La scrittura in carcere. Esperienze a confronto

Allora adesso entriamo proprio nel vivo delle attività di laboratori di scrittura
Abbiamo perché avremo poi delle esperienze dirette che vengono da varie case circondariali
Iniziamo però con la dottoressa Giustiniani che è la responsabile dell'area educativa del Nuovo Complesso
La sua relazione lo dice proprio il titolo
Ricco educare con la scrittura
Perché noi qui abbiamo il problema non solo tipico dell'educazione degli adulti educare i carri educare perché è una continua educazioni dottoressa lei la parola
Allora sentite sì
Cioè ci è sembrato giusto nell'ambito di questo convegno che parlasse anche un operatore
Penitenziario del trattamento
Perché che facesse un po'il punto il perché la scrittura la scrittura in carcere è un'attività educativo rieducativa usiamo questo termine a volte un po'abusato comunque siamo costrette comprenderci
Cioè voi sapete che l'attività trattamentali all'attività proprio istituzionale compito prove d'amministrazione penitenziaria
Il tratto cosiddetto trattamento
Senza di darmi le attività trattamentali le più conosciamo e che servono appunto per aiutare detenuto al suo percorso di ingresso nella società
Sono soprattutto l'istruzione la formazione professionale e lavoro ma questo perché perché nella fascia di età e che sono diciamo che è ospite dei nostri istituti è quella quella popolazione che è proprio corrispondente all'età lavorativa
E siccome il lavoro il primo elemento che ci fa diciamo aver un ruolo intanto la società si punta molto sulla formazione professionale di istruzione eccetera
Però se affianca queste attività che possiamo considerare pare molto concrete
Non c'è un lavoro di recupero del del da diciamo che la persona detenuta sul piano psicologico e sul piano personale sul piano interiore tutto quello che si fa lavoro istruzione eccetera si perde perché e il di reinserimento sociale dovuto proprio un percorso anche interiore che fa la persona e quindi parliamo e queste qui cento al discorso della scrittura
Cioè abbiamo già detto da stamattina che in calce si scrive molto
Pensiamo ad esempio alla scrittura quella più che ci venne subito in mente le lettere ai familiari oggi questa abitudine ormai attraverso il computer telefonini e c'era un'abitudine che forse si sta perdendo invece in carcere la scrivere i propri cari come delle lettere è un'attività molto importante che si avvicini per le che scriverle
Anche perché attraverso la scrittura delle lettere si mantiene e a volte e diventa l'unico mezzo con cui si mantiene un rapporto con l'esterno un rapporto sia con i propri carico con amici che stanno al di fuori e quindi è un collegamento con l'esterno che grazie alle lettere si continua a mantenere
Pater lettera sappiamo che si possono dire delle cose che per telefono o anche di persona
Non si riesce a dire decenni scrivendo
Viene fuori quello che abbiamo dentro la scrittura è la possibilità anche di riflettere cioè quando le logicamente rileggiamo quello l'abbiamo scritto ci riflettiamo sopra e ci specchiano in quello che abbiamo scritto
A parte diciamo e lettere voglio dire che importante quello che scrivono i detenuti all'interno degli istituti sono anche lì Poesie
Cioè quello che la polizia è un modo per esprimere per esprimere elitario mozioni
Quello che si che si sente insomma e nacque sia è uno strumento senz'altro
Importantissimo
Tant'è vero che molto spesso la persona che non riesce a trovare le parole giuste per esprimere un'emozione
E trova le parole per dirlo diciamo al nella poesia infatti come ci dicono a cui gli operatori delle biblioteche che sapete institute abbiamo le biblioteche per i detenuti
I libri che più vengono richiesti sono proprio quelli di poesie che poi diciamo una dall'esterno ci sembra un po'difficile pensarci e invece è proprio per questo che attraverso quello che viene detto la persona riesce a far venir fuori quello che che ha dentro
Diciamo quindi la la la scrittura la scrittura perché perché aiuta a riflettere su se stessi e attraverso il diciamo quello che che viene fuori diciamo dal dalla tumulto interiore anche Diana persona detenuta ha bisogno di trovare anche un a una comunicazione modo per comunicare
Ma tutto questo una soltanto per comunicare agli altri quello che vogliamo dire che la persona detenuta vuole dire ma anche per fare i vari tutto questo alla propria coscienza
E qui diciamo forse il valore educativo della scrittura c'è quello di aiutare la persona raggiungere quella riflessioni critica quando si parla di trattamento infatti la riflessioni critica un aspetto un elemento fondamentale ed è quello che come operatori penitenziari dobbiamo comunque considerare nel percorso del percorso diciamo rieducativo tra virgolette del detenuto questa riflessione
Per arrivare a questa riflessione critica ci sono diversi strumenti uno di questi è senz'altro la scrittura
Perché la persona chiama al modo anche di prendere di distaccarsi anche da proprio vissuto di a parte di rivederlo ma anche di di trovare anche un un distacco diciamo anche motivo per poterlo anche valutare dal punto di vista anche obiettivo
Diciamo la sembra qualcuno ha detto che la detenzione sembra dato che spinga scrivere spinge ad esplorazioni possiede un mondo interiore non soltanto scrivere del proprio vissuto come ci dirà prossimamente il professor Licht ne ha dato biografia ma scrivere anche per dà spazio alla propria fantasia attraverso i racconti attraverso i diari
E sempre tutto questo per far arrivare a quella famosa diviso di critica
Infatti voglio dire solo una cosa sul sugli su questi laboratori di scrittura creativa non solo s'quindi rappresentano uno spazio che che si dà alla scrittura come attività educativa ma che è uno spot sono che rappresentato uno strumento per acquisire una competenza anche linguistica
Maggiore perché maggiori sono le competenze linguistiche quindi più si sa scrivere ed diciamo e e quindi ha scritto la stessa diventa più soddisfacente
E diventa anche un piacere quindi è più facile e quindi il al laboratorio di scrittura va data anche questa
Questo merito diciamo
Quindi come abbiamo detto la scrittura diventa anche un modo per il per riflettersi è un modo per specchiarsi diciamo
Quello che ho voluto aggiungere anche per quanto riguarda questa riflessione che sensato deve essere guidata però la persona che scrive e che quindi si rivede nipoti scritti fa un percorso anche molto interiore diciamo un percorso che fa anche un po'da solo
Anche se nel gruppo come si è detto anche stamattina del gruppo ci si riflette e quindi si vede anche un po'è un percorso che si fa anche insieme agli altri
Quello che ho voluto aggiungere che vedo che attraverso diciamo ora scrittore Pilat su questa riflessione che aiuta la scrittura si può raggiungere anche un obiettivo importante è che diciamo sempre nell'ambito del percorso trattamentali detenuto ed è quello probabilmente della di Disney diciamo di recuperare un un ruolo all'intera società cioè di di riconciliarsi
In pratica di rivedere il proprio vissuto e vederlo anche un po'in modo quasi Obiettivo diciamo un po'distaccato
Probabilmente aiuta la persona cari conciliarsi con se stessa e con il proprio vissuto e non solo anche a riconciliarsi con la società ma questo perché perché far vedere anche il proprio orinatoi
E cita anche danzo ma persona ritenuta anche i la possibilità di vederli anche la vittima del reato o ci si comincia a parlare anche molto di questo di di recuperare anche su questo piano di fatti Pantani anche il il diritti diciamo delle vittime dei reati
Quindi attraverso la riflessione che si può avere attraverso la scrittura penso che si possa tende diciamo a raggiungere anche questo obiettivo della riconciliazione del detenuto con se stesso e con quella società che lo dovrà comunque di accogliere è per questo che diciamo e finisco che e punto la la scrittura creativa può essere visto la scrittura in genere può essere vista appunto a pieno titolo come un'attività trattamentale grazie
Allora ringraziamo la dottoressa Giustiniani che ci ha dato uno sguardo una panoramica da una visione diversa da chi ogni giorno lavora all'interno del carcere
Ed è a stretto contatto e fa da trait d'union noi per esempio come scuola qualsiasi proposta eccetera passa sempre attraverso l'aria educativa questo è una cosa molto importante sono dei
Delle regole dei meccanismi che ci sono all'interno delle dei carceri delle degli istituti penitenziari bisogna non non è tanto una questione di rispetto quanto piuttosto una situazione proprio di
Capire il meccanismo e lavorare insieme perché chiaramente si la scuola non lavora insieme all'aria educativa voi capite che abbiamo gli stessi obiettivi e gli stessi intenti per cui ci troviamo qui tutti quanti oggi
Adesso la parola al professor Maurizio Litta nero dunque il professore qualcuno di voi io mi riferisco ai corsisti ai detenuti lo ha già visto ci siamo già visti l'anno scorso e docente a Roma Tre
La cattedra dell'educazione degli adulti e si interessa soprattutto di qualità delle azioni formative rivolte agli adulti
Oggi forse il professore ci potrà dare un voto sulla nostra qualità sulla qualità del degli interventi scherza
Allora la parola al professor Maurizio lì tenerti
Allora intanto
Ringrazio la Presidente
Ogni volta mi riporta in un contesto che sembra scolastico no
Non voglio dire questo il mio intervento sarà molto più brutto di quelli che avete sentito stamattina nel senso che abbiamo sentito degli interventi straordinari quello della Tarantelli
De della nella Favaro cioè interventi dove si capisce veramente il contenuto umano la forza emotiva insomma la forza di un'esperienza mentre il mio intervento sarà molto neutro diciamo da questo punto di vista poi quello che mi è stato chiesto in realtà non è tutto focalizzato sulla scrittura mai focalizzato come degenerati tono sui metodi biografici nell'educazione degli adulti
Quindi è un discorso che si rivolge soprattutto diciamo agli operatori cioè insegnanti educatori cioè chi ha Problemi diciamo di didattica se vogliamo appunto usare un termine scolastico
Però anche di impostazione delle attività formative
Allora
Cominciamo
Diciamo che cos'è l'approccio biografico intanto io ci tengo sempre a ricordare che l'approccio biografico cioè l'interesse per le storie di vita la raccolta tramite interviste i resoconti biografici
E prima di tutto un metodo della ricerca sociale di orientamento qualitativo cioè prima di essere uno strumento didattico
è un metodo di raccolta dati raccolta informazioni e fa parte degli strumenti della ricerca qualitativa
Cioè si basa sulla convinzione che per conoscere veramente una realtà sociale e non so per esempio l'immigrazione la tossicodipendenza o anche il lavoro precario anche altre cose con la condizione giovanile
Non ci si può limitare a raccogliere i dati gli statistici documenti ufficiali eccetera e neanche fare ricerche mediante questionari non è sufficiente
Perché bisogna avere una conoscenza diretta di queste realtà e non basta neppure andare a vedere che è una formula che molti usano nel qualitativo andare a vedere perché bisogna stabilire rapporti diretti con le persone c'è il cercare di capire la loro esperienza
Il modo come vivono che interpretano la loro situazione
E le interviste dico biografico permette appunto di accedere al vissuto delle persone di capire i loro percorsi nella dimensione temporale
Poi c'è un orientamento generale che voglio ricordare nel qualitativo che espresso dalla formula e meglio conoscere molto di pochi piuttosto che poco di molti
Come avviene quando si aprivano i questionari poco di molti cioè di ognuno sappiamo pochissimo non sappiamo quasi niente
La conoscere poco di molti significa vere di una certa realtà sociale una conoscenza in generale che generica
Sembra avere una conoscenza appunto in generale senza conoscere nulla in particolare significa non sapere nulla di preciso quella che è stata chiamata la fallacia dell'astrattismo
Invece l'approfondimento del caso particolare la conoscenza dell'individuale e da questo si può ricavare molto capire molto
E ricca e anche generalizzare c'era anche capire avvolte da una singola intervista biografica si può capire un mondo
Dunque
E come dire gay diciamo certi processi sociali tipo la devianza ma l'immigrazione
Certi processi sono fenomeni collettivi pensiamo all'immigrazione in particolare però si capiscono solo se si individua Lizzano cioè se noi riusciamo ad avere diciamo l'esperienza dire tanti percorsi individuali
Cioè il ricercatore di orientamento qualitativo deve avere questa capacità di mettere in rapporto processi sociali e percorsi individuali insomma quindi fin qui io come insisto sulla conoscenza dell'individuale che è fondamentale
Ora nella formazione come può essere utilizzato l'approccio biografico e distinguerei tre tipi di utilizzazione primo per l'analisi dei bisogni di formazione delle aspettative dei percorsi dei soggetti in funzione della progettazione della messa a punto delle offerte formative
Secondo per la valutazione del significato che le attività formative assumono per i soggetti coinvolti e della reale efficacia rispetto alle loro esigenze quindi la valutazione della efficacia vera delle attività formative
E infine come modalità didattica
In quanto l'uso di questa metodologia può avere come si dice un valore trasforma attivo cioè il proprio può produrre dei cambiamenti importanti e cerchiamo di vedere poi finché in che modo
Intanto diciamo per la progettazione l'impostazione di attività formative
Beh chiaramente bisogna conoscere le persone a cui uno si rivolge però distinguere i due tipi di esigenze conoscitive
Cioè una cosa e conoscere in generale i destinatari dell'intervento formativo cioè il gruppo target
Ciò permetterà appunto l'offerta formativa valida poi in particolare il bisogna conoscere coloro con i quali vogliamo avviare un'attività formativa per poter interagire andò a trovare un punto d'avvio
Impostare un lavoro che sia per loro significativo che abbia un senso
A questo punto ci si potrebbe già fare un'obiezione cioè ci si potrebbe chiedere ma perché voler sapere tanto
Delle persone perché voler conoscere almeno per quello che è possibile i percorsi biografici di quelli che vengono informazione
Io risponderei dicendo che dipende dalla concezione che abbiamo della formazione cioè se la formazione preconfezionata e standard
Con obiettivi del tutto predefiniti con opzioni ridotte o marginali c'è bisogno di ben poco diciamo di conoscenza dei partecipanti del loro retroterra se invece si vuole offrire una formazione mirata e individualizzata che sia non sono mediamente utile nonché abbia un senso per i soggetti cioè che affronti i loro veri Problemi e di avere risposte che induca dei cambiamenti effettivi
Allora la conoscenza dei destinatari dei loro percorsi chiaramente essenziale
Si potrebbero fare tanti esempi non non so per esempio
Un gruppo sociale di cui ogni tanto ci si occupa che sono i lavoratori in cassa integrazione lavoratori nei lavori socialmente utili infatti tante ricerche quantitative per esempio sugli gli LSU
C'è una ricerca di Italia lavoro rivolta dieci mila soggetti con un lunghissimo questionario per cercare di capire quali attività formative potrebbero essere adatti a loro non se ne ricava niente
Perché quello che non emerge sono proprio i percorsi di questi e quindi le diciamo le conoscenze che Siviglia raccolgono
Sono frammentarie cioè la scolarità alla famiglia da quanto tempo hanno perso il lavoro insomma non si capisce nulla in assoluto del percorso individuale di questi ed è un esempio tipico di della conoscenza
Diciamo del conoscere poco di molti
Sempre questo dato di dieci mila persone che non porta a nessun vero risultato invece sempre per rimanere nell'esempio basta leggere una intervista biografica volte
Ben fatta
Per capire come vanno le cose per esempio c'è un'intervista a una donna
Un'intervista fatta dalla giornalista di Repubblica Anna Maria Mori che sta in un libro intitolato gli esclusi
Intervista una donna cinquant'anni romana
Chi ha perso il lavoro a quarantaquattro anni ha fatto l'esperienza poiché la cassa integrazione della mobilità reddito zero dei lavori socialmente utili somme si comincia a capire che cosa è stato cruciale nella sua esperienza
Cusani è stato la perdita della rete sociale
E quindi l'isolamento anche la rete amicale e non soltanto il lavoro quindi l'isolamento e la perdita della considerazione del riconoscimento che era legato al lavoro vero e quindi la sensazione di non valere niente lei dice questa donna dice che dà la sensazione che con chiunque parlasse
Queste il suo interlocutore gli voleva comunicare diciamo l'idea che lei non valeva niente proprio che poteva anche sparire dalla faccia della terra
E ora si comincia a pensare che in un caso come questo come in tanti altri la formazione invece che per esempio puntare sulle cosiddette competenze trasversali sulla rimotivazione eccetera avrebbe dovuto puntare e proprio sull'esigenza di riconoscimento e sulla ricostruzione di una rete sociale esso non posso entrare
Nei particolari ma per dire che la ricerca qualitativa ci dà sempre qualcosa di inaspettato che ci permette di modificare
In questo caso visto che parliamo di offerte formative di modificare un'offerta diciamo diventata standard e che che non raggiunge diciamo lo scopo per che decadere per la valutazione di un'attività formativa anche qui l'approccio biografico e ci offre un orientamento perché diciamo se ci interessa non solo se i partecipanti hanno imparato qualcosa
Ma il significato che attribuiscono all'esperienza di formazione che hanno fatto con noi alle conoscenze acquisite
Cioè il valore che può avere rispetto al loro percorso se vogliamo capire se è cambiato qualcosa nel modo di affrontare i problemi nell'orientamento generale
Allora i metodi di valutazione arbitrali non non sono decisivi anzi direi che sono del tutto sfocati
Infatti tutto può aver funzionato dal punto di vista organizzativo i risultati magari sembra che ci siano ma l'efficacia e apparente cioè l'episodio di formazione rimane un episodio rimane senza conseguenze senza nessun impatto sul percorso di vita dei soggetti
Può non risolvere nulla di sostanziale cioè rispetto ai compiti evolutivi che una persona deve affrontare e risolvere
In una determinata fase nel suo percorso biografico
Perciò una valutazione adeguata da questo punto di vista come può essere
Richiede se non delle vere e proprie interviste biografiche che sarebbe difficile da realizzare
Almeno delle conversazioni informali con i partecipanti da cui emergano aspetti elementi del loro percorso della fase che stanno attraversando e quindi del rapporto tra quello che si fa o si è fatto nel corso e il loro modo di essere le loro prospettive i Progetti diciamo
Ma vediamo
Invece adesso perché il re il racconto autobiografico anzi la riflessione autobiografica
Che viene sollecitata porre presentare una modalità didattica
Molto importante in tante attività formative rivolte ad adulti anche se ovviamente non in tutte
Intanto diciamo questo approccio si può considerare se vogliamo inquadrarlo
Un prolungamento o un approfondimento di quello che è considerato generalmente uno dei metodi più validi nell'educazione degli adulti cioè quello che favorisce un apprendimento esperienziale
Gli americani lo chiamano Experience Chan learning infatti nel senso che chiede ai partecipanti di descrivere raccontare esperienze le loro esperienze e porta poi ad una riflessione critica sulle esperienze stesse
Fra le modalità poi possono essere diverse naturalmente nelle diverse situazioni nell'educazione cosiddetta di base degli adulti commi rientri scolastici non so i corsi di scuola media che si tengono presso i CPT i corsi serali negli istituti tecnici
Però anche tante iniziative non formali e rivolte non solo a giovani con difficoltà di inserimento lavoratori a bassa qualifica rischio di espulsione dal processo produttivo alti altri pubblici sfavoriti
Diciamo dove il primo obiettivo è motivare e portare i corsisti a partecipare attivamente quindi a prendere la parola
Sugli argomenti di cui si parla si punta sulla valorizzazione delle esperienze come si dice perché le esperienze personali sono quel patrimonio a partire dal quale è possibile per il singolo la presa di parola
Diciamo
Però il problema che ci si pone anche la revisione critica delle esperienze infatti l'obiettivo fondamentale in questa attività formative non è tanto la quantità di nozioni di informazioni che benché possono essere trasmesse quanto la modifica di certi schemi mentali che si rivelano inadeguati
Cioè tutti interpretiamo le informazioni in arrivo le situazioni in cui ci troviamo in base a schermi che ci siamo costruiti in base alle nostre esperienze passate
Però quando le nuove situazioni non rientrano in quegli schemi o le nuove informazioni siamo in genere disposti a modificare i nostri schemi interpretativi
Ma non sempre questo avviene di fronte al nuovo che introduce sempre una dissonanza rispetto ai nostri schemi consolidati che rimette in questione
Si può anche reagire in modo involutivo cioè rifiutando limitando l'esposizione al nuovo e questo in cui tutti quelli che si occupano di formazione scolastiche no conoscono benissimo il caso
Cioè nella formazione questo è un caso di insuccesso cioè ci può anche essere acquisizione di nuove informazioni ma non cambia l'essenziale cioè il modo di vedere le cose
Ma perché negli adulti a differenza dei giovani gli schemi possono avere una particolare resistenza diciamo i fissità
Perché gli adulti si sono costruiti i propri schemi la propria visione delle cose sulla base di una serie di esperienze e magari hanno attraversato tutte esperienze che hanno confermato il loro schema
Evitando accuratamente le esperienze che avrebbero potuto smentirlo
Allora la modifica di uno schema inadeguato richiede nuove esperienze nuove conoscenze dissonanti rispetto alle precedenti ma anche la revisione di quelle esperienze passate per interpretare diversamente e quindi il metodo esperienziale
Diciamo
Coincide poi con quello che è chiamato il metodo trasformati Ivo cioè la trasformazione degli schemi
Ora
Se diciamo se l'esperienza che viene raccontata e sulla quale si riflette è un pezzo significativo del proprio percorso di vita allora possiamo parlare di approccio biografico propriamente detto
Bisogna dire che lo stesso fatto di raccontare recuperando dalla memoria episodi a cui non si pensava più focalizzandosi su alcuni aspetti e non altri rivedendo certe esce cogliendo certi collegamenti a cui non si era mai pensato o che non erano mai stati esplicitati
Questo jump le implica una reinterpretazione d'una rielaborazione di ciò che è avvenuto cambia certamente qualcosa nella percezione di sé della Provvidenza dita
Infatti siccome aspetti visse che fanno parte del passato vengono rivisitati riattualizzazione atti si scopre una sorta di alterità Nelli io
Cioè siamo sempre gli stessi ma in certe cose non ci riconosciamo più e nell'esperienza di tutti e come se si trattasse di un altro eppure questa alterità fa parte di noi
Allora rendersene conto significa avere una visione di sé meno puntuale cioè meno legata al qui e ora più relativa e anche più fluida direi con più potenzialità
Un'identità che passa per la differenza
L'identità che non ci attribuiamo allora si può definire un'identità narrativa come si dice come dice per esempio Duccio Demetrio
Perché quella che emerge di volta in volta dalla narrazione dalla ricostruzione autobiografica e non è detto che sia sempre la stessa
La possibilità di recuperare parti disse apparentemente cancellate facendo in modo che operino in qualche modo sul nostro essere attuale
Incide anche in questo mi sembra significativo sull'attenzione che c'è sempre tra l'identità che non ci attribuiamo cioè quello che pensiamo di essere corrispondente alla nostra utopia eccezione e l'identità che ci viene attribuita socialmente cioè dagli altri
In genere i due aspetti interagiscono però a volte ci può essere anche un netto contrasto
Il caso volevo fare un altro esempio il caso di un senegalese per esempio che fa il venditore ambulante a Roma ma che nel suo Paese ha studiato all'università ed è laureato in discipline umanistiche
Viene identificato come venditore ambulante e trattato come tale questa è l'identità sociale cioè l'identità che vi viene socialmente attribuita
Mentre per lui questo lavoro non lo definisce c'è una situazione provvisoria in un progetto migratorio diverso che cerca di perseguire
In questi casi può darsi che il soggetto rinunci a far valere quella che ritiene la propria identità e finisca per accettare rassegnandosi questa parola è stata usata molto stamattina no
Per accertare l'identità attribuitagli oppure può tentare di ottenere un riconoscimento o negoziare per questo o per lo meno mantenere aperta la tensione soggettivamente
Tra la sua auto percezione e l'identità che gli viene attribuita
Allora io penso che la riflessione autobiografica può essere molto importante a questo riguardo perché offre le risorse per reggere questa tensione diciamo questa disparità tra l'auto percezione e la d'identità attribuita
Tornando alla formazione la riflessione autobiografica utilizzata per ottenere il superamento di schemi consolidati la ripresa di un percorso come tutti diciamo una nuova capacità di progettazione disse
Un risultato è sempre una maggiore apertura è una maggiore riflessività poi ci sono tante tecniche per favorire il lavoro di ricostruzione interpretazione autobiografica
Su questo penso di di non entrare insomma perché poi ognuno fa in un modo però insomma tutti quelli che usano questo approccio in generale usano il gruppo neanche questo concorda con le cose sentite stamattina cioè nel senso che uno espone la propria storia poi c'è il confronto nel gruppo il fatto di ascoltare il resoconto di un altro serve per la propria riflessione autobiografica e così via e poi c'è l'arrivo allo scrittore poi alla fine poi ne parliamo una tra un attimo
Nella formazione continua che diciamo è un livello diverso no e quella diciamo di tipo quella che si rivolge a gruppi professionali
Sì come saperi sicuramente si sta diffondendo un metodo che è molto efficace quando ci si rivolge a un gruppo professionale omogenea una comunità di pratiche
Che si tratti di tecnici o di operatori di servizi sociali o altre figure
Cioè si chiede partecipanti di descrivere la loro attività lavorativa le strategie seguite i problemi affrontati poi ci si confronta nel gruppo si riflette sui modi migliori di procedere si trovano le soluzioni che poi si applicano nella pratica che ho trovato che è un metodo di questo tipo è stato applicato non avrei mai immaginato con i vigili del fuoco a Roma Renna immaginato invece ha molto senso perché i vigili del fuoco intervengono in situazioni drammatiche a volte non quindi cose che anche emotivamente Micene regge
E poi non nessuno racconta niente a nessuno cioè ognuno si tiene i suoi casi che bastano dalla invece l'idea di far raccontare episodi di casi drammatici il modo di risolvere e così via questo apportato persone assolutamente e diciamo refrattari viene
Al discorso personale
Perché per esempio quando si fa una cosa del cieco gli insegnanti è facile o perché sono abituati a esprimersi e così merce concentra del genere poteva essere difficilissima invece è stato pubblicato anche un libro è stata una bella esperienza
Dunque io dicevo quindi questo è l'apprendimento esperienziale di nuovo cioè quello descritto da autori come Colombo debbo terzo insomma che chi si occupa di queste cose conosce benissimo cioè come un circolo in cui si parte dall'esperienza poi c'è la riflessione sull'esperienza poi c'è la concettualizzazione
Poi ci sono le ipotesi di applicazione e le nuove esperienze
Il metodo funziona benissimo con operatori sempre di un servizio sociale impegnati nella relazione d'aiuto è ovvio cioè si comincia con i racconti di esperienze personali in genere sono casi di successo o insuccesso
Poi si riflette su come sono stati affrontati e così via e naturalmente in molte di queste esperienze c'è il contributo dell'esperto che offre nuove chiavi di lettura nuovi criteri interpretativi
Ora a volte si può andare anzi c'è bisogno di andare oltre la descrizione delle esperienze presenti
Cioè si chiede cioè di raccontare non singole esperienze ma la propria storia professionale in una dimensione diacronica che poi si intreccia con la la Pro scusate la storia professionale che poi si intreccia con la storia personale
è un'applicazione molto efficace questa del metodo biografico ha cominciato concerto pedagogista che si chiama Dominique se in Svizzera
Un po'di anni fa con il suo gruppo che è stato chiamato la scuola di Ginevra così diffuso moltissimo in Francia in Inghilterra insomma da altre parti in Italia un gruppo che fa delle cose analoghe quello di Demetrio e Laura Formenti Anna Mila no
Il senso è questo cioè le tante
Iniziative di formazione continua e aggiornamento professionale su temi specifici spesso non servono a niente
Perché c'è bisogno di altro c'è c'è bisogno di smuovere la situazione in profondità di uscire dalla routine di rivedere le ragioni della propria scelta professionale ritrovare le motivazioni
Bisogna aver voglia di cambiare di riprendere un percorso che è sempre personale e professionale insieme e per ottenere questo la riflessione autobiografica e considerata fondamentale
Con gli insegnanti ad esempio visto che il rapporto didattico e molto coinvolgente sul piano personale
Storia professionale storia personale appaiono inscindibili
Ci sono poi approcci diversi per esempio si può chiedere la geografia cognitiva
Chiedere cioè gli insegnanti in questo caso come hanno costruito il loro sapere il significato che ha per loro in modo che anche con i loro studenti si pongono il problema del rapporto col sapere cioè il rapporto soggettivo
Come sapete il significato attribuito la necessità di una personale costruzione quindi funziona benissimo concettualmente
Sempio un'indagine
Sulle storie professionali di insegnanti elementari in condotta col metro interviste biografiche
Focalizzata su come le insegnanti hanno imparato a insegnare e come hanno modificato negli anni ero pratica didattica
Lo seguirà recentemente perché è stata oggetto di una tesi di laurea è stato un lavoro veramente Splendido perché emergono cose
Di grande interesse sull'importanza che potrebbe avere per esempio la trasmissione diretta dei saperi e di competenze dance tra insegnanti esperte e inesperto
Lo scambio di esperienze
L'esigenza di uno stretto rapporto teoria praticati e quindi la scarsa utilità di tanti corsi d'aggiornamento
E sul rapporto tra modalità didattiche interessi personali al di fuori della scuola tutto questo diciamo emerge molto lentamente attraverso interviste biografiche molto lunghe
E analisi che certo sono come dicono gli inglesi Time commissione in gara cioè che fanno consumare tempo però per ottenere certi risultati lì bisogna consumare tempo non c'è niente da fare
Allora qualche osservazione sul passaggio alla scrittura non so quanto tempo presso finora ma tra finisco presto
Allora una volta che ho raccontato un'esperienza personale o il mio percorso biografico che cosa comporta mettere ciò in forma scritta
Cioè chiusa nella formazione
Il metodo autobiografico spesso segue questa procedura dall'orale allo scritto so per esempio prima ognuno fa un breve resoconto autobiografico reale e poi c'è il confronto nel gruppo con le domande di chiarimento quindi il singolo tenuto anche conto delle domande che gli stati fatte prepara il resoconto scritto
Si pensa che mentre la ricostruzione biografico orale sempre improvvisata
Necessariamente approssimativa con conclusioni provvisorie
Legata anche alla situazione per esempio dialogica o di gruppo la scrittura permette di fermarsi a riflettere di rivedere un'interpretazione quindi di pervenire ad una ricostruzione più articolata e più stabile
Ora questo è vero però il passaggio orale e scritto non comporta sono un livello di ulteriore riflessività
Intanto consideriamo scrittura autobiografica anche quegli scritti Comi racconti sul tema del viaggio nel libro a cura di Luciana
In cui l'autore esprime nel racconto indirettamente magari qualcosa o anche molto della propria esperienza biografica
RAI vorrei fare tre osservazioni semplicemente cioè in primo luogo scrivere non significa semplicemente trasferire su carta qual computer un sapere già costituito pensieri già compiuti c'è un'esperienza abbastanza comune e quella di avere l'impressione di avere tante cose da dire e poi non riuscire a mettere per iscritto il fatto è che la chiarezza di idee e spesso apparente e non regge alla prova della scrittura con i suoi obblighi di coerenza perciò la produzione scritta non può essere affetto come sappiamo di una strategia diciamo lineare consistente nel mettere giù tutti contenuti presenti nella mente
Riferibili a un determinato argomento uno dopo l'altro finché non ci sia altro da aggiungere quella che è stata chiamata da deragliare scarpe ammaliati la strategia noleggi pendente cioè che si limita a dire quello che so
Quello che già so diciamo
Mentre la scrittura esperta e quella chiamata non è ci trasforma in cioè che trasforma il sapere posseduto trasforma ciò che si sa e infatti una procedura complessa quando l'elaborazione testuale non riesce a un certo punto uno si rende conto che deve tornare ai contenuti cioè ci si accorge che quindi il problema perché richiedono chiarificazione per potere essere espressi
Discorso scritto acquista così una sua oggettività diverso come dall'intenzione iniziale diciamo del soggetto diciamo porta oltre il soggetto che persa che pensava di esprimere X
E ha espresso un'altra cosa
Cioè costruisce e in questo senso lo scritto costruisce diciamo non presuppone una soggettività
Una capacità di esprimere di comunicare eccetera preesistente costruisce costituisce una soggettività più concreta
Mediata
Dagli strumenti di espressione dallo sforzo di comunicare dalle regole da rispettare eccetera
Seconda considerazione la lingua scritta appunto alle sue regole molto più vincolanti di quelle dell'esposizione orale chi scrive deve fare i conti con le regole sintattiche narrative argomentativi e allo stesso tempo deve riuscire ad esprimere il proprio punto di vista la propria esperienza e la propria storia
Questo ovviamente non è facile alcune cose non riesco a dirle per esempio posso dire solo quello che riesco
A dire utilizzando gli strumenti applicando le regole e conta alla fine diciamo per quello che sono come soggetto della comunicazione solo quello che riesco a dire
Cioè in questo caso che riesco a scrivere
Il resto le tante cose che avrei da dire ma non riesco a dire fanno parte di una soggettività indeterminata
Ho finito sì che non entra nel contesto comunicativo all'ultima cosa
Cioè non solo gli strumenti che la lingua ma anche i contenuti ciò di cui si può parlare si riesce a parlare valori simboli metafore come quella del viaggio per esempio
Sono offerti dalla cultura perciò per scrivere una storia in cui possiamo riconoscerci
Dobbiamo necessariamente confrontarsi con l'immaginario sociale e perciò gran parte del corso di Luciana Scarcia è stato di lettura
Oltre che li scrittura
Cioè per essere significativo ciò che scriviamo dei veniva fa parte di questo immaginario solo così e comunicabili né insomma la mia la conclusione a cui voleva arrivare
Del tutto analoga o identica a quanto è stato detto stamattina sulla necessità del distacco del distacco e della oggettivazione
Cioè ogni presa di parola
Io direi oralmente o per iscritto immediata dalla cultura dagli strumenti dal contesto comunicativo l'approccio autobiografico insomma nel contesto educativo e tutt'altro che un invito al soggettivismo
Cioè si basa sulla consapevolezza che solo nella relazione si riesce a costruire o ricostruire un proprio percorso
Ora ringraziamo il professore ci ha fornito delle preziose riflessioni
Su come impostare le nostre attività di formazione e il modo di valutarle
Attraverso un sistema biografico che logicamente diverso a seconda che sia scritto o orale grazie ancora professore
Adesso veniamo alle esperienze dobbiamo stare nei tempi entro le quattro e mezza devono finire cominciamo dal nostro corsivista
Leonardo dove Leonardo De Pace
Ah ecco perché
Che proprio di questa casa circondariale il Nuovo Complesso
Un corsivista particolarmente attivo
Lui forse non si ricorda di me ma io mi ricordo bene di lui ha fatto anche il corso che di cui abbiamo parlato stamattina fa il corso di scrittura l'anno scorso avevano addirittura prodotto un DVD un film un breve filmato insomma
La parola lei calze
Sì adesso io cercherò di di esprimere il senso del corso e poi anche la mia esperienza personale
Quasi tutti quasi sempre pensano a se stessi più raramente su se stessi
Anche se non mancano utili Valerie per soffermarsi qualche volta fare una sorta di bilancio del Sen
Per me personalmente le cicatrici sono molto importanti
Hanno il potere di farci ricordare che il passato del reale qualunque esso sia perché ha contribuito a renderci quello che siamo
Parlare del passato nell'ambiente carcerario è cosa di tutti i giorni
Però una cosa ben diversa e tornare indietro nel tempo
Scavare nei ricordi informa autocritica
A seconda di quello che abbiamo vissuto ci reca gioia o dispiacere
Però a volte ci aiuta anche a liberarci
Questo senso di liberazione ho iniziato sentirlo alcuni mesi dopo aver cominciato il corso di scrittura alcuni mesi fa e a ai scusate corso di scrittura tre anni fa
Ed è stato proprio come svuotare un sacco molto pesante che non mi permetteva ad andare avanti
Questo corso laboratorio di lettura e scrittura nasce quattro anni fa all'interno del secondo centro territoriale permanente mantenendo sino ad oggi la stessa metodologia di lavoro riproducendo con questo ottimi risultati ovvero la pubblicazione di due libri l'attesa in carcere viaggio
Al principio del ricorso la professoressa Scarcia opta per la scelta di un tema
Che utilizziamo per la guida come come guida per la selezione delle letture che poi sono analizzate e discusse durante la campagna un parte dell'anno
E che ci servono soprattutto per prendere spunti sulle tecniche con cui sono stati iscritti
Dopo aver discusso esaustivamente sul tema scelto delle diverse tecniche di scrittura
Sulla base di spunti presi dalla lettura sia su ispirazione propria
Si parte con la prima bozza scritta
Questa prima stesura viene esaminata quindi aggiustata Herria Borrelli rielaborata in più occasioni
Anche grazie al confronto collettivo sui testi perché la cosa più interessante di questo laboratorio è che un'esperienza collettiva tutti quindi partecipiamo attivamente nella discussione ogni scritto con i nostri con i nostri pareri le nostre idee i nostri suggerimenti
Che non necessariamente la fine saranno applicati da colui che ha scritto il lavoro però serve per imparare ad analizzare da diversi punti di vista ogni stesura
Impariamo metterci in gioco esprimendo le nostre Pico Pini Oni alla luce di quello che abbiamo appreso certe volte anche con qualche scontro diretto dovuto opinioni diverse
Qualcosa di questo NASA dal nostro amico
Giambattista
Però alla fine prevale sempre la ragione e terminiamo pacifica andarci
E e a entrare di nuovo nello spirito di gruppo
Posso assicurarvi che non siamo tutti molto richiesti da questo confronto amichevole tra corsi
Durante l'anno accademico riceviamo anche l'intervento di diversi esperti nel proprio settore accademico e professionale che ci accrescono con i loro suggerimenti in merito e contribuiscono a darci spunti per migliorare i nostri lavori
Ricordo molto volentieri alcuni interventi fatti dalla psicoterapeuta la dottoressa Adele Fabrizi
Che dopo ma aver esaminato gentilmente i nostri iscritti ci ha aiutato a focalizzare meglio
Alcuni aspetti che avevamo lasciato in sospeso
O il giovane Leonori Leonori l'informatico di professione ma appassionato di musica
Che attraverso le canzoni è riuscito a centrare in pieno il tema scelto
In forma inusuale
Con dei brani musicali
Ci ha regalato alcune ore indimenticabili in loro compagnia e vi assicuro che ascoltate sotto la sua esperta guida suscitano sensazione tutt'altro che banali
E così potrei elencare tanti altri come Furio battere scrittore siciliano può Edoardo Albinati scrittore romano presente qui con noi oggi o Luciano Zani storico e sociologo alla Sapienza di Roma
Che con i loro ineguagliabile contributo hanno fatto quelli hanno fatto sì che i nostri racconti che abbiano una maggiore spessore letterario
Posso assicurarvi che da piccolo non ero bravo con la parola scritta la grammatica era una tortura cosa che tuttora persiste che devo migliorare
Però per questo forse non mi impegno tanto
Siamo sempre stati nemici
Ci aspettavamo distanza nessuno dei due invadeva lo spazio dell'altro oggi invece ho imparato a conoscerla a rispettarla e soprattutto a utilizzarla
Scrive Randy trasporta lontano
Mi rende padrone della situazione
In un luogo dove non sono padroni nulla e dove cercano sempre di togliermi di più
Spetta a me non permetterglielo
Con la scrittura e come saper camminare puoi andare dove vuoi non hai bisogno della voglia di farlo
Però è anche vero che come ogni Bembo che impara a camminare c'è dietro una madre premurosa che che l'insegna a fare i primi passi che lo sostiene
Che lo consola quando Castello aiuta a rimettersi in piedi nel nostro caso statura la professoressa Luciana Scarcia
A farci non solo la madre ma anche l'amica da sorella
Prima di tutto perché ha creduto in quello che fa
Poi anche nella nostra voglia di imparare
In isole come queste
Di cemento e ferro
Presenti soltanto negli incubi di ogni uomo
Dove il migliore amico dopo devo sei test su e la speranza è l'unico invitato che vorremmo condividesse la nostra tavola
è consentito un solo alleato
La scrittura
Cosa non facile in carcere per me
Come alcuni potrebbero pensare credendo erroneamente che il tempo sia a nostro favore
Queste quattro mura non sempre ti consentano la concentrazione l'ispirazione necessaria per esprimere al meglio le tue riflessioni sentimenti
Il solo pensiero di sapere che non puoi muoverti a volontà che se circoscritto in un perimetro ben definito non solo fisico ma soprattutto intellettivo
Che sei un numero di matricola de che molti vorrebbero isolare atti nella tua cella perché dai fastidio rappresenti troppo lavoro
Riesce col tempo a perturbare atti a tal punto dei indurci a ribellarsi a tutto ciò che fa parte della comunicazione
Incluso la scrittura
Comincia ad allontanarsi da tutto e da tutti dà inizio a un distacco
Cominciando dall'istituzione perché per lui la fiducia nei loro confronti
Alcuni addirittura dai parenti amici
Perché è oramai non è più niente da dire
E sai a priori quello che ti diranno
Tutto diventa così ripetitivo fastidiosamente noioso
E allora che il bisogno di dare una svolta che devi cercare nuovi stimoli nuove emozioni sondare campi sconosciuti o semplicemente in My approfonditi
Ed è qui che corsi come questo
E la scuola in generale e qui vorrei fare un'enfasi su questo anche da parte dei miei compagni
Si rivelano molto utili
Proprio per restituire quegli stimoli per brutti per Ray trovarne e trovarne di nuovi si troverà si dovrebbero creare più scuole nemmeno carceri
E le scuole già esistenti e consolidate come per esempio le due esistenti qui presenti qui a Rebibbia dovrebbero essere appoggiate sostenute non abbandonate segregate
Perché l'ignoranza è uno dei principali catalizzatori della recidività
Io sono per l'obbligo e obbligatorietà della scuola in carcere
Come lo sono come lo è in paesi più evoluti
Con ottimi risultati
Prima di tutto perché il tempo per il detenuto trascorre avrebbe più in fretta
E lo utilizzerà per quel qualcosa di molto valido e secondo perché è un eccellente mezzo per riuscire a farsi un vero e proprio esame introspettivo
E quindi conosce sì un po'di più
Perché no migliorarsi
Personalmente non saprei come ringraziare tutti i miei professori né professoresse oggi qui presenti
IMI educatori per l'ottimo lavoro che hanno svolto questi ultimi tre anni nei confronti aiutandomi a ritrovare il Nord dopo essermi a Renato
Una cosa alla quale ci tengo particolarmente sempre grazie a questo corso e il fatto di essere riuscito a entrare a far parte di un piccolissimo perché per il momento sono solo materie leggiadro pochi detenuti che mantiene un rapporto epistolare con una classe di una scuola media di Roma
Alla quale vorrei approfittando momento ringraziare profondamente per questa splendida splendide opportunità
Quando ricevo le lettere di questi ragazzi e ragazze che hanno la stessa età di mio figlio
Non posso fare altro che averli grazie a Dio di poter rendermi utile
A persone che stanno crescendo perché hanno tanto bisogno buono credo in loro
Bisogno di riconoscimento probabilmente perché anche noi abbiamo bisogno dello stesso
E che forse potrebbero far proprie le mie esperienze così almeno non commettere gli stessi errori
Sento che questa è un'ottima maniera di espiazione della pena
Perché ti concede molte soddisfazioni e soprattutto perché è una forma e già che siamo in in un contesto di scrittura utilizzerei una metafora direi di tornare ad essere un verbo e non più un sostantivo grazie
Ferraris
Terzo che Leonardo ci ha dato una bella lezione di vita grazie rionali
Allora adesso Fausta Minale della casa circondariale femminile di Pozzuoli
Sì ho dovuto anticipare rispetto al programma perché poi non fanno in tempo a prendere il treno sulla ripartire
Ma non solo
Siamo
Istanza
Massimo Manzi e non sposta anche questo dovrebbe invece nascosto allora noi siamo della della casa circondariale di Pozzoli fa staminale sì
Anzi allora
Siamo il le crescenti le gruppo docenti della Casa Circondariale femmine di Pozzuoli Angela Cicala Mario ed Emilia fa staminale pace Fausta appare e Maria Luisa Bartorelli che saluto ne siamo qui per lavoriamo nella casa circondariale da dodici anni e alziamo le docenti della scuola media di hanno Giacinto Diano di Pozzuoli
Spostò disposto medico
Presidente
Allora siamo qui per raccontarvi della nostra officina permanente di scrittura che si chiama la sacca di conta la sacca ricorda la anagramma che la nostra costumista affatto di casa circondariale uscito fuori quest'idea
A mio parere molto interessante di questa sacca di questo grande contenitore nella quale vanno qualcosina confluiscono questo neologismo questa ira che diventa feconda feconda per la appunto per tra grazie alla scrittura noi siamo attive nella casa circondata dal mille novecentonovantasette e e abbiamo fatto moltissimi progetti moltissimi lavori relativi proprio a lettura e scrittura
Di cui ora vi parleremo molto brevemente perché il tempo non è che sia sufficiente per poi far parlare ha certamente tutti ma prima di fare questo vorremmo composita di qualche idea piccolissima del nostro mondo che abbiamo chiamato il mondo del fare in cui si incontrano si scontrano idee ipotesi tantissimi Progetti soprattutto dove sperimentiamo tutto quello che didatticamente possibile
Che si incontra spesso anche con tutto quello che didatticamente codificato e che ci così ci ci proviene no dei nostri studi la nostra la formazione agli insegnanti
E il nostro lavoro molto paziente molto lento molto laborioso abbiamo varato oggi di di appunto di scrittura noi come se ci immaginiamo come dei perciò in officina come di dei bravi artigiani che lavorano
A perché are un testo punto un tessuto tessuto che i figli sono proprio le parole
E che poi ci divertiamo a trovare insieme le trame gli intrecci e qui nasca per cui nascono stoffe sempre diverse siamo partiti in questa grandissima avventura nel novantasette da questo da questo così da quest'idea che leggere e scrivere non è una dote fondamentalmente naturale e ma si può si può imparare è necessario chiaramente insegnarlo e che cosa abbiamo insegnato in questi anni sbattuta pensato cosa non si fa i laboratori di scrittura
Soprattutto non si falsificano le parole non si contraffatta Mazzini bisogna invece coltivando visti l'onesta anche se n'è parlato anche prima nella prima parte del nostro incontro e poi non non inseguire un sentimentalismo un buonismo scontato ma sicuramente favorire un innamoramento e in questo modo poi dopo è più facile trovare il cosa insegnare e soprattutto noi puntiamo a questo alla alla a far trovare alle nostre donne le donne che lavorano con noi il proprio stile che appunto cioè trovare le parole giuste per dire
Per per svuotare il sacco come ha detto prima la il nostro il nostro amico
E quindi ecco lavorare con loro un significato soltanto ecco per scrivere a leggere quindi non solo di una questione di punti delle virgole della degli avverbi quanto quello di impossessarsi tecniche tecniche letterarie compositive che per lui sono state il punto di partenza
Ineliminabile cioè puntare su un vincolo un vincolo che per loro è una strada così erano i sassolini Pollicino che non lo seguivano e per non perdersi perché abbiamo a che fare con donne
Che non hanno strumentale non hanno studiato un anno strumentalità linguisti non talvolta non conosco anche la lingua italiana perché sono africane sono provengono da da paesi così e sono delle comunità rom
Quindi che non conoscono sicuramente la lingua italiana e allora insieme le tecniche compositive non abbiamo poi imparato
A far così uscire da loro
Le le quelle che qualcuno ha chiamato più importante di me sicuramente le tecniche dell'essere cioè appunto di quella di quel di quella Share un'impronta un'impronta un'impronta personale alla domanda ma come si fa insegnare quello che non si può insegnare
Ne abbiamo trovato la risposta quella che ha dato Giuseppe Pontiggia semplice non si insegna perché sono le cose che poi escono spontanee no da questo dai laboratori da queste dalle delle officine e allora
Ecco i laboratori e fare pulizia questo gioco di usare le parole ma ripararle
Cambiarle esplorare l e in attraverso un percorso che pensa stiate così vedendo le idee positive tipo e si collettivi giochi e di metafore e di e di similitudine metà poema un odore che può diventare poi si è sperimentare credulità presso le percezioni
Così sensoriali i quadri
L'osservazione dell'immagine che può determinare determinato dei testi poetici molto interessanti
Ma ecco più quel percorso mi interessava puntualizzare l'idea di del gruppo che è uscita qui molto forte in questo in questo questa mattinata leader del gruppo che a Pozzuoli è diciamo è è un punto e un punto importantissimo perché siamo tutte donne siamo tutte donne noi che lavoriamo e il loro che sta dalla parte attiva
E mi piaceva così regalati l'immagine di questi questo grande spazio in cui lavoriamo che diventa un po'no queste arene dove il una grande arena nella quale nove sedute intorno creiamo questo centro che sembra veramente una rete sembra siamo noi il gruppo che crea l'ariete quella rete che praticamente salva quella rete che può così salvare da qualche caduta da pericolosa che durante il racconto di racconti
Può può cadere e ma nello stesso tempo questa rete di protezione si può trasformare in onda tappeto un tappeto che così per il per lanciarsi lanciarsi verso l'alto rilasciata lanciarsi soprattutto fuori e in questo gruppo questo tappeto purtroppo nonna salvato la vita di scusi
Scusate
Non ha salvato Rosa Comegna che e una nostra e nostra grossista che purtroppo così ha pensato a una giovane di task così ma è morta qualche giorno fa che aveva creduto che la polizia potesse salvare la vita sicuramente ha salvato l'anima non il corpo perché per quello c'è si parla è tutta un'altra storia e allora lei che vogliamo dedicare il il nostro intervento il nostro lavoro di questi anni
Siccome non ci sono loro a parlare ma ci siamo noi a parlare per loro volevo leggeri brevemente non voglio rubarvi troppo tempo anche perché ci sono e altre cose interessanti da ascoltare qualche qualche testo far sentire la loro voce attraverso di lui voglio raccontarvi di Roberto Esposito ma nostra garza che ho riuscita felicemente uscita che si guarda allo specchio è un gioco di similitudini e metafore
E si e dice così il mio corpo è bello come il mondo
La mano e il giorno i miei capelli cadenti come grappoli la bocca un fiume tranquillo i piedi fertili comizi mi lanciate nella terra dei Bruna
Oppure oppure ti presento vi presento la rabbia la rabbia che ha scritto Leonilde Lu lungo in questo gioco di percezioni sensoriali
Un odore terso
Pesante la rabbia nera il suono cupo di pugni sul muro l'ho assaggiata Sadie accetto
E in ultimo che cos'è la polizia in questo gioco del che cos'è che abbiamo inventato attraverso così in dei questionari su delle parole su delle su dei temi su delle così oggetti anche che ci circonda la tenuta al vostra nel nome anch'tantissimo no significato senza apparente ma che poi diventano allora abbiamo parlato della poesia quel giorno di uscita
Questo questo testo la polizia e il cuore mostrato su un foglio di carta effeminati
E il rosa come la musica
Abitano anche in ogni parte del mondo dentro di noi
E questa era soltanto delle piccole piccoli contributi delle nostre donne e e un'ultima cosa morbidi che nostro laboratorio che abbiamo inaugurato nel due mila dove si racconta di storie brevi sta la storia Prete c'è l'equità la la la la dati positiva che cita ecco delle indicazioni proprio sul sul testo e non voglio parlar bene io ma vorrei che fosse Mariolina Casamento che un nostro nostro corsi sta
E a parlarmene relativo al percorso una la foto che parla una serie di fotografie che prendono vita che prendano movimento e quindi raccontano
Da bambino amavo il il gioco del calcio
Quando veniva a Natale e l'Epifania ho sempre chiesto in regalo una macchinina telecomandata papà me la compro odiamo le bambole adoravo le bici da cross i miei compagni di gioco erano solo maschi c'era Armando Domenico Giacomo pepata Caia e pepata certa
Io ero uno di loro
A tutti gli effetti
Mi consideravano un maschio perché anche perché non sembrava affatto una femmina
Il corpo che cresce fuori dimesso uno apparenza evita anche molto fastidio ciò che odio del mio corpo esterno il seno e la cosa che vorrei eliminare perché non mi fa sentire a ciò che sono né niente non c'è un uomo e così dalla mia infanzia l'ho portato chiuso dentro di me fino a quindici anni
Odiato indossare i vestiti Negrini col fiocco rosa amava i pantaloni di Bini Celesti col fiocco bianco mamma mi costringerà a mettere che dista da facendomi lotto rilievo la mesta chiamava grigio da mia madre lei si stupirà ma come chilometri ogni mattino con le mie mani ma come è possibile
Alla fine ha vinto io
No indossato più i miei capelli sono stati sempre molto corti poi mamma mi ha costretto a farli crescere
A farli crescere lunghi e gli avevo lunghi fino a metà spalla quindici anni lei scoprì che chi sono veramente e chimici sin bagni misi la testa in giù e con le forbici taglia di tutto
Da quel momento in poi mi sono liberata di grandissimo peso ora ventiquattr'anni lei si è rassegnata
Vorrebbe che facessi un figlio io non lo farò mai perché non me la sento ma perché mio figlio dovrebbe dire una madre poi così come mi come risponde alle sue possibili domande no un figlio non lo farò mai oggi loro accettano le mie scelte mi chiamano Marini senza la vocale finale
Grazie vero intarsiati
Volevo soltanto dire chiamarci
Chiudo allora sono una cosa nel due mila uno abbiamo realizzato Progetto per la Biblioteca Nazionale di Napoli se chiuso Guernica
Con la Biblioteca Nazionale di Napoli e abbiamo prodotto questo libro che praticamente raccoglie tutti gli iscritti e debole donne del carcere
Allora
Un dovette sintetizzare al massimo perché poi i non c'è più tempo
Allora adesso siamo alla Casa di reclusione maschile di Civitavecchia Silvana Sergi
Ma bassissimo
Buonasera tutti per far di comprendere la mia esperienza in necessario alla presentazione
Io sono il direttore della Casa di reclusione di Civitavecchia mi chiamo Silvana Sergi sono direttore Civitavecchia da cinque anni ormai
Miri a gancio agli interventi però questa volta allargando il gruppo l'attività
Di
Di formazione che la scrittura garantisce enorme enorme perché la scrittura è formazione e orientamento e come avete sentito dalle brevissime maestre napoletane
E le mette Alegría in carcere c'è allegria quando c'è questo tipo di formazione c'è veramente gioia perché c'è espressione al novantanove virgola nove periodico per cento positiva
L'esperienza la casa di reclusione e quella di un un circuito sperimentale molto trattamentale quindi il gruppo su cui la formazione interviene si è allargato
La nostra esperienza è sia quella classica fatta ovviamente sulla sui nostri utenti sui detenuti e quindi spazia dall'orientamento lavorativo al trattamento puro e semplice e come Successo negli ultimi anni
Diventa un'esperienza che si che analizza in un'attività teatrale che poi vince un premio nazionale ma che non voleva essere teatro voleva essere
Un una forma espressiva più più vera ecco che veniva da anche da persone che non sapevano non sapevano cosa fosse la scrittura perché magari a Scampia non gli era mai capitato di andare a scuola ma soltanto di rubare la cinquecento
E allora si ritrovano a scrivere a scrivere bene a scrivere in modo vero dicono un premio è questa e questa rappresentazione teatrale ormai gira una sua vita autonoma però l'esperienza che ci interessa quella formativa non è soltanto sui detenuti
E questo è una cosa su cui io vorrei portare l'attenzione l'esperienza formativa riguarda tutti non ci dimentichiamo
Che se fosse soltanto sui detenuti comunque risulterebbe parziale non ci dimentichiamo che il carcere ha una sua vita varia eh che Abbey colare tutta questa vita c'è il personale di polizia penitenziaria
Perché il veicolo il motore è lì e lì che sì realizzano qualitativamente meglio moltissime attività noi sappiamo che i nostri operatori gli educatori gli insegnanti gli psicologi sono persone che hanno un ruolo ben determinato in questo senso ma ci dobbiamo ricordare che anche il ruolo del personale di polizia per penitenziario trattamentale e allora l'esperienza della Casa di reclusione di Civitavecchia è questa
La formazione non è più solo ed esclusivamente rivolto ai detenuti
Ma è un momento di interazione senza per questo mettere da parte
Il ruolo della custodia e quindi della della vigilanza è un momento anche per il personale di polizia penitenziaria perché rientra nei suoi compiti istituzionali allora la formazione coinvolge anche il personale
Sia insieme sia separatamente un'esperienza e in questo mi riaggancio alla all'osservazione professor Richter che è stato anche un valutatore dei corsi per i direttori
Non serve conoscere poco di tanto ma molto di poco perché questo ci permette di specializzare e di entrare meglio nelle dinamiche trattamentali in questo senso quando se e partito a regime circuito sperimentale Civitavecchia io ho pensato prima al personale di polizia
Volevo che fosse consapevole del suo ruolo del ruolo in importante a cui ieri era stato chiamato
Per un ordine venuto dall'alto e allora ho organizzato dei corsi per il personale di polizia abbiamo rivisto tutta la legge penitenziaria
Con una chiave di lettura quella del trattamento proprio per evitare equivoci in questo senso
E dopo aver fatto una riflessione più generale sul circuito perché sui la reclusione Civitavecchia e completamente omogeneo in questo senso allora siamo partiti siamo partiti abbiano iniziato l'attività sui detenuti però il personale era ben preparato ed era anche consapevole
Dell'efficacia e anche dei limiti sia previsti dalla legge sia previsti dalla dalla stessa realtà penitenziaria trattamentale
A questo punto tutto tutto è andato nel modo migliore nel senso che il personale aveva una forte motivazione aveva ben chiaro questo tipo di di orientamento e la formazione che si doveva fare e interagiva interagiva nel modo nel modo più corretto
E nel modo più idoneo e così si sono diversificate tutte le attività che però sono state sono partite da un orientamento basato proprio su un'esperienza culturale
Perché e questa è la mia opinione personale
La
La cultura un elemento del trattamento per me il primo elemento del trattamento di generalmente siamo portati a pensare che il più importante sia il lavoro perché toglie dall'ozio
Il lavoro diventa la conseguenza immediata della dell'orientamento e della formazione culturale in senso lato culturale nel senso anche di di di tecnica professionale scolastica
Prima una riflessione e poi l'operatività e questo ce l'ha consentito appunto la la scrittura la scuola tutte queste riflessioni
Ancora oggi noi con il personale di polizia penitenziaria pensiamo a dei momenti in cui facciamo il punto della situazione ci chiariamo anche le idee ovviamente nel nostro caso puntando più che altro su quella che è la è la norma che ci consente di dare impulso al circuito trattamentale e vediamo fino a che punto
Possiamo applicarla possiamo realizzare un'apertura
Un'apertura efficace
La quindi la formazione su tutti gli operatori del trattamento ognuno o per la sua parte nel modo più giusto e poi tutto questo ovviamente ha portato a un ampliamento delle delle offerte dell'offerta trattamentale
Anche avuto un allargamento della dell'attività e del contatto che c'è con la città comunque con gli altri
Il il risultato è stato che questo strumento che in origine è stata appunto la la formazione culturale la scrittura comunque il una riflessione su su qualcosa che era più più culturale che fuorché operativo che tecnico apportato voi alle scelte più condivisa e poi ha portato tutto quello che oggi dà molta soddisfazione
Anche perché il risultato finale che poi quello che ci interessa
E che quello della rieducazione del recupero ha portato
A ad una ad un esito inaspettato
Ragazzi Giovanni senza nessun tipo di formazione scolastica se essa senza ancora una seria riflessione proprio sul non dico sui bisogni formativi Ambrosu quello che volevano fare nella loro vita
Hanno capito che Abeba no
Riflettendo criticamente la possibilità di realizzare qualcosa di grande di vincere un premio letterale un pre un premio teatrale
Non elargito dall'amministrazione penitenziaria ma da una commissione di di persone credo che oggi qualcosa è stata qui Dacia Maraini e comunque di persone che di teatro e di culture di scrittura ne sanno più di noi
E ha portato a capire che davanti a ad un percorso di questo tipo si può realizzare molto anche partendo da scarsissime risorse ecco perché io oggi porto questa questa esperienza perché tutto questo assumere un'importanza notevole e anche un una grandissima gratificazione dal punto di vista operativo
Se coinvolto tutto il per tutto il personale tutti gli operatori ognuno ovviamente nel rispetto del proprio ruolo e del proprio impegno però sicuramente tutti i momenti Diversi insieme
Ma con il coinvolgimento totale di tutti grazie
Direttore di Civitavecchia ci ha proposto degli altri attimi di riflessioni
Prima non ho potuto dire perché la poetessa traccia mi premeva volevo ringraziare per il pathos la l'amore e la dedizione che hanno dimostrato le insegnanti
Di Pozzuoli grazie per la vostra testimonianze salutate veramente da parte mia di tutti noi le detenute
Allora adesso abbiamo Regina Coeli Eugenio Cardini
E poi può venire sempre qui vicino da Sollicciano Paola nobili
E Antonia Dettori
Sì
Sì se ce la facciamo professoressa su cinque minuti alle quattro c'è la Francia Scena diciamo s'
Il segno ma siccome dobbiamo avere ovunque
La
Ora buonasera buonasera a tutti mi presento sono Eugenio Cardini e appunto rappresento qui oggi il carcere di Regina Coeli
E innanzitutto vorrei veramente rivolgere un ringraziamento doveroso è veramente affettuoso direi la professoressa Luciana Scarcia che molto cortesemente mi ha voluto qui e anche il dottor Spadaccia del Garante dei detenuti
Il io direi che qui questa sera porta una mia brevissima esperienza personale e diversa da tutte le altre per un semplice motivo capito che giù a inanella nell'anche la sala seduti insegnanti più o meno e anche qui su in generale io sono l'unico a non esserlo non sono neanche un detenuto
Faccio altre cose cioè nella vita acqua ore chiarirlo perché poi magari non mi fanno più uscire dove nella vita faccio tutt'altro lavoro nel cosiddetto terziario avanzato e ho avuto la ventura quindi una compagnia d'assicurazioni ha avuto la ventura di scrivere fino ad oggi pubblicare quattro romanzi spero di continuarlo affare
E sono un po'da sempre vicino al mondo del volontariato allora in questo senso precedentemente mi ero occupato di altri settori era un anno due anni che riflettevo su questa cosa
E ho pensato di portare un mio piccolissimo contributo molto umile a chi magari non è in grado semplicemente godere scrivere una letterina a casa la propria fidanzata la propria moglie a un amico e da lì poi in realtà però la cosa c'ha preso un po'la mano con il dottor Mariani il direttore carcere di Regina Coeli la dottoressa Marras il capo degli educatori e abbiamo pensato di fare un vero e proprio corso di scrittura creativa che francamente sta andando molto bene siamo tutti un po'molto felici
Io avete anche un po'una mia scritta l'intervento in cartellina avrei voluto dire molte cose perché un argano è un argomento che non può essere esaurito così brevemente però capisco per ragioni di spazio dico soltanto una cosa io credo che tra l'altro ho una preparazione diciamo così di natura giuridica e sociologica e il rispetto diciamo a quella invece proviene dal mondo delle lettere che penso riguardi molti di voi
E mi rifaccio un po'al vecchio libretto Cesare Beccaria Dei delitti e delle pene io credo una cosa che il detenuto e giusto che sconti la pena che ci è stata data ci sono delle pene accessorie che scattano purtroppo spesso che non sono né scritte né né volute tutto sommato nemmeno nemmeno Dada direttori ovviamente del carcere di lavorare nel nelle nei credenziali eccetera ma diciamo difesi fa si rifà un po'quelli che sono le istituzioni totali da Koopman in poi professore credo che appunto condivida questo tipo di discorso per cui diciamo io credo una cosa che soprattutto al detenuto non voglio parlare di sovraffollamento di tra tante altre cose che tutti noi conosciamo leggiamo tutti i giorni
Credo che sia importante una cosa rispettare la dignità io credo ecco che piogge Leonardo chattato il ragazzo che ha parlato prima una sua bella prova una bella esperienza le gli è stata in qualche modo restituita la sua dignità di persona e questo credo che sia fondamentale mantenerlo conservarlo quindi purtroppo può accadere questo tipo di situazioni come credo che accada che spesso il detenuto può diventare un numero ecco quindi un numero di matricola
Io ciò che ho trovato e devo dire che tra l'altro tengo a precisare che nella realtà io vivo tutte le settimane che quella di Regina Coeli come volontario c'è una fortissima attenzione nei confronti del detenuto tanto è vero che vengono appunto portati avanti laboratori vario genere io ho trovato immediatamente
Anche una situazione di enormi ospitalità ma credo ecco che più in generale e quindi quindi albero bar molto al di là del discorso dalla mia esperienza specifica credo che io per esempio ho trovato un estremo affabilità da parte appunto tre persone con le quali mi sono confrontato nel corso quando hanno sentito che c'era da parte mia diciamo la passione questa motore trainante
Di quello che andavo facendo infatti devo dire e è un grossissimo rispetto per loro io son sono rimasto sì mi sono presentato come una persona fra le persone cioè nella diversità della nostra situazione tra me e loro
Era evidente che era un gruppo di uomini perché va a Regina Coeli
è unicamente maschile come carcere che stavano lì a scambiarsi le esperienze per cui non c'era un fare accademico in cui voler spiegare qualcosa a qualcuno c'era uno scambio di esperienze che ancora oggi va avanti abbiamo prolungato il corso perché veramente dentata
Un così una sorta di fucina davvero di di di di di interessi interscambiabili fra Dinoi dove spesso l'idea non è che siano Hikari unicamente al discorso scrittura creativa tanto ne potrei parlare dire qui ma è anche volere in certi casi prendere il caffè assieme raccontarci delle cose perché spesso il detenuto e in condizioni di forte stress io credo che questo voi
Dobbiate soprattutto immaginare se non siete mai entrati un carcere ma non qui come oggi perché ho qui degli amici che mi hanno detto oggi che impressione in tre un calcio torta di questo non è un carcere
Questo può risolvere i suoi giardini ci ci sono voglio dire sembra di stare in una qualsiasi scuola di di casa nostra insomma de delle del nostro quartiere insomma oggi qui siamo un teatro ma stare una sezione a fare queste cose
Davvero ci si rende conto dello stress che vive il detenuto quindi secondo me la cosa più importante prima ancora del corso di scrittura creativa che faccio io fanno le colleghe a Pozzuoli che ho sentito veramente con moltissima partecipazione
E io capisco le ho la loro emozione perché veramente
La condivido in modo molto forte perché non so che è un'esperienza che non lascia indifferenti cioè quando si è lì con loro
E si portano avanti i progetti si condividono delle cose ci si scambia informazioni su sulla famiglia su quello che si pensa della vita su quello che si vorrà fare poi fuori
E voglio dire si resta accalappiati un po'per sempre insomma cioè si condividono queste cose quindi capisco benissimo l'emozione delle colleghe di di di Pozzuoli che davvero condivido e apprezzo molto
Io voglio dire soltanto un'ultimissima cosa io in carcere ho trovato una enorme un'enorme rispetto un'educazione e un'attenzione a quello che si faceva davvero incredibili e chi onestamente spesso non ho trovato fuori voi se tutti insegnanti io vorrei dire soltanto una cosa io spesso mica ambientale in palestra e nessuno mi salutava oppure in ascensore pure sappiamo tutti che nessuno si ferma quando uno passa sulle strisce qui in Italia eccetera
Non vorrei che improvvisamente l'Italia diventasse la Svezia non so un altro posto ma vorrei dire semplicemente questo una volta scuola quando io facevo le elementari c'era una bellissima materia che era l'educazione
Significa io questa non so perché è stata tolta proporrei che tutti noi tornassimo a a a lavorare un po'sul senso civico di ognuno di noi quindi rispettando gli altri modo veramente molto aspro punto perché onestamente credo che sia un momento su una china che insomma io personalmente vedo poco positiva nella società c'le nostre per cui devo dire quello che mi ha spera mente colpito trovato più rispetto e più educazione di quanto ne trovi normalmente generalmente fuori
E questo proprio perché è un posto in cui tutto si porta un po'allegria il tutto viene poi strizzato no e e quindi davvero un laboratorio un caleidoscopio di Verdi avventure di situazioni
Che vale la pena vivere io non sono molto felice uno scambio veramente mi sta facendo crescere ve lo dico molto sinceramente al di là di ogni retorica moltissimo e approfitto da qui per mandare un somma un saluto a cui tutti a tutti coloro che sono in queste situazioni insomma
Grazie
Grazie al genio tardi comunque non è stata tolta educazione civica e c'è un morto c'è addirittura l'educazione alla legalità per cui lavora lo dice allora adesso abbiamo Antonia Dettori del casa circondariale di numero
Allora buona
Buona sera
Allora io mi chiamo Antonia Dettori sono un assistente sociale che da sedici anni lavora nella realtà penitenziaria della Sardegna in questa sede comunque rappresento l'associazione culturale Terri libere di Moro che da alcuni mesi ha deciso di estendere la la propria attività
Verso i detenuti
Diciamo che ho accettato con o molto piacere
Ho accettato con molto piacere di presentare la prima fatica letteraria di trentanove detenuti
Inclusi nelle sezioni di EIV e ai sensi del carcere il Vate Carroccio
I detenuti hanno pubblicato un libro di poesie fuori dall'ombra
Già il titolo diciamo così che si furto dare a a quest'opera è molto significativo
Ma soprattutto speriamo che sia di buon auspicio per le iniziative future
L'esperienza diciamo che diventa letteraria è iniziata in modo molto estemporaneo
Nel due mila e cinque un gruppo di detenuti
Si sono impegnati nel riordino degli iscritti più ci significativi
E hanno proposto all'aria educativa
Di fare una lettura del materiale
Dopo una prima correzione delle bozze hanno continuato a lavorare e hanno formato un comitato di redazione formato da tre persone
Nel due mila e sei hanno riunito le Poesie dei trentanove detenuti appunto che hanno voluto partecipare al lavoro letterario
Non posso raccontare tutte le difficoltà che hanno avuto perché ci vorrebbe troppo tempo
Ma nonostante diciamo le avversità sono stati perseveranza
Grazie anche al sostegno morale dell'educatrice dell'istituto
Concordo o sul fatto che queste attività non sono nuove nel mondo caccia nel mondo carcerario
Ma questo discorso vale per altre realtà
Sentendo oggi le esperienze degli altri mi sono resa conto dalla solitudine che viviamo veramente mai sardi abbiamo ragione al dire quell'esperienza e sono del del continente perché noi queste corsi di scrittura queste cose almeno Nuoro non esistono
Nel nostro carcere tutto diventa difficile voi per mancanza di personale ma voi anche perché si privilegiano altri aspetti rispetto a quello di fare cultura
E poi la questione ancora più complicata quando si tratta di detenuti mi preclusi in Alta sicurezza
A Nuoro non non si è mai pubblicato un nulla che dia voce a detenuti
Persino il cosiddetto giornalino da alcuni anni è stato soppresso
Alla domanda del perché ne è stata vietata la pubblicazione ecco hanno risposto per motivi di opportunità e basta
Ma questa volta i detenuti oltre al sostegno dell'educatrice hanno avuto anche quello del magistrato di sorveglianza che ne ha incoraggiato l'attività quello del cappellano e il mio abbiamo lavorato a quest'iniziativa tutti noi
Durante il nostro tempo libero
Credendoci fin dal primo momento abbiamo intanto visionato al corretto tutto il materiale per quanto mi riguarda ho curato la peste grafica
Deliberò merce il cappellano ha gestito la parte economica
Per la pubblicazione sono stati richiesti dei contributi finanziari agli enti pubblici la risposta è stata eccezionale perché quasi tutti
Hanno contribuito infatti le specie grazie le spese tipografiche sono state coperte con le sovvenzioni la prima presentazione del libro si è tenuta a Nuoro presso la biblioteca cittadina
E nonostante lo scetticismo di qualcuno
è stato un successo infatti i quotidiani locali ne hanno parlato come un avvenimento ed inoltre proprio in quei giorni era stato nominato il garante dei detenuti
E questa azione ha rafforzato il concetto di quanto sia opportuno uscire fuori dall'ombra
I politici presenti
Hanno chiesto più volte di organizzare la manifestazione anche Miss di tutto
E dopo un paio di mesi
La direzione ha disposto la presentazione del libro
L'iniziativa poi è stata promossa a livello regionale e nonostante amplissimo anche preso degli impegni
Re altre due presentazioni nella penisola sono state disdette poiché su mille cinquecento copie stampate in due mesi abbiamo venduto mille trecento libri
Poi adesso da qualche mese diciamo così i nostri poeti con la collaborazione del di una scrittrice sarda Bianca Pitzorno che scrive soprattutto per bambini
Stanno lavorando a Dini ad un'altra iniziativa e questa volta sulle fiabe
Però di di questo lavoro preferiscono parlarne il meno possibile per una semplice questione scaramantica poi vispa la precedente esperienza non nel calcio
Quindi noi operatori per questo secondo lavoro confidiamo in una maggiore comprensione da parte dei nostri dirigenti
Affinché questi avvenimenti all'interno di un istituto penitenziario difficile come quello di Nuoro siano parte integrante di una programmazione delle attività culturali
E vogliamo che in alcune iniziative siano coinvolte anche le organizzazioni del contesto territoriale quindi le associazioni i gruppi musicali sportivi e volontari comunque
Poiché siamo pienamente convinti che il carcere non debba essere avulso dal territorio
è importante che il cittadino sia preparato a confrontarsi con la realtà carceraria
Coloro che interagiscono con le persone recluse devono essere consapevoli che detenuti sono titolari del pieno diritto della vita anche di quella comunitaria
Pur nella ristrettezza della mobilità personale
Per il detenuto è primario il bisogno di umanità
Di sentirsi ed essere riconosciuto persona e di sentirsi e di sapersi parte tuttora viva della società dalla quale si proviene e non alla quale si dovrà tornare
Purtroppo succede che da alcune realtà si riflettano atteggiamenti di disinteresse nei confronti dell'universo carcerario
Ma tutto ciò si deve superare sia con una informazione adeguata
Ma anche organizzando delle iniziative volte a sensibilizzare quella fascia di popolazione maggiormente restia alla conoscenza delle problematiche sociali
Un altro elemento negativo della società civile e il timore del carcere espresso in termini contraddittori
Si ha paura del carcere dei suoi contenuti e si desidera cancellarlo da quelli che sono i problemi sociali
La verità è che l'opinione pubblica a un atteggiamento di fastidio e di paura perché il carcere rammenta il Motroni in modo drastico i suoi problemi
Si deve andare verso un'organizzazione del sistema penitenziario che ha Spirit all'attivazione di una rete di interazione scuola cioè fra istituti di pena risorse territoriali questo diventa la precondizione più rilevante per arginare alcune problematiche che comportano l'essere detenuti
Pertanto si ribadisce l'importanza di acquisire una coscienza sociale anche da parte del singolo cittadino
Non si può negare come sia estremamente importante che tutte le forze sociali siano impegnati più nell'opera dire pressi di prevenzione che di repressione
Quindi se lo Stato funziona deve rispondere ai bisogni dei cittadini
Non aumentando il numero delle carceri va diminuendo il bisogno di carcere concludo ringraziando tutti prese
Ma allora CD prendiamo atto di quello che cioè il diritto è della solitudine volevo semplicemente dire che si parla sempre male di Roma parte io sono romano aver cui sono di parte o comunque il la Giunta comunale ha considerato le carceri come il ventunesimo Municipio della città
Questo per dire che l'attenzione ceda parti anche delle istituzioni allora la parola Paola nobili di Sollicciano di Firenze sperando che la situazione sia diversa
Buonasera
Io sono un insegnante che lavora da
Cinque anni all'interno del carcere di Sollicciano in una scuola superiore nelle sezioni di alta sorveglianza
E da cinque anni
Coordino le attività di un corso di scrittura tenuto da Enzo filano Carabba che poi avrete modo di ascoltare nel corso della tavola rotonda
Alcune precisazioni burocratica e su questo laboratorio di scrittura
Nasce all'interno di una scuola che l'istituto rassegno son di Scandicci che appunto da qualche anno ai corsi di scuola anche all'interno del carcere e poi però vive della collaborazione tra un'associazione di Firenze che da molti anni a una scuola di scrittura che si chiama il giardino dei ciliegi e la partecipazione dell'assessorato comunale
Lavoro immigrazione e carcere sottolineo il ruolo delle istituzioni in questa attività di scrittura
Proprio perché poi alla fine Porro dedicare un una piccola riflessione a quanto sia importante che in carcere entrino Soggetti istituzionali più ancora che soggetti privati
Il nostro corso di scrittura appunto ormai possiamo dire che è collaudato addirittura al ha portato nell'autunno scorso alla pubblicazione di un volume per la casa editrice le lettere che s'intitola se siete arrivati fin qua
Ed è un'antologia di racconti dal carcere abbiamo selezionato una parte dei testi scritti dai nostri studenti
Una parte di una mole veramente considerevole di di testi di racconti e anche di poesia che loro hanno scritto nel corso del laboratorio
Io non credo che esistano delle formule trasferibili per cui non non parlerò di metodologie particolari dal momento che mi sembra di aver capito dall'esperienza fatta che questo corso così come molte altre attività e naturalmente anche quella scolastica in carcere si nutrono dei rapporti tra persone
E delle relazioni che si stabiliscono non solo relazioni professionali ma soprattutto relazioni umane anche perché inumati in un carcere manca tutto
Non siamo in una in uno spazio teatrale ecco fare scuola e fare altre attività in carcere significa fare teatro senza luci senza costumi senza scenografie
E quindi in questa condizione di deprivazione praticamente totale
Rimane una essenzialità forte
Dei rapporti interpersonali che sono la vera risorsa a cui si deve e si può fare riferimento all'inizio i nostri studenti erano piuttosto guardinghi
Mi piace ricordare quello che uno di loro ha scritto
La cosa non mi interessava più di tanto ma ero curioso di sentire questo scrittore si presenta un giovane sui trent'anni
A prima vista mi sembrava più un giovane maestro di scuola che uno scrittore gli scrittori io me li ero immaginati capelli bianchi barba e occhialini di da intellettuale quindi c'era un atteggiamento appunto quasi sospettoso
Ci hanno tenuto un po'in osservazione
Per vedere cosa succedeva però immediatamente subito dopo è scattato una attenzione è una partecipazione praticamente totale una concentrazione che è difficile trovare altrove
E è scattato proprio un meccanismo di coinvolgimento estremamente profondo per cui nessuno si è tirato indietro nessuno di loro aveva scritto prima di partecipare a questo laboratorio
Tutti hanno cominciato a farlo molto spesso appunto con un andamento veramente fluviale e non non si non si non riescono più affermarsi
E Enzo sfilano Barabba ascritto che per scrivere occorre un coraggio particolare che può essere liberato dall'esterno
Ma cova nel cuore dei singoli ecco a me sembra che i nostri studenti abbiano dimostrato questo coraggio l'abbiano dimostrato non solo nel decidere di stare al gioco
Ma proprio nell'accettare queste particolari regole del gioco della scrittura
Senza vergognarsi e senza avere pudori una parte fondamentale dei nostri incontri è sempre stata la lettura ad alta voce di ciò che era stato scritto è stato ricordato anche in uno degli interventi precedenti
Questo confronto continuo
L'abitudine a leggersi a farsi leggere e a farsi anche commentare dagli altri non è solo un elemento di comunicazione di interscambio fondamentale
Ma è anche un esercizio una palestra molto forte per mettersi in discussione e per presentarsi di fronte agli altri
Abbandonando lo stereotipo che trasmette Dinoi stessi un'immagine codificata un'immagine standardizzata e tutto questo in carcere estremamente forte perché i detenuti
Sono
In un certo senso ingabbiati più ancora che dalla struttura carceraria da stereotipi da codici di comportamento
Edoardo Albinati
Nel suo splendido libro Maggio selvaggio
Proprio dedicato all'insegnamento che a Rebibbia
Ha scritto che le regole di cui erroneamente si ritiene che i detenuti manchino
In realtà sono un sovraccarico che si portano dietro e non è soltanto un peso che trascinano dietro l'assegno ma è addirittura qualcosa che interiorizzare non lui ha scritto
C'è le hanno talmente interiorizzate che si possono sentire etichettare come fosse un pacemaker a me questa immagine è piaciuta moltissimo perché in effetti l'esperienza del carcere è proprio questa
Di regole ce ne sono fin troppe
C'è un appunto un sovraccarico di regole non mancano quindi non c'è bisogno di
In segnarne altre
La cosa che vorrei sottolineare è che nel momento in cui i nostri studenti hanno cominciato a scrivere quasi nessuno scritto del carcere
E quasi tutti invece hanno scelto di parlare di sede propri ricordi della propria terra
Delle persone care degli affetti mettendosi a nudo in un modo veramente disarmante il carcere quindi il presente fatto di carcere e un passato prossimo fatto di comunque di restrizione di aule di tribunali è rimasto fuori dalla loro scrittura
Quindi questo ci ha dato l'impressione che davvero la scrittura fosse uno strumento per liberarsi
Per uscire
Almeno virtualmente dalla da quest'ambiente ristretto un mio studente ha messo a fuoco questa questa funzione liberatoria parlando di una condizione materiale che la carcerazione
Che appunto lo Stato oggettivo rispetto al quale noi non possiamo modificare alcunché però ha detto un conto la carcerazione un conto nella carceri d'azione che è una condizione invece mentale una condizione soggettiva
E a me sembra che si possa alterare questa condizione della mente questo carcere che colonizzando e pensieri è che ti obbliga a vederti
Solo una dimensione a parlare solo di avvocati solo di giudici solo di processi
Noi abbiamo immaginato il percorso intrapreso con la scrittura creativa proprio come un processo di liberazione attraverso le parole
Che tra l'altro gli stessi partecipanti hanno descritto in maniera estremamente efficace
Hanno commentato così da principio dicevamo meglio di niente poi ci siamo resi conto che in quest'aula ti dimentichi della tua segregazione il carcere non lo senti più dentro ci guardiamo in faccia quasi non ci riconosciamo
L'ultima cosa che voglio dire velocemente
Il ruolo delle istituzioni scusi che sottolineavo anche all'inizio è fondamentale che in carcere si lavori all'interno di istituzioni altri dal carcere
Nonostante ciò sia più difficile complichi molto la vita
Perché l'esperienza che ho io è di rapporti anche estremamente conflittuale tra due istituzioni come possono essere quella penitenziaria quella scolastica
Che si trovano su un piano assoluto di parità però proprio perché l'istituzione può risultare più scomoda più ingombrante è assolutamente necessario che sia presente
Dentro un carcere perché c'è e questo è necessario anche perché ci sia una sorta di riappropriazione di questa parte di territorio che ha completamente dimenticata qualcuno ha parlato proprio di extraterritorialità
A Firenze questa questa condizione si vive da una condizione particolarmente pesante la società civile ha dimenticato il carcere e questo tutto sommato può essere anche un ne un oblio piuttosto comodo quello che succede dentro il carcere non si vede nessuno né esami messa nulla non filtrano notizie all'esterno
Ed è anche però nonostante lavoro meritorio che svolgono però è molto più semplice per esempio
Tenere sotto controllo chi opera in maniera volontaria
Sganciato quindi da rapporti e da reti istituzionali
Perché a livello di singolo di privato naturalmente il rapporto con la struttura carceraria si può impostare sullo schema del comando dell'ordine dell'imposizione dall'alto della gerarchia
Se invece c'è l'istituzione tutto questo non può funzionare l'istituzione contratta con l'altra istituzione appunto è in condizione paritaria a un sistema di regole assolutamente legittimo tanto quanto quelle che valgono all'interno del carcere e lo dico in modo accorato proprio perché vengo da un'esperienza in cui la scuola
è stata ottenuta anche con grande sforzo e con grande investimento umano ed emotivo da parte degli insegnanti e di tutti gli operatori coinvolti
E attualmente si trova in una fase di rischio di estinzione dal momento che per motivi burocratici
Per esempio noi rischiamo di non poter lavorare più in alta sorveglianza dunque da tanti anni abbiamo costruito un patrimonio prezioso e insostituibile
Di rapporti e voglio chiudere anche prendendo a prestito ancora una volta le parole dei miei studenti
A qualcuno potrebbe sembrare che fare un corso di scrittura in carcere o qualsiasi altro tipo di attività possa avere una funzione lenitiva rispetto alle sofferenze che che si vivono in carcere
Questo non è e non può essere assolutamente così uno dei partecipanti al nostro laboratorio che ora fortunatamente è uscito e a riguadagnato la sua vita fuori
Ha detto che comunque nonostante il corso di scrittura il carcere fa schifo il carcere un posto dove si sta malissimo molto spesso chi va e opera nei carceri si trova a vivere questa questo ruolo un po'ambiguo come se si trattasse di dare una pillola che aiuta a sopportare a far digerire meglio la detenzione il ruolo credo non vada assolutamente visto in questo modo
Basta grazie
Grazie a Paola Nardini adesso abbiamo l'esperienza di Giambattista Podestà si presenta da solo si presenti da solo stili
Ma intanto voglio dire che prendo la citazione è che mi riguardava che ha fatto il mio caro amico Leonardo come un invito a dare un contributo critico anche in questa circostanza
Io sono stato detenuto in questo carcere per quindici mesi
Ho ho partecipato anch'io a tutti i corsi di scrittura creativa della professor della professoressa Luciana Scarcia
Oltre a questo sono anche laureato ho insegnato fatto attività politica adesso sono lavoro per un tour operator cui circoli aziendali qui dopo lavori
Aziendali
Questo per dire che la mia vita io ho sempre letto molto moltissimo ho scritto molto
Però non ho mai provato tanta intima soddisfazione senso di appagamento a leggere
E a scrivere come quando l'ho fatto da dietro le sbarre
La funzione liberatoria della scrittura in condizioni di restituzione totale
Per questo non finirò mai di ringraziare Luciana
Stimolare di tenuti a scrivere utilissimo
Secondo me la scrittura un fatto nobili tante diverse
Ciò però non toglie che bisogna ragionare anche sulle finalità della scrittura in carcere si scrive molto e si scrive soprattutto dietro le sbarre Pietro nel chiuso della cella questo forse l'unica cosa che un po'assente nel dibattito di oggi
Cioè la maggior il maggior volume di scritti in carcere sono le lettere che si mandano i familiari sono le istanze di che si fanno al magistrato di sorveglianza non tanto diciamo le domandine anticipo io addirittura quest'unica velata critica che vorrei fare Manconi peraltro condivido resto il suo intervento
Io i tatuaggi in un intervento con una scrittura inteso come se mai arte figurativa se vogliamo nomi e scrittura così anche come a l'autolesionismo è una cosa che ieri riguarda più la Psicologia che non un critico letterario mentre invece la produzione letteraria
La stragrande maggioranza e opposizione terrario purtroppo non la si può valutare perché privacy però sono le lettere che stima che i detenuti a migliaia migliaia al mese da questo carcere come tutte le case gli italiani vanno alle famiglie così come le istanze di Stati-nazione sono dei capolavori vuote di pezzi di Autobiografia strepitoso quindi tutto questo per dire che che si scrive molto che il recluso anche se analfabeta è spinto a scrivere in prose spesso anche in poesia si badi bene questo è stato detto questo perché risulta più facile scrivere in Tunisia apparentemente
Perché invece dovrebbe essere più difficile questo una reazione istintiva le condizioni restrittive
E proprio per questa via detenuto può sentirsi indotta rivelarsi a se stesso e agli altri a dare il meglio di sé la scrittura in questo caso più che ogni altra cosa ha una forte valenza sublima
A questo punto proviamo chiederci è utile indirizzare il detenuto a scrivere su un argomento specifico è meglio lasciarlo alla sua fantasia io propendo per la prima e poi certo anche nel secondo caso si possono scoprire i talenti letterari
Però il più delle volte ci si illude solo di poter conoscere meglio i reclusi iscritti in libertà in carcere infatti secondo me non consentono i detenuti di offrire di sé un'immagine rispondente al loro vero sentire
Gli argomenti troppo fantasiosi o addirittura ambigui secondo me lasciano il tempo che trova
Altra cosa è quando si stimola scrivere ad esempio sulle radici della propria identità su esperienze di vita vissuta sulla conti che abbia una qualche attinenza con la realtà che ci circonda
Gli stessi scritti autobiografici così frequenti e non solo in carcere possono avere valenze molto diverse per non dire contrastanti
Pochi sanno fare i conti non tanto con i propri errori in questo la scrittura in quanto tale un potentissimo stimolo quanto con la propria indolente
Si tratta del cuore della nostra personalità la parte più intima quella che si considera erroneamente intoccabile
Eppure non è vero
Le vicende della vita il tempo a mio modesto parere possono cambiare anche l'indole degli individui e sta proprio nella capacità autocritica di conoscere sino in fondo la propria indole la possibilità di nobilitato
Per spiegarmi meglio voglio fare tre esempi rapidi rapidissimo tre minuti ho finito differenti ma a mio parere nelle loro valenze
Il emblematici di scrittori dietro le sbarre
Nazareno Anton Protti nel suo libro perché non sono diventato un serial killer
Ci offre un'analisi delle circostanze esterne che possono indurre a delinquere
Ma proprio l'esclusiva attenzione le condizioni ambientali lo fa sorvolare sul necessario processo autocritico che spieghi come mai un individuo non sia stato capaci di reagire a quelle situazioni combattendo le ma se ne sia in qualche modo fatto travolgere
Secondo esempio ed oggi va anche al nel libro come una bestia feroce al contrario ci offre uno spaccato impietoso di una personalità negativa che fa parte dell'ambiente negativo e proprio questa consapevolezza lo aiuta a fare i conti con se stesso fino in fondo
Il terzo caso mio pare il più complesso e quello di Adriano Sofri
Un indubbio talento giornalistico anche se mi sembra a dir poco ardito paragonarlo come qualcuno di recente ha fatto solo per giustificare una scelta politica peraltro condivisibile a Sciascia a Spadolini
Soffre ha scritto molto aiutato la sua vena scritti attrezzati che lo hanno fatto diventare un'altra persona giustamente citate nel consesso civile in particolare giornalistico ed in parte politico anche prima di aver scontato tutta la sua pena
Ma che nonostante ciò non lo ha aiutato a fare storicamente e culturalmente i conti col suo passato
Per sua quale prevale a mio modesto parere un approccio giustificazionista questi tre esempi dimostrano che non è sufficiente esaltare la funzione rieducativa della scrittura
Ma è necessario ragionare sui contenuti di essa sulle sue finalità inclusi in modo pragmatico e sugli sbocchi concreti certamente si deve spingere tutti a scrivere soprattutto e tenuti ma proprio per quanto riguarda questi ultimi non si può pensare di farne tutti gli scrittori
Certo si potrà trovare in carcere qualche talento letterario ma la finalità principale della scrittura di luoghi di detenzione deve essere quella di aiutare i rei a conoscersi meglio a fare i conti con se stessi cercando per questa via la parte più nobile di ognuno anche raschiando il fondo del barile
Per questa via si scoprono i diversi talenti che non possono essere necessariamente letteraria
Quindi la scrittura si deve collegare le altre attività dell'uomo sia con gli intellettuali come efficacemente riuscita fare ad esempio Sergio Cusani a mio parere una di detenuti ed ex detenuti più nobili che le patrie galere abbiano mai conosciuto
E di cui i mass-media invece non si degno di occuparsi ma anche quelle manuali come fare visibile detenuti lavoranti e soprattutto i volontari
Esistono alcune in alcune carceri italiane tra le quali eccelle a Rebibbia esperienze molto interessanti di attività lavorative svolte per il mercato Esterni temo sotto retribuite è ancora troppo limitate
Tuttavia quella è la strada maestra da battere la mobilitazione di operatori economici pubblici e privati per l'impiego lavorativo di detenuti ed ex detenuti
La scrittura in carcere non può essere fine a se stessa ma deve avere uno scopo principale secondo me questo non può essere quello di scoprire
Scrittori addirittura poeti anche dalle lettere deve venire soprattutto uno sprone l'attività lavorative
Nelle carceri italiane purtroppo l'ottimo la fa ancora da padrone il lavoro resta un'opportunità riservata ad una minoranza di detenuti
Non bisogna mai perdere di vista la pecca più gravi del sistema carcerario italiano non è la scarsa scrittura anzi su questo aspetto forse il nostro Paese eccelle ma è legata al fatto che dietro le sbarre si lavora poco
E anche per questi detenuti che escono non solo grazie all'indulto ma anche ma soprattutto dopo aver scontato la pena fanno faticare inserirsi nonostante le buone intenzioni di molti di essi e di coloro che in carcere hanno cercato di educarli o più semplicemente di aiutarlo
Grazie ringraziamo
Professoressa
Dei tre Dacia Maraini sono tutti Carlo De Amicis
Sì
Siccome adesso Dounia perché
Adesso è il momento della tavola rotonda
E quindi Carlo D'Amicis la coordinerà
Quindi che a mia volta loro Edoardo Albinati
Giampiero rigorosi penso che Sileno araba
E Dacia Maraini che già qua
Ma
Va bene allora siamo al momento credo diciamo conclusivo ultimo o penultimo non so se avremo poi spazio per una discussione collettiva di questo pomeriggio
Quindi buonasera a tutti ringrazio Luciano Scarcia e tutti quelli che hanno organizzato questo incontro anche personalmente proprio per l'opportunità di ascoltare
Delle cose di questo tipo di discuterne magari insieme a voi discuterle in questa porzione del pomeriggio insieme
Ad alcuni scrittori che sono alla mia sinistra Enzo fino Caravà e poi a seguire Edoardo Albinati e Dacia Maraini è prevista anche la presenza di Giampiero rigorosi che però credo
E che se arriverà naturalmente invitiamo a salire sulla sul palco insieme no io sono Carlo D'Amicis sono
Redattore di un un programma
Diciamo che si occupa di società e cultura di di Radiotre che si chiama fare Knight
E niente o appunto il compito di coordinare un po'questo incontro ai vorrei farlo nel modo non solo informale ma anche direi soggettivo che ha preso un po'
Il pomeriggio
Ho ascoltato molte cose interessanti questa mattina devo dire
Che forse ancora di più interessanti attraverso le testimonianze dirette mi ascoltate nel pomeriggio vorrei mantenere proprio questo livello di soggettività di sguardo personale anche perché
Le persone che sono alla mia sinistra
Sono non soltanto degli autori e quindi diciamo così dei creatori
Di storia ma sono
Delle storie loro stessi un po'come tutti gli individui come tutte le persone ma diciamo che in questo ambito in questo contesto
Sono e rappresentano delle storie e ci faremo raccontare anche da loro in che maniera appunto hanno vissuto e vivono tuttora queste di queste storie
In un certo senso anch'io sono una piccola storia non per una frequentazione con l'ambiente carcerario ma anche forse in parte per questo ha avuto degli incontri
In passato seppur sporadici anche professionali con detenuti ex detenuti recapitato un paio di volte
Di visitare degli istituti penitenziari tra l'altro quello di di Padova dove credo lavori Ornella Ornella Favero
E mi sono fatto un'idea un'idea che poi nel corso della mattinata nel corso della giornata ho anche cercato un po'di verificare attraverso gli interventi dei vari ospiti che hanno partecipato al convegno l'idea che comincerò sottoporre all'Edoardo Albinati
Scusandomi forse lo pone Lucrezio
Imporrebbe di cominciare lascia Marini ma cominciamo da Edoardo Albinati
Che forse tra i presenti e quello che lavora da più tempo ma credo anche all'interno dell'istituto carcerario di Rebibbia nel nuovo complesso come insegnante mi pare del mille novecentonovantaquattro ma non solo per questo perché credo che Edoardo Albinati come già ci anticipava Paola nobili abbia rispetto all'idea che vi anticipavo rispetto a questa mia idea
Un'adesione totale anzi sicuramente molto più complessa che forse ci aiuterà a sviluppare
L'idea che mi sono fatto io parlando appunto con dei detenuti o comunque con delle persone che hanno frequentazione con il carcere
E che vada un po'rivisto questo approccio che peraltro lo dico in modo non non polemico ma assolutamente dialettico riscontrato in alcuni degli interventi di oggi
Abbiano appunto le persone che hanno frequentato il il carcere un
Un sistema di riferimenti un sistema forse possiamo dire di valori
Molto forte qua e là nel negli interventi di oggi ho avvertito quello che potrei definire per capirci un po'diciamo il vizio scolastico cioè il pensare che
Leduc avvilita l'educazione non soltanto la rieducazione ma anche l'educazione degli studenti io sì in senso lato possiamo dire anche l'educazione diciamo di realtà diverse di extracomunitari all'interno di una società che non è la loro questo tipo di ingresso all'interno di un di un contesto di un mondo presupponga il contrapporsi due fronti uno in qualche maniera ricco competente
Ma allertato diciamo così già il Ducato e l'altro
Dai educare nel senso letterale del termine cioè vuoto di riferimenti vuoto
Di di contenuti forse anche e comunque privo di una scala di riferimenti e di valori
L'impressione che ho avuto ripeto parlando folte con dei detenuti e degli ex detenuti che invece questo sistema di riferimenti sia molto solido anzi realtà forse molto più solido di quello che abbiamo noi fuori dalle mura e che forse proprio in questa direzione bisogna lavorare lo chiedo subito Eduardo
Cioè sulla
Nella direzione della decostruzione anziché della decostruzione pure cominciare proprio con chiedere Edoardo Albinati se il suo approccio all'insegnamento qui carcere insegna lettere all'interno dell'istituto tecnico se non sbaglio del Nuovo Complesso se il suo approccio
E non sia stato per scelta o forse anche per necessità informato proprio a questo criterio cioè quello di smontare un po'tutta una serie di di riferimenti e di valori che i detenuti opponevano forza a quello che lui pensava magari all'origine di portare all'interno allenta carcere se cioè questo non sia stato forse l'inizio un ostacolo ma anche un orientamento un modo di lavorare che ha portato
Dei frutti forse superiori maggiori a quelli che potrebbe portare il mettersi in cattedra indire ecco qui che ti porto istruzione di Porto in qualche maniera anche una forma di socialità che voi non conoscete
Sì è una domanda difficile richiederebbe una risposta articolata anche ambiziosa perché
Punto ragionare sul sistema di valori che i detenuti che poi utilizzando questa categoria molto generica si sbaglia quasi sempre per cui il processo molte tipologie diverse
Hanno sembrano avere al contatto con uno che fa un lavoro perché diciamo in sostanza poco in un milione lavoro anche molto specifico dell'insegnante di di italiano di lettere non ha poi finisce per
Inevitabilmente Coppi si finisce per lecco ricoprire altri ruoli altri funzioni
Però sostanzialmente io vengo qui per insegnare italiano e storia così come gli altri professori insegnava matematica piuttosto che scienza devo o la chimica io penso questo lo dico subito anche a proposito della questione della scrittura che è un termine molto generico che poi io preferiscono moralmente da affrontare le cose dal punto di vista disciplinare cioè che si venga a fare qualche cosa di preciso
Secondo me è sempre meglio allora se sostanzialmente un insegnante insegna insegna suo la sua materia duramente insegnavano materie come come l'italiano la letteratura nel lettere in senso più ampio è chiaro che se ci si va molto rapidamente a incontrare la scontrare su sistemi di valori che come dicevi giustamente tu
Del mondo esterno tende a pensare che sia carente in carcere cioè in carcere ci va chi è chi non ha sufficienti valori o non sono un ce l'ha abbastanza soliti mentre effettivamente al contrario
E quindi forse il gelato bene la parola di costruire un insegnante a prima di un insegnante prima di tutto il dovere di provare a smontare
Il sistema di valori che talvolta è molto solido molto fondato è molto radicato i miei studenti normalmente ho verificato hanno dei valori molto più certi degne
Anzi c'è trote proprio metterebbe la mano sul fuoco su una serie di istituzioni come la famiglia come l'amicizia come il matrimonio come la la fedeltà all'onore il coraggio eccetera eccetera dove io per primo invece sono piuttosto vacillanti questo importante perché non è che stiamo parlando di
Solidità di disvalori ma parliamo di sondino e valori che spesso fumava la famiglia Greci Obama affiliata arrivasse io vorrei file se no divento l'escussione di carattere antropologico e non non è quello che stiamo fare qui oggi apprezziamo il valore della famiglia che ha un valore poi
Supremo e italiano
Doveva familiare e quel valore che poi ti fa anche ammazzare qualcuno di qualche altra famiglia
In fondo
La famiglia è un valore può essere un valore
Criminale
Dunque a questo punto il problema non è tanto quello di iniettare o immettere
In anime o in cervelli altrui qualcosa che manca ma cercare di smontare si reciprocamente
Le proprie morali questo credo che sia un movimento preliminare non è non è altro che una specie di tabula rasa tabula rasa di luoghi comuni ecco direi che il vero nemico
E il luogo comune luoghi comuni che sia su se stessi un esercizio ecco qui veniamo magari al tema della scrittura
Un esercizio che io propongo sempreché un po'da scuola di scrittura va be invece lo faccio sotto le la la casella dir delle ore di italiano è di fornire un un Autoritratto non un'autobiografia perché l'Autobiografia
Costringerebbe poi a rivelare immediatamente disse una serie di dati storie fatti che il detenuto qui diciamocelo chiaramente
Il detenuto è la persona meno adatta a raccontare la sua vita dato che il novanta per cento sia dalla sua vita precedente all'ingresso in carcere s'ancora di più di quella attuale da detenuto non può essere raccontata per motivi di opportunità
O perché non lo devono sapere i giudici o perché non lo vuole sapere la moglie o perché non lo devono sapere quelli della banda propria o avversa
Quindi o per la semplice ragione che io prendo un sacco di botte
Quindi sì intimare al detenuto rivela atti parla di te dici la verità veramente neanche sotto tortura allora a questo punto l'Autoritratto invece di dimmi come sei senza raccontarmi
I fatti della tua vita precedente questo esercizio che ho fatto proprio un mesto Farnese fario una classe alla all'alta sorveglianza quest'anno
Noto ingaggia entro in gamba interessante detto è provate da dire come siete a vedervi Allo specchio e vedo
Che è una delle più grandi difficoltà di tutti noi di un detenuto forse di più anche perché un detenuto non ha uno specchio fisicamente qui riflettersi quindi
Si pretende poi da qualcuno che faccio una cosa che già nella cella non può fare perché non è magico di una persona che non si vede per intero danni non ha mai più visto il suo corpo da chissà quanto tempo esattamente come in uno dei
Racconti raccolti nel libro strutturato da Ornella Favero sui sentimenti in carcere c'era questo
Bambino che vedeva il padre finalmente lo vedeva per intero dopo averlo visto per sette anni ai colloqui non sapeva che avesse una parte di sotto cioè non non sapeva che il padre era dei calzoni delle scarpe perché non aveva mai visto per interno allora questa totale mancanza di visione di se stessi
Poi li rende molto difficile a ciò renderebbe difficile credo ciascuno poter raccontare di sé allora anche questa insistenza che noi abbiamo noi insegnanti Ocolo quelli che fanno i corsi di scrittura e ci eccetera di volere estrarre il succo da queste persone è una ovvio può essere una violenza una violenza che in parte è necessario esercitare insegnante insegnare
è una pratica violenta non c'è dubbio che bisogna impone anche torturare ricattare
Estorcere però dare per scontato che uno tu arrivi davanti a te e così Sissi s'abbia una specie di diarrea
Emotiva e personale torno trovo piuttosto scontato e questa invece è una richiesta che viene sempre fatto che si pensa che siccome tu hai una vita piena di roba forte da raccontare non allora prendi carta e penna e fare io ho il fatto l'ultimo esempio o questa detenuto che mi racconta quest'anno delle storie
Racconta Mary io a me viene subito la tenenza di recetto sarebbe bellissimo leggerle delle potessero leggere tutte lo riguarda fa
Come dire sai che non si può io dico sì lo so e finisce lì
Questo elemento
Diciamo della violenza o comunque dell'energia mettiamola così credo necessario peraltro momenti in cui partiamo
Da riconoscere che c'è appunto un lavoro abbiamo definito di decostruzione possiamo ridefinire lo come messa in discussione siamo chiamarlo ricerca di complessità di quella complessità che è stata citata più volte nel corso di questa giornata
Si salda appunto con l'elemento centrale di questa nostra giornata cioè la scrittura attraverso io credo un elemento che vorrei sottoporre a Renzo cileno Karabakh
Che forse non è stato mai didascalici dato quanto meno all'interno
Del nostro incontro credo sia un elemento Abbas tanto c'è quello della responsa
Abbiamo detto lo ha detto poco fa Edoardo Albinati
Scrivere all'interno del carcere
è un esercizio si diffuso ma anche molto molto difficile anche per questioni non solo psicologica ma anche legate proprio come dire all'opportunità
L'età legale di dichiararsi in ogni caso a qualunque livello si faccia
In qualunque forma credo che usare la parola e quindi in qualche modo dire io sia un'assunzione di responsabilità molto importante rispetto a quel discorso che abbiamo cercato di impostazione cioè mettersi comunque di missione mettere in discussione la figura dell'insegnante mettere in discussione in una dialettica rassicura del detenuto e lavorare entrambi come dire sulla piena responsabilità per ciò che si
Che si fa in questo senso il linguaggio
Ha una funzione ma per chi lavora poi con la letteratura
Molto difficile di Fini Enzo perché da una parte si chiede alla parola di definirci
E quindi le si propone un'istanza le si richiede un'istanza di verità assoluta
Dall'altra sappiano che la parola poi lo strumento migliore in qualche
Era per mimetizzarsi
Per fingere allora come l'occhio come si può uno scrittore su questo ma se vuoi puoi anche dirlo perché effettivamente
è una dialettica che il narratore vive continuamente nell'approccio al proprio lavoro ma come un narratore che fa anche il mestiere di insegnante di scrittura creativa in carcere che peraltro quello non abbiamo detto di alta sorveglianza di Sollicciano
Come propone questa difficoltà questa dialettica a
Ha un suo studente di
Sì sì ritengo appunto da alcuni anni questo corso di scrittura nel per l'alta sorveglianza Sollicciano insieme abbia una nobili riprese abbiamo ascoltato poco fa e grazie Paola nobili perché sempre mi apre la strada
Combattendo
E quindi io vado lì solo in sostanza chiedendo dischi vedete i racconti a proposito di quello previsto dal binario per lei non vado ripensando dico di salvare qualcuno
Poi l'effetto e naturalmente miracolosa casa Micos però e quello che chiedo io
è solo fare il prendi un personaggio e fargli fare qualcosa dato che tendenzialmente tutti al di là del dentro o fuori dal carcere se non sono abituati a narrare tendono a a sfogarsi con le loro riflessioni giustamente ma io tendo a approdo di compiti limitati a chiedere questo ricorderà la responsabilità e l'uso della parola
E naturalmente uno scrivendo sì da una parte si mimetizzano anche USA offre il fianco agli altri
Presente una persona era e quindi è un bel gesto di coraggio carta quelle giorno tutti insieme
Poi magari negli anni si è creata e un gruppo ora non è più così ma c'è sempre qualcuno purtroppo c'ho poche arriva qualcun altro se ne va etiche in realtà di un gestore rinnovato
Riguarda l'uso del volevo collegarmi alcune cose che c'avete detto brevemente
Sì in effetti non è che uno almeno io Paola nobili andiamoli pensando diciamo di proporre il nostro glorioso sistema di valori devo ammettere che prima di cominciare a fare questi corsi che poi mi hanno per appassionato altissimo cominciai a chiedere a chi già li faceva ed era un po'infastidito da quelli che mi dicevano che giustizia c'è perché il loro e anche qui coniando un loro Locker raccoglie tanti sa hanno la sapienza di strada che mi innervosire questa sapienza di strada era così vecchio non c'ero
D'altro canto e è vero che soprattutto nell'alta sorveglianza vi sono persone che fanno hanno fatto parte di grosse organizzazioni e quindi hanno un sistema molto radicate come avete detto solo ribadirlo
è un sistema di valori radicato non sono persone allo sbando dice mi dicono che in altre parti del carcere magari sono più allo sbando invece lì assolutamente no
L'altra cosa ancora che volevo dire
Rigore riguardo alle esperienze hanno è stato detto molte di queste persone hanno chiaramente delle esperienze
Assai romanzesca in qualche modo e di visto che questo è un periodo nuovo sono anni in cui l'esperienza sanguinaria Chiacig
E questo è molto interessante per me vedere almeno la mia esperienza la mia esperienza con queste persone di questo gruppo dell'alta sorveglianza di Sollicciano perché del resto non sono anzi no qualcos'altro soprattutto di che perché io andavo in questa atto piccolo inciso per dire talmente diffusa questa attrazione in qualche modo morbosa che andava in una faccio così in tanti luoghi andavo in una scuola
Io superiore con ragazzini non del carcere
E c'è un ragazzo mi si presenta e fa
Ossario scritto un racconto efferato dico accidenti complimenti
E e poi c'era un Hobbit che va a scuola questo Hobbit è un Hobbit trasportato nel nostro mondo va a scuola
E dico no mica male però non è tanto efferato c'è un obbligo che va a scuola no dice ma come pensavo fosse efferato no
E e poi si è capito che lui per efferato intende ganzo bello pallido perché talmente i sono dieci racconti efferati le pubblicitari di pioggia efferato uguale buono reso non efferato
E il
Questo mi ha colpito durante il e a proprie di stereotipi che poi che sono nella mente no Orozco accumulo tante cose ma poi basta
Una la cosa principale che io posso dire deve rassomiglia esperienza in carcere
La cosa più come dire in innegabile perché poi non sono in grado di fare analisi e che è diverso da come l'immaginavo
Ed è diverso da come la maggior parte delle persone che non lo conoscono se l'immaginano
Per esempio quasi tutti pensano e anche io ma è assurdo strada abbia degli aspetti diciamo più carati di di cui se mai si parla in un altro momento ma una cosa che io ero pensavo intuitivamente che tutti volessero scrivere della propria esperienza in carcere o della processi Brienza diciamo criminale
E invece non è stato così Cooper questo sono diciamo parzialmente in disaccordo con un intervento che c'è stato prima molto bello ma io penso che anche l'elemento immaginativo faccia parte del nucleo profondo della persona
E così alcuni hanno voluto scrivere storie di fantasmi presenta certo dicendo che gli erano accadute a loro dicendo sempre che era vero però per me leggendolo non è quello che mi aspetto nello stereotipo del carcerato come diceva Palano opinione dello Strega otto uno si immagina che parla solo di carcere
Invece non è così ovviamente dico ora però questo è stato un altro
I le man of finisco solo dicendo che parla riguardo al al difficile insomma il rapporto con la questione dell'educazione l'integrazione e così via
Ripetendo che non è che io vado ripensando di educare per un punto parla parlato con un ex detenuto
E lui mi raccontava
Un ex detenuto che viene dalla dal Nordafrica
Mi ha raccontato tutta la sua storia insomma un fenomeno quello che voleva raccontarmi perché poi giustamente uno può anche dire delle cose false come fuori anch'io posso dire
Tante cose che non corrispondono a verità comunque vicino ad un certo punto mi ha raccontato che lui ha
Di quando lavorava per una famiglia malavitosa no prima detto vedi quello il momento in cui mi sono sentito più integrato nella vostra cultura e questo sembra una grossa cosa su cui riflettere
Melensa ferito grave c'eravamo molti spunti spunti che esso magari lasciamo anche un attimo
In sospeso penso per esempio a quello collegato a all'episodio alla mente otto del termine efferato che è un po'l'elemento del del giudizio no del consenso che forse viene anche chiesto richiesto proprio dal da da dallo studente ritenuto che in qualche maniera e chiede anche forse più di quanto non si pensi una legittimazione a questo sforzo legittimazione continuo riconoscimento contino questo naturalmente e anche uno dei problemi forse che le istituzioni si trovano a fare cioè quello della motivazione
E e della e dell'incentivo forse nel momento in cui si propone un modello alternativo si mette in discussione con un altro modello quella qualche maglia di supportarlo
Proprio sul piano delle motivazioni del perché la proposta che io ti faccio dimetterti discussione a un senso un valore forse superiore a quello
Che è stato perseguito fino a quel momento quindi lasciamoli momento di spunti di di Enzo e a Dacia Maraini
Oltre naturalmente chiederle di intervenire commentare quanto già detto
Volevo sottoporre una riflessione facevo punto anche questa mattina poi nel pomeriggio seguendo i vari interventi è una riflessione
Di cui chiedo smentita conferma anche alla luce come dire della attenzione che Dacia avuto nel corso degli anni per tutto ciò che genericamente forse impropriamente possiamo definire la devianza non ricordo
Uno dei romanzi anche più noti di Dacia Maraini uno dei suoi primi forse sta no il primo no che Teresa Memorie di una ladra da cui poi firma Teresa la ladra con Monica Vitti che credo abbia trent'anni ho trentacinque anni e che è un romanzo nato dall'esperienza proprio diretta da un incontro reale con questa Teresa credo che si chiamasse davvero forse e forse con altre detenute ricordo anche che il primo lavoro teatrale credo quando Dacia Maraini aprì insieme ad altre donne il teatro della Maddalena era proprio improntato a un dialogo tra una prostituta il suo cliente c'è una frequentazione continua ad ora alla luce di questa frequentazione richiederà Dacia Maraini se non ha l'impressione che tutto questo movimento molto democratico che c'è stato il negli ultimi anni stamattina
La dottoressa Tarantelli ci parlava proprio di questo cioè di quanto sia cambiato l'approccio delle istituzioni sperimentato naturalmente molto più aperto molto più libero le iniziative si sono moltiplicate almeno fino alla Sardegna abbiamo sentito poco fa oggi pomeriggio è sicuramente
Molte spinte all'apertura metaforica e non solo del carcere ci sono state il dubbio che mi ha tenuto così per una specie di riflesso condizionato che mi porta sempre in qualche maniera ad assumere la controparte e che forse
Questa spinta all'emancipazione i rischi di dimenticare di lasciarsi un po'alle spalle proprio il nocciolo di sofferenza del detenuto anche dal punto di vista lessicale visto che qui parliamo molto di linguaggio riscrittura
Molte delle iniziative di cui abbiamo sentito hanno dei nomi bellissimi tipo per esempio segnati
Oltre le sbarre fuori dall'ombra molte iniziative legate al carcere si fanno all'idea di libertà
Però mi chiedo ecco alla fine non si rischia
A tutti i livelli quindi da parte delle istituzioni da parte di noi che siamo qui a parlarne
Di dimenticare un po'quello che poi alla fine e veramente fiscale cioè questo nocciolo inderogabile che la nostra società in qualche maniera vuole che non sia derogabile anche all'interno di un progetto che quello della riabilitazione della rieducazione cioè che comunque ci sia una pena qualcuno poco fa citava la certezza della pena in qualche maniera la la invocava questa pena è sofferenza e comunque dolore allora non rischiamo noi diciamo parte vogliamo dirci più avanzata più democratica più emancipate la società forse con questo movimento di lasciarci un po'alle spalle un po'indietro questo tipo di attenzione verso verso il detenuto
E parlo naturalmente molto anche di mass media di opinione pubblica no che spesso si si aggancia tutto ciò che di bello di buono
Di luminanza o viene fatto delle istituzioni carcerarie e poi si interessa appunto al detenuto soltanto magari nel caso in cui e forse nemmeno tanto c'è un suicidio in carcere c'è un episodio di di violenza all'interno dell'istituto dell'istituto di pena e anche un modo per chiederle come è cambiato poi nella sua percezione il sistema carcerario e l'essere detenuti in questi trent'anni diciamo da Teresa la ladra Addonizio
Bene grazie
Ma dunque io ho delle esperienze diverse perché non ho mai insegnato stabilmente però fatto tantissimi corsi i al tempo della di Anania Enzo Anania che in insegnava facevo dei corsi seminari di poi esiliato poi gli ho fatto li ho fatti sia nel reparto maschile che il reparto femminile ho fatto un seminario anche lungo di mesi colle detenute per terrorismo
Poi ho fatto ho partecipato a una a una regno per i detenuti che si svolge a Torino ancora fino all'anno scorso per cinque anni quindi cioè esperienza dice no anche recenti però sempre saltuarie ho portato anche il teatro in carcere abbiamo fatto gli spettacoli
Ecco ma per me anche quando fatti seminari la cosa più importante era il rapporto
Non non non l'ho mai visto la cosa come l'insegnamento perché ma questo anche quando faccio i seminari fuori dal carcere perché non c'è niente da insegnare
C'è un rapporto e o si crea un rapporto di fiducia
In cui c'è uno scambio tu dai delle cose gli altri ti danno qualcos'altro cioè c'è e queste secondo me è fondamentale rapporto che esca che si può istituire con qualcuno che a cui tu istituzionalmente ti avvicini per delle parole che essa hanno un significato molto limitativo han seminale concorso quello che sia per me è unicamente affrontare un rapporto ed è un rapporto durissimo difficile
Perché appunto raccontava mi pare la nobili prima cioè e all'inizio c'è sempre un rifiuto c'è sempre sospetto ma questa che vuole che viene a fare qua
C'è questo atteggiamento che anche giusto perché sanno chissà che cosa puoi essere punto può insegnare voi romperle scaffale voi chissà cosa vuoi tirare fuori da loro quindi secondo me la l'unica grande questione da affrontare queste il rapporto se questo rapporto entra
In una fase di dialettica qualcosa viene fuori
Qualcosa è però devi metterti della posizione di chi imposta un rapporto uditiva insegnate che secondo me
C'è papera insomma
La cosa che io ho notato adesso io naturalmente ho fatto più esperienza dei nelle nel reparto femminile quindi ho un'esperienza più legata al femminile anche se ho fatto diversi seminari di polizia
Al maschile però più con le donne allora lì per esempio che già è diverso perché oggi per esempio le carceri femminili sono soprattutto straniere
Dentro per droga
E zingare moltissime zingari che ho conosciuto e pochissimi italiani
Oggi come oggi quindi è molto diversa la situazione del carcere maschile
Una cosa che ho notato e che effettivamente chi sta fuori dal Kazakistan fuori dal carcere spesso pensa in termini di azione lo pensa che veramente la cosa che più conta al mondo e l'azione quando si trova chiuso dietro delle sbarre con la porta che non puoi aprire che è una cosa secondo me che la cosa terribile il fatto che non puoi aprire quella porta c'è la porta ma tu non hai la chiave
Beh comincia a cambiare un po'il il sentimento verso l'azione l'azione diventa meno importante invece il pensiero che prima era sotto soggetta all'azione
Soprattutto che certe persone
Che che che contavano sull'azione paghe lettura sulla forza sulle armi eccetera improvvisamente scoprono che c'è un modo di agire molto più sottile di sotterraneo di personale che
I pensieri
Che l'immaginazione ecco perché poi si appassionano come diceva la nobile come diceva lui
Si appassionano se dopo alla la certo punto quando hanno guadagnato quando guanti segua ogni altra città fiducia
Poi si appassiona anzi non vorrebbero mai lasciati perché perché se io lo stimo ma non per parlare di sé in questo sono perfettamente d'accordo con Eduardo perché non vogliono io c'ho provato con le
Terroriste
Ho provato a a dire ma pensando che loro siccome erano anche più intellettuali più non erano delle persone
Erano persone che venivano da famiglie molto Alciati che ho fatto l'università per cui ho detto ma volete parlare un po'della del vostro stare nel mondo il vostro rapporto con l'ideologia non c'è stato niente da fare forse per le ragioni che dice Eduardo non da quel punto di vista non non non hanno voluto dire nulla però invece gli piaceva molto
Tirar fuori l'immaginazione ecco potere agire con la e con il pensiero
Anche totalmente appunto fantasioso come la fantascienza non importa però qualche cosa che fosse fuori
Beh è ovvio anche banale pensare no la famosa farfalla non è un caso che la prima tatuaggio che si facevano i carcerati in tutto il mondo farfalla perché la farfalla perché la farfalla buone vola e va al di là delle sbarre la farfalla passa attraverso le sbarre
E allora ecco che un segno in un certo senso quello che ho trovato che Mia che ho capito che passa e il momento in cui loro scoprono la capacità di agire del pensiero e scopro che certe volte anche più forte e più dà più soddisfazione di un fucile di una pistola
è una cosa straordinaria quando lo scopo perché diventa una forza di Mentana grande forza e questo per me è stato un grande insegnamento fra l'altro perché mi ha insegnato molte cose
Nel rapporto fra azione e pensiero per esempio cosa che si potrebbe parla due ore e mezza ed e neanche i filosofi sanno bene insomma non è che sono una cosa semplice azione e pensiero tra l'altro no tutta la il tuo anche la legislazione fa ha dei problemi a distinguere prima si parlava di Sophie ecco che soffrì per esempio libico frazione del pensiero e sta dando dimostrazione di grande capacità di azione di pensiero però certamente lo è stato condannato varie volte proprio per no non per avere ammazzato qualcuno ma per avere fatto in qualche modo spinto all'azione
E quindi ecco questo tu dualismo fazione pensiero l'importanza del pensiero come come azione come capacità di movimento interiore e anche spedì ore perché proprio come la farfalla che già in qualche modo vola ecco e non per me a me insegnato molto e credo che per loro quando riescono a acciuffare questa idea
E un'idea vincente è un'idea molto complessa appunto filosofia come Sini che peraltro poi si può declinare forse anche in modo molto molto semplice no visto che non è presente fisicamente cito
Una frase che ho letto di un'intervista trattano intervista Giampiero rigorosi al quale chiedevano secondo lui anche in base alle indicazioni che aveva ricevuto per quale motivo
I detenuti si iscrivessero ai suoi corsi e lo dico molto candore con molta semplicità risposto ben al di là di tutte le motivazioni introspettive di ricerca personale eccetera il motivo forse fondamentale e che in questo modo passano il tempo che può sembrare una cosa
Dal nostro punto di vista da fuori
Banale forse anche un po'strana in genere fuori siamo abituati
A porci il problema del tempo in un'altra maniera cioè ne abbiamo polacco
La scrittura e comunque linguaggio agisce è ed è in qualche modo un corollario a quanto stava dicendo forse Dacia Marini proprio sulla dimensione spazio temporale no diventa in qualche maniera una potente salmone Energia che può cambiare la nostra percezione sia dello spazio che bel tempo e forse è questa una richiesta anche che all'interno del carcere si fa si Falaschi
Beh sì questa è una per la questione quello che posso dire che
Posso citare un altro episodi c'era punto un detenuto mi disse che non gli interessava fare il corso perché io gli chiedevo proprio questo non dirmi direttamente che che
Pesante seguono gli altri sono cattivi che tendenzialmente quello che tutti noi scriviamo no detenuti Onno a prima cosa io sono sensibile con gli altri no
Scrivi di un personaggio che fa qualcosa di soldi e non mi interessa
E se ne andò
E poi tornò soccombiamo spera Puma ha scritto un pacco che cosa poiché da un po'di tempo ci disse nega proprio questa frase che insomma mi commosso quando sono qui un pulcino mi sembra un gallo
No non tanto ciò gli insegnamenti ricevuti quanto perché appunto il mi sembrava di capire poi da quello che venne fuori dopo anche per gli altri lo spazio e il tempo
Ripeto prendevano una dimensione di diversa io per esempio riconosco solo lau là dove si fa lezione in effetti si è terribile quando la porta viene chiusa perché uno in teoria lo sa ha in pratica
Tra più imprese però è non è come comunque un'aula no
Però appunto mi mi mi dicevano che che fuori da quest'aula il tempo e lo spazio sono come appiattiti una cosa mi colpiva tantissimo
E che canterà e qualcuno lo ha detto che tante persone in realtà c'è chi ha bisogno di passare il tempo ma c'è chi anche almeno scorpione reagisce diversamente c'è chi dice no io non ho tempo neanche di scrivere a casa in carcere non so perché
Parlarono aggiornata mi finisce
Sì se poi albe Sollicciano non so se altrove ma già questa comunicazione tra reparto femminile e maschile tramite un linguaggio fatto di lenzuoli che vengono mossi perché si si vedono i due De Pace fa vedo un movimento corrisponde a lato della via e così via
Il miele un Codice che lo trovo bellissimo e straziante no perché tu non vedi la persona
Vedi solo questi movimenti
E lui però uno si può dire fidanzare ecco mi dicono che alcuni sono addirittura sposati fuori sia queste delle altri hanno scoperto che che magari la donna dei suoi sogni almeno col fisicamente non corrispondeva alla descrizione però altri sono sposati si è coronato un sogno comunque a darà scusi no quelli che soltanto in mente di una cosa che di
Perché mentre
Si parlava prima mi veniva un po'
La paura il timore e volevo limitare questo timore per me perché ci sta ascoltando
Che la la conversazione prendesse un po'una piega legata alla scrittura come evasione
Il termine ovviamente di casa
In realtà la cosa che stai dicendo ora che sta raccontando la comunicazione tra le lenzuola che una comunicazione appunto irreale poi contiene
Un nucleo di verità che è un'altra cosa dalla realtà
Talmente forte
Da come sta dicendo tu addirittura poteri rompere nella realtà e e diventare cosa fare
Intangibile come appunto un matrimonio l'incontro fuori fuori dagli spazi ma contiene appunto uno progredita questo lo sottolineo perché non vorrei appunto che si aprisse una sorta di
Incomunicabilità tra la scrittura come è stata molto a volte evocata quest'oggi cioè espressioni di sé e quindi come dire importante perché era l'inizio del nostro discorso mette in discussione se stessi
Si aiuta
L'individuo proprio conoscersi a prepararsi meglio la realtà qualunque essa sia quello che lo aspetta e dall'altra parte invece le rifiuto della realtà che si sta vivendo e quindi la ricerca di un'invenzione attraverso Di Maggio l'immaginazione alla fantasia questi due modi di declinare la scrittura il linguaggio in realtà poi si fondono in questo elemento che appunto il sentimento la verità
La ricchezza interiore in questo senso
Si guarda non soltanto appunto ha scritto in carcere ma tutte le forme di scrittura
L'immaginazione la verità e l'Autobiografia la la realtà delle cose poi nella scrittura spesso si si saldano e diventano diventano forse la stessa cosa l'episodio che ha raccontato credo che testimoni questo sì voi spesso
L'episodio si con questo questa comunicazione inoltre due reparti mi mi mi colpisce perché appunto alcuni mi dicevano
Che certe persone non fanno altro dice uno si svegliasse se possono l'assegno la mattina sembrano insomma problema sì tutto il giorno comunico con un'altra persona che poi realtà complicatissimo siccome ci pensa un sacco di inconvenienti pratici
Però
No riguardo alla alla scrittura in cioè dolente devo tanto con loro come evasione quanto come reazione presenta una cosa che mi ha colpito è che tanti racconti sia scritti che
Verbali orali
Parlavano di scherzi perché noi ingiustamente perché non possiamo permetterci diciamo di fare altrimenti siamo serissimi no quando parliamo di tre giustamente perché narra che io posso permettermi di scherzare però quello che mi ha colpito è che vado lì buongiorno arrivederci
Quello che mi colpisce è che almeno io mi ripeto parlo della piccola però per me significative esperienze nell'alta sorveglianza di Sollicciano
Diversi di loro scherzano tantissimo
E ciò non non come dire non contraddice il dolore la sofferenza anzi però è è una reazione non è interessata ad esempio mi raccontavano questo che dice uno scherzo comune ma parlo per lo racconto perché magari chi esperto di carcere lo conoscerà Alonso però non tutti quest'anno espertissimi presente uno dei tantissimi scherzi che mi hanno raccontato arte che vengono inventati lì per lì ma uno dice un classico certo sei in cella arriva uno nuovo
Ricorro nuovo a nuovo del carcere non di quel carcere quindi ha frastornato diciamo eccetera
Sì i vecchi simulano uno screzio
Questo screzio nei giorni cresce ritorna comunque fin quando non culmina in questi due che si azzuffano in cella rotolano dietro ma parigina insomma
E uno dei due esce dice è morto ucciso
Colluttazione sì prestiamo fede a chiedere grazia divina
Sa RAI del pomodoro ha poi però c'è questo nuovo appena arrivato capisce selettiva è che si fa c'è mettiamolo sotto la Prandina double-face qualche altro avrà di e poi dice ora chi se lo accolla diciamo cioè io no io già trent'anni fa o io Brentani voi quello nuovo Luís
A poco terrà con lui fine dello ska però per dire sono al contrario comunque a molti anni sia collo
Ecco una me l'hanno raccontata dal viaggio che a molti anni di Lodi costa nulla con la forma come noi l'hanno raccontata così bene al Verano raccontata male ma Bossi no lo scherzo però rigetto avevano funzionale contrario però per caso e rompere questo è un metodo ma chi conosce la Camera sta cristallizzata rimane l'unico regionale risanamento del dell'ironia nonché un elemento nuovo che non abbiamo Silone ecco
No ad è quello che dicevo già rimane comunque l'elemento dello scherzo no
Comunque sia che per me
O è un'altra cosa che non mi aspettavo andandoli
Cioè ci sono stati episodi Eduardo in un senso o nell'altro nel tua lunga querelle insegnante
Che ti hanno spezzato in questo senso c'è rispetto alla presunta serietà che ti aspetta ritrovare in carcere invece dovuto gestire forse anche con sollievo situazioni di non dico di comicità ma comunque di leggerezza forze dell'ordine mamma cui lo dicevo prima
Carabba giusto l'umorismo
La controprova prima necessità più rompere questo se devo essere sincero da quello che ho letto nei testi che sono qui che erano esposti anche prima insomma dicevo prima carcere viaggio curato da da Luciana
Traspare poco arriva poco alla scrittura l'elemento del dell'ironia o della Tirrenia o della dissacrazione di quest'area
Insomma sembra un livello in acciaio spesso alla sofferenza negli stabilimenti ma e qui ritorniamo al problema dell'evasione che volevo si momento affrontare poi magari con un episodio che si può raccontare
Che sposta dire ad esempio non so del la la biblioteca qui di Rebibbia si chiama papillon un libro per evadere
Quindi e giustamente diritto anche della letteratura tutta non solo per i detenuti quella di evadere dalla nostra vita figuriamoci da una vita come questa sono quindi lo trovo assolutamente necessario
Io stesso ricordo che quando il mio libro sulla galera fu inviato Adriano Sofri Adriano Sofri scrisse
Un molto divertente articolo sul foglio in cui diceva grazie io non lo conoscevo personalmente non lo conosco personalmente grazie avviati verso il mio sul carcere ma le immagini era che io stando già in carcere non sono così
Masochista per leggermelo nel senso che questa cosa di cui si parla e quindi ancora di nuovo i detenuti dovrebbero essere così masochisti da produrre essi stessi narrazioni su quella cosa che detestano maggiormente quindi l'idea del
Del navigare altrove assolutamente necessario però il rischio qual è
Che anche la scrittura
E parlare della scrittura sia un'evasione nei confronti dei veri problemi del carcere io venendo qua questa mattina per prima di andare a fare lezione pensavo parleremo di scrittura in carcere ma parlare di scrittura in carcere non è evadere rispetto ai problemi
Più sostanziosi del carcere dovrei parlare di altre cose in questo questo al dovremmo tutti parlare di altre cose quindi né
La diciamo l'ambiguità o la paradossali da continua di questo è che laddove si parla delle esperienze più interessanti e migliori per i beni che possono essere la scuola il teatro la scrittura nel carcere
Si finisce io ho visto l'aspetto paradossale cogli Esterni agli occhi di far passare un'immagine del carcere in fondo positiva idilliaca del carcere c'è il teatro c'è il corso di scrittura del corso di yoga
Ho visto all'esterno il proliferare delle iniziative che sono in sé assolutamente indiscutibilmente positiva
Come un messaggio di appunto di miglioramento complessivo delle condizioni ritenute quindi comunicando comunanza Chinaglia non aspetta altro no Chiesa Kerry maniera sia essere rassicurata su questo io stesso mi sono accorto io lavoro qui appunto da da da tredici anni mentre i primi anni che ero qui ero particolarmente attivo nell'organizzare qualsiasi cosa
Dai seminari e corsi all'incontro ricorda che venne proprio Dacia Maraini non peraltro bellissimo incontro sull'opera di Moravia
E ed ero tutto un fiorire di iniziative da un certo momento in poi sono stato attraversato da questo dubbio terribile e cioè che tutte queste cose oggettivamente e in sé positive indiscutibilmente benefiche o comunque ben intenzionate Surtees però poi mi aspetto di considerare il problema del carcere in qualche misura risolto o comunque insomma di che si devono lamentare visto che ci sta queste quest'altro balletto
Grazie ma se non era fatto per per scatenare l'applauso ma perché chi poi si trova di fatto a vivere la situazione carceraria cioè i detenuti
No noi alla fine dicono la B Ilo visto mille volte a credere questa barbara lo spettacolo bella partire bene dal concerto bella cosa
Però poi quello si è suicidato quell'altro è morto senza essere stato curato adesso non voglio perché trovo che sia anche di cattivo gusto approfittare diciamo così di una situazione che che ha un carattere molto specifico però è chiaro che allora quando diciamo che la scrittura
In qualche misura aiuta a evadere poi aiuta evadere anche il parlarne
Scusa però non vorrei che uno dice allora spero per evitare che la gente dica però si sta bene caccia non si fa nulla questa è una no queste sbaglia perché esclusione perché invece queste attività il teatro che hanno portato in giro i ragazzi che vi abbiamo visto delle cose molto belle anche fatte
Sulla dai dai dai carcerati come teatro no eh poi il fatto che si possa fare degli ma una volta trent'anni fa forse che un po'di più
Ma non c'entrava proprio e carceriera chiuso non c'entrava nessuno non c'è nessun'idea che si potesse pensare a una biblioteca e mi ricordo che insieme con appunto Enzo Anagni abbiamo fatto per esempio la raccolta dei libri per creare un inizio di Vicchio teca che non c'era
Nessuno pensava che ci dovesse essere una biblioteca in carcere
Capisce ora capisco le tue preoccupazioni di dire ma per la gente messa allora c'è la biblioteca c'è il corso serale c'è la cosa Ceccaroni Carluccio distante la Cassanese imporre quello che pensano gli altri queste cose fanno del bene a ai carcerati c'è portano un benessere
Una gioia è un qualche cosa è scusa
E allora dissennate quello che dicono gli altri
No io son d'accordo hai paura che Portuense uscirono scudo con due hai paura che ma è quello susciterebbe comunque scusa anche se non facesse lo
Voglio mettere in contrasto in conflitto le due cose stravolto del proprio scusami Dash solo in questo senso no anche lei a San Siro rischia di essere frainteso
E che del fatto stesso di occuparsi di alcuni delle delle parte alcune delle situazione delle parti dell'attività interna che Archer e che oggettivamente sono
Più riuscite o più nobili o più il nostro stesso problema è quello di oscurare i lavori no indicare in allarme altra allora ogni volta che si tratta di parlare di carcere è ovvio che viene poi il dubbio di che cosa effettivamente io debbo dire che poi è lo stesso di ritorno al discorso di prima cioè che cosa poi detenuti devono dire di se stessi
Per questo poi il ricorso all'umorismo sono d'accordo trovano osservazione profonda e molte volte l'unico campo che resta per evitare la drammaticità continua gli stessi detenuti non vogliono la drammatizzazione continua
Non vogliono parlare tutto il giorno del loro compagno suicida hanno diritto a non farlo allora quindi su questo non non ci piove io ho incontrato un mio sullo studente che viene a scuola da da un mese perché è completamente impazzito completamente totalmente impazzito l'ho incontrato ieri e ne sono rimasto molto turbato quest'uomo e recluso malgrado la sua totale e completa follia allora è chiaro poi io va fatta in classe faccio Dante quindi in qualche misura continuo a fare quello che debbo fare no quindi continua a fare
Però è chiaro che mi viene questo per esempio nell'insegnante oneri chi fa i corsisti Torin chiunque faccia qualsiasi attività che comunque non è direttamente
Influenza la vita quotidiana del detenuto pensa va beh io sto qui faccio l'equazioni e tanto quello appunto mi crepa in cella
Questa questa contraddizione non è giusto hai ragione te mettere le due cose in conflitto l'una con l'altra
Non è possibile cancellarli ovvero no però quando si entra in un carcere già tu sei aspetta il sì ti vengono addosso tutti questi problemi non è che tesi sette riscuotibile una spallata sugli senti perché poi appunto anche parlando di letteratura vengono fuori i problemi che dici tu problemi del carcere problemi oggettivi del del di quello che non abbastanza e che non ha nessuno che il solo che abbandonato di quell'altro queste cose poi vengono fuori ma vengono fuori in quel rapporto che dicevo io che si stabilisce parallelamente a al Progetto
Su cui a cui ci si dedica che può essere un progetto letterario può essere teatrale quello che vuoi però queste cose vengono fuori perché si è creato un minimo di rapporto poi te lo dicono insomma le cose che che non funzionano che vanno male appunto il amico che si è suicidato
Quell'altro che è impazzito quell'altro che anzi avvelenato quell'altro che solo che è stata abbandonato dalla moglie queste cose io le ho sentite
Ma fuori
Diciamo fuori dalla la già il progetto per per semplicemente per fiducia per amicizia sia come dire vengono poi lo stesso perché sono parte della della vita quotidiana il carcere che poi dividere separare così
Così con chiarezza però devo dire che veramente carceri sono migliorati moltissimo mentore notte poi rimane quello dei luoghi orrore va benissimo no adesso il problema di adesso mi sembra che sia quello della sovrappopolazione questo
Più ancora di prima tant'è vero che abbiamo visto che condono con tutte le sue discussioni
è venuto fuori dal fatto che le carceri sono sovraffollate e questo è vero un'altra cosa che mi interessava di quello che diceva non mi ricordo il nome signore che parlava prima era la questione del lavoro ecco quelle un'altra questione per il lavoro e e necessario è un bene non è un bene non lo so
Però mi ha fatto in mi ha fatto piacere che io da quello che ho sentito io il lavoro e Murray spesso ricercata esso non so le esperienze che hanno gli altri però il lavoro sembra un modo di di impegnarsi riuscire anche se una fatica
Di uscire e di non essere soli con se stessi chiusi dentro una cella e quindi il lavoro
Non visto come la palingenesi ma come un modo di vivere in carcere secondo me anche più moderno e questo sono d'accordo è ancora non ci siamo non ci siamo
Però che sia migliorato rispetto a quando io ho fatto la prima la prima inchiesta sulle carceri femminili e ho fatto dall'estremo nord all'estremo sud ho fatto tutte le carceri femminili italiane ed è lì che ha incontrato Teresa
E beh insomma di le cacce presi però completamente in mano alle suore
Da le carceri femminili viene e lì non c'erano le le straniere non c'erano qui sono oggetto ed era un sistema di diverso un po'di ricattatorio cioè se tu vieni alla messa il diritto può e riceve la lettera scrive lettere a casa invece su ecco c'era un po'a questo ricatto nemmeno violenza fisica questo parlo delle carceri femminili che io conosciuto meglio però adesso tornando ci ho visto di tutto questo è scomparso
E invece c'è appunto questa presenza cieco cambia completamente il rapporto che ha a che fare a che fare con delle straniere per esempio a maggioranza su stranieri parlo del carcere femminile e allora lì cosa baia il rapporto diventa diverso no Butterfly a parlare per esempio si crea una questione di lingua
Che lingua parlano quale loro rapporto con l'italiano e sono cose che vanno viste Man mano così cambiano Stafford certo ma che l'attenzione verso questo cambiamento attraverso le istituzioni
Ci si è stato in questi ultimi trent'anni credo sia innegabile insomma è inutile anche che lo riconosca che esprima gratitudine per questo
Forse l'unico rischio che Edwards posso qualche era azzardati a sintetizzare il così il suo intervento voleva segnalare la proprio quello di un compia di un eccessivo compiacimento diciamo verso se stessi o verso gli altri nel dire ecco molto abbiamo fatto perché forse ancora tanto c'è da fare
In in quella in quella direzione anche nella direzione dei problemi come il sovraffollamento
O o o altro che ci che ci segnalava Dacia Maraini c'è un signore che vuole intervenire in fondo credo fuori non so c'è da Luciana quanto tempo ancora abbiamo per eventuali altri interventi se ce ne sono
Cede al vuole venire qui magari che celebrò per farlo sentire tutti
No a causa affaticate si alzano e si è posta
Però
Dunque io vorrei dire questo la rete la letteratura la cultura in genere
Mi ricordo per esempio a degli autori di gomme il Verga come in Francia tutti i naturalisti avevano una funzione di sensibilizzare la società non di escludere rata i problemi degli alcolisti dai problemi delle i diseredati
Il Verga ci parla di diseredati ma non per un piacere Luís ne fa una denuncia per cercare di far crescere la società la cultura a questo obbligo
Far crescere la società laddove non vuole vedere
E credo che noi abbiamo degli esempi
Non abbiamo bisogno di di di lunghi ragionamenti per capire che tutti i romanzi del Novecento denunciavano le condizioni di alcune parti dello Stato
Della società ma non per divertimento solo per sensibilizzare la società far crescere la società la cultura a uno scopo elevato far crescere la società e i problemi oscuri quando questi problemi hanno delle difficoltà la letteratura è diventato un ponte qualche volta è diventato un ponte ma quando la letteratura si chiude in se stessa
E non diventa mezzo di elevazione
Per la società non è utile o perlomeno è solo fine a se stessa e noi dobbiamo batterci affinché la società oggi con gli immigrati
E che sono anche altri problemi cresca
è solo così che noi possiamo abbattere certi problemi
Che altrimenti non si potranno mai a battere la società che li deve abbattere e per farlo la cultura è la chiave secondo me questa è una mia opinione del tutto personale che vorrei esporre qui
Grazie
Grazie a lei
Altrettanto personalmente insomma e poi non so se qualcuno dei nostri ospiti vuole intervenire su questo
Ma intanto accolgo diciamo in buona parte istanza ha
Ah che insomma non soltanto la letteratura ma la cultura in generale il cinema lavori sul piano della denuncia
Mi limito a segnalare rispetto Verga rispetto al naturalismo francese anche un diverso contesto della comunicazione forse in quegli anni fra letterature romanze particolare
Era una delle poche voci ascoltabili oggi il mondo è pieno di voci molto più veloci molto più rapide molto più documentate tanto che la letteratura
è il romanzo in particolare forse dovuto cercare dire di ripensarsi di trovare una propria specificità all'interno di questa comunicazione ogni forse anche qualcosa qualcosa è cambiato
Non so se su questo ci sono e riflessioni interventi volevo Antonio segnalare un paio di libri
Interessanti che ho letto nell'ultimo anno
Dove questo diciamo modo possibile di narrare la galera è affrontato in modo singolare e originale o e obliquo uno di una scrittrice scomparsa qualche anno fa che adesso però si Goliarda Sapienza
Libero singolare che sia L'università di Rebibbia lei fu detenuta per un certo periodo era una signora diciamo bene la signora D'
Chiese che rubò credo per vendetta personale dei gioielli fu reclusa a Rebibbia e racconta il carcere di Rebibbia da un punto di vista molto singolare cioè di una non a tutti gli affetti criminale
Con uno stranissimo snobismo uno stranissimo distacco che però permette a lei ritrarre con una incredibile leggerezza le figure che se invece le appartenessero al cento per cento probabilmente non sarebbe in grado di raccontare e un caso ancora più paradossale è un libro molto istruttivo piuttosto complessa ma di un filosofo francese sia Bernardi Stieg Lerna passare all'atto uscito da Fazi l'anno scorso
Questo è un rinomato filosofo il quale ha rivelato solo con questo libro di essere stato un criminale un rapinatore in modo particolare nessuno si sarebbe mai aspettato da questo raffinatissimo filosofo questo passato di dice addirittura Paddy rapinatore e Luís esamina impagina veramente molto belle meriti mi ricollego al discorso della potenza e dell'impotenza della detenzione
E forse il rapinatore è la figura più più classica dell'idea di potenza di potere di di ottenere immediatamente ciò che si vuole in questo caso il denaro esclusivamente presentando un'arma come si presenta una specie di scontrino alla cassa
E tutto a un tratto attraverso la reclusione la la l'esperienza pura della impotenza della non potenze quindi dovendo recedere
Da questa azione no questa possibilità infinita dell'azione che c'è nel nel gesto criminale ha una sua totale impossibilità e ciò che lo ha condotto alla filosofia
Quindi questo è un sotto il rovescio uno si immagina e che uno comincia rapinato comincia criminale poi si sì il rettilineo fa un percorso è arrivati cantare come non so se n'è un famoso scrittore un famoso regista questo invece qualcuno di cui scopriamo il contrario
Cioè il percorso era quello ma non l'abbiamo scoperto all'inverso se siamo partiti dal dal raffinatissimo tipicamente francese filotto per scoprire che invece veniva dalle rapine mentre sarebbe molto sorprendente nel come Luino racconta
Certo la stessa esperienza di Goliarda Sapienza la speranza di rovesciamento totale ovviamente insomma
Quelli con le alleanze più una un'esperienza attenti temporaneità una specie di vacanze giacché molto paradossale ironico il titolo che le dà il libro L'università di Rebibbia c'è dice Rebibbia è stata il mio collegio il mio appunto il mio
Neo master
Ecco sia nello stesso tempo nel nel nell'indicare appunto poi la frattura enorme che c'è tra la libertà e la detenzione sottolinea come invece sia molto contigua la possibilità di teorica ma poi anche pratica reale di passare vicino mentre da una situazione all'altra sembra banale dirlo è banale dirlo ma in realtà e proprio così non tutti i percorsi appunto sono prevedibili e lineari comunque che passano attraverso appunto l'ambiente è un habitat che favorisce diciamo la devianza e poi eventualmente c'era detenzione a Forte percorsi sono molto più complesse molto più imprevedibili imprevedibili di così
Non so se ci sono altri interventi se non forse avvicinandoci alle sei credo che possiamo chiudere io volevo dirle una cosa frivola se vuole stupida però che mi ha attraversato il cervello in tutte queste ore
Non lo sapevo o se lo sapevo non c'ho mai fatto una riflessione sopra ma visto che oggi abbiamo parlato molto di di di di linguaggio di di scrittura anche di responsabilità in quest'ultima parte del linguaggio abbiamo evocato anche e in qualche maniera auspicato una precisione del linguaggio
Ho sentito almeno dieci venti volte il termine domandina che anche non so se euro Terme ufficiale o se contiene ancora
Propongo di passarla domanda perché non non stiamo parlando di bambini no a meno che non siano molto Prairie la necessità che sia Breve nella forma son nell'ecologia c'è complesse uno ecco c'è anche lo spezzino
Io trovo che questa questi diminutivi ben nove consigli Soldini della cosa terribile insomma inesistente Soldini quando poi sono mi sembra un modo come
Eredi ridurre la realtà qualcosa di meno onde si convenzionano sì però di meno offensivo diciamo di quello che è di meno grave invece non c'è niente di male
A riconoscere che la realtà è quello che per cui se è una domanda chiara la domanda è se una spesa chiamo la spesa
Luciana
No guardi
Ma c'è un microfono alla statica
No ringrazio Carlo De Amicis per il modo in cui mamma mia ha condotto questa tavola rotonda che poi mi pare che veramente sia stato un approfondimento del tema della scrittura ma anche una prosecuzione delle esperienze
Io volevo
Dire una cosa
Su quei mi mi fa riflettere Edoardo Albinati
Ho
Un'esperienza un'esperienza formativa riesce a trasformarsi in quello che dice Dacia Maraini in un'esperienza condivisa in cui si stabilisce un rapporto in cui non c'è chi si propone con un vizio scolastico come chi è portatore dei valori certi definiti sani e chiede a quell'altro di tirar fuori questo se per poi lavorarlo su questo non c'è e fuori dalla realtà perché se questo è l'approccio in carcere non funzionano non parliamo non vanno avanti finiscono perché non servono allora quello che io voglio dire e per questo io penso che la scrittura abbia un senso a me pare che la scrittura serva adesso non ritorniamo sui discorsi fatti stamattina perché
Inutile e sinceramente io non condivido la preoccupazione che questo potrebbe dare all'esterno l'idea di un carcere dove tutto sommato si fanno un sacco di cose carine
Assolutamente no perché tutt'al più io dò all'esterno l'immagine di un carcere dove c'è una parte di umanità
Che qua dentro fa delle cose da essere umano mi preoccuperei invece il modo in cui l'istituzione dentro
Si rapporta queste cose questo secondo me il vero problema perché se deve essere il fiore all'occhiello ok allora abbiamo fallito tutti quanti oppure si gli ho fatto una piccola esperienza utile
Per quel pezzetto lì ma tutto sommato non serve a niente
Ma se diventa un oggetto di riflessione per ripensare un po'tante cose allora
Ecco io cioè mi dispiaceva sinceramente questa giornata si chiudesse con questo tratto così negativo poi naturalmente dicembre Mercurio Nicola però una bomba per carità cioè Edoardo figuriamoci non è che io sono la verità da dire però mi pare che sia
Che che quello che si critica lo si riproponga cioè che
La critica che viene fatta di fare delle attività in cui qualcuno porta non so una verità oppure muore
Poi viene ripiene riprodotto questo questo atteggiamento prefigurando magari un'unica modalità di espressione legittima quella per esempio dell'ironia cioè chi l'ha detto in Europa
Ecco va bene quindi questo recite cinque dirlo dateci anche Enzo no le volevo dire che voleva quando parla vedere niente devo raccontavo la mia esperienza perché stasera quello che volevo fare era solo raccontare la mia esperienza dato che non sono in grado di teorizzare per mancanza di informazione
E una cosa che posso dire su questo su questo rischio no Sempre in base alla mia piccola esperienza che ecco questo rischio è più alto il rischio che parli parla Palmina
Quando ci sono eventi che hanno un grande clamore no o comunque un certo clamore
O per per dire una volta le prove che abbiamo ma portato diciamo così in carcere con carrelli calciatore no allora lì era più impossibile Lilio notammo che sia si appropriasse vedo no magari che ci fosse una pubblicità a cui poi non corrispondeva necessariamente una sostanza che se poi locali contrarissima
Però invece quando uno fa il corso lì tranquilli in silenzio penso che questo corso questo rischio non ci sia
Dopo aggiungere una cosa il rischio c'è sempre ma come in tutte le attività umane ricordo e c'è il rischio di essere male interpretati di essere di essere criticati questo è normale c'è il rischio di essere visti in un certo modo però questo se l'attività dentro le carceri qualsiasi attività di tipo seminariale il tipo scolastico di tipo divertimento sportivo porta un benessere anche minimo secondo me non bisogna troppo preoccuparsi sul quello che poi può produrre come critiche perché le critiche ci sono sempre voi non sapete chi non agisce non produce critiche chi agisce sempre avrà delle critiche
Perché c'è sempre qualcuno che ci trova qualcosa da ridire queste è ovvio perché chi agisce fa delle scelte
E la scelta è sempre rischiosa e già meglio stare non fare nulla chiaro
Però ed ho capito coso preoccupazione dice non è che nascondiamo con queste attività
Le cose gravi che succeda Mecacci ma non deve esserci non non non vedo perché le due cose non devono esclude sia anzi queste attività devono dare la possibilità di esprimersi meglio guarda che io proprio perché ho visto come recarci prima te lo dico da persona più anziana ti posso dire che quel Carter in carcere impenetrabile dove non si parlava nemmeno di entrare in nessun modo ma era mille volte peggio che tutto rimaneva nascosto per lo meno qui c'è un occhio che guarda ecco in questo guarda che ti assicuro che il carcere chiuso il carcere dove veramente non entrava nessuno non entrava nessuno io mi ricordo quando questa direttrice che si chiamava Caro amore
Sì mi pare Calamo che facciamo frangia amore che ha tante simpatiche lei aveva una passione beh lei mi diceva che appunto lei era stata una delle prime questo saranno quindici anni fa forse venti vent'anni fa per lei mi diceva che aveva trovato in difficoltà immense per esempio ad aprire a delle persone dall'e sterno mangiare a livello dei ministeri capisce adesso il fatto che ci sia questo movimento che sia delle persone che entrano che hanno dell'iniziativa
Non può che essere un fatto estremamente positivo poi ci saranno gli errori perché si fanno degli errori Sunday momenti sbagliati però per paura della critica non di perché la gente pensi che è un luogo di divertimento no siamo sarebbero troppi imbecilli poiché invece che ci sono sette del Che nient'affatto si sa
Va bene allora non so se tocca mai chiudere la giornata sicuramente chiudere questo momento ringrazio allora Dacia Maraini Edoardo Albinati Renzo cileno Carabba per aver animato questa ultima porzione della pomeriggio
Peccato per Ciampino ricorsi che comunque salutiamo
E niente forza
Per i saluti finali magari c'è garante Spadaccia regista raggiungendo e che ringhia
Nessun motivo
Ma intanto io ringrazio tutti anche Albinati che non ha rotto le uova nel paniere che erano scrittore continua comunque a insegnare in carcere
Invita
A scrivere cassare ritratto di se stessi comunque va nella stessa direzione in cui far bruciare scarsi avranno tutti gli altri
Io sono veramente felice oggi che questa che con pochi mezzi con la preside Vergari con centri con laccate con la disponibilità del direttore Cantone
Con la cattedra di educazione dell'ultima versione esercita siamo riusciti a fare questo convegno a questo incontro che io spero sia il primo nemmeno questo è per quanto mi riguarda l'impegno un impegno un impegno che Luciano Scarcia Ornella Favero Sergio Segio abbiamo preso insieme di tentare di andare avanti cercando di dare possibilità di confronto a queste esperienze che per la prima volta sia pure in modo sommario perché molto di più ce ne sono
Siamo riusciti a mettere insieme ringrazio ringrazio tutti a questo punto dichiaro chiusi i lavori di questo convegno
Allora buongiorno a tutti benvenuti agli ospiti che per la prima volta ho vengono qui a Rebibbia Nuovo complesso a partecipare
A una nostra iniziativa bentornati ovviamente ai molti amici ed operatori anche di altri istituti che ci fanno convegni ci faranno compagnia nel corso di questa giornata di di lavori
Per chi non mi conosce lo so mi presento sono Carmelo Cantone direttore di questo istituto
E ovviamente tengo a ringraziarti inaugurato una buona giornata di i lavori anche a nome delle degli operatori dire vi però complesso e delle persone che vivono il biberon complesso rappresentate tra l'altro come partecipanti e da un ai lavori
Dal da coloro che partecipano ai gruppi di ai nostri corsi di scrittura creativa e alle nostre attività scolastiche
Siamo ovviamente come ogni con buon convegno siamo in ritardo sull'inizio dei lavori cercheremo come in tutti i convegni di recuperare disperatamente i tempi e quindi cercherò io per primo di dare il il buon esempio accorciando quanto più possibile i tempi cosa che mi riprometto di fare anche come moderatore della prima parte della mattinata
Per lui preliminarmente volevo cominciare ci sono arrivati alcuni alcuni saluti alcuni auguri di buon lavoro per questo convegno sulla scrittura creativa in carcere comincia a leggere velocemente un primo messaggio che ci arriva dal nostro Sindaco da Walter Veltroni cari amici caro Gianfranco indirizzato ovviamente a cui presento raro Sparaciani dispiace sinceramente di non poter partecipare la vostra Bellini iniziativa la scrittura in carcere esperienza confronto prevista per il ventisette febbraio purtroppo impegni di lavoro che non posso rimandare me lo impediscono anche se non posso farlo di persona voglio comunque lo stesso dirvi che l'aver organizzato questa iniziativa è stato da parte vostra un gesto ammirevole
L'educazione scolastica e non ha un ruolo fondamentale ai fini del reinserimento sociale del detenuto
Un veicolo di comunicazione per promuovere il dialogo l'attenzione il coinvolgendo la società civile quale elemento imprescindibile di qualsiasi percorso di reinserimento sociale auguro sinceramente all'iniziativa di oggi
Un'ottima riuscita voglio salutare con grande affetto tutti coloro che con passione e competenza hanno lavorato alla realizzazione di questa esperienza
Walter Veltroni sindaco di Roma
Cominceremo questa questa prima sessione con alcuni interventi di di salute di aperture
Che vedono innanzitutto mobilitati oltre al a chi vi parla come diciamo come responsabile di questa struttura di questo istituto che si offerto ecco dimettersi come dire a disponibilità metà disponibili dai propri servizi tipo il proprio supporto per rendere possibile l'organizzazione di questo convegno il cuore come dire la carne viva la materia del di questo di questo convegno però ha visto altri attori protagonisti come l'ufficio del garante comunale per per le persone grate libertà personale
Rappresentata appunto qui dal dall'onorevole Gianfranco Spadaccia il secondo scendo territoriale permanente di Tiburtina antica rappresentato dal dal dirigente scolastico propri siede la preside Vergari
E
Gli altri attori come mai adesso li li presenteremo è bene cominciare a dare quindi la la parola per un per un primo intervento di salute e di apertura agli attori diciamo organizzatori
Per questo ne approfittavo per dare la parola alla preside Maria Antonietta e Vergari che come dicevo è appunto il dirigente scolastico del secondo CPT di Roma
Grazie
Chiamo così
Allora prima di tutti grazie a tutti per aver accettato il nostro invito questo convegno quando abbiamo cominciato a parlarne doveva essere semplicemente nell'ambito della città massimo della regioni invece abbiamo visto che la risposta è stata decisamente molto ampia e di questo vi ringraziamo
Ringraziamo soprattutto i detenuti con cui noi ogni giorno lavoriamo io sono la preside di un istituto comprensivo che si trova nella zona di San Lorenzo
E e sono anche il coordinatore del secondo centro territoriale per gli adulti
Di cui fa parte il carcere di Rebibbia anch'io sono romana e ho sempre pensato prima di fare questa esperienza che il carcere di Rebibbia forse uno soltanto invece perché non lo sapesse i carceri sono quattro
Dove ci troviamo e uno dei più grandi addirittura d'Italia il nuovo complesse una casa circondariale noi abbiamo la scuola all'interno di tutti e quattro gli istituti penitenziari di Rebibbia
Due parole soltanto oggi si parla molto dell'educazione degli adulti
E ancora più importante è l'educazione degli adulti all'interno di un istituto penitenziario perché perché al di là di quelle che sono le scuole normali come normalmente si pensa cioè scuola elementare scuola media oggi si chiamano scuola primaria scuola secondaria di primo grado
Noi lavoriamo attraverso come ormai tutti i centri territoriali permanenti attraverso delle attività modulari
Che ci vengono chieste sia dai bisogni espressi della popolazione adulta sia dai bisogni inespressi che noi dobbiamo fare nascere come lavoriamo qui all'interno di Rebibbia
Prima di tutti facciamo un bilancio delle competenze voi sapete che si parla di pedagogia per i bambini ma si parla anche di antropologia per gli adulti
L'apprendimento per gli adulti non è un apprendimento basato sulle conoscenze ma è un apprendimento basato sulle competenze cosa che noi dobbiamo fare adesso anche con i nostri ragazzi
Io lo chiamo la scuola della mattinata scuole del pomeriggio anche se voi sapete che la scuola italiana oggi è molto flessibile ancora più flessibile per l'educazione degli adulti noi abbiamo corsi di mattina di pomeriggio
E veniamo lavoriamo insieme agli altri istituti che si trovano all'interno qui abbiamo il Fornoni Manna e al femminile quest'anno oltre al fuori norma von Neumann ha iniziato a lavorare anche l'istituto d'arte
Cosa facciamo all'inizio si fa un bilancio delle competenze poi si fa il patto formativo
Poi lui facciamo anche in itinere durante l'anno scolastico facciamo un momento di valutazione che non è semplicemente una verifica
De il corsivista ma era soprattutto una valutazione che serviranno qui un monitoraggio interno su una scheggia che non ci siamo costruiti internamente dove si parla di
Frequenza perché questo è molto importante dove si parla di impegno di assiduità e dove poi si vedono i risultati sia quelli attesi sia quelli effettivamente raggiunti
Ma accanto dicevo prima queste che sono la la scuola cosiddetta normale noi facciamo tantissime attività modulari che vanno dalla musica c'è stato anche ieri sera in terza casa uno spettacolo
Teatro e in questi ambiti informatica abbiamo anche logicamente questo laboratorio di scrittura e laboratorio di scrittura nasce per nel merito della professoressa Luciana Scarcia nel due mila e tre due mila e quattro quando d'accordo con la direzione decidiamo di aprire una parte della scuola anche in sezioni speciali tra l'altro anche nell'infermeria qui del Nuovo Complesso
E in quel momento per esigenze talvolta inespresse per bisogni inespressi ma che siamo riusciti a fare emergere nasce questo laboratorio
Questo laboratorio la professoressa dall'anno scorso lavora anche al penale alla Casa di reclusione di penale maschile che dall'altra parte
E anche nell'altra parte è stato aperto questo laboratorio ma non voglio soffermarmi su questo perché chiaramente del laboratorio di scrittura si parlerà oggi la professoressa avrà modo di e raccontare molto meglio di quanto posso farlo io
Qui a dire che noi non lavoriamo da soli lavoriamo intanto con i direttori e un ringraziamento particolare meno dovete permettere va al direttore Cantone che non solo sa cogliere sempre le proposte che noi possiamo fare ma ci dà dei continui tutte per migliorare il nostro lavoro ma anche con quelli che sono gli enti locali noi con il Comune di Roma stiamo facendo un progetto che l'italiano che mi serve che dal titolo
Forse non si può capire
Doveva essere un progetto solo per i migranti cioè per chi non è italiano in realtà non è un progetto solo per i migranti ma è anche per i nostri e diviso in quattro sezioni la famiglia la scuola la salute e il con il rapporto diretto con le biblioteche del Comune di Roma e con gli e Sperti che via via in base alle tematiche affrontate posti no qui all'interno case circondariali per parlare e discutere con i detenuti e cercare di risolvere anche le richieste o il le domande che i corsisti stessi fanno poi l'anno scorso abbiamo terminato ma la parola giusta non è che il minareto
Perché proseguirà quest'anno perché è stata richiesta proprio dai corsisti un progetto finanziato dalla Provincia di Roma di tecnico multimediale montaggio in digitale di duecentocinquanta ore
Vi devo dire che i corsisti non soltanto hanno acquisito le competenze
Per poterle poi spendere quando usciranno ma addirittura la direzione della casa circondariale già sta facendo lavorare
Questi corsisti che hanno terminato il corso e che quest'anno grazie sempre
Alla Val lode soprattutto dal punto di vista finanziario economico della provincia
Seguite era per un numero minore di loro è perché i corsisti stessi hanno chiesto di poter rafforzare le loro competenze di allargare queste opportunità ad altri corsisti
Certo risate io riflettevo chiarisse la su una cosa soltanto poi vi lascio perché già mi sono dilungata abbastanza l'Europa ci chiede delle competenze base che tutti devono avvenire
Le quattro competenze base voi sapete sono quella linguistica socio economica matematica scientifica e tecnologica pensando a questo laboratorio di scrittura che noi abbiamo fatto i nostri corsisti che lo stanno seguendo
Hanno portato avanti tutte e quattro queste competenze la competenza linguistica è normale sia per i detenuti diciamo italiani sia per quelli migranti si tratta di un approfondimento di un possesso della lingua scritta e della lingua orale molto forte
La competenza socio economica e quella che ci permette di relazionarci con gli altri e quella che ci permette di raccontarci
E di sapersi e di saperci ascoltare non soltanto noi ma di saper ascoltare gli altri e che cosa meglio se non un laboratorio di scrittura
Terzo punto quel terza competenza quella matematico logico matematica
Problem solving cioè la capacità di risolvere i problemi
Ed è chiaro che i nostri corsisti di problemi ne hanno tante a risolvere
Ne hanno tanti
E il nostro lavoro e proprio perché loro possano non soltanto gli intarsi Marri orientarsi in un'ottica di cittadinanza consapevole l'ultima e la competenza informatica ma voi sapete che per arrivare alla pubblicazione di testi di cui non vi ho accennato ma noi siamo riusciti a pubblicare due testi
Quest'anno ci dovrebbe essere un terzo che fa parte del laboratorio
Che si sta completando è chiaro che bisogna sapere usare i mezzi informatici e tecnologici altrimenti Cerasa per scrivere al computer
Memorizzare saper memorizzare eccetera vi lascio solo con questo per pensare che un laboratorio di scrittura vi poteva essere soltanto riferito ad una competenza quella linguistica abbraccia invece tutto quanto
E un ringraziamento particolare va ai nostri corsisti con cui noi tutti i giorni lavoriamo lavoriamo per loro e io personalmente li devo dire una cosa ogni volta che vengo qui e che vado nei reparti della scuola o abbiamo delle manifestazioni così
Esco sempre arricchita
Perché il loro quando ci si spoglia dinanzi a loro perché entrare nel carcere lavorare con loro non significa mettersi sul piedistallo non significa portare avanti i titoli neo onorificenze nei saperi maggiori ma quando effettivamente ci si confronta con loro sia sempre un grossa arricchimento per cui grazie a loro che ci danno anche ogni giorno un modo per andare avanti e perseguitare a lavorare con loro grazie tu
Grazie alla preside Lercari
Ovviamente le l'espressione gentile ricambio molto volentieri perché con la presi per carità danni c'è una splendida collaborazione
Che coinvolge ovviamente si nostri che i loro operatori
Non solo ovviamente per la scuola dalla scuola statizzazione della scuola media ma anche tutti gli amici i docenti dell'ITIS che oggi sono qui capitanati anche dalla dal preside Totaro che saluto in modo particolare un altro messaggio di saluti del da parte dell'assessore Raffaella Milano assessore comunale alle Politiche sociali un piccolo messaggio visto è stato impossibile a partecipare carissimo ricevuto con molto piacere l'invito per l'iniziativa sulla scrittura in carcere
Che si terrà il prossimo ventisette febbraio una precedente impegno mi consentono di essere con voi desidero in ogni caso far giungere il mio apprezzamento per il prezioso lavoro svolto e sottolineare l'importanza di iniziative come queste che vedono la collaborazione di diversi soggetti e istituzioni
E che nascono con l'obiettivo di dare alle persone detenute gli strumenti per un percorso di reinserimento nella società auguro una buona riuscita iniziativa invio i migliori saluti
E rimanendo anche nell'ambito comunale quindi di nome
Diamo la parola all'onorevole Gianfranco Spadaccia attuale garante dei diritti detenuti per il Comune di Roma
Poche parole per dire come nasce questo convegno questo convegno è nato dall'attenzione che mio predecessore Manconi
Nelle funzioni di garante dei detenuti
Ha avuto per i laboratori di scrittura creativa che si sono tenuti in particolare qui a Rebibbia Nuovo complesso con Luciana scarcera dal due mila quattro va ricordato la preside Vergari
Fino fino a tuttora perché ci sono sono tuttora in corso
L'attenzione le pubblicazioni sono avvenuti di questi laboratori scrittura che sono a vostra che sono a disposizione
Ci hanno spinto a porci il problema di una riflessione
Attraverso la convocazione di un convegno
Potevamo scegliere io ringrazio problema scacciato in questo
Di fare un convegno teorico in una saletta del centro nella sala della Protomoteca
Un convegno di professori
Di teorici di educatori invece abbiamo scelto un taglio diverso in cui alla parte teorica che tuttavia esiste perché parleranno qui Lichtenberg che per l'educazione degli adulti perderanno caro decapitato Tarantelli il rapporto fra psicanalisi scrittura
Parleranno altri che affronteranno problemi alcuni problemi teorici
Ma abbiamo voluto che accanto a questa riflessione teorica
Ci fosse un confronto di esperienze e ci siamo chiesti ma possibile che solo a Rebibbia e Regina Coeli ci siano la boria di scrittura magari con modalità diverse
Questa attenzione e viva e presente anche negli altri istituti di pena
Io ringrazio intatto
Perché quando
Chiesto dal consigliere ardita
Di Sartre girare il nostro progetto di convegni
E e poi grazie al dato son venute fuori una serie di non solo di esperienze in ogni parte d'Italia
Qui oggi parleranno da Pozzoli
A Padova da
Da Sollicciano
Ma è venuto fuori un pullulare di esperienze diverse scritture per la sceneggiatura teatrale scrittura e autobiografia scrittura come laboratorio di scrive dette creativo
Scrittura il multimediale e multimedialità e accanto a questo un pullulare
Significativo
Magari di e testate precarie ma di giornaletti d'istituto di giornaletti di reparto di riviste carceraria
Intorno alle quali si crea una socialità positiva all'interno del
Credo che questo sia il risultato migliore e io vi ringrazio veramente tutti siete presenti perché sia della testimonianza
Qui abbiamo
Rivelato
Un mondo che si sapeva esisteva ma che non era in comunicazione e io spero che questo sia il primo atto
Di una
Di un rapporto di un confronto
Tullio De Mauro che purtroppo non può partecipa
Per altri impegni masse impegnato
A fare è scrivere la prefazione degli atti di questo convegno che saranno curati dal Comune di Roma
Tullio De Mauro
Insiste sempre sul
Su questi aspetti
Sul sull'importanza di queste di queste questioni
E
Io credo che questo punto
Dobbiamo avere la speranza di puntare avanti
Di diffondere appunto come dice
Tullio De Mauro come si usa nella pedagogia le buone pratiche è assessore conosce
E le buone pratiche questo è lo scopo che noi ci ripromettiamo suo convegno nato con mezzi pochissimi
Io ringrazio ora
La
Preside perché Ariel centro territoriale permanente perché
Ha curato in assenza di possibilità finanziarie che aveva il mio ufficio la distribuzione con alcuni disguidi come sempre naturale però c'è stata una collaborazione forte degli enti promotori che trovate in calce questa cosa
E io ringrazio anche gli enti patrocinatori l'assessorato
Alle politiche educative del
Del Comune di Roma e l'assessorato alle Politiche scolastiche
Della provincia di Roma che presentate sono rappresentati qui
Dai due assessori e che hanno assicurato costantemente l'apporto dei loro collaboratori al comitato promotore di questo convegno
Parleranno qui è anche Ornella Favero
Sergio Segio
Che che sono
Particolarmente impegnati sul fronte del pubblicazioni
Che riguardano il carcere e interni allestite gli istituti di pena
Di Manconi aveva presentato come garante dei detenuti
Un progetto di
Da alla Cassa delle ammende un progetto per sostenere
Queste forme di editoria e affiancarli era corsi di formazione
Di preparazione multimediale
Quel progetto fu presentato in un periodo in cui la Cassa delle ammende era tenuta a firma paralizzata non so se tornerà a esserlo
Però attualmente forse c'era speranza e la possibilità di uno scongelamento
Quel convegno che era in quel quel progetto che è rimasto bloccato rivisto li attualizzato eccetera eccetera noi siamo intenzionati a riprende siamo intenzionati a riprenderlo con Sergio Segio e con Ornella Favero e io penso spero anche col presidente della conferenza del voto nazionale volontariato Ciconte Remo spero presto per
Per
Cercare di rimetterlo in movimento in moto
Grazie a tutti grazie per la vostra se partecipazione grazie per la partecipazione dei detenuti avremmo voluto che fossero di più ma voi sapete le procedure sono quello che sono qualche disguido che ha effettuato si realizzasse verificato
Io spero mi auguro che i lavori possano essere utili
Al vostro lavoro
Grazie onorevole Storace
E nell'ordine lavori avrebbe avuto prende la parola per un saluto la professoressa Aureliana Alberici della carta dell'inflazione degli adulti della facoltà vicenza la formazione di Roma Tre
So che il professor LIC tenerne che parteciperà ricorre così alla giornata
Si fa carico di un messaggio di saluto
E corretta l'informazione professore
Facciamo
Allora intanto sì vi porto il saluto e il restante Ricci a letto con la febbre
Del resto visto che è caduta un governo perché uno aveva la febbre insomma non bisogna per questo scandalizzarsi volevo dire questo noi abbiamo partecipato molto volentieri come
Cattedra di educazione degli adulti corso di laurea in formazione e sviluppo delle risorse umane scienze dell'educazione degli adulti
Di Roma in treno
A questa iniziativa
I diciamo il nostro interesse naturalmente diciamo intanto e per tutte le forme di educazione degli adulti
Quindi comprese le attività educative in carcere
Per quanto riguarda obiettivi metodologie soprattutto ovviamente la formazione degli operatori perché questo il contributo principale che l'università può andare nel quadro dell'educazione permanente della formazione continua
Poi vi sono altri corsi di laurea della nostra facoltà formazione degli educatori operatori del terzo settore che hanno i loro contatti
Già da tempo con la realtà carceraria
Noi abbiamo partecipato ad alcune iniziative alcune atti diciamo a livello istituzionale altri a livello personale
Per esempio io sono stato coinvolto due tre anni fanno i corsi coram del personale non dell'amministrazione giudiziaria per una valutazione esterna poi vi sono delle tesi di laurea
Che seguiamo per esempio sugli operatori della giustizia minorile in generale sugli operatori che hanno a che fare con la relazione d'aiuto e così via
Poi vi sono dei progetti per esempio c'è un progetto che poi dovrebbe diventare di ateneo Roma Tre
Per favorire lo studio all'università di detenuti che lo desiderano che ne facciano richiesta
Per esempio mettendo a disposizione cioè esprimendo la disponibilità di docenti che vengono a fare gli esami qui per esempio e poi in la disponibilità degli studenti più torna volontari che facilitino i contatti per esempio i rapporti con i docenti libri di testo non sono tutto quello che il detenuto da qui non può stare per cui di fatto poi diventa impossibile
Trascende
Va bene adesso questa insomma è un'ottima iniziativa per rafforzare i contatti
I ci sentiremo oggi pomeriggio
Grazie professor littéraire
Ne approfitto per passare un altro messaggio di saluti da parte dell'Assessore Prodi del comune
Spero dello pronunciato bene
L'assessore tradì del Comune di Roma
Ci manda il seguente messaggio le tematiche alle quali giornalmente il mio incarico di assessore mi mette di fronte sicurezza politiche giovanili università sono tutte fortemente tangenti all'argomento di questo convegno soprattutto mi sta a cuore il tema centrale quello della formazione continua dell'individuo a maggior ragione della persona immaginata con un passato difficile con un futuro incerto
La qualità della vita dei nostri ragazzi anche di quelli più problematici la possibilità di garantirci sicurezza attraverso un cambiamento profondo individuale di persone altrimenti sperdute tutto questo diventa immediatamente cruciale per lavoro del mio assessorato
In questo senso il vostro sforzo precede e segue e sostanzia in un luogo difficile come il carcere il nostro sforzo e con armi che personalmente ritengo il fra le più potenti in circolazione la riflessione la scrittura
Sono assente per improrogabili motivi di lavoro di questo mi scuso rinvio però i più caldi saluto e l'augurio per una proficua giornata di lavoro già Leonard Touadì
Bene adesso iniziamo la sessione degli interventi
Do senz'altro subito la parola alla
All'assessore
Alle politiche la scuola alla provincia di Roma l'assessore Daniela Monteforte
Molto forte che ringrazio ancora perché anche in questo caso si tratta di un ritorno a Rebibbia Nuovo complesso e quindi la partecipazione alle nostre iniziative è stato accennato
Priva anche dalla Preside Vergari
Sta proprio l'iniziale nei prossimi giorni la seconda edizione di una costola formativa per noi molto interessante molto importante per i Bibbiano complesso che il corso per tecnico multimediale sponsorizzato appunto finanziato dalla dalla dall'assessora Monteforte dalla provincia di Roma e tra l'altro ecco faccio anche un piccolo spot pubblicitario visto che ci siamo
I nostri amici qui potranno notare che in giro si muovono con fare sospetto due fotografie che stanno facendo e faranno degli scatti durante tutta la giornata
Sono appunto lavoratori di Rebibbia sono e detenuti lavoranti
Come si usa dire in gergo detenuti lavoranti di Rebibbia che e proprio a seguito dalla prima edizione del corso dei culti mediale insieme con con con il consorzio solco che agisce come datore di lavoro hanno attivato questa attività lavorativa punto i servizi fotografici
Per i i loro compagni per i detenuti di Rebibbia ma non sono infatti partecipano in questo senso a tutte le nostre iniziative per per la documentazione fotografica di chi vorrà fra i nostri ospiti a vere magari un un rimando ritorno di di scatti insomma di questa giornata potrà prendere contatti per il tramite della nostra segreterie della direzione poi con con il consorzio solco
Per i servizi fotografici
Finito lo spot pubblicitario do senz'altro la parola l'assessore Monteforte
Grazie ma la state pubblicitario non sono assolutamente coerente con questa iniziativa ma nell'immensa secondamento immagine sua distrazione che si paghi fece sapere è un progetto che è stato fatto che è stata finanziata che è stata seguita
Ha dato il risultato che ci si aspettava e cioè quello di costruire una la possibilità di una professionalizzazione di una competenza professionale che può appunto consentire di potere a fare una un'attività e credo che veramente sia questo nelle mezzo distrazioni patrimonio astutamente di tutti
Ed è peraltro in questa logica insomma che come Amministrazione provinciale in cui lavoriamo una perché siamo qui non solo ritorniamo qui
Ma perché il
La nostra amministrazione insieme ad altre amministrazioni
E locali a aderito mai niente Milan marzo se non vado errato al piano carceri
E ha aderito non soltanto perché ha ritenuto assolutamente importante e di grande valore sociale e culturale la gestione a d'una progettualità che potesse consentire la costruzione di un rapporto più forte tra le istituzioni locali istituzioni tirrenico l'istituzione penitenziaria ma astratto ma anche da queste la sospensione di questo piano
Anche ulteriori impegni e a sostanzialmente curvato se posso usare questo termine le proprie competenze e anche le poche ma comunque le risorse a disposizione
In particolare per quello che riguarda il diritto allo studio educazione premette gli adulti non dimenticando l'impegno che aveva sottoscritto ed è in questa direzione quindi che noi abbiamo svolto una serie di iniziative di progetti non soltanto per quello che riguarda così come ricordava giustamente
La preside per Gari istruzione diciamo così più tradizionale la presenza del neo mamme e solo qualche mese fa abbiamo inaugurato i corsi dell'Isa due a Rebibbia ma allettante anche altre iniziative che facciamo penso per i minori a Casal del Marmo penso
Area all'altra Rebibbia femminile penso a Civitavecchia penso anche alle attività che svolgiamo e anche alla l'attenzione per quello che riguarda realtà di cooperative di ex carcerati non mi riferisco soltanto a alcuni temi diciamo così tradizionali
Sfalcio dell'erba per dire uno che comprendiamo tutti ma penso anche al fatto ad esempio che ci siamo al loro o rivolti per quello che riguarda l'esempio una netta e il testo della Costituzione che abbiamo ho fatto evitare tra loro distribuite in tutte le nostre scuole il primi
I primi anni e dando quindi valore e riconoscimento a soggetti che meritano di essere sostenuti e supportati
Perché credo che questo debba essere il compito principale degli enti locali peraltro anche l'iniziativa di oggi che pure abbiamo ho voluto sostenere all'interno della delle iniziative del programma Antille di lavoro che come assessorato ci siamo dati
E che abbiamo tra l'altro inserito all'interno della opportunità che ci sono state offerte qua legge ventinove dicevo che anche questo progetto che peraltro non è la prima volta che assistiamo e supportiamo questo Progetto il pittore ingaggi io credo che sia di particolare rilevanza perché diceva bene anche la preside che Vergari oltre ai percorsi di carattere diciamo così tra virgolette
Classici tradizionali di conseguimento finalizzate al conseguimento di turistico non abbiamo anche l'esigenza di poter spietata sviluppare fino in fondo competenze competenze di base io penso peraltro e i laboratori di scrittura e ringrazio anche la provvista Scaccia che con grandissima passione competenza svolge questa questa attività ecco il lavoro di scrittura acconsentono hanno diciamo anche la opportunità
Di costituire diciamo così un un vero e proprio percorso di ricostruzione dissente cioè come come tutti sappiamo la parola la parola scritta
Costituisce un elemento uno un chiavistello fondamentale per e una ricerca per una ricerca dentro di sé che guarda al mondo Esterno la scrittura e poi scrittura diventa quindi una occasione di riscoperta di sé attraverso anche una ricostruzione del seno
Io credo che questo sia anche l'elemento più importante perché costruisce fiducia costruisce valorizza auto valorizzazione e costruisce appunto quella competenza che non è del declinata tra le quattro competenze fondamentali la quella competenza umana quella competenza di a di consapevolezza di sé che è fondamentale
Perché alla base di qualsiasi percorso di reinserimento e di possibilità di riscatto sociale credo che questo sia diciamo l'elemento più significativo e più importante penso spero che altri percorsi di laboratorio di scrittura si potranno realizzare e noi ovviamente manteniamo l'impegno ma già lo diceva anche il direttore attraverso anche rifinanziamento del del Progetto professionalizzante per tecnici multimediali e speriamo quindi che questa attività quest'iniziativa
Anche della io ringrazio moltissimo il direttore per la grande sensibilità che ha che questa iniziativa possa continuare culturalmente nel tempo arricchendosi anche i nuovi contenuti che così come abbiamo fatto all'inizio col primo Progetto insieme col data insomma posta estere frutto di una convergenza e di una condivisione tra gli enti che a ciò sono preposti
Dell'ex amico
Ne approfitto per salutare
L'avvocato Angiolo Marroni che anche qui presente come il nostro che tutti conoscete come garante regionale dei diritti e detenuti appunto per la Regione Lazio
E adesso passiamo al restringiamo un attimo il territorio passiamo al comune di Roma che qui rappresentato dalla dall'assessore Maria Coscia anche in questo caso si tratta
Di un ritorno tengo particolarmente in grado anche in questo caso ringraziare l'assessore Coscia che è sempre molto sensibile a tutte le iniziative che si svolgono in questo istituto in collaborazione con gli istituti scolastici e e di formazione assessore appunto conosce assessore alle politiche educative e scolastiche del Comune di Roma
Altri operatorio per ed altri attori del Comune di Roma sono presenti qui teneva anche ringraziare e salutare l'ho vista prima penso sarà ancora qui la dottoressa Scutellà rappresenta insieme con i suoi i suoi colleghi suoi collaboratori le biblioteche del Comune di Roma che ormai da anni in convenzione con questo istituto svolgono un lavoro eccellente per quanto riguarda quello che volgarmente possiamo definire con l'uso della materia libero all'interno del del nostro istituto prego assessore
Grazie direttore ovviamente ogni volta che mi è possibile sono contenta di tornare qui per testimoniare l'impegno appunto non solo dell'assessorato ma di tutta l'amministrazione comunale
Già l'onorevole Spadaccia ricordava super le iniziative che proponiamo insieme perché noi di riteniamo che bisogna insomma realizzare tutte le sinergie possibili a livelli istituzionali e per il lavorare alla possibilità di creare prima nel carcere ma poi nella società le condizioni per il reinserimento sociale
Dei detenuti di persone cioè che in alcuni momenti della loro vita sbagliano commettono degli errori ma credo che l'obiettivo di tutti è proprio quello di recuperare perché ogni essere umano ha ha diritto ha delle opportunità delle occasioni appunto per poter esprimere le proprie potenzialità le proprie appunto capacità e dare il proprio contributo alla società e assiste i sordi cioè adesso Daniela Monteforte che attraverso l'istruzione e l'educazione e la formazione
E possibile anche passare per la ricostruzione di sé per appunto riflettere su se stessi e capire in relazione con gli altri come appunto esprimere le proprie potenzialità positive allora
Per questo appunto la collaborazione con il direttore anche per esempio voglio ricordare nella stessa destinazione del piano del carcere cittadino dove sono stati messi insieme appunto una serie di azioni di sistema proprio per lavorare in questa in questa direzione ma anche tante altre iniziative che le singole parti dell'amministrazione Portolano portano avanti
Diceva la preside per gare di appunto con il secondo CTP collaboriamo da tempo così come collaboriamo con tutte le scuole della nostra città
Ma in modo particolare sull'educazione degli adulti dice qui grazie napoletano che insomma io voglio ancora una volta ringraziare perché lei insieme a tante persone
Lavorano su un segmento dell'istruzione che spesso invece viene un po'come dire tanto restare nel tema un po'emarginato noi a Roma in questi anni abbiamo appunto lavorato per costruire uno a un un lavoro diciamo di più radicato che riguarda proprio il segmento dell'educazione degli adulti
Né dell'educazione permanente alla fine di questo mese realizzeremo il terzo forum sull'educazione degli adulti e dove appunto una parte importante sarà dedicata proprio al lavoro che si fa
Del recupero e della formazione appunto degli degli adulti detenuti e e penso che qui appunto di buone pratiche di cui parlava l'onorevole Spadaccia sono buone pratiche che meritano appunto di di di di a vere di girare in questo circuito nazionale
Perché sappiamo come difficile cioè adesso sembra semplice dirlo ma sappiamo come complesse come delicato
Mio promuovere un'attività di formazione con persone che hanno tanto sofferto e hanno appunto tante difficoltà
Qui voglio ancora una volta ricordare che se non ci fosse non solo la competenza professionale
Ma anche la grande passione civile delle insegnanti degli insegnanti che si pubblici che si impegnano in generale ma in modo particolare appunto in questo in questo settore non avremmo quei risultati e quelle buone pratiche di cui oggi si ragionerà sì discuterà e quindi io voglio ancora una volta Suma sottolineare che appunto le insegnanti in modo particolare Luciana
Che insomma ci conosciamo da qualche anno e devo dire che lei non fa mai venire meno quest'impegno suo punto di di di grande di grande generosità grande generosità
Che che che che poi alla fine il sale un po'della vita perché se uno non ha non accompagna il proprio lavoro da questa credere appunto nelle cose che si fanno diviene tutto più complicato e più difficile io allora come diceva la preside delle gare è uno dei progetti che appunto stiamo realizziamo insieme e il progetto di italiano che mi serve italiano che mi serve era nato in verità appunto per dare degli strumenti di conoscenza
Linguistica
Appunto soprattutto ai nostri cittadini migranti poi in realtà ci siamo resi conto che i cambiamenti e sociali sono sono c'è una società in continua evoluzione anche rispetto alla conoscenza rispetto a determinati aspetti della vita di ciascuno di noi che in realtà italiano che mi serve era una serviranno anche a tanti italiani ad esempio per conoscere meglio determinati meccanismi burocratici per fare delle pratiche ad esempio conoscere dei diritti che nel frattempo sono maturati che non si conoscono e così via e tanto più appunto
Noi abbiamo voluto rafforzare questo Progetto proprio rivolta ai cittadini ai cittadini detenuti proprio per calibrare ancora di più per loro questo questo concetto quindi a proposito di di buone pratiche sicuramente queste una delle buone pratiche appunto ma in generale il laboratorio di di di scrittura
Costituisce
Quella quell'attività
Di acquisizioni di sapere ma di competenze come si diceva
Che hanno anche un altro aspetto importante cioè la possibilità di raccontarsi la possibilità di raccontarsi per ciascuno di noi nelle forme della scrittura che può essere la polizia scrivere un documento scrivere un tema scrivere appunto quello che si ritiene scrivere un racconto
Ecco la possibilità di raccontarsi significa esprimere la propria creatività e noi pensiamo che apprendere in modo creativo è quella molla insomma che aiuta a superare anche la fatica dello studio
Della difficoltà che questo comporta quindi veramente alla complimenti per questa per questa iniziativa e ovviamente noi continuiamo a essere a vostra disposizione grazie
Grazie ancora l'assessore Coscia
Bene andiamo adesso la parola al al nostro rappresentante per il nostro ministero e qui come con noi l'onorevole professore Luigi Manconi nostro sottosegretario alla Giustizia
Anche in questo caso lo saluto perché un ritorno e a maggior ragione poi il nostro lo sottosegretario
Alla delega per negli affari penitenziari quindi continua come per le passate esperienze ed essere assolutamente al centro della vicenda grazie anche all'Unità senz'altro ma
Grazie a voi un augurio di un buon convegno
Un ringraziamento per un'iniziativa che come avrò modo di dire mie particolarmente cara
Io partirei dal titolo di questo convegno che appunto scrittura in carcere
Devo dire non è questa una formula particolarmente originale e tantomeno
Non è una formula che suoi fuori posto
Scrittura e carcere al di là delle apparenze al di là dei luoghi comuni al di là degli stereotipi sono due termini che si tengono strettissima mente insieme sono due termini intimamente collegato per trovare questi collegamenti certa o bisogna avere buona volontà e saper guardare il carcere in profondità
Sapere trovare dentro il carcere
La vita reale di coloro che vi sono recluse
Il carcere
E devo dire pieno zeppo di scrittura
Il carcere per un verso pieno zeppo di penne matite
Oggetti prescrivere infine computer anche se mutilati
Ovvero impotenti rispetto a internet bloccati quindi in una loro potenzialità straordinaria
Per ragioni di sicurezza che a mio avviso e giusto porre in discussione nella prospettiva di superarlo
Ma resta il fatto che il carcere e pieno di strumenti di scrittura ma ancor prima il carcere
In qualche misura è regolamentata Torre gola tu disciplinato organizzato da una forma particolare di scrittura
L'intera vita del detenuto e scandita da quella cosa che si chiama domandina
L'intera esistenza reclusa dipende dalla capacità di scrivere proporre e soprattutto di ottenere risposta per quella richiesta chi assume la forma appunto di domande
Anche in questo caso il diminutivo eloquente segnala quello che
Qualcuno ha definito un processo generale di infantili d'azione che il carcere determina il carcere
Per sua natura attende arrendere i reclusi
Allo Stato infantile
E anche il ricorso a un linguaggio infantile tra in molti esempi fattibile appunto quello della domandina
Segnala appunto questa forza
Del carcere nel determinare l'identità di coloro che vi sono reclusi
La domandina è da questo punto di vista molto
Eloquente perché chi sta in carcere non è privato dei suoi diritti
La legge e l'esecuzione della pena non prevede l'esclusione del detenuto dal godimento dei diritti se non
Esclusivamente quel diritto alla libertà di movimento tutti gli altri diritti rimangono in capo al detenuto come si dice egli ne resta pienamente titolare ma ecco tra questa titolarità e la loro esigibilità cioè la possibilità di gode ed è concretamente di vedere riconosciuti concretamente questi diritti queste prerogative queste garanzie queste facoltà
C'è appunto la procedura
Della richiesta c'è la forma pesante opprimente di una Doman da costante che passa attraverso la formulazione della domanda
Riguarda tutto dal più elementare
Delle possibilità dalla più minuta delle esigenze fino alla possibilità di andare a colloquio di poter esporre
Le proprie richieste fino appunto ai diritti più solo i più robusti significativo
E la domandina e il genere letterario più diffuso dentro il è un genere letterario che a sua volta è selettivo e discriminatorio
Perché divide tra coloro che la sanno compilare tra coloro che sanno scrivere tra coloro che se la devono far scrivere tra coloro che la devono tradurre in lingua italiana e coloro che invece in lingua italiana alla Sandoz
E già questo crea all'interno delle carceri un'intensa attività
Fa parte
Di una sorta di retorica carceraria ma corrisponde anche a un concreto
Elemento di coesione e di solidarietà il fatto che all'interno delle carceri
Ci sono quei detenuti che compilano le domandine per gli altri così come compilano le istanze le difese istruiscono formano sui diritti che il detenuto come imputato come condannato
Può esercitare
E questa la prima forma di scrittura che
Balza agli occhi il primo genere letterario burocratico amministrativo faticoso è arduo e che soprattutto può deludere
La domandina
Non prevede necessariamente una risposta può prevedere anche il silenzio la mancata risposta
Tanto Empoli risposto considerato la stazza fisica del diretto ha più adeguato tra domandina crede la domandina e comunque una attività di scrittura faticosa e che può essere molto frustrante poi c'è un'altra forma
All'interno del carcere
Di scrittura è una forma che conosce oscillazioni nel tempo
Lessi anni fa proprio un libro su questo argomento e che
Tuttavia non tende a scomparire e quella forma di scrittura
Che utilizza il proprio corpo come carta come
Strumento di comunicazione all'interno del carcere i tatuaggi sono stati nella storia stessa
Del sistema penitenziario ma dicevo al di là delle oscillazioni
Del fasi di declino e poi di ripresa continuò a essere una manifestazione di scrittura cioè di comunicazione attraverso ciò che proprietà esclusiva del soggetto cioè il proprio corpo è una forma di Autobiografia una autobiografia esistenziale talvolta criminale
Che all'interno delle carceri funzionale come strumento appunto di correlazione comunica un'identità offre un'occasione di conoscenza
Contribuisce a definire dei campi di appartenenza
E c'è i ancora
E ancora con riferimento al corpo quella forma estrema di comunicazione
Che passa attraverso
Il proprio corpo tagliato
All'interno delle carceri italiane
Abbiamo dei dati che certificano una stabilità
Nel corso dei decenni di quello strumento
Di comunicazione così a mio avviso va letto che l'autolesionismo
Il corpo tagliato ferito sanguinante
Il corpo cucito e evidentemente una forma estrema crudele spenta rotta
Di comunicazione
Che costituisce l'unica estrema e disperata risorsa di chi non ha altri mezzi di comunicazione di chi ritiene che non può parlare altrimenti che non può comunicare altrimenti che non può altrimenti far sentire ciò che vuol far sentire
E ricorre appunto all'unico strumento che gli resta che il proprio corpo ferito
I dati di cervo dell'autolesionismo contino essere inquietante
Io colloco queste esemplificazioni all'interno di un
Elemento di conoscenza che mi colpì
Già molti anni fa
Entrando nelle carceri italiano parlando quei detenuti mi colpiva come nelle situazioni di maggiore penuria di tutto
Di assenza di qualunque risorsa
Di carenza dei beni primari
Quando
Restavo Oricchio
Alla richiesta più diffusa e addirittura sollecitavo a che venisse detta venisse verbalizzata mi venisse comunicate esplicitamente una gerarchia dei bisogni
Che il recluso i reclusi esprimevano anche lì all'interno delle situazioni più desolate di maggiore penuria di tutto
Emergeva in maniera prepotente inequivocabile la domanda fondamentale era di comunicazione era il bisogno di parlare con ciò che è fuori dal carcere
E per molti versi un'ovvietà essendo il carcere
Separazione innanzitutto essendo il carcere innanzitutto rottura
Del sistema di relazioni tra il detenuto e il suo ambiente il suo passato la sua l'identità sociale il suo sistema di rapporti può essere scomparto
Che quello sia il bisogno primario ma colpiva e colpisce che sia il bisogno primario anche quando magari ci sono situazioni di natura sanitaria estremamente difficili o anche quando siamo in presenza di detenuti
Tra i più emarginati tra i più isolati tra i più depauperato
Ecco questo credo ci aiuti a capire che quello della comunicazione nelle sue tante espressioni e quella della scrittura
Non è
Un bene superfluo non è un lusso e addirittura un bene strettamente necessario e lo vediamo quando quelle forme di scrittura che prima richiamavo e che hanno o un carattere burocratico amministrativo o addirittura una dimensione disperata e crudele quando quel bisogno di comunicare poi si esprime invece come atto di libertà e di creativi ecco a quel punto cogliamo come ha questa bisogno di comunicare sia davvero bene primario esigenza elementare
Necessità
Ineludibile
E preziosissima della popolazione detenuta
Guardate questo elemento ancora una volta può essere considerato ovvio ma forse ci aiuta a riflettere il fatto che questo bisogno così impellente
Emerga dal segmento della società italiana dove è più alto e il tasso di analfabetismo
Il carcere oggi è questo
Il carcere è tornato a essere come non nera negli ultimi vent'anni ma come era piuttosto negli anni cinquanta e sessanta è tornato a essere il luogo dei pubbliche di
è tornato a essere l'istituzione per disciplinare
La povertà
Al punto che
Il carattere classista del sistema penitenziario e oggi il più elevato rispetto a tutti gli altri sottosistemi della società italiana
Il segmento della società italiana più classista cioè dove troviamo addensati
I gruppi sociali che stanno in fondo alla scala gerarchica della nostra organizzazione complessiva e dove tra gli altri dati quello dell'analfabetismo conferma questa condizione
Di povertà rispetto al risorse economico sociali materiali ma anche di conoscenza lì questo bisogno appunto di comunicazione
Appare così forte e così impellente incalzante e allora arriviamo a questo
Il fatto cioè che lì la scrittura assume questa forza creativa e che rassomiglia e tende così tanto a un atto di libertà
Parlo in termini generali la scuola con lo straordinario lavoro che fa e gli insegnanti col
Lo straordinario lavoro che fanno dentro le tracce ma complessivamente tutta l'attività formativa tutta l'attività di produzione culturale
E un segno straordinario di una volontà di emancipazione da parte della popolazione detenuta
E gli esempi sono
Tantissimi se solo pensabile che per arrivare a questa sala avete attraversato un corridoio alle cui pareti
Ci sono delle teche di vetro che raccolgono i materiali degli scali cardiologici
Fatti a Rebibbia nel sito di Rebibbia avete una immediata percezione di quali siano le potenzialità di conoscenza di intelligenza di cultura che il carcere può esprimere e aggiungo di amore per la bellezza
Questo a me sembra importante nel carcere non ci sono solo le attività di riproduzione del carcere spesso come sapete è morto parte del lavoro carcerario questo e il lavoro di mensa il lavoro
Delle celle della pulizia del lavaggio ma c'è anche un'attività una produzione culturale concentrata sulla bellezza e questo credo che sia una cosa fondamentale perché siamo tutti abituati a pensare che appunto che la bellezza sia un lusso un lusso che possono permettersi solo coloro che hanno un reddito elevato una curricolo scolastico di formazione di conoscenze avanzato no la bellezza può essere alla portata di tutti anche degli ultimi tra gli ultimi anche di coloro che in carcere non hanno nessun sostegno dall'esterno tanto sono privati di tutti
è il libero possono scoprire quella ricchezza straordinaria che il godimento della bellezza ecco questo esempio a me sta molto a cuore questo del museo archeologico di Rebibbia spero che si possa iniziare un lavoro simile a Regina Coeli nei prossimi mesi però
Mi avvio a concludere questa ricchezza di esperienze qui è voi sentirete oggi parlare Ornella Favaro e l'animatrice
Di un'importantissima iniziativa fatta
Intorno al carcere di Padova della Giudecca
Quotidianamente
Io ricevo e con me centinaia di persone ricevano una newsletter sul carcere che contiene tutte assolutamente tutte le notizie che la stampa italiana pubblica sul sistema penitenziario
Pensate questa che è un per me e per molti come me è uno strumento indispensabile di lavoro non previene da un'agenzia pubblica non previene da un'istituzione non profit bene dallo stesso ministero io dove Dio svolgo della un'attività e o delle competenze ma proviene da lavoro volontario dei associazioni egli detenuti
Di quei due carcere è un'esperienza importantissima che si affianca a quella altrettanto importante è stato già detto quindi non spendo una parola delle ormai decine e decine di giornali
Che istituti penitenziari di tutta Italia
In maniera diseguale spesso improvvisata spesso con un alto livello di professionalità producono formali e infine e su questo proprio finisco
I laboratori di scrittura io credo che il convegno di oggi così importante
Non dia
Ancora una mappa
Puntuale di tutto ciò che in termini di laboratori di scrittura si fa già ora in Italia
Questo è il primo convegno nazionale as al prossimo del diavolo
Si possa realizzare con scadenza precisa convegno sulla scrittura in carcere
Scoprirete che esperienze come queste sono molto più diffuse che oggi ancora non riescono a coordinarsi Luna sapere dell'altra ma ci sono eccome ecco su questo volevo aggiungere un un una piccolissima notazione
Io sono stato messo a conoscenza del del laboratorio di scrittura quando svolgevo
L'attività che oggi svolge Gianfranco Spadaccia però cioè garante di dividere persone private libertà per il Comune di Roma
E devo dire non ne l'ennesimo riconoscimento che oggi venne qui offerto alla professoressa Luciana Scarcia e un riconoscimento ma è qualcosa di più
Diceva l'assessore Coscia la generosità di Luciana Scarcia se io dovessi definire la professoressa Scarcia e c'è una ragione per cui insisto a parlare di lei non userei il termine generosa ma accuserei
Termini un linguaggio brutale sarebbero poco eleganti dire ma esaltante è la sua terribile tenacia
La sua Ferrigno ostinazione la sua tetra agonia
Guardate guardate
Il laboratorio io l'ho seguito dal secondo anno ebbi modo di parlare al telefono alcune volte con la preside per che cercavamo di superare le difficoltà che si incontrano e le difficoltà erano sono e saranno enormi
Per superare queste difficoltà ci vuole sì generosità ma soprattutto una ostinazione vicina alla protervia
Dell'Aci Mantoux
Sembra un buon immagine anche riferita all'elegante professoressa e raffinato peserà scarti
Però questo davvero non lo dico per un portare ancora tributi al suo lavoro perché poi sarebbe ingiusto nei confronti di tutti quelli che lo stesso lavoro fanno magari in condizioni più difficile perché magari le amministrazioni locali
O le direzioni dei carceri
Sono meno attenti e sensibili lo dico per un motivo nel carcere guardate dove Mina una legge ed è la legge della rassegnazione
Non si può fare di fronte alla più ragionevole delle proposte
Il pessimismo che gronda dai muri che si respira dice non si può fare io ebbi l'esperienza di tentare di realizzare infine con successo una passerella di un metro e sessanta per consentire alle carrozzelle di un carcere italiano di poter raggiungere l'aria cioè il cortile sterno questa elementare struttura ripeto di un metro e sessanta la cosa più semplice del mondo richiese un'attività di pressione di lobbying e di un anno e mezzo ecco questo è
Il clima carceraria nel clima carcerario affermare che invece si può fare io credo che sia il messaggio più importante che possiamo dare innanzitutto a noi stessi e poi alla società nel suo complesso grazie
Scusatemi a posto della dottor Pagnani che si dispiace c'è il nostro direttore regionale si dispiace perché a Viterbo in contemporanea non poteva essere qui per dimostrare l'attenzione della nostra amministrazione comunque c'è la dirigente per lei Cascetta all'educazione degli adulti
E l'Ufficio scolastico regionale la dottoressa Anna Maria Giuntoli che ringrazio personalmente i a cui chiediamo veramente una comprensione delle il lavoro
Che noi tutti perché ce ne sono in parecchi di colleghi dirigenti scolastici stiamo facendo onniscienti territoriali permanenti un'altra cosa suona voi sono una chiacchierona devo stare zitta direttore mi uccide oggi
E alle nostre spalle si stanno
Vedete delle immagini allora sono fatte si trova hanno nella casa circondariale femminile di Rebibbia
Sono state fatte dalle detenute da alcune detenute e ci piaceva oggi portare anche una testimonianza di verza
Di quello che si fa nel carcere per rafforzare quanto diceva in questo momento il sottosegretario è vero che è tutto difficile
Però di fronte all'ostinazione di tanta gente che lavora poi primi al carcere non ci dimentichiamo che c'è tanto volontariato ci sono tante associazioni si fanno poi tante cose
Grazie presidente
Io approfitto intanto per salutare che arrivata qui da poco a farci compagnia interverrà nel proseguo dei lavori la professoressa caro bibita dentelli che saluto con con particolare simpatia e stima e vedo anche c'è anche una piccola ma significativa rappresentanza di colleghi del dipartimento che con la collega promette genere caro
ATO tre socie contessa frati ringrazio veramente del del contributo di di di partecipazione
Prima di chiudere questa sessione una piccola notazione a margine degli stimoli che citava prima il nostro sottosegretario perché è vero in effetti che
Col passar degli anni su questo vorrei credo sia giusto anche dare un'auto incoraggiante che l'uso della scrittura anche nella quotidianità da parte dei detenuti almeno questo ci dice l'esperienza di questi di questi anni
è sempre più più viva più forte anche un uso ironico della scrittura
Io conservo fra fra i tanti ricorda quante documentazioni una una lettera di un detenuto misura lavoravo dove raccontò i dato che lamentava comprensibilmente che dopo cinque domandine ancora così famoso domandi non aveva ancora ricevuto le lenti a contatto chili domandare da casa
Allora vista mi diceva che ero direttore la passione notoriamente sovversiva per la lettura di chiedo almeno un bastone di accompagnamento dato che sono semplici
Anche questo uso ironico della della scrittura la quotidianità
Appartiene più al passato dall'attualità del carcere che al passato più più lontana in questo senso anche incoraggia e banche stimolato con questo non vorrei adesso subissato da esercizi di satira nei prossimi giorni
Da parte dei nostri da parte nostra detenuti ma ci sta bene ci sta bene
Una noi prevedevamo ancora un intervento da parte del delle viceministro Bastico che è stato invece impossibilitato a partecipare e credo che sia fuori gioco alcunché il viceministro nudi sono io non lo so
Verrà nel pomeriggio ci dicono
E quindi diamo la la parola la dottoressa Luciana Di Mauro consiglieri vicini sommerso consigliere del viceministro
No
No non è caduta mi son caduti gli occhiali
Dal viceministro avuto proprio al problema ieri sera contava divenire parte nell'oblio
Ho
O i suoi diciamo il libro che lei stessa stava vedendo in un e quindi è stata impossibilitata avvenire mi ha pregato di essere qui
Io
Volevo partire da una
Considerazione intanto ringraziare
Aggiungermi a ringraziamenti a chi ha organizzato quest'iniziativa e ci dà modo di scoprire
Una delle tante buone pratico best Beltratti x che sono nelle esistono nella scuola
Italiana questo una pratica di un
Da da una scuola un laboratorio di scrittura che nella nelle scuole che sono non abbiamo un sistema di Seconds chance BPB scuola della della del SIAM chance di in Italia ma diciamo questa e sicuramente diciamo una di quelle pratiche che va vale vale la pena di conoscere di diffondere ecco però io perché dicevo questo
In questi giorni noi abbiamo avuto nelle scuole soprattutto sono stati mediaticamente c'è stato tutto un emergenza bullismo appunto che il ministero ha persino messo un
Un numero verde per perché sembrava che fosse l'emergenza della scuola italiana
E in realtà è stato un'emergenza soprattutto mediatica
Perché per fortuna non nella scuola ci sono c'è il la scuola impegnata in ben altre di Mary ben altre tratti che attività soprattutto impegnata nell'affare tantissimi prodotti perché nelle scuole
La prima cosa che noi vediamo dalle scuole e le dell'infanzia fino alle scuole elementari e proprio queste pari ripieni di prodotti che vengono appunto fatti nell'avuto del quotidiano della classe nel lavoro che impegna l'insegnante con i ragazzi
E qui quello che colpisce molto capito de e sono questi e
In questa esperienza c'è ci sono dei prodotti di eccellenza che sono dei testi che noi oggi possiamo possiamo leggere scritti all'interno di un laboratorio di scrittura che tanto più pregevole perché viene dalle carceri tanto più significativo per errore perché insomma qui è stato ricordato molto è stato detto già quello che può significare dentro le classi diciamo il rapporto le tante sfaccettature del ricordava adesso Manconi
Di come da dalla domandina affatto che anche la distanza no la comunicazione avviene attraverso avvenire attraverso le lettere quindi l'uso delle lettere che da oggi a da altri mezzi di comunicazione estratti è stato superato
E invece ritorna e prende senso all'interno delle all'interno delle delle carceri per superare la distanza
E quindi un prodotto di particolare di particolare pregio soprattutto cioè l'intensità
L'intensità dell'esperienza di un'effettiva esperienza estrema come quella di chi vide un po'insomma di chi sito trova vivere nelle nelle cartiere che da un senso ancora più profondo alla nel momento in cui il lavoro del laboratorio di scrittura produce produce riesce a far produrre e quindi diciamo insuccesso di quell'insegnamento magari che viene dopo per questo io poi ricordato ricordavo le esperienze francesi della del semplice anzi no nel senso che nella secondo opportunità dell'educazione dell'adulti che ha partecipato a quel resterà questa esperienza
Produce
Produce un un racconto produce un racconto proprio produce un testo che vale anche la pena di essere ma prima di essere pubblicato ma prima corre importante la verde il processo che porta ad averlo fatto
Allora dicevo una delle buone pratiche della della della scuola italiana
E per riflettere su quello che la scuola italiana io voglio ricordare dei numeri dei numeri in cui sono compresi
Anche diciamo le scuole esistono nelle carceri perché noi che nel parlare della scuola molto questo lo si fa sia
Cioè si proietta molto l'esperienza per il personale quasi abituati a dare per scontato che la scuola c'è esiste e che e soprattutto poi rivisita un tiro a bersaglio
Perché mai diciamo sì c'è anche nel ricordare le esperienze personali non si è mai diciamo o non è mai quello non corrisponde mai a quello che ci si aspetta quelle che sono le proprie tradizioni sano
Allora espone la scuola in Italia esistono ci sono dieci mila oltre dieci mila istituzioni scolastiche
Però che nei luoghi dove si fa scuole in Italia non sono dieci mila
Il luogo dove si fanno scuole in Italia si fanno le sedi scolastiche in Italia solo quelli dello Stato sono quaranta due mila comprese le istituzioni che ci sono
Le scuole carte le scuole caccia
Se consideriamo le scuole paritarie che rientra lo sente anche noi nel sistema dell'istruzione sono circa oltre oltre cinquanta mila questi Luperi no però non ci dicono niente se noi non li paragoniamo a quelle che sono alte istituzioni
Percepite in maniera molto diffusa nella nello sta molto diffusa dalla popolazione nel territorio che possono essere paragone lo fa ecco il le stazioni del dei carabinieri
E
Le Poste italiane eppure sono percepite molto diffuso
Allora le stazioni dei carabinieri sono circa a sette mila quelle del le Poste italiane sono circa tredici mila il numero delle scuole e i numeri dei comuni italiani altra cosa perché un Paese dal sono otto mila quindi queste la misura cioè l'istituzione più presente più diffusa nel territorio d'Italia
Le
La scuola
Oggi la scuola sono e e la scuola attraverso l'autonomia delle istituzioni scolastiche attraverso un processo di apertura della scuola al territorio attraversi Progetti che i comuni e le province fanno con le scuole
La scuola è una delle atti e delle istituzioni culturali più vivaci all'interno belle Cox questo riconoscimento però non le non le viene sempre dato il riconosciuti e una una è una istituzione che il territorio deve imparare a riconoscere e ad apprezzarlo
Per esempio tutto il lavoro che ha fatto bisognerà far tutto il lavoro fatto in istituzione dove ci sono anche moltissimi biblioteche le biblioteche scolastiche in alcuni punti
E che deve entrare in quinte con altre con altre strutture e con altri istituzione allora io volevo solo ricordare adesso tutta questa premessa serve per ricordare alcune scelte fatte dal Governo con questa ultima finanziaria
Proprio per a che cosa guarda le scelte sulla scuola di questo governo le cose a cui ha fatto più attenzione
Fate attenzione con a alla generalizzazione a continuare un processo di generalizzazione delle scuole dell'infanzia con in più un'apertura ed una sperimentazione
A una fascia di età e da due-tre anni con quella del cioè una risposta anche di servizi educativi a i più piccoli perché inibiti in Italia sono molto pochi rispetto alle esigenze
Ma questo ecco un'attenzione alla scuola irritazione dei più piccoli e con i più piccoli oggi di fronte processi di immigrazione Ceccarelli che le diversità e poi si accumulano nel crescere e lì che si riescono a combattere
L'elevamento dell'obbligo scolastico a sedici anni con un obbligo formativo che resta diciott'anni perché oggi non a cioè l'imparare a quello che era prima una scuola elementare di imparare a scrivere a leggere e far di conto oggi
Non lo sia senza almeno un'istruzione
Diciamo super l'eredità il ritmo istituzione scuola un'istruzione scolastica superiore e poi l'altro ha spesso un altro aspetto che cioè e quello di dare una maggiore strutturazione appunto all'educazione all'educazione degli adulti
I al passi che la scuola riesca a non essere scuola solo la scuola per i più piccoli ma ad essere un'occasione Perra
Cioè nella quella che viene chiamata la la la Life Long learning insomma di poter ritornare a scuola in tutti quante le cose dentro questo appunto anche questa esperienza che più estrema quella del
Delle scuole nelle cave nelle carceri che rientrano dentro l'offerta dell'educazione degli adulti
E probabilmente anche il fatto che ci siano bisogna metterli in maniera solo trovare i modi per immettere anche questi cioè in un circuito di conoscenza e quindi di di conoscenze di riconoscimento di queste pratiche di queste esperienze all'interno di quello che questo mondo che e cioè un mondo che cerca di
Elevare cioè di dare di armare
Le nuove generazioni di vecchie e nuove
Di cultura per poter far fronte con i cambiamenti che sconvolgono la vita di tutti nella società in cui oggi viviamo che qui viene di profondissima i cambiamenti e dove l'istituzione scolastica un'istituzione che rischia di diventare fragilissima se non li diamo il riconoscimento MD per la difesa e merita
Grazie
Espresse
Bene chiudiamo questa prima sessione di interventi la guidiamo se permettete con un altro spot pubblicitario non guasta mai
Così diamo anche una comunicazione di servizio perché all'una e mezza cercheremo ovvio ma su questo il maître sarà il nostro volevo Spadaccia chiuderemo la prima la mattinata di di lavori
E ci sarà un buffet organizzato cui preparato curato dalla cooperativa Minetto Worth perché lavora all'interno di questo istituto gestendo la cucina detenuti quindi preparando addetta servizio confezionamento dei pasti dei detenuti di questo istituto gli ospiti che proprio il noto se vicino a noi potranno darci anche un prezioso giudizio di qualità
Crediamo che questa sessione passo senz'altro testimone allora lo Spadaccia per la seconda sessione d'intervento presidente cominciamo con le relazioni a questo convegno e la prima relazione e naturalmente quella di Luciano ASS Scarcia la scrittura in carcere io è stato già detto tanto dei Luciana
Quindi non aggiungerò altri altre altri apprezzamenti perché non ce n'è bisogno
Sì sì meglio qui al centro delle piogge
Questo è il momento del no perché non ce n'è bisogno aggiungerò soltanto agli apprezzamenti che sono stati espressi la mia personale gratitudine per il lavoro che ha svolto per la preparazione di questo convegno
La parola Luciano tu puoi parlare
Seduto no finisco parlare seduta allora qui settimo funzione allora Rocco spesa
Allora io li metterei Guastella mi dispiace posto se perché così viene
Ma Harley per aver
Io intanto parlo per non perdere
Altro tempo
E prima di cominciare la mia relazione
Volevo fare
Due discorsi seguiti primo veramente
E di gratitudine volevo ringraziare sinceramente
Per gli apprezzamenti per il mio lavoro sarei ipocrita se non eccessi che mi fanno piacere perché gli apprezzamenti riconoscimenti in senso buono a superare meglio la fatica e la difficoltà che tutti quanti noi incontriamo e quindi veramente grazie di cuore
Poi per fortuna Pierluigi Marconi riesce sempre a far ridere perché siccome sono una che si commuove spacci libertà Luca per fortuna dell'aggredito e comunque la precisazione che voglio fare è questa organizzatori promotori patrocinatori sono visibili sì scusate infatti c'è un grande rimbombo
Meno visibili sono le persone
Perché hanno reso possibile che si potesse pensare in origine
Di costruire un'iniziativa come un convegno seminario un convegno chissà sulla scrittura in carcere e sono le persone che in carcere scrivono quindi veramente un atto dovuto da parte mia cercare di rendere questo minimo di visibilità e li voglio ringraziare uno per uno ad Alessandra Carlos che frequenta nel laboratorio di lettura e scrittura un del nuovo complesso da quattro anni a Leonardo e Frederica da tre anni
A Giuseppe da due anni che non vedo stava qua davanti a sta parlando a Nicola che è entrato quest'anno è già sta producendo un sacco di cose scritte
E in modo particolare io voglio ringraziare Gianluca Di Giambattista che da ex detenuti sono venuti qui oggi a portare la loro testimonianza io spero proprio che possano parlare che ci sia uno spazio per loro perché
Veramente la loro presenza mi sembra già di per sé o un elemento prezioso di questo convegno
E continuano tra l'altro a scrivere tra l'altro e poi scusatemi ma io devo
Dare volevo ringraziarli uno per uno ma non posso farli non posso farlo perché mancano i detenuti iscritti a laboratori di lettura e scrittura della casa di reclusione
Che a questo punto io non so perché non capisco perché non sono qui perché dovrebbero essere qui fino ai ieri non si aveva ancora una risposta certa però contavamo tutti sul fatto che loro fossero presenti
Io li ringrazio ma non posso citarli poi si cercherà di capire come mai non sono qui
E vado subito alla mia relazione io ho bisogno di un pochino di tempo perché devo riportare in questa piccola ricerca che è stata fatta sulle attività di scrittura in carcere
Come diceva il garante è il dato che ha fornito le informazioni a queste sono state aggiunte delle altre informazioni che ha raccolto la collega
Del secondo CPP Stefania Grain grazie per il Lazio e Nadia Marafante per l'ufficio del comune
Del Garante del comune di Roma e io ho elaborato la tabella numero uno che voi avete in cartellina si tratta di una tabella
Che fotografa tutto quello che al momento o è stato segnalato in modo ufficiale oppure di cui io sono venuta a conoscenza
E assolutamente parziale perché riguarda soltanto settantasei detenuti istituti scusate
Quindi poco più del trenta per cento
I dati sono incompleti mancano informazioni sul numero di partecipanti il numero di ore per delle volte Parma anche lo le indicazioni sui contenuti sull'ente organizzatore quindi veramente materiale cioè le informazioni sono molto imprecise
Relativamente più completo è il quadro che fornisce la Toscana
Per questo ecco questa tabella io avverto potrebbe contenere delle imprecisioni anzi prego chili chi può di di lasciare segnalazioni e eccetera e di attività che li che non sono incluse in quella in quella tabella
Però in ogni caso del bando lacunosa questa tabella questa ricognizione fotografa un po'l'esistente io ho fatto questo tipo di lavoro e chiedo a Rocco di far vedere la tabella tre
Ho fatto troppo grande ho ingrandito troppi atterrita allora guardava agli al foglio quattro e ne trovi una non si è mai al foglio Quattrone trovi una più piccola perché siccome mai sopra mai sopra
N però che una più piccola
Ho fatto questo lavoro le ho suddivise in quattro tipologie no no el quel sopra Maina esatto questa qua
Questa diciamo è la sintesi della ricognizione per regione
Di tutti i corsi e attività di scrittura segnalate ripetere segnalati allora che tipo di criterio usato giornali Parma parto dal dall'ultimo
Qui dovevo rimpicciolire va be'ho calcolato male
Che vengono segnalati con diciture alle più svariate giornalini fogli interno foglio d'informazione eccetera comunque diciamo periodico sarebbe il termine più usato poi sia
Scrittura per teatro video
E narrazione sotto la categoria narrazione ci va un po'di roba soprattutto autobiografia
Anche qui i corsi di autobiografia laboratori di scrittura di se c'hanno vari titoli questi corsi che si fanno nelle carceri italiane
E poi oltre a questi però anche corsi su temi contenuti su contenuti in temi letterari o più o meno o strutturati insomma
Qui voi vedete il totale se poi andare in basso che è di centotrentasei corsi censiti segnalati e su questi centotrentasei con vedete che la narrazione e quella che viene più praticata lo vediamo meglio nel grafico sotto se vai sotto eccolo qua
E quindi in giallo c'è la la i corsi dedicati alla scrittura per teatro tredici virgola ventiquattro per cento quindi diciotto su trentasei
Sono pochi però probabilmente questo è dovuto al fatto che è più complicato organizzare un corso di scrittura finalizzato alla rappresentazione Simone e teatrale
Se ci fosse un un apporto organizzativo anche di strutture adatte eccetera probabilmente io credo la scrittura per teatro sarebbe quella sicura di gran lunga preferita la poesia
Ventuno su centotrentasei corsi e quindi il quindici virgola quarantaquattro la scrittura per l'informazione quarantuno su centotrentasei quindi in trenta
Virgola quindici e devo precisare una cosa che già tutti sappiamo parliamo di periodici però dentro i periodici c'è anche molta poi sia e narrazione ci sono anche molti racconti alla categoria narrazione sono dedicati un maggior numero di corsi quarantuno virgola diciotto per cento cinquantasei su centotrentasei
Di questi cinquantasei corsi diciotto
Hanno l'autobiografia come contenuto quindi e più del trentadue per cento in particolare l'autobiografia viene praticata nel centro nord e in modo particolare in Toscana non so se ne è arrivata la professoressa Benelli
Che una università docente ecco piacere
Che credo abbia un ruolo determinante nel fare emergere la Toscana come un una Regione i cui istituti penitenziari si dedicano molta la scrittura in particolare autobiografica
E ci sono molti operatori del sette psicologi eccetera
Questo è il quadro e quindi possiamo finire con una alle cose insomma era
Che considerazioni si possono fare un tre tipi di considerazioni la prima è tautologica in carcere come diceva Luigi Manconi si scrive tanto si scrive
Per scopi diversi e addirittura cioè vediamo il paradosso di un luogo come diceva lui che il luogo che raccoglie gli emarginati poverino
Porno una prevalenza di bassissimo livello di istruzione
E però il paradosso è che probabilmente il carcere il luogo è un luogo ma forse l'unico luogo in cui nella comunicazione la scrittura prevale sul parlato e questa sarebbe una cosa interessante da indagare
Sono coinvolti nell'attività di scrittura professionalità di di un certo peso specifico insomma comunque psicoterapeuti giornalisti scrittori e questi dopo
Fa pensare che si potrebbe ancora di più utilizzare queste risorse magari in modo trasversale su progetti integrati la seconda considerazione riguarda gli enti organizzatori
Ripeto le indicazioni spesso sono sono mancanti e però ecco io una cosa la voglio segnalare
Penso anch'io che la scuola sia un'istituzione assolutamente preziosa ovunque
Però ecco se andiamo a fare i conti io i conti che ho fatto sono stati questi l'istituzione scolastica per istituzione scolastica intendo in carcere intende vincenti dei rivali
Territoriali permanenti e gli istituti di istruzione secondaria superiore
L'istituzione scolastica compare tra gli organizzatori di ventiquattro attività su centotrentasei attività di tutti i tipi su centotrentasei quindi poco più del diciassette per cento
E tra gli istituti scolastici di CTP battono di pochissimo gli istituti superiori quattordici su ventiquattro quindi appena più del cinquanta per cento per carità
Si tratta di una ricognizione assolutamente parziale quindi non ha non può avere il rigore scientifico però ci segnala qualcosa io credo che quello che ci segnala proposito del dell'istituzione scolastica sia questo
La domanda che io voglio lasciare qui aperta e come mai l'istituzione a cui lo Stato affida la formazione culturale ha una presenza poi così esigua inattività
Di altissimo valore culturale potenziale culturale come le attività di scrittura
Probabilmente qui c'è da riflettere anche proprio sulla crisi perché così credo vada chiamata del settore dell'educazione degli adulti probabilmente perché negli ultimi anni anche un po'
Stata lasciata in uno stato di abbandono e di confusione normativa e io mi auguro che insomma si ritorni a parlare
L'altra cosa è la
La mancanza di segnalazioni esplicita delle direzioni e delle aree di educative come enti organizzatori di attività di scrittura naturalmente si può o trattare banalmente di un'omissione perché poi si sa che ogni attività che si svolge in carcere a la responsabilità di ogni è responsabile la direzione quindi probabilmente non viene messo perché va da sé però
Penso anche che c'è delle volte cioè delle volte non c'è allora viene da pensare che forse troppe difficile la sintesi ricondurre a sintesi
Lei miriadi di attività educative che si fanno in un istituto penitenziario perché effettivamente ce ne stanno tante troppe probabilmente per riuscire appunto condurre a sintesi anche questo è un elemento su cui riflettere
Terza considerazione
Probabilmente c'ha degli aspetti più interessanti che varrebbe la pena discutere entro nel merito dei contenuti e della qualità di questo materiale per come ho potuto vedere per come posso essere capace di fare
Per quanto riguarda i giornali
Segnalo solo le norme eterogeneità poi non dico nient'altro perché ne parleranno Ornella Favero Sergio Segio una cosa che voglio buttare lì
Se
Se volete raccogliere è questi impressione di di questo carattere ecco c'è ci sono degli elementi comuni ecco questo in questa ricerca quello che ho cercato di fare trovare degli elementi comuni a questo tipo di materiale allora mi pare che uno degli elementi comuni
Della stampa in carcere sia questo elemento positivo di denuncia che naturalmente quasi ovvio no perché deriva dall'esigenza di denunciare
Le condizioni di vita nelle carceri italiane e di vincere l'indifferenza della Società però ecco qui forse è un po'una provocazione che voglio fare io ho un'impressione che delle volte ci sia
Una tendenza un pochino all'autocommiserazione e questo mi pare che indebolisca all'efficacia della comunicazione all'esterno questo è un elemento su cui mi piacerebbe si discutesse l'altro aspetto è l'autoreferenzialità
C'è un'autoreferenzialità buona e una cattiva l'autoreferenzialità buona e nelle cose perché è ovvio che questa è una stampa marcatamente caratterizzata come stampa carceraria e quindi va da sé
Perché di quello si deve parlare però ce n'è un'altra un altro tipo di autoreferenzialità che mi pare
Nociva perché mi pare che nasca dalla dal fatto che ci si limiti a replicare ciò che si vive senza rielaborare abbastanza
E quindi io credo che questo tipo di autoreferenzialità non so se Sergio Segio Ornella Favero
Saranno d'accordo
Vada superata con un apporto sostanzioso di cultura e di e di ricerca come mi pare che avvenga può in alcuni periodici anche curando la professionalità di chi ci si dedica la scrittura da drammaturgica direi che quella meno autoreferenziale di tutto avuto poco materiale da esaminare però mi pare di di poter dire che sia la meno autoreferenziale ma è anche ovvio banale perché poi nella nella rada la rappresentazione stesse già di per sé un uscire un darsi col corpo e la parola no all'esterno e quindi per forza ho l'impressione che se ci fossero più supporti
La scrittura per il teatro davvero verrebbe praticata molto di più e e dovrebbe essere praticata molto di più penso che varrebbe la pena
Le poesie
I tratti ricorrenti nelle poesie sono lo potete immaginare tutti il dolore la solitudine rimpianto per qualcosa che si è capito troppo tardi questo ricorre
Frequentemente in molti testi poetici
Però c'è anche l'amore l'amore per la donna l'amore per alla natura la speranza di trovare o ritrovare un pezzetto di felicità
Ecco quello che mi ha colpito vedendo queste questo materiale insieme di qua e di là insomma proveniente da più parti
Quello che mi ha colpito è che è la molteplicità di sentimenti anche contrastanti nello stesso testo
La parola sembra che sia il veicolo che trasporta simultaneamente parti diverse quasi opposte di un'emotività instabile
In cui possano esista coesistere la la pienezza di un sentimento e la desolazione del senso di realtà
Ecco mi pare che vada segnalato questo
Questo questa coesistenza di questi elementi contrastanti la tristezza della solitudine si accompagna alla voglia di stare soli perché non se ne può più della della Ford al bisogno di stare soli insomma
La dolcezza di un ricordo si accompagna rimpianto per il tempo perduto
La speranza nel futuro alla paura ecco questo mi sembra che sia un po'la cifra della poesia in carcere e mi piacerebbe non so a me
Mi piace usare
Questa espressione dello stile dolente se fosse possibile coniare un'espressione particolare della della letteratura in carcere mi piacerebbe usare questa espressione lo stile dolente dolente
Per la narrazione sono gli stessi ingredienti lo stesso stile dolente con la narrazione proprio per le caratteristiche della narrazione ci sono degli altri elementi l'esperienza che diventa riflessione
Lo spaesamento l'inquietudine che diventano però anche il ragionamento
E abbiamo visto che prevale l'autobiografia il contenuto autobiografico nella narrazione in carcere
Non solo cioè insomma già lo si supponeva però ecco questo risulta anche dalle dalle somme
O la dimensione prevalente è quella del ricordo della memoria usata per riappropriarsi di una parte della vita per recuperare momenti della propria esistenza a cui ancorare il senso disse
Si scrive anche per sfogarsi per consolarsi per dire guardate che esistiamo non ci dimenticate talvolta anche con un pizzico di compiacimento
Si dice scrivere per esprimere se stessi però ecco quello che ci dobbiamo domandare che cosa vuol dire esprimere se stessi in un luogo in cui le identità sono sospese
E questo è un quesito che ci poniamo spesso e che mi piacerebbe che Carole Beebe Tarantelli ci aiutasse a
A a capire meglio perché le identità sono sospese perché per l'ovvio motivo che quelle di prima sono state interrotte ma quelle del presente poggiano su un terreno
Troppo ristretto appunto
Su proposito ipotesi che aspettano la verifica con della vita vera quindi sicuramente la scrittura è mezzo di espressione di sé però quindi se in via di definizione o di ridefinizione allora possiamo dire che la scrittura
è uno strumento fondamentalmente per ricercare in se stessi la strada per la ridefinizione della propria identità come si suol dire per i progettarsi
Però ecco quante dimensioni a la scrittura in carcere l'evasione creativa la compensazione di un voto di vita la ricerca interiore e qual è il modo migliore di operare con questo tipo di scrittura
Ci ritorneremo dopo questa è la prima parte della mia relazione ed è quella appunto più lunga io dovevo render conto
Di questa ricerca che chiesti sta piccola ricerca che è stata fatta
Quindi quello che mi rimane da dire che sono due punti fondamentalmente cercherò di Contra lì al massimo per perché siamo andati troppo oltre con una con i tempi nel corso della mattina
Il senso della scrittura in carcere viene fuori dal quadro che ho presentato viene fuori dalle considerazioni che chi scrive
Fa e che sono state messe a disposizione dei partecipanti al convegno fotocopiate perché secondo me è un materiale molto interessante tra l'altro ci sono delle cose bellissime che vengono dette che anche un piacere leggere
Dico soltanto una cosa sulla narrazione che a me sta particolarmente a cuore il mio è un laboratorio di scrittura non creativa ma narrativa che va be'diciamo per insomma adesso non è il caso di fare queste distinzioni ma comunque
C'è un tipo di funzionamento del del pensiero umano che viene definito pensiero narrativo
Il pensiero narrativo si occupa di azioni naturalmente ma anche di intenzioni della sfera psichica
E quella dimensione della sfera psichica della coscienza può essere solo raccontata e attraverso la narrazione trovare un senso bene allora
La narrazione ha un grande valore vero si può anche
Raccontare la realtà falsificando la
è un rischio sempre presente per tutti
E quindi quello che serve riuscire ad acquisire un distacco rispetto alla propria scrittura rispetto a a alla memoria che ripensa che ripensa alla propria vita ed è per questo che insomma la la scelta di determinati temi anziché altri o di certi metodi del confronto con il gruppo aiutano appunto
A a prendere le distanze dall'oggetto della propria memoria perché questa è un'altra cosa secondo me che bisogna garantire
Sulla valenza formativa della scrittura parleranno i professori rispondere la dottoressa Giustiniani io mi limito soltanto a fare unica una riflessione sul gruppo io credo che l'attività di gruppo
Con scadenze regole che richiede un impegno capacità di ascolto costituisca un valore aggiunto rispetto alla scritture individuale
Cioè non è che scrivono in gruppo scrivania individualmente ma poi c'è sempre l'attività di gruppo come momento superiore di confronto
Perché nel gruppo è possibile vedere rispecchiato i degli aspetti di sé che magari sia o ritegno a dire o di cui si ha paura e quindi di si vede dissi vi si può tirar fuori meglio
E però attraverso il rispecchiamento nell'altro si può essere capaci di definirli meglio di conoscerli
Di conoscerli meglio e quindi gruppo aiuta a fare questo lavoro di rimando continuo tra rispecchiamento e differenziazione
Che è un meccanismo fondamentale per la definizione dell'identità una cosa che voglio dire proprio di sfuggita per il tempo e che però ci tengo a dire e che l'esperienza che io faccio nel laboratorio di lettura e scrittura soprattutto qui al Nuovo Complesso Spada quattro anni veramente
Un'esperienza condivisa e quello che voglio dire Leonardo nel pomeriggio riporterà l'esperienza del laboratorio non ne parlo quindi ho qui
L'unica cosa che voglio dire che già il fatto di condividere un Progetto già questa è un'esperienza formativa
Che certo faticosa si misura con le difficoltà con i rischi di fallimento con la paura che poi non si arrivi da nessuna parte e così via però anche con l'entusiasmo che dalla creatività
Una cosa a cui tengo molto
E che voglio dire e cui vista io penso che sia noi che operiamo in carcere sia i detenuti abbiamo un comune nemico
E questo comune nemico è l'idea che siccome la popolazione detenuta a un basso livello di istruzione quello che veniva detto stamattina e a determinati gusti un po'contaminati diciamo televisione eccetera insomma ci si debba accontentare di una cultura di serie B ecco io voglio dire con forza che invece e proprio perché la popolazione detenuta queste caratteristiche e non aveva una familiarità con la cultura è proprio per questo che vanno fatte proposte alte proposte richiedenti proposte interessanti motivati sarà poi compito di chi le gestisce adattarle al contesto insomma quello che cioè non basta dire al contenuto rispetto al detenuto esperimenti ne basta che il detenuto si accontenti di quello che gli viene in mente quello di cui io credo ci sia veramente bisogno è un esercizio di intelligenza serve di sviluppare la capacità di capire di capire se di capire il mondo di capire gli altri essenza questa ambizione culturale io credo che si finirebbe per accettare farsi complici
Di quella chiusura e segregazione che viene fatta del carcere contro cui poi invece appunto vogliamo agire queste la scrittura che serve qua dentro
E in questo modo noi possiamo contribuire
Parlo della scrittura ma sto sto parlando di un salto di qualità nell'atteggiamento no nel modo di lavorare qua dentro
E possibile appunto che l'articolo venti in questo modo è possibile che l'articolo ventisette della della nostra Costituzione insomma diventi qualcosa di più di una cornice senza di un quadro senza tela
Per finire
Io nell'astratto messo come come titoletto cambiare sempre possibile che ho mutuato da un libro di che la una direttrice indiana di cui adesso non si può parlare però insomma il succo delle cose che voglio dire questo
Attorno a due parole chiave la prima parola chiave spreco ecco io voglio condividere con tutti coloro che lavora da qua dentro questa sensazione di spreco di spreco di pensiero democratico
Che si fa con una normativa che non si riesce ad applicare adeguatamente di spreco di potenzialità capacità professionali per gli operatori che oberati dal mille incombenze anche burocratiche non riescono ad assolvere al loro compito spreco di quella missione culturale formativa che attribuita alla scuola e di di quelle risorse che la scuola è che non riesce a utilizzare appieno lo spreco di intelligenza e di buon senso che
Che si fa spesso e che impedisce di far leva sulle potenzialità di cambiamento
La seconda parola chiave legata a quell'altra idea opposta quell'altra è la speranza uso volutamente questo termine con questi gli alunni insomma un po'sfuggenti perché
E quello che voglio dire ichigo penso che bisogna credere che valga la pena di fare quello che si fa credo che valga la pena che bisogna credere che valga la pena davvero impegnarsi perché nel lavoro che si fa si possono ottenere dei risultati perché per come funzionano oggi le le cose quello che avviene e che la la si richiede al singolo di fare un'operazione al di sopra delle delle sue forse quella di di Autolib Bérard simili di praticare un'auto liberazione
Eppure in noi abbiamo tutti molto esperienze individuali di crescita di trasformazioni individuali che colpiscono proprio perché sono concentrate nel tempo nella persona nello spazio
E quindi se i cambiamenti individuali anche poche sono possibili
Vuol dire che invece un migliore coordinamento una migliore organi organizzazione sortire ebbero dei risultati migliori
Però ecco l'ingrediente che serve per questo è che
Ci si crede anche uno pensai davvero che il proprio lavoro abbia un valore e che valga la pena di migliorarlo
Penso che anche a noi
Che operiamo in carcere spetta il compito di contrastare quell'operazione di rimozione sociale che
Ha il fiato corto e in virtù della quale la società poi si direste deresponsabilizza rispetto ai mali che invece comunque le appartengono alle ritornano
Pensando di annullarli Richie ingerendo lì nella nel negli spazi della prigione penso che invece il carcere potrebbe diventare davvero un osservatorio interessante per la società
A cui attingere proprio per capire cosa fare per prevenire piccolissimo cenno c'è là fuori in mostra una un fascicoletto stampate in casa dalla collega Maria Rita
Che
Riproduce la la la Scala corrispondenza che c'è da tra da due anni tra una scuola e Rebibbia vedete lo perché secondo me vale la pena
Lo lo metto qui e non a caso insomma secondo me queste sono esperienze preziose
Taglia tutto tre proposte
E finisco
Volevo fare come prima proposta quella davvero cioè questo è un convegno che
Diciamo che ha come obiettivo fondamentale è quello di non solo valorizzare l'esistente dire ma guardate che c'è un sacco di roba che si fa e che bella e che merita
Dico ordinarla meglio e di migliorare e di potenziare quello che c'è quindi la prima cosa che serve di agevolare sollecitare la formazione di una struttura di coordinamento delle forme di scrittura
In ogni istituto
Sarebbe auspicabile a forme integrate di attività
Un mio sogno ma non è mica solo mio perché
Anche i corsisti qui avrebbero desiderio di farlo mi piacerebbe tanto che si procedesse in modo più determinato
Nella direzione di scrivere per rappresentare questa questa cosa mi mi sembra che varrebbe molto la pena
In questa direzione potrebbero essere coinvolti non solo volontari già chi esiste ma coinvolgere maggiormente anche le università per esempio
La seconda proposta e quella di costruire di favorire la progettualità per la costruzione di piccole imperiese editoriali a livello territoriale
Per produrre volumi calendari fuori voi avete vedrete se non l'avete già fatto ci sono delle cose
Deliziose fatte dai detenuti del carcere di Opera delle cartoline di Puy sia dei calendari che sono veramente delle cose molto belle
E per queste cose per queste piccole imperiese editoriali
Se dopo si potrebbero potrebbero cooperare non soltanto le direzioni le scuole sia carcerarie che Sterne
I egli agenzie di formazione professionale gli enti locali ma anche associazioni che nel territorio sono presenti per esempio nel quinto Municipio ci sono delle
Associazioni già presenti come quella di spazio e tempo per la solidarietà poi vediamo se nel pomeriggio si riesce a dire qualcosa l'ultima cosa ecco creare un centro di documentazione e il coordinamento a livello nazionale sulla falsariga di quello che
Insiste per la stampa non so se potrebbe essere un ampliamento di questo oppure un altro parallelo
Finisco qui
Io mi rendo conto che ho parlato a lungo però insomma la prima parte era
Che era un resoconto
Dovuto
Ho finito
Grazie Luciana credo che questa relazione sia diverse indicativa della passione lavoro che Luciana dedicata in questi anni queste questioni e del contributo che può dare al lavoro di tutti noi
E da
Adesso do la parola Karol baby Tarantelli
Che è stato parlamentare per due legislature psicanalista e docente del alla Università la Sapienza di Roma
A me piace ricordare che è stata fondatrice di un'associazione importante come differenza donna
E delle battaglie che il che protagonista impegno che contro la violenza ai danni delle donne questa associazione conduce quotidianamente
E che incontriamo anche nelle vicende carcerarie in quelle sottaciute carcerarie anch'esso dei CPT
La parola a la professoressa caro del Peter
Allora io
Per raddrizzare a questa relazione sono andata indietro all'anno scorso
A pensare a
Perché ho detto di sì
A fare dare la mia il mio contributo a un corso di scrittura in carcere
Allora la prima
Ragione è che
Al Chan non è facile dire fino
Percorribile non era possibile direi di no però posso anche dire di no se proprio no
è in qualche modo io l'ho fatto perché ero interessata io non perché pensavo che avevo qualcosa da insegnare
Era una cosa che riprendeva un pezzo della mia vita che avevo lasciato cadere quando sono uscita dalla politica quella istituzionale perché avevo passato abbastanza tempo in carcere prima
Avevo fatto parte del Comitato carceri della Camera dei deputati della Commissione giustizia infatti mi piaceva anche ricordare che mentre gli altri colleghi quando andavano in missione no alberghi a cinque stelle ristoranti hanno e noi abbiamo immissioni in carcere a San Vittore
Poi uno dei momenti più di qui devo dire sono più contenta della mia permanenza
In politica è stato il momento in cui
è stato messo in seria discussione la riforma carceraria che chi ha chiamiamo la legge Gozzini
Era un momento veramente in cui il carcere
Era pieno di fervore c'era Nicolò Amato che credeva moltissimo nell'apertura più possibile del carcere
Nella responsabilizzazione di chi stava in carcere io mi ricordo una volta a Viterbo
In cui siamo andati a parlare io ho parlato della cittadinanza del rispetto che andava al loro in quanto cittadini e quello è stato la cosa che almeno a me è sembrato gli ha toccato di più
Cioè è un momento in cui si sentiva il passaggio non solo individuale della singola persona che entrava o uscita ma era veramente un momento in cui si cominciava a pensare al carcere un altro modo
E quando è stato attaccato
Ai io credo che la miniera ultima del governo che nel governo Andreotti col ministro Martelli a era di rendere molto meno permeabile il carcere
A di togliere quasi del tutto
I permessi di lavoro all'esterno tutte le cose che erano codificati con la Gozzini abbiamo montato uno la difesa molto strenua molto strenua è che credo che siamo riusciti e io trovo uno delle cose proprio come impegno civile
Che io ero molto contenta anche perché abbiamo vinto la battaglia dall'opposizione non è cilene quando i numeri proprio non stanno Conte
Allora ho fatto per riprendere per me un pezzo della mia vita anche come psicoanalista noi ci interessiamo
Delle parte in non ancora conosciuti rimossi separati della vita dell'individuo il carcere è questo il grande non sono andare in carcere così
Io mi ricordo la prima volta l'impressione che si c'era
Tutte quelle porte che chiudevano buono Pietro
Allora
Ho detto dissi a Luciana
è sono venuta
Li abbiamo avuto secondo me è un po'di contrasto di volontà perché lei credo che volesse più quello che io potevo contribuire se potevo contribuire come critico letterario che
Sono i miei debiti due mestieri quello della docente che insegna letteratura e psicoanalisi è quella da psicoanalista
Mamme non interessava tanto il prodotto finale di quello che i loro scrivevano
Sei è araba all'altezza sera adeguato a qualche standard nemmeno lei tanto però non che non penso che sia importante se una persona riesce a produrre da dentro disse
Qualcosa di cui che è finito è fatto nel modo migliore possibile interessa gli altri io penso che che per chiunque questo sì una così importante
Ma non pensavo che era quello che potevo contribuire io se potevo contribuire io pensavo né ovviamente poteva potevo cambiare il gruppo di scritture in un gruppo di terapia
Perché non non non mi era stato chiesto di fare questo i detenuti non me l'hanno chiesto sarebbe stato invasione
Di loro e della loro libertà sì io avessi voluto fare questo però pensavo che la la la Bit l'abitudine all'ascolto
L'abitudine alla rispetto assoluto dell'alterità dell'altro il tentativo di entrare in relazione
Con l'altro Discardi aree enti vedere per quello che si può attraverso gli abissi che ci separano per entrare in relazione per cercare di capire di vedere
Allora sono venuta in qualche modo anche perché ero curiosa ero molto curiosa
Io quando frequentavo le carceri soprattutto lo frequentati alcuni detenuti politici
Che quasi non ci sono più hanno finito di scontare molti di loro la loro piena non avevo avuto molto compatto
Come posso dirti scambio con i detenuti comuni allora mi interessava
Ecco poi ho trovato anche interessante quando me li ha dati Luciana quello che loro avevano scritto
E quando ho saputo perché prima è stato sottolineato il basso livello di scolarizzazione dei detenuti
L'assoluta almeno per quello che ho visto non corrispondenza tra il livello di scolarizzazione e la capacità di espressione disse anche attraverso la scrittura magari non in un modo elegante ma con un senso di uso delle metafore perché si voleva dire qualcosa una metafora l'espressione disse in una metafora viva che comunicava che era pungente che era forte
Che è quello che è la scrittura creativa narrativa
Pensavo e penso come ha detto adesso Luciana bene che il pensiero narrativo
La capacità di raccontare sì
è un modo di fare senso se non pensassi questo non farei no lo psicoanalista però è evidente che c'è sempre il dubbio quanto può esprimersi un detenuto
Che se almeno io me lo immagino così se vuole veramente temere privato una cosa l'unico modo di tenerlo primato di non comunicarlo perché quello che comunica per esempio nei nostri gruppi ci sono stati non solo detenuti non sono stati gruppi chiusi sono venuti gli educatori sono venuti persone
Che il nati originando un potere sulla vita del detenuto
E poi il detenuto che scrive deve vivere in comune con gli altri del gruppo e quanto ci si può fidare
No di quello che esso che faranno del tuo intimo se lo comunichi il tuo compagno
Allora io penso che prima che arrivasse Luciana aveva fatto un lavoro molto buono perché il punto non era lo svuotamento disse
Ma la creazione di un racconto che poteva comunicare e il proprio senso della propria esperienza
E questo a me piaceva tanto perché io credo che e un momento di non alienazione
Per chiunque lo faccia il racconto il mondo attraverso questi occhi
è quello che vendono questi occhi avrebbero potuto vedere solo questi occhi la mia esperienza non può essere la tua esperienza
Allora se io riesco a comunicare quello che vedo Dio
è il nuovo in assoluto è un contributo al sapere del mondo
Ed è uno spazio di libertà
Perché aumenta incrementa rende più spazioso il mio spazio interno
è
Poi un'altra cosa che a me era sembrato utile della mia esperienza di analista
Era il fatto
Che l'analista non fa mai domande tranne quando non ha capito quando vuole capire meglio
Non ci si chiede ma stai dicendo la verità ho capito che mi stai cercando di inganna no
è accogliere l'altro entrare in relazione con l'altro e cercare di capire Cohen lo che vede e pensa all'altro sempre
Con la la coscienza degli abissi che ci separano inevitabilmente ancora di più quando io non posso condividere la tua esperienza e lo posso sapere solo se me lo racconti
Perché io non bastò
In una a Rebibbia penale dove ho fatto ne posso stare
Tant'è che non lo posso fare che per me ho capito la frustrazione del carcere una piccola parte della frustrazione nel carcere quando noi dovevamo vederci
Un'ultima volta a giugno
è per la psicoanalisi molto importante che gli appuntamenti sono regolari di spettacoli no eh
Io non sono potuto venire perché prima c'era mi pare un'agitazione adesso non mi ricordo poi finito l'anno accademico e poi dopo io non potevo andare in carcere a vedere loro a salutarli
A fare l'ultima di unione che avevamo detto
Cioè c'era tra questo impegno tra il mio intento di fare bene quello che io facevo è il loro c'era c'erano le sbarre
Allora ho capito in piccola parte questo
Poi io devo dire e l'altra cosa che alla mia esperienza
Prima si è parlato di differenza donna questa associazione che gestisce i centri antiviolenza per donne che hanno subito violenza io faccio dei gruppi
Faccio gruppi con delle ragazze che hanno subito lo stupro in famiglia da piccole e faccio un gruppo per le operatrici perché è un lavoro molto molto pesante molto pesante
Affrontare la violenza a quei livelli in cui viene espresso nella vita di queste donne
E io sono quale che cosa può produrre un gruppo quando lei persone
Cominciano a pensare insieme
Sono cose straordinarie e io l'ho trovato in questi gruppi a Rebibbia per quanto interrotti fossero interrotti perché poi salutavamo ecco poi tutto quello che la regolarità che io ah qui ci tengo non poteva essere e io ho pensato anche al la capacità di crescita
Che è e norme anche nel carcere è in qualche modo potrebbe essere anche privilegiato dal carcere io dico una bestemmia lo so
Però
Loro hanno detto questo abbiamo voluto hanno avuto due di loro hanno avuto una discussione molto forte e un giorno sei in qualche modo in carcere gli avesse fatto bene o no
Io penso che per come hanno raccontato le loro vite sentivano che il contenimento che da aveva dato il carcere non era male
E poi gli ha dato anche la cosa che a questo gruppo proprio gli tocca di più
Era in senso del dolore che avevano causato agli altri ai loro familiari alle persone che li avevano voluto bene
è uno ha raccontato una cosa che io ho trovato straordinario come la sua famiglia che era una famiglia che per generazione aveva avuto solo il buon
Solo la polizia l'onestà la rettitudine
Totale
E avevano si erano trovati col un figlio in carcere ecco come la crisi che questo ha causato alla famiglia perché la scelta era in qualche modo io cambio la mia identità di famiglia oppure io disconosco il figlio
è loro si sono superati
Loro sono venuti incontro a lui Luís Dante nettissima per questo
è aveva sentito lui ho bisogno corrispondente
In qualche modo di esprimere una crescita Luini infatti frequentava corsi era una persona che era poco istruzione ma scriveva molto bene era molto bello quello che l'Ulivo scriveva
E poi ed altri momenti in cui loro pesante uno si era sentito in libertà di scrivere su un momento molto molto doloroso della sua vita che riguardava la morte e hanno chiesto Annoni di non condividerlo nel gruppo a me e a Luciana è anche in questo senso del rispetto dovuto del fatto che lui ha potuto scrivere vanno voleva che questi sentimenti ancora troppo vivi venissero messi davanti agli altri
è voi i livelli di pensiero profondo che si ieri a a cui si è giunto nella nei gruppi che ho fatto io non tantissimi dire
Per esempio è venuto fuori parlando della scrittura e dell'esperienza io ho sentito di dover spiegare la reazione che è automatico psichico al trauma
Che la produzione di una scissione una dissociazione
In cui c'è un se che sente il dolore e ne viene fatta fuori quando lo sente è un set che Lotus da un po'
No che va avanti che affronta però con meno
Capacità emotiva
E lei
Ognuno dei membri del gruppo ha detto ma però quando si io scrivessi di quello che è sente dolore Colombo posso fare
Non è possibile scrive quello che lo guarda non quello che non sente e io ho trovato questo mi ha allumina tanto era degnissimo questa quest'idea che Luís
Ha espresso è quello che voglio dire che credo che sia questo doppio momento il momento della riflessione dell'approfondimento
Disse
Del senso Cass il la verità su se stesso può essere solo raccontato guardando dal proprio punto di vista per cui il massimo della soggettività
Ed è il senso di c'è ricerca della propria identità che quello che hai passi che io vedo il mondo io
Se non ho un'identità non lo posso vedere
Da un lato questo dall'altro il pensare insieme del gruppo
Non il sentire insieme perché non è un gruppo terapeutico anche se non è che si può separare questo però il cercare di pensare di trovare il senso di quello che viene avanti nel gruppo è stato un'esperienza molto interessante bella per me
Un'esperienza che come tutte le esperienze con i gruppi funzionano quando entri in rapporto quando tu senti se li a sentire a scambiare ti metti in gioco te
è più o meno mi pare che anche loro si sono messi in gioco
Io credo che
Queste persone che sono venuti al gruppo sono persone che sono in grado di cogliere quello che si può cogliere nel carcere molto del quale è l'offerta educativa
Cioè andavano a scuola prendevano diploma lavoravano per prendere un diploma
C'era un senso di movimento
C'era anche un senso però e lì siamo arrivati solo all'ultimo
L'ultimo incontro di quello hanno aperto un varco piccolo di quello che
Aver perso il controllo su ogni tuo
Desiderio
Che è è sola da quello che è previsto di per sé che puoi mangiare puoi mangiare le domandine
è loro spiegavano anche con le i più colti aiutavano a fare le domandine a quelli meno colti e si sentivano utile in questo modo
Però anche la frustrazione il tempo che intercorre tra l'espressione del desiderio anche un desiderio semplice niente di che è la risposta a quello che può intercorre uno ha parlato di un giudice che gli ha fatto aspettare due anni poi il giudice si erano è andato in pensione quello che è arrivato ha risposto in un mese
E questo senso che tu non puoi niente rispetto a questo può essere buono puoi essere Disipio eroso può essere che la non fa niente tu dipende dall'altro per me questo è stato il momento in cui veramente è stato Appierto il senso di quello che è
Essere in carcere io spero più in là nella primavera di riprendere questo questo discorso con loro perché è stato un gruppo che a me ha dato molto io non so quello che io ho dato a loro mamme ha dato molto alcuni sono fuori che non li ho ritrovati quest'autunno che via della dell'indulto gli altri cioè spererei di non trovarli ma penso che li troverò sarò contenta
Visto che ci devono stare reclusi
Che dei ritrovarle
Grazie
Grazie Carolina vorrei adesso dire due parole prima di dare la parola Ornella Favero su un fatto che io come garante dei diritti
Del delle delle delle persone private della libertà
Trovo molto grave
Io ho telefonato due giorni fa
Al direttore ricca dell'istituto diretta reclusione di Rebibbia per sollecitarli una decisione sulla possibilità di intervento dei i partecipanti al laboratorio
Dire di scrittura creativa
Dell'istituto re della casa di reclusione a questo convegno a cui ovviamente erano interessati
La richiesta era già stata fatta dagli stessi detenuti con le domandine nei giorni precedenti io lo sollecitata ricava ha detto che avrebbe sollecitato le cose presso il il Provveditorato so che ieri sono intercorse telefonate
Anche col direttore Cantone da parte del Provveditorato questa mattina noi i detenuti laboratori di scrittura creativa del di Rebibbia Penale non li abbiamo visti
Qui sono venuti detenuti con da Pozzuoli
Sono venuti altri detenuti che hanno chiesto il permesso appositamente perché questo convegno da altre parti d'Italia mancano
E questo lo considero veramente una offesa a tutti quelli che hanno lavorato a questo convegno e una atto di primi ricreazione di mancanza di collaborazione da parte
Noi abbiamo scelto di fare questo convegno a Rebibbia Nuovo complesso perché abbiamo scelto che un convegno che riguarda la scrittura in carcere
Fosse avvenisse si svolgesse all'interno di un istituto anche per colmare il divario che esiste fra il carcere e la società circostanti
Ogni volta che noi come devo dire in questo caso da parte tanti approviamo la collaborazione sappiamo che stiamo facendo qualcosa di utile per tutti quando questa collaborazione non esiste è un danno per tutti e per l'amministrazione penitenziaria in primo
La parola adesso Ornella Favero che già l'ha detto Manconi
L'importante creatrice di questo strumento fondamentale di informazione sulla vita penitenziaria
Che un'informazione di cronaca penitenziaria è un'informazione di politica previdenziali a di politica giudiziaria anche è una rassegna stampa ma non solo una rassegna stampa anche io c'è c'è un un una periodico
Pubblicazione che si chiama
Mosino in carcere
Dove ci sono questi giorni uscito tutte le morti che avvengono istituto per istituto con nome e cognome e questa è soltanto uno dei tanti contributi informativi che questa agenzia che si chiama ristretti Orizzonti
Da al nostro al nostro lavoro la parola Ornella fa sì
Allora io comincio sentirete che quando il mio intervento Cina una buona dose di passione perché io credo che lavorare sulla scrittura con la scrittura in carcere sia una guerra cioè io non penso affatto che sia facile
Penso che io ho dieci anni di esperienza questo giornale presso quest'anno compie dieci anni ed è un'esperienza che mi hanno preso tantissime energie perché ripeto
è stata ed è continuamente una battaglia e vediamo perché cerco di spiegare perché e di
Trarre alcune indicazioni allora cioè subito un un aspetto paradossale interessante che quando
Cioè le persone detenute credo che la cosa che più odiano sia vedere pezzi della loro vita finire sui giornali sei mila eccetera
E io cerco di di fargli fare poi una cosa c'è di riportare fuori per esempio nelle scuole per esempio sulle pagine del giornale questi pezzi di vita
Quindi cerco lavoro per far capire che quei pezzi di vita raccontati da loro hanno possono avvenire un'importanza straordinaria nel comunicare all'esterno questa realtà
Ecco però come allora noi già quando abbiamo cominciato a fare questo giornale ci siamo posti un primo problema scrivere per chi allora si diceva scrivere un giornale per informare informare gli altri detenuti per informare gli addetti ai lavori nel nostro giornale c'è molto approfondimento sulla realtà del carcere
Che credo sia utile appunto anche a chi ha già una sensibilità però non ci siamo però posti il problema di questa categoria che si chiama scrivere per tutti tra virgolette cosa vuol dire
Vuol dire che io credo che lo sforzo più grande che si deve fare per comunicare dal carcere
Sia quello di arrivare anche davvero a tutti arrivare a quelli che forse pensano che tu non hai nemmeno diritto di parola voglio dire a Padova c'è oggi una discussione feroce sul fatto se dopo trentaquattro anni
Dal fatto Susanna Ronconi abbia diritto di dire la sua ma non la sua su su quello di cui si occupa oggi la tossicodipendenza cioè tra quindi vuol dire che it tutti che stanno fuori sono quelle persone che forzano forse pensano che tu non hai diritto a tinte lei perso questo diritto di parola
Quindi arrivarci
è difficile arrivarci è difficile guardate io ho visto un'esperienza dopo anni di questo lavoro il quotidiano principale locale di Padova il Mattino di Padova c'ha dato mezza pagina ogni settimana
Per raccontare il carcere allora ne abbiamo discusso in redazione subito la prima reazione se va bene perché così possiamo lamentarci io ho detto altolà no che cosa vogliamo cioè vogliamo che questa comunicazione
Cray tra il dentro e il fuori
Un legame un filo sottile per cui poi il territorio comincia a essere un po'meno ostile o vogliamo usare questo strumento per sfogarsi cd tutto quello ed è tanto che non funziona in carcere
Quindi già questo
Il dire Scrivo per chi guarda credo che già soltanto il porsi il problema di scrivere per chi dia u una dimensione nuova alla scrittura perché molto spesso quello di cui parlava Luciana
In carcere c'è una scrittura autoreferenziale
Cioè si scrive per sfogarsi si scrive perché è vero si è anche vittime in carcere perché nelle condizioni in cui si vive anche chi ha una responsabilità anche grave è molto più che privato della sua libertà
Però il problema è che io voglio che questa scrittura arrivi fuori quindi io credo che si debba superare questa idea della della scrittura come di un giornale o di un altro strumento di comunicazione come sfogatoio
Io credo che questo debba essere una cosa che va superata va superata quest'idea della scrittura che è un flusso libero incontrollato che tanto da qualche parte arriva
Questa cosa non funziona più neanche tanto nelle lettere secondo me tantomeno funziona sono i vogliamo comunicare qualcosa dal carcere sul carcere dal carcere
Quindi già credo la all'inizio porsi il problema per chi
Credo che dia delle
Imponga di riflettere che non esiste come spesso incalza queste de Io io io e gli altri perché in quel momento sono io al centro della mia attenzione perché parente nessun altro si occupa di me
Però superare questo credo che sia un momento fondamentale nella nella scrittura nella comunicazione
Poi credo la seconda tappa diciamo siamo posti scrivere perché perché si deve scrivere per esempio un giornale del carcere allora un detenuto a o Della mia redazione a coniato una formula che sa dice
Noi quello che vogliamo spiegare è che siamo persone non reati che camminano ora questa non è una banalità cioè spiegare fuori
Pensate a quella che è stata per esempio sull'indulto l'informazione pensa spiegare che escono dal carcere persone non reati che camminano spiegare che dentro ci sono persone con storie diversissime
è una motivazione forte importante credo
Credo poi che perché si anche scrivere per prendersi un po'in mano il proprio destino
Io dico il volontariato per esempio io faccio volontariato questa un'attività di volontariato però deve un po'a uscire dalla logica della
Dell'assistere dell'aiutare eccetera deve bisogna lavorare nella logica che devono essere le persone che sono dentro a riprendersi in mano il proprio destino il proprio futuro la propria vita quindi
Credo che anche questo sia un elemento importante poi un altro elemento importante come ci si può riprendere la parola qualche giorno fa è venuto alla mia redazione un regista no
Impegnato se in vari settori che diceva insomma io la faccio questo lavoro per dar voce a chi non ha voce sì
Però altolà è vero certo ci sono situazioni in cui tu lavori nel disagio c'è tra e dai voce a chi non ha voce però la realtà del carcere è più complessa
A volte e devi dar voce a persone che non è che non hanno voce e che l'hanno anche persa che hanno delle responsabilità voglio dire nell'averla persa io non è per essere per ribadire una cosa però credo che ci voglia una un la consapevolezza di non essere semplicemente soggetti disagiati tra virgolette c'è il della differenza e su questo si deve ragionare credo
Non si tratta semplicemente di dar voce aperto insomma si tratta di riprendere la la propria voce ma abituando sì ha un atteggiamento di riflessione su quello che si dice a un atteggiamento critico alla capacità di capire le responsabilità
E non semplicemente di a vere voce
Quindi credo che anche questo sia un ragionamento importante nel
Come si scrive nel perché si scrive
Un'altra cosa importante del perché perché
Si scrive io credo per imparare a confrontarsi
E anche questo non è una questione così semplice e molto spesso c'è una disabitudine
A confrontarsi molto spesso io vedo che non le persone parlano di che nel mondo fuori trovo si trova ostilità eccetera
Ma io
Non c'è una riflessione abbastanza profonda sul fatto che questa ostilità va affrontata va affrontata ragionandoci su con una riflessione non semplicemente Richard quando usciamo abbiamo
Questa questo marchio del venire da del dell'uscire dal carcere di venire da un'esperienza del genere sì piano però
è un marchio è una cioè ed è questo essere prevenuti fuori che va affrontato secondo me andando alle radici di questa capendo perché
Fuori c'è questa ostilità mi viene in mente che noi abbiamo un nel nostro giornale abbiamo sa cercando di
Rapportarci di più il più possibile con il mondo fuori abbiamo
Avuto questo scambio con una persona che c'è venuta di dal sito venuta a dire io sono stato quattro volte cinque volte derubato e mi piacerebbe conoscere
Cioè chi sta dall'altra parte no ed è è cominciato una uno scambio
Fra fra questa persona che ha iniziato con una lettera egregio signor ladro e dall'altra parte un detenuto alla redazione che si definiva
Ex ladrone fornito di coscienza ed iniziata uno iniziato uno scambio interessante su queste insomma perché
In cui non c'era da parte non si poteva essere sottovalutazione
Da parte delle persone neanche del furto come c'era sempre la sottovalutazione di di di del male che Farina anche delle piccole cose che questo detenuta ha fatto l'osservazione non è quello che di cui mi sono resa conto è che il il dolore che ho causato non è legato al valore economico delle cose che ho rubato eh
Legato a tante altre cose no ha un valore affettivo alla paura che si che ti crei e che non non se ne va più una serie di cose ecco
Allora imparare a confrontarsi e nella sempre nella sua redazione una un mese fa è venuta Olga D'Antona
Anche lì c'è stato un confronto in cui io mi sono resa conto che le persone che ci sono in questa redazione che sono dentro per per omicidio forse era la prima volta e uno di loro l'ha detto che si misuravano col dolore
Provocato così da vicino perché tante volte per esempio io li avevo sentiti parlare del dolore non è che le persone siano non abbiano una coscienza del dolore fatto però misurarsi così
A due metri vedere una persona che racconta cosa è stato per lei perdere la persona che era il centro della sua vita e vederla piangeva risale a sette anni di distanza è stato qualcosa di più
Che un ragionamento astratto sulla revisione critica del proprio passato
Quindi scrivere per confrontarsi accettare il confronto e cercarlo ostinatamente sempre con il mondo esterno credo che sia un altro elemento importante
Una terza cosa scrivere come guardate io non voglio fare un ragionamento sulla qualità della scrittura però sul come si scrive sì faccio un esempio
Bisogna imparare a scrivere con disciplina cosa vuol dire non con autocensura con disciplina
Allora quando un detenuto nella mia redazione in un confronto con gli studi che ha detto una persona che era regolare prima e ha detto testuali parole
Ha detto io per mi sono letto rogato ed è per l'ha stroncata che ho fatto questa Strong Sata era un omicidio ma non è che lui l'abbia detto perché lo sottovalutano Ava
Perché
In quel momento c'erano non non aveva pesato le parole insomma sapeva che con quell'aveva rovinato la vita se è un'altra persona non le aveva pesate bisogna imparare a pesare le persone le parole
A pesarle non puoi nemmeno dire per esempio io credo un'altra definizione abbiamo fatto delle scelte della vita che hanno compromesso la nostra libertà
C'è un problema di priorità se tu hai ucciso una persona prima che compromettere la tua libertà hai fatto del male ecco guardate non credo che sia una banalità questo le parole per dirlo
Noi abbiamo intitolato così un convegno che faremo i giornali del carcere a Bologna il sedici marzo le parole per dirlo ecco ci vuole disciplina se voi davvero comunicare disciplina e pesa are le parole pesarle
Quindi credo che sia importante di pesare anche no sono un elemento importante a volte ci penso l'ironia ironia può essere usata ne abbiamo un vignettista fare le vignette secolo e saper usare l'ironia e l'Autorino ironia è importante nella vita
Però anche quella bisogna capire che vado Satana
Cioè che non può ironizzare su tutto e sempre
Quindi ripeto credo che scrivere così richieda un grande lavoro di analisi
Di riflessione di confronto che ti fa poi capire come
Puoi e devi comunicare quindi ecco su questo vorrei la parte finale scusa
La parte cioè
Non voi abbiamo diamo una un tale una tale importanza
Alla scrittura autobiografica che da che comunica con il mondo fuori che abbiamo un progetto con le scuole da kamikaze dico io nel senso che enorme siamo andati in tantissime scuole siamo andati intendo dire volontarie detenuti sempre
In incontri pazienti faticosissimo i nelle scuole
Allora io credo che la comunicazione con i giovani indica delle cose ti suggerisca ti insegni delle cose straordinarie andiamo nelle scuole a parte con le persone detenute a parlare
Cioè non a fare non so se come si faccia prevenzione oggi però certo a parlare dei problemi legati al carcere al come ci si finisce eccetera
Ora ovviamente la prima domanda che arriva a dei ragazzi inutile nascondersi perché sei tu perché sei dentro
All'inizio c'era della ritrosia è una fatica una fatica
Io trovo che le persone che sono arrivate a capire quanto è importante raccontare a dei ragazzi e ragionare con loro
Su pezzi della loro vita sia molto più importante che andare a raccontare il carcere eccetera
Ragionare su pezzi della loro vita su come ci sono finiti in carcere su come hanno fatto certe scelte
Faccio un esempio l'anno scorso veniva un ragazzo tossicodipendente che da certi punti di vista mi ha posto molti problemi nel senso che poi lui ha avuto una ricaduta rientrato in carcere
Perché ha commesso i soliti reattive delle persone tossicodipendenti cioè il i furti eccetera e io mi sono domandata ma io ti porto nelle scuole anzi non è uno scherzo neanche questo
Però guardate la persona di che di cui parlo aveva una comunicazione così onesta perché predicare non è stata al carcere è importante ed è una un grande esempio fuori così onesta
Che ai ragazzi diceva io non lo so se riesco se ci sto riuscendo non lo so quante ricadute avrà ancora non lo so cosa sarà della mia vita perché la tossicodipendenza mi ha talmente rovinato la vita e mi sono talmente sono talmente dentro questa cosa e faccio così fatica a uscirne che non lo so se ce la farò
Ora io ieri sera guardavo una trasmissione dove c'era la poeta nano che era presentato come quello che ce l'ha già fatta questi messaggi ma non solo lui anche quando certe comunità sa quello che ce l'ha fatta è un messaggio secondo me bisogna comunicare la complessità quanto è difficile uscire da questa condizione non quello che ce l'ha già fatta non perché non sia importante messaggi positivi c'è però bisogna sempre smetterla di semplificare bisogna comunicare che è difficile farcela allora io credo che questo dobbiamo con le persone tenute valutare di non semplificare le cose di andare a raccontare nelle scuole i ragazzi
Quanto è difficile no dei fallimenti a me non piace il concetto di fallimento quello che rientra in carcere ma del resto non mi piace neanche nella vita personale
Io quando sento parlare io sono divorziata non non lo ritengo un fallimento lo ritengo una un momento un periodo una cosa è la mia vita che mi ha dato tanto ed è finito quindi non mi va di parlare di fallimenti ma non mi va di nascondersi dietro un dito la persona che ricade quello che rientra dopo l'indulto
Queste situazioni io non voglio fare un santino
Voglio andare per esempio nelle scuole con i ragazzi a discutere di questo a comunicare quanto è difficile a non semplificare dal carcere
Quindi
Per farvi un esempio opposto quando le o c'è ecco o anche per finire forse c'è quando noi riceviamo dalle scuole
Tantissimi messaggi abbiamo fatto un libro c'abbiamo una ricca esperienza di questo curate le lettere i testi dei ragazzi sono la più bella verifica di come funziona la nostra comunicazione
Per esempio anche dove i ragazzi scrivono prima pensavamo che foste tutti dei mostri adesso abbiamo visto che sulle persone meravigliose no altolà neanche questo funziona allora bisogna anche imparare
A vedere il colore della comunicazione cioè non è tutto bianco o tutto nero nemmeno per i ragazzi il colore cioè tu infatti le le le persone di detenute che fanno parte di questo gruppo hanno risposto dicendo no guardate siamo persone che hanno gravi responsabilità che non sono qui dentro per sbaglio
Non è questo quindi e in tutti i testi dei ragazzi ci spiegano tutti i difetti di comunicazione tutti
I punti in cui la scrittura da dentro non ha funzionato o ha funzionato per abbellire la realtà o per renderla troppo pesante o sono stati esagerati i toni quindi è una continua interessante verifica
Ecco è una verifica che può e concludo un minuto con nota quanto più la comunicazione la scrittura e e la scrittura autobiografica riesce a essere onesta
E questa è una bella sfida dal carcere no la scrittura onesta onesta e quanto riesce a essere essenziale dico sempre scrivere davvero la vecchia regola per sottrazione non credere che più di ci più Faia Effetto
Onesta
Essenziale e perché vera della cioè il più possibile insomma che dove si senta il più possibile la sincerità
Quella a è efficace per finire vorrei leggervi tre righe di un
Testo autobiografico diciamo scusate
Di un testo autobiografico
Che io pubblicherò nel prossimo proprio tre righe vi leggo nel prossimo numero della rivista nonostante sia un testo molto forte
Riguarda il un tema molto spesso tabù che è quello del sesso in carcere ve lo leggo per far capire che la scrittura cioè dove si sente il questa sincerità questa onesta e questa capacità di riflessione
Fa Effetto secondo me racconta più che tanti discorsi teorici questo testo brutale non volgare brutale dello del vi leggo tre righe
Allora questa nasce da una discussione sul fatto quando si esce in che condizioni si esce dopo anni e anni di privazione Dustin anche del sesso sarei solo ipocrita se dicessi che si è aspettato dieci anni prima di poter fare sesso quando esco dalla galera
Posso aspettare per altri due o tre o sei mesi finché trovo la donna giusta finché trovo l'amore se dovessi uscire oggi io non aspetterei la donna giusta
Però il mio non è nemmeno un semplice istinto animale come potrebbe sembrare perché di sicuro non c'è con contenitore
In cui infilare mio Katz per vedere se funziona ancora dopo dieci anni anzi mi funzionano le mani così bene che potrei fare altri dieci anni di galera senza un contenitore tanto quei pochi secondi di piacere che accompagna l'orgasmo hanno la stessa intensità
Sia che lo raggiunga da solo e sia che lo faccia nel corpo di una donna sconosciuta
L'urgenza che esprimo si lega direttamente al danno fisico causato dalla privazione del sesto in carcere il contatto fisico con una donna non è un bisogno secondario di cui si può fare a meno ma è una fondamentale necessità
Che non si limita soltanto al bisogno di scompare ma che va oltre a tutto ciò che risponda un bisogno bruciante di poter abbracciare toccare una donna sentirla su la sua voce l'odore della sua pelle anche se si trattasse della prima ragazza rimorchiata supermercato di una prostituta da trenta euro il mio desiderio personale e quella di poterla vedere nuda per qualche minuto avverrà lì stesa di fronte a me per ricordarmi come fatto una donna
E potrei anche fare a meno di scopare perché dopo dieci anni di galera dopo tre mila seicentocinquanta sì che non si ha bisogno di scopare ma si ha bisogno di toccare il corpo di una donna anche se non è la donna amata sarà anche triste ma io considero questo semplicemente un bisogno umano
Ecco io credo che nella sua brutalità
Questo testo dica molto grazie
Scusami se grazie Ornella anche perché ha restituito con la sua passione
L'elemento della verità e la drammaticità del carcere
Noi non siamo buonisti
Io non sono buonista e quindi non semplifico le cose
Cerco di tener presente la complessità la complessità e anche in questo tavolo
Verremo qui la
Una persona che è stata vittima come la vedova di quel Tarantelli che fu ucciso dalle Brigate Rosse mi scuserà
E abbiamo contemporaneamente questo tavolo Sergio seggio che abbiamo invitato a fare il relatore per le cose che fa oggi
E ha scritto un libro che si chiama miccia corta
E riguarda l'esperienza di prima linea
è un esempio di questa complessità e di questo confronto che non è un confronto semplice sempre un confronto drammatico
Nel presentare Sergio Segio io comunque voglio ricordare
Che io da parlamentare da politico non lo so negli anni tante incontrato gente come lui
E io gli devo dare atto
Contro le volgarità che spesso sento lo si sento contro lo spirito di vendetta che aleggia spesso con facilità
Che
Dal
Dai penitenziari dove scontava la sua pena
Che è stato uno di quelli che senza scegliere la strada del pentitismo ha saputo scegliere costruire con la dissociazione
Una concreta alternativa sia al terrorismo Kerpen perché a quell'altra forma quella forma opposto di pentiti che che che è stato il pentitismo pentitismo spesso gratuito
Sergio Segio oggi è direttore di Società informazione membro del direttivo della Conferenza nazionale del volontariato
Curatore del Rapporto sui diritti globali
E ed è stato quello che io vi ho ricordato di ho ricordato credo con lo stesso spirito
Gli altri argomenti drammatici e di altre verità di cui abbiamo bisogno ha parlato Ornella Favero consentitemi infine prima di dare la parola Sergio Segio un piccolo conflitto di interessi io voglio ringraziare qui
Tre mi preziose collaboratrici dottoresse Anna Pagano e Maria Teresa da veri
Per il contributo che hanno dato a questo convegno e la dottoressa Nadia Marafante perché costantemente è stata una delle animatrici
Del comitato che organizzatore e promotore di questo convegno con gli enti che altri enti insieme agli enti agli altri enti patrocinatori a e e e promotori
La parola seducente
Ah il quale mi ricorda Luciana che è venuto perché affrontato un viaggio ritenendo molto importante che noi coreani è una testimonianza dalla Tanasa dalla professoressa
Grazie Spadaccia
Per l'invito ma anche per queste parole di introduzione che
Quindi cominciare con questa che non è una digressione come potrebbe sembrare azione da questa nostra azione da questo ricordo dell'onorevole Spadaccia io credo che quel percorso carcerario ebbe come dire
La forza la determinazione di andare avanti anche grazie e mi permetto di dirlo spero di non risultare in questo come dire sconveniente
Dal grandissimo esempio morale che ci tenne a quell'epoca dalla Caro Bieber Tarantelli che non ricordava lei entrò in carcere proprio qui a Rebibbia nel mille novecentottantacinque quel quindi solo pochi mesi dopo l'omicidio di suo marito entro e accettò di incontrare i detenuti politici di discutere con loro assieme a lei c'era anche Gino Giugni un'altra persona
Ferita dalla Brigate Rosse quello io credo fu per me personalmente ma credo per molti di noi come dire
Una delle cose che maggiormente ci determinò in quel percorso che era percorso estremamente difficile in quegli anni sia per le resistenze interne al carcere sia per la mancanza di interlocuzione all'esterno ecco anche lì invece in questa interlocuzione trovammo non molti a dire il vero ma molto determinati interlocutore in una pattuglia di parlamentari uno di questi
Era appunto Gianfranco Spadaccia un altro voglio ricordare qui era Emilio Vesce
La persona che
Molto ha dato quel percorso e credo molto abbia dato al carcere
E temo che se è meglio fosse ancora vivo oggi sarebbe uno di coloro magari è oggetto di polemiche perché miglia stato a lungo detenuto cinque anni passò in carcere gran parte qui a Rebibbia proprio per
E accusato di di appartenere a bande armate all'autonomia
Operaia credo che forse anche lui poi diventato parlamentare magari oggi sarebbe al centro di polemiche come ad esempio Sergio D'Elia anche gli ospite pagante di Rebibbia a suo tempo e oggi parlamentare purtroppo spesso oggetto di attacchi polemici altro caso lo ricordava prima Ornella Favero e quello di Susanna Ronconi il profitto per dare come dire una notizia
In anteprima indiretta Susanna dopo questi tre mesi di attacchi quotidiani in particolare dalla stampa del Veneto ma poi da alcune forze politiche del m anche qui in maniera un po'di partisan ha deciso di dare le dimissioni dall'incarico nella Consulta della consulta nazionale per le tossicodipendenze proprio per questo clima
Che si che si è creato
Ma io volo partirei ricordando Emilio Vesce non solo per l'antico affetto per la stima per la considerazione di quanto ha fatto anche proprio nel percorso personale rispetto al percorso personale di molti di noi ma anche perché a lui fu uno dei precursori dei giornali carcerari
Non so quanti lo ricorderanno malori mise in piedi
Partito radicale agli amici radicali
Una un giornale partendo qui da Roma si chiama proprio la domandina ironicamente era titolato la domandina
Ed era dichiaratamente come sottotitolo un foglio d'informazione dal carcere sul carcere
Ecco io negli anni seguenti anche adesso con Ornella con altri che tentiamo di portare avanti questo discorso della Federazione del coordinamento dei giornali ho sempre in mente quell'esempio perché quella rivista non so se è un po'trasfigurata
Dalla memoria ma credo non non avesse alcuno dei dei giusti limiti che professoressa
Luciana prima ricordava ovverosia l'autoreferenzialità e l'autocommiserazione anzi era vi è uno strumento che come dire aiutava a trasferire sul piano pubblico e quindi politico tutta una serie di problematiche che nel carcere detenuti ma complessivamente il mondo del carcere
Viveva meglio che appunto era l'anima il coordinatore di di questa è morto nel maggio due mila uno morto dopo sei mesi di coma irreversibile
è una morte che fu ingiustamente pubblica vale a dire politica così come era stata la sua vita creo molto dibattito creo schieramenti
Io lo ricordo l'ultima volta che lo vidi ricordo se in quell'occasione Pineschi anche tu fu nel settembre del mille novecentottantanove e allora ero ricoverato quella luogo che consideravo allora è continua considera un luogo veramente infame nel reparto bunker delle Molinette di Torino ero ricoverato lì
Con Susanna dopo
Venti giorni di sciopero della fame
Lui che appunto era detenuta dettato parlamentare radicale
Venne tentando
Traverso facendo un po'da ponte tra tra di noi in questo reparto bunker e l'e sterno allora era Guardasigilli Giugliano Vassalli e capo del carcere Niccolò Amato cerca una mediazione in sostanza che ci salvasse la vita ci consentisse di interrompere di interrompere con lo sciopero motivi ovviamente ora sono qui del tutto irrilevanti quello è il ricordo che che io che ho di Emilio
Ma Paolo settare anche per le cose che lui in quella prima rivista antesignana del giornale carcerari qualche modo raccontava Za insegnato
Nell'ottantasei enne uno dei primi numeri dalla domandina Emilio scriva il detenuto esprime espone sempre il suo corpo per parlare
Ecco io credo che questa sia una chiave importante di lettura ragionamento che lega il carcere i corpi il racconto della politique l'idea che ho io del dell'informazione del carcere informazione esattamente Cuesta
Non racconto
Come autocommiserazione che pure va compreso perché l'autocommiserazione come dire il portato l'inevitabile altra faccia di quella infantili d'azione di cui ci ha parlato questa mattina
Questa mattina Luigi Manconi e questo come dire evidenzia un altro forse il più grosso paradosso del carcere dell'istituzione carceraria ovvero sia quella di volere di presumere di proporsi dichiaratamente di recuperare una persona la libertà alla responsabilità
Negandogli libertà e responsabilità quindi si vuole come dire promuoverà responsabilità però infantili Zandonà persone allora è un po'inevitabile forse che questa persona
Resa infantile resa bisognosa dalle cose più elementari cui spesso neppure se risponde come dire
Poi usi il racconto
Lo stile dolente anche però autocommiserazione misera se insomma un po'per piangersi addosso è un po'per come dire rappresentarsi
Fra qualche decennio
Luciana prima
Trovo importantissima e questo discorso dell'identità come si può rappresentarsi se l'identità e sospende ecco però forse allora il racconto anche quando come dire e artigianale quando è debole quando è fragile quando e autocommiserazione Hrant è io credo invece vada valorizzato e comunque accettate comunque apprezzato perché io voglio usare una metà un'immagine di un altro di un giornalista che da alcuni anni
Segue discorso del kazaka è cambiato
Cannavò
Articolo presentano iniziati abbiamo fatto a Milano ricorda che e calze ci sono donne e uomini che sono quasi come dire sul
Sull'orlo del precipizio allora quella scrittura racconto di sé anche se
Modera otto commise orante in qualche modo è un ponte sospeso nel vuoto ma che aiuta a non cadere e non si sa bene se aiuterà poi a transitare e quindi a recuperare un'identità o viceversa se
Tornerà indietro identità precedenti e negative però questa importante importante saperlo importante
Valorizzarlo ma volevo tornare al discorso della del corpo comunque come comunicazione dispiace non ci sia più Luigi Manconi perché nell'intervento mi ero preparato ci sono
Vari punti di contatto con le cose che lui ha detto questa mattina temo a questo punto che ne abbia copiato gli appunti perché
No ma
Al di là degli scherzi
Questo del corpo della comunicazione disperata
Che viaggia anche attraverso il corpo lo credo un altro dei luoghi centrale su cui riflettere
Detenuto spesso usa forse più nel passato che non attualità il corpo come documento ma è storia di tatuaggi messaggi senza destinatario oppure lo l'Orlandini autolesionistiche cicatrici
è un'intera storia quella che il vecchio detenuto inscrive nella geografia complicata della superficie corporea scriveva un antico un un medico penitenziario francese Daniel Gonare
Non so quanti lo lo lo conosceranno ma
Vibro che ha scritto a partire dalla sua esperienza è stato
Diversi decenni medico penitenziario in Francia è stato tradotto in italiano è pubblicato nel novantaquattro
E questo libro insisteva proprio sul carcere come malattia come pena che continua a essere corporale
Riproduzione a quel testo era di Massimo Pavarini che molti conosceranno
Docente a Bologna bene parere inizia la pena della prigione ancora e soprattutto una pena corporale qualche cosa che dà dolore fisico e produce malattia e morte
Dunque quel corpo ristretto in cattività detenuto lo consuma lo sacrifica come forma estrema di protesta dunque di comunicazione
E così anche questo lo ricorda Mancone stamattina si spiegano anche molte delle morti per suicidio negli ultimi nove anni reclusi suicidi sono stati quattrocentonovantaquattro solo nel due mila cinque tentati suicidi sono stati settecentocinquanta gli atti di autolesionismo cinque mila quattrocentottantuno
Un'ecatombe io direi un'enciclopedia di parole strozzate
Sì la parola come ha scritto Luzzana scarsa introducendo crebbe libro carcere viaggio che racconta un po'molto l'esperienza da laboratorio
Di di di scrittura
Non sana dice
La parola è anche la traccia di un'assenza sì questo è vero credo sia profondamente vero
Vuol dire che quella montagna di vocaboli iscritti sanguinosamente sui corpi dei reclusi che non provocano e e queste Erna sono indizi di un pauroso vuoto
Se è un di vuoto
Da riempire che noi tutti in qualche modo faticosamente tentiamo di di colmare ma ovviamente non riuscendo
è un voto che
Parla di una profonda dolorosa menomazione anche qui lo rimarcava Luigi Manconi e che invece ha scritto la postfazione
A questo libro curato da Luciano scarsa Manconi scriveva rimasto senza parola il detenuto si adatta pertanto a parlare attraverso suo corpo il corpo offeso è costretto & molte circostanze solo strumento di comunicazione con l'esterno
Il corpo qui è davvero il mezzo è il messaggio e il corpo viene buttato così come tagliato lacerato mortificato in faccia a chi lo vorrebbe ignorare
Ecco insomma qui c'è una forma di racconto estremo disperato che non comunicato che l'impossibilità di comunicare però
Ebbene questo però dobbiamo averne coscienza perché è un punto di partenza che deve indirizzare
Il nostro comune lavoro
Tornare qui un attimo indietro a quel periodo degli anni Ottanta perché appunto non in quel periodo non ricordavano ringrazio Spadazzi all'inizio in quegli anni Ottanta stiamo imparando a usare il nostro corpo in modo diverso cenno
Amo stavo imparando in modo faticoso ma entusiasmante di imparare la non violenza sostituendola alle precedenti opposte convinzioni meglio Franco Corleone
Spazza molti allora furono da questo punto di vista nostri buoni maestri
Sempre nella domandina Emilio scriveva è abbastanza evidente a rinnovarsi dei metodi di lotta in carcere negli ultimi cinque anni dalle rivolte digiune movimenti di protesta improntati al dialogo e alla proposta
Ecco io mi sono chiesto fortemente è morto nel due mila uno se
Scrivendo quelle cose voi si sarebbe mai potuto immaginare che ancora all'alba del nuovo millennio alle proteste Pocci pacifiche nelle carceri
Si sarebbe talvolta ha risposto ancora con i trasferimenti punitivi con vicende come quella di Sassari
E anche su questo forse dobbiamo riflettere
Nell'anno in cui è meglio moriva Recco ripeto era il due mila uno cinque reclusi di Voghera furono trasferiti per aver cercato di organizzare una giornata come questa una giornata di studio dentro il carcere
Di Voghera onde non solo all'epoca
Giuliano Pisapia allora deputato dei Rifondazione oggi a capo della Commissione che sta elaborando nuovo Codice Penale
Quello stesso anno un detenuto per la
Redattore di ristretti orizzonti di cui
Se ha parlato Ornella stamattina malato di tumore aveva denunciato la situazione di un reparto bunker Polito del dei giornali come denuncia del pia dal reparto bunker della
Della città di Padova ebbene venne trasferito malato di tumore tranne
Trasferito non so se Ornella lo ricorderà
Al carcere di di Parma quello stesso anno il giornale del carcere minorile di Torino che venne chiuso d'imperio si chiama butto là la pietra autorità penitenziarie decisero di chiuderlo perché dicevano che parlava solo dei ragazzi beh insomma nel carcere minorile di Torino forse innanzitutto di quello doveva parlare
Ecco ma ovviamente
Sarebbe sbagliato dare l'impressione che molte cose con fatica con pazienza con tenacia Temanza di persone come Luciana in questi anni è cambiato in positivo insomma
Riforma penitenziaria la legge Gozzini hanno cambiato il carcere
L'hanno cambiato ma in qualche modo il vecchio il carcere opaco non è mai stato del tutto soppiantato dal nuovo dal carcere della speranza io credo
Ne è forse questo del tutto veramente possibile perché la separatezza e costitutiva
Della prigione
Per usare di nuovo le parole con le quali Conenna prima quel libro le porte delle prigioni sono restii ad aprirsi proprio al le parole le sue prime frase che aprono libero le prigioni sono geloso dei corpi che contengono e delle anime che li giorno per giorno vengono vengono atrofizzato
Per questo avviene per molti motivi quella legge della rassegnazione
Parlava
Manconi stamattina per motivi materiali per pigrizia per difficoltà oggettive eccetera ma
Una di queste ragione l'ho sentita enunciare a un convegno a differenze dall'allora provveditore Massimo De Pascalis che se non erro adesso invece ha avuto un incarico Alda
Benetton ha detto letizia il carcere ciò che la società vuole che esso sia
E questa io la considero un'affermazione un po'ambivalente perché rischia da un lato di deresponsabilizzare ma dall'altro sottolinea quanto sia vero che il carcere da solo non ce la può fare se necessità che il carcere venga
Sentito trattato cambiato appunto vedendolo come pezzo della Società quindicenne necessita di un'ingerenza positiva dalla società all'interno del canale
Diversamente il carcere continua a restare e talvolta voler restare un'isola sono
Ma questo non è solo lo
La struttura l'opacità dell'istituzione che può determinare questo rischio ma anche lo sguardo miope che gli viene rivolto
Scusate se cito molti otto ore ma credo che ci siano
Cose che ci possono aiutare a a rendere in versi al nostro sguardo un po'meno mio un'altra citazione mi voglio sottoporre quella dei mi scrisse che criminologo norvegese passato padre dell'abolizionismo poi
In tempi più recenti ha un po'corretto anche queste sue letture bene
Lo in questo caso no no in un libro ma un'intervista ha detto alcuni di noi lavorano così vicini al potere alle istituzioni deputate alla punizione da trasformarsi in tecnici della dell'erogazione della pena
D'altra parte la contiguità può diventare un'opportunità per capire meglio come vanno le cose per svelare la natura del sistema
Il contatto alcune forme di cooperazione sono in certa misura inevitabile funzionano in maniera biunivoca con il nostro lavoro noi possiamo influenzare gli operatori del sistema penale
Ma nel momento in cui questi assumono alcune delle nostre prospettive noi assumiamo alcune delle loro ci avviciniamo ci avviciniamo reciprocamente
Loro sono persone che si occupano di erogare pena cioè sofferenza e non lo rendiamo possibile
Dobbiamo avvicinarci per vedere ma avvicinandoci troppo potremmo restare diventare ciechi
Ecco questo è un altro tema che particolare a chi come me adesso lavora nel volontariato quindi in qualche modo dall'esterno porta
Ecco se il rischio di diventare ciechi almeno mio pizze rischio come dire di una reticenza se il rischio
Come dire di non essere adeguatamente vigili di norma
Come dire trasformare l'informazione e comunicazione quando serve anche in denuncia responsabile accertata ma comunque quando occorre anche denuncia c'è il racconto
E una delle facce della scrittura l'altra debbo dire
Su quest'altra ci sono invece molto il timidezze anche nel giornale carcerari e quella e quella della denuncia
Ma io salto alcune parti della mia relazione perché mi sto rendendo conto che
Ho preso tempo troppo tempo
La cosa avanza allora concludere proprio su questo discorso anche perché ha rivolto un po'al futuro re anche per raccogliere alcune delle sollecitazione che Fazio alla professoressa scalza sulla sto lavoro che particolare con Ornella con ristretti Orizzonti che è un po'capofila io credo
Anche per qualità oltre che per anzianità dei giornali carcerarie stiamo cercando di fare loro sia di federale in qualche modo di creare coordinamento di
Di rafforzare un po'l'efficacia possibile questo saluto come positiva la notizia che dava stamattina Spadaccia che quel progetto all'epoca sottoposto a cassa ammende posta in qualche maniera essere tirato fuori dai cassetti e con l'aiuto del garante di Roma riprendere riprendere un iter perché sarebbe fondamentale
A dare concretezza a questi nostri
Lavori e sforzi che oramai sono annoso io che mi ero appuntato per farvi capire le tappe di questo lavoro della Federazione del coordinamento ma prima volta in cui iniziamo a parlarne fuori rilettura Firenze nel due mila uno
Poi ne parlammo a Milano un convegno dal titolo indicativo lo chiamammo società senza informazione l'anno dopo nel giugno due mila e due
La terza tappa si svolse a Firenze nel gennaio due mila cinque proprio lì partorì mo'questo progetto
Cui parlava Spadaccia
E poi c'è stato un ulteriore passaggio nel novembre due mila cinque a Bologna dove finalmente grazie da da alcune realtà proprio del giornale di Piacenza di altre città trovammo un rapporto un supporto dall'ordine locale dei giornalisti
Infine con una giornata di lavori alla Triennale di Milano nel febbraio due mila e sei anche con
Docenti allievi delle scuole del giornalismo e poi con una giornata di lavoro dentro al carcere di Padova appunto promossa da ristretti che ripeto è un po'anima la passione di ormai Lazio se lo ricorda ci dice
Come dire che senza quella passione
Chiunque di voi me lo insegna in carcere
Non si fa nulla perché tutto diventa un avviluppa ante muro di gomma c'è bisogno di di progetto ma c'è bisogno di passione
E qui noi speriamo che questa questo percorso trovi delle gambe ulteriore ulteriori per andare avanti gli obiettivi insomma sono tanti quello di rafforzare e valorizzare l'esperienza di informazione dal carcere sul carcere per favorire la nascita di nuove realtà quello di coordinare
Io saluto questa sulla citazione proposta
Luciana scarsa di trovare un modo di capire come lavorare assieme anche per
Sul piano del della documentazione per
Per quanto riguarda i laboratori di scrittura adesso non so se già
In attesa di sviluppi concreti della Federazione del giornale essere stretti può ad esempio
Con la newsletter con la rassegna ospitare come dire delle finestre di questo patrimonio magari non è sufficientemente conosciuto che deriva dai laboratori di scrittura ma indubbiamente dobbiamo trovare inventarci molti di
Di trovare insomma se non proprio di sommare quanto meno di intrecciare questi due percorsi proprio per me
Affinità
Non solo per lo strumento usato che quello della scrittura ma anche per le finalità complessive che
Entrambi sia
Ma io adesso chiuderei
Poi appunto darò Luzzana la la relazione completa perché non vi annoio con
Un'altra serie di passaggi
Citando l'esempio negativo insomma
O viceversa risvolto in positivo che c'è che rende importante il lavoro che stiamo facendo è la valorizzazione dei giornali carcerarie anche quando sono semplici giornalini semplici espressioni
Come dire di rappresentazione di sé che purtuttavia qualche modo vanno visti come premio propedeutici alla volontà di stabilire dei flussi di comunicazione di racconto con le sterno l'esempio è quello della
Dell'indulto che questo è stato citato sì insomma sotto gli occhi di tutti di chiunque non sia in malafede purtroppo mondo dell'informazione da questo punto di vista Omo ha molta poca capacità di fare otto coscienza otto critiche al però insomma l'abbiamo visto tutti dopo aver dedicato le prime pagine ricorrenti cronica cronache allarmistiche sugli effetti dell'indulto termini di aumento del della criminalità
E anche qui ci ricordiamo le vergognose cronaca le prime cronache dal massacro di Erba quante si stessero su questo punto
Ebbene adesso ci sono finalmente dei dati trascorse una serie di mesi sulla recidiva in media si sono scordati o quasi di dare notizia dei delle percentuali sono percentuale veramente incontrovertibili che dicono che la recidiva
In questo caso è dell'undici virgola undici per cento serve di coloro che hanno beneficiato dell'indulto a fronte di una percentuale di recidiva per coloro che invece ska
Scontano per intero la pena in carcere del sessantotto virgola quarantacinque per cento ecco
Vero mondo dell'informazione
Minimamente consapevole magari anche con un po'di sensi di colpa questa avrebbe dovuto di nuovo fare le prime pagine invece non è stato così questa notizia clamorosa è stata letteralmente nascosta dai maggiori quotidiani
Repubblica la confinata a pagina ventinove Corriere della Sera a pagina ventuno la stampa pagina diciotto Il Sole ventiquattro Ore a pagina quindici e ovviamente tutto in poche righe dodici righe sul Corriere
Tredici righe sulla stampa e così via
Ecco io mi fermerei qui per dire che insomma c'è anche un elemento purtroppo dobbiamo definirlo contro informazione visto il deficit dei media tradizionali da questo punto di vista che un carico che noi ci ci dobbiamo ci dobbiamo assumere come federazione come giornale ma generale come operatori del carcere giornale che viene realizzato nel carcere di Rebibbia lo sapete si chiama non solo chiacchiere
Ecco sembra nome più programmatico di questo non si potesse essere di chiacchiere di buone ma in conseguenti intenzione sono infatti lastricate le celle di tutta Italia e le scelte di troppi governi e tanti Parlamenti risultati sono sotto gli occhi di tutti grazie
Grazie Sergio io voglio salutare i detenuti del laboratorio di scrittura creativa del della casa di reclusione di Rebibbia che sono arrivati sia pure con ritardo alla nostra al al nostro al nostro al nostro convegno
Adesso ringraziamo grazie al direttore di Rebibbia Nuovo Complesso e alla cooperativa noi potremo usufruire e alla cooperativa illudersi tanto
Che opera qui nel carcere potremmo usufruire de di un'altra forma di ospitalità oltre questa che abbiamo avuto in mattinata e e avremo nel pomeriggio ed è il buffet offerto dalla casa circondariale di Rebibbia Nuovo complesso
Io pregherei tutti però di tornare per le quattordici e trenta perché abbiamo un pomeriggio ancora impegnativo