L'intervista è stata registrata venerdì 16 novembre 2007 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Dini, Finanziaria, Governo, Prodi, Senato.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
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senatore (LD)
Tale radicale abbiamo ora qui con noi Natale D'Amico dei liberaldemocratici ci spieghi né il senatore D'Amico la maggioranza c'è o non c'è
Guardi difficile dire cioè c'è la maggioranza nel senso che la maggioranza approva la Finanziaria
E che l'intera maggioranza voi compresi Lamberto Dini ma anche Willer Bordon abbiamo detto guardate che la Finanziaria la votiamo per responsabilità e lavoreremo anche domani quando ritorna salvo che non vengano sfondati
I limiti finanziari in quel caso quello stesso senso di responsabilità si indurrebbe a non votarla quindi c'è la maggioranza per fare la finanziare per fare il protocollo del guardare per fare anche il voto finale sulla Finanziaria
Dopodiché la valutazione che vediamo è che questo è un quadro politico debole che è scritto esprime un Governo debole
Qui cosa vuol dire questo però ci vorrebbe vuol dire che un Governo debole non è un Governo in grado di fare le grandi cose o di quel Paese ha bisogno per rimettersi sul sentiero dello sviluppo
Cioè non bastano piccole cose servono grandi cose non basta un Governo debole serve un Governo capace forte capace e quindi capace di fare alcune grandi riforme penso alle grandi liberalizzazioni a un riavvio delle privatizzazioni penso a un
Drastico operazione di contenimento sulla spesa pubblica corrente queste cose questo Governo Negroni parlerà c'è un altro nome bisogna ecco creare ma più che partire dal Governo io partirei dalle condizioni di quadro politico necessarie per vuol dire
Che vuol dire che dobbiamo riuscire in qualche modo a scongelare i due poli che sono di fronte a noi che si prevede di rifaccio la domanda bisogna uscire fuori dal quadro che è uscito dalle elezioni oppure no sei con la coscienza del fatto che si tratta di un'operazione temporali
è che bisogna ritornare abbastanza presto alle elezioni
Ma io sono dell'idea che non debba essere andare perduta questa legislatura noi abbiamo di fronte alla richiesta di darci una legge elettorale che sia in grado determinare maggioranze più può maggioranze più forte più coese
Io credo una legge elettorale di impianto
Schiettamente maggioritario che abbiamo bisogno di fare in alcuni mesi alcune alcune ripeto alcune riforme
Sostanziali del molo di funzionamento dell'amministrazione della riduzione della spesa quindi liberaldemocratici vogliono un governo istituzionale dei tecnici o qualcosa del genere
Non non mi esercito l'esercito malvolentieri sulla formula
Ho presente che serve un governo serve creare le condizioni perché ci siamo le convergenze necessarie a sostenere un Governo
Che sia abbastanza fa forte da fare le tre o quattro cose
Che sto dicendo per andare a votare poi con le europee del due mila nove quindi mi pare di capire uno sfratto per Presidente del Consiglio Prodi secondo no non ho mostrato per Prodi
E potrebbe essere anche Prodi la persona chiamata a guidare questo Governo io ma alcuna preclusione verso Prodi e credo che abbia fatto nella situazione difficile il massimo che poteva fare
Appunto non è Prodi il problema il problema è un quadro politico che è in grado di esprimere un governo debolezze sostituirsi con Prodi con un'altra persona con lo stesso quadro politico il Governo sarebbe ugualmente debole forse ancora più debole
Perché Prodi ha innegabili capacità quindi traduciamo lei il centrosinistra non ha più la maggioranza
Il centrosinistra vorrei ricordare che nel voto elettorale non l'ha mai avuto la maggioranza al Senato questa forse è bene ricordarlo che la legge elettorale del approvata dal centrodestra ha determinato una maggioranza al Senato del centrosinistra che aveva perso come numero di voti
Al Senato ma una maggioranza talmente fragile che determina la situazione che abbiamo visto e che purtroppo ripeto non affronta i problemi che stanno come dire alla radice del declino italiano io sono Natale D'Amico dei liberaldemocratici
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