientale il nodo della questione dare non è quella di riparare i guasti quando si sono già verificati che qualche volta un lavoro di Sisifo come lei ha detto cerchiamo di disinquinare il Lambro poi qualcuno ricomincia ad inquinare lo da un'altra parte e di evitare che sin qui e di modificare i processi produttivi e quindi di sviluppare nuove tecnologie in positivo Ina di cultura per esempio il fenomeno dei fosfati dei nitrati della Chi Minh sezione dell'agricoltura deve essere affrontato cercando di avere processi produttivi di fertilizzazione diversi e più compatibili con la tutela e la salvaguardia della niente la politica ambientalistica ed è uno dell'emotivi e dei temi che sono emersi con particolare insistenza e qui in questo convegno si deve svolgersi a monte dei processi produttivi e dei modi di consumo e dell'organizzazione del territori io e non a valle prevalentemente a monte non a valle che non significa non dobbiamo operare dove scoppiano dell'emergenza sarebbe assurdo se una casa brucia a dire che non mandiamo i pompieri perché vogliamo delle abitazioni a prova di fuoco dobbiamo fare questa politica ma non è in questa politica che ho chiamato dello spazzacamino il vero nodo della politica ambientale e nella sua era di c'è nella modificazione dei processi produttivi dei modi di consumo mi lasci dire delle stesse mentalità la ringrazio
Tra gli invitati a questo convegno cioè il primo master Antony presidente della commissione urbanistica della Regione Lazio nonché e segretario del Comitato radicale consumatori innanzitutto qual è la tua impressione sullo svolgimento di questi lavori mi sembra anche da quanto Ruffolo mi ha detto in un'intervista poco fa che ci sia una attenzione portata in termini nuovi nei confronti della problematica ambientale proprio mettendo il centro sul
L'attenzione al centro sul fatto della prevenzione piuttosto che non del correre ai ripari sì mi pare che questa sia la nuova linea che si sia che si sta seguendo da un po'di tempo a questa parte più che arrivare a disinquinare cioè adottare dei provvedimenti successivi all'inquinamento si tenta di prevenirlo cioè di alzare delle misure che non consentono inquinamento mi dicono politiche dirigente di prevenzione di perdizione è un convegno questo qua internazionale che ha centrato questo tipo città da questo tipo di tema mi pare però che non abbia ancora però elaborato delle strategie valide di intervento Pri inquinamento cioè prima che il limite dell'inquinamento prima che i dati di inquinamento si Series erano a dovere mi pare che non abbia elaborato poi una strategia per lo meno a tutt'oggi di intervento efficace e provare che si è visto che questo qua è un convegno anche europeo che la la Comunità economica nove anni ce ne corre appresso alla ai fatti che si susseguono in questo o quel Paese e comunque le direttive della Comunità economica europea che sono stati elaborati parate per la prevenzione dell'inquinamento su onore molto molto spesso Sorin attuate nella negli Stati europei perché veramente prevenire comporta una serie anche di costi di costi aggiuntivi per le industrie che spesso non non vengono non vengono investite no vengono adottate con le misure appunto che consentirebbero di arrivare a una fase di avviare una fase di corretta ha corretto utilizzo delle risorse che abbiamo e prevenzione rispetto alla alla cura del mare che
Uno dell'inquinamento ecco proprio a questo proposito di prevenzione da una parte è mancata applicazione dall'altra delle misure preventive c'è il caso che riguarda la buco nella coltre di ozono l'accordo di Montreal anche questo veniva ricordato poco fa da Ruffolo è stato firmato da numerosi Paesi ma non è stato ancora ratificato da nessuno di questi Paesi l'accordo che prevedeva la diminuzione graduale nella produzione dei gas che determinano il buco nell'ozono beh questo è quello che dicevo in precedenza
Se arrivano a fare degli accordi internazionali che tra altre cose sono assolutamente superati dalla mia reggenza che si è verificato che a questi accordi potevano extra Cordivari di qualche anno fa quando ancora i dati allarmanti catastrofici sul diverse ma facevo già o no non si Avellino oggi come oggi sono o l'accordo di Montrone un accordo già superato dai fatti pre che ventenni chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti tra le altre tra le altre cose nessuno eccetto Lista Dini di nessuno deve essere presi ha ha ratificato cioè a ha varato approvato un all'interno del proprio del proprio stato il proprio ordinamento la alla l'accordo rimonta ricordiamoci che per quanto riguarda gli addirittura la di accordi la convenzione di Vienna che del mille novecentottantacinque che è un accordo con quadro complessivo all'interno del quale si muove coi la corda è noto la non è stato non è stato varato cioè depositato alla Camera e al Senato questo questo testo questa ratifica la Convenzione amare convenzione non è stata ratificata quindi siamo da buoni ultimi ancora alle prese con questo tipo di problema che un problema di dimensioni ormai non più neanche mi non si poteva neanche di più europee ma mondiali veramente tra le altre cose catastrofiche gli Stati Uniti Canada e la Svezia hanno già adottato da parecchi anni la proibizione per esempio del del dell'utilizzo dei clorofluorocarburi nel diario Sollazzo
Da parecchi anni e stavo dicendo alcuni paesi europei hanno iniziato ad avviare alcune iniziative in questo senso l'Italia insieme ad altri Paesi europei invece sta ancora si diceva un tempo carissimo amico cioè sta ancora all'inizio di questa fase abbiamo come comitato radicale consumatori elaborato del Gruppo Federalista Europeo alla Camera depositato una proposta di legge proprio la per la eliminazione dell'uso dei clorofluorocarburi nella come Vieri Ossola partire dal primo gennaio mille novecentonovanta invece questa legge deposita questa proposta così alla Camera Senato che ancora però non trova non non vede momenti di discussione noi avvieremo nei prossimi giorni una campagna di pressione nei confronti del Parlamento che era proprio perché questa legge venga il più presto possibile approvata ecco un'ultima cosa in tutto il vizio sul ministero Ruffolo che è terminato il fatto pochi giorni fa adesso bisognerà poi vedere se sarà di nuovo ministro all'Ambiente oppure no ma più che sul ministro Ruffolo sul ministero degli ambienti del giudizio già miseramente privo di poteri di competenze cioè ministero svuotato che lavora per di per concerti ti cioè d'accordo con gli altri ministeri che hanno le vere competenze compresi più l'industria eccetera ecco non è tanto un una valutazione negativa sulla mistero buffo naturalmente quanto all'azione di via sul su come si è formato questo ministero che tanto Bello tanto simpatico però non ho nessun potere in affetti e però limiti sarebbe dovuto seguire un'altra via che io ho già indicato allora qualche anno fa quella di non avere un ministero formalmente istituito Marini un ministero senza portafoglio appunto che però con grande capacità di utilizzare il personale e le strutture i mezzi degli altri ministeri obbligatoriamente per portare avanti una politica sarebbe evitato la costruzione di un ennesimo carrozzone trova tre cose privo di competenze perché poi non ha nessuna capacità di intervenire se non mettendosi d'accordo con lui con gli altri ministeri quali naturalmente il posto non possono essere d'accordo e quindi di fatto c'è la paralisi questo ministero può fare Buber listini convegni ma tutto finisce lì ieri termina in quei termini presenza dal ministro Luca Roma ha fatto per quanto poteva fare alcune cose naturalmente bella proprio l'esenzione questo mistero ce le competenze del suo ministero che sono praticamente assenti e quindi di conseguenza una incapacità di poter intervenire sui problemi ambientali in maniera incisiva ti ringrazio
Renata Ingrao e segretaria della lega ambiente ed è presente a questo convegno come osservatrice di interverrà poi anche nel corso dei lavori volevo chiederti giudica innanzitutto su questo tipo
I convegni oltre che su questo o quel partito
Ma questo convegno Haiti infetto di altri convegni
Di volere affrontare troppo di temi troppi argomenti con troppe relazioni per cui e si perde magari la qualità del cibo degli interventi più interessanti ed anche la possibilità di un reale scambio di opinioni perché tutto viene sommerso da un po'troppe parole questo mi sembra il limite fondamentale naturalmente è stato anch'molto interessante invece sentire esperienze valutazioni così diverse tra loro non è consentito mi sembra che una linea Krizia è emersa comunque quello che sull'alcuni nello per contro però la politica ambientale iper
Quanto riguarda i rischi dell'inquinamento e di tutte le le varie cose catastrofiche possono incombe sull'umanità intera bisogna intervenire preventivamente e non
Questo mi sembra il nodo sia emerso soprattutto per questi lavori conclusione più ma penso che sicuramente questo sì è un nodo delle questioni che ci troviamo affrontare oggi non direi che Ruffo che è uscito con questa forza è un modo e omogeneità che diceva lei nella nella della domanda e anzi diciamo che secondo me è uno dei limiti pecche ancora rispetto al proprio al
Consapevolezza che il problema non è come disinquinare ma e non inquinare affatto credo che c'è ancora troppo poco ognuna con un sentimento forte di tutti e quali possono essere a loro le mosse istituzionale di politica di dal punto di vista delle leggi per spingere in questa direzione ma alcune cose sono state anche alcune ipotesi diciamo di lavoro sono stati anche citata nel convegno tutto questo discorso del
Vietare da una parte disincentivo come strumento di disincentivazione ma contemporaneamente mettere in moto tutte le politiche positive che quindi incentivino produzioni e modelli di consumo positivi e non inquinanti non tossici credo che questo sarebbe il grande salto questo ancora in Italia viene fatto pochissimo pensiamo invece con quanto potrebbe essere fatto nel campo della cultura biologica azzanna nel campo di produzione mercoledì merceologici non inquinanti se appunto si cominciasse a a sostenere quindi a incentivare questo tipo di prodotti ogni a scapito di altre il solo mercato ecco questo credo che anche dentro al convegno sia uscito con grande Caretti e Rezza la le leggi di mercato il meccanismo di mercato da solo non si loro non consente di saltare l'ambiente mai diventa un elemento in moltissimi casi di distruzione dell'ambiente dell'ultimo accordo per quanto riguarda il nodo istituzionale
Emersa anche questo abbastanza chiaramente i singoli governi da soli non servono non bastano più ci vuole un governo sovranazionale che funzioni meglio di quanto non abbia magari funzionato l'organizzazione delle Nazioni Unite fino ad oggi e in questo la spinta verso l'unità europea può essere
Quanto voi come diciamo di aiuto o ma sicuramente ti aiuto io credo che il problema si è quello se riusciamo a trovare degli strumenti più forti molto più forti che in passato intanto di unità dei popoli di e penso sia ha una capacità quindi di mobilitazione di aggregazione e dal basso per così dire della società civile più internazionale più quindi europea ed anche a strumenti legislativi della comunità europea si è parlato si parla in questo periodo di referendum popolari su grandi questioni di interesse europeo per esempio questione del nucleare ecco io credo che più che a una unità nelle negli indirizzi di governo che mi sembra molto lontana al momento è molto alle in Prati Gardini in questi termini bisogna cominciare a costruire invece un'unità più diffusa ma che anche una capacità e più forte diritti incidere ringraziarvi
La professoressa Mercedes Bresso del Dipartimento di economia dell'Università di Torino ha incentrato la sua relazione sul rapporto esistente tra le politiche ambientali i la distribuzione territoriale degli insediamenti ed le attività produttive quelle in sintesi la via più corretta per una politica che sappia conciliare le istanze ambientaliste e le istanze le necessità di sviluppo che si presentano in una società come la nostra ma detta in estrema sintesi
Sì direi chi le trasportare la politica ambientale dal ministero dell'ambiente agli altri ministeri cosa cosa vuol dire vuol dire che finora la concezione dopodiché ambientale è stata quella dell'intervento a valle quindi il ministero dell'Ambiente quello che si occupa della depurazione del disinquinamento eccetera e in realtà con queste politiche si finisce molto parzialmente a curare l'ambiente allora in realtà quello che deve fare un ministero dell'Ambiente probabilmente molto di più costruire delle vere e proprie liste di controllo una una griglia di analisi e una lista di controllo delle diverse politiche territoriali produttive relative a modalità di trasporto di infrastrutturazione in genere della del territorio in modo da evidenziare da una parte che cosa non deve essere fatto per la penare la mentre dall'altra parte che cosa deve essere fatto e magari manca nell'altro caso che cosa non deve essere fatto e magari invece viene previsto dalle politiche settoriali altrimenti si rischia di trovarsi in una situazione per cui da una parte facciamo e dall'altra doc di stiamo alla maniera di Penelope da una parte c'è una politica che cerca di intervenire su un aspetto di degrado dell'ambiente dall'altra c'è chi con una politica di settore sta invece producendo tech finanziando produce
Da De Carlo quanto sono adatte a rispondere a questa necessità alle istituzioni così come si presentano oggi le istituzioni nazionali diciamo e quanto invece lo sarebbero le istituzioni europee o addirittura delle istituzioni a livello mondiale su questo genere di
Problema bianco ma in realtà non c'è una un livello unico il credo che il problema sia il livello appropriato di intervento per esempio ci sono una serie di politiche che non possono essere fatte che a livello mondiale U meno di grandi aree di scambio per esempio è evidente che il a livello CEE certe normative sul divieto di certi prodotti sull'introduzione di certe precauzioni ambientali sull'orientamento di certe tecnologie devono essere prese in quella sede perché altrimenti si creano problemi rispetto alla concorrenza problemi rispetto alla trasferimento poiché l'attività inquinante da una paese all'altro e quindi certe cose da sedici Sacconi vengo ci sono politiche che poi devono essere invece gestite a livello nazionale c'è particolarmente tutti gli aspetti di normativa che dipendono da quest'tema macro decisioni a livello che può essere comunitaria o potrebbe essere meglio dovrebbe essere anche mondiale quindi bello
E poi ci sono le politiche i gestione è concreta soprattutto degli aspetti legati al degrado territoriale poi al risanamento a recuperare i circa il gioco che sono politiche radicate nel territorio le politiche territoriali per eccellenza cioè la tutela delle risorse rare la tutela delle me senza naturalistiche la tutela della fauna noterà nella Flora delle foreste deve essere fatta puntualmente caso per caso studiando gli ambienti studiando le relazioni fra attività e ambiente pensiamo non so premi dei fabbisogni idrici e dei terzi un vaccino Tre se studiato ed persino non è che si può studiare il sistema idrico nel suo complesso come Iveco ma voi disaggregato perversi e queste sono politiche che devono essere retta gestita a livello regionale o di appositi i sensi e maschile quella dimensione più piccole un po'più grande ma questo ride lo stesso per le politiche che devono intervenire su problemi concreti di e gestione del degli aspetti relativi al recupero del materiale utilità i rifiuti c'è però anche qui il livello più alto d'intervento anche il piccolo quindi credo che si tratti soprattutto di capire come la politica ambientale una politica che deve individuare il livello giusto d'intervento è molto importante perché il radicamento territoriale delle politiche accoglie spetti importanti democrazie acconsente alla popolazione di partecipare alla gestione poi delle a la piuttosto alla formazione del processo decisionale poi anche magari di a livello di attività volontaria di partecipare a molti aspetti gestionali che non sempre si riuscì riesce a gestire a livello un'ultima domanda quando
Un attimino il discorso prospera un suo parere su quel tipo di politica che è stato proposto da alcuni di una sorta di scambio tra pagamento del debito dei Paesi del Terzo Mondo da parte di associazioni ecologiste da parte di stessi s'dati industrializzati che condona noi debito in cambio di interventi ecologici di ripristino di aree destinate altrimenti la desertificazione o cose di questo genere cosa ne pensa
Ma ovviamente ci sono alcuni pericoli che sostanzialmente possono essere individuati nel fatto di costruirsi delle aree di riserva terre in Paesi i Paesi ricchi riserva in termini produzione di ossigeno di produzione di vero e di mantenimento di routine di un impegno e di impara dia spazi di spazi selvaggi da parte di Paesi che invece hanno di brutto o stanno distruggendo in parte queste proprie risorse questo quindi l'aspetto dove che richiede un po'di cautela per altri versi probabilmente potrebbe essere poco utile per per avviare un dialogo con i paesi del terzo mondo sul problema della tutela delle delle risorse ormai scarse e a livello di grandi spazi intatti
Del pianeta senza che questo carichi sulle loro spalle e appena è evidente che la tutela di queste aree non può che passare dalla fatto che i Paesi più ricchi si facciano carico del del costo economico sociale e gestionale del della tutela di questi di questi anni quindi credo che non possa essere semplicisticamente ridotto al problema del del efficiente cioè in cambio della rimessa del deficit noi vi perché credo che ci sia un interesse comune a a tutelare questi spazi quindi non è solo legato ovviamente destinate a essere una politica attiva una politica di aiuto alla ricerca di vie aiuto alla modifica dei processi di sviluppo interni perché altrimenti l'esperienza nostra dei paesi occidentali e che al di là delle ad emettere un una barriera intorno a questi territori poi se c'è una pressione di esigenze da parte delle popolazioni queste barriere saltano e quindi il problema è
Magari temporaneamente usare questo strumento ma mettersi nell'ottica di aiutarli a trovare quel famoso modello di sviluppo sostenibile di cui parla il rapporto dell'ONU o il nostro futuro comune ed il cui comunque si sente l'esigenza in quel senso può essere un primo passo solo in quel senso vinta lo ringrazio
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