Politica e storia

Sì sì cosa
Come voi
è bene che sia viale immagine fisica prima del tema di cui si parla
è quella che va sempre salvato
Allora
Apriamo questa giornata
Debba comunicare le scuse il rammarico del Rettore Francesco De Santis
Perché impedito da una male augurata influenza con relativa febbre altri sintomi spiacevoli è costretto ad essere assente
A una giornata che lo ha visto intensamente partecipe della organizzazione della medesima
E alla quale egli teneva moltissimo sia in via istituzionale come rettore di questa università sia in via personale a causa
Dei loro rapporti per
Tra
Luglio voglio dire Craveri il Rettore scrupoloso come
Il Rettore ha tuttavia
Ha provveduto ad essere almeno fisicamente anche presente oltre che moralmente
Fisicamente attraverso la
Voce dell'amico e collega incarichi no che leggerà adesso il testo inviata da Francesco De Sanctis prego
Grazie caro Piero mimesi in cui abbiamo preparato questa giornata di festa tra amici spesso pensandoci mi veniva da sorridere
La tua inespugnabile giovinezza la tua sapiente iconoclasta fiatava Fanti fruibile che come una tua seconda natura non ti rendi adatto alle celebrazioni accademiche
Soprattutto a quelle che diversamente da questa di oggi vogliono con una sorta di Bilancio bloccare una personalità in un personaggio
Questo noi non vogliamo fare tuttavia per l'amicizia che mi lega atti mi permetterò un minuscolo ritratto esistenziale
Ciò nella convinzione che nella tua vita la ricerca si sia intrecciata alla vita stessa
In maniera difficilmente distinguibile
Quando l'opera di un ricercatore opera riuscita vita e opera necessariamente si intrecciano e si sovrappongono
In questa sovrapposizione gioca un ruolo fondamentale il carattere dell'uomo che trova nella inestinguibile curiosità il suo motore di vita quindi la passione per l'avventura
Nell'attrazione per il rischio componenti ineludibili del proprio bere uffa
è molto difficile che un ricercatore di razza non abbia uno spirito avventuroso
Ma anche un animo dato impuri ero e spesso una tendenza nomadi canti che lo fa pronto a far patria casa Cucchia in ogni luogo quello stimoli né provochi la sensibilissimo a curiosità non metta a rischio
Tutto ciò
Riassumibile forse nell'eros di cui di ottima parla intrattenendo i famosi commensali e particolarmente appariscente in Piero che con eleganza savoir faire incarna una figura di intellettuale poco domestico e poco domestica abile
Lo spirito guerriero che introiti Ruggeri lasciato libero nella sua attività intensa e attenta di affilato commentatore dell'attualità politica e culturale si raffredda si compone
Sì discipline si converte impotenza cumulativa i costruttiva nella ricerca
Quindi Piero
Sai sfruttare l'innata capacità felina di corteggiare la preda con la pazienza la dedizione la tenacia
L'attentato insieme nervosa in muscolare che ti permettono al momento opportuno di terminarla con una sicurezza tale
Da fare apparire facile il percorso di caccia restituito in una scrittura dove il ricercato un raffinato
E mai tornato
Non sono tanto nell'immediatezza del testo quanto nell'immanente sedimento culturale che lo sostiene
Sedimento ebbero di letture passionali oltre che appassionate dei grandi classici della letteratura della filosofia della storiografia della polizia
Sì di mento ripeto che è presente come non scritto come un rinvio costante
Alla sera città della fumus spirituale dell'ampio respiro di cultura in vita in cui sei nato e cresciuto
Potenza di Eros a Potenza anche di diossine intellettuale che rende il Cairo osso della visione felice un passante atteso e necessario
Dico questo a ragion veduta caro Piero perché nascere e vivere in una famiglia come la tua può apparire un grande privilegio
Per le invidiabili occasioni che comporta ma questa visione e superficiale
Nascere in una famiglia come la tua scegliere di dedicarsi agli studi esige grande coraggio che non tutti hanno e senza del quale quel privilegio può tradursi in handicap
Attenersi a una genealogia di altezza intellettuale a che fare con la propria sostanza umana con la propria capacità di mettersi radicalmente alla prova
Negli spazi di questa università io credo che lo spirito di Benedetto Croce sia particolarmente presente in un certo senso vi abiti
E credo anche che don Benedetto per quanto alieno da ogni cerimoniale accademico avrebbe goduto con voi questo giorno di festa per Piero e se mi è concesso mi piace pensare in quest'occasione
Alla forza trainante che egli ha saputo esercitare in famiglia
Come un percorso che somiglia a quello delle nostre schivati accuratamente
Avendo a cuore tutto l'altro
Bene temo che mi sia stata data una
Pagine in meno
Non creiamo un collocamento collegamenti o logico sintattica
Chiamava
Avendo a cuore tutto l'altro che l'università poteva dargli sicuramente manca un pezzo legato all'attività istituzionale di presi dalla Facoltà di lettere nella quale personalmente come suo docenti gli sono grato
Per questo gli sono Francesco De Santis molto grato
Non solo di essersi fatto chiamare in questa Università in un momento in cui non era facilissimo fare questa scelta ma soprattutto voglio ringraziarlo per aver accettato di fare il preside e di averlo fatto bene e anche qui
Deve aver giocato il gusto del rischio il piacere dell'avventura perché quando abbiamo iniziato tutto era possibile
Anche fallire anche lasciarci trascinare in piccola impresa e senza futuro abbiamo sempre cercato di guardare lontano
Di gettare come Piero ho detto più di una volta il cuore o almeno il cappello al di là degli ostacoli
Caro Piero non sperare che questo mio piccolo scritto ancora una volta informarsi IMI epistolare date inteso come un invito a riposarti sugli allori i prossimi quindici anni che vedo davanti a noi sono ancora pieni di avventure da vivere
E si aspettano tutta la passione che solo l'inesauribile gioventù che ti caratterizza potrà assicurarci
Oggi più che mai
Forti di una esperienza matura possiamo dirti con franchezza amicale caro Piero abbiamo assoluto bisogno di tempo
Spettanti credo
Che non si sarebbe potuto dire meglio di quanto
Con sentimento evidentemente
E illimitatamente partecipe ha detto Di Pietro Francesco De Sanctis in questa epistolare programma
Dove viene fissato anche
Il termine di un quindicennio per la prossima attività di Pieri perché presuppone che Pier resti nell'università fino a ottantacinque anni quando diranno alcuni finalmente
Andrà in pensione
Do la parola anche un attimo alla Preside
Della Facoltà di Scienze della formazione di questa università Lucio D'Alessandro
Nonché prorettore della medesima
Lucio dalle sanzioni sono io
Grazie
Per la verità si
è anche un'abitudine che ho da diversi anni quello di essere io più di cinquanta insomma cinquantacinque cinquantasei non ricordo neanche più certa di nascosto fino a ottantacinque rapina ottantacinque ma io su questo
Voglio dire qualcosa su questo voglio dire qualcosa perché io in certi casi nonostante sia il prorettore Emilia SCO pure a mettere diciamo così qualche volta in polemica con il Rettore dirò un monumento al momento perché no io sono non prevedevo di intervenire ma sono felicissimo di farlo
E e è stato bene che non abbia previsto di intervenire perché se anche
Mi ci fossi messo veramente a lavorare seriamente su difficilmente sarebbe uscita trovare quegli accenti e quelle espressioni così
Giuste relativi alla figura di Piero Craveri che ha trovato il nostro lettore che sono veramente veramente straordinaria quindi il mio è soltanto un saluto io avevo scritto la letterina Piero dicendo di questo sostanzialmente
Sì il la testa la cerimonia i settant'anni eccetera ma dalle nostre parti quando si celebra un compleanno e questo è per me è un compleanno un compleanno di festa certo professore quindi tanti professori importanti attorno a lui
Dalle nostre parti si dice
Cento di questi giorni altri cento di questi giorni e quindi io come dire avrei dei project dei programmi
Espressi di ancora più lungo periodo d'altra parte questa sede in questo luogo ha cominciato a essere costruita alla fine del facendo quindi noi ci manca ci misuriamo con la storia e insomma speriamo veramente di potere andare tanto avanti io volevo
Esprimere diciamo in qualità di collega preside sedendo con lui da tanti anni ormai in Senato Accademico proprio un affettuoso ringraziamento appieno
Non solo perché stare in Senato Accademico colui è piacevole per i contenuti culturali per i contenuti storici credo il senso di una ricchissima umanità che dove ci porta dentro
Per la sua presenza lui ha dato
Credo sostanza a questa nostra facoltà dite abbia dato innanzitutto un volto
Chi ha dato un volto che il voto di Piero Craveri quindi un volto culto un volto ricco di storia ricca
Sono stati ricordati etico di radici ricco anche di presenza
E questo è molto importante per noi è stato molto importante per noi della della nostra crescita e nel nostro percorso
Per cui
In maniera assolutamente colloquiale di voglio esprimere questo ringraziamento che anche il ringraziamento dei nostri studenti ringraziamento anche degli studenti e i suoi studenti della mia Facoltà quelli del corso di una del corso il giornalismo
Che lo hanno incontrato tante volte come loro maestro di storia contemporanea e voto semplicemente grazie buon lavoro
E per cento anni Piero
Naturalmente
Si sarebbe tentate di proseguire sulla persona umana
Di Piero Craveri non è del tutto consigliabile
Perché gli aspetti sono tanti perché i lampo è veramente terribile e non a cessate né di essere a un fondo e di essere terribile per tanti altri motivi
Noi però qui dobbiamo guardare
Altiero maggiore se così si può dire
Per me maggiore anche l'altro ma insomma pubblicamente al Piero maggiore
Che è quello che ha avuto e da
Una sua parte
E dico a chi ha demolito Sampras
Ancora speriamo
E
Vogliamo
Una parte
Che forse
E anche difficile da apprezzare
In tutta la sua portata perché molto spesso è stata ed è molto spesso la parte
Del commentatore dello storico del giornalista
Ma in realtà è una parte più sostanziale per i suoi molti rapporti
Di vita di attività anche politica e pubblica
Di studio con numerosi personaggi molto felicemente è stato redatto un programmino
Con l'immagine della varie personalità
Che Piero richiamando il corso a chi si fa a ripercorrere il corso della sua lunga ma ancora a breve per noi attività
Ho solo una critica da fare la debbo fare perché mi sta urgente da quando ho visto questo
Poi manca la figura di Marco Pannella
E io avrei messo questa figura tra le prime trattandosi
Della
Biografia appunto di
Piero
E non me ne vogliate per questa osservazione
E quindi è di questo Piero maggiore che noi parliamo dalla parte rilevante ancorché
Molto spesso dissimulata o non esibita sul proscenio della storia
Una parte di petto rilevante
Di cui mi pare che nella giornata di oggi sapienti organizzatori
Abbiano bene saputi indebiti individuare le varie tematiche e per giunta le hanno affidate a testimoni ma non solo testimoni anche l'Inter Petrini e ricostruttore
Di prima qualità dire
Perché tali sono per il loro profilo scientifico e tali sono anche nella fattispecie per la conoscenza dell'oggetto in questione che il signore affiancamento
E credo che le ciò che dico sarà ampiamente confermata da ciò che seguirà
Noi seguiremo ovviamente l'ordine dei lavori con una sola
Variazione
E cioè che
Non essendo potuto intervenire questa mattina lorda dovuta
Una personalità appunto fra quelle più il rapporto con Piero quale
Massimo Teodori
E dovendo il senatore Quagliariello essere nel pomeriggio di servizio al troverebbero nel
Allora
Quagliariello parlerà di mattina
Di mattina
E intanto però io comincerei
Ancora secondo l'ordine previsto con Paolo Pombeni il quale
Un
Si pone un interrogativo e propone a noi un interrogativo
è possibile
Una storia dei sistemi politici
E risponde già
Nel titolo stesso
Della sua relazione
Risponde
Un azzardo
Interdisciplinare due termini come vedete molto impegnativi e problematici quello dell'azzardo e quello della
Interdisciplinarità prego
Ma dalle due ore in su
Va bene allora sono veramente molto contento che sia
Sì sì siamo sono molto contento
Di essere di essere qui a testimoniare
Non solo il mio affetto ma anche il mio debito nei confronti
Di Piero Craveri da cui ho imparato tante cose
Oddio avendo scelto di parlare di un'altra sintetici penare diciamo che questa è una delle aste non funziona
Sì diciamo che questa è una deviazione
Rispetto a quello che lui ci ha insegnato non vorrei coinvolgerlo tempi in avventure
In avventure eccessive
Perché
Io vorrei partire da questo punto cioè cercare di mostrarvi come la storia politica abbia un senso se è componente ricompone le realtà in cui si si misura non solo alla ricerca di quelli che si chiamano del regolare il tris ma nella convinzione di poter spiegare le dinamiche dei fenomeni che determinati in farsi e disfarsi dei sistemi politici
Come sapete questo non è un approccio che abbia grandissima come dire grandissima cittadinanza
Anche se per la verità il tennis tra politico è entrato nel linguaggio comune e lo usano
Ad uno poi anche gli storici
Sistema cioè un complesso di fenomeni legati fra loro in modo che qualsiasi mutamento avvenga in uno di essi
Determina una reazione a catena mutamento in tutti gli altri senza che però sia possibile sciogliere la loro dipendenza reciproca
E allora questo diventa un oggetto
Che Carra storiografia classica e tradizionale
Presenta qualche problema perché non ha fonti
Ovviamente tutte le sue componenti tutte le componenti del sistema
Quanto più si riduca a livello elementare lasciavo testimonianze il loro insieme fa più fatica lasciarle a meno che non si consideri il sistema
La forma istituzionale della politica voglia essere lo Stato nazione è una città Municipio per prendere due esempi classici elementare
In realtà la storia politica va al di là di questo
Di questo approccio e deve misurarsi
Con
Nozioni che fanno parte del sistema tutti parlo per esempio di consenso e di legittimazione
Ma
Bisogna chiedersi se queste dinamiche
Abbiano davvero senso se non le si considera appunto inserita all'interno di un sistema
A meno che non si voglia ridurre a una interpretazione banale psicologica che ovviamente finirebbe per renderle evanescenti
Il consenso come adesione convinta un certo modo di essere dell'organizzazione politica la legittimità come la citazione consapevole come è giusto che il concetto del del contesto organizzativo in cui si vive
Ma non è difficile capire che queste condizioni si verificano tirato per momenti brevi
Se invece cerchiamo di dire con un po'più di consapevolezza critica
Che per esempio specie anche gli oppositori di un determinato sistema politico esprimono in realtà una forma di consenso adesso
Per esempio perché proponendosi di migliorarlo fornendo servizi di esserne i soli interpreti Gelmini lo accettano c'è pure indicativo
O ancora se diciamo che è proprio la aperta competizione fra componenti diverso e generale di legittimità ci rendiamo conto che cominciamo muoverci su terreni diversi da quelli già storiografia politica semplicemente di costruttiva
Che era a volte su prigioniera delle sue fonti
Che cioè cercava di ricreare dei grandi battaglie ideali del passato perché se non un modello pedagogico per gli uomini pubblici che avrebbero dovuto combattere le battaglie del presente paralizzano che questo sia
Negativo alle volte
Vi viene nostalgica di questo modo di essere ma somma
In questa occasione mi mi voglio limitare a fare degli esempi anche un po'sommariamente di questo modo di fare storia di questo modo di fare storia politica
Inizio richiamando alcuni aspetti chiave del sistema politico che si è instaurato in Europa nel lungo diciannovesimo secolo cioè alcune dinamiche attraverso cui
Esso acquisito consenso legittimazione nel senso che ho cercato di esprimere
Poiché questo è un sistema base rappresentativa la Costituzione politico Ciotti ottocentesca
Non poteva prescindere dal suo rapporto col popolo e con l'attributo adesso la sovranità
Si trattava però di una costruzione continuamente in fieri che aveva bisogno di alcuni strumenti tutt'altro che semplice da acquisire e siano tutti riconducibili alla necessità di costruire il popolo che era la base unificante del nuovo spazio politico organizzato
Ma che in quanto tale erano mozione preesistente illustrata già in forme diverse sia in una politica classica che in quella medievale
Tramontata ben presto l'illusione che tale risultato la costruzione del popolo
Potesse essere raggiunto semplicemente con lo strumento delle leggi che generavano eguaglianza che producevano i diritti politici al vertice delle quali leggi ci collocava il diritto elettorale si pone la questione di come generare quel suo getta politico che pur mantenendo l'antica denominazione di popolo rispondesse alle nuove esigenze poste delle costituzioni derivate dalla vittoria dell'illuminismo come teoria politica alla base del liberalismo
Il risultato fu raggiunto dall'interagire di un complesso di fattori che qui vorrei proporre di raccogliere attorno a tre punti di forza
Primo il dominio di una ideologia populista che permea va a tutte le forze presenti in campo
Secondo la centralità per tutti i sistemi della produzione di leader politici capaci di far transitare le identità sociali preesistenti all'interno delle nuove forme di organizzazione dello spazio pubblico
Terzo l'emergere della forma partito moderna come istituzione capace di consentire la convivenza fra difesa dell'identità sociali e parte si fazione alla nuova realtà determinatasi con quelli che lo storico tedesco tre in sé aveva definito con i moderni Kultur citate cioè gli Stati di civilizzazione
è
Allora
Qui si pone lanciato un desse il problema del tetto il populismo problema difficile bisogna
Delimitare il campo porre dei confini rispetta a concetti limitrofi come democratiche demagogia cesarismo bonapartismo
Però
Nonostante tutto questo rimane il fatto che
La legittimazione politica nei
Tutti i sistemi costituzionali e rappresentata dalla esistenza o quanto meno dalla presunzione presunzione dell'esistenza di una consonanza
Fra sedi del potere politico del popolo che viene
Programmaticamente considerato come un qualcosa di diverso dalle istituzioni che raccolgono e rappresentano il consenso delle componenti politiche
E questo è è molto importante
Perché in questo concetto di popolo stanno molte cose diverse e anche qui cerco schematicamente di indicarne di niente di carne alcun
In questo concetto politico
Che io ho proposto provocatoriamente continua a chiamare di di di populismo trovo questi elementi
La capacità solo per il popolo di tramutare i suoi valori culturali
In valori politici che producono legittimazione
La conseguente attribuzione della sovranità cioè la capacità di generare comande obbligazioni politica riservata chi col popolo
Possa considerarsi in sintonia
Rendendolo così il popolo medesimo un attore politico
Ecco se se questi elementi non ci dicono ancora cosa sia il popolo come esso possa esprimersi
Però
Sono degli elementi centrali
In una certa misura tutti i sistemi politici che non sono fondati su una ipotesi teocratica la grazia di Dio come origine del potere fanno riferimento a per forza al popolo come soggetto di
Legittimazione
Potrei fare
Molti escluso storici potremmo partire
Da un discorso sulla fondazione del sistema politico inglese nel mille seicentottantotto quando Guglielmo III durante sostiene di essere sbarcato in Gran Bretagna per difendere i diritti del popolo inglese
Contro chi voleva togliere gli antichi Hewlett libertate sa e il Parlamento eletto nel gennaio mille seicentottantanove esprime quella famosa teoria del conto atto tra aree popolo che John Locke avrebbe di lì a poco reso canonica nel secondo dei suoi due trattati sul Governo mille seicento novanta
E il fatto è che
Questa dottrina politica poi deve trasmigrare nelle nelle costituzioni successive dove
Il rapporto con all'evento storico diventa un
Diventa un fatto più problematico è l'ora si apre
Questa famosa dicotomia
Che io in genere
Esprimo ricordando il famoso discorso diviso
Del
Diciotto agosto mila centoquarantadue quando pur affermando che il Governo costituzionale era la sua latteria Sociale organizzata desse che fuori di questo non ci sono più giusta fluttuanti
Nel rischio e alle prese con la possibilità di una rivoluzione io ho visto nel corso della mia vita tre poteri costituenti nell'anno VIII con Napoleone nel mille ottocentoquattordici
Con Luigi diciottesimo nel mille ottocentotrenta la Camera dei deputati ecco la verità conclude chiuso
Tutto ciò di cui voi avete parlato questi voti questi schede elettorali questi appelli al popolo queste liste elettorali aperte tutto ciò fa parte della finzione del simulacro dell'ipocrisia
State tranquilli signori noi i tre poteri costituzionali noi siamo i soli organi legittimi e regolari della sovranità nazionale al di fuori di voi non ci sono lo ripeto che usurpazione o rivoluzione
Credo che questo sia
Un
Un quadro molto interessante molto tipico del problema del sistema politico della sua legittimazione da un lato il realismo diviso
E tutta finzione la finzione la realtà
E
Il sistema rappresentativo come si esprime nei poteri costituzionali dall'altro il fatto dall'altro lato il fatto che la finzione sostanza
Giustamente Piero sarà ma non
A una volta parlato credo senza rendersi ben conto dell'implicazioni semantiche
Del sistema elettorale come del sacramento della democrazia ecco i sacramenti ha la parola giusta perché il sacramento esattamente quello che attraverso la finzione di un atto
Propone una verità trascendente
Questa verità trascendente rimane fintanto che
Quella finzione è creduta come contenere la verità trascendente nel momento in cui
Questo venisse meno crollerebbe tutto il sistema
Tutto il sistema di consenso per il
Per il
Sistema politico il problema
Sta esattamente in questi stessi termini è vero che
Il sistema rappresentativo alla fine
è una finzione che da potere al popolo ma se questa finzione una creduta come un sacramento che realizza veramente questa realtà
La possibilità di
Rimane in piedi questo sistema viene
Fortemente ridotta viene fortemente
è messa in questione e alla fine può crollare portando cosce lo stesso sistema
Come vedete c'è molta Zarcone nel nel proporre queste questa lettura perché dobbiamo introdurre tutta una serie di i concetti di sia al tipi di riflessioni
Che sembrano
Allora
Si.S.E. dal rapporto tradizionale che lo storico deve avere
Con le sue fonti coi suoi documenti ma che in realtà secondo me non è così perché se non ci fossero le fonti e documenti noi non
Non potremmo
Esercitare questo tipo di questo tipo di riflessione
Secondo esempio quale brevemente voglio fare riferimento è il problema che uscire recentemente presentato nel sociale storiografica del cosiddetto trasferimento dei modelli politici
Voi sapete il lungo diciannovesimo secolo molto molto più del ventesimo non sappiamo cosa succederà nel ventunesimo è stato
Profondamente segnato da
Da questo reciproco guardarsi delle realtà almeno del sistema politico occidentale
Non soltanto e stiamo politico europeo anche il tema politico americano che ha giocato una un ruolo non
Non piccolo Annella riflettere su quali sarebbero state le evoluzioni ore non evoluzioni di questo sistema
Bene
Come è stato possibile questo è stato possibile questo perché c'era la condivisione di una
Di un retroterra culturale che faceva pensare che si potesse parlare in termini di storia universale e di diverso esiste adesso lasciamo perdere
I discorsi che si fanno da Chicago globalizzazione che io ritengo volte su un po'un po'ridicoli
Nel dire va beh ma prettamente scelte in realtà
Riguardava solo mezzo mondo o un terzo di mondo
Riguardava comunque un mondo reso omogeneo da che cosa presepio dai riferimenti
Alla cultura classica tutti gli scrittori tradizionali anche non tradizionali del del dell'ottocento sono pieni di riferimento ad esempio greco ad esempio romano
è abbastanza noto per
Per esempio che uno
Delle ragioni che ci sono date per
Proporre la superiorità dalla costruzione britannica
è stato l'aver fatto il parallelo
Con quanto Polibio aveva scritto della Costituzione l'antica Roma Roma era forte perché univa inserisse costituzioni positive via Ristori delle
La monarchia con i Consoli la visto che la sia con il Senato la democrazia contributi al popolo secondo questi scrittori inglesi l'Ottocento lo stesso valeva in Gran Bretagna con la teoria chini in pagamento
Che univa monarca aristocratici Lords popolo i Comuni nel momento in cui per esempio questa cultura comune perde di significato e di appello
I i Lords Salman potevi l'orzo se ne va migliorate
Il
Furbi del mille novecento dei dieci mila centoundici potente appunto
Alla forma terminano centoundici toglie questo problema ma anche qui estremamente interessante perché immediatamente il sistema deve
Risi
Come dire a riequilibrare si proponendo che cosa
Dicendo che non è cambiato niente perché l'interazione che prima dialettica che prima esisteva
Fora Lords e comuni adesso si ripropone proponendo l'interazione all'interno dei Comuni fra maggioranza e opposizione ed in questo momento che
Riprendendo una teoria che era già circolata l'opposizione l'opposizione di sua Maestà si riscopre questa idea che
Comunque la dialettica viene la dialettica viene garantita poi ci sono anche quelli più come dire più estremisti come come da essi che dicono ma va bene allora per rimettere in piedi queste bisogna introdurre il referendum
Perché introduco questo questo tipo di riflessione per
Per cercare di far vedere mi scuso perché ovviamente
Per rimanere giustamente lei nei termini nelle due Nizzi nei termini che sono
Che sono assegnati e i che il primo soprattutto rispettare perché si accolto spazio ha più alcuna teoria allo sfascio eterno che non va bene
Perché perché queste cose sono le cose che
Ci spiegano
O meno cerca di spiegare che cosa noi
Che cosa che io
Ma non solo io temo tanti altri qui Caetano che
Gaetano Quagliariello che ha lavorato tanto su questi temi abbiamo cercato di fare all'interno di questo all'interno di questo lavoro
Che non è stato semplicemente
Un tentativo dimostrare come si
Si sia potuti passare
Dalla considerazione delle
Questioni filosofiche a quella delle sfide politiche
Non è stato neanche semplicemente un problema di andare alla ricerca di di modi modelli o anche solo di uno studio comparato dei fenomeni sociali politici che pure
E una cosa importante
Forse potremmo rilanciare l'idea che a muovere questa forma di interpretazione della politica che
Con fondamento storico senza fondamento storico
è comunque necessaria
Si è ancora quella coppia Cialente entra sponsor risposta sfida che trova in via elaborò molti decenni fa e per spiegare la dinamica la storia decide di civiltà
Ci sono nel nel nella storia dell'Occidente
Molte sfide che sono comuni a tutti i Paesi
Al di là del fatto che le risposte siano siano diverso
Non occorre qui che ricordi banalità come la questione sociale la nascita del proletariato moderno l'affermazione dimensione di massa della società l'input giusto di imporsi di condizioni capitalistiche nell'organizzazione del settore dell'economia
Il sorgere di una competizione internazionale fonda sull'imperialismo la crisi del sistema parlamentare classico
E altre cose di questo di questo tipo
Ma tutti questi indi al tipici vogliamo usare questo termine weberiano che poi alla fine usano anche tutti quelli che aborrono
Il termine non vuol sentire parlare parlare di veder ecco tutti questi di al tipi secondo me
Diventano estremamente deboli se non viene introdotto in qualche misura
Una nozione di sistema politico come universo di riferimento
Infatti come si poteva parlare per esempio di leadership di carisma politico i rapporti tra autorità sociale autorità politica cita dei consumi
Sociale la comunicazione e via elencando se noi Nona non avessimo a disposizione degli strumenti per definire da un punto di vista storico
Il contesto istituzionale in cui si collocano le culture
In cui il sud sono maturati le
Le esperienze che hanno fatto da linfa per determinare questi elementi
Certo da questo punto di vista storie sistemi politici è un azzardo interdisciplinare io me ne rendo conto
Perché per cogliere questi elementi e soprattutto le modalità del loro intrecciarsi
Non possiamo accontentarci di una dimensione puramente ricostruttiva per quanto filologicamente avversità possa essere possesso e senza sviluppare
Senza svilire assolutamente o sottostimare questa dimensione che rimane assolutamente imprescindibile
Noi abbiamo bisogno di misurarci con la dimensione
Del pensiero politico con quella dell'universo dell'aggiudicazione e della istituzionalizzazione delle costruzioni sociali con quello di antropologia culturale
Allora dominare tutta questa roba è un'impresa che riesce pochissimi non certo a me ma essere almeno consapevoli delle sfide a cui si deve rispondere credo sia qualcosa che
Anche alla portata ha una portata più generale e che ci può aiutare un'interpretazione della sfera politica che sia meno etica e più strutturale
Per per usare in conclusione qualche vecchio termine che però credo mantenga ancora nonostante tutto una sua forza evocativa grazie
Grazia Condemi che ha trattato un tema difficile anche perché il sistema politico che è uno dei molti surrogati che si sono trovati nel Novecento per sostituire
Nozioni più corposa immediatamente percepibile a cominciare da quello di Stato e di regime
Politico era giusto che figurasse come
Primo l'intervento
Di Paolo Pombeni perché ci ha dato lo sfondo
Della
Attività scientifica di Piero che sulla politica trovato non il suo esclusivo ma il suo assolutamente dominante e centrale tema
Sono anch'io il responsabile di qualche sua scelta
E adesso si parlerà
A in particolare
Di delle scelte tematiche che entro l'ambito politico anche se non solo
Non assolutamente soltanto politico che ha costituito come dicevo l'oggetto dell'attività scientifica di Piero Craveri e quei subito chiamiamo Gaetano Quagliariello
Che ci parlerà
Di De Gasperi letto
Da Chiara Peri
Prego
Sempre
Se esse
Ringrazio anch'io di
Questo invito al quale
Non voluto rinunziare anch'esse oggi è una giornata difficile
Mi è costato solamente il non poter collocare l'intervento nel pomeriggio
C'era detenuto in particolare perché lì c'erano gli interventi di Maurizio griffes Eugenio Capozzi credo
Di potermi considerare con loro diciamo tra gli atti amici appena più giovani di Piero ed era la collocazione diciamo più esatta anche da un punto di vista del
Del significato che forse abbiamo avuto
Nella sua biografia
Tratterò di una cosa che
In realtà con Piero abbiamo di cui compiere abbiamo parlato
Quasi per vent'anni
Perché l'indagine di Piero Craveri sul percorso biografico di Alcide De Gasperi si è prolungata per l'appunto per poco meno di un ventennio
Si è inaugurata ufficialmente del mille novecentottantotto con la stesura della voce per il dizionario biografico degli italiani
E continuata con me
Ci si può constatare con
Il volume scritto nel novantacinque per la storia d'Italia dell'utente
Consacrato alle vicende la Repubblica dal cinquantotto al novantadue De Gasperi è fuori dai confini cronologici di questo volume ma come cercherò di dire sono convinto
Che le considerazioni sul
Suo periodo non sono invece estranee a quell'opera
E i primi anni di in questo secolo appartengono invece due ulteriori iscritti il primo consiste in un breve ma significativo all'articolo del due mila due per la rivista ricerche storia politica
Che prende in esame la tipicità della leadership De Gasperi Anna l'altro un più ampio studio
Ricompreso nel volume di profili biografici editti nello stesso anno da Marsilio
A tutti gli affetti una prova generale della grande biografia alla quale nella quale infine nel due mila e sei sono sfociati vent'anni di ricerche riflessione
Vi è una costante che accomuna tutti questi studi la convinzione della centralità che nella biografia di De Gasperi rivestano le esperienze familiari gli anni della formazione
Per prevedi sarebbe stato proprio questo retroterra a consentire di ricondurre l'evoluzione della politica Degasperi hanno
All'interno di un iter logico è unitario
Questa evoluzione si sarebbe compiuta attraverso quattro fasi la prima la più a contatto con le radici e dunque per molti versi quella decisiva
E quella del periodo vissuto tra Trento e di Enna nella quale venne affinandosi suo bagaglio politico dal punto di vista sia concettuale che esperienziale
La seconda
Dal punto di vista del pensiero e invece contraddistinta da i primi contatti con il cattolicesimo italiano di Romolo Murri
Mentre sul versante politico è segnata dall'impegno come deputato al Parlamento di Vienna e poi dall'avvento della prima guerra mondiale con tutte le sue conseguenze
Di ordine personale politico
La terza coincide con gli anni tra le due guerre che forse il periodo nel quale vengono maggiormente alla luce i tratti caratterizzanti del percorso politico di De Gasperi attraverso l'esperienza vissuta nelle file del Partito Popolare
E infine l'ultimo periodo
Quello che si apre con il secondo dopoguerra e che carabinieri inferte tra non solo come maturazione finale di una vicenda biografica ma anche come il momento in cui un'elaborazione originale di lungo corso
Per la prima volta trova attuazione nell'esercizio di una concreta per quanto atipica leadership politica
Questa trama biografica sottende tutti gli iscritti Craveri anni su De Gasperi
Ma le ho scritto che analizza le peculiarità della leadership
Di colui il quale anche per tra neri in ciò non diversamente da Maria Romana De Gasperi resta pur sempre un uomo solo ecco in questo scritto questa quadri partizione si fa esplicita
Non fosse che per questa ragione converrà anche a me
Assumerà eseguirla nel tentativo di cogliere il senso le costanti e le evoluzioni di un ventennale porta percorso di studi
L'indagine sul primo periodo e quella attraverso la quale le radici dell'esperienza di un cattolico in politica vengono ricondotte alla provenienza familiare e alla formazione personale
Craveri coglie sin dall'inizio dei suoi studi ciò che in tempi hanno i più recenti
Paolo Pombeni avrebbe sviluppato in una indagine autonoma l'importanza che ebbe per De Gasperi l'essere stato cattolico nel Trentino imperiale
Mediato dall'influenza di Vienna in particolare dal
Karl Uganda il borgomastro della città il leader del partito cattolico austriaco e dal rapporto conto Ernest povertà più generalmente dall'influenza di quel cattolicesimo austriaco che ancora più di quello trentino va considerato differente dalla tradizione del cattolicesimo politico italiano
De Gasperi rivendicò sempre fermamente la proprietà lì a vita per quanto questo dato sia stato messo in dubbio da odiose campagne di discredito quella che forse di fecero più male
Nondimeno il suo essere cattolico nel Trentino dell'impero lo avrebbe portato a non indetti Ficara semmai del tutto né Coburn rimetto Sturzo
E per quanto possa apparire paradossale
Nemmeno con quella stessa democrazia cristiana
Della quale negli anni del dopoguerra fu fondatore e l'iter conclamato
La vicinanza alla battaglia dei Cristiano sociali in Austria la diffusione che qui ebbero i principi della Rerum Novaro le lotte per l'affermazione del cattolicesimo in un Trentino
In cui la dimensione imperiale sarebbe rimasta sempre dominante lo avrebbero portato a sviluppare una concezione dell'impegno politico
Che pur rinvenirsi in ambiti differenti
In quello economico la lotta sui due fronti al contempo contro il capitalismo contro il socialismo non si traduce in lui nella ricerca di una terza via
Bensì nella convinzione che il mutamento sociale vada governato attraverso un sistema misto
Basato sia sul coinvolgimento dello Stato nell'ottica del solidarismo affermato dall'enciclica leonina sia sull'affermazione del diritto alla libera iniziativa insito nella logica di mercato
In ambito culturale religioso sempre in questo torno di tempo matura il rifiuto dell'integralismo e dell'anti modernismo a favore del turismo
Da questa opzione De Gasperi deriva tra l'altro uno degli aspetti salienti del suo pensiero politico
La distinzione tra Stato e di azione il primo inteso secondo un'accezione storica la seconda in una dimensione naturale quasi originaria
Proprio qui risiede uno dei motivi di maggiore distanza rispetto all'esperienza del cattolicesimo politico italiano
La dimensione sopranazionale rappresentata dall'impero avrebbe infatti posto i suoi occhi in termini diversi
Il tema il rapporto tra Stato e di azione mentre i cattolici italiani avrebbero Regina vivamente lottato contro lo Stato Degasperi sia infatti trovato a vivere dello Stato
Ma a condizione di riconoscere la preesistenza di un concetto di nazione che lo prescinde e lo supera
Questo aiuta a capire tra l'altro il rifiuto il suo rifiuto per l'irredentismo nell'accezione Battisti Anna di rivendicazione nazionalista
A favore di una concezione più organica nella quale la società ha il primato sullo Stato che però
Per De Gasperi resta pur sempre il garante della libertà e dell'autonomia della società stessa
Trasferita questa idea sul terreno più prettamente politico istituzionale
Se ne ricava che proprio nell'intercapedine che si viene a creare tra la concezione della nazione quella dello Stato si verifica lo spazio nel quale si sarebbe potuta sviluppare
Una democrazia pluralista
Quella che per De Gasperi consenta i cattolici di dopo dati di non aderire integralmente di non fare aderire integralmente la loro azione politica alle ragioni
Alle ragioni della loro fede personale
Da tutto ciò deriva tenesse conto praterie la tipicità del cattolicesimo politico di De Gasperi ha radici profonde
Proprio questa prima fase della sua biografia spiegherebbe dunque quella concezione dell'impegno politico che lo avrebbe distinto dalla classe
Politica della futura Democrazia Cristiana
Detto in altri termini qui risiede la ragione prima della sua solitudine
Questi trovano quegli elementi che gli avrebbero poi consentito di giocare un ruolo decisivo nella politica italiana in particolar
Nel secondo dopoguerra rimanendo però una sorta di unicum nel panorama della dirigenza del partito cattolico
La seconda fase della biografia Degasperi avrà come si è detto e quella della deputazione di Vienna e della prima guerra mondiale e a questi anni Craveri riconduce la maturazione di alcuni dei principi Gela Boran atti nel periodo precedente
Si precisa innanzitutto la differenziazione dal programma Buruiana sebbene De Gasperi giunga a condividerne i tratti politico sociali
Molto più moderni nelle loro aspirazioni riformisti che di quanto
Non fosse l'elaborazione del partito cristiano sociale Austria
Di esso però di quel programma egli condanna l'aspirazione a investire la sfera ecclesiastica nonché il tentativo di fare della Democrazia Cristiana un soggetto
Al tempo stesso pre politico e troppo politico una sorta di agenzia per la riforma della filosofia delle scienze e degli stessi ordinamenti ecclesiastici
Questa presa di distanza dall'elaborazione proprio del cattolicesimo italiano sul versante politico culturale
E però compensata in questa fase almeno in parte da un suo distacco sul terreno più propriamente politico dalla dimensione imperiale
Sul piano interno essa si traduce in una più forte rivendicazione dell'autonomia della Regione dell'impero
Che vede Degasperi impegnato più di prima nella difesa delle questioni trentine dei diritti linguistici delle minoranze del principio di nazionalità nella sua accezione originaria
Sul terreno della politica estera si compie invece il passaggio dalle posizioni tripli cistica audio tra lirismo più in linea con il sentire Catto
Cattolico anche italiano
Gli anni fra le due guerre che costituiscono la terza fase biografiche sono aperti tratte Rizzati e come si è detto dall'esperienza vissuta nelle file del Partito Popolare
Di questa vicenda De Gasperi condivide i presupposti critici nella polemica contro lo Stato liberale
Ma non è partecipa fino in fondo le implicazioni di carattere istituzionale
Finendo così per maturare un atteggiamento atipico rispetto a quello degli altri popolari nei confronti della nazione
Paradigmatico a tal proposito la sua posizione sul partito politico non diversamente da Sturzo anche De Gasperi anche per De Gasperi il partito politico rappresenta la vera novità portato della guerra
La sua riflessione tuttavia non si ferma tanto sul ruolo istituzionale dei partiti quanto sulla tipologia di ideali
Dei quali essi si fanno portatori
De Gasperi insomma non si nasconde che il problema del partito in Italia coincide con quello del ruolo delle cosiddette forze antisistema
Anch'esso per l'essenziale
E sospinto sul proscenio della storia dal vento proveniente dalla rivoluzione russa del mille novecentodiciassette
E ciò avrebbe imposto di non sfuggire alla considerazione del rapporto tra rivoluzione democrazia
Per De Gasperi si tratta di concetti
Ontologicamente opposti
è questa convinzione affatto scontata a quel tempo persino nelle file popolari lo porta infine ad approcciare una concezione liberaldemocratica dello Stato nazionale
La sua concezione di democrazia infatti e lontana dai miti di matrice giacobino marxista della mobilitazione rivoluzionaria e della partecipazione diretta
Ne deriva una presa di distanza sul terreno istituzionale dalla critica al parlamentarismo su quello economico sociale
Da oggi concezione collettivistica
Che medie
Il valore alla libertà e alla libera iniziativa economica
E lungo questo percorso che infine matura la componente liberale del pensiero Degasperi hanno di matrice più tocco Viridiana americane che francese
Anche perché imperniata sul messo profondo tra Regione e libertà nella difesa di una democrazia che anti rivoluzione
Proprio in quanto la sua essenza consiste nella possibilità
Da parte di un popolo di autogovernarsi della libertà
Senza ricorrere alla violenza
La quarta
E ultima fase quella del dopoguerra e Craveri la legge come quella in cui la maturazione finale di un lungo percorso di riflessione si avvera attraverso la completa attuazione del patrimonio ideale teorico
Accumulato nelle stagioni precedenti
Sul versante istituzionale come su quello economico e partitico ritorna proporsi cui la centralità del tema del rapporto tra la dimensione personale delle asserzioni stiano e quella pubblica
Che si declina in alto nella necessità di indicare le modalità di costruirsi di costruzione di una nuova forma di Stato che non si ponga però in rottura con il passato liberale
E in basso nel disegnare una nuova politica delle alleanze con le altre forze partitiche e sociali
Provo di seguito a evidenziare sinteticamente quale che sono le voci principali che
Provenienti da queste premesse finiscono per costituire quello che per tre averi è
Un vero e proprio paradigma Degasperi hanno
In Degasperi la consapevolezza di una nuova stagione istituzionale
Convive con la convinzione di preservare la continuità dello Stato è per il possibile di recuperare quanto c'è di buono nella stagione liberale pre fascista
Anche perché la sua concezione di una democrazia pluralista finisce per collocarsi
Distante dalle teorizzazione più radicali e per questo pièce poste al rischio dell'integralismo DVD e
E di ritengo
Che tanto fascino avrebbero invece esercitato sulla nuova generazione di politici
Cattolici
Da qui
La non celata polemica di Craveri con la lettura di Pietro Scoppola che mettendo l'accento con enfasi sulla novità della costruzione di equilibri nuovi avrebbe offuscato il recupero del tempo precedente che vi fu nella completa politica dell'iter trentino
Questo impianto teorico fatto interagire con le obbligazioni di carattere internazionale interni del secondo dopoguerra
Spiegano come sia possibile che Degasperi milioni alla costruzione di uno Stato forte e di una democrazia protetta che sappia tutelarsi contro le insidie dei suoi nemici sia interni sia esperto
Sul piano della politica delle alleanze proprio da qui deriva innanzitutto la concezione del tutto centrismo come strategia piuttosto che come tattica politica
Finalizzata ad assicurare stabilità al sistema contro le derive autoritarie di destra e di sinistra
In questa stessa cornice si colloca sul terreno economico sociale
Il suo programma di protezionismo liberista
Esso approfitta di antiche elaborazioni che come si è detto risalgono al tempo fra le due guerre e che occhieggiano al concetto di sussidiarietà
Ancor più
Si avvantaggia della convinzione che il liberalismo non sia un dogma né una teoria elitaria
Esso può e deve essere anche prassi popolare che trova la sua massima forza proprio per la capacità d'adattamento a contingenti di a contingenze diverso
Sul piano della politica concreta da qui deriva la capacità di parlare all'anticomunismo esistenziale presente nella società italiana
è sempre da cui matura l'apertura al cosiddetto quarto partito
Alla rappresentanza di quegli interessi rimasti esclusi dalla dinamica politica della transizione che se non coinvolti avrebbero reso ancora più acuta la debolezza dell'impianto del nuovo Stato
Tutto ciò deve essere tenuto presente per comprendere la concezione Degasperi Anna del partito
Come sostiene Craveri per lui la Democrazia Cristiana il Partito dei cattolici e non partito fra Catto fra cattolici come nell'esperienza di Sturzo
A questa convinzione si lega l'idea di un partito legato a solidissimo i principi preti ma in fondo più pragmatico che ideologico e soprattutto la rivendicazione di uno spazio di autonomia
Tra società è stato nel quale semmai
Anziché nel partito si sarebbe potuta inverare l'unità dei cattolici
Proprio per questo l'elemento disciplinare viene collocato all'esterno della vena più propriamente politica concepita come disciplina cattolica e mai come disciplina del partito cattolico
Sul terreno istituzionale se ne ricava la ferma difesa del primato delle istituzioni rispetto ai partiti
In un approccio che per certi versi può essere ricondotto al modello britannico
Ha una scala gerarchica per la quale il Governo che comanda sui gruppi parlamentari che a loro volta segnalano la centralità del momento parlamentare ponendosi come cinghia di trasmissione tra l'Esecutivo
E il partito cosiddetto extra parlamentare
Infine
Ma non certo da ultimo
La politica internazionale basata sul riscatto della posizione italiana dopo la guerra sull'adesione al blocco occidentale sulla costruzione di una unità europea che finisce per ricordare molto
Almeno nelle aspirazioni
Quel modello di convivenza tra Stati sperimentato negli anni di appartenenza all'Impero
Queste convinzioni non vivono in uno spazio separati
Indecast per insiste una forte connessione fra la dimensione interna della politica e quella estera
Al punto che la seconda per i vincoli imposti dall'evoluzione degli equilibri internazionali alla luce della graduale affermazione delle dinamiche di guerra fredda appare la condizione imprescindibile
Per comprendere l'attuazione del disegno politico Degasperi hanno e come in esso si sia saltata la discrasia tra elaborazione formale e realizzazione materiale
Si può a questo punto concludere
Che il De Gasperi di Craveri e per molti aspetti De Gasperi nuovo detratti atipici
Difficilmente riconducibile entro schemi prettamente italiani del cattolicesimo politico di matrice sia liberale sia sociale
Sconta certamente il parate addosso ad essere un National Builder s'per alcuni aspetti aspra di o alle vicende nazionali
Eppure
Profondo conoscitore delle Dima delle dinamiche Talia infine
E forse questo il tratto più interessante dei suoi studi
La stagione Degasperi Anna e finalmente letta prescindendo del tutto dalle categorie di reazione e di stagnazione
Che alludo a lungo hanno contraddistinto la storiografia su questa stagione politica
Il De Gasperi Craveri è insomma un riformista
Che opera all'interno di un quadro di garanzie istituzionali e formali che un ordine dello pratico impone di difendere
Anche a fronte di pressioni
Che giustifichino l'attuazione di misure forti
Questo impianto non può essere messo in dubbio o quanto meno io non intendo metterlo in dubbio ritenendo che il suo concepimento da parte di Piero Craveri abbia rappresentato una vera e propria svolta storiografica
Non soltanto nell'ambito degli studi Degasperi anni ma più in generale in quello delle indagini sul periodo repubblicano
Piuttosto al suo interno è possibile infine evidenziare qualche contraddizione ricercare perciò qualche precisazione affinché l'impianto si rafforzi ulteriormente
Per questo da ultimo vorrei segnalare
Tre nodi interpretativi
Che interessano la ricostruzione del periodo repubblicano quella che forse potrebbe approfittare ancor più della trama unitaria della biografia Degasperi Anna
Che così bene è stata tessuta
Da Piero Craveri
Taveri come si è detto legge l'ultimo De Gasperi all'interno di un percorso di maturazione di principi e convincimenti
Questo processo però trova una conferma parziale della descrizione che egli propone della sua politica nel corso della stagione repubblicana
In particolare per quel che concerne il tema della costruzione delle alleanze
L'idea di una possibile apertura a sinistra verso i socialisti
Che sottintesa in alcuni studi affermato esplicitamente nel saggio sulla leadership del politico trentino proprio alla luce dell'iter di o grafico
Non
Mi sembra
Che su questo punto si possa avanzare un dubbio
E con essa anche l'ipotesi della valutazione del centrismo come premessa per l'apertura al successivo Centrosim vissuto
Qui a mio avviso l'autore paga qualcosa quella concezione darwiniana dell'evoluzione del sistema politico italiano che trova l'interprete più alto in Pietro Scoppola che proprio il De Gasperi di Craveri
Contribuisce a smontare e come
Se l'autore non abbia poi tratto tutte le conseguenze dalle premesse che egli stesso ha fissato
Si avverte sebbene distante la ecco del suo studio precedente sul successivo periodo repubblicano quello che si inaugura col cinquantotto
Che per altro verso alla luce di approfondimenti successivi egli ha revisionato in molti dei suoi presupposti
Il fatto è che De Gasperi non guardo né poteva guardare all'apertura verso il socialismo nel Miano
Glielo impedivano l'esperienza dei CLN quello della Costituente è quello del referendum istituzionale glielo impediscono ancor di più gli equilibri internazionali e il patto d'unità d'azione con i comunisti
Paradossalmente e forse nemmeno troppo
De Gasperi richiede un interlocutore più credibile Togliatti in particolare dopo la svolta di Salerno la sua disponibilità e la disponibilità del piccina favorire il compromesso sulla continuità istituzionale
Lo stesso prevede d'altro canto al fine di comprende la peculiarità del disegno politico De Gasperi e hanno
Ritiene di incollati rispetto alle sue scelte politiche la peculiarità degli elementi di una stagione interno e internazionale per molti versi eccezionale
Quelle peculiarità da un certo punto
In poi come si dirà
Alla fine sarebbero in parte cambiate
Dunque non possono essere lette come premessa di quel mutamento degli equilibri politici che sarebbe avvenuto solo negli anni seguenti
Una seconda riflessione riguarda l'attribuzione a De Gasperi del merito di avere imbrigliato la dinamica del sistema in un contesto interno e internazionale gettando così le basi per la ripresa del Paese
Ma se Craveri considera questo un merito al contempo ritiene che fu anche l'anello debole della sua strade strategia
Nella scelta tra democrazia dell'alternanza ed equilibrio al centro in un sistema bloccato che la legge del cinquantatré avrebbe voluto blindare stare è vero insomma i germi di quella democrazia incompiuta di quel congelamento costituzionale che poi avrebbe caratterizzato tutta la storia successiva della Repubblica
Abbino fino al novantadue
Vorrei avanzare a questo proposito due precisazioni
La prima è
Che date le premesse dell'iter politico Degasperi hanno
Non era possibile immaginare che Degasperi scegliesse la strada dell'alternanza credo che su questo punto siamo d'accordo non apparteneva alla sua concezione della democrazia e della dinamica istituzionale
A fronte della presenza di partiti estremi il sistema per lui non poteva che trovare il suo equilibrio al centro
Su questo punto va anche specificata la tesi
Che Craveri a un certo punto avanza per la quale l'alleanza con i partiti cosiddetti laici fosse una condizione di necessità è stata a questo ma anche molto di più
Lo dimostra
Il rapporto che egli ebbe con gli uomini provenienti dall'esperienza liberale
A tutti gli effetti una sorta di guardia pretoriani
Collocata al di fuori dei confini del suo partito
Lo conferma la lettura della documentazione relativa ai dibattiti che portano alla formazione del suo primo esecutivo
Laddove nelle riunioni dei rappresentanti dei sei partiti tra novembre e dicembre quarantacinque avrebbe insistito con tutte le sue forze per mantenere la formula sei
Non rinunziando all'INPS all'appoggio dei liberali
Lo attesta infine la scelta di tenere ferma
La formula centrista anche a fronte dell'ampio successo elettorale della DC dopo il diciotto aprile
E si viene così al terzo elemento di riflessione
Quello che mi sta più a cuore perdiamo ancor più degli altri investe il nodo del cinquanta Del Prete del quale in tempi non lontani e sfruttando
Precedenti studi di Piero mi sono occupato
Craveri sottolinea come il disegno Degasperi hanno si sia in un certo senso trovato costretto a resistere a una serie di contraddizioni
Segnati dalle pressioni vaticane
Dalla polemica interna al suo partito dal condizionamento esterno
Sottolinea quindi come i suoi eredi che avrebbero preso la guida del partito del Paese avrebbero potuto superare queste contraddizioni
In un clima internazionale Bino teso e avendo innanzi un'Italia diversa da quella che aveva preso in mano il leader trentino
Lo fecero solo in parte lasciando che quel sistema in certo senso perdurasse
In questo passaggio come anche nell'ascesa di Fanfani alla guida della DC e del Paese Craveri individua un elemento di continuità
Io ritengo
Invece che non si riesca a inquadrare appieno
La figura Degasperi Anna senza sottolineare più della continuità alla rottura che il cinquantatré avrebbe creato
Tanto rispetto al sistema politico e partitico quanto rispetto al rapporto tra religione e politica quanto infine
Al quadro delle relazioni internazionali
Fra veri
Afferma che Degasperi scelse iniziativa democratica la corrente che nasceva
Almeno in parte dalle ceneri del Dossetti ISMA nelle cui file militava quella generazione di giovani cattolici così distanti all'iter trentina
E dice anche che iniziativa democratica scienza De Gasperi
Forse il significato di questa duplice scelte andrebbe considerato in una prospettiva diversa dalla mera continuità
De Gasperi era troppo accorto per non capire che la sua successione avrebbe aperto una nuova fase della dito del partito almeno quanto quella che si era aperta nel Paese
In conseguenza della sua sconfitta elettorale
Nel cinquantatré
Alcune delle sue ultime lettere attestano la drammatica considerazione che gli aveva di questo doppio passaggio e delle sue correlazioni
Nel cinquantatré insomma le due fratture si sommano Craveri sostiene che la DC non fu sconfitta in quella circostanza ma che al contrario vidi affermata la sua forza elettorale politica
Quella data non di meno segnò la sconfitta di De Gasperi della sua esperienza e del suo disegno politico
La storia successiva non può più essere lette come una continuazione nemmeno parziale di quella precedente
Dopo quelle elezioni fatali Degasperi era altra cosa altra cosa era l'Italia altra cosa era la classe dirigente cattolica
Questa volta sì integralmente italiana
De Gasperi tratto la sua uscita di scena alla luce di queste consapevolezze sicché prendendo in prestito una terminologia del moderno con linguaggio istituzionale
Si potrebbe infine
Affermare che la sua fu assai più una devoluzione che non la trasmissione di un'eredità
Non c'è bisogno di sottolineare l'interesse di questa affettuosa ma anche
Oggettiva lettura
Del De Gasperi
Dei Craveri fatta da Gaetano Quagliariello io se mi posso permettere Quagliariello di introdurre non a difesa
Dichiara veri
Non ce n'è bisogno del resto le mie osservazioni sono la mia osservazione Habay non
In una direzione anche un po'divergente
E cioè che non bisogna isolare in Degasperi iddu come stanno
Come canonico i due momenti dell'esperienza politica della giovinezza nel quadro austro imperiale
E quello di doping quarantacinque in realtà centrale per De Gasperi forse la più centrale delle sue stagioni politiche è stata l'esperienza io la prima esperienza italiana di De Gasperi
Quella dal diciotto al venticinque ventisei quando egli è stato deputato al Parlamento italiano
Quando è stato
è finito con l'essere il vero leader del partito popolare una volta che Sturzo si dovette tirare indietro pervenuto notte ragioni
E fece in quel caso
L'esperienza del crollo di una democrazia dall'interno
Questo segno
La visione di De Gasperi
In modo che spiega molto più organicamente che non la sua formazione giovanile neppure le stesse determinanti condizioni del dopoguerra
Il suo orientamento post mille novecentoquarantacinque tanto più che
Questo crollo interno di una democrazia che De Gasperi sperimentò personalmente drammaticamente
Proprio per lui personalmente in Italia per le conseguenze che ebbe sulla sua vita personale
Fu contemporaneamente un'esperienza europea di ben più vasta ampiezza accompagnandosi se non altro alla caduta del regime di Weimar alla Germania alla caduta della Germania
Perché si sperava grossomodo liberaldemocratica e in tutte e due le occasioni che in tutte e due le occasioni il crollo della democrazia
Fonderà veramente non spiegato né unicamente provocate ma certamente con determinato in misura
Cospicua decisiva dal mancato incontro tra un centro riformatore una sinistra riformatrice
E questa esperienza italiana ed esperienza vai Mariana che non uscì dalla mente di De Gasperi
Se c'è stata di dovette piegare
Alle circostanze del momento e in questo senso le osservazione di Quagliariello sono piene di senso
Immediato però credo che bisogna anche tenere presente questa prima stagione italiana che fu anche una grande stagione europea
All'insegna purtroppo della crisi della democrazia che non funzionano neppure in Francia
Perché la democrazia francese della fine degli anni Trenta era molto più debole della democrazia francese che affrontò e vinse
Incredibilmente con una prova
Stavo per dire subito di efficienza nazionale il confronto terribile della prima guerra mondiale ma insomma
Tutto è opinabile davvero Quagliarella grazie
E adesso tocca Simona Colarizi
Che tratta piccolo anzi
Marginale quasi marginale
Non
Socialisti e comunisti nell'Italia del Novecento prego
Beh io torno diciamo torno in indietro rispetto al De Gasperi nel senso che torno a studi precedenti a De Gasperi e invece avanti nel tempo negli istituti di credito
E anche perché
In un certo senso il mio die il dialogo e l'amicizia il dialogo scientifica l'amicizia con con Piero ovviamente
Sono molto
Ci sono molti anni abbiamo molti anni trascorsi e siamo e abbiamo avuto anche chi apre qui abbiamo nostro testimone praticamente un apparecchio perché io ho finito una storia d'Italia il cinquantotto una storia d'Italia ebbene dettata possiamo difficoltà calato stop
E chi era la continuata e e quindi ci stiamo spessissimo confrontati
Il il tema che che oggi ho scelto di comunque con cui confrontarmi con carabinieri e con Povia
è il tema di socialisti e comunisti e siccome la giornata dedicata politica è storia
Parto direttamente proprio dall'attualità
Cioè dalle ultime elezioni dalle ultime elezioni politiche parto dalle ultime elezioni politiche
E dai commenti che a queste ultime elezioni politiche sono state fatti
E molti hanno commentato che queste elezioni politiche segnano una forte censura
Vale a dire che commenti sono stati è finita la lunga transizione iniziata nel novantadue novantaquattro con queste elezioni forse si può considerare chiusa questa lunghissima transizione
Io non so se si può considerare chiusa questa lunghissima transizione
Essendo uno storico preferisco sempre avere un pochino più di tempo davanti a me e per poter dare delle interpretazioni
In ogni caso penso che questa queste elezioni hanno hanno chiuso
In questo senso si hanno chiuso una lunga fase di ricerca di identità da parte della sinistra direi un un'affannosa ricerca di identità
Che di della sinistra che nel mille novecentonovantaquattro si era illusa di poter sopravvivere alla fine del
Alla fine della Prima Repubblica
E quindi di poter governare il futuro anzi devo dire che considerate quelle che erano le forze politiche in campo nel novantaquattro
C'era stata l'illusione parte degli eredi teller dell'ex PC
Di di riuscire a riaggregare le varie forze politiche fuoriuscite tanta il terremoto del crollo del primo sistema politico
Enrica aggregarle intorno alle a questo ex PC che era sicuramente dimagrito era diventato un po'ma Cilento però era ancora una forza forse l'unica forza davvero è una struttura organizzativa
Nel Paese e di avere ancora un radicamento territoriale
Abbastanza forte cioè le le le diciamo le roccaforti delle ammende le regioni amministrate nei Comuni amministrati del PC
Nella mille novecentonovantaquattro questo diciamo quelle questa previsione di governare il futuro
Era stata smentita poi clamorosamente dalla vittoria di Berlusconi ma non aveva però se a mio giudizio nel novantaquattro ancora intaccato la fiducia
Degli ex comunisti di riuscire a trovare una
Identità i a diventare una
Una grossa forza politica Traverso magari un abile tessitura tra quello appunto che era quanto rimaneva
Del grande partito comunista degli anni Settanta e di reti della sinistra democristiana
Si poteva ridisegnare un blocco capace di
Capace di di dare forza a un'ipotesi della sinistra
Si poteva poi pensare con un accordo con la sinistra radicale con imbonimenti antisistema di garantire poi voti necessari per il Governo
Questa tela è stata composta il ricomposta legislatura dopo legislatura spostata prima un po'a sinistra poi a poco a poco a destra
E alla fine nel due mila otto la la coperta è apparsa un po'troppo o troppo corta
Troppo poco corta per coprire e per coprire
Cosa per coprire
Quel vuoto di cultura politica che a mio avviso è
L'unico evidente risultato tipi tanta fanno e che tanti tentativi
Era scomparso il comunismo c'erano voluti vent'anni perché scomparisse mille novecentottantanove due mila otto però era scomparso anche il socialismo
Che invece nei Paesi più avanzati dell'Europa arresta la cultura di riferimento della sinistra
Non è un caso che la nuova creatura veltroniana al Partito Democratico non abbia alcuna collocazione nei gruppi parlamentari europei perlomeno fino ad oggi
E dunque ai comunisti morivano
Ma secondo il loro il desiderio espresso dal loro capo Enrico Berlinguer non avevano voluto morire socialdemocratico
E per cercare di capire le ragioni che hanno determinato la dissipazione che questo patrimonio
Culturale politico bisognerebbe naturalmente andare alle radici della antica sfida comunisti socialisti data nel lontanissimo ventuno rinnovata si nel quarantasette di nuovo nel sessantaquattro
E culminata negli anni ottanta senza lasciare in questa sfida in questo duello due la sinistra è stato chiamato in un fortunato libro ti armato di Castagna
Senza lasciare sul terreno nessun vincitore perché chi oggettivamente era il dipinto aveva però ancora la forza per liquidare il suo nemico storico
Nei miei studi sul socialismo io mi sono sempre trovato in ampia sintonia con gli studi di Piero carabinieri
A cui va il merito di aderire tra i primi devo dire forse pro è veramente uno dei primi intrapreso una ricerca sugli anni Ottanta
E queste ricerche sugli anni e tante il contributo che Piero ha dato a queste ricerche sugli anni Ottanta secondo me segnano una tappa veramente importante nella storiografia sulla Repubblica
è una tesi ampiamente condivisa che l'autunno della del sistema politico
Risalga al decennio mille novecentosettantanove mille novecentottantanove quando liquidata la breve stagione del compromesso storico il sistema politico italiano Sibari assestando su degli equilibri del sugli equilibri del centrismo
Diciamo del centro sinistra ma insomma di quello che è il centro sinistra era diventato un po'il punto cardinale il luogo del Governo
Dalla terza legislatura centrismo ovviamente dalla prima legislatura
In questa questa interpretazione di pareggiare molto condivisa in queste interpretazione però Craveri va oltre va oltre perché a suo giudizio
Non si tratta di un lento tramonto del sistema politico passato gli anni settantanove ottantanove densi Si tratta già di una vera e propria transizione
Di una vera e propria transizione perché a suo giudizio nel mille novecentosettantanove termina un ciclo sistemico iniziato nel quarantotto
E e le sue riflessioni sono appunto quelle sul ritorno sul significato del ritorno ai Governi di centrosinistra poi allargati I liberali e quindi di pentapartito
E secondo lui questo ritorna al Governo di centrosinistra denunciava una pericolosa in mobilità una impossibilità di ricambio tra maggioranza e opposizione
Quello che cioè bloccava l'attivazione se n'è parlato anche stamattina lo richiamava anche Gaetano Quagliariello nella sua relazione
Questa impossibilitati c'ha avuto un'alternanza maggioranza opposizione che bloccava l'attivazione
Di quel meccanismo fisiologico in ogni sana democrazia la Germania
Aveva già incamminarsi era già incardinata sulla strada dell'alternanza fin dagli anni Sessanta
Nel la Francia proprio nel mille novecentottanta conosceva l'alternanza con l'ascesa di nicchia paralleli serio è in Italia invece la presenza di un forte partito comunista arrivato quasi al trentacinque per cento dell'elettorato nel mille novecento settantasei
E in controtendenza rispetto al caso francese ma di questo poi parleremo rendeva impossibile la formazione di una schiera e in tutti i partiti in grado di sostituire la coalizione guidata da ormai più di oltre trent'anni dalla Democrazia Cristiana
E quindi come come disse uguale a Malfa prima di morire per rivitalizzare questo sistema si era tentato di tutto
L'ultimo tentativo era stato proprio l'accordo con il Partito Comunista un ultima carta ma non spendibile destinata poi a frantumarsi anche
Con l'avvento della seconda guerra fredda
E si chiudeva quindi un capitolo ma l'altro
Che si era appena Pertol e da qui diciamo secondo belli l'interpretazione convincente di carabinieri sull'inizio di una transizione
E era già caratterizzato però questo periodo diciamo di governi di pentapartito era già
Caratterizzato dal tentativo di
Riposizionarsi delle forze politiche
E cioè limpide l'intenzione di alcune delle forze politiche del pentapartito in particolare quelle Partito Socialista era quello di
Segnare una soluzione di continuità con il passato di non accettare
Cioè passivamente il ritorno ad una formula politica che era una formula politica logorata fin dal mille novecentosettantacinque settantasei no quando De Martino aveva detto il centrosinistra è morto
Questa esigenza di ridisegnare l'edificio sistemico l'edificio politico era proprio richiamo la mission la missione dei socialisti
Socialisti che erano
Assai consapevoli del peso frenante
Che l'anomalia al loro non l'anomalia comunista in questo caso cioè che la loro anomalia del loro partito esercitava sulla dinamica del sistema
è era un partito che non era in grado di diventare il partito alternativo così com'era la socialdemocrazia tedesca così com'era partito socialista pregiudizio
Ed me e mai come in questa fase della storia d'Italia il Partito Socialista appariva determinato a superare il suo stato di minorità
E a molto a omologarsi ai valori che avevano consentito ai partiti socialdemocratici europei dell'occidente europeo di diventare forze alternative agli schieramenti moderati conservatori
Quindi acquistare peso elettorale il rovesciare l'egemonia comunista erano le due
Condizioni per rinnovare la cultura dell'ASS sinistra e pare che il PSI il polo di aggregazione di uno schieramento politico legittimato a governare il Paese
A diventare schieramento alternativo e quindi a sbloccarli il sistema politico italiano
Questo tentativo di invertire rapporti a sinistra naturalmente era un percorso molto accidentato era la strada che avevano qui iniziato a battere i socialisti francesi negli anni settanta
Con risultati che già
A metà degli anni Settanta offrivano più d'una speranza di successo a questo ipotesi di arrivare rivitalizzazione
Del socialismo e tuttavia ed abitati di cui disponeva abitavano in Francia
Erano largamente superiori a quelli di cui disponeva Craxi in Italia innanzi tutto decisivo per la vittoria del leader francese
Era sicuramente il diverso sistema istituzionale
E non è un caso che una delle carte giocate dai socialisti italiani fosse proprio quella della riforma delle istituzioni in senso presidenzialista
Devo dire che su questo Craveri a
Avanzato delle riflessioni molto interessante molto significative direi molto intelligenti
E in quanto il tentativo di ridisegnare l'edificio costituzionale tentativo che Craxi il esplicita fin dai primi emergono due viavai fin dalla fine degli anni Settanta e poi in maniera più operativa nei primi anni Ottanta
E un tentativo che
Entra
Secondo Craveri ma va beh io sono d'accordo entra in rotta di collisione con la difesa a oltranza del centrismo da parte delle democrazie cristiane
Cioè il duro scontro dell'esecutivo che si sviluppa a a partire dal dai dagli ottanta in maniera più evidente nell'ottantadue ottantatré ottantaquattro
E questo duro scontro apre conti dati apre delle crepe nella quantità azione tra democristiani e socialisti
E senza che nessuno nel democristiani né socialisti riuscisse rio score uscisse a trovarsi del fatto che per la prima volta nella storia i comunisti erano in affanno
Ecco e questo è stato sottolineato da carabinieri cadaveri
Ha scritto che questa a suo giudizio e cito testualmente è la contraddizione irrisolta del sistema politico italiano negli anni attacco ottanta
Un sistema rimasto anche dopo la caduta del muro nel mille novecentottantanove sorda mente congelato in una formula pattizia diverte c'è tipicamente Dorotea
E questo congelamento e destinato a produrre un rapido processo di delegittimazione del sistema politico nel suo complesso
Che pose i presupposti che la crisi del mille novecento novantadue carabinieri novanta due mila quattro
Il questo diciamo in il un diverso sistema istituzionale l'abbiamo detto era uno dei vantaggi ti metterò a un ritorno
Al al paragone commetterò anche sette i vari incontri che abbiamo avuto
A proprio in Louis sul nel tentativo di comparazione tra la situazione politica italiana è la situazione politica francese e i socialisti italiani francesi con l'aiutante di marchi Lanza
In realtà abbiamo visto che queste comparazioni sono molto difficili da per riuscire a
Persuade array a essere persuasive comunque per la sarà importante lo stesso non ha importanza che non siano persuasive
E dicevo il secondo vantaggio che Mitterrand rispetta Craxi ha e che è la natura del Partito comunista con cui Mitterrand si deve confrontare cioè la natura
Del Partito Comunista di Marsh cioè che non è solo un partito rigidamente molto più rigidamente ortodosso a Mosca di quanto non lo sia il PC ma è anche partito che pur avendo un seguito elettorale importante anche un partito sicuramente che non non ha il peso elettorale del Partito Comunista stiamo parlando
Di un Partito comunista francese al diciotto per cento di un Partito Comunista Italiano altri quasi il trentacinque per cento negli anni
Settanta di cui stiamo discutendo
Naturalmente un successo
E un insuccesso elettorale che il Partito comunista italiano si è procurato riuscendo a convincere anche larghi
Settori di borghesia progressista di essere quello che non è cioè di essere un partito socialdemocratico rimasto comunista Tino
Nonché i Comunisti italiani avessero ovviamente mai negato la loro storia e la loro e la loro fisiologia la loro
Dottrina però si accompagnava sempre una politica delle cose che aveva come terreno di sviluppo privilegiato proprio le quelle ad ministro azioni governati dal pc e quel compromesso parlamentare operante fin dai tempi di tutti gli atti
Il discorso De Gasperi De Gasperi Togliatti che De Gasperi Togliatti e rispetto ai socialisti forse è la forza anche ditte appunto di un compromesso parlamentare
Che secondo me si perpetua naturalmente inizia al quell'epoca e si continua per a perpetuare
E ed è indubbiamente che questo è funzionale all'aggregazione di un ampio consenso tra le masse
Fede comunista
Quindi e consociativismo riformista non era né in contraddizione nello schema del Partito comunista
Ma in qualche modo si con giungevano proprio nella orgogliosa rivendicazione dello specifico comunista di quella diversità comunista
Che è introitata come una dichiarazione di superiorità genetica
E che diventa
Anch'essa un importantissimo collante per il popolo russo per consentire
è Craveri questa diciamo
Questo specifico comunista questa diversità comunista la definisce autoreferenzialità
E e questa autoreferenzialità è destinata a rimanere per carabinieri e io sul su questo condivido totalmente la sua interpretazione
Una caratteristica in e mi ineliminabile anche negli e reti del di Berlinguer dopo la caduta di Berlino e dunque quest'autore fare pensi alita non come ultima ragione del fallito Progetto di un rinnovamento per tutti i lunghi anni della transizione fino al due mila otto
Lucretili dice questa autoreferenzialità che cosa porta
Questa autoreferenzialità porta alla deriva moralistica su questo non non c'è alcun dubbio ma la deriva moralistica e funzionale alla battaglia politica del PC negli anni Settanta negli ottanta e nei novanta
E dei primi anni del ventunesimo secco
E questa arma diciamo oggi questa deriva morale
è stata fondamentale naturalmente per distruggere il PSI i ma l'autoreferenzialità secondo carabinieri non porta solo a una deriva morale porta a una
Come dire a un blocco nella comprensione se si è troppo auto requirenti
Non si riesce assolutamente a capire quali e quanti mutamenti stiano avvenendo intorno nel mondo nella società italiana e questo spiega i il ritardo del Partito comunista nel capire e e nel leggere il cambiamento in atto in Italia fin dagli anni Settanta accelerato negli ultimi
Nella svolta del secolo settanta ottanta e via via andato avanti sempre più rapidamente degli anni Novanta e nei primi anni del ventunesimo secolo
E quindi esce e questo non percezione del cambiamento fa sì che il Partito Comunista non capisca nemmeno le radici del suo declino
Declino che comincia negli anni non ottanta ittico fulmina nel mille novecentottantasette
Anche in questo caso e declino che era cominciato ovviamente con la marcia dei quarantamila Torino
Con gli scioperi della FIAT e che e a un'ulteriore accelerazione proprio nella battaglia perduta
Sul al referendum sulla scala mobile
E anche in questo caso arricchiamo le le riflessioni di Carabinieri perché
Hanno perché carabinieri invitava
China ha ampia e cercare di di andare nello specifico cioè a dare alla verifica di questo
Di queste incomprensioni di questa non capacità di e leggere il cambiamento
E segnalava l'importanza di studi che andassero a
Al sedere come osservatorio privilegiato le Regioni sono stati ancora troppo pochi degli studi su questo e a mio giudizio invece il suggerimento di Carabinieri è il suggerimento di vero maestro
Per cui è un invito è un invito a fare a compiere questi istituti
La lettura di questa società in accelerata trasformazione era invece assai più lucida in casa socialista e non solo in quella italiana nel di nuovo mi permetto di citare testualmente
Craveri che scrive il riformismo socialista degli anni Ottanta e parla di un riformismo socialista europeo fu in linea con quale del scusate parla del riformismo socialista italiano
Fu in linea con quanto avveniva allora in Europa e
Per quanto
Fossero il ritardo nel processo di revisione ideologica e i socialisti italiani in ritardo rispetto pensiamo solo alla Baghdad esperte della espediti ed è la fine degli anni Cinquanta
è però il PSI era riuscito finalmente a procedere nel a iniziare nel settantotto a un il
Primo processo di revisione del marxismo che Nenni nel cinquantasei
E nel sessantasei i non aveva avuto il coraggio di compiere fino in fondo
E Craxi si trovava dunque
Preparato ad affrontare la sfida che il nuovo mercato globale e lanciava alle socialdemocrazie e che
E sempre per dirla con crederei avevano risposto a questa sfida del mercato globale con mo'con concedere molta una di novità
Liberista
Cioè concedere alla deriva liberista molti dei tradizionali strumenti di intervento pubblico nell'economia e contemporaneamente anche questa a mio giudizio è un'osservazione acuta
Accenna accentuando il loro carattere di forze politiche nazionali
Non ti preoccupare sa perché
Guardo conseguimento guardi consigliere militare
E esse il riformismo socialista fu allora più di altri è carabinieri che scrive un laboratorio di innovazione programmatica in molti campi
Segnatamente nelle politiche istituzionali e ne abbiamo già parlato e in quelle del lavoro che probabilmente sentiremo ha evocato anche nelle relazioni del di stamattina e del pomeriggio mi pare
Come risponde il Partito Comunista invecchia questa sfida riformista questa ventata di rinnovamento a questa capacità
Sia dirvi vedere la base dottrinaria sia di procedere a un'analisi della nuova Società dei nuovi bisogni
Ogni bei PC risponde con
Con la sua autoreferenzialità vale a dire arroccandosi in sé spesso rifiutandosi
Di vedere quello che era in realtà sotto gli occhi di tutti
Abbiamo detto nella marcia dei quarantamila né il referendum sulla scala mobile sveglia Norris dei gli hanno si sono sono piccolissime le boutique cominciano a dubitare che qualcosa non vada bene
E il Partito comunista si ritrova però senza una strategia e senza un progetto per il futuro appesantito per di più da un bagaglio ideologico
Ingombrante e quindi come risponde per le risposte secondo un metodo
Molto tradizionale che appartiene a una cultura se volete molto antica la cultura terzi internazionalista perché risponde delegittimando l'avversario delegittimando lo sfidante
Delegittimando l'ho di fronte al popolo della sinistra l'accusati di corruzione e la condanna morale
Acquistano cioè diventa no e acquistano credibilità in quanto Craxi viene dipinto nelle
Nelle vesti della nuova destra
Il viene dipinto nelle vesti della posta atta
Più pericoloso dei tetti avversari proprio perché veniva dalle file del socialismo perché dico che questo a unico culturale
è che è un'eco terzi intorno aziona lista e del perché
è il traditore degli ideali socialisti come allora è stato Mussolini è il traditore del proletariato secondo la dottrina del sociale il fascismo degli anni trenta
è una dottrina che condannato tutte le socialdemocrazie europee e certo a mio giudizio può apparire può apparire quasi assurda una polemica di questo genere parta negli anni settanta
E però se noi non non partiamo da qui da questi toni da questo tipo di polemica
E da questa demonizzazione dell'avversario negli anni Settanta io penso che noi non possiamo capire poi perché si sia consumato l'intero patrimonio culturale della sinistra oggi
La negazione della cultura socialdemocratica restava
Il punto di riferimento irrinunciabile per il i comunisti e diventava un punto di riferimento irrinunciabile questa negazione della socialdemocrazia
Ancora più cogente dopo la fine dopo la caduta del muro
Dopo la caduta del muro perché
Checché che travolge il Partito Comunista che arriva totalmente impreparato anche alla caduta del muro il che ci dice qual è il ritardo
Che in prigione al Partito Comunista è pure
Non solo
Diciamo
In questo ordine FIT-CISL è percorso dei socialisti di
Ero invertire l'equilibrio a sinistra qualcosa qualche passo avanti era stato fatto noi non dobbiamo fermarci solo al tatto puramente elettorale
Nel senso che nel mille novecentottantasette
Se vogliamo fare diciamo un bilancio della corsa dei socialisti al riequilibrio di forze a sinistra
Nel mille novecentottantasette il partito socialiste al quattordici virgola tre per cento immonda di ascesa lunga i lenta dirà
E dieci anni
Si sono presi cinque punti percentuali ecco e Partito comunista è ancora nel mille novecentottantasette al ventisei virgola sei per cento
Attenzione però dove dobbiamo anche ricordare una cosa che nel mille novecento settantasei
è il divario tra il Partito Socialista il Partito comunista Partito Socialista può più del nove per cento partito sul Partito comunista al trentaquattro virgola quattro per cento
Il divario fra i due ed è tra i due partiti era una divario di
Venticinque punti
Nel mille novecentottantasette è di dodici
E questo è abbastanza significativo cioè la distanza è ancora grande ma non è incolmabile come appariva
Nel mille novecentosettantasei e per di più
Il
Diciamo il recupero di voti che il Partito socialista aveva avuto è un recupero di voti che e
Coincide con una ripresa di consensi del Partito Socialista proprio nelle regioni più
Avanzata
I a Che è un buon recupero anche nel sud però laddove le il Partito comunista il caso di Torino è molto interessante per esempio sta perdendo lì
C'è un consenso verso il Partito socialista che quindi noi possiamo dire cresce nelle aree dinamite
Del Paese e quindi una moderna linea riformista in
Ha successo riceve consenso
E questa è un'evidenza che non poteva sfuggire
Ai comunisti le da sempre erano stati abili nel colmare i ritardi pensiamo al ritardo con cui
Sono andati alla politica e le riforme
Che il in pieno centro sinistra cioè nel convegno
Del Gramsci del sessantadue è la prima volta in cui i comunisti smettono a discutere di riforme quando ormai dal mille novecentocinquantacinque è in atto un grosso process grosso dibattito e sulla cultura riformista in Italia
Però non c'è più tempo
Cioè non c'è più tempo per colmare il ritardo perché perché ormai si avvicina la caduta del muro di Berlino
E questa volta appunto manca il tempo per un aggiornamento tutto interno tutto autore differenziato al mondo comunista Craxi andava fermato i socialisti dovevano essere cancellati
E l'ipotesi socialdemocratica doveva morire con loro
Non è casuale ovviamente che nella sofferta scelta del nome della cosa pignorabile sia andata avanti grazie a cercare un nuovo nome Ittierre all'ex PC
Il alla fine l'aggettivo socialista scomparire si apriva invece la ricerca di identità di dell'ex PC in un velleitario tentativo di dare alla sinistra
Una cultura dove la tradizione del socialismo non avesse cittadinanza grazie
Credo
Che bisogna riconoscere non solo per ragione di cavalleria tanto più che la cavalleria non si usa più come sapete ampiamente superata dal progresso militare
Dei nostri tempi che Simona aveva a che fare con l'argomento forse più difficile della giornata
E vorrei proprio dire che se l'è cavata molto bene
Quella formula della deriva moralistica direi una morale
Nella deriva moralistica e della deriva leaderistica sono due formule molto efficaci per rappresentare due momenti di questo processo
E anche quella
Breve ma
Pienamente significa di vita
Riflessione sulle vicende elettorali dei due gruppi dei due gruppi di cui si interessava
E piena di significato perché la diminuzione il dimezzamento di quella percentuale in un termine di tempo
Un po'lunga eletta ma insomma fondo ragionevole
Dice qualcosa no soprattutto il fatto che
Questa avesse in questa modifica di rapporti avesse il suo epicentro
Non
Danno cui
Ma altrove cioè nella cosiddetta Italia avanzato solo una cosa voglio sottoporre a Simona come
Agli altri ascoltatori è verissimo questo e fondatissimo questo accenno è però c'è anche
Un un riferimento
Elettorale a cui credo che non si possa sfuggire nel caso dell'Italia contemporanea
E cioè che dalle elezioni del quarantasei quarantotto a quelle del due mila otto c'è un
Generale fissità dell'elettorato italiano
Tra lo schieramento diciamo così di centrodestra e lo schieramento di centrosinistra
E
Veramente sorprendente che come si dice modificando l'ordine degli addendi o dei fottuto e dei fattori la somma o il proprio sto non cambiano e che siano sempre ambito cinquantadue cinquanta tre per cento da una parte il quarantasei quarantasette quarantotto per cento
E le grandi novità
Sono all'interno della distribuzione di quel cinquantadue cinquantatré per cento e all'interno della distribuzione
Lega il quarantasette o quarantotto per cento ma questa è una riflessione
Ulteriore ritengo che sia stata davvero molto felice l'attuale
Esposizione
Adesso
Adesso tocca Mario bresciano che parla
Di un argomento importante in sei importantissimo perché io ero
Perché
E il pieno della giovinezza scientifica il Pietro per la primavera scientifica di Piero e non soltanto scientifica ma anche in certo qual modo anagrafica e politica
Io ho sentito con particolare interesse
Perché dirà Mario riuscendo a non solo per questa dico una banalità ma insomma non solo gli arriva autorevolezza
Ineccepibile di Luciano in questa materia ma anche perché Porto qualche responsabilità
Nella allontanarsi Di Pietro
Da questi temi prego
Grazie anch'io
Ringrazio per l'invito
Ciò l'imbarazzo di
Non essere
L'unico non essere uno storico
Cercherò dato
Tra vestirmi da potrebbe essere un vantaggio male va be però
Infatti l'Aula sia abbastanza svuotata perché interesse degli ma quella Torricelli atto il merito e dell'orologio allora va bene
Ho conosciuto l'opera di Craveri
Sindacato istituzioni del dopoguerra
Prima di conoscere Craveri
Quando dopo qualche anno l'ho conosciuto e l'ho visto impegnato sempre da studioso
Anche nell'attualità sindacale e politica
Ho iniziato con lui un colloquio mai interrotto e tuttora in corso
Grazie al comune interesse scientifico per il sindacato che forse negli ultimi tempi si è un po'
Per Piero
Alleggerito sindacato che io considero tra i fattori di equilibrio del sistema democratico
Ho conosciuto di Piero la curiosità l'onestà e la franchezza intellettuale
Ed ho apprezzato ancora di più il valore della sua opera diversa da altre opere di storia del sindacalismo
Del resto non sono il primo a dire che il volume di Craveri pubblicato dal Mulino nel settantasette
Ha notevolmente arricchito la storiografia sindacale
Per la verità all'epoca coltivata più dai giuristi che dagli storici
Ed infatti coeva all'opera di cadaveri e l'opera di due importanti giuristi del lavoro Umberto Romagnoli e Tiziano Treu
è un anno prima
Un altro celebre giù lavorista bolognese Federico Mancini raccoglie alcuni suoi saggi comparse originariamente in sedi le occasioni diverse
In un volume presentato come un libro di storia del sindacato Costituzione movimento operaio sempre del Mulino
Senza dimenticare che i numerosi saggi di Gino Giugni prima e dopo il sessanta anno di pubblicazione di quel vero e proprio pilastro delle ricerche di diritto sindacale
Che
Le introduzioni allo studio dell'autonomia collettiva sono tutti consapevolmente condotti con un preciso taglio storico giuridico
Si può dire che proprio a partire dalla seconda metà degli anni Settanta prende piede negli studi di diritto del lavoro il metodo storico
Che si affianca a quello di le dei registi e degli esegeti
Un metodo quest'ultimo che può anche servire a vincere qualche causa in tribunale ma da solo non serve certo a quella comprensione della realtà sociale culturale in cui si vive
Che una precondizione per chi davvero vuole essere giurista
Ebbene rileggendo le pagine di questa storiografia a cominciare proprio dalle pagine di Piero
La prima impressione che si avverte studiando il movimento sindacale e quella di trovarsi di fronte ad un fenomeno percorso sempre da vicende complesse e da alterne fortune
Tutte le narrazioni storiografiche richiamate considerano logicamente il trentennio che si snoda
Dalla fragorosa fra caduta dell'ordinamento corporativo con la transizione all'ordinamento repubblicano
Fino alla seconda metà degli anni Settanta
In pratica considerano gli anni del forte sviluppo economico e parallelamente della più grande espansione del potere sindacale che il nostro Paese abbia conosciuto
Ma oggi provando a guardare al di là di questo periodo vale a dire al rivolgere lo sguardo oltre che alla storia alla cronaca degli ultimi tempi
Quella prima impressione viene confermata e rafforzata
Insomma da un'attenta osservazione empirica emerge una storia fatta di successi e momenti di Fermo ore seguiti da sconfitte aspre divisioni stanchezza e disattenzioni e degenerazione
Già il decennio sessanta ci mostra questa andamento altalenante
Dopo l'avvento del centrosinistra certamente si rafforza l'organizzazione e migliore all'azione sindacale
Grazie anche all'approvazione della legge sui licenziamenti individuali e all'idea che il sindacato potesse essere coinvolto nella cosiddetta programmazione economica
Ma ecco che con il sessantotto monta la protesta della base operaia contro l'eccesso di istituzionalizzazione delle grandi confederazioni
In seguito lasciata sia alle spalle la stagione del centrosinistra che attorno ai primi anni Settanta specie dopo l'approvazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori
Vede la rimessione di un forte sindacato in una società
Che ha allargato la sua base industriale e rafforzato le sue istituzioni democratiche come dice Craveri sono parole su
L'alta congiuntura del movimento sindacale italiano si dirige
Attraverso il disincanto degli anni ottanta
E le norme ristrutturazione industriale degli anni Novanta verso una fase calante della sua crescita
Tutto ciò dopo che la necessità di soddisfare i criteri di convergenza dell'unificazione monetaria ha fornito ancora una volta alla rappresentanza degli interessi organizzati del lavoro dipendente
L'occasione di dimostrare la sua indispensabilità
Come peraltro avvenuto già altre volte ad esempio per la lotta al terrorismo negli anni più bui della Repubblica
Il sindacato si avvia verso la dispersione di quel consenso e di quella credibilità che in passato avevano fatto di esso come dice Piero la gente primario della conflittualità sociale
L'attore capace di tradurre le parole d'ordine perentorie schizzate dal calderone ribollente della base in progetti capace di mettere in subbuglio tutti i sistemi
Il politico l'economico il socio culturale o perlomeno di impedirne la stabilizzazione sono parole di Federico Mancini
Il clima nel complesso non favorevoli al sindacato caratterizza sempre con alti e bassi pure l'ultimo decennio
Mi limito a ricordare
Nel due mila e cinque viene pubblicato da Pietro Ichino un pamphlet dal titolo a che cosa serve il sindacato
Con l'intento dichiarato di allargare il dibattito giuslavoristico e farlo uscire fuori dai confini dell'accademia
In realtà con l'intento di alimentare più il dibattito politico che quello tecnico giuridico perché il pensiero dell'autore cavalca un senso comune che negli ultimi tempi pare godere di un particolari appeal
Basato sull'idea che il sindacato serve ad ostacolare lo sviluppo economico
Si arriva così ai nostri giorni con la pubblicazione di un altro libro destinato anch'esso a far discutere che dell'organizzazione sindacale non offre certamente una rappresentazione benevola
Proteso come a dimostrare attraverso un'inchiesta giornalistica che il sindacato è L'altra casta
Che si affianca quella del ceto politico preso di mira da un altro libro di straordinario successo
Con eloquenti accostamento si afferma che il sindacato tra privilegi misfatti e fatturati da multinazionale e degenerato in carrierismo e burocrazia rompendo così il rapporto di fiducia con i lavoratori
Se a tutto questo si aggiunge l'esito della recente consultazione elettorale il duro attacco che con puntualità cronometrica ne è seguito da parte del Presidente uscente della Confindustria
In cui i sindacati sono stati dipinti come i professionisti dei veti incrociati che bloccano lo sviluppo del Paese
è chiaro che ci troviamo nel momento discendente delle oscillazioni di quel pendolo che scandisce i ritmi dell'azione tipica della rappresentanza degli interessi del lavoro dipendente con i suoi successi che le sue sconfitte
Dunque
è innegabile che quello attuale non possa considerarsi un periodo felice per il sindacato
Tuttavia
Se interrogarsi sulle ragioni di difficoltà che indeboliscono rappresentanze azione sindacale
Comporta necessariamente superare gli orizzonti culturali in cui le lotte del lavoro i suoi principali protagonisti stanno al centro del processo di modernizzazione ampliamento della base democratica del nostro Paese
Neppure
Si può negare che taluni fattori di degenerazione interni all'organizzazione sindacale sono reali
Non aiutano il recupero di consenso e di rappresentatività di un sindacato moderno
A questo punto può essere utile anzitutto chiedersi se siamo in presenza di degenerazioni già vissute dall'organizzazione sindacale per poi chiedersi
Se si accertasse che non vi è nulla di nuovo sotto il sole con quali strumenti e risorse e se riuscite a recuperare terreno aggiornando le sue proposte di autogoverno sociale
Sia come istituzione integrata sulla strada la scoperta dello Stato e dei suoi corpi sia come nuovi nei tutto che non può fare a meno di riaffermare continuamente la sua fedeltà alla cosiddetta base sociale
Hai gruppi che rappresenta perché è da questi che trae la sua legittimazione e la sua forza contrattuale nell'azienda come nella società
Qui dunque è indispensabile la lezione dello storico per la sua capacità di far lume
All'analisi che è allo studio del presente sita aiutare il giurista nel suo compito di razionalizzazione sociale dei problemi
Che appunto nel presente vivono le società umane le relative stratificazioni sociali e i loro rappresentanti
Nella prefazione al suo affresco storico sul sindacato nel dopoguerra Craveri scrive che il sindacato forte degli anni Settanta si è trascinato con sé molte delle debolezze degli anni Cinquanta
E al decennio Degasperi hanno suggerisce che bisogna
Guardare per farsi una ragione dei limiti che il potere sindacali inizierà ad evidenziare
Alle prime avvisaglie della crisi Giacon lo shock petrolifero dei primi anni del settanta ma soprattutto nella seconda metà
Quando
Parole di Craveri via via che la rigidità del sistema istituzionale e politico
E i vincoli di compatibilità di quello economico si sono fatti sentire divenendo più esigui gli spazi di mediazione sociale
Un soggetto collettivo ancora forte per l'alto tasso di sindacalizzazione e per una diffusa presenza delle fabbriche ha tuttavia rivelato nella sua veste di istituzione
Riprendo Craveri un vuoto di strategie sindacali
Dietro a cui riappare il volto di un sindacato burocratico di apparato privo di un rapporto omogeneo e costante con i suoi organismi di base
Ora ben lungi dal voler tentare o evocare un parallelismo tra la questione sindacale negli anni Settanta i problemi del sindacalismo dei nostri giorni
Mi preme qui porre l'accento su un aspetto che sembra quasi connaturale al fenomeno sindacale
E che sia pure con diversa graduazione a seconda dei periodi storici e delle congiunture economiche si ripresenta ciclicamente sulla scena
Quella che vede i sindacati trincerarsi dietro le proprie strutture di vertice
E preferire al dialogo con la base e all'evoluzione delle proprie strategie rivendicativa le chiusure tattiche e autoreferenziali
La cura dell'apparato e percorsi che spesso inducono l'opinione pubblica a identificarli come forze di conservazione
è vero nessuno può negare che accentramento e burocratizzazione siano in certa misura
Il prezzo che il sindacato deve pagare per rispondere in pieno a quella dualità che in una società industriale avanzata lo costringe a destra di ad un tempo movimento e istituzione
Ma è proprio dell'atteggiarsi all'interlocutore privilegiato del potere politico che il sindacato deve trovare il punto di equilibrio
Capace di preservare la sua anima movimentista per non dire il suo spontaneismo dal peso di quella identità innaturale alle che si ritrova addosso quando metti a rischio la sua autonomia o non esprime adeguatamente le istanze della vacanze e dei militanti
In una parola quando smarrisce il suo ruolo di sismografo sociale che è iscritto nel suo DNA
Quali allora l'insegnamento della storia
O meglio di una storiografia politico sindacale che sappia indagare come ha saputo fare Craveri nelle pieghe delle politiche istituzionali organizzative contrattuali del sindacato
A mio parere la prima ragione dell'attualità dell'opera sindacato istituzione del dopoguerra sale la straordinaria caratteristica di guardare a fondo la vicenda oggetto di analisi seguendo quella che si potrebbe definire una prospettiva di metodo assumi da dallo storico a canone di una ricerca sul sindacato che va oltre una rappresentazione di questo come di un mero organismo di tutela Economic
O professionale punto e basta oppure come di una semplice organizzazione collaterale allo schieramento dei partiti
L'attualità dell'opera si rinviene quindi nel rifiuto delle due più classiche mentalità e culture che vi sono
Per non capire cos'è
E che cosa ha fatto il Sindacato italiano
Ovvero del rifiuto di una storiografia puramente sindacale o all'opposto puramente politica
Destinate entrambe
A raggiungere i limiti della falsificazione storica sacrificando alla ideologia o alla propaganda la conoscenza del sindacato come oggetto autonomo adulto e pensante con i suoi modelli di comportamento e sulle tecniche di funzionamento e di espressione
Un suo spazio e un suo ruolo dentro le istituzioni della società e dello Stato
Sul piano della ricostruzione rigorosa delle vicende istituzionali Livio scorcio temporale molto significativo il lungo inverno sindacale come lo chiama Craveri vi è poi l'attualità della lezione degli anni Cinquanta
Sono gli anni del cosiddetto protezionismo liberale e della restaurazione capitalistica
Che grazie all'offensiva congiunta dei Governi dell'epoca e del patronato
A posto le premesse per un accerchiamento istituzionale di lungo corso del potere sindacale comportando né una debolezza strutturale anche nei poli io di più favorevoli all'organizzazione dell'otto del lavoro
Ma sono anche gli anni in cui un soggetto sindacale alle prese con le direttive dei partiti e della morsa di un'austerity in linea con le esigenze della ricostruzione della ripresa economica seppe non smarrire
La capacità
Di orientare e qualificare l'iniziativa dell'organizzazione sindacale principalmente verso due obiettivi
Sono parole di Craveri diffondere rafforzare la capacità di resistenza dei propri militanti e sviluppare una strategia
Che potesse coinvolgere un più largo schieramento per uscire dall'isolamento
In questo Craveri eccita santi
In definitiva sono proprio gli anni Cinquanta quelli per intenderci delle grandi scissioni sindacali
Che pur con mille sfumature tra contraddizioni divisioni accelerazioni e tra lentamente o addirittura arretramenti costringono il sindacato a pensare se stesso ora come movimento ora come istituzione
E ad acquisire sia pure lentamente la Compaq la consapevolezza che l'una identità non può esistere senza l'altra
Questa doppia identità del resto si manifesta in nuce nei Paesi europei più avanzati fin dall'avvento dello Stato moderno e ai primordi della rivoluzione industriale
è appena il caso di ricordare
Che l'incontro tra sistema politico e movimento sindacale o medio quella indefinita nebulosa che era il sindacato di origini fatto di Società di Mutuo Soccorso coalizioni di lotta alleghi di desistenza concordati di tariffe
Nuove i primi di suoi primi passi nel corso del diciannovesimo secolo ma del nostro Paese abbastanza più tardi verso gli inizi del Novecento
Sotto la stessa ante temperie di autentiche rivoluzioni industriali politiche culturali
Che sembrano lasciarsi definitivamente alle spalle senza troppi rimpianti
Quel profondo caratteri organico della società contadina e mercantile degli antichi regimi l'intreccio tra politica economia il lavoro si fa Mammano strettissimo e inestricabile
è da questa interazione che in un susseguirsi di alterne vicende si sviluppa e arricchisce di contenuti sempre nuovi condizionati fortemente dalle ideologie politiche
Quel rapporto dialettico tra le rappresentanze organizzate degli interessi del lavoro e lo Stato apparato
A inizio una storia scandita dalla repressione penale l'associazionismo e della lotta sindacale
Poi dalla diffidente tolleranza liberale di questi fenomeni
Poi dalla totale integrazione Della comunque nella compagine dello Stato fascista delle rappresentanze corporative delle categorie professionali divenute rappresentanze legali
Infine dall'affermarsi progressivo e talora disordinato del cosiddetto stato sociale con la Costituzione repubblicana del quarantotto
Quello che manca come si può constatare
è l'indifferenza del sistema politico istituzionale nei confronti
Dell'organizzazione sindacale
Al punto da potersi affermare che nella nostra esperienza giuridica senza soluzione di continuità
E in barba a tutte le teorie sul pluralismo istituzionale sulla presunta originarietà dell'ordinamento espresso dall'autonomia collettiva
Non cessa di essere affermata la necessità di regolamentare da parte dello Stato con strumenti normativi o politici il conflitto industriale tra capitale e lavoro
Così da anteporre come dice Craveri l'ordinamento sindacale
Ad un possibile ordinamento Inter sindacale
Per questo ordine di considerazioni si può concordare con Piero
Quando afferma che la discussione del problema costituente inizia proprio nei primi mesi del quarantaquattro intorno alla formulazione del patto di Roma sull'esperienza della CGIL unitaria
E che è sul tema dell'ordinamento sindacale più ancora che attorno al problema istituzionale monarchia o repubblica che si scontrano per la prima volta a fondo le ideologie costituenti
Sono parole spesso tra virgolette con la citazione quindi Setterosa dimenticato poi può andare a controllare
A tutto questo il sindacato come protagonista di quel complesso spaccato delle relazioni umane di lavoro
Che intrecciando sì con dinamiche economiche e politiche e più latamente istituzionali va sotto il nome di sistema di relazioni industriali
Reagisce seguendo logiche percorsi
Che non sempre sono lineari e privi di contraddizioni
E questo è il sintomo evidente della doppia vocazione
Del dilemma che vede l'organizzazione sindacale
Di battersi tra il richiamo delle sue origini di magma incandescente fatto di lotta in movimento e l'esperienza dalla sua maturità istituzionale
Di corpo che interagisce attivamente con lo strutto con le strutture dello Stato connesse sovente coordinandosi
E così quando il sindacato reagisce
Nei confronti degli schemi e delle formule racchiusa nell'articolo trentanove della Costituzione
Come reagirebbe un organismo ad un corpo estraneo perché avulso dalla propria natura e dalla propria realtà
E la mai sopita anima movimentista ad avere la meglio in quel difficile equilibrio tra una posizione di sfida
Verso le varie articolazioni dello Stato etto don afferente essa
E la necessità di preservare canali privilegiati di dialogo con il soggetto pubblico
Nella consapevolezza che da questo e dalla sua volontà politica
Dipendono comunque le riforme di struttura di cui ha bisogno tanto l'organizzazione civile quanto l'organizzazione sociale compresa l'organizzazione sindacale
Ma la realtà del movimento e delle sue origini si afferma con prepotenza anche nella frattura tra pensiero sociale cattolico e prassi rivendicativa del sindacalismo cristiano dice Craveri
Vale a dire quella tra le esperienze sindacali più sensibili alle esigenze di regolamentazione istituzionale del conflitto
E più in linea con una concezione integrazioni Istica delle relazioni tra capitale e lavoro in cui a prevalere
è il momento del consenso o dell'armonia
Rispetto alla discordia e alla contraddizione
Già Luigi Sturzo ricorda Craveri non mancherà di muovere dei rilievi alle soluzioni del corporativismo ritornino e alla formula dei sindacati liberi nella professioni organizzata
Ma è l'idea di affermare un qualsivoglia vincolo istituzionali a immobili alle forme di espressione del conflitto industriale ad essere percepita come improponibile anche dai sindacati Bianchi
Che nel vivo dell'esperienza avvertono come attraverso il ricorso allo sciopero che si può fornire
Alla controparte padronale
E ai gruppi concorrenti la prova e la misura della Resistenza e della capacità rappresentativa dell'organizzazione
In altre parole
Si può fornire la prova è la misura dell'acquisita legittimazione
A rivendicare un posto al tavolo delle trattative negoziali o del mercato politico
Se quanto detto mette in luce un'attenzione verso lo spontaneismo dei processi aggregativi anche da parte del più istituzionale dei soggetti collettivi
Sicuramente più difficile a degli da decifrare e l'atteggiamento sindacale all'indomani della liberazione
Quando con l'atto fondativo della CGIL unitaria prima
E con il dibattito costituente e poi le diverse anime del rinascente sindacalismo sembreranno convergere pur con una serie di distinguo verso una soluzione pubblica al problema dell'ordinamento sindacale ora accarezzando l'idea di un sindacato Unico è obbligatorio ora sostenendo la formula del sindacato maggioritario
Investitori pubbliche funzioni e immediatamente rappresentativo delle istanze classiste
La preoccupazione del movimento di accreditarsi nel dopoguerra come credibile interlocutore politico spina dorsale pilastro fondamentale della nazione ricorderà Di Vittorio
Come una delle principali leve della ricostruzione economica del Paese
Su spingerà il sindacato verso processi di accentramento della propria struttura organizzativa e delle strategie rivendica attive e contrattuali
La chiusura verso l'esigenza sviluppare un'azione sindacale differenziata
Che prendesse piede direttamente nelle fabbriche e potesse offrire
Uno sbocco alle tensioni antagonistiche della base
Si tradurranno il sostanziale superamento delle prerogative contrattuali di cui nel settembre del quarantatré l'accordo Buozzi Mazzini aveva investito le commissioni interne
Smantellare atte pezzo per pezzo ad opera degli accordi collettivi sui licenziamenti del mille novecentoquarantasette e del mille novecentocinquanta
Ma la torsione sindacale verso strumenti e livelli di lotta determinati dall'alto in linea con la collaborazione interclassista perseguita dalle forze politiche in sede di Governo centrale
Spegnerà presto anche le speranze riposte nella breve esperienza dei Consigli di gestione
Forma di partecipazione operaia la gestione delle aziende che avrebbe dovuto rappresentare la via italiana la democrazia industriale
E al contempo preludere
A più ampi meccanismi di controllo sociale sull'iniziativa economica privata
E così assistiamo negli anni del centrismo Degasperi Iano al riproporsi di una serie di cesure tra il movimento conflittuale delle masse operaie
E la Corte mediazione politica degli organismi di vertice dell'organizzazione sindacale
Al punto che paradossalmente queste lacerazioni arriveranno a riflettersi anche all'interno delle strutture di base del movimento operaio dalle Commissioni interni ai Consigli di gestione sino alle cellule e ai nuclei aziendali
Queste da sedi privilegiate di emersione di iniziative di lotta più avanzate rispetto alle strategie dell'apparato finiranno con l'identificarsi per la forza dei processi centri Pettinato
Nella presenza organizzata dei partiti e degli organismi sindacali di vertice nelle fabbriche
Luogo quindi in cui le tensioni classiste che vi si esprimevano cito sempre Craveri dovevano essere mediante le condotte di volta in volta nell'alveo di livelli sempre più arretrati di lotta e di controllo operaio
Tuttavia se la scelta sindacale di fondo di quegli anni vuoto attorno ad un rigido accentramento organizzativo e contrattuale avvalorando la tesi di chi ha sostenuto che si sarebbe privilegiato il livello in definitiva sopra strutturale del riconoscimento dell'istituzione
Rispetto all'affermazione dei diritti elementari di azione sindacale che ne costituivano la base
E questo son parole di Treu
La complessità del quadro storico suggerisce di vedere oltre la presunta linearità delle opzioni maturate
Per riconoscere anche in una linea difensiva quale quella dispiegata dal sindacato del dopoguerra la capacità dell'organizzazione di mantenere vivo il contatto con le masse
E di saper proporre pur con tutti i limiti operativi che caratterizzeranno il piano del lavoro lanciato dal sindacato socio al comunista all'ottobre e quarantanove cito Craveri un'alternativa possibile anche interno al sistema
Che spesso riusciva a coinvolgere altre forze sociali e politiche rompendo l'isolamento del sindacato e dei partiti della sinistra
Per concludere allora qual è la lezione
Che un periodo storico non proprio prospero per il sindacato e per le
Sulle ragioni offre oggi come oggi all'organizzazione rappresentativa delle categorie professionali
Il quesito non è banale perché codesta organizzazione sta sempre più al centro di un modello di regolazione alternativo il cosiddetto modello neo istituzionale
Fondato sull'idea che il consenso sociale sia il criterio di legittimazione per eccellenza del diritto legale e identificato da un autorevole dottrina col termine diritto riflessivo
La sfida e la capacità
Di saper fare buon uso degli insegnamenti del passato consisterà principalmente nel recupero da parte dell'organizzazione
Della consapevolezza del valore di quella dualità di cui ho detto più volte che vede il sindacato essere ad un tempo movimento e istituzione
Essere istituzione sociale investita dallo stato di sempre più ampie funzioni normative
Come ad esempio nell'ambito della legislazione sul mercato del lavoro o della regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici è una missione alla quale non può sottrarsi un sindacato moderno del responsabile
Per altro verso
Rinunciare però ad un costante confronto con la propria base sociale
Che si alimenti regolarmente di autentici meccanismi di investitura dal basso e si rinnovi in continue verifiche democratiche dei programmi e delle strategie
Significa per il soggetto sindacale non solo smarrire una parte importante della propria identità ma anche assistere ad
Ne inevitabile perdita di rappresentatività e quindi di credibilità e autorevolezza agli occhi dello stesso potere pubblico
Se il soggetto pubblico
Operatori domande confliggenti penetrato dagli interessi organizzati dotato di canali di informazione inadeguati alla differenziazioni alla complessità sociale sono parole di Massimo D'Antona
Non può fare a meno di usare e coinvolgere nei processi normativi l'autonomia dei gruppi e la capacità di autoregolazione di sistemi sociali autoreferenziali
Attraverso nuove forme di seppur restraint
Purtuttavia sempre rimettere in discussione il carattere privilegiato della partnership con un sindacato non più in grado di prestare ascolto alle domande che rimbalzano dalla periferia
Nonché di offrire una strategia al passo con i tempi allargando così la base della propria rappresentanza
Con tutta probabilità e su quest'ultimo aspetto quello del tema della modernità e dei nuovi interessi in cerca di rappresentanza che si giocherà la sfida più ardua per il sindacato nel prossimo futuro
Staremo a vedere se e in che misura l'annuncio di questi ultimi giorni di oggi anche ritardi da parte delle tre grandi confederazioni CGIL CISL UIL
Di aver ideato unitariamente un nuovo modello contrattuale da sostituire a quello del mille novecentonovantatré
Troverà seri sbocchi operativi
E soprattutto darà risposte efficaci alle tre fondamentali istanze che provengono dal mondo del lavoro e che si possono riassumere in tre parole chiave
Unità rappresentatività democrazia sindacale
In un bell'editoriale pubblicato il ventinove marzo scorso sul Corriere della Sera
Dario Di vico parlando della pigrizia sindacale ovvero di un sindacato incapace di varare un'offerta di nuovo conio
Dotata di un'autonomia di autonoma piattaforma rivendicativa e di una originale visione del moderno concludeva e portando i sindacati a rintracciare le novità pena un nuovo aggiornamento della mappa socio culturale del Paese
Alla lunga gli eterni outsider
Potrebbero non aver
Più bisogno di un sindacato
è una conclusione parecchio paradossale
Ma che deve far riflettere anzitutto i campi e i quadri sindacali
E così e che stimola i cosiddetti intellettuali addetti a questi lavori
E soprattutto Tech
Caro Craveri
A rimetterci a studiare e da discutere grazie
Credo che alla ineccepibile
A dir poco competenza di Mario riusciamo a parlare delle cose di cui ha parlato abbia corrisposto chi lo conosce se lo poteva attendere ma è sempre bello ricco constatarlo in pubblico
Il grande equilibrio di giudizi
E la capacità di formulare con discrezione
Ma anche con sagacia e nettezza logica previsioni e problemi che non riguardano soltanto il presente ed è stato bello esprimo una mia impressione personale che credo però facilmente partecipa abile
Dai presenti è stato bello vedere
Come
La mattinata in onore di Piero Craveri
Abbiamo resistito alla tentazione facilissima
Trattandosi di un seduttore nato come appunti Piero Craveri di non osservare un rigoroso livello
Dei trattazione verrà aggiornata meditata
E se si toglie a questa parola la Burbank Zussa presunzione che di solito lo accompagni anche la tristissima austerità di cui facilmente SIT si circonda e anche scientifica
Perché Mars evidentemente dare in tutti gli interventi della giornata che ha perso della mattinata
E ora Annunzio vobis gaudium magnum
C'è un buffet
Collocato al piano Musto nel club stroma
Dove dalle tredici in poi si potrà masticare qualcosa
A un momento non è
Riprende adesso è una tristezza riprendiamo alle quindici e
Ventisei
Ad oggi
Alice
L'arresto
Data
Correttamente interessante mi farebbe piacere vorrei comunicare
Viene il momento in cui si dice imputato al
Vorrei
Allora
Riprendiamo i lavori di questa giornata
Abbiamo un'ulteriore variazione perché
Teodori che doveva parlare per primo sta per arrivare a Napoli quali arriverà ovviamente qui e com'è giusto
Da primo diventerà ultimo
Per la non per la pena del contrappasso soltanto a cui avete certamente ha pensato ma anche per un po'di logica di riorganizzazione dell'evento
Si si perciò dico per la logica della
Dell'evento e quindi di conseguenza tocca ora a Maurizio gravi
Poco
Il quale ci parlerà su la rivoluzione del febbraio
Mille ottocentoquarantotto e il diritto al lavoro
Bene
Del buon esempio
Bene
Che se
Come accade
Si dà un titolo poi l'intervento Monte del tutto rispetto che io faccio una premessa mi affida Insiel metto le mani avanti
Non sarà tutto rispettoso del sito perché quando poi si va a preparare concretamente sì sono sempre delle variazioni tra quello che era l'ideale quella che era la
Quella che è poi la realtà
Diciamo allora che nonostante tutto l'intervento si può dividere in due parti una sorta di riconsiderazione la rivoluzione del febbraio quarantotto e poi dei brevi accenni al tema appunto del diritto
Alla Moro
E per fare questa riconsiderazione bisogna partire secondo me da una valutazione storiografica
Diciamo così la rivoluzione del quarantotto
Non gode oggi una grande fortuna negli studi parlo di quella soprattutto di quella francese
Per intenderlo basterà fare un raffronto con la sorella maggiore cioè con quella l'ottantanove
E come sappiamo quasi un ventennio fa il bicentenario la rivoluzione francese ha prodotto una grande messe di occasioni celebrative certamente perché poi si mette in moto una macchina
Ma visto venire alla luce un insieme di ricerche che hanno offerto una riconsiderazione del significato storico di quegli eventi quindi
Qualche modo la celebrazione è un fatto esterno ha coinciso con la
Ricchi
Riesame degli avvenimenti con un riesame di quello che era accaduto
Ed allora non è che si sono fermate circa gli studi insomma la rivoluzione come rivoluzione diritti dell'uomo oppure il tentativo sfortunato di atti Mattarella in un grande Paese monarchico Agrama del costituzionalismo
La manifestazione propria di una civiltà alta l'antica che trovavo una sua traduzione in politica tesi più antica ma suffragate rinvigorita agli studi insomma in tutt'uno la grande rivoluzione
Continua a essere un fenomeno che appassiona gli studiosi a quale si fanno domande che portano alloggi e viceversa quindi
Se facciamo il paragone tra quello che diciamo all'ingrosso la tradizione di studi sulla rivoluzione all'ottantanove assunti quarantotto basti pensare dieci anni fa c'è stato il centocinquantesimo anniversario mi ottocentoquarantotto
Non c'è stato nulla di paragonabile a quello che è successo per il bicentenario pure facendo la tara di ma meno solenne ricorrenza perché chiaramente
Così un bicentenario pesa più di un centocinquantenario però pure facendo darà linguista di Bilancio e meno significativo se non diciamo deludente cioè non si affacciano riconsiderazioni feconde non si registrano ripensamenti
Come se il significato di quegli eventi e qui veniamo poi al fatto secondo me centrale fosse meno pregnante per l'oggi
E di questo possiamo dare subito una spiegazione che appare secondo a prima vista appare soddisfacente
La questione sociale così come si era presentata la Francia del quarantotto è ancora più come era stata poiché interpretata per rivissuto AA alla luce degli sviluppi del movimento operaio
Non ha più quella pregnanza imperativa che apparire evidente qualche decennio
Quindi una risposta come dire Mack sia
Il mutamento dei processi produttivi
Cambiamento e le forme di produzione a cambiare i termini del problema e ha reso in qualche modo meno attuale per non dire come solito interrati l'interrogativo storico sulle origini del movimento
Operaio
Tuttavia insomma questa considerazione introduttiva se risponde a una parte la domanda occorre cercare di inquadrare il quarantotto riconsiderando da un più ampio punto di vista
Per provare questa avvicinamento a voler fare ricorso a due giudizi storici su quegli eventi non recenti ma
Di qualche tempo fa uno di uno storico di professione ma anche del quarantotto francese non si è mai occupata in maniera proprio
Molto diffuso va sempre tenuto presente altro di un giornalista e storico dotato di grande capacità letterarie
Il primo giudizio un giudizio di Omodeo che in un articolo del quarantacinque così delineava le insufficienze del quarantotto Francesco e lo leggiamo brevemente lo riassume un pochino
Bisogna guardarsi scrive Omodeo da un pericolo di tentare di attuare politicamente riforme che non riusciamo a formulare giuridicamente
L'esempio classico all'esempio di Mazzini poi torna e c'è l'esempio classico è la rivoluzione democratico socialista che diva un porta a Parigi il ventiquattro febbraio e quarantotto
A differenza della grande rivoluzione che era nata ad un parto con l'enunciato lapidario del nuovo diritto
A seconda Repubblica manco di una netta formulazione giuridica e veda che già menti di un ordine nuovo velleità
Disegnare il quadro una società rinnovata più umana
Più romanticamente sentimentale
Ma non la forma incisiva degli U.L.S.S. principio di azione e di rivendicazione
Insisteva invece contro stretto diritto e la grande rivoluzione per una più ampia applicazione della equità ASS all'equità non può essere definito giuridicamente
Perciò l'ideale democratico quarantotto ISCOP restava con una di quelle state dipinte che si Vito nelle chiese povere il rilievo è un punto dopo di Umbria
Lì poi continua silenzio firma sul diritto al lavoro dicendo che la rivendicazione del diritto al lavoro nell'organizzazione economica dell'epoca si presentò comune si già in sé astratta incapace di modifica lo ius condito come simile in tutto all'esigenza un ordinato successione delle stagioni corre con l'alternarsi della pioggia
E del sud e quindi si fa riferimento poi al
Anche qui pentita democrazie quarantotto esca risentiva dell'influenza della Menni e traverso lumi dei modelli e delle tradizioni ecclesiastica
è noto come il diritto ecclesiastico sia nato alla contemplazione di un ideale dato come attuato nella trionfante Città di Dio
E questa avverte Omodeo è un cattivo via
Per una regolazione invece della
Diciamo così della città del più quindi questo il giudizio
Di Omodeo a questo giudizio vale tutti vi faccio vi faccio grazia accosterà LA e non sembri irriverente una considerazione che faceva Giovanni Ansaldo in un archivio in cui si parla del quarantotto in Italia
E fa però l'osservazione più generale su quel modo rivoluzionario pensando soprattutto alla vicenda francesi chiaramente dispetto Modeo con l'Ansaldo siamo su una
Versante che più giornalisti operano manca di cogliere
Un po'impressione stiramento poco il fiuto gli eventi gli è che in quell'anno scrive Anzaldo in tutta l'Europa per qualche settimana si badi non più che per qualche settimana
Parrebbe che l'umanità potesse approdare agevolmente senza troppi dolori alle beate isole Elisei favoleggia tra i poveri
Dove la mucca e la libertà i soldi non hanno padrini
I progetti e le speranze gli entusiasmi di sogni che il mondo occidentale porta ad un sì
E che era una sua nobiltà e la sua forza sembrano vicino a trionfare
Io chiudo credette di poter vedere al solo di quel febbraio e di quel marzo bocciare i fiori del suo giardino personale particolare
I fiori sognati a lungo in un trentennio di profonda pace di altissima civiltà
I popoli oppressi credettero che le armi sarebbero cadute di mano i loro professori
I borghesi credettero che la libertà di commercio costituzioni ben studiate avrebbero risolto tutte le difficoltà le classi lavoratrici credettero che il lavoro grazie a qualche buona legge sarebbe stato redento da ogni schiavitù
Per un fenomeno singolare sì ma in quelle poche settimane tutti ebbero fiducia
Nelle cose più opposto nel trionfo di via Nazionale la pacifica convivenza implicazioni la libertà concessa per decreto reale in quella conquistata con l'insurrezione
E liberalismo economico nel diritto al lavoro le barricate furono avvelenato venerate con la scoperta destinata ad assicurare la felicità del genere umano e le costituenti Padru mezzo sicurissimo
Per far trionfare pacificamente la ragione e la moderazione
Questa concordiamo mentali tutti gli entusiasmi
Che da ricordo del quarantotto il suo incarico il quarantotto sul culmini reale del secolo in cui l'Europa fu più prospera e più felice e qui come vedete c'è una considerazione come dire
Giornalista conservatore fa un evocazione di un momento d'Oro e di una
E di una situazione però in entrambi questi
In entrambi di questi due giudizi già abbiamo un punto e ci consente in qualche modo di
Svolge questa riconsiderazione illusi pone insoddisfazione buoni sentimenti un décalage che non si può risarcire tra quelle che sono le aspettative e la realtà
E giudizi così diverso da consiglio
Provenienza
Ci danno questa questa cifra e se dodici invece ci volgiamo in qualche modo alle testimonianze nel tempo non abbiamo
Un'idea un giudizio
Diverso mentre preparava sa cosa mi è venuto di pensare il famoso libro dei ricordi Tocqueville su quarantotto
Ma
E qui cerco poi di focalizzare un po'di più in là l'attenzione sul problema che mi interessa
Ho poi scelto invece di citare il souvenir dell'amico di
Di Flaubert c'è Max invio Campa nel quale
Però troviamo motivi simili in particolare qui ho ritagliato un giudizio sub l'antica e qui si come vi divano questa
C'è anche un giudizio da cui le cui lo richiamo vediamo questo di di Mazzini più grande
Si parla dei club di come era
La a Parigi in quelle settimane Blanchi
Si era impadronito della sala del conservatorio e omissiva
Presiedeva ad una riunione dove ci si diceva duramente il fatto suo alla borghesia alle sinfonie di sport di Betto Ugo di Monza erano
Avevano dato seguito delle declamazioni gli energumeni e vocifera azioni di avvinazzati
Blanc chi
Impassibile sempre in quanti mi ascoltava queste inezie violente
Con la smorfia felice di un gatto che beve del latte alle volte o la sua voce limiterà
Soffia un recitazione decide accolti che sembravano vomitare le vecchie diatribe rimarrà di cui si era Gargani
A prima vista
E se avessimo letto i giudici di Tocqueville su Blanchi
Insomma ci sarebbe da aggiungere
Sembra manifestarsi la ripugnanza del conservatore del liberale
Per
Il nascente conflitto di classe questo è uno dei problemi secondo me
è un'impressione che va riportata alla radice autentica cioè alla storia francese che poi il problema secondo me per intendere il quarantotto
Non è la ripugnanza delle classi popolari indizi che qui si esprima ancora la paura del terreno
Il riferimento amara secondo me e rivelato cioè se noi andiamo
A alleggerite per legge questa è la sostanza della legge il quarantotto l'abbiamo leggi nel lungo periodo della storia
Francese
Quando era cominciata la rivoluzione dell'ottantanove
Ci si divideva in due partiti quelli e facevo le loro fare come l'Inghilterra e quelli volevo fare come l'America quest'isola lo scenario su cui si apre l'asse Andrea l'Assemblea costituente oggi abbiamo evocato i modelli costituzionali e cioè fine Settecento queste rifacciamo con l'Inghilterra non facciamo come si fa in armi questo
E per molti di questi la democrazia libelli Benalì sulla libertà andavano andavano in qualche modo di pari passo
E sono due modelli uno più avanzato quell'America più moderato quello quello inglese cosa succede lo svolgimento della
Rivoluzione recidere questo legame
Con il predomina fazione giacobina torna in gioco una più primitiva cultura costituzionale vince il problema alla volta generale Russu il governo rappresentativo il mito da allora sì gli antichi le garanzie e diritti appaiono inutili orpelli e c'è il richiamo alla virtù civiche beh questa cosa e un
Ereditai lunga durata atti
La storia francese metà Bollati metabolizza nel lungo nel lungo periodo
E qui mi rifaccio a uno osservazione insomma che è stata avanzata
Fra diciottesimo e diciannovesimo secolo la storia facesse presente un andamento ciclico una sorta
Usiamo la parola classica una ciclo si pratica in salsa Parigi questo a un regime rappresentativo con prevalenza dell'Assemblea
Elettiva succede un regime dittatoriale imperiale che lascia poi il posto al regime parlamentare
Questo scenario si ripete per due volte nell'arco di poco meno di un secolo
Cambia solo ad una
Nelle varie parti
Della sequenza della rappresentazione decennio rivoluzionario
Ottantanove novantanove cui fa seguito il quindicenne napoleonico se novantanove quattordici quindici e porre ci aveva lamentato quattordici quarantotto
Con il quarantotto la sequenza riprende alla seconda Repubblica segue l'impegno di una poligoni in un uomo e poi in un regime parlamentare
Cambia solo la durata di ciascun regimi a seconda Repubblica Aimi ci fa la parte del
So quattro anni secondo impero diciotto anni terza Repubblica che ha una durata più lunga
è uno schema che
Fu proposto negli anni vinti da un giurista come curiose ma è ripresi in forma più sofisticata negli anni Ottanta e Novanta e la sua del secolo scorso alla storiografia francese
Penso soprattutto i lavori di Fiore
Sul Secolo e la rivoluzione
E qui Lido San Valon sul suffragio universale sulla
Democrazia incompiuta e via e sulla monarchia impossibile questo tipo di lavoro
E che che rispondono interrogativo più ampi la difficoltà diciamo così espongo sinteticamente quello che è una
Una considerazione che richiederebbe maggiore poi specificazioni vini messi con un po'delle cose che andrebbero distinte
Via clima dal regime libero in Francia una difficoltà che rimanda certa gli strumenti costituzionali
I figurini a
Al al tipo di scelte che si vanno a fare
Cioè monarchia costituzionale Repubblica suffragio
Ma anche la difficoltà ad una cultura politica e qui ci riallacciamo alla lezione di odori classici del liberalismo ottocentesco una cultura troppo influenzato dal mito dell'uguaglianza e poco insensibile al valore della libertà
Come autonomia individuale invece ossessionato dall'unità dell'avocazione
Questi sono i temi che
Derivava riflessioni voglio come dicevamo
Ottocentesca di
Tocqueville
Che a sua volta riprenderle interpreterà informe liofilizzati e la formula non è mia mai di di esser Corrado
Per me interpreta la visione la storia di Francia propria di chi su il livellamento la centralizzazione università l'uniformità
Avevano preparato la rivoluzione non almeno preparato però nella lunga durata non ero preparato però quell'articolazione che consentisse
La vita liberi
Inserite in questo percorso anche la rivoluzione del quarantotto acquista un significato più pertinente
Certo
Abbiamo un tentativo fallito la stabilizzazione del regime immaginata dai costituenti non riesci anzi l'esperimento dura poco e lidi della rivoluzione di cui parlava Anzaldo durante il tour a pochi mesi
Dall'insurrezione di febbraio giorno agrigentino
Sono pochi minuti tuttavia e allora è su questo poi è facile andare a
Fare dell'ironia si può sono stato anch'io ho tentato di farlo sui protagonisti la figura
Centrale quarantotto e la Martini la Martini che viene come sappiamo plebiscitario per così dire alle elezioni della prima le e che alle elezioni invece presidenziale del nel dicembre di fine anno prende pochissimi voti quindi ora parabola
Emblematica e
La cifra del personaggio la mattina possiamo ritrovare a cose fatte in una
Di quelle conversazioni la miniera che sono le conversazioni Nassau segno
Che in una sera
Per quattordici aprile cinquantasette la Cina ci sono fra gli altri ci sta Tocqueville dice Edisu c'è
Rimessa a cose fatte si discute si parla e la macchina sincere bravo oratore ma quello era più bravo
E Edisu a ricordare la Martin correggeva a differenza degli altri correi G.I.V.A. attentamente i resoconti dei suoi discorsi per i moniti ieri aggiunte Gina interi passaggi
E mi sa rincara la dose netti ma anche i commenti applausi vivemmo opzione
Ilarità anche quando l'intervento era stato accolto dal silenzio e non ho ascoltato da nessuno quindi
Questa
Questa questa questa tentazione diciamo così di di ridurre
Il quarantotto cioè lo troviamo nelle fonti appunto dell'epoca
Però
Anche qui
Dobbiamo invece leggendo nel lungo periodo vedere che cosa ha portato quello perché o qualcosa apportato lo ha ricordato recentemente in una delle poche riconsiderazioni
Morris agricolo chiosando senza una punta polemica quella che chiama
La
Cauzione prestigiosa di Marx cioè la famosa affermazione contenuta negli scritti di ma sul quarantotto che nella storia tutti gli avvenimenti si ripetono due volte
La prima in tragedia la seconda in fax
Osservando
Questo cito auguro osiamo per un istante contestare questo Grand uno
E soprattutto i figli dei voti
Passare dalla tragedia la farsa è un commento ironico ma questo significa anche virgolette passare dal sanguinario al Pacifico e questo costituisce un progresso uno
Cinquant'anni dopo aver giustiziato Luigi sedicesimo si fa scappare senza ostacolarlo in Inghilterra Luigi Filippo limitandosi a fare un falò del Trollo il quarantotto quindi
Cito sempre a volontà in rapporto al passato si definisce per un esami cosciente un inventario si direbbe oggi
La Repubblica milioni il terrore si conosce
La sequenza abolizione della pena di morte in materia politica che stava come sappiamo in Costituzione dichiarazione di pace all'epoca in se europee
Abolizione della schiavitù nelle colonie quella volizione c'era stata
Durante la grande rivoluzione che poi era stata
Diciamo così
Righi rimangiato anime evoca napoleonica quindi
Il da questo punto di vista buddisti riuscite a questo catalogo fa colonna aggiungiamo naturalmente
Il
Suffragio universale maschile aggiungiamo anche l'accettazione del tricolore invece la bandiera rossa e questo si deve alla Martin che tende
All'Hotel de vin un famoso discorso con i fucili puntati contro gli un famoso discorso vedere la Livolsi adeguato dopo doveva
Esporrà il Tricolore e non
La bandiera Russo
Naturalmente per capire l'importanza di questo non dobbiamo guardare all'oggi dobbiamo guardare al dopo
Perché poi il il suffragio del sale viene conquistato in quella circostanza
Decreta decretata a furor di popolo ma si consolida dopo e cioè con in quella fase c'è una condivida positive o negative il secondo impero
è la stagione la quale su trasversale sia
Si finisce via climaterio in Francia diventa conservatore mostra che non è
Solbes vivo e può essere insomma
Facile sul si potrebbe fare un esame
Io non ci mi riprometto sempre di far
ISO che diceva
Ma quello voi
Volevo fare un commento a quello che ci ha detto oggi come su quel famoso intervento quindi avere Chisone quarantadue
Preso interventi vanno intesi all'interno di quella
Nella temperie politica in cui vengono pronunciate e puliti poi dopo
Proprio nella fase del secondo impero EDISU che cerca di inserire in politica i famosi Gil famoso genero
Mezzo Landini si e accetta tranquillamente il suffragio universale del sono sono
Quindi
Lentamente in qualche modo si sanano gli equivoci
Della rivoluzione sessanta anni prima a divaricazione tra la capitale resta della nazione
L'ARES Seconda Repubblica pianta l'albero mai secondo impero che raccoglie i frutti quindi vista in questa prospettiva di più lungo periodo anche il quarantotto c'ha un suo significano le provvidenze all'ISMU storico e riguarda alle cose abbandonare diciamo così anche in questa lettura del secondo impero quella che c'è stata veicolato dai romanzi Zola
E vede vederne invece una
Più articolata visione via per e anche di continuità
Si potrebbero fare una lavoro posso può grafico sul personale politico ma insomma questi sono poteva storiografia
Sta
Sta dicendo non so se sono andato oltre i limiti dipendano minore
Oppure tornare abilmente tollerabile in mente adesso quindi
Ho fatto questo discorso ci sarebbe da fare un qualche riferimento appunto al tema del diritto al lavoro
Non rifarò qui lasso del dibattito l'Assemblea perché sappiamo che poi non sarà statuito in Costituzione il diritto al lavoro
Ma tornerò più indietro nel tempo però anche stati discussi non
Non risulta il padre soci proietta poi in avanti la forma nuova Shoah e quarantotto
Ne va fatta risalire alle Planck invece una formula furie ristagno che si cominci a usare attorno al mille ottocentotrentacinque trentasei
Con lo slogan riassuntivo talune pitone come dire uno short tendo un'accusa una stenografi sia
Del Fava aste si dice dedita al lavoro ma si sottintende che per realizzarlo occorrerà fare luogo all'esperimento alla prova di un falla Stelvio queste Biondi mai non va non non viene mai sciolto per capirlo per capirne la
La portata evocativa bisogna riguarda prima di quegli anni come ci ricordava Omodeo
Per intendere il quarantotto bisogna
Guardare l'atmosfera romantica di quel periodo se prende il famoso libro di la Menni le parole di un credente pubblicato nel trentaquattro c'è un'attesa mistica in una sfera Anza confuso di rinnovamento immanente alla rigenerazione
Su quegli anni lì che preparano i quarantotto chi ricordare l'equazione sentinella del Roberto ce l'ha presente bene questa questa atmosfera che è quella che il protagonista vive in quella sua
Giovinezza e se voi andate a leggere il proprio in quegli anni una delle risposte alla Menni la fa la suocera di considerato l'erede diffusi Clarisse rigore
Se voi leggete la risposta alla Menni che fa questa signora
Il che
Il clima del tempo vi si chiarisce perfettamente alla Regione di l'Armenia e si risponde o quella di fuori
Il diritto al lavoro lo slogan che esce da quelle temperie una temperie mistica non politica una formula magica per la
Quale la risposta era data da chi sapeva ecco
Questo potrebbe Stealth ever ulteriore riflessione la forma del diritto al lavoro Ugo delle costituzioni del nostro dopoguerra di quelle italiane una formula che serve a proporre a sua volta una stenografico si scrive diritto al lavoro si intende economia pianificata
E modello sovietico questa chiudiamo con questa
Grazie per la
La falsa
Forse la conclusione eccessiva perché
Diritta lavora quel significare anche qualcosa di più modeste Pisana mente più sociale o addirittura indispensabile
Però avete vista quale ricchezza di riferimenti
Sono stati fatti da Maurizio griffato che credo abbia ben inquadrato
L'avvenimento del quale ha parlato non possiamo dimenticare che il quarantotto nell'anno dei miracoli la primavera dei popoli pochi altri anni nella storia europea hanno riscosso
Tante definizioni e poche altre volte
Vi è stata in tutte Europa un un un noto simultaneo
Non identico assolutamente nei diversi Paesi tuttavia con grandissime affinità e con l'identità della primavera dello spirito con cui quei molti furono
Vissuti abbiamo sentito nomi
Ma Xing in campo
Fu anche con Garibaldi nell'Italia meridionale e ne scrisse un resoconto vivacissimo
Abbiamo sentiti i nomi di uno storico
Di nome irreprensibile come Omodeo e di un giornalista
Io Maurizio se molti storici avessero un poco
Del fiuto storico di Ansaldo non sarei scontento ricordo la sua bellissima biografia di Giolitti veramente uno dei libri più
Toccanti e non mi meraviglia neppure molto Maurizio che
In fondo
Il mille ottocentoquarantotto pur essendo così più generale della sia stata meno celebrata del mille settecentottantanove perché noi le cose le possiamo girare come vogliamo
Ma il mille settecentottantanove è il mille settecentottantanove e questa tautologia
Dovrebbe dire qualcosa
Ecco comunque complimenti
A Maurizio griffes o che come avete visto non solo studia mamma di oggetti del suo studio
Appassionatamente
E colgo l'occasione per dire che il professor Arturo Colombo di Milano come sapete d'anzi dell'Università di Pavia per dire le cose con maggiore precisione
C'ha tenuto a far pervenire la sua fervida adesione come ha testualmente detto la sua affettuosa partecipazione
A
La giornata di oggi sia pure in in spirito
Per i sentimenti personali e intellettuali diciamo così da lui nutriti
Nei riguardi di Piero Craveri sentimenti che a tutti noi sono facilmente comprensibili
è arrivata anche pareva impossibile ma è arrivato Massimo Teodori ecco
Come già abbiamo in un piatto
Con procedimento dal quale futuro colpita a mio parere ingiustamente anche
La ammettere direttissima Juventus è stato retrocesso dal primo all'ultimo posto e di conseguenza tocca ora hard Eugenio Capozzi il quale
Ci parlerà
Dei democrazia incompiuta un termine usato anche nella relazione di Maurizio
Specificando dopo due punti partitocrazia e antipolitica sì ed io ho messo mai è consentito
Assoluta ero stiamo a posto grazie
Prendo spunto da una citazione
Del saggio una democrazia incompiuta
Di Piero Craveri
Come sapete
Conosce questo questo volume il
Il capitolo introduttivo
Del libro che si chiama qua democrazia incompiuta edito da Marsilio nel due mila
Che inquadra
Incornicia alcune a quei parametri che attraverso i quali si definisce
Il difficile ruolo dei partiti che la politica italiana del Novecento
Sulla guerra di cercare arrendere improcrastinabile l'ingresso del paese reale nel Paese legale non fosse altro perché ciò era già accaduto nelle trincee
Il problema avrebbe più semplicemente potuto opporsi nel senso che la democrazia liberale ma di fatto diventa una realtà cogente che attendeva di imporsi in quanto tale allo Stato liberale
Nella nel senza questa avrebbe dovuto essere infatti la funzione istituzionale dei partiti politici perché fosse tale essa avrebbe dovuto porsi in armonia con la dinamica complessiva del sistema politico costituzionale
Il partito può essere forma originaria rispetto a questa dinamica non sempre storicamente i partiti sono nati al di fuori delle istituzioni rappresentative
Anzi in origine piuttosto il contrario generarsi al di fuori di essa in rappresentanza di interessi idee problemi
Da essa non compresi
Ma nel momento in cui rappresenta questi ultimi degli agire appunto nell'arena politica e ciò può farlo in sintonia con la logica del
Sistema politico-costituzionale o in opposizione ad essa
Quale che sia l'esito il partito e così logicamente sempre forma derivata del sistema politico-istituzionale e del suo equilibrio interno
Da qui
Che a lei
Prende spunto per definire
La nascita della sofferenza
Nel ruolo del partito politico riguardo sia la
Sua rappresentatività che la sua legittimazione
A partire da suffragio universale e soprattutto dalla fino alla prima guerra mondiale dall'adozione del sistema elettorale proporzionale
Che egli sostiene consentire a quello che più consentiva alle forze politiche di consolidarsi supposizioni non necessariamente coassiale
Con l'equilibrio politico costituzionale
La sofferenza
Del partito politico all'interno del sistema
Politico rappresentativo italiano nel novecento prende
Ha un suo riflesso nella formazione di manifestazioni politico-culturali anche
Lato sensu ideologiche di avversione ai partiti in quanto organizzazioni
Ideologiche gerarchizzati in quanto organizzazioni oligarchica
Ma non si comprenderebbe
Il l'emergere di questa
Di questo di questa vulgata politico culturale e ideologica se
Non si considerasse che
La questione di ideologica i partiti era il riflesso
Di caratteristiche di più lungo periodo
Del sistema rappresentativo in Italia connesse alla specificità del contesto storico in cui
Nel Paese è avvenuto il processo
Di nation building
E qualcosa che ha a che fare con la
Le nozioni che stamattina Paolo Pombeni ci ricordava di
Ciao Lange risponde s'che sono
Si applicano in maniera
Diversa con risultati diversi hai e diversi sistemi politici rappresentativi europei tra Otto e Novecento ed è
Connesso a quella
Dinamica che
Giuseppe Galasso ha definito dell'Italia nazione difficile Italia Società in cui la le novità prodotte dalla industrializzazione della società di massa Ivano in maniera pertanto ed in eguale e quindi in cui
La registrazione
Delle delle organizzazioni politiche all'interno del sistema questi dati avviene con sbalzi maggiori che in altri Paesi
Ne derivava una tendenza
All'interno della cultura politica italiana al rigetto verso le dinamiche specifiche
Del processo in cui il sistema rappresentativo prendeva forma in Italia e in particolare verso fenomeni come
Le ante composite maggioranze moderate
In luogo dell'alternanza bipolare cioè il trasformismo
La ricerca del consenso mediante l'installazione di relazioni personali particolaristiche il clientelismo
L'instabilità la fragilità dei governi
La politicizzazione e l'uso strumentale la pubblica amministrazione
Un atteggiamento che
Nelle sue varie forme si scriveva in una più generale percezione di una scissione come venne espressa da Stefano Jacini tra Paese legale appunto
E Paese reale la Società sana tra virgolette socialmente autonoma che era
Catalana precettazione idealizzata
Di antichi gruppi dirigenti e i ceti medi legati
Alla al mondo Caligola societaria
E infatti questo rifiuto nasceva soprattutto all'interno delle vecchie lire dirigenti legate alla grande proprietà tecnica che avevano costituito l'ossatura della classe politica originaria del Regno e si esprimeva nel timore
Manifestato già
Da uomini politici e intellettuali nel quindicennio successivo all'unificazione di una degenerazione di uno snaturamento del regime parlamentare pensiamo all'India
Ho
Nella spiegazione
E
Più tardi in forme più estreme ad un
Superamento del regime parlamentare
In favore del rito non sta a un regime costituzionale dualistico
In grado di assicurare ordine stabilita nell'azione di governo e nel funzionamento delle istituzioni ed è il filone sondini annunciando il ritorno allo Stato
D'altra parte è già in quella fase storica emergeva penato
Come la diffidenza e la cattiva stampa raccolta dal ceto politico nazionale rispecchiasse
Una posizione estremamente ambigua rispetto alle dinamiche del regime liberaldemocratico da un lato infatti quegli atteggiamenti esprimevamo l'aspirazione ad una piena realizzazione di esso
Secondo un un modello che generalmente a quello idealizzato dei Paesi anglosassoni
Attraverso prassi come l'alternanza al governo la separazione dei poteri dall'altro però tradiva nostalgica
Per un regime politico governato normali nobile illuminata è caratterizzato da soprattutto da un basso grado di conflittualità
E da un alto grado di concentrazione dell'Autorità
Si trattava in realtà di un'ambiguità che sarebbe rimasta sempre presente in tutte le forme di insofferenza verso il ceto politico che successivamente
Sarebbe emerse nella vita nazionale sia in epoca liberale che democratico repubblicano
Quando nei primi decenni del Novecento la dialettica politica italiana risiedesse in misura sempre crescente influenzata dalla presenza di organizzazioni ideologizzate di massa
L'accusa i partiti di azioni ed espresse contabile la degenerazione del regime rappresentativo assunse una coloritura ancora più radicale
E
Una diffusione
Più vasta non soltanto conservatori nazionalisti ma anche gran parte dei circoli politici liberali democratico radicali cominciano ad abitare né i partiti
Organizzazioni strutturalmente autoritaria portatrici di un modello di regime oligarchico
E quel contesto che prende forma un ideale di democrazia
In cui si incarnava come scriveva Gaetano Quagliariello nel
Suo la politica senza partiti
La difficile ricerca di una terza via tra un sistema lo capiranno ormai in declino e la temuta scesa del partito di integrazione sociale
L'ideale cioè di una democrazia fondata sul raggruppamenti spontanei strettamente connessi all'articolazione della società civile quello formulato sulla scorta della ricezione
Sfalsata di osso Logos chiedo da Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi e che attraverso cubetti nei liberalsocialismo giustizia e libertà l'azionismo sarebbe stato trasmesso
Al
I circolino a di Cal progressisti del secondo dopoguerra
La diffusione del discredito rispetto
Alle prassi del pluralismo partitico
Che raccoglievano l'eredità del parlamentarismo liberale coinvolgeva però anche forze che fin dalla loro origine avevano intrattenuto un rapporto conflittuale con lo Stato liberale come socialisti e cattolici in particolare le frange sindacalista è rivoluzionario del socialismo
All'interno delle quali matura una missione rigorosamente oligarchia dei partiti
Come nelle riflessioni di Arturo Labriola o soprattutto di Robert ricchezza e si traduceva negli ultimi anni del Giolitti ismi a cavallo della Grande Guerra in una vera e propria vulgata appunto di condanna delle istituzioni liberali rappresentative così come storicamente siano conformi fate nel Paese
Insomma la contrapposizione tra Paese legale paese reale prendeva
Ormai una piega ben diverso da quella in cui originariamente si ha manifestato il Paese reale si rivelava in effetti ben più ampio di quello che si immaginavano i timorosi conservatori costo unitario
E includeva
Tutti gli Stati e la Società coinvolti dal processo di modernizzazione economica e di evoluzione istituzionale che premevano con sempre maggior forza
Alle soglie della rappresentanza della partecipazione politica
Come scrive
Già coperti comune nel saggio Paese legale paese reale Paese legale
Contenuto nel volume collettivo la costituente la democrazia italiana del sessantanove in quella fase cito l'Italia reale una volta tanto schiacciamo
Italia lega
è in questo clima che sorgeva si sviluppava un ideale di partito antipartito superiori ai punti di vista particolaristici apportatore di ordine stabilità ecco qualche nazionale che sarebbe stato rivendicato dal fascismo
E quindi all'inflazione sarebbe stata adesso additata nella peculiare funzione assunta dal partito unico rispetto
Al regime
Ma proprio l'esperienza del regime mussoliniano segna una svolta decisiva nella transizione dalla diffidenza o dall'avversione verso i partiti
Visti come deformante distruttori delle istituzioni rappresentative alla genesi di un sentimento politico ideologico più preciso che avrebbe poi preso il nome di opposizione alla partitocrazia
Durante il ventennio fascista infatti appare si consolida per la prima volta il fenomeno di un partito Stato di un'organizzazione insediata in tutti i gangli della vita istituzionale radicata in ogni articolazione della scelta mediatore unico di tutte le rivendicazioni gli interessi le aspirazioni di status sociale e in grado di usare la pubblica amministrazione a fini di consenso in una situazione di monopolio
Ma in aggiunta nell'epoca del clientelismo
Nota bilancio trasportistico di epoca libero
E quindi traslata mente la classe politica dei partiti antifascisti che sarebbe comparsa repentinamente sul proscenio con la guerra con la resistenza sotto la forma dei Governi
Di coalizione del CLN sarebbe apparsa agli occhi di una cospicua porzione della Società italiana ed in particolare
A una gran parte dei ceti moderati che avevano supportato per motivi di ordine di stabilità il regime mussoliniano lo avevano subito
Come un rovesciamento ma insieme anche come una continuazione
Del monopolio dittatoriale totalitario del partito unico
Totalitarismo dei partiti sale espressione coniata da
Giuseppe Maranini già
Nei primissimi anni del dopoguerra aggravata dal repentino trasformisti Covotta faccia di molti esponenti della classe dirigente dall'appoggio al ripudio del fascismo
Insomma attraverso la classe politica dei partiti di massa ideologici
Prima fascista poi
Antifascista si poteva dire che il Paese reale
O quanto meno il ceto politico cresciuto con l'ambizione di guidarlo in contrapposizione delitto di Ben Alì fosse diventato il nuovo Paese legale
Ma le nuove élites politiche si presentavano in gran parte per la loro vocazione profondamente gerarchica e pedagogica per la loro tendenza connaturata insediarsi all'interno dell'apparato statuale con un tasso di autoreferenzialità e mass è mancata responsi CNES
Pari se non superiore a quello proprio del parlamentarismo
Statutaria
Il sentimento di avversione verso il ceto politico e verso i partiti in qualche modo
Dalla fine del fascismo in poi si democratizzare se andava caricando in un'opinione pubblica sempre più pane composita una nuova vulgata
Quella per cui
La classe politica nata dopo il fascismo non era
Proprio di una vera democrazia ma appunto è una dittatura degli appare
Se in generale possiamo considerare i fenomeni di antipolitica come una
Varietà del populismo abbiamo visto anche
Questo è stato richiamato stamattina da Paolo Pombeni
Se
Il populismo è
Una categoria pervasiva per interpretare
La cultura politica dei Paesi europee durante il consolidarsi dei regimi
Costituzionali rappresentativi
Se l'antipolitica una variante
Minore del populismo connessa un faticoso consolidamento del sistema allora è possibile affermare che nella salita dell'Italia unita essa si manifesta in successione e talvolta in sovrapposizione attraverso tre
Ulteriori sottogruppi l'antiparlamentarismo l'anti parti chi smog e l'antipartito preclusa
Dalla fine della seconda guerra mondiale in poi la mancata quasi alita di cui parlava care i partiti politici all'Aja della legittimità costituzionale
Per giunta legata alla delegittimazione incrociata stavolta tra fa antifascismo ed anticomunismo
E contemporaneamente la Roversi Guana presenta attività della geografia sociale e civile del Paese avrebbero generato una cultura politica di rifiuto verso la classe politica di intonazione
Simile
A quella presente in i metalli penale colto però
Una
Connotazione in più quella della avversione agli apparati alla contrapposte della contraffazione gli apparati di un modello di democrazia
In cui
La società civile trovasse nelle istituzioni
Un riflesso e una rispondenza alle alle sue rivendicazioni che alle sue esigenze di libertà
Ma
Per la natura totalizzante della dialettica politica ideologica
Connessa alla guerra fredda che non permetteva la sopravvivenza forme organizzate che posso del tutto estranea alla logica da essa imposta ne derivò come risultato non tanto la crescita di un ceto politico alternativo
Quanto piuttosto una endemica presa di distanza dall'appartenenza politica in settori rilevanti della società
Una parente eclissi e disinteresse interrotti ciclicamente da subitanea volente violente eruzioni di insofferenza disegno spesso non convergente verso le istituzioni eversiva
La critica alla partitocrazia e più in generale il sentimento dell'antipolitica
Sarebbero rimasti dunque per molti decenni costretti entro una cornice estremamente ridotta non in grado di influenza e significativamente la geografia politica del Paese
E tuttavia già nella prima fase della vicenda democratico repubblicana è possibile distinguere
In quella opposizione potenziale due differenti tipologie
La prima è quella caratterizzata dalla ribellione al professionismo politico in quanto tale in nome di un ideale di autogoverno della società e di Stato amministrativo de politicizzato
Quella proposta soprattutto dal movimento dell'uomo qualunque di Guglielmo Giannini
Si tratta di un fenomeno ideologico che presentava alcune caratteristiche tipiche pur di tutto il populismo contemporaneo la contrapposizione tra noi e loro tra gente comune dedica
Declinate in una casa Total in una tonalità a Napoli Bertani e che si traduceva in un'organizzazione politica gassosa scarsamente gerarchizzata e fondata su una leadership personale carisma
La seconda tipologia
è quella che identificava l'opposizione allo strapotere degli apparati di partito con l'obiettivo di una riforma delle istituzioni costituzionali e o
Della legge elettorale essa si ritrova
Nella predicazione
Anti partitocratica di Giuseppe Maranini innanzitutto
Nell'antipartito capissimo liberale di Roberto Lucifero
D'Ignazio Silone e successivamente nei progetti presidenzialisti proposti da spacciati da Vinciguerra dargli addosso
Dagli anni Settanta in poi
L'esaurirsi delle possibilità evolutive del sistema politico bloccato rispetto all'evoluzione degli equilibri internazionali la sempre più lunga inamovibilità del ceto politico di derivazione celle miste costituzionale
E il progressivo peggioramento dell'economia e della finanza pubblica produsse no
Un'accentuazione crescente del discorso anti partitocratico del sentimento antipolitico che uscivano progressivamente dalla condizione di posizioni emarginate e delegittimante per entrare a pieno titolo sulla scena politica italiana
Se sul piano più generale trovava ampia diffusione la convinzione che occorresse puntano alla realizzazione di una democrazia compiuta attraverso riforme istituzionali
Più in particolare ormai varie forze politiche cominciavano ad attrarre consensi adottando parole d'ordine proprie dell'ideologia anti partitocratica che l'insofferenza nei confronti degli equilibri dominanti fino ad allora nel sistema e pubblica
Partiti chiusi nel duopolio del bipartitismo imperfetto tra democrazia Cristiana Partito comunista
Soprattutto nel periodo della solidarietà nazionale in cerca di nuovo spazio come Partito socialista di Bettino Craxi
Proposito con forza l'esigenza di una grande riforma delle istituzioni politiche italiane con lo scopo di renderle più funzionale di favorire la governabilità anche attraverso una maggiore valorizzazione della leadership personale
Hai danni diretti partitici e del e di corrente tipici del parlamentarismo consociativo come comincio a essere definito Italia
Forze politiche fino ad allora fuori dalla mia della legittimazione come il Movimento Sociale Italiano e cerca di di ridefinizione ideologica fece in gran parte proprie le posizioni di Pacciani in favore di una riforma dello Stato in senso presidenzialista
Come appunto con il Progetto nuova repubblica presentato dei missini nel mille novecentottantatré sostenuto nel dibattito parlamentare tenutosi nella Commissione Bozzi
Per le riforme
Istituzionali e divento col marchio di fabbrica della destra politica postfascista fino alla sua entrata a pieno titolo nel gioco politico bipolare negli anni Novanta
E voci politiche fino a quella fase estremamente minoritarie residuali come il nuovo Partito radicale di Marco Pannella o gli eredi della pattuglia dei gollisti democristiani d'Europa settanta di Bartolucci cardini Mariotto Segni trovava nugolo protagonisti
è un'ampia base di consenso proprio su una piattaforma anti partitocratica e su proposte connessi alla correzione
Del sistema per via legislativa
Come primo luogo quelle di riforma della legge elettorale in senso maggioritario uninominale
D'altro canto la sempre più accentuata paralisi del sistema
Quella messa radicamento di pratiche cliente Ali corporative nella della spesa di uso con l'Inter clientela e corporativo della spesa pubblica della pubblica amministrazione attraverso la mediazione degli apparati di partito di corrente avevano fatto crescere intanto una terza tipologia
Discorso politico antipolitico
Scusate il bisticcio quella che si potrebbe definire moralistico giustizialista
In base alla quale il ceto politico partitico veniva condannato innanzitutto per la disonestà e la produzione di sei membri e la soluzione i problemi del sistema politico istituzionale veniva indicata innanzitutto nell'azione della magistratura
Elementi di un tale atteggiamento per la verità erano stati presenti già nelle manifestazioni politiche intellettuali tanto dell'anti partiti ISMU qualunquista quanto dell'antipartito capissimo istituzionali sta liberale
E siano i fitti edicole emerge sempre più frequente di scandali riguardanti il finanziamento illecito dei partiti
Dopo il mille novecentottantanove con il collasso dell'assetto politico nato negli anni del dopoguerra ed il ruolo svolto in quel Collazzo dalle inchieste giudiziarie sulla corruzione politica l'ideologia
Moralista giustizialista diventava però improvvisamente un'altra i maggiori protagonisti della dialettica politica italiana
Il messaggio principale veicolato esplicitamente implicitamente dei suoi sostenitori e all'invocazione di una sostituzione della democrazia fondata sul pluralismo tra partiti strutturati o quantomeno di una sua messa sotto tutela
In favore di una sorta di comitato di salute pubblica formato da servitori dello Stato onesti e al di sopra delle parti coadiuvati da una società civile sana in grado di far pervenire direttamente i pubblici poteri le proprie rivendicazioni attraverso momenti organizzativi di impronta movimenti
Si trattava sostanzialmente della riproposizione di antichi motivi antiparlamentari strisce e di avversione alla democrazia rappresentativa declinati
Secondo un approccio di derivazione giacobino azionista e insieme segnato dall'ideologia partecipazioni stato il movimentismo post sessantottino
Nella fase di collasso implicanze insieme di sistema anche le altre forme di altri partiti ISMU di antipolitica il rompevano prepotentemente alla luce di luglio e in breve tempo si connotano come mainstream politico-culturale
Parecchi elementi dell'antipolitica di derivazione qualunquista come il disprezzo del professionismo politico la versione allo statalismo nell'assistenzialismo
L'idea di una società civile in grado di autogovernarsi attraverso la propria classe dirigente
Economica si ritrovavano infatti
In ultimo nome i politici in particolare nella lega Nord Umberto Bossi e in Forza Italia
Di Silvio Berlusconi
Mentre all'antiporto l'antipartito capissimo istituzionali sta trovavano Azzolina di continuità nel movimento referendario di Mario sì
In cui parte conclusiva il Maggio vitalismo filo bipartitico o addirittura presidenzialista dinamica
Più in generale elementi comuni alle diverse tipologie si trovavano in quegli anni nella schiacciante prevalenza di una
Ideologia che creava un vero e proprio mito della società civile
Considerata per definizione virtuosa ed è la rivendicazione di una sua appunto Diletta presenza sulla scena
L'antipolitica moralistico giustizialista avrebbe trovato poi una sua istituzionalizzazione attraverso
Il cosiddetto dipietristi
Con la sua trasformazione in una struttura propriamente partitica ma anche una sua prosecuzione inversione partecipazioni Istica attraverso il movimento dei cosiddetti girotondi all'inizio dell'ultimo decennio
Ma più in generale essa avrebbe mostrato una tenace persistenza ed occasionali violenti ritorni di fiamma nel nuovo quadro politico della così detta secondarie
Il motivo principale di sovranità cacciato nel fatto che il nuovo assetto politico tendenzialmente maggioritario Siena in un primo tempo organizzato in un bipolarismo tra coalizioni di partiti fortemente abbiano Janet frammentate ma uniti al proprio interno da un'estrema radicalizzazione qua contrapporsi
Il bipolarismo polarizzato come è stato definito da Giovanni Sabbatucci ha prodotto infatti la prosecuzione della tendenza ad una forte divaricazione tra anche della rappresentanza della legittimità questa volta amici
Con la conseguente riduzione delle o soluzioni possibili di governo e l'irrigidimento del sistema
Ne è derivata fra l'altro una rinnovata spinta al potere di veto trasformi stico dei piccoli partiti
Correlativa serrata contesa per il controllo di strumenti di consenso clientelare fondati sulle pubbliche risorse per giunta in un clima in cui piccole grandi partiti hanno visto prevalere
Leadership di tipo estremamente ridotto e personalistico contro gli organi rappresentativi tipici della cosiddetta prima Repubblica all'interno dei parchi
La combinazione tra delegittimazione a tutto campo delle e tale
Formazioni partitiche e il nuovo trasformismo potenziata da una diffusa delusione per le performances del nubi Polaris mo'tanto invocato ha prodotto una rinnovata violenta ondata di antipolitica
Fondata sulla presentazione della classe politica nel suo complesso con una casta di privilegiati
Termini posso dal travolgente successo del volume omonimo scritto da due giornalisti ben noti del Corriere della Sera
E concretizzatasi tra l'altro nel movimento di opinione creato dall'ex attore comico Beppe Grillo
In cui la rivendicazione moralistica viene declinata in forma estremamente primordiale in cui al giacobinismo si aggiungono accenti anarcoidi ed esplicitamente talvolta addirittura antimoderna
è ancora presto per dire se la recente tendenza alla bipartizione del sistema bipolare sarà in grado di assorbire il persistente alto tasso di rigetto per la classe politica ridisegnando l'equilibrio tra istituzioni e società
è certo però che fino ad allora il fantasma del disconoscimento di rappresentatività e parallelamente anche di legittimità continueranno ad aleggiare sul ceto politico italiano continuerà galleggiare sul ceto politico italiano
E continua ad esprimersi nelle forme ambivalenti che sono state fino a due tipiche della sua storia proprie della sofferenza di saggio della modernità politica né in tutto il processo di nation building italiano
Grazie
Sicuramente anche il vostro spirito come il mio si sarà rallegrato
Alla
Ribellare
Seducente
Descrizione dei problemi del sistema politico italiano è che ci è stata fatta da Eugenio
Capozzi sulla scorta di questa di questo tema della democrazia incompiuta che io per conto mio Eugenio considero una
Espressione infelice perché ancorata al
Non saprei neppure definirla nuovo nozione concetto idea insomma dite come volete
De di qualche cosa di compiuto nel mondo
Per
E anche perché
Questo presupporrebbe una definizione univoca
Egli uni vale in mono Valente della democrazia comunque
Dietro come di solito accade dietro questa
Criticabile espressione si celano invece anzi non si celano affatto si manifestano
Problemi
Di una concretezza
Almeno per quanto possiamo giudicare in Italia non solo non rallegra ante ma al limite dello spaventoso
Essi hanno
Ma venuti
A
Come è che gli ultimi saranno i primi cui i primi saranno gli ultimi alla relazione di Massimo Teodori che saluto con vivo piacere
Che porta
Il semplice titolo rinvenire
Ipocrisie
Devo
Di redarre fa con comodo
Che porta
Il semplice titolo Piero purché non è Piero della Francesca e non
Piero virgola
L'amico sappia
Avverto che il tempo di no
Voi che voi un bicchiere non c'è un piccolo dello scopo
Allora
Io penso che voi tutti vi chiederete
Che c'entra in un intervento un intervento come quello che sto per fare con quel titolo che sapete
Intitolato l'amico sapiente ma che forse
Voi
Svolgendo questo intervento detto forse che il Titolo più opportuno era
Il sapiente morale amico naturalmente
Siamo in una sede accademica
E queste si impegna
Che è aggiornata
In onore dei settanta anni di Piero e articolata intorno a relazioni su alcuni importanti lavori intellettuali accademici
Che merito io no sicuramente una discussione non occasionale
La reazione che io ho avuto quando
Gli amici di Soru Orsola
In particolare l'amico che è possibile mi ha telefonato e mi ha invitato questa giornata e perciò lo ringrazio di questa opportunità che è mia dato di parlare per un vecchio amico fraterno è stata
Quella
Dei dire è possibile racchiudere
La vita operosa di un intellettuale come Piero Craveri
Che insegna da quarant'anni all'università
In una serie pur
Estremamente pregevole di riflessioni su alcuni temi della sua produzione scientifica
La risposta che mi sono dato
E che forse c'è qualcosa d'altro non dico di più
Ma d'altro di cui meriterebbe parlare
Per comprendere appieno
Il senso di una ditta da studioso Giunta allettati settant'anni
Che in altri tempi sarebbe detta sarebbe chiamata veneranda e che oggi non lo è affatto che è stata vissuta
Non solo tra ricerca insegnamento
Ma anche in una dimensione per così dire più vasta che io chiamerei dell'intellettuale pubblico che certamente Piero è sempre stato
L'intellettuale pubblico e l'uomo di cultura che non tacere di fronte al mondo che lo circonda
Che prende posizioni spesso in maniera non conformista sulle questioni controverse non in ragione
Delle sue convenienze personali ma seguendo le sollecitazioni della sua coscienza e la forza delle sue idee
Indipendentemente dalle conseguenze che la loro affermazione li possono provocare in termini personali
Ralf Dahrendorf a cui ho rubato il concetto di intellettuale pubblico ha scritto
Il concetto di intellettuale pubblico non è immediatamente per spicco al rigore gli intellettuali privati sono una contraddizione in sé
Chi scrive chi insegna di regola pubblica e chi pubblica non vive più uno spazio delimitato protetto ossia privato
Per noi il concetto di intellettuale pubblico ha un significato più forte si tratta di persone
Di persone che vedono come imperativo delle loro professione il prendere parte I discorsi pubblici dominanti nel tempo in cui vivono anzi il determinarne le tematiche e indirizzarmi gli sviluppi
Tutti noi che conosciamo Piero indipendentemente dalle vicinanze che la carriera
Universitarie hanno determinato
Ed io che sono suo coetaneo
Con la stessa veneranda età e lo conosco lo frequento in maniera amichevole
Credo da cinquant'anni
Ripetiamo
Che uno dei tratti del suo carattere e l'in costanza variamente declinata
Un annetto dal citato
Da vecchi amici e la battuta che un vecchio amico dell'Unione goliardica italiana fece quando nacque la prima figlia di Piero a cui fu dato il nome di Costanza
Questo vecchio oggi no che si chiamava Romano Cipollini che poi è diventata
Mi pare il Preside della Facoltà di chimica de la Sapienza di Roma visse ecco finalmente è arrivata l'acqua la costanza che mancava Piero
è vero è vero
Molti tratti caratteriali Di Pietro di Piero
Sono volubili e altalenanti
Ma
Se si gratta dietro l'apparenza dietro l'indole irruente e si va più a fondo
Si scopre che non c'è nulla di più costante di più fermo di più solido delle passioni ideali
Della
Delle sapienza e culturali e delle ispirazioni politiche con una parola altisonante i valori
Che chi lo ha saputo mantenere nel corso dei decenni senza mai indulgere alle mode effimere alle convenienze personali agli opportunismi culturali e politici
A me pare che non sia affatto poco
Tutto questo una solidità di fondo che merita di essere ricordata proprio in un'occasione come questa
Perché ho usato per Piero il termine
Sapiente e adesso vorrei aggiungere l'istante sapiente morale perché
La sua cultura
Ha spaziato il lungo e largo con una grande solidità di quelli che in economia si chiamerebbero il fondamentali
Dal diritto alla politica
Dalla storia delle istituzioni e la storia delle idee dal sindacalismo all'analisi delle ideologie dall'intelligenza delle personalità di cui si è occupato i movimenti culturali
Senza che mai un così profondo e variegato possesso del sapere
Forse utilizzato per esibire un'erudizione che pure non sarebbe stata posticcia o per essere strumentalizzata a fini diversi dalla conoscenza e dalla verità
Insisto su questa
Costanza dell'Incostante Piero intellettuale pubblico
Perché la ritengo
Un valore prezioso in questo nostro tempo in cui la tre Isolde Clerc è divenuta una cifra diffusa a destra come a sinistra
Ed anche in quella cultura laica e liberale a cui Piero senza alcun dubbio appartiene
La bussola costante di Piero è stata la fedeltà all'autonomia intellettuale
Che non deve essere un sovrappiù superfluo un fiore all'occhiello dell'uomo di cultura del professore universitario dello storico ma deve essere considerato per così dire
Un dato costituente dell'integrità intellettuale senza acqua la quale lo stesso sapere scadrebbe a merce buona per qualsiasi uso
Nel nostro campo di storici con una esplicita cultura politica di riferimento c'è un virus che si diffonde in tutti gli orizzonti
Direi quasi che si tratta di una malattia epidemica a cui è molto difficile sottrarsi se non si hanno delle solite fondamenta intellettuali e una profonda integrità morale
Si tratta del virus che
E induce a fare un uso politico della storia
Tale da piegare la cultura e l'erudizione alla convenienza del momento all'aria che tira tra coloro che organizzano la cultura a ridosso del potere politico
Questo è stato il vizio delle indagini ma
Che trovò inciampo Sir tra il suo maggiore ai nido
E che ha condizionato anche tanta parte della cultura italiana anche tra i migliori storici e che oggi ha pervaso anche
Tanti di coloro che operano nel campo opposto a quello
Del
Dei comunisti e dei loro compagni di strada
Servirsi cioè della padronanza delle idee del sapere storico politico
Per giustificare tesi occasionali tendenze
Tendenze del potere del momento e per in fiore tentare la cornice storica culturale di una determinata posizione politica
Devo qui dire che a mia conoscenza
L'intellettuale Craveri
Che pure ha attraversato cinquant'anni di fedeltà politica liberale democratica radicale e socialista che poi si tratta sempre della stessa appartenenza
Che potremmo chiamare quella dei laici antitotalitari terza corsisti non ha mai piegato il suo amico e sapiente bagaglio di studioso
Espresso sin libri e articoli relazioni e convegni e quant'altro a quella ragion politica che spesso è ancora più nefasta della ragion di Stato
E ciò non certo per qualunquismo indifferenza
Verso la dimensione pubblica del discorso culturale ma per quella integrità di studioso
Che non piega
Le sue capacità ed attitudine all'uso politico
Anche se deve muoversi in mezzo a tanti che invece sono ad usi ammettere la loro cultura e la loro indizione a vantaggio delle opportunità del momento
Vi dirò che a mio parere
La coscienza di quello
Che la vera conoscenza
è ciò che ha consentito a Piero di padroneggiare non solo con sapienza ma anche con quell'autorevole autorevolezza che tutti gli riconoscono
Argomenti disparati come il sistema politico e movimenti politici e sindacali della sinistra
Le figure le biografie di figure importanti a cominciare da De Nicola attraverso la Malfa fino a De Gasperi e gli altri temi di cui si è trattato qui
Voglio dire che senza
L'autonomia e la lucidità propria dell'intellettuale non
Organico intellettuale non organico e senza il distacco dalle ragioni del potere
I
I lavori i maggiori lavori storici come
Per esempio la storia del periodo di un periodo dell'Italia repubblicana le biografie De Gasperi
Non sarebbero stati così esemplari come ormai da tutti gli enti orizzonti vi sono riconosciuti
Per questa dimensione del sapere senza strumentalità vorrei citare Nicola Chiaromonte
Forse il più grande intellettuale pubblico dell'Italia del Novecento fortemente misconosciuto a cui non a caso
Pietro ha dedicato una voce mi sembra che il dizionario biografico non so che è stato uno dei primi seppure concisi fasci di luce sull'intellettuale che ha fatto della coscienza dell'uomo di cultura
La ragione centrale della sua
Esistenza e della sua riflessione
Perché era un monte come del resto per Silone il valore della coscienza deve prevalere su qualsiasi sistema ideologico politico e sui dirigismo e statali chissà astici o di partito cito
Il fatto decisivo è la coscienza ciò che gli uomini pensano e sentono di se stessi e del mondo in cui vivono non le vicende del potere della forza e della fortuna
L'estraneità alle indagini ma
Fiancheggiatore il rifiuto dell'uso politico della storia non significano affatto che Piero sia stato un intellettuale agnostico qualunquista privo di tensione politica anzi
La sua vita di studioso è stata sempre accompagnata dall'attenzione talvolta dell'impegno politico diretto
Che iniziò presto nell'università e proseguì vagamente tra alcuni partiti laici e socialisti sempre all'insegna di uno stile lo profiling che alquanto raro in Italia
Soprattutto tra i sapienti gli accademici gli intellettuali che sono abituati ad usare
Il loro prestigio culturale o sociale per pretendere vantaggi di carriera politica
Per comprendere per il carattere dell'intellettuale pubblico crea veri e direi anche la natura profonda delle sue opere occorre tenere presente che la sua intera vita di studioso è stata contrassegnata dal disinteresse personale
Dall'antica realismo per scelta e da quello stile discreto nella dimensione pubblica che pure è stata costantemente coltivata
E qui che entra
In ballo il rapporto politica cultura che alcuni di noi come
Piero hanno vissuto in maniera assonanti o dissonante
Anche ciò è stata una costante in Piero ossia la sua attitudine perché si tratta proprio di un'attitudine morale
Di non fare mai valere i meriti acquisiti in campo culturale per ottenere vantaggi politici
O viceversa di non usare mai la politica che pure avrebbe potuto usare per accumulare posizioni di potere culturale
Questo osservazione che può sembrare banale in realtà non lo è affatto
Nel contesto della storia culturale italiana che ritiene normale proprio la tendenza opposta vale a dire la reciproca strumentalizzazione tra politica e cultura
Un altro aspetto che oggi in sede di Bilancio vale la pena di richiamare alla nostra riflessione e il rapporto tra politica e cultura storia e nazione
Esistito e forse ancora esiste in Italia una grande tradizione nel mondo liberaldemocratico e nella sinistra democratica e liberale che poi sono la stessa cosa
Di storici che hanno congiunto indissolubilmente i loro interessi storiografico cito
Le loro passioni politiche e la loro presenza nel discorso pubblico nazionale soprattutto nelle stagioni di crisi
Non voglio parlare certo di Benedetto Croce a cui ieri però alla fine solo pochissime righe ma per un'altra questione
Ma di storici di grande statura morale tutti segnati dalla passione politica di retta fuori da qualsiasi uso strumentale del sapere
Mi riferisco a De Ruggiero ad Omodeo lascia BO ha salvato rally solo per fare alcuni grandi nomi fino al qui presente Peppino Galasso che appartiene alla generazione successiva vostra in rosso
In tutti i loro
La passione politica personale espressa non nel chiuso dei propri studi ma sul terreno pubblico
Durante l'antifascismo prima e successivamente nel grande scontro fra
Totalitarismo e anti totali di smog poi nel dopoguerra
In tutto loro loro vi era una consapevole continuità
Vedo un inestricabile compenetrazione tra i temi storici che andavano elaborando
L'amore per il divenire della patria del tutto alieno dal bonzo patriottismo ispirazione politico ideale liberale liberaldemocratica
Non vorrei essermi perso
Abbiamo già vissuto questa nella giornata questa è un dramma emanano esterna
Accaparrano se non si faccia una
Dunque avevamo rimasti
Del
Dunque riprenda dal capoverso in tutto loro vi era
Una consapevole continuità ed una inestricabile compenetrazione tra i temi storici che andavano elaborando
L'amore per intervenire della pratica del tutto e glielo dal bonzo patriottismo ispirazione politica ideale liberale liberaldemocratica e democratica
E il dovere etico di parlare alto e forte senza compromessi con la ragione politica o la ragione di partito
A me pare che occorre leggere
Le opere di Piero non solo i libri ma anche la vasta produzione pubblicistica che lo voglio ricordare inizio quasi mezzo secolo fa sulle colonne del mondo con una
Pannocchia di interessi che andavano dalla riforma scolastica Gobetti da Bruno Bettelheim al club diciamo le
Dal Max terzomondismo di Franco Fortini a Gabriel Corco e che poi
Ha spaziato in mille altri angoli della cultura senza mai perdere il filo del discorso generale
Leggere tutto questo facendo
Riferimento a quel
Non è possibile per leggere tutto questo senza fare riferimento a quel a quella nobile
A quella nobile tradizione degli storici liberali di cui parla male
Che fecero felicemente convivere le loro persone cultura e politica
Ricerca storica e parola pubblica impegno personale e moralità di coscienza senza mai derogare Arrigo Oro delle loro libere convinzioni
Anche i lavori di Piero amici sono attraversate da questa attenzione
Che guarda sempre al divenire della Nazione nel quadro di un orizzonte occidentale ed europeo
Senza alcuna concessione a quelle garage ma
Sia esso a sinistra a destra al centro che finisce sempre per tradire e la cultura e la politica
Delibera lirismo
E delle cinismo che pervade tutta l'opera di Piero
Senza mai mettere la camicia di forza ideologica o dogmatica alle sue ricerche c'è poco da dire perché davanti agli occhi di tutti coloro
Che sanno e vogliono vedere
Vorrei solo osservare
Che tali aspirazioni ideali e culturali poggiano su due basi solidissimo
Che definirei antiche di fronte i tanti funamboli ismi che di questi tempi vediamo esercitare sia sul concetto di liberalismo che su quello di laicismo
La stessa bellissima biografia di De Gasperi che è stata sottratta h la regola autarchica secondo cui gli storici cattolici si occupano dei movimenti delle personalità cattoliche lo stesso accade
Per i laici per i socialisti comunisti e via discorrendo la stessa biografia di De Gasperi
è così ben riuscite
Perché è stata letta con gli occhi di un liberale laico che ha visto nella personalità di un grande cattolico credente illiberale
Che ha avuto una funzione decisiva nella rifondazione dello Stato nazionale proprio l'espressione e l'espressione di una
Di una storia di una vicenda tipicamente laica che nasceva da una persona concretamente con fede religiosa
Di recente
Ho avuto il piacere di firmare insieme a Piero
Un piccolo saggio che entrava diciamo così rapporto dialettico comunque che il Presidente Pera aveva fermato al convegno di Norcia nel suo dialogo con Benedetto sedicesimo
Nella parte di pugno di Piero
Emergeva ancora con chiarezza la solidità dei concetti fondamentali che rendono ricco e solido il suo pensiero cito
Il giusto naturalismo moderno almeno alle origini mantiene il carattere trascendente del diritto naturale come vincolo esterno dell'agire umano ma non lo incardina più semplicemente informa ontologica nella natura
Lo conferisce bensì all'uomo come insieme di diritti invidiabile inviolabili che gli appartengono
In quanto individuo il giorno turismo assegna cioè diritti naturali
Forma soggettiva ponendoli al riparo dello Stato che richiedendo il loro recepimento nella legge positiva come legge costituzionale costituisce cioè la libertà dei moderni
Questa e poi
La sostanza della rivoluzione laica e liberale che ha mutato le modalità di vita nella società e i rapporti fra lo Stato e la Chiesa
Quest'ultima tenuto ferma la sua originaria concezione antitetica a quella moderna
è evidente l'impossibilità di esprimere le hanno i lineamenti una concezione liberale attraverso la tradizionale impostazione neo tomistica del Pontefice come si fa
Per finire
Ho detto poco fa che avrei parlato di Croce solo alla fine non per
Riscontrare le ovvie continuità nella temperie culturale di cui si sa in cui sono svolti gli studi Di Pietro
Ma al contrario per sottolineare ancora una volta quello che mi pare una delle maggiori qualità del nostro amico settantenni
Parliamoci chiaro
Se Piero
Avesse voluto diciamo utilizzare per la sua persona
La prestigiosissima ascendenza accompagnata da un contesto sociale e familiare autorevolissimo influenti Simo lo avrebbe potuto fare ponendosi mette potevi onori carriere senza alcun limite
Ma la vita tutta di Piero
Non solo da studioso da professore universitario da intellettuale pubblico
Sta a dimostrare l'opposto avere sempre cercato la propria stradina indipendentemente spesso malgrado contro gli handicap positivi che la sua stessa nascite gli conferiva no
E perciò che i suoi meriti scientifici la sua intelligenza pubblica devono essere considerati per molto più di quel che fino ad oggi sono apparsi
Con queste mie note io forse trasgredito i costumi accademici caro Peppino e cari amici
Degli interventi ben strutturati che ben riflessivi e delle discussioni che sono state fatte quei intorno I vari temi in discussione ma pensavo che sarebbe stato importante ed utile
Cercare di schizzare come ho cercato di fare molto in perfettamente questi aspetti dell'opera del carattere della persona di Piero in questo momento
Vi chiedo perciò
Di
Perdonarmi della mia irregolarità accademica ma lasciatemi finire augurandomi a Piero e a tutti noi di ritrovarci di nuovo qui
Fra dieci tra venti e magari tra trent'anni per parlare bene o male a seconda degli umori del momento del nostro abito grazie
Debba avvenire a Massimo altre
Se doveva cadere bene nella sua inosservanza accademica questa era l'occasione
Anzi
Vi debbo rivolgere un particolare ringraziamento perché anch'io dovevo dire qualche parola sull'uomo Pietro riusciamo cosiddetto l'hai fatto ben lo sanno e
D'no
E torni ai
Sostituito molto degnamente Pavel resterà prevista questo è un po'di recitazione assoggetto
Ma insomma
L'INAIL opportunamente sostituite dico opportunamente perché io sarei facilmente avvedute in qualche dichiarazione d'amore
Esplicitamente pubblica
Che non sarei riuscito a conteneva notoriamente non posso che confermare
I tratti che tu hai detto accanto alla costanza
Perché sembra assente in Piero invece
Così massicciamente presente da caratterizzare l'intera la sua personalità intellettuale
Per esempio si può osservare che molte volte cioè molte volte
Ordinariamente Piero da l'impressione di un componente della compagnia dei frati Caud enti e poi non ci si riesce a spiegare come godendo tanto lavori anche tanto e di reale quello
Che va
Ed è giustissimo è giustissimo la giustissima vasca dizione che Massimo affatto di Piero a quel mondo
Io non ho timore di dire semplicemente terza forzista
No
No data
Ricordata che
è quasi una ma come una
Una volta era la parola socialdemocratico io ricordo fino a venti anni fa non molto ragionevole però fino a venti anni fa e per qualcuno anche adesso
Se uno voleva ingiuriare
Un
Avversario politico gli doveva dire che era un socialdemocratico allora come spiegava ma come in Inghilterra o nei Paesi scandinavi centro socialdemocrazia è quello
Terza forzisti allo stress se uno dice a un altro terza forzista dice invece la vocazione laica
Che spinge sempre
Nella fermezza e nella costanza dei propositi
E nel sostanziale intimo rispetta o non formale e dialettico rispetto
Della pluralità
Della VIA verte
E delle vie possibili che sta veramente idrico di questa posizione sta anche
Lo spirito Di Pietro
Il quale come avete vista subito militarmente occupato il posto alla mia sinistra lo ha fatto a buon diritto precedendo il mio invito che sarebbe stata pressappoco un imputato alzate di ma insomma
Quello sia seduto private dell'alzate vi
E io
Sono lieto di essermi risparmiato questo invito prego grazie Giuseppe ma io
Debbo innanzitutto fare
Ringraziamenti
Per questa giornata che come sanno gli amici
Non lo voglio sintetizzarla così
Quando il Rettore nella presentata gli ho detto ma che cosa di venute in mente di fare una cosa di questo genere per una persona che non è mai riuscita a prendersi sul serio
Allora lui che la battuta pronta più detto ma anche noi tutti abbiamo ben preciso il se
E terzo comma la DIA
E forse però oggi
Sono stato preso troppo o troppo sul serio
Massimo insomma no
Non so se sono rossi ITO abbastanza
Perché sono di Lipari doppiamente erogazione di sarebbe mai notata mi ha fatto diventare un quasi un'idea alcun tipo
Cosa che
Appunto
Sono molto consapevole del figli abilità
Del
Umana che
Che mi accompagna
Ma su questo una cosa voglio dire
A Massimo perché è un punto
Che abbiamo tra di noi sempre sfiorato ma mai approfondito perché come dire e troppo lunga la loro speranza amicizia
E non solo amicizia ma anche molti momenti della vita
Partecipazione congiunta fatti consente
Come nell'ultima cosa che lui citava
Giusto naturalismo io
Mi trovo in questa
Non so se erro
Lo dirà poi lo diremo dopo c'è qui anche Galasso
Non so se questa riflessione peregrina
Sviluppato coi anche quei concetti
Nunzia getto che mi era stato chiesto
Da Riccardi
Sul perché non possiamo dirci cristiani di Croce
Non visti non dirci non dirci cristiani e Deroma
Venuto anche
Anche diciamo rispettosamente in polemica con
Il pontefice romano
Che aveva da poco pronunziato
Quel suo così interessante
Discorso a Ratisbona
Avevo fatto questa considerazione nelle in quel discorso il Pontefice
Aveva ribadito che
Si nel pensiero moderno perché poi
Si riferisce al pensiero moderno
Giovanni Paolo II nel suo ultimo libro
Giustamente dice che la rottura
Non nasce nell'Ottocento da amici e da queste cose qua
Nasce da oggi
Talco cito cartesiana qualche dubbio c'è che quella
E la e la rottura fondamentale nel
Eppure
E
Benedetto sedicesimo riprendeva questo concetto diceva che
Del pensiero moderno per quel che riguarda la ragion pratica vi sono si appongono Rappone dei limiti ma non nella ragion teoretica
E a me sembrava che questo non è
Sempre e del tutto vero
Perché anche nelle aree aggiunta nel teoretica i limiti e c'è
C'è in tante evidente per non andare troppo indietro
Ma c'è persino nell'idealismo storici Istat
In cui insomma la conoscenza dell'uomo e legata alla sua riflessione nel corso della storia continuamente riprende
Ma insomma come a dire
C'è sempre l'idea
Che c'è un al di là di quello
Che non è quello che è sondato
Diciamo dal
Dalla capacità Eccher resta comunque la sondare e che non
Ho sempre pensato che il liberalismo
E l'ultima eresia cristiana certa un'eresia rivoluzionaria rispetto
Molto lontana da qualsiasi forma di ortodossia
Ma che è legata
Ha un'idea del limite
E la conoscenza e capacità umana
Diana
Fatto impressione di recente
Parlando con lui genio di Capozzi
Su cui
La inciso sulle cui assonanze diciamo ci siamo conosciuti al partito radicale
E
Constatare
Una riflessione molto più avanti di queste
Di queste
Diciamo di questi non dubbi ma insomma di
Di questi punti fermi
Sono contro la massimo la deriva
Scientificità
Che oggi molto
La deriva Ascentis tout cour che è molto presente nel
Ne laicismo di oggi vi fa nascere
Più di una perplessità
E appunto
L'ottavo con sorpresa come
Questo problema del
Continuità
Diciamo così con la tradizione sia classica sia
Cristiana
Fosse così ripresa da una persona con la quale
Era era stato così vicino alla sua formazione insieme nel corso
Degli studi
Soprattutto il passaggio sulla ratio
E quello
Della contabilità dell'umanesimo che insieme umanesimo cristiano e laico in cui diciamo
I punti di distinzione sono contesi a punti di sutura profondi
E questo è
è una prima riflessione
Sulla quale che apre molte finestre
E sulla quale vorrei
Vorrei tornare direi vorrei dedicarmi nel
Nel prossimo bene
Insomma mi accorgo che e di una tale vastità che sarà difficile cimentarsi ma credo che
è uno
Dei temi del momento Massimo
Io non sono andato a rivedere
Quando scoppio
Ad Hiroshima la prima bomba atomica
Ne è capitato un libretto
In cui ci sono i giudizi di Croce di Ras
Diana incitando
E di molti Thomas Mann cioè tutti
E
Di condanna profonda nel senso di cogliere il segno che lì si era rotta una barriera
Certo questo non vuol dire porre vincoli alla ricerca scientifica ma la consapevolezza che si è rotta una barriera
Diciamo così nella
Nel modo di affrontare il problema
Del rapporto con la natura
Insiel natura e storia storia nella congiunzione con la storia dell'uomo
Questo è un punto primo punto credo
Di riflessione che mi si apre
Nella prospettiva ma
Per quel che riguarda
Le molte cose
Estremamente
Acute che sono state dette da tutti i
Io ringrazio moltissimo dovevo fare mille ringraziamenti ma insomma gli assommo peggio dal Rettore
A Peppino
E quale
Devo ringraziare nel corso
Tantissime cose per ringraziare a Peppino
Ma
Se mi permette una soprattutto
è sempre stata molto paziente con
Beh è sempre stata molto paziente
E di una pazienza garbata
Cui c'era sempre la tesi di qualcosa d'altro rispetto
Alle
Naturalmente lo ringrazio anche di oggi ma di
Ringrazio tutti veramente
Ma
Dicevo
Voglio riprendere rapidamente il filo
Eugenio ha fatto un
Nobel
Ricostruzione insomma
Delle categorie della politica e dell'antipolitica e come queste
Si intreccia non nel
Ma
Al
Al di là e a fianco di quello che diceva
Vorrei porre questo problema
Cioè illusi
Come anche
Sebbene affronta su un tema diverso ma insomma è presenti sì ma anche lui anche Maurizio
Molto forte
L'idea che il modello e il modello alternativo ben questo hai ragione diciamo però in realtà l'incompletezza anche
Nel nel titolo che di via quel soli al mio libro l'incompletezza e quella insomma
Però
Penso anche in loro e anch'io recentissima questa cosa
Insomma con questo non possiamo rivisitare fino alle origini risorgimentali quello che è stato il modello italiano perché non poteva che essere centrista al modello italiano
Non poteva che essere centrista ed è stato un grande modello per quello che l'Italia e Iran
Ed è stata per decenni
Insomma non
Non dimentichiamo come come nacque l'Italia
Aveva la nazione contro
Aveva la nazione cattolica contro non era poca cosa
E poi venne la questione sociale
E poi quando nel primo decennio del Novecento tentò di assorbire
Le due cose di farle entrare nel sistema costituzionale
è vero che insomma
Giolitti è un archetipo da questo punto di vista
è vero che insomma lo fece più attraverso la struttura dello Stato amministrativo
Ma anche perché le forze sia quelle cattoliche sia quelle socialiste salvo la frazione riformista non erano molto disponibili a entrare nel sistema costituzionale in quanto tale
E
Dirò tra parentesi che
Purtroppo a noi manca ancora
Una buona storia della pubblica amministrazione in Italia questo è un punto fondamentale insomma perché
Quando andiamo a ragionare
Sulle funzioni dal rapporto tra Stato e il sistema politico naturalmente la pubblica amministrazione noi abbiamo
Insomma fino a tutta l'epoca liberale
Una storia un abbiamo i lineamenti di una storia della pubblica amministrazione
Che il periodo felice della
Pubblica amministrazione in cui l'imparzialità la capacità
I essere
A livello di quelle che sono le modifiche della società e dello dello Stato insomma
è presente
Io credo che
Forse il danno maggiore è che il
Bubu uno dei danni maggiori ma forse il maggiore che il fascismo portato è stata quella proprio del perderti mento del sistema
Che poi non si è ripreso nel dopoguerra
La strumentalità anche nella assunto la pubblica amministrazione rispetto al sistema politico e non il meccanismo della sua indipendenza e quindi la capacità di
Di
E
Certamente
Insomma il fascismo però il fascismo
Perfetto è il modello centrista
Fascismo perpetua il modello centrifuga ma poi insomma favoriamo andare a vedere il listone del ventiquattro c'erano tutti dentro meno quelli che erano fuori naturalmente perché grazie a Dio all'Italia
Ci sono intellettuali pubblici insomma ci sono sempre stati
Quelli che erano fuori quelli che erano fuori
E il problema
è stato accennato
Forse da Gaeta no da
Da Simona attenzione
Certo il problema era quello del passaggio
Dalla dallo Stato liberale
A
La democrazia liberale
E il problema
Di Sturzo e poi insomma è banale dirlo va però rimane quello
E Degasperi alla percezione di questo è evidente
Che come Capogruppo cenno non voleva la rottura del gruppo loro ma perché e
E lo dice anche quando scrive escluso il nostro dissenso non è ancora chiara la
Però il problema è che era in quel momento quel partito cattolico doveva assumersi essendo la forma un pool blu quello il rappresentante
Perché nel diciannove se non ci fossero stati popolari
Erano gli unici che avevano hanno contrastato metro per metro i socialisti nelle campagne nelle città nel
Il Partito Socialista volete deliberata quaranta per cento insomma avrebbe ci sarebbe creata una situazione di tipo rivoluzionaria nel Paese
Era quello il momento in cui
Il partito cattolico doveva assumere
La centralità del sistema politico
E questo poi in fondo il limite anche la grandezza di Sturzo rispetto al fascismo Sturzo non è un personaggio è un grande personali anche un grande intellettuale pubblico della
Della
Della storia italiana
Profondo conoscitore del Novecento però insomma quel limite di intransigenti istmo cattolico lo portava con sé fu un punto
Un conto
E e
Il sistema centrista si
Si ricompone appunto con De Gasperi
No io non non ho capito fino in fondo
Gaetano ha fatto una relazione molto molto bella molto molto lucida molto pensata non so come trovi il tempo di
Di mettersi lì a scrivere cose con quello spessore
Non ho capito le sue obiezioni cioè ho ho capito
è vero insomma io non non sottolineo abbastanza perché
Il periodo Degasperi hanno fu
Per antonomasia un partito
Il il periodo del centrismo
Del centrismo anche sotto un'altra aspetto che è fondamentale
Cioè quello
Che intorno al centrismo De Castro Viano si creo un estetici un ente pubblico
Unitario
Che purtroppo questo fu un limite nel centrosinistra
Il centrosinistra non rappresento un nuovo amalgama da questo punto di vista ma rimasero divise le ipotesi
E
Carli per esempio in quella sua
Che un uomo era un uomo intelligente
In quella sua intervista sul capitalismo lo dice lo dice dice molto chiaramente
Problema di un'estetica decente quello
Che poi diciamoci perché poi centrismo comporta una nomenclatura l'acqua
Governa il Paese o nomenclatura anche plurima del
Ma insomma il problema che dieci persone poi magari anche di opinioni diverse hanno sempre la capacità di mettersi intorno al tavolo di trovare una soluzione
E quando naturalmente questa capacità di e nemmeno lui dice il venir meno quando l'estendimento e si è ridotto a una parte della DC alla Malta e a pochi altri insomma sempre di più si restringe
I cui quella che è stata
Tentativo di Moro prendendo dentro i comunisti di ricomporre in qualche modo un'unità del sistema politico attraverso questo ricreare diciamo una capacità di decisionalità del
Che poi è andata a finire come è andata a finire
Ci è andata a finire probabilmente anche un'operazione
Impropria
Ma appunto
Ancora
Gaetano dice no ma tu non hai segnato abbastanza il passaggio perché il De Gasperis ma era questo non è segnato abbastanza il passaggio
A quella che è stata poi la generazione successiva
E
Non è vero io lo accenno però
Non non lo segno perché in De Gasperi insomma c'è un'ambivalenza
Se dovessi dire il grande errore di De Gasperi fu quello di scegliere Fanfani come suo successore ma che altro sceglieva se non Fanfani come suo successore
Che l'UE in definitiva appunto sull'uomo che capacità di governo capaci e naturalmente Fanfani rappresentava un'altra cosa rappresentava di ciò di nuovo la la rottura del
Del sistema complessivo sulla base di diciamo così di un'ipotesi integralisti che alla base
E i socialisti non
Non contribuirono lì bisognerà rifare la storia arrivo arrivi a ristabilire un amalgama quindi è vero insomma ma però la
La mia ambivalenza su quel punto asce dalla
Da quella che la verità
Storico biografica nella nella
Nella vicenda
Così come anche sull'altro fronte
Ma che dubbio cioè che la legge del cinquantatré
Concepite in quel modo in cui era stata concepita perché dava un po'premio di maggioranza che portava
Al limite portava la maggioranza ad avere la possibilità di fare la riforma costituzionale tesa ad avere la verità
Tanto che
Togliatti
Non c'era bisogno di insegnare il mestiere della politica quello che è subito percepito quando si vede l'intervento di Togliatti sulla legge alla Camera
Con lucidità
Ed è vero che De Gasperi
Aveva quest'idea della riforma costituzionale che peraltro nasceva dall'esperienza di quel quinquennio
Perché insomma il riformismo Degasperi hanno è passata attraverso tutte le strettoie
Che poi diciamo così costituiranno
Il
L'elemento
L'elemento
Bios lor diciamo una prefigurazione di tutti gli ostacoli diciamo
Ed bicameralismo aveva eccetera eccetera eccetera eccetera
E però
Degasperi non lo disse ma anche anche a riformare la Costituzione che poi
L'uomo era
Era diabolica mente politico molto il senso
E quando le cose vanno dette quando non vanno dette
C'è l'aneddoto famoso che si ritrova nei diari
Propongo scritti adesso saranno pubblicati Fanfani in un certo punto nel
Nel cinquantatré Luigi conditi al mente
Che non si seppe mai chi aveva votato se per la monarchia o per la Repubblica
E allora lui disse una riunione di amici della Democrazia Cristiana dice no ma io in realtà ho votato
Ho votato repubblicana
Solo che ho tenuto così segreto
Quel voto che mia moglie pensava che io votarsi monarchica portato monarchia
E e si capisce perché allora già non svelo
Non svelo il disegno
Il disegno della riforma costituzionale però anche in qui che cosa fa lo storico biografo giustamente come dice Massimo non forza in termini di aspetto
E non dice che
Io sono sicuro che Giobatta troppi elementi esce fuori lo dico anche che in pectore lui aveva anche questo che del resto Lovattini già dal quarantotto quarantanove incomincia a dire qua però non lo disse non lo disse
Ma
Sempre rimanendo quarantotto
Data storica
Nel Novecento per quarantotto per l'Italia ma
Per
Per il mille ottocentoquarantotto quel
Quando poi
Pubblicai
I verbali della Commissione che tra l'altro a dir la verità sento io
Persona molto imprecisa grazie a Dio mio mia moglie Cinzia fece lei la trascrizione del
Del verbale del
Comitato
Che aveva redatto la costituzione della Seconda Repubblica francese
Comitato in cui c'era Tocqueville o di ombra o considerando
Insomma molti altri la me la mente
E
No
Faccio solo
Un'osservazione generale sulla
Questione ma l'hai detto anche tu
Il quarantotto CUN nei diversi Paesi
Cosa molto diversa
C'è per esempio nella storia d'Europa il giudizio di Croce che negativo su quarantotto francese
In modo non c'è non diverso percorse dette da
Dà diritto
E però in altri Paesi ma soft soprattutto se il problema è questo quarantotto segna l'emergere della questione sociale
Ma nello stesso tempo segna il definitivo occupare la scena europea della questione nazionale questo il punto
Con tutto dalla questione queste nazionale libertà costituzionale eccetera eccetera
Ed è
Esemplificato bene
Insomma questa dualità sociale nazionale da quel discorso di la Martin che tu
Vorrei
Riprodurlo nella sua interezza
Si svolgeva all'Hotel de la ville dove era sede del Governo provvisorio francese
Arrivarono dal Campo di Marte gli uomini del fu pur con la bandiera rossa
Chiedendo che vi venisse assunta come la Martini era Presidente del Comitato provvisorio chiedendo che venisse assunta come la bandiera nazionale
E la Martina io poi ho trovato la stampa nel famoso discorso che fa una certa impressione
Perché allora si parlava così
Ti mettevano
Si vede che fuori dalla porta dei notevoli spingono un palchetto di quelli che adesso un tempo c'erano nelle librerie per salire al piano al piano di sopra in qualche depuratore andrà con la folla intorno
E parlare
E lui disse
Ho rispetta o
Per la vostra bandiera per la bandiera rossa
Però
Concittadini
Converrete con me che questa bandiera
Affatto
Qual è
Cinque volte il giro per il Campo di Marte il tricolore
Ha fatto il giro di tutta Europa portandole libertà della grande rivoluzione
è emblematico quel discorso
Perché nel quarantotto
Che la questione sociale con tutto l'internazionalismo che porterà dietro si scrive dentro le questioni nazionale e non i sedili se non è una rivoluzione d'ottobre
Per poi con lo stalinismo ripiegare all'interno delle questioni della questione nazionale
Quindi e quarantotto non è data secondaria
Nella storia
Ed è anche vero io lo dico
Una Costituzione che ha il diritto di proprietà
Al centro come aveva quella della seconda Repubblica
Il diritto al lavoro in contraddizione
Non c'è ombra di dubbio non sono due diritti che stanno insieme da questo punto di vista dunque un po'e un po'rapida alla
La conclusione
E voglio venire a
I due interventi lascerò per ultimo la Colarizi ma
Voglio venire
A Mario
Che ringrazio molto per l'esegesi attenta
Io voglio tornare
A occuparmi di sindacato in termini di storia sindacale
E vorrei rispondere innanzitutto a questa questione
Ma come
Che noi che abbiamo avuto un sindacalismo corsi rampante così che
Ha tenuto il Paese sotto una pressione conflittuale come nessun Paese europeo
E nessun Paese occidentale ha avuto per almeno quindici anni
E che nei primi anni realtà fino
All'uscita
Della lira dal sette al primo serpente dalla
Nel passaggio dalla lira direttamente alla fine di Bretton Woods arriva sul mercato dei cambi perché da allora non si guadagnò più salario reale però in quei tre anni
Affettivamente con qualche aggiustamento dopo i salari italiani che erano i più bassi d'Europa
Salirono quasi sulla media europea
Ma come che oggi
Cosa che non avviene in nessun altro paese d'Europa sono riusciti a gradino più basso
Eppure
Non Exor Italia sposta alla globalizzazione ci sarà un problema
Di politiche sindacali e non voglio entrare nel merito voglio solo
Ricordare una mia esperienza
Ero responsabile dell'ufficio studi della UIL andrà in quanto tale alle riunioni dei responsabili dell'Ufficio studi a Lussemburgo delle confederazioni sindacali aderenti alla cioè se il
Sindacato la la Confederazione europea dei sindacati
E naturalmente stavo al rappresentante del mi ricordo più chiede mi ricordo e quello della CISL era friendly
Un economista del lavoro
Quando toccò a lui si alzò
E fece un peana perché naturalmente gli italiani allora
Sarò
Stavano su sulle barricate tutti i giorni
E io portandomi dietro avevo i rappresentanti degli uffici studio
Dei sindacati scandinavi
Erano dei signori anziani si capiva che venivano da un'esperienza come mediatamente del dopoguerra se non addirittura tra le due guerre erano quelli che avevano presieduto raccordo storico
Che fondò l'assetto le socialdemocrazie nordiche tra capitale e lavoro
Ricordavano in modo con l'auricolare in modo sconsolato queste Aliano con l'aria di chi rema cosa dice
Che poi al fondo il problema è questo
Se tu vuoi tutelare i lavoratori
Adesso verrò
Ma degli anche curarti che il sistema in generale l'impresa crescano sopravvivono e questo non è stato il punto focale
E devo dire che molte considerazioni mi vengono da fare anche relativamente
All'ordinamento sindacale noi che siamo stati così contrattualistiche
Abbiamo
Ha avuto rapporti così intensi con Gino Giugni con Federico Mancini con altri piuttosto che sulla linea istituzionali vista d'impresa che abbiamo considerato lo Statuto come è stato insomma una grande legge
Lo Statuto al
Creato diciamo lo spazio la collocazione statutaria del sindacato nell'impresa
Però
E il problema
In molti momenti dell'ordinamento giuridico
Che il giurista ricostruisce
Poi gli altri sono i soggetti che li adoperano e possono ad operare in un senso che
Molto diverso da come gli ha concepito il giurista
E che
Questo sia stato il caso di avere creato una cornice che era troppo che era
Era fondamentale perché
Riconosceva gli attori ma nello stesso tempo non poneva nessun limite o comunque anche
Insomma questa credo
Che è un
è tra le tante cose quando ci si riferisce all'ultimo accordo ma viva Dio
Ma la facciano sta contro attenzione aziendale pongono al centro del sistema la contrattazione aziendale ormai e maturo
Facciamo un discorso sulla categoria lo comincio Mancini son passati cinquant'anni quarant'anni
E l'ora via Fossato alla Camera la casa la categoria e realmente probabilmente chissà se ce la farà
Per non fare il discorso sulla democrazia sindacale eccetera eccetera
E cara Simona
Hai fatto
No hanno fatto una bellissima relazione poi appassionata
E poi
Vuol dire la verità
Anche con il coraggio di dire
Che eravamo con Bettino
Ma non perché era io per esempio era uscito dal Partito socialista
Russi quando lui ha rivolto me ne andai
Però quello aprire gli spazi fece non eravamo è vero è affiancando ebbene
Assumerci questo
Voglio dire una sola cosa riguarda
C'era un grande limite in quella costruzione che aveva
Perché è vero che la riforma costituzionale era il punto e quando tu nel settantanove fai uscire un articolo e l'ANCI il tema della grande riforma
Nel mille novecentonovantadue
Ti trovi con un accordo con Andreotti Forlani il più doroteo degli accordi così c'è qualcosa che non va c'è qualcosa che non è andato
E che cosa ne è un è andato
E non si fa una riforma una grande riforma
Senza un blocco politico che la soffre
E su questo non dico non era facile farlo
Ma insomma
Su quei ed è vero che ci fu perché lui tentò anche coi comunisti io
Però quello era un limite della costruzione
Per la costruzione
Graziani
Io gli
Ho cercato di rivisitare
Brevemente naturalmente moltissime sono le cose credo di non aver tralasciato niente in principio
Torno ringraziare moltissimo massimo che
Mi ha messo piedistallo
Ringrazio tutti voi resta del resto sono anni che discutiamo proficuamente e
Prendiamo l'impegno di continuare a farlo come abbiamo fatto in questi anni grazie
L'augurio di Piero va interpretata anche alla luce del notevole progresso che abbiamo compiuto durante la giornata perché la giornata sia aperta
Con l'indicazione di quindici anni dataci dal Rettore e si è chiuso con l'indicazione di trent'anni dataci
D'accordo volevo solo rilevare
Chiede in tutti i profili che abbiamo tracciato Di Pietro ma
Cavalli Pietro professore ma adesso lo avete sentito mi pare che la giornata sia completa grazie a tutti buonasera
Grazie
Ma
PAC
Chi