Tra gli argomenti discussi: Balcani, Est, Europa, Rassegna Stampa, Sud.
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Rubrica
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Buongiorno dare radicale da Roberto Spagnoli del trovate l'ascolto del secondo appuntamento con questo nuovo spazio di informazione della nostra emittente nel quale ogni sette in ma vi proponiamo in rapida sintesi una rassegna stampa dedicata ai principali eventi che riguardano realtà politica dell'Europa sudorientale
Questa settimana e naturalmente la Turchia ancora al centro dell'attenzione a causa della situazione al confine con l'Iraq e dei rischi di un conflitto militare esteso
Dopo il voto con cui mercoledì scorso il Parlamento turco ha autorizzato il governo del premier Erdogan a ordinare un attacco contro le basi dei guerriglieri curdi del PKK in
Territorio iracheno
L'azione militare non è per l'immediato ha detto varie volte il premier turco Erdogan ma in violenti scontri gli attentati di questi ultimi giorni neanche di queste ultime ore
Sollevano molte preoccupazioni inquietudini sul precipitare della situazione sulle conseguenze che l'azione militare turca potrebbe avere nel complesso della Regione
La NATO gli Stati Uniti e l'Unione europea come sapete sono particolarmente preoccupati forse non succederanno nulla o poco
Prima dell'incontro diretto con che Cardoni Bush avranno agli inizi di novembre
Però è chiaro che la situazione di queste ore e densa di incognite a questo proposito
Venerdì scorso sulla Repubblica Marco Ansaldo apriva il suo articolo a pagina quattro citando quella che definiva una fonte dell'intelligence bianca era in contatto con i colleghi già inazione del Nord Iraq ca
A proposito appunto dell'azione della possibile azione militare turca nel Kurdistan iracheno questa questa fonte citata dall'Ansaldo
Diceva i nostri militari entreranno sicuramente nord era che poi aggrediranno deportazioni del PKK su questo non c'è il minimo dubbio
Ma prima dell'attacco bisognerà aspettare la fine della partita diplomatica in corso fra noi Washington e Baghdad dopodiché comunque vada l'azione ci sarà
Anche per non perdere la faccia di fronte all'opinione pubblica turca esasperato dalle morti dei soldati a questo punto però proseguiva la fonte
A penetrare in territorio iracheno potrebbe essere solo le squadre speciali già pronte a ridosso del confine evitando di muovere il grosso delle truppe comunque preparato a muoversi in ogni evenienza
Ma Cataldo scriveva ancora che questo è comunque il momento in cui la Turchia gioca la carta diplomatica e l'agenda delle prossime settimane anche di questi giorni in effetti lo dimostra
Nei giorni scorsi è venuto in visita in Italia il Capo di stato maggiore generale voglio Calit e il due il tre novembre si riunirà a Istanbul nel gruppo dei Paesi vicini all'Iraq quale si affiancherà il G otto allargato la Cina il cinque e il sei Erdogan Aldebrà il Presidente americano Bush negli Stati Uniti mentre il sette otto sarà in visita ufficiale a Roma
Oggi l'assessorato ha né a Londra il neoministro degli altri tour quali barbagianni e si è recato nei giorni scorsi in Arabia Saudita alla stessa data Giana ha detto nei giorni scorsi
Perché il Governo di Ankara è determinato a combattere senza esitazioni terrorismo anche oltre confine ma la lotta va comunque condotta insieme a Stati Uniti e Iraq
L'Iraq da parte sua sempre come scriveva saldo ma constato sulla Repubblica ha mostrato di avere capito bene il messaggio è arrivato da anche raccolto cosa per questo potrà significare in pratica e naturalmente
Oggetto di analisi
Per quanto riguarda sempre la rassegna stampa il diciannove ottobre
Sull'Indipendente in un articolo intitolato i curdi dividono fra Stati Uniti e Turchia
Giusto la punta ad Alda spiegava come dietro la crisi che divide Ankara Baghdad e Washington ci sia il Kurdistan ovvero scriveva valga il fantasma
Di un Paese cancellato nel mille novecentodiciannove e diviso tra quattro Stati e adesso il fantasma del Kurdistan ritorna
E la Turchia sembra aver dimenticato che la città curda più importante proprio Istanbul dove vivono due milioni di curdi
Secondo Marta Ottaviani Governo turco e l'esercito si trovano tra due fuochi con una situazione interna delicata e le conseguenze in campo internazionale che un attacco armato potrebbe provocare
Il diciotto ottobre sul giornale la corrispondenti di applica una che anche collaboratrice del giornale che sentiamo anche noi
Ci capita di sentire qui da Radio Radicale scriveva nella conclusione del suo pezzo a pagina diciassette il problema è se il Governo iracheno sia veramente disposto intraprendere un'azione congiunta
Scettico il presidente Jalal Talabani secondo il quale Baghdad non può prendere le armi contro i curdi ma l'esercito turco sì
Così concludeva Marco Taviani lo stesso giorno
Sul Corriere della Sera Guido Olimpio notava però che le autorità di Baghdad temono ripercussioni interno
I curdi iracheni scriveva Olimpio costituiscono una parte importante nel nuovo Iraq e l'attuale presidente Jalal Talabani appartiene alla stessa declina
In cui ha detto il premier Al Maliki ha chiesto alla Turchia di fermarsi promettendo un impegno contro i separatisti e sollecitando l'Amministrazione curda misure appropriate
Ambigua la replica di Talabani in visita a Parigi il Presidente si è rivolto al PKK dicendo fermati negli attacchi altrimenti vi chiederemo di lasciare il nostro territorio
Ma escluso però un'azione diretta contro gli insorti e peraltro si chiede Olimpia come potrebbe
Il PKK e di casa nel Kurdistan iracheno oggi però i curdi l'Iraq hanno molto da perdere Ankara ricordo Olimpio hanno un ci ha dato il blocco delle forniture di energia elettrica a partire dal due mila otto hanno impedito il transito dei voli charter provenienti dal Kurdistan dirà che in Europa
E ha minacciato la chiusura della frontiera una delle vene giugulari dell'Iraq del nord
La questione da quegli accudita mentre da un lato divide Turchia Iraq e Stati Uniti dall'altro però
Ma è provoca anche un'ulteriore avvicinamento tra Ankara e Damasco questa è l'analisi che fa che ha fatto Paolo Soldini in un articolo pubblicato a pagina sette del Riformista il diciannove ottobre un articolo intitolato
Molto eloquente mente Turchia e Siria fanno pace ha speso dei curdi iracheni
Secondo soldini la mano libera data da Damasco ad Ankara non avrà effetti militari dirompenti giacché i siriani per quanto usi a feroci repressioni
E a una politica di dematerializzazione che ha trasformato in apolidi senza diritti almeno centottanta mila duecento a centottanta duecento mila curdi
Non sembrano comunque avere i mezzi per piegare i quattro cinque milioni della minoranza che abitano nelle regioni di montagna nord est di Aleppo e verso i confini con Turchia Iraq avrà però una conseguenza politica
Dice soldi la chiusura di un accerchiamento al quale dovrebbe associarsi anche il nome dell'alleanza con la Siria il regime di Teheran
Resterebbe fuori sono l'Armenia dove i curdi però sono a poche centinaia di migliaia già abbastanza invisi alla popolazione locale per il ruolo che svolsero per conto dei turchi durante il genocidio del mille novecentoquindici
A quel punto il Kurdistan iracheno sarebbe del tutto isolato seduti sul loro petrolio i curdi potrebbero contare solo sulle truppe americane che prima o poi se ne andranno e sul debolissimo appoggio di un Governo centrale che dalla lontana Baghdad
Nei giorni scorsi ha già inviato il vice di al Maliki a pietire comprensione ad Ankara
Assicurando di essere in grado di debellare improprio il terrorismo del PKK come se fosse facile
Così concludeva Paolo suddiviso riformista
Enzo Bettiza il diciannove ottobre sulla stampa si concentrava sulle pre-crisi che l'Amministrazione Bush deve affrontare sul piano internazionale
Tra Putin e mezza l'una guerriera era il titolo del commento di Bettiza che iniziava scrivendo da tempo la situazione internazionale non presentava un quadro così torbido così insidiose così complessa
Il primo punto di crisi coinvolge nel fallimento l'amicizia ormai il l'amicizia tra Bush e Putin nella seconda crisi
è individuata la Betti Zanicchi è quella che sconvolgere equilibri già difficili tra Stati Uniti e Cina ma la terza crisi quella in atto con la Turchia scriveva detti ed è forse la più grave sul piano dell'interesse nazionale degli Stati Uniti
La Spezia con Ankara fattosi altro in seguito alla mozione parlamentare di Washington sul massacro degli armeni appare tanto più grave
In quanto non contrappone l'America ha una grande potenza rivale come la Cina la Russia
La contrappone bensì ad una nazione alleata importante indispensabile nell'ambito dell'Alleanza atlantica oggi insostituibile quale avamposto regionale islamico nella lotta al terrorismo fondamentalista
Se tutto questo venisse meno detti da parente allora una conclusione finale della crisi che sarebbe la più disastrosa anche per l'Europa cioè la deriva il salto della Turchia dall'Islam moderato all'islamismo militante
Figlio iraniano filo arabo distaccato per sempre dall'Occidente
Sulla stessa lunghezza domanda di Bettiza ieri sul Messaggero Ennio Di Nolfo secondo il quale e è in gioco tutto quello ed è ed è davvero molto che il Governo di Ankara fatto sul piano dei diritti civili
Su quello dello sviluppo economico e su quello della politica internazionale negli ultimi anni con risultati ben visibili e chiaramente in risposta alle richieste l'Unione europea
Mettere in gioco un tale patrimonio darebbe forza alle argomentazioni di coloro che come i francesi sono pregiudizialmente ostili all'adesione della Turchia all'Unione europea
Per quanto concerne le relazioni con i Paesi vicini prosegue Di Nolfo si avrebbe l'effetto di frantumare la sovranità irachena e di trasformare come conseguenza la Turchia in un soggetto attivo delle contese Inter islamiche
Ancora sul Corriere della Sera di ieri da segnalare il commento di Antonio Ferrari sempre a proposito appunto della dimensione internazionale poi della crisi delle relazioni della Turchia patriota nel Ferrari era ma intitolato mantenere il Paese unito e salvare le alleanze essere questo è appunto secondo Ferrari
Il dilemma di ardo Anna
Sviluppato poi nel suo pezzo sul Corriere della sera
Vi segnalo anche l'opinione di due intellettuali uno americano e l'altro turco l'americano e il filosofo Michael Walter intervistato da Ennio Caretto sul Corriere della Sera di ieri
Secondo Michael Walzer che è l'autore di guerre giuste ingiuste l'Amministrazione Bush a una grave responsabilità nella crisi turco curda non solo non ha saputo prevenirla pur vedendo l'arrivare
Ma non sembra riuscire a rimediare viene anche adesso Waltz perché Caretto descrive come un liberal sostenitore della diplomazia muscolare
Afferma che l'America ha efficaci strumenti di pressione sia sul Kurdistan iracheno che sulla Turchia e dovrebbe usarli e sollecita l'Unione Europea intervenire prima che questo conflitto di frontiera destabilizzante realmente la Regione
La invito all'Unione Europea intervenire ma che cosa potrebbe fare gli chiede Caretto risponde vuol essere
Invito non se l'Unione europea ma anche l'ONU Hunter veline perché constato che la politica mediorientale dell'amministrazione Bush è disastrosa
Anche l'Unione europea deve premere sul Kurdistan iracheno e la Turchia hanno entrambi bisogna di essa
Temo che l'Amministrazione non riesca ma ha perso credibilità la comunità internazionale deve mobilitarsi
Come deve mobilitarsi per l'Iran e il Pakistan occorre guadagnare tempo sufficiente perché il nostro prossimo Presidente spero un democratico rimedi ai nostri errori
Così Michael Walter
L'altro opinabili segnale è quella di barche Nora Anna noto costituzionalista turco una delle menti più lucide dell'intellighenzia turca così hanno e non lo descrive
E Marco Ansaldo nell'intervista pubblicata sulla Repubblica di ieri nella quale Orhan afferma
Che l'eventuale intervento nella nel nord dell'Iraq Kurdistan iracheno
è una trappola per la Turchia il Governo di Erbanno Alice oramai non deve cadere nel tranello del PKK che vuole solo far precipitare il Paese nel pantano dell'Iraq
Il loro scopo è chiaro ma per la Turchia sarebbe una situazione la cui uscita potrebbe essere molto complicata per cui dice la schiena ora Anna l'ultima cosa che la Turchia dovrebbe fare sarebbe di dover entrare in ordinaria perché
Da un eventuale attacco alle basi del PKK o da un ingresso nel nord Iraq la Turchia avrebbe poco da guadagnare e molto da perdere
Peraltro Air One Night tra il premier turco Erdogan una ha detto ieri al Times che la Turchia determinata ad attaccare i turchi senza chiedere il permesso a nessuno
Ergo Anna ha detto attaccheremo i ribelli curdi in territorio iracheno
In una intervista al Cal Times al quotidiano britannico manda questo messaggio che è un messaggio rivolto soprattutto agli Stati Uniti che appunto nei giorni scorsi avevano chiesto ad Ankara moderazione di fermare le proprie truppe
I curdi sono stati alleati chiave degli Stati Uniti nella guerra contro Saddam Hussein ma anche la Turchia dove è stata i due
Dramma spiega di avere posto più volte al Presidente degli Stati Uniti George Bush il problema del terrorismo curdo ma dice di non avere mai avuto risposta se un Paese confinante all'indice banale la ritraggono Altavista diventa un paradiso sicuro per i terroristi
Ma le norme internazionali ci autorizzano intervenire non lo faremo senza chiedere il permesso a nessuno
A proposito del PKK Guido Olimpio sul Corriere della Sera di ieri
Traccia un ritratto dei nuovi leader del separatismo Amato curdo il dottore siriano il fratello di ho già Lanna ora dettare la linea sono i giovani falchi sentito del suo terzo pubblicata a pagina quattordici che descrive
Le posizioni anche le divisioni presenti all'interno del PKK divisioni
Non solo sugli obiettivi politici ma anche sui metodi di lotta da segnalare anche reportage dalla frontiera turco irachena intitolato sulle montagne di sangue pubblicato ombre portarli ma con saldo sulla Repubblica
Ieri nella quale Ansaldo scrive tra l'altro i cui che i curdi temono
Dietro le minacce il desiderio turco di infilarsi nelle terre un tempo appartenuti all'Impero ottomano per le rimettere le mani sulla città petrolifera di Kirkuk
E impedire la nascita di quel Kurdistan che potrebbe di riflesso far sollevare la popolazione locale del sud-est dell'Anatolia
E ancora sempre sulla Repubblica di ieri
E questo è anche l'ultimo pezzo che vi segnaliamo Guido Rampoldi spezzare una lancia a favore di Ankara
Costretto a reagire dall'ennesimo eccidio di soldati per mano del PKK curdo il Governo turco si è dimostrato assai più saggio di quanto non immaginassimo i tanti che gli attribuivano una volontà spasmodica di evadere lira h
Le granate spararle dell'artiglieria contro presunte basi della guerriglia in Iraq a quanto pare senza fare vittime civili sono il minimo scrive Rampoldi che Ankara poteva fare per placare la propria opinione pubblica
Esasperata e con diritto ormai da anni il PKK infatti usa il Kurdistan iracheno come retrovia logistico per organizzare le infiltrazioni in Turchia fino a pochi mesi fa manteneva nella regione perfino uffici di rappresentanza regolarmente visitati
Da militari statunitensi come riferiva la stampa turca ecco sì appunto da Guido Rampoldi cominciamo spezzare una lancia a favore di Ankara troppe volte poco dopo però è molto meno
Come dire rassicurante per quanto inevitabilmente realista laddove scrive che la vicenda turco irachena e in qualche modo una finestra sul futuro
Ci annuncia innanzitutto
Nesi o anni dominati dall'imponderabile ormai scrive Rampoldi la scena mediorientali affollata da troppi conflitti da troppi fattori nessuno dei quali sembra più in grado di governare la somma e l'intrecciarsi di tutte le partite cominciate mai finite
Inoltre a questo stato caotico aumenta invece che diminuire e in questo ricorda quei fenomeni fisici che attraverso una crescita del disordine conducono all'implosione
Dunque non dell'Ira scrive Rampoldi Giorgio da Bush quando vede nell'orizzonte delle possibilità una guerra generalizzata terza guerra mondiale nelle parole del Presidente
Ecco questa fotografia ora cominciamo sicuramente realista anche se assai poco come dire rassicurante chiudiamo
Questa che però di questa rassegna stampa dedicata al sud proprio al cambiamento dedicato interamente alla Turchia ma la gravità della crisi appunto Lollo richiedeva anche
E queste parole di di Rampoldi lo concludiamo chiuso lo dimostrano grazie per l'ascolto l'appuntamento era martedì prossimo come sempre non è stata da il Mattino un saluto da Roberto Spagnoli un buon proseguimento con i programmi di Radio Radicale
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