Insieme per crescere. Modelli di cooperazione per uno sviluppo sostenibile dell'area del Mediterraneo

Cominciamo i nostri lavori
Un benvenuto da parte mia da parte della Università di Palermo fra poco sentiremo anche il benvenuto da parte del Ministero degli Affari Esteri
Da parte della Camera di Commercio del nostra per la nostra città
Il
Simposio l'incontro di oggi rientra nel due un ciclo molto intenso di giornate per la cooperazione italiana che fu programmato qualche
Mese fa diciamo nel
Gennaio febbraio del due mila e cinque si programma erano questi incontri per avvicinare le università italiani in particolare il mondo dell'università della didattica e della ricerca della riflessione culturale
Con
La il problema
Immenso se mi passate questo termine della cooperazione e per avviare una più stretta collaborazione e più in generale con il ministero delle
Sabotaggio naturalmente degli avversari della cooperazione internazionale ma noi andremo avanti e non ci faremo non ci faremo intimidire da questi sabotaggio il
Dicevo questa serie di incontri quindi e voluttà
In un ambito di coinvolgimento collettivo a livello istituzionale fra le università come singoli soggetti ciascuno necessità sceglie nella sua autonomia quale politica sviluppare nell'ambito della collaborazione nell'ambito delle relazioni internazionali
Dalla dall'entusiasmo anche questa proposta ha suscitato nel mondo universitario possiamo senz'altro dire che
C'era una forte aspettativa c'era un desiderio di entrare in questo in questo tipo di attività di rinforzare non soltanto le relazioni internazionali con i Paesi cosiddetti occidentali con la Comunità europea in generale e io questo lo vedo
Dagli scambi che ormai abbiamo frequentissimi una nel con tutte le università vedo tutte le università italiane implementare con tutta Europa ne abbiamo avuto un raddoppio dei nostri scambi Erasmus nel giro di di pochi anni come saranno in in tre anni siano passati da un da un valore che era piuttosto basso abbiamo raddoppiato andiamo verso un incremento in ulteriore molto molto molto forte
Tanto che tra mettere anche in difficoltà le nostre strutture di accoglienza e abbiamo visto questo abbiamo visto un incremento fortissimo nei rapporti e istituzionali di collaborazione per progetti di ricerca
Nascono sempre più frequenti coinvolgono questo università come me coinvolgono tante altre Progetti di collaborazione che riguardano il rilascio di titoli lavorare insieme creare curricoli
Formativi di primo e secondo livello e poi arrivare alla alla proposta di lauree congiunte fra Università di paesi di Paesi diversi fra di loro come per esempio ne abbiamo delle collaborazioni con la Francia con la Spagna abbiamo ipotesi di collaborazione con l'Inghilterra con la Germania stiamo lavorando per non soltanto fare dei Masters insieme ne abbiamo un certo numero di master internazionali ma anche per le lauree di primo e secondo livello in cui gli studenti si prevede che passino un periodo del della loro formazione in un paese un successivo periodi di formazione nel secondo Paese parta quindi è un fermento devo dire
Che consolida le relazioni internazionali Dadullah della nostra università visto che sto parlando pelosa di Palermo ma che io vedo come un fenomeno che coinvolge il mondo universitario italiano tutto quanto con grande interesse grande attenzione grande volontà nudi partecipare alla creazione di una cultura europea
Lo stesso si può dire per quanto riguarda il resto dei paesi paesi extra-europei
In particolare questa attenzione alla cooperazione che è cosa diversa rispetto alle relazioni internazionali
Abbiamo un delegato per le relazioni internazionali è un delegato proprio per la cooperazione per sono due tipologie diverse due impostazioni culturali e vorrei dire anche diverse
In particolare per quanto riguarda la cooperazione internazionale queste giornate della cooperazione hanno fatto vedere un attenzione vivissima ma anche l'accensione di iniziative concreta di cui va be'sotto il probabilmente parlerà anche il dottor Camera nel nel suo nel suo intervento per quanto riguarda questo università abbiamo già in passato in tempi anche in cui ancora non c'era un'attenzione istituzionale
Così allargata abbiamo già partecipato a importanti missioni missione in un centro America in particolare nella nella Sudamerica in Perù
Dopo il terribile terremoto dire kippah una missione della nostra università segreto ad Arequipa e continua ad avere quando Arequipa un rapporto molto costruttivo molto forte di collaborazione per progetti di ricostruzione per interventi a livello non soltanto dalla facoltà di Architettura ma di analisi anche dell'evoluzione sociale di quel di quel Paese
Abbiamo una forte interesse siamo usciti dalla cooperazione perché con la Libia
Non non si hanno rapporti di cooperazione in quanto la Libia non è considerata un Paese in via di sviluppo perché a diciamo risorse risorse assolutamente sufficiente per svilupparsi da sola ma certamente la il nostro interesse ad una collaborazione molto stretta con le Università libiche sta aprendo degli spazi di collaborazione internazionale dei chiodi guardano tutto tutte le nostre istituzioni parlo
Del progetto che sta andando avanti abbastanza rapidamente di istituzione di una università italo libica è un progetto che stiamo realizzando non è ancora realizzato abbiamo già realizzato invece una collaborazione
Diretto e con l'Università di Bengasi che la Università più antica del Paese secondo l'apertura già effettuata di un Dipartimento di Italianistica nell'università di Bengasi con l'apertura di un corso di laurea
Dedicato più all'insegnamento della lingua italiana e con una prospettiva di rinforzare questo legame con Bengasi attraverso la facoltà di architettura che ha manifestato pure un forte interesse in questa direzione
Tutti questi sono esempi di attenzione non li cito così come esempi specifici della Università di Palermo soltanto per dire che come Palermo parlo anche delle altre università siciliane parlo dell'università italiana in generale il numero di collaborazioni che si sta sviluppando eh
Veramente importante sul piano formativo
E oggi pomeriggio e poi interverremo abbiamo un corso di laurea triennale un corsivo alle specialistica dedicata dedicati esplicitamente alla cooperazione internazionale oggi pomeriggio interverrà la professoressa Milito che è presidente di questo corso e va be che interfacoltà
Fra
Le le facoltà di economia e di scienza della formazione abbiamo in un numerosi ambiti del nostro ateneo
Attenzione nell'ambito della la gli interventi in ambito medico in ambito nell'ambito delle tradizioni popolari nell'ambito in alcuni degli amici più diversi deboli potrei citare sostanze de tutte le dodici facoltà
Della della nostra università e quindi i corrispondenti ambiti scientifici e culturali per dire ognuno in ognuno di questi ambiti ci sono elementi che consentono che consentono di de accendere nuove collaborazioni ecco io ritengo e di consolidare cooperazioni già esistenti quindi
Un
Conferma
Ancora una volta con questa giornata che si svolge qui a Palermo la conferma di attenzione una conferma di una collaborazione che abbiamo avuto io sono stato il quando il dottor Canada e con altri colleghi rettori in un nello Sri Lanka proprio per
Avviare
Un e ipotesi di collaborazione concreta con interventi concreti su questo stiamo stiamo già adesso lavorando il coordinamento della collega Giannini Università per stranieri di Perugia rettore anche essa la Crui è fortemente interessata
Nella sua come dire struttura generale e incoraggia questo tipo questo tipo di attività
Questa mattina si svolgerà un modo un po'diverso rispetto alle previsioni perché i due ospiti graditissimi che speravamo di avere con noi la dottoressa Melfi lui
Delle Nazioni Unite il professor grande che la un un collega amico di Palermo che è venuto spesso che è presidente della Associazione internazionale alla medicina umanitaria purtroppo
L'uno per un motivo o l'altro per l'altro utile molto molto gravi non non possono essere qui con noi abbiamo la fortuna invece di avere con noi la dottoressa ad avere mezza canna del Ministero degli Affari Esteri
Alla quale darò tra poco tra poco la parola illa nostro incontro di questa mattina si concluderà quindi adesso
Intervengo io interviene per un saluto il dottor Chiriacò che il presidente della Camera di Commercio di Palermo è stato forse ancora presidente di Unioncamere Sicilia
Lo sei stato retriva fino a pochi poteri poche settimane mesi fa e quindi dopo questi due saluti darò la parola dottoressa mezza cane poi interverrà il professor Nicosia che
Salvatore Nicosia che vi ricorderete ha già svolto quando Mola inaugurazione dell'anno accademico di qualche anno fa un la relazione su questo tema che segue questo tema
E con con particolare attenzione
Abbiamo pregato di intervenire facendo un po'un quadro inquadrando questo problema
Dal punto di vista così culturale generale e poi darei la parola darò la parola al dottor pianeta Massimo Caneva
Che il coordinatore della cooperazione universitaria fra direzione generale alla cooperazione allo sviluppo del ministero degli affari esteri
E segue quindi questi
Questa questa insieme di giornate questo programma molto intenso di giornata della cooperazione direttamente e sta facendo in questo momento un Giro d'Italia a tappe forzate che lo porta su e giù per la penisola costantemente io
Non posso fare altro che intanto ringraziare di cuore i nostri i nostri ospiti per averli condoni per avere accettato questo
Questo invito un ringraziamento a Ennio Cardona che appunto il cireneo delegato alla cooperazione che ha fatto tutto il lavoro organizzativo di questo di questo incontro
E devo ringraziare il coloro con meno Minella che qui che ci ha dato concesso le sue fotografie per questa mostra che inaugureremo nella pausa nella pausa della
Pranzo fra la lavori della mattina i lavori del pomeriggio devo ringraziarlo lo dirò coi in maniera specifica perché c'era portato delle fotografie importanti
Importanti non solo per il racconto di ciascuna al suo interno ma perché dimostrano una unità culturale del Mediterraneo che va potenziata che va seguita che va studiata e sulla quale ognuna
Delle istituzioni che si affacciano su questo su questo mare
Deve rivolgersi con umiltà innanzitutto con la capacità di ascoltare con la capacità di leggere e di contribuire senza attribuirsi patenti di supremazia culturale da nessuna parte tutti quanti dovremmo lavorare per una comprensione e per una collaborazione autentica e paritaria ecco con queste però le io concludo concludo questa in intervento di apertura ringrazio ancora tutti voi per essere qui con noi i giovani del corso di laurea che sono qui e che seguono questi lavori colleghi del corso di laurea che che che si dedicano generosamente a questa a questa attività complimenti a questi giovani alcuni dei quali hanno già partecipato a incontri oggi pomeriggio
Devo rifare parlare anche qualcuno di loro hanno già partecipato degli incontri nazionali su queste giornate della cooperazione e hanno dato che io credo anche buona prova di sé e di questo sono contento perché la nostra università e ancora una volta presente nei grandi processi che riguardano la Mediterraneo riguardo alla cultura del nostro Paese riguardano in generale
Il la
Fermento i dibattiti che si agitano nella nel nostro paese grazie a voi tutti e cominciamo i nostri lavori
Allora pregherei il dottor Vincenzo chili ecco che il presidente alla Camera di Commercio di Palermo rivolgerci un saluto a nome della Camera di Commercio
Signori buongiorno sì tutto desidero ringraziare l'università in particolare il rettore per avermi invitata a partecipare è questo importante appuntamento che
Finalizzato a un tema che riguarda la nostra impresa e quindi alla casa comune dell'impresa e della Camera di Commercio la quale mi onoro riprese
Mi scuso in quanto
Devo scappare per Roma dove ho in consiglio e quindi ho chiesto la parola punto per fare questo saluto prima degli altri relatori e quindi
Sarà piuttosto un flash la voce
Il
Fu esce condensato sarà principalmente sull'area mediterranea
Non vi è dubbio che soltanto una maggiore integrazione uno sviluppo degli scambi
Tra l'Europa comunitaria i paesi della sponda sud del bacino mediterraneo può consentire lo sviluppo economico e sociale di quest'area determinare condizioni di maggiore stabilità politica di minore il rischio di eventuali controlli
Consapevole di tale fatto
Noi siamo chiamati in quanto attori pubblici rappresentanti del mondo imprenditoriale a trovare le soluzioni possibili per lo sviluppo delle relazioni tra nord e sud del Mediterraneo
Bravi relazioni sia economiche che non possono contribuire a ridurre la disparità tra le due sponde del Mediterraneo
Diminuire i rischi connessi all'attrazione magnetica che si determina per via della presenza attuale dei due poli
Uno positivo al nord e uno negativo al sud
I continui sbarchi
Di navi della speranza
Che traboccano di uomini disperati alla ricerca di pace e di lavoro di condizioni migliori di vita ci devono spingere a massimizzare il discorso in tale direzione
Certamente le relazioni economiche
Non solo l'unica via per il miglioramento dei rapporti tra i Paesi tuttavia esse contribuiscono in maniera non indifferente facilitare lo scambio di cultura di conoscenza di fiducia
Come è possibile incrementare il proprio in relazione economica
Io mi limiterò a fornire il mio modesto contributo dettato dalla particolare prospettiva nella quale vetro
Infatti in questo momento mi trova svolge le molteplici ruoli in un'area quella del Mediterraneo c'è anche da imprenditore ho ritenuto strategica per lo sviluppo dell'economia italiana
Oltre alla carica di presidente dalla Camera di Commercio di Palermo infatti ricopro
La carica di presidente la commissione turismo e cultura della scarpa che l'associazione delle camere di commercio del Mediterraneo
Non che sono membro del consiglio l'associazione delle camere di commercio delle isole europee
E infine sono attualmente presidente del consiglio amministrazione del mondo impresa c'è una società del sistema camerale italiano finalizzato al supporto dei processi di internazionalizzazione delle imprese
L'esperienza che ho realizzato in questo molteplici funzioni che alle relazioni economiche per svilupparsi presuppongono di una conoscenza di una fiducia reciproca
Tale fiducia non dipende da personale Stati dell'animo degli imprenditori che intendono fare affari in comune fase fondo sui seguenti elementi
Certezza e stabilità dei condizioni giuridiche
Certezze prevedibilità di condizioni finanziarie
Conoscenza diretta delle procedure e delle persone
Semplificazione dei passaggi burocratici
Otto spesso gli imprenditori italiani rinunciano a operare nei Paesi del Nord Africa o dal Medio Oriente perché hanno difficoltà a conoscere normative che regolano rapporti tra i Paesi perché la garanzia delle condizioni finanziarie non viene adeguatamente offerto agli istituti di credito perché non si conoscono i giusti referenti nel Paese di destinazione o perché il muro di gomma della burocrazia italiana o estera
Insormontabili
Credo che il nostro ruolo come attori pubblici deve debba essere proprio questo facilitare la creazione di norme di reciprocità tra i Paesi e diffusione delle stesse presso gli imprenditori
O predisporre accordi con gli istituti di credito per la creazione di prodotti finanziari ad hoc realizzare incontri missione fiere convegni occasione di conoscenza e di scambio tra gli imprenditori
Ridurre al massimo i passaggi burocratici e i tempi a questi connessi
Da questo punto di vista e credo che l'aiuto che varrebbe Camera ove può offrire e non indifferente
Le camere di commercio
Sono presenti in tutti i Paesi del Mediterraneo sia come rete di Camere italiane all'estero sia come Camera di Commercio vocale
è una rete fatta da attori pubblici che rappresentano il mondo delle imprese che diavolo abitualmente che continuamente si scambia informazioni e che realizza attività il Comune
Esistono numerose strutture tra cui quelle che ho citato prima appunto la Scame sulle loro che possono essere braccio operativo le iniziative tese ad incrementare relazione economica
Sono stato la scorsa settimana a Barcellona nel corso dell'Euro Mediterranean economiche vive nel forum
Che appunto quel forum di imprenditori di camere di commercio di tutti coloro che sono vicino all'impresa
E ho avuto modo di sottolineare il ruolo della Sicilia potrà svolgere in quest'aria anche grazie all'evoluzione della logistica e dei trasporti che si sta avendo ex con il ponte raggiungerà il suo apice al di là di tutte le polemiche
Ho notato
Con sincero imbarazzo purtroppo che l'unico italiano presente questo euromediterranea Anna Economic leader forum ero soltanto io malgrado gli inviti personalità del mondo dell'impresa del mondo appunto vicino all'impresa
Il che è stato notato naturalmente
Dal agli imprenditori presenti che andavano dal
Costruttori per esempio importantissimi nella nel settore arabo sia imprenditori importanti
Tesi del settore del dell'aria egiziana
Gente di tutti i tipi
Tutte le storie in effetti io dico che la presenza nostra in questi incontri così importanti perché tra l'altro era il primo incontro preparatorio a quello che poi era la Conferenza euromediterranea dei governanti è un handicap notevole per il nostro Paese
Quindi
Ne dispiace che non ci siano altri del settore imprenditoriale presente perché dico questo
è un appunto le voglio fare perché dico se poi alla fine si parla soltanto ma concretamente non si va dove al contrario più importante essere presente cacciatori
In compenso devo dire che successivamente nel negli altri incontri dove c'è stato Cuffaro il nostro Sindaco ognuno per le sue competenze perché c'è stato una riunione per le regioni del Mediterraneo e un altro per i sindaci del Mediterraneo
Questo è stato il venticinque
In analoghi incontri appunto con il leader politici politici nell'aria
Hanno espresso seppur non e non ci siamo parlati prima concetti simili a quelli che ho espresso io
Io sono convinto appunto che vi è una sintonia tra gli attori pubblici non posso che essere un supporto alla definizione di politiche di sviluppo e in questo senso sono anche qui perché mi pare che un trait d'union con l'università e in questo senso sia importante sia per il mondo della cultura sia per il mondo dell'impresa
Quindi mi complimento per questa lodevole l'iniziativa di oggi offro la massima collaborazione del mio mondo quello che a me era a un lavoro che si vorrà realizzare ringrazio
Ringrazio ringrazio il presidente del CDA ecco do adesso la parola alla dottoressa poteri e mezza Cametti interverrà Mazza che hanno Mazzacane che interverrà perdura in rappresentanza del ministero degli affari degli affari esteri pregare
Un benvenuto tutti a nome soprattutto del ministro Diodato direttore generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero degli affari esteri
Io sono la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo e sono all'ufficio territoriale competente per i Paesi del Mediterraneo del Medioriente
E la Direzione generale per la creazione e lo sviluppo ha promosso questa iniziativa delle giornate per la cooperazione italiana
Con fitta serie di Eddie venti sia in Italia e all'estero che quest'anno è giunto alla sua seconda edizione e che è organizzata in collaborazione con tutti gli attori che sono coinvolti in attività di cooperazione allo sviluppo quindi Gibiino organismi internazionali agenzie delle Nazioni Unite organizzazioni non governative enti locali
Università ed enti di ricerca ed è un'iniziativa che si propone di di di sensibilizzare ed informare nell'opinione pubblica la società civile su quello che fa
La cooperazione italiana se ne parla molto di aiuto allo sviluppo ma se ne sa poco
E sull'importanza applicato strategica e politica dell'attività di cooperazione sui benefici che che ci che ci sono perché sarebbe un maggiore coinvolgimento un coinvolgimento più personale globale
I per coinvolgere anche nuove risorse per contribuire a sostenere gli impegni internazionali dell'Italia e per dare forse anche una maggiore continuità e coerenza l'attività di cooperazione lungo periodo
La prima edizione delle giornate come diceva anche il rettore che si fatta l'anno scorso ha avuto un successo straordinario direi quasi inatteso un'attenzione vivissima diceva il rettore il che significa dimostra che quando l'opinione pubblica la società civile si trovano poi confrontati stavano doversi misurare su temi importanti e concreti come quello tra l'altro di cui si parla oggi bella risposta positiva aggiunge sempre le giornate di quest'anno hanno un valore forse non simbolico ancora più significativo si pongono si collocano all'indomani del vertice delle Nazioni Unite di New York
Che ha passato in rassegna gli Obiettivi del Millennio la dichiarazione che è stata firmata nel due mila abbiamo assistito adesso di recente eventi drammatici come come come lo tsunami che ha devastato il Sud-Est asiatico l'anno scorso quest'anno c'è stato l'uragano
In Louisiana sono tutti eventi che forse oggi ci fanno un pochino più riflettere su questo tema di cui discutiamo che quello dello sviluppo sostenibile
Un concetto che Mac non voglio neanche qui definire ma che integra diverse spetti ambientali economici e sociali istituzionali
I un obiettivo forse se lo vogliamo definire un obiettivo che ci coinvolge tutti i governi istituzioni impresse il cittadini i
Vorrei Niero segnata una una osservazione secondo me interessante di Giorgioni bianche concludere un lui ha molto studiato questo concetto dello sviluppo sostenibile a conclusione di un suo saggio proprio su questo tema e che vi vorrei leggere perché forse può dare qualche spunto di di riflessione per il dibattito che seguirà e occorre avviare una nuova protesta per la sopravvivenza capace di farci passare dall'ideologia della crescita quello dello sviluppo
Nessuno ci salverà se non le nostre mani il nostro senso di responsabilità verso le generazioni future
Verso il prossimo del futuro di cui non conosceremo mai molto ma la cui vita la cui felicità dipendono da quello che noi faremo o non faremo domani Inés decenni futuri
La costruzione di uno sviluppo sostenibile e la pace
Si conquistano soltanto con la giustizia nell'uso dei beni della terra unica nostra casa comune nello spazio con una giustizia planetaria per un uomo planetario
Senza giustizia nell'uso dei beni comuni della cassa comune del pianeta Terra non ci sarà mai taccia
Quindi se noi riusciremo ad arrivare ad un'economia d'equilibrio sostenibile per le future generazioni potranno avere forse almeno le stesse opportunità che la nostra generazione ha avuto quindi un rapporto tra economia ecco dell'ecologia ancora in gran parte da costruire che passa dalla strata delle quinte sostenibili
Ora quando si parla di di sviluppo sostenibile di solito si parla anche di Agenda ventuno che credo sappiamo tutti i e che cos'è documento di propositi ed obiettivi programmatici che è stato sottoscritto durante la conferenza io nel due mila e due nel mille novecentonovantadue
Poi c'è stato il vertice di Johannesburg che nella nel due mila e due dieci anni dopo nel due mila abbiamo avuto l'avallo alla dichiarazione degli Obiettivi del del millennio in questi in questi anni ci sono stati tantissimi incontri tra gli stanati
Sotto il patrocinio delle delle Nazioni Unite che hanno contribuito diciamo a definire una visione
Globale diciamo sul futuro della della dell'umanità
E il il vertice di Johannesburg a nel due mila due ha confermato gli impegni a raggiungere gli obiettivi del PIL del millennio il che dimostra la necessità
Di una di un approccio
Come dire di un approccio integrato e sistemico alla soluzione dei problemi per la perseguire uno sviluppo sostenibile
Quindi diciamo che lo sviluppo sostenibile acquista una una una una cosa diventa un concetto integrato nonché che praticamente in groppa le tre dimensioni ambiente economia e società
Quindi ogni piano o politica di interventi deve rispondere a una visione indetti integrata e di finire sia impatti economici sia sociali sia ambientali
Allora qui oggi parliamo di bacino avvenuti Mediterraneo il bacino del Mediterraneo è uno spazio unico fortemente interdipendente che si trova in fondo ad affrontare problematiche comuni come la salvaguardia dell'ambiente
E lo sviluppo sostenibile
E rappresentano dunque i temi principali per l'avvio di percorsi di collaborazione e cooperazione partenariato percorsi che oggi sono divenuti interrogabile anche alla luce di di dei problemi di degrado e di impoverimento delle biodiversità causati poi dagli dagli attuali modelli di produzione e consumo
E percorsi che sono basati sulla reciprocità dell'interessi ambientali economici culturali e sociali sull'integrazione sul trasferimento delle conoscenze dei risultati sulla costruzione di relazioni stabili precedenti del sapere della ricerca della programmazione territoriale
Noi come Italia sosteniamo diverse una serie di iniziative a livello regionale bene vorrei citare alcune tra per esempio la messo quattro della convenzione delle Nazioni Unite per l'altra desertificazione che ci unisce i paesi della sponda nord del Mediterraneo questi paesi si trovano ad essere non soltanto Paesi donatori
Ma anche paesi colpiti dal fenomeno della della della desertificazione e quindi possono contribuire ad una maggiore sensibilizzazione nei confronti dei problemi dello sviluppo legati a questo perché tipo di degrado ambientato
Più dispetto per esempio ad altri
Paesi come Paesi nordici che sono un pochino diciamo più distanti o geograficamente più meno interessati o meno coinvolti da questo problema
La cooperazione italiana sostiene diverse iniziative nel in in diversi campi della nel campo per esempio dell'ambiente
Non so i rifiuti i rifiuti Prignano in ambito ambiente in ambito urbano per esempio il il problema dei dello smaltimento dei rifiuti il le risorse idriche
L'agricoltura e lo sviluppo rurale e in
Una cosa lunga abbastanza importante che è stata lanciata al vertice della di Johannesburg sono le iniziative di partenariato di tipo due per esempio ben cioè c'è un'iniziativa per quanto riguarda il Mediterraneo che è stata da noi realizzato attraverso la il sì AN
Sulle risorse idriche sul problema qual è stata anche la inserita nell'ambito del Forum mondiale della per l'acqua di Kyoto
E integrazione di sistemi a livello nazionale regionale nel Nordafrica nel Medioriente villaggio accidentale per la gestione sostenibile delle risorse idriche
E ciccia poi volevo segnalare anche una una una pubblicazione che presente che e consultabili anche sul sito internet del ministero degli affari esteri
E che che proprio si intitola la cooperazione italiana e lo sviluppo sostenibile che fornisce un po'un quadro di tutte quelle che sono le iniziative della cooperazione italiana dal due mila poi e può quindi fornire il sonno maggiore uno spunto di approfondimento perché l'interessato
E quindi l'auspicio nostro diciamo da questo tipo di Titti giornate e quello che che che emergano poi da quest'idea fu da questi eventi della degli impegni diciamo concreti delle proposte e delle idee
Proprio a partire da tutte quelle e iniziative che sono
Non è che sono in corso con con le regioni con gli enti locali oggi la cooperazione decentrata commenta e molto aumentate molto cresciuta negli ultimi anni
I ci sono tanti partenariati tra territori del territorio insomma italiani e dei paesi della del sud del Mediterraneo e i e poi c'è anche la la ecco vorrei citare anche la la la la la crescita del del di atenei la crescita della della lo diceva anche rettore la recita della collaborazione accademica almeno qui in questi in queste giornate trattazione sono stati circa quarantasette gli eventi organizzati dall'università
L'anno scorso conclusione di queste giornate no firmato una dichiarazione di intenti con oltre settanta università
E questo è una cosa importante perché la le università hanno secondo me è un un grosso patrimonio di eccellenza e di di conoscenze che che per il loro radicamento sul territorio per i loro rapporti con gli enti locali per tra con con le organizzazioni non governative
E soprattutto per la presenza dei dei giovani degli studenti che sono poi i principali interpreti di questo processo di tigli accoglienza di apporto dura verso realtà diverse che ci sono poi i principali destinatari
Del dello sviluppo dei beneficiari dello sviluppo sostenibile
Io per adesso mi fermo qui
Grazie grazie
Grazie dottoressa Mazzacane e la ringrazio anche per questa cioè nel finale proprio al ruolo dell'università sede di ricerca ma essere anche di formazione che non sempre mettono ribadisco è in questo mai come in questo caso importante dal punto di vista di alloggi per cioè formazione si deve crescere insieme crescere insieme ai nostri ai nostri giovani abituarli a considerare il problema dello sviluppo come un problema dell'intera collettività tramato sviluppo sostenibile il termine sostenibile
è un po'abusato ma fa valorizzato per tutto quello che implica dal punto di vista della mantenimento delle capacità e delle risorse del pianeta perché abbiamo nei confronti delle generazioni future una enorme responsabilità un potenziale distruttivo spaventoso
E bisogna stare attenti a evitare che distinti sui citarli per la nostra collettività prevalgano sugli istinti invece costruttivi positivi
Io adesso chiedo al professor Salvatore
Mico sia di intervenire con la sua relazione sui processi migratori Contemporary nell'area del meritata prego prossimo sì
Cercano di inquadrare il fenomeno che stiamo vivendo
In un ambito storico cioè perché questo fenomeno ci sembrano in realtà non è poi così il nuovo magari sono nove le forme in cui il secondo cui si sviluppa
Se c'è un fenomeno che caratterizza la nostra epoca
Cioè
Se noi dovessimo fra cento anni ma anche meno definire questo tempo io sono sicuro che faremo riferimento proprio questa grande emigrazione quella che gli storici chiamano Giangrande ringrazio
Grande perché a un
Uno sviluppo inusitato straordinario perché coinvolge innumerevoli coinvolge tutto il mondo
Le correnti le correnti migratorie in questo momento investono l'intero pianeta il vanno per esempio dall'America del Sud verso l'America del Nord vanno dal dal dall'Africa verso l'Arabia Saudita
Vanno dalla Cina verso il Giappone verso l'Europa
Vanno naturalmente dall'Africa in tutte le direzioni perché l'Africa rimedia a questo straordinario sta nella crescita della popolazione disperdendo la verso tutte le direzioni
E un fenomeno che insomma è come se ci fossero due mondi un mondo dal quale si fugge è un mondo verso cui ci si dirige
Ed è la la direzione sostanzialmente pur nella pluralità del del delle direzioni la direzione e unica cioè lo sforzo è quello di di scalare un qualche numero nella gerarchia dei monti
Di passare dal quarto al terzo asseconda e possibilmente al primo
Perché i due mondi sono caratterizzati diversamente
Da un lato ci sono per esempio
Lo sviluppo economico il benessere dall'altro lato c'è il malessere persino dell'esistenza quotidiana
Da un lato c'è c'è la democrazia e forme di partecipazione
Dall'altro lato ci sono regimi autoritari ci sono genocidi ci sono stragi ci sono distruzione di intere popolazioni c'è un'insicurezza assoluta che fa in modo che queste popolazioni cerchino altrove più tollerabili condizioni
Condizioni di esistenza
Questo
Questi questi due mondi si caratterizzano quindi diversamente come se si fossero Cosa due vasi comunicanti per cui bisogna trovare in qualche modo l'equilibrio
Di questo grandioso movimento che investe e tutto il globo il Mediterraneo il cuore e la Sicilia il cuore del cuore
Ci muoviamo in un ambito
Perché perché il Mediterraneo mette in collegamento intanto tra il continente diverso cosa che non c'era nessun altro ma
Ma anche perché storicamente ha svolto questa funzione avuto questa funzione
è stato sempre così così nel tempo così nella storia lo storico del Mediterraneo per antonomasia che che è un po'lo storico francese grande storico francese Fernand Braudel scriveva prima ancora che cominciasse questa questa grande ammirazione scriverla del Mediterraneo quanto segue
Che cos'è il Mediterraneo
Mille cose insieme non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi non un mare ma un susseguirsi di Marie non una civiltà ma una serie di civiltà accatastate le una le une sulle altre
Viaggiare nel Mediterraneo significa incontrare il mondo romano in Libano la preistoria in Sardegna le città greche di Sicilia la presenza araba in Spagna io aggiungerei anche in Sicilia l'Islam turco in Jugoslavia significa sprofondare
Nell'abisso dei secoli fino alla costruzione alle costruzioni megalitiche di Malta con le piramidi d'Egitto significa incontrare realtà antichissime ancora vive a fianco delle ultramoderna
Nel mondo antico l'elaborazione delle civiltà avviene nella Mesopotamia cioè in questa regione dei fiumi dove si colloca oggi l'Iraq e lì che si inventano le città quattro mila anni prima di Cristo egli che conoscono forme di scrittura
Le quattro mila anni prima di Cristo se si pensa che i greci imparano a scrivere soltanto verso l'ottavo secolo significa che lì era la l'elaborazione culturale più intensa però queste civiltà attendevano ad andare verso il Mediterraneo
Dei i greci sono spesso il tramite di queste civiltà che elaborate in Oriente e poi e arrivata mediterranea
Ma in
Questa spinta verso il Mediterraneo e mai dal Mediterraneo altrove ma verso il Mediterraneo evidente per esempio con i Fenici che sono un popolo di grande grandi navigatori che percorre il marito veterani lunghe largo e che fonda ma il regno di Cartagine nell'odierna Tunisia
Da Cartagine sia poi una un predominio di questa stirpe punica nella Sicilia occidentale cioè a Trapani la Provincia di Trapani nettamente nettamente
Influenzata da questa da questa realtà gli egiziani elaborano una civiltà che rimane nei secoli strutturata prestigiosissima quando uno storico greco certa Ecateo si recò in Egitto e disse che Luigi
Si sentiva rappresentante di un popolo antico
Perché con il sedici generazioni lui arrivava da un progenitore di vino chi lo riteneva cioè che cui possono sedicesima generazione di un progenitore dirigere divino
I sacerdoti egiziani lo portarono in sé nei sotterranei del tempio e gli fecero vedere trecento undici statue stata di sacerdoti che si erano
Succeduti l'uno all'altro e che arrivavano arrivavano a qualcosa come dodici mila anni
Il la conclusione da quella che i sacerdoti egiziani fecero a Solone voi greci siete troppo giovani
Di fronte a queste grandi civiltà quello sedici generazione quello gliene mostrava trecentoundici di generazioni per dire
Ma i greci non erano naturalmente mediterranea erano un popolo che veniva dal nord della penisola balcanica e chi arriva arrivano verso verso sud dice arrivano si si intravedono nel Mediterraneo
E si e svolgono una funzione civilizzatrice importante per per una semplice ragione per una ragione che io ripeto spesso i greci fanno cordone operano questo sviluppo
Perché non hanno un un testo di verità per il semplice motivo che non hanno un testo di verità che li blocchi che blocchi il loro sapere
In sale e lo cristallizza e quindi c'è un grande dinamismo certi si possono contraddire le opinioni religiose le opinioni di politiche degli altri perché non c'è un testo che le canonici
E che le e che le le renda le renda
Così universali e con la pretesa di essere sempre le stesse
E Ulisse in fondo il simbolo di questo Mediterraneo in collegamento con la sua ricerca continua con la sua curiosità con la sua domanda si pone spesso lo domando visse
Ma questi che sto visitando ora questo popolo presso cui sono arrivato sono mangiatori di pane
O di altro cioè individua nella differenza il tratto distintivo tra un popolo all'altra mangiano pane o mangiano senta lei o mangiano qualche altra cosa
Ulisse è un po'il simbolo e come tale è stato recepito
Dalla nostra cultura simbolo di questa di questa unità del Mediterraneo di questo rapporto fra le genti di questo io penso spesso per esempio che il grande concetto che hanno i mediterranei
Ce l'hanno
Tutti nel mondo antico del dell'ospitalità
Si è dovuta ad un patto molto semplice di carattere strutturale
I in un Paese che come in Paesi che contino hanno per terra in cui quel confine segnato dalla Terra il passaggio da una civiltà all'altra sempre graduale cioè non si passa immediatamente dopo quattro quattro metri si passa ad un altro popolo invece i i popoli che sono separati dal mare
Determinano un un cambiamento improvviso della dell'etnicità
Perché si passa da un popolo all'altro basta andare
In un'altra isola essi anche vicina basta andare per esempio dall'Italia andare a non so a Itaca per esempio
O o a Cefalonia ed è un'altra civiltà un'altra cultura questo passaggio imponeva che ci fossero rapporti di ospitalità perché riusciva in qualche modo l'ospitalità ad essere il collante di questi di questi rapporti cioè avere uno in una minima in un certo luogo
Avere avuto rapporti descritta con qualcun qualcuno significava superare la difficoltà di questo improvviso cambiamento di etno-chic e quindi anche questo questo valore rientra in questo ambito
Il Mediterraneo viene poi unificato conosce un momento di unificazione
Il mare nostrum dicevamo con Ennio Cardona
Credo che veramente Mare Nostrum per modo di dire con i romani diventa mare nostrum perché lo lo unificano
In realtà è stato sempre un mare di morti mare di molti popoli ed è bene che rimanga un mare e che nessuno pensi eventualmente di farlo Nostromo o loro cioè che bene che rimango ma un mare di molti popoli come è stato
è stato sempre
Caduto l'Impero romano per esempio arrivano nell'Africa settentrionale poi anche in Sicilia per un certo arrivano i vandali ma i vandali sono la popolazione baltica di origine baltica cioè dal dal Mar Baltico sono arrivati
Prima in in Africa e poi in in Sicilia per un breve per un breve periodo in gotico sono un'altra popolazione germanica del Nord di origine scandinava
Eppure al lungo sono in Italia non soltanto in Sicilia in in Italia e sono anche in anche anche in Sicilia per un certo tempo fino a quando non vengono non vengono cacciati dai bizantini cioè i Bizantini vengono da Costantinopoli cioè dalla parte orientale del Mediterraneo sono gli eredi dell'Impero romano d'Oriente
I Bizantini vengono intanto e in Sicilia e rimangono in Sicilia tre secoli e molti dei monumenti che noi vediamo sono il frutto di questa di questa presenza
Il poi ci sono gli arabi due secoli in Sicilia riferendoci al Sicilia cuore nel cuore del Mediterraneo
I gli arabi rimangono di due secoli poi arrivano i normanni che sono spiriti stirpi del nord e si potrebbe dire ma che cosa ma l'identità non è stata minacciata non è stata minacciata da tanti popoli questo problema dell'identità secondo me un falso problema
L'identità degli individui come dei gruppi sociali si crea in un processo per differenziarli cioè nessuno eh
Identico a se stesso
Intanto io
Esprimo la mia identità in quanto mi confronto con un altro prova d'identità è un processo che si forma quindi per differenza così vale per i popoli in fondo
Tutte le volte che l'umanità s'è convinta che bisognava riportare tutto alla purezza della propria identità sono state tragedie immani
Così si è assistito a tragedia immane nessuna tutte le civiltà sono sintesi e spesso queste dominazioni questi movimenti migratori nel Mediterraneo queste dominazioni in Sicilia hanno dato luogo a sintesi straordinarie
Porto spesso come esempio la cattedrale di Siracusa che era un tempio di Atena e oggi dalla cacciata di Siracusa emergono vistosamente le colonne doriche del tempio che fu nel tempio che fu
Una sintesi sono questi monumenti arabo-normanno i che noi chiamiamo arabo normanni ma dovremmo chiamare arabo-normanno bizantini perché sono una una grande sintesi fatta nel nel mille duecento grosso modo
Di
Dice di culture diverse dove ci sono gli arabi ci sono naturalmente i normanni che li promuovono e lì
E li fanno costruire ma c'è tutta la tradizione musiva dei mosaici che bizantina con le scritte che sono in in greco spessissimo anche in latino
E cioè e con l'apparato iconografico te l'erede di questa grande arte bizantina che invece si conserva oggi più da noi che non i luoghi in cui l'Impero bizantino
L'impero bizantino fu una sintesi straordinaria culturale c'è una sorta di summa del sapere medievale e si in questo soffitto
Dove ci sono raffigurate non soltanto le storie della Bibbia cioè tratta dalla Bibbia ma anche quelle della guerra di Troia anche quelle di Tristano e Isotta che è un poi ambito
Del ciclo bretone e cioè che che viene dal Nord e c'è questa una grande sintesi creata appunto
In Sicilia
Cioè non avrei nessuna grande paura della commistione
De perché perché da queste da queste Commissioni nascono in fondo della sono nate grandi culture e questo dobbiamo dirlo che questa
La migrazione o di odierna di diverso rispetto agli altri alle altre che si sono succedute nei secoli
Quello che la contraddistingue la mobilitazione contestuale simultanea di un gran numero di popoli che dà l'impressione di un rivolgimento straordinario in generale la pluralità delle sedi di partenza nella sua globalità
Ma c'è anche una qualche cosa che riguarda le modalità non abbiamo a che fare oggi con condottieri che alla guida di un esercito arrivano e conquistano un territorio come non abbiamo a che fare con popolazioni sviluppata e chi è alla ricerca di uno spazio vitale diciamo così
Come si è detto per tanto tempo arrivano in territorio stabiliscono relazioni
Con i popoli indigeni extra delle relazioni che la la modalità più comune del mondo antica e quella creato nei greci quando vengono qui in Sicilia e quando vanno anche in Asia Minore c'erano andati prima
Qui siamo in presenza
Di di una di una forma Ramirez averne invece entro certi limiti legale e quand'è al di fuori di questi limiti isolata clandestina disperata per le condizioni di partenza e anche per le condizioni di arrivo
La no non la moment la volontà di imporsi con la forza ma il tentativo di trovare un'occupazione
Il nelle pieghe della società opulenta anzi più spesso che nelle pieghe ai margini della società opulenta
L'emigrazione immigrazione a in Sicilia connotati particolari c'è connotati Vitesse che le sono propri
Per la sua posizione geografica con gli avamposti di Lampedusa e di Pantelleria la Sicilia la porta dell'eterno
Cioè si arriva in Sicilia e si era in esilio non perché l'obiettivo sia la Sicilia il più delle volte si tratta di una tappa intermedia di una tappa temporanea di un soggiorno tempi si tratta di avere raggiunto la salvezza
Per quanto riguarda questi viaggi della della disperazione
Sicché si svolgono su carrette del mare come diceva anche il presidente della Confindustria
E che stanno riempiendo il Mediterraneo di cadaveri io penso che bisogna fare tutto quello che è possibile perché questi rischi non vengano corsi da persone le quali preferiscono il rischio
Il rischio di morire al certezza di continuare a vivere dove si trovano cioè conto fatto in qui qui si mette si mette in ballo la possibilità di non arrivare come molti non arrivano
Piuttosto che la certezza di rimanere dove si trovano e di questa è una una caratteristica di questa immigrazione e ma che la ma che la Sicilia non sia l'obiettivo principale è dimostrato dai dati dai dati di queste migrazioni in Italia ci sono oggi tre milioni di immigrati
Il cinquantotto per cento di questi tre milioni vive al Nord globalmente considera il ventotto per cento vive al centro e il quattordici per cento al in tutto il Sud e nelle isole iscritti difficile comprese
E cioè far notare uniamo las la Sicilia
Con il Veneto più il Friuli-Venezia Giulia sono due regioni che a quel punto acquistano più o meno la stessa estensione venticinque mila chilometri quadrati e più o meno la stessa popolazione intorno ai cinque milioni di
In giro ci sono sessantacinque mila sono i dati del due mila e tre gli ultimi disponibili
Sessantacinque mila in su cinque milioni di abitanti più o meno sessantacinque mila immigrati in Veneto su cinque mi pento Friuli su cinque mila cinque milioni di abitanti sono ottocentoquindici mila extra comunitari cioè significa una Lars proporre una una sproporzione evidente che fa capire che il la metà non è non è tanto la Sicilia quanto piuttosto dette tosto l'Europa intera perché questo padre basicità anche ponte di passaggio per l'Europa non soltanto per l'Italia
I
A anche dei connotati particolari l'emigrazione in Sicilia rispetto alla alla distribuzione della provenienza secondo la provenienza
Io non in Italia il gruppo più nutrito in questo momento sono i rumeni duecentoquaranta mila poi vengono gli albanesi e i marocchini
In Sicilia il gruppo più forte invece quesito da i tunisini ma questo continua la tradizione di di immigrazione che comincio prima di qualsiasi altra ammazzare
Con l'impiego nel campo della pesca già negli anni Sessanta comincio questo quando ancora in Italia il farmaco non era non era assolutamente avvertibile cominciava più questo
Questo questo fenomeno di per la vicinanza ovviamente per le per le affinità straordinaria anche fisionomica e con la Tunisia insomma lo perizie in Sicilia una presenza la presenza più rilevante mentre non lo è in Italia dove ha una posizione tutto sommato rispetto ad altri all'Ucraina alla la Cina alla Cina ha una posizione molto più marginale
L'altra caratteristica dell'immigrazione in Sicilia che qui
Questa immigrazione è cominciata quando ancora partivano alcuni siciliani per il no
Per il nord della Germania quando ancora c'erano gli ultimi che partivano come emigranti arrivavano i primi dalla Tunisia come immigrati e e in questo momento noi abbiamo un fenomeno strano per la CIA da un lato c'è il ritorno il ritorno degli emigrati i nostri degli ultimi ormai ma bisogna tenere presente che in Germania ci sono settecento mila italiani quasi tutti del Sud ancora che vivono in Germania
Che ci sono trentanove mila agrigentini soltanto in Germania etica e della rete la provincia dove c'è il massimo il massimo dell'emigrazione verso la Germania più in proporzione se si pensa che la popolazione di gran lunga inferiore è una proporzione norme molto più di tutti quelli della provincia di Palermo o di Catania ci sono che ci sono questi
Da un lato in questo momento quando arrivano tanti stranieri c'è un'emigrazione massiccia ventosa emigrazione intellettuale
Dal e non soltanto dalla Sicilia verso il Nord
Se si pensa tutti quelli che vanno a insegnare tutti quelli che vanno a svolgere professioni che sono qualificati crescente noi siamo in questo momento Paese di immigrazione è paese di emigrazione la differenza nei livelli sociali
Cioè il livello sociale di chi arriva è solitamente ma non sempre perché arrivano anche ingegneri anche anche laureati che si adattano a qualsiasi lavoro
Entra la nostra è prevalentemente di persone qualificate
Forse questo fatto cioè questa lunga abitudine
Ad avere a a ad adattarsi alla coesistenza delle culture ad essere stato fino a ieri e è ancora ad oggi Paese d'immigrazione contemporaneamente Paese d'immigrazione
Si deve forse a questo fatto che io non abbia rilevato mai nessun vero episodi di razzismo in Sicilia come invece sì è capitato di leggere in altre presso altre regioni italiane molto più evolute economicamente dal punto di vista dello sviluppo qui non c'è non c'è mai stato
Sì
Questa realtà crea problemi immani sono problemi del lavoro della convivenza tra culture e religioni diverse
Sono i problemi dello sviluppo sono i problemi dell'integrazione sono problemi che credevamo che mai l'umanità avrebbe potuto dovuto affrontare sui problemi della schiavitù e del commercio delle persone
Oggi siamo in presenza di questi problemi si richiedono sinergie
Straordinario il CDA si richiede un impegno intellettuale pratico cioè perché non basta la sola intellettuale intellettualità può dare le linee di sviluppo lungo le quali lungo le quali ci si può muovere e io in altra sede
Il rettore si riferiva al all'inaugurazione dell'anno accademico di qualche anno fa
In altra sede dall'alla presenza del Presidente Ciampi io sintetizzai così quelli che secondo me dovrebbero essere i parametri culturali che guidano
Una simile nasce un simile momento storico io mi richiamava i principi fondamentali della tolleranza Dell'Utri del solidarietà del rispetto dell'alterità dell'egualitarismo dell'imparzialità della legge per cui io sono convinto che
Chi già lavora in Italia ed è anche se non è il cittadino una presenza stabile debba avere il diritto per esempio di eleggere intanto il sindaco
Perché così e i noi dobbiamo chiedere il rispetto della nostra in cambio rispetto delle nostre regole e delle nostre delle nostre leggi
Quindi c'è una ragione per affrontare il problema come dire il secondo con l'otto nell'ottica giusta c'è una ragione di tipo culturale ma ci sono anche le ragioni economiche
Che emergono da alcuni dati che mi voglio sottoporre nella scuola ci sono oggi trecento mila alunni stranieri
Trecento mila
Ci sono
Quattordici mila università
Ci sono tre mila laureati nel solo due mila e tre stranieri senza solo nell'anno due mila e tre che sono gli ultimi dati disponibili in Italia sono nati duecento mila bambini da extracomunitari
Ci sono quattrocento mila iscritti ai sindacati solo ai tre sindacati confederali di cui avevo i dati mentre degli altri non lo so ce ne saranno anche altri pure nel Cobas perché no quattrocento mila iscritti ai sindacati settantadue mila imprese artigiane vorrei dire cosa succederebbe se da un giorno all'altro scomparisse questa questa come della presenza di questi immigrati che cosa succederebbe lo dico con le parole di un giornalista che ha scritto una cosa paradossale qualche anno fa i dati io li ho aggiornati secondo i parametri che risultano dai giornali si richiama Massimo Tirelli su il Giornale sicura pubblicato e il diario il Diario di Enrico Deaglio diceva di fronte a questo una se una mattina all'improvviso se lo scoprissimo che gli immigrati sono stati andatevi sono sono tutti andati via e dopo aver passato in rassegna da diverse realtà regionali con le industrie ferme ristoranti chiusi le campagne desolate gli anziani e i malati abbandonati
Con il giornalista conclude così quella sera il ragioniere dello Stato Monorchio intervistato a reti unificate fornire un quadro dettagliato della catastrofe provocata dalla sparizione degli immigrati
Un milione di lavoratori dipendenti in meno cento mila cento mila lavoratori autonomi scomparsi oltre duecento mila famiglie italiane abbandonata dalle ottanta mila badanti e collaboratrici domestiche delle cosiddette badanti ormai con un velo Gizmo
Un buco di duecento mila avviati al lavoro in meno ogni anno una voragine previdenziale di quattro mila miliardi siamo ancora in epoca di di dica
Di contributi mancati
Con fosche previsioni per l'avvenire di oltre dieci milioni di pensionati
Il la ministra Turco allora era ministro la ministra Turco accanto a lui snocciola per le cifre degli affari sociali trecento mila banchi vuoti nelle scuole e anche di di i professori meno professori nemmeno l'occupazione per i professori
Centocinquanta mila mariti e mogli senza i rispettivi coniugi stranieri
Un ulteriore calo demografico di quasi due punti in un paese che conta più di una per già una percentuale di anziani del venticinque per cento tra le più alte del mondo destinata a raddoppiare
In meno di cinquant'anni in un angolo con le occhiaie più profonde del solito il ministro Visco all'atto di annunciare un aumento delle tasse del diciassette per cento tutte in una volta scoppiò in un pianto dirotto
Queste le conseguenze di quello che dei questa si ripensi ripetessi dica di fronte a insorgenza di xenofobia inspiegabili cioè definitivi inspiegabili essi omicida in questo momento
Per queste ragioni tutte queste ragioni la Sicilia è chiamata oggi ha un ruolo storico la Sicilia ha sempre avuto la tendenza a guardare al nord
A guardare al Nord perché lì erano i paesi più sviluppati ed era l'accettazione della propria marginalità perché rispetto al nord della Sicilia assolutamente marginale anzi è l'ultima Thule l'ultimo l'ultima avamposto verso l'Africa e quante volte si è si è creata anche in motivi per ragioni polemiche questa assimilazione con con l'Africa
Anche gli intellettuali siciliane avevano la tendenza a raccordarsi non a Milano perché erano no
Ma si raccontavano direttamente a Parigi cioè non non saltavano l'Italia a piè pari ma pendevano Sciascia e uno uno degli esempi terra di capissimo nella realtà culturale
E politica della Sicilia ma quando doveva guardare non guardava Milana neanche a Roma guardava alla Francia dava la Spagna per ragioni di questa affinità fragile
Fra si espande occorre come dire far fare al lo sguardo ha lo sguardo questi centottanta gradi effettuare dare al sud
E ora oggi si impone questo fatto Tunisia e più vicina Palermo di quanto non sia a Napoli
Per avere un'idea dell'Hi sembra un altro mondo ma è vicinissima occorre cioè che ci sia questa considerazione
Questa considerazione del del di dei compiti che impone oggi la realtà alla Sicilia perché capire questi fenomeni e interpretarli nel loro dimensione e valutarli correttamente secondo corretti parametri culturali questa è la sfida che oggi si pone alla Sicilia
Alla politica si c'era non si può non economia si pone alla cultura nella cultura includo anche l'università ovviamente
Dalle scelte che si faranno dipenderà se la Sicilia sarà al centro del Mediterraneo come geograficamente oppure riconquisterà il ruolo marginale che le è stato sempre proprio mi ringraziò
Ringrazio Salvatore implosiva perché l'approccio che dalla storia e dal da un'evoluzione storica si è calato poi in un contesto assolutamente contemporaneo
Per il quale richiede attenzioni
Specifiche anche all'università ma non solo mi spiace che il presidente di via così è andato via perché
Avrebbe sicuramente colto l'occasione per un intervento per ricordare che se è vero che la da Palermo Napoli si impiega più tempo era distante maggiore che fra Palermo e Tunisi è vero che per andare da Palermo a Tunisi io devo andare o a Roma o a Milano quindi in realtà saranno Roma Milano realmente più vicine a Tunisi in questo momento e quindi sulla necessità di approntare e qui mi rivolgo anche dando il benvenuto Ettore Artioli vicepresidente di Confindustria
Siciliano e
So bene quanto interessato ai problemi dello sviluppo industriale della nostra per la nostra isola per ricordare che questo è uno dei punti fondamentali e cioè il rafforzamento delle comunicazioni perché le comunicazioni
Passano per le moderne tecnologie passano per gli aerei passano per
La possibilità di incontrarsi rapidamente e non e non passare per
Tramiti di ab internazionali che appunto come quello di di di Roma o quella di Fiumicino quello di Malpensa ma cercare di si rubare qualcosa di simile esattamente in Sicilia ma quello che tu hai tracciato adesso è un quadro che rimette in discussione da valutazione
E rivaluta il meticciato commerciato anche culturale come punto di riferimento di un linea di evoluzione dell'umanità che va in questa in questa direzione ma deve andarci
Utilizzando al meglio le nostre possibilità di sviluppo quindi non un meticciato che appiattisce un meticciato come siamo stati noi i testimoni anche quando prende esempio citato
Un meticciato che valorizzano meticcia perché esalta gli apporti di ciascuna cultura per farne di nuove per creare nuove nuovi stimoli per fare una premessa per per ciò che in futuro dovremo dovremo affrontare
Ho già dato il benvenuto al presidente Artioli al quale darò la parola successivamente adesso
Do la parola al dottor Massimo Caneva che il coordinatore bella cooperazione per la parte specifica dell'università e se sugli aspetti generali già intervenuta l'apprezzamento da cane dal dottor Camera adesso interverrà
In maniera più specifica su questi argomenti e libero la parola volentieri grazie
Prego avvocato
Risposta quindi la dove vuole
A perché Cervara Victor rimane alla
Che cioè a
Io rimango seduto ma
Volevo salutare tutti voi ringraziare Rettore persone Incardona gli amici iper docenti e gli amici studenti che sono venuti tra tra l'altro alcuni di voi sono venuti a Siena mi pare c'è qualcuno di voi che venuto a Siena
Ecco sì infatti ricordo eravate moltissimi quindi è difficile riconosce il volto ma
Vedere è un'università stracolma di giovani da tutt'Italia è stato per la il direttore generale e per tutti noi un momento importante
Io sto girando come diceva il rettore è un po'ieri da tutte le parti ma solamente con la devo dire ad alcuni in alcune università
Ho chiesto al direttore generale di di essere presente perché cita in ci tengo e ci teniamo in particolare non perché le altre non ci sia non siano importanti ma
Perché abbiamo cominciato a lavorare assieme con alcuni lettori e vogliamo con questo nucleo cominciare anche un discorso di
Che fa riferimento a quello che il direttore generale ha proposto e ed è stato sottoscritto dalle università in questo incontro di villa Madama
Che dice fondamentalmente questo cioè la definizione di nuove linee guida di adeguati strumenti di cooperazione universitaria proprio per i programmi e alla pace e lo sviluppo
Questo è un concetto è un punto di riferimento ma deve passare attraverso tre punti fondamentali il primo che deve vedere il la collaborazione tra il Ministero degli Esteri e le università in una nuova dimensione
Che non veda l'università solo impegnata in una collaborazione accademica
Che comunque attuata gran parte delle attività del mondo universitario in campo internazionale e senza la quale l'università non può fare con attività di ricerca di formazione
Ricordiamoci che lo scambio di docenti e dei ricercatori degli studenti è un punto importante
Ne chiediamo all'università come Ministero degli esteri e le università devono chiedere al ministero degli esteri che cambi alcune cose a riguardo
Che questa attività di cooperazione universitaria non sia più solo una collaborazione accademica o una collaborazione di tipo scientifico ma qualcosa di più
L'università voi vedrete in alcuni progetti vi ho portato un po'di fotografie così alla fine del delle relazioni potete anche un po'rilassarvi io ringrazio il professor Procioni così e di questa stupenda
Descrizione così dettagliate così scientificamente
Accurata lo ringrazio molto dopo se c'è andato via
Va be'dubbio porterete voi i miei ringraziamenti
Perché ci fa capire tante cose
La nostra storia di come l'Italia si propone anche in questi Paesi
L'università quindi attore e vedrete concretamente che certe cose si possono fare
E vorrei spiegarle con le immagini di progetti di dico tutti quanti nei quali personalmente non per protagonismo ma proprio per dirvi che bisogna mettersi proprio personalmente a lavorare in queste in queste attività
Quando il direttore generale si è accorto che effettivamente col nuovo arrivo suo alla direzione generale questo è possibile ha cominciato a finanziare in questi recenti anni in questi anni in cui è arrivato poi sono due
Una serie di progetti io vi porto due che sono nei Balcani nel Medioriente nella Gerusalemme è un terzo che sta per partendo con la collaborazione anche dell'Università di Palermo in quanto siamo andati in sibilante
Quindi la l'università come attore
E poi anche questo aspetto che l'università al direttore generale de chiede acque alle università
Di mettere la cooperazione al centro
Della attività accademica e questo sta nascendo in moltissimi atenei con condanne con la Libia desiderio che non sia in un college cioè in un angolo ma venga valorizzata chiaramente una scienza nuova
E mi rivolgo anche io sono insegno anche l'università a Roma però voglio con tanta sincerità rendere partecipi i colleghi docenti e coloro che si occupano del mondo accademico di questo grande
Nessuno in questa grande sfida cioè che
L'università
Ha bisogno in questo momento di una di operare una grande sintesi tra nelle prove fare ricerca proprio per fare formazione
Tra l'esperienza di coloro che sul campo hanno realizzato e diretto Progetti
Senza una formazione specifica in questo settore ritroviamo ingegneri medici avvocati che dirigono progetti
Dopo questi corsi che che si fanno delle università in nei vari settori
E il professore universitario chiaramente per sua missione a una cosa a un task diversa
Però ha una grossa responsabilità cioè quella di capitalizzare e di rendere trasmissibile quelle conoscenze quelli schizzo
Io purtroppo mi mi mi devo rifare del del determinati parole inglesi che purtroppo si usano un po'ormai nel gergo delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea ma proprio per il fra rifarci anche affatto
Che in questa esperienza pratica e questo mondo diciamo che mondo accademico
Devono fare questa sintesi perché si creino dei corsi delle attività di formazione che poi possono essere effettivamente utile anche per voi giovani che siete così numerosi oggi
E vi vinti permette non nel mondo del lavoro di trovare anche una diciamo applicazione dei vostri studi perché tenete presente che chi vuol fare questo lavoro questo è anche un dato perché
Il racconto la storia di uno che ha fatto il volontario è una cosa difficile molto difficile
Bisogna sapere le lingue bisogna muoversi da una parte all'altra del mondo bisogna avere la capacità di adattamento non tutti possono fare questo tipo di lavoro perché anche la capacità di trattamento per alcuni ha dei limiti
Ve lo dico non perché voglio scoraggiare è che un impegno molto serio molto profondo
Quando facevo il medico sulle Ande io certamente a un certo punto arriva il momento che non ne puoi più
E perché chiaramente non ci sono le comodità non ci sono sei stanco e oltretutto essere stanco devi curare la gente
Ma non solo di curare ma devi rapportate con le persone che sono attorno si sfascia la jeep non è Susy d'emblée che si si si riparano
I mezzi di trasporto spesso ci sono incomprensioni tutto quello che sia poi ti trovi catapultato a Sarajevo
Per poter portare un discorso di cooperazione universitaria con mille difficoltà eccetera quindi questi sono i le premesse e ci tenevo adire vie farvi capire
Che è un lavoro difficile al bisogno di forti motivazioni ma deve essere sempre più professionale
E purtroppo anche gli organismi internazionali dimostrano una mancata raggiungimento di questo perché molti anche se sembra ma in realtà non è così insomma anche io due giorni fa a Torino lo Staff College mi dicono che ancora deve nascere una vera scuola di professione nel settore del e l'università in questo momento
Devo dirlo sinceramente non perché mi trovo anche nel mondo universitario con quest'incarico
Anche al ministero è un uno dei punti di riferimento importanti anche degli organismi internazionali quindi una sfida rettore che lancia anche qui in questo prestigiosa università e vediamo un po'dico alle mie spalle soccorre l'hanno un po'velocemente delle fotografie vi porterò in diverse parti in due-tre scenari più importanti che in questo momento ci fanno vedere un po'che cosa può fare l'università
Questa fotografia
La è una cenno in Italia o in Europa abbiamo dei grandi corsi delle grandi università che si consorzi hanno per esempio questo qui
E il Masters in Humanitarian Assistance di ecco voi sapete che la Commissione europea
Ha organizzato ormai da diversi anni
In ogni Paese c'è un rappresenti una rappresentanza comunque in ogni caso qui ci sono centocinquanta su laureati a tutto all'Europa quindi è un corso aperto solo agli europei che affronta il tema dell'assistenza umanitaria si sentono entrare diritti umani cooperazione tutto sono sono i grandi filoni
Poi abbiamo
Una necessità faccio un esempio a livello di giovani laureati ma abbiamo una grossa necessità
E questo è un corso di uniformazione coordinamento di cui personalmente mi sono occupato l'Istituto diplomatico al ministero degli Esteri
Nel quale le varie istituzioni ministeriali cioè Ministro della Sanità del ministero
Della misura la missione da difesa purtroppo quando c'è un'emergenza quando c'è da fare un programma cosa succede non hanno anche nei quadri dirigenziali alti intermedi
Non hanno possibilità di formazione di scambio di informazione abbiamo radunato qui qui di Spalletti Staffan De Mistura ma con D'relatori anche abbastanza fortificati questi
Questi alti funzionari dello Stato
Perché in questa fase non solo non abbiamo gli studenti o i laureati pronti per quelle un per fare un vero discorso di cooperazione ma abbiamo un problema anche di funzionari Non di solo di medio basso livello ma anche di alto livello
Che devono interfacciarsi tra di loro dalle varie istituzioni e creare un ponte di collaborazione vi dico anche per i militari perché i militari
E poi le vi vi vorrei specificare anche una cosa molto importante che riguarda le nostre sfide sullo scenario internazionale perché la cooperazione tono possono fare solo i militari
E bisogna utilizzare la collaborazione tra questi da forze di pace sempre è solo in unicamente in alcune condizioni perché chiaramente poi ci sono altri problemi
Allora vediamo per esempio facciamo un esempio come può l'università quando siamo arrivati a Sarajevo dopo gli accordi di Dayton
E qui c'è da dire anche che io
Aderisco totalmente a queste parole del segretario generale
Che ci dicono così adesso questi sono un preambolo no quando c'è avvolte può essere necessario usare la forza fronteggiare minacce alla pace e la Carta delle Nazioni Unite lo prevede essa conferisce al Consiglio di Sicurezza presente la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
La guerra però deve essere sempre l'ultima risorsa
Le Nazioni Unite hanno il dovere di cercare una soluzione pacifica fino all'ultimo istante quando i membri del consiglio non riescono a trovare un accordo su una posizione comune ecco qui le parole del segretario generale
Se qualcuno di loro intraprende un'azione priva dell'autorizzazione del consiglio delle nazioni unite
La legittimità di quell'azione sarà ampiamente messa in discussione che non otterrà l'appoggio politico necessario a garantire il successo anche dopo la fase militare
Questo per dire e bisogna stare anche attenti a come ci si muove nella collaborazione queste esperienza che ne abbiamo fatto con università italiane con le forze di pace e proprio in questo ambito cioè con mandato delle Nazioni Unite in una situazione di particolare gravità che Sarajevo voi sapete
Poi perché è stata l'azienda si ricorda e due rettori no come ne hanno parlato personalmente questo è un dato di fatto ci ha detto di Sarajevo diritto di Belgrado che parla tedesco questo il Parlamento di Sarajevo
Dopo il bombardamento che ha provocato come vedete questa un'immagine di Sarajevo sulle colline piena di i cimiteri
Tanti morti tantissimi morti e la comunità internazionale è intervenuta contro le forze internazionali di pace comandato proprio delle Nazioni Unite che hanno cercato di bloccare la situazione l'università
Si è posta il problema di intervenire a supporto delle organismi internazionali tra cui le Nazioni Unite e ha firmato un accordo con il Cska l'allora capo di stato maggiore Mosca Moschini generale Mosca Moschini
E ha cominciato a mandare delle missioni alle quali io personalmente preso parte per cercare di capire come potete intervenire in un territorio dove la sicurezza infatti provvedete voi ne eravamo scortati la sicurezza era la prima cosa in un territorio lacerato dalla guerra civile cioè dai serve dai musulmani ed ai croati
Con la la prima cosa abbiamo fatto e entrare del mondo universitario quindi siamo qui al rettorato
Sempre con una discreta diciamo presenza del supporto logistico inizialmente dopo di che ci siamo consultati
Come interi attori dice ma voi capite che è diverso quando va scusate con tutto il rispetto un singolo professore
Un singolo ricercatore qui l'università istituzionalmente
Presentata si incontra con le forze le le le le rappresentanze diplomatiche questi quattro ambasciatori tre ambasciatori il rettore l'ultimo a destra lo riconoscesse
E va detto rettili che stava a Siena si incontrano con rispettivamente il nostro ambasciatore Pietromarchi sinistra al centro l'ambasciatore Jason che era il presidente
Di turno dell'Unione europea e il rappresentante di del Kofi Annan di di ed era presente delle Nazioni Unite che l'ambasciatore frena
Cioè
Per dire noi siamo qua come istituzione non solo come una realtà volta a una collaborazione accademica e noi siamo un attore vogliamo aiutare questo Paese a che si riprenda dopo la guerra che la gente non scappi giovani soprattutto e che con cui possiamo creare dei corsi o delle attività che possano
Primo far riprendere la pace in questo Paese abbiamo incontrato il comando delle forze di pace siamo andati con loro imposti in cui mai si poteva entrare c'è qui siamo a Pale il comando
Con il sì con il governatore serbo da dove sparavano sopra Sarajevo
Questo rettore
Lo lo ricordo con grande emozione perché poverino è morto mi hanno comunicato radio lettore di Belgrado mi ha detto che è morto pochi giorni fa Patti era un grande amico
Mi chiesero le forze di pace nessuno vuole andare sulle montagne ci sono migliaia di studenti rifugiati nei nei campi che dell'allora manifestazione olimpica Ya urina
E il rettore sta stanno in condizioni disastrose cerchiate di coinvolgerli per poter creare un ponte tra loro e questa comunità di Sarajevo noi andammo scortati quello vicino a me è un generale che adesso comanda
Le forze d'interposizione internazionale tra l'Egitto e Israele
E ci fu un incontro commovente di quest'uomo che non riusciva a comunicare con nessuno
Ma lì l'università non si presentò come un singolo ma come istituzionalmente coinvolta
In un'attività internazionale questa foto vi ricordate che issato li vedo che annuiscono l'incontro tra un rettore di un paese di un altro che si sono fatti la guerra fino a poco prima
E il rettore di Sarajevo con con
La retta dice la sinistra di Belgrado che venne a Sarajevo per la prima volta dopo la guerra per incontrarlo attenzione qui stiamo muovendoci dentro il comando delle forze di del della del di forze di pace
Con un in un momento in cui c'era il bombardamento delle le forze NATO a Belgrado cioè
Vedete che l'università collidono studenti con le loro realtà
Questo è quello che poi dopo non abbiamo visto andando a Belgrado
Con i bombardamenti mirati e chiaramente avere un rettore di Belgrado che viene a Sarajevo è una conquista enorme perché direttore con i loro studenti e le loro famiglie
Per loro realtà loro lo ricordo ancora con grande emozione nostro ambasciatore Caracciolo
Fu coinvolto in pieno insieme al Rettore il nostro addetto militare il presidente del Parlamento furono firmati gli accordi voi pensate che su questo tavolo ci sono i coloro che si sono fatti la guerra fino a poco prima e che con grande difficoltà stavano ricostruendo i loro Paesi
Un rettorato può trasformarsi in un tavolo di concertazione per la pace questa foto signori e l'espressione concreta di cinque anni di lavoro in cui il rettore ospita
L'ambasciatore dell'Unione che è un era un irlandese sulla sinistra il comando militare delle forze di pace e nostro ambasciatore
A Sarajevo per concertare un programma comune d'accordo per la logistica voi pensate così significa muoversi in territori minati
Cosa significa muoversi in territorio ancora in cui le popolazioni vivono isolate e assieme sono stati realizzati dei corsi in cui i ragazzi veramente all'inizio si guardavano con molta diffidenza ma con questi attori cioè con gli stessi attori internazionali qui siamo a Belgrado e qui siamo a Sarajevo
Assieme loro le loro famiglie
Le loro realtà hanno creato a livello istituzionale
Un'attività non solo di collaborazione accademica ma di vera cooperazione universitaria alla pace e allo sviluppo qui il nostro direttore generale ministro Diodato con gli ambasciatori i professori
Tutti assieme Enrica in realtà si è costituito un master
Che non è solo un must perché di master ce ne sono purtroppo tanti molte volte poco significativi
Fare un master io ve l'ho detto anche a a Siena che voi dove gli studenti sono i protagonisti Comun generale comune ambasciatore hanno la loro stessa importanza perché loro comunicano cercano soluzioni comuni di convivenza
E questo il nostro direttore generale l'ha sposato in pieno
Cioè noi dobbiamo trasformare i nostri programmi di cooperazione dove i master come attività accademica
Ne hanno il compito di approfondire le varie realtà coinvolgimento della delle realtà industriali dell'istituzione eccetera come programmi per il proprio di pace
Memori di questa esperienza questo è stato un finanziamento molto grosso in questi ultimi tempi del ministero degli Esteri e che complessivamente ha visto veramente un impegno delle istituzioni molto forte tant'è vero che le stesse Nazioni Unite hanno convocato una conferenza
In mondiale a Palazzo dell'ONU Due l'anno l'anno scorso sempre finanziato dalla nostra cooperazione dobbiamo voluto valutare
Che il ruolo all'università nel promuovere la democrazia e lo sviluppo attenzione però ripeto ancora a livello istituzionale che diverso da quello che normalmente non siamo abituati a concepire
E questa conferenza poi ha portato al all'organizzazione di tavoli di coordinamento tra cui una riunione a Parigi che abbiamo avuto con con questa università insieme Gerusalemme questa è un'altra realtà il Medioriente ha bisogno delle università
Per ritrovare anche un dialogo tra queste popolazioni
A villa Madama abbiamo con la direzione generale del Mediterraneo qui abbiamo l'ambasciatore Badini che adesso staccare al Cairo il ministro Moratti
Abbiamo convocato tutti i rettori del Mediterraneo per cercare di capire che cosa bisognava fare e che cosa l'università poteva fare
Per questo è e poi siamo andati sul campo a visitare diversi paesi quindi abbiamo visto le grandi capitali del Mediterraneo Sarajevo e resto qui siamo a Beirut
Queste foto non sono molto belle però avendole fatte io personalmente mi sento particolarmente coinvolto il per dirvi voi dovete andare sul campo quando fatti master o le attività non potete rimanere ad ascoltare le esperienze degli altri
Non poté dovete andare ve l'ho detto pure a Siena
Dovete stare con i professore di mi mandi per favore affresco ma non una settimana facciamo la città accertarla gita non serve cioè bisogna essere lì un po'di tempo capire stare con loro lavorare assieme
Per arrivare a Gerusalemme cosa abbiamo fatto abbiamo fatto il giro di tutti i paesi attorno a Gerusalemme siano stati il Libano questa è la guerra che è stata si è scatenata le truppe siriane e libanesi voi sapete cosa sta vivendo il Libano in questo momento
Abbiamo convocato
Il responsabile accademici insieme ai responsabili istituzionali le Nazioni Unite i rettori qui abbiamo il rettore di Damasco i ministri abbiamo qui Betlemme il Cairo
Varie università Staffan De Mistura è stato un punto di grande importanza per noi come rappresentante Beirut
Sia a siamo andati a visitare con le forze militari delle Nazioni Unite posti imprevedibili che nessuno avrebbe potuto abbiamo chiesto aiuto all'ONU qui siamo al confine con il Libano nella zona di inaugura abbiamo incontrato e ci hanno messo a disposizione anche gli elicotteri per visitare quest'qui siamo facendo un sorvolo per vedere la zona siamo andati il Libano vedete questo quel passo tra il Libano e la Siria
Non si può parlare della Siria se uno conosce non vanno bene non lavora assieme a loro qui il rettore di Bellotto insieme al rettore di
Damasco le conferenze internazionali con la Commissione europea vedete il secondo è un tedesco il capo della Commissione europea era un po'spaesato si deve una faccia un po'di dieta ma qui che sta succedendo
E qui sta succedendo che assieme cerchiamo di lavorare cerchiamo di capire perché rare qui siamo in Giordania con il Nunzio
Dice Nunzio coi
Dovevamo arrivare questo qui e la lago di se il Mar morto e di fronte ci dobbiamo il deserto digerito
Qui siamo sul Montenegro se voi vi ricordate poi Giovanni Paolo secondo fu sul Montenegro per ripercorre nel due mila le tappe del mosse
Gerusalemme ed era uno se non vagito Salemme e non vede questa cosa cioè che israeliani quelli più oltranzisti come d'altra parte ci sono quelli che mettono le bombe i palestinesi alcuni palestinesi
Vedete qua Gerusalemme c'è apparsa così nella parte palestinese
Un muro che divide
Gerusalemme Est da dall'altro gelosa però non divide perché poi in realtà saltano stanno costruendo questo muro che è un muro dell'infamia perché guardate questa cosa
Che blocca la strada per l'accesso a Gerusalemme o la con la macchina diplomatica siamo andati a incontrare il massimo rappresentante della comunità Gerusalemme
Che il professor Savino sei i nostri ambasciatori gli studenti gli studenti loro non credevano che si poteva potevano essere loro attori di un processo di pace
Un lavoro sfiancante siamo andati a Betlemme passando il muro che stavano costruendo siamo andati in mezzo agli studenti arabili dell'università di Betlemme
Insieme al Nunzio insieme al console dissi che adesso vicedirettore generale abbiamo visitato queste fortezze che sono le insediamenti coloniche
Abbiamo incontrato gli uomini dell'ONU i nostri diplomatici a Tel Aviv tutti i rettori convocato tutti i rettori delle università israeliane voi vedete qui l'ultimo a destra il Rettore Università ebraica uomini molto duri molto
Molto decisi però gli abbiamo detto la pace passa attraverso anche il ruolo istituzionale
E dove farli incontrare li abbiamo fatti incontrare pochi settimane fa pochi mesi fa presso la nostra ambasciata hanno accettato si sono incontrati
Hanno voluto discutere hanno firmato con la alla presenza dei nostri ambasciatori e dell'UNESCO
Un accordo e questo il rettore israeliano di Gerusalemme e questo era presidente attinge le arabo un accordo per dire basta la guerra
Utilizziamo istituzionalmente l'università per fare un programma assieme e assieme e nato queste foto sono di poche settimane fa nel sempre in territorio della Santa Sede perché bisogna sempre trovare posti
A Gerusalemme ecco quello quello che voi vedete è frutto di un lavoro massacrante ma a livello istituzionale
Tutti assieme i rettori professori di studente qui ci sono studenti palestinesi
Israeliani e italiani con le autorità più diverse docenti sul tavolo rettori Nunzi e generali delle forze di Adorno ma che c'entra un generale delle forze dell'ordine
Ma quello stava lì diceva ma come è possibile perché ci sono molte attività fuori del paese tra israeliani e palestinesi badate che questi qui sono buone ma limitate fare le cose sul posto
E già diverso voi avete questo tavolo la sinistra il rettore dell'Università ebraica il Nunzio che parlano assieme
Il direttore generale dell'UNESCO che finanzia questa attività i fondi ci sono sono pochi ma ci sono bisogna saperli trovare e trovare gente l'università non può creare dei tecnici i corsi universitari non possono creare degli e Sperti non ci interessa io sono qui in università abbiamo bisogno di formare delle persone che siano scusate la parola non è molto bella ma dei leader c'è gente che abbia capacità di capire i problemi generare risposte coinvolgere e promuovere
Muovere e qui assieme
Questa qui è incredibile gente che si spara la mattina e qui sono assieme ma perché ma perché non genera perché hanno fiducia
E anche questo bisogna che la gente trovi fiducia nella cooperazione internazionale
Questo gruppo di studenti
E piccolo ma forse può portare un grande contributo alla pace perché ha messo insieme non solo gli studenti non soli professori ma anche gente che normalmente non dialoga pensate che le agenzie delle Nazioni Unite
Vanno ognuno per conto loro
Giorno stesso ha difficoltà chiede all'università io ho ricevuto una bellissima lettera al mio saluto a Sarajevo dall'ambasciatore Crain che dice
Io ringrazio l'università perché ci ha aiutato sul serio a capire quello che sta succedendo in questo Paese
E se ricordo il primo giorno che l'ho incontrato lui fece una lezione magistrale su quello che succedeva lì ma io ho imparato tante cose da Klein però Klein ha imparato tante cose la nostra università
E allora per chiudere l'ultima l'ultimo progetto che in cui siamo impegnati in Ceylon perito Tsunami
Con i lettori delle università qui lo riconoscete il vostro lettore
L'insieme del rettore Giannini della sessioni di Perugia e Finazzi Agrò Roma tre Roma due ballino dell'università
Politecnico uno sforzo istituzionale
Voler portare le università sia in questi pochi eravamo poche settimane fa voi mi dite ma poche settimane fa lenza dappertutto beh effettivamente è così non ci posso far niente fatti fra un po'non riusciva neanche a trovare la porta uscite qui stavamo con l'ambasciatore il nuovo ambasciatore Ettore Giannini pochi giorni fa con il rettore dell'università di Candy nella il centro dell'isola della del silos per portare avanti questo progetto incontrando varie istituzioni qui dico l'università il rettore dell'università di Colombo
Lo stesso lavoro con gli e Sperti con le università con le autorità
Qui andiamo in un altro scenario non voglio perché qui siamo in in Armenia
Ragazzi io mi rivolgo a voi prima di tutto
Fate esperienze sul campo non riducete l'esperienza sul campo una mera esperienza tecnica
Trasformata la in un'esperienza di tipo universitario con l'aiuto dei vostri professori
Abbiamo bisogno di gente che veramente sia un capace di gestire questi progetti e di creare una nuova professionalità chiedo i professori di dare spazio agli studenti perché possano nel mille io fra non lunedì tanto per cambiare l'importo ventiquattro studenti per una settimana
A Gerusalemme
Dobbiamo stare con i studenti con loro portarli sul posto più possibilmente con l'aiuto e il ministero degli Esteri vi aiuterà per quello che può con le unità tecniche a visitare questi Paesi prendere però c'è bisogno di cambiare il direttore generale crede molto in voi
E vi ringrazio perché sono contino troppo
Rettore si scusa è stato chiamato momentaneamente ad un impegno inderogabile mia pregato di continuare coordinare questi lavori quindi da prima
Piacere di ringraziare per l'intervento il dottor Carrera l'intervento che non solo ricco di contenuti ma soprattutto vorrei sottolineare un intervento appassionato
Carico di entusiasmo che io spero e credo riuscirà a trasmettere soprattutto ai numerosi giovani che sono qui con noi oggi l'impegno della Università di Palermo nei confronti di questo per noi per certi versi nuovo e affascinante mondo la cooperazione pieno totale ed la stessa adesione ci sarà manifestata ora dal dottor Ettore Artioli vicepresidente nazionale della Confindustria onda con delega al Mezzogiorno particolare che sempre stato un amico molto vicino questa università e che prego ora di intervenire
Non è più che un amico oltre che un amico
Rappresento la categoria che ha bisogno dell'Università riconosce quello che sta facendo l'Università di Palermo alle università siciliana e quindi credo che
Al di là della della stima della della simpatia del dei rapporti interpersonale che si vanno sempre più consolidando o forse si consolidano sempre più credo che sia il percorso che si sta facendo e risultati che vengono quelli che sono a giustificare quattro o a fare da tessuto che lega tutto ciò
E io credo che questo sia importante per ringraziare averci coinvolto deve coinvolto me in questa opportunità
E a ricordarcelo e testimoniarlo non soltanto per un fatto limitato come dire alla corretta biturbina del dei ringraziamenti o darsi atto reciprocamente di quello che si fa
Ma perché è anche alla luce di quello che ci veniva e illustrato nell'ultima relazione l'importanza del contesto universitario anzi di contesti e sipari
E lontani dal dalla dalla dal nostro Paese dalle nostre abitudini in situazioni assolutamente anomali se mi consentite aveva consentito anomale fra virgolette cioè non normali nelle logiche prettamente universitarie l'importanza del ruolo la capacità che il contesto della formazione il contesto della definizione percorsi di formazione dei giovani va assumendo è sempre più e sempre più deve essere sempre più l'aspirazione che l'impresa italiana sicuramente quella meridionale a calato e come dire protagonista di un di un bel percorso l'intero tessuto sociale certamente il contesto economico in un tessuto sociale la facendo perché questo possa dare appieno i frutti a cui tutti auspichiamo del proprio su questo che credo che una riflessione va fatta voi oggi
Ci chiamate a a riflettere sulle giornate della cooperazione sulle opportunità
Che la cooperazione italiana nel sistema nel sistema internazionale può portare io credo che su alcuni aspetti mi è proprio in rappresentanza nella categoria degli degli associati delle aziende
Che mi hanno o in qualche maniera tu l'opportunità appunto di di di essere onorato di rappresentare l'industria meridionale del sistema confindustriale
Una riflessione va fatta insieme per crescere Italia e Paesi in via di sviluppo lo guardo soprattutto con un approccio relegato al ruolo all'imprenditoria
E sottolineando qualcosa che soprattutto l'imprenditoria meridionale a maggior ragione deve fare deve guardare e spesso invece sfugge
Alla alla lo sguardo dei più per l'opportunità che abbiamo davanti non è raro che mi si dica mi si chieda vi si sottolinei ma perché le imprese meridionale rappresentanti delle imprese meridionali le Confindustria di territori sostanzialmente poveri di imprese di industria come quelli siciliani come quelli meridionali hanno e continuano ad avere ad incrementare attenzione particolare ai paesi in via di sviluppo ai Paesi del bacino africani del bacino del Mediterraneo ancora i Paesi dell'est ai Paesi emergenti o forse era mai emersi della della delle del più lontani quali l'India la Cina quando abbiamo ancora tanto bisogno di crescere di consolidare la la caratteristica delle nostre imprese ma io credo che sia proprio lì
Il punto noi non abbiamo un tessuto d'impresa consolidato non abbia un vissuto d'impresa che ha permesso quei salti in avanti non soltanto nella ne risulta dell'impresa e ne discuta del sistema economico ma soprattutto con le dovute ricadute del sistema sociale che si sono verificate nei decenni scorsi in altre aree del Paese pensiamo a quello che è successo in Veneto o in Emilia
La condizione del Veneto dopo la guerra le condizioni economiche sociali del Veneto dopo la seconda guerra mondiale erano sostanzialmente analoghe a quelle del Meridione d'Italia
Il tipo di iniziativa economica posta in essere da tanta da da un tessuto sociale di film vivace in cui tanti artigiani tanti soggetti si sono rimboccate le maniche si sono messi a lavorare hanno creato quel fenomeno che è stato studiato nei decenni scorsi un po'in tutto il mondo della piccola impresa italiana che ha trainato una ripresa del sistema economico e quindi con tutte le ricadute sul sistema economico sulla sullo sviluppo del contesto territoriali da creare quella fenomeno della del d'Italia del italiano del dopoguerra in cui gli ha piccola impresa trainato una rinascita
Sopra in un Paese che usciva massacrato dalla seconda guerra mondiale che si sedeva al tavolo della pace come paese diciamo sconfitto che non aveva presupposti particolari perché questo rilancio economico povero di materie prime
Prime povero di di diciamo di una posizione dominante eppure siamo stati capaci di rilanciare il sistema economico italiano
Proprio basandoci sulla piccola impresa particolarmente dinamica particolarmente vivace particolarmente dotata di micro capacità innovative che tutte insieme hanno permesso
Appunto all'Italia di veleggiare negli anni sessanta e poi negli anni Settanta nei primi posti delle classifiche internazionale di produttività
Poi questo se numerosi un po'rallentato oggi che cosa può succedere perché si rilanci sistemico sistemica economico italiano
Non tanto credo che bisogna puntare su una capacità che pure c'è e che si sta già vedendo in questi mesi di come dire scossa positiva nella nel tessuto delle imprese italiane vincenti in quelle che hanno condotto positivamente il loro percorso di di vita aziendale negli ultimi decenni quanto nella capacità di rilancio dell'industria o dell'economia meridionale che non c'è
Perché in qualche maniera il fenomeno negativo del sistema
Del sistema Italia è proprio Mezzogiorno che assorbe il ritorno risorse non ne produce
Che produce disoccupati o giovani inoccupati e che non crea opportunità per una utile come dire collocazione sul mercato lavoro di questi giovani e quant'altro se noi vogliamo rilanciare positivamente il sistema economico italiano dobbiamo creare opportunità perché Rizzi e rilancia il sistema economico meridionale perché questo deficit di capacità di produrre valore di generare ricchezza di generare valori che poi sono anche alla base del gettito fiscale perché se l'impresa produce reddito produce ricchezza e preoccupazione che ha indotto in in inserisce un circuito
Virtuoso sì incinta dice un circuito di via virtuoso che si distribuisce sul territorio e dalle ricchezze inevitabilmente crea anche gettito fiscale che serve a sostenere il sistema la grande macchina della della della burocrazia statale se tutto questo è vero per rilanciare o per lanciare perché in realtà un rilancio sarebbe eccessivo pensarlo il sistema economico meridionale
Bisogna guardare avanti non bisogna emulare modelli che sono già superate in altre aree del Paese ma pensare che cosa potrà essere l'economia meridionale proprio perché non avendo granché da salvare da salvaguardare si può fondare sul nuovo uno con un nuovo slancio e con nuova come dire con nuovi e percorsi la nuova impresa che deve nascere il Meridione d'Italia
E se questo è vero io credo che dobbiamo guardare proprio all'esperienza di Paesi terzi che stanno crescendo in capacità competitiva incapacità di produrre a ritmi decisamente rilevanti per comprendere che non è qui il modello della produzione per la produzione non è il modello di una produzione che lotta sulla capacità di abbattere costi o di limare come dire le le le necessità
Di di di guardare ai singoli fattori del corso la produzione per poter essere competitivo ma è un'impresa che deve verificare quanto in altri Paesi anche vicine a noi la capacità di produrre a costi bassi sta crescendo
Per porsi un passo avanti come imprese in poi positive in paese prese Novati IVA impresa leader nella capacità di innovare la capacità di distribuire la capacità di percepire le esigenze del mercato interpretando facendosi poi tramite come dire di una capacità di produrre il bene materiale in Paesi dove questo può avvenire in termini più competitivi
E forse proprio perché tutto questo da fondare noi abbiamo la possibilità di essere un passo più avanti se il legame con le università con i centri di ricerca quei centri il di eccellenza si sviluppa sempre di più se le opportunità di guardare che cosa bisognerà inserire sui mercati
Sovvengono colte più rapidamente dalla dalla dalla nostra capacità imprenditoriale e poi si stabiliscano le modalità opportune perché i prodotti gli eventuali prodotti da mettere ma da mettere sul mercato vengano vedano la luce nei paesi dove è più facile farlo a prezzi competitivi oggi abbiamo un potenziale enorme soprattutto nei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo
Dell'Africa i Paesi dell'Africa settentrionale che non sono ancora un fenomeno come India e Cina perché hanno una come dire capacità di coinvolgimento e risorse umane inferiore
Sappiamo che minori sono i numeri delle popolazioni di quei territori ma credo che diventeranno presto un fenomeno altrettanto consistente nel sistema economico internazionale in un sistema globalizzato perché la capacità di crescita di Paesi come la Libia il Marocco la Tunisia è decisamente elevata
Per la crescita delle infrastrutture per la crescita del sistema Paese quindi per la modalità in cui anche il sistema economico a breve approach era i mercati internazionali
Proprio per questo e credo che sia una cosa rilevante su cui fare qualche ulteriore riflessione Confindustria sia al ministero degli Esteri all'ICE all'Abi si propone di organizzare un grossissimo incontro non di natura solo convegnistica anzi
Come dire ci sarà qualche momento con benissimo ma giusto per per celebrare quello che e che invece la natura concreta dell'incontro che si vuole mettere in piedi diciannove venti ventuno febbraio tra l'altro come dire la presidente Confindustria mi ha gratificato dell'opportunità di farla Palermo
Con la presenza a Palermo dei di undici paesi africani che si affacciano bacino mediterraneo Malta Cipro e Malta in Malta e Cipro oltre che la Turchia che saranno rappresentati ciascuno almeno dagli otto principale rappresentanti di imprese di quei Paesi cioè gli otto più grosso imprenditore del paese hanno già cara garantito di essere presenti ma non soltanto loro i due maggiori editori di ciascuno di questi Paesi
E una rappresentanza di primo livello dei governativa di ciascuno di quei Paesi oltreché rappresentanza dei sistemi bancari e quant'altro questo per mettere in piedi
Tre giorni di scambi economici fondatrici incontri faccia a faccia impresa con l'impresa imprenditore con l'imprenditore perché a cui si sta già lavorando per prepararli
Da parte Confindustria il ministero degli Esteri
Affinché ciascun imprenditore interessato o potenzialmente interessato a un percorso di questo tipo incontri non ne informa come dire plateale fieristica
Altri interlocutori con cui stringersi la mano scambiasse obietta dalle da visita riprometterti futuri incontri che raramente poi si concretizzino
Ma incontri soggetti che in questi tre mesi preparazione hanno già manifestato espressamente interessa incontrare quell'impresa con l'imprenditore quel tipo di prodotto proprio per capire come si possa collaborare e la parola collaborazione
E una parola che come dire e aperta a qualsiasi tipo di forma formula di intesa di natura economica dal semplice scambio che quella cui meno si aspira
Di compravendita di prodotti le sporte importante ma è l'occasione già non è tanto la focalizzazione sulla possibilità come dire di aver di trovare un acquirente per il prodotto sempre utile sempre interessante su cui noi ci vogliamo fermare ma soprattutto quella di consolidare opportunità per cui il prodotto non venga essere oggetto di una commessa di un ordine di una commissione in quella in quell'occasione specifica ma trovi come di opportunità di inserirsi nel circuito economico dell'altro Paese individuando importatori depositari o addirittura creando delle opportunità perché si creino delle e nuove aziende in cui imprenditori italiani imprenditori di quei Paesi trovino opportunità di commercializzare o ancora meglio di produrre
Beni che oggi vengono fatti Italia e che domani probabilmente se non siamo veloci a cogliere determinato opportunità ci verranno verranno scavalcati da analoghi prodotti fatti in Paesi terzi con esperienze know how che se non si inventano si copiano oramai con notevole facilità che cosa dobbiamo conservare su che cosa dobbiamo puntare sulla capacità di essere sempre più innovativi ogni giorno il mercato
Ci propone prodotti nuovi e quando parliamo di innovazione parliamo all'interno e all'università io ci tengo a fare un esempio soprattutto la presenza di alcuni giovani
L'esempio che ci porti cose concrete spesso quando si parla di innovazione pensiamo che bisogna come dire inventarsi nuove navette che vadano sui pianeti ancora inesplorati che bisogna inventarsi sistemi che superano quello che D dieci se altri hanno saputo fare vent'anni fa o altro innovazione e qualsiasi applicazione che permette più comodamente
Più utilmente e molto più spesso in maniera assolutamente inutile di colpire potenziali mercati io mi sono trovato di recente a fare un esempio spero di poter essere in condizione di farlo anche oggi
Se non ho consumato totalmente il prodotto
Il nel nel mondo della più banale delle Chung hanno delle caramelle eccetera c'è un sistema di innovazione costante che non percepiamo e che però farà sorridere
Troviamo delle pasticche che rinfrescano l'alito da qualche settimana da qualche mese in in commercio delle cartine quelle non ce li ho che si sciolgono in bocca che anche queste sono per e che sostituiscono la tradizionale chewing-gum che gli americani portarono nella con lo sbarco credo del per della guerra nel quarantatré quarantaquattro al nostro Paese
è una né una come dire un esempio subitissimo per dire come anche un'industria tradizionale come quella alimentare come quella del confetto come quello la caramella hanno necessità di rinnovarsi continuamente
Per spiazzare analoghi prodotti che sono sul mercato e allora semplici soluzioni come la perlina che si scioglie in bocca la cartina che si scioglie in bocca il telefonino che fa una cosa in più di quella che faceva ieri e che normalmente per non sapremo usare non utilizzeremo
Ma che è un elemento prezzi molare inutilmente un mercato del consumo una poltrona una sedia che a qualche comunità qualche passo in più
Un televisore assolutamente inutile perché non abbiamo ancora imparato a utilizzare le istruzioni di quello di dieci anni fa che si sostituisce a quello attuale e quant'altro sono strumenti che permettono comunque
Di stimolare la capacità del mercato di reagire di fare mercato di far camminare l'economia io credo che questo sia è importante sottolinearlo perché le capacità di innovare stavo leggendo un progetto premiato di recente da un'iniziativa dell'università e del e delle imprese
Di Palermo che hanno voluto problemi are dieci progetti innovativi credo che la creazione io non ero presente sulla fatta proprio in quest'aula dieci progetti innovativi
Di ricerca messi a punto da giovani e dall'Università di Palermo io credo che ce ne siano alcuni di cui a breve sentiremo parlare magari in inglese magari sui messa sulla stampa specializzata internazionale
Senza ricordarci che sono tornati a Palermo e per i quali noi stiamo lavorando seriamente perché parlino inglesi parli in altre lingue ma perché la produzione resti su questo territorio perché si crei occupazione su questo territorio
Che deve affrancarsi dalla inutile
E come dire autolesionista ricerca di soddisfazione di soluzione dei tanti problemi al nostro territorio soltanto guardando la sfera pubblica e che invece nella sfera privata può trovare tanti elementi soddisfazioni professionali soddisfazione economica
E di soddisfazione di un territorio che ha tanto bisogno di opportunità di occupazione e di creazione di ricchezza che siano affrancate da meccanismi oramai non più possibili di risorse pubbliche inesistenti grazie
Grazie al dottore Artioli per il suo intervento ma anche da ultimo per avere voluto ricordare che nell'ambito dell'ateneo è stato recentemente realizzato l'incubatore d'impresa a cui faceva riferimento nell'ambito delle cui attività Bennato questo concorso
Poi mi piace sottolineare lui ha fatto un riferimento preciso a questa collaborazione con di impresa nell'ambito del Mediterraneo credo che la cooperazione sia subito a monte quindi è proprio il nostro il risultato della cooperazione che deve portare a fare nascere presto questi Paesi una possibilità di cooperazione che forse oggi ancora non esiste grazie ancora quindi al dottore Artioli
E io vorrei ora ricordare alcune cose brevemente se mi consentite prima di passare qua di lavorazione della mostra la colazione di lavoro alla quale siete tutti invitati
Stamattina abbiamo sentito una serie di relazioni molto interessanti che hanno diciamo identificato alcuni temi che per gli addetti ai lavori sono notti
E magari poi costituiranno il tema del dibattito più tecnico se volete di oggi pomeriggio e allora e i temi che sono stati trattati sono stati da dichiarazione di intenti che è stata citata dai rappresentanti delle ministero sia dal dottor cara dottoressa mezza testa
Ma
Zaccaria balza siccome ha pagato il rettore va e io ho detto non posso sbagliare allora attaccato qua posso approvato poi pagano lo stesso me ne scuso
Nono sono i percorsi mentali che ha una certa età diventano più più elaborati
E allora dicevo è stato citato la dichiarazione di intenti che è stata sottoscritta dalle università italiane questa dichiarazione di intenti riporta una una serie di passi di obiettivi
Che sono io direi fortemente sovrapponibili a quelli del millennio dello mentre borse destato altresì citato poco fa e allora che cosa abbiamo abbiamo pensato noi dal momento che questi obiettivi sono largamente sovrapponibili soprattutto e poi lo vedremo nel dettaglio magari più tardi
Perché si parla di formazione in entrambi i casi si parla di sviluppo sostenibile entrambi i casi e tanti altri esempi si possono fare
Noi abbiamo pensato che con un denominatore comune mediterraneo
Avremmo potuto dare una mano potremo dare una mano come Università del Mediterraneo al raggiungimento di questi obiettivi non è stato detto
Ma purtroppo ad oggi diciamo che i risultati in progress sui lavori di questi sui lavori questi obiettivi diciamo che c'è qualche difficoltà non si sono fatti grossi passi avanti e forse questa è una espressione un po'polemisti
E quindi c'è bisogno assolutamente di un rilancio
Allora abbiamo sentito parlare anche dalla punto dal rappresentare mistero di cooperazione decentra
Come azione decentrata cui io aggiungerei modelli di sviluppo da costruire e allora anche qui ancora una volta il ruolo che può giocare l'Università di Palermo nella formazione e la costruzione di un modello di sviluppo di sviluppo
Che sia a
Databile ossia specifico per l'area del mediterraneo ecco come il Mediterraneo ritorno ad acquistare questa centralità sicuramente il ruolo della formazione delle università in quanto forma attrici ma non solo formatrice di di cultura ma anche formatisi riformatori soprattutto con la possibilità di guidarli sul campo perché vero quello che dice il dottor Caneva i ragazzi devono andare sul campo mandare sul campo in maniera autonoma non è facile lo ha sottolineato più volte
Io voglio aggiungere anche non solo non è facile dal punto di vista se volete istituzionale logistico eccetera ma non è facile neanche dal punto di vista decoro delle risorse che sono sempre necessario
E allora tutte queste azioni in qualche modo devono essere messe insieme possono essere portate a sintesi ecco perché l'università può essere un luogo in cui da una parte possiamo formare queste risorse umane ma dall'altro lato abbiamo l'obbligo di farci carico di reperire le risorse finanziarie quindi di sensibilizzare
Con la credibilità anche che la cultura se ben sebbene spessa da a o a di procurare quelle risorse che possono servire a mandare sul campo a poi creare delle figure professionali che non vale non soltanto negli enti negli enti a fare gli esperti di formazione ma siano veramente distribuiti sul territorio
A fare cooperazione ma non solo a fare cooperazione fine a se stessa ma fare cooperazione per risolvere o contribuire a risolvere i problemi che poi sono alla base o quelli che giustificano la parola stessa
Cooperazione
Quindi io a questo punto rinvierei i lavori a dopo la colazione nel pomeriggio
Avremo gli interventi delle tre università siciliane oltre quella di Palermo
Avremmo come vedete anche citato come titolo della tavola rotonda per il pomeriggio un modello di sviluppo sostenibile per l'area del Mediterraneo e come diceva il rettore all'apertura dei lavori
I temi ore diciotto temi che si possono individuare praticamente coprono l'intero arco della dello scibile del culturale si parla di integrazione sociale si parla di turismo così come si parla di sanità come si parla di religione come si parla di cooperazione accademica
Non solo in ambito formativo anche in ambito scientifico così come si parla di economia quindi tutti i temi che vengono trattati nei grandi negli atenei tutti gli atenei sia i grandi che i più piccoli sono temi che provano
Che trovano un momento che deve servire a costruire questi modelli di sviluppo di cooperazione decentrata
Sì allora il dottor Caneva che poiché durante l'inaugurazione della mostra andrà via voleva ancora dire qualche cosa a voi tutti e ci rivediamo subito andiamo giù a vedere questa mostra
Che Mediterraneo mare di cooperazione che una mostra alla quale ovviamente alla inaugurazione parteciperà il trattore che vira qualche parola è una mostra che vede le fotografie di Melo Minghella
Che un artista hanno i tutti noto da che ha una sensibilità nei confronti della cultura mediterranea che verrete traspare
Da tutte le fotografie che sono esposte allora do ancora un attimo la parola al dottor Carlo
Io purtroppo devo devo lasciarmi nel pomeriggio ciò che è una delle quattro tratto stiamo preparando l'incontro di Perugia quindi mi mi scuso non posso rimanere con voi
Come direttore generale ha detto a Siena quello mi e mi riferisco a chi sta venuto
Chiaramente mi sono consultato anche con con il rettore diciamo su quest'idea di coinvolgimento dei giovani su io vi invito a detto già detto sì fra un grosso incontro a Roma nel due mila sei
Onde evitare che questo incontro sì venga preparato così in maniera non proficua gli ha chiesto anche di promuovere degli incontri itineranti preliminari a partire dal prossimo anno
Promossi proprio da voi giovani Davoli mi riferisco scusate collega preferisco al acquisti giovani che son venuti assieme
Io credo che Palermo potrebbe essere sede proprio questi giovani che poi son venuti a Siena di una produzione di uno di questi per incontri se mi dissi Minari preliminari magari focalizzando
L'attenzione su quello che poi dopo uno invieremo come linee guida di preparazione di questi seminari
Quindi vi prego di non chi è venuto di non lasciar cadere quell'incontro
Con una cosa così ma di promuovere qui in questa università tanto avete il rettore e tutti gli incaricati d'accordissimo su su quello che bisogna poi essere un processo operativo perché presto si possono magari concretizzare vostre proposte anche di attività magari piccole però che sono promosse direttamente da voi quindi mi raccomando e grazie
Allora
Tavola rotonda che sicuramente interesserà molti dei giovani presenti tutti i giovani presenti
Dedicata a ipotesi di modello di sviluppo sostenibile modelli di sviluppo sostenibile per l'area del Mediterraneo sono vari temi vari soggetti Esperti in varie tematiche abbiamo ancora con noi la dottoressa deleghe Mazzacane che stamattina è già intervenuta questa mattina abbiamo ascoltato gli interventi del dottor Chiriacò del dottor Artioli un conferenza del professor amico sia assunto il processi migratori contemporanei e dilla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo ha portato qui il contributo innanzitutto dalla dottoressa mezza carne Mazzacane Mazzacane che stamattina e e in pervenuta è intervenuta già facendo una sua relazione l'abbiamo invitata a sedere qui al tavolo per che è una tavola rotonda e quindi come da loro tonda
Prevede anche interventi di arricchimento sui temi che abbiamo abbiamo già esaminato questa mattina il dottor Caneva che era qui con me che stamattina dovuto ripartire d'urgenza
Vi saluta e ringrazia tutti noi per voi per l'attenzione e per aver organizzato questo convegno non vi sarà sfuggito che stamattina che alcuni dei degli amici che avevano detto che sarebbero intervenuti in non sono intervenuti mi ha telefonato il ministro La Loggia l'onorevole il senatore la Loggia mi ha telefonato dicendo che impegno di governo lo ha trattenuto a Roma contava di esserci non proprio non non non non non ha potuto all'ultimo momento e ho ricevuto dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana lo porto una lettera di rammarico perché anche l'unica stamattina ha avuto un impegno sono momenti difficili credo che tutti quanti siamo
Siamo al corrente così per la difficoltà che il Paese sta incontrando e quindi non possiamo che come dire renderci conto della situazione oggi pomeriggio si chiedono qui a questo tavolo ho già detto della dottoressa Mazzacane qui al tavolo
Non avrebbe fatto fatica a riconoscere che non è il coordinatore di questa seduta non è il professor Cardone che seduto accanto a me non sono e io sono invece lo stesso di stamattina
Il il professor Vian
Come vi dicevo e ricoverato in ospedale poveretto ci ha mandato sicuramente il e non non può non può essere presente lo conosce sicuramente Bingham carissima amica
E purtroppo insomma si dispiace molto manda saluti
Abbiamo qui con noi la collega la professoressa Anna Maria Milito che la presto residente di due corsi di studio un corso di laurea triennale due corsi di largo separate e nano presero specialistica dedicati tutti e due al tema della cooperazione fra poco le darò la parola
Abbiamo il collega presso Giuseppe Savagnone che e dov'è
La ecco non prevede è cattiva
Che con un collega che si è occupato e si occupa attivamente di interculturalità religiosa di rapporti tra le regioni il dottor Sergio Cipolla che il presidente del Cis
La con imitato come una cooperazione internazionale sud-sud cooperazione internazionale sul Sud e ci raggiungerà io spero il onorevole Motta
Perché il segretario generale del coppe mail cotta me invece il comitato permanente per il partenariato euro mediterraneo dei poteri locali e regionali se non c'era il professor Cardona che mi dava questa diciamo l'eco decodificazione mi sarei trovato in qualche difficoltà e il tema si salda immediatamente al tema di oggi abbiamo avuto l'arricchimento importante anche di questa mostra fotografica che credo abbia veramente dato un taglio di unitarietà dei problemi un taglio visivo dell'unitarietà dei problemi che si affrontano quando si parla di Mediterraneo
Di rapporti interculturali e anche questo sicuramente resterà come ricordo eccome come momento di stimolo per ulteriori riflessioni su questo tema io mi fermo qua darei la parola ai nell'ordine in cui li trovo
Elencati pregando poi vedremo sente nel frattempo verranno gli amici di Catania di Messina e DNA daremo la parola anche a loro
E poi alla conclusione di questo giro di interventi anche per dare la possibilità di intervenire diciamo portando di nuovo il punto di vista del Ministero degli Affari Esteri darei la parola sei raccordarla dottoressa Mazzacane va bene facciamo così lei può o le preferisce intervenire prima come la direi così ecco sì USA Islam nella lasciamo appunto la parola pagata ve le posso fare un po'una sintesi anche dal portando il punto di vista eventualmente rispondere se ci sono delle domande benissimo e allora a questo punto chiedo al collega Anna Maria Milito di intervenire grazie
Sì ma è grazie trattare resta
Cardona tutti quelli che hanno organizzato questa questa giornata io devo dire che sono in questa tavola rotonda ma non volevo soffermarmi su volevo sono forse una voce un po'fuori nel senso che volevo
Soffermarmi sulla proprio sulla peculiarità di questi corsi che io coordino che io di cui sono di questi corsi qui si è parlato e perché appunto il ringraziamento al rettore guardava anche per un motivo che voglio esplicitare subito prima di racconta un po'di raccontare qualcosa su questi costi
Cioè effettivamente c'è un sono questi nel corso di di decenza sociali per la cooperazione e lo sviluppo e la pace scelta per la cooperazione e lo sviluppo che sono due corsi
Che sono stati in due classi di laurea che sono stati che si attivati e devo dire due corsi innovativi sono stati attivati nel due mila uno quando c'è stata la riforma la riforma degli ordinamenti didattici
Sono ben vengano fuori proprio da oltre ad una richiesta di personale qualificato nell'ambito proprio della
Nei settori fai per la cooperazione internazionale della mediazione soluzioni conflitti negli in dico di un in questi e anche
è stata una una scommessa probabilmente cioè sono stati istituiti e devo dire però che forse soltanto ora dopo quattro anni
Si comincia un po'a c'a conoscerli e a sapere che che esistono perché spesso anche voi studenti non dico il quelli del primo anno e quelli che sono qui è che sono oramai già Hannover conseguito la laurea di primo livello e hanno lamentato una scarsa attenzione verso questo tipo di lauree che la nuova e quindi naturalmente con tutti i propri amici cioè questi corsi sono come dicevo poco fa appunto nascono dall'esigenza di nuovi percorsi cioè di di esigenza di personale
Che siano che che permette di personale qualificato appunto nella cooperazione e che quindi prevedeva una costruzione di un percorso formativo ad hoc particolare e allora prima di passare proprio al anche i nostri proprio la nostra specifica offerta volevo fare un po'un quadro della in Italia ci sono sedici facoltà no scusate sedici
Atenei che hanno attivato corsi di questo di di corsi di primo livello
Con e diciannove corsi lauree con una peculiarità diversa cioè ad esempio in molti alcuni sono avete quando ho letto il titolo scienze sociali
Per la cooperazione e lo sviluppo e la pace alcuni sono molto dedicati Imbert sono economia e lo sviluppo alte lo sviluppo locale altri alla alla la pace proprio nella Pacini non so c'è Pisa
Che sente molto non sono qui hanno elencarvi il vari corsi di laurea come sono articolati anche quelli per la le specialistiche stessero sta attivato poco dopo al Palermo l'anno scorso cioè sono dieci atenei che hanno attivato corsi di laurea specialistica e tredici
è Cossignano
E a quest'anno in Sicilia ecco stiamo solo Palermo fino a quest'anno e da quest'anno c'è invece l'offerta della dell'ateneo e DNA che ha aperto un corso alla classe trentacinque ma vediamo proprio il un po'quale quelle c'è stato anche lo spirito cioè un importante aspetto innovativo di queste classi di laurea consiste proprio nel un carattere fortemente interdisciplinare non per questo non esca infatti non è un caso che nella maggior parte degli atenei questi corsi sono interfacoltà
Perché proprio nascono dalla cooperazione fra virgolette c'è da mettersi insieme docenti i facoltà diverse nel nostro caso la vedremo l'anno scorso a Palermo i corsi sono interfacoltà e sono tra la facoltà di Economia
E di scienza della formazione perché proprio docenti in economia e di Sociologia di altri di Antropologia c'era si sono messi insieme per costruire questo attacco
Il andiamo un po'la specificità qualcosa noi abbiamo pensato cioè io in un precedente l'anno scorso sempre per questa giornata della cooperazione a Roma c'è stato un un incontro proprio sul ruolo dell'Università nella cooperazione in un intervento che ho chiamato
Che in cui ero stata proprio invitata per per raccontare che cosa cioè le specificità dei nostri corsi io ho definito un po'questa Università come frontiera perché noi siamo in una situazione come dicevamo stamattina lo dice il rettore me lo dicevano tutti
Cioè una cosa la Sicilia è una terra di confine tra il nord e il sud del mondo cioè nel senso che il sud del Paese dell'Unione Europea del ma e nord rispetto all'Africa in generale quinti in paese in particolare dei paesi che si affranca si affacciano sul Mediterraneo ha delle peculiarità ben precise è una per la sua peculiare posizione geografica per i problemi economici chiama quindi disoccupato forte disoccupazione eccetera e terra anche l'ingresso dei migranti
E allora tutto questo nel costruire il percorso formativo c'ha ha privilegiato diciamo nella scelta unna una specie di pensiamo Ida abbiamo pensato di dare rilievo a tematica quali lo sviluppo locale la cooperazione allo sviluppo nei Paesi dell'area del Mediterraneo
Queste sono state le due e cioè quello che in qualche modo il gruppo dei docenti che si è messo in mano questo forse pensa e Paolo porta avanti a in ai come obiettivo e l'obiettivo è quello di formare dei laureati che dovrebbero essere dovrebbero usuranti saranno capaci
Di leggere il contesto socio economico
Giunte ritorno di programmare e gestire e valutare progetti imprenditoriali
Di favorire processi di cooperazione tra imprese e istituzioni di formulare politiche pubbliche per lo sviluppo grandi cose speriamo cioè noi abbiamo devo dire ed è una è stata una scommessa di tutti noi anche perché essendo proprio dei corsi nuovi e stiamo sempre il i docenti che già insegnavano materie che diciamo economia ma in questo che poi economia o statistico antropologi o qualsiasi altra materia del del piano che in qualche modo hanno dovuto proprio cioè l'invito che noi ci siamo fatti in una con l'altro e quello di rivedere il nostro percorso e di finalizzarlo proprio al al a questi ai ai gli obiettivi che ci eravamo posti
Il film Cile è stato difficile lo è ancora
Ogni tanto di discuto con i ragazzi con quelli del primo delle iscritti al primo anno al due mila uno due mila due nel due mila uno due mila due e loro ogni tanto si lamentano di essere di aver fatto un po'da cari però questo purtroppo ciò dico capite bene è proprio il lavoro che deve essere fatto Corsa caratterizza ancora la la forma la la diciamo il perché il percorso formativo di questi costi sicuramente una un aggancio con il territorio e qui la anzi prima di passare va be'comunque il l'aggancio al territorio fatto attraverso stage tirocini che non abbiamo reso obbligatori qui devo ringraziare lotta
Pubblicamente anche più due dottor due due due perché in piazza innanzitutto la Regione
è l'ufficio di cooperazione decentrata e che il dottore Piccenna dottori Vinci che qui che hanno come cui abbiamo collaborato e abbiamo certo punto potuto creato cioè una possibilità di tirocinio
Per i ragazzi per gli studenti esserci
All'interno del processo dei progetti di cooperazione decentrata che loro finanziata
Queste acconsentito
E anche cioè X questo significa il questo potere fare partecipare i ragazzi istanti esserci al tirocinio interno e progetti anche con con una spaccia contro Silvio nel senso che questa persona
Vengono spezzate sono state lo sono ancora perché progetti sono ancora in atto
E quindi c'è stata la possibilità di recarsi in Brasile in Tanzania in vari posti Ecuador
Come in all'interno dei progetti a spese della Regione ha capite bene che questi sono venti quanti sono venti ventidue pochi progetti all'inizio gli studenti erano io non ho dato i numeri degli iscritti
Erano il primo anno sono stati trentacinque ora poi una mano diciamo che il numero di matricola che anno per anno intorno a cento centodieci quest'anno ora ho chiesto ieri al dottore al signor dell'INAIL i numeri degli degli immatricolati mi ha detto che quelli che hanno pagato solo centocinque Benigni coi numeri
Iscritti a questo costo generalmente vanno in in questi quindi ora diventa anche abbastanza complicato non credo che tutti potranno io sentivo stamattina
Il dottor Canale dice sarebbe interessante che tutti facessero tirocini fuori però il problema economico ritorna sempre perché purtroppo io non riesco quando i ragazzi vengono gli studenti vengono Ciano avremmo andare fuori poi lì e lì
è abbastanza limitato il numero e quindi dico siamo di questi sovvenzionati naturalmente invece c'è una una possibilità di tirocinio fuori nei paesi in via di sviluppo e che sono naturalmente
Abbastanza c'è un una una buona possibilità ma naturalmente c'è un problema dico stilista e secche i ristoranti hanno affrontato abbiamo avuto è chiaro che privilegerà è minimo Targetti norcini in paesi dell'area del Mediterraneo ma molti sono stati anche su effettuati in paesi come Capo Verde Ecuador Brasile quindi come dicevo poco fa che non sono nell'area del Mediterraneo
Un altro ringraziamento devo darle al dottore Cipolla che qui al Cis che c'ha sicuramente proprio nella in che insegna in questo corso e che al già ci ha dato proprio una mano nella nella parte forse anche più
Tutto questo si parlava di Lucca il dottor Canale fra i tecnici dieci
Belli università forse sì forse i nuovi corsi dovrebbero formare i più tecnici però non non ci siamo ancora abituati ci stiamo abituando
Diciamo invece che tutta la c'è una buona parte sulla progettazione acceda in cui l'aiuto della appunto del dottore Cipolla decise da altri fanno hanno dato una gara un grande contributo al al alla formazione di degli studenti
Credo che un
Gol insomma noi stiamo andando avanti nel senso che stiamo cercando volevamo anche mettere mano un po'all'ordinamento didattico come rettore c'era ha detto di aspettare un po'perché punto poi andando avanti e alcune idee vengono vogliamo cambiare alcune cose vogliamo appunto cercare miriamo ampi colmare alcune lacune alcune cose che sicuramente non vanno e che potrebbero migliorare ma aspettiamo questi nuovi questo nuovo cambiava il cambiamento gli ordinamenti didattici quindi poi vedremo cosa fare
Io credo che sicura di con la forma offerta formativa dico anche supportata non solo dalla dal contatto con il mondo esterno attraverso seminari
Attraverso a fra bora Torino abbiamo laboratori geopolitica che ha ha costruito un atlante
Politico della Palestina dico ma ci sono stati i laboratori di storia economica altre attività che cercano proprio di fare dichiarare quel collegamento con la col mondo esterno
Sicuramente anche dico molti tirocini sono fatti in banche e nel Dino associazioni che non non governative e quindi dico in altre altri contesti io credo che che debba essere cioè questa
Il torrente racconto proprio di dell'evoluzione della nuova operazione credo perché debba essere proprio nella formazione folk
La formazione universitaria debba fare cioè debba noi dobbiamo essere sempre al passo senza con questo cambiamento ed è questo l'attenzione che tutti noi che lavoriamo nel corso
Abbiamo
Io forse non vorrei soffermarmi molto poi se ci sono domande eccetera come ho detto mi sono un po'loro il mio intervento è andato un po'fuori dalla da quello che il titolo è ottavo
Mi piacerebbe ne avevamo anche parlato corre tuttora il professor Cardona il che qui ci sono dei già laureati del del primo deve anche a livello che sono già iscritti alla specialistica che hanno partecipato come avete sentito stamattina a questi incontri sulla cooperazione i giovani e la cooperazione a Siena
E che credo insieme potrebbe potrebbe essere utile ascoltare proprio per ascoltare i loro testimonianze su quelle che sono state quelle che sono le loro i loro progetti perché hanno anche delle idee vengono e vogliono
Mi mi incitano devo dire a cambiare le cose proprio alla base sulla base di loro esperienze fatte fuori ho delle idee e quindi dico se sarà possibile
Possiamo mi piacerebbe che intervenissero magari alla fine della di della tavola rotonda
Allora io mi fermo qui poi se ci sono
Bene grazie io ringrazio la professoresse Milito e torneremo su questo punto sicuramente se qualche giovane presenta interessa intervenire benvenuto servirà sicuramente il suo intervento approfondire ulteriormente questi temi
Delle coinvolgimento diretto dei nostri studenti dei nostri neolaureati in queste attività e valutare anche quali interventi effettuare in questo momento dal punto di vista dell'applicazione della decreto ministeriale sì del decreto ministeriale sulla sul morì ordinamenti siamo in una fase di attese insomma il la ancora non sono uscite nella le nuove classi di lauree quindi difficile anche orientarsi sul su che direzione prendere su tante cose
Io darei la parola adesso ancora soggette Savagnone che interviene su un punto delicatissimo perché la differenza di religioni fra i le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo e indubbiamente un elemento di differenziazione da un lato certamente complica per certi versi un processo di unificazione culturale politica di di di come dire
Individuazione di soluzioni condivise da soggetti che afferiscono ad aree culturali diverse spesso come abbiamo anche
Momento
Ci siamo detti un attimo fa spesso il la differenza religiosa di me utilizzata come pretesto per alimentare ben altre per altri interessi e ben altre ben altre conflittualità
Il tema è comunque estremamente attuale estremamente difficile da affrontare nella sua globalità e io pregherei preso solennemente ad
Sì appunto come comincia il rettore parlare di cooperazione e fra le tre grandi religioni mediterranee monoteiste e l'ebraismo l'islamismo e cristianesimo e alla luce di secoli di conflittualità violentissima può sembrare un'ironia
Tanto più che gli scenari a cui stiamo assistendo oggi sembrerebbero confermare questa questa storia di irrimediabile inconciliabilità tra queste tra queste grandi dimensioni religiose
Tanto meno quindi sembrerebbe possibile parlare di cooperazione tanto più che ecco qui vorrei tornare un momento al concetto chiave che poi importante per il mio discorso quello di appunto di cooperazione cooperazione
Non vuol dire soltanto convivenza vuol dire soltanto coabitazione non violenta
Questo sarebbe un concetto estremamente riduttivo di cooperazione e non vuol dire nemmeno però soltanto coordinazione
Si può essere coordinati da comportamenti e strategici io so che tu farai una mossa e mi cordino rispetto a te prevale prevedendo una contromossa queste una coordinazione
Non c'è dubbio che c'è una coordinazione laddove anche non c'è un dialogo ma c'è semplicemente un servizi delle proprie mosse per per reagire a quelle dell'altro e si fanno delle mosse perché ecco si modifichi il comportamento dell'altro ma questo non è ancora cooperazione perché nella coordinazione ognuno ha il suo fine
Che può anche essere uguale a quello dell'altro due giocatori di tennis devono essere coordinati da un non non gioca queste chiavi
Se uno con la racchetta da colpi per terra mentre l'altro tira la palla è chiaro che non c'è nessuna partita
Ma non si può dire che stiano cooperando nel senso che o meno dei due ha il suo fine che è antitetica quello dell'altro o meglio sono fin uguale Merini uguali si escludono tutti e due vogliono vincere
Ma è chiaro che proprio perché sono gli uguali non possono essere giudicati cooperativi perché uno dei due perderà evidentemente
Così ecco parlare di cooperazione implica qualcosa di ancora di più
E ancora più quindi appare chiaro quanto sia problematico parlarne per tre religioni che non hanno fatto altro che scontrarsi nella storia comperarsi implica trovare qualcosa di comune da Promos da promuovere insieme
Cooperare significa nonché ci sono Fini uguali i quali ripeto di solito sono alternativi si escludono a vicenda e anche quando non si escludono non è detto che se uno non realizza il suo l'altro lo realizzi pure sono diciamo si realizzano autonomamente l'uno dall'altro
Invece ecco operazione vuol dire che se uno non realizzasse il suo fine normalizzare benone anche gli altri
Ma si può tutte veramente che c'è un modello di cooperazione per le tre grandi religioni mediterranee
E ripeto voglio che si sì è chiaro quanto è difficile parlare di questo tema di quanto anche quello che io di Rosi muove un pochino a tentoni si muove un pochino con delle incontestabili difficoltà che nascono dalla evidenza storica e dall'attualità che sta sotto i nostri occhi
E allora si tratta di trovare qualcosa che queste regioni possano avere in comune e che caratterizzi la loro cooperazione non semplicemente nel senso più generico
Che può essere quello religioso l'acqua non sarebbe allora la cooperazione tra queste tre religioni sarebbe una cooperazione ma ripeto a mio avviso impensabile tra tutte le religioni del mondo
Ma qui invece si sta parlando specificamente di queste tre religioni c'è qualcosa di specifico che queste religioni possono perseguire insieme che costituisce in qualche modo una linea di sviluppo almeno possibile se non inevitabile della loro crescita della loro evoluzione dello sviluppo io credo che dobbiamo tornare a quella che è la Radice che tutte e tre queste religioni riconoscono di aver in comune
Tra tra ebrei islamici e cristiani
Cioè sicuramente un punto comune che non costituisce una forzatura dell'uno nei confronti dell'altro come espulso purtroppo spesso avviene ognuno attribuisce all'altro delle cose per cui l'altro sorprende dirò questo non sono io
C'è invece una cosa su cui tutte e tre convergono e su cui serenamente possiamo discutere ed è la comune radice a Bra mitica
Dietro questa formula un po'criptica intendo dire che tutte e tre queste religioni si rifanno alla figura di Abramo
Abramo e considerato da queste tre religioni il capostipite di un popolo che poi si è differenziato in queste tre grandi ramificazioni ma che tutte e tre queste ramificazioni riconosco di avere alla base della loro tradizione e del loro capo
Ma che cosa significa che tutte e tre si rifanno ad Ambra
Significa qualche cosa che non sempre viene sufficientemente valorizzato e che pure un forte elemento comune tra queste tre religioni tutte e tre queste religioni si fanno ha un titolo della parola anch'io che
Come voi sapete nelle varie religioni esistono le tipologie più diverse
Ma la tipologia di un Dio che parla non è frequente anzi direi che al di fuori di queste tre religioni e molto più difficile trovare perché le varie religioni penso all'induismo penso al mutismo penso allo shintoismo penso a tantissime che sono le grandi religioni del mondo non è in primo piano un bigio che interviene nella storia degli uomini
Irrompe per costruttive in questa storia con una sua parola
E invece è proprio quello che succede nella storia di Abramo come forse qualcuno di voi sa e altri no io qui presuppongo nessuna conoscenza precedente
Abramo era un uomo che aveva ricchezze aveva aveva greggi aveva sei eredi aveva tutto ed era stanziato in una terra terra di Urk grosso modo si situa nell'attuale Babilonia e la Babilonia antica nell'attuale territorio tra il Tigri e l'Eufrate
A un certo momento Io Chiara ma Abramo finisce esci dalla tua terra
Questo è un fatto significativo ripeto e nello schema assumendo come il cuore comune di queste tre grandi dimensioni religiose
Esci dalla tua terra che è una parola la parola dell'altro dell'altro con la maiuscola in questo caso perché qui si tratta secondo le tre religioni Iddio
Costituisce pertinenza destinatario una un un appello al da se stessi questo anche nell'esperienza umana e lo vediamo quando un altro si rivolgeranno qui ma siamo costretti a uscire dai nostri schemi dalla nostra mentalità dal mostro dalla nostre impostazioni dalla nostra pigra consuetudine per cercare di capire che cos'altro ci stia dicendo
Se non facciamo questo ci limitiamo a sentire ma non stiamo ascoltando direi la differenza sentire ascoltare proprio qui nel sentire io dal punto di vista uditivo percepisco un messaggio bel messaggio rimane fuori di me
Perché io rimango fuori di essa
Nell'ascoltare invece il messaggio risuona dentro di me Mint cambia cambia la mia storia cambia la mia vita questo in ogni vero ascoltare anche in quello che voi state realizzando in questo momento
Ebbene nell'ascoltare cioè io sono costretto ad abbandonare il terreno su cui mi ero trovato fino a quel momento e a guadagnare un altro terreno un altro livello di tutta di cui ormai fa parte questo messaggio che io ho talmente preso sul serio da farlo risuonare dentro di me
Al cuore e quindi c'è il dio della parola ma dall'altra parte c'è anche io dell'esodo e il io che fa uscire qualcuno dal suo quadro dalla sua scheda al suo schema dal suo mondo
E lo costringe a mettersi in cammino
Non è privo di significato che tutte e tre queste religioni siano legate fortemente all'idea della parola
All'idea del cammino del piano
Tutte e tre queste religioni non sono religioni dell'asta non solo i prigioni ci sono regioni che implicano una storia
E vedete questo che a noi moderni può sembrare ovvio non lo è affatto
Le grandi culture classiche modella vanno lo sviluppo delle vicende umane sul modello della vicenda della natura che non è una storia o almeno noi oggi sappiamo che lo eppure la nostra conoscenza ci permette oggi di dire che la natura pure a un suo progresso irripetibile e e irreversibile ma quando gli antichi pensarono queste cose che sto per dirvi non avevano l'idea di questo per loro natura era un ciclo continuo baffi ucciso si ripeteva sempre uguale
E la vicenda degli uomini era concepita allo stesso modo era una vicenda che non era storica nel senso che noi diamo a questa parola
è un eterno ritorno in cui il punto d'arrivo coincide con il punto di partenza che poi il tipo di movimento più simile all'immobilità proprio perché sia arrivato dove si è partiti in definitiva non ci si è mossi ebbene queste tre grandi religioni invece sono le religioni del dio della parola
Devo solo le religioni dell'estroso dell'uomo sono le religioni di una storia in cui si intesse il dialogo tra Dio e l'uomo tra il dio della parola e l'uomo dell'esodo
Dialogo che consiste in qualche modo nel fare scaturire cose sempre nuove irripetibili ed è non come nella natura fenomeni il fenomeno così ripeto come veniva pensato in realtà da queste grandi tradizioni classiche non come lo concepiamo noi oggi era qualcosa di sempre ripetibile senza una vera novità
L'evento invece qualcosa di unico qualcosa che coinvolge la libertà qualcosa che coinvolge la scelta dell'uomo e da cui non si può tornare indietro
Ebbene che cosa Poussin ficcare
La Ica mente per noi questo punto di di contatto tra queste tre religioni questo è il punto di vista Dalmine CPA ma in questo momento non interessa l'ottica di una sede specifica in una di queste regioni
A noi però interessa il significato che questo potere sullo sviluppo del Mediterraneo sullo sviluppo di una societaria civiltà sul futuro che noi stessi ci proponiamo ebbene io direi che l'idea di questo Dio che parla e innanzitutto e che evoca in qualche modo la disposto dell'uomo
E tale da configurare una dimensione laica laica significativa la dimensione in cui le persone i singoli hanno importato
Non è una visione in cui l'individuo sia destinato ad annegare né nel grande circo cosmico della natura
Ne in quel tutto a cosmico che si configura in certe regioni orientali in cui la natura stessa delle svanire ma insieme ad essa anche gli individui per perdersi in una totalità
In cui l'individualità come tale è percepita come qualcosa di sfavorevole di sbagliato da superare
Al contrario
Tutte e tre queste religioni hanno in comune il valore del suo della del delle persone e il valore della loro storia come qualcosa di assolutamente fondamentale per lo stesso discorso religioso
A maggior ragione questo implica delle forti conseguenze sulla dimensione laica sulla visione laica
In una società come questa in cui noi vediamo ogni giorno le norme fischio dell'omologazione
Non ricorda il rischio dell'appiattimento
Lei vorrebbe il rischio di una comunicazione perché questi fenomeni si legano la comunicazione di una comunicazione che omologa di una comunicazione che scatena processi d'identificazione non di differenziazione
E in cui i cingoli restano inghiottiti come individui eccome culture
E cessano di avere una loro identità un loro volto quello che comune a queste tre grandi religioni che queste tre grandi religioni possono offrire alla civiltà mediterranea
In chiave cooperativa tra di esse e cooperativa però con tutti gli uomini e le donne che anche non appartenendo a queste regioni ritengono di potere accedere a questa prospettiva
E l'idea di uno sviluppo che non omologa di uno sviluppo in cui l'Unione scaturisce dalle differenze e non malgrado esse
Io credo che questa idea
Di un dio della differenza e della storia e la storia il luogo delle differenze
A differenza in contrasto con quanto avviene là dove la storia viene inghiottita da un'anonima totalità oppure da una da un naturalismo cosmico che annega tutto mi si mi sui fenomeni naturale
Ebbene dicevo in una prospettiva di sviluppo questa idea di una comunità nelle differenze
E tale differenze e grazie alle differenze può scaturire da queste tre grandi religioni in modo direi ancora più specifico ciò diventa percepibile se ci si situa nell'ottica in cui io ebraico esercitò la sua parola voi sapete che la creazione nella Bibbia nella Bibbia ebraica nell'Agenzia non parlo della Nuovo testamento che la parte della Bibbia cristiana ma nella Genesi
La creazione avviene più che attraverso una produzione dal nulla che poi si viene chiarendo in seguito ma che all'inizio non è in primissimo piano ci viene chiarendo attraverso si viene svolgendo attraverso una serie di differenziazione che sono legate al fatto che io ho parlato
Dio e bocca
Le differenze io chiama
Le realtà a differenziarsi ed acquistare una loro irripetibile identità io disse e sia la luce sia la luce e fu la luce diversa dalle tenebre si distinsero la luce e le tenebre
Siano sia la terra da differenziata dall'acqua ogni cosa si differenzia
Ebbene io nella parola e quindi io che fa nascere nella Bibbia ebraica le differenze
E così nel cristianesimo dove il dio della parola ed io in cui parola acquista il senso più specifico che già i greci avevano individuato di Globus ora Logos come sapete significa parola ma significa anche ragione pensiero
E viene da un verbo greco leggo che non significa solo dice compenso significa anche unisco colleghi diversi senza mescolare il Mediterraneo e la terra della vita nella differenza anche per questo non è un caso che l'arte peculiare del Mediterraneo sia il Mosaico il Mosaico è costituito a differenza della pittura non da un'unica pasta di colore in cui tutto il flusso e dà luogo a un colore determinato ma da una serie di essere ognuna delle quali mantiene la propria identità
Cosicché l'unità della figura scaturisce da questa diversità
Che a guardare le singole tessere sembra enorme sembra assolutamente inconciliabile
E invece dal luogo ha un volto dal luogo a quelle stupende raffigurazioni che noi conosciamo tutti nei nostri luoghi le nostre cattedrali
Ebbene allora il modello stesso dell'Opus in qualche modo suggerisce la prospettiva di una unità nella differenza che non è laicamente irrilevante nel tempo dell'omologazione e nel tempo dell'entropia
Noi oggi assistiamo comunicazioni che non sono fondate sulla parola sul fumo
Le vediamo come purtroppo buona parte della nostra sfera comunicativa sia occupato da rumori caotici che livella nonché modella noi plasmano senza valorizzare il pensiero la ragione le differenze
Il dio della parola che comunque a queste tre grandi religioni evolutivo della potenziale valorizzazione dell'alloggio di una potenziale valorizzazione delle diversità
E credo che questa sia la linea in cui queste religioni possono cooperare
Non voglio chiudere però l'intervento senza mettere in luce che questa è una sfida per le stesse religioni di cui parliamo
Perché questa stessa fede situazione di omologazione di appiattimento di confusione caotica che viene oggi sotto i nostri occhi continuamente
E che è legata alla globalizzazione nelle sue forme deteriori perché la globalizzazione tante cose anche positive
Questa omologazione ha creato nel contraccolpo negli ultimi anni delle forme esasperate di fondamentalismo proprio in queste tre grandi religioni badate non esiste solo il fondamentalismo islamico esistono tanti fondamentalismi quante religioni ci sono perché il fondamentalismo è una risposta sbagliata a un problema reale
E il problema della minaccia che oggi alle identità culturali e religiose viene da modelli omologanti che vengono veicolati con straordinarie spaventosa potenza dei mezzi di comunicazione
In un mondo dove questi processi omologanti rischiano di uccidere le identità
Ecco che la risposta del fondamentalismo appare come una disperata follia e violentissima
Soluzione che in realtà non porta da nessuna parte se non all'autodistruzione della stessa religione che pratica questa linea
Però ho cercato di mostrare come proprio nella dinamica profonda di queste religioni fondate sul dio della parola e dell'esodo e della storia
Ci sia un'implicita risposta questo duplice pericolo che oggi noi vediamo come una perversa oscillazione
E delinearsi da una parte un'omologazione che appiattisce tutto dall'altro un fondamentalismo che cerca di sfuggire a questo dicendo soltanto no e distruggendo
E la risposta è proprio direi la parola come comunicazione
Queste tre religioni malgrado le apparenze
Le apparenze che spesso vengono purtroppo dal rumore che fanno i fondamentalisti in ciascuna di queste tre regioni sono attrezzate
Dalla loro stessa struttura
Al dialogo perché sono Fia del io do la parola che si è rivolto ad Abramo sono di io figlie di un dio che ha dialogato con gli uomini nella storia queste tre grandi religioni sono regioni che potenzialmente sono del dialogo
E in certi momenti della loro storia lo sono state qui a Palermo prese non abbiamo avuto delle fasi della storia del Medioevo del buio Medioevo dell'oscuro Medioevo
Che in realtà sono state fasi di dialogo di coesistenza e cooperazione tra queste religioni proprio qui in Sicilia abbiamo avuto al tempo dei Normanni un esempio Splendido
E non solo in Sicilia anche in Spagna Cordova
La nostra cultura ha dimenticato tutto questo e acchiappa oggi delle facili etichette finisce i musulmani sono fondamentalisti ma si perde di vista che nei primi secoli islamismo fa più tollerante del cristianesimo
Questo pochi lo dico
L'islamismo nelle prime fasi della sua storia fu tollerante non costringeva i popoli sottomessi alla conversione a differenza del cristianesimo
Il cristianesimo è cresciuto cristianesimo si è evoluto ha scoperto nella sua stessa il intima struttura nel suo DNA le ragioni per andare oltre l'intolleranza
L'islamismo per varie vicende a cui non siamo estranei non gli occidentali
Per varie vicende si invece involuto per certi versi da questo punto di vista e soprattutto in rapporto alle nuove minacce ha spesso prodotto reazioni fondamentaliste
Non parliamo dell'ebraismo che è stato una vera e propria vittima del cristianesimo e che anche per questo ha perduto mi gusto del confronto del dialogo non poteva non essere così
Ma resta nel modello di cooperazione per il Mediterraneo
Una speranza forte una speranza che non è utopia perché ripeto è legata al DNA di queste tre religioni che questi fattori storici di involuzione che hanno segnato tragicamente sia l'islamismo dell'ebraismo
Vengano superati e che le stesse spinte fondamentaliste che noi oggi troviamo in tanti aspetti del cristianesimo fuori e dentro il nostro Paese vengano superate
Io credo che oggi nessuno può vantarsi di essere sente dal fondamentalismo come nessuno può vantarsi di essere sente dalla omologazione
Queste tre grandi religioni hanno però la possibilità di richiamarsi alloro padre Abramo per pensare che possa essere superato da loro insieme nel loro cooperare del loro unico sì verso questo fine comune
Questo duplice pericolo che oggi il pericolo più grande e quindi oggi andiamo Forsin contro di questa perversa oscillazione che prevede solo violenza alla violenza di livellare tutto o la violenza di cercare di sfuggire a questo uccidendo l'altro perché non ti ripeto
Queste tre grandi religioni autorizza son la speranza anche laicamente anche per chi non ha una fede esplicita nei loro confronti
Naturalmente a patto che chi questa fede c'è la e anche gli altri che dall'esterno possono cooperare lenti a trovare la loro vera identità al di là di deformazioni contingenti
Parole
Ma io desidero ringraziare professore Savagnone quale ci ha fatto intanto una relazione che è stata una piccola lezione piccole quanto breve non per altro
Di filosofia ma di filosofia praticabile
Da tutt'
Ed è stato anche capaci io dico di colpire con degli esempi che rimangono sicuramente facilmente nel quotidiano di noi tutti credo che la vera una delle sfide proprio per chi si vuole occupare di cooperazione di integrazione questo punto di cultura di integrazione in tutti i sensi tra i popoli
Sia riuscire a tradurre in qualunque campo
Poi nello specifico eserciti la sua attività di cooperazione di riuscire a tradurre dicevo in maniera semplice leggibile questi concetti
Che sono dei concetti che veramente possono servire ad eliminare alcuni di ostacoli che come diceva giustamente professore Savagnone molto spesso sono soltanto un pretesto
A non voler parlare un pretesto che dietro il quale nascondere degli altri motivi per i quali non si vuole parlare e cooperare
Ora darei la parola in attesa che torni magnifico rettore al dottor Sergio Cipolla presidente del cistercense e diciamo un vanto di questa città perché una ONG Organizzazione non governativa che oggi fondata che opera a Palermo e non solo a Palermo da oltre vent'anni è anche una un lusso
Io sono recentemente sono stato sono riuscito a
è improbabile sotto approvi vuoi più invincibile conclude e fiori Bolaffi Nibiru il più a cuore la Fallaci come l'ho uno studio come più piccola sociale
Ecco allora voglio risparmiare a qualcheduno forse un percorso di apprendimento
Perché Cuba per piccole cose
E dicevo
I temi soggetti e le azioni per le quali però o per il Cis
Spaziano non solo al all'essere in progetti di cooperazione che vedono impegnati altri paesi ma anche diciamo sono progetti indice ora sicuramente il dottor Cipolla
Ci illustrerà non solo le attività alle azioni ma anche tutte le possibilità di possibili collaborazioni
Con noi tutti grazie
Allora a parte i complimenti
Grazie comunque sono stati vent'anni difficili
Sono stati vent'anni difficili e questa affermazione ha molto a che fare con l'argomento del dibattito di oggi per questo la faccio
Perché quando abbiamo fondato il Cis vent'anni fa
In questa famosa Sicilia al centro del Mediterraneo di cui tutti come dire fanno abuso di questa affermazione
Nel campo della cooperazione internazionale o della solidarietà internazionale io
Mi piace porre una differenza tra i due termini non un antagonismo ma una differenza in Sicilia semplicemente non si muoveva assolutamente nulla vent'anni fa
Ricordo sempre
Che era talmente scarsa la conoscenza della cooperazione internazionale come argomento come possibilità su cui intervenire che una delle prime cose che noi abbiamo subito pur essendo un'associazione è stato un ispezione della Guardia di Finanza perché l'ha sentito la parola cooperazione e pensava che eravamo una cooperativa
Siccome non eravamo registrati alla Camera di Commercio ovviamente il fatto era grave prima di riuscire a fargli capire che si potrà fare cooperazione senza essere una cooperativa
Fu un diciamo una bella battaglia questo soltanto per dare un'idea però questo è uno scherzo in realtà io vorrei partire dalla frase molto bella che ha detto il professore Savagnone
Parlando con riportando quest'immagine del Mediterraneo come un mosaico
L'ho trovato un'immagine molto bella perché coincide perfettamente con quella che è la nostra esperienza come Cissé
Il CS Nizzi ATO vent'anni fa in tutt'altre aree che nel Mediterraneo
Ciste nato come un gruppo di volontari che hanno fatto questa esperienza in giro per il mondo e quindi inevitabilmente i nostri primi interventi sono andati nei Paesi dove avevamo conoscenza duravano stati presenti individualmente che non avevano nulla a che fare col Mediterraneo erano paesi soprattutto dell'America latina America Centrale America meridionale
Ma fin dalla nostra nascita c'eravamo posti come obiettivo quello di essere presenti in quest'aria Lo Re potevamo inconcepibile che una ONG nata a Palermo non fosse presente nel Mediterraneo
Ed è stato un percorso molto lungo quello di riuscire ad affermare questa presenza oggi siamo in Libano in Palestina in Egitto in Tunisia in Marocco in Mauritania che come commentava ora stranamente viene appioppata al Mediterraneo e a ma anche in Macedonia
è costruita questa esperienza in vent'anni quest'immagine del Mosaico dorme Terragno con un mosaico fatto quindi di tessere
Terribilmente direi diverse tra di loro ma che insieme danno un'immagine unitaria la trovo molto bella e molto reale
Fino a un certo punto però perché se questo è valido per la storia del Mediterraneo per quello che della storia è rimasto in noi in noi singoli abitanti del Mediterraneo
Forse oggi non è più tanto valido recentemente in un incontro come questo dove la messa a fuoco era più sui beni culturali
Io dicevo una cosa vorrei riprendere questa frase vent'anni fa mi è stato insegnato dai grandi vecchi della cooperazione internazionale quando si parlava di me terraneo che il Mediterraneo è un'unità colturale e culturale
Aggiungerei anche ambientale cosa vuol dire vuol dire che in quest'aria storicamente siamo stati condannati chi ci abita chi ci vive
Chi ha visto tutta la sua evoluzione in questo territorio in qualche modo ad appoggiarci gli uni agli altri paradossalmente anche quando ci facevamo la guerra
Le produzioni alimentari del Mediterraneo si sono sempre incastrate l'una all'altra la famosa dieta mediterranea tanto apprezzata perché perché una dieta completa
Quest'aria da sola riesce a fornire storicamente ha fornito un apporto alimentare che tra i più ricchi e variati di credo dell'intero pianeta
Pensata all'ambiente un ambiente unico differenziati sino però unico
Pensate alla storia mentre si ci combatteva contemporaneamente si dialogava quello che veniva ricordato per le religioni hanno in sé la radice dello scontro ma anche la radice dell'unitarietà è un qualcosa che ci appartiene profondamente ma questo qualcosa che ci appartiene profondamente non saprei dire esattamente da quando sicuramente nell'ultimo secolo sicuramente
Negli ultimi cinquanta sessanta anni è stato profondamente incrinato quest'unità del Mediterraneo è stata come dire
Di vista con un colpo di cesoia fortissimo che ha diviso la sponda sud dalla sponda nord questo è un dato di fatto guardate senza tanta
Come dire Sapienza su questo argomento per convincersene basta guardare i trasporti nel Mediterraneo un'esperienza che può fare chiunque di noi collegandosi a internet e cercando di fare una prenotazione
Ogni tre navi che attraversano il Mediterraneo da Est a Ovest ce n'è soltanto una che l'attraversa da sud a nord non siamo a Palermo se da Palermo vogliamo andare in qualsiasi destinazione mediterranea che non sia proprio Tunisi
Siamo costretti a andare al Nord a Roma o addirittura Milano Malpensa per trovare un volo che poi ci porti ripassando sopra la nostra città
Più a sud
è un emblematico di quello che avviene nel Mediterraneo questa scissione questa cesura fortissima che avvenuto tra sponda sud nord sponda sud
Si è anche riprodotta all'interno della sponda sud le relazioni tra molti dei paesi del Mediterraneo sono difficilissime non c'è quasi più comunicazione quasi a livello fisico pensate che Algeria e Marocco
Pur avendo un enorme frontiere in comune non hanno un passaggio di frontiera da cui si può passare
Non si può attraversare per via terrestre la frontiera tra Algeria e Marocco
Come naturalmente tra Israele quasi tutti i Paesi che lo circondano tranne alcuni con cui come l'Egitto e la Giordania con cui c'è un precario trattato di pace e così via discorrendo
Quindi partiamo da un'unità che però è stata come dire fortemente lei sa
Non so se irreparabilmente lesa ma fortemente lei sa l'emblema di questa situazione sono i migranti
Immagino che voi sappiate che la Sicilia da sola riceve qualcosa come il novantacinque novantotto per cento di tutti gli sbarchi di migranti che
Vengono in Italia
Fino ad alcuni anni fa queste percentuali erano valide per le zone di di fronte ai Balcani negli ultimi anni questi flussi sono tutti spostati rispetto al Mediterraneo quindi rispetto la Sicilia al centro di questa di questo fenomeno di questa tragedia
Perché tragedia perché anche se non ce lo vogliamo dire perché anche se è un argomento che noi in Sicilia tocchiamo con le pinze
Dobbiamo pur dirlo che in questa traversata ormai i morti si contano a migliaia né a decine a centinaia ma migliaia all'anno
Il Mediterraneo quindi
Ha visto spostarsi questa unitarietà
In un Comune ho sei conche caduta a pezzi alcuni di voi forse sanno che il Cis tra le cose che fa c'è il restauro di mosaici
E lo spettacolo di un mosaico scollato caduto con i tasselli che hanno cominciato ad Anderson ognuno per i fatti suoi è uno degli spettacoli più tristi che esistono per noi tutto ciò però ha una ricaduta molto importante molto concreta
Se il Mediterraneo è un'unità la Sicilia è al centro di questa unitarietà la Sicilia si giova di questo unitarietà come ha fatto tutto sommato per la stragrande durata della sua esistenza storica
Ma se il Mediterraneo si frammenta come ho cercato di descrivere la Sicilia non è più al centro di questa unitarietà ma diventa un posto di frontiera diventa una delle zone marginali del lato nord del Mediterraneo che è esattamente quello che è successo
Se guardiamo la mappa io questo è una cosa che ricordo spesso voi trovate praticamente due soli punti nel pianeta dove nord sud
In senso ovviamente metaforico si vengono a toccare in maniera così profondo la frontiera tra Messico e Stati Uniti è esattamente il posto dove siamo noi come peraltro la zona di Gibilterra dove la Spagna si incontra col Marocco non a caso queste due aree del Nord sono diventate tra le aree più conflittuali e tra le aree più emarginate del Nord
Perché sto dicendo queste cose forse non era una cosa che vi aspettavate di sentire da me
Perché credo che sia importante disse le queste cose nella prospettiva che ancora qui non è aleggiata forse stamattina ma io purtroppo non potevo essere presente
Del famosissimo due mila dieci l'apertura dello spazio unico mediterranea
Io spero che non sia l'apertura del massacro euromediterraneo perché
Quali sono i fondamenti di questo unitarietà di cui parlavo prima
I fondamenti di questo unitarietà di cui parlavo prima sono sostanzialmente un bacino del Mediterraneo in cui lavoriamo e viviamo tutti della stessa cosa
Se voi prendete la Sicilia prendete la Tunisia prendete il Marocco l'Algeria potenzialmente anche la Libia di che cosa
Si nutre la nostra economia
Si nutre di agricoltura di pesca
Un turismo che dovrebbe fare un avere una parte dal leone né al nostro sviluppo ossia si nutre di attività che sono comuni e di attività che hanno al loro centro proprio il fattore umano nel comporre il costo il prezzo di uno qualunque dei prodotti anche in termini di servizi come il turismo delle cose di cui ho parlato la componente umana è fondamentale in un Mediterraneo diviso come quello di ora
In cui il costo del lavoro è influenzato da una pesantissima mancanza di diritti
Nella sponda sud soprattutto
L'apertura di questo spazio unico non potrà che provocare una gara al ribasso in questi diritti
Motivo semplice se noi dovremo andare a fare un'offerta turistica dovremo competere tra cinque anni come già facciamo la con l'offerta turistica che fa presente la Tunisia in un pacchetto turistico una parte fondamentale del costo il pacchetto sono i servizi
Alla persona e dalle persone che vengono date se il costo del lavoro in Tunisia è un quinto del costo del lavoro che c'è in Sicilia
Il problema è quello lo stesso vale per l'agricoltura e lo stesso vale per la pesca
Che se andiamo a vedere è già in corso un fenomeno che è assolutamente paradossale che è una delle regione come la Sicilia
Non certo caratterizzata da un forte sviluppo industriale in questo momento sta delocalizzando le sue imprese rispetto al sud del Mediterraneo
Tutta la zona di Bagheria le industrie di trasformazione del pesce per esempio hanno trasferito una parte importantissima per loro produzioni delle loro lavorazioni esattamente in Tunisia in Marocco
Soprattutto in Tunisia per quella ragione che ho detto un quinto del costo del lavoro
Allora questa scommessa del due mila dieci e anche per chi vuole vedere le cose da un altro punto di vista una scommessa fortissima a rimettere al centro da il tematiche dello sviluppo di quest'aria propri diritti fondamentali
E un'occasione almeno per noi perché come necessità delle cose una determinata maniera per ribadire che anche da un punto di vista ma che economico noi saremmo fregati e tagliati fuori se non ci batteremo ora se non faremo qualcosa per ricostruire delle alleanze nel campo dei diritti fondamentali
Costruire alleanze nel campo dei diritti fondamentali vuol dire lavorare per lo sviluppo ma anche lavorare per recuperare i fili di cultura in Comune lavorare per la pace vuol dire fare tutta una serie di cose
Di cui purtroppo molte poco si muovono oggi come oggi dalla Sicilia vedete vent'anni fa di questi argomenti non se ne parlava assolutamente dopo vent'anni sono nati parecchi soggetti in Sicilia che hanno cominciato a porsi questo tipo di problemi
Il solo fatto che sia stato istituito il corso di studi di cui la professoressa Milito ci parlava a Palermo è un dato fondamentale
La Regione siciliana ha scelto di creare un ufficio speciale per la cooperazione decentrata molti enti locali comuni hanno deciso di impegnarsi su questo percorso
Ma evidentemente questo non basta e il vero problema il vero punto di fondo e che ancora oggi in Sicilia manca una visione non dico
Complessiva non dico strategica ma almeno ampia di questo tipo di problema
La Sicilia resta praticamente l'unica regione si italiana priva di una legge per la cooperazione decentrata di una legge regionale e la Sicilia una regione a statuto speciale sarebbe potuta essere la prima Regione italiana avere questo tipo di legge
La mancanza di una legge
Ha una conseguenza che gravissima al di là dell'impegno dei funzionari che oggi come oggi ci tentano di mandare avanti questi ragionamenti e questo tipo di attività all'interno della Regione la mancanza di una legge impedisce qualsiasi strategia da parte di questo territorio
La mancanza di una legge Fassi che questi argomenti di cui stiamo parlando qui siano completamente fuori dal dibattito politico che è in corso in questo momento anche per le prossime elezioni in Sicilia senza volere come dire
Toccare una parte un'altra ma di questi argomenti di questo parlando ora nessuno né da un lato né dall'altro lato parla allora il mio tutto sommato vuole essere un appello il tempo stringe il due mila dieci si avvicina le tensioni e le tendenze nel Mediterraneo sono quelle che sono credo che cominciare a tentare di sollevare questi problemi per la nostra regione a livello complessivo
Quindi richiedere che se ne parli innanzitutto che se ne discuta in tutte le sedi che si faccia una legge regionale che gli enti locali che pure si impegnano su questo abbiano il coraggio anche di parlarne e non di tenerlo come un aspetto secondario chiuso in un armadio
Credo che sia un punto fondamentale per il futuro se tra cinque anni non avremmo cominciato a sviluppare una visione di queste cose complessiva
Se le università che pure molto si stanno impegnando in questo piano io conosco molti gemellaggi da parte delle università sia di Palermo ma anche delle altre università siciliane
Non avranno cominciato a costruire dal punto di vista culturale una riflessione su questi temi io credo veramente che tra cinque anni
Saranno problemi molto seri anche per noi perché quella gara di cui si parlava non potrà che essere una gara al ribasso per il nostro territorio si porrà il problema
Di abbassare ulteriormente il nostro livello i diritti che come già voi sapete sul nostro territorio è abbastanza scarso per potere inseguire lo sviluppo diciamo gli altri per paesi delle altre zone del Mediterraneo
Questo è il mio auspicio è questo un credo che sia uno dei posti adatti per lanciare questo tipo di appello soprattutto a voi studenti per voi è anche un problema di sbocco occupazionale una delle cose che commentavo prima
Potenzialmente per voi esiste uno sbocco occupazionale norme proprio perché di queste tematiche di questi argomenti nostra regione
Si è visto molto poco
Ma la condizione che diventino veramente argomenti di cui si parla e non soltanto per come dire frasi fatte la Sicilia al centro del Mediterraneo o purtroppo in caso di tre agenti
Un grazie dottore cipolla per l'interessante contributo se mi è consentito un leggero commento a margine e io credo che la le motivazioni che ci vedono oggi a seduti insieme a discutere di questi modelli di cooperazione legati al mare nel Mediterraneo vogliono o partire da un approccio assolutamente diverso
Dall'approccio Barcellona per dirne una
E Barcellona due mila dieci è stato un obiettivo sbandierato in maniera molto più intensa due anni fa di quanto non sia oggi oggi almeno attuale parlare di questa scadenza nonostante la scadenza sia più prossima a dire quanto non fosse due anni fa
Questo perché perché secondo me e sta prevalendo sempre di più
L'obiezione che veniva fatta qualche anno fa si diceva
Due mila e dieci un mercato comune del mediterraneo un mercato di oltre seicento milioni di persone ma l'economista diceva subito di seicento milioni di persone che non hanno un'economia di mercato e quindi non non hanno beni da acquistare
Sta prevalendo la chiave economica che fa cadere l'interesse nei confronti di Barcellona due mila dieci e personalmente
Io ritengo che sarà una scadenza che sarà così oltrepassata monitorata e guardate due mila undici marzo due mila dieci due mila dodici e se ne parlerà ancora forse sarà aggiornato alla data se facciamo caso la stessa cosa che accade con Kyoto gli obiettivi sono rigorosi e condivisibili ma all'attore interviene l'aspetto economico l'Obiettivo fallisce e mi sembra la stessa cosa allora
E per questo che noi oggi vogliamo approcciare in uno spirito di cooperazione che prescinde dall'aspetto economico questa possibilità di creazione di un ambiente di un modello di un Mediterraneo diverso in cui appunto le dico non ci arriviamo omologazione ma si arrivi alla cooperazione da diversità nella individualità di di di ciascuno
è stato fatto un richiamo esplicito per la seconda volta alla Regione Siciliana io pregherei dottor vinci che qui presente che un rappresentante alto dell'Ufficio speciale del per la cooperazione decentrata o lo sviluppo e alla solidarietà internazionale
Se ritiene di darci un contributo en diciamo a nove euro
Si accomodi qui
Tira
Poi editore Torre dell'invito
Che io ho
Con molta
Con un solo accolgo con molto piacere perché
Effettivamente le cose che sono state dette mi trovano sicuramente
D'accordo anche sulle critiche che sono state fatte alla Regione Siciliana critica che diciamo io le mando direttamente al mondo politico
Perché quando si parla di legge chiaramente il nome posta
Per
Quando si parla di approvare anzi non si parla neanche di approvare leggi di portare avanti una legge di fare iniziare a questa legge un'Inter
Elia presso l'Assemblea regionale se non c'è la volontà politica non si fa nulla noi come ufficio speciale per la cooperazione decentrata Prodi spero costringe significa speciale
è una una parolina che sembrerebbe una cosa positiva invece una cosa assolutamente negativa nell'ambito dell'amministrazione regionale
Ti spiego vi spiegherò dopo perché noi abbiamo scritto una bozza dileggiato andare i contributi in due anni siamo riusciti a tirar fuori un testo che si è avvalso anche dal fatto dal ritardo che di cui cui accennava il dottor Cipolla questo ritardo ci ha consentito di utilizzare l'esperienza delle altre regioni quindi di leggere le leggi
Che hanno fatto altre regioni e fare qualche cosa
Non dico meglio delle altre ma insomma gli alcuni punti sosta degli errori
Diciamo che hanno fatto le altre regioni errori che non abbiamo chiaramente rilevato noi ma gli stessi funzione regionali c'hanno comunicato c'hanno detto
Che certi elementi delle loro leggi non sono andati bene quindi l'abbiamo corretto queste queste imperfezioni
Abbiamo mandato la legge alla al ufficio né biglietto del Presidente il presidente mandato questa legge all'ufficio legislativo è tornata con del
Diciamo delle carrozzine da fare molto piccolo non so leggere a questo punto si è fermata e lì al gabinetto del Presidente che in questo momento prettamente altre priorità tant'è che oggi non è avvenuto ma insomma
Detto questo volevo dire così glielo speciale speciale simile perché
Non stupisce a tempo
Quindi affine cioè doveva terminare il suo compito alla fine di quest'anno
Per Ponta del Presidente
Hanno prorogato la durata per un altro anno quindi capite bene che non solo manca la legge e quindi lo strumento di programmazione ma manca addirittura il tempo per poter programmare l'utilizzazione delle risorse
Quindi capite bene come in joint come noi ci possiamo muove nonostante questo qualche cosetta la facciamo abbiamo annualmente un o una disponibilità intorno al milione di euro cui finanzia un conto progettini
Prodi vi chiamo progetti nel senso che non hanno una strategia che potrebbe essere più incisiva perché quando noi finanziamo tre anni abbia in cinque alle dieci insomma non soltanto i Progetti però distribuito in tutto il mondo
Beh sono gocce diciamo nell'osceno anche se qualcuno ha detto che l'OSCE nel fatto di Dolce e quindi Bellomo qualche cosa di positivo si fa ma una strategia sicuramente sarebbe più più importante abbiamo diciamo come sapete quasi tutti abbiamo collaboriamo con la con con la facoltà di Economia al corso di laurea presieduto dalla professoressa Milito per questi tirocini
Dove appunto alcuni ragazzi di questo corso part beh questo corso partecipano a questi progetti anche loro un po'distribuite in vari indistruttibile in varie parti dal mondo noi continueremo la nostra lotta cercando perché di lotta si tratta
Cercando di portare avanti questa iniziativa e anzi il dottore scippato aprendo un altro consiglio che ha lanciato il professor il professore Cipolla
Che è quello di in qualche modo fa sapere agli schieramenti e in questo momento si stanno e confrontando per le prossime elezioni regionali fa sapere che esiste anche questo settore
E quindi che nei loro programmi speriamo tutte e due possano inserire anche questo questo settore
Io vi ringrazio
Valutazioni no qua l'avvio grazie dottore Vinci per il suo contributo io prego il rettore di riprendere la presidenza
Chiedo chiedo scusa ma siccome noi viaggiamo sempre sull'onda dell'emergenza ogni tanto c'è qualche emergenza che devo lasciare i lavori per andare in ufficio un un momento
Tornò mi spiace non ho potuto seguire i vostri interventi poi il professore il professore Cardona medici riassumerà
Adesso credo di possiamo
Io volevo chiedere appunto al al professor Cataldo Salerno asse
Ma tu non interferisce sei qui se in rappresentanza del rettore vasta Kore di Enna la università accorre fa adesso un anno perché siamo diciamo a un anno dal dal fondazione diciamo della stessa o dalle istituzione della università accorre partecipa alle attività delle università siciliana e che adesso non sono più le tre ma le quattro e mezza del siciliano il rettore andò mia preannunciato che al suo posto sarebbe venuto il presidente
Salerno Cataldo Salerno professor Cataldo Salerno che non interviene però come presidente della provincia regionale Vienna bensì commenta presidente della Fondazione che sostiene diciamo e ha dato vita alla università accorre il tema lo trattiamo da questa mattina un tema importante della cooperazione nel Mediterraneo abbiamo avuto una serie di interventi fra sapevo anche che tu saresti stato impegnato che stamattina ti ringrazio comunque per essere qui con noi e se vuoi ti darei la parola proprio per dare la tuo contributo alle riflessioni che stiamo facendo in questo momento prego
Il mio non può dirsi davvero un contributo se non in termini di di presenza di partecipazione di cioè sono io che ricevono contributi in questo caso da voi
Mi piace sottolineare come
Si sposi benissimo anche la presentazione che ha fatto adesso il magnifico a proposito della nascita di questa quarta università che naturalmente è molto piccola
E nata da da un'iniziativa
Pressa proprio qui Kakà a Palermo
Dieci anni fa quando
L'Università di Palermo ha deciso di decentrare a determinare il corso di laurea in Scienze politiche fu questo l'inizio della quarta università nella Sicilia poi arrivarono altri corsi finale fino a diventare qualcosa di molto grosso in termini di sede decentrata dare vita quindi a questo ateneo che ha una sua collocazione
Molto coerente con i temi che state trattando dal momento che nello Statuto voto sono direttamente ripresi ed esplicitamente enunciati temi della cooperazione internazionale ed in modo particolare
Quelli relativi alla all'area del bacino del Mediterraneo modo particolare appunto quelli che si stanno costruendo in vista di quell'area di libero scambio prevista per il due mila dieci
Che è un elemento della cooperazione dello sviluppo della pace ma non è è chiaramente non esaurisce evidentemente la complessità e l'estensione anche in termini spaziali del dello stesso tema
Si chiama correre questa università
Anche in omaggio una ha tanti aspetti che compongono
Il quadro culturale entro il quale la quarta università è nata corre il nome greco di Proserpina
Questa
Dea che era figlia di cenere che fu rapita secondo la mitologia proprio vicino ad Enna dal dio Plutone il quale poi attraverso un accordo una sorta di contrattazione con la madre eccetera decise di rilasciarla per sei mesi all'anno
Sulla terra Plutone com'è noto abitava negli inferi per cui i nostri padri spiegava Rocco sì l'alternarsi non già delle quattro ma delle due stagioni come sappiamo in Sicilia noi non abbiamo le quattro stagioni ne abbiamo due
Tanto è vero che addirittura
Una di esse si chiama la stagione
Semplicemente l'altra l'inverno
E quindi corre come simbolo di rinascita perché quando veniva fuori dagli inferi
I prati sì rivestivano di fiori cominciavano a rinascere le messi la stessa accelerare si rimetteva in movimento e faceva sviluppare i cereali appunto il grano in modo particolare da lì l'alternanza delle stagioni con la primavera che nascerà al ritorno di corre è chiaro che questa piccola università che nasce al centro della Sicilia proprio dove c'era il culto di cedere pensate lo stesso stemma della Provincia di Enna che una provincia che ha solo ottant'anni è una provincia anch'essa giovane
Contiene è fatto e costituito semplicemente dall'immagine di cenere
E poiché la Provincia è stata il motore che ha fatto nascere questa università che è figlia della Provincia e quindi di cedere da lì il nome di cose non si è scelto il nome latino ma quello greco
Perso sottolineare il differimento ad un'area più vasta del Mediterraneo di quanto non sia quella più prossima alla Sicilia
E addirittura due corsi di laurea su dodici che sono partiti e quindi due una bella percentuale fanno riferimento alla cooperazione internazionale
Uno proprio della classe e cooperazione allo sviluppo e alla fascia l'altro una variante se vogliamo una estensione del dell'esperienza di scienze politiche
E un terzo corso di laurea è intitolato lingue culture dell'Asia e dell'Africa
Nel quale corso non sono soltanto sviluppati gli elementi linguistici ma appunto quelli della cooperazione internazionale quindi una piccola università che che ha un quarto della sua offerta formativa
Una bella percentuale riferita riferita riferito a questi a questi temi questo indica che ci teniamo molto a sviluppare
Queste problematiche la riflessione su queste problematiche la ricerca scientifica su questi temi
Ed in modo particolare stiamo lavorando stiamo istituendo un vero e proprio centro sarà il primo a nascere il primo istituto di ricerca
Nella nella in questa piccola università sarà proprio dedicato ai diritti umani
Un tema che non è mai non si può dire mai esaurito
Si può anche aggiungere non è purtroppo mai esaurito
Quando
Si si diede vita alla rivoluzione francese probabilmente si ritenne di avere superato il problema di averlo risolto invece giorno dopo giorno ci accorgiamo che le questioni relative ai diritti umani in tutto il mondo e non solo nel cosiddetto Terzo Mondo ma anche nel in quello che possiamo definire primo mondo
Sono questioni sempre attualissima questione sempre vive
Che meritano
Di essere continuamente ravvivate attraverso l'apporto consapevole critico delle nuove generazioni
Perché i temi dei diritti umani della cooperazione della solidarietà internazionale
Non possono essere non possono mai essere ritenuti temi acquisiti per sempre
Vanno continuamente conquistati con consapevolezza con convinzione con condivisione attraverso dei processi appunto di di ricerca di riflessione e di studio
Continuamente ed è per questo che ritengo estremamente importante
Questo momento qui e nella sede della più grande università della Sicilia che anche nel luogo onore in un luogo simbolo della della nostra isola riferito quest'incontro
A questi temi e con questo con questo tipo di partecipazione
è una sorta di staffetta
Che si deve continuamente alimentare lungo la storia perché nel momento in cui si abbassa un pochino la guardia
Vengono fuori i soliti temi del razzismo delle differenze dei dei rischi di di contaminazione
Dell'attenzione alla alla alla diversità in termini negativi
Che possono magari partire
Da l'aggiornamenti e da discussione apparentemente trascinate lungo percorsi di tipo culturale o comunque ammantate anche di di ornamenti di carattere scientifico
E possono pax sociale nelle cose più drammatiche
Che il pensiero e soprattutto il comportamento umano è capace di realizzare quindi è è davvero un saluto partecipato quello che io faccio oggi qui non è ripeto un contributo è davvero un ringraziamento a chi ha pensato di organizzare questo incontro
Perché serve a tutti noi
Serve a chi sta da questa parte del del tavolo serve a chi sta dall'altra parte
Sembra chi sta da questa parte del mediterraneo chi sta dall'altra parte se e da chi sta
Oltre l'equatore nella zona sud del mondo ma serve anche a chi sta nella zona nord del mondo perché il tema della cooperazione è un tema che bisogna condividere e bisogna condividere senza assumere ottiche diverse ma assumendo la stessa ottica di crescita di sviluppo e di pace
Ringrazio presso Salerno il resto l'intervento
Che ribadisce un volontà di tutti noi di fare entrare nel tema della cooperazione il sistema universitario siciliano è un problema che non può essere affrontato solo a livello di una sono università ma deve essere affrontato come problema complessivo di cui deve farsi carico all'intera regione con le sue università con i centri con i poli universitari con tutta per la gamma di interessi che vanno dalla dallo specifico dei corsi di cui ha parlato prima la collega Milito adesso anche tu hai fatta questa precisazione proprio sulla sulle attività formative della della Università Kore io credo che il problema
Investa trasversalmente tutti gli ambiti delle competenze di un università multidisciplinare perché accanto agli interventi specifici alla formazione di soggetti che abbiano una competenza specifica
In questo settore proprio della cooperazione quindi la strutturazione di modelli di cooperazione di intervento progettazione messa in opera
Di tutte di tutte le attività relative poi c'è tutta come dire
Attività Monte che significa interpretazione elaborazione elaborazione di tecnologie valutazione modelli di collegamento di comunicazione e quant'altro che sostanzialmente come abbiamo visto oggi per l'intervento delle professore micro sia sono a tutto campo vanno dalla storia la Sociologia la Psicologia la psicologia di di collettività vanno alla tecnologia appunto che la riporre riguardare le comunicazioni
Come elemento essenziale ma riguarda anche sistemi di approvvigionamento idrico la razionalizzazione della distribuzione delle acque il trattamento come oggi ci diceva appunto la dottoressa nato a caramella problema dello smaltimento dei rifiuti drammatico laddove non ci sia un individuazione di una strategia precisa per evitare che parte del pianeta si trasformino in immensi
Immondezzai quindi con un danni gravissimi per per l'ambiente quindi un tema assolutamente assolutamente trasversale non dimentichiamoci che noi viviamo Porta a porta ad essere al centro del Mediterraneo io ho sempre detto è una disgrazia per la Sicilia dei se ne fossimo stati periferici
Ci saremmo dati da fare per arrivare al centro siamo siamo al centro
Chiamo affrontiamo il problema con un po'un po'come dire dire ma siamo qua è ovvio che le cose ci riguarda non ci riguardano se non c'è tempo chiama le mani che noi ci mettiamo a lavorare a testa bassa perché con le moderne tecnologie appunto
Tutto ci passa sulla testa e noi rischiamo di essere come dire superati da altri soggetti che hanno maggiore interesse maggiore inventiva e quant'altro
E siamo un'università università si corregge non è un istituto di ricerca la differenza fra un centro di ricerche fatto i sono gli studenti sono i giovani
E io ritengo l'ho sempre detto ma non ha mai dovuto convincere nessuno perché sono tutti quanti i colleghi sono sempre d'accordo con me
L'università cresce perché cresce dialogando con i giovani non siamo dei soggetti che insegnano e basta siamo i soggetti che parlano che dialogano con soggetti adulti perché nostri studenti sono degli adulti
E dal dialogo crescono loro ma cresciamo anche noi io non sono più lo stesso
Da di vedi quando che ho cominciato a insegnare e se non sono più lo stesso lo debbo anche agli studenti con i quali ho avuto a che fare quello che sembra sono passati per il mio laboratorio che hanno insieme a me fatto ricerca hanno fatto loro tese cantata indie
Il rapporto con gli studenti è essenziale e direi che in questo in questo ambito specifico ne abbiamo già avuto un dialogo con con i laureati in particolare
Mi primi laureati del di questo corso triennale del corso triennale che hanno già partecipato anche proprio a quella giornata senese di cui ci parlava questa mattina il il dottor Caneva
E forse qualcuno di loro vuole dirci qualcosa su questa esperienza vediamo un pochettino se c'è un desiderio di intervenire per arricchire questo dibattito riferirci qualcosa arricchire perché non viene
Santa Teresa dobbiamo stare banchieri già faceva stranieri giovani e meno giovani impieghi stanno meglio per segnalare anche la differenza cosa faceva la sua età non facciamo valutare prego
Grazie Carmela tutti esito non meritano verde strano una delle prime calienti usano delle Caffi carenti lutto economica e cooperazione internazionale
Si è iscritti ai raggi mila uno due mila due
Devo ammettere che rispetto all'inizio il corno altri fatti grandi passi avanti stanno ricominciando a lavorare per la laurea specialistica perché adesso siamo attualmente otto iscritti frequentanti
Corse dissente per la cooperazione e lo sviluppo io personalmente ho realizzato attraverso una convenzione con l'Ufficio speciale per la cooperazione allo sviluppo della regione siciliana un tirocini all'estero
Interamente finanziato dalla Borsa prevista nell'ambito del Progetto
è sono state in Brasile per quaranta giorni of effettuato un tirocinio molto importante perché se l'esperienza ciò personalmente lo sconfortante come esperienza sia formativa ma soprattutto umana perché è capire cosa vuol dire vivere per quaranta giorni in un contesto culturale diciamo
Radicalmente diverso dal tuo ti spinge a capire se sei motivata per questo lavoro o meglio se fosse disponibile a dedicare il tuo tempo alla tua formazione al questo cambiamento del comunque comporta stare all'estero non lo sai personalmente l'esperienza è stata positiva cioè mi sento motivata a farlo e quindi è il continuo con un tesserino studio appunto di specialistica in questo in questo settore
è una domanda che mi premeva fare dice ma le istituzioni che in questo momento fa presente nella persona del dottor vinse appunto quando il futuro dell'ufficio stessa fu per la cooperazione e sviluppo perché nel sito attuale ed assunti nel finite nel sito si legge appunto che è la destinate a rimanere in vita fino al agisse Andrea lei ha confermato un altro anno e questo è quello che ci è sembrato insomma da noi studenti studiando la cooperazione su decentrata e la nostra regione
Il l'interrogativo occorre capire se le fisica a un reale interesse nel definire una strategia di cooperazione perché giustamente noi che siamo da dentro l'università e stiamo le risorse su cui l'università e sistematicità sta investendo per l'affermazione possiamo anche indiretta indirizzarsi verso questa strategia appunto per creare una sinergia tra le istituzioni tra l'università e tra i vari soggetti che ha diverse di terzi occupa di cooperazione nel senso noi vorremmo ringraziare comunque l'arte resta Milito per l'impegno e la Fraser femminilità dall'impegna anche in dettagli si parla che qui per fare il punto
Anche se esisterà militare ringraziano rapidamente
è diciamo che abbiamo maturato dopo i quattro anni dopo diciamo alle lei le esperienze che abbiamo vissuto ora voi a proprie di passare ed alla formazione all'azione pensionati gli ha detto comunque delle essere presente anche l'università non soltanto alla formazione ma anche il contributo teorico e quindi la ricerca e l'azione quindi nostro Savinio sarebbe prima di laurearsi
Riuscirà a dire che l'università palermitane non soltanto Forman campo di cooperazione data la Santa Rita che questa tendenza politica può assumere per una regione come la nostra ma agisce come soggetto di cooperazione e quindi diciamo quello per cui noi ci vogliamo muovere e da qui a quando ci troveremo anche dopo a realizzarlo
Passata la la mia collega
è innanzitutto anch'io volevo ringrazierà anche certi più pressanti perché secondo me da parte nostra dissidenti dobbiamo renderci conto come si sta andando in USA in un certo senso è si stanno anche ponendo al centro delle loro dell'interesse delle loro politica presto grazie perché non so se avviene sempre e comunque
Domenica penso che sia appunto da diva tanto il movente di intraprendere delle iniziative forse lo diciamo noi perché siamo della stessa dissi Camassa rassicurati anche gli studenti del primo anno del Sessi
Prima un po'ai trust altre hanno questo questo bisogno allora anzitutto quello che propongo più che altro hanno annessi Danti e quelle di creare una errata e una rete che possano lato intervenne dell'iniziative concrete anche di formazione per esempio sei strumentisti Sifis della cooperazione e e quindi innestarsi Barzini sono promotori di iniziative che se ne ha citati agli sentire frasi della specialistica ma anche a molti altri giovanile di università che è o di agrario di Mesina comunque effettivamente sono anche loro interessati al mondo della cooperazione secondo pari proporre anche degli scambi di con Santi di esperienze in loco di morti come Marisa come altri che ne hanno fatte in modo tale di condividere i problemi che si prestano incontrare eh per esempio data che antisettici rendiamo conto che sedici anni una legge regionale
Per la cooperazione decentrata allora ti posso proporre mi permettete vorrei dire a quindi non lo so delle firme a livello di dell'università per poter estrema è un poco queste queste istituzioni perché comunque la strategia non serve soltanto alla Regione alla politica ma serve anche a noi appunto perché ci dobbiamo formare in modo tale da essere utile alla Regione allora connesse la strategia di lungo periodo della regione Sicilia per noi penserebbe molti importante
Attimi insomma teniamoci in contatto e cerchiamo da tempo e di fare qualcosa incontrato anche per ringraziare tutti Investimenti gli umani ed economici anche che diversità sta facendo tra
Io ringrazio
Due Giovanni studentesse del corso arrivare specialistica adesso per questo contributo ma io credo che possiamo senz'altro oltre che come dire ringraziare l'istituzione Regione per quello che ha fatto e lo faccio anch'io ovviamente l'ha fatto già il
Professore Cardona lo ribadisco io questa è la la prova della necessità di una collaborazione intesi istituzionale per definire strategie complessive di intervento io credo che questi al nostro interesse di siciliani di abitanti di operatori all'interno del territorio siciliano
Incoraggiare il nostro Governo e la la l'apparato regionale a creare condizioni che permettano di affrontare questa che in questo momento è un'emergenza drammatica che sta invasione di cui parlava questa mattina
Nico sia di di un una trasmigrazione di popoli che sta investendo in larga misura la Sicilia e che ci pone davanti a una serie di emergenza
Cercherà di intervenire a monte dell'emergenza per cercare intervenire preparando noi che conosciamo questi problemi
Che abbiamo sfortunatamente per certi versi davanti un laboratorio di sofferenza di di problemi umani i drammi
Di persone che mettono a rischio la loro vita pur di lasciare una una condizione di vita che per loro intollerabile
Cercare di creare una classe di Esperti un gruppo di competenze che sia in grado di intervenire a monte che sia in grado di trasferirsi laddove il problema nasce che sia in grado di attivare sinergie con altre competenze che sono quello che dicevo prima
Quel che come dire intervengono sul problema tecnologicamente cercano di dare una soluzione adeguata calandosi nello specifico del tutto questo io credo che sia nostro interesse interesse nostra collettività e quindi creare oltre ad una come dire un più forte sinergia con il ministero degli affari esteri e con la direzione dello sviluppo creare un soggetto istituzionale che non sia soltanto l'università ma che sia un soggetto istituzionale regionale che dialoghi con l'analoga
Istituzione madre che appunto il ministero degli affari esteri e penso che sia che sia interesse di tutti il problema degli stage prima di dare la parola alla professore alla dottoressa Mazzacane per trarre le conclusioni di questa di questa di questo giro di interventi il problema degli stage è un problema importanti sono d'accordo è importantissimo perché il soggetto deve relazionarsi direttamente con il la la la problemi organizzativi gestionali ma anche a fronteggiare
Talvolta delle emergenze direttamente capire anche guardando in faccia i soggetti con cui si interpreta capire quale la drammaticità dei problemi e quant'altro ecco io credo che su questo non possiamo contare anche sulla collaborazione delle Nazioni Unite abbiamo aperto un canale di collaborazione di rapporto proprio per l'attuazione
Dei dagli obiettivi del del millennio con con la la nelle Nazioni Unite proprio per avviare un'ulteriore riflessione a livello non soltanto nazionale ma internazionale
Di questo però si può su questo canale si possono avviare anche non lo faremo senz'altro ne parleremo con la presenza militare
Si possono avviare senz'altro dei rapporti che portino alla attivazione di ulteriori stare se gli ulteriori tirocini
Proprio perché sono convinto per la loro per la loro importanza dalla dalla loro rilevanza
Sul gli obiettivi del del terzo millennio io
Ho già portato all'attenzione della Conferenza dei rettori questo punto devo dire il nostro paese non si è segnalato come particolarmente attento immediatamente alla ad affrontare questi premi a contribuire neanche di università italiane devo dire
In generale hanno dato risposte risposte immediate tranne alcuni benemeriti corsi di laurea che si sono calati sullo specifico però ripeto secondo me è qui il punto è molto più ampio e possono essere attivati progetti di largo respiro
E forse possiamo fare riferimento anche ai giovani a chiedere al loro posso chiedere ai nostri studenti l'elaborazione di un progetto adesso avremo fra poco una una riunione io domani parto per Perugia dopo domani sarò a Perugia insieme al professore Cardona per la una delle delle riunioni più più importanti di questo ciclo di conferenze
Quindi queste giornate per la cooperazione italiana e io penso col ministro Deodato potremmo direttamente affrontare questo questo punto che ella proprio della mettere a fuoco la richiesta come punto qualificante della della nostra azione richiesta agli studenti ai giovani giovani che frequentano
Che frequentano questi corsi di proporre dei loro delle loro ipotesi progettuale di verificarne la fattibilità e dietro trovare appunto dei finanziamenti ad hoc che possano che possono eventualmente che possano eventualmente trovare poi una corrispondenza e avere poi una prosecuzione naturalmente nei rapporti o lancio questa questa idea
Alla dottoressa Mazzacane proprio come sollecitazione un poi provocazione anche se vogliamo progredire
Qui c'è una Regione lo ha visto cosa visto che andavo all'intervento da per presenza dei giovani e la presenza dei colleghi l'attenzione della nostra università e non soltanto ma l'intervento del professor Salerno ci porta la testimonianza della più giovane delle università siciliane i colleghi Thomas dalla teli
Combattono sulla fronte della emergenza come avete visto oggi fare a me perché ognuno faccia le sue anche vettore andò già le sue più sui problemi grandi università grandi problemi mi consentirà di dire insomma che lui non aveva il non avere un Policlinico orrende diciamo la vita della Università accorre leggermente più agevole rispetto alla vita di altre di altre università che hanno questi problemi
Molti dovesse non lo avete non lo avrete e quindi siamo anche il vostro futuro è più sereno rispetto a quello che altre università
E e però al di là del punto delle presenze e sicuramente sicuramente dan da questa da questa seduta verrà fuori una mia lettera che proporrò anche agli altri colleghi rettori per chiedere alla Regione Siciliana di essere parte attiva in questo in questo processo a parte attiva
Perché ha delle risorse perché la modifica del Titolo quinto la Costituzione assegna alla Regione alle regioni e quindi alla Regione
Siciliana una competenza specifica in una serie di ambiti nei quali possono entrare anche questi argomenti io credo che sì Possa si possa chiedere a giusta ragione un'attenzione specifica e una struttura più stabile e più più forte anche nel senso che arricchita ulteriormente con tutta quella serie di facility disse che rendono poi permanente e attiva una struttura dell'importanza come quella che dovrà avere questa di cui sto parlando quindi tutta una serie di idee che sono nate in questa durante questa giornata
Mi fanno dire che è stata una giornata proficua purtroppo non ho potuto seguire me ne rammarico ancora alcune di queste di questi interventi la professore Cardona mi ha accennato brevemente
Al ai temi trattati sono veramente contento devo dire anche orgoglioso che le università siciliane la Sicilia come luogo di formazione e di ricerca ci si proponga in maniera forte su tematiche di questo rilievo quindi nel ringraziare ancora una volta la presa Mazzacane per essere stata con noi per averci seguito per ricadere
Dato un contributo di aperture che ad un po'delineato anche la chiave degli interventi degli interventi e la giornata con lo stesso spirito resto richiedo di chiudere questa giornata con le sue riflessioni alla a conclusione degli interventi che sono sul giocatore
Grazie
Grazie lettore ringrazio tutti veramente
Volevo solo sottolineare qualche punto qualche riflessione che ho fatto sentendo questi interventi soprattutto di di oggi pomeriggio
E mi sembra importantissima molto positiva questa grande offerta formativa che cioè corsi di laurea profili disciplinari di primo livello secondo livello insomma io cominciato vent'anni fa neanche moltissimo tempo fa
Lì non c'era nulla cioè per fare un per sapere qualcosa di cooperazione allo sviluppo bisogna andare fuori posto più vicino all'Inghilterra
Che ci avvicinavamo a questo lavoro spinti da motivazioni personali da interessi particolari spirito di solidarietà alla fame nel mondo sono i ma oggi credo che invece ci sia bisogno di una maggiore specializzazione e di di una maggiore valorizzazione anche dei delle risorse
I perché in fondo sono corsi nuovi dicevo la professoressa militò su temi che Novi non sono perché si parla da da anni e anni di cooperazione allo sviluppo di solidarietà di diritti umani
Finalmente ci siamo arrivati anche noi su
Poi credo che l'università possano che avere un ruolo diverso oltre a quello della di formare i nostri giovani informare le nostre risorse che cito quelli milanisti tacciono visto anche negli ultimi anni possono anche
Essere promotori promotrici e realizzatrice come enti esecutori di attività di cooperazione allo sviluppo io visto negli ultimi anni
Progetti molto interessanti di portati avanti da le società italiane con università straniere in particolare propone i paesi del bacino del sud del Mediterraneo
Che sono Paesi tutto sommato sono a reddito medio basso dove c'è una grossa richiesta di di formazione di formazione professionale di formazione di formatori
Cioè Paesi come Marocco come Algeria come la Tunisia ci chiedono iniziative di formazione non ci credono più il ponte ora figlio con la costruzione della strada
O comunque Nino
E è un esempio per esempio l'Università di Siena ha creato a Tunisi persone sita Bourguiba una scuola un istituto di di in cui si dice d'istruzione superiore in scienza e tecnologia dei media
Su un modello di un Istituto di insegnamento superiore che esiste a a Pavia e questa scuola di Tunisi è stata presa come modello dal ministro Moratti per la creazione di una rete a livello euromediterraneo
Per l'insegnamento superiore per circa ed è un progetto che punta abbiamo finanziato Noemi come cooperazione imperiale
Un'altra riflessione a proposito della discorso sulla interessantissimo discorso della del professor la
Se il giovane sulle religioni
Abbiamo visto quanti punti in comune ci sono tra le religioni e ce ne sono tantissime che è possibile comperare ne sono convinta ero convinta che prima malgrado le differenze con le differenze grazie alle differenze
Credo che ci sia necessità di un dialogo maggiore può sembrare una banalità detta così adesso perché insomma se ne parla tanto
Però cioè credo che manchi conoscenti la conoscenza manchi d'informazione io non so quanti in Italia quanti noi cristiani conoscono sanno cosa sia l'Islam candidato il velo
O di un testo che si chiama Corano quanto il da quella parte si sappia o si conosca la nostra religione perché in fondo alla fine poi sul sembrano tutte uguali cioè non ci sono veramente tantissimi punti in comune però poi la religione diventa un pretesto come è stato già detto per scatenare violenza o per scatenare guerra ma poi dietro una guerra credo che ci sia ben altro che non l'Islam checché ne dica la fallace
E
Lei dottor Cipolla invece mi ha colpito una cosa una frase al di là della mancanza della legge tra l'altro non sapevo messo pregresso ma quando parlava di divisione tra la sponda sud della sponda nord e di unità lista e ha citato immigranti
Io credo che forse noi dovremmo vedere i migranti anche da un punto di vista più positivo
Cioè oggi credo che le nostre politiche migratorie non solo a livello italiano ma credo anche a livello Unione Europea hanno fatto molto forti molti progressi sul piano del contrasto del controllo delle delle frontiere non abbiamo fatto molti progressi su da un'altra parte cioè sulla cooperazione e sviluppo
Perché credo che la politica migratoria senza cooperazione e sviluppo
Sia una verità non abbia alcun senso e non dico che la cooperazione allo sviluppo come assistenza o perché non funziona cioè non voglio dire quello che certe volte sento dire
E facciamo restare meglio a casa loro così non vengono a casa nostra non perché l'operazione non è assistenza un contributo la promozione e lo sviluppo sociale economico culturale
Immigranti possono essere visti come come soggetti attivi e non destinatari di aiuto Assistance assistenziale ma promotori di uno sviluppo nel nostro Paese nel loro Paese cioè io credo che possono servono annui e servono servono gli quindi forse bisogna bisogna vedere si sta cominciando a fare questo discorso ma ancora poco
Di di vedere appunto il migrante come anche un un portatore non solo di problemi qui e rimesse lì
Ma di qualcos'altro
Andrebbero nega
A
I
I giovani così no volevo rifarmi e poi a quello che diceva la Magnifico Rettore sulle sulle proposte mi sembra un'ottima idea
Proposte
Perché è vero che ci mancano i soldi non si parla sempre di tagli ed è vero abbiamo sempre meno risorse
Però se c'è se ci sono le richieste se ci sono delle proposte concrete se c'è un progetto i soldi si trovano sempre
Non riusciamo a fare anche miracoli troppi dico questo tutto è possibile
Grazie
Quindi grazie
Grazie dottoressa Valeria Mazza chiaramente il problema delle dei finanziamenti il reperimento delle risorse è sempre un problema qualunque iniziativa sicura di accendere il
Il vero il vero punto è quello della individuazione di alcuni addetti individuare gli obiettivi crederci lavorare con decisione e cercare di trovare su quelli un i finanziamenti adeguati cercando di a tutto tondo cioè non dimentichiamoci che anche la comunità europea a fra i suoi obiettivi alcune misure che riguardano la cooperazione quindi ci sono sicuramente degli spazi e mettiamo a fuoco gli sono i nostri progetti e su questi voi cerchiamo di concentrare di concentrare le le nostre azioni io darei la parola per un ultima breve commento al professor Cardona che il mio delegato e quindi che segue ha seguito direttamente tutte queste questa questa per fase preparatoria di questo di questo convegno ringraziandolo perché senza di voi tutto questo non saremo riusciti a farlo vi passa la parola e poi ci avviamo alla conclusione dirò due parole anche per concludere
Io ringrazio come per le parole in effetti tutto questo non avremmo fatto e soprattutto non avremmo fatto questa questa
Buona
Figura io dico in assenza di tutti questi giovani formati o formanti
Questo secondo me il punto centrale anche perché se mi è consentito proprio in un minuto fare una riflessione io ho notato che c'è stato nel nostro Paese un buco di almeno vent'anni e quindi alcune generazioni nella disponibilità al volontariato alla popolarità alla cooperazione
Cioè finiti gli anni settanta in cui ci sono stati una serie di fermenti che diciamo la mia generazione si era portato appresso
Seguendo ognuno la propria storia formativa il proprio impegno eccetera poi c'è stato un lungo periodo di assenza complete disinteresse
Nei confronti io ripeto dico del volontariato e della quindi della cooperazione anche questo veder rinascere dei giovani veder rinascere nei giovani invece una volontà all'impegno per la comparazione del volontariato è una cosa che sicuramente non può che migliorare le condizioni di noi tutti
E per l'ambiente nel quale viviamo nell'aria nella macro e micro aria nella quale dedichiamo
E allora vorrei a conclusione cioè a conclusione trarre per me stesso un insegnamento a questa giornate anche una diciamo una qualche concreta
Riflessione incontrando le ragazze
Facciate fate caso abbiamo mandato a Siena cinque ragazze cinque ragazze altro dei par condicio pari opportunità dove so no no ci sono anche ragazzi e devo dire che sono tornate subito sentendo la necessità di fare un del briefing di raccontare di mettere per iscritto quello che era stata l'esperienza e già parlando con me hanno portato anche una sorta di possibilità di proposta di idee su cosa fare dopo eccetera una delle cose
Di cui si era parlato per esempio la possibilità di creare una rete di chiamiamo donne chiamiamo ragazze ma di ragazzi impegnata nella cooperazione per nel Mediterraneo per esempio
Le omologhe che sicuramente esistono anche negli altri Paesi l'altra nel nella Northern prima come si dice del Mediterraneo sicuramente esisteranno la possibilità di creare anche loro dicevano di questo tipo
Può essere una maniera di vedere come gli altri affrontano il problema
Di costruire un modello di sviluppo diverso decentrato ma l'altra cosa che invece mi permetto di raccomandare
Agli studenti è questo
Un Progetto di cooperazione non si fa senza gli specialisti uno dei problemi che si incontra
Quando si parla con specialisti di diversa formazione l'omogeneità del linguaggio è difficile che un veterinario un biologo Chicago Beau un veterinario e un ingegnere si capiscano perché ognuno ha il suo linguaggio allora
La un po'omogeneizzazione dei linguaggi e una prima fase dalla quale bisogna passare per arrivare poi ad individuare i Play professionalità che sono necessarie per costruire insieme un progetto di cooperazione un esempio banale che poi dell'esempio banale
Se si vuole affrontare un progetto di telemedicina per esempio e ci vuole ovviamente
Il medico da una parte e l'esperto di cooperazione dall'altra l'esperto di telecomunicazioni dall'altra parte quindi bisogna mettere insieme queste tre
Professionalità il ruolo però dell'esperto di cooperazione cioè il vostro ruolo e quello di identificare le professionalità necessarie
E dare
E e e e saper recepire quali sono le specifiche del progetto
E che sono necessarie noi nel nostro tema nella tavola rotonda avevamo identificato appunto questo glielo dico integrazione sociale turismo sanità eccetera religione eccetera economia
Pensate a progetti di di turismo di turismo culturale per esempio questi progetti di cooperazione già ce ne sono tanti ma tanti altri se ne possono creare perché possono costituire veramente momenti di di dire aiuto e di supporto allo sviluppo di determinate di determinate aree altre e altre ce ne sono ma quello che ecco mi sento di raccomandare la capacità che voi avete maturato con il corso di studi norma durerebbe ancora con l'esperienza di sapere dialogare con con professionalità diverse cioè
L'esperto di cooperazione non può ritenersi il depositario del sapere della cooperazione
Il esperto di cooperazione a parer mio
E sicuramente chi conosce la possibilità a chi ha la possibilità e la capacità di utilizzare al meglio le filosofie di cooperazione le strutture di cooperazione che ha anche la capacità di ragionare con quindi questo è l'augurio che io mi in per metodi fare l'auspicio che io mi permetto di indirizzare ai ragazzi che vorranno continuare
Ad impegnarsi in questo settore
E io spero proprio che come risulta di questa giornata possa portarsi e ne sono sicuro perché l'impegno al rettore Silvestri e noto già noto quando non non decide di impegnarsi quando poi lo dice pubblicamente che sulla cosa si impegna io sono sicuro che
Dall'incontro di Perugia si tornerà con un
Qualcosa di più che un'idea una proposta ma con qualcosa sulla quale si potrà lavorare nel breve termine grazie a tutt'
E allora
Grazie grazie al professor carlona
Mi limito Sorrento al chiudere a chiudere con i ringraziamenti di rito che con cominciano con i versamenti ai giovani presenti perché la loro presenza ha dato a
Ad alto
Ha dato un senso questo nostro dibattito abbiamo lavorato con loro la conclusioni le stiamo traendo insieme a loro e ringraziamento parte da loro va ovviamente
Anna Maria Milito per la attenzione che ha posto in questa
Per l'attenzione che ha posto in questa in questa formazione un ringraziamento ovviamente agli amici mi permetto di dire della direzione generale alla cooperazione allo sviluppo
Che che sono stati presenti in particolare alla dottoressa Valeria Mazza cane che è qui con noi e che ringrazio di cuore per avere contribuito due volte ai nostri lavori dottor Camera è già partito l'abbiamo
L'abbiamo ringraziato
E i colleghi gli amici che sono qui che stanno più a questo tavolo che sono intervenuti questa mattina che abbiamo ascoltato con con interessa vecchi via coi Artioli Nico sia per la parte diciamo l'inquadramento culturale complessivo che Alberto ovviamente il al collega Cataldo Salerno che ci ha portato il saluto della Università Kore di Enna e naturalmente Giuseppe Savagnone seggio cipolla per i contributi che hanno dato che sicuramente hanno arricchito illa illa il dibattito il dottor vinci
Ci salutiamo con l'impegno a lavorare insieme ancora come ai limiti del nei limiti del possibile
Quello che è nei nostri poteri fare naturalmente rosolato proporre perché non siamo lo strumento politico della politica attiva decisionale delle due studentesse che sono intervenute che ci hanno portato anche le loro preoccupazioni per l'aspettativa e il loro futuro a Ennio Cardona non posso fare altro che dire guarda riproviamoci ancora una volta stavolta mi sembra è stata bene ci riproviamo ancora una volta penso che riusciremo a dialogare a dialogare ancora ancora bene io sono molto contento sono soddisfatto è stato una bella giornata una bella riflessione vi ringrazio tutti e ringrazio soprattutto me lo Minghella che seduto là in fondo e lo vedo per averci portato che sta benissimo a mostrare che resterà adesso ancora esposta per un po'di tempo
Che credo tutti quanti abbiano apprezzato e che arricchirà lo speri per la sua offerta formativa arricchirà all'Università di Palermo grazie meno grazie