Futuro aperto: la governance del coraggio per l'Italia che vorremmo

Gli hanno come darci grazie
Il
Possiamo accomodarci grazie
No
Buonasera a tutti
Cari amici colleghi
Ecco vivo piacere che vi do il benvenuto al convegno di Capri del due mila cinque evento istituzionale dei giovani imprenditori organizzato su questa meravigliosa isola ricca di ospitalità e profumi mediterranei
Un ringraziamento particolare agli ospiti che hanno accettato l'invito a partecipare alle tavole rotonde ad intervenire su tematiche di così grande importanza come quella del presente convegno
Un grazie ai colleghi delle regioni
Del Mezzogiorno con cui ho condiviso l'organizzazione di questo evento ha convinto sia tutta e alle forze dell'ordine che garantiscono come sempre e come non mai quest'anno un servizio di sicurezza di uno stato di serenità indispensabile
Alla riuscita di una manifestazione di questo tipo
Quest'anno si celebra un evento importante
Vent'anni di Campari vent'anni di passioni di contraddizioni di esperienze di affetto verso un lavoro a cui noi giovani imprenditori ci dedichiamo con estrema dedizione di impegno
Vent'anni di crescita di maturazione di sviluppo associativo di discussioni animate di tematiche importanti è strategica per il Paese
Sin dall'inizio noi giovani imprenditori abbiamo sempre guardato avanti abbiamo pensato al futuro un futuro considerato da sempre aperto
Sì futuro Alberto un titolo evocativo
Due sole parole che identificano le aspirazioni le possibilità le ambizioni di una classe imprenditoriale giovane la nostra che guarda avanti e che è pronto a raccogliere le sfide aziendale culturali e politiche che il futuro ci riserva
Non è un caso che il convegno del Comitato interregionale del Mezzogiorno appena conclusosi dal tema sud la porta del Nuovo Mondo abbia anticipato queste necessità
Evidenziando ancora in modo più marcato il desiderio del mezzogiorno di essere protagonista di un futuro sostenibile e a Perton
L'Italia e da troppo tempo fermo ad un bivio possibile rilancio o declino apertura al nuovo oppure i dazi
Un destino difficile da interpretare che non dipende solo dalle imprese
Che per necessità devono essere sempre le più pronte flessibili e veloci a cogliere i cambiamenti e ad adeguarsi ma dal coraggio la classe dirigente e la politica avranno di assumersi la responsabilità nel cambiamento stesso
Attraverso le loro scelte strategiche un cambiamento necessario che il paese attende da tempo
Siamo tutti chiamati ad essere protagonisti dello sviluppo
E ad incarnare quella cultura della responsabilità che non ha ancora che norma e che non deve avere colore politico
Siamo tutti coinvolti in un processo oramai avviato da cui non possiamo più tornare indietro
Come forse dirà qualcun altro un aereo in decollo con gravi problemi ai motori a cui non è più consentito purtroppo di atterrare ma solo di prendere definitivamente quota pena posti al taxi irrimediabilmente
Al paese è richiesto un cambiamento pervasivo
Tutti siamo interessati tutti dobbiamo fare la nostra nuova parte
Ogni comparto deve fare un pezzo di quel cambiamento costruire un pezzo del nuovo aereo assumersi la responsabilità di fare un passo indietro se necessario o di un colpo di reni per superare lo svantaggio dagli altri
Ma al fine del lavoro passa attraverso una nuova fiducia nell'obiettivo finale da raggiungere e nella collaborazione di tutti i membri della squadra
La imprenditori siamo pronti a fare la nostra parte senza dubbi ed incertezze
Ma una società complessa e moderna qual è la nostra attuale richiede agli altri membri della squadra la stessa voglia di crederci lo stesso impegno la stessa correttezza
La situazione attuale è frutto di inadatte impostazioni passate di mancate scelte strategiche avvolta di percorsi dettati dalla cosiddetta trappola del consenso
Il tempo è scaduto
Siamo chiamati a recuperare in fretta dobbiamo ripartire
Ciò prende più articolato è arduo il lavoro
Per fare ciò correranno sicuramente delle decisioni impopolari ma ritengo che un popolo che guarda avanti perché vuole continuare un cammino di crescita solamente interrotto saprà e dovrà accettare
Il futuro e aperti
Le strade da prendere sono variegate per raggiungere gli obiettivi i percorsi possono non essere obbligati ma devono essere coerenti virtuosi
Uno degli strumenti è senza dubbio la finanziaria più Croce che delizia di tutti i governi
Far quadrare i conti senza dubbio molto difficoltoso ma dobbiamo evitare che essa sia una coperta troppo corta dando atto però al governo di aver preso una strada giusta e condivisibile ma ulteriormente perfettibile
Sì una coperta corta corta per tutti
Per i cittadini per la pubblica amministrazione per il Governo per le riprese
Capisco disappunto dei comuni delle Province e delle Regioni
Ma maggior rigore nella spesa in tempi di ristrettezza è d'obbligo
E non dovrebbe poi essere così tanto polemizzato in piazza schiacciandolo per diminuzione dei servizi ai cittadini
Quando precise indagini e studi fatti da Confindustria di intesa con le amministrazioni locali in alcune regioni del Nord concordano che si possono addirittura aumentare i servizi o la qualità degli stessi riqualificando i criteri di spesa
La strada della riduzione dei costi attraverso il taglio selettivo degli sprechi credo sia quella migliore per il perseguimento di una giustizia fiscale più equa
Che consente al cittadino di perequare meglio il rapporto costo ricavo delle imposte locali che versa quindi una strada di rigore condivisa attraverso un reciproco controllo
La spesa corrente primaria va contenuta con estremo rigore e la capacità di governarla e la vera alto cartina di tornasole che misura la capacità dei governi sia nazionali che locali di tenere sotto controllo l'andamento della della stessa rispetto al PIL
Oggi tale spesa è giunta al quaranta per cento del PIL spesso e da una lenta di quasi due punti e mezzo negli ultimi cinque anni
Che da soli valgono circa trenta miliardi di euro
Per recuperare ed addirittura migliorare lo scordi questa roulette delle entrate occorrono anni di cinghia stretta
Non si può fare tutto in diciotto mesi bisogna essere realistici ma occorre iniziare con un serio liberalizzazioni per rigore nel perseguimento degli Obiettivi in poche parole vietato sbagliare
Occorre crederci crederci da subito siamo in grado e soprattutto vogliamo fare un passo indietro tutti ragionando con maggiore umiltà rispondendo e attualizzando un nuovo senso civico perso forse con la generazione dei nostri padri
Ma senso civico significa anche rispetto reciproco
Rispetto delle idee politiche di ciascuno
Ma ciò non deve diventare la scusa per fare un passo indietro verso un proporzionale di cui sentiamo riecheggiare i fantasmi che spaventano il futuro della governabilità chiara e definita del Paese
Diventa fondamentale continuare e perfezionare la capacità di scegliere con chiarezza
Ma qualcuno è il timore che tutti questi cambiamenti siano ingovernabili non gestibili che la società Sisley di troppo dal consenso della politica
Ed allora forse è meglio riproporre il remake di un proporzionale che per certi versi rispecchia il proprio e personale io di intendere politica
Trentacinque milioni di elettori altrettante sfumature politiche ma di sicuro seppur con correttivi e sbarramenti significa un ritorno ad un passato non più percorribile e slegato dalla volontà e dai bisogni di governabilità degli italiani
Questo significa che i partiti devono prendere atto se la loro visione della politica deve modificarsi perché nella gente nelle imprese vogliono più la sudditanza della politica stessa pura è semplice
Ma chiedono la governabilità che è una cosa diversa
Il tempo stringe i giochi si fanno duri
Occorre decidere
Bisogna scegliere
Ma a quanto pare siamo in un Paese che non ne ha le capacità che non riesce a farlo velocemente e veniamo addirittura declassati pesantemente per questo
Occorre stabilire quindi una serie di priorità
Tuttavia le cose non si possono fare
Per dare certezza e costruire le fondamenta del futuro serve uno applicare le nuove regole per una concorrenza vera spezziamo ancora le liberalizzazioni
Secondo le trasparenze
La trasparenza diventi il fondamento etico e civico del nuovo corso del Paese
Terzo rigore e certezza dei conti pubblici meno finanziarie creative
Quattro quarto un nuovo ruolo concertato della pubblica amministrazione che da sola con liberare sia risorse umane sotto utilizzate che risorse finanziarie importanti
Quinto la rivoluzione del merito nel sistema formativo il completamento di quel percorso virtuoso di ammodernamento della scuola attraverso una più qualificata docenza ed una più selettiva preparazione degli studenti
Che premi le eccellenze addio quindi alla cultura del sei politico
Un sistema creditizio veramente aperto e concorrenziale un con le aziende non soffrono del nanismo tutto italiano e della paura di essere solo prede dei competitors Oltralpe
Quest'ultimo punto lo ritengo strategico per lo sviluppo del Paese
Non c'è sviluppo sociale ed economico senza un adeguato sistema creditizio l'indispensabile supporto del credito
Ma la realtà odierna recita diversamente
I due soggetti imprese e banche invece di essere a braccetto nel percorso della crescita sono il più delle volte distanti e contrapposti il tutto regolato da un sistema di norme che tutela maggiormente chi offre servizi finanziari e non chi richiede
Costringe le aziende non avendo purtroppo alternative a stare comunque in gioco ai patti e alle condizioni di un sistema che per giunta è governato da un arbitro che controllato da una parte degli stessi giocatori le banche
è una questione deontologica di rigore morale
Che deve pervadere sistema creditizio per non sfociare in situazioni o personaggi che scegliendo di cavalcare l'onda della finanza virtuale
Hanno contribuito ad arricchire solo le proprie rendite attraverso azioni speculative
Senza nessun beneficio per il sistema creditizio e molte volte a danno pesante per i risparmiatori
Quindi più profitti e meno rendite
Il Paese ha bisogno di questa risorsa oggi di questa benzina percorre verso il risanamento
Occorre un grande patto creditizio che vada oltre i freddi numeri di Basilea due e che metta l'impresa al centro del motore dello sviluppo con le stesse banche un sistema stretto è garantito dallo Stato spesso e da un rinnovato arbitro
Ma quando ci si dà delle priorità per realizzare questi progetti contestualmente bisogna anche assumersi dell'impegno impegni importanti e no in prese coerenti come sempre ci sentiamo pronti a raccogliere la responsabilità assumiamo una maggiore etica
è una maggiore trasparenza questo in tutti i rapporti col fisco col mondo del lavoro con il sistema creditizio con lo Stato con la politica
Ristabiliamo un valore tanto caro ai nostri padri il valore sociale ed economico della reputazione all'interno dei nostri territori ma anche da esportare come certificato di qualità all'estero
Quasi un passaporto vistato dalle società civili con cui conviviamo
La responsabilità della governance aziendale il coraggio e la cultura del rischio al centro della nostra azienda insito nel DNA quel qualcosa in più che quotidianamente ci accompagna fare impresa anche se oggi farla è davvero un'impresa
Soprattutto al Sud la cosa più nobile ma anche la più difficile da raggiungere l'obiettivo dello sviluppo dell'impresa del sistema locale dell'intero Paese con al centro dell'obiettivo l'Italia per sentirne finalmente parlare bene e non come una Cenerentola da ultimi posti di molte classifiche
Ma come fiore all'occhiello dell'Europa e del mondo
L'indagine del World Economic Forum pubblicata recentemente sul Sole ventiquattro Ore indica chiaramente i punti di debolezza del Paese
Parliamo del peso del fisco centoquattordici sì ma su centodiciassette e le tasse del due mila cinque che sono ancora di più di quelle del due mila quattro
L'innovazione tecnologica Italia quarto posta sul mito del settore ottimo non è zero dato falsato dal numero dei telefonini
Mentre nel settore specifico dell'innovazione precipitiamo trentesimo posto diciannovesimo per gli utenti internet al venticinquesimo sui brevetti
Le rigidità i settori dei e alle rigidità in settori maturi
è difficile essere competitivi in un sistema dove i lavoratori italiani sono tra i più pagati protetti al mondo in questo quadro sulla penisola risente della specializzazione su settori maturi a bassa crescita esposti alla concorrenza dei Paesi emergenti
Ripensiamo quindi in maniera seria al welfare
Il vero sviluppo sta non tanto nel produrre di più ma nel quanto siamo in grado di cambiare ed in che tempi intendiamo farlo quindi il vero miracolo italiano sta nella testa della gente e non tanto nelle sue braccia
Il momento e congiunturalmente buono per trasformare il cosiddetto made in Italy in Italie cosa
Cogliere questa opportunità di sviluppo e certo la possibilità e la scelta sarà dolorosa ma necessaria
Al centro di questo veicolo in decollo ci metterei sud come leva strategica e competitiva del Paese
Capace sicuramente di generare sviluppo e valore aggiunto nella stessa Europa
Per fare ciò la politica dello Stato devono mettere il sud al riparo dalla criminalità
Per ripensare ad una fiscalità di sicuro vantaggio che va rinegoziata sicuramente in Europa e che possa attrarre gli investitori stranieri merce rara oggi non solo nel Mezzogiorno
Basta quindi con i giochi
Basta con le convenienze
è in gioco il nostro Paese
è in gioco il nostro futuro
Ridateci il coraggio la voglia di sognare
La voglia di competere grazie
E adesso chiamo ad intervenire la presidente di Confindustria Campania
La signora Cristina Coppola
Autorità colleghi gentili ospiti a nome di Confindustria Campania voglio darvi il mio più caldo benvenuto certa che questi giorni risulteranno proficui
Il tema di quest'anno infatti ci chiede di guardare lontano non solo per pensare un futuro possibile per tutto il Paese
Ma per disegnare un progetto di lungo respiro gettando uno sguardo un ponte sui dieci anni che ci attendono utopia o non piuttosto la consapevolezza che per progettare concretamente occorre fermarsi un attimo e poi avere il coraggio di rompere con i vecchi schemi
Guardare orizzonti vasti e non avere paura di osare se questi progetti sono concretizzati
La prima sottolineatura che vorrei dare è proprio questa dobbiamo lavorare con intelligenza entusiasmo calati nella nostra missione ben consapevoli che il lavoro che facciamo non è solo per noi ma è un aiuto per tutti
Mettere al centro del nostro operare razionalità entusiasmo
Vuol dire non avere paura di immaginare un futuro diverso soprattutto in un momento così difficile per l'Italia ma in particolare per il Mezzogiorno
Questi non sono tempi normali non lo sono per l'Europa con i suoi ampi orizzonti ma anche tutte le sue incertezze non lo sono per l'Italia non lo sono per il Mezzogiorno non lo sono per la Campania
Siamo entrati in una di quelle fasi storiche in cui si gioca tutto in poco tempo il mondo sta cambiando e molto velocemente ciò che un tempo era scontato oggi non lo è più una cosa è certa
Chi sta fermo e perduto e questo vale a livello economico vale per la governance delle istituzioni così come quella delle aziende delle nostre aziende
Dobbiamo riposizionare ogni cosa riprendere le misure di ogni posizione rifare il punto correggere la rotta anzi correggere le tante rotte delle nostre azioni
Non possiamo rassegnarci a vedere l'Italia ancora relegata al quarantasettesimo posto su centodiciassette nazioni nella classifica sulla competitività dei sistemi Paese elaborata dal World Economic Forum dopo la Malesia la Thailandia e perfino la Giordania
Come Confindustria Campania ci prepariamo a capo a collaborare sul piano dell'impegno politico ma anche sul piano operativo
Per dare un contributo forse piccolo ma spero fattivo perché anche il nostro Mezzogiorno contribuisca a recuperare posizioni in questa classifica
Che trova la sua riservò ai essenzialmente nell'inefficienza del settore pubblico nella carenza di infrastrutture nell'assenza di risorse per ricerca e formazione nella rigidità del lavoro e nell'ampliamento del debito pubblico
Ma anche e forse questo è ancora più grave
Nel senso di sgomento e scoraggiamento che prevale ancora nel Paese e soprattutto nel Mezzogiorno nonostante gli sforzi generosi di chi tenta di reagire di rianimarlo come il Presidente Ciampi è il nostro presidente Montezemolo
Noi dobbiamo affiancare questi leader e sostenere con tutti noi stessi i loro sforzi perché la prima caratteristica di un vero imprenditore quella di nostri scoraggiarsi di fronte alla alle difficoltà di avere consapevolezza che dove c'è un problema c'è anche una soluzione che dove c'è una minaccia c'è anche un'opportunità
Oggi o mai più quello che ci giochiamo in questi anni è veramente tutto o recuperiamo rapidamente una posizione più degna più creativa più competitiva o saremo spinti ai margini del mondo avanzato per lungo tempo
Oggi o mai più siamo già ai miei tempi supplementari il tempo delle chiacchiere scaduto e se il nostro spazio paese sarà spinto ai margini ancora più ai margini saranno spinte le Regioni le province e le città più deboli
Non ci stiamo non ci stiamo non solo perché siamo imprenditori e quindi portatori di quel desiderio di battersi e di vincere di quella Wittmann esche sono propri dei vari imprenditori non ci stiamo perché non esiste nessuna ragione seria che giustifichi questo declino questa resa se non forse una certa mancanza di coraggio
La mia regione la Campania in particolare costretta da una serie di emergenze che non rendono difficile lo svolgimento di qualsiasi politica economica e industriale
E di conseguenza rendono difficile fare impresa risolverne è compito delle istituzioni non dell'impresa
Tuttavia le poniamo al primo posto dell'agenda perché non possiamo fare finta che non ci siano e cercare di fare buoni impresa nonostante questa emergenza mi riferisco ambiente e sicurezza infrastrutture
Noi imprenditori non vogliamo che questi problemi siano posti come rivendicazioni non diciamo risolvete ci queste mete emergenze e vedrete che faremo con impresa
No noi diciamo queste emergenze sono un problema per tutti è di tutti e per essere risolte richiedono un impegno comune
Noi vogliamo collaborare seriamente alla loro soluzione senza illusioni e senza aspettarci miracoli però vogliamo vedere l'inizio di un viaggio verso la direzione giusta
Ma non basta se vogliamo conquistarci il diritto a fare impresa in un'ottica di governance dobbiamo mettere il problema delle regole al centro
Perché solo nel rispetto delle regole che devono essere giuste applicabili uguali per tutti che è possibile far ripartire la rinascita del nostro Mezzogiorno e sempre in quest'ottica vogliamo aprire una seria riflessione sull'uso degli incentivi perché è dimostrato che almeno da noi oltre quarant'anni di incentivi non sono stati determinanti per lo sviluppo
Ma al contrario hanno favorito
Atteggiamenti passivi e poco propositivi gli incentivi non vanno demonizzati e certo non vanno aboliti
Però se fino ad oggi l'attenzione era rivolta ai soldi più che ai Progetti dobbiamo imporci di investire questi poli
Infine dovremmo aprire un'ulteriore riflessione sull'Europa l'Europa non è una realtà avulsa dal nostro vivere
Perché a lei che spetta ridisegnare con scelte profonde e radicali le politiche sociali quelle fiscali e quelli di sostegno alla ricerca e all'innovazione oggi a poco per senso pensare che l'Italia possa realmente fare da sola
In questi pochi mesi da presidente della Confindustria Campania ho scoperto una volontà di riscatto un orgoglio ritrovato da parte degli imprenditori e della classe dirigente
In generale di essere i protagonisti di un progetto di sviluppo del nostro territorio che sia condiviso dai cittadini e dalle istituzioni e soprattutto che sia fattibile
C'è una consapevolezza diffusa che il giunto il momento di riaffermare il ruolo centrale dell'impresa le sue funzioni la sua natura
E il suo posto in un contesto nel quale ciò che un tempo era scontato oggi non lo è più
Siamo consapevoli che queste coerente con lo spirito alla tradizione e l'etica di impresa ma che è anche il mercato spesso che ce lo chiede
Le nostre imprese sono un organo della società non sono fini a se stesse e se esistono e per contribuire allo sbarco Allo sviluppo attraverso una continua produzione di valori etici e materiali e di innovazione
Se vogliamo riposizionarci fattivamente
Tra i paesi sviluppati dobbiamo chiederci come ciascuno di noi potrà contribuire personalmente e con la sua impresa alla governance del nostro Paese quale sarà il compito pratico che dovrà svolgerle da qui a dieci anni
Perché cambiare si può
Basta sapere cosa si vuole dobbiamo guardare al momento difficile che stiamo vivendo come a uno opportunità da cogliere mi rendo conto che non è molto ma è un primo passo vi ringrazio per l'attenzione
Andiamo un po'di corsa
E con vivo piacere che adesso chiedo di salire sul palco Matteo Colaninno presidente dei giovani imprenditori
Signor presidente della Camera signori ministri onorevoli rappresentanti del Parlamento autorità cari amici nel due mila cinque per la prima volta nella storia dell'umanità
Dopo la rivoluzione industriale oltre la metà della crescita mondiale arriverà dall'Asia
Siamo pronti ad accettare un capovolgimento così radicale della geografia della ricchezza della produzione e del potere economico
Il modello di sviluppo dell'Occidente si basa ancora oggi sul presupposto inverso non tiene conto dei salari cinesi della creatività indiana della capacità di attrarre Investimenti dell'Europa dell'Est
E in uno scenario dominato dalla discontinuità l'Italia continua a vivere in un mondo parallelo di certezze perdute forse al di sopra dei propri mezzi
è forte la sensazione che il nostro Paese si possa avvicinare ad un punto di non ritorno per cause esogene da riassestamento della geografia economica mondiale l'aumento del prezzo del petrolio
Ma anche per cause implicite al nostro sistema e ancor più forte la sensazione che sia finito il tempo della pluralità di opzioni sul tappeto dei vivi o dei Trivi da affrontare
L'Italia somiglia oggi ad un aereo che corre lungo la pista con i motori che perdono potenza ma ormai superato la V uno la velocità critica possono decollare
L'alternativa alla frenata in extremis non è più possibile
La scelta possibile oggi è una sola puntare sul rilancio perché se non riusciremo ad usufruire ad uscire rapidamente dalla rischiosa miscela costituita da crescita piatta del PIL deficit demografico produzione industriale produttività in calo
Dovremo prepararci ad un inevitabile declino economico sociale e ad un profilo da player regionale sullo scacchiere mondiale
Ma se nel ventunesimo secolo il sole dello sviluppo sorge ad oriente
Non è affatto detto che debba tramontare ad occidente
Il declino economico non è inevitabile diventa tale quando non ci si accorge di esso ma gli italiani se ne sono accorti e sono in grado di reagire
Le chiavi del futuro fiducia e famiglia
I sondaggi internazionali fotografo nel nostro Paese ormai da anni agli ultimi posti nell'area OCSE per il livello di fiducia
Gli italiani non sono persuasi in particolare che il futuro dei figli possa essere migliore della condizione dei padri
Ma se la fiducia il vero motore dell'economia avanzate la respinse la responsabilità più grande del ceto dirigente è quella di generare la investendo sulla felicità dei cittadini
E tra i sette fattori decisivi per la felicità delle persone al primo posto tra tutte le ricerche internazionali collocano la qualità delle relazioni familiari
La solidità della famiglia dunque è motore primo di fiducia e di conseguenza dello sviluppo economico di un Paese
è una consapevolezza ancora poco diffusa in Italia dove ben poco è stato fatto nell'era del bipolarismo per difendere e valorizzare la centralità della famiglia
Riattivare la fiducia dei cittadini e degli imprenditori costruire nuove certezze mettere la famiglia al centro dell'agenda politica sono le grandi sfide che attendono nei prossimi anni il ceto dirigente italiano tuttavia ormai terminato il suo ciclo vitale la classe dirigente che ha guidato l'Italia durante il boom degli anni sessanta così come si sono esauriti i serbatoi di establishment cui abbiamo attinto per decenni sarebbe necessario un passaggio del testimone che contempli e trasmetta la saggezza ed esperienza delle leadership più anziane
Ad un nuovo ceto dirigente giovane diffuso dotato di capacità di visione
Ma oggi generare nuovi leader in Italia è terribilmente difficile
Nell'era dell'incertezza Alitalia non bastano più pochi leader illuminati non basta più solo la politica non basta più solo Roma
Le società complesse possono essere governate solo da una squadra di leader che opera in tutti gli ambiti guida dello sviluppo economico e sociale
Al centro come sul territorio capaci di sviluppare sinergie trasversali e di ricreare un clima di speranza verso il futuro
Il futuro aperto e la responsabilità di scegliere
Se il presente del nostro Paese incerto il futuro è aperto
La Cina è diventata una superpotenza mondiale non oggi ma venticinque anni fa quando tenga avvio un intenso piano di riforme economiche aprendo l'economia gli investimenti internazionali e liberando lo spirito imprenditoriale dei cinesi
In dieci anni la Finlandia ha raddoppiato il suo prodotto lordo trasformandosi in laboratorio mondiale di tecnologia
La Francia negli ultimi anni sta dimostrando che si può creare sviluppo senza avere grandi margini di manovra
Ma passando dalla difesa all'attacco selezionando gli interventi per il rilancio del tessuto produttivo promuovendo la natalità e la conciliazione tra maternità e lavoro
Come cittadini consapevoli come imprenditori che rischiano sul mercato ogni giorno abbiamo il diritto di a vere un paese capace di scegliere e una politica che si assuma la responsabilità di farlo
Nella storia d'Italia non esiste probabilmente un periodo così ricco di riforme a favore del mercato come gli ultimi quindici anni dalle privatizzazioni alle liberalizzazioni dalla nascita dell'Antitrust alle Authority di settore
Dal Testo unico bancario alla riforma Draghi per la finanza dal nuovo diritto societario alle nuove normative sugli appalti dal pacchetto Treu alla legge Biagi dalla riforma Moratti all'avvio della previdenza complementare
Queste riforme hanno modernizzato l'Italia anche con punte di eccellenza normative come la legge cinquantotto legge Draghi
Ma negli ultimi quindici anni in realtà la politica sembra non aver conquistato gli obiettivi più importanti
Aprire l'Italia al mondo mentre i mercati nazionali si integravano in un gigantesco spazio unico liberare un Paese ingessato mentre il vento della libertà economica gonfiava le bandiere dell'Asia e dell'Europa dell'Est
L'emergenza credibilità oggi l'Italia non cresce vittima di un preoccupante deficit d'investimenti pubblici e privati
Eppure come non si stanca mai di segnalare il nostro presidente di Confindustria Montezemolo la politica italiana appare sempre più immersa nel quotidiano nella tattica
Agli occhi dei cittadini si mostra quasi esclusivamente come una parentesi tra un'elezione e l'altra disposta ad ignorare i tempi rapidissimi dell'economia e i tempi lunghi della costruzione del futuro
Pronta a dividersi su tutto e a demonizzare pregiudizialmente ogni provvedimento dell'avversario
Esiste oggi in Italia una emergenza credibilità che nasce soprattutto dalla negativa percezione a livello internazionale di un Paese con elevatissimo debito pubblico metà del quale ed è tenuto fuori dei suoi confini
Il recente allarme distante anthem forse è la spia di un salto di qualità negativo nel retica attribuito all'Italia da analisti ed operatori finanziari
Per la prima volta nella storia recente viene giudicata insufficiente non una strategia di politica economica una manovra finanziaria ma Montella autorevolezza per la politica a causa delle sue resistenze nel compiere scelte di lungo termine
Emerge un warning verso il futuro del nostro Paese prima ancora che verso il suo presente
Il funzionamento del sistema politico dipende dal processo di selezione dei rappresentanti in Parlamento dominato oggi dalle scelte di un'oligarchia partitica ma dipende soprattutto dall'efficacia delle regole elettorali
L'attuale legge ha mostrato alla prova dei fatti alcune imperfezioni dando vita ad un sistema maggioritario incompleto che impone alleanze fragili ed esalta il potere di veto dei partiti marginali
D'altro canto sarebbe pericoloso dimenticare che più di dieci anni di virgola ritmo maggioritario hanno prodotto nella tumultuosa vita politica italiana due risultati di straordinaria importanza garantendo finalmente all'elettore
La possibilità effettiva di scelta tra coalizioni alternative e a chi è chiamato a governare un'ampia maggioranza così come è accaduto per l'attuale esecutivo
Questa come sapete è stata una battaglia importante dei giovani imprenditori ricordiamo tutti Aldo Fumagalli e i suoi giovani poi ripresi da Alessandro Riello ed Emma Marcegaglia questa è un po'la nostra bandiera e quindi in un momento come questo ci siamo
Convinti nel ribadire il nostro credo
Come giovani imprenditori siamo fortemente convinti che la transizione da un sistema bloccato ad un sistema politico efficiente
Rischierebbe di diventare infinita se oggi a metà del guado si cambiasse nuovamente la scelta di fondo del modello elettorale
Per rendere efficiente il nostro bipolarismo invece crediamo che sia necessario completare l'approdo verso un sistema compiutamente maggioritario con l'obiettivo di ridurre il potere di veto dei partiti che si collocano alle due estremità dell'arco politico
Proponiamo dunque di eliminare la quota proporzionale dalla legge elettorale ed introdurre il meccanismo del doppio turno
Questa innovazione riteniamo possa garantire maggior stabilità tutelando al tempo stesso le identità di partito e l'esigenza di governabilità
Peraltro un modello simile esiste già nel nostro sistema variegato elettorale ed ha ottenuto risultati in termini di efficienza politica la normativa elettorale dei comuni
Il deficit di classe creativa
Capitalismo rischia di non essere più la definizione migliore del modello di sviluppo del ventunesimo secolo
Perché è figlia di un'era in cui il mercato era dominato dal capitale finanziario oggi invece sono le intelligenze il vero elemento discriminante della crescita strutturale di un sistema paese
L'Italia non è attrezzata ad affrontare l'era del fattore uomo mentre le economie avanzate d'Occidente combattono da anni la guerra al della classe creativa
Nel nostro Paese le intelligenze appartenenti alle categorie chiave per lo sviluppo rappresentano solo il quattordici per cento della popolazione lavorativa ma la soglia dello sviluppo e al trenta per cento
Il nostro sistema produttivo dunque rischia di non avere un futuro se l'Italia non riuscirà nei prossimi anni a moltiplicare gli investimenti nella formazione del capitale umano
Ma c'è un dato di fondo del mercato del lavoro italiano
Che deve farci riflettere oggi gli occupati degli Stati Uniti d'America lavorano il diciotto per cento in più degli europei e dispongono di un trenta per cento in più di prodotto lordo pro-capite
Lavorare tutti lavorare di più dovrà essere dunque la strategia leader dei prossimi anni in Europa
Ma attenzione
Noi abbiamo come imprenditori la responsabilità prima di tutto questo
Perché questo si realizzi non possiamo solo chiedere senza dare è fondamentale inoltre utilizzare anche nelle grandi aziende italiane una rigorosa e pervasiva lotta agli sprechi come leva determinante per l'aumento della produttività
Seguendo la strada imboccata negli ultimi anni dai principali gruppi mondiali
Dobbiamo ritrovare la passione per il lavoro la soddisfazione per un prodotto ben fatto per un servizio di qualità la voglia di contribuire al futuro del Paese con l'impegno quotidiano
Ma tutto ciò e quindi lavorare meglio lavorare di più dicevo prima è possibile solo se l'uomo
Solo se il lavoro torna ad essere l'ambito nel quale si realizza la personalità dell'uomo e si valorizza il suo straordinario ingegno
Creare le condizioni più favorevoli perché ciò accada sarà la grande responsabilità degli imprenditori italiani nei prossimi anni
Uno Stato agile ed efficiente una legislazione di qualità sono utopie a monte della definizione di qualsiasi strategia politica la costruzione di una governance efficace per l'Italia del futuro passa necessariamente per la creazione di un nuovo rapporto tra pubblico e privato
Si tratta oggi di un rapporto distorto perché fortemente sbilanciato a favore del pubblico che continua a gestire direttamente una fetta amplissima della ricchezza nazionale
Otto anni fa prese avvio in Italia la rivoluzione Bassanini che segnò una svolta nei rapporti tra Stato imprese e cittadini ma da allora nonostante le lodevoli iniziative di Carmen degli ultimi anni
E l'abbassamento dell'età media dei dirigenti pubblici la crociata per semplificare ha perso slancio vittima della capacità della burocrazia di rigenerarsi
Un altro fattore di straordinaria importanza è quello della produttività delle pubbliche amministrazioni
Secondo uno studio di McKinsey basterebbe aumentare la produttività media della macchina statale dell'uno e tre per cento l'anno per liberare pensate un po'settanta miliardi di euro in dieci anni
Ma mancano nel settore pubblico italiano standard e strumenti per la misurazione degli obiettivi da raggiungere e della produttività
Il problema di fondo e tuttavia il sopra dizione dimensionamento degli organici
Ma nei prossimi anni avremo a disposizione una grande opportunità il pensiero pensionamento della generazione del baby boom potrebbe costituire una riduzione sensibile negli organici pubblici eliminando le duplicazioni e gli sprechi e gli sprechi
Verso un federalismo asimmetrico
L'inefficienza del rapporto pubblico privato rischia di essere ulteriormente aggravata dal difficile decollo del federalismo italiano
Il nuovo assetto dello Stato è stato concepito infatti in modo affrettato ideologico
La tendenza a spostare poteri risorse dal centro alla periferia è ampiamente diffusa oggi a livello internazionale
Ma in confronto con il resto d'Europa è molto spinto in Italia il trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni mentre adesso non corrisponde un trasferimento adeguato di capacità di spesa
Quello che abbiamo costruito negli ultimi anni è un federalismo ritentato a scaricare sui livelli istituzionali più bassi in particolare sulle regioni la necessità di far quadrare i conti del bilancio pubblico
Ne risulta un modello di Gava Nas asimmetrico in cui le regioni gestiscono un pacchetto consistente di competenze per lo sviluppo ma non hanno i soldi per finanziarle
Per rendere la realtà finanziaria coerente con quella istituzionale è fondamentale dotare le regioni di una capacità di imposizione tributaria autonoma
Che consenta ai governi regionali di assumersi direttamente la responsabilità delle scelte sul futuro dei propri territori oggi nessuna delle regioni italiane riesce ad investire più del cinque per cento del proprio Baggio a sostegno dello sviluppo economico e nel Mezzogiorno non si riesce a superare la risibile soglia del due ma è questo l'obiettivo di un sistema federale in un Paese che deve ritrovare la via dello sviluppo
Le difficoltà di costruzione del federalismo italiano sono inoltre la migliore cartina di tornasole del deficit di sussidiarietà sia verticale che orizzontale che caratterizza il nostro modello di governo oggi l'Italia ha bisogno di più sussidiarietà verticale il processo di decentramento dovrebbe premiare il livello di governo capace di rispondere meglio in ciascun ambito alle esigenze dei cittadini
Ma la riforma federale aumentato i pericoli di sovrapposizione tra le sfere di intervento dei diversi livelli istituzionali mentre dovrebbe rafforzare i luoghi di cooperazione tra gli attori del governo locale
Il nostro Paese altrettanto bisogno di più sussidiarietà orizzontale di un rapporto più moderno tra stato società e bisogna
Il rapporto rendita profitto no agli slogan facili la rendita è sempre esistito in ogni mercato e in ogni era della storia umana
è inutile e fuorviante dunque lanciare una crociata contro la vendita e contro chi riesce a realizzarla a patto che non violi le leggi il cuore della questione è invece il rapporto tra rendita e profitto
Più è ampia l'area della rendita meno non è la ricchezza che nasce da ciò che producono imprenditori e lavoratori
La prevalenza della rendita e dunque la vera anomalia italiana come abbiamo già detto a Santa Margherita Ligure
Perché da una parte segnala che il sistema di mercato inefficiente dall'altra che il nostro Paese rinuncia ogni anno ad una parte di sviluppo a favore della rendita
E anche questa è una battaglia importante che ci vede schierati al fianco del nostro presidente Montezemolo
è necessario ricalibrare le attuali aliquote del nostro sistema fiscale a favore del profitto leave Lando la tassazione della rendita alla media europea
Si tratta però di un'operazione da compiere con molta prudenza evitando di farsi prendere la mano dagli slogan facili come ha acutamente osservato Alessandro Penati
Aumentare in modo deciso la tassazione sui redditi di capitale delle persone fisiche equivarrebbe a dar vita ad una caccia alle streghe perché mancherebbe il bersaglio delle rendite speculative almeno nella gran parte per trasformarsi in una stangata generalizzata sul forte risparmio delle famiglie italiane
Il coraggio di liberare energie la scossa necessaria per l'Italia
La sesta potenza economica del mondo è soltanto al ventiseiesimo posto nell'indice di libertà e con economica l'Italia è vittima soprattutto delle incapacità di imboccare con decisione la strada delle liberalizzazioni
La mancata realizzazione della riforma del commercio al dettaglio ad esempio costa al nostro Paese ogni anno fra mezzo è un punto e mezzo di PIL la concorrenza non è certo la ricetta delle felicità in tutti i settori può fallire in alcuni ambiti nei quali è necessario produrre valore sociale
Ma come ha denunciato il rapporto OCSE due mila cinque in Italia ampie aree nel settore dei servizi sono ancora al riparo del vento benefico della concorrenza
Le conseguenze negative per l'economia italiana sono molto consistenti
L'assetto attuale non incentiva l'innovazione gestionale e tecnologica e scarica costi eccessivi sull'industria manifatturiera e sulle imprese esposte alla concorrenza internazionale
La chiave di volta è rilanciare come ha fatto con convinzione fin dall'inizio del suo mandato il presidente Montezemolo una mobilitazione delle forze produttive del Paese a favore della concorrenza
Il futuro del sistema imprenditoriale la nuova vocazione italiana nel mondo
Negli ultimi vent'anni mentre la nuova rivoluzione industriale tecnologica scompaginato la mappa globale delle produzioni e delle competenze la specializzazione produttività Agliana rimaneva sostanzialmente inalterata
Il sistema Italia continuata interpretare nel mondo il suo ruolo più tradizionale
La forza del made in Italy si è concentrata dunque sulla moda e sull'alimentare
Sistemi produttivi molto molto importanti per ricchezza prodotta e occupazione ma caratterizzati da scarsa crescita a livello internazionale da una bassa intensità tecnologica e da un ridotto effetto moltiplicatore sullo sviluppo economico del Paese
Come giovani imprenditori crediamo che il sistema Italia non sia entrato in una fase di distruzione dell'economia manifatturiera si tratta piuttosto come direbbe Schumpeter di un momento di distruzione creatrice
Di profondere indica e radicale trasformazione in cui il mercato tende a operare una selezione darwiniana dell'impresa e il nostro tessuto produttivo fatica a trovare una nuova vocazione nel mondo
Colta di sorpresa dalla nuova rivoluzione industriale esplosa a destra l'Italia non può inseguire modelli di crescita che non le appartengono non può più competere sul costo del lavoro né soltanto su quella straordinaria flessibilità e su quell'innata capacità di innovazione che ne avevano fatto nei decenni la Cina d'Europa
Non può più affidarsi alla capacità di driver di ricerca e sviluppo tecnologico delle grandi aziende né puntare esclusivamente su moda e turismo
Il sistema Italia può e deve piuttosto scoprire la sua vocazione nel mondo globale cercando di riempire di nuovi contenuti produttivi il made in Italy
In questa direzione il piano triennale presentato di recente dal ministro Scajola rappresenta un segnale molto positivo perché finalmente individua una nuova visione del ruolo della produzione italiana nel mondo e dopo almeno un decennio di pericolosa oblio
Rimette la politica industriale al centro della politica economica del nostro Paese
Come giovani imprenditori siamo convinti che il nostro Paese
Possa diventare laboratorio creativo del pianeta nel quale vengano ideati e progettati prodotti di successo delle principali aziende del mondo grazie alla straordinaria forza del brand Italia
L'Italia intonsa te potrebbe rappresentare la nuova vocazione dell'industria nazionale nel mercato globale
Del resto il paese delle idee e il significato dell'ideogramma che nella lingua cinese rappresenta l'Italia
Nell'economia della conoscenza l'Italia può diventare il paese dell'immateriale capace di vendere nel mondo ciò che gli altri non hanno
Creatività tradizione qualità fantasia in una parola emozioni
A condizione però che il Piano Scajola sia tradotto prima della fine della legislatura in strategie politiche e finanziamenti adeguati
Il
Il boom dell'economia asiatiche infine offre al nostro sistema produttivo una straordinaria occasione di rilancio
L'Italia potrebbe diventare nei prossimi anni attraverso i suoi porti il luogo d'arrivo in parte di ultima lavorazione dei prodotti asiatici destinati ai mercati d'Europa
Ciò creerebbe sviluppo imprenditoriale e posti di lavoro di qualità non aggredibili dalla concorrenza internazionale
Ma per cogliere questa storica occasione è necessario moltiplicare gli investimenti sulle piattaforme logistiche italiana
Il mezzogiorno e la mancanza del software dello sviluppo
In un Mediterraneo tornato protagonista del commercio mondiale il Mezzogiorno potrebbe rappresentare la punta avanzata d'Europa verso le nuove frontiere dello sviluppo
è compito di un ceto dirigente responsabile evitare la retorica del fallimento del mezzogiorno e della sua classe dirigente bisogna dire chiaramente all'opinione pubblica al Paese infatti che il Sud non è all'anno zero ma in esso operano impresa imprenditori che costituiscono una risorsa strategica per l'economia nazionale
Non aspettate di aiuti dagli altri canta il coro dell'Adelchi lo abbiamo predicato per decenni in Italia ma soprattutto qui al Sud chiedendo ai giovani di rifiutare l'accomodai mio Pelosi logica dell'assistenzialismo e della clientela per tuffarsi nel mare aperto del mercato del merito del rischio
Oggi
Oggi questa affermazione di principio è una straordinaria realtà come dimostra il boom fatto registrare nell'ultimo decennio dall'imprenditoria giovanile nei territori del Mezzogiorno
Il fai da te e tuttavia è condizione necessaria ma non sufficiente a rilanciare un territorio che deve recuperare secoli di abbandono
La prima vera infrastruttura per il rilancio del Mezzogiorno è una lotta serie radicale visibile alla criminalità
Si tratta della leva decisiva per recuperare la reputazione perduta
Il grado di controllo del territorio e il discrimine fondamentale che consente oggi di distinguere i tanti Sud esistenti
Nella consapevolezza che non basta combattere il grande crimine
Per rendere un ambiente socialmente sanno ed economicamente attrattivo bisogna colpire radicalmente la microcriminalità perché è il suo dilagare che da una parte costituisce l'ambiente favorevole al grande crimine
E dall'altra determina nei cittadini la perdita di fiducia nello Stato e nella forza positiva del controllo sociale
Ciò che oggi manca davvero al Mezzogiorno è il software dello sviluppo
Un'élite politica locale in grado di guidare la crescita economica e l'innovazione sociale la trasparenza dei mercati e dei rapporti pubblico privato la sicurezza nel Mezzogiorno non mancano i fattori produttivi ma anche a una good governance nell'era del mercato globale dunque il sud non ha più bisogno di interventi straordinari
Ma ha bisogno di un impegno politico e di risorse economiche umane concentrate sulle attività ordinarie di uno Stato
Con il progressivo venir meno dei fondi strutturali e rischia di sparire nei prossimi anni quella che è stata fino ad oggi la principale leva economica della modernizzazione dell'economia meridionale
L'unica alternativa è l'afflusso di capitali stranieri e italiani nelle aree del Sud ma per attrarli è decisiva la leva fiscale
è assolutamente necessario dunque che il governo italiano si impegni in sede europea a negoziare un trattamento fiscale vantaggioso per chi investe nel Mezzogiorno
Come primo stette di un alleggerimento del fisco da estendere a livello nazionale
Non si può dimenticare infine la vocazione naturale del Mezzogiorno verso il turismo
Dobbiamo indisse industriale Ytzhak nelle nostre attività trasferendo in questo ambito le nostre capacità imprenditoriali per trasformare il sud Italia nella Nuova Florida
Una finanziaria d'equilibrio
In momenti di crisi è responsabilità del ceto dirigente dare l'esempio mostrando stringente coerenza tra regole imposte agli altri e comportamenti praticati
è quindi un segnale di grande valore etico la riduzione prevista nella finanziaria due mila sei
Delle spese delle principali istituzioni del Paese nel momento in cui lo stato dei conti pubblici vincolata politiche di rigore
Dobbiamo rendere merito a tutti coloro i quali hanno compiuto questo illuminante gesto al presidente a partire dal Presidente della Repubblica Ciampi
Nel complesso la finanziaria annunciata dal governo soddisfa l'esigenza fondamentale di riportare l'Italia nell'altro degli impegni europei
è una finanziaria di equilibrio che sembra non indulgere in soluzioni miracolistiche
Ma affrontare la realtà con pragmatismo compiendo scelte rilevanti nella direzione giusta
Non si traduce in realtà l'impegno a ridurre all'Iraq
Il
Dell'impresa sarà costretto ad attendere probabilmente l'intervento salvifico della Corte di giustizia europea
Ma è sicuramente positivo l'intervento di riduzione del costo del lavoro delle imprese
Che apre la strada alle soluzione di una vera e propria anomalia italiana
E segnala un'attenzione nuova al mondo della produzione così come del resto le misure fiscali che rendono finalmente più conveniente il rapporto tra università e impresa
Accogliamo con favore anche l'aumento dei finanziamenti previsti per interventi a favore delle famiglie
E la previsione degli incentivi alla natalità che come giovani imprenditori abbiamo ripetutamente chiesto negli scorsi anni per scongiurare declino demografico ed economico della piramide rovesciata
Rimangono in ombra
Attenzione nel Mezzogiorno
Che avrebbe bisogno di un fisco differenziato da negoziare in sede europea e le regioni la cui dotazione finanziaria viene ridotta a fronte delle consistenti competenze istituzionali in materia di sviluppo previste dal Titolo quinto dalla Costituzione
L'Italia nel mondo
Nei prossimi vent'anni il futuro dell'Italia si gioca sullo scacchiere sud Mediterraneo Medio Oriente Balcani
Sono queste le aree nelle quali l'Italia può aspirare ad assumere nei prossimi anni un ruolo da protagonista assoluto per questi Paesi l'Italia può essere ponte di dialogo religioso integrazione culturale
Modello di sviluppo per il decollo del sistema imprenditoriale
Punto di riferimento geopolitico nei rapporti con l'Occidente avanzato
Finora i sistemi economici della riva sud del Mediterraneo tranne Israele
Non mostrano segnali apprezzabili di sviluppo il loro decollo potrà avvenire solo sei Paesi del Sud avvieranno un programma coraggioso di riforme sulla scia di quanto hanno saputo fare quelli del est europeo
Che ciò avvenga interesse dell'Europa e dell'intero mondo avanzato
La battaglia globale contro il terrorismo infatti non si può combattere con i soli mezzi militari
Dobbiamo accogliere e rilanciare il recente appello del re Abdullah secondo di Giordania
è necessaria una strategica è una straordinaria mobilitazione morale intellettuale e sociale dell'Occidente
Per respingere il tentativo degli estremisti islamici di creare artificialmente uno scontro di civiltà e di religioni dal quale usciremmo irrimediabilmente perdenti
Il Mediterraneo e l'unica rotta possibile per l'Italia se vuole mantenere un ruolo da player globale in un mondo che si muove verso un assetto tripolare
Stati Uniti Europa Cina India Giappone in cui l'Europa rischia di rappresentare il pilastro di gran lunga più debole
In questo nuovo condominio planetario l'asse atlantico perderà gradualmente la sua importanza strategica e non porta e non potrà dunque rimanere la bussola esclusiva della politica estera italiana
L'Italia dovrà compiere una sorta di ritorno al futuro riscoprendo rinnovando la sua decennale capacità di intervento e di mediazione tra nord e sud esterni e Ovest del mondo
Costruendo una leadership che si fondi su un solido asse mediterraneo
Ora passiamo alla conclusione
La nostra richiesta i nostri impegni perché come sapete fin da da Santa Margherita Ligure ed è stato
Una mia personale volontà col nostro personale stile di Portici
è giusto chiedere e nello stesso tempo offrire impegnarsi è questo il significato vero di governance
Tre strategie culturali per un nuovo modello di governance
Il vero discrimine tra declino rilancio nei prossimi anni consisterà nella capacità di incanalare energie sulla strada dello sviluppo
è necessario riscoprire il nostro patriottismo economico chiamando tutti coloro i quali svolgono responsabilità di vertice nella politica nell'impresa e nella società ad una mobilitazione per il futuro dell'Italia
Chiediamo dunque alla politica ricostruire per l'Italia dei prossimi anni un nuovo modello di Gava Hernanes capace di superare i vincoli dello scontro ideologico e delle tattiche politiche
Un modello fondato su Ustica su tre strategie culturali la prima il coraggio di scegliere in un Paese abituato da troppo tempo a non farlo e nel quale il ceto dirigente sembra non avere la forza per scene per compiere scelte coraggiose
Occorre dunque promuovere una nuova forma di etica rispetto alla quale misurare proposte azioni di chi ha responsabilità di vertice Lettica generazionale
Non deve essere più consentito ad alcuno di scaricare sul futuro sulle nuove generazioni il costo delle mancate scelte dell'oggi come è accaduto negli ultimi trent'anni
Seconda
Riscoprire la cittadinanza per trasformare in soggetto attivo e consapevole un'opinione pubblica che oggi sembra apatica di sì informata
Si avverte nettamente nel nostro Paese la mancanza di mio per di un'opinione pubblica reattiva
E di un diffuso senso civico
Senza un'opinione pubblica consapevole non può dispiegare i suoi benefici affetto il principio dell'accountability e quello tra elettori ed eletti diventa un rapporto sovrano suddito
Terza strategia culturale evitare la trappola del consenso che Anna Maria Artoni aveva già denunciato un anno fa da questo stesso palco è una trappola che nasce dal corto circuito elettorali italiano
Un'elezione all'anno con sei sistemi elettorali DiVersi tutto ciò determina un dominio costante delle politiche di breve termine sulle strategie di lungo respiro più difficile da comunicare valorizzare in termini elettorali
Ma per poter invocare con autorevolezza e credibilità una svolta della politica è necessario prima dare il buon esempio
Questa convinzione nasce dalla nostra visione di fondo di governance di un Paese
L'esistenza nelle società avanzate di un ceto dirigente diffuso
In cui le associazioni di rappresentanza delle imprese non possono limitarsi a delegare alla politica le scelte strategiche del futuro
Ma De Vos devono assumersi con coraggio le proprie responsabilità i punta avanzata del Paese
Ed ecco la nostra azienda vincolante per il futuro del nostro Paese
Sui temi strategici per il futuro del Paese chiediamo alle forze politiche di accanto una di accantonare la cultura dell'appartenenza
Come è stato fatto ad esempio nella Germania pre-elettorale in cui si è registrata una mobilitazione congiunta di governo e opposizione per debellare la piaga della disoccupazione
Chiediamo a chi avrà la responsabilità di governare il Paese nei prossimi anni cinque scelte strategiche un'agenda vincolante per il futuro a prescindere dal colore politico della coalizione al potere sono scelte decisive non rinviabili senza le quali l'Italia non potrà avere un futuro di sviluppo
Dovremo formare un patrimonio comune alle due coalizioni una zona franca rispetto allo scontro mediatico e parlamentare
Al tempo stesso offriamo all'Italia cinque impegni come imprenditori come giovani imprenditori
Nella consapevolezza che l'impresa è oggi il motore primo dello sviluppo economico e del dinamismo sociale il generatore di futuro e di speranza per milioni di giovani il vessillo dell'Italia che vuole competere sul mercato globale
A chi ha la responsabilità di guidare il Paese a chi si candida a farlo in un futuro prossimo chiediamo uno rigore nella tutela dei conti pubblici
La solidità dei conti pubblici è un bene primario da cui dipende sia la credibilità internazionale del Paese che la possibilità di promuoverne lo sviluppo
Per garantirla è necessario adottare una politica fiscale improntata alla trasparenza e alla coerenza che eviti il ricorso ai condoni e alle una tantum
Due
Il valore del lavoro al centro della politica economica
Incentivare la produzione il profitto e la retribuzione deve diventare la strategia di fondo della politica economica italiana esaltando il lavoro come cardine dell'economia e della società
Un fisco che incentivi le imprese che investano innovano internazionalizzare nove una radicale riduzione del cuneo contributivo e fiscale sono misure decisive per il rilancio del sistema Italia
Tre più concorrenza per liberare energie private del Paese
L'obiettivo può essere raggiunto aprendo la concorrenza i settori ancora chiusi soprattutto a livello locale e combattendo tradizionale rendite di posizione
Quattro un nuovo ruolo delle pubbliche amministrazioni nazionali e regionali che devono diventare generatori di crescita
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è necessario puntare sulla lotta agli sprechi sull'efficienza di risultato sulla misurazione sulle incentivazione della produttività
E in ultima analisi sulla soddisfazione del cittadino cliente
Cinque la rivoluzione del merito del settore dell'education
Dobbiamo abbandonare l'idea che la formazione sia un bene pubblico da elargire a tutine ugual misura a prescindere dalle attitudine dalle capacità la ricerca del merito deve diventare l'idea leader degli assetti formativi e degli investimenti nel settore
Ciò si traduce in una scuola più severa che Formigli allievi sulla base di valori come l'impegno e la competizione e in un'università più libera di selezionare le eccellenze tra studenti e docenti
I cinque impegni dei giovani imprenditori
Meno di cinquanta anni fa un'Italia piccola e fragile provata dalla guerra e dalla povertà darà vita al periodo di rilancio e di sviluppo più intenso appassionante della storia unitaria
In molti oggi paragonano la crisi italiana dei primi anni due mila a quella del dopoguerra
La reazione di allora trasformò l'Italia agricolo e rurale in una delle più importanti potenza industriale al mondo grazie all'esplosione di una straordinaria voglia di fare impresa e di coltivare il sogno italiano
Di fronte alle tremende sfide del mercato globale la nostra generazione di imprenditori animata da questo stesso spirito che consentì ai nostri padri di dar vita al miracolo italiano al nostro boom economico e sociale
La generazione sviluppo pronta ad innovare internazionalizzare fare cresce nelle nostre aziende
E al tempo stesso a farsi carico di una responsabilità in più
Dare appunto il buon esempio al Paese per riattivare la fiducia nel nostro futuro e nelle straordinarie potenzialità dell'Italia e degli italiani
Come giovani imprenditori ci impegniamo a promuovere
Il coraggio e la cultura del rischio
Continueremo a investire nelle nostre aziende senza fughe verso la rendita speculativa perché siamo convinti che la produzione sia l'unica ricchezza in grado di garantire un futuro di stabilità sviluppo coesione sociale al Paese
L'etica della trasparenza combatteremo la lotta all'evasione e al sommerso
Anche all'interno del mondo imprenditoriale accantonando le comode e pratiche del passato e facendo conto sulla capacità dello Stato di incentivare la legalità
Il valore economico e sociale della reputazione distingue Remo con nettezza di comportamenti tra chi produce profitto e benessere nel rispetto formale e sostanziale delle regole e chi agisce sfruttando le zone grigie della normativa e del mercato
Una governance aziendale nel segno dell'accountability per trasformare le nostre imprese in case trasparenti in cui i lavoratori possano condividere valori e obiettivi di fondo
Una crescita delle nostre imprese fondate sulla centralità dell'Italia
Nonostante il forte gap di competitività del contesto dei fattori produttivi
Rispetto a molte aree del mondo vogliamo continuare a fare impresa nei nostri territori e nelle nostre comunità cercando di valorizzare la qualità in un mercato globale che sembra premiare la quantità
E infine
La scommessa della governance l'Italia che vorremmo
Investire in Italia credere nel futuro dei nostri territori significa scommettere su un futuro non lineare del nostro Paese diverso dalla semplice proiezione del presente
è una scommessa difficile
La società italiana sembra aver perso la sua spinta propulsiva
E affonda in un pericoloso individualismo che sconta la mancanza di un destino collettivo
Ma la convivenza sociale ha bisogno anzitutto di principi morali chiare di distinguere il bene dal male
Di rigore con se stessi e con gli altri
Eppure oggi meno del cinquanta per cento degli italiani giudica importante allora importante l'osservanza delle regole e tra i giovani quelli che credono al rispetto delle norme sono in netta minoranza
Un Paese senza la percezione delle regole del dovere ed è l'utilità di rispettarle non può promuovere la concorrenza il libero mercato e il merito in altri termini non ha futuro
Tuttavia se il presente sembra lasciarci nudi rispetto alle certezze del ventesimo secolo non può privarci del futuro
Al pessimismo dell'intelligenza preferiamo l'ottimismo della volontà
Come imprenditori non voglio Coming come giovani imprenditori non vogliamo essere la patria del diritto e del rovescio
Vogliamo un Paese nel quale rispettare le regole sia un investimento e violarle una perdita è questa la prima decisiva riforma per rilanciare l'Italia
Il nostro futuro è aperto non siamo destinati al declino ricostruire il sogno italiano è possibile a patto però di abbandonare culture comportamenti di un passato che non tornerà
Adottando l'unico modello vincente nella guida delle società complesse
La governance e le sue difficili regole del gioco
è un modello fondato su un rapporto nuovo tra impresa e politica
Come imprenditori non possiamo più limitarci a chiedere senza impegnarci a dare non possiamo più invocare sacrifici rigore coraggio senza praticabile
Dobbiamo condividere decisioni assumere responsabilità oltre i recinti delle nostre aziende
Perché per la prima volta il futuro dell'Italia sarà generato dalla forza delle nostre scelte
Do il benvenuto alla presidente della Camera dei deputati onorevole Pier Ferdinando Casini
Io
Vorrei anzitutto ringraziare Matteo Colaninno
Non solo per avermi invitato qui oggi
Ma anche per la relazione che ha fatto
Che si colloca veramente sulla scia della migliore tradizione della nostra organizzazione saluto anche Anna Maria Artoni perché mi sembra giusto aveva uno spirito di continuità istituzionale
Vorrei salutare
Con Luís e con lei tutte le altre autorità presenti i miei colleghi parlamentari e gli altri intervenuti il convegno annuale dei giovani imprenditori di Confindustria ci chiama a riflettere sulle trasformazioni
E sulle prospettive del Paese
In una fase molto delicata
Peraltro vent'anni di Capri
Sono un momento anche di bilancio e di ripensamento
E io credo che le autorità istituzionali di questo Paese ma anche gli uomini politici
Vi debbono ringraziare per le posizioni anche critiche che la vostra organizzazione assunto perché è una classe dirigente seria
Deve essere attenta le critiche
Aperti alle critiche
Non paralizzata dalle critiche perché uno dei guai di questo nostro Paese
è il gigantesco trasferimento di responsabilità che si sta attuando
Per cui bisogna capire chi critica essere aperti alle critiche modificare i propri atteggiamenti se è il caso e poi decidere perché se no c'è una forma di paralisi democratico
Poiché la relazione mi è piaciuta molto quasi tutta
Vorrei cercare di affrontare
Le questioni onorando il presidente e tutti voi
Facendo un discorso per quanto mi è possibile chiaro
Vorrei partire da un punto
L'esame della legge elettorale a cui il presidente ha fatto riferimento
Sta causando una contrapposizione molto aspra tra le forze politiche
E Dumbo mento di grande incertezza nel Paese
In parlamento l'opposizione sta ricorrendo all'ostruzionismo come è suo diritto
E la maggioranza sta utilizzando gli strumenti di cui dispone
Per esercitare il suo diritto altrettanto fondato di decidere secondo i principi della democrazia
Non intendo certo entrare
Nel merito delle scelte che stanno maturando e che devono evidentemente attuarsi nel pieno rispetto della nostra Costituzione
Voglio dire però con chiarezza come presidente della Camera dei deputati
Che ha un dovere ben preciso quello di fare rispettare le regole
Garantendo nella stessa misura le ragioni dell'opposizione e quelle della maggioranza
A questa linea mi sono attenuto rigorosamente sino ad oggi ed altrettanto intendo fare per il futuro
Qualcuno a dire il vero
Sembra rimproverarmi una certa passione politica
Lo ammetto o la stessa passione politica
Di alcuni miei ben più grandi predecessori alla guida delle assemblee legislative
Penso a Giovanni Spadolini ad Amintore Fanfani che mai pure essendo arbitri inflessibili dis misero il loro forte senso di appartenenza partitica
Comunque vorrei rassicurare la mia passione
è senz'altro inferiore a quella dell'allora presidente dell'Unione Europea massimo garante dell'indipendenza delle istituzioni comunitarie
Che accettò contemporaneamente di guidare l'opposizione nel suo Paese di origine
Una situazione
In una situazione così difficile
Non bisogna tuttavia né smarrirsi né eludere gli ostacoli che ci sì presento lo spirito giusto e quello a cui Matteo ha fatto riferimento
Bisogno di verità e di onestà
Due fattori con i quali si debbono confrontare tanto la politica quanto l'economia di verità e di onestà abbiamo bisogno per superare la sensazione di incertezza in cui oggi vive l'Italia
Che sembra inattesa di un evento miracoloso risolutivo in grado di trascinarci fuori dalle secche della stagnazione
In questa condizione
Il rischio della sue fazione o la speranza che le cose
Possano risolversi da sole o che comunque dipenda da altre risolverle rappresenta l'ipoteca più insidioso per il futuro dell'Italia
Se non vogliamo rassegnarci al declino e alla subalternità
Per la politica e l'economia esiste una sola strada
Verificare concretamente con coraggio e senza riserve mentali ciò che è stato fatto in questi anni e ciò che ancora resta da fare
Siamo sul finire della legislatura
Mi sento di affermare che il Parlamento ha svolto un ruolo importante e assai positivo nell'indirizzare la competizione tra gli schieramenti politici secondo le regole del gioco democratico
I contrasti gli scontri anche astri che si sono verificati hanno consentito l'opinione pubblica di conoscere con chiarezza e trasparenza gli orientamenti delle forze politiche sulle grandi questioni del Paese
Ne possiamo dire che non vi siano stati risulta sono state realizzate due riforme decisive attese da lungo tempo come riordino del diritto societario e la legge Biagi
In termini di governance del Paese secondo me sono state due conquiste oggettive e indiscutibile
Sono state avviate concretamente anche la riforma della scuola e della previdenza
Interventi coraggiosi il secondo forse un po'tardivo ma non dimentichiamo mai che circa dodici anni che non ci portiamo dietro la riforma della previdenza
Che è pretestuoso contestare assumendo la prospettiva del cui e adesso quando è evidente a tutti che si tratta di misure strutturali
Destinati a produrre effetti nel medio lungo termine e a evitare quello squilibrio generazionale a cui ha fatto riferimento Presidente
Bisogna però riconoscere che in Parlamento si sono evidenziati anche fattori di debolezza preoccupante del nostro sistema politico istituzionale
Uno su tutti
I tempi della politica troppo lenti di fronte alla velocità del mondo globalizzato su alcuni questioni cruciali la politica è mancata
Ha risposto in modo incompleto o in maniera poco efficaci in alcuni casi non è stato in grado di dare una risposta
E ancora incompiuta la riforma del risparmio
Come sapete un provvedimento che e resta una delle mie maggiori preoccupazioni
Grandi scandali finanziari si sono verificati non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti
La differenza tra le due sponde dell'Atlantico è stata proprio la tempestività l'efficacia della risposta istituzionale
Ancora oggi non siamo riusciti a fornire una soluzione legislativa un tema che incide profondamente sulla vita dei cittadini sulla strategia dell'impresa e sulla credibilità del Paese
Questioni di grande delicatezza come l'assetto di vertice dalla nostra banca centrale non sono state risolte perché al piano istituzionale si è sovrapposto
Altri piani si è cercato con pervicacia una riforma a favore o contro piuttosto che una riforma nell'interesse di tutti
Esistono ancora i tempi per concludere l'esame del disegno di legge io mi impegno non appena al Senato ne trasmetterà al testo alla Camera
Di accelerarne per quanto è possibile l'iter tenendo presente onorevole Bassanini
Visto che so che lei è molto interessata a questo tema che la navetta tra Camera e Senato può produrre a volte anche un miglioramento della qualità
In altri casi i risultati ottenuti non sono stati all'altezza delle aspettative la riforma fiscale le misure a sostegno della competitività stentano ancora a tradursi in una ripresa visibile e consistente
La durata dei processi resta ancora ben oltre la soglia di tolleranza per un Paese moderno e avanza
Al fondo di questa difficoltà tuttavia non c'è solo la politica
C'è anche la zavorra degli interessi particolari dei veti incrociati frutti d'un assetto corporativo dura a morire della strenua difesa del proprio particolare dell'incapacità di mettere in fase le proprie esigenze con quelle di tutti
Ognuno si lamenta di come vanno le cose ed ognuno allo stesso tempo pensa che i problemi siano più importanti i suoi che quelli degli altri
è un circolo vizioso dal quale non si esce nel quale la politica e lo stesso mondo dell'economia a lungo sono rimasti invischiati
è questa la frontiera più avanzata della governance del coraggio in Italia superare una volta per tutte l'idea di un sistema in cui da un lato si invoca e giustamente la flessibilità del lavoro
Ma dall'altro atto si assiste inerti al consolidarsi di nicchie protette e di rendite di posizione
In questo caso
In questo quadro le priorità per il futuro emergono con chiarezza
Occorre portare a compimento una liberalizzazione vera convinta nei settori dell'energia e dei servizi che alleggerisca consumatori in prese dal carico di tariffe troppo elevate e insostenibili nel confronto internazionale
Un modo per prendersi carico responsabilmente e senza proclami trionfalistici delle esigenze delle famiglie dei redditi più bassi creando al contempo un volano efficace per chi fa impresa
Lo stesso occorre fare per le professioni che godono ancora dei privilegi antistorici previsti da una normativa protezionistica polverosa figlia di un'epoca definitivamente tramontata
Ancora bisogna avere il coraggio di introdurre nelle nostre università procedure di selezione che operino finalmente secondo il criterio del merito sottoponendo una verifica attente realistica la continuità delle attività didattiche e di ricerca
Non possiamo più permetterci che il successo dei migliori nell'università e nella ricerca venga precluso da una specie di ecosistema chiuso e autoreferenziale
Spesso scenario di episodi di malcostume di familismo che arrecano un danno esponenziale all'immagine del sistema università e al sistema del Paese
Ma anche per l'economia e l'impresa si profilano compiti assai impegnativi nell'immediato futuro
Con l'introduzione della moneta unica la progressiva integrazione dei mercati l'economia italiana si è trovata di fronte a una concorrenza fortissima
Nel momento stesso in FIAT verso gli strumenti di protezione offerti dal governo della moneta come le svalutazioni competitive
Non diversamente dalla politica anche il sistema economico ha dimostrato in questo quadro incertezze e ritardi nel rispondere ai nuovi quesiti
Solo negli ultimi anni sta maturando la consapevolezza che la concorrenza globale un dato di fatto irreversibile che è illusorio arrestarla con i dazi con le barriere o affrontare sul versante dei costi di produzione
L'affermazione dei nostri prodotti non può che fare affidamento sulla loro qualità
Tuttavia come ha detto poco fa Matteo Colaninno è necessario oggi applicare a trecentosessanta gradi la nostra vocazione storica al prodotto di qualità
Dobbiamo andare oltre gli ambiti produttivi in cui siamo da sempre all'avanguardia e metterci alla prova nei settori emergenti e a più alto contenuto technology
Nei mercati finanziari
è indispensabile favorire l'incontro tra il risparmio e l'iniziativa imprenditoriale
Un incontro oggi prevalentemente mediato dal sistema bancario che non sempre ha privilegi a criteri di selezione a sostegno delle iniziative imprese imprenditoriali di qualità
Infine non è più rinviabile il tema della contendibilità delle imprese
Non possiamo più a figurarci sistemi italiano come un sistema chiuso in cui poche persone qualche circolo salotto ristretto collochi le pedine dello scacchiere economico e tenga sotto controllo tutte le mosse rilevanti
Il mondo frammentario aperte globale in cui viviamo non ci dà più questo spazio
Sono dunque questi passaggi che attendono al varco la classe dirigente del nostro Paese e sulla capacità di rispondere efficacemente a queste domande misureremo qualità e adeguatezza al futuro aperto che ci attende
Se dovessi indicare un obiettivo di fondo per la classe dirigente del futuro non avrei dubbi ricostruire una nuova etica di valori e di comportamenti un risultato ambizioso
Al quale non si arriva solamente attraverso un'azzeccata campagna di comunicazione
Si arriva creando un clima di fiducia e di dinamismo attraverso le buone idee i comportamenti concreti
Si crea con lavoro impegno serietà con la credibilità che discende da una costante considerazione dell'interesse del Paese ed ha commisurare gli obiettivi alle risorse disponibili
Si arriva soprattutto cari amici attraverso la diffusione di un'etica della responsabilità praticata nei fatti e non affermata solo negli slogan
Di questa etica intravedo un segno positivo nell'impegno che i giovani imprenditori hanno oggi assunto a continuare a investire nelle proprie aziende senza fughe verso la rendita speculativa una scelta positiva di campo
A fronte dell'atteggiamento di chi tra gli imprenditori in una situazione di evidente crisi industriale preferisce puntare il dito contro il Governo
Senza considerare che le grandi crisi industriali non sono solo figlie degli errori dell'esecutivo o del contesto mondiale
Ma spesso anche di precise scelte finanziarie come quelle per l'appunto di non reinvestire i propri utili di disimpegnarsi dalle aziende o di affidare alle sole speculazioni finanziarie il proprio futuro
Dicendo questo ho ben chiara
L'obiettivo di non delegittimare con qualunquismo il valore delle rendite finanziarie perché questo potrebbe essere una scelta autolesionista per il Paese e produrre una fuga degli investimenti soprattutto stranieri
A un'etica della responsabilità
E anche ispirata alla riduzione delle spese che sta interessando le principali istituzioni del Paese disposta dal disegno di legge finanziaria per il due mila e sei
è una misura significativa
Che al di là delle polemiche testimoniano come solisti Monia come non esistono zone franche o esenzioni quando si tratta di tutelare il bene primario dell'equilibrio dei conti pubblici e la credibilità internazionale del Paese
In questo senso la riduzione degli stipendi degli uomini politici non può essere solo un espediente simbolico deve rappresentare un segnale concreto nella direzione di un'austerità che serve al Paese che richiede a tutti i livelli locali e nazionali l'esempio di chi ha responsabilità di guida
è la stessa etica che ci richiama con forza non scaricare sistematicamente sugli altri il compito di risolvere i problemi reali
Vorrei farvi un esempio
In questa regione ad esempio
Tutti sono d'accordo sulla necessità di smaltire i rifiuti
Ma ogni comune è disponibile a smaltirli sono nel comune confinante in un'altra regione o addirittura all'estero
Una situazione che determina uno stato di conflittualità permanente tra gli enti del territorio incompatibile con le esigenze di crescita e di sviluppo che pongono domande pressanti e non rinviabile
è l'etica che civili
Non giustificare le difficoltà del nostro sistema economico puntando il dito solo su alcuni fattori la euro la Cina quando è evidente la perdita della nostra competitività anche rispetto a Francia e Germania
Infine si è parlato tanto di leadership in questi mesi e non solo in politica
Io sono convinto che il metro per misurare l'adeguatezza di chi aspira a guidare il Paese sia in fondo piuttosto semplici
Non basta guardare alla capacità di diagnosticare correttamente i problemi occorre verificare se di fronte a una diagnosi chiare inequivocabili si ha il coraggio di prescrivere direttamente la cura
Assumendo se ne conseguenze responsabilità senza delegare agli altri la scelta
In fondo il nocciolo del tema della governance del futuro può ridursi a due semplici parole coraggio e responsabilità
Bene buongiorno a tutti
Abbiamo inizio alla prima tavola rotonda prevista dal programma di questa prima giornata del convegno dei giovani imprenditori ringraziamo ancora il presidente Casini questo intervento richiamerei sul palco Ettore Artioli che vicepresidente di Confindustria prego Franco Bassanini senatore dei Democratici di sinistra Giovanni Lettieri presidente dell'Unione industriali di Napoli e spreco sia arrivato Gianfranco Miccichè secondo sì però si è rivelato Gianfranco Miccichè ministro sviluppo e coesione territoriale
Grazie
Non abbiamo bisogno soltanto di qualche secondo per sistemare
I microfoni
Perché ci dobbiamo mettere
Giancarlo va bene grazie
Grazie a tutti e spero che la la voce gli animi
L'appeal
Il tema della nostra prima tavola rotonda quello sud Italia Europa
La sfida della governance e è racchiude idealmente gli spunti davvero straordinarie ed originali che sono venuti dagli interventi che precedono questa tavola rotonda
Dall'apertura dei lavori abbiamo avuto Marco Buti nati Cristiana Coppola che ringraziamo ma soprattutto dall'esposizione delle attese dei giovani imprenditori io vi pregherei soprattutto là in fondo di recuperare un po'delle religioso silenzio che accompagnato
L'esposizione giusta istituzionalmente doverosamente attenta del presidente Casini grazie
Perché gli spunti sono stati notevoli allora Casini ha quasi del tutto condiviso la relazione d'apertura di Matteo Colaninno e in quel quasi
Del tutto cioè un grande tema di attualità siccome platea del
Dei giovani imprenditori è una platea che ha visto discutere in tempi lontani il grande argomento delle riforme istituzionali
In questi vent'anni si è discusso a lungo
Di come cambiare la governance dello Stato
La stessa Confindustria si è impegnata con delle prese di posizione all'epoca coraggiose ancora prima
Che terminasse quella che viene definita
La prima Repubblica
Qui critico trattati nella quale abbiamo molto spesso discusso di come migliorare la governa pubblica del Paese
Allora nella relazione
D'apertura e mi rivolgo per primo Ettore Artioli si è parlato della legge che attualmente in discussione che divide come ha ricordato il presidente Casini maggioranza e opposizione
C'è una proposta ben precisa c'è il timore di un ritorno al proporzionale e di un abbandono di un solco che in qualche modo è stato tracciato per la prima volta ho qui accanto
Presentazione
Certamente
I riferimenti istituzionali forti la certezza delle regole la garanzia del quadro di riferimento su cui un sistema economico il sistema delle imprese l'impresa e soprattutto l'impresa in quelle aree del Paese che ha bisogno di maggiore come dire riferimenti di maggiori percorsi delineati ci ha indotto in passato
Giovanile sono stati portavoce gli alfieri gli artefici ma credo che tutta Confindustria
Sviluppato un impegno molto forte nella ricerca di un sistema di governo di un sistema di riferimento istituzionale che desse garanzia garanzie temporale prima di tutto
Perché il succedersi continuo di governi succedersi di riferimenti di programmi di progetti mai attuati e con la eterna giustificazione del poco tempo a disposizione per rendermi fatti concreti ci avevano limitato
E quindi la battaglia che abbiamo fatto in passato ma non soltanto noi credo che tanti pezzi importanti del corpo sociale si sono resi protagonisti di una battaglia che nasceva poi come dire come sensazione Sensi racconta raccoglieva la sensibilità comune di un Paese che la forte esigenza di nuove certezze
Quando il crollo dalla cosiddetta Prima Repubblica in qualche maniera dominava lo scenario del nostro Paese c'hanno portato a un sistema bipolare imperfetto che ci stiamo a giorni taglio
Cioè che credo auspichiamo si debba completare con meccanismi che affinino questo sistema è perfezione no la garanzia dell'alternanza ma anche la garanzia della certezza che era un percorso chiaro di fronte un percorso istituzionale fermo in cui soprattutto fatto un programma a responsabilità di chi vince è quello di realizzarlo rispondendo al al al corpo elettorale alle porzioni di di di parte alla al del corpo sociale al quale dal quale principalmente sono stati in qualche maniera legittimati a governare il Paese responsabilità dell'opposizione e in maniera seria in maniera puntuale incalzare
Che si raggiungano degli obiettivi ove non si raggiungono contestare i percorsi credo che questa sia la maggiore esigenza che oggi il paese ha che il sistema economico a ma che soprattutto è sentita al Sud dove in qualche maniera non è lontano non è dimenticato
Il periodo in cui il mercato della politica dominava dominava troppo il il nostro sistema economico che rapporti fra sistema economico e politica fra impresa e pubblica amministrazione erano talmente vicini talmente contigui che in qualche maniera impedivano forse impediscono ancora una crescita seria di quella porzione del paese che continuiamo a est continuiamo a considerare un grande serbatoio ma vorremmo che questo serbatoio si aprisse una volta per tutto contribuendo effettivamente alla rinascita di una vivacità del sistema economico italiano che seppure la maniera in cui giovani imprenditori hanno ben delineato colata relazione Matteo Colaninno e che credo dobbiamo sottoscrive in pieno possono venir fuori credo che proprio questa è la riflessione che da uomo del Sud da imprenditore del Sud rappresentante degli imprenditori del Sud
Dobbiamo fare abbiamo bisogno di garanzie dobbiamo evitare eliminare a rifiutare qualsiasi meccanismo che possano riaprire una parcellizzazione della rappresentanza politica seppure con meccanismi che poi in qualche maniera richiamino a coalizione quant'altro mettendo a rischio
Quella separazione di ruoli e quelle certezze che oggi noi abbiamo bisogno peraltro in un sistema che ancora deve maturare delle definire questo percorso un sistema nel quale come dire in qualche maniera le responsabilità politica regionale degli enti locali non rispondono ancora non rispondono appieno all'esigenza della collettività pensiamo quanto stiamo ancora un balletto nella ricerca di responsabilità e di come dire di ruoli tra le Regioni e Governo nazionale ma poi a fronte di questo vediamo come anche le leve che sono a disposizione dei governi locali delle regioni spesso non sono sufficientemente utilizzate basta guardare i dati dell'utilizzo della spesa soprattutto dei fondi comunitari dei fondi Agenda due mila
Da parte delle regioni meridionali ci rendiamo conto che e come in una grande aspettativa in questo senso non è ancora fatto concreto e su questo mi permetto sottolineare non solo l'importanza con cui guardiamo ai risultati del percorso di Agenda Duemila percorso di completamento del fabbisogno infrastrutturale del Meridione perché si possa competere si possa competere alla pari con altre parti del Paese o dei Paesi ai quali con i quali oggi dobbiamo confrontarci ma soprattutto perché anche nell'immediato l'immissione rapida dimissione
Di risorse che provengono anche dei fondi comunitari nel circuito economico meridionale avrebbe una valenza doppia e potrebbe risvegliare quei mercati a cui tanto guardiamo ma ai quali non abbiamo ancora la risposta dov'
Bene grazie presidente Artioli intanto ringraziamo e salutiamo viceministro Gianfranco Miccichè che ci ha raggiunto quindi insomma chiedo scusa quel ministro per le che ringrazio per la sua presenza e mi scuso naturalmente A barra Franco Bassanini chiederei e ovviamente si è parlato del non soltanto della legge elettorale anche della governance e del rapporto fra Stato e regioni
Uno dei passaggi della relazione Di Matteo Colaninno è una legislazione di qualità è soltanto un'utopia non mancano le critiche naturalmente del lavoro anche rimasto incompiuto quando
La l'opposizione attuale e la maggioranza ai corsi può in qualche modo trovare al di là della contrapposizione attuale un un momento d'intesa e anche un dialogo più concreto tra maggioranza e opposizione sulla governance del Paese
Senatore Bassanini sì io vorrei dire ed è una prima risposta che io
Molto apprezzato la relazione del presidente Colaninno
Potrei dire che l'ho condivisa tutta salvo il giudizio sulla legge finanziaria che temo
Non sarà in condizione forse neppure di operare il primo dei suoi obiettivi cioè ricondurre il disavanzo indebitamento a alla li mette è concordato del tre virgola otto io
Temo che quanto hanno già osservato per esempio Faini e Pisauro sulla qualche giorno fa nella nel sito della voce sia vero e che quindi ahimè la finanziaria non raggiungerà neanche il primo dei suoi obiettivi quello di rispettare il il percorso di rientro concordato in sede europea ma parte questo io ho condiviso totalmente la relazione di Colaninno mi è sembrata col coraggiose e precisa
E dopo sta Tatò che anche il presidente Casini la ampiamente condivisa con un intervento che a me è sembrato quasi tutto condivisibile salvo il giudizio sulla riforma elettorale allora questo può significare qualcosa
Beh io ne trarrebbe subito una risposta
Ferruccio perché se noi vogliamo fare quelle cose
A vere un delle un sistema di governance capace di fare le scelte coraggiose
E forse nel breve periodo impopolari che sono necessarie oggi per il sud per l'Italia e vorrei dire anche per l'Europa
Su questo magari torniamo più avanti
Se noi vogliamo avere questo
Se noi vogliamo avere un sistema di governance che sia capace di liberalizzare professione public utilities Energia servizi parapubblici locale sistema di distribuzione di mercato
Se noi vogliamo a bere un sistema di governance che sia capace non solo di progettare ma di realizzare la grande operazione di ammodernamento della nostra amministrazione e di sburocratizzazione di cui il Paese ha bisogno se noi vogliamo avere tutte queste cose beh noi abbiamo bisogno di un sistema
Di
Di di di formazione
Del governo
Di scelta democratica che consente di fare emergere alla guida del Paese maggioranze
Ecco queste maggioranza capace di decidere
Allora e noi avremmo bisogno come Colaninno ha detto io lo condivido di andare avanti sulla strada di un maggioritario più
Efficiente
Non abbiamo bisogno di perfezionare il nostro sistema bipolare
Non di tornare alla prima Repubblica e forse persino al peggio della prima Repubblica perché qualche pregio la Prima Repubblica
L'ha avuto ma certamente non vi sta bene di stabilità
Ora noi ci siamo di siamo di fronte alla proposta di un sistema elettorale che invece di superare quello che il deficit dell'attuale sistema
Maggioritario qual è il suo deficit che non ha risolto il problema della frammentazione
Da un lato e dall'altro ha imposto con il maggioritario a turno unico di creare coalizioni molto larghe
Perché altrimenti nocivi cioè e però totalmente disomogenei quindi coalizioni larghissima per vincere
Che poi non consentono di governare cioè di fare quelle scelte coraggiose
E magari impopolari che sono oggi necessarie e che la relazione Di Matteo ha messo tutte in fila benissimo
Ma allora lega bisogna esattamente dell'opposto
Abbiamo bisogno esattamente dell'opposto
Badate bene io sono tra coloro che pensi notti pensano che in altri Paesi la Germania la Spagna sistemi proporzionali ben costruito
Abbiano dato condizioni di governabilità se importanti
Però la realtà dell'articolazione dei sistemi politici in quei Paesi e diversa e comunque quei sistemi proporzionali non sono quelli che ci vengono proposti oggi la differenza tra la casa di sbarramento del due del cinque non è irrilevante
La differenza tra eleggere metà dei deputati e qualche volta di più
Anzi questa volta qualcosa di più di metà Consip col sistema uninominale non è irrilevante mentre qui ci si propone un sistema puramente proporzionale a liste concorrenti
Più un premio di maggioranza
Metterà gli eletti completamente nelle mani dei vertici di partito torniamo al problema in cui gli eletti sono scelti tutti dai partiti senza nessuna possibilità
Degli elettori di giudicare anche le persone degli eletti
E per di più avremmo ugualmente coalizioni larghe e disomogenea perché per prendere
Il premio di maggioranza il centrodestra dovrà imbarcare la lega e il centrosinistra dovrà imbarcare anche componenti estremistiche e inevitabilmente allora non si risolve il problema della disomogeneità delle coalizioni
E per di più andiamo verso una ulteriore frammentazione perché vedete
Io oggi sono come tutti nei collegi del colleghi del Senato sono senatore eletto da tutti gli elettori del centrosinistra
E così ai colleghi della maggioranza sono stati eletti da tutti gli elettori del centrodestra domani io sarò senatore dei DS se mi ricandiderà hanno un altro sarà senatore della lega un altro sarà senatore di Forza Italia quindi già nella momento della elezione e del nostro rapporto con gli elettori sparisce il bipolarismo sparisce il senso della coalizione
Sparisce spompato per di più oggi una certa forza di coesione
Limitata ahimè nelle quali azioni è dovuta al fatto che il leader della coalizione
Per esempio Silvio Berlusconi può dire attenzione
Se voi se voi
Come dire
In seguito è vostro interesse di parte o vostre posizioni estremistiche
Alle prossime elezioni non vi candidiamo più nei collegi uninominali per così dire oggi il meccanismo maggioritario da una certa forza al leader nel mantenere la coesione insufficiente
Ma il sistema che ci viene proposto ma in senso esattamente opposto in un domani qualunque forza politica il prode Umberto Bossi come il prode Fausto Bertinotti potranno dire che cosa rischio se io di Baricco all'estremo inseguendo il mio elettorato di nicchia
Le mie posizioni rispetto alla mia coalizione
Rischio pochissimo oggi io rischio moltissimi deputate moltissimi senatori in un domani rischio anche rischio solo quella piccola quota del premio di maggioranza che io prenderei se la mia coalizione Vinci
Quindi voglio dire esattamente l'opposto di quello che avremmo bisogno per avere un largo Venosta pace di fare scelte coraggiose e magari impopolari
E anche per fare quello che dobbiamo fare che sistemare il nostro sistema istituzionale nel nostro a forma di governo io sono come Ferruccio ricorderà i tre quelli che cinque anni fa dissero non approviamo il titolo quinto a colpi di maggioranza anche perché avremmo bisogno di
Diciamo meditarlo meglio sarebbe stato possibile in questa legislatura fare le correzioni necessarie al Titolo quinto
Se non si fosse messo sul tavolo la spada di Damocle della devolution se ci si fosse limitati a fare un lavoro B aggiustamento e riassestamento
Possiamo farlo in futuro questa è un'altra partita rispetto alla legge elettorale perché è una partita nella quale credo sia
Fondamentale e prioritario recuperare il principio per cui le riforme costituzionali si fanno con larghe maggioranze convincendosi gli uni e gli altri delle riforme necessarie sulle riforme necessarie se no non si fanno perché le regole sono di tutti grazie a Franco Bassanini ricordo tra l'altro che comunque mandato
Un parlamentare comunque sempre per la costituzione un mandato di carattere generale che qualche volta andrebbe anche ricordato
Nel senso che parlamentare dovrebbe tentare di interpretare anche i problemi generali ovviamente quindi questo rimaste del forse credo uno dei passaggi della Costituzione poche volte si ricorda
Chiedere a questo punto al ministro Miccichè se vuole intervenire su questo tema come ha visto la relazione Di Matteo Colaninno è una relazione critica sul tema della
Riforma
Elettorale naturalmente contiene tutta una serie di aspetti che riguardano soprattutto segnalerei
Quello che Colaninno chiama il software dello sviluppo cioè il tentativo anche di proporre una governance dell'economia che il suo ministero lei con le sue proposte del già affrontato ma naturalmente a un giudizio in parte positivo per la Finanziaria c'è per esempio una serie di punti interrogativi che riguardano il rapporto fra Stato e regioni in particolare nel Mezzogiorno quello ministri
Io
Sono eletti in Sicilia
A Bassanini vuole dire d'ufficio alla sola Forza Italia giusto perché nella quota proporzionale quindi questo ma è un po'come dire
Non cupo del Paese cittadini tutti a prescindere se siano di centrodestra centrosinistra
E quindi figuriamoci all'interno del centrodestra se mi posso fare per sono stato eletto coi voti di Alleanza nazionale
Per un ritiro uso questa legge elettorale nulla che stiamo affrontando che si potrà la prossima settimana
Come presa il io collega parlamentare cannoli siciliani
Della Casa del jazz della casa delle libertà è un problema serio
Perché noi con una Couto proporzionale complessiva dell'abolizione del cinquantaquattro cinquantacinque per cento
Nel due mila uno quando presso tutti i collegi questa volta dobbiamo cinquantacinque per cento ovviamente
Quindi io preferirei
Visto che poi comunque obbedirono palline e intimi verranno indicate dal mio partito perché in quel caso non so non mi disturba solo parlamentare
Visto che ministro
Questa data la delega del sul Mezzogiorno non sulle leggi elettorali sulle norme costituzionale
E
E quindi io venivo comunque alle logiche che stanno guidando la coalizione di centrodestra verso quel tipo di soluzione
Ma preferisco non parlarne perché dei problemi li abbiamo
E quindi diventerebbe qualsiasi mio discorso quasi un intervento comunque condizionato da un conflitto di interessi
Per cui e è ovvio che preferisco personalmente non parla
Nel momento in cui si parlerà di una legge elettorale che non ci condiziona così tanto allora tutto sarà più semplice
Quando invece di mezzogiorno ma
Colletto velocemente chiedo scusa per il ritardo la relazione
Di Matteo per quanto riguarda specialmente la parte del mezzogiorno e della finanziaria ritengo in parte
Assolutamente seria e corretta
Se è corretta onestamente tutta ma su uno su una parte che quella il software ora mi permetterò di dire
Due parole quello che invece mi preme fortemente
Proporre e che sul Mezzogiorno si alzi
Nei limiti del possibile il tono del dibattito
Perché non non è come dire io non posso più credere alla buona fede di persone che hanno il Mezzogiorno nel proprio ambito del della propria attività
Che come riferimento principale
E non sappiano tutto una serie di cose che temono sapere e assolutamente
Allora credo che si sta facendo per adesso una battaglia anche fin troppo elettorale mentre il Mezzogiorno secondo me ha bisogno
Di è in questo sono d'accordo con Matteo ha bisogno di intelligenze che discutano
Ma non mi in funzione di un risultato parziale della propria parte ma nei confronti di un risultato e generale del Mezzogiorno
Allora io mi sono permesso di fare un una cosa
Normalmente non l'avrei fatto ho portato la finanziaria
Così vediamo se prima o poi può finire questa storia che non ci sono i soldi in finanziaria per il Mezzogiorno e qua in in tre pagine la lascia Matteo
Che il padrone di casa non potevo fare tante fotocopie ma le possiamo fare delle pagine interessate io ti prego Galasso ci sono segnati qua
Tutte le Casini dove ci sono le le le risorse inserite
Mi permetto di leggerle velocemente
Per quanto riguarda le risorse aggiuntive che si continua a sostenere che non le sono state inseriti all'altro da una trasmissione televisiva ho sentito dire che le risorse aggiuntive sono cinque milioni
Onestamente mi sembra abbastanza mortificante una cosa del genere sono otto miliardi e mezzo più centosessanta che trova l'acqua è tutto segnato Matteotti la su tutto
Con assoluta precisione aggiuntive sono otto miliardi seicentosessanta raggiungiamo un plafond complessivo di trentadue miliardi di euro
Ci sono anche altri appunti che ti possono essere utili così vediamo se almeno una volta tanto si può con persone serie come il le persone che rappresentano Confindustria si può avere un minimo di dibattito dicendo quali sono i nostri errori
E ne abbiamo commessi
Ma ragioniamo su quelle che possono essere proposte diverso più utili per il Mezzogiorno siamo disponibilissimi a farlo però continuano a dire che non ci sono che non sono stati inseriti nel Mezzogiorno è stato abbandonato che qui è che lì
Onestamente mi sembra che stiamo vedendo un dibattito troppo misero troppo squallido per essere per essere e affrontato
Un'ultima cosa la dico al mio amico Artioli
è una cosa non evidentissima quindi è l'unica cosa su cui sono convinto che non ci sia malafede
Ma mi piace chiarirlo anche questo una volta per tutte
Artioli il dottorato in continua a sostenere che le Regioni hanno spesso meno del cinquanta per cento dei fondi strutturali
Che risulta dai dati ed è quello che dici tu per questo dicono in malafede perché risulta ed altri
Dai dati
Non emerge una cosa che hanno speso meno del cinquanta per cento mentre dovevano spendere il quarantasei
Quindi lo stesso tipo di più
Perché esiste una programmazione europea
Che dalle due mila con la gente ed è stata inserita con l'Agenda due mila per cui le Regioni dovevano dico le cifre così anche queste le lascio Matteo apertura
Nel due mila e uno bisognava spendere il quattro cinque per cento
Nel due mila e due bisogna spendere il sette cinque nel due mila tre erotici nel due mila quattro dieci e nove nel due mila cinque il sedici e tre
Il totale al due mila cinque fa quarantasei per cento circa
Il resto deve essere speso dopo e Agenda due mila si chiama di noi due mila due mila sei in realtà dura fino al due mila otto quindi intenti mancano ancora quattro anni di programmazione
A a sostegno di questa di questa che non è una tesi c'è una documentazione ho portato dottor De Bortoli il
L'agenzia stampa
Uscita un'è agire una Adnkronos e l'altra un santo così ci sono tutte e tre
Che
Relativa qualche mese fa tre mesi fa
Dopo anni e danni di difficoltà nell'utilizzo dei fondi comunitari l'Italia diventa un modello parola di da mito Hubner commissaria europea alla politica regionale che non solo conferma il completo utilizzo dei fondi alle regioni per il due mila quattro ma parla di un utilizzo molto buone
Ed assicura che l'Italia è uno dei Paesi può essere preso come esempio per avere in questo quadro migliorato la capacità e la cultura amministrativa
Lascio anche questo dopo un board Bortoli e a voi in modo che così come dire non ci possano essere equivoci Gallicano a questo punto una dedica perché sia sulla RAI nella flagranza
La dedica lei ce l'ha visto che non è del Sud dagli uomini del Sud da da tutti gli uomini del sud che hanno finalmente ottenuto questo risultato peraltro non è un risultato che porta acqua al mio mulino
Per cui vorrei che questo fosse Carlo sto cercando di imbrogliare perché oggi in questa Regione portato al mulino di Bassolino
Quindi non avrei motivo di di dire in qualcosa che non è vera ma se le Regioni hanno speso tutto ma vogliamo smettere contraddire non è vero
Non solo hanno speso tutto hanno per la prima volta due mila due due mila tre due mila quattro sono i primi anni della storia d'Italia
In cui le regioni sono riuscito a spendere tutto
è vero che noi li abbiamo aiutati abbiamo cambiato alcune regole che gli hanno semplificato questo utilizzo ma non c'è niente da fare che hanno spesse tutto
Perché al diversamente le avrebbero perse perché ammonteranno bisogna spendere tutto sanno quello che non deve spesso si perde
Ora
Perché ho portato questi due esempi perché io credo che il Mezzogiorno oggi
E ripartito e anche qui voglio fare un'ulteriore
E passaggio politico relativamente alla mia maggioranza o a quella precedente
Se volete sapere e l'ho sempre detto il Mezzogiorno non è ripartito con la mia faccia
è ripartito con quella di prima
Perché i dati che hanno cominciato a e migliorare e ormai in maniera stabile nel Mezzogiorno non sono iniziate nel due mila due sono iniziati nel due mila
Quindi durante il in piena legislatura a guida il governo di centrosinistra
Allora io credo che oggi siamo in una condizione in cui il Mezzogiorno stacca scelto
Se facciamo la fotografia sta male perché sia chiaro la fotografia da mezzogiorno statica abbiamo una fotografia brutta non abbiamo una bella fotografia però le fotografie degli anni precedenti hanno peggiore
Stiamo andando avanti
Lentamente potremmo andare avanti più velocemente ma stiamo andando avanti
Il dibattito sul Mezzogiorno che si svolgeva qualche anno fa ormai oserei dire qualche decennio fa ed un dibattito che portava gli attori della vita politica a discutere a dibattere
Nei convegni essi discuterne nascevano le le le tesi nascevano
Come dire dei risultati contraddittori una cosa la si bocciava perché un risultato brutto Lampasona se promuovere o perché è un risultato migliore
Però si discuteva di cose
Non si continuava come si sta facendo in questo momento
Ognuno ha diramato nell'altro
Con Bugie talmente evidenti ma talmente evidenti che sono addirittura fastidiosa allora io
E sono qui come ho già detto altre volte come mi cauzioni peraltro abbiamo avuto momenti delle nostre
Momenti storici in cui se ci vedevamo da lontano cambiavano strada invece da un qualche anno a questa parte proprio col suo impegno in Confindustria sul Mezzogiorno e contemporaneamente il mio impegno al governo sul Mezzogiorno un giorno sono stati costretti a stare sul terrazzo Paolo da quel giorno è nata da una collaborazione che io spero possa continuare ma la collaborazione tre in continuo
Se e come dire se uno dice una cosa crederci
Oppure nel senso che io so benissimo che nella come dire nello Statuto etico del buon confindustriale
La prima regola e non fidarsi dei politici
Ma secondo manco devi esagerare al senso di un certo che ci sono delle cose che è uno che dimostra passa a quel punto si discute allora se c'è per esempio un sistema migliore
L'utilizzo dei fondi strutturali allora ragioniamo sulle cose questo governo ha fatto delle scelte
Ha fatto delle scelte amministrative non politiche amministrative che hanno consentito di utilizzare tutti i fondi di spendere di più l'invenzione del fondo unico che è una scelta missino fatta io me amministrativa non è politica era un qualcosa che avevo in testa
Da da da tantissimi anni anni balletti ecco che palermitano come me lo sa perché ne discutevamo quando lui era ancora in fasce Ruggiero che la discutevamo ne ospitiamo già da tempo
Sono state buone sente quel non lo voglio neanche discutere perché hanno portato dei risultati ma scelte amministrativa
Dal punto di vista squisitamente politiche non è detto
Cioè le scelte che io ho preso che sono state condivise dei miei colleghi
E ministri siano tutte scelte buone discutiamo quel discutiamo su quel e il Mezzogiorno non ha più bisogno di questo scontro e inutile che non importa nulla Mezzogiorno porta forse
Io non dico nemmeno un voto in più uno dietro l'altro perché tanto quello di centrodestra come centrosinistra nonché va be'proiettore stante la Passoni per cui come dire non c'è neanche un guadagno secondo me dal punto di vista
E elettorale però che si continui a fare la storia del il governo ha abbandonato il Mezzogiorno voglio dire c'era il ventuno per cento disoccupazione siamo al quattordici
Non lo so chi le ha fatte se cose non voi ma non si può dire manco che non che non sono successe come dire io non credo di aver fatto qualcosa che ha portato sei punti in meno disoccupazione o se l'ho fatto scusate meno ma non non non non ho non ho creato uno strumento che aveva come obiettivo quello di scendere se punti la disoccupazione abbiamo fatto una serie di cose ci sono state delle conseguenze
Mi offro totalmente a un dibattito serio perizie grazie grazie al ministero Miccichè del resto lo spirito anche di questi incontri è quello di confrontarci sui dati chi confrontare seriamente senza pregiudizi
Le le diverse The capire io credo che nessuno più di Giovanni Lettieri che Presidente Unione industriali di Napoli possa riprendere delle sue sollecitazioni
Raccordarsi a quelli che sono state le proposte dei giovani industriali che Colaninno ci ha esposto prima prego queste
Chiarita sono rimasto un po'esterrefatto altre biologiche sul sulla spesa dei fondi comunitari perché essendo la ma maggioranza delle regioni in mano al centrosinistra ricorrere che stiamo arrivando veramente a questa famosa soluzione per il problema lei mi dell'Italia e del Mezzogiorno due per le cose importanti e strutturale si lavora
In maniera trasversale ricordo il pubblico scongiurato il centrodestra che sono a prescindere prescinde dall'appartenenza politica dire che se arrivare finalmente a questa soluzione imposta quest'anno policy importante per il Paese
Io volevo fa un attimo riferimento ai dati di diceva Artioli poi ovviamente di sarà ancora più preciso il problema della spesa delle Regioni non è tanto nel complessiva ma nelle misure ci sono misure dove la spessa
E a livelli buoni misure dove la spesa invece e purtroppo molto arretrata allora quello che dovrebbe lo strumento con cui si dovrebbero dotare le regioni è sicuramente la possibilità di spostare risorse velocemente da misure che non spendono a misure che spendano
Quello che in adesso che fa
Secondo me questa è una cosa importante da fare poi quello che pensa convegno sarà la legge elettorale ha detto bene con la mia la relazione l'ha ripetuto Ettore io invece riferimento con riferivano attiva a mezzogiorno quando il ministro dice che dice
Quello che abbiamo fatto sul Mezzogiorno è vero la disoccupazione è scesa io non credo che la disoccupazione sia scesa perché sono aumentati gli occupati ovvero fine due anni fa
Io sono il primo a dire che il Mezzogiorno cresceva fortunatamente più del Paese cresceva quasi il doppio rispetto al Nord e questo era un dato positivo che vuol dire che i in dieci quindici anni riuscirà Marble ma a colmare questo gap che c'entra
è uscito argomento questo che le centra il sud e il nord
Sì però io credo che ci sia anche cioè quello che incide anche sul Calarasi occupazione l'emigrazione che purtroppo la ripresa
Ha ripreso massicciamente da sud a nord ogni anno vanno via solo dalla Campania settanta mila giovani il resto per tutto il Mezzogiorno ancora di più questo ovviamente incide sull'abbassamento del livello disoccupazione al sud
Il fatto che la gente oggi è scoraggiata e non si va a scrivere più alle liste disoccupati questa anche opaco e probabilmente io sono il primo a dire che imprenditore meridionale stanno reagendo molto meglio
Di quello che possa apparire a questo momento onestamente difficile sia a livello nazionale ma specialmente a livello migliorare perché purtroppo la parte del Paese più debole
Quello che io vada posso permettermi di criticare la finanziaria partita di positive che ci sono e c'è ovviamente l'attenzione ai distretti che è un fatto importante
La il risparmio di vari ministeri e pacca scavo sugli Enti locali e le Regioni che devono tenersi conto che oggi purtroppo c'è poca disponibilità e quindi anche loro c'è poca disponibilità e quindi anche loro devono incominciare
Prima che sentiva già
Ma che
C'è poca disponibilità e quindi anche loro devono incominciare a stringere la cinghia risparmiare a la copertura previdenziale per la prima volta un questo governo
C'è
La copertura tendenziale per i prossimi anni quattro miliardi e mezzo qui vuol dire che effettivamente è stata una garanzia di rigore quello che io mi sento invece di tracciare specialmente per il Mezzogiorno e che ci potevano essere delle modifiche alla finanziato siamo ancora in tempo a farlo delle attenzioni per il Mezzogiorno anche a costo zero perché è vero che Gianfranco Miccichè dice il Mezzogiorno abbiamo spese cresciuto cose io oggi voglio fare un investimento a mezzogiorno che purtroppo è un Paese che ancora è un pezzo del Paese che sta ancora lontana ricca di sbocco non so quale strumento utilizzare se io faccio uno stabilimento un capannone a Crotone facciano stabilendo un capannone a Brescia Milani il costo è lo stesso di realizzazione ma quando la band dell'opificio a Crotone quando vado a vendere
L'opificio a Milano il realizzo e diverso quindi vuol dire che c'è qualche cosa che dev'essere compensato se io oggi voglio fare investimenti nel Mezzogiorno
Non sappiamo purtroppo a quali strumenti rivolgerci colore poteva inserire la Finanziaria sono alcuni dati
Sono alcune attenzione per il Mezzogiorno anche a costo zero per esempio
Si poteva fare una rivalutazione dei cespiti industriali per le imprese del Mezzogiorno per gli stabilimenti nel Mezzogiorno in esenzione fiscale ai fini di Basilea due c'è il famoso problema di Basilea due per cui la ricapitalizzazione delle imprese
Consentiamo alle imprese una rivalutazione degli immobili solo per il Mezzogiorno in esenzione fiscale sicuramente alle imprese di Traini parametri di fare una cosa che altrimenti non potrebbero fare perché costerebbe troppo
La seconda cosa che si potrebbe fare e
I debiti fiscali previdenziali già esiste per l'INPS visto non