Il contributo della pianificazione strategica al governo del territorio

Ti soprattutto
Voglio salutare
Gli ospiti i colleghi che vengono tanto città italiano
Dare avvio al lavoro di questo nostro
Convegno organizzato dalla rete delle città strategico e qui a Napoli e ringraziamo per questa scelta
Dedicato al contributo che la pianificazione strategica al governo del territorio per città che sono qui rappresentate da sussurri in qualche caso sindaci
Dirigenti sono tutte città impegnata nella costruzione della pianificazione strategica Napoli avviato dopo questo percorso percorso naturalmente complesso difficile impegnativo
Per tutte le città due particolare secondo accettati pur avendo nel corso degli anni costruito numerose elementi di programmazione ora ha bisogno di mettere lì in qualche modo in sinergia dimettermi Rete di farli
Coincidere in una strategia di crescita di sviluppo condivisa dal accettarmi dobbiamo dire lo dico sempre
Il Sindaco il piano che stiamo costruendo non è un piano per la città studiato da o numero di intellettuale di ricercatori di professionisti ma è un piano della città vogliamo tentare di coinvolgere i cittadini della costruzione
Soprattutto nella sperimentazione per la partecipazione alla costruzione di questo nostro piano strategico
Siamo molto contente di confrontarci oggi con il lavoro di altre realtà di costruire anche da questo punto di vista una maggiore conoscenza reciproca cioè do subito la parola al Sindaco di una giornata molto impegnativo abbiamo Consiglio comunale
Sul bilancio sono molti impegna i numerosi problemi il Sindaco Sciliber agosto soluto poiché speriamo possa ritornare nel pomeriggio per la tavola rotonda per ogni caso siamo molto contenti
Potesse lei ad aprire questi nostri lavori grazie a tutti
Grazie all'assessore Oddati e grazie soprattutto a tutti voi per essere qui con noi
Vedete Napoli è una città estremamente complessa ricca di problemi che coinvolgono gli amministratori nel quotidiano
Ma lo sforzo che sta facendo la Giunta comunale certamente quello di dare risposta e doveroso
Ha i problemi che giorno per giorno si manifestano e sono i più impensati noi non avremmo tanto per dire fare un esempio mai pensato
Di non poter festeggiare Natale perché un palo della nostra illuminazione non in una strada secondaria
Ma in una via principale come via Caracciolo venisse a colpire una signora che passava in motorino quindi per dirvi il quotidiano ci impegna fino in fondo
Però è evidente che se il riservatissimo soltanto la nostra attenzione al quotidiano gradiremmo
E tradiremmo profondamente il nostro mandato perché il mandato di chi amministra e appunto pensare al futuro della città allo sviluppo della città
E oltretutto nel caso di Napoli c'è una connessione molto forte fra strategia dello sviluppo e problemi fondamentali della città
Perché
Perché Napoli e ancora una città in fase di praticamente di transizione
Abbiamo subito appunto parecchi di voi lo ricordano
Un processo di deindustrializzazione anche molto pesante basta pensare a quello che è avvenuto a Bagnoli estremamente positivo
Sul piano del recupero ambientale e di una delle zone non solo più belle di Napoli ma credo più belle del mondo
Ma al punto che ha creato però alla città qualche problema perché fra occupazione diretta e occupazione indotta a Bagnoli assorbiva all'incirca dieci mila città dieci mila persone
Naturalmente alla Giunta impegnata nella riconversione e di queste zone
Ed è impegnata appunto nella individuazione di uno sviluppo che sia compatibile con l'ambiente che sia compatibile con la qualità della vita dei cittadini del centro e delle periferie e che tira una risposta a quello che dal mio punto di vista il più grande problema della città
Noi finiamo una settimana si è una settimana no e qualche volta più di un asse volta in settimana
Sugli schermi televisivi per fatti di violenza che riguardano o la città di Napoli o per la verità l'hinterland quei diventa nato o li tutto compreso Torre del Greco che è una
La seconda città della provincia di Napoli ma che con Napoli città non ha nulla a che fare
Ha comunque non vogliamo negare questa presenza
Della violenza all'interno del nostro tessuto
Devo dire però che non riusciamo con altrettanta forza a fare emergere quello che si fa
Per contenere questa violenza che non può essere soltanto un'opera di repressione affidata alle forze dell'ordine
Ma che deve essere un'opera di prevenzione attraverso lo sviluppo la scolarizzazione alta cioè la predisposizione di una di leva di manodopera che sia di bersagliata quella tradizionale di Napoli dove appunto almeno fino a vent'anni fa ma qualche volta chiama succede anche adesso
Quando si chiede a una persona che cerca lavoro cosa sai fare ti risponde tutto e quel tutto equivale a niente perché chi veramente sa fare qualcosa messa a fare una messa a fare due non tu
E allora capite come in questa situazione sia interessante importante per noi a vere un progetto di sviluppo globale della città
Avendo già fatto alcuni sforzi di pianificazione e che sono però di carattere settoriale anche se importantissimi per la città
Pensate per esempio al Piano regolatore ma pensate lo andava politicità che negli ultimi anni è stata un certo punto per due volte oggetto di una urbanizzazione selvaggia
Subito dopo RAI la guerra e subito dopo il terremoto dell'ottanta
Però il Piano regolatore importantissimo ma deve comunque un piano di settore se volete del più importante settore della città all'uso del territorio non è un piano appunto di sviluppo globale
E perché più appunto
Nicola Oddati l'assessore Oddati che si stava dedicando col professor belli con appunto grande passione a questo tema prima faceva riferimento
A una definizione che per la verità non è mia bene diceva insegnata a tutti cioè il piano il progetto di piano globale di sviluppo come il Piano non per la nascita ma della città
Cioè costruire un piano che non sia
Il portato sia pure ottimale mal di un gruppo di studiosi chiusi al loro interno senza vere contatti con la realtà
Ma un piano che faccia parlare al massimo possibile i cittadini nel senso non soltanto di esprimere i loro bisogni di esprimere i loro desideri ma anche di uscenti varare una logica di partecipazione e questo per noi che abbiamo appena fatto un'altra esperienza interessante in via di decollo cioè quella della creazione delle municipalità cioè il discorso di una partecipazione attiva di una democrazia sostanziale è un fatto di grande importanza
L'altro giorno appunto l'Assessore Oddati con la partecipazione c'è quello ordinario di Statistica della Università Federico II di Napoli
Ha presentato un piano di ascolto della città che appunto anche questa ambizione giù giusta ed importante appunto sviluppare tra volontà dei cittadini il senso di appartenenza
Il senso la diciamo la volontà di partecipare alla vita della città
è evidente che per noi è di grandissimo interesse quanto hanno fatto le altre città ci sono appunto esperienze e capisco che ognuno a ogni comunità una sua specificità locale
Però
Sia sul piano dei contenuti ma direi ancora sul piano del metodo e di un'analisi critica dei risultati è estremamente importante i due obiettivi che le altre città hanno raggiunto o il vagliare insieme gli obiettivi non raggiunti per capire il perché cioè in certo qual senso arricchirci delle esperienze di e altre città alle quali poi cercheremo di dare anche il contributo a mano mano che la misura Labate urliamo nella nostra esperienza
Ed è per questo che io voglio ringraziarvi di essere qui e vi chiedo scusa se come ha detto l'assessore Oddati
Oggi noi approviamo il bilancio del Comune con un po'di ritardo per la verità
L'abbiamo incardinato il trenta di aprile il Sindaco appunto il però lo dobbiamo approvare entro i dieci giorni dal trenta di aprile e siccome il Sindaco in quanto eletto dai cittadini fanno però legale vota e allora il Sindaco deve andare in quella che per lei una sede meno interessante non perché il Bilancio non sia interessante ma perché abbiamo fatto tanti di quegli sforzi per fa lo quadrare che ormai credo che ero Nicola che lo conosciamo a memoria quindi mi interesserebbe li coinvolge stimoli e dei beh molto di più essere qui con voi però non posso come ho detto l'assessore Oddati se le votazioni e non si protraggono
Spero di tornare nel pomeriggio del per ora vi auguro di cuore buon lavoro ringraziando ognuno di voi e soprattutto gli ospiti che vengono da fuori per il contributo che vorrete dare buon lavoro
Diamo inizio a
A questa prima sessione del seminario
Ora
L'obiettivo che
Abbiamo dato a questa prima sessione quello di inserire
Il contributo
Di alcune città che hanno in qualche modo maturato un'esperienza nel campo della pianificazione strategica in relazione a
Anche
Al luogo in cui questa iniziativa si esprime e che il luogo è Napoli come
Espressione di una nuova stagione
Di piani strategici quelli deliberati dal CIPE nel
Settembre del due mila e quattro e quindi cercare di mettere in rapporto esperienze già mature
Con
Esperienze all'inizio
A vere e dare
E cercare di fare in modo che le situazioni che stanno verificando adesso alcune difficoltà
Essendo citino nei confronti di quelle che
Possono presentare ritengono di presentare casi di successo
Testimoni per una verifica più approfondita delle modalità attraverso le quali questo successo sarebbe stato o si starebbe conseguendo
Io partirei da una prima considerazione che è la seguente i piani strategici sono tanto più necessaria quanto più le condizioni di partenza sono difficili e
Laddove le politiche ordinarie non riescono a smuovere o a situazione di partenza
Possiamo cercare di mettere insieme
Una piccola tipologia di queste situazioni critiche
E la
Proporre in questo modo certamente sono situazioni critiche quelle nelle quali si manifesta una crisi da deindustrializzazione
E da necessita di riposizionare
In maniera competitiva lecita è il caso di Torino ma è anche il caso di Napoli dove a questa crisi
Si somma una crisi sociale endemica e la presenza della criminalità organizzata
Poi ci sono però situazioni critiche provenienti da una trasformazione del modello di sviluppo rigidi Nadio il caso di la Spezia oppure ci sono situazioni
Che devono affrontare una sfida da riqualificazione piuttosto sostanziosa il caso delle città d'arte
Firenze Verona e Venezia oppure c'è ancora una crisi da marginalità nel sistema delle global city is
Ora
Che cosa deve fare essenzialmente in un piano strategico in riferimento a queste situazioni di crisi
Queste situazioni critiche il piano strategico anzitutto deve riuscire a smuovere
Nel profondo le forze e le divisioni deve riuscire a svolgere una tema attizza azione avvertita delle questioni
E deve riuscire lealmente a definire delle linee di sviluppo capaci di mettere sotto stress gli attori
In sostanza si tratta di recuperare dalla logica dei programmi comunitari quella cultura della prestazione della qualità
Che
In altri modi sarebbe irraggiungibile e bisogna generare almeno in parte le risorse carenti
Che sono necessarie a tutte le politiche interattive strategiche
In questi casi si può dire addirittura icastica mente che il piano strategico acquista significato anche se realizzato co
Ma se però riesce perlomeno a individuare potenziali virtualità e se riesce a segnalare ad alcuni attori che le cose si possono fare altrimenti
In situazioni molto difficili nel piano strategico può essere addirittura l'ultimo treno
Per recuperare are la città una specie di testa di governabilità che mette la capacità incapacità locale sotto gli occhi di tutti
E le situazioni più facili il piano strategico rivolte svolgi invece un ruolo diverso compone interessi e progetti rassicura quasi gli interessi costituiti
Ora si tratta secondo me è come prima cosa di interrogarsi sui percorsi seguiti e mostrare l'efficacia dei progetti che vengono presentati
Soprattutto in rapporto ad una visione di trasformazione della città di una visione che permane nel tempo
E per fare questo bisogna muoversi a più livelli di riflessione
E individuando soprattutto quali sono gli obiettivi di fondo secondo me gli obiettivi di fondo sono anzitutto
Si tratta di rafforzare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni
Perché le istituzioni si assumano nella
Affrontare nell'impostare i piani strategici una grande responsabilità
Se si aspettano una risposta positiva dagli attori che
Vogliono coinvolgere
Devono aprirsi realmente dimostrando di essere effettivamente partecipative
Poi
Devono essere capaci
Di intercettare effettivamente interessi di diverso livello globali interessi che
Esercitano una pressione competitiva sul locale interessi che
Riescono ad avvicinarsi alle politiche di pianificazione strategica
Ma poi c'è la necessità questo è un punto
Al quale io attribuisco grande importanza c'è la capacità
Di dare sostegno efficace alla moltitudine delle capacità individuali delle capacità diffuse
Per metterle in rete
Identificando con attenzione quali sono gli oggetti di valore effettivo dello sviluppo urbano
Poi c'è lo la necessità di riuscire per riuscire a costruire
Effettivamente progetti integrati evitando di separare occupazione coesione sociale trasformazione fisica
E infine
Quello dei
Conseguire la valorizzazione non effimera ma persistente di grandi eventi questi
Insieme di questi grandi obiettivi costituisce lo sfondo del senso della pianificazione strategica
In riferimento a questo lei città qui convenute
Torino la Spezia Firenze Venezia ma anche Ferrara Olbia a Bolzano e assistenza
Propongono di discutere di alcuni progetti ora
Al di là dei temi specifici che questi progetti propongono
Secondo me
Importante cogliere quale sono dei vini da azioni all'interno delle quali questi progetti si vanno a collocare
Queste linee d'azione hanno anche
Lo voglio dire subito una distribuzione lungo una specie di catena ideale che vada concentrazione a diffusione da eccezionale a quotidiano da soggetti forti a soggetti deboli
Quali sono queste linee di azione c'è sicuramente una linea di azione virtuosa e tenace di valorizzazione di continuità
Tra grandi eventi e il caso di Torino che dopo le Olimpiadi mette in atto una serie di grandi eventi che hanno come punto di riferimento
Le celebrazioni di Italia centocinquanta per il due mila e dodici per due mila e undici
Poi c'è una linea di intervento che affonda nella vita quotidiana
Con il coordinamento di azioni a sostegno delle famiglie dei volontari
Che punta ASL a promuovere e sviluppare le risorse diffuse della collettività come il caso di Verona con il progetto sperimentale Alzheimer
Poi c'è una linea di azione di mobilitazione di soggetti forti in campo finanziario per la creazione di togliere il caso di Verona
Nei confronti di UniCredit Banco Popolare
Cattolica
Poi c'è
Una linea di strutturazione permanente del dialogo sociale intorno alla conoscenza dei processi di trasformazione a scala metropolitana
Di una loro tematizzazione ed è il caso di Torino con l'Urban Center
Che diventa sostegno ad una partecipazione diretta e continuativa dell'intera città come il caso della waterfront di la Spezia
C'è ancora una linea che punta a mettere in rete competenze diffuse sul territorio
Oltre
I confini della città per favorirne la promozione a livello internazionale è il caso della
Città del restauro di Firenze
E infine poi c'è una linea che punta fortemente sul valore delle interconnessione come il caso del distretto della logistica dell'aria veneziana
Ora queste linee di azione esprimono concretamente il modo di essere dei piani strategici che va aldilà di quella
Tipologia di
Casi puri i modelli puri che nella letteratura ne troviamo cioè i i
Piani strategici costruiti con logica aziendalistica o i piani strategici
Costruiti dal basso o i piani reticolare agli incrementali stia e curativi
Ora invece in concreto nelle diverse esperienze non voi troviamo che questi modelli pulisci contaminano fra di loro e si propongono
In maniera più complessa
Più complessa ma
Li dobbiamo interrogare questi modelli concreti questi processi concreti per cercare di capire
Come realmente poi
I progetti portati avanti esprimono
Effettivamente una linea di successo potrebbe
Addirittura chiedersi ma chi lo riconosce nelle diverse situazioni il successo conseguito nei diversi progetti
E come sono state individuate le condizioni di fattibilità di questi progetti quali fattori sono stati individuati
Se e come nelle diverse esperienze e si è riusciti a promuovere dei nuovi soggetti a creare e sostenere delle nuove capacità
Ma c'è poi un altro punto che ritengo essenziale la pianificazione strategica si colloca negli anni Novanta anche come una delle risposte alle difficoltà
Della riforma del governo locale dal novantatré
Alla fine degli anni Novanta e apparso abbastanza chiaro che separare soltanto
Politica d'amministrazione
Non era sufficiente a dare al Governo locale
E in particolare al governo del territorio con slancio necessario
C'è chi ha parlato di fine dell'illusione decisionista ora il
Piano strategica la pianificazione strategica
Propone anche dei modi sperimentali e innovativi di rispondere a queste difficoltà
E oggi queste difficoltà io credo
Sono più chiare
E sarà utile che le diverse realtà urbane oggi qua presenti
Diano conto DS ora la prima
Difficoltà è costituito già
Alla prima difficoltà incontrata dalle esperienze di pianificazione strategica è costituita dal contrasto
Tra interessi a breve e interessi a lungo termine
Proprio diciamo in una ricerca conflittuale di visibilità e di consenso
Una seconda difficoltà riguarda
La dimensione dei rapporti interistituzionali questa dimensione assolutamente indispensabile
Per affrontare la questione del Governo metropolitano
In queste situazioni una efficacia del rapporto interistituzionale
Precondizione per il successo
La terza difficoltà è offerta da quella che possiamo considerare una sorta di litro ossia
Con la quale la governance multilivello riesce Adda affrontare concretamente la Pro gettarsi un integrata e al permanere invece di una preferenza ancora i percorsi settoriali
Una quarta difficoltà è costituita dalla
Controversa e diversa considerazione delle forme di ascolto e di mobilitazione sociale ritenute
Oppositiva mente
Come supporto come
Impaccio alla decisione all'azione pubblica la quinta sintetica e
Quella
Rappresentata dalla reticenza da attribuire al piano strategico la fiducia
Cioè necessaria per renderlo il luogo effettivo nel quale vengono fatte le scelte rilevanti
Ora
Rispetto a
Il complesso di questi temi
Devo dire adesso qualche cosa sia pure molto rapidamente sull'esperienza napoletana
Sull'esperienza napoletana credo che l'assessore Oddati in conclusione ritornerà quindi voglio
Tracciare soltanto alcuni elementi generali
Prima elemento generale
Le condizioni di competitività di Napoli e della sua area metropolitana sono piuttosto basse
Tutte le analisi comparative che collocano Napoli e la sua area metropolitana a confronto delle aree metropolitane europee
Pongono Napoli nella fascia bassa delle città delle aree metropolitane
Le analisi che considerano
Le principali città aree metropolitane europee trentotto pongono a Napoli al trentunesimo posto
Da che dipende questa modesta competitività ora Napoli e la sua area metropolitana non è indietro per qualche particolare fattore
E indietro mediamente per l'insieme dei fattori che costituiscono la base indispensabile per
L'attrattività e la competitività
In una di queste ricerche sono stati individuati cinque gruppi di
Fattori che riguardano il contesto economico locale
La dotazione infrastrutturale la competitività del tessuto produttivo l'ambiente loc tale è la qualità della vita ora in nessuno di questi fattori Napoli è indietro Riess IMO ma è
Consistentemente
Modesta in tutti e cinque questi gruppi di fattori questo significa evidentemente che serve è indispensabile una
Politica pluri direzionata che cerca di dare una risposta all'insieme di questi fattori in
Tempi che non possono essere che tempi non Brevind
In più
C'è
Sullo sfondo una considerazione che
Non possiamo dipende no non possiamo dimenticare la considerazione che Napoli rimane forse l'unica metropoli tra quelle che hanno contribuito a formare la storia della cultura europee
A trascinarsi dietro il peso di una criminalità di sottoproletariato
Queste eredità che si è estesa su tutto il territorio provinciale e si intreccia oggi con le dinamiche del mondo globalizzato
Quindi è indispensabile una trasformazione di lungo periodo
Che porti a compimento quella modernizzazione che il Novecento Colagrande strategia industriale Nitti Anna non è riuscito atti realizzare compiutamente
Quindi
Serve una strategia complessa pluri direzionata
Ora il piano strategico di Napoli puntata sul rafforzamento delle competenze l'economia della conoscenza sulle connessioni sulla creatività
Per un ampio Progetto di rigenerazione creativa dell'intero spazio
Metropolitano inc uno spazio che complessivamente un'enorme periferia
Si tratta io lo dico in questi termini di realizzare una sorta di lire innovazione bissa scala metropolitana
Che deve fungere da catalizzatore di una
Rinnovata economia della conoscenza della città e che sia fortemente proiettata verso la cura dei mali sociale
Ora
Noi abbiamo cominciato a partire dal all'ottobre del due mila e sei a incorro incontrare in una serie di forum che si sono svolti nel mese di ottobre novembre e dicembre
Categorie soggetti associazioni di categoria di volontariato ambientaliste culturali consorzi cooperative comitati e singoli cittadini
In lite tutti incontri con una partecipazione che
Voglio dire ha visto coinvolte un migliaio di soggetti
I quali hanno
Reagito alla proposta che noi facevamo di tre assi appunto
Che sono quelli della competenza della connessione della creatività e in diciotto azioni che individuavamo
E abbiamo avuto un
Proposta di circa trenta sei progetti sui quali adesso stiamo lavorando tenendo presente che contemporaneamente emergevano
All'interno delle aree progettuali individuate alcune situazioni che potevamo immediatamente tentare di rendere operative e ne abbiamo diciamo avviati tre
Ci sono tre progetti sui quali stiamo lavorando il primo
Che riguarda la linea della sviluppo culturale della creatività e cioè la proposta a candidare Napoli per il Forum universale della cultura del due mila e tredici
Una seconda la fabbrica della tecnologia con il polo Hi-Tech di Napoli est e
Poi una proposta di studio di fattibilità approvata dalla Regione Campania
Sulla rigenerazione creativa delle periferie
Ora forse
Diciamo con questa esposizione
Forse ho sollevato troppe questioni però io credo che
Di aver fatti nel tentativo di fornire alcuni spunti
Per un confronto che non sia rituale
Proprio
Nel tentativo di sostenere la mission della Rex della Rete
E per tentare di avere dalla Rete in aiuto all'esperienza napoletana
Ma anche
Nella direzione opposta come dicevo all'inizio perché le difficoltà locali napoletane possano essere in qualche modo contributo utile anche per le altre città
Allora
Detto questo credo che potrei adesso chiedere città qui rappresentate
Di diciamo esporre un loro punto di vista sulle esperienze che hanno condotto per cercare di capire come queste esperienze Matteo urlino appunto un
Contributi a interpretativo sul tragitto complessivo sulla vita dell'esperienza della pianificazione strategica puntando sia sugli elementi concreti dei
Dei singoli progetti sia però sull'orizzonte complessivo dell'esperienza in questa direzione quindi dare
La parola Elisa rosso che dirigere Torino internazionale che
Come sappiano la prima più consolidata esperienza di pianificazione strategica
Che ha affrontato appunto
Una crisi di deindustrializzazione e che quindi pur con l'aggravante per Napoli di altri elementi diversi da l'esperienza di di Torino sicuramente Torino è un'esperienza
Che a Napoli parla molto e dalla quale
In qualche modo forse a carico di Torino ci aspettiamo molto la parola Elisa Russo
Grazie buongiorno a tutti grazie per l'invito
Anche le esperienze consolidate Omar pure come quella di Torino sono
Si possono giovare sempre del confronto con le altre esperienze soprattutto come nel caso di Napoli
Di una esperienza di una città grande che sta
Gestendo questo processo di pianificazione strategica da da alcuni anni e con la quale anche il Torino spera di avere nel futuro ulteriori occasioni di approfondimento e di collaborazione
Io non
Non voglio ripetere
Tutta la storia del piano strategico di Torino che ignota i più
Milite mi limiterò soltanto a dare alcune indicazioni così di del perché il Piano è stato costruito per poi passare a dei ad identificare
Progetti diciamo di successe anche criticità che il piano messo in luce
A
Come ha detto il professor belli precedentemente il piano di Torino nasce per affrontare e come dire in risposta ad una crisi industriale molto importante e soprattutto anche ad una crisi di identità della città
Quindi il scopo del piano fin da subito siamo alla fine degli anni Novanta
E quello di proporre una visione per lo sviluppo del futuro condivisa dalle forze economiche sociali culturali dell'area metropolitana
Il piano è
Un'occasione per costruire leadership per rappresentare la città all'esterno come un attore collettivo
Per identificare una appunto una visione di per lo sviluppo e obiettivi in modo
Sufficientemente condiviso e coordinato tra i tra ai soggetti del territorio
Il
Il piano strategico è favorito in sede complementare ad una fase di trasformazioni urbane molto importante che prende avvio con l'approvazione del Piano regolatore generale nel mille novecentonovantacinque
E che forse la più la più importante stagione di trasformazioni urbane degli ultimi decenni a Torino
Che
Parte soprattutto dalla riqualificazione delle aree industriali dismesse sono interventi visto in sono interventi in particolare che si riferiscono alle
A questa al alla strategia del Piano regolatore generale il passante nella la metropolitana le spine centrali molti interventi nelle periferie
Naturalmente la una delle azioni chiave del piano strategico e sono sono le Olimpiadi della due mila sei
Che sono state cioè che sono naturalmente che sono evidentemente un evento eccezionale un'occasione molto importante per la città
Ma non la finalità delle della strategia di sviluppo e neanche del Piano strategico ma un motore un motore per il cambiamento
Un motore per aumentare la visibilità della città e a livello nazionale e internazionale e soprattutto cambiarne l'immagine
Il
Torino la consapevolezza della capacità di fare pianificazione strategica e dell'utilità dello strumento a Torino è cresciuta negli ultimi anni da
Così come il contesto locale i nazionali e si è modificato e la città a abbastanza recentemente intrapreso il percorso di costruzione di un secondo piano strategico
Il
Questo secondo piano guarda alla società della conoscenza ancora da
Lire alla all'innovazione alla creatività a lei
Alla nuova politica comunitaria e e su questo e c'è naturalmente un altro punto di connessione con
Collassato con la strategia di Napoli sulla quale potremmo cercare occasioni ulteriori di insomma di discussione di confronti in futuro
Il il secondo piano strategico è stato adottato nella parte che riguarda le direzioni di intervento e gli obiettivi nella nel luglio dell'anno scorso e ora si sta lavorando per l'identificazione dei progetti
Ma
Quali sono i
Quali sono gli interventi di successo diciamo le politiche di successo che si possono
Farra riferire al più alla al piano strategico alla pianificazione strategica a Torino
Evidentemente la strategia dei grandi eventi sa sarebbe impensabile non citarla il le Olimpiadi sono state
Un'occasione per aumentare la visibilità della città come ho già detto ma anche l'inizio di un progetto per fare di Torino una città capace di
Attrarre e organizzare grandi eventi
Quindi mettendo in valore l'eredità sia materiale sia in materiale delle Olimpiadi
La la città è già ha già ospitato le Universiadi all'inizio di quest'anno
Dell'anno prossimo sarà capitali mondiali del designer
Poi ci sarà il congresso mondiale degli architetti le celebrazioni per i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia che
La costituzione del Comitato viene firmata proprio oggi
A Torino gli ha questa è la ragione dell'assenza del del sindaco Chiamparino però questo pomeriggio
Secondo punto e è stato anche indicato nelle schede progettuali che sono
Materiale del del convegno il innovazione tecnologica e le le politiche per la distrettualizzazione nell'information and communication technology
Il
Il piano strategico è partito anche dalla
Naturalmente dalla volontà di diversificare l'economia piemontese rispetto ad una consolidata tradizione e Forza del
Del comparto
Automobilistico della produzione manifatturiera
Nel settore automotive i l'ICT piemontese è un settore che ha delle grandi possibilità perché ci sono competenze di alto livello e aree tecnologiche promettenti
Il piano ha quindi messo in evidenza che
Che l'ICT poteva giocare un ruolo per lo sviluppo e atti ha favorito azioni di supporto in particolare nella direzione della distrettuali da come Torino Wireless
Terzo punto
Il
Quando una città attraversa una fase così consistenti di trasformazioni urbane
E
Evidente nasce immediatamente l'esigenza di aumentare il
Dialogo sociale il la capacità di comunicazione di informazione di partecipazione al cambiamento
E non mi riferisco solo al cambiamento di tipo fisico della città ma anche della Sua sistema economico e sociale della sua immagine
Il piano ha quindi dato luogo a strumenti e sedi di confronto incontro discussione come sono state da una parte il i Atrium fate un Torino in
Due
Padiglioni realizzati per le Olimpiadi e diventati il centro di
Di comunicazione informazione i cittadini
Ho Urban Center metropolitano
Quarto punto il
It il piano strategico
A
Mostrato
Ha rafforzato oltre insomma ha rafforzato
La la consapevolezza che la città aveva delle
Delle potenzialità in ambiti di sviluppo non tradizionali in particolare quelli relativi alla cultura al turismo
E quindi ha sostenuto una volontà di investimento trasversale
A diversi livelli del sistema locale quindi non solo delle istituzioni ma anche delle fondazioni bancarie dei soggetti del mondo
Imprenditoriale nel sistema della cultura del cinema dell'arte contemporanea
E del turismo
Torino nostri mai percepita come una città turistica e
A
Solo recentemente anche appunto grazie alla alla visibilità e il
Dell'evento olimpico
Inserito il turismo tra il tra i settori che potevano contribuire
A una città diversificata vivace culturalmente anche attrattiva quindi ad aumentare l'attrattività del sistema urbano
E questo si ricollega a un altro punto i piani strategici sono dei laboratori di immagini per la città
E
In questo Torino non è stata diverso cioè dalla città fabbrica alle notti bianche olimpiche che hanno stupito i torinesi per primi
Alla all'immagine della città di città metropolitana che commi di immagine del sistema metropolitano inteso
Nella inteso come sistema di istituzioni di livello metropolitana cioè di comunicare oggi dell'area
Ne
Il
Il piano strategico ha avuto il compito di di costruire discutere di far riflettere sull'immagine della città mobilitando competenze quindi in favore di una costante riflessione sull'evoluzione del sistema locale
In questo il piano strategico è stato favorito anche perché ha dato luogo alla costituzione di un soggetto che che Torino internazionale che è un'associazione
E che riunisce tutti i soggetti del sistema metropolitano sono ormai circa centoventi
Nella
Identificazione di un'arena permanente di confronto di dialogo di costruzione di relazioni cooperative tra i diversi soggetti
Che ha il compito di sostenere l'attuazione del piano di mantenere vivo il dibattito intorno alla pianificazione strategica
Di evidenziare
Passi successivi per la realizzazione dei progetti di svolgerà anche un ruolo operativo e quindi di in cubare quando è necessario specifiche progettualità
Il
Quindi
è difficile dire quali sono i fattori che contribuiscono a rendere un piano di successo e se il
Se il piano di strategico di Torino lo è
La letteratura in qualche modo loro lo descrive come un caso di successo anche la la conoscenza a livello generale
Ma
E difficile
I piani strategici poiché sono strumenti complessi e difficile valutarli
Allora che cosa io ho provato ad identificare alcuni alcuni fattori come dire di di successe alcune criticità
Tra i fattori di successo cioè
In insomma c'è sicuramente la la capacità di intervenire sulla dimensione cognitiva e qua mi ricollego a quello che diceva il professor belli precedentemente
Il lo scopo del piano cella i progetti sono delle
Delle occasioni di legittimazione del piano strategico e il piano strategico può consentire di fare dissi di faccio può favorire l'attuazione la costruzione e l'attuazione di specifici progetti
Ma il suo vero risultato è quello della e nella capacità di
Cioè nel facilitare la crescita di relazioni cooperative nel sistema degli attori modificare i quadri cognitivi innovare la modalità di costruzione delle politiche
Non delle realizzazioni di singoli progetti
In questo il il ruolo della leadership evidentemente molto importante perché il
Proprio perché il piano si muove
In una sfera processuale che
Dell'amministrazione ma non solo del Sindaco ma non solo degli esperti ma non solo
Il la capacità di esercitare all'interno di questa sfera e di questo sistema una
Una forte leadership di
Di proporre delle idee chiare ma allo stesso tempo essere pronti a metterle in discussione e molto importante
Il piano in questo senso deve consentire una costruzione pubblica di obiettivi e risposte
E quindi
La ciò che
Ciò che vorrei sottolineare nella nella nel piano strategico di Torino ma forse i piani strategici in generale è proprio il loro carattere processuale
Che dà luogo alla definizione del quadro alla costruzione di un processo di apprendimento di ascolto di costruzione di coalizioni intorno ai progetti
E al al riconoscimento dell'importanza di dinamiche che trascendono quindi confini comunali
In questo
Il piano strategico di Torino e forse considerato anche un caso di successo perché ha dato luogo alla alla costruzione di leadership e quindi
Favorendo meccanismi di di governance
Ma è anche un
Un'esperienza che ha messo in luce delle criticità i piani proprio perché sanno dei tracce insistono
Sono sottoposti a continue tensioni che derivano dai cambiamenti di contesto dal cambiamento delle volontà politiche dalla difficoltà di mantenere elevato il livello della mobilitazione per periodi lunghi
La partecipi la pianificazione strategica Torino è stata avviata nel mille novecentonovantotto ora siamo nel due mila sette sono passati già quasi dieci anni
In questo
E e molto difficile mantenere il la mobilitazione elevata per tempi lunghi anche perché invece le logiche del consenso politico richiedono risultati a breve termine
Quindi il piano deve essere capaci di
Di muoversi in una
Che su un doppio binario cieco sia quello della
Della costruzione di processi che che sono necessariamente di lungo periodo perché prevedono il cambiamento dei Quadrini cognitivi degli attori sia quello della realizzazione sostegno di progetti
I tempi non possono dilatarsi eccessivamente perché producono altrimenti degli stati di indeterminazione e in questo anche la anche il piano strategico di Torino ha vissuto fasi alterne
Di crescita e diminuzione della mobilitazione dell'interesse della della partecipazione
Poi c'è il
Negli anni il problema della razionalità scientifica che effettivamente non è un problema ma
Il il piano si appoggia nel
Proprio perché mobilita competenze e e cerca di intervenire sulla sulle dinamiche di costruzione delle policy
Si appoggia anche su su una consistente razionalità scientifica
Ma allo stesso tempo
Il
Siccome è un processo politico deve tenere in considerazione la dimensione degli interessi e quindi il
Il lavoro che il Piano strategico fa e in questo il caso di Torino
Esemplare da
Dal mio punto di vista deve essere
Costantemente in equilibrio tra la
La mobilitazione di competenze e quindi la la come dire l'accumulo di conoscenza a favore della costruzione delle policies e le volontà degli attori
Il secondo piano strategico di Torino e molto più sofisticato tra virgolette del prêt del primo il più difficile mobilità una competenza e conoscenza maggiore
E quindi interviene in modo più significativo nel mettere in evidenza buone pratiche possibili modalità alternative di intervento ma proprio per questa mattina motivo e più distante dalla dimensione degli interessi
Poi c'è un problema di leggerezza la forza dei piani strategici sa sta
Nella loro non istituzionalizzazione perché questo li rende arene aperte disponibili al confronto
Sulle all'interno delle quali diversi attori possono partecipare
Ma
Non va il rischio è che diventino occasioni di legittimazione di politiche già decise
O si limitino ad esprimere buone intenzioni allontanandosi dai conflitti che sono invece tipici dei luoghi delle decisioni
Il
Anche in questo senso il piano strategico di Torino ha mostrato qualche
Incrinatura perché
Il il fatto che non sia un documento tecnico
Può può
Come dire ridurne la consistenza nel lungo periodo
E il
In questo senso diminuire la sua capacità di soddisfare le le aspettative per cui c'è una
C'è una costante necessità di mantenere il piano strategico anche ancorato alle politiche che effettivamente i diversi soggetti della del sistema locale compiono in primo luogo dell'amministrazione municipale quindi non può essere un documento che si costruisce solo
In una sede altra deve essere un documento che orienta le politiche dell'Amministrazione
Il ho detto prima e sono vado verso la conclusione sono ma la conclusione ho detto prima che il
Uno degli elementi di successo del piano strategico di Torino anche la creazione di una di un'associazione cioè di una serie di governance e in cui i diversi soggetti sono rappresentati in modo paritario diciamo che Torino internazionale
E queste certamente un successo perché una serie di questo tipo facilità il confronto facilità l'India circolazione delle informazioni alimenta il dibattito promuove la costruzione di linguaggio
E
Ma nel corso degli anni degli anni la a Torino è cresciuta bisogna dire che è cresciuta la consapevolezza di fare pianificazione strategica e quindi anche le istituzioni hanno interiorizzato la pratica
E acquisito un ruolo maggiore specifico
E
Diminuendo in qualche modo la percezione del Piano strategico come il luogo principale per i processi decisionali cioè e molto difficile
Che all'interno di un sistema sì costruisca un luogo che in diventa l'unico luogo della governance i luoghi della governance sono naturalmente molti e
E a volte sono anche in conflitto in contraddizione tra di loro quindi
Alimentare un luogo di costruzione di governance che stesso mai partecipato dai diversi soggetti è è certamente una
Vi è un una
Insomma un esperimento
Complessa
A quali sono i
I buoni propositi alla fine di questa
Di questo elenco di di successi e di criticità ma
Come dicevo prima Torino appena avviato il secondo piano strategico questo piano strategico mette l'importo mette in evidenza l'importanza dell'investimento sul capitale umano
Quindi sulla conoscenza sul capitale umano parla di immigrazione di talenti di integrazione
Sulla formazione sulla ricerca sul rapporto tra sviluppo economico e dimensione e il trasloco economiche con il
Coesione sociale sulla dimensione metropolitana
A livello metodologico il
Il secondo piano strategico si è orientato cominci immediatamente si è orientato per avere innanzitutto una forte dimensione istituzionale
Più forte del precedente
Per una maggiore selettività e focalizzazione delle degli interventi intorno a politiche orientamenti chiave
Per una forte attenzione alle Inter settorialità e ha le interdipendenze tra le diverse azioni
C'è chi il piano strategico può avere un compito molto importante nel mostrare le relazioni collegamenti le interdipendenze tra le politiche le trasversalità
Sì
Sia di tipo funzionale sia localizzativo sia temporale tra progetti e trattori
Il secondo piano
Inoltre sta lavorando per la cioè il
Un sistema degli attori interni al piano strategico sta lavorando per individuare molto chiaramente le forme di attuazione
Degli interventi del piano e per prevedere strumenti di monitoraggio e di valutazione
Ora siamo alla fase di selezione dei progetti
Fra fra qualche mese contiamo di concluderla nel corso dei prossimi mesi per cui fra qualche mese saprò dire essere
Se siamo riusciti ad identificare i progetti tenendo conto di questi criteri che sicuramente saranno cioè possono essere delle
Delle modalità per
Intervenire su alcune delle criticità che ho che ho prima elencato anche se
Alcune di queste sono probabilmente tipiche della pianificazione strategica e quindi forse possono essere stimolo per il
Per la prosecuzione del dibattito di questa giornata
Grazie
Ma ne ringrazio risale rosso
Ha fornito molti spunti anche a qualche prospettiva per il
Successive modalità di incontro e di
Confronto tra
Esperienze sicuramente
Io credo che sarà
Da mettere in agenda anche a bere un incontro tra
L'esperienza di Torino è quella di Napoli
Perché il diciannove gli elementi di affinità sono
Notevoli è vero che
Si può dire che
Le situazioni critiche danno modo di
A ciascuno di essere infelice a suo modo
Penserei Pirelli diciamo semplici da consentono di essere
Felici
Insieme
Ma
Sicuramente mi sembra tra le diverse cose che c'era ha presentato Elisa rosso c'è
Questa
Il passaggio tra i caratteri del primo piano strategico e quelli del secondo per vanno
Raccolgo soltanto le ultimissime indicazioni
E nella direzione di una maggiore selettività
E di una maggiore trasversalità integrazione tra
Le linee d'azione da condurre
Questo seri riesce questo percorso anche a mantenere
Con quegli elementi di
Leggerezza non burocratica della impostazione pur avendo però una struttura capace realmente di monitorare
Gli scarichi dei processi avviati io credo che questo rappresenta una linea di condotta da tenere presente in una
E da generalizzare ma comunque prima di
Diciamo di anticipare elementi di conclusioni che poi trarrà l'assessore Oddati credo che sia a questo punto opportuno chiedere al sindaco di La Spezia Giorgio pagano di intervenire
Prego
Buongiorno a tutti io parlerò dell'esperienza della mia città innanzitutto vorrei dire che
Sono d'accordo con professor belli quando dice che il piano strategico serve soprattutto quando una città in condizioni difficili io penso che sia uno strumento utile a tutte le città però
Laddove c'è
Più bisogno di un cambiamento di pelle di un cambiamento profondo forse
Il piano strategico è davvero necessario l'altra cosa che mi viene in mente dopo aver sentito il Sindaco di Napoli e questa
è chiaro che
L'ordinario importante però io sono convintissimo che
La visione del futuro sia decisiva
Per averi successo a breve e per essere diciamo così operativi
Non funziona il contrario ecco funziona vera una visione quell'altra ovviamente questa visione del resto una progettualità operativa
Però è solamente grazie alla decisione che tutto riesce a essere operativo il contrario il contrario non funziona diciamo
Sul sulla nostra esperienza noi abbiamo
Elaborato costruito con la città due piani strategici il primo è stato elaborato dal novantanove
Al due mila uno e
è stato un patto tra tutte le istituzioni e tra pubblico e privato siglato alla al termine di un lavoro molto partecipato
Con sette Commissioni di lavoro è una fase di ascolto di di tutta la città incontri nei quartieri è un un point nel nel centro e così via
Qual era il nostro problema principale non sopra ma era questo era la
Anche in questo caso
Non uso la parola usata da dei rappresentanti di Napoli e Torino la deindustrializzazione noi l'abbiamo subita come poche altre città italiane perché eravamo proprio una città a monocultura industriale
Abbiamo avuto un crollo alla fine degli anni Ottanta inizio degli anni Novanta e il il piano si è concentrato sulla sul ruolo di Spezia sul sulla sulla missione del vocazione di spetta nel teatro
Nazionale internazionale dopo questa grande crisi
Che abbiamo definito nella nel lavoro del piano un nuovo modello di sviluppo che abbiamo chiamato dell'economia della varietà
Vale a dire il superamento della monocultura industriale naturalmente
Per noi e penso per tutte le città all'industria sia è ancora importante sarà ancora importante
Dobbiamo cercato di fare questo ragionamento cerchiamo di avere un nuovo ruolo dell'industria nei comparti ad alta tecnologia e rivisitiamo le vocazioni storiche del territorio
Come base su cui costruire nuove potenzialità produttive
E portiamo nel tempo nel futuro quello che possiamo portare dell'industria del passato
Non ci sono più a la Spezia i cantieri tradizionali che sono morti ci sono i nuovi cantieri che fanno gli otto alla nautica da diporto è un modo no per portare nel futuro una vocazione del passato che è morta diciamo
L'altra questo tentativo di successo perché tutti i grandi nomi della nautica sono arrivate a la Spezia un altro Obiettivo ci siamo posti da questo punto di vista non ha ancora avuto successo pensiamo nascita dell'Arsenale e non abbiamo l'obiettivo di
Di di trasformarlo in un polo tecnologico di eccellenza per la manutenzione delle navi non ci siamo ancora riusciti insomma può darsi che sono obiettivi raggiungibili anche perché dipende dallo Stato essenzialmente
Non e non da noi però ecco non solo l'industria anche altre vocazioni il porto il turismo questa è la grande novità del Piano strategico il turismo il terziario
La cultura pieni e così via l'economia della varietà natura anche in questo quadro tutti devi dare delle priorità cioè non è che nell'economia della varietà tutte le vocazioni sono sullo stesso piano per una città
Si deve riconoscere per un marchio per rompere un brand per qualcosa che la caratterizza nel mondo e non abbiamo detto nella proiettano strategico questo marchio il mare
E tutte le attività produttive legata al mare la nautica il porto commerciale ma anche il porto turistico
Con la grande novità del porto turistico diciamo che stiamo
Per il quale stiamo entrando in una fase
Nella fase operativa
Nella visione poi hanno avuto un ruolo centrale i cosiddetti beni pubblici quindi si è competitivi solamente se c'è coesione sociale quindi riforma del Welfare se competitivi solamente sedici sono formazione conoscenza
Da qui la nascita dell'università della Spezia e della rete museale c'abbiamo fatto la Spezia delle cose che non sono mai state nella nostra storia come l'università
E i musei e poi la rigenerazione ambientale cioè si è competitivi se hai la rigenerazione ambientale cosa fondamentale in una città con una storia che hanno un presente ancora in parte industriale quindi con i tanti lasciti negativi del di dissipazione del territorio dello sviluppo industrialista diciamo
E questo in estrema sintesi insomma il contenuto del nostro primo piano strategico
Quindi promuovere migliorare la Spezia e cantieri cambiar pelle non solo dal punto di vista economico ma anche poi sociale culturale e ambientale vorrei dire che è molto importante secondo me dal punto vista del metodo essere usciti
La fortuna è stata aver cominciato all'inizio del del del mio primo mandato
Cioè avere avuto un sindaco che ha innescato questo processo all'inizio dello del suo mandato i dieci anni
Diciamo la il la cosa positiva è stata quella a mio parere di a vere e contemporaneamente messo in moto è approvato
Dentro il piano strategico dentro la cornice del Piano strategico il Piano urbanistico comunale come si chiama da una il Piano regolatore che è diventato quindi dentro il piano strategico lo strumento di programmazione urbanistica capace di ospitare i nuovi progetti
E quindi il nesso strettissimo tra piano strategico il Piano regolatore
Poiché il Piano regolatore del porto che il piano d'azione di Agenda ventuno anche questo secondo me molto importante perché sono tante città che fanno Agenda ventuno io lavoro anche nella rete di Agenda ventuno che la rete internazionale però sono arrivati alla conclusione io sono stato a Siviglia qualche settimana fa
Allargamento nazionali queste rette sono arrivati alla conclusione a cui noi siamo arrivati
Dieci anni fa cioè
Agenda ventuno ha successo solo se
Un piano dentro un piano integrato non son piano settoriale assi
Il piano ambientale ha successo solo dentro il piano strategico questa è la cosa che nota fuori a Siviglia nella Rete
Delle città di Agenda ventuno dopo dopo dopo che noi cita dei piani strategici già avevano avuto questa felice intuizione diciamo dieci anni prima
E poi abbiamo costruito delle agenzie di sviluppo un'agenzia di sviluppo che per che sia con i progetti economici con tutti gli attori
Pubblici e privati soggetti pubblici privati del territorio per l'economia una società per gestire l'università sempre con tutti gli attori pubblici e privati c'è una serie di strumenti per attuare il piano che ma che metteva insieme tutti i soggetti diciamo
E i primi profili per i progetti principali ben attraenti procedimenti pare sono quelli della riconversione della linea di costa abbiamo deciso di fare il porto turistico nel cuore della città tenete conto che ancora della città
C'è ancora il porto porto commerciale abbiamo deciso di spostare il il porto più levante
E e di fare nel nel cuore della città il grande vuota fa come si dice oggi cioè il porto il porto turistico e ora siamo nella fase della
Della scelta del progetto vincitore del concorso interno cioè di dire quindi tra breve cominceranno
Cominceranno i lavori questo è stato un po'il progetto il progetto chiave del primo Piano strategico ma
Tanti altri progetti legati alla riconversione e la linea di costa per esempio abbiamo deciso di fare una darsena dentro ormai i lavori sono conclusi
Di portare il mare dentro per la nautica da diporto ma ha bisogno di spazi che sono e di costa non trovava tipo non so viareggio di volo non so chi conosce questa città li abbiamo portato il mare tento Spezia per per per lo strumento della per le come strumento per come occasione per la nautica da diporto
Questi sono tre Stati grandi procede poi fatturare progetto il distretto logistico legato al porto come sapete un porto come già era successo se ha un di stipare che
E in un comune limitrofo in accordo con il nostro veramente si espressi ormai pronto si è realizzato appunto il il disserbante ce l'ho nel lo
Lo spazio dove poi l le merci vengono Inter scambiate lavorate diciamo il contendere vengono interscambiati lavorati questo da grande ricchezza a un porto latente un porto e sono
Momento di passaggio di scatoloni se non c'è triennale poi il luogo dove tu invece fare uscire la merce dagli scatoloni alla lavori diciamo
E poi le bonifiche dei siti inquinati a proposito di ambiente l'università che non c'era in musei
La riforma del Welfare il Piano Regolatore Sociale e così via l'università acido grande valore perché
è un altro progetto chiave ed è università del mare cioè non abbiamo fatto l'università il solito decentramento universitario
Siccome enti abbiamo detto il marchio della città deve essere il mare abbiamo creato l'Università del mare con tre
Corsi di laurea librerie specialistici legati a alle teconologici alle scienze e tecnologie e del mare e ci sono è una piccola diversità con settecento studenti però la metà viene da fuori
E anche da non solo dalla data dall'Italia ma anche data all'Europa abbiamo cercato di costruire un polo specialistico legato
Al al filone economico principale della della città
I passi in avanti realizzati la diminuzione del tasso di disoccupazione che dal dodici deciso il cinque la ripresa demografica
Il miglioramento di tutti gli indicatori ambientali io mi ricordo con sono stato eletto sindaco avrebbero tanto Nesima ancora presiede Legambiente quasi maglia nera e ora se mi date al terzo posto
E poi la crescita dei servizi diciamo
Il secondo piano strategico l'abbiamo invece lavorato dal due mila due al due mila quattro è stato siglato nel dicembre del due mila quattro quindi noi
Abbiamo
Adesso il io sto per finire il mio mandato diciamo il nuovo Sindaco se vorrà si cimenterà nel terzo piano nel terzo piano strategico
E l'obiettivo del del secondo piano strategico quello siglato nel dicembre due mila quattro è stato quello di consolidare di espandere questa rinascita della città che si era messa in moto
E diciamo che le novità sono state queste innanzitutto l'abbiamo fatto insieme alla Provincia
E questa dimostrazione di una cosa che io dico sempre strategico comunale sono parole tra loro
Incompatibili diciamo c'è un piano strategico non può essere comunale l'abbiamo fatto insieme alla Provincia di secondo piano
E poi dirò qualcosa di più magari su tempo su questo e questa è stata una grossa novità e e insieme ad altri Comuni ovviamente no i Comuni più importanti della Provincia sono stati attori decisivi ecco del
Del piano
Del secondo piano ancor più che nel primo poiché ecco direi che nella visione assunto maggior peso la vocazione turistico terziaria
Questo sì nell'economia della varietà assunto sempre più peso questa vocazione e qua abbiamo affrontato un grande tema cioè quando ci siamo accorti che era così difficile
Fare dell'Arsenale un moderno polo tecnologico abbiamo detto va bene continuiamo su questo obiettivo però
Cominciamo a un obiettivo che non è stata ancora raggiunto diciamo anche ora speriamo al Governo nuovo
E però abbiamo concentrato l'attenzione su tutto il suo utilizzo di alcune aree ci abbiamo fatto una sorta di piano regolatore delle aree di alcune aree militari
Decidendo come città che lo Stato dovrebbe dismetterle darle alla città per sviluppare con le nuove vocazione della NATO e del turismo di cui vi ho parlato diciamo
E quindi questo è stato un po'il cuore del secondo del secondo piano strategico naturalmente ora dobbiamo fare un accordo con il Governo perché
Dopo che deciderà cosa fare di questa arsenale di alla città queste aree immense
Su cui non abbiamo già fatto i piani e progetti ecco perché abbiamo detto che cosa vogliamo fare
Sviluppare appunto quella tutta quell'economia del mare che il futuro dei dispersi
E questo ora è il il la grande scommessa di attuazione del secondo piano perché dipende da una trattativa con il Ministero della difesa
E naturalmente siamo andati avanti Nenni progetti principali il nuovo fronte a mare sta per diventare realtà ecco nel primo che
La strategia avevamo detto lei linee generali del secondo piano strategico abbiamo proprio fatto il bando di gara per il concorso internazionale di idee consumati molto
Abbiamo quindi proseguito
I la progettualità sui temi del primo piano sono al primo piano che ha deciso di fare i musei nel secondo piano abbiamo ci siamo dotati di uno strumento una fondazione di partecipazione per gestire i musei pubblico-privato non solo
Il Comune ma anche le fondazioni bancarie donatori e così via
Potrei fare tanti altri esempi cioè
Fatta l'università abbiamo detto ora facciamo distretto tecnologico leghiamo università e ricerca per legare università e impresa bisogna fare anche il distretto tecnologico che sta per diventare realtà sempre legato alla scienza e tecnologia del mare quindi c'è uno sviluppo diciamo dei temi tra primo e secondo piano
Finisco brevemente per dire un po'alcuni punti
Di riflessione anche sulla allora alla luce di quello che ho ascoltato finora dire secondo me è molto importante ascoltare la la pluralità delle voci e anche gli interessi deboli meno accreditati
I cosiddetti interessi collettivi di lungo periodo
Per usare anche le parole del professor belli questo secondo me è decisivo e non solo gli interessi forti con interessi di più breve periodo perché attenti non ce la fai a fare a fare il piano del futuro questo ma che sia semplice mi rendo conto che questo è molto difficile
E anche perché il rischio è quello di una contrattazione continua diciamo di non finire mai
Però se non fai questo se è molto più povero Marco noterete c'è bisogno di istituzioni forti e autorevoli che a un certo punto poi chiudiamo la discussione però bisogna dare molto a fondo andare molto a fondo ecco noi
Anche in secondo piano strategico Satie molto a fondo nell'ascolto dalla città utilizzando anche internet i il call center c'è ormai piani si fanno anche con la Rete eccelsa ripartiti con la rete
Sono anche i piani bisogna farli con la Rete parlando parlando conducono con con i nuovi con i nuovi con i nuovi linguaggi diciamo e bisogna dare molto a fondo
E e parlare con gli interessi deboli ecco cioè quella cosa del porto di cui ho parlato
Cioè se tu non si parlarvi solo con industriali sindacati non è che l'accredito dei per forza andare a parlare con la con la gente dei quartieri con i comitati con gli ambientalisti
Con tutti diciamo c'è messo di più però alla fine ha avuto non so aveva un Consiglio comunale in cui credo uno su cinquanta si è astenuto uno
Tutti gli altri a votare a favore però se non fai questo momento aveva citano la costruisce
L'altra cosa ecco il tema un po'dal rapporto democrazia diretta democrazia rappresentativa cioè democrazia dei gruppi democrazia rappresentativa
Questi sono piani firmati da settanta ottanta attori che rappresentano i gruppi no
E naturalmente poi deve andare anche in Consiglio comunale io li ho fatti anche approvare dal Consiglio comunale i piani ma che sia semplice questo rapporto diciamo però a mio parere non c'è alternativa uno deve dire sono per la democrazia rappresentativa
E però i meccanismi tradizionali della democrazia era presente rappresentativa non bastano più
Noi facciamo regia alla fine il piano lo votiamo noi in Consiglio comunale però
Devo coinvolgerà i rappresentanti degli attori della terra della città questo mi sembra il punto detto questo anche il Paese ha risolto perché
Non è che se tutti i rapporti con un gruppo di rapporti con i cittadini ci hanno anche avere la firma degli industriali
Ti fa dire ho coinvolto industrie del della società industriali ti fa dire ho risolto naturale rapporto e industriali direbbe bisogna aggirarsi di uno per uno quelli delle imprese e andarci a parlare uno per uno e poi c'è anche la sigla
Però guai se non parli anche cioè questo non è semplice perché quelli dell'associazioni
Non ci tengono tanto diciamoci la verità però io porto questo esempio a farmi capire l'abbiamo fatto anche dei
Dei piani
Dei piani strategici di quartiere no
E dentro il piano strategico della città mi ricordo una riunione in cui
In un quartiere che ora grazie al contratto di quartiere ha provato al Governo sta cambiando interamente volto privato un piano partecipato c'erano tante associazioni
In tutte le società del quartiere presenti io ho detto va bene facciamo un questionario lo mandiamo ai giovani delle scuole
Del del
Così capiamo anche quali sono le loro esigenze e c'è stata sull'azione popolare tanto di nome ma che bisogno c'è di fare un questionario noi rappresentiamo il quartierino dell'associazione
E lo capisco però cioè c'è c'è sempre una una una tensione no tra tra la la democrazia dei gruppi di
Siamo della socialdemocrazia dei cittadini non abbiamo il dovere di andare anche dei cittadini pur tenendo conto che ci sono i gruppi le associazioni su comunque
Vado un po'schematicamente perché voglio chiudere è molto importante poi la rendicontazione il monitoraggio pugliese che poi parla dopo di me ha fatto un lavoro straordinario a questo punto di vista
Cioè non c'è partecipazione se può e non riesci sembrare a monitorare amen a rendicontare eccetera passa così alla gestione io non so se non l'abbiamo azzeccata Torino penso di sì facendo una una uno strumento ad hoc come Torino internazionale noi abbiamo fatto un comitato di coordinamento e di monitoraggio perché mette che mette insieme tutti quegli strumenti di cui parlavo prima l'Agenzia di sviluppo economico quella della società che gestisce l'università quella che gestisce i musei eccetera e ce l'abbiamo messo in rete tutti questi
E un po'si fa fatica diciamo no un po'si fa fatica forse era il caso di fare una cosa unica non lo so
Però la sua ma comunque ora siamo noi il piano lo lo attuiamo diciamo così
Con una rete che mette insieme tanti strumenti diversificati può darsi c'è invece bisogno di un unico strumento
Altra cosa ecco due cose chiudo velocissime anche queste proprio flash
è molto importante il rapporto con la macchina amministrativa del Comune Repo il comune è un attore essenziale il più importante come cambia la macchina amministrativa come innovi la macchina amministrativa
Come si fanno i bilanci
Se non c'è dubbio che bisogna legare numeri obiettivi politici e visioni strategiche cioè il piano strategico che deve cambiare anche il modo di di come no di come fai le cose di tutti i giorni la mattina del Comune
L'Inter settorialità che non è proprio una cosa che mastichiamo tutti i giorni nei Comuni ebbe il piano strategico ti obbliga all'Inter settorialità
L'ultima cosa e finisco è chiaro che dietro queste cose le cose che dicono che siamo tutti portatori c'è una visione per cui
E la cosa più importante e lo sviluppo locale c'è c'è sviluppo se c'è sviluppo locale no lo sviluppo di un Paese cioè se c'ero sul polo Carra che a Roma sono tutti convinti di questo e proprio lo dico perché ci credo tutti non qua ci crediamo
E quindi il Rettore il così detto ritorno alle città che presuppone il fatto che ci siano politiche per
Per la città per le città da questo punto di vista il Governo l'Unione europea devono fare di più perché le città da sole non ce la fanno le imprese da sole non ce la fanno non vi sono delle città e lecita hanno bisogno poi del Governo e dell'Unione europea non europea fatto dei passi in avanti
Polipo accennerà Baroni che ne sa più di me però con l'approvazione i fondi strutturali due mila sette due mila tredici da un ruolo propulsore alle città sono quelli che mi ricordo il Libro bianco sulla governance del due mila
Cioè loro sono mi sembrano vadano no nella
Nella consapevolezza del fatto che recita hanno hanno hanno un peso bisogna andare avanti in questa direzione e poi il Governo nazionale
Ora qua bisogna ragionare ci sono tutti questi strumenti che conosciamo il PRU il PRUST i contratti di quartiere i contratti d'area la spetterà utilizzati tutti
Erano tutti avuti successo ma perché ha avuto senso secondo me o hanno avuto maggior successo perché erano dentro il piano strategico
So se è chiaro cioè strumenti settoriali hanno più successo dentro un piano integrato
I contratti d'area ti riconosce lo sa che sono per l'economia io sono stato un mezzo fallimento in Italia insuccesso la Spezia è dipeso dal fatto che erano dentro un piano generale mio parere il Governo fa troppi strumenti settoriali
Quindi
Il problema è che le città devono avere la capacità di fare pianificazione strategica integrata diciamo
Che perché questi strumenti abbiano successo è il problema è che poi il Governo cambi di strumenti e faccia strumenti diciamo così dove non ci sia questa eccessiva settorialità e specificità
E diciamo strumenti meno almeno settoriali
E strumenti ecco che sostengano strumenti da parte del Governo questa è la della qui deve
Entrare in gioco la nostra fantasia nostra capacità di elaborazione strumenti che sostengano progetti integrati anche di area più vasta rispetto a quella comunale o provinciale dovremo avere la capacità di invitarci
No con la con gli strumenti che ci mette a disposizione di invitarci ad avere questa progettualità integrata anche di area più vasta
E in questo ci stimolerebbe anche a fare dei passi in avanti diciamo però molto dipende dal Governo
E della sua capacità di offrire alle città facendo finalmente una politica per le città questi nuovi nuovi nuovi strumenti
Dentro
Una sua programmazione i quadri strategici regionali il quadro strategico nazionale e così via e anche le Regioni potrebbero darci una mano
Perché potrebbero dentro dei quadri strategici regionali non favorire questa nostra
Questa nostra progettualità il che vuol dire tutto il contrario dello centralismo regionale ma questo apre a tutta una pausa e discussione tanto Bassolino non c'è che non voglio aprire va bene grazie buona fortuna Napoli
Ma il sindaco di La Spezia ci ha offerto troppi spunti per
Riflettere sulla sulle difficoltà napoletane che io né voglio cogliere solo un paio per
Non sembrare
Troppo distante dalle esigenze del dialogo l'ultima
Io credo che soprattutto nel Mezzogiorno
Nella speranza di passare appunto dall'obiettivo uno all'Obiettivo coesione il raccordo con la dimensione sopra
Regionale con le piattaforme strategiche assolutamente indispensabile e cioè le città
Devono
Tentare assolutamente di giocare questa partita e bisogna assolutamente incalzare Regione Governo Unione europea perché questo avvenga
E questo è indispensabile questo è un secondo spunto che citava il sindaco di La Spezia
Per il
Le grandi città che hanno il problema della dimensione metropolitana quindi il raccordo con la Provincia
Che innovi Annapolis abbiamo avviato attraverso
Una
Intesa interistituzionale comune provincia la regione
E che a invece difficoltà a decollare effettivamente
è un elemento secondo me di grande rilevanza anche se ovviamente sulla situazione napoletana incombe la riforma istituzionale il fatto della istituzione alla città metropolitana che sembra
Alternativamente un dramma è la soluzione di tutti i problemi e nell'immediato blocca quello poco che comunque si potrebbe fare cioè un'effettiva intesa tra
Regione Provincia e
Comune
L'altro elemento che sicuramente stimola Napoli dell'esperienza di la Spezia è come interprete rare io la chiamo l'eredità
Cioè l'eredità di un vecchio modello di sviluppo l'eredità circa tutta noi lasciamo e abbiamo un'eredità alle spalle però come selezionare l'eredità e trasformarla in un nuovo modello di sviluppo pongo a Spezia
Propone l'economia della varietà quindi l'insieme dei settori che da un modello
Mono settoriale cerca di sfruttare in maniera articolata selezionata più percorsi che abbiano un riferimento costante con il mare appunto un'eredità
Rivisitata riproposta egli attualizzata credo che questo sia una indicazione utile
E che noi diciamo teniamo in considerazione nell'articolazione del nostro lavoro
Quindi ringraziando ancora il sindaco di La Spezia
Pregherei adesso Arianna Guarneri che dirigente del
Piano strategico del Comune di Firenze di offrirci il suo contributo
Grazie buongiorno riporta tra l'altro il saluto dell'Assessore Nencini che doveva essere presente non ha potuto avevamo una delegazione corre del Marocco oggi doveva
Ricevere
Cercherò di esplicitare una delle affermazioni del Sindaco pagano nella nostra esperienza ci trentina quindecies strategie comunale non vanno insieme non sono in effetti compatibile è un po'
La
La nostra il nostro percorso evolutivo questo
E
Riparto mi scuso perché lo conosce all'analisi alla reparto dal dalla storia del piano del piano di Firenze cerco di farla brevemente
Ma mi serve per
Per far vedere al punto in cui siamo arrivati e anche noi e quindi anche il piano strategico di Firenze parte nel due mila donne in crisi non da una crisi di deindustrializzazione ma più più da una crisi interna
Di una di una delusione della citata dal fallimento di esperienze concertativo urbanistico economici è un rischio di inerzia amministrativa
E in questa situazione di stallo il Sindaco lancia una
Sfida della pianificazione strategica siamo appunto alla fine del due mila
Cioè la costituzione di un comitato promotore
A cui partecipano a canne commercio università categorie sindacato
E c'è un un grosso ombroso fermento che alla fine del due mila uno produce
Una un rapporto del Comitato scientifico che era stato nominato che in qualche modo conclude la fase di diagnosi particolarmente approfondita e tuttora valida
Si apre a questo punto una fase di progettazione del piano
Con tre tavoli sull'innovazione cultura le funzioni del territorio e la qualità urbana che è una fase che vede una Grauso partecipazione più di cento soggetti centinaia di cittadini e la la
Produzione può in qualche modo l'individuazione di trentadue
Di trentadue precetti
è una fase di di grande coesione politica anche a livello metropolitano perché il Piano Gian non nasce come come fiorentino ma si allarga anche ai comuni dell'area ma una fase anche di di debolezza amministrativa comunque
Il piano non nasce ancorato alle macchine comunali nemmeno a quella fiorentina
E in qualche modo se ne distacca ha sempre di più l'azione del Piano si svolge in qualche modo altrove rispetto alla al quotidiano tecnico-amministrativo degli dei Comuni
Nell'aprile del due mila tre viene costituita l'associazione esterna al Comune che invece
Fino allora era del piano era stato gestito all'interno del Comune
Viene costituita l'Associazione Firenze due mila dieci a cui partecipano ventisei soci pubblici e privati
In qualche modo questo istituzionalizza il coordinamento tra i vari soggetti e mitiga anche l'impressione di un piano che fosse troppo fiorentino centri con
Quindi questo in qualche modo da un un nuovo avvio anche una concretizzazione alla I precetti
In qualche modo però questo questa concretizzazione questo che sembra
Abbandonare l'inevitabile retorica pattizia che aveva accompagnato il piano fino al loro
Fa ancora di più distaccare dai centri amministrativi comunali le le
La la la condizione del piano
Tilt questo tentativo di concretizzare il piano strategico in progetti
Ha prodotto alla fine a Firenze un risultato in qualche modo paradossale
Cioè a parcellizzare alla complessità dell'analisi strategica disperdendo su un mosaico a questo punto di necessità lacunoso tessere di grandezza diverse di spessore diverse
Lontane tra loro incapaci di restituire in qualche modo un'immagine unitaria della città e del suo territorio in qualche modo nel momento in cui si ha puntualizzato si è perso l'orizzonte di senso unitario che il piano aveva cercato di suscitare sia in qualche modo banalizzato concreti concretizzando
E quindi poi anche le condizioni
In cui il piano era nato che erano condizioni di sviluppo
Con la crisi economica sono cambiate quindi c'è stata una
Una situazione di crisi diciamo
è una situazione di ripensamento sostanziale anche tra due percorsi tra due percorsi in qualche modo divergenti quindi il percorso che vede nel del Piano strategico una coerenza unitaria
Di una serie di progetti in qualche modo più concreti o quello che vede il piano come un non luogo istituzionale
I organizzativo che non deve tanto concretizzare
Ma ma più che altro promuovere diciamo la la il coordinamento e promuovere
La relazione tra tra i soggetti quindi se però siamo arrivati a questa condizione in cui
Abbiamo il dubbio se siano
I progetti a costituire la sostanza della pianificazione
Ci siamo chiesti quale poteva essere quale poteva essere la risposta la risposta Firenze è stata trovai individuata in qualche modo
Nella governance e quindi nella rete di rapporti nell'intreccio di funzioni e di indirizzo politico l'azione amministrativa e e anche nella necessarietà della
Della visione metropolitana partito
Che si è imposta sempre che si è imposta sempre di più
In un certo senso guardando Firenze
Abbiamo
Una una doppia visione della città
Sì c'è una
Nasce un'immagine di Firenze di sud est e un'immagine Firenze di nord-ovest
Tutte e due sono costitutive della città ma non ma non del suo territorio l'immagine di Firenze di sud est e l'immagine della Firenze monumentale del Duomo come nel con l'arma delle colline che ne costituiscono il paesaggio o riconoscibile in
In tutto il mondo che non è territorio di Firenze le colline di Firenze sono comune di Fiesole comuni Bagno a Ripoli non
Non fanno parte quindi della del territorio comunale quindi in qualche modo non sono controllabili la visione della Firenze di nord-ovest della visione della piana della parte industriale della parte in cui
Vengono localizzati in questo momento il quaranta per cento di tutta la produzione dell'Area Lario porto le discariche il polo
Scientifico universitario
E non è territorio di Firenze l'università nel territorio di Sesto Fiorentino Lario porto confinano senso col Comune
Ipermercati sono nel Comune di campi quindi
Diciamo che la città è costretta
Nei rapporti forzati forzosi con
Con i Comuni che che le sono intorno
Se poi vediamo la città dall'alto vediamo che a questo punto
La città si sta spendendo il fuori il centro si sta svuotando e ormai si sta già Colizzi andò la seconda cerchia di Comuni quindi già
I fuoriusciti dalla città stanno arrivando ancora sempre più sempre più all'esterno quindi in ogni modo Firenze deve confrontarsi con il suo territorio intorno e patteggiare le proprie funzioni
Con quella che è la sua capacità ancora però simbolica evocativa di rappresentare identità anche dei Comuni intorno e trovarsi in una città di trecentocinquanta mila abitanti che però in qualche modo gestisce un bacino
Di di
Di servizi di utenza di cittadini che girano di ottocento mila in qualche modo abitanti e sicuramente questa è stata la situazione con cui
L'evoluzione del Piano strategico si è dovuta più fortemente
Confrontare si sono creati allora nuovi tavoli
Di rapporti più legati ai comuni contermini
Sono stati individuati gli undici comuni che costituiscono il i il blocco diciamo più vicino più vicino alla città e sono stati costituiti in questi tavoli tematici ognuno gestito da un da un comune
Quindi il Comune di Sesto sul polo scientifico universitario il Comune di Scandicci sulla moda il Comune di Bagno a Ripoli sul turismo e le situazioni di promozione
Territoriale e culturale e il Comune Pontassieve sulla mobilità e quindi
Diciamo sia cercato di ricostruire questa situazione tematica metropolitana è stato dato l'avvio a una seconda fase di di valutazione della possibilità di di
Di cambiamento del piano strategico di Firenze con un'indagine che è stata affidata al professor dente
Sulla base che comprendeva la la la valutazione dei livelli di Inter comunicati di intercomunalità dell'Area e l'individuazione di alcuni
Strumenti per intero per intervenire
Da questa indagine stava in qualche modo si è evidenziato
Che ci sono e livelli diversi di ed in
Di intercomunalità quindi tra le tra questi comuni del territorio
C'è un
Integrazione di funzioni perché è molto bassa infatti praticamente solo un comune tra gli undici
Partecipava fa parte di una comunità montana quindi non ci sono
Relazioni funzionali istituzionali attive
C'è invece un'alta integrazione a livello di servizi quindi a livello di servizi in tutta l'aria ci sono
Molte gestioni associate molti servizi sono erogati
Negli stessi nei comuni diversi dagli stessi soggetti
Cioè una partecipazione alla proprietà societaria degli stessi Comuni
Dei soggetti erogatori e questo nei trasporti nella casa nei servizi dell'acqua del gas dei rifiuti nell'energia anche i servizi dei governante nelle situazioni
Dei servizi socio sanitari con le Società della Salute quindi c'è un'alta integrazione
A livello di gestione dei servizi
C'è il coordinamento strategico comunque garantito dall'Associazione Firenze due mila dieci di cui fanno parte nove degli undici comuni di cui si sta parlando che però ha dei meccanismi di governance che non sono
Ritenuti in qualche modo sufficienti
Ad essere efficaci mentre nei progetti del del Piano strategico praticamente solo quattro erano
Marcatamente intercomunali cioè ti decorrente Società della Salute ma non
Non tutti quindi
In qualche modo questa coscienza della necessità
Di un coordinamento efficace
Ha portato a cercare strumenti adeguati ad ottenerlo e lo strumento che è stato individuato è stato quello dell'Unione dei Comuni
Dal momento in cui nell'Area diciamo fino dagli anni Novanta comunque era stato aperto il dibattito sulla città metropolitana perché anche Firenze è inserita nell'elenco della
Dell'allora
Centoquarantadue
Individuato lo strumento dell'unione dei comuni con delle interviste ad attori privilegiati e comunque ne
Nell'ambito dei dei vari territori si è cercato di vedere quali potevano essere le esigenze
Rispetto a questo o alla costituzione di questo nuovo organismo
E le esigenze che sono state segnalate sono state quelle
Di realizzare appunto attività di Area Vasta e di creare un ente che però non comportasse una duplicazione di funzioni perché questo è
Sentito sempre un nuovo ente sentito sempre come un
Un aggravamento diciamo di di di quindi duplicare funzioni
Non non rende efficacia e un'esigenza ulteriore è quella di rappresentare le istanze dell'Area dei confronti degli altri soggetti istituzionali quindi Provincia Regione
Anche lo Stato in modo che questo
Quest'aria che in qualche modo qua
Forti rapporti possa porsi come unitaria a livello a livello più alto e quindi contare in maniera in maniera più forte
L'esigenza di un ente perché si cerca di coniugare indirizzo politico e gestione amministrativa se bastava l'indirizzo politico basterebbe una Conferenza dei Sindaci
Sella gestione amministrativa bastava poteva bastare la gestione associata dei servizi che in qualche modo è già
Piuttosto o attività invece il l'esigenza
Di coniugare queste due queste due situazioni comporta l'esigenza di una
Di uno strumento diverso e quindi di un di un nuovo soggetto in qualche modo
E
Che è stato individuato nella costituzione di questo
Ente di secondo o di secondo livello
Per costituire il quale nella
Nelle indagini del professor dente
Si sono individuati i tre questioni
Tre questioni fondamentali
Una questione sugli aspetti simbolico istituzionali una questione
Pedagogiche è una questione amministrativa gli aspetti simbolico istituzionali perché comunque come abbiamo detto Firenze ha bisogno dei Comuni contermini comuni però riconoscono
In qualche modo la propria identità nel nel rapporto nel rapporto con Firenze soprattutto per la promozione del territorio
Per la la la propria visibilità all'estero ha comunque Firenze che caratterizzato tutta l'aria
Una questione pedagogica perché in qualche modo l'Unione dei Comuni vincola poi parte ne era la scelta di di criteri priorità a un Governo comune al quale senza questo meccanismo probabilmente in qualche modo poi
Tenderebbero di sottrarsi
è una questione amministrativa perché l'esistenza poi di un apparato burocratico dà continuità
Alle scelte politiche che vengono prese cosa che
Situazioni invece molto difficile
Ad essere poi attuata in una situazione dove
Manca questo coordinamento
Sono state individuate
Delle funzioni minime da attribuire da attribuire all'Unione
E che sono state individuate nelle funzioni relativi alla mobilità all'urbanistica la polizia alla polizia locale e al marketing territoriale
A queste funzioni in determinate condizioni
Potrebbero essere aggiunte le funzioni relative all'attività produttive e al turismo
Quindi ci sono funzioni di pianificazione e programmazione funzioni autorizzatorie e permessi per costruire quindi licenze e i trasporti autorizzazioni paesaggistiche e funzioni di vigilanza e controllo anche legate necessariamente le funzione autorizzatoria in qualche modo devono essere supporta
Le
Questa è la Costituzione dell'Unione dei Comuni anche da un punto di vista normativo non è così però così
Banale e sono state proposte tre tre ipotesi di unione
Per le diverse situazioni normative che possono che possono verificarsi quindi c'è una possibilità di costituire un'Unione dei Comuni a normativa vigente infatti il Testo Unico degli enti locali come polluzione della centoquarantadue del novanta
Prevede comunque la possibilità di costituzione dell'Unione ce ne sono qualcosa più di duecento in Italia non c'è nessuna in Toscana
Sono però tutte
Normalmente tra piccoli Comuni quindi in questo caso sarebbe la prima unione in Italia più comprende una grande città e che metterebbe insieme poi
Un
Un soggetto di
Compreso tra i seicento mila gli ottocento mila abitanti in qualche modo
C'è invece un'ipotesi
Che prevede una normativa l'inserimento di una normativa regionale soprattutto per l'attribuzione di funzioni che sono di competenza residuale delle Regioni e comunque in qualche modo
Di funzioni regionali che potrebbe prevedere anche
A quel punto la partecipazione della Provincia
E c'è poi invece un'ipotesi
Che prevede un'evoluzione del quadro normativo nazionale
E quindi in particolare l'attuazione della Città metropolitana e che quindi vedrebbe la possibilità di inserire l'Unione nell'ambito della creazione della città metropolitana
A Firenze in quel caso si parlerebbe di unione metropolitana
Ovviamente a queste tre ipotesi fanno capo tre soluzioni amministrative istituzionali diverse quindi che prevedono la presenza o meno o di una giunta esecutiva la presenza o meno di un'organizzazione invece per Commissioni tematiche
E quindi o addirittura la formazione di un ente di primo livello e quindi non
Non di secondo che
Verranno valutate ciò sono state
Poi valutate anche dal professor da ente dal professor Storace in nel nelle loro diverse nei loro diversi punti di forza e che
E di debolezza
Sicuramente nell'ambito dell'Unione dei Comuni prende forza anche
L'idea del del rapporto con un territorio più ampio che una prospettiva di area vasta che la Regione Toscana in qualche modo sta portando avanti nel rapporto tra le Province di Firenze e Prato e Pistoia
E in questa prospettiva sicuramente una città che
Ancorata al suo territorio con uno strumento o istituzionale più forte avrebbe la possibilità
Di di avere sicuramente un peso un peso maggiore
Più
Ci può essere in questo senso il rischio che
Questo percorso in questo momento sia
Troppo incanalato in una visione troppo istituzionale
Il perdurare però dei tavoli tematici che vedono la partecipazione desse delle componenti sociali istituzionali del territorio Modena in questo momento questo questo rischio diciamo
La conclusione è che la necessità è comunque quella di condividere quindi condividere tra i vari comuni tra i vari soggetti più compongono Società tra le varie istituzioni tra i diversi attori
è necessario condividere ma è necessario governare questa condivisione
Che non può essere avventure Istica mente composta che in qualche modo delle costruirsi una stabilità per risultare per risultare efficace e da qui l'esigenza di uno strumento istituzionale a cui stiamo cercando di lavorare
Darei adesso la parola a Roberto pugliese dirigente del Piano strategico del Comune di Venezia
Sì
Gli interventi precedenti hanno messo in evidenza come
Ogni città affronti il tema delle azioni strategiche in modo diverso pure riferendo la dei paradigmi comuni ha una conoscenza comune però in realtà
Le condizioni di partenza le situazioni di partenza sono del tutto diverse e portano la definizione di strumenti diversi
Tutto ciò anche perché come abbiamo sempre detto almeno nel nostro ambiente Rex mediazione strategica più che un piano è un modo un processo un modo di governare i fatti urbani
E questo punto poi alla fine si misura con le con leggi con risultati effettivi e ci porta oggi a valutare quali sono di elementi di successi successo delle nostre esperienze proprio in ragione a questo tipo di discorso
Un recentemente ho partecipato un altro convegno di un simil questo dove il tema era
Piano strategico o retorica del Piano sostanzialmente il fatto si metteva in dubbio in qualche maniera che
Le la tariffari pianificazione strategica poi portasse di risultati reali e fossero risultati misurabili in qualche maniera
Evidenti
Io credo che ogni città riesca a dare una propria valutazione rispetto all'effetto che porta a questo modo di procedere questo modo di intendere le cose
E chi magari appunto non
Non sono comparabili come esempi certo poi magari vedremo anche delle similitudini abbiamo visto di similitudine e ne vedremo in seguito
Parto dalla considerazione del perché Venezia ha fatto un piano strategico perché Lella la casistica che prima elencava professor belli piuttosto che riso all'osso riconosciuta però anche in questo caso qua partiamo sempre dalle condizioni di partenza
Venezia
Sia da un piano strategico non tanto perché vivesse una situazione di crisi
Noi siamo arrivati alle considerazioni avevamo fa delle considerazioni dicevamo in processi trasformazioni veloce che si aprono che essi venivano
A a realizzare in città era necessario affrontarli in maniera diversa
Venezia è una città complessa va al di là del centro storico che tutti conoscono di problemi che tutti conoscono a una zona industriale che la più grande d'Europa anch'essa ha subito i processi
Di deindustrializzazione
A una città una una una secondo polo dalla città di Venezia che Mestre che ha bisogno di identità di di di di
I riconoscersi come capitale di un'area metropolitana ha dei problemi anche dal punto di vista
Di rapporti con il suo mediati intorno metropolitano regionale nord est ma poi anche soprattutto problemi di
Che sono da un determinati dalla sua fragilità ambientale
Appunto l'industria compatibilità tra industria e sviluppo
La compatibilità tra industria e vicinanza a Venezia la compatibilità del di un turismo che a differenza di altre città da noi sta diventando un pericolo più che un'opportunità di sviluppo
Noi siamo arrivati a
Circa sedici milioni di presenze hanno di una chi insistono dei normali su una cittadina che sono sessanta mila abitanti per cui
La dimensione potete ben immaginare il tema di di carico urbanistico che determina questo questo fenomeno
Porta a dieci mila a dieci mila problemi che magari son presenti anche in altre città ma per noi sono particolarmente
Incidono parti pratiche particolarmente nera organizzazione funzionale della città
E e in qualche maniera appunto perché abbia quel punto abbiamo fatto il piano strategico perché dovevamo inventarci un nuovo modello di sviluppo abbiamo lo così in maniera infatti ca moderno dello sviluppo per Venezia ma che doveva soprattutto
Mette in gioco
Nuove modalità di produrre
Quello che dicevamo noi il nostro punto di partenza era che Venezia bene o male non era più in grado di determinare nuove risorse per pagare i costi diversi da ogni altra città del suo mantenimento
E
Pagare i costi di una un rilancio e lo sviluppo andava consumando risorse piuttosto che a generare nuove risorse
Per cui la considerazione era che in assenza di un intervento sostanziale strategico
Avrebbero prevalso su tutte le
Pendenze in atto tendenze che rispondevano più gli interessi forti piuttosto che
A una strategia di di di compensazione di sostenibilità di eguaglianza di di di inclusione sociale e quanto altro
In qualche maniera appunto si sarebbe arrivati a una moto cultura del turismo del centro storico avremmo avuto sempre più una
Difende industrializzazione di Porto Marghera perché
In assenza appunto di di di interventi precisi i fenomeni del della di crisi di Porto Marghera sul carattere strutturale basti pensare era discorso la chimica nazionale nei locali dell'incidenza che ha per Venezia questo
Meste probabilmente si serene progressivamente
Allontanato ancor di più da Venezia centro storico e magari sarebbe Kanza dal Veneto per cui un processo i disaggregazione
Era necessario affrontare una in maniera diversa nello sviluppo di Venezia con la nuova diciamo appunto che mettesse a frutto atti le possibilità di sviluppo a partire dalle situazioni di difficoltà
Sono le difficoltà che voleva dire appunto lì a considerare
Il tema della salvaguardia delle bonifiche dei suoli delle bonifiche delle acque in maniera diversa nella logica di produrre ricerca produrre
Conoscenza innovazione del maniero di produrre
E così come nel turismo non soltanto
Col turismo ecco abbinato col tema della cultura non soltanto il consumo di città della città di Venezia ma anche da questo nuove professioni nuova cultura e nuova maniera di di di intendere le cose
Il piano è stato in qualche maniera chiuso alla fine del due mila e quattro
Pochi mesi prima del cambio di amministrazione
Allora anche qua punto io vengo molto terra terra con nell'esporre le cose
Al di là punto da di quello che
Una viene linearità dei processi poi la fine questi processi si scontrano con il quotidiano malinteso nei termini di affrontare progressivamente
Le il
Le difficoltà ma soprattutto di avere sempre la Colella il consenso sul come si sta procedendo in quella direzione
L'amministrazione subentrata allarmi stazione costa che aveva deciso di fare il piano
In qualche maniera ha dovuto riappropriarsi del Piano pur mantenendo l'uguale colore politico però si era appropriato del piano e lo a far ridiscusso al suo interno cercando le coerenze con le linee programmatiche
Ricordiamo sempre che nel caso di Venezia anche quella l'altra specificità rispetto Torino rispetto la Spezia si tratta di un piano promosso
Dall'Amministrazione comunale
Che però per specificità appunto di Venezia affronta temi che scavalcano i confini comunali tema dello sviluppo lo recepiamo tutti non è un tema comunale ma è un tema di di di
Di di di di sistema locale appunto di DDA di area vasta
In qualche maniera in qualche maniera no Pynchon maniera formale l'amministrazione la nuova Amministrazione del Sindaco Cacciari a approvato in Consiglio comunale il Piano per cui ne ha riconosciuto la verità e la coerenza proprie linee di mandato e attraverso questo
A cominciato ad agire per la sua per la sua concretizzazione presso implementazione
Anche i sottoscrittori del piano ricordiamoci appunto tutto il processo hanno dovuto riconsiderare i contenuti del piano
E lo hanno fatto nel momento in cui anche noi siamo arrivati a
Alla costituzione di un'associazione per il piano strategico
Del quale il Comune ancore promotore il Sindaco è il Presidente e c'è un legame stretto tra Amministrazione comunale associazione però in qualche maniera questa associazione rappresenta quello che il sistema della governance locale
All'interno del quale si riconoscono o le le le pari pari partecipanti per i soci proprio ragionando un i temi dello sviluppo
Quale la mission di questa associazione di qual è la mission del fare pianificazione strategica
Rispetto alla quale poi anche il Comune soltanto diventa soltanto uno dei tanti soggetti che
Costruisce gli scenari futuri
E quello appunto di cogliere riuscire a fare sistema fare sistema di relazioni per cogliere le opportunità che
Sitel progressivamente si presentano per la città
E riuscendo a
Allo stesso tempo portare attuare gli interventi che il piano prevede ma essere anche sempre pronta a percepire l'opportunità di sviluppo che che che che vengono dall'esterno
L'Associazione partecipata settanta soggetti come i numeri ormai sono quelli una città è un sistema locale è dato da un insieme di di di di di realtà di istituzioni di autorità che lì incidono fortemente sul territorio
E però appunto va considerato che
Tanto più in una realtà complessa come Venezia
A determinare gli assetti funzionali che
E le ipotesi di sviluppo della città concorrono
Concorrono più soggetti non è solo il Comune di Venezia ero stato e la Regione la Provincia e le sono le ferrovie sono le le le autostrade quanto le autorità portuali autonomie locali e e così via
Allora il problema proprio quello di riuscire a
Leggere nell'insieme il tutto e riuscire e fare di questa
Ricchezza di presenze le oppure la vera opportunità di sviluppo della città
Quando noi ragioniamo in termini se siamo riusciti nel nostro intento se siamo riusciti a
Rendere l'esperienza di del fare pianificazione strategica
Saluto l'Assessore che
Ai mi correggerà se quello che sto dicendo probabilmente
Quando noi diciamo punto cerchiamo di valutare se il fare la nostra esperienza ha portato a qualche successo o nella nella il nelle reti nel del nostro fare pianificazione strategica dobbiamo prendiamo atto di una cosa
è molto più facile
Cioè sia molto più successo però paradossalmente nella fase di costruzione del piano
Dove
A partendo da livelli bassi di relax distinti sistemi di relazione nella costruzione del piano del piano e più facile individuare obiettivi comuni scenari condivisi
E e pertanto arrivare anche dei risultati di breve termine e che hanno che hanno una una un respiro di breve di breve breve periodo
In quella fase la molto facile Sicit parla facilmente di successo del fare pianificazione strategica
E per esempio noi in questa fase in cui va in quella particolare fase possiamo dire di avere raggiunto dei risultati proprio perché era più facile il dialogo tra
I diversi soggetti
E
Proprio nell'ambito dei tavoli di lavoro che si Organ
Zhao no ci riusciva anche costruire quel sistema di
Relazioni di partnership che portava poi alla redazione di progetti
All'inizio della riunione professor belli richiamava come nostro elemento di successo il distretto della logistica
E voglio ricordarlo sono semplicemente in maniera in maniera molto veloce perché emblematico di quello che è la nostra situazione di come
Si deve procedere
Venezia dispone di un porto che il
Il il quinto porti in Italia ma il terzo del sistema degli attico fortissimo dispone di un aeroporto che il terzo è l'opportunità glielo con Milano e Roma
A un sistema infrastrutturale molto forte ciononostante non è mai né in passato che si passato negli ultimi anni stata considerato un nodo della logistica vero e proprio
Perché diciamo così mancava proprio sistema di relazioni tra i diversi soggetti che operano nel campo della logistica
Mancava quel salto di qualità che
Può rendere Venezia oggi un nodo competitivo del fare logistica in Italia
Nell'ambito della costruzione del piano strategico accogliendo proprio l'occasione di del mettere assieme più soggetti si è avuto modo di costruire prima uno consorzio di soggetti che prendeva
Raggruppava dal Interporto di Porto Gruaro il porto di Chioggia per cui comunale come sempre il piano strategico ma
Su sovraccomunale oltre Provincia per quanto riguarda le tematiche affrontate
E come consorzio abbiamo ottenuto il riconoscimento dalla Regione per cui anche di finanziamenti la Regione e siamo pervenuti progressivamente alla costituzione del
Consorzio per la logistica veneziana che gode di alcuni finanziamenti per un riposizionamento del sistema della logistica in in ambito del del nel nord Italia
Non solo ma
Come soggetto per cui il il le positività
Di essere diventati soggetto nei mari materie nel settore della logistica e non soltanto più presenze puntuali
Come come il soggetto autonomo ora si partecipa un distretto unitario della logica un Meta Distretto della logistica regionale e che pertanto punto ascriviamo alla alle donne al metodo della concertazione al fare pianificazione strategica
Questo tipo di di realtà
Però diciamo così che per quanto riguarda Venezia la il fare pianificazione strategica del
Si intende soprattutto nella logica di
Del pragmatismo cioè di
Adoperare utilizzare la pianificazione strategica nella maniera più flessibile nella maniera più concreta per cogliere le opportunità che progressivamente si
Si si si presentano in città
Queste
Sappiamo che in qualche maniera ci si allontana dei canoni del costruzione del della pianificazione strategica e quelli sono i paradigmi
Ma sappiamo che questa è la maniera per riuscire a portare risultati come sempre pianificazione strategica il nostro caso viene intesa come metodo che tanto quelli pertanto ogni metodo ha bisogno di tempo per
Affermarsi consolidarsi nella pratica e diventare
Patrimonio comune del di un modo di procedere
Questo
Si porta a dire in qualche maniera
A richiamare seguiti tema sul quale stiamo lavorando oggi proprio per fare emergere il come
Interpretando in questa maniera per fare pianificazione strategica si possa arrivare a dei risultati concreti
E da questo punto di vista mi permetto di richiamare tre tre progetti sul quale si sta lavorando
Il primo re
Forse il più significativo ed è il
Di risanamento ambientale e la riconversione industriale di Porto Marghera
Per anni in passato c'è stato un problema di
Chi a chi spettasse
Pianificare il futuro di Porto Marghera a partire dalla considerazione che la gravità della crisi che colpiva questa zona industriale di come ricordavo prima è uno dei più grandi in Europa
Segnata da dalla presenza di industria di base fortemente in crisi fortemente problematica per il proprio per il tipo di rapporto che viene a crearsi con la con l'ambiente con l'allarme è il tema della del tema dell'ambiente
Fortemente problematica perché i risieda l'eredità del passato con il quale devo sempre fare i conti a determinato una situazione di
Inquinamento soli insostenibile per cui bisogna intervenire
Nella logica della rete a chi spettasse fare che in realtà negli anni passati non si è fatto granché nonostante fosse sempre tre try tra le linee tre punti di principio di ogni amministrazione in carica a Venezia
Ecco oggi a partire dalla considerazione che
L'industria la chimica
Non sono un problema di Venezia ma la ma l'apposito del la presenza del lo sviluppo di alcuni settori industriali sono un problema di
Capacità competitiva nazionale non soltanto capacità altri due
Capacità altri sicuri non solo un
Unità produttive del Comune secondo arrivati a considerare la compatibilità della presenza
Dell'industria chimica di una zona delicata di fragilità ambientale come quella di Venezia
E a partire da
Cioè come
Partirà necessità punto due comune condivisa di Stato Regione Provincia comune
Organizzazioni sindacali e associazioni di categoria si è arrivati a alla alla presa d'atto della necessità di un progetto condiviso di sviluppo di Porto Marghera
Che fa proprio anche
Il tema della chimica per cui l'accordo della chimica fa proprio anche il tema della
Smaltimento dei
Fanghi inquinati che si trovano i canali portuali
Ma riporta questi accordi settoriali importanti perché rispondono delle esigenze
Di immediatezza di di di straordinaria di diritti richiedono l'intervento straordinario e immediato propri solo alcuni problemi occupazionali lo riportano al
Necessità alla alla
Alla configurazione di un disegno di sviluppo
Che posizione Marghera non soltanto rispetto suo intorno come tradizionalmente si faceva in passato ma posizione Marghera nella
Nell'intero sistema economico infrastrutturale del nord Italia
Ed è questa la maniera più logica da affrontare questo tipo di problemi e che è resa possibile solo perché
Si è
Adottato nella
Per
Affrontando il tema di Porto Marghera si è adottato il il problema della l. il tutto la pratica del fare pianificazione strategica
Un secondo tema che ritengo importante ed è quello e che in qualche maniera risponde alla
Alla contrapposizione che si trova sempre tra
Comune e area metropolitana
Anche in questo caso qua
Partendo dalla considerazione che
è difficile o non l'ho o perlomeno non l'abbiamo visto che si è reso che nome non è stato possibile nel recente passato
Tutto il problema venga risolto dal punto di vista
Istituzionale però
Prendendo atto del fatto che una città metropolitana di fatto esiste già le relazioni tra le parti sono
Già punti sono già una realtà
Si è cercato di dare consistenza queste di favorire e accelerare alcuni processi di integrazione che
Vanno dei la logica di costruire rafforzare questa dimensione metropolitana e di aumentare così la capacità competitiva dell'area veneziana
Anche da noi proprio la settimana scorsa è stato firmato un protocollo d'intesa tra la città di Venezia la città di Padova
Con il supporto della Regione Veneto per accelerare punto questi processi di integrazione per rafforzare questo processo di integrazione in maniera tale che aumenti la capacità competitiva di quest'area
Come fattore di perché
Come fattore di sviluppo non soltanto dell'aria ma anche
Della della Regione e del sistema del nord est
Terzo e ultimo
Esempio di
Approccio strategico a progetti e quello della
Per il posizionamento di Venezia nei confronti della Nord Italia nord nel nord est nord Italia
Paradossalmente Venezia ha più facilità a parlare con il mondo Concordio delle relazioni internazionali piuttosto che con il suo intorno
Tradizionalmente il dialogo tra Venezia i Comuni contermini e
Praticamente
Se non in contrapposizione molto povero
Però invece lì
E sentita come necessità sempre più come una necessità quello di rafforzare questo tipo di relazione
Ecco anche con la il supporto di
Una al finanziamento del Ministero stiamo lavorando al
Definizione di progetti che possono Rapport stare devo o che possono modificare il posizionamento di Venezia nella
Nel sistema del nord est e costruire i cui sistemi di governance trasversali verticali e orizzontali
Che possono favorire retti comportare l'esazione questo
Questi tre progetti sono appunto le interpretazione chiediamo noi del fare pianificazione strategica cioè di cogliere vedi raccoglie a partire dalla considerazione che
Il futuro di un'area lo scenario di sviluppo di un'aria ed è terminato da più soggetti non soltanto dal Comune che pur soggetto forte che chi ha compiti sul proprio territorio
A partire da questo riuscire a costruire quel sistema di relazioni che consentirà di un domani di avere una diverso scenario di sviluppo
Che consentirà anche però di ribaltare all'interno questa maggiore capacità questo riposizionamento diverso di riportare all'interno di modificare così in corsa quel modello di sviluppo che oggi come ricordo o prima e soltanto o o rischia
Di
Appoggiarci un po'troppo sui settori Pili nel senso che Sviluppo pigro come il turismo come la cultura piuttosto che altre cose
Io la lascio se l'Assessore eventualmente di chiudere se è serio
Il nostro piano strategico diciamo che Venezia è una città duale
D'intesa e acqua
Fragilità i grandi prospettive per cui
Han parlato il mio
Ottimo dirigente posso continuare io solo per qualche ragionamento di chiusura o meglio di di di ripresa
Credo Candle pugliese abbia già
Spiegato che
Ideazione del piano strategico per Venezia nascere in un'epoca precedente a questa attuali Giunta per cui
è stato necessario necessario con il nuovo Consiglio comunale ma è necessario anche all'interno dalla nuova Amministrazione riguardare i temi i problemi visioni devo dire che questo è stato un lavoro proficuo interessante perché nel momento in cui qui poi è stata approvata la delibera è stato da subito seguita da un'altra quella della costruzione dell'Associazione per il piano strategico quindi il tempo i intercorso è stato un tempo di approfondimento un tempo di ragionamento ed un tempo anche che ha portato come diceva Roberto anche a individuare determinate priorità
Ma il termine pragmatico che è stato citato da Duilio rispetto al nostro atteggiamento
Quotidiano e un termine che ha portato fuori dal piano strategico ogni tipo di eccessivo
Ragionamento troppo raffinato ma molto spesso anche
Non esattamente datato perché poi bisogna anche ricordare sicché succedono delle cose e quando succedono queste cose poi si deve intervenire non soltanto in senso di risposta nel senso di governo
Oppure se ci si accorge che stanno accadendo determinati i fatti che cambiano funzioni cambiano parti del territorio e occorre governati e quindi
Il preparatissimo è questo
Non è certo cinismo e né nel lasciarsi trasportare dalle cose e agile di di conseguenza più o meno bene pragmatismo significa
A un certo punto decidere che vi sono determinati argomenti terminati i tempi determinati problemi che vanno aggrediti insieme aggrediti con una tempistica veloce e non con una tempistica di programmazione dunque
Parlando del posizionamento strategico del porto DTT Venezia beh Roberto ricordiamo che tutto quanta l'attenzione il corridoio cinque il corridoio uno a tutta quanta la grandi infrastrutturazioni europea è caduta fagioli nel momento in cui il nostro apporto
Stava anche dormendo perché i dati poi economici solo quelli non soltanto dell'interramento dei più dei canali tra cui il problema poi di rischiava agli smaltire i fanghi che è un problema ripeto strategico tanti punti di vista da quell'economico se vogliamo far zona del porto a a quello ambientale e si pensiamo a dove dobbiamo collocare questi fanghi che sono anche decisamente inquinati e quindi per forza di cose petto la prospettiva di nuova centralità tempo otto di Venezia di nuova centralità di questa grande area che Marghera ha portato anche a rivedere
Il piano strategico e rivederlo anche in conseguenza di una crisi molto profonda di un'industria che
è stata
Voglio dire la ingiuste di banchiere che le industrie chimiche quindi dico l'avvenire insieme di fatti
Veramente portanti come l'INPS infrastrutturazione europea un ragionamento rispetto alla economia in un luogo così situato al centro dell'Europa la crisi delle tradizionali
Operatività in Marghera bene tutto quanto questo a
Preteso che il piano strategico cambiasse decisamente si portasse lire in un ragionamento di compresenza di istituzioni autorità enti economici diverso da come era
Stato prodotto prima
Ancora dico meglio mentre la questione di Porto Marghera languido dormivo andava scemando nel suo interesse e economico i fatti della della storia dell'economia e le presenze diverse e anche le contingenze hanno dovuto e hanno preteso quindi che ci fosse un ragionamento una compresenza di ragionamento di
Realtà diverse che oggi hanno portato Adda assume in insieme
Un accordo di programma inteso come uno degli strumenti per realizzare una parte del piano strategico di di Venezia e questo ha dovuto portato con sé voglio dire un ragionamento sulla Venezia centro storico
E ha portato con sé un ragionamento sull'identità di maestri perché
Parlando di trasformazioni urbane che solo trasformazione di funzioni che suo trasformazioni di vita insieme al ragionamento su Porto Marghera di pari passo sta andando la riqualificazione del centro di Mestre con l'operazione di lo spostamento del grande nuovo bellissimo ospedale
E riutilizzo di tutta quell'area che oggi è nota come l'aria ospedaliera dell'Umberto prima che il centro della città dove questa Amministrazione ha deciso che questo piano strategico di lasciare un segno un segno quelle probabilmente in verticale ma un segno una uova Mestre che assumerà una identità che finora non ha mai avuto se non l'indipendenza come terra ferma appunto il senso pazzi dispregiativo di
Di Venezia dico quindi che il pragmatismo e è doveroso quando si tratta
Di affrontare temi che arrivano tutti quanti insieme e pretendono non solo l'intelligenza di capire i cambiamenti ma anche da modestia e di non essere un pianificatore totalizzante ma di essere veramente una
Politico un amministratore serio che ascolta
Comprende e cerca di ragionare insieme con gli altri ecco perché il portato anche di
Questo piano strategico di Venezia come metto sta dando dei risultati in quanto abbiamo capito
E non siamo poi
Umili ieri da soli insomma siamo arrivati a capire
Che la concertazione era necessaria che era necessario superare anche quelle barriere politiche poche parliamo di realtà che hanno diciamo
Senza politica differente per arrivare a concretizzare un qualche cosa che era rimasto sempre proprio che interpretato in maniera
Egoistica un problema
Un problema di tutti ma a carico in modo particolare di chi come l'Amministrazione comunale come il Comune è il front line rispetto rispetto ai cittadini quando e cominciate la crisi della chimica
Partendo da decine di migliaia di impiegati arrivando oggi tra detti e diretti ed indiretti no un
Dieci mila bene coloro che sono stati di e dire emarginati dalla dal lavoro
Coloro che sono stati licenziati coloro che ci sono dovuti le inventarono professione non sono andati a protestare rispetto alla Regione non solo dati a protestare rispetto alla Provincia mano compatto il ponte da libertà sono venuti direttamente dal Comune quindi un problema per dire
Forse forse noto ma anch'i dati amministrazioni ma è così che vive la nostra democrazia partecipata in in questo Paese il riferimento primo è l'Amministrazione comunale quindi l'Amministrazione comunale ha dovuto
Superare anche la propria concetti ore di di autosufficienza o o di responsabilità totalizzante per riuscire a dialogare con delle alte realtà proprio perché il metodo del piano strategico è stato recepito e oggi viviamo una felice stagione
Mi progettazione comune una felice stagione di responsabilità rispetto a questi grossi temi ecco volevo appunto sottolineare questo discorso ottimo che ha fatto Roberto pugliese poi che noi abbiamo di su tutto nel corso di questi tre anni rispetto al piano strategico una
Stagione di novità un piano strategico che avevamo trovato come Amministrazione l'abbiamo valutato l'abbiam rivisionato l'abbiamo studiato l'abbiamo anche implementato in in un confronto non solo con
La nuova amministrazione ma con con la città e abbiamo ho abbiamo scoperto quanta forza ci fosse nel metodo ma anche quanta necessità di cambiare questo metodo per diventare più più pragmatici e quello che stiamo facendo e lavoro non manca
Grazie all'assessore Fincato con una sua lezione di umiltà che pragmatismo
Dobbiamo adesso un po'accelerare la
Seconda parte degli interventi
Per punizione tra la nostra incapacità di mantenere i tempi Mangeri dette dopo
Quindi
Adesso darei la parola al dice il Sindaco di Ferrara vita tagliati
Se è presente trova
Pregando di diciamo di contenere degli interventi fine per poter appunto
Lavorare in maniera efficace
Prego mi impegna a fare velocemente
Ma il Piano strategico del comune di Ferraro della città di Ferrara nasce per la verità da un Sindaco promotore così come
Nella gran parte dei casi
Ma di un Sindaco che alla fine del suo primo mandato nel due mila quattro capisce ed era la sua prima esperienza di Sindaco nella sua vita
Capisce che la città non può essere amministrata nell'illusione di poter rincorrere i modelli di sviluppo delle altre città dello sviluppo emiliano del progresso emiliano
Alla quale al quale non ci si era mai riuscite ad agganciare ma che
Deve scoprire nella su nel ragionamento della sua identità le possibili vie di sviluppo
Quindi il Sindaco articola
I suoi progetti di mandato su sui quali chiede l'elezione per il suo secondo mandato su progetti
Che hanno una visione strategica nel senso di proiettarsi non solo in un futuro più lungo nella realizzazione dei possibili programmi rispetto alla durata del suo mandato
E per realizzare i quali serva una condivisione una rete di relazioni più stretta e più importante di quanto non sia la sola volontà dell'Amministrazione la sua stessa capacità di realizzare
Quindi la sua proposta di Piano strategico nasce proprio nessuno nei suoi progetti rimandato nella richiesta dei voti per la sua seconda elezione
Una volta diventato Sindaco non sceglie subito di dedicare qualche struttura del Comune
Alla nascita anche diciamo funzionale del piano non sceglie di dare ad un assessore in particolare la delega al piano strategico incomincia ad operare infedele fedele al suo mandato
Conti incominciando a parlare con tutti lo stesso linguaggio e dire dobbiamo insieme costruire lo sviluppo di queste città
Soltanto dopo esattamente quest'anno io che sono il vice Sindaco o la delega al piano strategico ma solo per
Non per diciamo compiere un cammino parallelo agli altri atti pianificazione comunale o agli atti e agli atti partecipativi del Comune nelle reti con gli altri istituzioni con gli altri enti con la città eccetera
Ma semplicemente per a vedere nelle mani dell'assessore più vicino al Sindaco il coordinamento delle azioni non quindi io non sono una figura
Gerarchicamente
Sovraesposte rispetto all'azione degli altri nei interni all'Amministrazione né esterni all'Amministrazione
Allora l'identità della nostra città è stata coniugata come città di cultura scienza capitale per qualità della vita
Tre caratteristiche che nascono da fatti endemici endogeni o anche costruiti nel tempo diciamo in eccellenza
Non sto adesso ad analizzare le varie caratteristiche perché ognuno sa alle sue in più Ferrara fa parte con il suo centro storico di città murata
Del patrimonio UNESCO e anche il l'hinterland ferrarese che si protende verso il mare Adriatico per le sue peculiarità ambientali ecco
Considerato patrimonio UNESCO quindi noi abbiamo questo bollino sia per il centro storico della città capelli hinterland che si avvicina
Al mare Adriatico e con questo secondo confino ovviamente non siamo soli ma insieme anche ad altri Comuni confinanti
Allora dicevo la rete delle relazioni anche le relazioni con le altre istituzioni
Che concorrono alla realizzazione dei programmi sia generali che specifici e con tutti gli altri soggetti gli stakeholder della città o con comunque gli altri soggetti che si
Sono scelti per collaborare
Anche queste relazioni non hanno presupposto la nascita di sovrastrutture o di strutture che non esistessero prima
Abbiamo visto le caratteristiche delle cose che già esistevano per esempio faccio un esempio su tutti l'agenzia per lo sviluppo che anche in altre amministrazioni prima non ha citato
Per non so l'identificazione la realizzazione di aree industriali piuttosto che artigianali
Oppure per l'elaborazione delle linee di sviluppo soprattutto su base socio economica est e che già è un'agenzia partecipata da Regione Provincia e comuni
Della provincia in cui noi abbiamo i nostri
Diretti rappresentanti è stata scelta quindi non abbiamo speso soldi per fare per dare studi
A docenti o a Comitati scientifici esterni
Abbiamo detto la nostra agenzia di sviluppo deve collaborare con noi per la valutazione ex ante per farci costruire insieme ovviamente a tutte le strutture che sono tipiche della prassi il piano strategico
L'Unità di Progetto il Comitato scientifico all'ATER il tavolo della condivisione e fare un dello sviluppo ma insieme a questi è l'Agenzia dello sviluppo che ha diciamo intrinseche già le professionalità che ci hanno aiutato a costruire
Queste cose nell'ambito delle relazioni e mi piace ricordare l'atteggiamento della Regione Emilia-Romagna
Della Provincia di altri Comuni non solo della nostra provincia ma anche altri Comuni della Regione con cui condividiamo e realizziamo molti dei nostri progetti strategici poi farò qualche esempio velocemente
E sottolineando anche in questo caso che queste relazioni e e la sostanza di queste relazioni non sono nate perché qualcuno si è seduto lì ha detto adesso visto che stiamo facendo il piano strategico abbiamo bisogno di questo
Ma perché automaticamente Gianna Scelta della Regione Emilia-Romagna spinta forse dalla necessità di razionalizzare la Spesal
Di non sovrapporre in competizione rientri l'uno contro l'altro per litigarsi quattrini per realizzare delle cose
Ha detto o facciamo coesione ci mettiamo d'accordo per far delle cose condivise oppure io di competizione fra enti che vengono bussa alla mia porta le voglio vedere il più quindi
Per cui per realizzare questo noi abbiamo per esempio il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale che partecipa a tutte le nostre riunioni ma non perché ci sia state perché se è stato instaurato un
Con convenzioni o la nella nascita di nuove strutture ma perché semplicemente con una telefonata parliamo di Piano strategico Luigi n è già assodato nel suo impegno
La Regione per esempio coordina il Piano telematico regionale ecco che nessun Comune o nessuna provincia della nostra Regione ha dovuto occuparsi da sola delle
Delle fibre ottiche o dei software condivisi fra amministrazioni perché l'input è venuto dalla Regione in questo ovviamente è un grosso aiuto
La stessa legge e dell'urbanistica regionale
Ha lottato per la scelta dei piani strutturali dell'urbanistica appena realizzati poi dei regolamenti urbanistici e dai pietà i pocket
Dei piani operativi comunali ma con una visione di lungo periodo con una visione strategica dell'urbanistica al posto del vecchio Piano regolatore e quindi il nostro Comune per esempio adesso sta
Approvando il proprio Piano strutturale dell'urbanistica e la costruzione di questo importantissimo pezzo della costruzione della pianificazione strategica è stata fatta nella metodologia tipica della pianificazione strategica
Ancora una volta perché il grande aiuto viene dalla legge regionale impostata a questo modo
La Provincia con la Provincia in effetti qualche problemino in più c'è stato e c'è ancora
Per provincia da una parte è il nostro partner privilegiato per la realizzazione di alcuni pezzi di strategie condivise per esempio il piano delle infrastrutture dei trasporti della mobilità
Però nello stesso tempo è l'ente che quando può ci blocca con la storia delle valutazioni di impatto ambientale ogni pasto in avanti che noi facciamo nel approvare dei piani particolareggiati o nel proporre
DEI nostra delle Società di trasformazione urbana o dei piani di prove dei dei programmi d'area che possano
Avere incidenza nella caratteristiche ambientali quindi abbiamo ogni tanto la Provincia che non vede l'ora
Dimettersi come ostacolo piuttosto che come collaboratore
Insieme alla Provincia il passo in avanti che si è riusciti a fare anche in questo senso è sempre stato un aiuto venuto dall'esterno cioè Ferrara Conte tende o con altri grossi centri dell'Italia del nord
Per essere scelti dall'Hermitage di San Pietroburgo come sede di Hermitage Italia è stata infine scelta
Questa o a blindare il Comune la Provincia collaborare strettissima mente per i programmi culturali ed essendo parte della nostra identità cittadine d'arte di cultura ovviamente questo è uno degli altri grandi temi su cui si lavora molto volentieri
E non c'è bisogno di faticare troppo trovare la condivisione perché queste sistema anche da parte della città
Un altro dato molto interessante la gestione dei servizi pubblici locali
Insieme
Agli altri enti e attraverso Società Multiservizi fra l'altro è una nostra anche quotata in borsa quindi il Comune a cui la responsabilità di essere azionista di una società che fornisce però servizi dei cittadini
E quindi la garanzia del del risultati della dell'efficacia del servizio ed è la convenienza del servizio devono fare i conti anche con il nostro essere
Partecipante
Lì è sentito importante di collaborazione con le altre città con il Comune di Bologna per esempio con altri Comuni
Dei capoluoghi di provincia nell'Emilia Romagna gestiamo insieme alcuni programmi culturali per esempio di andato vita al quadrilatero della musica per evitare che ogni teatro diventi competitore
Con l'altro vicino per litigarsi non solo Abbado di turno il molti di turno e quindi abbiamo fatto programmazione insieme di tipo teatrale per quanto riguarda la musica
E con il Comune di Bologna in particolare stiamo facendo delle scelte comuni fondendo le nostre società di servizi per esempio nei servizi cimiteriali funerari nel servizio dei trasporti pubblici locali
Sul fronte interno sul fronte interno abbiamo faticato un po'di più
Perché il Sindaco giustamente ha detto queste mie idee questi detesto condividendo volentieri sia con altre amministrazioni con enti presenti sul territorio
E con la città con i rappresentanti del espressioni socio economiche della città
Con chi faccia i conti al mente Erna una macchina comunale estremamente settoriale estremamente frazionate estremamente nonno comunicativa
Prima è stata citata Agenda ventuno il convegno di Siviglia il Comune di Ferrara la era presente per prendersi un premio dubito che l'ufficio della porta accanto che nato prendere il premio sapesse di questa cosa
Per cui tutte molte idee innovative che sono anche contenute nel nostro piano strategico perché i cosiddetti progetti bandiera fanno contorno non sono ancora stati condivisi pienamente mangiati pienamente dalla struttura
In Terna per questo
Abbiamo fatto la scelta di poiché è uno dei nostri progetti di crescita interna era anche una migliore controllo sulla spesa del Comune una migliore compatibilità delle nostre azioni di Bilancio
Abbiamo introdotto in accordo con l'università con la Facoltà di Economia dell'Università il mettono della palla scorecard
Applicabile a partire dalla struttura diciamo contabile amministrativa
Ma che pervade esse ogni metodo di lavoro in ogni struttura in modo orizzontale perché l'abitudine a commisurare i risultati alle azioni a misurarli e a e a intervenire anche con sistemi
Premianti
è diventata la caratteristica e a come
Elementi diciamo obiettive di vertice agli obiettivi del piano strategico
L'ultima cosa che voglio dire è che dei lati positivi e che grandi esempi di collaborazione con la città anche se senza doverli andare a trovare senza dover inventare dei dei momenti istituzionalizzati
Nascono da programmi come il programma della salute ecco noi abbiamo evitato di fare l'assessore
Degli assessori proprio serbi settori verticale ma abbiamo scelto di dare un'attività già compenetrazione di relazioni interne
E il nostro per esempio Piano della salute comprende sia le classiche attività dell'assessorato alla sanità
Ai servizi sociali alle abitazioni alla politiche della famiglia della solidarietà e si esprime insieme a
Questura polizia Forze dell'ordine ASL ospedali e questi
Le competenze di tutti gli altri Comuni questo è un grande pezzo del piano strategico per concorre uno dei nostri obiettivi principali che la città solidale e accogliente ed integrata ovviamente facendo i conti con il fenomeno dell'immigrazione
E con tutto quello che rappresenta come problemi da superare anche noi abbiamo una storia di uscire da un polo chimico dismesso eccetera ma la storia molto simile a quella di altri quindi non la dico vorrei chiudere con le criticità
Noi abbiamo imparato in questo periodo che uno delle
Delle cose da evitare e di mettere nel piano strategico o di cercare la condivisione su temi che sicuramente convincono per la finalità
Ma la cui realizzazione non dipende solo da noi o di chi stava al tavolo con noi
Quando gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di determinati progetti prima il sindaco di La Spezia diceva
E l'arsenale io non non sono riuscito a raggiungere l'obiettivo principale del mio primo piano strategico perché alla realizzazione dipendeva in gran parte dallo Stato e non abbiamo avuto l'occasione di poter realizzare questo obiettivo
Anche noi abbiamo un argomento del simile che il nostro Sindaco ha promesso che entro una certa data sarebbe entrato in funzione il nuovo ospedale
è una scelta che non dà soluzione solo problema della saluto dell'organizzazione sanitaria ma che risolve anche un bel pezzo di problemi urbanistico perché oggi l'ospedale dentro le mura eccetera eccetera
E però
Lilla rallentamento il blocco del cantiere la ripresa lentissima lady nell'impossibilità oggi di capire che finché stiamo noi li fino al due mila nove riusciremo mai vedere questo ospedale non è dipesa da noi però l'abbiamo promesso a noi
E quindi sia nei detrattori della prima ora nei confronti del piano strategico e della volontà di governance sia in coloro che non hanno mai creduto dal dall'inizio stiamo suscitando delle critiche che probabilmente avremmo potuto
Evitare se avessimo avuto la l'umiltà diceva prima la stessa di Venezia però diciamo proprio la misura
Della capacità di agire che non basta avere delle grandi pensatori essere tutti d'accordo intorno a un tavolo in tono anche se il tavole grandissimo
Per dire questa cosa la faremo di sicuro quindi non promettiamo cose che non dipendono solo da chi è seduto
Al tavolo della condivisione
Un abbiamo dei problemi ovviamente con i comitati degli ambientalisti per moltissime scelte che anche se hanno dei tiri condivisi poiché nel metodo
INCE ampliamo può e nella scelta dei singoli pezzi di percorso che ci portano all'obiettivo finale pur condiviso
E l'ultimo argomento quello del che io sento l'ho sentito trattare stamattina però
Non sono stata convinta dalla o perlomeno sono più fortunati gli altri noi viviamo un rapporto difficile con il Consiglio comunale
Nel senso che questa differenza tra democrazia partecipata di retta e cercata con rimetterlo della governance rischia spesso di rappresentare un conflitto
Io prima ho ragionato anche sentendo trattare questo argomento da due voci distinte l'ottimismo del sindaco di La Spezia e il termini problematici in quella posti professor belli
è il nel nostro caso non so se sia generale o specifico loro articolo così
Il piano strategico è proprio perché
è l'insieme di tante cose e a un obiettivo generale condiviso
E che è impossibile non condividere se io lo sto condividendo con la città impossibile che i miei consiglieri di minoranza ma oso dire anche
Quella parte di maggioranza che ha sempre comunque bisogno dell'esercizio della visibilità pure essendo interna alla coalizione
è impossibile che loro possano dire ci stiamo su questo perché le tolgo automaticamente la possibilità di intervenire criticamente sul pezzettini che sono la vita quotidiana dei cinque anni di dibattito democratico in Consiglio comunale su questo
Magari facciamo un pensiero
Concludo con un dato positivo di speranza
La adesso a noi mancano soltanto due anni e mezzo purtroppo il nostro Sindaco
A dato l'idea del Piano strategico all'inizio del suo secondo mandato fare due anni e mezzo ce ne andiamo a casa
Quanto
Misuriamo l'ansia di questa fine
E soprattutto la paura che chi viene dopo di noi
Possa legittimamente
Mettere da parte sia il metodo sia lei desse il cammino finora compiuto per proporsi in un altro modo l'abbiamo visto succedere nel non associazione di comuni nella nostra
Provincia anche se adesso lentamente stanno riprendendo le cose
Ecco noi abbiamo pensato
Io personalmente e loro lo dicevo prima dalla cella Florio in termini quasi scherzosi ma ci credo
Visto che l'argomento della non eleggibilità di un sindaco dopo il secondo mandato è stato già assunto criticamente con proposte diverso e quindi ci sono eccezioni eccetera
Suggerirei perlomeno ragioniamo né internamente alla Rex
Di considerare se questo argomento al ovviamente lontanissimi dall'idea di continuare una affermazione personale di potere o di continuare ad occupare una poltrona senza lasciare spazio ad altri ma se la il fatto che quel Comune quel Sindaco
è ad attore di un piano strategico in atto possa essere considerato un elemento per la continuità nell'amministrazione però non vorrei essere né polemica né andar fuori tema
Concludo proprio dicendo
Che la nostra risposta questa ansia del dopo di noi
Nasce da cioè si esprime in una maggiore consapevolezza di dare l'importanza massima la politica della condivisione la governance significa che la garanzia di continuità del piano strategico
Sta nella nostra capacità di averlo condiviso fino in fondo perché sarà la gente che ha condiviso che chiederà e i nuovi amministratori di continuare
Ringrazio il vice Sindaco di Ferrara anche perché ci ha ricordato i dolori della democrazia rappresentativa che anche noi
Viviamo con grande Pato San
Adesso diciamo per ridurre il pathos della testa del pranzo chiede di accelerare ulteriormente per gli ultimi interventi chiederei all'Assessore al Piano strategico del Comune di Asti
Fabrizio
Adesso non vorrei circolare sull'accento quindi il
Bre ignoto Fabrizio Brugnolo dei brand
La parola possibilmente contenendo il suo intervento in minuti sufficienti si chiamano Longo
Il vice Sindaco di Ferrara parlava di Anzio da fine mandato io sono la personificazione dell'asse del fine mandato perché noi crediamo tra un mese tra venti giorni quindi siamo
Volto
E no a parte le battute ripeto ringrazio anche il tecnico fondo sala perché siamo riusciti a allestire delle le slide quello che vedete il il logo che abbiamo dato al piano strategico di Asti e quelle due qui due segni rossi
Sono la stilizzazione
Quello in alto della Blu banana che mi hanno sgridato ma l'ho detto che è un ruolo ma è un concetto geografico superato ma mi piaceva l'abbiamo lasciato lo stesso con lo saprete
Quella forma azzurro ognuna che si vede fotografato dei satelliti di notte che la zona più illuminata d'Europa che va dalla
Dall'Inghilterra fino a Genova e passa per Asprilla la zona di maggior per produzione e consumo ed è la produzione e consumo d'Europa e invece il segno grafico
In basso e la stilizzazione dell'arco latino cioè di quella che l'Unione europea considera
L'aria di massimo sviluppo della logistica per i prossimi anni se vediamo le prossime due slide
Ecco sono infatti
Grosso modo la stilizzazione di questi due di queste due segni che
Se andiamo ancora alla slide successiva vediamo che appunto rispetto ai corridoi di grande comunicazione europea Asti si trova appunto al all'incrocio tra le due frecce tra la due la uno e quindi un po'
So che ha una valenza anche su logisticamente strategica tant'è che noi e se andiamo alla slide successiva abbiamo innescato all'incrocio di quelle due di quei due segni che sono l'autostrada Asti-Cuneo che sta nascendo la Torino piace Enza che c'è già la non stare industriale di cui questo è il il plastico una vestale nuova un'area produttiva appena come dire in addirittura ancora in corso di realizzazione abbiamo i bandi di assegnazione dei lotti a PIP aperti dal con le domande che si possono presentare dal diciassette di
Maggio al diciassette di giugno ed è un'area in USA le chiappe stiamo cercando di fare con dei criteri particolarmente innovativi se vediamo la successiva stiamo la stiamo realizzando con una particolare attenzione e con uno studio che ci ha fatto
L'Università di Torino di agraria per a vere un inserimento ambientale che usi
La di come dire il verde che usi le alberature per fare non un'area produttiva talché sia ma che abbia delle caratteristiche di particolare cautela ambientale perché se facciamo scorrere le tre slide successive il nostro paesaggio e il paesaggio delle produzioni vitivinicole
Di eccellenza è un paesaggio che è per noi una risorsa una risorsa molto importante che
Non solo ambientalmente rilevante ma fa parte di quel valore aggiunto di quella filiera
Della vitivinicola e agroalimentare che vediamo con la Sai successiva eh
Come dire che si sono i tartufi delle nostre zone che per noi un punto di di eccellenza di cui il contesto ambientale una in qualche modo un valore
Un valore aggiunto un contesto ambientale che non è solo quello della zona comune di aste per il sessanta per cento agricolo perché ha una estensione del centro vano ridotta rispetto la superficie complessiva ma anche nel centro urbano se facciamo scorrere tre slide successive l'abbiamo un'idea una valenza di pregio che assieme a quel all'ambiente del paesaggio circostante uno come dicevo dei nostri punti dei nostri punti di forza per fare il piano strategico mai
Siamo partiti dal coinvolgimento delle realtà locali e se andiamo alla slide successiva
Ancora quella dopo chiedo scusa ecco questo è l'elenco in ordine alfabetico dall'Aism che l'associazione della sclerosi multipla all'Unione industriale l'ultima salto tutte quelle in mezzo mai con tutte queste associazioni abbiamo avuto
Almeno due incontri almeno un primo incontro con il quale abbiamo spiegato qual era non gli intendimenti che vogliamo perseguire cosa vogliamo fare con un piano strategico è un incontro successivo nel quale c'è stato ritorno cioè nel quale tutte queste città socie azione ci hanno detto la loro e ci hanno dato i contributi che poi sono stati trasfusi nel documento nel Documento di Piano strategico
Fatto questo lavoro siamo passati ad una fase successiva possiamo passare alla successiva all'elaborazione dei sei assi strategici
Di sviluppo sui quali
Ovviamente non non vi intrattengo anche perché nei titoli
Spesso si somigliano molto questi queste definizioni ma possiamo dire con una certa ragionevole certezza che proprio perché c'è stato quel lavoro che dicevo prima di socializzazione con tutte le associazioni presenti sul territorio
Abbiamo delineato se gli assi e le successive reazione di ciascuna che ne sono declinate
Con un ampio raggio di condivisione qui vediamo anche fatto un atto un'attività di selezione sono che è stato giocoforza togliere le cose che non avevano un grado sufficiente di condivisione e lasciare solo quelle effettivamente
Effettivamente condivise
E siamo anche riusciti grazie a questo lavoro ad ampio raggio a arrivare a costituire una struttura molto leggera del del piano strategico se andiamo alla slide successiva ne abbiamo abbiamo udito un'idea nel senso che abbiamo e non abbiamo costituito una vera e propria associazione ma diamo siglato un protocollo d'intesa
Quindi al livello minimo diciamo di strutturazione del del del rapporto
Che però è servito molto anche a come dire superare una situazione da vice Sindaco prima faceva riferimento al fatto che non sempre le amministrazioni vanno d'accordo con la comunale quella provinciale noi siamo in uno di quei casi in cui i colori politici sono diverse in certi momenti ci sono state anche su alcuni temi
Posizioni molto contrastate
Questo meccanismo del Piano strategico il fatto di strutturarci in questa maniera e che adesso vado sinteticamente illustrare
Ci ha consentito di
Superare questo tipo di di contrapposizione i presto diciamo così il pedaggio che abbiamo pagato per arrivare a questa condivisione più ampia da quello di costituire una cosa che avevo chiamato cabina di regia che con le temo il Po allargata perché parla di Sindaco presente la Provincia Camera di Commercio prefetti parlamentari del territorio i consiglieri regionali
Il Presidente della Fondazione bancaria della banca addirittura il vescovo ecco da un certo punto di vista questo è grande allargamento può comportare il problema di una criticità operativa dall'altro è quello che ci ha consentito di mettere assieme anche realtà istituzionali comma
Idee impostazioni molto diverse
Il tutto poi trovo una sintesi del comitato strategico che invece vede solo Sindaco possiede la Provincia della Camera di Commercio che di volta in volta si allarga alle Associazioni rappresentative degli interessi rivolta poi in volta coinvolti nelle iniziative
Che si vanno ad ad affrontare
Questo protocollo d'intesa è stato siglato se vogliamo andare a Lhasa e successiva nel mese di febbraio del di quest'anno quindi da poco più di due mesi e devo dire che questo tipo di sinergia molto allargata ha già cominciato a dare qualche risultato perché passando ripeto da una situazione che era di non semplice
Di non semplice convergenza nel giro di pochi mesi il piano strategico la sottoscrizione del protocollo ha già consentito di arrivare a mettere impiego alcuni risultati concreti li abbiamo elencati nella slide successiva in questi pochi mesi
Abbiamo siglato un protocollo d'intesa per che di Torino lo sa stiamo cercando di collaborare terra partecipare anche noi di aste all'iniziativa che vedrà Torino capitale mondiale dell'ESA e nel due mila otto
Abbiamo siglato un protocollo d'intesa per sempre come enti del territorio e con
Per andare a a realizzare una cosa dite Rusty è importante anche alla luce
Delle diapositive che avete visto prima l'abbia un patrimonio architettonico molto importante che anche selezionato una un elevato livello di professionalità nell'ambito
Di tutti quelli che sono gli addetti dal mondo del modo delle costruzioni
Con ESP
Pensi fisica del restauro edilizio e architettonico
Sentivo prima che venisse approvata di riconvertire un vecchio ospedale anche noi nel nostro piccolo abbiamo trasferito da poco diciamo il margine di una città
L'ospedale e nel centro della città vecchio convento e altri fabbricati che costituiscono un ingente patrimonio mobiliare della SLA dell'azienda sanitaria locale dovranno essere riconvertiti e anche qui abbiamo riprodotto questo schema
Così per un tavolo allargato che va dal Comune alla Provincia a alla fondazione bancaria per costruire insieme il piano particolareggiato il piano esecutivo che andrà a disegnare il futuro di questi
Di questi immobili analogo discorso per il recupero di un istituto scolastico e l'ultima cosa si parlava prima dei rapporti tra Porto con la Regione ecco questo modo di impostare le cose questa convergenza ad ampio raggio a livello di Piano strategico ci anche consentito di relazionarci con più facilità con la Regione Piemonte quindi di impostare un futuro per la
All'università astigiana con rinnovato con rinnovato vigore e quindi credo che questi siano esempi concreti di come in poco tempo si sia riusciti si sia riusciti grazie a questo meccanismo e la condivisione allargata a mettere molta
Molta carne al fuoco io vi ringrazio e concludo con l'immagine successiva che una foto del Palio di Asti se volete ritiro dello spettacolo saremo lieti di ospitale per venire a vedere la cosa grazie
Grazie
Adesso per
L'ultimo intervento vorrei sapere se è presente l'assessore all'innovazione del comune di Bolzano
A ecco cacciavo uno cognome che mi mette in difficoltà Seccia Ambra avrebbe facciamo però non si sa bene Lori e
Di compiacere la parola dopodiché
Scusi torno
Credo professore
Beh io mi rendo conto naturalmente che gestire quest'ultima parte oltre quest'ultimo intervento con una sala devo dire comunque ha mantenuto la sua presenza fino in fondo
Credo che non sia semplice io cerco naturalmente di attenermi all'indicazione che lei ha tentato vanamente di dare
Spero naturalmente di riuscirci e lei mi richiami naturalmente in questo senso
Anche per i capisco che riuscirà a governare gli interventi di coloro che vengono indicati come partecipanti o coloro che intervengono probabilmente è difficile io credo anche di aver probabilmente organizzativamente capito male il senso
Delle dei due ruoli in tutti i casi comunque grazie grazie a tutti quelli che sono intervenuti
Prima di me come relatrice relatori perché io credo che la forza di questa rete sia proprio quello di mettere a divida al di là delle diversità
Insieme in occasioni come queste le esperienze che possono essere di vie diverse che sicuramente sono difficili che sicuramente hanno anche che fare con le disponibilità non solamente di risorse umane ma anche di risorse economiche
Che nel corso della mattinata invece rispetto anche agli strumenti legati alla legge ultima le ultime leggi finanziarie poco sono state evidenziate perché
Noi possiamo tentare di disegnare progettare futuri per noi per le nostre città alle nostre cittadine i nostri cittadini ma poi le risorse le possibilità che i Comuni hanno o non hanno di programmare e finanziare
Quelli che sono l'elenco degli obiettivi ovviamente sempre un elemento più difficile mano a mano che comunque il tempo scorre perché i nostri cittadini chiedono di ridurre la pressione fiscale e dall'altra parte ovviamente in questi anni abbiamo ricevuto indicazione esattamente contrari
Sono incute Molent anche più di I lato IP stata se Sophie innovazione terapia mai Trepuzzi
Scusate mi per questo
Saluto ma volevo evidenziare come al di là di tutti gli elementi di dualismo che sono stati questa mattina presentati dalla relatrice relatori
Cito semplicemente la dimensione di una territorio che cresce oltre Rettori o che declina
Una territorio che ha dimensioni di ricchezza
Oppure di povertà
Ce n'è un altro sicuramente poco significativo per una realtà e cento mila abitanti come Bolzano di meno di mezzo milione come la Provincia di Bolzano in un contesto di un Paese che ormai mi sembra che statistica ci hanno detto nei giorni scorsi che siamo arrivati
A cinquantanove milioni di abitanti
Però volevo evidenziare come la definisce accantona dimensione economica può succedere che un piano di gruppo strategico e così è stato per Bolzano
Il la dimensione linguistica e culturale quindi la
Compresenza di cittadine cittadine che parlano lingue diverse
Non può essere risolto solamente con l'acquisto di un piano un impianto di traduzione
Perché non è solamente la diversità tra chiuso la lingua di Dante con la lingua di Goethe quella di Thomas Mann o di Manzoni ma è invece una dimensione delicata che riguarda
Le modalità e le culture del governo del territorio anche nella pianificazione strategica
E questo è uno degli elementi e comunque la nostra
Piccola realtà Bolzano ritornata dopo trent'anni ad avere
Supera la soglia dei cento mila abitanti proprio assegnare un lento ma progressivo declino
Brevissimamente il alcuni dati sul piano il piano nasce nel
è stata del due mila e quattro cresce attraverso una forma fortemente partecipata cittadine cittadina e poi le organizzazioni di rappresentanza non viene
Sostenuto da un accordo tra gli attori sociali anche se qui ad esempio mano a mano che dei nei convegni mi rendo conto che ci sono differenze forti tra chi ovviamente rappresenta amministrazioni in cui ritiene che solamente le realtà di rappresentanza economica siano un interlocutore con il quale sottoscrivere patti e altre invece che alla dimensione sociale al dialogo sociale alla
Non solamente al riconoscimento ma la richiesta di assunzione di responsabilità
Nel Governo delle strategie del cambiamento dei territori urbani debbano non solamente possono concorra le organizzazioni di rappresentanza dell'economia ma anche del sociale di quel sindacato finalmente una
Delle forze
Significative nel nostro Paese anche nelle città in cui viviamo che
Governiamo io volevo ancora aggiungere una dimensione se potessi tentare di così però ci si ma mente
Indicare il perché perché molte volte quando intervengo questi convegni molti mi dicono non tanto qui ma dopo quando ne modera mangiare qualche cosa ma che problema avete voi con la vostra autonomia con le vostre risorse di dotare di un piano di sviluppo strategico
Ecco se potessi non tanto contestare questa dichiarazione ma semplicemente cercare di dimostrare che cosa è successo in questi anni è che
No Bolzano nell'arco di trent'anni darmi la fine degli anni Trenta agli anni Sessanta è passata da una città di venti mila cento mila abitanti perché è diventata una città agricola di passaggio una grande città industriale
Ma il
Dispiegarsi della autonomia così come la conoscete per i fatti di cronaca e di storia
A disegnato due curve una curva crescente intermedio ruoli e di finzione Geraci zio di potere ma anche di risorse legata al governo del territorio quindi della provincia autonoma e quindi una curva in crescita e una curva invece in termini di riduzione di ruolo di funzione di cittadini ma anche di peso economico occupazionale che è stata la città di Bolzano
Anzi la città di Bolzano che a questo dualismo che esattamente l'opposto del territorio la sua composizione diciamo e comunque nei primi cinquant'anni nel della fine subiscono conflitto mondiale a soprattutto tratto grande vantaggio da questa situazione di plurilingue ISMU
Ma non si è accorta a sufficienza come la sufficientemente in tempo che in realtà non bastava avere grandi industrie
Dell'industria metalmeccanica pesante come comunque voglio dire altre realtà che sono state qui
Presentate anzi
Oggi sono oggi sincera diamo persino conto che proprio questa citazione ci ha consentito di tenere impianti industriali aperti anche quando
Non erano più economicamente sostenibili sul mercato quindi voglio dire c'è
Un qualche cosa che ci lega altre realtà nazionali beni da questa situazione la città cercando di uscire attraverso il piano il piano ho detto prima
è nato nel due mila e quattro ha vissuto una fase delicata che è stata quella allegata alla commissariamento perché Bolzano a una situazione dal punto di vista istituzionale diversa da tutte quelle che sono qui
I sindaci e gli amministratori che sono qui rappresentati sanno che comunque quando loro maggio quando loro Sindaco viene eletto insieme a loro Sindaco viene letta una maggioranza per motivi di ordine
Di normativa costituzionale da lui si elegge direttamente il Sindaco non si elegge invece una maggioranza che lo sostenga quindi il piano è riuscito a passare anche questi sei mesi di gestione commissariale ed è stato
Approvato in maniera definitiva il esattamente un anno fa un anno dopo quello che abbiamo e naturalmente la prima fase di avvio ma soprattutto tra dimensione la prima non abbiamo voluto che comunque questo Piano fosse un piano di una maggioranza perché le maggioranze possono cambiare abbiamo voluto siamo convinti e comunque il piano debba essere per la città
In questo senso è stato tentato e si è riusciti ad avere cosa che succederà visivamente nel nostro Consiglio comunale un voto trasversale un animo
La seconda e farsi accettare come Comune come
Ente di governo del territorio che comunque possa insieme ad altri
Programmare il prossimo il proprio futuro
Nel rapporto naturalmente delicato tra città territorio quindi tra Comune Amministrazione provinciale e il terzo mantenere elevata l'attenzione e la convinzione dei cittadini e delle cittadine e comunque attraverso lo strumento di programmazione promosso dal Comune
Questo possa realmente avvenire e se potessi cogliere tra di tanti
Suggerimenti e
Così spunti mi sono stati dati quello del sindaco di La Spezia quando dice
Rapporto tra piano di su vostra tragico comune stretto io condivido assolutamente come ha detto molti altri e sono anch'tenuti dopo di lui
Ma soprattutto quello che è importante fare un piano per e non un sul piano con
Se posso ancora rubare trenta secondi visto che ho avuto la possibilità dopo tanti anni di tornare in questa città e ci sono torna a riva ATO con un giorno di anticipo
Ho sentito prima le parole della
Non so se ne voglia essere chiamato Sindaco sindacato non ci sono grande discussione in questo Terna però attraverso il professor belli ma anche attraverso il collega od
Ho dato volevo comunque per portare due immagini che è anche un elemento naturalmente
Mio di considerazione
Ho avuto ieri e la possibilità di camminare a piedi in questa città che una città naturalmente bellissima e anche la vostra naturalmente piena di contraddizioni ovviamente in una forbice che come anche in tante altre realtà del Paese si allarga quindi voglio dire situazioni di
Ebbene essere da fare sul
Sul bellissimo vostro lungomare così come ovviamente tutta la difficoltà del vivere di ogni giorno che comunque ho incontrato attraversando
Strati edicole di questa città però vi ho ritrovato anche una grande dignità e un grande coraggio e quindi da quanto per quanto mi riguarda
Non so se poi avrò la possibilità di farlo arrivare come augurio apprezzamento
Anche alla vostra al vostro Sindaco
Questa dimensione comunque di governare un territorio così
Io credo che comunque sia debba avere tutta la nostra attenzione tutta la nostra solidarietà e quindi un grazie anche per questo impegno di tutti i giorni grazie
Bene
Ringraziando
L'assessore
Il del comune di Bolzano per le gentili parole che voglio dire nella sofferenza quotidiana di una città così complessa
Fanno sempre bene
Vorrei dare qualche indicazione di conclusione allora ci dispiace che il Sindaco di Barletta Nicola Maffei non intervenga perché
E spero che magari possa intervenire nel pomeriggio perché un una voce ulteriore di una città medio navale che ha intrapreso tra le prime l'esperienza la pianificazione
Strategica potrebbe aiutare il concerto delle luci e così pure penso che
Atti l'ora Maria Baroni dell'ANCI possa contribuire
Al dibattito del pomeriggio ho e
Per conclude i lavori pregherei l'assessore Oddati di prendere la parola e di farci sentire
La sua opinione conclusiva grazie
Sì ma poiché io il rischio di parlare due volte se capisco bene
Dall'evoluzione dei lavori del Consiglio comunale l'ora FAO in questo modo corre il rischio di pagare
Di parlare poco adesso recuperare nel pomeriggio così
Saremo tutti più felice potevano pranzare più leggeri
Ma le cose dette sono moltissime io non ho
Naturalmente la presunzione di riassumerle
E dunque più che una conclusione io aggiungo
L'esperienza napoletana che è stata
Inizialmente ben descritta da Attilio belli alle esperienze che ho ascoltato
La nostra è giovane molto giovane perché è vero che ne abbiamo avviato
Con una delibera di Giunta comunale
Diciamo la predisposizione del piano strategico nella alla fine del due mila e quattro
Però è anche vero che noi abbiamo votato l'anno scorso e dunque una prima fase stato una fase di vita abilmente di preparazione ma
Nella quale
Eravamo alla fine del mandato il problema erano tanti
Non potevamo che annunciare l'avvio del piano strategico può in realtà abbiamo scelto
Con la nuova esperienza amministrativa finalmente di incamminarci lungo questa strada è una strada difficile
Voi lo avete detto anche le città che hanno
Avuto una bella esperienza significativa come Torino come
Venezia a la Spezia che hanno partorito progetti importanti non hanno potuto non evidenziare le criticità
Che ovviamente discendono da un fatto io lo riassumo così mi scuserete se sono un po'brutale nel porgere le cose però
è anche un po'un una minore fra addetti ai lavori che discendono da questo
Il piano strategico una parola bellissima
E dall'idea di lavorare al futuro della città e di mettere insieme le cose che non vanno immaginare la città come sarà costruire un rapporto con gli attori principali della città
Tutto
è la dimensione del futuro di una città che cammina verso il suo futuro e naturale ed è inevitabile
Che
Il passato il presente agiscono in maniera fortissima sulla dimensione della costruzione del futuro cioè ed è inevitabile che in Giunta in Consiglio comunale fra le forze produttive
Fra le forze politiche
Ci possa essere
Quella che qui veniva chiamata da dal vice Sindaco di Ferrara quella ricerca di visibilità quella distinzione ad ogni costo che spesso l'impedimento per il lavoro di programmazione e pianificazione strategica
La strategia richiede
Diciamo il contrario della pressante esigenza dell'amministrazione quotidiana cioè richiede che tu possa immaginare quello che sarà anche
Con un po'di
Di utopia divisioni immaginifica andando al di là delle difficoltà del presente delle contraddizioni quotidiane e naturalmente immaginare questo vuol dire anche pensare a come costruire la nuova città
Questo è il primo scoglio il primo problema
Che ne abbiamo è un problema eminentemente politico c'è una città anche decida di fare il piano strategico una città che deve sapere che c'è una battaglia politica da compiere che il piano strategico non è
Una roba per
Intellettuali
Anche e soprattutto ma è
E deve essere calato nella realtà e dunque deve essere un elemento di battaglia politica devo dire che
Abbiamo intrapreso questa strada con fatica però piano piano stiamo facendo dei passi in avanti
Secondo elemento di criticità qui veniva richiamato benissimo da ultima quindi scuserà il collega di
Bolzano se il loro utilizzo subito e che naturalmente
Una cosa è dire vogliamo realizzare questi grandi progetti schifata cosa avere gli strumenti per farlo
E naturalmente la preoccupazione di
Far venire fuori delle idee delle promesse delle opportunità e poi non riuscire a mantenere una preoccupazione fortissima naturalmente molto forte soprattutto nei sindaci
Perché
Sono loro poi quelli che si confrontano con l'elettorato e quelli diciamo in capo al ai quali
Nel bene e nel male vengono messe poi le le i risultati quelli positivi quelli negativi
Hai voglia a dire ma questione sono belle poi proviamo a costruire le un sindaco deve sapere e lo sa anche perché
Sono tutti i politici e dunque
Abituate a confrontarsi con questo tema il tema del consenso Sindaci sanno che
Bisogna stare molto attenti andare con i piedi di piombo ed evitare di dire qualcosa che poi non sia
Effettivamente realizzabile fare il passo più lungo della grande uno dei problemi di fondo che il piano strategico ha però d'altra parte questo tentato di spiegare il sindaco di Napoli e devo dire
Da
Politico esperto capace di razza qual è ha compreso che però se poi il piano strategico non dice nulla di più interessante di nuovo di utopistico è inutile che lo faccia che lo facciamo affatto
Se lo facciamo per dire quello che tutti vogliono sentirsi dire e inutile
è ovvio
Che qui
Si pone diciamo uno degli scenari che ne abbiamo tentato di cogliere cioè
Ma il piano strategico non è
Il piano quinquennale della città
Per fortuna diciamo se ne fanno più da parecchio tempo anche nell'est europeo ecco qual è il piano quinquennale non è che il PIL piano strategico è il Vangelo il Corano a seconda delle religioso
Chi definite voi qual è la cosa che mi piace di più o il Nuovo Testamento è uno strumento di costruzione del consenso intorno ad alcune idee
è la capacità di relazionarsi con la città la città per quella che
Le organizzazioni di categoria che hanno le loro regole loro struttura e via dicendo
Non relazione sistemi di potere ma anche i singoli soggetti è
Il sindacato ma anche la capacità di parlare al mondo dell'associazionismo e quell'associazionismo di quartiere che poi a volte quello più interessante ma come abbiamo scelto di fare noi
Con la campagna di ascolto è anche il tentativo di una città complessa come Napoli di parlare anche a quei cittadini che
Non non verrebbero mai ad un forum non sarebbero mai ascoltati in una riunione ma che pure hanno diritto seppur a campione di esprimere
Un'opinione
Darci qualche idea suggerire dei percorsi perché no e quindi abbiamo detto badate questo non è
L'ulteriore elemento di programmazione del Comune di Napoli non è
Un rifacimento del piano urbanistico non è un rifacimento del piano delle strade non al rifacimento del Piano urbano traffico non è questo tentiamo di cogliere anche le contraddizioni che ci sono fra i diversi elementi di programmazione perché
Quando si si fanno i piani soprattutto quando passerà in Consiglio comunale io lo dico sembra sommessamente anch'io sono stato eletto due volte Consigliere contrarie quindi per mia fortuna non lo faccio e sono stato in Giunta ma
Avrei potuto correre questo rischio
E quando si fanno i i primi piani passiva in Consiglio visto gli emendamenti e poi ci sono cioè il consigliere del Vomero che vuole inserire una cose allora per farlo passare si inserisce quello di San Giovanni che poliziotti
La programmazione naturalmente risente ed è anche giusto che sia del faticoso esercizio della democrazia
Diciamo Consiliare
E dunque possono esserci delle contraddizioni ecco noi ci poniamo il problema di tentare di cogliere queste contraddizioni e di Nagare le di metterle in qualche modo il rilievo di provare ad armonizzarle ma non è un altro strumento di programmazione
E dunque
Sono idee che vengono tirate fuori alcune delle quali destinate realizzarsi altre fosse no o che possiamo realizzare noi che potranno essere realizzati in futuro in altro modo ecco quello che è importante che si percepisca
Lo sforzo di fantasia di creatività di crescita complessiva che uno strumento come il piano strategico può offrire ad un'amministrazione comunale e alle forze della città queste altro nuoto non solo all'Amministrazione comunale
L'amministrazione è uno dei soggetti
Non è il soggetto
Son d'accordo è quello che viene chiamato è il front-office come diceva se Laura Fincato cioè quello che
Se le cose vanno bene quasi mai a un beneficio da le cose vanno male spesso
Il beneficio non c'era
Però i soggetti sono altri la Provincia la Regione la Regione
Nessuna particolare
Mi pare lo dicesse diciamo molto lievemente sommessamente sindaco di La Spezia Maio con la stessa levità son d'accordo con lui c'è un neocentralismo regionale che è molto rischioso per le città anche perché
Nel mentre
Non è che è cambiata la dinamica politico istituzionale
E non è che la Regione in qualche modo cima alleva dalle nostre responsabilità tutt'altro però gestisce entra fa dice opera spesso a nome per conto poiché anche i problemi ce li gestiamo le sul territorio ma questo
è un altro tema
Però non c'è dubbio che il piano strategico serve anche a questi soggetti quando una città come Napoli che
Capoluogo di regione di più di un milione di abitanti in un'area metropolitana molto
Popolosa di più di tre milioni e mezzo di abitanti fa un piano strategico non si può pensare che questi incida nella sua cinta daziaria so al confine tra qui per esempio c'è una strada che San Giovanni attribuzione altre Portici
Né che il piano strategico di Napoli finisce di agire su quel marciapiede è chiaro che
Deve creare interconnessioni si collega con il Piano di coordinamento territoriale della Provincia
Deve relazionarsi con le scelte che fa la Regione sia in ambito di programmazione urbanistica sia soprattutto in ambito di programmazione economica penso a noi che siamo Regione dell'Obiettivo uno e al tema della programmazione europea del quadro comunitario di sostegno dunque
Il piano strategico di Napoli parla l'intero territorio ecco perché è uno strumento offerto e qui torna il tema
Che stamattina anche il Sindaco la Jervolino citato e cioè dunque un piano fatto con la città di un piano della città deve essere vissuto come un elemento partecipativo altrimenti una realtà come quella napoletana non avrebbe molto senso
L'abbiamo scelto lo diceva Attilio belli benissimo di ragionare intorno a tre grandi assi tre grandi temi
Positivi
O meglio che noi vediamo come le risorse più preziose delle quali possiamo disporre
Il primo e quelle delle competenze cioè della del sapere della democrazia del sapere dell'economia del sapere
Che per noi
Sono le risorse di grandissimo valore non solo per la storia e la tradizione importanti che abbiamo in questo campo
L'Università Federico II e poi l'Orientale poi gli altri istituti universitari il centro di competenza e l'investimento sulla ricerca che in questi anni c'è stato detto
Una popolazione giovane e tutto sommato molto secolarizzata
Che una grandissima risorsa a disposizione della città
Enorme fosse la più importante che abbia
Ma perché siamo convinti che in un contesto urbano come il nostro pensare la crescita e lo sviluppo della città in una dimensione quantitativa sia quasi del tutto impossibile
Gli spazi disponibili
Per muovere intese per fabbriche industrie sono limitati
E se anche volessimo cogliere tutti questi spazi dovremmo porci il problema del rapporto con
Il territorio della sua difesa della sua valorizzazione della sua salvaguardia della salvaguardia vi
Tale in una realtà che vede
Purtroppo dopo quattordici anni di commissariamento straordinario il problema del ciclo dei rifiuti come il suo problema più urgente più grave più pressante dunque noi
Sappiamo di non poterci sviluppare pensando oggi ad un'industrializzazione antica né sarebbe
Interessante farlo però abbiamo un problema enorme e che noi
Abbiamo saltato una fase
Noi abbiamo una percentuale disoccupati che ancora oggi si aggiri intorno al diciotto venti per cento che è una cifra blu
Terribile
è chiaro e
Io dico con tutte le contraddizioni e le cautele cercate di comprendermi per fortuna
Abbiamo degli ammortizzatori sociali nascosti
Che mitigano questo tema
Che però dobbiamo far venire fuori perché sono gli stessi ammortizzatori sociali che portano a contraddizione ancora più stridenti le morti bianche
Nei cantieri
Quant'è il lavoro nero che copre
La disoccupazione strutturale che purtroppo c'è nella nostra realtà per noi è un duplice dramma
Però questo magari impedisce che ogni giorno ci sia la rivoluzione abbiamo solo un insomma qualche corteo di tanto in tanto ma non dieci o venti o trenta come potremmo dire quindi
Ne abbiamo bisogno di uno sviluppo qualitativo che però si ponga il tema della qualità cioè che affronti il nodo che c'è un sacco di
Manodopera e
Non solo quella qualificata ma anche quello un po'più complessa da pochi condurre al lavoro e che pure però va affrontata e quindi per noi come vedete lo sviluppo di qualità
Deve in qualche modo interrelati assi con il tema delle politiche sociali degli ammortizzatori del welfare
Ecco perché per noi competenze saperi vuol dire dunque investire nella ricerca nei settori innovativi nell'industria pulita dei servizi ma non ci esime dall'obbligo di collegare a tutto questo
Diciamo la ricerca di un nuovo welfare comunale di nuove politiche sociali che ci mette in condizione di affrontare il grande tema del disagio
Lo sforzo
Sul tema della competenza e di sapere non si può limitare all'alta qualificazione ma deve riguardare anche la
Bassa qualificazione del mercato del lavoro più tradizionale dunque per noi questo è uno dei veicoli più importanti
E dei settori più significativi da sviluppare
Il tema delle competente le connessioni su questo tema abbiamo fatto forse in questi anni passi in avanti significativi
Non solo diciamo dal punto di vista delle infrastrutture di trasporto penso alla logistica penso alla crescita del porto e grandi progetti di riqualificazione del water front e via dicendo
Per noi essere a ottocento dei grandi traffici vuol dire ricollocare Napoli e di farla diventare capitale vuol dire
Essere cerniere ponte con il Mediterraneo vuol dire parlare anche verso levante verso est dunque essere porta dell'Oriente vuol dire dunque riacquisire una funzione di guida
Del Mezzogiorno
E naturalmente questo il grande tema che credo abbiamo affrontato con l'Agenda due mila due mila sei e con i grandi progetti infrastrutturali degli anni precedenti ma su cui oggi dobbiamo fare sistema su cui dobbiamo ancora crescere fosse la cosa che ci è mancata finora è
Quella di collegare connettere tutto questo al sistema produttivo al sistema delle imprese ancora molto labile il legame tra
Un investimento importante in infrastrutture di trasporto e logistica e la crescita del sistema economico e produttivo nel suo complesso terzo grande tema abbiamo detto la creatività
Che attività per noi vuol dire naturalmente anche
E anche un elemento diciamo del nostro modo di essere e il riconoscimento integrale fuori e far diventare energia positiva un certo modo di essere dei napoletani
Noi oltre alla lingua lingua di Goethe lavoriamo poco anche se lui qui è stato spesso
Lui ha imparato a parlare un po'la nostra lingua di Croce di Masaniello e di Giambattista vico pure queste una lingua importante noi dobbiamo cercare di
Caratterizzare la di farla valere di renderla un valore positivo qual è
Ma naturalmente non sempre nel corso della nostra storia è stato vissuto così quindi per la creatività e il e un grande fattore ecco perché
Dal piano strategico
Il
Primo fosse più importante progetto che è emerso che
Sta
Marciando molto bene ha raccolto l'adesione del Governo nazionale credo a fine mese avremo un decreto specifico su questo è quello di candidare la nostra città per il grande evento del forum delle culture del due mila tredici cioè avere anche
Una grande occasione che anno è mancato in questi anni abbiamo provato con la Coppa America
C'è andata male o di Ming sopra
Ma è una mia opinione personale ora la lascio stare il perché
Forse non era l'evento di cui avevamo bisogno però noi abbiamo investito c'abbiamo sperato e ed eravamo arrivati a un passo poi è andata com'è andata adesso si svolge a Valencia
Non avevamo alte grandi occasioni e il forum delle culture può essere una grande occasione anche perché è
Un evento che ogni città può costruire anche con una certa libertà
Dando spazio alla sua attività facendo crescere e
Costruenda le insieme con i soggetti attivi della città e naturalmente un evento
Che ci ricollega al tema delle grandi aree urbane è un evento dedicato alle città e questo credo sia un altro tema su cui
Sia giusto riflettere lecita devono dialogare fra di loro anche nella realizzazione di piani strategici è proprio un bene
Darsi delle idee scambiarsi delle opinioni anche scambiarsi quelle criticità che possono molto simili magari per dimensione sono possono essere diverse ma
Diciamo hanno la stessa natura
E così anche il tema della che i diritti e attività è anche diciamo
Tema di un altro grande evento che siamo riusciti ad ottenere che pure dal piano strategico in qualche modo era emerso che il festival nazionale del teatro che è stato assegnato a Napoli e che
Fra
Dispiace
E che sarà anche un grande evento molto importante
Questo voglio dirlo un evento nell'evento e che noi
Inaugureremo
Il Teatro San Ferdinando che il teatro di Eduardo che abbiamo recuperato riqualificato
Diciamo restituiamo alla città proprio inaugurando il festival del teatro
Quest'anno a ottobre dunque sono solo alcuni esempi ma tanti altri penso alla Città della musica tanti progetti che stanno stanno emergendo venendo fuori così come
Dal piano strategico sono i soggetti gli imprenditori sindacati anche singole associazioni che hanno partecipato a suggerire idee suggestive interessanti penso alla fabbrica dell'innovazione anche qui
Il tema è semplice e ne abbiamo un tessuto di piccole e media impresa e tutte significative qualificate
Che lavorano nel settore dell'alta tecnologia
Nessuna delle quali da sola può pensare di investire
In personale qualificato informazioni ricerca avanzata e invece insieme
E insieme con l'impegno pubblico insieme con i centri di competenza noi possiamo offrire al
Tessuto
Delle piccole medie qualche caso medio-grandi imprese del settore quei servizi fondamentali che da sole non riescono a a tirare fuori
è un modo anche questo intelligente per tentare di costruire un radicamento produttivo più forte dunque
Piano strategico l'abbiamo un po'interpretato così
Naturalmente
Lo dico in questo modo io penso che tutti quanti noi dobbiamo sapere che il giorno in cui avremo
Chiuso il primo piano strategico
Si comincia a lavorare realmente cioè per realizzare quello che si è pensato di fare per fare il secondo e per fare il terzo cioè
Che cosa voglio dire se è una città definisce il suo impianto e la sua impostazione di città strategica non può pensare sarebbe un po'sciocco che tutto si conclude con la scrittura di un bel documento
Vere
Interpretare diciamo filosoficamente la sua funzione di città strategiche cioè deve avere la consapevolezza che quelle un cammino che va avanti è uno sport è un'identità non è più uno strumento
Ho è e diventa un'identità oppure diventa
Uno sforzo di programmazione importante significativo ma tutto sommato che non parlasse dura l'identità futura di una città ecco perché
Anche il tema diciamo che c'è naturalmente
Del rapporto fra
Lo strumento è la sopravvivenza dell'Amministrazione che lo fa lo lo lo lo propone lo elabora
è un tema che io vedo imposto in maniera diversa dodicesimi lo di Ferrara è inevitabile che siano altri a gestire quello che tu hai messo in campo pensato soprattutto se ha pensato cosa importante
Che hanno la loro dimensione nel tempo
Per fortuna dico e non per sfortuna non siamo sempre tutte lì ci saranno altri a raccogliere a cambiare a modificare però quello che è importante che rimanga invece questo tratto identitario c'è una città è una città strategica non
Se vuol dire non si rassegna a ragionare con gli strumenti tradizionali e soliti anche dell'agire amministrativo affronta il tema del rapporto complesso con la macchina burocratica perché
Poi
Gli atti li firmano i dirigenti se non sono coinvolto un po'sarà abbiano detto
IVA proporre degli atti umano diciamo fa parte
Della nostra natura
A
Anche i dirigenti del Comune hanno un'anima penso
E comunque
Diciamo
E intatto identitario un modo di essere non ci si rassegna gli strumenti ordinari si pensa che la città e le città possano anche ragionare su una loro strategia futura su una dimensione
E non è solo quella della giuria quotidiani io credo che questo sia
In fondo lo sforzo che il signor
Significativo che anche noi stiamo facendo a Napoli e cioè
Passare
Un po'dall'idea
Che abbiamo sempre avuto che poi vera ma un po'anche lo diciamo per piangerci addosso cioè che governare Napoli difficilissimo
Forse una delle cose più complicate che può capitare nella vita di una persona perché veramente una città
Densa piena bellissima ma anche complicata dove le grandi ricchezze le grandi povertà spesso si intrecciano diventa anche difficile capire dove sono come si esplicano come si spiegano come si svolgono
Perché è una città che ha grandi potenzialità ed è sempre un po'sospese altra queste grandi potenzialità e e i freni le zavorre che ci sono e con le quali deve
Fare i conti quotidianamente
Anche la sua conformazione la sua
Diciamo il suo modo di essere la sua configurazione urbana
è molto particolare da questo punto di vista è stretta e quindi si è
Ampliata e si è enormemente dilatata laddove
Diciamo Napoli nemmeno arriva o il suo cuore la sua identità di un tempo non c'è
Quando poniamo il tema della rigenerazione creativa delle periferie diciamo una cosa complessa e difficile ma che è fondamentale per un'area metropolitana come la nostra
Gran parte della città ormai vive
Nella periferia e dunque senza la periferia non c'è più la città o c'è quello che abbiamo percepito anticamente come la città ma che ora non è
Ecco perché io dico
Questo governare questo questa difficoltà del governare
Può essere rissa più agevole solo da una scelta identitaria c'è solo pensando che c'è anche un po'di utopia nelle cose che facciamo io penso che il piano strategico le best attraente fare questo essere come dire una tendenza all'orizzonte
Ora è chiaro che
Non possiamo pensare alla teoria del binocolo poiché l'orizzonte non si raggiunge mai abbiamo risolto il problema non ci criticate perché non è colpa nostra no invece lo dico come avrebbe detto Eduardo Galeano in quest'altro senso cioè
è l'orizzonte l'utopia sono irraggiungibili però sono quelle cose che ci fanno camminare tu pensi di raggiungere e quindi fare uno due tre dieci passi avanti
E si sposterà
Però in quei dieci passi avanti cioè il progresso di una città e dunque anche il benessere e lo sviluppo di una città
è chiediamo così i lavori della mattinata c'è un buffet che ci aspetta fuori poi ci rivediamo perda la sessione pomeridiana grazie a tutti
Benvenuti a tutti
Hai superstiti di una mattina particolarmente intensa però il tema di oggi pomeriggio un tema rilevante
Perché cerca di declinare quanto abbiamo sentito stamattina sui piani strategici con dei il tema della
Città metropolitana e in più in generale della governance metropolitana
Io sono Bruno dente insegna al Politecnico di Milano e a e abbiamo dei
Delle mutamenti nella la composizione della tavola rotonda rispetto a quanto di sta era stato preannunciato in particolare
Il sindaco Russo Jervolino c'ha già
Detto le sue difficoltà dovute alla presenza in Consiglio ma
Sostituito per questa parte dall'assessore Oddati
Il sindaco Chiamparino che anche il Presidente era Rex si scusa molto di non poter partecipare ma anche in questo caso c'è già stato spiegato da
Elisa rosso quali sono le i motivi e comunque più che degnamente
Sostituito dalla l'Assessore levi il
Angelo Rughetti dell'ANCI sinceramente non lo vedo
E
Ed è sostituito invece da Maria Baroni che doveva parlare questa mattina invece abbiamo il sottosegretario alle riforme l'innovazione la pubblica amministrazione Beatrice Magnolfi e siamo in attesa in in mancanza di ulteriori comunicazione dei Pietro Colonnella Sottosegretario agli affari regionali e autonomie locali confermato invece che le nostre conclusioni verranno svolte da Antonio Bassolino Presidente della Regione Campania
Il mio compito qui non è tanto i solo quello di
Come posso dire
Di dare la parola i vari intervenuti ma in qualche modo di
Stimolarli di provocare lì sulle tematiche di cui
In qualche modo mi occupo e che sono appunto le tematiche della governance e della governance metropolitane mi specie
Poi vedremo che tipo di definizione in particolare il tema della tavola rotonda
Qual è il contributo della pianificazione strategica al tema qual è il ruolo del piano strategico all'interno della costruzione della governance metropolitana i punti da cui dobbiamo partire sono secondo me fondamentalmente tre
Con una premessa nel conto alcune conclusioni i tre punti sono primo che cosa ci ha insegnato sul terreno della governance l'esperienza dei piani strategici che abbiamo conosciuto di cui molti sono stati presentati qua stamattina
Secondo che cosa sappiamo
Su quali sono i problemi di Governo nelle aree metropolitane
Terzo come si inserisce in questo tu in questo un dualismo tra
Prop insegnamenti del piano strategico e natura dei problemi metropolitani la proposta del Governo
La premessa una mia brevissima ma vi assicuro assolutamente telegrafica visione personale di che cos'è il piano strategico e
Che invece le conclusioni
Sono sostanzialmente tre domande che vorrei rivolgere agli intervenuti di oggi pomeriggio
Allora
Che cos'è il piano strategico
Cerco di dirlo nel modo più brutale possibile in modo che consentono non ci sono
Equivoci
Piano strategico è un intervento sui processi di decisione
Cioè è un modo
Di affrontare problemi che comunque ci sono
In un modo parzialmente diverso gli esiti insuccesso
Di tali esperimenti sta nel fatto che i processi di decisione sono cambiati
Se preferite
Il gli esiti di
Di tali strumenti sono il fatto che si sono realizzati attraverso questi
Processi di decisione cambiati
Cose che altrimenti sarebbe stato molto difficile realizzare se voi guardate nella vostra cartellina c'è tutto una serie
Di schede e di
Informazioni su progetti
Del Piano strategico nel tentativo di mostrare come se non ci fosse stato in parte l'ha detto stamattina il Sindaco pagano fu alcuni esempi ma
La l'ha detto la collega di Firenze ma non su quello poi torneremo eccetera per fare delle cose che altrimenti non si potevano fare e che ci avevano bisogno di processi mutati
Questo mi par non soltanto se siamo d'accordo su questa cosa allora da questo punto di vista che cosa ci insegna il piano strategico
La prima cosa che ci insegna
Lo diceva l'assessore o da altri stamattina con una battuta quando diceva che
Sono corrette confondermi i Comuni napoletani ma insomma che non si può fermare Bagnoli da una parte
è pazzo e Pozzuoli dall'altra
Che il territorio
Non è un dato
Ma è una variabile
E cioè che il territorio del
Piano strategico è qualcosa che cambia
Nel tempo nello spazio e soprattutto
Rispetto ai problemi che deve affrontare ci tornerò perché una delle mie tre domande poi è legato a questa cosa qua
La seconda cosa che ci insegna
E che la governance del piano strategico è una governance complicata
In cui
Ci vuole
Cooperazione orizzontale
Intercomunalità
Non se ne può fare a meno
Non nelle città contemporanea e non è tanto questione delle grandissime città per rispetto alle piccole città
Ancora una volta ce l'ha detto pagano La Spezia non è proprio una metropoli di livello mondiale senza il contributo dei Comuni vicini era impossibile fare il piano strategico
Ci vuole integrazione pubblico-privato e cioè occorre che tra gli attori di questo processo ci siano soggetti si approfitto siano un profitto sia le associazioni
Sia l'impresa
Sì alle fondazioni in alcuni
Pur Lupo ruotino alcuni luoghi sto pensando Cuneo ma anche atto ma anche a Torino
Il ruolo i ruoli delle fondazioni dell'ex fondazioni bancarie insomma sono assoluto stati assolutamente fondamentali nel processo di pianificazione strategica
E ci vuole anche questo ce l'ha detto con le sue difficoltà
Vice Sindaco di Ferrara integrazione con la Provincia cioè ci e con la Regione e cioè ci vuole questa roba che va sotto il nome di multilevel governance
Queste tre dimensioni sono le tra dimensione di una governance differente senza la
Senza intercomunalità
Cioè stando all'interno del Comune
Solo nel settore pubblico solo a livello locale non si fa un piano strategico
Se non si fanno queste tre cose e cioè se non c'è una dimensione verticale se non c'è una dimensione orizzontale se non c'è una dimensione trasversale
Fra pubblico e privato il piano strategico non si fa o comunque se si fa non serve a nulla
Anche questa realtà ci avevano insegnato già prima Barcellona ci aveva insegnato Iovceva assegnato Sacco dice
Terzo insegnamento
Nulla di tutto ciò sostituisce la proposta è la partecipazione dei dei cittadini
Cioè l'esigenza di
Coinvolgere a ampiamente associazioni anche questo è stato già detto che vado velocissimo
L'esigenza di coinvolgere altri enti associazioni soggetti esterni eccetera non può esimerci da un ascolto ed se possibile qualcosa di più di un ascolto ma di un coinvolgimento diretto
Dei cittadini
La democrazia
Il rapporto tra democrazia rappresentativa democrazia dei gruppi e democrazia diretta è un rapporto complicato complesse pugno ognuno di queste tre cose dentro il piano strategico c'ha da esserci
E infine quarto insegnamento
Il piano strategico non è un modo per non parlare dell'Amministrazione ed Amministrazione comunale inclini specie nel senso che
Va tutto bene ma se diventa una forma struttura una specie di Azione parallela alla musica il sono aperte come diventa un'azione parallela e come tutte le azioni parallele vanno bene nel Regno di Kakà mia ma non vanno bene e nel mondo reale
Nel senso che il il punto centrale e che poi non fare i conti comma le difficoltà più vicine a casa
Non conta solo con quelle lontane non aiuta
Questo è mi pare che siano le cose che sul terreno della governance forse ce ne sono altre anche più importanti ma comunque sono state tutte sottolineate già stamattina quindi non c'è bisogno di
Tratte
Dopodiché il secondo corno del dilemma è
Quando parliamo di un nuove necessità di governo metropolitano di che cosa stiamo parlando
Stiamo parlando di nuove e maggiori dimensioni per la gestione dei servizi pubblici
Ovviamente l'opera tutte e tre le risposte che darò sottoterra risposte legittime ma in qualche modo bisogna scegliere nel senso che non si può far finta di sta parlando di tutte queste cose insieme
Allora stiamo dicendo che dentro la città moderna che ha passato i suoi confini eccetera eccetera c'abbiamo bisogno di nuove forme di gestione e che a questo fine abbiamo bisogno della Città metropolitana
è una delle posizioni espresse mi limito sommessamente ricordare che
Questo problema cioè quello della gestione di servizi per per
Territori più ampi della del territorio comunale è un tema che può essere affrontato in tanti altri modi e che è stato affrontato in tanti altri modi Società amministra se c'è da consortili organizzazioni ad hoc autorità e agenzie
E che forse non c'è bisogno di ripensare interamente il Governo metropolitano se questo è il problema
Seconda possibilità
Però naturalmente perfettamente legittimo affermarlo anch'io mi guardi su c'era qualche conseguenza per la verità non
Non semplicissimo
Seconda possibilità stiamo parlando quando parliamo di
Da necessita di un nuovo sistema di governo della metropoli
Della necessità di nuove dimensioni per il governo del territorio
Diciamolo in termini brutali così ci capiamo tutti tanto siamo tutti più o meno del mestiere la dicotomia tra Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale piano regolatore o come si chiama Piano distrutti strutturale
Negli altri
Mille modi in cui si è sta venendo a chiamare quell'oggetto
Secondo alcuni va superata
E che quindi sostanzialmente il tema del governo della metropoli è il tema di un
Lo dico in termini ancora più brutale in modo che così professor belli anche
Del mestiere a differenza di me
Eccetera può obiettare eccetera fine il problema dell'uso del suolo della localizzazione di funzioni eccetera va risolto ha un po'a una scala diversa dalla scala dei
Gli attuali comuni comune metropolitano capoluogo compreso
Questo è un modo brutale di dire questa cosa che naturalmente ha con sè tutta una serie di conseguenze tuttavia però è più o meno quello che ho in mente semplicistico se volete pranzo
Oppure
E che quindi questo è quello che manca
Oggi e questa è la ragione per la quale bisogna costruire una qualche struttura di governo
Oppure infine
Possiamo dire che il problema di governare la metropoli oggi essenzialmente un problema di identità
E di capacità di sviluppare l'innovazione ma me lo diceva molto bene il Sindaco di Pontassieve che ormai cito sempre dicendo
Vede professore io ciò un'area dismessa un'area ferroviaria dismessa che voglio vendere a investitori di grande antico oltre oceano mica gli dico che a Pontassieve gli dico che a Firenze
E cioè se io voglio svolgere un ruolo superiore se voglio valorizzare la mia area fischiano le orecchie perché
Questa cosa l'ho ripetuto almeno trenta volte se voglio valorizzare la mia area di voto la mia identità non è l'identità di Pontassieve l'identità di Firenze anche perché sono dodici chilometri e poi è vero che faccio parte della città di Firenze
E quindi da questo punto di vista il problema di un Governo metropolitano è quello di creare una identità maggiore cosa che naturalmente in passato per esempio voi sapete insomma io sono milanese se non altro di
Residenza di nascita anche se non di origine e voi sapete che tanti anni fa a Monza
Che attualmente è diventata Provincia quindi
Nel coso rifiutò che fosse allungata la metropolitana la linea uno della metropolitana fino a Monza dicendo che se no diventa un quartiere dormitorio di Milano e non voleva diventare un quartiere dormitorio cioè voleva mantenere una barriera prematuramente
Il mondo va in un altro modo rispetto anche i desideri dei politici e quindi da questo punto di vista adesso naturalmente chiede investimenti per allungare la metropolitana e farla arrivare fino a monte il
I fichi pochi anni fa
I Comuni intorno a Milano avrebbero fortemente protestato a essere come posso dire assimilati a Milano oggi probabilmente non più
Perché sono diventati abbastanza forti perché sono abbastanza rilevanti perché Museo Nazionale della fotografia sta a Cinisello Balsamo perché nelle aree Falchera di
Sesto San Giovanni andranno a localizzarsi delle funzioni di grande importanza eccetera eccetera eccetera cioè perché in realtà a questo punto conviene anche a loro in qualche libro pare che non compete al Comune di Milano ma questo è un altro discorso
Avere un'identità più ampio perché questo è il modo in cui si genera l'innovazione innovazioni palate l'agenzia per l'innovazione di Milano avrà sede in un luogo storico e simbolico
Che li Agenzia per l'innovazione di cui forse sottosegretario Magnolfi
Sa ben più di me anzi certamente però avrà sarà insediata in un luogo ai confini assoluti della metropoli a cioè la Bovisa vicino al Politecnico vicino all'Istituto Mario Negri vicino a una serie di altre
Insediamenti che ne faranno un Polo dell'innovazione che certamente molto più accessibile da fuori Milano che non da Milano questo lasciatemelo dire da un milanese insomma cioè molto più facile arrivarci da comunque che non arrivarci da dove abito io che tre chilometri in linea d'aria
Il
Il punto chiave e quindi da questo punto di vista si dice una diversa identità genera una diversa innovazione unanime e questo
Il problema
In realtà se volete qui anticipando dà risposta la mia personale risposta ma sto avviandomi a concludere abbiate tema
La mia personale risposta è che questo è quello che ha fatto hanno fatto bene i piani strategici Carcano fatto cioè
Iter hanno funzionato bene cioè sono stati capaci di creare livelli di identificazione e
Stimolare i livelli di innovazione rilevanti e che piani che hanno funzionato bene tra questo ci metterei sicuramente Torino oltre i piani storici di
Di Barcellona eccetera ma certamente spezie certamente
Le Firenze ed alcuni altri il in questi casi quello che hanno fatto è stato quello di generare identità e di generare innovazione e che quindi da questo punto di vista
Il rapporto tra la pianificazione nel strategiche la governance si sposta
Il piano strategico e la governance di questa dimensione metropolitana costituisce il meccanismo di governo di questa cosa qua nella capacità di generare progetti la capacità di generare visioni
Su questi due temi
Si innesta l'attuale mi spiace che non c'è sottosegretario Colonnella perché uno coadiuva uno dei ministri proponenti del Progetto di legge si sì innesta il la nuova Carta delle autonomie o Codice della adesso ci chiama Carta dell'autonomia un certo punto si chiamava codici autonomie locali insomma nuovo disegno di legge delega
Al Governo sulla definizione delle funzioni fondamentali degli enti locali ai sensi dell'articolo centodiciassette della Costituzione e che tratta come è noto oltre che
Di questo trattato e delle città metropolitane
Allora parlare di città porta metropolitana porta male nel senso che
Personalmente avendo avuto la ventura di scrivere alcuni articoli sull'argomento nel mille novecento novanta data di aprile approvazione della legge prima della legge o in meno
Della legge centoquarantadue nei primi nei mesi successivi credo di aver partecipato a cinquecento dibattiti sul tema di che facciamo delle città metropolitane poi nel frattempo
Il tema è stato inserito nella Costituzione ma tuttora non se ne vede nulla e o comunque non si è visto nulla ci sono delle leggi regionali che sono stati discussi approvate eccetera ma che non hanno mai generato nulla
Sarebbe importante chiedersi perché questo è successo
Ma non siamo gentili cerchiamo di non farlo
Invece vale la pena di ricordare molto brevemente tre punti che sono i tre punti secondo me chiave però anche su questo poi rappresentanza del Governo
No certamente più durevole di me nel dirlo per quanto riguarda il disegno di legge per quanto riguarda l'articolo treno se non mi sbaglio
Perché quello che prevede la città metropolitana
I tre punti chiave sono primo la Città Metropolitana sostituisce la Provincia
Cioè detto in termini brutali se dove si fa la città metropolitane cioè nei nove Comuni poi non ci sono la regione a statuto speciale
Eccetera eccetera per quel territorio esiste la città metropolitana e i Comuni non esiste più l'approvi non non esisteva Province e ho le prove o esiste la Provincia o esiste la città metropolitana
Quindi questo qua è il primo punto direi che il punto più rinunciabile da parte del Governo perché su questo ha fatto come posso dire tutta la sua comunicazione politica
La Costituzione in realtà non è che obbliga a dire questo però
APPA sembra che dire che si riparte in comuni
In provincia e Città metropolitane e comuni significa che lo stesso territorio o fa parte o fa parte di un di una provincia o fa parte di una città metropolitana e comunque fa parte di un Comune
Tra l'altro la Costituzione non dice neanche un'altra cosa e cioè che
Che
Deve essere direttamente eletta però tutti i costituzionalisti dicono che lo dice
Qualche costituzionalista non io che non non non mi permetterei
Eccetera su questo modestamente dissente tuttavia però resta il fatto che questo è il dato e quindi sostanzialmente il
Punto centrale del Progetto del Governo attualmente in discussione al Senato
è il fatto che dove esiste la la Città metropolitane e cioè che nelle nove aree
O si fa la città metropolitana secondo procedimento che ivi experience atto oppure si mantiene la Provincia se si fa la città metropolitana non c'è più la Provincia
Il secondo punto
Dei questi del Governo
Il Progetto di legge del Governo e detto in maniera più gentile coso ma sostanzialmente
Però affronta uno dei temi chiave del dibattito dice come fa coesistere una città metropolitana con il Comune capoluogo nelle dimensioni attuali la risposta R.
Il comune capoluogo sarebbe bene che non esistesse più nelle dimensioni hanno attuale
Lo dice anche lì con qualche giro di frase ma la sostanza è questa cosa qua come è noto uno degli ostacoli che ha sempre incontrato la costruzione la città metropolitana
In Italia la terza cosa che dice questo articolo secondo me nella mia lettura ma naturalmente possiamo leggerlo campo dice parecchie altre cose
Chieda una via di uscita e cioè afferma all'ultimo comma
Ora che c'è una via d'uscita di tipo associativo e cioè che sostanzialmente dove per vari motivi non si ritenga che sia opportuno fare la città metropolitana e possibile fare
Una forma associativa tra Comuni dice in realtà
Il quest'ultimo articolo
Che in qualche modo nel svolga in funzione
Mi pare
Fin qui non non non esprimo giudizi anche perché
Oltretutto esprime un giudizio su un disegno di legge in discussione al Parlamento e anche per di più di un suo un disegno di legge delega come posso dire
E una di quelle cose che si tende a non fare fino a quando non si vede un po'di più come va avanti il dibattito però in ogni caso mi pare di aver fatto un riassunto fedele e quindi adesso finisco e finisco facendo tre domande
Le tre domande che faccio sono in buona parte derivate dalla esperienza di Firenze di cui
Ci ha parlato stamattina la nostra collega di Firenze cioè l'idea di fare un'unione metropolitana a Firenze siccome devo confessare che sono in parte colpevoli di questa
Di questa proposta
Allora fondamentalmente io pongo queste tre domande che sono le tre domande in cui in qualche modo abbiamo
Cioè a cui abbiamo cercato di rispondere in questo progetto che peraltro al momento attuale soltanto uno studio
Credo condiviso da Bruno dente dagli altri che l'hanno scritto
Bisogna vedere se in che misura e condiviso dal sistema politico fiorentino tanto per cominciare
Allora prima domanda è questa
E credibile
Un governo dei servizi a rete attraverso città metropolitana
Alcuni dei nostri governanti Ministri quando si abbandonano o dicono tempi necessari alla Città Metropolitana per governare le reti
E i servizi a rete allora la domanda e dove termina il territorio rilevante per il governo delle reti
A Milano termina a Novara a Brescia
A Verbania
Forse a Piacenza
E questa è la città metropolitana di Milano
E mezza cioè mezza Lombardia più un pezzo un po'più di mezza Lombardia verità più un pezzo di di altre regioni
Sotto questa dimensione dire di minuti che si vuole governare la rete dei trasporti secondo me buona letteralmente alcun senso ma forse neanche la rete dell'energia ma forse neanche le reti delle telecomunicazioni ma forse neanche forse la rete fognaria sì
E anche lì
E anche lì
Quindi questo qui è e un tema questo il primo tema quindi noi a a Firenze abbiamo risposto di no che noi non facciamo la Città Metropolitana per il governo dei o meglio quella cosa che chiamiamo Unione metropolitana
Per il governo del servizio
Che per il governo dei servizi e ci sono altri strumenti ci sono le società che sono partecipate nel caso fiorentino dai Comuni dell'area
Ci sono altri modi forse ci potrebbe pure essere un pochino di liberalizzazione di gare ma non non entro nel merito
E così via
E e che per far questo inventarsi un ente di governo nuovo sostitutivo della Provincia non ci sembra sinceramente una buona idea
Naturalmente queste nove città sono terribilmente diverse le une dalle altre quindi può benissimo darsi ciò che ciò che non vale a Firenze possa valere
Napoli a
A Bari o a Genova
Sul tasto sono stato
Attento di a dichiarare citano un presenti in modo più così non posso essere obiettato
Però noi a questa risposta a questa domanda abbiamo dato una risposta no e mi pareva che questo pezzo almeno fosse condiviso Gianni discorsi più preliminari con i sindaci
Seconda domanda
è credibile
L'unificazione delle competenze
In materia di territorio e ambiente
E forse anche di attività produttive
Tra comuni e provincia
Sarà è un passo avanti
Il fatto di creare un ente solo
Che sia responsabile per
L'esercizio di quel delle funzioni che sono quasi tutte funzioni regolative autorizzatorio
Noi a Firenze abbiamo risposto di sì
C'è sembrato
Sulla seconda parte c'è l'unificazione con Province non sono sicuro che abbiamo risposto di sì io ho risposto di sì però poi bisogna vedere cosa ne pensano gli altri soprattutto cosa ne pensa la Provincia
Però voglio dire qualche poco qualche indizio ce l'abbiamo adesso non siamo poi così sciagurati
Abbiamo risposto che questo ci sembra un passo avanti cioè ci sembra un passo avanti creare
In alcuni pezzi del territorio i pezzi metropolitani un sistema di governo differente
Nelle quali certe funzioni che sono separate tra interviste di seconda tra Comune ente di secondo livello lì sono unificate in un ente solo di secondo livello
Detto in termini brutali significa fondamentalmente che
A questa unione metropolitana vengono
Trasferiti
Tutti i poteri in materia di
Urbanistica
Protezione dell'ambiente
Attività produttive vigilanza ivi compreso la polizia locale che sarebbe l'unico servizio svolto dalla
Dall'Unione metropolitana e che in prospettiva ci piacerebbe
Se cambiasse la legislazione cosa che peraltro
Non è ovvia che
A questo ente si potesse associare anche la Provincia conferendole i suoi poteri in queste stesse materia che per alcuni
Sono bassi per esempio sull'attività non sono rilevantissimi sulle attività produttive sono invece molto rilevanti in materia di ambiente sono apparecchio rilevanti in materia di governo del territorio
Sono poco rilevanti in materia di polizia locale insomma
Allora questo qui e la seconda domanda cioè e credibile ed è soprattutto un passo avanti naturalmente anche qui ci sono delle obiezioni la più bussò che mi è stata fatta e macchiette approva poi il Piano strutturale del risposta non la prova più nessuno
Nel senso che
Ma uno degli elementi è proprio quello che
Dico perché non c'è più bisogno di compatibilizzare il Piano strutturale del singolo Comune col piano territoriale di coordinamento esistano e poi comunque si possono inventare altri sistemi in Piemonte hanno inventato la conferenza di servizi
Eccetera quindi non è ma essenziale questo però centralmente ci possono essere delle controindicazioni in fondo stamattina credo che fosse l'assessore di Ferrara che diceva la Provincia ci mette le
Ci mette i bastoni sono tra le ruote con la valutazione di impatto ambientale
Scusate mi ogni tanto mi ricordo di aver studiato politiche ambientali
Ritengo che la valutazione impatto mi pare sia una buona cosa appunto però ciò detto
E così via certamente il fatto di coinvolgere in
Queste cose che significa definizione delle infrastrutture che significa tutta una serie di cose la domanda è è un passo avanti o no ed è credibile o no avvenga
E questa è la seconda domanda è la terza è l'ultima adesso davvero finito
La seguente
L'articolo non come l'ho scritta che più gentile la dico in maniera meno gentile
Siamo al
Allora
Fare una struttura associativa di questo genere
I Comuni dell'area urbana probabilmente Coppi in un'area urbana ristretta ma Firenze pensiamo undici Comuni non pensiamo
A tutti i Comuni della Provincia a Torino sarebbero puramente i quattordici quindici fanno parte di questo
E la Provincia associati in un'unica Unione del tutto atipica che chiamiamo Unione metropolitana che attualmente non si può fare quindi il problema è che decide ci vorrebbe
Ci vorrebbe una legge però debbo dire anche per fare la città metropolitana ci vuole una legge quindi da questo punto di vista non fa una grandissima differenza tra parentesi nella prima versione del disegno di legge della
Del Governo si poteva fare nella versione approvata dopo gli emendamenti dell'ANCI sembra che non si possa più fare secondo me si può fare lo stesso perché c'è una sentenza dalla Corte costituzionale che dice che su certe cose lo Stato non può legiferare
Ma comunque indipendentemente da ciò questi sono problemi del tutto informali ovviamente se le città metropolitane sono d'accordo la legge vien fuori così non è che fuori un'altra maniera
E quindi giusta giustamente
Eccetera allora questa cosa ha senso se è un pezzo di un processo non son finisce
Cioè mantenere un dualismo tra Unione metropolitana e provincia cosa che questa proposta mantiene e
Ha senso se è un modo per avvicinare questa cosa
Allora si potrebbe mettere per esempio un termine entro dieci anni bisogna fare un referendum per decidere se questa struttura ha funzionato e se eventualmente ha funzionato allora si va all'elezione diretta del e questa roba diventa la città metropolitana al posto dell'attuale Provincia e che comporterà ridisegno delle circoscrizioni provinciali comporta tutta una serie
Di complessità non piccole ma che però ASP allora la domanda che è una domanda cattiva ma sì non è che perdiamo creato una
Terza cosa
Allora la cosa non ha senso se è una terza cosa ha senso se una strada per arrivare alla seconda cosa
E quindi è credibile
Un processo di costruzione che ittiche pensi a momenti associativi a termine oppure certe il rischio di esternalizzare una sovrastruttura
Per di più anche
O meno democratica perché come tutti gli enti di secondo livello ovviamente a un livello di democraticità almeno dal punto di vista della democrazia rappresenterò
Tecnico perché in Europa c'è l'unico caso che io conosco di passaggio da una forma associativa a una forma ha anche Stoccarda se vi interessa
Cioè nel senso dove nacque un'associazione volontaria tre comuni imparano a stare insieme adesso invece è diventato un ente locale elettivo
Perché hanno imparato a stare insieme prato che nessuno voleva necessariamente fregare l'altro e così via
Allora visto quindi allora le mie domande a lei sono quelle che vuole naturalmente ma al di là di questo visto dall'Europa qual è la posizione sul problema della governance urbana metropolitana
Grazie professore
Gli esami non finiscono mai
No nel senso che la mia risposta naturalmente come dire sarà quella di
Di dare un po'di tratteggiare quello che sta succedendo in Europa nel dibattito
Sulle politiche urbane in qualche modo che però ci può servire ci può anche aprire un attimino come dire
Ci può interrogare su su punti che qui stamattina non sono usciti
Allora abbiamo parlato di cooperazione orizzontale e di cooperazione verticale come due elementi importanti fondamentali per il governo delle città
E soprattutto delle città che si pongono come dire rispetto a questi problemi con una con una capacità di darsi un piano di lungo termine e quindi di dare una di avere una visione strategica
Ora
In Europa
Ho letto recentemente un una ricerca sull'attività di cooperazione dei territori cooperazione nel senso di sinergie cooperazioni tra territori in Europa
Purtroppo la cartina geografica dell'Italia c'aveva qualche puntino sparuto di cooperazione perché da come è fatta la nostra penisola appunto è una Pini isola
Che ci
Praticamente ci mette in una condizione di difficoltà siamo circondati dal mare che è bellissimo abbiamo visto oggi ma ci allontana
Allora ci sono per esempio quello che ci sorprende ma anche ci dovrebbe come dire metterci di fronte ad una realtà seria
è il fatto che per esempio i nuovi dieci Paesi che sono entrati nel due mila e quattro stanno andando avanti come treni
E sono diventate delle vere e proprie Arietti cooperano tra di loro se voi pensate la cieco slope la Slovacchia la Repubblica Ceca
La Polonia e la Germania e l'Austria stanno collaborando in un modo incredibile tra territori
Allora per non parlare di quello che comunque era successo anche nella vecchia Europa
Noi purtroppo a parte un po'di gruppo Anama che diventa appunto con Asti e compagnia qualcosa di diverso nella parte della Padania o comunque nella parte nord del Paese il centro e il sud
è lontana e poi non è neanche così diciamo ancorato o aperto un grosso dialogo ha una grande capacità di affermazione nel Mediterraneo per di più noi abbiamo a destra
Tutto il blocco dei Paesi balcanici io quanto tale che non sono ancora Europa
Con cui è comunque difficile collaborare e soprattutto è difficile agganciare quello sviluppo che invece dovrebbe essere quello europeo quello dei Paesi più forti
Quindi purtroppo la nostra penisola e penalizzata
Quindi ancora di più ci dobbiamo porre il problema Cindy superare
Con grande come dire coraggio
Queste preoccupazioni che ci sono e sono evidenti sono del nostro sistema politico anche che è fatto di
Steccati di divisioni di competenze
Per guardare più lontano
La fregatura però è che il Sindaco e vedo che a volte si dà una visione di lungo periodo ma perché diciamolo queste la contaminazione delle università dei professori
Che avvicinano i sindaci e li inducono ad avere una prospettiva di più lungo periodo ottimo per carità
Però spesso capita che poi il Sindaco per esempio prendiamo i sindaci che fanno l'anno prossimo in scadenza e che hanno già magari stanno finendo il secondo mandato
Hanno oggi un interesse a fare a botte con la Regione per dire per aderire più strumenti più
Sommato no
Stanno pensando
Ha dove andare avanti nel loro partito che tra l'altro non si sa più dove stare cioè
Qui c'è una
C'è un movimento politico come dire che cambia e che quindi limita però anche l'azione poi dei sindaci ci scontriamo rispetto alle problematiche del periodo Brandeis
Allora lo dico qui ma insomma io nel Regno Unito ogni anno rinnovano un terzo del Consiglio
Quindi c'è un continuo ricambio e non si crea la frattura tra la vecchia Amministrazione la nuova Amministrazione forse c'è sempre un terzo dei consiglieri che con le nuove alleanze o che forse da una spinta verso qualche cosa insomma
Boh detto questo bisogna dire che
Quindi è importante la sinergia tra i sistemi
Sta vedendo lontano debbo dire la Presidenza europea da quello che
Tre mila e possiamo vedere e cioè noi vediamo sua Bruxelles acché
Le presidenze del diciamo dell'Unione Europea semestrali danno ogni tanto un imputato positivo abbiamo vissuto un momento buono debbo dire con la presidenza olandese che ha molto puntato sulle città
Ne abbiamo vissuto un altro con la presidenza britannica che per i motivi suoi di problemi direi Bate e quindi di non pagare
Cioè come dire di voler tratte nere dei privilegi in ambito europeo su quanti fondi strutturali o altro quanto riuscì per dall'Europa in cambio del loro del loro partecipazione
I motivi non ci interessano ma qui vediamo
Che cosa hanno fatto che cosa ha voluto la presidenza britannica l'ha voluta buttare in politica e cioè
Io accetto diciamo faccio un atto
Un patto per il bilancio di Unione europea per i prossimi passi due mila sette due mila tredici soltanto se rivediamo veramente quali sono gli obiettivi reali dell'Europa obiettivo reale è
L'agricoltura
Obiettivo reale è fare venti porre più un quadro strategico e addirittura in P per presentare il POR no
Ma il vero problema e dare forza alle città la presidenza britannica la chiamata comunità sostenibili bene oggi che fa la presidenza tedesca
A steso due documenti uno si chiama documento la carta dell'IPSIA che sullo sviluppo urbano e dice l'Europa
Adesso proprio progredisce e l'altro documento è l'Agenda territoriale
E cioè traduce in politica il linguaggio politico
Esattamente la programmazione dei fondi strutturali che però diciamocelo per ora
è un insieme di documenti che non appassiona nessuno perché chi di voi sia letto il quadro strategico nazionale
Chi di voi si è letto tutto il porto e ancora
Succede una come dire sta ridando Bassolino non so se mi devo tanto tacere o forse devo proseguire saliranno Pastorino vero
Sì e a dire l'aspettiamo no possiamo proseguire
Allora dicevo chi diciamo si appassiona queste carte nessuno la presidenza tedesca punto buttare in politica questo nuovo periodo e dice
O costruiamo un sistema europeo un sistema economico produttivo e anche modello sociale
Ma che veramente si muove riesce a vincere o comunque a stare nella competitività globale o noi abbiamo chiuso per fare questo dobbiamo avere città
In grado di essere davvero i motori dello sviluppo
Come
E dice addirittura attraversa una visione di lungo periodo condivisa con i cittadini e attraverso un progetto integrato urbano perché è necessario un approccio integrato
Dove si mette in mezzo sia la partita le questioni sociali sia quella dello sviluppo economico dell'innovazione
Delle tecnologie e della economia della conoscenza
Bene
Per di più scrive anche un'agenda territoriale che dice
Il sistema europeo è un sistema di territori
Che devono
Portare avanti questa macchina economica devono avere delle infrastrutture e forse si candida anche a costruirle ma questo un altro paio di maniche
Devono avvenire infrastrutture immateriali e materiali
Deve essere un territorio che collabora che
Fa dei distretti del Paoli d'eccellenza che quindi che è in grado che sia in grado di mettere insieme i territori a cooperare su alcune cose
Poco importa il diciamo la divisione tra una regione o il è un'altra o tra un Paese un altro che senso hanno le frontiere in questa in questo discorso nessuno
Quindi diciamo vede lontano
E parla appunto di una sinergia tra le istituzioni e di una multa elevati governance intesa come
Capacità di non
Dividersi sulle competenze
Perché se no non si va da nessuna parte ma di mettere insieme le responsabilità
Perché la politica deve essere questa allora c'è vero che c'è il Sindaco è vero che c'è il Presidente di Regione c'è la Provincia ma allora parliamo di responsabilità rispetto ai cittadini che chiedono lavoro
Chiedono
Benessere perché in fondo a questo quello che cerchiamo di avere tutti e quindi hanno bisogno di risposte rapide perché la globalizzazione ci mangia tutti
Ora che succede nelle devo vista siamo una penisola
Buttato in mezzo al mare
Non riusciamo a fare granché collaborazione cooperazione sinergia
Con molte parti dell'Unione europea vogliamo pensare a Napoli non potrebbe essere una potremo triangolare Napoli Barcellona Valencia e farmi quasi tutto uno un grosso polo
Dobbiamo mettere insieme sia gli aspetti diciamo
Simili e quindi avvicinare queste città dal punto di vista del loro similarità ma anche delle corrompe complementarietà
Tutto questo purtroppo non lo facciamo
Ma
Facciamo sinergia tra di noi ecco
Sì perché la rete Rex è una conferma che c'è bisogno di questa sinergia la Fondazione ANCI ideali è un'altra con firma perché in pochi mesi una trentina di città si stanno affacciando certamente avremo
Jim mal
Nel senso avremo poi difficoltà a ricevere il finanziamento ma lo stanno mettendo nel bilancio stanno approvando eccetera
Però questa è la realtà c'è bisogno di collaborare tra territori
E c'è bisogno di intensificare questi rapporti quindi a livello europeo
A questo punto la problematica
Il confine il Comune virgola la Provincia la Città metropolitana non possiamo
Fare marci
Su queste difficoltà il mondo va avanti dobbiamo tentare di stargli dietro
La ringrazio molto male io però ne perché oggettivamente con tutti questi nostri dibattiti ogni tanto corrono il rischio davvero del provincialismo c'è un senso di vedere le cose
All'interno del nostro sistemi legislativi amministrativi soprattutto dei nostri sistemi politici avere uno sguardo più ampio non può che aiutarci per andare avanti nel tentativo di non trovare le soluzioni ma almeno andare appunto avanti
A cercarlo
E in cui il secondo punto che oltre all'Europa che vale la pena probabilmente di evocare e quello a cui ho accennato nella mia introduzione cioè quello dell'innovazione e quindi da questo punto di vista credo che Sottosegretario Beatrice Magnolfi che ringrazio abbia da dirci come si inserisce in questo nostro dibattito e la pianificazione strategica nelle strategie appunto del Governo in tema di innovazione grazie
Ringrazio molto
Gli organizzatori del professore dente
Che ha fatto questa bella introduzione da cui ho imparato un sacco di cose
Tra l'altro su Firenze insomma sul territorio
Che mi sta
Che mi sta a cuore io c'è un conflitto di interessi su questa materia perché
Ogni volta che ministro Lanzillotta va in televisione fa l'esempio della Provincia di Prato e di Firenze devono sparire per far pagare per fare questo alla alla città metropolitana alle sette del mattino il mio cellulare comincia a squillare perché tutti i comitati
Di questa Provincia le costata molti anni di di lotte che la Provincia di Prato si scatenano
E e se la prendo con medici all'altro che ci sta e fare lì al Governo per cui non sono la persona più idonea
Affrontare questo tema anche perché mi occupo di altro non mi occupo di ridisegnare lo Stato ha ma di farlo funzionare possibilmente
E mi fa piacere sottolineare questa affermazione professor dente quando ha detto che la alla pianificazione strategica non può prescindere dalla funzionamento della pubblica amministrazione
Altrimenti si rischia di chi si occupa di
Pianificazione strategica sia appunto il sognatore di turno che però non è incardinato nei processi NN diciamo non è il centro di competenza vero che fa poi girare il funzionamento dei servizi
E potrei dire dal punto di come unica diciamo mia indicazioni e per quanto concerne le domande iniziali che tutto questo non costi nemmeno un impiegato in più e questo lo dico anche a nome dei ministro Nicolais perché diciamo abbiamo avuto altre volte processi di delega molto forte di riaggregazione di ricomposizione delle competenze che dovevano razionalizzare
E comportare chissà quali risparmi ottimizzazione e così via e viceversa non hanno prodotto neanche una minima parte di quello che si
Che si che ci si riprometteva
Però ecco invece occupandomi di innovazione ci sono molte questioni che così che mi sollecitano nel vostro nella vostra discussione
Innanzitutto io credo che sia strettamente legato al processo di
Funzionamento dello Stato e quindi anche dire invenzione dei processi amministrativi e quindi di miglioramento e la qualità del servizio
Lo lo strumento della Rete gli strumenti dell'innovazione tecnologica che voglio dire non solo come commodity ma vorrei dire anche come matrice culturale
Come nuova matrice culturale che può anche improntare disse un diverso rapporto fra le amministrazioni in un diverso rapporto fra le istituzioni è anche fra gli uffici e fra i servizi
Incentrato naturalmente sulle cittadino e sui bisogni del cittadino
Perché la Rete può aiutarci molto verso due direzioni una è quella della condivisione
Dei dati
Che è fondamentale se vogliamo un modello di amministrazioni che funzioni e le radici sale insomma cioè se noi dovessimo pensare lo Stato oggi lo costruiremo in maniera completamente diversa rispetto al modello attuale
è chiaro che dobbiamo fare un'operazione più complessa perché dobbiamo effettuare questa transizione senza permetterci il lusso di demolire di partire dalla dalla dalla dalla pagina bianca
E quindi è un'operazione complessa che tuttavia deve cercare di incorporare almeno un po'questa sintassi digitale e quindi non solo
L'innovazione tecnologica come modernizzazione delle vecchie prassi
Ma innovazione tecnologica come leva forte di cambiamento quella che ha già introdotto potentemente nell'impresa privata e che ancora non ha introdotto nella pubblica amministrazioni poi ci tornerò
Quel divisione dati da una parte e dall'altra condivisione dei servizi
Perché quel processo che all'estero e molto praticato i cosiddetti share Services che avvengono leghe e nell'impresa
Dell'impresa e molto praticato ancora nella pubblica amministrazione spenta a passare
E se tutto questo è vitale per le aree di Torbole Italia pensiamo per esempio quanto è vitale per i piccoli Comuni che non riescono a raggiungere neanche quella soglia minima quella massa critica minima per i processi di innovazione che sono
E che è indispensabile per avere un tappeto condiviso su tutto il territorio nazionale
Perché la condizione di questi due
Diciamo perché si realizzino questi due obiettivi condivisione dei dati condivisione dei servizi è che vi sia un sistema
Noi abbiamo un sistema Paese
Noi abbiamo intitolato le linee strategiche del ministro
Sistema nazionale di governare per dare l'idea che vogliamo passare dalla logica dei piani
Dei bandi
Delle buone pratiche dei cento fiori a una dimensione di sistema questo è il punto a cui si è attestato diciamo li governance nel nostro Paese molte casi di eccellenza
Che però sono ancora le eccezioni noi abbiamo bisogno di un'innovazione che diciamo non segue il modello delle eccezioni ma individua livelli condivisi
Un sette io dico non minimo ma medio e Massimo auspicabilmente di
Diritti di di innovazione e che sia uguale su tutto che sia condiviso e su tutto il territorio nazionale
Per questo abbiamo parlato di sistema
E per questo bisogna fare un grande lavoro sia a livello centrale si a livello del rapporto limi situo io diciamo
Più precipuamente del rispetto del rapporto tra Stato centrale e
Regioni il sistema delle Regioni comuni che sono centrali Perilli erogazione dei servizi
Dico dei servizi al cittadino Province Comunità montane
Per fare sistema per passare dei cento fiori dalla delle buone pratiche al tappeto alle alle macchie di leopardo insomma al tappeto
Condivise che sono evidentissime guardate sono evidentissimi ci sono tante velocità diverse e la mappa non segue la mappa delle differenze che può essere anche considerato un digital device d'
Non segue la tradizionale scansione nord-sud ma è molto più complesse e articolate
Ad esempio c'è una mappa con molti buchi della banda larga
Che riguarda anche il territorio del centro nord molti territori del centro nord territori montani ma territori anche limitrofi alle città non si fa sistema se non c'è un sistema di connessione che raggiunge tutti i cittadini
Può non essere l'Adsl può essere la fibra può essere uguali fai può essere Wi-Max deve essere il mix tecnologico
Oggi ci sono sistemi anche meno costosi che scavalcano le montagne ma che devono mettere tutti in condizioni di pari opportunità perché
Un diritto di cittadinanza
Quindi banda larga per tutti in cinque anni c'era una cabina di regia fra il Ministro delle comunicazioni il nostro ministro il ministro degli affari regionali che sta lavorando
Che staff ha già fatto un primo monitoraggio
E diciamo le esclusive i territori dell'esclusione esclusi su cui dobbiamo intervenire sono già
In parte evidenziati fra l'altro uno di quelli su cui interverremo più rapidamente è la zona è necessario quindi un pezzo della De della Campania
Dove si può fare quell'ultimo miglio scusate la citazione che manca per raggiungere la piena connettività della banda larga pertanto
L'altro è che tutti vengono che tutti gli enti locali livello sta e l'Amministrazione tutte le Amministrazioni diciamo al plurale vengano messe in condizioni di
Appunto raggiungere questi livelli condivisi di
Di innovazione
Tutto questo lo dobbiamo ottenere lavorando molto sul back office
L'attenzione si è spostata con il nuovo Governo dal front-office al back office abbiamo modificato classe dell'e-government
Il motivo perché si occupa di queste questioni è abbastanza evidente io ricordo sempre di una prima la definizione e l'e-government che veniva a fare una delle prime conferenze europei su questa materia
E da un minimo a primo ministro danese lui disse l'e-government col sistema nel far passare i cittadini fa un Bin il lamento sublime on line
A distanza di alcuni anni posso dire che c'è un rischio
Che ormai sotto gli occhi di tutti che i cittadini stiano
Molto di più on line perché oramai lo sono ma sono ugualmente infila anche stando all'altro
I i servizi sono c'è sempre il segnale di lavori in corso oppure non sono implementati o non sono accessibili oppure non sono utili perché dato che non si R. ingegneri Zac il back-office
I tempi di attesa e non c'è nulla di più frustrante stare in attesa di fronte a un computer di fronte allo sportello virtuale perché non sia nemmeno una persona con cui prendersela
Davanti allora lavorare sul back office per noi vuol dire questo interoperabilità integrazione delle banche dati
Quindi passare da questa cultura del possesso del dato alla cultura dell'accesso al dato
Anche con progetti abbastanza avanzati perché di Intra probabilità si parla da molto tempo però nessuno dice per esempio della pubblica amministrazione dello Stato
è fatta di tanti Shed perché occupano una superficie di centottanta campi di calcio
Perché ognuno fa il suo cioè ed ognuno sta seduto sul suo server appollaiato sul suo server e quindi diciamo questa novella logica che rende condivisibili i i costi i dati
Abbiamo cominciato a lavorare definendo delle dei diciamo
Ore x per ciascuno di questi di questi obiettivi ad esempio le convenzioni in cui ciascuna amministrazione dice questi sono i dati mi servono e questi sono i dati sono disposta a scambiare con gli altri
Dovrebbero avvenire già entro il due mila sette in modo che dal primo gennaio del due mila otto si comincia a realizzare l'interoperabilità le Fratte questo sistema pubblico di connettività va avanti ed uno degli aspetti diciamo del sistema Paese che vogliamo mettere a disposizione di salute le amministrazione
Poi livelli ed innovazione condivisa
Protocollo elettronico flusso documentale posta elettronica certificata firma digitale son tutte cose su cui tra l'altro mi risulta la Regione Campania sia particolarmente avanti
Ma non è così ovunque se voi guardate le pubbliche amministrazioni dello Stato i Ministeri ad esempio
Hanno il sette minimo dell'il nucleo minimo del protocollo ma non hanno il flusso documentale flusso documentale significa appunto
Connessione fra alle le amministrazioni nella un'amministrazione e l'altra vuol dire tracciabilità dei processi vuol dire URSS loro vuol dire misurazione della pubblica amministrazione e che sappiamo tutti che una pia misurabile è un'ampia di qualità
Ci sono questi grafici interessanti Ferrini ad esempio la posta
La posta in uscita dai di dei ministeri sono circa trecento milioni di documenti protocollati all'anno
Un terzo dei quali vanno verso la pubblica amministrazione io non pretendo che si usi la posta elettronica certificata prescrivere al cittadino ma quando ci si scrive
Fra amministrazioni lì si potrebbe tranquillamente usare fra l'altro ci sono sistemi molto molto poco costosi
Allora uso della posta elettronica certificata in questo volume complessivo di scambi zero per cento
Poste italiane
Quaranta per cento
Sessanta per cento comprese le raccomandate quindi venti per cento e raccomanda c'è ancora un venti per cento di posta consegnata a mano dei ministeri
Il che vuol dire che ci sono visti figure mitologiche tipo non so i motociclisti o i camminatori
Che ovviamente sono come dire utilissimi nel terzo nel terzo millennio a proposito di utilizzo del personale nel
Dei servirmi nei servizi diversi confisca
Quindi raggiungere questi obiettivi minimi
Per tutti in tempi molto rapidi Pippo sembrate un obiettivo minimale ma è quello che mette in condizione di far decollare anche il front office altrimenti fa un tosse non serva a nulla io dico sempre che paradossalmente il nostro obiettivo non è mettere tutti i servizi on line per tutti perché ci sarà sempre
Mi anzi sia che preferisce andare direttamente alla posta o direttamente in Comune o magari scendere dal tabaccaio sotto casa dove grazie a un sistema che serve
Sono collegati alla al CED del Comune li fanno pagare la multa gli danno il certificato e così via quello a noi serve è che dietro
Pubblica amministrazione abbia avuto una profonda revisione dei suoi processi di servizio grazie alla Rete alla rete come commodity la ricche come matrice
Come matrice culturale
Tutto questo lo stiamo descrivendo oltre che nelle quindi mi guida del ministro che hanno già dato luogo a due direttive una direttiva qualità una direttiva innovazione con tutte le scadenze e le amministrazioni centrali devono
Devono rispettare lo stiamo scrivendo anche per quello che deve essere il nuovo patto fra lo Stato le Regioni gli enti locali sulla innovazione dissesti l'abbiamo chiamato Progetto Paese Marroni mo'Patto per l'e-government nei servizi e così via insomma e significato è chiaro Progetto Paese ovviamente
Fra enti equiordinati bisogna trovare un'alleanza bisogna scrivere una nuovo modello di governance in cui ciascuno fa la sua parte
Le Regioni che saranno destinatari di risorse e di risorse perché noi vogliamo scegliere modello degli APQ anche nella dei progetti nazionali
Che riguardano l'innovazione l'e-government e tuttavia devono essere responsabili del sistema regionale perché il sistema sta è in piedi diventa sistema nazionalistici anche sistema regionale di qui passa la capacità delle Regioni di coinvolgere gli enti locali
In maniera appunto che si realizzi questa governance cooperativa così l'abbiamo definita che tipica dell'era digitale delle era
Delle era della rete i Comuni sono al centro in quanto
Diciamo
Interfaccia del cittadino privilegiato per tutti i servizi di front office ma dovunque accede al cittadino qualunque se sia il nodo della rete del cittadino se dietro c'è la condivisione dei processi e quindi c'è il procedimento unitario
Avrà comunque ugualmente la sua risposta comunque ugualmente la sua risposta o addirittura in qualche caso sarà anticipata la domanda perché la pubblica amministrazione potrà seguire un modello proattivo diciamo di anticipazione dei bisogni per i cicli della vita almeno i bisogni fondamentali proprio perché ha alle spalle questo lavoro di integrazione dei dati e di piena interoperabilità fra i dati che è il modello a cui vogliamo a cui vogliamo andare
Ultime due cose due notazioni che mi sembrano utili per il vostro per il vostro ragionamento
Il piano strategico richiede
Almeno due principi fondamentali uno è quello della partecipazione
E anche qui e diciamo le le tecnologie della Rete possono andare una grande una grande mano
E l'altra appunto è quello dell'integrazione e l'integrazione istituzionale orizzontale e anche dell'integrazione pubblico pubblico-privato
Qui il punto della partecipazione riguarda appunto come si fanno interagire i cittadini nel processo decisionale
Per prevenire i conflitti per prevenire la piazza il blocco la Val di Susa il gassificatore di scienza tutti esempi che abbiamo ognuno di noi mi potrebbe potrebbe molto allungare la questione
Ed è una missione grandissima perché appunto investe a pieno titolo la qualità della democrazia
Mi ha colpito questa mattina un'intervista mi pare su su Repubblica di Pier Luigi Bersani e in cui diciamo dalle sentito dire altre volte e ci ricorda la democrazia dice versando segnato è un modo per decidere attraverso la partecipazione non solo un modo di partecipare a prescindere dalla decisione ecco io
Penso che questo sia esattamente il punto come ad esempio programmi di e-democracy di partissi Passion che son partiti anche ci sono nove milioni di Euro a disposizione ogni stiamo monitorando
I proprio in queste settimane che in parte sul son partiti un po'in tutti Italia possono dare un contributo a cui il nuovo modello di partecipazione a un nuovo modello di partecipazione e non parliamo di questi argomenti da tanti anni
Da quando sono nato e poiché i Consigli circoscrizionali insomma non abbiamo abbiamo dato risposte molto datate a questo tema della della partecipazione dobbiamo rilanciare la questione è capire come le l'era digitale quando c'è gente che si collega a settecento mila persone al giorno al blog di Beppe Grillo possiamo incanalare
Queste energie che sono grandissime estremamente oramai
Pervasivi e al di sotto di vent'anni è una piazza universale la Rete come possiamo incanalare le verso
Una corretta partecipazione al processo decisionale che non produca appunto un bla bla eterno ma che
Sia funzionale alle decisioni
A me pare che le cose che scrive Luigi Bobbio sulle rene deliberative intreccia intrecciate con questi strumenti straordinari appunto
Di di di di partecipazioni e di interazione a due vie siano fondamentali importante anche la pubblica amministrazione si attrezzi perché signori se noi diamo uno sguardo ai mille portali
Di cui dispone e la nostra pubblica amministrazione troviamo molta vetrina e poca partecipazione e poca interattività il livello della transazione addirittura è rarissimo rarissimo ma anche quello dell'integrazione a due vie del dialogo così mi rifaccio alle definizioni europee insomma ci sono i quattro livelli del
Del dei servizi on line su sui siti quindi riguarda ripensare alla qualità
Dei portali e dei siti dal punto di vista
Della partecipazione dei cittadini al processo decisionale ad esempio
è una delle priorità che vogliamo scrivere insieme nel patto condiviso fra Stato Regioni ed enti locali che riguarda che investe l'innovazione infine un'ultima suggestione ma non la voglio fare troppo lunga
Pensate a quanto è importante sempre ai fini della pianificazione strategica
La questione dei sitter dei sistemi di di di conoscenza che riguarda il territorio
Abbiamo investito moltissimo in queste cose ogni Comune ha fatto voi l'incontro oli
Ha investito nelle applicazioni non tutte sono compatibile interoperabili non c'è ancora un sistema Paese neanche in questa neanche in questa materia la conoscenza del territorio
è il presupposto per la pianificazione strategica in tutti i settori l'urbanistica l'economia al turismo all'ambiente alla prevenzione
Delle calamità il suolo tutto quello che
Allora io
Penso che dobbiamo investire e lo voglio scrivere insieme alle regioni agli enti locali nel Patto per l'innovazione dobbiamo dedicare una particolare attenzione
A a questi a questi strumenti che sono strumenti aggiornati che possono farci spendere meno anche razionalizzare un po'delle risorse in vestiti in questi anni corrispondere a quello che ci dice l'Europa con la direttiva in spider per esempio sulle a sui sistemi territoriali
E possono mettere a disposizione del delle decisioni perché li vogliamo arrivare a facilitare il processo decisionale un supporto informativo di conoscenza del territorio
Completo interoperabile continuamente aggiornabile e quindi efficace
Per una democrazia che funzioni meglio queste sono le diciamo i punti di contatto che io trovo fra il mio lavoro fra il nostro lavoro e il tema della pianificazione strategica
Senza una FIAT che funziona credo insomma che a qualunque ragionamento che noi facciamo possiamo disegnare gli ambiti territoriali
In tutti i modi che vogliamo ma senza una pia alle spalle che funziona meglio di quanto non funzioni adesso e che sia in grado di dare risposte I cittadini e a
Alle altre amministrazioni credo che sia un esercizio
Sostanzialmente inutile vi ringrazio
Ringrazio
Molto grande attrice Magnolfi perché oggettivamente io credo che la pianificazione strategica spesso corri corre il rischio di dimenticarsi
Come posso dire dicendo che non è tutto tecnologia poi poi alla fine però ci si dimentica proprio che c'è la tecnologia e che la tecnologia ci ha cambiato la vita due sole osservazioni
Sulla parte sugli ultimi due punti la prima è che non vorrei che
Alla fine il problema dei sistemi informativi territoriali ce lo risolva Google commendevoli dal momento che siamo tutti usando Google carta
E che e poi la cosa che facciamo vedere tutte le parti il secondo è che un piccolo interesse privato in atti d'ufficio e cioè quello di ricordare che tra i progetti che finanzia il Dipartimento dell'innovazione tecnologica c'è i c'è e-democracy i Dempsey o che si occupa per l'appunto il nostro progetto che si occupa per l'appunto dell'applicazione delle nuove tecnologie processi di pianificazione strategica
L'interesse che ha mostrato il Sottosegretario Magnolfi e lo dico al dirigente del Comune di Pesaro per cui è presente va subito preso come una disponibilità a venire a al nostro convegno conclusivo che abbiamo già
Definito a vedere quello che abbiamo cercato di combinare e che per allora sarà pronto
Torniamo però al tema di fondo il piano strategico di Torino è il più bello di tutti lo sappiamo tanto è vero che ha ben diritto ha diritto a due interventi ufficiali una mattina e uno al pomeriggio e quindi le domande al
Alle domande a a all'Assessore lei lei che è qui in rappresentanza del Sindaco Chiamparino sono le domande sul rapporto tra esso e e i processi di governance metropolitana grazie
Ma io cercherò di niente cercherò proverò a rispondere alle domande che
Che anche dente ha fatto nella
Nella sua introduzione ma fosse vero che il piano strategico di Torino e più del Piano strategico l'ha detto lui non lo dico io non lo dico io quindi va bene così
Però il problema della governance o del Governo poi dei dei temi specifiche dei temi strategici dei temi del piano strategico e poi per così dire e poi un altro film e su questo
Due brevissime parole sulla sulla situazione di Torino
Se si pensa un'area metropolitana torinese si può pensare all'area metropolitana che che sostanzialmente un insieme di quindici venti comuni per un totale di un milione cinquecento mila abitanti più o meno
Quindi fondamentalmente tolto Roma-Milano c'è una delle aree
Delle aree metropolitane più consistenti sul territorio nazionale
E però ci sono dei però la Provincia di Torino conta trecentoquindici Comuni un numero esagerato ci sono
Comunità montane ci sono Unioni collinari c'è un capoluogo che
Piazzato nel bene centro della nella provincia di Torino
E e e difficilissimo pensare
A un ridisegno
Delle circoscrizioni provinciali perché essendo una regione di confine e diventa un po'complicato
In più lo diceva non mi ricordo più chi questa mattina
L'area metropolitana torinese è stato coniato questo termine deve di città di città cioè illecita di prima ci di limitrofe a Torino sono comunque
Delle città sono città di cinquanta mila abitanti
E
Sono a loro volta proprio perché sono città rilevanti sono a loro volta come dire centro di sistemi territoriali diversi che si allargano e che es e che si estendono
E questo quadro farsi che nella
Situazione cioè nella realtà torinese
Pensare a
Pensare ai classicamente la città metropolitana sia
Sia l'operazione assai complicata almeno così come
Così come oggi è definita dal
Dal decreto legge
E
E quindi siccome però è chiaro che la sfida
La sfida e tra e tra sistemi territoriali forti e l'esercito di questa sfida però il territorio che uno è in grado di mettere in gioco che non in grado di
Di portarsi dietro
L'unica ipotesi su cui cioè in un'unica ipotesi l'ipotesi più credibile su cui per noi ha un senso lavorare e proprio
E in qualche misura è l'ipotesi dell'Unione dell'Unione dei Comuni
Anche questa però non non senza difficoltà cioè io
è un processo è un processo lungo non è un buon è un processo
Non è un processo veloce anche perché
Su questo terreno credo che le tappe non si possano non si riescono a bruciare
E il rapporto proprio questo questo sistema di
Di città storicamente
E sistema territoriale squilibrato di rapporti dirà qualche misura anche di rapporti di forza
Tra tra tra il capoluogo ENI
E i Comuni e comuni intorno e quindi è un processo da è un processo da costruire e ed è un processo che credo che non sarà un processo
Velocissimo
Di sicuro in questo di questo processo il piano strategico un pezzo è un pezzo rilevante anche perché
Anche perché il piano strategico ha tra le sue caratteristiche proprio quello di condividi far condividere
Di fare condividere delle visioni di una visione di una visione di sviluppo di mettere intorno
Elisa rosso la definisce sempre un una Rena cioè avere una sede un luogo in cui in cui i diversi soggetti si
Di Bartolo
Quando non litigano ma insomma in sostanza
Però comunque costruiscono
E e condividono una discussione
No ho letto
In questo c'è e forse anche in questo però c'è qualche c'è qualche elemento di criticità
In tutta la costruzione in questi anni del piano strategico bello Rillo letto
E l'ho molto condiviso l'ho letto nella nella relazione di di dente tra le cose che lui non ho detto oggi ma che sono scritte finché sono scritte negli atti
Che se sono andati sono stati fatti dei grossi passi avanti nei processi di Kim
Nella condivisione tra comune capoluogo e soggetti attori economico-sociali meno bene se vogliamo il rapporto
E la condivisione corsi orizzontale col sistema del
Dei Comuni col sistema delle delle autonomie territoriale si deve
Deve delle istituzioni territoriali la condivisione dei processi
A come dire
Non è andata così non è andata non è andata così avanti
E
E quindi
Cioè anche su questo c'è c'è un grosso c'è ancora io penso
Un grosso lavoro da fare proprio per mettere in connessione orizzontale i diversi di diversi enti i diversi enti sul territorio c'è poi chi vuol dire politici diversi Comuni sostanzialmente
La situazione a Torino poi l'area nell'area torinese las della governance diciamo dell'area dell'area torinese la situazione anche molto
Molto diversificata nel senso che su su molti su molti aspetti su molti servizi
E esistono
E esistono agenzie Max ma su temi su temi specifici ovviamente va abbastanza da sei credo tutti a geometrie
Tutti a geometria variabile
E da questo punto di vista se vogliamo la
La risposta una delle domande
Al è una delle domande poste solvente e cioè se ha un senso pensare di Città Metropolitana o di unione o di unione metropolitana nella gestione dei servizi a rete se questo ha un senso oppure no
Forse anche la mia risposta e no ma proprio perché che si parli della gestione dei
Del servizio idrico o che si parli della gestione del del delle reti elettriche e si parla di Sistemi Territoriali talmente
Radicalmente differenti e assolutamente
E assolutamente non dispone non sovrapponibili
Credo invece che uno dei temi che dovrebbe invece stare all'interno
Diciamo tra le competenze di un'unione di una di un'unione metropolitana sia invece in qualche modo e almeno in qualche misura il tema della mobilità non m'penso ovviamente
Non penso vivamente allattato ma penso affatto a un livello più basso però credo che uno dei temi
Uno dei temi rilevanti del
Delle aree metropolitane sia proprio quello della della mobilità della mobilità interna
E chiaro che in questo invece sono credo se ho capito bene condivido completamente l'impostazione che ha dato dente
Che invece i temi i il
Che sono il vero amica amica a mio giudizio il vero buco nero di qualsiasi
Tempi detta come dire dell'attuale sistemare leggo della governance delle aree metropolitane sono i temi
Sono i temi
Un
Territoriali e urbanistici questo
In parte anche ambientali ma tutta la
Tutto ciò che attiene a una pianificazione del territorio e che poi è ovviamente uno dei dei come dire delle
Delle leve
Fondamentali dello sviluppo dello sviluppo di un territorio e e proprio dove anche la pianificazione dove il
Dove poi casca come si dice dove poi casca l'asino perché non c'è nessuna
Non c'è nessuna reale
Forma di commenti di governance tra
Tra i comuni e e sul proprio territorio ogni Comune tende a
Sono le le cose insomma penso che sono le cose che sappiamo e che più o meno sappiamo tutti ognuno si piazza suo centro commerciale
Con le sue aree o le sue aree industriali più o meno ai confini con tutto ciò che questo senza in realtà senza nessun disegno strategico tendenzialmente andando chiaramente in contrasto con qualsiasi
Disegno strategico che qualsiasi piano strategico potrebbe potrebbe potrebbe indicare quindi questo è sicuramente
Sicuramente un tema
Uno dei dei uno dei nodi della
Dei temi di del parco di vasta di alta di vasta scala o comunque dei
Come dire di secondo livello
Quindi
In sostanza io penso che la strada
Non credo che ci sia una strada unica e univoca perché
E sappiamo che le realtà
Nel nostro Paese sono sono le più sono le più diverse
Credo che la strada dell'Unione dei Comuni possa essere
In molti casi nel nostro sicuramente
Una non la non la considererei devo dire non la considererei una scappatoia appeso la considererei più
Forse la risposta la definirei la risposta fosse più adeguata
Anche se appunto il il percorso da fare sicuramente
E è sicuramente un percorso lungo
Forse dico un'eresia ma l'unica come dire l'unica
L'unica perplessità che a me comunque anch'qualche misura ancora resta
E sul tema con sul tema della duplicazione degli enti cioè la domanda in qualche modo la la terza la terza domanda
Che faceva adesso che l'apertura e cioè
Rischiamo poi di
Trovarci tra dieci quindici anni ha ad accorgerci che abbiamo fatto un ente un ente in più
Su questo
Punto dico forse un'eresia ma
Sarebbe il CIPE varrebbe forse la pena fare un'attenta valutazione del rapporto del rapporto costi benefici nel senso che
Nel
Ci sono sicuramente ci sono sicuramente dei costi ma
La la compra come dire la complessità di processi decimo decisionali intercomunali allo Stato attuale delle cose per quante formule ci sindaci si riesca
Ci si riesca a inventare
Dalle conferenze dei servizi in avanti
Comunque hanno alcuni
Hanno
Hanno alcuni difetti chiarissimi cioè
I tempi i tempi delle decisioni i costi delle decisioni
Spesse volte si fa un passo avanti e due passi indietro vengono fatti vengono fatti errori si rischia di fare delle implicazioni
Per cui in questo quadro
In in questo quadro io lo considererei un ottimo risultato riuscire a costruire in realtà errando la sulla situazione sulla situazione del nostro territorio un ottimo credo che il vantaggio di riuscire a costruire un'unione di comuni pur in presenza ancora di un soggetto che è il sud che la Provincia
Credo che avrebbe comunque dei benefici anche sul piano anche anche sul piano economico
Per fare tutto questo noi stiamo in qualche modo si in qualche misura stiamo
Stiamo lavorando cercando proprio di mettere e di mettere insieme di mettere insieme i Comuni di questa
IP dell'area dell'area metropolitana torinese
Proprio per aiuta per
Per fare un po'anch'cioè per costruire un'attitudine se vogliamo anche al confronto e
E alla discussione e collettiva sui temi che poche che possa non necessariamente sui temi sta solo sui temi strategici per quello in qualche misura
C'è c'è il piano strategico esiste il piano strategico ci sono poi invece molti temi
KFOR che non sono strategici e che però se non condivisi discussi ragionati litigati tra tra i diversi tra i diversi soggetti tre diversi comuni rischiano invece
Di costituire di costituire poi un problema di fare per
Come dire di
Di scatenare delle risse e di di nuovo di di rallentare moltissimo un processo
Di rallentare moltissimo un processo decisionale e di avere poi delle
Delle ricadute delle ricadute negative dei rapporti tra le istituzioni delle ricadute negative sul territorio e via discorrendo quindi
E quindi e concludo un lavoro che oltre
Che proviamo a tenere su due livelli un livello che livello della pianificazione strategica e un livello che invece un livello più più vicino più più più più basso di problemi
Di problemi più di dettaglio
Sicuramente non strategici ma su cui ma su cui riteniamo nel assolutamente necessario sicuramente utile
Continue costruire proprio
Costruire proprio un un modo un modo di di condividere di affrontare di lavorare insieme tra
Tra tra territori tra territori diversi
Io mi mi fermerei qua tesi sono stata anche
Ringrazio molto
L'assessore lievi anche perché ha preso sul serio le mie domande cosa che di solito non succede quasi mai e quindi come tale se non partiva
Allora cerco di minimizzare i rischi e quindi a ricordare all'Assessore o date più medaglie però che ha già avuto locale l'occasione di parlare quindi poi credibilità altri brevemente comunque credo che su su questi stessi temi forse un paio di parole del Comune di Napoli vista la necessaria senza del
Sindaco io Jervolino sia necessaria grazie
Sì ma infatti
Mi posso permettere di essere molto breve questo è un vantaggio perché le domande sono complicate
Quindi non risponderò per
Mancanza di tempo invece su un punto e vorrei dire
Una cosa
Bisogna intendersi che cosa
Voleva che cosa vuole
Il Governo il legislatore quando parla di città metropolitana
Chiedo se la domanda che bisogna farsi perché
è un argomento che noi
Costruzioni Kosovo dalla Costituzione come si vuole rispettare la il mantenere mandato costituzionale per la Costituzione vuole molte cose importanti questa
Che pure la Costituzione vuole non è stata ancora fare
E dunque che cosa come si vuole costruire
La città metropolitana noi dobbiamo fare delle scelte
Non sono convinto
Che anche
Nella ipotesi
Che è stata fatta che è importante ma
Non sono convinto che la scelta sia una scelta definitiva e netta come fosse
è evidente che in un'area come quella napoletana per esempio dove ci sono novantadue comuni
E nella cintura urbana più vicino a Napoli in molti comuni sono fra i sessanta settanta ottanta volte superano i centomila abitanti
è evidente
Che se
La città Napoli avesse una funzione di governo metropolitano
Non potrebbe essere compatibile con la
L'esistenza di un ente ulteriore
Sono ordinato
E neanche con un ente sussidiaria
Come la Provincia
E quindi lo schema dovrebbe essere uno schema molto netto la costruzione di alcune municipalità al centro delle quali la municipalità di Napoli con il sindaco di Napoli al quale verrebbero attribuite funzioni di governo metropolitano
E naturalmente questo richiede
Al di là della
Dell'architettura istituzionale che si può sempre fare su una decisione politica impegnati vicino
La decisione politica impegnativa è quella naturalmente
Nell'andare a toccare le intere classi gruppi dirigenti anche
Politiche dunque partiti di un'area così vasta
La concentrazione delle funzioni e anche la concentrazione del potere della capacità di governo
è utilissima però richiede un coraggio
Notevole sul piano istituzionale sul piano politico
Ora
Io penso che l'occasione non l'abbiamo avuta nel novantatré
Come dice sempre Antonio Bassolino avvolti treni
Passano e non tornano più
Perché quando nel novantatré ne abbiamo fatto una nuova legge per i Comuni e quando i Comuni erano
Il punto di salvaguardia oserei dire di salvezza di questo Stato
Allora bisognava approfittarne andare fino in fondo il costruire almeno per le grandi aree metropolitane intorno ai sindaci
E alla loro rinnovata forza che veniva da una legge nuova che
Per alcuni anni ha incarnato una voglia di riscatto di questo pesa allora bisognava costruire le aree metropolitane
Adesso
Ci possiamo provare ma è tutto più complicato perché
Per tanti motivi uno dei quali e che
Si può essere ripeto d'accordo o no ci possono essere fatti positivi e fatti negativi ma le nuove regioni hanno assunto una funzione di governo del territorio molto forte
Molto forte che di programmazione legislativa e in molti casi
A volte a mio avviso sbagliando ma a volte anche su richiesta dei Comuni che non ce la fanno qualche volta anche sostitutiva delle funzioni dei Comuni delle Città quando non ce la fanno e dei gruppi dirigenti delle classi politiche quando non ce la fa
E dunque
Io vedo
Complicata oggi la realizzazione di questa riforma
Questo non vuol dire però e questo è un punto forse su cui potremmo con la pianificazione strategica fare dei passi in avanti
Questo non vuol dire che su alcuni grandi temi generali
Non si possa proprio attraverso le scelte di programmazione condivise territorialmente invece
Può fare ad andare oltre come dicevo anche prima i confini da chiari
E veramente complicato pensare alla gestione di un piano di mobilità della città di Napoli senza
Una pianificazione su base territoriale più ampia e regionale d'altra parte però su questo per esempio lo diceva anche prima abbiamo fatti passi in avanti più significativi
Poi che in questo territorio abbiamo molto investito nell'infrastrutture di trasporto nella logistica nella costruzione di servizi
Materiali alla vita dei cittadini di una nuova dotazione infrastrutturale chiaro che ne abbiamo ragionato in un'ottica non solo urbano metropolitana ma molto più ampia
La metropolitana di Napoli ha dentro diciamo la costruzione di una metropolitana
Regionale di un nuovo sistema
Di trasporto complessivo che collega la nostra Regione naturalmente non solo a nord e sud ma anche verso est sono come le cose che dicevo stamattina e che è stato il più grande investimento che non potevamo fare naturalmente per ridare una funzione di
Governo di punto di riferimento di capitale
Alla nostra città
A Napoli con tutti i limiti che abbiamo le contraddizioni di abbiamo parlato proprio avvertite però non vi è dubbio che nel corso di questi anni abbiamo
Primis
So al centro almeno diciamo
Di questo territorio
E del Mezzogiorno la città di Napoli che negli anni Ottanta era scomparso prove letteralmente scomparsa
Ecco su questo è chiaro che occorre un Governo che vada oltre i confini strettamente urbani e perfino i confini politici dei Consigli comunali dei sindaci e via dicendo
D'altra parte preso alcune regole nella politica nelle istituzioni che valgono sempre poche
Essenziali ma efficacissima il ruolo di
Leadership lo diceva
Stamattina proprio sul piano strategico Elena Russo di Torino
è fondamentale nella governo del territorio
E questo ruolo non è che lo stabilisci perché lo metti su un documento viene assunto da chi la esercita
E in questo territorio nel corso degli anni questa capacità si esercitati indipendentemente dalle regole questo è
E qui i piani strategici possa aiutare se sono in sintonia con
La programmazione territoriale con il Piano di coordinamento delle Province con le scelte di programmazione che fa la Regione se riescono a costruire da questo punto di vista un pensiero che va oltre i confini stretti della città già questo diventa un elemento di governo
Metropolitano più ampi
Secondo tema concludo
E naturalmente questo aspetto riguarda
Tanti settori
Abbiamo parlato dei trasporti ma
Io penso che vi sono almeno tre quattro grandi temi strategici su cui e necessaria una visione di governo metropolitano e di Governo regionale più ampio di quanto possa essere anche diciamo quello che avviene in una grande città come Napoli
Naturalmente penso alle grandi scelte che riguardano lo sviluppo alle grandi scelte che riguardano l'economia alla gestione di settori fondamentali l'industria il commercio ciò
Che settori naturalmente
Fondamentali per la costruzione anche di una crescita economica che recuperi nostri difficoltà i nostri di saggi storici
Penso al tema delle non solo delle reti materiali ma anche delle reti materiali del sistema direi di di di di comunicazione di relazione dell'uso delle infrastrutture materiali
O se volete
Diciamo quelle
Di natura tecnologica qui per esempio
La alle Sottosegretario ma nostri toccava alcuni temi
Su cui non mi soffermo perché si potrebbe parlare per molto tempo
Riguardo per esempio alla vicenda della partecipazione democratica come si sviluppa
è vero che può essere molto favorita incentivata
Dalla
Crescita delle tecnologie dall'utilizzo la loro immissione nei processi decisionali e partecipativi è anche vero che proprio questa enorme massa di strumenti a nostra disposizione a volte rende la partecipazione molto virtuale poco visibile alla fine la riduce
Del tutto
Perché non sempre ne abbiamo contezza e
è facile fare una conferenza stampa per presentare un portale
Portale del turismo il portale della cultura il portale dalla pubblica amministrazione il portale di questi portale di quell'altro e poi però
Questi strumenti sono molto più
Diciamo strumenti di immagine che strumenti di sostanza e nella sostanza i processi decisionali avvengono nei modi un po'più vecchie tradizionali che tutti siamo abituati a frequentare che tutti conosciamo
Quindi il tema
Dell'utilizzo della tecnologia è un tema grande ma naturalmente che va affrontato di pari passo con la questione delle regole ecco per esempio possiamo immettere tutte le tecnologie che vogliamo
Nella vita di un Ente locale ma se
La procedura amministrativa rimane la stessa e non si dota
Non sa ed ecologia insomma
Non abbiamo fatto che anche l'abbiamo fatto quasi nulla questo è il nodo che ne abbiamo davanti e che io
Anche qui faccio solo un esempio
Da qualche anno ci sono gli sportelli per le attività produttive lo sportello unico la legislazione sugli sportelli nel novantotto ed innovativa adesso
è vecchia è carente
Quando un dirigente deve fare il procedimento unico per decidere di un investimento produttivo
Impiega mediamente
Più di una
Solo per riunire gli uffici solo per avere
I loro pareri le loro opinioni e se è un ufficio uno qual sia si vuole può allungare il procedimento
Di mese in mese in mese in mese tutto questo cosa c'entra con
La velocità dei processi decisionali e con
Diciamo le esigenze che hanno gli imprevisti Tadini lascia siamo sarà gli imprenditori un cittadino le rivolge una domanda all'al Comune di Napoli al Comune di Torino un altro Comune che dice io voglio investire in quel territorio in quella realtà e voglio fare questo dimmi sì
O di meno
Ma dando una risposta
Questo credo sia un altro grande tema che noi abbiamo davanti che spero diciamo possiamo tentare di affrontare in questa in questa legislatura è una questione che naturalmente
Tocca molto i Comuni in particolare perché noi siamo il lo sportello noi siamo quelli che devono dire il sì o il no
E naturalmente cercando di utilizzare il meglio della programmazione che abbiamo a nostra disposizione naturalmente
Alcune prime così impegnative importanti sono state fatte le cose qui diceva Sottosegretario Magnolfi ma anche le scelte del Ministro Bersani noi naturalmente
Ci siamo subito adeguati a queste scelte anche con molta velocità con molta
Felicità è chiaro che sono solo primi segnali che bisogna
Cogliere su cui bisogna lavorare è consono alcuni spunti che ha
Spero siano utile anche per
Le conclusioni di Antonio Bassolino ascolteremo fra poco grazie
Ringrazio moltissimo
L'Assessore dati sul tema dello sportello unico avendo avremmo magari un'altra occasione perché
Insieme modestissimamente insieme
Franco Bassanini abbiamo curato una ricerca sui temi dello sportello unico che è uscito
Paio di settimane fa su cui forse varrebbe la pena di confrontarci la mia sensazione è che però quello che diceva prima il i sottosegretaria Magnolfi vada al di là anche di questo medica sempre una cosa fondamentale cioè che non può essere che oggi la
La progettazione di un processo organizzativo all'interno di un'amministrazione pubblica non tenga conto dei delle differenze che determina l'uso della tecnologia non è semplicemente che le due delle opportunità
Che che offre che offra technology questo è il punto secondo me assolutamente chiave ed è un punto sul quale forse anche in sede di piano strategico varrebbe la pena di riflettere di più perché è una
Abbiamo fatto recentemente un lavoro sul la governano meglio subisce supporti sul tema per il piano strategico per conto di forma autonomia Formez e ANCI
E abbiamo visto che in realtà i piani strategici a livello internazionali ma anche a livello nazionale si sono occupati tutto sommato abbastanza poco di modernizzazione della pubblica amministrazione e di adeguamento si sono occupati molto di nuove tecnologie ma più nell'ambito
Come posso dire dell'impresa privata che non in quella pubblica amministrazione forse sarebbe l'occasione invece questa ditta occuparsene un po'di più
Però ritorniamo al tema è il tema che ha posto il assessore Oddati è un tema che chiama in causa direttamente il Presidente della della Giunta regionale vale a dire
Dal punto di vista di un Ente come la Regione cioè di un ente che ha assunto per motivi costituzionali ma anche nel caso della Regione Campania per la sua effettiva campo capacità
Di governare i processi un ruolo sempre più centrale nella vita dei territori per
Tra l'altro il caso di Torino sempre più bella come dicevo prima e anche il caso in cui
Probabilmente poco sarebbe stato fatto se non ci fosse stato un sostanziale accordo tra Comune Provincia e Regione
Il che tra l'altro smentisce tutta una serie di cose sulle diverse maggioranze politiche eccetera eccetera eccetera
Ma su cui non non non mi non mi trattengo allora da questo punto di vista
E rispetto i progetti governativi di istituzione della Città Metropolitana come vede la Regione o come vedono i livelli regionali la nascita di nuove forme di governance metropolitana che tengano conto per l'appunto perché è questo il tema di questo convegno delle esperienze che abbiamo maturato in ambito di pianificazione strategica
Sì io vorrei innanzitutto
Poi vengo subito
Su tutto
A questo tema che
Passione da tempo danni anche
Nicola occultati civili tornavo un attimo fa
Vorrei esprimere anzitutto io forte apprezzamento per
Per questa giornata
Per il
L'iniziativa per la qualità delle relazioni degli interventi
Perché ha consentito di di avere un confronto tra diverse esperienze
Anche e soprattutto internazionali non solo oggi di importanti città in Italia
E questo ci consente di poter fare un passo in avanti nell'elaborazione del Piano strategico della città di Napoli
Vorrei anche sottolineare che condivido l'impostazione aperta che ha dato Bruno dente
La spinta a concepire
Il piano strategico
Come uno strumento flessibile condivido molto l'accento che è stato messo sulla partecipazione adesso ante la Magnolfi dei insisteva molto sulla partecipazione come
Insomma come
Caratteristica fondante
Del piano
Io penso che dobbiamo muoverci
Sulla strada
Sì abbiamo cercato di praticare in questi anni rendendolo ancora più forte che quella di un sostanziale accordo tra le istituzioni aldilà
Degli assetti istituzionale
Lo dico
Perché
In queste materie l'amico prima è stato sempre molto netta
Talmente tanto netta
Che poiché poi si scontrava con le vicende politico istituzionali italiane a un certo punto la messa da parte orti ho scelto abbiamo scelto la strada di un sostanziale accordo
Perché la mia opinione è sempre stata fin dal mille novecentonovantatré e la
E lo dico con una schifezza
Che secondo me le scelte più giusto sarebbe stata quella di andare prima ancora che verso le città metropolitane dico quello che pensavo allora
E in parte continuo ha pensato mai in una Italia
Nella quale nel frattempo e sono passati i treni che non torna più e sono successe tante modifiche
Della Costituzione formale della costituzione materiale quindi
Insomma
Però la Liguria è che in Italia la scelta più giusta sarebbe stata quella di avere tre
Città-stato Napoli Roma tre mila
Con nettezza
Ho citato Regione
Dotate di poteri legislativi
F scelta da fare fino in fondo
E dare il ruolo di città metropolitane
Adda altre citati diversa dimensione e natura storica
Ma facendo una scelta molto netto
Che io penso sarebbe stato giusto
Da tanti punti di vista
Dando a queste tre città poteri legislativi oltre che amministrative
Come c'è io quando vado
I e andavo
A Berlino
Incontro
Sì e andiamo a attingimento Pepe per dire un esempio lontanissimo
C'è il sindaco presidente della Regione di
Diretti e indiretti
Come è nelle grandissime città e nelle città che hanno una fortissima identità storica in Italia
Queste tre e Torino proba
Il mente penso cioè un poco alle grandi capitali storiche arrivano una
Funzione di questo tipo
Già quando per le inevitabili mediazioni italiano invece le città metropolitane cominciavano a diventare otto dieci dodici
E evidente che si blocca tutto
Era evidente poi
Che morsi su quella strada significava non a venire lì Provincia
In questa realtà
E dunque andare ad
Un sistema
Istituzionale che
A mio avviso arriva più rispondenza storica
Più forza ai più capacità di stare anche dentro
Lo spirito del tempo le modifiche lei innovazioni Kenya andavano male
Ci si è mossi su un'altra strada io sono molto scettico
Io ho con me schiettezza
Sull'evoluzione delle città metropolitane
Di nuovo a tornare il tema andremo in dal Parlamento però
Con una logica
Tipicamente italiano
Che la logica delle sovrapposizioni e delle riforme P raggiunta in mai delle riforme per selezione e più scioglimenti dubito molto
Mi sembra molto le vicende simile al fatto che il Senato della Repubblica dovrebbe decide di sciogliere se stesso o di modificarsi sostanzialmente non avverrà mai biofuel con i fatti non è
Avvenuto come come
Come
Come le battaglie per il molo capitalismo
O per una tale sostanziale
Riforma il numero dei parlamentari che dovrebbe essere decisa dai parlamentari spesso
Il che è una contraddizione
In corretti possa avrebbero detto gli antiche e dunque
Più più che stare ancora dentro
Queste discussioni io solo per continuare
Come poiché è stato fatto in alcune realtà il Paese sulla strada di sostanziale accordi tra ali istituzione
E dico tra le istituzioni
Anche quando solo lette da diversi schieramenti politici ultra istituzioni e i a maggior ragione come adesso
Nel nostro caso
Di altre realtà italiane quando sono lette dallo stesso schieramento politico
Sottolineo dunque che ciò che è essenziale allora
Muoversi con una
Condivisione delle scelte
E di scelte di fondo che devono fare i conti in parte con la storia
Come sottolineava la relazione di attività belli parte e soprattutto con
Il futuro
Qui band un attimo
Per essere molto essenziale ad alcune delle grandi scelte
Che abbiamo fatto e che sono di fronte annulla prima grande scelto lo ricordava Oddati un attimo fa è stata ed è nella nostra realtà quella delle infrastrutture materiali
E vale forse la pena di
Perché probabilmente la più importante riforma metropolitana senza vederla ripeto pulita
E cioè e la scelta che più si è mossa in una dimensione metropolitana e regionale pur senza vedere nell'area metropolitana dal punto di vista
Istituzionale
è l'idea
Della metropolitana
E però questo vale la pena
Dia vederlo bene
Della metropolitana collegata ad una intera rete dell'infrastrutture materiali e dunque collegata all'Alta velocità Roma-Napoli
A fine anno
Monte del Vesuvio Salerno
Poi Battipaglia
La nuova scelta che recentemente abbiamo fatto della Napoli-Bari per aprire finalmente una ritenta la spesa alé ad alta capacità che persone e per me scippi lo unite i due mari le due
Principali città del Mezzogiorno continentale tanto che io penso
Che noi dovremmo ragionare anche un po'come è stato già fatto nel nord
Dovremmo cominciare a ragionare a casa nostra e nel Mezzogiorno
Su tutte le Commissioni che si può riuscire a creare
Tra Roma Napoli e Bari come nell'ordo fanno tra Milano Genova e Torino
Tenendo conto
Che da Roma
Anna
Nel due mila e ho
Ci si sposterà in cinquantacinque minuti con il completamento dell'ultimo tratto
Superando
L'attuale baffo e da Napoli a Bari poi anziché linee attuali quattro ore e mezza ad attuarlo ad una dimensione che è meno della metà
I dunque
Possono cambiare tante cose se incominciamo a ragionare in una a un'altra ottica di collegamenti di infrastrutture
E con quello che comporta tutto questo anche
Come piattaforma logistica
Come porti del Tirreno i dell'Adriatico il come sistema aeroportuale
Tenendo conto del grande cambiamento che dopo secoli finalmente intervenuto
Con una nuova il diversa centralità della dedite alla questa è stata ed è la la prima grande scelta
L'altra è
Questa bella delle infrastrutture
Immateriale
Alle quali noi dobbiamo dare una rilevanza almeno pari a quella che continuiamo a dare a lei infrastrutture materiali e qui c'è la scelta di fondo che noi
Facciamo con
La nuova programmazione dei fondi europee di destinare in Campania dunque Napoli in Campania alla ricerca e all'innovazione o qualcosa o come i due miliardi di euro
Vuol dire il tre per cento del prodotto lordo vuol dire più della media europea è tre volte l'attuale medie italiano
è una scelta strategica che facciamo
E che noi dobbiamo poi
Fa
Far
Far svolgere NI nei miei diversi gli aspetti dia questa scelta
E dunque
Come ricerche scientifica in
In grandi campi
Penso anche a campi in
Industriale dove c'è una grande tradizione napoletana l'aerospazio
Va bene voi poi siamo un Paese nel quale si può anche di scindere per ragioni elettorale di portare l'aerospazio a Grottaglie
La grande tradizione
Dell'Alenia è e
Dell'aerospazio
Fatta anni fa fatta fatta data fatta
Per
Per
Per fare un caldo elettorale allora a Forza Italia prima delle elezioni regionali poi poiché a Berlino c'è un giudice
Vinse Nichi Vendola e e e
E rimane intatto il problema
Di come
Is su grandi scelte che attengono
E
Alla
Ricerca scientifica una tradizione a un know how
Sia
Importante
Andare avanti sottolineo
Che questa nostra scelta Pella ricerche scientifiche per l'innovazione
Grazie ai fondi europee ci sta consentendo di cominciare di nuovo ad attrarre investimenti dall'estero
E lo sottolineo perché io penso che questo sia uno dei nostri problemi
Più grandi
Come Mezzogiorno e Paese nessuno insieme noi odi usciamo ad elevare la capacità di attrazione di di investimenti o con le sole risorse
I privati ed imprenditoriali meridionali
Italiana non ce la faremo mai ad andare oltre un certo punto ii e via al giusto livello
Di crescita quantitativa e qualitativa
E grazie a queste scelte che in diversi campi
E con diversi rapporti da la Videocon alla sede di Barcellona
A avvenga
A Microsoft potrà dia tanti rapporti che stanno in corso si sta ritornando ha da ridire
Una attrazione di Investimenti internazionale
E assieme io penso soprattutto
E dentro il piano strategico le scelte su cui
Comune chinato due dati hanno spinto fortemente
E scelte sulla quale quindi
Abbiamo cominciato a lavorare e vogliamo farlo con un sempre più determinazione
Su
La scelta che a Torino
Hai già conosciuto è una importante
Esperienza
E che è quella della
Ricche uguali volesse il farla
Fanno a farla farla
Con grande determinazione
In maniera tale
Come nel campo delle infrastrutture ma
Materiale di avere una
Una grande avente
A servizio dell'impresa e dell'università del
Del la scuola
Ma anche al
Al servizio
Dei napoletani e e e poi
Di
Di questa grande realtà che abbiamo ittico e di questa
Singolare e di tutto peculiare aree metropolitane adesso l'Assessore lei
Ricordava le caratteristiche di un'altra in importantissime significativa aree metropolitane e cioè grande
E attorno
Quindici Comuni con più di cinquanta mila abita
Ma qui
Questi
è l'unica aree metropolitane
Italiana nella quale senza alcuna soluzione di continuità
Immediatamente fuori della cinta daziaria della città vi solo ad altre
Città
Città città nel né nel senso pieno di via questo termine
Penso a Pozzuoli
Penso Giugliano che è diventata in pochi anni la terza città della Campania dopo Napoli e sale
Penso a Torre del Greco
Penso
A un sistema di città poi da porti si fino a Castellammare è scendere in giù ognuna delle quali spesso è il doppio della maggioranza dei capoluoghi di provincia
Italiano
E sono distinte decine queste città
Per cui quando parliamo di un piano
Dio questo tipo ogni parliamo in una in una dimensione che è via
Dia milioni di abitanti questa
è la
Singolarità
Ed
Io penso appunto che abbiamo
Incominciato a farlo mora abbiamo le risorse
Disponibili noi nei prossimi anni oltre a completare la grande rete infrastrutturale dobbiamo fare
Dal punto di vista del della infrastrutturazione immateriale
Lasci fissa rilevante scelta strategica che abbiamo fatto un trasporto pubblico su
E e caviale creare questa grande rete al servizio dei cittadini e delle imprese infine e concludo
Io penso che man mano che andiamo avanti noi nel piano strategico dobbiamo dare
Sempre di più valore
Il rilievo come già in gran parte esce al tema della cultura e delle risorse culturale
L'altra
I siamo pubblicati spinti spinti a questo
Anche
Da quello che si è mosso grazie alle nostre iniziative
Penso al Festival nazionale del teatro che avremo
In città per tre anni consecutivi io penso che dobbiamo andarci
Avendo l'ambizione poi di non fermarci lì
E dico e e e sì e fin da ora
Come è successo in altre grandi città successa tre milioni successa Edimburgo e e fin da ora lavorare
Perché oltre i tre anni del Festival nazionale
Noi si possa essere in condizioni
Di aprire
Una
Una una continuità e di farne un grande punto di riferimento internazionale questo
Io penso che
Più di attacco lo quel posto là può significare davvero molto
E penso alla candidatura
Che la città presentato pena il forum delle culture si deciderà che il prossimo ottobre a Monterrey California
E che può riguardare così come il festival del teatro un altro importante
Occasione di mobilitazione di tutti i suoi sepoltura ma di risorse culturali non solo dal punto di vista finanziario
Quando appunto di BT e vista anche della formazione di lavori delle attività di tutto quello che si può mettere in moto e dunque anche della identità e di lavoro e dell'atto cultura
Come grande risorse ARSSA produttiva e qui questa un po'l'altra Grande e scelta strategica i
Di fondo sulla quale
Devo spingere e dobbiamo spingere appunto la lavorando assieme al di là degli assetti istituzionali e cercando nella elaborazione inerti nell'attività di ogni giorno di aprire
Quell'unità
Politica
Delle istituzioni quell'unità attorno a grandi scelte che poi a mio avviso può essere il vero valore aggiunto in un Paese come il nostro nel quale
Se
A volte dai tanti problemi conflitti tra istituzioni riusciamo a passare a Napoli abbiamo una consolidata esperienza in questi anni invece
Ad un rapporto di collaborazione di unità tra le istituzioni questo può darci quella spinta a portare avanti anche questo Piano stralcio strategico
Che per tanti
Aspetti e una delle più straordinarie importanti occasioni di fronte non
In questo senso davvero IdV il mio apprezzamento che l'augurio a tutti quanti noi di buon lavoro
Molto bene non ma ringrazio tutti quanti partecipa anche il pubblico innanzitutto i membri non di questa tavola rotonda mi pare che abbiamo trattato una serie di temi di grandissima importanza chi pensava che fosse un'occasione come posso dire celebrativa si è dovuto ricredere
è stata una giornata dura grazie a tutti e arrivederci