Un nuovo meridionalismo. Sviluppo del Mezzogiorno e opportunità Ue

Assumessero virtuosi mosse ad andare al di sotto per il settantacinque per cento del PIL penso soltanto siamo in ritardo come si dice politico Tania Bussi agli album This molto
Sulla sovranità siamo ecco ha avuto la fortuna come alcune regioni come l'Abruzzo il Molise sono uscite da dalla l'Obiettivo uno
Ma diciamo che era parte perché noi dobbiamo utilizzare come abbiamo cercato di fare ultimamente
Dei fondi strutturali abbiamo ancora altri cinque sei anni bello utilizzato nel miglior modo possibile questa un'ulteriore opportunità che ci viene data ritengo ecco questa è una via considerazione
Non solo personale ma anche come presidente della cava di commercio perché noi riteniamo che lei che sono incentivo fondi strutturali sono necessari per risolvere alcuni problemi che abbiamo sul nostro territorio ma noi abbiamo un guado il drammatico sul nostro territorio perché che le aziende purtroppo stanno tutto quanto in tutte Menna che non sono più competitive si Mercaldi perché hanno delle diseconomie molto altre e non l'abbiamo visto proprio perché ne avevamo dato un nostro abbia fornito dallo studio alla secondo Università
Virgola mia dove proprio in questi giorni
L'abbiamo finito questo alla rissa finita questo studio fra pochi giorni poi lo presenteremo dove viene fuori
Che perché solo dettando a Bruxelles vitalizi ricorda
Che viene fuori che le aziende che sono qui sul nostro territorio perché in questo studio fatte le comparazioni con aziende in altri territori del Nord oppure altri pericoli anche emerso in altri Paesi d'Europa che in questa cosa noi abbiamo una serie di di sicuro i miei che sono degli utili puro diseconomie
Come può essere il costo del denaro il costo del lavoro il costo della del dell'assicurazione su tutto serie di piccole Visco nel dire che se li mettiamo tutti insieme fanno circa il ventidue per cento di costo di gestione in più che l'azienda a queste condizioni le aziende non basta andare su una parte non solo competitivo giusta ebbene lo stiamo le moltissime aziende stanno chiudendo e fra poco avremo anche dei problemi con il calzaturiere tema ancora i cinque di aziende che chiuderà perché purtroppo non solo come dire vorrei solo competitivo per il ma mentre per quelle che sono
Più dei concorrenti cinesi altre ASL o perché non sono competitivi perché qui abbiamo delle diseconomie altissimi che se uno non lo eliminiamo c'è poco da fare
Io credo che
Anche se affrontiamo dopo che avrebbe fatto questo fino c'è questo rappresenta dopo questo studio non indicheremo anche Bush alcune soluzioni effettivamente potremmo anche risolvere però ci sono sempre dei tempi lunghi noi oggi ci troviamo la situazione drammatica che abbia bisogno risolvo il problema e domani mattina stando a noi ben Megolo i fondi strutturali ben vengano inseriti le le risoluzioni che potremmo aprire qui nella con con questo studio che noi presenteremo però ne abbiamo bisogno età media ma chiamiamola fiscalità di vantaggio momentanea che ci consente di poter superare questo gap che ne abbiamo in questo momento
Non si verifica voi molti di voi allora perché passato alla alla Comunità europea e ancora Torres uno rimasti dei nostri rappresentanti che nei primi avevamo uno sgravi del trenta per cento e votiamo area depressa
E hanno questo slargo tende aperte tutto una serie di diseconomie abbiamo sul territorio queste di signora mia non li abbiamo eliminati
Però ci hanno tolto lo spirare del trenta per cento alle aziende secondo la dalla sera alla mattina con un costo un maggior rispetto agli altri perché hanno ancora queste fisico allora io insisto a dire
Sentiamo così troviamo senz'altro ci sarà una grosso si batte mi dispiace non poter partecipare che abbiamo anzi rischia subito dopo il via
Salutare il presidente D'Alema
Però questa verifica valgono mezzo qualcuno fosse semplificarsi che arriva la riflessione sul futuro del Mezzogiorno
è interessante anzi io devo nostro consigliere mazze ringraziare perché tutti organizzare questo dibattito così importante però il problema è quello lì noiosi verso mezzogiorno continuiamo a parlare di incentivi continuiamo a parlare lo sa che non serve a nessuno
Alle aziende non sai io parlo da imprenditore non serva io a un'azienda
E nell'aria anzi più di un'azienda Clare gamba riaperture
In Brasile io un costo inferiore del trenta per cento io potrei portare il mio prodotto e qui in Italia gli costerebbe il dieci per cento per fare concorrenza alla mia anzi non è possibile abbia eliminare questi costi che abbia io non ho il piacere di mandarmi che Balocco così
Questo studio che è stato fatto
E poi apriremo un dibattito per vedere quali sono subito le soluzioni eliminare che ritengo queste diseconomie perché col venti per cento in più di costi di gestione le nostre aziende non possono andare da nessuna parte
Grazie buon buon Natale
Bene ringrazio vivamente il presidente Cova
Per il suo contributo per l'ospitalità sono previsti otto interventi e abbiamo meno di due ore a disposizione
Quindi il limite di tempo per tutti gli oratori al di sotto del quarto d'ora io ai dodici tredici minuti
Richiamerò come mio dove i di regolatore del dibattito
Il primo e Andrea dice nemica
Ma come ha già fatto il presidente Napolitano innanzitutto rivolgo un saluto e un ringraziamento sia i presenti sia i partecipanti a questo incontro
Cioè i professori Biagio De Giovanni
Mariano D'Antonio
Una professoressa Amaturo che forse rimasto un attimo perché c'è una situazione traffico un po'complicato
L'onorevole Pittella Macciotta e Ranieri
E il professor Feola avuto questa mattina all'università breve contrattempo di carattere fisico ma passeggero quindi comunque quest'oggi non può essere presente
Io rinnovo anche ringraziamento al padrone di casa il presidente con la per la sua cortese ospitalità e al dottor Alfredo Mazzei presidente della Confesercenti esercizi per la preziosa collaborazione
Di supporto che ha voluto offrirci
Ora come si vede anche dall'indice come è stato ricordato all'incontro si articola in due sezioni in due momenti legati da un filo unico tant'è che i protagonisti della seconda parte dei lavori hanno già voluto essere qui dagli inizi
C'è il Presidente Francesco Neri dice Anna Rea
Verrà tra poco interverranno Massimo D'Alema che sta giungendo per quest'incontro hanno voluto essere presenti anche questa prima parte come noi naturalmente rimarremo alla seconda
La riflessione affidata necessariamente a spunti annotazioni dati i tempi a disposizione si s'è rotto e si svilupperà senza come dire schemi prestabiliti
Questo non significa tuttavia è chiaro che i promotori non abbiano un loro punto di vista un volo lentamente una posizione
Che gli interventi possono totalmente non condividere possono condividere solo in parte ma che a noi sembra necessarie forse doveroso riassumere terre rapidissimi Cenni primo
A nostro avviso una riflessione sul Mezzogiorno oggi non può non partire dal riconoscimento della permanenza e per molti versi dell'aggravamento del divario Nord Sud e dei caratteri nuovi di questo divario forse più inquietanti che nel passato mi riferisco
Al gatto eterno cono logico al differenziale di innovazione e di competitività alla forbice relativa alla qualità della vita specie nei grandi centri urbani servizi sicurezza legalità è relativa al funzionamento e all'efficienza della pubblica amministrazione secondo
Una riflessione sul Mezzogiorno oggi non può nostro avviso
Mettere tra parentesi i limiti e gli errori le responsabilità delle scelte politiche che hanno portato alla Stato lo stato attuale delle cose a cominciare o per meglio dire a finire
Dalla legge finanziaria di questi giorni la peggiore leggi finanziarie degli ultimi anni ha scritto Mariano D'Antonio
Nello scorso numero della rivista il Mezzogiorno Europa antimeridionalista e ostile alla ripresa dello sviluppo
In un momento para peraltro nel quale il Paese attraversa la più grave crisi del dopoguerra che ha fatto perdere al sud nell'ultimo anno quaranta mila posti di lavoro mentre
In soli sei mesi in Campania è triplicato il numero delle aziende in crisi
Tenendo ben fermi questi punti la nostra opinione è che l'accento ecco questo è un punto preciso naturalmente discussione possibilmente di largo dissenso tenendo ben fermi questi punti la nostra opinione che l'accento vada tuttavia posto
Primo sulle novità e le trasformazioni in corso nelle regioni meridionali da un lato e sulle risorse e le potenzialità del Mezzogiorno dall'altro come luogo cruciale dei processi e dei conflitti in atto per la modernizzazione la competitività del Paese nel contesto europeo e mondiale secondo sulla necessità forte che dentro questa realtà in movimento il Mezzogiorno riesca ad avere fiducia nel suo futuro e ad acquistare stima di sei
Delle sue forze delle sue capacità di autogoverno mettendosi in gioco di suo
Solo così a nostro avviso potranno non solo superare i suoi problemi ma poi siccome la soluzione delle grandi questioni aperte nel Paese Giuseppe Galasso che non è qui perché impegnato
Fuori Napoli se ne dispiace e ce ne dispiace
Dopo aver sviluppato su questo numero la rivista un ampio ragionamento sul Mezzogiorno come risorsa e come problema italiano ed europeo si chiede
Cosa si possa dire che facciano i meridionali per il Mezzogiorno
E lascia sospeso l'interrogativo che va tuttavia sciolto
Quali sono le novità più rilevanti del Mezzogiorno oggi beh sono molte io provo a indicarne tre mettendo insieme per comodità di ragionamento questioni forse troppo diverse tra loro e a scala certamente diversa e di questo spero che mi vogliate scusare
Una prima novità sta mio avviso nella integrazione sempre più stretta e forte del Mezzogiorno con l'Europa e col Mediterraneo
Su questo interverrà l'onorevole Gianni Pittella e porteranno il loro contributo
Professor De Giovanni e Umberto Ranieri quali parleranno certamente anche di altro
L'Europa che è sempre stata nel pensiero meridionalista come una prospettiva oggi una realtà concreta e ineludibile fa parte della nostra quotidianità
Viviamo di Oropa nelle normative nei modelli di produzione di mercato negli scambi
Si dirà che sono cose scontate al limite della banalità contarsi
Ma può darsi anche di no
Riflettiamo su come si sta reagendo all'allargamento io direi che in molti ambienti prevale direi la sindrome dello scippo
Il timore esclusivo che i nuovi partners possano sottrarre risorse europee alle nostre regioni
E c'è chi immagina una competizione al ribasso sui prezzi e sul costo del lavoro cioè sulla sconfitta certa
Invece di collocarsi al all'altezza della nuova sfida puntando sulla qualità dei prodotti sull'ampliamento dei mercati e sulle opportunità che può offrire l'Europa in settori strategici ricerca
Università formazione infrastrutture
Materiali e immateriali banalità io non so
Non sarei comunque così certo
Riflettiamo sulla tendenza abbastanza diffusa bisogna dirlo a considerare i fondi strutturali come una riedizione mutatis mutandis dell'intervento straordinario ultima fase anziché concepirlo i come importante volano di una politica complessiva di modernizzazione e di sviluppo
Riflettiamo sul fatto che sono certamente molti a sostenere assolutamente con giustezza che i finanziamenti europei devono essere aggiuntivi non sostitutivi dell'intervento dello Stato nel Mezzogiorno ma sono anche molti io direi troppi
Quelli che si chiede si chiudono a riccio
Quando si pone il problema oltre che della quantità della qualità dei progetti e più in generale della capacità di spesa qualificata nel Mezzogiorno
Si pensi
Anche questo opinione personalissima si tenti alla violenta reazione di sapore antico anche da sinistra
Di fronte al recente intervento di Nicola Rossi che ha posto l'accento non tanto sull'entità degli stanziamenti pubblici per il Mezzogiorno
Cinquanta miliardi di euro negli ultimi sei sette anni ma sui limiti le lentezze gli sprechi anche della spesa pubblica in queste regioni
Ad ogni buon conto il Centro di iniziativa Mezzogiorno Europa tira un attiverà un monitoraggio il più puntuale possibile sull'uso dei fondi europei per capire documentari successi e gli insuccessi Problemi e le responsabilità tutti i livelli
E metteremo i risultati a disposizione delle istituzioni delle imprese delle forze sociali e politiche ci confronteremo con loro
Questo mi consente di svolge qualche riflessione su un secondo fattore di novità presenti a mio avviso nel Mezzogiorno
Mi riferisco alle interazione sul territorio tra istituzioni Sviluppo impresa e mercato
Mi riferisco allo sviluppo locale alla imprenditorialità diffusa al capitale sociale alla programmazione negoziata ai patti territoriali accordi programmi insomma tutto quell'insieme
Di politiche di strumenti avviati negli anni dei governi di centrosinistra per promuovere anche per questa via l'autogoverno del Mezzogiorno
Non senza limiti certamente non senza problemi e contraddizione come tutte le cose nuove su questo si intratterrà certamente insieme agli altri anche su altre questioni il professor Mariano D'Antonio
E l'onorevole Giorgio Macciotta che comunque riprenderà anche un altro tema specifico della discussione da parte mia mi limito a osservare
Che lo sviluppo locale l'uso pieno delle potenzialità delle risorse delle regioni meridionali va incentivato sostenuto accompagnato da profonde riforme e da precise politiche nazionali in campo industriale del credito delle infrastrutture della pubblica amministrazione amministrazione
E deve essere concepito come una delle risposte centrali per uscire dalla crisi del Paese
Altrimenti con i coriandoli e cambiamenti di indirizzi e di strumenti normativi e finanziarie ogni quarto d'ora le imprese le istituzioni nel Mezzogiorno pedinano a darsi efficienza e competitività
E il fai da te il piccolo è bello le vocazioni dei singoli territori abbandonati a se stessi saranno sanno solo di retorica di affabulazione non portano lontano non fanno sistema non diventano Rete
E io credo che su questo il patto per lo più sviluppo tra gli imprenditori e sindacati può dare un contributo estremamente importante e positivo a invertire come dire una una tendenza e anche su questo sui risultati limiti le contraddizioni così avremo le persone che sono fuori le gli chiacchierare a bassa voce perché ci disturbano
Prego scusa e anche su questo sui risultati limiti le contraddizioni problemi le esperienze eccellenti
Perché io ci tengo a dire
Vi sono esperienze eccellenti nel Mezzogiorno su questo terreno della programmazione contrattata del dei patti territoriali e le prospettive di questa nuova realtà del Mezzogiorno vale forse la pena di riflettere anche qua senza schemi partendo da un'analisi concreta della realtà concreta
Una terza novità per molti aspetti peculiare della questione meridionale ma in via individuata sempre a mio parere nella lunga transizione politica iniziata dall'intervento i iniziata
Una due nidi iniziata nei primi anni novanta è ancora in corso allunga tra la lunga transizione politica
Stanno cambiando i caratteri della questione proprio perché da sempre è stata questione politica istituzionale statuale oltre che economica
E qui davvero mi limito è solo a indicare il temo il tema non solo perché sarà ripreso negli interventi
Della professoressa matura dello stesso De Giovanni dell'onorevole Macciotta che avrà un approccio tratto specifico federalismo e Mezzogiorno mi è sembrato doveroso avere alcune discussioni e chiacchierate con me lite degli interlocutori di oggi
E quindi anche come dire in un certo senso ho come dire
Ho soddisfatto la mia curiosità di sentire alcuni degli elementi che stasera si intendono poi
Ora
Io credo che proprio per queste ragioni la materia richiede un maggiore approfondimento che faremo dopo aver pubblicato in un quaderno speciale i contributi di oggi come avvio appunto di un confronto più ampio
Su una serie di interrogativi che riassumerei così
Come si pongono oggi nella specifica realtà meridionale
La crisi e i mutamenti della rappresentanza politica dell'organizzazione del consenso del ruolo dei partiti la nuova delineazione istituzionale della partecipazione della democrazia i vecchi vizi e i nuovi compiti della pubblica amministrazione
Quali vuoti sono stati riempiti in particolare nel Mezzogiorno e come e quale rimangono aperti e per quanto tempo ancora
Ne riparleremo con una convinzione da parte nostra
Che anche su questo fondamentale terreno al Mezzogiorno può fare la differenza può decidere non solo del suo futuro ma anche di quello dell'intero paese grazie
Grazie non dell'idea di mica per riavere infossato
Preparato questa riflessione da però il professor Mariano D'Antonio
Forse soltanto alla fine di questo breve intervento
Rientro nell'argomento che Andrea mica mi ha assegnato quello dello sviluppo locale
In effetti io ritengo che questa argomento venga proprio dopo molto dopo
E parto da quest'osservazione
Oggi se vogliamo parlare di una ripresa del meridionalismo dobbiamo tener conto del contesto internazionale in cui si colloca nel Mezzogiorno
Un contesto caratterizzato all'integrazione dei mercati età una competizione accesa
Sul terreno commerciale
Dei flussi finanziari
Del capitale impresa cioè degli investimenti diretti imprenditoriali
Porto alcuni dati di fatto i quali possono stupire presenti ma mi servono perché penso che
Riflettere sul Mezzogiorno nell'economia internazionale
Documentato a mente ci porta ad abbandonare o ad attenuare alcuni giudizi apocalittici che spesso circolano Suma inevitabile emarginazione dell'aria nei giornali
I dati di fatto
Nella seconda metà degli anni novanta le esportazioni dal Mezzogiorno sono cresciute sensibilmente
Notevolmente
Il Santo commerciale c'era differenza tra esportazioni
E importazione delle regioni meridionali
è passato da meno di un miliardo di lire all'inizio degli anni Novanta
Ad oltre quattro miliardi scusate di Europ
Abbiamo che pronti a oltre quattro miliardi di euro nella metà degli anni novantaquattro novantasei è salita ancora cinque virgola cinque miliardi
Nella media degli anni novantasette novantanove ed è approdato a sette virgola cinque miliardi di euro sempre Pierrot
Nella media degli anni due mila due mila e tre
Perché mai è accaduto questa esplosione bene beneficati esportazioni che hanno superato le importazioni
Si dice è stato il deprezzamento valutario che ha caratterizzato la lira fino a che essa non è scomparsa in quanto assorbito ovviamente la moneta unica europea
Ma il terrazzamento valutare un fenomeno che ha colto tutte le regioni italiane quindi non c'è nel Mezzogiorno quindi non spiega niente
Magari
Si tratta di cambiamenti che sono intervenuti nel bar struttura economica del Mezzogiorno e nel rapporto fra hanno sparato e i mercati in Breve le imprese meridionali dopo la fine della l'intervento straordinario
Si sono trovate prive chi una domanda al locale che era sostenuto dalla spesa
Ovvero la domanda locale e rammentata trassi Cametti gli imprenditori meridionali sono stati costretti a cercarsi mercato nel resto evitare soprattutto nel resto d'Europa
Se non volevano chiudere
Questo si Economist o chiamano lo sbocco dell'eccedenza quando la produzione eccede la domanda locale imprenditore non si rassegna tenta di trovare nuovi mercati di dare sbocco a questa eccedenza
Si può anche fare riferimento a un'altra immagine che io chiamo o l'effetto strizza dentifricio se voi avete edificio che e chiuso e lo strizzate violentemente chiare depresso tardi schizza fuori
Scherza fuori da qualche parte e e state attenti a che non gli schizzi in faccia
Nel caso del Mezzogiorno la ricchezza prodotta qua giù e schizzata figlia e che si è collocata tecnica sui mercati estetico
Secondo dato di fatto la composizione dell'export meridionale cioè delle vendite all'estero delle nostre imprese e migliorata nettamente
Non è vero che noi vendiamo prodotti soltanto prodotti di bassa qualità
Il made in Italy
Tra l'alto altre regioni del Paese quelle del Nord Est ne vendono di questi prodotti cosiddetti tradizionali molto di più di quante ne vendono gli imprenditori meridionali
Uno la composizione dell'export meridionale
O più concentrata rispetto alla media nazionale
Sul due classi di prodotti
Nella produzione dei prodotti che si chiarissero con economie di scala come si dice
Cioè sostanzialmente chimica quel tanto che rimane a verbale siderurgia e soprattutto l'industria degli autoveicoli
Ed è concentrata più della media nazionale udite udite nei prodotti cosiddetti passati sulla scienza
Nicola cosiddetti prodotti basati sulla scienza
Ed è meno concentrato di manufatti tradizionali del made in Italy cioè tessile abbigliamento calzature pelli cuoio alimentari meno concentrata la media nazionale
Dunque quindi per quanto riguarda il commercio aveva pianto sensibili miglioramenti
In questo decennio abbiamo avuto una forte spinta degli imprenditori a conquistare quote di mercato internazionale
Negli ultimi tempi si parla di una crisi della collocazione ridusse meridionale sui mercati internazionali ci sono fenomeni inquietanti
Dovuti alla concorrenza dei Paesi industrialmente industriali emergenti come si dice
Però attenzione
Non partiamo da zero e soprattutto abbia un'esperienza che è stata accumulata
Un saper fare sui mercati esteri da parte dei imprenditori che lascia sperare in una ripresa di quote di mercato
L'altro fenomeno che però e inquietante non è commercio ma il fenomeno più inquietante della collocazione del mezzogiorno i mercati internazionali
è il fenomeno degli investimenti diretti
Esteri
Cioè dell'attrazione
Di imprese estere del nostro Mezzogiorno
Qui non ci siamo proprio
Qui siamo mal messi
Su un totale nazionale
Nel Mezzogiorno le imprese estere
Occupano meno del sei per cento di tutti gli occupati che esse
Tengono in Italia meno del sei per cento
Cioè siamo veramente
Alla periferia del resto d'Italia
In quanto a capacità di attrarre Investimenti imprese essere
Una recente statistica che copre gli anni dal due mila al due mila e tre mila mostra che c'è stato un piccolo incremento dell'occupazione nelle imprese estere che investano nel Mezzogiorno
L'occupazione è aumentata del sette per cento negli anni dal due mila al due mila e tre però attenzione della media nazionale
è aumentato del venti per cento cioè gli occupanti in più vende imprese controllate da centrali estere
Sono il venti per cento pienamente Italia
In più e il sette per cento in più nelle regioni merito invece investimenti diretti esteri in uscita dalle sociale
E qui ci sta anche l'impresa del tutto il comma investimenti diretti esteri che escono dalle imprese dalle regioni meridionali cioè imprenditori meridionali qua investono sui mercati esteri
Questi sono in sensibile aumento in questi anni un sensibile aumento
Della media nazionale gli imprenditori italiani hanno accresciuto l'occupazione in filiali estere delle loro imprese
Del diciotto per cento
Nel Mezzogiorno l'hanno accresciuto del ventisette per cento quegli imprenditori meridionali crescente più della media nazionale
Le loro produzioni su altri mercati
Invito gli stranieri non vengono invece a tratti nei mercati meridionale nelle regioni meridionali
Allora questi due gruppi di Ferone un commercio che sia qualificato e si è sparso commercialisti
E invece un territorio che non è attrattivo ma anzi addirittura RTI uscivo
Investimenti perché esportiamo capitale impresa più di quattro tra nei porti a allora questi due fenomeni a mio avviso dovrebbero segnare fortemente l'agenda di politica economica per il Mezzogiorno nei prossimi tempi
E qui i compiti sono sostanzialmente due e concludo
Primo colpito è quello di rafforzare la presenza sui mercati esteri degli imprenditori meridionali
Ovviamente punto Anto sempre di più sulla qualità dei prodotti e sull'innovazione
Di prodotto
Con interventi selettivi piuttosto che con la distribuzione a pioggia di risorse pubbliche
Perché è inutile immaginare che noi
Recuperiamo quote di mercato su prodotti obsoleti o o tradizionali quando su questi prodotti abbiamo una concorrenza di prezzo che spietata che vieta pensi
Impressione emergenti soprattutto asiatici ma anche dell'America Latina
Allora la via d'uscita da questa stretta competitiva e la qualità e l'innovazione secondo punto dell'agenda di politica economica
Politiche di attrazione specifiche degli investimenti diretti esteri in entrata l'attrazione di imprese internazionali atti qui bisogna chiarire un equivoco spesso in una subcultura detti sinistra
Ho una subcultura
Sindacale
Si pensa che investimenti imprese internazionali o multinazionali siano investimenti di rapidità del territorio
Questa è una vecchia idea degli anni Cinquanta
Che e purtroppo è sopravvissuto
Pensiero politico economico di larghi segmenti della sinistra
Non è vero investimenti le imprese multinazionali dipendono
Da chi incentivi e dalla politica di attrazione che fanno le autorità
Autorità che fare una politica di attrazione indiscriminata
E i generosi incentivi da concede alle imprese multinazionali sono autorità che attracco investimenti di rapina
Autorità specie locali che invece fare una politica intelligente
Attraggono investimenti i quali fortifica no ISO costruiscono il tessuto imprenditoriale anche locale
Cioè questa la chiamo gli economisti la politica degli innesti le innestare innestare piuttosto che subire passivamente l'investimento e l'impresa multinazionale un esempio chiaro dell'innesto bello positivo che si è avuto nel Mezzogiorno
è il cosiddetto modello della eterna Barbey cioè che varia di Catania
è una grande impresa internazionale a capitale misto italo francese sostanzialmente va be'assetti m o s t ma ecco Electronics
Governata da un uomo molto intelligente dice Pistorio incidere Pistorio questa impresa
Ha attivato connessioni con imprese locali
Cioè
Subfornitura qualificate
E attivato un rapporto di collaborazione con la facoltà di ingegneria e la telematica tale dove si forma il personale che trova poi impiego sia nella STM e sia nelle imprese collegate ecco questo modello di riferimento
Dice come le istituzioni locali in questo caso il Comune di Catania
E
Università di Catania possono interagire in maniera virtuosa con le intenzioni con i Progetti di imprese internazionali su questa strada io credo e qui forse rientro all'argomento che mi aveva didascalica mente assegnato compagni ceramica e concludo il mio intervento grazie
Grazie mille io so che i nostri limiti di tempo richiedono un particolare sforzo soprattutto ai professori universitari abituati a un taglio di lezioni più lunghe
Il professor Biagio De Giovanni
Sì e e
Ma io toccherò rigorosamente nei tempi perché con la presidenza di Napolitano questa naturalmente è un'
Rimessa scontata
Tre temi enormi quindi mi scuso in anticipo delle pochezza delle cose che potrò dire
La prima è questa
Indubbio come diceva Andrea Geri mica che
Le contraddizioni del Mezzogiorno permangono
Al di là anche di alcuni dati che abbiamo ascoltato anche adesso sappiamo tutti quanti però che queste con tradizioni sono molto profonde e ci vengono continuamente ricordate da Peppino Galasso la domenica sul Corriere del Mezzogiorno
Attraverso come dire il tentativo di
Mettere in discussione alcune letture che in questi anni sono state fatte del Mezzogiorno addirittura qualcuno con la sua abolizione
E che invece ci ricordano continuamente il peso di una differenza e il peso del persistere in una certa misura delle due Italie
Se però queste contraddizioni permangono come contraddizione del mezzogiorno la questione meridionale è scomparsa
Perché non è la stessa cosa naturalmente
Il dato delle contraddizioni meridionali è un dato come dire
Sociale economico strutturale e infrastrutturale questione meridionale è una questione politica
Cioè la questione meridionale c'è quando si percepisce come tale
Quando si sa che esiste quando diventa contenuto di politiche no questo significa percepire un problema quindi non è una la mancanza di questa dimensione soggettiva cioè la mancanza della percezione della questione meridionale
è il segno che la questione meridionale non esiste più nella coscienza politica del Paese visto il perché in quanto ci sarebbero naturalmente
Molte cose da dire
In questi anni è emersa la questione settentrionale poi anche la questione settentrionale in una certa misura dico che è scomparsa ma è tornata un po'indietro nella nella percezione ma sono state come dire immaginate molte interpretazioni del Mezzogiorno che prescindevano dalla questione meridionale la macchia di leopardo tante cose alcune vere alcune meno vero ideologia e culture l'altro tutto bene perché quando si parla di una questo di un problema
Come del Mezzogiorno ma va sempre bene
Ma c'è secondo me una ragione di fondo per la quale la questione meridionale non esiste più nonostante il Mezzogiorno sia carico di contrasto
Ed è che è venuta meno la la cornice dello Stato nazionale nelle forme che conosceva
E la questione meridionale poteva essere in perpetrata all'interno è soltanto all'interno di questa cornice perché era una cornice che indicava last che cos'è la Storia d'Italia indicava che cosa significa il dualismo italiano
Indicava che cosa significa esattamente che la questione meridionale e la questione dello Stato come si è detto per tanto tempo
Ora come dire la crisi di questa cornice la crisi della cornice dello Stato nazione
La forbice fra localismo e globalizzazione molto che si insinua da tutte le parti qualcosa io dirò sul secondo punto che voglio toccare
è diciamo l'elemento principale che mette in discussione la stabilità della cornice politico istituzionale attraverso il la quale il Mezzogiorno veniva pensato come questione meridionale
C'era la questione italiana tutto sommato la questione del dualismo italiano
Ma se questa cornice eccede viene meno si incrina sarebbe da vedere la misura di questo incrinatura non ci dobbiamo sorprendere che il Mezzogiorno resta senza un lettore che sia in grado di pensarlo
La questione meridionale con tutte le date che vogliamo dare avesse era un modo come dire attraverso il quale la coscienza italiana politica denunciata questa realtà che si chiama il Mezzogiorno chi oggi pensa il Mezzogiorno
Io direi nessuno non c'è più un lettore del mezzo già non c'è più un lettore politico
Sostanzialmente non c'è più neanche un lettore culturale io vedo molto legato questo dato a quel elemento politico cioè non è una questione di disattenzione accademica o di disattenzione politica che quando un grande problema come quello non si percepisce più e vuol dire che c'è qualche cosa di fondo che è venuto meno nell'orizzonte all'interno del quale quel problema era collocato
La seconda questione che io vorrei porre la questione Europa
Io io i tempi sono talmente stretti che bisogna
Andare con con sciabolate io sento molto lo l'aspetto retorico di questa questione naturalmente noi sappiamo benissimo che ci sono
Cose importantissime
I fondi strutturali ma il Presidente con la però è diceva secondo me molto saggiamente certe i fondi sono una questione molto importante ma non esauriscono certo il tema del rapporto Mezzogiorno Europa Pechino esaurisco
E qua io come dire mi sottrarre e a una certa retorica tra virgolette per carità europeista che qualche volta sì
Si sviluppa cosa in che direzione voglio svolgete questo proprio accenno piccolissimo bozza di analisi
Nella direzione che in realtà noi non possiamo giocare tutte le carte sull'idea che esiste un mercato unico
Perché questo mercato unico sta diventando estremamente conflittuale competitivo all'interno dei confini dell'Europa
Che non è affatto un'entità unitaria che si gioca all'interno delle forme unitarie che pure si è data
Per cui come dire la persistenza e la l'esistenza di questa enorme spazio economico che il mercato non esaurisce il tema perché aumentano le conflittualità aumentano le competizioni incontra europea
Con l'emergere di localismi questioni nazionali questioni sub nazionali
Contrasti e competizioni che nella mancanza di un quadro nazionale forte possono avvenire all'interno delle stesse economie di una nazione tra nord e sud all'interno del sud
Questo è un dato completamente nuovo rispetto al passato
Ed è un altro di quegli elementi che ci fa capire in che direzione la questione meridionale a diciamo per certi aspetti cambiato
Cambiato natura
E dove il tema principale si diciamo questa competizione effettivamente così forte serrata
è il tema della capacità competitiva
Capacità competitiva è una parola che si può pronunciare che tutti quanti pronunciamo io ho avuto occasione l'altro giorno in maniera anche abbastanza casuale
Di incontrare i diciamo in una città industriale come solo fra sia il sindaco sia diversi industriali concerie di quella zona il faccio questo esempio perché per certi aspetti appunto ma cosa esemplare
Per la prima volta loro dicono documentatamente la crisi della conta cioè di uno dei più grossi distretti industriali della Campania non è più una crisi congiunturale ma è una crisi strutturale
Perché non si regge più alla competizione
Extra europea
Quale è la risposta
Alla crisi di un settore così e intensamente capace di occupazione negli anni passati migliaia di abiti in quella zona
E chi vende la consapevolezza degli industriali su questo è perfetta anche dei dei delle delle forze politiche eh riuscire ad aumentare la qualità del prodotto e a spostare più in avanti la capacità di competizione naturalmente
E quindi la parola qualità la parola innovazione che diventano decisive perché
Io credo che Mariano io non sono un economista quindi può darsi che dico delle cose imprecise ma
Siamo qui per discutere io ho l'impressione che sul settore manifatturiero sia sempre più difficile immaginare grande intensità di lavoro si è sempre più difficile immaginare una capacità una potenzialità di sviluppo occupazionale
Molto qui nasce il tema dello della della competitività e della qualità
Ma naturalmente qualità e competitività sono anche rischiano di essere anche parole intanto perché agiscono nel perito medio-lungo intanto perché di questa competitività e qualità bisogna bisogna saper mettere le premesse le vediamo queste premesse
E siccome i tempi di tutto questo meccanismo economico politico sono estremamente accelerati
E allora rimane rimane una una grande difficoltà di accompagnare questa analisi a delle proposte quello che sicuramente non possiamo fare in questo senso io richiamavo
Voglio che sia chiaro in che senso questa retorica che si può fare sull'Europa immaginare come dire che questa Europa il Mezzogiorno siano due entità che si confrontano ma non è così
Non è così se i qualche aspetto delle cose che ho detto sono fondate proprio per questa competitività e conflittualità sempre più aspra che si verifica all'interno di quello spazio economico che si chiama Europa
E quindi dove il gioco delle Autonomie il gioco dei localismi gioco delle culture chiamiamoli così non non necessariamente nazionali vede a dire un ruolo straordinario è il Mezzogiorno capace niente di meno che di sprigionare da se queste energie forse in parte simili alcuni dati girava Mariano sono sicuramente molto interessanti
E però sappiamo che intorno a questi pur interessanti i dati ci sono giganteschi problemi di infrastrutture ci sono gigantesche problemi di formazione ci sono giganteschi problemi di crisi della ricerca anche della de di quella ricerca chiedeva i luoghi più forti in alcune città come Napoli e altre cose di questo tipo
Per cui è difficilissimo questa analisi accompagnare una proposta ma dobbiamo credo prendere coscienza di questo dato per problema attizzare il rapporto con l'Europa altrimenti rischia di diventare una sponda passiva come prima era lo Stato
E invece non è così perché il risveglio potrebbe essere assai brutto anche per la per la ragione che tutto questo si gioca su tempi molto più stretti che nel passato data l'accelerazione della competitività e della concorrenza
Il terzo e ultimo punto e e poi chiudo credo di avere Giorgio quanti minuti ancora cinque no quattro per me ne avessi tre tre perfetto allora mettere promettere naturalmente rigorosamente ritrite
E sono contento di potermi tenere rigorosamente dei tre perché il gioco perché siccome tocco un tema delicatissimo su cui non non so dire niente di più di quello che mi appresto a dire nel giro di tre minuti
Sono anche contento di avere una giustificazione per poter finire in cui tre minuti che il presidente mila la questione le classi dirigenti e cioè la politica nel Mezzogiorno
Perché insomma io la metto un po'pesante anche perché i i tempi appunto ci costringono a hanno sfumare ma insomma io sento un processo di forte desertificazione della politica
Sento come dire che
Voglio usare questa espressione che che la politica che che la classe dirigente politica tende a diventare nel Mezzogiorno sempre di più ceto politico
Ceto politico
Cioè certo quando io dico ceto politico intendo qualcosa che diverso alla classe dirigente
Per ceto politico io intendo una autoreferenzialità c'è quale della politica soprattutto nel Mezzogiorno che nasce da un'infinità di cause che sono legate a vicende vicine e lontane sulle quali nulla dico perché dirle sommariamente sarebbe semplicemente
Ambiguo quindi non avrebbe alcun senso
Ma questa separazione di ceto della dimensione politica dalla società civile dalle sue articolazioni dalle sue competenze dalle sue culture dai suoi movimenti
E
A mio avviso un elemento estremamente critico per la possibilità di dare risposte a quei problemi o prima cercato di individuare sommariamente nelle due file di problemi che Dio che gli ho segnalato
Non è facile immaginare come rimettere in moto un processo di classe dirigente
Che poi significa classe dirigente su vari fronti Silvia classe dirigente politica
Ma nel Mezzogiorno significa in maniera impressionante anche classe dirigente amministrativa e siccome le due cose sono collegate e non possono non essere collegate
è evidente che se la classe Gene quella che abbiamo sempre chiamato la classe generale cioè la classe politica diventa ceto politico
E allora le speranze che una società riesca al pro dal proprio interno a trovare le energie necessarie per trasformarsi diventano sempre minori grazie grazie
La parola Giorgio Macciotta consigliere del CNEL
Ma io credo che tra le sfide più rilevanti che il Mezzogiorno dovrà affrontare nel prossimo quinquennio
Cioè quella legata all'applicazione della riforma del Titolo quinto della parte seconda della Costituzione occorre naturalmente a rovesciare la gestione che di tale riforma ha fatto sinora vuole maggioranza di governo alle parole iper federalista esce collegato una pratica di neo centralismo nelle norme basta pensare alla legge obiettivo e soprattutto nella destinazione delle risorse
Se confrontiamo i trasferimenti del beat dal bilancio dello Stato a quelli delle regioni e degli enti locali nel due mila e uno con quelli del consuntivo due mila tre rileviamo come ci sia un'invarianza delle risorse destinate alle regioni al netto di un qualche incremento delle risorse
Per la sanità e addirittura una riduzione del quattro virgola otto il valore nominale delle risorse destinate agli enti locali un dieci per cento del valore reale
Le cose non sono mutate nel due mila quattro del due mila cinque se si considera inoltre che nello stesso periodo sono state bloccate le possibilità di un'autonoma imposizione fiscale
Si comprende come si sia fortemente deteriorato il rapporto tra istituzioni locali e cittadini e come stia montando una tendenza contraria al decentramento
Non solo in relazione alle dichiarazioni estemporanee di alcuni esponenti della maggioranza e non solo dei leghisti
Ma anche per la rispetto a una pratica quotidiana del governo locale che alle prese con crescenti e quasi insormontabili difficoltà di bilancio tra le perle dell'ultima legge finanziaria che non è secondo me antimeridionalista come ha detto benevolmente
Mariano D'Antonio ma è quasi antitaliana come dimostra la solidarietà di tutte le forze sociali
In tutte imprenditoriali dei lavoratori che hanno trovato uno straordinario accordò su questo tema
Tra le perle di dicevo di questa legge finanziaria c'è per esempio la sanatoria dell'abusivismo nell'affissione dei manifesti
Politici fatta naturalmente con i soldi dei Comuni perché la la è fatta per di più creando le premesse per un abusivi o permanente perché essendosi dissociata la responsabilità tra committente e chi affigge d'ora in avanti il sindaco potrà solo mentre le squadre notturne di vigilanza nella speranza di scoprire qualche attacchino abusivo ma in realtà l'unica cosa che rimane dopo questo intervento il finanziaria e l'obbligo di deficere pagando quindi ulteriori danni per i Comuni
Il punto però ritorno al ragionamento acquisiamo oggi giunti richiede una decisione strategica sul cosa fare
Secondo me di fronte alla prospettiva federalista si aprono due sempre scenari due sono catastrofici sono interni a letto politiche dichiarati o praticate dall'attuale maggioranza di governo
è una che rappresenta il naturale sviluppo delle politiche promosse nella passata legislatura dal centrosinistra intendo riferirmi da un lato all'ipotesi del radicale dissoluzione dello Stato la propaganda leghista
Ma dall'altro alla pratica concreta invece di progressiva riaccentramento delle risorse dei poteri confinando gli enti locali a scelga uno in dentro l'orizzonte di scelte marginali localistiche e mettendo i locali il localismo in alternativa al dualismo voi occupatevi delle pensiline che della pur delle grandi cose ci occupiamo noi
Dall'altro penso alla sperimentazione di un federalismo cooperativo e solidale che nella passata legislatura attivo organismi SD per praticare il confronto e la codecisione tra i livelli diversi livelli istituzionali
Dalla Conferenza Stato Regioni a quell'attacco città quella unificata alla pratica dell'intesa Stato-Regione nel quadro più generale della programmazione negoziata
Ci si proponeva in sostanza di cui rivolgere i poteri locali non solo sul terreno delle scelte ma anche su quello della gestione
Ora occorre però dovendo del fare una scelta strategica a partire dal fatto che nel Mezzogiorno a questo processo si è guardato con la preoccupazione che una maggiore responsabilizzazione dei poteri locali significasse insieme la fine di ogni solidarietà
Se si esclude l'esperienza significativa dei patti territoriali le innovazioni istituzionali sono state subite più che cercate o accettate
Ha contribuito a introdurlo scemi un simile sentimento più che la realtà delle norme il clima ai limiti del razzismo che ha contraddistinto la polemica su questi temi
La mia opinione peraltro è che valga insistere valga la pena di insistere attraverso un'acqua perché attraverso una equilibrato attuazione della riforma del titolo quinto il Mezzogiorno può realizzare il superamento del principale limiti al suo sviluppo
La sfiducia nella capacità di farcela facendo leva sulle energie sulla qualità dei propri cittadini della propria classe dirigente malgrado le scelte discutibili dell'attuale governo non mancano infatti le risorse finanziarie l'essenziale del vecchio impianto
Anche perché si trattava di una scelta obbligata se così volevano perdere i fondi europei
è stato difeso i vantaggi d'altra parte che derivano dalla generale riduzione dei tassi di interesse consento di affrontare le condivide gli investimenti in condizioni di maggiore tranquillità anche con qualche indebitamento bancario
Comincia ad emergere in diverse aree del Mezzogiorno io sono d'accordo con le cose che diceva Mariano D'Antonio
Isole di eccellenza non solo rispetto al territorio circostante
Ma rispetto all'intero paese non si tratta soltanto della rivitalizzazione dello storico tessuto industriale dell'area napoletana o di altre aree tradizionali di industria del Mezzogiorno o della discesa come si diceva in passato
Del modello Adriatico verso il sud verso la Puglia
A Benevento grazie all'accordo promosso con l'Università Sant'Anna di Pisa comincia ad esserci un centro di eccellenza
C'è il polo del salotto Matera e cioè la il centro di Melfi grazie ad accordi di programma promossi nella passata legislatura c'è la microelettronica di cui parlava variano ma a Cagliari c'è il CRS quattro un centro di ricerca di eccellenza internazionale e ceti scariche in uno dei maggiori provider europei
In materia di telecomunicazioni di di di internet il nuovo emerge nel Mezzogiorno riconverte il tessuto produttivo locale comincia a trovare rapporti fecondi con l'università e questo è un fatto di grande rilievo
Quel che manca però e la fiducia di potercela fare con le proprie forze da qui la ripresa di vecchie pratiche l'attenta azione per le classi dirigenti e non solo quelle politiche di ricercare potenti romani
E più scomodo lamentarsi che compiere scelte e più comodo per le classi dirigenti ma anche per chi non è dirigente più comodo lamentarsi contro il potente di Europa che non contro il potente locale
La la ricerca di un responsabile fuori da voi
è sempre facile lo dico essendo meridionale naturalmente
Dall'altra c'è una triste di un ribellismo impotente base di bassa del reclutamento per la criminalità organizzata
Dal dal federalismo a mio parere può derivare la rottura di un simile Complesso viluppo di clientele di parassitismo di violazione della legge che ha penalizzato e penalizza il Mezzogiorno
Non manca ormai gli studi che consentono di affermare che anche sul piano concreto delle risorse
Quella dell'attuazione del Titolo quinto è una strada praticabile ed è la migliore per il Mezzogiorno occorre in primo luogo affrontare a viso aperto la polemica sui dati reali della finanza pubblica italiana
Le recenti elaborazione dei dati di finanza pubblica messi in rete dal dipartimento delle politiche di sviluppo del Ministero dell'economia confermano che i flussi finanziari verso il Mezzogiorno corrispondono a poco più di un punto e mezzo del prodotto interno lordo e soprattutto che la quota del prelievo fiscale effettuata nel Mezzogiorno
E crescente ed è sempre superiore alla quota del prodotto interno lordo locale
Si tratta di di un dato che la dice lunga sull'adeguatezza del nostro sistema fiscale al precetto costituzionale dell'articolo cinquantatré secondo comma il sistema tributario informato a criteri di progressività
Malgrado i fondi straordinari d'altra parte la percentuale della spesa pubblica nell'Area inferiore di circa otto punti a quella della popolazione
Circa
Non si tratta naturalmente di nascondere che esiste una solidarietà dal Nord al Sud e neanche che Biocor e fare i conti con il ritardi e le inefficienze
Del sistema per la pubblica Hamid della pubblica amministrazione nel Mezzogiorno ma dislocare il sistema istituzione del Mezzogiorno in una prospettiva di rivendicazione non di passiva appeso nell'attuazione alto
Il titolo quinto può consentire di partecipare da protagonisti alla discussione sui criteri di attuazione del cruciale articolo centodiciannove in materia
Il federalismo fiscale non esistono dissensi circa l'ammontare complessivo delle risorse sono circa sessanta miliardi ma di questi quarantacinque sono già oggi trasferiti dal bilancio dello Stato
A quelle delle regioni e degli enti locali come per il loro funzionamento ordinario la cifra delle delle compatte le risorse necessarie prego le competenze oscilla tra i quindici e i venti miliardi di euro
Non esistono sostanziali di Sensi sull'esigenza di escludere dalla contributo di solidarietà solo il livello istituzionale ad ogni livello istituzionale all'ente locale con maggiore capacità fiscale
Nell'esercizio fatto dal gruppo dei costituzionalisti e degli esperti di finanza pubblica raccolto da a Reed
Si è partiti dall'ipotesi di utilizzare un mix di entrate tributi propri compartecipazioni addizionali il fondo di solidarietà
Che consentisse ad ogni territorio di far fronte alla spesa storica effettuata nell'anno
Di prima applicazione della legge
Da questo esercizio è emerso un dato importante
Nel corso del dei quattro anni un esercizio ha fatto sui preventivi e poi verificato sui consuntivi che ha tenuto nel corso dei quattro anni emerso un crescente sono surplus un surplus che consente di passare dalla spesa storica alla spesa sulla base dei consumi più efficienti
Citiamo un dato
La spesa storica per la sanità nel Mezzogiorno
Malgrado le leggende metropolitane non han mai superato normalizzata tenendo conto dei bambini dei vecchi non ha mai superato il novantasette novantotto per cento per la Regione migliore l'Abruzzo l'Abruzzo
è però se guardiamo alle cose internet a questa spesa e ci sono fatta cento la spesa media per farmaci ci sono alcune regioni ahimè del mezzogiorno e una del centro
Che spendono centocinquanta
Vede diciassette regioni si collocano sotto novanta
Tra le regioni del Mezzogiorno nel centro si collocano tra centoventitré e centocinquantatré non dico quella che si colloca centocinquantatré ma è abbastanza nota
E allora è evidente che bisogna fare i conti con queste disfunzioni bisogna rivendicare migliore qualità dei servizi sanitari
E questa migliore qualità viene da maggiori trasferimenti ma anche dal recupero di efficienza ad uso interno il federalismo può e deve consentire una simile cosa
Io credo che
Se non individuiamo criteri di questo genere siamo in condizioni di crea creare un confronto tra le diverse pratiche amministrative e naturalmente questo non esclude anzi è previsto che tenga in vita il cruciale comma quinto dell'articolo centodiciannove quello che dice che per promuovere lo sviluppo economico e sociale
La coesione e la solidarietà sociale per rimuovere gli squilibri economici eccetera eccetera eccetera ci sono interventi straordinari cioè il federalismo fiscale il mettere le Regioni
In condizione di far fronte con le risorse proprie ivi compreso il fondo perequativo
Per le attività ordinarie non esclude anzi postura un uso dinamico del quinto comma e del attuali fondo per le risorse straordinarie
Ecco io concludo dicendo che tra l'altro che non penso che valga la pena che la sinistra dimentichi che il federalismo nel ventesimo secolo quando è stato politica è stato politica tutta interna
Alle forze che fanno parte del centrosinistra il federalismo che è stato politica nel ventesimo secolo è stato Salvemini
è stato Sturzo è stato dorso è stato Lussu se mi consentite di chiudere con una citazione che riguarda la mia regione
è stato Renzo Laconi che alla Costituente ci invitava a far fronte alle esigenze di autogoverno e ad assumere nelle nostre mani il governo della nostra società
Grazie
Anni
Ma io risponderei alla alle suggestioni che ci ha proposto Andrea Jewel mica sviluppando una sola riflessione attorno ad una domanda che cosa può fare l'Unione europea per il Mezzogiorno
Io dico tre cose principalmente la prima non tradire l'articolo centocinquantotto del trattato
Che indica nella politica di coesione sociale e territoriale ed economica una delle missioni fondamentali dell'Unione
Abbiamo ascoltato da Antonio ha parlato di deficit di attrazione cova a sottolineato le diseconomie genere Micca l'aumento del divario tra Nord e Sud De Giovanni l'aumento in atto il prevedibile di competizione all'interno dell'unione europea io sono d'accordo
Penso che sia in atto una forte competizione all'interno dell'Unione fuori dell'Unione
E dico ma se c'è competizione come c'è in una gara bisogna partiche i concorrenti partano dallo stesso punto di partenza altrimenti e una gara falsata la politica di coesione
E indirizzata e finalizzate motivata da questa considerazione
Quindi va mantenuta nove sia siamo sviluppando un difficilissimo negoziato a Brussel sul quadro finanziario dell'Unione allargata due mila sette due mila tredici
Se passa la linea dei sei governi del Nord Inghilterra Austria Germania eccetera
Che non vogliono contribuire al bilancio comunitario
In una misura superiore all'un per cento del reddito nazionale lordo non ci saranno interventi di cui si io per la Regione del Mezzogiorno d'Italia cioè tutti i rubinetti dei fondi strutturali cesseranno con la conclusione dell'attuale quadro con comunitari di sostegno e stupisce la fonia del governo italiano che non può non essere consapevole
Del doppio rischio che sta correndo il nostro Paese quello di perdere qualcosa come cinquanta miliardi di euro è quello di aumentare il suo profilo di contribuente netto al bilancio comunitario
La seconda cosa che
Con la quale rispondo al alla suggestione di Jeremy Ca'
Che cosa può fare l'Unione europea finalizzare questa spezza hanno ragione coloro i quali hanno sottolineato questo aspetto non basta assicurare le risorse bisogna garantire la qualità ancorando la spessa dei fondi strutturali esattamente alla agli obiettivi della strategia di Lisbona
Formazione ricerca innovazione sostegno all'internazionalizzazione reti e ambiente bisogna eliminare reali di polverizzazione assistenziale imporre il principio dalla concentrazione dell'addizionalità
Se riusciamo a vincere la sfida
Il superare l'un per cento di arrivare all'uno e sedici per cento sui sui pagamenti come propone il presidente Prodi pacchetto Prodi
Noi avremo queste risorse anche nei prossimi sei anni ma dovremo avere anche una capacità di utilizzo di queste risorse
Ciò significa migliorare ulteriormente la qualità delle della spesa fino alzarla questi settori e attrezzare il nostro territorio nel campo dell'euro progettazione proprio in cui
Come dirigendo la gamma di commercio ricorderanno
Abbiamo lanciato l'idea di un master a Napoli sull'euro progettazione per sfornare
Euro progettisti in grado di accompagnare il nostro territorio nella sfida della qualità progettuale che una delle sfide che incombono alla classe dirigente
Non soltanto politica ma anche diciamo economica timbra editoriale del Mezzogiorno
Terza cosa e concludo
Riprendere il discorso sul Mediterraneo indico dei punti proprio dei telegrammi primo rivedere l'inviando del partenariato euro-mediterraneo così non funziona il programma Meda che il principale programma di europeo per il Mediterraneo a ottimi ha un ottimo Budget finanziario ma ogni anno poiché metà di questo Budget non viene speso
E oggetto dei tentativi di riduzione a parte la lobby del Nord quindi dobbiamo fare una battaglia in commissione Bilancio del Parlamento per non ridurre il Budget sul Meda ma così non va va rivisto
Il meccanismo dell'euro partenariato euromediterraneo
Secondo
Dar vita al parlamento euromediterraneo è un'idea ovviamente si tratterebbe di un'istituzione a valenza puramente politica
Terzo dare Gambale fonda alla Fondazione per il dialogo interreligioso quarto ripensare la Loggia la logistica noi abbiamo anche su questo un possibile intervento già in atto per certi versi all'Unione Europea
Con le reti transeuropee attualmente c'è un elenco di progetti prioritari approvato al Consiglio europeo dall'aprile due mila e quattro
Che prevede per l'Italia su ventinove progetti gli interventi per l'asse nord-sud Berlino Napoli
Asse ferroviario
L'intervento gli interventi programmabili nella filiera delle autostrade del mare che riguardano i porti
E questa cosa su quale sulla quale ho grandissime perplessità del ponte sullo stretto di Messina oltre la Torino-Lione diciamo il corridoio cinque
Manca in questo pacchetto ed è una esce una la una gravissima di cui tutta la responsabilità è sulle spalle dall'attuale Governo di centrodestra manca il corridoio otto cioè l'asse trasversale che garantirebbe il collegamento
Ove stessi Italia verso verso l'est europeo l'asse nord-sud è assicurato ma va esteso fino a Reggio Calabria più che pensare di fare il ponte bisogna bisognerebbe pensare di fare allungamento dell'alta velocità
Tra Napoli e Reggio Calabria e poi finanziare il corridoio otto ho finito ultimo punto dar vita in raccordo con la Banca Europea per gli Investimenti
Le Regioni e le organizzazioni imprenditoriali ad una banca d'affari per il Mediterraneo
Fuori da questo contesto
La proposta recentemente rilanciata qui a Napoli dal professor Tremonti appare una trovata propagandistica peraltro di improbabile perfetto sull'opinione pubblica grazie
Ringrazio ringrazio Gianni Gianni Pittella che ha confermato come il Parlamento europeo si acquisiscono stile di grande sobrietà rimasto
Al di sotto sensibilmente del tempo assegnato il che non mi consta non mi spinge a darne di più a Ranieri prego
No non dubitavo va be'insomma
Il tema oggetto dalla nostra discussione tra i più impegnativi
Di
Su cui si possa essere chiamati a
A riflettere Andrea è stato esplicito nella sua introduzione
Io venendo al sodo credo si possano affermare che in siamo da da un po'di tempo ormai ad una ad una crisi della cultura meridionalistica
Che pure ha costituito un tratto costante della cultura nazionale nelle mento proprio della storia italiana come diceva del gioco
Ora ci si è interrogati in questi anni sulle ragioni di un tale di un tale declino c'è chi ha sostenuto per esempio che il meridionalismo
Si è culturalmente politicamente indebolito perché la realtà del Mezzogiorno era talmente montata da impedirne una considerazione unitaria
In verità Memnone mai parsa Cuesta una valutazione convincente io non sottovaluto le articolazioni interni al Mezzogiorno ma la verità i dati parlano chiaro insomma che
Tutti i grandi indicatori sia quelli economici che quelli civili continuano a fornire dati
Che dimostrano il persistere del divario
Non si tratta certo di recriminare mezzo secolo non è trascorso invano i progressi sono incontestabili tuttavia il dualismo esisteva negli anni quaranta e cinquanta
E in un quadro locale nazionale e internazionale assai diverso più avanzato esiste ancora oggi
Nella seconda metà degli anni Novanta l'economia italiana nel suo complesso ha portato a compimento il processo di convergenza con il resto dell'Unione
Ma l'economia meridionale ha mancato la convergenza Lombardia il reddito per abitante si colloca nel Duemila
Al centotrentacinque per cento della media dell'Unione in Calabria e Sicilia il sessantadue sessantacinque del dato dell'Unione
Così stanno le cose
In realtà il fatto a prima vista paradossale che il meridionalismo sia indebolito nel momento in cui il Mezzogiorno continuava a rappresentare una questione cruciale del Paese
Di questo fenomeno dobbiamo comprendere le ragioni
In verità ciò è avvenuto perché
La rappresentazione classica della questione non era più adeguata alla evoluzione del problema meridionale
Cioè per decenni il Mezzogiorno è stata una questione decisiva dello Stato nazionale italiano
Dagli anni ottanta le cose cambiano mezzogiorno non è più soltanto parte dell'Italia ma e anche parte dell'Europa quell'Europa
In cui meridionalisti hanno creduto e hanno concorso
E hanno concorso a far nascere poi quando nel novantadue con la fine dell'intervento straordinario che comporta la fine dei
Flussi di risorse che si aggiungevano al normale bilancio statale per affrontare i nodi strutturali del sud
La vera risorsa aggiuntiva
Proviene dai fondi europei e si stabilisce quindi un rapporto diretto Europa mezzogiorno
L'Europa entra come non era mai avvenuto prima nella vita del Mezzogiorno
C'è da considerare inoltre che il Mezzogiorno diventa sempre di più anche parte di un mondo globalizzato mondo globalizzato che ha determinato cambiamenti ovunque
Anche in quelli che costituiscono i due versanti
Geopolitici del Mezzogiorno il Mediterraneo e l'Europa del Sud teste i Balcani
Anch'essi investiti da processi globali
Ora è in questo contesto
Che bisogna ritrovare gli strumenti
Politico intellettuali per indagare la situazione del Mezzogiorno
Lanciare una cultura meridionalistica adeguata alle sfide ai problemi nuove
Da un punto di vista storico probabilmente occorrerebbe chiedersi e ci sono meridionalisti di valore che lo fanno perché non si sia stati capaci di far sì che l'Europa in particolare quando l'Italia ne rappresentava demograficamente il venticinque per cento
Ma pensava per il quaranta per cento quanto ad esigenze di sviluppo delle sue arringhe ritardo perché non si è riusciti a che l'Europa
Imbocca sui percorsi tecnico politici capaci di aiutare seriamente l'Italia far crescere strutturalmente la grande regione deboli dell'intera Europa che era il nostro Sud oggi è tutto più difficile
Oggi il peso demografico nel Mezzogiorno riesce del Mezzogiorno è sceso dal nove due dell'Europa sei al quattro e sei in quella venticinque
Il nostro peso quanto ad esigenze di sviluppo delle aree più deboli che fu inizialmente dal quaranta per cento e di gran lunga diminuisce
Io ho ritrovato in uno scritto del settantacinque di Pasquale Saraceno protagonista degli anni migliori del meridionalismo delle classi dirigenti italiani preoccupazioni sul grado di omogeneità dell'Europa
La comunità scrive Pasquale Saraceno
Non è un'associazione culturale
Che in genere meglio raggiunge i suoi fini quando più numerosi sono i suoi soci Pasquale Saraceno
Sia chiaro noi siamo europeisti convinti persuasi che i destini dell'Italia e del Mezzogiorno siano tutelati meglio nella dimensione sovranazionale
E tuttavia in un'Europa che si sposta il proprio baricentro verso est occorre avere consapevolezza che c'è il rischio di una marginalizzazione delle regioni meridionali
Di un'accettazione dell'esistenza di un'aria di cronico ritardo questo è il banco di prova del nuovo meridionalismo di un meridionalismo efficace diciamo per usare lo stesso
Aggettivo che usiamo per il multilateralismo
Ora quello che sto svolgendo sono diciamo sorgendo riflessioni preoccupate preoccupate perché
Non mi pare che sia ci si renda conto che è un ruolo del Mezzogiorno nel Mediterraneo nelle nel sud est dell'Europa nei Balcani non potrà esserci
Finché nell'intero territorio del sud non solo lungo la direttrice tirrenica ma anche lungo quella ionico adriatica non si sia non si saranno create nuove condizioni infrastrutturali civili produttive
E sono considerazioni preoccupate perché nulla di operativo è stato fatto per affermare la priorità livello infrastrutturale di una qualche direttrice Sud lo ricordava Pittella nemmeno di una seria progettazione del Corridoio otto siamo riusciti a farci carico una direttrice Sud capace di non emarginare ci dà una politica europea che tende verso la direttrice est e anche verso il Mediterraneo l'Italia non è andata oltre la retorica della vicinanza
Eppure concludo Giorgio
A ben riflettere il sunto
Nella nuova Europa
Malgrado tutti i problemi resta diciamo una realtà cospicua perché il suddetto più grande come superficie di diciassette dei ventisette stati dell'Unione considerando anche Bulgaria Romania e più grande come popolazione diventi di ventisette Stati con un PIL totale più elevato di quello di venti Paesi su ventisette
In questo quadro di difficoltà tuttavia una svolta è possibile ora la svolta si può produrre se si avviano per il sunto politiche per la competitività piuttosto che come scrivono alcuni politiche compensative cioè di trasferimento redistributive ai cittadini alle impresa e per attutire le diseconomie politiche per la competitività
Cioè che Milano
Come dicono gli economisti ai contesti a potenziare le dotazioni di infrastrutture materiali e immateriali aumentare la qualità del capitale umano a diffondere
Tecnologie
Le politiche per la competitività sono difficili di lungo Periodo in Italia abbiamo avuto una prima fase di interventi strutturali fino
Ai primi anni settanta e una seconda fase di interventi redistributivi poi fino al novantadue poi è subentrata una fase di incertezza i governi di centrosinistra hanno messo sui binari di una di una di una scelta per le politiche di sviluppo la politica verso il Mezzogiorno il cambio di governo ha determinato maggiori confusioni in ogni caso alcuni obiettivi
Per il Sud non sono stati mantenuti da entrambi gli schieramenti perché l'obiettivo annunciato dai governi di centrosinistra e di centrodestra di destinare il quarantacinque per cento delle spese in conto capitale al Sud è stato mancato da entrambi le risorse aggiuntive
Sostituiscono quelle ordinarie come è stato un tradizionale dilemma delle discussioni
Per il Mezzogiorno conclude il problema in ogni caso che a me pare decisivo
è di utilizzare concentrando le le risorse europee per realizzare reti di infrastrutture strategiche che rappresentano la ineludibile condizione per promuovere un ambiente favorevole all'innovazione anche in grado di attrarre Investimenti se noi non saremo in grado di fare sciò saremo causa del nostro male come meridionale
Se non utilizzeremo al meglio in direzione produttiva alle grandi ingenti risorse
Dell'Unione ma chi lo fa questo la pubblica amministrazione attuale del Mezzogiorno
Io qui mi fermo ma ho l'impressione che noi dovremmo pensare a qualcosa di profondamente innovativo
Per riuscire a creare individuare gli strumenti e le competenze e le capacità per utilizzare appieno le risorse di cui il Mezzogiorno può dispone
Grazie Umberto Ranieri la professoressa
La professoressa maturo
Allora parlare alla fine dire un dibattito su un tema così così impegnativo e nettamente un vantaggio
Perché dovendo tagliare per prestare sia nei tempi anche perché è impossibile poi nel nel in un in tempi così appunto riunita di affrontare un problema così vasto si può scegliere
E quindi io faccio una scelta decisa di fermarmi su un tema che è stato trascurato molte cose importanti sono state dette
C'è un elemento che è stato trascurato e quindi io segnalerò questo perché secondo me è un elemento interessante nelle analisi che si fanno oggi sul Mezzogiorno e che emerge più difficilmente in queste analisi
è stato ricordato da più parti come l'assenza drammatica di questo tema del Mezzogiorno all'agenda politica delle discussioni a me piace ricordare una citazione di Donolo che con molta i tasti cita detto che ormai forse il discorso sul Mezzogiorno si è ridotto a un discorso da scompartimento ferroviario nel senso che non c'è più un attore sociale interessato al tema c'è un attore sociale che sia capace
Di tradurre questo in un cambiamento della propria azione dell'azione politica
La mia idea è che tra i soggetti potenzialmente interessati a questo discorso fa non vadano trascurati ci siano le donne soprattutto le donne del Mezzogiorno è un aspetto che essi ne dimentica spesso ma non ne voglio fare sicuramente una questione di analisi genere non è questo che ci interessa in questi in questo contesto vorrei segnalare come le donne hanno costituito un attore privilegiato di quegli elementi di cambiamento
E degli elementi anche di novità nel Mezzogiorno negli ultimi anni parlo sostanzialmente tra il novantasei e due mila e uno
Due mila e due
Dai dati del Crimella emerge che se noi guardiamo le quello che è successo sul mercato del lavoro l'elemento più notevole è stato questo ingresso massiccio delle donne sul mercato del lavoro
L'incremento delle forze lavoro da quarantasei due mila uno è stato più o meno del cinque per cento se lo andiamo a disaggregare in termini di genere vediamo che è stato dell'undici per cento delle DOP per le donne e del due per cento soltanto per gli uomini
E anche se andiamo a vedere dei dati dell'occupazione sia tra i soggetti in cerca di occupazione che ti occupati questo è un elemento che eclatante che colpisce molto
Ovviamente va chiarito ma no non perfino superfluo farlo in questo contesto che i dati sono positivi soltanto se noi ragioniamo in termini di numeri indici non in termini assoluti ovviamente altre menti i dati che riguardano l'occupazione femminile
Restano drammatici però secondo me molto importante considerarlo perché segna un cambiamento
Culturale importantissimo nel mezzogiorno e e credo che sia uno dei fattori di possibilità di sviluppo del Mezzogiorno che non vanno
Sottovalutati e allora vale la pena di chiedersi perché questo ingresso massiccio di donne con giovani e con titoli di studio elevati non si traduce poi inno occupazione femminile incredibile che proprio qui dove c'è questo balzo in avanti nel Mezzogiorno poi la forbice con il resto del Paese e con l'Europa si allarga invece che diminuire la quota di donne occupate pure essendo cresciuta nel Mezzogiorno
è inferiore di ventisette punti percentuali a quella del Nord-Est
Ed è inferiore di quindici punti percentuali rispetto alla media italiana
Questo secondo me è un problema che non è più imputabile come è stato per molto tempo in passato alla carenza distruzione oggi se andiamo a vedere i dati sull'istruzione
Le percentuale di donne iscritti all'università laureate
In linea con le medie nazionali e in in grande aumento e quindi c'è da chiedersi non se non è più questo il problema
Tra l'altro tutti gli studi recenti sulle istruzione sul sul sistema formativo che si fanno in Italia
E in Europa dimostrano come le donne hanno conseguono risultati scolastici in tempi minori e in genere con esiti migliori che no quelli degli uomini quindi c'è da chiedersi
Quali sono quali sono i motivi per cui tutto questo non si traduce in occupazione
Il motivo principale è sicuramente è il tema delle politiche sociali che guarda caso è un altro tema drammaticamente colpito nelle politiche del governo se noi vediamo dov'è quand'è il momento in cui le donne rinunciano al mercato del lavoro vediamo le caratteristiche delle non forze di lavoro femminili scopriamo che questo succeda nell'epoca
Nel momento del ciclo di vita del alle classi tra venticinque ventinove anni e trenta trentanove
Cioè in soprattutto in corrispondenza delle scelte riproduttive familiari quindi un sistema di welfare che continua a scaricare gran parte del welfare sulle donne
è un fattore di ritardo dello sviluppo e questo si avverte soprattutto nel Mezzogiorno
Soprattutto in un momento in cui le scelte poiché l'attive
Ha famiglia relative a alle scelte riproduttive familiari cemento ma in linea con il resto d'Europa et anche con il resto d'Italia mentre prima c'era un divario molto forte tra le scelte familiari delle donne de di ed è Hugh e delle scusatemi al sud delle donne al nord questo si va riducendo la forbice si riduce questo modello familistica scusate familistico e una banalizzazione terribile ma il modello della famiglia
Più estesa con un numero di figli maggiore al sud si va riducendo e le donne del Mezzogiorno cominciano a comportarsi è uguale nel money stesso modo con cui si comportano le donne del Centro-Nord questo rispetto a tutta una serie di indicatori che non sto qui a dirvi datemi fiducia
Analizzando un po'questi questi dati anche sugli apporti sulle separazioni sulle seconde unioni si vede che le cose
Stanno fortemente cambiando
Le donne quindi costituiscono una risorsa
E costituiscono una risorsa importante Mellon soltanto sul mercato del lavoro
Ma anche nel tema nel momento della rappresentanza politica prima Biagio De Giovanni parlava di de Siffert di Certificate zone del trasformazione della politica in un ceto politico mancanza di classe dirigente
Beh se noi andiamo a vedere il il come si comportano le donne in questo recenti studi sulla classe dirigente sulla classe dirigente in particolare nella nostra regione nella nostra città
Hanno messo in luce come le donne rappresenti non vero elemento di novità anche in questo campo ovviamente anche quei parliamo soltanto di dati incrementale di differenza se andiamo a vedere i dati sulle rappresentanze politiche sappiamo tutti che in Italia sono drammatiche
E che al sud anche nell'interno degli enti locali sono peggiori di quello che succede al nord però quando le donne hanno poi la capacità di mettersi in gioco
Dimostrano una caratteristica diversa da quella degli uomini e c'è una capacità maggiore
Di azione coordinata una capacità maggiore di fare Rete allora interno e di fare sì di mettere in gioco in comune le risorse per fare un appunto un'azione coordinata e collettiva che poi si traduce
In ordine beneficio per tutt'
Allora a me sembrava importante in questo contesto sottolineare questi aspetti proprio per dire che forse uno degli elementi delle politiche per il Mezzogiorno devono essere politiche di sostegno all'occupazione femminile e anche politiche maggiori per le pari opportunità
E anche poi un'attenzione maggiore tutto questo tema delle politiche sociali perché il riconoscimento dei diritti di cittadinanza attraverso la lo sviluppo e la promozione no del del nostro del capitale umano delle persone anche forse una delle cose che dovrebbe distinguere
La sinistra dalla destra e che forza mi ha questi sono proprio questi elementi e che possono poi qualificare un'azione di governa un'azione politica che appunto abbia questi come questo è l'obiettivo di un potenziamento non vorrei usare la brutta parola inglese dell'empowerment ma insomma del del capitale umano del sud che sta poi alla base anche delle possibilità di sviluppo di progresso e di rinascita del nostro Mezzogiorno
Grazie
Allora nei tempi stabiliti e in modo tale da lasciare spazio per una pausa e poi per il puntuale inizio
Della seconda sessione che sarà introdotta da Massimo D'Alema io mi troverò a tirare le somme di questo dibattito molto interessante
Molto interessante fino all'intervento della professoressa maturo che ha richiamato la nostra attenzione su un dato di analisi sociale e culturale che ha perfettamente ragione tendiamo a trascurare
Naturalmente non pretendo di concludere e noi tutti questa sera
Non abbiamo preteso di concludere abbiamo a cominciare da Andrea c'è nemica voluto aprire non concludere aprire si è detto una riflessione sul nuovo meridionalismo la mia prima reazione
Come difficile suscitare un nuovo meridionalismo inteso come visione storica come pensiero politico come elaborazione strategica
Biagio De Giovanni ha detto le contraddizioni che il Mezzogiorno propone rimangono ma la questione meridionale e scomparsa nella coscienza politica del Paese e ha aggiunto
Con una di quelle che ha chiamato sciabolate
Perché è venuta meno la cornice dello Stato nazionale poi per la verità ha detto si è incrinata e da verificare in quale misura ma io so la sciabolata perché è venuta meno la cornice dello Stato nazionale
E questo spunto mi ha fatto venire in mente uno scritto molto impegnato e per certi aspetti drammatico di un meridionalista come Salvatore Cafiero scomparso anni fa il quale sostenne
Che insomma a distanza di cento anni
Lo Stato
Nazionale italiano lo Stato unitario
Ha fallito la sua missione storica che era quella dell'unificazione reale del paese affermazione come dire molto impegnativa ma tutt'altro che destituita di fondamento il punto qual è il punto è questo
Che senza che si compiesse la unificazione reale del Paese le contraddizioni del Mezzogiorno sono state proiettate in un contesto sovranazionale e globale
E quindi in un contesto di integrazione europea e di competizione intera europea in un contesto di globalizzazione e dovunque anche diceva De Giovanni di competizione extra europea
E tutto questo sappiamo quali ardui quesiti e quali complesse sfide ci pone
Io mi chiedo e anche qui sta e soltanto una
Ragione di riflessione ulteriore
La questione meridionale può allora essere assunta in un anno retorica coscienza europea se è venuta meno quella cornice nazionale non retorica nel senso di non affidare alla cornice europea il superamento delle contraddizioni del mezzogiorno e qui qualche volta si accede bene siamo in Europa l'Europa rappresenterà il nostro futuro
Certo è vero ma allora una non retorica coscienza europea dovrebbe significare cogliere le opportunità o se si vuole cogliere l'integrazione europea l'Unione europea come strada obbligata storicamente obbligata e come insieme di opportunità comprese quelle che offre la dimensione euro mediterranea
Ma opportunità tutte da mettere a frutto e non da dare per scontate abbiamo sentito da Pittella come alcune di queste opportunità
Possono venire meno o possono essere ancora valorizzate dipenderà da scelte politiche rispetto alle quali occorrerà condurre delle battaglia a livello nazionale e a livello europeo strategia di sviluppo per il Mezzogiorno Mariano D'Antonio
Dati alla mano ha messo in guardia da giudizi apocalittici che diano per fatale
Una emarginazione del mezzogiorno io credo che ci si debba guardare da quei giudizi credo che ci si debba francamente anche guardare da formule semplificatoria che ricorrono ogni tanto a sinistra
Il Mezzogiorno non è un problema ma una risorsa per il Paese il il Mezzogiorno non è un problema ma è l'assoluzione per il Paese
Francamente io provo un sommo fastidio di fronte a queste formule che non ci hanno fatto e non ci fanno fare un solo passo avanti bisogna entrare nel merito di quale possa essere una strategia di sviluppo per il Mezzogiorno oggi
D'Antoni ha indicato alcune direttrici di politica economica di politica economica Macciotta mi ha sottolineato alcune implicazioni di politica istituzionale ma io vorrei dire che sono stato molto colpito non so se sono stato uno dei pochi ma insomma penso che lo abbiamo letto in pari chi sono stato molto colpito da questo documento Progetto Mezzogiorno che è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni imprenditoriali e dei lavoratori è un documento importante io direi un documento esauriente
Perché si indicano tutti i punti di riferimento per una strategia di sviluppo del Mezzogiorno frammenti si può discutere su qualche aspetto io ad esempio mi domando se esistano lo dico perché vi ha fatto un cenno anche il presidente colà
Se esistono effettivamente in sede europea margini per una nuova fiscalità di vantaggio per le imprese europee ma insomma per quanto discutibile per questo o quell'aspetto credo che presenti con un quadro assolutamente importante ed esauriente anche per quello che riguarda le risorse perché ad eleggere mica ha perfettamente ragione a dire noi dobbiamo concentrare l'attenzione sulle risorse questo documento lo fa in un modo io credo molto appropriato e dopo tanto due esempi leggo soltanto due passaggi
Parla
Si parla questo questo documento a proposito delle risorse del Mezzogiorno di una maggiore vitalità imprenditoriale che sicuramente una risorsa accertata e però aggiunge frenata tuttavia dal peso eccessivo dei costi e dei tempi amministrativi e dalle cadenze della strumentazione di sostegno e aggiunge altra risorsa importante il potenziamento Strategy il posizionamento strategico
Del mezzogiorno al centro del bacino del Mediterraneo non valorizzato dalla insufficiente dotazione infrastrutturale e logistica quindi molte di queste risorse sono risorse potenziali
Che per essere effettivamente trasformate in fattori di sviluppo del Mezzogiorno risiedono
Delle politiche richiedono la rimozione di ostacoli non vivi che ancora si frappongono alla loro piena valorizzazione
Ora
La la professoressa maturo ha sollevato
Il punto essenziale di quale possa esserlo di quali possano essere gli attori sociali che si facciano promotori diciamo di un rilancio della strategia di sviluppo del Mezzogiorno io vorrei chiedere dopo di me nella sessione successiva parlerà Anna Rea della UIL io veramente vorrei capire se questo documento molto accurato
è stato il frutto diciamo di una piccola concertazione tra pochi Esperti o ha rappresentato realmente
Un'acquisizione convinta di queste forze che sono forze sociali imponenti mosso al leggervi tuttora vengo delle organizzazioni che l'hanno sottoscritto e il quesito che io pongo è può venire se non si tratta di un documento come dire puramente formale che il PCI che già sta scomparendo dalla tensione di queste forze e se qui non si è costituito un cartello solo per una firma ma si tende a costituire un cartello per un'azione io mi chiedo se all'ora da queste forze sociali non possa proprio venire un impulso decisivo nei confronti delle forze politiche
Non non vorrei che si reggesse questa questa mia domanda come manifestazione di sfiducia nelle forze politiche anche se debbo confessare che in questo momento non è elevatissimo il mio operato di fiducia nelle forze politiche
Ha parlato Biagio De Giovanni di desertificazione ma comunque perché le forze politiche si mettano in moto io credo che sarebbe molto importante questo stimolo da forze sociali che in effetti ci sono aggregate si sono mostrate capaci di trovare un punto d'incontro che naturalmente augurabile si traduca in azioni iniziative convergenti ed efficaci
E l'altro elemento vorrei lire diciamo
Di
Relativa fiducia nella possibilità di una ripresa
Dell'impegno delle forze politiche o di una parte delle forze politiche e il confronto elettorale del due mila e cinque del due mila e sei si tratta di vedere se nel confronto delle elezioni regionali e poi delle elezioni politiche
Si riesce a riportare al centro del dibattito
Le questioni del Mezzogiorno le contraddizioni del Mezzogiorno una politica europea è una politica nazionale per il Mezzogiorno Umberto Ranieri diceva che anche il centro la sinistra a sicuramente io penso da mettere in luce un operato per il Mezzogiorno una visione una sensibilità che non hanno avuto riscontro nel nel governo successivo ma anche da riconoscere i limiti della propria azione del Mezzogiorno ebbene tutto questo
Naturalmente va detto tutto questo va tenuto presente ma se ci sia ad opera almeno da da parte di uno schieramento politico a porre con forza queste questioni al centro della sfida
Sì condizionerà anche l'altro schieramento e soprattutto mi auguro si condizionerà il voto degli elettori italiani grazie
Pausa di dieci minuti
Bene
Queste
Allora
Se il signore voglie le signore e i signori vogliono prendere posto così proseguiamo nella seconda diciamo sessione di questo
Nostro incontro
Con il rettore professore
Chi da una voce ad Antonio Polito
Sì come no come no
Con voi naturalmente vi chiederete perché io vi chiedo scusa attendiamo un momento perché tendiamo Antonio Polito che ci ha messo circa un'ora pervenire dalla stazione Accoyer qui perché i taxi non funzionava sì è arrivato ma vedo che sta impiegando anche molto tempo per rinviarlo Laura Acqui
Ecco Antonio
Ero venuto a prenderti la penna Antonio
Allora io devo fare solo il passaggio del testimone da
Una fase all'altra di questo incontro e lo faccio innanzitutto ringraziando ancora
Il presidente D'Alema che ha accolto il nostro invito
E devo dire anche che ha dichiarato tutto il suo interesse
Ad avere dentro questo incontro un momento di confronto ravvicinato con gli esponenti rappresentanti delle istituzioni sia culturali sia economiche di modo che il discorso sulle prospettive sul futuro del Mezzogiorno iniziato nella prima fase si possano svolgere avendo come elemento di riferimenti
Strutture momenti impegnati in modo organico nella realtà meridionale e che sono qui rappresentati Elio questa il secondo dovere che sente di dover svolgere che sono rappresentate dalla presenza del
Dell'ingegner Giovanni Lettieri presidente Bruno industriale del rappresentante nell'ingegnere Iavarone della Camera di Commercio del rettore Guido Trombetti di Francesco Nerli presidente della autorità portuale di Anna Rea responsabile regionale della della cui il della UIL Campania questi è il momento intorno al quale si affronta la seconda insisto di dire il secondo versante il secondo aspetto delle questioni del Mezzogiorno io dico in modo particolare a Antonio Polito che ringrazio chi ha lasciato lavoro il giornale è venuto qua in maniera un po'avventurosa come ho detto per riuscire a stare in tempo avrebbe voluto seguire anche lui la prima parte dico così in termini molto abbreviati giusto per intenderci che la prima parte la discussione è stata interessante ricca di spunti
Affrontato questioni Problemi che oggi si pongono anche come problematica nuova del Mezzogiorno verso l'Europa nel Mezzogiorno nello Stato nazionale il problema la questione meridionale
Sono stati affrontato anche i temi delicati dello squilibrio del gatto di sviluppo che esiste tra le due parti del Paese però a sfiorare insomma come dire ha circolato anche l'interrogativo esiste il divario del divario del Mezzogiorno con caratteristiche nuove
Squilibri di carattere tecnologico quindi nuove anche rispetto a un tradizionale squilibrio questo squilibrio esiste nessuno può negarlo
I caratteri della questione meridionale sono ancora più compressi da indagare è tra gli interventi ricordo quello di Biagio De Giovanni tra tutti che dice la questione meridionale esistita nel momento in cui esisteva nella coscienza delle persone nella nella nell'agenda politica
Ed insisteva nel momento in cui esisteva in un quadro il carattere statuale che era il quadro dallo Stato italiano nel momento che questo in crisi questa quadro di riferimento è
Nella coscienza dei cittadini la questione meridionale sembra come dire in qualche modo dissolversi indebolirsi
Come andare avanti Giorgio Napolitano diceva nelle conclusioni dobbiamo chiederci realisticamente se questo squilibrio e la soluzione di questi squilibri può essere affrontata in un quadro più generale quello dell'Europa appunto del può essere affrontato in questo contesto lo spirito dell'incontro è stato questo di guardare in faccia la realtà
Senza pensare di scaricare sempre ad altri livelli responsabilità che sono del Mezzogiorno anche dei meridionali abbiamo ricordato che non fa bene a nessuno
Chiudere gli occhi di fronte anche responsabili limiti arretratezze difficoltà
Che incontra il movimento politico il momento sindacale le istituzioni in quanto tali nel Mezzogiorno è giusto
Chiedere che vi sia una riforma che mette in grado queste forze
Di sviluppare tutti i loro potenziare a loro risorse conviene la denunzia conviene indicare lo stato delle cose fa molto bene anche cercare di capire dove ci sono i limiti da superare avendo una convinzione che ha circolato in tutto questo dibattito
La convinzione che anche sul terreno politico e delle prospettive del Mezzogiorno una partecipazione uno a sfondo sforzo di autogoverno del Mezzogiorno
è molto interessante e importante per il futuro del Mezzogiorno ma per il futuro del Paese il suo indichi nel suo insieme e presente il presidente D'Alema
Voglio dire ricordare non a caso che noi abbiamo espresso abbastanza diffusamente la convinzione che la differenza si può fare anche delle delle prospettive razionale può venire dal Mezzogiorno
è una differenza che può essere positiva ma siamo realisti e concreti non è scritto da nessuna parte che debba essere necessariamente positiva può ed è stato anche detto che una delle caratteristiche che forse bisogna recuperare e la fiducia del Mezzogiorno in se stessi sono la fiducia nel Mezzogiorno in se stesso e quindi la fiducia nella possibilità di considerarsi davvero una risorsa questo è un modo per testimone che io passerei direttamente ad Antonio Polito ringraziando tutti gli intervenuti tutti i presenti
Buonasera
Volevo dire solo un paio di cose prima di introdurre poi i vari oratori
Non sono così ingenuo da giudicare lo stato del della condizione meridionale condizioni del traffico di stasera perché altrimenti dovrei dire che il Mezzogiorno immobile
Ma due due considerazioni per legare un attimo il tema del diciamo dell'Europa la prospettiva dell'Europa
La condizione geografica diverso in cui il Mezzogiorno si muove da un un bel po'di tempo ormai alle vicende più relative invece al confronto nord sud dell'Italia devo ridire la prima è questa
Io credo che bisognerebbe domandarsi innanzitutto il dibattito di oggi la è la sede giusta per farlo vista anche la presenza dell'onorevole D'Alema
Che cosa è accaduto innanzitutto ai sud d'Europa perché questi ultimi decenni non sono stati affatto normali o irrilevanti per la condizione delle aree diciamo così arretrati o depresse o un po'più indietro del resto dell'Europa cioè successo una grande trasformazione nel senso che a a a dispetto di tutti quanti che sospettavano che l'Europa avrebbe rafforzato il centro
No della della della di quest'aria di mercato e politica che si era creata
Invece è successo il contrario cioè i Sud le aree periferiche dell'Europa hanno conosciuto in qualche caso veri e propri miracoli
Non soltanto economici ma anche civili
Viene spesso citato quello irlandese ma vale lo stesso per per parti il Portogallo e la Spagna la Grecia
Mentre invece il centro del dell'Europa che è del perito dal punto di vista economico dentro questo centro ci siamo anche noi ne siamo come ha ricordato Prodi qualche giorno fa sezioni a Milano siamo il nostro reddito pro capite reddito nazionale pro capite è sotto la media europea e questo non era non era così fino al novantasette la centoquattro rispettivamente non novantasette oggi è a novantotto la stessa condizione avvenuta la Germania però per la diciamo per aver preso dentro di sé il peso di un altro Sud che era la loro loro loro Este insomma alla Germania Est ora quello che mi domando che forse dovremmo anche ragionare un attimo perché ci pone in una prospettiva più più storica più ampia che cosa è successo in questi anni in questi decenni
Per cui i livelli indiscutibile progresso economico e civile anche nel Sud Italia non ha però ha avuto la forza di trascinamento il carattere così netto così evidente così forte di altri Sud Europa la seconda cosa di cui vorremmo che disco Borrelli che si discutesse questa noi viviamo diciamo la prima domanda riguarda anche diciamo riguarda in generale il governo e la seconda Repubblica tutti quelli che si sono succeduti vari moto la seconda riguarda più invece l'attualità questa situazione politica
Perché la novità che a me a mio modo di vedere in qualche modo ha riguardato il Mezzogiorno è che forse ha vuol dire qualcosa significa qualcosa anche al punto di vista dell'analisi della cosiddetta questione Maria meridionale c'è ancora se non c'è ancora eccetera
E che diciamo da tre anni e mezzo Mezzogiorno vive in una condizione diciamo c'è il governo del no il Paese governato dal noto almeno dalla da un da un sistema di alleanze politico sociali che fa chiaramente riferimento a un'altra parte del paese e che tutto sommato
A picco nato in qualche caso a mio modo di vedere distrutto quel vecchio slogan per cui che era entrato un po'anche nel senso comune del paese per cui il Sud era un'opportunità il Mezzogiorno è un'opportunità per l'intero Paese
A me pare che nella nel come dire nel senso comune di questi ultimi anni ci sia stato che il Sud è un peso e talmente un peso che ogni tanto bisogna mettere i soldi nel centocinquanta milioni di euro la finanziaria per foraggiare undici mila forestali calabresi ma questo il sunto
Cioè alla fine a questa era e il modo in cui viene presentata la questione un peso sulla nazione
Allora dentro questo quadro diciamo il il diciamo il rapporto con l'Europa il che cosa cambia anche perché come credo abbiate anche detto nella prima parte la discussione ovviamente l'allargamento ha modificato i termini anche della capacità di aiuto diciamo di sudditi di sostegno che l'Europa può dare al nostro Mezzogiorno che cosa cambia nell'Europa che tipo di opportunità si aprono al muro OPA e che tipo di opportunità si aprono rispetto alla questione al Governo nazionale perché questo ovviamente e anche più
Pregnante
Siccome credo che la prima parte mi par di capire se è stata dedicata più anche all'analisi immagino che oggi anche per la figlia qualità del del dei dei presenti del panel di questa seconda fase dovremmo anche con circa cento chino sul che fare questo è un po'la dunque se siete d'accordo io darei subito la parola a Giovanni Lettieri presidente Unione industriali napoletani perché come dire de te fabula narrato il prezzo
No io partirei proprio dall'affermazione il sud d'Europa perché i Sud nelle altre nazioni dell'Europa funzionano cioè hanno creato sviluppo l'esempio di Irlanda e Galles
La risposta è semplice perché questi Paesi hanno fatto delle società di scopo che hanno funzionato
E hanno attratto gli investimenti anni il Galles Inghilterra ci sta in Irlanda ce la dà più die che funziona
Come se fosse uno sportello unico accoglierà imprenditore gli dalle Ariele attrezza gli costruisce gli stabilimenti anche spesso
Oppure gli mette a disposizione aree abbandonate da incentivi tipo la nostro quattro otto otto il Galles la stessa cosa nel Galles cioè una società che funzionari dalla stessa la la stessa mission e dà benefici pari alla nostra quattro otto otto adesso perché
Noi in Italia non siamo riusciti a far decollare il nostro Mezzogiorno Dinoi non abbiamo neanche uno sportello unico comunale che funziona in tutto il Mezzogiorno figuriamoci se avessimo la possibilità funziona sulla legge nelle
Fin quando non ci rendiamo conto che questo mezzogiorno è la vera risorsa del Paese e quindi non ci diamo da fare veramente per creare
Questi attrattive agli investimenti non solo non risolviamo il Paese mezzo di pub nel Mezzogiorno ma non cresce il Paese a livello europeo noi siamo il paese che in questo momento cresce di meno
Con l'allargamento ad Est ci sono arie che entra fa parte della Comunità grande quando la Regione Campania in cui possono applicare politiche di incentivazioni senza incorrere nelle sanzioni della Comunità europea
Perché lo fanno per tutto il Paese pur essendo gran perché sono grandi come la Campania e lo possono fare noi abbiamo questo problema non possiamo applicare le stesse
Iscrisse si criteri agevolativi
Perché la comunità non ce lo consente in più questi Paesi
Pur senza gli incentivi però tutto però hanno la possibile di crescere crescono del tre e del quattro il loro PIL cresce il tre il quattro cinque per cento all'anno per cui adesso oltre alla verità edifici degli stanziamenti europei hanno anche il beneficio cioè hanno le risorse per continuare a investire far crescere il Paese in Italia siamo fermi demograficamente se un industria con l'aumento se consideriamo il Paese come un'industria se vogliamo che il PIL incrementi noi dobbiamo aumenta la produttività ma se non abbiamo neanche perciò una situazione abbastanza
Ingarbugliata sotto certi aspetti se non abbiamo la manodopera da impegnare parlo a livello di Paese perché il Paese democraticamente mo'praticamente fermo e non cresce è difficile che possa crescere il PIL
Più di queste aspettative che noi abbiamo per l'anno prossimo poi i prossimi anni paralimpici la quelli in da quegli importi a quelle percentuali non è sufficiente a creare sviluppo nel Paese
Noi se vi ricordate quando l'economia tirava al Nord c'ero in ospiti i colleghi che si lamentavano perché non potevano aumentare la produzione in quando non trovavano manodopera da impiegare negli stabilimenti
La lega fermava l'immigrazione e i colleghi del Nord si lamentavano perché non c'era persone da occupare da impegnare gli stabilimenti noi
Abbiamo una grossa risorsa nel Mezzogiorno è questa manodopera purtroppo dico purtroppo ma abbiamo uno zoccolo che è del ventidue ancora venti ventidue per cento ISO occupazione che può essere impiegato sempre che ci siano ovviamente le politiche giuste che può essere impiegato per far crescere il Paese qui se noi consideriamo in di vitale importanza il fatto che però aumentare il PIL bisogna aumenta la produttività però Mentana puliti alzare ci vuole la gente che lavora è il Paese Italia la gente del lavora almeno al Nord non ce ne la gente che lavora disponibilità subisce per cui se noi a livello nazionale ci rendiamo conto che la risorsa del mezzogiorno e la vera risorsa del Paese
Può darsi che risolviamo il problema del Mezzogiorno ma risolviamo anche il Paese il problema del Paese Italia perché incomincia crescerà di ritmi accelerati in modo che si possa anche incominciano a reinvestire per i territori su questa la considerazione che secondo me
Va fatta
Grazie
Volevo chiedere a Luigi Averone si diciamo c'è anche un problema di imprenditoria meridionale perché l'avallo veloce ma ci sono gli imprenditori
Io parlano
Ringrazio
Dell'opportunità che viene data oggi parte l'ospitalità che dalla camera di commercio per dare anche alla Camera di Commercio di Napoli che ricordo della terza Camera di Commercio italiana rappresenta duecentocinque duecentottanta mila impresa quindi dopo Milano e Roma è la terza Camera di Commercio italiana di dire anche la sua in questo interessantissimo dibattito qualche giorno fa in questa stessa sala sì ricordo sì e se è stato ricordato il centenario della legge Nitti
E in effetti io ho partecipato solo parzialmente lavori e ho visto ho potuto notare che la visione con la quale veniva guardata venivo guardato alla questo la cosiddetta questione meridionale
Ancora secondo me non ancora ben maturata ebbene una non ha raggiunto un livello di consapevolezza sufficiente almeno da parte dei relatori che in quella fase erano presente per esempio io rispetto al titolo dell'incontro di oggi parlerei di riflessione sul futuro dei mezzogiorno perché chiunque gira lei ha le cosiddette aree Obiettivo uno del nostro Paese
Si rende conto che ci si iscrive ci si trova
E non più rispetti non più di fronte ad un'unità socioeconomica unitaria così come era stata concepita cento anni fa e così come è stata concepita anche negli ultimi anni dagli anni Cinquanta impone ci troviamo di fronte ad una realtà molto ma molto differenziato
La vecchia storia che ha
Come dire in qualche modo riempito i testi dei sociologi e degli storici sulla parlando della Campania sul problema della
Riequilibrio tra aree costiere are interni è un tema che sul quale sul quale oggi Rio a per quanto almeno il mio pensiero è assolutamente superato oggi sentiamo per le province di Benevento e di Avellino in parte di Salerno noi pensiamo di sì di trovarci in alcune zone di ritrovarci in Toscana potremmo trovarci in Toscana
Quindi il vero problema del Mezzogiorno dei mezzogiorno non esiste più il Mezzogiorno dei mezzogiorno oggi sono rappresentati da importare i problemi di carattere sociale economico e di ordine pubblico delle grandi aree prima fra tutte quella nella quale ci troviamo
Quindi questa distinzione secondo me fondamentale nelle elaborazioni successive e io ritengo che debba meritare una serie di ulteriori
Diciamo
Approfondimenti ed elaborazioni
Evidentemente ciò compete ai politici compete al circo intellettuale
Però da questo aspetto né non ci sottraiamo come mentre perché giriamo le nostre are ognuno di noi a aziende in più parti della regione
E quindi molti di noi hanno aziende in più parti della regione vivono realtà completamente differenti dal punto di vista sociale dal punto di vista sindacale dal punto di vista dell'ordine pubblico dal punto di vista della qualità della vita
Quindi dal nostro punto di vista del Mezzogiorno
è diventato un termine che va discusso al plurale i mezzucci
Detto questo quali sono le possibilità che noi
Possiamo intravedere almeno mi riferisco all'aria che conosco meglio la regione Campania
Noi dobbiamo passare
Posso dire una cosa che gli economisti e i sociologi non convincono non non condivideranno però dobbiamo passare da la cosiddetta politica dei fattori alla politica dei settori
Io ricordo che ero presente alla Fiera del levante
Quando presidente del Presidente del Consiglio D'Alema
Individuò lasse
Campania Puglia per il polo aerospaziale
Meridionale
Questa cosa di fatto si è realizzato
Ma se realizzata in una maniera non condivisa in una maniera non concertata in una maniera non convinta e trovo giusto il commento gli hanno che ha riportato la stampa e vorrei l'onorevole D'Alema ci potrà date conferma se era vero
Su questa questione abbiamo fatto la guerra dopo perché non ragionare più non ragionare in termini di sistema interni dei comparti in termini di settori omogenee aldilà dei confini amministrativi Cannon esistono più o esistono soltanto dal punto di vista demmo delle analisi demografica dei singoli Comuni
è un errore fondamentale
Allora in Campania che cosa fare
Non abbiamo l'azienda non ha grande abbiamo il comparto Ario spaziale che il secondo in Italia dopo Torino terzo dopo Torino e Roma
Su questo dobbiamo rafforzare il settore aeronautico allo spazio cioè dobbiamo fare una politica di settori abbiamo una portualità qui dice
Onorevole sul quale che certamente potrà dire cose estremamente interessanti di me abbia un settore nautico nel senso più ampio della parola
Che lisci che unisce insieme la logistica e quant'altro sul quale siamo in un trend estremamente positivo ed estremamente cresce
Abbiamo un settore ferroviario rappresentato dall'Ansaldo Breda e da un sistema di indotto estremamente qualificato il saremmo significa estremamente significativo che fu competere in maniera
Estremamente forte
Qual è la contraddizione
I settori strategici
E mi riferisco a questi impartita questi tre in particolare oggi sono ancora in mano nella proprietà lo sa
Non voglio qua fare valutazioni di carattere come dire politico però vario nautica e Finmeccanica
Se lo insieme allo spazio ferroviario e Finmeccanica
L'anarchico sostanzialmente e Fincantieri
Quindi noi abbiamo bisogno di una politica industriale nazionale in questi settori che non c'è l'attuale governo non riesce ad individuare non riesce indirizzare non riesce ad ad orientale
Le le cosiddette privatizzazioni che sono avvenute sono avvenute sui servizi a domanda individuale un po'di acquedotti
Un po'di telefoni un po'di di di di altre cose però sui settori strategici a tecnologia veramente avanzata che i quali devono competere nel mondo
Questa cosa non è avvenuta il padrino in questi settori e ancora in mano allo Stato
Lo Stato deve fare una politica industriale che sia in grado di fare in modo che questi settori lì dove sono presenti al di là dei confini amministrativi a villa di localismi al di là delle piccole beghe di campanile deve essere un sistema unitario che fu far risorgere e può far crescere ebbene alcune aree come la Campania della Puglia
Che hanno
Questo tipo di preesistenze
Ultimo riferimento e chiudo veramente
La politica di di incentivazione
A me non piace
Citarmi
Però in un articolo comparso sul Corriere della Sera qualche settimana fa
Firmato da mesi
Posso
Esco una serie di dati
Tra i quali
Si vede che l'attuale governo
Con la scusa
Con un prego pretesto negli altri paesi non hanno livelli di incentivazione alle imprese
Diciamo pari a un vostro inferiori al nostro ha creato o sabbia creare o creerà se ci riuscirà mai un sistema di incentivazione che non servirà al nostro sistema delle imprese
Cioè solo per citare qualche esempio
La forma acconti contributo a fondo perduto ed utilizzata in Danimarca in Spagna Lussemburgo in Austria in Svezia
Franco Giavazzi
Dice noto economista della Bocconi dice che il due per cento
Del bilancio dello Stato italiano destinato l'impresa
Depurando
Da alcuni settori in particolare trasporti agricoltura ed esca questo parametro scende allo zero cinquanta per cento la Finlandia del più la Finlandia dal uno al ventotto per cento
Come incentivazione Presicce e la Finlandia non credo che sia un Paese e abbia un livello di sviluppo diciamo estremamente molto molto inferiore a quello italiano ha diciamo è chiaro che sono generalmente infatti paradosso
Più dell'Italia fanno in termini di Pirlo il Belgio la Danimarca la Germania la Grecia la Spagna e l'altro in Portogallo la Francia questo verbale
Quindi di fronte ad una situazione reale
Rispetto all'acqua non c'è attuale Governo l'attuale governo spero di non essere gli ortofrutticoli chiude
Spero di non essere non è stato
L'attuale governo l'attuale governo l'attuale governo millanta la mancanza di cassa con una serie di Bucci oggettivamente nessuno Bucci
Perché non c'è cassa non lo so vorrebbero andare gli economisti perché la linea della competenza non ha negli anni sia sempre più di variegata dal livello della cassa questo secondo lei nessun economista fino adesso almeno io non lo capite nessuno forse nessuno ci ha provato ha spiegato
Però di fatto chiunque lavora con la pubblica amministrazione
Sa bene
Che a un certo momento la ragioneria si chiude
Per fare in modo che il primo del mese successivo posso uscire il comunicato stampa del ministero del Tesoro per cui deficit
Rientra rientra nei parametri quindi
La Cassa funziona in esclusivamente in funzione del fatto di poter fare il nel mese di marzo in modo in maniera tale da fare il primo aprile cito il primo aprile perché poi diventa un pesce d'aprile sostanzialmente comunicato stampa in cui si dice siamo nei parametri di massa vertici invece non è vero perché non paga i creditori quindi questo il
Chiudo dicendo
Politica che si di settore laddove i settori sono forti incentiviamo questi settori purtroppo i settori strategici dico purtroppo come imprenditore privato
Ma non lo dico dal punto di vista della gestione complessiva i settori strategici sono ancora in mano addossato con Cossato
No il dovere individuare politiche industriali chiaro in questi settori strategici e ci auguriamo che nel prossimo futuro questo posso avviene ultima considerazione e chiudo veramente mi scusi giusta breve
Diciamo
La la questione fondamentale finale che vorrei porre e questa l'imprenditoria
Deve sforzarsi così come avviene nelle aree forti del paese di assumere
Un ruolo autonomo
Rispetto da un lato alla politica e dall'altra ceto politico e dall'altro rispetto al cento in questa autonomia della classe imprenditoriale
Il raggiungimento di questa autonomia quando il nome per ridurre avremo raggiunto questo autonomia e non ci faremo condizionare in una dialettica avverte democrat ovviamente
Dal ceto politico dico mi scusi dottore dal ceto intellettuale allora assai avremo avremo avremo avremo avremo superato avremmo superato anche le distanze culturali che riguardano di non il Mezzogiorno ma ripeto il Mezzogiorno grazie
Francesco Nerli presidente novità portuale lei concorda questa analisi che sostanzialmente identifica in una carenza di politica di Indirizzo e di sostegno da parte del dell'autorità pubblica dello Stato la diciamo la causa principale delle difficoltà
Ma scritto
Naturalmente sì perché poi lo sviluppo come le criticità dello sviluppo hanno tanti Paritanti martedì quindi sul piano internazionale su quello
Europeo e su quello delle politiche che si fa in un paese o anche nelle regioni o anche in un'autorità portuale quindi naturalmente
Questi problemi ci sono
Camolese sempre compresi
Credo che io mi limito a guardarla l'ottica che mi è più vicina diciamo così
Sapendo che parlarvi porti di logistica di infrastrutture significa avere presente dall'esigenza che poteva Pittella nel dibattito precedente nello sviluppo della coerenza delle politiche di coesione a livello europeo
Che poneva rispetto a quelle che sono i processi di diciamo così definitiva
Costruzione dunque ad normativo di liberalizzazioni nel settore a livello europeo
Che non l'abbiamo fatto in Italia con la legge ottantaquattro e novantaquattro la liberalizzazione porti
è totale
A livello europeo non lo è mi porti del Nord Europa ancora cioè commistione fra pubblico e privato nella nelle operazioni commerciali e portuali e quindi io sono dell'avviso che bisogna riprendere subito
Notarla metro per poter riprendere subito in mano la proposta che ha lasciato alle palacio sulla direttiva comunitaria sulle sui servizi portuali l'accesso servizi portuali perché per noi è uno di quegli elementi di unificazione delle normative che riporta alla competitività infraregionale cioè all'interno dell'Europa non abbiamo bisogno che gli altri liberalizzazione del settore portuale quanto abbiamo liberalizzato noi lo dico questo perché io concordo con via Varrone su un un punto mentre per quanto riguarda la liberalizzazione dei servizi
In alcuni comparti sono avvenute penso ai porti
Anche se ormai da alcuni anni non sono più accompagnate da una politica di sostegno nazionale
In questo caso non parlo di soldi di sostegno cioè di politiche attive di costruzione di quelle alleanze fra i vari soggetti che consentono una liberalizzazione di produrre gli effetti e positivi che porta teoricamente in sé
Sull'interno
Non è avvenuto per esempio in alcuni comparti
Giustamente diceva
La lunatico il ferroviario
Io sarei più attento a mettere insieme la vicenda Fincantieri perché se anche non liberalizza as se anche non privatizza Arsinoe la Fincantieri oggi
E faremo solo un come dire una ci sarebbe solo un un esito la chiusura cantieri italiani qui siamo di fronte ad una questione che le navi si vanno a fare bene fatte bene come si fanno noi incorrere in Cina no
E attenzione seconde vostra oltreché al quaranta cinquanta per cento in meno e poiché Nietzsche in economisti la manodopera non incide per il cinquanta per cento
Allora i costi derivano da un sistema Paese complessivo e allora qui la l'unione europea deve porsi il problema del sostegno alla cantieristica deve Wipro porselo a livello comunitario
E a livello di G otto
Detto questo quindi io credo naturalmente esistono questi problemi con il perché se no sarebbe già tutto come dire in movimento
Ma al tempo stesso ecco io voglio fare rapidissimamente
Ho seguito sulla stampa antibatterica nella presentazione del nel libro sulle nel soggiorno ho letto le cose che ha detto Gianni Lettieri ed altri alcune molto convincenti altri mi hanno lasciato alcune perplessità ne parlavamo prima vorrei dirlo
Guardate si è detto lì da parte dei rappresentanti di Confindustria ufficio studi se non mi sbaglio ieri
E che guardare al mancherebbe cento milioni di persone si però sono a basso reddito conviene di nuovo concentrarsi sulla competitività infraregionale sia europea
Necessarie molto attenti su questo fatto
Perché non è solo la loro capacità divertito complessivo è ciò che si sta muovendo
E anche perché lo sviluppo nel Mediterraneo sarà condizionato si dalle infrastrutture si dall'alleanze ma anche degli scenari di pace o di guerra quindi che io capitolo che io non non attivo sul quale io non entro
Ma il problema non può essere liquidato così non è che ci possiamo rinchiudere solo nella guerra entro il ventuno Europa ci mancherebbe altro
Sviluppare gli elementi di competitività ma guardare quello scenario che il nostro pane quotidiano specie se si pensa al due mila sei al due mila dieci quindi alla zona di libero scambio
E proprio rispetto a questo io vorrei dare alcuni dati cioè piccola iniezione di realismo nella situazione del Mezzogiorno
Non abbiamo del mezzogiorno Taranto
Cioè tra Salerno
Napoli e Cagliari che rappresentano la maggiore quantità di attrazione e di capacità di movimentazioni contenne che c'è in Italia
Sono cinque porti del mezzogiorno
Abbiamo in Campania il sistema interportuale più forte d'Italia
Due interporti Nola e Marcianise uno in costruzione a Battipaglia
E uno dei più grandi in diciamo snodi di carattere ferroviario Italia Marcianise
Non ci dimentichiamo questi fatti non c'è in Toscana non c'è nel Lazio non cede in Lombardia la querelle all'Esquilino discutono ormai da da secoli e tutto ciò in qualche misura ha dato una serie di risultati o se avete pazienza due minuti deve dico alcuni
Il porto di di Napoli e Sesto vitale per contenere porto di Salerno il settimo
Nei primi dieci porti d'Europa ci sono due porti italiani per maggiore produttività
Napoli e Salerno no questo caso Salerno e Napoli
Io vorrei che cioè le fissassimo queste cose qua per capire anche gli elementi di limite di criticità ma nei primi dieci porti devono fa ci sono due soli porti italiani per per produttività competitività capacità di attrazione sono Napoli essere Napoli è il primo prime mezzo secondo a volte l'anno prossimo sarà il primo nel settore delle crociere
Napoli è il terzo posto come porto nel settore delle merci varie cioè delle tonnellate che si movimentano ha un forte polo delle riparazioni e delle costruzioni navali
è il primo porto l'Italia insieme a Salerno fanno il cinquantaquattro per cento delle autostrade del mare in Italia
Dal due mila uno al due mila quattro c'è un incremento del centottantotto per cento
Del centottantotto per cento ci sono linee con ventitré Paesi del Mediterraneo Cianni però non colgono la sua parte lunedì ma sono sono B perché ho visto che gli ha detto ieri giustamente
Ma sono obiettivi settimanali e credo che chi opera nel settore ma non solo capisce che linee di tre settimanali per il ma crebbe salvo qualche caso sono una metropolitana
Solo una metropolitana
A venti la linea con ventinove aree e porti aree produttive porti extracomunitari quindi ventitré seconda solo a Livorno ventinove allora abbordare un altro dato Napoli con Taranto è l'unico porto italiano dove si fanno treni completi
Treni completi dai per Napoli da e per Bari dai per Taranto dai per Foligno Perugia quindi SMI stando al nord nord est e oltre ecco allora
Noi abbiamo una serie di potenzialità già espresse no ci son delle potenzialità che non si colgono le movimentazioni dei porti di Napoli e Salerno dico solo Napoli perché se no se la Regione del
No Napoli se sono cresciute spaventosamente sono ormai Pietro Gioia Tauro e Genova il terzo polo perché Napoli Salerno se fossero nel Nord Europa sarebbero una Levante una potente dose supporti
La distanza è quello insomma no quindi noi vogliamo la concorrenza nel e per il mercato ma è del tutto evidente che è un reduce unico sul piano mondiale dei traffici
Più o meno globali sia da globalizzazione buona che vive la cattiva un unico punto di riferimento
Quindi noi abbiamo diciamo questa la straordinaria ricchezza c'è un punto anzi ce ne sono due e chiudo il primo è come si fa a logistica come si fa sistema
Come si fanno alleanze l'alleanza non si fanno solo avendo delle infrastrutture ma si fanno se chi gestisce pianifica programma le infrastrutture chi deve fare il sostegno credito ricerca formazione
Chi deve in qualche misura seguirne l'evoluzione anche lo Stato o dando soldi per nuovi investimenti
Ho realizzando quelle autonomie che servono autofinanziare nel territorio per gli investimenti se queste tre questioni si mettono insieme io credo che non siamo nel in una situazione dal punto di vista delle infrastrutture della logistica
Danno un piangerci sopra
L'anno piangerci sopra lavorarci con grande attenzione con grande sforzo ma danno un piangerci sopra perché risultati ad oggi li ha dati il problema nasce a mio avviso sulle infrastrutture logistica se si guarda al due mila dieci
Alla questi cinque porti la loro evoluzione lì il sistema portuale italiano nel suo complesso può essere è diciamo noi la piattaforma dell'Europa nel Mediterraneo non vediamo questo come una contrapposizione anche se in otto nove anni dalla riforma abbiamo recuperato dieci punti percentuali al nord Europa un risultato straordinario no
Noi se
Guardiamo al due mila dieci noi dobbiamo sapere una cosa molto semplice
Se non si riprendono gli investimenti nei porti
Se non cresce
Come dire
La cultura urbanistica nell'uso del territorio al servizio dell'evoluzione della logistica
E la dico così
Che spesso manca
Ma non non parlo dei vincoli ismi astratti l'ambiente va tutelato il paesaggio va tutelato bisogna che però decidere insomma se si vuole andar per mare riporti vanno fatti
Vanno incrementati
Non si riesce a scavare fondali
Perché le normative ambientali sono quelle che sono e nessuno si assume responsabilità
Non si riesce ad ampliare e dotazioni infrastrutturali
Ci vogliono vent'anni per favore svincolato stradale per la città un porto
Negli anni
Non ci sono più finanziamenti perché la legge obiettivo è un bluff
Gli ausiliari nella legge Obiettivo ci sono e centoventi milioni di euro per i porti di Napoli e Salerno pel dotazione infrastrutturale legate alla viabilità le ferrovie ma ucciso trascritte le ma non ci sono
Quindi quel circuito virtuoso che era stato messo in moto fra il novantasei e il due mila investimenti ne porti gli investimenti la logistica una volta accantonato
Piano generale trasporti al disegno di legge lo strano che è stato nessun cassetto poi spero che potremo riprenderlo in mano fra un po'di tempo
E noi non saremo in grado di far fronte a quella domanda di circa dieci milioni contenga in più
Di crescita della crocieristica di esigenza di crescita della costa del Mare per spostare dal la strada al mare molto del trasporto al di là delle poche cose importanti diceva Pittella ma poche cose che sono provvedimenti europei e quello strano strumento messo in piedi al governo italiano che la Rame per fare costa del Mare e che abbiamo visto si possono fare ugualmente senza ricentralizzare queste scelte queste decisioni se non ci sono queste tre o quattro cose rapidamente noi rinculo e Remo anche quei dati io prima leggevo
Torneranno indietro perché un porto che non è in grado di seguire l'evoluzione dei traffici non mantiene i traffici che ha torna indietro si va da un'altra parte quindi se non cresce
Nel crescono le due cose su come si fa alleanza con le cose che dicevo e se non crescono di nuovo la volontà di investimenti che da quattro anni afferma
è ferma
Noi non saremo la piattaforma logistica dell'Europa nel Mediterraneo e avremo un ulteriore danno in quello che dovrebbe essere il concorso della crescita del Mezzogiorno che pur c'è stata alla crescita dell'intero paese
Grazie anche per la concretezza dei grossi interventi volevo chiedere al rettore Guido Trombetti rettore dell'Università Federico secondo
Che io considero forse esagero ma insomma
In quanto produttore di conoscenza forse l'imprenditore dal cui lavoro dipende più di tutti gli altri stasera il cui futuro
No appunto infatti
La ringrazio della della della precisazione infatti lo devi dal produttore di conoscenza cioè lo definì un imprenditore
Lei imprenditore lei
Scrisse
L'altro giorno il nostro giornale ha fatto un pubblicato un pezzo che abbiamo titolato così dice la nuova questione meridionale la matematica perché c'era ci sono i rapporti di lei susciti dati del rapporto OCSE che c'è un un sistema che sia a Pisa dove fu verificano controllano paragonando gli studenti di film di ventotto Paesi del maggiormente sviluppati del mondo con dei test sulla comprensione della lingua della loro lingua e la matematica e i dati erano sensazionali nuovi vedere perché diciamo il nord del Paese sostanzialmente era nelle nella media dell'OCSE nel sud del Paese no insomma quindi è del tutto sensato dirlo no
La nuova questione cercare la matematica
Matematica ma in generale diciamo la produzione di quella e poi anche il tema del quando si parla di disoccupazione diciamo una buona fetta di quella disoccupazione ogni occupazione in qualche caso sotto occupazione e gente che passa dalle vostre aule universitarie
Con successo senza
Sì io voi sono matematico di mestiere quindi potrei ma non non voglio entrare sulla sulla crisi delle vocazioni essere
In caso magari sarà solo un caso che fosse il più grande matematico italiano del secolo è più grande al mondo era meridionale via De Giorgi era un vecchio insomma è stato per anni Normale di Pisa
No io voglio fare una una riflessione velocissima partendo dalla osservazione sul capitale umano che è una risorsa ed in particolare sul capitale umano giovanile se si prende ad esempio la Campania
I giovani in Campania sono i percentualmente al numericamente rappresentano il maggior volume d'Italia
Allora quando si dice che il capitale umano è una risorsa e quindi il capitale e Giovanni della risorsa naturalmente bisogna intendersi bene in che senso perché questa risorsa Lasik Bovo utilizzare come provo a seguire semplicemente un filo logico mettendola sul mercato con basso costo della manodopera ed è una scelta
La scelta che ha un grande costo sociale non significa in sostanza abbassare i salari e quant'altro
E c'è poi invece quelli che tutti indicano essere la strada maestra che investire in ricerca d'alta formazione e cioè creare sul territorio una ricchezza di insediamento umano che faccia da trattore non è l'unico attrattore ci torno faccia da trattore baracche significa poi insomma Duni tutto questo
Significa sul Tirreno per la formazione non parlo solo dell'alta formazione Paolo della formazione in senso complessivo e della ricerca scientifica gettare la maschera e dire
Quando noi esaminiamo i dati dei rapporti di Shanghai e di quant'altro e l'Italia non è in posizione esaltante questo dipende strettamente correlata alla quantità dei finanziamenti
Si può poi diretto che è necessario introdurre dei meccanismi di valutazione che non bisogna finanziaria piogge su questo siamo tutti d'accordo però la media dei finanziamenti
Quindi ricerca scientifica ed alta formazione nel Paese sono ancora otto mass lamenti troppo bassa non si riesce a competere da questo punto credo che non non dico l'unico problema ma
Di fronte al capitale umano giovanile noi non abbiamo altra scelta se non vogliamo fare una scelta terzomondista
Abbassiamo abbassiamo le retribuzioni noi dobbiamo competere continua obiettando alta formazione da questo punto di vista devo dire la regione Campania
E vestito bene le risorse europee
Fatto scelte di qualità
E per esempio gli ultimi accordi con la band lei parlava del settore aerospaziale di tre giorni fa oppure poteva Piaggio antico che ha fatto una convenzione con la nostra facoltà di ingegneria o l'Alenia Spazio eccetera queste dimostrano che dove si mettono risorse
In maniera oculata
E con una politica di qualità perché questa è politica di indirizzo scegliere di investire di investire nella ricerca e nell'alta formazione ma vede io poi pezzo
Ancora faccia ancora un passo più avanti e dico
Un passo ulteriore in fondo un traditore perché attrae perché c'ha qualità
Di capitale umano giovani preparati
Alta formazione tecnologicamente altri tutti
Ma anche perché c'è la qualità dell'ambiente e c'è la sicurezza se no non ci diciamo tutta la verità anche questo mo'garantiti mi temi della sicurezza perché si dovrebbe investire mettendo a rischio se stesse i propri cari ai propri dentro e secondo lei
Diciamo del Giro Biondi la verità
Anche sul tema della sicurezza vede direttore io sono convinto che ho scritto l'ho detto e lo ripeto in maniera ossessiva che ci sono vari modi di affrontare il problema certamente Defoe il controllo del territorio fatto costato il fondamento
Anche a titolo simbolico gli interventi forti degli ultimi giorni hanno avuto una ricaduta positiva ma necessario un lavoro in profondità un lavoro state ci dove lo si può operare oggi come non mai soltanto nell'ambito della formazione partendo dalla formazione
Addirittura elementare non parlo faccio un soldo pianto degli accademici che cercano quattrini per il tema della formazione un tema strategico perché davanti alla qualità della coscienza civile della della popolazione e non può essere assente
Dalle
Dava all'Istat delle priorità deve diventare ad un archivio d'età non è possibile che i lettori ogni anno si deve dimettere per finta ovviamente questione di mettere
Aveva mille lire non è possibile
Non è possibile che debba provare il mio bilancio
Direttore il mio bilancio lo debba provare il ventinove dicembre perché devo aspettare passiva finanziarne stabilire fino all'ultima ci dà sito città ma è mai possibile c'è poi come spieghi fare programmazione non si fa una politica si non si fa una politica fermo restando che è necessario valutare
Perché
Occorre controllare lo Stato le Regioni danno devono controllare su questo non c'è dubbio ma occorre creare da questo punto di vista una una politica io l'ho citato
Ieri sera con l'altro ieri sera e non mi ricordo alla
Alla Unione industriali un un intervento di un economista americano che voglio di citare qui che ho letto sul Repubblica non sul Riformista sulle ma e questo grande economista americano di di Chicago
Diceva non mi ricordo il cognome vicino a Brancher
Nasce dice un sacco di balle il Paese è in grande difficoltà risorge la Colella la guerra con l'Iraq ha creato al Paese difficoltà economiche finanziarie molto più alte di quello che l'Amministrazione racconta ma gli Stati Uniti non entreranno mai in crisi perché hanno delle grandi università questo era il tema di questo grande delle grandi università
Che sono ascoltato bene
Detto da un economista americano non solo il luogo dello sviluppo della tecnologia e della scienza ma della crescita civile democratica del Paese questo secondo me è un tema centrale che nel Mezzogiorno è quanto mai importante grazie
Io io anche fuori dal campus universitari non mi pare che l'America se la passi tanto male comunque
Volevo fare una domanda a Anna Rea segretario UIL Campania è questa cioè quando prima abbiamo fatto un po'l'elenco di tutte le cose che hanno tutti gli ingredienti che negli altri soggetti proprio perché diranno
Innestato meccanismi virtuosi di sviluppo e di crescita netti Investimenti semplificazione burocratica
Vantaggi fiscali eccetera però anche una flessibilità al mercato del lavoro una grande flessibilità perché aveva talvolta contrattata con i sindacati
Dall'altra quando i sindacati da più di erano più deboli imposta è semplicemente imposta ma sì una situazione come quella del Mezzogiorno qualità di disoccupazione che abbiamo non non sarebbe necessaria anche da parte del sindacato affrontare con maggiore coraggio questo tema nell'interesse forse non s'non non so se dei suoi scritti ma certamente la collettività
Devo dire che quest'anno aspettavano da Woodstock romana mandate se una lite matematiche pubblicati infatti affondando
Da e voglio dire
Intanto di sicuro il sindacato su questo tema della flessibilità sia nel Mezzogiorno a livello nazionale ma anche nel Mezzogiorno è un tema che non è che non abbiamo affrontato non ci sono state esperienze ed esperimenti tali che ci portano appunto in queste in queste ore a registrare nei fatti
Sia sul tema soprattutto diciamo detto il del costo del lavoro a registrare comunque una differenza tra il nord e il sud del Paese questo non sono perfetta diciamo anche di alcuni accordi che abbiano anche siglata assumendosi anche la responsabilità si parlava prima nel dibattito di Trina ad esempio di innesti Pratola Serra no e ricordiamo cosa c'è stato nonostante il forte aumento di produttività e nonostante il contributo che queste due aree ad esempio hanno dato al settore automobilistico a livello nazionale
Si continua avessi continua tuttora anche con mai di piccola corda di armonizzazione ad avere una differenza
Dal punto di vista salariale ma la flessibilità anche nelle cose e io credo che se anche un po'il frutto della qualità dello sviluppo che abbiamo avuto nel Mezzogiorno
E però a spiegarmi un attimo un attimo meglio nel senso che anche gli ultimi investimenti che ci sono stati la forte e precarizzazione anche noi abbiamo o come si è trasformato uno dei settori che noi avevamo pensato ad esempio pensa Terra di Lavoro Caserta con le telecomunicazioni
In una fase delle politiche del mezzogiorno c'eravamo
Anche i flussi che poteva essere la nostra Etna Valley no cos'è diventata
E questo credo con il risultato appunto con una qualità di uno sviluppo molto discutibile e con un risultato anche di una forza lavoro fortemente precaria e e mal pagata
Allora io credo che il tema non è la flessibilità mi scuserà Polito che se appunto è uno degli strumenti no ma qui non voglio parlare né di legge Biagi nei dello strumento del mercato del lavoro
Vorrei tentare di ritornare al tema precedente cioè al tema anche del nostro dibattito agli interrogativi che lo stesso pulita all'inizio opponeva
Cioè di quale sviluppo del Mezzogiorno meglio questo mezzogiorno rispetto se può rappresentare la differenza del nostro del nostro paese delle politiche del nostro Paese
Io credo che la flessibilità insieme agli altri punti che qui sono stati tutti toccati
Come uno dei tanti aspetti certo può essere uno strumento ma da solo non rappresenta una maggiore occupazione del Mezzogiorno ed è dato dal fatto che nonostante la legge trenta
Abbia ulteriormente polverizzato il dato nelle mani delle aziende una quantità di strumenti diciamo di contratti no e ce ne sono tantissimi
Non mi pare che abbiamo registrato un aumento dell'occupazione quindi questo da solo non è uno schema
Però anche la parte voglio dire il sindacato è voglio dire nell'insieme di un quadro diciamo dove ci muoviamo sulle sugli elementi principali io credo che l'elemento principale quello che appunto anche Polito diceva all'inizio pensando a cosa è successo nel resto dell'Europa
E guardando il Mezzogiorno non come una cosa a parte io non credo per esempio non sono d'accordo condivido molte cose che aveva detto Iavarone
Io non sono d'accordo invece che ne parliamo di medi rio meridionalis mi no io penso che continua a rimanere nonostante delle eccezioni di un Mezzogiorno che è cambiato
Continua a rimanere una questione meridionale certo e da riflettere con i nuovi spunti insomma ecco le nuove cose
Ma c'è una questione meridionale che non è assolutamente un mezzogiorno perché oggi rappresento un peso per il governo io non credo perché questo peso nel corso di questi quattro anni è stato completamente tagliato
Anche e qui voglio dire accettando un'altra provocazione di Polito anche gli stessi soldi veri forestali non è pagati mica North
Ce li siamo pagati con il taglio che hanno fatto nel maxiemendamento con la cassa integrazione gli LSU soldi che venivano alla Campania e Ali Puglia
Ma noi no non voglio fare Etterbeek come dire degli spunti è una riflessione da fare per capire che cosa noi dobbiamo fare ognuno no per parte nostra
Allora io credo che il mezzogiorno no non solo non rappresenti è diventato questo divario sempre più grande ma non con resto del Paese
Perché altrimenti non dovremmo tutti condividere questa affermazione che ha fatto Montezemolo no non è che ha affermato che il Mezzogiorno è tra le situazioni più gravi del dopoguerra è il Paese
è il Paese Italia no
E il fatto che noi come Mezzogiorno voglio dire ne subiamo ancora cioè e ancora più forte perché in questi anni non c'è stata una politica in economia che puntasse allo sviluppo qui per non prendere molto tempo e credo che su questo noi come mezzogiorno possiamo rappresentare la differenza e la vera risorsa non come semplificazione esce da questo dato poi vediamo che cosa fare
Possiamo rappresentare una risorsa per il Paese per l'Europa no se iniziamo a capire che cosa è successo in questa Europa
E qui io voglio insomma non è solo l'Irlanda il Galles sì che ha investito nei suoi mezzogiorno la stessa Francia e la stessa Germania non hanno fatto quello che ha fatto l'Italia
E qui voglio fare io una provocazione che può sembrare molto insomma un po'più estreme di sinistra
Io penso che noi nonostante dei privatizzazione estremista che pensa sempre a questa sorta di no
I Facoltà neo facoltà e qui ringrazio io credo che nel nostro Paese serve ancora anzi urge perché è mancato un intervento pubblico in economia e in particolare negli anni tra direttore essa non è perché io sto pensando alle partecipazioni statali anche il anzi l'organizzazione che io rappresento come dire siamo stati strano
I falchi fautori ma non è che di per sé il privato no e bello su alcuni settori strategici veniamo alle cose che qui sono state anche dette
Io credo che servono politiche non solo di Indirizzo ma di accompagnamento e anche di Investimenti in settori importanti
La Germania e la Francia l'hanno fatto
E non perché avevano una politica di protezionismo la Francia Braglia toccarli no il distretto di Toulouse dell'aerospaziale litania che cosa ha fatto
Abbiamo continuato uscì abbiamo abbandonato una politica che con fatica stavamo facendo in questo settore no
Per avere una politica di settore guardando all'Europa dove stavamo per entrare si ricordiamo tutti nel consorziare pass poi buon ministro Martino e Berlusconi
Dico il possiamo diventati come dire più realisti del re prima facevamo i subfornitori
Della dati l'asse della Boeing adesso facciamogli dire sempre quello in una situazione molto più grave di prima abbandonando un percorso che ne invece stavamo facendo
Sul trasporto non tanto il trasporto non avevamo una vocazione ma non vocazione avevamo settori importante qui parliamo del mezzogiorno
Era l'Italia non era nel soggiorno del trasporto elettrificato cos'è successo la corda Ansaldo Breda non siamo l'Ansaldo di una volta diciamoci la verità
Poi andiamo a guardarci comunque quello che è rimasto è comunque importante ma non è quello che avevamo prima
Allora io credo la prima questione
Che noi dobbiamo ristabilire quello che è stato fatto in altri Paesi una politica diciamo sul settore industriale su settori strategici pubblica no
E su questo ne dobbiamo definire quindi i settori strategici quando lo diciamo sia rispetto all'industria
Che non vuol dire che le nostre vocazioni turistiche eccetera le vogliamo abbandonare ma solo tra i punti principali che nel pensiamo che dobbiamo investire perché questo è quello che ci fa la differenza da stare in Europa
E questo il Mezzogiorno rappresenta quella differenza quella risorsa in termini positivi e non si è fatto nel corso di questo tempo la politica del credito non voglio stare la formazione tutte le politiche di occupabilità
Che non è nel corso di questi anni l'abbiamo detto sono elementi fondamentali due questioni e termino quindi il suo Due come risorsa per invertire le politiche che invece si sono fatte nel corso di questi anni
Una è la questione delle aree no e l'altra sono le risorse umane
Qui io condivido fortemente e su questo noi siamo rappresentiamo un valore anche aggiunto come il Mezzogiorno e qui ogni soggetto creiamo attrattività
Per investimenti essere nello stesso momento attraverso politiche su aree attrezzate dentro c'è tutto c'è la sicurezza c'è la formazione ci sono le infrastrutture materiali e immateriali cioè su questo voglio dire è un grande limite che c'è dove ci sta dove ci dovrebbe essere il concorso di tutti i soggetti e qui sempre con la nota polemica che contraddistinguono i sindacalisti perché devono sempre criticare con agli altri io non credo che anche da parte degli imprenditori finora poi dopo dico sulla domanda
No che faceva anche Giorgio Napolitano oggi c'è una fase molto importante ma credo che anche quello che abbiamo oggi di negativo è un po'anche di politica abbiamo fatto tutti i limiti che abbiamo avuto tutti nel corso di questi anni
Anche io credo gli stessi imprenditori c'è il rischio imprenditoriale non sempre l'abbiamo spinto fino in fondo ci sono anche i limiti ovviamente del sindacato
Allora noi se vogliamo pensare a cosa fare dobbiamo partire da un'autocritica
E da una critica che coinvolge tutti i soggetti allora politiche per come rendere attrattivo e le nostre aree e qua il Sud a differenza del nord il Nord non hanno più uno spazio per un capannone
Allora se questo Paese deve rilanciarsi e fare investimenti il Sud era presente una risorsa se non la dobbiamo mica dimostra qui ci sono le aree sono che sono arie i come dire non attrezzate aree che non attirano dobbiamo vedere come fare per rendere attrattivo ultima questione risorse umane quante armi no con una battuta non perché sono l'unica donna anch'io qua e prima c'era il ricamo Arturo però sulla risorse umane pensa al Mezzogiorno
Noi non possiamo pensare come dire su questo di dirlo e poi punto no
Parlare di valorizzazione no di occupazione maggiore occupazione perché per gli imprenditori mi sembra anche giusto nel patto per il Mezzogiorno meglio accordo per il Mezzogiorno il punto
Diciamo focale eccome aumentiamo la competitività e lo sviluppo del nostro sistema Paese per me questo scelto che è veramente importante ma lo scambio che il sede del sindacato
E per avere maggiore occupazione non voglio dire la piena occupazione sono qualche compagno dice sono troppo estremista maggiore occupazione
Il Mezzogiorno alle risorse umane
Ma il Mezzogiorno significa fare i conti con un dato e questo è anche come dire il figlio e significa anche ragionare della legalità e della criminalità
Perché il Mezzogiorno significa fare i conti con una disoccupazione che giovanile quando parliamo del cinquanta per cento di disoccupazione giovanile
Questo è un dato drammatico io credo per tutti un dato drammatico con cui fare i conti significa disoccupazione giovanile e femminile allora qui quando si dice il dato e lo toccava Umberto no di un dato molto grave che al nostro Paese c'era tutta l'Europa che il dato demografico
Vogliamo fare i conti con il fatto che le regioni meridionali e la Campania prima per tutte e la regione più giovani di questo Paese
Cioè e con lei in quella regione che può offrire
Quella risorsa o umana no
Allora significa mettere insieme politiche di sviluppo per la competitività
E politica voglio dire per la famiglia no politiche come aiutiamo che queste risorse umane a disposizione che sono fatte da donne e giovani possono immettersi nel mercato non è una situazione precaria
E ne facendo i salti mortali perché questo non incentiva nessuno a conciliare per poter essere presente nel mercato del lavoro
Allora su questo io credo l'esperimento che ed è positivo con l'accordo fatto il due novembre tra tutti i soggetti imprenditoriali questo è un elemento molto importante
Che sta stimolando no
A uno sforzo sul che fare no senza chiedere né al Governo centrale concerto lo dicevo io c'è bisogno di politiche nazionali
Certo c'è bisogno di politiche di accompagnamento europeo ma con un protagonismo di tutti i soggetti in una logica di condivisione questo è il valore di quell'accordo che non si chiede soltanto come è stato detto ma ognuno tenta di fare qualcosa
Ieri sera è stato firmato io reputo molto importanti con questo spirito la cosa
Tra Confindustria CGIL CISL e UIL di Napoli stiamo discutendo con lo stesso spirito corda alla Regione Campania per rendere come dire
E sforzarci tutti perché anche quella pubblica amministrazione qui locale che ha tanti limiti nel Mezzogiorno
Posso ognuno insieme ai soggetti forze sociali imprenditoriali ognuno assumersi le loro responsabilità
Dare la parola al presidente Massimo D'Alema se posso se se se vuol tenerne conto aggiungere ai ai numerosi temi su cui immagino che vorrà
Intervenire alle questioni poste da dai precedenti relatori due sole questioni una è quella del Governo il nordico posto all'inizio mi piacerebbe capire diciamo che giudizio dà
Di quello che è successo in questi anni e mezzo da parte di un blocco sociale politico che si è esplicitamente presentato alla alla collettività nazionale come il difensore suscita dure energie del tipo di un'altra parte del paese
La seconda questione è questa
Se posso dirlo abbiamo sentito interessantissimi interventi
Però viziati secondo me da un da un da un un antico difetto cioè in realtà poi in questo mezzogiorno ci sono ottimi imprenditori ottimisti Ettore industriali ottimi porti ottimi sindacati ottime università
E l'unico problema pare essere quello che dal da Romano arriva abbastanza spesa pubblica per sostenere tutte queste risorse che ci sono ci sono delle colpe interni a mezzogiorno ci sono dei nemici interni al Mezzogiorno ci sono dei condizionamenti interni al Mezzogiorno che partecipano dà la colpa generale
Grazie grazie grazie innanzitutto per avermi invitato ad assistere a un discussione molto partecipare una discussione molto seria e stimolante
E e anche le le domande che sono state poste ora da ultimo dal da Polito modo giustamente stimolante non voglio dire provocatorio
Costituiscono appunto un aiuto per organizzare il mio ragionamento che in parte voleva proprio rispondere
A questi quesiti
Io penso che noi siamo in un momento particolarmente di un oscuro e difficile
Perché i come noi vuole rilanciare un dibattito politico è un'azione pubblica a favore del Mezzogiorno
Se è vero per un verso che l'attenzione delle grandi forze sociali rappresenta per non soltanto per l'ampiezza dei consensi ma anche direi per il livello di della proposta a cui si è giustamente riferito Giorgio Napolitano una novità importante non abbiamo mai avuto una piattaforma
Per il Mezzogiorno così significativa come quella che è stata sottoscritta da tutte le grandi forze sociali del Paese
è anche vero però che questa iniziativa così significativa ha avuto un impatto direi minimo sul dibattito sui temi della politica economica e finanziaria
E sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal come
Questo direi che questo questo dato è abbastanza impressionante
Il fatto che
Qui non siamo soltanto alla fine della concertazione siamo di fronte ad un governo la cui politica prescinde totalmente dall'orientamento delle grandi forze sociali e produttive
E le sfida apertamente
Perché
In questo senso di io io sono d'accordo con la definizione governo del no
Che si e lo si potrebbe dire che questa Finanziaria e contro l'insieme del Paese però io ritengo che in questo tratto antimeridionale è molto forte e forse noi lo Lu sottolineiamo in misura insufficiente non c'è una politica per il Mezzogiorno non ci sono proposte non ci sono idee non ci sono risorse se non come trascinamento in parte di politiche avviate dal centro sinistra
Stato un effetto di trascinamento delle politiche avviate dal centrosinistra
In particolare diciamo di questa nuova programmazione su cui poi verrò perché gran parte del mio intervento invece incentrato su una riflessione critica sulle politiche abbiamo fatto noi anche perché sono le uniche delle quali si può discutere
E qui
Io ritengo meritino un bilancio critico perché non credo che possiamo candidarci a tornare al governo semplicemente con l'idea di riproporre quelle politiche
Questo mi sono abbastanza vicino alla riflessione che sta sviluppando Nicola Rossi
E mi riprenderò alcuni spunti anche per dare delle mie risposte
Quindi non c'è soltanto questo cioè l'estinguersi di una politica verso il Mezzogiorno
Cioè sopravvive qualcosa che il centrosinistra aveva avviato e per il resto non c'è nient'altro sostanzialmente tutta la questione delle infrastrutture si è rivelato un gigantesco bluff non voglio toccare
C'è un vuoto di rappresentanza del Mezzogiorno questo è un problema politico culturale e civile insomma c'è un vuoto di rappresentanza del Mezzogiorno nelle istituzioni del Paese governo dei paesi
Nel centrodestra non dà rappresentanza al Mezzogiorno
Ma ci sono alcune grandi scelte che possono compromettere ancora più seriamente insieme non si è fatta una valutazione per esempio sotto il profilo degli interessi del Mezzogiorno della manovra fiscale del
Io sono sarebbe molto interessante qui siamo lavorare sui ci sono alcuni grandi esperti di numeri ne vedo omaggio che c'è stato un maestro d'eccezione Giorgio ma
Non c'è il minimo dubbio che l'operazione che fa il governo
Che è una operazione di redistribuzione del carico fiscale che di questo si tratta non di riduzione delle tasse
Cioè si riduce la tassazione sull'IRPEF in particolare sui redditi medio alti si aumenta
Di fatto Licci le tasse locali
I bolli
Si riduce la spesa pubblica in alcuni settori ma questa è un'operazione che ha un saldo antimeridionali impressiona
Che non c'è il minimo dubbio che i redditi favoriti dalla manovra fiscale si collocano per l'ottantacinque per cento nel Centro-Nord del Paese
Mentre invece diciamo i i redditi colpiti a partire dal fatto che la riduzione della spesa pubblica indubbiamente colpisce il Mezzogiorno ma anche
Questa manovra quest'aumento a pioggia delle imposte avrà una ricaduta su tutto il Paese in modo particolare sul Mezzogiorno
Cioè quella è una manovra il cui saldo in termini territoriali è uno spostamento di risorse dal cinque al nord
E badate non di pochi soldi
Un secondo motivo di allarme riguarda tutto il tema europeo al quale si è richiamato con molta puntualità
Gianni Pittella detti io mi limito citare il
Ma che è una questione grandissima su cui c'è una scarsa mobilitazione dell'opinione pubblica noi siamo
Immersi in un nuovo negoziato che avrà valore cruciale per il Paese
Tutto ciò che nel Mezzogiorno si si spende oggi è frutto del negoziato che fu condotto dal centrosinistra per del di di Agenda due mila che è rimasto l'unico grande volano di risorse per
Che fu uno straordinario successo insomma lo dico da solo un fatto oggettivo De Santis
Dirò anche le cifre che sono noi siamo oggi in un negoziato ad altissimo rischio
Ad altissimo rischio
Si discute della possibilità di introdurre il parametro del reddito nazionale
Come criterio di allocazione dei fondi strutturali si passasse per un Paese che agli squilibri che ha il nostro se passasse un'idea di questo genere non saremmo diciamo avremmo un danno incalcolabile
C'è un problema che riguarda i criteri lo dico perché il governo italiano appare assente ininfluente il Rile
A diciamo dunque tra le fa vuole che racconta Berlusconi cioè che con lui è cresciuto il peso internazionale dell'Italia
è una sprovvista diciamo dall'estero dove mi trovo prevalentemente io questa fabula è una favola amara ma io non è vero anzi è vero il contrario
E e diciamo in un mondo in cui il destino di un grande Paese sempre più interconnesso con le scelte internazionali la verità pesa
E può avere un peso assai negativo
L'Italia per esempio non appare auto autorevolmente presente nel grande dibattito sul bilancio comunitario
Dove badate quella differenza tra l'uno e l'uno e ventiquattro è cruciale perché tutto ciò che vi è di investimento di inno tutto ciò che cede il funzionamento normale delle istituzioni è in quella quota
E badate che una posizione italiana come quella di un Paese che è alla ricerca di alleati per fare saltare per aria il patto di stabilità
Allo scopo di potere tornare a finanziare in deficit politiche di tipo clientelare perché di questo si tratta dette la redistribuzione di risorse a fini di consenso sia che la si faccia con le pensioni invalidi
Sia che lo si faccia alleggerendo il peso fiscale sui ceti medi è una forma di distribuzione di soldi a fini di consenso
Altra cosa è una politica di sviluppo e di riduzione della spesa pubblica
Che riduce le tasse come frutto di questi ma Berlusconi teorizza che si devono ridurre le tasse di un deficit e che lo si deve fare facendo saltare per aria il patto di stabilità
Ora è chiaro che un Paese che ha una posizione di questo tipo a scarsissima forza contrattuale poi nel dire che bisogna aumentare gli investimenti europei
è evidente
Io penso io su su una cosa non è che dissento voglio dire una mia opinione su un problema che ha posto Giorgio in relazione al documento delle forze sociali ed è quello diciamo di
Di una politica di fiscalità di vantaggio
Io credo che così come credo che noi abbiamo bisogno che interessa del Mezzogiorno una crescita della della integrazione del coordinamento delle politiche economiche europee
Un maggiore peso dell'Europa anche finanziario
Una idea della necessaria flessibilità del Patto di stabilità non sono c'è una sinistra monetarista che difende l'ortodossia di Maastricht contro diciamo al colbertismo di di di Tremonti
Non è questo il problema sono due modi diversi di affrontare
Il tema del rapporto tra stabilità e cresce
C'è una idea che tende a rinazionalizzare le politiche economiche cioè a dire va be'ma insomma restituiamo margine governi nazionali
Quindi allentiamo i vincoli perché ognuno possa fare quello che vuole
E c'è invece un'idea chi dice consideriamo in sede europea i grandi investimenti strategici fuori dai vincoli del patto di stabilità
Ma i grandi investimenti strategici decisi in sede europea
Questa seconda visione secondo me anche un più forte impatto anticongiunturale perché in in questa logica questo significa mobilitare grandi risorse intorno a obiettivi condivisi con una concertazione di interventi quindi con un effetto restituire ai governi nazionali margini per politiche di tipo assistenzialistico clientelare eccetera è secondo me non ha effetti sulla congiuntura economica cioè è un'operazione rischiosa dal punto di vista finanziario
Che rischia di accumulare debito pubblico fuori bilancio come sta facendo l'Italia a danno dei nostri figli e delle generazioni future e che non è un significativo impatto sulla crescita sarebbe poi l'obiettivo di queste politiche perché mentre decidere in Europa di destinare uno zero cinque per cento a grandi programmi d'investimento la ricerca l'innovazione delle politiche industriali avanzati avrebbe una metterebbe in movimento una mole di risorse diciamo grado di agire nel senso di spingere la crescita consentire ai singoli governi di violare il patto di stabilità secondo me non ha che Settis sulla crescita
Quindi insomma io ritengo per ed ancora il tema delle fiscalità noi siamo noi abbiamo una situazione svantaggiata
Rispetto a Paesi che hanno potuto applicare poi a Paesi che erano delle nazioni mezzogiorno la musica perché i criteri europei secondo cui le politiche di vantaggio fiscale si possono applicare solo su scala nazionale ci hanno fortemente svantaggiati rispetto a Paesi come l'Irlanda che hanno praticato politiche fiscali di grande vantaggio uno dei fattori di attrazione degli investimenti è stato questo Pasqua ci sarà stata anche gli sportelli unici non discuto dirò ragazzo però e noi non abbiamo potuto fare perché se noi vogliamo verso eliminare l'IRPEG per le imprese del Mezzogiorno fare anche nel Veneto che è un'assurdità
E cioè noi siamo prigionieri di una normativa che per un Paese che ha fortissimi squilibri come il nostro è una gabbia noi avevamo avviato una discussione un negoziato su questo
Tanto è vero che nel documento conclusivo del Consiglio europeo di Lisbona c'è scritto c'è scritto purtroppo rimasto scritto solo le che bisogna adeguare la normativa per consentire politiche fiscali di attrazione di investimenti su base regionale o macroregionale
Dopodiché governo Berlusconi ha sempre in mente abbandonato questo volume di vita diciamo questo tema e i io penso che c'è però la questione è delicata
Perché è chiaro che il problema posto dal documento delle forze cioè non è di facile soluzione ma ritengo che potrebbe far parte di un negoziato appena oggi anche una una discussione su questo punto
Penso che noi che noi dovremmo potere praticare una politica di vantaggio fiscale a regime non soltanto per lo Stato tanto diciamo nel nel Mezzogiorno in Italia e che questo sarebbe del tutto ragionevole in un Paese che agli squilibri via il no il nostro Paese Monti ha un'opinione un po'diversa avevamo cominciato a discutere diciamo che teme lo scatenarsi di una concorrenza fiscale non non ordinati in Europa ma io penso che l'Italia e anche la Germania avrebbero interesse a questo
E che dentro parametri ovviamente governate non in modo caotico sulla base di criteri oggettivi
Cioè io io penso che un'armonizzazione delle politiche fiscali in Europa per quanto attiene al trattamento fiscale delle impresa e dei redditi da capitale è una necessità
In un'area di moneta unica
E che diciamo rispetto a criteri armonici deve essere prevista all'eccezione nelle aree che hanno bisogno di di di avvio di avere una particolare attività di attrazione di investimenti per sostenere i processi di sviluppo
E che questo è un tema vero tema importante
Su cui
Diciamo una presenza del governo italiano non c'è
Detto questo pianeta qualche tema di attualità ma grosso però perché una battaglia meridionalistica oggi passa sia
In sede nazionale sia in sede europea dalla capacità di dare evidenza ad alcune di queste questioni sarebbe interessante che le stesse forze sociali si sono fatte portatrici di questa piattaforma diciamo
Venissero a Buscetta discutere
Investendo investendo anche la Commissione europea la rappresentanza italiana nel Parlamento perché una parte delle questioni che sono poste in questo documento che mi ero portato perché anch'io considero sono questioni che non si risolvono a Roma
Si risolvono se il governo italiano apre una una trattativa in sede europea se si pone questa questione seduta ma detto questo io volevo
Seconda parte del mio intervento guardare un po'in un po'più indietro un po'più avanti diciamo cioè
Noi siamo
Nel momento non solo della battaglia politica più immediata of a cui ho fatto riferimento ma anche della definizione un po'di un progetto per il Paese
E
Centrosinistra certamente deve tornare a riflettere su che posto ai mezzogiorno nella nostra visione del futuro
Io sono a favore del del della voglio dire di una lobby meridionale del centrosinistra però insomma noi ci dobbiamo anche far sentire dentro il dibattito del centro si quali sono presenti tanti temi ma questo tema del Mezzogiorno in un modo un po'così veri vocativo Prodi ha detto a Milano centralità del mezzogiorno forse diciamo è un titolo col né a cominciare riempire di contenuti media abbiamo fatto una politica per il noi non partiamo diciamo da un da tabula rasa partiamo da un'esperienza che ha avuto un grosso spessore
Culturale e di governo
Tra l'altro questa politica avuto anche in una certa fase una forte impronta che fu dato dal ministro del tesoro dell'epoca l'attuale presidente del Consiglio
Della Repubblica si scusa zero differenza tra risente revoca che full Hui diciamo a dare impulso a quella politica di nuova programmazione che ha rappresentato una stagione dell'impegno meridionalisti
Io ritengo che noi abbiamo introdotto alcune novità importante alcune di queste sono novità da riprodurre
Altre
Da una parte noi abbiamo introdotto l'idea di una programmazione dal basso
Questa idea dalla valorizzazione dei contesti locali dei medici soggiorni che un'idea interessante di secondo me avuto anche effetti negativi
Lui poi dirò
Però indubbiamente ha avuto anche l'effetto positivo in una certa fase di stimolare la capacità di pura progettuale delle classi dirigenti locali di mettere insieme enti locali imprenditori università mondo del lavoro
Programmazione dal basso
Tentativo di creare poli di sviluppo
Forte coinvolgimento delle forze sociali non dimentichiamoci di contratti d'area essi si sono fatti innanzitutto negoziante altro che flessibilità della forza lavoro cose incredibili dal punto di vista salariale dalla flessibilità sono stati fatti accordi in deroga enti
Vero che impressione diciamo questo punto riveste
La realtà vera poi la del lavoro nel Mezzogiorno d'altare al se i salari sono più basse del Nord
Il falso sì sì sono più bassi
Io li ho visto io il contratto di emersione degli alimentaristi della provincia di cui ero deputato che partiva dal sessanta per cento dei minimi contrattuali
Non ha fatto emerge malgrado questo non è emerso perché sono ancora in basso che sta la verità la verità vera è che quelli veri veramente corrisposti sono ancora più bassi di quelli contrattati nei contratti di emersione
Dipende dai settori grandi comparti nazionali forse meno alle grandi aziende no ma insomma cioè
Questa l'artista secondo criterio che ne abbiamo introdotto abbiamo introdotto un criterio di automatismo cioè noi siamo partiti dall'idea che bisognava ridurre l'intermediazione politica
No
E alcune di queste leggi hanno avuto una grande che cioè il credito d'imposta è stato anche i criteri attuazione alla quattro otto
E il credito d'imposta sono state grandi innovazioni positivo
Nel rapporto col mondo imprenditoriale introducendo anche trasparenza
E poi abbiamo fatto l'operazione di Agenda due mila ora
Questa operazione vediamo due questi operazione
Ha mobilitato
Tra il novantotto
Partita dal novantasette novantotto
E il due mila tre già governo Berlusconi ma come effetto di questi ricchi effetto accade perché loro hanno definanziato via via queste ci ha mobilitato qualcosa come cento venti miliardi di euro
Di spesa pubblica allargata in conto capitale
Se noi togliamo quello la quota parte di grandi investimenti nazionali c'è la parte aggiuntiva per il Mezzogiorno è stato più di cinquanta miliardi
Quindi diciamoci la
Badate che questo è più di quanto abbia speso la Cassa del Mezzogiorno i primi trent'anni della sua opera
Stiamo attenti non noi non possiamo dire che negli artisti questi atti parlo gli anni Novanta
Le politiche pubbliche verso il Mezzogiorno e il coordinamento tra politiche nazionali intervento europeo hanno messo a disposizione del Mezzogiorno
Grandi risorse aggiunti
Questa è la verità indiscutibili
Aggiungo una cosa che queste risorse sono anche stati spesi
In una misura assai più rilevante rispetto al passato
Anche perché i meccanismi europei forte penalizzazione hanno spinto le amministrazioni comunque ha spento
Comunque aspetti quindi non si tratta di risorse sulla carta tratte di risorse effettivamente investite nel Mezzogiorno
Ora quello che impressiona
è che a fronte di questa mole di investimenti
Noi abbiamo avuto un tasso di crescita nel Mezzogiorno differenziale positivo rispetto al centro
Che mediamente è stato dello zero tre per cento
In più
Cioè una crescita economica assai l'effetto di questi investimenti è stato assai limitato aggiungo una cosa
Che ci deve far riflettere su alcune cose che ripetiamo ma che non sono vere
Che mentre il PIL del Mezzogiorno quindi è cresciuto in quota percentuale sul PIL nazionale in misura limitatissima limitatissima
Il PIL pro capite tra il novantasei e la fine del centrosinistra perché dopo si è fermato
è passato dal sessantasei al sessantanove per cento
Della del
Della media nazionale
Perché per una cosa su cui vorrei attirare la vostra attenzione perché la crescita della popolazione nel Mezzogiorno d'Italia e più bassa rispetto alla crescita del centro no
E non facciamoci confondere dai tassi di natalità il problema è che nel centro nord la popolazione cresce più di flussi migratori
Che provengono anche dal Mezzogiorno
Perché una parte di quei giovani meridionali che sono qui che sono una risorsa non sono più qui non sono più una risorsa perché se ne sono già da
Se ne stanno andando noi abbiamo in realtà una crescita della popolazione nel Mezzogiorno che è più bassa della crescita delle aree più sviluppate che attirano popolazione
Da
Da altri Paesi
E dallo stesso Mezzogiorno vent'Mezzogiorno non attivi la popolazione
E quindi avendo un una crescita della popolazione più bassa rispetto al resto del Paese il modesta modesta cresciuta in cui si traduce in un miglioramento della condizione media anche se naturalmente lo squilibrio rimane
Pavento diciamo che dal centotrentuno per cento della media nazionale la Lombardia al sessantanove per cento dalla mediamente meridionale chiaro lo squilibrio rimane immane e spaventoso i tassi sulla pura i dati sulla povertà confermo
Ma io credo che noi noi siamo di fronte a un grande interrogativo ma come che questo impatto c'è un un dato che c'è un un un criterio che gli economisti chiamano
Ah ecco no che in sostanza
Diciamo
Cioè il rapporto
Sarebbe incrementa Capital output ratio grazie all'attivo si può dire
Questo questo questo criterio indica proprio il rapporto tra Investimenti crescita degli investimenti netti in termini reali cresciuto
E
I cinesi che di crescita se ne intendono diciamo dicono che quando questo rapporto tra crescere gli investimenti netti e cresce del prodotto eccede un fattore due-tre
Non vale più la pena cioè la crescita è troppo dispendioso
Calcolato sul Mezzogiorno d'Italia il rapporto tra sei e otto
Allora questo penso che e l'ho l'ho appresa da termini teorici invece di parlare dei chimici del Mezzogiorno
Credo che questo sia un grandissimo
Problema
Cioè
Noi abbiamo
Un impatto delle politiche pubbliche nel Mezzogiorno
Che
Mette in luce un divario spavento tra
Investimenti netti
E
E Setti in termini di cresce
E anche in termini di occupazione perché la crescita di occupazione deriva in gran parte dalla ripartizione del lavoro esistente parliamoci chiaro la crescita di occupazione
E precarizzazione del lavoro esistente cioè il lavoro esistente viene riparti
E dal fatto che il lavoro costa meno
Questi sono i due fattori veri che hanno determinato una cresce l'occupazione del Paese sono la precarizzazione del lavoro e la riduzione del del costo del lavoro per unità di lavoratore questa è la verità tutti i dati sulla cresce l'occupazione che non si giustifica una crescita di occupazione senza crescita economica
Ma come essa
Centrosinistra meno cedola fecero avere il doppio di ora sempre bassa per giustificare la crescita di occuparsi però il doppio di Marx dico così
Io credo che questo ci deve spingere ad una riflessione se quali sono stati i difetti di questa politica quindi una politica coraggiosa e che ha segnato una stagione importante io per molti aspetti la rileggo non c'è confronto diciamo rispetto a quello che ha fatto il centro destra tuttavia quali sono stati i difetti di questa politica
Io penso che uno dei difetti indubbiamente la frammentazione della spesa sa
Se noi pensiamo che cosa si sarebbe potuto fare concentrando le risorse su grandi scelte strategiche dice con quei cento mila miliardi che abbiamo speso nel Mezzogiorno ultimi anni
Noi avremmo potuto affrontare alcune grandi questioni invece se vi faccio l'elenco diciamo delle cose che sono state Walter impressionante
Nel senso che i io non voglio voglio unirmi ad un coro antifederalista
Però l'attuale sistema di allocazione delle risorse favorisce una frantumazione localista
Perché la regione che è lo snodo di dell'uso di queste risorse no poi deve fare i POR
Poiché quando fa i POR vuoi non dare un tot alla provincia di Lecce ventotto alla Provincia di Brindisi trentotto alla provincia di Foggia eccetera hai un bel dire che invece magari in Puglia la cosa principis era di mettere tutti i soldi
Per diciamo per trasferire innovazione alle piccole imprese o per creare una grande area logistica dietro tanto non lo potrà mai fare perché un'operazione di questo tipo si vede che non gli dai un po'a Foggia un po'al basso Salento e quindi già la logica della distribuzione delle risorse porta inesorabilmente ad una frammentazione
Inesorabilmente
Grazie
Io non propongo di tornare ad un criterio centralistica e di creare una nuova agenzia nazionale ma non c'è dubbio che senza
Un coordinamento tra ma noi non possiamo chiedere il coordinamento della politica economica europea e non essere in grado di fare un coordinamento della spesa tra le grandi Regioni del Mezzogiorno parliamoci chiaro
Perché è evidente che qui c'è qualcosa che non torna diciamo lo faccia non non voglio che sia fatto da Roma lo lo si faccia tra le grandi Regioni del Mezzogiorno ma le grandi scelte strategiche sono scelte strategiche
I grandi assi infrastrutturali non solo regionali sono per loro natura diciamo attraversano le regioni ma anche i grandi progetti di sviluppo
No
Puniscono università aree contigue
Allora io ritengo che un primo grande problema è questo
Noi non possiamo meno che mai in futuro quando queste risorse diventerà più scarsa per tutte le ragioni che sono stati venti noi non possiamo pensare ad una
Frammentazione nell'uso delle risorse le risorse devono essere volti ad affrontare i nodi strategici
E cioè a mettere in movimento processi di sviluppo l'uso che è stato fatto di queste risorse molto spesso sostitutivo a pioggia diciamo è è stato un uso che ha avuto un valore sociale perché indubbiamente vedete noi ritroviamo quei soldi nella crescita sia pure non eccetto le non dico esagera nella crescita del prodotto pro-capite
Ma non lo ritroviamo nella crescita economica
La seconda questione io molto giusta anche l'espressione da i fattori ai settori dice ci vuole una visione dello sviluppo
Ti ci vuole una visione dello sviluppo è che cosa si deve fare questo quali sono le grandi scelte e una visione dello sviluppo meridionale non può che partire da una riflessione sulla crisi del Paese
E sul tema del rilancio della competitività del Paese che noi siamo dentro una drammatica crisi italiana sembra
Che rischia di avere delle ricadute spaventosa nel Mezzogiorno d'Italia sia perché il nostro apparato produttivo e almeno in parte diciamo varato produttivo ancora più esposto di quello del Centro-Nord
Perché noi abbiamo i settori meno qualificati del manifatturiero
Decentramento produttivo del Nord ma non ma al nord non conviene più al nord d Italia e del mondo fare fare le scarpe a Barletta perché ovviamente Romania costa meno quindi è evidente che quel tipo di sviluppo meridionale che è stato uno sviluppo dipendente
Perché si è fondato sui bassi salari e sulla flessibilità del lavoro perché questa è la verità
Oramai a dei competitori che noi non potremo battere quanto introduciamo elementi di flessibilità del costo del lavoro RAI competitivo e noi avremo processi di crisi industriale molto se
Allora noi dobbiamo pensare non illudiamoci che l'attrazione di investimenti avvenga che ci possa essere un processo di delocalizzazione dell'industria del Nord verso il Mezzogiorno islamista del Nord si sta già delocalizzato
Stiamo attenti anche a dire che non hanno spazio dove mettere i capannoni nel Nordeste pieno di spazio perché i capannoni ma non stanno andando via cinque mila imprese venete sono a Timisoara un sacco dei capannoni vuoti informo non è più vero
Perché in realtà questo processo di delocalizzazione e ampiamente in corso di riorganizzazione del sistema produttivo
E nella migliore delle ipotesi Danovi resta il marketing resta il Desai diciamo resta la testa di una filiera produttiva che in buona parte ormai tende a trasferirsi altrove e non viene da noi ovviamente
Ne non siamo competitivi da questo punto di vista e quindi noi dobbiamo pensare che diciamo che il Mezzogiorno deve sviluppare le cose nuove
Deve puntare ad uno sviluppo
Ad alta di impresa e legate alla alle alte tecnologie
Anche perché qui noi recuperiamo una competitività internazionale anche sul costo del lavoro parliamoci chiaro
Perché come ci ha spiegato Pistorio
Mentre è impensabile pagare il lavoro scarsamente qualificato meno di quanto si paga nel Mezzogiorno ed un ingegnere a Catania gli costa un quarto che negli Stati Uniti d'America e poi lui aggiunge orgogliosamente anche più intelligente questo anche probabile no non lo so diciamo lui sostiene questo ecco
E questo è ragionevole che sia così
Cioè se noi proiettiamo questo tema sul mercato mondiale mercato è mondiale nei settori altamente qualificati di mezzogiorno torna ad essere competitivo anche dal punto di vista Tecos incidenza conservavo mentre non lo può essere nella produzione delle calzature testi quindi questo significa concentrare le risorse su uno sviluppo alta qualità però questo è un discorso che
è facile a dirsi ma significa concentrare risorse storico un impegno fortissimo
Lavorando non soltanto sul trasferimento di risorse la ricerca l'innovazione la formazione che è una cosa giustissima ma lavorando sul nodo più delicato irrisolto nello che è il rapporto tra formazione ricerca e sviluppo
In questo rapporto non è affatto automatico
Non è affatto detto che la ricerca che avviene una grande università meridionale ad una ricaduto sullo sviluppo meridionali dal volere Cecco fatto mondiale c'è un mercato mondiale della legge
Se non è che siamo
C'è un mercato mondiale ci
E poi perché noi non abbiamo una politica del rapporto di certi a Sviluppo in altri Paesi questo passa largamente attraverso la committenza privata
Infatti quello che differenzia l'Italia e gli altri Paesi che noi non abbiamo investimenti privati nella riceveva ed enti pubblici sono bassi ma solo grosso un pochino più basse gli altri paesi ma si applica quello che è ma anche l'altra metà che sono gli investimenti privati
Se non ci sono e ma io non ne voglio fare una colpa sistema delle imprese
Problema che noi abbiamo un una struttura del sistema delle imprese in Italia la cui capacità abbiamo detto che era piccolo è bello abbracciava raccontare un sacco pregnanti sanciamo consolati e adesso scopriamo che la mancanza di grandi imprese competitive è un problema anche venerdì con l'impresa allora noi dobbiamo studiare il modo in cui e su questo non investire delle risorse
Non soltanto investire sulla ricerca sulla formazione sui centri universitari d'eccellenza ma anche come organizzare il rapporto fra tutto questo e il territorio
Una delle cose che mi hanno colpito di più quando me ne sono andato un mese in California diciamo in giro per le
Le università della California è stato il seminario che l'ottimo Federico Rampini mi ha organizzato per la cultura invece
A a Stanford per spiegare come funzionava il sistema della Silicon Valley lui invitato un gruppo di professori e dei ricercatori un gruppo di imprenditori
Della new economy e un gruppo di persone che non sapevo che esistesse nonché ho capito che sono invece l'anello fondamentale di questo sistema
Dentro il capitano
Cioè dei giovanotti che girano per l'università e finanziano le idee e che diceva allora uno in nove volte su dieci sbagliate
Ma una volta che ci indovini amo il valore aggiunto è talmente alto che ci rifacciamo ampiamente
Ora
Rete quello moderno irripetibile diciamo però noi questo anello tra formazione che secondo me in Italia non può che essere in parte pubblico per mille ragiono perché io sia statalista ma perché questa è la realtà del nostro Paese diciamo a questo onere tra innovazione ricerca formazione alta formazione e sviluppo moderno non c'era
Noi avevamo pensato sbaglia l'unico vero fallimento tutta la nostra politica adesso è stata la storia di Sviluppo Italia
La vicenda di Sviluppo Italia diciamo noi avevamo pensato che ci potesse essere una struttura e infatti questa idea del dell'indulto
Del degli in cubetti torno era un po'Cuesta di aiutare a fare impresa trasferire tecnologia eccetera questo non ha funzionato questo è un punto sul quale tornare residente perché questo anello è fondamentale per innescare nel Mezzogiorno uno sviluppo qualitativamente nuove l'altra questione è tutto questo tema mediterraneo
Di questa io non voglio togliere nulla
Le opere Dinelli
Però io temo che ci sia qualcosa che va al di là dei meriti delle autorità portuali cioè il fatto che è cresciuta enormemente la domani
I cinesi mi hanno spiegato con la semplice rozzezza diciamo
Senso pratico che arrivare con le Duc il grosso dei traffici vengono dall'Asia verso l'Europa
E loro ritti queste il grosso delle nella del traffico e queste grandi investimenti nostri porti le fanno le compagnie asiatici
Ha spiegato che arrivano in Italia e mettono sei giorni di meno che arrivare a Rotterdam e che calcolato sul valore delle merci questa un'incidenza che per loro è rilevante
E dicono però voi siete in grado perché nei prossimi anni noi pensiamo di moltiplicare per dieci voluta
Ci domandiamo voi siete in grado no ecco quindi quella crescita è il frutto è il frutto di una mutamento mondiale il vero problema è se noi siamo in grado perché noi abbiamo avuto fortuna abbiamo fatto transito come finisce il professore a giudicata ma non solo perché appunto siamo stati bravi ma anche perché se non fanno trascini padre Da ROS su che cavolo di treni di di Autostrade li mettono questi diciamo la verità cioè noi qui abbiamo un enorme potenziale che non è soltanto quella diciamo di diventare una base logistica cioè appunto il pontile dell'Europa
Perché a questo si collegano anche attività industriale
Perché i grandi interporti sono anche aree industriali dove tu fai il montaggio l'assemblaggio del prodotto perché
Questa è la verità
Ora queste nuove attività
Trasportistica logistica attività industriali legati alla logistica eccetera sono un business del futuro ma richiedono enormi investimenti
Questa è un'altra scelta prioritaria io no improvvisando mio handicap indù cioè rapporto innovazione sviluppo per uno sviluppo di alta qualità e questa grande opportunità che nasce dal fatto che non ci ritroviamo di nuovo al centro dei grandi traffici mondiali
Ho l'impressione che o c'è una politica nazionale
Che individua queste priorità
E che d'intesa con le regioni vicine concentra le risorse per cogliere questi enigmi mi fermo perché Tanzi proprio parlare del cosa significa l'integrazione delle economie mediterranea diciamo
E che concentra le risorse su queste scelte strategiche oppure noi rischiamo che il rapporto tra intervento pubblico e processi di sviluppo robusti nel Mezzogiorno continui ad essere quel rapporto insoddisfacente Ichino
Quindi
Adesso è zero
Adesso è zero adesso è zero
Ma anche rispetto a quello che abbiamo fatto noi c'è bisogno di una elaborazione come
E credo che insomma partire da questa stagione di elezioni regionali poi dopo ecco
Anche che a me piacerebbe elezione regionale non fossero una somma di tante elezioni regionali ma che noi facessimo un'elezione meridionale Cecchi di il centrosinistra si mettesse in grado di offre in una cornice di un progetto comune
Anche perché questo è un assetto interno
Cioè se non ci presentiamo con una squadra ricandidati checché dicano al all'opinione pubblica noi insieme vogliamo costruire un progetto di sviluppo del Mezzogiorno anche appunto
Travalicando i i limiti dei confini regionali perché se mettiamo insieme le nostre risorse i nostri problemi siamo più forti io credo che questo è un asse quindi nel Mezzogiorno ci sono tante realtà diverse ma solo recuperando una visione complessiva del Mezzogiorno
E sono legando il Mezzogiorno ad una politica nazionale che individui i fattori di sviluppo Beckett punti lì le risorse gli elementi punti dove si decide lo sviluppo del Paese
Solo in questo la chiave secondo me si può rilanciare una strategia per il Mezzogiorno
Io vi ringrazio perché
Ne abbiamo ragionato insieme continueremo