Presentazione del programma dei Democratici di Sinistra sulla cultura in vista del rinnovo del Consiglio comunale di Milano

Incontro a questa conferenza stampa
Che sarà Breve ma intensa
Come democratici di sinistra da mesi siamo
Impegnati in un lavoro di elaborazione della proposta programmatica
E diverse come i presenti sanno sono state le occasioni in queste settimane
Per contribuire da parte nostra la scommessa politica dell'Unione alla scommessa di Bruno Ferrante
Oggi in questo incontro
Volante che presente a una serie di iniziative che faremo nelle prossime settimane affrontiamo il tema rilevantissimo
In sé
E rilevantissimo per Milano come quello della cultura la cultura come fattore di sviluppo nei diciamo
Di una città
Di una città che deve tornare a crescere anche grazie ad una politica completamente nuova in campo culturale
Abbiamo assistito alle cose fatte
Sarà a destra in questi anni abbiamo assistito anche in questi giorni
Anche in occasione della sfilata
Elettoralistica di ieri alle parole pronunciate da diversi esponenti del centrodestra milanese lombardo
Pensiamo che a livello culturale a Milano si debba fare essenzialmente il contrario
Nel senso che crediamo che serva
Una scelta di fondo una scelta di fondo che non c'è stata
Che è quella di mettere al centro dell'interesse pubblico e dell'interesse della comunità
Una rinnovata azione di governo che sappia valorizzare la creatività
La produzione culturale il consumo culturale la produzione artistica dei migliori
Intelligenze i tanti centri d'eccellenza e non presenti in questa città ne discutiamo oggi
Con
Le persone che avete visto Bruno Ferrante candidato sindaco
Daniela Benelli assessore in Provincia noi
Punto di forza di un modello di governo da proporre anche a livello cittadino comunale e Giovanna Melandri presente a Milano per alcuni incontri che trova
Poco più di un'ora presenterà il suo belli libero sul patrimonio artistico culturale ambientale e sul turismo proprio come grandi occasioni per il rilancio del futuro
Dell'Italia presentazione che si farà in piazza Piemonte alla Feltrinelli abbiamo voluto fare qui questa chiacchierata
Chiedendo ospitalità al boccascena Caffè un circolo Arci ospitato nel Complesso di una struttura che ci sembra estremamente interessante
Simile ad altre presenti a Milano
Che è il Litta
Litta
Il laboratorio
Di linguaggi il Teatro Litta quindi un Complesso di cose positive che si fanno in questa città e un luogo dove si produce cultura dove i nuovi talenti hanno occasione
Per offrirsi al pubblico per farsi conoscere
E dicevo un luogo come tanti in una città
Che secondo noi è molto più ricca in termini di
Offerta culturale diffuso di quello che
Appare Milani infatti crediamo che sia
Una città che sotto la cenere abbia stabili ma straordinaria vitalità una straordinaria energia quello che è mancato in questi anni è stata proprio la politica e c'è un'azione di governo che nel nome dell'interesse pubblico
Sappia valorizzare quanto c'è ciò sotto la cenere sappia offrirsi
Come
Diversi degli operatori culturali anche presenti in sale che saluto possono Tisch testimoniare come occasione per offrire servizi informazioni per garantire la messa in rete dei diversi
Progetti e quindi una politica che parta da una scelta di fondo credere e investire nella cultura compatto e decisivo per il lo sviluppo della città
Questa è la nostra impostazione anche l'impostazione di Bruno Ferrante ed è per questo che abbiamo accolto molto positivamente la suggestione lanciata da Ferrante alcuni giorni fa
Quando l'ha detto
Di voler seguire in prima persona da sindaco la cultura Milan
E pensiamo che al di là delle modalità tecniche attraverso cui realizzare un simile obiettivo
Cioè al di là del fatto che poi ci possa essere anche un assessore che come dire l'accompagni in questa azione la proposta di Ferrante che ci sembra molto simile
A quanto ad esempio fa Veltroni da sindaco di Roma vada nella direzione giusta e anche in questo caso dimostri una grande discontinuità
Di scusate il gioco di parole cultura
Rispetto a quanto abbiamo visto in questi anni da parte dell'amministrazione
Che ha governato Milano nella scheda che noi abbiamo distribuito che Federica Pezzali ne aveva cogliamo venti punti di prime proposte da alcuni ragionamenti diffonde alcune scelte molto concrete
Che secondo noi devono rappresentare l'ossatura di una buona proposta per la cultura Milan una proposta che sia costruita e quindi un pezzo di programma possibile del governo della città che sia costruita grazie al coinvolgimento
Di artisti operatori del settore fruitori
Ed è per questo che noi faremo da cui alle prossime settimane volendo da conclude il ventuno di aprile in una grande convenzione cittadina noi come Democratici di sinistra fa avremo una consultazione proprio di questo mondo
Chiedendo agli operatori del settore agli attivisti all'intellettualità diffusa di questa città di costruire con noi un'ipotesi di programma di governo possibile
Facendo dicevo a partire da una scelta di fondo a partire da alcuni obiettivi crediamo che a Milano ad esempio ci sia grande come una casa il problema
Di una scarsezza di Investimenti al di là delle cose che si commentano da sole che abbiamo sentito in questi giorni da parte dell'amministrazione comunale
Il Comune di Roma
Investe più del sei per cento del proprio bilancio in cultura oltre a d'offrire una politica complessiva che accompagna l'offerta culturale
Un terzo buono più di quanto avviene oggi
A Milano dove tra l'altro non c'è quell'azione di regia complessiva degli interventi che invece
Possiamo osservare nell'amministrazione capitolina noi abbiamo raccolto dicevo diverse proposte
Ne cito due per
Rappresentare emblematicamente molto diverso e per rappresentare emblematicamente il lavoro che vogliamo fare noi crediamo per esempio oggi ci sia un grande bisogno
Di un una scelta inequivocabile rispetto alla capacità di informare i cittadini
Su quelle che sono le opportunità culturali e quindi diciamo che l'amministrazione comunale dovrebbe avere l'obiettivo ad esempio come fanno oggi
Alcuni grandi diverso i grandi quotidiani di questa città
Ditta dopo vedere con il concorso dei soggetti privati a informare ormai a informare magari perché no anche addirittura attraverso un giornale dato ai cittadini
è un grande portale via attuale
Che attraverso la Rete spieghi ai milanesi cosa avviene in questa città oppure per passare diciamo ad tutto un altro capitolo crediamo che un buon obiettivo di un'amministrazione comunale moderna Milano sia quella di dotare questa città
Di un vero museo dell'arte contemporanea andando a colmare un vuoto
Che parla Dassault
Abbiamo poi rappresentato diverse altre idee e proposte tutte cose
Secondo noi possibile di fronte alle quali serve però innanzitutto una scelta politica ed è di questa che vogliamo innanzitutto parlare oggi per questo chiederei immediatamente a Daniela Benelli Assessore alla cultura in Provincia di portarci il suo contributo
Sì grazie Pier Francesco punto centrale su cui vorrei richiamare l'attenzione che
Stiamo mettendo al centro delle nostre proposte per Milano
Per quanto riguarda la cultura un un'idea che è una vera e propria rivoluzione copernicana nel nel modo di concepire le politiche culturali perché non è
Siamo non è abitudine in particolare che a Mila no di pensare la cultura come motore di sviluppo qualitativo ed è questo il punto centrale
Fare questo salto di concezione rispetto alla cultura a molte più implicazioni di quanto l'affermazione in sé lasci intendere
Perché non si tratta di non non soltanto di pensare a delle politiche culturali ma si tratta più precisamente di pensare culturalmente e artisticamente
Alle politiche urbane cioè di utilizzare la cultura per ripensare completamente
Non solo le funzioni
Di sviluppo le funzioni da sviluppare in quest'area non solo ripensare alle attività culturali che vanno offerti alla cittadinanza
Non solo a come dire a lei nuove idee creative da sostenere da far crescere perché questi dei poi entrino in circolo e diventino
Motore di sviluppo entrino persino nel sistema produttivo di quest'aria ma si tratta proprio di pensare anche alla cultura come un importanti fattori di rigenerazione e di riqualificazione urbana
Io voglio solo semplicemente
Ricordare
Come in questi ultimi quindici vent'anni diciamo quindici
Per stare più vicini a noi in moltissime e aree città medie piccole e grandi del dell'Europa ma potremmo parlare anche degli Stati Uniti e di altri continenti
E persino alcune città italiane più recentemente sia utilizzato la cultura come vero e proprio fattori di riqualificazioni rilancio dello sviluppo soprattutto in quelle aree che sono stati investiti da pesanti dismissioni industriali
Lì si sono inventate nuove funzioni si è inventato una nuova qualità urbana
Sia e
Reso il più possibile attraente attrattivo il contesto di queste città si è utilizzato il capitale culturali di quelle aree capitale che è fatto di beni materiali e immateriali quindi in un certo senso anche la memoria e la storia di tre edizioni e i beni ambientali di quelle aree
Si è investito su tutto questo perché questo è diventato per moltissime città un clamoroso fattore di rilancio di mutamento si potrebbe dire di di identità e di funzioni
Ecco tutto questo la ragione per cui diciamo noi a Milano ci sentiamo di dire che veramente non si è creduto nella cultura ma neanche si è stati al passo coi tempi
è che non c'è mai stato a Milano quest'idea cioè non c'è mai stata l'idea che l'utilizzare gli investimenti culturali le funzioni culturali servisse non soltanto a fare della politiche diciamo un un comparto delle politiche sociali o a fare delle politiche accessorie DESO ordinative ma fosse il perno di una strategia di rilancio della città testo è il punto diciamo su cui vogliamo richiamare l'attenzione ed è questo che chiamiamo operare una rivoluzione copernicana cioè guardare alle altre città gli esempi sono tantissimi pagati dalle dalle grandi capitali Berlino Londra Parigi alle città medie Barcellona Lione
Alle città piccole Valencia Bilbao cioè si potrebbero fare Glasgow si potrebbero fare numerosissimi esempi di intere aree urbane che si sono rilanciate sulla base di questa fondamentale intuizione che la cultura poteva essere fattore di rigenerazione e di rilancio dello sviluppo
Quindi questo è il dato di fondo su cui mi sento di richiamare l'attenzione ora a Milano al di là delle aspettative deluse perché alcuni progetti non sono andati avanti sono insabbiate altri giusto in fase elettorale il PC ci spiegano che forse stanno partendo ma quello che il diciamo
I milanesi che peraltro sono anche una popolazione che viaggia che vede il mondo insomma
A più più di tutto avvertito come una grave carenza del governo cittadino è che è mancata questa visione strategica delle funzioni culturali e che Milano si sentiva sempre tornando a Milano dopo avere visitato le città estere
Che c'era qualcosa c'era una rete arretratezza forte insomma c'era qualcosa che qui proprio non si era ancora non si era ancora compreso
Ecco di qui direi vengono tutte tutte le proposte che ne facciamo io siccome non posso tornare su tutte voglio solo dare un contributo insomma che fa perdo un pochino più sulle questioni di fondo
Mi permetto di insistere su alcuni aspetti uno degli aspetti e questo bisogna fare più investimenti
E fare più investimenti significa certo chiedere i soldi anche al Governo nazionale naturalmente
Ma significa anche sapere convogliare su un Progetto concordato delle risorse pubbliche e private
Ora una delle chiavi di questa operazione è il fare gioco di squadra tra le grandi istituzioni cosa che per esempio avvenuta a Torino banalmente dove il il gioco di squadra delle istituzioni ha consentito di convogliare su alcuni progetti di riqualificazione e di rilancio di sviluppo fino ad arrivare alla candidatura
Poi ottenuta della della città per le olimpiadi invernali dove provincia Comune Regione ma anche le grandi istituzioni bancarie della città lei impresa eccetera hanno diciamo con sedendosi intorno a un tavolo hanno concentrato
Le risorse su obiettivi condivisi obiettivi peraltro condivisi anche dalla città perché qua e questo è l'altro segreto cioè non basta dircelo un tavolo bisogna poi diciamo che la popolazione che i cittadini si sentano partecipi
Di uno sforzo e di del raggiungimento di un obiettivo ora è del tutto evidente quante differente la situazione milanese rispetto a quell'esperienza e quanto quindi uno dei primi
E le prime cose da fare eh
Fare gioco di squadra
Sì a mare le grandi forze e risorse dell'impresa delle banche e della finanza milanese a sedersi intorno al tavolo e a condividere dei progetti di sviluppo della città e poi però mi permetto di dire chiamare a questo anche quella grandissima lo accennava Majorino
Forza che ha Milano nel suo mondo associativo nella in quello che si chiama il indo propri della cultura insomma in questa quantità di progetti e di risorse di cui la città e di chi si ma e che vivono però isolatamente si disperdono la cui forza rischia di venire diciamo un po'vanificata dalla dispersione che c'è ecco quindi chiamare un concorso di forze a partecipare a un progetto strategico individuando gli obiettivi e e e questo vuol dire fare regia appunto fare regie in quanto si condividono degli obiettivi e si catalizzano le risorse le forze verso il raggiungimento di questi obiettivi e questo è il primo punto che volevo sottolineare il secondo è che la formazione e l'università la scuola sono ovviamente fondamentali in un'area avanzata ma bisogna anche sapere che un'aria avanzata deve avere delle funzioni produttive nel campo della cultura altrimenti
La lo dico anche in rapporto alla inaugurazione che c'è stata ieri finta inaugurazione dell'Armani fattura tabacchi pone Cinecittà diniani cioè
Puntare solo e sempre di più su delle funzioni formative anche alte che poi non hanno sbocchi produttivi perché la città ha smesso di produrre e in particolare di produrre cultura cioè fare formazione alta sul cinema e poi non investire su progetti dei giovani per realizzare prodotti cinematografici vuol dire fare
Creare delle fabbriche di sotto occupazione intellettuale
Questi secondo punto allora la città deve ricominciare in tutti i campi a produrre a produrre cultura puntando soprattutto sulle forze giovanili questo il secondo punto che mi sento di sottolineare e il terzo e ultimo poi il passo la parola è il carattere cosmopolita aperto internazionale e multiculturale di questa città questa è una grande risorsa di Milano
E questo è l'altro come dire punto laburisti futura Litta o per meglio dire la interculturalità cioè la capacità di queste culture
Di dialogare e di aprirsi l'una verso l'altra e di stare in un contesto mondiale internazionale che un contesto multiculturali
Deve essere considerato non solo un dovere di solidarietà ma anche una grande risorsa creativa perché siamo convinti che al proprio dalla ibridazione dalla contaminazione dallo scambio delle culture che nascono le più importanti idee innovative di questo di questo nuovo secolo sono i tre elementi su cui mi sento di richiamare l'attenzione molti altri poi ne discuteremo andando avanti con il nostro lavoro di dialogo con tutte le forze vive della città
Grazie Daniela Benelli
Faccio anche notare poi che in questo nostro documento in questa nostra proposta proprio nell'ottica delle cose che dice la Benelli noi inseriamo progetti idee
Che non riguardano l'ambito delle politiche culturali
In un'ottica stretta ad esempio crediamo che faccia pienamente parte di questo del riflessione a maggior ragione dopo il fallimento
Della diva della cosiddetta del così detto spostamento di RAI due a Milano un rilancio
Della presenza della RAI a Milano in quest'ottica abbiamo come dire riportato alcuni punti presenti nell'appello
Sul potenziamento
Dell'impegno della RAI in relazione alla questione settentrionale
Prodotti da giornalisti operatori lavoratori della RAI lo dico perché il caso dell'inaugurazione di ieri emblematico in questo oltre a inaugurare la città del cinema per carità poi ci impegneremo ci impegniamo a portare a compimento realmente quel tipo di
Progetto ma oltre a fare azione di quel tipo si potrebbe ad esempio immaginare il fatto che Rai Fiction
Che era il cinema scusate Possa avere sede in parte anche a Milano
Proprio in relazione a come non servano solo vetrine ma servano Point moderne fabbriche dove si elabora il prodotto
Bruno Ferrante candidato Sindaco vergogna
Poi complicato
E quando nella mia precedente vita facevo il prefetto venivano spesso da me rappresentanti diplomatici di Stati stranieri
Ambasciatori consoli a incontrarmi
Per parlare di Milano
E mi chiedevano sempre
Di Milano della finanza
Della borsa delle banche dell'impresa degli affari
E quando io mi sentivo parlare rilasciavo parlare
E poi gli raccontavo la Milano che conoscevo io
Io raccontavo la Milano Della cultura
Dicono guardate attenti accanto a quella Milano
Che e di Piazza Affari delle grandi banche delle grandi impressi
C'è la Milano della cultura
Una Milano importante una Milano fondamentale quella Milano che ha fatto Milano
Perché Milano nasce da un fatto culturale
Il progresso economico
Lo sviluppo anche sociale di questa città hai giocato tutto sulla cultura
Voglio dire la presenza a Milano delle grandi case editrici
La presenza a Milano della Mondadori della Rizzoni
Della Feltrinelli
Cosa vuol dire essere nonno una ricchezza culturale che c'era in questa città
E se ci guardiamo attorno all'offerta che questa città l'offerta teatrale che questa città ha saputo dare nel tempo l'offerta straordinarie qui abbiamo uno dei tanti Teatri Teatro Litta uno dei tanti teatri
Di questa città
E Milano era ricca di queste offerte culturali
Che testimoniavano di una vivacità di una intensità di una elaborazione di pensiero straordinarie che c'era a Milano ma non erano soltanto i teatri
Penso ai circoli culturali adesso quest'anno festeggeremo vero
I sessant'anni della Casa della cultura
E la Casa della cultura è un luogo che ha elaborato pensiero chi ha aggregato persone che ha fatto cultura
Milano era ricca
Di queste offerte culturali di questi luoghi in cui si pensava ci si incontrava si confrontavano pensieri
E si attenuava o anche tensioni e conflittualità ma alla Milano della cultura e anche la Milano vedevo Daria di pensavo anche a quella cultura un po'diversa ma è l'offerta
No del derby e quindi dell'offerta di Cochi e Renato di di di Jannacci di Vecchioni no quell'offerta anche musicali di verza ma che rendeva viva
La cultura della città rendeva vivo il tessuto sociale il tessuto connettivo di questa di questa città poi sullo sfondo c'erano lei straordinarie ricchezze della Scala
O di quelle offerte culturali che anche qui vicino ci sono penso uscendo ti invito a visitare la chiesa di San Maurizio
Che è un bene prezioso della nostra città e che e poco visitata il poco vista o quelle chiese nascoste come San Satiro
In via Torino
Che nessuno guarda però entrando in San Satiro si scopre una dimensione incredibile straordinaria senza andare necessariamente tutti quanti al Cenacolo di Leonardo che pure è straordinaria in questi giorni
Al Castello Sforzesco si sta in si è inaugurato una mostra di una piccola cosa di una delle tante cose leonardesche che erano alla Pinacoteca Ambrosiana bene andare alla Pinacoteca Ambrosiana
Aprire quel portone
E scoprire la ricchezza straordinaria che c'è non soltanto come Pinacoteca
Ma la ricchezza di testi storici di manoscritti straordinari che vanno da Leonardo Da Vinci a tutta la produzione di Ariosto di Parini che sono presenti in quella città eppure
Scarsamente conosciuti nella nostra città scarsamente conosciuti per cui noi come dire parliamo della Milano per altre cose
Non parliamo di Milano per tutta questa straordinaria ricchezza che secondo me
Appartiene alla storia della città idee il vero il vero fondamento della crescita dello sviluppo culturale economico sociale della Città di Milano
E come l'ente noi
Negli ultimi tempi in questa città abbiamo pensato o ci hanno abituato a pensare ad una cultura chiara soltanto investimento finanziario no per cui
Si giocava il la cultura sul livello di investimento che l'amministrazione comunale riusciva a fare rispetto all'assessorato alla cultura
Ma la cultura non è soltanto a venire risorse finanziarie a disposizione e qualcosa di più e qualcosa di più profondo e qualcosa di più vasto e allora io
La politica se si può chiamare politica culturale dell'amministrazione Albertini la vedo fotografata nelle vicende della Scala
In questa metafora non rappresentata dal Teatro alla Scala straordinario teatro che nel momento in cui doveva a risorgere
Attraverso una ristrutturazione che è stata proclamata in tutto il mondo come un'opera straordinaria poi naufragata
In una crisi incredibile con le dimissioni di Muti con fontana che è andato via è stato mandato via per cui a un certo punto di teatro la Scala aveva tre sovrintendenti
Nello stesso Periodo quindi lo scorso anno nel due mila e cinque il Teatro alla Scala pagava tre sovrintendenti
Paga la fontana pagava media pagava Lissner perché non si era riusciti non si era stati in grado di governare
Questo passaggio straordinario e non si era stato in grado di capire quale conflitto covava all'interno del Teatro alla Scala
Tra la dirigenza del teatro tra la direzione artistica e quindi tra il maestro Muti e i lavoratori della Scala per cui tutto questo è esploso un certo momento in un conflitto straordinaria in conflitto che non si è saputo non si è saputo governare le stesse dimissioni
Di Salvatore Carrubba danno il segnale
Di una conflittualità all'interno dell'amministrazione comunale perché quell'amministrazione aveva fatto un investimento su Carrubba
E Carrubba a un certo punto ha capito
Che non si poteva più fare cultura in questa città attraverso attraverso quel modello che veniva proposto dall'amministrazione Albertini attraverso quel modello aziendalistico che puntava evidentemente ad altri primati della città ma certamente non ha un primato culturale
La vicenda dell'Arcimboldi la creazione di questo nuovo teatro importante teatro nella città
E che poi è stato abbandonato al suo destino
Doveva essere il sistema no delle della Scala
Essere quindi valorizzato assieme al Teatro alla Scala viceversa poi è stato abbandonato a se stesso
In maniera malinconica questo teatro è stato abbandonato ed è anche questo l'immagine di una città chi fa un investimento importante la Bicocca per intenderci il Teatro Arcimboldi poi alla fine abbandona tutto perché perché alla base non c'è
Come dire
Una una cultura
Non c'è una elaborazione di fondo di un tema culturale che deve promuovere il teatro ma attraverso un ragionamento e non attraverso un'imposizione che cala dall'alto allora
Io credo che noi dobbiamo riportare la cultura al centro del dibattito politico quando mi si chiede
Ma quale quale il punto centrale
L'argomento centrale il tema più importante che tu porre essi al centro della tua agenda politica di governo della città io dico partirei dalla cultura dalla cultura bisogna ripartire per fare e rifare grande Milano
Perché da lì si può ripartire
Allora la cultura però attenzione la cultura intesa
In maniera molto più ampia molto più complessiva rispetto all'immagine che della cultura ci hanno dato le ultime amministrazioni milanesi intanto la cultura delle nostre grandi università
Tra cui noi abbiamo grandi straordinarie potenzialità risorse energie intelligenze che vanno avanti in ordine sparso
Non si fa sistema nel documento si parla del fare sistema tra le varie opportunità tra le varie offerte ricco noi abbiamo grandi università
Che dovrebbero essere messe più insieme bisognerebbe fare più sinergia e l'amministrazione comunale potrebbe promuovere un'alleanza forte tra mondo universitario e mondo privato per promuovere la ricerca la ricerca il fare di Milano la città della conoscenza e della ricerca
Questo è un punto essenziale un punto fondamentali quindi Milano deve aiutare i ricercatori i giovani studenti deve agevolare l'arrivo in città di nuovi studenti perché vedete le nostre grandi università
Che sono straordinarie come offerta però poi nel paragone con le grandi università del mondo e dell'Europa
Non hanno la stessa brillantezza la stessa forza che hanno altre università Milano a meno del due per cento di studenti universitari stranieri
Londra il venti per cento di studenti stranieri questo ci deve far riflettere
Allora io credo che attraverso un'alleanza tra le varie università e con un intervento pubblico del Comune che possa agevolare la presenza dei giovani nella città di Milano e dei ricercatori nella città di Milano noi possiamo promuovere anche tutto questo che significa poi dare respiro all'economia
Dare respiro complessivamente a tutta quanta la città poi pensò un secondo livello di
Di cultura che quello dell'offerta culturale e quello che dicevo prima Milano ha straordinarie risorse tesori incredibili che sono tenuti nascosti pensate soltanto a come Brera oggi
Breda e la seconda pinacoteche italiana dopo gli Uffizi per numero di di quadri
Eppure è una pinacoteca scarsamente visitata
Mentre gli Uffizi c'è sempre la coda Firenze per visitare gli Uffizi noi abbiamo questo tesoro straordinario che non viene correttamente valorizzato
E allora al di là delle competenze al di là del fatto che Brera sia una pinacoteca statale e che quindi ci sia un problema di competenze ma questo è un patrimonio del nostro Paese
E quindi non possiamo continuare a litigare su questo è mio queste tua tra Regione e Comune Stato provincia
Ma dobbiamo mettere a fattor comune le ricchezze che abbiamo e promuovere valorizzarle Brera ai è una ricchezza da valorizzare come lo è la Pinacoteca Ambrosiana come ci sono tutte quelle altre offerte culturali di cui prima parlava
Il terzo livello di cultura
E quella cultura che fa a tenuta sociale
Che crea tessuto connettivo nella società e allora è quella cultura diffusa sul territorio e quella cultura come dire orizzontale presente in tutti i quartieri io amo citare spesso l'esperienza del teatro della Shammah
Del Teatro Tenda della Shammah
Che e itinerante
Nella città che offre occasioni di vivacità di presenza culturale di presenza teatrale io ho sentito le persone del quartiere Della Bonola quando il teatro era in quella zona
Gli abitanti gli anziani i giovani si sentivano rinati perché potevano la sera
Frequentare un luogo vivo un luogo dove si faceva cultura dove c'erano offerte teatrali e con noi dobbiamo promuovere tutto questo dobbiamo promuovere la crescita di nuovi circoli culturali in tutta la città per fare aggregazioni perché Milano e una città delle molti solitudini
Della solitudine degli anziani della solitudine dei giovani e allora dobbiamo aiutare
Queste forze sociali
Ad avere luoghi di aggregazione in luoghi di incontro luoghi dove possono stare insieme possono come dire ragionare tra di loro confrontarsi attenuare le paure le preoccupazioni minori fare cultura significa tutto questo
Ecco io credo che Milano se riscopre la sua vocazione culturale che alla base della sua storia
Può essere ancora oggi quella leva quel fattore di sviluppo non soltanto dell'aria milanese e lombarda ma di tutto il nostro Paese
Grazie ma io mi riaggancio immediatamente
Alle parole di Bruno Ferrante per dire
Tre cose di carattere generale e poi invece parlare
Del rapporto tra Milano
E le politiche e la regia delle politiche a livello nazionale
La prima cosa che voglio dire questa insomma mi pare che emerge con molta forza
Dalle parole di Bruno Ferrante quanto sia necessario far fare un salto di qualità un qua un salto di qualità strategica
Alle politiche culturali che come avete sentito
Non possono più essere concepite come
Politiche quasi posso dire residuali nell'azione di un governo e dico cittadino ma direi io dico anche nazionale
Veniva detto prima
Molto giustamente politiche che sono un grande fattore di riqualificazione urbana
Politiche che sono un grande fattore di
Qualificazione dello sviluppo
Allora io tre cosa voglio dire molto sinteticamente primo
Alla fine del secolo scorso
Chissi poneva contrapponeva al progresso allo sviluppo
Distruggeva le macchine
I luddisti distruggevano le macchine come simbolo di del
Di una sveglia di uno sviluppo cattivo
Oggi i luddisti di oggi sono coloro che distruggono quelle risorse materiali e i materiali che costituiscono il perimetro delle politiche culturali
Abbiamo visto all'opera a livello negli ultimi cinque anni
Molti i luddisti diciamo così moderni
Che hanno che hanno
Mortificato avvilito definanziato le politiche culturali lo hanno fatto in tanti modi ora esso
Non voglio soffermarmi più di tanto ne parleremo tra poche tra poche ore
Nell'occasione della presentazione del mio libro che a Mila no
L'comunque diciamo lo hanno fatto considerando ecco la la la la la
La la stella polare che ha mosso queste scelte scelte politiche molto precise è stata quella di considerare gli investimenti in cultura investimenti improduttivi
Investimenti inutili investimenti sprecati sono le parole di Tremonti non sono le parole mie
Come le auto blu come le auto blu tagliamo le risorse destinate a livello nazionale naturalmente alla cultura perché sono sprechi
Niente di più falso niente di più sbagliato niente di più appunto metafora del nudismo del nostro tempo
Distruggere e e deprimere una risorsa strategica
Innovativa
Che produce ricchezza ricchezza civile innanzitutto e già questo sarebbe tanto ma non solo ricchezza civile anche ricchezza economica ricchezza produttiva e anche buona occupazione
Una risorsa risorse perché stiamo parlando di un aggregato molto ampio di cose da fare come avete capito anche dagli interventi dell'assessore e del futuro sindaco
Un amplissimo perimetro di cose da fare
E un amplissimo perimetro di
Che che definisce le politiche culturali
Sono stati gli anni in cui abbiamo visto su scala nazionale poi arrivo Milano l'idea della un'idea mercantile si è affermata Medea mercantile della cultura quindi non solo le risorse destinate a questo settore come risorsa improduttive sprechi eccetera le auto blu da tagliare ma un'idea mercantile della cultura il patrimonio da vendere da svendere con le procedure accelerate
Del silenzio assenso con i condoni con le sanatorie un patrimonio da mettere come dire a in a far cassa
E da
Sì insomma
Una impostazione mercantile comportandosi un po'come
Quei principi o quei gli eredi del nobili casate decadute che portano o al al banco dei pegni al Monte dei Pegni gli ultimi gioielli di famiglia per far cassa per Paco tornare a giocare alla bisca la sera però e questa è la bisca in questo caso la finanza creativa cioè quelle quel quell'approccio alla finanza pubblica che sono dei grandi buchi neri no
Ma su questo mi porterebbe lontano
Terzo punto fondamentale
Avere totalmente sottovalutato strategicamente per l'Italia quanto nell'economia della globalizzazione nell'economia s'materializzata nella ricerca di una di una nuova specializzazione produttiva per il nostro Paese la cultura si entrata pienamente a far parte della processo di formazione del valore del valore industriale
Ma anche delle cose che non sappiamo ancora esportare il turismo il nesso con il turismo
Dal due mila e uno al due mila quattro è stato riconfermato qui qualche giorno fa alla Bit
Si sono perduti quattro milioni di turisti in Italia
C'entra si centra perché i turisti che continuano a venire in Italia sono richiamati dall'attrazione della bellezza italiana quando dico bellezza io dico quella quell'intreccio inscindibile tra cultura paesaggio patrimonio offerto anche anche anche il Rigoletto anche anche una grande allestimento musicale ovviamente
Ecco tutto ciò che sta in quel perimetro di a di attività che sono state definanziata
Allora io dico questo per Milano davvero mi taccio poi Milano ha bisogno in Dune
Governo nazionale
Convinto partner di una strategia di questo tipo
Ha bisogno di un governo locale
Che finalmente rimetta al centro queste politiche
Al centro del suo sviluppo ha bisogno di uno Stato e faccio tre esempi chiedo perdono poi magari se ci son domande ovviamente
Sono disponibile
A rispondere ma faccio tre esempi di iniziative di un governo
Amico o meno di questa città
Faccio l'esempio di un ministero dei beni culturali che invitando di due anni forse anche qualcosa di più
Sulla Progetto della Grande Brera lo voglio citare
Perché sono particolarmente amareggiata
Dal fatto che quando io
Insomma quando del due mila e uno ha vinto
La Casa delle Libertà il ministro Urbani ha trovato sul suo tavolo tre Grandi Progetti ne ho parlato
Tre Grandi Progetti
Il Progetto delle Gallerie dell'Accademia di Venezia il Progetto di Brera e il progetto degli Uffizi tre Grandi Progetti già